Chirurgia senza sangue

Il buon uso del sangue, vale a dire, l'uso degli emocomponenti solo in caso di effettiva necessità, la tendenza a ridurre sempre più la trasmissione di virus a seguito di trasfusioni, la carenza di sangue e quindi la necessità di risparmiarlo quanto più possibile, il rifiuto di ricevere sangue da parte dei Testimoni di Geova, hanno determinato lo sviluppo di nuove metodologie in cui viene utilizzato il proprio sangue (il predeposito per autotrasfusione, l'emodiluizione normovolemica, il recupero ematico intraoperatorio) o i sostituti del plasma, incrementando in certi casi il valore dell'emoglobina tramite terapia marziale ed eritropoietina.

Questi argomenti sono compiutamente trattati nel sito "Ricerca in Medicina e Chirurgia senza sangue" dell'Università degli studi di Pisa all'indirizzo:

http://www.med.unipi.it/patchir/bloodl/bmr-it.htm

In questo sito è possibile trovare tutte le informazioni sull'uso del proprio sangue tramite emodiluizione, dei sostituti del plasma e del sangue artificiale nelle patologie chirurgiche, evitando così la trasfusione di sangue di altri donatori che, pur essendo sempre più sicuro, grazie anche alla metodica NAT, presenta ancora un pur minimo margine di rischio.

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