9) La donazione di midollo osseo

Il documento che segue è stato redatto e gentilmente concesso dall'A.D.M.O. (Associazione Donatori di Midollo Osseo).

Cosa è il midollo osseo

E' un tessuto contenuto nella cavità delle ossa (da non confondere col midollo spinale che è parte del Sistema Nervoso) deputato alla produzione degli elementi cellulari del sangue. E' costituito da cellule totipotenti (cellule staminali) in grado, secondo le necessità, di originare sia globuli rossi, sia globuli bianchi, sia piastrine. Le cellule staminali sono inoltre capaci di replicarsi cosicché il loro numero resta invariato durante tutta la nostra vita, anche se dovessero in parte venire prelevate (donazione di midollo osseo). Le principali malattie in cui il midollo osseo non produce le cellule del sangue sono: la leucemia, l’aplasia midollare e la talassemia.

Cosa è la leucemia

La leucemia è un tumore del midollo osseo che impedisce la normale produzione delle cellule del sangue. Vi sono varie forme di leucemia, acuta e cronica, mieloide e linfoide che presentano tutte un problema comune: l'invasione del midollo osseo da parte di cellule tumorali. Quando compare una leucemia, lo spazio a disposizione degli elementi midollari sani diminuisce e si riduce parallelamente la produzione delle cellule del sangue. Ciò porta a gravi conseguenze: anemia (per la mancanza di globuli rossi), infezioni (per la mancanza di globuli bianchi) ed emorragie (per la mancanza di piastrine).

Cosa è l'aplasia midollare

L'aplasia midollare è una malattia del midollo osseo che provoca la scomparsa dei suoi elementi e di conseguenza la mancata produzione delle cellule del sangue. Anche se la causa è diversa, le conseguenze sono molto simili a quelle provocate dalla leucemia: anemia, infezioni, emorragie.

Cosa è la talassemia

La talassemia major o Morbo di Cooley è una grave forma d’anemia ereditaria presente fin dalla nascita. I malati devono essere sottoposti a periodiche trasfusioni. Oggi la terapia trasfusionale ha fatto molti progressi e lo sviluppo dei bambini talassemici è molto simile a quello dei coetanei sani

Cosa è la compatibilità tessutale

Ciascuno di noi possiede un patrimonio di geni, ereditati dai genitori, che, come le impronte digitali, ci caratterizza in maniera univoca. Alcuni di questi geni controllano l'espressione di strutture (antigeni) presenti sulla superficie di tutte le cellule del nostro corpo. Grazie a tali antigeni, caratteristici di ogni individuo, il sistema immunitario riconosce le proprie cellule normali e reagisce contro quelle estranee o addirittura contro le proprie, se modificate. Nell'uomo il gruppo di geni che controlla il "riconoscimento" dei vari tessuti dell'organismo è denominato Sistema HLA (Human Leucocyte Sistem A). In caso di trapianto, per stabilire la compatibilità tra donatore e ricevente, si utilizza un test (tipizzazione tissutale o tipizzazione HLA) che permette di determinare proprio le caratteristiche espresse da tale sistema: solo tra fratelli esiste una buona probabilità (25%) di ritrovare gli stessi determinanti HLA, mentre tra individui non imparentati ciò è difficilissimo.

Cosa è il trapianto di midollo osseo

Malattie del sangue, (alcune illustrate sopra, più altre quali l’immunodeficienza severa, alcuni linfomi, errori congeniti, ecc.) fino a ieri considerate incurabili, possono essere oggi trattate con una terapia nuova ed efficace: il trapianto di midollo osseo. I risultati sono positivi e, se i pazienti arrivano rapidamente al trapianto e le condizioni cliniche sono buone, oltre il 50% di loro perviene alla guarigione. Per poterlo eseguire è necessario distruggere in parte (o tutte nel caso delle leucemie) le cellule del midollo del paziente con farmaci particolari (condizionamento) e reintegrarle con cellule sane che abbiano le caratteristiche genetiche simili alle precedenti (trapianto).

Le cellule midollari, prelevate dal donatore, sono somministrate endovena al paziente, in maniera simile ad una normale trasfusione di sangue.

Come avviene il prelievo di midollo osseo

Il prelievo del midollo (sangue midollare) viene effettuato mediante ripetute punture delle creste iliache (ossa del bacino). Trattandosi di punture ossee, è necessario che il prelievo venga eseguito in anestesia, risultando altrimenti doloroso. In genere l'anestesia è totale, ma può essere effettuata anche quella di tipo epidurale, mediante puntura lombare. Quella generale è comunque l'anestesia di elezione: ciò comporta quel rischio minimo legato all'anestesia stessa.Connessa a questa vi è la necessità che il donatore non abbia gravi alterazioni cardiocircolatorie e renali. Il prelievo dura, di norma, meno di un'ora. All'uscita dalla sala operatoria, il donatore viene tenuto ospedalizzato per un periodo di 48 ore. Al risveglio, e per un paio di giorni, egli avvertirà del dolore, in genere contenuto, nelle sedi di prelievo. Dopo tre giorni al massimo, la dolorabilità è praticamente nulla. La quantità di sangue midollare che viene prelevata varia in rapporto al volume corporeo del ricevente, ma è di norma compreso fra i 700 e i 1000 ml. L'organismo non avverte nessun sintomo di carenza; una settimana prima della data fissata per il trapianto, il donatore si deve sottoporre al prelievo di due unità di sangue che gli saranno trasfuse in sala operatoria per bilanciare il volume di sangue circolante diminuito dopo il prelievo del midollo. Non è necessaria l'assunzione di farmaci né prima né dopo la donazione. Da quanto sopra, appare ragionevole prevedere che un donatore debba restare assente dalle sue abituali occupazioni non più di una settimana.

Perché servono donatori di midollo osseo

Sino a pochi anni fa, tutti i trapianti di midollo osseo (oltre 50.000 nel mondo) venivano eseguiti esclusivamente tra fratelli HLA identici. Tuttavia la constatazione che oltre il 65% dei malati affetti da emopatie letali non poteva giovarsi di una terapia tanto valida (in Italia, ogni anno, circa 500 pazienti eleggibili al trapianto non dispongono di un donatore all'interno della fratria) ha spinto gli ematologi a cercare il donatore compatibile tra individui non imparentati col paziente. I risultati finora ottenuti in questo tipo di trapianto (circa 3000) sono incoraggianti. Pur presentando maggiori difficoltà immunologiche, il trapianto di midollo da donatore non imparentato permette una percentuale di successi quasi uguale a quella ottenuta nel trapianto tra fratelli. Non è facile reperire un donatore identico: le probabilità che esista una compatibilità tra non consanguinei è di 1 a 100.000; è quindi necessario disporre di un alto numero di donatori per assicurare alla maggior parte dei pazienti l'opportunità di un trapianto. Per questo motivo, in tutto il mondo sono stati istituiti dei Registri Nazionali, la maggior parte dei quali facenti parte della stessa Organizzazione Mondiale (Bone Marrow Donor World Wide), per reclutare volontari disposti a donare il midollo e che costituiscono delle vere e proprie Banche Dati cui i vari Centri Trapianto possono attingere per reperire donatori idonei per i loro pazienti. Anche in Italia esiste un Registro Nazionale, derivato dalla collaborazione di molteplici Centri, con sede presso il Laboratorio di Tipizzazione Tissutale del Servizio Trasfusionale dell'Ospedale Galliera di Genova.

Che cosa si richiede e che cosa comporta far parte di un Registro di Donatori di midollo osseo

Il donatore deve avere un'età preferibilmente compresa tra i 18 e i 65 anni, deve essere sano e non deve essere affetto da malattie croniche. Può essere senz'altro reclutato come donatore anche il portatore sano di microcitemia. Inoltre non deve essere portatore di virus responsabili di epatiti o di AIDS: chi è affetto da una delle suddette situazioni patologiche e ne è a conoscenza, non si deve proporre come possibile candidato alla donazione di midollo. I soggetti idonei, invece, devono dapprima sottoporsi alla tipizzazione HLA. Questo esame, che viene eseguito su una piccola quantità di sangue (circa 10 ml) prelevati non a digiuno, è abbastanza complesso e viene eseguito solo da alcuni Laboratori specializzati. Successivamente, se viene riscontrata identità con uno dei pazienti in lista d'attesa, il donatore può essere richiamato per ulteriori esami di approfondimento: tipizzazione HLA DR, tipizzazione genomica e coltura mista linfocitaria (MLC). A differenza dei primi due esami la MLC può essere ripetuta anche con altri pazienti: questo perché un donatore può risultare identico a diversi pazienti ma non necessariamente compatibile con ciascuno di loro.

Come si diventa donatore di midollo osseo

Per ogni informazione e per l'eventuale tipizzazione ci si può rivolgere presso il Laboratorio di Tipizzazione Tissutale più vicino: si possono avere informazioni presso i Centri Trasfusionali, i Reparti di Ematologia e di Medicina dell'Ospedale più vicino.

Nota valida per i donatori di sangue e di piastrine del Centro Trasfusionale di Cagliari. 

Centro Trasfusionale - Immunologia dei trapianti - Azienda Osp. "G. Brotzu" - Cagliari                                 

Il prelievo di sangue per la tipizzazione tissutale, ai fini di una eventuale donazione di midollo osseo, può essere effettuato al momento della donazione di sangue o di piastrine oppure, al di fuori di tali donazioni, previo appuntamento telefonico. Per chiarimenti ed eventuale appuntamento per il prelievo, telefonare al n° 070 539347 dalle h 8 alle h 13, tutti i giorni esclusa la domenica.

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A tutti i potenziali donatori di midollo osseo

Esistono malattie infettive, come l'epatite e l'AIDS, che possono essere trasmesse anche mediante la donazione di midollo osseo. Alcune abitudini di vita espongono maggiormente al rischio di contrarre queste infezioni e quindi di trasmetterle: poiché i test di laboratorio non sempre sono in grado di identificare i soggetti infettatisi di recente, si rende necessario escludere dalla donazione (temporaneamente o definitivamente) le persone che possono essersi esposte a questi rischi.

CRITERI DI ESCLUSIONE DALLA DONAZIONE DI MIDOLLO

I criteri sono uguali a quelli relativi alla donazione di sangue (vedi D.M. 26.01.2001): fanno eccezione l'età, anche se inferiore ai diciotto anni, ed il peso corporeo, anche se al di sotto dei cinquanta Kg.

1) assunzione di droghe

2) rapporti sessuali con persone sconosciute

3) trasfusioni ricevute (anche in lontano passato)

4) epatite o ittero

5) malattie veneree

6) positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)

7) positività per il test dell'AIDS

8) positività per il test dell'epatite B (HBsAg)

9) positività per il test dell'epatite C (ANti-HCV)

10) rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse in questo elenco

Chi effettua la donazione di midollo compie un atto generoso di profondo significato umano, pertanto, se ha solo il dubbio di poter arrecare danno al paziente, deve astenersi dalla donazione.

Il colloquio con il medico, vincolato dal più rigoroso segreto professionale e d'ufficio, potrà aiutarla a chiarire ed a valutare insieme possibili esposizioni a rischi.

Le ricordiamo inoltre che la donazione non comporta alcun rischio di contrarre infezioni, poiché, ad ogni prelievo, viene utilizzato materiale sterile che viene eliminato dopo l'uso.

A nome dei pazienti in attesa di trapianto, La ringraziamo per la sensibilità dimostrata e per l'aver compreso la grande importanza che hanno le raccomandazioni contenute in questa lettera.


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