2) I gruppi sanguigni e l'incompatibilità Rh

Nell'ambito del sistema AB0 i geni in questione sono tre: il gene A, il gene B e il gene 0 (zero); ogni individuo ha due di questi geni, uno ricevuto dal padre ed uno dalla madre. Nel singolo individuo si ha una delle seguenti combinazioni: A/A, A/0, B/B, B/0, 0/0, A/B. Come si vede il gruppo A (come il gruppo B) può essere omozigote (due geni uguali A/A) oppure eterozigote (due geni diversi A/0): questo perché il gene A è dominante sul gene 0, cioè si esprime il gene A e non il gene 0.  Perciò, figli di gruppo 0 (zero) possono nascere da genitori A/0 e B/0, cioè eterozigoti (entrambi, infatti, possono trasmettere il gene 0 al figlio; in questo caso possono nascere figli di gruppo A, B e AB, in prfatica di qualsiasi emogruppo. Se entrambi fossero di gruppo 0/0, i figli sarebbero tutti di gruppo 0/0.

Il sistema Rh prevede due geni: D e d; in questo caso il gene D è dominante su d. Si hanno tre combinazioni geniche: D/D, D/d e d/d; i primi due sono Rh° (D) positivi (uno omo- l'altro eterozigote) mentre il terzo è Rh° negativo. Per la stessa ragione esposta per l'AB0, da due genitori Rh° (D) positivi eterozigoti (D/d) possono nascere figli Rh° negativi (d/d). 

Esistono anche dei sottotipi cosiddetti "deboli", per es. "A debole" o D debole che possono presentare non poche difficoltà nella determinazione esatta del gruppo AB0 o del tipo Rh; per esempio, un A "debole" può sembrare uno 0; oppure un Rh+ (D) "debole" può sembrare, ad un esame non approfondito, Rh-. 

Incompatibilità materno-fetale di tipo Rh.

Nelle donne Rh (D) negative, alla fine della prima gravidanza, i globuli rossi del nascituro Rh (D) positivo possono passare nel sangue materno determinando una prima immunizzazione dei linfociti della madre; nessun problema, quindi, per il primo figlio.

Durante la seconda gravidanza, una piccola quantità di globuli rossi fetali Rh+ passa nel sangue materno e, trovando la gravida già immunizzata dal primo figlio, determinano la formazione di anticorpi anti-Rh (anti-D) che, passando a loro volta nel feto e trovando le emazie Rh+, ne causano la loro distruzione determinando la malattia emolitica neonatale da incompatibilità Rh.

Questa patologia è sempre più rara grazie alla prevenzione dell'immunizzazione della puerpera, subito dopo il primo parto, con le immunoglobuline (anticorpi) anti-D che, neutralizzando gli antigeni D delle emazie fetali passate nella madre, impediscono l'immunizzazione (sensibilizzazione) dei linfociti della puerpera: in questo modo, nella seconda gravidanza Rh+, la donna gravida si troverà nelle stesse condizioni della prima, cioè non immunizzata.


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