7) Piastrinoaferesi (pagina a cura del dott. B. Piras - Centro Trasfusionale Osp. "Brotzu" - Cagliari)

Cosa sono le piastrine? Le piastrine sono gli elementi più piccoli presenti nel sangue, in numero da 100 a 400 mila per ml, hanno una vita media molto breve, circa una settimana e hanno una funzione importante nella coagulazione del sangue. I pazienti con poche piastrine (1000-2000 per ml) rischiano emorragie in organi vitali (cervello) che possono determinare gravissime conseguenze.

Agli inizi della terapia trasfusionale, il sangue veniva prelevato in flaconi di vetro e trasfuso al paziente senza essere separato nei suoi componenti principali (globuli rossi, plasma e piastrine) indipendentemente dalla patologia di cui il paziente era affetto. In questo modo si determinava uno spreco degli emocomponenti di cui il paziente non necessitava. Nacque così l'esigenza di separare il sangue; la moderna terapia trasfusionale, infatti, utilizza solo il componente che serve e risparmia gli altri (i globuli rossi per le anemie, il plasma per i deficit dei fattori della coagulazione (CID) e le piastrine in caso di carenza di piastrine). La separazione dei tre componenti ematici può essere eseguita in due modi:

1) Centrifugazione: nelle normali donazioni il sangue (circa 450 ml) viene raccolto in sacche triple di plastica speciale e tramite centrifugazione, vengono separati i tre componenti principali che sono i globuli rossi, il plasma e le piastrine. Questo è il metodo classico di ottenimento dei tre componenti che vengono conservati e utilizzati quando servono: le emazie concentrate a 4°C per 42 giorni, il plasma congelato a - 80° C per 6 mesi, le piastrine a 20° per 5 giorni. Le piastrine ottenute in questo modo non sono molte in quanto un paziente emorragico può avere bisogno di dieci sacche al giorno, cioè di dieci donatori al giorno: per questa ragione nacque l'esigenza di poter prelevare, da un singolo donatore, grandi quantità di piastrine tramite i separatori cellulari.

2) Mediante i separatori cellulari: con questi è possibile prelevare grandi quantità di piastrine da un singolo donatore: questa procedura di prelievo è chiamata "piastrinoaferesi".

Lo sviluppo di terapie un tempo non praticate ha portato al consumo di alcuni emocomponenti in grande quantità: per esempio, i pazienti sui quali viene praticato il trapianto di midollo osseo, possono avere necessità di un numero limitato di globuli rossi ma di grandi quantità di piastrine. Per questa ragione sono state sviluppate pratiche di prelievo di emocomponenti che, utilizzando i separatori cellulari, favoriscono la raccolta da singolo donatore di piastrine e/o di plasma in quantità enormemente superiore a quella che si ottiene separando una singola unità di sangue di circa 450 ml.

Parliamo ora della piastrinoaferesi? Nel nostro centro si eseguono circa 600 piastrinoaferesi all'anno. In una sacca di piastrine ottenuta in questo modo sono presenti circa 350 miliardi di elementi, mentre in una sacca ottenuta dalla centrifugazione di una sacca di sangue ce ne sono solo 50-60 miliardi: quindi un numero molto più elevato di piastrine e, soprattutto, ottenute da un singolo donatore. Questo ci permette di ottenere un emocomponente che ha una grande qualità: un numero elevato di piastrine tutte ottenute dallo stesso donatore, ciò che permette di ridurre i rischi trasfusionali.

La piastrino aferesi si esegue tramite il separatore cellulare. Questa macchina è costituita essenzialmente da una centrifuga che separa il sangue prelevato dal braccio del donatore alla velocità di circa 50 ml al minuto. Il sangue così prelevato viene centrifugato e separato all’interno di una cintura (camera di separazione) in emazie concentrate più globuli bianchi e plasma ricco di piastrine. In una sacca particolare della camera di separazione, in cui si dispone il plasma, si accumulano le piastrine, gli elementi più piccoli e leggeri presenti nel nostro sangue. Gli elementi cosi raccolti in questa parte della camera di separazione vengono fatti confluire in una sacca di raccolta e conservati fino al momento della trasfusione; invece, il sangue centrifugato impoverito delle piastrine viene di nuovo rimiscelato e reinfuso al donatore. Durante la donazione che dura dai 50 ai 70 minuti il donatore rimane sdraiato su una poltrona; da un braccio, tramite un normale ago da salasso, viene prelevato il sangue da separare che viene inviato al separatore cellulare; nell’altro braccio il sangue, privato delle piastrine nel modo descritto, rientra nel circolo. Il donatore non ne riceve nessun danno se non quello di due venipunture; durante la procedura può tranquillamente ascoltare musica o vedere la TV perché la quantità di sangue che circola fuori dal suo organismo è veramente piccola: solo 130 ml di sangue, quindi solo un terzo di una normale donazione.

I moderni separatori lavorano con piccolissime quantità di sangue e quindi anche i donatori che pesano solo 50 Kg non presentano alcun disturbo durante la procedura.

Risponderemo ora ad alcune domande che i donatori ci pongono frequentemente. La domanda più frequente è:

1) Quanto tempo impiega il nostro organismo a riprodurre le piastrine prelevate?

Nel giro di poche ore il nostro midollo riproduce le piastrine prelevate. Il nostro midollo ha delle potenzialità elevatissime e può produrre quantità molto maggiori di piastrine di quelle che normalmente produce, senza danni per l'organismo.

2) C’è possibilità di contagio durante la donazione delle piastrine?

No. Non c’è alcuna possibilità di infettarsi donando le piastrine perché il sangue viene a contatto solo con un kit di plastica monouso (un’insieme di sacche e tubicini) che viene eliminato a fine procedura. Nessuno si è mai infettato donando le piastrine o il sangue. Si usa sempre materiale monouso che è eliminato dopo l’utilizzo.

3) Quante volte si possono donare le piastrine?

La legge italiana permette al donatore di donare le piastrine solo sei volte in un anno. Tra una donazione di piastrine ed una di sangue facciamo trascorrere un mese (anziché 14 gg come previsto dalla legge), così come tra una donazione di sangue e una di piastrine.

4) Quali attività si possono compiere dopo la donazione di piastrine?

Come per la donazione di sangue si consiglia di non svolgere lavori pesanti o pericolosi (per esempio si può studiare, passeggiare, giocare, senza alcun rischio, ma non si può praticare la pesca subacquea, salire su impalcature, ecc.).

Concludendo, donare le piastrine è facile come donare il sangue. La diffusione di terapie come il trapianto di midollo nei leucemici e nei talassemici richiedono oggi un numero sempre maggiore di questo prezioso emocomponente.

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