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La
band emiliana torna in giro per l'Italia, passando anche per
la provincia di Salerno, e presenta in anteprima una canzone
inedita del nuovo album
Salerno
e gli Stadio. Un legame che si è rinsaldato con il concerto
che la band emiliana ha tenuto recentemente nell'area mercato
di Bellizzi. E' stato un successo di pubblico ed anche un'occasione
per presentare in anteprima alcuni brani del nuovo album,
il cui nome è ancora gelosamente custodito all'interno dell'entourage
degli Stadio.
"E' sempre un piacere tornare a Salerno - esordisce
Gaetano Curreri, leader e fondatore della band, insieme al
batterista Giovanni Pezzoli - e la provincia di Salerno
ci ha sempre supportato con tutto il suo calore. L'ultima
volta siamo venuti a Mercato S. Severino due anni fa ed è
stato un bel concerto. E ricordo anche quello di Salerno,
ancora prima, e malgrado gli scrosci d'acqua, fu davvero entusiasmante.
Quest'anno poi torneremo più volte in Campania".
Curreri è abbottonatissimo sull'ultima loro fatica discografica
(il nuovo disco uscirà al termine di questo tour, a settembre)
ma apre volentieri il suo libro dei ricordi, inerenti a Salerno,
la sua terra, la sua provincia e i suoi sapori.
"Di Salerno conosco il porto, il lungomare… Una volta siamo
rimasti a dormire al Lloyd's Baia, a Vietri. Da lì si godeva
un panorama suggestivo… Con il nostro lavoro, instauriamo
soprattutto un rapporto con i fan, ma in realtà le città le
vediamo poco. Ricordo, però, che una volta tornando dalla
Sicilia, decidemmo di fermarci a Salerno per cenare. Sul lungomare,
vedemmo un ristorante, "Pinocchio". Visto dall'esterno non
gli avrei dato due lire, ma, quando entrammo mangiammo del
pesce talmente buono che ci sentimmo riconciliati con la vita!".
In venticinque anni di carriera musicale, gli Stadio hanno
girato l'Italia in lungo ed in largo, ma sempre senza mai
soffermarsi troppo in un luogo…
"La nostra vita è così, vagabondando cerchiamo i piaceri
a modo nostro, come ad esempio trovare un posto dove mangiare
bene. A maggior ragione quando trovi luoghi dell'Italia come
questi… Mi sento legato a questa terra anche perché a casa
ho dei piatti comprati a Vietri. Piatti di ceramica di qualità
che mia moglie ed io usiamo ancora nonostante siano trascorsi
anni. Mi trovavo a Vietri, quando vidi un negozio che vendeva
ceramiche e fui colpito da questi piatti così colorati…Spero
di poterne comprare altri… "
L'ordine "dall'alto" è quello di non profferire parola sul
nuovo album, il cui titolo è ancora top-secret. Di quest'ultimo
lavoro si sa solo che il titolo non sarà un'invenzione del
comico bolognese Alessandro Bergonzoni (sue le trovate di
titoli come "Di Volpi, Di Vizi e Di Virtù", "Siamo tutti elefanti
inventati" e "Storie e Geografie") e che i brani saranno dodici.
Undici saranno gli inediti, mentre il dodicesimo rappresenta
una "chicca" per coloro che hanno acquistato il dvd "Atlante
di Storie e Geografie": infatti sarà la canzone "Di nessun
altro" che gli Stadio hanno suonato e cantato con il loro
autore-produttore Saverio Grandi in una versione "unplugged"
presente nel Dvd.
"Per il nuovo album, "Di nessun altro" ha un arrangiamento
più "elettrico", opera di Andrea Fornili (il chitarrista degli
Stadio, ndr). Nel corso di questo tour, oltre ad eseguire
questo brano, facciamo ascoltare al nostro pubblico anche
uno degli inediti, "Buona Sorte", che uscirà a luglio come
il primo singolo tratto dal nuovo disco. E' una canzone beneaugurante,
che è nata in Sud America, quando lo scorso anno siamo andati
a suonare in Argentina, Uruguay e Cile. Mi ha colpito la capacità
di quelle genti di credere nel futuro, con ottimismo. Loro
si salutano dicendosi "Suerte", che tradotto significa più
o meno "Buona fortuna", ma non rappresenta solo un augurio,
ma è qualcosa di più profondo, perchè è la loro partecipazione
affinché tu abbia davvero una sorte favorevole. Il nostro
lavoro ci consente di conoscere dei posti che in qualche modo
si incastrano con le nostre radici. In Argentina, ci sono
luoghi fantastici, come del resto anche qui in Italia. Diciamo
che il nostro vagabondare non ci permette, però, di soffermarci
sui luoghi, ma ci dà la possibilità di conoscere meglio le
persone. Ed in Argentina, Cile ed Urugay ne ho conosciute
di persone vere".
La tappa in provincia di Salerno rappresenta solo una delle
numerose date del tour estivo che porterà anche quest'anno
gli Stadio in giro per le piazze d'Italia.
"D'inverno suoniamo nei teatri - ci racconta il cantante
della band emiliana, nell'interno del camper che funge da
camerino, alle spalle del palco - mentre d'estate dobbiamo
dire grazie alle amministrazioni comunali che ci danno l'opportunità
di suonare in piazza e quindi senza far pagare alcun biglietto
al nostro pubblico. Ormai con i fan si è creato un rapporto
d'affetto, crediamo di essere loro amici". Amicizie, gelosie,
rivalità nel mondo della musica. Curreri oltre a cantare,
ha un rapporto particolare con alcuni cantanti, per i quali
scrive anchealcune canzoni.
"Non credo di avere nemici nel lavoro. Ho un amico del
cuore, e questo lo sanno tutti, che è il cantante più famoso
d'Italia, Vasco Rossi. Ho un bel rapporto anche con Laura
Pausini, la quale per me è come una nipote".
L'unica macchia, forse è rappresentata da Patty Pravo, la
quale ha espresso giudizi sugli Stadio poco lusinghieri, ricordando
una collaborazione con loro per la realizzazione di un suo
album ("pensavo che avrei lavorato con i Pooh, ed invece mi
sono ritrovata con gli Stadio…") ha dichiarato la signora
Nicoletta Strabelli, in arte Patty Pravo). Gaetano prova diplomaticamente
a nascondere la sua delusione per il comportamento di una
cantante che lui e Vasco hanno contribuito a riportare in
auge, in occasione di una partecipazione a Sanremo, ma chi
lo conosce sa che in fondo lui ci è rimasto male. E lo dimostra
quando sul palco intona proprio quella sua canzone "E dimmi
che non vuoi morire" presentandola come "una canzone che ho
scritto per una cantante bionda", senza quindi neanche nominare
Nicoletta Strambelli, …
"Non me la sono presa per le sue dichiarazioni, anche perché
a volte ciò che dice viene mal interpretato. Le voglio comunque
bene, è un'artista vera, anche se lunatica. Ma fa parte del
gioco… Ancora non ci siamo incontrati, per chiarire, ma non
importa. I rapporti tra cantanti sono soprattutto in base
alle canzoni e per me conta solo che "E dimmi che non vuoi
morire" è la canzone più bella che io abbia scritto (in collaborazione
con Vasco Rossi, ndr)".
Nell'altra metà del cielo… musicale, figurano diverse cantanti
che possono vantare collaborazioni con gli Stadio.
"Per Nicoletta nutro un grande affetto, come per Irene
Grandi, la quale è la più brava nel fare rock. Sai, però,
con quale di loro andrei in vacanza? Sicuramente con Laura
Pausini, perché mi fa divertire da morire".
Ripercorrendo l'intera loro carriera, è difficile dare una
definizione degli Stadio, anche se storicamente viene definita
come una rock- band.
"Gli Stadio non sono un gruppo rock - conclude Curreri
- ma d'autore. A volte suoniamo rock, a volte musica pop.
Ma tutto dipende dal valore del testo, che condiziona i suoni.
La nostra musica serve soprattutto a risaltare il testo. Il
nostro segreto, comunque, è nel non settorializzarci, scrivendo
solo canzoni d'amore o solo si denuncia. Ve lo dico come una
promessa: quando finiremo con il fare solo un genere, vale
a dire solo pop o solo rock, o anche solo canzoni d'amore,
allora sarà l'ultima cosa che faremo come Stadio. Solo in
un'occasione, per la raccolta "Ballate tra cielo e mare",
abbiamo appositamente realizzato un album monotematico sull'amore,
ma l'abbiamo detto subito che si trattava di uno specifico
progetto".
Pensando ai concerti, agli album pubblicati, alle collaborazioni,
è consequenziale pensare che forse gli Stadio non abbiano
avuto tutto il successo commerciale che meritano.
"Sappiamo di essere gli Stadio, ci sono giovani che seguono
i nostri intendimenti. La nostra storia ha fatto sì che scoprissimo
cantautori… Con Vasco, al di là di cosa di dice, ci siamo
scoperti a vicenda. Non abbiamo fretta, però, di vederci riconosciuto
ciò che ci spetta, c'è ancora tempo".
Già,
ha ragione Curreri, c'è ancora tempo… Perché anche se l'età
anagrafica ha il suo peso, quello che conta è andare avanti
con lo spirito giovanile che ha sempre contraddistinto questi
quattro ragazzotti dell'Emilia Romagna.
Gianluca
Vicinanza
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