"Buena Suerte", Stadio!
agg. del 31.05.05     

La band emiliana torna in giro per l'Italia, passando anche per la provincia di Salerno, e presenta in anteprima una canzone inedita del nuovo album

Salerno e gli Stadio. Un legame che si è rinsaldato con il concerto che la band emiliana ha tenuto recentemente nell'area mercato di Bellizzi. E' stato un successo di pubblico ed anche un'occasione per presentare in anteprima alcuni brani del nuovo album, il cui nome è ancora gelosamente custodito all'interno dell'entourage degli Stadio.
"E' sempre un piacere tornare a Salerno - esordisce Gaetano Curreri, leader e fondatore della band, insieme al batterista Giovanni Pezzoli - e la provincia di Salerno ci ha sempre supportato con tutto il suo calore. L'ultima volta siamo venuti a Mercato S. Severino due anni fa ed è stato un bel concerto. E ricordo anche quello di Salerno, ancora prima, e malgrado gli scrosci d'acqua, fu davvero entusiasmante. Quest'anno poi torneremo più volte in Campania".
Curreri è abbottonatissimo sull'ultima loro fatica discografica (il nuovo disco uscirà al termine di questo tour, a settembre) ma apre volentieri il suo libro dei ricordi, inerenti a Salerno, la sua terra, la sua provincia e i suoi sapori.
"Di Salerno conosco il porto, il lungomare… Una volta siamo rimasti a dormire al Lloyd's Baia, a Vietri. Da lì si godeva un panorama suggestivo… Con il nostro lavoro, instauriamo soprattutto un rapporto con i fan, ma in realtà le città le vediamo poco. Ricordo, però, che una volta tornando dalla Sicilia, decidemmo di fermarci a Salerno per cenare. Sul lungomare, vedemmo un ristorante, "Pinocchio". Visto dall'esterno non gli avrei dato due lire, ma, quando entrammo mangiammo del pesce talmente buono che ci sentimmo riconciliati con la vita!".
In venticinque anni di carriera musicale, gli Stadio hanno girato l'Italia in lungo ed in largo, ma sempre senza mai soffermarsi troppo in un luogo…
"La nostra vita è così, vagabondando cerchiamo i piaceri a modo nostro, come ad esempio trovare un posto dove mangiare bene. A maggior ragione quando trovi luoghi dell'Italia come questi… Mi sento legato a questa terra anche perché a casa ho dei piatti comprati a Vietri. Piatti di ceramica di qualità che mia moglie ed io usiamo ancora nonostante siano trascorsi anni. Mi trovavo a Vietri, quando vidi un negozio che vendeva ceramiche e fui colpito da questi piatti così colorati…Spero di poterne comprare altri… "
L'ordine "dall'alto" è quello di non profferire parola sul nuovo album, il cui titolo è ancora top-secret. Di quest'ultimo lavoro si sa solo che il titolo non sarà un'invenzione del comico bolognese Alessandro Bergonzoni (sue le trovate di titoli come "Di Volpi, Di Vizi e Di Virtù", "Siamo tutti elefanti inventati" e "Storie e Geografie") e che i brani saranno dodici. Undici saranno gli inediti, mentre il dodicesimo rappresenta una "chicca" per coloro che hanno acquistato il dvd "Atlante di Storie e Geografie": infatti sarà la canzone "Di nessun altro" che gli Stadio hanno suonato e cantato con il loro autore-produttore Saverio Grandi in una versione "unplugged" presente nel Dvd.
"Per il nuovo album, "Di nessun altro" ha un arrangiamento più "elettrico", opera di Andrea Fornili (il chitarrista degli Stadio, ndr). Nel corso di questo tour, oltre ad eseguire questo brano, facciamo ascoltare al nostro pubblico anche uno degli inediti, "Buona Sorte", che uscirà a luglio come il primo singolo tratto dal nuovo disco. E' una canzone beneaugurante, che è nata in Sud America, quando lo scorso anno siamo andati a suonare in Argentina, Uruguay e Cile. Mi ha colpito la capacità di quelle genti di credere nel futuro, con ottimismo. Loro si salutano dicendosi "Suerte", che tradotto significa più o meno "Buona fortuna", ma non rappresenta solo un augurio, ma è qualcosa di più profondo, perchè è la loro partecipazione affinché tu abbia davvero una sorte favorevole. Il nostro lavoro ci consente di conoscere dei posti che in qualche modo si incastrano con le nostre radici. In Argentina, ci sono luoghi fantastici, come del resto anche qui in Italia. Diciamo che il nostro vagabondare non ci permette, però, di soffermarci sui luoghi, ma ci dà la possibilità di conoscere meglio le persone. Ed in Argentina, Cile ed Urugay ne ho conosciute di persone vere".
La tappa in provincia di Salerno rappresenta solo una delle numerose date del tour estivo che porterà anche quest'anno gli Stadio in giro per le piazze d'Italia.
"D'inverno suoniamo nei teatri - ci racconta il cantante della band emiliana, nell'interno del camper che funge da camerino, alle spalle del palco - mentre d'estate dobbiamo dire grazie alle amministrazioni comunali che ci danno l'opportunità di suonare in piazza e quindi senza far pagare alcun biglietto al nostro pubblico. Ormai con i fan si è creato un rapporto d'affetto, crediamo di essere loro amici". Amicizie, gelosie, rivalità nel mondo della musica. Curreri oltre a cantare, ha un rapporto particolare con alcuni cantanti, per i quali scrive anchealcune canzoni.
"Non credo di avere nemici nel lavoro. Ho un amico del cuore, e questo lo sanno tutti, che è il cantante più famoso d'Italia, Vasco Rossi. Ho un bel rapporto anche con Laura Pausini, la quale per me è come una nipote".
L'unica macchia, forse è rappresentata da Patty Pravo, la quale ha espresso giudizi sugli Stadio poco lusinghieri, ricordando una collaborazione con loro per la realizzazione di un suo album ("pensavo che avrei lavorato con i Pooh, ed invece mi sono ritrovata con gli Stadio…") ha dichiarato la signora Nicoletta Strabelli, in arte Patty Pravo). Gaetano prova diplomaticamente a nascondere la sua delusione per il comportamento di una cantante che lui e Vasco hanno contribuito a riportare in auge, in occasione di una partecipazione a Sanremo, ma chi lo conosce sa che in fondo lui ci è rimasto male. E lo dimostra quando sul palco intona proprio quella sua canzone "E dimmi che non vuoi morire" presentandola come "una canzone che ho scritto per una cantante bionda", senza quindi neanche nominare Nicoletta Strambelli, …
"Non me la sono presa per le sue dichiarazioni, anche perché a volte ciò che dice viene mal interpretato. Le voglio comunque bene, è un'artista vera, anche se lunatica. Ma fa parte del gioco… Ancora non ci siamo incontrati, per chiarire, ma non importa. I rapporti tra cantanti sono soprattutto in base alle canzoni e per me conta solo che "E dimmi che non vuoi morire" è la canzone più bella che io abbia scritto (in collaborazione con Vasco Rossi, ndr)".
Nell'altra metà del cielo… musicale, figurano diverse cantanti che possono vantare collaborazioni con gli Stadio.
"Per Nicoletta nutro un grande affetto, come per Irene Grandi, la quale è la più brava nel fare rock. Sai, però, con quale di loro andrei in vacanza? Sicuramente con Laura Pausini, perché mi fa divertire da morire".
Ripercorrendo l'intera loro carriera, è difficile dare una definizione degli Stadio, anche se storicamente viene definita come una rock- band.
"Gli Stadio non sono un gruppo rock - conclude Curreri - ma d'autore. A volte suoniamo rock, a volte musica pop. Ma tutto dipende dal valore del testo, che condiziona i suoni. La nostra musica serve soprattutto a risaltare il testo. Il nostro segreto, comunque, è nel non settorializzarci, scrivendo solo canzoni d'amore o solo si denuncia. Ve lo dico come una promessa: quando finiremo con il fare solo un genere, vale a dire solo pop o solo rock, o anche solo canzoni d'amore, allora sarà l'ultima cosa che faremo come Stadio. Solo in un'occasione, per la raccolta "Ballate tra cielo e mare", abbiamo appositamente realizzato un album monotematico sull'amore, ma l'abbiamo detto subito che si trattava di uno specifico progetto".
Pensando ai concerti, agli album pubblicati, alle collaborazioni, è consequenziale pensare che forse gli Stadio non abbiano avuto tutto il successo commerciale che meritano.
"Sappiamo di essere gli Stadio, ci sono giovani che seguono i nostri intendimenti. La nostra storia ha fatto sì che scoprissimo cantautori… Con Vasco, al di là di cosa di dice, ci siamo scoperti a vicenda. Non abbiamo fretta, però, di vederci riconosciuto ciò che ci spetta, c'è ancora tempo".
Già, ha ragione Curreri, c'è ancora tempo… Perché anche se l'età anagrafica ha il suo peso, quello che conta è andare avanti con lo spirito giovanile che ha sempre contraddistinto questi quattro ragazzotti dell'Emilia Romagna.

 

Gianluca Vicinanza

   
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