Intervista al professor
Isidoro Mortellaro che denuncia: «lAlleanza Atlantica vuole proporre a Firenze
luso del nucleare come arma di dissuasione» La nuova atomica della Nato
Isidoro Mortellaro è professore
di Storia delle istituzioni politiche a Bari ed è uno dei massimi esperti di politica
delle organizzazion internazionali (parteciperà il 18 maggio al dibattito Natoper
uccidere, che si terrà a Roma allex hotel Bologna). Il prossimo 24 maggio a
Firenze avrà luogo un importante vertice della Nato dove verrà disegnata la strategia
dellAlleanza per il prossimo futuro. Lo abbiamo intervistato per sapere che cosa
deve aspettarsi il mondo da questo appuntamento.
Dopo la guerra dei Balcani in che direzione sta andando lAlleanza
Atlantica? Innanzitutto vanno ricordate due cose: la prima che, contrariamente a tutto
ciò che si è propagandato, ritorna una dimensione di segretezza dellAlleanza che
ha il suo culmine proprio nel vertice di Firenze. Nel senso che si sa pochissimo
dellagenda reale di questo summit e bisogna ricorrere al lavoro di talpa di alcune
organizzazioni, come la Basic anglosassone, una realtà molto attiva nella battaglia per
il disarmo, per sapere che sostanzialmente allordine del giorno della riunione di
Firenze vi sarà lapprestamento delle linee strategiche operative sulla base del
nuovo concetto approvato nellaprile dello scorso anno a Washington mentre era in
corso la guerra del Kosovo. E che pietra miliare di questo rinnovamento delle linee
operative è il rilancio strategico dellatomica intesa come primo colpo dissuasivo.
Ciò che è ancora più grave è che questo primo colpo è previsto eventualmente anche
contro altri stati non nucleari ma sospettati di avere armi di distruzione di massa, come
quelle chimiche o biologiche. Ma minacciare con il nucleare uno stato non dotato di armi
nucleari è cosa esplicitamente proibita dai trattati contro la proliferazione delle armi
atomiche sui quali è in corso in questi giorni una conferenza allOnu a Washington
che terminerà il 19 di maggio. Tutti gli stati della Nato saranno così in contrasto con
laffermata volontà di voler ridurre il peso e lincubo dellatomica nella
nostra vita. In realtà lAlleanza Atlantica, con questo atto, dà un la
potentissimo alla corsa al riarmo che dappertutto nel mondo sta caratterizzando la vita
degli stati. Basti pensare alla Russia e al ruolo che la guerra in Cecenia ha avuto
nellelezione dello sconosciuto Putin o al peso che la discussione sul nuovo scudo
spaziale sta avendo nella battaglia presidenziale americana. In questo preoccupante
scenario lEuropa sembra giocare di nuovo un ruolo di suddidanza nei confronti degli
Stati Uniti. Di fatto è al rimorchio delliniziativa americana, non sa proporre
unaltra strada e lo si è visto chiaramente nei giorni scorsi quando Solana è
andato negli Stati Uniti per provare a denunciare il pericolo che lAlleanza
Atlantica stessa corre la dove gli Stati Uniti dovessero procedere nella costruzione dello
scudo spaziale, perché in quel caso sarebbe uno scudo che sicuramente proteggerà gli
americani da presunti attacchi di stati fuorilegge ma lascerebbe scoperti gli
europei. E vero anche che ci sono state rassicurazioni americane secondo le quali,
una volta creato questo scudo, ce ne sarebbero altri più piccoli, uno a protezione del
Giappone e di Taiwan e un altro a protezione parziale dellEuropa. Ma sono con tutta
evidenza pagliativi. In realtà il peso strategico di questa nuova iniziativa americana è
finalizzato a far tenere in mano agli Stati Uniti la primazia nel primato tecnologico e
militare che dà a Washington anche il primato politico anche in seno allAlleanza
Atlantica. Che fine fa in questo contesto il tentativo europeo di darsi un esercito
autonomo? Viene ridotto secondo me ad un ruolo secondario che gli stessi americani non
guardano male perché comunque si tratterebbe di dividere un po le spese
dellAlleanza. LEuropa sarebbe in ogni caso indotta a sposare la visione
strategica degli Stati Uniti: cioé quella di un mondo grande e terribile, di un mondo
scosso dalla globalizzazione, che loccidente deve provare a governare con la
consapevolezza che può scoppiare da un momento allaltro. LEuropa non fa che
sposare questa visione generale e assumere un ruolo subalterno. Lo si è visto
particolarmente nella guerra dei Balcani. Si tratta di un fatto ancora più grave se
consideriamo che la maggioranza dei governi europei sono di sinistra o centro-sinistra....
Certamente. Non dobbiamo dimenticare che il ciclo della cosiddetta sinistra di
governo in Europa è stato attivato dalla vittoria di Clinton nel 92 negli
Stati Uniti. Quindi cè anche molta somiglianza con le speranze suscitate. Come
Clinton promise una globalizzazione dal volto umano le sinistre europee promisero
unEuropa diversa da quella di Maastricht. Non ci sono riuscite. Come Clinton si sono
adagiate nella cultura neoliberale, nella governabilità neoliberale. Ne pagano entrambi
il prezzo: tanto Clinton negli Stati Uniti sul fronte Wto e sul fronte del rapporto con il
nuovo sindacato americano e con i nuovi movimenti, tanto lEuropa, che essendo tanto
più timida degli americani paga un prezzo ancora maggiore. Tutto questo ridà grande
fiato al commercio internazionale delle armi.... Infatti questo commercio sta vivendo
giorni gloriosi che non si vedevano da tempo. Il mondo aveva imparato quasi a convivere
con i cosiddetti dividendi della pace. In un decennio, dall86 al 96,
lumanità aveva risparmiato un terzo delle spese militari. E vero che la
caduta era stata molto più accentuato nei paesi socialisti che non in occidente. E
vero che lAsia non aveva partecipato a questo grande risparmio ma comunque si era
concretamente aperto uno spiraglio. Credo che tutti, e le sinistre in primo luogo,
avrebbero dovuto crederci di più e investire di più. Invece, maturata in sede Nato, è
prevalsa la corsa al riarmo. Che cosa si può fare per contrastare questo disegno? Io
credo che non bisogna dismettere la battaglia per uno scioglimento di organizzazioni
militari come quella della Nato. Credo però che rispetto ad un clima attuale sarebbe
anche molto se noi riuscissimo a rompere la congiura del silenzio che sta circondando
questo vertice di Firenze e riuscissimo a far sapere agli italiani che in questo momento
il nostro ambasciatore e il nostro ministro degli Esteri stanno collaborando per
rilanciare strategicamente latomica, come momento della nostra supremazia nel mondo.
Credo che la sinistra antagonista farebbe già un passo in avanti se riuscisse ad imporre
questo tema allattenzione nazionale. E credo ancora che una parola dordine
come no al primo uso dellatomica da parte della Nato, accompagnato ad un
no allo stesso possesso dellatomica, sia qualche cosa che possa metterci
in contatto con unopinione pubblica forse per ora distratta rispetto a queste
partite ma che una volta a conoscenza forse potrebbe cimentarsi in una battaglia di grande
impegno civile ed ideale.