Ricostruzione storica di Rainews
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1897-1947
Quattromila anni prima di
Cristo, una popolazione di lingua semitica proveniente dallinterno della penisola
arabica, si insediò in quelle terre che da allora presero il nome di Canaan e che solo
più tardi sarebbero state chiamate Palestina. Fu edificato il villaggio di Ursalim
(Gerusalemme), la «città della pace» (ma letimo è ancora incerto).
Gli arabi, una popolazione semita proveniente dallinterno dellomonima
penisola, conquistarono la Palestina nel 634, durante la prima espansione islamica.
Secondo la leggenda, il profeta Maometto ascese al cielo proprio a Gerusalemme, che
assurse così al rango di città sacra per tutte e tre le grandi religioni monoteiste:
lebraismo, il cristianesimo e lislam.
La fede islamica e la lingua araba rappresentarono i fattori unificanti per le varie
popolazioni insediatesi nella regione, mentre i giudei furono gli unici a rimanere
estranei a tale processo. Ad eccezione di alcuni brevi intervalli di tempo, segnati dalla
dominazione parziale da parte dei crociati cristiani e dei mongoli, tra lXI e il
XIII secolo, la Palestina conobbe governi islamici per oltre un millennio e mezzo.
Nel 1516 limpero ottomano conquistò Gerusalemme, dando avvio alla lunghissima
egemonia turca sulla Palestina, che si sarebbe conclusa soltanto alla fine della prima
guerra mondiale.
Nasce il sionismo,
movimento fondato da Thomas Herzl in Svizzera (Congresso di Basilea) con lo scopo di
creare in Palestina un nuovo Stato ebraico. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale,
l'Inghilterra promette l'indipendenza a tutti gli stati arabi che combatteranno l'impero
ottomano. La Gran Bretagna e la Francia firmano il trattato di Sykes-Picot in base al
quale la Siria e il Libano diventano francesi, la Giordania e l'Irak inglesi; la Palestina
dovrebbe avere uno status internazionale.
Con la "Dichiarazione di
Balfour" del 2 novembre, il governo inglese esprime incoraggiamento "per la
fondazione di una Madre Patria Ebraica in Palestina".
NOTA
DEMOGRAFICA
Al momento della dichiarazione, la popolazione totale della Palestina è di 700.000
unità: 574.000 musulmani, 74.000 cristiani e 56.000 ebrei.
In seguito ai disordini arabi del maggio 1921, viene nominata la Commissione d'Inchiesta Haycraft nel tentativo di alleggerire l'atmosfera in Palestina. Nonostante, ritenga gli arabi responsabili dello scoppio della violenza, la commissione sostiene che la radice del problema è l'ansia araba causata dagli impegni prosionisti presi dalla diplomazia britannica. La commissione Haycraft è parte di un processo che porta alla pubblicazione della Carta Bianca di Churchill.
L'Inghilterra
assume il Mandato per la Palestina e decide di dare priorità al sostegno degli interessi
sionisti. Il mandato è un sistema creato dalla Lega delle Nazioni secondo il quale
"i popoli non ancora in grado di auto governarsi" sarebbero stati amministrati
da "nazioni più evolute".
Col tempo queste nazioni, principalmente le Potenze Alleate, avrebbero trasferito
l'autorità alla popolazione del luogo. Il trattato non parla della tutela della
popolazione residente e la parola "arabo" non viene menzionata. Inizia
l'immigrazione degli ebrei sionisti che vengono accolti con simpatia dalla popolazione
residente.
Il governo inglese dichiara di voler la convivenza pacifica tra ebrei ed arabi e di non voler creare uno Stato ebraico contro il volere della popolazione araba
Il Terzo Reich
organizza la deportazione di massa e leliminazione della popolazione di fede ebraica
residente nei territori occupati durante la II Guerra mondiale: è la soluzione finale,
che causa la morte di oltre sei milioni di ebrei.
Le Nazioni Unite,
nate dalle ceneri della Società delle Nazioni, si occupano del problema della convivenza
arabo-israeliana in Medio Oriente. Una Commissione speciale propone di dividere la
Palestina in uno stato ebraico ed uno arabo, mentre alla città di Gerusalemme dovrebbe
essere concesso uno status internazionale. La risoluzione viene approvata: votano a favore
URSS, USA e Francia, ma gli Stati arabi votano contro; la Gran Bretagna, la Cina ed altri
si astengono. Il 29 settembre 1947, viene posto fine al mandato inglese e decisa la
spartizione della Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico, questultimo
proclamato il 14 maggio 1948.
Gli anni tra il 1948 e il 1973 sono
gli anni del conflitto arabo-israeliano che
vede Egitto, Siria, Iraq, Giordania, Libano, URSS e Arabia Saudita schierate contro
Israele e Stati Uniti in quattro guerre.
Obiettivo degli arabi è la riconquista della Palestina, riconosciuta da Israele come
stato ebraico: gli israeliani vogliono garantire la sicurezza dei confini e ingrandire il
territorio per accogliere altri ebrei.
Il 14 maggio David
Ben-Gurion dichiara la fondazione dello Stato dIsraele (foto) riconosciuto
immediatamente da Stati Uniti e Urss, seguiti dagli altri paesi. Tra arabi e Israeliani,
comunque, è guerra. Migliaia di palestinesi vengono espulsi dalla loro terra. La Lega
araba (Siria, Iraq, Egitto e Giordania) invade il nuovo stato il giorno stesso della sua nascita. Sarà sconfitta. Viene fondata
la Forza di Difesa dIsraele (IDF),
che incorpora tutte le organizzazioni di difesa; nasce così l'esercito di Israele
chiamato "Zhaal".
NOTA
DEMOGRAFICA
Il primo censimento conta una popolazione di 872.700 unità: 716.700 ebrei e 156.000
non-ebrei. Si assiste all'immigrazione di massa dallEuropa del dopoguerra:
cominciano ad arrivare ebrei anche dai paesi arabi.
Negli anni 1948-52, arrivano 687,000 ebrei in Israele che raddoppia la sua popolazione
ebraica.
Nel neonato stato di Israele si
svolgono le prime elezioni (25 Gennaio); David Ben-Gurion viene eletto Primo Ministro,
alla testa di un governo di coalizione. La Prima Knesset (Parlamento) si riunisce a
Gerusalemme.
Chaim
Weizmann viene eletto come primo Presidente di Israele dalla Knesset. Umm Rashrash,
oggi Eilat, è conquistata dall'IDF, una bandiera di Israele dipinta ad inchiostro viene
issata in città. Gerusalemme, divisa tra Israele e Giordania, è dichiarata capitale
dIsraele che viene accettato alle Nazioni Unite come 59° membro.
La Città Vecchia a Gerusalemme est passa sotto il controllo della Giordania, le parti
occidentali e meridionali della città vengono controllate da Israele.
Le Operazioni "Ezrà" e
"Nehemiah", portano ebrei iracheni in Israele. Viene creata la prima
"ma'abara", campo provvisorio per nuovi immigrati. La Legge del Ritorno passa
alla Knesset, accordando agli ebrei la possibilità di trasferirsi in Israele come
"olim" e diventare cittadini israeliani.
La Gran Bretagna riconosce lo Stato di Israele. Passa alla Knesset la legge che punisce
ogni Nazista o cooperatore dei Nazisti. In Egitto un colpo di Stato rovescia la monarchia
e porta al potere il colonnello Gamal Abdel Nasser, grande assertore dell'indipendenza
araba dall'occidente. Nasser invita tutti i popoli arabi a unirsi per liberarsi dal
dominio delle grandi potenze occidentali.
Viene firmato laccordo di
risarcimento per lOlocausto con la Germania nonostante proteste e dimostrazioni.
Yitzhak Ben - Zvi è
eletto il secondo presidente di Israele, dopo la morte del Presidente Chaim Weizmann.
Israele partecipa per la prima volta ai Giochi Olimpici (Helsinki).occidentali.La situazione ai confini con la Giordania
peggiora; molte sono le infiltrazioni e gli incidenti. E' rottura delle relazioni
diplomatiche tra Israele e l'URSS. Moshe
Dayan è nominato Capo delle forze armate dell'IDF
E' l'anno della seconda guerra
arabo-israeliana.
Nasser, il leader egiziano, nazionalizza il canale di Suez (che fin dalla sua apertura,
nel 1896, apparteneva a una compagnia anglo-francese) e proibisce il transito delle navi
israeliane. Francia e Inghilterra si accordano con Israele per punire l'Egitto e occupare
il Canale.
Al successo
militare delle truppe israeliane non si accompagna quello diplomatico. L'Urss interviene
con un ultimatum minacciando il ricorso alle armi atomiche se le truppe israeliane non si
fossero ritirate dai territori occupati. Arriva anche la condanna dell'Onu e degli Usa,
che costringono Francia, Inghilterra e Israele al ritiro. Questo conflitto segna anche la
sostituzione di Usa e Urss alle vecchie potenze colonialiste nell'influenza sul Medio
oriente.
1964
Papa Paolo VI visita Israele; il
Presidente Shazar lo riceve a Megiddo.
Nasce L'Organizzazione di Liberazione della Palestina Olp.
Yitzhak Rabin
è scelto come Capo delle forze Armate.
1967
Terza guerra arabo-israeliana. Il leader egiziano Nasser dichiara
di voler chiudere il Canale di Suez alle navi che riforniscono Israele. Si intensificano
le manovre militari arabe ai confini del paese. Israele reagisce con una guerra lampo,
passata alla storia come "guerra dei sei giorni". Le forze israeliane, comandate dal generale
Moshe Dayan conquistano le alture del Golan al confine siriano, il settore arabo di
Gerusalemme, il porto di Gaza e la penisola del Sinai. Gerusalemme viene ufficialmente
riunificata sotto il controllo israeliano.
1968
L'OLP formula un documento che nega l'esistenza di Israele. Si intensificano gli attacchi terroristici dei Palestinesi compreso il dirottamento di un aereo del El Al da Roma ad Algeri. Guerra di Attrito con Egitto e Giordania è causa di incidenti sui confini.
Golda Meir viene confermata Primo Ministro. Guerra
di Attrito, azioni militari sporadiche degli egiziani lungo il canale di Suez.
1972
I terroristi di Settembre Nero entrano negli alloggi degli atleti a Monaco di Baviera dove sono in corso i Giochi Olimpici. Diciassette morti: undici tra gli atleti israeliani.
1973
Quarta guerra arabo-israeliana passata
alla storia come guerra del Kippur.
Nel giorno di digiuno più solenne dellanno ebraico (il 6 ottobre), Egitto e Siria
lanciano un attacco coordinato a sorpresa per riconquistare i territori perduti nella
guerra precedente; lattacco viene respinto con duri combattimenti e gravissime
perdite umane e vengono ripristinati i confini del 1967.
Interviene l'Onu
che con la Decisione 338 chiede una sistemazione del conflitto Arabo-Israeliano sulla base
delle Decisioni 242 del 1967. Il 22 ottobre cessano le ostilità in previsione di futuri
negoziati che avrebbero affrontato i problemi del ritiro degli israeliani da tutti i
territori occupati e della definitiva sistemazione dei profughi palestinesi.
1979
26 marzo 1979: sul prato della Casa Bianca il presidente egiziano Anwar Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin firmano il trattato di pace che pone fine a uno stato di guerra tra i due paesi durato trent'anni e che fa conquistare ai due leader il premio Nobel per la pace. La storica svolta era maturata in un lungo periodo di trattative, di cui gli accordi di Camp David del 1978, raggiunti con la mediazione del presidente americano Jimmy Carter, avevano costituito il momento culminante.
1987
Il termine Intifada, in arabo "sollevazione", indica la resistenza palestinese all'occupazione israeliana organizzata dall'Olp e dal movimento di resistenza islamica Hamas. Sebbene già covasse da tempo, l'Intifada esplode il 9 dicembre 1987 nei Territori palestinesi occupati da Israele a seguito della morte di quattro profughi nella Striscia di Gaza, travolti da un automezzo israeliano mentre viaggiavano su due taxi collettivi.
Da allora si è
manifestata sotto forma di disubbidienza civile, manifestazioni di protesta, forme di
guerriglia e strumenti di lotta rudimentali, come il lancio di sassi, ben lontani dalla
potenza militare israeliana. L'Intifada ha causato un numero imprecisato di morti, tra cui
molti minori, spesso coinvolti in prima persona nelle azioni di resistenza. Secondo molti
osservatori, il suo dilagare ha dimostrato che Israele non poteva continuare la sua
politica di occupazione a basso costo, iniziata nel 1967.
1994
Il 1994 è
l'anno della pace tra Israele e Giordania. Il 5 maggio, al Cairo, viene firmato un
primo accordo per lautonomia di Gaza e Gerico. Il 13 maggio l'esercito israeliano
lascia Gerico, quattro giorni dopo abbandona la striscia di Gaza. Il 25 luglio i due paesi
firmano un accordo di non belligeranza. Il 3 agosto re Hussein di Giordania sorvola
Gerusalemme alla guida del suo aereo privato e parla via radio con il premier Rabin: è un
momento di commozione per gli israeliani, che applaudono volgendo lo sguardo
allinsù. Il 26 ottobre viene firmato il trattato di pace tra lo Stato
dIsraele e il Regno Hashemita di Giordania. Per gli sforzi di dialogo tra Israele e
Olp, nel 1994 Rabin, Peres e Arafat sono premiati a Stoccolma con il premio Nobel
per la pace.
1995
Il 4 novembre 1995
il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, 73 anni, è assassinato da un estremista
ebreo, Yghal Amir, durante una manifestazione di sostegno al processo di pace.
Il giorno dopo viene nominato capo del governo Shimon Peres, mentre il paese e il cammino
verso la pace accusano un duro contraccolpo. Pochi attimi prima dell'agguato Rabin aveva
parlato alla folla così:
«Sono stato un soldato per ventisette anni. Ho combattuto finché non si vedeva alcuna
possibilità di pace. Ora credo che questa possibilità ci sia, una grande possibilità
che dobbiamo cogliere».
Parole rimaste scolpite nella memoria degli israeliani, soprattutto perché pronunciate da
un uomo abituato ad azioni decise e spietate per difendere il proprio paese. Prima di
guidare il governo, nel 1964 Rabin era diventato capo di stato maggiore delle forze
armate: furono le sue valutazioni a spingere Israele all'attacco preventivo nella guerra
dei sei giorni.
2000
Per quindici lunghissimi giorni, nello scorso luglio, Barak e Arafat trattano invano a Camp David, residenza di montagna del presidente degli Stati Uniti. I tempi sono serrati perché l'Olp ha fissato per il 13 settembre la proclamazione della nascita dello Stato palestinese (che poi verrà rinviata). Le estenuanti trattative e la costante mediazione di Bill Clinton non sfociano nel sospirato accordo. Le parti non sono disposte a cedere su alcuni punti fondamentali, tra cui lo status di Gerusalemme e il rientro dei rifugiati palestinesi. Ugualmente infruttuosi i colloqui che si tengono a margine del Millennium Summit di New York, a settembre, quando Clinton tenta nuovamente di avvicinare le posizioni dei due leader.