Partenza da Lecco il 13 maggio 2009: prima tappa a Varenna, in Piazzetta San Giorgio.
Panta rei, tutto trascorre.
Due tesori nel territorio: la vecchia strada Fernandea dell'Austria / Lombardo Veneto, poi strada nazionale 36 del Lago di Como e dello Spluga, ora strada provinciale 72 LC; Nel tratto statale fra Pradello ed Abbadia Lariana basterebbe un po' di ingegno per restringere le corsie, su un tronco stradale a velocità limitata a 70 km7h, cartelli esistenti, e ricavare una più rassicurante banchina ai ciclisti. De minimis non curat praetor
Il San Fedelino a Novate Mezzola, l'altro tesoro. Ci arrivo in motobarca, servizio a richiesta, da Verceia.Tempietto chiuso, come supponevo.Precauzione sensata Contra ilotas.
Arrivo a Chiavenna passando per Samolaco, nominate nello Itinararium Antonini Augusti Imperatoris, relazione Bregenz Milano.
...a Brigantia per lacum Mediolanum m.p. CXXVIII.
Cvria m.p.L
Tinnetione m.p.XX
Muro m.p. XV
Summo Laco m.p XX
Como m.p. XV
Mediolanum m.p.XVIII
alio itinere a Brigantia Comum m.p. CXCV
sic:
Cvria m.p. L
Tarvesende m.p. LX
Clavenna m.p. XV
Ad Lacum Comacinum m.p.X
Per lacum usque Comum m.p.LX
( edidit OTTO CUNTZ Stuttgartiae in aedibus B.G.TEUBNERI MCMXC).
Il Giro d'Italia è giunto a Chiavenna il giorno precedente.
Da Chiavenna sin quasi a Villa di Chiavenna ciclostrada rampante lieve. Devozione al luogo del martirio di suora Mainetti;una preghiera christiana.
Curiosità alle segnalate "marmitte dei giganti". Boschi, il Mera, un ponte ciclabile e un altro di molti secoli, (Ponte di San Martino).
In festa al trattato di Shengen, da poco ratificato anche dalla amica, leggendaria Confederazione Helvetica. Si entra in Isvizzera senza più dover mostrare il passaporto.
Arrampicata a Soglio a gustare le meraviglie dei monti granitici e uno storico alloggio: scenario ferico di viaggio.
Poi le entusiasmanti rampe fra gli abeti, del Maloja Pass, asceso con frequenti soste sui comodi muretti.Giorno solatio.
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In scenari dimessi la traversata dell'Engadina; è stagione di calma. Ruscella il fiume Inn sull'altopiano, irrompe tumultuoso nella discesa a Zernez. Da lì inizio la salita al Pas dal Fuorn, nel parco nazionale svizzero. I pini cembri, un sentore mediterraneo nonostante la neve sulle cime.
Discesa frenata e lunga nella Val Mustair: tappa a Mustair:il millenario monastero.
Indi a Glorenza, nel Sud Tirolo, in Italia. Lì imbocco la ciclostrada che borda l'Adige, in Val Venosta.Ponte in legno ad Algund.
Da Merano ciclopista in terra bordeggiando il Passirio, sino a san Leonardo in Passiria, la Patria di Andreas Hofer. Vista dalla strada di Passo Monte Giovo, Jaufen Pass, inaugurata dall'imperatore e re Francesco Giuseppe.
Sterzing Vipiteno è la cittadina più settentrionale raggiunta in questo viaggio: transito per fare tappa a Bressanone Brixen, ove in un celebre albergo si beve, magia e dorme optime.
Un'invitante ciclostrada affianca l'autostrada del Brennero, poi svia.
A me sollecito un giovane ciclista, sud tirolese di lingua madre germanica, mi esorta a riprendere la nazionale 12 del Brennero, indicandomi il luogo.Mi vede troppo carico per estenuarmi sui magnifici saliscendi fra le foreste e i villaggi.
Da Bressanone, in giorno piovoso, corta tappa a Novacella. La famosa abbazia.
Obbediente sosta per una devozione; sulla frequentata ciclostrada della Val Pusteria
O du mein lieber Wandersmann
Bleib stehn halt ein wenig an
Betracte meinen blutigen Scweis
Denn macht Weiter deine Reis
Prati ubertosi, rigeneranti foreste. Dopo Dobbiaco infilo il DrauRadweg, la ciclostrada della Drava, affluente del Danubio.Passo con piacere nella Repubblica d'Austria, ovunque bene accolto.
Negli alberghi delle cittadine i cicloturisti sono benvenuti e protetti, quando piove.
Da Villach risalgo a Tarvisio: da Coccau una ciclostrada fra la foresta mena a Tarvisio e da qui un'altra risale lene verso il confine con la Slovenia.Costruita sul sedime della spostata ferrovia internazionale
Nel complesso dalla Provincia di Sondrio a quella di Udine, per montes et flumina ho percorso di prevalenza itinerari per bici, fra saluberrime foreste senza incontrare animali feroci, (gli orsi).
Prima tappa in Slovenia a Kranjska Gora: prati, foreste, alti monti e moderni alberghi. Non riesco a vedere la Sava.
Prendo strada nel Triglavski Narodni Park.Le magnifiche Alpi Giulie. L'erta strada Ruska Cesta che sale al passo di Vrsic /Moistrocca, a quota 1611 m s.M.
La Ruska cesta scende ripida nella Valle dello Isonzo / Soca. Oggi in acque limpide sfumate di turchese.Il pensiero ai Caduti della Grande Guerra: Tutti.
Caporetto / Kobarid: la conservata, storica piazza.
Oslavia: il Sacrario
Il Fiume Isonzo
Redipuglia
La strada si spiana verso Monfalcone
Finalmente il mare: Mare Adriatico, Golfo di Trieste.E Trieste.
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In Slovenia: un corto tratto. I parapetti assomigliano a, o sono, quelli delle vetuste strade AASS.
IN Croazia, benvenuto. Dopo Fiume Rijeka.Magistrali costruzioni stradali.Percorro la vacchia Magistrala Jadranska, capolavoro strradale della allara Federativa Narodna Republika Jugoslavija.Anni 1964.Oggi il nome è trasferito alla autostrada voluta dal primo presidente Dr.Franjo Tudjmann, con visione di avvenire: una strada direttissima sino alla Grecia. La primigenia Magistrala ha saliscendi continui, che si elevano alti sopra il mare. Meglio pedalare, nei tratti costieri, discosti dal bordo strada, per averscampo ai disequilibri del vento o dei veicoli.Sotto incalza il mare cristallino.
A Senj un giorno di riposo, i prodromi di un malessere. Il segnale del Parallelo 45 Nord: calcolate in modo spiccio le distanze dall'equatore e dal Polo Nord. A 45° Sud, in Nuova Zelanda, furono più geodetici, ma sia lodata la passione per la Geografia.
Da Segna Senj,corta tappa, terminata in salita a ore 11, ad Azic Lokva. Piove dopo poco; sentori reiterati di malessere; per cura: paracetamolo.
Il giorno successivo, di primo mattino,la vista delle isole e degli isolotti della costa della Dalmazia è ferica.Panorami dalla originale Magistrala Jadranska.
Lunga discesa all'umido freddo: al bivio per Karlobac svio per Jablanac e ferry a Rab; ho deciso, con titubanza, di riparare nell'attrezzata isola.
La notte febbrone percepito, non misurato. Il giorno successivo: pneumonia diagnosticata.
Obbediente allo scrupoloso medico del Pronto Soccorso di Rab, fermo trascorro 7 giorni corrispondenti a quelli di assunzione antibiotico. Indi riprendo il viaggio cum muito juicio. Il pensiero di interromperlo è durato un mattino: mi rodeva dentro.
Rab Arbe, legata dalla storia di San Marino, è isola frequentatissima e bene organizzata; ho gustato solo il parco dell'albergo.
Jablanac, su continente.
Indi traversata solinga alla base dei Monti Velebit.Alcune tappe prima di giungere a Zara Zadar.
Il ponte metallico di Maslenica, bombardato. Ricostruito nel 2005.Gioiello.A occidente quello autostradale della Nuova Magistrala.
A Zara Zadar, in Dalmazia, il leone della Repubblica di San Marco. Furono slavi gli strenui difensori di Venezia dallo infausto còrso
Un altro ponte ad arco insigne sull'insenatura verso Skradin. Mi rode dentro pensare al "nuovo" ponte fra Paderno Calusco d'Adda, mai costruito per le beghe dell'ideologia. Era un mirabile arco con travata metallica soprastante: meraviglia moderna della valle dell'Adda. Successe quasi 30 anni fa.Da allora il niente.
La Cattedrale di Sebenico, a San Giacomo.
Foratura e un vento teso da sud, lo Yuko, mi fan rientrare a Sebenico, appena iniziata la tappa.Ameno pedalare il giorno seguente: poca salita, strada costiera. Squarci di mare aperto.
Il penisolotto di Primosten
Nella Cattedrale di Trogir Traù la venerazione al Santo Giovanni Orsini
Finalmente nell'imperiale e solare Spalato Split
Non trovo il ciclista meccanico nel luogo indicato: troppo complicato e di perditempo in saliscendi ricercarlo. Imbarco per Ancona sullo Highspeed con bandiera di Panama a poppa.Il tricolore sullo highspeed in porto ad Ancona quando reimbarco per Spalato.La riparazione dei raggi e la ricentratura della ruota trattrice ha preso molto tempo: ho riposato, mi sono ben nutrito.
Al porto di Ancona: al momento solo le operazioni di registrazione si sono trasferite due chilometri a nord delle banchine di attracco navi traghetto.Almeno sono dispiegate le persone che indirizzano gli incerti.
Da Spalato riparto sulla Magistrala: la ruota tiene, circolare nel piano sagittale. Località balneari affollate. Al fiume Neretva svolto est verso la valle omonima e la Bosnia Herzegovina.
Dopo Metkovic entro nella BOSNIA HERZEGOVINA. Il ponte Dr. Franjo Tudjmann a Caplina. Da qui per stradine salgo a Medjugorie e ritorno nel giorno: tutti al completo, non mi hanno dato alloggio.Fortuna a Caplina: càpito in un grand hotel.
Molti tunnel lungo la romantica strada per Mostar: cautela, a piedi sullo stretto marciapiede.
Sacrario Caduti dell'Armata Bosniaca: onore.
Sulla via del ritorno a Metkovic: il solo ricordo fotografico di Medjugorie.Rientro in CROAZIA senza problemi.
Sulla Magistrala per Sud due posti di confine nel nulla, presidiati, per controllo passaporto: si interpone un tratto di territorio bosniaco, di circa 9 km. Neum è la sviluppata cittadina balneare, vertice a mare del triangolare territorio bosniaco.
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In aggiunta ai nuovi segnali e numerazioni, sulla Magistrala leggendaria numerosi cippi con la pristina chilometrazione.
I saliscendi continuano; il Sole splende radioso.
In arrivo a Dubrovnic, antica Ragusa,fu anche Repubblica sovrana: il ponte Dr. Franjio Tudjmann ovvia ad un tortuoso inoltrarsi nel fiordo. Consentito a pedoni e ciclisti, perché lì i governanti sono moderni e attenti.
Finalmente nella meravigliosa Dubrovnik.
Saliscendi per arrivare al confine: i posti di controllo distanziati di chilometri.A me sollecito, il giovane funzionario croato dice di levare la bandiera della Croazia, il territorio Montenegro inizia appena sortito dal posto di controllo.
Nel MONTENRGRO - CERNA GORA
La Baia di Cattaro Kotor
A Kotor inizia la celebre strada del Lovcen, Lovcen Cesta: lunga salita panoramica sul fiordo.
Negusci: un giorno di riposo in luogo fresco e celebre. Vi abitò Petar Niegos.
Altra salita al valico, prima di scendere a Catinje, la capitale regale del Re Nicola e della Regina Milena, i genitori di Elena, Regina d'Italia, mia Regina.
Prevalente discesa su strada larga sino a Podgorica, ariosa città capitale della Repubblica del Montenegro.
Lontano da troppo affollate spiagge prendo la strada più diretta al confine, vieppiù ristretta ma qualche TIR vi transita.Il placido lago di Scutari, atemporeo.
Al quieto posto di confine nesuna complicazione: sono in ALBANIA SHQIPERIA, affascinato dalle novità di una terra lungo tempo a me incognita e vietata, per le devastazioni della politica.
Stradaccia sino a quasi Scutari: un tormento condiviso con un traffico industriale intenso.Poi la baraonda della periferia di Scutari.
Scutari Shkoder
In seguito strade ottime, moderne sino a Tirana; qualche tratto in rielaborazione.
TIRANA
A gloria di Skandenberg.
Dopo la pedalata con giorno di riposo a Durazzo,lascio il mare per più tranquilla e spolverata campagna.Tappa a un distributore sulla strada, passato il bivio per Elbasan e la strada al FYROM MACEDONIA.Dirigo alla Grecia.
Fra Fier e Valona la strada è in sofferenza ma la miglioreranno. Capolavoro vantato delle moderne costruzioni stradali della Albania è la strada Durazzo Kukes al confine con il Kosovo; illustrata da grandi fotografie esposte a Tirana fuor del competente ministero.
Valona
La nuova, rimodernata strada Valona Sarande è stata inaugurata da poco: attenzione a qualche incompiuto corto segmento.
I saliscendi continuano, con viste radiose.
La celebre strada del Passo Qafa e Llogarase. Sui sentieri di una volta si dice passò Giorgio Byron diretto alla Grecia;per questa strada, forse costruita dalla casa d'Austria Ungheria. Passarono anche gli invasori italiani.
Il passo si eleva sino a quota circa 1000 m s.M.
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Finalmente Dhermiu; per non perdere quota di150 metri, non scendo al litorale.
Sulla nuova strada per Himare altre salite e alte magnifiche viste.
Giorno fermo per mal di pancia a Himare.
Il litorale dalla strada a seguire.
Lukove, splendida vista dallo arroccato albergo.Rincuorante ospitalità.
Sarande Santiquaranta: Porto Edda durante il breve Impero d'Italia.
Verso Butrint la strada si restringe, bordata di ulivi.
A Butrinto i Presidenti del Consiglio dei Ministri italiani in visita, e così altri insigni Presidenti di Nazioni, hanno posto a dimora ulivi novelli in ricordo e auspicio.
Per passare il canale esisteva un ponte al tempo dei Ronmani; ora un provvisionale traghetto / chiatta tirato a fune.
Ultimo tratto in Albania: lavori in corso per ammodernare la strada sino al confine Albania Grecia.
HELLAS
Quasi un satori pedalare da Mavromati ad Igoumenitsa: arrivo stanco.
Temporale dopo l'arrivo: spettacolare da luogo riparato.
Lunghe salite per arrivare a Parga, percorro la strada costiera dell'Epiro.
Altre per scendere alle paludi dello Acheronte e poi risalire.
Saliscendi sin a Preveza. Il tunnel sottomarino è proscritto ai ciclisti; non esistono traghetti: gli indigeni volevano il ponte, più turistico.
Visita a Nikopoli: lo stadio.
La bicicletta Hannibal IV ha il cerchione svergolo con alcuni raggi rotti.
Nessuna titubanza a ritornare in Grecia per concluderee il viaggio sulle strade della classicità; alcune di quelle percorsi in bici nel 1962.
Altri saliscendi,più spianati, per strade che con gusto ripercorro.Purché non piova.La stagione è mutata; il cielo incerto.
Foto di considerazione al ponte ottomano di Arta.
La strada E55 verso Mesolonghi, culla del patriottismo greco.
Cilopista sulla laguna di Mesolonghi
Mirabile vista della costa ionica.
Prendo la strada a nord del Golfo di Corinto, è la Patra - Thessanoniki ma svio per Delfi.
Ancora si magnifica dalla strada nuova per Delfi l'esteso uliveto di Itea.
È recintato il sempre venerato tempio di Apollo a Delfi: cadute sassi dalle Fedriadi. Chiuso anche l'accesso alla Fons Castalia
C'è una fontanella sostituta a margine strada.
L'autentico omphalos era rivestito .Questa simil pietra ovale rammamora l'antico centro della Terra.
Le rocce Fedriadi presso la Fons Castalia
Uscendo da Delfi verso il Colle di Arahova. La Tholos.
Arahova sta ad altitudine di circa 1000 metri sul mare, sotto la chiostra del Parnaso: aria fresca e sana.Sentimento di autunno.
Sulla strada per Larissa, svio al celebrato monastero di San Luca Stiriota.
A Stiri nacque San Nicola Pellegrino, patrono di Trani.
Nella Grecia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale molti Elleni furono massacrati.
Memento di una strage sulla strada verso Larisa.
Da Larisa a Tebe la strada va abbastanza piana. Nulla resta della magnifica Tebe se non il nome suo e dello Stratega Epaminonda e dei suoi magnifici eroi.
Indi per Athina lungo la antica strada per Mandras: salita lunga e maltempo.
Tumultuoso il tratto Elefsina Dafni Atene.
ATHINA
Per arrivare a Olympia seguo la strada costiera del Mare Mirtoo e del Golfo di Corinto.
Tappa a Kineta; salute incerta.
I resistenti platani di Aighio.
Il ponte all'imboccatura del Golfo di Corinto, ponte Rio - Antirio.I ciclisti e i pedoni ammessi gratis sui sicuri marciapiedi ciclabili. Sarà così sul ponte di Messina?.
Patra - Patrasso. Devozione nella venerata Basilica di Santo Andrea, alla reliquia dello apostolo.
A Kastro,fermato per maltempo. Pittoresco.
Cattivi presagi.
Altra tappa e ancora fermo per maltempo e mala salute.La bronchite rischio incombente.Le difese immunitarie ridotte: certezza. Smagrito troppo.Finalmente:
OLYMPIA, nell'Elide.
La stele di Pierre De Coubertin sta ora lontana, rinserrata da cancelli.
All'epoca del viaggio 29 e precedenti era libera, ineggiata da cresciuti cipressi.
L'altura di Cronio è pelata: gli incendi hanno incenerito i secolari pini.Asportato o distrutto Il cippo 128 presso il Ponte sul Klaideo, affluente del mitico Alfeo.
Rinverdito dalle piogge è lo stadio più celebre della Terra; curato il recinto dell'Altis.
Resto per giorni a Olympia e poi inizio in taxi il ritorno a casa, di poi nave Patra - Venezia e bicicletta sino a Lecco, con liete e nutrienti soste a Mestre, Padova,Vicenza, Verona,Peschiera,Brescia, Bergamo.
La sempre sontuosa già SS 11 Padana Superiore, mirabile strada della fu Serenissima Repubblica di Venezia.