Da Il Sole 24 Ore

Intervista con il Ministro del Turismo egiziano in visita alla Fiera Milano

 

CINQUE MILIONI DI TURISTI: L’EGITTO STABILISCE UN NUOVO RECORD

 

L'appuntamento è il consueto. Alla Bit, !a Borsa del Turismo, aperta in Fiera a Milano per il pubblico e gli operatori del settore, tra il 23 a il 27 febbraio scorso.

Mamdouh El Beltagui, il ministro del Turismo Egiziano, mi accoglie con un grande sorriso, come fossi un vecchio amico. Si ricorda di me, a un anno di distanza. E mi ripete, anche questa volta, che si trova benissimo nel nostro Paese. Apprezza soprattutto il carattere di noi italiani, pacifico e cordiale. Lo ringrazio, un pò imbarazzato per tanti complimenti, e gli chiedo subito cosa c'è di nuovo nel turismo egiziano, a un anno di distanza.

“Nel '99 abbiamo accolto in Egitto ben cinque milioni di turisti", sottolinea, “Cinque milioni e l'Egitto stabilisce un nuovo record” erano circa 3 milioni nel 1981. E gli italiani sono stati anche lo scorso anno al primo posto nella graduatoria dei turisti stranieri in Egitto: 667.460 con un incremento del 78% rispetto al '98.

Cos'è che apprezzano di più, secondo Lei: “Everything. Amano l'Egitto perché da noi non trovano solo arte e storia, ma anche svago e divertimento, un piacevole relax, in ogni periodo dell'anno, sulle spiagge dei mari più caldi e limpidi del mondo, come il mar Rosso".

La novità di quest'anno è che il Presidente egiziano in persona, Hosni Mubarak, ha assegnato allo sviluppo del Turismo una priorità assoluta, per stimolare un aumento dei posti di lavoro nel settore, stimabili in circa 800 mila nuove opportunità. E' stato messo a punto un articolato piano di interventi, che prevede a tempi brevi l'ampliamento e il rinnovamento degli aeroporti e dei relativi servizi.

“II turismo è una magnifica punta di attacco” Beltagui scandisce “Un’unica opportunità di pace”. "Del resto, cos'erano le aree costruite dai Faraoni, se non le gioie di questa vita prolungate per sempre anche nell'altra?”. “Si prevede l'apertura di nuovi itinerari religiosi e la rivalutazione della nostra cultura, che verranno illustrati nelle nostre attività congressuali in poli fieristici e negli hotel. La capacità alberghiera egiziana dovrebbe passare così dagli attuali 93.800 letti a 388.000 entro il 2017”.

In questi giorni più che i cinque milioni di turisti, fa sensazione un solo ospite, ma d'eccezione: il Papa Giovanni Paolo II. La sua presenza nel Sinai, ai piedi del monte dove Mosé ricevette i dieci comandamenti, richiamerà sicuramente molti pellegrini verso mete ancora poco note.

Gli chiedo qual è il segreto della loro invidiabile stabilità politica. “Innanzi tutto ci sono ragioni storiche: siamo un Paese che da migliaia di anni è unito sotto un forte potere centrale, dai Faraoni al Governo attuale. D'altra parte la nostra collocazione geografica, intorno al Nilo non permetterebbe a nessuna autonomia locale di agire in maniera indipendente: la forza dell’Egitto sta nell'unità del Paese. II che non è stato mai d'ostacolo alle aperture verso altre civiltà”.

 

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