I tram di Ramleh

 

    Uno dei modi di scoprire Alessandria è quello di prendere il tram di Ramleh e di seguirne il tracciato. La linea di Ramleh, che è anche la più vecchia, parte da Place Saad Zagloul, praticamente al centro della città, e corre parallela alla Corniche, costruita dalla ditta Dentamaro. 

    Originariamente era intesa come linea ferroviaria gestita da una società inglese alla quale la aveva affidata il Khedive Ismail (vedi il monumento edificato dalla Comunità italiana, ora Monumento ai Caduti Egiziani). Serviva ad unire Alessandria alle diverse cittadine disseminate lungo la costa e fra le dune (ecco il nome Ramleh) che, però, all'epoca forse non superavano il migliaio di abitanti, che lì abitavano per la bellezza della costa e la mitezza del suo clima. Infatti il clima richiamò molti Alessandrini, e più tardi anche Cairoti,  a trasferire colà la propria residenza estiva. 

    Negli anni, Ramleh divenne una meta preferita e la popolazione crebbe in modo tale che oggi sono pochissime le ville "liberty" rimaste demolite per far posto a mastodontici grattacieli. Ahi la speculazione edilizia!! 

    Si notano ancora, tuttavia, alcune delle costruzioni originali che risalgono alla fine 1800, ma soprattutto alla prima metà del 1900. Quelle che hanno caratterizzato Ramleh per la sua bellezza.

    La linea tranviaria fu inaugurata nel 1863 ed inizialmente le carrozze furono trainate da cavalli. Seguì il periodo delle locomotive a vapore e, nel 1904 seguì l'elettrificazione della linea.

    Il primo terminal fu Bulkley con partenze orarie. Nel 1868 la linea fu estesa a Schutz, e, vent'anni dopo, a San Stefano; nel 1891 furono aggiunte le nuove stazioni di Tharwat Pasha, Laurens, Saraya. Nel 1904 fu aggiunta una nuova linea più diretta tra Bulkeley e San Stefano. Nel 1910 fu costruita Victoria Station, che, anche oggi, è il terminal. 

    La Stazione di Ramleh è anche oggi un punto nodale della città: punto di incontro per amici, venditori ambulanti, tassisti, arbaghi con le loro arabeya khantur, prestatori di opera inclusi i ragazzini a pulir le scarpe. 

    Vicino alla stazione e di fronte all'Hotel Metroplole, si erigeva un tempo il Caesareum, sontuoso palazzo costruito da Cleopatra per Marcantonio, ma terminato da Augusto dopo i loro suicidi. Nel 356 d.C. Costantino II Imperatore d'Oriente lo rase al suolo a causa di un'insurrezione ivi ordita.

    Nel 415 d.C. in quel luogo fu lapidato il matematico Hypatia. 

    La prima stazione è Mazarita (il cui nome deriva dall'antico lazzaretto ivi esistente e fatto costruire da Mohamed Ali nel 1831), e prima di giungerci il tram passa davanti alla Moschea di Ibrahiym  Al Qaid, costruita dall'architetto Mario Rossi. Chatby, una delle stazioni successive, che prende il nome da un suwfi musulmano morto nel 1272, è già fuori delle vecchie mura cittadine. A Chatby si trovano i nostri cimiteri, mentre quello musulmano è a Bab El Sidra, costruito a metà del 1800 vicino ad una antica necropoli. 

    Ibrahimiyeh era una stazione destinata a servire una tenuta agricola appartenente al Principe Ibrahyim Ahmad, che fu poi venduta in lotti nel 1888. Sporting invece, trae nome dai 100 acri/faddan dello Sporting Club, fondato nel 1889,  ed è ancora uno dei quartieri più eleganti dela città. Sidi Gaber è anche una stazione ferroviaria (Alessandria-Cairo) e prende nome da un viaggiatore andaluso (1145-1217) il cui mausoleo è nelle vicinanze. Lì la linea si divide dopo Mustafa Pasha e Bukeley, riunendosi nuovamente a San Stefano. La linea nord, la più diretta, attraversa Saba Pasha, Glymenopoulo Zizinia, Laurens, Saraya e  finalmente Sidi Bishr. 

    Sidi Bishr era particolarmente rinomata per le sue spiagge ampie ed incontaminate, ed è lì che, nel 1936, furono scoperti i resti del tempio di Ra del 2° secolo. Victoria prende il nome dal Victoria College, fondato dagli inglesi nel 1899. Dopo la crisi del Canale di Suez fu espropriato e rinominato AI-Nasr College. 

    Anche se spesso sono stati formati dei comitati per arabizzare i nomi delle Stazioni, la forza della cultura espressa dalla vita cosmopolita ha avuto la prevalenza ed i nomi sono rimasti quelli di europei di un tempo.

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