“Buhur”

ovvero l’incenso tra magia e religione

    L’incenso, essenza molto antica e apprezzata da quasi tutti i popoli di tutto il mondo, è una resina gommosa e fortemente aromatica estratta da piante che vegetano in Arabia ed in Africa Orientale, è definito il “profumo degli dei”.

    I tronchi sono incisi in modo da far fuoriuscire il lattice, costituito da sostanze resinose, gommose e da un olio di essenza.

    Il lattice, opportunamente trattato, viene trasformato in parti solide di varia forma, che, con l’impulso del calore, diffonde una fragranza aromatica unica e distintiva. Secondo diverse leggende, essa sarebbe di alto gradimento alle divinità, poiché il suo fumo odoroso purificherebbe l’aria nei luoghi sacri ed allontanerebbe dall’uomo le forze del male.

    Questo è il motivo per il quale è elemento importante in moltissime liturgie tra le quali quella cristiana.

    Si fa risalire il suo utilizzo a migliaia di anni fa, ma i primi utilizzi non sono noti. Erodoto parla di un serpente posto a guardia dei campi nel sud dell’Arabia e dei regni di Saba per impedire la diffusione della conoscenza del suo sistema di produzione. Più scientifico Plinio, secondo il quale gli alberi erano coltivati dalle stesse famiglie che producevano l’incenso. E’, comunque, nell’antico Egitto, ove l’uso di aromi era parte integrante dello stile di vita di quella civiltà, che esso fa la sua comparsa.

    Incenso e mirra venivano, infatti, adoperati per l’imbalsamazione, l’incenso, mescolato ad altri aromi, serviva per ottenere pozioni aromatiche destinate ad essere bevute ed anche bruciate nel corso di cerimonie religiose. 

    Pochi grani, bruciati sulla carbonella di un braciere, producono un fumo fortemente neurotonico, antisettico ed espettorante (nel caso di mal di gola e raffreddore). I fumi di incenso favoriscono la concentrazione e accentuano le  facoltà psico-fisiche.

    Erodoto scriveva: “L’aroma penetra nel corpo attraverso le narici, emanando una sensazione di benessere, la mente si rilassa e, presto, entra in una condizione di sognate felicità”. Noi diciamo: “In barba alle varie droghe!”.

a Salute

a Le Café