ASTROLOGIA

MITI-LEGGENDE

 

MAGO VIRGILIO

 

 

 

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    DEE

    Ore Sono le divinità delle stagioni, e più tardi indicarono anche le ore del giorno. Sono figlie di Zeus e di Temi, e sorelle delle Moire. I Greci ne individuavano due:Tallo, la fioritura della primavera e Carpo, la fruttificazioneautunnale; più tardi vi aggiunsero Axo, la crescita estiva. Furono anche considerate le divinità dell'ordine che assicurano il mantenimento della società, e come tali furono chiamate Eunomia, Diche e Irene, cioè Disciplina, Giustizia e Pace. Nell'Olimpo hanno compiti diversi. Sono al seguito di Afrodite e figurano nel corteo di Dioniso, giocano con Persefone e nei boschi fanno compagnia a Pan. Sono rappresentate come giovani fanciulle con fiori o rami verdi tra le mani, in atteggiamento di danza.

    Rhea (divinità greca): Titanide figlia di Gea e Urano. Sposò Cronos e da questo ebbe sei figli: Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone, e Zeus. Ogni suo figlio però veniva divorato da Cronos appena vedeva la luce: questi conosceva infatti un oracolo di Urano e Gea che prediceva la fine del suo regno ad opera di uno dei suoi figli. Rhea riuscì a salvare l'ultimo, Zeus, il quale compì la profezia e scacciò gli dei Titani dal mondo. Le feste in suo onore erano celebrate: il 9 luglio, 25 agosto (opiconsiva).

    Sirene Esseri  metà donne e metà uccelli, erano considerate per lo più demoni marini che  attiravano le imbarcazioni sugli scogli con musiche e canti per poi divorarne i marinai. La loro origine è piuttosto contraddittoria, ma la loro isola è stata identificata nella penisola sorrentina.

    Persefone (divinità greca): Era la regina degli Inferi. Secondo    un celebre mito Persefone (o per i romani Proserpina)  era la figlia di Demetra e di Zeus; venne rapita alla madre da Ade, il sovrano del Tartaro. Ma Demetra non si rassegnò e ottenne da Zeus che la figlia tornasse presso di lei per una parte dell'anno.    Come figlia di Demetra  era anche detta generamente "la fanciulla" (Kore), sotto il quale titolo era venerata insieme alla madre a Eleusi, nel locale culto misterico. Era onorata nei Piccoli misteri Eleusini il primo Febbraio, il 3 aprile si festeggiava il suo ritorno dal Tartaro e l'inizio del periodo di soggiorno con la madre, il 22 di settembre si celebrava la sua ridiscesa nel mondo dei morti.

    Astraea Dea della giustizia e della purezza. La sua festa avviene l'8 dicembre.

    Carmen Divinita' che aiuta nella creazione di preghiere, e incantesimi.

    Copia Dea dell'abbondanza.

    Demetra (divinità greca): Figlia di Cronos e Rhea, è la divinità della terra coltivata, diversa da Gea o Gaia che è la terra concepita come elemento cosmogonico. Demetra personificava la forza generatrice della terra, ed è la dea del grano, identificata in Italia con Cerere. Generò con Zeus la figlia Persefone alla quale è strettamente legata in quasi tutti i miti che la riguardano, e che costituiscono il nucleo entrale dei Misteri Eleusini. Gli attributi di Demetra sono la spiga e il papavero, il suo uccello è la gru, la vittima da lei prediletta è la scrofa, simbolo della fertilità. Spesso è rappresentata con le fiaccole in mano, quelle con cui andò  alla ricerca della figlia Persefone rapita da Ade. E' celebrata: 1 febbraio (piccoli misteri), 28 febbraio e 4 ottobre (Jejunium Cereris).

    Ecate E' una divinità femminile dalle origini piuttosto misteriose, anche se Esiodo la considera figlia di Asteria e Persete. Il suo culto faceva parte dei misteri orfici. Concede ogni genere di favori, tra cui la benevolenza e l'eloquenza, la vittoria e ogni gnere di abbondanza a tutti gli uomini che la invocano, secondo le loro attività. Più tardi divenne una specie di maga legata al mondo delle ombre, che regna sui demoni, evoca gli spiriti, spaventa gli uomini, vaga nella notte per le strade, annunciata dal latrato dei cani. Era rappresentata con tre teste o anche con tre corpi.

    Enio (divinità greca): Dea della guerra, compagna di Ares, di cui alcuni la dicevano madre, altri nutrice, altri ancora figlia. E' la personificazione della violenza, ed è raffigurata sanguinante. A Roma era identificata con la dea Bellona. Da lei Ares prende l'appellativo di Enialio.

    Eos Figlia di Iperione e di Teia, sorella di Elio e di Selene, è la personificazione dell'Aurora: con le sue "dita color di rosa", come dice Omero, apre ogni    mattina le porte del cielo al carro del fratello Elio. Ebbe molti amori fra gli dei e generò molti figli; tra essi va ricordato Fetonte. Ma il marito ufficiale di Eos fu Astreo, col quale generò i venti, Argeste, Zefiro, Borea e Noto, e le stelle.

    Era (divinità greca): Figlia di Cronos e di Rhea, sorella e poi moglie di Zeus, era considerata, come tale, la sovrana dell'Olimpo. Identificata dai romani con Giunone, ebbe quattro figli dal marito legittimo: Efesto, Ares, Ilizia e Ebe. Era la protettrice delle spose e dei parti, in quanto moglie del sovrano   dell'Olimpo ma aveva un carattere litigioso, ostinato, geloso e vendicativo, che dimostrava soprattutto in occasione delle frequenti scappatelle di Zeus, che si innamorava facilmente di dee, ninfe e donne. Le erano consacrati il pavone, il cuculo e la conacchia, e tra le piante prediligeva il melograno. Era celebrata il 30 di aprile.

    Erinni Quando Urano fu mutilato dal figlio Cronos, le gocce di sangue cadute sulla terra generarono questi mostri violenti e primitivi, ai quali lo stesso Zeus è soggetto. Sono analoghe alle Parche e confuse a volte con le Chere. Tra di loro ne sono nominate tre: Aletto, Tisifone e Megera. Abitano nell'Erebo e sono raffigurate come geni alati con i capelli di serpenti e con torce o fruste nelle mani, per torturare le loro vittime. Si sacrificavano loro pecore nere e si offrivano offerte senza vino. Gli antichi le chiamavano anche Eumenidi per propiziarsele. I Romani invece le chiamarono Dirae o Furie. Vendicano soprattutto i delitti commessi contro la famiglia e contro
    la società ma casticano anche l'hybris ovvero la perdita da parte dell'uomo della coscienza del proprio limite. Castigano in modo particolare il crimine dell'assassino e l'uccisore anche se involontario è da loro torturato in 1000 modi fino ad impazzire.

    Estia (divinità greco/romana): Personifica il focolare, di cui è la dea e la custode. Figlia di Cronos e Rhea, sorella di Zeus e di Era, fu eternamente vergine e ricevette un culto particolare sulla terra in tutte le case degli uomini, e sull'Olimpo dagli dei, di cui rappresenta l'immobile centro. I Romani la chiamarono Vesta e le dedicarono un culto particolare, in cui le sacerdotesse dovevano tenere sempre acceso il fuoco sacro e dovevano anche mantenere intatta la loro verginità, pena la morte. Una delle Vestali, Rhea Silvia, generò Romolo e Remo per intervento di Marte. Le feste di Vesta erano dette Vestalia e avevano luogo il 9 giugno.

    Flora divinità sabina introdotta a Roma da Tito Tazio, presiede alla fioritura e alla vita di tutta la vegetazione. Secondo Ovidio era una ninfa greca, chiamata CLoride. Un giorno fu vista dal dio del vento, Zefiro, che la rapì e la sposò, affidandole il governo dei fiori, i cui semi ella regalò agli uomini insieme al miele. Ovidio racconta anche che Giunone, invidiosa perché dalla testa di Giove era nata MInerva, volle concepire un figlio senza il concorso del ma-schio e per farlo si rivolse a Flora, che con il suo tocco fecondava ogni cosa. Così Giunone concepì Marzo, che è il primo mese di primavera.

    Fortuna E' la dea romana corrispondente alla Tyche greca, introdotta nel culto romano da Servio Tullio, che si diceva l'avesse amata nascostamente. E' rappresentata con la cornucopia e con il timone, col quale guida la vita degli uomini. E' per lo più cieca. Veniva invocata con una serie di appellativi riferiti alle varie circostanze della vita.

    Gea (divinità greca): detta anche Gaia, o Ghè, che in greco significa "terra" è appunto, come tale, l'elemento primordiale che generò dal suo grembo tutte le stirpi divine. Nacque da lei Urano (il cielo) col quale ella si unì, essendo l'unico elemento che può "coprirla" interamente, ed ebbe con lui i figliche rappresentano la prima generazione di dei pre olimpici: i Titani, Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto e Cronos e poi le divinità femminili che sono le Titanidi, cioè Theia, Rhea, Temi, Mnemosine, Febe,Teti. Nacquero poi i Ciclopi e gli Ecatonchiri. Gea generò poi le divinità marine e con Tartaro generò Tifone, un dio prodigioso e spaventoso ed Echidna. In genere tutti i mostri che rappresentano le forze prodigiose e violente della natura sono considerati suoi figli: così lo erano Anteo, Cariddi, le Arpie, Pitone e anche Fama. Fu poi confusa con Demetra, mentre i romani la chiamavano Tellus e la identificarono con Cibele.

    Giunone (divinità romana): E' la dea assimilata alla greca Era, e faceva parte della triade capitolina con Giove e MInerva. Aveva anche dei templi in cui era venerata come Moneta (colei che ammonisce) e come tale avrebbe salvato Roma durante l'invasione dei Galli per mezzo delle oche a lei consacrate. Era inoltre venerata come Lucina, e con tale nome era la protettrice dei parti e dei bambini. Era inoltre la patrona delle donne maritate e si celebravano in sue onore le feste Matronali il primo marzo e le feste Caprotine il 7 luglio. Ogni donna inoltre, aveva la sua Iuno, che corrisponde al Genius degli uomini.

    Gorgone Le Gorgoni erano mostri alati, figlie di Forco e di Ceto, di nome Euriale, Steno e Medusa. Erano orribili all'aspetto, spaventose per gli uomini e per gli dei, e il loro sguardo pietrificava. Avevano denti come le zanne dei cinghiali, capelli di serpenti, mani di bronzo e ali d'oro. Solo Poseidone aveva osato unirsi a Medusa i cui occhi trasformavano in pietra tutti coloro che la guardavano. Questa venna affrontata da Perseo il quale riuscì a combatterla perchè si serviva dello scudo come di uno specchio per non doverla guardare. La testa di Medusa fu poi posta sullo scudo di Atena e dal collo di lei
    uscirono due esseri figli di Poseidone: Pegaso e Crisaore.   Ninfe: Figlie di Zeus, sono divinità subalterne che rappresentano le forze elementari della natura e popolano le campagne, i boschi, le acque. Trascorrono la vita a cantare o a filare, vivono in grotte o nei boschi, nei fiumi, nel mare o in quei luoghi di cui sono l'espressione.  Vi sono le Naiadi, ninfe dei fiumi e delle sorgenti, a volte considerate discendenti di Oceano oppure
    generate dal dio del fiume a cui sono legate: hanno il potere di invasare i mortali che le scorgono, e sono le custodi delle fonti dalle quali derivano. Le Oceanine e le Nereidi sono le ninfe del mare, le Oreadi invece dei monti, le Driadi dei boschi. Fra esse le Meliadi, ninfe dei frassini. Nei boschetti vivevano le Elseidi, e altre ninfe erano poi riferite a luoghi o alberi particolari. Sono divinità secondarie ma molto legate alla vita degli uomini, e perciò pos-sono essere temibili, anche se di solito personificano la fecondità e la grazia della natura.

    Nyx (divinità greca): In greco significa Notte, di cui questa dea è la personificazione. Figlia del Caos primigenio, sorella dell'Erebo, generò l'Etere e Emera (il Giorno), nonché Moros (La sorte), le Chere, Ipnos (il Sonno), i Sogni, Momo (il Sarcasmo), la Miseria, Le Moire, Nemesi, Apate (l'inganno), Filote (la tenerezza), Ghera (la vecchiaia), Eris (la discordia), le Esperidi (figlie della sera). Si diceva che abitasse all'estremità della terra, verso occidente.

    Graie Sono la personificazione della vecchiaia, sorelle delle Gorgoni, hanno un solo occhio e un dente in comune, che si prestano a turno. Vivono nel paese della notte.

    Iride (divinità greca): Figlia di Taumante e di Elettra è un Oceanina, sorella delle Arpie. E' in lei rappresentato l'arcobaleno, che rappresenta il tramite tra cielo e terra, e come tale è incaricata di portare i comandi di Zeus e di Era.

    Maia (divinità greca): Figlia di Atlante fu amata da Zeus sul monte Cillene, in arcadia, dove fu generato Ermes. In epoca tarda fu identificata a Roma con una dea Maia che rappresentava il risveglio della primavera, alla quale era dedicato il mese di maggio e divenne quindi la madre di Mercurio. E' onorata il primo di Maggio.

    Moire Sono lepersonificazioni del destino di ciascun uomo, la parte che ognuno ha in questo mondo, fortunata o sfortunata che sia. Ben presto furono assimilate alle Chere, che però avevano un carattere violento e sanguinario. Anche gli dei devono sottostare alle Moire, che rappresentano e custodiscono l'ordine del mondo. Erano in numero di tre: Cloto, Atropo e Lachesi. Esse regolavano la vita di ogni uomo svolgendo e avvolgendo il filo del destino che alla fine della vita veniva tagliato. Sono perciò raffigurate come filatrici e sono dette figlie di Zeus e di Temi e sorelle delle Ore, oppure, secondo un'altra genealogia, sono figlie della Notte e sono tra le forze elementari del mondo. Vengono di solito ricordate inzieme a Ilizia, divinità della nascita e a Thyche che incarna, la sorte. A Roma furono identificate con la Parche.

    Muse Figlie di Zeus e di Mnemosine, presiedono al canto, alla musica, alla danza e più in generale ad ogni forma di pensiero artistico. Anticamente erano tre: Melete, Mneme, Aoide, ma successivamente sono ricordate in numero di nove: Clio, musa della storia, Euterpe, del suono del flauto, Thalia, della commedia, Melpomene, della tragedia, Tersicore, della danza, Erato, della lirica corale, Polimnia, della pantomima, Urania, dell'astronomia, Calliope del-l'Epica. Esse proteggono gli uomini accordando parole persuasive ai re, perchè possano placare le dispute e ristabilire la pace, conferendo ad essi il dono della dolcezza e donando a tutti l'oblio dalle pene e dagli affanni. Il loro canto è divino ed esse intervengono cantando a tutti gli avvenimenti festosi della vita dell'Olimpo.

    Nemesi (divinità greca): Figlia di Nyx, fu amata da Zeus, che ella tentò di sfuggire trasformandosi in animali diversi e alla fine in oca. Essa rappresenta la vendetta e tende a castigare la ybris, cioè ogni tentativo di uscire dal limite imposto dalla propria natura, e ha il compito di riportare l'ordine e l'equilibrio ogni volta che una qualsiasi dismisura lo mettano in pericolo. E' onorata durante la festa del 23 agosto.

    Nereidi Figlie di Nereo e di Doride e nipoti dell'Oceano, sono divinità marine e personificano le onde del mare. Sono in numero di Cinquanta e la maggior parte di loro ha un nome personalae anche se solo alcune hanno una personalità ben definita. Tra queste Teti, la madre di Achille, Anfitrite, la moglie di Poseidone, Galatea e Orizia. Le nereidi erano delle fanciulle bellissime che vivevano in fondo al mare in un palazzo splendente d''oro, occupate a filare o tessere o cantare. Cavalcavano i delfini e andavano su carri trascinati da Tritoni. Spesso sono rappresentata intorno ad Afrodite che esce dal mare.

    Atena (divinità greca): Figlia di Zeus e di Meti, è identificata a Roma con la dea Minerva. Secondo la leggenda nacque dalla testa di Zeus. Essa è sempre stata  rappresentata come la dea guerriera, armata della lancia e dello scudo. Sullo scudo portava la testa della Medusa, che rendeva di pietra chiunque la guardasse, e sul petto l'egida con i serpenti. E' considerata la dea della sapienza e dell'intelligenza, e come tale inventrice delle arti e delle scienze. Inventò l'aratro, e l'arte del filare e del tessere. A lei si doveva l'introduzione in Grecia dell'olio di oliva, regalato dalla dea all'Attica per avere la supremazia sulla regione. Il suo animale prediletto era la civetta. In suo onore venivano celebrate moltissime feste, come le Panatenaiche e le Erroforie (14 giugno). A Roma era celebrata nelle quinquatria tra il 19 e il 23 marzo.

    Diana Corrisponde alla Artemide greca. E' considerata la sorella di Apollo e figlia di Latona e Zeus, ma alcune tradizioni la credono figlia di Demetra. E' Dea della caccia, eternamente giovane e vergine, insegue con le sue ninfe le fiere nei boschi. Fu anche identificata con Ecate, dea lunare. Si attribuiscono alle sue frecce morti improvvise. Secondo
    gli antichi Diana errava sempre tra le montagne come la Luna, di cui era la personificazione, così come Apollo era quella del Sole. Era anche la protettrice delle amazzoni.
    -Diana e' associata al culto di Silvanus , detto anche Pan. Dea delle foreste, signora delle fiere. Dea della Luna, a volte definita "dal seno infinito". Dea delle montagne, foreste, donne , protettrice del parto. Patrona dei fuoricasta, fuorilegge, schiavi, servi, e in
    genere degli oppressi. Il suo titolo di Regina del Paradiso le conferiva presso i romani il titolo di triplice Dea. I tre aspetti erano quelli di Luna Vergine, Madre della Natura e Cacciatrice/Guerriera.Diana incarna diverse altre divinita', e il suo nome viene associato
    alla Dea della Luna, Dea della Terra, o dea delle Stelle. Tradizionalmente, la Dea delle streghe in Italia.
    -Nell'Italia antica, il suo principale luogo di adorazione era il lago di Nemi, un lago vulcanico, noto che come lo specchio di Diana. Per arrivare al lago l'unica via possibile era il suo santuario. Questa divinita' era nota per la sua predilezione verso le societa' matriarcali. Diversi documenti di processi alle streghe parlano di incontri con Diana. I suo animali preferito sono il cane e il furetto. Le sue feste tradizionali: Maggio 26-31 e
    August 13 and 15.

    Venere (divinità romana): Dea della bellezza e dell'amore identificata dai greci come Afrodite. Secondo la mitologia greca nacque, se ci affidiamo ad Omero, da Zeus e Dione, secondo altri invece da Gea e Urano. Dopo la sua nascita, in una conchiglia fu spinta da Zefiro sulla spiaggia dell'isola di Cipro: qui le Ore la vestirono e l'agghindarono e la condussero poi presso gli Immortali che furono meravigliati e ammirati dalla sua bellezza. Zeus (o Giove per i La-tini) la diede in moglie a Efesto (Vulcano), il dio zoppo che faceva il fabbro. Ovviamente Venere ebbe diverse avventure extraconiugali, tra cui famosa è quella con Marte (Ares) da cui ebbe due figli Deimos e Fobos (Paura e Terrore). Amò tra gli altri, Adone e Anchise, da cui ebbe Enea. Venere si accompagnava sempre da un corteo di creature semi divine, tra cui le Grazie (o Cariti), il Riso, gli Amorini, le Ninfe e le colombe a lei sacre. Le erano an-che sacri i cigni, le lepri, i delfini, le tartarughe. Tra le piante amava soprattutto la rosa, il mirto, il melo e il papavero. Le feste in suo onore
    erano celebrate: il 6 febbraio,  il 6 luglio, 23 maggio (rosalia) e l'8 agosto.

    Fauna Consorte di Faunus. Chiamata anche Bona Dea, e spesso correlata con Maia. Dea
    della terra, dei campi e della fertilita'.Era la dea della frtilita' e e veniva onorata con una misteriosa festa all'inizio di dicembre.Questa festa era proibita agli uomini e terminava in un'orgia. Il giorno esatto era il 19 dicembre. Fu stroncata con particolare veemenza da cristianesimo. Jana: Nome diffuso in Sardegna per indicare una strega-fata-dea che vivena sulle montagne. Pertunda: Dea dell'amore
    sessuale e del piacere sessuale.Invocata dalle donne frigide
    per avere il piacere.

    Grazie (divinità romane): Dee della Bellezza, della gioia e forse anticamente della vegetazione, dimorano sull'Olimpo e spesso si intrattengono con le Muse cantando in coro. Sono conosciute come le tre sorelle Eufrosine,
    Talia e Aglae, figlie di Giove e Eurinome: solitamente vengono rappresentate come tre fanciulle nude che si danno le spalle. Spesso accompagnano Venere, Eros e Bacco. Per i greci erano note come Le Cariti.   Chere: Rappresentano il Destino che segue ogni uomo fin dal momento della sua nascita, ma particolarmente il genere di morte che deve toccargli in sorte, e si trovano perciò al fianco di ogni eroe al momento della morte durante le battaglie e le guerre. Si nutrono del sangue dei morti e dei feriti, ed hanno un ampio mantello nero chiazzato di sangue. Sono figlie di Nyx (la Notte), e sono spesso confuse con altre divinità analoghe come le Moire e le Erinni.