IL VESCOVO

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GP-PIAZZOLLA

... una parola difficile da pronuciare ... PERDONO !

...Il perdono NON DEVE cancellare il valore dei nostri tribunali e della nostra giustizia, che devono funzionare e funzionare bene. Anzi aggiungo che di fronte ad atti di inaudita scelleratezza è solo possibile parlare di riconciliazione, dopo lungo e faticoso percorso... Il perdono sottolinea il livello del d o n o : per - dono, non quella del "do ut des". Certo, sono parole che si dicono, ma che poi la vita smentisce. A questo proposito c'è un messaggio di Giovanni Paolo II, in occasione della Giornata mondiale della pace del 2002: " non c'è pace senza giustizia e non c'è giustizia senza perdono". E' un messaggio stupendo: se ci limitiamo a fare l'elenco delle nostre ragioni; se vogliamo il riconoscimento della totalità dei nostri diritti; se non ci convinciamo che la pace ha un costo da pagare... la pace non sarà mai raggiunta. Se sia meglio perdonare, se siamo obbligati a farlo, se si può ragionevolmente aspettare ciò dagli uomini, esula dallo scopo di questa mia riflessione. Posso solo dire - facendo leva su esperienze vissute - che se si riesce a farlo ( e so bene che non è facile), si è molto più felici, si sta meglio, perchè si raggiunge una maggiore tranquillità spirituale. Per questo sento di poter affermare che il perdono è anche terapeutico. "Non fino a sette volte dovrai perdonare, ma fino a settanta volte sette", così risuona attraverso i secoli il richiamo evangelico. E il perdono è senz'altro la parola più bella del vangelo: la stazione di arrivo di quel cammino accidentato che aveva avuto inizio con il peccato di Adamo ed Eva, Caino e Abele... Perdono che invoco e che offro, così recita la preghiera insegnataci da Gesù: perdonami, come io perdono. Certo, la colpa rimane. La colpa non si cancella con nessun colpo di spugna: come tra il male che faccio e il bene che ometto. "L'uomo - come diceva bene Lutero - ogni uomo è giusto e peccatore allo stesso tempo". La perfezione umana poi saprebbe di integralismo, di meta raggiunta invece di quella del faticoso cammino da compiere. Il grande tema biblico del cammino da riprendere incessantemente, non va disgiunto, a mio avviso, dal tema del male, del peccato e della sofferenza. Ogni parola della Bibbia infatti è un invito a lasciare il vecchio: come un nastro dove le registrazioni vecchie devono essere cancellate prima di incidervi sopra qualcosa di nuovo. Al di là della porta - del mar Rosso da attraversare -, ci attende sempre un nuovo da realizzare, per ricominciare ogni giorno... un passo alla volta. Con il perdono il percorso del male termina in festa. Le proprie ragioni sono scavalcate, in nome di un abbraccio. E,ancora, il perdono ti fa assaporare l'avventura della libertà: è canto, è ebbrezza di volare alto come gabbiano nel vento... verso orizzonti sconfinati. E' ritrovare l'innocenza... è provare brividi d'infinito.

Carissimo Giuseppe,

è molto bella la tua riflessione sul perdono. E' il grande dono del Cuore di Dio che, pure offeso infinitamente da noi, non applica la legge del taglione, - saremmo da tempo perduti tutti - ma fa dono della sua misericordia, cancellando le colpe, anche se giustamente rimane la riparazione del danno o penitenza. “I tuoi peccati li getto alle mie spalle”. Provi a pensare quante volte Dio, se non fosse misericordioso avrebbe dovuto fare cadere su di noi ogni sorta di castighi...e invece ci invita come padre alla riconciliazione, come fosse Lui ad averci offeso, perché è padre. Come non essere immensamente felici per questo Padre? E ci invita nel Padre nostro a rimettere i nostri debiti come Lui ci rimette i nostri. Ossia ad essere come Lui misericordiosi, che è la sola via per cancellare divisioni, odi, guerre e terrorismo. Abbiamo ogni giorno sotto gli occhi cosa significhi “farla pagare”, “odiare”. Basterebbe pensare alla strage sei bambini di Ossezia, o alla guerra in Irak, o alle tantissime divisioni, piccole guerre, odi, sofferenze, vendette che avvengono tra noi, fino a cancellare il bene della pace che è nel perdono. Sarà difficile come afferma Gesù “amare i nemici e pregare per loro”, ma è quello che Lui ha fatto, fa, ed è la sola via alla pace. Preghiamo per questo.

Ti abbraccio e benedico Antonio, vescovo