GP INFO BROKERS

 

PSICO
IPNOS
BIOGEA
MEDICINA
FARMACIA
PSICOANAL
MAGNETISMO FISIOTERAPIA
AIPT
SVILUPPO
TELEPHARM
INTERSTADT MEDICINA-GP
TERME MARGHERITA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Metodologia di approccio al problema dell'interazione tra il campo elettromagnetico ed i sistemi biologici in grado di valutare gli effetti del EMF emesso da una particolare sorgente sulla testa umana con particolare attenzione alle reazioni del sistema nervoso e del cervello. Il metodo utilizzato è quello di studiare la reattività della corteccia uditiva attraverso la magnetoencefalografia, MEG, utilizzando il "PARADIGMA ODDBALL" per generare il Mismactch Field (MMFs) ed il dipolo equivalente di corrente espresso dalla deflessione N100 nella corteccia uditiva. Abstract: Purpose of this work was to identify the possibility to approach the problem of electromagnetic fields interaction with biological system by means of the methodology able to relate the electromagnetic field of a specific source with the observed effects on the human head, expecially on the nervous system and the brain. The way to obtain such results is to study the reactivity of the human brain, in auditory cortex, by M.E.G.. I have used an "ODDBALL PARADIGM" in which different types of deviations within a sound sequence evoked strong magnetical responses, so called Mismatch Fields (MMFs) and the equivalent current dipoles, in the auditory cortex, employed to explain qualitatively the scalp distribution of the electric 100-msec deflection, N100, with maxmum signals recorded.

1. INTRODUZIONE Ogni organismo si trova immerso in campi EM endogeni generati dall'organismo dovuti agli impulsi elettrici nel sistema nervoso e nei muscoli, ed in campi esogeni, naturalmente esistenti, quali il campo magnetico terrestre, il complicato equilibrio che esiste in natura tra i due tipi di campi elettromagnetici regola la sopravvivenza di ogni organismo biologico. L'aumento delle applicazioni in radiofrequenza dei campi elettromagnetici, legato alla larga diffusione della comunicazione mobile, ha portato in questi ultimi 30 anni ad una esposizione della popolazione a campi EM sempre più intensi, come mostra il grafico spingendo i ricercatori di tutto il mondo ad interrogarsi sui limiti biologici di una tale esposizione.

2. METODOLOGIA DI STUDIO Lo studio, svolto in questo lavoro, ha utilizzato un approccio teorico-sperimentale applicato all'indagine dell'interferenza elettromagnetica tra il campo EM generato dai telefoni cellulari GSM e DCS ed il campo neuromagnetico generato dall'attività cerebrale in risposta ad uno stimolo sonoro, al fine di mettere a punto un metodo in grado di rilevare possibili effetti secolari conseguenza di un uso quotidiano del telefono cellulare GSM e DCS. Per inquadrare correttamente il problema si è arricchita la conoscenza sulla ricerca svolta in vivo ed in vitro, mettendo in evidenza che il sito maggiormente colpito dall'energia EM è la cellula, con alterazione della permeabilità della membrana cellulare, danni al DNA ed ai cromosomi; si è poi approfondita la conoscenza sulle due sorgenti di campo interessate all'interazione elettromagnetica: 1.Sorgente GSM (900MHz) e DCS 1800MHz) 2.Sorgente neuroelettrica e neuromagnetica Acquisendo nozioni utili sull'emissione, trasmissione livelli di potenza e modellizzazione della prima e sui processi di generazione della seconda che vede il neurone ed i suoi collegamenti sinaptici come sede di campo neuroelettrico e neuromagnetico. La conoscenza e l'uso della dosimetria sperimentale hanno poi permesso di valutare la zona della testa maggiormente interessata dall'assorbimento di energia elettromagnetica limitando l'indagine alla sola parte della corteccia cerebrale adibita alla percezione e riconoscimento degli stimoli sonori, sita nella zona della corteccia cerebrale subito al di sopra dell'orecchio. Successivamente con uno studio sulla struttura della porzione di corteccia cerebrale di interesse si è formulato un protocollo di misura che, utilizzando pacchetti di stimoli sonori opportunamente dimensionati, permette di rilevare gli effetti dell'esposizione a campo EM in alta frequenza e bassa potenza relativamente a: · Percezione dello stimolo sonoro, nella deflessione N100M · Reattività cerebrale a stimoli sonori devianti, nel Campo di Mismatch Nelle foto sono messi in evidenza la deflessione N100M ed il Campo di Mismatch Per la valutazione della risposta allo stimolo si sono monitorati i cambiamenti temporali e spaziali delle aree corticali attive tramite l'uso dalla tecnica magnetoencefalografica, MEG, che permette di studiare in dettaglio la reattività a stimoli sensoriali (uditivi, acustici, somatosensoriali) e la modalità di risposta alla variazione della sequenza degli stimoli o all'interazione tra questi, caratterizzare l'attività di fondo e classificarla in relazione alle diverse aree; tutto questo sia in presenza di campo elettromagnetico esterno, sia in assenza di campo esterno. La misura è stata svolta con una stimolazione acustica bilaterale in paradigma "odd-ball" in frequenza (Levanen et al., 1993), generando un pacchetto di impulsi della durata di 240 secondi (4 minuti) composti da due diversi toni di durata di 100ms, con un ISI di 1991ms (2sec) ed intensità di 60 dB SPL generati dalla scheda sonora di un computer,per ottenere una risposta evocata con campo di mismatch. La sequenza dei due toni vede: · stimolo standard a 1000Hz con una presenza nella sequenza pari al 91% del totale · stimolo deviante a 2000Hz con una presenza casuale nella sequenza per il 9% del totale La misura si è svolta in due prove successi ve su tre soggetti: 1.Nella prima prova il soggetto non ha usato il cellulare ma si è trovato esposto al campo elettromagnetico esistente nella zona dell'ospedale. 2.Nella seconda prova il soggetto è stato esposto, prima della misura, ad una telefonata con GSM o DCS della durata di 30 minuti La misura è stata svolta sul lobo destro, posizionando il soggetto sdraiato sul fianco sinistro per tutta la durata della prova, come mostrato in figura con in dettaglio la posizione esatta della Meg sulla testa ed i tubicini necessari per portare ad entrambe le orecchie la sequenza dei toni.

3. LE REGISTRAZIONI Per rendere più facilmente valutabile la validità del metodo utilizzato verranno di seguito riportati i risultati integrali della densità di energia misurata, prima e dopo l'esposizione al campo EM, in tutta la zona di indagine e non le registrazioni dei singoli sensori magnetici di non immediata interpretabilità. Dalla valutazione integrale della densità di energia si evidenzia: 1.Nella deflessione N100m una corrispondenza di valori tra la registrazione prima e dopo l'esposizione diretta al campo emesso dal cellulare GSM; il valore massimo di energia è raggiunto in entrambe le registrazioni all'istante t=100ms, non evidenziando così nessun cambiamento nella percezione dello stimolo sonoro. 2.Nel campo di mismatch la densità di energia generata nell'intervallo 150-184msec risultamaggiore rispetto al valore registrato prima dell'esposizione al campo EM.

Conclusioni Lo scopo di questo studio è quello di valutare se la metodologia utilizzata può essere applicata in modo valido per una indagine più approfondita; da questo punto di vista il risultato è stato ottimo in quanto l'indagine integrale ha dato una misura dell'interazione bioelettromagnetica rilevata nella variazione dell'intensità del dipolo di corrente che genera il campo e del quale si è valutata la densità di energia. Solo un numero esiguo di registrazioni e di soggetti esaminati non ha permesso di collegare il comportamento delle porzioni di corteccia cerebrale monitorate, nelle diverse condizioni di esposizione, al tipo di emissione, GSM e DCS ed alla struttura del cellulare, case ed antenna ricetrasmittente.

RILEVAMENTI DELL'INTERFERENZA ELETTROMAGNETICA IN ALTA FREQUENZA SULL'ATTIVITÀ BIOELETTRICA CEREBRALE

Ingegneria Elettrica - Relatore Prof. G.Sacerdoti