FOOTBALL
Venezia, giovedì
4 luglio 2002, S. Elisabetta di Portogallo
Mariners Venezia in azione Un momento della festa sociale dei Mariners |
FOOTBALL AMERICANO
Mariners, la
sfida continua
Premiati i protagonisti del campionato Turcolin dà la carica Iniziative
promozionali durante l'estate
Simone Bianchi
VENEZIA. Un campionato da protagonisti: è questo l'obiettivo che i Mariners
Venezia si sono posti per la prossima stagione, che li vedrà per il secondo
anno consecutivo al via del campionato italo-austriaco di football americano,
inseriti nella division italiana che comprende già anche i Muli Trieste, i
Grifoni Belluno e i Draghi Udine. Dopo la ricostituzione della società (nata
nell'84 al Lido e costretta negli anni a cambiare nome, dirigenti e sedi) ora i
Mariners sono tornati a giocare alle Quattro Fontane del Lido come accadeva
nella seconda metà degli anni Ottanta. Un ritorno fatto di voglia di rivincita,
ancor più dopo una stagione segnata da infortuni a catena che hanno ridotto
all'osso il roster della squadra, costretta a giocare in condizioni difficili.
Nei giorni scorsi la società e i giocatori hanno festeggiato la conclusione
della stagione 2002 con la presidente Roberta Longhin che ha consegnato i
riconoscimenti ai protagonisti. Migliore giocatore della linea d'attacco è
stato premiato Raffaele Grande; migliore nella linea di difesa, Giampiero
Milano; miglior giocatore dell'attacco Christopher David Wynn; migliore
giocatore della difesa, Rino Villa; migliori ricevitori Stefano Nerozzi e Rookie
Stefano Sattin. E' stato poi eletto anche un Mvp dell'anno, premio andato ad un
altro statunitense, Kenny Hill. Cresce intanto l'ipotesi che nella prossima
stagione la division italiana passi a sei squadre, con l'allargamento in favore
dei Silverhawks Lubiana che i Mariners hanno sconfitto quest'anno in amichevole
precampionato, e gli altoatesini del Merano. Un'eventualità molto gradita al
capo allenatore dei Mariners. «La cosa significherebbe più partite ufficiali -
commenta Daniele Turcolin, ex allenatore delle giovanili azzurre nonché ex
giocatore degli Islanders Venezia e dei Saints Padova - ma quello che ora ci
interessa è il lavoro da svolgere dal prossimo autunno. Quest'anno abbiamo
visto che quaranta giocatori non bastano. Troppi gli infortuni e gli impegni di
lavoro che coinvolgono chi non è professionista. Dobbiamo allargare la base di
giocatori propagandando la nostra attività. Nell'ultima stagione abbiamo
giocato con l'80 per cento di giovani, molti dei quali alle prime armi. Per
diventare giocatori di football servono almeno tre-cinque anni, e noi siamo già
sulla buona strada. La prossima stagione verrà impostata sul lavoro duro e su
parecchie amichevoli in modo da arrivare al via del torneo nelle migliori
condizioni. In estate puntiamo anche ad organizzare manifestazioni sulle spiagge
del Lido o di Jesolo per propagandare la disciplina e magari attirare altri
ragazzi. La società è ottima, con un campo in terraferma e nuovi giocatori
avremo tutto per lottare ai vertici del campionato».
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