7° SPIRITO DI...VINO, 8 - 9 dicembre
Questi due giorni segnati in rosso sul calendario, sono l'occasione per
rimettersi in sella, approfittando anche della situazione metereologica
favorevole.
A differenza delle settimane scorse, la totale assenza di nebbia ed il sole
splendente, risveglia il desiderio di riavviare il bicilindrico e partire.
Per dove non importa, l'importante è partire.
L'occasione giusta per una galoppata
sulle autostrade del nord Italia, fino a Ceriano Laghetto, in provincia di
Milano, dove l'associazione motociclistica BLACK JACKETS, organizza la
settima edizione di "SPIRITO DI...VINO". Già il nome acchiappa
parecchio e leggendo il programma si scopre quello che si era intuito.
Ci ritroviamo, come al solito, con chi ha l'insaziabile voglia di andare, in
questo caso: Gianni, Gil, Fio, Mirco, Eugenio, alle nove e mezzo al circolo
Faenza Motori, mentre Pt, ci aspetta in un'area di servizio lungo
l'autostrada A 14. Il viaggio in autostrada è decisamente monotono,
e questo basta ad imprimere un'andatura sostenuta per arrivare a destinazione
prima di essere presi dal torpore. Ad attenderci all'uscita di Lomazzo
sulla A9, troviamo Fabio e Pier, due amici del comasco, che si sono presi
l'incombenza di trovare un locale dove andare a pranzo. A tavola, come
sempre, si resta anche più del dovuto, daltronde nessuno ci insegue,
poi la presenza delle "amiche di Max" (simpatiche ragazze del luogo),
allunga piacevolmente la sosta del pranzo. Comunque, da impassibili
motociclisti, salutiamo cordialmente e raggiungiamo il crossodromo "Il
Vallone", luogo della manifestazione, quando ormai il sole sta per
tramontare. Contemporaneamente arrivano Roby e Barbara, che nonostante
siano partiti da Faenza dopo di noi, sono già quì. Sistemiamo
le tende prima che faccia veramente buio, poi ci addentriamo sotto il
tendone riscaldato appositamente allestito per la manifestazione, dove
trascorriamo la serata fra chiacchiere, vino, birra, musica e ancora
chiacchiere. Verso tardi, quando lo sirito di...vino, ma anche di birra o
di grappa, annebbia la mente di chi esagera, alle inconsapevoli vittime
non rimane che appoggiarsi da qualche parte,(dove capita) e aspettare di
smaltire i fumi dell'alcol. Per i sobri, la festa continua fino all'alba.
Verso le tre di notte, nonostante la baracca stia ancora andando a pieno
regime, io saluto e mi ritiro chiudendomi dentro il sacco a pelo in piumino
che mi proteggerà dall'intenso freddo della notte. Il mattino seguente,
verso le nove, svegliato dal vociferare dei più mattinieri, esco dal
mio tiepido guscio, e dalla tenda completamente irrigidita dal freddo
e dalla brina. Anche se il sole a tratti esce dalla sottile foschia che
corre in cielo, la temperatura rimane costantemente sotto lo zero.
Alle undici si inizia comunque a smontare le tende, anche se sono ancora
ricoperte di ghiaccio. La strada di casa è lunga e vista la
temperatura, è consigliabile viaggiare nelle ore centrali della
giornata. A mezzogiorno, io e Fio, salutiamo tutti e ci incamminiamo verso
casa. La brina che in alcune zone si è trasformata in galaverna, ci
accompagna fino a Parma, dopo di che uno splendido sole riesce vincere
la quotidiana battaglia con il gelo, e ci accompagna tiepidamente fino a
casa.