La pagina di Graziano
25ª Concentrazione Monte Catria, 26 e 27 Gennaio 02
Programmando il lavoro per i prossimi giorni, vedo che, sabato non potrò andare a questa manifestazione, alla quale manco da diversi anni. Poi, sabato mattina dovendomi recare a Ravenna, ho scelto di lasciare a casa l'auto e andare in moto. Decisione saggia, in mezzo al traffico cittadino ci si muove meglio ed è più facile parcheggiare. Però, quei quaranta chilometri di strada che mi separano dalla città, sono stati sufficienti ad accentuare il desiderio di una gita in moto. Ora innumerevoli pensieri attraversano la mente e mi ricordano l'alcolista, che vuol smettere di bere, ma non ce la fa; il fumatore, che tenta di darci un taglio; il giocatore d'azzardo, che nonostante si sia ormai rovinato, non riesce a smettere. Anche la mia, forse è una malattia, certamente meno grave e meno deleteria, ma con la stessa tragica capacità di sovvertire ogni seria decisione presa. Rinunciare al lavoro per uno sfizio, un gioco, mi preoccupa, ma la forte attrazione, come un vorticoso turbine, mi trasporta direttamente sulla strada per il Monte Catria. Ormai è fatta, sono in un altro mondo, pieno di amici, con i quali trascorro meravigliose serate, con cui faccio indimenticabili viaggi, e poi mangiate, bevute, balli e canti, tirate in autostrada e pieghe sulle strade di collina, poi visite a città, musei, chiese, castelli, laghi, in un susseguirsi di emozioni legate al fantastico mondo della moto. E al castello di Frontone, costruito attorno all'anno mille in cima ad una collina per dominare le sottostanti vallate, oggi, motociclisti bardati di armature di pelle, cordura, goretex, v-tex, kevlar, pile, windstopper ecc. sono alla conquista della meta, la motoconcentrazione del Monte Catria. Non siamo in tanti, ma le moto parcheggiate in fila sul piazzale, testimoniano la presenza dei più temerari. Ad accoglierci, "il castellano" al secolo, Claudio, che in tutti i modi e con pochi mezzi, cerca di dare la massima ospitalità. Un locale dove dormire con il sacco a pelo, una abbondante cena, infine un fuori programma a notte fonda, fino al bowling, per terminare la serata. Ma la notte è piccola e passa veloce. Bruno già sgonfia il materassino, come sempre ha fretta di tornare a casa. Roberto lo segue a ruota. Jimmi, dorme con i tappi nelle orecchie e non sente nulla, tutti gli altri ronfano, ma ancora per poco. Alle otto siamo tutti in piedi. Regolare, in queste occasioni succede sempre così, c'è sempre qualcuno che si diverte a svegliare tutti. Allora si va al bar per la colazione. Guardando la cartina per valutare meglio la nostra posizione e approfittando della splendida giornata, penso si potrebbe fare una puntatina fino al Conero. Jimmi, interessato all'idea e sempre pronto quando si tratta di salire in sella e andare, approva e dopo aver salutato gli amici, ci dirigiamo verso la riviera. Sirolo, quasi deserta ed irriconoscibile, confronto ai mesi estivi, ci accoglie nella terrazza a strapiombo sul mare. Un pallido e tiepido sole, nonostante siamo solo a gennaio, trasmette quel teporino che invita a rimanere a lungo in questo paradiso. Ma poi, seguendo la litoranea, raggiungiamo Ancona e Pesaro, dove facciamo un'altra sosta, tanto per sgranchire le gambe. Proseguiamo ancora per la panoramica che porta a Gabice, per arrivare sul lungomare di Rimini per l'ultima sosta. Ormai la giornata volge al termine, non rimane che prendere la strada di casa e ritornare nuovamente in mezzo ai problemi di tutti i giorni, con la consapevolezza di dover recuperare il tempo perduto. Il lunedì sarà sicuramente meno faticoso, ricordando il fine settimana motociclistico appena trascorso.