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La Costa d'Argento " Tra Storia Oasi e Riserve Naturali " Si parte da Orbetello, lasciando l'auto nel grande parcheggio che costeggia la Laguna di Ponente, proprio accanto alla Piazza della Repubblica, anche detta del Duomo, per la bella Cattedrale di Santa Maria Assunta che si affaccia sulla piazza. L'antico Molino Spagnolo, ( in realtà risale al secolo XVI ed è l'ultimo dei nove molini costruiti dai Senesi, gli spagnoli ne curarono in seguito la ristrutturazione) accompagna le nostre prime pedalate lungo la ciclo pedonale che congiunge Orbetello città ad Orbetello Scalo.
Godiamoci pure questi primi chilometri lungo il margine della Laguna, fermandoci a guardare la grande varietà di acquatici che nuotano tranquilli a due metri da noi e, nei mesi freddi, i voli di una grossa colonia di fenicotteri rosa a qualche centinaio di metri. Anche loro, "svernano" in Maremma. Al termine della Ciclopedonale (Km 2,6) si tiene la DX al rondò che ci troviamo davanti, entrando in una stretta stradina asfaltata a senso unico nella nostra direzione di marcia. La stradina corre poco sotto alla Provinciale che collega Orbetello con la Statale Aurelia, poco dopo ci troviamo in uno slargo davanti alla discoteca New Line. Giriamo subito a DX, sulla "via di Cameretta", procedendo per una nuova stradina che costeggia il Casale di Cameretta e la Laguna da una parte e la Ferrovia dall'altra. Dopo una serie di orti, lato Laguna, la strada diventa.....pista ciclabile e ci accompagnerà, lambendo la Laguna e gli allevamenti di pesce, fino al sottopasso della Ferrovia di Ansedonia, nonché limite sud del Tombolo della Feniglia (km 7,60). Volendo, si può entrare direttamente in Feniglia e tornare ad Orbetello attraverso la pista ciclabile della "diga" del Molino Spagnolo, tornando al punto di partenza con un totale di circa 18 Km. Noi però si continua, abbiamo ancora da vedere ......COSA, la Tagliata Etrusca e l'Oasi WWF del Lago di Burano. Girando a SX per "via dei Ciclamini" e proseguendo su questa, tralasciando le diramazioni laterali saliamo, tra le ville, la secca salita che ci porta alla sommità del poggio di Ansedonia. (km 9,60) Attenzione a non farsi prendere la mano e imboccare la discesa! si deve girare a SX, facendo il tornante e proseguire ancora per circa 900 mt prima di arrivare all'ingresso della Zona Archeologica della città di Cosa e già dopo poche centinaia di mt dal tornante, troviamo le antiche mura ciclopiche. L'ingresso all'area archeologica è libero, con due euro si visita il museo al centro dell'area, immerso in un oliveto secolare.
Area Archeologica Città di Cosa, panorama Area Archeologica Città di Cosa, il Tempio
Si riparte dopo la visita tornando indietro fino al tornante alla sommità del Poggio di Ansedonia e finalmente inizia la discesa. Ci sono due possibilità per scendere dal Poggio, la più semplice è quella di seguire ancora il proseguo di Via dei Ciclamini fino alla base del colle e poi girare a DX, in direzione Spiaggia, dopo cento metri saremo in vista della Torre della Tagliata, prossima nostra meta, dove appunto visiteremo la Tagliata Etrusca, una vera opera di idraulica che permetteva il ricambio di acqua della laguna interna e impediva l'insabbiamento del porto della città e lo "Spacco della Regina", grotta carsica magica e suggestiva, alla base della parete di roccia su cui sorge Ansedonia.
...........Fino a quì "L'Archeologia", adesso, ci aspettano "Le Oasi e le Riserve Naturali". Accanto alla Torre della Tagliata, inizia, sulla DX, un viottolo che corre dietro la duna. Lo seguiamo fino ad uscire davanti all'ingresso di uno stabilimento balneare, questa è la spiaggia di "Torba". Giriamo a SX ritrovando l'asfalto e dopo duecento mt. usciamo sulla "Via del Mare", giriamo a SX e proseguiamo su questa strada tra il mare e la ferrovia che sembra più una pista ciclabile che una vera strada. Al km 20 (sempre riferito alla lettura del contachilometri della nostra bici) troviamo l'ingresso dell' OASI del WWF del Lago di Burano.
Lago di Burano
Si torna indietro! E' l'ora di tornare indietro! di chilometri ne abbiamo fatti pochi, ma siamo appena a metà del percorso. Se abbiamo indugiato più del dovuto nelle varie soste ( e come non farlo) abbiamo già consumato metà della giornata. .......Ma non vorrete tornare indietro per la solita strada! si può fare. Ma io ho un'altra proposta, portandosi un pò più nell'interno e pedalare in mezzo alla campagna Maremmana, almeno fino ad Ansedonia. Poco prima dell'ingresso dell'Oasi WWF, abbiamo intravisto un sottopasso della ferrovia, porta alla Stazione di Capalbio Scalo. davanti alla stazione prendiamo la via che abbiamo di fronte per poi girare a DX e proseguire fino a Selva Nera.(Km 24) giriamo a SX dirigendosi verso la Statale Aurelia su di un bel viale di pini, siamo sulla SP 63 di Capalbio. Oltrepassiamo il cavalcavia della Statale proseguendo verso l'interno fino a Borgo Carige (Km26.50). Senza lasciare la Provinciale, subito dopo il piccolo borgo, sulla SX inizia la SP "Pedemontana" . Siamo ora in aperta campagna, la strada, leggermente ondulata, taglia tra i campi e le vigne del pregiato "Ansonica Costa dell' Argentario". Siamo in piena Maremma, cavalli e alcuni greggi di ovini al pascolo, forse discendenti di quelle migliaia di ovini transumanti che scendevano in Maremma per passare l'inverno dalle montagne Fiorentine e Pistoiesi, ma in particolar modo Casentinesi. La transumanza verso i Pascoli della Maremma si è protratta nei secoli, con modalità diverse, dai Romani fino al primi decenni del secolo scorso. Sotto il dominio della Repubblica di Siena, nei primi anni del XV secolo, con lo Statuto della Dogana dei Paschi Maremmani si ebbe una prima regolamentazione per l'affidamento di zone a pascolo, dietro compenso, ai pastori transumanti. Lo stato assegnava i pascoli, proteggeva i pastori dal brigantaggio ed il "Vergaio", che nella gerarchia pastorale rappresentava il responsabile del gruppo di pastori o del nobile proprietario degli armenti, pagava la "Gabella". Un tanto per ogni capo di bestiame. Torniamo al nostro percorso: La Pedemontana confluisce nella Statale Aurelia. poco prima dell'immissione sulla Statale (Km 35,70, Valle dell'Oro) c'è un viottolo sterrato sulla nostra DX, si segue fino a d un quadrivio, ai limiti della macchia mediterranea che inizia davanti a noi, si gira a SX, compiendo u mezzo giro che ci riporta con un lieve saliscendi fino al cavalcavia dell' Aurelia, passando prima accanto a delle ville, dove dobbiamo fare un secco tornante a SX per entrare, poco dopo, nel cavalcavia. Oltrepassato il cavalcavia troviamo il sottopasso della ferrovia. Siamo di nuovo al limite del Poggio di Ansedonia, che saliamo in direzione opposta a quella dell'andata, sempre su Via dei Ciclamini. Scavalcato il Poggio di Ansedonia ci ritroviamo all'ingresso della Riserva Forestale del Tombolo della Feniglia (Km 41,80). Sei Km di sterrato all'ombra della pineta ci separano dalla SP Provinciale dell'Argentario.
Si gira a DX, direzione Orbetello, che vediamo dopo poche decine di mt. Un Km, questa è la distanza che ci separa dalla località Terrasossa, dove troviamo l'ingresso della pista ciclabile sulla Diga che ci riporta ad Orbetello. Siamo di nuovo davanti al Molino Spagnolo. Abbiamo percorso circa 53 km in uno dei più affascinanti scenari della Maremma Grossetana.
La tabella di Marcia:
Link e Approfondimenti: Cosa - Ansedonia e il suo territorio. Leggi le note storiche sul sito www.gol.grosseto.it L'Oasi Naturale del Lago di Burano. Visita il sito ufficiale di questa importante Oasi Naturalistica del WWF Riserva Forestale del Tombolo della Feniglia. Ambiente, flora e fauna della Riserva sul sito web del Corpo Forestale dello Stato "Transumanza, dal Casentino alla Maremma, Storie di uomini ed Armenti lungo le antiche dogane" Autore: Moreno Massaini, Collana Le Antiche Dogane - Aldo Sara Editore
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