L'Uva Grisa - banda di navigazione



COSA FACCIAMO

 

 

  Testo del libretto allegato al CD:

Alzati su Belìn ché il giorno è chiaro 

 

 

danze  e canti e tradizionali della Romagna

 

L’Uva Grisa (uva aspra). Siamo nati a Bellaria Igea Marina (RN) nel 1981, come esperienza artistica, d’aggregazione e ricerca permanente intorno alla cultura tradizionale della Romagna. Ci siamo formati come gruppo di “radicamento”, con l’intento di scoprire  taluni valori essenziali della nostra cultura di appartenenza, da condividere e far condividere. Abbiamo svolto svariate indagini sui vissuti popolari privilegiando le narrazioni orali, i luoghi della socialità e le forme dell’espressività popolare, in particolare il repertorio dei canti contadini (canti rituali, narrativi, ecc.) e quello urbano dei canti d’osteria, che abbiamo raccolto direttamente dagli anziani pescatori bellariesi. La rielaborazione dei materiali raccolti ha dato luogo, via via, a manifestazioni musicali anche a carattere teatrale.  La nostra matrice, come gruppo musicale, si riallaccia ai modi acquisiti andando nelle osterie, e soprattutto nelle case a cantare la Pasquella,  il canto rituale di questua dell’Epifania. Per questo da sempre privilegiamo le situazioni di  strada a contatto ravvicinato con la gente. Ci piace anche suonare per far ballare. Dai primi anni ‘90, grazie alle ricerche etnomusicali e coreutiche avviate in tutta la Romagna da Pino Gala e Gualtiero Gori, ed anche ai contributi di Roberto Bucci, il nostro gruppo ha esteso la propria attività alla riproposta di balli etnici come saltarelli, furlane, manfrine, ecc. rimasti vivi nella cultura contadina fino agli anni ’50. Assieme a questi balli abbiamo ripreso il vecchio repertorio da sala: valzer, polke, mazurche, marce, scotis, ecc., composti da autori locali, spesso sconosciuti, dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento.

 

Componenti:

 

Formazione vocale e strumentale

Giuliano Albini detto Julko (voce/chitarra).

Domenico Bartoli (voce).

Gilberto Casali (fisarmonica).

Antonio Coatti (trombone).

Emanuela Di Cretico (flauti dolce e traverso/ocarine).

Gualtiero Gori (voce/mandolino/percussioni).

Mirco Malferrari (voce/chitarra/cucchiai).

Lucia Mazzotti (voce).

Pierluigi Ottaviani (voce).

Mario Venturelli (violino).

 

Gruppo di danza: Roberto Bianchini, Luca Fantini, Dianella Gori, Angela Leardini, Nino Montanari, Giorgia Nespoli, Giuseppe Scandiffio, Ermanna Scarcello, Catia Talacci.

 

Hanno collaborato

Adriano Barberini (voce solista), brano 6.

Maria Benedetti (voce solista), brani 1, 17.

Aurora Campana (voce solista), brano 10.

Vittorio Della Torre (coro), brani 3,14.

Gianni Fattini (coro), brano n. 14; (fisarmonica), brano 3.

Stefania Vasini (voce solista), brano 3; (coro), 14.

 

Silvia Benvenuti (violino), brani 4, 5, 7, 11.

Barbara Gobbi (violino), brani  4, 5, 7.

Gianluca Ravaglia (contrabbasso), brani 4, 5, 11, 12.

 

Maria benedetti

 

Una componente straordinaria dell’Uva Grisa è Maria Benedetti Giannini. Maria è nata nel 1913 a Variano, un piccolo borgo rurale del comune di Rimini, nei pressi di Santa Giustina; lì ha trascorso la giovinezza, occupata come bracciante nel lavoro dei campi. Dalla fine degli anni ‘30 si è trasferita a Bellaria, alla Borgata Vecchia, risiedendovi per circa sessanta anni. Oggi vive a Forlimpopoli, presso una figlia. Maria ha collaborato con noi dapprima al lavoro di ricerca come informatrice; poi, dal 1990 al 2001, come cantante intervenendo direttamente nelle azioni spettacolari.  L’avevamo incontrata per la prima volta nel 1986. Conoscendo la Maria abbiamo scoperto un’autentica miniera, con vivo nella memoria un vastissimo repertorio di canti tradizionali che nella nostra zona non avevamo ancora rinvenuto; inoltre Maria era esperta ballerina di Saltarello e di Furlana. Nel 1990, in occasione della festa patronale di S. Apollonia, abbiamo voluto presentarla in pubblico in un concerto a Bellaria Monte, e da allora non ne abbiamo più potuto fare a meno. Maria non ha mai finito di meravigliarci, di stupirci, anche per le sue qualità umane, per l’energia positiva che sprigiona quando canta, per la sua forza fisica e la capacità comunicativa, la voglia di godere e di divertirsi e far divertire.

 

1.        Stornelli, Tradizionali / Autore: Sconosciuto.

 

Maria Benedetti: voce.

               

Questi stornelli sono eseguiti da Maria in sequenza spontanea, tranne lo stornello finale di commiato.

 

Alzati su belin che il giorno (è) chiaro

Non ti lasciar convincere del sonno

E tre parol d'amor che ti voi dire

E tuti e tre le ti faran bisogno

 

La prima la sarà che ti voglio bene

E la seconda che ti porto amore

La terza che di te so’ inamorrato

Se non ti sposo a te moio dannata

 

Questa la strada de le tre catene

Chi va chi viene rest’incatenato

E l'è pasà il mio amor che lui non lo sapeva

L'è restè incatenà la prima sera

 

La prima notte che dormì con donna

Credevo di morir de la paura

E su la mezanotte io mi rivoltai

Invece di morir mi consolai

 

Sei tanta bella il tuo color va via

Non so se l'è l'amorre e qual che sia

Se l'è l'amore lassialo pu andare

Che il tuo colore l' à da ritornare

 

Sei tanto bella ringrazia la fortuna

Ringrazia la madrina chi tt'à fato

Ringrazia la madrina chi tt'à fato

T'à fato li occhi e neri e bianco il viso

T'à fato li occhi e neri e bianco il viso

 Mi sembri un angiolin del paradiso

 

Questa contrada e c'è una melalingua

La dise mal di me cla mi divora

Se la badesse un po' per le sue magagni

La non direbbe mal de le compagni

Se la badesse per i suoi pensieri

La non direbbe mal di forestieri

 

Era una volta e che per te morivo

Adesso pagherei per non vederti

lo pagheri(a) un' onza del mio sangve

Per non vederti più di queste bandi

lo pagheri(a) un' onza del mio cuore

Per non vederti più di questi albori

 

In mezo il mare e ò piantato un fiore

Sera e matina lo vado inafiare

Non vado mica per 'nafiare il fiore

Vengo da te belina a far l'amore

 

In mezzo il mare e ò butà tre piante

Una di giglio e du di melerance

E quela di giglio à fatto il fiore

Quela di palme è pare (sangue) del Signore

E quela di uliva la si ’è seca

Quela di palme sembra benedetta

 

Questa contrada e c'è un odor di gnocchi

C'è una sposina che si stima tropo

E la si stima tropo e la n'è bela

Um per 'na sipa freta in’t’la padela [mi pare una seppia fritta nella padella]

 

Mo guarda chi m' à tolto seguitare

Una formica contro un formicone

Se la formica avesse la parola

M’ à tolto seguitar una piazerola

E senti e che bel fior che di arvura [quercia]

Te la camòisa sporca drenta e 't fura [hai la camicia sporca dentro e fuori]

 

[...]

 

Vi do la bona sera e vado via

Vi lassio co le bracce di Maria

Vi lassio co le bracce del Signore

Vi do la bona sera addio cuori

 

2.        Manfrina di Faenza, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mario Venturelli: violino; Emanuela Di Cretico: ocarina; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone;

Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Informatore: Roberto Bucci (violinista, n. Faenza 1965); variante desunta dal violinista Giacomo Donati detto Bagateta, (Faenza RA 1898-1997).

 

3.        Malizioso, Canto satirico / Autore: Sconosciuto.

 

Stefania Vasini: voce solista; Pierluigi Ottaviani: voce solista; Domenico Bartoli, Vittorio Della Torre, Gianni Fattini, Gualtiero Gori, Mirco Malferrari: coro; Gianni Fattini: fisarmonica; Giuliano Albini: chitarra; Gialtiero Gori: tamburo a frizione.

 

Informatrice: Maria Benedetti.

Registrazione effettuata  a Bellaria RN nel 1986 da Gualtiero Gori e Mario Arlotti.

 

 

Ti porterò in soffitta malizioso

Ti porterò in soffitta caro moroso

 

Ho pavura delli ragni Caterinella

Ho pavura delli ragni morosa bella

 

Ti porterò in cantina malizioso

Ti porterò in cantina caro moroso

 

Ho pavura delli topi Caterinella

Ho pavura delli topi morosa bella

 

Ti porterò in camera malizioso

Ti porterò in camera caro moroso

 

 

Ho pavura della tua mamma Caterinella

Ho pavura della tua mamma morosa bella

 

Utz dai! Utz dai! Utz dai!

 

Ti metterò nel letto malizioso

Ti metterò nel letto caro moroso

 

Ho pavura d’indormentarmi Caterinella

Ho pavura d’indormentarmi morosa bella

 

Utz dai! Utz dai! Utz dai!

 

Ti metterò da fianco malizioso

Ti metterò da fianco caro moroso

 

 

Ho pavura di fare tombola Caterinella

Ho pavura di fare tombola morosa bella

 

Utz dai! Utz dai! Utz dai!

 

Ti metterò nel mezzo malizioso

Ti metterò nel mezzo caro moroso

 

A lì che ci sto bene Caterinella

A lì che ci sto bene morosa bella

 

Utz dai! Utz dai! Utz dai!

 

A lì che ci sto bene Caterinella

A lì che ci sto bene morosa bella

 

A lì che ci sto bene Caterinella

A lì che ci sto bene morosa bella

 

4.        Russiano di Galeata, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Barbara Gobbi: violino; Silvia Benvenuti: violino; Mario Venturelli: violino principale; Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra; Gianluca Ravaglia: contrabbasso.

 

Informatore: Roberto Bucci (violinista, n. Faenza 1965);

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 9, Firenze Ed. Taranta, 1994. brano n. 4. Esecutori: Vincenzo Rossi detto “Cencio” (organetto a due bassi).

 

 

5.        Lavandera, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mario Venturelli: violino principale; Silvia Benvenuti: violino; Barbara Gobbi: violino; Emanuela Di Cretico: ocarina; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra; Gianluca Ravaglia: contrabbasso.

 

 

Informatore: Ottavio Babbini (n. 1907, Caiolese, S. Agata Feltria PU)

Registrazione effettuata  a Rimini da Gualtiero Gori il 7.1.1997

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 17, Firenze Ed. Taranta, 1998. brano n. 1. Esecutore: Francesco Babbini (fisarmonica).

 

6.        Antonio Bughi, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Adriano Barberini: voce; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Gualtiero Gori: mandolino.

 

Adriano Barberini (n. Bellaria 1947), di mestiere fa il pescatore. Il canto  narra di un naufragio che dai marinai è attribuito ad un fatto realmente accaduto. A Bellaria Igea Marina, fra gli anziani pescatori, abbiamo raccolto altre varianti eseguite da Natale Lazzarini detto Burgagiàon  (1913-1982), Domenico Gatattoni detto Mengo (1923), Vittorio Lazzarini detto Toio ad Minòin (1932).

 

Lentamente scendeva la sera

Dichiarando a tutti dichiarò

E sul mare arriva la bufera

Di tornare a casa e doverò

 

I marinai remavano assai forte

L'allegria di andare a festegiar

Ma sul mare arriva la bufera

La barchetta incomincia a dondolar

 

Poi ad un tratto la barca si svolse

I marinai rimasero nel mar

Si sentivan degli urli strazianti

Si vedevan capelli d'arizar

 

Ogni tanto mancava un amico

Ogni tanto mancava qualche d'un

Poi alla fine rimase solo uno

Per portare un saluto ai genitor

 

Antonio Bughi più forte nuotava

Superando le onde del mar

Ma in quel tratto nessun di lì passava

Per potere almeno lui a salvar

 

E arrivato alla spiaggia di Chioggia [in altre varianti: Muggia]

Due guardie lo vennero a fermar [in altre varianti: lo vogliono arrestar]

Gli domandan che cosa era successo

I miei compagni son tutti là nel mar

Gli domandan che cosa era successo

I miei compagni son tutti annegà

 

7.        Trescone di Casola Valsenio, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mario Venturelli: violino principale

Silvia Benvenuti: violino; Barbara Gobbi: violino; Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone, Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Informatore: Leo Ceroni (n. 1926 Casola Valsenio RA).

Leo Ceroni ha appreso questo brano dal padre, suonatore popolare, quando da ragazzo lo accompagnava alle feste poderali in vari luoghi della Vallata del Senio. In anni più recenti ha ricostruito a memoria questo repertorio, rielaborandolo in parte. Altri brani, eseguirti dallo stesso Leo Ceroni alla fisarmonica, in coppia con Loretta Lavalle, sono pubblicati nel CD: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna. Ethnica n. 17, Firenze Ed. Taranta, 1998. brani nn. 3 (Manfrina), 9 (Roncastella), 10 (Galletto), 21 (Saltarello), 28 (Veneziana), 31 (Trescone).

 

 

8.        La Risata, Polka brillante, di Giorgio Pacchioni.

 

Emanuela Di Cretico: ocarina; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Questa polca appartiene ad un corpus di musiche da ballo composte negli anni ’80 in stile tradizionale da Giorgio Pacchioni. I brani sono stati pubblicati nella musicassetta: “Giorgio Pacchioni con i Boun e i Strapazzoun, Mandolinata a Forlimpopoli e altre composizioni di Giorgio Pacchioni”, Reggio Emilia, Elyria Edizioni Musicali. Esecutori: Giorgio Pacchioni (ocarina solista, clarinetto, chitarra); Marzio Zoffoli (mandolino, chitarra, ocarina); Francesco Pacchioni (mandolino, violoncello, ocarina); Francesco Casanova (violino); Gianni Maraldi (viola); Raffaele Alvisi (contrabbasso).

 

9.        Scotis di Palazzuolo sul Senio, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Gerard Antonio Coatti: trombone; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 9, Firenze Ed. Taranta, 1994. brano n. 10. Esecutori: Carlo Antonio Grifoni (clarino), Aldo Bellini (basso tuba), Remo Donadini (chitarra). Registrazione amatoriale anno 1974, circa. Archivi privati: Roberto Bucci e Maria (Paola) Mongardi.

 

10.     Di una ragazza Angelica, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Aurora Campana: voce; Giuliano Albini (Julko): chitarra.

 

Il canto, conosciuto anche col titolo “La storia di Angelica” appartiene al genere tradizionale dei cantastorie. Il testo, pur mantenendo integra la struttura narrativa, presenta alcune lacune riscontrabili a confronto con una versione trovata in Valdichiana.

 

Informatrice: Nella Cucchi Vasini (1909-1990), pescivendola di Bellaria, originaria di Gatteo Mare (FC). Registrazione effettuata  a Bellaria (RN) da Gualtiero Gori nei primi anni ‘80

Bibliografia: Scuola Media Statale “P. Berrettini” – Camucia Valdichiana Folk.  Amministrazione comunale di Crotona. Chiusi, Ed. Luì, 1991. pp. 43-44.

 

Di una ragazza Angelica il suo nome

Bella di fori e collariti e il viso

Di un certo Carlo questa s'innamorò

Sentiti ingrato gente come si ritrovà

 

Ma nienti genitori lei pensava

E da sedici anni fosti inamorata

Di una compagna s'andava a confidar

Col padre dell' Angelica lo andava a racontar

Basta ti basti altro non ti voi dir

Dunque a pensarci bene or non mi fai repir

 

Angelica una domenica mattina

prese la brocca e poi se ne va ‘la fonte

Carlo l'ha vista e lesto s'incammina

Dov'era la fontana a prender l'acqua

Basta ti basti altro non ti voi dir

Dunque a pensarci bene or non mi fai repir

 

Il suo fratello andò a caccià nei prati

Caccià con un fucile di dopietta

[...] una voce la si sentlv(a) urlà

forse la mia sorela subito corse là

Fratello aiuto padre di buon Gesù

L'onor di mia innocenza or non lo salvo più

Fratello aiuto padre di buon Gesù

L'onor di mia innocenza or non lo salvo più

 

 

11.     Manfrina di Castelbolognese, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Silvia Benvenuti: violino; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra; Gianluca Ravaglia: contrabbasso.

 

Informatore: Livio Rambelli detto Ciulèn (1908-1999 Castelbolognese RA). Registrazione effettuata  a Castelbolognese (RA) da Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori il 30.3.1994

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 9, Firenze Ed. Taranta, 1994. brano n. 28. Esecutori: Livio Rambelli (violino principale),  Roberto Bucci  (2° violino), Giuseppe Calegati (violoncello), Stefano Dall’Omo (contrabbasso).

 

12.     Valzer n. 6, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mario Venturelli: violino; Emanuela Di Cretico: flauto traverso; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra; Gianluca Ravaglia: contrabbasso.

 

Valzer dal repertorio di Francesco Venturelli (1908-1982), padre di Mario Venturelli. L’arrangiamento per flauto è di Tiziano Paganelli.Trascrizione originale in Archivio priv. Mario Venturelli.

Discografia: Gualtiero Gori e Giuseppe Michele Gala (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 9, Firenze Ed. Taranta, 1994. brano n. 33. Esecutori: Mario Venturelli, (1° violino); Francesco Venturelli, (2°violino); Gino Achille Bottini (2° violino); Costante Cicolla, (pianoforte); Mario Sammaritani (chitarra); Otello Mondaini, (batteria).

 

 

13.     Giga di Palazzuolo sul Senio, Tradizionale /Autore: Sconosciuto.

 

Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 17, Firenze Ed. Taranta, 1998. Brano n. 14. Esecutori: Carlo Antonio Grifoni (clarino), Aldo Bellini (basso tuba), Remo Donadini (chitarra). Registrazione amatoriale anno 1974, circa. Archivi privati: Roberto Bucci e Maria (Paola) Mongardi.

 

14.     Bella se vuoi venir con me alla vigna, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mirco Malferrari: voce solista; Domenico Bartoli, Vittorio Della Torre, Gianni Fattini, Gualtiero Gori, Lucia Mazzotti, Pierluigi Ottaviani, Stefania Vasini: coro; Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mario Venturelli: violino; Gialtiero Gori: mandolino.

 

Canto del repertorio dei pescatori bellariesi, diffuso anche in altre località dell’Adriatico.

Informatore: Mario Vasini detto Ghiràon (1915-1986), pescatore di Bellaria

Registrazione effettuata  a Bellaria (RN) da Gualtiero Gori nel gennaio 1982.

 

Bella se vuoi venir con me alla vigna

Ti ò preparato una bella capanna

Il letto te l'ò fatto di gramigna

E il capezzale di foglie di canna

 

Vieni monella vieni

Vieni te sola

In coppa dello mare

Sta barca rola(vola)

Vieni monella mia

Vieni te sola

In coppa dello mare

Sta barca vola

 

Ti ’ò detto di venir

Non sei venuta

Fino alla mezzanotte t'ò aspettata

Fino alla mezzanotte t'ò aspettata

Amor se mi vuoi ben

T’aspetto ancora

 

Vieni monella vieni

Vieni te sola

In coppa dello mare

Sta barca rola (vola)

Vieni monella mia

Vieni te sola

In coppa dello mare

Sta barca vola

 

 

15.     A Danillo, Polka brillante “Stile facile” di Pietro Pegreffi.

 

Gualtiero Gori: mandolino; Emanuela Di Cretico: ocarina; Mirco Malferrari: chitarra.

 

Brano del repertorio mandolinistico diffuso a stampa nei primi del ‘900. La polca è dedicata dall’autore “Con affetto sincero al mio babbo a’ miei fratelli”. Partitura originale, Archivio priv. Stefano Zuffi.

 

16.     Bergamasco, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Mario Venturelli: violino; Emanuela Di Cretico: flauto dolce; Gilberto Casali: fisarmonica; Gerard Antonio Coatti: trombone

Giuliano Albini (Julko): chitarra; Mirco Malferrari: chitarra;

 

Informatore: Livio Rambelli (1908-1999 Castelbolognese RA).

Registrazione effettuata  a Castelbolognese (RA) da Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori il 30.3.1994

Discografia: Giuseppe Michele Gala e Gualtiero Gori (a cura di), Vecchi balli di Romagna, Ethnica n. 9, Firenze Ed. Taranta, 1994. Brano n. 21. Esecutori: Livio Rambelli detto Ciulèn (violino principale), Roberto Bucci  (2° violino),  Giuseppe Calegati (violoncello), Stefano Dall’Omo (contrabbasso).

 

17.     Dimmi mio bella dimmi (La dama morta), Ballata tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Maria Benedetti: voce

 

Dimmi mio bella dimmi, [Dimmi mio bella dimmi]

Dimmi se sei contenta che vado via alla guerra

[Dimmi se sei contenta che vado via alla guerra]

 

Amore che t'ò da dirti, Amore che t'ò da dirti

lo solo non ò coraggio vederti a te partire

Solo non ò coraggio vederti a te partire

 

Rivolta i suoi cavalli, poi se ne va 'la guerra

Parte per i confini della Romagna bella

Parte per i confini della Romagna bella

 

Rivolta i suoi cavalli, poi se ne torna a casa

Incontra la sua mamma che la piangeva tanto

Incontra la sua mamma che la piangeva tanto

 

Mamma che cosa hai fatto, figlio che t' ò da dirti

Solo che la tua bella l'è morta soterata

Solo che la tua bella l'è morta soterata

 

Dimmi dove l'han soterata, Dimmi dove l'han soterata

Sotto quel'alcipresse ma di Santa 'Nunziata

Sotto quel'alcipresse ma di Santa 'Nunziata

 

Rivolta i suoi cavalli, poi se ne va alla tomba

Parlami un pochin d'amore che t'ò già amà una volta

Parlami un pochin d'amore che t'ò già amà una volta

 

Non posso più parlare perchè son sota terra

Questa famosa guerra l'è stato il mio morire

Questa famosa guerra l'è stato il mio morire

 

Amore se tu vedessi in questa grotta e scura

Tu ti faresti pavura per farti spaventare

Tu prendesti pavura per farti spaventare

 

I tuoi biondì capelli saranno tuti siupati

I tuoi biondi capelli saràn tu schercigliati

[I tuoi biondi capelli saràn tu schercigliati]

 

[Ch ']Infame di tua madre, velen la mi ha dato

Va 'casa disperato per me non c'è più pace

Va 'casa disperato per me non c'è più pace

 

18.     Valzer d’Eliseo n. 1, Tradizionale / Autore: Sconosciuto.

 

Gilberto Casali: fisarmonica.

 

Informatore: Eliseo Tizzi (1905, Ranco, Badia Tedalda AR)

Registrazione effettuata  a Ranco di Badia Tedalda (AR) da Gualtiero Gori il  1.5.1989

 

Eliseo Tizzi è stato, con la moglie, l’ultimo abitante di Ranco, un minuscolo borgo adagiato sul letto del fiume Marecchia, in prossimità della sorgente. Lo abbiamo incontrato durante un’escursione in un giorno di festa; scorgendoci c’invitò subito ad entrare in casa per fare due chiacchiere. Vedendo che aveva la fisarmonica gli abbiamo chiesto di suonare, oltre a questo valzer ci ha eseguito il  ballinsei, il trescone, una monferrima e qualche brano di liscio. Ci eravamo messi sulle sue tracce grazie al poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, che aveva parlato di lui in alcune conversazioni pubbliche a San Marino. Ispirato alla figura e all’universo contadino di Eliseo, Tonino Guerra ha composto il poema dialettale L’orto d’Eliseo. Da questo testo riportiamo alcuni versi tratti dai primi due canti Ottobre  e Dicembre,  perché aiutano un po’ a restituire l’atmosfera respirata in tanti anni di lavoro di ricerca sul campo, negli innumerevoli incontri con uomini e donne che ogni volta ci hanno regalato, anche senza conoscerci, le loro musiche intrise di storie e di emozioni, senza mai chiedere nulla.

 

Bibliografia: Tonino Guerra, L’orto d’Eliseo, Rimini, Maggioli, 1989.

Giuseppe M. Gala e Tamara Biagi,  Ballinsei, manferina e Furlana nell’Alpe della Luna fra Toscana, Montefeltro e Romagna, in “Choreola – Rivista di danza popolare italiana”, Anno V – 1995, n. 13 Firenze. pp. 29-35. In questo articolo è descritto l’incontro di Tamara Biagi e Pino Gala con Eliseo, con foto, le trascrizioni musicali e schede coreutiche di alcune delle danze suonate ed eseguite.

Guida magica alla Valmarecchia”, Audiovisivo  prodotto dall’Istituto del Cinema e del Teatro della Repubblica di San Marino e  realizzato dagli allievi delle  “Conversazioni di sceneggiatura” tenute da Tonino Guerra a San Marino nel 1987.

 

 

 

Utòbar

 

La próima vólta ch'a l'ò vést

e' ziréva dal pàiri

par mèttli sIa pènza vólta me sòul

indò ch'al s'era infràidi.

 

Pu l'avéva stuglé dal sménti biènchi

sòura una lata ruznóida

par tói cla sudarèla ch'agli avéva madòs.

 

[...]

 

U s ciaméva Liséo e l'éva utènt'an e piò.

L'era rèst daparléu a campè se su ort

a Ranco, un ghètt ad chèsi abandunèdi

indò che d'utòubar se tóira e' vént,

e' pióv agli anéusi, sòura i cópp

e dróinta al cambri svóiti

i capita par sbai di bugaréun

che dòp i n'è più bón 'd truvè

al nóvvli e i sprai de sòul.

 

Dicèmbar

 

Te màis ad dicèmbar l'à fat una bòta'd chéunt

e l'à vést ch'l'éva salvè un sachètt ad fasùl,

du quintèl ad patèti e al nèspli

ch'agli era mità bóni e mità nò.

 

Da e' ziI sbiavóid e' caschéva la nàiva

e Liséo e' guardéva l'órt da la finèstra;

u i era di méral tra i rèm dIa siva

ch'i sbusanéva dal mailingarnèdi sècchi.

 

[...]

 

I ségg de màis ch'l'era la su fèsta

u l'è avnù a truvè la su parénta

e i à magné dal castagni sècchi

ch'l'éva còmpar ma la fira 'd San Li.

Próima d'andè véa li la i à dmand

se credéva o no ch'u i fóss e' Signòur.

Liséo ch'u n s'aspitéva una dmanda acsè

u s'è mèss a fè al nasètti mi laz dal schèrpi.

 

Mo quant i è stè sIa pórta u i à dè la rispòsta:

" A dói che u i è e' Signòur e' pò ès una buséa,

a dói ch'u n gn'è e' pò ès una buséa piò granda".

 

Ottobre

 

La prima volta che l' ho visto

rivoltava delle pere

per metterle con la pancia al sole

nel punto dov'erano ammaccate.

 

Poi aveva disteso dei semi bianchi di zucca

sopra una latta arrugginita

per togliergli quell' umidore che avevano addosso.

 

[...]

 

Si chiamava Eliseo e aveva ottant'anni e più.

Era restato solo a vivere col suo orto

a Ranco, una borgata di case abbandonate

dove in ottobre se tira vento

piovono le noci sui coppi

e dentro le camere vuote

capitano per sbaglio i calabroni

che poi non sono più capaci di trovare

le nuvole e i raggi del sole.

 

Dicembre

 

Nel mese di dicembre ha fatto una botta di conti

e ha visto che aveva salvato un sacchetto di fagioli,

due quintali di patate e le nespole

che erano una metà buone e' una metà no.

 

Dal cielo sbiadito cadeva la neve

e Eliseo guardava l'orto dalla finestra:

c'erano dei merli tra i rami della siepe

che bucavano delle melagrane secche.

 

[...]

 

Il sedici del mese, che era il suo compleanno,

è venuta a trovarlo una parente

e hanno mangiato delle castagne secche

che aveva comperato alla fiera di San Leo.

Prima di andare via, lei gli ha chiesto

se credeva o no che ci fosse il Signore.

Eliseo, che non si aspettava una domanda così

si è messo a rifare il nodo ai lacci delle scarpe.

 

Ma quando stavano sulla porta le ha dato la risposta:

“ Dire che c'è il Signore può essere una bugia,

dire che non c'è può essere una bugia più grande".

 

Realizzazione, esecuzione e arrangiamenti: L’Uva Grisa

 

I brani n. 7,4,5,7,9, 11,12,13,16  sono stati registrati in presa diretta al Teatro Petrella di Longiano (FC) nei giorni, 7,8,9 aprile 2003 da Paolo Zavaglia, Davide Bianchini e Marco Mantovani. Editing e mixaggio: Paolo Zavaglia presso FABRICA SONORA (Rimini)

 

I brani n.  1,3,6,14,17  sono stati registrati in presa diretta a Cerasolo di Rimini, nei giorni 30 aprile, 1 maggio 1996 da Fabio Bartoli presso TriPhonic Studio. Remix: Paolo Zavaglia presso FABRICA SONORA (Rimini) 

 

I brani n. 10,15 sono stati registrati in presa diretta da Fabio Bartoli a Cerasolo presso TriPhonic Studio il 12 luglio 1996; mixaggio: Fabio Bartoli.

 

Mastering: Bob Fix

 

Fotografie

 

1.        Copertina di Nicoletta Ceccoli, 1996.

2.        Maria Benedetti balla la Furlana, Santarcangelo di Romagna, Festa del 1° Maggio 1998: Foto: Vittorio Della Torre

3.        Maria Benedetti e Giuseppe Scandiffio ballano al Centro giovani “Ternana” di Igea Marina, 8.2.2001.

4.        L’Uva Grisa  canta per festeggiare il bragozzo “Teresina” che, restaurato, torna a navigare. Bellaria Igea Marina, Potocanale, 6 luglio  2003. Foto: Nerio Zanzini.

5.        Serenata a Ca’ di Cardino,  2002. Foto: Giorgio Polmoni.

6.        La Quadriglia alla “La borgata che danza”, Bellaria, maggio 2001.  Foto: Silvio Canini

7.        I suonatori dell’Uva Grisa al Teatro Petrella di Longiano durante le registrazioni di questo disco, 9.4.2003. Foto: Viterbo Fotocine-Longiano

8.        [...]

 

Ringraziamo:

 

tutti i collaboratori, musicisti e cantori, che per brevi e lunghi tratti ci hanno accompagnato lungo il nostro cammino;

Stefano Bellavista e Il Comune di Longiano, per avere messo a disposizione il Teatro Petrella per le registrazioni.

 

Progetto: Musiche etniche e tradizionali della Romagna. Vol. 1

a cura di Gualtiero Gori

 

L’Uva Grisa Associazione culturale

Via Wally, 1

47900 Rimini RN

 

Info. 0541 - 727644

uvagrisa@tin.it

http://space.tin.it/musica/gualgori                        

 

Distribuzione NOTAmusic  WWW.NOTA.IT
p.o. box 187 - 20/9 v. cuneo - 33100 UDINE (Italy)
tel.&fax. 00 39 0432 582001

 

 

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