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La Battaglia di Guastalla

19 Settembre 1734

 

La Guerra di Successione Polacca 1733-1738

Nata dal conflitto fra Stanislao Leszczynsky e alcuni nobili polacchi che sostenevano Augusto III di Sassonia per la successione sul trono di Polonia, la guerra civile si estese dalla Polonia a varie regioni d'Europa: Renania, Lorena e Italia. Le maggiori potenze dell'Europa continentale furono impegnate nel conflitto: Francia, Spagna e Sardegna appoggiavano Stanislao, mentre Austria e Russia intervennero in favore di Augusto di Sassonia.

Fra le principali battaglie sono da ricordare quelle di Parma, di Guastalla, di Bitonto e gli assedi di Danzica e Philippsburg. La guerra si concluse con il trattato di Vienna che riconobbe Augusto III Re di Polonia, mentre Stanislao ottenne il ducato di Lorena.

 

La battaglia di Guastalla 1734

L'evento bellico è stato senz'altro significativo in quanto, anche se non decisivo, fu uno dei maggiori scontri del conflitto in Italia e segnò l'inizio del rientro degli imperiali verso l'Austria . Con lo svolgersi della campagna del 1734 gli eserciti nemici iniziano a radunare le forze lungo il fiume Po. Nella zona tra Reggio e Parma (dove il 29 Giugno gli imperiali vengono sconfitti), in autunno, a Guastalla si fronteggiano circa 49.000 soldati alleati (di cui 12.500 cavalieri) e 40.000 imperiali (anche qui 12.000 cavalieri).

Non è facile ricostruire l'esatto svolgimento della battaglia, le fonti sono discordanti e incomplete già nell'illustrare gli schieramenti iniziali. Lo scontro fra l'esercito Alleato (Franco-Sardo) guidato dal Re Carlo Emanuele III di Savoia, e gli Imperiali (Austriaci e Prussiani) comandati dal conte di Konigseck, ebbe luogo poco fuori Guastalla in direzione Luzzara (altro nome attribuito alla battaglia e sede del campo degli Imperiali), in un triangolo posto fra il fiume Po a sinistra e gli argini di contenimento a destra. L'attacco del Konigseck alle postazioni Alleate fu contenuto e respinto anche grazie ad una astuta manovra di cavalleria attuata dal Re Sardo, il quale finse di ritirare parte della cavalleria sull'altro lato del fiume per poi farla ripassare su un secondo ponte nascosto alla vista degli Imperiali.

L'esito della battaglia è documentato in modo discorde (come spesso accade quando l'evento non è risolutivo): per i cronisti Alleati si trattò di una brillante vittoria del Re Piemontese, con conseguente fuga dei nemici, per gli Imperiali invece la ritirata fu una prudente decisione per evitare ulteriori inutili perdite ad entrambi gli eserciti. Anche sul numero delle perdite vi sono due versioni contrastanti: per gli Alleati il numero dovrebbe essere di circa 5.000 uomini da entrambe le parti, per i generali Imperiali le perdite del nemico sono state decisamente maggiori (circa 12.000).

Carlo Emanuele III di Savoia

 

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Guastalla , Settembre 1999

Le principali iniziative promosse dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con la banca Reggiana di Credito Coperativo , e l'associazione Guastalla Ambiente sono state l'allestimento di una mostra con dipinti, figurini, stampe e cimeli dell'epoca e la realizzazione di un libro di analisi storica e sociale della battaglia e del Ducato di Guastalla.

Il libro promosso da Gustalla Ambiente, contiene un'interessante analisi dell'intero conflitto che coinvolse l'Europa e un'accurata presentazione dei fatti di Guastalla raccolti da documenti di entrambe le parti avverse. In una primo breve capitolo dal fuorviante titolo "la percezione paesaggistica e il rispetto ambientale all'epoca della battaglia" sono contenute invece interessanti informazione sull'agricoltura e l'aspetto del campo di battaglia, nonché documentazione delle tasse imposte alla città e ai contadini per l'acquartieramento e il sostentamento degli eserciti sopraggiunti: l'altra faccia delle "guerre in merletto".

Il contributo dato dall'Associazione Modellisti Reggiani alla manifestazione è stato l'allestimento di una vetrina con figurini in 54mm con uniformi Settecentesche, un ottima occasione, credo, per ribadire che anche il modellismo può essere un modo per illustrare e studiare la storia. I figurini erano divisi in due sezioni, nella prima erano presenti 8 uniformi della guerra di successione Polacca (con almeno 4-5 soggetti presenti alla battaglia in oggetto) mentre nella seconda si è pensato di arricchire l'esposizione con uniformi di altri conflitti Europei del XVIII secolo. Purtroppo i soldatini del periodo in esame non sono molto diffusi (a differenza di Napoleonici e Medioevali, per esempio) e vorrei ringraziare l'amico Pietro Cicero (grande appassionato di uniformi del '700) per avere messo a disposizione alcuni soggetti della sua collezione.

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