RIFERIMENTI NORMATIVI

D.M. 765 del 27/11/97 (Sperimentazione autonomia scolastica).

D.M. 251 del 1998 (Disciplina del programma nazionale di sperimentazione) integrato dal

D.M. 179 del 19/07/1999 (Proroga della sperimentazione).

D.M. 275 del 25/02/1999 (Regolamento sull’autonomia).

C.C.N.L. comparto scuola maggio 1999 – integrato dal C.C.L.I. 31/08/1999 - 1999/2001 - 2002/2005.

Carta dei servizi della scuola  DPCM 7/6/95 (L. n.241/90).

Legge 53/2003.

Decreto Lgs. 59/2004 - Circolare N°29 – Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di 1° grado.

 

1. Premessa

 

Con l’entrata in vigore dal 1 Settembre 2000 del regolamento in materia dell’Autonomia, le Istituzioni Scolastiche provvedono alla predisposizione del Piano dell’Offerta Formativa (POF), quale documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola. Nel progettare il POF, la scuola deve tener conto dei seguenti punti:

 ·        L’organico d’istituto, che è definito secondo le disposizioni di cui al decreto legislativo in attuazione della legge 53/2003. Infatti il miglioramento dei processi di apprendimento e la continuità educativa e didattica sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarità almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico.

·        L’orario  obbligatorio delle lezioni, che da quest’anno per le classi prime è di 1089 ore annuali di cui 198 Facoltative/Opzionali (F/O); la scuola, per realizzare il Profilo Educativo Culturale Professionale (PECUP) atteso per  la conclusione del primo biennio, mette a disposizione dei  ragazzi e delle famiglie, un’offerta formativa opzionale facoltativa aggiuntiva che può essere impiegata sia nella prospettiva del recupero, sia in quella dello sviluppo, sia in quella d’eccellenza.

·        L’autonomia didattica e organizzativa prevista dal DPR 275/99 art.12, secondo cui la scuola organizza attività educative e didattiche unitarie curricolari (il curricolo obbligatorio nazionale/locale - flessibilità entro il 15%) ed extracurricolari, in coerenza con gli obiettivi generali, determinati sia a livello nazionale che rispetto alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale.

·        I Piani di Studi Personalizzati, in cui il POF si articola. Essi sono alla base degli obiettivi formativi contestualizzati, strettamente connessi con il conseguimento degli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA), redatti per concretizzare in itinere il Profilo Educativo Culturale e Professionale previsto per lo studente.

·        L’Offerta Facoltativa Opzionale Aggiuntiva che può essere impiegata sia nelle prospettiva dello sviluppo, sia in quella d’eccellenza, sia in quella del recupero. Essa è a disposizione degli alunni e delle famiglie per realizzare il PECUP, atteso per la conclusione del primo biennio.

·        Il tempo scuola obbligatorio, comprensivo delle attività di Educazione alla Convivenza Civile e di Informatica, che concorrerà a trasformare in competenze gli obiettivi generali del processo formativo e gli OSA, con il coinvolgimento di tutte le discipline.

·        La funzione tutoriale, attribuzione diffusa al Consiglio di Classe, che valorizza il ruolo del coordinatore come soggetto di riferimento. Questi è il tramite tra l’equipe pedagogica, di cui  coordina il lavoro per la stesura del PECUP, le famiglie e il territorio. È figura di riferimento anche per l’azione di guida del Consiglio di classe negli adempimenti che attengono la compilazione del “Portfolio delle competenze” in collaborazione con i genitori e gli stessi studenti.