Caratteristiche della
 Comunità Sociale e 
del Territorio

 

La Scuola Media “Can. F. Gravante” di Grazzanise raccoglie l’utenza dei territori comunali di Grazzanise, con la frazione di Brezza,  e S. Maria la Fossa, centri del basso Volturno, anche conosciuto con il nome de “I Mazzoni”.

Gli alunni, nel numero di 393 unità, provengono dalle tre realtà territoriali citate, ognuna con la propria specificità culturale ed un campanilismo accentuato.

 

4.1 Il Comune di Grazzanise

 

Si estende su un’area di 4699 ettari in una fertile pianura alluvionale  lungo il fiume Volturno e confina con S. Maria la Fossa, S. Andrea del Pizzone, Capua, Cancello Arnone, Villa Literno, Casal di Principe e Pignataro Maggiore. Il Comune, comprese le frazioni di Brezza e Borgo Appio, conta una popolazione di  6808 abitanti, con un numero di famiglie pari a 2021.

Da molti anni ospita l’aeroporto militare Romagnoli, sede del 9° Stormo “F. Baracca”. Da alcuni anni è in progetto la realizzazione di un aeroporto civile intercontinentale che potrebbe cambiare in modo radicale la realtà socio-economica del territorio.

 

4.2 Il Comune di S. Maria la Fossa

 

Ha una popolazione di 2759 abitanti, con un numero di famiglie pari a 897; confina con Capua, Grazzanise, San Tammaro e Casal di Principe.

Il territorio  situato nel comprensorio del Basso Volturno, anticamente  conosciuto con il nome di “Mazzone delle rose” per la fertilità del terreno, in tempi antichissimi era abitato da “cittadini ardimentosi, generosi, espansivi, ospitali, benigni, intelligenti”, (come si legge in un antico manoscritto del sac. A. Florio); è stato dimora degli antichi romani, di Spartaco, di Annibale e luogo privilegiato di caccia del re aragonese Alfonso I.  Anche il generale Chiampionnet  dal 1789 al 1799 svernava nel territorio dei mazzoni per mangiare la famosa “cicoria”.

La contiguità con zone a forte marginalità socio-culturale, caratterizzate da illegalità e microcriminalità diffusa, genera una sorta di immobilismo e un’apparente rassegnazione unita all’  assopimento del senso civico.

La comunità sociale soffre l’influenza negativa di una tale realtà nei vari aspetti della vita associativa, sotto il profilo morale, civile ed economico.

Le richieste educative in un simile contesto risultano spesso contraddittorie:

da una parte la sottocultura del malaffare che induce ad atteggiamenti di soggezione e di timore, funzionali alla logica della criminalità organizzata, genera un forte bisogno di sicurezza personale e di tutela del territorio;

dall'altra parte c'è la storica cultura contadina de “I Mazzoni” con i suoi sani valori, un tempo caratterizzata dal latifondo e dalla “pagliara” che,  con l’azione della Riforma Agraria, nel secondo dopo guerra, vede la famiglia contadina trasformarsi in “Impresa Familiare Agraria”.

Gli interventi di politica agraria realizzati attraverso l’O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) replicano ne “I Mazzoni” i modelli organizzativi della bonifica delle paludi del basso Lazio, oggi “Pianura Pontina” e della “Piana del Sele” con la nascita di borghi, satelliti degli agglomerati urbani, e cascine interpoderali.

Il comprensorio comunale registra una considerevole presenza di famiglie, assegnatarie dei poderi. provenienti dal Veneto che si sono integrate nel tessuto sociale, pur conservando le loro usanze e tradizioni.

L’azienda agraria nel tempo si è gradualmente modificata per cedere il posto ad una forma di imprenditoria agricola e zootecnica, con una specificità preponderante per la razza bufalina.

Gli allevamenti affiancano e talvolta soppiantano le attività agricole, favoriti dalla natura dei luoghi e dagli influssi benefici del  fiume Volturno.

Il territorio grazzanisano – fossataro scopre  in tempi relativamente recenti, la sua vocazione “lattiero casearia” con la proliferazione degli allevamenti bufalini e di piccole e medie aziende di trasformazione del latte di bufala in “Mozzarella” che, con le sue caratteristiche organolettiche e per le tecniche di lavorazione, assicura un prodotto di alta qualità, tanto da guadagnare il marchio D.O.P.

La mancanza di una radicata cultura imprenditoriale, tuttavia, dà luogo ad una diffusa sottoccupazione e disoccupazione, sia nel mondo giovanile che in quello degli adulti, anche per il reticenza a svolgere  certe mansioni ritenute pesanti e poco gratificanti.

Le carenze di servizi e di strutture pubbliche di aggregazione sociale e gestione del tempo libero favoriscono l’affermarsi di atteggiamenti, comportamenti e abitudini deleteri, come la frequentazione di locali pubblici dove si somministrano alcolici e/o si pratica il gioco delle carte, ed altri più o meno leciti, che per legge non dovrebbero accogliere minori.

La stessa posizione della donna è di subordinazione all’uomo anche se si distinguono, sempre più, forme di emancipazione in campo lavorativo, professionale, culturale.

Il preadolescente che vive in questo contesto sociale, spesso privo di stimoli culturali apprezzabili, si confronta con modelli poco significativi per la sua crescita civile e morale.

Il recupero del passato, “nobile” per storia e tradizione, continua ad essere la base per la costruzione di una identità civico-culturale capace di interagire per pari dignità con le altre culture, ma che al tempo stesso è punto di partenza per un processo di trasformazione e di formazione, che è specifico compito della scuola. Non vanno tuttavia sminuite le sinergie e le collaborazioni interistituzionali con gli altri Enti, Associazioni ed Agenzie Educative del territorio.

Il tessuto sociale è abbastanza eterogeneo e si presenta con un medio livello culturale.

Spesso però, gli ambienti di provenienza degli allievi si caratterizzano per la fragilità delle modeste strutture culturali.

Si evidenzia un flusso contenuto ma costante d’immigrazione di nuclei familiari da altri Paesi, nonché un crescente numero di extracomunitari, presenti anche tra l’utenza scolastica.

In un contesto così caratterizzato, è necessario, che un percorso di formazione riesca a fornire strumenti che consentano di decodificare una realtà complessa e di intervenire adeguatamente su di essa.

Il punto di partenza sta nel convincimento di diver sviluppare le competenze trasversali privilegiamdo la promozione della cultura civica e costituzionale. Ne scaturisce  un curricolo orientato allo sviluppo e al rafforzamento dell’Educazione Civica  come competenza trasversale.

Come scuola siamo quindi impegnati ad offrire ai nostri giovani diverse opportunità formative, forme di assistenza e sostegno che spaziano dalla cura per l’insegnamento delle discipline (e questo è il nostro compito primario),alla necessità di offrire sussidi e strumenti altrimenti inaccessibili ai più; alla volontà di permettere ai ragazzi di poter fruire di una pluralità di esperienze quanto più varie e significative possibili.

La nostra scuola nel formulare l’offerta formativa  ha inteso dare risposte concrete alle richieste e alle carenze del territorio, senza per questo, in alcun modo snaturare la sua primaria funzione educativa e formativa anzi, privilegiando la didattica dell’accoglienza come modello,  offrendo una molteplicità di percorsi volti a promuovere la crescita culturale dei destinatari con il coinvolgimento degli EE.LL. e delle altre agenzie del territorio.