REGOLAMENTO DI ISTITUTO

                                                                            

INDICE

 

TITOLO I

                                                          Funzionamento degli Organi Collegiali

PREMESSA

Art.1 - Disposizioni generali in materia di funzionamento degli OO.CC

Art.2 - Programmazione delle attività degli OO. CC.

Art.3 - Svolgimento coordinato dell'attività degli OO. CC.

Art.4  -Elezioni contemporanee di organi di durata annuale

Art.5 - Convocazione del Consiglio di Classe.

Art.6-  Programmazione e coordinamento delle attività del Consiglio di Classe (C. di C.)

Art.7 -Convocazione del Collegio dei Docenti

Art.8 - Programmazione e coordinamento dell'attività del Collegio dei Docenti (C. D.)

Art.9-  Prima convocazione del Consiglio di Istituto

Art.10- Regolamento del Consiglio d'Istituto

Art.11 - Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

Art.12 -Assemblee e Comitato dei Genitori

 

TITOLO II

                                                        Funzionamento delle strutture speciali

Art.13- Funzionamento biblioteca,  gabinetto scientifico, laboratori, palestre

Art.14- Custodia del materiale didattico e tecnico – scientifico

Art.15-  Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione

Art.16 - Diritto d’ autore

 

TITOLO III

I Docenti

Art.17-    Residenza dei docenti

Art.18-   Norme di servizio

Art.19-   Esercizio di vigilanza sugli allievi

Art.20-   Regolamentazione dei momenti di vita scolastica

Art.21-  Osservanza delle norme per la sicurezza

Art.22-  Osservanza delle norme per la sicurezza

Art.23-  Tenuta della documentazione

Art.24   Oneri dei docenti

 

TITOLO IV

Personale Amministrativo

Art.25-Doveri del personale amministrativo

 

TITOLO V

Collaboratori Scolastici

Art.26-Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici

 

TITOLO VI

Gli Alunni

Art.27-Diritti e Doveri

Art.28-Organo di Garanzia

Art.29-Norme specifiche per i vari momenti della giornata scolastica

 

TITOLO VII

 Alunni – Norme di disciplina

Art.30- Infrazioni e Sanzioni

Art.31- Organi competenti

Art.32- Riparazioni

Art.33- Casi di rilevanza penale

Art.34- Le procedure

Art.35-Impugnazioni  Ricorsi e Organo di garanzia

 

 

TITOLO VIII

Genitori

Art. 36-Indicazioni

 

Titolo IX

APPENDICI

PREMESSA

 

"Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria"

Art.1 - Vita della comunità scolastica

Art.2 - Diritti

Art.3 - Doveri

Art.4 - Disciplina

Art.5 - Impugnazioni

Art.6-  Disposizioni finali

 

CITTADINANZA ATTIVA

PREMESSA

DIRITTI

DOVERI

  

 

DAL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLO STATUTODELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI

PREMESSE

MODALITA' DI IRROGAZIONE DELLE SANZIONI

ORGANO DI GARANZIA E IMPUGNAZIONI

 

PATTO FORMATIVO

L’ISTITUTO

GLI INSEGNANTI

LE FAMIGLIE

GLI STUDENTI

 

APPENDICE A

CRITERI GENERALI PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA

 

APPENDICE B

REGOLAMENTO MENSA

 

APPENDICE  C

Visite didattiche, Viaggi d’Istruzione, d’integrazione civico culturale, di educazione internazionale di educazione ambientale, di educazione allo sport; Gemellaggi, Scambi Culturali, Scambi educativi con l’estero, mobilità di studenti nell’ambito del Programma Comunitario SOCRATES - COMENIUS 

 

APPENDICE D

 

REGOLAMENTO RETE INFORMATICA D’ISTITUTO

 APPENDICE E

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI

 

APPENDICE F

 

GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA

 

 APPENDICE G

 

REGOLAMENTO  PER LA DISCIPLINA DEL CONFERIMENTO DI INCARICHI PER CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA  CON ESPERTI, PER PARTICOLARI ATTIVITA’ ED INSEGNAMENTI

Art.1 Ambito di applicazione

Art.2 Requisiti oggettivi

Art.3 Requisiti soggettivi

Art.4 Procedura di selezione

Art.5 Affidamento dell'incarico

  

APPENDICE H

 

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER LA CONCESSIONE IN USO TEMPORANEO E PRECARIO DEI LOCALI  SCOLASTICI

  

APPENDICE I

 

CRITERI PER L’AGGIUDICAZIONE DELLE FORNITURE INFERIORI A 2.000 EURO

 

APPENDICE L

 

     CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE  PUBBLICHE       

     AMMINISTRAZIONI        

 

Art.1 - Disposizioni  di carattere generale

Art.2 - Principi

Art.3 - Regali e altre utilità

Art.4  -Partecipazione ad associazioni e altre organizzazioni

Art.5 - Trasparenza negli interessi finanziari

Art.6-  Obbligo di astensione

Art.7 -Attività collaterali

Art.8 - Imparzialità

Art.9-  Comportamento nella vita sociale

Art.10- Comportamento in servizio

Art.11 - Rapporti con il pubblico

Art.12- Contratti

 

APPENDICE M

 

REGOLAMENTO CONCERNENTE IL DIVIETO DI FUMO NEGLI EDIFICI SCOLASTICI

Art.1-Scopo e contenuto del regolamento

Art.2-Destinatari

Art.3-Locali in cui vige il divieto

Art.4-Pubblicizzazione del divieto

Art.5-Vigilanza sull’osservanza del divieto

Art.6-Sanzioni

Art.7-Entrata in vigore

 

 


 

 

REGOLAMENTO DI ISTITUTO

 TITOLO I

Funzionamento degli Organi Collegiali

 

PREMESSA

 

Il Consiglio d’Istituto fa propri i principi istitutivi del D.P.R. n.416 31/5/74 confluiti nel T.U.D.L.gvo n.  297/94,così come integrati dal DPR 275/99 Regolamento in materia di Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, dal D.I. n. 44 1/02/01  Nuovo Regolamento di Contabilità delle Istituzioni Scolastiche, dal D.L.gvo n. 165/2001conferimento della Dirigenza Scolastica ai Capi d’Istituto,  pertanto si impegna a rispettare le attribuzioni ivi completate.
Ai sensi dell’art. 10 del T.U., il Consiglio d’Istituto adotta il REGOLAMENTO GENERALE D’ISTITUTO alias REGOLAMENTO DI ISTITUTO o INTERNO, per garantire il buon funzionamento della Scuola, e quindi definisce prioritariamente il Regolamento del Consiglio stesso.
Il presente testo fa diretto riferimento a tutta la normativa vigente in merito e si limita a puntualizzare quegli aspetti che l’esperienza pregressa e la locale realtà scolastica rendono maggiormente meritevoli di regolamentazione.

 

INDICE TITOLO I


Art. 1

DISPOSIZIONI GENERALI  IN  MATERIA  DI

FUNZIONAMENTO  DEGLI OO.CC

A. La convocazione

La convocazione  degli altri Organi Collegiali deve essere disposta dal Presidente dell'Organo con un congruo preavviso di massima non inferiore a 5 gg. rispetto alla data fissata per la seduta.

La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell'O. C. e mediante affissione all'Albo dell'Istituto di apposito avviso.

Qualora l'Organo Collegiale preveda la partecipazione di più componenti, l'avviso sarà affisso all'Albo d’Istituito per ciascuna componente.

La lettera e l'avviso di convocazione devono indicare, pena la nullità della stessa, la data, l'ora e gli argomenti all'o.d.g. su cui l'Organo è chiamato a deliberare.

 

       B. I verbali delle sedute

Di ogni seduta degli OO.CC. viene redatto processo verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario da lui  designato stabilmente o a turno, tra la componente Docenti, steso su apposito registro a pagine numerate.

E' ammessa l’elaborazione informatizzata dei verbali, purché la relativa stampa sia resa solidale al registro a pagine numerate in modo tale da non poter essere in alcun modo alterabile. Del registro dei verbali risponde il presidente dell'Organo Collegiale.

INDICE TITOLO I

 


Art. 2

Programmazione delle attività degli OO. CC.

Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie operazioni nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nel limite del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte e/o pareri.

INDICE TITOLO I

 


 

Art. 3

Svolgimento coordinato dell'attività degli OO. CC.

Ciascun Organo Collegiale opera in forma coordinata con gli altri OO.CC.

Ai fini del precedente comma si considerano anche le competenze di un determinato organo quando il loro esercizio costituisca presupposto necessario od opportuno per l'esercizio delle competenze di altro O .C. 

 

INDICE TITOLO I

 


                                                                       

Art. 4

Elezioni contemporanee di organi di durata annuale

Le elezioni, per gli organi di durata annuale, hanno luogo, possibilmente, nello stesso giorno ed entro il secondo mese dell'anno scolastico, salvo diverse disposizioni ministeriali.

 

INDICE TITOLO I

 


 

Art. .5

Convocazione del Consiglio di Classe.

Il Consiglio di Classe o di Interclasse è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa, in relazione alla programmazione di cui all'art.2, o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri, escluso il Presidente.

 

INDICE TITOLO I

 


Art. 6

Programmazione e coordinamento delle attività del

Consiglio di Classe (C. di C.)

Le riunioni del Consiglio di Classe devono essere programmate secondo i criteri stabiliti all'art.2 e coordinate

con quelle di altri OO.CC. di cui all'Art.3.

INDICE TITOLO I

 


 

Art. 7

Convocazione del Collegio dei Docenti

Il Collegio dei Docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall'art.7 del D.L.gvo 297 del 16/4/94.

 

INDICE TITOLO I

 


 

Art.  8

Programmazione e coordinamento dell'attività del

Collegio dei Docenti (C. D.)

Per la programmazione ed il coordinamento delle attività del C. D. si applicano i disposti degli artt. 2 e 3.

 

INDICE TITOLO I

 


 

Art. 9

Prima convocazione del Consiglio di Istituto

La prima convocazione del Consiglio di Istituto, immediatamente successiva alla emanazione dei decreti di

nomina da parte del Dirigente Scolastico ed attesi i termini per eventuali ricorsi avverso l'esito delle votazioni, è disposta dal Dirigente Scolastico.

INDICE TITOLO I

 


Art. 10

Regolamento del Consiglio d'Istituto

 

A. Elezione del Presidente e Vice Presidente del   Consiglio di Istituto

Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti

dei Genitori, membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente.

 

       B.   L'elezione ha luogo a scrutinio segreto.

Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto

la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del Consiglio.

Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei

 votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta la metà più uno dei componenti in carica.

A parità di voti è eletto il più anziano d'età.

 

      C.    Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un Vice Presidente da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio medesimo secondo le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente.   

 

D.      Convocazione del Consiglio di Istituto

Il Consiglio di Istituto è convocato dal Presidente del Consiglio stesso.

Il Presidente è tenuto a disporre la convocazione su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva, ovvero della   

 maggioranza del Consiglio stesso.

La convocazione può altresì essere richiesta ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità o l’urgenza (seduta straordinaria).
Per la validità delle sedute, e conseguentemente delle delibere, è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei membri in carica

 

E.       Partecipazione Alle Sedute

Le riunioni del C.di I. dovranno tenersi in orari compatibili con le esigenze dei suoi Membri, per evitare che taluni consiglieri di fatto risultino esclusi all’apertura dei lavori.

 

       F.    Ordine del giorno

I punti all’O.d.G. devono essere ragionevolmente limitati di numero, onde evitare che l’eccessivo protrarsi delle sedute rischi di pregiudicare il regolare svolgimento della discussione. In caso di questioni particolarmente ampie è preferibile aggiornare la seduta. L’eventuale presentazione di MOZIONI da inserire nell’o.d.g. deve essere effettuata all’inizio della seduta all’unanimità.

 

       G.    Discussione dell’o.d.g.

Il Presidente regola la discussione dando la parola a tutti i consiglieri che la chiedono, rispettando l’ordine cronologico delle richieste. Qualora si giunga ad una votazione su un argomento all’o.d.g., l’argomento stesso si intende concluso con la votazione e non si potrà riaprire la discussione su quanto è stato deliberato.

Solamente nel caso in cui, in una seduta successiva, da parte di uno o più membri del Consiglio vengano forniti al riguardo elementi tali da invalidare o modificare la precedente delibera, il Presidente potrà proporre il riesame della questione. 

 

H.      Funzionalità delle sedute

Onde procedere ai lavori delle sedute in modo sollecito e costruttivo si ritiene necessario che tutti gli atti preparatori siano tempestivamente e accuratamente istruiti da chi di spettanza e resi disponibili per chi voglia prendere visione presso la Presidenza almeno due giorni prima della seduta.

 

       I.   Apertura delle sedute agli esterni

Alle sedute del C.d.I. possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio e qualsiasi altro portatore di interesse, in qualità di uditori e pertanto senza diritto di parola.
Il pubblico è escluso da quelle sedute i cui argomenti concernono persone.
Il Consiglio, qualora ne ravvisi la necessità, ha facoltà di far intervenire alle sue riunioni, come esperti con diritto di parola nelle materie da trattare, rappresentanti degli Enti Locali, delle OO.SS., delle Associazioni, ed anche esperti

nei vari ambiti disciplinari e/o consulenti, garantendo la pluralità di pensiero.

In via sperimentale prendono parte alle sedute come uditori, con speciale diritto di parola, le rappresentanze degli alunni delle classi terze, nell’ambito del progetto “CITTADINANZA ATTIVA –CONVIVENZA CIVILE”, in numero di tre, un rappresentante per ogni sede scolastica, eletti in seno al Consiglio dei Rappresentanti. 

 

L.     I verbali delle sedute

Di ogni seduta del Consiglio viene redatto processo verbale (vedasi  art 1 B.) dal Consigliere che svolge la funzione di Segretario, a turno o in maniera permanente tra la componente Docenti .
Nei verbali vengono riportati: l’orario di apertura della seduta, i nomi dei partecipanti, gli argomenti; le dichiarazioni dei consiglieri che ne facciano esplicita richiesta; le conclusioni su ogni argomento con l’indicazione dei risultati delle votazioni eventualmente effettuate; le eventuali mozioni presentate (con l’indicazione del testo completo, del nome del presentatore e dei risultati della discussione, conclusasi con approvazione o meno); gli argomenti la cui discussione è rimandata alla seduta successiva; l’orario della chiusura della seduta.

Il verbale dei lavori degli Organi Collegiali fa prova di quanto riportato fino a quando non ne sia dimostrata la falsità. Per contestare omissioni o inesattezze di un verbale non si può ricorrere al Giudice amministrativo, ma occorre rivolgersi al Giudice penale con una querela di falso.

 

M.     Pubblicità degli atti

Gli atti del C.d.I. sono pubblicati in apposito albo della scuola attraverso copia integrale, sottoscritta e autenticata dal Segretario del C.d.I., del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio stesso.

L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di dieci giorni dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di quindici giorni.

I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di Segreteria della scuola e per lo stesso periodo sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta.

La copia della deliberazione è consegnata al Dirigente scolastico dal Segretario del Consiglio; il D.S. ne dispone l’affissione immediata e attesta in calce ad essa la data iniziale di affissione.

Non sono soggetti a pubblicazione gli atti, per la tutela della privacy, delle deliberazioni concernenti le singole persone, salvo contraria esplicita richiesta dell'interessato.

 

       N.    Relazione annuale/triennale

La relazione annuale del Consiglio di Istituto prevista dal D.L.gvo 297 del 16/04/94, con l’entrata in vigore del DPR 275/99, del D.I. 44/2001e delle norme contrattuali  è divenuto un adempimento relativo alla realizzazione del piano attuativo del POF e  del P.A.. Essa  trova la sua  naturale esplicitazione  nella relazione di verifica al  P.A. alias assestamento di bilancio, predisposta entro il 30 giugno di ogni anno, obbligatoriamente, dal D.S. sulla base della relazione tecnica amministrativo-contabile del DSGA.

Entrambe sono sottoposte alla Giunta Esecutiva per la discussione e successiva approvazione nell’ apposita seduta del Consiglio.

In ogni caso e, comunque, quando si dia luogo al rinnovamento dell'Organo, prima dell'insediamento del nuovo organo.

La relazione, firmata dal presidente del Consiglio e dal presidente della Giunta Esecutiva, è depositata agli atti della Scuola.

Copia della medesima è affissa all’albo.

Al  momento non esistono adempimenti successivi che potrebbero essere meglio definiti con la riforma degli OO.CC.

 

       O.   Surroga di membri cessati

Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art.35 cc. 1 e 3 del T.U.(D.lgs n. 297del 16/04/94) che si riportano:

1.omissis ….si procede alla nomina di coloro che, in possesso di detti requisiti, risultinoi primi fra i non eletti nelle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste, si procede ad elezioni suppletive

Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico.

I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio

 

       P.    Decadenza

I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l'eleggibilità o quando risultino assenti senza giustificati motivi per tre sedute consecutive.

Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati

 

       Q.    Dimissioni

I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale.

L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni.

In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito.

Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili.

Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale medesimo.

 

      R.   Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del C. I. S.

  1. Il C.I.S. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva (G.E.) composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori (un genitore e uno studente negli istituti di II grado), secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto.

  2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'Istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa.

La Giunta Esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri e si riunisce di norma in una giornata precedente alla seduta consiliare.

INDICE TITOLO I

 


 

Art. 11

                                                  Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

Presso ogni scuola il Collegio dei Docenti elegge il comitato di cui al presente articolo il cui funzionamento è regolamentato dall’art. 11 del T.U. (D.L.vo n. 297/94)

Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS per gli adempimenti previsti dagli articoli 438, 439, 440, 448 e 501 del T.U. (D.L.vo n. 297/94) e comunque ogni qualvolta se ne presenti la necessità .

Tali prerogative sono vigenti nelle more della riforma degli OO.CC.

INDICE TITOLO I

 


 

Art. 12

Assemblee e Comitato dei Genitori

I Genitori degli alunni della scuola hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali scolastici. Per il proprio funzionamento l'Assemblea deve darsi un regolamento che viene inviato in visione al Consiglio di Istituto.

Alle assemblee dei Genitori, di classe o di Istituto, possono partecipare con diritto di parola il Dirigente

Scolastico, o suo delegato, e i docenti rispettivamente della classe o della scuola.

Qualora le assemblee si svolgano nei locali della scuola, la data e l'orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordati di volta in volta con il Dirigente Scolastico, o suo delegato.

La materia della convocazione è regolata dal T.U. di cui al D. Lg.vo n. 297 del 16 Aprile 1994.

I rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe possono esprimere un Comitato dei genitori che può richiedere la convocazione dell'Assemblea d’ Istituto.

Il Comitato non può interferire nelle competenze del Consiglio di Classe e di interclasse e del Consiglio di Istituto,

avendo solo una funzione promozionale della partecipazione dei genitori.

 

INDICE TITOLO I

 


TITOLO II

 Funzionamento delle strutture speciali

 

Art. 13

Funzionamento biblioteca,  gabinetto scientifico, laboratori, palestre

 

13.1   I laboratori e le aule speciali sono assegnati all'inizio di ogni anno scolastico alla responsabilità di un

          docente, individuato dal D.S., che svolge funzioni di sub-consegnatario ed ha il compito di mantenere una

          lista del materiale disponibile, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di

          manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, implementazione delle dotazioni sentito anche il    

          parere degli utenti ecc...

 

13.2    Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi;  

          collabora con il Dirigente Scolastico per definire le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività

          aggiuntive ovvero di attività extrascolastiche di formazione integrata sul territorio.

 

13.3    In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente di

          turno, sono tenuti ad interrompere le attività, se le condizioni di sicurezza lo richiedono, e a segnalare

          tempestivamente la situazione al D.S. o al DSGA per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza.

 

13.4    L'orario di utilizzo dei laboratori e delle aule speciali è affisso a cura dei responsabili, una volta sottoposto al 

          visto del D.S.

 

13.5    Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di 

          preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante

          nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.

 

13.6   I laboratori e le aule speciali devono essere lasciati in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del

         materiale, l'insegnante ha il compito di registrare l’assegnazione della postazione e degli strumenti al singolo

         studente o al gruppo di studenti.

 

13.7   L'insegnante, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, deve accertarsi dell'integrità di ogni singola postazione e di 

         ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non

         erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico o al DSGA

         attraverso un apposito modulo di segnalazione dei disservizi.

 

13.8   Ogni laboratorio o aula speciale è dotata di registro dove ogni insegnante annota la presenza, e l’attività  

         svolta.

 

A. La biblioteca

 

Il funzionamento della Biblioteca è disciplinato da criteri generali stabiliti dal Consiglio d’ Istituto, sentito il

Collegio dei Docenti, in modo da assicurare:

 

A1. l'accesso alla biblioteca da parte dei docenti, allievi e genitori, nei limiti del possibile, anche in ore   

      pomeridiane;

 

A2. modalità agevoli e controllate di accesso al prestito ed alla consultazione;

 

A3. la partecipazione, in via consultiva, dei docenti e degli studenti alla stesura di piani di acquisto delle  dotazioni

      librarie da acquisire.

 

Tutto il personale della scuola può prendere in prestito  testi per  un tempo massimo di 15 giorni, con possibilità di proroga per altri 15 giorni.

L’orario viene stabilito all’inizio di ogni a.s. secondo le disponibilità dei docenti responsabili e viene affisso sulla porta d’ingresso del locale biblioteca e all’interno di ogni aula.

Gli studenti devono prendere visione degli orari e rivolgersi all’insegnante presente in biblioteca per il prestito.

Il prestito, normalmente si chiude alla fine di Maggio, i libri devono essere riconsegnati integri, in caso di danneggiamento, la famiglia è tenuta a rimborsare il costo aggiornato del testo o a sostituirlo acquistandolo direttamente.

In biblioteca si conservano anche enciclopedie, monografie, periodici e quotidiani che possono essere solo consultati.

All'inizio di ogni anno i docenti responsabili, previa consultazione nei Dipartimenti propongono l'aggiornamento della dotazione libraria, compatibilmente con le risorse di bilancio.

 

    B. Il gabinetto scientifico e i laboratori

Il funzionamento del gabinetto scientifico e dei laboratori è regolato dal Consiglio di Istituto, in modo da facilitarne

l'uso da parte degli studenti, anche in spazi temporali extrascolastici, per studi e ricerche, con l'assistenza di almeno

uno dei docenti responsabili e di un ausiliario addetto.

Il D.S. emana direttive sulla base delle esigenze emerse perché vengano  osservate tutte le disposizioni ministeriali in materia di sicurezza e vengano attuate le procedure prestabilite, per ciascun laboratorio, dal RSPP di concerto con il delegato interno quale Responsabile del nucleo  “Sicurezza e Protezione Civile”.

 

C. Le palestre

Palestre ed attrezzature sportive sono utilizzate in primo luogo per attività scolastiche.

Apposita convenzione tra Istituto e Comune regola la concessione delle palestre, sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio Scolastico Provinciale e dopo il parere favorevole del Consiglio d'Istituto.

Il funzionamento delle palestre e delle pertinenze è disciplinato, per quanto di competenza, dal Consiglio di Istituto in modo da assicurarne la disponibilità a tutte le classi della scuola e, previa convenzione con il D.S. alle classi della S. A. dell’I.T.I. “Falco” o  alle Associazioni Sportive del territorio purché l’attività abbia carattere promozionale, non sia a scopo di lucro, e non ostacoli quelle interne.

Il Dirigente Scolastico all'inizio dell'anno scolastico affida ai docenti titolari di E.F. responsabili dell'area sportiva dell'Istituzione Scolastica la predisposizione delle modalità di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in orario curriculare ed extracurricolare.

La palestra e le sue attrezzature sono riservate agli alunni, durante le ore di lezione,. Per ragioni di tipo igienico in palestra si deve accedere solo con le scarpe da ginnastica e con abbigliamento idoneo.

INDICE TITOLO II

 


Art. 14

Custodia del materiale didattico e tecnico – scientifico

    14.1   Si recepisce quanto stabilito dall’ art. 27 del Regolamento di contabilità D.I. n. 44/2001 che così recita: 

             “ La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti, dei laboratori  è affidata, dal 

              Direttore SGA, su indicazione vincolante del DS, ai rispettivi docenti, mediante elenchi descrittivi compilati in

              doppio  esemplare, sottoscritti dal DSGA e dal docente interessato, che risponde della conservazione del 

              materiale  affidatogli. L’ operazione dovrà risultare da apposito processo verbale.

14.2     Qualora più docenti debbano valersi delle stesse collezioni o dei vari laboratori, la direzione è attribuita ad un

           docente indicato dal D.S.  Il predetto docente, quando cessa l’ incarico, provvede alla riconsegna, al DSGA, del

           materiale didattico, tecnico e scientifico avuto in custodia”.

14.3     Analogamente si procede per l’affidamento e la custodia delle attrezzature ed ausili sportivi, la cui dotazione  

           sarà tenuta aggiornata dagli insegnanti titolari di E.F. con la predisposizione di elenchi descrittivi in doppio

           esemplare, sottoscritti dal DSGA, dai docenti interessati e dal personale ATA di supporto. I docenti rispondono

           della conservazione del materiale affidato, lo stesso dicasi del personale ATA di supporto e/o addetto alla 

           pulizia, secondo i turni prestabiliti dal DSGA cui compete il controllo periodico e la vigilanza sul servizio 

           espletato.

INDICE TITOLO II


 

Art. 15

Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione

15.1  Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione: macchine da scrivere, fax, fotocopiatrice,  computer,

          oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le componenti scolastiche

          per attività di esclusivo interesse della scuola. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi

          personali. Per evitare il ricorso indiscriminato alle fotocopie e per razionalizzare l’impiego delle sempre più

          esigue risorse finanziarie la scuola potrebbe richiedere alle famiglie un contributo finalizzato, all’inizio di ogni

          a.s.

 

15.2    L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al personale ATA addetto.

 

15.3    I docenti devono consegnare al personale incaricato, con anticipo di almeno tre giorni, il materiale da  

          riprodurre.

 

15.4    I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe, il richiedente, il

          numero di fotocopie eseguite.

 

15.5    Il servizio di duplicazione può essere assicurato solo per fasce orarie: 9.00/10.00  e 12.00/13.00. 

 

15.6   Le fotocopie relative ai compiti, alle prove e  ai progetti sono a carico dell'Istituto. Tutto il materiale deve

         essere consegnato e ritirato direttamente dai docenti, evitando così lo spostamento degli alunni. È ammessa  

         deroga    solo  n caso di interventi educativi volti a promuovere processi di autonomia, autostima e assunzione 

         di  responsabilità per gli alunni diversamente-abili e/o svantaggiati.

 

                                                        

INDICE TITOLO II


Art. 16

Diritto d’ autore

Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d’ autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla  riproduzione e/o duplicazione dello stesso.

 

INDICE TITOLO II


 

TITOLO III   

 

I Docenti

Indicazioni sui doveri dei docenti

                                              per un ordinato svolgimento delle attività scolastiche

 

Art. 17

     Residenza dei docenti

Pur avendo il CCNL disapplicato l'articolo del T.U. dei dipendenti dello Stato che li obbligava ad avere la residenza

nel luogo di lavoro, ciascun docente è tenuto ad osservare diligentemente il proprio orario di servizio e non può

invocare la circostanza di essere residente altrove come attenuante per eventuali reiterati ritardi o provocate e

certificate disfunzioni del servizio.

In ogni caso l'Amministrazione è sollevata da ogni responsabilità per incidenti in itinere, per i quali i docenti

saranno coperti da idonea polizza assicurativa da stipularsi, su base volontaria, anche ai fini di eventuali azioni di accompagnamento per attività parascolastiche o extrascolastiche, legittimamente inserite nel P.O.F.  e  nella programmazione didattica del Consiglio di Classe o degli OO.CC..

INDICE TITOLO III


Art. 18

Norme di servizio

18.1    I docenti devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni per accogliere gli

          alunni, controllare che l’ ingresso si svolga regolarmente e consentire il puntuale avvio delle lezioni. Tale

          comportamento costituisce obbligo di servizio ai sensi del vigente CCNL, L’eventuale inosservanza ha

          rilevanza disciplinare.

18.2    I docenti sono tenuti ad informare tempestivamente la Segreteria entro le ore 7,30 e, comunque, non oltre

          l'inizio dell’ orario di  lavoro qualora, per legittimo impedimento, non possano assumere puntualmente servizio.

18.2.1 L'assenza per malattia deve essere comunicata all'ufficio di segreteria entro le ore 7,50.

   18.3   Il docente a disposizione volontaria o per obbligo di servizio, alla prima ora, deve essere presente nell'Istituto

            al fine di consentire la sollecita sostituzione dei colleghi assenti.

   18.4   I docenti con orario di insegnamento inferiore a  18 ore sono tenuti a rimanere a disposizione della scuola 

            anche per azioni di supporto, se non impegnati in attività d’insegnamento,  per le ore che residuano fino alla             concorrenza delle ore 18 secondo l’orario stabilito per il completamento.

18.5    I docenti di sostegno, perché di sostegno all’istituzione scolastica, ed eventuali altri impegnati in attività  

      alternative alla  religione cattolica, qualora gli alunni loro assegnati siano assenti, sono tenuti a darne

      comunicazione immediata al D.S., o suo delegato, per essere utilizzati prioritariamente in supplenze.

                                                                        

INDICE TITOLO III


 

Art. 19

Esercizio di vigilanza sugli allievi

      La vigilanza sugli allievi si esercita a vari livelli all’interno dell’Istituzione scolastica tuttavia, i Docenti sono i principali attori della relazione educativa. 

19.1      Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni

            precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione.                                           

            Se l'assenza è superiore a cinque giorni, deve accertare la presenza del certificato medico.                                     

19.2      Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione,

             segnalerà in Presidenza il nominativo. Il coordinatore della classe segnalerà, con cadenza settimanale,

            al D. S. e  alla F.S. di sostegno alla persona, i casi di assenze: saltuarie, ripetute, frequenti e cicliche.

 

  19.3      In caso di ritardo di un alunno, che sarà evidenziato con R sul nominativo,  occorre segnare l'orario di entrata,                la giustificazione o la richiesta di giustificazione, nello spazio del registro dove si registrano le giustifichi, e

               ammetterlo in classe.

 

19.4      Analogamente, le entrate posticipate e le uscite anticipate,  devono essere annotate sul registro di classe. Si  

            ricorda che per le uscite anticipate, una volta autorizzate è necessaria la presenza di un genitore o di persona

            delegata che prelevi l’allievo/a.

 

19.5     Durante le ore di lezione l'insegnante vigila sul comportamento e l' incolumità degli alunni.    

                         

19.6     E' assolutamente vietato allontanare gli alunni dall'aula, facendoli sostare nei corridoi per punizioni o altri

           motivi.   

 

19.7    Gli alunni possono accedere in ambienti diversi dalla propria aula solamente se accompagnati dall' insegnante

           e/o dal collaboratore scolastico.

 

19.8     Gli alunni sono autorizzati a servirsi del telefono della scuola per comunicare con i genitori solamente per

           motivi eccezionali e comunque accompagnati dal collaboratore scolastico.

 

19.9  Non è consentito l’uso di telefoni cellulari. Il cellulare deve essere tenuto spento, riposto nello zaino o in alternativa in apposita custodia. In ogni caso, all’interno della scuola non può essere esibito.  La scuola non risponde di danneggiamenti e/o sottrazioni.

INDICE TITOLO III


                                                                                       Art. 20

       Regolamentazione dei momenti di vita scolastica

  20.1     Ciascun docente  consente l'uscita di un solo allievo per volta (n. 1 M  n. 1 F) per la fruizione dei servizi e non

           prima che sia iniziato il terzo modulo dalle 10.00  alle  11.00, se non per reali necessità.

           Vige il divieto di utilizzo durante l’intervallo dalle h 10.37 alle 10.47.

           Per le classi a T.P. è prevista una seconda fascia oraria prima e dopo il servizio mensa per ovvi motivi 

           igienici.    

  20.2     Durante l'intervallo gli alunni sono sorvegliati dall'insegnante che termina l’ora di lezione. Il docente non   

             consente agli alunni di spostarsi all’interno dell'edificio scolastico durante l'intervallo.

  20.3     I collaboratori scolastici svolgono azione di supporto ai docenti, provvedono a sorvegliare i corridoi e gli  

             accessi ai servizi igienici.

  20.4     Il cambio dell'ora deve avvenire con la maggiore rapidità possibile ricorrendo, se necessario, anche all'ausilio  

             dei collaboratori scolastici.

20.5     In caso di assenza breve dell'insegnante titolare, la classe è sorvegliata dal collaboratore scolastico fino  

           all'arrivo dell'insegnante incaricato di supplenza. Affinché quest'ultimo possa svolgere attività programmate è  

           opportuno che il titolare predisponga materiale utile per il supplente; qualora ciò non fosse possibile per motivi 

           contingenti il docente incaricato di supplenza occasionale affronterà attività didattico-educative relative alla 

           propria mansione o preferibilmente ad aree tematiche  trasversali, quali quelle del curricolo locale

           obbligatorio; ove esistano le competenze, il docente utilizza: il laboratorio multimediale, la biblioteca, la  

           videoteca ecc.

           L’accesso alla palestra  coperta/scoperta è consentito solo ai docenti titolari di E.F. e di sostegno E.F. In ogni 

           caso le responsabilità sono personali.

20.6      Se un docente deve allontanarsi dalla propria classe per pochi minuti, per  gravi o urgenti motivi o per

             servizio, ccorre che avvisi un collaboratore scolastico o, in alternativa, un collega affinché vigili sulla classe   

             in    sua  assenza. Per nessuna ragione la classe deve essere lasciata senza sorveglianza.  

             I permessi brevi, nonché i permessi per motivi di famiglia, per esami e per tutte le motivazioni previste dal

             vigente CCNL sono, a seguito di domanda, autorizzate dal Dirigente Scolastico: le istanze hanno efficacia solo

             dopo l'autorizzazione e pertanto devono essere inoltrate con congruo anticipo .

20.7       Al termine delle lezioni i docenti dell’ultima ora accompagnano gli alunni  all’ uscita della scuola, coadiuvati

             dai rappresentanti di classe che fungono da “aprifila e chiudufila”. Tutti sono tenuti a  rispettare i percorsi

             indicati nei piani di sfollamento, e ad esercitare le funzioni di vigilanza con connesse responsabilità.

20.8       Per quanto riguarda il tempo mensa si faccia riferimento alle disposizioni contenute all'interno del relativo

             regolamento che costituisce l’  Appendice B.  È tuttavia opportuno ricordare al docente dell’ultimo modulo/ ora

             di attendere l'arrivo del collega impegnato nel servizio mensa-interscuola o del personale addetto al servizio di

             vigilanza per affidare gli alunni da accompagnare nella mensa.

20.9       In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, i docenti si accertano che gli alunni

             abbiano lasciato in ordine il materiale scolastico, chiuso nelle borse/zaini. Questi ultimi devono essere collocati

             in modo da non costituire intralcio in caso di sfollamento anche affinché altri alunni, sotto la guida e la

             sorveglianza dei docenti, possano usufruire dell'aula senza creare problemi, in caso di necessità.

20.10          Al termine delle lezioni i docenti accertano che:

-  i locali utilizzati vengano lasciati in ordine e le sedie siano poste capovolte, sui banchi, dagli allievi;

-  i materiali didattici siano riposti negli appositi spazi o riconsegnati al personale ATA addetto;

- il ripiano inferiore dei banchi sia liberato da eventuali carte o altri residui;

- il materiale cartaceo sia raccolto in maniera differenziata in apposito scatolone di cartone riciclato

       - il registro di classe sia stato affidato al rappresentante di classe, incaricato o supplente, per la consegna  

       al collaboratore scolastico addetto;

20.11          In occasione di visite guidate, viaggi d’istruzione, scambi culturali e gemellaggi, le scolaresche sono

                  tenute    al rispetto delle norme che ne regolano lo svolgimento riportate nella sezione APPENDICI.   

INDICE TITOLO III

 


Art. 21

Osservanza delle norme per la sicurezza

21.0    Assicurare l’attuazione delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute nella Scuola è prerogativa del

           D.S. coadiuvato dal R.S.P.P. , dal S.P.P. e dal personale addetto alla gestione delle situazioni di rischio.

           Educare ad un comportamento orientato al rispetto delle norme per la sicurezza personale è compito primario di

           ogni docente e di ogni operatore scolastico.

 

21.1      I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli

           alunni sulle tematiche della sicurezza con richiami continui e costanti perché la conoscenza possa favorire

           comportamenti equilibrati e consapevoli.

 

21.2   E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o

          dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc… Prima  

          di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi,

          etc…) verificare che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.

 

21.3     E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di

            sicurezza.

 

21.4     Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in aula che in

           qualunque altra zona dell' edificio scolastico accessibile agli alunni.

21.5     I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza e/o in Segreteria,

            informare i docenti del Nucleo Sicurezza  ed il personale ATA addetto.

21.6     E' fatto obbligo al personale docente ed a quello con qualifica di Collaboratore Scolastico di vigilare e far

           osservare le indicazioni e le direttive  per la tutela e l'incolumità personale e degli allievi stessi.

 

21.7      Il personale Collaboratore scolastico è tenuto a segnalare immediatamente all'Ufficio di Presidenza ogni        

           eventuale comportamento scorretto o pregiudizievole per l'incolumità degli allievi stessi.

 

21.8    Ciascun docente, nell'esercizio dell'obbligo della sorveglianza e vigilanza sugli allievi è libero di adottare tutte

           le misure che ritenga necessarie alla situazione.

 

21.9    Eventuali danni e/o furti riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal

           responsabile. Qualora questi non venga individuato, il risarcimento sarà effettuato in solido dalla classe o dalle

           classi. Gli insegnanti della o delle classi interessate informeranno i rappresentanti dei genitori  nel C.d.C.

INDICE TITOLO III


Art. 22

Comunicazione e informazione

22.1       I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lezione e durante riunioni collegiali;

             non possono utilizzare i telefoni  della scuola per motivi personali.

 

22.2     Ogni docente è tenuto ad esercitare il diritto/dovere all’informazione pertanto, deve apporre la propria firma per 

            presa visione nell’elenco allegato alle comunicazioni del D.S. ed ha il dovere di informare gli alunni per quanto

            di loro specifica competenza.

 

22.3     Il rapporto con gli alunni deve essere ispirato ai principi del rispetto e della comprensione, evitando l'uso di  

            espressioni e/o atteggiamenti offensivi o lesivi della dignità di ciascun alunno. Il medesimo rispetto deve

            essere preteso dagli alunni. In ogni caso si faccia riferimento al regolamento di disciplina.

 

22.4      In caso di ripetute inadempienze da parte degli alunni, il docente interessato convocherà personalmente i   

            genitori, previa informativa al D.S. e alla F.S di sostegno al disagio., per gli interventi del caso.

            Il coinvolgimento dei genitori è fondamentale per la conoscenza degli elementi che concorrono alla

            definizione del progetto educativo complessivo e ad un intervento educativo efficace.

 

22.5      Il ricorso alla Presidenza  per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in quanto, se da un lato  

            interrompe e distoglie il D.S. dal complesso e incalzante lavoro dell'ufficio di presidenza, dall'altro provoca

            nell'alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte di taluni docenti più adusi a tale  

            comportamento, che, in certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di condotte errate in situazioni di

            difficoltà.

 

22.6      Ogni insegnante ha il dovere di informare costantemente i genitori sull'andamento didattico-educativo e sulle

            valutazioni dell'alunno, su attitudini, carenze, difficoltà e comportamenti dell' allieo/a per favorire un rapporto  

            di costruttiva collaborazione e di fiducia.

 

22.7       Di fronte a casi particolari, l'insegnante ha il dovere di informare il D.S. e il docente F.S. di sostegno al 

             disagio;  se del caso, richiederà al Dirigente Scolastico formale convocazione dei genitori e l’intervento dei  

             Servizi Sociali .

 

22.8       Il ricorso a comunicazioni di questo tipo deve essere vagliato caso per caso al fine di evitare effetti     

   controproducenti ed incomprensioni Ciascun docente effettua puntuale annotazione, sul registro personale, di   

   ogni colloquio avuto con i genitori al di fuori di quelli di natura collettiva.

 

22.9      I casi  particolarmente problematici di cui è stato informato il Dirigente Scolastico, saranno successivamente,        discussi nel  Consiglio di Classe con la sola presenza dei docenti, anche in seduta straordinaria ove sia 

            necessario adottare ogni possibile intervento correttivo

       Si ribadisce l’ importanza di azioni omogenee e coerenti da parte del Consiglio di Classe; pertanto tutte le

       decisioni e le delibere assunte devono essere rese esecutive da ogni docente.

INDICE TITOLO III

 


Art. 23

Tenuta della documentazione

 

23.1       I registri che, al pari di altri Atti, costituiscono Documenti della Scuola, devono essere debitamente compilati  in ogni loro parte ( Sentenza TAR Piemonte, n° 767/03 Reg. Dec.)

 

23.2       Ogni docente, per ogni ora/modulo di lezione, dovrà apporre la propria firma nella corrispondente casella  

              nel  registro di classe.

 

23.2.1     Se i moduli di lezione sono consecutivi la firma potrà essere apposta trasversalmente.

 

23.2.2     Se l’ ora/modulo  di lezione è svolta da più docenti, tutti dovranno apporre la propria firma;

              l’argomento delle lezioni deve essere registrato nell’apposito spazio.  

                     

23.3        Nella casella riservata ai provvedimenti disciplinari andranno riportate tutte le sanzioni inflitte agli alunni,

              secondo il regolamento di disciplina;

 

23.4        Nei registri dei docenti, che devono rimanere nel cassetto personale a disposizione della presidenza, devono

              essere riportate periodicamente e puntualmente le osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento,  

              di    socializzazione interazione ed integrazione. 

 

23.5       In coerenza con le osservazioni sistematiche ogni docente predisporrà alla fine del primo e secondo

             quadrimestre il giudizio analitico per disciplina, proponendolo al Consiglio di Classe.

  Conformemente alle norme vigenti i docenti faranno scaturire le valutazione periodiche e finali da un  

 congruo numero di prove scritte, pratiche e orali.

 

23.6       Particolare importanza, anche documentaria (portfolio classi della  riforma) , acquisiranno le prove scritte e

              grafiche effettuate in classe, che ogni docente depositerà nell’ ufficio della segreteria didattica, registrando

              la consegna sull’apposito registro in dotazione al 1° collaboratore del D.S..

              Situazioni delicate saranno opportunamente esaminate dal C. di C. e con il D.S. saranno adottate adeguate

              modalità di intervento e di formalizzazione degli atti, nel rispetto della tutela dei dati personali.

 

23.7       Il docente è tenuto al segreto d'ufficio e non può dare a chi non ne abbia il diritto, anche se si tratta di atti non

             segreti, informazioni o comunicazioni relative a provvedimenti di qualsiasi natura o notizie delle quali sia

             venuto a conoscenza a causa del suo ufficio, quando possa derivarne danno all'amministrazione o a terzi.

 

23.8        I docenti, anche in funzione degli incarichi,  devono portare a conoscenza dell’ Ufficio di Segreteria, con  

               almeno una settimana di preavviso, la data d’inizio delle attività facoltative per garantire l’apertura          

              pomeridiana  della scuola , regolamentare i tempi d’ uso dei locali scolastici e delle pertinenze e le modalità 

              di  organizzazione del personale ausiliario. 

           

INDICE TITOLO III

 


Art. 24

Oneri dei docenti

 

24.0       Ogni Docente è tenuto a rispettare il codice di disciplina dei dipendenti civili dello Stato Allegato n°. 2 del  

              CCNL 24/07/2003 e art 57 del T.U.

24.1        Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all'orario del servizio stabilito dal piano delle

              attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le attività di 

              programmazione, progettazione, ricerca, valutazione e documentazione necessarie all'efficace svolgimento

              dei  processi formativi.

 

24.2         A tal fine gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento in 

              senso stretto ed in attività funzionali alla prestazione dell'insegnamento. Possono essere altresì previste

              eventuali   attività aggiuntive all'insegnamento.         

             

24.3       L'attività si svolge in 18 ore settimanali, che in regime di autonomia e per effetto della flessibilità organizzativa 

              e didattica corrispondono a 20 moduli di 54’ distribuiti in non meno di cinque giorni alla settimana, salvo

              diversa opzione esercitata dal docente.

 

24.4        Ogni docente è tenuto a certificare l'orario dell'inizio del suo servizio, con i mezzi e gli strumenti, anche

              informatizzati che la Dirigenza riterrà più opportuni.

 

24.5        Ogni docente è tenuto a compilare il registro di classe in ogni parte di sua competenza, anche ai fini

              dell'implicito controllo di cui al comma precedente. Su di esso vanno annotati anche gli eventuali ritardi 

              nell'inizio del servizio, indipendentemente dalla causa che lo ha provocato e dalle giustificazioni che saranno

              prodotte nelle forme e nei modi dovuti direttamente al Dirigente Scolastico.

 

24.6         Sono a disposizione di ciascun Docente, nell'Ufficio di Presidenza e nell’Ufficio Segreteria didattica e/o

              contabile, i seguenti registri:

              1. registro di consegna degli elaborati;

              2. registro dei permessi brevi;

              3. registro delle 40 ore;

              4. registro delle attività ex art.43 del CCNL per l'accesso al fondo;

              5. sistema di rilevazione informatizzata e non della presa di servizio dei docenti;

              6. registro delle circolari interne, della cui pubblicità fa comunque fede l'affissione all'albo o, in alternativa

                  la   notifica per presa visione;

              7. registro dei reclami;

              8. registro e/o modulo delle segnalazioni dei danni ai beni mobili dell'Istituto;

 

24.7       I Docenti interessati sono tenuti a firmare gli appositi registri dei laboratori,, insieme al personale ATA addetto

              e/o di supporto alle attività, di cui sono materialmente responsabili, anche dal punto di vista patrimoniale.

              Su tali registri devono essere annotate tutte le operazioni inerenti l'uso dei laboratori nonché le eventuali

              anomalie riscontrate.

                                                                                

24.8       Ogni docente è tenuto ad adempimenti di verifica/valutazione del processo d’insegnamento-apprendimento:     

  •    predispone tempestivamente, ad inizio anno scolastico, la propria programmazione didattica attivando con

       gli studenti, in piena trasparenza, un dialogo costruttivo sulla definizione degli obiettivi;

  •    attua scrupolosamente la programmazione presentata e concordata nell'ambito del Consiglio di Classe

       adoperandosi per il raggiungimento degli obiettivi didattici e delle mete formative, anche con adattamenti in     

       itinere;

  •    procede a frequenti verifiche del lavoro svolto in classe in relazione agli obiettivi prefissati (C.M.197/95), e  
  •    comunque in numero non inferiore a quello determinato in seno ai Dipartimenti e dichiarato nel POF;
  •    si adopera, con disponibilità e spirito di collaborazione, previo impegno alla reciprocità, per consentire le  
  •    verifiche scritte in classe;
  •    consegna alla classe, e successivamente in Presidenza, gli elaborati revisionati e valutati, entro quindici/venti  
  •    giorni dalla data di effettuazione delle prove. Tali adempimenti hanno carattere  permanente;

        Ai sensi della legge 241/90 chiunque abbia un interesse legittimo e soggettivo, anche non finalizzato ad un

             ricorso, ha titolo e diritto di esaminare le prove e le relative valutazioni, a tale proposito:

 

Ø     I Docenti non rilasceranno mai agli allievi gli elaborati originali, bensì loro copie, autenticate di proprio pugno.

 

Ø    Ogni Docente, Allievo o Genitore potrà prendere visione degli elaborati originali, per i quali abbia un interesse legittimo, nell'Ufficio di Presidenza.

 

Ø   Ogni Docente avrà cura di informare alunni e genitori sui criteri di valutazione adottati dal Collegio dei Docenti su indicazione dei Dipartimenti. Espliciterà in termini di “saper fare” i livelli di giudizio sintetico della scheda di valutazione.

 

Ø   Ogni Docente al termine della attività didattica, sottoporrà alla firma dei rappresentanti di classe il consuntivo delle attività stesse organizzate per UU. AA., per  blocchi tematici o modulari;

 

Ø    I Docenti che avessero esigenze, per lo svolgimento della didattica, di fotocopie da testi diversi da quelli in ado

              zione faranno pervenire all'Ufficio di Presidenza una motivata richiesta per le disposizioni al personale ATA

              addetto a cura del DSGA, per le connesse responsabilità relative al diritto d’autore si rimanda all’art. 16;

 

Ø     ll Docente non consiglia mai l'acquisto di libri di testo diversi da quelli in adozione.

 

Ø     ll Docente non indica mai ai genitori o a parenti degli allievi, nominativi di docenti cui indirizzare gli alunni in

              difficoltà per il “doposcuola”. Ove la famiglia, come a volte accade, si fosse già orientata verso una forma di 

              sostegno esterno alla scuola, solleciterà il contatto con il docente per una migliore proficua collaborazione.

 

24.12       I Docenti non possono impartire lezioni private ad allievi della propria scuola e sono tenuti ad informare il

              Dirigente Scolastico delle lezioni private eventualmente impartite a terzi, così come disposto dal T.U. delle 

              leggi e disposizioni sulla scuola D.Lgs 297 del 16/04/04

 

24.13      I Docenti possono richiedere al D.S. autorizzazione all’esercizio di attività professionali in regime di Libera

              Professione fatti salvi i casi di incompatibilità contemplati all’art. 508 del T.U.

 

24.14      Ogni Docente è responsabile perché l'immagine esterna dell'Istituto sia corrispondente all'impegno

   profuso quotidianamente dall'intera comunità scolastica.

                                    

                                                                     INDICE TITOLO III

 


TITOLO IV

Personale Amministrativo

 

Art. 25

Doveri del personale amministrativo

 

25.0         Tutto il personale indossa il cartellino d’identificazione personale.

 

25.1          Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica. La    

                valorizzazione delle competenze, specifiche dei profili professionali di riferimento, è decisiva per  

                l'efficienza e l'efficacia delle prestazioni individuali nonché per la qualità del servizio  e per il

                conseguimento delle finalità educative.

 

25.2         Al telefono Il personale amministrativo risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica , la        

               qualifica personale e le generalità: cognome e nome.

 

25.3        Cura i rapporti con l’ utenza attraverso uno sportello U.R.P. secondo gli orari fissati e segnalati da

              apposita   segnaletica:

 

§      nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione                          

        amministrativa prevista dalla legge;

 

§        nel rispetto del segreto d’ ufficio e della tutela dei dati sensibili – Privacy (DPS).

 

25.4     La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che interagiscono con la comunità scolastica.

 

25.5     Collabora in modo proficuo con colleghi e con tutto il personale scolastico per il buon funzionamento del servizio.

 

25.6     Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio ed è tenuto, altresì, al rispetto del codice di comportamento di cui all’ Allegato n°.2 del CCNL 24/07/2003

 

25.7      Cura l’ attività istruttoria di Atti e pratiche affidati.

 

25.8      Provvede all’ apertura e alla chiusura delle postazioni informatiche.

 

25.9      Deve apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi.

 

25.10    Ha l’obbligo di prendere visione dei piani di esodo per la sicurezza e di attuare disposizioni, direttive e  procedure.

 

25.11     Il personale che lavora ai video terminali deve rispettare tempi e modalità di lavoro secondo le disposizioni di legge.

 

25.12    Il personale ATA è subordinato al DSGA che organizza il servizio in ottemperanza alle direttive e agli obiettivi fissati dal D.S. nell’ottica dell’efficienza-efficacia del servizio.

   

 INDICE TITOLO IV


 

 

TITOLO V

Collaboratori Scolastici

 

 

Art. 26

Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici

 

     26.0     I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di

                competenza  secondo le mansioni loro assegnate.

 

     26.1     Il Collaboratore scolastico addetto agli Uffici provvede all’apertura dei cancelli esterni e delle vie di accesso                   all’edificio scolastico. 

   

26.2      In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei  dispositivi di sicurezza,individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.

 

26.3    I collaboratori scolastici:

§        indossano il cartellino d’identificazione, il camice, le dotazioni personali antinfortunistiche per l’

                intero orario di lavoro;

§        devono essere sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;

 

§        sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti e degli Uffici, per qualsiasi evenienza;

 

§        collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;

 

§       a turno o su specifico incarico di servizio, procedono alla rilevazione delle assenze al 1° modulo di  

         lezione, consegnando le schede di rilevazione delle singole classi  all’ufficio della segreteria didattica

         per ’aggiornamento dell’apposito registro; l’adempimento è analogo nelle SS.SS.. I coordinatori delle

         SS.SS. sono tenuti ad aggiornare i dati quotidianamente, su apposito registro, e a comunicarli

         telefonicamente, entro il 2° modulo di lezione, alla Segreteria;

 

§       comunicano immediatamente alla Segreteria e/o ai coordinatori di sede, a mezzo interfono o secondo

        le modalità abituali, l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti  

        incustodita;

 

§    collaborano con gli insegnanti nella raccolta dei buoni mensa e nella predisposizione degli elenchi dei partecipanti al servizio;

 

§     favoriscono l'integrazione degli alunni diversamente abili;

 

§    vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;

                 §    riaccompagnano nelle loro classi, con modi opportuni, gli alunni che, al di fuori dell'orario consentito e                          senza seri motivi, sostano nei corridoi;

 

§    sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo

           dell'insegnante;

 

§    impediscono, con le buone maniere, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni di disturbo nel            corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e fermezza alle loro classi;

 

§     sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della  

      scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;

 

§     evitano di parlare ad alta voce;

 

§     tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili fino all’ uscita degli alunni;

 

§     provvedono,al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia dei servizi e degli spazi di pertinenza con

             acqua e detergenti/disinfettanti, nonché alla pulizia delle suppellettili delle aule affidate ;

 

§      non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A.  o dal

              Dirigente Scolastico;

 

      §      invitano tutte le persone estranee a qualificarsi e, se non espressamente autorizzate dal Dirigente   

              Scolastico, ad uscire dalla Scuola. A tale proposito  consentiranno l’accesso ai genitori, solo se 

              formalmente convocati dal docente coordinatore, dalla F.S. A3, dal Dirigente Scolastico o dal DSGA;

 

§       prendono visione del Piano annuale delle attività, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del    

              necessario servizio da concordare con il DSGA;

 

§      sorvegliano l'uscita delle classi e dei cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie, anche al fine di

              garantire la fruizione del trasporto da parte degli alunni interessati.

 

26.4       Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo

              in    Segreteria.

26.5       Segnalano, sempre in segreteria, attraverso l’apposito modulo di segnalazione disservizi,  l'eventuale  

             inefficienza dei servizi igienici, la rottura di superfici vetrate, la rottura di suppellettili e/o l’eventuale

             danneggiamento di sedie o banchi, prima di procedere alla sostituzione.

 

26.6.      Rispettano le disposizioni impartite dal DSGA e/o dal D.S. di qualsiasi natura per  l’ottimizzazione delle  

             prestazioni di servizio.

 

26.7      Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti,  dopo

            aver fatto le pulizie, dovranno controllare, quanto segue:

 

§         che tutte le luci siano spente;

 

§         che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;

 

§         che siano chiuse le porte e le finestre delle aule didattiche, dei laboratori ;

 

§         che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;

 

§         che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;

 

§         l’ausiliario o gli ausiliari addetti agli uffici, o comunque di turno, controlleranno che siano chiuse tutte le  

          porte degli uffici e spente tutte le postazioni informatiche ad eccezione del Server.

 

26.8         Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi.

 

26.9         E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei locali e di  

                controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.

 

26.10       Il personale addetto al telefono deve mantenere un atteggiamento cordiale e disponibile; deve essere   

              informato ed attendibile. E’ tenuto a rispondere al telefono con la denominazione dell’ Istituzione   

              Scolastica, la qualifica e il proprio nome.

 

26.11     Cura i rapporti con l’ Utenza nel rispetto del segreto d’ ufficio.

 

       26.12     Il personale Collaboratore scolastico è tenuto al rispetto dell’orario di servizio e al rispetto del codice di

                     comportamento di cui all’ Allegato n°. 2 del CCNL 24/07/2003 

 INDICE TITOLO V


TITOLO VI

Gli Alunni

Art. 27 

Diritti e Doveri

 

Gli studenti hanno i diritti e i doveri stabiliti dagli articoli 2 e 3 del D.P.R. 249 del 24/06/98.

Essi sono stati esplicitati dal Consiglio dei Rappresentanti nel Regolamento di Disciplina in applicazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti e  successivamente approvato – ratificato degli OO.CC.

 

A.            I DIRITTI

        Gli studenti hanno diritto:

 

      1.  ad una formazione culturale che rispetti e valorizzi l’ identità di ognuno, sia aperta alla pluralità delle idee e             sappia orientare alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola;

     2.  ad un ambiente favorevole alla crescita integrata della persona;

     3.    alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola;

     4.    ad una programmazione educativo-didattica che possa sviluppare le potenzialità di ciascuno;

 

5.    ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione, che li conduca  

       ad   individuare i propri punti di forza e di debolezza, e a migliorare il proprio rendimento;

 

6.    ad essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.

          

 

B.            I DOVERI

Gli studenti hanno il dovere di:

 

1 . rispettare loro stessi, i compagni, gli insegnanti e tutto il personale della scuola.

 

      2. frequentare regolarmente le lezioni e ad assolvere gli impegni di studio ;

      3.utilizzare correttamente le strutture, gli strumenti, i sussidi didattici e comportarsi nella vita scolastica in modo          da   non arrecare danni al patrimonio della scuola

       4. rispettare le indicazioni, le osservazioni e/o i richiami che vengono rivolti da qualsiasi insegnante della Scuola           che sia stato testimone di qualche loro mancanza.

 

 La programmazione d'Istituto prevede il conseguimento dei seguenti obiettivi educativi da parte di ogni studente:

Porta l'occorrente per le lezioni

Esegue le attività a casa

Esegue le attività in classe

Partecipa alla vita della classe

Rispetta le regole e l’ambiente

Rispetta le persone

Persiste negli impegni

Agli studenti è quindi richiesto di venire a scuola consapevoli di dover raggiungere in tempi brevi e in maniera autonoma tali obiettivi che costituiscono i presupposti irrinunciabili per un positivo inserimento e un proficuo apprendimento.

INDICE TITOLO VI


Art. 28

                                                                                Organo di Garanzia

Ogni anno viene istituito un organo di garanzia composto come specificato nel titolo dedicato alla Disciplina.

(artt  da 30  a 35).

INDICE TITOLO VI


Art. 29

Norme specifiche per i vari momenti della giornata scolastica

PREMESSA

Gli orari  d’ingresso / uscita degli studenti

Il Collegio dei Docenti ha competenza in materia di organizzazione dell’orario delle lezioni tenuto conto delle intese e degli impegni assunti a livello  interistituzionale nella conferenza dei servizi e di quanto previsto nel documento denominato “Protocollo d’Intesa” in via di adozione .

°      L’ingresso a scuola è fissato per le ore 8.00.

°      Le lezioni hanno inizio alle ore 8.05

°      Le lezioni terminano alle ore

°      13.29             intera settimana                           SEDE CENTRALE

 

13.29              M/M/G/S                                  S.S. di S.M. LA FOSSA    

17.05                L/V                                                  “           “         “

 

13.29            MER/SAB                                  S.S.  di  BREZZA

16.11                L/V                                                  “         “

     14.23            MAR      classi  I  II                                “         “

In sede di formalizzazione delle iscrizioni annuali alle classi prime i genitori saranno chiamati ad esprimere le loro preferenze sull’organizzazione dell’orario settimanale delle lezioni.

Analogo sondaggio sarà organizzato per le classi  seconde e terze.

1.  INGRESSO       

        1.1    Gli allievi devono presentarsi a scuola con puntualità.

 

        1.2    Gli alunni, che raggiungono la scuola in bicicletta, possono accedere al cortile interno a piedi portando la

                 bicicletta a mano (la stessa regola deve essere osservata all’uscita) sistemandola in spazi individuati dal  

                 RSPP e segnalati con appositi cartelli. Si utilizzeranno le apposite rastrelliere che saranno successivamente

                 predisposte come arredo scolastico a cura degli EE.LL.

 

       1.3    Gli alunni, attraverso i loro rappresentanti, possono formulare richieste specifiche di adeguamento funzionale

                 degli spazi esterni/interni per migliorare la vivibilità dell’ambiente scolastico e renderlo più rispondente alle

                 esigenze della comunità scolastica . 

 

 1.4    Gli alunni che raggiungono la scuola con motorino o scooter, solo se in possesso del certificato di idoneità   

          alla guida dei ciclomotori e muniti di casco, devono entrare almeno .5 minuti prima dell’orario d’ ingresso in  

                 modo da consentire al collaboratore scolastico di aprire il cancello di accesso al cortile.  Essi devono

                 condurre il mezzo a mano e a motore spento. I trasgressori saranno segnalati alla Polizia Municipale.

                 In ogni caso la scuola non si assume responsabilità circa eventuali danneggiamenti o furti che potranno

                 accadere durante la sosta nel cortile interno, trattandosi di spazio non vigilato.

 

 1.5    Durante la permanenza nel cortile, gli alunni sono tenuti ad un comportamento corretto e responsabile in

          modo da non arrecare danno a sé, agli altri e alle cose. La scuola, in ogni caso, non si assume alcuna    

          responsabilità circa la vigilanza durante tale momento.

 

1.6     Al suono della prima campanella gli alunni devono raggiungere educatamente le loro aule dove trovano ad

          attenderli l’insegnante.

 

2.  RITARDI

    2.0       L'ingresso è consentito sino a cinque minuti dopo l'inizio delle regolari lezioni fissato alle 8.05.

 

2.1      I cancelli di accesso all’edificio scolastico vengono chiusi inderogabilmente alle ore 8.30 e riaperti 10  

           minuti  prima del termine delle lezioni, a seconda della sede scolastica, dal personale ATA addetto, anche

           a turno, secondo gli ordini di servizio predisposti dal DSGA.

 

2.2      Oltre tale orario gli allievi ritardatari sono ammessi a scuola solo se accompagnati da un genitore (all’interno 

           dell’edificio e non ai cancelli); sono ammessi in classe alla seconda ora/modulo solo se muniti di

           autorizzazione firmata dal Dirigente Scolastico o suo delegato.

 

      2.3     L’ alunno che, per giustificati motivi, debba entrare in ritardo, deve portare regolare permesso firmato dal

                genitore (depositario di firma) nell’ apposito libretto rilasciato dall’ufficio Segreteria didattica.

 

     2.4     Il professore della prima ora/modulo, addetto al controllo, se ritiene la giustifica non sufficientemente  

               fondata,   fa accompagnare l’alunno in Presidenza dall’ausiliario di vigilanza al piano. Il Dirigente Scolastico  

               invita il  genitore a scuola, perché dia chiarimenti sulla ragione del ritardo o dell’assenza del figlio.

 

2.5     I ritardi imputabili al servizio SCUOLABUS non sono ascrivibili alla responsabilità personale  degli alunni,

          in questi casi devono essere ammessi in classe sempre che essi abbiano preso la corsa a loro destinata e   

          non quella successiva per le scuole elementari.

 

2.6     I docenti coordinatori, per facilitare la rilevazione delle assenze da parte dei membri del Consiglio di Classe, 

          apporranno un asterisco, a margine dei nominativi degli alunni, in elenco, che usufruiscono dello

          SCUOLABUS.

 

      2.7    Gli alunni in ritardo, sprovvisti di permesso/giustifica  sono ammessi in classe con riserva, l'insegnante

              annoterà il ritardo nel giornale di classe. Il giorno seguente l'alunno presenterà la giustificazione firmata     

              dal genitore.

 

2.8     Se si verificano ritardi frequenti e ingiustificati o ripetuti o strategici, i docenti informeranno il D. S.e la F.S.

          di  sostegno alla persona

 

       2.9    I ritardi abituali/cronici, quelli non supportati da valide motivazioni, se dipendenti da noncuranza e    

          superficialità, si configurano come inosservanza delle Regole, sono oggetto di formale comunicazione  

          alla famiglia da parte del D.S. o suo delegato e influiranno sulla valutazione del comportamento.

 

3.  PRESENZA A SCUOLA

 

      3.0     Ogni alunno deve presentarsi a scuola fornito di tutto l’occorrente per le lezioni del giorno, vestito in modo  

               decoroso, pratico e comodo; non deve avere con sé alcun oggetto che possa distrarre l’attenzione sua e dei

               compagni. secondo le norme sopra indicate.

 

      3.1    La sua presenza è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività (ricerche culturali, lavori di  

              gruppo, visite e viaggi d’ istruzione, gare - concorsi etc.; flessibilità per gli scambi/gemellaggi) che vengono  

              svolte nel    contesto della progettazione  scolastica afferenti ai percorsi formativi specifici inseriti nel POF.

 

3.2    Eventuali assenze a tali attività devono essere debitamente motivate e giustificate dai genitori.

 

3.3    Il personale ausiliario disimpegnerà il servizio di vigilanza all’ingresso e ai piani durante le fasi di entrata, di

  uscita e ogni volta che la situazione oggettiva lo richieda .

 

4. COMPORTAMENTO IN CLASSE

 

4.0    Una volta in classe, ognuno prenderà posto nel proprio banco e parteciperà al dialogo educativo con la  

        dovuta   attenzione, senza intralciare in alcun modo le attività scolastiche;

 

4.1    Ogni alunno ha il dovere, con la serenità della condotta e la diligenza nello studio, di partecipare                    

         attivamente  al lavoro di formazione della propria personalità e di collaborare, insieme con gli insegnanti  

         titolari e    supplenti, al buon funzionamento della scuola.

 

4.2    E’ dovere di ciascun alunno avere profondo rispetto del decoro personale e di quello degli altri, non

        offendere   le regole morali e religiose né trasgredire norme, leggi e regolamenti.

 

4.3    Ogni alunno si relaziona rispettosamente con insegnanti, compagni e con tutte le persone che lavorano nella  

          comunità scolastica.

 

4.4  Ogni alunno è tenuto al rispetto delle cose della scuola ed è responsabile dell’ integrità degli arredi delle suppellettili, delle attrezzature tecnico-scientifiche, dei sussidi didattici, e del materiale didattico che la scuola gli affida, dei testi concessi in comodato d’uso o in prestito; coloro che provocano guasti o danneggiamenti intenzionali al materiale e/o alle suppellettili della scuola o del Comune sono tenuti a risarcire i danni.         

       Gli stessi provvedimenti saranno adottati nei confronti degli alunni per danni a oggetti altrui; 

 

      4.5    Ciascun allievo risponderà personalmente del proprio posto di lavoro, sia esso un banco, un tavolo da        

              disegno, un computer con periferiche, una postazione di laboratorio, assegnato con le procedure stabilite dai

               docenti responsabili dei laboratori o di classe.    

     

     4.6      Qualora non sia possibile determinare la responsabilità personale di un danneggiamento, questo verrà        

                attribuito in solido alla responsabilità dell'intera  classe, se relativo ad un aula o, in generale, agli studenti  

                che   hanno avuto accesso ai locali o che occupavano la  postazione danneggiata a seconda dei casi.

                Il danno arrecato alle strutture e/o attrezzature della scuola va sempre risarcito con versamento sul c/c 

                postale o bancario dell'Istituto a fronte di regolare fattura delle spese per lavori commissionati dall'Istituto

                stesso. In alternativa il genitore provvede in proprio al ripristino dello status quo

 

     4.7       Gli allievi riserveranno ai locali ed alle suppellettili scolastiche lo stesso trattamento riservato alla propria

                abitazione o alle cose di loro proprietà.  

           

     4.8      Gli alunni devono portare il materiale richiesto per ogni disciplina.  

           Si ricorda che il diario è uno strumento di lavoro indispensabile, va utilizzato per registrare i compiti e le  

           comunicazioni scuola-famiglia.

 

     4.9       Non è consentito portare a scuola materiale estraneo all’ attività scolastica e non richiesto dai 

                 docenti. 

           

     4.10     Durante il cambio dell’ora gli alunni devono restare al loro posto. 

      

     4.11     Gli alunni non possono allontanarsi dall’ aula senza il permesso dell’ insegnante.

 

     4.12     Durante l’ intervallo gli alunni restano nell’ aula e consumano la colazione  sotto la sorveglianza del

                docente.

 

     4.13     L’ uso del telefono della scuola è consentito solo per motivi di salute, con il permesso dell’ insegnante e

          accompagnati da un collaboratore scolastico.

  

     4.14     Non è consentito l’uso del telefono per le dimenticanze di materiale didattico che denotano  negligenza e   

                debole  senso di responsabilità da parte degli alunni.

            

     4.15     Non è consentito lasciare incustoditi nelle aule, nella palestra, nella palestra all’aperto e negli zaini: denaro,

         oggetti preziosi, cellulari. La scuola diniega ogni responsabilità per smarrimenti, danneggiamenti, sottrazioni.

 

     4.16     Il cellulare, ben custodito, può essere portato a scuola ed essere usato soltanto negli orari extrascolastici o in

          situazioni di emergenza previa autorizzazione dell’insegnante o del D.S. o suo delegato.

 

     4.17     Gli alunni che, per motivi di salute, non possono seguire le lezioni di Ed. Fisica devono presentare al

          Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita al certificato del medico di famiglia  

          su  modulo A.S.L

 

     4.18     Per la pratica dell'attività sportiva integrativa, per la partecipazione ai Giochi Sportivi e Studenteschi a

                livello   d’Istituto; per l' iscrizione ai corsi di nuoto a livello agonistico, se previsti, deve essere presentato il   

          certificato di stato di buona salute rilasciato dal medico di famiglia. 

 

 

5.    PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE - INTERVALLO

 

        5.1   Agli allievi è consentito un intervallo per consumare la merenda dalle ore 10.37 alle ore 10.47.

                Tale intervallo va trascorso in classe, sotto la sorveglianza dell’insegnante presente in aula.

 

6.    FRUIZIONE DEI SERVIZI IGIENICI

 

        6.1   Durante lo svolgimento delle lezioni, gli alunni possono recarsi ai servizi igienici dalle ore 10.00 alle ore  

               11.00, uno per volta, sotto la vigilanza del personale ausiliario addetto e sempre in seguito ad autorizzazione                 dell’insegnante. Nelle altre ore sarà consentito recarsi ai servizi solo nei casi di urgente necessità e/o per

               comprovati motivi di salute.

 

        6.2  Durante le uscite dall’aula gli allievi non devono assolutamente correre per i corridoi ed è loro vietato

               spostarsi di piano.

 

        6.3  Gli allievi devono trattenersi nei servizi igienici per il tempo strettamente necessario, evitando di soffermarsi  

         nell’antibagno e comunque osservando un comportamento corretto e responsabile.

 

6.4   Agli allievi non è consentito uscire dall’aula durante il cambio dell’ora o durante una eventuale, momentanea   assenza dell’insegnante.

 

6.5   E’ compito dei docenti far osservare tali regole adottando ogni possibile strategia per una vigilanza efficace e

       per un’altrettanto efficace guida educativa.     

 

7.     ASSENZE

 

        7.1  Le assenze devono essere giustificate da uno dei genitori o da chi ne fa le veci nell’ apposito libretto, qualora 

               l'allievo ne sia privo, è tenuto, comunque, a regolarizzare in seguito sul proprio libretto entro i 2 giorni     

               successivi. Il coordinatore di classe provvederà ad avvertire la famiglia in caso di assenze saltuarie,

               frequenti   o  prolungate e, fatte salve le competenze del D.S., segnalerà il comportamento dell’alunno al

               Consiglio di  classe che valuterà gli interventi più opportuni.

 

        7.2  Le assenze degli allievi inferiori a gg. 5 saranno  giustificate dal docente della prima ora. Particolari  

               anomalie saranno comunicate alla famiglia e sanzionate in caso di gravi scorrettezze.

      7.3   Dopo 5 assenze o prolungati periodi di assenza i genitori degli allievi dovranno prendere contatto

               personalmente con la Presidenza per giustificare globalmente le assenze.

 

       7.4   Le assenze per malattia, quando superano i cinque giorni, devono essere giustificate anche da un certificato  

               medico di riammissione:  assenza di 5 giorni: rientro il 6° giorno senza certificato; assenza di 6 giorni:     

        rientro il 7° giorno con certificato.

 

       7.5    Le assenze superiori a cinque giorni, anche se non per motivi di malattia, vanno giustificate con certificato

                medico di  guarigione che attesti che l'allievo non è portatore di patologie soggette a denuncia obbligatoria 

                ai  sensi del D.M.28/11/86 e che comunque è in grado di riprendere l'attività scolastica.

 

       7.6    In caso di assenze ricadenti in giorni precedenti l’interruzione delle attività didattiche previste dal calendario

                annuale delle lezioni, l’alunno dovrà presentare al rientro, unitamente alla giustifica sull’apposito libretto,   

                anche dichiarazione personale del genitore da cui risulti che nel periodo di assenza il proprio figlio/a non ha

                contratto malattie di cui al comma precedente.

 

      7.7    L’ assenza per motivi familiari o per altre ragioni diverse dalla malattia deve essere comunicata in anticipo al                 D.S. e, per conoscenza, al Coordinatore della classe e alla F.S. A3 sostegno alla persona e al disagio, tale

                informativa eviterà la presentazione del certificato medico se l’assenza sarà superiore a gg. 5 .   

         

      7.8    Il numero delle assenze per ogni disciplina viene computato dall’insegnante alla fine del quadrimestre e  

               trascritto sul registro personale.   

8.   MENSA

      8.0   Per gli allievi che frequentano attività pomeridiane di Tempo Prolungato e consumano il pranzo a scuola, è  

              previsto il servizio di .catering -interscuola.

 

       8.1   Gli allievi possono recarsi ai servizi igienici, prima  e dopo il pranzo, per la cura dell’igiene personale.

 

       8.2   Gli alunni devono accedere alla mensa in modo ordinato e occupare i posti assegnati alla loro classe.

 

       8.3   Gli alunni che non usufruiscono del servizio mensa devono rientrare a Scuola negli orari stabiliti all’ inizio

               dell’ a.s. L'Istituzione Scolastica consente agli alunni in anticipo di sostare nel cortile della scuola ma non

               potrà assicurare alcuna vigilanza quindi la responsabilità resta dei genitori fino all'inizio delle lezioni

               pomeridiane.

 

       8.4    Gli alunni, che usufruiscono del servizio mensa, possono  esserne esonerati, per particolari necessità solo 

                su  istanza scritta del genitore , e uscire dalla scuola solo se prelevati da un genitore o persona delegata.

8.5    Anche l'attività di Mensa è da intendersi come momento educativo e opportunità formativa. Le regole sono  

         indicate nell’Appendice B.

 

8.6     L'intervallo del dopo-mensa, fino alla ripresa delle attività pomeridiane, può essere gestito autonomamente

         dai docenti privilegiando aspetti ricreativi e ludici regolamentati di tipo collettivo o per gruppi. 

9.   USCITA

9.1    Nessun alunno può uscire dalla scuola prima della fine delle lezioni. L’ uscita anticipata viene consentita

         solo  se si presenta un genitore dell’ alunno o persona delegata.

 

9.2    Eventuali richieste generiche, non motivate adeguatamente dai genitori, non saranno prese in considerazione;

         in ogni caso l’alunno deve essere prelevato da un genitore.

 

9.3   In casi veramente eccezionali o per manifesti motivi di salute, il D.S. o suo delegato concederà il permesso

 sempre che l’allievo/a  venga prelevato da un genitore.

 

9.4    Nel caso che entrambi i genitori siano impegnati in attività lavorative o in altri casi similari, l’allievo potrà

         essere prelevato da persona diversa, ma solo se autorizzata dai genitori con apposita dichiarazione/delega

         sollevando la scuola da ogni responsabilità.

 

9.5     Le richieste di uscita anticipata in occasione della fiera settimanale costituiscono abitudine radicata,

         difficile da modificare; solo in questi casi, e per evitare assenze per l’intera giornata, potrà essere concesso un

               permesso breve di 30’ massimo coincidente con l’intervallo 10,37-10,47, una tantum e in via del tutto 

               eccezionale.

 

9.6  Al termine delle lezioni, in ogni sede, l’uscita avviene per piani con un  intervallo di 2 minuti, scanditi dal suono della campanella    a  partire  dalle  13,26 per il  PIANO RIALZATO e 13,28 per il I e II PIANO; l’esodo avviene sotto la vigilanza del personale docente e ausiliario di turno, nonché con il contributo dei rappresentanti di  classe  che fungono da apri-fila a chiudi-fila.

 

9.7  Al termine delle lezioni gli alunni devono lasciare l’ aula in ordine e avviarsi all’ uscita, sotto la sorveglianza      dell’ insegnante che li precede attendendo che tutti si siano portati all’esterno dell’edificio.

 

       9.8    I rappresentanti eletti che fungono da  apri-fila e serra-fila eviteranno che i compagni sostino nell’atrio

                intralciando l’uscita di altre classi.

 

10.  INTERRUZIONE DELLE LEZIONI

 

        10.1  Per motivi eccezionali ed imprevisti potrebbe rendersi necessaria una riduzione o la sospensione

                delle lezioni ontemplate dall’orario scolastico. In tali casi l’allievo deve prendere nota della comunicazione

                 sul diario     personale, sul quale il genitore apporrà la propria firma per presa visione. I docenti delle classi

                 provvederanno a controllare l’autenticità della firma.

 

10.2     In ogni caso, trattandosi di minori sarà assicurata la tempestività delle comunicazioni quando l’evento è

          preannunciato con congruo anticipo.

 

10.3      Gli alunni che si ritirano dalla scuola prima del 15 marzo non sono più considerati allievi di scuola pubblica      e di conseguenza non vengono scrutinati.

 

10.4    I genitori degli stessi (ai sensi della legge 1859 del 31/12/1962, art. 8) sono tenuti a dimostrare la capacità di

          provvedere direttamente alla loro istruzione o di avere eventualmente affidato ad altri tale       

          compito, dandone notizia alla scuola.

          In ogni caso essi devono richiedere l’iscrizione a sostenere gli esami di idoneità alla classe successiva previa

          presentazione dei programmi specifici di studio.  

 

Ogni classe è invitata a darsi un proprio regolamento partendo da queste norme di carattere generale.

INDICE TITOLO VI

 


   

 

TITOLO VII

 

ALUNNI – NORME DI DISCIPLINA

La presente sezione del regolamento definisce quanto disposto dal richiamato Statuto delle Studentesse

e degli Studenti di cui al D.P.R. 249/1998, essa è integrata dal “Regolamento di Disciplina” in applicazione dello Statuto medesimo, redatto dalla Commissione, designata dal  Consiglio dei Rappresentanti degli studenti, che ha  operato sotto la guida della F.S. A 3. Tale documento è riportato integralmente nella sezione APPENDICI ed è parte integrante del Regolamento d’Istituto  .

 Art. 30
Infrazioni e Sanzioni

A.  INFRAZIONI

I comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari sono infrazioni dei doveri degli studenti e del corretto funzionamento dei rapporti all’interno della comunità scolastica.

  • A.1 CATEGORIE  DELLE  INFRAZIONI

              Le categorie delle mancanze disciplinari contemplate dal presente regolamento sono le seguenti:

 

 a) Ritardo abituale nell’accesso alle lezioni;


 b) Assenze ripetute (non imputabili a cause di forza maggiore);

 

c)  Mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale;

 

d)  Mancanza di rispetto verso il Capo d’Istituto, i Docenti, il Personale (anche nello svolgimento delle specifiche  

     funzioni), i compagni e le Istituzioni, in violazione dei principi della democrazia;   

 

e)  Atteggiamenti che ledano, impediscano, turbino la convivenza civile e produttiva della comunità scolastica nonchè

     la realizzazione di ciascuna persona nella sua integrità morale e psico-fisica;

 

f)  Atteggiamenti non compatibili con la tolleranza, la libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione su

     cui basa la vita della comunità scolastica;

g)  Violazione delle disposizioni organizzative del Regolamento di Istituto e delle norme di sicurezza;

 

h)  Uso scorretto del materiale didattico, danneggiamento volontario di locali ed attrezzature;

 

i)  Turbamento del regolare andamento della scuola;

 

j)  Comportamenti o atti non compatibili con la dignità e il buon nome della scuola;


k) Comportamenti o atti che si configurino come reato ai sensi della legislazione vigente.

 

Il presente elenco di categorie di mancanze disciplinari non è costruito secondo un ordine di progressiva gravità e deve essere inteso come indicativo, esso è integrato dalle altre categorie individuate dalla Commissione Studentesca.

Per comportamenti non previsti o non esplicitamente indicati dal regolamento, ci si regola secondo criteri di analogia.

Nei punti h) i) e  j) dell’elenco di cui alla presente sezione, sono compresi quegli atti e comportamenti che compromettano gravemente il necessario rapporto di fiducia, lealtà e collaborazione che vi deve essere tra le componenti di una comunità civile, quali, ad esempio, il vandalismo gratuito, l’alterazione di documenti e/o firme, l’oltraggio, l’offesa, la volontaria messa a rischio dell’incolumità propria o altrui ecc.

 

B.   SANZIONI

Per tali comportamenti sono previsti appositi provvedimenti o sanzioni, che hanno lo scopo di:

 

§    far riconoscere ai responsabili la violazione delle norme causate dai loro gesti, ad  impedirne la ripetizione, a   favorire la correzione di atteggiamenti scorretti ed infine   ottenere la riparazione del danno, quando esistente.

 

C.   PREMESSA

Premesso che le sanzioni:

 

  1. sono sempre temporanee, proporzionate all’ infrazione disciplinare ed ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno, esse tengono conto della situazione personale dello studente
  2. hanno finalità educativa, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’ interno della comunità scolastica
  3. possono essere convertite, a richiesta dell’interessato e su conforme parere del Consiglio di Classe, in attività a favore della comunità scolastica

 

la Scuola individua i seguenti provvedimenti disciplinari in aggiunta a quelli già stigmatizzati dalla Commissione Studentesca designata dal Consiglio dei Rappresentanti, differenziandoli in principali e secondari:

 

 ♣   PROVVEDIMENTI  PRINCIPALI

      0.   Rimprovero del docente   

      1.   Annotazione data dal docente sul diario personale dell’alunno, per un’ immediata informazione alla famiglia e 

            una richiesta di attiva collaborazione nel progetto educativo-didattico

2    Avvertimento scritto ai genitori e rientro a scuola accompagnati

3.  Nota sul registro data dall’ insegnante, come richiesta al Consiglio di Classe di prestare maggiore attenzione allaproblematica e individuare strategie d’ intervento comune

      4.   Nota sul registro e deferimento al Capo d’ Istituto per mancanze gravi e ripetute       5.   Temporaneo allontanamento dalle attività della classe:

a)  per un numero di giorni non superiore ai 2, data dal Consiglio di Classe  senza i rappresentanti dei

     genitori;

b)    per un numero di giorni superiore ai 2 e fino ai 15, data dal Consiglio di Classe con i rappresentanti  

      dei genitori, in progressione  a seconda della gravità :                                                     

c)    Sospensione dalle lezioni fino a 3 giorni ( possibile obbligo di frequenza +intensificazione compiti)

d)    Sospensione dalle lezioni fino a 5 giorni  (possibile parz  obbligo di frequenza +intensificazione compiti)

e)    Sospensione dalle lezioni fino a 7 giorni          “                  “               “                    “            “       

f)     Sospensione dalle lezioni fino a 10 giorni        “                  “               “                    “            “

g)    Sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni        “                  “               “                    “             “

  1. Il genitore dello studente direttamente interessato al provvedimento non può partecipare alla decisione
  2. Le sanzioni da c a g vengono inflitte qualora le mancanze assumano carattere di recidiva o di particolare gravità  o abbiano carattere collettivo, considerata anche la qualità e i motivi che le hanno determinate. In casi di più mancanze viene inflitta la sanzione più grave.
  3. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale (Art.5 comma 2 DPR  N. 249/’88 ).
  4. Il temporaneo allontanamento dalle attività della classe, adottato in caso di gravi e reiterate infrazioni disciplinari non può superare i 15 giorni, non esclude la permanenza nella comunità scolastica (obbligo di frequenza parziale/totale), dove potranno essere promossi interventi individualizzati per la presa di coscienza della mancanza e il recupero del senso di responsabilità, accompagnati da attività intensificate di studio.
  5. Risarcimento dei danni arrecati al patrimonio della scuola in seguito a comportamenti scorretti e volontari.
  6. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.

 

♣   PROVVEDIMENTI  SECONDARI

 

E’ previsto, inoltre, che l’organo che irroga la sanzione possa anche utilizzare provvedimenti secondari, di forme

e modalità diverse, sostitutivi o aggiuntivi di quanto già previsto. Essi possono essere, per esempio:

§         la nota sul diario personale dello studente, da far firmare ai genitori;

 

§         la convocazione dei genitori a mezzo cartolina;

 

§         il deferimento dello studente al D.S. con segnalazione alla F.S. A3,

 

§         l’allontanamento temporaneo dello studente dalla singola lezione e il deferimento al D.S. o suo delegato, 

           qualora ne impedisca il regolare svolgimento, può infine consistere in   esecuzione immediata di compiti

           aggiuntivi;

 

§         esecuzione differita di attività che compensino l’eventuale danno arrecato;

 

§         esecuzione di attività a favore della comunità scolastica per un certo lasso di tempo;

 

§         altro previa consultazione del D.S. o suo delegato e della F.S. A 3.

 

Tutti i provvedimenti che comportino una formulazione scritta concorrono automaticamente a determinare il giudizio quadrimestrale e finale del comportamento.  Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto (Art.4 comma 3 DPR  N. 249/’88  )

 .

 

♣   AGGRAVANTI  E  ATTENUANTI

In relazione alle specifiche condizioni in cui si è verificata ogni infrazione e tenendo conto delle situazioni degli studenti coinvolti, si valuta la gravità della mancanza disciplinare in modo da commisurare ad essa il provvedimento da adottare.

In presenza di attenuanti e/o di aggravanti e tenuto conto se la mancanza sia episodica o ripetuta, è sempre possibile irrogare una sanzione di grado inferiore o superiore, oltre a prevedere la sua integrazione con provvedimenti alternativi.

INDICE TITOLO VII


Art. 31

Organi competenti

 

I provvedimenti disciplinari sono irrogati da organi scolastici diversi, secondo il seguente elenco:

·  dal singolo docente;

·  dal Dirigente scolastico

·  dal Consiglio di Classe composto dalla sola componente Docenti

·  dal Consiglio di Classe al completo delle sue componenti: docenti e genitori

·  dal Collegio dei Docenti

 

Per i provvedimenti principali, si stabilisce che quelli di cui ai punti

a)  b)  e c) sez. A.1 CATEGORIE   INFRAZIONI - art.30 sono di competenza del Docente e/o del D.S. o suo delegato;

i provvedimenti  di cui ai punti  d)  e)  f) della medesima sezione dell’ art.30 sono di competenza del D.S. o suo delegato;

quelli compresi tra i punti g) e  j) sono di competenza del Consiglio di Classe.

In quest’ultimo caso, inoltre, il Consiglio di Classe, contestualmente o successivamente al provvedimento, stabilisce e comunica alla famiglia quali attività intraprendere per mantenere un rapporto costruttivo con lo studente

Lo studente potrà optare per la sanzione, per l’eventuale riparazione del danno, (coinvolgimento della famiglia se del caso),  se doloso o causato da negligenza o  per attività in favore della comunità scolastica.

Altre sanzioni applicabili:

  1. Catalogazione dei libri della biblioteca o altri servizi connessi al funzionamento della scuola da rendere in orario pomeridiano fino ad un massimo di 5 giorni;
  2. lavori di compilazione, sistemazione delle aule di laboratorio;
  3. ritinteggiatura di parti in ferro e di parti di muro dei locali adibiti ad uso comune;
  4. cancellatura delle scritte sui banchi, con detergenti a norma, e rimozione di gomme da masticare con l’ausilio dei D.P.I.;
  5. partecipazione a lavori di pulizia dei locali in orario pomeridiano, con l’ausilio dei D.P.I.;  
  6. sistemazione delle carte geografiche danneggiate o di libri della biblioteca alunni  danneggiati;
  7. sistemazione di archivi, di supporto al personale ATA, con l’ausilio dei D.P.I.;
  8. piccole riparazioni di suppellettili, di supporto al personale ATA, con l’ausilio dei D.P.I.;
  9. cura degli spazi esterni e delle aree verdi, con l’ausilio dei D.P.I.;
  10. altro.

Tali attività non debbono mai essere lesive della dignità dello studente.

Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

INDICE TITOLO VII

 


Art. 32

Riparazioni

 

I provvedimenti disciplinari hanno uno scopo educativo e comportano anche la riparazione pratica del danno che si è verificato: pertanto in tutti i casi in cui sia possibile ed opportuno, la sanzione sarà accompagnata dall’esecuzione di attività orientate a ripristinare ciò che è stato alterato e a ristabilire le condizioni di civica convivenza quali si convengono ad una comunità scolastica, con il coinvolgimento delle famiglie.

 

INDICE TITOLO VII


Art. 33

Casi di rilevanza penale

 

In casi di rilevanza penale, il Consiglio di Classe stabilisce l’allontanamento dello studente responsabile dalla comunità scolastica, per una durata definita, anche superiore a quindici giorni, commisurata alla gravità del fatto.

Per un’infrazione di particolare gravità, perseguibile d’Ufficio ove vi sia pericolo per l’incolumità delle persone, il Consiglio di Classe stabilisce l’allontanamento dalla comunità scolastica sino a quando cessi la condizione di pericolo.

Se è sconsigliato il rientro a scuola dello studente interessato, gli è consentito iscriversi ad un altro istituto, con il rilascio del nulla osta, anche in corso d’anno o, in alternativa, l’affidamento all’istruzione familiare.

In quest’ultimo caso il genitore richiederà l’autorizzazione, per il proprio figlio, a sostenere gli esami di idoneità.

INDICE TITOLO VII

Art. 34

Le procedure

 

Il provvedimento disciplinare viene irrogato in seguito ad una procedura che ha lo scopo sia di accertare i fatti, sia di garantire condizioni di equità:

1. L’avvio del procedimento è dato dalla contestazione di una mancanza che il Docente fa ad uno studente anche non

    appartenente ad una sua classe; anche il personale non docente, in quanto a pieno titolo parte della comunità 

    scolastica, è autorizzato a comunicare al docente interessato o al Dirigente Scolastico i comportamenti che si

    configurano come mancanze disciplinari.

2. Nei casi di ammonizione in classe e di nota sul registro e/o sul diario personale, la contestazione può essere

    formulata   all’istante anche oralmente ed eventualmente annotata sul registro di classe, insieme alle giustificazioni  

    dell’allievo.

3. Negli altri casi, il Dirigente Scolastico convoca lo studente alla presenza della F.S. A3 e, presa nota delle  

    giustificazioni addotte,stabilisce la convocazione dei Genitori e/o fa giungere alla famiglia l’ammonimento scritto.   

    La  documentazione relativa alla convocazione dei Genitori e all’ammonimento scritto viene conservata in copia

    nel    fascicolo personale dello studente ed è messa a disposizione del Consiglio di Classe.

4. Nei casi di competenza del Consiglio di classe, il Dirigente Scolastico o un docente delegato a questa funzione, ha il 

    compito di acquisire le informazioni necessarie per l’accertamento dei fatti e le giustificazioni addotte dallo  

    studente,    il quale può essere invitato a presentarsi personalmente, eventualmente con un genitore, per essere

   ascoltato anche in    presenza della F.S. A 3

5. In seguito il Consiglio di classe stabilisce i provvedimenti da adottare; tale decisione, opportunamente motivata e

    sottoscritta dal dirigente Scolastico, viene comunicata integralmente, per iscritto alla famiglia dello studente. Nel

    fascicolo personale dello studente viene conservata copia della verbalizzazione e della documentazione scritta.

6. In caso di urgenza o di particolare gravità, il Dirigente Scolastico, consultati i Docenti Collaboratori e la F.S. A 3,

    può prendere i provvedimenti disciplinari che ritenga più opportuni, anche quello dell’allontanamento temporaneo  

    dalla scuola, in attesa di espletare le procedure previste.

INDICE TITOLO VII


Art. 35

Impugnazioni  Ricorsi e Organo di garanzia

 

 1. Contro le sanzioni disciplinari che prevedono l’ allontanamento delle attività di classe è ammesso ricorso da parte della famiglia all’ Organo di Garanzia interno, entro 15 giorni dalla comunicazione della irrogazione; tale ricorso va

   presentato in forma scritta al Dirigente Scolastico, opportunamente integrato da tutti gli elementi utili.

   2. L’Organo di Garanzia è formato dal Dirigente Scolastico, che lo presiede e designa il Segretario, dal docente F.S.  

   A3,da un docente e da un genitore in rappresentanza delle diverse realtà scolastiche. Il Presidente del Consiglio d’   

   Istituto e la F.S. A3 sono membri di diritto rispettivamente  per la componente genitori  e docenti. Gli altri membri  

   sono individuati dal Collegio dei Docenti tra i componenti il C.di I.

   Nel caso in cui ad irrogare la sanzione sia il Dirigente Scolastico o un docente dell’Organi di Garanzia, se ne  

   prevede   la sostituzione.

  3. La procedura per lo svolgimento del ricorso è analoga a quella attuata dal Consiglio di Classe (art. 34) .

  4. Nel caso di allontanamento dalla scuola, il ricorso va presentato entro 30 giorni al Dirigente del CSAP competente  

  per territorio, il quale decide in forma definitiva, sentita la sezione competente del Consiglio Scolastico Provinciale o 

  altri organi competenti, in ciò rimanendo immutata la norma rispetto ai RR.DD. del 1926 in materia di disciplina degli

   studenti.

INDICE TITOLO VII

  


 

TITOLO VIII

GENITORI

 

Art. 36

Indicazioni

  1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
  2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:
  • trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale;
  • stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno;
  • controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul diario;
  • partecipare con regolarità alle riunioni previste;
  • favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
  • osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;
  • sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;
  • educare ad un comportamento corretto anche durante la mensa.
  1. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, tutte le volte che la situazione lo richieda o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni o telefonicamente, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una lettera di convocazione.
  2. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e con congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunni presenti in scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non scioperanti. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni.
  3. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi.
  4. I genitori possono prelevare i propri figli da scuola personalmente o tramite persona da loro delegata; all’ inizio di ogni a.s. a tal fine dovranno compilare apposito modulo.

INDICE TITOLO VIII

   


  

Titolo IX

APPENDICI

 

PREMESSA

 

Gli studenti svolgono un ruolo attivo nel processo d’insegnamento-apprendimento;

il docente, attraverso la programmazione, stipula con la classe un contratto formativo acquisito dai rappresentanti di classe.

I contenuti disciplinari, quelli del curricolo locale e i percorsi dei laboratori F/O vengono selezionati in relazione a finalità e obiettivi da raggiungere, a tempi e scadenze da rispettare e a metodologie didattiche che hanno come punto di riferimento la centralità dello studente e dei suoi processi cognitivi.

Per controllare sistematicamente l’efficacia dell’azione didattica, i docenti che sempre riconoscono agli studenti il “diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva”, programmano specifiche procedure di verifica sia per attivare in loro un processo di autovalutazione che li conduca ad individuare i punti di forza e quelli di debolezza e a migliorare il proprio rendimento ( valutazione formativa), sia per fare un bilancio alla fine di un percorso didattico completo (valutazione sommativa).

Le verifiche, frequenti nel tempo, di diversa tipologia, coordinate alle altre fasi della programmazione, correlate al tipo di lavoro svolto, devono essere conformi ai contenuti e ai metodi   seguiti.

Nella prospettiva di raggiungere la maggiore uniformità dell’offerta formativa  vengono programmate verifiche comuni nelle diverse sezioni dell’Istituto.

Il rapporto tra le componenti della scuola vuole essere improntato al criterio della comunicazione, intesa come pratica del dialogo, creazione di occasioni di partecipazione, collaborazione alla dimensione organizzativa e direttiva della vita scolastica, secondo le indicazioni dell’art. 2, comma 4, dello Statuto DPR 249/’98.

 

INDICE TITOLO IX

 


DPR 24 giugno 1998, n. 249 (in G. U. 29 luglio 1998, n. 175)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

... omissis ....

ADOTTA IL SEGUENTE REGOLAMENTO

 

"Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria"

 

Art. 1

Vita della comunità scolastica

1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione  delle conoscenze lo sviluppo della coscienza critica.

 

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni, In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei moli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione dei diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano.

 

3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.

 

4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

INDICE TITOLO IX


Art. 2

Diritti 

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.

 

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà  i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.

 

3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.

 

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente- e tempestiva volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

 

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.

 

6. Gli studenti hanno diritto alla libertà apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

 

7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività  interculturali.

 

8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;

b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni

c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;

d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap;

e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;

f) servizi di  sostegno e promozione della salute e di  assistenza psicologica.

 

9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.

 

10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative l'interno della scuola, nonché l'utilizzo di  locali da parte degli studenti e delle associazioni di  cui fanno pare. i regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.

INDICE TITOLO IX


Art. 3

Doveri

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.

 

2. Gli studenti sono tenuti  ad avere nei  confronti del capo d'istituto dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.

 

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art. 1.

 

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti.

 

5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

 

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

INDICE TITOLO IX


Art. 4

Disciplina

1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri  elencati  nell'articolo 3 al corretto svolgimento dei rapporti  all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.

 

2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.

 

3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

 

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

 

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

 

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale.

 

7. Il temporaneo   allontanamento dello studente dalla comunità  scolastica può essere disposto solo in caso di gravi e, reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

 

8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.

 

9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone, In tal caso la durata dell'allontanamento  è commisurata alla gravità  del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8.

 

10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.

 

11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le  sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

INDICE TITOLO IX


Art. 5

Impugnazioni

1. Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 4, comma 7, e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all'articolo 328  commi 2 e  4 del decreto legislativo16 febbraio 1994, n. 297.

 

2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso, da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.

 

3. L'organo di garanzia di cui  al  comma 2 decide, su richiesta degli  studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.

 

4. Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni dei presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. la decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale da tre docenti e da un genitore  designati dal Consiglio scolastico provinciale, e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. 

INDICE TITOLO IX


Art. 6

Disposizioni finali

1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.

 

2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.

 

3. E' abrogato il capo III del regio decreto 4 maggio 1925, n. 653.

INDICE TITOLO IX

 


  

CITTADINANZA ATTIVA

 

DOCUMENTO ELABORATO DALLA COMMISSIONE COSTITUITA IN SENO AL

CONSIGLIO DEI RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI

CON LA GUIDA DELLA F.S. A3 SOSTEGNO ALLA PERSONA

 

 

 

PREMESSA

 

1. La scuola è il luogo di formazione e di educazione.

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale.

3. In essa ognuno opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio,

    lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, il recupero di situazioni di svantaggio.

     4. La comunità scolastica, agisce con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte. Fonda il suo

         progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-alunno e scuola-famiglia,

         contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, del loro senso di responsabilità, della loro

         autonomia individuale. Persegue il raggiungimento di obbiettivi culturali e professionali adeguati

         all'evoluzione delle conoscenze. Consente l'inserimento nella vita attiva.

          5. La vita della comunità scolastica si basa:

·        sulla libertà di espressione;

·        sulla libertà di pensiero;

·        sulla libertà di coscienza;

·        sulla libertà di religione;

·        sul rispetto reciproco nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

INDICE CITTADINANZA ATTIVA


DIRITTI

 

1. Diritto all'istruzione.

2. Diritto di essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.

3. Diritto di essere ascoltati dall'insegnante.

4. Diritto di usufruire gratuitamente delle attrezzature e del materiale necessari all' apprendimento.

5. Diritto di poter seguire le lezioni in strutture sane e sicure.

6. Diritto alla libertà di espressione.

7. Diritto di essere aiutato in caso di difficoltà.

8. Diritto di comunicare con la famiglia per problemi urgenti.

9. Diritto di rivolgersi agli insegnanti durante l'intervallo per qualsiasi necessità.

INDICE CITTADINANZA ATTIVA


 

 DOVERI

 l. Frequentare regolarmente le lezioni.

2. Arrivare in orario a scuola.

3. Studiare con serietà e dignità.

4. Ascoltare le opinioni degli altri e rispettarle.

5. Rispettare tutto il personale scolastico.

6. Rispettare l'ambiente scolastico.

7. Essere coerenti con i principi del regolamento scolastico.

8. Non usare un linguaggio sconveniente e volgare.

9. Vestirsi adeguatamente al luogo.

10. Rispettare e usare correttamente le strutture, i macchinari ed i  sussidi didattici.

11. Non attaccare gomma da masticare (chewing gum) alle suppellettili scolastiche.

12. Non accendere né usare il cellulare in classe.

13. Non fumare né invogliare i compagni a farlo in ossequio al divieto di fumo nei luoghi pubblici (art. l L.  

     584 del 11/11/1975)

14. Favorire iniziative che promuovono momenti di accoglienza nei onfronti di alunni extracomunitari.

15. Comportarsi con responsabilità durante le pause pranzo a secondo Dell'orario didattico.

16. I rappresentanti di classe sono responsabili della custodia dei registri di classe.

INDICE CITTADINANZA ATTIVA


 

DAL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLO STATUTO

 DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI

 

PREMESSE

 

Compito preminente della scuola è educare e formare, non punire: A questo principio deve essere improntata qualsiasi azione disciplinare: ogni Consiglio di Classe potrà _in autonomia, deliberare di non applicare al singolo caso le norme generali, inquadrando tale comportamento "anomalo" in una strategia di recupero o inserimento più generale.

La successione delle sanzioni non è, né deve essere automatica: mancanze lievi possono rimanere oggetto di sanzioni leggere anche se reiterate_ mancanze più gravi sono oggetto di sanzioni o procedimenti rieducativi commisurati.

La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione e quindi l'efficacia.

Le sanzioni possono essere inflitte anche per mancanze commesse fuori della scuola ma che siano espressamente collegate a fatti od eventi scolastici e risultino di tale gravità da avere una forte ripercussione nell' ambiente scolastico. La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma come mezzo di informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero: tale atto dovrà essere compiuto a livello preventivo, Quando possibile, dal singolo Docente o dal Consiglio di Classe.

 

 

NA TURA DELLE  MANCANZE  

NA TURA E  CLASSIFICAZIONE DELLE  SANSIONI

 

SOGGETTI COMPETENTI AD INFLIGGERE LASANSIONE
SI. Abituale ritardo Richiamo verbale Singolo docente
S2. Ripetute assenze saltuarie Richiamo verbale Singolo Docente e/o il Dirigente Scolastico
S3. Assenze periodiche  

Ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul diario personale dello studente, con riscontro telefonico della firma del genitori

 

Dirigente scolastico e F.S.Area3
S4. Assenze o ritardi non giustificati Ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul diario personale dello studente Singolo Docente e/oDirigente Scolastico con notifica alla F.S.Area 3
S5. Mancanza del materiale occorrente Consegna da svolgere a casa e invito alla riflessione guidata sotto l'assistenza di un Docente Il singolo Docente
S6.Non rispetto delle consegne a casa Annotazione  scritta sul diario dello Studente e firmata dal genitore con riscontro telefonico da parte del Docente Il singolo Docente
S7. Non rispetto delle consegne a scuola Annotazione  scritta sul diario dello Studente e firmata dal genitore con riscontro telefonico da parte del Docente Il singolo Docente
S8. Disturbo alle attività didattiche Annotazione scritta sul registro di classe e invito alla riflessione individuale per alcuni minuti fuori dell' aula, sotto stretta sorveglianza del docente

 

Il singolo docente
S9. Smarrimento e danneggiamento del registro di classe

 

Denuncia al Dirigente scolastico Il dirigente scolastico - Il Consiglio di Classe
S10. Linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri Sospensione di un giorno dalle lezioni con obbligo di frequenza e avviso ai genitori Il Consiglio di Classe convocato dal Dirigente Scolastico
S11. Violenze psicologiche verso gli altri Sospensione di un giorno dalle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni Il Consiglio di Classe convocato dal Dirigente Scolastico con notifica alla F.S.Area3

S 12. Violenze fisiche

verso gli altri

 

Sospensione di un giorno dalle lezioni con obbligo di frequenza fino a giorni

Organo di Garanzia

convocato dal Dirigente

Scolastico

 

S13. Reati e compromissione

dell' incolumità delle

persone

 

Sospensione dalle lezioni

 oltre i quindici giorni

 

Organo di Garanzia

convocato dal Dirigente

Scolastico

 

S 14. Danno alla pulizia

dell' ambiente

 

Riparare al danno

provvedendo alla pulizia

in orario extrascolastico o

durante le ricreazioni

 

Dirigente Scolastico-Consiglio di Classe

S15. Grave danno a

strutture e/o attrezzature

 

Sospensione con obbligo

di frequenza fino a tre

giorni e ripristino del

danno a spese della famiglia dell' alunno

 

Consiglio di Classe

convocato dal Dirigente

Scolastico con notifica alla

F.S.Area 3

 

INDICE REGOLAMENTO ATTUATIVO


 

 

MODALIT A' DI IRROGAZIONE DELLE SANZIONI

 

Prima di irrogare una sanzione disciplinare occorre che lo studente possa esporre le

            proprie ragioni:

*   Verbalmente per le sanzioni da S l a S9

*   Verbalmente o per scritto ed in presenza dei genitori, se possibile, per le

sanzioni da S10 a S15.

I genitori dello studente devono essere prontamente avvisati tramite lettera raccomandata a mano o telegramma. In essi si dovrà comunicare la data e l'ora di riunione dell' organo collegiale nonché l'invito ai genitori ad assistere il proprio figlio nell' esposizione delle proprie ragioni.

Se i genitori e lo studente, pur correttamente avvisati, non parteciperanno alla riunione, il Consiglio di Classe procederà basandosi sugli atti e sulle testimonianze in proprio possesso. Nel caso in cui i genitori avviseranno che non possono essere presenti il Dirigente Scolastico potrà nominare un tutore che assolverà la funzione dei genitori ed assisterà lo studente.

Gli organi collegiali sanzionano senza la presenza dello studente e dei suoi genitori né dell' eventuale tutore.

La sospensione può prevedere, invece dell'allontanamento da tutte le attività scolastiche:

·        l'obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche;

·        l'obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche ad eccezione di alcune;

.        l'obbligo di frequenza solo per alcune attività didattiche;

·        la non partecipazione ad attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola come visite, 

         viaggi e simili.

 

Su proposta del Consiglio di Classe può essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sospensione con attività in favore della comunità scolastica.

In caso di sanzione con sospensione se ne dovrà dare comunicazione scritta ai genitori, a cura del Dirigente scolastico, in essa dovrà essere specificata la motivazione e la data a cui si riferisce il provvedimento.

INDICE REGOLAMENTO ATTUATIVO


 

ORGANO DI GARANZIA E IMPUGNAZIONI

 

L'organo di Garanzia interno della Scuola Media Statale "F. Gravante" è composto dal Dirigente Scolastico, un docente per ciascuna sede ed un genitore per ciascuna sede indicati dal Consiglio di istituto.

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori all'Organo di Garanzia interno che decide in via definitiva.

L'Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nei conflitti che sorgono all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento e dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti

 

 

INDICE REGOLAMENTO ATTUATIVO


 

PATTO FORMATIVO

L’ISTITUTO

INDICE  PATTO FORMATIVO


 

GLI INSEGNANTI

INDICE PATTO FORMATIVO


 

LE FAMIGLIE

INDICE PATTO FORMATIVO


 

GLI STUDENTI

a. Utilizzano il libretto  presenze e il diario personale per:

b. Rispettano gli orari

c. Mantengono un comportamento corretto all'entrata e all'uscita, durante l'intervallo, il cambio dei docenti, gli spostamenti nell'edificio e durante le uscite didattiche e i viaggi d'istruzione

INDICE  PATTO FORMATIVO

APPENDICE A

 

 

CRITERI GENERALI PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA

  

1)  CRITERI GENERALI PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ATTIVITÀ della Scuola e necessari per  l’elaborazione del P.O.F.:

§         rispondere alle esigenze formative degli alunni e alle esigenze socio-culturali del territorio;

§         creare nell’alunno le condizioni di benessere fisico, psichico, intellettivo e sociale;

§         creare un rapporto costruttivo con le famiglie degli alunni;

§         rendere visibile l’interessamento e la partecipazione della  Scuola alle iniziative del    

           territorio;

§         instaurare rapporti di reciproca collaborazione con il contesto istituzionale;

§       garantire una corrente funzionalità dei servizi amministrativi e ausiliari con le attività e le esigenzedell’Istituto;

§        operare alla luce dell’efficienza, del rispetto delle scadenze relative agli adempimenti   

          amministrativi-contabili, della trasparenza, dell’equità,  della corretta e adeguata 

           informazione.

 

2) IL PRINCIPIO ADOTTATO DAGLI OO.CC. PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI 

            PRIME  È IL SORTEGGIO.

 

3)    I CRITERI PER LA COMPOSIZIONE DELLE CLASSI PRIME SEGUITI DALLA COMMISSIONE:

           verticale le fasce di livello.

 

 

5). CRITERI RELATIVI ALL'ACCETTAZIONE, PRESSO QUESTA ISTITUZIONE SCOLASTICA AD  

      ANNO SCOLASTICO AVVIATO, DEGLI ALUNNI PROVENIENTI DALLE ALTRE SCUOLE MEDIE:

6).  CRITERI, elencati in ordine di priorità, DI ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI:

      a)    continuità didattica;

      b)  richieste dei docenti, con priorità per gli insegnanti già in servizio nell’Istituto;

c)     in caso di concorrenza di più richieste per una stessa classe/corso, con pari requisiti, la

           scelta avviene per anzianità di servizio nell’Istituto.

      d)  discrezionalità dettata dalla visione strategica del Capo d’istituto

 

 INDICE APPENDICE A


 

 

APPENDICE B

        

REGOLAMENTO MENSA

 

Il tempo mensa rappresenta uno spazio educativo privilegiato per docenti, alunni, personale  ATA  e  richiede comportamenti adeguati e rispettosi.

 

 

 TRASFERIMENTO DELLE CLASSI

 

1.0     Tutti gli alunni prima di recarsi a mensa e dopo la consumazione del pasto cureranno 

          l’igiene personale.

1.1    Sotto la sorveglianza degli insegnanti e dei  collaboratori utilizzeranno i servizi igienici per il tempo strettamente necessario.

2.0     Per evitare rumore lo spostamento deve avvenire in maniera composta evitando di 

               parlare ad alta voce.

      2.1     È opportuno che le classi si spostino distanziate fra di loro a brevi intervalli:

       classi prime, classi seconde, classi terze;

 

 

Gli insegnanti del turno alla mensa, al suono della campana dell’ ultima ora, danno il cambio ai colleghi che li attendono nell’ aula

 

COMPORTAMENTO A MENSA

 

L’ accesso alla mensa deve essere silenzioso e ordinato.

Gli alunni devono occupare i posti assegnati alla loro classe e durante il pasto devono parlare sottovoce e comportarsi correttamente.

Chi non rispetta le regole può incorrere in provvedimenti disciplinari da definire, compresa la sospensione del servizio - mensa.

Prima di lasciare la mensa, gli insegnanti devono controllare che i tavoli siano lasciasti in modo “ decoroso” e che eventuali rifiuti siano stati depositati negli appositi contenitori.

 

INTERSCUOLA

Nel periodo d’ interscuola i ragazzi non possono allontanarsi dal gruppo-classe se non accompagnati dal docente o dal collaboratore scolastico.

 

 

4. Gli alunni che hanno scelto di usufruire della mensa, su richiesta motivata, possono  essere 

    esonerati e uscire dalla scuola solo se si presenta un genitore o una persona delegata. 

 

5. Coloro che non usufruiscono del servizio mensa devono rientrare a scuola per l’inizio delle 

    lezioni pomeridiane previsto alle ore 14.23, eventuali assenze devono essere    

    giustificate secondo le modalità descritte nella sezione assenze.     

     

INDICE APPENDICE B


APPENDICE  C

 

    Visite didattiche, Viaggi d’Istruzione, d’integrazione civico culturale, di educazione internazionale,  di educazione ambientale, di educazione allo sport; Gemellaggi, Scambi Culturali, Scambi educativi con l’estero, mobilità di studenti nell’ambito del Programma Comunitario SOCRATES - COMENIUS 

 

Le visite guidate e i viaggi d'istruzione, d’integrazione civico culturale, di educazione internazionale,  di educazione ambientale, di educazione allo sport, i gemellaggi, gli scambi culturali rappresentano momenti rilevanti del P.O.F. collocandosi in maniera chiara e organica all'interno della programmazione didattico-educativa per la loro autentica valenza formativa.

Essi non rappresentano un momento occasionale e artificioso, ma il loro carattere preminentemente culturale va a coniugarsi con le attività didattiche che caratterizzano il curricolo scolastico.

Sono programmati all'inizio dell'anno scolastico con ampio riferimento a tutte le modalità culturali e didattiche rapportate alle specifiche attività della scuola e agli obiettivi che i consigli di classe intendono perseguire.

Progettati come esperienza di apprendimento, costituiscono un arricchimento cognitivo-culturale dell’alunno attraverso il contatto diretto con l'ambiente inteso nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani e produttivi, dove tra l’osservatore/visitatore e l’oggetto o il gesto artistico o la situazione non si pone alcuna mediazione verbale.

Si realizza così una esperienza conoscitiva concreta che sostiene e rinforza l’ apprendimento teorico spesso faticoso per i soggetti in difficoltà.

Questo tipo di conoscenza agevola l'acquisizione delle abilità nell'ordinare e classificare dati, nel procedere ad analisi e sintesi, nell'individuare e interiorizzare i concetti di causa ed effetto, nel consolidare l'apprendimento dei linguaggi specifici.

Le varie discipline, attraverso le loro specifiche competenze, offrono contributi e incentivi stimolanti per le conoscenze.

E' un'esperienza reale che si vive in comune, in un modo di stare insieme diverso, con autonomia di movimento e di parole che quotidianamente è limitata o scandita dalle regole scolastiche, nei banchi.

Anche le visite didattiche, i viaggi d’istruzione, gli scambi culturali, i gemellaggi esigono comportamenti adeguati ma, il clima relazionale è diverso, più confidenziale così come diversi sono i tempi del viaggio rispetto alla situazione di apprendimento in aula.

Le visite guidate e i viaggi d'istruzione, a vario titolo, rappresentano una valida strategia pedagogica che può dar parola ai timidi, far aprire gli introversi, attenuare la prepotenza, coinvolgere alla riflessione chi normalmente mostra indifferenza.

Agli alunni saranno dati tutti gli elementi idonei sui contenuti e le finalità del viaggio per consentire un'adeguata preparazione preliminare.

Appropriate informazioni durante la visita e i momenti di socializzazione delle esperienze stimoleranno la rielaborazione  dei vissuti in chiave personale e/o di gruppo,  al rientro a scuola.

 

PREMESSA

Varcare i confini della scuola contribuisce a scoprire forme culturali e sociali nuove, consente di vivere relazioni umane significative nel rapporto con insegnanti, compagni ed altre persone.

Si richiedono quindi attenzione e rispetto per tutti e comportamenti corretti e collaborativi.

Tutte le attività  che si concretizzino in viaggi di istruzione fanno riferimento alla normativa vigente ed in particolare alle CC.MM. 291 del 14 Ottobre 1992 e  n. 623 del 2/10/1996  e successive integrazioni.; per gli scambi educativi con l’estero e  i gemellaggi si faccia riferimento alle CC.MM. n. 358 del 23/07/’96 DGSC e n. 455 del 18/11/’98

 

Il Consiglio di Istituto, all’inizio di ciascun anno scolastico, in sede di approvazione del piano delle attività inserite nel POF per l’annualità di riferimento, esamina e adotta il piano deliberato dal Collegio.

Fatte salve le competenze del Collegio  e dei Consigli di Classe,  Il Consiglio di Istituto dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari e determina le forme di autofinanziamento.

 

Per l’effettuazione di: uscite , visite e viaggi di istruzione, scambi e gemellagi viene richiesto il contributo delle famiglie degli alunni con le modalità meglio definite al punto 2.

 

 

1.    Procedure per lo svolgimento dei viaggi di istruzione

1.1  La competenza in merito ai viaggi di istruzione  è comunque degli OO.CC. ed in particolare del C. di  

       Classe, che elibera l’inclusione nel piano di lavoro annuale della classe,

1.2    Sulla base delle indicazioni emerse nei Dipartimenti, socializzate e successivamente deliberate nei  

         Collegi    di settembre di ogni anno, in fase di pianificazione della programmazione annuale I  

          Consigli di Classe adottano la    seguente procedura:

1.3        nel corso della prima seduta di ciascun anno  scolastico, saranno deliberati:

       a. le mete,  per classi parallele e/o trasversali, coerenti con le indicazioni dei Dipartimenti;

       b. le finalità didattiche;

       c. le finalità educative e formative;

       d. l'articolazione in uno o più viaggi, prevedere sempre un itinerario alternativo, fino al

           massimo di sei giorni non festivi;

       e. possibilità di abbinare giorni festivi e/o domeniche; 

       f. gli accompagnatori e loro eventuali sostituti;

       g. le attività per gli allievi che non potessero partecipare, con la ricomposizione di gruppi

           “pluriclasse” per classi parallele per l’utilizzo razionale delle risorse umane;

       h. il periodo o le date indicative di svolgimento;

        i. nel caso specifico di mobilità di studenti prevista dal programma SOCRATES-COMENIUS

           la scansione temporale delle visite e/o dei viaggi sarà quella indicata nelle singole

           annualità del progetto 

       j. il budget massimo con cui impegnare le famiglie avendo come riferimento i costi del

          precedente a.s. evitando un impegno economico per le famiglie tale da determinare

          situazioni discriminatorie.

1.4  la delibera ha carattere vincolante per quanto attiene la designazione di docenti e mete;

1.5  in nessun caso i singoli docenti, che non siano referenti o FF.SS o gli allievi dovranno

      svolgere attività di carattere tecnico amministrativa in relazione ai viaggi deliberati; è

      invece utile l’ azione di motivazione delle scolaresche da parte di tutti i membri del

      Consiglio di classe e il  supporto nella fase organizzativa;

1.6  di norma la Commissione Viaggi o i responsabili del turismo scolastico cureranno, di volta

      in volta, l’acquisizione di tutti gli atti preliminari e successivi  indispensabili per

      l’effettuazione dell’attività secondo i canoni della normativa vigente;

1.7  almeno 20 giorni lavorativi prima della data programmata dal Consiglio di Classe o fissata

      dalle sezioni didattiche o dagli uffici preposti alle prenotazioni delle strutture/luoghi/sedi da

      visitare, la Commissione Viaggi dovrà aver acquisito :

       a. dichiarazioni di assenso dei genitori;

       b. dichiarazioni di assunzione di responsabilità dei docenti proponenti /accompagnatori;

       c. n. verbale della delibera del Consiglio di Classe;

       d. copia del programma dettagliato del viaggio;

       e. ricevuta del pagamento, sul Conto corrente bancario dell'Istituto, di una anticipazione

          pari al 50% del costo presunto del viaggio;

       f. richiesta di particolari servizi (guide turistiche, vettori attrezzati per soggetti

          diversamente-abili per particolari limitazioni della mobilità e dell’autonomia personale,

          prenotazioni, ecc.)

1.8    dell'acquisizione dei dati di cui al comma precedente si farà parte diligente il Presidente

        del Consiglio di Classe o altro docente da lui designato o comunque disponibile, risultante

         dal citato verbale;

1.9     In mancanza di uno qualunque di tali elementi non sarà dato corso alla pratica per l'effettuazione dell'attività.

 

2.    Modalità di attuazione

2.1  I pagamenti per le visite d’istruzione verranno effettuati  esclusivamente con versamento

      sul  c/c bancario della scuola.

2.2  Per facilitare le famiglie, il responsabile del turismo della scuola potrà effettuare

      personalmente i pagamenti, a condizione che ciascuna classe consegni interamente la

      somma richiesta nel giorno fissato da lui stesso e notificato con congruo anticipo ai

      genitori.

2.3  La scuola, attraverso la progettazione annuale o pluriennale di percorsi formativi specifici

      inseriti nel POF, ricorre ai finanziamenti  erogati dalla Regione ai sensi delle  vigenti LL.RR.

       Essi costituiscono  una risorsa importante e consentono un abbattimento dei costi per le

      famiglie.

2.4  Ove l’accesso a tali contributi fosse su base triennale, il fondo corrispondente sarà

      suddiviso in 3 parti, tali che possano essere fruite nell’annualità di riferimento e nei due

      anni successivi, dagli alunni partecipanti, con attenzione alle esigenze particolari.

2.5  La scuola, inoltre, adotta il criterio della rateizzazione in modo che le famiglie possano:

§         pianificare i loro impegni economici 

§         sensibilizzare/educare i figli ad un uso più consapevole del denaro

§         incoraggiare il risparmio anche con piccole rinunce

2.6  Per le famiglie che abbiano più figli interessati a visite, viaggi e a scambi culturali o di

       classe, è prevista una riduzione proporzionale, in genere:

§         1/2 della quota per il secondo membro 

§         1/3 della quota per l’ulteriore componente.

2.7  Sono altresì previste forme discrezionali di facilitazione e  promozione per le situazioni di  

      particolare bisogno.

      Tali attività, sono promosse per incoraggiare il protagonismo individuale e di gruppo,        

      favorire l’assunzione di scelte consapevoli e valorizzare l’occasione del viaggio come

      opportunità di apprendimento.

      Esse inserite nel contratto formativo approvato dal Consiglio di Classe sono  finalizzate alla    

      crescita culturale, civile e morale della comunità scolastica.

 

3.    Criteri per la designazione dei docenti accompagnatori

     I criteri a cui  i Consigli di Classe dovranno attenersi nella designazione dei Docenti

     accompagnatori, nei viaggi di istruzione realizzati in Italia e all'estero, in stretto ordine di

     priorità, sono i seguenti:

 

4.    Norme comportamentali da osservare durante i viaggi di istruzione
4.1  II viaggio di istruzione è un’occasione formativa che, in coerenza con un percorso di studi,  

       risponde a diversi scopi:

        acquisire conoscenze in un’ottica  multiculturale;

        approfondire informazioni apprese in classe ma anche in contesti diversi;

        stimolare curiosità e rispetto verso ciò che è nuovo e diverso senza preclusioni;

        favorire la crescita di un clima relazionale positivo e collaborativo tra gli allievi, di reciproca

           considerazione e stima tra studenti e  docenti.   

4.2  Proprio perché risponde a questi fini, il viaggio di istruzione rientra a pieno titolo nelle

      attività formative che la scuola progetta e gestisce, ed è sottoposto a regole di

      comportamento dettate dai principi di civiltà e di buon senso, definite dal regolamento di

      disciplina d’Istituto.

4.3 Prima di ogni viaggio vengono riproposte le direttive specifiche, che costituiscono parte

     integrante di questa sezione, per richiamare l’attenzione dei partecipanti agli obiettivi socio-

     relazionali e all’interazione sociale nel   gruppo.

                                
4.4  Pertanto, durante le visite didattiche e i viaggi di istruzione, nonché in occasione di scambi  

      culturali e gemellaggi, si esige un atteggiamento corretto in privato e in pubblico,

      rispettoso delle persone, dell'ambiente, del patrimonio culturale, dei mezzi di trasporto,

      delle strutture e degli arredi degli hotel e/o di altre strutture ricettive, delle abitudini e

      delle regole dettate dalle famiglie ospitanti . 

 

5.    Aspetti più significativi della sfera delle responsabilità individuali degli studenti:

5.1 OBBLIGHI

 è obbligatoria la partecipazione a tutte le attività didattiche e culturali programmate;

5.2  DIVIETI

  è vietato allontanarsi da soli o a gruppi senza l’autorizzazione dei docenti;

 è vietato uscire dall'hotel/struttura ospitante senza accompagnatori;

 è vietato ogni comportamento che possa recare disturbo agli ospiti dell’hotel/struttura ricettiva o al menage familiare:

Sono ancora da evitare:

 urla, espressioni volgari, atteggiamenti ed espressioni irriverenti, molestie verbali;

 disinteresse per gli aspetti culturali del viaggio che sono stati opportunamente sviluppati dal Consiglio  

    di   classe;

 inosservanza delle indicazioni per i luoghi di culto

    La violazione di tali prescrizioni verrà sanzionata nei termini stabiliti dal Regolamento di Disciplina d’  

   Istituto

 

6. Aspetti più significativi della sfera delle responsabilità individuali degli accompagnatori

6.1  I docenti accompagnatori, cui compete la vigilanza e la cura degli studenti, hanno l’obbligo di:

         segnalare senza indugio chi contravviene alla norma al coordinatore e al responsabile

            del gruppo;

         informare, tramite immediata comunicazione telefonica, i genitori degli studenti e delle

            studentesse interessati dal richiamo e dalla sanzione.

6.2  I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e

      l'elenco dei numeri telefonici della scuola compreso il numero del fax.

6.3  I docenti accompagnatori devono essere reperibili attraverso un telefono cellulare, i cui

      estremi sono noti all’ufficio di segreteria, per i contatti giornalieri (orario ufficio).

6.4  I docenti accompagnatori al rientro devono compilare il modello per l'indennità di

      missione, consegnarlo in segreteria  (allegare le eventuali ricevute nominative dei pasti

      consumati per i quali si ha diritto a rimborso) e allegare copia della relazione al Consiglio di

      Classe.

 

7.  Altre disposizioni per i viaggi di istruzione

·    per le classi che svolgano il viaggio da sole, al completo, della durata di un giorno: n. 1    

    accompagnatore ogni 15 studenti o frazione di 15;

 

·    per le classi che svolgano il viaggio in gruppo della durata di un giorno: n.1 accompagnatore

    ogni 15 studenti o frazione di 15;

 

·    per i viaggi di  più giorni e in modo specifico  per quelli all’estero è da considerarsi  

    Indice di Qualità il rapporto 1 a  9  o  1 a 10

 

·    per i viaggi di più giorni, in Italia e all’estero, sarà assicurata la presenza di almeno un

    accompagnatore  per ogni sede scolastica a prescindere dal numero dei Partecipanti

     sarà assicurata la presenza di almeno una docente tutte le volte che della classe e/o del    

    gruppo in viaggio facciano  parte allieve, a prescindere dal loro numero;

 

·   nel rispetto delle indicazioni fornite dagli OO.CC.è stato superato lo sbarramento dei 2/3 per   

   favorire la partecipazione degli alunni delle SS.SS., in particolare per i viaggi di più giorni; 

 

·   per i gemellaggi, gli scambi educativi e di classi con l’estero vigono gli stessi criteri enunciati   

   al comma precedente;

 

·   per la visite guidate alle Istituzioni Nazionali vige il principio della rappresentatività delle

   tre realtà scolastiche.

 

   Pertanto, per garantire pari opportunità agli studenti delle tre sedi scolastiche si adotta il

   criterio del sorteggio a rotazione, fino alla concorrenza del numero massimo

   previsto e,  tenendo conto della composizione numerica  delle classi,   stabilire

   preventivamente il numero di alunni da sorteggiare. I partecipanti, al loro rientro, sono 

   tenuti a socializzare l’esperienza con i compagni e i docenti.

 ·  I Consigli di classe possono derogare dal sorteggio per i casi meritevoli per profitto e

   comportamento. Agli alunni veramente meritevoli (max 2 per volta ) è riconosciuta la

   priorità di partecipazione anche come strategia  premiante-gratificante, senza oneri per la

   famiglia.

·   I Consigli di classe che accolgono alunni diversamente abili hanno come obiettivo prioritario

   la piena integrazione di questi allievi e il coinvolgimento di quelli in situazione di disagio

   socio-economico-culturale. Tale obiettivo deve essere perseguito con dignitosa discrezione e

   decisione.

INDICE APPENDICE C

 


APPENDICE D

 

REGOLAMENTO RETE INFORMATICA D’ISTITUTO

 

 

Norme generali

  1. Ogni anno scolastico il Dirigente Scolastico individua un Responsabile in ogni plesso per la Rete ed i laboratori d'informatica.
  2. Gli allievi, gli esterni ed il personale non  preposto non possono accedere, né fisicamente né informaticamente, ai siti in cui sono custoditi dati e/o informazioni sensibili.
  3. Il calendario delle lezioni con utilizzo dei laboratori e delle postazioni di informatica deve essere stabilito dagli incaricati della stesura dell'orario all'inizio di ogni anno scolastico in coordinamento con il Responsabile.
  4. L'accesso ai laboratori e/o alle postazioni di informatica in altri momenti deve essere autorizzato e concordato con la Presidenza o con il Responsabile. I collaboratori scolastici riceveranno il calendario con le autorizzazioni.
  5. I docenti che accompagnano gruppi di allievi devono stabilire per ognuno di loro la postazione che occuperà per tutto l'anno scolastico; i docenti compileranno lo schema-piantina e consegneranno copia al Responsabile.
  6. Copia di tutti gli schemi-piantina sarà consegnato a cura del responsabile al D.S.G.A. e al D.S.
  7. Quando si entra in laboratorio si deve accertare che tutto sia in ordine. Ove si riscontrassero malfunzionamenti o mancanze ci si dovrà riferire prontamente, senza manipolare alcunché, al Responsabile o alla Segreteria o alla Presidenza.
  8. Nei laboratori gli allievi dovranno compilare il modulo di postazione sul quale annoteranno data, orario di utilizzo, classe e nominativi.
  9. La richiesta ed il conseguente spostamento di apparecchiature multimediali in altro laboratorio o in aula, se non previsto nel piano orario di utilizzo, deve essere richiesto con congruo anticipo al Responsabile.
  10. Gli allievi, se muniti di zaini, devono sistemarli in una zona specifica del laboratorio in modo che non impediscano il regolare sfollamento e non si arrechi danno agli impianti, altrimenti devono lasciarli nella loro aula.   
  11. Non è possibile cambiare di posto le tastiere, le stampanti, i mouse, le casse o qualunque altra attrezzatura o stampato senza autorizzazione del Responsabile.
  12. Il personale e gli allievi dovranno aver cura di rispettare le procedure corrette di accensione, di utilizzo e di spegnimento delle macchine. Gli allievi non devono mangiare o ingerire liquidi nei laboratori: le briciole possono causare malfunzionamenti nelle tastiera e/o nelle altre periferiche.
  13. E' possibile l'utilizzo di floppy-disk, CD o DVD personali solo previa autorizzazione del Responsabile.
  14. L'uso delle stampanti va effettuato solo a conclusione del lavoro ed è subordinato a una preventiva anteprima di stampa per evitare spreco di carta e di inchiostro.
  15. Prima di uscire dal laboratorio occorre accertarsi che le sedie siano al loro posto, che non vi siano cartacce o rifiuti e che tutte le apparecchiature elettriche siano spente.
  16. In ogni ambiente è conservata la manualistica, opportunamente numerata, del software e dell' hardware delle postazioni presenti. Per accedere alla manualistica e ai CD o ai floppy relativi occorrerà riferirsi al Responsabile.
  17. Periodicamente il Responsabile provvederà a coordinare l' aggiornamento del software antivirus e a verificare la consistenza dei….. (firewall).
  18. La violazione del presente Regolamento potrà comportare la temporanea o permanente sospensione dell'accesso ad internet e/o alle risorse informatiche.
  19. Falsificazioni e imbrogli non sono comportamenti approvati dall'Istituzione Scolastica.
  20. E' vietato cancellare o alterare file presenti in hard disk.
  21. Gli utenti possono utilizzare le postazioni dell'Istituto per accedere in Internet solo per scopi didattici o collegati alle attività di lavoro degli uffici.
  22. I software installati sono ad esclusivo uso didattico. Chiunque abbia bisogno di aggiornamenti o nuovi applicativi da acquistare deve farne richiesta al Responsabile.
  23. Non è possibile effettuare copie del software presente nelle postazioni salvo autorizzazione del Responsabile e solo nel caso si tratti di free software.
  24. Non è possibile utilizzare e/o installare software diverso da quello di cui la scuola è regolarmente dotata di licenza di utilizzo (l'elenco del software di cui la scuola possiede licenza è a disposizione per la consultazione nei laboratori; in ogni caso ci si può riferire al Responsabile). Si richiama l'osservanza delle norme per il rispetto del diritto d'autore e del copyright.
  25. E' vietato adottare comportamenti che possano interferire con la privacy e con la libertà di espressione.
  26. E' vietato leggere o consultare le tracce di navigazione di altri utenti.
  27. Non si devono inviare ad alcuno fotografie personali, di amici o di compagni.
  28. E' vietato connettersi a siti proibiti.
  29. Il software reperibile sulla rete può essere coperto da brevetti e/o vincoli di utilizzo di varia natura. Leggere sempre attentamente la documentazione di accompagnamento prima di utilizzarlo, modificarlo o ridistribuirlo in qualunque modo e sotto qualunque forma.
  30. E' vietato tentare di alterare la propria identità di rete o tentare di impedire la propria identificazione.
  31. E' vietato utilizzare le postazioni per arrecare molestie.
  32. Occorre rispettare le regole di buon comportamento in rete (netiquette).
  33. In rete occorre sempre rispettare tutti i vincoli di legge.
  34. Comportamenti palesemente scorretti da parte di un utente, quali violare la sicurezza di archivi e computer della rete, violare la privacy di altri utenti della rete leggendo o intercettando la posta elettronica loro destinata, compromettere il funzionamento della rete e degli apparecchi che la costituiscono con programmi (virus, trojan horses, ecc.) costruiti appositamente, costituiscono dei veri e propri crimini elettronici e come tali sono punibili.
  35. I docenti d'aula discuteranno con gli allievi della policy della scuola e degli eventuali problemi che possono verificarsi nell'applicazione delle regole relative all'uso di internet.

 

Account

 

  1. Gli utenti che otterranno un account per l'ingresso nella rete d'Istituto dovranno prendere visione del presente Regolamento e firmare in calce.
  2. Gli allievi accederanno alla rete tramite un account dell’ insegnante e dei diritti da esso gestiti a cura del Responsabile.
  3. Il personale può acquisire il diritto all'accesso alla rete completo, locale o remoto, richiedendolo al Responsabile previa autorizzazione del DS.
  4. Per tutti gli account va indicata una data di presumibile scadenza al termine della quale l'account verrà automaticamente disabilitato per motivi di sicurezza salvo proroga.
  5. Verificata la disponibilità di prese per la connessione fisica e di indirizzi di rete, qualunque dipendente dell'istituto può richiedere di connettere alla rete locale dell'Istituzione Scolastica altri calcolatori utili per le proprie attività didattiche. La connessione è possibile previa autorizzazione del Responsabile o del DS.
  6. Per la connessione temporanea di macchine di visitatori è disponibile un apposito numero di rete, che verrà reso noto dal Responsabile previa autorizzazione del Dirigente Scolastico. Tali connessioni saranno annotate sull'apposito registro che riporterà anche gli eventuali collegamenti Internet.

 

Internet 

  1. Il Responsabile coordina la configurazione del software di navigazione con limitazione ai siti proibiti.
  2. E' vietato alterare le opzioni del software di navigazione.
  3. I docenti possono utilizzare i servizi di mail anche in orario extrascolastico dalla/e postazione/i presente nell'aula docenti.
  4. Nel caso di invii di mail a gruppi di destinatari si devono evitare liste di indirizzi nei campi “To:” o “Cc:” e si utilizza il campo “Bcc:”.
  5. Non aprire allegati provenienti da fonti non conosciute; non aprire allegati con estensione .exe, .com, .bat; riferirsi sempre al docente d'aula o al Responsabile.
  6. Prima di scaricare documenti o file da Internet chiedere al docente d'aula.
  7. Chiedere sempre il permesso prima di iscriversi a qualche concorso o prima di riferire l'indirizzo della scuola.
  8. Riferire al Responsabile o al docente d'aula se qualcuno invia immagini che infastidiscono e non rispondere.
  9. Se qualcuno su internet chiede un incontro di persona, riferirlo al docente d'aula. Le persone che si incontrano su internet sono degli estranei, e non sempre sono quello che dicono di essere.
  10. Il docente d'aula curerà che gli allievi registrino gli accessi ad Internet, darà chiare indicazioni su come devono utilizzare internet, informerà che le loro navigazioni saranno monitorate.

 

Password

  1. Gli utenti eviteranno di utilizzare la stessa password per servizi differenti.
  2. Per ragioni di sicurezza, occorre assolutamente evitare di rendere nota a terzi la propria password. Se ciò accadesse occorrerà cambiare immediatamente password.

 

INDICE APPENDICE D


APPENDICE E

 

PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI

  

1. Infortuni in laboratorio o in palestra

1.1 Obblighi da parte dell'infortunato

1.1.1 Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve al Dirigente Scolastico e/o alla Segreteria;

1.1.2 Far pervenire, con urgenza, in segreteria il referto medico originale relativo all'infortunio;

 

1.2 Obblighi da parte del docente

1.2.1 Prestare assistenza all'alunno e avvisare il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, chi ne fa le veci;

1.2.2 Far intervenire l'autoambulanza ove necessario;

1.2.3 Avvisare i familiari;

1.2.4 Accertare la dinamica dell'incidente;

1.2.5 Stilare urgentemente il rapporto sul modulo interno appositamente predisposto e disponibile in segreteria o presso i collaboratori scolastici che avranno cura di consegnarlo al Dirigente Scolastico.

 

1.3 Obblighi da parte della segreteria

1.3.1 Registrare l'infortunio sull'apposito Registro Infortuni (devono essere annotati cronologicamente gli infortuni che comportano un'assenza di almeno un giorno);

1.3.2 Assumere a protocollo la dichiarazione (modello interno) del docente o di chi ha assistito all'infortunio e inviarlo in allegato a I.N.A.I.L., ad autorità di P.S. ed all'assicurazione;

1.3.3 Assumere a protocollo, non appena se ne viene in possesso e facendo compilare il modello interno dal quale è rilevabile l'orario di consegna, la documentazione medica prodotta: 1 copia nel fascicolo personale, la copia originale all'I.N.A.I.L., 1 copia conforme all'autorità di P.S., 1 copia conforme agli atti, 1 copia al Comune

1.3.4 In caso di prognosi inferiore o uguale a tre giorni decade l'obbligo della denuncia all'I.N.A.I.L. e all'autorità di P.S.;

1.3.5 In caso di prognosi superiore a tre giorni compilare l'apposita modulistica per la denuncia d'infortunio (le prime 3 copie da inviare, tramite raccomandata, con lettera di accompagnamento entro 48 ore all'I.N.A.I.L., la quarta copia da inviare all'autorità di P.S. del luogo dove è avvenuto l'infortunio con lettera di accompagnamento entro 48 ore tramite o fax o a mano con richiesta di ricevuta, la quinta copia in originale nel fascicolo personale e la fotocopia agli atti);

1.3.6 In caso di morte o pericolo di morte far precedere la denuncia diretta all'I.N.A.I.L. da comunicazione telegrafica entro 24 ore dall'evento;

1.3.7 Quando l'inabilità per infortunio pronosticato guaribile entro tre giorni si prolunghi al quarto o oltre, il termine della denuncia decorre dal giorno di assunzione a protocollo del certificato medico attestante il prolungamento e seguire i punti sopra esposti;

1.3.8 Compilare la denuncia per l'assicurazione secondo il modello predisposto dalla stessa e spedirlo entro 3 giorni con lettera di accompagnamento corredata di tutta la documentazione utile;

1.3.9 Informare l'infortunato delle condizioni di assicurazione e ricordargli di provvedere entro i termini previsti per richiedere il rimborso, tramite la scuola, delle eventuali spese sostenute.

 

2. Infortuni durante le visite guidate o i viaggi d'istruzione

2.1 Obblighi da parte dell'infortunato

2.1.1 Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve al Dirigente Scolastico e/o alla segreteria;

2.1.2 Far pervenire, con urgenza,  in segreteria il referto medico originale relativo all'infortunio;

 

2.2 Obblighi da parte del docente

2.2.1 Portare con sé il modello di relazione d'infortunio

2.2.2 Prestare assistenza all'alunno;

2.2.3 Far intervenire l'autoambulanza ove necessario o provvedere ad accompagnare l'alunno in ospedale e richiedere la certificazione medica con prognosi;

2.2.4 Avvisare il Dirigente Scolastico  e/o la segreteria

2.2.5 Trasmettere con la massima urgenza e via fax all'ufficio della segreteria della scuola la relazione ed il certificato medico con prognosi;

2.2.6 Consegnare, al rientro, in segreteria ed in originale la relazione ed il certificato medico con prognosi ed eventuali ricevute di spese sostenute.

 

2.3 Obblighi da parte della segreteria

2.3.1 Quanto previsto al punto 1.3 con la precisazione che se l'evento è accaduto in territorio estero l'autorità di P.S. da considerare è quella del primo luogo di fermata in territorio italiano.

 

3. Infortuni occorsi in servizio a tutto il personale dentro l'istituto o nelle immediate vicinanze o durante le visite guidate o i viaggi d'istruzione

3.1 Obblighi da parte dell'infortunato

3.1.1 Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio gli accada al Dirigente Scolastico e/o  alla segreteria;

3.1.2 Stilare urgentemente, se ne è in grado, il rapporto sul modulo interno prima di lasciare la scuola;

3.1.3 Se l'infortunio avviene durante le visite guidate e i viaggi d'istruzione:

recarsi in ospedale e richiedere la certificazione medica con prognosi;

trasmettere con la massima urgenza e via fax all'ufficio della segreteria della scuola la relazione ed il certificato medico con prognosi;

consegnare, al rientro, in segreteria ed in originale la relazione ed il certificato medico con prognosi ed eventuali ricevute di spese sostenute.

 

3.2 Obblighi da parte della segreteria

3.2.1 Quanto previsto al punto 1.3 con le opportune integrazioni e/o modifiche.


INDICE APPENDICE E


APPENDICE F

 

GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA

 

Ogni classe possiede:

1)        Norme comportamentali per la classe in caso di emergenza:

2)        Istruzioni per i responsabili ( Docenti) di classe

3)       Modulo di evacuazione (all.E)

 

Il Coordinatore dell’emergenza possiede

1)     Istruzioni specifiche

2)     Istruzioni generali

3)     Istruzioni per il coordinatore dell’emergenza

4)     Nomina addetti all’assistenza alunni disabili

5)     Verbale di attestazione esercitazione antincendio

                                                                                                                                                                

I Collaboratori Scolastici possiedono:

1)     Istruzioni generali

2)     Istruzioni per i responsabili di piano

3)     Istruzioni per addetti al primo soccorso

4)     Istruzioni per addetti antiincendio ed evacuazione

5)     Numeri telefonici per emergenze

 

Nei corridoi e atri sono in visione:

1)     Piani di  evacuazione in caso di emergenza

 

Bacheca

1)     Istruzioni sulla gestione della sicurezza nella Scuola 

 

Il personale scolastico individua i rischi che vengono comunicati alla Referente del Plesso Prof.ssa Camorani Giuliana o in sua assenza al personale di Segreteria

                                         

 

 Il Referente del plesso Prof.ssa Camorani o il personale dell’ufficio di segreteria comunica i rischi al Dirigente Scolastico

 

 

Il Dirigente Scolastico valuta i rischi segnalati

Casella di testo: Se i rischi
Segnalati sono di semplice soluzione, il Dirigente individua le misure preventive per eliminare i rischi

 

 

 

 

Casella di testo: Se i rischi
Segnalati sono gravi, imminenti o particolari, il Dirigente si consulta con l’R.S.P.P.
 

                                                              

  INDICE APPENDICE F


                                                                                                                                                                       

 

                                                                 

 APPENDICE G

 

REGOLAMENTO  PER LA DISCIPLINA DEL CONFERIMENTO DI INCARICHI PER CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA  CON ESPERTI, PER PARTICOLARI ATTIVITA’ ED INSEGAMENTI

                       

Art.1

AMBITO DI APPLICAZIONE

 

L’ istituzione scolastica può stipulare contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti, al fine di garantire l’arricchimento dell’offerta formativa nonché la realizzazione di specifici programmi di ricerca e sperimentazione.

 INDICE APPENDICE G


Art. 2

REQUISITI OGGETTIVI

 

Al fine di rispondere alle esigenze di cui all’art.1, in base alla programmazione  dell’Offerta Formativa ,su proposta  del Collegio dei Docenti e/o del Docente Responsabile  del progetto, l’Istituzione Scolastica, verificata l’impossibilità di utilizzare il personale interno ed in coerenza con le disponibilità finanziarie , provvede  alla stipulazione di contratti di prestazione d’opera con esperti esterni.

Il Collegio dei Docenti e/o il Docente Responsabile del progetto individuano le esigenze didattiche da soddisfare e le specifiche competenze professionali  richieste all’esperto.

 INDICE APPENDICE G


Art.3

REQUISITI SOGGETTIVI

 

Il contratto è stipulato con esperti, italiani e stranieri, che per la loro posizione professionale , quali

dipendenti pubblici o privati o liberi professionisti , siano in grado di apportare la  necessaria esperienza tecnico-professionale nell’insegnamento richiesto.L’ affidamento dell’incarico avverrà previa acquisizione dell’autorizzazione da parte dell’Amministrazione di appartenenza dell’esperto, se dipendente pubblico, in applicazione dell’art.58 del D.Lgs 3 febbraio 1993 n. 29 e successive modifiche e integrazioni.

Sono esclusi  dall’ambito  di applicazione del presente regolamento i docenti di altre istituzioni scolastiche, ai quali si applica l’art.32 del CCNL 2002/05.

 INDICE APPENDICE G


Art.4

PROCEDURA DI SELEZIONE

 

La selezione dell’esperto avviene nel rispetto della proposta formulata dal Collegio dei Docenti e/o del Docente Responsabile del progetto, in coerenza con la programmazione didattico-formativa di ciascun anno scolastico.

I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente Scolastico, previo espletamento della attività istruttoria da parte del DSGA,  mediante i seguenti criteri:

-                     -comprovata preparazione culturale-professionale;

-                     -congruenza della preparazione culturale-professionale  con gli obiettivi  formativi cui è       

                       destinato l’insegnamento e/o l’attività;

-                     -eventuale esperienza presso  Istituzione Scolastica nell’anno scolastico precedente con

                      -valutazione finale positiva da parte di docenti, alunni, genitori;

-                     -comprovata esperienza nell’insegnamento/attività oggetto della prestazione;

-                     -precedenti esperienze nello stesso ordine di scuola;

-                     -colloquio con il Dirigente Scolastico.

La selezione sarà effettuata sia sul curriculum professionale che sull’offerta economica.

Nel caso di presenza di un unico aspirante è comunque necessario valutarne l’ idoneità.

 

La modalità di scelta del contraente è individuata dal dirigente Scolastico  sulla base  delle procedure di selezione previste dal  Regolamento di contabilità  approvato con D.I. n° 44/2001, nonché delle procedure di selezione disciplinate dalle norme generali di contabilità dello Stato.

 

Il Dirigente Scolastico, fatta eccezione per i docenti interni il cui compenso è determinato dal CCNL, ha facoltà di determinare il compenso da corrispondere a ciascun esperto esterno nell’ambito della disponibilità finanziaria  da destinare all’iniziativa, in relazione al tipo di attività e all’impegno professionale richiesto, nell’interesse dell’Istituzione Scolastica e del buon andamento.

Sarà comunque da considerarsi importo massimo cui fare riferimento in casi particolari, di motivata necessità, quello previsto dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per i programmi di Formazione finanziati o cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo.

 

 INDICE APPENDICE G


Art. 5

AFFIDAMENTO DELL’INCARICO

 

Conclusasi la procedura di selezione, il Dirigente Scolastico provvede all’affidamento  dell’incarico mediante stipula di contratto di prestazione d’opera.

 INDICE APPENDICE G


 

APPENDICE H

 

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER LA CONCESSIONE IN USO TEMPORANEO E PRECARIO DEI LOCALI  SCOLASTICI

           

L'assenso all'utilizzo dei locali, degli spazi  e delle strutture dell’Istituzione Scolastica per conto terzi è espresso dal Dirigente Scolastico all'Amministrazione Comunale in presenza di una richiesta scritta che garantisca i seguenti elementi:

-         Compatibilità dell’utilizzo con le finalità educative e formative della Scuola, nell'ottica della piena valorizzazione della funzione della Scuola come centro di formazione culturale, sociale, civile del territorio e della creazione di collaborazione fra Scuola e Territorio.

-         Orario di utilizzo non coincidente con le attività educativo-didattiche curricolari ed extracurricolari programmate dalla Scuola;

-           Stretto coordinamento con la Scuola da parte del concessionario nella realizzazione delle attività;

-           L'utilizzatore assume la custodia del bene e risponde, a tutti gli effetti di legge, delle attività e delle destinazioni del bene stesso, tenendo esente la Scuola dalle spese connesse all'utilizzo, come pure da qualsiasi responsabilità per fatti avvenuti nei locali durante le ore di concessione, per danni a persone e cose, di frequentanti o di terzi in dipendenza dell'uso dei locali e delle attrezzature nel periodo di concessione.

-         Conformità delle iniziative del richiedente alla vigente normativa in materia di agibilità, prevenzione rischi, igiene e sicurezza dei luoghi aperti al pubblico, nonché alla normativa riferibile alle attività svolte.

-         Impegno della Scuola a verificare l'acquisizione da terzi, da parte del concessionario, del contratto assicurativo, valido per tutti i partecipanti e comprendente anche la Responsabilità Civile, per danni a persone e cose, per attività avvenute all'interno della Scuola, intendendo per Scuola l'edificio e le sue pertinenze.

-          Impegno della Scuola a verificare la regolarità dell'uso degli spazi e l'osservanza, da parte del concessionario, delle prescrizioni indicate.

-           Assenza di quote di contribuzione sia per il concessionario che per il concedente.

-           Autorizzazione per anno scolastico.

INDICE APPENDICE H

 


 

APPENDICE I

 

CRITERI PER L’AGGIUDICAZIONE DELLE FORNITURE INFERIORI A 2.000 EURO

     

Valore economico;

Termine di esecuzione della prestazione;

Termini di consegna;

Qualità, carattere estetico e funzionale;

Valore tecnico;

Assistenza tecnica;

Tempo di garanzia;

Termini di pagamento;

 

MODALITÀ PER L’AGGIUDICAZIONE DELLE FORNITURE SUPERIORI A 2.000 EURO

Trattativa privata: è una procedura negoziata in cui l’amministrazione consulta le imprese di propria scelta e negozia con una o più di esse i termini del contratto. La trattativa privata prevede che  il numero dei candidati non possa essere inferiore a 3.

Modello di richiesta di preventivo

 

Dovendo questa Istituzione Scolastica provvedere, nell’ambito del progetto ………., 

all’acquisto del materiale di cui all’allegata scheda tecnica , che è parte  integrante della  presente richiesta;

        Vista la normativa vigente di riferimento, inerente le forniture della pubblica amministrazione;

RICHIEDE

 

A codesta spettabile Ditta la migliore offerta che dovrà contenere le sottoelencate indicazioni e dichiarazioni autocertificate:

 

  1.            Costo unitario per numero progressivo così come indicato nell_  sched_ allegat_;

  2.            Costo complessivo dell’intera fornitura;

  3.            Percentuale dell’aliquota I.V.A. ed eventuale sconto praticato sul listino prezzi;             

  4.            Eventuali costi di manodopera, messa in opera a trasporto;

  5.            Attestazione del rispetto delle norme in merito alla sicurezza;

  6.            Attestazione che il materiale è conforme alla normativa CEE;

  7.            Fornitura e installazione del materiale in oggetto entro il  termine di 30 giorni dalla  

  8.            data  di sottoscrizione del contratto, presso la Scuola…………..;

  9.            Tempo di validità del preventivo in parola , che comunque non dovrà essere 

               inferiore a giorni    60 (sessanta) dalla data della presente;

  10.            Termini di garanzia e assistenza con relative specifiche ed eventuali costi di     intervento;

  11.            Garanzia dei pezzi di ricambio per almeno cinque anni.

                                 

In riferimento al servizio di assistenza e di manutenzione, si precisa che esso dovrà essere garantito per tutti i giorni lavorativi dell’Istituzione Scolastica, dalle ore 8,00 alle ore 13,30 e dovrà essere erogato a partire dalla data del collaudo effettuato con esito positivo.

 

L’offerta, fermo restando la sussistenza dei  requisiti suindicati, sarà valutata secondo i criteri di efficacia , efficienza ed economicità, in relazione a :

Valore economico ;

Termini di esecuzione della prestazione;

Termini di consegna;

Qualità, carattere estetico e funzionale;

Valore tecnico;

Assistenza tecnica;

Tempi di garanzia;

Termini di pagamento;

 

L’offerta, corredata delle certificazioni o autocertificazioni  prescritte dalla  normativa vigente e conforme all…….. sched ………… allegat…………. , dovrà pervenire entro il giorno ……… in busta chiusa indirizzata al Dirigente Scolastico  di questa Istituzione Scolastica; sulla busta dovrà essere riportata la dicitura “contiene preventivo relativo alla fornitura di ……..ed il riferimento al numero di protocollo della richiesta”.

    

    Saranno escluse le offerte non conformi alle richiesta.

 

   Resta inteso che:

a)   il rischio della mancata consegna dell’offerta nei termini suindicati  resta a carico   dell’Azienda          fornitrice;

b)  l’Istituzione Scolastica non è tenuta a corrispondere compenso alcuno per qualsiasi titolo o ragione alle Ditte per i preventivi/offerte presentati;

c)   non sono ammesse offerte condizionate;

d)  in caso di discordanza tra il prezzo indicato in cifre e in lettere, è ritenuto valido il più vantaggioso per l’Istituzione Scolastica;

e) è facoltà dell’Istituzione Scolastica chiedere la prova di quanto offerto e dichiarato in sede di comparazione di preventivi; qualora la prova fosse inadeguata o non fornita l’Istituzione Scolastica  ha facoltà  di rigettare l’offerta  con provvedimento motivato.

Si fa presente che alla ricezione delle offerte entro il termine  già specificato  farà seguito un esame comparato delle offerte stesse.

Il pagamento della fornitura potrà  avvenire previo collaudo positivo che sarà eseguito da una   commissione tecnica di questa Istituzione Scolastica.

 

In relazione all’acquisto di cui sopra, questa Istituzione  Scolastica si riserva di comunicare a codesta spett.le ditta la definizione della procedura amministrativo-contabile che sarà adottata.

 

 INDICE APPENDICE I


APPENDICE L

 

     CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE  PUBBLICHE    

        AMMINISTRAZIONI                     

Art. 1

Disposizioni  di carattere generale

1.    I principi e i contenuti del presente codice costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità, che qualificano il corretto adempimento della prestazione lavorativa. I dipendenti pubblici – escluso il personale militare, quello della polizia di Stato ed il Corpo di polizia penitenziaria, nonché i componenti delle magistrature e dell’ avvocatura dello Stato- si impegnano ad osservarli all’ atto dell’ assunzione in servizio.

2.   I contratti collettivi provvedono, a norma dell’ art. 54, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al coordinamento con le previsioni in materia di responsabilità disciplinare.

Restano ferme le disposizioni riguardanti le altre forme di responsabilità dei pubblici dipendenti.

3.  Le disposizioni che seguono trovano applicazione in tutti i casi in cui non siano applicabili norme di legge o di regolamento o comunque per i profili non diversamente disciplinati da leggi o regolamenti. Nel rispetto dei principi enunciati dall’ art. 2, le previsioni degli articoli 3 e seguenti possono essere integrate e specificate dai codici adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’ art. 54, comma 5, del decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165.

 INDICE APPENDICE L


Art. 2

Principi

1.   Il dipendente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire esclusivamente la Nazione con disciplina ed onore e di rispettare i principi di buon andamento e imparzialità dell’ amministrazione. Nell’ espletamento dei propri compiti, il dipendente assicura il rispetto della legge e persegue esclusivamente l’ interesse pubblico; ispira le proprie decisioni ed i propri comportamenti alla cura dell’ interesse pubblico che gli è affidato.

2.  Il dipendente mantiene una posizione di indipendenza, al fine di evitare di prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interessi. Egli non svolge alcuna attività che contrasti con il corretto adempimento dei compiti d’ ufficio e si impegna ad evitare situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’ immagine della pubblica amministrazione.

3.   Nel rispetto dell’ orario di lavoro, il dipendente dedica la giusta quantità di tempo e di energie allo svolgimento delle proprie competenze, si impegna ad adempierle nel modo più semplice ed efficiente nell’ interesse dei cittadini e assume le responsabilità connesse ai propri compiti.

4.  il dipendente usa e custodisce con cura i beni di cui dispone per ragioni di ufficio e non utilizza a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio

5.   Il comportamento del dipendente deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l’ amministrazione.

Nei rapporti con i cittadini, egli dimostra la massima disponibilità e non ne ostacola l’ esercizio dei diritti. Favorisce l’ accesso degli stessi alle informazioni a cui abbiano titolo e, nei limiti in cui ciò non sia vietato, fornisce tutte le notizie e informazioni necessarie per valutare le decisioni dell’ amministrazione e i comportamenti dei dipendenti

6.  Il dipendente limita gli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese a quelli indispensabili e applica ogni possibile misura di semplificazione dell’ attività amministrativa, agevolando, comunque, lo svolgimento, da parte dei cittadini, delle attività loro consentite, o comunque non contrarie alle norme giuridiche in vigore.

7.  Nello svolgimento dei propri compiti, il dipendente rispetta la distribuzione delle funzioni tra Stato ed Enti territoriali.

Nei limiti delle proprie competenze, favorisce l’ esercizio delle funzioni e dei compiti da parte dell’ autorità territorialmente competente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati.

 INDICE APPENDICE L


 

Art. 3

Regali e altre utilità

1.   Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità salvo quelli d’ uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ ufficio.

2.   Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta regali o altre utilità da un subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d’ uso di modico valore.

 INDICE APPENDICE L


Art. 4

Partecipazione ad associazioni e altre organizzazioni

1.  Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica al dirigente dell’ ufficio la propria adesione ad associazioni ed organizzazioni, anche a carattere non riservato, i cui interessi siano coinvolti dallo svolgimento dell’ attività dell’ ufficio, salvo che si tratti di partiti politici o sindacati.

2. Il dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad organizzazioni, né li induce a farlo promettendo vantaggi di carriera.

 INDICE APPENDICE L


Art. 5

Trasparenza negli interessi finanziari

1.    Il dipendente informa per iscritto il dirigente dell’ ufficio di tutti i rapporti di collaborazione in qualunque modo retribuiti che egli abbia avuto nell’ ultimo quinquennio, precisando:

a)  se egli, o i suoi parenti entro il quarto grado o conviventi, abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;

b)  se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.

2.     Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’ amministrazione le partecipazioni azionarie e gli interessi finanziari che possono porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti entro il quarto grado o affini entro il secondo, o conviventi che esercitino attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l’ ufficio che egli vorrà dirigere o che siano coinvolte nelle decisioni o nelle attività inerenti l’ ufficio.

Su motivata richiesta del dirigente competente in materia di affari generali e personale, egli fornisce ulteriori informazioni sulla propria situazione patrimoniale e tributaria

  INDICE APPENDICE L


Art. 6

Obbligo di astensione

1.   Il dipendente si astiene dal partecipare all’ adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri ovvero: di suoi parenti entro il quarto grado o conviventi; di individui od organizzazioni con cui egli stesso o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito; di individui od organizzazioni di cui egli sia tutore, curatore, procuratore o agente: di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o dirigente.

      Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’ astensione decide il dirigente dell’ ufficio.

 INDICE APPENDICE L


Art. 7

Attività collaterali

1.  Il dipendente non accetta da soggetti diversi dall’ amministrazione retribuzioni o altre utilità per prestazioni alle quali è tenuto per lo svolgimento dei propri compiti d’ ufficio.

2.  Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione con individui o organizzazioni che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico in decisioni o attività inerenti l’ ufficio.

3.  Il dipendente non sollecita ai propri superiori il conferimento di incarichi remunerati.

 

 INDICE APPENDICE L

 


 

Art. 8

Imparzialità

1.  l dipendente, nell’ adempimento della prestazione lavorativa, assicura la parità di trattamento tra i cittadini che vengono in contatto con l’ amministrazione da cui dipende. A tal fine, egli non rifiuta né accorda ad alcuno prestazioni che siano normalmente accordate o rifiutate ad altri.

2. Il dipendente si attiene a corrette modalità di svolgimento dell’ attività amministrativa di sua competenza, respingendo in particolare ogni illegittima pressione, ancorché esercitata da suoi superiori.

 INDICE APPENDICE L


Art. 9

Comportamento nella vita sociale

1.   Il dipendente non sfrutta la posizione che ricopre nell’ amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino. Nei rapporti privati, in particolare con pubblici ufficiali nell’ esercizio delle loro funzioni, non menziona né fa altrimenti intendere, di propria iniziativa, tale posizione, qualora ciò possa nuocere all’ immagine dell’ amministrazione.

 INDICE APPENDICE L


Art. 10

Comportamento in servizio

1.   Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né affida ad altri dipendenti il compimento di attività o l’ adozione di decisioni di propria spettanza

2.  Nel rispetto delle previsioni contrattuali, il dipendente limita le assenze dal luogo di lavoro a quelle strettamente necessarie.

3.  Il dipendente non utilizza a fini privati materiali o attrezzature di cui dispone per ragioni d’ ufficio. Salvo casi d’ urgenza, egli non utilizza le linee telefoniche dell’ ufficio per esigenze personali. Il dipendente che dispone di mezzi di trasporto dell’ amministrazione se ne serve per lo svolgimento dei suoi compiti d’ ufficio e non vi trasporta abitualmente persone estranee all’ amministrazione.

4.      4.      Il dipendente non accetta per uso personale, né detiene o gode titolo personale, utilità spettanti all’ acquirente, in relazione all’ acquisto di beni o servizi per ragioni di ufficio.

 INDICE APPENDICE L


Art. 11

Rapporti con il pubblico

1.  Il dipendente in diretto rapporto con il pubblico presta adeguata attenzione alle domande di ciascuno e fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ ufficio. Nella trattazione delle pratiche egli rispetta l’ ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto motivando genericamente con la quantità di lavoro da svolgere o la mancanza di tempo a disposizione. Egli rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde sollecitamente ai loro reclami.

2.  Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’ immagine dell’ amministrazione. Il dipendente tiene informato il dirigente dell’ ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa.

3.   Il dipendente non prende impegni né fa promesse in ordine a decisioni o azioni proprie o altrui inerenti all’ ufficio, se ciò possa generare o confermare sfiducia nell’ amministrazione o nella sua indipendenza ed imparzialità.

4.   Nella redazione dei testi scritti e in tutte le altre comunicazioni il dipendente adotta un linguaggio chiaro e comprensibile.

5.  Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in una amministrazione che fornisce servizi al pubblico si preoccupa del rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall’ amministrazione nelle apposite carte dei servizi. Egli si preoccupa di assicurare la continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.

 INDICE APPENDICE L


Art. 12

Contratti

1.  Nella stipulazione di contratti per conto dell’ amministrazione, il dipendente non ricorre a mediazione o ad altra opera di terzi, né corrisponde o promette al alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l’ esecuzione del contratto.

2.  Il dipendente non conclude, per conto dell’ amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato nel biennio precedente. Nel caso in cui l’ amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese nelle quali abbia concluso contratti a titolo privato nel biennio precedente, si astiene dal partecipare all’ adozione delle decisioni ed alle attività relative all’ esecuzione del contratto.

3.  Il dipendente che stipula contratti a titolo privato con imprese con cui abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell’ amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente dell’ ufficio.

4.  Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il dirigente competente in materia di affari generali e personale.

(da Allegato n° 2 del CCNL 24/07/2003)

 INDICE APPENDICE L


 

APPENDICE M

 

REGOLAMENTO

CONCERNENTE IL DIVIETO DI FUMO NEGLI EDIFICI SCOLASTICI

Legge n°584 art. 51  11.11.95, Direttiva Presidente Consiglio dei Ministi 14.12.1995

Legge n. 448/2001      art 52 c. 20; Legge n. 311/2004 art. 1 cc. 189 191

Accordo Stato-Regioni 16/12/04

 

Art.1 – Scopo e contenuto del regolamento

Il presente regolamento applica la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14.12.95 (G.U. 15.01.96, n.11) e disciplina il divieto di fumo nei locali della scuola.

INDICE APPENDICE M


 

Art.2 – Destinatari

Sono tenuti all’osservanza del presente regolamento, oltre agli utenti che accedono nei locali in cui vige il divieto, tutto il personale dipendente ed ogni altra persona che si trovi a qualsiasi titolo nei locali stessi.

INDICE APPENDICE M


 

Art.3 – Locali in cui vige il divieto

E’ fatto divieto di fumare in tutti i locali aperti al pubblico, utilizzati a qualunque titolo, per l’esercizio di funzioni istituzionali.

Per locale "aperto al pubblico" si intende quello al quale la generalità degli amministrati e degli utenti può accedere, senza formalità e senza bisogno di particolari permessi, negli orari stabiliti.

E’ fatto comunque divieto di fumare nei luoghi nominativamente indicati nell’art.1 della legge 11.11.1975, n.584, ancorché non si tratti di locali aperti al pubblico nel senso sopra indicato.

E’ fatto inoltre divieto di fumare nei seguenti locali anche se non aperti al pubblico: locale caldaia, locale archivio alunni e locale deposito.

INDICE APPENDICE M


 

Art.4- Pubblicizzazione del divieto

Nei locali nei quali si applica il divieto di fumo saranno esposti, in modo e posizione ben visibili, a cura del personale incaricato a procedere alla contestazione di eventuali infrazioni, appositi cartelli, che saranno forniti dalla scuola, contenenti l’indicazione del divieto stesso nonché della relativa norma, delle sanzioni applicabili, del soggetto cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e dell’autorità cui compete accertare l’infrazione.

INDICE APPENDICE M


 

Art. 5 – Vigilanza sull’osservanza del divieto

Il Dirigente Scolastico individuerà per ogni scuola uno o più incaricati di vigilare sull’osservanza del divieto e di procedere alla contestazione di eventuali infrazioni.Tale collaboratore richiamerà i trasgressori all’osservanza del divieto e segnalerà le infrazioni al capo d’istituto competente ( art.13L.24.11.81, n..689 e C.P. 530 prot. 20872 – Segreteria – del 30/10/1997) ad applicare le sanzioni.

INDICE APPENDICE M


Art. 6 – Sanzioni

La sanzione amministrativa prevista dall’art. 52, comma 20 della legge n.488 del 28/12/2001 per il trasgressore è quella del pagamento di una somma di danaro da € 27,50 (ventisette e cinquanta centesimi) fino ad un massimo di € 275,00 (duecentosettantacinque). La misura è raddoppiata se la violazione è commessa in presenza di donna in evidente stato di gravidanza o bambini fino a dodici anni.

Le somme di danaro saranno versate, entro sessanta giorni dalla data di contestazione o notificazione del verbale di accertamento e di contestazione della violazione, all’Ufficio del Registro di Ravenna, dallo stesso trasgressore. Le modalità di pagamento sono indicate sul verbale stesso; dell’avvenuto pagamento deve essere data comunicazione all’ufficio che ha eseguito il verbale di accertamento, presentando copia della quietanza, onde evitare l’inoltro del rapporto all’autorità  competente ai sensi dell’art. 17 della legge 24 novembre 1981 n. 689; all’eventuale mancato pagamento seguirà l’invio al Sig. Prefetto di Caserta di un rapporto a carico del trasgressore per il procedimento di legge.

INDICE APPENDICE M


 

Art. 7 – Entrata in vigore

Il presente regolamento è stato adottato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 30 / 11 / 2005 ed è entrato in vigore  il 30/11/ 2005 con validità triennale e di norma soggetto a revisione annuale.Le sanzioni sono state aggiornate in base alla normativa ultima vigente.

 

INDICE APPENDICE M