Amantea

    

Dove si trova

E' una cittadina di dodicimila abitanti che sorge sulla costa tirrenica della Calabria, in provincia di Cosenza. Terra antichissima di storia e bellissima per il suo territorio, la Calabria oggi è situata in una delle tante periferie d'Europa; le sue leggi civili e il suo sistema economico appartengono alla civiltà occidentale, ma i suoi costumi e i suoi paesaggi  ricordano l'Oriente e le società più arcaiche e naturali.

Si trova ai piedi della Catena Costiera, un mini-appennino che segue vicinissimo la linea di costa del medio e basso tirreno cosentino. La Catena Costiera ha una conformazione morfologica molto particolare, con le sue alture che si staccano dalla linea delle cime e si dirigono lunghe verso il mare, in alcuni punti a toccarlo. La città gode quindi di tutti i benefici influssi del mar Tirreno e allo stesso tempo ha i vantaggi di una montagna vicina e facilmente raggiungibile – le prime pinete si trovano a pochi chilometri dalla costa. Il sole mattutino spunta da dietro queste colline, attraversa a mezzogiorno la linea di costa e tramonta sul mare. L'immagine qui sotto è l'elaborazione di una foto scattata da una missione dello Space Shuttle del cui equipaggio faceva parte Mario Runco, astronauta originario di Lago (foto che Paoli di Lago mi ha gentilmente fornito in copia).

La città è un punto di riferimento per molti paesi vicini. Lungo la costa, verso nord, sorgono i centri medioevali di Belmonte, Longobardi e Fiumefreddo. Vi è poi la marina di Torremezzo, che fa parte dell'antico centro albanese di Falconara, pochi chilometri all'interno. Quindi San Lucido e Paola, la città di San Francesco. A sud troviamo Campora San Giovanni, da dove comincia ad aprirsi un primo, intenso tratto pianeggiante prima della vera e propria Piana di Lamezia, davanti all'omonimo golfo; sui primi metri di questo golfo si affacciano Nocera e Falerna, i cui abitanti per molte ragioni (istruzione superiore e shopping, principalmente) fanno spesso riferimento ad Amantea. Nell'immediato entroterra amanteano troviamo Lago, Terrati e San Pietro; Serra, Cleto e Aiello hanno invece la loro spiaggia a Campora. Sulle colline a metà strada tra la linea di costa e le più alte cime della Catena Costiera sorgono altri piccoli e caratteristici centri abitati.

Lo scalo ferroviario più importante è Paola, anche se alla stazione di Amantea fermano alcuni importanti treni a lunga percorrenza. A Campora si trova il porto turistico cittadino, mentre l'aereoporto più vicino è a Lamezia Terme, internazionale, 35 km a sud. Amantea è attraversata dalla importante strada statale tirrenica numero 18; l'imbocco più vicino per l'autostrada A3 è a 20 km a sud, a Falerna. Cosenza è il capoluogo di provincia, raggiungibile per più vie in poco meno di un'ora; Catanzaro, il capoluogo di Regione, è a poco meno di 60 km, un'ora di automobile.

La vetta più alta della Catena Costiera è il monte Cocuzzo (1541 mt), appena all'interno di Fiumefreddo, ma alle cui pendici si trovano anche Lago, Longobardi e Belmonte. Il Catocastro è il fiume storico di Amantea e sorge proprio dal Cocuzzo; più a sud, il fiume Savuto segna il confine con il Comune di Nocera Terinese e nello stesso tempo con la Provincia di Catanzaro. Flora e fauna sono tipicamente mediterranee, grandemente ridotte nei pressi dei centri abitati, più lussureggiante la prima e più varia la seconda sulle prime colline. Il mare è ricco di molte specie di pesci; molto belli e conosciuti sono i due scogli di Isca, oggi inseriti in una vasta area protetta – vi sono degli scogli anche a Coreca. Il clima è mite, la buona stagione si protrae di solito da Aprile a Novembre; nei mesi invernali la neve è vicina, poiché la Catena Costiera si inneva frequentemente nei giorni più rigidi; ma il mare mitiga il clima anche d'inverno, regalando giornate soleggiate e aperte anche nei mesi più freddi. Nella foto a lato, il centro storico e parte della marina visti dal mare all'altezza delle acque di Isca – sulla sinistra s'intravede la cima del monte Cocuzzo.

 

 

 

Le origini

La storia di Amantea città comincia nell'alto medioevo. Le prime, sicure notizie storiche attestano che nell'840 è occupata da Arabi della dinastia Aghlabita; essi chiamarono il luogo Al Mantiah, che potrebbe voler dire "La Rocca". La fortezza che gli arabi occuparono non poteva essere stata costruita che dai Bizantini, i quali avevano occupato la regione dopo la caduta dell'Impero Romano e che proprio nei primi decenni del 600 (il VII secolo) dovevano difendersi dalla discesa dei Longobardi; ad Amantea essi dovettero costruire una prima fortezza contro questi popoli centroeuropei – quella che occuperanno gli arabi dopo duecento anni. Perché i Bizantini scelsero proprio Amantea? Probabilmente perché la collina su cui ora sorge il castello era già abitata da eremiti, esicasti e solitari d'oriente (vi sono alcune grotte eremitiche sulla collina del Castello e anche sulle quelle vicine); e quando vennero attaccati dai Longobardi, vi costruirono un avamposto. In seguito il luogo ospitò guarnigioni militari e fu per breve tempo sede di vescovato di rito orientale. Durante l'occupazione araba, poi, fu sede di emirato, fungendo per oltre 40 anni come base per i saraceni che operavano in questa parte del Mediterraneo (a lato, Al Mantiah nella fantasia di Saverio Brillante). Il suo nome durante il periodo bizantino doveva essere Nepetia, nome che deriva dal greco "Nuovo Posto".

L'area che oggi è territorio comunale della Città di Amantea (28,63 kmq su 14 km di costa) è stata abitata anche in età classiche. Sensazionali ritrovamenti si sono avuti (e si continuano ad avere) sulle alture a sud del centro cittadino, che giungono prima fino alla popolosa frazione di Campora San Giovanni e poi al confine del territorio comunale, cioè al fiume Savuto. Sono zone abitate fin dai tempi protostorici; vi sono poi consistenti tracce di presenze magnogreche e romane.

 

Medioevo fino al 1700

La discesa dei Normanni nel meridione d'Italia (Amantea è occupata nel 1065) segna la fine delle dominazioni che . giungono dall'Oriente: la Calabria cessa di essere un luogo Occidentale rispetto alla Grecia, a Bisanzio e alle Terre degli Arabi, divenendo Meridionale rispetto a Napoli, Roma e, oggi, all’Europa. La storia medioevale di Amantea (e comunque fino alla fine del 1700, tra Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni) è principalmente caratterizzata 1) dall’essere dichiarata città libera, non infeudata, quindi con delle interessanti ed uniche vicende politiche cittadine; 2) dalle importanti agevolazioni di cui gode l’attività commerciale, che la fanno luogo di documentati traffici per l’interno della regione, per Napoli e Salerno, per le Isole Lipari e la Sicilia; e, infine, 3) dalla speciale difficoltà che incontra ogni esercito nel prenderne possesso, sia in occasione di rivolte ed insurrezioni locali, sia in occasione di guerre che interessano l’intera Italia Meridionale. Da ricordare, ad onore delle fiorenti tradizioni marinare, che la città partecipò con una propria nave alla battaglia di Lepanto nel 1571. Bisogna anche ricordare la presenza di molti istituti e ordini monastici, specialmente durante il 1700, quando in città si svolge una intensa vita religiosa, che ancora oggi è un tratto sociale distintivo della città; le più importanti chiese monumentali cittadine alla fine del Settecento erano già state costruite: la chiesa e il convento del Gesuiti, la chiesa madre di San Biagio, la chiesa del Carmine e quella dei Cappuccini (nell'immagine in alto, un disegno della fine del 1600 dell'abate Giovan Battista Pacichelli). Dal punto di vista monumentale, la chiesa e l'annesso convento di San Bernardino da Siena, del 1400, è il monumento più rappresentativo della città; di stile tardogotico, conserva opere in marmo di notevole bellezza. 

 

 

L'Assedio del 1806-7

Durante l'inverno del 1806-7, nel quadro dei guerreggiamenti che in Calabria e nel Meridione d'Italia oppongono i Francesi napoleonici ai borboniani  (alleati a inglesi e austriaci), Amantea vive il momento più esaltante della propria  storia ormai millenaria; è l'ultima città calabrese che, dopo un lungo ed eroico assedio, cade di fronte a ingenti forze francesi. Innumerevoli sono gli eroici episodi durante due mesi di assedio, contro 5.000 soldati napoleonici, muniti di potenti mezzi di artiglieria (nell'immagine, Attacco notturno del 12 dicembre 1806, da una stampa del 1830). La città cadde il 6 febbraio del 1807 quando i francesi fanno saltare un settore delle mura di cinta con una potente carica esplosiva, e ancora dopo lo scoppio gli assediati non si arresero: infatti gli assalitori, anche dopo essere penetrati in città, furono costretti a combattere per le strade e a fucilare rivoltosi anche nei mesi successivi. In città erano confluiti tutti i più famosi briganti calabresi, i più abili guerriglieri del tempo: Fra Diavolo, Re Curemme, Francatrippa, Necco di Scalea, Panedigrano... Dopo la resa, i Francesi distruggono le mura di cinta e il castello, scelta orribile e foriera di disastrose conseguenze che ancora oggi la città paga. Il poeta Pasquale Furgiuele (Amantea, 1830-1856) dedicherà a queste eroiche gesta versi di grande lirismo e intensità.

 

 

Amantea oggi
Nel corso di questi ultimi due secoli, la vita cittadina si è spostata lentamente verso la Marina, ai piedi della collina del Castello e del Centro Storico di origine medievale, urbanizzando una consistente fetta di territorio. Oggi la città è un movimentato centro commerciale e di transito, con un'antica tradizione marinara ancora viva e con una notevole presenza di aziende che operano nel turismo, nel confezionamento di prodotti tipici (sardine, alici, tonno, novellame, fichi, peperoncini, cipolle, olio, vino...); famosa è la Fiera di Amantea, con numerosi espositori che fra il 30 Ottobre e il 2 Novembre riempiono di bancarelle la città moderna. Notevole importanza, sia a livello di consumo locale che a livello turistico nei mesi estivi, è il Mercato Domenicale (si tiene dal XV secolo), dove giornalmente confluisce la produzione agricola del vasto comprensorio; importanti, inoltre, sono varie economie legate all'edilizia. La città conserva una notevole vita religiosa, che fa capo alle singole chiese, alle parrocchie o alle antiche confraternite; la processione del Venerdì Santo di Pasqua è forse l'evento religioso più importante. Amantea è inoltre ricca di individualità operose nel campo della pittura e della scultura, della musica, delle lettere; nel cinema, negli sport, nell'artigianato. La città è poi sede di vari indirizzi scolastici di istruzione superiore. Vi sono inoltre molti servizi inerenti al settore terziario, nazionale o regionale; per altri, i cittadini della vecchia Al Mantiah fanno capo a Paola, a Cosenza o a Catanzaro.