Come ogni essere vivente, l'albero si adatta all'ambiente in cui cresce
e il legno porta le tracce di queste vicissitudini. Deformazioni del tronco
(curvature, torsioni) possono essere provocate da un vento che soffia costantemente
in una direzione; da nevi o acque di disgelo che scendono periodicamente
lungo un pendio.
Vecchie ferite cicatrizzate possono provocare protuberanze sul tronco. Tumori
di origine traumatica sui tronchi di olmi, frassini, noci, olivi, betulle
causano protuberanze spugnose impropriamente chiamate radiche (la vera radica
è in realtà la radice e il ceppo dell'erica arborea).
Anche l'albero colpito dal fulmine può riprendersi e continuare a
crescere, ma la ferita rimarginata lascerà la sua traccia nel legno
all'interno del tronco. Sempre a traumi possono risalire distorsioni delle
fibre, eccentricità del midollo e conseguenti irregolarità
degli anelli (lunature), irregolarità di spessore fra i diversi tessuti.
Oltre agli agenti atmosferici, anche gli animali contribuiscono alla modificazione
del legno. Uccelli e insetti che ne forano lo spessore per ricercare larve
o altro cibo; vermi e bachi che, nutrendosi di lignina, scavano nei tronchi
lunghe gallerie per raggiungere i vasi linfatici più interni; roditori
che usano l'albero come tana o deposito di provviste; erbivori che ne strappano
le fronde per mangiarle, mammiferi di vario tipo che sottopongono gli alberi
a traumi e urti più o meno volontari.
Ma l'animale che danneggia maggiormente gli alberi è l'uomo. Fra
l'altro non utilizza che una minima parte del legno che ricava abbattendo
e distruggendo le piante.
I falegnami provetti ancora poco tempo fa sapevano utilizzare anche il legno
che presentava le tracce della vita dell'albero, sfruttandole proprio come
caratteristiche estetiche o funzionali in base alle quali impostare il lavoro.
Oggi, per la lavorazione industriale del legno e per i lavori casalinghi
di un falegname della domenica è consigliabile usare un legno perfetto,
senza nodi, irregolarità, curvature.
Il legname che ne presenti però non viene scartato. Tutte le assi
che rivelino imperfezioni, i ritagli, i rami troppo sottili, o ricurvi,
le radici, vengono utilizzati nell'industria per la preparazione di particolari
semilavorati di cui parleremo molto più ampiamente nel capitolo successivo.
Lavori in Legno - © Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.