L'incollaggio


Con i nuovi adesivi possiamo costruire mobili senza chiodi, viti o incastri


La maggior parte degli adesivi attuali sono di origine sintetica.
Il graduale abbandono delle colle vegetali o animali, si deve alla loro minor tenacia e ai loro tempi di solidificazione di gran lunga superiore, rispetto ai moderni prodotti sintetici.
La colla da legno per eccellenza è quella vinilica; il suo acquisto deve però essere valutato con attenzione.
Innanzitutto non deve contenere troppi caricanti tipo farina di castagne o altri, che la gonfiano a scapito della purezza. Deve avere resistenza anche a contatto con acqua o umidità, essere inattaccabile e naturalmente essere di facile applicazione, unita alla velocità di presa.
Una buona colla vinilica ha un aspetto preciso. Risulta pastosa, poco fluida e priva di grumi o pellicole superficiali, che denotano il suo invecchiamento.
Come si usano le colle viniliche? Semplicemente, spalmandole con il pennello, che alla fine di ogni lavoro bisogna ricordarsi di lavare con acqua corrente.
Quando usiamo la colla vinilica? In molte situazioni, ma soprattutto quando occorre far aderire due tavole di testa o di coste, negli incastri e nelle giunzioni con spine. Bisogna tener conto che le teste del legno sono molto più porose delle parti piane, quindi maggiormente assorbenti. Dunque perché il poro si vada a saturare, dobbiamo mettere molta colla. Naturalmente, anche queste aree più ristrette vanno accuratamente pulite, proprio perché essendo limitate, offrono una minor presa globale, rispetto alle parti piane e la pulizia favorisce l’azione degli adesivi.
Una volta rispettati questi accorgimenti dobbiamo solo assemblare correttamente e pressare.
Per tenere pressati tra di loro due o più pezzi ed ottenere risultati soddisfacenti si possono usare più sistemi come corde, cinghie o morsetti. Il primo, più semplice, viene per lo più usato qunbdo si devono bloccare tra di loro serie di listelli o blocchetti disposti irregolarmente, o dovendo assemblare strutture articolate, come una sedia, o dove l’aiuto dei sergenti o dei morsetti creerebbe problemi di numero e spazio. Basta solo legare la forma, tirare la corda per metterla in pressione e proteggere gli spigoli del legno con pezzetti di stoffa.
I morsetti invece sono indispensabili in tutti i casi di oncollaggi tra strutture angolari e compatte.
La prima qualità di buon morsetto è la robustezza, quindi la praticità ed infine la larghezza di presa.
Per unire superfici piane è necessario invece adoperare glmi adesivi cosiddetti a contatto. Sono per lo più indicati per unire fogli di fòrmica o piallacci al supporto, generalmente in truciolare. Quieste colle, possiedono notevole tenacia, ma sono molto più costose delle colle viniliche, e se usate per lavori di grosse dimensioni, non convenienti.
Per adoperarle nel modo giusto, occorre fra un minimo di attenzione. Dopo avere pulito accuratamente le superfici che vanno a contatto, si spalma la colla, con una spatola a denti, su entrambi i piani da incollare; si attende la formazione del film adesivo, cioè si verifica che il collante sia asciutto, poi si sovrappongono i piani.
Quando si tratta di mettere in posa fogli di fòrmica, effettuare impiallacciature, sopra pannelli di multistrato, la preparazione delle aree di contatto, deve essere accurata. Soprattutto in questi casi, dove la base di legno è meno porosa, dobbiamo creare una condizione ideale di contatto. Perciò pialleremo il piano in modo da lasciargli delle piccole scanalature. Queste permettono alla colla di infiltrarsi meglio, riducendo al minimo la possibilità che vengano a formarsi bolle d’aria nella sovrapposizione delle parti. Fatto questo, togliamo ogni traccia di segatura, polvere o altri agenti che possano disturbare la tenuta. Qiuindi possiamo spalmare il collante. Negli incollaggi piani, è importante che la quantità di liquido non sia eccessiva. Il liquido non deve debordare, perché potrebbe creare strati impermeabili e fastidiosi nella successiva mordenzatura.
Il medesimo, procedimento vale per l’incollaggio di lastre di legno.

Il Legno - © Edifai 1991