La levigatura


Un’operazione indispensabile per preparare il legno alla fase finale della verniciatura


Uno degli ultimi interventi, prima di considerare finito il lavoro, è quello della lisciatura.
Una buona lisciatura può essere fatta a mano o con una levigatrice elettrica. Se lavoriamo manualmente, occorre della carta vetrata, che sistemeremo su un blocchetto di legno, per poter meglio manovrare sul piano. All’occorrenza, se dobbiamo levigare cornici o parti sagomate, possiamo adoperare una spugna, sulla quale avvolgeremo la carta.
Dapprima, visto che la superficie è ancora ruvida, si carteggia con carta a grana grossa, per pareggiare le asperità più evidenti, mentre in seguito si dà il tocco finale ripassando con carta e grana più fine. Non bisogna mai avere fretta.
Una carteggiatura fatta male corrisponde ad un basso livello di rifinitura e al momento di verniciare si ha un mediocre risultato.
Anche la carta vetrata deve essere passata lungo la direzione delle fibre, senza premere, ma dandole un movimento quasi rotatorio, delicato e regolare.
Particolarmente utili si rivelano le lime-raspe Surform che si usano come un piallino: sulla syola sono riportate delle lame taglienti, distribuite con varie intensità.
La medesima operazione può essere svolta mediante l’azione di una levigatrice orbitale, con tutti i vantaggi che si possono avere dall’apporto di una macchina elettrica. La levigatrice è dotata di un motore e di una base d’appoggio sulla quale viene messa la carta abrasiva. Il suo motore agisce ad un regime di circa 3000 giri al minuto, facendo compiere alla suola dei movimenti orbitali in quanto sono guidato da una gola di forma ovoidale.
La levigatrice orbitale rivela la sua maggiore utilità quando dobbiamo lavorare entro spazi ristretti o circoscritti da risalti. Essendo appunto orbitale, tende a frantumare la vena del legno, spostandosi di 90° rispetto ad essa.
La levigatrice orbitale non deve essere confusa con una specie di piallatrice o raspa meccanica.
Essa leviga, cioè liscia, senza erodere la superficie, se non di pochi decimi di millimetri. Dunque non è in grado di alterare spessori o profili di modanature. La si usa proprio per rifinire, per eliminare graffi, errori di tracciatura, abrasioni e quindi dare al piano una certa omogeneità nell’aspetto.
Naturalmente la consistenza dell’abrasione, è determinata esclusivamente dalla grossezza della grana della carta abrasiva, che viene inserita fra le pinze della macchina. Nell’acquisto, è molto importante tenere presenti le dimensioni della suola. Le sue pinze devono contenere esattamente una frazione di foglio di carta abrasiva in formato standard. Una levigatrice con platirello troppo grande o troppo piccolo, ci porta ad un consumo eccessivo di carta vetrata, proprio in dipendenza dei tagli a misura, peraltro poco pratici. Quando si usa una levigatrice non bisogna mai pressare. I movimenti vanno distribuiti con calma, avanti e indietro, fino a quando la superficie del piano presenta la medesima lisciatura.
Molto utili risultano poi le levigatrici a nastro che permettono, grazie ai rulli rotanti su cui scorrono i nastri abrasivi, di effettuare rimozioni veloci di vernici, stucchi, incrostazioni, resine da grandi superfici e di materiale diverso, come metallo, legno, intonaco, ecc. Inoltre grazie alla gamma di nastri disponibili è possibile eseguire complessi lavori di sagomatura, levigatura e smussatura.
Prima di procedere alla verniciatura, tutte le parti vanno accuratamente pulite per eliminare ogni traccia di polvere e segatura.

Il Legno - © Edifai 1991