Il rivestimento del legno


Un legno rovinato o di poco pregio può essere nobilitato incollandoci sopra fogli di piallaccio o di laminato plastico


L’impiallacciatura è un ingegnoso sistema che ci permette di nobilitare superfici realizzate con legno di scarso pregio o per fare rivivere vecchi mobili, ancora funzionali, ma abbandonati per il loro aspetto poco estetico. Si tratta in pratica di applicare sulla superficie di qualsiasi legno un foglio finissimo, detto “piallaccio”, il cui spessore varia da 0,7 a 3 mm, che viene ricavato da un’essenza pregiata.
In commercio il piallaccio può essere reperito con molta facilità, nei supermercati del legno o nei negozi specializzati, ed è venduto in due versioni. La prima, generalmente più diffusa per la facilità con la quale si lavora, consiste nel piallaccio già supportato da un leggero pannello di compensato. La seconda, invece, è il foglio puro e semplice, arrotolato e venduto a metri quadri. Per applicare un piallaccio basta avere precisione nel taglio, eseguito con l’utensile adatto, e preparare adeguatamente la superficie che lo riceve.
Dobbiamo anche munirci di una sega per impiallacciature, che si differenzia dalle altre perché ha denti molto fini e fitti, proprio per evitare di scheggiare la tavola.
Se lavoriamo col primo tipo di piallaccio, si inizia col fissarlo saldamente su uno spessore che funge da contropiano e attutisce il movimento della sega.
Quindi seghiamo, con movimento lento e costante, cercando di rimanere un poco all’esterno della riga di tracciatura. Una volta messo il piallaccio in posa, togliamo la parte che avanza senza rischiare adesso di tagliare più del necessario. Fatto questo, passiamo a preparare la superficie da impiallacciare. Una volta levigata correttamente, la ripassiamo con una pialla dotata di lama dentata per creare la rugosità necessaria per una buona presa dell’adesivo.
Se decidiamo per l’adesivo vinilico, basta usare un pennello e spalmarlo in modo uniforme, senza eccedere e facendo attenzione che non si formino grumi. Quindi mettiamo che fra esso e la tavola, vengano a formarsi delle bolle d’aria. Per rimediare, occorre battere sul piallaccio con un mazzuolo di legno. Si eliminano le tracce di colla, fintanto che è umida, sia dalla parte visibile del piallaccio che dalla bordatura: questo procedimento è importante, se poi vogliamo mordenzare senza impedimento. Serriamo negli appositi morsetti la nostra struttura, lasciandovela fino ad essiccazione del collante.
Se abbiamo deciso di adoperare colla a contatto, dobbiamo operare in modo diverso. La si stende uniformemente, si attende che asciughi e si mette in posa il piallaccio. Anche in questo caso battiamo con il mazzuolo, per assestare e fissare fra loro i due piani.
Per finire il lavoro (quando ad esempio abbiamo impiallacciato la superficie di un tavolo o le antine di un pensile), dobbiamo rifinire anche i bordi. In vendita vi sono dei rotoli per bordature, di varia altezza, che possono essere applicati a caldo. Infatti possiedono una faccia preincollata, che possiamo far aderire passandovi sopra un normale ferro da stiro.
Vediamo, invece, come si lavora, se abbiamo scelto il foglio sottile di piallaccio, privo di supporto. Solitamente, questi fogli, vengono venduti con misure standard. Hanno una lunghezza di circa 250 cm e una larghezza variante fra i 10 e i 40 cm. Risulta evidente che, volendo, impiallacciare superfici di una certa grandezza, dobbiamo unire fra loro più strisce di piallaccio. Usiamo della carta adesiva, apposita, con la quale uniamo dal lato a vista i vari pezzi di piallaccio. Quindi stendiamo il piallaccio sulla nostra superficie, che deve essere priva della più piccola asperità, che altrimenti trasparirebbe inevitabilmente. Per stenderlo con precisione, il piallaccio deve essere prima bagnato (o per immersione o con una spugnatura abbondante). Lo stendiamo sul piano da impiallacciare, verifichiamo l’esattezza delle misure, sempre meglio se un po’ abbondanti, e passiamo ad incollare nel solito modo. Stringiamo il tutto in morsetti da impiallacciatore a placche larghe, applicandoli dapprima in centro, in modo da far debordare la colla ed evitare sempre la formazione di bolle d’aria. Ad essiccazione avvenuta, possiamo togliere la carta adesiva con l’aiuto di un raschietto di plastica e di una spugna umida. Infine, con uno speciale cutter, tagliamo il piallaccio ai bordi. Questo piallaccio, un poco più delicato di quello supportato, è più indicato per la costruzione di mobili di un certo pregio, visto che il risultato finale è di sicuro effetto.

Il Legno - © Edifai 1991