|
Ersilietta
Gabrielli si propone, al mondo dell'arte contemporanea, con una produzione
artistica di notevole qualità, che si configura nella realizzazione di
opere scultoree su basi piane, prevalentemente circolari, che si possono
collocare nel grande filone dei "bassorilievi", certamente
vicine alle correnti artistiche "post-moderne". A BORGHINI |
Curriculum artistico | |
"L'araba fenice" 1996 |
|
Un inno alla materia il lavoro della Gabrielli.
Materia
esuberante, colata lavica esplosa dalle cavità profonde dell'io, che si
addensa, si raggruma senza un ordine apparente. La casualità, le cui leggi ci
sono ancora ignote, regna sovrana. Le masse scure sembrano avere inghiottito
ogni residuo di luce. Addossate al nucleo originario, ma distanti qualche
milione di anni, stratificazioni più affinate testimoniano dell'azione
costante e incessante del tempo, come se lo stesso si facesse carico di
ordinare, di dare un senso all'insieme magmatico: un demiurgo che lima,
livella, spiana, vince l'inerzia delle masse fino a modellarle in forme
"via via più regolari e che si arricchiscono di lucentezze cromatiche,
prima prigioniere dell'impasto informe, poi affrancate dall'azione redentrice
del tempo. D.P. GALEOTA |
|
Come significativi e irripetibili episodi della storia dell'umanità, le opere di Ersilietta Gabrielli entrano a buon diritto nella testimonianza di un arte che da millenni ripete il lento ma costante lavoro della natura. Esse rappresentano la registrazione del fluire del tempo, del comporsi e del disgregarsi degli elementi primi come la terra, l'acqua, il fuoco, nella più assoluta originalità delle loro definizioni formali, come radici dell'essere, come urgenza di sollecitazioni primordiali che nascono nel suo animo, prima che nel suo pensiero. |
'"Trasparenze" 1995 |
Una dimensione intuitiva di valori che concretizzano il meraviglioso ed infinito rapporto uomo-materia, creazione-natura. Valori estetici assurti dalla Gabrielli a forme di espressione che significano realtà. Una realtà situata senza riserve nello slancio vitale di proposte simboliche universali. L'accuratezza, la serietà e soprattutto l'originalità dell'artista offrono il racconto, antico e moderno insieme, di quelle "particelle" di eternità, plasma- te, modellate, dipinte con quell'arcana solennità che solo l'argilla, nella sua ammagante naturalezza, può possedere e quindi donare al "mito" dell'arte della ceramica. Cultura e fantasia tendono a trasferire nelle sue forme l'esperienza di tecniche che vivono da sempre e si dilatano nel tempo come concretezza di elementi. Argilla bianca con chamotte, vetro, rame, lava dell'Etna s'impastano con una particolarissima sensualità cromatica riportata dall'antica tecnica di cottura Raku del '600 giapponese alla pienezza mediterranea, nel gioco stilistico ed emotivo delle armonie di forma e colore. Immagini e superfici che si lacerano, che si graffiano, che si combinano, che si illuminano nel grande evento materico, secondo la trama di una profonda e passionale ricchezza interiore, di quella autentica che non soffre limiti, che può interpolare lo sviluppo di corpi nodosi delle sue particolarissime sculture con le inedite fusioni che nascono tra le sue mani come necessità di evoluzione del mistero creativo. N.BIANCHI |