Come nasce il Ducatone

La storia dell'acquedotto del Ducatone è strettamente collegata a quella del canale Carmignano, essendo l''uno la derivazione dell''altro. Il De' Sivo, nel suo testo "Storia di Galazia Campana e di Maddaloni", pubblicato nel 1860-65, afferma che "gli orti nostri sono irrigati dalle acque del Ducatone; cioè da quell'acqua ch'esce da un canaletto del diametro d'una moneta di ducato, la quale viene pel rinomato canale Carmignano, che disseta Napoli".

Aggiunge:" Questa parte fu per convenzione data al duca quando concedette il passaggio nelle sue terre a quel canale".

Dunque il duca Carafa, come confermano altri documenti, stabilì nell'anno 1628, una convenzione con Cesare Carmignano secondo la quale, in cambio della concessione di antichi formali e del passaggio per le sue terre, il Carmignano s'impegnava a rifornire il duca di tanta acqua quanto bastava al funzionamento di "un mulino di Tomoli 60".

Questa deviazione d'acqua dal canale Carmignano era quella appunto del Ducatone.

Marino, figlio minore di Diomede V° Carafa, nel 1688 circa, fece costruire a Maddaloni il mulino, utilizzando proprio le acque, che già vi passavano, dell'acquedotto del Carmignano.

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