LABORATORIO DI SCRITTURA
CONTENUTO DEL GIORNALINO N.2 a.s.2002-2003
Nota degli editori
Il
nostro giornalino ritorna dopo alcuni mesi.
Questa edizione è ricca di notizie e fatti straordinari.
La terza e ultima edizione uscirà a giugno, prima della
fine dell’anno scolastico.
FATTI SCOLASTICI
NATALE A SCUOLA
Il
23 dicembre presso la scuola elementare sono stati invitati gli alunni
e le insegnanti della scuola materna, gli alunni della prima media,
il Capo d’Istituto e il Sindaco.Sono
state eseguite canzoni e recite.
La scuola materna si è presentata con due canzoni e una poesia .
Anche gli alunni stranieri della scuola elementare si sono esibiti:
hanno recitato una poesia ciascuno e
hanno cantato una canzone tutti insieme.
La classe prima elementare si è esibita con una canzone.
La seconda elementare ha presentato due canzoni, una delle quali in inglese.
La terza ha proseguito con una canzone e una poesia recitate all’I.N.R.C.A.
(istituto per il riposo e la cura degli anziani) per rallegrare gli anziani.
Alcune bambine della terza hanno debuttato con un balletto, mentre gli alunni
della quarta hanno cantato.
La quinta ha drammatizzato un brano scritto dai ragazzi stessi, mettendo
in luce i problemi nel mondo e le soluzioni, poi ha cantato una canzone di
Eros Ramazzotti, inerente il tema trattato.
Infine tutti insieme dalla prima alla quinta hanno intonato la canzone
“Happy day” in inglese.
Questa manifestazione è stata presentata da due ragazzine della quinta.
Riportiamo
di seguito il testo della recita e la
canzone
Attore
1: -Ehi ragazzi come state? (nessuno risponde)
Che cosa vi succede? Siete così strani (silenzio)
Attore
2:- Ma non vedi? Non ti accorgi di ciò sta succedendo nel mondo? Guarda.
Attore
3:-Ci sono milioni di persone che soffrono e muoiono di fame e di sete a
causa del nostro egoismo.
Attore
4:- Ci sono molti delitti, persino le madri uccidono i propri figli.
Attore
5:- È crudele e scandaloso che una mamma uccida il proprio figlio prima
ancora che nasca. E pensare che delle coppie non hanno nemmeno un figlio e
lo cercano ansiosamente per anni.
Attore
6:- Ci sono molti giovani che muoiono a causa della droga poiché
persone senza scrupolo spacciano questo veleno per scopo di lucro.
Attore
7:- Molti paesi sono insanguinati dalla cattiveria degli uomini che
per contrasti religiosi, territoriali ed economici uccidono i loro fratelli.
Attore
8:- Milioni di bambini non possono giocare felici e non ricevono
un’adeguata istruzione anzi sono costretti a lavorare duramente.
Attore
9:- Neanche l’ambiente viene rispettato, ci autodistruggiamo,
stiamo trasformando Madre Terra in una grande discarica.
Attore
10:- Le persone in questi tempi si sentono sempre più angosciate,
sole, preoccupate, tristi e depresse.
Attore
11:- Gli uomini sono presi dalla smania di guadagno e ogni giorno
fanno una corsa contro il tempo.
Attore
12:- Molti anziani, sempre più spesso, vengono portati nelle case di
riposo e dimenticati dai loro familiari.
Attore
13:- Molta gente non apprezza il valore della vita e ricorre al suicidio
come mezzo per risolvere le difficoltà economiche, familiari e affettive.
Attore
14:- Le donne che provengono dai paesi più poveri migrano per
trovare un lavoro, ma spesso vengono costrette a prostituirsi: una forma
moderna di schiavitù
Attore
15:- In tante zone è diffuso il terrorismo che provoca numerose
vittime innocenti per vendetta o motivi banali.
Attore
16: - È scandaloso che in certi Paesi tanti bambini, a causa dell’odio,
siano vittime della guerra, costretti ad imbracciare le armi in tenera età.
Attore
17: - Non è giusto che dei minorenni siano sfruttati dalla malvivenza
e utilizzati per compiere estorsioni, spacciare droga, dato che non sono puniti
dalla legge.
Attore
18: - Molti adulti non sono soddisfatti del loro lavoro. Si sentono stressati
e non ne comprendono il grande valore. Neanche i giovani sanno più cogliere la
grande occasione offerta dallo studio e lo affrontano con sempre minore
interesse.
Attore
19: - Persiste ancora la “piaga” del razzismo; non è giusto sentirsi
superiori agli altri, perché siamo tutti uguali.
Attore
20: - Noi ragazzi accettiamo tutto questo?
CORO:
- No, cambiamo!!!!
Attore
21: - Non sarà facile! Siamo piccoli noi! Siamo ragazzi!
Attore
22: - Ma siamo il futuro, gli uomini del domani!
Attore
23: - Io ho un’idea!
Attore
24: - Anch’io
Attore
25: - Anch’io
Attore
26: - Anch’io
Attore27:
-Dobbiamo essere più buoni e generosi e lottare per la pace!
Attore
28: - Abbasso la guerra!
Attore 29: -Lottiamo per il
rispetto della vita, il bene più prezioso che
Dio ci ha donato!
Attore
30: -Rispettiamo la natura!
Attore
31: -Diciamo no alla guerra, tutti i popoli vivano pacificamente!
Attore
32: -“Droghiamoci” d’amore!
Attore
33: -Rispettiamo i diritti dei bambini e dei più deboli!
Attore
34: -Riscopriamo l’amicizia e la solidarietà!
Attore
35: -Cerchiamo ciò che ci accomuna agli altri e lasciamo da parte ciò
che ci divide!
Attore
36: -Non bisogna abbattersi, ma affrontare i problemi della vita,
chiedere aiuto agli amici fidati e non considerarsi una nullità!
Attore
37: -Dobbiamo saper aiutare e saper chiedere soccorso quando
ne abbiamo bisogno!
Attore
38: -Tentiamo di risolvere i problemi in maniera pacifica e legale!
Attore
39: -Tendiamo la mano ai nostri fratelli più bisognosi!
Attore
40: -Lasciamo i bambini in pace e in armonia, liberi di divertirsi
e di giocare!
Attore
41: -Ma io queste parole le avevo già sentite.
Attore
42: -E’ vero, anch’io!
Attore
43: - Ma chi le aveva dette?
Attore
44: -Aspettate…Ci sono! Gesù 2000 anni fa.
Attore
45: -Ma che sciocchi gli uomini le hanno dimenticate!
Attore
46: -Ora che sta per arrivare il Natale riscopriamo
il suo messaggio
d’amore e impegniamoci tutti a costruire la pace
CORO:
Sììììììì (entusiasmo generale)
Attore
47: -Per cominciare intoniamo una canzone.
“SE
BASTASSE UNA CANZONE”
(di
Eros Ramazzotti)
Se
bastasse una bella canzone a far piovere amore
si
potrebbe cantarla un milione,
un
milione di volte.
Bastasse
già, bastasse già
non
ci vorrebbe poi tanto a imparare ad
amare di più.
Se
bastasse una vera canzone per convincere gli altri
si
potrebbe cantarla più forte visto che siamo in tanti
Fosse
così, fosse così
Non
si dovrebbe lottare per farsi sentire di più.
Se
bastasse una buona canzone
a
far dare una mano
si
potrebbe trovarla nel cuore
senza
andare lontano.
Bastasse
già, bastasse già
Non
ci sarebbe bisogno di chiedere la carità.
Dedicata
a tutti quelli che
Sono
allo sbando
Dedicato
a tutti quelli che
non
hanno avuto ancora niente
e
sono ai margini da sempre
Dedicato
a tutti quelli che
stanno
aspettando
Dedicato
a tutti quelli che
rimangono
dei sognatori
per
questo sempre più da soli.
Se
bastasse una grande canzone per parlare di pace
si
potrebbe chiamarla per nome
aggiungendo
una voce
e
un'altra poi… e un'altra poi…
finché
diventa di un solo colore più vivo che mai.
Dedicato
a tutti che
sono
allo sbando
Dedicato
a tutti quelli che
hanno
provato ad inventare
una
canzone per cambiare
Dedicato
tutti quelli che
stanno aspettando
Dedicato
a tutti quelli che
venuti
su con troppo vento
quel
tempo gli è rimasto dentro.
Dedicato
a tutti quelli che
in
ogni senso
Hanno
creduto, cercato e voluto che fosse così.
TEATRO A JESI
Locandina
dello spettacolo
Anche quest’anno le nostre maestre ci hanno
accompagnato
al teatro “Pergolesi” di Jesi per assistere ad una rappresentazione
teatrale intitolata “Kuore”!
Lo scuolabus in meno di un’ora ci ha
portati davanti al teatro
dove abbiamo fatto uno spuntino in attesa di entrare.
Era abbastanza caldo forse perché ero incuriosito oppure perché
ero allegro sia per i momenti di svago nel pullman sia per l’esperienza
che stavamo vivendo.
Finalmente siamo entrati nel teatro, nel corridoio, lungo le pareti,
c’erano delle sculture di personaggi importanti. Arrivati in platea
osservavo sbalordito la bellezza del teatro, anche se lo conoscevo
già per avervi assistito ad altri spettacoli negli anni scorsi.
Il soffitto è tutto dipinto, arricchito con dorature, le immagini
raffigurano rose, piante intrecciate ed al centro è appeso un grande
lampadario di cristallo.
La platea è circondata da vari palchi divisi su tre piani e in alto c’è il
loggione.
Sul palco erano sistemati due banchi ed una lavagna-sipario
con su scritto “Kuore”.
Lo spettacolo stava iniziando. In esso si fa un paragone tra i ragazzi
di oggi con quelli di centocinquant’anni fa.
La storia era divisa in vari episodi ed era il bidello che a fine giornata
ripuliva l’aula e contemporaneamente congiungeva le varie parti del
racconto.
L’episodio della “Vedetta Lombarda” ha come protagonista
un bambino al quale era stato ordinato di arrampicarsi su di
un albero per vedere se arrivavano gli Austriaci e, mentre era
in osservazione, venne ucciso da una fucilata.
Nelle altre scene si parlava della morte di Garrone, del ferimento
di un uomo colpito da Franti che gli aveva tirato una palla di neve
nell’occhio e dei quiz, criticando con essi anche la televisione.
Gli attori erano solo tre, quindi si dovevano cambiare spesso d’abito,
solo il bidello era sempre vestito allo stesso modo. Finito lo spettacolo
in fretta e furia siamo andati al pullman per riprendere la strada di casa.
Si può dire che lo spettacolo sia stato gradevole anche se qualche
episodio, devo confessarlo, non l’avevo capito.
CONCORSO
BANDA MUSICALE
La
premiazione del Concorso c’è stata il giorno 26 dicembre
in occasione del Concerto di Natale. Lo spettacolo è cominciato
alle 10:00 e si è concluso verso mezzanotte.
La banda ha suonato dei brani
per la maggior parte
natalizi tra
questi una canzone di un musical di nome “Jesus Christ Super Star”.
L’oratorio era stracolmo!! Nell’intervallo è avvenuta la premiazione.
Quando i ragazzi della quarta hanno finito, io avevo il cuore in gola,
lo stomaco mi faceva talmente male da farmi pensare di non riuscire
a non salire sul palco.
Avevo le gambe che mi tremavano, riuscivo a mala pena a muovere
il busto per via dello stomaco.
Appena il presentatore ha annunciato:
-Ed ora, i ragazzini della quinta ci illustreranno il loro lavoro. Prego salite,
salite.
Mi ha preso una tremarella generale, si sentiva che tremavo fino a 10 metri.
Appena saliti sul palco Luisa, una mia compagna ha letto poche righe
mentre i fotografi hanno scattato foto all’impazzata. I lavori sono stati
giudicati a pari merito e quindi abbiamo vinto un buono premio di
circa € 250,00. Che emozione!!
CARNEVALE A SCUOLA
Cara
Gessy (è il nome con il quale chiamo sempre il mio diario),
vorrei svelarti questo “segreto”, mi prometti che non lo spiffererai a
nessun altro? Ma che sciocca, sei una cosa, non una persona! Mi scuserai,
ma sono abituata a dirlo tutte le volte che racconto un’esperienza. Questa
mi è talmente piaciuta che vorrei riviverla con te.
È già mattina, non ho sentito la sveglia per il sonno: ieri sono andata a
letto
molto tardi. Mia madre con aria molto tranquilla mi sveglia e io le chiedo:
- Posso riposarmi altri cinque minuti?
Con il tono della mia voce dimostro di essere in difficoltà, riesco a
convincerla
e ad ottenere il tempo richiesto. Sta per passare il pulmino e io disperata
scendo dal letto perché penso di essere in ritardo. Mangio molto velocemente,
mi vesto e vado a scuola. Appena arrivata poso i dolcetti in un’aula, mi reco
in
un’altra stanza nella quale ci sono i banchi disposti in cinque gruppi. Io
faccio
parte del quinto gruppo. Per quasi due ore facciamo delle gare di giochi
linguistici.
Alla somma dei punti il mio gruppo è risultato terzo. Verso le 11,00 i miei
compagni ed io facciamo una recita molto bella. Quando diciamo le battute
migliori il pubblico applaude e ride a crepapelle.
Io partecipo nel ruolo di Arlecchino che deve affrontare un esame. Alla fine,
per aver disegnato male ed essermi confuso tra partigiani e parmigiani,
rimedio una bella bocciatura.
Sono vestita da “Figlia dei fiori”, ma voglio indossare il vestito di
Pinocchio
che mi sono portata dietro. Manca una sola ora per la fine della scuola, così
prego la mia amica Lucia di aiutarmi a vestire. Per farlo non impiego
molto
tempo. Mi vergogno ad uscire dal bagno. Sono eccitatissima. Basta! Raccolgo
tutte le mie forze e senza dire nulla decido di entrare in classe. Le gambe mi
tremano, credo di non farcela. A togliermi dall’imbarazzo è stata la maestra
Daniela che, appena arrivata nella stanza, esclama ad alta voce:
- Guardate, Pinocchio! Facciamo una foto a Pinocchio!!
Detto
fatto mi fotografa. La mia maschera suscita
molto entusiasmo, tutti mi
festeggiano. Gessica e Michela, le nipotine della maestra Daniela, si fanno una
foto ricordo con me e ciò mi fa molto piacere. Devo confessarti,
cara Gessy,
che essere al centro dell’attenzione, essere il giullare della classe e la più
notata da tutti mi ha reso molto felice (sarò ambiziosa?).
Quindi , come avrai potuto capire, è stata una mattinata stupenda e divertente,
terminata con una foto di gruppo.
Dimenticavo di dirti… il mio amico Claudio si è travestito da CLAUDIA con un
seno prorompente e un sederino all’insù che agita ad ogni suo passo. Indossa
una minigonna che mostra le sue gambe ossute e una riccioluta parrucca bionda
che si tocca spesso per fare la “spiritosa”. Che tipo da strapazzo!
Ciao, ciao.
GIOCHIAMO CON LE FILASTROCCHE:
“UNO DI NOI”
Amici
guardate, sta arrivando da lontano
Vittorio
che cammina piano piano.
È
un tipo molto speciale
ma
più di tanto a scuola non si vuole impegnare,
nello
sport invece si fa molto apprezzare,
dribbla,
tira, passa: calcio-spettacolo è in grado di fare.
È
un fulmine nel calcolare,
ma
di disegno non vuol sentir parlare.
Morde
la penna anche se non sa di liquirizia
e
lo farà finché non sposerà una certa Cinzia.
Da
grande il commissario vuol fare
e
al mitico Montalbano assomigliare.
Ora
è assai simpatico e sorridente,
in
passato era spesso triste e piangente.
È
basso, magro e scattante
a
pranzo mangerebbe un elefante.
Ha un’intelligenza
alquanto sviluppata,
ma
a volte la lascia inutilizzata.
Di
mattina ha l’alito pesante,
quando
si avvicina scappa via tutta la gente.
Un
cane vorrebbe avere,
ma
la mamma di quadrupedi non vuol sentir parlare.
“LUCKY RAP”
Oggi
è un gran giorno, si spalancan le porte
entra
in classe il nostro giullare di corte
anche
se è di carnagione assai scura
sta
bene con tutti noi dalla pelle chiara.
È
allegro generoso e fa la sua parte
da
bambino qualche volta era in disparte.
Ha
sempre il sorriso stampato in faccia,
ma
quando studia, a volte, s’impaccia.
Ha
i capelli ricci e neri, a guardarlo dà l’impressione
che
sia davvero un indomabile simpaticone;
gli
occhi sono neri e lo sguardo espressivo
anche
nelle avversità è sempre positivo.
È
imprevedibile, bizzarro e vivace,
non
si riesce a zittirlo per quanto è loquace.
Se
i grandi lo rimproverano un po’ abbattuto appare,
ma
ben presto gioviale riesce a tornare.
Ha
il naso un po’ schiacciato,
sembra
proprio che contro un muro abbia urtato.
Di
solito è spontaneo e curioso.
per
le maestre, a volte, fastidioso;
il
suo motto non è studiare
e
perciò le insegnanti fa arrabbiare.
Nigeriano
d.o.c. lui è
e
dalla prima a scuola ogni giorno lui è.
Delle
burle è un gran maestro
ad
una volpe assomiglia il furbastro.
Non
parla in italiano perfetto,
si
esprime spesso in dialetto.
È
il più conosciuto della città
perché
spesso in giro se ne sta.