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Laboratorio storia giornalino continuità 2006-2007

LABORATORIO DI SCRITTURA

CONTENUTO DEL GIORNALINO N.2 a.s.2002-2003

Nota degli editori

Il nostro giornalino ritorna dopo alcuni mesi.
Questa edizione è ricca di notizie e fatti straordinari.
La terza e ultima edizione uscirà a giugno, prima della
fine dell’anno scolastico.

FATTI SCOLASTICI

NATALE A SCUOLA

Il 23 dicembre presso la scuola elementare sono stati invitati gli alunni
e le insegnanti della scuola materna, gli alunni della prima media,
il Capo d’Istituto e il Sindaco.
Sono state eseguite canzoni e recite.
La scuola materna si è presentata con due canzoni e una poesia .
Anche gli alunni stranieri della scuola elementare si sono esibiti:
hanno recitato una poesia ciascuno  e hanno cantato una canzone tutti insieme.
La classe prima elementare si è esibita con una canzone.
La seconda elementare ha presentato due canzoni, una delle quali in inglese.
La terza ha proseguito con una canzone e una poesia recitate all’I.N.R.C.A.
(istituto per il riposo e la cura degli anziani) per rallegrare gli anziani.
Alcune bambine della terza hanno debuttato con un balletto, mentre gli alunni
della quarta hanno cantato.
La quinta ha drammatizzato un brano scritto dai ragazzi stessi, mettendo
in luce i problemi nel mondo e le soluzioni, poi ha cantato una canzone di
Eros Ramazzotti, inerente il tema trattato.
Infine tutti insieme dalla prima alla quinta hanno intonato la canzone
“Happy day” in inglese.
Questa manifestazione è stata presentata da due ragazzine della quinta.
Riportiamo di seguito il testo della recita e  la canzone
Attore 1: -Ehi ragazzi come state? (nessuno risponde)
Che cosa vi succede? Siete così strani (silenzio)

Attore 2:- Ma non vedi? Non ti accorgi di ciò sta succedendo nel mondo? Guarda.

Attore 3:-Ci sono milioni di persone che soffrono e muoiono di fame e di sete a
causa del nostro egoismo.

Attore 4:- Ci sono molti delitti, persino le madri uccidono i propri figli.

Attore 5:- È crudele e scandaloso che una mamma uccida il proprio figlio prima
ancora che nasca. E pensare che delle coppie non hanno nemmeno un figlio e
lo cercano ansiosamente per anni.

Attore 6:- Ci sono molti giovani che muoiono a causa della droga poiché
persone senza scrupolo spacciano questo veleno per scopo di lucro.

Attore 7:- Molti paesi sono insanguinati dalla cattiveria degli uomini che
per contrasti religiosi, territoriali ed economici uccidono i loro fratelli.

Attore 8:- Milioni di bambini non possono giocare felici e non ricevono
un’adeguata istruzione anzi sono costretti a lavorare duramente.

Attore 9:- Neanche l’ambiente viene rispettato, ci autodistruggiamo,
stiamo trasformando Madre Terra in una grande discarica.

Attore 10:- Le persone in questi tempi si sentono sempre più angosciate,
sole, preoccupate, tristi e depresse.

Attore 11:- Gli uomini sono presi dalla smania di guadagno e ogni giorno
fanno una corsa contro il tempo.

Attore 12:- Molti anziani, sempre più spesso, vengono portati nelle case di
riposo e dimenticati dai loro familiari.

Attore 13:- Molta gente non apprezza il valore della vita e ricorre al suicidio
come mezzo per risolvere le difficoltà economiche, familiari e affettive.

Attore 14:- Le donne che provengono dai paesi più poveri migrano per
trovare un lavoro, ma spesso vengono costrette a prostituirsi: una forma
moderna di schiavitù

Attore 15:- In tante zone è diffuso il terrorismo che provoca numerose
vittime innocenti per vendetta o motivi banali.

Attore 16: - È scandaloso che in certi Paesi tanti bambini, a causa dell’odio,
siano vittime della guerra, costretti ad imbracciare le armi in tenera età.

Attore 17: - Non è giusto che dei minorenni siano sfruttati dalla malvivenza
e utilizzati per compiere estorsioni, spacciare droga, dato che non sono puniti
dalla legge.

Attore 18: - Molti adulti non sono soddisfatti del loro lavoro. Si sentono stressati
e non ne comprendono il grande valore. Neanche i giovani sanno più cogliere la
grande occasione offerta dallo studio e lo affrontano con sempre minore interesse.

Attore 19: - Persiste ancora la “piaga” del razzismo; non è giusto sentirsi
superiori agli altri, perché siamo tutti uguali.

Attore 20: - Noi ragazzi accettiamo tutto questo?

CORO: - No, cambiamo!!!!

Attore  21: - Non sarà facile! Siamo piccoli noi! Siamo ragazzi!

Attore 22: - Ma siamo il futuro, gli uomini del domani!

Attore 23: - Io ho un’idea!

Attore 24: - Anch’io

Attore 25: - Anch’io

Attore 26: - Anch’io

Attore27: -Dobbiamo essere più buoni e generosi e lottare per la pace!

Attore 28: - Abbasso la guerra!

Attore 29: -Lottiamo per il rispetto della vita, il bene più prezioso che
Dio ci ha donato!

Attore 30: -Rispettiamo la natura!

Attore 31: -Diciamo no alla guerra, tutti i popoli vivano pacificamente!

Attore 32: -“Droghiamoci” d’amore!

Attore 33: -Rispettiamo i diritti dei bambini e dei più deboli!

Attore 34: -Riscopriamo l’amicizia e la solidarietà!

Attore 35: -Cerchiamo ciò che ci accomuna agli altri e lasciamo da parte ciò
che ci divide!

Attore 36: -Non bisogna abbattersi, ma affrontare i problemi della vita,
chiedere aiuto agli amici fidati e non considerarsi una nullità!

Attore 37: -Dobbiamo saper aiutare e saper chiedere soccorso quando
ne abbiamo bisogno!

Attore 38: -Tentiamo di risolvere i problemi in maniera pacifica e legale!

Attore 39: -Tendiamo la mano ai nostri fratelli più bisognosi!

Attore 40: -Lasciamo i bambini in pace e in armonia, liberi di divertirsi
e di giocare!

Attore 41: -Ma io queste parole le avevo già sentite.

Attore 42: -E’ vero, anch’io!

Attore 43: - Ma chi le aveva dette?

Attore 44: -Aspettate…Ci sono! Gesù 2000 anni fa.

Attore 45: -Ma che sciocchi gli uomini le hanno dimenticate!

Attore 46: -Ora che sta per arrivare il Natale riscopriamo
il suo messaggio
d’amore e impegniamoci tutti a costruire la pace

CORO: Sììììììì (entusiasmo generale)

Attore 47: -Per cominciare intoniamo una canzone.

 “SE BASTASSE UNA CANZONE”

(di Eros Ramazzotti)

Se bastasse una bella canzone a far piovere amore

si potrebbe cantarla un milione,

un milione di volte.

Bastasse già, bastasse già

non ci vorrebbe poi  tanto a imparare ad amare di più.

 

Se bastasse una vera canzone per convincere gli altri

si potrebbe cantarla più forte visto che siamo in tanti

Fosse così, fosse così

Non si dovrebbe lottare per farsi sentire di più.

 

Se bastasse una buona canzone

a far dare una mano

si potrebbe trovarla nel cuore

senza andare lontano.

Bastasse già, bastasse già

Non ci sarebbe bisogno di chiedere la carità.

 

Dedicata a tutti quelli che

Sono allo sbando

Dedicato a tutti quelli che

non hanno avuto ancora niente

e sono ai margini da sempre

Dedicato a tutti quelli che

stanno aspettando

Dedicato a tutti quelli che

rimangono dei sognatori

per questo sempre più da soli.

Se bastasse una grande canzone per parlare di pace

si potrebbe chiamarla per nome

aggiungendo una voce

e un'altra poi… e un'altra poi…

finché diventa di un solo colore più vivo che mai.

 

Dedicato a tutti che

sono allo sbando

Dedicato a tutti quelli che

hanno provato ad inventare

una canzone per cambiare

Dedicato tutti quelli che

stanno  aspettando

Dedicato a tutti quelli che

venuti su con troppo vento

quel tempo gli è rimasto dentro.

Dedicato a tutti quelli che

in ogni senso

Hanno creduto, cercato e voluto che fosse così.

TEATRO A JESI

 

Locandina dello spettacolo

 

 

  Anche quest’anno le nostre maestre ci hanno accompagnato
al teatro “Pergolesi” di Jesi per assistere ad una rappresentazione
teatrale intitolata “Kuore”!
Lo scuolabus in meno di un’ora ci ha portati davanti al teatro
dove abbiamo fatto uno spuntino in attesa di entrare.
Era abbastanza caldo forse perché ero incuriosito oppure perché
ero allegro sia per i momenti di svago nel pullman sia per l’esperienza
che stavamo vivendo.
Finalmente siamo entrati nel teatro, nel corridoio, lungo le pareti,
c’erano delle sculture di personaggi importanti. Arrivati in platea
osservavo sbalordito la bellezza del teatro, anche se lo conoscevo
già per avervi assistito ad altri spettacoli negli anni scorsi.
Il soffitto è tutto dipinto, arricchito con dorature, le immagini
raffigurano rose, piante intrecciate ed al centro è appeso un grande
lampadario di cristallo.
La platea è circondata da vari palchi divisi su tre piani e in alto c’è il
loggione.
Sul palco erano sistemati due banchi ed una lavagna-sipario
con su scritto “Kuore”.
Lo spettacolo stava iniziando. In esso si fa un paragone tra i ragazzi
di oggi con quelli di centocinquant’anni fa.
La storia era divisa in vari episodi ed era il bidello che a fine giornata
ripuliva l’aula e contemporaneamente congiungeva le varie parti del
racconto.
L’episodio della “Vedetta Lombarda” ha come protagonista
un bambino al quale era stato ordinato di arrampicarsi su di
un albero per vedere se arrivavano gli Austriaci e, mentre era
in osservazione, venne ucciso da una fucilata.
Nelle altre scene si parlava della morte di Garrone, del ferimento
di un uomo colpito da Franti che gli aveva tirato una palla di neve
nell’occhio e dei quiz, criticando con essi anche la televisione.
Gli attori erano solo tre, quindi si dovevano cambiare spesso d’abito,
solo il bidello era sempre vestito allo stesso modo. Finito lo spettacolo
in fretta e furia siamo andati al pullman per riprendere la strada di casa.
Si può dire che lo spettacolo sia stato gradevole anche se qualche
episodio, devo confessarlo, non l’avevo capito.

 

CONCORSO BANDA MUSICALE

La premiazione del Concorso c’è stata il giorno 26 dicembre
in occasione del Concerto di Natale. Lo spettacolo è cominciato
alle 10:00 e si è concluso verso mezzanotte.
La banda ha suonato dei brani per la maggior parte  natalizi tra
questi una canzone di un musical di nome “Jesus Christ Super Star”.
L’oratorio era stracolmo!! Nell’intervallo è avvenuta la premiazione.
Quando i ragazzi della quarta hanno finito, io avevo il cuore in gola,
lo stomaco mi faceva talmente male da farmi pensare di non riuscire
a non salire sul palco.
Avevo le gambe che mi tremavano, riuscivo a mala pena a muovere
il busto per via dello stomaco.
Appena il presentatore ha annunciato:
-Ed ora, i ragazzini della quinta ci illustreranno il loro lavoro. Prego salite, salite.
Mi ha preso una tremarella generale, si sentiva che tremavo fino a 10 metri.
Appena saliti sul palco Luisa, una mia compagna ha letto poche righe 
mentre i fotografi hanno scattato foto all’impazzata. I lavori sono stati
giudicati a pari merito e quindi abbiamo vinto un buono premio di
circa € 250,00. Che emozione!!

CARNEVALE A SCUOLA

Cara Gessy (è il nome con il quale chiamo sempre il mio diario),
vorrei svelarti questo “segreto”, mi prometti che non lo spiffererai a
nessun altro? Ma che sciocca, sei una cosa, non una persona! Mi scuserai,
ma sono abituata a dirlo tutte le volte che racconto un’esperienza. Questa
mi è talmente piaciuta che vorrei riviverla con te.
È già mattina, non ho sentito la sveglia per il sonno: ieri sono andata a letto
molto tardi. Mia madre con aria molto tranquilla mi sveglia e io le chiedo:
- Posso riposarmi altri cinque minuti?
Con il tono della mia voce dimostro di essere in difficoltà, riesco a convincerla
e ad ottenere il tempo richiesto. Sta per passare il pulmino e io disperata
scendo dal letto perché penso di essere in ritardo. Mangio molto velocemente,
mi vesto e vado a scuola. Appena arrivata poso i dolcetti in un’aula, mi reco in
un’altra stanza nella quale ci sono i banchi disposti in cinque gruppi. Io faccio
parte del quinto gruppo. Per quasi due ore facciamo delle gare di giochi linguistici.
Alla somma dei punti il mio gruppo è risultato terzo. Verso le 11,00 i miei
compagni ed io facciamo una recita molto bella. Quando diciamo le battute
migliori il pubblico applaude e ride a crepapelle.
Io partecipo nel ruolo di Arlecchino che deve affrontare un esame. Alla fine,
per aver disegnato male ed essermi confuso tra partigiani e parmigiani,
rimedio una bella bocciatura.
Sono vestita da “Figlia dei fiori”, ma voglio indossare il vestito di Pinocchio
che mi sono portata dietro. Manca una sola ora per la fine della scuola, così 
prego la mia amica Lucia di aiutarmi a vestire. Per farlo non impiego molto
tempo. Mi vergogno ad uscire dal bagno. Sono eccitatissima. Basta! Raccolgo
tutte le mie forze e senza dire nulla decido di entrare in classe. Le gambe mi
tremano, credo di non farcela. A togliermi dall’imbarazzo è stata la maestra
Daniela che, appena arrivata nella stanza, esclama ad alta voce:
- Guardate, Pinocchio! Facciamo una foto a Pinocchio!!
Detto fatto mi fotografa. La mia maschera  suscita molto entusiasmo, tutti mi 
festeggiano. Gessica e Michela, le nipotine della maestra Daniela, si fanno una
foto ricordo con me e ciò mi fa molto piacere. Devo
confessarti, cara Gessy,
che essere al centro dell’attenzione, essere il giullare della classe e la più
notata da tutti mi ha reso molto felice (sarò ambiziosa?).
Quindi , come avrai potuto capire, è stata una mattinata stupenda e divertente,
terminata con una foto di gruppo.
Dimenticavo di dirti… il mio amico Claudio si è travestito da CLAUDIA con un
seno prorompente e un sederino all’insù che agita ad ogni suo passo. Indossa
una minigonna che mostra le sue gambe ossute e una riccioluta parrucca bionda
che si tocca spesso per fare la “spiritosa”. Che tipo da strapazzo!
Ciao, ciao.

GIOCHIAMO CON LE  FILASTROCCHE:
“UNO DI NOI”

Amici guardate, sta arrivando da lontano

Vittorio che cammina piano piano.

È un tipo molto speciale

ma più di tanto a scuola non si vuole impegnare,

nello sport invece si fa molto apprezzare,

dribbla, tira, passa: calcio-spettacolo è in grado di fare.

È un fulmine nel calcolare,

ma di disegno non vuol sentir parlare.

Morde la penna anche se non sa di liquirizia

e lo farà finché non sposerà una certa Cinzia.

Da grande il commissario vuol fare

e al mitico Montalbano assomigliare.

Ora è assai simpatico e sorridente,

in passato era spesso triste e piangente.

È basso, magro e scattante

a pranzo mangerebbe un elefante.

Ha un’intelligenza alquanto sviluppata,

ma a volte la lascia inutilizzata.

Di mattina ha l’alito pesante,

quando si avvicina scappa via tutta la gente.

Un cane vorrebbe avere,

ma la mamma di quadrupedi non vuol sentir parlare.

“LUCKY RAP”

Oggi è un gran giorno, si spalancan le porte

entra in classe il nostro giullare di corte

anche se è di carnagione assai scura

sta bene con tutti noi dalla pelle chiara.

È allegro generoso e fa la sua parte

da bambino qualche volta era in disparte.

Ha sempre il sorriso stampato in faccia,

ma quando studia, a volte, s’impaccia.

Ha i capelli ricci e neri, a guardarlo dà l’impressione

che sia davvero un indomabile simpaticone;

gli occhi sono neri e lo sguardo espressivo

anche nelle avversità è sempre positivo.

È imprevedibile, bizzarro e vivace,

non si riesce a zittirlo per quanto è loquace.

Se i grandi lo rimproverano un po’ abbattuto appare,

ma ben presto gioviale riesce a tornare.

Ha il naso un po’ schiacciato,

sembra proprio che contro un muro abbia urtato.

Di solito è spontaneo e curioso.

per le maestre, a volte, fastidioso;

il suo motto non è studiare

e perciò le insegnanti fa arrabbiare.

Nigeriano d.o.c. lui è

e dalla prima a scuola ogni giorno lui è.

Delle burle è un gran maestro

ad una volpe assomiglia il furbastro.

Non parla in italiano perfetto,

si esprime spesso in dialetto.

È il più conosciuto della città

perché spesso in giro se ne sta.

 

 


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