ENNIO ASINARI

LA PROPRIA CAPANNA COME CENTRO DELL’UNIVERSO

Forse non abbiamo mai pensato che trascorriamo tutta la vita in nostra esclusiva compagnia, che

incontriamo soltanto noi stessi tutti i giorni. Non è una affermazione buffa, anche se può sembrare.

E’ proprio vero che ogni giorno replichiamo noi stessi, ci ascoltiamo, ci compiangiamo, ci applaudiamo

da soli, recitiamo con disinvoltura il copione scritto del nostro carattere, delle nostre abitudini.

Il fatto è piuttosto monotono; diventa invece interessante quando si incontra qualcuno che riesce a

liberarsi da questa monotonia, che sa praticare la metamorfosi di se stesso.

Una persona che non ha mai dubitato di sé, che non è mai stata perplessa, che non ha mai guardato

l’altra faccia della medaglia, è come un cane legato alla catena: conosce soltanto quel pezzo di

mondo che la catena gli permette di vedere, sempre quello, solo quello.

Aprire porte e finestre della propria "casa", far circolare aria nuova nelle nostre stanze, può essere un

impegno continuo e non facile, però è portatore di una straordinaria ricchezza.

Chi vive tutta la vita nella stessa capanna, è convinto che la propria capanna sia collocata al centro

dell’universo, quindi in posizione privilegiata rispetto a tutte le altre capanne del mondo. Lasciare la

propria capanna è difficile; significa infatti infrangere legami, affetti, calore, ma è necessario per

maturare.

Frequentare la "piazza" del mondo, raccontare le proprie storie e ascoltare quelle degli altri, è salutare;

si torna poi alla capanna col desiderio di tornare all’aperto.

Nonostante entrino in casa nostra, ogni giorno, infinite immagini di quanto succede nel mondo, non

abbiamo ancora capito che il mormorio di malcontento è invece il tuono di masse diseredate, che si

sollevano dall’oppressione e si mettono in cammino verso la libertà.

In tutto il mondo, ormai, la libertà si diffonde nel più ampio movimenti libertario che la storia abbia

mai registrato. Le grandi masse dei popoli sono ora decise a mettere fine allo sfruttamento delle

razze e della terra.

Per diversi secoli la direzione della storia, tramite conquiste di vario genere, è andata dalle nazioni

dell’Europa occidentale verso il resto del mondo.

Quel periodo è giunto al capolinea. Ora è lui, "il resto del mondo", che si muove verso l’Europa. La

terra deve essere dunque ridistribuita. Questi sviluppi non dovrebbero sorprendere nessuno che

consideri la storia con attenzione. I popoli oppressi non possono rimanere tali per sempre.

La Bibbia racconta la storia emozionante di come Mosè, alla corte dei Faraoni, si sollevò e gridò:

"Lasciate libero il mio popolo". Era il primo capitolo di una storia che ancora continua.

Niente potrebbe essere più tragico per noi che vivere in questi tempi rivoluzionari e non riuscire ad

acquisire i nuovi atteggiamenti e le nuove prospettive intellettuali che l’attuale situazione richiede. La

nostra sopravvivenza dipende dalla nostra abilità di rimanere desti, di aggiornare le nostre idee, di

rimanere vigili e di affrontare la sfida del cambiamento. La grande casa in cui viviamo, richiede che

noi trasformiamo questo vicinato mondiale in una fratellanza mondiale.

"Assieme dobbiamo imparare a vivere come fratelli o assieme saremo costretti a perire come degli

stolti" (M.L.King).

Tutti gli abitanti del globo sono nostri vicini. Questo vicinato di ampiezza mondiale è nato in seguito

alle moderne rivoluzioni scientifiche e tecnologiche. Il mondo d’oggi è molto diverso dal mondo di

cento anni fa. Gli anni futuri vedranno una continuazione degli stessi drammatici sviluppi. Con la

rivoluzione scientifica noi siamo stati testimoni, in questi ultimi decenni, di una rivoluzione di libertà

in tutto il mondo. La nostra ricchezza materiale non ci ha arrecato né pace di mente né serenità di

spirito.

 Quando il potere scientifico oltrepassa il potere morale, noi finiamo con l’avere missili guidati e

uomini malguidati. La nostra speranza per una vita creativa in questa "casa del mondo", che abbiamo

ereditato, si trova soltanto nella capacità di ristabilire i fini morali delle nostre vite nella giustizia

sociale. Senza questo risveglio spirituale e morale, noi ci distruggeremo nel cattivo uso degli strumenti

che noi stessi abbiamo creato.

"La gente che stava nella oscurità ha visto una grande luce". Una profezia biblica antichissima, che

può camminare verso la sua realizzazione soltanto con le nostre gambe, sempre che si smetta di

considerare "la propria capanna come il centro dell’universo".

AI GIOVANI

Se entrate nella vita con questo stupido pensiero:

"Io, io, io;

io voglio essere felice.

Non voglio nessun male agli altri.

Non sono cattivo,

ma degli altri non m’importa nulla.

Io, la mia carriera, il mio successo, la mia promozione,

i miei soldi, il mio piacere",

GUAI A VOI!

Grazie a Dio,

la brutalità degli sconvolgimenti che stanno già apparendo

qua e là nel mondo

spezzerà certamente nei prossimi anni

tutti coloro che saranno così stupidi da non aver

altro scopo nella vita che il loro io.

Abbé Pierre

 

VEDENTI - CIECHI

Siamo

vedenti - ciechi.

Brancoliamo

nel buio

del nostro avvenire.

Corriamo

indaffarati, immemori

e soli,

verso un traguardo

che tutti ci raduna.

L’unico raggio

che guida e illumina

questo strano viaggio

forse,

è l’Amore.

Cettina Mangione

 

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