(8426 abitanti - 482 mt. s.l.m.)
Origini e Storia
Bovianum, la capitale dei Sanniti Pentri è riconoscibile
oggi in Bojano. Fu fondata intorno al IV secolo a.c. nei
pressi del tratturo Pescasseroli-Candela, ai piedi del
Matese ed in prossimità delle sorgenti del fiume Biferno.
Espedienti idonei a garantirne lo sviluppo che fu frenato,
però, dalle numerose incursioni che dovette subire dalle
legioni romane nel corso delle guerre sannitiche.
Successivamente, con la "romanizzazione" del Sannio, il
centro divenne "municipum" e quindi polo di riferimento
per una vasta area sviluppata intorno alla valle del Biferno.
Con la caduta dell'Impero Romano, Bojano risentì del generale
impoverimento e spopolamento delle zone interne, minacciate,
peraltro, da varie incursioni barbariche. La ripresa avvenne
con l'assestamento dei Longobardi nel Meridione. Nel momento
di massima depressione, (VII secolo) il Duca di Benevento,
Romualdo, inviava nell'area compresa tra Sepino ed Isernia,
una colonia Bulgara guidata da Altzeco che giunta in Italia
dalle zone di origine aveva chiesto aiuto al re longobardo
Grimoaldo. Bojano diveniva così capitale di un gastaldato e
dava avvio alla ripresa economica e sociale della zona soggetta.
Il ruolo dominante, il centro lo avrebbe mantenuto per l'avvenire:
con i Longobardi diveniva capoluogo di contea e con Normanni e
Svevi avrebbe rappresentato la sede dei Conti di Molise. Dopo
questo florido, prolungato, periodo, il centro, poco alla volta,
avrebbe perso le caratteristiche suddette di polo accentratore.
Nel 1266 ne diveniva titolare Amerigo de Sus. I Capuano vi
giungevano nel XIV secolo. Vi si alternavano quindi i Pandone,
i D'Artus e nuovamente i Pandone. Nel XVII secolo il centro
rientrava nei possessi dei Carafa. Ultimi titolari ne sarebbero
stati i Filomarino.
Arte e Architettura
Il castello medievale, del quale rimangono solo ruderi, era
posto sul punto più alto dell'abitato di Bojano, detto "Civita",
a poca distanza dai resti di mura di epoca italica. Ebbe un ruolo
fondamentale soprattutto nel periodo normanno e, successivamente,
con il Conte di Molise Tommaso da Celano. Lavori di scavo hanno
permesso di datare le varie fasi dell'edificio e di ottenere una
ricostruzione grafica. Ai piedi del castello nel corso del Medioevo
si sviluppò il modesto centro abitato, oggi denominato la "Civita".
Appare attualmente, perfettamente conservato. Vi si incontrano
angoli particolarmente suggestivi con vicoletti che si insinuano
tra gli edifici, alcuni privi all'esterno di intonaco, tra passaggi
arcuati. Sono caratteristici anche gli ingressi, con arcatura in
pietra, di alcune abitazioni. In quella che può essere considerata
la piazzetta di Civita di Bojano vi è il belvedere, dal quale si gode
un'ottima visuale della cittadina sottostante e di un'ampia parte
del territorio circostante.
Fu consacrata nel 1080 la cattedrale di San Bartolomeo, costruita,
molto probabilmente, sui resti di strutture più antiche. Il portale
gotico ed il rosone decorati con eleganti elementi vegetali, sono
di ottima fattura. Interessanti i pannelli di riutilizzo murati
nella fiancata destra. Il primo mostra un leone che lotta con il
serpente, il secondo un cinghiale che difende i figli da un identico
serpente (rappresenta probabilmente il demonio). Poco distante dalla
cattedrale è ubicata la chiesa di Santo Erasmo. Presenta il portale
gotico, decorato con motivi vegetali, distinto da una cornice a mo'
di tortiglione. La chiesa mostra tre bifore, realizzate con elementi
di riutilizzo. Tra loro è particolare quella che presenta al centro
un'enigmatica figura umana. Nel muro prospiciente alla chiesa si
notano varie lastre e conci scolpiti, murati a caso, che ricoprono
periodi che vanno dall'alto Medioevo alle epoche successive. Uno
schema identico al portale di Sant'Erasmo caratterizza quello della
chiesa di Santa Maria del Parco (XIV secolo). Nei pressi della piazza
centrale sono visibili vari reperti lapidei di età romana. Un'interessante
mostra di reperti è visibile presso il museo civico.
Tradizioni
L'Agosto Bojanese richiama nel centro visitatori da tutte le località
del Molise. Mostre di vario genere, manifestazioni di piazza, spettacoli
e gare sportive costituiscono gli argomenti più convincenti per dimostrare
la qualità dell'insieme. Il tutto è chiuso con la festa del patrono San
Bartolomeo, il 25 agosto. Nel corso della stessa ricorrenza ha luogo
un'importante fiera di merci. A metà agosto si disputa a Bojano, su di
un circuito cittadino "La Matesina" una gara podistica compresa nel
calendario internazionale di atletica leggera. Accenti sacrali e popolari
distinguono la festa "della montagna" che si svolge a settembre ("S. Egidio").
Altre fiere di una certa importanza sono organizzate a Bojano nel corso
dell'anno: il 5 gennaio (merci e bestiame), il 23 marzo (Festa dell'Annunziata
- merci e bestiame).
Una tradizione quasi scomparsa ma ricca di fascino e suggestione è quella
legata agli zampognari che, per tutto il periodo di natale, si recano
nelle case dei Bojanesi a cantare, un pò in dialetto ed un pò in lingua
italiana, un misto di celebrazioni natalizie e di auguri.
Leggende
La fondazione di Bojano è legata, secondo la leggenda, alle Primavere
Sacre ("Ver Sacrum") dei Sanniti. Il popolo italico annoverava tra i
suoi usi e costumi la tradizione di consacrare a Marte i bimbi nati
nella Primavera sacra. Costoro una volta cresciuti erano guidati da
un bue, animale sacro al popolo, alla ricerca di nuovi territori da
popolare. Il bue si fermò proprio nella fertile pianura dove ora
sorge Bojano che fu denominata in questo modo proprio in riferimento
al bue.
Tratto da: Guida del Molise