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Vita di una andrologo
Ciao a tutti, mi chiamo Marco, 45enne di Como, la mia
professione è quella dell'andrologo. Una professione
un po' particolare perchè, è il caso di dirlo, analizzo
il pistolino degli altri. Non sono gay, anzi, non mi
passerebbe affatto per la testa di fare sesso con un
uomo, eppure, sono sempre a contatto con l'organo
maschile. Voi mi chiederete: perchè non hai voluto
scegliere di fare il ginecologo ? Beh, io vi risponderei
che è meglio così perchè il ginecologo non sempre gli
capita la bella ragazza da visitare, a volte è costretto
a stare in mezzo alla gambe delle 60enni e anche 70enni,
e vi assicuro non è uno spettacolo gradevole. A volte
devo usare la maschera perchè l'odore nauseante che
emettono è talmente forte che potrebbe uccidere anche
una mandria di elefanti. Sono convinto che la mia
professione sia più che lodevole e non sono costretto
a trovarmi in situazioni disdegnose.
Ho tanti amici che svolgono professioni più comuni della
mia e questo porta a renderli curiosi e divertiti. Mi
prendono per il culo in certe situazioni dove io racconto
di pazienti che hanno qualche difetto, tipo la persona
venuta un mese fà. Aveva un pistolino di 3 centimetri,
come quello di un bambino, attorno non c'era l'ombra
di un pelo. Sembrava avesse appunto il pistolino di un
bambino. A momenti gli rido in faccia. Oppure i miei
amici, per prendermi per il culo, mi dicono: "Il sogno
di un andrologo sarebbe quello di avere Rocco Siffredi
come paziente", oppure mi chiedono qual è la media mensile
o annuale di visita del pistolino. "E chi è grasso ?"
- continuano - "La panza copre loro la visuale ?". Le
altre battutacce sono: "Il panettiere si guadagna da
vivere col pane, l'andrologo se lo guadagna col pene".
E ancora: "Non ti senti un volontario della LIPU ?".
Ho una famiglia che mi vuole bene, soprattutto mio
padre che ogni mese viene a farsi un controllo, come
se dovesse portare la macchina a fare qualche controllo,
e mentre io lavoro, lui parla di calcio, di carri armati
e di musica senza sentirsi in imbarazzo. Mia madre mi
chiede invece: "Sai visitare anche una donna ?". In questo
caso non so che cosa risponderle. Mia moglie... beh,
quando arrivo a casa mi dice di lavarmi le mani almeno
due volte prima di toccarla. È invece deprimente quando
i miei 2 figli mi chiedono: "Allora papà, quanti uccellini
hai visitato oggi ?". Ho raccontato loro che sono una
specie di vetrinario.
Infondo, anche se la mia vita è apparentemente turbata
dal mio mestiere, io la vivo con tranquillità. I miei
pazienti si trovano bene con me e l'importante è questo.
Il pistolino è un affarino innocuo quando lo controllo,
lo maneggio un pochino. Resta fermo, immobile, pietrificato.
Sembra un lembo di pelle che esce dalle gambe di un uomo.
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