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SACRO BUE
Questa pagina è interamente dedicata ad una
delle due religioni ufficiali, ed è quella
della venerazione del Sacro Bue. È possibile
leggere attraverso i vari link tutte le scritture
e tutti i testi riguardanti il Bue Api. Quello
che vi presentiamo in questa pagina è uno dei
link che voi avete selezionato. Buona lettura.
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Ciribiciaccola
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IL SANNIO
Anche il Molise, al pari di altre regioni del centro-meridione interno,
per ritrovare le proprie radici deve risalire alle grandi migrazioni
dell'Italia antica, ripercorrendo quella via del VER SACRUM attraverso
la quale settemila Sabini si trasferirono dalla Sabina sovrappopolata
alla terra degli Opici (oggi Molise), ricca di boschi e pascoli adatti
alla loro principale attività economica costituita dalla pastorizia.
Alla guida della carovana, come vuole la leggenda, vi era un bue sacro
a Marte; a capo della stessa un mistico bovaro, certo Comio Castronio.
Nella nuova terra il gruppo di emigranti prese il nome di Pentri, si
radicò rapidamente, coltivò i campi e curò l'allevamento del bestiame,
edificò templi e fortificazioni, si fece popolo ed adottò il modello di
stato elettivo fondato sulle libertà locali, diede al territorio il nome
di Safinim e ai suoi abitanti quello di safineis, capitale Bovaianom,
donde poi Samnium e Samnites, Bovianum dei Romani, nel Medioevo Contea
de Mulisio della feudalità normanna. I sanniti Pentri, nerbo delle genti
sannitiche, in unione politica ed amministrativa con i fratelli Carricini,
Caudini ed Irpini, costituirono il Sannio storico, sognando di dare ad
esso sbocchi sul Mare Tirreno, sia per superare le limitazioni naturali
di una zona interna e montuosa, sia per poter scoraggiare le pretese
egemoniche di Roma sul Mezzogiorno. Ma il sogno si infranse dove era
nato, sul Matese, all'inizio del III secolo a.C. con la terza guerra
sannitica, cui seguirono sommovimenti vari fino alla guerra sociale del
I secolo a.C., che portò alla parificazione della condizione dei Sanniti
con quella dei cittadini romani, ed alla battaglia di Porta Collina del
novembre dell'82 a.C.; battaglia che da un lato concluse il ciclo storico
dei Sanniti e dall'altro, come afferma E.T.Salmon, sventò per sempre la
scelta romana di tenere i Sanniti "in stato di permanente inferiorità".
Sicuramente la sconfitta definitiva dei Sanniti fu anche la sconfitta
degli ultimi campioni delle libertà locali nell'Italia antica. Di questo
ciclo abbastanza lungo la più cospicua testimonianza è tornata alla luce
sul Monte Saraceno, alle porte di Pietrabbondante, in Provincia di Isernia.
Una testimonianza che comprende la necropoli del V secolo a.C. la
fortificazione del IV secolo a.C., a 1212 metri di altitudine , l'area
sacra poco più in basso (966) con opere restaurate che vanno dal santuario
scoperto più antico,al tempio ionico del III secolo a.C., al tempietto
dell'inizio del II secolo a.C. (basamento di m. 12,20 x 17,70 x 1,65;
sopra due allineamenti di colonne ed una cella ; davanti un'ara; a fianco
botteghe a schiera con portico), il grande teatro tempio completato nel 95
a.C.
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