Ex idroscalo di Sant'Anna
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La nascita di un parco

Questo sito internet ha come protagonista l'Ex Idroscalo S. Anna, nel Comune di Sesto Calende (VARESE), costituito da un'area posta a nord del nucleo abitato e disposto lungo la sponda del Lago Maggiore. L'area, interamente compresa nel Parco del Ticino, ha una superficie di circa 99.000 mq ed è sostanzialmente pianeggiante.

Il portale restaurato

L'Ex Idroscalo S. Anna comprende aree verdi degradate frutto di vecchie opere di giardinaggio, (composte da alberature quali platani, cedri, tigli) ed ormai assediate da essenze spontanee (salici, ontani, sambuco e robinia). Vi è inoltre la presenza di fabbricati degradati o parzialmente crollati e di platee di capannoni demoliti dove venivano collaudati gli aeromobili assemblati nelle vicine fabbriche della Siai Marchetti di Sesto Calende e dove vi era la sede della scuola per piloti di idrovolanti. L'Idroscalo S. Anna divenne, tra gli anni '20 e gli anni '30, rampa di lancio per gli idrovolanti tra cui il più famoso fu l'S.55 pilotato da Balbo nelle trasvolate atlantiche del 1930-31 e del 1933. Verso il termine della Seconda Guerra Mondiale, dopo la firma dell'armistizio, i cantieri S. Anna furono occupati dalla X^ Flottiglia MAS che istituì una scuola di addestramento delle reclute e dove contemporaneamente erano effettuate le prove delle motosiluranti per attacco veloce Mas M1 M2, prodotte in serie negli stabilimenti della Siai di Sesto Calende e di Vergiate.
La rivalutazione dell'area dell'Ex idroscalo S. Anna (di proprietà della Santanna S.r.l. compartecipazione sono parte della Provincia di Varese e parte del Comune di Sesto Calende) rientra negli obbiettivi del PROGETTO LAGO MAGGIORE, progetto di pianificazione a scala territoriale redatto dalla Provincia di Varese per una maggior valorizzazione della sponda Lombarda del Lago Maggiore.
Gli obiettivi che la Provincia di Varese e il Comune di Sesto Calende intendono conseguire con il piano di recupero sono i seguenti: la realizzazione di un parco naturale qualificato e funzionante ai fini culturali e naturalistici che tragga maggior pregio dalla sua posizione naturale; la realizzazione di attrezzature funzionali dedicate allo scopo sopra esposto, realizzato attraverso il recupero di edifici esistenti e la costruzione di nuovi, nonché alla gestione e conservazione dell'area nell'ottica delle finalità pubbliche che la prevedono; in più larga prospettiva, il completamento del complesso ambientale e paesistico della zona, nel quadro di un recupero e riqualificazione delle sponde del fiume e del lago ai fini di funzione e godimento dell'intero patrimonio naturale da parte di tutti i cittadini.
Nell'ambito degli obiettivi sopra esposti il Settore Territorio della Provincia di Varese ha redatto un progetto generale di recupero di tutta l'area dell'Ex Idroscalo S. Anna. Visto il notevole impegno finanziario che un tale progetto comporta si sono suddivisi gli interventi in tre lotti funzionali e si è provveduto a realizzare il primo lotto che ha visto un impegno finanziario di 4 miliardi e 500 milioni di lire da parte della Provincia di Varese, consistente nel:
  1. restauro conservativo di un fabbricato ad uso spazio espositivo;
  2. restauro del portale di accesso, del punto panoramico e dell'approdo;
  3. installazione di un pontile galleggiante;
  4. realizzazione di un parcheggio;
  5. realizzazione della viabilità interna e dei percorsi pedonali;
  6. sistemazione a verde del parco e realizzazione di arredo urbano.
L'ammontare complessivo dei tre lotti è di 12 miliardi e 900 milioni di lire. Tutta l'area oggetto di intervento è stata oggetto di una minuziosa bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici, bonifica che ha gravato sui bilanci della Provincia per un totale di un miliardo di lire. Nel corso di questa bonifica sono stati ritrovati bombe di aerei di nazionalità USA e italiana e proiettili.


Un ritrovamento bellico


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