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[I FARMACI IN PSICHIATRIA]
TRANQUILLANTI MAGGIORI (NEUROLETTICI)
A partire dalla sintesi, nel 1952, della Clorpromazina, la terapia delle Psicosi ha potuto avvalersi di strumenti farmacologici sempre più efficaci che hanno radicalmente cambiato la prognosi di tali disturbi consentendo, tra l'altro, il progressivo abbandono di strutture di tipo manicomiale, essenzialmente coercitive, e l'avvento di un approccio terapeutico-riabilitativo che ha dato, anche grazie  alla disponibilità  di composti sempre più efficaci, risultati spesso assai soddisfacenti.
I neurolettici, altrimenti definiti farmaci antipsicotici, influenzano l'attività dei sistemi neurotrasmettitoriali  dopaminergico, noradrenergico, serotoninergico, colinergico, Gabaergico ed istaminergico.In particolare, l'efficacia antipsicotica di tali composti è legata essenzialmente all'azione esplicata a livello del sistema dopaminergico (DA).
I Neurolettici piu' utilizzati sono:
la clorpromazina (Largactil), la tioridazina (Melleril), la levomepromazina (Nozinan), la promazina (Talofen), la Clotiapina (Entumin), l'aloperidolo (Serenase), la pimozide (Orap),  la sulpiride (Championyl) e la levosulpiride (Levopraid).
Recenti molecole sono:
clozapina (leponex), olanzapina (zyprexa), risperidone (risperdal, belivon).
I Neurolettici depot sono rappresentati da aloperidolo decanoato, flufenazina decanoato e perfenazina enantato. Sono  composti che, grazie ad un meccanismo di cessione prolungata della molecola attiva, garantiscono un'azione prolungata del principio attivo che viene somministrato per via intramuscolare mediante iniezioni praticate ogni 2, 3, 4 settimane.
Tali composti presentano notevoli vantaggi rispetto ai preparati somministrati per os riguardo alla compliance dei pazienti che necessitano di trattamenti prolungati.
Effetti collaterali dei neurolettici
Gli effetti collaterali  in corso di terapia con neurolettici sono relativamente  frequenti. E' necessario che il paziente conosca alcuni degli effetti collaterali più importanti sia per il disagio soggettivo che questi arrecano al paziente, sia per l'effettiva necessità di intervento medico.
Schematicamente ricordiamo:
EFFETTI SUL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • parkinsonismo: si riscontra nel 15-20 % dei pazienti in trattamento prolungato con neurolettici.Il quadro clinico è caratterizzato  dai sintomi tipici del morbo di Parkinson, quali rigidità, tremore, bradicinesia.Tale disturbo viene trattato mediante farmaci anticolinergici a basse dosi (es. orfenadrina dicloridrato, biperidene).
  • distonia acuta o crisi neurodislettica: insorge precocemente, in genere entro i primi cinque giorni di terapia, ed è caratterizzata da contrazioni alternate di diversi gruppi muscolari: della lingua (protusione forzata), del collo, del volto, dei muscoli oculari (crisi oculogire). Tali crisi, in generale, sono rapidamente risolte dalla somministrazione di  orfenadrina dicloridrato , associata o meno a diazepam . 
  • discinesia tardiva: caratterizzata da  movimenti involontari discinetici a carico dei muscoli buccali, linguali e mimici del volto, consegue all'uso prolungato di neurolettici. E' un effetto collaterale insidioso, perchè non risponde a trattamenti farmacologici, e spesso viene esacerbato dall'interruzione del farmaco neurolettico. 
  • rabbit syndrome: caratterizzata da tremore periorale. Si ha, anche in questo caso, in presenza di terapia prolungata, e può giovarsi del trattamento con farmaci ad azione anticolinergica.
  • acatisia: stato di tensione e di irrequietezza psicomotoria, che rende difficile o impossibile il mantenimento di una posizione di riposo. Tipico sintomo è il continuo "pesticciare" del paziente quando mantiene la stazione eretta. Anche in questo caso i farmaci anticolinergici  hanno una buona efficacia.
EFFETTI SUL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO.
Tra i disturbi maggiormente riscontrati ricordiamo la stipsi, la difficoltà nell'accomodazione, ritenzione urinaria, eiaculazione ritardata, aumento della pressione intraoculare.
EFFETTI SUL SISTEMA ENDOCRINO.
Amenorrea, galattorrea, ginecomastia, riduzione della libido, aumento di peso.
EFFETTI SUL SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO.
Turbe del ritmo cardiaco , ipotensione ortostatica.
ALTRI EFFETTI COLLATERALI.
Retinopatia pigmentosa (da tioridazina), fenomeni di fotosensibilizzazione, eczemi, reazioni orticarioidi.

La sezione Medica di questo sito e' curata dal CTCC (Centro Terapie Cognitivo Comportamentali) di Firenze, coordinata dal Dr. Ferdinando Galassi. Ambulatorio del centro: Tel. 055-4277022 / 055-4277482

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