[MANIFESTAZIONI
CLINICHE] |
AGORAFOBIA
CON O SENZA ATTACCHI DI PANICO |
La prevalenza
del disturbo, più frequente nei soggetti di sesso femminile, riguardo
alla popolazione generale non è ben accertata. |
L' agorafobia
viene definita dal DSM IV come è la paura di trovarsi in posti nei
quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di bisogno o situazioni
dalle quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi. |
Si distinguono
due quadri clinici: uno caratterizzato dall'associazione con gli attacchi
di panico e uno senza la presenza di attacchi di panico nella storia personale. |
Di solito la persona
ha paura di stare male o addirittura di morire; in qualche caso si sono
manifestati in passato i sintomi dell'attacco di panico e il soggetto può
temere un loro ritorno; in altri casi non è mai stata fatta tale
esperienza ma il paziente teme comunque che possa accadere qualcosa
di terribile. A volte dopo l'attacco di panico si crea quella situazione
chiamata "la paura della paura" (ansia anticipatoria) in cui si evita di
fare qualsiasi cosa per la paura che riaffiorino quelle sensazioni che
precedono il panico. I limiti tra l'agorafobia senza storia di disturbo
da attacchi di panico e disturbo da attacchi di panico con agorafobia appaiono,
nelle più recenti visioni, sempre più sfumati. |
Questa paura da'
origine sia a restrizioni negli spostamenti, sia alla necessità
di un accompagnatore rassicurante che peggiorano il quadro clinico; talvolta
le situazioni agorafobiche vengono sopportate nonostante l'intensa ansia.
I soggetti mettono in atto spesso meccanismi finalizzati ad evitare
la fobia stessa e a generare un senso di sicurezza ("condotte controfobiche"): |
-
evitamento (dell'
oggetto fobico);
-
affrontamento;
-
impiego di un oggetto
controfobico
(un' altra persona,
amuleti, scatola del farmaco ansiolitico, ecc.).
|
Esempi comuni
di condizioni agorafobiche sono: |
-
essere fuori di casa
da soli,
-
essere in mezzo ad
una folla o dover fare una lunga coda,
-
fare la spesa in un
supermercato,
-
essere su un ponte,
-
viaggiare in autobus,
treno, macchina (soprattutto in autostrada),
-
stare seduto in un
ristorante insieme ad altri.
|
Il disturbo e'
piu' frequente nelle donne e l'eta' di insorgenza, in genere, e' tra i
20 e i 40 anni. |
EZIOPATOGENESI
Sovrapponibile
a quella per il Disturbo da Attacchi di Panico Secondo l'ottica cognitiva
le fobie derivano da modalita' di attaccamento ansioso con le figure genitoriali
che sono particolarmente intrusive e soffocanti; i messaggi di pericolo
e di debolezza fisica accentuano tratti di personalita' che derivano da
schemi di pericolo, controllo e costrizione. |
Secondo l'ottica
biologica le fobie sarebbero collegate ad una vulnerabilita' neurovegetativa
determinata da un'ipereattivita' delle vie noradrenergiche e serotoninergiche. |
DECORSO E PROGNOSI
Qualora il Disturbo
non venga trattato, questo assume un andamento cronico, con riacutizzazioni
periodiche (spesso 2-3 attacchi la settimana) e consolidamento dell'Agorafobia,
che nelle forme non curate è pressochè costantemente presente. |
Le limitazioni
relazionali, lavorative e familiari determinate dal Disturbo d'Attacchi
di Panico associati ad Agorafobia possono essere assai invalidanti. Se
adeguatamente trattato, la prognosi è molto buona, con pieno recupero
funzionale. |
TERAPIA
Puo' essere considerata
pressoche' sovrapponibile a quella per il Disturbo da Attacchi di Panico. |
Farmacoterapia:
Clomipramina
(Anafranil) (50-100 mg. per os o e.v.). Imipramina (Tofranil) (50-100 mg.
per os o e.v.).Tranilcipromina (Parmodalin) (20-30 mg.per os)
Alprazolam (Xanax)
( 1-3 mg. per os). Fluoxetina (Prozac) (20-40 mg.). |
Psicoterapia
Impostazione cognitivo-comportamentale
con tecniche di esposizione in vivo. |
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La sezione Medica
di questo sito e' curata dal CTCC (Centro Terapie Cognitivo Comportamentali)
di Firenze, coordinata dal Dr.
Ferdinando Galassi. Ambulatorio del centro: Tel. 055-4277022 / 055-4277482 |
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