[MANIFESTAZIONI
CLINICHE] |
DISTURBO DA
ATTACCHI DI PANICO CON O SENZA AGORAFOBIA |
E' un disturbo
assai frequente, la cui caratteristica essenziale e' il ricorrere
di attacchi di panico, cioè di crisi d'ansia acuta, vissute con
estremo disagio o sofferenza, con almeno quattro sintomi caratteristici
associati tra di loro (vedi sotto). |
La frequenza
viene considerata pari al 1-3%, a seconda delle casistiche. Il disturbo,
più frequente nel sesso femminile, insorge tipicamente durante l'adolescenza
o l'età giovane adulta, raramente dopo i 40 anni. Assai spesso associato
all'Agorafobia (vedi sotto), si presenta sotto forma di una crisi
d'ansia acuta, violenta, che di solito raggiunge l'acme in pochi secondi,
e puo' durare alcuni minuti (3-10). Gli attacchi di panico, soprattutto
i primi episodi, di solito, sono inaspettati (non sembrano scatenati da
situazioni particolari temute o evitate). |
Gli attacchi di
panico si manifestano tipicamente con l' improvvisa insorgenza di un' intensa
apprensione, paura o terrore che sfugge ad ogni controllo; possono essere
considerati un "fenomeno tutto o nulla"; spesso vi è una sensazione
di catastrofe imminente; a volte esiste una particolare ansia detta anticipatoria
che si manifesta con un crescente timore che le crisi possano ripetersi
e che pervade il paziente che, a causa del ripetersi delle crisi, qualora
non vengano tempestivamente riconosciute e curate, vive in uno stato
di continua apprensione e ipervigilanza. |
I sintomi dell'Attacco
di Panico sono:
-
dispnea o sensazione
di soffocamento;
-
palpitazioni o tachicardia;
-
dolore o fastidio
al torace;
-
sensazione di asfissiare
-
vampate di calore
o sensazioni di freddo;
-
sbandamenti, instabilita',
sensazioni di svenimento;
-
tremori fini o a grandi
scosse;
-
parestesie (torpore
o formicolio);
-
sudorazione;
-
nausea o disturbi
addominali;
-
depersonalizzazione
o derealizzazione;
-
paura di morire;
-
paura d' impazzire
o di fare qualcosa d' incontrollato.
|
Dopo i primi attacchi,
in genere, compare una fase chiamata di elaborazione ipocondriaca nel corso
del quale i pazienti chiedono ripetutamente aiuto al medico internista
con l'idea di avere qualche malattia di tipo fisico e, parallelamente,
la paura che l'attacco di panico si ripeta (la paura della paura) senza
che si possa essere aiutati o soccorsi, favorisce l'insorgenza dell'agorafobia,
vale a dire del timore di frequentare luoghi ritenuti pericolosi rispetto
alla possibilità dell'insorgenza dell'attacco stesso. Gli attacchi
di panico possono anche essere frequentemente associati con la Distimia
(depressione nevrotica). |
EZIOPATOGENESI
Secondo autori
di impostazione psicodinamica, condizione predisponente per l'insorgenza
degli attacchi di panico sarebbe la presenza di pulsioni inconscie di natura
sessuale le quali minacciano di diventare conscie e generano tensione.
Qualora il meccanismo difensivo della rimozione venga meno, l'ansia si
manifesta sotto forma di attacchi di panico. |
Autori di impostazione
cognitivo-comportamentale sottolineano come l'ansia possa essere attivata
attraverso pensieri o immagini che rendono ansiogene situazioni che non
dovrebbero esserlo. Una volta provata, diventerebbe una risposta condizionata
scatenata da stimoli uguali o analoghi a quelli che ne hanno determinato
la prima insorgenza. I pensieri "catastrofici" deriverebbero da modalita'
personali di costruire la realta' probabilmente imparate attraverso la
relazione con figure genitoriali particolarmente "fobiche". |
La ricerca biologica
ha sottolineato un'iperattività neurovegetativa (aumento di funzione
dei recettori noradrenergici) ed e' stato notato un aumento del flusso
ematico osservato mediante la PET a livello del paraippocampo destro nei
soggetti affetti da Disturbo d'Attacchi di Panico; questo potrebbe essere
in relazione solo a qualcosa di funzionale e non a "tare" di tipo organico. |
DECORSO E PROGNOSI
Qualora il Disturbo
non venga trattato, assume un andamento cronico, con riacutizzazioni periodiche
(spesso 2-3 attacchi la settimana) e consolidamento dell'Agorafobia, che
nelle forme non curate è pressochè costantemente presente.
Le limitazioni relazionali, lavorative e familiari determinate dal Disturbo
d'Attacchi di Panico possono essere assai invalidanti. Se adeguatamente
trattato, la prognosi è molto buona, con pieno recupero funzionale. |
TERAPIA
Farmacoterapia:
Clomipramina (Anafranil) (50-100 mg. per os o e.v.). Imipramina (Tofranil)
(50-100 mg. per os o e.v.). Tranilcipromina (Parmodalin) (20-30 mg.per
os). Alprazolam (Xanax) ( 1-3 mg. per os). Fluoxetina (Prozac) (20-40 mg.).
Fluvoxamina (Maveral) (200-300 mg). |
Psicoterapia
Impostazione cognitivo-comportamentale
con tecniche di esposizione in vivo. |
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di questo sito e' curata dal CTCC (Centro Terapie Cognitivo Comportamentali)
di Firenze, coordinata dal Dr.
Ferdinando Galassi. Ambulatorio del centro: Tel. 055-4277022 / 055-4277482 |
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