ansia, dap (attacchi di panico), disturbo ossessivo compulsivo, depressione, agorafobia, claustrofobia, anoressia, bulimia.....
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[MANIFESTAZIONI CLINICHE]
FOBIE SEMPLICI
La fobia semplice e' la paura persistente di uno stimolo circoscritto, di per sé poco o affatto pericoloso.
Tale Disturbo è estremamente frequente nella popolazione generale, frequentemente misconosciuto e conseguentemente i dati sulla prevalenza non sono sufficientemente precisi.
La diagnosi viene posta più frequentemente nei soggetti di sesso femminile. Le caratteristiche del Disturbo, rifacendosi ai criteri del DSM IV, sono:
  • Paura angosciante;
  • Scatenata da un oggetto o da una situazione che di per se' non ha cararatteristiche di pericolosita';
  • Sproporzionata all'oggetto;
  • Che sfugge al controllo volontario perche' il paziente ha coscienza del suo carattere assurdo.
La percezione sensoriale diretta dell'oggetto o della situazione fobica non e' sempre necessaria per lo scatenamento della reazione ansiosa che puo' insorgere anche per rappresentazione fotografica o per semplice evocazione immaginativa. Le fobie tendono generalmente ad espandersi limitando sempre di piu' la liberta' e l'autonomia del paziente; le conseguenze che al soggetto derivano sono la perdita di stima e fiducia, la coartazione dell'autonomia e della liberta' di agire fino all'invalidita', a seconda del significato che il tema fobico ha nella sua vita. Lo stimolo circoscritto può essere rappresentato tanto da un oggetto (cani, serpenti, piccole farfalle, topi, piccioni, ragni, sangue, coltelli, malattie, etc.) quanto da una situazione (claustrofobia, acrofobia, patofobia, oclofobia, viaggi aerei, ascensore, etc.) o da una funzione (mangiare, andare d'intestino, etc.). Questo tipo di ansia, che deriva dall' esposizione allo stimolo fobico, è direttamente proporzionale alla natura o posizione di questo: aumenterà o diminuirà al variare della altezza raggiunta su un edificio, all' avvicinarsi o allontanarsi di un cane o ad un suo comportamento più o meno vivace o la sua maggiore o minore grandezza. Una marcata ansia anticipatoria s'instaura se l'individuo ha la necessita' di affrontare una situazione fobica: tali situazioni vengono usualmente evitate; meno frequentemente l'individuo si sforza di confrontarsi con la situazione fobica  ma al prezzo di intensa  ansia. Anche in questo caso la diagnosi viene posta soltanto se il comportamento di evitamento interferisce con la normale routine del soggetto. Pur essendo molto diffuse nella popolazione generale, le fobie semplici vengono osservate raramente dallo specialista perche' spesso compatibili con un adeguato funzionamento sociale e lavorativo.
EZIOPATOGENESI
Secondo l' interpretazione psicodinamica alla base delle fobie c'è un meccanismo di spostamento; classico è l' esempio freudiano del piccolo Hans, l' oggetto della cui fobia era rappresentato dal cavallo (l' oggetto fobico deve sempre essere un oggetto facilmente reperibile, a portata di mano); la fobia per l' animale era in realtà il frutto dello spostamento della paura per il padre (nella simbologia dell' inconscio padre e cavallo hanno in comune molte caratteristiche fra cui sicuramente quelle di grandezza e di potenza) censurata alla coscienza dal vaglio del codice morale (Super-Io).
Secondo l'ottica cognitiva le fobie derivano da modalita' di attaccamento ansioso con le figure genitoriali che sono particolarmente intrusive e soffocanti; i messaggi di pericolo e di debolezza fisica accentuano tratti di personalita' che derivano da schemi di pericolo, controllo e costrizione.
Secondo l'ottica biologica le fobie sarebbero collegate ad una vulnerabilita' neurovegetativa determinata da un'ipereattivita' delle vie noradrenergiche e serotoninergiche.
DECORSO E PROGNOSI
Il disturbo se non trattato, puo' durare tutta la vita, anche perche' il piu' delle volte l'individuo che ne soffre modifica le sue abitudini e convive tranquillamente con il sintomo; disturbi fobici di questo tipo non invalidano la vita di coloro che ne soffrono e per questa ragione difficilmente arrivano all'osservazione dello psichiatra.

La sezione Medica di questo sito e' curata dal CTCC (Centro Terapie Cognitivo Comportamentali) di Firenze, coordinata dal Dr. Ferdinando Galassi. Ambulatorio del centro: Tel. 055-4277022 / 055-4277482

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