[LE
PSICOTERAPIE] |
PSICOTERAPIA
SISTEMICO-RELAZIONALE |
La psicologia
relazionale nasce ufficialmente con la pubblicazione del libro "Pragmatica
della comunicazione umana" di Watzlawick nel 1967. In esso vengono indicate
le basi teoriche partendo dalle formulazioni di Von Bertalanffy sulla
teoria dei sistemi: un sistema e' definito come un insieme di elementi
interagenti tra loro. |
L'interazioni
delle molte variabili agenti in un sistema determinato porta all'introduzione
di un nuovo modello di causalita' circolare, in cui ogni elemento
e' in posizione di causa e contemporaneamente di effetto. Il sintomo psichiatrico
sarebbe la risultante di una relazione tra membri di un sistema (coppia,
famiglia, gruppo, comunita') le cui relazioni complementari rafforzano
la natura delle varie interazioni. In un tale sistema i sintomi sono funzionali
alla stabilita' del sistema stesso. Un insieme di individui non sara' la
semplice somma dei suoi membri ma un tutto organizzato le cui transazioni
saranno espressione di un piu' alto livello di complessita' di cui fara'
parte integrante il soggetto designato come portatore del sintomo. La personalita'
individuale, in quanto sistema anch'essa, e' organizzazione dinamica di
parti e processi e il disturbo mentale non e' altro che disfunzione sistemica.
La personalita' e' considerata un sistema aperto teso a una progressiva
differenziazione espressa dalla sua organizzazione. La famiglia, come sistema
organizzato di interazioni, deve la sua organizzazione alle comunicazioni
che si svolgono al suo interno. Cio' che potra' essere osservato in una
famiglia portera' alla codificazione di regole di comunicazione a livelli
logici differenti. |
I maggiori contributi
allo studio della patologia dell'integrazione familiare si devono agli
autori della Scuola di Palo Alto: Bateson, Jackson, Haley, Watzlawick,
che propongono un nuovo modello che si fonda sulla teoria della comunicazione,
sulla cibernetica e sulla teoria generale dei sistemi. Scopo della loro
ricerca è stato studiare gli effetti che la comunicazione, intesa
come processo di interazione che si svolge tra due o più individui,
ha sul comportamento. |
Gli Autori elaborano
alcuni assiomi fondamentali della teoria dei sistemi: |
-
l'uomo deve comunicare
con gli altri per avere la consapevolezza di se', per mantenere la propria
stabilita' emotiva;
-
l'informazione su
un effetto, se correttamente trasmessa indietro all'effettore garantisce
la stabilita' e l'adattamento al cambiamento d'ambiente;
-
in una situazione
sociale e' impossibile non comunicare, perche' ogni comportamento costituisce
una comunicazione (anche l'inattivita' e il silenzio sono messaggi
e poi interazioni) e una comunicazione impone un comportamento (profezia
che si autodetermina);
-
assioma della totalita':
ogni parte di un sistema e' in rapporto tale con le parti che lo costituiscono
che qualunque cambiamento in una parte causa un cambiamento in tutte le
parti e in tutto il sistema;
-
assioma della non
sommativita': un sistema non puo' essere fatto coincidere con la somma
delle sue parti, esistono caratteristiche che sono proprie del sistema;
-
assioma della equifinalita':
in un sistema circolare e autoregolantesi, i risultati non sono determinati
tanto dalle condizioni iniziali quanto dalla natura del processo o dai
parametri del sistema; condizioni iniziali diverse possono produrre lo
stesso risultato finale e risultati diversi possono essere prodotti dalle
stesse cause;
-
assioma dell'omeostasi:
la famiglia in quanto sistema tende alla conservazione della stabilita'
attraverso meccanismi di retroazione negativa; in molti casi la presenza
di un membro malato sembra necessaria al mantenimento dell'equilibrio;
-
assioma della trasformazione:
il sistema familiare e' un sistema aperto in costante scambio con l'esterno
e da esso trae occasione di cambiamento attraverso meccanismi di retroazione
positiva che calibrano il sistema stesso.
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Negli ultimi trent'anni
le ricerche si sono rivolte soprattutto allo studio dell'influenza dei
fattori ambientali sulla comparsa delle recidive, e in particolare allo
studio della cosiddetta "emotività espressa" (E.E.) che descrive
le caratteristiche emotive presenti nella comunicazione familiare. Le ricerche
di Brown e di Vaughn e Leff, hanno dimostrato che l'atteggiamento emozionale
dei familiari più prossimi nei confronti del paziente, è
determinante nell'ostacolare o favorire la comparsa di recidive dopo la
dimissione dal trattamento ospedaliero. |
Le dichiarazioni
dei singoli parenti vengono analizzate in riferimento alle tre seguenti
variabili: Critica: si contano il numero di commenti critici fatti
sul paziente; espressioni evidenti di disapprovazione, di risentimento,
o dichiarazioni fatte con un tono di voce che denuncia un atteggiamento
critico. - Ostilità: viene valutata come presente o assente
in base all'intervista nel suo complesso. - Ipercoinvolgimento emotivo:
valutato in riferimento all'iperprotettività dimostrata nei confronti
del paziente. |
Un'intervista
viene considerata ad alta emotività espressa (AEE) se il parente
esprime: un'alto livello di criticismo, un alto grado di ostilità
e un elevato ipercoinvolgimento emotivo. Se invece dall'intervista non
risulano valori significativi si parla di bassa emotività espressa
(BEE). |
I risultati ottenuti
da varie ricerche hanno dimostrato che nelle famiglie ad AEE il rischio
di recidiva, nei nove mesi successivi alla dimissione del paziente, è
significativamente più elevato rispetto alle famiglie a BEE. |
Secondo Minuchin
quattro cararatteristiche possono essere osservate nel comportamento interattivo
della famiglia indicative di un tipo generale di funzionamento familiare:
queste caratteristiche transazionali costituiscono il contesto nel quale
la malattia puo' essere usata come via di comunicazione. Esse sono: |
-
Invischiamento.
Alto grado di coinvolgimento e di attaccamento reciproco. Confini dei sottosistemi
deboli e confuse le gerarchie.
-
Iperprotettivita'.
Alto grado di preoccupazione per il benessere reciproco. L'iperprotezione
dei genitori ritarda lo sviluppo dell'autonomia e della competenza dei
figli.
-
Rigidita'.
Famiglie fortemente integrate nel mantenere lo status quo. Si mettono in
atto circuiti di evitamento per non permettere cambiamenti che possano
incidere nell'equilibrio precedente.
-
Mancanza di risoluzione
del conflittto. Soglia molto bassa di tolleranza al conflitto per rigidita'
e iperprotettivita', combinate con caratteristiche di costante interferenza.
Come risultato non avviene mai una esplicita negoziazione di punti di vista
differenti.
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Caratteristiche
della psicoterapia
L'intervento terapeutico
e' rappresentato dallo spostamento del punto di osservazione del paziente
che produce il cambiamento consequenziale del modo di percepire se stesso,
gli altri ed il mondo; l'analisi dell'interazione che "mantiene" il problema. |
Il ricorso a notizie
o informazioni sul passato rappresenta il mezzo per mettere a punto le
strategie. La risoluzione del problema richiede la rottura del sistema
circolare di feedbacks relazionali che mantiene la situazione problematica. |
Relazione
Induzione all'acquisizione
di motivazione e fiducia e suggestione. |
Terapeuta
Elasticita', eclettismo
tecnico, sistematica attenzione. Il terapeuta fa parte del "sistema" del
paziente. |
Setting
Posizione vis
a vis. |
Struttura
Osservare, imparare
e parlare il linguaggio del paziente. Definizione del problema e il sistema
interazionale che lo regge. Valutazione dei comportamenti, delle relazioni
e delle concezioni e disposizioni che mantengono il problema. Ricerca della
password per l'accesso al sistema del paziente. Sostituzione di patterns
di comportamento disfunzionali con altri piu' funzionali a cui seguira'
il cambiamento delle concezioni e immagini del mondo. |
Tecniche
Imparare e usare
il linguaggio del paziente. Evitare le forme linguistiche negative.
Uso della resistenza
e dei paradossi con prescrizioni che li prevedono. Le prescrizioni dirette
e indirette (tecnica dello spostamento del sintomo).. Ristrutturazione
(cambiare la cornice delle situazioni disfunzionali per cambiarne il significato).
Uso di aneddoti, metafore. |
Una forma di terapia
sistemico-relazionale e' la Terapie Familiare. Tutta la famiglia al completo
partecipa alla psicoterapia. Viene fatta in una stanza attrezzata per la
videoregistrazione collegata attraverso uno specchio unidirezionale con
una stanza dove lavora un secondo terapeuta supervisore che e' collegato
attivamente con il primo. Il lavoro terapeutico e' centrato sull'analisi
delle comunicazioni familiari, sulla visualizzazione dell'organizzazione
relazionale del gruppo, sulla modifica delle regole del sistema con l'immissione
di nuove definizioni del significato delle relazioni. |
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La sezione Medica
di questo sito e' curata dal CTCC (Centro Terapie Cognitivo Comportamentali)
di Firenze, coordinata dal Dr.
Ferdinando Galassi. Ambulatorio del centro: Tel. 055-4277022 / 055-4277482 |
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