Ma sul secondo il Vaticano mentì
1942, mossa anti Hitler: via la parola Russia

(La Stampa, 26 giugno 2000)


La Gestapo contro la Madonna di Fatima! «Tutta la propaganda a proposito di Fatima è contro i fondamenti del nazionalsocialismo»: è il grido d’allarme che, durante la seconda guerra mondiale, venne diffuso negli ambienti nazisti dall’«Ufficio centrale per la sicurezza del Reich». Anche la Madonna di Fatima, dunque, si era trovata schierata dalla parte degli Alleati e perfino dell’Unione sovietica per la vittoria contro la Germania nazista? Pare proprio di sì, anzi il segreto (il secondo, non il terzo), che aveva per oggetto la Russia, nel 1942, subì appositamente delle manipolazioni ad opera dei primi biografi (un prete, don Luigi Moresco, e un gesuita portoghese, Luigi Gonzaga da Fonseca) affinché non fosse usato a favore di Hitler contro Mosca. 
Lo ammetterà lo stesso da Fonseca, a guerra finita, ripristinando il testo autentico. 
Le frasi esatte della Madonna nel «secondo segreto», come rivelato da suor Lucia, una dei tre veggenti, erano queste: «Verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato. Se si darà ascolto alle mie domande, la Russia si convertirà e avrà pace. Altrimenti, essa diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa». 
Sia nel libro del Moresco, stampato dalla Poliglotta Vaticana nei primi mesi del 1942, sia in quello del da Fonseca, dello stesso anno, il testo risultava così modificato: «Verrò a chiedere la consacrazione del mondo al mio Cuore Immacolato. Se si darà ascolto alle mie domande, la Russia si convertirà e si avrà pace. Altrimenti, una propaganda atea diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa». 
Per la verità, il primo a rendere noto il segreto era stato il cardinale Idelfonso Schuster, arcivescovo di Milano, in una lettera pastorale del 18 aprile 1942. Il cardinale scriveva che la Madonna aveva chiesto che «il mondo» venisse consacrato al suo Cuore Immacolato e accennava inoltre alla conversione della Russia. 
Non si sa chi avesse fornito il testo a Schuster, ma certamente egli non sapeva del cambiamento, anzi badando soltanto alla «conversione della Russia» ne aveva tratto allora soltanto un buon auspicio per la missione militare italiana sul fronte orientale. 
«Quando la promessa della Santa Vergine si avverasse», scriveva poco più tardi, «sarebbe la più bella vittoria del cattolicesimo romano sul bolscevismo. In quel giorno, il voto dei nostri buoni soldati sarebbe soddisfatto». 
Se i nazisti avessero conosciuto le esatte parole del «secondo segreto», certamente la propaganda nazista, sebbene Goebbels disprezzasse l’uso di un tema religioso per il suo lavoro, le avrebbe utilizzate contro «il pericolo bolscevico». 
Invece, l’avversione dei nazisti alla Madonna di Fatima cominciò proprio per un atto, o meglio per l’interpretazione di un atto di Pio XII. 
L’8 dicembre 1942, Papa Pacelli consacrava «il mondo» al Cuore Immacolato di Maria. Rivolgendosi alla Vergine, fece un inequivocabile accenno alla Russia. Disse: «Ai popoli separati per l’errore e per la discordia e segnatamente a coloro che professano per Voi singolare devozione e presso i quali non c’era casa ove non si tenesse in onore la vostra veneranda icona (oggi forse occultata e riposta per giorni migliori), date la pace e riconduceteli all’unico ovile di Cristo».
Avvenne che negli ambienti cattolici e persino tra i vescovi in Belgio, in Francia, in Olanda e soprattutto in Inghilterra, il contenuto della preghiera del Papa assumesse una connotazione filo-alleata e, in qualche modo, necessariamente anche filo-sovietica. 
Il cardinale Hinsley, arcivescovo di Westminster, scriveva in una lettera pastorale: «Il Santo Padre allude alla Russia, il cui popolo ora sta difendendo eroicamente la sua patria dall’invasore. Per la Russia noi supplichiamo ogni giorno il Signore dopo la messa». 
La propaganda del Reich accusò i vescovi di elevare «preghiere per il bolscevismo». 
In una informazione nazista sulla «politica della Chiesa», a proposito della «consacrazione» papale del mondo alla Madonna, si diceva: «Essa si rivolge contro l’allargarsi del diluvio del neo-paganesimo, cioè, secondo il linguaggio ecclesiastico, contro il nazionalsocialismo». Infine, Fatima venne messa in rapporto perfino con l’attentato a Hitler del 20 luglio 1944. 
Un rapporto della Gestapo diceva: «Nei circoli del partito, subito dopo l’attentato al Fuehrer si fece strada il sospetto che non fossero mancati collegamenti tra gli attentatori e la leggenda di Fatima».