Quando manca la carità, 
l’anima è morta

 
Erasmo da Rotterdam
« Enchiridion militis christiani»


Quanto a te, quando gli occhi del tuo cuore si sono offuscati, al punto di non più vedere la luce più splendente di tutte, cioè quella della verità, quando le tue orecchie interiori non odono più < la voce del Signore, e quando quasi tutte le sue sensazioni si sono estinte, pensi tu che la tua anima sia ancora viva? Vedi il tuo prossimo soffrire mille sventure, e purché il tuo bene sia al sicuro, non ti curi del resto non hai di lui alcuna pietà, e tutto ti è perfettamente indifferente. 
Sapresti dirmi per quale motivo la tua anima non soffre? Semplicemente, fratello mio, perché essa è morta. Come morta? Perché non ha affatto in sé la sua vera vita che è di Dio: poiché dov'è Dio abita la carità, poiché Dio stesso è carità.
Senza di ciò, se sei membro vivente di Cristo, dimmi come un’altra parte di quel corpo (voglio dire il tuo prossimo che ne è membro allo stesso titolo) può provare dolore senza che anche tu stia male, senza che lo senta anche tu? Accetta dunque questo criterio, poiché ce ne sono pochi di più sicuri. 
Hai ingannato il tuo amico, hai commesso adulterio, la tua anima ne ha ricevuto una ferita mortale e tuttavia non provi il minimo dolore, al punto di rallegrartene come di un guadagno e di vantarti delle tue infamie. 
In questo caso puoi essere sicuro che la tua anima si è accasciata nella morte. Giacché se un organismo non può esser considerato vivo quando rimane insensibile alla puntura di un ago, come si potrebbe accordare la vita a un’anima incapace di reagire a tali ferite? 
Quando odi un oratore pronunciare discorsi empi,. enfatici, malevoli, impudichi e osceni, riversando sul suo prossimo torrenti d'ingiurie, ricordati di questo e cioè che, malgrado le apparenze, quell'uomo non è più in possesso di un'anima viva: un putrido cadavere alloggia nel suo petto le cui emanazioni impure impestano tutto il vicinato. 
Per questo Cristo ha tacciato i Farisei di sepolcri imbiancati, perché racchiudevano nel loro seno il cadavere di un'anima defunta.


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