Tossicia (TE), 15 agosto 2000 - ore 19:30
Marisa - Sei vestita a festa, tutta in
oro. Gli angeli e i santi sono intorno a te. Gesù e il tuo amato sposo sono
presenti, perché è la tua grande festa.
Madonna - Grazie da parte di tutto il Paradiso delle preghiere, del
rosario che avete recitato tutto intero, grazie per le sofferenze che offrite
ogni giorno. La lettera di Dio dice che dovete leggere e meditare la parabola
della zizzania, lì troverete ciò che è presente ancora oggi, nel 2000, in
tutto il mondo: tanta zizzania che deve essere tolta. Ecco perché Dio ancora
non decide di intervenire; c’è molta, troppa zizzania che deve essere tolta.
Come toglierla? Piccolo gregge, voi tutti, che conoscete le apparizioni della
Madre dell’Eucaristia, che conoscete i miracoli eucaristici, che cercate di
vivere meglio che potete, potete togliere la zizzania impegnandovi ad arrivare
alla santità. Siete pochi in confronto a tanta zizzania che c’è nel mondo.
Gli uomini fanno le cose in grande e soprattutto, come già vi ho detto,
spendono molto denaro. Parlano di tutto, ma non di Dio, non di mio Figlio
crocifisso, che ha dato la vita per tutti gli uomini e non pregano. Qual è la
ragione che ha spinto questi poveri giovani a venire da lontano per la giornata
mondiale della gioventù? La gioia di passare qualche giorno fuori casa, di
avere gratis vitto e alloggio e non spendere una lira.
Quanti, quanti milioni hanno speso i responsabili per abbellire, per fare le
bandiere, per dare da mangiare a questi poveri giovani e non parlano di Dio, non
parlano di Gesù che è morto in croce per ognuno di loro, per ognuno di voi. Io
mi rivolgo a voi, come dice Dio: aiutate a togliere la zizzania. Questa sera
leggete la parabola della zizzania; è così bello quando vi riunite per leggere
la Bibbia. Dovete conoscere bene la Sacra Scrittura per conoscere Dio. Togliete
la zizzania con la preghiera e il sacrificio; togliete la zizzania che è sparsa
in tutto il mondo. Già vi ho detto che i convertiti sono moltissimi, superano i
quindici milioni, ma sono più numerosi i non credenti e coloro che appartengono
ad altre religioni. Sono pochi, pochissimi i cattolici convertiti. Grazie per
quello che fate per aiutare questa povera Chiesa, che sembra appoggiarsi
soltanto su due povere spalle. Togliete la zizzania, togliete la maldicenza,
l’invidia, la gelosia, la permalosità e amate, amate tutti coloro che non
sanno amare, che non conoscono Gesù. Oh, se potessero conoscerlo anche loro, se
i miei sacerdoti parlassero loro di mio Figlio Gesù, del vostro Gesù. No,
pensano a sperperare denaro e, mi ripeto, intanto i bambini, le donne e gli
anziani continuano a morire e le guerre vanno avanti. Vi siete preoccupati della
guerra in Jugoslavia, che ancora non è in pace, ma dovete preoccuparvi anche
delle nazioni lontane che sono in guerra.
Grazie, Marisella, per la passione che hai vissuto in grande silenzio. Hai
visto, le tue gambe sono ancora segnate. Grazie, se riuscite con le vostre
preghiere, il vostro sacrificio e le vostre sofferenze a togliere la zizzania,
tutta quella che potete. Se coloro che credono riuscissero a togliere la
zizzania, la situazione del mondo sarebbe migliore. Se Dio dovesse intervenire
ora sarebbe un brutto, bruttissimo segno e pochi si salverebbero. Ricordate
l’arca di Noè? Volete di nuovo un’arca di Noè? No. Pregate per salvare
tante anime, per salvare i vostri figli; molti hanno bisogno di esser
convertiti. Voi fate ciò che potete e se non ascoltano non avete colpa, perché
avete dato tutto ciò che potevate dare. Quando vi sentiamo pregare, cantare,
ridere, gridare dalla gioia, anche se a qualcuno il dolore penetra fino in fondo
alle ossa, siamo felici e contenti.
Con l’Eucaristia gustate, sentite e vedete quanto è buono il Signore. È
vero, Marisella, che tante volte brontoli perché Gesù non ti ama?
Marisa - Devo dire la verità? Non mi tratta bene come sposa. Del resto
tu, anche se non parlo, leggi dentro e sai quello che penso io, quello che pensa
Don Claudio, che avrebbe tante cose da chiederti, ma tu non gli dici mai:
"Don Claudio, hai qualcosa da dirmi?". Lui ha qualcosa da dirti.
Madonna - Sì, ma oggi è festa, ne riparleremo un altro giorno.
Marisa - Come tu vuoi.
Madonna - Mio caro vescovo, so che a volte brontoli e hai ragione, ma
continua ad amare e a soffrire. I tuoi confratelli non si comportano bene e fra
di loro c’è tanta zizzania, tu prendi questo peso sulle spalle e vai avanti.
Marisella, ho detto tutto, dopo le frustate e la sofferenza della passione di
questa notte, per le quali noi ti ringraziamo, si sono convertite un milione di
anime, ma non erano cattolici.
Marisa - Senti, se ogni volta che soffro la passione salvo un milione di
cattolici o non cattolici, questo non lo so, alla fine la zizzania sarà stata
tolta? Tu che ne dici?
Gesù sorride. Non sorridere, mio caro sposo, perché ti lamenti che hai poche
spose. Lo credo, se le tratti tutte come me stai tranquillo che non ne avrai
neanche una. Te lo dico con semplicità, perché come parlo a Sua Eccellenza
parlo a Te.
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Diffondete il
messaggio su Internet e fatelo conoscere agli uomini che possono togliere la
zizzania: è tanta, tanta. Insieme al mio e vostro vescovo, per ora, benedico
voi, i vostri cari, i vostri figlioli, i giovani che sono al campeggio, i bimbi
Jacopo, Samuele e i bimbi che sono nel grembo materno. Vi porto tutti stretti al
mio cuore e vi copro col mio manto materno.
Marisa - È grande, grande, copre tutto.
Madonna - Andate nella pace di Dio Padre, Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo. Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Adesso partecipiamo alla santa Messa come tu vuoi, ma se
mi dai un pochino più di voce posso cantare.
Roma, 8 settembre 2000 - ore 18:30
Madonna – Oggi è la mia festa, è la festa della nascita della Madonnina. Ero una piccola creatura, piccola come i bimbi che voi avete avuto; oggi il bimbo più piccolo è Samuele. Pensate che il piccolo Gesù era la metà di Samuele, al quale bene si addice il nome. Ricordo che la mamma cercava di abbellirmi, benché Dio mi avesse creata già bella. Avevo dei vestitini molto belli, anche se erano solo due: uno per i giorni feriali e un altro per le grandi feste, con tanti smerli che venivano in fuori; io godevo di tutto questo. Ricordo la mia nascita, perché Dio ha voluto che la vedessi. Dio mi ha fatto nascere perché io dovevo essere la madre di Gesù, il Salvatore del mondo, il Messia, Colui che ha amato tutti e, come ben sapete, Colui che è morto per tutti, per ognuno di voi, per tutti coloro che vivono nel mondo. Voi dovete cercare il Paradiso. Tutti gli uomini, cristiani e non cristiani, se rispettano i loro valori, se credono a Colui che reputano Dio possono salvarsi. Non si salvano solo i cattolici, ma anche coloro che appartengono ad altre religioni. Le religioni sono diverse, ma Dio è unico, è uno; Dio è Colui che ci ha creati. Se gli ebrei, i mussulmani e tutti gli uomini appartenenti ad altre religioni fanno una vita normale, cercano di rispettare i valori della vita, di amare Dio e il prossimo possono salvarsi e godranno anche loro il Paradiso. Perché no? Soltanto colui che fa soffrire volontariamente, soltanto colui che non ama, soltanto colui che calunnia e diffama non godrà Dio. Ci sono tanti uomini cattivi. Tante volte ho detto: attenzione alla gelosia e all’invidia; questo vale per tutti gli uomini della Terra, di qualsiasi religione e di qualsiasi razza. Questi non raggiungeranno la gioia di godere Dio.
Roma, 10 settembre 2000 - ore 10:30
Marisa – Sì, io ubbidisco a tutto quello che mi
dici, soltanto, come figlia, ti chiedo: che cosa dobbiamo fare ancora?
Madonna – Voi, uomini della Terra chiedete cosa dovete fare e io vi
faccio un esempio molto semplice. Voi vi meravigliate se gli uomini della Chiesa
non rispondono, se i laici non rispondono. Molti hanno creduto, ma hanno paura e
solo pochi non hanno creduto alle lettere che il vescovo ha mandato. Quelli che
hanno creduto sono tanti, eppure non vengono in questo luogo taumaturgico. Che
altro deve fare Dio? È vero, Dio vi aveva promesso tante cose, ma vuole che
almeno la metà dei sacerdoti, delle suore e dei laici si converta e invece
pensano a divertirsi, pensano a fare grandi funzioni solo perché la televisione
e i mass-media possano dire che sono bravi, che sono anime belle. Se cardinali,
vescovi e sacerdoti, invece di stare in prima fila nelle celebrazioni della
giornata mondiale della gioventù fossero andati in mezzo ai laici e ai giovani,
non ci sarebbero stati drogati fra loro, né amoreggiamenti, perché molti
giovani sono venuti soltanto per mangiare e dormire gratis o passare alcuni
giorni lontano dalle proprie famiglie, dalla propria nazione, dal proprio paese.
L’11 giugno Dio ha fatto il grandissimo miracolo, ha dato fiducia e continua a
dare ancora fiducia. Da giugno fino ad agosto alcuni che hanno ricevuto tutto
venendo qui hanno tradito; pensavano di tradire il vescovo, ma hanno tradito
Dio, hanno tradito mio figlio Gesù che è morto per ogni uomo della Terra.
Alcune persone si sono permesse di dire al vescovo: "Bugiardo, questo non
l’ha detto la Madonna, ma tu". La vostra sorella ripete il messaggio che
io do, ma non dicono mai a me o a mio figlio Gesù: "Bugiardi, voi
mentite"; no, se la prendono sempre con i miei due cari figli e questa
volta la mancanza è stata ancora più grave, perché è stata rivolta al
vescovo che in silenzio, quasi morendo, distruggendosi, senza rispondere, è
rimasto fisso a guardare, senza capire perché queste persone lo trattavano in
quel modo.
Miei cari figli, vi ricordate quando la Mamma non diceva nulla, ma teneva tutto
nascosto e neanche i miei figli dicevano nulla? Ma come posso tenere nascosti
questi fatti così gravi? Che differenza c’è fra voi che avete ricevuto le
lettere di Dio, le apparizioni della Madre dell’Eucaristia, i miracoli
eucaristici e gli uomini della Chiesa, le suore, i religiosi che non vengono? Il
vescovo ha detto che la catechesi comincia alle 9, poi è stata spostata alle
9:15, poi alle 9:30, poi alle 9:40, ma le persone non ci sono. A chi deve
parlare il vescovo? È stanco, è provato, è deluso. Gesù è morto per ognuno
di voi per riaprire il Paradiso e voi aspettate ciò che Dio ha promesso.
Quattro persone hanno tradito in tre mesi e sono tante. Qualcuno si riprenderà,
qualcuno ha anche chiesto scusa. È arrivato anche il perdono da parte del
vescovo, perché bisogna perdonare tutti. Il vescovo che è stato trattato da
bugiardo dopo che è stato sospeso a divinis per difendere la verità.
La Mamma vi dice: chi è stanco, si può sedere; anche tu, mio caro vescovo,
siedi, non stai bene. Ho ancora qualcosa da dirvi che già ho ripetuto mille
volte: il vostro vescovo non è stato mai sospeso a divinis. Il codice di
diritto canonico dice: "Chi disprezza l’Eucaristia è scomunicato
immediatamente", ma sarebbe ancora più chiaro e più forte dire: "È
scomunicato ipso facto". Coloro che hanno detto: "Butta via
quel pezzo di pane, è robaccia, è fenomeno da baraccone" sono
scomunicati; come può uno scomunicato sospendere a divinis un sacerdote?
Tanti sacerdoti vengono scomunicati o trattati male. Se hanno dei giovani
intorno, questo provoca gelosia e invidia e il sacerdote viene trattato male o
viene allontanato e se non ubbidisce è sospeso a divinis. Miei cari
figli, dolci figli, si può togliere l’esercizio del sacerdozio ad un
sacerdote che dà tutto se stesso per le anime? Ci sono tanti sacerdoti che
piangono, perché oltre l’esercizio del sacerdozio viene tolto anche il lavoro
e l’insegnamento nella scuola. Dio aspetta ancora le conversioni. Ha
sacrificato delle anime e fa soffrire loro ogni giorno la passione per salvare
altre anime. Chi ha accettato i miracoli eucaristici? Gli stranieri: asiatici,
australiani, americani, africani. Ma qui a Roma? Queste persone scomunicate
parlano dell’Eucaristia, parlano bene dell’Eucaristia davanti a migliaia di
persone e così salvano la loro bella faccia.
Avete mai sentito parlare la vostra Mamma in questo modo? Ma io devo difendere
il mio vescovo, il mio caro sacerdote prediletto di fronte a tutte queste
persone. Quanti poveri sacerdoti soffrono anche la fame, perché non hanno più
nulla! Costoro non appartengono a gruppi religiosi e vivono da soli, perché i
sacerdoti diocesani possono vivere anche da soli. Perché i parroci di Roma sono
così duri nei vostri confronti? Hanno paura di perdere la parrocchia, di
perdere le anime. Nei primi tempi dell’apparizione il vostro vescovo è stato
accusato di portare via tutti i giovani della parrocchia di zona, mentre sapete
benissimo che i giovani che vedete non sono di questo quartiere. Eppure il
vescovo è stato accusato in Vicariato di aver portato via tutti i giovani e
anche i laici della parrocchia.
Basta, venite puntuali; è un sacrificio, fatelo; ne ha fatti tanti Gesù per
voi. Basta con le invidie e le gelosie, figli miei, dovete amarvi come io vi
amo, come mio figlio Gesù vi ama. Amate anche voi stessi: se non amate il
prossimo non amate neanche voi stessi. Se cercate di primeggiare, di farvi
grandi, di correre ai primi posti non potete conquistare il Paradiso. Non potete
neanche immaginare come l’Inferno sia stracolmo di anime; ci sono sacerdoti
che dicono che l’Inferno non esiste, perché Dio è misericordioso. Fa comodo
dire questo, perché ognuno di voi così può fare ciò che vuole, può fare
anche peccati mortali, tanto Dio è misericordioso. Quante volte vi ho ripetuto
che alla fine Dio sarà giusto, uguale per tutti: poveri e ricchi. Lui giudicherà,
aprirà le porte del Paradiso a chi ha amato e getterà all’Inferno coloro che
non hanno mai amato.
Io vi chiedo perdono se ho osato farvi tutti questi richiami materni, ma pensate
al grande miracolo dell’11 giugno. Dove sono le persone? I cardinali e i
vescovi proibiscono di venire nel luogo taumaturgico e i parroci sono capaci di
non fare un certificato a chi viene qui. Costoro possono fare tutto, perché
hanno il potere in mano. Quante di queste anime hanno tradito e tradiranno mio
Figlio Gesù!
Vi chiedo perdono, ma dovevo parlare, dovevo smuovervi; non dovete venire qui
solo per ascoltare e poi tutto finisce. Pensate, meditate quanto vi ho detto; la
situazione del mondo, di tutto il pianeta Terra è grave. Vi ricordate quando
dicevo che il pianeta Terra era sporco e c’era fango? Voi direte: "Siamo
buoni solo noi?". No, anche qualcuno di voi ha tradito, anzi molti hanno
tradito e in questi ultimi mesi coloro che da sedici anni vengono per sfruttare
il sacerdote gli hanno sputato in faccia dicendo: "Non è vero ciò che tu
dici, non è la Madonna che parla, sei tu". Gesù parla nel suo cuore, io
parlo a Marisella, che è ridotta quasi alla fine, poverina, e deve ancora
combattere, soffrire ogni giorno, ogni notte; questa notte era in un bagno di
sudore, la sudorazione del Getsemani, per salvare gli uomini della Chiesa. Quali
uomini della Chiesa? Coloro che dicono: "La Madonna non può parlare male
dei suoi sacerdoti". Ma io non parlo male di loro, parlo così perché li
voglio aiutare. È più facile a volte aiutare un animale indifeso che un
sacerdote. Guai toccare un sacerdote, guai dirgli qualcosa o fargli qualche
richiamo; questo brano del Vangelo non vale per loro, quando Gesù parla della
correzione fraterna non è per loro, è per i laici. Invece la correzione
fraterna è per tutti, dai grandi ai piccoli. Quanti brani del Vangelo vengono
tolti perché non fanno comodo.
Gesù vuole che questo decreto sia fatto e sia firmato, perché il vostro
vescovo è nella verità, ubbidisce alla Chiesa, a Dio, agli uomini che amano
Dio e si lascia mangiare dalle anime. È giunto il tempo di fare il decreto.
Diffondete la notizia e siate presenti il 13 settembre alle ore 21, perché il
vescovo spiegherà questo decreto. E il 14 alle ore 21, anniversario del primo
miracolo eucaristico, Marisa leggerà il decreto e il vescovo lo firmerà.
Gesù, benedici questo decreto.
Marisa – Tu, Madonnina, sei tanto buona, ti preoccupi di tutto, di noi,
ma a volte ci sentiamo soli, non sentiamo che le persone che ci sono vicino,
specialmente quelle in casa, ci amano. Tutto poggia sulle spalle del tuo
vescovo; sarebbe ora di mandare aiuti validi per le confessioni e aiuti in casa.
Madonna – Sono contenta del decreto, come è contento mio figlio Gesù.
Asciuga quella lacrima, Marisella, basta piangere.
Marisa – Questa lacrima esce da sola.
Madonna – Miei cari figli, ancora una volta la Mamma vi chiede perdono
se ha osato dirvi tanto. Fate sì che nei giorni 13 e 14 siate numerosi a
festeggiare i cinque anni della prima apparizione eucaristica, il decreto e il
primo anniversario dell’inizio del servizio episcopale di Don Claudio. Fra
tutte queste feste grandi c’è quella del piccolo Jacopo che fa cinque anni,
ma viene sempre messo da parte, poverino, perché è nato quel giorno. Un bacio
a Samuele e al biricchino Davide Maria.
Marisa – Senti, non ti prendere tutti i maschi. Cerca di prendere pure
qualche femmina. Noi abbiamo qui femmine e maschi liberi. Perché non fai
sacerdoti quelli liberi?
Don Claudio – No, tutti devono sposarsi.
Marisa – No, lui dice che si devono sposare.
Madonna – Ma perché, Don Claudio? Qualche suora e qualche sacerdote,
guidati da te, andrebbero bene.
Marisa – No, lui vuole che tutti i nostri giovani si sposino, perché
vuole che i loro figli diventino preti. Capito? Hai visto che ti ho fatto
sorridere? L’ho fatta ridere, perché aveva le lacrime anche lei, poverina.
Gesù sta lì buono, non dice nulla. Si è alzato, ha benedetto il decreto e sta
lì buono, buono. Perché non parla?
Don Claudio – Chiediglielo.
Marisa – Gesù scusa, sono io, Marisa.
Gesù – Non sei Marisella?
Marisa – Va bene, sono Marisella, mi vergogno a dire Marisella perché
sono grande e grossa. Perché non ci dici qualcosa anche Tu?
Gesù – Perché Io sono Dio e se dicessi qualcosa ripeterei ciò che ha
detto la mia Mamma, la vostra Mamma. Vi dico soltanto di avere coraggio. E a te,
mio caro vescovo, mio caro sacerdote prediletto dico: coraggio, sii forte,
ancora un po’ di forza e avanti, avanti. Ti ricordi quando mi hai detto:
"Gesù, anche se dovessi restare solo, io non ti abbandonerò mai?".
Marisa – Lui ti dice anche adesso che non ti abbandonerà mai, a volte
brontola, ma non ti abbandonerà mai.
Gesù – Lo so che il vescovo è molto dolce. Non tutti hanno capito che
è un sacerdote buono, dolce, santo, come dovrebbero essere tutti i miei
sacerdoti prediletti.
Vi benedico. Il vostro Gesù vi benedice tutti. Insieme al vescovo do la mia
benedizione. Benedico anche il decreto, fatto con sacrificio e amore.
Madonna – La vostra Mamma vi porta stretti al suo cuore e vi copre con
il suo manto materno. La benedizione si allarga anche a coloro che sono malati.
Voi dovete sempre pregare per l’ammalato fino all’ultimo e poi aggiungere:
"Sia fatta la tua volontà, Dio mio".
La mia benedizione va ai miei figli Selenia, Angelo, al piccolo bimbo. A te
Silvano, a te Anna, Gianluca, Luigi, Manuele, Francesco. Anna, sii forte, forte,
forte. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia
lodato Gesù Cristo. La Mamma vi chiede ancora perdono, ma dovevo parlarvi in
questo modo. È bene che questa piccola comunità sappia la situazione dei miei
due figli. Potevano benissimo lasciare tutto e vivere tranquilli, mettersi a
scrivere e lavorare, hanno tanto materiale, ma non si sono sentiti di lasciare
tutto, di chiudere tutto, ancora vanno avanti, perché Dio vuole così. Anche
voi quando andate vicino al vescovo e alla veggente non andate per dar loro
sofferenze, per raccontare ciò che dicono gli altri, no; parlate di voi stessi,
se avete bisogno, ma lasciate fuori gli altri, degli assenti non si deve mai
parlare. Grazie, ciao.
Marisa – È andata via. Mamma mia, aveva le lacrime fino qui. L’ho
fatta ridere.
Roma, 12 settembre 2000 - ore 18:40
Marisa – A quale Madonnina devo rivolgermi? Perché
c’è Maria bambina, Maria quando le hanno imposto il nome e Maria che da i
messaggi e porta le lettere di Dio.
Madonna – Io sono Maria, Miriam, come volevo che tu ti chiamassi,
Marisella. Ricordati che il tuo nome è Miriam, è Maria; faccio tanti auguri da
parte di tutto il Paradiso a te e a coloro che si chiamano Maria.
Questo giorno è stato indicato dalla Chiesa. Prima la Chiesa l’ha stabilito
il 12, poi l’ha tolto, poi l’ha rimesso di nuovo. Io da piccina festeggiavo
il mio onomastico con la mia mamma.
Hai ragione, Marisella, chi si è ricordato di te? Però a te non interessa, a
te interessa che le anime si convertano.
Oggi mi sembra di stare nella mia Chiesa, quella vera, quella che Gesù vuole.
Dico a voi: fate rinascere la mia Chiesa, ricominciate ad amare Gesù
Eucaristia, ricominciate ad amarvi tutti. Cosa ve ne fate della grande affluenza
del popolo, della massa, quando in mezzo a loro non c’è Gesù Eucaristia e
non ci sono io? Le apparizioni stanno finendo dappertutto; quando ci sono delle
grandi feste, feste di massa, non vi siete accorti che io vengo qui da voi? Oggi
è la mia festa, è la festa di Marisella e di coloro che si chiamano Maria,
quindi è giusto che io sia qui con voi. Miei cari figli, state facendo il
triduo per il quinto anniversario dell’apparizione eucaristica, quando Gesù
Eucaristia è apparso la prima volta, ma il motivo più importante per
festeggiare il 14 è la firma del decreto che il vostro vescovo ha fatto. Egli
vi dirà tutto, non vi preoccupate; ormai non vi tiene nascosto nulla, vi dice
tutto, così come faccio io.
Una volta parlavo solo di argomenti spirituali, di correzione fraterna, poi un
bel giorno Dio si è stancato e mi ha detto: "Maria, voglio che il mio caro
sacerdote prediletto dica tutto alla comunità, alla quale non si deve
nascondere nulla"; perché nascondere? Se l’uomo soffre la comunità deve
sapere, se l’uomo gioisce la comunità deve sapere. Attenzione, non raccontate
ciò che hanno detto, ciò che hanno fatto, no, questo no; quando siete tutti
insieme riuniti, domandate al sacerdote e andate avanti.
Non ho altro da dirvi perché per voi è tardi e io devo tornare al Padre; Dio
mi darà altre lettere da portarvi, ma tutto ciò che doveva dirvi l’ha detto.
Ha detto tante parole, ha mandato tante lettere lunghissime, sta a voi metterle
in pratica.
Vedo che ancora dormite, miei cari giovani. Perché non avete pensato alla
veglia? Mie care signore, perché non avete pensato alla veglia?
Marisa – Aspetta, io difendo le signore. Noi abbiamo preparato i canti
e non abbiamo pensato alla veglia.
Madonna – Allora sei tu la causa?
Marisa – Sì, sono sempre io, non ti sbagli mai. Quando c’è uno
sbaglio, stai tranquilla, è colpa di Marisella. Infatti io non mi sono
ricordata della veglia. Comunque ero convinta di stare in preghiera; non è
veglia questa? Va bene, mancavano i canti, tanto io non posso cantare.
Madonna – Miei cari figli, la Mamma ringrazia della vostra presenza.
Benedico tutti, insieme al mio e vostro vescovo. Eccellenza, posso dire che
lei… posso parlare? La salute del vostro vescovo non va bene.
Marisa - Era questo che volevo dire, sai?
Madonna - Quindi vi invito a pregare per lui, per Silvano, Anna, Selenia
e tanti altri malati.
Vi benedico tutti, vi porto stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto
materno.
Adesso andate e partecipate alla santa Messa con tutto l’amore che potete dare
a Gesù Eucaristia. Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Marisa – Ciao. Una, due, tre; tre Madonne: quella piccina, quella più
grande quando l’hanno festeggiata e poi quella che parla.
Roma, 13 settembre 2000 - ore 22:45
Madonna - Io ero già presente in ginocchio davanti a
Gesù Eucaristia. Quando è presente Gesù Eucaristia con la sua presenza
benedice tutti. Cos’altro devo dirvi dopo la lettura del messaggio di Dio? È
tutto vero, ma le grazie sono aumentate, i miracoli sono aumentati; ciò che
manca è l’amore a Gesù Eucaristia e l’amore agli uomini, anche a coloro
che soffrono.
Il 15 agosto ho portato una lettera di Dio che parlava della zizzania; dovete
leggere quella lettera di Dio. Voi trovate la zizzania ovunque andate: negli
ambienti di lavoro, nelle scuole, nelle comunità, dappertutto c’è sempre
zizzania. Come c’è la persona buona, brava, umile, semplice così c’è la
persona orgogliosa, superba. Bisogna aiutare queste persone a correggersi, perché
se non vogliono correggersi tutto diventa inutile.
Voi state facendo la veglia davanti a Gesù Eucaristia, ma quanti la stanno
facendo alla vigilia della festa dell’esaltazione della croce? Per voi non è
soltanto la festa dell’esaltazione della croce, ma anche l’anniversario
della prima apparizione eucaristica, ed è festa grande perché avete ascoltato
la lettura del decreto. Domani, per ordine di Dio, questo decreto deve essere
firmato dal vescovo. Dio chiama le creature semplici e piccole, non grandi, non
intelligenti, non dotte; non ha bisogno di grandi uomini per farsi conoscere, ma
si serve di piccole e semplici creature. Pensate: quando la vostra sorella aveva
due anni, Dio già cominciava a farsi sentire e lei era nella mente di Dio prima
che nascesse. Dio già sapeva il cammino che doveva fare, e conosce il cammino
che ognuno di voi deve fare; ognuno deve dare ciò che può, non tutti potete
dare nella stessa misura, ma se intorno a voi cresce della zizzania estirpatela,
gettatela via. Come ho detto tante volte, pochi sacerdoti ma santi, così dico a
voi: pochi laici ma santi. Siete pochi? Voi non potete neanche immaginare quante
persone sono venute nel luogo taumaturgico ed hanno ricevuto anche grazie da
Dio. Non ha importanza: pochi, ma buoni.
Domani, quando il vostro vescovo firmerà per ordine di Dio il decreto, voi
dovrete appoggiarlo e aiutarlo ancora di più. Voi pensate che tutto sia facile
per Don Claudio e Marisella perchésono vescovo e veggente ? Che non soffrono
nulla? Oh, quanta sofferenza hanno sopportato, ma soprattutto quante persone li
hanno ingannati. Sono stati perseguitati sempre, non soltanto da quando sono
iniziate le apparizioni pubbliche; c’è sempre stata qualche persona che ha
cercato di distruggerli. Quindi vi ripeto: pochi laici, ma santi; pochi
sacerdoti, ma santi. Questo vuole Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Gesù
Eucaristia esposto vi benedice tutti.
Marisa – Ti saluto, ciao. Sì, facciamo piano piano perché c’è Gesù
. La Madonna ha detto che è sempre stata vicino a te e continuerà a starti
vicino, anche quando porti via Gesù.
Roma, 14 settembre 2000 - ore 22:50
Marisa - Sono presenti i tre Gesù!
Gesù - Tu non puoi inginocchiarti, figlia mia, ma coloro che sono in
Cielo e voi che siete sulla Terra, se potete, inginocchiatevi e chinate il capo
davanti alla Trinità.
Io, Gesù, parlo in nome della SS.ma Trinità. Dio Padre, Dio Spirito Santo, Io,
Dio Figlio, gli angeli, i santi e soprattutto la mia e vostra Mamma, Maria,
Madre dell’Eucaristia, abbiamo gioito per l’obbedienza fatta. Hai firmato il
decreto, Eccellenza, hai ubbidito a Dio come sempre. Hai ubbidito anche agli
uomini della Chiesa, ma loro ti hanno gettato nel fango. Tu lascia stare, come
ti abbiamo già detto, e ubbidisci a Dio, a Noi. Dio ha creato l’uomo, Dio è
il padrone assoluto del Cielo e della Terra.
In questo grande giorno avete dato gioia alla Santissima Trinità, alla Madre
dell’Eucaristia, a tutti gli angeli e ai santi. È tardi, ma qui in Paradiso
c’è una luce che non acceca, come tu vedi, Marisella. Vorrei che questa luce
entrasse nei vostri cuori; è una luce che riscalda il cuore e coloro che vi si
avvicinano. Quando avete ricevuto in comunione l’Eucaristia che Io e la
Madonna abbiamo trasportato nel luogo taumaturgico, avete sentito il profumo e
un grande calore nel vostro cuore. Questi è Dio!
Nessun uomo della Terra ha mai visto Dio. Tu hai visto, attraverso delle
immagini, il Dio del Cielo e della Terra, che ama gli uomini, che ancora tiene
fermo il suo braccio, perché aspetta le conversioni e queste tardano ad
arrivare.
Voi avete goduto, ma anche noi abbiamo goduto. Tu vedi accanto a Me papi,
vescovi e sacerdoti. Sono presenti tante anime che sono state salvate dai vostri
sacrifici. Circondano la mia Mamma e vi guardano, come per dirvi:
"Coraggio, fratelli, pensate al godimento eterno".
Oggi è la festa dell’Esaltazione della croce, è la mia festa, è la festa di
ognuno di voi. Vi ho detto: la croce è gioia, non è sofferenza; la morte è
vita, non è sofferenza.
Chi ha fatto un cammino spirituale comprende che morire è vivere e che la croce
è gioia. Queste anime pregano per voi. Tu riconosci tuo fratello San Padre Pio,
San Giovanni XXIII, San Pio IX, Pio XII, Paolo VI e il grande Don Enrico. Quando
voi avete parlato con Don Enrico della sospensione a divinis, lui vi ha
risposto: "Vi regalo il calice per la santa Messa e la pisside".
Ricordate quel giorno?
Miei cari figli, figli miei adorati, non ho parole per ringraziare il vostro
vescovo che ha ubbidito a Dio firmando il decreto. Non tutti avete compreso
l’importanza di questo decreto. Il vescovo ordinato da Dio ha ubbidito a Dio
nel firmare il decreto. Coraggio, non siete soli, chi è con Dio è con il
Paradiso, di che cosa avete paura? Siete con il Paradiso.
Cinque anni fa l’Eucaristia è fuoruscita dal crocifisso; avete goduto e poi
avete molto sofferto. Ci sono state altre apparizioni eucaristiche e tante altre
sofferenze fino all’11 giugno 2000, giorno in cui Dio ha messo il suo sigillo
con l’ultimo miracolo eucaristico.
Dopo la consacrazione dell’ostia, dove Io sono presente in corpo, sangue,
anima e divinità, da essa è fuoruscito il sangue. Io sono il Figlio di Dio, Io
sono la Seconda Persona della Santissima Trinità, Io sono quel Gesù che hanno
calunniato, diffamato, sputacchiato, ferito e che è morto in croce.
Vi ripeto: la morte è vita, la croce è gioia.
Auguri a tutti e grazie. Io sono Gesù, Io entro nel sacerdote, il sacerdote
entra in me e siamo un tutt’uno.
Madonna - Sono la vostra Mamma, grazie per l’obbedienza fatta a Dio,
Eccellenza Reverendissima, mio caro sacerdote prediletto, e per tutto ciò che
fai per le anime, per la Chiesa, per tutti.
Roma, 1 ottobre 2000 – ore 10:45
Lettera di Dio portata dallo Spirito Santo
Dio Spirito Santo – Oggi sono venuto Io, la terza
Persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo, per parlarvi di Me. Lo
Spirito Santo viene e soffia dove vuole, chiama le anime, dà dei doni e nessun
uomo della Terra può dire: "A me sì e a lui no". Noi scegliamo a chi
dare i doni. Siamo Noi, Dio Uno e Trino, che mandiamo dei doni. Come il vento,
lo Spirito Santo soffia come, dove e quando vuole, a Lui nessuno dà ordini. Ma
a volte, miei cari figli, si ha l’impressione, o è realtà, che qualcuno
pretende da Dio qualche cosa che nella sua mente non c’è.
Siamo arrivati al punto che l’uomo comanda Dio. Maria, Madre
dell’Eucaristia, nella lettera che vi ha dato, ha detto: "Dio è messo al
secondo posto; non da voi, ma dall’autorità. Secondo gli uomini prima viene
l’autorità ecclesiastica e poi Dio. I suoi comandamenti, i precetti della
Chiesa, non si rispettano, non si osserva il sesto comandamento e chi adempie il
terzo lo fa per abitudine".
Voi non potete immaginare quanti e quanti uomini non rispettano il sesto
comandamento e quando dico uomini intendo anche donne. Non si rispetta neanche
l’ammalato.
Oggi vorrei fermare il mio discorso sugli anziani. Il bambino viene coccolato,
viene preso in braccio e spupazzato, invece l’anziano viene messo da parte, ci
si ricorda di lui una volta l’anno, forse due. Quante persone anziane sono
buttate da una parte e vivono sole? I figli non hanno tempo, hanno da fare, sono
molto impegnati e le mamme e i papà li attendono. Bisogna aspettare che
l’anziano muoia perché tutti si riuniscano intorno a lui? Questo è grave ed
è peccato.
Miei cari figli, voi sapete che le lettere che io do qui sono rivolte a tutto il
mondo, a tutti gli uomini della Terra. Provate ad andare a visitare l’anziano:
piange, ha tanti figli, ma non vanno a trovarlo, è solo. Provate a stargli
accanto un’oretta. L’anziano stanca, non sente, l’anziano non capisce; oh
no, lui capisce a volte più dei figli. E quando l’anziano non capisce bisogna
amarlo lo stesso e stargli vicino, regalargli un po’ di tempo.
Non vi ho mai parlato così dell’anziano, ma Dio Padre ha voluto che oggi
parlassi di lui.
Maria quando è morta era anziana e non era mai sola. Elisabetta, santa
Elisabetta, la mamma di Giovanni Battista, è morta anziana; Zaccaria è morto
anziano. Oggi gli uomini pensano solo a se stessi, hanno tutto ormai. Che cos’è
l’anziano per loro? Niente, nulla, ormai ha vissuto i suoi anni. No, noi non
la pensiamo così. L’anziano va rispettato, ha bisogno di compagnia, di
qualcuno che lo vada a trovare e questo qualcuno debbono essere i figli, i
parenti, che non si vedono. Egli non può avere degli amici perché è anziano,
i parenti sono presi dal loro lavoro. Quanti poveri anziani sono buttati negli
ospedali, specialmente quando vengono da paesi lontani.
Il discorso è sempre lo stesso: manca la carità. E quando questa viene a
mancare, manca tutto: potete fare tante elemosine, potete aiutare tante persone,
ma se non amate, se mancate di carità non avete fatto nulla. Leggete la lettera
di san Paolo: "Potete fare tutte le cose belle di questo mondo, ma se non
avete la carità non avete fatto nulla". Io che sono lo Spirito Santo, che
soffio dove voglio, dico a tante mamme, papà e giovani: andate da lui, dategli
un’ora del vostro tempo e Dio benedirà questo vostro lavoro, che poi, oltre
che essere un atto di carità, è anche un dovere.
Miei cari figli, questa lettera ha abbracciato vari punti: prima c’è stato un
messaggio privato e poi la lettera di Dio; Noi chiediamo solo amore, voi
chiedete la pace, ma siete i primi, fra di voi, a non darvela.
Permettetemi di fare gli auguri a nonna Iolanda, domani è il suo compleanno.
Questa donna è immersa nella preghiera e nel dolore e nessuno sa quanto soffre
e quanto prega. Sono novantaquattro anni di sofferenza e di preghiera. Prega per
i suoi figli, per i suoi nipoti, per tutti voi qui presenti, prega per chiunque
gli chiede preghiere e le sue preghiere salgono a Dio maggiormente per il
vescovo. Auguri nonna Iolanda, grazie per ciò che fai per la Chiesa, per il
vescovo, grazie per le preghiere che fai per i tuoi figli, per i tuoi nipoti,
per tutti.
Madonna – È andato via lo Spirito Santo e ciò che ha detto Dio
Spirito Santo è molto importante, anche se in breve ha toccato tanti punti.
Sono venuta per fare gli auguri a te, nonna Iolanda, auguri di santità per
tutte le preghiere, per tutte le sofferenze che vivi per la Chiesa, per i tuoi
figli, per tutti, soprattutto per il tuo vescovo. Quando qualcuno entra nella
stanza gli dici: "Questo rosario lo sto dicendo per il vescovo";
veramente dici: "Sua Eccellenza". Noi godiamo di questo. Continua a
pregare per Sua Eccellenza, ne ha tanto bisogno. E voi tutti imparate ad amare e
poi pregate, imparate a rispettare e poi pregate. Grazie.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri. Mando un bacio ai bimbi e ai bimbi che sono ancora nel seno materno.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Grazie, Marisella, per la passione che stai vivendo.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. È andata via, Don Claudio.
Roma, 7 ottobre 2000
Lettera di Dio
(Gesù porta una lettera riservata a Don Claudio e Marisa)
Madonna – Dopo che avete recitato il santo Rosario è venuto Gesù a
parlare ai miei due figliolini. La lettera è bella e brutta, perché contiene
un segreto che a suo tempo verrà svelato.
Miei cari figli, restate vicino al vostro vescovo, non lo abbandonate. Mi
rivolgo specialmente a voi giovani e non più giovani: cercate di aiutarlo, non
lasciatelo mai, ha bisogno del vostro aiuto. Come la vostra sorella dà tutte le
sue sofferenze a Dio per il vostro vescovo, per voi qui presenti, per i bimbi e
per quelli che sono nel seno materno, così voi aiutatevi con la preghiera.
Oggi è la festa della Madonna del Rosario, ma io sono qui come Madre
dell’Eucaristia, perché - mi ripeto - è questo il nome più bello e più
grande; io sono la Madre di Gesù Eucaristia. Vi siete resi ormai conto, miei
cari figli, che ora tutti cominciano a parlarne, tutti la conoscono, ma non
citano mai la fonte. Questo titolo, Madre dell’Eucaristia, viene da qui, dal
luogo taumaturgico che Dio ha scelto. Qui è apparsa la Madre dell’Eucaristia.
Non dico altro, perché voglio che il sacerdote dia qualche spiegazione su colui
che ancora continua, attraverso una radio cattolica, a parlare male di questo
luogo.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri, i bimbi, i malati.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio morto per tutti per aprirvi il
Paradiso, di Dio Spirito Santo. Invocate lo Spirito Santo come state facendo
ogni sera.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao.
Madonna – Sei preoccupata perché il messaggio è breve, Marisella?
Marisa – Sì, ma prima ce l’ha dato lungo Gesù!
Madonna – È bene che parli il vescovo. Auguri, Eccellenza. Grazie.
Marisa – Senti, vieni come facevi una volta, durante la notte a
parlare? Ti ricordi quando parlavamo, ridevamo e cantavamo insieme? Tanto non ci
sente nessuno; non hanno sentito neanche la sveglia che suonava a tutto spiano
stanotte.
Va bene, ciao. Ciao, Madre dell’Eucaristia. Ciao.
È andata via, don Claudio, Eccellenza.
Roma, 8 ottobre 2000 – ore 10:30
Lettera di Dio
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra
presenza. Oggi mi festeggiano a San Pietro, ma io sono con voi, io sono sempre
con voi. La vostra sorella è malata e anche il vostro vescovo non sta bene.
Dopo aver sentito in breve la loro storia, potete comprendere di più quanto sia
grande la sofferenza di questi miei due cari figliolini. Vi invito a pregare, a
non scoraggiarvi, ad andare avanti amando i miei due cari figliolini e pregando
per loro.
Vi domanderete: "Perché la nostra sorella soffre sempre?". Per la
salvezza delle anime. Dio vuole che la metà del pianeta Terra si converta, ma
questo non avviene. A voi il privilegio di pregare per le conversioni; avete
tanti parenti, amici, conoscenti che devono convertirsi. Pregate per tutti i
sacerdoti, grandi e piccoli. Potete, in qualsiasi momento, pregare e chiedere
aiuto a Dio che continua ad aiutare questo pianeta Terra, perché altrimenti
farebbe acqua da tutte le parti. Vi siete resi conto ormai che ogni volta,
quando c’è qualcosa di grande in S. Pietro, io sono con voi; quando Padre Pio
è stato beatificato, lui era con voi ed oggi è qui vicino a me con tutti gli
angeli e i santi. Non dimenticate mai che anche il mio amato sposo Giuseppe è
sempre con me. Io ubbidisco sempre a Dio; quando mi dà le lettere da portarvi
io vengo, anche se a volte i contenuti non sono tanto gioiosi; ma Dio vi ama, vi
stima, vi vuole bene. In un gruppo di persone c’è sempre qualcuno che non va,
ma voi non domandatevi chi è, pregate soltanto; quando vi accorgete che
qualcuno non va, pregate, non lasciatevi andare; non criticate, non giudicate, a
meno che la mancanza non sia grave. Padre Livio parla male del vescovo e della
veggente, Radio Maria è contro di voi. Un domani cosa avrà questo padre Livio,
Camillo Ruini e tutti gli altri che li seguono? Che cosa avranno? Ora essi
godono, perché hanno il potere, hanno tutto, ma se voi credete al Paradiso e
all’inferno potete capire da soli quale sia la strada da percorrere.
Grazie, grazie della vostra presenza.
A te, figlia mia, coraggio, coraggio; il tuo dolore, morale e fisico, non è
capito da tutti, ma noi siamo con te. Quando Gesù ti ha dato la comunione hai
detto un no; non eri contenta di ricevere Gesù?
Marisa – Sì, tu lo sai; io non mi ritiro dalla sofferenza, ma
umanamente parlando mi piacerebbe stare con il piccolo gregge, pregare insieme a
loro e invece Dio vuole che io rimanga rinchiusa tra queste quattro mura. È
duro dire di sì, ma non son capace di dire no. Aiutaci tutti, ma aiuta
soprattutto il tuo vescovo. Voi avete voluto che fosse vescovo, Dio l’ha
ordinato vescovo, ma quante sofferenze, quante incomprensioni, quante cattiverie
intorno a noi. Perché? È un peccato amare il prossimo?
Madonna – Hai ragione, figlia mia.
Marisa – Io non so se oggi ti vedrò ancora, ma sono molto stanca.
Grazie comunque; di’ a Gesù di non avercela con me perché io gli voglio bene
malgrado tutto.
Madonna – Miei cari figli, insieme al mio e vostro vescovo benedico
voi, i vostri cari, i bambini, i malati e nonna Iolanda.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno, che
estendo su tutti gli uomini della Terra. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio
Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Mia madre voleva dirti qualcosa. Hai detto che volevi dire
qualcosa alla Madonna?
Nonna Iolanda – Sta ancora lì? Madonnina, io soffro tanto per mia
figlia, fa’ qualche cosa per lei che soffre tanto. Grazie, Madonna.
Madonna – Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Ti vedrò ancora? Perché ho bisogno! Ciao. È andata
via.
Roma, 15 ottobre 2000 – ore 10:40
Lettera di Dio
San Giuseppe – Dio ha chiamato me, sposo della Madre
dell’Eucaristia, umile e semplice operaio e mi ha detto: "Giuseppe, vai
tu a portare la lettera ai miei figli". Dio vi dice che il privilegio che
ha dato a voi non l’ha dato a nessuno; nessuno gode di tante apparizioni,
riceve tanti richiami materni, è destinatario della correzione fraterna e di
tanto amore come voi. Gesù dalla nascita fino ad oggi non ha mai cercato cose
eclatanti, ha fatto soltanto la volontà del Padre. Anche i miei due figliolini
fanno sempre la volontà del Padre, come voi. Certo, la natura umana a volte si
ribella, brontola, si lamenta, ma è normale, perché vivete sul pianeta Terra.
Dovete cercare di aiutarvi a vicenda; attenzione: non coccolarvi a vicenda, ma
aiutarvi. Qualcuno pensa esclusivamente alla sua famiglia, anche se non riesce a
dare buoni consigli, perché c’è molta differenza tra genitori e figli.
Qualcuno allarga un pochino lo sguardo più avanti e arriva agli amici, ai
parenti. Qualcuno si dedica completamente a voi. Quando c’è un richiamo, una
correzione da fare il vescovo deve farla, non può tacere, mancherebbe alla
carità nei vostri confronti e mancare alla carità non è bello.
Fede, speranza, carità. La fede si acquista pregando, la speranza dà la
certezza di andare a godere Dio, la carità rimane sempre, anche quando Dio vi
porterà in Paradiso: Dio è amore. Non c’è nessun’altra persona che ama
come Dio.
La mia amata sposa vi ama, vi corregge, vi fa delle correzioni materne, perché
Dio vuole questo. Voi, a volte guardate soltanto le persone che vi sono accanto
e siete pronti a dire loro tutto. Invece non parlate a Dio perché non lo
vedete.
Parlate con Dio, ma prima di parlare con Lui amate il prossimo; non dico solo il
vostro nucleo familiare, non dico amici e parenti, ma tutti. Dovete amare tutti,
specialmente coloro che hanno più bisogno, che soffrono, che sono soli e
abbandonati e mi riferisco agli anziani e ai poveri. Quanti poveri ci sono nel
mondo.
Dio aspettava che la metà degli uomini del pianeta Terra si convertisse,
purtroppo non ci sono state queste conversioni. È inutile che i giornali
scrivano che migliaia, milioni di persone si sono riunite per un giorno e poi
tutto finisce. Voi invece siete più fortunati, perché essendo pochi potete
essere guidati meglio dal sacerdote. Quando c’è tanta gente come si fa a
seguire chi si comporta bene o male? Già vi ho detto che quando ci sono tante e
tante persone succedono discussioni, qualche volta liti e vengono dati spintoni.
Coloro che hanno organizzato queste riunioni oceaniche che cosa hanno? La
gloria? Ma la gloria è di Dio e anche vostra se siete uniti a Lui. Per essere
uniti a Dio completamente dovete amare gli uomini della Terra. A cosa vi servono
i tesori e i miliardi se poi perdete l’anima? Le radio cattoliche ricevono
molti miliardi all’anno, il Vaticano ha i tesori, gli uomini di chiesa hanno
case e ville, mentre ci sono bambini che muoiono di fame e non hanno medicine.
Ci sono guerre ovunque; si uccide un uomo come se fosse una foglia d’erba che
deve essere tagliata in due. No! Dio vi ha scelto per questa missione e non può
abbandonarvi, ma non può non richiamarvi quando c’è qualcosa che non va. Voi
chinate il capo e dite: "Dio mio, è vero, ho sbagliato!".
Voi pensate che la vostra sorella non soffre quando non può scendere? Oggi era
pronta a scendere, ma il tempo non l’ha permesso. A causa della sua malattia
non può stare in mezzo alle persone o andare fuori se il tempo è brutto.
Siete sempre dei privilegiati in confronto a milioni di persone che girano da un
santuario all’altro e spendendo soldi. Hanno grandi chiese, voi cosa avete? Un
capannone che quando piove non può neanche essere utilizzato; ma questo non è
importante, l’importante è amare.
Dio ha fatto tante promesse e le manterrà, credetemi, ma aspetta la conversione
degli uomini. Grida ogni volta: convertitevi e amatevi.
Buona santa Messa a tutti. Un augurio a colei… e alle gestanti. Io, quando la
mia amata sposa aspettava il bimbo Gesù, spesso accarezzavo il suo ventre e
mentre le nostre mani si incrociavano, alzavamo gli occhi al cielo verso Dio e
recitavamo i salmi.
Questa è la bellezza della maternità: unire l’uomo e la donna accarezzando
il piccolo bimbo nel grembo materno.
Grazie, miei cari figli, della vostra presenza. Malgrado il tempo non sia buono
siete venuti ad ascoltare la lettera di Dio e Dio un giorno vi benedirà.
Madonna - Insieme al mio e al vostro vescovo benedico voi, i vostri cari,
i vostri oggetti sacri. Benedico tutti i bimbi, i malati, gli anziani, i
drogati, i carcerati, gli alcolizzati; quante e quante persone ci sono da
benedire. Vi porto tutti stretti al mio cuore coprendovi con il mio manto
materno.
San Giuseppe – La Mamma sta allargando il suo manto su ognuno di voi.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Grazie a
Dio che mi ha dato la possibilità di venire a portarvi la sua lettera. Sia
lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Ciao, San Giuseppe. Don Claudio è contento quando
vieni. Ti sei fatto vedere solo una volta da lui, fatti vedere sempre!
San Giuseppe – Quando Dio vorrà, mi vedrà sempre.
Marisa – Ciao. Sono andati via, Don Claudio. San Giuseppe era bello e
non guardava me, ma te.
Don Claudio – Abbiamo un feeling.
Roma, 19 ottobre 2000 – ore 17:15
Lettera di Dio
Madonna – Marisella, la situazione della tua salute
diventa sempre più critica e ciò che hai ora non è colpa di nessuno, sono
situazioni naturali.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Poiché la vostra sorella non può
scendere, la Mamma ha deciso di far salire qualcuno su, ma non nella sua stanza,
perché verrebbe a mancare l’aria e la situazione si complicherebbe. Chi si
sente, quando il sacerdote lo decide, è libero di salire o no. È un piccolo
regalo che Dio ha voluto fare a ciascuno di voi.
Vi ricordate quando Gesù ha detto: "Imparate ad amare e poi pregate"?
Dovete amare il prossimo, qualunque esso sia. Certo, chi parla male, chi ripete
calunnie e diffamazioni non può amare. Quando cantate il Magnificat, meditate
la frase: "Depose i potenti dai troni e innalzò gli umili". Chi sono
gli umili? Sono coloro che fanno la volontà di Dio, sempre, in qualsiasi
momento.
Cosa deve dire ancora Dio che non abbia già detto? Ha detto tante cose, ha dato
tante lettere piene di amore, di comprensione, di carità.
L’umile è colui che entra nel regno dei cieli. Colui che si sente qualcuno,
solo perché è in alto, è arrivato? O no, davanti a Dio sono gli umili e i
semplici che hanno il primo posto.
Dio ha scelto la vostra sorella, dandole tutte le sofferenze che poteva darle,
per aiutare il prossimo, per la conversione dei credenti, di coloro che dicono
di credere, ma non credono.
Quante volte ho ripetuto: pregate per coloro che dicono di credere, ma non
credono. Fanno tante cose eclatanti, ricercano lo sfarzo, spendono miliardi,
mentre milioni di persone muoiono di fame; questo mi ferisce il Cuore. Costoro
dicono: "Pensiamo a noi che stiamo bene e agli altri ci penserà Dio… Ai
poveri, ai bambini che muoiono dove c’è la guerra penserà Dio; noi intanto
prendiamo ciò che ci spetta, abbiamo la possibilità di avere ricchezze, perché
privarcene?".
Mio Figlio Gesù è morto per riaprirci il Paradiso, ma chi andrà in Paradiso?
Colui che fa la volontà del Padre.
Marisa – Voglio raccomandarti, Madonnina, i malati. Tu sai che ne
abbiamo tanti, anche nel nostro piccolo gregge; ti raccomando prima i nostri
malati e poi tutti coloro che sono in ospedale, tutti coloro che soffrono, i
bambini, gli anziani.
Madonna – Marisella, in quale categoria ti metto?
Marisa – Non lo so, tanto mi rigirate sempre come un calzino. Mettetemi
dove volete.
Avevo un desiderio: quello di scendere in mezzo alle persone, alle mie sorelle e
ai miei fratelli; questo era un mio grande desiderio, ma Dio mi ha privato anche
di questo. Sia fatta la sua volontà. Che altro posso dire?
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al mio
e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate
nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Siate umili, perché solo gli umili entreranno nel regno dei cieli. Sia lodato
Gesù Cristo.
Marisa – Adesso non mi far tossire, perché non ce la faccio più.
Ciao, scusami, ma anch’io sono stanca. Don Claudio, è andata via.
Roma, 22 ottobre 2000 – ore 10:40
Lettera di Dio
Marisa – Aiuta i nostri malati. Tu devi dare la forza a
loro, a coloro che sono accanto alla persona che soffre e ai familiari, perché
chi muore, se è in grazia, va in Paradiso, ma coloro che rimangono, i parenti e
gli amici soffrono di più; aiutali tutti.
Io non so se ti vedrò ancora, se la mia vita finisce oggi. Non ti vedrò più?
Però se vuoi aiuta coloro che rimangono e da’ loro tanta forza.
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra presenza. La vostra
sorella desidera lasciarvi questo testamento spirituale di amore e di pace.
Non siate in collera con nessuno, non abbiate invidia e gelosia per nessuno;
ormai sapete che l’invidia porta alla malignità e la malignità alla calunnia
e diffamazione. Tutto comincia con la gelosia: gelosia del fratello perché sa
fare di più, gelosia del parente perché guadagna di più, gelosia di qualsiasi
cosa dell’uomo.
Non siate gelosi. Voi sapete che la gelosia porta all’invidia e l’invidia
porta alla malignità, alla cattiveria, alla calunnia e diffamazione. Voi ormai
conoscete la storia di questi miei due cari figliolini e voi sapete che molti
sacerdoti, vescovi, cardinali e tante anime li hanno accusati, calunniati e
diffamati solo per gelosia e per invidia nonostante abbiano tutto in mano:
potere, soldi e cariche.
La vostra sorella vuole lasciarvi questo testamento spirituale: amatevi sempre,
aiutatevi a vicenda, non malignate, non siate invidiosi, non criticate, non
confondete la critica con la correzione fraterna; la correzione fraterna va
fatta a tutti, grandi e piccoli. Voi spesso confondete la correzione fraterna
con la critica; il vescovo quando richiama fa la correzione fraterna. Se chi non
si sente a posto critica il fratello costui non è degno di Dio, non è degno
del suo amore, perché Dio è amore, ama tutti, ama anche coloro che si
comportano male fino al giudizio, ma quando ci sarà il giudizio allora ci sarà
veramente pianto e stridore di denti.
Voi state discretamente, ma c’è chi sta male, molto male e non vedrà il
domani. Se prima di esalare l’ultimo respiro un’anima chiede perdono a Dio e
si unisce di più a Dio, quest’anima si salva; chi muore nelle braccia di Dio
è salvo.
Voi dovete pensare molto a questo e dire: "Tra il male e il bene mi
conviene accettare il bene"; dovete anche essere un po’ furbi: "Se
oggi devo morire, tra il bene e il male cerco il bene, cerco l’amore di
Dio".
Marisa – Anch’io, Madonnina, vorrei morire tra le tue braccia, quando
ero bimba mi prendevi in braccio, mi coccolavi e giocavamo insieme con gli
angeli.
Oggi voglio stare in braccio a te, perché malgrado tutto ti amo, ti amo tanto.
Se queste sono sofferenze naturali io devo accettarle, non devo lamentarmi. È
vero?
Madonna – Sì, ma lamentarsi è umano, Marisella. Lamentarsi per un
dolore così grande è umano, quindi non ti devi preoccupare, lamentati pure,
piangi pure.
Marisa – Volevo andare in mezzo al tuo e mio piccolo gregge. Non sarà
mai un grande gregge il nostro?
Madonna – Sì, tutto arriverà per chi sa attendere, certo non per te.
Miei cari figli, intensificate la vostra preghiera.
Quando siete in chiesa non guardate cosa fa il vostro fratello, se prega o non
prega, se sta seduto o in piedi. Quando ascoltate la santa Messa per voi ci deve
essere solo Gesù.
Che bello parlare con Gesù e ascoltare la santa Messa con profonda
partecipazione. L’anima, quando è in grazia, ascolta Gesù nel suo cuore e
Gli parla come se Lo vedesse.
Quando voi siete in grazia, parlate con Gesù e Lo sentirete nel vostro cuore.
Cercate di vederlo, di parlargli, di bussare e chiedere aiuto, quell’aiuto che
molti uomini della Terra non domandano, quell’aiuto del quale dicono di non
avere bisogno perché si sentono a posto.
Avete visto quanti milioni di persone sono venuti a Roma per quei giorni per
festeggiare, ma poi cosa è rimasto? Nulla, nulla. Non si fanno cose eclatanti,
Gesù non ha insegnato questo, ma si deve ascoltare, meditare e mettere in
pratica il Vangelo. L’incontro biblico lascia a desiderare; quando c’è
qualche curiosità da sapere siete presenti, quando non c’è non siete
presenti e giovedì non eravate presenti.
Devo dire che non avete compreso l’importanza dell’incontro biblico,
l’importanza di conoscere il vostro Gesù. Conoscerlo significa parlargli e
attendere che Gesù parli. A volte, è una mia impressione, sembra che la
lettera di Dio entri da un orecchio ed esca dall’altro e che non si metta in
pratica quanto Dio dice. Quante volte vi ho detto: quando uscite dalla santa
Messa meditate quanto avete ascoltato nell’apparizione, nelle letture, nel
santo Vangelo, nell’omelia; parlate di questo. Non vi fermate a parlare sui
cancelli, quasi a gridare, a discutere di argomenti che non riguardano la
spiritualità. Non sprecate il fiato, lasciatelo per Gesù, lasciatelo al
momento della dipartita; allora comprenderete quanto sia importante l’amore,
quanto sia importante il volersi bene e pregare. Vero, Don Claudio? Don Claudio,
non stare giù per tua sorella, ella ormai è di Dio, non è della Terra. Se
fosse della Terra non starebbe così. Mi raccomando, miei cari figli, cercate di
meditare questa lettera di Dio e soprattutto di accettare il testamento
spirituale. Volete abbracciare Gesù e la Madonna? Volete andare in Paradiso?
Fate e accettate il testamento spirituale, è molto bello ed anche saggio.
Grazie. Insieme al mio e vostro vescovo, che sta soffrendo moltissimo, vi porto
tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate nella
pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Eccomi pronta, fa’ di me ciò che vuoi, non ho nulla
da chiederti, sia fatta la volontà di Dio. Ciao.
Roma, 24 ottobre 2000 – ore 19:10
Lettera di Dio
Marisa – Tu hai detto che volevi festeggiare oggi il
settimo anniversario dell’inizio delle apparizioni pubbliche, ma io non sapevo
se dovevo dovevo avvertire le persone, perché a volte hanno molto da fare e se
poi non vengono con il cuore, ma per forza, tu non sei contenta.
Madonna - Ma io, Marisella, non potevo non festeggiare oggi; perché in
Paradiso c’è una grande festa, e anche voi sulla Terra dovete festeggiare.
Avete rimandato tutto all’ultima domenica del mese ed è giusto così, perché
c’è chi lavora, però non dovevi trascurare il 24, perché il 24 ottobre 1993
c’è stata la mia prima apparizione aperta a tutti, ma non voglio
rimproverarti. Tu hai fatto bene ad avvertire le persone e chi poteva venire è
venuto. Qualcuno, pur potendo fare il sacrificio di venire, non l’ha fatto, ma
chi sta male o è lontano o ha il lavoro non poteva venire. Se Dio dovesse
dirmi: "Maria, fatti vedere dai miei figli", tu ne soffriresti?
Marisa – Da una parte ne soffrirei perché mancano tutti coloro che
sono sempre venuti, dall’altra sarei molto contenta. Te l’ha detto Dio?
Madonna - No, Dio non ha detto nulla. Voglio anche dire a voi qui
presenti che Dio non ha mai detto a nessun veggente della Terra quando avverrà
la fine di tutto. Non ha mai parlato dei tre giorni di buio e di tutto ciò che
ne consegue. Dio ha soltanto chiesto preghiere affinché si converta almeno la
metà degli uomini della Terra. Questo punto, la conversione di tutti, è
lasciato da parte. Se uno va a messa e fa la comunione non significa che si è
convertito. Essere convertito significa amare e fare la volontà di Dio. Voi,
ora qui presenti, siete pochi, mentre quando sono apparsa per la prima volta
c’erano sacerdoti, suore e tante persone. Oggi i sacerdoti continuano a
ritirarsi e ad aver paura; ancora non hanno il coraggio di riunire le loro forze
e dire a tutti: "Svegliatevi! State cadendo in basso, nel profondo".
Il mio amore per voi e per tutti è immenso. Sono sette anni che andate avanti a
fatica. All’inizio sembrava tutto facile, poi i grandi uomini della chiesa
sono arrivati a togliere la santa Messa, a togliere l’Eucaristia e a definire
i miracoli eucaristici "fenomeni da baraccone", causati da interventi
diabolici; hanno detto di tutto. Nonostante questo, voi siete ancora qui e le
apparizioni vanno avanti; non ha importanza se siete dieci, venti o cento,
l’importante è che la Madre dell’Eucaristia sia conosciuta in ogni luogo.
Voi non potete neanche immaginare quante anime ora conoscono la Madre
dell’Eucaristia, quanti gruppi di preghiera si sono formati con il nome Madre
dell’Eucaristia.
Marisa - Perché non ti fai vedere da lui?
Madonna - Don Claudio, tu mi hai vista stilizzata e non ti sei
accontentato; vuoi vedermi come hai visto il mio amato sposo Giuseppe?
Don Claudio – Sì.
Madonna - Non pretendi troppo? Mi vedrai, mi vedrai quando Dio vorrà,
adesso accontentati di avermi vista stilizzata. Miei cari giovani, il vostro e
mio caro vescovo dice "ex giovani", siete venuti nonostante le
difficoltà, la stanchezza, il lavoro e lo studio; purtroppo c’è qualcuno fra
di voi che ha messo Dio al secondo posto, anzi all’ultimo posto e questo è
grave. Per alcuni che hanno ricevuto molto da Dio, dal sacerdote e dalla
veggente, prima viene tutto il resto e poi, se c’è tempo, viene Dio. Vi
faccio un piccolo esempio, ma abbastanza importante: domenica ho dato un
messaggio forte, penoso e qualcuno ha anche pianto, ma poi chi ha pensato almeno
di telefonare al vescovo per chiedere notizie? Solo due o tre hanno chiamato.
Gli altri hanno detto di non aver chiamato per non disturbare. Anche nella
stanza di Marisa possono entrare solo due o tre persone alla volta; non potete
entrare in massa, perché l’aria viene a mancare e il respiro diventa
affannoso. La sua sofferenza è enorme; ha la sofferenza fisica, quella morale e
quella spirituale e le stimmate sono particolarmente dolorose. Eppure la vostra
sorella ha sentito quasi il rimorso per non avervi informato, poi con il mio
incoraggiamento, ha parlato e non ha invitato gli adulti a venire, perché
rintracciarli è più difficile, ma soltanto i giovani. 24 ottobre 1993: quante
persone erano presenti allora, ma erano venute solo per vedere la veggente, per
chiedere le grazie e per recitare, non per pregare. Alcuni, dopo l’apparizione
sono andati via, nonostante ci fosse la santa Messa, che poi è stata tolta. Per
tre anni e mezzo queste persone non sono più venute. Dio si è stancato e ha
detto: "Tu devi dire la Messa, tu devi celebrare l’Eucaristia". Don
Claudio ha ripreso a dire la Messa e il Vicariato ha inferto altri duri colpi.
In seguito è arrivato il momento più difficile e duro, quando Don Claudio ha
portato l’Eucaristia che aveva sanguinato in Vicariato, la stessa Eucaristia
che ora è davanti a voi: si è inginocchiato e l’ha offerta al Vescovo che,
con uno scatto nervoso e con volto duro ha detto: "Butta via quel pezzo di
pane, è indemoniato, come è indemoniato il luogo dove vi riunite". Poi ha
proseguito: "O butti via quel pezzo di pane o ti sospendiamo a divinis"
e il sacerdote è stato sospeso a divinis. Ancora una volta Dio si è
stancato e ha detto: "Ti ordino vescovo! Ti do la pienezza del sacerdozio,
perché tu sei il vescovo dell’Eucaristia". Quante sofferenze, quante
calunnie e diffamazioni hanno colpito i miei due figli, ma eccoli qui: il
vescovo claudicante nella salute e la veggente… ben sapete la sua situazione,
ma non voglio rattristarvi, anzi voglio ringraziarvi per lo sforzo che avete
fatto nel venire qui. Vi chiedo di pregare. Chiedete a Dio di far scendere
domenica la vostra sorella, perché è tanto che non scende.
Marisa - Scusa, non glielo puoi chiedere tu?
Madonna - Io faccio la mia parte, loro fanno la loro parte.
Marisa - Sì, ma se tu vai da Dio e gli dici: "Dio mio, mio Tutto,
fai scendere Marisa?", Lui ti dirà sì o no. La voce di Dio è piena e
forte, anche il vescovo ha la voce forte, se vuole può far tremare anche lui,
non nel senso di far paura, ma perché si fa sentire. Posso chiederti di stare
un pochino meglio e posso raccomandarti Domenico, Silvano e tutte le persone che
mi telefonano, che mi danno le fotografie e che stanno male? Io, anche se sto
peggio di loro, devo ascoltarli, devo aiutarli.
Madonna – Sì, Marisella, quando uno sta male deve mettersi da parte e
ascoltare gli altri. Adesso vi lascio alla vostra santa Messa; cantate e date
gloria a Dio.
Marisa – A me almeno una volta direte un sì? Guarda che io ho il
vestito pronto. Non mi vuoi dire quando più o meno mi porterai via? Perché Don
Claudio me lo ha chiesto. Madre dell’Eucaristia, mi fai vedere i quattro
pronipoti che devono nascere?
Madonna - Lo chiederò a Dio.
Marisa - Sì, ma non parlare a Lui con la vocetta, chiedigli forte:
"Dio, guarisci Marisa". No, non voglio essere guarita, anche se
guarire sarebbe meglio; ho sbagliato, digli: "Dio, falle vedere i
pronipoti".
Madonna - Ora diciamo insieme davanti all’Eucaristia che ha sanguinato:
Padre nostro…
Sì, oggi dite l’Ave Maria anche se c’è Gesù Eucaristia. Miei cari figli,
auguri anche a voi e grazie della vostra presenza. Insieme al mio e vostro
vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Benedico coloro che
sono lontani, benedico gli ammalati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi
copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio,
di Dio Spirito Santo. Auguri. Grazie.
Marisa - Sai che le ho chiesto quella cosa…
Don Claudio - L’ho sentito.
Roma, 26 ottobre 2000 – ore 17:00
Lettera di Dio
Marisa – È venuto san Giuseppe! Come mai non c’è la
Mamma con te?
San Giuseppe – Sono venuto io, miei cari figli, per dirvi di fare
almeno il triduo per il settimo anniversario delle apparizioni della Madre
dell’Eucaristia. La lettera di Dio è una lettera molto importante e penosa.
Il Giubileo è stato fatto solo per attirare le persone a Roma e per denaro.
Quanti e quanti miliardi sono stati spesi. Continuano a fare il Giubileo per
ogni categoria di persone. Perché non lo fanno per tutti i poveri del mondo?
Perché non fanno venire i poveri a Roma per fare il Giubileo? Perché non danno
loro da mangiare e un aiuto economico e spirituale? Coloro che hanno fatto il
Giubileo hanno elevato preghiere, se vogliamo chiamarle preghiere, solo durante
i giorni di permanenza a Roma, perché tornati a casa hanno ripreso la vita
normale: la corsa al denaro, al lavoro e al divertimento mettendo Dio
all’ultimo posto; questa non è una bella cosa. Gli uomini continuano a
gareggiare a chi guadagna di più, a chi ha più potere e a chi sta più in
alto. Parlano, fanno conferenze e riunioni, ma poi cosa danno a coloro che hanno
bisogno di tutto? Nulla!
La vostra Mamma non si è sentita di venire. Io vi chiedo di fare tre giorni di
triduo per la conversione dei grandi uomini, di coloro che dicono di credere, ma
non credono. Le anime scelte da Dio continuano a soffrire e ad essere
bersagliate dentro e fuori casa, ovunque, ma alla fine la gloria sarà loro. Dio
non ha bisogno di nessuno, però sceglie delle anime predilette perché gli
uomini si convertano. Voi pensate spesso ai vostri figli, ai vostri genitori che
non si convertono, ma sono più scusati loro che i grandi uomini della Chiesa
che hanno ricevuto da Dio ogni cosa, che hanno studiato e che conoscono
l’amore che Dio ha dato loro.
Riconoscetevi nella croce che dà la vita, la resurrezione, la gioia. Il demonio
ancora continua a vincere, continua ad essere furbo e a penetrare nei cuori nei
momenti più impensabili.
Miei cari figli, dovete avere molto coraggio. Perché le persone non vengono in
questo luogo? Perché dicono che non c’è nulla. Ma qui si sono verificati i
miracoli eucaristici e le ostie hanno sanguinato! Ma non conoscono tutto questo
o, peggio, a loro non interessa. Invece continuano ad andare in altri posti dove
la Mamma non appare più, perché c’è da vedere qualcosa che non ha nulla di
soprannaturale. Qui, invece, si viene per pregare.
Quante volte Dio ha detto: "Venite per pregare, qui c’è solo preghiera e
amore; se non avete l’amore è tempo perso".
Miei cari figli, accettate questa lettera di Dio e riferitela a coloro che sono
assenti per motivi validi. Dite che i grandi uomini pensano solo al potere e al
denaro.
Dio continua ad essere misericordioso, ma quando arriverà la sua giustizia
allora la situazione sarà triste per coloro che non hanno amato e che potevano
amare, perché Dio ha dato loro l’intelligenza ed è stato paziente; li ha
anche guariti da malattie che non davano sofferenza. Ad altri, invece, ha dato
sofferenze spirituali, morali e fisiche e non si lamentano; in silenzio portano
avanti una croce molto pesante per voi, per i vostri figli, per i vostri cari e
per tutti i bambini. Mi ripeto: fate almeno il triduo alla Madre
dell’Eucaristia e domenica festeggiate il suo nome.
A Dio è dispiaciuto che il 24 ottobre, poiché il sacerdote non ha parlato,
pochi si sono ricordati che ricorreva l’anniversario delle apparizioni e
questo è triste. In altri posti, quando ricorre l’anniversario, fanno festa
anche se nessuno ne dà avviso in anticipo. Invece voi siete stati coccolati un
po’ troppo, aspettate sempre che il Vescovo dica: "Oggi facciamo questo o
facciamo quest’altro"; nessuno ha pensato che il 24 ottobre erano sette
anni che la Madre dell’Eucaristia appariva in questo luogo così combattuto e
così calunniato. Nonostante tutto i miei due cari figli continuano a portare
avanti la dura missione. Chi di voi ha capito fino in fondo qual è la grande
missione di questi due miei figliolini e quant’è grande la loro sofferenza?
Non pensate a questo, ma siete pronti a dare giudizi e questo non è bello.
Chi vuole faccia il triduo alla Madre dell’Eucaristia, alla Madre di Gesù,
alla mia amata sposa.
Io, a nome di Dio, vi ringrazio. Siete pochi perché le persone sono tirate da
una parte e dall’altra e non capiscono più nulla; ma chi ha visto il giorno
11 giugno fuoruscire il sangue dall’ostia, mentre il sacerdote celebrava la
Santa Messa, non può tirarsi indietro. Eppure qualcuno l’ha fatto, solo perché
è stato ripreso con un richiamo paterno. Miei cari figli, chi si comporta così
vuol dire che non ha capito nulla.
Voi forse non avete neanche capito quanto è grande l’amore di Dio nei vostri
confronti e quante grazie ha fatto qui in questo piccolo luogo taumaturgico, in
questo luogo santo. Ma attenzione: satana si può infiltrare in qualsiasi modo.
Voi pregate e amatevi tutti.
Grazie, miei cari figli. Insieme al vostro Vescovo io, Giuseppe, vi benedico.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
Marisa – Non viene per niente la Madonnina?
San Giuseppe – No, Marisella. Fai questo fioretto, oggi lei non verrà.
Non sei contenta che sono venuto io?
Marisa – Sì, però la Madonnina è la Madonnina.
San Giuseppe – Sì, però io, Giuseppe, sono Giuseppe. Hai ragione,
Marisella, la Madonnina è molto importante per tutti, specialmente per te.
Ciao, mia dolce figlia, ciao.
Marisa – Ciao anche a te, ciao.
Roma, 29 ottobre 2000 – ore 10:30
Lettera di Dio
Marisa – Ti vedo vestita a festa anche oggi.
Approfitto per raccomandarti tutti, specialmente coloro che sono malati nello
spirito e nel corpo e attendono le grazie da Dio. Ti prego affinché Dio faccia
le grazie a queste anime che hanno bisogno e stanno soffrendo negli ospedali. Ti
raccomando tutte le persone che sono venute qui, tutte le persone presenti e
anche quelle che si sono allontanate; noi non possiamo giudicare il perché, ma
voglio raccomandarti anche loro.
Madonna – Sì, mia cara Marisella, e tanti auguri a te perché è anche
la tua festa.
Marisa – Qual è la mia festa? Quella di star male? Comunque grazie.
Madonna – Sono venuta con tutto il Paradiso per te e anche per gli
altri, anche se non mi vedono; tutto il Paradiso è sceso in questo luogo
taumaturgico. Voi non comprendete fino a che punto sia così importante che il
Paradiso scenda su questo luogo taumaturgico. Chi non ha capito tutti i miracoli
che sono avvenuti qui non ha capito neanche Dio. Chi si è allontanato per un
semplice rimprovero paterno non ha capito Dio, non veniva qui per pregare, per
chiedere aiuto, ma soltanto per primeggiare. Questo non è un luogo dove si può
primeggiare. Avete forse visto la vostra sorella primeggiare qualche volta?
Anzi, è avvenuto il contrario.
Miei cari figli, vi ringrazio della vostra presenza. Sono sette anni, tre giorni
e qualche ora che io vengo in questo luogo taumaturgico a portarvi le lettere di
Dio. In sette anni sono passate migliaia di persone e voi neanche ve ne siete
resi conto. Voglio dirvi di non continuare a ripetere: "Preghiamo affinché
l’Eucaristia trionfi". Per voi e per l’estero, Europa, Asia, Africa,
America e Australia, l’Eucaristia ha trionfato. Anche a Roma ha trionfato, ma
sono i grandi uomini che non vogliono riconoscerlo. Però oggi fanno adorare
l’Eucaristia. Non dicono la fonte, ma invocano la Madre dell’Eucaristia;
questo si è realizzato grazie alle sofferenze dei miei due cari figliolini e
grazie alle vostre preghiere, che non vanno mai perdute. Ci sono tante e tante
persone che attendono preghiere. Se le vostre preghiere non sono arrivate alla
vostra sorella arrivano ad altre persone, non sono mai perse. Fissatelo bene
nella vostra mente: le vostre preghiere non sono mai perse, Dio sa cosa farne.
La gente cambia, vengono persone nuove e a volte si dovrebbe ricominciare tutto
da capo, come fanno in alcuni luoghi dove le apparizioni sono finite e ripetono
sempre le stesse cose. Qui il vostro vescovo va avanti e spiega le nuove lettere
di Dio che a volte non sono semplici.
Ricordate quando vi ho detto: non domandatevi tanti perché, non arriverete mai
ad avere la soluzione; oggi vi ripeto: noi non lo sappiamo, ma Dio sa quello che
fa e ciò che vuol fare. Certamente voi sarete i privilegiati di Dio, come
Giovanni Evangelista.
Gesù quando è morto vi ha lasciato Giovanni e la Madre. Ha lasciato me,
chiamandomi donna, donna di tutte le donne, di tutte le genti; poi ha chiamato
Giovanni che ha preso in mano tutto.
Giovanni è stato l’unico apostolo, l’unico vescovo sotto la croce. Chi è
Giovanni? È il fratello di tutti, l’amico di tutti, questo è stato detto
sulla croce. Mentre Gesù stava morendo pensava ancora a voi uomini. Ma chi ha
ubbidito in quel momento a Dio morente? Neanche coloro che erano stati
miracolati. E voi vi lamentate se i sacerdoti non rispondono? Voi fate il vostro
dovere fino in fondo, pregate per loro e Dio saprà poi rendere giustizia.
Siate fedeli, fedeli nell’amore, nell’aiutarvi, nel lavorare in questo
piccolo luogo taumaturgico. Forse è per questo che Dio non fa la chiesa grande,
perché poi non verreste a fare il vostro dovere. C’è chi fa più e chi meno,
chi a parole e chi con i fatti. Chi fa i fatti, pregando e offrendo a Dio ciò
che sta facendo, è più vicino a Dio.
Voi non dovete preoccuparvi della vostra sorella, pregate sì, ma dovete anche
ricordare che più volte le è stato detto: "Tu sarai felice in
Paradiso"; ecco perché ho portato con me tutto il Paradiso.
Colei che Dio ha chiamato sarà felice solo lì. Voi pensate che non ha un
grande desiderio di stare con voi, di scendere e di festeggiare? Ma Dio ha
voluto così, non domandiamoci perché. Sappiamo che la farà felice in Paradiso
e questa è una cosa bella che non a tutti è detta.
Vi invito a pregare soprattutto per i sacerdoti, voi non potete immaginare
quanti si sono convertiti. È più facile che si converta un non credente che un
credente che dice di esserlo, che dice di amare Dio e che celebra la Santa
Messa. Per questi dovete pregare, miei cari figli.
Basta. Alleluia, alleluia, alleluia. Buona festa a tutti. Grazie della vostra
presenza. Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri
oggetti sacri. Benedico nonna Iolanda, che insieme alla vostra sorella Marisella
e al vescovo hanno più bisogno di essere aiutati. Benedico tutti i bambini,
anche quelli che parlano sempre.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Guarda,
Marisella, come si allarga il mio manto.
Marisa – Certo, per coprire tutto il mondo.
Madonna – Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito
Santo.
Marisa – Aspetta, non andare via perché quando ci sei tu io non ho
dolori. Vedi che non ho dolori?
Madonna – Tu, Marisella, sei come un bocciolo che si apre ogni giorno
di più agli occhi di Dio.
Marisa – Sì, ma tu non andare via perché io sto bene ora, se tu vai
via ricominciano tutti i dolori. Va bene; non ho tanta forza.
Madonna – Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Non mi potevi dare la forza di scendere? Adesso vai via e mi
ricominciano tutti i dolori: soprannaturali e materiali.
Madonna – Marisa, Marisella mia, fai la volontà di Dio.
Marisa – Sì. Ciao. Se devo baciare tutti non finisco più. Auguri
anche a voi, auguri a tutti. Va bene, va bene. Ciao a tutti. Don Claudio, sono
andati via, c’era tutto il Paradiso.
Roma, 1 novembre 2000 - ore 10:45
Lettera di Dio
Marisa - Mamma mia, quanta gente! Oggi è la festa di
tutti i santi, anche dei santi che sono sulla Terra. E adesso chi parla di voi?
Dio Padre - Io, Dio, un anno fa vi ho parlato e ciò che ho detto è
andato in giro quasi dappertutto. Voi sapete il motivo per cui vi ho parlato. Ho
detto: "Guai a coloro che offendono questo luogo taumaturgico; guai a
coloro che distruggono il vescovo; guai a coloro che non credono alle
apparizioni eucaristiche". Molti miracoli eucaristici sono avvenuti davanti
ai vostri occhi. Io sono Dio e posso fare ciò che voglio. Potrei distruggere il
mondo e farlo di nuovo con poche anime e con pochi sacerdoti; pochi, ma santi.
Io non voglio che la sofferenza provocata dagli uomini continui ancora a
perseguitarvi. Solo Io posso convertire le persone che dicono di credere. Sono
venuto per ringraziarvi del bene che cercate di fare, anche se ci sono ancora
delle piccole cose che non vanno, ma queste non mi offendono. Sono i grandi
uomini che mi offendono continuamente. Io ho detto che, prima di iniziare i miei
grandi interventi nel mondo, doveva convertirsi almeno la metà degli uomini
della Terra, ma le conversioni ancora sono poche. Oggi i grandi uomini della
Chiesa si sentono più buoni e perfetti, perché stanno celebrando l’Anno
Santo e sono riusciti a raccogliere a Roma tutte le categorie delle persone;
invece sono lontani da Me, perché hanno continuato a tenere saldamente in mano
il potere e ad accumulare denaro, il vile denaro che distrugge l’uomo. Io,
Dio, sono felice di vedervi raccolti sotto un capannone; qui vengono Gesù,
Maria, Madre dell’Eucaristia, san Giuseppe, padre Pio e tutti gli angeli e i
santi; non ho detto san padre Pio, Marisella, ma padre Pio perché per te suona
più familiare. Quanti santi sono venuti e hanno parlato con voi, soprattutto
con te, Marisella! Attenzione: voi continuate a scendere, a crollare, ma non è
giusto, non è bello, perché significa che la fiducia e la fede in Me
vacillano. Cerchi di guardarmi, figlia mia, ma non mi vedi, non puoi vedermi.
Marisa - Sì, lo so, il vescovo mi ha spiegato che nessun uomo, finché
è sulla Terra, può vedere Dio. Però, sentendo la tua voce, mi sembra di
vederti, ma non ti vedo. Ti vedrò un giorno?
Dio Padre - Certo, mi vedrai molto presto, come mi vedranno tutti gli
uomini di buona volontà, tutti gli uomini che hanno accettato i miei richiami.
Voi pensate che Io mi sia dimenticato di voi? No; se mi fossi dimenticato di
voi, la Mamma non sarebbe spesso con voi. Anche san Giuseppe, san padre Pio,
tutti gli angeli e i santi sono sempre con voi. Quando è stato beatificato, san
padre Pio dov’era? Non era con voi? Quando i grandi uomini hanno fatto feste
spettacolari, gli angeli e i santi non erano con voi? La Madre dell’Eucaristia
non era con voi? Non credete a chi vi dice che la Madre dell’Eucaristia appare
in un altro luogo, la Madre dell’Eucaristia appare solo in questo luogo
taumaturgico. Gli uomini della Chiesa hanno letto i messaggi e si sono
appropriati sia del titolo "Madre dell’Eucaristia", sia di tutte le
idee che il vostro vescovo ha avuto e ha messo per iscritto. Pazienza, questo
non offende nessuno. Fanno finta di non credere, ma la maggior parte dei
sacerdoti crede a questo luogo taumaturgico. I sacerdoti stranieri telefonano,
scrivono, vengono e non hanno paura di nulla, mentre gli italiani ne hanno un
po’ e i romani molta. Ma guai, guai, guai, perché per chi ha paura il
Paradiso è chiuso. Io sono Dio e non c’è altro Dio, ma non per questo gli
ebrei, i mussulmani e i membri di tutte le altre religioni non verranno a godere
in Paradiso. Godranno anche loro se hanno amato il loro Dio, che poi sono sempre
Io. Coraggio, miei cari figli. I santi intorno a Me fanno gli auguri a tutti,
soprattutto ai malati, a coloro che sono in un lettino di ospedale, ai
carcerati, agli alcolizzati, ai drogati, a tutti, perché Dio ama tutti. Mi
ripeto: guai a coloro che uccidono, guai a coloro che scandalizzano uno dei miei
figli. Come dice il Vangelo, è meglio per loro che si mettano al collo una
grande pietra e si buttino nel mare, perché non c’è nulla da fare. Auguri a
tutti. Vogliatevi bene e vogliateci bene. Eccellenza, coraggio. Come Gesù,
anche tu sembri un fallito, ma non lo sei. Come Gesù ha vinto il mondo, anche
tu vincerai e arriverai dove ti ho promesso. Insieme al mio e vostro vescovo e a
tutta la corte celeste, Io, Dio, grande e misericordioso e un domani giusto, vi
benedico.
Madonna - Io sono la vostra Mamma, dopo che Dio ha parlato non ho nulla
da dire. Vi tengo stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Questo bacio è per Dio che non vedo e questo per tutti
voi. Ciao Eccellenza, è andata via. Tutto il Paradiso è andato via. C’erano
tanti sacerdoti.
Don Claudio - Questo è consolante.
Marisa - C’erano naturalmente i papi e tante anime salve. Quanto è
grande il Paradiso! È immenso!
Roma, 2 novembre 2000 – ore 17:10
Lettera di Dio
Madonna – Marisella, io ho pietà e amore per tutti, ma
quando offendono volontariamente il sacramento della Confessione e
dell’Eucaristia non posso avere pietà, perché ancora una volta uccidono mio
Figlio Gesù. Queste persone non debbono accostarsi al sacramento
dell’Eucaristia; lasciate l’Eucaristia a chi l’ama veramente. Portare
avanti un brutto gioco non è bello.
Dio ieri ha parlato chiaro e tutti dovreste aver capito, perché il suo
linguaggio è stato molto semplice. Se riuscirete a mettere in pratica quello
che Dio ha detto ieri e il primo novembre del 1999, sarete già santi sulla
Terra. È così difficile amare? Io perdono tanti peccati, anche gravi, ma
quello di offendere i sacramenti, specialmente Confessione e Eucaristia, no,
questo non posso perdonarlo. Perché uccidete ancora mio Figlio che è morto per
ognuno di voi? Perché?
Miei cari figli, dopo ciò che ha detto Dio Padre mi sembra di dire parole
inutili, per questo vi dico: mettete in pratica il messaggio, amate, continuate
ad amare. Coloro che soffrono, come Marisella, accettino la sofferenza; a volte
è dura, molto dura, ma sul pianeta Terra ci sono malattie naturali.
Abbandonatevi a Dio. I vostri parenti defunti, che sono qui accanto a me, mi
guardano con certi occhioni per dire: "Mamma, aiuta anche loro" e io
spesso vado da Dio Padre a chiedere le grazie per voi.
Coraggio a tutti. Pregate per i vostri defunti; partecipate alla S. Messa che
oggi il vostro vescovo dirà per loro e per voi, piccolo gregge, così
maltrattato dai grandi uomini, da grandi teologi, che poi non sanno dire nulla.
Coraggio. Coraggio anche a te, nonna Iolanda, la sofferenza è tanta.
Mio caro vescovo, che Dio ha chiamato Eccellenza, so che per te è un momento
molto duro, per questo sii forte, non far vincere satana; satana non deve
vincere con nessuno. Preparatevi ad abbandonarvi completamente a Dio. Grazie.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i malati soprattutto, i vostri
cari, i bambini malati e tutte le persone che hanno bisogno. Vi porto tutti
stretti al mio cuore, specialmente i malati, e vi copro con il mio manto
materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Grazie, però ci devi aiutare perché la carne è
debole.
Don Claudio, è andata via accompagnata dagli angeli. Tutte le anime salve le
andavano dietro, avevano degli occhi bellissimi.
Don Claudio – Sono in grazia di Dio.
Roma, 4 novembre 2000 - ore 18:30
Lettera di Dio
Madonna – Tutti gli uomini devono fare la volontà di
Dio; ieri ne hai parlato molto bene con Fabrizio. Gli uomini devono fare la
volontà di Dio, sposati o non sposati, sacerdoti, laici e suore, le quali
spesso si limitano a recitare le preghiere della loro regola e non fanno
nient’altro che possa consolare mio Figlio Gesù, non si dedicano alla
preghiera personale, al sacrificio, all’immolazione. Mio piccolo gregge, oggi
è il primo sabato del mese e io ho davanti ai miei occhi tutte quelle persone
che venivano. Erano tante il primo sabato del mese e poi piano piano sono
diminuite; si sono allontanate anche delle persone che hanno ricevuto delle
grazie grandi. Chiedete con tutto il cuore, con fede, con fiducia e poi
abbandonatevi a Dio. Imparate a fare la volontà di Dio anche se non è facile.
Ci sono diversi veggenti, ma uno solo sa già quando accadrà quel che deve
accadere. Io non dico nulla, Dio sa quando arriverà il vostro trionfo. Io
sorrido e gioisco di questo, perché sono felice per voi e per noi.
Comunque non ci sarà certamente la fine del mondo, state tranquilli; pregate,
vivete in grazia, ricevete Gesù Eucaristia in grazia e abbandonatevi a Lui.
Pregate a vicenda l’un l’altro, per i figli, per i genitori; pregate per il
vostro vescovo.
Marisa – E io? Va bene.
Madonna – Avrei tanto piacere se rileggeste e meditaste i messaggi che
Dio stesso ha dato. Le lettere di Dio che sono arrivate dopo sono lettere di
conforto, di consolazione e di coraggio, ma le lettere più importanti sono le
lettere del 1° novembre 1999 e quella del 1° novembre 2000.
Marisa – Come tu vuoi.
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra presenza e del
sacrificio che qualcuno ha fatto per arrivare fin qui. Pensate che in altri
posti vanno tante persone, ma non c’è nulla; qui vengono poche persone e c’è
la Trinità, ci sono stati i miracoli eucaristici, c’è Dio.
Madonna – Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio
manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Guarda Gesù bambino, con la manina benedice i bambini.
Ciao.
Roma, 5 novembre 2000 – ore 10:45
Lettera di Dio
Madonna – La tua sofferenza è enorme, figlia mia. Noi
ti aiutiamo, ma non per questo non senti la sofferenza.
Fra poco un’anima rientrerà nel gregge; datele il perdono ma non fatele
coccole né festeggiamenti. Quando qualcuno ha commesso qualcosa di grave e poi
si pente, è perdonato e si può anche inserirlo nel gregge, ma senza fare feste
o coccole come si usa fare sul pianeta Terra; le mancanze verso il vostro
vescovo sono state gravi ed è stato dato scandalo. Voi sapete che il vescovo è
il Cristo in Terra e se viene offeso e se si manca di rispetto è offeso mio
figlio Gesù. Dovete comprendere che quando mancate di rispetto ai sacerdoti, ai
vescovi che non hanno commesso nessuna colpa, offendete mio Figlio Gesù. Quando
colpiscono il vostro sacerdote colpiscono Gesù. Il sacerdote può soffrire, può
pregare, può perdonare, ma l’offesa grave a mio Figlio va riparata.
Continuano ad ucciderlo, a farlo soffrire.
Miei cari figli, ciò che dico a voi non l’ho detto ad altre persone. Non ho
corretto nessuno, non ho fatto richiami materni a nessuno come a voi. Questo è
il grande amore di Dio nei vostri confronti! C’è da dire anche questo:
ringraziate Dio che non siete migliaia e migliaia di persone, perché sarebbe
stato difficile seguirvi e poi avreste avuto contro il Vicariato in un modo
molto crudele. Pochi ma buoni, così come ho detto, poche vocazioni ma sante.
Non servono migliaia e migliaia di chiamate che poi offendono Dio e fanno
peccati.
Voi siete il piccolo gregge che cammina verso la santità, che non parla male,
non critica e non calunnia e diffama. Spero che non arriverete mai a questo.
Quando una pecorella torna all’ovile dal quale è uscita per mancanze gravi e
perché ha dato scandalo, date pure il perdono, il saluto, ma niente coccole,
niente feste e niente baci. Non so se sono riuscita a farvi capire che il
perdono va dato sempre a chiunque, ma senza coccole e senza festeggiamenti.
Io sono qui con voi ed ho pregato con voi durante il santo Rosario, vi ho visto
uno ad uno: qualcuno era distratto, qualcuno si girava, ma molti erano in piena
preghiera. Quando pregate pensate solo che state davanti a mio Figlio Gesù e
chiedete quelle grazie di cui avete bisogno, perché Gesù vi ama tutti. Lui non
guarda se l’uomo è povero, ricco, dotto o ignorante; lui ama tutti.
Tu che dici Marisella?
Marisa – Che vuoi che dica? Se mi puoi far stare un pochino meglio io
ti ringrazio; se Dio Padre ha deciso diversamente, sia fatta la sua volontà,
però l’aiuto lo voglio, altrimenti non posso sopportare tutte le sofferenze.
Ecco, adesso stanno entrando le anime salve: Fatina, nonna Speranza e…
Madonna – Sì, Marisella, ci sono le anime salve che sono parenti di
tutte le persone presenti.
Marisa - Daniela, vedo il tuo papà. Sono tanti.
Madonna –Marisella, arrivare alla salvezza non è difficile, non
bisogna fare grandi cose, bastano piccole cose, basta amare, aiutare la persona
bisognosa e pregare.
Partecipate alla santa Messa insieme ai vostri cari che sono qui vicino a me.
Pregate, non guardate, non distraetevi, ma guardate Cristo che sta
sull’altare, Lui vi guarda e vi aiuta.
Marisa – Senti voglio raccomandarti le persone che ti ho raccomandato.
Ti ricordi?
Madonna – Anna, Domenico, Silvano, Maria… però, Marisella, non
possiamo fare tutti i nomi.
Marisa – Sì, ti raccomando tutti i malati che sono in ospedale; i
bambini, gli anziani; ti raccomando tutti, anche i bambini di Biella. Grazie.
Vedi, noi facciamo la volontà di Dio, vedi se Dio vuole fare qualche cosa per
noi.
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al mio
e vostro vescovo, eletto da Dio, benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri. Benedico i bambini, fuori grembo e nel grembo, il piccolo Matteo,
benedico tutti.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
A voi dico grazie se amate veramente il vostro vescovo e se lo aiutate come
potete. Grazie, ciao a tutti.
Marisa – Ciao. Don Claudio, è andata via, era dolcissima.
Roma, 9 novembre 2000 – ore 17:10
Lettera di Dio
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra
presenza. Amate Gesù Eucaristia, amate il vostro prossimo; perdonate coloro che
vi fanno soffrire volontariamente. Dio che vede ogni cosa e che sa tutto, aiuterà
quelli che vogliono essere aiutati.
Incrociate spesso le mani e pregate, pregate Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito
Santo. Vedo che alla sera i miei figliolini invocano lo Spirito Santo. Grazie.
Invocate lo Spirito Santo, affinché vi aiuti a comportarvi bene, e ad accettare
le mancanze degli altri. Ma non per questo bisogna tacere. Se qualcuno sbaglia
va ripreso. Per quale motivo non bisogna riprenderlo? Non fate come gli altri
che mettono in pratica il Vangelo solo quando fa comodo e ciò che non piace non
si sente, non gli si dà importanza. Il Vangelo dice: la misericordia sì, poi
ci sarà anche la giustizia. L’obbedienza sì, ma non con il ricatto.
A volte è difficile amare, specialmente coloro che fanno soffrire ogni giorno,
ma voi dovete comprendere la persona, dovete accorgervi se è in condizioni di
capire ciò che dice. Non tutti hanno ricevuto la stessa intelligenza, la stessa
cultura; ma Dio ama tutti. E anche voi dovete cercare di amare tutti.
Non ho altro da dirvi, perché sono state dette migliaia e migliaia di parole e
sono state portate molte lettere di Dio; mettetele in pratica, leggete i
messaggi, lo sapete che lì c’è tutto: incominciando da come fare il segno
della croce, fino a come ricevere Gesù Eucaristia, come amare l’Eucaristia.
Che altro può dirvi una mamma? Soltanto che vi voglio bene.
Anche se non siete tanti per l’incontro biblico non importa, vuol dire che non
tutti hanno compreso la sua importanza. Coloro che continuano a venire hanno
fatto un bel passo avanti verso la santità.
Desidero tanto che Don Claudio sia chiamato vescovo o monsignore, questo non per
vanagloria, ma per dare esempio agli altri, alle persone che vengono. Grazie.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari vicini e lontani.
Benedico gli oggetti sacri, ma soprattutto benedico gli ammalati in spirito e
corpo. Benedico i bambini malati, i piccoli che vengono spesso qui
all’incontro o alla Santa Messa e coloro che sono nel grembo materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Cosa aspetti, Marisella?
Marisa – Aspetto che dici qualcosa anche a me. Lo sai che io dovrei
fare un po’ di cose con la mia voce, se non me la fai tornare mi sembro una
ranocchia spennacchiata.
Hai visto che ti ho fatto ridere?
Ciao, grazie di tutto. Noi brontoliamo e brontoliamo ma siamo sempre con te.
Eccoci qua. Sua Eccellenza dice: "Eccoci qua". Ciao. È andata via.
Roma, 12 novembre 2000 – ore 10:40
Lettera di Dio
Madonna – Non ti preoccupare, Marisella, già l’ho
benedetto; sì, assomiglia molto a te quando eri piccola e pregavi con le mani
incrociate, quasi per forza, perché non riuscivi. C’è una differenza, tu eri
molto scura e riccia e lì la figura è chiara e bionda, ma come spiritualità
è identica.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Vi chiedo una piccola preghiera
per la vostra sorella perché giovedì deve ripetere la puntura alla colonna;
che abbia la forza di sopportare il dolore, di offrire tutto per la conversione
dei peccatori, per la conversione dei vostri figli.
Oh, voi non potete immaginare quanto bene potete fare con un piccolo sorriso,
con un grazie. Quante anime potete salvare accettando la sofferenza. Non dite più:
"Le mie preghiere non sono valide, perché i miei non si convertono".
No, le preghiere sono valide e sono portate dove Dio vuole. Ciò che manca
ancora e che lascia molto a desiderare è la carità: questa carità che è
tanto bella. A volte cantate il canto della carità, ma non meditate le parole.
Voi non meditate quando pregate, quando cantate, eppure i canti sono belli e
dicono delle parole sante, delle parole che danno gloria a Dio. Ma chi le
medita? A volte pensate a tirare fuori la voce e fate a gara a chi ce l’ha più
forte. Una volta vi dissi: gareggiate a chi ama di più Dio; gareggiate a chi dà
più gloria a Dio, a chi ama di più, a chi ha più carità verso il prossimo;
invece gareggiate a chi strilla di più nel cantare. Cantate anche se qualcuno
stona, cantate lo stesso, ma piano e meditate le parole; l’importante è
capire ciò che cantate, questo lascia molto a desiderare.
Possibile che sia così difficile avere carità verso il prossimo, verso noi
stessi, verso le persone che soffrono?
Voi chiedete a Dio le grazie e a volte sento dire: "Dio non mi
ascolta". Ma voi mettete in pratica ciò che Dio vi dice? No. E allora la
Mamma si ripete, si ripete, si ripete. La Mamma sembra che parla sempre ai
piccoli bimbi, a Jacopo a Davide Maria a Samuele… e si ripete, si ripete. Voi
cambiate per un momento e poi tutto ritorna come prima. Perché questo? Siete
pochi, un piccolo gregge che Dio ama immensamente anche se ama pure gli altri
uomini; ma a voi ha dato qualcosa in più. E allora perché non approfittate di
questo amore di Dio e contraccambiate? A volte si dicono tante parole, però non
si riesce a mettere in pratica ciò che Dio vuole.
Attenzione! Ancora continuate a mettere Dio al secondo posto, per non dire
all’ultimo; attenzione. Non dimenticate mai che Dio è amore, e se Dio è
amore ama di un amore immenso voi, piccolo gregge che ha scelto, e tutti gli
uomini di buona volontà.
Imparate ad amare, poi pregate. Grazie.
Insieme al mio e vostro vescovo, che voglio che sia rispettato perché è Cristo
in Terra, benedico voi, i vostri cari che sono lontani, i bimbi, i vostri
oggetti sacri. Benedico tutti gli ammalati piccoli e grandi, presenti e assenti.
Marisa – Anche me?
Madonna – Vi porto tutti stretti al mio cuore; non ve l’ho mai detto,
ma quando una mamma stringe un bambino al suo cuore, lo fa perché lo ama, lo
protegge e anch’io faccio ugualmente con ognuno di voi. Vi copro tutti con il
mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Invocate ogni giorno lo Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Hai visto? Io sono nera. Scusa.
Madonna – Sì, ma io guardo dentro l’anima, la spiritualità è la
medesima.
Marisa – Solo che lì ha più valore, lì è un quadro, lì sei tu. Va
bene, grazie. Ciao.
Aiuta e benedici tutti noi, dacci la forza di sopportare tutti i dolori, perché
io non ce la faccio più. Va bene, ciao.
Roma, 16 novembre 2000 – ore 17:10
Lettera di Dio
Madonna – Voglio parlarvi dell’obbedienza. Possibile
che nessuno, neanche i superiori abbiano capito che cos’è l’ubbidienza?
Quante volte vi ho detto: ubbidire sì, ma non con il ricatto? Se uno di voi
comprende che il superiore ricatta non deve ubbidire, perché non ubbidisce a
Dio e Dio va messo sempre al primo posto.
Si ripete spesso in questi tempi: "Quella persona era ubbidiente, l’altra
no". Nessuno di voi ha compreso che quando il santo Padre Pio diceva
"obbedisco", il suo obbedisco era rivolto a Dio Onnipotente. Quando si
accorgeva che i superiori andavano da lui per ricattarlo oppure senza averne il
permesso, si ribellava, perché doveva ubbidire a Dio. Ho fatto l’esempio di
Padre Pio, perché è uno degli ultimi beatificati, ma potrei fare tanti esempi.
L’obbedienza si deve sì ai superiori, ma non con il ricatto, con amore.
Ricordatevi però che prima va fatta obbedienza a Dio, a Gesù, allo Spirito
Santo, alla Madre dell’Eucaristia e subito dopo al vostro direttore
spirituale, al vostro vescovo, sempre se ciò che vi dicono è dettato dall’
amore non dal ricatto. Quando un superiore dice: "Non voglio che vada in
quel luogo perché ti punisco", questo non è obbedienza, ma ricatto.
Padre Pio diceva "ubbidisco", ma poi faceva ciò che doveva fare e
portava avanti il lavoro che Dio gli faceva capire nel suo cuore; così faceva
don Bosco, così anche altri santi. Siete arrivati al terzo millennio e dovete
essere tutti più maturi e responsabili. I grandi uomini hanno intascato
miliardi e miliardi, il vostro vescovo no, continua la sua vita come sempre,
eppure anche lui è arrivato al terzo millennio! L’obbedienza va fatta a Dio.
Tra il vescovo ordinato da Dio e il Papa ordinato dagli uomini chi è più
grande? Quando san Pietro venne ordinato Papa da Gesù era un grande uomo; il
vostro vescovo è stato ordinato da Dio, ma non è considerato un grande uomo.
Gli uomini grandi, i vescovi e i cardinali, non vogliono comprendere che chi è
ordinato da Dio è molto più grande di chi è ordinato dagli uomini. Come è
arrivato il vostro vescovo a questa grandezza? Con l’obbedienza a Dio; non
poteva dire di no a Dio.
Mio piccolo gregge, chi fa un cammino spirituale deve dire sia fatta la volontà
di Dio. Pur brontolando, pur avendo un certo rigetto, bisogna ubbidire prima a
Dio, poi agli uomini, ma senza il ricatto, senza violenza, senza profanare il
cuore, l’anima dell’uomo; questo Dio non lo vuole.
La calunnia e la diffamazione continuano. Io non volevo più parlare di questo,
volevo parlarvi soltanto dell’amore che Gesù, che Dio ha per voi. Amore,
amore, amore; obbedienza a Dio, obbedienza a Dio, obbedienza a Dio. Chi sono
queste superiore, questi superiori che comandano e dicono: "O fai come ti
dico o ti tolgo il lavoro e ti mando via"? La Chiesa è di Dio, non è
degli uomini! Nessuno può dire: "Tu non entri nella mia parrocchia perché
vai in quel luogo". Perché, forse la parrocchia è loro? È di Dio! La
Chiesa è di Dio e l’uomo non può far nulla. Si lamentano perché il vescovo
dice la verità. Io Maria, Madre dell’Eucaristia, parlo, Gesù parla e danno
la colpa al vostro vescovo. No.
Se avete capito questo messaggio, se avete compreso l’importanza
dell’obbedienza a Dio, l’importanza di obbedire sì, ma non con il ricatto,
allora siete sulla buona strada. Se uno obbedisce per paura ai superiori, uomini
e donne scelti da Dio, non ha merito. I vescovi e i cardinali non sono superiori
solo per comandare, per additare, per puntare il dito e dire: "O fai quello
che dico o sei sospeso a divinis; non vai in quel luogo, altrimenti ti
mando via, altrimenti non appartieni più alla nostra congregazione". Non
dicono che Dio ha detto di amare. Dio parla di amore.
Mi ripeto: continua ancora la misericordia di Dio, ma ci sarà la sua giustizia
e allora ci sarà veramente pianto, pianto e pianto. Ricordatevi che se il
vostro vescovo dovesse alzare la voce per farvi comprendere che state
sbagliando, voi dovete accettare perché questo non è ricatto, ma è amore.
Spero tanto, miei cari figli, che abbiate compreso bene ciò che voglio dire;
non fraintendete le parole di Dio, non fraintendete la lettera di Dio, perché
la lettera di Dio è soltanto amore. Non hai nulla da dirmi Marisella?
Marisa – Sì, volevo raccomandarti Selenia. Volevo raccomandarti le
future mamme, tutti i malati, tutte le persone che si raccomandano alle mie
preghiere. Ma oggi, dopo la lettera di Dio, voglio raccomandarti tutti i grandi
uomini della Chiesa, i grandi uomini dello Stato, le superiore, tutte quelle
persone che non amano Gesù. È un mio pensiero, scusa, Madonnina, se mi sono
permessa di dirti questo.
Madonna – Non ti preoccupare, Marisella, non ti preoccupare, sappiamo
bene noi del cielo come vanno le cose. Si spaccherà la Chiesa, ci sarà
veramente tanto, tanto, tanto pianto e andranno strisciando le ginocchia fino
davanti a mio figlio Gesù chiedendo misericordia, ma sarà troppo tardi, troppo
tardi.
Beati voi a cui Dio ha dato un vescovo così pieno d’amore per le anime.
Vescovo ordinato da Dio, vescovo dell’Eucaristia, vescovo pieno d’amore per
le anime. Beati voi.
Quante persone dicono alla mia Marisella: "Beati voi che avete un sacerdote
così buono, che vi aiuta". Io pure dico: beati voi.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri, i malati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto
materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Auguri a tutti e mettete in pratica la lettera di Dio, non ascoltatela soltanto,
ma meditatela.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – Ciao. Eccellenza, è andata via.
Roma, 19 novembre 2000 - ore 10:30
Lettera di Dio
Madonna – Miei cari figli, grazie della vostra
presenza. Oggi il tempo non è buono, anch’io col mio amato sposo e il piccolo
Gesù, quando il tempo era brutto e dovevamo andare al tempio, ci avviavamo lo
stesso. Faceva freddo e volava la sabbia che ci copriva e non ci faceva vedere
nulla, eppure andavamo a pregare. Ringrazio coloro che hanno affrontato il
brutto tempo, che al nord è molto più brutto; per questo vi invito a pregare
per tutte quelle povere persone.
La lettera di Dio dice che ciò che ha detto il vostro vescovo è la sacrosanta
verità. Anche se ha parlato con amarezza e sofferenza, ha detto la verità.
A volte non tutti comprendono le parole del vescovo e allora per l’ennesima
volta vi ripeto: se non avete compreso, chiedete spiegazioni al vescovo, perché
solo lui può darvele.
Il rispetto per la sacrosanta verità, il suo grande amore alla Chiesa e
soprattutto a Dio e l’obbedienza a Dio lo mettono sempre nella condizione di
soffrire. Voi dovete pregare per lui, perché abbia la forza di fare sempre la
volontà di Dio, di ubbidire a Dio e di amare voi che siete qui presenti.
Ricordatevi: l’incontro biblico è molto importante, perché seguendolo sempre
comprenderete meglio le parole del vescovo. Voi dovete gioire, perché questo
luogo è di Dio, è il suo campo.
Chi viene qui dovrebbe baciare ogni angolo di questo luogo taumaturgico. Ma
attenzione, non dico di chinarvi fino a baciare la terra, perché poi chi vi
tira su?ì
Marisa – Che Mamma buona sei, ci tiri sempre su.
Madonna – Sì, voglio tirarvi su, perché siete nella verità.
Ogni volta si trova una scusa per non credere a questo luogo taumaturgico, ma
voi che credete, date sempre la vostra testimonianza e portate avanti la vostra
piccola missione. Non dovete avere paura di parlare; quando vi chiedono
qualcosa, se essi non vogliono comprendere, salutateli e aggiungete soltanto:
"Pregherò per te"; non fate polemiche, né discussioni, così
dimostrerete di amare Dio, la Chiesa e le anime che vi sono accanto. Seguite le
orme del vostro vescovo, perché il suo amore, anche se nascosto da amarezza e
sofferenza, è grande, quasi come il mio, perché io vi amo immensamente. Se io
vi amo immensamente, quanto può amarvi Dio? Coloro che soffrono, non soffrono
per colpa di Dio, ma perché questa è la natura umana. È giusta la risposta
che ha dato la vostra sorella: "Perché io devo chiedere alla Madonna cosa
devo fare con i dottori, quando ci sono tanti e tanti malati?".
Marisa - Io sono come gli altri.
Madonna – Sì, Marisella, la tua risposta è stata bella: tu sei come gli
altri. Quando hai l’apparizione, sei pienamente con noi e non appartieni più
al pianeta Terra, ma finita l’apparizione, tu sei come gli altri e hai bisogno
di aiuto, di conforto, di comprensione, di amore e di affetto.
Questa mattina ho visto con quanta fatica hai cercato di farti bella per Dio.
Coraggio, coraggio a voi tutti. Qualcuno ha freddo. Vedete, miei cari figli, se
uno ha freddo si può coprire più che può, ma se ha caldo, che cosa può fare?
Cosa è meglio, Marisella?
La lettera di Dio termina benedicendo tutti e ripetendo ancora che ciò che ha
detto il vostro vescovo è la sacrosanta verità. Quando lui parla, nulla può
turbare il suo cuore, perché dice sempre la verità e voi, con l’aiuto nostro
e del vostro vescovo lentamente la scoprirete.
Ciao, miei cari figli. Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi e i vostri
cari; benedico tutti gli ammalati, il piccolo Samuele che non vuole prendere
l’antibiotico e tutti i bambini, specialmente quelli che vengono in questo
luogo taumaturgico.
Marisa - Poi c’è anche Jacopo, il grande, non il piccolo, che ha
bisogno di aiuto. Oh, ci sono tante anime che hanno bisogno di aiuto; scrivono
anche dall’estero per chiedere le grazie.
Madonnina, tu puoi andare da Dio e dirgli: "Mio Dio, mio Tutto, solo Tu
puoi aiutare le persone che chiedono il tuo aiuto"; noi aggiungeremo:
"Sia fatta sempre la volontà di Dio".
Madonna – Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio
manto materno.
Ricordatevi: questo è il campo di Dio, è il luogo taumaturgico.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Auguri a tutti per questo cammino spirituale a volte
così difficile.
Marisa – Eccellenza, è andata via; si ricordava tutto, tutte le tue
parole, una ad una.
Don Claudio – Se non se le ricorda lei…
Marisa – Si ricordava di tutte le persone, dei parenti, degli ammalati.
Ho visto anche Bruno.
Roma, 21 novembre 2000 – ore 18:30
Lettera di Dio
Marisa – Quanto sei bella. I tuoi genitori ti portano
al tempio e ti raccomandano alla profetessa Anna. Sei molto bella, piccolina.
Madonna – Miei cari figli, io sono la piccola Maria. I miei genitori mi
stanno portando al tempio e tu, Marisella, vedi una scena bellissima: il mio papà
e la mia mamma mi portano al tempio a pregare.
Anche voi entrate nella casa di Dio a pregare per tutte le intenzioni che
conoscete. Sono intenzioni molto importanti ed hanno bisogno delle vostre
preghiere.
Dio nella sua lettera dice che questo è il campo di Dio. Avete capito? Questo
piccolo angolo della Terra deriso, abbandonato e che accoglie poche persone che
hanno tanto amore, è il campo di Dio, del mio e vostro Dio, del mio Tutto.
L’amore che Dio dà a voi è molto importante.
La vostra sorella sta soffrendo la passione. Le sue stimmate sono invisibili,
perché lei ha voluto che non fossero viste; qualche volta Dio ha permesso che
si vedessero per far comprendere all’uomo quanto sia grande la sua sofferenza.
Ma lei ha chiesto che nessuno le veda, per sentirsi più libera. Anch’io ho
sofferto la passione, ho sofferto per le stimmate con mio figlio Gesù, ma
nessuno ha mai visto nulla perché tutto era dentro di me ed invisibile agli
uomini. Nel tempio, con mia mamma Anna e papà Gioacchino, ho pregato moltissimo
il nostro Dio affinché gli uomini si convertissero. È così difficile ed
impossibile per gli uomini riunire le nazioni, le religioni e le razze? Quante
volte nei messaggi ho detto che tutti siamo figli di Dio anche se non
apparteniamo alla stessa religione e alla stessa razza, perché Dio è amore e
ama tutti gli uomini.
Nel giorno della mia presentazione al tempio mi unisco a voi nel pregare Dio
onnipotente per la conversione dei grandi uomini della Chiesa e dello Stato, per
gli ammalati, i drogati, gli alcolizzati, i carcerati e i piccoli bimbi che sono
in ospedale. Pregate per ognuno di voi, ognuno di voi ha bisogno di tanto aiuto.
Gli uomini ancora non hanno compreso il grande miracolo eucaristico. È più
facile andare a trovare una persona che ha le stimmate o recarsi nei posti dove
la Madonna piange, dove le statue piangono e dove c’è tanta gente. Qui viene
poca gente, perché gli uomini non comprendono l’Eucaristia. Che cos’è per
loro l’Eucaristia? Vanno in luoghi dove si prega, si canta e c’è festa e
non dove si prega, si ama l’Eucaristia e sono avvenuti tanti miracoli
eucaristici; l’ultimo, dell’11 giugno 2000, è il più importante.
Non credono all’episcopato di don Claudio? Ma allora perché Dio ha compiuto
questo grande miracolo? Ha detto: "Tutto è compiuto" perché ormai,
dopo il grande miracolo dell’Eucaristia che ha sanguinato durante la messa
celebrata dal vescovo, non c’è nulla di più grande e gli uomini devono amare
Gesù Eucaristia, avere l’amore verso gli uomini e pregare per coloro che
fanno soffrire.
Miei cari figli, purtroppo se non si comprende l’Eucaristia fino in fondo non
si può capire nulla. Io vi auguro di amare sempre l’Eucaristia e di dare
testimonianza. Alle persone che non credono all’episcopato dite: "Perché
nella Messa celebrata dal vescovo Dio ha fatto questo grande miracolo?".
Ricordatevi, miei cari figli, che se anche un sacerdote non è in grazia o è
scomunicato, la Messa e la consacrazione sono sempre valide.
Quindi non ci sono scuse per rifiutare l’episcopato di don Claudio e qualsiasi
scusa l’uomo trovi è falsa; Dio non avrebbe fatto il miracolo se Don Claudio
non fosse stato vescovo. Dio l’ha ordinato vescovo e questo dà molto fastidio
perché se fosse riconosciuto dal Papa, tutti dovrebbero correre qui;
correranno, ma quando sarà troppo tardi.
Miei cari figli, adesso con la mia mamma e il mio papà torno al Padre, andiamo
a pregare, a cantare e recitare salmi ed inni.
Preghiamo anche per voi; tutti gli angeli e le anime salve pregano per voi. Dio
ha scelto questo angolo di Terra: questo è il campo di Dio, questo luogo
taumaturgico è suo e non ha importanza se siete pochi o tanti, ma che siete
seguiti bene dal vostro vescovo.
Grazie della vostra presenza. Siete pochi? Pazienza, non vi preoccupate, non
scoraggiatevi per questo, ma pensate solo ad amare e pregare.
Marisella, non ti devi lasciar andare. Già soffri tanto; lascia tutto nelle
mani di Dio. Lui sa quello che fa. Dio Padre, mio Figlio Gesù e lo Spirito
Santo non sono andati in pensione; in pensione vanno coloro che vivono sul
pianeta Terra. Dio sa e saprà sempre ciò che deve fare e nessun uomo può
ignorarlo e dire: "È impossibile essere ordinato da Dio, perché è il
Papa e quindi gli uomini che ordinano i vescovi". No, se Dio vuole può
ordinare vescovi.
Gli uomini hanno fatto i cardinali, i monsignori e altre cose; Dio ha ordinato
gli apostoli vescovi, successivamente Papa Pietro e gli apostoli hanno ordinato
gli uomini vescovi e gli uomini si sono presi tutto ciò che volevano nominando
i cardinali e i monsignori. Il vostro vescovo è stato ordinato da Dio perché
ama l’Eucaristia e le anime. Non lo dimenticate.
Sappiate rispondere quando qualcuno dice che non è possibile che Dio abbia
ordinato vescovo Don Claudio. Ora telefonano dicendo: "Accettiamo tutto, ma
l’Episcopato no". E perché? Chi sei tu? Per loro non comanda Dio, non
comanda Gesù e non comanda la Madre dell’Eucaristia, ma gli uomini comandano
a Dio.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri, tutte le persone malate qui presenti. Vi porto tutti stretti al mio cuore
e vi copro con il mio manto materno.
Marisa – Adesso il manto non ce l’hai, perché sei piccola, hai solo
il vestitino e la tunica lunga.
Madonna – Sì, ma io sono la Madre dell’Eucaristia, Marisella, ed ho
il manto.
Marisa – Non ci capisco tanto, comunque…
Madonna – E copro con il mio manto materno tutti, anche coloro che non
sono venuti.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa – La mamma e il papà della Madonna sono belli mentre nei
santini sono vecchi; perché vecchi? Qui sono belli, bellissimi; forse, come
dici tu, perché l’anima è bella.
Va bene, ciao. Aiutami però, perché non è facile sopportare tutto. Mi aiuti
un pochino? Il resto dallo al vescovo. Conosci il 100% tu? Facciamo che al 99%
aiuti lui e all’1% me, va bene? Perché ridi?
Madonna – Sì, coraggio, Eccellenza reverendissima, coraggio.
Accettiamo ciò che ha detto tua sorella: 99% a te e 1% a lei.
Marisa – Uno per cento? Facciamo tre. Tre per cento? Non so se
conoscete la matematica. Tre per cento a me e a lui rimane il 97%.
Madonna – Va bene, non ti preoccupare. Marisella, adesso un altro
fioretto, un’altra sofferenza, devi sentire la messa via radio.
Marisa – Sono due mesi, è dal 14 settembre che non scendo più. Voi
forse non avete il calendario; non so come funziona in paradiso perché quando
io sono venuta con te abbiamo solo cantato e recitato salmi. Camminavamo lungo
quei viali che non avevano né inizio né fine.
Madonna – Adesso tu parteciperai alla messa via radio e farai la santa
comunione. Io rimango con te e con la tua mamma.
Marisa – Va bene, grazie. Ciao. È andata via. Lo sai che le ho detto
del 100%. Chissà se ha capito?
Don Claudio – Hai chiesto troppo poco per te.
Roma, 23 novembre 2000 - ore 17:10
Lettera di Dio
Madonna - Miei cari figli, anche oggi voglio parlarvi del miracolo
eucaristico dell'11 giugno 2000. Prima Dio ha ordinato vescovo Don Claudio, poi
ha fatto il miracolo eucaristico durante la S. Messa celebrata dal Vescovo
Claudio. Questo è un miracolo grandissimo e alcuni, anche se sono ancora molto
pochi, soltanto ora cominciano ad accettarlo. Vi porto un esempio: prendete un
melograno. Non è possibile mangiarlo tutto insieme come si fa con gli altri
frutti, ma bisogna sgranarlo chicco per chicco, così è necessario tanto tempo
per consumarlo tutto. Sta accadendo la stessa cosa per voi: i piccoli semini del
melograno iniziano a uscire fuori e a vedere un po' di luce. Oh, se la
conversione di tanti uomini arrivasse senza che Dio intervenga in modo duro e
forte, prima che Dio si stanchi di sopportare tante persone che non amano. Se
questo avvenisse, significherebbe che la conversione degli uomini si è
realizzata, perché hanno compreso la grandezza del miracolo eucaristico.
Invece le conversioni stanno avvenendo molto lentamente: ogni tanto venite a
conoscenza che una nuova perla preziosa è stata colta da Dio, ma le perle non
preziose sono molto più numerose. Vi invito a pregare, affinché l'uomo si
converta senza l'intervento di Dio; sarebbe veramente bello e grandioso per noi,
per voi, per tutti se le conversioni esplodessero. Aiutate le anime a
convertirsi. Non prendete un piccolo melograno, ma uno grande e cominciate a
sgranarlo. Così vedrete che gradualmente tutto si aggiusterà e sarà come Dio
vuole, perché Dio è amore e sta cercando in tutti i modi di portarvi a Lui,
non con la forza né provocando grandi disgrazie, ma con l'amore.
Oggi il vostro vescovo parlerà ancora di questo, ascoltatelo e mettete in
pratica ciò che dirà, perché è molto importante. Ripeto ancora una volta:
non riferitegli cattive notizie, non ne ha bisogno, lui le conosce già, perché
lo informo io stessa, oppure ne viene a conoscenza in altro modo. Non venite qui
per parlare di fatti che lo fanno soffrire, se avete una perla preziosa di cui
parlare, parlatene, ma se non è preziosa non ne dovete parlare. Non buttate le
perle ai porci, ma amate tutti.
Marisella, lo so che vuoi raccomandarmi gli ammalati.
Marisa - Sì, sono tanti. Tu senti le telefonate, chiamano sempre per la
salute. Io ti raccomando tutti coloro che si raccomandano alle mie preghiere:
grandi e piccoli, lontani e vicini; intercedi per loro presso Dio. Noi abbiamo
tante persone malate: Carlo, Anna, Silvano, Beppe e tanti, tanti altri.
Madonna - Io interverrò. Finita l'apparizione, andrò a colloquio con
Dio e Lui deciderà.
Marisa - Ricordati che abbiamo bisogno di Dio. Anche tu prova a sgranare
il melograno.
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Mi raccomando,
l'incontro biblico deve essere una perla preziosa per voi, ma prima vengono la
S. Messa e la S. Comunione.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Naturalmente vi stringo sempre forte al mio cuore e vi copro con il mio manto
materno.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Adesso faccio comprare a tutti un grande melograno. Va
bene, non ha importanza, ma abbiamo capito.
Ciao, bellissima, ciao.
Eccellenza!
Don Claudio - Abbiamo i melograni.
Marisa - Li abbiamo? Dove sono?
Don Claudio - In tinello.
Marisa - Tu hai capito il discorso? Perché io non l'ho capito molto
bene.
Don Claudio - Si, io l'ho capito, l'ho capito bene.
Roma, 26 novembre 2000 - ore 10:45
Lettera di Dio
Marisa - Oggi è la tua festa e noi tutti ti facciamo gli
auguri. È la festa di Cristo re, ma non hai la corona perché hai detto che non
la metti.
Gesù - Sì, sono il vostro Gesù, Cristo re. Sono re, ma senza corona.
Vorrei che tutti gli uomini fossero re senza corona, senza potere o ricchezze
per godere la vera vita.
È bello essere re, ma bisogna vivere nell’onestà, nella sincerità,
nell’umiltà. Vorrei che voi foste tutti re come me, perché l’amore che
avete per l’Eucaristia è grande ed è quello che conta. Avete avuto tanti
miracoli che non sono stati accettati dall’uomo, ma non vi dovete preoccupare.
Io so ciò che succede, ciò che dicono, ciò che arriverà, so tutto, voi
dovete soltanto armarvi di santa pazienza.
Nell’ultima lettera la mia Mamma vi ha detto che questo è il campo di Dio; se
è il campo di Dio è anche il vostro campo perché siete figli di Dio. A volte
non è necessario essere grandi teologi, mariologi, avere tutti quei grandi
titoli che a te, Marisella, fanno ridere; non è necessario leggere sui libri o
studiare perché quello che Io voglio è l’amore all’Eucaristia. Vi siete
accorti che le vostre preghiere piano piano vengono esaudite? Quanti adesso
cominciano a parlare dell’Eucaristia, a fare adorazione eucaristica, mentre
fino a poco tempo fa non se ne sentiva neanche parlare! Sono i laici che amano
l’Eucaristia e fanno adorazione. Le vostre preghiere, i vostri fioretti e
sacrifici sono graditi al mio Cuore. Io vi ringrazio per tutte le preghiere che
fate e per le intenzioni che mettete; le preghiere, anche se non arrivano
all’interessato, non vanno mai perse.
Oggi, festa di Cristo re, ricorre il quinto anniversario del grande miracolo
eucaristico.
Marisella non sono quattro, ma cinque anni.
Marisa - Che posso fare, Gesù, io sbaglio sempre, non ci indovino mai.
Sono una confusionaria.
Gesù - Cinque anni fa chi ha compreso il grande miracolo eucaristico? Vi
siete accorti che quando si sente qualcosa si corre? E poi? Ripeto quanto ha
detto tante volte la mia e vostra Mamma: se lacrima una statuina, se versa
sangue, se il sole gira — e a volte non è il sole che gira ma è un effetto
ottico — le persone corrono, fanno anche dei sacrifici economici e veglie.
Chi è venuto di corsa per l’Eucaristia? Quando il miracolo è stato
annunciato sono corsi in tanti, ma quando c’è stato un miracolo eucaristico
non annunciato, chi c’era? Chi c’era quando Io sono nato in una stalla? Il
mio papà Giuseppe l’aveva pulita in tutti gli angoli, perché dovevo nascere
Io; ma chi c’era? Gli umili, Maria e Giuseppe; poi sono arrivati i pastori, ma
all’inizio c’era la mia Mamma e il mio papà.
Quando ci sono stati i miracoli eucaristici eravate pochi in confronto a tutti
gli uomini della città di Roma e di tutta Italia e l’Eucaristia non è
fuggita via; non è andata via perché eravate pochi, ma è rimasta in mezzo a
voi ed è tuttora in mezzo a voi.
Con il miracolo dell’11 giugno, quando Gesù ha detto: "Tutto è
compiuto", Dio ha messo il suo sigillo su tutti i miracoli ed ha ancora una
volta confermato l’episcopato.
Di tutti gli interventi di Dio quello che dà più fastidio è aver dato
l’episcopato a Don Claudio. Allora dobbiamo farlo Papa? Darebbe fastidio lo
stesso.
Marisa - Sta buono Gesù, lasciaci un po’ respirare.
Gesù - Sì, comunque il mio linguaggio è molto semplice, è umile e
tutti potete capire ciò che voglio dire. Non parlo come un grande teologo, un
grande mariologo, no, parlo con semplicità e scendo al vostro livello. Quindi
siate contenti di vivere queste esperienze e queste gioie che non ha nessuno.
Marisa - Non parli più? È andato via Gesù, adesso arriva la Madonna.
Sei in festa anche tu?
Madonna - Sì, Marisella, siamo in festa, una festa doppia: nel cielo e
sulla Terra. Come ha detto mio Figlio Gesù, anche se siete un piccolo gruppo,
come i pastori quando Lui è nato, noi siamo in festa; cantiamo e recitiamo
salmi a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, che dovete invocare ogni
giorno con il canto o con la preghiera.
Noto che avete disegnato l’ostia e le tre colombe che tu, Don Claudio, hai
visto; ma ti sei dimenticato di far disegnare le colombine che giravano intorno
alla Trinità. L’Eucaristia che avete visto illuminava tutto il mare.
Complimenti, è molto semplice e bello l’addobbo, come era l’ambiente dove
è nato Gesù e come è semplice questo luogo; tutto parla di semplicità e
d’umiltà.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza, grazie del vostro amore a mio
Figlio Gesù. Grazie di questo quinto anniversario del miracolo eucaristico. Il
più grande miracolo eucaristico è quello avvenuto durante la santa Messa,
quando il vescovo ha visto sanguinare l’ostia mentre faceva la consacrazione:
Dio ha voluto questo. Dio vi ha fatto tanti, tanti miracoli, ma c’è qualcuno
che non pensa ai miracoli, ma a se stesso; basta poco per non venire più;
questa è permalosità.
Comunque, Io sono re senza corona, umile e semplice come voi; umile e semplice
come questo addobbo che avete fatto.
Vedi, Marisella, chi ho vicino a me?
Marisa - Sì, colui che mettono sempre a confronto con il nostro vescovo.
Di’ la verità, padre Pio: quando il superiore ti ha detto: "Ti ordino di
darmi i soldi", hai detto sì?
Padre Pio - È vero, ho disubbidito, ho detto no!
Marisa - Lo vedi, sei diventato santo lo stesso, quindi posso diventare
santa pure io. Dio ti aveva detto di dire no e tu hai ubbidito a Lui.
Padre Pio - Sì, Marisella, sorellina mia, ma gli uomini sono fatti così:
un giorno ti portano su, l’altro ti portano giù.
Marisa - A noi gli uomini ci portano sempre giù. I grandi, tu mi
capisci.
Padre Pio - Coraggio. Certo, la sofferenza che hai tu supera la mia e di
molto, perché almeno a me le stimmate spurgavano.
Marisa - Va bene, ma non lo devi dire. Stai zitto, padre Pio. Lo sai che
sei molto bello? Questo mi consola; se andrò in Paradiso anch’io, dopo aver
fatto tutta la trafila del purgatorio, diventerò bella. È l’anima che deve
essere bella.
Adesso tutti i santi stanno zitti. Ci sono anche i papi: Paolo VI, Pio XII, ce
ne sono tanti. Ecco, meno male che non hanno la mitra in testa oggi. Costa tanti
soldi, io mi sono informata una volta. Il nostro vescovo non la vuole.
Madonna - Sì, recitiamo ora tutti insieme la preghiera di Gesù
allargando le braccia e guardando vero il cielo.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, benedico tutti gli
ammalati e coloro che stanno per lasciare questo pianeta Terra, ma andranno a
godere e non soffriranno più. Benedico gli oggetti sacri. Vi porto tutti
stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
Marisa - Posso domandarti una cosa? Ma Gesù dov’è andato?
Madonna - È andato al Padre, Marisella.
Marisa - Va bene. Ciao. Da’ un bacio a Gesù da parte mia. Va bene,
ciao. Don Claudio, ho parlato con padre Pio.
Don Claudio - Ho sentito. Non ha ubbidito ai superiori.
Marisa - No, però ha ubbidito a Dio.
Don Claudio - Anch’io ho fatto la stessa cosa.
Marisa - Perché la sua è accettata e la tua no?
Don Claudio - Dopo la morte sarà accettata.
Roma, 30 novembre 2000 - ore 17:10
Lettera di Dio
Marisa - Come sempre desidero raccomandarti i malati e coloro che
hanno lasciato questa Terra. Aiuta tutti noi a salvarci. Ti raccomando il nostro
vescovo, ho dato la mia vita per lui. A volte dare troppo amore o essere troppo
generosi è controproducente per le persone. È vero, Madonnina?
Madonna - Rispondo a te, Marisella. Sì, è vero. Tu con gioia hai voluto
far salire poche persone nella tua stanza, perché non puoi stare in mezzo a
tanta gente, ma poi cosa succede? Qualcuno ha cominciato subito a parlare e a
lamentarsi, perché non si accontenta mai di nulla. Marisella, nonostante
questo, tu continua a far salire le persone e a dare gloria a Dio; tutti devono
dare gloria a Dio e testimoniare ciò che sentono e vedono.
Molti non credono all'Episcopato di Don Claudio, ma allora non possono credere
neanche ai miracoli eucaristici e al miracolo dell'11 giugno 2000, quando
l'ostia ha sanguinato durante la consacrazione pronunciata dal Vescovo Claudio.
Queste persone continuano a impartire certi ordini, ma cosa devono comandare?
Devono avere più umiltà e semplicità e accettare la testimonianza degli
uomini.
Quante volte la Mamma vi ha detto: se non comprendete qualcosa non parlate fra
di voi, ma parlatene al vescovo. Soltanto lui sa spiegarvi bene ogni cosa, perché
Gesù parla in lui. Tanti sacerdoti hanno dei doni, il vostro vescovo ha avuto
da Dio il dono di penetrare e leggere nei cuori, di comprendere, quindi se c'è
qualcosa che non capite, dovete rivolgervi a lui, perché fra di voi non vi
aiutate.
In alcuni la carità lascia a desiderare. Tanti danno tutto se stessi per
aiutare il prossimo, ma poi coloro che vengono aiutati si tirano indietro nel
momento in cui hanno bisogno coloro che li hanno aiutati. Tirate voi le
conclusioni: se non c'è carità e amore, non c'è Dio; dov'è carità e amore lì
c'è Dio. Chi cerca sempre di avere, ma non vuole dare, non è con Dio; bisogna
dare e bisogna ricevere quando si ha bisogno, voi dovete aiutarvi a vicenda. Dio
ha posato gli occhi su questa piccola comunità e Lui esige che vi aiutiate l'un
l'altro, tutti, sia i giovani, o non più giovani come dice il vostro vescovo,
sia gli adulti. Certamente vi dovete regolare da soli: chi non può aiutare o è
malato può pregare; ognuno di voi può fare sempre qualcosa: o aiutare o
pregare. Imparate ad amare, poi pregate. Aiutate tutti i fratelli, ma
ascoltatemi bene, prima di tutto l'aiuto va al vostro vescovo e alle persone
malate. Io vi ringrazio della vostra presenza, perché venite qui per ascoltare
la parola di Dio, ma dovete anche metterla in pratica. Dio sa perché ha scelto
questo luogo; poteva sceglierne benissimo un altro; questo è il campo di Dio,
è il luogo taumaturgico.
Domani è il primo venerdì del mese: non vi chiedo di fare adorazione tutto il
giorno, ma di dare almeno qualche ora al Signore, a Gesù Eucaristia che vi ama
tanto, che ama soprattutto chi soffre. Comincia l'Avvento…
Marisa - No, non me lo dire. Come faccio ad andare avanti se non ti vedo?
Io non ce la faccio da sola.
Madonna - Sì, Marisella, avrai l'astinenza, mi vedrai soltanto quando ci
sarà l'apparizione per tutti.
Marisa - Ma io ho bisogno di te! Come quando i bambini hanno bisogno
della mamma, così io di te, da sola non posso farcela!
Madonna - Parlerò a Dio Padre.
Marisa - Diglielo adesso, per favore, diglielo, diglielo, diglielo. Non
chiedo di vederti sempre, ma soltanto quando mi trovo nel bisogno.
Madonna - Sì, Dio Padre ha detto che quando ti troverai nel bisogno mi
manderà da te.
Marisa - Grazie, grazie, grazie, non me lo merito, però ti ringrazio.
Sono pronta a tutto.
Madonna - Miei cari figli, iniziate l'Avvento cercando di fare qualcosa
in più rispetto all'anno passato; ogni giorno aumentate la preghiera, i
sacrifici, i fioretti, così per la notte di Natale arriverete a fare qualcosa
di grande per Gesù Bambino.
Tra pochi giorni è la mia festa, ma come tutte le mamme vi dico, quando date
gioia e gloria a mio Figlio Gesù, io sono felice. Quest'anno nella basilica fa
freddo, ma presto sarà chiusa, non è vero, Eccellenza Reverendissima?
Marisa - Sì, la chiudiamo. Poiché a te piace tanto la nostra basilica,
perché non metti tu i teli intorno? Noi facciamo quello che possiamo fare, più
di questo non possiamo, però stiamo pregando molto per la tua festa, stiamo
facendo la novena. Ti voglio confessare che io non prego tanto, perché mi
stanco subito quando inizio a pregare. Da sola non ci riesco perché sono
veramente stanca per i dolori, invece insieme agli altri prego un po' di più.
Madonna - Sì, ma Dio accetta anche questo; tu non preghi, non perché
non vuoi, ma perché hai troppi dolori, poi l'assoluzione te la darà il
vescovo.
Marisa - Quando tu vieni solo per me, noi possiamo parlare di tutto, io
posso chiederti tante cose. Ti ricordi come facevamo una volta? Era tutto
diverso. Io sono contenta che vengano a pregare le persone che ti vogliono bene.
Madonna - Miei cari figli, aiutate questa vostra sorella, la cui salute
sta declinando, pregate per lei. Non dite: "Preghiamo, preghiamo, ma le
preghiere non vengono ascoltate", perché se non arrivano a lei, giungono a
tante altre persone che hanno bisogno di aiuto. Voi pregate per Marisella, poi
io so a chi distribuire le vostre preghiere.
Marisa - Grazie. Anch'io sono contenta che tu distribuisci le preghiere
alle persone che hanno bisogno.
Madonna - Ma tu hai bisogno, Marisella?
Marisa - Sì, tanto. A me basta che mi diate la forza, tanta forza.
Vorrei tanto scendere giù in mezzo alla gente, questo è il mio problema: sto
sempre qui! Domenica sono scesa e mi sono ammalata. Di' agli angioletti di non
piangere tanto e se devono piangere, non la domenica, così io scendo.
Madonna - Guarda quanti angeli ho intorno a me, Marisella! Guarda le
anime salve, i santi, il grande Paolo VI, come dice il vescovo e Pio XII e
quante persone mi sono accanto.
Marisa - Ci sono tanti sacerdoti! Alcuni li conosco, altri no. Grazie a
Dio ci sono dei sacerdoti vicino a te e anche qualche suora. Però posso dire
una cosa? I laici sono più numerosi.
Madonna - Sì, i laici danno di più, per questo devi pregare.
Adesso tutti insieme diciamo di nuovo il Padre Nostro a mio Figlio Gesù.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. L'incontro biblico è
importantissimo, non mancate.
Insieme al mio e vostro vescovo, ordinato da Dio, benedico voi, i vostri cari;
benedico i malati e la cara nonna Iolanda che soffre e prega sempre.
Marisa - Hai visto, lei prega tanto, io non ci riesco.
Madonna - Zitta, Marisella. Benedico i vostri oggetti sacri. Vi porto
tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Buona partecipazione alla S. Messa; ricevete Gesù Eucaristia in grazia.
Coraggio, Eccellenza, la Mamma è con te.
Marisa - Chi è quel sacerdote vicino a te? Non lo conosco. Spero che
anche la nostra comunità venga tutta in Paradiso.
Madonna - Vedi, Marisella, stai già pensando agli altri!
Marisa - Io voglio che si salvino tutti, poi in Paradiso faremo una
comunità tutta nostra.
Madonna - Ciao.
Marisa - Ciao, bellissima, ciao.
Don Claudio - Non avranno da ridire contro il vescovo ordinato da Dio,
non ci saranno lotte e discussioni.
Marisa - Dove?
Don Claudio - In Paradiso.
Marisa - Sì, in Paradiso sono tutti con noi.
Lettere di Dio di Dicembre 2000
Roma, 2 dicembre 2000 - ore 18:40
Lettera di Dio
Marisa - Hai recitato il Santo Rosario con noi per la conversione dei
peccatori. Ti raccomando tutte le persone malate e coloro che hanno bisogno
dell'aiuto di Dio. Sia fatta la sua volontà.
Madonna - Miei cari figli, oggi è il primo sabato del mese. Anche se vi
sembra che intorno a voi tutto tace, Dio opera. Dovete avere molta pazienza,
pregare e capire che Dio aspetta la conversione degli uomini. Quante volte Dio
vi ha invitato a pregare per la conversione degli uomini, quante volte ho
pregato con voi e vi ho detto: "Pregate per le mie intenzioni che poi sono
le vostre"? Il primo sabato del mese è poco sentito, eppure se io sono
venuta in mezzo a voi proprio il primo sabato del mese. Offrite a Dio le
preghiere, le S. Messe, le S. Comunioni; Dio sa a chi farle arrivare.
Continuo a venire in mezzo a voi per fare qualche richiamo, se ce n'è bisogno,
e per invitarvi a pregare. Io non mi stanco mai di pregare per voi tutti della
terra. Vi ho portato tante lettere di Dio; ora vengo per aiutarvi, per stare con
voi e per pregare con voi. C'è chi soffre in un modo e chi in un altro: chi
perché vorrebbe avere qualcuno vicino; chi perché attende un bimbo, chi perché
vive nelle comunità o in carcere e chi perché si droga. Tutti cercano amore e
comprensione. Voi pensate che Dio abbia dimenticato gli uomini che non
comprendono il suo grande amore? No, Dio non dimentica nessuno, ama tutti gli
uomini a qualsiasi nazione, razza, religione appartengano. Dio ama coloro che
non lo conoscono e coloro che lo conoscono, ma non mettono in pratica il
vangelo. Ama soprattutto voi, piccolo gregge, che siete qui a pregare.
Lasciatemi nominare i miei giovani; oh, sono veramente cari. Dio ama i giovani,
ama gli adulti, ama le nonne, vero nonna Iolanda? Ama tutti. Qualcuno sta
pensando nel suo cuore: "Dio fa soffrire a volte". Sì, fa soffrire ,
ma solo quelle anime che ha chiamato ad una missione particolare. Dio chiama
poche anime, ma da queste pretende tutto.
Continuate a fare la novena all'Immacolata, alla Madre dell'Eucaristia, sono
sempre io.
Vi invito a terminare la novena con gioia, anche se, come ho detto tante volte,
comporta qualche sofferenza e sacrificio; tutti hanno qualcosa da offrire a Dio.
Eccellenza, tu hai offerto la tua vita a Dio; per te il denaro non conta. Non
sei come colui che dice: "Vengo a parlarvi, se mi date del denaro."
No. Tu ami troppo e non chiedi nulla in cambio.
Ricordatevi, ve lo ripeto ancora una volta: il vostro Vescovo vi ama. Ecco perché
nella lettera di Dio c'era scritto tempo fa: Don Claudio è il vescovo ordinato
da Dio, il vescovo dell'Eucaristia, il vescovo dell'amore alle anime. Se almeno
una parte dei sacerdoti desse quello che dà il vostro vescovo alle creature che
hanno sete, che hanno bisogno di sapere e di conoscere, il mondo andrebbe
meglio.
Buona novena, auguri a tutti. Auguri al piccolo Jacopo e a Samuele; auguri a
nonna Iolanda e a tutte le persone qui presenti; ai vostri figli e nipoti
ovunque essi siano, perché sono la vostra Mamma.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari; benedico i bimbi
malati, gli oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il
mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Va bene, però mi devi aiutare. Ciao. Eccellenza, è
andata via.
Roma, 3 dicembre 2000 - ore 10:35
Lettera di Dio
Marisa - Perché sorridi?
Madonna - Perché sei vestita quasi uguale a me. Quando vengo in mezzo a
voi ho voglia di ridere con voi, anche se le avversità sono tante e le
sofferenze forti.
Questa mattina Dio ha mandato un angelo per aiutare il vostro amico, membro
della comunità, a morire. Ricordate quando ho detto che qualcuno sarebbe volato
in cielo? È la legge della natura umana che gli uomini passino da questa
all'altra vita e se sono in grazia di Dio, se hanno vissuto bene, se hanno
ricevuto mio Figlio Gesù si salvano. Torno a ripetervi che non c'è bisogno di
fare grandi azioni per salvarsi l'anima, basta farne piccole e dare quello che
ognuno può dare.
Marisa - Quando me lo fai vedere?
Madonna - Pazienza, Marisella, abbi pazienza. Adesso io vado via e torno
al Padre.
Marisa - Già vai via? Quando ho più bisogno, tu vai via? Ho l'astinenza
e tu vai via?
Madonna - Viene Dio Spirito Santo.
Dio Spirito Santo - Miei cari figli, sono Dio Spirito Santo. So che
invocate ogni giorno il mio nome. Se Dio Padre vuole che si invochi lo Spirito
Santo dovete farlo. Sono venuto per dirvi di amare la Madre dell'Eucaristia più
che potete, perché lei vi porta a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
Io, Spirito Santo, sono sceso in mezzo a voi. Marisella, tu vedi Gesù, però
sono Dio Spirito Santo.
Lo Spirito Santo si è manifestato sotto le apparenze di Gesù
Marisa - Ha il manto rosso e la colomba.
Dio Spirito Santo - Vi invito a pregare moltissimo la Madre
dell'Eucaristia. Voi forse non vi siete resi conto, ma sono state fatte tante
grazie in questo luogo taumaturgico. Ricevere una grazia non significa solo
guarire da una malattia, ma convertirsi, morire bene, perché la morte è vita.
Per le vostre preghiere alcuni uomini sono guariti, altri si sono convertiti,
altri ancora sono volati al Padre. Pregate per colui che non è più in mezzo a
voi e per la sua famiglia che ha più bisogno di preghiere. Morire in grazia di
Dio, morire nelle mani di Dio è il regalo più grande che un cristiano possa
avere.
Ieri sentivo la vostra sorella che parlava alla Madre dell'Eucaristia: "Io
ho Dio sempre dentro di me, perché lo ricevo tutti i giorni". Dovete
capire che Dio può essere dentro di voi sempre e a qualsiasi ora può bussare
alla vostra porta, guarirvi o convertirvi.
Continuate a fare la novena all'Immacolata. Io, Spirito Santo, vi seguo come vi
seguono Dio Padre e Dio Figlio, come vi segue la Madre dell'Eucaristia, sono
sempre con voi.
Marisa - Adesso ci sono i tre Gesù e la Madre dell'Eucaristia è in
ginocchio a testa china. È un quadro meraviglioso, c'è una miriade di angeli,
di santi, di anime salve intorno a Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo.
Senti, Spirito Santo, tutti quei quadri che riproducono la Trinità sono brutti.
Tu sei bellissimo.
Dio Spirito Santo - Vedi Marisella, già te lo ha detto la Mamma, nessun
uomo della terra può scolpire o disegnare il volto di Dio e il volto della
Madre dell'Eucaristia, anche se il volto della Madre dell'Eucaristia è bello.
Marisa - Quello della statua?
Dio Spirito Santo - Sì.
Marisa - Sto parlando con lo Spirito Santo! Dio in tre persone uguali e
distinte.
Dio Spirito Santo - Coraggio, continuate. Chissà! Chissà! Dio sta
lavorando, come ha detto la Madre dell'Eucaristia ieri.
Marisa - Scusa, Tu sei Dio e lo sai. Non puoi spiare e vedere come lavora
Dio Padre?
Dio Spirito Santo - Marisella, Dio non ha il tavolo e la penna; non ha
bisogno di nulla.
Marisa - Senti, gli puoi dire che noi, povere creature, siamo sempre in
attesa? Stiamo peggio della Madonna quando aspettava Gesù bambino. Glielo puoi
dire? E sorride. Perché sorridi?
Dio Spirito Santo - Perché parlare con te mi dà gioia.
Marisa - Pensa, quando parlo con la gente della terra non do tanta gioia.
Dio Spirito Santo - La dai, la dai.
Adesso invochiamo Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo dicendo di nuovo tre
Gloria al Padre.
Marisa - Senti, Dio Spirito Santo, noi tutti ti chiediamo perdono perché
non siamo perfetti; ogni tanto facciamo qualche errore. Ci volete perdonare? A
chi lo devo chiedere, siete in tanti?
Madonnina, sono andati via i tre Gesù. Ci hanno fatto pregare poi sono andati
via.
Madonna - Sì, sono rimasta io con gli angeli, i santi e le anime salve
per ringraziarvi, piccolo gregge, per la vostra presenza.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, tutti i malati,
specialmente i bambini e i vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Speravo di dare il bacio ai tre Gesù, ma non ci sono.
Ciao.
Don Claudio, che scenario incredibile ho visto.
Don Claudio - Sai descriverlo?
Marisa - Sì, so descriverlo, l'ho visto altre volte. È venuto prima Dio
Spirito Santo e la Madonna si è messa dietro e non la vedevo più. Poi lo
Spirito Santo ha parlato.
Don Claudio - Sì, ha dato la lettera.
Marisa - È la prima volta?
Don Claudio - No, è già successo altre volte.
Marisa - Dopo si sono aggiunti gli altri due Gesù, uguali, identici, fai
fatica a distinguerli. Erano di una bellezza e di una luminosità straordinaria.
Però a differenza delle altre volte quando erano allineati sulla stessa fila,
questa volta hanno formato come una cupola grande, enorme, non si vedeva né
l'inizio né la fine e sotto c'erano gli angeli, i santi e le anime salve. Era
un tutt'uno. Hai visto? Hai notato bene i tre Gesù e tutta quella nuvola di
angeli e santi?
Don Claudio - Ho visto? Io non ho visto niente. Non confondere le idee.
Marisa - In alto c'era un Papa. Stiamo zitti; basta così. Io devo stare
zitta altrimenti mi esce fuori tutto.
Roma, 7 dicembre 2000 - ore 22:45
Lettera di Dio
Marisa - Ti affido tutte le persone che si sono raccomandate alle mie
preghiere e tutti coloro che stasera non possono partecipare alla Santa Messa a
causa del lavoro o dell'influenza, ma soprattutto noi qui presenti, le nostre
famiglie, i nostri cari e i nostri defunti.
Vedo che non sei vestita a festa!
Madonna - No, Marisella, perché oggi è la vigilia dell'Immacolata
Concezione.
Marisa - Io ti ho già detto tutto, perché sei la mia Mamma e tra noi
abbiamo sempre parlato come due grandi amiche, voglio aggiungere soltanto che
siamo stanchi di lottare ogni giorno, ogni ora, ogni momento. Comunque abbiamo
detto sì e continueremo a dirlo, perché amiamo tutti. Sia sempre fatta la
volontà di Dio.
Mi hai detto di cantare: "Ho respirato il tuo sì"; non ho voce, ma ho
cantato ugualmente.
Tutti noi aspettiamo qualcosa da Dio Padre, perché, ti ripeto, siamo stanchi.
Perdonami se ti parlo così, ma queste sono le parole di una figlia che chiede
aiuto a nome di tutti. Siamo stanchi di tutte le persone che ci fanno soffrire
volontariamente o involontariamente; siamo stanchi di ricevere sempre bastonate.
Non ti offendi se ti parlo così, vero?
Madonna - Tu devi parlarmi così, Marisella, perché io leggo nei cuori e
posso comprendere fino in fondo tutto il dramma che stai vivendo.
Miei cari figli, sono venuta per farvi gli auguri per la festa. Ero presente
dall'inizio della veglia e ho sentito tutte le belle parole che avete detto voi
e quelle che avete preso dalle lettere di Dio. È bene risentirle perché, per
mancanza di tempo, nessuno le rilegge, eppure per leggere una lettera di Dio
occorrono al massimo dieci minuti! Oggi siete in grado di comprendere meglio le
lettere degli anni scorsi, perché avete fatto un bellissimo cammino spirituale
e siete più preparati. Non dimenticate che Dio ha bisogno di voi laici per far
rinascere la Chiesa e di voi apostolini che siete le colonne della Chiesa.
Marisa - Piano, perché tutte le colonne pendono. Scusa se ti interrompo,
ma per me è troppo grande pensare che sono le colonne della Chiesa.
Don Claudio? No, non lo dire.
(È uno dei primi segreti che la Madonna da molti anni ha affidato a Marisa e
che recentemente, per volontà di Dio, è stato prima comunicato al vescovo e
poi successivamente ai giovani)
Madonna - Il vescovo ha compreso ciò che voglio dire. Lui legge nei
cuori, anche nel mio.
Miei cari figli, la Mamma, scherzando, ha detto la verità. Voi non potete
capire fino in fondo quale prezioso dono il Signore vi ha fatto nel darvi un
vescovo sempre pronto a spiegarvi la Parola di Dio e ad ascoltarvi; egli è
sempre disponibile per qualsiasi bisogno, perché il suo amore è grande. Non
guardate il modo di agire, deve fare così; se non fosse stato forte, voi
l'avreste schiacciato. Ringraziate Dio perché il vostro vescovo ha un pugno
fermo e quando deve dire la verità non guarda in faccia a nessuno.
Questa sera non ho con me la lettera di Dio, vi ho rivolto queste parole come
mamma; non sono forse la vostra mamma? Io voglio parlarvi in modo semplice.
Dovete cercare di fare festa soprattutto dentro di voi. Non fermatevi ai piccoli
capricci, alle gelosie, alle incomprensioni e non riportate male ciò che
sentite, questo è ancora più grave. Io voglio il vostro amore, il vostro
cuore, da grandi e da piccoli. So che attendete che io mi faccia vedere, ma
questo non dipende da me, dipende da Dio.
Marisa - Allora ti chiedo, è così difficile dire a Dio: "Mi mandi
laggiù da quei poverini?"?
Madonna - Sì, state tranquilli, ma ora voglio soltanto le conversioni;
Dio aspetta le conversioni, le conversioni, le conversioni; questo è molto
importante. Ricordatevi: chi non ha l'amore, non ha nulla. A volte l'amore verso
il prossimo lascia a desiderare. Chi non ama il prossimo, qualunque esso sia,
non può entrare in Paradiso. Se non c'è l'amore dentro di voi, non potete dire
di amare neanche Dio.
Amatevi come Gesù vi ha amato, come io vi ho amato. Dovete amarvi e aiutarvi
l'un l'altro. Gli adulti parlano solo di argomenti profani, non delle verità
spirituali, dell'amore a Dio. Se qualcuno non si comporta bene, dovete farglielo
notare con tanto amore.
Non volevo dire nulla, volevo soltanto recitare con voi una parte del Rosario,
ma ora termino perché c'è chi deve andare a lavorare e chi, pur stando male,
è qui in mezzo a voi. È tardi per tutti e anche i fiori incominciano a
piegarsi. Domani dovete essere svegli e avere gli occhi elevati verso Dio, perché
Dio è il nostro Padre, Dio ama tutti.
Domani è la festa di Maria Immacolata e della Madre dell'Eucaristia, sono
sempre io. Marisella, come vedi, il mio volto è sempre lo stesso.
Miei cari figli, vi auguro una santa festa per quanto è possibile, perché
tutti siete stanchi e qual
cuno ha delle sofferenze molto grandi. Tornando a casa, lungo il cammino,
pregate; non stancatevi mai di pregare. Parlate dei messaggi, dell'amore di Dio,
di quanto Dio ama questo luogo taumaturgico, il suo Tabernacolo. Qui si vive nel
silenzio e nel nascondimento. La basilica è stata chiusa, così siete ancora più
uniti non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente.
Vi auguro di nuovo una buona festa, auguri anche al piccolo Samuele, a Jacopo e
a tutti i bambini.
Adesso preparatevi a partecipare alla Santa Messa come se fosse l'ultima della
vostra vita. Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Ti posso dare un bacio?
Era un po' triste, ma non credo che sia per causa nostra.
Don Claudio - Non è per colpa nostra.
Roma, 8 dicembre 2000 - ore 10:30
Lettera di Dio
Marisa - Oggi sei vestita a festa; sei bella e, come sempre, sei
accompagnata dagli angeli, dai santi e dalle anime salve.
Oggi ci sono anche Silvano, Bruno e tutti coloro che sono salvi.
Madonna - Sì, chi frequenta questo luogo taumaturgico e viene qui a
pregare è più facile che si salvi.
Marisa - Ho visto entrare Padre Pio.
Madonna - Marisella, guarda quante anime ho intorno a me; esse sono
salve, anche se hanno fatto piccole cose; non occorre fare grandi cose per
salvarsi.
Marisa - Vedo Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e un
papa futuro che non posso indicare. Ma non ci sono i giovani? Vedo solo
Stefanuccio e Giovanni.
Intorno a te hai il tuo amato sposo e Gesù, che una volta vedo grande e una
volta piccolo.
Ti raccomando tutti gli ammalati e tutte le persone che chiedono il tuo aiuto,
perché loro si rivolgono più facilmente a te e dicono: "Mamma, aiutami,
ho bisogno di te".
Ecco due Madonne. Gli angeli stanno formando una corona; non ci sono fiori, ma
angeli. La corona parte dall'Immacolata ed arriva alla Madre dell'Eucaristia. Il
volto è sempre lo stesso, cambiano soltanto l'abito e l'espressione: la Madre
dell'Eucaristia e più seria, perché porta Gesù; mentre l'Immacolata è più
sorridente e ogni tanto guarda l'Eucaristia nelle mani della Madre
dell'Eucaristia. Che scena meravigliosa! Come sei bella! Ormai ti vedo da
moltissimi anni e ogni volta sei sempre più bella. Noi siamo sempre qui a
chiedere il tuo aiuto. Ti piace la nostra basilica? Non ha le mura e se qualcuno
vuole può entrare facilmente. Ti piace?
Madonna - Sì, piace molto a Dio Padre.
Marisa - Ma noi piacciamo a Dio Padre?
Madonna - Sì, siete tutti suoi prediletti. Certo Dio predilige chi vive
in grazia e chi ama il prossimo. Per chi non ama non c'è posto in Paradiso.
Marisella, adesso preghiamo tutti insieme: nel nome del Padre, del Figlio, dello
Spirito Santo...
Miei cari figli, grazie della vostra presenza e grazie della veglia che avete
fatto per la mia festa. Vorrei che ogni mia festa fosse anche la vostra,
nonostante le varie vicissitudini, difficoltà e sofferenze che vivete.
Vi invito a far sì che questa festa non finisca oggi e che domani non
ricominciate a correre solo per il lavoro, per lo studio o per la casa.
Già una volta vi ho fatto legare la novena dell'Immacolata a quella di Natale,
questa volta vi lascio liberi, ma se volete, potete fare una catena tra le due
novene. Preparate la venuta del piccolo Gesù. Preparatevi, affinché tutto
trionfi, soprattutto la verità.
Il Santo Padre non ha la forza di riconoscervi, ma arriverà colui che vi
riconoscerà e tutti sapranno dov'è la verità. Il mio Papa sa tutto, ma non
vuole mettersi contro i cardinali e i vescovi. Miei cari figli, avete avuto
tanti e tanti miracoli, ciò che è avvenuto qui non è accaduto in nessun altro
luogo della Terra: miracoli eucaristici, ripetute effusioni di sangue
dall'Eucaristia, soprattutto il grande miracolo avvenuto durante la
consacrazione pronunciata dal mio vescovo. Chi non conosce Gesù Eucaristia non
può comprendere fino in fondo i grandi miracoli. Dovreste gridare: alleluia,
alleluia, alleluia, perché Dio è con voi.
Continuare a parlare di certi argomenti non è bello, parliamo invece di voi,
del vostro cammino spirituale, del vostro amore, parliamo di ciò che ha detto
Gesù: "Imparate ad amare e poi pregate".
Il santo Rosario è una preghiera potente ed è bello recitarlo, soprattutto
insieme, ma l'amore è al di sopra di tutto.
Marisa - Vedo Padre Pio che ti sta vicino come un bambino quando sta
vicino alla mamma.
Ma tu mi aiuti?
Madonna - Vedo la cara nonna Iolanda che con molto sacrificio è qui in
mezzo a noi. Oh, cara nonna Iolanda, quanto è difficile la tua vita! Hai detto
una frase molto bella: "Soffro, ma sto bene". Invece che cosa hai
detto tu, Marisella?
Marisa - È vero, ho detto il contrario.
Madonna - Miei cari figli, la Mamma vi augura una buona e santa festa.
Continuate a recitare qualche preghiera durante la giornata. Mi ripeto: se
volete fate questa catena, non di angeli, ma di fiori, fioretti e sacrifici,
legate la novena dell'Immacolata a quella del santo Natale, ma senza creare
problemi in famiglia.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, soprattutto i
malati.
Benedico i bimbi e tutti i malati che sono in ospedale e a casa. Benedico i
vostri oggetti sacri. Benedico coloro che sono venuti da lontano con sacrificio.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Gli angeli l'hanno presa e portata in alto.
Ciao. Don Claudio, hai visto come si erano collocati?
Don Claudio - No, tu vedi, io no.
Marisa - È vero, mi sono dimenticata, ma mi viene spontaneo dire:
"Hai visto?".
Roma, 10 dicembre 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio
Marisa - Ci sono gli angeli e i santi, ma lei non c'è!
Finalmente arrivi portata dagli angeli, sei così bella. Non sei vestita a festa
perché siamo in avvento.
Ho tante domande da farti per poter capire, ma ora ti chiedo soltanto di
riuscire ad amare sempre, sempre, anche coloro che mi fanno soffrire. Ti
raccomando, come sempre, tutti gli ammalati, tutte quelle persone che chiamano e
chiedono aiuto, non a me ma a te, Madonnina. Vai da Dio Padre a chiedere aiuto
per noi affinché gli uomini si convertano, perché sembra che tutto si sia
arrestato. Chi aveva il coraggio di andare avanti si è fermato o è tornato
indietro. Viene a mancare l'amore fra gli uomini e poi piano piano ognuno si
rinchiude nel proprio orticello.
Madonna - Miei cari figli, sono la vostra Mamma, sono la Madre
dell'Eucaristia. Gesù ha detto che questo luogo è taumaturgico ed è il campo
di Dio, qui si sono verificati tanti miracoli eucaristici, ma il più grande è
quello dell'11 giugno. Quel giorno mentre il vescovo consacrava, dall'ostia è
uscito il sangue che tutti avete visto. Gesù ha detto: "Tutto è
compiuto".
Dio ha fatto di questo luogo un cenacolo, un campo di amore, ma non tutti
vogliono accettarlo. Quante persone sono venute in questo luogo taumaturgico e
poi si sono disperse, quante altre non hanno ancora compreso che qui è il
tabernacolo di Gesù Eucaristia. A Gesù Eucaristia vi porta l'amore ai
fratelli, ma soprattutto l'amore e il rispetto per il vescovo che ancora non
riesco ad ottenere. Il vescovo non è un uomo qualunque, non deve essere preso
in giro né calunniato. Il vescovo deve essere rispettato anche come uomo. Chi
non ha accettato il suo episcopato, non può accettare l'Eucaristia, perché Gesù
prima gli ha dato l'episcopato e dopo ha compiuto nelle sue mani il grande
miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000 e ha detto "Tutto è
compiuto". È così difficile essere umili e semplici e dire: "Dio ha
detto che l'ha ordinato vescovo ed io credo, perché credo in Dio e ho fiducia
in Lui"? Cos'è che dà fastidio? Perché non si rispetta l'uomo, il
sacerdote, il vescovo? Il vescovo Claudio non è una persona qualsiasi, anche se
io voglio che rispettiate tutti, grandi e piccoli. I piccoli devono rispettare i
grandi, i grandi devono rispettare i piccoli; il vescovo rispetta i piccoli.
Cercate di comprendermi, i piccoli sono quelli che non sono vescovi, che non
sono sacerdoti, quindi siete voi qui presenti.
Il mio amore di Mamma è molto grande e ogni volta voglio correggervi, aiutarvi,
smussare gli angoli e dirvi anche di non ascoltare le altre voci, perché non
comprenderete mai Dio, il mio Tutto. Io ho detto sì a Dio e mi sono data tutta
a Lui. Anche voi dite sì a Dio; se credete in Dio dovete credere anche in colui
che Dio ha chiamato. A me non sembra così difficile! Dio ha eletto vescovo Don
Claudio, bene, ringraziamo Dio, alleluia a Dio. Il mio Tutto è molto contento
di questa basilica fatta di teli, ma soprattutto fatta con tanto sacrificio dai
giovani. Dio non vuole grandi basiliche, grandi chiese, non vuole che gli uomini
facciano cose eclatanti, se poi nel cuore non hanno l'amore verso di Lui, ma
verso se stessi o se hanno la voglia di emergere, di primeggiare. Quante persone
sono venute qui e siccome non potevano primeggiare sono andate altrove per
cercare di sentirsi qualcuno. Qui nessuno deve primeggiare, soltanto il vescovo.
Anche la veggente, ultimato il suo quarto d'ora di apparizione si ritira, perché
il vescovo deve sempre emergere. Con lei ci sono sempre io che la guido e
l'aiuto, soprattutto in questo momento in cui ha l'astinenza.
Miei cari figli, se riflettete un pochino vi accorgerete come è facile amare;
non state sempre a giudicare, a criticare, a polemizzare, non serve a nulla, non
vi fa camminare sulla via della santità, e io vi voglio santi, tutti. Volete
venire o non volete venire con me in Paradiso davanti a Dio Padre, Dio Figlio,
Dio Spirito Santo? Altrimenti io cosa vengo a fare? Solo qui io appaio, solo
qui, quando Dio Padre ordina, vengo tutti i giorni. Qui è avvenuto il più
grande miracolo eucaristico di tutta la storia della Chiesa e sono avvenuti
tanti altri miracoli. Chi viene qui può comprendere, capire e camminare; chi
non può venire ascolti le cassette dove c'è tutto e legga il giornalino dei
giovani. Questo non è un santuario dove si fa commercio. Qui cercano di far
conoscere ciò che io dico in nome di Dio; non ci sono guadagni, non c'è nulla.
Avete come basilica una tenda, però Dio è qui, Dio è con voi. Ci vuole poco
sforzo ad amare i fratelli, i parenti, gli amici; anche se amare non significa
farsi mettere i piedi sopra, no. Amare significa anche richiamare la persona se
fa qualcosa che non va. Ricordate la correzione fraterna? Sono stanca di
ripetere che la correzione fraterna viene a mancare.
È passata da poco la mia festa, la vostra festa; avete sofferto e affrontato
problemi di ogni genere. In tanti santuari festeggiavano, ma io ero qui con voi
insieme a tutta la corte celeste, al piccolo Gesù e al mio amato sposo
Giuseppe. Quando la domenica c'è la catechesi venite ad ascoltarla; è molto
importante la spiegazione del messaggio di Dio, perché non tutto si può
capire. Invece aspettate che finisca la catechesi e poi arrivate, questo non è
bello; viene a mancare il rispetto verso il vescovo e verso coloro che sono
puntuali. Il rispetto, la sincerità, la verità, l'umiltà, la semplicità; oh,
quante belle virtù. Dovete avere fede in Dio, ma anche nell'uomo che Dio ha
scelto. Dopo san Pietro Dio ha scelto Don Claudio, e questo non è accettato
specialmente dai sacerdoti. Pazienza, il vescovo ha ubbidito a Dio, deve
ubbidire a Dio. Non è vero che i superiori religiosi o diocesani e le madri
generali hanno il dono dello Spirito Santo e devono essere ubbiditi sempre e
comunque. Se l'obbedienza è chiesta con un ricatto, non bisogna ubbidire;
l'obbedienza è amore, è aiuto al fratello, non è ricatto.
Prendi pure il libro, Marisella.
Marisa - Però pesa, mi aiuti a reggerlo?
Madonna - Voi intanto, miei cari figli, recitate la preghiera che Dio ha
insegnato. Padre nostro…
(Marisa scrive un messaggio segreto che poi farà conoscere solo al vescovo)
Marisa - Sono molto stanca, vorrei che tu mi prendessi oggi stesso. Se mi
porti via con te io sono contenta; portami via con te. Basta, ormai ho dato per
tanti anni.
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Insieme al mio e
vostro vescovo, benedico voi, i vostri cari. Benedico coloro che sono venuti da
lontano e i vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Aiutami, aiutami. Don Claudio, è andata via.
Don Claudio - Era triste?
Marisa - Molto.
Roma, 14 dicembre 2000 - ore 17:10
Lettera di Dio
Marisa - Chi deve parlare di noi due?
Madonna - Marisella, tu sai meglio di tutti che le preghiere e i
sacrifici non vanno persi perché ci sono tante persone che ne hanno più
bisogno; Dio distribuisce a loro queste preghiere. Già vi ho detto che Dio fa
tesoro di queste preghiere e le dà a chi ne ha più bisogno. Nessun uomo della
Terra, tranne il tuo vescovo, può capire ciò che hai sofferto. Capisco ciò
che vuoi dire, ma Dio continua ad aspettare le conversioni e le preghiere sono
servite per la conversione di molti peccatori. Cosa fa una mamma che ha venti
figlioli e di questi dieci la seguono e dieci sono drogati o alcolizzati? Fa di
tutto, si sacrifica, soffre e cerca di aiutare gli altri dieci figli a cambiare.
È un semplice esempio. Così fa Dio: se i figli convertiti sono pochi, può
mandare tutti nella geenna? No, non può.
Marisa - Però, un aiuto più concreto Dio può darcelo, non gli facciamo
un po' pena?
Madonna - Miei cari figli, avete sentito tutti ciò che ho detto alla
vostra sorella; in questo momento lei è in croce come mio Figlio Gesù. Capisco
ciò che vuole dire, capisco tutti, ma quel semplice esempio che vi ho portato
vi dovrebbe aiutare a comprendere di più, a pregare di più. Oso anche dirvi
che vi ringrazio delle preghiere fatte, perché sono riuscite a salvare altre
anime. Voglio che sia pieno il Paradiso e non l'Inferno; voglio che tutti si
convertano, ma questo è molto difficile.
L'amore che portate a Gesù Eucaristia vi dà forza e coraggio, mentre queste
povere anime che non conoscono Gesù Eucaristia o non la amano non godono di
nulla. Sono anche ricchi, sembra che godano e si divertano, che abbiano tutto,
ma non hanno Dio.
Marisa - Io ho Dio, ma che cosa ho? Ormai sono quasi trent'anni che
portiamo questa croce che diventa sempre più pesante, perché Dio ogni tanto
aggiunge qualcosa.
Madonna - Sì, è vero, aggiunge sempre qualcosa.
Parla tu, mio amato sposo Giuseppe, perché il mio cuore sanguina.
Marisa - Non per colpa mia, spero.
Madonna - No, Marisella.
San Giuseppe - Miei cari figli, sono l'amato sposo di Maria, Giuseppe.
Sono qui per dirvi più o meno le stesse parole che ha detto la Mamma. Non
stancatevi mai di pregare.
Marisella, coraggio, noi tutti ti siamo vicino. Vedo che oggi sei vestita più o
meno come la mia amata sposa: sei semplice e bella come la tua anima.
Marisa - La mia anima non è tanto bella, perché sono molto delusa, mi
sento abbandonata.
San Giuseppe - Hai ragione. Tu pensi che noi ti diamo torto? No, hai
ragione. Medita l'esempio che ha citato la mia amata sposa. Anche lei soffre,
quando viene sulla Terra il suo cuore sanguina.
Eccellenza, potrei dirti di sederti un pochino? Anche tu sei molto stanco e
provato.
Ci sono tutti gli angeli intorno a me. C'è gioia e festa in Paradiso.
Tu, Marisella, hai ragione perché i dolori e la passione che vivi sono molto
forti. Solo Gesù sa quello che tu soffri. Malgrado tutto, riesci a sorridere e
a parlare, anche se le lacrime rigano il tuo volto e la sofferenza è tanta.
Marisa - Scusami, san Giuseppe, ma io adesso non ce la faccio più. Non
ho più la forza perché tra dolori fisici, quelli morali e quelli della
passione non ce la faccio più. Facilmente mi viene da piangere, quindi non sono
forte come tu dici. Siamo soli!
San Giuseppe - Non siete soli, Marisella, avete vicino persone che vi
vogliono bene e ci siamo anche noi del Cielo. Basta piangere.
Miei cari figli, a nome della mia amata sposa e del piccolo Gesù, vorrei
augurare un Santo Natale. Pregate. La preghiera lascia un po' a desiderare.
Marisa - Io sono la prima che lascia a desiderare, vero?
San Giuseppe - Ora vado e lascio il posto alla mia amata sposa.
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Partecipate alla
santa Messa, partecipate all'incontro biblico, conoscete la parola di Dio.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti
sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo. Coraggio, coraggio.
Marisa - Ciao. Eccoci qui, ricomincia la battaglia. Andiamo avanti.
Roma, 17 dicembre 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Voi sapete
che con l'ultimo miracolo Eucaristico tutto è stato compiuto e l'episcopato è
stato confermato. Nella lettera di Dio è scritto qualcosa di forte: coloro che
credono e non possono venire nel luogo taumaturgico perché è stato loro
proibito, ma pregano per il vostro vescovo e per la grande missione, un giorno
verranno e si salveranno; invece coloro che non credono, calunniano e diffamano
chi è molto unito a mio Figlio Gesù non si salveranno. Costoro continuano a
dire: "Non andate lassù da quel pazzo", così hanno definito il
vostro vescovo; ma anche Gesù è stato chiamato pazzo. Dicono con ironia:
"Solo coloro che vanno lì si salvano"; oh no, si salvano tutti coloro
che credono, pregano e non calunniano né diffamano. Sono tanti, tanti coloro
che non credono e non tacciono, ma calunniano e diffamano con tanta facilità.
Costoro sono i grandi uomini della Chiesa, seguiti dai loro parroci e vice
parroci. Se il vescovo parla male i sacerdoti parlano male; se il parroco parla
male, il vice parroco parla male. Ebbene, costoro non potranno salvarsi, perché
profanano l'Eucaristia. Il miracolo eucaristico dell' 11 giugno 2000 è stato
troppo evidente, è avvenuto sotto gli occhi di tutti. Se vedono girare il sole,
magari per un effetto ottico, credono al miracolo, invece se vedono uscire il
sangue dall'Eucaristia durante la consacrazione nella S. Messa non si
convertono. Voi credete perché avete visto, però qualcuno che pure ha visto
non crede più, perché il parroco non crede.
Ma come è possibile ascoltare le persone che calunniano e diffamano? Purtroppo
il vostro vescovo ancora non è compreso fino in fondo neanche da coloro che
dicono di amarlo e vengono qui ogni giorno. Voi non potete capire il suo grado
di preparazione, il suo sacrificio e il suo studiare; Don Claudio si chiude nel
suo studio per darvi il meglio, perché vuole portarvi alla santità. Ha
composto novene e preghiere e quando bisogna recitarle insieme nessuno ha il
foglio in mano. Questa è una grave mancanza di rispetto, perché voi non avete
compreso quanto vi dà il vostro vescovo, quante ore trascorre a prepararsi e a
studiare per darvi il meglio; nessun sacerdote fa questo, nessuno impiega ore
nel prepararsi per dare tutto alle anime. Ogni volta che vengono qui dei gruppi
sento dire: "Beati voi che avete un vescovo così preparato e
disponibile". Voi che lo avete non lo apprezzate. Avete un amore fiacco,
molto debole. Anche quando ascoltate i messaggi, al momento vi commuovete, ma
poi quando uscite tutto è finito e ricominciano l'invidia, la gelosia e il
pettegolezzo.
Il grande miracolo Eucaristico dell'11 giugno è conosciuto in ogni parte del
mondo. Perché la maggior parte degli stranieri crede, mentre gli italiani
continuano a parlarne male? Come può il demonio vincere Dio? Non è più forte
di tutti? Non può fare ciò che vuole? Non può prendere il vostro vescovo e
innalzarlo? Non può fare ciò che vuole con tutti gli uomini di buona volontà,
con coloro che amano veramente? Gioite, rallegratevi, cantate, perché chi segue
questo cammino, chi fa ciò che il vescovo dice, perché Dio parla in lui, ha la
strada preparata per il Paradiso, per la santità.
Questa lettera di Dio è molto importante. Chi viene qui e poi pettegola non si
comporta da vero cristiano. Le persone che frequentano questo luogo sono sempre
le stesse, le altre non vengono, pur avendo letto tutte le lettere che sono
state inviate, perché il vicario del Papa ha proibito di venire; ha detto che
ciò che avviene qui è frutto di magia e di intervento diabolico. Per paura
tutti stanno sull'attenti, nessuno si fa avanti per contraddire il cardinale,
perché dicono: "Dio parla in lui". Dio può parlare a uno che ha
profanato l'Eucaristia? Non dimenticate mai che il vicario del Papa ha ordinato
di buttare l'Eucaristia che ha sanguinato e ha detto questa frase: "È
tutto un fenomeno da baraccone, è effetto del demonio. Loro sono
indemoniati". Esattamente come hanno trattato mio Figlio Gesù, così si
sono comportati con il vostro vescovo. Prima accusavano la veggente e dicevano
che era pazza, eretica, scismatica, indemoniata, ora accusano il vescovo. Che
cosa scatta in queste persone? La gelosia, l'invidia e la paura che tutte le
persone si rivolgano al vostro vescovo e vengano qui. Ma la gente arriverà qui,
anche se impreparata, perché nessuno ha parlato loro dell'Eucaristia. Nessuno
parla loro in termini molto semplici e comprensibili della Trinità.
Voi avete ricevuto tanto. Ricordatevi: più si riceve, più si deve dare. Se
ricevete dieci dovete dare cento. Invece ricevete e date uno; no, questo non è
per il Signore.
Questa è la lettera di Dio, alla quale la vostra Mamma ha aggiunto qualcosa.
Amate, amate, amate, amate, amate, amate. L'amore vince ogni cosa, ma l'amore
vero, semplice, sincero eleale. Allora sarete veramente figli di Dio.
Coraggio, Eccellenza, la Trinità, la Madre dell'Eucaristia sono con voi.
Ricordatevi di dire l'angelo di Dio, la preghiera che ho insegnato a Marisella
quando era piccolina.
Marisa - Ti posso fare una domanda? Devo andare in ospedale? Devo
soffrire anche là?
Madonna - Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi e i vostri cari.
Benedico te, nonna Iolanda, che preghi tanto e ami tanto. Benedico i vostri
oggetti sacri.
Vi porto tutti nel mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Don Claudio, hai sentito la lettera di Dio?
Don Claudio - Sì.
Marisa - Adesso perché non riesco a parlare?
Roma, 24 dicembre 2000 - ore 10:35
Lettera di Dio
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Io parlo dopo
perché adesso viene Gesù.
Marisa - Il bambino Gesù?
Madonna - No, Marisella, viene Gesù grande.
Gesù - Sono il vostro Gesù e so che avete preparato per Gesù bambino
qualcosa di grande. Sono venuto dopo tanti anni nell'ultimo giorno dell'avvento,
nella vigilia, per parlarvi e darvi coraggio. Il mondo non vi accetta. Nelle
nazioni straniere, negli altri stati siete conosciuti e amati, mentre qui in
Italia, dove imperano gelosia e invidia, bruttissime malattie, siete combattuti.
Guai a coloro che provano invidia e gelosia perché Dio ha dato dei doni a
questo luogo taumaturgico. Credono, imprimilo nella mente, Eccellenza, al grande
miracolo, perché nessuno può dubitarne. Anche coloro che ti danno battaglia
ogni giorno credono al grande miracolo, ma poiché scatta in loro la gelosia e
l'invidia vogliono distruggere questo luogo taumaturgico. Avrebbero già voluto
distruggerlo nel lontano 1994, invece siete arrivati al duemila e non è stato
distrutto nulla, perché non si può distruggere ciò che è di Dio. Gli uomini
della città hanno tutto ciò che vogliono e se devono scegliere tra preghiera e
divertimento, scelgono il divertimento. Il pellegrinaggio è sacrificio, è
preghiera; non ci devono essere divertimenti, non deve essere una scampagnata o
essere trasformato in alcuni giorni di riposo. Il pellegrinaggio richiede
sacrifici, fioretti, preghiera.
Voi siete pochi a frequentare questo luogo taumaturgico e venite qui non per
fare la passeggiata, per uscire fuori di casa o per stare insieme agli altri, ma
per pregare per voi e per i vostri cari: questo è importante. Molte persone
credono a questo luogo taumaturgico, ma per invidia e gelosia lo distruggono.
Credere in un luogo dove Dio ha dato dei doni, ha fatto dei grandi miracoli e
distruggerlo solo per gelosia e invidia è gravissimo. Costoro non possono
essere in grazia di Dio, non possono dire la Santa Messa e fare la Santa
Comunione. Dovete essere forti, specialmente voi due, miei cari figliolini, non
lasciatevi andare, perché il demonio approfitta dello scoraggiamento per
infiltrarsi. Vi siete accorti in questo periodo di forte sofferenza quanto sia
duro accettare la volontà di Dio. Dovete invitare i vostri figlioli a
riprendere il cammino, perché altrimenti tutto diventa difficile. Sta a voi
pregare, aiutarli con molta discrezione, non piagnucolando, non sono bambini,
sono grandi.
Questo è un Natale per voi di sofferenza, però dovete essere forti. Marisella,
non puoi piangere ogni volta che una persona ti domanda qualcosa, perché hai un
fisico debilitato e puoi cedere, non aver più la forza di andare avanti.
Marisa - Gesù, tu mi hai detto che mi aiuti!
Anzi, già che ci siamo, desidero raccomandarti tutte le persone, specialmente i
giovani e i bambini che hanno la leucemia e sono tanti, coloro che hanno quella
malattia brutta dalla quale non si riesce a guarire. Tu puoi far trovare la
medicina per questi malati così gravi.
Tu facci trascorrere un Natale un po' più sereno e noi ci impegneremo per avere
un po' più di serenità e di forza. Non puoi mandarci ogni giorno una
sofferenza, perché diventa tutto difficile.
Gesù - Sei stata brava Marisella a non scendere in queste condizioni. Se
non avrai febbre stasera farai la veglia.
Marisa - Grazie, Gesù, io ti ho chiesto di aiutarmi!
Gesù - E questo è un aiuto.
Marisa - Sei talmente bello che mi commuovi. Anche noi siamo belli quando
siamo belli dentro.
Gesù - Oggi è l'ultimo giorno dell'avvento, questa notte Gesù bambino
verrà fra le tue braccia, Marisella, e tu lo stringerai al tuo cuore, come
sempre.
Forza, figliolina, forza, forza.
Marisa - Stamattina quando è successa quella certa cosa c'entrava il
demonio?
Gesù - Sì, approfitta che sei fisicamente molto debole, anche se tanti
affermano che all'apparenza stai bene, ma l'apparenza inganna.
Sì, il signor satana si è presentato.
Marisa - Però tu mi hai aiutato, perché ho battuto solo la testa.
Gesù - Allora vedi che ti aiuto?
Miei cari figli, a coloro che saranno presenti questa notte faremo gli auguri
allora, a coloro che non potranno esserci per vari motivi familiari, il Paradiso
fa gli auguri adesso. Auguri a tutti, soprattutto di santità.
Marisa - È andato via accompagnato dagli angeli.
Madonna - Miei cari figli, grazie della vostra presenza.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari; benedico tutti gli
ammalati. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto
materno.
Ricordatevi che la Mamma non abbandona i suoi figli. Non domandatevi tanti perché.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia lodato
Gesù Cristo.
Auguri a tutti.
Marisa - Ciao.
Roma, 24 dicembre 2000 - ore 24:00
Lettera di Dio
Marisa - Questa volta Gesù è nato proprio al freddo e al gelo.
Ti ringrazio perché mi hai dato la possibilità di scendere. Vorrei, in questa
notte santa, che tutti gli uomini cantassero: "Gloria a Dio nell'alto dei
Cieli"; ma il mondo sembra che viva in modo differente dal nostro.
Ti voglio raccomandare tutte le persone malate, le persone anziane che rimangono
sole, i bambini malati e tutti coloro che hanno chiesto le mie preghiere.
Adesso dai Gesù Bambino a san Giuseppe, poi lo dai a me? Me l'hai promesso
questa mattina.
Madonna - Intanto recitiamo la preghiera che ci ha insegnato Gesù. Padre
Nostro…
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Il tempo non è favorevole, anche
se il freddo si è placato. Come riscaldate il bimbo Gesù col vostro amore, così
in questa notte santa riscaldate anche il prossimo. È la notte santa e vorrei
parlare solo di gioia, ma è impossibile. Dovete combattere la gelosia e
l'invidia, possono portarvi a dire bugie e forse neanche ve ne accorgete. Questa
raccomandazione vale per tutti gli uomini, non soltanto per voi qui presenti,
perché le lettere di Dio sono indirizzate a tutti. Qualcuno tra voi, poiché
sente che ciò che dico corrisponde alla verità, si faccia un esame di
coscienza.
Se due persone si vogliono bene e una terza persona cerca in tutti i modi di
mettere zizzania, volontariamente o involontariamente, questo atteggiamento
parte dalla gelosia e dall'invidia. C'è stata molta invidia anche nei miei
riguardi, del mio amato sposo Giuseppe e del piccolo Gesù. Chi diceva una cosa
e chi un'altra, nessuno era mai contento, tutti avevano ragione, tutti avevano
torto. Queste persone per gelosia e invidia non sono mai contente di nulla e
cercano di far cadere anche gli altri nello stesso peccato.
In questa notte santa molti pregano, molti sono dal Santo Padre a pregare,
soprattutto perché sono attirati dalla funzione papale. Non sono numerosi gli
uomini che fanno la preghiera del cuore. C'è ancora tanto da pregare per le
conversioni.
Gli uomini avevano fatto un passo avanti molto grande per la strada della
conversione, poi molti si sono stancati di vedere questo pianeta terra così
infangato e si sono ritirati perché non riescono più a capire dov'è il bene e
dov'è il male. Pensano a se stessi, alla loro famiglia, al potere, a vivere in
pace senza preoccuparsi del fratello, dell'amico, così dilaga sempre più
l'egoismo. Ecco perché ciò che Dio ha promesso tarda ad arrivare, ma arriverà.
Le conversioni scarseggiano. I sacerdoti, qualche volta, quando vedono un'anima
pregare davanti al Santissimo, la giudicano male. Non è bello pregare davanti a
Gesù? I sacerdoti che pensano questo, non sono molti grazie a Dio, colpiscono
la persona buona che prega. Le persone che cercano di dare o di aiutare vengono
colpite. Le armi per ferire un'anima sono tante: l'invidia, la gelosia e
l'egoismo. Il piccolo Gesù vi guarda, vi sorride e con la sua manina vi
benedice. È un piccolo bimbo. Dio si è fatto uomo per salvarvi, per riaprire a
tutti il Paradiso.
Cosa succede? Prima combattevano l'Eucaristia e ora ne parlano, solo perché le
lettere di Dio rimproverano chi non ama l'Eucaristia. Costoro pensano che
parlando dell'Eucaristia possano dimostrare che le lettere di Dio non sono
rivolte a loro. In questo momento Gesù bimbo non si vede più perché si
trasforma in un'ostia grande; la Trinità è presente nell'ostia: Dio Padre, Dio
Figlio e Dio Spirito Santo.
Marisa - È aumentata la luce, gli angeli, i santi e le anime salve sono
prostrate in adorazione.
Madonna - Tante persone mancano, tante persone non sono presenti. Adesso
arrivano le anime dei defunti, parenti dei presenti.
Marisa - Posso tenere Gesù Bambino ancora? È così tenero.
Gesù Bambino, giochi con gli angeli? San Giuseppe non lo far cadere, perché è
piccolo, piccolo.
Perché sta sempre nelle braccia di san Giuseppe?
Madonna - Per far contento sua Eccellenza.
Marisa - Ma quando glielo fai vedere?
Madonna - Ha visto già San Giuseppe, bello grande.
Marisa - Sì, ma quando vede te?
Madonna - Bisogna avere molta pazienza e aspettare ciò che l'uomo non
sa.
Vi auguro un buon Natale insieme a mio Figlio Gesù. A tutti gioia e pace. Devo
riconoscere che purtroppo siete pochi, perché tanti non hanno ancora compreso e
continuano a dire ciò che oggi non mi sento di ripetere.
Il vescovo può dire la S. Messa; a nessun sacerdote può essere tolta la S.
Messa senza un motivo grave. Il vostro vescovo non ha fatto nulla di grave e voi
lo sapete. Sapete anche che doveva gettare mio figlio Gesù per avere tutto. No,
Dio non accetta questi ricatti!
Quanti sacerdoti, per nulla, per ripicca o per vendetta vengono sospesi? I
sacerdoti devono celebrare sempre la S. Messa; tutti i sacerdoti sospesi a
divinis devono dire la S. Messa, se non ci sono motivi molto gravi. Per
tanti miei figli non c'è nessun motivo per vietare loro di celebrare la S.
Messa, infatti sono stati sospesi solo per ripicca e vendetta. "Mi
vendicherò e lo schiaccerò" questa frase è stata pronunciata contro il
mio vescovo.
Grazie ancora della vostra presenza. Avete ricevuto la benedizione del piccolo
Gesù. Anch'io come Mamma, insieme al mio e vostro vescovo, benedico voi, i
vostri cari, i vostri amici, parenti, benefattori; i bimbi malati, Nonna
Iolanda, che sta peggio di prima, su quel letto di dolore e tutte le persone che
non sono potute venire per motivi familiari. La Trinità è qui con voi.
Andate tutti nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Sia
lodato Gesù Cristo.
Convertitevi, miei cari figli, e credete a tutto ciò che Dio ha operato in
questo luogo taumaturgico.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Voglio vedere come porti via Gesù bambino. Domani me lo ridai?
Madonna - Adesso pensa alla S. Messa, Marisella.
Marisa - Va bene, grazie. Ciao. Lo sai che noi abbiamo un bambino che si
chiama Emanuele, Dio con noi. Ecco Emanuele.
Madonna - Marisella certo che lo so, so tutto.
Marisa - Sì, allora se sai tutto perché non ci dici quando… Guarda mi
è proprio scappata, mi è uscita proprio dal cuore.
Don Claudio, hai visto san Giuseppe che teneva in braccio il bambino?
Don Claudio - No, non l'ho visto.
Marisa - L'altra volta l'hai visto bello grande, dì la verità: doveva
venire lei da te, invece ha fatto venire san Giuseppe. L'ha rispettato, perché
capo famiglia.
Roma, 25 dicembre 2000 - ore 10:30
Lettera di Dio
Marisa - Voglio raccomandarti tutti coloro che soffrono moralmente e
fisicamente, tutte le persone anziane che sono sole in questi giorni di festa e
tutti noi. San Giuseppe porta sempre Gesù bambino?
Madonna - Sì, poi lo prenderò io, Marisella.
Marisa - Lo dai anche a me?
Madonna - Vediamo.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Ci siamo lasciati tardi questa
notte e ora siete qui di nuovo per accogliere me, ma soprattutto Gesù bambino
che, come sempre, con la sua manina benedice tutti i bimbi, tutti i malati,
tutte le persone che soffrono e tutti gli anziani. Voi sapete che molti anziani
sono soli, anche se hanno dei figli, costoro hanno ben altro da fare in questi
giorni. L'unione della famiglia è importante, perché quando i figli cominciano
a separarsi dai genitori si strappa qualcosa.
Marisella, intorno a me ci sono gli angeli, i santi, le anime salve, gli
angioletti che giocano con i bimbi che ascoltano. Io sono venuta sul pianeta
Terra per voi, anche se siete tanto pochi. Dio mi ha detto: "Maria, vai dai
miei figli con la sacra famiglia e tutto il Paradiso e di' loro che li amo di un
amore infinito".
C'è chi soffre moralmente e chi anche fisicamente. È Natale, ma Natale non è
soltanto il venticinque dicembre, dovrebbe essere tutti i giorni, perché tutti
i giorni dovete essere buoni e dovete amare. Ogni giorno, quando ricevete mio
Figlio Gesù in grazia, è Natale: anche quando soffrite e fate sacrifici e
fioretti è sempre Natale. Ogni giorno dovete dire: "Signore Gesù,
insegnaci a pregare con il cuore". A volte leggere le preghiere sui libri,
recitare il Santo Rosario, è bello, ma dovete parlare con Gesù, colloquiare
con Lui, che è pieno d'amore per tutti voi.
Ripetervi ancora oggi "coraggio" può sembrare superfluo, ma io dico:
coraggio, miei cari figli, sono qui da voi, in questo luogo taumaturgico. Oggi
non appaio in nessun altro posto del mondo.
Non ho cercato la massa, non ho cercato migliaia di persone, ho cercato voi,
perché Dio mi ha detto: "Vai da quel piccolo gregge nel luogo
taumaturgico, in quella basilica fatta non di muri, non di tende, ma di anime
che amano mio Figlio Gesù Eucaristia".
Come ho detto questa notte, tanti, tanti sanno che qui è la verità, che qui c'è
stato il più grande miracolo della storia della Chiesa. Anche coloro che hanno
bersagliato il vostro vescovo sanno che qui è la verità, ma per invidia e
gelosia lo combattono, lo calunniano e non capiscono che combattono contro Dio.
Combattere contro l'uomo chiamato da Dio a cosa serve? È Dio che combattono.
Voi pensate che Dio possa soccombere? No!
Ritarda il tempo dei Suoi interventi e ha ritardato la chiusura della vostra
porta santa. Dio ha detto: "La Porta Santa verrà chiusa quando Io lo
deciderò".
Dio per ora non ha deciso di chiudere la vostraPorta Santa. Approfittatene per
lucrare l'indulgenza, perché le indulgenze sono importanti. Non mi stancherò
mai di ripetervi che sono più importanti la santa Messa, la santa Comunione,
conoscere la parola di Dio e frequentare l'incontro biblico.
Grazie, miei cari figli, e auguri per quanto è possibile di un buon Natale a
tutti.
Gli auguri vanno a te, nonna Iolanda, oggi soffri un pochino di meno, ieri è
stata una giornata piena di sofferenze, ma io sono venuta ad aiutarti per
soffrire di meno. Grazie comunque di ciò che fai.
Insieme al mio e vostro vescovo, a Gesù bambino, a San Giuseppe, agli angeli e
ai santi, a tutto il Paradiso vi benedico. Vi porto tutti stretti al mio cuore e
vi copro con il mio manto materno.
In questo momento Gesù bambino alza la manina e vi benedice.
Marisa - Non me lo dai oggi Gesù bambino?
Madonna - No, Marisella, fai questo sacrificio per un'intenzione
particolare. Partecipate a questa Santa Messa e mi ripeto: sia Natale oggi e
tutti i giorni.
Marisa - Ciao. Non me l'ha dato, però stanotte aveva detto che me lo
avrebbe dato.
Roma, 31 dicembre 2000 - ore 10:40
Lettera di Dio
Madonna - Forse non lo capirai, Marisella, ma a volte, umanamente
parlando, non ho il coraggio di venire sulla Terra, perché vengo come creatura
della Terra e soffro nel vedere tante ingiustizie, tante cattiverie, nel vedere
quanti miei figli prediletti non amano Gesù. Questo penso in Paradiso, accanto
a Dio, ma poi dico: "Devo andare dai miei figli, devo andare a
incoraggiarli e anche a soffrire con loro". Questo è il motivo del mio
ritardo, ma quando dovrò venire per portare la lieta novella, la grande novella
non aspetterò neanche un'ora, né un minuto, ma arriverò come il vento
impetuoso.
Marisella, le tue sofferenze, specialmente quelle di questi ultimi giorni,
fisiche, umane, morali e soprannaturali sono andate a tante persone che
soffrono, specialmente in un letto di ospedale; sono andate in Africa, in India
e altrove per aiutare quei bimbi che tu hai visto tante volte morire di fame. Le
nazioni ricche, anche la vostra bella Italia è ricca; potrebbero salvare tanti
uomini, donne e bambini. Le grandi chiese potrebbero vendere l'oro e i tesori
per curare, sfamare, vestire i poveri. Tutto questo, quando scendo sulla Terra,
mi fa soffrire moltissimo. Quando ti ho portata con me per accudire i bimbi, tu
hai visto in quale miseria vivevano e quanti morivano nelle nostre braccia.
Ecco, la tua sofferenza serve per tante anime, per tanti bimbi, per il tuo
vescovo e per il piccolo gregge.
Basta così. Recitiamo l'angelo di Dio per ogni angelo che è vicino ad ogni
bimbo che sta morendo.
Miei cari figli, grazie della vostra presenza. Oggi è l'ultimo giorno dell'anno
e prima di coricarvi o prima di fare festa fate un piccolo esame di coscienza.
Chi può faccia il ringraziamento a Dio; recitate il Te Deum. Questo è stato un
anno molto duro, durante il quale Dio ha chiesto tante preghiere e tanti
sacrifici. Oggi la mamma chiede, specialmente a voi giovani, un atto di carità
molto forte verso il vostro vescovo. Godete, divertitevi, ma alla mezzanotte
pregate, perché io sarò sulla Terra con Marisella, il vescovo e chi è con
loro. Vi invito a intensificare la preghiera, nonostante le grandi sofferenze.
Non tralasciate mai la preghiera.
Tu, Marisella, hai la tua grande croce da portare ed è più che preghiera.
Dovete pregare anche per i vostri cari, perché le mamme vanno in chiesa,
ascoltano la santa messa, fanno la santa comunione, mentre i mariti e i figli
sono lontani. Questo è stato un anno molto laborioso e devo dire anche che per
portare avanti il piccolo gregge c'è voluto tanto coraggio e tanta forza, ma ciò
che ha aiutato ad aver coraggio e forza è stato il grande amore. Ricordatevi
che con l'amore si ottiene tutto. Avete avuto tante sofferenze, chi piccole e
chi grandi, ma Dio non vi ha abbandonato. Non domandatevi tanti perché, ciò
che fa Dio è sempre a buon fine per tutti. Dio non è vendicativo, Dio è
santo, è buono, è misericordioso; l'uomo invece è vendicativo ed è pronto
anche a distruggere, ma non può distruggere Dio. Se permette questi grandi
sacrifici Dio sa il perché; è per portare a buon fine qualcosa di bello e di
grande per tutti. Ecco perché vi ho detto: "Fate un esame di coscienza e
mettete sulla bilancia le cose belle e quelle brutte", vedrete che alla
fine la bilancia è in equilibrio. Dio non vi ha creato per avere soltanto
sofferenze, ma anche gioie, anche se a voi sembra che non le avete.
Marisa - Dimmene una.
Madonna - Marisella, stai buona.
Mi ripeto: ringraziate Dio e iniziate l'anno nuovo con una piccola preghiera:
"Dio mio, ti amo, ti amo tanto"; basta questa, poi, chi vuol fare di
più, può farlo.
Iniziamo questo terzo millennio; neanche gli uomini sanno se è il secondo o il
terzo. Iniziate questo terzo millennio e andate avanti. Nel 2001 alcuni
affronteranno il matrimonio, altri attenderanno la nascita di un figlio e altri
altre cose. Ma ricordatevi che finché sarete sulla Terra avrete qualche
sofferenza. Ora vi invito a pregare soprattutto per gli ammalati e gli anziani
che sono le perle di Dio. Pregate per costoro, specialmente per coloro che
vivono soli. Quanti nonni e nonne passano le feste da soli. A voi fare opere di
carità.
Auguri per quest'anno così bersagliato e auguri per un nuovo anno di felicità
per tutti: grandi e piccoli.
La Mamma vi ringrazia della vostra presenza, anche se coloro che hanno ricevuto
grazie non si fanno vedere; è un'altra sofferenza.
Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi qui presenti, i vostri cari, i
vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Spirito Santo.
Marisa - Ciao. È andata via.