Traduzione del 1987 della WATCH TOWER BIBLE AND TRACT SOCIETY OF PENNSYLVANIA ©

TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE

SCRITTURE EBRAICO-ARAMAICHE

 

Libro di Genesi

1 In principio Dio creò i cieli e la terra. 2 Ora la terra risultò essere informe e vuota e c'erano tenebre sulla superficie delle acque dell'abisso; e la forza attiva di Dio si muoveva sulla superficie delle acque. 3 E Dio diceva: "Si faccia luce". Quindi si fece luce. 4 Dopo ciò Dio vide che la luce era buona, e Dio operò una divisione fra la luce e le tenebre. 5 E Dio chiamava la luce Giorno, ma chiamò le tenebre Notte. E si faceva sera e si faceva mattina, un primo giorno. 6 E Dio proseguì, dicendo: "Si faccia una distesa fra le acque e avvenga una divisione fra le acque e le acque". 7 Quindi Dio faceva la distesa e faceva una divisione fra le acque che dovevano essere sotto la distesa e le acque che dovevano essere sopra la distesa. E così si fece. 8 E Dio chiamava la distesa Cielo. E si faceva sera e si faceva mattina, un secondo giorno. 9 E Dio proseguì, dicendo: "Le acque sotto i cieli si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così si fece. 10 E Dio chiamava l'asciutto Terra, ma chiamò la raccolta delle acque Mari. Inoltre, Dio vide che (era) buono. 11 E Dio proseguì, dicendo: "La terra faccia germogliare erba, vegetazione che faccia seme, alberi fruttiferi che portino frutto secondo le loro specie, il cui seme sia in esso, sopra la terra". E così si fece. 12 E la terra produceva erba, vegetazione che faceva seme secondo la sua specie e alberi che portavano frutto, il cui seme è in esso secondo la sua specie. Quindi Dio vide che (era) buono. 13 E si faceva sera e si faceva mattina, un terzo giorno. 14 E Dio proseguì, dicendo: "Si facciano luminari nella distesa dei cieli per fare una divisione fra il giorno e la notte; e dovranno servire come segni e per le stagioni e per i giorni e gli anni. 15 E dovranno servire come luminari nella distesa dei cieli per risplendere sopra la terra". E così si fece. 16 E Dio faceva i due grandi luminari, il luminare maggiore per dominare il giorno e il luminare minore per dominare la notte, e anche le stelle. 17 Così Dio li pose nella distesa dei cieli per splendere sopra la terra, 18 e per dominare di giorno e di notte e per fare una divisione fra la luce e le tenebre. Quindi Dio vide che (era) buono. 19 E si faceva sera e si faceva mattina, un quarto giorno. 20 E Dio proseguì, dicendo: "Brulichino le acque di un brulichio di anime viventi e volino creature volatili sopra la terra sulla faccia della distesa dei cieli". 21 E Dio creava i grandi mostri marini e ogni anima vivente che si muove, di cui le acque brulicarono secondo le loro specie, e ogni alata creatura volatile secondo la sua specie. E Dio vedeva che (era) buono. 22 Allora Dio li benedisse, dicendo: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei bacini dei mari, e le creature volatili si moltiplichino sulla terra". 23 E si faceva sera e si faceva mattina, un quinto giorno. 24 E Dio proseguì, dicendo: "Produca la terra anime viventi secondo le loro specie, animale domestico e animale che si muove e bestia selvaggia della terra secondo la sua specie". E così si fece. 25 E Dio faceva la bestia selvaggia della terra secondo la sua specie e l'animale domestico secondo la sua specie e ogni animale che si muove sul suolo secondo la sua specie. E Dio vedeva che (era) buono. 26 E Dio proseguì, dicendo: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e tengano sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e gli animali domestici e tutta la terra e ogni animale che si muove sopra la terra". 27 E Dio creava l'uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra". 29 E Dio proseguì, dicendo: "Ecco, vi ho dato tutta la vegetazione che fa seme che è sulla superficie dell'intera terra e ogni albero sul quale è il frutto di un albero che fa seme. Vi serva di cibo. 30 E a ogni bestia selvaggia della terra e a ogni creatura volatile dei cieli e a ogni cosa che si muove sopra la terra in cui è vita come un'anima ho dato tutta la verde vegetazione per cibo". E così si fece. 31 Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, (era) molto buono. E si faceva sera e si faceva mattina, un sesto giorno. 2 Così furono portati a compimento i cieli e la terra e tutto il loro esercito. 2 E il settimo giorno Dio portò a compimento l'opera che aveva fatto, e si riposava il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatto. 3 E Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro, perché in esso si è andato riposando da tutta la sua opera che Dio ha creato allo scopo di fare. 4 Questa è la storia dei cieli e della terra nel tempo in cui furono creati, nel giorno che Geova Dio fece terra e cielo. 5 Ora non c'era ancora nessun cespuglio del campo sulla terra e non germogliava ancora nessuna vegetazione del campo, perché Geova Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c'era uomo che coltivasse il suolo. 6 Ma un vapore saliva dalla terra e irrigava l'intera superficie del suolo. 7 E Geova Dio formava l'uomo dalla polvere del suolo e gli soffiava nelle narici l'alito della vita, e l'uomo divenne un'anima vivente. 8 Inoltre, Geova Dio piantò un giardino in Eden, verso oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato. 9 Così Geova Dio fece crescere dal suolo ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo e anche l'albero della vita nel mezzo del giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Ora c'era un fiume che usciva dall'Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva e diveniva, per così dire, quattro capi. 11 Il nome del primo è Pison; è quello che circonda l'intero paese di Avila, dov'è l'oro. 12 E l'oro di quel paese è buono. Ci sono anche il bdellio e la pietra di onice. 13 E il nome del secondo fiume è Ghihon; è quello che circonda l'intero paese di Cus. 14 E il nome del terzo fiume è Iddechel; è quello che va ad oriente dell'Assiria. E il quarto fiume è l'Eufrate. 15 E Geova Dio prendeva l'uomo e lo poneva nel giardino di Eden perché lo coltivasse e ne avesse cura. 16 E Geova Dio impose all'uomo anche questo comando: "Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. 17 Ma in quanto all'albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai". 18 E Geova Dio proseguì, dicendo: "Non è bene che l'uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento". 19 Ora Geova Dio formava dal suolo ogni bestia selvaggia del campo e ogni creatura volatile dei cieli, e le conduceva all'uomo per vedere come avrebbe chiamato ciascuna; e in qualunque modo l'uomo la chiamasse - ciascun'anima vivente - quello era il suo nome. 20 L'uomo dava dunque i nomi a tutti gli animali domestici e alle creature volatili dei cieli e a ogni bestia selvaggia del campo, ma per l'uomo non si trovava un aiuto come suo complemento. 21 Perciò Geova Dio fece cadere sull'uomo un profondo sonno e, mentre dormiva, prese una delle sue costole e chiuse quindi la carne sul posto d'essa. 22 E Geova Dio edificava dalla costola che aveva preso dall'uomo una donna e la conduceva all'uomo. 23 Allora l'uomo disse: "Questa è finalmente osso delle mie ossa E carne della mia carne. Questa sarà chiamata Donna, Perché dall'uomo questa è stata tratta". 24 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si dovrà tenere stretto a sua moglie e dovranno divenire una sola carne. 25 Ed entrambi continuarono a essere nudi, l'uomo e sua moglie, eppure non si vergognavano. 3 Ora il serpente mostrò d'essere il più cauto di tutte le bestie selvagge del campo che Geova Dio aveva fatto. Diceva dunque alla donna: "È realmente così che Dio ha detto, che non dovete mangiare di ogni albero del giardino?" 2 A ciò la donna disse al serpente: "Del frutto degli alberi del giardino possiamo mangiare. 3 Ma in quanto a (mangiare) del frutto dell'albero che è nel mezzo del giardino, Dio ha detto: 'Non ne dovete mangiare, no, non lo dovete toccare affinché non moriate' ". 4 A ciò il serpente disse alla donna: "Positivamente non morirete. 5 Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male". 6 Di conseguenza la donna vide che l'albero era buono come cibo e che era qualcosa che metteva voglia agli occhi, sì, l'albero era desiderabile da guardare. Prendeva dunque del suo frutto e lo mangiava. Ne diede poi anche a suo marito quando fu con lei ed egli lo mangiava. 7 Quindi gli occhi di entrambi si aprirono e cominciarono ad accorgersi di essere nudi. Perciò cucirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture per coprirsi i lombi. 8 Udirono poi la voce di Geova Dio che camminava nel giardino verso l'ora del giorno in cui soffia la brezza, e l'uomo e sua moglie andarono a nascondersi dalla faccia di Geova Dio fra gli alberi del giardino. 9 E Geova Dio chiamava l'uomo, dicendogli: "Dove sei?" 10 Infine egli disse: "Ho udito la tua voce nel giardino, ma ho avuto timore perché ero nudo e perciò mi sono nascosto". 11 Allora disse: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?" 12 E l'uomo proseguì, dicendo: "La donna che desti perché fosse con me, essa mi ha dato (del frutto) dell'albero e così ho mangiato". 13 Allora Geova Dio disse alla donna: "Che cos'è questo che hai fatto?" A ciò la donna rispose: "Il serpente, esso mi ha ingannata e così ho mangiato". 14 E Geova Dio diceva al serpente: "Poiché hai fatto questa cosa, sei il maledetto fra tutti gli animali domestici e fra tutte le bestie selvagge del campo. Andrai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà la testa e tu gli schiaccerai il calcagno". 16 Alla donna disse: "Aumenterò grandemente il dolore della tua gravidanza; con doglie partorirai figli, e la tua brama sarà verso tuo marito, ed egli ti dominerà". 17 E ad Adamo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale ti avevo dato questo comando: 'Non ne devi mangiare', il suolo è maledetto per causa tua. Con dolore ne mangerai il prodotto tutti i giorni della tua vita. 18 E ti produrrà spine e triboli, e devi mangiare la vegetazione del campo. 19 Col sudore della tua faccia mangerai pane finché tornerai al suolo, poiché da esso sei stato tratto. Poiché polvere sei e in polvere tornerai". 20 Dopo ciò Adamo mise a sua moglie il nome di Eva, perché doveva divenire la madre di tutti i viventi. 21 E Geova Dio faceva lunghe vesti di pelle per Adamo e per sua moglie e li vestiva. 22 E Geova Dio proseguì, dicendo: "Ecco, l'uomo è divenuto simile a uno di noi conoscendo il bene e il male, e ora perché non stenda la mano e realmente prenda anche (del frutto) dell'albero della vita e mangi e viva a tempo indefinito, . . ." 23 Allora Geova Dio lo mandò fuori del giardino di Eden, perché coltivasse il suolo dal quale era stato tratto. 24 E così cacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiammeggiante lama di una spada che roteava continuamente per custodire la via dell'albero della vita. 4 Ora Adamo ebbe rapporti con Eva sua moglie ed essa rimase incinta. A suo tempo essa partorì Caino e disse: "Ho prodotto un uomo con l'aiuto di Geova". 2 Poi ancora partorì Abele, suo fratello. E Abele diveniva pastore di pecore, ma Caino divenne coltivatore del suolo. 3 E avvenne che dopo qualche tempo Caino portava dei frutti del suolo come offerta a Geova. 4 Ma in quanto ad Abele, anche lui portò dei primogeniti del suo gregge, perfino i loro pezzi grassi. Ora mentre Geova guardava con favore ad Abele e alla sua offerta, 5 non guardò con alcun favore a Caino e alla sua offerta. E Caino si accese di grande ira, e il suo viso era dimesso. 6 Allora Geova disse a Caino: "Perché ti accendi d'ira e perché il tuo viso è dimesso? 7 Se ti volgi per fare il bene, non ci sarà un'esaltazione? Ma se non ti volgi per fare il bene, il peccato è in agguato all'ingresso, e la sua brama è verso di te; e tu, da parte tua, lo dominerai?" 8 Dopo ciò Caino disse ad Abele suo fratello: ("Andiamo nel campo".) Avvenne dunque che mentre erano nel campo Caino assaliva Abele suo fratello e lo uccideva. 9 Geova disse poi a Caino: "Dov'è Abele tuo fratello?" ed egli disse: "Non lo so. Sono io il guardiano di mio fratello?" 10 A ciò disse: "Che hai fatto? Ascolta! Il sangue di tuo fratello grida a me dal suolo. 11 E ora sei maledetto, al bando dal suolo, che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. 12 Quando coltiverai il suolo, non ti renderà la sua potenza. Diverrai vagante e fuggiasco sulla terra". 13 A ciò Caino disse a Geova: "La mia punizione per l'errore è troppo grande da portare. 14 Ecco, in questo giorno mi cacci effettivamente dalla superficie del suolo, e sarò nascosto alla tua faccia; e dovrò divenire vagante e fuggiasco sulla terra, ed è certo che chiunque mi troverà mi ucciderà". 15 A ciò Geova gli disse: "Per tale ragione chiunque ucciderà Caino dovrà subire vendetta sette volte". E Geova pose dunque un segno per Caino perché nessuno, trovandolo, lo colpisse a morte. 16 Allora Caino se ne andò dalla faccia di Geova e prese a dimorare nel paese di Fuga ad oriente dell'Eden. 17 Caino ebbe poi rapporti con sua moglie ed essa rimase incinta e partorì Enoc. Quindi si mise a edificare una città e, dal nome di suo figlio, diede alla città il nome di Enoc. 18 A Enoc nacque poi Irad. E Irad generò Mehuiael, e Mehuiael generò Metusael, e Metusael generò Lamec. 19 E Lamec prendeva per sé due mogli. Il nome della prima era Ada e il nome della seconda era Zilla. 20 A suo tempo Ada partorì Iabal. Egli mostrò d'essere il fondatore di quelli che dimorano in tende e hanno bestiame. 21 E il nome di suo fratello era Iubal. Egli mostrò d'essere il fondatore di tutti quelli che maneggiano l'arpa e il flauto. 22 In quanto a Zilla, essa pure partorì Tubal-Cain, forgiatore di ogni sorta di arnese di rame e di ferro. E la sorella di Tubal-Cain fu Naama. 23 Di conseguenza Lamec compose queste parole per le sue mogli Ada e Zilla: "Udite la mia voce, mogli di Lamec; Prestate orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo perché mi ha ferito, Sì, un giovane perché mi ha dato un colpo. 24 Se Caino dev'essere vendicato sette volte, Allora Lamec settanta volte e sette". 25 E Adamo aveva di nuovo rapporti con sua moglie ed essa partorì quindi un figlio e gli mise nome Set, perché, come essa disse: "Dio ha costituito un altro seme in luogo di Abele, perché Caino l'ha ucciso". 26 E anche a Set nacque un figlio e gli metteva nome Enos. In quel tempo si cominciò a invocare il nome di Geova. 5 Questo è il libro della storia di Adamo. Nel giorno che Dio creò Adamo lo fece a somiglianza di Dio. 2 Li creò maschio e femmina. Dopo ciò li benedisse e diede loro il nome di Uomo, nel giorno che furono creati. 3 E Adamo viveva per centotrent'anni. Quindi generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e gli mise nome Set. 4 E i giorni di Adamo dopo aver generato Set furono ottocento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 5 Tutti i giorni che Adamo visse ammontarono dunque a novecentotrent'anni e morì. 6 E Set viveva per centocinque anni. Quindi generò Enos. 7 E dopo aver generato Enos, Set continuò a vivere ottocentosette anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 8 Tutti i giorni di Set ammontarono dunque a novecentododici anni e morì. 9 Ed Enos viveva per novant'anni. Quindi generò Chenan. 10 E dopo aver generato Chenan, Enos continuò a vivere ottocentoquindici anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 11 Tutti i giorni di Enos ammontarono dunque a novecentocinque anni e morì. 12 E Chenan viveva per settant'anni. Quindi generò Maalalel. 13 E dopo aver generato Maalalel, Chenan continuò a vivere ottocentoquarant'anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 14 Tutti i giorni di Chenan ammontarono dunque a novecentodieci anni e morì. 15 E Maalalel viveva per sessantacinque anni. Quindi generò Iared. 16 E dopo aver generato Iared, Maalalel continuò a vivere ottocentotrent'anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 17 Tutti i giorni di Maalalel ammontarono dunque a ottocentonovantacinque anni e morì. 18 E Iared viveva per centosessantadue anni. Quindi generò Enoc. 19 E dopo aver generato Enoc, Iared continuò a vivere ottocento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 20 Tutti i giorni di Iared ammontarono dunque a novecentosessantadue anni e morì. 21 Ed Enoc viveva per sessantacinque anni. Quindi generò Metusela. 22 E dopo aver generato Metusela, Enoc continuò a camminare con il (vero) Dio trecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 23 Tutti i giorni di Enoc ammontarono dunque a trecentosessantacinque anni. 24 Ed Enoc continuò a camminare con il (vero) Dio. Quindi non fu più, poiché Dio lo prese. 25 E Metusela viveva per centottantasette anni. Quindi generò Lamec. 26 E dopo aver generato Lamec, Metusela continuò a vivere settecentottantadue anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 27 Tutti i giorni di Metusela ammontarono dunque a novecentosessantanove anni e morì. 28 E Lamec viveva per centottantadue anni. Quindi generò un figlio. 29 E gli metteva nome Noè, dicendo: "Questi ci recherà conforto dal nostro lavoro e dal dolore delle nostre mani derivante dal suolo che Geova ha maledetto". 30 E dopo aver generato Noè, Lamec continuò a vivere cinquecentonovantacinque anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 31 Tutti i giorni di Lamec ammontarono dunque a settecentosettantasette anni e morì. 32 E Noè aveva cinquecento anni. Dopo ciò Noè generò Sem, Cam e Iafet. 6 Ora avvenne che quando gli uomini cominciarono a crescere di numero sulla superficie del suolo e nacquero loro delle figlie, 2 allora i figli del (vero) Dio notavano che le figlie degli uomini erano di bell'aspetto; e si prendevano delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero. 3 Dopo ciò Geova disse: "Il mio spirito non agirà certo indefinitamente verso l'uomo, in quanto egli è anche carne. Pertanto i suoi giorni dovranno ammontare a centoventi anni". 4 I nefilim mostrarono d'essere sulla terra in quei giorni, e anche dopo, quando i figli del (vero) Dio continuarono ad avere relazione con le figlie degli uomini ed esse partorirono loro dei figli: essi furono i potenti dell'antichità, gli uomini famosi. 5 Di conseguenza Geova vide che la cattiveria dell'uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo cattiva in ogni tempo. 6 E Geova si rammaricò di aver fatto gli uomini sulla terra, e se ne addolorò nel suo cuore. 7 Geova dunque disse: "Cancellerò gli uomini che ho creato dalla superficie del suolo, dall'uomo all'animale domestico, all'animale che si muove e alla creatura volatile dei cieli, perché davvero mi rammarico di averli fatti". 8 Ma Noè trovò favore agli occhi di Geova. 9 Questa è la storia di Noè. Noè fu uomo giusto. Si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò con il (vero) Dio. 10 A suo tempo Noè generò tre figli, Sem, Cam e Iafet. 11 E la terra si rovinò alla vista del (vero) Dio e la terra si riempì di violenza. 12 Dio vide dunque la terra, ed ecco, era rovinata, perché ogni carne aveva rovinato la sua via sulla terra. 13 Dopo ciò Dio disse a Noè: "La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenza per opera loro; ed ecco, li ridurrò in rovina insieme alla terra. 14 Fatti un'arca di legno d'albero resinoso. Farai dei compartimenti nell'arca, e la dovrai coprire dentro e fuori di catrame. 15 Ed ecco come la farai: trecento cubiti la lunghezza dell'arca, cinquanta cubiti la sua larghezza e trenta cubiti la sua altezza. 16 Farai un tsòhar (tetto o finestra) per l'arca, e la completerai un cubito verso l'alto, e metterai l'ingresso dell'arca al suo lato; la farai con un (piano) inferiore, un secondo (piano) e un terzo (piano). 17 "E in quanto a me, ecco, sto per portare il diluvio di acque sulla terra per ridurre in rovina ogni carne in cui è attiva la forza della vita di sotto i cieli. Tutto ciò che è sulla terra spirerà. 18 E in effetti stabilisco il mio patto con te; e dovrai entrare nell'arca, tu e i tuoi figli e tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te. 19 E di ogni creatura vivente di ogni sorta di carne, ne farai entrare nell'arca due di ciascuna per conservarle in vita con te. Saranno maschio e femmina. 20 Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita. 21 E in quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo che si mangia; e te lo devi raccogliere, e dovrà servire di cibo per te e per loro". 22 E Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così. 7 Dopo ciò Geova disse a Noè: "Entra, tu e tutta la tua casa, nell'arca, perché tu sei quello che ho visto giusto dinanzi a me fra questa generazione. 2 Di ogni bestia pura devi prenderne a sette a sette, un maschio e la sua compagna; e di ogni bestia che non è pura solo due, un maschio e la sua compagna; 3 anche delle creature volatili dei cieli a sette a sette, maschio e femmina, per conservarne in vita la progenie sulla superficie dell'intera terra. 4 Poiché fra soli sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; e certamente cancellerò ogni cosa esistente che ho fatto dalla superficie del suolo". 5 E Noè faceva secondo tutto ciò che Geova gli aveva comandato. 6 E Noè aveva seicento anni quando il diluvio di acque venne sulla terra. 7 Entrò dunque Noè, e i suoi figli e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui, nell'arca davanti alle acque del diluvio. 8 Di ogni bestia pura e di ogni bestia che non è pura e delle creature volatili e di ogni cosa che si muove sul suolo, 9 vennero a due a due a Noè dentro l'arca, maschio e femmina, proprio come Dio aveva comandato a Noè. 10 E sette giorni dopo accadde che le acque del diluvio vennero sulla terra. 11 Nel seicentesimo anno della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le sorgenti delle vaste acque dell'abisso si ruppero e le cateratte dei cieli si aprirono. 12 E sulla terra piovve a dirotto per quaranta giorni e quaranta notti. 13 In quel medesimo giorno Noè, e Sem e Cam e Iafet, figli di Noè, e la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figli con lui, entrarono nell'arca; 14 essi e ogni bestia selvaggia secondo la sua specie, e ogni animale domestico secondo la sua specie, e ogni animale che si muove sulla terra secondo la sua specie, e ogni creatura volatile secondo la sua specie, ogni uccello, ogni creatura alata. 15 E venivano a Noè dentro l'arca, a due a due, di ogni sorta di carne in cui era attiva la forza della vita. 16 E quelli che entravano, maschio e femmina di ogni sorta di carne, entravano proprio come Dio gli aveva comandato. Poi Geova chiuse la porta dietro di lui. 17 E il diluvio continuò per quaranta giorni sulla terra, e le acque aumentavano e portavano l'arca ed essa galleggiava molto al di sopra della terra. 18 E le acque prevalevano e continuavano a crescere grandemente sopra la terra, ma l'arca continuava ad andare sulla superficie delle acque. 19 E le acque prevalsero tanto grandemente sulla terra che tutti gli alti monti che erano sotto tutti i cieli furono coperti. 20 Le acque prevalsero su di essi di quindici cubiti e i monti furono coperti. 21 Spirò dunque ogni carne che si muoveva sulla terra, fra le creature volatili e fra gli animali domestici e fra le bestie selvagge e fra tutti gli sciami che sciamavano sulla terra, e tutto il genere umano. 22 Tutto ciò nelle cui narici era attivo l'alito della forza della vita, cioè tutto ciò che era sul suolo asciutto, morì. 23 Così egli cancellò ogni cosa esistente che era sulla superficie del suolo, dall'uomo alla bestia, all'animale che si muoveva e alla creatura volatile dei cieli, e furono cancellati dalla terra; e sopravvivevano solo Noè e quelli che erano con lui nell'arca. 24 E le acque continuarono a prevalere sulla terra per centocinquanta giorni. 8 Dopo ciò Dio si ricordò di Noè e di ogni bestia selvaggia e di ogni animale domestico che era con lui nell'arca, e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si abbassavano. 2 E le sorgenti delle acque dell'abisso e le cateratte dei cieli furono chiuse, e così fu trattenuta la pioggia dirotta dai cieli. 3 E le acque cominciarono a ritirarsi dalla terra, ritirandosi progressivamente; e alla fine di centocinquanta giorni le acque mancavano. 4 E il settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si posò sui monti di Ararat. 5 E le acque diminuivano progressivamente fino al decimo mese. Il decimo mese, il primo del mese, apparvero le cime dei monti. 6 Avvenne dunque che alla fine di quaranta giorni Noè apriva la finestra dell'arca che aveva fatto. 7 Dopo ciò mandò fuori un corvo, ed esso continuò a volare di fuori, andando e tornando, finché le acque si prosciugarono sulla terra. 8 Più tardi mandò fuori di presso a sé una colomba per vedere se le acque erano diminuite sulla superficie del suolo. 9 E la colomba non trovò luogo di riposo per la pianta del suo piede, e perciò tornò a lui nell'arca perché le acque erano ancora sulla superficie di tutta la terra. Allora egli stese la mano e la prese e la trasse a sé dentro l'arca. 10 E continuò ad aspettare altri sette giorni, e di nuovo mandò fuori la colomba dall'arca. 11 La colomba venne poi a lui verso il tempo della sera, ed ecco, aveva nel becco una foglia d'olivo colta di fresco, e così Noè seppe che le acque erano diminuite sulla terra. 12 E continuò ad aspettare altri sette giorni. Quindi mandò fuori la colomba, ma essa non tornò più a lui. 13 Ora nell'anno seicentesimoprimo, il primo mese, il primo giorno del mese, avvenne che le acque si erano prosciugate sulla terra; e Noè toglieva la copertura dall'arca e guardava, ed ecco, la superficie del suolo si era asciugata. 14 E nel secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta. 15 Dio parlò ora a Noè, dicendo: 16 "Esci dall'arca, tu e tua moglie e i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17 Fa uscire con te ogni creatura vivente che è presso di te di ogni sorta di carne, fra le creature volatili e fra le bestie e fra tutti gli animali che si muovono sulla terra, poiché devono sciamare sulla terra ed essere fecondi e moltiplicarsi sopra la terra". 18 Allora Noè uscì, e anche i suoi figli e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui. 19 Ogni creatura vivente, ogni animale che si muove e ogni creatura volatile, tutto ciò che si muove sulla terra, uscirono dall'arca secondo le loro famiglie. 20 E Noè edificava un altare a Geova e prendeva alcune di tutte le bestie pure e di tutte le creature volatili pure e offriva olocausti sull'altare. 21 E Geova sentiva un odore riposante, e Geova disse dunque in cuor suo: "Non invocherò più il male sul suolo a causa dell'uomo, perché l'inclinazione del cuore dell'uomo è cattiva fin dalla sua giovinezza; e non colpirò più ogni vivente proprio come ho fatto. 22 Per tutti i giorni che la terra durerà, semina e raccolta, e freddo e caldo, ed estate e inverno, e giorno e notte, non cesseranno mai". 9 E Dio proseguì, benedicendo Noè e i suoi figli e dicendo loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2 E timore di voi e terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra e su ogni creatura volatile dei cieli, su ogni cosa che si va muovendo sul suolo e su tutti i pesci del mare. Sono ora dati in mano vostra. 3 Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo. 4 Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue. 5 E, oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime. Lo richiederò dalla mano di ogni creatura vivente; e dalla mano dell'uomo, dalla mano di ciascuno che gli è fratello, richiederò l'anima dell'uomo. 6 Chiunque sparge il sangue dell'uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall'uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l'uomo. 7 E in quanto a voi, siate fecondi e moltiplicatevi, sciamate sulla terra e moltiplicatevi su di essa". 8 E Dio proseguì, dicendo a Noè e ai suoi figli con lui: 9 "E in quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo di voi, 10 e con ogni anima vivente che è con voi, fra i volatili, fra le bestie e fra tutte le creature viventi della terra con voi, da tutte quelle che escono dall'arca a ogni creatura vivente della terra. 11 Sì, veramente stabilisco il mio patto con voi: Ogni carne non sarà più stroncata dalle acque di un diluvio, e non accadrà più un diluvio per ridurre in rovina la terra". 12 E Dio aggiunse: "Questo è il segno del patto che do fra me e voi e ogni anima vivente che è con voi, per generazioni a tempo indefinito. 13 Do in effetti il mio arcobaleno nella nuvola, e dovrà servire come segno del patto fra me e la terra. 14 E senz'altro avverrà che quando porterò una nuvola al di sopra della terra, allora l'arcobaleno apparirà certamente nella nuvola. 15 E certamente ricorderò il mio patto che è fra me e voi e ogni anima vivente in mezzo a ogni carne; e le acque non diverranno più un diluvio per ridurre in rovina ogni carne. 16 E l'arcobaleno dovrà apparire nella nuvola, e certamente lo vedrò per ricordare il patto a tempo indefinito fra Dio e ogni anima vivente in mezzo a ogni carne che è sulla terra". 17 E Dio ripeté a Noè: "Questo è il segno del patto che in effetti stabilisco fra me e ogni carne che è sulla terra". 18 E i figli di Noè che uscirono dall'arca erano Sem e Cam e Iafet. Cam poi fu padre di Canaan. 19 Questi tre furono i figli di Noè, e da questi si sparse la popolazione di tutta la terra. 20 Ora Noè cominciò come agricoltore e piantava una vigna. 21 E beveva del vino e s'inebriò, e quindi si scoprì nel mezzo della sua tenda. 22 Più tardi Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a riferirlo fuori ai suoi due fratelli. 23 Allora Sem e Iafet presero un mantello e se lo misero sulle spalle di entrambi ed entrarono camminando all'indietro. Così coprirono la nudità del loro padre, mentre le loro facce erano voltate, e non videro la nudità del loro padre. 24 Infine Noè si svegliò dal suo vino e seppe ciò che gli aveva fatto il suo figlio più giovane. 25 Allora disse: "Maledetto sia Canaan. Divenga l'infimo schiavo dei suoi fratelli". 26 E aggiunse: "Benedetto sia Geova, l'Iddio di Sem, E Canaan divenga suo schiavo. 27 Dio conceda ampio spazio a Iafet, E risieda nelle tende di Sem. Canaan divenga schiavo anche di lui". 28 E Noè continuò a vivere trecentocinquant'anni dopo il diluvio. 29 Tutti i giorni di Noè ammontarono dunque a novecentocinquant'anni e morì. 10 E questa è la storia dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet. Ora nascevano loro dei figli dopo il diluvio. 2 I figli di Iafet furono Gomer e Magog e Madai e Iavan e Tubal e Mesec e Tiras. 3 E i figli di Gomer furono Aschenaz e Rifat e Togarma. 4 E i figli di Iavan furono Elisa e Tarsis, Chittim e Dodanim. 5 Da questi la popolazione delle isole delle nazioni si sparse nei loro paesi, ciascuno secondo la sua lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni. 6 E i figli di Cam furono Cus e Mizraim e Put e Canaan. 7 E i figli di Cus furono Seba e Avila e Sabta e Raama e Sabteca. E i figli di Raama furono Saba e Dedan. 8 E Cus generò Nimrod. Egli fu il primo a divenire potente sulla terra. 9 Si mostrò potente cacciatore in opposizione a Geova. Perciò c'è un detto: "Proprio come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova". 10 E il principio del suo regno fu Babele ed Erec e Accad e Calne, nel paese di Sinar. 11 Da quel paese andò in Assiria e si mise a edificare Ninive e Reobot-Ir e Cala 12 e Resen fra Ninive e Cala: questa è la grande città. 13 E Mizraim generò Ludim e Anamim e Leabim e Naftuim 14 e Patrusim e Casluim (di fra i quali uscirono i filistei) e Caftorim. 15 E Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Het 16 e il gebuseo e l'amorreo e il ghirgaseo 17 e l'ivveo e l'archeo e il sineo 18 e l'arvadeo e lo zemareo e l'amateo; e poi le famiglie del cananeo si sparsero. 19 La linea di confine del cananeo andava dunque da Sidone fino a Gherar, vicino a Gaza, fino a Sodoma e Gomorra e Adma e Zeboiim, vicino a Lesa. 20 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni. 21 E anche a Sem, antenato di tutti i figli di Eber, fratello di Iafet il maggiore, nacque prole. 22 I figli di Sem furono Elam e Assur e Arpacsad e Lud e Aram. 23 E i figli di Aram furono Uz e Hul e Gheter e Mas. 24 E Arpacsad generò Sela, e Sela generò Eber. 25 E a Eber nacquero due figli. Il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu divisa; e il nome di suo fratello fu Ioctan. 26 E Ioctan generò Almodad e Selef e Azarmavet e Iera 27 e Hadoram e Uzal e Dicla 28 e Obal e Abimael e Saba 29 e Ofir e Avila e Iobab; tutti questi furono i figli di Ioctan. 30 E il loro luogo di dimora si estese da Mesa fino a Sefar, la regione montagnosa dell'Oriente. 31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni. 32 Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le discendenze delle loro famiglie, nelle loro nazioni, e da queste le nazioni si sparsero per la terra dopo il diluvio. 11 Ora tutta la terra continuava ad avere una sola lingua e un solo insieme di parole. 2 E avvenne che viaggiando verso oriente scoprirono infine la pianura di una valle nel paese di Sinar, e presero a dimorarvi. 3 E si dicevano l'un l'altro: "Suvvia! Facciamo dei mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì dunque loro da pietra, ma il bitume servì loro da calcina. 4 Ora dissero: "Suvvia! Edifichiamoci una città e anche una torre con la sua cima nei cieli, e facciamoci un nome celebre, affinché non siamo dispersi su tutta la superficie della terra". 5 E Geova scendeva per vedere la città e la torre che i figli degli uomini avevano edificato. 6 Dopo ciò Geova disse: "Ecco, sono un solo popolo e per tutti loro c'è una sola lingua, e questo è ciò che cominciano a fare. Ora non c'è nulla che abbiano in mente di fare che sia per loro irraggiungibile. 7 Suvvia! Scendiamo e confondiamo là la loro lingua perché non ascoltino l'uno la lingua dell'altro". 8 Pertanto Geova li disperse di là per tutta la superficie della terra, e un po' alla volta smisero di edificare la città. 9 Perciò le fu dato il nome di Babele, perché là Geova aveva confuso la lingua di tutta la terra, e di là Geova li aveva dispersi per tutta la superficie della terra. 10 Questa è la storia di Sem. Sem aveva cento anni quando generò Arpacsad due anni dopo il diluvio. 11 E dopo aver generato Arpacsad, Sem continuò a vivere cinquecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 12 E Arpacsad visse trentacinque anni. Quindi generò Sela. 13 E dopo aver generato Sela, Arpacsad continuò a vivere quattrocentotré anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 14 E Sela visse trent'anni. Quindi generò Eber. 15 E dopo aver generato Eber, Sela continuò a vivere quattrocentotré anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 16 Ed Eber viveva per trentaquattro anni. Quindi generò Peleg. 17 E dopo aver generato Peleg, Eber continuò a vivere quattrocentotrent'anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 18 E Peleg viveva per trent'anni. Quindi generò Reu. 19 E dopo aver generato Reu, Peleg continuò a vivere duecentonove anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 20 E Reu viveva per trentadue anni. Quindi generò Serug. 21 E dopo aver generato Serug, Reu continuò a vivere duecentosette anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 22 E Serug viveva per trent'anni. Quindi generò Nahor. 23 E dopo aver generato Nahor, Serug continuò a vivere duecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 24 E Nahor viveva per ventinove anni. Quindi generò Tera. 25 E dopo aver generato Tera, Nahor continuò a vivere centodiciannove anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 26 E Tera viveva per settant'anni, dopo di che generò Abramo, Nahor e Haran. 27 E questa è la storia di Tera. Tera generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot. 28 Più tardi Haran morì mentre (era) in compagnia di Tera suo padre nel paese della sua nascita, a Ur dei caldei. 29 E Abramo e Nahor si prendevano delle mogli. Il nome della moglie di Abramo era Sarai, mentre il nome della moglie di Nahor era Milca, figlia di Haran, padre di Milca e padre di Isca. 30 Ma Sarai continuava ad essere sterile; non aveva alcun figlio. 31 Dopo ciò Tera prese Abramo suo figlio e Lot, figlio di Haran, suo nipote, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono con lui da Ur dei caldei per andare nel paese di Canaan. A suo tempo arrivarono ad Haran e presero a dimorarvi. 32 E i giorni di Tera giunsero a duecentocinque anni. Quindi Tera morì ad Haran. 12 E Geova diceva ad Abramo: "Esci dal tuo paese e dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre (e va) al paese che io ti mostrerò; 2 e farò di te una grande nazione e ti benedirò e davvero farò grande il tuo nome; e mostrati una benedizione. 3 E certamente benedirò quelli che ti benediranno, e maledirò colui che invocherà su di te il male, e tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno per mezzo di te". 4 Allora Abramo andò proprio come Geova gli aveva parlato, e Lot andò con lui. E Abramo aveva settantacinque anni quando uscì da Haran. 5 Abramo prese dunque Sarai sua moglie e Lot figlio di suo fratello e tutti i beni che avevano accumulato e le anime che avevano acquistato ad Haran, e uscirono per andare nel paese di Canaan. Infine giunsero nel paese di Canaan. 6 E Abramo attraversò il paese fino al sito di Sichem, vicino ai grossi alberi di More; e in quel tempo il cananeo era nel paese. 7 Geova apparve ora ad Abramo e disse: "Darò questo paese al tuo seme". Dopo ciò egli edificò là un altare a Geova, che gli era apparso. 8 Di là si trasferì poi nella regione montagnosa a oriente di Betel e piantò la sua tenda avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì edificò quindi un altare a Geova e invocava il nome di Geova. 9 Abramo levò poi il campo, andando di accampamento in accampamento verso il Negheb. 10 Ora sorse una carestia nel paese e Abramo scese in Egitto per risiedervi come forestiero, perché la carestia era grave nel paese. 11 E avvenne che, quando fu presso ad entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: "Ora, ti prego! So bene che sei una donna di bell'aspetto. 12 Così di sicuro accadrà che gli egiziani ti vedranno e diranno: 'Questa è sua moglie'. E certamente uccideranno me, ma conserveranno te in vita. 13 Ti prego, di' che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo tuo, e certamente la mia anima vivrà grazie a te". 14 E accadde che, appena Abramo entrò in Egitto, gli egiziani vedevano la donna, che era molto bella. 15 E la vedevano anche i principi di Faraone e la lodavano presso Faraone, tanto che la donna fu condotta alla casa di Faraone. 16 Ed egli trattò bene Abramo a motivo di lei, ed egli ebbe pecore e bovini e asini e servi e serve e asine e cammelli. 17 Quindi Geova toccò Faraone e la sua casa con grandi piaghe a causa di Sarai, moglie di Abramo. 18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: "Che cos'è questo che mi hai fatto? Perché non mi hai fatto sapere che era tua moglie? 19 Perché hai detto: 'È mia sorella', così che io stavo per prenderla in moglie? E ora ecco tua moglie. Prendila e vattene!" 20 E Faraone diede comandi riguardo a lui a (degli) uomini, ed essi scortarono lui e sua moglie e tutto ciò che aveva. 13 Dopo ciò Abramo salì dall'Egitto, lui e sua moglie e tutto ciò che aveva, e Lot con lui, verso il Negheb. 2 E Abramo aveva una grande quantità di bestiame e argento e oro. 3 E andò di accampamento in accampamento dal Negheb a Betel, al luogo dove la sua tenda era stata all'inizio fra Betel e Ai, 4 al luogo dell'altare che vi aveva fatto in origine; e lì Abramo invocava il nome di Geova. 5 Ora anche Lot, che andava con Abramo, possedeva pecore e bovini e tende. 6 Così il paese non permetteva loro di dimorare tutti insieme, perché i loro beni erano divenuti molti e non potevano dimorare tutti insieme. 7 E sorse una lite fra i mandriani del bestiame di Abramo e i mandriani del bestiame di Lot; e in quel tempo il cananeo e il ferezeo dimoravano nel paese. 8 Perciò Abramo disse a Lot: "Ti prego, non continui alcuna lite fra me e te e fra i miei mandriani e i tuoi mandriani, poiché noi siamo fratelli. 9 Non è tutto il paese a tua disposizione? Ti prego, sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, allora io certamente andrò a destra; ma se tu vai a destra, allora io certamente andrò a sinistra". 10 Lot alzò dunque gli occhi e vide l'intero Distretto del Giordano, che fino a Zoar era tutta una regione ben irrigata, come il giardino di Geova, come il paese d'Egitto, prima che Geova riducesse in rovina Sodoma e Gomorra. 11 Quindi Lot si scelse l'intero Distretto del Giordano, e Lot trasferì il suo campo verso oriente. Si separarono dunque l'uno dall'altro. 12 Abramo dimorò nel paese di Canaan, ma Lot dimorò fra le città del Distretto. Infine piantò la tenda vicino a Sodoma. 13 E gli uomini di Sodoma erano cattivi ed erano grandi peccatori contro Geova. 14 E Geova disse ad Abramo dopo che Lot si fu separato da lui: "Alza gli occhi, suvvia, e dal luogo dove sei guarda a nord e a sud e a est e a ovest, 15 perché tutto il paese che vedi lo darò a te e al tuo seme fino a tempo indefinito. 16 E certamente costituirò il tuo seme come i granelli di polvere della terra, in modo che, se un uomo potesse contare i granelli di polvere della terra, allora il tuo seme potrebbe essere numerato. 17 Levati, percorri il paese per lungo e per largo, perché lo darò a te". 18 Abramo continuò dunque a vivere in tende. Più tardi venne a dimorare fra i grossi alberi di Mamre, che sono a Ebron; e là edificava un altare a Geova. 14 Ora avvenne ai giorni di Amrafel re di Sinar, di Arioc re di Ellasar, di Chedorlaomer re di Elam, e di Tidal re di Goim, 2 che questi fecero guerra a Bera re di Sodoma, e a Birsa re di Gomorra, a Sinab re di Adma, e a Semeber re di Zeboiim e al re di Bela (vale a dire Zoar). 3 Tutti questi marciarono come alleati verso il Bassopiano di Siddim, cioè il Mar Salato. 4 Per dodici anni avevano servito Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si ribellarono. 5 E nel quattordicesimo anno venne Chedorlaomer, e anche i re che erano con lui, e inflissero sconfitte ai refaim ad Asterot-Carnaim, e agli zuzim ad Ham e agli emim a Save-Chiriataim, 6 e agli orei nel loro monte di Seir, giù fino a El-Paran, che è presso il deserto. 7 Quindi si voltarono e giunsero a En-Mispat, cioè Cades, e sconfissero l'intero campo degli amalechiti e anche gli amorrei che dimoravano ad Azazon-Tamar. 8 A questo punto il re di Sodoma si mise in marcia, e anche il re di Gomorra e il re di Adma e il re di Zeboiim e il re di Bela (vale a dire Zoar), e si schierarono in ordine di battaglia contro di loro nel Bassopiano di Siddim, 9 contro Chedorlaomer re di Elam e Tidal re di Goim e Amrafel re di Sinar e Arioc re di Ellasar; quattro re contro i cinque. 10 Ora il Bassopiano di Siddim era pieno di pozzi di bitume; e i re di Sodoma e di Gomorra si diedero alla fuga e vi caddero dentro, e quelli che rimasero fuggirono nella regione montagnosa. 11 Quindi i vincitori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono. 12 Presero anche Lot figlio del fratello di Abramo, e i suoi beni, e proseguirono per la loro via. Egli dimorava allora a Sodoma. 13 Dopo ciò un uomo che era scampato venne a riferirlo ad Abramo l'ebreo. Egli risiedeva allora fra i grossi alberi di Mamre l'amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner; ed essi erano confederati di Abramo. 14 Così Abramo udì che suo fratello era stato fatto prigioniero. Allora adunò i suoi uomini addestrati, trecentodiciotto schiavi nati nella sua casa, e andò all'inseguimento fino a Dan. 15 E di notte divise le sue truppe, lui e i suoi schiavi, contro di loro, e così li sconfisse e continuò a inseguirli fino a Oba, che è a nord di Damasco. 16 E ricuperava tutti i beni, e ricuperò anche Lot suo fratello e i suoi beni e anche le donne e il popolo. 17 Quindi gli uscì incontro il re di Sodoma dopo che fu tornato dall'aver sconfitto Chedorlaomer e i re che erano con lui, nel Bassopiano di Save, cioè il Bassopiano del Re. 18 E Melchisedec re di Salem portò pane e vino, ed era sacerdote dell'Iddio Altissimo. 19 Quindi lo benedisse, dicendo: "Benedetto sia Abramo dall'Iddio Altissimo, Che ha fatto il cielo e la terra; 20 E benedetto sia l'Iddio Altissimo, Che ha consegnato i tuoi oppressori nella tua mano!" Allora Abramo gli diede un decimo di ogni cosa. 21 Quindi il re di Sodoma disse ad Abramo: "Dammi le anime, ma tieni per te i beni". 22 A ciò Abramo disse al re di Sodoma: "Alzo in effetti la mano (in giuramento) a Geova, l'Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra, 23 che, da un filo a un legaccio di sandalo, no, non prenderò nulla di ciò che è tuo, affinché tu non dica: 'Io ho fatto ricco Abramo'. 24 Nulla per me! Solo ciò che i giovani hanno già mangiato, e la parte degli uomini che sono venuti con me, Aner, Escol e Mamre: prendano essi la loro parte". 15 Dopo queste cose la parola di Geova fu indirizzata ad Abramo in una visione, dicendo: "Non temere, Abramo. Io sono per te uno scudo. La tua ricompensa sarà molto grande". 2 A ciò Abramo disse: "Sovrano Signore Geova, che mi darai, visto che me ne vado senza figli e chi possederà la mia casa è un uomo di Damasco, Eliezer?" 3 E Abramo aggiunse: "Vedi, non mi hai dato seme, ed ecco, un figlio della mia casa mi succede come erede". 4 Ma, ecco, la parola di Geova gli fu (indirizzata) in questi termini: "Quest'uomo non ti succederà come erede, ma uno che uscirà dalle tue proprie parti interiori ti succederà come erede". 5 Ora lo fece uscire fuori e gli disse: "Guarda in alto, suvvia, nei cieli e conta le stelle, se sei in grado di contarle". E proseguì, dicendogli: "Così diverrà il tuo seme". 6 Ed egli ripose fede in Geova; ed egli glielo attribuiva a giustizia. 7 Quindi gli disse ancora: "Io sono Geova, che ti fece uscire da Ur dei caldei per darti questo paese, perché tu ne prenda possesso". 8 A ciò disse: "Sovrano Signore Geova, da che cosa saprò che ne prenderò possesso?" 9 A sua volta gli disse: "Prendimi una giovenca di tre anni e una capra di tre anni e un montone di tre anni e una tortora e un giovane piccione". 10 Si prese dunque tutti questi e li tagliò in due e mise ciascuna parte contro l'altra, ma non tagliò gli uccelli in pezzi. 11 E gli uccelli da preda scendevano sui corpi morti, ma Abramo li scacciava. 12 Dopo un po' il sole stava per tramontare, e un profondo sonno cadde su Abramo, ed ecco, tenebre spaventosamente grandi cadevano su di lui. 13 Ed egli diceva ad Abramo: "Di sicuro sappi che il tuo seme diverrà residente forestiero in un paese non loro, e dovranno servirli, e questi certamente li affliggeranno per quattrocento anni. 14 Ma la nazione che serviranno io la giudicherò, e dopo ciò ne usciranno con molti beni. 15 In quanto a te, andrai dai tuoi antenati in pace; sarai sepolto in buona vecchiaia. 16 Ma alla quarta generazione torneranno qui, perché l'errore degli amorrei non è ancora giunto a compimento". 17 Il sole ora tramontava e vennero dense tenebre, ed ecco, una fornace fumante e una torcia ardente che passò fra questi pezzi. 18 In quel giorno Geova concluse con Abramo un patto, dicendo: "Al tuo seme darò certamente questo paese, dal fiume d'Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate: 19 i cheniti e i chenizei e i cadmonei 20 e gli ittiti e i ferezei e i refaim 21 e gli amorrei e i cananei e i ghirgasei e i gebusei". 16 Ora Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva partorito figli; ma essa aveva una serva egiziana e il suo nome era Agar. 2 Perciò Sarai disse ad Abramo: "Ora, ti prego! Geova mi ha impedito di generare figli. Ti prego, abbi relazione con la mia serva. Forse avrò figli da lei". Abramo ascoltò dunque la voce di Sarai. 3 Quindi Sarai, moglie di Abramo, prese Agar, sua serva egiziana, dopo che Abramo aveva dimorato dieci anni nel paese di Canaan, e la diede in moglie a suo marito Abramo. 4 Egli ebbe dunque relazione con Agar, ed essa rimase incinta. Quando si rese conto che era incinta, allora la sua padrona era disprezzata ai suoi occhi. 5 A ciò Sarai disse ad Abramo: "La violenza fattami sia sopra di te. Io stessa ti diedi la mia serva in seno, ed essa si rese conto d'essere incinta, e io ero disprezzata ai suoi occhi. Geova giudichi fra me e te". 6 Abramo disse dunque a Sarai: "Ecco, la tua serva è a tua disposizione. Falle ciò che è bene ai tuoi occhi". Quindi Sarai la umiliava tanto che essa fuggì via da lei. 7 L'angelo di Geova la trovò poi presso una fonte di acque nel deserto, presso la fonte sulla via di Sur. 8 E diceva: "Agar, serva di Sarai, da dove sei mai venuta e dove vai?" A ciò essa disse: "Ebbene, fuggo via da Sarai mia padrona". 9 E l'angelo di Geova proseguì, dicendole: "Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano". 10 Quindi l'angelo di Geova le disse: "Moltiplicherò grandemente il tuo seme, tanto che non si conterà per la moltitudine". 11 Inoltre l'angelo di Geova le disse ancora: "Ecco, sei incinta, e certamente partorirai un figlio e gli dovrai mettere nome Ismaele; poiché Geova ha udito la tua afflizione. 12 In quanto a lui, diverrà una zebra d'uomo. La sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti sarà contro di lui; e risiederà davanti alla faccia di tutti i suoi fratelli". 13 Allora essa invocava il nome di Geova, che le parlava: "Tu sei un Dio che vede", poiché disse: "Ho io realmente guardato qui colui che mi vede?" 14 Perciò il pozzo fu chiamato Beer-Laai-Roi. Ecco, è fra Cades e Bered. 15 In seguito Agar partorì ad Abramo un figlio e Abramo mise nome Ismaele al figlio che Agar gli aveva partorito. 16 E Abramo aveva ottantasei anni quando Agar partorì Ismaele ad Abramo. 17 Quando Abramo giunse all'età di novantanove anni, Geova apparve ad Abramo e gli disse: "Io sono Dio Onnipotente. Cammina dinanzi a me e mostrati senza difetto. 2 E certamente darò il mio patto fra me e te, per moltiplicarti moltissimo". 3 A ciò Abramo cadde sulla sua faccia, e Dio continuò a parlargli, dicendo: 4 "In quanto a me, ecco, il mio patto è con te, e certamente diverrai padre di una folla di nazioni. 5 E non sarai più chiamato col nome di Abramo, e il tuo nome dovrà divenire Abraamo, perché di sicuro ti farò padre di una folla di nazioni. 6 E davvero ti renderò molto, molto fecondo e ti farò divenire nazioni, e da te usciranno dei re. 7 "E certamente eseguirò il mio patto fra me e te e il tuo seme dopo di te secondo le loro generazioni per un patto a tempo indefinito, per mostrarmi Dio a te e al tuo seme dopo di te. 8 E a te e al tuo seme dopo di te darò certamente il paese delle tue residenze come forestiero, l'intero paese di Canaan, in possedimento a tempo indefinito; e certamente mi mostrerò loro Dio". 9 E Dio disse ancora ad Abraamo: "In quanto a te, devi osservare il mio patto, tu e il tuo seme dopo di te secondo le loro generazioni. 10 Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, sì, il tuo seme dopo di te: Ogni vostro maschio dev'essere circonciso. 11 E dovete essere circoncisi nella carne del vostro prepuzio, e deve servire come segno del patto fra me e voi. 12 E ogni vostro maschio di otto giorni dev'essere circonciso, secondo le vostre generazioni, sia quello nato nella casa che quello acquistato con denaro da qualunque straniero che non sia del tuo seme. 13 Ogni uomo nato nella tua casa e ogni uomo acquistato con denaro tuo dev'essere senz'altro circonciso; e il mio patto nella vostra carne deve servire come patto a tempo indefinito. 14 E il maschio incirconciso che non sarà stato circonciso nella carne del suo prepuzio, quella stessa anima dev'essere stroncata dal suo popolo. Ha infranto il mio patto". 15 E Dio proseguì, dicendo ad Abraamo: "In quanto a Sarai tua moglie, non la devi chiamare col nome di Sarai, perché il suo nome è Sara. 16 E certamente la benedirò e anche ti darò da lei un figlio; e certamente la benedirò ed essa diverrà nazioni; re di popoli verranno da lei". 17 A ciò Abraamo cadde sulla sua faccia e rideva e diceva in cuor suo: "Nascerà un figlio a un uomo di cento anni, e Sara, sì, una donna di novant'anni, partorirà?" 18 Abraamo disse poi al (vero) Dio: "Oh, viva dinanzi a te Ismaele!" 19 A ciò Dio disse: "Sara tua moglie sta per partorirti veramente un figlio e gli devi mettere nome Isacco. E certamente stabilirò il mio patto con lui come patto a tempo indefinito verso il suo seme dopo di lui. 20 Ma riguardo a Ismaele ti ho udito. Ecco, certamente lo benedirò e lo renderò fecondo e lo moltiplicherò moltissimo. Certamente produrrà dodici capi principali e davvero lo farò divenire una grande nazione. 21 Comunque stabilirò il mio patto con Isacco, che Sara ti partorirà in questo tempo fissato, l'anno prossimo". 22 Allora Dio finì di parlare con lui e ascese da (presso) Abraamo. 23 Abraamo prendeva quindi Ismaele suo figlio e tutti gli uomini nati nella sua casa e tutti quelli acquistati col suo denaro, ogni maschio fra gli uomini della casa di Abraamo, e circoncise la carne del loro prepuzio in quel medesimo giorno, proprio come Dio gli aveva parlato. 24 E Abraamo aveva novantanove anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio. 25 E Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio. 26 In quel medesimo giorno fu circonciso Abraamo, e anche Ismaele suo figlio. 27 E tutti gli uomini della sua casa, sia quelli nati nella casa che quelli acquistati con denaro da uno straniero, furono circoncisi con lui. 18 Geova gli apparve poi fra i grossi alberi di Mamre, mentre sedeva all'ingresso della tenda verso il caldo del giorno. 2 Quando alzò gli occhi, allora guardò ed ecco, tre uomini stavano in piedi a una certa distanza da lui. Quando li scorse, correva loro incontro dall'ingresso della tenda, e si inchinava a terra. 3 Quindi disse: "Geova, se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, ti prego di non passare senza fermarti dal tuo servitore. 4 Si prenda un po' d'acqua, vi prego, e vi si devono lavare i piedi. Quindi giacete sotto l'albero. 5 E lasciatemi prendere un pezzo di pane, e ristorate il vostro cuore. Dopo ciò, potrete proseguire, perché per questo siete passati dal vostro servitore". A ciò dissero: "Bene. Puoi fare proprio come hai parlato". 6 Abraamo andò dunque in fretta alla tenda da Sara e disse: "Presto! Prendi tre sea di fior di farina, intridi la pasta e fanne focacce rotonde". 7 Abraamo corse poi alla mandria e prendeva un toro giovane, tenero e buono, e lo dava al servitore, ed egli andò in fretta a prepararlo. 8 Quindi prese del burro e del latte, e il toro giovane che aveva preparato, e lo pose davanti a loro. Quindi egli stesso stava in piedi presso di loro sotto l'albero mentre mangiavano. 9 Ora gli dissero: "Dov'è Sara tua moglie?" A ciò disse: "Qui nella tenda!" 10 Egli dunque continuò: "Di sicuro tornerò da te l'anno prossimo in questo tempo, ed ecco, Sara tua moglie avrà un figlio". Ora Sara ascoltava all'ingresso della tenda, che era dietro l'uomo. 11 E Abraamo e Sara erano vecchi, essendo avanzati negli anni. Sara aveva smesso di avere le mestruazioni. 12 Perciò Sara rideva dentro di sé, dicendo: "Dopo essermi consumata, avrò realmente piacere, essendo per di più vecchio il mio signore?" 13 Quindi Geova disse ad Abraamo: "Perché Sara ha riso, dicendo: 'Realmente, davvero partorirò benché io sia divenuta vecchia?' 14 C'è qualcosa di troppo straordinario per Geova? Al tempo fissato tornerò da te, l'anno prossimo in questo tempo, e Sara avrà un figlio". 15 Ma Sara lo negava, dicendo: "Non ho riso!" Poiché aveva timore. A ciò egli disse: "No, ma tu hai proprio riso!" 16 Più tardi gli uomini si levarono di là e guardarono giù verso Sodoma, e Abraamo camminava con loro per scortarli. 17 E Geova disse: "Tengo io coperto ad Abraamo ciò che sto facendo? 18 Ebbene, Abraamo diverrà sicuramente una nazione grande e potente, e tutte le nazioni della terra dovranno benedirsi per mezzo di lui. 19 Poiché l'ho conosciuto, affinché comandi ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui, in modo che si attengano veramente alla via di Geova per praticare giustizia e giudizio; affinché Geova rechi certamente su Abraamo ciò che ha proferito riguardo a lui". 20 Di conseguenza Geova disse: "Il grido di lamento circa Sodoma e Gomorra, sì, è alto, e il loro peccato, sì, è molto grave. 21 Ho fermamente deciso di scendere a vedere se agiscono del tutto secondo il grido che me n'è giunto, e, se no, lo potrò sapere". 22 A questo punto gli uomini si volsero di là e si misero in cammino verso Sodoma; ma in quanto a Geova, stava ancora davanti ad Abraamo. 23 Quindi Abraamo si accostò e diceva: "Realmente spazzerai via il giusto col malvagio? 24 Supponiamo che ci siano cinquanta giusti in mezzo alla città. Li spazzerai dunque via e non perdonerai al luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono dentro? 25 È impensabile da parte tua che tu agisca in questa maniera per mettere a morte il giusto col malvagio così che debba accadere al giusto come al malvagio! È impensabile da parte tua. Non farà il Giudice di tutta la terra ciò che è giusto?" 26 Quindi Geova disse: "Se troverò a Sodoma cinquanta giusti in mezzo alla città certamente perdonerò a tutto il luogo a motivo loro". 27 Ma Abraamo continuò a rispondere, dicendo: "Ti prego, ecco, mi sono assunto l'impegno di parlare a Geova, mentre sono polvere e cenere. 28 Supponiamo che ai cinquanta giusti ne manchino cinque. Ridurrai in rovina tutta la città per i cinque?" A ciò disse: "Non la ridurrò in rovina se ve ne troverò quarantacinque". 29 Ma di nuovo riprese a parlargli, dicendo: "Supponiamo che là se ne trovino quaranta". A sua volta disse: "Non lo farò a motivo dei quaranta". 30 Ma proseguì: "Ti prego, Geova non si accenda d'ira, ma mi si lasci continuare a parlare: Supponiamo che là se ne trovino trenta". A sua volta disse: "Non lo farò se ve ne troverò trenta". 31 Ma continuò: "Ti prego, ecco, mi sono assunto l'impegno di parlare a Geova: Supponiamo che là se ne trovino venti". A sua volta disse: "Non la ridurrò in rovina a motivo dei venti". 32 Infine disse: "Ti prego, Geova non si accenda d'ira, ma mi si lasci parlare questa sola volta: Supponiamo che là se ne trovino dieci". A sua volta disse: "Non la ridurrò in rovina a motivo dei dieci". 33 Quindi Geova se ne andò quando ebbe finito di parlare ad Abraamo, e Abraamo tornò al suo luogo. 19 Ora i due angeli arrivarono a Sodoma di sera, e Lot sedeva alla porta di Sodoma. Quando Lot li scorse, si levò per andare loro incontro e si inchinò con la faccia a terra. 2 E diceva: "Vi prego, ora, signori miei, volgetevi, vi prego, verso la casa del vostro servitore e passate la notte e vi si lavino i piedi. Quindi dovete alzarvi di buon'ora e riprendere il vostro viaggio". A ciò essi dissero: "No, ma passeremo la notte nella pubblica piazza". 3 Ma egli fu molto insistente con loro, tanto che si volsero verso di lui ed entrarono nella sua casa. Quindi fece per loro un banchetto, e cosse pani non fermentati, e mangiarono. 4 Prima che potessero coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, accerchiarono la casa, dal ragazzo al vecchio, tutto il popolo in una turba. 5 E chiamavano Lot e gli dicevano: "Dove sono gli uomini che sono entrati da te questa notte? Portaceli fuori affinché abbiamo rapporti con loro". 6 Infine Lot uscì verso di loro all'ingresso, ma chiuse la porta dietro di sé. 7 Quindi disse: "Vi prego, fratelli miei, non agite male. 8 Vi prego, ecco, ho due figlie che non hanno mai avuto rapporti con un uomo. Vi prego, lasciate che ve le porti fuori. Quindi fate loro ciò che è bene ai vostri occhi. Solo non fate nulla a questi uomini, perché per questo sono venuti all'ombra del mio tetto". 9 A ciò dissero: "Fatti indietro!" E aggiunsero: "Quest'uomo solitario venne qui per risiedere come forestiero eppure vuole realmente fare da giudice. Ora faremo a te peggio che a loro". E premevano gravemente sull'uomo, su Lot, e si accostavano per forzare la porta. 10 Gli uomini stesero dunque le mani e trassero a sé Lot, nella casa, e chiusero la porta. 11 Ma colpirono di cecità gli uomini che erano all'ingresso della casa, dal più piccolo al più grande, così che si stancavano cercando di trovare l'ingresso. 12 Quindi gli uomini dissero a Lot: "Hai qualcun altro qui? Fa uscire dal luogo il genero e i tuoi figli e le tue figlie e tutti quelli che sono tuoi nella città! 13 Poiché stiamo per ridurre in rovina questo luogo, perché il grido contro di loro è divenuto alto dinanzi a Geova, tanto che Geova ci ha mandati a ridurre in rovina la città". 14 Allora Lot uscì e parlava ai suoi generi che dovevano prendere le sue figlie, e diceva: "Levatevi! Uscite da questo luogo, perché Geova sta per ridurre in rovina la città!" Ma agli occhi dei suoi generi sembrò come un uomo che scherzasse. 15 Comunque, quando ascese l'aurora, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: "Levati! Prendi tua moglie e le tue due figlie che si trovano qui, affinché tu non sia spazzato via nell'errore della città!" 16 Quando egli si indugiava, allora, nella compassione di Geova verso di lui, gli uomini afferrarono la sua mano e la mano di sua moglie e le mani delle sue due figlie e lo facevano uscire e lo ponevano fuori della città. 17 E avvenne che, appena li ebbero condotti alla periferia, diceva: "Scampa per la tua anima! Non guardare indietro e non fermarti in tutto il Distretto! Scampa nella regione montagnosa affinché tu non sia spazzato via!" 18 Quindi Lot disse loro: "Non quella, ti prego, Geova! 19 Ti prego, ora, il tuo servitore ha trovato favore ai tuoi occhi in modo che tu magnifichi la tua amorevole benignità, che hai esercitato verso di me per conservare in vita la mia anima, ma io, io non posso scampare nella regione montagnosa, affinché la calamità non mi si avvicini e io certamente muoia. 20 Ti prego, ora, questa città è vicina per fuggirvi ed è una piccola cosa. Ti prego, che io scampi là - non è una piccola cosa? - e la mia anima seguiterà a vivere". 21 Così gli disse: "Ecco, veramente ti mostro considerazione anche fino a questo punto, non rovesciando la città della quale hai parlato. 22 Affrettati! Scampa là, perché non posso fare nulla finché tu non ci arrivi!" Perciò diede alla città il nome di Zoar. 23 Il sole si era levato sul paese quando Lot arrivò a Zoar. 24 Quindi Geova fece piovere zolfo e fuoco da Geova, dai cieli, su Sodoma e Gomorra. 25 Egli rovesciò dunque queste città, sì, l'intero Distretto e tutti gli abitanti delle città e le piante del suolo. 26 E sua moglie guardava intorno da dietro a lui, e divenne una colonna di sale. 27 Ora Abraamo si recò la mattina di buon'ora al luogo dov'era stato dinanzi a Geova. 28 Quindi guardò giù verso Sodoma e Gomorra e verso tutto il paese del Distretto e vide uno spettacolo. Infatti, ecco, denso fumo ascendeva dal paese come il denso fumo di una fornace da mattoni! 29 E avvenne che quando Dio ridusse in rovina le città del Distretto, Dio tenne presente Abraamo, in quanto prese misure per mandare via Lot dal mezzo del rovesciamento quando rovesciò le città fra le quali Lot aveva dimorato. 30 Lot salì poi da Zoar e dimorava nella regione montagnosa, e le sue due figlie con lui, perché ebbe timore di dimorare a Zoar. Dimorava dunque in una caverna, lui e le sue due figlie. 31 E la primogenita diceva alla più giovane: "Nostro padre è vecchio e nel paese non c'è un uomo che abbia relazione con noi come si fa in tutta la terra. 32 Vieni, diamo a nostro padre del vino da bere e corichiamoci con lui e conserviamo una progenie da nostro padre". 33 Quella notte davano dunque al loro padre del vino da bere; quindi entrò la primogenita e si coricò con suo padre, ma egli non seppe quando essa si coricò né quando si levò. 34 E avvenne il giorno dopo che la primogenita disse quindi alla più giovane: "Ecco, la notte scorsa io mi coricai con mio padre. Diamogli anche questa notte del vino da bere. Quindi entri tu, ti corichi con lui, e conserviamo una progenie da nostro padre". 35 Anche quella notte diedero dunque ripetutamente vino da bere al loro padre; quindi la più giovane si levò e si coricò con lui, ma egli non seppe quando essa si coricò né quando si levò. 36 Ed entrambe le figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. 37 A suo tempo la primogenita partorì un figlio e gli mise nome Moab. Egli è il padre di Moab, fino a questo giorno. 38 In quanto alla più giovane, anche lei partorì un figlio e gli mise nome Ben-Ammi. Egli è il padre dei figli di Ammon, fino a questo giorno. 20 Ora di là Abraamo trasferì il campo nel paese del Negheb, e prese a dimorare fra Cades e Sur, risiedendo come forestiero a Gherar. 2 E Abraamo ripeté riguardo a Sara sua moglie: "Essa è mia sorella". Allora Abimelec re di Gherar mandò a prendere Sara. 3 In seguito Dio venne da Abimelec in sogno, di notte, e gli disse: "Ecco, tu sei come morto a causa della donna che hai preso, poiché appartiene come moglie a un altro proprietario". 4 Comunque, Abimelec non le si era avvicinato. Perciò disse: "Geova, ucciderai una nazione che realmente è giusta? 5 Non mi ha egli detto: 'È mia sorella'? e lei, non ha anche lei detto: 'È mio fratello'? Ho fatto questo con onestà di cuore e innocenza delle mie mani". 6 A ciò il (vero) Dio gli disse nel sogno: "Anch'io so che hai fatto questo con onestà di cuore, e ti ho anche trattenuto dal peccare contro di me. Perciò non ti ho permesso di toccarla. 7 Ma ora restituisci la moglie dell'uomo, poiché è profeta ed egli farà supplicazione per te. E continua a vivere. Ma se non la restituisci, sappi che positivamente morirai, tu e tutti quelli che sono tuoi". 8 Abimelec si alzò dunque la mattina di buon'ora e chiamava tutti i suoi servitori e parlava di tutte queste cose ai loro orecchi. E gli uomini ebbero molto timore. 9 Quindi Abimelec chiamò Abraamo e gli disse: "Che ci hai fatto, e quale peccato ho commesso io contro di te, in quanto hai fatto venire su di me e sul mio regno un grande peccato? Azioni che non si sarebbero dovute fare tu le hai fatte riguardo a me". 10 E Abimelec proseguì, dicendo ad Abraamo: "A che miravi così che hai fatto questa cosa?" 11 A ciò Abraamo disse: "È stato perché dicevo fra me: 'Senza dubbio non c'è timore di Dio in questo luogo, e certamente mi uccideranno a causa di mia moglie'. 12 E, inoltre, essa è davvero mia sorella, figlia di mio padre, solo non figlia di mia madre; ed è divenuta mia moglie. 13 E avvenne che, quando Dio mi fece errare dalla casa di mio padre, le dissi: 'Questa è l'amorevole benignità che puoi esercitare verso di me: In ogni luogo in cui andremo di' di me: "È mio fratello" ' ". 14 Quindi Abimelec prese pecore e bovini e servi e serve e li diede ad Abraamo e gli restituì Sara sua moglie. 15 Inoltre Abimelec disse: "Ecco, il mio paese è a tua disposizione. Dimora dove è bene ai tuoi occhi". 16 E a Sara disse: "Ecco, do realmente mille pezzi d'argento a tuo fratello. Ecco, è per te una copertura degli occhi verso tutti quelli che sono con te, e davanti a tutti, e tu sei resa libera da biasimo". 17 E Abraamo faceva supplicazione al (vero) Dio; e Dio sanava Abimelec e sua moglie e le sue schiave, e generavano figli. 18 Poiché Geova aveva strettamente chiuso ogni seno della casa di Abimelec a causa di Sara, moglie di Abraamo. 21 E Geova rivolse la sua attenzione a Sara proprio come aveva detto, e Geova fece ora a Sara proprio come aveva parlato. 2 E Sara rimase incinta e partorì quindi un figlio ad Abraamo nella vecchiaia di lui, al tempo fissato di cui Dio gli aveva parlato. 3 Pertanto Abraamo, al figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito, mise nome Isacco. 4 E Abraamo circoncideva Isacco suo figlio quando aveva otto giorni, proprio come Dio gli aveva comandato. 5 E Abraamo aveva cento anni quando gli nacque suo figlio Isacco. 6 Quindi Sara disse: "Dio ha preparato per me di che ridere: chiunque lo udrà riderà di me". 7 E aggiunse: "Chi avrebbe proferito ad Abraamo: 'Sara certamente allatterà figli', mentre invece ho partorito un figlio nella sua vecchiaia?" 8 Ora il fanciullo cresceva e fu svezzato; e allora Abraamo preparò un grande banchetto il giorno che Isacco fu svezzato. 9 E Sara notava che il figlio di Agar l'egiziana, che essa aveva partorito ad Abraamo, si prendeva gioco. 10 Diceva dunque ad Abraamo: "Caccia questa schiava e suo figlio, poiché il figlio di questa schiava non sarà erede con mio figlio, con Isacco!" 11 Ma la cosa dispiacque molto ad Abraamo riguardo a suo figlio. 12 Quindi Dio disse ad Abraamo: "Non ti dispiaccia alcuna cosa che Sara continua a dirti circa il ragazzo e circa la tua schiava. Ascolta la sua voce, perché per mezzo di Isacco verrà quello che sarà chiamato tuo seme. 13 E in quanto al figlio della schiava, anche lui costituirò nazione, perché è tua progenie". 14 Abraamo si alzò dunque la mattina di buon'ora e prese del pane e un otre d'acqua e lo diede ad Agar, ponendolo sulla sua spalla, e il fanciullo, e quindi la congedò. Ed essa se ne andò errando nel deserto di Beer-Seba. 15 Infine l'acqua si esaurì nell'otre ed essa gettò il fanciullo sotto uno dei cespugli. 16 Quindi andò a sedere sola, alla distanza di un tiro d'arco, perché disse: "Che io non veda morire il fanciullo". Si mise dunque a sedere lontano e alzava la voce e piangeva. 17 Allora Dio udì la voce del ragazzo, e l'angelo di Dio dai cieli chiamò Agar e le disse: "Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha ascoltato la voce del ragazzo lì dov'è. 18 Levati, alza il ragazzo e afferralo con la tua mano, perché lo costituirò una grande nazione". 19 Quindi Dio aprì i suoi occhi così che scorse un pozzo d'acqua; ed essa andò e riempiva d'acqua l'otre e dava da bere al ragazzo. 20 E Dio continuò ad essere col ragazzo, ed egli cresceva e dimorava nel deserto; e divenne arciere. 21 E prese a dimorare nel deserto di Paran, e sua madre gli prendeva moglie dal paese d'Egitto. 22 Ora avvenne in quel tempo che Abimelec insieme a Ficol capo del suo esercito disse ad Abraamo: "Dio è con te in ogni cosa che fai. 23 Or dunque giurami qui, dinanzi a Dio, che non ti mostrerai falso né a me né alla mia progenie né alla mia posterità; che, secondo l'amore leale con cui io ho agito con te, tu agirai con me e col paese nel quale hai risieduto come forestiero". 24 Quindi Abraamo disse: "Lo giuro". 25 Quando Abraamo criticò severamente Abimelec riguardo al pozzo d'acqua che i servitori di Abimelec avevano preso con violenza, 26 Abimelec disse: "Non so chi abbia fatto questa cosa, né tu stesso me l'hai fatto sapere, e io stesso non ne ho udito che oggi". 27 Allora Abraamo prese pecore e bovini e li diede ad Abimelec, ed entrambi concludevano un patto. 28 Quando Abraamo mise da parte sette agnelle del gregge, 29 Abimelec disse poi ad Abraamo: "Qual è qui il significato di queste sette agnelle che hai messo da parte?" 30 Quindi egli disse: "Devi accettare dalla mia mano le sette agnelle, perché mi servano di testimonianza che io ho scavato questo pozzo". 31 Perciò chiamò quel luogo Beer-Seba, perché là entrambi avevano fatto giuramento. 32 Conclusero dunque un patto a Beer-Seba, dopo di che Abimelec si levò insieme a Ficol capo del suo esercito e tornarono al paese dei filistei. 33 Poi piantò a Beer-Seba un tamarisco e lì invocò il nome di Geova, l'Iddio di durata indefinita. 34 E Abraamo prolungò la sua residenza come forestiero nel paese dei filistei per molti giorni. 22 Ora, dopo queste cose, avvenne che il (vero) Dio mise Abraamo alla prova. Pertanto gli disse: "Abraamo!" al che egli disse: "Eccomi!" 2 E proseguì, dicendo: "Prendi, suvvia, tuo figlio, il tuo figlio unico che ami tanto, Isacco, e fa un viaggio nel paese di Moria e là offrilo come olocausto su uno dei monti che io ti designerò". 3 Abraamo si alzò dunque la mattina di buon'ora e sellò il suo asino e prese con sé due dei suoi servitori e Isacco suo figlio; e spaccò la legna per l'olocausto. Quindi si levò e si mise in viaggio verso il luogo che il (vero) Dio gli aveva designato. 4 Fu per la prima volta il terzo giorno che Abraamo alzò gli occhi e vedeva il luogo da lontano. 5 Abraamo disse ora ai suoi servitori: "Restate qui con l'asino, ma io e il ragazzo vogliamo andare là ad adorare e tornare da voi". 6 Quindi Abraamo prese la legna dell'olocausto e la mise su Isacco suo figlio e prese nelle sue mani il fuoco e il coltello per scannare, ed entrambi proseguirono insieme. 7 E Isacco diceva ad Abraamo suo padre: "Padre mio!" A sua volta egli disse: "Eccomi, figlio mio!" Così continuò: "Ecco il fuoco e la legna, ma dov'è la pecora per l'olocausto?" 8 A ciò Abraamo disse: "Dio si provvederà la pecora per l'olocausto, figlio mio". Ed entrambi proseguirono insieme. 9 Infine giunsero al luogo che il (vero) Dio gli aveva designato, e Abraamo vi edificò un altare e sistemò la legna e legò a Isacco suo figlio mani e piedi e lo pose sull'altare sopra la legna. 10 Quindi Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare al fine di uccidere suo figlio. 11 Ma l'angelo di Geova lo chiamava dai cieli e diceva: "Abraamo, Abraamo!" al che egli rispose: "Eccomi!" 12 E proseguì, dicendo: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli proprio nulla, poiché ora davvero so che temi Dio, in quanto non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, da me". 13 Allora Abraamo alzò gli occhi e guardò, ed ecco, a poca distanza davanti a lui, c'era un montone impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo dunque andò e prese il montone e lo offrì come olocausto in luogo di suo figlio. 14 E Abraamo chiamava quel luogo col nome di Geova-Gire. Per questo oggi si usa dire: "Sul monte di Geova si provvederà". 15 E l'angelo di Geova chiamava dai cieli Abraamo la seconda volta, 16 e diceva: " 'Veramente giuro per me stesso', è l'espressione di Geova, 'che siccome hai fatto questa cosa e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, 17 io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare; e il tuo seme prenderà possesso della porta dei suoi nemici. 18 E per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce' ". 19 Abraamo tornò poi dai suoi servitori, e si levarono e se ne andarono insieme a Beer-Seba; e Abraamo dimorava a Beer-Seba. 20 Ora avvenne dopo queste cose che fu riferito ad Abraamo: "Ecco, Milca ha partorito anche lei dei figli a Nahor tuo fratello: 21 Uz suo primogenito e Buz suo fratello e Chemuel padre di Aram, 22 e Chesed e Azo e Pildas e Gidlaf e Betuel". 23 E Betuel generò Rebecca. Questi otto Milca partorì a Nahor fratello di Abraamo. 24 C'era anche la sua concubina, il cui nome era Reuma. A suo tempo essa stessa pure partorì Teba e Gaam e Taas e Maaca. 23 E la vita di Sara fu di centoventisette anni. Questi furono gli anni della vita di Sara. 2 Sara morì dunque a Chiriat-Arba, vale a dire Ebron, nel paese di Canaan, e Abraamo entrò a fare lamento per Sara e a piangerla. 3 Quindi Abraamo si levò d'innanzi al suo morto e parlava ai figli di Het, dicendo: 4 "Io sono fra voi residente forestiero e avventizio. Datemi il possesso di un luogo di sepoltura fra voi perché seppellisca il mio morto fuori della mia vista". 5 A ciò i figli di Het risposero ad Abraamo, dicendogli: 6 "Ascoltaci, mio signore. Tu sei in mezzo a noi un capo principale di Dio. Seppellisci il tuo morto nel più scelto dei nostri luoghi di sepoltura. Nessuno di noi rifiuterà di darti il suo luogo di sepoltura per impedirti di seppellire il tuo morto". 7 Quindi Abraamo si levò e si inchinò davanti ai nativi, davanti ai figli di Het, 8 e parlò loro, dicendo: "Se le vostre anime acconsentono che io seppellisca il mio morto fuori della mia vista, ascoltatemi ed esortate Efron figlio di Zohar per me, 9 perché mi dia la caverna di Macpela, che è sua, la quale è all'estremità del suo campo. Me la dia in mezzo a voi per il possesso di un luogo di sepoltura per l'intero ammontare d'argento". 10 Ora Efron sedeva tra i figli di Het. Efron l'ittita rispose dunque ad Abraamo, udito dai figli di Het con tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo: 11 "No, mio signore! Ascoltami. In effetti ti do il campo, e ti do la caverna che è in esso. Te lo do in effetti davanti agli occhi dei figli del mio popolo. Seppellisci il tuo morto". 12 Allora Abraamo si inchinò davanti ai nativi 13 e parlò a Efron, udito dai nativi, dicendo: "Solo se tu . . . no, ascoltami! Certo, ti darò l'ammontare d'argento per il campo. Prendilo da me, perché io vi seppellisca il mio morto". 14 Quindi Efron rispose ad Abraamo, dicendogli: 15 "Mio signore, ascoltami. Un pezzo di terra del valore di quattrocento sicli d'argento, che cos'è questo fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto". 16 Abraamo ascoltò pertanto Efron, e Abraamo pesò a Efron l'ammontare d'argento che aveva proferito, udito dai figli di Het, quattrocento sicli d'argento in corso fra i commercianti. 17 Così il campo di Efron che era a Macpela, che è di fronte a Mamre, il campo e la caverna che era in esso e tutti gli alberi che erano nel campo, i quali erano dentro tutte le sue linee di confine all'intorno, furono confermati 18 ad Abraamo come sua acquistata proprietà davanti agli occhi dei figli di Het fra tutti quelli che entravano per la porta della sua città. 19 E Abraamo seppellì quindi Sara sua moglie nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, vale a dire Ebron, nel paese di Canaan. 20 Così il campo e la caverna che era in esso furono confermati ad Abraamo per il possesso di un luogo di sepoltura per mano dei figli di Het. 24 Ora Abraamo era vecchio, avanzato negli anni; e Geova aveva benedetto Abraamo in ogni cosa. 2 Quindi Abraamo disse al suo servitore, il più vecchio della sua casa, che amministrava tutto ciò che aveva: "Metti la tua mano, ti prego, sotto la mia coscia, 3 poiché devo farti giurare per Geova, l'Iddio dei cieli e l'Iddio della terra, che non prenderai una moglie per mio figlio dalle figlie dei cananei fra i quali dimoro, 4 ma andrai al mio paese e dai miei parenti, e certamente prenderai una moglie per mio figlio, per Isacco". 5 Comunque, il servitore gli disse: "E se la donna non desidera venire con me in questo paese? Dovrò immancabilmente ricondurre tuo figlio al paese dal quale tu sei uscito?" 6 A ciò Abraamo gli disse: "Guardati dal ricondurre là mio figlio. 7 Geova, l'Iddio dei cieli, che mi prese dalla casa di mio padre e dal paese dei miei parenti e che mi parlò e che mi giurò, dicendo: 'Al tuo seme darò questo paese', manderà il suo angelo davanti a te, e certamente di là prenderai una moglie per mio figlio. 8 Ma se la donna non desiderasse venire con te, tu pure saresti libero da questo giuramento che mi hai fatto. Solo non devi ricondurre là mio figlio". 9 Allora il servitore mise la sua mano sotto la coscia di Abraamo suo padrone e gli giurò riguardo a questa cosa. 10 Il servitore prese dunque dieci cammelli dai cammelli del suo padrone e andava con ogni sorta di cosa buona del suo padrone nella mano. Quindi si levò e s'incamminò verso la Mesopotamia, verso la città di Nahor. 11 Infine fece inginocchiare i cammelli fuori della città presso un pozzo d'acqua verso il tempo della sera, il tempo in cui solevano uscire le donne che attingevano l'acqua. 12 E proseguì, dicendo: "Geova, Dio del mio padrone Abraamo, fallo avvenire, ti prego, davanti a me quest'oggi e usa amorevole benignità al mio padrone Abraamo. 13 Ecco, sto fermo presso una fonte d'acqua e le figlie degli uomini della città escono ad attingere acqua. 14 Ciò che deve avvenire è che la giovane alla quale dirò: 'Abbassa la tua giara d'acqua, ti prego, perché io beva', e che veramente dirà: 'Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli', questa è quella che devi assegnare al tuo servitore, a Isacco; e da questo fammi sapere che hai usato amore leale col mio padrone". 15 E avvenne che prima che finisse di parlare, ecco, usciva Rebecca, che era nata a Betuel figlio di Milca moglie di Nahor, il fratello di Abraamo, e aveva la sua giara per l'acqua sulla spalla. 16 Ora la giovane era di aspetto molto attraente, vergine, e nessun uomo aveva avuto rapporti sessuali con lei; e scese alla fonte e riempiva la sua giara per l'acqua e quindi salì. 17 Subito il servitore le corse incontro e disse: "Dammi, ti prego, un piccolo sorso d'acqua della tua giara". 18 A sua volta essa disse: "Bevi, mio signore". Allora abbassò prontamente la sua giara sulla mano e gli diede da bere. 19 Quando ebbe finito di dargli da bere, disse: "Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli finché abbiano bevuto abbastanza". 20 Così vuotò prontamente la sua giara nell'abbeveratoio e corse ripetute volte al pozzo ad attingere acqua, e ne attingeva per tutti i suoi cammelli. 21 Intanto l'uomo la fissava con meraviglia, tacendo per sapere se Geova aveva fatto riuscire o no il suo viaggio. 22 Di conseguenza avvenne che, quando i cammelli ebbero finito di bere, l'uomo prese un anello d'oro da naso del peso di mezzo siclo e due braccialetti per le mani di lei, il loro peso era di dieci sicli d'oro, 23 e proseguì, dicendo: "Di chi sei figlia? Dichiaramelo, ti prego. C'è posto nella casa di tuo padre perché vi passiamo la notte?" 24 Allora gli disse: "Sono la figlia di Betuel figlio di Milca, che essa partorì a Nahor". 25 E ancora gli disse: "Da noi c'è sia paglia che molto foraggio, anche un luogo per passarvi la notte". 26 E l'uomo si inchinava e si prostrava dinanzi a Geova, 27 dicendo: "Benedetto sia Geova, l'Iddio del mio padrone Abraamo, che non ha lasciato la sua amorevole benignità e la sua fidatezza verso il mio padrone. Essendo io per via, Geova mi ha guidato alla casa dei fratelli del mio padrone". 28 E la giovane corse a riferire queste cose alla casa di sua madre. 29 Ora Rebecca aveva un fratello e il suo nome era Labano. Labano corse dunque dall'uomo che era fuori alla fonte. 30 E avvenne che, veduto l'anello da naso e i braccialetti alle mani di sua sorella e udite le parole di Rebecca sua sorella, che diceva: "In questo modo mi ha parlato l'uomo", venne quindi dall'uomo ed egli se ne stava là, in piedi presso i cammelli alla fonte. 31 Subito disse: "Vieni, benedetto di Geova. Perché continui a stare in piedi qui fuori, quando io stesso ho preparato la casa e il posto per i cammelli?" 32 Allora l'uomo entrò nella casa, ed egli andò a togliere la bardatura ai cammelli e a dare paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i suoi piedi e i piedi degli uomini che erano con lui. 33 Quindi gli fu messo davanti qualcosa da mangiare, ma disse: "Non mangerò finché non avrò parlato delle mie cose". Perciò egli disse: "Parla!" 34 Quindi proseguì, dicendo: "Sono servitore di Abraamo. 35 E Geova ha benedetto moltissimo il mio padrone in quanto continua a farlo più grande e a dargli pecore e bovini e argento e oro e servi e serve e cammelli e asini. 36 Inoltre, Sara moglie del mio padrone partorì un figlio al mio padrone dopo essere invecchiata; ed egli gli darà tutto ciò che ha. 37 Il mio padrone mi fece dunque giurare, dicendo: 'Non devi prendere una moglie per mio figlio dalle figlie dei cananei nel paese dei quali io dimoro. 38 No, ma andrai alla casa di mio padre e alla mia famiglia e dovrai prendere una moglie per mio figlio'. 39 Ma io dissi al mio padrone: 'E se la donna non verrà con me?' 40 Allora mi disse: 'Geova, dinanzi al quale ho camminato, manderà il suo angelo con te e certamente darà successo alla tua via; e dovrai prendere una moglie per mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41 In quel tempo sarai esentato dall'obbligo derivante dal giuramento verso di me, quando sarai andato dalla mia famiglia, e se non te la daranno, allora diverrai esente dall'obbligo derivante dal giuramento verso di me'. 42 "Quando oggi sono giunto alla fonte, ho detto: 'Geova, Dio del mio padrone Abraamo, se veramente dai successo alla via per cui vado, 43 ecco, sto fermo presso una fonte d'acqua. Deve avvenire che la fanciulla che esce ad attingere acqua, alla quale realmente dirò: "Ti prego, fammi bere un po' d'acqua dalla tua giara", 44 e che in realtà mi dirà: "Bevi, e attingerò acqua anche per i tuoi cammelli", essa è la donna che Geova ha assegnato al figlio del mio padrone'. 45 "Prima che finissi di parlare in cuor mio, ebbene, usciva Rebecca, con la sua giara sulla spalla; e scese alla fonte e attingeva acqua. Quindi le dissi: 'Dammi da bere, ti prego'. 46 Così abbassò prontamente la sua giara da sopra di sé e disse: 'Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli'. Quindi bevvi, ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47 Poi le domandai e dissi: 'Di chi sei figlia?' al che disse: 'La figlia di Betuel figlio di Nahor, il quale Milca gli partorì'. Le misi pertanto l'anello da naso alla narice e i braccialetti alle mani. 48 E mi inchinavo e mi prostravo dinanzi a Geova e benedicevo Geova, l'Iddio del mio padrone Abraamo, che mi aveva guidato nella vera via per prendere la figlia del fratello del mio padrone per suo figlio. 49 E ora se realmente esercitate amorevole benignità e fidatezza verso il mio padrone, dichiaratemelo; ma se no, dichiaratemelo, perché mi volga a destra o a sinistra". 50 Quindi Labano e Betuel risposero e dissero: "Questa cosa è emanata da Geova. Non possiamo dirti né male né bene. 51 Rebecca è qui davanti a te. Prendila e va, e divenga moglie del figlio del tuo padrone, proprio come Geova ha parlato". 52 E avvenne che quando il servitore di Abraamo ebbe udito le loro parole, si prostrò subito a terra davanti a Geova. 53 E il servitore tirava fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li dava a Rebecca; e diede cose scelte al fratello e alla madre di lei. 54 Dopo ciò mangiarono e bevvero, lui e gli uomini che erano con lui, e passarono la notte lì e la mattina si levarono. Quindi egli disse: "Mandatemi dal mio padrone". 55 A ciò il fratello e la madre di lei dissero: "Resti la giovane con noi almeno dieci giorni. Dopo potrà andare". 56 Ma egli disse loro: "Non mi trattenete, visto che Geova ha dato successo alla mia via. Mandatemi via, perché vada dal mio padrone". 57 Allora dissero: "Chiamiamo la giovane e informiamoci dalla sua bocca". 58 Quindi chiamarono Rebecca e le dissero: "Vuoi andare con quest'uomo?" A sua volta disse: "Sono disposta ad andare". 59 Allora mandarono via Rebecca loro sorella e la sua nutrice e il servitore di Abraamo e i suoi uomini. 60 E benedicevano Rebecca, dicendole: "Possa tu, sorella nostra, divenire migliaia di volte diecimila, e il tuo seme prenda possesso della porta di quelli che lo odiano". 61 Dopo ciò Rebecca e le sue serve si levarono e montavano sui cammelli e seguivano l'uomo; e il servitore prese Rebecca e se ne andò. 62 Ora Isacco era venuto dalla via che va a Beer-Laai-Roi, poiché dimorava nel paese del Negheb. 63 E Isacco era fuori a passeggiare, per meditare nel campo sul far della sera. Quando alzò gli occhi e guardò, ebbene, ecco, venivano dei cammelli! 64 Quando Rebecca alzò gli occhi, scorse Isacco e si lasciò scivolare dal cammello. 65 Quindi disse al servitore: "Chi è quell'uomo che ci cammina incontro nel campo?" e il servitore disse: "È il mio padrone". Ed essa prendeva un velo e si copriva. 66 E il servitore narrava a Isacco tutte le cose che egli aveva fatto. 67 Dopo ciò Isacco la condusse nella tenda di Sara sua madre. Prese così Rebecca ed essa divenne sua moglie; e si innamorò di lei, e Isacco trovò conforto dopo la perdita di sua madre. 25 Inoltre, Abraamo prese di nuovo moglie, e il nome di lei era Chetura. 2 A suo tempo essa gli partorì Zimran e Iocsan e Medan e Madian e Isbac e Suah. 3 E Iocsan generò Saba e Dedan. E i figli di Dedan furono Assurim e Letusim e Leummim. 4 E i figli di Madian furono Efa ed Efer e Anoc e Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figli di Chetura. 5 Abraamo diede in seguito tutto ciò che aveva a Isacco, 6 ma ai figli delle concubine che Abraamo aveva Abraamo diede dei doni. Quindi, mentre era ancora in vita, li mandò lontano da Isacco suo figlio, verso est, nel paese dell'Oriente. 7 E questi sono i giorni degli anni della vita di Abraamo che egli visse, centosettantacinque anni. 8 Quindi Abraamo spirò e morì in buona vecchiaia, vecchio e soddisfatto, e fu raccolto presso il suo popolo. 9 Isacco e Ismaele suoi figli lo seppellirono dunque nella caverna di Macpela nel campo di Efron il figlio di Zohar l'ittita che è di fronte a Mamre, 10 il campo che Abraamo aveva acquistato dai figli di Het. Là fu sepolto Abraamo, e anche Sara sua moglie. 11 E successe che, dopo la morte di Abraamo, Dio continuò a benedire Isacco suo figlio, e Isacco dimorava presso Beer-Laai-Roi. 12 E questa è la storia di Ismaele figlio di Abraamo che Agar l'egiziana serva di Sara aveva partorito ad Abraamo. 13 Ora questi sono i nomi dei figli di Ismaele, in base ai loro nomi, secondo le origini delle loro famiglie: Nebaiot primogenito di Ismaele e Chedar e Adbeel e Mibsam 14 e Misma e Duma e Massa, 15 Adad e Tema, Ietur, Nafis e Chedema. 16 Questi sono i figli di Ismaele, e questi sono i loro nomi in base ai loro cortili e in base ai loro accampamenti cinti da mura; dodici capi principali secondo i loro clan. 17 E questi sono gli anni della vita di Ismaele, centotrentasette anni. Quindi spirò e morì e fu raccolto presso il suo popolo. 18 E presero a risiedere da Avila vicino a Sur, che è di fronte all'Egitto, fino all'Assiria. Egli si stabilì di fronte a tutti i suoi fratelli. 19 E questa è la storia di Isacco figlio di Abraamo. Abraamo generò Isacco. 20 E Isacco aveva quarant'anni quando prese in moglie Rebecca figlia di Betuel il siro di Paddan-Aram, la sorella di Labano il siro. 21 E Isacco supplicava Geova specie per sua moglie, perché era sterile; Geova si lasciò dunque supplicare per lui, e Rebecca sua moglie rimase incinta. 22 E i figli lottavano l'uno con l'altro dentro di lei, tanto che essa disse: "Se è così, perché mai vivo?" Allora andò a domandare a Geova. 23 E Geova le diceva: "Due nazioni sono nel tuo ventre, e due gruppi nazionali saranno separati dalle tue parti interiori; e un gruppo nazionale sarà più forte dell'altro gruppo nazionale, e il maggiore servirà il minore". 24 Gradualmente si compirono per lei i giorni di partorire, ed ecco, nel suo ventre c'erano due gemelli. 25 Quindi uscì il primo tutto rosso come una veste ufficiale di pelo; e gli misero nome Esaù. 26 E poi uscì suo fratello e la sua mano teneva il calcagno di Esaù; gli fu messo dunque nome Giacobbe. E Isacco aveva sessant'anni quando essa li partorì. 27 E i ragazzi crebbero, ed Esaù divenne un uomo che sapeva cacciare, un uomo del campo, ma Giacobbe un uomo irriprovevole, che dimorava in tende. 28 E Isacco amava Esaù, perché significava cacciagione nella sua bocca, mentre Rebecca amava Giacobbe. 29 Una volta Giacobbe bolliva della minestra, quando Esaù venne dal campo ed era stanco. 30 Esaù disse dunque a Giacobbe: "Presto, ti prego, dammi un boccone del rosso, del rosso lì, poiché sono stanco!" Perciò gli fu posto il nome di Edom. 31 A ciò Giacobbe disse: "Vendimi, prima di tutto, il tuo diritto di primogenito!" 32 Ed Esaù continuò: "Ecco, sto semplicemente per morire, e di quale beneficio mi è una primogenitura?" 33 E Giacobbe aggiunse: "Giurami prima di tutto!" E gli giurava e vendeva il suo diritto di primogenito a Giacobbe. 34 E Giacobbe diede a Esaù pane e minestra di lenticchie, ed egli mangiava e beveva. Quindi si levò e se ne andò. Esaù disprezzò dunque la primogenitura. 26 Ora sorse una carestia nel paese, oltre alla prima carestia che era accaduta ai giorni di Abraamo, così che Isacco si diresse da Abimelec, re dei filistei, a Gherar. 2 Quindi Geova gli apparve e disse: "Non scendere in Egitto. Risiedi nel paese che io ti designo. 3 Risiedi come forestiero in questo paese, e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e al tuo seme darò tutti questi paesi, e certamente eseguirò la dichiarazione giurata che giurai ad Abraamo tuo padre: 4 'E certamente moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi; e per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno', 5 per il fatto che Abraamo ascoltò la mia voce e continuò a osservare i suoi obblighi verso di me, i miei comandi, i miei statuti e le mie leggi". 6 Isacco dimorava dunque a Gherar. 7 E gli uomini del luogo continuarono a domandare riguardo a sua moglie, ed egli diceva: "È mia sorella". Poiché aveva paura di dire: "Mia moglie", affinché, come egli disse, "gli uomini del luogo non mi uccidano a causa di Rebecca", perché essa era di aspetto attraente. 8 Avvenne dunque che mentre i suoi giorni là si prolungavano Abimelec, re dei filistei, guardava fuori della finestra e osservava, e c'era Isacco che si divertiva con Rebecca sua moglie. 9 Subito Abimelec chiamò Isacco e disse: "Ebbene, essa è senz'altro tua moglie! Perché dunque hai detto: 'È mia sorella'?" Allora Isacco gli disse: "L'ho detto per non morire a causa di lei". 10 Ma Abimelec continuò: "Che cos'è questo che ci hai fatto? Ancora un po' e certamente qualcuno del popolo sarebbe giaciuto con tua moglie, e avresti recato la colpa su di noi!" 11 Quindi Abimelec comandò a tutto il popolo, dicendo: "Chiunque tocchi quest'uomo e sua moglie sarà sicuramente messo a morte!" 12 Isacco cominciò poi a seminare in quel paese, e quell'anno raccoglieva fino a cento misure per una, giacché Geova lo benediceva. 13 Di conseguenza l'uomo divenne grande e andò sempre più progredendo e ingrandendosi finché divenne molto grande. 14 Ed ebbe greggi di pecore e mandrie di bovini e una grande servitù, tanto che i filistei lo invidiavano. 15 In quanto a tutti i pozzi che i servitori di suo padre avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre, questi i filistei li turarono e li riempivano di terra asciutta. 16 Infine Abimelec disse a Isacco: "Va via dal nostro vicinato, perché sei divenuto molto più forte di noi". 17 Isacco dunque se ne andò via di là e si accampò nella valle del torrente di Gherar e vi prese dimora. 18 E Isacco scavava di nuovo i pozzi d'acqua che avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre ma che i filistei avevano turato dopo la morte di Abraamo; e riprese a chiamarli con i loro nomi, secondo i nomi con i quali li aveva chiamati suo padre. 19 E i servitori di Isacco continuarono a scavare nella valle del torrente e vi trovarono quindi un pozzo d'acqua viva. 20 E i pastori di Gherar si misero a litigare con i pastori di Isacco, dicendo: "L'acqua è nostra!" Perciò diede al pozzo il nome di Esec, perché avevano conteso con lui. 21 E scavavano un altro pozzo, e si misero a litigare anche per questo. Perciò gli mise nome Sitna. 22 Poi andò via di là e scavò un altro pozzo, ma per esso non litigarono. Perciò gli mise nome Reobot e disse: "Perché ora Geova ci ha dato ampio spazio e ci ha resi fecondi sulla terra". 23 Di là salì quindi a Beer-Seba. 24 E Geova gli appariva quella notte e diceva: "Io sono l'Iddio di Abraamo tuo padre. Non temere, perché sono con te, e certamente ti benedirò e moltiplicherò il tuo seme a motivo di Abraamo mio servitore". 25 Pertanto edificò lì un altare e invocò il nome di Geova e vi piantò la sua tenda, e i servitori di Isacco vi scavarono un pozzo. 26 Abimelec venne poi a lui da Gherar con Auzat suo amico intimo e Ficol capo del suo esercito. 27 A ciò Isacco disse loro: "Perché siete venuti da me, visto che proprio voi mi avete odiato e mi avete mandato via dal vostro vicinato?" 28 A ciò dissero: "Abbiamo indubbiamente visto che Geova ha mostrato d'essere con te. Perciò abbiamo detto: 'Si faccia, ti preghiamo, un giuramento di obbligo fra noi, fra noi e te, e concludiamo un patto con te, 29 che non farai nulla di male verso di noi proprio come noi non ti abbiamo toccato e proprio come ti abbiamo fatto solo del bene in quanto ti abbiamo mandato via in pace. Tu sei ora il benedetto di Geova' ". 30 Quindi fece loro un banchetto e mangiarono e bevvero. 31 La mattina dopo si alzarono di buon'ora e si fecero l'un l'altro dichiarazioni giurate. Dopo ciò Isacco li mandò via ed essi partirono da lui in pace. 32 Ora avvenne quel giorno che i servitori di Isacco venivano e gli riferivano riguardo al pozzo che avevano scavato e gli dicevano: "Abbiamo trovato l'acqua!" 33 Perciò gli mise nome Siba. Per questo il nome della città è Beer-Seba, fino a questo giorno. 34 Ed Esaù giunse all'età di quarant'anni. Quindi prese in moglie Giuditta figlia di Beeri l'ittita e anche Basemat figlia di Elon l'ittita. 35 Ed esse furono fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca. 27 Ora avvenne che quando Isacco era vecchio e i suoi occhi erano troppo offuscati per vedere, chiamò Esaù suo figlio maggiore e gli disse: "Figlio mio!" al che egli disse a lui: "Eccomi!" 2 E proseguì, dicendo: "Ecco, ora, io sono divenuto vecchio. Non conosco il giorno della mia morte. 3 Così, adesso prendi, ti prego, i tuoi arnesi, la tua faretra e il tuo arco, ed esci nel campo e cacciami della selvaggina. 4 Quindi fammi un piatto gustoso come piace a me e portamelo e, ah, fammi mangiare, perché la mia anima ti benedica prima che io muoia". 5 Comunque, Rebecca ascoltava mentre Isacco parlava a Esaù suo figlio. Ed Esaù uscì nel campo per prendere della cacciagione e portarla. 6 E Rebecca disse a Giacobbe suo figlio: "Ecco, ho appena udito tuo padre parlare a tuo fratello Esaù, dicendo: 7 'Portami della cacciagione e fammi un piatto gustoso e, ah, fammi mangiare, perché ti benedica dinanzi a Geova prima della mia morte'. 8 E ora, figlio mio, ascolta la mia voce in ciò che ti comando. 9 Va, ti prego, al branco e prendimi di là due capretti buoni, perché io ne faccia un piatto gustoso per tuo padre come piace a lui. 10 Quindi tu lo devi portare a tuo padre ed egli lo deve mangiare, affinché ti benedica prima della sua morte". 11 E Giacobbe diceva a Rebecca sua madre: "Ma Esaù mio fratello è peloso e io sono di pelle liscia. 12 E se mio padre mi tasta? Quindi certamente diverrò ai suoi occhi come uno che schernisce, e certamente attirerò sopra di me una maledizione e non una benedizione". 13 A ciò sua madre gli disse: "La maledizione riservata a te ricada su di me, figlio mio. Solo ascolta la mia voce e va, prendime(li)". 14 Pertanto egli andò e (li) prese e (li) portò a sua madre, e sua madre fece un piatto gustoso come piaceva a suo padre. 15 Rebecca prese poi le vesti di Esaù suo figlio maggiore, le più desiderabili che erano presso di lei nella casa, e le fece indossare a Giacobbe suo figlio minore. 16 E gli mise le pelli dei capretti sulle mani e sulla parte senza peli del collo. 17 Quindi diede in mano a Giacobbe suo figlio il piatto gustoso e il pane che essa aveva fatto. 18 Egli venne dunque da suo padre e disse: "Padre mio!" al che disse: "Eccomi! Chi sei tu, figlio mio?" 19 E Giacobbe proseguì, dicendo a suo padre: "Sono Esaù tuo primogenito. Ho fatto proprio come mi hai parlato. Levati, ti prego. Mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, perché la tua anima mi benedica". 20 Allora Isacco disse a suo figlio: "Come mai hai fatto così presto a trovarla, figlio mio?" A sua volta disse: "Perché Geova, il tuo Dio, me l'ha fatta venire incontro". 21 Quindi Isacco disse a Giacobbe: "Accostati, ti prego, perché io ti tasti, figlio mio, per sapere se sei realmente mio figlio Esaù o no". 22 Giacobbe si accostò dunque a suo padre Isacco, ed egli lo tastava, dopo di che disse: "La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù". 23 E non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di Esaù suo fratello. Perciò lo benedisse. 24 Dopo ciò disse: "Tu sei realmente mio figlio Esaù?" al che disse: "Sono io". 25 Quindi disse: "Porgimela perché io mangi della cacciagione di mio figlio, affinché la mia anima ti benedica". Allora gliela porse ed egli mangiava, e gli portò del vino e beveva. 26 Quindi Isacco suo padre gli disse: "Accostati, ti prego, e baciami, figlio mio". 27 Si accostò dunque e lo baciò, e poté sentire l'odore delle sue vesti. E lo benediceva, dicendo: "Vedi, l'odore di mio figlio è come l'odore del campo che Geova ha benedetto. 28 E il (vero) Dio ti dia le rugiade dei cieli e i fertili suoli della terra e abbondanza di grano e vino nuovo. 29 Ti servano i popoli e si inchinino davanti a te i gruppi nazionali. Divieni padrone sui tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia ciascuno di quelli che ti maledicono e benedetto sia ciascuno di quelli che ti benedicono". 30 Ora avvenne subito dopo che Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe, sì, in realtà avvenne quando Giacobbe era appena uscito d'innanzi alla faccia di Isacco suo padre, che Esaù suo fratello tornò dalla sua caccia. 31 E anche lui si mise a fare un piatto gustoso. Quindi lo portò a suo padre e disse a suo padre: "Si levi mio padre e mangi della cacciagione di suo figlio, perché la tua anima mi benedica". 32 A ciò Isacco suo padre gli disse: "Chi sei tu?" al che disse: "Sono tuo figlio, il tuo primogenito, Esaù". 33 E Isacco era scosso da gran tremore in misura estrema, e quindi disse: "Chi, dunque, ha cacciato della cacciagione e me l'ha portata, così che ho mangiato di ogni cosa prima che tu venissi e l'ho benedetto? E benedetto diverrà!" 34 Udendo le parole di suo padre, Esaù gridava in maniera estremamente alta e amara e diceva a suo padre: "Benedici me, sì, anche me, padre mio!" 35 Ma egli proseguì, dicendo: "Tuo fratello è venuto con l'inganno per ottenere la benedizione riservata a te". 36 A ciò disse: "Non è per questo che si chiama col nome di Giacobbe, in quanto mi avrebbe soppiantato queste due volte? Ha già preso la mia primogenitura, ed ecco, questa volta ha preso la mia benedizione!" Quindi aggiunse: "Non hai riservato una benedizione per me?" 37 Ma rispondendo a Esaù, Isacco continuò: "Ecco, l'ho costituito padrone su di te, e gli ho dato tutti i suoi fratelli come servitori, e ho concesso a suo sostegno grano e vino nuovo, e dov'è alcuna cosa che io possa fare per te, figlio mio?" 38 Quindi Esaù disse a suo padre: "Hai una sola benedizione, padre mio? Benedici me, sì, anche me, padre mio!" A ciò Esaù alzò la voce e proruppe in lacrime. 39 Allora, rispondendo, Isacco suo padre gli disse: "Ecco, la tua dimora si troverà lontano dai fertili suoli della terra, e lontano dalla rugiada dei cieli di sopra. 40 E vivrai della tua spada, e servirai tuo fratello. Ma certamente accadrà che, quando diverrai irrequieto, in realtà scuoterai il suo giogo dal tuo collo". 41 Comunque, Esaù nutriva animosità verso Giacobbe a causa della benedizione con la quale suo padre l'aveva benedetto, ed Esaù diceva in cuor suo: "I giorni del periodo di lutto per mio padre si avvicinano. Dopo ciò ucciderò Giacobbe mio fratello". 42 Quando le parole di Esaù suo figlio maggiore furono riferite a Rebecca, essa mandò subito a chiamare Giacobbe suo figlio minore e gli disse: "Ecco, Esaù tuo fratello si conforta all'idea di ucciderti. 43 Ora, dunque, figlio mio, ascolta la mia voce e levati, fuggi da Labano mio fratello ad Haran. 44 E devi dimorare con lui per alcuni giorni finché il furore di tuo fratello non si calmi, 45 finché l'ira di tuo fratello si allontani da te ed egli dimentichi ciò che gli hai fatto. E certamente manderò a prenderti di là. Perché dovrei anche essere privata di tutt'e due voi in un solo giorno?" 46 Dopo ciò Rebecca diceva a Isacco: "Aborro questa mia vita a causa delle figlie di Het. Se Giacobbe prende moglie dalle figlie di Het come queste dalle figlie del paese, a che mi giova la vita?" 28 Di conseguenza Isacco chiamò Giacobbe e lo benedisse e gli comandò, dicendogli: "Non devi prendere moglie dalle figlie di Canaan. 2 Levati, va in Paddan-Aram nella casa di Betuel padre di tua madre, e di là prenditi moglie dalle figlie di Labano fratello di tua madre. 3 E Dio Onnipotente ti benedirà e ti renderà fecondo e ti moltiplicherà, e certamente diverrai una congregazione di popoli. 4 E darà a te la benedizione di Abraamo, a te e al tuo seme con te, perché tu prenda possesso del paese delle tue residenze come forestiero, che Dio ha dato ad Abraamo". 5 Isacco mandò dunque via Giacobbe, ed egli partì per Paddan-Aram, verso Labano figlio di Betuel il siro, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe ed Esaù. 6 Quando Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Paddan-Aram a prendersi moglie di là, e che quando l'aveva benedetto gli aveva imposto comando, dicendo: "Non prendere moglie dalle figlie di Canaan"; 7 e che Giacobbe ubbidiva a suo padre e a sua madre e andava in Paddan-Aram; 8 allora Esaù vide che le figlie di Canaan dispiacevano agli occhi di Isacco suo padre. 9 Perciò Esaù andò da Ismaele e prese in moglie Maalat figlia di Ismaele figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot, oltre alle sue altre mogli. 10 E Giacobbe continuò il suo cammino da Beer-Seba e andava ad Haran. 11 A suo tempo giunse in un luogo e si accinse a passarvi la notte perché il sole era tramontato. Prese dunque una delle pietre del luogo e se la pose a sostegno della testa e si mise a giacere in quel luogo. 12 E sognava, ed ecco, sulla terra era poggiata una scala e la sua cima giungeva fino ai cieli; ed ecco, su di essa salivano e scendevano gli angeli di Dio. 13 Ed ecco, al di sopra di essa stava Geova, e diceva: "Io sono Geova l'Iddio di Abraamo tuo padre e l'Iddio di Isacco. La terra sulla quale giaci la darò a te e al tuo seme. 14 E certamente il tuo seme diverrà come i granelli di polvere della terra, e certamente ti estenderai all'occidente e all'oriente e al settentrione e al meridione, e per mezzo di te e per mezzo del tuo seme tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno. 15 Ed ecco, io sono con te e certamente ti custodirò in tutta la via per la quale andrai e certamente ti farò tornare in questo suolo, perché non ti lascerò finché non avrò realmente fatto ciò che ti ho proferito". 16 Quindi Giacobbe si svegliò dal suo sonno e disse: "Veramente Geova è in questo luogo e io stesso non lo sapevo". 17 Ed ebbe timore e aggiunse: "Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio e questa è la porta dei cieli". 18 E Giacobbe si alzò la mattina di buon'ora e prese la pietra che era lì a sostegno della sua testa e la eresse come una colonna e in cima ad essa versò olio. 19 Inoltre, mise a quel luogo il nome di Betel; ma il nome della città era precedentemente Luz. 20 E Giacobbe faceva un voto, dicendo: "Se Dio sarà con me e certamente mi custodirà in questa via per la quale vado e certamente mi darà pane da mangiare e vesti da indossare 21 e certamente tornerò in pace alla casa di mio padre, Geova avrà mostrato d'essere il mio Dio. 22 E questa pietra che ho eretto come colonna diverrà una casa di Dio, e in quanto a ogni cosa che mi darai te ne darò immancabilmente la decima (parte)". 29 Dopo ciò Giacobbe si mise in cammino e viaggiava verso il paese degli orientali. 2 Ora guardò, ed ecco, c'era un pozzo nel campo, ed ecco, là vicino giacevano tre branchi di pecore, perché a quel pozzo avevano l'usanza di abbeverare i branchi; e sopra la bocca del pozzo c'era una grande pietra. 3 Quando vi si erano raccolti tutti i branchi, rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeveravano i greggi, dopo di che rimettevano la pietra a posto, sopra la bocca del pozzo. 4 Giacobbe disse dunque loro: "Fratelli miei, di quale luogo siete?" al che dissero: "Siamo di Haran". 5 Quindi disse loro: "Conoscete Labano il nipote di Nahor?" al che dissero: "Lo conosciamo". 6 A ciò disse loro: "Sta bene?" A loro volta dissero: "Sta bene. Ed ecco Rachele sua figlia che viene con le pecore!" 7 Ed egli proseguì, dicendo: "Ebbene, è ancora pieno giorno. Non è il tempo di raccogliere il bestiame. Abbeverate le pecore, quindi andate a pascerle". 8 A ciò dissero: "Non ci è permesso di far ciò finché tutti i branchi non siano raccolti e realmente non si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo. Quindi dobbiamo abbeverare le pecore". 9 Mentre parlava ancora con loro, Rachele venne con le pecore che appartenevano a suo padre, poiché essa era pastora. 10 E avvenne che quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano fratello di sua madre e le pecore di Labano fratello di sua madre, Giacobbe immediatamente si accostò e rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e abbeverò le pecore di Labano fratello di sua madre. 11 Quindi Giacobbe baciò Rachele e alzò la sua voce e proruppe in lacrime. 12 E Giacobbe dichiarava a Rachele che egli era fratello di suo padre e che era figlio di Rebecca. Ed essa corse a riferirlo a suo padre. 13 Ora avvenne che appena Labano udì la notizia di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro. Quindi lo abbracciò e lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli narrava a Labano tutte queste cose. 14 Poi Labano gli disse: "Tu sei in realtà mio osso e mia carne". Egli dimorò dunque con lui per un mese intero. 15 Dopo ciò Labano disse a Giacobbe: "Sei tu mio fratello, e devi servirmi per nulla? Dichiarami: Quale dev'essere il tuo salario?" 16 Ora Labano aveva due figlie. Il nome della maggiore era Lea e il nome della minore Rachele. 17 Ma gli occhi di Lea non brillavano, mentre Rachele era divenuta bella di forme e bella di viso. 18 E Giacobbe era innamorato di Rachele. Così disse: "Sono disposto a servirti sette anni per Rachele tua figlia minore". 19 A ciò Labano disse: "È meglio che io la dia a te che a un altro uomo. Continua a dimorare con me". 20 E Giacobbe serviva sette anni per Rachele, ma agli occhi suoi furono come alcuni giorni a motivo del suo amore per lei. 21 Quindi Giacobbe disse a Labano: "Dammi mia moglie, perché i miei giorni sono compiuti, e fammi avere relazione con lei". 22 Allora Labano raccolse tutti gli uomini del luogo e fece un banchetto. 23 Ma accadde che la sera prese Lea sua figlia e gliela condusse perché avesse relazione con lei. 24 Inoltre, Labano diede la sua serva Zilpa per serva a sua figlia Lea. 25 La mattina risultò dunque che, ecco, era Lea! Di conseguenza egli disse a Labano: "Che cos'è questo che mi hai fatto? Non ti ho servito io per Rachele? Perché mi hai dunque imbrogliato?" 26 A ciò Labano disse: "Nel nostro luogo non c'è l'usanza di far questo, di dare la minore prima della primogenita. 27 Celebra pienamente la settimana di questa. Poi certamente ti sarà data anche quest'altra per il servizio che mi puoi prestare per altri sette anni". 28 Pertanto Giacobbe fece così e celebrò pienamente la settimana di questa donna, dopo di che gli diede in moglie Rachele sua figlia. 29 Inoltre, Labano diede la sua serva Bila per serva a Rachele sua figlia. 30 Quindi egli ebbe relazione anche con Rachele e anche espresse amore a Rachele più che a Lea, e lo servì per altri sette anni. 31 Quando Geova vide che Lea era odiata, le aprì il seno, ma Rachele era sterile. 32 E Lea rimase incinta e partorì un figlio e gli mise quindi nome Ruben, poiché disse: "Perché Geova ha guardato la mia sventura, in quanto ora mio marito comincerà ad amarmi". 33 E rimase incinta di nuovo e partorì un figlio e quindi disse: "Perché Geova ha ascoltato, in quanto ero odiata ed egli mi ha dato anche questo". Perciò gli mise nome Simeone. 34 E rimase incinta ancora una volta e partorì un figlio e quindi disse: "Ora, questa volta, mio marito si unirà a me, perché gli ho partorito tre figli". Perciò gli mise nome Levi. 35 E rimase di nuovo incinta e partorì un figlio e quindi disse: "Questa volta loderò Geova". Perciò gli mise nome Giuda. Dopo ciò smise di partorire. 30 Quando Rachele vide che non aveva partorito figli a Giacobbe, Rachele divenne gelosa di sua sorella e diceva a Giacobbe: "Dammi dei figli, altrimenti sarò una donna morta". 2 A ciò l'ira di Giacobbe si accese contro Rachele e disse: "Sono io in luogo di Dio, che ha trattenuto da te il frutto del ventre?" 3 Essa dunque disse: "Ecco la mia schiava Bila. Abbi relazione con lei, perché partorisca sulle mie ginocchia e io, anch'io, abbia figli da lei". 4 Allora gli diede in moglie Bila sua serva, e Giacobbe ebbe relazione con lei. 5 E Bila rimase incinta e a suo tempo partorì a Giacobbe un figlio. 6 Quindi Rachele disse: "Dio ha agito da mio giudice e ha anche ascoltato la mia voce, così che mi ha dato un figlio". Perciò gli mise nome Dan. 7 E Bila, serva di Rachele, rimase incinta di nuovo e a suo tempo partorì un secondo figlio a Giacobbe. 8 Quindi Rachele disse: "Con strenue lotte ho lottato con mia sorella. Ho anche vinto!" Gli mise dunque nome Neftali. 9 Quando Lea vide che aveva smesso di partorire, prendeva Zilpa sua serva e la dava a Giacobbe in moglie. 10 A suo tempo Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un figlio. 11 Quindi Lea disse: "Con buona fortuna!" Gli mise dunque nome Gad. 12 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì un secondo figlio a Giacobbe. 13 Quindi Lea disse: "Con mia felicità! Poiché le figlie certamente mi dichiareranno felice". Gli mise dunque nome Aser. 14 Ora Ruben camminava nel campo ai giorni della mietitura del frumento e trovò delle mandragole. Le portò dunque a Lea sua madre. Quindi Rachele disse a Lea: "Dammi, ti prego, delle mandragole di tuo figlio". 15 A ciò essa le disse: "È questo poca cosa, l'aver preso mio marito, che ora prendi anche le mandragole di mio figlio?" Così Rachele disse: "Per tale ragione egli giacerà con te questa notte in cambio delle mandragole di tuo figlio". 16 Quando Giacobbe veniva dal campo la sera, Lea gli uscì incontro e allora disse: "È con me che avrai relazione, perché ti ho completamente assoldato con le mandragole di mio figlio". Pertanto giacque con lei quella notte. 17 E Dio ascoltò Lea e la esaudì ed essa rimase incinta e a suo tempo partorì a Giacobbe un quinto figlio. 18 Quindi Lea disse: "Dio mi ha dato il compenso di un salariato, perché ho dato la mia serva a mio marito". Gli mise dunque nome Issacar. 19 E Lea rimase incinta di nuovo e a suo tempo partorì un sesto figlio a Giacobbe. 20 Quindi Lea disse: "Dio ha dotato me, sì, me, di una buona dote. Finalmente mio marito mi tollererà, perché gli ho partorito sei figli". Gli mise dunque nome Zabulon. 21 E poi partorì una figlia e le mise nome Dina. 22 Infine Dio si ricordò di Rachele, e Dio l'ascoltò e la esaudì in quanto le aprì il seno. 23 Ed essa rimase incinta e partorì un figlio. Quindi disse: "Dio ha tolto il mio biasimo!" 24 Gli mise dunque nome Giuseppe, dicendo: "Geova mi aggiunge un altro figlio". 25 E avvenne che quando Rachele aveva partorito Giuseppe, Giacobbe immediatamente disse a Labano: "Mandami via perché me ne vada al mio luogo e al mio paese. 26 Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito, perché me ne vada; poiché tu stesso devi sapere il servizio che ti ho prestato". 27 Quindi Labano gli disse: "Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, ho inteso i presagi nel senso che Geova mi benedice a motivo tuo". 28 E aggiunse: "Fissami il tuo salario e io lo darò". 29 Egli dunque gli disse: "Tu stesso devi sapere come ti ho servito e com'è stato il tuo bestiame con me; 30 che realmente era poco ciò che avevi prima della mia venuta, e si è esteso a una moltitudine, in quanto Geova ti ha benedetto da che venni io. Or dunque, quando farò qualcosa anche per la mia propria casa?" 31 Quindi egli disse: "Che ti darò?" E Giacobbe proseguì, dicendo: "Non mi darai proprio nulla! Se farai questa cosa per me, riprenderò a pascere il tuo gregge. Continuerò a custodirlo. 32 Oggi passerò certamente fra tutto il tuo gregge. Tu metti da parte di là ogni pecora variegata e macchiata, e ogni pecora di colore marrone scuro fra i giovani montoni e quelle macchiate e variegate fra le capre. Tale dev'essere da ora in poi il mio salario. 33 E il mio retto agire dovrà rispondere per me in qualunque giorno futuro tu venga a esaminare il mio salario; ognuno che non sarà variegato e macchiato fra le capre e di colore marrone scuro fra i giovani montoni sarà qualcosa di rubato se sarà presso di me". 34 A ciò Labano disse: "Ecco, questo è eccellente! Sia secondo la tua parola". 35 Quindi in quel giorno mise da parte i capri striati e macchiati e tutte le capre variegate e macchiate, ognuno in cui era del bianco e ognuno che era di colore marrone scuro fra i giovani montoni, ma li diede nelle mani dei suoi figli. 36 Dopo ciò pose una distanza di tre giorni di viaggio fra sé e Giacobbe, e Giacobbe pasceva il rimanente dei greggi di Labano. 37 Quindi Giacobbe prese per suo uso bastoni ancora umidi di storace e di mandorlo e di platano e vi scortecciò delle macchie bianche mettendo allo scoperto il bianco che era sui bastoni. 38 Infine i bastoni che aveva scortecciato li pose davanti al gregge, nei canali, negli abbeveratoi dell'acqua, dove i greggi venivano a bere, perché entrassero in calore davanti ad essi quando venivano a bere. 39 Di conseguenza i greggi entravano in calore davanti ai bastoni, e i greggi producevano quelli striati, variegati e macchiati. 40 E Giacobbe separò i giovani montoni e quindi volse le facce dei greggi verso quelli striati e tutti quelli di colore marrone scuro fra i greggi di Labano. Mise quindi i suoi propri branchi a sé e non li mise presso i greggi di Labano. 41 E sempre avveniva che quando i greggi robusti entravano in calore, Giacobbe metteva i bastoni nei canali davanti agli occhi dei greggi, perché entrassero in calore presso i bastoni. 42 Ma quando i greggi mostravano debolezza non ce li metteva. Così i deboli erano sempre di Labano, ma i robusti di Giacobbe. 43 E l'uomo continuò a crescere sempre più, e aveva grandi greggi e serve e servi e cammelli e asini. 31 A suo tempo egli udì le parole dei figli di Labano, che dicevano: "Giacobbe ha preso tutto ciò che apparteneva a nostro padre; e da ciò che apparteneva a nostro padre ha ammassato tutta questa ricchezza". 2 Quando Giacobbe guardava la faccia di Labano, ecco, non era con lui come in precedenza. 3 Infine Geova disse a Giacobbe: "Torna al paese dei tuoi padri e ai tuoi parenti, e io sarò con te". 4 Quindi Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea (perché venissero) dal campo al suo gregge, 5 e disse loro: "Vedo la faccia di vostro padre, che non è più verso di me come in precedenza; ma l'Iddio di mio padre ha mostrato d'essere con me. 6 E voi stesse certamente sapete che ho servito vostro padre con tutto il mio potere. 7 E vostro padre si è fatto beffe di me e ha cambiato il mio salario dieci volte, ma Dio non gli ha permesso di danneggiarmi. 8 Se da una parte diceva: 'I variegati diverranno il tuo salario', l'intero gregge produceva quelli variegati; ma se d'altra parte diceva: 'Gli striati diverranno il tuo salario', l'intero gregge produceva quelli striati. 9 Dio toglieva dunque il bestiame di vostro padre e lo dava a me. 10 Alla fine avvenne che al tempo in cui il gregge entrava in calore alzai gli occhi e vidi in sogno uno spettacolo, ed ecco, i capri che montavano il gregge erano striati, variegati e macchiati. 11 Quindi l'angelo del (vero) Dio mi disse nel sogno: 'Giacobbe!' al che dissi: 'Eccomi'. 12 Ed egli continuò: 'Alza gli occhi, suvvia, e vedi che tutti i capri che montano il gregge sono striati, variegati e macchiati, poiché ho visto tutto quello che ti fa Labano. 13 Io sono il (vero) Dio di Betel, dove ungesti una colonna e dove mi facesti un voto. Ora levati, esci da questo paese e torna nel paese della tua nascita' ". 14 A ciò Rachele e Lea risposero e gli dissero: "C'è più una parte di eredità per noi nella casa di nostro padre? 15 Non siamo realmente considerate come straniere per lui da che ci ha vendute, tanto che continua a mangiare perfino dal denaro dato per noi? 16 Poiché tutte le ricchezze che Dio ha tolto a nostro padre sono nostre e dei nostri figli. Or dunque fa tutto ciò che Dio ti ha detto". 17 Quindi Giacobbe si levò e mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli; 18 e conduceva tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva accumulato, il bestiame del suo acquisto che aveva accumulato in Paddan-Aram, per andare da Isacco suo padre nel paese di Canaan. 19 Ora Labano era andato a tosare le sue pecore. Nel frattempo Rachele rubò i terafim che appartenevano a suo padre. 20 Giacobbe ingannò dunque Labano il siro, perché non gli aveva fatto sapere che se ne fuggiva. 21 E fuggiva e, levatosi, passava il Fiume, lui e tutto ciò che aveva. Dopo ciò volse la faccia verso la regione montagnosa di Galaad. 22 Più tardi, il terzo giorno, fu riferito a Labano che Giacobbe era fuggito. 23 Allora prese con sé i suoi fratelli e lo inseguì per la distanza di sette giorni di viaggio e lo raggiunse nella regione montagnosa di Galaad. 24 Quindi Dio venne da Labano il siro in sogno di notte e gli disse: "Guardati dall'andare a parlare con Giacobbe in bene o in male". 25 Labano si avvicinò dunque a Giacobbe, allorché Giacobbe aveva piantato la sua tenda sul monte e Labano aveva fatto accampare i suoi fratelli nella regione montagnosa di Galaad. 26 Quindi Labano disse a Giacobbe: "Che hai fatto, in quanto sei ricorso all'inganno contro di me e hai condotto via le mie figlie come prigioniere prese mediante la spada? 27 Perché dovevi fuggire segretamente e ingannarmi e non farmelo sapere, affinché io ti mandassi via con allegrezza e cantici, con tamburello e arpa? 28 E non mi hai dato la possibilità di baciare i miei figli e le mie figlie. Ora hai agito stoltamente. 29 È in potere della mia mano farvi danno, ma l'Iddio di vostro padre mi parlò la notte scorsa, dicendo: 'Guardati dal parlare con Giacobbe in bene o in male'. 30 Ora mentre in effetti te ne sei andato perché desideravi ardentemente la casa di tuo padre, perché, comunque, hai rubato i miei dèi?" 31 In risposta Giacobbe proseguì, dicendo a Labano: "Perché avevo timore. Poiché dissi fra me: 'Mi potresti togliere con la forza le tue figlie'. 32 Chiunque sia colui presso il quale troverai i tuoi dèi, non viva. Davanti ai nostri fratelli, esamina ciò che è presso di me e prendite(li)". Ma Giacobbe non sapeva che Rachele li aveva rubati. 33 Labano entrò dunque nella tenda di Giacobbe e nella tenda di Lea e nella tenda delle due schiave, ma non (li) trovò. Infine uscì dalla tenda di Lea ed entrò nella tenda di Rachele. 34 Ora Rachele aveva preso i terafim, e li aveva messi nel cesto della sella da donna del cammello e vi sedeva sopra. Labano frugò dunque in tutta la tenda, ma non (li) trovò. 35 Quindi essa disse a suo padre: "Non si accendano d'ira gli occhi del mio signore, perché non mi posso levare davanti a te, poiché ho la consueta cosa delle donne". Egli continuò dunque a cercare attentamente, ma non trovò i terafim. 36 E Giacobbe si adirò e litigava con Labano, e rispondendo, Giacobbe diceva a Labano: "Qual è la rivolta da parte mia, quale il mio peccato, per cui mi hai inseguito con ardore? 37 Ora che hai frugato in tutta la mia roba, cosa hai trovato di tutta la roba della tua casa? Mettilo qui, davanti ai miei fratelli e ai tuoi fratelli, e decidano essi fra noi due. 38 Questi vent'anni sono stato con te. Le tue pecore e le tue capre non hanno abortito, e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. 39 Non ti ho portato alcun animale sbranato. Ne subivo io la perdita. Se uno era rubato di giorno o era rubato di notte, lo richiedevi dalla mia mano. 40 La mia esperienza è stata che di giorno mi consumava il caldo e di notte il freddo, e il sonno fuggiva dai miei occhi. 41 Sono stato vent'anni nella tua casa. Ti ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge, e cambiavi il mio salario dieci volte. 42 Se l'Iddio di mio padre, l'Iddio di Abraamo e il Terrore di Isacco, non si fosse mostrato dalla mia parte, ora mi avresti mandato via a mani vuote. Dio ha visto la mia sventura e la fatica delle mie mani, e così la notte scorsa ti riprese". 43 Quindi Labano rispose a Giacobbe e disse: "Le figlie sono mie figlie e i figli miei figli e il gregge mio gregge, e tutto ciò che vedi è mio e delle mie figlie. Che posso fare oggi contro queste o contro i loro figli che esse hanno partorito? 44 E ora vieni, concludiamo un patto, io e te, e deve servire da testimone fra me e te". 45 Pertanto Giacobbe prese una pietra e la rizzò come una colonna. 46 Quindi Giacobbe disse ai suoi fratelli: "Raccogliete delle pietre!" E prendevano delle pietre e facevano un mucchio. Poi mangiarono là sul mucchio. 47 E Labano lo chiamava Iegar-Saaduta, ma Giacobbe lo chiamò Galeed. 48 E Labano diceva: "Questo mucchio è oggi un testimone fra me e te". Perciò gli mise nome Galeed, 49 e La Torre di Guardia, perché disse: "Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere l'un l'altro. 50 Se affliggi le mie figlie e se prendi mogli oltre alle mie figlie, non c'è nessun uomo con noi. Vedi, Dio è testimone fra me e te". 51 E Labano proseguì, dicendo a Giacobbe: "Qui è questo mucchio e qui è la colonna che io ho eretto fra me e te. 52 Questo mucchio è testimone, e la colonna è qualcosa che rende testimonianza, che io certamente non passerò questo mucchio contro di te e che tu non passerai questo mucchio e questa colonna contro di me per (fare) danno. 53 L'iddio di Abraamo e l'iddio di Nahor, l'iddio del loro padre giudichi fra noi". Ma Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco. 54 Dopo ciò Giacobbe sacrificò un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare pane. Pertanto mangiarono pane e passarono la notte sul monte. 55 Comunque, Labano si alzò la mattina di buon'ora e baciò i suoi figli e le sue figlie e li benedisse. Quindi Labano si avviò per tornare al suo proprio luogo. 32 E in quanto a Giacobbe, si avviò, e ora gli vennero incontro gli angeli di Dio. 2 Giacobbe, quando li vide, immediatamente disse: "Questo è l'accampamento di Dio!" Perciò diede a quel luogo il nome di Maanaim. 3 Quindi Giacobbe mandò davanti a sé dei messaggeri ad Esaù suo fratello nel paese di Seir, il campo di Edom, 4 e comandò loro, dicendo: "Direte questo al mio signore, a Esaù: 'Il tuo servitore Giacobbe ha detto questo: "Ho risieduto presso Labano come forestiero e ci sono restato per lungo tempo fino ad ora. 5 E ho tori e asini, pecore, e servi e serve, e mando a informarne il mio signore, per trovare favore ai tuoi occhi" ' ". 6 A suo tempo i messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo andati da tuo fratello Esaù, ed egli pure ti sta venendo incontro, e quattrocento uomini con lui". 7 E Giacobbe ebbe molto timore e divenne ansioso. Divise dunque la gente che era con lui, e i greggi e i bovini e i cammelli in due campi, 8 e disse: "Se Esaù viene contro un campo e l'assale, certamente il campo che rimane potrà scampare". 9 Dopo ciò Giacobbe disse: "O Dio di mio padre Abraamo e Dio di mio padre Isacco, o Geova, che mi dici: 'Torna nel tuo paese e dai tuoi parenti e senz'altro ti tratterò bene', 10 non sono degno di tutte le amorevoli benignità e di tutta la fedeltà che hai esercitato verso il tuo servitore, poiché passai questo Giordano col mio bastone soltanto e ora sono divenuto due campi. 11 Liberami, ti prego, dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché ho timore di lui, che venga e certamente mi assalga, madre e figli insieme. 12 E tu, tu hai detto: 'Senza dubbio ti tratterò bene e certamente costituirò il tuo seme come i granelli di sabbia del mare, che non si possono contare per la moltitudine' ". 13 E trascorse lì quella notte. E da ciò che gli venne in mano prendeva un dono per Esaù suo fratello: 14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 15 trenta cammelle che allattavano e i loro piccoli, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci asini adulti. 16 Quindi consegnò ai suoi servitori un branco dopo l'altro separatamente e disse ripetute volte ai suoi servitori: "Passate davanti a me, e dovete porre un intervallo tra branco e branco". 17 Inoltre comandò al primo, dicendo: "Nel caso che Esaù mio fratello ti incontri e ti domandi, dicendo: 'A chi appartieni, e dove vai e a chi appartengono questi davanti a te?' 18 quindi devi dire: 'Al tuo servitore, a Giacobbe. È un dono, mandato al mio signore, a Esaù, ed ecco, egli stesso è anche dietro di noi' ". 19 E continuò a comandare anche al secondo, anche al terzo, anche a tutti quelli che seguivano i branchi, dicendo: "Secondo questa parola dovete parlare a Esaù quando lo incontrerete. 20 E dovete anche dire: 'Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro di noi' ". Poiché diceva fra sé: "Lo placherò col dono che va davanti a me, e poi vedrò la sua faccia. Forse mi farà una benevola accoglienza". 21 Il dono passò dunque davanti a lui, ma egli stesso trascorse quella notte nell'accampamento. 22 Più tardi, quella notte, si levò e prese le sue due mogli e le sue due serve e i suoi undici figlioli e passò il guado dello Iabboc. 23 Così li prese e li fece passare al di là della valle del torrente, e fece passare al di là ciò che aveva. 24 Infine Giacobbe fu lasciato solo. Quindi un uomo veniva alle prese con lui fino a che ascese l'aurora. 25 Quando vide che non aveva prevalso su di lui, gli toccò la cavità della giuntura della coscia; e la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe si slogò, mentre era alle prese con lui. 26 Dopo ciò disse: "Lasciami andare, perché è ascesa l'aurora". A ciò egli disse: "Non ti lascerò andare se prima non mi benedici". 27 Allora gli disse: "Qual è il tuo nome?" al che disse: "Giacobbe". 28 Quindi disse: "Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, poiché hai conteso con Dio e con gli uomini tanto che alla fine hai prevalso". 29 A sua volta Giacobbe domandò e disse: "Dichiarami, ti prego, il tuo nome". Comunque, egli disse: "Perché domandi il mio nome?" E lì lo benedisse. 30 Perciò Giacobbe diede al luogo il nome di Peniel, perché, come egli disse: "Ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia anima è stata liberata". 31 E il sole cominciò a rifulgere su di lui appena passò vicino a Penuel, ma zoppicava sulla coscia. 32 È per questo che i figli d'Israele non sono abituati a mangiare il tendine del nervo della coscia, che è sulla cavità della giuntura della coscia, fino a questo giorno, perché egli toccò la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe presso il tendine del nervo della coscia. 33 A suo tempo Giacobbe alzò gli occhi e guardò, ed ecco, veniva Esaù e con lui quattrocento uomini. Di conseguenza divise i figli tra Lea e Rachele e le due serve, 2 e mise le serve e i loro figli per primi e Lea e i suoi figli dopo di loro e dietro a loro Rachele e Giuseppe. 3 Ed egli stesso passò davanti a loro e si inchinava a terra sette volte finché si accostò a suo fratello. 4 Ed Esaù gli corse incontro, e lo abbracciava e gli si gettava al collo e lo baciava, e proruppero in lacrime. 5 Quindi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: "Chi sono questi con te?" al che egli disse: "I figli con cui Dio ha favorito il tuo servitore". 6 Allora vennero avanti le serve, esse e i loro figli, e si inchinarono, 7 e venne avanti anche Lea, e i suoi figli, e si inchinarono, e poi si fece avanti Giuseppe, e Rachele, e si inchinarono. 8 Ora egli disse: "Che intendi con tutto questo campo di viaggiatori che ho incontrato?" A ciò disse: "Per trovare favore agli occhi del mio signore". 9 Quindi Esaù disse: "Ho moltissimo, fratello mio. Resti a te ciò che è tuo". 10 Comunque, Giacobbe disse: "No, ti prego. Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, devi prendere il mio dono dalla mia mano, perché conforme allo scopo d'esso ho visto la tua faccia come se vedessi la faccia di Dio in quanto mi hai ricevuto con piacere. 11 Prendi, ti prego, il dono recante la mia benedizione che ti è stato portato, perché Dio mi ha favorito e perché ho ogni cosa". E continuò a sollecitarlo, tanto che lo prese. 12 Poi disse: "Partiamo e andiamocene, e fammi andare davanti a te". 13 Ma egli gli disse: "Il mio signore si rende conto che i fanciulli sono delicati e che sono a mio carico pecore e bovini che allattano, e se li spingessero troppo in fretta per un solo giorno, l'intero gregge certamente morirebbe. 14 Passi il mio signore, ti prego, davanti al suo servitore, ma mi sia concesso di continuare il viaggio a mio agio secondo il passo del bestiame che è davanti a me e secondo il passo dei fanciulli finché io venga dal mio signore in Seir". 15 A ciò Esaù disse: "Ti prego, fammi mettere a tua disposizione della gente che è con me". Allora egli disse: "Perché questo? Fammi trovare favore agli occhi del mio signore". 16 Quel giorno Esaù tornò dunque per la sua via verso Seir. 17 E Giacobbe partì per Succot, e si edificava una casa e per il suo bestiame fece delle capanne. Perciò diede al luogo il nome di Succot. 18 A suo tempo Giacobbe giunse sano e salvo nella città di Sichem, che è nel paese di Canaan, mentre veniva da Paddan-Aram; e pose il campo di fronte alla città. 19 Quindi acquistò dalla mano dei figli di Emor padre di Sichem, per cento pezzi di denaro, un tratto del campo dove aveva piantato la sua tenda. 20 Dopo ciò vi eresse un altare e lo chiamò Dio l'Iddio d'Israele. 34 Ora Dina figlia di Lea, che essa aveva partorito a Giacobbe, era solita uscire per vedere le figlie del paese. 2 E Sichem figlio di Emor l'ivveo, un capo principale del paese, la vedeva, e quindi la prese e giacque con lei e la violentò. 3 E la sua anima si stringeva a Dina figlia di Giacobbe, e si innamorò della giovane e parlava alla giovane in maniera persuasiva. 4 Infine Sichem disse a Emor suo padre: "Prendimi questa ragazza per moglie". 5 E Giacobbe udì che egli aveva contaminato Dina sua figlia. E avvenne che i suoi figli erano con il suo bestiame nel campo; e Giacobbe tacque fino al loro arrivo. 6 Poi Emor, padre di Sichem, andò da Giacobbe per parlargli. 7 E i figli di Giacobbe vennero dal campo appena lo udirono; e gli uomini furono feriti nei loro sentimenti e si adirarono molto, perché egli aveva commesso una vergognosa follia contro Israele giacendo con la figlia di Giacobbe, mentre non si doveva fare nulla di simile. 8 Ed Emor parlava loro, dicendo: "In quanto a Sichem mio figlio, la sua anima è legata a vostra figlia. Dategliela in moglie, vi prego, 9 e formate alleanze matrimoniali con noi. Dovete dare a noi le vostre figlie e dovete prendere le nostre figlie per voi. 10 E voi potrete dimorare con noi e il paese sarà a vostra disposizione. Dimoratevi e negoziatevi e stabilitevi in esso". 11 Quindi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: "Fatemi trovare favore ai vostri occhi e qualunque cosa mi direte la darò. 12 Aumentate moltissimo il denaro matrimoniale e il dono impostomi, e sono disposto a dare secondo ciò che direte; solo datemi la giovane in moglie". 13 E i figli di Giacobbe rispondevano a Sichem e a Emor suo padre con inganno e parlavano così perché egli aveva contaminato Dina loro sorella. 14 E proseguirono, dicendo loro: "Non possiamo proprio fare questa cosa, dare nostra sorella a un uomo che ha il prepuzio, perché questo è un biasimo per noi. 15 Solo a questa condizione vi possiamo dare il consenso, che diveniate come noi, circoncidendosi ogni vostro maschio. 16 Quindi certamente vi daremo le nostre figlie, e prenderemo per noi le vostre figlie, e certamente dimoreremo con voi e diverremo un solo popolo. 17 Ma se voi non ci ascoltate circoncidendovi, allora certamente prenderemo nostra figlia e ce ne andremo". 18 E le loro parole sembrarono buone agli occhi di Emor e agli occhi di Sichem, figlio di Emor, 19 e il giovane non tardò a rispettare la condizione, perché realmente aveva provato diletto nella figlia di Giacobbe ed era il più onorevole dell'intera casa di suo padre. 20 Emor e Sichem suo figlio andarono dunque alla porta della loro città e parlavano agli uomini della loro città, dicendo: 21 "Questi uomini sono pacifici verso di noi. Perciò dimorino nel paese e vi negozino, poiché il paese è abbastanza ampio davanti a loro. Noi ci possiamo prendere per mogli le loro figlie e possiamo dar loro le nostre proprie figlie. 22 Solo a questa condizione gli uomini ci daranno il loro consenso di dimorare con noi in modo da divenire un solo popolo, che ogni nostro maschio si circoncida proprio come essi sono circoncisi. 23 Quindi i loro possedimenti e la loro ricchezza e tutto il loro bestiame, non saranno nostri? Solo diamo loro il nostro consenso che possono dimorare con noi". 24 Quindi tutti quelli che uscivano dalla porta della sua città ascoltarono Emor e Sichem suo figlio, e tutti i maschi si circoncisero, tutti quelli che uscivano dalla porta della sua città. 25 Comunque, avvenne che il terzo giorno, quando provavano dolore, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, prendevano ciascuno la sua spada e andavano senza destar sospetti nella città e uccidevano ogni maschio. 26 E uccisero Emor e Sichem suo figlio col taglio della spada. Quindi presero Dina dalla casa di Sichem e se ne uscirono. 27 Gli altri figli di Giacobbe attaccarono gli uomini feriti a morte e si misero a predare la città, perché avevano contaminato la loro sorella. 28 Presero i loro greggi e le loro mandrie e i loro asini e ciò che era nella città e ciò che era nel campo. 29 E tutti i loro mezzi di sostentamento e tutti i loro fanciulletti e le loro mogli li portarono via prigionieri, così che predarono tutto ciò che era nelle case. 30 A ciò Giacobbe disse a Simeone e a Levi: "Mi avete dato l'ostracismo, rendendomi un fetore per gli abitanti del paese, i cananei e i ferezei; mentre io ho pochi di numero, ed essi certamente si raccoglieranno contro di me e mi assaliranno e dovrò essere annientato, io e la mia casa". 31 A loro volta essi dissero: "Doveva qualcuno trattare nostra sorella come una prostituta?" 35 Dopo ciò Dio disse a Giacobbe: "Levati, sali a Betel e dimora là, e fa là un altare al (vero) Dio che ti apparve quando fuggivi lontano da Esaù tuo fratello". 2 Quindi Giacobbe disse alla sua casa e a tutti quelli che erano con lui: "Eliminate gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi e purificatevi e cambiatevi i mantelli, 3 e leviamoci e saliamo a Betel. E là farò un altare al (vero) Dio che mi rispose nel giorno della mia angustia in quanto ha mostrato d'essere con me nella via per cui sono andato". 4 Diedero dunque a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che erano nelle loro mani e gli orecchini che erano ai loro orecchi, e Giacobbe li nascose sotto il grosso albero che era presso Sichem. 5 Dopo ciò partirono e il terrore di Dio venne sulle città che erano intorno a loro, tanto che non inseguirono i figli di Giacobbe. 6 Infine Giacobbe giunse a Luz, che è nel paese di Canaan, vale a dire Betel, lui e tutta la gente che era con lui. 7 Quindi vi edificò un altare e chiamava il luogo El-Betel, perché là il (vero) Dio gli si era rivelato al tempo in cui fuggiva lontano da suo fratello. 8 Morì poi Debora nutrice di Rebecca e fu sepolta ai piedi di Betel sotto un albero massiccio. Perciò gli mise nome Allon-Bacut. 9 Dio apparve ora di nuovo a Giacobbe durante la sua venuta da Paddan-Aram e lo benedisse. 10 E Dio proseguì, dicendogli: "Il tuo nome è Giacobbe. Non sarai più chiamato con il tuo nome Giacobbe, ma il tuo nome diverrà Israele". E gli metteva nome Israele. 11 E Dio gli disse ancora: "Io sono Dio Onnipotente. Sii fecondo e moltiplicati. Da te usciranno nazioni e una congregazione di nazioni, e dai tuoi lombi usciranno dei re. 12 In quanto al paese che ho dato ad Abraamo e a Isacco, lo darò a te, e al tuo seme dopo di te darò il paese". 13 Dopo ciò Dio ascese da sopra a lui nel luogo dove gli aveva parlato. 14 Di conseguenza Giacobbe eresse una colonna nel luogo dove egli gli aveva parlato, una colonna di pietra, e su di essa versò una libazione e vi versò olio. 15 E Giacobbe continuò a dare al luogo dove Dio gli aveva parlato il nome di Betel. 16 Quindi partirono da Betel. E mentre c'era ancora un buon tratto di paese prima di giungere a Efrat, Rachele partoriva, e il parto le era difficile. 17 Ma accadde che mentre penava a partorire la levatrice le disse: "Non temere, poiché avrai anche questo figlio". 18 E risultò che mentre la sua anima se ne usciva (perché morì) gli mise nome Ben-Oni; ma suo padre lo chiamò Beniamino. 19 Così Rachele morì e fu sepolta nella via di Efrat, vale a dire Betleem. 20 Perciò Giacobbe eresse una colonna sul suo sepolcro. Questa è la colonna del sepolcro di Rachele fino a questo giorno. 21 Dopo ciò Israele partì e piantò la sua tenda a una certa distanza al di là della torre di Eder. 22 E avvenne mentre Israele risiedeva in quel paese che una volta Ruben andò e giacque con Bila concubina di suo padre, e Israele lo venne a sapere. Ci furono dunque dodici figli di Giacobbe. 23 I figli di Lea furono Ruben primogenito di Giacobbe e Simeone e Levi e Giuda e Issacar e Zabulon. 24 I figli di Rachele furono Giuseppe e Beniamino. 25 E i figli di Bila, serva di Rachele, furono Dan e Neftali. 26 E i figli di Zilpa, serva di Lea, furono Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram. 27 Alla fine Giacobbe venne da Isacco suo padre a Mamre, a Chiriat-Arba, vale a dire Ebron, dove Abraamo e anche Isacco avevano risieduto come forestieri. 28 E i giorni di Isacco furono centottant'anni. 29 Dopo ciò Isacco spirò e morì e fu raccolto presso il suo popolo, vecchio e sazio di giorni, ed Esaù e Giacobbe suoi figli lo seppellirono. 36 E questa è la storia di Esaù, vale a dire Edom. 2 Esaù prese le sue mogli dalle figlie di Canaan: Ada figlia di Elon l'ittita e Oolibama figlia di Ana, nipote di Zibeon l'ivveo, 3 e Basemat, figlia di Ismaele, la sorella di Nebaiot. 4 E Ada partoriva Elifaz a Esaù, e Basemat partorì Reuel, 5 e Oolibama partorì Ieus e Ialam e Cora. Questi sono i figli di Esaù che gli nacquero nel paese di Canaan. 6 Dopo ciò Esaù prese le sue mogli e i suoi figli e le sue figlie e tutte le anime della sua casa e il suo bestiame e tutti i suoi altri animali e tutta la sua ricchezza, che aveva accumulato nel paese di Canaan, e andò in un paese lontano da suo fratello Giacobbe, 7 perché i loro beni erano divenuti troppo grandi per dimorare insieme e il paese delle loro residenze come forestieri non li poteva sostenere a causa del loro bestiame. 8 Esaù prese dunque a dimorare nella regione montagnosa di Seir. Esaù è Edom. 9 E questa è la storia di Esaù padre di Edom nella regione montagnosa di Seir. 10 Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz figlio di Ada, moglie di Esaù; Reuel figlio di Basemat, moglie di Esaù. 11 E i figli di Elifaz furono Teman, Omar, Zefo e Gatam e Chenaz. 12 E Timna divenne la concubina di Elifaz, figlio di Esaù. A suo tempo essa partorì a Elifaz Amalec. Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù. 13 Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zera, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esaù. 14 E questi furono i figli di Oolibama figlia di Ana, nipote di Zibeon, moglie di Esaù, che essa partorì a Esaù: Ieus e Ialam e Cora. 15 Questi sono gli sceicchi dei figli di Esaù: I figli di Elifaz, primogenito di Esaù: Sceicco Teman, sceicco Omar, sceicco Zefo, sceicco Chenaz, 16 sceicco Cora, sceicco Gatam, sceicco Amalec. Questi sono gli sceicchi di Elifaz nel paese di Edom. Questi sono i figli di Ada. 17 Questi sono i figli di Reuel, figlio di Esaù: Sceicco Naat, sceicco Zera, sceicco Samma, sceicco Mizza. Questi sono gli sceicchi di Reuel nel paese di Edom. Questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù. 18 Infine questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: Sceicco Ieus, sceicco Ialam, sceicco Cora. Questi sono gli sceicchi di Oolibama figlia di Ana, moglie di Esaù. 19 Questi sono i figli di Esaù, e questi sono i loro sceicchi. Egli è Edom. 20 Questi sono i figli di Seir l'oreo, gli abitanti del paese: Lotan e Sobal e Zibeon e Ana 21 e Dison ed Ezer e Disan. Questi sono gli sceicchi dell'oreo, i figli di Seir, nel paese di Edom. 22 E i figli di Lotan furono Ori ed Emam; e la sorella di Lotan fu Timna. 23 E questi sono i figli di Sobal: Alvan e Manaat ed Ebal, Sefo e Onam. 24 E questi sono i figli di Zibeon: Aia e Ana. Questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto mentre badava agli asini di Zibeon suo padre. 25 E questi sono i figli di Ana: Dison e Oolibama figlia di Ana. 26 E questi sono i figli di Dison: Emdan ed Esban e Itran e Cheran. 27 Questi sono i figli di Ezer: Bilan e Zaavan e Acan. 28 Questi sono i figli di Disan: Uz e Aran. 29 Questi sono gli sceicchi dell'oreo: Sceicco Lotan, sceicco Sobal, sceicco Zibeon, sceicco Ana, 30 sceicco Dison, sceicco Ezer, sceicco Disan. Questi sono gli sceicchi dell'oreo secondo i loro sceicchi nel paese di Seir. 31 Ora questi sono i re che regnarono nel paese di Edom prima che alcun re regnasse sui figli d'Israele. 32 E Bela figlio di Beor regnava in Edom, e il nome della sua città fu Dinaba. 33 Morto Bela, Iobab figlio di Zera da Bozra cominciò a regnare in luogo di lui. 34 Morto Iobab, Usam del paese dei temaniti cominciò a regnare in luogo di lui. 35 Morto Usam, Adad figlio di Bedad, che sconfisse i madianiti nel campo di Moab, cominciò a regnare in luogo di lui, e il nome della sua città fu Avit. 36 Morto Adad, Samla di Masreca cominciò a regnare in luogo di lui. 37 Morto Samla, Shaul di Reobot presso il Fiume cominciò a regnare in luogo di lui. 38 Morto Shaul, Baal-Hanan figlio di Acbor cominciò a regnare in luogo di lui. 39 Morto Baal-Hanan figlio di Acbor, Adar cominciò a regnare in luogo di lui; e il nome della sua città fu Pau, e il nome di sua moglie fu Meetabel figlia di Matred figlia di Mezaab. 40 Questi sono dunque i nomi degli sceicchi di Esaù secondo le loro famiglie, secondo i loro luoghi, con i loro nomi: Sceicco Timna, sceicco Alva, sceicco Ietet, 41 sceicco Oolibama, sceicco Ela, sceicco Pinon, 42 sceicco Chenaz, sceicco Teman, sceicco Mibzar, 43 sceicco Magdiel, sceicco Iram. Questi sono gli sceicchi di Edom secondo le loro dimore nel paese del loro possedimento. Questo è Esaù padre di Edom. 37 E Giacobbe continuò a dimorare nel paese delle residenze di suo padre come forestiero, nel paese di Canaan. 2 Questa è la storia di Giacobbe. Giuseppe, quando aveva diciassette anni, badava alle pecore con i suoi fratelli fra il gregge, e, non essendo che un ragazzo, era con i figli di Bila e con i figli di Zilpa, le mogli di suo padre. Giuseppe portò dunque al loro padre una cattiva notizia sul loro conto. 3 E Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece fare una lunga veste a righe simile a una camicia. 4 Quando i suoi fratelli videro che il loro padre lo amava più di tutti i suoi fratelli, lo odiavano e non gli potevano parlare in maniera pacifica. 5 Più tardi Giuseppe ebbe un sogno e lo riferì ai suoi fratelli, ed essi trovarono ulteriore ragione di odiarlo. 6 E proseguì, dicendo loro: "Ascoltate, vi prego, questo sogno che ho sognato. 7 Ebbene, legavamo dei covoni in mezzo al campo quando ecco che il mio covone si levò e stette ritto, ed ecco, i vostri covoni lo circondavano e si inchinavano davanti al mio covone". 8 E i suoi fratelli gli dicevano: "Regnerai per certo su di noi, o dominerai per certo su di noi?" Trovarono dunque nuova ragione di odiarlo per i suoi sogni e per le sue parole. 9 Dopo ciò ebbe ancora un altro sogno, e lo narrò ai suoi fratelli, dicendo: "Ecco, ho avuto ancora una volta un sogno, ed ecco, il sole e la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me". 10 Quindi lo narrò sia a suo padre che ai suoi fratelli, e suo padre lo rimproverava, dicendogli: "Che cosa significa questo sogno che hai sognato? Dovremo io e anche tua madre e i tuoi fratelli venire per certo a inchinarci a terra davanti a te?" 11 E i suoi fratelli divennero gelosi di lui, ma suo padre osservò la parola. 12 I suoi fratelli andarono ora a pascere il gregge del loro padre presso Sichem. 13 Dopo un po' Israele disse a Giuseppe: "I tuoi fratelli badano (ai greggi) presso Sichem, non è vero? Vieni, e lascia che ti mandi da loro". A ciò egli gli disse: "Eccomi!" 14 Così gli disse: "Va, ti prego. Vedi se i tuoi fratelli sono sani e salvi e se il gregge è sano e salvo, e riportamene parola". Allora lo mandò via dal bassopiano di Ebron, ed egli andò verso Sichem. 15 Più tardi un uomo lo trovò, ed ecco, andava errando in un campo. Quindi l'uomo lo interrogò, dicendo: "Che cerchi?" 16 A ciò disse: "Cerco i miei fratelli. Indicami, ti prego: Dove badano ai greggi?" 17 E l'uomo continuò: "Sono partiti di qua, perché li ho uditi dire: 'Andiamo a Dotan' ". Giuseppe seguiva dunque i suoi fratelli e li trovò a Dotan. 18 Ed essi lo scorsero da lontano e prima che si avvicinasse complottavano astutamente contro di lui per metterlo a morte. 19 Si dissero dunque l'un l'altro: "Ecco, viene quel sognatore. 20 E ora venite e uccidiamolo e gettiamolo in una delle cisterne; e dobbiamo dire che una feroce bestia selvaggia l'ha divorato. Quindi vediamo che ne sarà dei suoi sogni". 21 Quando Ruben udì questo cercò di liberarlo dalla loro mano. Perciò disse: "Non colpiamo a morte la sua anima". 22 E Ruben proseguì, dicendo loro: "Non spargete sangue. Gettatelo in questa cisterna che è nel deserto e non mettete su di lui mano violenta". Il suo scopo era di liberarlo dalla loro mano per farlo tornare da suo padre. 23 Avvenne dunque che appena Giuseppe fu giunto dai suoi fratelli, spogliarono Giuseppe della sua lunga veste, sì, della lunga veste a righe che aveva addosso; 24 dopo di che lo presero e lo gettarono nella cisterna. In quel tempo la cisterna era vuota; non c'era acqua dentro. 25 Quindi si misero a sedere per mangiare del pane. Quando alzarono gli occhi e guardarono, ebbene, ecco che da Galaad veniva una carovana di ismaeliti, e i loro cammelli recavano ladano e balsamo e corteccia resinosa, che andavano a portare in Egitto. 26 A ciò Giuda disse ai suoi fratelli: "Che profitto ci sarebbe nel caso che uccidessimo nostro fratello e ne coprissimo il sangue? 27 Venite e vendiamolo agli ismaeliti e non mettiamogli la mano addosso. Dopo tutto, è nostro fratello, nostra carne". Ascoltarono dunque il loro fratello. 28 Ora passavano degli uomini, commercianti madianiti. Perciò tirarono su e fecero salire Giuseppe dalla cisterna e vendettero Giuseppe agli ismaeliti per venti pezzi d'argento. Infine questi portarono Giuseppe in Egitto. 29 Ruben tornò poi alla cisterna, ed ecco, Giuseppe non era nella cisterna. Di conseguenza si strappò le vesti. 30 Quando tornò dagli altri suoi fratelli esclamò: "Il fanciullo non c'è più! E io, realmente dove andrò io?" 31 Comunque, presero la lunga veste di Giuseppe e scannarono un capro e intinsero ripetutamente la lunga veste nel sangue. 32 Dopo ciò mandarono la lunga veste a righe e la fecero portare al loro padre, dicendo: "Questo è ciò che abbiamo trovato. Esamina, ti preghiamo, se è la lunga veste di tuo figlio o no". 33 Ed egli la esaminava ed esclamò: "È la lunga veste di mio figlio! Una feroce bestia selvaggia deve averlo divorato! Giuseppe è stato sicuramente sbranato!" 34 Allora Giacobbe si strappò i mantelli e si mise del sacco sui fianchi e fece lutto su suo figlio per molti giorni. 35 E tutti i suoi figli e tutte le sue figlie si levavano a confortarlo, ma egli si rifiutava di esser confortato e diceva: "Poiché scenderò facendo lutto da mio figlio nello Sceol!" E suo padre continuò a piangerlo. 36 Comunque, i madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar funzionario della corte di Faraone, capo della guardia del corpo. 38 Ora avvenne nel frattempo che quando Giuda scese da presso i suoi fratelli piantò (la sua tenda) vicino a un uomo, un adullamita, e il suo nome era Hira. 2 E là Giuda vedeva la figlia di un certo cananeo, il nome del quale era Sua. La prese dunque ed ebbe relazione con lei. 3 Ed essa rimase incinta. Partorì poi un figlio ed egli gli mise nome Er. 4 Di nuovo rimase incinta. A suo tempo partorì un figlio e gli mise nome Onan. 5 Una volta ancora partorì un figlio e gli mise nome Sela. Ora avvenne che egli era ad Aczib quando essa lo partorì. 6 A suo tempo Giuda prese per Er suo primogenito una moglie, il cui nome era Tamar. 7 Ma Er, primogenito di Giuda, mostrò d'essere cattivo agli occhi di Geova; perciò Geova lo mise a morte. 8 In vista di ciò, Giuda disse a Onan: "Abbi relazione con la moglie di tuo fratello e compi con lei il matrimonio del cognato e suscita progenie a tuo fratello". 9 Ma Onan sapeva che la progenie non sarebbe stata sua; e accadde che quando in effetti aveva relazione con la moglie di suo fratello sciupava il suo seme per terra per non dare progenie a suo fratello. 10 Ora quello che fece era male agli occhi di Geova; perciò mise a morte anche lui. 11 Giuda disse dunque a Tamar sua nuora: "Dimora come vedova nella casa di tuo padre finché non sia cresciuto mio figlio Sela". Poiché disse fra sé: "Anche lui può morire come i suoi fratelli". Pertanto Tamar andò e continuò a dimorare nella casa del suo proprio padre. 12 Così passarono molti giorni e la figlia di Sua, moglie di Giuda, morì; e Giuda osservò il periodo del lutto. Dopo ciò salì dai tosatori delle sue pecore a Timna, egli e Hira l'adullamita suo compagno. 13 Fu quindi riferito a Tamar: "Ecco che tuo suocero sale a Timna a tosare le sue pecore". 14 Allora essa si tolse le vesti della sua vedovanza e si coprì con uno scialle e si mise il velo e sedette all'ingresso di Enaim, che è lungo la strada di Timna. Poiché vedeva che Sela era cresciuto eppure non gli era stata data in moglie. 15 Quando Giuda la scorse, subito la prese per una meretrice, perché si era coperta la faccia. 16 Si rivolse dunque a lei presso la strada e disse: "Permettimi, ti prego, di avere relazione con te". Poiché non sapeva che era sua nuora. Comunque, essa disse: "Che cosa mi darai per avere relazione con me?" 17 A ciò disse: "Io stesso manderò un capretto dal branco". Ma essa disse: "Darai un pegno finché tu non l'abbia mandato?" 18 Ed egli continuò: "Quale pegno ti darò?" al che essa disse: "Il tuo anello con sigillo e il tuo cordone e la verga che è nella tua mano". Quindi glieli diede ed ebbe relazione con lei, in modo che essa rimase incinta di lui. 19 Dopo ciò essa si levò e se ne andò e si tolse di dosso lo scialle e si rivestì con le vesti della sua vedovanza. 20 E Giuda mandava il capretto per mano del suo compagno adullamita per riavere il pegno dalla mano della donna, ma egli non la trovò. 21 E si mise a domandare di lei agli uomini del luogo, dicendo: "Dov'è quella prostituta di tempio (che stava) a Enaim lungo la strada?" Ma essi dicevano: "In questo luogo non c'è mai stata una prostituta di tempio". 22 Infine tornò da Giuda, dicendo: "Non l'ho trovata e, inoltre, gli uomini del luogo hanno detto: 'In questo luogo non c'è mai stata una prostituta di tempio' ". 23 Giuda dunque disse: "Se li tenga, affinché non cadiamo nel disprezzo. In ogni modo, io ho mandato questo capretto, ma tu, tu non l'hai trovata". 24 Comunque, circa tre mesi dopo accadde che fu riferito a Giuda: "Tamar tua nuora ha fatto la meretrice, ed ecco, è anche incinta del suo meretricio". Allora Giuda disse: "Portatela fuori e sia bruciata". 25 Mentre era condotta fuori essa stessa mandò a dire a suo suocero: "Sono incinta dell'uomo al quale appartengono questi". E aggiunse: "Esamina, ti prego, a chi appartengono questi, l'anello con sigillo e il cordone e la verga". 26 Quindi Giuda li esaminò e disse: "Essa è più giusta di me, per la ragione che io non la diedi a Sela mio figlio". E dopo ciò non ebbe più rapporti con lei. 27 Ora avvenne che al tempo in cui essa doveva partorire, ebbene, ecco, nel suo ventre c'erano due gemelli. 28 Inoltre successe che, quando stava partorendo, uno stese la mano, e la levatrice subito prese e gli legò un pezzo di scarlatto intorno alla mano, dicendo: "Questo è uscito per primo". 29 Infine avvenne che appena ritirò la mano, ebbene, ecco che uscì suo fratello, così che essa esclamò: "Che vuoi dire con questo, che hai prodotto per te stesso una lacerazione perineale?" Perciò gli fu messo nome Perez. 30 E poi uscì suo fratello sulla mano del quale era il pezzo di scarlatto e gli fu posto nome Zera. 39 In quanto a Giuseppe, fu portato in Egitto, e Potifar, funzionario della corte di Faraone, capo della guardia del corpo, un egiziano, lo acquistò dalla mano degli ismaeliti che lo avevano portato laggiù. 2 Ma Geova mostrò d'essere con Giuseppe, in modo che divenne un uomo che aveva successo e fu sulla casa del suo padrone, l'egiziano. 3 E il suo padrone vedeva che Geova era con lui e che a tutto ciò che egli faceva Geova concedeva successo nella sua mano. 4 E Giuseppe trovava favore ai suoi occhi e lo serviva di continuo, in modo che lo costituì sulla sua casa, e gli diede in mano tutto ciò che era suo. 5 E ne seguì che dal tempo in cui lo costituì sulla sua casa e (gli diede) incarico su tutto ciò che era suo Geova continuò a benedire la casa dell'egiziano a causa di Giuseppe, e la benedizione di Geova fu su tutto ciò che aveva nella casa e nel campo. 6 Infine lasciò in mano a Giuseppe tutto ciò che aveva; e non sapeva assolutamente che cos'era presso di lui eccetto il pane che mangiava. Inoltre, Giuseppe divenne bello di forme e bello d'aspetto. 7 Ora, dopo queste cose, accadde che la moglie del suo padrone alzava gli occhi su Giuseppe e diceva: "Giaci con me". 8 Ma egli rifiutava e diceva alla moglie del suo padrone: "Ecco, il mio signore non sa che cos'è presso di me nella casa, e mi ha dato in mano tutto ciò che ha. 9 In questa casa non c'è nessuno maggiore di me, e non mi ha vietato nulla eccetto te, perché sei sua moglie. Come potrei dunque commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?" 10 Avvenne dunque che, mentre essa parlava a Giuseppe di giorno in giorno, egli non l'ascoltò mai per giacerle accanto, per restare con lei. 11 Ma quel giorno accadde che come gli altri giorni egli entrò nella casa per fare le sue faccende, e in casa non c'era nessuno degli uomini della casa. 12 Quindi essa lo afferrò per la veste, dicendo: "Giaci con me!" Ma egli le lasciò la veste in mano e si diede alla fuga, e uscì fuori. 13 Accadde dunque che appena essa vide che le aveva lasciato la veste in mano per fuggire fuori, 14 gridava agli uomini della sua casa e diceva loro: "Ecco, ci ha condotto un uomo, un ebreo, per renderci oggetto di risa. È venuto da me per giacere con me, ma io gridavo a gran voce. 15 Ed è avvenuto che appena ha udito che alzavo la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me e si è dato alla fuga, ed è uscito fuori". 16 Dopo ciò essa tenne la veste di lui deposta accanto a sé finché il suo padrone non venne a casa. 17 Quindi gli parlò secondo queste parole, dicendo: "Il servitore ebreo che ci hai condotto venne da me per rendermi oggetto di risa. 18 Ma è avvenuto che appena ho alzato la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me ed è fuggito fuori". 19 Ne seguì che appena il suo padrone ebbe udito le parole che la moglie gli pronunciava, dicendo: "Il tuo servitore mi ha fatto così e così", la sua ira divampò. 20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo consegnò dunque alla casa di prigionia, luogo dove erano tenuti agli arresti i prigionieri del re, e restava là nella casa di prigionia. 21 Comunque, Geova continuò ad essere con Giuseppe e gli mostrava amorevole benignità, concedendogli di trovare favore agli occhi dell'ufficiale capo della casa di prigionia. 22 L'ufficiale capo della casa di prigionia diede dunque in mano a Giuseppe tutti i prigionieri che erano nella casa di prigionia; ed egli era colui che faceva fare tutto ciò che vi facevano. 23 L'ufficiale capo della casa di prigionia non badava assolutamente a nulla di ciò che era nella sua mano, perché Geova era con (Giuseppe) e a ciò che egli faceva Geova concedeva successo. 40 Ora, dopo queste cose, avvenne che il coppiere del re d'Egitto e il panettiere peccarono contro il loro signore, il re d'Egitto. 2 E Faraone si indignò verso i suoi due funzionari, verso il capo dei coppieri e verso il capo dei panettieri. 3 Li affidò dunque al carcere della casa del capo della guardia del corpo, alla casa di prigionia, il luogo dove Giuseppe era prigioniero. 4 Quindi il capo della guardia del corpo incaricò Giuseppe di stare con loro per servirli; ed essi restarono in carcere per alcuni giorni. 5 Ed entrambi sognavano un sogno, ciascuno il suo proprio sogno in una stessa notte, ciascuno il proprio sogno con la sua interpretazione, il coppiere e il panettiere che appartenevano al re d'Egitto i quali erano prigionieri nella casa di prigionia. 6 Quando la mattina Giuseppe venne da loro e li vide, ebbene, ecco, apparivano abbattuti. 7 E interrogava i funzionari di Faraone che erano con lui nel carcere della casa del suo padrone, dicendo: "Per quale ragione oggi le vostre facce sono tristi?" 8 A ciò gli dissero: "Abbiamo sognato un sogno e presso di noi non c'è interprete". E Giuseppe disse loro: "Le interpretazioni non appartengono a Dio? Narratemelo, vi prego". 9 E il capo dei coppieri si mise a narrare il suo sogno a Giuseppe e gli diceva: "Nel mio sogno, ebbene, ecco, davanti a me c'era una vite. 10 E sulla vite c'erano tre tralci e pareva che mettesse germogli. Spuntarono i suoi fiori. L'uva dei suoi grappoli maturò. 11 E il calice di Faraone era nella mia mano, e prendevo l'uva e la spremevo nel calice di Faraone. Diedi poi il calice in mano a Faraone". 12 Quindi Giuseppe gli disse: "Questa ne è l'interpretazione: I tre tralci sono tre giorni. 13 Fra tre giorni Faraone ti alzerà la testa e certamente ti ristabilirà nel tuo ufficio; e certamente porgerai il calice di Faraone nella sua mano, secondo l'usanza precedente di quando agivi come suo coppiere. 14 Tuttavia, devi ricordarti di me appena starai bene, e, ti prego, devi usare verso di me amorevole benignità e menzionarmi a Faraone, e devi farmi uscire da questa casa. 15 Poiché fui infatti rapito dal paese degli ebrei; e anche qui non ho fatto proprio nulla perché mi mettessero nella buca della prigione". 16 Quando il capo dei panettieri vide che aveva interpretato qualcosa di buono, disse a sua volta a Giuseppe: "Anch'io ero nel mio sogno, ed ecco, sulla mia testa erano tre cesti di pane bianco, 17 e nel cesto più in alto c'era ogni sorta di vivande per Faraone, il prodotto di un panettiere, e i volatili le mangiavano dal cesto sopra la mia testa". 18 Quindi Giuseppe rispose e disse: "Questa ne è l'interpretazione: I tre cesti sono tre giorni. 19 Fra tre giorni Faraone ti alzerà la testa di dosso e certamente ti appenderà a un palo; e i volatili ti mangeranno certamente la carne di dosso". 20 Ora avvenne che il terzo giorno era il compleanno di Faraone, ed egli faceva un banchetto per tutti i suoi servitori e alzava la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi servitori. 21 Pertanto ristabilì il capo dei coppieri nel suo ufficio di coppiere, ed egli continuò a porgere il calice in mano a Faraone. 22 Ma appese il capo dei panettieri, proprio come Giuseppe ne aveva loro dato l'interpretazione. 23 Comunque, il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e continuò a dimenticarlo. 41 E avvenne alla fine di due anni interi che Faraone sognava, ed ecco, stava presso il fiume Nilo. 2 Ed ecco, dal fiume Nilo salivano sette vacche di bell'aspetto e grasse di carne, e pascevano fra l'erba del Nilo. 3 Ed ecco, dopo di esse sette altre vacche salivano dal fiume Nilo, di brutto aspetto e magre di carne, e si fermarono accanto alle vacche presso la sponda del fiume Nilo. 4 Quindi le vacche che erano di brutto aspetto e magre di carne divoravano le sette vacche che erano di bell'aspetto e grasse. A ciò Faraone si svegliò. 5 Comunque, si riaddormentò e sognò una seconda volta. Ed ecco, c'erano sette spighe che salivano su un solo stelo, grasse e buone. 6 Ed ecco, c'erano sette spighe, sottili e bruciate dal vento orientale, che crescevano dopo di esse. 7 E le spighe sottili inghiottivano le sette spighe grasse e piene. A ciò Faraone si svegliò, ed ecco, era un sogno. 8 E successe la mattina che il suo spirito si agitò. Mandò dunque a chiamare tutti i sacerdoti che praticavano la magia e tutti i saggi d'Egitto, e Faraone continuò a narrare loro i suoi sogni. Ma non ci fu nessuno che li interpretasse a Faraone. 9 Quindi il capo dei coppieri parlò a Faraone, dicendo: "Menziono oggi i miei peccati. 10 Faraone si indignò verso i suoi servitori. Mi affidò dunque al carcere della casa del capo della guardia del corpo, sia me che il capo dei panettieri. 11 Dopo ciò, nella stessa notte sognammo entrambi un sogno, sia io che lui. Sognammo ciascuno il suo sogno con la propria interpretazione. 12 E con noi c'era là un giovane, un ebreo, servitore del capo della guardia del corpo. Quando glieli narrammo, egli ci interpretava i nostri sogni. Interpretò a ciascuno secondo il suo sogno. 13 E andò a finire che, proprio come ci aveva interpretato, così avvenne. Ristabilì me nel mio ufficio, ma appese lui". 14 E Faraone mandava a chiamare Giuseppe, perché lo conducessero presto dalla buca della prigione. Perciò egli si rase e si cambiò i mantelli e andò da Faraone. 15 Quindi Faraone disse a Giuseppe: "Ho sognato un sogno, ma non c'è chi lo interpreti. Ora io stesso ho udito dire di te che puoi udire un sogno e interpretarlo". 16 A ciò Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: "Non occorre che io sia considerato! Dio annuncerà benessere a Faraone". 17 E Faraone continuò a parlare a Giuseppe: "Nel mio sogno, ecco, stavo sulla sponda del fiume Nilo. 18 Ed ecco, dal fiume Nilo salivano sette vacche grasse di carne e belle di forma, e pascevano fra l'erba del Nilo. 19 Ed ecco, dopo di esse salivano sette altre vacche, misere e molto brutte di forma e magre di carne. Per bruttezza non ne ho viste di simili in tutto il paese d'Egitto. 20 E le vacche scarne e brutte divoravano le prime sette vacche grasse. 21 Queste entrarono dunque nel loro ventre, eppure non si poteva notare che erano entrate nel loro ventre, poiché il loro aspetto era brutto proprio come all'inizio. Allora mi svegliai. 22 "Dopo ciò vidi nel mio sogno, ed ecco, c'erano sette spighe che salivano su un solo stelo, piene e buone. 23 Ed ecco, c'erano sette spighe raggrinzite, sottili, bruciate dal vento orientale, che crescevano dopo di esse. 24 E le spighe sottili inghiottivano le sette spighe buone. L'ho dunque detto ai sacerdoti che praticano la magia, ma non c'è stato nessuno che me lo dichiarasse". 25 Quindi Giuseppe disse a Faraone: "Il sogno di Faraone non è che uno solo. Il (vero) Dio ha fatto sapere a Faraone ciò che sta per fare. 26 Le sette vacche buone sono sette anni. Similmente le sette spighe buone sono sette anni. Il sogno non è che uno solo. 27 E le sette vacche scarne e brutte che salirono dopo di esse sono sette anni; e le sette spighe vuote, bruciate dal vento orientale, risulteranno essere sette anni di carestia. 28 Questa è la cosa che ho pronunciato a Faraone: Il (vero) Dio ha fatto vedere a Faraone ciò che sta per fare. 29 "Ecco, vengono sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto. 30 Ma dopo di essi sorgeranno certamente sette anni di carestia, e tutta l'abbondanza del paese d'Egitto sarà certamente dimenticata e la carestia semplicemente consumerà il paese. 31 E l'abbondanza che ci fu una volta nel paese non si riconoscerà come risultato di quella carestia successiva, perché sarà certamente molto grave. 32 E il fatto che il sogno è stato ripetuto a Faraone due volte significa che la cosa è fermamente stabilita da parte del (vero) Dio, e il (vero) Dio si affretterà a farla. 33 "Or dunque Faraone cerchi un uomo discreto e saggio e lo ponga sopra il paese d'Egitto. 34 Faraone agisca e costituisca sorveglianti sopra il paese, e deve prendere un quinto del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. 35 E radunino tutti i viveri di questi buoni anni avvenire, e ammassino il grano sotto la mano di Faraone come viveri nelle città, e lo dovranno custodire. 36 E i viveri dovranno servire come provvista per il paese nei sette anni di carestia, che ci saranno nel paese d'Egitto, perché il paese non sia stroncato dalla carestia". 37 Ebbene, la cosa parve buona agli occhi di Faraone e di tutti i suoi servitori. 38 Faraone disse dunque ai suoi servitori: "Si può trovare un altro uomo come questo in cui è lo spirito di Dio?" 39 Dopo ciò Faraone disse a Giuseppe: "Giacché Dio ti ha fatto sapere tutto questo, non c'è nessuno discreto e saggio come te. 40 Tu sarai personalmente sopra la mia casa, e tutto il mio popolo ti ubbidirà senza riserve. Solo in quanto al trono io sarò più grande di te". 41 E Faraone disse ancora a Giuseppe: "Vedi, davvero ti pongo sopra tutto il paese d'Egitto". 42 Allora Faraone tolse il suo anello con sigillo dalla sua propria mano e lo mise nella mano di Giuseppe e lo vestì con vesti di lino fine e gli pose al collo una collana d'oro. 43 Inoltre, lo fece montare sul secondo carro d'onore che aveva, perché gridassero davanti a lui: "Avrèkh!" ponendolo così sopra tutto il paese d'Egitto. 44 E Faraone disse ancora a Giuseppe: "Io sono Faraone, ma senza la tua autorizzazione nessun uomo potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto". 45 Dopo ciò Faraone pose a Giuseppe il nome Zafenat-Panea e gli diede in moglie Asenat figlia di Potifera, sacerdote di On. E Giuseppe usciva per il paese d'Egitto. 46 E Giuseppe aveva trent'anni quando stette davanti a Faraone re d'Egitto. Quindi Giuseppe uscì d'innanzi a Faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. 47 E durante i sette anni di abbondanza il paese continuò a produrre a piene mani. 48 Ed egli radunava tutti i viveri dei sette anni che vennero sul paese d'Egitto e metteva i viveri nelle città. I viveri del campo che era intorno alla città li mise in mezzo a essa. 49 E Giuseppe continuò ad ammassare il grano in grandissima quantità, come la sabbia del mare, finché in ultimo smisero di contarlo, perché era senza numero. 50 E prima che arrivasse l'anno della carestia nacquero a Giuseppe due figli, che Asenat figlia di Potifera, sacerdote di On, gli partorì. 51 Giuseppe diede dunque al primogenito il nome Manasse, perché, come egli disse, "Dio mi ha fatto dimenticare tutto il mio affanno e tutta la casa di mio padre". 52 E al secondo mise nome Efraim, perché, come egli disse, "Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia sventura". 53 E i sette anni di abbondanza che c'erano stati nel paese d'Egitto gradualmente finirono, 54 e, a loro volta, cominciarono a venire i sette anni di carestia, proprio come Giuseppe aveva detto. E la carestia sorse in tutti i paesi, ma in tutto il paese d'Egitto si trovava pane. 55 Infine tutto il paese d'Egitto fu affamato e il popolo gridava a Faraone per (avere) pane. Quindi Faraone disse a tutti gli egiziani: "Andate da Giuseppe. Qualunque cosa vi dica, dovete farla". 56 E la carestia si estese a tutta la superficie della terra. Quindi Giuseppe apriva tutti i depositi di grano che erano fra loro e vendeva agli egiziani, poiché la carestia si era aggravata nel paese d'Egitto. 57 Inoltre, da tutta la terra venivano in Egitto per comprare da Giuseppe, perché la carestia si era aggravata in tutta la terra. 42 Alla fine Giacobbe vide che in Egitto c'erano cereali. Quindi Giacobbe disse ai suoi figli: "Perché continuate a guardarvi l'un l'altro?" 2 E aggiunse: "Ecco, ho udito che in Egitto ci sono cereali. Scendete laggiù e compratecene di là, affinché continuiamo a vivere e non moriamo". 3 Pertanto dieci fratelli di Giuseppe scesero a comprare grano dall'Egitto. 4 Ma Giacobbe non mandò Beniamino, fratello di Giuseppe, con gli altri suoi fratelli, perché disse: "Altrimenti gli può capitare un incidente mortale". 5 I figli d'Israele vennero dunque insieme agli altri che venivano a comprare, perché nel paese di Canaan esisteva la carestia. 6 E Giuseppe era l'uomo al potere sopra il paese. Egli era colui che vendeva a tutto il popolo della terra. Di conseguenza i fratelli di Giuseppe vennero e si inchinarono davanti a lui con le facce a terra. 7 Quando Giuseppe vide i suoi fratelli, subito li riconobbe, ma si rese loro irriconoscibile. Così parlò loro aspramente, dicendo loro: "Da dove siete venuti?" al che dissero: "Dal paese di Canaan per comprare viveri". 8 Giuseppe riconobbe dunque i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. 9 Immediatamente Giuseppe si ricordò dei sogni che aveva sognato riguardo a loro, e disse loro: "Voi siete spie! Siete venuti a vedere la condizione non protetta del paese!" 10 Quindi gli dissero: "No, mio signore, ma i tuoi servitori sono venuti a comprare viveri. 11 Noi siamo tutti figli di uno stesso uomo. Siamo uomini retti. I tuoi servitori non agiscono da spie". 12 Ma egli disse loro: "Non è vero! Perché siete venuti a vedere la condizione non protetta del paese!" 13 A ciò dissero: "I tuoi servitori sono dodici fratelli. Siamo figli di uno stesso uomo nel paese di Canaan; ed ecco, il più giovane è oggi con nostro padre, mentre l'altro non è più". 14 Comunque, Giuseppe disse loro: "È ciò che vi ho proferito, dicendo: 'Siete spie!' 15 Da questo sarete messi alla prova. Come Faraone vive, non uscirete di qui se non quando il vostro fratello più giovane sarà venuto qui. 16 Mandate uno di voi a prendere vostro fratello mentre voi restate legati, perché le vostre parole siano messe alla prova per vedere se c'è verità in voi. E se no, come Faraone vive, voi siete spie". 17 Allora li mise insieme sotto custodia per tre giorni. 18 Dopo ciò Giuseppe disse loro il terzo giorno: "Fate questo e continuate a vivere. Io temo il (vero) Dio. 19 Se siete retti, uno dei vostri fratelli sia tenuto legato nella vostra casa di custodia, ma voi altri andate, prendete cereali per la carestia nelle vostre case. 20 Quindi condurrete da me il vostro fratello più giovane, perché le vostre parole siano trovate degne di fede; e non morirete". E facevano così. 21 E si dicevano l'un l'altro: "Senza dubbio siamo colpevoli riguardo a nostro fratello, perché vedemmo l'angustia della sua anima quando implorò compassione da parte nostra, ma noi non ascoltammo. Perciò questa angustia è venuta su di noi". 22 Quindi Ruben rispose loro, dicendo: "Non vi dissi io: 'Non peccate contro il fanciullo'? ma voi non ascoltaste. E ora il suo sangue, ecco, è certamente ridomandato". 23 In quanto a loro, non sapevano che Giuseppe ascoltava, perché fra loro c'era un interprete. 24 Di conseguenza egli si allontanò da loro e piangeva. Quindi tornò da loro e parlò loro e prese di fra loro Simeone e lo legò davanti ai loro occhi. 25 Dopo ciò Giuseppe diede il comando, e riempirono i loro recipienti di grano. E dovevano rimettere il denaro degli uomini nel sacco individuale di ciascuno e dare loro provviste per il viaggio. Pertanto così fu fatto loro. 26 Caricarono dunque i loro cereali sui loro asini e di là si avviarono. 27 Quando uno aprì il suo sacco per dare foraggio al suo asino nell'alloggio, vedeva il suo denaro, ed ecco, era nella bocca del suo sacco. 28 Allora disse ai suoi fratelli: "Il mio denaro mi è stato restituito e ora, ecco, è nel mio sacco!" Quindi il loro cuore venne meno, tanto che si rivolsero tremanti l'uno all'altro, dicendo: "Che cos'è questo che Dio ci ha fatto?" 29 Alla fine vennero da Giacobbe loro padre nel paese di Canaan e gli riferirono tutte le cose che eran loro accadute, dicendo: 30 "L'uomo che è il signore del paese ci parlò aspramente, poiché ci prese per uomini che spiavano nel paese. 31 Ma noi gli dicemmo: 'Siamo uomini retti. Non agiamo da spie. 32 Siamo dodici fratelli, figli di nostro padre. Uno non è più, e il più giovane è oggi con nostro padre nel paese di Canaan'. 33 Ma l'uomo che è il signore del paese ci disse: 'Da questo saprò che siete retti: Uno dei vostri fratelli resti con me. Quindi prendete qualcosa per la carestia nelle vostre case e andate. 34 E conducetemi il vostro fratello più giovane, perché io sappia che non siete spie ma che siete retti. Vi renderò vostro fratello, e potrete negoziare nel paese' ". 35 E avvenne che quando vuotavano i loro sacchi, ecco, l'involto del denaro di ciascuno era nel suo sacco. E sia essi che il loro padre vedevano i loro involti del denaro, ed ebbero timore. 36 Quindi Giacobbe loro padre disse loro: "Mi avete privato di figli! Giuseppe non è più e Simeone non è più, e prenderete Beniamino! Tutte queste cose sono venute su di me!" 37 Ma Ruben disse a suo padre: "Puoi mettere a morte i miei propri due figli se non te lo riconduco. Affidalo a me, e io te lo ricondurrò". 38 Comunque, egli disse: "Mio figlio non scenderà con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse un incidente mortale lungo la via per la quale andreste, certamente fareste scendere con mestizia i miei capelli grigi nello Sceol". 43 E la carestia era grave nel paese. 2 E avvenne che appena ebbero finito di mangiare i cereali che avevano portato dall'Egitto, il loro padre diceva loro: "Tornate, comprateci un po' di cibo". 3 Quindi Giuda gli disse: "L'uomo ci rese indubbiamente testimonianza, dicendo: 'Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi'. 4 Se mandi nostro fratello con noi, siamo disposti a scendere e a comprarti del cibo. 5 Ma se non lo mandi, non scenderemo, perché l'uomo in effetti ci disse: 'Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi' ". 6 E Israele esclamò: "Perché dovevate danneggiarmi dichiarando all'uomo che avevate un altro fratello?" 7 A ciò dissero: "L'uomo domandò direttamente riguardo a noi e ai nostri parenti, dicendo: 'Vostro padre è ancora vivo? Avete un altro fratello?' e noi proseguimmo, informandolo secondo questi fatti. Come potevamo sapere per certo che egli avrebbe detto: 'Conducete vostro fratello'?" 8 Infine Giuda disse a Israele suo padre: "Manda il ragazzo con me, affinché ci leviamo e andiamo e affinché continuiamo a vivere e non moriamo, sia noi che tu e i nostri fanciulletti. 9 Io mi faccio garante per lui. Dalla mia mano potrai esigere la pena per lui. Se mancherò di condurtelo e di presentartelo, avrò per sempre peccato contro di te. 10 Ma se non ci fossimo indugiati, saremmo già stati là e tornati due volte". 11 Israele loro padre dunque disse loro: "Se, ora, le cose stanno così, fate questo: Prendete i più eccellenti prodotti del paese nei vostri recipienti e portateli all'uomo in dono: un po' di balsamo, un po' di miele, ladano e corteccia resinosa, pistacchi e mandorle. 12 Inoltre prendete in mano il doppio del denaro; e riporterete nella vostra mano il denaro che fu rimesso nella bocca dei vostri sacchi. Forse fu uno sbaglio. 13 E prendete vostro fratello e levatevi, tornate dall'uomo. 14 E Dio Onnipotente vi dia pietà davanti all'uomo, perché vi liberi certamente l'altro vostro fratello e Beniamino. Ma io, nel caso che debba essere privato di figli, sarò certamente privato di figli!" 15 Pertanto gli uomini presero questo dono, e presero in mano il doppio del denaro, e Beniamino. Quindi si levarono e scesero in Egitto e si presentarono davanti a Giuseppe. 16 Quando Giuseppe vide con loro Beniamino, subito disse all'uomo che era sulla sua casa: "Conduci gli uomini a casa e scanna degli animali e fa i preparativi, perché gli uomini mangeranno con me a mezzogiorno". 17 Immediatamente l'uomo fece proprio come Giuseppe aveva detto. L'uomo condusse dunque gli uomini alla casa di Giuseppe. 18 Ma gli uomini ebbero timore perché erano stati condotti alla casa di Giuseppe, e dicevano: "Siamo condotti qui a causa del denaro che ci fu rimesso nei sacchi all'inizio, perché ci vengano addosso e ci aggrediscano e ci prendano come schiavi insieme ai nostri asini!" 19 Perciò si accostarono all'uomo che era sulla casa di Giuseppe e gli parlarono all'ingresso della casa, 20 dicendo: "Scusaci, mio signore! Sicuramente scendemmo all'inizio per comprare del cibo. 21 Ma accadde che quando giungemmo nell'alloggio e aprivamo i nostri sacchi, ebbene, ecco che il denaro di ciascuno era alla bocca del suo sacco, il nostro denaro del peso esatto. Lo vorremmo dunque restituire con le nostre proprie mani. 22 E abbiamo portato nelle nostre mani altro denaro per comprare del cibo. Certamente non sappiamo chi mise il nostro denaro nei nostri sacchi". 23 Quindi egli disse: "Datevi pace. Non abbiate timore. Il vostro Dio e il Dio di vostro padre vi diede un tesoro nei vostri sacchi. Il vostro denaro giunse prima a me". Dopo ciò condusse loro fuori Simeone. 24 Quindi l'uomo condusse gli uomini nella casa di Giuseppe e diede acqua perché si lavassero loro i piedi, e diede foraggio per i loro asini. 25 Ed essi preparavano il dono per la venuta di Giuseppe a mezzogiorno, perché avevano udito che era là che avrebbero mangiato pane. 26 Quando Giuseppe entrò nella casa, gli portarono nella casa il dono che avevano in mano, e si prostrarono a terra davanti a lui. 27 Dopo ciò egli domandò se stavano bene e disse: "Sta bene vostro padre, l'uomo anziano di cui avete parlato? È ancora vivo?" 28 A ciò dissero: "Nostro padre, tuo servitore, sta bene. È ancora vivo". Quindi si inchinarono e si prostrarono. 29 Quando egli alzò gli occhi e vide Beniamino suo fratello, figlio di sua madre, proseguì, dicendo: "È questo vostro fratello, il più giovane di cui mi avete parlato?" E aggiunse: "Dio ti mostri il suo favore, figlio mio". 30 Giuseppe ora si affrettava, perché le sue intime emozioni erano eccitate verso suo fratello, tanto che cercò (un luogo) per piangere ed entrò in una stanza interna e là cedette alle lacrime. 31 Dopo ciò si lavò la faccia e uscì e si controllò e disse: "Portate il pasto". 32 E lo portavano a lui da parte e a loro da parte e agli egiziani che mangiavano con lui da parte; poiché gli egiziani non potevano mangiare un pasto con gli ebrei, perché questa è una cosa detestabile per gli egiziani. 33 Ed erano seduti davanti a lui, il primogenito secondo il suo diritto di primogenito e il più giovane secondo la sua giovinezza; e gli uomini si guardavano l'un l'altro sbalorditi. 34 Ed egli faceva portare loro le porzioni che aveva davanti, ma aumentava la porzione di Beniamino cinque volte più della misura delle porzioni di tutti gli altri. Continuarono dunque a banchettare e a bere con lui a sazietà. 44 Comandò più tardi all'uomo che era sulla sua casa, dicendo: "Riempi di cibo i sacchi degli uomini finché ne possono portare e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco. 2 Ma devi mettere il mio calice, il calice d'argento, alla bocca del sacco del più giovane insieme al denaro dei suoi cereali". Egli fece dunque secondo la parola che Giuseppe aveva pronunciato. 3 Era sorta la luce del mattino quando gli uomini furono mandati via, essi e i loro asini. 4 Uscirono dalla città. Non erano andati lontano quando Giuseppe disse all'uomo che era sulla sua casa: "Levati! Insegui gli uomini e senza meno raggiungili e di' loro: 'Perché avete reso male per bene? 5 Non è questa la cosa da cui il mio padrone beve e per mezzo di cui trae abilmente presagi? Avete commesso un'azione cattiva' ". 6 Alla fine li raggiunse e pronunciò loro queste parole. 7 Ma gli dissero: "Perché il mio signore parla con parole come queste? È impensabile che i tuoi servitori facciano una cosa simile. 8 Ebbene, il denaro che trovammo alla bocca dei nostri sacchi te l'abbiamo riportato dal paese di Canaan. Come potevamo, quindi, rubare argento e oro dalla casa del tuo padrone? 9 Muoia dei tuoi schiavi colui presso il quale sia trovato e noi stessi diveniamo pure schiavi del mio padrone". 10 Quindi disse: "Sia ora esattamente secondo le vostre parole. Così colui presso il quale si trovi diverrà mio schiavo, ma voi stessi mostrerete d'essere innocenti". 11 Allora ciascuno mise frettolosamente a terra il suo sacco e ciascuno aprì il suo proprio sacco. 12 Ed egli cercò attentamente. Cominciò dal più anziano e terminò col più giovane. Alla fine il calice fu trovato nel sacco di Beniamino. 13 Quindi si strapparono i mantelli e, ricaricato ciascuno il suo asino, tornarono in città. 14 E Giuda e i suoi fratelli entrarono nella casa di Giuseppe, ed egli era ancora là; e cadevano a terra davanti a lui. 15 Giuseppe ora disse loro: "Che sorta di azione è questa che avete fatto? Non sapevate che un uomo come me può abilmente trarre presagi?" 16 A ciò Giuda esclamò: "Che possiamo dire al mio padrone? Che possiamo proferire? E come possiamo mostrarci giusti? Il (vero) Dio ha scoperto l'errore dei tuoi schiavi. Ecco, siamo schiavi del mio padrone, sia noi che colui nella mano del quale è stato trovato il calice!" 17 Comunque, egli disse: "È impensabile che io faccia questo! L'uomo nella mano del quale è stato trovato il calice diverrà mio schiavo. In quanto a voi altri, salite in pace da vostro padre". 18 Giuda ora gli si accostò e disse: "Ti prego, mio padrone, suvvia, permetti al tuo schiavo di pronunciare una parola all'orecchio del mio padrone, e non si accenda la tua ira contro il tuo schiavo, perché tu sei come Faraone. 19 Il mio padrone interrogò i suoi schiavi, dicendo: 'Avete un padre o un fratello?' 20 Dicemmo dunque al mio padrone: 'Sì, abbiamo un padre anziano e un fanciullo della sua vecchiaia, il più giovane. Ma suo fratello è morto così che egli è rimasto il solo di sua madre, e suo padre in effetti lo ama'. 21 Dopo ciò dicesti ai tuoi schiavi: 'Conducetemelo perché io ponga il mio occhio su di lui'. 22 Ma noi dicemmo al mio padrone: 'Il ragazzo non può lasciare suo padre. Se davvero lasciasse suo padre, egli certamente morirebbe'. 23 Quindi dicesti ai tuoi schiavi: 'Se il vostro fratello più giovane non scende con voi, non potrete vedere più la mia faccia'. 24 "E avvenne che noi salimmo da mio padre, tuo schiavo, e gli riferimmo quindi le parole del mio padrone. 25 In seguito nostro padre disse: 'Tornate, comprateci un po' di cibo'. 26 Ma noi dicemmo: 'Non possiamo scendere. Se il nostro fratello più giovane sarà con noi certamente scenderemo, perché nel caso che il nostro fratello più giovane non sia con noi non potremo vedere la faccia dell'uomo'. 27 Quindi il tuo schiavo, mio padre, ci disse: 'Voi stessi sapete bene che mia moglie mi partorì solo due figli. 28 In seguito l'uno se ne andò via da me ed esclamai: "Ah, dev'essere stato sicuramente sbranato!" e non l'ho visto fino ad ora. 29 Se toglieste alla mia vista anche questo e gli capitasse un incidente mortale, certamente fareste scendere con calamità i miei capelli grigi nello Sceol'. 30 "E ora, appena andrò da mio padre, tuo schiavo, senza (avere) con noi il ragazzo, essendo l'anima di quello legata all'anima di questo, 31 certamente accadrà che appena avrà visto che il ragazzo non c'è semplicemente morirà, e in realtà i tuoi schiavi faranno scendere con mestizia i capelli grigi di nostro padre, tuo schiavo, nello Sceol. 32 Poiché il tuo schiavo si fece garante per il ragazzo quando egli sarebbe stato lontano da suo padre, dicendo: 'Se mancherò di ricondurtelo, avrò per sempre peccato contro mio padre'. 33 Or dunque, ti prego, lascia che il tuo schiavo resti invece del ragazzo come schiavo del mio padrone, perché il ragazzo salga con i suoi fratelli. 34 Poiché come posso salire da mio padre senza (avere) con me il ragazzo, affinché allora io non veda la calamità che colpirà mio padre?" 45 A ciò Giuseppe non si poté più controllare davanti a tutti quelli che gli stavano accanto. Così gridò: "Fate uscire tutti dalla mia presenza!" E nessun altro restò con lui mentre Giuseppe si fece conoscere dai suoi fratelli. 2 E alzava la sua voce piangendo, in modo che gli egiziani lo udirono e lo udì la casa di Faraone. 3 Infine Giuseppe disse ai suoi fratelli: "Io sono Giuseppe. Mio padre è ancora vivo?" Ma i suoi fratelli non gli poterono rispondere affatto, perché erano turbati a causa di lui. 4 Giuseppe disse dunque ai suoi fratelli: "Accostatevi a me, vi prego". Allora gli si accostarono. Quindi disse: "Io sono Giuseppe vostro fratello, che voi vendeste in Egitto. 5 Ma ora non vi addolorate e non vi adirate con voi stessi per avermi venduto qui; perché Dio mi ha mandato davanti a voi per la conservazione della vita. 6 Poiché questo è il secondo anno della carestia in mezzo alla terra, e ci saranno altri cinque anni nei quali non ci sarà né aratura né mietitura. 7 Di conseguenza Dio mi ha mandato davanti a voi affinché abbiate sulla terra un rimanente e per mantenervi in vita mediante un grande scampo. 8 Or dunque non foste voi a mandarmi qui, ma fu il (vero) Dio, per costituirmi padre di Faraone e signore di tutta la sua casa e uno che domina su tutto il paese d'Egitto. 9 "Salite presto da mio padre, e gli dovete dire: 'Tuo figlio Giuseppe ha detto questo: "Dio mi ha costituito signore di tutto l'Egitto. Scendi da me. Non tardare. 10 E dovrai dimorare nel paese di Gosen, e dovrai stare presso di me, tu e i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e i tuoi greggi e le tue mandrie e tutto ciò che hai. 11 E là di certo ti provvederò il sostentamento, poiché ci saranno altri cinque anni di carestia; affinché tu e la tua casa e tutto ciò che hai non siate ridotti in povertà" '. 12 Ed ecco, i vostri occhi e gli occhi di mio fratello Beniamino vedono che è la mia bocca che vi parla. 13 Dovete dunque riferire a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e vi dovete affrettare a portare mio padre quaggiù". 14 Quindi si gettò al collo di Beniamino suo fratello e scoppiò a piangere, e Beniamino pianse sul collo di lui. 15 E baciava tutti i suoi fratelli e piangeva su di loro, e dopo ciò i suoi fratelli parlarono con lui. 16 E la notizia fu udita nella casa di Faraone, dicendo: "Sono venuti i fratelli di Giuseppe!" E la cosa parve buona agli occhi di Faraone e dei suoi servitori. 17 Faraone disse pertanto a Giuseppe: "Di' ai tuoi fratelli: 'Fate questo: Caricate le vostre bestie da soma e andate, entrate nel paese di Canaan, 18 e prendete vostro padre e le vostre case e venite qui da me, perché io vi dia il buono del paese d'Egitto; e mangiate la parte grassa del paese. 19 E a te stesso si comanda: "Fate questo: Prendetevi dei carri dal paese d'Egitto per i vostri piccoli e per le vostre mogli, e su uno (d'essi) dovete mettere vostro padre e venire qui. 20 E non si rattristi il vostro occhio per le vostre masserizie, perché il buono di tutto il paese d'Egitto è vostro" ' ". 21 E i figli d'Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri secondo gli ordini di Faraone e diede loro provviste per il viaggio. 22 A ciascuno di loro diede singole mute di mantelli, ma a Beniamino diede trecento pezzi d'argento e cinque mute di mantelli. 23 E a suo padre mandò quanto segue: dieci asini che portavano cose buone d'Egitto e dieci asine che portavano grano e pane e viveri per suo padre per il viaggio. 24 Così mandò via i suoi fratelli, ed essi andavano. Comunque, disse loro: "Non vi esasperate l'un l'altro per la via". 25 E salivano fuori d'Egitto e alla fine vennero nel paese di Canaan da Giacobbe loro padre. 26 Quindi gli riferirono, dicendo: "Giuseppe è ancora vivo, ed egli è colui che domina su tutto il paese d'Egitto!" Ma il suo cuore si intorpidì, perché non credette loro. 27 Quando continuarono a pronunciargli tutte le parole che Giuseppe aveva pronunciato loro e vide i carri che Giuseppe aveva mandato per portarlo, lo spirito di Giacobbe loro padre cominciò a ravvivarsi. 28 Quindi Israele esclamò: "Basta! Giuseppe mio figlio è ancora vivo! Ah, fammi andare a vederlo prima che io muoia!" 46 Israele dunque partì con tutti quelli che erano suoi e giunse a Beer-Seba, e sacrificava sacrifici all'Iddio di suo padre Isacco. 2 Dio parlò quindi a Israele in visioni della notte e disse: "Giacobbe, Giacobbe!" ed egli disse: "Eccomi!" 3 E proseguì, dicendo: "Io sono il (vero) Dio, l'Iddio di tuo padre. Non aver timore di scendere in Egitto, poiché là ti costituirò una grande nazione. 4 Io stesso scenderò con te in Egitto e io stesso sicuramente ti farò anche risalire; e Giuseppe ti porrà la mano sugli occhi". 5 Dopo ciò Giacobbe si levò da Beer-Seba, e i figli d'Israele continuarono a trasportare Giacobbe loro padre e i loro piccoli e le loro mogli nei carri che Faraone aveva mandato per trasportarlo. 6 Inoltre, condussero con sé il loro bestiame e i loro beni, che avevano accumulato nel paese di Canaan. Alla fine entrarono in Egitto, Giacobbe e tutta la sua progenie con lui. 7 Condusse con sé i suoi figli e i figli dei suoi figli, le sue figlie e le figlie dei suoi figli, sì, tutta la sua progenie, con sé in Egitto. 8 Ora questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto: Giacobbe e i suoi figli: il primogenito di Giacobbe fu Ruben. 9 E i figli di Ruben furono Anoc e Pallu ed Ezron e Carmi. 10 E i figli di Simeone furono Iemuel e Iamin e Oad e Iachin e Zohar e Shaul figlio di una donna cananea. 11 E i figli di Levi furono Gherson, Cheat e Merari. 12 E i figli di Giuda furono Er e Onan e Sela e Perez e Zera. Comunque, Er e Onan morirono nel paese di Canaan. E i figli di Perez furono Ezron e Amul. 13 E i figli di Issacar furono Tola e Puva e Iob e Simron. 14 E i figli di Zabulon furono Sered ed Elon e Ialeel. 15 Questi sono i figli di Lea, che essa partorì a Giacobbe in Paddan-Aram, insieme a sua figlia Dina. Tutte le anime dei suoi figli e delle sue figlie furono trentatré. 16 E i figli di Gad furono Zifion e Agghi, Suni ed Ezbon, Eri e Arodi e Areli. 17 E i figli di Aser furono Imna e Isva e Isvi e Beria, e c'era Sera loro sorella. E i figli di Beria furono Heber e Malchiel. 18 Questi sono i figli di Zilpa, che Labano diede a sua figlia Lea. A suo tempo essa partorì a Giacobbe questi: sedici anime. 19 I figli di Rachele, moglie di Giacobbe, furono Giuseppe e Beniamino. 20 E nel paese d'Egitto nacquero a Giuseppe Manasse ed Efraim, che Asenat figlia di Potifera sacerdote di On gli partorì. 21 E i figli di Beniamino furono Bela e Becher e Asbel, Ghera e Naaman, Ehi e Ros, Muppim e Uppim e Ard. 22 Questi sono i figli di Rachele che nacquero a Giacobbe. Tutte le anime furono quattordici. 23 E i figli di Dan furono Usim. 24 E i figli di Neftali furono Iazeel e Guni e Iezer e Sillem. 25 Questi sono i figli di Bila, che Labano diede a sua figlia Rachele. A suo tempo essa partorì a Giacobbe questi; tutte le anime furono sette. 26 Tutte le anime che vennero da Giacobbe in Egitto furono quelle che uscirono dalla parte superiore della sua coscia, a parte le mogli dei figli di Giacobbe. Tutte le anime furono sessantasei. 27 E i figli di Giuseppe che gli nacquero in Egitto furono due anime. Tutte le anime della casa di Giacobbe che entrarono in Egitto furono settanta. 28 Ed egli mandò Giuda avanti a sé da Giuseppe per dare informazioni prima di lui in Gosen. Dopo ciò entrarono nel paese di Gosen. 29 Quindi Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele suo padre in Gosen. Quando gli apparve gli si gettò al collo e sul suo collo cedette ripetute volte alle lacrime. 30 Infine Israele disse a Giuseppe: "Questa volta sono disposto a morire, ora che ho visto la tua faccia, poiché sei ancora vivo". 31 Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla casa di suo padre: "Lasciatemi salire a riferire a Faraone e a dirgli: 'I miei fratelli e la casa di mio padre che erano nel paese di Canaan son venuti qui da me. 32 E gli uomini sono pastori, perché divennero allevatori di bestiame; e hanno condotto qui i loro greggi e le loro mandrie e tutto ciò che hanno'. 33 E deve avvenire che quando Faraone vi chiama ed effettivamente dice: 'Qual è la vostra occupazione?' 34 voi dovete dire: 'I tuoi servitori hanno continuato a fare gli allevatori di bestiame dalla nostra giovinezza fino ad ora, sia noi che i nostri antenati', affinché dimoriate nel paese di Gosen, perché ogni pastore di pecore è detestabile per l'Egitto". 47 Pertanto Giuseppe venne e riferì a Faraone, dicendo: "Mio padre e i miei fratelli e i loro greggi e le loro mandrie e tutto ciò che hanno son venuti dal paese di Canaan, ed ecco, sono nel paese di Gosen". 2 E dall'intero numero dei suoi fratelli prese cinque uomini, per presentarli a Faraone. 3 Allora Faraone disse ai suoi fratelli: "Qual è la vostra occupazione?" Dissero dunque a Faraone: "I tuoi servitori sono pastori di pecore, sia noi che i nostri antenati". 4 Dissero poi a Faraone: "Siamo venuti a risiedere come forestieri nel paese, perché non c'è pascolo per il gregge che i tuoi servitori hanno, poiché la carestia è grave nel paese di Canaan. E ora, ti preghiamo, lascia dimorare i tuoi servitori nel paese di Gosen". 5 Allora Faraone disse a Giuseppe: "Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti qui da te. 6 Il paese d'Egitto è a tua disposizione. Fa dimorare tuo padre e i tuoi fratelli nel meglio del paese. Falli dimorare nel paese di Gosen, e se sai che fra loro ci sono uomini coraggiosi, li devi costituire capi del bestiame su ciò che è mio". 7 Quindi Giuseppe condusse dentro Giacobbe suo padre e lo presentò a Faraone, e Giacobbe benediceva Faraone. 8 Faraone disse ora a Giacobbe: "Quanti sono i giorni degli anni della tua vita?" 9 Giacobbe disse dunque a Faraone: "I giorni degli anni delle mie residenze come forestiero sono centotrent'anni. I giorni degli anni della mia vita sono stati pochi e angustiosi, e non sono giunti ai giorni degli anni della vita dei miei padri ai giorni delle loro residenze come forestieri". 10 Dopo ciò Giacobbe benedisse Faraone e uscì d'innanzi a Faraone. 11 Così Giuseppe fece dimorare suo padre e i suoi fratelli e diede loro un possedimento nel paese d'Egitto, nel meglio del paese, nel paese di Rameses, proprio come Faraone aveva comandato. 12 E Giuseppe continuò a sostentare suo padre e i suoi fratelli e l'intera casa di suo padre (fornendo) pane, secondo il numero dei piccoli. 13 Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto grave; e il paese d'Egitto e il paese di Canaan si esaurirono a causa della carestia. 14 E Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan per i cereali che compravano; e Giuseppe portava il denaro nella casa di Faraone. 15 A suo tempo fu speso il denaro del paese d'Egitto e del paese di Canaan, e tutti gli egiziani venivano da Giuseppe, dicendo: "Dacci pane! E perché dovremmo morire davanti a te per mancanza di denaro?" 16 Quindi Giuseppe disse: "Consegnate il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se il denaro è venuto a mancare". 17 E portavano il loro bestiame a Giuseppe; e Giuseppe dava loro pane in cambio dei loro cavalli e del bestiame del gregge e del bestiame della mandria e degli asini, e per quell'anno provvedeva loro pane in cambio di tutto il loro bestiame. 18 Quell'anno giunse gradualmente alla sua fine, e venivano da lui l'anno seguente e gli dicevano: "Non lo occulteremo al mio signore, ma il denaro e il bestiame, gli animali domestici, sono stati spesi presso il mio signore. Non rimane nulla davanti al mio signore salvo i nostri corpi e la nostra terra. 19 Perché dovremmo morire davanti ai tuoi occhi, sia noi che la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra per del pane, e noi insieme alla nostra terra diverremo schiavi di Faraone; e dacci seme affinché viviamo e non moriamo e la nostra terra non resti desolata". 20 Giuseppe acquistò dunque tutta la terra degli egiziani per Faraone, perché gli egiziani vendettero ciascuno il suo campo, poiché la carestia si era aggravata su di loro; e la terra divenne di Faraone. 21 In quanto al popolo, lo fece trasferire nelle città da un'estremità all'altra del territorio d'Egitto. 22 Solo la terra dei sacerdoti non acquistò, perché le razioni per i sacerdoti (venivano) da Faraone ed essi mangiavano le loro razioni che Faraone dava loro. Perciò non vendettero la loro terra. 23 Quindi Giuseppe disse al popolo: "Vedete, oggi io ho acquistato voi e la vostra terra per Faraone. Eccovi il seme, e dovete seminare con esso la terra. 24 Quando avrà dato prodotto, dovrete dare un quinto a Faraone, ma quattro parti diverranno vostre come seme per il campo e come cibo da mangiare per voi e per quelli che sono nelle vostre case e per i vostri piccoli". 25 Di conseguenza essi dissero: "Ci hai conservato la vita. Facci trovare favore agli occhi del mio signore e noi diverremo schiavi di Faraone". 26 E Giuseppe ne faceva un decreto fino a questo giorno sulla proprietà terriera d'Egitto, che Faraone avesse la quinta parte. Solo la terra dei sacerdoti quale gruppo distinto non divenne di Faraone. 27 E Israele continuò a dimorare nel paese d'Egitto, nel paese di Gosen; e vi si stabilirono e furono fecondi e crebbero fino a divenire moltissimi. 28 E Giacobbe seguitò a vivere nel paese d'Egitto diciassette anni, tanto che i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette anni. 29 Gradualmente si avvicinarono per Israele i giorni in cui doveva morire. Chiamò dunque suo figlio Giuseppe e gli disse: "Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, metti la tua mano, ti prego, sotto la mia coscia, e devi esercitare amorevole benignità e fidatezza verso di me. (Ti prego, non mi seppellire in Egitto). 30 E devo giacere con i miei padri, e devi portarmi fuori d'Egitto e seppellirmi nel loro sepolcro". Pertanto disse: "Io stesso farò secondo la tua parola". 31 Quindi disse: "Giurami". Così gli giurò. Allora Israele si prostrò sul capezzale del letto. 48 E avvenne dopo queste cose che fu detto a Giuseppe: "Ecco, tuo padre si indebolisce". Allora egli prese con sé i suoi due figli Manasse ed Efraim. 2 Quindi fu riferito e detto a Giacobbe: "Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te". Israele si fece dunque forza e si mise a sedere sul suo letto. 3 E Giacobbe diceva a Giuseppe: "Dio Onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan per benedirmi. 4 E proseguì, dicendomi: 'Ecco, ti rendo fecondo e certamente ti moltiplicherò e davvero ti trasformerò in una congregazione di popoli e certamente darò questo paese al tuo seme dopo di te in possedimento a tempo indefinito'. 5 E ora i tuoi due figli che ti nacquero nel paese d'Egitto, prima che io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse diverranno miei come Ruben e Simeone. 6 Ma la tua prole che genererai dopo di loro diverrà tua. Insieme al nome dei loro fratelli, saranno chiamati nella loro eredità. 7 E in quanto a me, quando venivo da Paddan, Rachele morì accanto a me nel paese di Canaan, per via, mentre c'era ancora un buon tratto di paese prima di venire a Efrat, così che la seppellii là, sulla via di Efrat, vale a dire Betleem". 8 Quindi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: "Chi sono questi?" 9 Giuseppe disse dunque a suo padre: "Sono miei figli che Dio mi ha dato in questo luogo". A ciò disse: "Conducimeli, ti prego, perché io li benedica". 10 Ora gli occhi di Israele si erano offuscati per la vecchiaia. Non poteva vedere. Pertanto li condusse vicino a lui, e allora egli li baciò e li abbracciò. 11 E Israele proseguì, dicendo a Giuseppe: "Non avevo idea di vedere la tua faccia, ma, ecco, Dio mi ha fatto vedere anche la tua progenie". 12 Dopo ciò Giuseppe li trasse via dalle sue ginocchia, e si inchinò con la faccia a terra. 13 Giuseppe prese ora tutt'e due, Efraim con la mano destra alla sinistra di Israele, e Manasse con la mano sinistra alla destra di Israele, e li condusse vicino a lui. 14 Comunque, Israele stese la sua mano destra e la pose sulla testa di Efraim, benché fosse il minore, e la sua mano sinistra sulla testa di Manasse. Di proposito mise così le sue mani, giacché Manasse era il primogenito. 15 E benediceva Giuseppe e diceva: "Il (vero) Dio dinanzi al quale camminarono i miei padri Abraamo e Isacco, Il (vero) Dio che mi ha pasciuto durante tutta la mia esistenza fino a questo giorno, 16 L'angelo che mi ha ricuperato da ogni calamità, benedica i ragazzi. E sia invocato su di loro il mio nome e il nome dei miei padri, Abraamo e Isacco. E aumentino fino a una moltitudine in mezzo alla terra". 17 Quando Giuseppe vide che suo padre teneva la mano destra posata sulla testa di Efraim, se ne dispiacque, e cercò di afferrare la mano di suo padre per toglierla dalla testa di Efraim (e metterla) sulla testa di Manasse. 18 Perciò Giuseppe disse a suo padre: "Non così, padre mio, perché questo è il primogenito. Metti la tua mano destra sulla sua testa". 19 Ma suo padre si rifiutava e disse: "Lo so, figlio mio, lo so. Anche lui diverrà un popolo e anche lui diverrà grande. Ma, lo stesso, il suo fratello minore diverrà più grande di lui, e la sua progenie diverrà il pieno equivalente di nazioni". 20 E continuò a benedirli quel giorno, dicendo: "Per mezzo di te, Israele pronunci ripetutamente benedizione, dicendo: 'Dio ti costituisca come Efraim e come Manasse' ". Così metteva Efraim prima di Manasse. 21 Israele disse dopo ciò a Giuseppe: "Ecco, io muoio, ma Dio sarà certamente con voi e vi farà tornare al paese dei vostri antenati. 22 In quanto a me, ti do in effetti una spalla (del paese) più che ai tuoi fratelli, la quale presi dalla mano degli amorrei con la mia spada e col mio arco". 49 Giacobbe chiamò poi i suoi figli e disse: "Raccoglietevi perché io vi dichiari ciò che vi avverrà nella parte finale dei giorni. 2 Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, sì, ascoltate Israele vostro padre. 3 "Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e il principio del mio potere generativo, l'eccellenza della dignità e l'eccellenza della forza. 4 Con avventata sfrenatezza simile ad acque, non eccellere, perché sei salito sul letto di tuo padre. In quel tempo profanasti il mio giaciglio. Egli vi salì! 5 "Simeone e Levi sono fratelli. Le loro armi per scannare sono strumenti di violenza. 6 Nel loro intimo gruppo non entrare, o anima mia. Non ti unire alla loro congregazione, o mia disposizione, perché nella loro ira uccisero uomini, e nel loro arbitrio tagliarono i garretti ai tori. 7 Maledetta sia la loro ira, perché è crudele, e il loro furore, perché opera aspramente. Fammeli spartire in Giacobbe e fammeli disperdere in Israele. 8 "In quanto a te, Giuda, i tuoi fratelli ti loderanno. La tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici. I figli di tuo padre si prostreranno davanti a te. 9 Giuda è un leoncello. Certamente salirai dalla preda, figlio mio. Si è chinato, si è steso come un leone e, come un leone, chi osa farlo levare? 10 Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone da comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l'ubbidienza dei popoli. 11 Legato il suo asino adulto a una vite e la prole della sua propria asina a una vite scelta, certamente laverà la sua veste nel vino e il suo abito nel sangue dell'uva. 12 I suoi occhi sono color rosso scuro dal vino, e la bianchezza dei suoi denti è dal latte. 13 "Zabulon risiederà presso la spiaggia del mare, e sarà presso la spiaggia dove sono all'àncora le navi; e il suo lato remoto sarà verso Sidone. 14 "Issacar è un asino dalla forte ossatura, che giace fra le due bisacce. 15 E vedrà che il luogo di riposo è buono e che il paese è piacevole; e curverà la spalla per portare pesi e sarà assoggettato a lavori forzati da schiavo. 16 "Dan giudicherà il suo popolo come una delle tribù d'Israele. 17 Sia Dan un serpente al lato della strada, una serpe cornuta al lato della via, che morda i calcagni del cavallo in modo che il suo cavaliere cada all'indietro. 18 Da te, o Geova, realmente attenderò la salvezza. 19 "In quanto a Gad, l'assalirà una banda di predoni, ma egli assalirà l'estrema retroguardia. 20 "Da Aser il suo pane sarà grasso, ed egli darà bocconi prelibati da re. 21 "Neftali è un'esile cerva. Egli pronuncia parole eleganti. 22 "Germoglio di un albero fruttifero, Giuseppe è il germoglio di un albero fruttifero presso la fonte, che spinge i suoi rami su un muro. 23 Ma gli arcieri lo bersagliavano e lo saettarono e nutrivano animosità contro di lui. 24 Eppure il suo arco dimorava in luogo permanente, e la forza delle sue mani era agile. Dalle mani del Potente di Giacobbe, di lì è il Pastore, la Pietra d'Israele. 25 Egli è dall'Iddio di tuo padre, e ti aiuterà; ed egli è con l'Onnipotente, e ti benedirà con le benedizioni dei cieli di sopra, con le benedizioni delle acque dell'abisso che giacciono di sotto, con le benedizioni delle mammelle e del seno. 26 Le benedizioni di tuo padre saranno in realtà superiori alle benedizioni dei monti sempiterni, all'ornamento dei colli di durata indefinita. Saranno sulla testa di Giuseppe, sì, sulla sommità del capo di colui che è stato separato di fra i suoi fratelli. 27 "Beniamino continuerà a sbranare come un lupo. La mattina mangerà l'animale afferrato e la sera dividerà le spoglie". 28 Tutti questi sono le dodici tribù d'Israele, e questo è ciò che il loro padre proferì loro quando li benediceva. Li benedisse ciascuno secondo la sua propria benedizione. 29 Dopo ciò comandò loro e disse loro: "Io sto per essere raccolto presso il mio popolo. Seppellitemi con i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l'ittita, 30 nella caverna che è nel campo di Macpela che è di fronte a Mamre nel paese di Canaan, il campo che Abraamo acquistò da Efron l'ittita per il possesso di un luogo di sepoltura. 31 Là seppellirono Abraamo e Sara sua moglie. Là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie, e là io seppellii Lea. 32 Il campo acquistato e la caverna che è in esso erano dei figli di Het". 33 Così Giacobbe finì di dare comandi ai suoi figli. Quindi raccolse i piedi nel letto e spirò e fu raccolto presso il suo popolo. 50 Quindi Giuseppe cadde sulla faccia di suo padre e scoppiò in lacrime su di lui e lo baciò. 2 Dopo ciò Giuseppe comandò ai suoi servitori, i medici, di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono dunque Israele, 3 e impiegarono per lui quaranta giorni interi, poiché di consueto impiegano tanti giorni per imbalsamare, e gli egiziani continuarono a versare lacrime per lui per settanta giorni. 4 Infine i giorni di piangerlo passarono, e Giuseppe parlò alla casa di Faraone, dicendo: "Se, ora, ho trovato favore ai vostri occhi, parlate, vi prego, agli orecchi di Faraone, dicendo: 5 'Mio padre mi fece giurare, dicendo: "Ecco, sto per morire. Mi dovrai seppellire nel mio luogo di sepoltura che mi sono scavato nel paese di Canaan". E ora, ti prego, lasciami salire a seppellire mio padre, dopo di che sono disposto a tornare' ". 6 Pertanto Faraone disse: "Sali a seppellire tuo padre proprio come egli ti fece giurare". 7 Giuseppe salì dunque a seppellire suo padre, e con lui salirono tutti i servitori di Faraone, gli anziani della sua casa e tutti gli anziani del paese d'Egitto, 8 e tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Nel paese di Gosen lasciarono solo i loro fanciulletti e i loro greggi e le loro mandrie. 9 Con lui salirono anche carri e cavalieri, e l'accampamento divenne molto numeroso. 10 Quindi giunsero all'aia di Atad, che è nella regione del Giordano, e là fecero un lamento molto grande e grave ed egli osservava per suo padre i riti del lutto per sette giorni. 11 E gli abitanti del paese, i cananei, vedevano i riti del lutto nell'aia di Atad, ed esclamarono: "Questo è un lutto grave per gli egiziani!" Perciò gli fu posto nome Abel-Mizraim, che è nella regione del Giordano. 12 E i suoi figli gli facevano esattamente come aveva loro comandato. 13 I suoi figli lo portarono dunque nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, il campo che Abraamo aveva acquistato per il possesso di un luogo di sepoltura da Efron l'ittita di fronte a Mamre. 14 E Giuseppe tornò poi in Egitto, lui e i suoi fratelli e tutti quelli che erano saliti con lui a seppellire suo padre, dopo che ebbe sepolto suo padre. 15 Quando i fratelli di Giuseppe videro che il loro padre era morto, dicevano: "Forse Giuseppe nutre animosità verso di noi e certamente ci renderà tutto il male che gli abbiamo fatto". 16 Espressero dunque un comando a Giuseppe con queste parole: "Prima della sua morte tuo padre diede il comando, dicendo: 17 'Questo è ciò che direte a Giuseppe: "Ti supplico: perdona, suvvia, la rivolta dei tuoi fratelli e il loro peccato in quanto ti resero del male" '. E ora perdona, suvvia, la rivolta dei servitori dell'Iddio di tuo padre". E quando gli parlarono, Giuseppe scoppiò in lacrime. 18 Dopo ciò anche i suoi fratelli vennero e caddero davanti a lui, dicendo: "Siamo qui come tuoi schiavi!" 19 Quindi Giuseppe disse loro: "Non abbiate timore, poiché sono io in luogo di Dio? 20 In quanto a voi, pensaste del male contro di me. Dio lo pensò per il bene allo scopo di agire come in questo giorno per conservare in vita molta gente. 21 Or dunque non abbiate timore. Io stesso continuerò a provvedere al sostentamento vostro e dei vostri fanciulletti". Così li confortò e parlò loro in modo rassicurante. 22 E Giuseppe continuò a dimorare in Egitto, lui e la casa di suo padre; e Giuseppe visse centodieci anni. 23 E Giuseppe vedeva i figli di Efraim della terza generazione, anche i figli di Machir, figlio di Manasse. Nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. 24 Infine Giuseppe disse ai suoi fratelli: "Sto per morire; ma Dio immancabilmente vi rivolgerà la sua attenzione, e certamente vi farà salire da questo paese al paese circa il quale giurò ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe". 25 Per questo Giuseppe fece fare giuramento ai figli di Israele, dicendo: "Dio immancabilmente vi rivolgerà la sua attenzione. Dovrete dunque portare le mie ossa fuori di qui". 26 Dopo ciò Giuseppe morì all'età di centodieci anni; e lo imbalsamarono, e fu posto in un feretro in Egitto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Esodo

1 Ora questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto con Giacobbe; vennero ciascun uomo e la sua casa: 2 Ruben, Simeone, Levi e Giuda, 3 Issacar, Zabulon e Beniamino, 4 Dan e Neftali, Gad e Aser. 5 E tutte le anime che uscirono dalla parte superiore della coscia di Giacobbe furono settanta anime, ma Giuseppe era già in Egitto. 6 Alla fine Giuseppe morì, e anche tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. 7 E i figli d'Israele divennero fecondi e sciamavano; e continuarono a moltiplicarsi e a divenire molto potenti a ritmo assai straordinario, così che il paese ne fu pieno. 8 A suo tempo sorse sull'Egitto un nuovo re che non aveva conosciuto Giuseppe. 9 E diceva al suo popolo: "Ecco, il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più potente di noi. 10 Suvvia! Agiamo accortamente con loro, affinché non si moltiplichino, e di sicuro accada che, nel caso si abbatta su di noi una guerra, anch'essi si aggiungano certamente a quelli che ci odiano e combattano contro di noi e salgano dal paese". 11 Posero dunque su di loro capi di lavori forzati allo scopo di opprimerli con i loro pesi; ed edificavano città come luoghi di deposito per Faraone, cioè Pitom e Raamses. 12 Ma più li opprimevano, più si moltiplicavano e più si estendevano, così che provavano un morboso terrore a causa dei figli d'Israele. 13 Di conseguenza gli egiziani resero i figli d'Israele schiavi sotto la tirannia. 14 E rendevano amara la loro vita con una dura schiavitù in (lavori di) malta d'argilla e mattoni e con ogni forma di schiavitù nel campo, sì, ogni loro forma di schiavitù nella quale li impiegavano come schiavi sotto la tirannia. 15 Il re d'Egitto disse poi alle levatrici ebree, il nome di una delle quali era Sifra e il nome dell'altra Pua, 16 sì, arrivò fino al punto di dire: "Quando aiutate le donne ebree a partorire e realmente le vedete sullo sgabello per il parto, se è un figlio, allora lo dovete mettere a morte; ma se è una figlia, allora deve vivere". 17 Comunque, le levatrici temettero il (vero) Dio, e non fecero come il re d'Egitto aveva loro parlato, ma conservavano in vita i figli maschi. 18 A suo tempo il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: "Perché avete fatto questa cosa, conservando in vita i figli maschi?" 19 A loro volta le levatrici dissero a Faraone: "Perché le ebree non sono come le donne egiziane. Dato che sono piene di vita, prima che la levatrice possa venire da loro hanno già partorito". 20 Dio dunque trattò bene le levatrici; e il popolo si faceva più numeroso e diveniva molto potente. 21 E avvenne che siccome le levatrici avevano temuto il (vero) Dio, in seguito egli diede loro delle famiglie. 22 Infine Faraone comandò a tutto il suo popolo, dicendo: "Ogni figlio appena nato dovete gettarlo nel fiume Nilo, ma ogni figlia dovete conservarla in vita". 2 Nel frattempo, un certo uomo della casa di Levi andò e prese una figlia di Levi. 2 E la donna rimase incinta e partorì un figlio. Quando vide com'era bello, lo tenne nascosto per tre mesi lunari. 3 Quando non lo poté più nascondere, gli prese un'arca di papiro e la spalmò di bitume e pece e vi mise il piccolo e la pose fra le canne presso la sponda del fiume Nilo. 4 Inoltre, la sorella di lui se ne stava a distanza per sapere che gli sarebbe accaduto. 5 La figlia di Faraone scese poco dopo a bagnarsi nel fiume Nilo, e le sue giovani camminavano lungo la riva del fiume Nilo. Ed essa scorse l'arca in mezzo alle canne. Immediatamente mandò la sua schiava perché la prendesse. 6 Quando l'aprì poté vedere il piccolo, ed ecco, il fanciullo piangeva. Allora provò compassione per lui, benché dicesse: "Questo è uno dei piccoli degli ebrei". 7 Quindi la sorella di lui disse alla figlia di Faraone: "Vuoi che vada e chiami appositamente per te una nutrice fra le donne ebree perché ti allatti il piccolo?" 8 La figlia di Faraone dunque le disse: "Va!" Subito la fanciulla andò e chiamò la madre del piccolo. 9 Quindi la figlia di Faraone le disse: "Prendi questo piccolo e allattamelo, e io stessa ti darò il tuo salario". Pertanto la donna prese il piccolo e lo allattò. 10 E il piccolo crebbe. Quindi lo portò alla figlia di Faraone, così che divenne un figlio per lei; ed essa gli metteva nome Mosè e diceva: "Perché l'ho tratto dall'acqua". 11 Ora avvenne in quei giorni, mentre Mosè si faceva forte, che uscì verso i suoi fratelli per vedere i pesi che portavano; e scorse un certo egiziano che colpiva un certo ebreo dei suoi fratelli. 12 Voltatosi dunque da una parte e dall'altra, vide che non c'era nessuno in vista. Quindi abbatté l'egiziano e lo nascose nella sabbia. 13 Comunque, il giorno seguente uscì, ed ecco, c'erano due uomini ebrei che lottavano l'uno con l'altro. Disse dunque a quello che aveva torto: "Perché devi colpire il tuo compagno?" 14 A ciò disse: "Chi ti ha costituito principe e giudice su di noi? Hai intenzione di uccidere me proprio come hai ucciso l'egiziano?" Allora Mosè ebbe timore e disse: "Sicuramente la cosa è risaputa!" 15 In seguito Faraone udì questa cosa, e tentò di uccidere Mosè; ma Mosè fuggì lontano da Faraone per dimorare nel paese di Madian; e si mise a sedere vicino a un pozzo. 16 Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie, e come al solito vennero e attinsero acqua e riempirono i canali per abbeverare il gregge del loro padre. 17 E come al solito vennero i pastori e le cacciarono. A ciò Mosè si levò e aiutò le donne e abbeverò il loro gregge. 18 Quando vennero dunque a casa da Reuel loro padre, egli esclamò: "Come mai siete venute a casa così presto oggi?" 19 A ciò dissero: "Un certo egiziano ci ha liberate dalla mano dei pastori e, inoltre, ci ha perfino attinto l'acqua per abbeverare il gregge". 20 Quindi disse alle sue figlie: "Ma dov'è? Perché avete lasciato l'uomo indietro? Chiamatelo, perché mangi pane". 21 Dopo ciò Mosè si mostrò disposto a dimorare con l'uomo, ed egli diede a Mosè sua figlia Zippora. 22 Essa gli partorì poi un figlio ed egli gli mise nome Ghersom, perché disse: "Sono divenuto residente forestiero in un paese straniero". 23 E avvenne durante quei molti giorni che il re d'Egitto infine morì, ma i figli d'Israele continuarono a sospirare a causa della schiavitù e a gridare lamentandosi, e la loro invocazione di aiuto saliva al (vero) Dio a causa della schiavitù. 24 A suo tempo Dio udì i loro gemiti e Dio si ricordò del suo patto con Abraamo, Isacco e Giacobbe. 25 Dio guardò dunque i figli d'Israele e Dio osservò. 3 E Mosè divenne pastore del gregge di Ietro, sacerdote di Madian, di cui era genero. Mentre conduceva il gregge verso il lato occidentale del deserto, giunse infine al monte del (vero) Dio, all'Horeb. 2 Quindi l'angelo di Geova gli apparve in una fiamma di fuoco nel mezzo di un roveto. Mentre guardava, ebbene, ecco, il roveto ardeva col fuoco eppure il roveto non si consumava. 3 A ciò Mosè disse: "Voglio proprio deviare per ispezionare questo grande fenomeno, come mai il roveto non brucia". 4 Quando Geova vide che deviava per ispezionare, subito Dio lo chiamò di mezzo al roveto e disse: "Mosè! Mosè!" al che egli disse: "Eccomi". 5 Quindi disse: "Non ti avvicinare qua. Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove stai è suolo santo". 6 E proseguì, dicendo: "Io sono l'Iddio di tuo padre, l'Iddio di Abraamo, l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe". Quindi Mosè nascose la sua faccia, perché temeva di guardare il (vero) Dio. 7 E Geova aggiunse: "Incontestabilmente ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido a causa di quelli che lo costringono al lavoro; perché conosco bene le pene che soffre. 8 E mi accingo a scendere per liberarlo dalla mano degli egiziani e per farlo salire da quel paese a un paese buono e spazioso, a un paese dove scorre latte e miele, al luogo dei cananei e degli ittiti e degli amorrei e dei ferezei e degli ivvei e dei gebusei. 9 E ora, ecco, il grido dei figli d'Israele è giunto a me, e ho anche visto l'oppressione con cui gli egiziani li opprimono. 10 E ora vieni e lascia che io ti mandi da Faraone, e tu fa uscire il mio popolo, i figli d'Israele, dall'Egitto". 11 Comunque, Mosè disse al (vero) Dio: "Chi sono io perché vada da Faraone e perché debba far uscire i figli d'Israele dall'Egitto?" 12 A ciò egli disse: "Perché io mostrerò d'essere con te, e questo è per te il segno che sono io che ti ho mandato: Dopo che avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete il (vero) Dio su questo monte". 13 Tuttavia, Mosè disse al (vero) Dio: "Supponiamo che ora io sia andato dai figli d'Israele e realmente dica loro: 'L'Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi', ed essi realmente mi dicano: 'Qual è il suo nome?' Che dirò loro?" 14 A ciò Dio disse a Mosè: "IO MOSTRERÒ D'ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D'ESSERE". E aggiunse: "Devi dire questo ai figli d'Israele: 'IO MOSTRERÒ D'ESSERE mi ha mandato a voi' ". 15 Quindi Dio disse ancora una volta a Mosè: "Devi dire questo ai figli d'Israele: 'Geova l'Iddio dei vostri antenati, l'Iddio di Abraamo, l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi'. Questo è il mio nome a tempo indefinito, e questo è il memoriale di me di generazione in generazione. 16 Va, e devi raccogliere gli anziani d'Israele, e devi dire loro: 'Geova, l'Iddio dei vostri antenati, mi è apparso, l'Iddio di Abraamo, Isacco e Giacobbe, dicendo: "Immancabilmente dovrò prestare attenzione a voi e a ciò che vi si fa in Egitto. 17 E dunque dico: Vi farò salire dall'afflizione degli egiziani al paese dei cananei e degli ittiti e degli amorrei e dei ferezei e degli ivvei e dei gebusei, a un paese dove scorre latte e miele" '. 18 "E certamente ascolteranno la tua voce, e devi andare, tu e gli anziani d'Israele, dal re d'Egitto, e gli dovete dire: 'Geova, l'Iddio degli ebrei, si è messo in contatto con noi, e ora vogliamo andare, ti preghiamo, per un viaggio di tre giorni nel deserto, e vogliamo sacrificare a Geova nostro Dio'. 19 E io, sì, io, so bene che il re d'Egitto non vi darà il permesso di andare se non mediante mano forte. 20 E io dovrò stendere la mia mano e colpire l'Egitto con tutti i miei atti meravigliosi che farò in mezzo a esso; e dopo ciò egli vi manderà via. 21 E certamente darò favore a questo popolo agli occhi degli egiziani; e certamente avverrà che quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote. 22 E ciascuna donna dovrà chiedere alla sua vicina e alla donna che risiede come forestiera nella sua casa oggetti d'argento e oggetti d'oro e mantelli, e voi li dovrete mettere addosso ai vostri figli e alle vostre figlie; e dovrete spogliare gli egiziani". 4 Comunque, Mosè rispose e disse: "Ma supponiamo che non mi credano e non ascoltino la mia voce, perché diranno: 'Geova non ti è apparso' ". 2 Quindi Geova gli disse: "Che cos'è ciò (che hai) in mano?" al che disse: "Una verga". 3 Poi gli disse: "Gettala a terra". La gettò dunque a terra, e divenne un serpente; e Mosè fuggiva da esso. 4 Geova disse ora a Mosè: "Stendi la mano e prendilo per la coda". Egli stese dunque la mano e lo prese, e divenne una verga nella palma della sua mano. 5 "Affinché", come egli disse, "credano che ti è apparso Geova l'Iddio dei loro antenati, l'Iddio di Abraamo, l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe". 6 Quindi Geova gli disse ancora una volta: "Metti la tua mano, suvvia, nella piega superiore della veste". Mise dunque la sua mano nella piega superiore della veste. Quando la tirò fuori, ebbene, ecco, la sua mano era colpita da lebbra come la neve! 7 Dopo ciò disse: "Rimetti la tua mano nella piega superiore della veste". Rimise dunque la sua mano nella piega superiore della veste. Quando la tirò fuori della piega superiore della veste, ebbene, ecco, era tornata come il resto della sua carne! 8 "E deve avvenire che", come egli disse, "se non ti crederanno e non ascolteranno la voce del primo segno, allora crederanno certamente alla voce del segno successivo. 9 Nondimeno, deve accadere che, se non crederanno neanche a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, dovrai quindi prendere dell'acqua dal fiume Nilo e versarla sull'asciutto; e l'acqua che avrai preso dal fiume Nilo certamente diverrà, sì, realmente diverrà sangue sull'asciutto". 10 Mosè disse ora a Geova: "Scusami, Geova, ma io non sono un oratore dalla parola facile, né da ieri né da prima né da che hai parlato al tuo servitore, poiché sono lento di bocca e lento di lingua". 11 Allora Geova gli disse: "Chi ha costituito la bocca per l'uomo o chi costituisce il muto o il sordo o colui che vede chiaramente o il cieco? Non sono io, Geova? 12 Or dunque va, e io stesso mostrerò d'essere con la tua bocca e certamente ti insegnerò ciò che devi dire". 13 Ma egli disse: "Scusami, Geova, ma manda, ti prego, per mano di colui che manderai". 14 Quindi Geova si accese d'ira contro Mosè e disse: "Non è Aaronne il levita tuo fratello? So bene che realmente egli sa parlare. E, inoltre, ecco che ti esce incontro. Quando ti vedrà, certamente si rallegrerà in cuor suo. 15 E devi parlargli e mettergli le parole in bocca; e io stesso mostrerò d'essere con la tua bocca e con la sua bocca, e senz'altro vi insegnerò ciò che dovete fare. 16 Ed egli deve parlare per te al popolo; e deve avvenire che egli ti servirà come bocca, e tu gli servirai come Dio. 17 E prenderai in mano questa verga per compiere con essa i segni". 18 Pertanto Mosè andò e tornò da Ietro suo suocero e gli disse: "Voglio andare, ti prego, e tornare dai miei fratelli che sono in Egitto per vedere se sono ancora in vita". Ietro disse dunque a Mosè: "Va in pace". 19 Dopo ciò Geova disse a Mosè in Madian: "Va, torna in Egitto, perché tutti gli uomini che cercavano la tua anima sono morti". 20 Mosè prese quindi sua moglie e i suoi figli e li fece montare su un asino, e tornava nel paese d'Egitto. Inoltre, Mosè prese in mano la verga del (vero) Dio. 21 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Dopo essere andato e tornato in Egitto, fa sì che compiate realmente davanti a Faraone tutti i miracoli che ho posto nella tua mano. In quanto a me, lascerò che il suo cuore divenga ostinato; ed egli non manderà via il popolo. 22 E devi dire a Faraone: 'Geova ha detto questo: "Israele è mio figlio, il mio primogenito. 23 E io ti dico: Manda via mio figlio perché mi serva. Ma se rifiuti di mandarlo via, ecco, ucciderò tuo figlio, il tuo primogenito" ' ". 24 Ora avvenne lungo la via, nell'alloggio, che Geova lo incontrò e cercava il modo di metterlo a morte. 25 Infine Zippora prese una selce e recise il prepuzio di suo figlio e fece in modo che esso gli toccasse i piedi, e disse: "È perché mi sei sposo di sangue". 26 Di conseguenza egli lo lasciò andare. In quel tempo essa disse: "Sposo di sangue", a causa della circoncisione. 27 Quindi Geova disse ad Aaronne: "Va incontro a Mosè nel deserto". Allora andò e lo incontrò sul monte del (vero) Dio e lo baciò. 28 E Mosè dichiarava ad Aaronne tutte le parole di Geova, che lo aveva mandato, e tutti i segni che gli aveva comandato di fare. 29 Dopo ciò Mosè e Aaronne andarono e raccolsero tutti gli anziani dei figli d'Israele. 30 Quindi Aaronne pronunciò tutte le parole che Geova aveva pronunciato a Mosè, ed egli compì i segni sotto gli occhi del popolo. 31 A ciò il popolo credette. Quando udirono che Geova aveva rivolto la sua attenzione ai figli d'Israele e che aveva visto la loro afflizione, si inchinarono e si prostrarono. 5 E poi Mosè e Aaronne andarono e dicevano a Faraone: "Geova, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Manda via il mio popolo perché mi celebri una festa nel deserto' ". 2 Ma Faraone disse: "Chi è Geova, perché io debba ubbidire alla sua voce e mandare via Israele? Non conosco affatto Geova e, per di più, non manderò via Israele". 3 Comunque, essi proseguirono, dicendo: "L'Iddio degli ebrei si è messo in contatto con noi. Vogliamo andare, ti preghiamo, per un viaggio di tre giorni nel deserto a sacrificare a Geova nostro Dio; altrimenti potrebbe colpirci con la pestilenza o con la spada". 4 A ciò il re d'Egitto disse loro: "Perché, Mosè e Aaronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Andate a portare i vostri pesi!" 5 E Faraone continuò: "Ecco, il popolo del paese ora è numeroso, e voi lo fate realmente desistere dal portare i suoi pesi". 6 Immediatamente quel giorno Faraone comandò a quelli che costringevano il popolo al lavoro e ai loro ufficiali, dicendo: 7 "Voi non dovete più raccogliere la paglia da dare al popolo per fare i mattoni come in precedenza. Vadano essi stessi a raccogliersi la paglia. 8 Inoltre, imporrete ancora loro la richiesta quantità di mattoni che facevano in precedenza. Non dovete fare loro nessuna riduzione, perché sono oziosi. Perciò gridano, dicendo: 'Vogliamo andare, vogliamo sacrificare al nostro Dio!' 9 Il servizio sia grave sugli uomini e vi lavorino, e non prestino attenzione a false parole". 10 Così quelli che costringevano il popolo al lavoro e i loro ufficiali uscirono e dissero al popolo: "Ecco ciò che ha detto Faraone: 'Io non vi darò più paglia. 11 Andate voi stessi, prendetevi la paglia dovunque ne troviate, perché i vostri servizi non dovranno essere minimamente ridotti' ". 12 Di conseguenza il popolo si sparse in tutto il paese d'Egitto a raccogliere stoppia (da usare) come paglia. 13 E quelli che li costringevano al lavoro li sollecitavano, dicendo: "Finite i vostri lavori, ciascuno il suo lavoro, di giorno in giorno, proprio come quando era disponibile la paglia". 14 In seguito gli ufficiali dei figli d'Israele, che i soprintendenti di Faraone avevano stabilito su di loro, furono battuti, e questi dicevano: "Perché non avete finito il compito prescrittovi, facendo i mattoni come in precedenza, sia ieri che oggi?" 15 Di conseguenza gli ufficiali dei figli d'Israele andarono e gridavano a Faraone, dicendo: "Perché tratti così i tuoi servitori? 16 Non si dà paglia ai tuoi servitori eppure ci dicono: 'Fate i mattoni!' ed ecco, i tuoi servitori sono battuti, mentre la colpa è del tuo proprio popolo". 17 Ma egli disse: "Siete oziosi, siete oziosi! Perciò dite: 'Vogliamo andare, vogliamo sacrificare a Geova'. 18 E ora andate, servite! Sebbene non vi sia data paglia, dovete tuttavia dare la quantità fissata di mattoni". 19 Quindi gli ufficiali dei figli d'Israele si videro ridotti a mal partito alla parola: "Dai vostri mattoni non dovete ridurre minimamente la quota giornaliera di nessuno". 20 Dopo ciò si imbatterono in Mosè e Aaronne, che stavano lì per incontrarli quando uscirono da presso Faraone. 21 Subito dissero loro: "Geova vi guardi e giudichi, poiché ci avete resi un odore sgradevole davanti a Faraone e davanti ai suoi servitori in modo da porre una spada nella loro mano per ucciderci". 22 Quindi Mosè si rivolse a Geova e disse: "Geova, perché hai causato il male a questo popolo? Perché mi hai mandato? 23 Poiché da quando andai davanti a Faraone per parlare in nome tuo, egli ha fatto del male a questo popolo, e tu non hai affatto liberato il tuo popolo". 6 Geova disse dunque a Mosè: "Ora vedrai che farò a Faraone, perché a motivo di una mano forte li manderà via e a motivo di una mano forte li caccerà dal suo paese". 2 E Dio proseguì, parlando a Mosè e dicendogli: "Io sono Geova. 3 E apparivo ad Abraamo, Isacco e Giacobbe come Dio Onnipotente, ma rispetto al mio nome Geova non mi feci conoscere da loro. 4 E inoltre stabilii con loro il mio patto, di dar loro il paese di Canaan, il paese delle loro residenze come forestieri in cui risiedettero come forestieri. 5 E io, sì, io, ho udito i gemiti dei figli d'Israele, che gli egiziani rendono schiavi, e mi ricordo del mio patto. 6 "Perciò di' ai figli d'Israele: 'Io sono Geova, e certamente vi farò uscire di sotto i pesi degli egiziani e vi libererò dalla loro schiavitù, e in realtà vi reclamerò con braccio steso e con grandi giudizi. 7 E certamente vi prenderò per me come popolo, e in realtà mostrerò d'essere Dio per voi; e certamente conoscerete che io sono Geova vostro Dio che vi fa uscire di sotto i pesi d'Egitto. 8 E certamente vi introdurrò nel paese circa il quale alzai la mano in giuramento per darlo ad Abraamo, Isacco e Giacobbe; e in realtà ve lo darò come qualcosa da possedere. Io sono Geova' ". 9 Mosè parlò poi in questo modo ai figli d'Israele, ma non ascoltarono Mosè per lo scoraggiamento e per la dura schiavitù. 10 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 11 "Va, parla a Faraone, re d'Egitto, che mandi i figli d'Israele fuori del suo paese". 12 Comunque, Mosè parlò dinanzi a Geova, dicendo: "Ecco, i figli d'Israele non mi hanno ascoltato; e come mi ascolterà Faraone, dato che sono incirconciso di labbra?" 13 Ma Geova continuò a parlare a Mosè e ad Aaronne e ad emanare mediante essi il comando ai figli d'Israele e a Faraone, re d'Egitto, per far uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto. 14 Questi sono i capi della casa dei loro padri: I figli di Ruben, primogenito d'Israele, furono Anoc e Pallu, Ezron e Carmi. Queste sono le famiglie di Ruben. 15 E i figli di Simeone furono Iemuel e Iamin e Oad e Iachin e Zohar e Shaul figlio di una cananea. Queste sono le famiglie di Simeone. 16 E questi sono i nomi dei figli di Levi, secondo le discendenze delle loro famiglie: Gherson e Cheat e Merari. E gli anni della vita di Levi furono centotrentasette anni. 17 I figli di Gherson furono Libni e Simei, secondo le loro famiglie. 18 E i figli di Cheat furono Amram e Izar ed Ebron e Uzziel. E gli anni della vita di Cheat furono centotrentatré anni. 19 E i figli di Merari furono Mahli e Musi. Queste furono le famiglie dei leviti, secondo le discendenze delle loro famiglie. 20 Ora Amram prese in moglie Iochebed sorella di suo padre. Essa gli partorì poi Aaronne e Mosè. E gli anni della vita di Amram furono centotrentasette anni. 21 E i figli di Izar furono Cora e Nefeg e Zicri. 22 E i figli di Uzziel furono Misael ed Elzafan e Sitri. 23 Ora Aaronne prese in moglie Eliseba, figlia di Amminadab, sorella di Naasson. Quindi essa gli partorì Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 24 E i figli di Cora furono Assir ed Elcana e Abiasaf. Queste furono le famiglie dei coraiti. 25 Ed Eleazaro, figlio di Aaronne, prese in moglie una delle figlie di Putiel. Essa gli partorì poi Fineas. Questi sono i capi dei padri dei leviti, secondo le loro famiglie. 26 Questi è l'Aaronne e Mosè a cui Geova disse: "Fate uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto secondo i loro eserciti". 27 Essi furono quelli che parlarono a Faraone, re d'Egitto, per far uscire i figli d'Israele dall'Egitto. Questi è il Mosè e Aaronne. 28 E il giorno che Geova parlò a Mosè nel paese d'Egitto, avvenne 29 che Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: "Io sono Geova. Proferisci a Faraone re d'Egitto tutto ciò che ti proferisco". 30 Quindi Mosè disse dinanzi a Geova: "Ecco, sono incirconciso di labbra, come dunque Faraone mi darà ascolto?" 7 Di conseguenza Geova disse a Mosè: "Vedi, ti ho costituito Dio per Faraone, e Aaronne tuo proprio fratello diverrà il tuo profeta. 2 Tu, tu pronuncerai tutto ciò che ti comanderò; e Aaronne tuo fratello parlerà a Faraone, ed egli deve mandare via i figli d'Israele dal suo paese. 3 In quanto a me, lascerò divenire ostinato il cuore di Faraone, e certamente moltiplicherò i miei segni e i miei miracoli nel paese d'Egitto. 4 E Faraone non vi darà ascolto; e dovrò porre la mia mano sull'Egitto e far uscire i miei eserciti, il mio popolo, i figli d'Israele, fuori del paese d'Egitto con grandi giudizi. 5 E gli egiziani certamente conosceranno che io sono Geova quando stenderò la mia mano contro l'Egitto, e in realtà farò uscire i figli d'Israele di mezzo a loro". 6 E Mosè e Aaronne fecero come Geova aveva loro comandato. Fecero proprio così. 7 E Mosè aveva ottant'anni e Aaronne ottantatré anni quando parlarono a Faraone. 8 Geova disse ora a Mosè e ad Aaronne: 9 "Nel caso che Faraone vi parli, dicendo: 'Fate per voi stessi un miracolo', devi dire ad Aaronne: 'Prendi la tua verga e gettala davanti a Faraone'. Essa diverrà una grossa serpe". 10 Mosè e Aaronne andarono dunque da Faraone e fecero esattamente come Geova aveva comandato. Aaronne gettò pertanto la sua verga davanti a Faraone e ai suoi servitori ed essa divenne una grossa serpe. 11 Comunque, anche Faraone chiamò i saggi e gli stregoni; e anche gli stessi sacerdoti d'Egitto che praticavano la magia facevano la stessa cosa con le loro arti magiche. 12 Gettarono dunque ciascuno la sua verga, ed esse divennero grosse serpi; ma la verga di Aaronne inghiottì le loro verghe. 13 Ciò nonostante, il cuore di Faraone divenne ostinato, e non diede loro ascolto, proprio come Geova aveva parlato. 14 Quindi Geova disse a Mosè: "Il cuore di Faraone è insensibile. Egli ha rifiutato di mandar via il popolo. 15 Va da Faraone al mattino. Ecco, uscirà verso l'acqua! E ti devi mettere in posizione tale da incontrarlo presso la sponda del fiume Nilo, e prenderai in mano la verga che si mutò in serpente. 16 E gli devi dire: 'Geova, l'Iddio degli ebrei, mi ha mandato da te, dicendo: "Manda via il mio popolo perché mi serva nel deserto", ma, ecco, fino ad ora non hai ubbidito. 17 Questo ha detto Geova: "Da ciò conoscerai che io sono Geova. Ecco, con la verga che è nella mia mano colpirò l'acqua che è nel fiume Nilo, e certamente si muterà in sangue. 18 E i pesci che sono nel fiume Nilo moriranno, e il fiume Nilo in effetti puzzerà, e gli egiziani semplicemente non avranno stomaco per bere l'acqua del fiume Nilo" ' ". 19 In seguito Geova disse a Mosè: "Di' ad Aaronne: 'Prendi la tua verga e stendi la tua mano sulle acque d'Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali del Nilo e sui loro stagni folti di canne e su tutte le loro raccolte di acque, perché divengano sangue'. E certamente vi sarà sangue in tutto il paese d'Egitto e nei vasi di legno e nei vasi di pietra". 20 Immediatamente Mosè e Aaronne fecero così, proprio come Geova aveva comandato, ed egli alzò la verga e colpì l'acqua che era nel fiume Nilo sotto gli occhi di Faraone e dei suoi servitori, e tutta l'acqua che era nel fiume Nilo si mutò in sangue. 21 E i pesci che erano nel fiume Nilo morirono, e il fiume Nilo puzzava; e gli egiziani non potevano bere l'acqua del fiume Nilo; e ci fu sangue in tutto il paese d'Egitto. 22 Tuttavia, i sacerdoti d'Egitto che praticavano la magia facevano la stessa cosa con le loro arti segrete; in modo che il cuore di Faraone continuò a ostinarsi, e non diede loro ascolto, proprio come Geova aveva parlato. 23 Perciò Faraone si voltò ed entrò in casa sua, e non pose il cuore per prestare attenzione nemmeno a questo. 24 E tutti gli egiziani scavavano intorno al fiume Nilo per (trovare) acqua da bere, perché non potevano bere l'acqua del fiume Nilo. 25 E si compirono sette giorni dopo che Geova ebbe colpito il fiume Nilo. 8 Quindi Geova disse a Mosè: "Va da Faraone, e gli devi dire: 'Geova ha detto questo: "Manda via il mio popolo perché mi serva. 2 E se continui a rifiutarti di mandarlo via, ecco, piagherò tutto il tuo territorio con le rane. 3 E il fiume Nilo pullulerà di rane, e certamente saliranno ed entreranno nella tua casa e nella tua stanza da letto interna e sul tuo letto e nelle case dei tuoi servitori e sul tuo popolo e nei tuoi forni e nelle tue madie. 4 E le rane saliranno su di te e sul tuo popolo e su tutti i tuoi servitori" ' ". 5 In seguito, Geova disse a Mosè: "Di' ad Aaronne: 'Stendi la mano con la tua verga sui fiumi, sui canali del Nilo e sugli stagni folti di canne e fa salire le rane sul paese d'Egitto' ". 6 Allora Aaronne stese la mano sulle acque d'Egitto, e le rane salivano e coprivano il paese d'Egitto. 7 Comunque, i sacerdoti che praticavano la magia fecero la stessa cosa con le loro arti segrete e fecero salire le rane sul paese d'Egitto. 8 A suo tempo Faraone chiamò Mosè e Aaronne e disse: "Supplicate Geova perché allontani le rane da me e dal mio popolo, poiché desidero mandar via il popolo perché sacrifichi a Geova". 9 Quindi Mosè disse a Faraone: "Prendi su di me la gloria di dire quando supplicherò per te e per i tuoi servitori e per il tuo popolo affinché le rane siano stroncate da te e dalle tue case. Saranno lasciate solo nel fiume Nilo". 10 A ciò disse: "Domani". Quindi egli disse: "Sarà secondo la tua parola, affinché tu sappia che non c'è nessun altro simile a Geova nostro Dio, 11 in quanto le rane certamente si allontaneranno da te e dalle tue case e dai tuoi servitori e dal tuo popolo. Saranno lasciate solo nel fiume Nilo". 12 Pertanto Mosè e Aaronne uscirono da presso Faraone, e Mosè gridò a Geova a causa delle rane che Egli aveva posto su Faraone. 13 Quindi Geova fece secondo la parola di Mosè, e le rane morivano dalle case, dai cortili e dai campi. 14 E le ammassarono, mucchi su mucchi, e il paese puzzava. 15 Quando Faraone vide che si provava sollievo, rese il suo cuore insensibile; e non diede loro ascolto, proprio come Geova aveva parlato. 16 Geova disse ora a Mosè: "Di' ad Aaronne: 'Stendi la tua verga e colpisci la polvere della terra, e deve divenire culici in tutto il paese d'Egitto' ". 17 E facevano questo. Aaronne stese dunque la mano con la sua verga e colpì la polvere della terra, e i culici furono sull'uomo e sulla bestia. Tutta la polvere della terra divenne culici in tutto il paese d'Egitto. 18 E i sacerdoti che praticavano la magia cercarono di fare la stessa cosa con le loro arti segrete, per produrre culici, ma non poterono. E i culici furono sull'uomo e sulla bestia. 19 Perciò i sacerdoti che praticavano la magia dissero a Faraone: "È il dito di Dio!" Ma il cuore di Faraone continuò ad ostinarsi, e non diede loro ascolto, proprio come Geova aveva parlato. 20 Quindi Geova disse a Mosè: "Alzati la mattina di buon'ora e mettiti davanti a Faraone. Ecco, egli uscirà verso l'acqua! E gli devi dire: 'Geova ha detto questo: "Manda via il mio popolo perché mi serva. 21 Ma se non manderai via il mio popolo, ecco, manderò su di te e sui tuoi servitori e sul tuo popolo e nelle tue case il tafano; e le case d'Egitto saranno semplicemente piene del tafano, e anche il suolo sul quale sono. 22 E quel giorno farò certamente distinguere il paese di Gosen sul quale sta il mio popolo, perché non vi esista nessun tafano; affinché tu sappia che io sono Geova in mezzo alla terra. 23 E in realtà porrò una demarcazione fra il mio popolo e il tuo popolo. Questo segno avverrà domani" ' ". 24 E Geova faceva così; e grandi sciami di tafani invadevano la casa di Faraone e le case dei suoi servitori e tutto il paese d'Egitto. Il paese fu rovinato a causa dei tafani. 25 Infine Faraone chiamò Mosè e Aaronne e disse: "Andate, sacrificate al vostro Dio nel paese". 26 Ma Mosè disse: "Non è ammissibile fare così, perché noi sacrificheremmo a Geova nostro Dio una cosa detestabile agli egiziani. Se sacrificassimo una cosa detestabile agli egiziani davanti ai loro occhi, non ci lapiderebbero essi? 27 Andremo per un viaggio di tre giorni nel deserto e senz'altro sacrificheremo a Geova nostro Dio proprio come egli ci ha detto". 28 Ora Faraone disse: "Io, io vi manderò via, e in realtà sacrificherete a Geova vostro Dio nel deserto. Solo fate in modo che il luogo dove andate non sia troppo lontano. Supplicate a mio favore". 29 Quindi Mosè disse: "Ecco, io vado via da te, e veramente supplicherò Geova, e i tafani certamente si allontaneranno domani da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo. Solo Faraone non si prenda di nuovo gioco non mandando il popolo a sacrificare a Geova". 30 Dopo ciò Mosè uscì da presso Faraone e supplicò Geova. 31 Geova fece dunque secondo la parola di Mosè, e i tafani si allontanarono da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo. Non ne fu lasciato nemmeno uno. 32 Comunque, Faraone rese il suo cuore insensibile anche questa volta e non mandò via il popolo. 9 Di conseguenza Geova disse a Mosè: "Va da Faraone e gli devi dichiarare: 'Geova, l'Iddio degli ebrei, ha detto questo: "Manda via il mio popolo perché mi serva. 2 Ma se continui a rifiutare di mandarli via e continui ancora a trattenerli, 3 ecco, la mano di Geova sta per venire sul tuo bestiame che è nel campo. Sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, sulla mandria e sul gregge sarà una pestilenza gravissima. 4 E Geova certamente farà una distinzione fra il bestiame d'Israele e il bestiame d'Egitto, e non morirà nemmeno una cosa di tutto ciò che appartiene ai figli d'Israele" ' ". 5 Inoltre, Geova stabilì un tempo fissato, dicendo: "Domani Geova farà questa cosa nel paese". 6 Pertanto Geova fece questa cosa il giorno dopo, e ogni sorta di bestiame d'Egitto moriva; ma del bestiame dei figli d'Israele non morì nemmeno un (capo). 7 Allora Faraone mandò, ed ecco, del bestiame d'Israele non era morto nemmeno un (capo). Tuttavia, il cuore di Faraone continuò ad essere insensibile, e non mandò via il popolo. 8 Dopo ciò Geova disse a Mosè e ad Aaronne: "Riempitevi entrambe le mani di fuliggine di fornace da mattoni, e Mosè la deve gettare verso i cieli davanti agli occhi di Faraone. 9 E deve divenire polvere su tutto il paese d'Egitto, e deve divenire foruncoli che si rompano con bolle sull'uomo e sulla bestia in tutto il paese d'Egitto". 10 Presero dunque la fuliggine di fornace da mattoni e stettero davanti a Faraone, e Mosè la gettò verso i cieli, ed essa divenne foruncoli con bolle, che si rompevano sull'uomo e sulla bestia. 11 E i sacerdoti che praticavano la magia non potevano stare davanti a Mosè a causa dei foruncoli, perché i foruncoli erano comparsi sui sacerdoti che praticavano la magia e su tutti gli egiziani. 12 Ma Geova lasciò divenire ostinato il cuore di Faraone, ed egli non li ascoltò, proprio come Geova aveva dichiarato a Mosè. 13 Quindi Geova disse a Mosè: "Alzati la mattina di buon'ora e mettiti davanti a Faraone, e gli devi dire: 'Geova, l'Iddio degli ebrei, ha detto questo: "Manda via il mio popolo perché mi serva. 14 Poiché questa volta manderò tutti i miei flagelli contro il tuo cuore e sui tuoi servitori e sul tuo popolo, affinché tu sappia che non c'è nessuno simile a me in tutta la terra. 15 Poiché ormai avrei potuto stendere la mano per colpire te e il tuo popolo con la pestilenza e per spazzarti via dalla terra. 16 Ma, in realtà, per questo ti ho tenuto in esistenza, al fine di mostrarti la mia potenza e perché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra. 17 Agisci ancora con alterigia contro il mio popolo non mandandolo via? 18 Ecco, domani verso quest'ora farò piovere una gravissima grandine, tale che non se ne è mai avuta una simile in Egitto dal giorno che fu fondato fino ad ora. 19 E ora manda a far mettere al riparo tutto il tuo bestiame, e tutto ciò che è tuo nel campo. In quanto a qualunque uomo e a qualunque bestia che si troveranno nel campo e non raccolti nella casa, la grandine dovrà cadere su di loro e dovranno morire" ' ". 20 Fra i servitori di Faraone, chi temette la parola di Geova fece fuggire i suoi propri servitori e il suo bestiame nelle case, 21 ma chi non pose il cuore per prestare attenzione alla parola di Geova lasciò i propri servitori e il proprio bestiame nel campo. 22 Geova disse ora a Mosè: "Stendi la mano verso i cieli, affinché la grandine venga su tutto il paese d'Egitto, sull'uomo e sulla bestia e su tutta la vegetazione del campo nel paese d'Egitto". 23 Mosè stese dunque la sua verga verso i cieli; e Geova diede tuoni e grandine, e fuoco scendeva sulla terra, e Geova faceva piovere grandine sul paese d'Egitto. 24 Così venne la grandine e il fuoco guizzante fra la grandine. Fu gravissima, tanto che non era accaduto nulla di simile in tutto il paese d'Egitto da che era divenuto nazione. 25 E la grandine colpiva tutto il paese d'Egitto. La grandine colpì tutto ciò che era nel campo, dall'uomo alla bestia, e ogni sorta di vegetazione del campo; e schiantò ogni sorta di alberi del campo. 26 Solo nel paese di Gosen, dov'erano i figli d'Israele, non si ebbe grandine. 27 Infine Faraone mandò a chiamare Mosè e Aaronne e disse loro: "Questa volta ho peccato. Geova è giusto, e io e il mio popolo siamo nel torto. 28 Supplicate Geova affinché questo sia abbastanza, dell'accader dei tuoni e della grandine di Dio. Sarò quindi disposto a mandarvi via, e voi non resterete più". 29 Mosè dunque gli disse: "Appena sarò uscito dalla città stenderò le mani a Geova. I tuoni cesseranno e la grandine non continuerà più, perché tu sappia che la terra appartiene a Geova. 30 In quanto a te e ai tuoi servitori, so già che nemmeno allora mostrerete timore a causa di Geova Dio". 31 Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino aveva le gemme dei fiori. 32 Ma il frumento e la spelta non erano stati colpiti, perché erano tardivi. 33 Mosè uscì quindi dalla città da presso Faraone e stese le mani a Geova, e i tuoni e la grandine cessavano e la pioggia non si versò sulla terra. 34 Quando Faraone vide che la pioggia e la grandine e i tuoni erano cessati, peccava di nuovo e rendeva il suo cuore insensibile, sia lui che i suoi servitori. 35 E il cuore di Faraone continuò a ostinarsi, e non mandò via i figli d'Israele, proprio come Geova aveva dichiarato per mezzo di Mosè. 10 Geova disse quindi a Mosè: "Va da Faraone, perché io, io ho lasciato divenire insensibile il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, affinché io ponga questi miei segni proprio davanti a lui, 2 e affinché tu dichiari agli orecchi di tuo figlio e del figlio di tuo figlio come ho trattato con severità l'Egitto e i miei segni che ho stabilito fra loro; e certamente conoscerete che io sono Geova". 3 Mosè e Aaronne entrarono dunque da Faraone e gli dissero: "Geova, l'Iddio degli ebrei, ha detto questo: 'Per quanto tempo devi rifiutare di sottometterti a me? Manda via il mio popolo perché mi serva. 4 Poiché se continui a rifiutare di mandar via il mio popolo, ecco, domani porterò le locuste dentro le tue linee di confine. 5 E realmente copriranno la superficie visibile della terra e non si potrà vedere la terra; e semplicemente mangeranno il resto di ciò che è scampato, ciò che vi è stato lasciato dalla grandine, ed esse certamente mangeranno ogni vostro albero che germoglia nel campo. 6 E le tue case e le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutto l'Egitto si riempiranno a tal punto che i tuoi padri e i padri dei tuoi padri non l'hanno visto da che sono esistiti sul suolo fino a questo giorno' ". Allora si voltò e uscì da presso Faraone. 7 Dopo ciò i servitori di Faraone gli dissero: "Fino a quando mostrerà quest'uomo d'essere per noi come un laccio? Manda via gli uomini perché servano Geova loro Dio. Non sai ancora che l'Egitto è perito?" 8 Mosè e Aaronne furono dunque ricondotti da Faraone, ed egli disse loro: "Andate, servite Geova vostro Dio. Chi sono in particolare quelli che andranno?" 9 Quindi Mosè disse: "Andremo con i nostri giovani e con i nostri vecchi. Andremo con i nostri figli e con le nostre figlie, con le nostre pecore e con i nostri bovini, poiché abbiamo una festa a Geova". 10 A sua volta disse loro: "Così avvenga, che Geova sia con voi quando manderò via voi e i vostri piccoli! Vedete, al contrario, la vostra mira è qualcosa di male. 11 Non sia così! Andate, suvvia, voi che siete uomini robusti, e servite Geova, perché questo è ciò che cercate di ottenere". Allora furono cacciati d'innanzi a Faraone. 12 Geova disse ora a Mosè: "Stendi la mano sul paese d'Egitto per le locuste, perché salgano sul paese d'Egitto e mangino tutta la vegetazione del paese, tutto ciò che la grandine ha lasciato rimanere". 13 Subito Mosè stese la sua verga sul paese d'Egitto, e Geova fece soffiare un vento orientale sul paese per tutto quel giorno e per tutta la notte. Venne la mattina e il vento orientale portò le locuste. 14 E le locuste salivano su tutto il paese d'Egitto e si posavano su tutto il territorio d'Egitto. Furono molto gravose. Prima d'esse non si erano mai viste in questo modo locuste simili, e dopo di esse non se ne vedranno più in questo modo. 15 E coprivano la superficie visibile dell'intero paese, e il paese si oscurò; e mangiavano tutta la vegetazione del paese e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva lasciato; e non fu lasciato nulla di verde sugli alberi o sulla vegetazione del campo in tutto il paese d'Egitto. 16 Faraone chiamò dunque in fretta Mosè e Aaronne e disse: "Ho peccato contro Geova vostro Dio e contro di voi. 17 E ora perdona, ti prego, il mio peccato solo questa volta e supplicate Geova vostro Dio perché allontani solo questa piaga mortale di sopra a me". 18 Egli uscì dunque da presso Faraone e supplicò Geova. 19 Quindi Geova fece voltare il vento in uno occidentale fortissimo, ed esso portò via le locuste e le cacciò nel Mar Rosso. Non si lasciò rimanere neanche una locusta in tutto il territorio d'Egitto. 20 Comunque, Geova lasciò divenire ostinato il cuore di Faraone, ed egli non mandò via i figli d'Israele. 21 Geova disse quindi a Mosè: "Stendi la mano verso i cieli, perché vengano tenebre sul paese d'Egitto e le tenebre si possano tastare". 22 Mosè stese immediatamente la mano verso i cieli e tenebre caliginose offuscavano tutto il paese d'Egitto per tre giorni. 23 Non si vedevano l'un l'altro, e nessuno di loro si levò dal suo proprio luogo per tre giorni; ma per tutti i figli d'Israele ci fu luce nelle loro dimore. 24 Dopo ciò Faraone chiamò Mosè e disse: "Andate, servite Geova. Saranno trattenuti solo le vostre pecore e i vostri bovini. Anche i vostri piccoli possono andare con voi". 25 Ma Mosè disse: "Tu stesso darai nelle nostre mani anche sacrifici e olocausti, poiché li dobbiamo rendere a Geova nostro Dio. 26 E anche il nostro bestiame verrà con noi. Nemmeno un'unghia si lascerà rimanere, perché è da essi che ne prenderemo alcuni per adorare Geova nostro Dio, e noi stessi non sappiamo cosa renderemo in adorazione a Geova finché non saremo arrivati là". 27 A ciò Geova lasciò divenire ostinato il cuore di Faraone, ed egli non acconsentì a mandarli via. 28 Faraone dunque gli disse: "Vattene da me! Guardati! Non cercar di vedere di nuovo la mia faccia, perché il giorno che vedrai la mia faccia morirai". 29 A ciò Mosè disse: "Così hai parlato. Non cercherò più di vedere la tua faccia". 11 E Geova diceva a Mosè: "Porterò ancora una piaga su Faraone e sull'Egitto. Dopo ciò egli vi manderà via di qui. Allorché vi manderà via al completo, letteralmente vi caccerà di qui. 2 Parla, ora, agli orecchi del popolo, affinché ogni uomo chieda al suo compagno e ogni donna alla sua compagna oggetti d'argento e oggetti d'oro". 3 Pertanto Geova diede favore al popolo agli occhi degli egiziani. Anche l'uomo Mosè fu molto grande nel paese d'Egitto, agli occhi dei servitori di Faraone e agli occhi del popolo. 4 E Mosè proseguì, dicendo: "Geova ha detto questo: 'Verso la mezzanotte uscirò nel mezzo dell'Egitto, 5 e ogni primogenito nel paese d'Egitto deve morire, dal primogenito di Faraone che siede sul suo trono al primogenito della serva che è alla macina a mano e a ogni primogenito di bestia. 6 E certamente si leverà un grande grido in tutto il paese d'Egitto, come non ne è mai accaduto l'uguale fino ad ora, e come non ne accadrà mai più. 7 Ma contro alcuno dei figli d'Israele nessun cane affilerà la lingua, dall'uomo alla bestia; perché sappiate che Geova può fare una distinzione fra gli egiziani e i figli d'Israele'. 8 E tutti questi tuoi servitori certamente scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: 'Vattene, tu e tutto il popolo che segue i tuoi passi'. E dopo ciò io uscirò". Allora uscì da presso Faraone, acceso d'ira. 9 Quindi Geova disse a Mosè: "Faraone non vi ascolterà, affinché i miei miracoli aumentino nel paese d'Egitto". 10 E Mosè e Aaronne compirono tutti questi miracoli davanti a Faraone; ma Geova lasciava che il cuore di Faraone divenisse ostinato, così che egli non mandò via i figli d'Israele dal suo paese. 12 Geova disse ora a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto: 2 "Questo mese sarà per voi il principio dei mesi. Sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. 3 Parla all'intera assemblea d'Israele, dicendo: 'Il decimo giorno di questo mese si devono prendere ciascuno una pecora per la casa degli avi, una pecora per ogni casa. 4 Ma se la famiglia è troppo piccola per la pecora, allora egli e il suo vicino più prossimo la devono prendere nella sua casa secondo il numero delle anime; dovete calcolare ciascuno in proporzione a ciò che può mangiare in quanto alla pecora. 5 La pecora dev'essere sana, un maschio, di un anno, per voi. Potete prendere dai giovani montoni o dalle capre. 6 E si deve custodire presso di voi fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e l'intera congregazione dell'assemblea d'Israele la deve scannare fra le due sere. 7 E devono prendere del sangue e spruzzarlo sui due stipiti e sulla parte superiore della porta delle case nelle quali la mangeranno. 8 " 'E devono mangiare la carne quella notte. La devono mangiare arrostita al fuoco e con pani non fermentati insieme con erbe amare. 9 Non ne mangiate crudo o bollito, cotto in acqua, ma arrostito al fuoco, testa insieme a zampe e interiora. 10 E non ne dovete lasciare nulla fino al mattino, ma ciò che ne resta fino al mattino dovete bruciarlo col fuoco. 11 E lo dovete mangiare in questo modo, con i fianchi cinti, i sandali ai piedi e il vostro bastone in mano; e lo dovete mangiare in fretta. È la pasqua di Geova. 12 E io devo passare quella notte attraverso il paese d'Egitto e colpire ogni primogenito nel paese d'Egitto, dall'uomo alla bestia; ed eseguirò giudizi su tutti gli dèi d'Egitto. Io sono Geova. 13 E il sangue vi deve servire di segno sulle case dove siete; e io devo vedere il sangue e passare oltre voi, e la piaga non verrà su di voi come una rovina quando colpirò il paese d'Egitto. 14 " 'E questo giorno vi deve servire di memoriale, e lo dovete celebrare come festa a Geova per tutte le vostre generazioni. Lo dovreste celebrare come uno statuto a tempo indefinito. 15 Per sette giorni dovete mangiare pani non fermentati. Sì, il primo giorno dovete togliere la pasta acida dalle vostre case, poiché chiunque mangi ciò che è lievitato, dal primo al settimo giorno, quell'anima dev'essere stroncata da Israele. 16 E il primo giorno ci dev'essere per voi un santo congresso, e il settimo giorno un santo congresso. In essi non si deve fare nessun lavoro. Solo ciò che ogni anima ha bisogno di mangiare, solo questo si potrà fare per voi. 17 " 'E dovete osservare la festa dei pani non fermentati, perché in questo stesso giorno io devo far uscire i vostri eserciti dal paese d'Egitto. E dovete osservare questo giorno per tutte le vostre generazioni come uno statuto a tempo indefinito. 18 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, la sera dovete mangiare pani non fermentati fino alla sera del ventunesimo giorno del mese. 19 Per sette giorni non si deve trovare pasta acida nelle vostre case, poiché chiunque assaggi ciò che è lievitato, sia egli residente forestiero o nativo del paese, quell'anima dovrà essere stroncata dall'assemblea d'Israele. 20 Non dovete mangiare nulla di lievitato. In tutte le vostre dimore dovete mangiare pani non fermentati' ". 21 Mosè chiamò prontamente tutti gli anziani d'Israele e disse loro: "Tirate fuori e prendetevi bestiame minuto secondo le vostre famiglie e scannate la vittima pasquale. 22 E dovete prendere un mazzo d'issopo e intingerlo nel sangue che è in un catino e spargere del sangue che è nel catino sulla parte superiore della porta e sui due stipiti; e nessuno di voi deve uscire dall'ingresso della sua casa fino al mattino. 23 Allora, quando Geova davvero passerà per piagare gli egiziani e vedrà il sangue sulla parte superiore della porta e sui due stipiti, Geova certamente passerà oltre l'ingresso, e non permetterà che la rovina entri nelle vostre case per piagarvi. 24 "E dovete osservare questa cosa come un regolamento per te e per i tuoi figli a tempo indefinito. 25 E deve avvenire che quando sarete entrati nel paese che Geova vi darà, proprio come ha dichiarato, dovrete osservare questo servizio. 26 E deve avvenire che quando i vostri figli vi diranno: 'Che cosa significa questo servizio per voi?' 27 allora dovrete dire: 'È il sacrificio della pasqua a Geova, che passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto quando piagò gli egiziani, ma liberò le nostre case' ". Quindi il popolo si inchinò e si prostrò. 28 In seguito i figli d'Israele andarono e fecero proprio come Geova aveva comandato a Mosè e ad Aaronne. Fecero proprio così. 29 E avvenne che a mezzanotte Geova colpì ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del prigioniero che era nella buca della prigione, e ogni primogenito di bestia. 30 Quindi Faraone si levò di notte, lui e tutti i suoi servitori e tutti gli (altri) egiziani; e sorgeva un grande grido fra gli egiziani, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto. 31 Subito egli chiamò Mosè e Aaronne di notte e disse: "Levatevi, uscite di mezzo al mio popolo, voi e gli (altri) figli d'Israele, e andate, servite Geova, proprio come avete dichiarato. 32 Prendete sia i vostri greggi che le vostre mandrie, proprio come avete dichiarato, e andate. Inoltre dovete anche benedirmi". 33 E gli egiziani sollecitavano il popolo per mandarlo via in fretta dal paese, "perché", dicevano, "siamo tutti come morti!" 34 Di conseguenza il popolo portò la sua pasta prima che fosse lievitata, con le sue madie avvolte nei suoi mantelli sopra la spalla. 35 E i figli d'Israele fecero secondo la parola di Mosè in quanto chiesero agli egiziani oggetti d'argento e oggetti d'oro e mantelli. 36 E Geova diede favore al popolo agli occhi degli egiziani, così che questi concessero loro ciò che fu chiesto; e spogliarono gli egiziani. 37 E i figli d'Israele partivano da Rameses per Succot, in numero di seicentomila uomini robusti a piedi, oltre ai piccoli. 38 E con loro salì anche una numerosa compagnia mista, come pure greggi e mandrie, una grandissima quantità di bestiame. 39 E cuocevano la pasta che avevano portato dall'Egitto in focacce rotonde, focacce non fermentate, poiché non era lievitata, in quanto erano stati cacciati dall'Egitto e non si erano potuti indugiare e inoltre non avevano preparato per se stessi alcuna provvista. 40 E la dimora dei figli d'Israele, che avevano dimorato in Egitto, fu di quattrocentotrent'anni. 41 E avvenne alla fine dei quattrocentotrent'anni, sì, in quel medesimo giorno avvenne che tutti gli eserciti di Geova uscirono dal paese d'Egitto. 42 È una notte di osservanza riguardo a Geova per averli fatti uscire dal paese d'Egitto. Riguardo a Geova questa è una notte di osservanza da parte di tutti i figli d'Israele per tutte le loro generazioni. 43 E Geova proseguì, dicendo a Mosè e ad Aaronne: "Questo è lo statuto della pasqua: Nessuno straniero ne mangi. 44 Ma dove c'è uno schiavo acquistato con denaro, lo devi circoncidere. Solo allora potrà partecipare mangiandone. 45 L'avventizio e il lavoratore salariato non ne mangino. 46 Dev'essere mangiata in una sola casa. Non devi portare della carne fuori della casa in qualche luogo esterno. E non ne dovete rompere alcun osso. 47 La deve celebrare tutta l'assemblea d'Israele. 48 E nel caso che un residente forestiero risieda come forestiero con te e celebri effettivamente la pasqua a Geova, si circoncida ogni suo maschio. Solo allora potrà avvicinarsi per celebrarla; e deve divenire come un nativo del paese. Ma non ne mangi nessun incirconciso. 49 Deve esistere un'unica legge per il nativo e per il residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi". 50 Tutti i figli d'Israele fecero dunque proprio come Geova aveva comandato a Mosè e ad Aaronne. Fecero proprio così. 51 E quel medesimo giorno avvenne che Geova fece uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto insieme ai loro eserciti. 13 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Santificami ogni primogenito maschio che apre ciascun seno tra i figli d'Israele, tra gli uomini e le bestie. È mio". 3 E Mosè proseguì, dicendo al popolo: "Si ricordi questo giorno in cui siete usciti dall'Egitto, dalla casa degli schiavi, perché Geova vi ha condotti fuori di qui con la forza della mano. Non si mangi dunque nulla di lievitato. 4 Oggi voi uscite nel mese di abib. 5 E deve avvenire che quando Geova ti avrà introdotto nel paese dei cananei e degli ittiti e degli amorrei e degli ivvei e dei gebusei, che giurò ai tuoi antenati di darti, paese dove scorre latte e miele, allora devi rendere in questo mese questo servizio. 6 Per sette giorni devi mangiare pani non fermentati, e il settimo giorno è una festa a Geova. 7 Si devono mangiare pani non fermentati per sette giorni; e non si deve vedere presso di te nulla di lievitato, e non si deve vedere pasta acida presso di te dentro tutte le tue linee di confine. 8 E quel giorno devi dichiarare a tuo figlio, dicendo: 'È a causa di ciò che Geova mi fece quando uscii dall'Egitto'. 9 E ti deve servire di segno sulla mano e di memoriale fra gli occhi, perché la legge di Geova sia nella tua bocca; poiché con mano forte Geova ti fece uscire dall'Egitto. 10 E devi osservare questo statuto al suo tempo fissato di anno in anno. 11 "E deve avvenire che quando Geova ti avrà introdotto nel paese dei cananei, proprio come ha giurato a te e ai tuoi antenati, e quando te l'avrà dato, 12 allora devi riservare a Geova ognuno che apre il seno, e ogni primo nato, il piccolo di una bestia, che sarà tuo. I maschi appartengono a Geova. 13 E devi redimere ogni primo nato dell'asino con una pecora, e se non lo vuoi redimere, allora gli devi rompere il collo. E devi redimere ogni primogenito dell'uomo fra i tuoi figli. 14 "E deve avvenire che nel caso in cui tuo figlio in seguito ti domandi, dicendo: 'Che significa questo?' allora gli dovrai dire: 'Con la forza della mano Geova ci fece uscire dall'Egitto, dalla casa degli schiavi. 15 E avvenne che Faraone mostrò ostinazione in quanto a mandarci via, e Geova uccideva ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito dell'uomo al primogenito della bestia. Per questo io sacrifico a Geova tutti i maschi che aprono il seno, e redimo ogni primogenito dei miei figli'. 16 E questo deve servire di segno sulla tua mano e di frontale fra i tuoi occhi, perché Geova ci fece uscire dall'Egitto con la forza della mano". 17 E al tempo in cui Faraone mandò via il popolo avvenne che Dio non lo guidò per la via del paese dei filistei semplicemente perché era vicina, poiché Dio disse: "Può darsi che il popolo si rammarichi quando vedrà la guerra e certamente torni in Egitto". 18 Perciò Dio fece fare al popolo un giro per la via del deserto del Mar Rosso. Ma i figli d'Israele salirono dal paese d'Egitto in formazione di battaglia. 19 E Mosè portava con sé le ossa di Giuseppe, perché egli aveva fatto giurare solennemente i figli d'Israele, dicendo: "Dio immancabilmente vi rivolgerà la sua attenzione, e dovrete portare con voi le mie ossa fuori di qui". 20 E partivano da Succot e si accampavano a Etham al margine del deserto. 21 E Geova andava davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola per guidarli per la via, e di notte in una colonna di fuoco per far loro luce perché (potessero) andare di giorno e di notte. 22 La colonna di nuvola non si allontanava d'innanzi al popolo di giorno né la colonna di fuoco di notte. 14 Geova parlò ora a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, che tornino indietro e si accampino davanti a Piairot fra Migdol e il mare in vista di Baal-Zefon. Di fronte a esso dovete accamparvi presso il mare. 3 Quindi Faraone certamente dirà circa i figli d'Israele: 'Vanno errando in confusione nel paese. Il deserto li ha rinchiusi'. 4 In realtà lascerò dunque divenire ostinato il cuore di Faraone, e certamente egli li inseguirà e io mi procurerò gloria per mezzo di Faraone e di tutte le sue forze militari; e gli egiziani certamente conosceranno che io sono Geova". Pertanto fecero proprio così. 5 Fu poi riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito. Immediatamente il cuore di Faraone e anche quello dei suoi servitori si mutò riguardo al popolo, così che dissero: "Che cos'è questo che abbiamo fatto, in quanto abbiamo mandato via Israele perché non ci serva più come schiavo?" 6 Egli faceva dunque attaccare i suoi carri da guerra, e prese con sé il suo popolo. 7 E prendeva seicento carri scelti e tutti gli altri carri d'Egitto e guerrieri su ognuno di essi. 8 Così Geova lasciò divenire ostinato il cuore di Faraone re d'Egitto, ed egli inseguiva i figli d'Israele, mentre i figli d'Israele uscivano con mano levata. 9 E gli egiziani li inseguivano, e tutti i cavalli dei carri di Faraone e i suoi cavalieri e le sue forze militari li raggiungevano mentre erano accampati presso il mare, vicino a Piairot in vista di Baal-Zefon. 10 Quando Faraone si fu avvicinato, i figli d'Israele alzavano gli occhi, ed ecco, gli egiziani marciavano dietro a loro; e i figli d'Israele ebbero molto timore e gridavano a Geova. 11 E dicevano a Mosè: "Ci hai condotti a morire qui nel deserto perché non ci sono luoghi di sepoltura in Egitto? Che cos'è questo che ci hai fatto, conducendoci fuori d'Egitto? 12 Non è questa la parola che ti pronunciammo in Egitto, dicendo: 'Lasciaci stare, affinché serviamo gli egiziani'? Poiché è meglio per noi servire gli egiziani che morire nel deserto". 13 Quindi Mosè disse al popolo: "Non abbiate timore. State fermi e vedete la salvezza di Geova, che egli compirà oggi per voi. Poiché gli egiziani che vedete oggi non li vedrete più, no, mai più. 14 Geova stesso combatterà per voi, e voi stessi tacerete". 15 Geova disse ora a Mosè: "Perché continui a gridare a me? Parla ai figli d'Israele, che levino il campo. 16 In quanto a te, alza la tua verga e stendi la mano sul mare e dividilo, perché i figli d'Israele entrino in mezzo al mare sull'asciutto. 17 In quanto a me, ecco, lascio divenire ostinato il cuore degli egiziani, perché entrino dietro a loro e perché io mi procuri gloria mediante Faraone e tutte le sue forze militari, i suoi carri da guerra e i suoi cavalieri. 18 E gli egiziani certamente conosceranno che io sono Geova quando mi procurerò gloria mediante Faraone, i suoi carri da guerra e i suoi cavalieri". 19 Quindi l'angelo del (vero) Dio che andava davanti al campo d'Israele partì e andò dietro a loro, e la colonna di nuvola partì dalla loro avanguardia e stette dietro di loro. 20 Venne dunque fra il campo degli egiziani e il campo d'Israele. Da una parte essa era una nuvola insieme a tenebre. Dall'altra parte illuminava la notte. E un gruppo non si avvicinò all'altro gruppo per tutta la notte. 21 Mosè stese ora la mano sul mare; e Geova faceva ritirare il mare mediante un forte vento orientale durante tutta la notte e convertiva il bacino del mare in suolo asciutto, e le acque si dividevano. 22 Alla fine i figli d'Israele entrarono in mezzo al mare sull'asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. 23 E gli egiziani si diedero all'inseguimento, e tutti i cavalli di Faraone, i suoi carri da guerra e i suoi cavalieri entravano dietro a loro, in mezzo al mare. 24 E avvenne durante la veglia del mattino che Geova guardava verso il campo degli egiziani da dentro la colonna di fuoco e di nuvola, e metteva il campo degli egiziani in confusione. 25 E toglieva le ruote ai loro carri così che li guidavano con difficoltà; e gli egiziani dicevano: "Fuggiamo da ogni contatto con Israele, perché Geova certamente combatte per loro contro gli egiziani". 26 Infine Geova disse a Mosè: "Stendi la mano sul mare, perché le acque tornino sugli egiziani, sui loro carri da guerra e sui loro cavalieri". 27 Mosè subito stese la mano sul mare, e il mare tornava alla sua condizione normale sul far del mattino. Nel frattempo gli egiziani fuggivano dall'incontrarsi con esso, ma Geova scosse gli egiziani in mezzo al mare. 28 E le acque tornavano. Infine coprirono i carri da guerra e i cavalieri appartenenti a tutte le forze militari di Faraone e che erano entrati nel mare dietro a loro. Non se ne lasciò rimanere fra loro nemmeno uno. 29 In quanto ai figli d'Israele, camminarono sull'asciutto in mezzo al letto del mare, e le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. 30 Così quel giorno Geova salvò Israele dalla mano degli egiziani, e Israele vide gli egiziani morti sulla spiaggia del mare. 31 Israele vide anche la grande mano che Geova mise all'opera contro gli egiziani; e il popolo temeva Geova e riponeva fede in Geova e in Mosè suo servitore. 15 In quel tempo Mosè e i figli d'Israele cantavano a Geova questo cantico e dicevano così: "Voglio cantare a Geova, poiché si è altamente esaltato. Ha lanciato in mare il cavallo e il suo cavaliere. 2 Mia forza e potenza è Iah, giacché serve alla mia salvezza. Questo è il mio Dio, e io lo loderò; l'Iddio di mio padre, e io lo innalzerò. 3 Geova è una virile persona di guerra. Il suo nome è Geova. 4 Ha gettato in mare i carri di Faraone e le sue forze militari, E i suoi guerrieri più scelti sono stati sommersi nel Mar Rosso. 5 Le ondeggianti acque li coprivano; precipitarono nelle profondità come una pietra. 6 La tua destra, o Geova, si mostra potente in capacità, La tua destra, o Geova, può sgominare un nemico. 7 E nell'abbondanza della tua superiorità puoi abbattere quelli che si levano contro di te; Mandi la tua ira ardente, essa li divora come stoppia. 8 E mediante un soffio delle tue narici le acque si accumularono; Si fermarono come una diga di inondazioni; Le ondeggianti acque furono condensate nel cuore del mare. 9 Il nemico disse: 'Inseguirò! Raggiungerò! Dividerò le spoglie! La mia anima ne sarà piena! Trarrò la mia spada! La mia mano li caccerà!' 10 Soffiasti col tuo alito, il mare li coprì; Affondarono come piombo in acque maestose. 11 Chi fra gli dèi è come te, o Geova? Chi è come te, che ti mostri potente in santità? Colui che è da temere con cantici di lode, Colui che fa meraviglie. 12 Stendesti la tua destra, la terra li inghiottiva. 13 Nella tua amorevole benignità hai guidato il popolo che hai ricuperato; Nella tua forza certamente li condurrai al tuo santo luogo di dimora. 14 I popoli devono udire, si agiteranno; Doglie devono prendere gli abitanti della Filistea. 15 Allora gli sceicchi di Edom saranno veramente turbati; In quanto ai despoti di Moab, saranno presi da tremore. Tutti gli abitanti di Canaan saranno veramente scoraggiati. 16 Spavento e terrore cadranno su di loro. A causa della grandezza del tuo braccio saranno immoti come una pietra, Finché passi il tuo popolo, o Geova, Finché passi il popolo che hai prodotto. 17 Tu li condurrai e li pianterai sul monte della tua eredità, Stabilito luogo che hai preparato per tua abitazione, o Geova, Santuario, o Geova, che le tue mani hanno stabilito. 18 Geova regnerà a tempo indefinito, sì, per sempre. 19 Quando i cavalli di Faraone con i suoi carri da guerra e i suoi cavalieri entrarono nel mare, Allora Geova fece tornare le acque del mare su di loro, Mentre i figli d'Israele camminarono sull'asciutto in mezzo al mare". 20 E Miriam, la profetessa, sorella di Aaronne, prendeva in mano un tamburello, e tutte le donne uscivano con lei con tamburelli e danze. 21 E Miriam rispondeva agli uomini: "Cantate a Geova, poiché si è altamente esaltato. Ha lanciato in mare il cavallo e il suo cavaliere". 22 Poi Mosè fece partire Israele dal Mar Rosso ed essi uscirono verso il deserto di Sur e marciarono per tre giorni nel deserto, ma non trovarono acqua. 23 A suo tempo giunsero a Mara, ma non poterono bere l'acqua di Mara perché era amara. Perciò gli mise nome Mara. 24 E il popolo mormorava contro Mosè, dicendo: "Che dobbiamo bere?" 25 Quindi egli gridò a Geova. Geova lo diresse dunque verso un albero, ed egli lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. Là Egli stabilì per loro un regolamento e una causa giudiziaria e là li mise alla prova. 26 E proseguì, dicendo: "Se ascolterai strettamente la voce di Geova tuo Dio e farai ciò che è retto agli occhi suoi e veramente presterai orecchio ai suoi comandamenti e osserverai tutti i suoi regolamenti, non porrò su di te nessuna delle malattie che posi sugli egiziani; perché io sono Geova che ti sana". 27 Dopo ciò giunsero a Elim, dove c'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme. Là si accampavano dunque presso l'acqua. 16 Partirono poi da Elim, e l'intera assemblea dei figli d'Israele giunse infine nel deserto di Sin, che è fra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo essere usciti dal paese d'Egitto. 2 E l'intera assemblea dei figli d'Israele mormorava contro Mosè e Aaronne nel deserto. 3 E i figli d'Israele dicevano loro: "Fossimo morti per mano di Geova nel paese d'Egitto mentre sedevamo accanto alle pentole di carne, mentre mangiavamo pane a sazietà, poiché voi ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa congregazione". 4 Geova disse quindi a Mosè: "Ecco, vi farò piovere pane dai cieli; e il popolo deve uscire e raccogliere giorno per giorno ciascuno la sua quantità, affinché io lo metta alla prova per vedere se camminerà nella mia legge o no. 5 E il sesto giorno deve avvenire che devono preparare ciò che porteranno, e deve risultare il doppio di ciò che continuano a raccogliere giorno per giorno". 6 Mosè e Aaronne dissero dunque a tutti i figli d'Israele: "A sera certamente conoscerete che è Geova colui che vi ha fatto uscire dal paese d'Egitto. 7 E la mattina vedrete in realtà la gloria di Geova, perché egli ha udito i vostri mormorii contro Geova. E che cosa siamo noi perché mormoriate contro di noi?" 8 E Mosè continuò: "Sarà quando Geova vi darà la sera carne da mangiare e la mattina pane a sazietà, perché Geova ha udito i vostri mormorii che mormorate contro di lui. E che cosa siamo noi? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro Geova". 9 E Mosè proseguì, dicendo ad Aaronne: "Di' all'intera assemblea dei figli d'Israele: 'Avvicinatevi dinanzi a Geova, perché egli ha udito i vostri mormorii' ". 10 Quindi avvenne che appena Aaronne ebbe parlato all'intera assemblea dei figli d'Israele, si voltarono con la faccia verso il deserto, ed ecco, la gloria di Geova apparve nella nuvola. 11 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 12 "Ho udito i mormorii dei figli d'Israele. Parla loro, dicendo: 'Fra le due sere mangerete carne e la mattina vi sazierete di pane; e certamente conoscerete che io sono Geova vostro Dio' ". 13 Pertanto avvenne che la sera le quaglie salivano e coprivano il campo, e la mattina si era formato intorno al campo uno strato di rugiada. 14 A suo tempo lo strato di rugiada evaporò, ed ecco, sulla superficie del deserto c'era una cosa fine a fiocchi, fine come la brina sulla terra. 15 Quando i figli d'Israele la videro, si dicevano l'un l'altro: "Che cos'è?" Poiché non sapevano che cos'era. Perciò Mosè disse loro: "È il pane che Geova vi ha dato come cibo. 16 Questa è la parola che Geova ha comandato: 'Raccoglietene, ciascuno in proporzione a quanto mangia. Ne dovete prendere un omer per ciascun individuo secondo il numero di anime che ciascuno di voi ha nella sua tenda' ". 17 E i figli d'Israele facevano così; e ne raccoglievano, alcuni radunandone molto e alcuni radunandone poco. 18 Quando lo misuravano con l'omer, chi ne aveva radunato molto non ne aveva d'avanzo e chi ne aveva radunato poco non ne mancava. Lo raccolsero ciascuno in proporzione a quanto mangiava. 19 Quindi Mosè disse loro: "Nessuno ne lasci fino al mattino". 20 Ma essi non ascoltarono Mosè. Quando alcuni uomini ne lasciavano fino al mattino, faceva i vermi e puzzava; così che Mosè si indignò contro di loro. 21 E lo raccoglievano di mattina in mattina, ciascuno in proporzione a quanto mangiava. Quando il sole si faceva caldo, si struggeva. 22 E avvenne il sesto giorno che raccolsero il doppio del pane, due omer per persona. Tutti i capi principali dell'assemblea dunque vennero e lo riferirono a Mosè. 23 Allora disse loro: "È ciò che Geova ha proferito. Domani ci sarà l'osservanza sabatica di un santo sabato a Geova. Cuocete ciò che potete cuocere, e bollite ciò che potete bollire, e tutto l'avanzo che c'è conservatevelo come qualcosa da tenere fino al mattino". 24 Pertanto lo conservarono fino al mattino, proprio come Mosè aveva comandato; e non puzzò né vi si formarono bachi. 25 Quindi Mosè disse: "Mangiatelo oggi, perché oggi è un sabato a Geova. Oggi non lo troverete nel campo. 26 Lo raccoglierete per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato. In esso non se ne formerà". 27 Comunque, avvenne il settimo giorno che alcuni del popolo uscirono per raccoglier(lo), ma non ne trovarono. 28 Di conseguenza Geova disse a Mosè: "Per quanto tempo dovete rifiutar di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 29 Prendete nota del fatto che Geova vi ha dato il sabato. Perciò il sesto giorno vi dà il pane di due giorni. Continuate a sedere ciascuno nel suo proprio luogo. Il settimo giorno nessuno esca dalla sua località". 30 E il popolo osservava il sabato il settimo giorno. 31 E la casa d'Israele gli metteva nome "manna". Ed era bianco come il seme di coriandolo, e il suo sapore era come quello di sottili focacce al miele. 32 Quindi Mosè disse: "Questa è la parola che Geova ha comandato: 'Riempine un omer come qualcosa da conservare per tutte le vostre generazioni, perché vedano il pane che vi ho fatto mangiare nel deserto quando vi facevo uscire dal paese d'Egitto' ". 33 Mosè disse dunque ad Aaronne: "Prendi una giara e mettivi un intero omer di manna e depositala dinanzi a Geova come qualcosa da conservare per tutte le vostre generazioni". 34 Proprio come Geova aveva comandato a Mosè, Aaronne la depositava davanti alla Testimonianza come qualcosa da conservare. 35 E i figli d'Israele mangiarono la manna per quarant'anni, finché giunsero in un paese abitato. Mangiarono la manna finché giunsero alla frontiera del paese di Canaan. 36 Ora un omer è un decimo di un'efa. 17 E l'intera assemblea dei figli d'Israele partiva dal deserto di Sin a tappe, che essi fecero secondo l'ordine di Geova, e si accampavano a Refidim. Ma per il popolo non c'era acqua da bere. 2 E il popolo litigava con Mosè, dicendo: "Dacci acqua affinché beviamo". Ma Mosè disse loro: "Perché litigate con me? Perché continuate a mettere Geova alla prova?" 3 E là il popolo aveva sete d'acqua, e il popolo continuava a mormorare contro Mosè e diceva: "Perché ci hai fatti salire dall'Egitto per far morire di sete noi e i nostri figli e il nostro bestiame?" 4 Infine Mosè gridò a Geova, dicendo: "Che cosa farò con questo popolo? Ancora un po' e mi lapiderà!" 5 Quindi Geova disse a Mosè: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni degli anziani d'Israele e la tua verga con la quale colpisti il fiume Nilo. Prendila in mano e ti devi incamminare. 6 Ecco, io sto là davanti a te sulla roccia in Horeb. E devi colpire la roccia, e ne deve uscire acqua e il popolo la deve bere". In seguito Mosè fece così sotto gli occhi degli anziani d'Israele. 7 Egli diede dunque al luogo il nome di Massa e Meriba, a causa della lite dei figli d'Israele e per avere essi messo Geova alla prova, dicendo: "È Geova in mezzo a noi o no?" 8 E gli amalechiti venivano e combattevano contro Israele a Refidim. 9 A ciò Mosè disse a Giosuè: "Sceglici degli uomini ed esci, combatti contro gli amalechiti. Domani io starò in cima al colle, con la verga del (vero) Dio in mano". 10 Quindi Giosuè fece proprio come Mosè gli aveva detto, per combattere contro gli amalechiti; e Mosè, Aaronne e Hur salirono in cima al colle. 11 E avvenne che appena Mosè alzava la mano, si mostravano superiori gli israeliti; ma appena abbassava la mano, si mostravano superiori gli amalechiti. 12 Quando le mani di Mosè furono pesanti, presero una pietra e la misero sotto di lui, ed egli vi sedette sopra; e Aaronne e Hur gli sostenevano le mani, uno da una parte e l'altro dall'altra, così che le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 Perciò Giosuè sopraffece Amalec e il suo popolo col taglio della spada. 14 Geova disse ora a Mosè: "Scrivi questo come memoriale nel libro e proponilo agli orecchi di Giosuè: 'Cancellerò completamente di sotto i cieli il ricordo di Amalec' ". 15 E Mosè edificava un altare e gli metteva nome Geova-Nissi, 16 dicendo: "Siccome una mano è contro il trono di Iah, Geova farà guerra ad Amalec di generazione in generazione". 18 Ora Ietro sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udiva di tutto ciò che Dio aveva fatto per Mosè e per Israele suo popolo, come Geova aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. 2 Ietro, suocero di Mosè, prese dunque Zippora, moglie di Mosè, dopo che era stata mandata via, 3 e i due figli di lei, il nome di uno dei quali era Ghersom, "perché", egli disse, "sono divenuto residente forestiero in un paese straniero"; 4 e il nome dell'altro era Eliezer, "perché", come egli disse, "l'Iddio di mio padre è il mio aiuto in quanto mi ha liberato dalla spada di Faraone". 5 Ietro, suocero di Mosè, e i suoi figli e sua moglie vennero dunque da Mosè nel deserto dove era accampato, al monte del (vero) Dio. 6 Quindi mandò a dire a Mosè: "Io, tuo suocero, Ietro, son venuto da te, e anche tua moglie e i suoi due figli con lei". 7 Subito Mosè uscì incontro a suo suocero, e si prostrava e lo baciava; e ciascuno chiedeva all'altro come stava. Dopo ciò entrarono nella tenda. 8 E Mosè narrava a suo suocero tutto ciò che Geova aveva fatto a Faraone e all'Egitto a motivo d'Israele, e tutte le difficoltà che si erano abbattute su di loro lungo il cammino, eppure Geova li liberava. 9 Quindi Ietro fu lieto di tutto il bene che Geova aveva fatto per Israele in quanto l'aveva liberato dalla mano dell'Egitto. 10 Di conseguenza Ietro disse: "Benedetto sia Geova, che vi ha liberati dalla mano dell'Egitto e dalla mano di Faraone, e che ha liberato il popolo di sotto la mano dell'Egitto. 11 Ora davvero so che Geova è più grande di tutti gli (altri) dèi a motivo di questa cosa nella quale agirono presuntuosamente contro di loro". 12 Quindi Ietro, suocero di Mosè, prese un olocausto e sacrifici per Dio; e Aaronne e tutti gli anziani d'Israele vennero a mangiare pane col suocero di Mosè, dinanzi al (vero) Dio. 13 E il giorno dopo avvenne che Mosè si mise a sedere come al solito per servire da giudice per il popolo, e il popolo stava davanti a Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 E il suocero di Mosè vedeva tutto ciò che egli faceva per il popolo. Dunque disse: "Che è questa cosa che fai per il popolo? Perché tu solo continui a sedere e tutto il popolo continua a stare davanti a te dalla mattina fino alla sera?" 15 Quindi Mosè disse a suo suocero: "Perché il popolo continua a venire da me per domandare a Dio. 16 Allorché sorge fra loro una causa, essa deve venire a me e io devo giudicare fra una parte e l'altra, e devo far conoscere le decisioni del (vero) Dio e le sue leggi". 17 A ciò il suocero di Mosè gli disse: "Come fai non va bene. 18 Sicuramente ti consumerai, tu e questo popolo che è con te, perché questa cosa è un carico troppo grande per te. Non la puoi fare da solo. 19 Ora ascolta la mia voce. Io ti consiglierò, e Dio mostrerà d'essere con te. Tu stesso servi come rappresentante del popolo dinanzi al (vero) Dio, e tu stesso devi portare le cause al (vero) Dio. 20 E li devi avvertire di quali siano i regolamenti e le leggi, e devi far conoscere loro la via nella quale devono camminare e l'opera che devono fare. 21 Ma tu stesso devi scegliere di fra tutto il popolo uomini capaci, che temono Dio, uomini fidati, che odiano il profitto ingiusto; e devi costituire questi su di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 E devono giudicare il popolo in ogni debita occasione; e deve avvenire che ogni causa grossa la porteranno a te, ma ogni causa piccola la considereranno essi stessi come giudici. Renditelo dunque più leggero, ed essi devono portare il carico con te. 23 Se fai questa medesima cosa, e Dio ti ha comandato, allora potrai certamente resistere e, inoltre, tutto questo popolo andrà in pace al suo proprio luogo". 24 Immediatamente Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto ciò che aveva detto. 25 E Mosè sceglieva uomini capaci di fra tutto Israele e dava loro incarichi come capi sul popolo, come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Ed essi giudicavano il popolo in ogni debita occasione. La causa difficile la portavano a Mosè, ma ogni causa piccola la consideravano essi stessi come giudici. 27 Dopo ciò Mosè accomiatò suo suocero, ed egli se ne andò al suo paese. 19 Il terzo mese da che i figli d'Israele erano usciti dal paese d'Egitto, lo stesso giorno, giunsero nel deserto del Sinai. 2 E partivano da Refidim e giungevano nel deserto del Sinai e si accampavano nel deserto; e là Israele si accampava davanti al monte. 3 E Mosè salì al (vero) Dio, e Geova lo chiamava dal monte, dicendo: "Questo dirai alla casa di Giacobbe e dichiarerai ai figli d'Israele: 4 'Voi stessi avete visto ciò che feci agli egiziani, per portarvi su ali di aquile e condurvi a me. 5 E ora se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, allora certamente diverrete di fra tutti gli (altri) popoli la mia speciale proprietà, perché l'intera terra appartiene a me. 6 E voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa'. Queste sono le parole che devi dire ai figli d'Israele". 7 Mosè dunque venne e chiamò gli anziani del popolo e pose davanti a loro tutte queste parole che Geova gli aveva comandato. 8 Dopo ciò tutto il popolo rispose unanimemente e disse: "Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito". Immediatamente Mosè riportò a Geova le parole del popolo. 9 A ciò Geova disse a Mosè: "Ecco, verrò a te in una nuvola oscura, affinché il popolo oda quando parlo con te, e in te anche riponga fede a tempo indefinito". Quindi Mosè riferì a Geova le parole del popolo. 10 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Va dal popolo, e lo devi santificare oggi e domani, e devono lavarsi i mantelli. 11 E si devono mostrare pronti per il terzo giorno, perché il terzo giorno Geova scenderà davanti agli occhi di tutto il popolo sul monte Sinai. 12 E devi porre limiti al popolo all'intorno, dicendo: 'Guardatevi dal salire sul monte, e non ne toccate le falde. Chiunque toccherà il monte sarà positivamente messo a morte. 13 Nessuna mano lo deve toccare, perché sarà positivamente lapidato o sarà positivamente trafitto. Sia bestia o uomo, non vivrà'. Al suono del corno di montone essi stessi potranno salire fino al monte". 14 Quindi Mosè scese dal monte al popolo, e si accinse a santificare il popolo; e si misero a lavare i loro mantelli. 15 Pertanto egli disse al popolo: "Preparatevi durante i tre giorni. Non vi accostate a donna". 16 E il terzo giorno quando si fece mattina avvenne che c'erano tuoni e lampi, e una densa nuvola sul monte e un altissimo suono di corno, tanto che tutto il popolo che era nel campo tremava. 17 Ora Mosè fece uscire il popolo dal campo incontro al (vero) Dio, e stettero ai piedi del monte. 18 E il monte Sinai fumava tutto, per il fatto che Geova era sceso su di esso nel fuoco; e il fumo d'esso ascendeva come il fumo di una fornace da mattoni, e l'intero monte tremava moltissimo. 19 Quando il suono del corno si andava facendo sempre più alto, Mosè parlava, e il (vero) Dio gli rispondeva con una voce. 20 Geova scese dunque sul monte Sinai in cima al monte. Quindi Geova chiamò Mosè in cima al monte, e Mosè salì. 21 Geova disse ora a Mosè: "Scendi, avvisa il popolo, perché non cerchi di aprirsi un varco verso Geova per guardare e ne cadano molti. 22 E anche i sacerdoti che regolarmente si accostano a Geova si santifichino, perché Geova non irrompa contro di loro". 23 A ciò Mosè disse a Geova: "Il popolo non può salire sul monte Sinai, perché tu stesso ci hai già avvisati, dicendo: 'Poni limiti al monte e rendilo sacro' ". 24 Comunque, Geova gli disse: "Va, scendi, e devi salire, tu e Aaronne con te; ma i sacerdoti e il popolo non si aprano un varco per salire a Geova, perché egli non irrompa contro di loro". 25 Pertanto Mosè scese al popolo e glielo disse. 20 E Dio pronunciava tutte queste parole, dicendo: 2 "Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi. 3 Non devi avere altri dèi contro la mia faccia. 4 "Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. 5 Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione, recando la punizione per l'errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione, nel caso di quelli che mi odiano; 6 ma che esercita amorevole benignità verso la millesima generazione nel caso di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 7 "Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dio in modo indegno, poiché Geova non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno. 8 "Ricordando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, 9 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro. 10 Ma il settimo giorno è un sabato a Geova tuo Dio. Non devi fare nessun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale domestico né il tuo residente forestiero che è dentro le tue porte. 11 Poiché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposava il settimo giorno. Perciò Geova benedisse il giorno del sabato e lo rendeva sacro. 12 "Onora tuo padre e tua madre perché i tuoi giorni siano prolungati sul suolo che Geova tuo Dio ti dà. 13 "Non devi assassinare. 14 "Non devi commettere adulterio. 15 "Non devi rubare. 16 "Non devi attestare il falso come testimone contro il tuo prossimo. 17 "Non devi desiderare la casa del tuo prossimo. Non devi desiderare la moglie del tuo prossimo né il suo schiavo né la sua schiava né il suo toro né il suo asino né alcuna cosa che appartiene al tuo prossimo". 18 Ora tutto il popolo vedeva i tuoni e lo sfolgorio dei lampi e il suono del corno e il monte fumante. Quando il popolo lo vide, tremava e se ne stava a distanza. 19 E dicevano a Mosè: "Parla tu con noi, e lasciaci ascoltare; ma non parli Dio con noi affinché non moriamo". 20 Mosè disse dunque al popolo: "Non temete, poiché il (vero) Dio è venuto allo scopo di mettervi alla prova, e perché il timore di lui duri davanti alle vostre facce affinché non pecchiate". 21 E il popolo se ne stava a distanza, ma Mosè si accostò all'oscura massa di nuvole dov'era il (vero) Dio. 22 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Dirai questo ai figli d'Israele: 'Voi stessi avete visto che vi ho parlato dai cieli. 23 Non dovete fare insieme con me dèi d'argento, e non vi dovete fare dèi d'oro. 24 Mi farai un altare di terra, e devi sacrificare su di esso i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, il tuo gregge e la tua mandria. In ogni luogo dove farò ricordare il mio nome verrò a te e certamente ti benedirò. 25 E se mi fai un altare di pietre, non le devi edificare come pietre squadrate. Qualora in effetti tu adoperi su di esso lo scalpello, allora lo profanerai. 26 E non devi salire al mio altare mediante gradini, affinché non si espongano su di esso le tue parti intime'. 21 "E queste sono le decisioni giudiziarie che devi porre davanti a loro: 2 "Nel caso che tu acquisti uno schiavo ebreo, sarà schiavo per sei anni, ma nel settimo uscirà come uno reso libero senza pagare nulla. 3 Se entra da solo, se ne uscirà da solo. Se è proprietario di una moglie, sua moglie deve uscire con lui. 4 Se il suo padrone gli dà una moglie ed essa gli partorisce in effetti figli o figlie, la moglie e i fanciulli di lei diverranno del padrone di lei ed egli uscirà da solo. 5 Ma se lo schiavo dice con insistenza: 'Realmente amo il mio padrone, mia moglie e i miei figli; non voglio uscire come uno reso libero', 6 allora il suo padrone lo deve far accostare al (vero) Dio e lo deve far accostare contro la porta o lo stipite; e il suo padrone gli deve forare l'orecchio con una lesina, ed egli dev'essere suo schiavo a tempo indefinito. 7 "E nel caso che un uomo venda sua figlia come schiava, essa non uscirà nel modo in cui escono gli schiavi. 8 Se dispiace agli occhi del suo padrone così che non la designa come concubina ma la fa redimere, non avrà autorità di venderla a un popolo straniero agendo slealmente verso di lei. 9 E se la designa per suo figlio, le deve fare secondo il debito diritto delle figlie. 10 Se prende per sé un'altra moglie, non le devono essere diminuiti il nutrimento, il vestiario e il debito coniugale. 11 Se non le rende queste tre cose, allora essa deve uscire gratuitamente, senza denaro. 12 "Chi colpisce un uomo così che in effetti muore dev'essere messo a morte immancabilmente. 13 Ma se non è in agguato e il (vero) Dio lascia che accada per sua mano, allora io ti devo fissare un luogo dove egli possa fuggire. 14 E nel caso che un uomo si accenda contro il suo prossimo fino al punto di ucciderlo con astuzia, lo devi prendere anche da presso il mio altare perché muoia. 15 E chi colpisce suo padre e sua madre dev'essere messo a morte immancabilmente. 16 "E chi rapisce un uomo e in effetti lo vende o gli è trovato in mano dev'essere messo a morte immancabilmente. 17 "E chi invoca il male su suo padre e su sua madre dev'essere messo a morte immancabilmente. 18 "E nel caso che degli uomini si mettano a litigare e uno in effetti colpisca il suo prossimo con una pietra o con una zappa ed egli non muoia ma debba stare a letto, 19 se si leva e in effetti cammina fuori su qualche suo sostegno, allora chi l'ha colpito dev'essere libero da punizione; darà compenso solo per il tempo perduto dal lavoro di quel tale finché sia completamente sanato. 20 "E nel caso che un uomo colpisca il suo schiavo o la sua schiava con un bastone e quello realmente gli muoia sotto la mano, quello dev'essere vendicato immancabilmente. 21 Comunque, se sopravvive per un giorno o due giorni, non dev'essere vendicato, perché è il suo denaro. 22 "E nel caso che degli uomini lottino l'uno con l'altro e realmente urtino una donna incinta e i figli di lei in effetti escano fuori ma non accada un incidente mortale, gli si devono imporre immancabilmente i danni secondo ciò che gli imponga il proprietario della donna; e lo deve dare per mezzo dei giudici. 23 Ma se accade un incidente mortale, devi dare anima per anima, 24 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 25 marchio per marchio, ferita per ferita, colpo per colpo. 26 "E nel caso che un uomo colpisca l'occhio del suo schiavo o l'occhio della sua schiava e realmente lo rovini, lo deve mandare via come uno reso libero in compenso per il suo occhio. 27 E se fa cadere il dente del suo schiavo o il dente della sua schiava, lo deve mandare via come uno reso libero in compenso per il suo dente. 28 "E nel caso che un toro cozzi contro un uomo o una donna e quello in effetti muoia, il toro dev'essere lapidato immancabilmente, ma non se ne deve mangiare la carne; e il proprietario del toro è esente da punizione. 29 Ma se un toro aveva in precedenza l'abitudine di cozzare e il proprietario ne era stato avvisato ma non lo custodiva, e in effetti ha messo a morte un uomo o una donna, il toro dev'essere lapidato e anche il suo proprietario dev'essere messo a morte. 30 Se gli si impone un riscatto, deve dare il prezzo di redenzione per la sua anima secondo tutto ciò che gli si imponga. 31 Sia che abbia cozzato contro un figlio o che abbia cozzato contro una figlia, gli si deve fare secondo questa decisione giudiziaria. 32 Se il toro cozzò contro uno schiavo o una schiava, egli darà il prezzo di trenta sicli al padrone di quel tale, e il toro sarà lapidato. 33 "E nel caso che un uomo apra una fossa, o nel caso che un uomo scavi una fossa e non la copra, e un toro o un asino in effetti vi cada dentro, 34 il proprietario della fossa deve dare compenso. Deve renderne il prezzo al proprietario, e l'animale morto diverrà suo. 35 E nel caso che il toro di un uomo urti il toro di un altro ed esso in effetti muoia, allora devono vendere il toro vivo e dividere il prezzo pagato per esso; e devono dividere anche quello morto. 36 O se si sapeva che un toro aveva in precedenza l'abitudine di cozzare ma il suo proprietario non lo custodiva, deve immancabilmente dare compenso, toro per toro, e quello morto diverrà suo. 22 "Nel caso che un uomo rubi un toro o una pecora e in effetti lo scanni o lo venda, deve compensare con cinque della mandria per il toro e con quattro del gregge per la pecora. 2 ("Se un ladro viene trovato nell'atto di sfondare e in effetti è colpito e muore, non c'è per lui colpa di sangue. 3 Se il sole ha rifulso su di lui, c'è per lui colpa di sangue). "Immancabilmente deve dare compenso. Se non ha nulla, dev'essere venduto per le cose che ha rubato. 4 Se indubbiamente nella sua mano si trova vivo ciò che è stato rubato, dal toro all'asino e alla pecora, deve dare un compenso doppio. 5 "Se un uomo fa pascolare in un campo o in una vigna e in effetti manda fuori le sue bestie da soma e causa un consumo in un altro campo, deve dare compenso col meglio del suo proprio campo o col meglio della sua propria vigna. 6 "Nel caso che un fuoco si propaghi e in effetti prenda delle spine, e si consumino covoni o grano in piedi o un campo, colui che ha appiccato il fuoco deve dare immancabilmente compenso (per ciò che è stato bruciato). 7 "Nel caso che un uomo dia al suo prossimo denaro o oggetti da custodire, e ciò sia rubato dalla casa dell'uomo, se si trova il ladro, deve dare un compenso doppio. 8 Se il ladro non si trova, allora il proprietario della casa dev'essere condotto presso il (vero) Dio per vedere se non ha messo la mano sui beni del suo prossimo. 9 Riguardo a qualunque caso di trasgressione, circa toro, asino, pecora, veste, qualunque cosa perduta di cui egli dica: 'È questa!' la causa di tutt'e due deve venire al (vero) Dio. Colui che Dio dichiarerà malvagio dovrà dare un compenso doppio al suo prossimo. 10 "Nel caso che un uomo dia al suo prossimo asino o toro o pecora o qualsiasi animale domestico da custodire, e in effetti esso muoia o si storpi o sia portato via mentre nessuno guarda, 11 fra loro due deve aver luogo un giuramento per Geova che egli non mise la mano sui beni del suo prossimo; e il loro proprietario deve accettarlo, e l'altro non deve dare compenso. 12 Ma se in effetti gli sono rubati, deve dare compenso al loro proprietario. 13 Se in effetti viene sbranato da una bestia selvaggia, lo deve portare come prova. Per qualche cosa sbranata da una bestia selvaggia non deve dare compenso. 14 "Ma nel caso che qualcuno chieda qualcosa al suo prossimo, e in effetti esso si storpi o muoia mentre il suo proprietario non è con esso, deve dare immancabilmente compenso. 15 Se il suo proprietario è con esso, non deve dare compenso. Se è noleggiato, si deve includere nel suo noleggio. 16 "Ora nel caso che un uomo seduca una vergine che non è fidanzata, e in effetti giaccia con lei, egli la otterrà immancabilmente come sua moglie per il prezzo d'acquisto. 17 Se il padre di lei rifiuta recisamente di dargliela, egli deve pagare il denaro in ragione del denaro d'acquisto per le vergini. 18 "Non devi conservare in vita una strega. 19 "Chiunque giaccia con una bestia dev'essere positivamente messo a morte. 20 "Chi sacrifica ad altri dèi fuorché a Geova solo dev'essere votato alla distruzione. 21 "E non devi maltrattare il residente forestiero né lo devi opprimere, poiché voi diveniste residenti forestieri nel paese d'Egitto. 22 "Non dovete affliggere alcuna vedova o orfano di padre. 23 Se lo affliggi in alcun modo, se in alcun modo egli grida quindi a me, io udrò immancabilmente il suo grido; 24 e davvero la mia ira divamperà, e certamente vi ucciderò con la spada, e le vostre mogli dovranno divenire vedove e i vostri figli orfani di padre. 25 "Se presti denaro al mio popolo, all'afflitto accanto a te, non devi divenire verso di lui come un usuraio. Non gli dovete imporre interesse. 26 "Se in alcun modo prendi in pegno la veste del tuo prossimo, gliela devi restituire al tramontar del sole. 27 Poiché è la sua sola copertura. È il suo mantello per la sua pelle. In che cosa giacerà? E deve avvenire che griderà a me, e io certamente udrò, perché sono clemente. 28 "Non devi invocare il male su Dio né maledire un capo principale fra il tuo popolo. 29 "Non devi dare con esitazione il tuo pieno prodotto e la sovrabbondanza del tuo strettoio. Mi devi dare il primogenito dei tuoi figli. 30 In questo modo devi fare col tuo toro e con la tua pecora: Starà sette giorni con sua madre. L'ottavo giorno lo devi dare a me. 31 "E dovete mostrarvi a me uomini santi; e non dovete mangiare nel campo carne che è stata sbranata da una bestia selvaggia. La dovete gettare ai cani. 23 "Non devi propagare una notizia falsa. Non cooperare con un malvagio, divenendo un testimone che progetta violenza. 2 Non devi seguire la folla per fini empi; e non devi deporre circa una controversia in modo da sviarti con la folla per pervertire la giustizia. 3 In quanto al misero, non devi mostrare preferenza in una sua controversia. 4 "Se incontri il toro del tuo nemico o il suo asino smarrito, glielo devi ricondurre immancabilmente. 5 Se vedi l'asino di qualcuno che ti odia giacere sotto il suo carico, allora ti devi astenere dal lasciarlo. Con lui immancabilmente lo devi sciogliere. 6 "Non devi pervertire la decisione giudiziaria del tuo povero nella sua controversia. 7 "Ti devi tenere lontano dalla parola falsa. E non uccidere l'innocente e il giusto, poiché io non dichiarerò giusto il malvagio. 8 "Non devi accettare regalo, poiché il regalo acceca gli uomini che vedono chiaramente e può alterare le parole dei giusti. 9 "E non devi opprimere il residente forestiero, giacché voi stessi avete conosciuto l'anima del residente forestiero, perché diveniste residenti forestieri nel paese d'Egitto. 10 "E per sei anni devi seminare la tua terra e ne devi raccogliere il prodotto. 11 Ma il settimo anno la devi lasciare incolta e la devi far stare a riposo, e i poveri del tuo popolo ne devono mangiare; e ciò che è lasciato da loro devono mangiarlo le bestie selvagge del campo. Così devi fare con la tua vigna e col tuo oliveto. 12 "Per sei giorni devi fare il tuo lavoro; ma il settimo giorno devi desistere, perché il tuo toro e il tuo asino si riposino e il figlio della tua schiava e il residente forestiero si ristorino. 13 "E dovete stare in guardia circa tutto quello che vi ho detto; e non dovete menzionare il nome di altri dèi. Non si dovrebbe udire sulla tua bocca. 14 "Tre volte l'anno mi devi celebrare una festa. 15 Osserverai la festa dei pani non fermentati. Mangerai pani non fermentati per sette giorni, proprio come ti ho comandato, al tempo fissato nel mese di abib, perché in esso uscisti dall'Egitto. Ed essi non devono presentarsi dinanzi a me a mani vuote. 16 Inoltre, la festa della mietitura dei primi frutti maturi delle tue fatiche, di ciò che avrai seminato nel campo; e la festa della raccolta all'uscita dell'anno, quando avrai raccolto le tue fatiche dal campo. 17 In tre occasioni l'anno ogni tuo maschio si presenterà dinanzi alla faccia del (vero) Signore, Geova. 18 "Non devi sacrificare insieme a ciò che è lievitato il sangue del mio sacrificio. E il grasso della mia festa non dovrebbe restare la notte fino al mattino. 19 "Devi portare il meglio dei primi frutti maturi del tuo suolo alla casa di Geova tuo Dio. "Non devi cuocere il capretto nel latte di sua madre. 20 "Ecco, mando un angelo davanti a te per custodirti lungo il cammino e per introdurti nel luogo che ho preparato. 21 Guardati a causa di lui e ubbidisci alla sua voce. Non ti comportare in modo ribelle contro di lui, poiché non perdonerà la vostra trasgressione; perché il mio nome è in lui. 22 Comunque, se ubbidisci strettamente alla sua voce e veramente fai tutto ciò che io proferisco, di sicuro sarò ostile ai tuoi nemici e osteggerò quelli che ti osteggeranno. 23 Poiché il mio angelo andrà davanti a te e in realtà ti condurrà dagli amorrei e dagli ittiti e dai ferezei e dai cananei, dagli ivvei e dai gebusei, e certamente li spazzerò via. 24 Non ti devi inchinare davanti ai loro dèi né essere indotto a servirli, e non devi fare nulla di simile alle loro opere, ma immancabilmente li abbatterai e immancabilmente spezzerai le loro colonne sacre. 25 E dovete servire Geova vostro Dio, ed egli certamente benedirà il tuo pane e la tua acqua; e in realtà io allontanerò di mezzo a te la malattia. 26 Nel tuo paese non esisterà donna che abortisca né donna sterile. Io renderò pieno il numero dei tuoi giorni. 27 "E manderò davanti a te lo spavento di me, e certamente getterò in confusione tutto il popolo fra il quale verrai, e davvero ti darò la nuca di tutti i tuoi nemici. 28 E certamente manderò il senso di abbattimento davanti a te, ed esso semplicemente caccerà d'innanzi a te gli ivvei, i cananei e gli ittiti. 29 Non li caccerò d'innanzi a te in un anno, perché il paese non divenga una distesa desolata e le bestie selvagge del campo non si moltiplichino realmente contro di te. 30 Li caccerò d'innanzi a te a poco a poco, finché tu divenga fecondo e realmente prenda possesso del paese. 31 "E certamente fisserò la tua linea di confine dal Mar Rosso al mare dei filistei e dal deserto al Fiume; perché vi darò in mano gli abitanti del paese, e tu certamente li caccerai d'innanzi a te. 32 Non devi concludere un patto con loro né con i loro dèi. 33 Non devono dimorare nel tuo paese, perché non ti facciano peccare contro di me. Nel caso che tu servissi i loro dèi, ti diverrebbe un laccio". 24 E a Mosè disse: "Sali a Geova, tu e Aaronne, Nadab e Abiu e settanta degli anziani d'Israele, e vi dovete inchinare a distanza. 2 E Mosè solo si accosterà a Geova; ma essi non si devono accostare, e il popolo non deve salire con lui". 3 Quindi Mosè venne e riferì al popolo tutte le parole di Geova e tutte le decisioni giudiziarie, e tutto il popolo rispose con una sola voce e disse: "Siamo disposti a mettere in pratica tutte le parole che Geova ha proferito". 4 Pertanto Mosè scrisse tutte le parole di Geova. Quindi si alzò la mattina di buon'ora ed edificò ai piedi del monte un altare e dodici colonne corrispondenti alle dodici tribù d'Israele. 5 Dopo ciò mandò giovani dei figli d'Israele ed essi offrirono olocausti e sacrificarono tori come sacrifici, come sacrifici di comunione a Geova. 6 Mosè prese quindi metà del sangue e lo mise in bacini, e metà del sangue lo asperse sull'altare. 7 Infine prese il libro del patto e lo lesse agli orecchi del popolo. Allora dissero: "Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito e a ubbidire". 8 Mosè prese dunque il sangue e lo asperse sul popolo e disse: "Ecco il sangue del patto che Geova ha concluso con voi rispetto a tutte queste parole". 9 E Mosè e Aaronne, Nadab e Abiu e settanta degli anziani d'Israele salivano, 10 e vedevano l'Iddio d'Israele. E sotto i suoi piedi c'era ciò che sembrava come un'opera di lastre di zaffiro e per purezza come i cieli medesimi. 11 Ed egli non stese la mano contro i notabili dei figli d'Israele, ma essi ebbero una visione del (vero) Dio e mangiarono e bevvero. 12 Geova disse ora a Mosè: "Sali a me sul monte e resta là, poiché ti voglio dare le tavolette di pietra e la legge e il comandamento che devo scrivere per insegnare loro". 13 Mosè e Giosuè suo ministro dunque si levarono e Mosè salì sul monte del (vero) Dio. 14 Ma agli anziani egli aveva detto: "Aspettateci in questo luogo finché torniamo da voi. Ed ecco, Aaronne e Hur sono con voi. Chiunque ha una lite, si accosti a loro". 15 Quindi Mosè salì sul monte mentre la nuvola copriva il monte. 16 E la gloria di Geova continuava a risiedere sul monte Sinai, e la nuvola continuava a coprirlo per sei giorni. Alla fine il settimo giorno egli chiamò Mosè dal mezzo della nuvola. 17 E agli occhi dei figli d'Israele l'aspetto della gloria di Geova era come un fuoco divoratore in cima al monte. 18 Mosè entrò quindi in mezzo alla nuvola e salì sul monte. E Mosè restò sul monte quaranta giorni e quaranta notti. 25 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, perché mi prendano una contribuzione: Da ogni uomo il cuore del quale lo inciti voi mi dovete prendere la contribuzione. 3 E questa è la contribuzione che prenderete da loro: oro e argento e rame, 4 e filo turchino, e lana tinta di porpora rossiccia, e fibre di colore scarlatto, e lino fine, e pelo di capra, 5 e pelli di montone tinte di rosso, e pelli di foca, e legno di acacia; 6 olio per il luminare, olio di balsamo per l'olio d'unzione e per l'incenso profumato; 7 e pietre d'onice e pietre da incastonare per l'efod e per il pettorale. 8 Ed essi mi devono fare un santuario, poiché io devo risiedere in mezzo a loro. 9 Secondo tutto ciò che io ti mostro come modello del tabernacolo e come modello di tutti i suoi arredi, questo è il modo in cui lo dovete fare. 10 "E devono fare un'Arca di legno di acacia, la sua lunghezza di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo e la sua altezza di un cubito e mezzo. 11 E la devi rivestire d'oro puro. La devi rivestire di dentro e di fuori, e su di essa devi fare un bordo d'oro all'intorno. 12 E devi fondere per essa quattro anelli d'oro e metterli sopra i suoi quattro piedi, con due anelli su un lato d'essa e due anelli sul suo altro lato. 13 E devi fare stanghe di legno di acacia e rivestirle d'oro. 14 E devi mettere le stanghe negli anelli sui lati dell'Arca per portare con esse l'Arca. 15 Le stanghe devono stare negli anelli dell'Arca. Non ne devono essere tolte. 16 E devi porre nell'Arca la testimonianza che io ti darò. 17 "E devi fare un coperchio d'oro puro, la sua lunghezza di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo. 18 E devi fare due cherubini d'oro. Li devi fare di lavoro battuto alle due estremità del coperchio. 19 E fa un cherubino a questa estremità e un cherubino a quella estremità. Dovete fare i cherubini sul coperchio, alle sue due estremità. 20 E i cherubini devono spiegare le loro due ali verso l'alto, coprendo il coperchio con le loro ali, con le loro facce l'una verso l'altra. Le facce dei cherubini devono essere rivolte verso il coperchio. 21 E devi porre il coperchio sull'Arca, e nell'Arca porrai la testimonianza che ti darò. 22 E lì per certo mi presenterò a te e ti parlerò di sopra il coperchio, di fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, sì, di tutto ciò che ti comanderò per i figli d'Israele. 23 "E devi fare una tavola di legno di acacia, la sua lunghezza di due cubiti e la sua larghezza di un cubito e la sua altezza di un cubito e mezzo. 24 E la devi rivestire d'oro puro, e le devi fare all'intorno un bordo d'oro. 25 E le devi fare una cornice di un palmo all'intorno, e devi fare il bordo d'oro per la sua cornice all'intorno. 26 E devi fare per essa quattro anelli d'oro e porre gli anelli ai quattro angoli che sono per i quattro piedi. 27 Gli anelli devono essere presso la cornice come sostegni per le stanghe per portare la tavola. 28 E devi fare le stanghe di legno di acacia e rivestirle d'oro, e con esse devono portare la tavola. 29 "E devi fare i suoi piatti e le sue coppe e le sue brocche e le sue scodelle con i quali verseranno (le libazioni). Li farai d'oro puro. 30 E sulla tavola devi mettere il pane di presentazione dinanzi a me di continuo. 31 "E devi fare un candelabro d'oro puro. Il candelabro dev'essere fatto di lavoro battuto. La sua base, i suoi bracci, i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori devono procedere da esso. 32 E sei bracci si dipartono dai suoi lati, tre bracci del candelabro da un suo lato e tre bracci del candelabro dall'altro suo lato. 33 Tre calici a forma di fiori di mandorlo sono su un gruppo di bracci, con pomi e fiori che si alternano, e tre calici a forma di fiori di mandorlo sull'altro gruppo di bracci, con pomi e fiori che si alternano. Così è dei sei bracci che si dipartono dal candelabro. 34 E sul candelabro ci sono quattro calici a forma di fiori di mandorlo, con i suoi pomi e i suoi fiori che si alternano. 35 E il pomo sotto due bracci esce da esso e il pomo sotto gli altri due bracci esce da esso e il pomo sotto altri due bracci ancora esce da esso, per i sei bracci che si dipartono dal candelabro. 36 I loro pomi e i loro bracci devono procedere da esso. È tutto un solo pezzo di lavoro battuto, d'oro puro. 37 E devi fare per esso sette lampade; e le lampade devono essere accese, e devono far luce sull'area davanti a esso. 38 E i suoi smoccolatoi e i suoi portafuoco sono d'oro puro. 39 Di un talento d'oro puro lo deve fare con tutti questi suoi utensili. 40 E vedi di farli secondo il loro modello che ti è stato mostrato sul monte. 26 "E devi fare il tabernacolo di dieci teli di tenda, di lino fine ritorto e filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto. Li farai con i cherubini, opera di ricamatore. 2 La lunghezza di ciascun telo di tenda è di ventotto cubiti e la larghezza di ciascun telo di tenda è di quattro cubiti. C'è una sola misura per tutti i teli di tenda. 3 Cinque teli di tenda devono formare una serie con l'uno congiunto all'altro, e cinque teli di tenda una serie con l'uno congiunto all'altro. 4 E devi fare lacci di filo turchino sull'orlo di un telo di tenda alla fine della serie; e devi fare la stessa cosa sull'orlo dell'ultimo telo di tenda all'altro luogo di giuntura. 5 Farai cinquanta lacci su un telo di tenda e cinquanta lacci farai all'estremità del telo di tenda che è all'altro luogo di giuntura, essendo i lacci l'uno di fronte all'altro. 6 E devi fare cinquanta uncini d'oro e congiungere i teli di tenda l'uno all'altro per mezzo degli uncini, e deve divenire un solo tabernacolo. 7 "E devi fare teli di pelo di capra per la tenda sopra il tabernacolo. Farai undici teli di tenda. 8 La lunghezza di ciascun telo di tenda è di trenta cubiti, e la larghezza di ciascun telo di tenda è di quattro cubiti. C'è una sola misura per gli undici teli di tenda. 9 E devi congiungere cinque teli di tenda a parte e sei teli di tenda a parte, e devi piegare doppio il sesto telo di tenda sul davanti della tenda. 10 E devi fare cinquanta lacci sull'orlo di un telo di tenda, l'ultimo della serie, e cinquanta lacci sull'orlo del telo di tenda all'altro luogo di giuntura. 11 E devi fare cinquanta uncini di rame e mettere gli uncini nei lacci e congiungere la tenda, e deve divenire tutt'uno. 12 E quello che eccede dei teli della tenda è un sopravanzo. Metà del telo di tenda che eccede deve ricadere sul retro del tabernacolo. 13 E il cubito da questo lato e il cubito da quel lato di ciò che eccede nella lunghezza dei teli della tenda serviranno da sopravanzo ai lati del tabernacolo, per coprirlo da questo lato e da quello. 14 "E devi fare per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e una copertura di pelli di foca al di sopra. 15 "E devi fare i telai di pannelli per il tabernacolo di legno di acacia, da stare ritti. 16 La lunghezza di un telaio di pannelli è di dieci cubiti, e la larghezza di ciascun telaio di pannelli è di un cubito e mezzo. 17 Ciascun telaio di pannelli ha due denti uniti l'uno all'altro. Farai così con tutti i telai di pannelli del tabernacolo. 18 E devi fare i telai di pannelli per il tabernacolo, venti telai di pannelli per il lato verso il Negheb, al meridione. 19 "E farai quaranta piedistalli d'argento con incastro sotto i venti telai di pannelli: due piedistalli con incastro sotto un telaio di pannelli con i suoi due denti, e due piedistalli con incastro sotto un altro telaio di pannelli con i suoi due denti. 20 E per l'altro lato del tabernacolo, il lato settentrionale, venti telai di pannelli, 21 e i loro quaranta piedistalli d'argento con incastro, due piedistalli con incastro sotto un telaio di pannelli e due piedistalli con incastro sotto l'altro telaio di pannelli. 22 E per le sezioni di dietro del tabernacolo, ad occidente, farai sei telai di pannelli. 23 E farai due telai di pannelli come sostegni d'angolo del tabernacolo nelle sue due sezioni di dietro. 24 E devono essere doppi in fondo, e insieme devono essere doppi fino in cima a ciascuno, al primo anello. Così dev'essere per tutt'e due. Serviranno da sostegni d'angolo. 25 E vi devono essere otto telai di pannelli e i loro piedistalli d'argento con incastro, sedici piedistalli, due piedistalli con incastro sotto un telaio di pannelli e due piedistalli con incastro sotto l'altro telaio di pannelli. 26 "E devi fare sbarre di legno di acacia, cinque per i telai di pannelli di un lato del tabernacolo, 27 e cinque sbarre per i telai di pannelli dell'altro lato del tabernacolo e cinque sbarre per i telai di pannelli del lato del tabernacolo per le due sezioni di dietro ad occidente. 28 E la sbarra di mezzo al centro dei telai di pannelli va da un'estremità all'altra. 29 "E rivestirai d'oro i telai di pannelli, e farai d'oro i loro anelli come sostegni delle sbarre; e devi rivestire d'oro le sbarre. 30 E devi erigere il tabernacolo secondo il suo piano che ti è stato mostrato sul monte. 31 "E devi fare una cortina di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. Egli la farà con cherubini, opera di ricamatore. 32 E la devi mettere su quattro colonne di acacia rivestite d'oro. I loro cavicchi sono d'oro. Esse sono su quattro piedistalli d'argento con incastro. 33 E devi mettere la cortina sotto gli uncini e portare l'arca della testimonianza là dentro la cortina; e la cortina deve fare per voi una divisione fra il Santo e il Santissimo. 34 E devi mettere il coperchio sull'arca della testimonianza nel Santissimo. 35 "E devi porre la tavola fuori della cortina, e il candelabro di fronte alla tavola dal lato del tabernacolo verso il meridione; e metterai la tavola al lato settentrionale. 36 E devi fare per l'ingresso della tenda una portiera di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, opera di tessitore. 37 E devi fare per la portiera cinque colonne di acacia e rivestirle d'oro. I loro cavicchi sono d'oro. E devi fondere per esse cinque piedistalli di rame con incastro. 27 "E devi fare l'altare di legno di acacia, la sua lunghezza di cinque cubiti e la sua larghezza di cinque cubiti. L'altare dev'essere quadrato, e la sua altezza di tre cubiti. 2 E devi fare i suoi corni sui suoi quattro angoli. I suoi corni spunteranno da esso, e lo devi rivestire di rame. 3 E devi fare i suoi recipienti per portare via le sue ceneri grasse, e le sue palette, e le sue scodelle, e i suoi forchettoni, e i suoi portafuoco; e farai tutti i suoi utensili di rame. 4 E devi fare per esso una graticola, lavoro a rete di rame; e devi fare sulla rete quattro anelli di rame alle sue quattro estremità. 5 E la devi mettere di dentro sotto la cornice dell'altare, e la rete dev'essere verso il centro dell'altare. 6 E devi fare stanghe per l'altare, essendo le sue stanghe di legno di acacia, e le devi rivestire di rame. 7 E le sue stanghe si devono mettere negli anelli, e le stanghe devono essere ai due lati dell'altare quando lo si porta. 8 Lo farai vuoto, una cassa di tavole. Proprio come egli ti mostrò sul monte, così lo faranno. 9 "E devi fare il cortile del tabernacolo. Per il lato verso il Negheb, al meridione, il cortile ha teloni di lino fine ritorto, essendo la lunghezza di un lato di cento cubiti. 10 E le sue venti colonne e i loro venti piedistalli con incastro sono di rame. I cavicchi delle colonne e le loro giunture sono d'argento. 11 Così è anche per il lato settentrionale in lunghezza, essendo i teloni di cento cubiti di lunghezza, ed essendo le sue venti colonne e i loro venti piedistalli con incastro di rame, essendo i cavicchi delle colonne e le loro giunture d'argento. 12 In quanto alla larghezza del cortile, dal lato occidentale i teloni sono di cinquanta cubiti, essendo dieci le loro colonne e dieci i loro piedistalli con incastro. 13 E la larghezza del cortile dal lato orientale verso levante è di cinquanta cubiti. 14 E da un lato ci sono quindici cubiti di teloni, essendo tre le loro colonne e tre i loro piedistalli con incastro. 15 E per l'altro lato ci sono quindici cubiti di teloni, essendo tre le loro colonne e tre i loro piedistalli con incastro. 16 "E per la porta del cortile c'è una portiera lunga venti cubiti, di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, opera di tessitore, essendo quattro le loro colonne e quattro i loro piedistalli con incastro. 17 Tutte le colonne del cortile all'intorno hanno attacchi d'argento, e i loro cavicchi sono d'argento ma i loro piedistalli con incastro di rame. 18 La lunghezza del cortile è di cento cubiti e la larghezza di cinquanta cubiti, e l'altezza di cinque cubiti, di lino fine ritorto, ed essendo di rame i loro piedistalli con incastro. 19 E tutti gli utensili del tabernacolo in tutto il suo servizio, e tutti i suoi pioli di tenda, e tutti i pioli del cortile sono di rame. 20 "In quanto a te, devi comandare ai figli d'Israele che ti portino olio puro di olive schiacciate, per il luminare, per far ardere di continuo le lampade. 21 Nella tenda di adunanza, fuori della cortina che è presso la Testimonianza, Aaronne e i suoi figli lo disporranno dalla sera fino alla mattina dinanzi a Geova. È uno statuto a tempo indefinito per le loro generazioni, che dev'essere rispettato dai figli d'Israele. 28 "E in quanto a te, fa avvicinare a te stesso Aaronne tuo fratello e i suoi figli con lui di mezzo ai figli d'Israele perché mi faccia da sacerdote, Aaronne, Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar, figli di Aaronne. 2 E devi fare vesti sante ad Aaronne tuo fratello, per gloria e bellezza. 3 E tu stesso devi parlare a tutti quelli che sono saggi con un cuore che io ho riempito di spirito di sapienza, ed essi devono fare le vesti di Aaronne per santificarlo, perché mi faccia da sacerdote. 4 "E queste sono le vesti che faranno: un pettorale, e un efod e un manto senza maniche e una lunga veste con lavoro a quadri, un turbante e una fascia; e devono fare le vesti sante per Aaronne tuo fratello e per i suoi figli, perché mi faccia da sacerdote. 5 Ed essi stessi prenderanno l'oro e il filo turchino e la lana tinta di porpora rossiccia e le fibre di colore scarlatto e il lino fine. 6 "E devono fare l'efod di oro, filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia, fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, opera di ricamatore. 7 E deve avere due spalline da unirsi alle sue due estremità, e dev'essere unito. 8 E la cintura, che è su di esso per legarlo strettamente, secondo la sua fattura dev'essere dei suoi materiali, di oro, filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. 9 "E devi prendere due pietre di onice e incidere su di esse i nomi dei figli d'Israele, 10 sei dei loro nomi su una pietra e i nomi dei rimanenti sei sull'altra pietra secondo l'ordine delle loro nascite. 11 Devi incidere sulle due pietre i nomi dei figli d'Israele con opera d'artefice di pietre, con incisioni di sigillo. Le farai incastonate in castoni d'oro. 12 E devi mettere le due pietre sulle spalline dell'efod come pietre di memoriale per i figli d'Israele; e Aaronne deve portare i loro nomi dinanzi a Geova sulle sue due spalline come memoriale. 13 E devi fare castoni d'oro, 14 e due catenelle d'oro puro. Le farai come cordoni, con lavoro a corda; e dovrai attaccare ai castoni le catenelle simili a cordoni. 15 "E devi fare il pettorale del giudizio con opera di ricamatore. Lo farai come la fattura dell'efod. Lo farai d'oro, filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. 16 Dev'essere quadrato quando si piega in due, essendo una spanna la sua lunghezza e una spanna la sua larghezza. 17 E lo devi riempire di un'incastonatura di pietre, essendovi quattro file di pietre. Una fila di rubino, topazio e smeraldo è la prima fila. 18 E la seconda fila è turchese, zaffiro e diaspro. 19 E la terza fila è pietra di lèshem, agata e ametista. 20 E la quarta fila è crisolito e onice e giada. Nelle loro incastonature devono esserci castoni d'oro. 21 E le pietre devono essere secondo i nomi dei figli d'Israele, le dodici secondo i loro nomi. Con incisioni di sigillo devono essere, ciascuna secondo il suo nome, per le dodici tribù. 22 "E devi fare sul pettorale catenelle intrecciate, come si lavorano i cordoni, d'oro puro. 23 E devi fare sul pettorale due anelli d'oro, e devi mettere i due anelli sulle due estremità del pettorale. 24 E devi mettere i due cordoni d'oro dentro i due anelli alle estremità del pettorale. 25 E farai passare i due capi dei due cordoni nei due castoni, e li devi mettere sulle spalline dell'efod, nella sua parte anteriore. 26 E devi fare due anelli d'oro e metterli alle due estremità del pettorale sul suo orlo che è dal lato verso l'efod all'interno. 27 E devi fare due anelli d'oro e porli sulle due spalline dell'efod dal di sotto, sulla sua parte anteriore, vicino al suo luogo di giuntura, sopra la cintura dell'efod. 28 E mediante i suoi anelli legheranno il pettorale agli anelli dell'efod con un cordone turchino, perché resti al di sopra della cintura dell'efod e il pettorale non vada fuori posto da sopra l'efod. 29 "E Aaronne deve portare i nomi dei figli d'Israele sul pettorale del giudizio sopra il suo cuore quando entra nel Santo come memoriale dinanzi a Geova di continuo. 30 E devi mettere gli Urim e i Tummim nel pettorale del giudizio, e devono essere sul cuore di Aaronne quando entra dinanzi a Geova; e Aaronne deve portare i giudizi dei figli d'Israele sul suo cuore dinanzi a Geova di continuo. 31 "E devi fare il manto senza maniche dell'efod completamente di filo turchino. 32 E in cima, nel mezzo, ci dev'essere un'apertura. La sua apertura deve avere un bordo all'intorno, opera di lavoratore al telaio. Questa dev'essere per esso come l'apertura di una cotta di maglia, perché non si strappi. 33 E devi fare sulla sua orlatura melagrane di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto, sulla sua orlatura all'intorno, e fra esse campanelli d'oro all'intorno; 34 un campanello d'oro e una melagrana, un campanello d'oro e una melagrana sull'orlatura del manto senza maniche all'intorno. 35 E dev'essere addosso ad Aaronne perché renda servizio, e il suono (proveniente) da lui deve udirsi quando entra nel santuario dinanzi a Geova e quando esce, perché non muoia. 36 "E devi fare una lamina risplendente d'oro puro e incidere su di essa con incisioni di sigillo: 'La santità appartiene a Geova'. 37 E la devi legare con una cordicella turchina, e dev'essere sopra il turbante. Dev'essere sul davanti del turbante. 38 E dev'essere sulla fronte di Aaronne, e Aaronne deve rispondere dell'errore commesso contro gli oggetti santi, che i figli d'Israele santificheranno, vale a dire tutti i loro doni santi; e deve stare di continuo sulla sua fronte, per ottenere l'approvazione per loro dinanzi a Geova. 39 "E devi tessere la lunga veste di lino fine con lavoro a quadri e fare un turbante di lino fine, e farai una fascia, opera di tessitore. 40 "E per i figli di Aaronne farai lunghe vesti, e devi fare per loro delle fasce, e farai per loro dei copricapo per gloria e bellezza. 41 E devi vestire con essi Aaronne tuo fratello e i suoi figli con lui, e devi ungerli e riempire la loro mano di potere e santificarli, e devono farmi da sacerdoti. 42 E fa per loro mutande di lino per coprire la carne nuda. Devono estendersi dai fianchi alle cosce. 43 E devono essere addosso ad Aaronne e ai suoi figli quando entrano nella tenda di adunanza o quando si accostano all'altare per servire nel luogo santo, perché non incorrano in errore e certamente muoiano. È uno statuto a tempo indefinito per lui e per la sua progenie dopo di lui. 29 "E questa è la cosa che devi fare loro per santificarli, perché mi facciano da sacerdoti: Prendi un giovane toro, e due montoni, sani, 2 e pane non fermentato e focacce non fermentate a ciambella intrise d'olio e schiacciate non fermentate spalmate d'olio. Li farai di fior di farina di frumento. 3 E li devi mettere in un cesto e presentarli nel cesto, e anche il toro e i due montoni. 4 "E presenterai Aaronne e i suoi figli all'ingresso della tenda di adunanza, e li devi lavare con acqua. 5 Quindi devi prendere le vesti e vestire Aaronne con la lunga veste e il manto senza maniche dell'efod e con l'efod e il pettorale, e glielo devi legare strettamente con la cintura dell'efod. 6 E devi mettergli in testa il turbante e porre il santo segno di dedicazione sul turbante. 7 E devi prendere l'olio d'unzione e versarglielo sulla testa e ungerlo. 8 "Quindi farai avvicinare i suoi figli e devi vestirli con le lunghe vesti. 9 E devi cingerli con le fasce, sia Aaronne che i suoi figli, e devi avvolgere su di loro il copricapo; e il sacerdozio deve appartenere a loro come statuto a tempo indefinito. Così devi riempire di potere la mano di Aaronne e la mano dei suoi figli. 10 "Devi allora presentare il toro davanti alla tenda di adunanza, e Aaronne e i suoi figli devono porre le loro mani sulla testa del toro. 11 E devi scannare il toro dinanzi a Geova, all'ingresso della tenda di adunanza. 12 E devi prendere del sangue del toro e metterlo col tuo dito sui corni dell'altare, e tutto il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare. 13 E devi prendere tutto il grasso che copre gli intestini, e la parte annessa al fegato, e i due reni e il grasso che è su di essi, e li devi far fumare sull'altare. 14 Ma la carne del toro e la sua pelle e il suo sterco li brucerai col fuoco fuori del campo. È un'offerta per il peccato. 15 "Quindi prenderai uno dei montoni, e Aaronne e i suoi figli devono porre le mani sulla testa del montone. 16 E devi scannare il montone e prenderne il sangue e aspergerlo all'intorno sull'altare. 17 E taglierai il montone nei suoi pezzi, e devi lavarne gli intestini e le zampe e porre i suoi pezzi l'uno a contatto con l'altro fino alla testa. 18 E devi far fumare l'intero montone sull'altare. È un olocausto a Geova, un odore riposante. È un'offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 19 "Devi prendere poi l'altro montone, e Aaronne e i suoi figli devono porre le mani sulla testa del montone. 20 E devi scannare il montone e prendere del suo sangue e metterlo sul lobo dell'orecchio destro di Aaronne e sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli e sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro, e devi aspergere il sangue all'intorno sull'altare. 21 E devi prendere del sangue che è sull'altare e dell'olio d'unzione, e lo devi spruzzare su Aaronne e sulle sue vesti e sui suoi figli e sulle vesti dei suoi figli con lui, perché egli e le sue vesti e i suoi figli e le vesti dei suoi figli con lui siano in realtà santi. 22 "E devi prendere dal montone il grasso e la grassa coda e il grasso che copre gli intestini, e la parte annessa al fegato, e i due reni e il grasso che è su di essi, e la coscia destra, poiché è un montone d'insediamento; 23 inoltre un pane rotondo e una focaccia a ciambella di pane con olio e una schiacciata dal cesto dei pani non fermentati che è dinanzi a Geova. 24 E li devi porre tutti sulle palme delle mani di Aaronne e sulle palme delle mani dei suoi figli, e devi agitarli da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. 25 E li devi prendere dalle loro mani e li devi far fumare sull'altare, sopra l'olocausto come odore riposante dinanzi a Geova. È un'offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 26 "E devi prendere il petto del montone d'insediamento, che è per Aaronne, e lo devi agitare da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova, e deve divenire la tua porzione. 27 E devi santificare il petto dell'offerta agitata e la coscia della porzione sacra che è stata agitata e che è stata data come contribuzione dal montone d'insediamento, da ciò che era per Aaronne e da ciò che era per i suoi figli. 28 E deve divenire di Aaronne e dei suoi figli per regolamento a tempo indefinito che dev'essere eseguito dai figli d'Israele, perché è una porzione sacra; e diverrà una porzione sacra che dev'essere resa dai figli d'Israele. Dai loro sacrifici di comunione essa è la loro porzione sacra per Geova. 29 "E le vesti sante che sono di Aaronne serviranno ai suoi figli dopo di lui per ungerli in esse e per riempire in esse la loro mano di potere. 30 Il sacerdote che gli succederà di fra i suoi figli e che entrerà nella tenda di adunanza per servire nel luogo santo le indosserà per sette giorni. 31 "E prenderai il montone d'insediamento, e ne devi cuocere la carne in un luogo santo. 32 E Aaronne e i suoi figli devono mangiare la carne del montone e il pane che è nel cesto all'ingresso della tenda di adunanza. 33 E devono mangiare le cose con le quali è stata fatta espiazione per riempire la loro mano di potere, al fine di santificarli. Ma non le può mangiare l'estraneo, perché sono qualcosa di santo. 34 E se della carne del sacrificio d'insediamento e del pane restano fino al mattino, allora devi bruciare ciò che resta col fuoco. Non si deve mangiare, perché è qualcosa di santo. 35 "E in questo modo devi fare ad Aaronne e ai suoi figli secondo tutto ciò che io ti ho comandato. Impiegherai sette giorni per riempire la loro mano di potere. 36 E offrirai ogni giorno il toro dell'offerta per il peccato come espiazione, e devi purificare l'altare dal peccato, facendo espiazione su di esso, e lo devi ungere per santificarlo. 37 Impiegherai sette giorni per fare espiazione sopra l'altare, e lo devi santificare perché divenga in realtà un altare santissimo. Chiunque tocchi l'altare dev'essere santo. 38 "E questo è ciò che offrirai sull'altare: giovani montoni ciascuno di un anno, due al giorno, di continuo. 39 E offrirai un giovane montone la mattina, e offrirai l'altro giovane montone fra le due sere. 40 E la decima parte di un'efa di fior di farina intrisa con un quarto di hin d'olio di olive schiacciate, e una libazione di un quarto di hin di vino, saranno per il primo giovane montone. 41 E offrirai il secondo giovane montone fra le due sere. Con un'offerta di cereali come quella della mattina e con una libazione simile, lo offrirai come odore riposante, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 42 È un olocausto continuo per tutte le vostre generazioni all'ingresso della tenda di adunanza dinanzi a Geova, là dove io mi presenterò a voi per parlarti. 43 "E davvero mi presenterò là ai figli d'Israele, e sarà certamente santificato dalla mia gloria. 44 E davvero santificherò la tenda di adunanza e l'altare; e santificherò Aaronne e i suoi figli perché mi facciano da sacerdoti. 45 E certamente risiederò in mezzo ai figli d'Israele, e certamente mostrerò d'essere il loro Dio. 46 E certamente conosceranno che io sono Geova loro Dio, che li ha fatti uscire dal paese d'Egitto per risiedere in mezzo a loro. Io sono Geova loro Dio. 30 "E devi fare un altare come luogo per bruciare incenso; lo farai di legno di acacia. 2 Un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, dev'essere quadrato, e la sua altezza due cubiti. I suoi corni si estendono da esso. 3 E lo devi rivestire d'oro puro, la sua superficie superiore e i suoi lati all'intorno e i suoi corni; e gli devi fare all'intorno un bordo d'oro. 4 Gli farai anche due anelli d'oro. Li farai sotto il suo bordo su due dei suoi lati, su due suoi lati opposti, poiché devono servire da sostegni per le stanghe mediante cui portarlo. 5 E devi fare le stanghe di legno di acacia e rivestirle d'oro. 6 E lo devi mettere davanti alla cortina che è presso l'arca della testimonianza, davanti al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove mi presenterò a te. 7 "E Aaronne deve far fumare su di esso incenso profumato. Di mattina in mattina, quando allestirà le lampade, lo farà fumare. 8 E quando Aaronne accenderà le lampade fra le due sere, lo farà fumare. È un incenso continuamente dinanzi a Geova durante le vostre generazioni. 9 Non dovete offrire su di esso incenso illegittimo né olocausto né offerta di cereali; e non vi dovete versare sopra libazione. 10 E Aaronne deve fare espiazione sui suoi corni una volta l'anno. Con parte del sangue dell'offerta per il peccato (del giorno) dell'espiazione ne farà espiazione una volta l'anno durante le vostre generazioni. È santissimo a Geova". 11 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 12 "Ogni volta che fai la somma dei figli d'Israele come loro censimento, allora ciascuno deve dare a Geova un riscatto per la sua anima quando si fa il loro censimento, perché non ci sia su di loro nessuna piaga quando si fa il loro censimento. 13 Questo è ciò che daranno tutti coloro che passeranno ai numerati: mezzo siclo secondo il siclo del luogo santo. Venti ghera sono uguali a un siclo. Mezzo siclo è la contribuzione a Geova. 14 Ognuno che passa ai registrati dai vent'anni in su darà la contribuzione di Geova. 15 Il ricco non dia di più, e il misero non deve dare meno di mezzo siclo, perché sia data la contribuzione di Geova in modo da fare espiazione per le anime vostre. 16 E devi prendere il denaro d'argento dell'espiazione dai figli d'Israele e darlo a favore del servizio della tenda di adunanza, perché serva di memoriale dinanzi a Geova per i figli d'Israele, per fare espiazione per le anime vostre". 17 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 18 "Devi fare un bacino di rame e la sua base di rame per lavare, e lo devi mettere fra la tenda di adunanza e l'altare e mettervi dentro l'acqua. 19 E là Aaronne e i suoi figli devono lavarsi le mani e i piedi. 20 Quando entrano nella tenda di adunanza si laveranno con acqua per non morire, o quando si accostano all'altare per servire allo scopo di far fumare un'offerta fatta mediante il fuoco a Geova. 21 E si devono lavare le mani e i piedi per non morire, e deve servire loro di regolamento a tempo indefinito, per lui e per la sua progenie in tutte le loro generazioni". 22 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 23 "In quanto a te, prenditi i profumi più scelti: cinquecento unità di mirra in gocce solidificate, e metà di tale quantità di cinnamomo aromatico, duecentocinquanta unità, e canna aromatica duecentocinquanta unità, 24 e cassia cinquecento unità secondo il siclo del luogo santo, e un hin d'olio d'oliva. 25 Quindi ne devi fare un olio di santa unzione, un unguento, miscuglio che sia opera di profumiere. Dev'essere un olio di santa unzione. 26 "E devi ungere con esso la tenda di adunanza e l'arca della testimonianza, 27 e la tavola e tutti i suoi utensili e il candelabro e i suoi utensili e l'altare dell'incenso, 28 e l'altare dell'olocausto e tutti i suoi utensili e il bacino e la sua base. 29 E li devi santificare perché siano in realtà santissimi. Chiunque li tocchi dev'essere santo. 30 E ungerai Aaronne e i suoi figli, e li devi santificare perché mi facciano da sacerdoti. 31 "E parlerai ai figli d'Israele, dicendo: 'Questo deve restare per me un olio di santa unzione durante le vostre generazioni. 32 Non si deve spalmare sulla carne del genere umano, e della sua composizione non ne dovete fare alcuno simile. È qualcosa di santo. Deve restare qualcosa di santo per voi. 33 Chiunque faccia un unguento simile a esso e ne metta parte su un estraneo dev'essere stroncato di fra il suo popolo' ". 34 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Prenditi dei profumi: gocce di stacte e conchiglia odorosa e galbano profumato e olibano puro. Ci sia di ciascuno la stessa porzione. 35 E ne devi fare un incenso, un miscuglio aromatico, opera di profumiere, salato, puro, qualcosa di santo. 36 E devi pestarne una parte in polvere fine e metterla davanti alla Testimonianza nella tenda di adunanza, dove mi presenterò a te. Dev'essere santissimo per voi. 37 E non dovete fare per voi stessi l'incenso che farai con questa composizione. Deve restare per te qualcosa di santo a Geova. 38 Chiunque ne faccia di simile per sentirne l'odore dev'essere stroncato di fra il suo popolo". 31 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Vedi, in effetti io chiamo per nome Bezalel figlio di Uri figlio di Hur della tribù di Giuda. 3 E lo riempirò dello spirito di Dio in sapienza e in intendimento e in conoscenza e in ogni specie di arte, 4 per ideare progetti, per lavorare in oro e argento e rame, 5 e in intagli di pietre da incastonare e intagli di legno per fare opere di ogni specie. 6 In quanto a me, ecco, con lui metto in effetti Ooliab figlio di Aisamac della tribù di Dan, e nel cuore di ogni saggio di cuore metto in effetti sapienza, perché in realtà facciano ogni cosa che ti ho comandato: 7 la tenda di adunanza e l'Arca per la testimonianza e il coperchio che c'è sopra, e tutti gli utensili della tenda, 8 e la tavola e i suoi utensili, e il candelabro d'oro puro e tutti i suoi utensili, e l'altare dell'incenso, 9 e l'altare dell'olocausto e tutti i suoi utensili, e il bacino e la sua base, 10 e le vesti di lavoro a maglia e le vesti sante per Aaronne il sacerdote e le vesti dei suoi figli per fare da sacerdoti; 11 e l'olio d'unzione e l'incenso profumato per il santuario. Essi faranno secondo tutto ciò che ti ho comandato". 12 E Geova disse ancora a Mosè: 13 "In quanto a te, parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Dovete osservare specialmente i miei sabati, poiché è un segno fra me e voi durante le vostre generazioni, perché sappiate che io, Geova, vi santifico. 14 E dovete osservare il sabato, poiché è per voi qualcosa di santo. Chi lo profanerà sarà positivamente messo a morte. Nel caso che qualcuno faccia in esso del lavoro, tale anima dev'essere quindi stroncata di mezzo al suo popolo. 15 Si può fare lavoro per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di completo riposo. È qualcosa di santo a Geova. Chiunque faccia lavoro nel giorno del sabato sarà positivamente messo a morte. 16 E i figli d'Israele devono osservare il sabato, in modo da celebrare il sabato durante le loro generazioni. È un patto a tempo indefinito. 17 Fra me e i figli d'Israele è un segno a tempo indefinito, perché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra e il settimo giorno si riposò e si ristorava' ". 18 E appena ebbe finito di parlare con lui sul monte Sinai, dava a Mosè le due tavolette della Testimonianza, tavolette di pietra scritte col dito di Dio. 32 Intanto il popolo vide che Mosè impiegava molto tempo a scendere dal monte. Il popolo si congregò dunque intorno ad Aaronne e gli disse: "Levati, facci un dio che vada davanti a noi, perché riguardo a questo Mosè, l'uomo che ci ha fatti salire dal paese d'Egitto, certamente non sappiamo che cosa gli sia accaduto". 2 A ciò Aaronne disse loro: "Staccate gli orecchini d'oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre figlie e portatemeli". 3 E tutto il popolo si staccava gli orecchini d'oro che aveva agli orecchi e li portava ad Aaronne. 4 Quindi prese (l'oro) dalle loro mani, e diede a esso forma con un arnese per scolpire e ne faceva la statua di metallo fuso di un vitello. E dicevano: "Questo è il tuo Dio, o Israele, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto". 5 Quando Aaronne ebbe visto ciò, si mise a edificare davanti ad esso un altare. Infine Aaronne proclamò e disse: "Domani ci sarà una festa a Geova". 6 Il giorno dopo si alzarono dunque di buon'ora, e offrivano olocausti e presentavano sacrifici di comunione. Poi il popolo si mise a sedere per mangiare e bere. Quindi si levò per divertirsi. 7 Geova disse ora a Mosè: "Va, scendi perché il tuo popolo, che hai fatto salire dal paese d'Egitto, ha agito rovinosamente. 8 Si sono allontanati in fretta dalla via che ho loro comandato di seguire. Si son fatti la statua di metallo fuso di un vitello e continuano a inchinarsi davanti a essa e a farle sacrifici e a dire: 'Questo è il tuo Dio, o Israele, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto' ". 9 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Ho guardato questo popolo, ed ecco, è un popolo di collo duro. 10 Or dunque, lasciami stare, affinché la mia ira divampi contro di loro e io li stermini, e lascia che io faccia di te una grande nazione". 11 E Mosè placava la faccia di Geova suo Dio e diceva: "Perché deve divampare, o Geova, la tua ira contro il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande potenza e con mano forte? 12 Perché devono dire gli egiziani: 'Li ha fatti uscire con cattiva intenzione, per ucciderli fra i monti e per sterminarli dalla superficie del suolo'? Volgiti dalla tua ira ardente e prova rammarico del male contro il tuo popolo. 13 Ricordati di Abraamo, Isacco e Israele tuoi servitori, ai quali giurasti per te stesso, in quanto dicesti loro: 'Moltiplicherò il vostro seme come le stelle dei cieli, e darò tutto questo paese che ho designato al vostro seme, perché ne prendano realmente possesso a tempo indefinito' ". 14 E Geova provava rammarico del male che aveva proferito di fare al suo popolo. 15 Dopo ciò Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavolette della Testimonianza in mano, tavolette scritte da tutt'e due i lati. Esse erano scritte da un lato e dall'altro. 16 E le tavolette erano l'opera di Dio, e la scrittura era la scrittura di Dio incisa sulle tavolette. 17 E Giosuè udiva il rumore del popolo a causa delle loro grida, e diceva a Mosè: "Nel campo c'è rumore di battaglia". 18 Ma egli disse: "Non è il suono del canto circa gesta potenti, E non è il suono del canto della sconfitta; È il suono di altro canto che io odo". 19 Avvenne dunque che appena si fu avvicinato al campo e poté vedere il vitello e le danze, l'ira di Mosè divampava, e subito gettò le tavolette dalle sue mani e le spezzò ai piedi del monte. 20 Quindi prese il vitello che avevano fatto e lo bruciò col fuoco e lo stritolò finché fu ridotto in polvere, dopo di che lo sparse sulla superficie delle acque e ne fece bere ai figli d'Israele. 21 Dopo ciò Mosè disse ad Aaronne: "Che ti ha fatto questo popolo che hai recato su di esso un grande peccato?" 22 A ciò Aaronne disse: "Non divampi l'ira del mio signore. Tu stesso conosci bene il popolo, che è incline al male. 23 Così mi dissero: 'Facci un dio che vada davanti a noi, perché riguardo a questo Mosè, l'uomo che ci ha fatti salire dal paese d'Egitto, certamente non sappiamo che cosa gli sia accaduto'. 24 Perciò dissi loro: 'Chi ha dell'oro? Se lo devono strappare di dosso per darmelo'. E lo gettavo nel fuoco e ne è venuto fuori questo vitello". 25 E Mosè vide che il popolo si era sfrenato, perché Aaronne l'aveva lasciato sfrenare a vergogna fra i loro oppositori. 26 Quindi Mosè stette alla porta del campo e disse: "Chi è dalla parte di Geova? A me!" E tutti i figli di Levi si raccoglievano presso di lui. 27 Ora egli disse loro: "Questo ha detto Geova, l'Iddio d'Israele: 'Mettetevi ciascuno la spada al fianco. Passate e ripassate da porta a porta nel campo e uccidete ciascuno il suo fratello e ciascuno il suo prossimo e ciascuno il suo conoscente intimo' ". 28 E i figli di Levi facevano come Mosè aveva detto, così che quel giorno caddero del popolo circa tremila uomini. 29 E Mosè proseguì, dicendo: "Riempite oggi la vostra mano di potere per Geova, poiché ciascuno di voi è contro il suo proprio figlio e il suo proprio fratello, e perché egli vi conferisca oggi una benedizione". 30 E avvenne proprio il giorno dopo che Mosè diceva al popolo: "Voi, voi avete peccato con un grande peccato, e ora io salirò a Geova. Forse posso fare ammenda del vostro peccato". 31 Mosè tornò dunque da Geova e disse: "Ah, ma questo popolo ha peccato con un grande peccato, in quanto si son fatti un dio d'oro! 32 Ma ora, se perdoni il loro peccato . . . e se no, cancellami, ti prego, dal tuo libro che hai scritto". 33 Comunque, Geova disse a Mosè: "Chi ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro. 34 E ora, vieni, conduci il popolo al luogo del quale ti ho parlato. Ecco, il mio angelo andrà davanti a te, e nel giorno in cui recherò la mia punizione certamente recherò su di loro la punizione per il loro peccato". 35 E Geova piagava il popolo perché aveva fatto il vitello, che Aaronne aveva fatto. 33 E Geova disse ancora a Mosè: "Va, sali di qui, tu e il popolo che hai fatto salire dal paese d'Egitto, al paese circa il quale giurai ad Abraamo, Isacco e Giacobbe, dicendo: 'Lo darò al tuo seme'. 2 E certamente manderò davanti a te un angelo e caccerò i cananei, gli amorrei, e gli ittiti e i ferezei, gli ivvei e i gebusei; 3 a un paese dove scorre latte e miele, poiché non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo di collo duro, per non sterminarti lungo il cammino". 4 Quando il popolo udì questa cattiva parola, faceva cordoglio; e nessuno di loro si mise i suoi ornamenti. 5 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Di' ai figli d'Israele: 'Voi siete un popolo di collo duro. In un momento potrei salire in mezzo a te e certamente sterminarti. Or dunque togliti di dosso i tuoi ornamenti, giacché voglio sapere che cosa ti farò' ". 6 E i figli d'Israele si spogliarono degli ornamenti che avevano addosso dal monte Horeb in poi. 7 In quanto a Mosè, toglieva la sua tenda e la piantò fuori del campo, lontano dal campo; e la chiamò tenda di adunanza. E avvenne che chiunque cercava Geova usciva alla tenda di adunanza, che era fuori del campo. 8 E avvenne che appena Mosè uscì alla tenda, tutto il popolo si levava, e stettero ciascuno all'ingresso della sua propria tenda, e guardarono fisso Mosè finché non entrò nella tenda. 9 Avvenne anche che appena Mosè fu entrato nella tenda, la colonna di nuvola si abbassava, e stette all'ingresso della tenda ed egli parlò con Mosè. 10 E tutto il popolo vide la colonna di nuvola che stava all'ingresso della tenda, e tutto il popolo si levò e si inchinò ciascuno all'ingresso della sua propria tenda. 11 E Geova parlò a Mosè faccia a faccia, proprio come un uomo parlerebbe col suo prossimo. Quando tornò al campo, il suo ministro Giosuè, figlio di Nun, come servitore, non si ritirava di mezzo alla tenda. 12 Ora Mosè disse a Geova: "Vedi, tu mi dici: 'Fa salire questo popolo', ma tu stesso non mi hai fatto conoscere chi manderai con me. Inoltre, tu stesso hai detto: 'Davvero ti conosco per nome e, per di più, hai trovato favore ai miei occhi'. 13 E ora, ti prego, se ho trovato favore ai tuoi occhi, fammi conoscere, ti prego, le tue vie, perché io ti conosca, affinché trovi favore ai tuoi occhi. E considera che questa nazione è il tuo popolo". 14 Quindi disse: "La mia propria persona andrà e certamente ti darò riposo". 15 A ciò egli disse a lui: "Se la tua propria persona non verrà, non farci salire di qui. 16 E ora da che cosa si conoscerà che ho trovato favore agli occhi tuoi, io e il tuo popolo? Non è dal tuo venire con noi, in quanto io e il tuo popolo siamo stati resi distinti da tutto l'altro popolo che è sulla superficie del suolo?" 17 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Farò anche questa cosa di cui hai parlato, perché hai trovato favore ai miei occhi e ti conosco per nome". 18 A ciò egli disse: "Ti prego, fammi vedere la tua gloria". 19 Ma egli disse: "Io stesso farò passare davanti alla tua faccia tutta la mia bontà, e certamente dichiarerò il nome di Geova davanti a te; e certamente favorirò colui che favorirò, e certamente mostrerò misericordia a colui al quale mostrerò misericordia". 20 E aggiunse: "Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo può vedermi e vivere". 21 E Geova disse ancora: "Ecco un luogo presso di me, e devi stare sulla roccia. 22 E deve avvenire che mentre passa la mia gloria ti devo porre in una buca della roccia, e devo mettere sopra di te la palma della mia mano come uno schermo finché io sia passato. 23 Dopo ciò devo togliere la palma della mia mano, e in realtà mi vedrai di dietro. Ma la mia faccia non si può vedere". 34 Quindi Geova disse a Mosè: "Tagliati due tavolette di pietra come le prime, e devo scrivere sulle tavolette le parole che erano sulle prime tavolette, che spezzasti. 2 E preparati per la mattina, poiché la mattina devi salire sul monte Sinai e stare là accanto a me in cima al monte. 3 Ma nessuno potrà salire con te e, inoltre, non si veda nessun altro in tutto il monte. Per di più, nessun gregge né mandria deve pascere davanti a questo monte". 4 Pertanto Mosè tagliò due tavolette di pietra come le prime e si alzò la mattina di buon'ora e salì sul monte Sinai, proprio come Geova gli aveva comandato, e prendeva in mano le due tavolette di pietra. 5 E Geova scendeva nella nuvola e stava là con lui e dichiarava il nome di Geova. 6 E Geova passava davanti alla sua faccia e dichiarava: "Geova, Geova, Iddio misericordioso e clemente, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità e verità, 7 che conserva l'amorevole benignità a migliaia, che perdona l'errore e la trasgressione e il peccato, ma non esenterà affatto dalla punizione, recando la punizione per l'errore dei padri sui figli e sui nipoti, sulla terza generazione e sulla quarta generazione". 8 Mosè subito si affrettò a inchinarsi a terra e a prostrarsi. 9 Quindi disse: "Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, o Geova, ti prego, venga Geova in mezzo a noi, perché è un popolo di collo duro, e devi perdonare il nostro errore e il nostro peccato, e devi prenderci come tuo possesso". 10 A sua volta egli disse: "Ecco, concludo un patto: Davanti a tutto il tuo popolo farò cose meravigliose che non sono state mai create in tutta la terra né fra tutte le nazioni; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà realmente l'opera di Geova, perché farò con te una cosa tremenda. 11 "Da parte tua osserva ciò che oggi ti comando. Ecco, caccio d'innanzi a te gli amorrei e i cananei e gli ittiti e i ferezei e gli ivvei e i gebusei. 12 Guardati dal concludere un patto con gli abitanti del paese al quale vai, affinché non divenga un laccio in mezzo a te. 13 Ma dovete abbattere i loro altari, e dovete spezzare le loro colonne sacre, e dovete tagliare i loro pali sacri. 14 Poiché non devi prostrarti davanti a un altro dio, perché Geova, il cui nome è Geloso, è un Dio geloso; 15 affinché tu non concluda un patto con gli abitanti del paese, giacché essi avranno certamente rapporti immorali con i loro dèi e sacrificheranno ai loro dèi, e qualcuno sicuramente ti inviterà, e tu di certo mangerai del suo sacrificio. 16 Quindi dovrai prendere alcune delle loro figlie per i tuoi figli, e le loro figlie avranno sicuramente rapporti immorali con i loro dèi e faranno avere ai tuoi figli rapporti immorali con i loro dèi. 17 "Non ti devi fare dèi idolatrici di metallo fuso. 18 "Devi osservare la festa dei pani non fermentati. Mangerai pani non fermentati, proprio come ti ho comandato, per sette giorni al tempo fissato nel mese di abib, perché nel mese di abib uscisti dall'Egitto. 19 "Tutto ciò che per primo apre il seno è mio, e, riguardo a tutto il tuo bestiame, il primo nato maschio del toro e della pecora. 20 E devi redimere il primo nato dell'asino con una pecora. Ma se non lo redimerai, gli devi rompere il collo. Devi redimere ogni primogenito dei tuoi figli. Ed essi non devono presentarsi dinanzi a me a mani vuote. 21 "Devi lavorare sei giorni, ma il settimo giorno osserverai il sabato. Osserverai il sabato al tempo dell'aratura e della mietitura. 22 "E celebrerai la tua festa delle settimane con i primi frutti maturi della mietitura del frumento, e la festa della raccolta al volgere dell'anno. 23 "Tre volte l'anno ogni tuo maschio deve presentarsi dinanzi al (vero) Signore, Geova, l'Iddio d'Israele. 24 Poiché caccerò le nazioni d'innanzi a te, e certamente renderò spazioso il tuo territorio; e nessuno desidererà il tuo paese mentre salirai a vedere la faccia di Geova tuo Dio tre volte l'anno. 25 "Non devi scannare insieme a ciò che è lievitato il sangue del mio sacrificio. E il sacrificio della festa della pasqua non dovrebbe restare la notte fino al mattino. 26 "Devi portare alla casa di Geova tuo Dio il meglio dei primi frutti maturi del tuo suolo. "Non devi cuocere il capretto nel latte di sua madre". 27 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Scriviti queste parole, perché secondo queste parole concludo in effetti un patto con te e con Israele". 28 E restò là con Geova quaranta giorni e quaranta notti. Non mangiò pane e non bevve acqua. Ed egli scriveva sulle tavolette le parole del patto, le Dieci Parole. 29 Ora avvenne quando Mosè scese dal monte Sinai che le due tavolette della Testimonianza erano in mano a Mosè quando scese dal monte, e Mosè non sapeva che la pelle della sua faccia emetteva raggi perché aveva parlato con lui. 30 Quando Aaronne e tutti i figli d'Israele videro Mosè, allora, ecco, la pelle della sua faccia emetteva raggi ed ebbero timore di accostarsi a lui. 31 E Mosè li chiamava. Aaronne e tutti i capi principali fra l'assemblea tornarono dunque da lui, e Mosè parlava loro. 32 Solo dopo ciò tutti i figli d'Israele gli si accostarono, ed egli comandava loro tutto ciò che Geova gli aveva detto sul monte Sinai. 33 Quando Mosè finiva di parlare con loro, metteva un velo sulla sua faccia. 34 Ma quando Mosè entrava dinanzi a Geova per parlare con lui, si toglieva il velo finché non usciva. E usciva e pronunciava ai figli d'Israele ciò che gli era stato comandato. 35 E i figli d'Israele videro la faccia di Mosè, che la pelle della faccia di Mosè emetteva raggi; e Mosè si rimise il velo sulla faccia finché entrò per parlare con lui. 35 Mosè convocò poi l'intera assemblea dei figli d'Israele e disse loro: "Queste sono le parole che Geova ha comandato perché si mettano in pratica: 2 Si può fare lavoro per sei giorni, ma il settimo giorno diverrà per voi qualcosa di santo, un sabato di completo riposo a Geova. Chiunque farà lavoro in esso sarà messo a morte. 3 Non dovete accendere fuoco in nessuno dei vostri luoghi di dimora nel giorno di sabato". 4 E Mosè proseguì, dicendo all'intera assemblea dei figli d'Israele: "Questa è la parola che Geova ha comandato, dicendo: 5 'Prendete di fra voi una contribuzione per Geova. Chiunque è di cuore volenteroso la porti come contribuzione di Geova, cioè oro e argento e rame 6 e filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine e pelo di capra 7 e pelli di montone tinte di rosso e pelli di foca e legno di acacia 8 e olio per il luminare e olio di balsamo per l'olio d'unzione e per l'incenso profumato 9 e pietre di onice e pietre da incastonare per l'efod e per il pettorale. 10 " 'E tutti quelli di cuore saggio fra voi vengano e facciano tutto ciò che Geova ha comandato, 11 cioè il tabernacolo con la sua tenda e la sua copertura, i suoi uncini e i suoi telai di pannelli, le sue sbarre, le sue colonne e i suoi piedistalli con incastro; 12 l'Arca e le sue stanghe, il coperchio e la cortina della portiera; 13 la tavola e le sue stanghe e tutti i suoi utensili e il pane di presentazione; 14 e il candelabro per illuminare e i suoi utensili e le sue lampade e l'olio per illuminare; 15 e l'altare dell'incenso e le sue stanghe; e l'olio d'unzione e l'incenso profumato; e la portiera dell'ingresso per l'ingresso del tabernacolo; 16 l'altare dell'olocausto e la graticola di rame che è per esso, le sue stanghe e tutti i suoi utensili; il bacino e la sua base; 17 i teloni del cortile, le sue colonne e i suoi piedistalli con incastro; e la portiera della porta del cortile; 18 i pioli di tenda del tabernacolo e i pioli di tenda del cortile e le loro corde; 19 le vesti di lavoro a maglia per servire nel santuario, le vesti sante per Aaronne il sacerdote e le vesti dei suoi figli per fare da sacerdoti' ". 20 Pertanto l'assemblea dei figli d'Israele uscì d'innanzi a Mosè. 21 Quindi vennero, ognuno il cuore del quale lo spinse, e portarono, ognuno lo spirito del quale lo incitò, la contribuzione di Geova per l'opera della tenda di adunanza e per tutto il suo servizio e per le vesti sante. 22 E venivano, gli uomini insieme alle donne, ognuno di cuore volenteroso. Portarono fermagli e orecchini e anelli e ornamenti femminili, ogni sorta di oggetti d'oro, cioè ognuno che presentò a Geova l'offerta agitata d'oro. 23 E tutti quelli presso cui si trovarono filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine e pelo di capra e pelli di montone tinte di rosso e pelli di foca, li portarono. 24 Tutti quelli che offrirono la contribuzione di argento e rame portarono la contribuzione di Geova, e tutti quelli presso i quali si trovò legno di acacia per tutta l'opera del servizio lo portarono. 25 E tutte le donne che erano sagge di cuore filarono con le loro mani, e portavano come filato il filo turchino e la lana tinta di porpora rossiccia, le fibre di colore scarlatto e il lino fine. 26 E tutte le donne il cuore delle quali le spinse con sapienza filarono il pelo di capra. 27 E i capi principali portarono pietre di onice e pietre da incastonare per l'efod e per il pettorale, 28 e l'olio di balsamo e l'olio per illuminare e per l'olio d'unzione e per l'incenso profumato. 29 Ogni uomo e ogni donna il cuore dei quali li incitò a portare qualche cosa per tutta l'opera che Geova aveva comandato di fare per mezzo di Mosè fecero così; i figli d'Israele portarono a Geova un'offerta volontaria. 30 Quindi Mosè disse ai figli d'Israele: "Vedete, Geova ha chiamato per nome Bezalel figlio di Uri figlio di Hur della tribù di Giuda. 31 E lo riempiva dello spirito di Dio in sapienza, in intendimento e in conoscenza e in ogni sorta di arte 32 e per ideare progetti, per lavorare in oro e argento e rame, 33 e in intagli di pietre da incastonare e intagli di legno per fare opere ingegnose di ogni sorta. 34 E glielo ha messo in cuore che deve insegnare, egli e Ooliab figlio di Aisamac della tribù di Dan. 35 Li ha riempiti della sapienza di cuore per fare ogni lavoro di artefice e di ricamatore e di tessitore in filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia, in fibre di colore scarlatto e lino fine, e di lavoratore al telaio, uomini che fanno ogni sorta d'opera e ideano progetti. 36 "E Bezalel deve lavorare, anche Ooliab e ogni uomo di cuore saggio al quale Geova ha dato sapienza e intendimento in queste cose per saper fare tutta l'opera del servizio santo secondo tutto ciò che Geova ha comandato". 2 E Mosè chiamava Bezalel e Ooliab e ogni uomo di cuore saggio nel cuore dei quali Geova aveva posto sapienza, ognuno il cuore del quale lo spingeva ad accingersi all'opera per farla. 3 Quindi presero d'innanzi a Mosè tutta la contribuzione che i figli d'Israele avevano portato per l'opera del servizio santo per farla, e, in quanto a questi, gli portarono ancora un'offerta volontaria di mattina in mattina. 4 E tutti i saggi che facevano tutta l'opera santa venivano, un uomo dopo l'altro, dal loro lavoro che facevano, 5 e dicevano a Mosè: "Il popolo porta molto più di ciò che il servizio richiede per l'opera che Geova ha comandato di fare". 6 Mosè comandò dunque che si facesse passare un annuncio per il campo, dicendo: "Uomini e donne, non producete più roba per la contribuzione santa". Allora il popolo fu trattenuto dal portarla. 7 E il materiale risultò sufficiente per tutto il lavoro da fare, e più che sufficiente. 8 E tutti quelli di cuore saggio fra quelli che compivano l'opera fecero il tabernacolo, i dieci teli di tenda di lino fine ritorto e filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto; egli li fece con i cherubini, opera di ricamatore. 9 La lunghezza di ciascun telo di tenda era di ventotto cubiti, e la larghezza di ciascun telo di tenda quattro cubiti. C'era una sola misura per tutti i teli di tenda. 10 Quindi congiunse cinque teli di tenda l'uno all'altro, e i cinque altri teli di tenda li congiunse l'uno all'altro. 11 Dopo ciò fece lacci di filo turchino sull'orlo di un telo di tenda all'estremità di giuntura. Fece la stessa cosa sull'orlo dell'ultimo telo di tenda all'altro luogo di giuntura. 12 Fece cinquanta lacci su un telo di tenda, e fece cinquanta lacci all'estremità del telo di tenda che era all'altro luogo di giuntura, essendo i lacci l'uno di fronte all'altro. 13 Infine fece cinquanta uncini d'oro e congiunse i teli di tenda l'uno all'altro per mezzo degli uncini, in modo che divenne un solo tabernacolo. 14 E proseguì, facendo teli di tenda di pelo di capra per la tenda sopra il tabernacolo. Ciò che fece furono undici teli di tenda. 15 La lunghezza di ciascun telo di tenda era di trenta cubiti, e la larghezza di ciascun telo di tenda quattro cubiti. C'era una sola misura per gli undici teli di tenda. 16 Quindi congiunse cinque teli di tenda a parte e gli altri sei teli di tenda a parte. 17 Fece poi cinquanta lacci sull'orlo dell'ultimo telo di tenda al luogo di giuntura, e fece cinquanta lacci sull'orlo dell'altro telo di tenda che si univa a esso. 18 Dopo ciò fece cinquanta uncini di rame per congiungere la tenda, perché divenisse un solo pezzo. 19 E faceva una copertura per la tenda con pelli di montone tinte di rosso e una copertura con pelli di foca al di sopra. 20 Quindi fece i telai di pannelli per il tabernacolo di legno di acacia, da stare ritti. 21 La lunghezza di un telaio di pannelli era di dieci cubiti, e la larghezza di ciascun telaio di pannelli un cubito e mezzo. 22 Ciascun telaio di pannelli aveva due denti incastrati l'uno nell'altro. Così fece a tutti i telai di pannelli del tabernacolo. 23 Fece dunque i telai di pannelli per il tabernacolo, venti telai di pannelli per il lato verso il Negheb, al meridione. 24 E fece quaranta piedistalli d'argento con incastro (da mettere) sotto i venti telai di pannelli, due piedistalli con incastro sotto un telaio di pannelli con i suoi due denti e due piedistalli con incastro sotto l'altro telaio di pannelli con i suoi due denti. 25 E per l'altro lato del tabernacolo, il lato settentrionale, fece venti telai di pannelli 26 e i loro quaranta piedistalli d'argento con incastro, due piedistalli con incastro sotto un telaio di pannelli e due piedistalli con incastro sotto l'altro telaio di pannelli. 27 E per le sezioni di dietro del tabernacolo, ad occidente, fece sei telai di pannelli. 28 E fece due telai di pannelli come sostegni d'angolo del tabernacolo nelle sue due sezioni di dietro. 29 E risultarono doppi in fondo, e insieme erano appaiati fino in cima a ciascuno, al primo anello. Questo fece a tutt'e due, ai due sostegni d'angolo. 30 Ammontarono dunque a otto telai di pannelli e i loro piedistalli d'argento con incastro a sedici, due piedistalli con incastro accanto a due piedistalli con incastro sotto ciascun telaio di pannelli. 31 E proseguì, facendo sbarre di legno di acacia, cinque per i telai di pannelli di un lato del tabernacolo 32 e cinque sbarre per i telai di pannelli dell'altro lato del tabernacolo e cinque sbarre per i telai di pannelli del tabernacolo per le due sezioni di dietro ad occidente. 33 Quindi fece la sbarra di mezzo che attraversasse nel mezzo i telai di pannelli da un'estremità all'altra. 34 E rivestì d'oro i telai di pannelli, e fece d'oro i loro anelli come sostegni delle sbarre, e rivestiva d'oro le sbarre. 35 E faceva una cortina di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. La fece ad opera di ricamatore con cherubini. 36 Quindi fece per essa quattro colonne di acacia e le rivestì d'oro, essendo i loro cavicchi d'oro, e fuse per esse quattro piedistalli d'argento con incastro. 37 E faceva per l'ingresso della tenda una portiera di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, opera di tessitore, 38 e le sue cinque colonne e i loro cavicchi. E rivestì d'oro le loro parti superiori e le loro giunture, ma i loro cinque piedistalli con incastro erano di rame. 37 Bezalel fece ora l'Arca di legno di acacia. La sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 2 Quindi la rivestì d'oro puro di dentro e di fuori e le fece all'intorno un bordo d'oro. 3 Dopo ciò fuse per essa quattro anelli d'oro, (da mettere) sopra i suoi quattro piedi, con due anelli a un lato e due anelli all'altro. 4 Fece poi stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 5 Quindi mise le stanghe negli anelli ai lati dell'Arca per portare l'Arca. 6 E proseguì, facendo il coperchio d'oro puro. La sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. 7 Fece ancora due cherubini d'oro. Li fece di lavoro battuto ad entrambe le estremità del coperchio. 8 Un cherubino era all'estremità di là, e l'altro cherubino all'estremità di qua. Fece i cherubini sul coperchio ad entrambe le sue estremità. 9 Ed erano cherubini che spiegavano due ali verso l'alto, coprendo il coperchio con le loro ali, e le loro facce erano l'una verso l'altra. Le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio. 10 E faceva la tavola di legno di acacia. La sua lunghezza era di due cubiti, e la sua larghezza di un cubito, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 11 Quindi la rivestì d'oro puro e le fece all'intorno un bordo d'oro. 12 E le fece poi una cornice di un palmo all'intorno e fece un bordo d'oro per la sua cornice all'intorno. 13 Inoltre, fuse per essa quattro anelli d'oro e mise gli anelli ai quattro angoli che erano per i quattro piedi. 14 Gli anelli erano presso la cornice, come sostegni per le stanghe per portare la tavola. 15 Quindi fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro per portare la tavola. 16 Dopo ciò fece d'oro puro gli utensili che sono sopra la tavola, i suoi piatti e le sue coppe e le sue scodelle e le sue brocche con i quali si sarebbero versate (le libazioni). 17 Quindi fece il candelabro d'oro puro. Fece il candelabro di lavoro battuto. I suoi lati e i suoi bracci, i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori procedevano da esso. 18 E sei bracci si dipartivano dai suoi lati, tre bracci del candelabro da un suo lato e tre bracci del candelabro dall'altro suo lato. 19 Tre calici a forma di fiori di mandorlo erano su un gruppo di bracci, con pomi e fiori che si alternavano; e tre calici a forma di fiori di mandorlo erano sull'altro gruppo di bracci, con pomi e fiori che si alternavano. Così era per i sei bracci che si dipartivano dal candelabro. 20 E sul candelabro c'erano quattro calici a forma di fiori di mandorlo, con i suoi pomi e i suoi fiori che si alternavano. 21 E il pomo sotto due bracci usciva da esso, e il pomo sotto altri due bracci usciva da esso, e il pomo sotto altri due bracci ancora usciva da esso, per i sei bracci che si dipartivano dal candelabro. 22 I loro pomi e i loro bracci procedevano da esso. Era tutto un pezzo di lavoro battuto, d'oro puro. 23 Quindi fece le sue sette lampade e i suoi smoccolatoi e i suoi portafuoco d'oro puro. 24 Di un talento d'oro puro fece esso e tutti i suoi utensili. 25 Ora fece l'altare dell'incenso di legno di acacia. La sua lunghezza era di un cubito e la sua larghezza di un cubito, essendo quadrato, e la sua altezza era di due cubiti. I suoi corni spuntavano da esso. 26 Quindi lo rivestì d'oro puro, la sua superficie superiore e i suoi lati all'intorno e i suoi corni, e gli fece all'intorno un bordo d'oro. 27 E gli fece due anelli d'oro sotto il suo bordo su due suoi lati, su due suoi lati opposti, come sostegni per le stanghe con cui portarlo. 28 Dopo ciò fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. 29 Fece inoltre l'olio di santa unzione e il puro incenso profumato, opera di profumiere. 38 E faceva l'altare dell'olocausto, di legno di acacia. La sua lunghezza era di cinque cubiti, e la sua larghezza di cinque cubiti, essendo quadrato, e la sua altezza era di tre cubiti. 2 Quindi fece i suoi corni sui suoi quattro angoli. I suoi corni spuntavano da esso. Lo rivestì poi di rame. 3 Dopo ciò fece tutti gli utensili dell'altare, i recipienti e le palette e le scodelle, i forchettoni e i portafuoco. Fece tutti i suoi utensili di rame. 4 Ancora fece per l'altare una graticola, lavoro a rete di rame, sotto la sua cornice, in basso verso il suo centro. 5 Quindi fuse quattro anelli sulle quattro estremità vicino alla graticola di rame, come sostegni per le stanghe. 6 Dopo ciò fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. 7 Quindi mise le stanghe negli anelli ai lati dell'altare per portarlo con esse. Lo fece vuoto, una cassa di tavole. 8 Quindi fece il bacino di rame e la sua base di rame, usando gli specchi delle servitrici che facevano servizio organizzato all'ingresso della tenda di adunanza. 9 E faceva il cortile. Per il lato verso il Negheb, al meridione, i teloni del cortile erano di lino fine ritorto, di cento cubiti. 10 Le loro venti colonne e i loro venti piedistalli con incastro erano di rame. I cavicchi delle colonne e le loro giunture erano d'argento. 11 Inoltre, per il lato settentrionale c'erano cento cubiti. Le loro venti colonne e i loro venti piedistalli con incastro erano di rame. I cavicchi delle colonne e le loro giunture erano d'argento. 12 Ma per il lato occidentale i teloni erano di cinquanta cubiti. Le loro colonne erano dieci e i loro piedistalli con incastro dieci. I cavicchi delle colonne e le loro giunture erano d'argento. 13 E per il lato orientale verso levante c'erano cinquanta cubiti. 14 I teloni erano di quindici cubiti a un'ala. Le loro colonne erano tre e i loro piedistalli con incastro tre. 15 E per l'altra ala, sia da un lato che dall'altro, della porta del cortile, i teloni erano di quindici cubiti. Le loro colonne erano tre e i loro piedistalli con incastro tre. 16 Tutti i teloni del cortile all'intorno erano di lino fine ritorto. 17 E i piedistalli con incastro per le colonne erano di rame. I cavicchi delle colonne e le loro giunture erano d'argento e il rivestimento delle loro parti superiori era d'argento e c'erano giunzioni d'argento per tutte le colonne del cortile. 18 E la portiera della porta del cortile era opera di tessitore, di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, e la lunghezza era di venti cubiti, e l'altezza per tutta la sua estensione era di cinque cubiti come i teloni del cortile. 19 E le loro quattro colonne e i loro quattro piedistalli con incastro erano di rame. I loro cavicchi erano d'argento e il rivestimento delle loro parti superiori e le loro giunture erano d'argento. 20 E tutti i pioli di tenda del tabernacolo e del cortile all'intorno erano di rame. 21 Le seguenti sono le cose inventariate del tabernacolo, il tabernacolo della Testimonianza, che fu inventariato per comando di Mosè, come servizio dei leviti sotto la guida di Itamar figlio di Aaronne il sacerdote. 22 E Bezalel figlio di Uri figlio di Hur della tribù di Giuda fece tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. 23 E con lui era Ooliab figlio di Aisamac della tribù di Dan, artefice e ricamatore e tessitore in filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine. 24 Tutto l'oro che si usò per l'opera in tutto il lavoro del luogo santo fu dell'ammontare dell'oro dell'offerta agitata, ventinove talenti e settecentotrenta sicli secondo il siclo del luogo santo. 25 E l'argento dei registrati dell'assemblea fu di cento talenti e millesettecentosettantacinque sicli secondo il siclo del luogo santo. 26 Il mezzo siclo per individuo era la metà di un siclo secondo il siclo del luogo santo, per ogni uomo che passava a quelli che erano registrati dall'età di vent'anni in su, i quali ammontarono a seicentotremilacinquecentocinquanta. 27 E per fondere i piedistalli con incastro del luogo santo e i piedistalli con incastro della cortina, furono impiegati cento talenti d'argento. Cento piedistalli con incastro furono pari a cento talenti, un talento per piedistallo con incastro. 28 E con i millesettecentosettantacinque sicli fece i cavicchi per le colonne e ne rivestì le parti superiori e le unì insieme. 29 E il rame dell'offerta agitata fu di settanta talenti e duemilaquattrocento sicli. 30 E con questo faceva i piedistalli con incastro dell'ingresso della tenda di adunanza e l'altare di rame e la graticola di rame che gli apparteneva, e tutti gli utensili dell'altare, 31 e i piedistalli con incastro del cortile all'intorno, e i piedistalli con incastro della porta del cortile, e tutti i pioli di tenda del tabernacolo e tutti i pioli di tenda del cortile all'intorno. 39 E col filo turchino e la lana tinta di porpora rossiccia e le fibre di colore scarlatto fecero vesti di lavoro a maglia per servire nel luogo santo. Fecero dunque le vesti sante che erano per Aaronne, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 2 Pertanto egli fece l'efod di oro, filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. 3 Quindi batterono lastre d'oro in sottili lamine, ed egli tagliò fili da intrecciare al filo turchino e alla lana tinta di porpora rossiccia e alle fibre di colore scarlatto e al lino fine, come opera di ricamatore. 4 Fecero per esso spalline che si univano. Si univa alle sue due estremità. 5 E la cintura, che era sopra di esso per legarlo strettamente, era dello stesso materiale secondo la sua fattura, di oro, filo turchino, e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 6 Quindi fecero le pietre di onice incastonate in castoni d'oro, incise con incisioni di sigillo secondo i nomi dei figli d'Israele. 7 Egli le mise dunque sulle spalline dell'efod come pietre di memoriale per i figli d'Israele, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 8 Quindi fece il pettorale con opera di ricamatore, come la fattura dell'efod, di oro, filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto e lino fine ritorto. 9 Risultava quadrato quando si piegava in due. Fecero il pettorale, quando si piegava in due, una spanna la sua lunghezza e una spanna la sua larghezza. 10 Quindi lo riempirono di quattro file di pietre. Una fila di rubino, topazio e smeraldo era la prima fila. 11 E la seconda fila era turchese, zaffiro e diaspro. 12 E la terza fila era pietra di lèshem, agata e ametista. 13 E la quarta fila era crisolito e onice e giada. Furono montate con castoni d'oro nelle loro incastonature. 14 E le pietre erano secondo i nomi dei figli d'Israele. Erano dodici secondo i loro nomi, con incisioni di sigillo, ciascuna secondo il suo nome per le dodici tribù. 15 E facevano sul pettorale catenelle intrecciate, come si lavorano i cordoni, d'oro puro. 16 Quindi fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli sulle due estremità del pettorale. 17 Dopo ciò misero i due cordoni d'oro dentro i due anelli alle estremità del pettorale. 18 E fecero passare i due capi dei due cordoni nei due castoni. Quindi li misero sulle spalline dell'efod, nella sua parte anteriore. 19 In seguito fecero due anelli d'oro e li misero alle due estremità del pettorale sul suo orlo che è dal lato verso l'efod all'interno. 20 Quindi fecero due anelli d'oro e li misero sulle due spalline dell'efod dal di sotto, sulla sua parte anteriore, vicino al suo luogo di giuntura, sopra la cintura dell'efod. 21 Infine legarono il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell'efod con un cordone turchino, perché restasse al di sopra della cintura dell'efod e il pettorale non andasse fuori posto da sopra l'efod, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 22 Quindi fece il manto senza maniche dell'efod, opera di lavoratore al telaio, tutto di filo turchino. 23 E l'apertura del manto senza maniche era nel mezzo d'esso, come l'apertura di una cotta di maglia. La sua apertura aveva all'intorno un bordo perché non si strappasse. 24 Quindi fecero sull'orlatura del manto senza maniche melagrane di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto, attorcigliati insieme. 25 Inoltre, fecero campanelli d'oro puro e misero i campanelli fra le melagrane sull'orlatura del manto senza maniche all'intorno, fra le melagrane; 26 un campanello e una melagrana, un campanello e una melagrana sull'orlatura del manto senza maniche all'intorno, per servire, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 27 Fecero poi le lunghe vesti di lino fine, opera di lavoratore al telaio, per Aaronne e i suoi figli, 28 e il turbante di lino fine e i copricapo decorativi di lino fine e le mutande di lino, di lino fine ritorto, 29 e la fascia di lino fine ritorto e filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia e fibre di colore scarlatto, opera di tessitore, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 30 Infine fecero la lamina risplendente, il santo segno di dedicazione, d'oro puro e scrissero su di essa un'iscrizione con incisioni di sigillo: "La santità appartiene a Geova". 31 Quindi vi misero una cordicella di filo turchino per porla sul turbante, di sopra, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 32 Tutto il lavoro del tabernacolo della tenda di adunanza giunse dunque a compimento, in quanto i figli d'Israele continuarono a fare secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. Fecero proprio così. 33 E portavano a Mosè il tabernacolo, la tenda e tutti i suoi utensili, i suoi uncini, i suoi telai di pannelli, le sue sbarre e le sue colonne e i suoi piedistalli con incastro, 34 e la sua copertura di pelli di montone tinte di rosso e la sua copertura di pelli di foca e la cortina della portiera, 35 e l'arca della testimonianza e le sue stanghe e il coperchio, 36 la tavola, tutti i suoi utensili e il pane di presentazione, 37 il candelabro d'oro puro, le sue lampade, la fila di lampade, e tutti i suoi utensili e l'olio per illuminare, 38 e l'altare d'oro e l'olio d'unzione e l'incenso profumato e la portiera per l'ingresso della tenda, 39 l'altare di rame e la graticola di rame che apparteneva a esso, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, il bacino e la sua base, 40 i teloni del cortile, le sue colonne e i suoi piedistalli con incastro e la portiera per la porta del cortile, le sue corde di tenda e i suoi pioli di tenda e tutti gli utensili per il servizio del tabernacolo, per la tenda di adunanza, 41 le vesti di lavoro a maglia per servire nel santuario, le vesti sante per Aaronne il sacerdote e le vesti dei suoi figli per fare da sacerdoti. 42 Secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè, in tal modo i figli d'Israele fecero tutto il servizio. 43 E Mosè vide tutto il lavoro, ed ecco, l'avevano fatto proprio come Geova aveva comandato. Avevano fatto in questo modo. Di conseguenza Mosè li benedisse. 40 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 2 "Nel giorno del primo mese, il primo del mese, devi erigere il tabernacolo della tenda di adunanza. 3 E devi mettervi l'arca della testimonianza e chiudere l'accesso all'Arca con la cortina. 4 E devi portare dentro la tavola e sistemarne la disposizione, e devi portare dentro il candelabro e accenderne le lampade. 5 E devi mettere l'altare d'oro per l'incenso davanti all'arca della testimonianza e mettere a posto la portiera dell'ingresso per il tabernacolo. 6 "E devi mettere l'altare dell'olocausto davanti all'ingresso del tabernacolo della tenda di adunanza, 7 e devi mettere il bacino fra la tenda di adunanza e l'altare e mettervi acqua. 8 E devi porre il cortile all'intorno e mettere su la portiera della porta del cortile. 9 E devi prendere l'olio d'unzione e ungere il tabernacolo e tutto ciò che è in esso, e devi santificare esso e tutti i suoi utensili, e deve divenire dunque qualcosa di santo. 10 E devi ungere l'altare dell'olocausto e tutti i suoi utensili e santificare l'altare, e deve divenire dunque un altare santissimo. 11 E devi ungere il bacino e la sua base e santificarlo. 12 "Quindi devi far avvicinare Aaronne e i suoi figli all'ingresso della tenda di adunanza e lavarli con acqua. 13 E devi vestire Aaronne con le vesti sante e ungerlo e santificarlo, e deve dunque farmi da sacerdote. 14 Dopo ciò farai avvicinare i suoi figli e devi vestirli con le lunghe vesti. 15 E li devi ungere come hai unto il loro padre, e devono dunque farmi da sacerdoti, e la loro unzione deve servire per loro di continuo come sacerdozio a tempo indefinito durante le loro generazioni". 16 E Mosè faceva secondo tutto ciò che Geova gli aveva comandato. Fece proprio così. 17 Pertanto avvenne che il primo mese, il secondo anno, il primo giorno del mese, fu eretto il tabernacolo. 18 Quando Mosè si mise a erigere il tabernacolo, collocava i suoi piedistalli con incastro e poneva i suoi telai di pannelli e metteva dentro le sue sbarre ed erigeva le sue colonne. 19 Quindi stese la tenda sul tabernacolo e al di sopra mise su di essa la copertura della tenda, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 20 Dopo ciò prese la Testimonianza e la mise dentro l'Arca e pose le stanghe sull'Arca e mise il coperchio di sopra sull'Arca. 21 Quindi portò l'Arca dentro il tabernacolo e mise a posto la cortina della portiera e chiuse l'accesso all'arca della testimonianza, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 22 Dopo mise la tavola nella tenda di adunanza dal lato del tabernacolo verso il settentrione fuori della cortina, 23 e dispose su di essa in ordine i pani dinanzi a Geova, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 24 Quindi pose il candelabro nella tenda di adunanza davanti alla tavola, dal lato del tabernacolo verso il meridione. 25 Accese quindi le lampade dinanzi a Geova, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 26 In seguito pose l'altare d'oro nella tenda di adunanza davanti alla cortina, 27 per far fumare su di esso l'incenso profumato, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 28 Infine mise a posto la portiera dell'ingresso del tabernacolo. 29 E pose l'altare dell'olocausto all'ingresso del tabernacolo della tenda di adunanza, per offrire su di esso l'olocausto e l'offerta di cereali, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 30 Quindi pose il bacino fra la tenda di adunanza e l'altare e vi mise l'acqua per lavare. 31 E Mosè e Aaronne e i suoi figli si lavarono là le mani e i piedi. 32 Quando entravano nella tenda di adunanza e quando si avvicinavano all'altare, si lavavano, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 33 Infine eresse il cortile intorno al tabernacolo e all'altare e mise su la portiera della porta del cortile. Mosè finì dunque l'opera. 34 E la nuvola copriva la tenda di adunanza, e la gloria di Geova riempì il tabernacolo. 35 E Mosè non poté entrare nella tenda di adunanza, perché la nuvola risiedeva al di sopra d'essa e la gloria di Geova riempiva il tabernacolo. 36 E quando la nuvola si alzava di sopra il tabernacolo, i figli d'Israele levavano il campo, durante tutte le tappe del loro viaggio. 37 Comunque, se la nuvola non si alzava, non levavano il campo fino al giorno in cui si alzava. 38 Poiché la nuvola di Geova era sul tabernacolo di giorno, e un fuoco restava su di esso di notte, alla vista di tutta la casa d'Israele, durante tutte le tappe del loro viaggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Levitico

1 E Geova chiamava Mosè e gli parlava dalla tenda di adunanza, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Nel caso che qualche uomo di voi presenti a Geova un'offerta dagli animali domestici, dovete presentare la vostra offerta dalla mandria e dal gregge. 3 " 'Se la sua offerta è un olocausto dalla mandria, un maschio, sano, è ciò che deve presentare. All'ingresso della tenda di adunanza lo deve presentare di sua propria volontà dinanzi a Geova. 4 E deve porre la mano sulla testa dell'olocausto, e dev'essere benignamente accettato in suo favore per fare espiazione per lui. 5 " 'Quindi il giovane toro dev'essere scannato dinanzi a Geova; e i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono presentare il sangue e aspergere il sangue all'intorno sull'altare, che è all'ingresso della tenda di adunanza. 6 E l'olocausto dev'essere scorticato e tagliato nelle sue parti. 7 E i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono porre il fuoco sull'altare e sistemare la legna sul fuoco. 8 E i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono disporre i pezzi con la testa e il sego sopra la legna che è sul fuoco che è sull'altare. 9 E se ne laveranno gli intestini e le zampe con acqua; e il sacerdote deve far fumare tutte queste cose sull'altare come olocausto, offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 10 " 'E se la sua offerta in olocausto è dal gregge, dai giovani montoni o dalle capre, un maschio, sano, è ciò che presenterà. 11 E dev'essere scannato al lato dell'altare a nord dinanzi a Geova, e i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono aspergerne il sangue all'intorno sull'altare. 12 E lo deve tagliare nelle sue parti con la testa e il sego, e il sacerdote le deve disporre sopra la legna che è sul fuoco che è sull'altare. 13 E laverà gli intestini e le zampe con l'acqua; e il sacerdote deve presentare tutte queste cose e farle fumare sull'altare. È un olocausto, offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 14 " 'Comunque, se la sua offerta come olocausto a Geova è dai volatili, deve presentare la sua offerta dalle tortore o dai giovani piccioni. 15 E il sacerdote la deve presentare all'altare e con l'unghia strapparle la testa e farla fumare sull'altare, ma il suo sangue dev'essere fatto scolare sul lato dell'altare. 16 E le deve togliere il gozzo con le piume e gettarlo al lato dell'altare, ad est, al luogo delle ceneri grasse. 17 E la deve fendere alle ali. Non la deve dividere. Quindi il sacerdote la deve far fumare sull'altare, sopra la legna che è sul fuoco. È un olocausto, offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 2 " 'Ora nel caso che qualche anima presenti come offerta un'offerta di cereali a Geova, la sua offerta dev'essere di fior di farina; e deve versare su di essa l'olio e porvi sopra olibano. 2 E deve portarla ai figli di Aaronne, i sacerdoti, e il sacerdote deve prendere da essa un pugno di fior di farina e l'olio insieme a tutto l'olibano; e lo deve far fumare in ricordanza d'essa sull'altare, come offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 3 E ciò che resta dell'offerta di cereali appartiene ad Aaronne e ai suoi figli, come cosa santissima dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco. 4 " 'E nel caso che tu presenti come offerta un'offerta di cereali alla maniera di qualcosa di cotto al forno, dev'essere di fior di farina, focacce non fermentate a ciambella intrise con olio o schiacciate non fermentate spalmate d'olio. 5 " 'E se la tua offerta è un'offerta di cereali dalla teglia, dev'essere di fior di farina intrisa con olio, non fermentata. 6 Dev'essere fatta a pezzi, e vi devi versare sopra dell'olio. È un'offerta di cereali. 7 " 'E se la tua offerta è un'offerta di cereali proveniente dalla pentola fonda per friggere, sia fatta di fior di farina con olio. 8 E devi portare l'offerta di cereali fatta di questi a Geova; e dev'essere presentata al sacerdote ed egli la deve portare all'altare. 9 E il sacerdote deve levare parte dell'offerta di cereali in ricordanza d'essa e la deve far fumare sull'altare, come offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 10 E ciò che resta dell'offerta di cereali appartiene ad Aaronne e ai suoi figli, come cosa santissima delle offerte di Geova fatte mediante il fuoco. 11 " 'Nessuna offerta di cereali che presenterete a Geova dev'essere fatta di cosa lievitata, perché non dovete assolutamente far fumare né pasta acida né miele come offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 12 " 'Come offerta di primizie, li presenterete a Geova, e non devono salire sull'altare in odore riposante. 13 " 'E ogni offerta della tua offerta di cereali la condirai con sale; e non devi lasciare che il sale del patto del tuo Dio manchi sulla tua offerta di cereali. Insieme a ogni tua offerta presenterai il sale. 14 " 'E se presenti a Geova l'offerta di cereali dei primi frutti maturi, devi presentare spighe verdi arrostite al fuoco, i chicchi stritolati del grano nuovo, come offerta di cereali dei tuoi primi frutti maturi. 15 E devi mettervi sopra olio e porvi sopra olibano. È un'offerta di cereali. 16 E il sacerdote ne deve far fumare la ricordanza, cioè parte dei suoi chicchi stritolati e del suo olio, insieme a tutto il suo olibano, come offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 3 " 'E se la sua offerta è un sacrificio di comunione, se la presenta dalla mandria, maschio o femmina, ne presenterà uno sano dinanzi a Geova. 2 E deve porre la mano sulla testa della sua offerta, e dev'essere scannata all'ingresso della tenda di adunanza; e i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono aspergere il sangue all'intorno sull'altare. 3 E deve presentare parte del sacrificio di comunione come offerta fatta a Geova mediante il fuoco, cioè il grasso che copre gli intestini, sì, tutto il grasso che è sugli intestini, 4 e i due reni e il grasso che è sopra di essi, come quello sopra i lombi. E in quanto alla parte annessa al fegato, la toglierà insieme ai reni. 5 E i figli di Aaronne lo devono far fumare sull'altare, sopra l'olocausto che è sopra la legna che è sul fuoco, come offerta fatta mediante il fuoco di odore riposante a Geova. 6 " 'E se la sua offerta è dal gregge come sacrificio di comunione a Geova, maschio o femmina, ne presenterà uno sano. 7 Se presenta un giovane montone come sua offerta, lo deve presentare dinanzi a Geova. 8 E deve porre la mano sulla testa della sua offerta, e dev'essere scannata davanti alla tenda di adunanza; e i figli di Aaronne ne devono aspergere il sangue all'intorno sull'altare. 9 E dal sacrificio di comunione ne deve presentare il grasso come offerta fatta a Geova mediante il fuoco. La grassa coda intera è ciò che toglierà vicino alla spina dorsale, e il grasso che copre gli intestini, sì, tutto il grasso che è sopra gli intestini, 10 e i due reni e il grasso che è su di essi, come quello sopra i lombi. E in quanto alla parte annessa al fegato, la toglierà insieme ai reni. 11 E il sacerdote lo deve far fumare sull'altare come cibo, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 12 " 'E se la sua offerta è una capra, la deve presentare dinanzi a Geova. 13 E deve porre la mano sulla testa d'essa, e dev'essere scannata davanti alla tenda di adunanza; e i figli di Aaronne ne devono aspergere il sangue all'intorno sull'altare. 14 E da essa deve presentare come sua offerta, come offerta fatta a Geova mediante il fuoco, il grasso che copre gli intestini, sì, tutto il grasso che è sopra gli intestini, 15 e i due reni e il grasso che è su di essi, come quello che è sopra i lombi. E in quanto alla parte annessa al fegato, la toglierà insieme ai reni. 16 E il sacerdote li deve far fumare sull'altare come cibo, offerta fatta mediante il fuoco in odore riposante. Tutto il grasso appartiene a Geova. 17 " 'È uno statuto a tempo indefinito per le vostre generazioni, in tutti i vostri luoghi di dimora: Non dovete mangiare alcun grasso né alcun sangue' ". 4 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Nel caso che un'anima pecchi per sbaglio in qualcuna delle cose che Geova comanda di non fare, ed effettivamente faccia una di esse: 3 " 'Se il sacerdote, l'unto, pecca in modo da recare la colpa sul popolo, deve presentare a Geova, per il peccato che ha commesso, un giovane toro sano come offerta per il peccato. 4 E deve condurre il toro all'ingresso della tenda di adunanza dinanzi a Geova e deve porre la mano sulla testa del toro, e deve scannare il toro dinanzi a Geova. 5 E il sacerdote, l'unto, deve prendere del sangue del toro e portarlo dentro la tenda di adunanza; 6 e il sacerdote deve immergere il dito nel sangue e spruzzare parte del sangue sette volte dinanzi a Geova di fronte alla cortina del luogo santo. 7 E il sacerdote deve mettere parte del sangue sui corni dell'altare dell'incenso profumato, che è nella tenda di adunanza, dinanzi a Geova, e tutto il resto del sangue del toro lo verserà alla base dell'altare dell'olocausto, che è all'ingresso della tenda di adunanza. 8 " 'In quanto a tutto il grasso del toro dell'offerta per il peccato, ne leverà il grasso che copre gli intestini, sì, tutto il grasso che è sopra gli intestini, 9 e i due reni e il grasso che è su di essi, come quello sopra i lombi. E in quanto alla parte annessa al fegato, la toglierà insieme ai reni. 10 Sarà come ciò che è levato del toro del sacrificio di comunione. E il sacerdote li deve far fumare sull'altare dell'olocausto. 11 " 'Ma in quanto alla pelle del toro e a tutta la sua carne insieme alla sua testa e alle sue zampe e ai suoi intestini e al suo sterco, 12 deve far portare l'intero toro fuori alla periferia del campo in un luogo puro dove si versano le ceneri grasse, e lo deve bruciare sopra la legna nel fuoco. Si deve bruciare dove si versano le ceneri grasse. 13 " 'Ora se l'intera assemblea d'Israele fa uno sbaglio e la cosa è stata nascosta agli occhi della congregazione in quanto hanno fatto una di tutte le cose che Geova comanda di non fare e son divenuti dunque colpevoli, 14 e il peccato che hanno commesso contro (il comandamento) si è risaputo, la congregazione deve presentare un giovane toro come offerta per il peccato e lo deve condurre davanti alla tenda di adunanza. 15 E gli anziani dell'assemblea devono porre le mani sulla testa del toro dinanzi a Geova, e il toro dev'essere scannato dinanzi a Geova. 16 " 'Quindi il sacerdote, l'unto, deve portare parte del sangue del toro dentro la tenda di adunanza. 17 E il sacerdote deve immergere il dito in parte del sangue e spruzzarlo sette volte dinanzi a Geova di fronte alla cortina. 18 E metterà parte del sangue sui corni dell'altare che è dinanzi a Geova, nella tenda di adunanza; e tutto il resto del sangue lo verserà alla base dell'altare dell'olocausto, che è all'ingresso della tenda di adunanza. 19 E ne leverà tutto il grasso, e lo deve far fumare sull'altare. 20 E deve fare al toro proprio come ha fatto all'altro toro dell'offerta per il peccato. Gli farà così; e il sacerdote deve fare per loro espiazione, e dev'essere loro perdonato. 21 E deve far portare il toro fuori alla periferia del campo e lo deve bruciare, proprio come ha bruciato il primo toro. È un'offerta per il peccato della congregazione. 22 " 'Quando un capo principale pecca e in effetti commette senza intenzione una di tutte le cose che Geova suo Dio comanda di non fare, ed è divenuto dunque colpevole, 23 o il peccato che ha commesso contro il comandamento gli è stato reso noto, deve portare come sua offerta un capretto, un maschio, sano. 24 E deve porre la mano sulla testa del giovane capro e scannarlo nel luogo dove l'olocausto è regolarmente scannato dinanzi a Geova. È un'offerta per il peccato. 25 E il sacerdote deve prendere del sangue dell'offerta per il peccato col dito e metterlo sui corni dell'altare dell'olocausto, e verserà il resto del sangue alla base dell'altare dell'olocausto. 26 E ne farà fumare tutto il grasso sull'altare come il grasso del sacrificio di comunione; e il sacerdote deve fare espiazione per lui per il suo peccato, e gli deve dunque essere perdonato. 27 " 'E se qualche anima del popolo del paese pecca senza intenzione facendo una delle cose che Geova comanda di non fare e diviene in effetti colpevole, 28 o il peccato che ha commesso gli è stato reso noto, deve portare come sua offerta una capretta, una femmina, sana, per il peccato che ha commesso. 29 E deve porre la mano sulla testa dell'offerta per il peccato e scannare l'offerta per il peccato nello stesso luogo dell'olocausto. 30 E il sacerdote deve prendere del sangue d'essa col dito e metterlo sui corni dell'altare dell'olocausto, e verserà tutto il resto del sangue alla base dell'altare. 31 E ne toglierà tutto il grasso, proprio come è stato tolto il grasso dal sacrificio di comunione; e il sacerdote lo deve far fumare sull'altare come odore riposante a Geova; e il sacerdote deve fare espiazione per lui, e gli deve dunque essere perdonato. 32 " 'Ma se vuole portare un agnello come sua offerta, come offerta per il peccato, deve portare un'agnella, una femmina, sana. 33 E deve porre la mano sulla testa dell'offerta per il peccato e scannarla come offerta per il peccato nel luogo dove si scanna regolarmente l'olocausto. 34 E il sacerdote deve prendere del sangue dell'offerta per il peccato col dito e metterlo sui corni dell'altare dell'olocausto, e verserà tutto il resto del sangue alla base dell'altare. 35 E ne toglierà tutto il grasso come si toglie regolarmente il grasso del giovane montone del sacrificio di comunione, e il sacerdote li deve far fumare sull'altare sopra le offerte di Geova fatte mediante il fuoco; e il sacerdote deve fare espiazione per lui per il peccato che ha commesso, e gli deve dunque essere perdonato. 5 " 'Ora nel caso che un'anima pecchi in quanto ha udito maledire in pubblico ed è testimone o l'ha visto o è venuta a saperlo, se non lo riferisce, allora deve rispondere del suo errore. 2 " 'O quando un'anima ha toccato qualche cosa impura, sia il corpo morto di una bestia selvaggia impura che il corpo morto di un animale domestico impuro o il corpo morto di una creatura impura che sciama, benché ciò le sia stato nascosto, tuttavia è impura ed è divenuta colpevole. 3 O nel caso che tocchi l'impurità di un uomo rispetto a qualunque sua impurità con la quale divenga impura, benché ciò le fosse stato nascosto, eppure è venuta a saperlo, è divenuta colpevole. 4 " 'O nel caso che un'anima giuri fino a parlare sconsideratamente con le sue labbra di fare il male o di fare il bene rispetto a qualunque cosa che l'uomo proferisca sconsideratamente in una dichiarazione giurata, benché ciò gli fosse stato nascosto, eppure egli stesso è venuto a saperlo, allora è divenuto colpevole rispetto a una di queste cose. 5 " 'E deve accadere che nel caso divenga colpevole rispetto a una di queste cose, deve confessare in qual modo ha peccato. 6 E deve portare a Geova la sua offerta per la colpa per il peccato che ha commesso, cioè una femmina dal gregge, un'agnella o una capretta, come offerta per il peccato; e il sacerdote deve fare espiazione per lui per il suo peccato. 7 " 'Se, però, non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve portare come sua offerta per la colpa per il peccato che ha commesso due tortore o due giovani piccioni a Geova, uno come offerta per il peccato e uno come olocausto. 8 E li deve portare al sacerdote, che deve presentare prima quello per l'offerta per il peccato e con l'unghia strappargli la testa sulla parte anteriore del collo, ma non la deve staccare. 9 E deve spruzzare del sangue dell'offerta per il peccato sul lato dell'altare, ma il rimanente del sangue sarà fatto scolare alla base dell'altare. È un'offerta per il peccato. 10 E dell'altro farà un olocausto conforme al procedimento regolare; e il sacerdote deve fare espiazione per lui per il peccato che ha commesso, e gli deve dunque essere perdonato. 11 " 'Ora se non ha i mezzi per due tortore o due giovani piccioni, allora deve portare come sua offerta per il peccato che ha commesso un decimo di efa di fior di farina come offerta per il peccato. Non vi deve mettere sopra olio e non vi deve porre sopra olibano, poiché è un'offerta per il peccato. 12 E la deve portare al sacerdote, e il sacerdote ne deve prendere un pugno in ricordanza d'essa e la deve far fumare sull'altare, sopra le offerte di Geova fatte mediante il fuoco. È un'offerta per il peccato. 13 E il sacerdote deve fare espiazione per lui per il peccato che ha commesso, uno qualsiasi di questi peccati, e gli deve dunque essere perdonato; e deve divenire del sacerdote come un'offerta di cereali' ". 14 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 15 "Nel caso che un'anima agisca con infedeltà in quanto realmente pecca per sbaglio contro le cose sante di Geova, allora deve portare a Geova come sua offerta per la colpa un montone sano dal gregge, secondo il valore stimato in sicli d'argento, conforme al siclo del luogo santo, come offerta per la colpa. 16 E darà compenso per il peccato che ha commesso contro il luogo santo e vi aggiungerà un quinto d'esso, e lo deve dare al sacerdote, perché il sacerdote faccia espiazione per lei col montone dell'offerta per la colpa, e le deve dunque essere perdonato. 17 "E se un'anima pecca in quanto fa davvero una di tutte le cose che Geova comanda di non fare, benché essa non lo sapesse, è divenuta colpevole e deve rispondere del suo errore. 18 E dal gregge deve portare un montone sano secondo il valore stimato, come offerta per la colpa, al sacerdote; e il sacerdote deve fare espiazione per lei per lo sbaglio che ha commesso senza intenzione, benché essa stessa non lo sapesse, e le deve dunque essere perdonato. 19 È un'offerta per la colpa. È divenuta positivamente colpevole contro Geova". 6 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Nel caso che un'anima pecchi in quanto in effetti agisce con infedeltà verso Geova e in effetti inganna il suo compagno riguardo a qualche cosa affidatale o a un deposito nella sua mano o a una rapina o in effetti defrauda un suo compagno, 3 o in effetti trova qualche cosa perduta e davvero è ingannevole riguardo a essa e in effetti giura falsamente su una qualunque di tutte le cose che l'uomo possa fare per peccare mediante esse; 4 nel caso che essa pecchi e in realtà divenga colpevole, allora deve accadere che deve restituire la cosa rubata che ha rubato o la cosa estorta che ha preso con frode o la cosa affidatale che era stata affidata alla sua cura o la cosa perduta che ha trovato, 5 o qualunque cosa su cui giuri falsamente, e ne deve dare compenso per il pieno ammontare, e vi deve aggiungere un quinto d'essa. Lo darà a colui al quale appartiene il giorno che la sua colpa sarà provata. 6 E dal gregge porterà a Geova come sua offerta per la colpa un montone sano secondo il valore stimato, come offerta per la colpa, al sacerdote. 7 E il sacerdote deve fare espiazione per lei dinanzi a Geova, e le deve dunque essere perdonato riguardo a qualunque cosa di tutte quelle che possa aver fatto avendone colpa". 8 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 9 "Comanda ad Aaronne e ai suoi figli, dicendo: 'Questa è la legge dell'olocausto: L'olocausto sarà sul focolare sopra l'altare durante tutta la notte fino al mattino, e il fuoco dell'altare vi sarà acceso. 10 E il sacerdote si deve vestire con la sua veste ufficiale di lino, e indosserà sulla carne le mutande di lino. Quindi deve levare le ceneri grasse dell'olocausto che il fuoco regolarmente consuma sull'altare, e le deve mettere al lato dell'altare. 11 E si deve spogliare delle sue vesti e indossare altre vesti, e deve portare le ceneri grasse in un luogo puro fuori del campo. 12 E il fuoco sarà mantenuto acceso sull'altare. Non si deve smorzare. E il sacerdote vi deve bruciare la legna di mattina in mattina e disporvi l'olocausto, e deve far fumare sopra di esso i pezzi grassi dei sacrifici di comunione. 13 Il fuoco sarà mantenuto di continuo acceso sull'altare. Non si deve smorzare. 14 " 'Ora questa è la legge dell'offerta di cereali: Voi figli di Aaronne, presentatela dinanzi a Geova di fronte all'altare. 15 E uno di essi deve levare mediante il suo pugno parte del fior di farina dell'offerta di cereali e parte del suo olio e tutto l'olibano che è sull'offerta di cereali, e lo deve far fumare sull'altare come odore riposante in ricordanza d'essa a Geova. 16 E ciò che ne resta lo mangeranno Aaronne e i suoi figli. Sarà mangiato come pani non fermentati in luogo santo. Lo mangeranno nel cortile della tenda di adunanza. 17 Non si deve cuocere con nessuna cosa lievitata. L'ho dato come loro parte dalle mie offerte fatte mediante il fuoco. È qualcosa di santissimo, come l'offerta per il peccato e come l'offerta per la colpa. 18 Lo mangerà ogni maschio tra i figli di Aaronne. È una parte assegnata a tempo indefinito per tutte le vostre generazioni dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco. Qualunque cosa le tocchi diverrà santa' ". 19 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 20 "Questa è l'offerta di Aaronne e dei suoi figli che presenteranno a Geova il giorno che sarà unto: un decimo di efa di fior di farina come offerta di cereali, continuamente, metà d'essa la mattina e metà d'essa la sera. 21 Sarà fatta con olio su una teglia. La porterai ben mischiata. Presenterai le paste dell'offerta di cereali in pezzi come odore riposante a Geova. 22 E la farà il sacerdote, quello che sarà unto in luogo di lui di fra i suoi figli. È un regolamento a tempo indefinito: Si farà fumare a Geova come offerta intera. 23 E ogni offerta di cereali del sacerdote dev'essere un'offerta intera. Non dev'essere mangiata". 24 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 25 "Parla ad Aaronne e ai suoi figli, dicendo: 'Questa è la legge dell'offerta per il peccato: Nel luogo dove si scanna regolarmente l'olocausto sarà scannata l'offerta per il peccato dinanzi a Geova. È una cosa santissima. 26 La mangerà il sacerdote che la offre per il peccato. Si mangerà in luogo santo nel cortile della tenda di adunanza. 27 " 'Qualunque cosa ne tocchi la carne diverrà santa, e quando qualcuno ne avrà spruzzato del sangue sulla veste, laverai ciò che avrà spruzzato di sangue in luogo santo. 28 E il vaso di terracotta in cui si cuocia dev'essere spezzato. Ma se è stata cotta in un vaso di rame, allora dev'essere strofinato e sciacquato con acqua. 29 " 'Ogni maschio fra i sacerdoti la mangerà. È qualcosa di santissimo. 30 Comunque, non si deve mangiare nessuna offerta per il peccato di cui si porterà del sangue nella tenda di adunanza per fare espiazione nel luogo santo. Dev'essere bruciata col fuoco. 7 " 'E questa è la legge dell'offerta per la colpa: È qualcosa di santissimo. 2 Nel luogo dove scannano regolarmente l'olocausto scanneranno l'offerta per la colpa, e il suo sangue sarà asperso all'intorno sull'altare. 3 In quanto a tutto il suo grasso, ne presenterà la grassa coda e il grasso che copre gli intestini, 4 e i due reni e il grasso che è su di essi come quello sui lombi. E in quanto alla parte annessa al fegato, la toglierà insieme ai reni. 5 E il sacerdote li deve far fumare sull'altare come offerta fatta a Geova mediante il fuoco. È un'offerta per la colpa. 6 La mangerà ogni maschio fra i sacerdoti. Sarà mangiata in luogo santo. È qualcosa di santissimo. 7 Come l'offerta per il peccato, così è l'offerta per la colpa. C'è per esse una sola legge. Diverrà del sacerdote che farà espiazione con essa. 8 " 'In quanto al sacerdote che presenta l'olocausto di qualsiasi uomo, la pelle dell'olocausto che ha presentato al sacerdote diverrà sua. 9 " 'E ogni offerta di cereali che sia cotta al forno e ognuna fatta nella pentola fonda per friggere e nella teglia appartiene al sacerdote che la presenta. Essa diverrà sua. 10 Ma ogni offerta di cereali che è intrisa con olio o asciutta sarà per tutti i figli di Aaronne, sia per l'uno che per l'altro. 11 " 'Ora questa è la legge del sacrificio di comunione che qualcuno presenterà a Geova: 12 Se lo presenta in espressione di rendimento di grazie, deve presentare insieme al sacrificio di rendimento di grazie focacce non fermentate a ciambella intrise con olio e schiacciate non fermentate spalmate d'olio e fior di farina ben mischiata come focacce a ciambella intrise con olio. 13 Con focacce a ciambella di pane lievitato presenterà la sua offerta insieme al sacrificio di rendimento di grazie dei suoi sacrifici di comunione. 14 E ne deve presentare una di ciascuna offerta come porzione sacra a Geova; in quanto al sacerdote che asperge il sangue dei sacrifici di comunione, essa diverrà sua. 15 E la carne del sacrificio di rendimento di grazie dei suoi sacrifici di comunione si deve mangiare il giorno che è offerta. Non ne deve conservare alcuna parte fino al mattino. 16 " 'E se il sacrificio della sua offerta è un voto o un'offerta volontaria, si deve mangiare il giorno che presenta il suo sacrificio, e ciò che ne resta si potrà pure mangiare il giorno dopo. 17 Ma ciò che resta il terzo giorno della carne del sacrificio dev'essere bruciato col fuoco. 18 Comunque, se il terzo giorno si dovesse pur mangiare della carne del suo sacrificio di comunione, chi lo presenta non sarà accettato con approvazione. Non gli sarà messo in conto. Diverrà una cosa immonda, e l'anima che ne mangi risponderà del suo errore. 19 E la carne che tocchi qualsiasi cosa impura non si deve mangiare. Si deve bruciare col fuoco. In quanto alla carne, chiunque sia puro può mangiare la carne. 20 " 'E l'anima che mangia la carne del sacrificio di comunione, che è per Geova, mentre la sua impurità è su di lei, quell'anima dev'essere stroncata dal suo popolo. 21 E nel caso che un'anima tocchi qualsiasi cosa impura, l'impurità di un uomo o di una bestia impura o di qualsiasi abominevole cosa impura, e in effetti mangi della carne del sacrificio di comunione, che è per Geova, tale anima dev'essere stroncata dal suo popolo' ". 22 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 23 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Non dovete mangiare alcun grasso di toro né di giovane montone né di capra. 24 Ora il grasso di un corpo (già) morto e il grasso di un animale sbranato può usarsi per qualsiasi altra cosa concepibile, ma non lo dovete mangiare affatto. 25 Poiché chiunque mangi del grasso dalla bestia da cui lo presenta come offerta fatta a Geova mediante il fuoco, l'anima che mangia dev'essere stroncata dal suo popolo. 26 " 'E non dovete mangiare nessun sangue in nessuno dei luoghi dove dimorate, sia quello di volatile che quello di bestia. 27 Qualunque anima mangi qualunque sangue, tale anima dev'essere stroncata dal suo popolo' ". 28 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 29 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Chi presenta il suo sacrificio di comunione a Geova porterà a Geova la sua offerta dal suo sacrificio di comunione. 30 Le sue mani porteranno come offerte di Geova fatte mediante il fuoco il grasso sopra il petto. Lo porterà col petto per agitarlo da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. 31 E il sacerdote deve far fumare il grasso sull'altare, ma il petto deve divenire di Aaronne e dei suoi figli. 32 " 'E darete la coscia destra al sacerdote come porzione sacra dai vostri sacrifici di comunione. 33 Quello dei figli di Aaronne che presenti il sangue dei sacrifici di comunione e il grasso, la coscia destra diverrà sua come porzione. 34 Poiché in effetti io prendo dai figli d'Israele il petto dell'offerta agitata e la coscia della porzione sacra dai loro sacrifici di comunione, e li do ad Aaronne il sacerdote e ai suoi figli, come regolamento a tempo indefinito, dai figli d'Israele. 35 " 'Questa fu la parte sacerdotale di Aaronne e la parte sacerdotale dei suoi figli dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco, il giorno che li presentò per fare da sacerdoti a Geova, 36 proprio come Geova aveva comandato di darla loro il giorno che li unse di tra i figli d'Israele. È uno statuto a tempo indefinito per le loro generazioni' ". 37 Questa è la legge inerente all'olocausto, all'offerta di cereali e all'offerta per il peccato e all'offerta per la colpa e al sacrificio d'insediamento e al sacrificio di comunione, 38 proprio come Geova aveva comandato a Mosè sul monte Sinai il giorno che comandò ai figli d'Israele di presentare le loro offerte a Geova nel deserto del Sinai. 8 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 2 "Prendi Aaronne e i suoi figli con lui e le vesti e l'olio d'unzione e il toro dell'offerta per il peccato e i due montoni e il cesto dei pani non fermentati, 3 e fa congregare tutta l'assemblea all'ingresso della tenda di adunanza". 4 Quindi Mosè fece proprio come Geova gli aveva comandato, e l'assemblea si congregò all'ingresso della tenda di adunanza. 5 Mosè disse ora all'assemblea: "Questa è la cosa che Geova ha comandato di fare". 6 Mosè fece dunque avvicinare Aaronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 7 Dopo ciò gli mise addosso la lunga veste e lo cinse con la fascia e lo vestì col manto senza maniche e gli mise l'efod e lo cinse con la cintura dell'efod e con essa glielo legò strettamente. 8 Poi gli mise sopra il pettorale e mise nel pettorale gli Urim e i Tummim. 9 Quindi gli pose sulla testa il turbante e sul turbante pose dalla parte anteriore la lamina risplendente d'oro, il santo segno di dedicazione, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 10 Mosè prese ora l'olio d'unzione e unse il tabernacolo e tutto ciò che era in esso e li santificò. 11 Dopo ciò ne spruzzò parte sette volte sull'altare e unse l'altare e tutti i suoi utensili e il bacino e la sua base in modo da santificarli. 12 Infine versò parte dell'olio d'unzione sulla testa di Aaronne e lo unse in modo da santificarlo. 13 Mosè fece quindi avvicinare i figli di Aaronne e li vestì con le lunghe vesti e li cinse con le fasce e avvolse su di essi il copricapo, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 14 Quindi fece accostare il toro dell'offerta per il peccato e Aaronne e i suoi figli posero le mani sulla testa del toro dell'offerta per il peccato. 15 E Mosè lo scannava e prendeva il sangue e lo metteva col dito sui corni dell'altare all'intorno e purificava l'altare dal peccato, ma il resto del sangue lo versò alla base dell'altare, affinché lo santificasse per fare espiazione su di esso. 16 Dopo ciò prese tutto il grasso che era sopra gli intestini, e la parte annessa al fegato e i due reni e il loro grasso e Mosè li fece fumare sull'altare. 17 E fece bruciare col fuoco il toro e la sua pelle e la sua carne e il suo sterco fuori del campo, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 18 Ora fece avvicinare il montone dell'olocausto, e Aaronne e i suoi figli posero quindi le mani sulla testa del montone. 19 Dopo ciò Mosè lo scannò e asperse il sangue all'intorno sull'altare. 20 E tagliò il montone nei suoi pezzi, e Mosè faceva fumare la testa e i pezzi e il sego. 21 E lavò gli intestini e le zampe con acqua, e Mosè fece quindi fumare l'intero montone sull'altare. Fu un olocausto in odore riposante. Fu un'offerta fatta a Geova mediante il fuoco, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 22 Quindi fece avvicinare il secondo montone, il montone dell'insediamento, e Aaronne e i suoi figli posero le loro mani sulla testa del montone. 23 Dopo ciò Mosè lo scannò e ne prese del sangue e lo mise sul lobo dell'orecchio destro di Aaronne e sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. 24 Mosè fece poi avvicinare i figli di Aaronne e mise del sangue sul lobo del loro orecchio destro e sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; ma Mosè asperse il resto del sangue all'intorno sull'altare. 25 Prese quindi il grasso e la grassa coda e tutto il grasso che era sopra gli intestini, e la parte annessa al fegato e i due reni e il loro grasso e la coscia destra. 26 E dal cesto dei pani non fermentati che era dinanzi a Geova prese una focaccia non fermentata a ciambella e una focaccia a ciambella di pane con olio e una schiacciata. Quindi le pose sopra i pezzi grassi e la coscia destra. 27 Dopo ciò li mise tutti sulle palme delle mani di Aaronne e sulle palme delle mani dei suoi figli e li agitava da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. 28 Mosè li prese quindi dalle palme delle loro mani e li fece fumare sull'altare in cima all'olocausto. Essi furono un sacrificio d'insediamento in odore riposante. Fu un'offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 29 E Mosè prendeva il petto e lo agitava da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. Dal montone dell'insediamento esso divenne la porzione di Mosè, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 30 Dopo ciò Mosè prese dell'olio d'unzione e del sangue che era sull'altare e lo spruzzò su Aaronne e sulle sue vesti e sui suoi figli e sulle vesti dei suoi figli con lui. Così santificò Aaronne e le sue vesti e i suoi figli e le vesti dei suoi figli con lui. 31 Quindi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figli: "Cuocete la carne all'ingresso della tenda di adunanza, e lì mangerete essa e il pane che è nel cesto dell'insediamento, proprio come mi è stato comandato, dicendo: 'Lo mangeranno Aaronne e i suoi figli'. 32 E brucerete col fuoco ciò che resta della carne e del pane. 33 E per sette giorni non dovete uscire dall'ingresso della tenda di adunanza, fino al giorno che si compiranno i giorni del vostro insediamento, perché ci vorranno sette giorni per riempire la vostra mano di potere. 34 Proprio com'è stato fatto in questo giorno, Geova ha comandato che si faccia, in modo da fare espiazione per voi. 35 E starete all'ingresso della tenda di adunanza giorno e notte per sette giorni, e dovete osservare la guardia obbligatoria di Geova, affinché non moriate; poiché così mi è stato comandato". 36 E Aaronne e i suoi figli facevano tutte le cose che Geova aveva comandato per mezzo di Mosè. 9 E l'ottavo giorno avvenne che Mosè chiamò Aaronne e i suoi figli e gli anziani d'Israele. 2 Quindi disse ad Aaronne: "Prenditi un giovane vitello come offerta per il peccato e un montone come olocausto, sani, e presentali dinanzi a Geova. 3 Ma parlerai ai figli d'Israele, dicendo: 'Prendete un capro come offerta per il peccato e un vitello e un giovane montone, ciascuno di un anno, sani, come olocausto, 4 e un toro e un montone come sacrifici di comunione per sacrificarli dinanzi a Geova, e un'offerta di cereali intrisa con olio, perché oggi Geova certamente vi apparirà' ". 5 Portarono dunque dinanzi alla tenda di adunanza ciò che Mosè aveva comandato. Quindi l'intera assemblea si avvicinò e stette dinanzi a Geova. 6 E Mosè proseguì, dicendo: "Questa è la cosa che Geova vi ha comandato di fare, perché vi appaia la gloria di Geova". 7 Mosè disse quindi ad Aaronne: "Avvicinati all'altare e fa la tua offerta per il peccato e il tuo olocausto, e fa espiazione a tuo proprio favore e a favore della tua casa; e fa l'offerta del popolo e fa espiazione a loro favore, proprio come Geova ha comandato". 8 Aaronne si avvicinò immediatamente all'altare e scannò il vitello dell'offerta per il peccato che era per lui. 9 Quindi i figli di Aaronne gli presentarono il sangue ed egli intinse il dito nel sangue e lo mise sui corni dell'altare, e il resto del sangue lo versò alla base dell'altare. 10 E fece fumare sull'altare il grasso e i reni e la parte annessa al fegato dall'offerta per il peccato, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 11 E bruciò la carne e la pelle col fuoco fuori del campo. 12 Quindi scannò l'olocausto e i figli di Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo asperse all'intorno sull'altare. 13 E gli porsero l'olocausto nei suoi pezzi e la testa, ed egli li faceva fumare sull'altare. 14 Inoltre lavò gli intestini e le zampe e li fece fumare sopra l'olocausto sull'altare. 15 Ora si accinse a presentare l'offerta del popolo e prese il capro dell'offerta per il peccato che era per il popolo e lo scannò e fece un'offerta per il peccato con esso come col primo. 16 Presentò quindi l'olocausto e lo offrì conforme al procedimento regolare. 17 Presentò poi l'offerta di cereali e se ne riempì la mano e la fece fumare sull'altare, separatamente dall'olocausto del mattino. 18 Dopo ciò scannò il toro e il montone del sacrificio di comunione che era per il popolo. I figli di Aaronne gli porsero quindi il sangue ed egli lo asperse all'intorno sull'altare. 19 In quanto ai pezzi grassi del toro e alla grassa coda del montone e al rivestimento di grasso e ai reni e alla parte annessa al fegato, 20 posero ora i pezzi grassi sui petti, dopo di che fece fumare i pezzi grassi sull'altare. 21 Ma i petti e la coscia destra Aaronne li agitò da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova, proprio come Mosè aveva comandato. 22 Aaronne alzò quindi le mani verso il popolo e lo benedisse e scese dal fare l'offerta per il peccato e l'olocausto e i sacrifici di comunione. 23 Infine Mosè e Aaronne entrarono nella tenda di adunanza e uscirono e benedissero il popolo. Quindi la gloria di Geova apparve a tutto il popolo, 24 e fuoco uscì d'innanzi a Geova e consumava l'olocausto e i pezzi grassi sull'altare. Quando tutto il popolo l'ebbe visto proruppero in grida e cadevano sulle loro facce. 10 Poi Nadab e Abiu figli di Aaronne presero e portarono ciascuno il suo portafuoco e vi misero del fuoco e vi posero sopra dell'incenso, e offrivano dinanzi a Geova fuoco illegittimo, che egli non aveva loro prescritto. 2 A ciò un fuoco uscì d'innanzi a Geova e li consumò, così che morirono dinanzi a Geova. 3 Quindi Mosè disse ad Aaronne: "Questo ha proferito Geova, dicendo: 'Lasciate che mi santifichi fra quelli a me vicini, e lasciate che mi glorifichi davanti alla faccia di tutto il popolo' ". E Aaronne taceva. 4 Mosè chiamò dunque Misael ed Elzafan, i figli di Uzziel, zio di Aaronne, e disse loro: "Avvicinatevi, portate i vostri fratelli d'innanzi al luogo santo fuori del campo". 5 Pertanto si avvicinarono e li portarono nelle loro lunghe vesti fuori del campo, proprio come Mosè aveva parlato. 6 In seguito Mosè disse ad Aaronne e a Eleazaro e Itamar suoi (altri) figli: "Non andate con le teste scompigliate, e non dovete strappare le vostre vesti, affinché non moriate e affinché egli non si indigni contro tutta l'assemblea; ma i vostri fratelli dell'intera casa d'Israele piangeranno l'incendio che Geova ha fatto ardere. 7 E dall'ingresso della tenda di adunanza non dovete uscire affinché non moriate, perché l'olio d'unzione di Geova è su di voi". Essi fecero dunque secondo la parola di Mosè. 8 E Geova parlava ad Aaronne, dicendo: 9 "Non bere vino né bevanda inebriante, tu e i tuoi figli con te, quando entrate nella tenda di adunanza, affinché non moriate. È uno statuto a tempo indefinito per le vostre generazioni, 10 sia per fare una distinzione fra la cosa santa e la profana e fra la cosa impura e la pura, 11 sia per insegnare ai figli d'Israele tutti i regolamenti che Geova ha proferito loro per mezzo di Mosè". 12 Quindi Mosè parlò ad Aaronne e a Eleazaro e Itamar, suoi figli che restavano: "Prendete l'offerta di cereali che era restata dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco e mangiatela non fermentata vicino all'altare, perché è qualcosa di santissimo. 13 E la dovete mangiare in luogo santo, perché è la tua parte assegnata e la parte assegnata dei tuoi figli dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco; poiché così mi è stato comandato. 14 E mangerete il petto dell'offerta agitata e la coscia della porzione sacra in luogo puro, tu e i tuoi figli e le tue figlie con te, perché sono stati dati come tua parte assegnata e la parte assegnata dei tuoi figli dai sacrifici di comunione dei figli d'Israele. 15 Essi porteranno la coscia della porzione sacra e il petto dell'offerta agitata insieme con le offerte fatte mediante il fuoco, dei pezzi grassi, per agitare l'offerta agitata da una parte all'altra dinanzi a Geova; e deve servire come parte assegnata a tempo indefinito per te e per i tuoi figli con te, proprio come Geova ha comandato". 16 E Mosè cercò accuratamente il capro dell'offerta per il peccato, ed ecco, era stato bruciato. Perciò si indignò contro Eleazaro e Itamar, i figli di Aaronne che restavano, dicendo: 17 "Perché non avete mangiato l'offerta per il peccato nel luogo che è santo, dato che è qualcosa di santissimo ed egli l'ha dato a voi affinché rispondiate dell'errore dell'assemblea in modo da fare espiazione per loro dinanzi a Geova? 18 Ecco, il sangue d'essa non è stato portato nel luogo santo, all'interno. Voi avreste dovuto mangiarla immancabilmente nel luogo santo, proprio come mi era stato comandato". 19 A ciò Aaronne parlò a Mosè: "Ecco, oggi hanno presentato la loro offerta per il peccato e il loro olocausto dinanzi a Geova, mentre mi accadevano cose come queste; e se oggi io avessi mangiato l'offerta per il peccato, sarebbe risultato soddisfacente agli occhi di Geova?" 20 Quando Mosè udì questo, risultò soddisfacente agli occhi suoi. 11 E Geova parlava a Mosè e ad Aaronne, dicendo loro: 2 "Parlate ai figli d'Israele, dicendo: 'Questa è la creatura vivente che potete mangiare di tutte le bestie che sono sulla terra: 3 Ogni creatura che ha l'unghia spartita e ha una fenditura nelle unghie e rumina fra le bestie, questo è ciò che potete mangiare. 4 " 'Solo questo non dovete mangiare fra quelle che ruminano e quelle che hanno l'unghia spartita: il cammello, perché è ruminante ma non ha l'unghia spartita. È impuro per voi. 5 Anche la procavia, perché rumina ma non ha l'unghia spartita. È impura per voi. 6 Anche la lepre, perché rumina ma non ha l'unghia spartita. È impura per voi. 7 Anche il porco, perché ha l'unghia spartita e ha una fenditura nelle unghie, ma esso stesso non rumina. È impuro per voi. 8 Non dovete mangiare della loro carne, e non dovete toccare il loro corpo morto. Sono impuri per voi. 9 " 'Questo è ciò che potete mangiare di tutto ciò che è nelle acque: Tutto ciò che ha pinne e scaglie nelle acque, nei mari e nei torrenti, quelli potete mangiarli. 10 E tutto ciò che nei mari e nei torrenti non ha pinne e scaglie, di ogni creatura che pullula nelle acque e di ogni anima vivente che è nelle acque, è per voi cosa abominevole. 11 Sì, vi diverranno cosa abominevole. Non dovete mangiare della loro carne, e dovete abominare il loro corpo morto. 12 Tutto ciò che nelle acque non ha pinne e scaglie è per voi cosa abominevole. 13 " 'E queste sono quelle che abominerete fra le creature volatili. Non dovranno essere mangiate. Sono cosa abominevole: l'aquila e l'ossifraga e l'avvoltoio nero, 14 e il nibbio reale e il nibbio bruno secondo la sua specie, 15 e ogni corvo secondo la sua specie, 16 e lo struzzo e la civetta e il gabbiano e il falco secondo la sua specie, 17 e la civetta nana e il cormorano e il gufo comune, 18 e il cigno e il pellicano e l'avvoltoio, 19 e la cicogna, l'airone secondo la sua specie, e l'upupa e il pipistrello. 20 Ogni creatura alata sciamante che cammina su tutt'e quattro è per voi cosa abominevole. 21 " 'Solo questo è ciò che potete mangiare di tutte le creature alate sciamanti che camminano su tutt'e quattro, quelle che hanno sopra i loro piedi zampe per saltare con le quali saltano sulla terra. 22 Di esse queste sono quelle di cui potete mangiare: la locusta migratoria secondo la sua specie, e l'acridio commestibile conforme alla sua specie, e il grillo secondo la sua specie, e la cavalletta secondo la sua specie. 23 E ogni altra creatura alata sciamante che ha in effetti quattro zampe è per voi cosa abominevole. 24 E mediante queste vi rendereste dunque impuri. Chiunque tocchi i loro corpi morti sarà impuro fino alla sera. 25 E chiunque porti qualcuno dei loro corpi morti si laverà le vesti, e dev'essere impuro fino alla sera. 26 " 'In quanto a ogni bestia che ha l'unghia spartita ma non ha fenditura e non rumina, è impura per voi. Chiunque la tocchi sarà impuro. 27 In quanto a ogni creatura che cammina sulle sue zampe fra tutte le creature viventi che camminano su tutt'e quattro, è impura per voi. Chiunque tocchi i loro corpi morti sarà impuro fino alla sera. 28 E chi porta i loro corpi morti si laverà le vesti, e dev'essere impuro fino alla sera. Sono impure per voi. 29 " 'E questo è ciò che è impuro per voi fra le creature sciamanti che sciamano sulla terra: la talpa e il gerboa e la lucertola secondo la sua specie, 30 e il geco e il varano e la salamandra e la lucertola della sabbia e il camaleonte. 31 Questi sono impuri per voi fra tutte le creature che sciamano. Chiunque li tocchi quando sono morti sarà impuro fino alla sera. 32 " 'Ora qualunque cosa sulla quale qualcuno di essi cada quando è morto sarà impura, sia qualche vaso di legno o veste o pelle o sacco. Qualunque vaso di cui si faccia qualche uso si metterà nell'acqua, e dev'essere impuro fino alla sera e quindi essere puro. 33 In quanto a qualunque vaso di terracotta in cui qualcuno d'essi cada, ogni cosa che vi sia dentro sarà impura, e voi lo romperete. 34 Ogni sorta di cibo che si mangi su cui venga acqua da esso sarà impura, e ogni bevanda che si beva in qualsiasi vaso sarà impura. 35 E ogni cosa su cui cada qualcuno dei loro corpi morti sarà impura. Sia forno che base di giara, dev'essere spezzato. Sono impuri, e diverranno impuri per voi. 36 Solo una sorgente e un pozzo di acque raccolte rimarranno puri, ma chiunque tocchi i loro corpi morti sarà impuro. 37 E se qualcuno dei loro corpi morti cade su qualsiasi seme di pianta da seminare, esso è puro. 38 Ma nel caso che sul seme sia messa dell'acqua e qualcosa dei loro corpi morti vi sia caduto sopra, è impuro per voi. 39 " 'Ora nel caso che qualche bestia che è vostra per cibo muoia, chi tocca il suo corpo morto sarà impuro fino alla sera. 40 E chi mangia del suo corpo morto si laverà le vesti, e dev'essere impuro fino alla sera; e chi porta via il suo corpo morto si laverà le vesti, e dev'essere impuro fino alla sera. 41 E ogni creatura sciamante che sciama sulla terra è cosa abominevole. Non dev'essere mangiata. 42 In quanto a qualunque creatura che si muova sul ventre e a qualunque creatura che cammini su tutt'e quattro o su qualsiasi gran numero di piedi di tutte le creature sciamanti che sciamano sulla terra, non le dovete mangiare, perché sono cosa abominevole. 43 Non rendete le vostre anime abominevoli con alcuna creatura sciamante che sciama, e non vi dovete rendere impuri per mezzo d'esse e in effetti divenire impuri per mezzo d'esse. 44 Poiché io sono Geova vostro Dio; e vi dovete santificare e vi dovete mostrare santi, perché io sono santo. Non dovete dunque rendere impure le vostre anime mediante alcuna creatura sciamante che si muove sulla terra. 45 Poiché io sono Geova che vi faccio salire dal paese d'Egitto per mostrarmi Dio a voi; e voi vi dovete mostrare santi, perché io sono santo. 46 " 'Questa è la legge circa la bestia e la creatura volatile e ogni anima vivente che si muove nelle acque e riguardo a ogni anima che sciama sulla terra, 47 per fare distinzione fra l'impuro e il puro e fra la creatura vivente che è mangiabile e la creatura vivente che non si può mangiare' ". 12 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Nel caso che una donna concepisca un seme e in effetti partorisca un maschio, dev'essere impura per sette giorni; sarà impura come ai giorni dell'impurità in cui ha i mestrui. 3 E l'ottavo giorno gli sarà circoncisa la carne del prepuzio. 4 Essa starà nel sangue della purificazione per altri trentatré giorni. Non deve toccare nessuna cosa santa, e non deve entrare nel luogo santo finché non si compiano i giorni della sua purificazione. 5 " 'Ora se partorisce una femmina, dev'essere impura per quattordici giorni, come durante la sua mestruazione. Per altri sessantasei giorni starà col sangue della purificazione. 6 Quando poi si compiranno i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia porterà un giovane montone dell'annata come olocausto e un giovane piccione o una tortora come offerta per il peccato all'ingresso della tenda di adunanza al sacerdote. 7 Ed egli lo deve presentare dinanzi a Geova e fare espiazione per lei, ed essa dev'essere pura dalla fonte del suo sangue. Questa è la legge circa colei che partorisce un maschio o una femmina. 8 Ma se non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve prendere due tortore o due giovani piccioni, uno come olocausto e uno come offerta per il peccato, e il sacerdote deve fare espiazione per lei, ed essa dev'essere pura' ". 13 E Geova parlava a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 2 "Nel caso che nella pelle della carne di un uomo si formi un'eruzione o una crosta o una macchia e nella pelle della sua carne essa divenga in effetti piaga di lebbra, allora dev'essere condotto ad Aaronne il sacerdote o a uno dei suoi figli i sacerdoti. 3 E il sacerdote deve guardare la piaga nella pelle della carne. Quando il pelo nella piaga è divenuto bianco e l'aspetto della piaga è più profondo della pelle della sua carne, è la piaga della lebbra. E il sacerdote deve guardarla, e lo deve dichiarare impuro. 4 Ma se la macchia è bianca nella pelle della sua carne e il suo aspetto non è più profondo della pelle e il suo pelo non è divenuto bianco, il sacerdote deve quindi mettere in quarantena (chi ha) la piaga per sette giorni. 5 E il settimo giorno il sacerdote lo deve guardare, e se da come si vede la piaga si è arrestata, la piaga non si è estesa nella pelle, il sacerdote lo deve anche mettere in quarantena per altri sette giorni. 6 "E il sacerdote lo deve guardare per la seconda volta il settimo giorno, e se la piaga è divenuta opaca e la piaga non si è estesa nella pelle, allora il sacerdote lo deve dichiarare puro. Era una crosta. Ed egli deve lavare le sue vesti ed essere puro. 7 Ma se la crosta si è senza dubbio estesa nella pelle dopo che egli è apparso davanti al sacerdote per stabilire la sua purificazione, deve apparire la seconda volta davanti al sacerdote, 8 e il sacerdote deve guardare; e se la crosta si è estesa nella pelle, il sacerdote lo deve dichiarare impuro. È lebbra. 9 "Nel caso che si formi in un uomo la piaga della lebbra, egli dev'essere condotto al sacerdote. 10 E il sacerdote deve guardare; e se c'è nella pelle un'eruzione bianca ed essa ha fatto divenire bianco il pelo e nell'eruzione c'è il vivo della carne viva, 11 è lebbra cronica nella pelle della sua carne; e il sacerdote lo deve dichiarare impuro. Non lo dovrebbe mettere in quarantena, poiché è impuro. 12 Ora se la lebbra sorge senza dubbio nella pelle, e la lebbra copre in effetti tutta la pelle di chi ha la piaga dalla testa ai piedi in piena vista degli occhi del sacerdote, 13 e il sacerdote ha guardato, ed ecco, la lebbra ha coperto tutta la sua carne, deve quindi dichiarare pura la piaga. Essa è divenuta tutta bianca. Egli è puro. 14 Ma il giorno che appaia in essa la carne viva, egli sarà impuro. 15 E il sacerdote deve vedere la carne viva, e lo deve dichiarare impuro. La carne viva è impura. È lebbra. 16 O nel caso che la carne viva regredisca e in effetti si muti in bianca, allora egli deve andare dal sacerdote. 17 E il sacerdote lo deve guardare, e se la piaga si è mutata in bianca, il sacerdote deve quindi dichiarare la piaga pura. Egli è puro. 18 "In quanto alla carne, nel caso che si formi nella sua pelle un foruncolo e in effetti si sani, 19 e in luogo del foruncolo sia sorta un'eruzione bianca o una macchia bianco-rossiccia, egli si deve mostrare al sacerdote. 20 E il sacerdote deve guardare, e se il suo aspetto è più basso della pelle e il suo pelo è divenuto bianco, il sacerdote lo deve dichiarare impuro. È la piaga della lebbra. È sorta nel foruncolo. 21 Ma se il sacerdote la guarda, ed ora, ecco, non c'è pelo bianco e non è più profonda della pelle ed è opaca, il sacerdote lo deve mettere in quarantena per sette giorni. 22 E se evidentemente si estende nella pelle, il sacerdote lo deve dichiarare impuro. È una piaga. 23 Ma se la macchia rimane al suo posto, non si è estesa, è l'infiammazione del foruncolo; e il sacerdote lo deve dichiarare puro. 24 "O nel caso che nella pelle della carne ci sia una bruciatura da fuoco, e la carne viva della bruciatura divenga una macchia bianco-rossiccia o bianca, 25 il sacerdote la deve guardare; e se il pelo si è mutato in bianco nella macchia e il suo aspetto è più profondo della pelle, è lebbra. È sorta nella bruciatura, e il sacerdote lo deve dichiarare impuro. È la piaga della lebbra. 26 Ma se il sacerdote la guarda, ed ora, ecco, nella macchia non c'è pelo bianco e non è più bassa della pelle ed è opaca, il sacerdote lo deve mettere in quarantena per sette giorni. 27 E il settimo giorno il sacerdote lo deve guardare. Se essa si estende evidentemente nella pelle, il sacerdote lo deve quindi dichiarare impuro. È la piaga della lebbra. 28 Ma se la macchia rimane al suo posto, non si è estesa nella pelle ed è opaca, è un'eruzione della bruciatura; e il sacerdote lo deve dichiarare puro, perché è un'infiammazione della bruciatura. 29 "In quanto a uomo o a donna, nel caso che si formi in taluno una piaga sulla testa o sul mento, 30 il sacerdote deve vedere la piaga; e se il suo aspetto è più profondo della pelle, e in essa il pelo è giallo e rado, il sacerdote deve quindi dichiarare tale persona impura. È un'anormale caduta di pelo. È lebbra della testa o del mento. 31 Ma nel caso che il sacerdote veda la piaga dell'anormale caduta di pelo, ed ecco, il suo aspetto non è più profondo della pelle e in essa non c'è pelo nero, il sacerdote deve allora mettere in quarantena la piaga dell'anormale caduta di pelo per sette giorni. 32 E il settimo giorno il sacerdote deve guardare la piaga; e se l'anormale caduta di pelo non si è estesa, e in essa non è comparso nessun pelo giallo e l'aspetto dell'anormale caduta di pelo non è più profondo della pelle, 33 egli si deve quindi radere, ma non raderà l'anormale caduta di pelo; e il sacerdote deve di nuovo mettere in quarantena l'anormale caduta di pelo per sette giorni. 34 "E il settimo giorno il sacerdote deve guardare l'anormale caduta di pelo; e se l'anormale caduta di pelo non si è estesa nella pelle, e il suo aspetto non è più profondo della pelle, il sacerdote lo deve quindi dichiarare puro, ed egli si deve lavare le vesti ed essere puro. 35 Ma se l'anormale caduta di pelo si estende evidentemente nella pelle dopo che è stata stabilita la sua purificazione, 36 il sacerdote lo deve quindi vedere; e se l'anormale caduta di pelo si è estesa nella pelle, non occorre che il sacerdote esamini se il pelo è giallo; egli è impuro. 37 Ma se si vede che l'anormale caduta di pelo si è arrestata e vi è cresciuto pelo nero, l'anormale caduta di pelo si è sanata. Egli è puro, e il sacerdote lo deve dichiarare puro. 38 "In quanto a uomo o a donna, nel caso che si formino nella pelle della loro carne delle macchie, macchie bianche, 39 il sacerdote deve quindi guardare; e se le macchie nella pelle della loro carne sono di un bianco opaco, è un'eruzione innocua. È sorta nella pelle. Egli è puro. 40 "In quanto a un uomo, nel caso che la testa gli divenga calva, è calvizie. È puro. 41 E se la testa gli diviene calva sul davanti, è calvizie della fronte. È puro. 42 Ma nel caso che nella calvizie della sommità della testa o della fronte si formi una piaga bianco-rossiccia, è lebbra che sorge nella calvizie della sommità della sua testa o della sua fronte. 43 E il sacerdote lo deve guardare; e se c'è un'eruzione della piaga bianco-rossiccia nella calvizie della sommità della sua testa o della sua fronte simile all'aspetto della lebbra nella pelle della carne, 44 egli è lebbroso. È impuro. Il sacerdote lo deve dichiarare impuro. La sua piaga è sulla testa. 45 In quanto al lebbroso in cui è la piaga, le sue vesti devono essere strappate, e la sua testa deve divenire scompigliata, ed egli deve coprirsi i baffi e gridare: 'Impuro, impuro!' 46 Sarà impuro tutti i giorni che la piaga sarà in lui. È impuro. Deve dimorare isolato. Il suo luogo di dimora è fuori del campo. 47 "In quanto a una veste, nel caso che la piaga della lebbra si formi in essa, sia in una veste di lana che in una veste di lino, 48 o nell'ordito o nella trama del lino e della lana, o in una pelle o in qualche cosa fatta di pelle, 49 e la piaga verde-giallastra o rossiccia si formi in effetti nella veste o nella pelle o nell'ordito o nella trama o in qualsiasi oggetto di pelle, è la piaga della lebbra, e dev'essere mostrata al sacerdote. 50 E il sacerdote deve vedere la piaga, e deve mettere la piaga in quarantena per sette giorni. 51 Avendo visto il settimo giorno la piaga, che la piaga si è estesa nella veste o nell'ordito o nella trama o nella pelle, qualunque sia l'uso per cui la pelle sia stata fatta, la piaga è lebbra maligna. È impura. 52 Ed egli deve bruciare la veste o l'ordito o la trama della lana o del lino, o qualunque oggetto di pelle in cui si formi la piaga, perché è lebbra maligna. Si deve bruciare nel fuoco. 53 "Ma se il sacerdote guarda, ed ecco, la piaga non si è estesa nella veste o nell'ordito o nella trama o in qualsiasi oggetto di pelle, 54 il sacerdote deve anche comandare che si lavi ciò in cui è la piaga, e la deve mettere in quarantena una seconda volta per sette giorni. 55 E il sacerdote deve guardare la piaga dopo che è stata lavata, e se la piaga non ha mutato aspetto eppure la piaga non si è estesa, è impura. La devi bruciare nel fuoco. È una depressione in una parte logora sul suo dritto o sul suo rovescio. 56 "Ma se il sacerdote ha guardato, ed ora, ecco, dopo essere stata lavata la piaga è opaca, la deve quindi strappare dalla veste o dalla pelle o dall'ordito o dalla trama. 57 Comunque, se appare ancora nella veste o nell'ordito o nella trama o in qualsiasi oggetto di pelle, sta sorgendo. Devi bruciare nel fuoco qualunque cosa in cui è la piaga. 58 In quanto alla veste o all'ordito o alla trama o a qualunque oggetto di pelle che tu lavi, quando la piaga è scomparsa, si deve quindi lavare una seconda volta; e dev'essere puro. 59 "Questa è la legge della piaga della lebbra in una veste di lana o di lino, o nell'ordito o nella trama, o in qualsiasi oggetto di pelle, per dichiararlo puro o impuro". 14 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Questa diverrà la legge del lebbroso nel giorno in cui si stabilisce la sua purificazione, quando dev'essere condotto al sacerdote. 3 E il sacerdote deve andare fuori del campo, e il sacerdote deve guardare; e se la piaga della lebbra è sanata nel lebbroso, 4 il sacerdote deve dare comando; ed egli deve prendere per purificarsi due uccelli puri, vivi, e legno di cedro e fibre di colore scarlatto e issopo. 5 E il sacerdote deve dare comando, e uno degli uccelli dev'essere sgozzato in un vaso di terracotta su acqua corrente. 6 In quanto all'uccello vivo, egli deve prendere esso e il legno di cedro e le fibre di colore scarlatto e l'issopo, e deve immergere essi e l'uccello vivo nel sangue dell'uccello che è stato sgozzato sull'acqua corrente. 7 Quindi lo deve spruzzare sette volte su colui che si purifica dalla lebbra e lo deve dichiarare puro, e deve mandare via l'uccello vivo sulla campagna. 8 "E colui che si purifica si deve lavare le vesti e radere tutti i peli e bagnarsi in acqua e dev'essere puro, e in seguito può entrare nel campo. E deve dimorare fuori della sua tenda per sette giorni. 9 E il settimo giorno deve accadere che deve radersi tutti i peli della testa e del mento e delle sopracciglia. Sì, deve radersi tutti i peli, e deve lavarsi le vesti e bagnarsi la carne nell'acqua; e dev'essere puro. 10 "E l'ottavo giorno prenderà due giovani montoni sani, e un'agnella sana, dell'annata, e tre decimi di efa di fior di farina come offerta di cereali intrisa con olio e un log di olio; 11 e il sacerdote che lo dichiara puro deve presentare l'uomo che si purifica, e le cose, dinanzi a Geova all'ingresso della tenda di adunanza. 12 E il sacerdote deve prendere uno dei giovani montoni e offrirlo come offerta per la colpa insieme a un log di olio e li deve agitare da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. 13 E deve scannare il giovane montone nel luogo dove si scannano regolarmente l'offerta per il peccato e l'olocausto, in luogo santo, perché, come l'offerta per il peccato, l'offerta per la colpa appartiene al sacerdote. È qualcosa di santissimo. 14 "E il sacerdote deve prendere parte del sangue dell'offerta per la colpa, e il sacerdote lo deve mettere sul lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica e sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. 15 E il sacerdote deve prendere parte del log di olio e versarlo sulla palma della mano sinistra del sacerdote. 16 E il sacerdote deve intingere il suo dito destro nell'olio che è sulla palma della sua mano sinistra e col suo dito deve spruzzare parte dell'olio sette volte dinanzi a Geova. 17 E del resto dell'olio che è sulla palma della sua mano il sacerdote ne metterà sul lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica e sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro sopra il sangue dell'offerta per la colpa. 18 E ciò che resta dell'olio che è sulla palma della mano del sacerdote lo metterà sulla testa di colui che si purifica, e il sacerdote deve fare espiazione per lui dinanzi a Geova. 19 "E il sacerdote deve fare l'offerta per il peccato e fare espiazione per colui che si purifica dalla sua impurità, e poi scannerà l'olocausto. 20 E il sacerdote deve offrire l'olocausto e l'offerta di cereali sull'altare, e il sacerdote deve fare espiazione per lui; ed egli dev'essere puro. 21 "Comunque, se è misero e non ha mezzi sufficienti, deve prendere un giovane montone come offerta per la colpa in offerta agitata al fine di fare espiazione per lui e un decimo di efa di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali e un log di olio, 22 e due tortore o due giovani piccioni, secondo che abbia i mezzi, e l'uno deve servire da offerta per il peccato e l'altro da olocausto. 23 E l'ottavo giorno li deve portare per stabilire la sua purificazione al sacerdote all'ingresso della tenda di adunanza dinanzi a Geova. 24 "E il sacerdote deve prendere il giovane montone dell'offerta per la colpa e il log di olio, e il sacerdote li deve agitare da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. 25 E deve scannare il giovane montone dell'offerta per la colpa, e il sacerdote deve prendere del sangue dell'offerta per la colpa e metterlo sul lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica e sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. 26 E il sacerdote verserà dell'olio sulla palma della mano sinistra del sacerdote. 27 E col dito destro il sacerdote deve spruzzare parte dell'olio che è sulla palma della sua mano sinistra sette volte dinanzi a Geova. 28 E il sacerdote deve mettere dell'olio che è sulla palma della sua mano sul lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica e sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro sopra il luogo del sangue dell'offerta per la colpa. 29 E ciò che resta dell'olio che è sulla palma della mano del sacerdote lo metterà sulla testa di colui che si purifica al fine di fare espiazione per lui dinanzi a Geova. 30 "E deve offrire una delle tortore o dei giovani piccioni per cui abbia i mezzi, 31 l'uno d'essi per cui abbia i mezzi come offerta per il peccato e l'altro come olocausto insieme all'offerta di cereali; e il sacerdote deve fare espiazione per colui che si purifica dinanzi a Geova. 32 "Questa è la legge per colui nel quale era la piaga della lebbra che può non avere i mezzi quando si stabilisce la sua purificazione". 33 E Geova parlava a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 34 "Quando entrate nel paese di Canaan, che vi do come possedimento, e in effetti io metto la piaga della lebbra in una casa del paese del vostro possedimento, 35 colui al quale la casa appartiene deve venire e dichiararlo al sacerdote, dicendo: 'Qualcosa come una piaga mi è apparso nella casa'. 36 E il sacerdote deve dare ordine, e devono sgomberare la casa prima che il sacerdote vi entri per vedere la piaga, affinché non dichiari impuro tutto ciò che è nella casa; e dopo ciò il sacerdote entrerà per vedere la casa. 37 Quando egli ha visto la piaga, se la piaga è nei muri della casa con depressioni verde-giallastre o rossicce, e il loro aspetto è più basso della superficie dei muri, 38 il sacerdote deve quindi uscire dalla casa all'ingresso della casa e deve mettere la casa in quarantena per sette giorni. 39 "E il settimo giorno il sacerdote deve tornare e deve guardare; e se la piaga si è estesa nei muri della casa, 40 il sacerdote deve dare ordine, e devono cavare le pietre nelle quali è la piaga, e le devono gettare fuori della città in un luogo impuro. 41 E farà raschiare la casa di dentro tutto intorno, e devono versare la malta d'argilla che avranno reciso fuori della città in un luogo impuro. 42 E devono prendere altre pietre e inserirle in luogo delle pietre precedenti; ed egli farà prendere della diversa malta d'argilla, e deve far intonacare la casa. 43 "Se, però, la piaga torna a sorgere nella casa dopo aver cavato le pietre e dopo aver reciso la casa e averla intonacata, 44 il sacerdote deve entrare e guardare; e se la piaga si è estesa nella casa, è lebbra maligna nella casa. È impura. 45 E deve far demolire la casa con le sue pietre e il suo legname e tutta la malta d'argilla della casa e la deve far portare fuori della città in un luogo impuro. 46 Ma chiunque entri nella casa in qualcuno dei giorni che era in quarantena sarà impuro fino alla sera; 47 e chiunque giaccia nella casa si deve lavare le vesti, e chiunque mangi nella casa si deve lavare le vesti. 48 "Comunque, se il sacerdote in effetti viene e veramente guarda, ed ora, ecco, la piaga non si è estesa nella casa dopo aver intonacato la casa, il sacerdote deve dichiarare pura la casa, perché la piaga si è sanata. 49 E per purificare la casa dal peccato deve prendere due uccelli e legno di cedro e fibre di colore scarlatto e issopo. 50 E deve sgozzare uno degli uccelli in un vaso di terracotta su acqua corrente. 51 E deve prendere il legno di cedro e l'issopo e le fibre di colore scarlatto e l'uccello vivo e immergerli nel sangue dell'uccello che è stato sgozzato e nell'acqua corrente, e lo deve spruzzare verso la casa sette volte. 52 E deve purificare la casa dal peccato col sangue dell'uccello e l'acqua corrente e l'uccello vivo e il legno di cedro e l'issopo e le fibre di colore scarlatto. 53 E deve mandare via l'uccello vivo fuori della città nella campagna e deve fare espiazione per la casa; e dev'essere pura. 54 "Questa è la legge rispetto a qualsiasi piaga di lebbra e rispetto all'anormale caduta di pelo 55 e rispetto alla lebbra della veste e nella casa, 56 e rispetto all'eruzione e alla crosta e alla macchia, 57 per dare istruzioni quando qualcosa è impuro e quando qualcosa è puro. Questa è la legge relativa alla lebbra". 15 E Geova continuò a parlare a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 2 "Parlate ai figli d'Israele, e dovete dire loro: 'Nel caso che qualche uomo abbia uno scolo dal suo organo genitale, il suo scolo è impuro. 3 E questa diverrà la sua impurità per il suo scolo: Sia che il suo organo genitale abbia emesso lo scolo o che il suo organo genitale sia occluso dallo scolo, è la sua impurità. 4 " 'Ogni letto sul quale giaccia chi ha lo scolo sarà impuro, e ogni oggetto su cui si sieda sarà impuro. 5 E l'uomo che tocchi il suo letto deve lavarsi le vesti, e deve bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 6 E chiunque si sieda sopra l'oggetto su cui si sia seduto chi ha lo scolo deve lavarsi le vesti, e deve bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 7 E chiunque tocchi la carne di chi ha lo scolo deve lavarsi le vesti, e deve bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 8 E nel caso che chi ha lo scolo sputi su qualcuno puro, in tal caso questi deve lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 9 E ogni sella sulla quale abbia cavalcato chi ha lo scolo sarà impura. 10 E chiunque tocchi qualunque cosa che si trovi sotto di lui sarà impuro fino alla sera; e colui che le porta si laverà le vesti, e dovrà bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 11 E chiunque sia toccato da chi ha lo scolo quando non si è sciacquato le mani nell'acqua deve lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 12 E il vaso di terracotta che chi ha lo scolo tocchi dev'essere spezzato; e ogni vaso di legno dev'essere sciacquato con acqua. 13 " 'Ora nel caso che chi ha lo scolo divenga puro dal suo scolo, deve contare per se stesso sette giorni per la sua purificazione, e deve lavarsi le vesti e bagnare la sua carne in acqua corrente; e dev'essere puro. 14 E l'ottavo giorno deve prendere per sé due tortore o due giovani piccioni, e deve venire dinanzi a Geova all'ingresso della tenda di adunanza e darli al sacerdote. 15 E il sacerdote li deve offrire, l'uno come offerta per il peccato e l'altro come olocausto; e il sacerdote deve fare espiazione per lui dinanzi a Geova riguardo al suo scolo. 16 " 'Ora nel caso che da un uomo esca un'emissione seminale, deve bagnare tutta la sua carne in acqua ed essere impuro fino alla sera. 17 E ogni veste e ogni pelle su cui sia l'emissione seminale dev'essere lavata con acqua ed essere impura fino alla sera. 18 " 'In quanto alla donna con la quale un uomo giaccia con un'emissione seminale, devono bagnarsi in acqua ed essere impuri fino alla sera. 19 " 'E nel caso che una donna abbia uno scolo, e risulti che lo scolo dalla sua carne è sangue, deve stare sette giorni nella sua impurità mestruale, e chiunque la tocchi sarà impuro fino alla sera. 20 E qualunque cosa su cui essa giaccia nella sua impurità mestruale sarà impura, e ogni cosa su cui si sieda sarà impura. 21 E chiunque tocchi il letto di lei deve lavarsi le vesti, e deve bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 22 E chiunque tocchi qualsiasi oggetto su cui essa si sia seduta deve lavarsi le vesti, e deve bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 23 E se essa sedeva sul letto o su altro oggetto, avendolo egli toccato sarà impuro fino alla sera. 24 E se un uomo giace in alcun modo con lei e la sua impurità mestruale viene su di lui, dev'essere impuro per sette giorni, e ogni letto su cui egli giaccia sarà impuro. 25 " 'In quanto alla donna, nel caso che lo scolo del suo sangue scorra per molti giorni quando non è il tempo regolare della sua impurità mestruale, o nel caso che abbia un flusso più lungo della sua impurità mestruale, tutti i giorni del suo scolo impuro saranno come i giorni della sua impurità mestruale. Essa è impura. 26 Ogni letto su cui giaccia in uno qualsiasi dei giorni del suo scolo diverrà per lei come il letto della sua impurità mestruale, e ogni oggetto su cui sieda diverrà impuro come l'impurità della sua impurità mestruale. 27 E chiunque li tocchi sarà impuro, e deve lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera. 28 " 'Comunque, se è divenuta pura dal suo scolo, deve anche contare per sé sette giorni, e poi sarà pura. 29 E l'ottavo giorno deve prendere per sé due tortore o due giovani piccioni, e li deve portare al sacerdote all'ingresso della tenda di adunanza. 30 E il sacerdote deve fare dell'uno un'offerta per il peccato e dell'altro un olocausto; e il sacerdote deve fare espiazione per lei dinanzi a Geova riguardo allo scolo che la rendeva impura. 31 " 'E dovete tenere i figli d'Israele separati dalla loro impurità, perché non muoiano nella loro impurità per aver contaminato il mio tabernacolo, che è in mezzo a loro. 32 " 'Questa è la legge intorno all'uomo che ha lo scolo e all'uomo da cui esce un'emissione seminale così che diviene impuro mediante essa, 33 e alla donna che ha i mestrui nella sua impurità, e a chiunque abbia un flusso del suo scolo, sia maschio o femmina, e sia uomo che giaccia con una donna impura' ". 16 E Geova parlava a Mosè dopo la morte dei due figli di Aaronne che morirono per essersi avvicinati dinanzi a Geova. 2 E Geova diceva a Mosè: "Parla ad Aaronne tuo fratello, che non entri in qualsiasi tempo nel luogo santo dentro la cortina, di fronte al coperchio che è sopra l'Arca, affinché non muoia; poiché apparirò in una nuvola sopra il coperchio. 3 "Aaronne deve entrare nel luogo santo con quanto segue: con un giovane toro come offerta per il peccato e un montone come olocausto. 4 Deve indossare la lunga veste santa di lino, e le mutande di lino devono essere sulla sua carne, e deve cingersi con la fascia di lino e avvolgersi col turbante di lino. Sono vesti sante. E deve bagnare la sua carne nell'acqua e indossarle. 5 "E dall'assemblea dei figli d'Israele deve prendere due capretti come offerta per il peccato e un montone come olocausto. 6 "E Aaronne deve presentare il toro dell'offerta per il peccato, che è per se stesso, e deve fare espiazione a favore di se stesso e della sua casa. 7 "E deve prendere i due capri e farli stare dinanzi a Geova all'ingresso della tenda di adunanza. 8 E Aaronne deve estrarre le sorti sui due capri, una sorte per Geova e l'altra sorte per Azazel. 9 E Aaronne deve presentare il capro sul quale è venuta la sorte per Geova, e ne deve fare un'offerta per il peccato. 10 Ma il capro sul quale è venuta la sorte per Azazel deve restare vivo dinanzi a Geova in modo da fare espiazione per esso, al fine di mandarlo via per Azazel nel deserto. 11 "E Aaronne deve presentare il toro dell'offerta per il peccato, che è per se stesso, e fare espiazione a favore di se stesso e della sua casa; e deve scannare il toro dell'offerta per il peccato, che è per se stesso. 12 "E deve prendere il portafuoco pieno di carboni di fuoco ardenti dall'altare dinanzi a Geova, e il cavo di entrambe le sue mani pieno di fine incenso profumato, e li deve portare dentro la cortina. 13 Deve anche mettere l'incenso sul fuoco dinanzi a Geova, e la nuvola dell'incenso deve estendersi sul coperchio dell'Arca, che è sopra la Testimonianza, affinché egli non muoia. 14 "E deve prendere parte del sangue del toro e spruzzarlo col dito di fronte al coperchio al lato orientale, e spruzzerà parte del sangue col dito sette volte davanti al coperchio. 15 "E deve scannare il capro dell'offerta per il peccato, che è per il popolo, e ne deve portare il sangue dentro la cortina e fare col suo sangue come ha fatto col sangue del toro; e lo deve spruzzare verso il coperchio e davanti al coperchio. 16 "E deve fare espiazione per il luogo santo riguardo all'impurità dei figli d'Israele e riguardo alle loro rivolte in tutti i loro peccati; e così deve fare per la tenda di adunanza, che risiede con loro in mezzo alla loro impurità. 17 "E nessun altro uomo dev'essere nella tenda di adunanza da quando entra a fare espiazione nel luogo santo fino a che esce; e deve fare espiazione a favore di se stesso e a favore della sua casa e a favore dell'intera congregazione d'Israele. 18 "E deve uscire verso l'altare, che è dinanzi a Geova, e fare espiazione per esso, e deve prendere parte del sangue del toro e parte del sangue del capro e metterlo sui corni dell'altare all'intorno. 19 Deve anche spruzzarvi sopra del sangue col dito sette volte e purificarlo e santificarlo dall'impurità dei figli d'Israele. 20 "Quando ha finito di fare espiazione per il luogo santo e per la tenda di adunanza e per l'altare, deve anche presentare il capro vivo. 21 E Aaronne deve porre entrambe le mani sulla testa del capro vivo e confessare su di esso tutti gli errori dei figli d'Israele e tutte le loro rivolte in tutti i loro peccati, e li deve mettere sulla testa del capro e mandarlo via nel deserto per mano di un uomo che sarà pronto. 22 E il capro deve portare su di sé tutti i loro errori in terra solitaria, ed egli deve mandar via il capro nel deserto. 23 "E Aaronne deve entrare nella tenda di adunanza e spogliarsi delle vesti di lino che aveva indossato quando era entrato nel luogo santo, e le deve deporre là. 24 E deve bagnare la sua carne nell'acqua in luogo santo e indossare le sue vesti e uscire e offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e fare espiazione a suo proprio favore e a favore del popolo. 25 E farà fumare sull'altare il grasso dell'offerta per il peccato. 26 "In quanto a colui che ha mandato via il capro per Azazel, deve lavare le sue vesti, e deve bagnare la sua carne nell'acqua, e dopo ciò può entrare nel campo. 27 "Comunque, farà portare fuori del campo il toro dell'offerta per il peccato e il capro dell'offerta per il peccato, il sangue dei quali fu portato nel luogo santo per fare espiazione; e ne devono bruciare le pelli e la carne e lo sterco nel fuoco. 28 E colui che li ha bruciati deve lavare le sue vesti, e deve bagnare la sua carne nell'acqua, e dopo ciò può entrare nel campo. 29 "E deve servire per voi come statuto a tempo indefinito: Nel settimo mese, il decimo (giorno) del mese, dovete affliggere le vostre anime, e non dovete fare nessun lavoro, né il nativo né il residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi. 30 Poiché in questo giorno sarà fatta per voi espiazione per dichiararvi puri. Sarete puri da tutti i vostri peccati dinanzi a Geova. 31 È per voi un sabato di completo riposo, e voi dovete affliggere le anime vostre. È uno statuto a tempo indefinito. 32 "E il sacerdote che sarà unto e la cui mano sarà riempita di potere per fare da sacerdote come successore di suo padre deve fare espiazione e deve indossare le vesti di lino. Sono vesti sante. 33 E deve fare espiazione per il santo santuario, e farà espiazione per la tenda di adunanza e per l'altare; e farà espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della congregazione. 34 E questo vi deve servire di statuto a tempo indefinito, al fine di fare espiazione per i figli d'Israele riguardo a tutti i loro peccati una volta l'anno". Pertanto, egli fece proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 17 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ad Aaronne e ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele, e devi dire loro: 'Questa è la cosa che Geova ha comandato, dicendo: 3 " ' "In quanto a qualunque uomo della casa d'Israele che scanni un toro o un giovane montone o una capra nel campo o che lo scanni fuori del campo 4 e non lo conduca in effetti all'ingresso della tenda di adunanza per presentarlo come offerta a Geova dinanzi al tabernacolo di Geova, a tale uomo sarà attribuita colpa di sangue. Ha sparso sangue, e tale uomo dev'essere stroncato di fra il suo popolo, 5 affinché i figli d'Israele portino i loro sacrifici, che sacrificano nella campagna, e li devono portare a Geova all'ingresso della tenda di adunanza al sacerdote, e devono sacrificare questi come sacrifici di comunione a Geova. 6 E il sacerdote deve aspergere il sangue sull'altare di Geova all'ingresso della tenda di adunanza, e deve far fumare il grasso come odore riposante a Geova. 7 Così non devono più sacrificare i loro sacrifici ai demoni a forma di capro con i quali hanno rapporti immorali. Questo vi servirà di statuto a tempo indefinito, per tutte le vostre generazioni" '. 8 "E devi dire loro: 'In quanto a qualunque uomo della casa d'Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale offra un olocausto o un sacrificio 9 e non lo porti all'ingresso della tenda di adunanza per offrirlo a Geova, tale uomo dev'essere stroncato dal suo popolo. 10 " 'In quanto a qualunque uomo della casa d'Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l'anima che mangia il sangue, e in realtà la stroncherò di fra il suo popolo. 11 Poiché l'anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l'ho messo sull'altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l'anima (in esso). 12 Per questo ho detto ai figli d'Israele: "Nessun'anima di voi deve mangiare sangue e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue". 13 " 'In quanto a qualunque uomo dei figli d'Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale prenda a caccia una bestia selvaggia o un volatile che si può mangiare, ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere. 14 Poiché l'anima di ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l'anima in esso. Di conseguenza ho detto ai figli d'Israele: "Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l'anima di ogni sorta di carne è il suo sangue. Chiunque lo mangi sarà stroncato". 15 In quanto a qualunque anima che mangi un corpo (già) morto o qualcosa di sbranato da una bestia selvaggia, sia nativo che residente forestiero, deve in tal caso lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera; e dev'essere puro. 16 Ma se non le laverà e non bagnerà la sua carne, deve quindi rispondere del suo errore' ". 18 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Io sono Geova vostro Dio. 3 Voi non dovete fare come fa il paese d'Egitto, in cui dimoraste; e non dovete fare come fa il paese di Canaan, in cui sto per introdurvi; e non dovete camminare nei loro statuti. 4 Dovete eseguire le mie decisioni giudiziarie, e dovete osservare i miei statuti in modo da camminare in essi. Io sono Geova vostro Dio. 5 E dovete osservare i miei statuti e le mie decisioni giudiziarie, che se un uomo li mette in pratica, deve pure vivere per mezzo d'essi. Io sono Geova. 6 " 'Non vi dovete avvicinare, nessun uomo di voi, ad alcun suo stretto parente carnale per scoprirne la nudità. Io sono Geova. 7 Non devi scoprire la nudità di tuo padre e la nudità di tua madre. È tua madre. Non devi scoprire la sua nudità. 8 " 'Non devi scoprire la nudità della moglie di tuo padre. È la nudità di tuo padre. 9 " 'In quanto alla nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, nata nella stessa casa o nata fuori, non ne devi scoprire la nudità. 10 " 'In quanto alla nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, non devi scoprire la loro nudità, perché sono la tua nudità. 11 " 'In quanto alla nudità della figlia della moglie di tuo padre, progenie di tuo padre, essendo essa tua sorella, non devi scoprire la sua nudità. 12 " 'Non devi scoprire la nudità della sorella di tuo padre. È parente consanguinea di tuo padre. 13 " 'Non devi scoprire la nudità della sorella di tua madre, perché è parente consanguinea di tua madre. 14 " 'Non devi scoprire la nudità del fratello di tuo padre. Non ti devi avvicinare a sua moglie. È tua zia. 15 " 'Non devi scoprire la nudità di tua nuora. È la moglie di tuo figlio. Non devi scoprire la sua nudità. 16 " 'Non devi scoprire la nudità della moglie di tuo fratello. È la nudità di tuo fratello. 17 " 'Non devi scoprire la nudità di una donna e di sua figlia. Non devi prendere la figlia di suo figlio e la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità. Sono casi di parentela consanguinea. È condotta dissoluta. 18 " 'E non devi prendere una donna oltre a sua sorella come rivale per scoprirne la nudità, cioè oltre a lei durante la sua vita. 19 " 'E non ti devi avvicinare ad una donna durante la mestruazione della sua impurità per scoprirne la nudità. 20 " 'E non devi dare la tua emissione come seme alla moglie del tuo compagno per divenire impuro mediante esso. 21 " 'E non devi permettere che alcuno della tua progenie sia votato a Molec. Non devi profanare in tal modo il nome del tuo Dio. Io sono Geova. 22 " 'E non devi giacere con un maschio come giaci con una donna. È cosa detestabile. 23 " 'E non devi dare la tua emissione a nessuna bestia per divenirne impuro, e una donna non deve stare davanti a una bestia per accoppiarsi con essa. È una violazione di ciò che è naturale. 24 " 'Non vi rendete impuri mediante nessuna di queste cose, perché mediante tutte queste cose le nazioni che caccio d'innanzi a voi si sono rese impure. 25 Di conseguenza il paese è impuro, e io recherò su di esso la punizione per il suo errore, e il paese vomiterà i suoi abitanti. 26 E voi stessi dovete osservare i miei statuti e le mie decisioni giudiziarie, e non dovete fare nessuna di tutte queste cose detestabili, sia il nativo che il residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi. 27 Poiché gli uomini del paese che c'erano prima di voi hanno fatto tutte queste cose detestabili, così che il paese è impuro. 28 Quindi il paese non vi vomiterà per averlo contaminato come certamente vomiterà le nazioni che c'erano prima di voi. 29 Nel caso che qualcuno faccia una qualunque di tutte queste cose detestabili, le anime che le fanno devono essere stroncate di fra il loro popolo. 30 E dovete osservare il vostro obbligo verso di me di non seguire nessuna delle usanze detestabili che sono state seguite prima di voi, per non rendervi impuri mediante esse. Io sono Geova vostro Dio' ". 19 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Parla all'intera assemblea dei figli d'Israele, e devi dire loro: 'Voi vi dovete mostrare santi, perché io, Geova vostro Dio, sono santo. 3 " 'Voi dovete temere ciascuno sua madre e suo padre, e dovete osservare i miei sabati. Io sono Geova vostro Dio. 4 Non vi rivolgete a dèi senza valore, e non vi dovete fare dèi di metallo fuso. Io sono Geova vostro Dio. 5 " 'Ora nel caso che sacrifichiate un sacrificio di comunione a Geova, lo dovete sacrificare per ottenere l'approvazione per voi stessi. 6 Dev'essere mangiato il giorno del vostro sacrificio e subito il giorno dopo, ma ciò che resta fino al terzo giorno dev'essere bruciato nel fuoco. 7 Se, però, in effetti se ne mangia il terzo giorno, è cosa immonda. Non sarà accettato con approvazione. 8 E colui che lo mangia risponderà del suo errore, perché ha profanato una cosa santa di Geova; e tale anima dev'essere stroncata dal suo popolo. 9 " 'E quando mietete la messe della vostra terra, non devi mietere completamente l'orlo del tuo campo, e non devi raccogliere la spigolatura della tua messe. 10 Inoltre non devi radunare i racimoli della tua vigna, e non devi raccogliere l'uva sparsa della tua vigna. Li devi lasciare per l'afflitto e per il residente forestiero. Io sono Geova vostro Dio. 11 " 'Non dovete rubare e non dovete ingannare, e non dovete agire falsamente ciascuno col suo compagno. 12 E non dovete giurare in nome mio su una menzogna, in modo da profanare in effetti il nome del tuo Dio. Io sono Geova. 13 Non devi defraudare il tuo prossimo, e non devi derubare. Il salario di un lavoratore salariato non deve restare presso di te tutta la notte fino al mattino. 14 " 'Non devi invocare il male sul sordo, e non devi mettere un ostacolo davanti al cieco; e devi aver timore del tuo Dio. Io sono Geova. 15 " 'Non dovete fare ingiustizia in giudizio. Non devi trattare il misero con parzialità, e non devi preferire la persona del grande. Devi giudicare il tuo compagno con giustizia. 16 " 'Non devi andare in giro fra il tuo popolo allo scopo di calunniare. Non ti devi levare contro il sangue del tuo prossimo. Io sono Geova. 17 " 'Non devi odiare nel tuo cuore il tuo fratello. Devi riprendere senz'altro il tuo compagno, per non portare peccato insieme a lui. 18 " 'Non devi far vendetta né nutrire rancore contro i figli del tuo popolo; e devi amare il tuo prossimo come te stesso. Io sono Geova. 19 " 'Dovete osservare i miei statuti: Non devi incrociare i tuoi animali domestici di due sorte. Non devi seminare nel tuo campo semi di due sorte, e non ti devi mettere addosso veste di due sorte di filo, mischiate insieme. 20 " 'Ora nel caso che un uomo giaccia con una donna e abbia un'emissione seminale, qualora sia una serva designata per un altro uomo, e non sia stata in alcun modo redenta né le sia stata data la libertà, deve aver luogo la punizione. Non devono essere messi a morte, perché essa non è stata messa in libertà. 21 Ed egli deve portare la sua offerta per la colpa a Geova all'ingresso della tenda di adunanza, un montone di offerta per la colpa. 22 E il sacerdote deve fare espiazione per lui dinanzi a Geova col montone dell'offerta per la colpa, per il peccato che ha commesso; e il peccato che ha commesso gli dev'essere perdonato. 23 " 'E nel caso che entriate nel paese, e dobbiate piantare qualunque albero per cibo, dovete anche considerarne impuro il frutto come suo "prepuzio". Per tre anni resterà per voi incirconciso. Non si deve mangiare. 24 Ma il quarto anno tutto il suo frutto diverrà cosa santa di festiva esultanza a Geova. 25 E il quinto anno ne potrete mangiare il frutto per aggiungerne a voi stessi il prodotto. Io sono Geova vostro Dio. 26 " 'Non dovete mangiare nulla insieme al sangue. " 'Non dovete cercare presagi, e non dovete praticare la magia. 27 " 'Non vi dovete accorciare in tondo i riccioli ai lati della testa, e non devi distruggere l'estremità della tua barba. 28 " 'E non vi dovete fare tagli nella carne per un'anima deceduta, e non vi dovete fare addosso alcun tatuaggio. Io sono Geova. 29 " 'Non profanare tua figlia facendone una prostituta, affinché il paese non commetta prostituzione e il paese non si riempia di dissolutezza. 30 " 'Dovete osservare i miei sabati, e dovete avere rispetto per il mio santuario. Io sono Geova. 31 " 'Non vi rivolgete ai medium spiritici, e non consultate quelli che per mestiere predicono gli avvenimenti, in modo da divenire impuri mediante essi. Io sono Geova vostro Dio. 32 " 'Ti devi levare davanti ai capelli grigi, e devi mostrare considerazione per la persona del vecchio, e devi aver timore del tuo Dio. Io sono Geova. 33 " 'E nel caso che un residente forestiero risieda con te come forestiero nel vostro paese, non lo dovete maltrattare. 34 Il residente forestiero che risiede come forestiero con voi deve divenirvi come uno dei vostri nativi; e lo devi amare come te stesso, poiché diveniste residenti forestieri nel paese d'Egitto. Io sono Geova vostro Dio. 35 " 'Non dovete commettere ingiustizia nel giudicare, nel misurare, nel pesare o nel misurare liquidi. 36 Dovete mostrare di avere bilance accurate, pesi accurati, efa accurata e hin accurato. Sono io Geova vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto. 37 Dovete dunque osservare tutti i miei statuti e tutte le mie decisioni giudiziarie, e li dovete mettere in pratica. Io sono Geova' ". 20 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Devi dire ai figli d'Israele: 'Qualunque uomo dei figli d'Israele, e qualunque residente forestiero che risiede come forestiero in Israele, che dia qualcuno della sua progenie a Molec, dev'essere messo a morte immancabilmente. Il popolo del paese lo deve colpire a morte con pietre. 3 E in quanto a me, io porrò la mia faccia contro quell'uomo, e certamente lo stroncherò di fra il suo popolo, perché ha dato qualcuno della sua progenie a Molec allo scopo di contaminare il mio santo luogo e di profanare il mio santo nome. 4 E se il popolo del paese nascondesse deliberatamente i suoi occhi da quell'uomo quando dà qualcuno della sua progenie a Molec non mettendolo a morte, allora 5 io, da parte mia, certamente volgerò la mia faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia, e veramente stroncherò di fra il loro popolo lui e tutti quelli che hanno rapporti immorali insieme a lui avendo rapporti immorali con Molec. 6 " 'In quanto all'anima che si rivolge ai medium spiritici e a quelli che per mestiere predicono gli avvenimenti in modo da avere rapporti immorali con loro, certamente porrò la mia faccia contro tale anima e la stroncherò di fra il suo popolo. 7 " 'E voi dovete santificarvi e mostrarvi santi, perché io sono Geova vostro Dio. 8 E dovete osservare i miei statuti e metterli in pratica. Io sono Geova che vi santifica. 9 " 'Nel caso che un uomo invochi il male su suo padre e su sua madre, dev'essere messo a morte immancabilmente. Ha invocato il male su suo padre e su sua madre. Il suo proprio sangue è su di lui. 10 " 'Ora l'uomo che commette adulterio con la moglie di un altro uomo commette adulterio con la moglie del suo prossimo. Dev'essere messo a morte immancabilmente, sia l'adultero che l'adultera. 11 E l'uomo che giace con la moglie di suo padre ha scoperto in effetti la nudità di suo padre. Entrambi devono essere messi a morte immancabilmente. Il loro proprio sangue è su di loro. 12 E qualora un uomo giaccia con sua nuora, entrambi devono essere messi a morte immancabilmente. Hanno commesso una violazione di ciò che è naturale. Il loro proprio sangue è su di loro. 13 " 'E nel caso che un uomo giaccia con un maschio come si giace con una donna, entrambi hanno fatto una cosa detestabile. Devono essere messi a morte immancabilmente. Il loro proprio sangue è su di loro. 14 " 'E nel caso che un uomo prenda una donna e la madre di lei, è condotta dissoluta. Devono bruciare lui e loro nel fuoco, perché la condotta dissoluta non continui in mezzo a voi. 15 " 'E nel caso che un uomo dia la sua emissione seminale a una bestia, dev'essere messo a morte immancabilmente, e voi dovete uccidere la bestia. 16 E qualora una donna si avvicini a qualunque bestia per accoppiarsi con essa, devi uccidere la donna e la bestia. Devono essere messi a morte immancabilmente. Il loro proprio sangue è su di loro. 17 " 'E nel caso che un uomo prenda sua sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e veda in effetti la nudità di lei, ed essa veda la nudità di lui, è una vergogna. Devono dunque essere stroncati davanti agli occhi dei figli del loro popolo. Ha scoperto la nudità di sua sorella. Egli deve rispondere del suo errore. 18 " 'E nel caso che un uomo giaccia con una donna che ha i mestrui e ne scopra in effetti la nudità, ne ha esposto la fonte, ed essa stessa ha scoperto la fonte del proprio sangue. Entrambi devono dunque essere stroncati di fra il loro popolo. 19 " 'E non devi scoprire la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre, perché si espone la propria parente consanguinea. Devono rispondere del loro errore. 20 E l'uomo che giaccia con la moglie di suo zio ha scoperto in effetti la nudità di suo zio. Devono rispondere del loro peccato. Devono morire senza figli. 21 E nel caso che un uomo prenda la moglie di suo fratello, è qualcosa di orrendo. Egli ha scoperto la nudità di suo fratello. Devono rimanere senza figli. 22 " 'E dovete osservare tutti i miei statuti e tutte le mie decisioni giudiziarie e metterli in pratica, affinché il paese al quale vi conduco per dimorarvi non vi vomiti fuori. 23 E non dovete camminare negli statuti delle nazioni che caccio d'innanzi a voi, perché hanno fatto tutte queste cose e io le aborro. 24 Perciò vi ho detto: "Voi, da parte vostra, prenderete possesso del loro suolo, e io, da parte mia, ve lo darò perché ne prendiate possesso, un paese dove scorre latte e miele. Sono io Geova vostro Dio, che vi ho separati dai popoli". 25 E dovete fare una distinzione fra la bestia pura e l'impura e fra il volatile impuro e il puro; e non dovete rendere le vostre anime abominevoli con la bestia e col volatile e con alcuna cosa che si muove sul suolo, che io ho separato per voi dichiarandoli impuri. 26 E dovete mostrarvi a me santi, perché io, Geova, sono santo; e vi separo dai popoli perché diveniate miei. 27 " 'E in quanto all'uomo o alla donna in cui si trovi uno spirito medianico o spirito di predizione, devono essere messi a morte immancabilmente. Li dovete colpire a morte con pietre. Il loro proprio sangue è su di loro' ". 21 E Geova proseguì, dicendo a Mosè: "Parla ai sacerdoti, figli di Aaronne, e devi dire loro: 'Per un'anima deceduta non si contamini nessuno fra il suo popolo. 2 Ma per un suo consanguineo che gli è parente stretto, per sua madre e per suo padre e per suo figlio e per sua figlia e per suo fratello 3 e per sua sorella, una vergine che gli è vicina, la quale non è divenuta di un uomo, per lei si può contaminare. 4 Non si contamini per una donna che appartiene a un proprietario fra il suo popolo in modo da rendersi profano. 5 Non si devono produrre calvizie sulla testa, e non si devono radere l'estremità della barba, e non si devono fare incisione sulla carne. 6 Devono mostrarsi santi al loro Dio, e non devono profanare il nome del loro Dio, perché sono quelli che presentano le offerte di Geova fatte mediante il fuoco, il pane del loro Dio; e devono mostrarsi santi. 7 Non devono prendere una prostituta o una donna violata; e non devono prendere una donna divorziata da suo marito, perché (il sacerdote) è santo al suo Dio. 8 Lo devi dunque santificare, perché egli è uno che presenta il pane del tuo Dio. Deve mostrare d'esserti santo, perché io, Geova, che vi santifico, sono santo. 9 " 'Ora nel caso che la figlia di un sacerdote si renda profana commettendo prostituzione, essa profana suo padre. Dev'essere bruciata nel fuoco. 10 " 'E in quanto al sommo sacerdote dei suoi fratelli sulla cui testa era stato versato l'olio d'unzione e la cui mano era stata riempita di potere per indossare le vesti, non deve andare con la testa scompigliata, e non si deve strappare le vesti. 11 E non deve venire a nessun'anima morta. Non si contamini per suo padre e per sua madre. 12 Inoltre non deve uscire dal santuario e non deve profanare il santuario del suo Dio, perché il segno della dedicazione, l'olio d'unzione del suo Dio, è su di lui. Io sono Geova. 13 " 'E da parte sua, egli deve prendere una donna che è nella sua verginità. 14 In quanto a vedova o a donna divorziata e a una violata, a una prostituta, non può prendere nessuna di queste, ma deve prendere come moglie una vergine dal suo popolo. 15 E non deve profanare il suo seme fra il suo popolo, perché io sono Geova che lo santifica' ". 16 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 17 "Parla ad Aaronne, dicendo: 'Per tutte le loro generazioni, nessun uomo del tuo seme in cui risulti essere un difetto può avvicinarsi per presentare il pane del suo Dio. 18 Nel caso che ci sia qualche uomo in cui sia un difetto, non si avvicini: un uomo cieco o zoppo o col naso inciso o con qualche membro troppo lungo, 19 o un uomo in cui sia una frattura al piede o una frattura alla mano, 20 o gobbo o gracile o malato agli occhi o scabbioso o che abbia l'erpete o che abbia i testicoli rotti. 21 Nessun uomo del seme di Aaronne il sacerdote in cui è un difetto potrà accostarsi per presentare le offerte di Geova fatte mediante il fuoco. In lui è un difetto. Non potrà accostarsi per presentare il pane del suo Dio. 22 Potrà mangiare il pane del suo Dio dalle cose santissime e dalle cose sante. 23 Tuttavia, non si potrà avvicinare alla cortina, e non si potrà accostare all'altare, perché in lui è un difetto; e non deve profanare il mio santuario, poiché io sono Geova che li santifica' ". 24 Così Mosè parlò ad Aaronne e ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele. 22 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Parla ad Aaronne e ai suoi figli, perché si tengano separati dalle cose sante dei figli d'Israele e non profanino il mio santo nome nelle cose che essi mi santificano. Io sono Geova. 3 Di' loro: 'Per tutte le vostre generazioni qualunque uomo di tutta la vostra progenie che si avvicini alle cose sante, che i figli d'Israele santificheranno a Geova, mentre la sua impurità è su di lui, tale anima dev'essere stroncata d'innanzi a me. Io sono Geova. 4 Nessun uomo della progenie di Aaronne quando sia lebbroso o abbia lo scolo può mangiare delle cose sante finché non divenga puro, né chi tocchi qualcuno impuro per un'anima deceduta né l'uomo dal quale esca un'emissione seminale, 5 né l'uomo che tocchi qualunque cosa sciamante che per lui è impura o che tocchi un uomo che per lui è impuro rispetto a qualunque sua impurità. 6 L'anima che ne tocchi qualcuno dev'essere impura fino alla sera e non può mangiare alcuna delle cose sante, ma deve bagnare la sua carne nell'acqua. 7 Quando il sole è tramontato, deve inoltre essere puro, e poi potrà mangiare delle cose sante, perché è il suo pane. 8 Inoltre non deve mangiare nessun corpo (già) morto o alcuna cosa sbranata dalle bestie selvagge in modo da divenire impuro mediante ciò. Io sono Geova. 9 " 'E devono osservare il loro obbligo verso di me, affinché non ne portino il peccato e debbano morirne per averlo profanato. Io sono Geova che li santifica. 10 " 'E assolutamente nessun estraneo può mangiare alcuna cosa santa. Nessun avventizio che è presso un sacerdote né un lavoratore salariato può mangiare alcuna cosa santa. 11 Ma nel caso che il sacerdote acquisti un'anima, come acquisto col suo denaro, essa come tale può partecipare nel mangiarla. In quanto agli schiavi nati nella sua casa, come tali possono partecipare nel mangiare il suo pane. 12 E nel caso che la figlia di un sacerdote divenga di un uomo estraneo, essa come tale non può mangiare della contribuzione delle cose sante. 13 Ma nel caso che la figlia di un sacerdote divenga vedova o divorziata quando non ha progenie, e deve tornare alla casa di suo padre come nella sua giovinezza, essa può mangiare del pane di suo padre; ma non se ne può cibare nessun estraneo. 14 " 'Ora nel caso che un uomo mangi per sbaglio una cosa santa, allora deve aggiungervi un quinto d'essa e deve dare la cosa santa al sacerdote. 15 Non devono dunque profanare le cose sante dei figli d'Israele, che danno come contribuzione a Geova, 16 e realmente far portare loro la punizione della colpa per avere mangiato le loro cose sante; poiché io sono Geova che li santifica' ". 17 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 18 "Parla ad Aaronne e ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele, e devi dire loro: 'In quanto a qualunque uomo della casa d'Israele o a qualche residente forestiero in Israele che presenti la sua offerta, per qualcuno dei loro voti o per qualcuna delle loro offerte volontarie, che possano presentare a Geova come olocausto, 19 per farvi ottenere l'approvazione dev'essere sana, un maschio fra la mandria, fra i giovani montoni o fra le capre. 20 Non dovete presentare nessuna cosa in cui sia un difetto, perché non servirà a farvi ottenere l'approvazione. 21 " 'E nel caso che un uomo presenti un sacrificio di comunione a Geova per adempiere un voto o come offerta volontaria, dev'essere un (animale) sano fra la mandria o il gregge, per ottenere l'approvazione. Non ci dev'essere nessun difetto. 22 Nessun caso di cecità o frattura o che abbia taglio o verruca o scabbia o erpete, non dovete presentare nessuno di questi a Geova, e non dovete mettere sull'altare per Geova nessuna offerta da essi fatta mediante il fuoco. 23 In quanto al toro o alla pecora che abbia qualche membro troppo lungo o troppo corto, puoi farne un'offerta volontaria; ma per un voto non sarà accettato con approvazione. 24 Ma non dovete presentarne a Geova uno che ha i testicoli schiacciati o stritolati o strappati o recisi, e nel vostro paese non li dovete offrire. 25 E non dovete presentare nessuno di tutti questi dalla mano di uno straniero come pane del vostro Dio, perché in essi è la loro corruzione. C'è difetto in essi. Non saranno accettati con approvazione per voi' ". 26 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 27 "Se nasce un toro o un giovane montone o una capra, deve restare sotto sua madre sette giorni, ma dall'ottavo giorno in poi sarà accettato con approvazione come offerta, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 28 In quanto al toro e alla pecora, non dovete scannare esso e il suo piccolo in uno stesso giorno. 29 "E nel caso che sacrifichiate un sacrificio di rendimento di grazie a Geova, lo dovete sacrificare per ottenere l'approvazione per voi. 30 Si deve mangiare quel giorno. Non ne dovete lasciare nulla fino al mattino. Io sono Geova. 31 "E dovete osservare i miei comandamenti e metterli in pratica. Io sono Geova. 32 E non dovete profanare il mio santo nome, e devo essere santificato in mezzo ai figli d'Israele. Io sono Geova che vi santifica, 33 Colui che vi fece uscire dal paese d'Egitto per mostrarsi Dio a voi. Io sono Geova". 23 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele e devi dire loro: 'Le feste periodiche di Geova che dovete proclamare sono santi congressi. Queste sono le mie feste periodiche: 3 " 'Si può fare lavoro per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di completo riposo, un santo congresso. Non potete fare nessuna sorta di lavoro. È un sabato a Geova in tutti i luoghi dove dimorate. 4 " 'Queste sono le feste periodiche di Geova, i santi congressi, che dovete proclamare ai loro tempi fissati: 5 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, fra le due sere è la pasqua a Geova. 6 " 'E il quindicesimo giorno di questo mese è la festa dei pani non fermentati a Geova. Dovete mangiare pani non fermentati per sette giorni. 7 Il primo giorno terrete un santo congresso. Non potrete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 8 Ma per sette giorni dovrete presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco. Il settimo giorno vi sarà un santo congresso. Non potrete fare nessuna sorta di lavoro faticoso' ". 9 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 10 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Quando siete infine entrati nel paese che sto per darvi, e avete mietuto la sua messe, allora dovete portare al sacerdote un covone delle primizie della vostra messe. 11 Ed egli deve agitare il covone da una parte all'altra dinanzi a Geova per ottenere l'approvazione per voi. Il giorno subito dopo il sabato il sacerdote deve agitarlo da una parte all'altra. 12 E il giorno che fate agitare da una parte all'altra il covone dovete offrire un giovane montone, sano, di un anno, in olocausto a Geova; 13 e come sua offerta di cereali due decimi di efa di fior di farina intrisa con olio, come offerta fatta a Geova mediante il fuoco, odore riposante; e come sua libazione un quarto di hin di vino. 14 E non dovete mangiare pane né grano arrostito né grano nuovo fino a questo stesso giorno, finché portate l'offerta del vostro Dio. È uno statuto a tempo indefinito per le vostre generazioni in tutti i luoghi dove dimorate. 15 " 'E dal giorno dopo il sabato, dal giorno che portate il covone dell'offerta agitata, dovete contare per voi stessi sette sabati. Devono essere completi. 16 Fino al giorno dopo il settimo sabato dovete contare, cinquanta giorni, e dovete presentare a Geova una nuova offerta di cereali. 17 Dai vostri luoghi di dimora dovete portare due pani come offerta agitata. Devono essere di due decimi di efa di fior di farina. Devono essere cotti lievitati, come primi frutti maturi a Geova. 18 E dovete presentare insieme ai pani sette agnelli, sani, ciascuno di un anno, e un giovane toro e due montoni. Devono servire come olocausto a Geova insieme alla loro offerta di cereali e alle loro libazioni come offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova. 19 E dovete offrire un capretto come offerta per il peccato e due agnelli, ciascuno di un anno, come sacrificio di comunione. 20 E il sacerdote li deve agitare da una parte all'altra insieme ai pani dei primi frutti maturi, come offerta agitata dinanzi a Geova, insieme ai due agnelli. Devono servire come qualche cosa di santo a Geova per il sacerdote. 21 E in questo stesso giorno dovete fare una proclamazione; ci sarà per voi stessi un santo congresso. Non potete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. È uno statuto a tempo indefinito in tutti i vostri luoghi di dimora per le vostre generazioni. 22 " 'E quando mietete la messe del vostro paese, non devi proseguire fino a completare l'orlo del tuo campo quando mieti, e non devi raccogliere la spigolatura della tua messe. Devi lasciarli per l'afflitto e per il residente forestiero. Io sono Geova vostro Dio' ". 23 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 24 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Nel settimo mese, il primo del mese, ci dev'essere per voi un completo riposo, un memoriale con squillo di tromba, un santo congresso. 25 Non potete fare nessuna sorta di lavoro faticoso, e dovete presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco' ". 26 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 27 "Comunque, il decimo (giorno) di questo settimo mese è il giorno dell'espiazione. Deve aver luogo per voi un santo congresso, e dovete affliggere le vostre anime e presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco. 28 E in questo stesso giorno non dovete fare nessuna sorta di lavoro, perché è un giorno di espiazione per fare espiazione per voi dinanzi a Geova vostro Dio, 29 perché ogni anima che non si sia afflitta in questo stesso giorno dev'essere stroncata dal suo popolo. 30 In quanto a ogni anima che farà qualsiasi sorta di lavoro in questo stesso giorno, devo distruggere quell'anima di fra il suo popolo. 31 Non dovete fare nessuna sorta di lavoro. È uno statuto a tempo indefinito per le vostre generazioni in tutti i luoghi dove dimorate. 32 È un sabato di completo riposo per voi, e dovete affliggere le vostre anime la sera del nono (giorno) del mese. Da sera a sera dovete osservare il vostro sabato". 33 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 34 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Il quindicesimo giorno di questo settimo mese è per sette giorni la festa delle capanne a Geova. 35 Nel primo giorno c'è un santo congresso. Non potete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 36 Per sette giorni dovete presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco. L'ottavo giorno deve avvenire per voi un santo congresso, e dovete presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco. È un'assemblea solenne. Non potete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 37 " 'Queste sono le feste periodiche di Geova che dovete proclamare come santi congressi, per presentare a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco: l'olocausto e l'offerta di cereali del sacrificio e libazioni secondo il programma giornaliero, 38 oltre ai sabati di Geova e oltre ai vostri doni e oltre a tutte le vostre offerte votive e oltre a tutte le vostre offerte volontarie, che dovete dare a Geova. 39 Comunque, il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avete raccolto il prodotto della terra, dovete celebrare la festa di Geova per sette giorni. Il primo giorno è un completo riposo e l'ottavo giorno è un completo riposo. 40 E il primo giorno vi dovete prendere il frutto di alberi splendidi, le foglie di palme e i rami di alberi frondosi e pioppi della valle del torrente, e vi dovete rallegrare dinanzi a Geova vostro Dio per sette giorni. 41 E la dovete celebrare come festa a Geova per sette giorni l'anno. Come statuto a tempo indefinito durante le vostre generazioni, la dovete celebrare nel settimo mese. 42 Dovete dimorare per sette giorni nelle capanne. Tutti i nativi d'Israele devono dimorare nelle capanne, 43 affinché le vostre generazioni sappiano che feci dimorare i figli d'Israele nelle capanne quando li facevo uscire dal paese d'Egitto. Io sono Geova vostro Dio' ". 44 Pertanto Mosè parlò ai figli d'Israele delle feste periodiche di Geova. 24 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 2 "Comanda ai figli d'Israele che ti portino olio puro di olive schiacciate per il luminare, per far ardere di continuo la lampada. 3 Fuori della cortina della Testimonianza, nella tenda di adunanza, Aaronne lo deve disporre di continuo dalla sera alla mattina dinanzi a Geova. È uno statuto a tempo indefinito durante le vostre generazioni. 4 Sul candelabro d'oro puro deve disporre di continuo le lampade dinanzi a Geova. 5 "E devi prendere del fior di farina e cuocere dodici focacce a ciambella. Ciascuna focaccia a ciambella dev'essere di due decimi di efa. 6 E le devi porre in due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro dinanzi a Geova. 7 E devi mettere sopra ogni pila olibano puro, e deve servire come il pane per ricordanza, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 8 Un giorno di sabato dopo l'altro lo deve disporre di continuo dinanzi a Geova. È un patto a tempo indefinito con i figli d'Israele. 9 E deve divenire di Aaronne e dei suoi figli, e lo devono mangiare in luogo santo, perché è qualcosa di santissimo per lui dalle offerte di Geova fatte mediante il fuoco, come regolamento a tempo indefinito". 10 Ora un figlio di una donna israelita, che, comunque, era figlio di un uomo egiziano, uscì in mezzo ai figli d'Israele e il figlio della israelita e un uomo israelita lottavano l'uno con l'altro nel campo. 11 E il figlio della donna israelita abusava del Nome e invocava su di esso il male. Lo condussero dunque da Mosè. Incidentalmente, il nome di sua madre era Selomit, figlia di Dibri della tribù di Dan. 12 Quindi lo misero sotto custodia finché fosse fatta loro un'esplicita dichiarazione secondo la parola di Geova. 13 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 14 "Fa uscire fuori del campo quello che ha invocato il male; e tutti quelli che l'hanno udito gli devono porre le mani sulla testa, e l'intera assemblea lo deve colpire (con pietre). 15 E devi parlare ai figli d'Israele, dicendo: 'Nel caso che qualche uomo invochi il male sul suo Dio, deve rispondere del suo peccato. 16 E chi abusa del nome di Geova dev'essere messo a morte immancabilmente. L'intera assemblea lo deve immancabilmente colpire con pietre. Sia il residente forestiero che il nativo dev'essere messo a morte per aver abusato del Nome. 17 " 'E nel caso che un uomo colpisca a morte qualunque anima del genere umano, dev'essere messo a morte immancabilmente. 18 E chi colpisce a morte l'anima di un animale domestico deve darne compenso, anima per anima. 19 E nel caso che un uomo causi un difetto al suo compagno, proprio come egli ha fatto, così si deve fare a lui. 20 Frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; la stessa sorta di difetto che egli causi all'uomo, questo è ciò che si deve causare a lui. 21 E chi colpisce a morte una bestia deve darne compenso, ma chi colpisce a morte un uomo dev'essere messo a morte. 22 " 'Una stessa decisione giudiziaria dev'essere valida per voi. Il residente forestiero dev'essere come il nativo, perché io sono Geova vostro Dio' ". 23 Dopo ciò Mosè parlò ai figli d'Israele, e fecero uscire fuori del campo colui che aveva invocato il male, e lo colpirono con pietre. Così i figli d'Israele fecero proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 25 E Geova parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Quando siete infine entrati nel paese che sto per darvi, il paese deve osservare un sabato a Geova. 3 Per sei anni devi seminare il tuo campo, e per sei anni devi potare la tua vigna, e devi raccogliere il prodotto della terra. 4 Ma il settimo anno ci dev'essere per la terra un sabato di completo riposo, un sabato a Geova. Non devi seminare il tuo campo, e non devi potare la tua vigna. 5 Non devi mietere ciò che è nato da sé dai granelli caduti della tua messe, e non devi vendemmiare l'uva della tua vite non potata. Ci dev'essere un anno di completo riposo per la terra. 6 E il sabato della terra vi deve servire di cibo, a te e al tuo schiavo e alla tua schiava e al tuo lavoratore salariato e all'avventizio che è presso di te, quelli che risiedono con te come forestieri, 7 e al tuo animale domestico e alla bestia selvaggia che è nella tua terra. Tutto il suo prodotto deve servire per mangiare. 8 " 'E devi contare per te stesso sette sabati di anni, sette volte sette anni, e i giorni dei sette sabati di anni devono ammontare per te a quarantanove anni. 9 Nel settimo mese il decimo (giorno) del mese devi far suonare il corno d'alto tono; il giorno dell'espiazione dovete far suonare il corno in tutto il vostro paese. 10 E dovete santificare il cinquantesimo anno e proclamare la libertà nel paese a tutti i suoi abitanti. Esso diverrà per voi un Giubileo, e dovete tornare ciascuno al suo possedimento e dovete tornare ciascuno alla sua famiglia. 11 Quel cinquantesimo anno diverrà per voi un Giubileo. Non dovete seminare né mietere ciò che nella terra è nato da sé dai granelli caduti né vendemmiare l'uva delle sue viti non potate. 12 Poiché è un Giubileo. Deve divenirvi qualcosa di santo. Dal campo potete mangiare ciò che la terra produce. 13 " 'In questo anno del Giubileo dovete tornare ciascuno al suo possedimento. 14 Ora nel caso che vendiate merce al tuo compagno o che acquistiate dalla mano del tuo compagno, non vi fate torto l'un l'altro. 15 Devi acquistare dal tuo compagno in ragione del numero degli anni dopo il Giubileo; egli deve vendere a te in ragione del numero degli anni dei raccolti. 16 Egli deve aumentarne il valore d'acquisto in proporzione al gran numero di anni, e deve ridurne il valore d'acquisto in proporzione al limitato numero di anni, perché ciò che ti vende è il numero dei raccolti. 17 E non dovete fare torto, uno al suo compagno, e devi aver timore del tuo Dio, perché io sono Geova vostro Dio. 18 Dovete dunque mettere in pratica i miei statuti e dovete osservare le mie decisioni giudiziarie e le dovete mettere in pratica. Quindi certamente dimorerete nel paese al sicuro. 19 E il paese darà in realtà il suo frutto, e certamente mangerete a sazietà e vi dimorerete al sicuro. 20 " 'Ma nel caso diciate: "Che mangeremo nel settimo anno visto che non possiamo seminare o raccogliere le nostre messi?" 21 in tal caso certamente comanderò per voi la mia benedizione nel sesto anno, e vi deve produrre il suo raccolto per tre anni. 22 E dovete seminare l'ottavo anno e dovete mangiare dal vecchio raccolto fino al nono anno. Fino alla venuta del suo raccolto mangerete il vecchio. 23 " 'La terra non si deve dunque vendere in perpetuo, perché la terra è mia. Poiché dal mio punto di vista voi siete residenti forestieri e avventizi. 24 E in tutto il paese del vostro possedimento dovete concedere alla terra il diritto di ricompra. 25 " 'Nel caso che tuo fratello divenga povero e debba vendere parte del suo possedimento, un ricompratore che gli è parente stretto deve anche venire e ricomprare ciò che suo fratello ha venduto. 26 E nel caso che qualcuno mostri di non avere ricompratore e la sua propria mano in effetti fa guadagno e in realtà trova quanto è sufficiente per la sua ricompra, 27 deve anche calcolare gli anni da che lo ha venduto e deve restituire il denaro che rimane all'uomo a cui fece la vendita, ed egli deve tornare al suo possedimento. 28 " 'Ma se la sua mano non trova quanto è sufficiente da restituirgli, allora ciò che ha venduto deve restare nella mano del suo compratore fino all'anno del Giubileo; e deve uscire nel Giubileo, ed egli deve tornare al suo possedimento. 29 " 'Ora nel caso che un uomo venda una casa di abitazione in una città cinta da mura, allora il suo diritto di ricompra deve durare sino a che finisca l'anno dal tempo della sua vendita; il suo diritto di ricompra deve durare un anno intero. 30 Ma se non è ricomprata prima che si compia per lui l'anno intero, la casa che è nella città che ha mura deve anche restare in perpetuo come proprietà del suo compratore durante le sue generazioni. Non deve uscire nel Giubileo. 31 Comunque, le case degli abitati che non hanno mura intorno ad essi devono considerarsi come parte del campo del paese. Il diritto di ricompra deve continuare, e nel Giubileo deve uscire. 32 " 'In quanto alle città dei leviti con le case delle città del loro possedimento, il diritto di ricompra deve restare ai leviti a tempo indefinito. 33 E dove la proprietà dei leviti non è ricomprata, la casa venduta nella città del suo possedimento deve anche uscire nel Giubileo; perché le case delle città dei leviti sono il loro possedimento in mezzo ai figli d'Israele. 34 Inoltre, non si può vendere il campo del pascolo delle loro città, perché è per loro un possedimento a tempo indefinito. 35 " 'E nel caso che il tuo fratello divenga povero e sia dunque economicamente debole accanto a te, lo devi anche sostenere. Come residente forestiero e avventizio, deve rimanere in vita con te. 36 Non prendere da lui interesse e usura, ma devi aver timore del tuo Dio; e il tuo fratello deve rimanere in vita con te. 37 Non gli devi dare il tuo denaro a interesse, e non devi dare il tuo cibo a usura. 38 Io sono Geova vostro Dio, che vi feci uscire dal paese d'Egitto per darvi il paese di Canaan, per mostrarmi vostro Dio. 39 " 'E nel caso che il tuo fratello divenga povero accanto a te e debba vendersi a te, non lo devi impiegare come lavoratore in servizio da schiavo. 40 Deve mostrar d'essere presso di te come un lavoratore salariato, come un avventizio. Deve servire presso di te fino all'anno del Giubileo. 41 E deve uscire da te, lui e i suoi figli con lui, e deve tornare alla sua famiglia, e deve tornare al possedimento dei suoi antenati. 42 Poiché essi sono miei schiavi che feci uscire dal paese d'Egitto. Non si devono vendere nella maniera in cui si vende uno schiavo. 43 Non lo devi calpestare con tirannia, e devi aver timore del tuo Dio. 44 In quanto al tuo schiavo e alla tua schiava che divengono tuoi dalle nazioni che sono intorno a voi, da esse potete acquistare schiavo e schiava. 45 E anche dai figli degli avventizi che risiedono come forestieri presso di voi, da loro potete acquistare, e dalle loro famiglie che sono presso di voi, nate loro nel vostro paese; e devono divenire vostro possedimento. 46 E li dovete trasmettere in eredità ai vostri figli dopo di voi perché li ereditino come possedimento a tempo indefinito. Li potete impiegare come lavoratori, ma i vostri fratelli, i figli d'Israele, non li devi calpestare, l'uno sull'altro, con tirannia. 47 " 'Ma nel caso che la mano del residente forestiero o dell'avventizio presso di te divenga ricca, e il tuo fratello sia divenuto povero accanto a lui e debba vendersi al residente forestiero o all'avventizio che è presso di te, o a un membro della famiglia del residente forestiero, 48 dopo che si è venduto, resterà nel suo caso il diritto di ricompra. Uno dei suoi fratelli lo può ricomprare. 49 O può ricomprarlo suo zio o il figlio di suo zio, o può ricomprarlo qualsiasi parente consanguineo della sua carne, uno della sua famiglia. " 'O se la sua propria mano è divenuta ricca, allora deve ricomprarsi da sé. 50 E deve fare il calcolo col suo compratore dall'anno che gli si è venduto fino all'anno del Giubileo, e il denaro della sua vendita deve corrispondere al numero degli anni. Deve restare con lui alla maniera in cui si calcolano le giornate lavorative del lavoratore salariato. 51 Se ci sono ancora molti anni, deve pagare in proporzione ad essi il suo prezzo di ricompra dal denaro del suo acquisto. 52 Ma se fino all'anno del Giubileo rimangono solo alcuni anni, allora egli si deve fare un calcolo. In proporzione ai suoi anni deve pagare il suo prezzo di ricompra. 53 Deve restare con lui come un lavoratore salariato di anno in anno. Non lo può calpestare con tirannia davanti ai tuoi occhi. 54 Tuttavia, se non si può ricomprare a queste condizioni, allora deve uscire nell'anno del Giubileo, lui e i suoi figli con lui. 55 " 'Poiché è a me che i figli d'Israele sono schiavi. Sono i miei schiavi che io feci uscire dal paese d'Egitto. Io sono Geova vostro Dio. 26 " 'Non vi dovete fare dèi senza valore, e non vi dovete erigere immagine scolpita o colonna sacra, e non dovete mettere nel vostro paese una pietra come pezzo da esposizione per inchinarvi verso di essa; poiché io sono Geova vostro Dio. 2 Dovete osservare i miei sabati e avere rispetto per il mio santuario. Io sono Geova. 3 " 'Se continuate a camminare nei miei statuti e a osservare i miei comandamenti e in effetti li eseguite, 4 certamente vi darò anche i vostri rovesci di pioggia al loro tempo debito, e la terra darà in realtà il suo prodotto, e l'albero del campo darà il suo frutto. 5 E la vostra trebbiatura giungerà certamente fino alla vostra vendemmia, e la vendemmia giungerà fino alla semina; e davvero mangerete il vostro pane a sazietà e dimorerete al sicuro nel vostro paese. 6 E certamente metterò nel paese la pace e in realtà giacerete, senza che alcuno (vi) faccia tremare; e di sicuro farò sparire dal paese la dannosa bestia selvaggia, e per il vostro paese non passerà la spada. 7 E certamente inseguirete i vostri nemici, e in realtà essi cadranno di spada davanti a voi. 8 E cinque di voi certamente ne inseguiranno cento, e cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici in realtà cadranno di spada davanti a voi. 9 " 'E certamente mi volgerò a voi e vi renderò fecondi e vi moltiplicherò, e dovrò eseguire il mio patto con voi. 10 E certamente mangerete il vecchio (raccolto) dell'anno precedente, e tirerete fuori il vecchio davanti al nuovo. 11 E certamente metterò in mezzo a voi il mio tabernacolo, e la mia anima non vi aborrirà. 12 E in realtà camminerò in mezzo a voi e mi mostrerò vostro Dio, e voi, da parte vostra, vi mostrerete mio popolo. 13 Io sono Geova vostro Dio, che vi feci uscire dal paese d'Egitto dal fare loro da schiavi, e rompevo le sbarre del vostro giogo e vi facevo camminare eretti. 14 " 'Tuttavia, se non mi ascolterete né metterete in pratica tutti questi comandamenti, 15 e se rigetterete i miei statuti, e se le vostre anime aborriranno le mie decisioni giudiziarie in modo da non mettere in pratica tutti i miei comandamenti, fino al punto di violare il mio patto, 16 allora io, da parte mia, vi farò quanto segue, e per punizione recherò certamente su di voi turbamento con tubercolosi e febbre ardente, facendo venire meno gli occhi e consumando l'anima. E semplicemente seminerete il vostro seme per nulla, giacché lo mangeranno certamente i vostri nemici. 17 E in effetti porrò la mia faccia contro di voi, e sarete certamente sconfitti davanti ai vostri nemici; e quelli che vi odiano proprio vi calpesteranno, e realmente fuggirete quando nessuno vi inseguirà. 18 " 'Se però, malgrado queste cose, non mi ascolterete, dovrò castigarvi sette volte di più per i vostri peccati. 19 E dovrò spezzare l'orgoglio della vostra forza e rendere i vostri cieli come il ferro e la vostra terra come il rame. 20 E la vostra potenza sarà spesa semplicemente per nulla, giacché la vostra terra non darà il suo prodotto, e l'albero della terra non darà il suo frutto. 21 " 'Ma se continuate a camminare opponendovi a me e non desiderando ascoltarmi, allora dovrò infliggervi sette volte più colpi secondo i vostri peccati. 22 E certamente manderò fra voi le bestie selvagge del campo, ed esse certamente vi priveranno di figli e stroncheranno i vostri animali domestici e ridurranno il vostro numero, e le vostre strade saranno in effetti desolate. 23 " 'Tuttavia, se con queste cose non vi lasciate correggere da me e dovete proprio camminare opponendovi a me, 24 io, sì, io, dovrò allora camminare opponendomi a voi; e io, proprio io, dovrò colpirvi sette volte per i vostri peccati. 25 E certamente farò venire su di voi una spada che farà vendetta per il patto; e voi vi raccoglierete in realtà nelle vostre città, e io certamente manderò in mezzo a voi la pestilenza, e dovrete essere dati in mano a un nemico. 26 Quando vi avrò rotto le verghe alle quali si sospendono i pani a ciambella, allora dieci donne realmente cuoceranno il vostro pane in un solo forno e (vi) renderanno il vostro pane a peso; e dovrete mangiare ma non vi sazierete. 27 " 'Se, tuttavia, con questo non mi ascolterete e dovete proprio camminare opponendovi a me, 28 allora io dovrò camminare opponendomi ardentemente a voi, e io, sì, io, dovrò castigarvi sette volte per i vostri peccati. 29 Dovrete mangiare dunque la carne dei vostri figli, e mangerete la carne delle vostre figlie. 30 E certamente annienterò i vostri sacri alti luoghi e stroncherò i vostri banchi dell'incenso e metterò i vostri propri cadaveri sopra i cadaveri dei vostri idoli di letame; e la mia anima semplicemente vi aborrirà. 31 E in realtà darò le vostre città alla spada e renderò desolati i vostri santuari, e non aspirerò i vostri odori riposanti. 32 E io, da parte mia, di sicuro renderò desolato il paese, e i vostri nemici che vi dimorano ne rimarranno semplicemente stupiti. 33 E vi disperderò fra le nazioni, e certamente sguainerò la spada dietro a voi; e il vostro paese dovrà divenire una desolazione, e le vostre città diverranno una desolata rovina. 34 " 'In quel tempo il paese sconterà i suoi sabati, tutti i giorni che giacerà desolato, mentre voi sarete nel paese dei vostri nemici. In quel tempo il paese osserverà il sabato, giacché dovrà scontare i suoi sabati. 35 Osserverà il sabato tutti i giorni che giacerà desolato, per il fatto che non avrà osservato il sabato durante i vostri sabati quando vi abitavate. 36 " 'In quanto a quelli che saranno rimasti di fra voi, certamente farò venire nei loro cuori la codardia nei paesi dei loro nemici; e il fruscio di una foglia sospinta qua e là davvero li metterà in fuga, e in effetti fuggiranno come si fugge dalla spada e cadranno senza che alcuno insegua. 37 E certamente inciamperanno l'uno contro l'altro come d'innanzi alla spada senza che alcuno insegua, e non sarete in grado di tener fronte ai vostri nemici. 38 E dovete perire fra le nazioni, e il paese dei vostri nemici deve divorarvi. 39 In quanto a quelli che saranno rimasti di fra voi, marciranno a causa del loro errore nei paesi dei vostri nemici. Sì, anche a causa degli errori dei loro padri marciranno con loro. 40 E certamente confesseranno il loro proprio errore e l'errore dei loro padri nella loro infedeltà quando si comportarono infedelmente verso di me, sì, quando camminarono perfino opponendosi a me. 41 Ma io, da parte mia, camminavo opponendomi a loro, e dovetti condurli nel paese dei loro nemici. " 'Forse in quel tempo il loro cuore incirconciso sarà umiliato, e in quel tempo sconteranno il loro errore. 42 In realtà mi ricorderò del mio patto con Giacobbe; e anche del mio patto con Isacco e anche del mio patto con Abraamo mi ricorderò, e mi ricorderò del paese. 43 Nel frattempo il paese era da loro lasciato abbandonato e scontava i suoi sabati mentre rimaneva desolato senza di loro ed essi stessi scontavano il loro errore, perché, sì, perché avevano rigettato le mie decisioni giudiziarie, e le loro anime avevano aborrito i miei statuti. 44 E nonostante tutto questo, mentre restano nel paese dei loro nemici, certamente non li rigetterò né li aborrirò in modo da sterminarli, così da violare il mio patto con loro; poiché io sono Geova loro Dio. 45 E certamente mi ricorderò a loro favore del patto dei progenitori che feci uscire dal paese d'Egitto sotto gli occhi delle nazioni, per mostrarmi loro Dio. Io sono Geova' ". 46 Questi sono i regolamenti e le decisioni giudiziarie e le leggi che Geova stabilì fra se stesso e i figli d'Israele sul monte Sinai per mezzo di Mosè. 27 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Nel caso che un uomo faccia una speciale offerta votiva di anime a Geova secondo il valore stimato, 3 e il valore stimato debba essere un maschio dai vent'anni ai sessant'anni d'età, il valore stimato deve quindi divenire cinquanta sicli d'argento secondo il siclo del luogo santo. 4 Ma se è una femmina, il valore stimato deve quindi divenire trenta sicli. 5 E se l'età è dai cinque anni ai vent'anni, il valore stimato del maschio deve divenire venti sicli e per la femmina dieci sicli. 6 E se l'età è da un mese a cinque anni, il valore stimato del maschio deve divenire cinque sicli d'argento e per la femmina il valore stimato dev'essere tre sicli d'argento. 7 " 'Ora se l'età è dai sessant'anni in su, se è un maschio, il valore stimato deve divenire quindici sicli e per la femmina dieci sicli. 8 Ma se è divenuto troppo povero per il valore stimato, allora deve far stare la persona davanti al sacerdote, e il sacerdote deve farne la valutazione. Il sacerdote ne farà la valutazione, secondo ciò che può permettersi chi ha fatto il voto. 9 " 'E se è una bestia come quella che uno presenta in offerta a Geova, tutto ciò che dia a Geova diverrà qualcosa di santo. 10 Non la sostituisca, e non la cambi, buona per cattiva o cattiva per buona. Ma seppure la cambiasse, bestia per bestia, essa stessa deve divenire, e ciò che si cambia con essa deve divenire, qualcosa di santo. 11 E se è qualche bestia impura come non se ne può presentare in offerta a Geova, allora deve far stare la bestia davanti al sacerdote. 12 E il sacerdote deve farne la valutazione, se è buona o cattiva. Secondo il valore stimato dal sacerdote, così deve divenire. 13 Ma se in effetti la vuole ricomprare, deve dare un quinto d'essa in aggiunta al valore stimato. 14 " 'Ora nel caso che un uomo santifichi la sua casa come qualcosa di santo a Geova, allora il sacerdote deve farne la valutazione, se è buona o cattiva. Secondo la valutazione che ne fa il sacerdote, tanto deve costare. 15 Ma se chi l'ha santificata vuole ricomprare la sua casa, allora deve dare in aggiunta al denaro del valore stimato un quinto d'esso, e deve divenire sua. 16 " 'E se è parte del campo del suo possedimento che un uomo santifica a Geova, il valore dev'essere stimato in proporzione al suo seme: se un homer di seme d'orzo, a cinquanta sicli d'argento. 17 Se santifica il suo campo dall'anno del Giubileo in poi, deve costare secondo il valore stimato. 18 E se santifica il suo campo dopo il Giubileo, allora il sacerdote deve calcolare per lui il prezzo in proporzione agli anni che restano fino al prossimo anno del Giubileo, e si deve fare una detrazione dal valore stimato. 19 Ma se chi lo ha santificato vuole ricomprare il campo, allora deve dare in aggiunta al denaro del valore stimato un quinto d'esso, e deve restare suo. 20 Ora se non ricompra il campo ma il campo è venduto a un altro uomo, non può essere ricomprato. 21 E quando il campo esce nel Giubileo deve divenire qualcosa di santo a Geova, come campo votato. Il possedimento d'esso diverrà del sacerdote. 22 " 'E se santifica a Geova un campo da lui acquistato che non fa parte del campo del suo possedimento, 23 allora il sacerdote deve calcolare per lui l'ammontare della valutazione fino all'anno del Giubileo, ed egli deve dare quel giorno il valore stimato. È qualcosa di santo a Geova. 24 Nell'anno del Giubileo il campo tornerà a colui dal quale l'ha acquistato, a colui al quale appartiene il possedimento della terra. 25 " 'Ora ogni valore dev'essere stimato secondo il siclo del luogo santo. Il siclo deve ammontare a venti ghera. 26 " 'Solo il primogenito fra le bestie, che nasce come primogenito per Geova, non lo deve santificare nessun uomo. Sia toro che pecora, appartiene a Geova. 27 E se è fra le bestie impure e lo deve redimere secondo il valore stimato, allora in aggiunta a esso deve darne un quinto. Ma se non è ricomprato, allora deve vendersi secondo il valore stimato. 28 " 'Solo non si potrà vendere nessuna sorta di cosa votata che da tutto ciò che è suo un uomo possa votare a Geova per la distruzione, sia dal genere umano che dalle bestie o dal campo del suo possedimento, e non si potrà ricomprare nessuna sorta di cosa votata. È qualcosa di santissimo a Geova. 29 Non potrà essere redenta nessuna persona votata che di fra il genere umano sia votata alla distruzione. Dev'essere messa a morte immancabilmente. 30 " 'E ogni decima parte della terra, dal seme della terra e dal frutto dell'albero, appartiene a Geova. È qualcosa di santo a Geova. 31 E se un uomo in effetti vuole ricomprare qualcosa della sua decima parte, in aggiunta a esso deve darne un quinto. 32 In quanto a ogni decima parte della mandria e del gregge, tutto ciò che passa sotto il bastone ricurvo, il decimo capo deve divenire qualcosa di santo a Geova. 33 Non deve esaminare se è buono o cattivo, né lo deve cambiare. Ma seppure lo cambiasse, esso stesso deve divenire, e ciò che si cambia con esso deve divenire, qualcosa di santo. Non si può ricomprare' ". 34 Questi sono i comandamenti che Geova diede a Mosè sul monte Sinai come comandi per i figli d'Israele.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Numeri

1 E Geova parlava a Mosè nel deserto del Sinai, nella tenda di adunanza, il primo giorno del secondo mese nel secondo anno dalla loro uscita dal paese d'Egitto, e disse: 2 "Fate la somma dell'intera assemblea dei figli d'Israele secondo le loro famiglie, secondo la casa dei loro padri, per il numero dei nomi, tutti i maschi, testa per testa, 3 dai vent'anni in su, tutti quelli che vanno alle armi in Israele. Li dovete registrare secondo i loro eserciti, tu e Aaronne. 4 "E alcuni uomini devono essere con voi, un uomo per tribù; ciascuno è un capo della casa dei suoi padri. 5 E questi sono i nomi degli uomini che staranno con voi: Di Ruben, Elizur figlio di Sedeur; 6 di Simeone, Selumiel figlio di Zurisaddai; 7 di Giuda, Naasson figlio di Amminadab; 8 di Issacar, Netanel figlio di Zuar; 9 di Zabulon, Eliab figlio di Helon; 10 dei figli di Giuseppe: di Efraim, Elisama figlio di Ammiud; di Manasse, Gamaliele figlio di Pedazur; 11 di Beniamino, Abidan figlio di Ghideoni; 12 di Dan, Ahiezer figlio di Ammisaddai; 13 di Aser, Paghiel figlio di Ocran; 14 di Gad, Eliasaf figlio di Deuel; 15 di Neftali, Aira figlio di Enan. 16 Questi sono i chiamati dell'assemblea, i capi principali delle tribù dei loro padri. Sono i capi delle migliaia d'Israele". 17 Mosè e Aaronne presero dunque questi uomini che erano stati designati per nome. 18 E congregarono tutta l'assemblea il primo giorno del secondo mese, perché fosse riconosciuta la loro discendenza riguardo alle loro famiglie nella casa dei loro padri, per il numero dei nomi, dai vent'anni in su, testa per testa, 19 proprio come Geova aveva comandato a Mosè; e li registrava nel deserto del Sinai. 20 E i figli di Ruben, primogenito d'Israele, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri, risultarono essere, per il numero dei nomi, testa per testa, tutti i maschi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 21 i loro registrati della tribù di Ruben, quarantaseimilacinquecento. 22 Dei figli di Simeone, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri, i suoi registrati per il numero dei nomi, testa per testa, tutti i maschi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 23 i loro registrati della tribù di Simeone furono cinquantanovemilatrecento. 24 Dei figli di Gad, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 25 i loro registrati della tribù di Gad furono quarantacinquemilaseicentocinquanta. 26 Dei figli di Giuda, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 27 i loro registrati della tribù di Giuda furono settantaquattromilaseicento. 28 Dei figli di Issacar, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 29 i loro registrati della tribù di Issacar furono cinquantaquattromilaquattrocento. 30 Dei figli di Zabulon, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 31 i loro registrati della tribù di Zabulon furono cinquantasettemilaquattrocento. 32 Dei figli di Giuseppe: dei figli di Efraim, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 33 i loro registrati della tribù di Efraim furono quarantamilacinquecento. 34 Dei figli di Manasse, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 35 i loro registrati della tribù di Manasse furono trentaduemiladuecento. 36 Dei figli di Beniamino, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 37 i loro registrati della tribù di Beniamino furono trentacinquemilaquattrocento. 38 Dei figli di Dan, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 39 i loro registrati della tribù di Dan furono sessantaduemilasettecento. 40 Dei figli di Aser, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 41 i loro registrati della tribù di Aser furono quarantunomilacinquecento. 42 Dei figli di Neftali, le loro nascite secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri per il numero dei nomi dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi, 43 i loro registrati della tribù di Neftali furono cinquantatremilaquattrocento. 44 Questi sono i registrati, che Mosè registrò, insieme ad Aaronne e ai capi principali d'Israele, dodici uomini. Essi rappresentarono ciascuno la casa dei suoi padri. 45 E tutti i registrati dei figli d'Israele secondo la casa dei loro padri dai vent'anni in su, tutti quelli che andavano alle armi in Israele, furono, 46 sì, tutti i registrati furono seicentotremilacinquecentocinquanta. 47 Comunque, i leviti secondo la tribù dei loro padri non vennero registrati fra loro. 48 Geova parlò pertanto a Mosè, dicendo: 49 "Solo la tribù di Levi non devi registrare, e non ne devi fare la somma tra i figli d'Israele. 50 E tu stesso costituisci i leviti sul tabernacolo della Testimonianza e su tutti i suoi utensili e su ogni cosa che ad esso appartiene. Essi stessi porteranno il tabernacolo e tutti i suoi utensili, ed essi stessi faranno servizio lì; e si devono accampare intorno al tabernacolo. 51 E ogni qualvolta il tabernacolo stia per partire, i leviti lo devono smontare; e quando il tabernacolo si accampa, i leviti lo devono erigere; e qualunque estraneo che si avvicini dev'essere messo a morte. 52 "E i figli d'Israele si devono accampare ciascuno rispetto al suo campo, e ciascun uomo secondo la sua divisione (di tre tribù) per i loro eserciti. 53 E i leviti si devono accampare intorno al tabernacolo della Testimonianza, perché non sorga alcuna indignazione contro l'assemblea dei figli d'Israele; e i leviti devono osservare il servizio dovuto al tabernacolo della Testimonianza". 54 E i figli d'Israele facevano secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. Fecero proprio così. 2 Geova parlò ora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 2 "I figli d'Israele si devono accampare, ciascun uomo secondo la sua divisione (di tre tribù), secondo i segni della casa dei loro padri. Si devono accampare all'intorno di fronte alla tenda di adunanza. 3 "E quelli che si accamperanno ad est verso levante saranno la divisione (di tre tribù) del campo di Giuda nei loro eserciti, e il capo principale per i figli di Giuda è Naasson figlio di Amminadab. 4 E il suo esercito e i registrati d'essi sono settantaquattromilaseicento. 5 E quelli che si accamperanno accanto a lui saranno la tribù di Issacar, e il capo principale per i figli di Issacar è Netanel figlio di Zuar. 6 E il suo esercito e i suoi registrati sono cinquantaquattromilaquattrocento. 7 E la tribù di Zabulon; e il capo principale per i figli di Zabulon è Eliab figlio di Helon. 8 E il suo esercito e i suoi registrati sono cinquantasettemilaquattrocento. 9 "Tutti i registrati del campo di Giuda sono centottantaseimilaquattrocento nei loro eserciti. Essi devono essere i primi a mettersi in marcia. 10 "La divisione (di tre tribù) del campo di Ruben sarà verso sud nei loro eserciti, e il capo principale per i figli di Ruben è Elizur figlio di Sedeur. 11 E il suo esercito e i suoi registrati sono quarantaseimilacinquecento. 12 E quelli che si accamperanno accanto a lui saranno la tribù di Simeone, e il capo principale per i figli di Simeone è Selumiel figlio di Zurisaddai. 13 E il suo esercito e i registrati d'essi sono cinquantanovemilatrecento. 14 E la tribù di Gad; e il capo principale per i figli di Gad è Eliasaf figlio di Reuel. 15 E il suo esercito e i registrati d'essi sono quarantacinquemilaseicentocinquanta. 16 "Tutti i registrati del campo di Ruben sono centocinquantunomilaquattrocentocinquanta nei loro eserciti, ed essi devono essere i secondi a mettersi in marcia. 17 "Quando deve partire la tenda di adunanza, il campo dei leviti sarà in mezzo ai campi. "Proprio come devono accamparsi, così devono partire, ciascuno al suo posto, secondo le loro divisioni (di tre tribù). 18 "La divisione (di tre tribù) del campo di Efraim nei loro eserciti sarà verso ovest, e il capo principale per i figli di Efraim è Elisama figlio di Ammiud. 19 E il suo esercito e i registrati d'essi sono quarantamilacinquecento. 20 E accanto a lui sarà la tribù di Manasse, e il capo principale per i figli di Manasse è Gamaliele figlio di Pedazur. 21 E il suo esercito e i registrati d'essi sono trentaduemiladuecento. 22 E la tribù di Beniamino; e il capo principale per i figli di Beniamino è Abidan figlio di Ghideoni. 23 E il suo esercito e i registrati d'essi sono trentacinquemilaquattrocento. 24 "Tutti i registrati del campo di Efraim sono centottomilacento nei loro eserciti, ed essi devono essere i terzi a mettersi in marcia. 25 "La divisione (di tre tribù) del campo di Dan sarà a nord nei loro eserciti, e il capo principale per i figli di Dan è Ahiezer figlio di Ammisaddai. 26 E il suo esercito e i registrati d'essi sono sessantaduemilasettecento. 27 E quelli che si accamperanno accanto a lui saranno la tribù di Aser, e il capo principale per i figli di Aser è Paghiel figlio di Ocran. 28 E il suo esercito e i registrati d'essi sono quarantunomilacinquecento. 29 E la tribù di Neftali; e il capo principale per i figli di Neftali è Aira figlio di Enan. 30 E il suo esercito e i registrati d'essi sono cinquantatremilaquattrocento. 31 "Tutti i registrati del campo di Dan sono centocinquantasettemilaseicento. Essi devono essere gli ultimi a mettersi in marcia, secondo le loro divisioni (di tre tribù)". 32 Questi furono i registrati dei figli d'Israele secondo la casa dei loro padri; tutti i registrati dei campi nei loro eserciti furono seicentotremilacinquecentocinquanta. 33 Ma i leviti non furono registrati tra i figli d'Israele, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 34 E i figli d'Israele facevano secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. In questo modo si accamparono nelle loro divisioni (di tre tribù), e in questo modo partirono, ciascuno nelle sue famiglie rispetto alla casa dei suoi padri. 3 Ora queste furono le generazioni di Aaronne e di Mosè il giorno che Geova parlò con Mosè sul monte Sinai. 2 E questi furono i nomi dei figli di Aaronne: il primogenito Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 3 Questi furono i nomi dei figli di Aaronne, gli unti sacerdoti le cui mani erano state riempite di potere per fare da sacerdoti. 4 Comunque, Nadab e Abiu morirono dinanzi a Geova quando offrirono fuoco illegittimo dinanzi a Geova nel deserto del Sinai; e non ebbero figli. Ma Eleazaro e Itamar continuarono a fare da sacerdoti insieme ad Aaronne loro padre. 5 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 6 "Fa avvicinare la tribù di Levi, e devi farli stare davanti ad Aaronne il sacerdote, e lo devono servire. 7 E devono osservare il loro obbligo verso di lui e il loro obbligo verso tutta l'assemblea davanti alla tenda di adunanza, adempiendo il servizio del tabernacolo. 8 E devono aver cura di tutti gli utensili della tenda di adunanza, nonché dell'obbligo dei figli d'Israele, adempiendo il servizio del tabernacolo. 9 E devi dare i leviti ad Aaronne e ai suoi figli. Essi sono dati, dati a lui dai figli d'Israele. 10 E devi costituire Aaronne e i suoi figli, e devono aver cura del loro sacerdozio; e qualunque estraneo che si avvicini dev'essere messo a morte". 11 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 12 "In quanto a me, ecco, prendo in effetti i leviti di tra i figli d'Israele in luogo di tutti i primogeniti che aprono il seno dei figli d'Israele; e i leviti devono divenire miei. 13 Poiché ogni primogenito è mio. Il giorno che colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto mi santificai tutti i primogeniti in Israele dall'uomo alla bestia. Devono divenire miei. Io sono Geova". 14 E Geova parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai, dicendo: 15 "Registra i figli di Levi secondo la casa dei loro padri secondo le loro famiglie. Devi registrare ogni maschio da un mese in su". 16 E Mosè li registrava per ordine di Geova, proprio come gli era stato comandato. 17 E questi furono i figli di Levi secondo i loro nomi: Gherson e Cheat e Merari. 18 Ora questi furono i nomi dei figli di Gherson secondo le loro famiglie: Libni e Simei. 19 E i figli di Cheat secondo le loro famiglie furono Amram e Izar, Ebron e Uzziel. 20 E i figli di Merari secondo le loro famiglie furono Mahli e Musi. Queste furono le famiglie dei leviti secondo la casa dei loro padri. 21 Di Gherson ci furono la famiglia dei libniti e la famiglia dei simeiti. Queste furono le famiglie dei ghersoniti. 22 I loro registrati furono secondo il numero di tutti i maschi da un mese in su. I loro registrati furono settemilacinquecento. 23 Le famiglie dei ghersoniti erano dietro il tabernacolo. Erano accampate a ovest. 24 E il capo principale della casa paterna dei ghersoniti fu Eliasaf figlio di Lael. 25 E l'obbligo dei figli di Gherson nella tenda di adunanza era il tabernacolo e la tenda, la sua copertura e la portiera dell'ingresso della tenda di adunanza, 26 e i teloni del cortile e la portiera dell'ingresso del cortile che è intorno al tabernacolo e all'altare, e le sue corde di tenda, per tutto il suo servizio. 27 E di Cheat ci furono la famiglia degli amramiti e la famiglia degli izariti e la famiglia degli ebroniti e la famiglia degli uzzieliti. Queste furono le famiglie dei cheatiti. 28 Fra il numero di tutti i maschi da un mese in su ce ne furono ottomilaseicento, che avevano cura dell'obbligo del luogo santo. 29 Le famiglie dei figli di Cheat erano accampate al lato del tabernacolo verso il meridione. 30 E il capo principale della casa paterna per le famiglie dei cheatiti fu Elizafan figlio di Uzziel. 31 E il loro obbligo era l'Arca e la tavola e il candelabro e gli altari e gli utensili del luogo santo con i quali servivano e la portiera, e tutto il suo servizio. 32 E il principale dei capi principali dei leviti era Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote, che aveva la sorveglianza su quelli che avevano cura dell'obbligo verso il luogo santo. 33 Di Merari ci furono la famiglia dei mahliti e la famiglia dei musiti. Queste furono le famiglie di Merari. 34 E i loro registrati secondo il numero di tutti i maschi da un mese in su furono seimiladuecento. 35 E il capo principale della casa paterna per le famiglie di Merari fu Zuriel figlio di Abiail. Essi erano accampati al lato del tabernacolo a nord. 36 E la sorveglianza di cui avevano l'obbligo i figli di Merari era sui telai di pannelli del tabernacolo e sulle sue sbarre e sulle sue colonne e sui suoi piedistalli con incastro e su tutti i suoi utensili e su tutto il suo servizio, 37 e sulle colonne del cortile all'intorno e sui loro piedistalli con incastro e sui loro pioli di tenda e sulle loro corde di tenda. 38 E quelli che si accampavano davanti al tabernacolo a est, davanti alla tenda di adunanza verso levante, erano Mosè e Aaronne e i suoi figli, quelli che avevano cura dell'obbligo verso il santuario, come dell'obbligo per i figli d'Israele. E qualunque estraneo che si fosse avvicinato sarebbe stato messo a morte. 39 Tutti i registrati dei leviti che Mosè e Aaronne registrarono per ordine di Geova secondo le loro famiglie, tutti i maschi da un mese in su, furono ventiduemila. 40 Quindi Geova disse a Mosè: "Registra tutti i primogeniti maschi dei figli d'Israele da un mese in su, e prendi il numero dei loro nomi. 41 E devi prendere per me i leviti - io sono Geova - in luogo di tutti i primogeniti tra i figli d'Israele, e gli animali domestici dei leviti in luogo di tutti i primogeniti fra gli animali domestici dei figli d'Israele". 42 E Mosè registrava tutti i primogeniti tra i figli d'Israele, proprio come Geova gli aveva comandato. 43 E tutti i primogeniti maschi secondo il numero dei nomi, da un mese in su, dei loro registrati furono ventiduemiladuecentosettantatré. 44 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 45 "Prendi i leviti in luogo di tutti i primogeniti tra i figli d'Israele, e gli animali domestici dei leviti in luogo dei loro animali domestici; e i leviti devono divenire miei. Io sono Geova. 46 E come prezzo di riscatto dei duecentosettantatré dai primogeniti dei figli d'Israele, che eccedono sui leviti, 47 devi prendere cinque sicli per ciascun individuo. Lo devi prendere secondo il siclo del luogo santo. Un siclo è venti ghera. 48 E devi dare il denaro ad Aaronne e ai suoi figli come prezzo di riscatto di quelli d'essi che eccedono". 49 Mosè prese dunque il denaro del prezzo di redenzione da quelli che eccedevano il prezzo di riscatto dei leviti. 50 Dai primogeniti dei figli d'Israele prese il denaro, milletrecentosessantacinque sicli, secondo il siclo del luogo santo. 51 Quindi Mosè diede il denaro del prezzo di riscatto ad Aaronne e ai suoi figli secondo l'ordine di Geova, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 4 Geova parlò ora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 2 "Si farà la somma dei figli di Cheat di tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri, 3 dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che entrano nel gruppo di servizio per fare l'opera nella tenda di adunanza. 4 "Questo è il servizio dei figli di Cheat nella tenda di adunanza. È qualcosa di santissimo: 5 E Aaronne e i suoi figli devono entrare quando il campo sta per partire, e devono smontare la cortina della portiera e devono coprire con essa l'arca della testimonianza. 6 E devono mettere su di essa una copertura di pelli di foca e stendervi sopra un panno tutto turchino e mettervi le sue stanghe. 7 "E stenderanno un panno turchino sulla tavola del pane di presentazione, e devono mettere su di essa i piatti e le coppe e le scodelle e le brocche della libazione; e il pane continuo deve rimanere su di essa. 8 E devono stendere su di essi un panno di colore scarlatto, e devono coprirla con una copertura di pelli di foca e mettervi le sue stanghe. 9 E devono prendere un panno turchino e coprire il candelabro del luminare e le sue lampade e i suoi smoccolatoi e i suoi portafuoco e tutti i suoi vasi per l'olio con i quali lo servono regolarmente. 10 E devono mettere esso e tutti i suoi utensili in una copertura di pelli di foca e metterlo su una sbarra. 11 E sull'altare d'oro stenderanno un panno turchino, e lo devono coprire con una copertura di pelli di foca e mettervi le sue stanghe. 12 E devono prendere tutti gli utensili del ministero con i quali servono regolarmente nel luogo santo, e li devono mettere in un panno turchino e coprirli con una copertura di pelli di foca e metterli su una sbarra. 13 "E devono portare via le ceneri grasse dell'altare e stendere su di esso un panno di lana tinta di porpora rossiccia. 14 E vi devono mettere sopra tutti i suoi utensili con i quali servono regolarmente presso di esso, i portafuoco, i forchettoni e le palette e le scodelle, tutti gli utensili dell'altare; e vi devono stendere sopra una copertura di pelli di foca e mettervi le sue stanghe. 15 "E Aaronne e i suoi figli devono finire di coprire il luogo santo e tutti gli utensili del luogo santo quando il campo sta per partire, e dopo ciò i figli di Cheat entreranno per portarli, ma non devono toccare il luogo santo affinché non muoiano. Queste cose sono il carico dei figli di Cheat nella tenda di adunanza. 16 "E la sorveglianza di Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote è sull'olio del luminare e sull'incenso profumato e sull'offerta continua di cereali e sull'olio d'unzione, la sorveglianza di tutto il tabernacolo e tutto ciò che è in esso, cioè il luogo santo e i suoi utensili". 17 E Geova parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 18 "Non lasciate che la tribù delle famiglie dei cheatiti sia stroncata di fra i leviti. 19 Ma fate questo per loro perché realmente continuino a vivere e non muoiano per essersi accostati alle cose santissime. Aaronne e i suoi figli entreranno, e devono assegnarli ciascuno al suo servizio e al suo carico. 20 E non devono entrare per vedere le cose sante nemmeno per un istante, e così dover morire". 21 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 22 "Si farà la somma dei figli di Gherson, sì, di essi secondo la casa dei loro padri secondo le loro famiglie. 23 Li registrerai dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che vengono per entrare nel gruppo di servizio per rendere servizio nella tenda di adunanza. 24 Questo è il servizio delle famiglie dei ghersoniti in quanto al servire e in quanto al portare. 25 E devono portare i teli di tenda del tabernacolo e la tenda di adunanza, la sua copertura e la copertura di pelli di foca che è sopra di essa, e la portiera dell'ingresso della tenda di adunanza, 26 e i teloni del cortile e la portiera dell'ingresso della porta del cortile che è intorno al tabernacolo e all'altare, e le loro corde di tenda e tutti gli utensili del loro servizio, e tutte le cose con le quali si fa regolarmente lavoro. Così devono servire. 27 All'ordine di Aaronne e dei suoi figli tutto il servizio dei figli dei ghersoniti deve aver luogo riguardo a tutti i loro carichi e a tutto il loro servizio e dovete assegnare loro per obbligo tutti i loro carichi. 28 Questo è il servizio delle famiglie dei figli dei ghersoniti nella tenda di adunanza, e il loro servizio obbligatorio è sotto la mano di Itamar figlio di Aaronne il sacerdote. 29 "In quanto ai figli di Merari, li registrerai secondo le loro famiglie nella casa dei loro padri. 30 Dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni li registrerai, tutti quelli che entrano nel gruppo di servizio per rendere il servizio della tenda di adunanza. 31 E questo è il loro obbligo, il loro carico, secondo tutto il loro servizio nella tenda di adunanza: i telai di pannelli del tabernacolo e le sue sbarre e le sue colonne e i suoi piedistalli con incastro, 32 e le colonne del cortile all'intorno e i loro piedistalli con incastro e i loro pioli di tenda e le loro corde di tenda insieme a tutti i loro arredi e a tutto il loro servizio. E secondo i loro nomi assegnerete gli arredi per cui sono obbligati, come loro carico. 33 Questo è il servizio delle famiglie dei figli di Merari secondo tutto il loro servizio nella tenda di adunanza, sotto la mano di Itamar figlio di Aaronne il sacerdote". 34 E Mosè e Aaronne e i capi principali dell'assemblea registravano i figli dei cheatiti secondo le loro famiglie e secondo la casa dei loro padri, 35 dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che entravano nel gruppo di servizio per il servizio nella tenda di adunanza. 36 E i registrati d'essi secondo le loro famiglie furono duemilasettecentocinquanta. 37 Questi sono i registrati delle famiglie dei cheatiti, tutti quelli che servivano nella tenda di adunanza, che Mosè e Aaronne registrarono per ordine di Geova per mezzo di Mosè. 38 In quanto ai registrati dei figli di Gherson secondo le loro famiglie e secondo la casa dei loro padri, 39 dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che entravano nel gruppo di servizio per il servizio nella tenda di adunanza, 40 i registrati d'essi secondo le loro famiglie, secondo la casa dei loro padri, furono duemilaseicentotrenta. 41 Questi furono i registrati delle famiglie dei figli di Gherson, tutti quelli che servivano nella tenda di adunanza, che Mosè e Aaronne registrarono per ordine di Geova. 42 In quanto ai registrati delle famiglie dei figli di Merari secondo le loro famiglie, secondo la casa dei loro padri, 43 dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che entravano nel gruppo di servizio per il servizio nella tenda di adunanza, 44 i registrati d'essi secondo le loro famiglie furono tremiladuecento. 45 Questi furono i registrati delle famiglie dei figli di Merari, che Mosè e Aaronne registrarono per ordine di Geova per mezzo di Mosè. 46 Tutti i registrati che Mosè e Aaronne e i capi principali d'Israele registrarono come leviti secondo le loro famiglie e secondo la casa dei loro padri, 47 dai trent'anni in su fino ai cinquant'anni, tutti quelli che venivano a compiere il servizio faticoso e il servizio di portare carichi nella tenda di adunanza, 48 i loro registrati furono ottomilacinquecentottanta. 49 Per ordine di Geova furono registrati per mezzo di Mosè, ciascuno secondo il suo servizio e il suo carico; e furono registrati proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 5 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Comanda ai figli d'Israele di mandare fuori del campo ogni lebbroso e chiunque ha lo scolo e chiunque è impuro per un'anima deceduta. 3 Sia maschio che femmina li dovete mandar fuori. Li dovete mandare fuori dell'accampamento, perché non contaminino gli accampamenti di quelli in mezzo ai quali io risiedo". 4 E i figli d'Israele facevano così, sì, li mandavano fuori del campo. Proprio come Geova aveva parlato a Mosè, così fecero i figli d'Israele. 5 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 6 "Parla ai figli d'Israele: 'In quanto a uomo o a donna, nel caso che facciano qualcuno di tutti i peccati del genere umano commettendo un atto d'infedeltà contro Geova, allora tale anima è divenuta colpevole. 7 E devono confessare il peccato che hanno fatto, ed egli deve restituire l'ammontare del capitale della sua colpa, aggiungendovi inoltre un quinto d'esso, e lo deve dare a colui contro il quale ha fatto ingiustizia. 8 Ma se quest'ultimo non ha un parente prossimo a cui restituire l'ammontare della colpa, l'ammontare della colpa che viene restituito a Geova appartiene al sacerdote, eccetto il montone dell'espiazione col quale farà espiazione per lui. 9 " 'E ogni contribuzione di tutte le cose sante dei figli d'Israele, che presenteranno al sacerdote, deve divenire sua. 10 E le cose sante di ciascuno rimarranno sue proprie. Qualunque cosa ciascuno dia al sacerdote, questa diverrà sua' ". 11 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 12 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Nel caso che la moglie di qualche uomo si sia traviata in quanto abbia commesso realmente un atto d'infedeltà contro di lui, 13 e un altro uomo sia giaciuto veramente con lei e abbia avuto un'emissione seminale, e ciò sia stato nascosto agli occhi di suo marito e non sia stato scoperto, ed essa, da parte sua, si sia contaminata ma non ci sia testimone contro di lei, ed essa stessa non sia stata sorpresa; 14 e lo spirito di gelosia sia passato su di lui, e sia divenuto sospettoso della fedeltà della moglie, ed essa in effetti si è contaminata, o lo spirito di gelosia sia passato su di lui, e sia divenuto sospettoso della fedeltà della moglie, ma essa in effetti non si è contaminata; 15 allora l'uomo deve condurre sua moglie dal sacerdote e deve portare insieme a lei l'offerta di lei, un decimo d'efa di farina d'orzo. Egli non vi deve versare sopra olio né mettere sopra olibano, perché è un'offerta di cereali di gelosia, un'offerta di cereali rammemorativa per far ricordare l'errore. 16 " 'E il sacerdote la deve presentare e la deve far stare dinanzi a Geova. 17 E il sacerdote deve prendere acqua santa in un vaso di terracotta, e il sacerdote prenderà della polvere che si trova sul suolo del tabernacolo, e la deve mettere nell'acqua. 18 E il sacerdote deve far stare la donna dinanzi a Geova e sciogliere i capelli della testa della donna e porle sulle palme delle mani l'offerta di cereali rammemorativa, cioè l'offerta di cereali di gelosia, e nella mano del sacerdote dev'essere l'acqua amara che reca maledizione. 19 " 'E il sacerdote deve farla giurare, e deve dire alla donna: "Se con te non è giaciuto nessun uomo e se mentre eri soggetta a tuo marito non ti sei sviata in nessuna impurità, sii libera dall'effetto di quest'acqua amara che reca maledizione. 20 Ma tu, nel caso che ti sia sviata mentre eri soggetta a tuo marito e nel caso che ti sia contaminata e qualche uomo abbia posto in te la sua emissione seminale, oltre a tuo marito, . . ." 21 Il sacerdote deve ora far pronunciare alla donna un giuramento che implichi maledizione, e il sacerdote deve dire alla donna: "Geova ti ponga come maledizione e giuramento in mezzo al tuo popolo, facendo Geova cadere la tua coscia e gonfiare il tuo ventre. 22 E quest'acqua che reca maledizione deve entrare nei tuoi intestini per farti gonfiare il ventre e cadere la coscia". A ciò la donna deve dire: "Amen! Amen!" 23 " 'E il sacerdote deve scrivere queste maledizioni nel libro e le deve cancellare nell'acqua amara. 24 E deve far bere alla donna l'acqua amara che reca maledizione, e l'acqua che reca maledizione deve entrare in lei come qualcosa di amaro. 25 E il sacerdote deve prendere l'offerta di cereali di gelosia dalla mano della donna e agitare l'offerta di cereali da una parte all'altra dinanzi a Geova, e la deve avvicinare all'altare. 26 E il sacerdote deve afferrare parte dell'offerta di cereali in ricordanza d'essa e la deve far fumare sull'altare, e poi farà bere l'acqua alla donna. 27 Quando le ha fatto bere l'acqua, deve anche accadere che se essa si è contaminata in quanto ha commesso l'atto d'infedeltà verso suo marito, l'acqua che reca maledizione deve entrare in lei come qualcosa di amaro e le si deve gonfiare il ventre, e le deve cadere la coscia, e la donna deve divenire una maledizione fra il suo popolo. 28 Comunque, se la donna non si è contaminata ma è pura, allora dev'essere libera da tale punizione; e dev'essere resa incinta con seme. 29 " 'Questa è la legge sulla gelosia, nel caso che una donna si sia traviata mentre era soggetta al marito, e si sia in effetti contaminata, 30 o nel caso di un uomo quando lo spirito di gelosia sia passato su di lui, e davvero sospetti sua moglie di infedeltà; e deve far stare la moglie dinanzi a Geova, e il sacerdote deve mettere in pratica verso di lei tutta questa legge. 31 E l'uomo dev'essere innocente dell'errore, ma tale moglie risponderà del suo errore' ". 6 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele e devi dire loro: 'Nel caso che un uomo o una donna faccia un voto speciale di vivere come nazireo a Geova, 3 deve astenersi da vino e bevanda inebriante. Non deve bere l'aceto di vino né l'aceto di bevanda inebriante, né bere alcun liquido fatto d'uva, né mangiare uva sia fresca che secca. 4 Per tutti i giorni del suo nazireato non deve mangiare nulla che sia fatto dalla vite da vino, dall'uva non matura alle bucce. 5 " 'Per tutti i giorni del voto del suo nazireato il rasoio non gli deve passare sulla testa; finché non si compiano i giorni in cui dev'essere separato a Geova, deve mostrarsi santo lasciando crescere le ciocche dei capelli della sua testa. 6 Per tutti i giorni che si terrà separato a Geova non venga verso alcun'anima morta. 7 Non si contamini nemmeno per suo padre o per sua madre o per suo fratello o per sua sorella quando muoiono, perché sulla sua testa è il segno del suo nazireato al suo Dio. 8 " 'Per tutti i giorni del suo nazireato egli è santo a Geova. 9 Ma nel caso che qualcuno morendo gli sia morto accanto all'improvviso in modo che abbia contaminato la testa del suo nazireato, deve quindi radersi la testa nel giorno in cui si stabilisce la sua purificazione. Deve raderla il settimo giorno. 10 E l'ottavo giorno deve portare due tortore o due giovani piccioni al sacerdote all'ingresso della tenda di adunanza. 11 E il sacerdote deve usare l'uno come offerta per il peccato e l'altro come olocausto e fare espiazione per lui, giacché ha peccato a causa dell'anima (morta). Quindi deve santificare in quel giorno la sua testa. 12 E deve vivere come nazireo a Geova durante i giorni del suo nazireato, e deve portare un giovane montone dell'annata come offerta per la colpa; e i giorni precedenti non saranno contati perché ha contaminato il suo nazireato. 13 " 'Ora questa è la legge relativa al nazireo: Il giorno che si compiranno i giorni del suo nazireato, sarà condotto all'ingresso della tenda di adunanza. 14 E deve presentare a Geova come sua offerta un giovane montone sano dell'annata come olocausto e un'agnella sana dell'annata come offerta per il peccato e un montone sano come sacrificio di comunione, 15 e un cesto di focacce a ciambella non fermentate di fior di farina, intrise con olio, e schiacciate non fermentate spalmate d'olio, e la loro offerta di cereali e le loro libazioni. 16 E il sacerdote li deve presentare dinanzi a Geova e offrire la sua offerta per il peccato e il suo olocausto. 17 E offrirà il montone come sacrificio di comunione a Geova insieme al cesto dei pani non fermentati; e il sacerdote deve offrire la sua offerta di cereali e la sua libazione. 18 " 'E il nazireo deve radere la testa del suo nazireato all'ingresso della tenda di adunanza, e deve prendere i capelli della testa del suo nazireato e metterli sul fuoco che è sotto il sacrificio di comunione. 19 E il sacerdote deve prendere una spalla cotta dal montone e una focaccia non fermentata a ciambella dal cesto, e una schiacciata non fermentata, e metterle sulle palme delle mani del nazireo dopo che si è raso il segno del suo nazireato. 20 E il sacerdote le deve agitare da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. È qualcosa di santo per il sacerdote, insieme al petto dell'offerta agitata e alla coscia della contribuzione. E poi il nazireo potrà bere vino. 21 " 'Questa è la legge relativa al nazireo che fa voto: la sua offerta a Geova per il suo nazireato, oltre a ciò che si può permettere. Secondo il voto che faccia, così deve fare a causa della legge del suo nazireato' ". 22 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 23 "Parla ad Aaronne e ai suoi figli, dicendo: 'Questo è il modo in cui dovete benedire i figli d'Israele, dicendo loro: 24 "Geova ti benedica e ti custodisca. 25 Geova faccia splendere verso di te la sua faccia, e ti favorisca. 26 Geova alzi verso di te la sua faccia e ti conceda pace" '. 27 E devono porre il mio nome sui figli d'Israele, perché io stesso li benedica". 7 Ora avvenne il giorno in cui Mosè finì di erigere il tabernacolo che ungeva e santificava esso e tutti i suoi arredi e l'altare e tutti i suoi utensili. Così li unse e li santificò. 2 Quindi i capi principali d'Israele, i capi della casa dei loro padri, fecero una presentazione, essendo essi i capi principali delle tribù e stando sui registrati, 3 e portarono la loro offerta dinanzi a Geova, sei carri coperti e dodici bovini, un carro per due capi principali e un toro per ciascuno; e li presentarono dinanzi al tabernacolo. 4 A ciò Geova disse a Mosè: 5 "Accettali da loro, poiché devono servire per compiere il servizio della tenda di adunanza, e li devi dare ai leviti, a ciascuno in proporzione al suo proprio servizio". 6 Mosè accettò dunque i carri e i bovini e li diede ai leviti. 7 Due carri e quattro bovini li diede ai figli di Gherson in proporzione al loro servizio, 8 e quattro carri e otto bovini li diede ai figli di Merari in proporzione al loro servizio, sotto la mano di Itamar figlio di Aaronne il sacerdote. 9 Ma ai figli di Cheat non ne diede, perché su di essi era il servizio del luogo santo. Essi facevano il loro trasporto a spalla. 10 Ora i capi principali fecero la loro presentazione quando fu inaugurato l'altare, il giorno che fu unto, e i capi principali presentavano la loro offerta davanti all'altare. 11 Geova disse dunque a Mosè: "Un capo principale un giorno e un altro capo principale un altro giorno è il modo in cui presenteranno la loro offerta per l'inaugurazione dell'altare". 12 Ora colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Naasson figlio di Amminadab della tribù di Giuda. 13 E la sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 14 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 15 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 16 un capretto come offerta per il peccato; 17 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Naasson figlio di Amminadab. 18 Il secondo giorno Netanel figlio di Zuar, capo principale di Issacar, fece una presentazione. 19 Presentò come sua offerta un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 20 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 21 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 22 un capretto come offerta per il peccato; 23 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Netanel figlio di Zuar. 24 Il terzo giorno ci fu il capo principale dei figli di Zabulon, Eliab figlio di Helon. 25 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 26 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 27 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 28 un capretto come offerta per il peccato; 29 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Eliab figlio di Helon. 30 Il quarto giorno ci fu il capo principale dei figli di Ruben, Elizur figlio di Sedeur. 31 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 32 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 33 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 34 un capretto come offerta per il peccato; 35 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Elizur figlio di Sedeur. 36 Il quinto giorno ci fu il capo principale dei figli di Simeone, Selumiel figlio di Zurisaddai. 37 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 38 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 39 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 40 un capretto come offerta per il peccato; 41 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Selumiel figlio di Zurisaddai. 42 Il sesto giorno ci fu il capo principale dei figli di Gad, Eliasaf figlio di Deuel. 43 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 44 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 45 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 46 un capretto come offerta per il peccato; 47 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Eliasaf figlio di Deuel. 48 Il settimo giorno ci fu il capo principale dei figli di Efraim, Elisama figlio di Ammiud. 49 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 50 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 51 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 52 un capretto come offerta per il peccato; 53 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Elisama figlio di Ammiud. 54 L'ottavo giorno ci fu il capo principale dei figli di Manasse, Gamaliele figlio di Pedazur. 55 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 56 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 57 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 58 un capretto come offerta per il peccato; 59 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Gamaliele figlio di Pedazur. 60 Il nono giorno ci fu il capo principale dei figli di Beniamino, Abidan figlio di Ghideoni. 61 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 62 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 63 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 64 un capretto come offerta per il peccato; 65 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Abidan figlio di Ghideoni. 66 Il decimo giorno ci fu il capo principale dei figli di Dan, Ahiezer figlio di Ammisaddai. 67 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 68 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 69 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 70 un capretto come offerta per il peccato; 71 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Ahiezer figlio di Ammisaddai. 72 L'undicesimo giorno ci fu il capo principale dei figli di Aser, Paghiel figlio di Ocran. 73 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 74 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 75 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 76 un capretto come offerta per il peccato; 77 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Paghiel figlio di Ocran. 78 Il dodicesimo giorno ci fu il capo principale dei figli di Neftali, Aira figlio di Enan. 79 La sua offerta fu un piatto d'argento, essendo il suo peso di centotrenta sicli, una scodella d'argento di settanta sicli secondo il siclo del luogo santo, entrambi pieni di fior di farina intrisa con olio come offerta di cereali; 80 una coppa d'oro di dieci sicli, piena d'incenso; 81 un giovane toro, un montone, un agnello dell'annata, come olocausto; 82 un capretto come offerta per il peccato; 83 e come sacrificio di comunione due bovini, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di Aira figlio di Enan. 84 Questa fu l'offerta di inaugurazione dell'altare il giorno che fu unto, da parte dei capi principali d'Israele: dodici piatti d'argento, dodici scodelle d'argento, dodici coppe d'oro; 85 ciascun piatto d'argento di centotrenta sicli, e ciascuna scodella di settanta, essendo tutto l'argento dei vasi duemilaquattrocento sicli secondo il siclo del luogo santo; 86 essendo le dodici coppe d'oro piene d'incenso rispettivamente di dieci sicli per coppa secondo il siclo del luogo santo, essendo tutto l'oro delle coppe centoventi sicli; 87 essendo tutto il bestiame per l'olocausto dodici tori, dodici montoni, dodici agnelli di un anno ciascuno e le loro offerte di cereali, e dodici capretti come offerta per il peccato; 88 ed essendo tutto il bestiame del sacrificio di comunione ventiquattro tori, sessanta montoni, sessanta capri, sessanta agnelli di un anno ciascuno. Questa fu l'offerta di inaugurazione dell'altare dopo che fu unto. 89 Ora, ogni volta che Mosè entrava nella tenda di adunanza per parlare con lui, udiva quindi la voce che conversava con lui di sopra il coperchio che era sull'arca della testimonianza, di fra i due cherubini; e gli parlava. 8 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 2 "Parla ad Aaronne, e gli devi dire: 'Ogni volta che accendi le lampade, le sette lampade devono fare luce sull'area di fronte al candelabro' ". 3 E Aaronne faceva così. Ne accese le lampade per l'area di fronte al candelabro, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 4 Ora questa era la fattura del candelabro. Era lavoro di oro battuto. Fino ai suoi lati e fino ai suoi fiori era lavoro battuto. Secondo la visione che Geova aveva mostrato a Mosè, così aveva fatto il candelabro. 5 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 6 "Prendi i leviti di tra i figli d'Israele, e li devi purificare. 7 E questo è ciò che devi fare loro per purificarli: Spruzza su di loro l'acqua di purificazione dal peccato, e devono far passare un rasoio su tutta la loro carne e devono lavare le loro vesti e purificarsi. 8 Quindi devono prendere un giovane toro e la sua offerta di cereali di fior di farina intrisa con olio, e tu prenderai un altro giovane toro come offerta per il peccato. 9 E devi presentare i leviti dinanzi alla tenda di adunanza e congregare tutta l'assemblea dei figli d'Israele. 10 E devi presentare i leviti dinanzi a Geova, e i figli d'Israele devono porre le loro mani sui leviti. 11 E Aaronne deve far muovere i leviti da una parte all'altra dinanzi a Geova come offerta agitata da parte dei figli d'Israele, e devono servire per compiere il servizio di Geova. 12 "Quindi i leviti porranno le loro mani sulla testa dei tori. Dopo ciò, offri l'uno come offerta per il peccato e l'altro come olocausto a Geova per fare espiazione per i leviti. 13 E devi far stare i leviti davanti ad Aaronne e ai suoi figli e li devi far muovere da una parte all'altra come offerta agitata a Geova. 14 E devi separare i leviti di tra i figli d'Israele, e i leviti devono divenire miei. 15 E poi i leviti entreranno per servire nella tenda di adunanza. Li devi dunque purificare e li devi far muovere da una parte all'altra come offerta agitata. 16 Poiché essi sono dati, dati a me di tra i figli d'Israele. In luogo di quelli che aprono ogni seno, tutti i primogeniti dei figli d'Israele, li devo prendere per me stesso. 17 Poiché ogni primogenito tra i figli d'Israele è mio, tra l'uomo e tra la bestia. Io me li santificai il giorno che colpii ogni primogenito nel paese d'Egitto. 18 E prenderò i leviti in luogo di tutti i primogeniti tra i figli d'Israele. 19 E darò i leviti come dati ad Aaronne e ai suoi figli di tra i figli d'Israele, per compiere il servizio dei figli d'Israele nella tenda di adunanza e per fare espiazione per i figli d'Israele, perché non accada nessuna piaga tra i figli d'Israele poiché i figli d'Israele si accostano al luogo santo". 20 E Mosè e Aaronne e tutta l'assemblea dei figli d'Israele facevano così ai leviti. Secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè riguardo ai leviti, così i figli d'Israele fecero loro. 21 I leviti dunque si purificarono e si lavarono le vesti, dopo di che Aaronne li fece muovere da una parte all'altra come offerta agitata dinanzi a Geova. Quindi Aaronne fece espiazione per loro per purificarli. 22 Solo dopo ciò i leviti entrarono a compiere il loro servizio nella tenda di adunanza davanti ad Aaronne e ai suoi figli. Proprio come Geova aveva comandato a Mosè rispetto ai leviti, così fecero ad essi. 23 Geova ora parlò a Mosè, dicendo: 24 "Questo è ciò che si applica ai leviti: Dai venticinque anni in su egli verrà per entrare nella compagnia del servizio della tenda di adunanza. 25 Ma dopo l'età di cinquant'anni si ritirerà dalla compagnia di servizio e non farà più servizio. 26 E deve servire i suoi fratelli nella tenda di adunanza avendo cura dell'obbligo, ma non deve rendere servizio. Farai così ai leviti nei loro obblighi". 9 E Geova parlava a Mosè nel deserto del Sinai nel secondo anno dalla loro uscita dal paese d'Egitto, il primo mese, dicendo: 2 "Ora i figli d'Israele devono preparare il sacrificio della pasqua nel suo tempo fissato. 3 Il quattordicesimo giorno di questo mese, fra le due sere, la dovete preparare al suo tempo fissato. La dovete preparare secondo tutti i suoi statuti e tutti i suoi procedimenti regolari". 4 Mosè parlò dunque ai figli d'Israele di preparare il sacrificio della pasqua. 5 Quindi prepararono il sacrificio della pasqua il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese fra le due sere, nel deserto del Sinai. Secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè, così fecero i figli d'Israele. 6 Ora accadde che c'erano uomini che erano divenuti impuri per un'anima umana così che non potevano preparare il sacrificio della pasqua in quel giorno. Perciò si presentarono quel giorno davanti a Mosè e ad Aaronne. 7 Quindi quegli uomini gli dissero: "Siamo impuri per un'anima umana. Perché dovremmo essere trattenuti dal presentare a Geova l'offerta al suo tempo fissato in mezzo ai figli d'Israele?" 8 A ciò Mosè disse loro: "State lì, e lasciatemi udire ciò che Geova comandi riguardo a voi". 9 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 10 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Benché qualche uomo di voi o delle vostre generazioni sia impuro per un'anima o si trovi lontano in viaggio, anche lui deve preparare il sacrificio della pasqua a Geova. 11 Nel secondo mese, il quattordicesimo giorno fra le due sere, la devono preparare. Devono mangiarla insieme con pani non fermentati ed erbe amare. 12 Non devono lasciarne rimanere nulla fino al mattino, e non ne devono rompere alcun osso. La devono preparare secondo l'intero statuto della pasqua. 13 Ma qualora l'uomo fosse puro o non si trovasse in viaggio e abbia trascurato di preparare il sacrificio della pasqua, tale anima dev'essere stroncata dal suo popolo, perché non ha presentato l'offerta di Geova al suo tempo fissato. Tale uomo risponderà del suo peccato. 14 " 'E nel caso che un residente forestiero risieda con voi come forestiero, anche lui deve preparare il sacrificio della pasqua a Geova. Conforme allo statuto della pasqua e conforme al suo procedimento regolare è il modo in cui dovrebbe farla. Deve esistere un solo statuto per voi, sia per il residente forestiero che per il nativo del paese' ". 15 Ora il giorno dell'erezione del tabernacolo la nuvola coprì il tabernacolo della tenda della Testimonianza, ma la sera ciò che aveva l'aspetto del fuoco restò sul tabernacolo fino al mattino. 16 Era così di continuo: La nuvola lo copriva di giorno, e l'aspetto del fuoco di notte. 17 E ogni qualvolta la nuvola si alzava di sopra la tenda, i figli d'Israele partivano subito dopo, e nel luogo dove la nuvola risiedeva, là i figli d'Israele si accampavano. 18 All'ordine di Geova i figli d'Israele partivano, e all'ordine di Geova si accampavano. Tutti i giorni che la nuvola risiedeva sul tabernacolo, essi rimanevano accampati. 19 E quando la nuvola prolungava la sua sosta sul tabernacolo per molti giorni, anche i figli d'Israele osservavano il loro obbligo verso Geova di non partire. 20 E a volte la nuvola restava sul tabernacolo alcuni giorni. Per ordine di Geova rimanevano accampati, e per ordine di Geova partivano. 21 E a volte la nuvola restava dalla sera alla mattina; e la mattina la nuvola si alzava, e partivano. Sia che la nuvola si alzasse di giorno o di notte, allora partivano. 22 Sia che la nuvola prolungasse la sua sosta sul tabernacolo di due giorni o di un mese o di più giorni risiedendo sopra di esso, i figli d'Israele rimanevano accampati e non partivano, ma quando si alzava partivano. 23 All'ordine di Geova si accampavano, e all'ordine di Geova partivano. Osservavano il loro obbligo verso Geova all'ordine di Geova per mezzo di Mosè. 10 E Geova parlava a Mosè, dicendo: 2 "Fatti due trombe d'argento. Le farai di lavoro battuto, e devono essere al tuo servizio per convocare l'assemblea e per levare gli accampamenti. 3 E devono suonarle tutt'e due, e l'intera assemblea deve osservare il suo appuntamento con te all'ingresso della tenda di adunanza. 4 E se ne suonano una sola, i capi principali come capi delle migliaia d'Israele devono anche osservare il loro appuntamento con te. 5 "E dovete suonare squilli brevi e ripetuti, e devono partire gli accampamenti di quelli che sono accampati ad oriente. 6 E dovete suonare squilli brevi e ripetuti una seconda volta e devono partire gli accampamenti di quelli che sono accampati al meridione. Devono suonare squilli brevi e ripetuti ogni volta che uno d'essi parte. 7 "Ora quando convocate la congregazione, dovete suonare, ma non dovete fare squilli brevi e ripetuti. 8 E i figli di Aaronne, i sacerdoti, devono suonare le trombe, e il loro uso vi deve servire come uno statuto a tempo indefinito durante le vostre generazioni. 9 "E nel caso che dobbiate entrare in guerra nel vostro paese contro l'oppressore che vi assale, allora dovete suonare con le trombe una chiamata di guerra, e certamente sarete ricordati dinanzi a Geova vostro Dio e sarete salvati dai vostri nemici. 10 "E nel giorno della vostra allegrezza e nei vostri periodi festivi e agli inizi dei vostri mesi, dovete suonare le trombe sui vostri olocausti e sui vostri sacrifici di comunione; e il loro uso vi deve servire come memoriale dinanzi al vostro Dio. Io sono Geova vostro Dio". 11 Ora avvenne che nel secondo anno, il secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola si alzò di sopra il tabernacolo della Testimonianza. 12 E i figli d'Israele partivano nella maniera delle loro partenze dal deserto del Sinai, e la nuvola risiedeva nel deserto di Paran. 13 E partivano per la prima volta, secondo l'ordine di Geova mediante Mosè. 14 La divisione (di tre tribù) del campo dei figli di Giuda partì dunque prima di tutti nei suoi eserciti, e Naasson figlio di Amminadab era sul suo esercito. 15 E sull'esercito della tribù dei figli di Issacar c'era Netanel figlio di Zuar. 16 E sull'esercito della tribù dei figli di Zabulon c'era Eliab figlio di Helon. 17 E il tabernacolo fu smontato, e i figli di Gherson e i figli di Merari partirono come portatori del tabernacolo. 18 E la divisione (di tre tribù) del campo di Ruben partì nei suoi eserciti, ed Elizur figlio di Sedeur era sul suo esercito. 19 E sull'esercito della tribù dei figli di Simeone c'era Selumiel figlio di Zurisaddai. 20 E sull'esercito della tribù dei figli di Gad c'era Eliasaf figlio di Deuel. 21 E i cheatiti come portatori del santuario partirono, poiché avrebbero eretto il tabernacolo entro il tempo del loro arrivo. 22 E la divisione (di tre tribù) del campo dei figli di Efraim partì nei suoi eserciti, ed Elisama figlio di Ammiud era sul suo esercito. 23 E sull'esercito della tribù dei figli di Manasse c'era Gamaliele figlio di Pedazur. 24 E sull'esercito della tribù dei figli di Beniamino c'era Abidan figlio di Ghideoni. 25 E la divisione (di tre tribù) del campo dei figli di Dan partì formando la retroguardia di tutti i campi nei suoi eserciti, e Ahiezer figlio di Ammisaddai era sul suo esercito. 26 E sull'esercito della tribù dei figli di Aser c'era Paghiel figlio di Ocran. 27 E sull'esercito della tribù dei figli di Neftali c'era Aira figlio di Enan. 28 In questa maniera avvenivano le partenze dei figli d'Israele nei loro eserciti quando partivano. 29 Quindi Mosè disse a Obab figlio di Reuel il madianita, suocero di Mosè: "Noi partiamo per il luogo circa il quale Geova disse: 'Ve lo darò'. Vieni con noi, e certamente ti faremo del bene, perché Geova ha proferito il bene riguardo a Israele". 30 Ma egli gli disse: "Non verrò, ma andrò al mio proprio paese e ai miei parenti". 31 A ciò disse: "Ti prego, non ci lasciare, perché, siccome conosci bene dove ci possiamo accampare nel deserto, ci devi servire da occhi. 32 E deve avvenire che nel caso tu venga con noi, sì, deve avvenire che con la bontà con cui Geova farà del bene a noi, noi, a nostra volta, faremo del bene a te". 33 Dal monte di Geova marciarono dunque per un viaggio di tre giorni, e l'arca del patto di Geova marciava davanti a loro per un viaggio di tre giorni in cerca di un luogo di riposo per loro. 34 E la nuvola di Geova era su di loro di giorno quando marciavano fuori dell'accampamento. 35 E avveniva che quando l'Arca partiva, Mosè diceva: "Sorgi, o Geova, e siano dispersi i tuoi nemici; e fuggano d'innanzi a te quelli che ti odiano intensamente". 36 E quando si posava, diceva: "Torna, o Geova, alle miriadi di migliaia d'Israele". 11 Ora il popolo divenne come uomini che si lamentano di qualcosa di male agli orecchi di Geova. Quando Geova l'ebbe udito, la sua ira si accese, e un fuoco di Geova divampava contro di loro e consumava alcuni all'estremità del campo. 2 Quando il popolo cominciò a gridare a Mosè, allora egli fece supplicazione a Geova, e il fuoco si estinse. 3 E a quel luogo fu dato il nome di Tabera, perché un fuoco di Geova era divampato contro di loro. 4 E la folla mista che era in mezzo a loro espresse brama egoistica, e anche i figli d'Israele piangevano di nuovo e dicevano: "Chi ci darà carne da mangiare? 5 Ci ricordiamo del pesce che mangiavamo in Egitto per nulla, dei cetrioli e dei cocomeri e dei porri e delle cipolle e dell'aglio! 6 Ma ora la nostra anima si è inaridita! I nostri occhi non sono su nient'altro che la manna". 7 Incidentalmente, la manna era come il seme di coriandolo, e il suo aspetto era come l'aspetto del bdellio. 8 Il popolo si spargeva e la raccoglieva e la macinava in macine a mano o la pestava nel mortaio, e la cuoceva in pentole o ne faceva focacce rotonde, e il suo sapore era come il sapore di una focaccia dolce all'olio. 9 E di notte, quando sul campo scendeva la rugiada, vi scendeva anche la manna. 10 E Mosè udì il popolo piangere nelle loro famiglie, ciascun uomo all'ingresso della sua tenda. E l'ira di Geova si accendeva grandemente, e agli occhi di Mosè era male. 11 Quindi Mosè disse a Geova: "Perché hai causato il male al tuo servitore, e perché non ho trovato favore ai tuoi occhi, in quanto hai posto su di me il carico di tutto questo popolo? 12 Ho io stesso concepito tutto questo popolo? Li ho generati io, così che tu mi dica: 'Portali nel tuo seno, proprio come il balio porta il lattante', al suolo circa il quale giurasti ai loro antenati? 13 Da dove ho carne da dare a tutto questo popolo? Poiché continuano a piangere verso di me, dicendo: 'Dacci carne, e facci mangiare!' 14 Non posso, da solo, portare tutto questo popolo, perché è troppo pesante per me. 15 Se mi fai dunque in questo modo, ti prego, uccidimi del tutto, se ho trovato favore ai tuoi occhi, e non farmi vedere la mia calamità". 16 A sua volta Geova disse a Mosè: "Raccoglimi settanta uomini degli anziani d'Israele, che in effetti sai essere anziani del popolo e suoi ufficiali, e li devi condurre alla tenda di adunanza, e devono stare là con te. 17 E io dovrò scendere e parlare là con te; e dovrò togliere dello spirito che è su di te e porlo su di loro, e dovranno aiutarti a portare il carico del popolo affinché tu non lo porti da solo. 18 E al popolo devi dire: 'Santificatevi per domani, poiché certamente mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi di Geova, dicendo: "Chi ci darà carne da mangiare? poiché stavamo bene in Egitto". E Geova certamente vi darà carne, e in realtà mangerete carne. 19 Mangerete, non un solo giorno né due giorni né cinque giorni né dieci giorni né venti giorni, 20 ma fino a un mese di giorni, finché venga fuori dalle vostre narici e vi venga a nausea, proprio perché avete rigettato Geova, che è in mezzo a voi, e siete andati a piangere dinanzi a lui, dicendo: "Perché siamo usciti dall'Egitto?" ' " 21 Quindi Mosè disse: "Il popolo in mezzo al quale sto sono seicentomila uomini a piedi, eppure tu, tu hai detto: 'Darò loro carne, e certamente mangeranno per un mese di giorni'! 22 Saranno scannati per loro greggi e mandrie, perché ne abbiano abbastanza? O sarà preso per loro tutto il pesce del mare, perché ne abbiano abbastanza?" 23 A ciò Geova disse a Mosè: "La mano di Geova si è forse accorciata? Ora vedrai se ciò che dico ti accadrà o no". 24 Dopo ciò Mosè uscì e pronunciò al popolo le parole di Geova. E raccolse i settanta uomini dagli anziani del popolo e li faceva stare intorno alla tenda. 25 Quindi Geova scese in una nuvola e gli parlò e tolse dello spirito che era su di lui e lo pose su ciascuno dei settanta anziani. E avvenne che appena lo spirito si posò su di loro, allora agivano da profeti; ma in seguito non lo fecero più. 26 Ora due degli uomini erano rimasti nel campo. Il nome dell'uno era Eldad, e il nome dell'altro era Medad. E lo spirito si posava su di loro, poiché erano fra quelli iscritti, ma non erano usciti alla tenda. Agivano dunque da profeti nel campo. 27 E un giovane corse e lo riferì a Mosè e disse: "Eldad e Medad agiscono da profeti nel campo!" 28 Quindi Giosuè figlio di Nun, ministro di Mosè dalla sua giovinezza, prese la parola e disse: "Mosè mio signore, trattienili!" 29 Comunque, Mosè gli disse: "Provi gelosia per me? No, io vorrei che tutto il popolo di Geova fossero profeti, perché Geova porrebbe su di loro il suo spirito!" 30 Mosè si ritirò poi al campo, lui e gli anziani d'Israele. 31 E si levò un vento da Geova e conduceva quaglie dal mare e le lasciava cadere sul campo per circa un giorno di viaggio da una parte e per circa un giorno di viaggio dall'altra, tutto intorno al campo, e per circa due cubiti sopra la superficie della terra. 32 Quindi il popolo si levò tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo e raccoglieva le quaglie. Chi ne radunò meno ne raccolse dieci homer, e se le spargevano estesamente tutto intorno al campo. 33 La carne era ancora fra i loro denti, prima che si potesse masticare, quando l'ira di Geova divampò contro il popolo, e Geova colpiva il popolo con una grandissima strage. 34 A quel luogo fu dato nome Chibrot-Attaava, perché là seppellirono il popolo che mostrò brama egoistica. 35 Da Chibrot-Attaava il popolo partì per Hazerot, e restò ad Hazerot. 12 Ora Miriam e Aaronne parlavano contro Mosè a motivo della moglie cusita che egli aveva preso, perché aveva preso una moglie cusita. 2 E dicevano: "Forse Geova ha parlato solo mediante Mosè? Non ha parlato anche mediante noi?" E Geova ascoltava. 3 E l'uomo Mosè era di gran lunga il più mansueto di tutti gli uomini che erano sulla superficie del suolo. 4 Quindi Geova disse improvvisamente a Mosè e ad Aaronne e a Miriam: "Uscite, voi tre, alla tenda di adunanza". Uscirono dunque tutti e tre. 5 Dopo ciò Geova scese nella colonna di nuvola e stette all'ingresso della tenda e chiamò Aaronne e Miriam. A ciò entrambi uscirono. 6 Ed egli proseguì, dicendo: "Udite le mie parole, suvvia. Se ci fosse un vostro profeta per Geova, mi farei conoscere a lui in una visione. Gli parlerei in un sogno. 7 Non così il mio servitore Mosè! A lui è affidata tutta la mia casa. 8 Gli parlo bocca a bocca, così mostrandogli, e non mediante enigmi; ed egli vede l'apparenza di Geova. Perché, dunque, non avete temuto di parlare contro il mio servitore, contro Mosè?" 9 E l'ira di Geova si accese contro di loro, ed egli se ne andò. 10 E la nuvola si ritirò di sopra la tenda, ed ecco, Miriam era colpita da lebbra bianca come la neve. Quindi Aaronne si voltò verso Miriam, ed ecco, era colpita da lebbra. 11 Immediatamente Aaronne disse a Mosè: "Scusami, mio signore! Non ci attribuire, ti prego, il peccato in cui abbiamo agito stoltamente e che abbiamo commesso! 12 Ti prego, non resti essa come qualcuno morto, la cui carne quando esce dal seno di sua madre è mezzo consumata!" 13 E Mosè gridava a Geova, dicendo: "O Dio, ti prego! Sanala, ti prego!" 14 Quindi Geova disse a Mosè: "Se suo padre dovesse sputarle direttamente in faccia, non sarebbe umiliata per sette giorni? Sia messa in quarantena fuori del campo per sette giorni, e poi sia riammessa". 15 Pertanto Miriam fu messa in quarantena fuori del campo per sette giorni, e il popolo non partì finché Miriam non fu riammessa. 16 E poi il popolo partì da Hazerot e si accampò nel deserto di Paran. 13 Geova parlò ora a Mosè, dicendo: 2 "Manda per te stesso degli uomini a esplorare il paese di Canaan, che io sto per dare ai figli d'Israele. Manderete un uomo per ciascuna tribù dei suoi padri, ciascuno un capo principale fra loro". 3 Mosè li mandò dunque dal deserto di Paran all'ordine di Geova. Tutti gli uomini erano capi dei figli d'Israele. 4 E questi sono i loro nomi: Della tribù di Ruben, Sammua figlio di Zaccur; 5 della tribù di Simeone, Safat figlio di Ori; 6 della tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne; 7 della tribù di Issacar, Igal figlio di Giuseppe; 8 della tribù di Efraim, Oshea figlio di Nun; 9 della tribù di Beniamino, Palti figlio di Rafu; 10 della tribù di Zabulon, Gaddiel figlio di Sodi; 11 della tribù di Giuseppe, per la tribù di Manasse, Gaddi figlio di Susi; 12 della tribù di Dan, Ammiel figlio di Ghemalli; 13 della tribù di Aser, Setur figlio di Michele; 14 della tribù di Neftali, Nabi figlio di Vofsi; 15 della tribù di Gad, Gheuel figlio di Machi. 16 Questi sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. E Mosè chiamava Oshea, figlio di Nun, Giosuè. 17 Quando Mosè li stava mandando a esplorare il paese di Canaan, diceva loro: "Salite qui nel Negheb, e dovete salire nella regione montagnosa. 18 E dovete vedere qual è il paese e il popolo che vi dimora, se è forte o debole, se sono pochi o molti; 19 e qual è il paese in cui dimorano, se è buono o cattivo, e quali sono le città in cui dimorano, se è in accampamenti o in fortificazioni; 20 e qual è la terra, se è grassa o magra, se ci sono alberi o no. E vi dovete mostrare coraggiosi e prendere dei frutti del paese". Ora i giorni erano i giorni dei primi frutti maturi dell'uva. 21 Essi salirono ed esplorarono dunque il paese dal deserto di Zin a Reob all'entrata di Amat. 22 Essendo saliti nel Negheb, giunsero a Ebron. Ora c'erano Ahiman, Sesai e Talmai, quelli nati da Anac. Incidentalmente, Ebron era stata edificata sette anni prima di Zoan d'Egitto. 23 Essendo giunti alla valle del torrente di Escol, vi tagliavano quindi un tralcio con un grappolo d'uva. E lo portavano con una sbarra su due degli uomini, e anche delle melagrane e dei fichi. 24 Chiamarono quel luogo la valle del torrente di Escol, a motivo del grappolo che i figli d'Israele vi tagliarono. 25 Al termine di quaranta giorni tornarono infine dall'esplorare il paese. 26 Camminarono e vennero dunque da Mosè e da Aaronne e da tutta l'assemblea dei figli d'Israele nel deserto di Paran, a Cades. E vennero riportando parola a loro e a tutta l'assemblea e mostrando loro i frutti del paese. 27 E proseguirono, riferendogli e dicendo: "Siamo entrati nel paese dove ci hai mandati, e in realtà vi scorre latte e miele, e questi sono i suoi frutti. 28 Ciò nonostante, c'è il fatto che il popolo che dimora nel paese è forte, e le città fortificate sono grandissime; e, inoltre, vi abbiamo visto quelli nati da Anac. 29 Gli amalechiti dimorano nel paese del Negheb, e gli ittiti e i gebusei e gli amorrei dimorano nella regione montagnosa, e i cananei dimorano presso il mare e presso la riva del Giordano". 30 Quindi Caleb cercò di far acquietare il popolo verso Mosè e proseguì, dicendo: "Saliamo direttamente, ed è certo che ne prenderemo possesso, perché di sicuro potremo prevalere su di esso". 31 Ma gli uomini che erano saliti con lui dissero: "Non possiamo salire contro il popolo, perché è più forte di noi". 32 E continuarono a fare ai figli d'Israele un cattivo rapporto sul paese che avevano esplorato, dicendo: "Il paese, che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese che divora i suoi abitanti; e tutto il popolo che abbiamo visto in mezzo ad esso sono uomini di statura straordinaria. 33 E vi abbiamo visto i nefilim, i figli di Anac, che sono dai nefilim; così che ai nostri propri occhi eravamo divenuti come cavallette; e così eravamo divenuti ai loro occhi". 14 Quindi tutta l'assemblea alzò la voce, e il popolo continuò ad alzare la voce e a piangere per tutta quella notte. 2 E tutti i figli d'Israele mormoravano contro Mosè e contro Aaronne, e tutta l'assemblea diceva contro di loro: "Fossimo morti nel paese d'Egitto, o fossimo morti in questo deserto! 3 E perché Geova ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri piccoli diverranno preda. Non è meglio che ce ne torniamo in Egitto?" 4 Perfino si dissero l'un l'altro: "Costituiamo un capo, e torniamo in Egitto!" 5 A ciò Mosè e Aaronne caddero sulle loro facce davanti a tutta la congregazione dell'assemblea dei figli d'Israele. 6 E Giosuè figlio di Nun e Caleb figlio di Iefunne, che erano di quelli che avevano esplorato il paese, si strapparono le vesti, 7 e a tutta l'assemblea dei figli d'Israele dicevano questo: "Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese molto, molto buono. 8 Se Geova ha provato diletto in noi, certamente ci introdurrà in quel paese e ce lo darà, un paese dove scorre latte e miele. 9 Solo non vi ribellate contro Geova; e voi, non temete il popolo del paese, poiché sono pane per noi. Il loro riparo si è ritirato di sopra a loro, e Geova è con noi. Non li temete". 10 Comunque, tutta l'assemblea parlò di colpirli con pietre. E la gloria di Geova apparve sulla tenda di adunanza a tutti i figli d'Israele. 11 Infine Geova disse a Mosè: "Fino a quando questo popolo mi mancherà di rispetto, e fino a quando non riporranno fede in me per tutti i segni che ho compiuto in mezzo a loro? 12 Lascia che li colpisca con la pestilenza e che li scacci, e lascia che io faccia di te una nazione più grande e più potente di loro". 13 Ma Mosè disse a Geova: "Quindi gli egiziani di certo udranno che tu mediante la tua potenza hai fatto salire questo popolo di mezzo a loro. 14 E lo diranno certamente agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu sei Geova in mezzo a questo popolo, che sei apparso faccia a faccia. Tu sei Geova, e la tua nuvola sta su di loro, e vai davanti a loro nella colonna di nuvola di giorno e nella colonna di fuoco di notte. 15 Se tu mettessi a morte questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito della tua fama certamente direbbero questo: 16 'Siccome Geova non poté introdurre questo popolo nel paese circa il quale aveva giurato loro, li uccideva nel deserto'. 17 E ora, ti prego, divenga grande la tua potenza, o Geova, proprio come hai proferito, dicendo: 18 'Geova, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità, che perdona l'errore e la trasgressione, ma non esenterà affatto dalla punizione, recando la punizione per l'errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione'. 19 Perdona, ti prego, l'errore di questo popolo secondo la grandezza della tua amorevole benignità, e proprio come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto in poi fino ad ora". 20 Quindi Geova disse: "In effetti perdono secondo la tua parola. 21 E, d'altra parte, come io vivo, tutta la terra sarà piena della gloria di Geova. 22 Ma tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miei segni che ho compiuto in Egitto e nel deserto eppure han continuato a provarmi per queste dieci volte, e non hanno ascoltato la mia voce, 23 non vedranno mai il paese circa il quale giurai ai loro padri, sì, tutti quelli che mi hanno mancato di rispetto non lo vedranno. 24 In quanto al mio servitore Caleb, poiché in lui si è trovato uno spirito diverso e ha continuato a seguirmi pienamente, di certo lo introdurrò nel paese dove è andato, e la sua progenie ne prenderà possesso. 25 Mentre gli amalechiti e i cananei dimorano nel bassopiano, domani voltatevi e partite per marciare verso il deserto per la via del Mar Rosso". 26 E Geova continuò a parlare a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 27 "Fino a quando questa empia assemblea continuerà a mormorare contro di me? Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele che mormorano contro di me. 28 Di' loro: ' "Come io vivo", è l'espressione di Geova, "se non vi farò proprio come avete parlato ai miei orecchi! 29 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto, sì, tutti i vostri registrati di tutto il vostro numero dai vent'anni in su, voi che avete mormorato contro di me. 30 In quanto a voi, non entrerete nel paese in cui alzai la mano (in giuramento) per risiedere con voi, eccetto Caleb figlio di Iefunne e Giosuè figlio di Nun. 31 " ' "E i vostri piccoli che diceste sarebbero divenuti preda, questi pure certamente introdurrò, ed essi in realtà conosceranno il paese che voi avete rigettato. 32 Ma i cadaveri di voi stessi cadranno in questo deserto. 33 E i vostri figli diverranno pastori nel deserto per quarant'anni, e dovranno rispondere dei vostri atti di fornicazione, finché i vostri cadaveri giungano alla loro fine nel deserto. 34 Secondo il numero dei giorni che esploraste il paese, quaranta giorni, un giorno per un anno, un giorno per un anno, risponderete dei vostri errori per quarant'anni, poiché dovete conoscere che cosa significa il mio estraniarmi. 35 " ' "Io, Geova, ho parlato, se questo non è ciò che farò a tutta questa empia assemblea, a quelli che si sono riuniti contro di me: In questo deserto giungeranno alla loro fine, e là moriranno. 36 E gli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese e che, essendo tornati, facevano mormorare l'intera assemblea contro di lui, recando un cattivo rapporto contro il paese, 37 sì, gli uomini che recarono il cattivo rapporto circa il paese moriranno mediante il flagello dinanzi a Geova. 38 Ma Giosuè figlio di Nun e Caleb figlio di Iefunne certamente seguiteranno a vivere, di quegli uomini che andarono a esplorare il paese" ' ". 39 Quando Mosè pronunciava queste parole a tutti i figli d'Israele, allora il popolo faceva grande cordoglio. 40 Inoltre, si alzarono la mattina di buon'ora e cercarono di salire in cima al monte, dicendo: "Eccoci, e dobbiamo salire al luogo che Geova ha menzionato. Poiché abbiamo peccato". 41 Ma Mosè disse: "Perché trasgredite l'ordine di Geova? Ma ciò non riuscirà. 42 Non salite, perché Geova non è in mezzo a voi, affinché non siate sconfitti davanti ai vostri nemici. 43 Poiché davanti a voi ci sono gli amalechiti e i cananei; e certamente cadrete di spada, perché, siccome vi siete volti dal seguire Geova, Geova non resterà con voi". 44 Comunque, essi ebbero la presunzione di salire in cima al monte, ma l'arca del patto di Geova e Mosè non si mossero di mezzo al campo. 45 Quindi gli amalechiti e i cananei che dimoravano su quel monte scesero e li colpivano, disperdendoli fino a Orma. 15 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Quando alla fine siete entrati nel paese dei vostri luoghi di dimora, che sto per darvi, 3 e dovete offrire a Geova un'offerta fatta mediante il fuoco, un olocausto o un sacrificio per adempiere un voto speciale o volontariamente o durante le vostre feste periodiche, al fine di fare un odore riposante a Geova, dalla mandria o dal gregge, 4 colui che presenta la sua offerta deve anche presentare a Geova un'offerta di cereali di fior di farina, un decimo di efa, intrisa con un quarto di hin d'olio. 5 E devi offrire vino come libazione, un quarto di hin, insieme all'olocausto o per il sacrificio di ciascun agnello. 6 O per un montone devi offrire un'offerta di cereali di due decimi di fior di farina, intrisa con un terzo di hin d'olio. 7 E devi presentare vino come libazione, un terzo di hin, come odore riposante a Geova. 8 " 'Ma nel caso che tu offra un maschio della mandria come olocausto o sacrificio per adempiere un voto speciale o sacrifici di comunione a Geova, 9 si deve anche presentare insieme al maschio della mandria un'offerta di cereali di tre decimi di fior di farina, intrisa con mezzo hin d'olio. 10 E devi presentare vino come libazione, mezzo hin, come offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova. 11 Questo è il modo in cui si deve fare per ciascun toro o per ciascun montone o per un capo fra gli agnelli o fra le capre. 12 Qualunque sia il numero che offriate, questo è il modo in cui dovete fare per ciascuno secondo il numero d'essi. 13 Ogni nativo li deve offrire in questo modo nel presentare un'offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova. 14 " 'E nel caso che con voi risieda come forestiero un residente forestiero o uno che sia in mezzo a voi per generazioni di voi, e debba presentare un'offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova, proprio come dovete fare voi, così deve fare lui. 15 Voi che siete della congregazione e il residente forestiero che risiede come forestiero avrete un solo statuto. Sarà uno statuto a tempo indefinito per le vostre generazioni. Il residente forestiero dev'essere come voi dinanzi a Geova. 16 Ci dev'essere un'unica legge e un'unica decisione giudiziaria per voi e per il residente forestiero che risiede come forestiero con voi' ". 17 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 18 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Al vostro entrare nel paese dove io vi conduco, 19 deve anche avvenire che quando mangiate del pane del paese, dovete fare una contribuzione a Geova. 20 Dovete fare una contribuzione delle primizie della vostra farina grossa come focacce a ciambella. Come la contribuzione dell'aia, in questo modo dovete offrirla. 21 Parte delle primizie della vostra farina grossa dovete darla come contribuzione a Geova per tutte le vostre generazioni. 22 " 'Ora nel caso che facciate uno sbaglio e non mettiate in pratica tutti questi comandamenti, che Geova ha pronunciato a Mosè, 23 tutto ciò che Geova vi ha comandato per mezzo di Mosè dal giorno in cui Geova comandò in poi per le vostre generazioni, 24 deve quindi accadere che se è stato fatto lontano dagli occhi dell'assemblea per sbaglio, l'intera assemblea deve offrire un giovane toro come olocausto in odore riposante a Geova, e la sua offerta di cereali e la sua libazione conforme al procedimento regolare, e un capretto come offerta per il peccato. 25 E il sacerdote deve fare espiazione per l'intera assemblea dei figli d'Israele, e dev'essere loro perdonato; perché era uno sbaglio, ed essi, da parte loro, portarono come loro offerta un'offerta fatta a Geova mediante il fuoco e la loro offerta per il peccato dinanzi a Geova per il loro sbaglio. 26 E si deve perdonare all'intera assemblea dei figli d'Israele e al residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a loro, perché fu per sbaglio da parte di tutto il popolo. 27 " 'E se qualche anima pecca per sbaglio, deve presentare una capra dell'annata come offerta per il peccato. 28 E il sacerdote deve fare espiazione per l'anima che ha fatto lo sbaglio mediante un peccato senza intenzione dinanzi a Geova, in modo da fare espiazione per esso, e le dev'essere perdonato. 29 In quanto al nativo tra i figli d'Israele e al residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a loro, ci dev'essere una sola legge per voi rispetto al fare qualcosa senza intenzione. 30 " 'Ma l'anima che fa qualcosa deliberatamente, sia nativo che residente forestiero, parlando ingiuriosamente di Geova, in tal caso quell'anima dev'essere stroncata di fra il suo popolo. 31 Poiché ha disprezzato la parola di Geova e ha infranto il suo comandamento, quell'anima dev'essere stroncata immancabilmente. Il suo proprio errore è su di essa' ". 32 Mentre i figli d'Israele erano nel deserto, una volta trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. 33 Quindi quelli che lo avevano trovato a raccogliere legna lo condussero da Mosè e da Aaronne e dall'intera assemblea. 34 Lo misero dunque sotto custodia, perché non era stato esplicitamente dichiarato che cosa gli si dovesse fare. 35 A suo tempo Geova disse a Mosè: "Immancabilmente l'uomo dev'essere messo a morte, essendo colpito con pietre dall'intera assemblea fuori del campo". 36 Pertanto l'intera assemblea lo fece uscire fuori del campo e lo colpì con pietre così che morì, come Geova aveva comandato a Mosè. 37 E Geova proseguì, dicendo questo a Mosè: 38 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro che si devono fare orli frangiati sui lembi delle loro vesti per tutte le loro generazioni, e devono mettere un cordone turchino al di sopra dell'orlo frangiato del lembo: 39 'E vi deve servire da orlo frangiato, e dovete vederlo e ricordarvi di tutti i comandamenti di Geova e metterli in pratica, e non dovete andare dietro ai vostri cuori e ai vostri occhi, che seguite in rapporti immorali. 40 Lo scopo è che vi ricordiate e certamente mettiate in pratica tutti i miei comandamenti e in realtà vi mostriate santi al vostro Dio. 41 Io sono Geova vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto per mostrarmi vostro Dio. Io sono Geova vostro Dio' ". 16 E Cora figlio di Izar, figlio di Cheat, figlio di Levi, si alzava, insieme a Datan e ad Abiram figli di Eliab, e a On figlio di Pelet, figli di Ruben. 2 E si levavano davanti a Mosè, essi e duecentocinquanta uomini dei figli d'Israele, capi principali dell'assemblea, i convocati dell'adunanza, uomini di fama. 3 Così si congregarono contro Mosè e contro Aaronne e dissero loro: "Questo vi basti, perché l'intera assemblea, tutti loro, sono santi e Geova è in mezzo a loro. Perché, dunque, vi dovete innalzare al di sopra della congregazione di Geova?" 4 Quando Mosè l'ebbe udito cadde sulla sua faccia. 5 Quindi parlò a Cora e alla sua intera assemblea, dicendo: "La mattina Geova farà conoscere chi gli appartiene e chi è santo e chi gli si deve avvicinare, e chiunque avrà scelto si avvicinerà a Lui. 6 Fate questo: Prendetevi i portafuoco, Cora e la sua intera assemblea, 7 e domani mettete in essi il fuoco e ponete su di essi l'incenso dinanzi a Geova, e deve avvenire che l'uomo che Geova avrà scelto, egli è il santo. Questo vi basti, figli di Levi!" 8 E Mosè proseguì, dicendo a Cora: "Ascoltate, vi prego, figli di Levi. 9 È così poca cosa per voi che l'Iddio d'Israele vi abbia separati dall'assemblea d'Israele per presentarvi a sé per compiere il servizio del tabernacolo di Geova e per stare davanti all'assemblea a servirla, 10 e che abbia fatto avvicinare te e tutti i tuoi fratelli figli di Levi con te? Dovete voi dunque cercare anche di assicurarvi il sacerdozio? 11 Per questa ragione tu e tutta la tua assemblea che vi riunite siete contro Geova. In quanto ad Aaronne, che cos'è egli perché mormoriate contro di lui?" 12 Mosè mandò poi a chiamare Datan e Abiram figli di Eliab, ma essi dissero: "Non saliremo! 13 È così poca cosa che tu ci abbia fatti salire da un paese dove scorre latte e miele per metterci a morte nel deserto, che debba anche cercar di fare da principe su di noi fino al limite? 14 Da come stanno le cose, non ci hai introdotti in un paese dove scorre latte e miele, così che tu ci dia un'eredità di campo e vigna. Vuoi cavare gli occhi di quegli uomini? Noi non saliremo!" 15 A ciò Mosè si adirò molto e disse a Geova: "Non voltarti per guardare la loro offerta di cereali. Non ho preso loro nemmeno un asino, né ho danneggiato alcuno di loro". 16 Quindi Mosè disse a Cora: "Tu e tutta la tua assemblea, siate presenti domani dinanzi a Geova, tu ed essi e Aaronne. 17 E prendete ciascuno il suo portafuoco, e vi dovete mettere sopra incenso e presentare ciascuno il suo portafuoco dinanzi a Geova, duecentocinquanta portafuoco, e tu e Aaronne ciascuno il suo portafuoco". 18 Presero dunque ciascuno il suo portafuoco e vi misero sopra fuoco e vi posero sopra incenso e stettero all'ingresso della tenda di adunanza insieme a Mosè e ad Aaronne. 19 Quando Cora ebbe convocato tutta l'assemblea contro di loro all'ingresso della tenda di adunanza, allora la gloria di Geova apparve a tutta l'assemblea. 20 Geova parlò ora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 21 "Separatevi di mezzo a questa assemblea, perché li stermini in un istante". 22 A ciò caddero sulle loro facce e dissero: "O Dio, Dio degli spiriti di ogni sorta di carne, peccherà un solo uomo e ti indignerai contro l'intera assemblea?" 23 A sua volta Geova parlò a Mosè, dicendo: 24 "Parla all'assemblea, dicendo: 'Ritiratevi d'intorno ai tabernacoli di Cora, Datan e Abiram!' " 25 Dopo ciò Mosè si levò e andò da Datan e Abiram, e gli anziani d'Israele andarono con lui. 26 Quindi parlò all'assemblea, dicendo: "Allontanatevi, vi prego, d'innanzi alle tende di questi uomini malvagi e non toccate nulla che appartiene a loro, perché non siate spazzati via in tutto il loro peccato". 27 Immediatamente si ritirarono d'innanzi al tabernacolo di Cora, Datan e Abiram, da ogni parte, e Datan e Abiram uscirono, fermandosi all'ingresso delle loro tende, insieme alle loro mogli, e ai loro figli e ai loro piccoli. 28 Quindi Mosè disse: "Da questo conoscerete che Geova mi ha mandato a fare tutte queste opere, che non è di mio proprio cuore: 29 Se queste persone moriranno secondo la morte di tutto il genere umano e la punizione sarà recata su di loro con la punizione di tutto il genere umano, allora Geova non mi ha mandato. 30 Ma se è qualcosa di creato che Geova creerà, e il suolo deve aprire la sua bocca e inghiottire loro e ogni cosa che appartiene a loro e devono scendere vivi nello Sceol, allora conoscerete certamente che questi uomini hanno mancato di rispetto a Geova". 31 E avvenne che appena ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo che era sotto di loro si fendeva. 32 E la terra apriva la sua bocca e inghiottiva loro e le loro case e tutto il genere umano che apparteneva a Cora e tutti i beni. 33 Scesero dunque essi, e tutti quelli che appartenevano a loro, vivi nello Sceol, e la terra li ricopriva, così che perirono di mezzo alla congregazione. 34 E tutti gli israeliti che erano intorno a loro fuggirono al loro grido, poiché dicevano: "Temiamo che la terra ci inghiotta!" 35 E un fuoco uscì da Geova e consumava i duecentocinquanta uomini che offrivano l'incenso. 36 Geova parlò ora a Mosè, dicendo: 37 "Di' a Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote che prenda i portafuoco di dentro la conflagrazione: 'E spargi là il fuoco; poiché sono santi, 38 sì, i portafuoco di questi uomini che hanno peccato contro le loro proprie anime. E devono farne sottili lamine metalliche come rivestimento per l'altare, perché li hanno presentati dinanzi a Geova, così che sono divenuti santi; e devono servire di segno ai figli d'Israele' ". 39 Eleazaro il sacerdote prese pertanto i portafuoco di rame, che avevano presentato quelli che erano stati bruciati, e li battevano per farne un rivestimento per l'altare, 40 come memoriale per i figli d'Israele, affinché nessun uomo estraneo che non è della progenie di Aaronne si avvicinasse per far fumare incenso dinanzi a Geova, e nessuno divenisse come Cora e come la sua assemblea, proprio come Geova gli aveva parlato per mezzo di Mosè. 41 E subito il giorno dopo l'intera assemblea dei figli d'Israele mormorava contro Mosè e Aaronne, dicendo: "Voi, voi avete messo a morte il popolo di Geova". 42 E avvenne che quando l'assemblea si era congregata contro Mosè e Aaronne, si voltarono verso la tenda di adunanza; ed ecco, la nuvola la copriva, e appariva la gloria di Geova. 43 E Mosè e Aaronne venivano davanti alla tenda di adunanza. 44 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 45 "Voi, levatevi di mezzo a questa assemblea, perché li stermini in un istante". A ciò caddero sulle loro facce. 46 Dopo ciò Mosè disse ad Aaronne: "Prendi il portafuoco e metti in esso fuoco di sull'altare e poni sopra incenso e va in fretta all'assemblea e fa espiazione per loro, perché l'indignazione è uscita dalla faccia di Geova. La piaga è cominciata!" 47 Aaronne subito lo prese, proprio come Mosè aveva parlato, e corse in mezzo alla congregazione; ed ecco, la piaga era cominciata fra il popolo. Vi mise dunque l'incenso e faceva espiazione per il popolo. 48 E stava fra i morti e i vivi. Infine il flagello fu arrestato. 49 E i morti per il flagello ammontarono a quattordicimilasettecento, oltre ai morti a causa di Cora. 50 Quando alla fine Aaronne tornò da Mosè all'ingresso della tenda di adunanza, il flagello era stato arrestato. 17 Geova parlò ora a Mosè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele e prendi da essi una verga per ciascuna casa paterna da tutti i loro capi principali, secondo la casa dei loro padri, dodici verghe. Scriverai il nome di ciascuno sulla sua verga. 3 E sulla verga di Levi scriverai il nome di Aaronne, perché c'è una sola verga per il capo della casa dei loro padri. 4 E le devi depositare nella tenda di adunanza davanti alla Testimonianza, dove regolarmente mi presento a voi. 5 E deve avvenire che l'uomo che sceglierò, la sua verga germoglierà, e certamente farò sedare di contro a me i mormorii dei figli d'Israele, che mormorano contro di voi". 6 Mosè parlò dunque ai figli d'Israele, e tutti i loro capi principali gli diedero una verga per ciascun capo principale, una verga per ciascun capo principale, secondo la casa dei loro padri, dodici verghe; e la verga di Aaronne era fra le loro verghe. 7 Quindi Mosè depositò le loro verghe dinanzi a Geova nella tenda della Testimonianza. 8 E il giorno dopo avvenne che quando Mosè fu entrato nella tenda della Testimonianza, ecco, la verga di Aaronne per la casa di Levi aveva germogliato, e metteva gemme e portava fiori e produceva mandorle mature. 9 Mosè portò quindi tutte le verghe da innanzi a Geova a tutti i figli d'Israele, ed essi guardavano e prendevano ciascun uomo la sua propria verga. 10 In seguito Geova disse a Mosè: "Rimetti la verga di Aaronne davanti alla Testimonianza come qualcosa da tenere come segno per i figli di ribellione, perché i loro mormorii cessino di contro a me, affinché non muoiano". 11 Subito Mosè fece proprio come Geova gli aveva comandato. Fece proprio così. 12 E i figli d'Israele dicevano questo a Mosè: "Ora di sicuro spireremo, di sicuro periremo, di sicuro periremo tutti. 13 Chiunque si accosta, avvicinandosi al tabernacolo di Geova, morirà! Dobbiamo finire con lo spirare in tal modo?" 18 E Geova diceva ad Aaronne: "Tu e i tuoi figli e la casa di tuo padre con te risponderete dell'errore contro il santuario, e tu e i tuoi figli con te risponderete dell'errore contro il vostro sacerdozio. 2 E inoltre fa avvicinare i tuoi fratelli della tribù di Levi, il clan di tuo padre, con te, perché siano uniti a te e ti rendano servizio, sia a te che ai tuoi figli con te, dinanzi alla tenda della Testimonianza. 3 E devono osservare il loro obbligo verso di te e il loro obbligo verso l'intera tenda. Solo non si devono avvicinare agli utensili del luogo santo e all'altare affinché non muoiano, né loro né voi. 4 E devono essere uniti a te e devono osservare il loro obbligo verso la tenda di adunanza rispetto a tutto il servizio della tenda, e nessun estraneo si avvicini a voi. 5 E dovete osservare il vostro obbligo verso il luogo santo e il vostro obbligo verso l'altare, perché non vi sia ulteriore indignazione contro i figli d'Israele. 6 E io, ecco, io ho preso i vostri fratelli, i leviti, di tra i figli d'Israele, come un dono per voi, come quelli dati a Geova per compiere il servizio della tenda di adunanza. 7 E tu e i tuoi figli con te dovete salvaguardare il vostro sacerdozio in quanto a tutto ciò che concerne l'altare e in quanto a ciò che è dentro la cortina; e dovete rendere servizio. Come servizio di dono io darò il vostro sacerdozio, e l'estraneo che si avvicini dev'essere messo a morte". 8 E Geova parlò ancora ad Aaronne: "In quanto a me, ecco, io ti ho affidato la custodia delle contribuzioni fatte a me. Di tutte le cose sante dei figli d'Israele io le ho date a te e ai tuoi figli come porzione, come parte assegnata a tempo indefinito. 9 Questo deve divenire tuo dalle cose santissime, dall'offerta fatta mediante il fuoco, ogni loro offerta insieme ad ogni loro offerta di cereali e ogni loro offerta per il peccato e ogni loro offerta per la colpa, che mi renderanno. È qualcosa di santissimo per te e per i tuoi figli. 10 Lo dovete mangiare in luogo santissimo. Lo deve mangiare ogni maschio. Deve divenire per te qualcosa di santo. 11 E questo appartiene a te: la contribuzione del loro dono insieme a tutte le offerte agitate dei figli d'Israele. Io le ho date a te e ai tuoi figli e alle tue figlie con te, come parte assegnata a tempo indefinito. Lo può mangiare ogni puro nella tua casa. 12 "Tutto il meglio dell'olio e tutto il meglio del vino nuovo e del grano, le loro primizie, che daranno a Geova, li ho dati a te. 13 I primi frutti maturi di tutto ciò che è nella loro terra, che porteranno a Geova, devono divenire tuoi. Ogni puro nella tua casa può mangiarlo. 14 "Ogni cosa votata in Israele deve divenire tua. 15 "Tutto ciò che apre il seno, di ogni sorta di carne, che presenteranno a Geova, fra l'uomo e fra la bestia, deve divenire tuo. Comunque, devi redimere immancabilmente il primogenito del genere umano; e devi redimere il primogenito della bestia impura. 16 E lo devi redimere con un prezzo di redenzione per esso da un mese in su, secondo il valore stimato, cinque sicli d'argento secondo il siclo del luogo santo. Esso è venti ghera. 17 Solo non devi redimere il toro primogenito o l'agnello primogenito o il primogenito della capra. Sono qualcosa di santo. Devi aspergerne il sangue sull'altare, e devi farne fumare il grasso come offerta fatta mediante il fuoco in odore riposante a Geova. 18 E la loro carne deve divenire tua. Come il petto dell'offerta agitata e come la coscia destra, deve divenire tua. 19 Tutte le sante contribuzioni, che i figli d'Israele offriranno a Geova, le ho date a te e ai tuoi figli e alle tue figlie con te, come parte assegnata a tempo indefinito. È un patto di sale a tempo indefinito dinanzi a Geova per te e per la tua progenie con te". 20 E Geova proseguì, dicendo ad Aaronne: "Nella loro terra non avrai eredità, e nessuna parte diverrà tua in mezzo a loro. Io sono la tua parte e la tua eredità in mezzo ai figli d'Israele. 21 "E ai figli di Levi, ecco, ho dato ogni decima parte in Israele come eredità in cambio del servizio che compiono, il servizio della tenda di adunanza. 22 E i figli d'Israele non devono più avvicinarsi alla tenda di adunanza per incorrere nel peccato così da morire. 23 E i leviti stessi devono compiere il servizio della tenda di adunanza, ed essi sono quelli che devono rispondere del loro errore. È uno statuto a tempo indefinito durante le vostre generazioni che in mezzo ai figli d'Israele non devono ottenere il possesso di un'eredità. 24 Poiché ai leviti ho dato come eredità la decima parte dei figli d'Israele, che offriranno a Geova come contribuzione. Perciò ho detto loro: 'In mezzo ai figli d'Israele non devono ottenere il possesso di un'eredità' ". 25 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 26 "E devi parlare ai leviti, e devi dire loro: 'Riceverete dai figli d'Israele la decima parte che vi ho dato da essi come vostra eredità, e voi dovete offrire come contribuzione a Geova la decima parte della decima parte. 27 E vi dev'essere attribuita come vostra contribuzione, come il grano dell'aia e come il pieno prodotto dello strettoio del vino o dell'olio. 28 In questo modo anche voi stessi offrirete una contribuzione a Geova da tutte le vostre decime parti che avrete ricevuto dai figli d'Israele, e da esse dovete dare la contribuzione per Geova ad Aaronne il sacerdote. 29 Da tutti i doni (fatti) a voi, offrirete ogni sorta di contribuzione a Geova, del meglio d'essa, come qualcosa di santo proveniente da essi'. 30 "E devi dire loro: 'Quando ne date in contributo il meglio, sarà certamente attribuito ai leviti come il prodotto dell'aia e come il prodotto dello strettoio del vino o dell'olio. 31 E lo dovete mangiare in ogni luogo, voi e la vostra casa, perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda di adunanza. 32 E non dovete incorrere nel peccato per questo quando ne date in contributo il meglio, e non dovete profanare le cose sante dei figli d'Israele, affinché non moriate' ". 19 E Geova parlava a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 2 "Questo è uno statuto della legge che Geova ha comandato, dicendo: 'Parla ai figli d'Israele, che ti devono prendere una vacca rossa, sana, in cui non sia difetto e su cui non sia venuto giogo. 3 E la dovete dare ad Eleazaro il sacerdote, ed egli la deve condurre fuori del campo, e dev'essere scannata davanti a lui. 4 Quindi Eleazaro il sacerdote deve prendere parte del suo sangue col dito e deve spruzzare parte del suo sangue direttamente verso il davanti della tenda di adunanza per sette volte. 5 E la vacca dev'essere bruciata sotto i suoi occhi. Se ne brucerà la pelle e la carne e il sangue insieme allo sterco. 6 E il sacerdote deve prendere legno di cedro e issopo e fibre di colore scarlatto e gettarli in mezzo al fuoco che brucia la vacca. 7 E il sacerdote deve lavare le sue vesti e bagnare la sua carne nell'acqua, e poi potrà entrare nel campo; ma il sacerdote dev'essere impuro fino alla sera. 8 " 'E colui che l'avrà bruciata laverà le sue vesti nell'acqua e deve bagnare la sua carne nell'acqua, e dev'essere impuro fino alla sera. 9 " 'E un uomo puro deve raccogliere le ceneri della vacca e depositarle fuori del campo in luogo puro; e devono servire all'assemblea dei figli d'Israele come qualcosa da tenere per l'acqua di purificazione. È un'offerta per il peccato. 10 E colui che raccoglie le ceneri della vacca si deve lavare le vesti ed essere impuro fino alla sera. " 'E deve servire ai figli d'Israele e al residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a loro come statuto a tempo indefinito. 11 Chiunque tocchi il cadavere di qualsiasi anima umana deve pure essere impuro per sette giorni. 12 Costui si deve purificare con essa il terzo giorno, e il settimo giorno sarà puro. Ma se non si sarà purificato il terzo giorno, il settimo giorno non sarà puro. 13 Chiunque tocchi un cadavere, l'anima di qualunque uomo che muoia, e non si purifichi, ha contaminato il tabernacolo di Geova, e tale anima dev'essere stroncata da Israele. Siccome non è stata aspersa su di lui l'acqua di purificazione, resta impuro. La sua impurità è ancora su di lui. 14 " 'Questa è la legge nel caso che un uomo muoia in una tenda: Chiunque entri nella tenda, e chiunque sia nella tenda, sarà impuro per sette giorni. 15 E ogni vaso aperto sul quale non ci sia alcun coperchio legato è impuro. 16 E chiunque in campagna tocchi qualcuno ucciso con la spada o un cadavere o un osso d'uomo o un luogo di sepoltura sarà impuro per sette giorni. 17 E devono prendere per l'impuro della polvere del fuoco dell'offerta per il peccato e mettervi sopra acqua corrente in un vaso. 18 Quindi un uomo puro deve prendere dell'issopo e immergerlo nell'acqua e spruzzarne la tenda e tutti i vasi e le anime che vi si trovavano e colui che ha toccato l'osso o l'ucciso o il cadavere o il luogo di sepoltura. 19 E la persona pura deve spruzzarne l'impura il terzo giorno e il settimo giorno e la deve purificare dal peccato nel settimo giorno; ed essa deve lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua, e la sera dev'essere pura. 20 " 'Ma l'uomo che sia impuro e che non si purifichi, ebbene, tale anima dev'essere stroncata di mezzo alla congregazione, perché ha contaminato il santuario di Geova. Non è stato asperso con l'acqua di purificazione. È impuro. 21 " 'E deve servire loro come statuto a tempo indefinito, che colui che spruzza l'acqua di purificazione deve lavarsi le vesti, nonché colui che tocca l'acqua di purificazione. Sarà impuro fino alla sera. 22 E qualunque cosa l'impuro tocchi sarà impura, e l'anima che la tocchi sarà impura fino alla sera' ". 20 E i figli d'Israele, l'intera assemblea, giungevano nel deserto di Zin il primo mese, e il popolo prese a dimorare a Cades. Là Miriam morì e là fu sepolta. 2 Ora non c'era acqua per l'assemblea, e si congregavano contro Mosè e Aaronne. 3 E il popolo si mise a litigare con Mosè e a dire: "Fossimo spirati quando i nostri fratelli spirarono dinanzi a Geova! 4 E perché avete condotto la congregazione di Geova in questo deserto affinché vi moriamo noi e le nostre bestie da soma? 5 E perché ci avete fatti salire dall'Egitto per condurci in questo cattivo luogo? Non è un luogo di seme e fichi e viti e melagrane, e non c'è acqua da bere". 6 Quindi Mosè e Aaronne da innanzi alla congregazione vennero all'ingresso della tenda di adunanza e caddero sulle loro facce, e la gloria di Geova appariva loro. 7 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 8 "Prendi la verga e convoca l'assemblea, tu e Aaronne tuo fratello, e dovete parlare alla rupe davanti ai loro occhi perché essa dia realmente la sua acqua; e tu devi far uscire per loro acqua dalla rupe e dare da bere all'assemblea e alle loro bestie da soma". 9 Mosè prese dunque la verga da innanzi a Geova, proprio come gli aveva comandato. 10 Dopo ciò Mosè e Aaronne convocarono la congregazione davanti alla rupe, ed egli diceva loro: "Udite, ora, ribelli! Vi faremo uscire acqua da questa rupe?" 11 Allora Mosè alzò la mano e colpì due volte la rupe con la sua verga; e usciva molta acqua, e l'assemblea e le loro bestie da soma bevevano. 12 Geova disse poi a Mosè e ad Aaronne: "Poiché non avete mostrato fede in me per santificarmi davanti agli occhi dei figli d'Israele, non introdurrete questa congregazione nel paese che certamente darò loro". 13 Queste sono le acque di Meriba, perché i figli d'Israele litigarono con Geova, così che fu santificato fra loro. 14 Da Cades, Mosè mandò in seguito messaggeri al re di Edom: "Tuo fratello Israele ha detto questo: 'Tu stesso conosci bene tutte le difficoltà che ci sono accadute. 15 E i nostri padri scendevano in Egitto, e continuammo a dimorare in Egitto per molti giorni; e gli egiziani facevano danno a noi e ai nostri padri. 16 Infine gridammo a Geova ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece uscire dall'Egitto; ed eccoci a Cades, città all'estremità del tuo territorio. 17 Lascia, ti prego, che passiamo per il tuo paese. Non passeremo per un campo né per una vigna, e non berremo l'acqua di un pozzo. Marceremo nella strada regia. Non devieremo né a destra né a sinistra, finché saremo passati per il tuo territorio' ". 18 Comunque, Edom gli disse: "Non devi passare da me, affinché io non ti esca incontro con la spada". 19 A loro volta i figli d'Israele gli dissero: "Saliremo per la strada maestra; e se io e il mio bestiame berremo la tua acqua, certamente te ne daremo anche il valore. Non voglio altro che passare a piedi". 20 Ma egli disse: "Non devi passare". Ed Edom gli uscì incontro con molta gente e mano forte. 21 Edom rifiutò dunque a Israele il permesso di passare per il suo territorio. Quindi Israele si allontanò da lui. 22 E i figli d'Israele, l'intera assemblea, partivano da Cades e giungevano al monte Hor. 23 Quindi Geova disse questo a Mosè e ad Aaronne al monte Hor presso il confine del paese di Edom: 24 "Aaronne sarà raccolto presso il suo popolo, poiché non entrerà nel paese che certamente darò ai figli d'Israele, per il motivo che vi ribellaste contro il mio ordine rispetto alle acque di Meriba. 25 Prendi Aaronne ed Eleazaro suo figlio e falli salire sul monte Hor. 26 E spoglia Aaronne delle sue vesti, e con esse devi vestire Eleazaro suo figlio; e Aaronne sarà raccolto e là deve morire". 27 Mosè fece dunque proprio come Geova aveva comandato; e davanti agli occhi di tutta l'assemblea salivano sul monte Hor. 28 Quindi Mosè spogliò Aaronne delle sue vesti e con esse vestì Eleazaro suo figlio, dopo di che Aaronne morì là sulla cima del monte. E Mosè ed Eleazaro scesero dal monte. 29 E tutta l'assemblea vide che Aaronne era spirato, e tutta la casa d'Israele continuò a piangere Aaronne per trenta giorni. 21 Ora il cananeo, il re di Arad, che dimorava nel Negheb, udì che Israele era venuto per la via di Atarim, e combatteva con Israele e ne portava via alcuni come prigionieri. 2 Di conseguenza Israele fece un voto a Geova e disse: "Se immancabilmente darai questo popolo nella mia mano, allora io voterò certamente le loro città alla distruzione". 3 Geova ascoltò dunque la voce d'Israele e consegnò i cananei; e votarono essi e le loro città alla distruzione. Perciò diedero al luogo il nome di Orma. 4 Mentre continuavano a viaggiare dal monte Hor per la via del Mar Rosso per aggirare il paese di Edom, l'anima del popolo si stancava a causa della via. 5 E il popolo parlava contro Dio e Mosè: "Perché ci avete fatti salire dall'Egitto per (farci) morire nel deserto? Poiché non c'è pane e non c'è acqua, e la nostra anima ha preso ad aborrire il pane spregevole". 6 Geova mandò dunque serpenti velenosi fra il popolo, e mordevano il popolo, così che molta gente d'Israele morì. 7 Infine il popolo venne da Mosè e disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro Geova e contro di te. Intercedi presso Geova perché allontani di sopra a noi i serpenti". E Mosè intercedeva a favore del popolo. 8 Quindi Geova disse a Mosè: "Fatti una serpe infuocata e mettila su un'asta. E deve avvenire che quando qualcuno è stato morso, deve guardarla e quindi deve rimanere in vita". 9 Mosè fece subito un serpente di rame e lo pose sull'asta; e in effetti avvenne che se un serpente aveva morso un uomo ed egli guardava fisso il serpente di rame, allora rimaneva in vita. 10 Dopo ciò i figli d'Israele partirono e si accamparono a Obot. 11 Quindi partirono da Obot e si accamparono a Iye-Abarim, nel deserto che è di fronte a Moab, verso il levar del sole. 12 Di là partirono e si accampavano presso la valle del torrente di Zered. 13 Di là partirono e si accampavano nella regione dell'Arnon, che è nel deserto che si estende dal confine degli amorrei; poiché l'Arnon è la linea di confine di Moab, fra Moab e gli amorrei. 14 Perciò si dice nel libro delle Guerre di Geova: "Vaheb in Sufa e le valli del torrente Arnon, 15 e la bocca delle valli del torrente, che si volge verso il sito di Ar e si appoggia al confine di Moab". 16 Poi di là a Beer. Questo è il pozzo circa il quale Geova disse a Mosè: "Raccogli il popolo, e lascia che io dia loro acqua". 17 In quel tempo Israele cantava questo cantico: "Sgorga, o pozzo! Rispondetegli! 18 Un pozzo, l'hanno aperto i principi. L'hanno scavato i nobili del popolo, Con un bastone da comandante, con i loro propri bastoni". Quindi dal deserto a Mattana. 19 E da Mattana a Naaliel, e da Naaliel a Bamot. 20 E da Bamot alla valle che è nel campo di Moab, in capo al Pisga, e si protende verso la faccia di Gesimon. 21 Israele mandò ora messaggeri a Sihon re degli amorrei, dicendo: 22 "Lasciami passare per il tuo paese. Non devieremo per entrare in un campo né in una vigna. Non berremo l'acqua di nessun pozzo. Marceremo nella strada regia finché saremo passati per il tuo territorio". 23 E Sihon non permise a Israele di passare per il suo territorio, ma Sihon raccolse tutto il suo popolo e uscì incontro a Israele nel deserto, e giunse a Iaaz e combatteva con Israele. 24 Allora Israele lo colpì col taglio della spada e prese possesso del suo paese dall'Arnon allo Iabboc, vicino ai figli di Ammon; perché Iazer è il confine dei figli di Ammon. 25 Israele prese dunque tutte queste città, e Israele dimorava in tutte le città degli amorrei, a Esbon e in tutte le sue borgate dipendenti. 26 Poiché Esbon era la città di Sihon. Egli era re degli amorrei, ed era stato lui che in precedenza aveva combattuto col re di Moab e aveva preso dalla sua mano tutto il suo paese fino all'Arnon. 27 Perciò i dicitori di versi satirici dicevano: "Venite a Esbon. Si edifichi la città di Sihon e sia fermamente stabilita. 28 Poiché un fuoco è uscito da Esbon, una fiamma dalla città di Sihon. Ha consumato Ar di Moab, i proprietari degli alti luoghi dell'Arnon. 29 Guai a te, Moab! Certamente perirai, o popolo di Chemos! Certamente darà i suoi figli come scampati e le sue figlie nella schiavitù al re degli amorrei, Sihon. 30 Tiriamo dunque contro di loro. Esbon certamente perirà fino a Dibon, E le donne fino a Nofa, gli uomini fino a Medeba". 31 E Israele dimorava nel paese degli amorrei. 32 Mosè mandò quindi alcuni a esplorare Iazer. Catturarono dunque le sue borgate dipendenti e spodestarono gli amorrei che c'erano. 33 Dopo ciò si voltarono e salirono per la via di Basan. A ciò Og re di Basan uscì loro incontro, lui e tutto il suo popolo, alla battaglia di Edrei. 34 Geova disse ora a Mosè: "Non aver timore di lui, poiché certamente darò nella tua mano lui e tutto il suo popolo e il suo paese; e devi fare a lui proprio come hai fatto a Sihon, re degli amorrei, che dimorava a Esbon". 35 Colpirono dunque lui e i suoi figli e tutto il suo popolo, finché non gli rimase superstite; e prendevano possesso del suo paese. 22 Quindi i figli d'Israele partirono e si accamparono nelle pianure desertiche di Moab al di là del Giordano di Gerico. 2 E Balac figlio di Zippor vedeva tutto ciò che Israele aveva fatto agli amorrei. 3 E Moab provò molto spavento del popolo, perché era numeroso; e Moab provava un morboso terrore dei figli d'Israele. 4 E Moab diceva agli anziani di Madian: "Ora questa congregazione leccherà tutti i nostri dintorni come il toro lecca l'erba verde del campo". E in quel particolare tempo Balac figlio di Zippor era re di Moab. 5 Ora mandò messaggeri a Balaam figlio di Beor a Petor, che è presso il Fiume del paese dei figli del suo popolo, per chiamarlo, dicendo: "Ecco, un popolo è uscito dall'Egitto. Ecco, hanno coperto la terra fin dove si può vedere, e dimorano proprio di fronte a me. 6 Ed ora vieni, ti prego; maledicimi questo popolo, poiché è più potente di me. Forse li potrò colpire e li potrò cacciare dal paese; poiché so bene che colui che tu benedici è benedetto e colui che tu maledici è maledetto". 7 Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian viaggiarono dunque con i compensi per la divinazione nelle loro mani e andarono da Balaam e gli pronunciarono le parole di Balac. 8 Allora egli disse loro: "Alloggiate qui questa notte, e certamente vi riporterò parola proprio come Geova mi avrà parlato". Pertanto i principi di Moab stettero con Balaam. 9 Quindi Dio venne a Balaam e disse: "Chi sono questi uomini con te?" 10 Balaam disse dunque al (vero) Dio: "Balac figlio di Zippor, re di Moab, ha mandato a dirmi: 11 'Ecco, il popolo che esce dall'Egitto e copre la terra fin dove l'occhio può vedere. Or dunque vieni, esecrameli. Forse potrò combattere contro di loro e realmente li caccerò' ". 12 Ma Dio disse a Balaam: "Non devi andare con loro. Non devi maledire il popolo, perché è benedetto". 13 Dopo ciò Balaam si levò la mattina e disse ai principi di Balac: "Andate al vostro paese, perché Geova ha rifiutato di lasciarmi andare con voi". 14 I principi di Moab dunque si levarono e andarono da Balac e dissero: "Balaam si è rifiutato di venire con noi". 15 Comunque, Balac mandò di nuovo altri principi in maggior numero e più onorevoli dei precedenti. 16 A loro volta essi vennero da Balaam e gli dissero: "Balac figlio di Zippor ha detto questo: 'Non ti trattenere, ti prego, dal venire da me. 17 Poiché immancabilmente ti onorerò assai, e farò tutto quello che mi dirai. Vieni, dunque, ti prego. Esecrami, suvvia, questo popolo' ". 18 Ma Balaam rispose e disse ai servitori di Balac: "Se Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, io non potrei trasgredire l'ordine di Geova mio Dio, così da fare cosa piccola o grande. 19 Ed ora anche voi state qui, vi prego, questa notte, perché io sappia ciò che ancora mi proferirà Geova". 20 Quindi Dio venne a Balaam di notte e gli disse: "Se gli uomini sono venuti per chiamarti, levati, va con loro. Ma potrai pronunciare solo la parola che io ti avrò pronunciato". 21 Dopo ciò Balaam si levò la mattina e sellò la sua asina e andò con i principi di Moab. 22 E l'ira di Dio divampava perché egli andava; e l'angelo di Geova si appostava nella strada per resistergli. Ed egli montava la sua asina, e aveva con sé due suoi servitori. 23 E l'asina vedeva l'angelo di Geova che stava nella strada con la spada sguainata in mano; e l'asina cercò di deviare dalla strada per entrare nel campo, ma Balaam colpiva l'asina per farla tornare nella strada. 24 E l'angelo di Geova stava nella via stretta fra le vigne, con un muro di pietra da una parte e un muro di pietra dall'altra. 25 E l'asina vedeva l'angelo di Geova e si spingeva contro il muro e spingeva così contro il muro il piede di Balaam; ed egli la percuoteva ancora. 26 Ora l'angelo di Geova passò di nuovo oltre e stette in un luogo stretto, dove non c'era via per deviare né a destra né a sinistra. 27 Quando l'asina ebbe visto l'angelo di Geova, si mise a giacere sotto Balaam; così che l'ira di Balaam divampò, e percuoteva l'asina col suo bastone. 28 Infine Geova aprì la bocca dell'asina ed essa disse a Balaam: "Che ti ho fatto così che mi hai percosso queste tre volte?" 29 A ciò Balaam disse all'asina: "È perché mi hai trattato spietatamente. Se solo avessi una spada in mano, ora ti ucciderei!" 30 Quindi l'asina disse a Balaam: "Non sono io la tua asina che hai cavalcato per tutta la tua vita fino a questo giorno? Ho mai avuto l'abitudine di farti così?" A ciò egli disse: "No!" 31 E Geova scopriva gli occhi di Balaam, così che vide l'angelo di Geova che stava nella strada con la spada sguainata in mano. Subito egli si inchinò e si prostrò sulla sua faccia. 32 Quindi l'angelo di Geova gli disse: "Perché hai percosso la tua asina queste tre volte? Ecco, io, io sono uscito a fare resistenza, perché la tua via è stata precipitosa contro la mia volontà. 33 E l'asina mi ha visto e ha cercato di deviare davanti a me queste tre volte. Supponi che non avesse deviato d'innanzi a me! In quanto a te, ti avrei già ucciso, ma avrei conservato lei in vita". 34 A ciò Balaam disse all'angelo di Geova: "Ho peccato, perché non sapevo che eri tu a stare nella strada per incontrarmi. Ed ora, se è male ai tuoi occhi, lascia che me ne torni". 35 Ma l'angelo di Geova disse a Balaam: "Va con gli uomini; ma non potrai pronunciare nulla se non la parola che io ti avrò pronunciato". E Balaam continuò ad andare con i principi di Balac. 36 Quando Balac ebbe udito che Balaam era venuto, gli uscì incontro nella città di Moab, che è sulla sponda dell'Arnon, che è all'estremità del territorio. 37 Quindi Balac disse a Balaam: "Non avevo in effetti mandato a chiamarti? Perché non sei venuto da me? Non sono io realmente e veramente in grado di onorarti?" 38 A ciò Balaam disse a Balac: "Ecco, sono venuto da te ora. Potrò io forse pronunciare alcuna cosa? La parola che Dio avrà posto nella mia bocca è ciò che pronuncerò". 39 Balaam andò dunque con Balac e giunsero a Chiriat-Huzot. 40 E Balac sacrificava bovini e pecore e ne mandava a Balaam e ai principi che erano con lui. 41 E avvenne la mattina che Balac prendeva Balaam e lo faceva salire a Bamot-Baal, perché di là vedesse il popolo intero. 23 Quindi Balaam disse a Balac: "Edificami in questo posto sette altari e preparami in questo posto sette tori e sette montoni". 2 Balac fece immediatamente proprio come Balaam aveva parlato. Dopo ciò Balac e Balaam offrirono su ciascun altare un toro e un montone. 3 E Balaam proseguì, dicendo a Balac: "Stattene presso il tuo olocausto, e fammi andare. Forse Geova si metterà in contatto con me e mi verrà incontro. In tal caso qualunque cosa mi mostri, certamente te (la) riferirò". E se ne andò su un nudo colle. 4 Quando Dio si fu messo in contatto con Balaam, questi Gli disse: "Ho messo i sette altari in file, e ho offerto un toro e un montone su ciascun altare". 5 Pertanto Geova mise una parola nella bocca di Balaam e disse: "Torna da Balac, e pronuncerai questo". 6 Tornò dunque da lui, ed ecco, egli e tutti i principi di Moab stavano presso il suo olocausto. 7 Quindi prese la sua espressione proverbiale e disse: "Da Aram ha cercato di condurmi Balac re di Moab, Dai monti dell'oriente: 'Degnati di venire, maledicimi in effetti Giacobbe. Sì, degnati di venire, denuncia in effetti Israele'. 8 Come potrei io esecrare quelli che Dio non ha esecrato? E come potrei denunciare quelli che Geova non ha denunciato? 9 Poiché li vedo dalla cima delle rocce, E li scorgo dai colli. Là continuano a risiedere isolati come un popolo, E non si annoverano fra le nazioni. 10 Chi ha numerato i granelli di polvere di Giacobbe, E chi ha contato la quarta parte d'Israele? Muoia la mia anima della morte dei retti, E la mia fine di poi sia come la loro". 11 A ciò Balac disse a Balaam: "Che mi hai fatto? Ti avevo preso per esecrare i miei nemici, ed ecco, tu li hai benedetti fino al limite". 12 A sua volta egli rispose e disse: "Non devo io aver cura di pronunciare qualunque cosa Geova mi metta nella bocca?" 13 Quindi Balac gli disse: "Vieni con me, sì, ti prego, in un altro luogo dal quale li puoi vedere. Ne vedrai solo l'estremità, e non li vedrai tutti. Ed esecrameli di là". 14 Lo condusse dunque al campo di Zofim, in cima al Pisga, ed edificava sette altari e offriva un toro e un montone su ciascun altare. 15 Dopo ciò disse a Balac: "Stattene qui presso il tuo olocausto, e, in quanto a me, lascia che mi metta in contatto con lui là". 16 In seguito Geova si mise in contatto con Balaam e mise una parola nella sua bocca e disse: "Torna da Balac e proferirai questo". 17 Venne dunque da lui, ed ecco, stava presso il suo olocausto, e con lui i principi di Moab. Quindi Balac gli disse: "Che ha proferito Geova?" 18 A ciò egli prese la sua espressione proverbiale e disse: "Levati, Balac, e ascolta. Sì, prestami orecchio, o figlio di Zippor. 19 Dio non è un uomo che dica menzogne, Né un figlio del genere umano che provi rammarico. Ha egli stesso detto e non farà, E ha parlato e non eseguirà? 20 Ecco, sono stato preso per benedire, Ed Egli ha benedetto, e io non lo revocherò. 21 Egli non ha scorto nessun potere magico contro Giacobbe, E non ha visto nessun affanno contro Israele. Geova suo Dio è con lui, E in mezzo a esso è l'alta acclamazione di un re. 22 Dio li fa uscire dall'Egitto. La sua veloce andatura è come quella di un toro selvaggio. 23 Poiché non c'è nessun sinistro incantesimo contro Giacobbe, Né alcuna divinazione contro Israele. In questo tempo si potrà dire rispetto a Giacobbe e a Israele: 'Che cosa ha operato Dio!' 24 Ecco, un popolo si leverà come un leone, E come il leone si alzerà. Non si metterà a giacere finché non avrà divorato la preda, E berrà il sangue degli uccisi". 25 A ciò Balac disse a Balaam: "Se, da una parte, non lo puoi esecrare affatto, allora, dall'altra, non lo devi affatto benedire". 26 A sua volta Balaam rispose e disse a Balac: "Non ti parlai, dicendo: 'Farò tutto ciò che Geova proferisce'?" 27 Quindi Balac disse a Balaam: "Oh vieni, ti prego. Lascia che ti conduca in un altro luogo ancora. Forse sarà retto agli occhi del (vero) Dio così che certamente me lo esecrerai di là". 28 Allora Balac condusse Balaam in cima al Peor, che guarda verso Gesimon. 29 Quindi Balaam disse a Balac: "Edificami in questo posto sette altari e preparami in questo posto sette tori e sette montoni". 30 Balac fece dunque proprio come Balaam aveva detto, e offriva un toro e un montone su ciascun altare. 24 Quando Balaam vide che era bene agli occhi di Geova benedire Israele, non se ne andò come le altre volte in cerca di qualche sinistro presagio, ma diresse la sua faccia verso il deserto. 2 Quando Balaam alzò gli occhi e vide Israele risiedere secondo le sue tribù, lo spirito di Dio venne su di lui. 3 Perciò prese la sua espressione proverbiale e disse: "Espressione di Balaam figlio di Beor, Ed espressione dell'uomo robusto con l'occhio non sigillato, 4 Espressione di colui che ode i detti di Dio, Che ha visto una visione dell'Onnipotente Mentre cadeva con gli occhi scoperti: 5 Come sono piacevoli a vedersi le tue tende, o Giacobbe, i tuoi tabernacoli, o Israele! 6 Come valli di torrente si sono estesi assai, Come giardini presso il fiume. Come piante di aloe che Geova ha piantato, Come cedri presso le acque. 7 L'acqua continua a scorrere dalle sue due secchie di cuoio, E il suo seme è presso molte acque. Il suo re pure sarà più alto di Agag, E il suo regno sarà esaltato. 8 Dio lo fa uscire dall'Egitto; La sua è la veloce andatura di un toro selvaggio. Egli consumerà le nazioni, i suoi oppressori, E roderà le loro ossa, e le farà a pezzi con le sue frecce. 9 Si è chinato, si è messo a giacere come il leone, E, come un leone, chi osa farlo levare? Quelli che ti benedicono sono i benedetti, E quelli che ti maledicono sono i maledetti". 10 Allora l'ira di Balac divampò contro Balaam ed egli batté le mani, e Balac diceva a Balaam: "Ti ho chiamato per esecrare i miei nemici, ed ecco, tu li hai benedetti fino al limite queste tre volte. 11 Ed ora vattene al tuo luogo. Mi ero detto che immancabilmente ti avrei onorato, ma, ecco, Geova ti ha trattenuto dall'onore". 12 A sua volta Balaam disse a Balac: "Non fu anche ai tuoi messaggeri che mi mandasti che io parlai, dicendo: 13 'Se Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine di Geova così da fare cosa buona o cattiva di mio proprio cuore. Qualunque cosa Geova avrà proferito io proferirò'? 14 Ed ora, ecco che me ne vado al mio popolo. Vieni, lascia che io ti avvisi di ciò che questo popolo farà poi al tuo popolo alla fine dei giorni". 15 Prese dunque la sua espressione proverbiale e disse: "Espressione di Balaam figlio di Beor, Ed espressione dell'uomo robusto con l'occhio non sigillato, 16 Espressione di colui che ode i detti di Dio, E di colui che conosce la conoscenza dell'Altissimo . . . Ha visto una visione dell'Onnipotente Mentre cadeva con gli occhi scoperti: 17 Lo vedrò, ma non ora; Lo scorgerò, ma non da vicino. Una stella certamente verrà da Giacobbe, E uno scettro in realtà si leverà da Israele. Ed egli certamente spezzerà le tempie di Moab E il cranio di tutti i figli del tumulto di guerra. 18 Ed Edom deve divenire un possedimento, Sì, Seir deve divenire il possedimento dei suoi nemici, Mentre Israele fa mostra del suo coraggio. 19 E da Giacobbe uno sottoporrà, E deve distruggere qualsiasi superstite della città". 20 Quando ebbe visto Amalec, continuò la sua espressione proverbiale e proseguì, dicendo: "Amalec fu il primo delle nazioni, Ma la sua fine di poi sarà senz'altro la sua distruzione". 21 Quando ebbe visto i cheniti, continuò la sua espressione proverbiale e proseguì, dicendo: "La tua dimora è durevole, e la tua abitazione è posta sulla rupe. 22 Ma ci sarà uno che brucerà Cain. Quanto manca finché l'Assiria ti porti via prigioniero?" 23 E continuò la sua espressione proverbiale e proseguì, dicendo: "Guai! Chi sopravvivrà quando Dio lo farà avvenire? 24 E ci saranno navi dalla costa di Chittim, E certamente affliggeranno l'Assiria, E in realtà affliggeranno Eber. Ma anche lui infine perirà". 25 Dopo ciò Balaam si levò e se ne andò e tornò al suo luogo. E anche Balac se ne andò per la sua propria via. 25 Ora Israele dimorava a Sittim. Quindi il popolo cominciò ad avere relazione immorale con le figlie di Moab. 2 E le donne vennero a invitare il popolo ai sacrifici dei loro dèi, e il popolo mangiava e si inchinava davanti ai loro dèi. 3 Israele si unì dunque al Baal di Peor; e l'ira di Geova divampava contro Israele. 4 Perciò Geova disse a Mosè: "Prendi tutti i capi del popolo ed esponili a Geova verso il sole, perché l'ardente ira di Geova si ritiri da Israele". 5 Quindi Mosè disse ai giudici d'Israele: "Ciascuno di voi uccida i suoi uomini che hanno attaccamento per il Baal di Peor". 6 Ma, ecco, un uomo dei figli d'Israele venne, e conduceva presso i suoi fratelli una donna madianita davanti agli occhi di Mosè e davanti agli occhi di tutta l'assemblea dei figli d'Israele, mentre piangevano all'ingresso della tenda di adunanza. 7 Quando Fineas figlio di Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote l'ebbe scorto, subito si levò di mezzo all'assemblea e prese in mano una lancia. 8 Quindi andò dietro all'uomo d'Israele dentro la tenda a volta e li trafisse entrambi, l'uomo d'Israele e la donna per le parti genitali di lei. Allora il flagello fu arrestato di sopra i figli d'Israele. 9 E quelli che morirono per il flagello ammontarono a ventiquattromila. 10 Quindi Geova parlò a Mosè, dicendo: 11 "Fineas figlio di Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote ha fatto ritirare la mia ira di sopra i figli d'Israele perché non ha tollerato alcuna rivalità verso di me in mezzo a loro, così che non ho sterminato i figli d'Israele nella mia insistenza sull'esclusiva devozione. 12 Per questa ragione di': 'Ecco che gli do il mio patto di pace. 13 E deve servire come il patto di un sacerdozio a tempo indefinito per lui e per la sua progenie dopo di lui, per il fatto che non ha tollerato nessuna rivalità verso il suo Dio e faceva espiazione per i figli d'Israele' ". 14 Incidentalmente il nome dell'uomo israelita colpito a morte che fu colpito a morte con la madianita era Zimri figlio di Salu, capo principale di una casa paterna dei simeoniti. 15 E il nome della donna madianita colpita a morte era Cozbi figlia di Zur; egli era un capo dei clan di una casa paterna in Madian. 16 Geova parlò poi a Mosè, dicendo: 17 "Ci sia un osteggiare i madianiti, e li dovete colpire, 18 perché essi vi osteggiano con le loro opere di astuzia che hanno astutamente commesso contro di voi nel fatto di Peor e nel fatto di Cozbi figlia di un capo principale di Madian, loro sorella che fu colpita a morte il giorno del flagello per il fatto di Peor". 26 E avvenne dopo il flagello che Geova proseguì, dicendo questo a Mosè e ad Eleazaro figlio di Aaronne il sacerdote: 2 "Fate la somma dell'intera assemblea dei figli d'Israele dall'età di vent'anni in su, secondo la casa dei loro padri, tutti quelli che vanno alle armi in Israele". 3 E Mosè ed Eleazaro il sacerdote parlavano con loro nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico, dicendo: 4 "(Fate la loro somma) dall'età di vent'anni in su, proprio come Geova aveva comandato a Mosè". Ora i figli d'Israele che uscirono dal paese d'Egitto erano: 5 Ruben, primogenito d'Israele; i figli di Ruben: Di Anoc la famiglia degli anochiti; di Pallu la famiglia dei palluiti; 6 di Ezron la famiglia degli ezroniti; di Carmi la famiglia dei carmiti. 7 Queste furono le famiglie dei rubeniti, e i loro registrati ammontarono a quarantatremilasettecentotrenta. 8 E il figlio di Pallu fu Eliab. 9 E i figli di Eliab: Nemuel e Datan e Abiram. Questo Datan e Abiram erano convocati dell'assemblea, che si impegnarono in una lotta contro Mosè e Aaronne nell'assemblea di Cora, quando si impegnarono in una lotta contro Geova. 10 Quindi la terra aprì la sua bocca e li inghiottì. In quanto a Cora, (morì) alla morte dell'assemblea allorché il fuoco consumò duecentocinquanta uomini. E divennero un simbolo. 11 Comunque, i figli di Cora non morirono. 12 I figli di Simeone secondo le loro famiglie: Di Nemuel la famiglia dei nemueliti; di Iamin la famiglia degli iaminiti; di Iachin la famiglia degli iachiniti; 13 di Zera la famiglia degli zeraiti; di Shaul la famiglia degli shauliti. 14 Queste furono le famiglie dei simeoniti: ventiduemiladuecento. 15 I figli di Gad secondo le loro famiglie: Di Zefon la famiglia degli zefoniti; di Agghi la famiglia degli agghiti; di Suni la famiglia dei suniti; 16 di Ozni la famiglia degli ozniti; di Eri la famiglia degli eriti; 17 di Arod la famiglia degli aroditi; di Areli la famiglia degli areliti. 18 Queste furono le famiglie dei figli di Gad, dei loro registrati: quarantamilacinquecento. 19 I figli di Giuda furono Er e Onan. Comunque, Er e Onan morirono nel paese di Canaan. 20 E i figli di Giuda furono, secondo le loro famiglie: Di Sela la famiglia dei selaniti; di Perez la famiglia dei pereziti; di Zera la famiglia degli zeraiti. 21 E i figli di Perez furono: Di Ezron la famiglia degli ezroniti; di Amul la famiglia degli amuliti. 22 Queste furono le famiglie di Giuda, dei loro registrati: settantaseimilacinquecento. 23 I figli di Issacar secondo le loro famiglie furono: Di Tola la famiglia dei tolaiti; di Puva la famiglia dei puniti; 24 di Iasub la famiglia degli iasubiti; di Simron la famiglia dei simroniti. 25 Queste furono le famiglie di Issacar, dei loro registrati: sessantaquattromilatrecento. 26 I figli di Zabulon secondo le loro famiglie furono: Di Sered la famiglia dei serediti; di Elon la famiglia degli eloniti; di Ialeel la famiglia degli ialeeliti. 27 Queste furono le famiglie degli zabuloniti, dei loro registrati: sessantamilacinquecento. 28 I figli di Giuseppe secondo le loro famiglie furono Manasse ed Efraim. 29 I figli di Manasse furono: Di Machir la famiglia dei machiriti. E Machir generò Galaad. Di Galaad la famiglia dei galaaditi. 30 Questi furono i figli di Galaad: Di Iezer la famiglia degli iezeriti; di Helec la famiglia degli helechiti; 31 di Asriel la famiglia degli asrieliti; di Sichem la famiglia dei sichemiti; 32 di Semida la famiglia dei semidaiti; di Hefer la famiglia degli heferiti. 33 Ora Zelofead figlio di Hefer non ebbe figli, ma figlie, e i nomi delle figlie di Zelofead erano Mala e Noa, Ogla, Milca e Tirza. 34 Queste furono le famiglie di Manasse, e i loro registrati furono cinquantaduemilasettecento. 35 Questi furono i figli di Efraim secondo le loro famiglie: Di Sutela la famiglia dei sutelaiti; di Becher la famiglia dei becheriti; di Taan la famiglia dei taaniti. 36 E questi furono i figli di Sutela: Di Eran la famiglia degli eraniti. 37 Queste furono le famiglie dei figli di Efraim, dei loro registrati: trentaduemilacinquecento. Questi furono i figli di Giuseppe secondo le loro famiglie. 38 I figli di Beniamino secondo le loro famiglie furono: Di Bela la famiglia dei belaiti; di Asbel la famiglia degli asbeliti; di Airam la famiglia degli airamiti; 39 di Sefufam la famiglia dei sufamiti; di Ufam la famiglia degli ufamiti. 40 I figli di Bela furono Ard e Naaman: (Di Ard) la famiglia degli arditi; di Naaman la famiglia dei naamiti. 41 Questi furono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie, e i loro registrati furono quarantacinquemilaseicento. 42 Questi furono i figli di Dan secondo le loro famiglie: Di Suam la famiglia dei suamiti. Queste furono le famiglie di Dan secondo le loro famiglie. 43 Tutte le famiglie dei suamiti, dei loro registrati, furono sessantaquattromilaquattrocento. 44 I figli di Aser secondo le loro famiglie furono: Di Imna la famiglia degli imniti; di Isvi la famiglia degli isviti; di Beria la famiglia dei beriiti; 45 dei figli di Beria: Di Heber la famiglia degli heberiti; di Malchiel la famiglia dei malchieliti. 46 E il nome della figlia di Aser fu Sera. 47 Queste furono le famiglie dei figli di Aser, dei loro registrati: cinquantatremilaquattrocento. 48 I figli di Neftali secondo le loro famiglie furono: Di Iazeel la famiglia degli iazeeliti; di Guni la famiglia dei guniti; 49 di Iezer la famiglia degli iezeriti; di Sillem la famiglia dei sillemiti. 50 Queste furono le famiglie di Neftali secondo le loro famiglie, e i loro registrati furono quarantacinquemilaquattrocento. 51 Questi furono i registrati dei figli d'Israele: seicentounomilasettecentotrenta. 52 Dopo ciò Geova parlò a Mosè, dicendo: 53 "A questi si deve ripartire il paese per eredità secondo il numero dei nomi. 54 Conforme al gran numero devi aumentare l'eredità, e conforme al piccolo numero devi ridurre l'eredità. A ciascuno si deve dare l'eredità in proporzione ai suoi registrati. 55 Il paese dev'essere ripartito solo a sorte. Conforme ai nomi delle tribù dei loro padri devono ottenere un'eredità. 56 Secondo la determinazione della sorte l'eredità dev'essere ripartita fra i molti e i pochi". 57 Ora questi furono i registrati dei leviti secondo le loro famiglie: Di Gherson la famiglia dei ghersoniti; di Cheat la famiglia dei cheatiti; di Merari la famiglia dei merariti. 58 Queste furono le famiglie dei leviti: la famiglia dei libniti, la famiglia degli ebroniti, la famiglia dei mahliti, la famiglia dei musiti, la famiglia dei coraiti. E Cheat generò Amram. 59 E il nome della moglie di Amram fu Iochebed, figlia di Levi, che sua moglie partorì a Levi in Egitto. A suo tempo essa partorì ad Amram Aaronne e Mosè e Miriam loro sorella. 60 Quindi ad Aaronne nacquero Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 61 Ma Nadab e Abiu morirono per aver presentato fuoco illegittimo dinanzi a Geova. 62 E i loro registrati ammontarono a ventitremila, tutti maschi da un mese in su. Poiché non furono registrati tra i figli d'Israele, dato che non si doveva dare loro eredità tra i figli d'Israele. 63 Questi furono quelli registrati da Mosè e da Eleazaro il sacerdote quando registrarono i figli d'Israele nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico. 64 Ma fra questi non ci fu nessun uomo di quelli registrati da Mosè e da Aaronne il sacerdote quando registrarono i figli d'Israele nel deserto del Sinai. 65 Poiché Geova aveva detto riguardo ad essi: "Moriranno immancabilmente nel deserto". Non ne rimase dunque alcun uomo eccetto Caleb figlio di Iefunne e Giosuè figlio di Nun. 27 Quindi le figlie di Zelofead figlio di Hefer figlio di Galaad figlio di Machir figlio di Manasse, delle famiglie di Manasse figlio di Giuseppe, si avvicinarono. E questi erano i nomi delle sue figlie: Mala, Noa e Ogla e Milca e Tirza. 2 E stavano davanti a Mosè e davanti a Eleazaro il sacerdote e davanti ai capi principali e a tutta l'assemblea all'ingresso della tenda di adunanza, dicendo: 3 "Nostro padre è morto nel deserto, eppure non fu tra l'assemblea, cioè tra quelli che si schierarono contro Geova nell'assemblea di Cora, ma è morto per il suo proprio peccato; e non ebbe figli. 4 Perché il nome di nostro padre dev'essere tolto di mezzo alla sua famiglia per non aver avuto un figlio? Oh dacci un possedimento in mezzo ai fratelli di nostro padre". 5 Allora Mosè presentò la loro causa dinanzi a Geova. 6 Quindi Geova disse questo a Mosè: 7 "Le figlie di Zelofead parlano rettamente. Ad ogni costo devi dare loro il possedimento di un'eredità in mezzo ai fratelli del loro padre, e devi fare in modo che l'eredità del loro padre passi a loro. 8 E devi parlare ai figli d'Israele, dicendo: 'Nel caso che un uomo muoia senza avere un figlio, dovete fare in modo che la sua eredità passi a sua figlia. 9 E se non ha una figlia, dovete dare la sua eredità ai suoi fratelli. 10 E se non ha fratelli, dovete dare la sua eredità ai fratelli di suo padre. 11 E se suo padre non ha fratelli, allora dovete dare la sua eredità al suo parente consanguineo che è più prossimo alla sua famiglia, ed egli ne deve prendere possesso. E deve servire come statuto mediante decisione giudiziaria ai figli d'Israele, proprio come Geova ha comandato a Mosè' ". 12 In seguito Geova disse a Mosè: "Sali su questo monte di Abarim e vedi il paese che certamente darò ai figli d'Israele. 13 Quando l'hai visto, devi essere raccolto presso il tuo popolo, sì, tu, proprio come fu raccolto Aaronne tuo fratello, 14 per il fatto che vi ribellaste contro il mio ordine nel deserto di Zin alla lite dell'assemblea, in quanto al santificarmi presso le acque davanti ai loro occhi. Queste sono le acque di Meriba a Cades nel deserto di Zin". 15 Quindi Mosè parlò a Geova, dicendo: 16 "Geova, l'Iddio degli spiriti di ogni sorta di carne, costituisca sull'assemblea un uomo 17 che esca davanti a loro e che entri davanti a loro e che li faccia uscire e che li faccia entrare, affinché l'assemblea di Geova non divenga come pecore che non hanno pastore". 18 Geova disse dunque a Mosè: "Prenditi Giosuè figlio di Nun, uomo in cui c'è spirito, e devi porre la tua mano su di lui; 19 e lo devi far stare davanti a Eleazaro il sacerdote e davanti a tutta l'assemblea, e gli devi dare incarico davanti ai loro occhi. 20 E devi porre su di lui della tua dignità, perché tutta l'assemblea dei figli d'Israele lo ascolti. 21 E starà davanti a Eleazaro il sacerdote, ed egli deve domandare per lui mediante il giudizio degli Urim dinanzi a Geova. Al suo ordine usciranno e al suo ordine entreranno, lui e tutti i figli d'Israele con lui e tutta l'assemblea". 22 E Mosè faceva proprio come Geova gli aveva comandato. Prese pertanto Giosuè e lo fece stare davanti a Eleazaro il sacerdote e davanti a tutta l'assemblea 23 e pose le sue mani su di lui e gli diede incarico, proprio come Geova aveva parlato per mezzo di Mosè. 28 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Comanda ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Dovete aver cura di presentarmi la mia offerta, il mio pane, come mie offerte fatte mediante il fuoco quale odore riposante per me, ai loro tempi fissati'. 3 "E devi dire loro: 'Questa è l'offerta fatta mediante il fuoco che presenterete a Geova: ogni giorno due agnelli sani di un anno come olocausto, di continuo. 4 Un agnello lo offrirai la mattina, e l'altro agnello lo offrirai fra le due sere, 5 insieme a un decimo di efa di fior di farina come offerta di cereali intrisa con un quarto di hin d'olio di olive schiacciate; 6 olocausto continuo, che fu offerto al monte Sinai come odore riposante, offerta fatta a Geova mediante il fuoco, 7 insieme alla sua libazione, un quarto di hin per ciascun agnello. Versa nel luogo santo la libazione di bevanda inebriante a Geova. 8 E offrirai l'altro agnello fra le due sere. Lo offrirai con la stessa offerta di cereali della mattina e con la stessa libazione, come offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova. 9 " 'Comunque, nel giorno del sabato ci saranno due agnelli sani di un anno e due decimi di misura di fior di farina come offerta di grano intrisa con olio, insieme alla sua libazione, 10 come olocausto del sabato nel suo sabato, insieme all'olocausto continuo e alla sua libazione. 11 " 'E agli inizi dei vostri mesi presenterete come olocausto a Geova due giovani tori e un montone, sette agnelli sani di un anno ciascuno, 12 e tre decimi di misura di fior di farina come offerta di cereali intrisa con olio per ciascun toro e due decimi di misura di fior di farina come offerta di cereali intrisa con olio per il montone, 13 e un decimo di misura di fior di farina rispettivamente come offerta di cereali intrisa con olio per ciascun agnello, come olocausto, odore riposante, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 14 E come loro libazioni ci devono essere mezzo hin di vino per un toro e un terzo di hin per il montone e un quarto di hin per un agnello. Questo è l'olocausto mensile nel suo mese per i mesi dell'anno. 15 E si deve offrire a Geova un capretto come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo, insieme alla sua libazione. 16 " 'E il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sarà la pasqua di Geova. 17 E il quindicesimo giorno di questo mese sarà festa. Per sette giorni si mangeranno pani non fermentati. 18 Il primo giorno ci sarà un santo congresso. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 19 E dovete presentare come offerta fatta mediante il fuoco, olocausto a Geova, due giovani tori e un montone e sette agnelli di un anno ciascuno. Devono essere sani per voi. 20 E come loro offerte di cereali di fior di farina intrisa con olio offrirete tre decimi di misura per un toro e due decimi di misura per il montone. 21 Offrirai un decimo di misura rispettivamente per ciascun agnello dei sette agnelli; 22 e un capro di offerta per il peccato per fare espiazione per voi. 23 Oltre all'olocausto della mattina, che è per l'olocausto continuo, offrirete questi. 24 Queste stesse cose offrirete ogni giorno per i sette giorni come pane, offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova. Si deve offrire insieme all'olocausto continuo, e alla sua libazione. 25 E il settimo giorno dovete tenere un santo congresso. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 26 " 'E il giorno dei primi frutti maturi, quando presentate una nuova offerta di cereali a Geova, nella vostra festa delle settimane dovete tenere un santo congresso. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 27 E dovete presentare come olocausto in odore riposante a Geova due giovani tori, un montone, sette agnelli di un anno ciascuno; 28 e come loro offerta di cereali di fior di farina intrisa con olio tre decimi di misura per ciascun toro, due decimi di misura per il solo montone, 29 un decimo di misura rispettivamente per ciascun agnello dei sette agnelli; 30 un capretto per fare espiazione per voi. 31 Li offrirete oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali. Devono essere sani per voi, insieme alle loro libazioni. 29 " 'E nel settimo mese, il primo del mese, dovete tenere un santo congresso. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. Dev'essere per voi un giorno di squillo di tromba. 2 E dovete offrire come olocausto in odore riposante a Geova un giovane toro, un montone, sette agnelli di un anno ciascuno, sani; 3 e la loro offerta di cereali di fior di farina intrisa con olio, tre decimi di misura per il toro, due decimi di misura per il montone, 4 e un decimo di misura per ciascun agnello dei sette agnelli; 5 e un capretto come offerta per il peccato per fare espiazione per voi; 6 oltre all'olocausto mensile e alla sua offerta di cereali e all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali, insieme alle loro libazioni, conforme al procedimento regolare per loro, come odore riposante, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. 7 " 'E il decimo (giorno) di questo settimo mese dovete tenere un santo congresso, e dovete affliggere le vostre anime. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro. 8 E dovete presentare come olocausto a Geova, come odore riposante, un giovane toro, un montone, sette agnelli di un anno ciascuno. Devono essere sani per voi. 9 E come loro offerta di cereali di fior di farina intrisa con olio tre decimi di misura per il toro, due decimi di misura per il solo montone, 10 un decimo di misura rispettivamente per ciascun agnello dei sette agnelli; 11 un capretto come offerta per il peccato, oltre all'offerta per il peccato (del giorno) dell'espiazione e oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali, insieme alle loro libazioni. 12 " 'E il quindicesimo giorno del settimo mese dovete tenere un santo congresso. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso, e dovete celebrare per sette giorni una festa a Geova. 13 E dovete presentare come olocausto, offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova, tredici giovani tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno. Devono essere sani. 14 E come loro offerta di cereali di fior di farina intrisa con olio tre decimi di misura per ciascun toro dei tredici tori, due decimi di misura per ciascun montone dei due montoni, 15 e un decimo di misura per ciascun agnello dei quattordici agnelli; 16 e un capretto come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo, alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 17 " 'E il secondo giorno dodici giovani tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 18 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 19 e un capretto come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali, insieme alle loro libazioni. 20 " 'E il terzo giorno undici tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 21 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 22 e un capro come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 23 " 'E il quarto giorno dieci tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 24 la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 25 e un capretto come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo, alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 26 " 'E il quinto giorno nove tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 27 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 28 e un capro come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 29 " 'E il sesto giorno otto tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 30 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 31 e un capro come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo, alla sua offerta di cereali e alle sue libazioni. 32 " 'E il settimo giorno sette tori, due montoni, quattordici agnelli di un anno ciascuno, sani; 33 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per i tori, per i montoni e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 34 e un capro come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo, alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 35 " 'E l'ottavo giorno dovete tenere un'assemblea solenne. Non dovete fare nessuna sorta di lavoro faticoso. 36 E dovete presentare come olocausto, offerta fatta mediante il fuoco, di odore riposante a Geova, un toro, un montone, sette agnelli di un anno ciascuno, sani; 37 e la loro offerta di cereali e le loro libazioni per il toro, per il montone e per gli agnelli secondo il loro numero conforme al procedimento regolare; 38 e un capro come offerta per il peccato, oltre all'olocausto continuo e alla sua offerta di cereali e alla sua libazione. 39 " 'Offrirete questi a Geova alle vostre feste periodiche, oltre alle vostre offerte votive e alle vostre offerte volontarie come vostri olocausti e vostre offerte di cereali e vostre libazioni e vostri sacrifici di comunione' ". 40 E Mosè parlava ai figli d'Israele secondo tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. 30 Quindi Mosè parlò ai capi delle tribù dei figli d'Israele, dicendo: "Questa è la parola che Geova ha comandato: 2 Nel caso che un uomo faccia un voto a Geova o esprima un giuramento per legare un voto di astinenza sulla sua anima, non deve violare la sua parola. Deve fare secondo tutto ciò che è uscito dalla sua bocca. 3 "E nel caso che una donna nella sua giovinezza faccia un voto a Geova o in effetti si leghi con un voto di astinenza nella casa di suo padre, 4 e suo padre realmente ode il suo voto o il suo voto di astinenza che essa ha legato sulla sua anima e suo padre in effetti tace verso di lei, tutti i voti di lei devono pure essere validi, e ogni voto di astinenza che essa ha legato sulla sua anima sarà valido. 5 Ma se suo padre gliel'ha impedito il giorno che ha udito tutti i suoi voti o i suoi voti di astinenza che essa ha legato sulla sua anima, non sarà valido, ma Geova la perdonerà, perché suo padre gliel'ha impedito. 6 "Comunque, se in alcun modo dovesse appartenere a un marito, e su di lei è il suo voto o la sconsiderata promessa delle sue labbra che essa ha legato sulla sua anima, 7 e suo marito realmente lo ode e il giorno che lo ode tace verso di lei, i suoi voti devono anche essere validi o i suoi voti di astinenza che ha legato sulla sua anima saranno validi. 8 Ma se suo marito il giorno che lo ode glielo impedisce, egli ha anche annullato il suo voto che era su di lei o la sconsiderata promessa delle sue labbra che essa ha legato sulla sua anima, e Geova la perdonerà. 9 "Nel caso del voto di una vedova o di una donna divorziata, ogni cosa che ha legato sulla sua anima sarà valida contro di lei. 10 "Comunque, se ha fatto voto o ha legato un voto di astinenza sulla sua anima con giuramento nella casa di suo marito, 11 e suo marito l'ha udito e ha taciuto verso di lei, non gliel'ha impedito; e tutti i suoi voti devono essere validi o qualunque voto di astinenza che ha legato sulla sua anima sarà valido. 12 Ma se suo marito li ha totalmente annullati il giorno che ha udito qualunque espressione delle sue labbra come suoi voti o come voto di astinenza della sua anima, non saranno validi. Suo marito li ha annullati, e Geova la perdonerà. 13 Qualsiasi voto o qualsiasi giuramento di voto di astinenza per affliggere l'anima, suo marito deve stabilirlo o suo marito deve annullarlo. 14 Ma se suo marito tace assolutamente verso di lei di giorno in giorno, egli ha anche stabilito tutti i voti o tutti i voti di astinenza che sono su di lei. Li ha stabiliti perché ha taciuto verso di lei il giorno che li ha uditi. 15 E se totalmente li annulla dopo averli uditi, allora porterà realmente l'errore di lei. 16 "Questi sono i regolamenti che Geova comandò a Mosè riguardo a un marito e sua moglie, riguardo a un padre e sua figlia nella giovinezza di lei nella casa di suo padre". 31 Geova parlò quindi a Mosè, dicendo: 2 "Vendica i figli d'Israele sui madianiti. Dopo sarai raccolto presso il tuo popolo". 3 Mosè parlò dunque al popolo, dicendo: "Equipaggiate uomini di fra voi per l'esercito, perché servano contro Madian per eseguire su Madian la vendetta di Geova. 4 Manderete alle armi mille di ciascuna tribù di tutte le tribù d'Israele". 5 Pertanto dalle migliaia d'Israele furono assegnati mille per tribù, dodicimila equipaggiati per l'esercito. 6 Quindi Mosè li mandò, mille di ciascuna tribù, alle armi, essi e Fineas figlio di Eleazaro il sacerdote alle armi, e i santi utensili e le trombe per suonare le chiamate erano nella sua mano. 7 E facevano guerra contro Madian, proprio come Geova aveva comandato a Mosè, e uccidevano ogni maschio. 8 E uccisero i re di Madian insieme con gli altri uccisi, cioè Evi e Rechem e Zur e Hur e Reba, i cinque re di Madian; e uccisero Balaam figlio di Beor con la spada. 9 Ma i figli d'Israele portarono via prigioniere le donne di Madian e i loro piccoli; e predarono tutti i loro animali domestici e tutto il loro bestiame e tutti i loro mezzi di sostentamento. 10 E bruciarono col fuoco tutte le loro città nelle quali si erano stabiliti e tutti i loro accampamenti cinti da mura. 11 E presero tutte le spoglie e tutto il bottino sia di uomini che di animali domestici. 12 E portarono a Mosè e a Eleazaro il sacerdote e all'assemblea dei figli d'Israele i prigionieri e il bottino e le spoglie, nel campo, nelle pianure desertiche di Moab, che sono presso il Giordano di fronte a Gerico. 13 Quindi Mosè ed Eleazaro il sacerdote e tutti i capi principali dell'assemblea uscirono loro incontro fuori del campo. 14 E Mosè si indignò contro gli uomini incaricati delle forze da combattimento, capi di migliaia e capi di centinaia che rientravano dalla spedizione militare. 15 Mosè dunque disse loro: "Avete conservato in vita tutte le femmine? 16 Ecco, esse sono quelle che, per la parola di Balaam, servirono a indurre i figli d'Israele a commettere infedeltà verso Geova nel fatto di Peor, così che il flagello venne sull'assemblea di Geova. 17 E ora uccidete tutti i maschi fra i piccoli, e uccidete ogni donna che ha avuto rapporti con uomo giacendo con un maschio. 18 E conservatevi in vita tutte le piccole fra le donne che non hanno conosciuto l'atto di giacere con un maschio. 19 In quanto a voi stessi, accampatevi fuori del campo per sette giorni. Ognuno che ha ucciso un'anima e ognuno che ha toccato qualche ucciso, vi dovete purificare il terzo giorno e il settimo giorno, voi e i vostri prigionieri. 20 E dovete purificare per voi stessi dal peccato ogni veste e ogni oggetto di pelle e ogni cosa fatta di pelo di capra e ogni oggetto di legno". 21 Eleazaro il sacerdote disse quindi agli uomini dell'esercito che erano andati in battaglia: "Questo è lo statuto della legge che Geova comandò a Mosè: 22 'Solo l'oro e l'argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, 23 ogni cosa che è trattata col fuoco, dovete farla passare attraverso il fuoco, e dev'essere pura. Solo si deve purificare con l'acqua di purificazione. E ogni cosa che non è trattata col fuoco dovete farla passare attraverso l'acqua. 24 E dovete lavare le vostre vesti il settimo giorno ed essere puri, e dopo potrete entrare nel campo' ". 25 E Geova diceva questo a Mosè: 26 "Fate la somma del bottino, i prigionieri del genere umano e degli animali domestici, tu ed Eleazaro il sacerdote e i capi dei padri dell'assemblea. 27 E devi dividere il bottino in due fra quelli che hanno preso parte alla battaglia i quali sono usciti nella spedizione e tutto il resto dell'assemblea. 28 E come tassa per Geova devi togliere dagli uomini di guerra che sono usciti nella spedizione un'anima su cinquecento, del genere umano e della mandria e degli asini e del gregge. 29 La dovete prendere dalla loro metà e la devi dare a Eleazaro il sacerdote come contribuzione di Geova. 30 E dalla metà dei figli d'Israele devi prendere uno su cinquanta, del genere umano, della mandria, degli asini e del gregge, di ogni sorta di animali domestici, e li devi dare ai leviti, che osservano l'obbligo del tabernacolo di Geova". 31 E Mosè ed Eleazaro il sacerdote facevano proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 32 E il bottino, il resto della preda che il popolo della spedizione aveva preso come preda, ammontò a seicentosettantacinquemila del gregge, 33 e settantaduemila della mandria, 34 e sessantunomila asini. 35 In quanto alle anime umane delle donne che non avevano conosciuto l'atto di giacere con un maschio, tutte le anime furono trentaduemila. 36 E la metà che fu la parte di quelli che uscirono nella spedizione ammontò per numero a trecentotrentasettemilacinquecento del gregge. 37 E dal gregge la tassa per Geova ammontò a seicentosettantacinque. 38 E della mandria ci furono trentaseimila, e su di essi la tassa per Geova fu settantadue. 39 E gli asini furono trentamilacinquecento, e su di essi la tassa per Geova fu sessantuno. 40 E le anime umane furono sedicimila, e su di esse la tassa per Geova fu trentadue anime. 41 Quindi Mosè diede la tassa come contribuzione di Geova a Eleazaro il sacerdote, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 42 E dalla metà appartenente ai figli d'Israele, che Mosè divise da quella appartenente agli uomini che avevano fatto guerra: 43 Ora dal gregge la metà dell'assemblea ammontò a trecentotrentasettemilacinquecento, 44 e della mandria, trentaseimila, 45 e gli asini, trentamilacinquecento, 46 e le anime umane, sedicimila. 47 Quindi dalla metà appartenente ai figli d'Israele Mosè prese l'uno da togliere su cinquanta, del genere umano e degli animali domestici, e li diede ai leviti, che osservano l'obbligo del tabernacolo di Geova, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 48 E gli uomini incaricati che erano delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, si avvicinavano a Mosè, 49 e dicevano a Mosè: "I tuoi servitori hanno fatto la somma degli uomini di guerra che sono ai nostri ordini e risulta che di noi non ne manca nemmeno uno. 50 Presentiamo dunque come offerta di Geova ciascuno ciò che ha trovato, oggetti d'oro, catenine da caviglia, e braccialetti, anelli con sigillo, orecchini e ornamenti femminili, al fine di fare espiazione per le nostre anime dinanzi a Geova". 51 Pertanto Mosè ed Eleazaro il sacerdote accettarono da essi l'oro, tutti i gioielli. 52 E tutto l'oro della contribuzione che offrirono a Geova ammontò a sedicimilasettecentocinquanta sicli, dai capi delle migliaia e dai capi delle centinaia. 53 Gli uomini dell'esercito avevano preso preda ciascuno per suo conto. 54 Mosè ed Eleazaro il sacerdote accettarono dunque l'oro dai capi delle migliaia e delle centinaia e lo portarono nella tenda di adunanza come memoriale per i figli d'Israele dinanzi a Geova. 32 Ora i figli di Ruben e i figli di Gad erano venuti in possesso di numeroso bestiame, moltissimo, infatti. E vedevano il paese di Iazer e il paese di Galaad, ed ecco, il luogo era un luogo da bestiame. 2 Perciò i figli di Gad e i figli di Ruben vennero e dissero questo a Mosè e ad Eleazaro il sacerdote e ai capi principali dell'assemblea: 3 "Atarot e Dibon e Iazer e Nimra ed Esbon ed Eleale e Sebam e Nebo e Beon, 4 il paese che Geova sconfisse davanti all'assemblea d'Israele, è un paese da bestiame, e i tuoi servitori hanno bestiame". 5 E proseguirono, dicendo: "Se abbiamo trovato favore ai tuoi occhi, sia dato questo paese ai tuoi servitori come possedimento. Non farci passare il Giordano". 6 Quindi Mosè disse ai figli di Gad e ai figli di Ruben: "Devono i vostri fratelli andare alla guerra mentre voi stessi continuate a dimorare qui? 7 E perché dovete scoraggiare i figli d'Israele dal passare nel paese che Geova certamente darà loro? 8 In questo modo fecero i vostri padri quando li mandai da Cades-Barnea a vedere il paese. 9 Quando furono saliti alla valle del torrente di Escol ed ebbero visto il paese, scoraggiarono i figli d'Israele, perché non entrassero nel paese che Geova avrebbe certamente dato loro. 10 Di conseguenza quel giorno divampò l'ira di Geova tanto che giurò, dicendo: 11 'Gli uomini che sono saliti dall'Egitto dai vent'anni in su non vedranno il suolo circa il quale ho giurato ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito pienamente, 12 eccetto Caleb figlio di Iefunne il chenizeo e Giosuè figlio di Nun, perché essi hanno seguito Geova pienamente'. 13 L'ira di Geova divampò dunque contro Israele e li fece vagare nel deserto per quarant'anni, finché tutta la generazione che faceva il male agli occhi di Geova giunse alla sua fine. 14 Ed ecco, voi siete sorti in luogo dei vostri padri come stirpe di uomini peccatori per accrescere ancora l'ardente ira di Geova contro Israele. 15 Nel caso che vi volgeste dal seguirlo, allora, ancora una volta, egli certamente li farebbe stare più a lungo nel deserto, e voi avreste agito rovinosamente verso tutto questo popolo". 16 Più tardi gli si accostarono e dissero: "Lasciaci edificare qui per il nostro bestiame recinti di pietra per i greggi e città per i nostri piccoli. 17 Ma noi stessi andremo equipaggiati in formazione di battaglia davanti ai figli d'Israele fino a quando non li avremo condotti al loro luogo, mentre i nostri piccoli devono dimorare nelle città con fortificazioni lontano dalla faccia degli abitanti del paese. 18 Non torneremo alle nostre case finché i figli d'Israele non si siano provveduti di proprietà terriera, ciascuno della sua propria eredità. 19 Poiché noi non otterremo eredità con loro dal lato del Giordano in là, perché la nostra eredità ci è venuta dal lato del Giordano verso levante". 20 A ciò Mosè disse loro: "Se fate questa cosa, se vi equipaggiate dinanzi a Geova per la guerra, 21 e ogni equipaggiato dei vostri realmente passa il Giordano dinanzi a Geova, finché cacci d'innanzi a sé i suoi nemici, 22 e il paese sia realmente soggiogato dinanzi a Geova, e poi tornate, allora voi mostrerete realmente d'essere senza colpa contro Geova e contro Israele; e questo paese dovrà divenire vostro come possedimento dinanzi a Geova. 23 Ma se non farete in questo modo, allora voi peccherete certamente contro Geova. In tal caso sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà. 24 Edificatevi città per i vostri piccoli e recinti di pietra per i vostri greggi, e ciò che è uscito dalla vostra bocca dovete fare". 25 Quindi i figli di Gad e i figli di Ruben dissero questo a Mosè: "I tuoi servitori faranno proprio come il mio signore comanda. 26 I nostri piccoli, le nostre mogli, il nostro bestiame e tutti i nostri animali domestici staranno là nelle città di Galaad, 27 ma i tuoi servitori passeranno, ognuno equipaggiato per l'esercito, dinanzi a Geova per la guerra, proprio come proferisce il mio signore". 28 Pertanto Mosè diede riguardo a loro comando a Eleazaro il sacerdote e a Giosuè figlio di Nun e ai capi dei padri delle tribù dei figli d'Israele. 29 Mosè dunque disse loro: "Se i figli di Gad e i figli di Ruben passano con voi il Giordano, ognuno equipaggiato per la guerra, dinanzi a Geova, e il paese è realmente soggiogato davanti a voi, allora dovete dare loro il paese di Galaad come possedimento. 30 Ma se non passano equipaggiati con voi, si devono stabilire in mezzo a voi nel paese di Canaan". 31 A ciò i figli di Gad e i figli di Ruben risposero, dicendo: "Faremo come Geova ha parlato ai tuoi servitori. 32 Noi stessi certamente passeremo equipaggiati dinanzi a Geova nel paese di Canaan, e il possedimento della nostra eredità sarà con noi da questa parte del Giordano". 33 A ciò Mosè diede loro, cioè ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a mezza tribù di Manasse figlio di Giuseppe, il regno di Sihon re degli amorrei e il regno di Og re di Basan, il paese appartenente alle sue città nei territori, e le città del paese all'intorno. 34 E i figli di Gad edificavano Dibon e Atarot e Aroer, 35 e Atrot-Sofan e Iazer e Iogbea, 36 e Bet-Nimra e Bet-Haran, città con fortificazioni, e recinti di pietra per i greggi. 37 E i figli di Ruben edificarono Esbon ed Eleale e Chiriataim, 38 e Nebo e Baal-Meon - i loro nomi furono cambiati - e Sibma; e chiamavano con i loro propri nomi i nomi delle città che edificarono. 39 E i figli di Machir figlio di Manasse marciavano fino a Galaad e lo catturavano e cacciavano gli amorrei che c'erano. 40 Mosè diede dunque Galaad a Machir figlio di Manasse, ed egli prese a dimorarvi. 41 E Iair figlio di Manasse marciò e catturava i loro villaggi di tende, e li chiamava Avvot-Iair. 42 E Noba marciò e catturava Chenat e le sue borgate dipendenti; e la chiamava Noba secondo il suo proprio nome. 33 Queste furono le tappe dei figli d'Israele che uscirono dal paese d'Egitto secondo i loro eserciti per mano di Mosè e di Aaronne. 2 E Mosè scriveva i luoghi di partenza secondo le loro tappe per ordine di Geova; e queste furono le loro tappe da un luogo di partenza all'altro: 3 E partivano da Rameses il primo mese, il quindicesimo giorno del primo mese. Il giorno subito dopo la pasqua i figli d'Israele uscirono con mano levata davanti agli occhi di tutti gli egiziani. 4 Nel frattempo gli egiziani seppellivano quelli che Geova aveva colpito fra loro, cioè tutti i primogeniti; e sui loro dèi Geova aveva eseguito giudizi. 5 I figli d'Israele partirono dunque da Rameses e si accampavano a Succot. 6 Quindi partirono da Succot e si accampavano a Etham, che è all'estremità del deserto. 7 Partirono poi da Etham e si volsero verso Piairot, che è in vista di Baal-Zefon; e si accampavano davanti a Migdol. 8 Dopo ciò partirono da Piairot e passavano in mezzo al mare verso il deserto e continuarono a marciare per un viaggio di tre giorni nel deserto di Etham e si accampavano a Mara. 9 Quindi partirono da Mara e giunsero a Elim. Ora a Elim c'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme. Perciò vi si accamparono. 10 Poi partirono da Elim e si accampavano presso il Mar Rosso. 11 Dopo ciò partirono dal Mar Rosso e si accampavano nel deserto di Sin. 12 Quindi partirono dal deserto di Sin e si accampavano a Dofca. 13 In seguito partirono da Dofca e si accampavano ad Alus. 14 Partirono poi da Alus e si accampavano a Refidim. E là non c'era acqua da bere per il popolo. 15 Dopo ciò partirono da Refidim e si accampavano nel deserto del Sinai. 16 In seguito partirono dal deserto del Sinai e si accampavano a Chibrot-Attaava. 17 Quindi partirono da Chibrot-Attaava e si accampavano ad Hazerot. 18 Dopo ciò partirono da Hazerot e si accampavano a Ritma. 19 Partirono poi da Ritma e si accampavano a Rimmon-Perez. 20 Quindi partirono da Rimmon-Perez e si accampavano a Libna. 21 In seguito partirono da Libna e si accampavano a Rissa. 22 Partirono poi da Rissa e si accampavano a Cheelata. 23 Quindi partirono da Cheelata e si accampavano sul monte Sefer. 24 Dopo ciò partirono dal monte Sefer e si accampavano ad Arada. 25 Quindi partirono da Arada e si accampavano a Machelot. 26 Partirono poi da Machelot e si accampavano a Taat. 27 Dopo ciò partirono da Taat e si accampavano a Tera. 28 Quindi partirono da Tera e si accampavano a Mitca. 29 Più tardi partirono da Mitca e si accampavano ad Asmona. 30 Partirono poi da Asmona e si accampavano a Moserot. 31 Quindi partirono da Moserot e si accampavano a Bene-Iaacan. 32 Dopo ciò partirono da Bene-Iaacan e si accampavano ad Hor-Agghidgad. 33 Partirono poi da Hor-Agghidgad e si accampavano a Iotbata. 34 Più tardi partirono da Iotbata e si accampavano ad Abrona. 35 Quindi partirono da Abrona e si accampavano a Ezion-Gheber. 36 Dopo ciò partirono da Ezion-Gheber e si accampavano nel deserto di Zin, vale a dire Cades. 37 Più tardi partirono da Cades e si accampavano sul monte Hor, alla frontiera del paese di Edom. 38 E Aaronne il sacerdote saliva sul monte Hor per ordine di Geova e vi moriva nel quarantesimo anno dall'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quinto mese, il primo del mese. 39 E Aaronne aveva centoventitré anni alla sua morte sul monte Hor. 40 Ora il cananeo, il re di Arad, siccome dimorava nel Negheb, nel paese di Canaan, udì dell'arrivo dei figli d'Israele. 41 A suo tempo essi partirono dal monte Hor e si accampavano a Zalmona. 42 Dopo ciò partirono da Zalmona e si accampavano a Punon. 43 Partirono poi da Punon e si accampavano a Obot. 44 Quindi partirono da Obot e si accampavano a Iye-Abarim al confine di Moab. 45 In seguito partirono da Iyim e si accampavano a Dibon-Gad. 46 Dopo ciò partirono da Dibon-Gad e si accampavano ad Almon-Diblataim. 47 Quindi partirono da Almon-Diblataim e si accampavano sui monti di Abarim davanti al Nebo. 48 Infine partirono dai monti di Abarim e si accampavano nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico. 49 E continuarono ad accamparsi presso il Giordano da Bet-Iesimot ad Abel-Sittim nelle pianure desertiche di Moab. 50 E Geova parlava a Mosè nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico, dicendo: 51 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Voi state per passare il Giordano verso il paese di Canaan. 52 E dovete cacciare tutti gli abitanti del paese d'innanzi a voi e distruggere tutte le loro figure di pietra, e dovete distruggere tutte le loro immagini di metallo fuso, e dovete annientare tutti i loro sacri alti luoghi. 53 E dovete prendere possesso del paese e dimorarvi, perché certamente vi darò il paese per prenderne possesso. 54 E vi dovete ripartire il paese come possedimento a sorte secondo le vostre famiglie. Al popoloso dovete aumentare la sua eredità, e allo scarso dovete ridurre la sua eredità. Dove gli uscirà la sorte, lì diverrà suo. Secondo le tribù dei vostri padri vi dovete provvedere proprietà terriera. 55 " 'Se però non caccerete gli abitanti del paese d'innanzi a voi, quelli di loro che avrete lasciati certamente vi diverranno pruni agli occhi e spine ai fianchi, e in realtà vi osteggeranno nel paese in cui dimorerete. 56 E deve accadere che proprio come avevo pensato di far loro farò a voi' ". 34 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 2 "Comanda ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Entrerete nel paese di Canaan. Questo è il paese che vi toccherà in eredità, il paese di Canaan secondo le sue linee di confine. 3 " 'E il vostro lato meridionale deve risultare dal deserto di Zin lungo il fianco di Edom, e la vostra linea di confine meridionale deve risultare dall'estremità del Mar Salato ad oriente. 4 E la vostra linea di confine deve cambiare direzione dal meridione dell'ascesa di Acrabbim e passare a Zin, e il suo termine deve risultare al meridione di Cades-Barnea; e deve uscire verso Azar-Addar e passare ad Azmon. 5 E la linea di confine deve cambiare direzione ad Azmon verso la valle del torrente d'Egitto, e il suo termine deve risultare al Mare. 6 " 'In quanto alla linea di confine occidentale, deve risultare per voi il Mar Grande e il litorale. Questa diverrà la vostra linea di confine occidentale. 7 " 'Ora questa diverrà la vostra linea di confine settentrionale: Dal Mar Grande vi segnerete come linea di confine fino al monte Hor. 8 Dal monte Hor segnerete la linea di confine fino all'entrata di Amat, e il termine del confine deve risultare a Zedad. 9 E la linea di confine deve uscire verso Zifron, e il suo termine deve risultare Azar-Enan. Questa diverrà la vostra linea di confine settentrionale. 10 " 'Quindi vi dovete segnare come vostra linea di confine a est da Azar-Enan a Sefam. 11 E la linea di confine deve scendere da Sefam a Ribla ad oriente di Ain, e il confine deve scendere e toccare il pendio orientale del mare di Cinneret. 12 E il confine deve scendere al Giordano, e il suo termine deve risultare il Mar Salato. Questo diverrà il vostro paese secondo le sue linee di confine tutto intorno' ". 13 Mosè comandò dunque ai figli d'Israele, dicendo: "Questo è il paese che vi ripartirete come possedimento a sorte, proprio come Geova ha comandato di dare alle nove tribù e mezzo. 14 Poiché la tribù dei figli dei rubeniti secondo la casa dei loro padri e la tribù dei figli dei gaditi secondo la casa dei loro padri hanno già preso, e la mezza tribù di Manasse ha già preso, la propria eredità. 15 Le due tribù e mezzo hanno già preso la loro eredità dalla regione del Giordano presso Gerico a oriente verso levante". 16 E Geova parlò ancora a Mosè, dicendo: 17 "Questi sono i nomi degli uomini che divideranno per voi il paese come possedimento, Eleazaro il sacerdote e Giosuè figlio di Nun. 18 E prenderete un capo principale da ciascuna tribù per dividere il paese come possedimento. 19 E questi sono i nomi degli uomini: Della tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne; 20 e della tribù dei figli di Simeone, Semuel figlio di Ammiud; 21 della tribù di Beniamino, Elidad figlio di Chislon; 22 e della tribù dei figli di Dan un capo principale, Bucchi figlio di Iogli; 23 dei figli di Giuseppe, della tribù dei figli di Manasse un capo principale, Anniel figlio di Efod; 24 e della tribù dei figli di Efraim un capo principale, Chemuel figlio di Siftan; 25 e della tribù dei figli di Zabulon un capo principale, Elizafan figlio di Parnac; 26 e della tribù dei figli di Issacar un capo principale, Paltiel figlio di Azzan; 27 e della tribù dei figli di Aser un capo principale, Aiud figlio di Selomi; 28 e della tribù dei figli di Neftali un capo principale, Pedahel figlio di Ammiud". 29 Questi sono quelli ai quali Geova comandò di rendere i figli d'Israele proprietari di terre nel paese di Canaan. 35 E Geova continuò a parlare a Mosè nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico, dicendo: 2 "Da' ai figli d'Israele il comando che devono dare ai leviti città da abitare dall'eredità del loro possedimento, e devono dare ai leviti il pascolo delle città tutt'intorno ad esse. 3 E le città devono servire loro per abitarvi, mentre i pascoli serviranno per i loro animali domestici e per i loro beni e per tutte le loro bestie selvagge. 4 E i pascoli delle città, che darete ai leviti, saranno dalle mura della città in fuori per mille cubiti tutt'intorno. 5 E dovete misurare fuori della città dal lato orientale duemila cubiti e dal lato meridionale duemila cubiti e dal lato occidentale duemila cubiti e dal lato settentrionale duemila cubiti, con la città nel mezzo. Questo servirà loro da pascoli delle città. 6 "Queste sono le città che darete ai leviti: sei città di rifugio, che darete perché vi fugga l'omicida, e oltre ad esse darete quarantadue altre città. 7 Tutte le città che darete ai leviti saranno quarantotto città, esse insieme ai loro pascoli. 8 Le città che darete saranno dal possedimento dei figli d'Israele. Dai molti ne prenderete molte, e dai pochi ne prenderete poche. Ciascuno, in proporzione alla sua eredità che prenderà in possesso, darà alcune delle sue città ai leviti". 9 E Geova continuò a parlare a Mosè, dicendo: 10 "Parla ai figli d'Israele, e devi dire loro: 'Passerete il Giordano verso il paese di Canaan. 11 E vi dovete scegliere città convenienti. Esse vi serviranno come città di rifugio, e vi deve fuggire l'omicida che senza intenzione colpisca a morte un'anima. 12 E le città vi devono servire come rifugio contro il vendicatore del sangue, perché l'omicida non muoia finché non compaia davanti all'assemblea per il giudizio. 13 E le città che darete, le sei città di rifugio, saranno al vostro servizio. 14 Darete tre città da questo lato del Giordano, e darete tre città nel paese di Canaan. Serviranno da città di rifugio. 15 Queste sei città serviranno di rifugio ai figli d'Israele e al residente forestiero e all'avventizio in mezzo a loro, perché vi fugga chiunque senza intenzione colpisca a morte un'anima. 16 " 'Ora se lo ha colpito con uno strumento di ferro così che muore, è un assassino. Immancabilmente l'assassino dev'essere messo a morte. 17 E se lo ha colpito con una piccola pietra con la quale poteva morire così che muore, è un assassino. Immancabilmente l'assassino dev'essere messo a morte. 18 E se lo ha colpito con un piccolo strumento di legno col quale poteva morire così che muore, è un assassino. Immancabilmente l'assassino dev'essere messo a morte. 19 " 'Il vendicatore del sangue è colui che metterà a morte l'assassino. Quando lo incontrerà egli stesso lo metterà a morte. 20 E se lo spingeva con odio o gli ha gettato contro (qualcosa) mentre era in agguato perché morisse, 21 o per inimicizia lo ha colpito con la sua mano perché morisse, immancabilmente colui che (lo) ha colpito dev'essere messo a morte. È un assassino. Il vendicatore del sangue metterà a morte l'assassino quando lo incontrerà. 22 " 'Ma se lo ha spinto inaspettatamente senza inimicizia o ha gettato verso di lui un oggetto senza essere in agguato, 23 o, senza vederlo, qualche pietra con la quale potesse morire o l'abbia fatta cadere su di lui, così che muore, mentre non aveva inimicizia contro di lui e non cercava il suo danno, 24 l'assemblea deve quindi giudicare fra colui che ha colpito e il vendicatore del sangue secondo questi giudizi. 25 E l'assemblea deve liberare l'omicida dalla mano del vendicatore del sangue, e l'assemblea lo deve rimandare alla sua città di rifugio in cui era fuggito, ed egli vi deve dimorare fino alla morte del sommo sacerdote che è stato unto con l'olio santo. 26 " 'Ma se l'omicida immancabilmente esce dalla linea di confine della sua città di rifugio nella quale sia fuggito, 27 e il vendicatore del sangue lo trova in effetti fuori della linea di confine della sua città di rifugio, e il vendicatore del sangue uccide in effetti l'omicida, non ha colpa di sangue. 28 Poiché egli dovrebbe dimorare nella sua città di rifugio fino alla morte del sommo sacerdote, e dopo la morte del sommo sacerdote l'omicida può tornare al paese del suo possedimento. 29 E questi vi devono servire come statuto di giudizio per tutte le vostre generazioni in tutti i vostri luoghi di dimora. 30 " 'Ognuno che colpisca a morte un'anima dev'essere ammazzato come assassino per bocca di testimoni, e un solo testimone non può attestare contro un'anima per farla morire. 31 E non dovete prendere riscatto per l'anima di un assassino che merita di morire, poiché dev'essere immancabilmente messo a morte. 32 E non dovete prendere riscatto per uno che è fuggito nella sua città di rifugio, perché riprenda a dimorare nel paese prima della morte del sommo sacerdote. 33 " 'E non dovete contaminare il paese nel quale siete; perché il sangue contamina il paese, e per il paese non ci può essere espiazione rispetto al sangue che vi è stato sparso eccetto mediante il sangue di colui che l'ha sparso. 34 E non devi contaminare il paese in cui dimorate, in mezzo al quale io risiedo; poiché io, Geova, risiedo in mezzo ai figli d'Israele' ". 36 E i capi dei padri della famiglia dei figli di Galaad figlio di Machir figlio di Manasse delle famiglie dei figli di Giuseppe si avvicinavano e parlavano davanti a Mosè e ai capi principali, i capi dei padri dei figli d'Israele, 2 e dicevano: "Geova comandò al mio signore di dare il paese in eredità a sorte ai figli d'Israele; e al mio signore fu da Geova comandato di dare l'eredità di Zelofead nostro fratello alle sue figlie. 3 Se avviene che qualcuno dei figli delle altre tribù dei figli d'Israele le prende per mogli, l'eredità delle donne deve anche essere ritirata dall'eredità dei nostri padri e deve aggiungersi all'eredità della tribù alla quale verrebbero ad appartenere, così che sarebbe ritirata dalla sorte della nostra eredità. 4 Ora se ha luogo il Giubileo per i figli d'Israele, l'eredità delle donne deve anche aggiungersi all'eredità della tribù alla quale verrebbero ad appartenere; così che la loro eredità sarebbe ritirata dall'eredità della tribù dei nostri padri". 5 Quindi Mosè comandò ai figli d'Israele per ordine di Geova, dicendo: "La tribù dei figli di Giuseppe parla rettamente. 6 Questa è la parola che Geova ha comandato per le figlie di Zelofead, dicendo: 'Possono divenire le mogli di chi è bene agli occhi loro. Solo devono divenire le mogli della famiglia della tribù dei loro padri. 7 E nessuna eredità dei figli d'Israele deve circolare di tribù in tribù, perché i figli d'Israele devono attenersi ciascuno all'eredità della tribù dei suoi antenati. 8 E ogni figlia che prenda possesso di un'eredità dalle tribù dei figli d'Israele deve divenire moglie di uno della famiglia della tribù di suo padre, perché i figli d'Israele prendano possesso ciascuno dell'eredità dei suoi antenati. 9 E nessuna eredità deve circolare da una tribù a un'altra tribù, perché le tribù dei figli d'Israele devono attenersi ciascuna alla sua propria eredità' ". 10 Proprio come Geova aveva comandato a Mosè, in tal modo fecero le figlie di Zelofead. 11 Pertanto Mala, Tirza e Ogla e Milca e Noa, figlie di Zelofead, divennero mogli dei figli dei fratelli del loro padre. 12 Divennero mogli di alcuni delle famiglie dei figli di Manasse figlio di Giuseppe, perché la loro eredità restasse insieme alla tribù della famiglia del loro padre. 13 Questi sono i comandamenti e le decisioni giudiziarie che Geova comandò ai figli d'Israele per mezzo di Mosè nelle pianure desertiche di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Deuteronomio

1 Queste sono le parole che Mosè pronunciò a tutto Israele nella regione del Giordano nel deserto, nelle pianure desertiche di fronte a Suf, tra Paran e Tofel e Labano e Hazerot e Dizaab; 2 ci sono undici giorni dall'Horeb per la via del monte Seir fino a Cades-Barnea. 3 E avvenne che nel quarantesimo anno, nell'undicesimo mese, il primo del mese, Mosè parlò ai figli d'Israele secondo tutto ciò che Geova gli aveva comandato per loro, 4 dopo che ebbe sconfitto Sihon re degli amorrei, che dimorava a Esbon, e Og re di Basan, che dimorava ad Astarot, a Edrei. 5 Nella regione del Giordano nel paese di Moab, Mosè si mise a spiegare questa legge, dicendo: 6 "Geova nostro Dio ci parlò in Horeb, dicendo: 'Avete dimorato abbastanza a lungo in questa regione montagnosa. 7 Volgetevi e avviatevi e andate nella regione montagnosa degli amorrei e a tutti i loro vicini nell'Araba, nella regione montagnosa e nella Sefela e nel Negheb e sulla costa del mare, il paese dei cananei, e nel Libano, fino al gran fiume, il fiume Eufrate. 8 Vedete, in effetti pongo il paese davanti a voi. Entrate e prendete possesso del paese circa il quale Geova giurò ai vostri padri, ad Abraamo, Isacco e Giacobbe, di darlo a loro e al loro seme dopo di loro'. 9 "E in quel particolare tempo vi dicevo questo: 'Non vi posso portare da solo. 10 Geova vostro Dio vi ha moltiplicati, ed ecco, oggi siete come le stelle dei cieli per moltitudine. 11 Geova l'Iddio dei vostri antenati vi aumenti mille volte più di quanti siete, e vi benedica proprio come vi ha promesso. 12 Come posso portare da solo il peso di voi e il carico di voi e la vostra lite? 13 Prendete uomini saggi e discreti ed esperti delle vostre tribù, perché io li ponga come capi su di voi'. 14 Allora voi mi rispondeste e diceste: 'La cosa che ci hai proferito di fare è buona'. 15 Presi dunque i capi delle vostre tribù, uomini saggi ed esperti, e li posi come capi su di voi, capi di migliaia e capi di centinaia e capi di cinquantine e capi di decine e ufficiali delle vostre tribù. 16 "E in quel particolare tempo continuai a comandare ai vostri giudici, dicendo: 'Quando avete un'udienza tra i vostri fratelli, dovete giudicare con giustizia fra un uomo e il suo fratello o il suo residente forestiero. 17 Non dovete essere parziali nel giudizio. Dovete udire il piccolo come il grande. Non vi dovete spaventare a causa di un uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e il caso che è troppo difficile per voi, dovete presentarlo a me, e io lo devo udire'. 18 E in quel particolare tempo vi comandavo tutte le cose che avreste dovuto fare. 19 "Quindi partimmo dall'Horeb e marciammo per tutto quel grande e tremendo deserto, che voi avete visto, per la via della regione montagnosa degli amorrei, proprio come Geova nostro Dio ci aveva comandato; e infine giungemmo a Cades-Barnea. 20 Allora vi dissi: 'Siete giunti alla regione montagnosa degli amorrei, che Geova nostro Dio ci dà. 21 Vedi, Geova tuo Dio ti ha abbandonato il paese. Sali, prendi possesso, proprio come Geova l'Iddio dei tuoi antenati ti ha parlato. Non aver timore, non ti atterrire'. 22 "Comunque, voi tutti vi avvicinaste a me e diceste: 'Lascia che mandiamo davanti a noi degli uomini che ci perlustrino il paese e ci riportino parola riguardo alla via per cui dovremmo salire e alle città nelle quali certamente andremo'. 23 Ebbene, la cosa risultò buona ai miei occhi, così che presi dodici uomini dei vostri, uno per ciascuna tribù. 24 Quindi essi si volsero e salirono nella regione montagnosa e giunsero fino alla valle del torrente di Escol e la esploravano. 25 E prendevano in mano i frutti del paese e ce li portavano, e vennero a riportarci parola e a dire: 'Il paese che Geova nostro Dio ci dà è buono'. 26 Ma voi non desideraste salire, e vi comportavate in maniera ribelle contro l'ordine di Geova vostro Dio. 27 E seguitaste a brontolare nelle vostre tende e a dire: 'Poiché Geova ci odiava, ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli amorrei, per annientarci. 28 Dove saliamo? I nostri fratelli hanno fatto struggere il nostro cuore, dicendo: "Un popolo più grande e più alto di noi, città grandi e fortificate fino ai cieli e anche i figli degli anachim vi abbiamo visto" '. 29 "Così vi dissi: 'Non dovete spaventarvi né aver timore per causa loro. 30 Geova vostro Dio è colui che va davanti a voi. Egli combatterà per voi secondo tutto ciò che ha fatto con voi in Egitto sotto i vostri propri occhi, 31 e nel deserto, dove hai visto come Geova tuo Dio ti ha portato proprio come un uomo porta suo figlio, in tutta la via per cui avete camminato fino alla vostra venuta in questo luogo'. 32 Ma nonostante questa parola non riponevate fede in Geova vostro Dio, 33 che andava davanti a voi nella via per esplorarvi un luogo dove accamparvi, mediante il fuoco di notte perché vedeste per quale via dovevate camminare e mediante la nuvola di giorno. 34 "Nel frattempo Geova udì la voce delle vostre parole. Si indignò dunque e giurò, dicendo: 35 'Nessuno fra questi uomini di questa empia generazione vedrà il buon paese che giurai di dare ai vostri padri, 36 eccetto Caleb figlio di Iefunne. Egli lo vedrà, e a lui e ai suoi figli darò il paese che ha calcato, per il fatto che ha seguito pienamente Geova. 37 (Anche contro di me si adirò Geova per causa vostra, dicendo: 'Neppure tu vi entrerai. 38 Giosuè figlio di Nun, che ti sta davanti, è colui che vi entrerà'. Egli ha reso forte lui, perché sarà lui a farlo ereditare a Israele). 39 In quanto ai vostri piccoli dei quali diceste: "Diverranno preda!" e ai vostri figli che oggi non conoscono né il bene né il male, questi vi entreranno, e a loro lo darò, ed essi ne prenderanno possesso. 40 In quanto a voi stessi, cambiate direzione e partite verso il deserto per la via del Mar Rosso'. 41 "A ciò rispondeste e mi diceste: 'Abbiamo peccato contro Geova. Noi, noi saliremo e combatteremo secondo tutto ciò che Geova nostro Dio ci ha comandato!' Vi cingeste dunque ciascuno delle sue armi da guerra e consideraste facile salire sul monte. 42 Ma Geova mi disse: 'Di' loro: "Non dovete salire a combattere, poiché io non sono in mezzo a voi; affinché non siate sconfitti davanti ai vostri nemici" '. 43 Così vi parlai, e non ascoltaste ma vi comportavate in maniera ribelle contro l'ordine di Geova e vi accendevate grandemente e cercaste di salire sul monte. 44 Quindi gli amorrei che dimoravano su quel monte vi uscirono incontro e vi inseguivano, proprio come fanno le api, e vi disperdevano in Seir fino a Orma. 45 Dopo ciò tornaste e piangevate dinanzi a Geova, ma Geova non ascoltò la vostra voce, né vi prestò orecchio. 46 Così seguitaste a dimorare a Cades per molti giorni, tutti i giorni che realmente vi dimoraste. 2 "Quindi ci volgemmo e partimmo verso il deserto per la via del Mar Rosso, proprio come Geova mi aveva parlato; e per molti giorni andammo attorno al monte Seir. 2 Infine Geova mi disse questo: 3 'Siete andati attorno a questo monte abbastanza a lungo. Cambiate direzione verso il nord. 4 E comanda al popolo, dicendo: "State per passare presso il confine dei vostri fratelli, i figli di Esaù, che dimorano in Seir; ed essi avranno timore a causa di voi, e dovete stare molto attenti. 5 Non vi impegnate in una contesa con loro, perché non vi darò del loro paese nemmeno quanto è larga la pianta del piede; perché ho dato il monte Seir in possesso a Esaù. 6 Dovete mangiare il cibo che potete comprare da loro con denaro, e dovete anche bere l'acqua che potete acquistare da loro con denaro. 7 Poiché Geova tuo Dio ti ha benedetto in ogni opera della tua mano. Egli sa bene che cammini per questo grande deserto. Questi quarant'anni Geova tuo Dio è stato con te. Non ti è mancato nulla" '. 8 Passammo dunque oltre, lontano dai nostri fratelli, i figli di Esaù, che dimorano in Seir, dalla via dell'Araba, da Elat e da Ezion-Gheber. "In seguito ci volgemmo e passammo oltre per la via del deserto di Moab. 9 Geova quindi mi disse: 'Non molestare Moab e non ti impegnare in una guerra con loro, perché non ti darò nulla del suo paese in possesso, poiché ho dato Ar in possesso ai figli di Lot. 10 (In esso dimoravano in tempi precedenti gli emim, popolo grande e numeroso e di alta statura come gli anachim. 11 In quanto ai refaim, anch'essi erano considerati come gli anachim, e i moabiti li chiamavano emim. 12 E in tempi precedenti gli orei dimoravano in Seir, e i figli di Esaù li spodestavano e li annientavano d'innanzi a loro e dimoravano nel loro luogo, proprio come Israele deve fare al paese che è in suo possesso, che Geova certamente darà loro). 13 In questo tempo levatevi e attraversate la valle del torrente di Zered'. Pertanto attraversammo la valle del torrente di Zered. 14 E i giorni che camminammo da Cades-Barnea fino a che attraversammo la valle del torrente di Zered furono trentotto anni, finché tutta la generazione degli uomini di guerra fu giunta alla sua fine di mezzo al campo, proprio come Geova aveva giurato loro. 15 E la mano di Geova pure mostrò d'essere su di loro per turbarli di mezzo al campo, finché giunsero alla loro fine. 16 "E avvenne che appena tutti gli uomini di guerra finirono di morire di mezzo al popolo, 17 Geova mi parlò ancora, dicendo: 18 'Oggi passi per il territorio di Moab, cioè Ar, 19 e ti devi avvicinare di fronte ai figli di Ammon. Non li molestare e non ti impegnare in una lotta con loro, perché non ti darò in possesso nulla del paese dei figli di Ammon, poiché l'ho dato in possesso ai figli di Lot. 20 Anch'esso era considerato il paese dei refaim. (I refaim vi dimoravano in tempi precedenti, e gli ammoniti li chiamavano zamzummim. 21 Erano un popolo grande e numeroso e di alta statura come gli anachim; e Geova li annientava d'innanzi a loro, perché li spodestassero e dimorassero nel loro luogo; 22 proprio come fece per i figli di Esaù, che dimorano in Seir, quando annientò gli orei d'innanzi a loro, perché li spodestassero e dimorassero nel loro luogo fino a questo giorno. 23 In quanto agli avvim, che dimoravano in abitati fino a Gaza, i caftorim, che uscirono da Caftor, li annientarono, per dimorare nel loro luogo). 24 " 'Levatevi, partite e attraversate la valle del torrente Arnon. Vedi, ti ho dato in mano Sihon re di Esbon, l'amorreo. Comincia dunque a prendere possesso del suo paese, e impegnati in una guerra con lui. 25 Quest'oggi comincerò a porre il terrore di te e il timore di te davanti ai popoli sotto tutti i cieli, che udranno notizia di te; e davvero si agiteranno e avranno dolori come quelli del parto a causa di te'. 26 "Quindi mandai messaggeri dal deserto di Chedemot a Sihon re di Esbon con parole di pace, dicendo: 27 'Lasciami passare per il tuo paese. Camminerò solo per la strada. Non devierò né a destra né a sinistra. 28 Dovrò mangiare il cibo che mi venderai per denaro, e dovrò bere l'acqua che mi darai per denaro. Solo lasciami passare a piedi, 29 proprio come mi fecero i figli di Esaù dimoranti in Seir e i moabiti dimoranti in Ar, finché avrò passato il Giordano verso il paese che Geova nostro Dio ci dà'. 30 E Sihon re di Esbon non lasciò che lo attraversassimo, perché Geova tuo Dio aveva lasciato che il suo spirito si ostinasse e il suo cuore si indurisse, per dartelo in mano proprio come in questo giorno. 31 "A ciò Geova mi disse: 'Vedi, ho cominciato ad abbandonarti Sihon e il suo paese. Comincia a prendere possesso del suo paese'. 32 Quando Sihon, egli e tutto il suo popolo, ci uscì incontro in battaglia a Iaaz, 33 allora Geova nostro Dio ce lo abbandonò, così che sconfiggemmo lui e i suoi figli e tutto il suo popolo. 34 E in quel particolare tempo catturavamo tutte le sue città e votavamo ogni città alla distruzione, uomini e donne e fanciulletti. Non lasciammo nessun superstite. 35 Solo gli animali domestici prendemmo per noi come preda, insieme alle spoglie delle città che avevamo catturato. 36 Da Aroer, che è presso la sponda della valle del torrente Arnon, e dalla città che è nella valle del torrente, fino a Galaad, non ci fu città che fosse troppo in alto per noi. Geova nostro Dio ce le abbandonò tutte. 37 Solo non ti avvicinasti al paese dei figli di Ammon, all'intera sponda della valle del torrente Iabboc, né alle città della regione montagnosa, né ad alcuna cosa circa la quale Geova nostro Dio aveva comandato. 3 "Quindi ci volgemmo e salimmo per la via di Basan. A ciò Og re di Basan, egli e tutto il suo popolo, ci uscì incontro nella battaglia di Edrei. 2 Geova dunque mi disse: 'Non aver timore di lui, poiché certamente ti darò in mano lui e tutto il suo popolo e il suo paese; e devi fare a lui proprio come facesti a Sihon re degli amorrei, che dimorava a Esbon'. 3 Pertanto Geova nostro Dio ci diede in mano anche Og re di Basan e tutto il suo popolo, e continuammo a colpirlo finché non gli rimase nessun superstite. 4 E in quel particolare tempo catturavamo tutte le sue città. Non ci fu città che non prendessimo loro, sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan. 5 Tutte queste erano città fortificate con alte mura, porte e sbarre, oltre a moltissime borgate rurali. 6 Comunque, le votammo alla distruzione, proprio come avevamo fatto a Sihon re di Esbon, votando ogni città alla distruzione, uomini, donne e fanciulletti. 7 E prendemmo per noi come preda tutti gli animali domestici e le spoglie delle città. 8 "E in quel particolare tempo prendevamo il paese dalla mano dei due re degli amorrei che erano nella regione del Giordano, dalla valle del torrente Arnon fino al monte Ermon; 9 (i sidoni chiamavano l'Ermon Sirion, e gli amorrei lo chiamavano Senir), 10 tutte le città dell'altopiano e tutto Galaad e tutto Basan fino a Saleca e a Edrei, le città del regno di Og in Basan. 11 Poiché era rimasto solo Og re di Basan di ciò che restava dei refaim. Ecco, la sua bara era una bara di ferro. Non è essa a Rabba dei figli di Ammon? La sua lunghezza è di nove cubiti, e la sua larghezza di quattro cubiti, secondo il cubito di un uomo. 12 E in quel particolare tempo prendemmo possesso di questo paese; da Aroer, che è presso la valle del torrente Arnon, e metà della regione montagnosa di Galaad, e ne ho dato le città ai rubeniti e ai gaditi. 13 E il resto di Galaad e tutto Basan del regno di Og li ho dati alla mezza tribù di Manasse. Tutta la regione di Argob di tutto Basan, non è chiamata il paese dei refaim? 14 "Iair figlio di Manasse prese tutta la regione di Argob sino alla linea di confine dei ghesuriti e dei maacatiti, e chiamava quei villaggi di Basan col suo proprio nome, Avvot-Iair, fino a questo giorno. 15 E a Machir ho dato Galaad. 16 E ai rubeniti e ai gaditi ho dato da Galaad alla valle del torrente Arnon, essendo il mezzo della valle del torrente la linea di confine, e fino allo Iabboc, la valle del torrente che è la linea di confine dei figli di Ammon; 17 e l'Araba e il Giordano e il confine, da Cinneret al mare dell'Araba, il Mar Salato, ai piedi delle pendici del Pisga verso levante. 18 "In quel particolare tempo dunque vi comandai, dicendo: 'Geova vostro Dio vi ha dato questo paese per prenderne possesso. Passerete, equipaggiati, davanti ai vostri fratelli, i figli d'Israele, tutti gli uomini valorosi. 19 Solo le vostre mogli e i vostri piccoli e il vostro bestiame (so bene che avete una grande quantità di bestiame) continueranno a stare nelle vostre città che io vi ho dato, 20 finché Geova dia riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi si siano impossessati del paese che Geova vostro Dio dà loro al di là del Giordano; dopo di che dovete tornare, ciascuno al suo possesso che io vi ho dato'. 21 "E in quel particolare tempo comandai a Giosuè, dicendo: 'I tuoi occhi vedono tutto ciò che Geova vostro Dio ha fatto a questi due re. Nello stesso modo Geova farà a tutti i regni dove passerai. 22 Non dovete aver timore di loro, poiché Geova vostro Dio è Colui che combatte per voi'. 23 "E in quel particolare tempo imploravo favore da Geova, dicendo: 24 'O Sovrano Signore Geova, tu stesso hai cominciato a far vedere al tuo servitore la tua grandezza e il tuo braccio forte, poiché qual è nei cieli o sulla terra un dio che faccia opere simili alle tue e gesta potenti simili alle tue? 25 Lasciami passare, ti prego, e vedere il buon paese che è al di là del Giordano, questa buona regione montagnosa e il Libano'. 26 E Geova continuò a infuriarsi contro di me per causa vostra e non mi ascoltò; ma Geova mi disse: 'Questo ti basti! Non parlarmi mai più di questa cosa. 27 Sali in cima al Pisga e alza gli occhi ad occidente e al settentrione e al meridione e a oriente e vedi con i tuoi occhi, poiché tu non passerai questo Giordano. 28 E dà incarico a Giosuè e incoraggialo e rafforzalo, perché è lui che passerà davanti a questo popolo ed è lui che farà loro ereditare il paese che vedrai'. 29 Nel frattempo dimoravamo nella valle di fronte a Bet-Peor. 4 "Ed ora, o Israele, ascolta i regolamenti e le decisioni giudiziarie che vi insegno a mettere in pratica, perché viviate e in realtà entriate a prendere possesso del paese che Geova l'Iddio dei vostri antenati vi dà. 2 Non dovete aggiungere alla parola che vi comando, né dovete togliere da essa, in modo da osservare i comandamenti di Geova vostro Dio che io vi comando. 3 "I vostri propri occhi son quelli che hanno visto ciò che Geova fece nel caso del Baal di Peor, che ogni uomo che aveva camminato dietro al Baal di Peor fu quello che Geova tuo Dio annientò di mezzo a te. 4 Ma voi che vi tenete stretti a Geova vostro Dio siete oggi tutti vivi. 5 Vedete, vi ho insegnato regolamenti e decisioni giudiziarie, proprio come Geova mio Dio mi ha comandato, perché facciate in tal modo in mezzo al paese nel quale andate per prenderne possesso. 6 E voi li dovete osservare e mettere in pratica, perché questa è sapienza da parte vostra e intendimento da parte vostra davanti agli occhi dei popoli che udranno di tutti questi regolamenti, e per certo diranno: 'Questa grande nazione è senza dubbio un popolo saggio e che ha intendimento'. 7 Poiché quale grande nazione c'è che abbia dèi ad essa vicini come lo è Geova nostro Dio tutte le volte che lo invochiamo? 8 E quale grande nazione c'è che abbia giusti regolamenti e decisioni giudiziarie come tutta questa legge che oggi metto davanti a voi? 9 "Solo guardati, e bada bene all'anima tua, affinché tu non dimentichi le cose che i tuoi occhi hanno visto e affinché non si allontanino dal tuo cuore per tutti i giorni della tua vita; e le devi far conoscere ai tuoi figli e ai tuoi nipoti, 10 il giorno che stesti dinanzi a Geova tuo Dio in Horeb, quando Geova mi disse: 'Congregami il popolo perché io faccia udire loro le mie parole, perché imparino a temermi tutti i giorni che saranno in vita sul suolo e perché insegnino ai loro figli'. 11 "Così vi avvicinaste e steste ai piedi del monte, e il monte ardeva con fuoco fino in mezzo al cielo; c'erano tenebre, nuvole e fitta oscurità. 12 E Geova vi parlava di mezzo al fuoco. Voi udivate il suono delle parole, ma non vedevate nessuna forma, nient'altro che una voce. 13 Ed egli vi dichiarava il suo patto, che vi comandò di mettere in pratica, le Dieci Parole, dopo di che le scrisse su due tavolette di pietra. 14 E fu a me che Geova comandò in quel particolare tempo d'insegnarvi regolamenti e decisioni giudiziarie, perché li mettiate in pratica nel paese al quale passate per prenderne possesso. 15 "E dovete badare bene alle vostre anime, poiché non vedeste nessuna forma il giorno che Geova vi parlò in Horeb di mezzo al fuoco, 16 affinché non agiate rovinosamente e non vi facciate realmente un'immagine scolpita, la forma di qualche simbolo, la rappresentazione di maschio o femmina, 17 la rappresentazione di qualche bestia che è sulla terra, la rappresentazione di qualche uccello alato che vola nei cieli, 18 la rappresentazione di qualunque cosa che si muove sul suolo, la rappresentazione di qualche pesce che è nelle acque sotto la terra; 19 e affinché non alzi i tuoi occhi ai cieli e in realtà veda il sole e la luna e le stelle, tutto l'esercito dei cieli, e sia realmente sedotto e ti inchini davanti ad essi e li serva, essi che Geova tuo Dio ha ripartito a tutti i popoli sotto tutti i cieli. 20 Ma voi siete quelli che Geova prese per farvi uscire dalla fornace di ferro, fuori d'Egitto, affinché gli diveniste un popolo di proprietà particolare come in questo giorno. 21 "E Geova si adirò contro di me per causa vostra, tanto che giurò che non avrei passato il Giordano o che non sarei entrato nel buon paese che Geova tuo Dio ti dà come eredità. 22 Poiché sto per morire in questo paese. Io non passerò il Giordano, ma voi lo passerete, e dovrete prendere possesso di questo buon paese. 23 Guardatevi dal dimenticare il patto di Geova vostro Dio che egli concluse con voi e dal farvi un'immagine scolpita, la forma di qualunque cosa circa la quale Geova tuo Dio ti ha comandato. 24 Poiché Geova tuo Dio è un fuoco consumante, un Dio che esige esclusiva devozione. 25 "Nel caso che tu generi figli e nipoti e che abbiate risieduto a lungo nel paese e davvero agiate rovinosamente e in effetti facciate un'immagine scolpita, la forma di qualunque cosa, e davvero commettiate il male agli occhi di Geova vostro Dio in modo da offenderlo, 26 realmente prendo oggi a testimoni contro di voi i cieli e la terra, che positivamente perirete in fretta dal paese verso cui passate il Giordano per prenderne possesso. Non prolungherete su di esso i vostri giorni, perché sarete positivamente annientati. 27 E Geova certamente vi disperderà fra i popoli, e in realtà vi si lascerà rimanere in pochi di numero fra le nazioni dove Geova vi condurrà. 28 E là dovrete servire dèi, prodotto delle mani dell'uomo, legno e pietra, che non possono vedere né udire né mangiare né odorare. 29 "Se di là davvero cercherete Geova tuo Dio, allora certamente lo troverai, perché domanderai di lui con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima. 30 Quando sarai in grave angustia e tutte queste parole ti saranno accadute al termine dei giorni, allora dovrai tornare a Geova tuo Dio e ascoltare la sua voce. 31 Poiché Geova tuo Dio è un Dio misericordioso. Egli non ti abbandonerà né ti ridurrà in rovina né dimenticherà il patto dei tuoi antenati che egli giurò loro. 32 "Ora chiedi, ti prego, riguardo ai giorni precedenti che trascorsero prima di te, dal giorno che Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli: È stata mai compiuta alcuna cosa grande come questa o si è mai udito nulla di simile? 33 Ha qualche altro popolo udito la voce di Dio parlare di mezzo al fuoco come l'hai udita tu, e ha seguitato a vivere? 34 O ha provato Dio a venire a prendersi una nazione di mezzo a un'altra nazione con prove, con segni e con miracoli e con guerra e con mano forte e con braccio steso e con grande spavento come tutto ciò che Geova vostro Dio ha fatto per voi in Egitto davanti ai tuoi occhi? 35 A te, a te è stato mostrato, perché tu conosca che Geova è il (vero) Dio; non c'è nessun altro all'infuori di lui. 36 Dai cieli ti ha fatto udire la sua voce per correggerti; e sulla terra ti ha fatto vedere il suo gran fuoco, e hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. 37 "E (ciò nonostante continui a vivere), perché egli amò i tuoi antenati così che scelse il loro seme dopo di loro e ti fece uscire dall'Egitto alla sua vista, con la sua grande potenza, 38 per cacciare d'innanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, al fine di farti entrare, per darti il loro paese in eredità come in questo giorno. 39 E sai bene oggi, e devi richiamare in cuor tuo che Geova è il (vero) Dio nei cieli di sopra e sulla terra di sotto. Non c'è nessun altro. 40 E devi osservare i suoi regolamenti e i suoi comandamenti che oggi ti comando, perché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te, e affinché tu prolunghi i tuoi giorni sul suolo che Geova tuo Dio ti dà, sempre". 41 In quel tempo Mosè metteva da parte tre città dal lato del Giordano verso il levar del sole, 42 perché vi fuggisse l'omicida che avesse ucciso il suo prossimo senza saperlo, mentre in precedenza non lo odiava; e deve fuggire in una di queste città e vivere, 43 cioè Bezer nel deserto sull'altopiano per i rubeniti, e Ramot in Galaad per i gaditi, e Golan in Basan per i manassiti. 44 Ora questa è la legge che Mosè pose davanti ai figli d'Israele. 45 Queste sono le testimonianze e i regolamenti e le decisioni giudiziarie che Mosè pronunciò ai figli d'Israele alla loro uscita dall'Egitto, 46 nella regione del Giordano nella valle di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sihon re degli amorrei, che dimorava a Esbon, che Mosè e i figli d'Israele sconfissero alla loro uscita dall'Egitto. 47 E prendevano possesso del suo paese e del paese di Og re di Basan, i due re degli amorrei che erano nella regione del Giordano verso il levar del sole, 48 da Aroer, che è sulla sponda della valle del torrente Arnon, fino al monte Sion, vale a dire l'Ermon, 49 e tutta l'Araba nella regione del Giordano verso oriente, e fino al mare dell'Araba ai piedi delle pendici del Pisga. 5 E Mosè chiamava tutto Israele e diceva loro: "Odi, o Israele, i regolamenti e le decisioni giudiziarie che oggi pronuncio ai vostri orecchi, e dovete impararli e aver cura di metterli in pratica. 2 Geova nostro Dio concluse un patto con noi in Horeb. 3 Geova non concluse questo patto con i nostri antenati, ma con noi, tutti noi che oggi siamo qui in vita. 4 Faccia a faccia Geova parlò con voi sul monte di mezzo al fuoco. 5 In quel particolare tempo io stavo fra Geova e voi per riferirvi la parola di Geova (poiché avevate timore a causa del fuoco e non saliste sul monte), dicendo: 6 " 'Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi. 7 Non devi mai avere altri dèi contro la mia faccia. 8 " 'Non devi farti immagine scolpita, nessuna forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. 9 Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione, recando la punizione per l'errore dei padri sui figli e sulla terza generazione e sulla quarta generazione, nel caso di quelli che mi odiano; 10 ma che esercita amorevole benignità verso la millesima generazione nel caso di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 11 " 'Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dio in modo indegno, poiché Geova non lascerà impunito nessuno che si serve del suo nome in modo indegno. 12 " 'Osservando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, proprio come Geova tuo Dio ti ha comandato, 13 sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro. 14 Ma il settimo giorno è un sabato a Geova tuo Dio. Non devi fare nessun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo toro né il tuo asino né alcun tuo animale domestico né il tuo residente forestiero che è dentro le tue porte, affinché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 15 E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d'Egitto e che di là Geova tuo Dio ti faceva uscire con mano forte e braccio steso. Perciò Geova tuo Dio ti ha comandato di osservare il giorno del sabato. 16 " 'Onora tuo padre e tua madre, proprio come Geova tuo Dio ti ha comandato; perché i tuoi giorni siano prolungati e ti vada bene sul suolo che Geova tuo Dio ti dà. 17 " 'Non devi assassinare. 18 " 'Né devi commettere adulterio. 19 " 'Né devi rubare. 20 " 'Né devi attestare una falsità contro il tuo prossimo. 21 " 'Né devi desiderare la moglie del tuo prossimo. Né devi egoisticamente bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo toro né il suo asino né alcuna cosa che appartiene al tuo prossimo'. 22 "Queste Parole pronunciò Geova a tutta la vostra congregazione sul monte, di mezzo al fuoco, alla nuvola e a fitta oscurità, con voce forte, e non aggiunse nulla; dopo di che le scrisse su due tavolette di pietra e me le diede. 23 "E avvenne che appena udiste la voce di mezzo alle tenebre, mentre il monte ardeva con fuoco, vi avvicinavate a me, tutti i capi delle vostre tribù e i vostri anziani. 24 Quindi diceste: 'Ecco, Geova nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua grandezza, e abbiamo udito la sua voce di mezzo al fuoco. In questo giorno abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e questi in effetti può continuare a vivere. 25 E ora perché dovremmo morire? poiché questo grande fuoco ci può consumare. Se continuiamo a udire ancora la voce di Geova nostro Dio, siamo pure certi di morire. 26 Poiché chi di ogni carne ha udito la voce dell'Iddio vivente parlare di mezzo al fuoco come l'abbiamo udita noi eppure seguita a vivere? 27 Tu stesso avvicinati e odi tutto ciò che Geova nostro Dio dirà; e tu sarai quello che ci pronuncerà tutto ciò che Geova nostro Dio ti avrà proferito, e noi certamente ascolteremo e (lo) faremo'. 28 "Geova udì dunque la voce delle vostre parole quando mi parlaste, e Geova mi diceva: 'Ho udito la voce delle parole di questo popolo, che esso ti ha proferito. Hanno fatto bene in tutto ciò che hanno proferito. 29 Se solo edificassero questo loro cuore per temermi e per osservare sempre tutti i miei comandamenti, affinché andasse bene a loro e ai loro figli a tempo indefinito! 30 Va, di' loro: "Tornate alle vostre tende". 31 E tu sta qui con me, e lascia che io ti proferisca tutto il comandamento e i regolamenti e le decisioni giudiziarie che devi insegnare loro e che essi devono mettere in pratica nel paese che do loro perché ne prendano possesso'. 32 E dovete aver cura di fare proprio come Geova vostro Dio vi ha comandato. Non dovete deviare né a destra né a sinistra. 33 Dovete camminare in tutta la via che Geova vostro Dio vi ha comandato, affinché viviate e vi vada bene e in realtà prolunghiate i vostri giorni nel paese del quale prenderete possesso. 6 "Ora questi sono il comandamento, i regolamenti e le decisioni giudiziarie che Geova vostro Dio ha comandato d'insegnarvi, in modo che li mettiate in pratica nel paese al quale passate per prenderne possesso; 2 affinché tu tema Geova tuo Dio in modo da osservare tutti i suoi statuti e i suoi comandamenti che io ti comando, tu e tuo figlio e tuo nipote, tutti i giorni della tua vita, e affinché i tuoi giorni siano prolungati. 3 E devi ascoltare, o Israele, e aver cura di metter(li) in pratica, perché ti vada bene e diveniate moltissimi, proprio come Geova l'Iddio dei tuoi antenati ti ha promesso, rispetto al paese dove scorre latte e miele. 4 "Ascolta, o Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova. 5 E devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale. 6 E queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; 7 e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi. 8 E devi legartele come un segno sulla mano, e devono servire da frontale fra i tuoi occhi; 9 e le devi scrivere sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. 10 "E deve avvenire che quando Geova tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che giurò ai tuoi antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe di darti, città grandi e belle che tu non hai edificato, 11 e case piene di ogni cosa buona e che tu non hai riempito, e cisterne scavate che tu non hai scavato, vigne e olivi che tu non hai piantato, e avrai mangiato e ti sarai saziato, 12 guardati dal dimenticare Geova, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi. 13 Geova tuo Dio devi temere, e lui devi servire e nel suo nome devi giurare. 14 Non dovete camminare dietro ad altri dèi, agli dèi dei popoli che sono tutt'intorno a voi 15 (poiché Geova tuo Dio è in mezzo a te un Dio che esige esclusiva devozione), affinché l'ira di Geova tuo Dio non divampi contro di te ed egli non ti debba annientare di sulla superficie del suolo. 16 "Non dovete mettere Geova vostro Dio alla prova, nel modo in cui lo metteste alla prova a Massa. 17 A tutti i costi dovete osservare i comandamenti di Geova vostro Dio e le sue testimonianze e i suoi regolamenti che egli ti ha comandato. 18 E devi fare ciò che è retto e buono agli occhi di Geova, perché ti vada bene e realmente entri e prenda possesso del buon paese circa il quale Geova ha giurato ai tuoi antenati, 19 respingendo tutti i tuoi nemici d'innanzi a te, proprio come Geova ha promesso. 20 "Nel caso che un giorno futuro tuo figlio ti domandi, dicendo: 'Che significano le testimonianze e i regolamenti e le decisioni giudiziarie che Geova nostro Dio vi ha comandato?' 21 devi quindi dire a tuo figlio: 'Divenimmo schiavi di Faraone in Egitto, ma Geova ci fece uscire dall'Egitto con mano forte. 22 Geova poneva dunque segni e miracoli grandi e calamitosi sull'Egitto, su Faraone e su tutta la sua casa davanti ai nostri occhi. 23 E ci fece uscire di là al fine di condurci qui per darci il paese circa il quale aveva giurato ai nostri antenati. 24 Perciò Geova comandò di eseguire tutti questi regolamenti, di temere Geova nostro Dio per il nostro bene, sempre, perché continuassimo a vivere come in questo giorno. 25 E per noi significherà giustizia, che abbiamo cura di mettere in pratica tutto questo comandamento dinanzi a Geova nostro Dio, proprio come egli ci ha comandato'. 7 "Quando Geova tuo Dio ti introdurrà infine nel paese al quale vai per prenderne possesso, allora dovrà cacciare d'innanzi a te popolose nazioni, gli ittiti e i ghirgasei e gli amorrei e i cananei e i ferezei e gli ivvei e i gebusei, sette nazioni più popolose e potenti di te. 2 E Geova tuo Dio certamente te le abbandonerà, e tu le dovrai sconfiggere. Devi votarle immancabilmente alla distruzione. Non devi concludere nessun patto con loro né mostrare loro alcun favore. 3 E non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. 4 Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e certamente serviranno altri dèi; e l'ira di Geova davvero divamperà contro di voi, ed egli certamente ti annienterà in fretta. 5 "D'altra parte, questo è ciò che dovete far loro: Dovete abbattere i loro altari, e dovete spezzare le loro colonne sacre e dovete tagliare i loro pali sacri, e dovete bruciare col fuoco le loro immagini scolpite. 6 Poiché tu sei un popolo santo a Geova tuo Dio. È te che Geova tuo Dio ha scelto perché tu divenga suo popolo, una speciale proprietà, fra tutti i popoli che sono sulla superficie del suolo. 7 "Non perché foste il più popoloso di tutti i popoli Geova vi ha mostrato affetto così che vi ha scelti, poiché eravate il più piccolo di tutti i popoli. 8 Ma è stato perché Geova vi ama, e perché ha osservato la dichiarazione giurata che aveva giurato ai vostri antenati, che Geova vi ha fatto uscire con mano forte, per redimerti dalla casa degli schiavi, dalla mano di Faraone re d'Egitto. 9 E tu sai bene che Geova tuo Dio è il (vero) Dio, il Dio fedele, che osserva il patto e l'amorevole benignità per mille generazioni nel caso di quelli che lo amano e di quelli che osservano i suoi comandamenti, 10 ma che ripaga in faccia chi lo odia, distruggendolo. Non esiterà verso chi lo odia; lo ripagherà in faccia. 11 E devi osservare il comandamento e i regolamenti e le decisioni giudiziarie che oggi ti comando, mettendoli in pratica. 12 "E deve avvenire che, siccome continuate ad ascoltare queste decisioni giudiziarie e davvero le osservate e davvero le mettete in pratica, Geova tuo Dio deve osservare verso di te il patto e l'amorevole benignità circa i quali giurò ai tuoi antenati. 13 E certamente ti amerà e ti benedirà e ti moltiplicherà e benedirà il frutto del tuo ventre e il frutto del tuo suolo, il tuo grano e il tuo vino nuovo e il tuo olio, i piccoli delle tue vacche e la prole del tuo gregge, sul suolo che giurò ai tuoi antenati di darti. 14 Diverrai il più benedetto di tutti i popoli. Non ci sarà in te maschio o femmina senza progenie, né fra i tuoi animali domestici. 15 E Geova certamente allontanerà da te ogni malattia; e in quanto a tutti i calamitosi morbi d'Egitto che hai conosciuto, egli non li porrà su di te, e in realtà li porrà su tutti quelli che ti odiano. 16 E devi consumare tutti i popoli che Geova tuo Dio ti dà. Il tuo occhio non li deve commiserare; e non devi servire i loro dèi, perché questo ti sarà un laccio. 17 "Nel caso che tu dica in cuor tuo: 'Queste nazioni sono troppo popolose per me. Come le potrò cacciare?' 18 non ne devi aver timore. Ti devi ricordare a tutti i costi di ciò che Geova tuo Dio fece a Faraone e a tutto l'Egitto, 19 delle grandi prove che i tuoi occhi hanno visto, e dei segni e dei miracoli e della mano forte e del braccio steso con cui Geova tuo Dio ti ha fatto uscire. In questo modo Geova tuo Dio farà a tutti i popoli davanti ai quali hai timore. 20 E Geova tuo Dio manderà su di loro anche il senso di abbattimento, finché periscano quelli che si eran lasciati rimanere e che si nascondevano d'innanzi a te. 21 Non ti devi spaventare per causa loro, poiché Geova tuo Dio è in mezzo a te, un Dio grande e tremendo. 22 "E a poco a poco Geova tuo Dio certamente caccerà queste nazioni d'innanzi a te. Non ti sarà permesso di distruggerle rapidamente, affinché le bestie selvagge del campo non si moltiplichino contro di te. 23 E Geova tuo Dio in realtà te le abbandonerà e le metterà in rotta con una grande rotta, finché siano annientate. 24 E certamente ti darà in mano i loro re, e devi distruggere i loro nomi di sotto i cieli. Nessuno ti potrà tener testa, finché non le avrai sterminate. 25 Devi bruciare nel fuoco le immagini scolpite dei loro dèi. Non devi desiderare l'argento e l'oro sopra di esse, né prenderlo in realtà per te stesso, affinché tu non ne sia preso al laccio; poiché è una cosa detestabile a Geova tuo Dio. 26 E non devi portare una cosa detestabile nella tua casa e realmente divenire una cosa votata alla distruzione come (lo è) essa. La devi del tutto abominare e assolutamente detestare, perché è qualcosa di votato alla distruzione. 8 "Dovete aver cura di osservare ogni comandamento che oggi ti comando, affinché continuiate a vivere e in realtà vi moltiplichiate ed entriate a prendere possesso del paese circa il quale Geova giurò ai vostri antenati. 2 E ti devi ricordare di tutta la via per la quale Geova tuo Dio ti ha fatto camminare in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti, per metterti alla prova in modo da conoscere ciò che era nel tuo cuore, se avresti osservato i suoi comandamenti o no. 3 Egli ti ha dunque umiliato e ti ha fatto provare la fame e ti ha cibato con la manna, che tu non avevi conosciuto e che i tuoi padri non avevano conosciuto; per farti sapere che non di solo pane vive l'uomo, ma l'uomo vive di ogni espressione della bocca di Geova. 4 Il tuo mantello non si è consumato su di te, né il tuo piede si è gonfiato in questi quarant'anni. 5 E nel tuo stesso cuore sai bene che proprio come un uomo corregge suo figlio, Geova tuo Dio ha corretto te. 6 "E devi osservare i comandamenti di Geova tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo. 7 Poiché Geova tuo Dio sta per introdurti in un buon paese, un paese di valli di torrenti d'acqua, di sorgenti e di acque degli abissi che scaturiscono nella pianura della valle e nella regione montagnosa, 8 un paese di frumento e orzo e viti e fichi e melograni, un paese di olivi da olio e di miele, 9 un paese nel quale non mangerai il pane con scarsità, nel quale non ti mancherà nulla, un paese le cui pietre sono ferro e dai cui monti caverai il rame. 10 "Quando hai mangiato e ti sei saziato, devi anche benedire Geova tuo Dio per il buon paese che egli ti ha dato. 11 Guardati dal dimenticare Geova tuo Dio così da non osservare i suoi comandamenti e le sue decisioni giudiziarie e i suoi statuti che oggi io ti comando; 12 affinché tu non mangi e in realtà ti sazi, ed edifichi buone case e realmente vi dimori, 13 e la tua mandria e il tuo gregge aumentino, e argento e oro ti aumentino, e tutto ciò che è tuo aumenti; 14 e il tuo cuore realmente s'innalzi e tu realmente dimentichi Geova tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi; 15 che ti ha fatto camminare attraverso il grande e tremendo deserto, con serpenti velenosi e scorpioni e con suolo assetato che non ha acqua; che ti ha fatto uscire l'acqua dalla roccia di silice; 16 che nel deserto ti ha cibato con la manna, la quale i tuoi padri non avevano conosciuto, per umiliarti e per metterti alla prova in modo da farti del bene nei tuoi giorni di poi; 17 e in effetti tu dica nel tuo cuore: 'La mia propria potenza e il pieno vigore della mia propria mano mi hanno procurato questa ricchezza'. 18 E devi ricordarti di Geova tuo Dio, perché egli è per te il datore di potenza per procurare ricchezza, al fine di eseguire il suo patto che giurò ai tuoi antenati, come in questo giorno. 19 "E deve accadere che se in alcun modo dimentichi Geova tuo Dio e realmente cammini dietro ad altri dèi e li servi e ti inchini davanti a loro, oggi reco davvero testimonianza contro di voi che assolutamente perirete. 20 Come le nazioni che Geova distrugge d'innanzi a voi, così perirete, perché non avrete ascoltato la voce di Geova vostro Dio. 9 "Odi, o Israele: Oggi passi il Giordano per andare a spodestare nazioni più grandi e più potenti di te, città grandi e fortificate fino ai cieli, 2 un popolo grande e di alta statura, i figli degli anachim, dei quali tu stesso hai saputo e tu stesso hai udito dire: 'Chi può tenere testa ai figli di Anac?' 3 E tu sai bene oggi che Geova tuo Dio passa davanti a te. Egli è un fuoco consumante. Egli li annienterà, ed egli stesso li sottometterà davanti a te; e li devi spodestare e distruggere rapidamente, proprio come Geova ti ha parlato. 4 "Non dire nel tuo cuore, quando Geova tuo Dio li avrà respinti d'innanzi a te: 'Per la mia propria giustizia Geova mi ha introdotto a prendere possesso di questo paese', mentre è per la malvagità di queste nazioni che Geova le caccia d'innanzi a te. 5 Non per la tua giustizia né per la rettitudine del tuo cuore entri a prendere possesso del loro paese; infatti, è per la malvagità di queste nazioni che Geova tuo Dio le caccia d'innanzi a te, e per eseguire la parola che Geova giurò ai tuoi antenati, Abraamo, Isacco e Giacobbe. 6 E devi sapere che non per la tua giustizia Geova tuo Dio ti dà questo buon paese per prenderne possesso; poiché tu sei un popolo di collo duro. 7 "Ricorda: Non dimenticare come hai provocato Geova tuo Dio nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d'Egitto fino alla vostra venuta in questo luogo vi siete mostrati ribelli nella vostra condotta verso Geova. 8 Anche in Horeb provocaste Geova all'ira, tanto che Geova si adirò contro di voi fino al punto di annientarvi. 9 Quando salii sul monte per ricevere le tavolette di pietra, le tavolette del patto che Geova aveva concluso con voi, e dimoravo sul monte per quaranta giorni e quaranta notti (non mangiai pane né bevvi acqua), 10 Geova mi diede quindi le due tavolette di pietra scritte col dito di Dio; e su di esse c'erano tutte le parole che Geova vi aveva proferito sul monte di mezzo al fuoco il giorno della congregazione. 11 E avvenne che alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti Geova mi diede le due tavolette di pietra, le tavolette del patto; 12 e Geova mi diceva: 'Levati, scendi presto di qui, perché il tuo popolo che hai fatto uscire dall'Egitto ha agito rovinosamente. Hanno presto deviato dalla via circa la quale comandai loro. Si sono fatti un'immagine di metallo fuso'. 13 E Geova proseguì, dicendomi questo: 'Ho visto questo popolo, ed ecco, è un popolo di collo duro. 14 Lasciami stare, affinché io li annienti e cancelli il loro nome di sotto i cieli, e fammi fare di te una nazione più potente e più popolosa di loro'. 15 "Dopo ciò mi voltai e scesi dal monte, mentre il monte ardeva con fuoco; e le due tavolette del patto erano in entrambe le mie mani. 16 Quindi guardai, ed ecco, avevate peccato contro Geova vostro Dio! Vi eravate fatti un vitello di metallo fuso. Avevate presto deviato dalla via circa la quale Geova vi aveva comandato. 17 Allora afferrai le due tavolette e le gettai da entrambe le mie mani e le spezzai davanti ai vostri occhi. 18 E mi prostravo davanti a Geova, come prima, per quaranta giorni e quaranta notti. Non mangiai pane né bevvi acqua, a causa di tutto il vostro peccato che avevate commesso facendo il male agli occhi di Geova in modo da offenderlo. 19 Poiché ebbi paura a causa dell'ardente ira con cui Geova si era indignato contro di voi fino al punto di annientarvi. Comunque, Geova mi ascoltò anche quella volta. 20 "Anche contro Aaronne Geova si adirò molto fino al punto di annientarlo; ma feci supplicazione anche a favore di Aaronne in quel particolare tempo. 21 E presi il peccato che avevate fatto, il vitello, e lo bruciavo nel fuoco e lo frantumavo, stritolandolo completamente finché divenne fine come la polvere; dopo di che ne gettai la polvere nel torrente che scendeva dal monte. 22 "Inoltre, a Tabera e a Massa e a Chibrot-Attaava mostraste di provocare Geova all'ira. 23 E quando Geova vi mandò da Cades-Barnea, dicendo: 'Salite e prendete possesso del paese che certamente vi darò!' allora vi comportaste in modo ribelle contro l'ordine di Geova vostro Dio, e non esercitaste fede verso di lui e non ascoltaste la sua voce. 24 Vi siete mostrati ribelli nella vostra condotta verso Geova dal giorno che vi ho conosciuti. 25 "Continuai dunque a prostrarmi dinanzi a Geova per quaranta giorni e quaranta notti, poiché mi prostrai così perché Geova aveva parlato di annientarvi. 26 E supplicavo Geova e dicevo: 'O Sovrano Signore Geova, non ridurre in rovina il tuo popolo, sì, la tua proprietà particolare che hai redento con la tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano forte. 27 Ricorda i tuoi servitori Abraamo, Isacco e Giacobbe. Non rivolgere la tua faccia alla durezza di questo popolo e alla loro malvagità e al loro peccato, 28 affinché il paese dal quale ci facesti uscire non dica: "Poiché Geova non poteva introdurli nel paese che aveva promesso loro, e poiché li odiava, li fece uscire per metterli a morte nel deserto". 29 Eppure essi sono il tuo popolo e la tua proprietà particolare che facesti uscire con la tua grande potenza e col tuo braccio steso'. 10 "In quel particolare tempo Geova mi disse: 'Tagliati due tavolette di pietra come le prime, e sali a me sul monte, e ti devi fare un'arca di legno. 2 E scriverò sulle tavolette le parole che erano sulle prime tavolette, che spezzasti, e le devi mettere nell'arca'. 3 Feci dunque un'arca di legno di acacia e tagliai due tavolette di pietra come le prime e salii sul monte, e le due tavolette erano nella mia mano. 4 Quindi egli scrisse sulle tavolette la stessa iscrizione di prima, le Dieci Parole, che Geova vi aveva pronunciato sul monte di mezzo al fuoco nel giorno della congregazione; dopo di che Geova me le diede. 5 Quindi mi voltai e scesi dal monte e posi le tavolette nell'arca che avevo fatto, affinché vi rimanessero, proprio come Geova mi aveva comandato. 6 "E i figli d'Israele partirono da Beerot Bene-Iaacan per Mosera. Là Aaronne morì e vi fu sepolto; e suo figlio Eleazaro cominciò a fare da sacerdote invece di lui. 7 Di là partirono per Gudgoda, e da Gudgoda per Iotbata, paese di valli di torrenti d'acqua. 8 "In quel particolare tempo Geova separò la tribù di Levi perché portasse l'arca del patto di Geova, perché stesse dinanzi a Geova per servirlo e per benedire nel suo nome fino a questo giorno. 9 Perciò Levi non ha avuto parte né eredità con i suoi fratelli. Geova è la sua eredità, proprio come Geova tuo Dio gli aveva detto. 10 E io, io stetti sul monte come i primi giorni, per quaranta giorni e quaranta notti, e Geova mi ascoltava anche in quella occasione. Geova non vi volle ridurre in rovina. 11 Quindi Geova mi disse: 'Levati, va davanti al popolo per la partenza, perché entrino e prendano possesso del paese che ho giurato ai loro padri di dar loro'. 12 "Ed ora, o Israele, che cosa ti chiede Geova tuo Dio se non di temere Geova tuo Dio, in modo da camminare in tutte le sue vie e amarlo e servire Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, 13 di osservare i comandamenti di Geova e i suoi statuti che io oggi ti comando, per il tuo bene? 14 Ecco, a Geova tuo Dio appartengono i cieli, sì, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che è in essa. 15 Solo ai tuoi antenati Geova mostrò attaccamento in modo da amarli, così che scelse la loro progenie dopo di loro, sì, voi, fra tutti i popoli, come in questo giorno. 16 E dovete circoncidere il prepuzio del vostro cuore e non indurire più il vostro collo. 17 Poiché Geova vostro Dio è l'Iddio degli dèi e il Signore dei signori, l'Iddio grande, potente e tremendo, che non tratta nessuno con parzialità né accetta regalo, 18 eseguendo il giudizio per l'orfano di padre e per la vedova ed amando il residente forestiero in modo da dargli pane e mantello. 19 Anche voi dovete amare il residente forestiero, poiché diveniste residenti forestieri nel paese d'Egitto. 20 "Geova tuo Dio devi temere. Lui devi servire, e a lui devi tenerti stretto, e nel suo nome devi fare dichiarazioni giurate. 21 Egli è Colui che devi lodare, ed egli è il tuo Dio, che ha fatto con te queste cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. 22 Con settanta anime i tuoi antenati scesero in Egitto, ed ora Geova tuo Dio ti ha costituito come le stelle dei cieli per moltitudine. 11 "E devi amare Geova tuo Dio e osservare sempre il tuo obbligo verso di lui e i suoi statuti e le sue decisioni giudiziarie e i suoi comandamenti. 2 E voi ben conoscete oggi (poiché non (mi rivolgo) ai vostri figli che non hanno conosciuto e che non hanno visto la disciplina di Geova vostro Dio, la sua grandezza, la sua mano forte e il suo braccio steso, 3 né i suoi segni e le sue opere che fece nel mezzo dell'Egitto a Faraone re d'Egitto e a tutto il suo paese, 4 né ciò che fece alle forze militari d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri da guerra contro la cui faccia fece riversare le acque del Mar Rosso quando li inseguivano, e Geova li distruggeva fino a questo giorno, 5 né ciò che ha fatto a voi nel deserto fino alla vostra venuta in questo luogo, 6 né ciò che fece a Datan e ad Abiram figli di Eliab figlio di Ruben, quando la terra aprì la sua bocca e inghiottiva essi e le loro case e le loro tende e ogni cosa esistente che li seguì, in mezzo a tutto Israele); 7 poiché i vostri occhi furono quelli che videro tutte le grandi opere di Geova che egli fece. 8 "E dovete osservare l'intero comandamento che oggi ti comando, affinché diveniate forti e in realtà entriate a prendere possesso del paese verso il quale passate per prenderne possesso, 9 e affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che Geova giurò ai vostri antenati di dare a loro e al loro seme, un paese dove scorre latte e miele. 10 "Poiché il paese nel quale vai per prenderne possesso non è come il paese d'Egitto dal quale usciste, dove seminavi il tuo seme e dovevi irrigare col piede, come un orto di verdure. 11 Ma il paese verso il quale passate per prenderne possesso è un paese di monti e di pianure di valli. Beve l'acqua della pioggia dei cieli; 12 un paese di cui ha cura Geova tuo Dio. Gli occhi di Geova tuo Dio sono di continuo su di esso, dal principio dell'anno fino al termine dell'anno. 13 "E deve avvenire che se ubbidirete immancabilmente ai miei comandamenti che oggi vi comando in modo da amare Geova vostro Dio e da servirlo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima, 14 allora certamente darò la pioggia al vostro paese al tempo fissato, la pioggia autunnale e la pioggia primaverile, e in realtà raccoglierai il tuo grano e il tuo vino dolce e il tuo olio. 15 E certamente darò la vegetazione nel tuo campo per i tuoi animali domestici, e in realtà mangerai e ti sazierai. 16 Guardatevi affinché il vostro cuore non sia adescato, e davvero deviate per adorare altri dèi e vi inchiniate davanti a loro, 17 e l'ira di Geova divampi certamente contro di voi, ed egli chiuda in effetti i cieli in modo che non cada pioggia e il terreno non dia il suo prodotto e voi dobbiate perire rapidamente dal buon paese che Geova vi dà. 18 "E dovete applicarvi queste mie parole sul cuore e sull'anima e legarvele come un segno sulla mano, e vi devono servire da frontale fra gli occhi. 19 Le dovete anche insegnare ai vostri figli, in modo da parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi. 20 E le devi scrivere sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, 21 affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli siano molti sul suolo che Geova giurò ai vostri antenati di dar loro, come i giorni dei cieli sopra la terra. 22 "Poiché se osservate strettamente tutto questo comandamento che vi comando in modo da metterlo in pratica, di amare Geova vostro Dio, di camminare in tutte le sue vie e di tenervi stretti a lui, 23 allora Geova dovrà cacciare tutte queste nazioni a motivo vostro, e voi spodesterete certamente nazioni più grandi e più numerose di voi. 24 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà diverrà vostro. La vostra linea di confine andrà dal deserto al Libano, dal Fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale. 25 Nessun uomo vi potrà tener testa. Geova vostro Dio porrà il terrore e il timore di voi davanti alla faccia di tutto il paese che voi calcherete, proprio come vi ha promesso. 26 "Vedi, pongo oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: 27 la benedizione, purché ubbidiate ai comandamenti di Geova vostro Dio che oggi vi comando; 28 e la maledizione, se non ubbidirete ai comandamenti di Geova vostro Dio e in effetti devierete dalla strada circa la quale oggi vi comando, in modo da camminare dietro ad altri dèi che non avete conosciuto. 29 "E deve avvenire che quando Geova tuo Dio ti ha introdotto nel paese nel quale vai per prenderne possesso, allora devi pronunciare la benedizione sul monte Gherizim e la maledizione sul monte Ebal. 30 Non sono essi dalla parte del Giordano in direzione del tramonto del sole, nel paese dei cananei che dimorano nell'Araba, di fronte a Ghilgal, accanto ai grandi alberi di More? 31 Poiché voi passate il Giordano per entrare a prendere possesso del paese che Geova vostro Dio vi dà, e dovete prenderne possesso e dimorarvi. 32 E dovete aver cura di eseguire tutti i regolamenti e le decisioni giudiziarie che oggi pongo davanti a voi. 12 "Questi sono i regolamenti e le decisioni giudiziarie che dovete aver cura di eseguire nel paese di cui Geova, l'Iddio dei tuoi antenati, ti consentirà certamente di prendere possesso, tutti i giorni che sarete in vita sul suolo. 2 Dovete assolutamente distruggere tutti i luoghi dove le nazioni che state per spodestare hanno servito i loro dèi, sugli alti monti e sui colli e sotto ogni albero lussureggiante. 3 E dovete abbattere i loro altari e spezzare le loro colonne sacre, e dovete bruciare i loro pali sacri nel fuoco e tagliare le immagini scolpite dei loro dèi, e dovete distruggere i loro nomi da quel luogo. 4 "Non dovete fare in questo modo a Geova vostro Dio, 5 ma ricercherete il luogo che Geova vostro Dio avrà scelto fra tutte le vostre tribù per porvi il suo nome, per farlo risiedere, e là devi venire. 6 E là dovete portare i vostri olocausti e i vostri sacrifici e le vostre decime parti e la contribuzione della vostra mano e le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie e i primogeniti della vostra mandria e del vostro gregge. 7 E là dovete mangiare dinanzi a Geova vostro Dio e rallegrarvi in ogni vostra impresa, voi e le vostre case, perché Geova tuo Dio ti ha benedetto. 8 "Non dovete fare secondo tutto ciò che facciamo qui oggi, ciascuno ciò che è retto ai suoi propri occhi, 9 perché non siete ancora entrati nel luogo di riposo e nell'eredità che Geova tuo Dio ti dà. 10 E dovete attraversare il Giordano e dimorare nel paese che Geova vostro Dio vi dà in possesso, e certamente vi darà riposo da tutti i vostri nemici all'intorno, e davvero dimorerete al sicuro. 11 E deve avvenire che il luogo che Geova vostro Dio sceglierà per farvi risiedere il suo nome è dove porterete tutto ciò intorno a cui vi comando, i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime parti e la contribuzione della vostra mano e ogni vostra offerta votiva più scelta che avrete votato a Geova. 12 E vi dovete rallegrare dinanzi a Geova vostro Dio, voi e i vostri figli e le vostre figlie e i vostri schiavi e le vostre schiave e il levita che è dentro le vostre porte, perché egli non ha parte né eredità con voi. 13 Guardati dall'offrire i tuoi olocausti in qualunque altro luogo che tu veda. 14 Ma nel luogo che Geova sceglierà in una delle tue tribù è dove devi offrire i tuoi olocausti, e là devi fare tutto ciò che io ti comando. 15 "Solo ogni volta che la tua anima lo brami puoi scannare, e devi mangiare carne secondo la benedizione di Geova tuo Dio che egli ti ha dato, dentro tutte le tue porte. L'impuro e il puro possono mangiarne, come la gazzella e come il cervo. 16 Solo il sangue non dovete mangiare. Devi versarlo sulla terra come acqua. 17 Non ti sarà permesso di mangiare dentro le tue porte la decima parte del tuo grano né del tuo vino nuovo né del tuo olio né i primogeniti della tua mandria e del tuo gregge né alcuna delle tue offerte votive che avrai votato né le tue offerte volontarie né la contribuzione della tua mano. 18 Ma lo mangerai dinanzi a Geova tuo Dio, nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà, tu e tuo figlio e tua figlia e il tuo schiavo e la tua schiava e il levita che è dentro le tue porte; e ti devi rallegrare dinanzi a Geova tuo Dio in ogni tua impresa. 19 Guardati dall'abbandonare il levita per tutti i tuoi giorni sul tuo suolo. 20 "Quando Geova tuo Dio allargherà il tuo territorio, proprio come ti ha promesso, e certamente dirai: 'Fammi mangiare carne', perché la tua anima brama mangiare carne, potrai mangiare carne ogni qualvolta la tua anima lo brami. 21 Nel caso che il luogo che Geova tuo Dio sceglierà per porvi il suo nome sia lontano da te, devi quindi scannare della tua mandria e del tuo gregge che Geova ti ha dato, proprio come ti ho comandato, e ogni qualvolta la tua anima lo brami devi mangiare dentro le tue porte. 22 Solo nel modo in cui si può mangiare la gazzella e il cervo, così puoi mangiarne: ne possono mangiare l'impuro e il puro insieme. 23 Soltanto sii fermamente risoluto a non mangiare il sangue, perché il sangue è l'anima e tu non devi mangiare l'anima con la carne. 24 Non lo devi mangiare. Devi versarlo sul suolo come acqua. 25 Non lo devi mangiare, affinché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te, perché farai ciò che è retto agli occhi di Geova. 26 Devi portare solo le tue cose sante che diverranno tue, e le tue offerte votive, e devi venire al luogo che Geova sceglierà. 27 E devi offrire i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull'altare di Geova tuo Dio; e il sangue dei tuoi sacrifici dev'essere versato contro l'altare di Geova tuo Dio, ma la carne puoi mangiarla. 28 "Bada, e devi ubbidire a tutte queste parole che ti comando, affinché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te a tempo indefinito, perché farai ciò che è bene e retto agli occhi di Geova tuo Dio. 29 "Quando Geova tuo Dio avrà stroncato d'innanzi a te le nazioni alle quali vai per spodestarle, dovrai anche spodestarle e dimorare nel loro paese. 30 Guardati dall'essere intrappolato dietro a loro, dopo che sono state annientate d'innanzi a te, e dal ricercare i loro dèi, dicendo: 'Come servivano queste nazioni i loro dèi? E io, sì, io, di sicuro farò nello stesso modo'. 31 Non devi fare in questo modo a Geova tuo Dio, poiché esse hanno fatto ai loro dèi ogni cosa detestabile a Geova che egli davvero odia, poiché bruciano regolarmente nel fuoco ai loro dèi perfino i loro figli e le loro figlie. 32 Ogni parola che vi comando è ciò che dovete aver cura di mettere in pratica. Non dovete aggiungere a esso né togliere da esso. 13 "Nel caso che in mezzo a te sorga un profeta o un sognatore di un sogno e davvero ti dia un segno o un portento, 2 e in effetti avvenga il segno o il portento di cui ti aveva parlato, dicendo: 'Camminiamo dietro ad altri dèi, che non hai conosciuto, e serviamoli', 3 non devi ascoltare le parole di quel profeta o il sognatore di quel sogno, perché Geova vostro Dio vi prova per sapere se amate Geova vostro Dio con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. 4 Dietro a Geova vostro Dio dovete camminare, e lui dovete temere, e i suoi comandamenti dovete osservare, e la sua voce dovete ascoltare, e dovete servire lui e a lui dovete tenervi stretti. 5 E quel profeta o quel sognatore del sogno dev'essere messo a morte, perché ha parlato di rivolta contro Geova vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto e ti ha redento dalla casa degli schiavi, per farti deviare dalla via in cui Geova tuo Dio ti ha comandato di camminare; e devi togliere ciò che è male di mezzo a te. 6 "Nel caso che tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o la tua moglie prediletta o il tuo compagno che è come la tua propria anima, tenti in segreto di sedurti, dicendo: 'Andiamo a servire altri dèi', che non hai conosciuto, né tu né i tuoi antenati, 7 alcuni degli dèi dei popoli che sono tutt'intorno a voi, quelli che ti sono vicini o quelli che ti sono lontani, da un'estremità all'altra del paese, 8 non devi acconsentire al suo desiderio né ascoltarlo, né il tuo occhio lo deve commiserare, né devi provar compassione, né coprirlo (protettivamente); 9 ma devi ucciderlo immancabilmente. La tua mano deve venire per prima su di lui per metterlo a morte, e dopo la mano di tutto il popolo. 10 E lo devi lapidare con pietre, e deve morire, perché ha cercato di farti allontanare da Geova tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi. 11 Quindi tutto Israele udrà e avrà timore, e non faranno più in mezzo a te una cosa cattiva come questa. 12 "Nel caso che tu oda dire in una delle tue città, che Geova tuo Dio ti dà per dimorarvi: 13 'Uomini buoni a nulla sono usciti di mezzo a te per cercare di sviare gli abitanti della loro città, dicendo: "Andiamo a servire altri dèi", che non hai conosciuto', 14 devi anche indagare e investigare e domandare con cura; e se la cosa è stabilita come verità, questa cosa detestabile è stata fatta in mezzo a te, 15 devi immancabilmente colpire gli abitanti di quella città col taglio della spada. Vota essa e tutto ciò che è in essa, e i suoi animali domestici, alla distruzione col taglio della spada. 16 E ne devi radunare tutte le spoglie in mezzo alla sua pubblica piazza, e devi bruciare nel fuoco la città e tutte le sue spoglie come offerta intera a Geova tuo Dio, e deve divenire un cumulo di rovine a tempo indefinito. Non dev'essere mai riedificata. 17 E proprio nulla della cosa resa sacra mediante interdizione deve attaccarsi alla tua mano, affinché Geova si ritragga dalla sua ira ardente e in realtà ti conceda misericordia e certamente ti mostri misericordia e ti moltiplichi, proprio come ha giurato ai tuoi antenati. 18 Poiché devi ascoltare la voce di Geova tuo Dio osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti comando, in modo da fare ciò che è retto agli occhi di Geova tuo Dio. 14 "Siete figli di Geova vostro Dio. Non vi dovete fare incisioni né vi dovete procurare calvizie sulla fronte per una persona morta. 2 Poiché sei un popolo santo a Geova tuo Dio, e Geova ti ha scelto per divenire suo popolo, una speciale proprietà, di fra tutti i popoli che sono sulla superficie del suolo. 3 "Non devi mangiare nessuna cosa detestabile di alcuna sorta. 4 Questa è la sorta di bestia che potete mangiare: il toro, la pecora e la capra, 5 il cervo e la gazzella e il capriolo e la capra selvatica e l'antilope e la pecora selvatica e il camoscio; 6 e ogni bestia che ha l'unghia spartita e ha una fenditura che forma due unghie, e che rumina fra le bestie. La potete mangiare. 7 Solo queste sorte non dovete mangiare di quelle che ruminano o che hanno l'unghia spartita, divisa: il cammello e la lepre e la procavia, perché ruminano ma non hanno l'unghia spartita. Sono per voi impuri. 8 Anche il porco, perché ha l'unghia spartita ma non rumina. È per voi impuro. Non dovete mangiare della loro carne, e non dovete toccare i loro corpi morti. 9 "Di tutto ciò che è nelle acque potete mangiare questa sorta: Tutto ciò che ha pinne e scaglie potete mangiarlo. 10 E tutto ciò che non ha pinne e scaglie non dovete mangiarlo. È per voi impuro. 11 "Potete mangiare ogni uccello puro. 12 Ma questi sono quelli dei quali non dovete mangiare: l'aquila e l'ossifraga e l'avvoltoio nero, 13 e il nibbio reale e il nibbio bruno e il nibbio comune secondo la sua specie; 14 e ogni corvo secondo la sua specie; 15 e lo struzzo e la civetta e il gabbiano e il falco secondo la sua specie; 16 la civetta nana e il gufo comune e il cigno, 17 e il pellicano e l'avvoltoio e il cormorano, 18 e la cicogna e l'airone secondo la sua specie, e l'upupa e il pipistrello. 19 E ogni creatura alata che sciama è per voi impura. Non si devono mangiare. 20 Potete mangiare ogni creatura volatile pura. 21 "Non dovete mangiare nessun corpo (già) morto. Lo puoi dare al residente forestiero che è dentro le tue porte, e lo deve mangiare; o si può vendere ad uno straniero, perché tu sei un popolo santo a Geova tuo Dio. "Non devi cuocere il capretto nel latte di sua madre. 22 "Devi dare immancabilmente la decima di tutto il prodotto del tuo seme, ciò che di anno in anno cresce dal campo. 23 E dinanzi a Geova tuo Dio, nel luogo che egli sceglierà per farvi risiedere il suo nome, devi mangiare la decima parte del tuo grano, del tuo vino nuovo e del tuo olio e i primogeniti della tua mandria e del tuo gregge; affinché tu impari a temere sempre Geova tuo Dio. 24 "Ora nel caso che il viaggio sia troppo lungo per te, siccome non la potrai portare, giacché il luogo che Geova tuo Dio sceglierà per porvi il suo nome sarà per te troppo lontano (poiché Geova tuo Dio ti benedirà), 25 la devi quindi convertire in denaro, e devi avvolgere il denaro nella tua mano e viaggiare al luogo che Geova tuo Dio sceglierà. 26 Devi anche dare il denaro per qualunque cosa la tua anima brami in quanto a bovini e pecore e capre e vino e bevanda inebriante e qualunque cosa la tua anima ti chieda; e devi mangiare lì dinanzi a Geova tuo Dio e rallegrarti, tu e la tua casa. 27 E il levita che è dentro le tue porte, non lo devi abbandonare, poiché non ha parte né eredità con te. 28 "Alla fine di tre anni porterai fuori l'intera decima parte del tuo prodotto di quell'anno, e la devi depositare dentro le tue porte. 29 E il levita, poiché non ha parte né eredità con te, e il residente forestiero e l'orfano di padre e la vedova, che sono dentro le tue porte, devono venire, e devono mangiare e saziarsi; affinché Geova tuo Dio ti benedica in ogni opera che farai con la tua mano. 15 "Alla fine di ogni sette anni devi fare una remissione. 2 E questa è la maniera della remissione: da parte di ogni creditore ci sarà la remissione del debito che ha lasciato contrarre al suo prossimo. Non deve fare pressione sul suo prossimo né sul suo fratello per il pagamento, perché si deve proclamare una remissione a Geova. 3 Puoi fare pressione sullo straniero per il pagamento; ma qualunque cosa di tuo si trovi presso il tuo fratello, la tua mano faccia remissione. 4 Comunque, nessuno deve divenire povero fra te, perché Geova immancabilmente ti benedirà nel paese che Geova tuo Dio ti dà come eredità per prenderne possesso, 5 se solo ascolterai immancabilmente la voce di Geova tuo Dio in modo da aver cura di mettere in pratica tutto questo comandamento che oggi ti comando. 6 Poiché Geova tuo Dio in realtà ti benedirà proprio come ti ha promesso, e certamente presterai su pegno a molte nazioni, mentre tu stesso non prenderai a prestito; e devi dominare su molte nazioni, mentre esse non domineranno su di te. 7 "Nel caso che qualcuno dei tuoi fratelli divenga povero fra te in una delle tue città, nel tuo paese che Geova tuo Dio ti dà, non devi indurire il tuo cuore né chiudere il tuo pugno verso il tuo fratello povero. 8 Poiché devi aprirgli generosamente la mano e in ogni modo prestargli su pegno quanto gli occorre, di cui ha bisogno. 9 Guardati affinché non ci sia nel tuo cuore parola vile, dicendo: 'Il settimo anno, l'anno della remissione, si è avvicinato', e il tuo occhio divenga in realtà ingeneroso verso il tuo fratello povero, e tu non gli dia nulla, ed egli debba invocare Geova contro di te, e ciò divenga un peccato da parte tua. 10 Devi dargli in ogni modo, e il tuo cuore non dev'essere tirchio nel tuo dargli, perché a motivo di ciò Geova tuo Dio ti benedirà in ogni tua opera e in ogni tua impresa. 11 Poiché qualche povero non mancherà mai in mezzo al paese. Per questo ti comando, dicendo: 'Devi aprire generosamente la tua mano al tuo fratello afflitto e povero nel tuo paese'. 12 "Nel caso che sia venduto a te un tuo fratello, ebreo o ebrea, e ti abbia servito per sei anni, il settimo anno devi quindi mandarlo via di presso a te come uno messo in libertà. 13 E nel caso che lo mandi via di presso a te come uno messo in libertà, non lo devi mandare via a mani vuote. 14 Devi sicuramente fornirgli qualche cosa dal tuo gregge e dalla tua aia e dal tuo strettoio dell'olio e del vino. Gli devi dare proprio come Geova tuo Dio ti ha benedetto. 15 E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d'Egitto e che Geova tuo Dio ti redimeva. Perciò ti comando oggi questa cosa. 16 "E deve avvenire che qualora egli ti dica: 'Non me ne andrò via da te!' perché in effetti ama te e la tua casa, giacché stava bene mentre era con te, 17 devi anche prendere una lesina e forargli l'orecchio contro la porta, ed egli deve divenire tuo schiavo a tempo indefinito. E devi fare in questo modo anche alla tua schiava. 18 Non dev'essere difficile ai tuoi occhi mandarlo via da te come uno messo in libertà; perché ti ha servito per sei anni, per un valore doppio di un lavoratore salariato, e Geova tuo Dio ti ha benedetto in ogni cosa che facevi. 19 "Devi santificare a Geova tuo Dio ogni primogenito maschio che nascerà nella tua mandria e nel tuo gregge. Non devi fare servizio col primogenito del tuo toro, né tosare il primogenito del tuo gregge. 20 Di anno in anno devi mangiarlo dinanzi a Geova tuo Dio nel luogo che Geova sceglierà, tu e la tua casa. 21 E nel caso che risulti esservi un difetto, essendo zoppo o cieco, qualche cattivo difetto, non lo devi sacrificare a Geova tuo Dio. 22 Lo devi mangiare dentro le tue porte, l'impuro e il puro insieme, come la gazzella e come il cervo. 23 Solo non ne devi mangiare il sangue. Devi versarlo sulla terra come acqua. 16 "Vi sia l'osservanza del mese di abib, e devi celebrare la pasqua a Geova tuo Dio, perché nel mese di abib, di notte, Geova tuo Dio ti fece uscire dall'Egitto. 2 E devi sacrificare a Geova tuo Dio la pasqua, del gregge e della mandria, nel luogo che Geova sceglierà per farvi risiedere il suo nome. 3 Non devi mangiare con essa nulla di lievitato, per sette giorni. Devi mangiare con essa pani non fermentati, il pane d'afflizione, perché fu in fretta che uscisti dal paese d'Egitto, affinché ti ricordi del giorno della tua uscita dal paese d'Egitto per tutti i giorni della tua vita. 4 E per sette giorni in tutto il tuo territorio non si deve vedere presso di te pasta acida, né la carne, che avrai sacrificato la sera del primo giorno, deve restare per tutta la notte fino al mattino. 5 Non ti sarà permesso di sacrificare la pasqua in una qualunque delle tue città che Geova tuo Dio ti dà. 6 Ma nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà per farvi risiedere il suo nome devi sacrificare la pasqua, la sera, appena sarà tramontato il sole, al tempo fissato della tua uscita dall'Egitto. 7 E devi cuocerla e mangiarla nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà, e la mattina ti devi voltare e andare alle tue proprie tende. 8 Devi mangiare pani non fermentati per sei giorni; e il settimo giorno ci sarà un'assemblea solenne a Geova tuo Dio. Non devi fare nessun lavoro. 9 "Devi contare per te stesso sette settimane. Da che si comincia a mettere la falce nella messe, comincerai a contare sette settimane. 10 Quindi devi celebrare a Geova tuo Dio la festa delle settimane, secondo l'offerta volontaria della tua mano che darai, proprio come Geova tuo Dio ti avrà benedetto. 11 E ti devi rallegrare dinanzi a Geova tuo Dio, tu e tuo figlio e tua figlia e il tuo schiavo e la tua schiava e il levita che è dentro le tue porte e il residente forestiero e l'orfano di padre e la vedova, che sono in mezzo a te, nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà per farvi risiedere il suo nome. 12 E ti devi ricordare che divenisti schiavo in Egitto, e devi osservare ed eseguire questi regolamenti. 13 "Devi celebrarti la festa delle capanne per sette giorni quando fai la raccolta dalla tua aia e dal tuo strettoio dell'olio e del vino. 14 E durante la tua festa ti devi rallegrare, tu e tuo figlio e tua figlia e il tuo schiavo e la tua schiava e il levita e il residente forestiero e l'orfano di padre e la vedova, che sono dentro le tue porte. 15 Per sette giorni celebrerai la festa a Geova tuo Dio nel luogo che Geova sceglierà, perché Geova tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo prodotto e in ogni opera della tua mano, e non devi essere che gioioso. 16 "Tre volte l'anno ogni tuo maschio deve presentarsi dinanzi a Geova tuo Dio nel luogo che sceglierà: nella festa dei pani non fermentati e nella festa delle settimane e nella festa delle capanne, e nessuno deve presentarsi dinanzi a Geova a mani vuote. 17 Il dono della mano di ciascuno dev'essere in proporzione alla benedizione di Geova tuo Dio che egli ti ha dato. 18 "Ti devi costituire giudici e ufficiali dentro tutte le tue porte che Geova tuo Dio ti dà secondo le tue tribù, ed essi devono giudicare il popolo con giusto giudizio. 19 Non devi pervertire il giudizio. Non devi essere parziale né accettare regalo, poiché il regalo acceca gli occhi dei saggi e altera le parole dei giusti. 20 La giustizia, la giustizia devi seguire, affinché tu continui a vivere e prenda davvero possesso del paese che Geova tuo Dio ti dà. 21 "Non ti devi piantare nessuna sorta di albero come palo sacro presso l'altare di Geova tuo Dio che ti farai. 22 "Né ti devi erigere una colonna sacra, cosa che Geova tuo Dio veramente odia. 17 "Non devi sacrificare a Geova tuo Dio un toro o una pecora in cui sia un difetto, qualunque cosa cattiva; perché è una cosa detestabile a Geova tuo Dio. 2 "Nel caso che si trovi in mezzo a te, in una delle tue città che Geova tuo Dio ti dà, un uomo o una donna che pratichi ciò che è male agli occhi di Geova tuo Dio in modo da trasgredire il suo patto, 3 e vada ad adorare altri dèi e si inchini davanti a loro o al sole o alla luna o a tutto l'esercito dei cieli, cosa che io non ho comandato, 4 e ti sia stato riferito e tu lo abbia udito e abbia indagato con cura, ed ecco, la cosa è stabilita come verità, questa cosa detestabile è stata fatta in Israele! 5 allora devi far uscire alle tue porte quell'uomo o quella donna che ha fatto questa cosa cattiva, sì, l'uomo o la donna, e devi lapidare tale persona con pietre, e tale persona deve morire. 6 Per bocca di due testimoni o di tre testimoni il morituro dev'essere messo a morte. Non sarà messo a morte per bocca di un solo testimone. 7 Prima deve venire su di lui la mano dei testimoni per metterlo a morte, e poi la mano di tutto il popolo; e devi togliere di mezzo a te ciò che è male. 8 "Nel caso che una questione da decisione giudiziaria sia troppo straordinaria per te, una in cui sia stato versato sangue, in cui sia stato presentato un reclamo legale, o sia stata commessa un'azione violenta, questioni da disputa, dentro le tue porte, devi anche levarti e salire al luogo che Geova tuo Dio sceglierà, 9 e devi andare dai sacerdoti, i leviti, e dal giudice che sarà in carica in quei giorni, e devi indagare, e ti devono dichiarare la parola della decisione giudiziaria. 10 Quindi devi fare secondo la parola che ti avranno dichiarato da quel luogo che Geova sceglierà; e devi aver cura di fare secondo tutto ciò che ti insegneranno. 11 Devi fare secondo la legge che ti indicheranno e secondo la decisione giudiziaria che ti diranno. Non devi deviare dalla parola che ti dichiareranno, né a destra né a sinistra. 12 E l'uomo che agirà con presunzione non ascoltando il sacerdote che sta lì a servire Geova tuo Dio o il giudice, quell'uomo deve morire; e devi togliere ciò che è male da Israele. 13 E tutto il popolo udrà e avrà timore, e non agirà più presuntuosamente. 14 "Quando alla fine sarai entrato nel paese che Geova tuo Dio ti dà, e ne avrai preso possesso e vi avrai dimorato, e avrai detto: 'Fammi stabilire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi sono intorno', 15 devi immancabilmente stabilire sopra di te un re che Geova tuo Dio sceglierà. Di fra i tuoi fratelli devi stabilire un re sopra di te. Non ti sarà permesso di porre sopra di te uno straniero che non è tuo fratello. 16 Solo non deve aumentare i suoi cavalli, né far tornare il popolo in Egitto per aumentare i cavalli, mentre Geova vi ha detto: 'Non dovete mai più tornare per questa via'. 17 Inoltre non si deve moltiplicare le mogli, affinché il suo cuore non si svii; né si deve aumentare argento e oro in gran quantità. 18 E deve avvenire che quando si insedia sul trono del suo regno, deve scrivere per sé in un libro una copia di questa legge da quella che è affidata ai sacerdoti, i leviti. 19 "Ed essa deve restare presso di lui, e deve leggervi tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere Geova suo Dio in modo da osservare tutte le parole di questa legge e questi regolamenti mettendoli in pratica, 20 perché il suo cuore non si esalti al di sopra dei suoi fratelli e perché non devii dal comandamento né a destra né a sinistra, affinché prolunghi i suoi giorni sul suo regno, lui e i suoi figli in mezzo a Israele. 18 "Ai sacerdoti, i leviti, all'intera tribù di Levi, non deve appartenere né parte né eredità con Israele. Devono mangiare le offerte di Geova fatte mediante il fuoco, sì, la sua eredità. 2 Nessuna eredità deve dunque appartenergli in mezzo ai suoi fratelli. Geova è la sua eredità, proprio come gli ha parlato. 3 "Ora questo deve restare il diritto dovuto ai sacerdoti dal popolo, da quelli che sacrificano una vittima, sia toro che pecora: Si deve dare al sacerdote la scapola e le mascelle e lo stomaco. 4 Gli devi dare le primizie del tuo grano, del tuo vino nuovo e del tuo olio e la prima tosatura del tuo gregge. 5 Poiché è lui che Geova tuo Dio ha scelto da tutte le tue tribù per stare a servire nel nome di Geova, lui e i suoi figli, sempre. 6 "E nel caso che il levita esca da una delle tue città di tutto Israele, dove aveva risieduto temporaneamente, e a causa di qualche brama della sua anima venga in effetti al luogo che Geova sceglierà, 7 egli deve quindi servire nel nome di Geova suo Dio come tutti i suoi fratelli, i leviti, che stanno lì dinanzi a Geova. 8 Deve mangiare una parte uguale, oltre a quanto ottiene dalle cose che vende dei suoi beni patrimoniali. 9 "Quando sei entrato nel paese che Geova tuo Dio ti dà, non devi imparare a fare secondo le cose detestabili di quelle nazioni. 10 Non si deve trovare in te alcuno che faccia passare suo figlio o sua figlia attraverso il fuoco, alcuno che usi la divinazione, né praticante di magia né alcuno che cerchi presagi né stregone, 11 né chi leghi altri con una malia né alcuno che consulti un medium spiritico né chi per mestiere predìca gli avvenimenti né alcuno che interroghi i morti. 12 Poiché chiunque fa queste cose è detestabile a Geova, e a causa di queste cose detestabili Geova tuo Dio li caccia d'innanzi a te. 13 Ti devi mostrare senza difetto verso Geova tuo Dio. 14 "Poiché queste nazioni che stai per spodestare ascoltavano quelli che praticano la magia e quelli che fanno divinazioni; ma in quanto a te, Geova tuo Dio non ti ha dato nulla di simile. 15 Dal tuo proprio mezzo, dai tuoi fratelli, Geova tuo Dio susciterà per te un profeta come me - lui dovrete ascoltare - 16 in risposta a tutto ciò che chiedesti a Geova tuo Dio in Horeb il giorno della congregazione, dicendo: 'Non farmi udire di nuovo la voce di Geova mio Dio, e non farmi vedere più questo gran fuoco, affinché io non muoia'. 17 Allora Geova mi disse: 'Hanno fatto bene a parlare come hanno parlato. 18 Susciterò per loro di mezzo ai loro fratelli un profeta come te; e in realtà metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli certamente pronuncerà loro tutto ciò che io gli comanderò. 19 E deve accadere che l'uomo che non ascolterà le mie parole che egli pronuncerà nel mio nome, io stesso gliene chiederò conto. 20 " 'Comunque, il profeta che ha la presunzione di pronunciare in mio nome una parola che io non gli ho comandato di pronunciare o che parla nel nome di altri dèi, quel profeta deve morire. 21 E nel caso che tu dica nel tuo cuore: "Come conosceremo la parola che Geova non ha pronunciato?" 22 quando il profeta parla nel nome di Geova e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che Geova non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non ti devi spaventare di lui'. 19 "Quando Geova tuo Dio avrà stroncato le nazioni delle quali Geova tuo Dio ti dà il paese, e tu le avrai spodestate e avrai dimorato nelle loro città e nelle loro case, 2 ti metterai da parte tre città in mezzo al tuo paese che Geova tuo Dio ti dà per prenderne possesso. 3 Ti preparerai la via, e devi dividere in tre parti il territorio del tuo paese che Geova tuo Dio ti dava in possesso, e là deve poter fuggire ogni omicida. 4 "Ora questo è il caso dell'omicida che vi fugga e deve vivere: Quando colpisce il suo prossimo senza saperlo e in precedenza non lo odiava; 5 o quando va col suo prossimo nel bosco a raccogliere legna, e la sua mano si è levata a colpire con la scure per tagliare l'albero, e il ferro è sfuggito dal manico di legno, ed esso ha colpito il suo prossimo, il quale è morto, egli stesso fugga a una di queste città e deve vivere. 6 Altrimenti, il vendicatore del sangue, siccome il suo cuore è ardente, può inseguire l'omicida e davvero raggiungerlo, poiché la via è lunga; e può realmente colpire la sua anima a morte, mentre non c'è per lui sentenza di morte, perché in precedenza non lo odiava. 7 Perciò ti comando, dicendo: 'Ti metterai da parte tre città'. 8 "E se Geova tuo Dio allarga il tuo territorio secondo ciò che giurò ai tuoi antenati, e ti ha dato tutto il paese che promise di dare ai tuoi antenati, 9 perché osserverai mettendolo in pratica tutto questo comandamento che oggi ti comando, di amare Geova tuo Dio e di camminare sempre nelle sue vie, allora a quelle tre dovrai aggiungerti altre tre città, 10 affinché non si sparga sangue innocente in mezzo al tuo paese che Geova tuo Dio ti dà in eredità, e su di te non debba esserci colpa di sangue. 11 "Ma nel caso che ci sia un uomo che odia il suo prossimo, e gli abbia teso un agguato e si sia levato contro di lui e abbia colpito a morte la sua anima ed egli sia morto, e l'uomo sia fuggito in una di queste città, 12 gli anziani della sua città devono allora mandare a prenderlo di là, e lo devono consegnare in mano al vendicatore del sangue, e deve morire. 13 Il tuo occhio non lo deve commiserare, e devi togliere la colpa del sangue innocente da Israele, perché tu abbia bene. 14 "Non devi spostare indietro i segnali di confine del tuo prossimo, quando i progenitori avranno stabilito le linee di confine nella tua eredità che erediterai nel paese che Geova tuo Dio ti dà per prenderne possesso. 15 "Nessun testimone singolo deve levarsi contro un uomo rispetto a qualunque errore o a qualunque peccato, nel caso di qualunque peccato che egli commetta. La questione dev'essere stabilita per bocca di due testimoni o per bocca di tre testimoni. 16 Nel caso che un testimone si levi contro un uomo architettando violenza per presentare contro di lui un'accusa di rivolta, 17 i due uomini che hanno la disputa devono stare allora davanti a Geova, davanti ai sacerdoti e ai giudici che saranno in carica in quei giorni. 18 E i giudici devono investigare con cura, e se il testimone è un testimone falso e ha presentato un'accusa falsa contro il suo fratello, 19 allora dovete fare a lui proprio come egli aveva architettato di fare al suo fratello, e devi togliere ciò che è male di mezzo a te. 20 Così, quelli che rimangono udranno e avranno timore, e non faranno mai più in mezzo a te alcuna cosa cattiva come questa. 21 E il tuo occhio non deve commiserare: sarà anima per anima, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede. 20 "Nel caso che tu esca in battaglia contro i tuoi nemici e realmente veda cavalli e carri da guerra, un popolo più numeroso di te, non devi aver timore di loro; poiché Geova tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto, è con te. 2 E deve avvenire che quando vi siete avvicinati alla battaglia, allora il sacerdote deve accostarsi e parlare al popolo. 3 E deve dire loro: 'Odi, o Israele: Oggi vi avvicinate alla battaglia contro i vostri nemici. Non si intimidisca il vostro cuore. Non abbiate timore e non correte per il panico né siate spaventati per causa loro, 4 poiché Geova vostro Dio marcia con voi per combattere per voi contro i vostri nemici al fine di salvarvi'. 5 "Anche gli ufficiali devono parlare al popolo, dicendo: 'Chi è l'uomo che ha costruito una casa nuova e non l'ha inaugurata? Vada e torni alla sua casa, affinché non muoia nella battaglia e un altro uomo la debba inaugurare. 6 E chi è l'uomo che ha piantato una vigna e non ha cominciato a usufruirne? Vada e torni alla sua casa, affinché non muoia nella battaglia e un altro uomo cominci a usufruirne. 7 E chi è l'uomo che si è fidanzato con una donna e non l'ha presa? Vada e torni alla sua casa, affinché non muoia nella battaglia e un altro uomo la prenda'. 8 E gli ufficiali devono parlare ancora al popolo e dire: 'Chi è l'uomo che ha timore e a cui viene meno il cuore? Vada e torni alla sua casa, perché non faccia struggere il cuore dei suoi fratelli come il suo proprio cuore'. 9 E deve avvenire che quando gli ufficiali hanno finito di parlare al popolo, devono anche costituire i capi degli eserciti alla testa del popolo. 10 "Nel caso che ti avvicini a una città per combattere contro di essa, devi quindi annunciarle condizioni di pace. 11 E deve avvenire che se ti dà una risposta pacifica e ti ha aperto, deve anche avvenire che tutto il popolo che vi si trova deve divenire tuo per (fare) lavori forzati, e ti devono servire. 12 Ma se non fa pace con te, e in effetti fa guerra con te e la devi assediare, 13 allora Geova tuo Dio certamente la darà nella tua mano, e dovrai colpire col taglio della spada ogni maschio in essa. 14 Solo le donne e i fanciulletti e gli animali domestici e ogni cosa che si trova nella città, tutte le sue spoglie saccheggerai per te; e devi mangiare le spoglie dei tuoi nemici, che Geova tuo Dio ti ha dato. 15 "Farai così a tutte le città molto lontane da te che non sono delle città di queste nazioni. 16 Solo delle città di questi popoli che Geova tuo Dio ti dà in eredità non devi conservare in vita nessuna cosa che respira, 17 perché devi votarli immancabilmente alla distruzione, gli ittiti e gli amorrei, i cananei e i ferezei, gli ivvei e i gebusei, proprio come Geova tuo Dio ti ha comandato; 18 affinché non vi insegnino a fare secondo tutte le loro cose detestabili, che hanno fatto ai loro dèi, e pecchiate in realtà contro Geova vostro Dio. 19 "Nel caso che tu ponga l'assedio a una città per molti giorni combattendo contro di essa per catturarla, non ne devi rovinare gli alberi brandendo contro di essi la scure; poiché da essi devi mangiare, e non devi tagliarli, poiché è l'albero del campo un uomo che debba essere assediato da te? 20 Solo l'albero che sai non essere albero da cibo è quello che devi rovinare, e devi tagliarlo e costruire opere d'assedio contro la città che fa guerra con te, finché cada. 21 "Nel caso che qualcuno sia trovato ucciso sul suolo che Geova tuo Dio ti dà per prenderne possesso, caduto sul campo, e non sia noto chi l'ha colpito a morte, 2 i tuoi anziani e i tuoi giudici devono allora uscire e misurare fino alle città che sono tutt'intorno all'ucciso; 3 e deve risultare la città più vicina all'ucciso. E gli anziani di quella città devono prendere una giovenca della mandria con la quale non si è lavorato, che non ha tirato al giogo; 4 e gli anziani di quella città devono far scendere la giovenca alla valle di un torrente dove scorre acqua, nella quale di solito non si lavora né si semina, e devono rompere il collo della giovenca là nella valle del torrente. 5 "E devono accostarsi i sacerdoti figli di Levi, perché essi sono quelli che Geova tuo Dio ha scelto affinché lo servano e affinché benedicano nel nome di Geova e per la cui bocca si deve porre fine a ogni disputa su ogni azione violenta. 6 Quindi tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini all'ucciso si devono lavare le mani sulla giovenca, il cui collo è stato rotto nella valle del torrente; 7 e devono rispondere e dire: 'Le nostre mani non hanno sparso questo sangue, né i nostri occhi (l')hanno visto (spargere). 8 Non lo mettere in conto al tuo popolo Israele, che hai redento, o Geova, e non mettere la colpa del sangue innocente in mezzo al tuo popolo Israele'. E la colpa di sangue non dev'essere messa loro in conto. 9 E tu, tu toglierai la colpa del sangue innocente di mezzo a te, perché farai ciò che è retto agli occhi di Geova. 10 "Nel caso che tu esca in battaglia contro i tuoi nemici e Geova tuo Dio te li abbia dati in mano e tu li abbia portati via prigionieri, 11 e tu abbia visto fra i prigionieri una donna bella di forme, e abbia provato attaccamento per lei e l'abbia presa in moglie, 12 la devi quindi condurre in mezzo alla tua casa. Essa deve ora radersi la testa e farsi le unghie, 13 e togliersi di dosso il mantello della sua prigionia e dimorare nella tua casa e piangere suo padre e sua madre per un mese lunare intero; e dopo ciò devi avere relazione con lei, e devi prenderne possesso come tua sposa, ed essa deve divenire tua moglie. 14 E deve avvenire che se non hai provato diletto in lei, la devi quindi mandare via, a gradimento della sua propria anima; ma non la devi in nessun modo vendere per denaro. Non la devi trattare da tiranno dopo averla umiliata. 15 "Nel caso che un uomo abbia due mogli, una amata e l'altra odiata, ed esse, l'amata e l'odiata, gli abbiano partorito figli, e il figlio primogenito sia dell'odiata, 16 deve quindi avvenire che nel giorno in cui egli dà in eredità ai suoi figli ciò che possiede, non gli sarà permesso di costituire suo primogenito il figlio dell'amata a spese del figlio dell'odiata, il primogenito. 17 Poiché deve riconoscere come primogenito il figlio dell'odiata dandogli due parti di tutto ciò che possiede, perché quello è il principio del suo potere generativo. Il diritto della posizione di primogenito appartiene a lui. 18 "Nel caso che un uomo abbia un figlio ostinato e ribelle, il quale non ascolta la voce di suo padre né la voce di sua madre, ed essi l'abbiano corretto ma egli non li ascolti, 19 suo padre e sua madre devono quindi afferrarlo e condurlo dagli anziani della sua città e alla porta del suo luogo, 20 e devono dire agli anziani della sua città: 'Questo nostro figlio è ostinato e ribelle; non ascolta la nostra voce, essendo un ghiottone e un ubriacone'. 21 Quindi tutti gli uomini della sua città lo devono colpire con pietre ed egli deve morire. Devi togliere così ciò che è male di mezzo a te, e tutto Israele udrà e realmente avrà timore. 22 "E nel caso che in un uomo ci sia un peccato che meriti la sentenza di morte, ed egli sia stato messo a morte, e tu l'abbia appeso a un palo, 23 il suo corpo morto non dovrebbe restare sul palo per tutta la notte; ma lo devi senz'altro seppellire quel giorno, perché colui che è appeso è qualcosa di maledetto da Dio; e non devi contaminare il tuo suolo, che Geova tuo Dio ti dà in eredità. 22 "Non devi vedere il toro del tuo fratello o la sua pecora smarrirsi e ritrartene deliberatamente. Devi senz'altro ricondurli al tuo fratello. 2 E se il tuo fratello non è vicino a te e tu non lo conosci, allora devi condurlo in mezzo alla tua casa, e deve restare presso di te finché il tuo fratello non lo cerchi. E tu glielo devi restituire. 3 Farai così anche per il suo asino, e farai così per il suo mantello, e farai così per ogni cosa perduta del tuo fratello, che gli si sia smarrita e che tu abbia trovato. Non ti sarà permesso di ritrarti. 4 "Non devi vedere l'asino del tuo fratello o il suo toro cadere sulla strada e deliberatamente ritrarti da essi. Devi senz'altro aiutarlo a rialzarli. 5 "Non si deve mettere addosso alla donna l'abbigliamento di un uomo robusto, né l'uomo robusto deve indossare il mantello di una donna; poiché chiunque fa queste cose è detestabile a Geova tuo Dio. 6 "Nel caso che ti capiti davanti un nido d'uccello, per la via, su qualche albero o a terra con piccoli o uova, e la madre stia covando i piccoli o le uova, non devi prendere la madre insieme ai figli. 7 Devi senz'altro mandare via la madre, ma puoi prenderti i figli; affinché ti vada bene e in realtà prolunghi i tuoi giorni. 8 "Nel caso che edifichi una casa nuova, devi pure fare un parapetto al tuo tetto, affinché tu non ponga la colpa di sangue sulla tua casa poiché qualcuno cadendo potrebbe cadere da essa. 9 "Non devi seminare nella tua vigna due sorte di semi, affinché il pieno prodotto del seme che semini e il prodotto della vigna non siano devoluti al santuario. 10 "Non devi arare con un toro e con un asino insieme. 11 "Non devi indossare stoffa mista di lana e di lino insieme. 12 "Ti devi fare delle nappe alle quattro estremità del tuo vestito col quale ti copri. 13 "Nel caso che un uomo prenda una moglie e in effetti abbia relazione con lei e la odii, 14 e l'accusi di azioni scandalose e le faccia prendere un cattivo nome e dica: 'Questa è la donna che ho preso, e mi avvicinavo a lei, e non ho trovato in lei prova di verginità'; 15 il padre della ragazza e sua madre devono allora prendere e produrre la prova della verginità della ragazza agli anziani della città alla porta d'essa; 16 e il padre della ragazza deve dire agli anziani: 'Ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo, ed egli la odiava. 17 Ed ecco, la accusa di azioni scandalose, dicendo: "Non ho trovato in tua figlia prova di verginità". Ora questa è la prova della verginità di mia figlia'. E devono stendere il mantello davanti agli anziani della città. 18 E gli anziani di quella città devono prendere l'uomo e disciplinarlo. 19 E gli devono imporre una multa di cento sicli d'argento e darli al padre della ragazza, perché ha fatto prendere un cattivo nome a una vergine d'Israele; ed essa continuerà ad essere sua moglie. Non gli sarà permesso di divorziare da lei per tutti i suoi giorni. 20 "Se, però, questa cosa è risultata vera, nella ragazza non si è trovata prova di verginità, 21 allora devono far uscire la ragazza all'ingresso della casa di suo padre, e gli uomini della sua città la devono lapidare con pietre, e deve morire, perché ha commesso una vergognosa follia in Israele commettendo prostituzione nella casa di suo padre. Così devi togliere ciò che è male di mezzo a te. 22 "Nel caso che un uomo sia trovato a giacere con una donna che appartiene a un proprietario, allora entrambi devono morire insieme, l'uomo che giace con la donna e la donna. Così devi togliere ciò che è male da Israele. 23 "Nel caso che una ragazza vergine sia fidanzata con un uomo, e un uomo in effetti l'abbia trovata in città e sia giaciuto con lei, 24 allora dovete far uscire entrambi alla porta di quella città e lapidarli con pietre, e devono morire, la ragazza per la ragione che non ha gridato nella città, e l'uomo per la ragione che ha umiliato la moglie del suo prossimo. Così devi togliere ciò che è male di mezzo a te. 25 "Se l'uomo, comunque, ha trovato la ragazza fidanzata nel campo, e l'uomo l'ha afferrata ed è giaciuto con lei, allora deve morire solo l'uomo che è giaciuto con lei, 26 e alla ragazza non devi fare nulla. La ragazza non ha commesso peccato che meriti la morte, perché proprio come quando un uomo si leva contro il suo prossimo e in realtà lo assassina, sì, un'anima, così è in questo caso. 27 Poiché egli l'ha trovata nel campo. La ragazza fidanzata ha gridato, ma non c'era nessuno che la soccorresse. 28 "Nel caso che un uomo trovi una ragazza, una vergine che non è fidanzata, e realmente l'afferri e giaccia con lei, e siano stati scoperti, 29 l'uomo che è giaciuto con lei deve allora dare al padre della ragazza cinquanta sicli d'argento, ed essa diverrà sua moglie per il fatto che l'ha umiliata. Non gli sarà permesso di divorziare da lei per tutti i suoi giorni. 30 "Nessun uomo deve prendere la moglie di suo padre, per non scoprire il lembo di suo padre. 23 "Nessun uomo castrato con lo schiacciamento dei testicoli o che abbia il membro virile reciso potrà entrare nella congregazione di Geova. 2 "Nessun figlio illegittimo potrà entrare nella congregazione di Geova. Fino alla decima generazione nessuno dei suoi potrà entrare nella congregazione di Geova. 3 "Nessun ammonita o moabita potrà entrare nella congregazione di Geova. Fino alla decima generazione nessuno dei loro potrà entrare nella congregazione di Geova a tempo indefinito, 4 per la ragione che non vennero in vostro aiuto con pane e acqua nella via quando uscivate dall'Egitto, e perché assoldarono contro di te Balaam figlio di Beor da Petor in Mesopotamia per invocare su di te il male. 5 E Geova tuo Dio non volle ascoltare Balaam; ma a tuo favore Geova tuo Dio mutò la maledizione in benedizione, perché Geova tuo Dio ti amava. 6 Non devi operare per la loro pace e per la loro prosperità tutti i tuoi giorni, a tempo indefinito. 7 "Non devi detestare un edomita, poiché è tuo fratello. "Non devi detestare un egiziano, poiché divenisti residente forestiero nel suo paese. 8 I figli che nascano loro come terza generazione potranno entrare per parte loro nella congregazione di Geova. 9 "Nel caso che tu esca in campo contro i tuoi nemici, ti devi quindi guardare da ogni cosa cattiva. 10 Nel caso che ci sia in te un uomo che non rimane puro, a causa di una polluzione notturna, deve quindi uscire fuori del campo. Non può entrare in mezzo al campo. 11 E deve avvenire che sul far della sera deve lavarsi con acqua, e al tramonto del sole può entrare in mezzo al campo. 12 E un luogo privato dev'essere a tua disposizione fuori del campo, e là devi uscire. 13 E insieme ai tuoi arnesi dev'essere a tua disposizione un piolo, e deve avvenire che quando ti accovacci di fuori, devi quindi scavare con esso una buca e voltarti e coprire i tuoi escrementi. 14 Poiché Geova tuo Dio cammina dentro il tuo campo per liberarti e per abbandonarti i tuoi nemici; e il tuo campo dev'essere santo, affinché egli non veda nulla di indecente in te e certamente non si volga dall'accompagnarti. 15 "Non devi consegnare uno schiavo al suo padrone quando dal suo padrone è fuggito a te. 16 Con te continuerà a dimorare in mezzo a te in qualunque luogo scelga in una delle tue città, dovunque gli piaccia. Non lo devi maltrattare. 17 "Nessuna delle figlie d'Israele può divenire una prostituta di tempio, né alcuno dei figli d'Israele può divenire un prostituto di tempio. 18 Non devi portare nella casa di Geova tuo Dio il compenso di una meretrice né il prezzo di un cane per alcun voto, perché sono qualcosa di detestabile a Geova tuo Dio, sì, tutt'e due. 19 "Al tuo fratello non devi far pagare interesse, interesse per denaro, interesse per cibo, interesse per qualunque cosa per cui si possa esigere interesse. 20 A uno straniero potrai far pagare interesse, ma non devi far pagare interesse al tuo fratello; affinché Geova tuo Dio ti benedica in ogni tua impresa sulla terra alla quale vai per prenderne possesso. 21 "Nel caso che tu faccia un voto a Geova tuo Dio, non devi essere lento a pagarlo, perché Geova tuo Dio immancabilmente lo esigerà da te, e sarebbe davvero un peccato da parte tua. 22 Ma nel caso che tu ti astenga dal fare voto, non sarà peccato da parte tua. 23 Devi osservare la dichiarazione delle tue labbra, e devi fare proprio come hai votato a Geova tuo Dio come offerta volontaria di cui parlasti con la tua bocca. 24 "Nel caso che tu entri nella vigna del tuo prossimo, devi mangiare solo abbastanza uva per saziare la tua anima, ma non ne devi mettere in un tuo recipiente. 25 "Nel caso che tu entri nel grano in piedi del tuo prossimo, devi svellere solo le spighe mature con la tua mano, ma non devi brandire da una parte all'altra la falce sul grano in piedi del tuo prossimo. 24 "Nel caso che un uomo prenda una donna e in effetti ne faccia il suo possesso come moglie, deve quindi accadere che se essa non trova favore ai suoi occhi perché egli ha trovato qualcosa di indecente da parte di lei, deve anche scriverle un certificato di divorzio e metterglielo in mano e congedarla dalla sua casa. 2 Ed essa deve uscire dalla casa di lui e andarsene e divenire di un altro uomo. 3 Se quest'ultimo uomo l'ha odiata e le ha scritto un certificato di divorzio e gliel'ha messo in mano e l'ha congedata dalla sua casa, o nel caso che l'ultimo uomo che l'ha presa in moglie muoia, 4 non sarà permesso al primo proprietario di lei che l'aveva congedata di riprenderla perché divenga sua moglie dopo che è stata contaminata; poiché questo è qualcosa di detestabile dinanzi a Geova, e non devi condurre al peccato il paese che Geova tuo Dio ti dà in eredità. 5 "Nel caso che un uomo prenda una nuova moglie, non deve andare alle armi, né gli si deve imporre alcun'altra cosa. Deve rimanere esente nella sua casa per un anno, e deve far rallegrare la moglie che ha preso. 6 "Nessuno deve prendere in pegno una macina a mano né la sua mola superiore, perché prende in pegno un'anima. 7 "Nel caso che un uomo sia trovato a rapire un'anima dei suoi fratelli dei figli d'Israele, e l'abbia trattata da tiranno e l'abbia venduta, allora quel rapitore deve morire. E devi togliere ciò che è male di mezzo a te. 8 "In quanto alla piaga della lebbra sta in guardia per badare bene di fare secondo tutto ciò che i sacerdoti, i leviti, vi insegneranno. Dovete stare attenti a fare proprio come io ho loro comandato. 9 Si deve ricordare ciò che Geova tuo Dio fece a Miriam per la via quando uscivate dall'Egitto. 10 "Nel caso che tu faccia al tuo prossimo un prestito di qualunque sorta, non devi entrare nella sua casa per prendere da lui ciò che ha impegnato. 11 Devi stare di fuori, e l'uomo al quale fai il prestito ti deve portare fuori il pegno. 12 E se l'uomo è in difficoltà, non devi andare a letto col suo pegno. 13 Gli devi a tutti i costi restituire il pegno appena tramonta il sole, ed egli deve andare a letto nella sua veste, e ti deve benedire; e per te significherà giustizia dinanzi a Geova tuo Dio. 14 "Non devi defraudare un lavoratore salariato che è in difficoltà e povero, sia egli dei tuoi fratelli o dei residenti forestieri che sono nel tuo paese, dentro le tue porte. 15 Nel suo giorno gli devi dare il suo salario, e il sole non deve tramontare su di esso, poiché egli è in difficoltà e innalza la sua anima al suo salario; affinché non gridi a Geova contro di te, e debba divenire un peccato da parte tua. 16 "I padri non devono essere messi a morte a causa dei figli, e i figli non devono essere messi a morte a causa dei padri. Ciascuno dev'essere messo a morte per il suo proprio peccato. 17 "Non devi pervertire il giudizio del residente forestiero né dell'orfano di padre, e non devi prendere in pegno la veste di una vedova. 18 E ti devi ricordare che divenisti schiavo in Egitto, e Geova tuo Dio ti redimeva di là. Perciò ti comando di fare questa cosa. 19 "Nel caso che tu mieta la tua messe nel tuo campo, e che abbia dimenticato nel campo un covone, non devi tornare a prenderlo. Deve restare per il residente forestiero, per l'orfano di padre e per la vedova; affinché Geova tuo Dio ti benedica in ogni opera della tua mano. 20 "Nel caso che tu batta il tuo olivo, non devi tornare a ripassarne i rami. Deve restare per il residente forestiero, per l'orfano di padre e per la vedova. 21 "Nel caso che tu vendemmi la tua vigna, non devi tornare a coglierne i racimoli. Devono restare per il residente forestiero, per l'orfano di padre e per la vedova. 22 E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d'Egitto. Perciò ti comando di fare questa cosa. 25 "Nel caso che fra uomini sorga una disputa, ed essi si siano presentati per il giudizio, li devono anche giudicare e dichiarare giusto il giusto e dichiarare malvagio il malvagio. 2 E deve accadere che se il malvagio merita di essere battuto, il giudice lo deve anche far prostrare e gli deve far dare in sua presenza un numero di colpi corrispondente alla sua azione malvagia. 3 Lo può battere con quaranta colpi. Non ne deve aggiungere nessuno, affinché egli non continui a batterlo con molti colpi in aggiunta a questi e il tuo fratello sia realmente svergognato ai tuoi occhi. 4 "Non devi mettere la museruola al toro mentre trebbia. 5 "Nel caso che dei fratelli dimorino insieme e uno di loro sia morto senza avere figli, la moglie del morto non deve divenire di un uomo estraneo di fuori. Suo cognato vada da lei, e la deve prendere in moglie e compiere con lei il matrimonio del cognato. 6 E deve avvenire che il primogenito che essa partorisce deve succedere al nome del suo fratello morto perché il suo nome non sia cancellato da Israele. 7 "Ora se l'uomo non prova alcun diletto nel prendere la vedova di suo fratello, la vedova di suo fratello deve quindi salire alla porta dagli anziani e dire: 'Il fratello di mio marito si è rifiutato di conservare in Israele il nome di suo fratello. Non ha acconsentito a compiere con me il matrimonio del cognato'. 8 E gli anziani della sua città devono chiamarlo e parlargli, ed egli deve presentarsi e dire: 'Non ho provato diletto nel prenderla'. 9 Allora la vedova di suo fratello gli si deve accostare davanti agli occhi degli anziani e gli deve togliere il sandalo dal piede e gli deve sputare in faccia e deve rispondere e dire: 'In questo modo si deve fare all'uomo che non edifica la casa di suo fratello'. 10 E in Israele gli si deve dar nome 'La casa di colui al quale fu tolto il sandalo'. 11 "Nel caso che degli uomini lottino insieme l'uno con l'altro, e la moglie dell'uno si sia avvicinata per liberare suo marito dalla mano di colui che lo colpisce, ed essa abbia teso la mano e l'abbia afferrato per i genitali, 12 devi quindi amputarle la mano. Il tuo occhio non deve provare commiserazione. 13 "Non devi avere nella tua borsa due sorte di pesi, uno grande e uno piccolo. 14 Non devi avere nella tua casa due sorte di efa, una grande e una piccola. 15 Devi continuare ad avere un peso accurato e giusto. Devi continuare ad avere un'efa accurata e giusta, affinché i tuoi giorni siano prolungati sul suolo che Geova tuo Dio ti dà. 16 Poiché chiunque fa queste cose, ogni operatore d'ingiustizia, è qualcosa di detestabile a Geova tuo Dio. 17 "Si deve ricordare ciò che Amalec ti fece per la via quando uscivate dall'Egitto, 18 come ti venne incontro nella via e colpiva dietro di te tutti quelli che ti si trascinavano dietro, mentre tu eri esausto e affaticato; e non temette Dio. 19 E deve avvenire che quando Geova tuo Dio ti ha dato riposo da tutti i tuoi nemici all'intorno nel paese che Geova tuo Dio ti dà in eredità per prenderne possesso, devi cancellare la menzione di Amalec di sotto i cieli. Non devi dimenticare. 26 "E deve avvenire che quando infine entri nel paese che Geova tuo Dio ti dà in eredità, e ne hai preso possesso e vi hai dimorato, 2 allora devi prendere alcune primizie di tutti i frutti del suolo, che ricaverai dal paese che Geova tuo Dio ti dà, e devi metterle in un cesto e andare al luogo che Geova tuo Dio sceglierà per farvi risiedere il suo nome. 3 E devi andare dal sacerdote che sarà in carica in quei giorni e dirgli: 'Devo dichiarare oggi a Geova tuo Dio che sono entrato nel paese che Geova giurò ai nostri antenati di darci'. 4 "E il sacerdote deve prendere il cesto dalla tua mano e depositarlo dinanzi all'altare di Geova tuo Dio. 5 E tu devi rispondere e dire dinanzi a Geova tuo Dio: 'Mio padre era un siro che stava per perire; e scendeva in Egitto e vi risiedeva come forestiero con pochissima gente; ma vi divenne una nazione grande, potente e numerosa. 6 E gli egiziani ci trattavano male e ci affliggevano e ci imponevano una dura schiavitù. 7 E noi gridavamo a Geova l'Iddio dei nostri antenati, e Geova udiva la nostra voce e guardava la nostra afflizione e il nostro affanno e la nostra oppressione. 8 Infine Geova ci fece uscire dall'Egitto con mano forte e con braccio steso e con grande spavento e con segni e miracoli. 9 Quindi ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, un paese dove scorre latte e miele. 10 E ora, ecco, ho portato le primizie dei frutti del suolo che Geova mi ha dato'. "Devi inoltre depositarlo dinanzi a Geova tuo Dio e inchinarti dinanzi a Geova tuo Dio. 11 E devi rallegrarti di tutto il bene che Geova tuo Dio ha dato a te e alla tua casa, tu e il levita e il residente forestiero che è in mezzo a te. 12 "Quando hai finito di prelevare l'intera decima del tuo prodotto nel terzo anno, l'anno della decima, devi quindi darla al levita, al residente forestiero, all'orfano di padre e alla vedova, ed essi la devono mangiare dentro le tue porte e saziarsi. 13 E devi dire dinanzi a Geova tuo Dio: 'Ho tolto ciò che è santo dalla casa e l'ho anche dato al levita e al residente forestiero, all'orfano di padre e alla vedova, secondo tutto il comandamento che mi hai comandato. Non ho trasgredito i tuoi comandamenti, né ho dimenticato. 14 Non ne ho mangiato durante il mio cordoglio, e non ne ho tolto mentre ero impuro, e non ne ho dato per alcun morto. Ho ascoltato la voce di Geova mio Dio. Ho fatto secondo tutto ciò che mi hai comandato. 15 Dalla tua santa dimora, dai cieli, sì, guarda e benedici il tuo popolo Israele e il suolo che ci hai dato, proprio come giurasti ai nostri antenati, il paese dove scorre latte e miele'. 16 "In questo giorno Geova tuo Dio ti comanda di mettere in pratica questi regolamenti e queste decisioni giudiziarie; e li devi osservare e mettere in pratica con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima. 17 Oggi hai indotto Geova a dire che diverrà il tuo Dio mentre camminerai nelle sue vie e osserverai i suoi regolamenti e i suoi comandamenti e le sue decisioni giudiziarie e ascolterai la sua voce. 18 In quanto a Geova, ti ha indotto oggi a dire che diverrai il suo popolo, una speciale proprietà, proprio come ti ha promesso, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, 19 e che egli ti metterà in alto al di sopra di tutte le altre nazioni che ha fatto, dando luogo a lode e reputazione e bellezza, mentre ti mostri un popolo santo a Geova tuo Dio, proprio come egli ha promesso". 27 E Mosè insieme agli anziani d'Israele continuò a comandare al popolo, dicendo: "Si deve osservare ogni comandamento che oggi vi comando. 2 E deve avvenire che nel giorno in cui passate il Giordano verso il paese che Geova tuo Dio ti dà, allora ti devi erigere grandi pietre e imbiancarle con la calce. 3 E quando sei passato devi scrivere su di esse tutte le parole di questa legge, affinché tu entri nel paese che Geova tuo Dio ti dà, un paese dove scorre latte e miele, secondo ciò che Geova l'Iddio dei tuoi antenati ti ha proferito. 4 E deve avvenire che quando avete passato il Giordano, dovete erigere sul monte Ebal queste pietre, proprio come oggi vi comando, e le devi imbiancare con la calce. 5 Là devi anche edificare un altare a Geova tuo Dio, un altare di pietre. Non devi adoperare su di esse arnese di ferro. 6 Devi edificare l'altare di Geova tuo Dio con pietre intere, e devi offrire su di esso olocausti a Geova tuo Dio. 7 E vi devi offrire sacrifici di comunione e mangiarli, e ti devi rallegrare dinanzi a Geova tuo Dio. 8 E devi scrivere sulle pietre tutte le parole di questa legge, rendendole ben chiare". 9 Quindi Mosè e i sacerdoti, i leviti, parlarono a tutto Israele, dicendo: "Fa silenzio e ascolta, o Israele. In questo giorno sei divenuto il popolo di Geova tuo Dio. 10 E devi ascoltare la voce di Geova tuo Dio ed eseguire i suoi comandamenti e i suoi regolamenti, che oggi ti comando". 11 E Mosè continuò quel giorno a comandare al popolo, dicendo: 12 "Quando avrete passato il Giordano, i seguenti sono quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone e Levi e Giuda e Issacar e Giuseppe e Beniamino. 13 E quelli che staranno sul monte Ebal per la maledizione sono i seguenti: Ruben, Gad e Aser e Zabulon, Dan e Neftali. 14 E i leviti devono rispondere e con voce alta dire a ogni uomo d'Israele: 15 " 'Maledetto è l'uomo che fa un'immagine scolpita o una statua di metallo fuso, cosa detestabile a Geova, manifattura delle mani di un lavoratore del legno e del metallo, e che l'ha messa in un nascondiglio'. (E tutto il popolo deve rispondere e dire: 'Amen!') 16 " 'Maledetto è chi tratta suo padre o sua madre con disprezzo'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 17 " 'Maledetto è chi sposta indietro il segnale di confine del suo prossimo'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 18 " 'Maledetto è chi svia il cieco dal cammino'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 19 " 'Maledetto è chi perverte il giudizio del residente forestiero, dell'orfano di padre e della vedova'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 20 " 'Maledetto è chi giace con la moglie di suo padre, perché ha scoperto il lembo di suo padre'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 21 " 'Maledetto è chi giace con qualsiasi bestia'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 22 " 'Maledetto è chi giace con sua sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 23 " 'Maledetto è chi giace con sua suocera'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 24 " 'Maledetto è chi da un nascondiglio colpisce a morte il suo prossimo'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 25 " 'Maledetto è chi accetta un regalo per colpire a morte un'anima, quando è sangue innocente'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 26 " 'Maledetto è chi non porrà in vigore le parole di questa legge mettendole in pratica'. (E tutto il popolo deve dire: 'Amen!') 28 "E deve avvenire che se ascolterai immancabilmente la voce di Geova tuo Dio avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti comando, allora Geova tuo Dio ti porrà certamente in alto al di sopra di tutte le altre nazioni della terra. 2 E tutte queste benedizioni devono venire su di te e raggiungerti, perché continui ad ascoltare la voce di Geova tuo Dio: 3 "Benedetto sarai nella città, e benedetto sarai nel campo. 4 "Benedetto sarà il frutto del tuo ventre e il frutto del tuo suolo e il frutto della tua bestia domestica, i piccoli delle tue vacche e la prole del tuo gregge. 5 "Benedetto sarà il tuo cesto e la tua madia. 6 "Benedetto sarai nell'entrare, e benedetto sarai nell'uscire. 7 "Geova farà sì che i tuoi nemici che si leveranno contro di te siano sconfitti davanti a te. Per una via usciranno contro di te, ma per sette vie fuggiranno davanti a te. 8 Per te Geova decreterà che la benedizione sia sui tuoi depositi di provviste e su ogni tua impresa, e certamente ti benedirà nel paese che Geova tuo Dio ti dà. 9 Geova ti stabilirà come popolo santo a lui stesso, proprio come ti ha giurato, poiché continui a osservare i comandamenti di Geova tuo Dio e hai camminato nelle sue vie. 10 E tutti i popoli della terra dovranno vedere che il nome di Geova è stato invocato su di te, e in realtà ti temeranno. 11 "Inoltre Geova ti farà davvero sovrabbondare di prosperità nel frutto del tuo ventre e nel frutto dei tuoi animali domestici e nel frutto del tuo suolo, sul suolo che Geova giurò ai tuoi antenati di darti. 12 Geova ti aprirà il suo buon deposito, i cieli, per dare la pioggia sul tuo paese nella sua stagione e per benedire ogni opera della tua mano; e certamente presterai a molte nazioni, mentre tu stesso non prenderai a prestito. 13 E Geova ti metterà davvero alla testa e non alla coda; e tu devi essere solo in cima, e non sarai in fondo, perché continui a ubbidire ai comandamenti di Geova tuo Dio, che oggi ti comando di osservare e mettere in pratica. 14 E non devi deviare da tutte le parole che oggi vi comando, né a destra né a sinistra, andando dietro ad altri dèi per servirli. 15 "E deve accadere che se non ascolterai la voce di Geova tuo Dio avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e i suoi statuti che oggi ti comando, allora tutte queste maledizioni devono venire su di te e raggiungerti: 16 "Maledetto sarai nella città, e maledetto sarai nel campo. 17 "Maledetto sarà il tuo cesto e la tua madia. 18 "Maledetto sarà il frutto del tuo ventre e il frutto del tuo suolo, i piccoli delle tue vacche e la prole del tuo gregge. 19 "Maledetto sarai nell'entrare, e maledetto sarai nell'uscire. 20 "Geova manderà su di te la maledizione, la confusione e il rimprovero in ogni tua impresa che cercherai di portare a compimento, finché tu non sia annientato e non sia perito in fretta, a causa della malizia delle tue pratiche in quanto mi hai abbandonato. 21 Geova farà attaccare a te la pestilenza finché non ti abbia sterminato dal suolo al quale vai per prenderne possesso. 22 Geova ti colpirà con la tubercolosi e con la febbre ardente e con l'infiammazione e col calore febbrile e con la spada e con l'arsura e con la ruggine, e certamente ti perseguiteranno finché tu non sia perito. 23 I tuoi cieli che ti stanno sopra la testa devono pure divenire rame, e la terra che ti sta di sotto ferro. 24 Geova darà come pioggia al tuo paese cenere e polvere. Dai cieli scenderà su di te finché tu non sia annientato. 25 Geova farà sì che tu sia sconfitto davanti ai tuoi nemici. Per una via uscirai contro di loro, ma per sette vie fuggirai davanti a loro; e devi divenire oggetto di spavento per tutti i regni della terra. 26 E il tuo corpo morto deve divenire cibo per ogni creatura volatile dei cieli e per la bestia del campo, senza che alcuno (le) faccia tremare. 27 "Geova ti colpirà con i foruncoli d'Egitto e con le emorroidi e con l'eczema e con l'eruzione cutanea, da cui non potrai essere sanato. 28 Geova ti colpirà con la pazzia e con la perdita della vista e con lo smarrimento di cuore. 29 E realmente diverrai uno che andrà tastoni a mezzogiorno, proprio come il cieco va tastoni nella caligine, e non avrai successo nelle tue vie; e devi divenire solamente uno sempre defraudato e derubato, senza alcuno che ti salvi. 30 Ti fidanzerai con una donna, ma un altro uomo la violerà. Edificherai una casa, ma non vi dimorerai. Pianterai una vigna, ma non comincerai a usufruirne. 31 Il tuo toro scannato là davanti ai tuoi occhi . . . ma non ne mangerai. Il tuo asino preso per rapina d'innanzi alla tua faccia . . . ma non tornerà a te. La tua pecora data ai tuoi nemici . . . ma tu non avrai salvatore. 32 I tuoi figli e le tue figlie dati a un altro popolo e i tuoi occhi a guardare e a desiderarli sempre ardentemente . . . ma le tue mani saranno senza potenza. 33 Il frutto del tuo suolo e tutta la tua produzione li mangerà un popolo che non hai conosciuto; e devi divenire solamente uno sempre defraudato e schiacciato. 34 E certamente diverrai pazzo alla vista che vedrai con i tuoi occhi. 35 "Geova ti colpirà con foruncoli maligni su tutt'e due le ginocchia e su tutt'e due le gambe, da cui non potrai essere sanato, dalla pianta del piede alla sommità del capo. 36 Geova farà marciare te e il tuo re che costituirai su di te fino a una nazione che non hai conosciuto, né tu né i tuoi antenati; e là dovrai servire altri dèi, di legno e di pietra. 37 E devi divenire oggetto di stupore, espressione proverbiale e scherno fra tutti i popoli dove Geova ti condurrà. 38 "Porterai nel campo molto seme, ma raccoglierai poco, perché lo divorerà la locusta. 39 Pianterai vigne e certamente coltiverai, ma non berrai vino e non raccoglierai nulla, perché lo mangerà il verme. 40 Avrai olivi in tutto il tuo territorio, ma non ti spalmerai d'olio, perché le tue olive cadranno. 41 Genererai figli e figlie, ma non rimarranno tuoi, perché andranno in prigionia. 42 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo diverranno possesso di ronzanti insetti. 43 Il residente forestiero che è in mezzo a te salirà sempre più in alto sopra di te, mentre tu, tu scenderai sempre più in basso. 44 Sarà lui a prestare a te, mentre tu, tu non presterai a lui. Egli diverrà la testa, mentre tu, tu diverrai la coda. 45 "E tutte queste maledizioni verranno certamente su di te e ti perseguiteranno e ti raggiungeranno finché tu non sia stato annientato, perché non avrai ascoltato la voce di Geova tuo Dio osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti che ti ha comandato. 46 E devono essere su di te e sulla tua progenie come segno e portento a tempo indefinito, 47 per il fatto che non avrai servito Geova tuo Dio con allegrezza e gioia di cuore per l'abbondanza di ogni cosa. 48 E dovrai servire i tuoi nemici che Geova manderà contro di te con fame e sete e nudità e bisogno di ogni cosa; ed egli certamente porrà un giogo di ferro sul tuo collo finché non ti abbia annientato. 49 "Geova solleverà contro di te una nazione lontana, dall'estremità della terra, proprio come piomba l'aquila, una nazione la cui lingua non comprenderai, 50 una nazione dall'aspetto fiero, che non sarà parziale verso il vecchio né mostrerà favore al giovane. 51 E certamente mangeranno il frutto dei tuoi animali domestici e il frutto del tuo suolo finché tu non sia stato annientato, e non ti faranno rimanere né grano, né vino nuovo né olio, né i piccoli delle tue vacche né la prole del tuo gregge, finché non ti abbiano distrutto. 52 E in realtà ti assedieranno dentro tutte le tue porte finché le tue mura alte e fortificate nelle quali confidi non cadano in tutto il tuo paese, sì, certamente ti assedieranno dentro tutte le tue porte in tutto il tuo paese, che Geova tuo Dio ti ha dato. 53 Quindi dovrai mangiare il frutto del tuo ventre, la carne dei tuoi figli e delle tue figlie, che Geova tuo Dio ti ha dato, a causa dell'assedio e delle strettezze in cui ti ridurrà il tuo nemico. 54 "In quanto all'uomo più delicato e raffinato fra te, il suo occhio sarà incline al male verso il suo fratello e verso la sua moglie prediletta e verso il rimanente dei suoi figli che gli sono rimasti, 55 in modo da non dare a uno di loro parte della carne dei suoi figli che egli mangerà, perché non gli sarà rimasto proprio nulla a causa dell'assedio e delle strettezze in cui ti ridurrà il tuo nemico dentro tutte le tue porte. 56 In quanto alla donna delicata e raffinata fra te che non provò mai a posare per terra la pianta del piede per il fatto che era di abitudini raffinate e per delicatezza, il suo occhio sarà incline al male verso il suo diletto marito e verso suo figlio e verso sua figlia, 57 persino verso gli annessi fetali che le escono di fra le gambe e verso i suoi figli che partoriva, perché essa li mangerà in segreto per il bisogno di ogni cosa a causa dell'assedio e delle strettezze in cui ti ridurrà il tuo nemico dentro le tue porte. 58 "Se non avrai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge che sono scritte in questo libro in modo da temere questo nome glorioso e tremendo, sì, Geova, il tuo Dio, 59 allora Geova certamente renderà le tue piaghe e le piaghe della tua progenie particolarmente gravi, piaghe grandi e di lunga durata, e infermità maligne e di lunga durata. 60 E in realtà egli riporterà su di te tutti i morbi d'Egitto davanti ai quali avesti paura, e certamente ti si attaccheranno. 61 Inoltre, ogni infermità e ogni piaga che non è scritta nel libro di questa legge, Geova la farà venire su di te finché tu sia annientato. 62 E in realtà sarete lasciati in pochissimi di numero, benché siate divenuti come le stelle dei cieli per moltitudine, perché non avrai ascoltato la voce di Geova tuo Dio. 63 "E deve avvenire che proprio come Geova esultò su di voi per farvi del bene e per moltiplicarvi, così Geova esulterà su di voi per distruggervi e annientarvi; e sarete semplicemente strappati via dal suolo al quale vai per prenderne possesso. 64 "E Geova certamente ti disperderà fra tutti i popoli da un'estremità all'altra della terra, e là dovrai servire altri dèi che non hai conosciuto, né tu né i tuoi antenati, legno e pietra. 65 E fra quelle nazioni non avrai requie, né ci sarà alcun luogo di riposo per la pianta del tuo piede; e là veramente Geova ti darà un cuore tremante e debolezza di occhi e disperazione d'anima. 66 E tu sarai certamente nel più grande pericolo per la tua vita e sarai nel terrore notte e giorno, e non sarai sicuro della tua vita. 67 La mattina dirai: 'Oh, fosse già sera!' e la sera dirai: 'Oh, fosse già mattina!' a causa del terrore del tuo cuore col quale sarai nel terrore e a causa della vista che vedrai con i tuoi occhi. 68 E allora certamente Geova ti ricondurrà mediante navi in Egitto per la via circa la quale ti ho detto: 'Non la vedrai mai più', e là dovrete vendervi ai vostri nemici come schiavi e serve, ma non ci sarà compratore". 29 Queste sono le parole del patto che Geova comandò a Mosè di concludere con i figli d'Israele nel paese di Moab oltre al patto che egli aveva concluso con loro in Horeb. 2 E Mosè chiamava tutto Israele e diceva loro: "Voi foste quelli che vedeste tutto ciò che Geova fece davanti ai vostri occhi nel paese d'Egitto a Faraone e a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese, 3 le grandi prove che i vostri occhi videro, quei grandi segni e miracoli. 4 Eppure Geova non vi ha dato un cuore per conoscere e occhi per vedere e orecchi per udire fino a questo giorno. 5 'Mentre vi guidavo per quarant'anni nel deserto, le vostre vesti non vi si consumarono addosso, e il tuo sandalo non ti si consumò al piede. 6 Non mangiaste pane, e non beveste vino né bevanda inebriante, affinché conosceste che io sono Geova vostro Dio'. 7 Infine veniste in questo luogo, e Sihon re di Esbon e Og re di Basan ci uscivano incontro in battaglia, ma noi li sconfiggemmo. 8 Dopo ciò prendemmo il loro paese e lo demmo in eredità ai rubeniti e ai gaditi e a mezza tribù dei manassiti. 9 Dovete dunque osservare le parole di questo patto e metterle in pratica, affinché facciate riuscire tutto ciò che farete. 10 "Voi tutti state oggi dinanzi a Geova vostro Dio, i capi delle vostre tribù, i vostri anziani e i vostri ufficiali, ogni uomo d'Israele, 11 i vostri piccoli, le vostre mogli, e il tuo residente forestiero che è in mezzo al tuo campo, da colui che raccoglie la tua legna a colui che attinge la tua acqua, 12 affinché tu entri nel patto di Geova tuo Dio e nel suo giuramento, che Geova tuo Dio oggi conclude con te; 13 allo scopo di stabilirti oggi come suo popolo e per mostrarsi tuo Dio, proprio come ti ha promesso e proprio come ha giurato ai tuoi antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe. 14 "Ora non con voi soli concludo questo patto e questo giuramento, 15 ma con colui che oggi sta qui con noi dinanzi a Geova nostro Dio e con quelli che oggi non sono qui con noi; 16 (poiché voi stessi sapete bene come dimorammo nel paese d'Egitto e come passammo in mezzo alle nazioni per le quali passaste. 17 E vedevate le loro cose disgustanti e i loro idoli di letame, legno e pietra, argento e oro, che erano presso di loro); 18 affinché non ci sia fra voi uomo o donna o famiglia o tribù il cui cuore si volga oggi da Geova nostro Dio per andare a servire gli dèi di quelle nazioni; affinché non ci sia fra voi radice che produca frutto di pianta velenosa e assenzio. 19 "E deve accadere che quando qualcuno ha udito le parole di questo giuramento, e si è benedetto nel suo cuore, dicendo: 'Avrò pace, sebbene io cammini nella caparbietà del mio cuore', con l'intenzione di spazzare via l'irriguo insieme agli assetati, 20 Geova non vorrà perdonarlo, ma allora l'ira di Geova e il suo ardore fumeranno contro quell'uomo, e tutto il giuramento scritto in questo libro si poserà certamente su di lui, e Geova davvero ne cancellerà il nome di sotto i cieli. 21 Geova dovrà dunque separarlo per la calamità da tutte le tribù d'Israele secondo tutto il giuramento del patto che è scritto in questo libro della legge. 22 "E la futura generazione, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi, saranno costretti a dire, anche lo straniero che verrà da un paese lontano, sì, (quando) avranno visto le piaghe di quel paese e le sue malattie con le quali Geova l'avrà afflitto, 23 zolfo e sale e incendio, così che il suo intero paese non sarà seminato, né germoglierà, né vi spunterà alcuna vegetazione, come il rovesciamento di Sodoma e Gomorra, Adma e Zeboiim, che Geova rovesciò nella sua collera e nella sua ira; 24 sì, tutte le nazioni saranno costrette a dire: 'Perché Geova ha fatto così a questo paese? Perché l'ardore di questa grande ira?' 25 Quindi dovranno dire: 'Perché abbandonarono il patto di Geova, Dio dei loro antenati, che egli concluse con loro quando li fece uscire dal paese d'Egitto. 26 E andavano a servire altri dèi e a inchinarsi davanti a loro, dèi che non avevano conosciuto e che egli non aveva loro ripartito. 27 Quindi l'ira di Geova divampò contro quel paese facendo venire su di esso l'intera maledizione scritta in questo libro. 28 Perciò Geova li sradicò dal loro suolo con ira e furore e grande indignazione e li gettò in un altro paese come in questo giorno'. 29 "Le cose nascoste appartengono a Geova nostro Dio, ma le cose rivelate appartengono a noi e ai nostri figli a tempo indefinito, affinché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge. 30 "E deve avvenire che quando tutte queste parole saranno venute su di te, la benedizione e la maledizione, che ti ho messo davanti, e le avrai richiamate in cuor tuo fra tutte le nazioni dove Geova tuo Dio ti avrà disperso, 2 e sarai tornato a Geova tuo Dio e avrai ascoltato la sua voce secondo tutto ciò che oggi ti comando, tu e i tuoi figli, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, 3 Geova tuo Dio dovrà anche ricondurre i tuoi prigionieri e mostrarti misericordia e radunarti di nuovo da tutti i popoli dove Geova tuo Dio ti avrà disperso. 4 Se il tuo popolo disperso fosse all'estremità dei cieli, di là Geova tuo Dio ti radunerà e di là ti prenderà. 5 Geova tuo Dio ti introdurrà veramente nel paese di cui presero possesso i tuoi padri, e certamente ne prenderai possesso; ed egli davvero ti farà del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. 6 E Geova tuo Dio dovrà circoncidere il tuo cuore e il cuore della tua progenie, affinché tu ami Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima per amore della tua vita. 7 E Geova tuo Dio porrà certamente tutti questi giuramenti sui tuoi nemici e su quelli che ti odiano, i quali ti hanno perseguitato. 8 "In quanto a te, ti volgerai e certamente ascolterai la voce di Geova e metterai in pratica tutti i suoi comandamenti che io oggi ti comando. 9 E Geova tuo Dio ti farà realmente avere più che abbastanza in ogni opera della tua mano, nel frutto del tuo ventre e nel frutto dei tuoi animali domestici e nel frutto del tuo suolo, dando luogo a prosperità; perché Geova esulterà di nuovo su di te per il bene, proprio come esultò sui tuoi antenati; 10 poiché tu ascolterai la voce di Geova tuo Dio in modo da osservare i suoi comandamenti e i suoi statuti scritti in questo libro della legge, perché tornerai a Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima. 11 "Poiché questo comandamento che oggi ti comando non è troppo difficile per te, né è lontano. 12 Non è nei cieli, così che tu dica: 'Chi ascenderà per noi nei cieli e ce lo prenderà, per farcelo udire perché lo mettiamo in pratica?' 13 Né è al di là del mare, così che tu dica: 'Chi passerà al di là del mare e ce lo prenderà, per farcelo udire perché lo mettiamo in pratica?' 14 Poiché la parola è molto vicina a te, nella tua propria bocca e nel tuo proprio cuore, perché tu la metta in pratica. 15 "Vedi, realmente oggi pongo davanti a te la vita e il bene, e la morte e il male. 16 (Se ascolterai i comandamenti di Geova tuo Dio,) che oggi ti comando, in modo da amare Geova tuo Dio, da camminare nelle sue vie e da osservare i suoi comandamenti e i suoi statuti e le sue decisioni giudiziarie, allora di sicuro continuerai a vivere e a moltiplicarti, e Geova tuo Dio ti deve benedire nel paese al quale vai per prenderne possesso. 17 "Ma se il tuo cuore si volge indietro e non ascolti, e realmente ti lasci sedurre e ti inchini davanti ad altri dèi e li servi, 18 davvero vi dichiaro oggi che positivamente perirete. Non prolungherete i vostri giorni sul suolo verso il quale passi il Giordano per andare a prenderne possesso. 19 Veramente io prendo oggi a testimoni contro di voi i cieli e la terra, che ti ho messo davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; e devi scegliere la vita per continuare a vivere, tu e la tua progenie, 20 amando Geova tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui; poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni, affinché tu dimori sul suolo che Geova giurò ai tuoi antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe di dar loro". 31 Quindi Mosè andò e pronunciò queste parole a tutto Israele 2 e disse loro: "Io oggi ho centovent'anni. Non mi sarà più permesso di uscire ed entrare, in quanto Geova mi ha detto: 'Non passerai questo Giordano'. 3 Geova tuo Dio è colui che passa davanti a te. Egli stesso annienterà queste nazioni d'innanzi a te, e tu le devi cacciare via. Giosuè è colui che passerà davanti a te, proprio come Geova ha parlato. 4 E Geova certamente farà a loro proprio come fece a Sihon e a Og, i re degli amorrei, e al loro paese, quando li annientò. 5 E Geova ve li ha abbandonati, e voi dovete fare loro secondo tutto il comandamento che vi ho comandato. 6 Siate coraggiosi e forti. Non abbiate timore né siate spaventati davanti a loro, perché Geova tuo Dio è colui che marcia con te. Egli non ti abbandonerà né ti lascerà interamente". 7 E Mosè chiamava Giosuè e gli diceva davanti agli occhi di tutto Israele: "Sii coraggioso e forte, perché tu, tu introdurrai questo popolo nel paese che Geova giurò ai loro antenati di dar loro, e tu stesso lo darai loro in eredità. 8 E Geova è colui che marcia davanti a te. Egli stesso sarà con te. Non ti abbandonerà né ti lascerà del tutto. Non aver timore e non ti atterrire". 9 Quindi Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, i portatori dell'arca del patto di Geova, e a tutti gli anziani d'Israele. 10 E Mosè continuò a comandare loro, dicendo: "Alla fine di ogni sette anni, nel tempo fissato dell'anno della remissione, alla festa delle capanne, 11 quando tutto Israele sarà venuto a vedere la faccia di Geova tuo Dio nel luogo che egli avrà scelto, leggerai questa legge di fronte a tutto Israele perché la oda. 12 Congrega il popolo, gli uomini e le donne e i piccoli e il tuo residente forestiero che è dentro le tue porte, affinché ascoltino e affinché imparino, poiché devono temere Geova vostro Dio e aver cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 13 E i loro figli che non hanno conosciuto devono ascoltare, e devono imparare a temere Geova vostro Dio tutti i giorni che vivrete sul suolo verso il quale passate il Giordano per prenderne possesso". 14 Dopo ciò Geova disse a Mosè: "Ecco, si sono avvicinati per te i giorni di morire. Chiama Giosuè e prendete posto nella tenda di adunanza, affinché io gli dia incarico". Mosè e Giosuè andarono dunque e si posero nella tenda di adunanza. 15 Quindi Geova apparve presso la tenda nella colonna di nuvola, e la colonna di nuvola stava all'ingresso della tenda. 16 Geova disse ora a Mosè: "Ecco, stai per andare a giacere con i tuoi antenati; e questo popolo certamente si leverà e avrà rapporti immorali con dèi stranieri del paese nel quale vanno, proprio in mezzo a loro, e certamente mi abbandoneranno e infrangeranno il patto che ho concluso con loro. 17 E quel giorno la mia ira divamperà davvero contro di loro, e certamente li abbandonerò e nasconderò loro la mia faccia, e devono divenire qualcosa da consumarsi; e su di loro devono venire molte calamità e angustie, e quel giorno saranno costretti a dire: 'Non è forse perché il nostro Dio non è in mezzo a noi che sono venute su di noi queste calamità?' 18 In quanto a me, quel giorno nasconderò assolutamente la mia faccia a causa di tutto il male che avranno fatto, perché si saranno rivolti ad altri dèi. 19 "E ora scrivetevi questo cantico e insegnatelo ai figli d'Israele. Mettetelo nelle loro bocche perché questo cantico serva come mio testimone contro i figli d'Israele. 20 Poiché li condurrò al suolo circa il quale ho giurato ai loro antenati, dove scorre latte e miele, e certamente mangeranno e si sazieranno e ingrasseranno e si rivolgeranno ad altri dèi, e in realtà li serviranno e mi mancheranno di rispetto e infrangeranno il mio patto. 21 E deve accadere che quando saranno venute su di loro molte calamità e angustie, allora questo cantico dovrà rispondere davanti a loro come testimone, perché non dev'essere dimenticato dalla bocca della loro progenie, poiché conosco bene la loro inclinazione che oggi manifestano, prima che io li introduca nel paese circa il quale ho giurato". 22 Mosè scrisse dunque quel giorno questo cantico, per insegnarlo ai figli d'Israele. 23 E dava incarico a Giosuè figlio di Nun e diceva: "Sii coraggioso e forte, perché tu, tu introdurrai i figli d'Israele nel paese circa il quale ho giurato loro, e io stesso sarò con te". 24 E avvenne che appena Mosè ebbe terminato di scrivere in un libro le parole di questa legge finché furono completate, 25 Mosè comandava ai leviti, i portatori dell'arca del patto di Geova, dicendo: 26 "Prendendo questo libro della legge, lo dovete mettere al lato dell'arca del patto di Geova vostro Dio, e lì deve servire come testimone contro di te. 27 Poiché io, io conosco bene la tua ribellione e il tuo collo duro. Se mentre oggi sono ancora vivo con voi, vi siete mostrati ribelli nella condotta verso Geova, quanto più lo sarete dopo la mia morte! 28 Congregatemi tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri ufficiali, e lasciatemi pronunciare queste parole perché le odano, e fatemi prendere i cieli e la terra a testimoni contro di loro. 29 Poiché so bene che dopo la mia morte immancabilmente agirete in maniera rovinosa, e certamente vi svierete dal cammino circa il quale vi ho comandato; e la calamità dovrà abbattersi su di voi al termine dei giorni, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi di Geova in modo da offenderlo con le opere delle vostre mani". 30 E Mosè pronunciava a tutta la congregazione d'Israele, in maniera che udissero, le parole di questo cantico finché furono completate: 32 "Prestate orecchio, o cieli, e lasciatemi parlare; E oda la terra i detti della mia bocca. 2 La mia istruzione gocciolerà come la pioggia, Il mio detto stillerà come la rugiada, Come piogge leggere sull'erba E come acquazzoni copiosi sulla vegetazione. 3 Poiché dichiarerò il nome di Geova. Attribuite grandezza al nostro Dio! 4 La Roccia, la sua attività è perfetta, Poiché tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; Egli è giusto e retto. 5 Essi da parte loro hanno agito rovinosamente; Non sono suoi figli, è il loro proprio difetto. Generazione perversa e storta! 6 Così continuate a fare a Geova, O popolo stupido e non saggio? Non è egli tuo Padre che ti ha prodotto, Che ti fece e ti dava stabilità? 7 Ricorda i giorni antichi, Considerate gli anni passati di generazione in generazione; Chiedilo a tuo padre, e te lo può raccontare; Ai tuoi vecchi, e te lo possono dire. 8 Quando l'Altissimo diede alle nazioni un'eredità, Quando separò l'uno dall'altro i figli di Adamo, Egli fissava la linea di confine dei popoli Rispetto al numero dei figli d'Israele. 9 Poiché la porzione di Geova è il suo popolo; Giacobbe è la parte assegnata che egli eredita. 10 Lo trovò in una terra desertica, E in un deserto vuoto, ululante. Lo circondava, ne aveva cura, Lo salvaguardava come la pupilla del suo occhio. 11 Proprio come l'aquila scuote il suo nido, Volteggia sopra i suoi piccoli, Spiega le sue ali, li prende, Li porta sulle sue penne remiganti, 12 Geova solo lo guidava, E non c'era insieme a lui nessun dio straniero. 13 Lo faceva cavalcare sugli alti luoghi della terra, Così che mangiò il prodotto del campo. E gli faceva succhiare miele dalla rupe, E olio dalla roccia di silice; 14 Burro della mandria e latte del gregge Insieme al grasso dei montoni, E arieti, la razza di Basan, e capri Insieme al grasso dei reni del frumento; E bevevi come vino il sangue dell'uva. 15 Quando Iesurun si ingrassava, allora tirò calci. Ti sei ingrassato, ti sei fatto grosso, sei divenuto pieno. Abbandonò dunque Dio, che l'aveva fatto, E disprezzò la Roccia della sua salvezza. 16 Lo incitavano a gelosia con dèi estranei; Lo offendevano con cose detestabili. 17 Sacrificavano ai demoni, non a Dio, Dèi che non avevano conosciuto, Nuovi, che erano venuti di recente, Che i vostri antenati non conoscevano. 18 La Roccia che ti generò, la dimenticavi, E ti scordavi di Dio, di Colui che ti diede alla luce con dolori di parto. 19 Quando Geova lo vide, allora li disprezzò, A causa della vessazione da parte dei suoi figli e delle sue figlie. 20 Così disse: 'Fammi nascondere loro la mia faccia, Fammi vedere quale sarà la loro fine di poi. Poiché sono una generazione di perversità, Figli nei quali non c'è fedeltà. 21 Essi, da parte loro, mi hanno incitato a gelosia con ciò che non è dio; Mi hanno vessato con i loro idoli vani; E io, da parte mia, li inciterò a gelosia con ciò che non è popolo; Li offenderò con una nazione stupida. 22 Poiché nella mia ira si è acceso un fuoco E arderà sino in fondo allo Sceol, il luogo più basso, E consumerà la terra e il suo prodotto E darà alle fiamme le fondamenta dei monti. 23 Aumenterò su di loro le calamità; Esaurirò su di loro le mie frecce. 24 Saranno esausti per la fame e divorati da febbre ardente E da amara distruzione. E manderò su di loro i denti delle bestie, Col veleno dei rettili della polvere. 25 Di fuori li orberà la spada, E dentro lo spavento, Sia di giovane che di vergine, Di lattante insieme a uomo canuto. 26 Avrei dovuto dire: "Li disperderò, Ne farò certo cessare la menzione fra gli uomini mortali", 27 Se non fosse stato per il fatto che avevo timore della vessazione da parte del nemico, Che i loro avversari lo interpretassero male, Che dicessero: "La nostra mano si è mostrata superiore, E non fu Geova a operare tutto questo". 28 Poiché sono una nazione su cui il consiglio perisce, E fra loro non c'è intendimento. 29 Oh fossero saggi! Quindi pondererebbero ciò. Considererebbero la loro fine di poi. 30 Come potrebbe uno inseguirne mille, E due metterne in fuga diecimila? A meno che la loro Roccia non li abbia venduti E Geova non li abbia ceduti. 31 Poiché la loro roccia non è come la nostra Roccia, Pur essendo i nostri nemici a decidere. 32 Poiché la loro vite è dalla vite di Sodoma E dai terrazzi di Gomorra. La loro uva è uva di veleno, I loro grappoli sono amari. 33 Il loro vino è veleno di grosse serpi E crudele veleno di cobra. 34 Non è riposto presso di me, Con un sigillo appostovi nel mio deposito? 35 La vendetta e la retribuzione sono mie. Al tempo fissato il loro piede si muoverà in maniera instabile, Poiché il giorno del loro disastro è vicino, E gli avvenimenti preparati per loro davvero si affrettano'. 36 Poiché Geova giudicherà il suo popolo E proverà rammarico per i suoi servitori, Perché vedrà che è scomparso il sostegno E c'è solo chi è impotente e inutile. 37 E certamente dirà: 'Dove sono i loro dèi, La roccia in cui cercarono rifugio, 38 Che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, Bevevano il vino delle loro libazioni? Si levino e vi aiutino. Divengano per voi un nascondiglio. 39 Vedete ora che io, io son quegli E non ci sono dèi insieme a me. Io metto a morte e faccio vivere. Ho gravemente ferito, e io, io certamente sanerò, E non c'è chi sottragga alla mia mano. 40 Poiché alzo al cielo la mia mano (in giuramento), E in realtà dico: "Come io vivo a tempo indefinito", 41 Se davvero affilo la mia scintillante spada, E la mia mano afferra il giudizio, Certamente farò vendetta dei miei avversari E renderò la retribuzione a quelli che mi odiano intensamente. 42 Inebrierò le mie frecce di sangue, Mentre la mia spada mangerà carne, Col sangue degli uccisi e dei prigionieri, Con le teste dei condottieri del nemico'. 43 Rallegratevi, nazioni, col suo popolo, Poiché egli vendicherà il sangue dei suoi servitori, E ripagherà con la vendetta i suoi avversari E in realtà farà espiazione per il suolo del suo popolo". 44 Così Mosè venne e pronunciò tutte le parole di questo cantico agli orecchi del popolo, egli e Oshea figlio di Nun. 45 Dopo che Mosè ebbe finito di pronunciare tutte queste parole a tutto Israele, 46 proseguì, dicendo loro: "Volgete il cuore a tutte le parole che oggi vi pronuncio come avvertimento, affinché comandiate ai vostri figli d'aver cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 47 Poiché non è per voi una parola senza valore, ma significa la vostra vita, e mediante questa parola potete prolungare i vostri giorni sul suolo verso il quale passate il Giordano per prenderne possesso". 48 E Geova parlava in questo stesso giorno a Mosè, dicendo: 49 "Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e vedi il paese di Canaan, che io sto per dare come possedimento ai figli d'Israele. 50 Quindi muori sul monte sul quale sali, e sii raccolto presso il tuo popolo, proprio come Aaronne tuo fratello morì sul monte Hor e fu raccolto presso il suo popolo; 51 per la ragione che voi agiste indebitamente verso di me in mezzo ai figli d'Israele alle acque di Meriba di Cades nel deserto di Zin; per la ragione che non mi santificaste in mezzo ai figli d'Israele. 52 Poiché vedrai il paese da lontano, ma non entrerai là nel paese che sto per dare ai figli d'Israele". 33 Ora questa è la benedizione con la quale Mosè uomo del (vero) Dio benedisse i figli d'Israele prima della sua morte. 2 E diceva: "Geova venne dal Sinai, E rifulse su di loro da Seir. Brillò dalla regione montagnosa di Paran, E con lui erano sante miriadi, Alla sua destra guerrieri appartenenti a loro. 3 Aveva inoltre tenera cura del suo popolo; Tutti i loro santi sono nella tua mano. Ed essi, essi giacquero ai tuoi piedi; Ricevevano alcune delle tue parole. 4 (Mosè ci impose come comando una legge, Un possedimento della congregazione di Giacobbe). 5 Ed egli divenne re in Iesurun, Quando si riunirono i capi del popolo, L'intero numero delle tribù d'Israele. 6 Viva Ruben e non muoia, E i suoi uomini (non) divengano pochi". 7 E questa fu (la benedizione) di Giuda, mentre proseguì, dicendo: "Odi, o Geova, la voce di Giuda, E voglia tu condurlo al suo popolo. Le sue braccia hanno conteso per ciò che è suo; E voglia tu mostrarti un aiuto (per liberarlo) dai suoi avversari". 8 E in quanto a Levi disse: "I tuoi Tummim e i tuoi Urim appartengono all'uomo che ti è leale, Che mettesti alla prova a Massa. Contendevi con lui presso le acque di Meriba, 9 L'uomo che disse a suo padre e sua madre: 'Non l'ho visto'. Non riconobbe i suoi stessi fratelli, E non conobbe i suoi figli. Poiché custodirono il tuo detto, E continuarono ad osservare il tuo patto. 10 Insegnino a Giacobbe le tue decisioni giudiziarie E a Israele la tua legge. Offrano incenso davanti alle tue narici E offerta intera sul tuo altare. 11 Benedici, o Geova, la sua energia vitale, E voglia tu mostrarti compiaciuto dell'attività delle sue mani. Ferisci gravemente ai fianchi quelli che si levano contro di lui, E quelli che intensamente lo odiano, perché non si levino". 12 In quanto a Beniamino disse: "Il prediletto di Geova risieda al sicuro presso di lui, Mentre egli lo copre tutto il giorno, E deve risiedere fra le sue spalle". 13 E in quanto a Giuseppe disse: "Il suo paese sia di continuo benedetto da Geova Con le cose scelte del cielo, con la rugiada, E con le acque dell'abisso che giacciono di sotto, 14 E con le cose scelte, i prodotti del sole, E con le cose scelte, il frutto dei mesi lunari, 15 E con il meglio dei monti dell'oriente, E con le cose scelte dei colli di durata indefinita, 16 E con le cose scelte della terra e della sua pienezza, E con l'approvazione di Colui che risiede nel roveto. Vengano sulla testa di Giuseppe E sulla sommità del capo di colui che è separato di fra i suoi fratelli. 17 Come il primogenito del toro è il suo splendore, E le sue corna sono le corna di un toro selvaggio. Con esse spingerà popoli Tutti insieme fino alle estremità della terra, Ed essi sono le decine di migliaia di Efraim, E sono le migliaia di Manasse". 18 E in quanto a Zabulon disse: "Rallegrati, o Zabulon, nel tuo uscire, E, Issacar, nelle tue tende. 19 Essi chiameranno popoli al monte. Là sacrificheranno i sacrifici di giustizia. Poiché succhieranno l'abbondante ricchezza dei mari E i tesori nascosti della sabbia". 20 E in quanto a Gad disse: "Benedetto colui che allarga i confini di Gad. Egli deve risiedere come un leone, E deve sbranare il braccio, sì, la sommità del capo. 21 E prenderà per sé la prima parte, Poiché là è riservata la parte assegnata del legislatore. E i capi del popolo si raduneranno. Certamente eseguirà la giustizia di Geova E le sue decisioni giudiziarie con Israele". 22 E in quanto a Dan disse: "Dan è un leoncello. Salterà da Basan". 23 In quanto a Neftali disse: "Neftali è soddisfatto dell'approvazione E pieno della benedizione di Geova. Prendi possesso dell'occidente e del meridione". 24 E in quanto ad Aser disse: "Benedetto con figli è Aser. Sia approvato dai suoi fratelli, E affondi il piede nell'olio. 25 Le serrature delle tue porte sono ferro e rame, E il tuo agevole cammino è in proporzione ai tuoi giorni. 26 Non c'è nessuno come il (vero) Dio di Iesurun, Che cavalca il cielo in tuo aiuto E i cieli nuvolosi nella sua eminenza. 27 L'Iddio dei tempi antichi è un rifugio, E di sotto sono le braccia di durata indefinita. E caccerà d'innanzi a te il nemico, E dirà: 'Annienta(lo)!' 28 E Israele risiederà al sicuro, La fonte di Giacobbe per suo conto, In un paese di grano e di vino nuovo. Sì, i suoi cieli faranno gocciolare la rugiada. 29 Felice sei tu, o Israele! Chi è simile a te, Un popolo che gode la salvezza in Geova, Scudo del tuo aiuto, E tua eminente spada? I tuoi nemici si chineranno dunque servilmente davanti a te, E tu, tu calpesterai i loro alti luoghi". 34 Quindi Mosè saliva dalle pianure desertiche di Moab al monte Nebo, in cima al Pisga, che è di fronte a Gerico. E Geova gli mostrava tutto il paese, Galaad fino a Dan, 2 e tutto Neftali e il paese di Efraim e Manasse e tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, 3 e il Negheb e il Distretto, la pianura della valle di Gerico, la città delle palme, fino a Zoar. 4 E Geova gli diceva: "Questo è il paese circa il quale ho giurato ad Abraamo, Isacco e Giacobbe, dicendo: 'Lo darò al tuo seme'. Te l'ho fatto vedere con i tuoi propri occhi, poiché non vi passerai". 5 Dopo ciò Mosè, servitore di Geova, morì là nel paese di Moab per ordine di Geova. 6 Ed egli lo seppelliva nella valle del paese di Moab di fronte a Bet-Peor, e nessuno ha conosciuto fino a questo giorno il suo sepolcro. 7 E Mosè aveva centovent'anni quando morì. Il suo occhio non si era indebolito, e la sua forza vitale non l'aveva abbandonato. 8 E i figli d'Israele piangevano Mosè nelle pianure desertiche di Moab per trenta giorni. Alla fine i giorni di pianto del periodo di lutto per Mosè si compirono. 9 E Giosuè figlio di Nun fu pieno dello spirito di sapienza, poiché Mosè aveva posto la mano su di lui; e i figli d'Israele lo ascoltavano e facevano proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 10 Ma non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che Geova conobbe faccia a faccia, 11 in quanto a tutti i segni e i miracoli che Geova lo mandò a fare nel paese d'Egitto a Faraone e a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese, 12 e riguardo a tutta la mano forte e a tutto il grande terrore che Mosè esercitò davanti agli occhi di tutto Israele.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giosuè

1 E dopo la morte di Mosè, servitore di Geova, avvenne che Geova diceva a Giosuè figlio di Nun, ministro di Mosè: 2 "Mosè mio servitore è morto; e ora levati, passa questo Giordano, tu e tutto questo popolo, (per entrare) nel paese che io do loro, ai figli d'Israele. 3 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, certamente ve lo darò, proprio come promisi a Mosè. 4 Il vostro territorio si estenderà dal deserto e da questo Libano al gran fiume, il fiume Eufrate, cioè tutto il paese degli ittiti, e fino al Mar Grande dove tramonta il sole. 5 Nessuno ti potrà tener testa per tutti i giorni della tua vita. Proprio come mostrai d'essere con Mosè, mostrerò d'essere con te. Non ti abbandonerò né ti lascerò interamente. 6 Sii coraggioso e forte, poiché tu sei colui che farà ereditare a questo popolo il paese che giurai ai loro antenati di dar loro. 7 "Solo sii coraggioso e molto forte per aver cura di fare secondo tutta la legge che Mosè mio servitore ti ha comandato. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, affinché tu agisca con saggezza dovunque tu vada. 8 Questo libro della legge non si deve allontanare dalla tua bocca, e vi devi leggere sottovoce giorno e notte, per aver cura di fare secondo tutto ciò che c'è scritto; poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza. 9 Non ti ho io comandato? Sii coraggioso e forte. Non provare spavento e non ti atterrire, poiché Geova tuo Dio è con te dovunque tu vada". 10 E Giosuè comandava agli ufficiali del popolo, dicendo: 11 "Passate in mezzo al campo e comandate al popolo, dicendo: 'Preparatevi le provviste, perché fra tre giorni attraverserete questo Giordano per andare a impossessarvi del paese che Geova vostro Dio vi dà per prenderne possesso' ". 12 E ai rubeniti e ai gaditi e alla mezza tribù di Manasse Giosuè disse: 13 "Si ricordi la parola che Mosè servitore di Geova vi comandò, dicendo: 'Geova vostro Dio vi dà riposo e vi ha dato questo paese. 14 Le vostre mogli, i vostri piccoli e il vostro bestiame dimoreranno nel paese che Mosè vi ha dato da questa parte del Giordano; ma voi passerete in formazione di battaglia davanti ai vostri fratelli, tutti gli uomini potenti e valorosi, e li dovete aiutare. 15 Solo quando Geova dà riposo ai vostri fratelli come a voi e anch'essi hanno preso possesso del paese che Geova vostro Dio dà loro, allora dovete tornare al paese che vi appartiene e prenderne possesso, quello che Mosè servitore di Geova vi ha dato dalla parte del Giordano verso il levar del sole' ". 16 Pertanto risposero a Giosuè, dicendo: "Tutto ciò che ci hai comandato faremo, e dovunque tu ci mandi andremo. 17 Come ascoltammo Mosè in ogni cosa, così ascolteremo te. Solo Geova tuo Dio mostri d'essere con te proprio come mostrò d'essere con Mosè. 18 Qualunque uomo che si comporti in modo ribelle contro il tuo ordine e non ascolti le tue parole in tutto ciò che gli comandi sarà messo a morte. Solo sii coraggioso e forte". 2 Quindi Giosuè figlio di Nun mandò segretamente da Sittim due uomini come spie, dicendo: "Andate, date uno sguardo al paese e a Gerico". Essi dunque andarono e giunsero alla casa di una prostituta il cui nome era Raab, e vi presero alloggio. 2 A suo tempo fu detto al re di Gerico: "Ecco, uomini dei figli d'Israele sono venuti qui questa notte a perlustrare il paese". 3 Allora il re di Gerico mandò a dire a Raab: "Fa uscire gli uomini che sono venuti da te, che sono entrati nella tua casa, poiché sono venuti a perlustrare il paese". 4 La donna prese frattanto i due uomini e li nascose. E diceva: "Sì, certo, gli uomini sono venuti da me, e io non sapevo di dove fossero. 5 Ed è avvenuto alla chiusura della porta, all'imbrunire, che gli uomini sono usciti. Non so proprio dove gli uomini siano andati. Inseguiteli velocemente, poiché li raggiungerete". 6 (Essa, però, li aveva fatti salire sul tetto, e li celava fra steli di lino messi in file per lei sul tetto). 7 E gli uomini li inseguirono in direzione del Giordano ai guadi, e chiusero la porta immediatamente dopo che furono usciti quelli che li inseguivano. 8 In quanto a questi, prima che si mettessero a giacere, essa stessa salì da loro sul tetto. 9 E diceva agli uomini: "In effetti so che Geova vi darà certamente il paese, e che lo spavento di voi è caduto su di noi, e che tutti gli abitanti del paese si sono scoraggiati a causa vostra. 10 Poiché abbiamo udito come Geova prosciugò le acque del Mar Rosso d'innanzi a voi quando usciste dall'Egitto, e ciò che faceste ai due re degli amorrei che erano al di là del Giordano, cioè Sihon e Og, che votaste alla distruzione. 11 Quando lo udimmo, il nostro cuore si struggeva, e non è ancora sorto spirito in alcuno a causa vostra, perché Geova vostro Dio è Dio nei cieli di sopra e sulla terra di sotto. 12 E ora, vi prego, giuratemi per Geova che, siccome io ho esercitato amorevole benignità verso di voi, anche voi certamente eserciterete amorevole benignità verso la casa di mio padre, e mi dovete dare un segno degno di fede. 13 E dovete conservare in vita mio padre e mia madre e i miei fratelli e le mie sorelle e tutti quelli che appartengono a loro, e dovete liberare le nostre anime dalla morte". 14 Allora gli uomini le dissero: "Le nostre anime devono morire invece di voi! Se voi non riferirete questo nostro affare, deve anche avvenire che quando Geova ci darà il paese, anche noi certamente eserciteremo amorevole benignità e fidatezza verso di te". 15 Dopo ciò li fece scendere con una fune dalla finestra, poiché la sua casa era su un lato delle mura, ed era sulle mura che essa dimorava. 16 E diceva loro: "Andate verso la regione montagnosa, affinché gli inseguitori non vi incontrino; e vi dovete tenere nascosti là per tre giorni, finché gli inseguitori non siano tornati, e dopo potrete andare nella vostra propria direzione". 17 A loro volta gli uomini le dissero: "Siamo esenti da colpa rispetto a questo tuo giuramento che ci hai fatto fare. 18 Ecco, stiamo per entrare nel paese. Questa corda di filo scarlatto devi legarla alla finestra dalla quale ci hai fatti scendere, e tuo padre e tua madre e i tuoi fratelli e tutta la casa di tuo padre devi raccoglierli presso di te nella casa. 19 E deve accadere che chiunque esca all'aperto dalle porte della tua casa, il suo sangue sarà sulla sua propria testa e noi saremo esenti da colpa; e chiunque rimanga con te nella casa, il suo sangue sarà sulla nostra testa se una mano verrà su di lui. 20 E se tu riferissi questo nostro affare, anche noi saremo divenuti esenti da colpa rispetto a questo tuo giuramento che ci hai fatto fare". 21 A ciò essa disse: "Sia secondo le vostre parole". Allora li mandò via, e se ne andarono per la loro via. Dopo ciò essa legò la corda scarlatta alla finestra. 22 Essi dunque se ne andarono e giunsero nella regione montagnosa e vi dimoravano per tre giorni, finché gli inseguitori non furono tornati. Ora gli inseguitori li cercavano per ogni strada, e non li trovarono. 23 E i due uomini scendevano di nuovo dalla regione montagnosa e attraversavano e venivano da Giosuè figlio di Nun, e gli narravano tutte le cose che erano loro accadute. 24 E dicevano a Giosuè: "Geova ci ha dato in mano tutto il paese. Di conseguenza tutti gli abitanti del paese si sono anche scoraggiati a causa nostra". 3 Quindi la mattina Giosuè si alzò di buon'ora, ed egli e tutti i figli d'Israele partivano da Sittim e giungevano fino al Giordano; e vi passavano la notte prima di attraversarlo. 2 Avvenne dunque alla fine dei tre giorni che gli ufficiali passavano in mezzo al campo 3 e comandavano al popolo, dicendo: "Appena vedrete l'arca del patto di Geova vostro Dio e i sacerdoti, i leviti, che la portano, voi stessi partirete dal vostro luogo, e la dovrete seguire 4 - solo ci sia fra voi ed essa una distanza della misura di circa duemila cubiti; non vi avvicinate ad essa - affinché conosciate la via in cui dovrete andare, poiché in precedenza non siete passati per tale via". 5 Giosuè disse ora al popolo: "Santificatevi, poiché domani Geova farà cose meravigliose in mezzo a voi". 6 Quindi Giosuè disse ai sacerdoti: "Prendete l'arca del patto e passate davanti al popolo". Presero dunque l'arca del patto e andarono davanti al popolo. 7 E Geova diceva a Giosuè: "In questo giorno comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché conoscano che proprio come mostrai d'essere con Mosè io mostrerò d'essere con te. 8 E tu, tu devi comandare ai sacerdoti che portano l'arca del patto, dicendo: 'Appena giunti all'orlo delle acque del Giordano, dovete stare fermi nel Giordano' ". 9 E Giosuè diceva ai figli d'Israele: "Accostatevi e ascoltate le parole di Geova vostro Dio". 10 Dopo ciò Giosuè disse: "Da questo conoscerete che un Dio vivente è in mezzo a voi, e che immancabilmente caccerà d'innanzi a voi i cananei e gli ittiti e gli ivvei e i ferezei e i ghirgasei e gli amorrei e i gebusei. 11 Ecco, l'arca del patto del Signore dell'intera terra passerà davanti a voi nel Giordano. 12 E ora prendetevi dodici uomini dalle tribù d'Israele, un uomo per ciascuna tribù. 13 E deve avvenire che nell'istante in cui le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Geova, il Signore dell'intera terra, si poseranno nelle acque del Giordano, le acque del Giordano saranno recise, le acque che scendono da sopra, e staranno ferme come una diga". 14 E avvenne che quando il popolo fu partito dalle sue tende proprio prima di passare il Giordano, con i sacerdoti che portavano l'arca del patto davanti al popolo, 15 e nell'istante in cui i portatori dell'Arca giunsero al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'Arca si immersero nell'orlo delle acque (ora il Giordano è in piena fin sopra tutte le sue sponde per tutti i giorni della mietitura), 16 allora le acque che scendevano da sopra si fermavano. Si levarono come una diga molto lontano, ad Adam, città al lato di Zaretan, mentre quelle che scendevano verso il mare dell'Araba, il Mar Salato, si esaurirono. Furono recise e il popolo attraversò di fronte a Gerico. 17 Nel frattempo i sacerdoti che portavano l'arca del patto di Geova stavano immobili sull'asciutto in mezzo al Giordano intanto che tutto Israele passava sull'asciutto, finché l'intera nazione ebbe terminato di passare il Giordano. 4 E avvenne che appena l'intera nazione ebbe terminato di passare il Giordano, Geova diceva a Giosuè: 2 "Prenditi dal popolo dodici uomini, un uomo per ciascuna tribù, 3 e comanda loro dicendo: 'Prendetevi proprio di mezzo al Giordano, dal luogo dove i piedi dei sacerdoti stettero immobili, dodici pietre, e dovete portarle con voi e depositarle nell'alloggiamento in cui alloggerete questa notte' ". 4 Giosuè chiamò dunque dodici uomini che aveva costituito dai figli d'Israele, un uomo per ciascuna tribù; 5 e Giosuè diceva loro: "Passate davanti all'arca di Geova vostro Dio in mezzo al Giordano, e mettetevi ciascuno una pietra sulla spalla, secondo il numero delle tribù dei figli d'Israele, 6 affinché questo serva di segno in mezzo a voi. Nel caso che i vostri figli chiedano nel tempo avvenire, dicendo: 'Perché avete queste pietre?' 7 allora dovrete dire loro: 'Perché le acque del Giordano furono recise d'innanzi all'arca del patto di Geova. Quando essa passò attraverso il Giordano le acque del Giordano furono recise, e queste pietre devono servire come memoriale per i figli d'Israele a tempo indefinito' ". 8 Pertanto i figli d'Israele fecero così, proprio come Giosuè aveva comandato, e presero dodici pietre di mezzo al Giordano, proprio come Geova aveva proferito a Giosuè, in modo che corrispondessero al numero delle tribù dei figli d'Israele; e le portavano con sé al di là, all'alloggiamento, e ve le depositavano. 9 Ci furono anche dodici pietre che Giosuè eresse in mezzo al Giordano sul luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca del patto, ed esse vi rimangono fino a questo giorno. 10 E i sacerdoti che portavano l'Arca stavano in mezzo al Giordano finché non si compì tutto ciò che Geova aveva comandato a Giosuè di pronunciare al popolo, secondo tutto ciò che Mosè aveva comandato a Giosuè. Intanto il popolo si affrettò e passò. 11 E avvenne che appena tutto il popolo ebbe terminato di passare, allora passò l'arca di Geova, e i sacerdoti, davanti al popolo. 12 E i figli di Ruben e i figli di Gad e la mezza tribù di Manasse passavano in formazione di battaglia alla vista dei figli d'Israele, proprio come Mosè aveva loro proferito. 13 Circa quarantamila equipaggiati per l'esercito passarono dinanzi a Geova per la guerra nelle pianure desertiche di Gerico. 14 Quel giorno Geova rese grande Giosuè agli occhi di tutto Israele, e lo temevano proprio come avevano temuto Mosè per tutti i giorni della sua vita. 15 Geova disse quindi a Giosuè: 16 "Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della testimonianza di salire dal Giordano". 17 Giosuè comandò dunque ai sacerdoti, dicendo: "Salite dal Giordano". 18 E avvenne che quando i sacerdoti che portavano l'arca del patto di Geova furono saliti di mezzo al Giordano e le piante dei piedi dei sacerdoti furono tratte sul suolo asciutto, allora le acque del Giordano tornavano al loro luogo ed erano in piena fin sopra tutte le sue sponde come in precedenza. 19 E il popolo salì dal Giordano il decimo (giorno) del primo mese e si accampava a Ghilgal sul confine orientale di Gerico. 20 In quanto alle dodici pietre che avevano preso dal Giordano, Giosuè le eresse a Ghilgal. 21 E diceva ai figli d'Israele: "Quando i vostri figli nel tempo avvenire domanderanno ai loro padri, dicendo: 'Che significano queste pietre?' 22 dovrete quindi farlo sapere ai vostri figli, dicendo: 'Sull'asciutto Israele passò questo Giordano, 23 quando Geova vostro Dio prosciugò le acque del Giordano d'innanzi a loro finché furono passati, proprio come Geova vostro Dio aveva fatto al Mar Rosso quando lo prosciugò d'innanzi a noi finché fummo passati; 24 affinché tutti i popoli della terra conoscano la mano di Geova, che è forte; affinché veramente temiate sempre Geova vostro Dio' ". 5 E avvenne che appena tutti i re degli amorrei, che erano dalla parte del Giordano verso ovest, e tutti i re dei cananei, che erano presso il mare, ebbero udito che Geova aveva prosciugato le acque del Giordano d'innanzi ai figli d'Israele finché erano passati, allora il loro cuore si struggeva, e in loro non ci fu più spirito a causa dei figli d'Israele. 2 In quel particolare tempo Geova disse a Giosuè: "Fatti coltelli di selce e circoncidi i figli d'Israele di nuovo, una seconda volta". 3 Pertanto Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise i figli d'Israele a Ghibeat-Aaralot. 4 E questa fu la ragione per cui Giosuè fece la circoncisione: tutto il popolo che uscì dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini di guerra, erano morti nel deserto, per la strada, quando uscivano dall'Egitto. 5 Poiché tutto il popolo che uscì era stato circonciso, ma tutto il popolo nato nel deserto, per la strada, quando uscivano dall'Egitto, non era stato circonciso. 6 Poiché i figli d'Israele avevano camminato nel deserto per quarant'anni, finché giunse alla sua fine tutta la nazione degli uomini di guerra usciti dall'Egitto che non ascoltarono la voce di Geova, ai quali Geova giurò che non avrebbe mai lasciato vedere il paese che Geova aveva giurato ai loro antenati di darci, un paese dove scorre latte e miele. 7 E invece d'essi suscitò i loro figli. Questi Giosuè circoncise, perché erano incirconcisi, poiché non li avevano circoncisi per la strada. 8 E avvenne che quando ebbero finito di circoncidere tutta la nazione, sedevano nel loro luogo nell'accampamento finché si ravvivarono. 9 Geova disse quindi a Giosuè: "Oggi vi ho tolto di dosso il biasimo dell'Egitto". A quel luogo fu dunque dato il nome di Ghilgal fino a questo giorno. 10 E i figli d'Israele rimasero accampati a Ghilgal, e il quattordicesimo giorno del mese, la sera, tenevano la pasqua nelle pianure desertiche di Gerico. 11 E il giorno dopo la pasqua, quello stesso giorno, mangiavano del prodotto del paese, pani non fermentati e grano arrostito. 12 Quindi, il giorno seguente, quando ebbero mangiato del prodotto del paese, la manna cessò e per i figli d'Israele non ci fu più manna, e quell'anno mangiavano del prodotto del paese di Canaan. 13 E quando Giosuè si trovò presso Gerico avvenne che alzava gli occhi e guardava, e di fronte a lui stava un uomo in piedi con la spada sguainata in mano. Giosuè andò dunque verso di lui e gli disse: "Sei per noi o per i nostri avversari?" 14 A ciò disse: "No, ma io sono venuto ora come principe dell'esercito di Geova". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra e si prostrò e gli disse: "Che dice il mio signore al suo servitore?" 15 A sua volta il principe dell'esercito di Geova disse a Giosuè: "Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è santo". Subito Giosuè fece così. 6 Ora Gerico era saldamente chiusa a causa dei figli d'Israele, e nessuno usciva e nessuno entrava. 2 E Geova diceva a Giosuè: "Vedi, io ti ho dato in mano Gerico e il suo re, gli uomini potenti e valorosi. 3 E voi tutti, uomini di guerra, dovete marciare intorno alla città, facendo il giro della città una volta. Devi fare così per sei giorni. 4 E sette sacerdoti devono portare sette corni di montone, davanti all'Arca, e il settimo giorno dovete marciare intorno alla città sette volte e i sacerdoti devono suonare i corni. 5 E deve avvenire che quando suonano il corno di montone, quando udite il suono del corno, tutto il popolo deve lanciare un grande grido di guerra; e le mura della città devono crollare, e il popolo deve salire, ciascuno diritto davanti a sé". 6 Pertanto Giosuè figlio di Nun chiamò i sacerdoti e disse loro: "Prendete l'arca del patto, e sette sacerdoti devono portare sette corni di montone davanti all'arca di Geova". 7 E diceva al popolo: "Passate e marciate intorno alla città, e le forze con equipaggiamento da guerra devono passare davanti all'arca di Geova". 8 Avvenne dunque proprio come Giosuè disse al popolo; e sette sacerdoti che portavano sette corni di montone davanti a Geova passarono e suonarono i corni, e l'arca del patto di Geova li seguiva. 9 E le forze con equipaggiamento da guerra andavano davanti ai sacerdoti che suonavano i corni, mentre la retroguardia seguiva l'Arca con un continuo suonar di corni. 10 Ora Giosuè aveva comandato al popolo, dicendo: "Non dovete né urlare né far udire le vostre voci, e nessuna parola esca dalla vostra bocca fino al giorno in cui vi dirò: 'Urlate!' Allora dovrete urlare". 11 E fece marciare l'arca di Geova intorno alla città, facendo il giro una volta, dopo di che andarono al campo e passarono la notte nel campo. 12 Quindi Giosuè si alzò la mattina di buon'ora, e i sacerdoti portavano l'arca di Geova, 13 e sette sacerdoti che portavano sette corni di montone davanti all'arca di Geova camminavano, suonando di continuo i corni, e le forze con equipaggiamento da guerra camminavano davanti a loro, mentre la retroguardia seguiva l'arca di Geova con un continuo suonar di corni. 14 E il secondo giorno marciavano intorno alla città una volta, dopo di che tornarono al campo. Fecero così per sei giorni. 15 E il settimo giorno avvenne che si alzavano di buon'ora, appena ascese l'aurora, e marciavano intorno alla città in questa maniera sette volte. Solo quel giorno marciarono intorno alla città sette volte. 16 E la settima volta accadde che i sacerdoti suonarono i corni, e Giosuè diceva al popolo: "Urlate; poiché Geova vi ha dato la città. 17 E la città deve divenire una cosa votata alla distruzione; essa con tutto ciò che è in essa appartiene a Geova. Solo Raab la prostituta continui a vivere, lei e tutti quelli che sono con lei nella casa, perché nascose i messaggeri che noi mandammo. 18 In quanto a voi, solo guardatevi dalla cosa votata alla distruzione, affinché non vi venga un desiderio ed effettivamente prendiate parte della cosa votata alla distruzione e facciate del campo d'Israele una cosa votata alla distruzione e diate a esso l'ostracismo. 19 Ma tutto l'argento e l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono qualcosa di santo a Geova. Deve andare nel tesoro di Geova". 20 Quindi il popolo urlò, quando suonavano i corni. E avvenne che, appena il popolo ebbe udito il suono del corno e il popolo lanciava un grande grido di guerra, le mura crollavano. Dopo ciò il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e catturò la città. 21 E votavano tutto ciò che era nella città, dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio e al toro e alla pecora e all'asino, alla distruzione col taglio della spada. 22 E ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse: "Entrate nella casa della donna, la prostituta, e fate uscire la donna e tutti quelli che le appartengono, proprio come le avete giurato". 23 I giovani che avevano fatto l'esplorazione entrarono dunque e fecero uscire Raab e suo padre e sua madre e i suoi fratelli e tutti quelli che le appartenevano, sì, fecero uscire tutta la sua parentela; e li ponevano fuori del campo d'Israele. 24 E bruciarono col fuoco la città e tutto ciò che era in essa. Solo l'argento e l'oro e gli oggetti di rame e di ferro diedero al tesoro della casa di Geova. 25 E Raab la prostituta e la casa di suo padre e tutti quelli che le appartenevano, Giosuè li conservò in vita; ed essa dimora in mezzo a Israele fino a questo giorno, perché nascose i messaggeri che Giosuè aveva mandato a esplorare Gerico. 26 In quel particolare tempo Giosuè fece quindi pronunciare un giuramento, dicendo: "Sia maledetto dinanzi a Geova l'uomo che si levi a riedificare in effetti questa città, sì, Gerico. Ne getti le fondamenta alla perdita del suo primogenito, e alla perdita del suo minore ne eriga le porte". 27 Geova mostrò dunque d'essere con Giosuè, e la sua fama si sparse per tutta la terra. 7 E i figli d'Israele commisero un atto d'infedeltà rispetto alla cosa votata alla distruzione in quanto Acan figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zera, della tribù di Giuda, prese parte della cosa votata alla distruzione. A ciò l'ira di Geova si accese contro i figli d'Israele. 2 Quindi Giosuè mandò uomini da Gerico ad Ai, che è vicino a Bet-Aven, ad est di Betel, e disse loro: "Salite ed esplorate il paese". Pertanto gli uomini salirono ed esplorarono Ai. 3 Dopo ciò tornarono da Giosuè e gli dissero: "Non salga tutto il popolo. Salgano circa duemila uomini o circa tremila uomini e colpiscano Ai. Non affaticare tutto il popolo facendolo andare là, perché sono pochi". 4 Vi salirono dunque circa tremila uomini del popolo, ma si diedero alla fuga davanti agli uomini di Ai. 5 E gli uomini di Ai abbattevano circa trentasei uomini di loro, e li inseguivano d'innanzi alla porta fino a Sebarim e continuarono ad abbatterli per la discesa. Di conseguenza il cuore del popolo si struggeva e diveniva come acqua. 6 A ciò Giosuè si strappò i mantelli e cadde con la faccia a terra davanti all'arca di Geova fino alla sera, lui e gli anziani d'Israele, e si mettevano polvere sulla testa. 7 E Giosuè diceva: "Ohimè, Sovrano Signore Geova, perché hai fatto passare a questo popolo il Giordano, solo per darci in mano agli amorrei perché ci distruggano? E avessimo noi assunto l'impegno di continuare a dimorare dall'altra parte del Giordano! 8 Scusami, o Geova, ma che posso dire dopo che Israele ha voltato il dorso davanti ai suoi nemici? 9 E i cananei e tutti gli abitanti del paese lo udranno, e certamente ci circonderanno e stroncheranno il nostro nome dalla terra; e che farai tu per il tuo grande nome?" 10 A sua volta Geova disse a Giosuè: "Levati! Perché cadi sulla tua faccia? 11 Israele ha peccato, e hanno anche trasgredito il mio patto che ho imposto loro come comando; e hanno anche preso parte della cosa votata alla distruzione e hanno anche rubato e l'hanno anche tenuta segreta e l'hanno anche messa fra i loro propri oggetti. 12 E i figli d'Israele non si potranno levare contro i loro nemici. Volteranno il dorso davanti ai loro nemici, perché sono divenuti una cosa votata alla distruzione. Non mostrerò più d'essere con voi a meno che non annientiate di mezzo a voi la cosa votata alla distruzione. 13 Levati! Santifica il popolo, e devi dire: 'Santificatevi domani, poiché questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio d'Israele: "Una cosa votata alla distruzione è in mezzo a te, o Israele. Non ti potrai levare contro i tuoi nemici finché non avrete tolto la cosa votata alla distruzione di mezzo a voi. 14 E vi dovete presentare nella mattina, tribù per tribù, e deve accadere che la tribù che Geova avrà designato si avvicinerà, famiglia per famiglia, e la famiglia che Geova avrà designato si avvicinerà, casa per casa, e la casa che Geova avrà designato si avvicinerà, uomo robusto per uomo robusto. 15 E deve accadere che colui che verrà colto con la cosa votata alla distruzione sarà bruciato col fuoco, lui e tutto ciò che gli appartiene, perché ha trasgredito il patto di Geova e perché ha commesso una vergognosa follia in Israele" ' ". 16 Giosuè si alzò quindi la mattina di buon'ora e fece avvicinare Israele, tribù per tribù, e fu designata la tribù di Giuda. 17 Fece poi avvicinare le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli zeraiti, dopo di che fece avvicinare la famiglia degli zeraiti, uomo robusto per uomo robusto, e fu designato Zabdi. 18 Infine fece avvicinare la sua casa, uomo robusto per uomo robusto, e fu designato Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zera, della tribù di Giuda. 19 Quindi Giosuè disse ad Acan: "Figlio mio, ti prego, rendi gloria a Geova l'Iddio d'Israele e fagli confessione, e dichiarami, ti prego: Che cosa hai fatto? Non me lo occultare". 20 A ciò Acan rispose a Giosuè e disse: "In effetti io, io ho peccato contro Geova l'Iddio d'Israele, e ho fatto così e così. 21 Quando vidi fra le spoglie una bella veste ufficiale di Sinar, e duecento sicli d'argento e una verga d'oro, del peso di cinquanta sicli, li desiderai e li presi; ed ecco, sono nascosti in terra in mezzo alla mia tenda col denaro di sotto". 22 Subito Giosuè mandò dei messaggeri, ed essi correvano alla tenda, ed ecco, era nascosto nella sua tenda col denaro di sotto. 23 Li presero dunque di mezzo alla tenda e li portarono a Giosuè e a tutti i figli d'Israele e li versarono dinanzi a Geova. 24 Giosuè, e tutto Israele con lui, prese ora Acan figlio di Zera e l'argento e la veste ufficiale e la verga d'oro e i suoi figli e le sue figlie e il suo toro e il suo asino e il suo gregge e la sua tenda e tutto ciò che era suo e li portarono nel bassopiano di Acor. 25 Quindi Giosuè disse: "Perché hai dato l'ostracismo a noi? Geova darà in questo giorno l'ostracismo a te". Allora tutto Israele lo colpì con pietre, dopo di che li bruciarono col fuoco. Così li lapidarono. 26 Ed erigevano su di lui un grosso mucchio di pietre, fino a questo giorno. A ciò Geova si volse dalla sua ira ardente. Perciò a quel luogo è stato dato il nome di Bassopiano di Acor fino a questo giorno. 8 Quindi Geova disse a Giosuè: "Non aver timore e non ti atterrire. Prendi con te tutta la gente di guerra e levati, sali ad Ai. Vedi, io ti ho dato in mano il re di Ai e il suo popolo e la sua città e il suo paese. 2 E devi fare ad Ai e al suo re proprio come hai fatto a Gerico e al suo re. Solo potete predare le sue spoglie e i suoi animali domestici per voi stessi. Tendi un'imboscata contro la città dalla parte di dietro". 3 Pertanto Giosuè e tutta la gente di guerra si levarono per salire ad Ai, e Giosuè sceglieva trentamila uomini potenti e valorosi, e li mandava di notte. 4 E comandava loro, dicendo: "Vedete, voi tendete un'imboscata contro la città dal di dietro della città. Non allontanatevi molto dalla città, e dovete tenervi tutti pronti. 5 E in quanto a me e a tutto il popolo che è con me, ci avvicineremo alla città. E deve avvenire che, nel caso che ci escano incontro proprio come la prima volta, noi dobbiamo quindi fuggire davanti a loro. 6 Ed essi devono uscire dietro a noi finché li avremo attirati lontano dalla città, poiché diranno: 'Fuggono davanti a noi proprio come la prima volta'. E noi dobbiamo fuggire davanti a loro. 7 Quindi voi, voi vi leverete dall'imboscata, e vi dovete impossessare della città; e Geova vostro Dio certamente ve la darà nelle mani. 8 E deve avvenire che appena avete preso la città, dovete dar fuoco alla città. Dovete fare secondo la parola di Geova. Vedete, io vi ho comandato". 9 Dopo ciò Giosuè li mandò e marciarono al luogo dell'imboscata e si appostarono fra Betel e Ai, ad ovest di Ai, mentre Giosuè trascorreva quella notte in mezzo al popolo. 10 Giosuè si alzò quindi la mattina di buon'ora e passò in rivista il popolo e salì, lui e gli anziani d'Israele, davanti al popolo di Ai. 11 E tutta la gente di guerra che era con lui salì, per accostarsi e porsi di fronte alla città, e si accamparono a nord di Ai, con la valle fra loro e Ai. 12 Nel frattempo egli prese circa cinquemila uomini e con loro tese un'imboscata fra Betel e Ai, ad ovest della città. 13 Il popolo dispose dunque il campo principale che era a nord della città e la sua estrema retroguardia che era ad ovest della città, e Giosuè andava quella notte in mezzo al bassopiano. 14 E avvenne che, appena il re di Ai vide ciò, gli uomini della città si affrettarono e si alzarono di buon'ora e uscirono incontro a Israele in battaglia, lui e tutto il suo popolo, al tempo fissato, davanti alla pianura desertica. In quanto a lui, non sapeva che dietro la città gli era stata tesa un'imboscata. 15 Giosuè e tutto Israele, quando subirono un colpo davanti a loro, si diedero alla fuga per la via del deserto. 16 Allora tutto il popolo che era nella città fu chiamato a raccolta perché li inseguisse, e si misero a inseguire Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17 E ad Ai e a Betel non rimase uomo che non uscisse dietro a Israele, così che lasciarono la città completamente aperta e si misero a inseguire Israele. 18 Geova disse ora a Giosuè: "Stendi verso Ai il giavellotto che hai in mano, poiché te la darò in mano". Pertanto Giosuè stese verso la città il giavellotto che aveva in mano. 19 E quelli che avevano teso l'imboscata si levarono prontamente dal loro luogo, e, nell'istante in cui egli stendeva la mano, correvano, ed entravano nella città e la catturavano. Quindi si affrettarono a dar fuoco alla città. 20 E gli uomini di Ai si voltavano e guardavano, ed ecco, il fumo della città ascendeva ai cieli, e in loro non c'era la capacità di fuggire né da una parte né dall'altra. E il popolo che fuggiva verso il deserto si voltò contro gli inseguitori. 21 E Giosuè e tutto Israele videro che quelli dell'imboscata avevano catturato la città, e che il fumo della città ascendeva, e tornarono dunque indietro e abbattevano gli uomini di Ai. 22 E quegli altri uscirono loro incontro dalla città, così che essi si trovarono in mezzo a Israele, questi da una parte e quelli dall'altra, e li abbattevano finché non rimase di loro né un superstite né uno scampato. 23 E presero vivo il re di Ai e lo conducevano da Giosuè. 24 E avvenne che mentre Israele portava a termine l'uccisione di tutti gli abitanti di Ai nel campo, nel deserto in cui li avevano inseguiti, cadevano, tutti, sotto il taglio della spada finché giunsero alla loro fine. Dopo ciò tutto Israele tornò ad Ai e la colpì col taglio della spada. 25 E tutti quelli che caddero quel giorno, dall'uomo alla donna, ammontarono a dodicimila, tutto il popolo di Ai. 26 E Giosuè non ritirò la mano con la quale stese il giavellotto finché non ebbe votato tutti gli abitanti di Ai alla distruzione. 27 Israele predò per sé solo gli animali domestici e le spoglie di quella città, secondo la parola di Geova che egli aveva imposto come comando a Giosuè. 28 Quindi Giosuè bruciò Ai e la ridusse a un cumulo di rovine di durata indefinita, come una desolazione fino a questo giorno. 29 E appese il re di Ai a un palo fino alla sera; e mentre il sole stava per tramontare Giosuè diede il comando, e calarono quindi il suo corpo morto dal palo e lo gettarono all'ingresso della porta della città ed eressero su di lui un grosso mucchio di pietre, fino a questo giorno. 30 Fu allora che Giosuè edificava un altare a Geova l'Iddio d'Israele, sul monte Ebal, 31 proprio come Mosè servitore di Geova aveva comandato ai figli d'Israele, come è scritto nel libro della legge di Mosè: "Un altare di pietre intere, sulle quali non è stato adoperato arnese di ferro"; e offrivano su di esso olocausti a Geova e sacrificavano sacrifici di comunione. 32 Quindi scrisse là, sulle pietre, una copia della legge di Mosè che egli aveva scritto davanti ai figli d'Israele. 33 E tutto Israele e i loro anziani e gli ufficiali e i loro giudici stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'Arca di fronte ai sacerdoti, i leviti, che portavano l'arca del patto di Geova, sia il residente forestiero che il nativo, metà d'essi di fronte al monte Gherizim e l'altra metà d'essi di fronte al monte Ebal (proprio come Mosè servitore di Geova aveva comandato), per benedire prima di tutto il popolo d'Israele. 34 E dopo ciò egli lesse ad alta voce tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, conforme a tutto ciò che è scritto nel libro della legge. 35 Non ci fu parola di tutto ciò che Mosè aveva comandato che Giosuè non leggesse ad alta voce di fronte a tutta la congregazione d'Israele, insieme alle donne e ai piccoli e ai residenti forestieri che camminavano in mezzo a loro. 9 E avvenne che appena tutti i re che erano dalla parte del Giordano nella regione montagnosa e nella Sefela e lungo l'intera costa del Mar Grande e di fronte al Libano, gli ittiti e gli amorrei, i cananei, i ferezei, gli ivvei e i gebusei, lo udirono, 2 si radunavano tutti insieme per fare guerra unanimemente contro Giosuè e Israele. 3 E gli abitanti di Gabaon udirono ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai. 4 Essi, dal canto loro, agirono dunque con accortezza e andarono a fornirsi di provviste e presero sacchi consumati per i loro asini, e otri di vino consumati e laceri e legati, 5 e sandali consumati e rappezzati ai piedi, e vesti consumate addosso, e tutto il pane delle loro provviste era secco e sbriciolato. 6 Andarono quindi da Giosuè all'accampamento di Ghilgal e dissero a lui e agli uomini d'Israele: "Siamo venuti da un paese lontano. E ora concludete un patto con noi". 7 A ciò gli uomini d'Israele dissero agli ivvei: "Forse dimorate nelle nostre vicinanze. Come potremmo dunque concludere un patto con voi?" 8 A loro volta dissero a Giosuè: "Siamo tuoi servitori". Quindi Giosuè disse loro: "Chi siete, e da dove venite?" 9 A ciò gli dissero: "I tuoi servitori sono venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché abbiamo udito della sua fama e di tutto ciò che fece in Egitto, 10 e di tutto ciò che fece ai due re degli amorrei che erano dall'altra parte del Giordano, cioè Sihon re di Esbon e Og re di Basan, che era ad Astarot. 11 Perciò i nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci dissero questo: 'Prendete nelle vostre mani provviste per il viaggio e andate loro incontro, e dovete dire loro: "Noi siamo vostri servitori. E ora concludete un patto con noi" '. 12 Questo nostro pane era caldo quando lo prendemmo come nostra provvista dalle nostre case il giorno che uscimmo per venire qui da voi, ed ora, ecco, è secco e si è sbriciolato. 13 E questi sono gli otri di vino che riempimmo da nuovi, ed ecco, sono laceri, e queste vesti e i nostri sandali si sono consumati a causa della grande lunghezza del viaggio". 14 Allora gli uomini presero parte delle loro provviste, e non consultarono la bocca di Geova. 15 E Giosuè faceva pace con loro e concludeva con loro il patto di lasciarli vivere, e così i capi principali dell'assemblea giurarono loro. 16 E avvenne che alla fine di tre giorni, dopo aver concluso il patto con loro, udivano che erano loro vicini e che dimoravano nelle vicinanze. 17 Quindi il terzo giorno i figli d'Israele partirono e giunsero nelle loro città, e le loro città erano Gabaon e Chefira e Beerot e Chiriat-Iearim. 18 E i figli d'Israele non li colpirono, perché i capi principali dell'assemblea avevano giurato loro per Geova l'Iddio d'Israele. E tutta l'assemblea mormorava contro i capi principali. 19 A ciò tutti i capi principali dissero a tutta l'assemblea: "Noi, da parte nostra, abbiamo giurato loro per Geova l'Iddio d'Israele, e ora non ci è permesso di fare loro del male. 20 Questo è ciò che faremo loro mentre li si lascerà vivere, affinché non venga su di noi indignazione per il giuramento che abbiamo loro fatto". 21 I capi principali dunque dissero loro: "Vivano e divengano raccoglitori di legna e attingitori d'acqua per tutta l'assemblea, proprio come i capi principali hanno loro promesso". 22 Giosuè ora li chiamò e parlò loro, dicendo: "Perché ci avete imbrogliato, dicendo: 'Siamo molto lontani da voi', mentre dimorate proprio in mezzo a noi? 23 E ora siete gente maledetta, e la posizione di schiavo e l'essere raccoglitori di legna e attingitori d'acqua per la casa del mio Dio non saranno mai recisi da voi". 24 Risposero quindi a Giosuè e dissero: "Perché fu chiaramente riferito ai tuoi servitori che Geova tuo Dio aveva comandato a Mosè suo servitore di darvi tutto il paese e di annientare tutti gli abitanti del paese d'innanzi a voi, e noi avemmo molto timore per le nostre anime a causa vostra. Facemmo dunque questa cosa. 25 Ed ora eccoci nella tua mano. Fa proprio come è bene e retto farci agli occhi tuoi". 26 Ed egli faceva loro così e li liberava dalla mano dei figli d'Israele, e non li uccisero. 27 Pertanto quel giorno Giosuè li costituì raccoglitori di legna e attingitori d'acqua per l'assemblea e per l'altare di Geova, fino a questo giorno, nel luogo che egli avrebbe scelto. 10 E avvenne che appena Adoni-Zedec re di Gerusalemme ebbe udito che Giosuè aveva catturato Ai e l'aveva quindi votata alla distruzione, che proprio come aveva fatto a Gerico e al suo re, così aveva fatto ad Ai e al suo re, e che gli abitanti di Gabaon avevano fatto pace con Israele e rimanevano in mezzo a loro, 2 ebbe molto timore, perché Gabaon era una città grande, come una delle città reali, e perché era più grande di Ai, e tutti i suoi uomini erano potenti. 3 Di conseguenza Adoni-Zedec re di Gerusalemme mandò a dire a Oam re di Ebron e a Piram re di Iarmut e a Iafia re di Lachis e a Debir re di Eglon: 4 "Salite a me e aiutatemi e colpiamo Gabaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con i figli d'Israele". 5 A ciò si raccolsero e salirono, cinque re degli amorrei, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis, il re di Eglon, questi e tutti i loro accampamenti, e si accampavano contro Gabaon e le facevano guerra. 6 Allora gli uomini di Gabaon mandarono a dire a Giosuè, all'accampamento di Ghilgal: "Non si ritiri la tua mano dai tuoi schiavi. Sali presto a noi e salvaci e aiutaci, poiché tutti i re degli amorrei che abitano nella regione montagnosa si sono radunati contro di noi". 7 Giosuè salì dunque da Ghilgal, lui e tutta la gente di guerra con lui e tutti gli uomini potenti e valorosi. 8 Quindi Geova disse a Giosuè: "Non aver timore di loro, poiché te li ho dati in mano. Nessun uomo di loro ti terrà fronte". 9 E Giosuè veniva contro di loro di sorpresa. Era salito da Ghilgal durante tutta la notte. 10 E Geova li gettava in confusione davanti a Israele, e li abbattevano con una grande strage a Gabaon e li inseguivano per la via dell'ascesa di Bet-Oron e li abbattevano fino ad Azeca e a Maccheda. 11 E avvenne che, mentre fuggivano d'innanzi a Israele ed erano nella discesa di Bet-Oron, Geova scagliò dai cieli su di loro grosse pietre fino ad Azeca, così che morirono. Furono più quelli che morirono per le pietre della grandine che quelli che i figli d'Israele uccisero con la spada. 12 Fu allora che Giosuè parlava a Geova, il giorno che Geova abbandonò gli amorrei ai figli d'Israele, e diceva davanti agli occhi d'Israele: "Sole, resta immoto su Gabaon, E, luna, sul bassopiano di Aialon". 13 Pertanto il sole rimase immoto, e la luna in effetti si fermò, finché la nazione poté far vendetta dei suoi nemici. Non è scritto nel libro di Iashar? E il sole stava fermo in mezzo ai cieli e non si affrettò a tramontare per circa un giorno intero. 14 E nessun giorno è stato come quello, né prima né dopo, in quanto Geova ascoltò la voce di un uomo, poiché Geova stesso combatteva per Israele. 15 Dopo ciò Giosuè e tutto Israele con lui tornarono all'accampamento di Ghilgal. 16 Nel frattempo quei cinque re fuggirono e si nascondevano nella caverna di Maccheda. 17 Quindi fu riferito a Giosuè, dicendo: "I cinque re sono stati trovati nascosti nella caverna di Maccheda". 18 A ciò Giosuè disse: "Rotolate grosse pietre all'imboccatura della caverna e assegnate ad essa degli uomini per fare loro la guardia. 19 In quanto a voi, non state fermi. Inseguite i vostri nemici, e ne dovete colpire la retroguardia. Non permettete loro di entrare nelle loro città, poiché Geova vostro Dio li ha dati nelle vostre mani". 20 E avvenne che appena Giosuè e i figli d'Israele ebbero finito di abbatterli con una grandissima strage, finché quelli giunsero alla loro fine, e quelli di loro che in effetti sopravvissero scamparono ed entravano nelle città fortificate, 21 tutto il popolo tornava quindi al campo, da Giosuè, a Maccheda in pace. Nessun uomo affilò la lingua contro i figli d'Israele. 22 Quindi Giosuè disse: "Aprite l'imboccatura della caverna e dalla caverna conducete a me quei cinque re". 23 Allora fecero così e gli condussero dalla caverna quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis, il re di Eglon. 24 E avvenne che appena ebbero condotto quei re a Giosuè, Giosuè chiamava tutti gli uomini d'Israele e diceva ai comandanti degli uomini di guerra che erano andati con lui: "Venite avanti. Mettete i piedi sulla nuca di questi re". Essi vennero dunque avanti e misero i piedi sulla loro nuca. 25 E Giosuè proseguì, dicendo loro: "Non abbiate timore, non vi atterrite. Siate coraggiosi e forti, poiché così Geova farà a tutti i vostri nemici contro cui fate guerra". 26 E dopo ciò Giosuè li colpiva e li metteva a morte e li appendeva a cinque pali, e rimasero appesi ai pali fino alla sera. 27 E avvenne che al tempo del tramonto del sole Giosuè comandò, e li calavano giù dai pali e li gettavano nella caverna dove si erano nascosti. Quindi posero grosse pietre all'imboccatura della caverna, fino a questo medesimo giorno. 28 E quel giorno Giosuè catturò Maccheda e la colpì col taglio della spada. In quanto al suo re, votò lui e ogni anima che era in essa alla distruzione. Non lasciò rimanere un solo superstite. Fece dunque al re di Maccheda proprio come aveva fatto al re di Gerico. 29 Quindi Giosuè e tutto Israele con lui passarono da Maccheda a Libna e fecero guerra a Libna. 30 Pertanto Geova diede anch'essa e il suo re in mano a Israele, e colpivano essa e ogni anima che era in essa col taglio della spada. Non vi lasciarono rimanere alcun superstite. Fecero dunque al suo re proprio come avevano fatto al re di Gerico. 31 Giosuè e tutto Israele con lui passarono poi da Libna a Lachis e si accampavano contro di essa e le facevano guerra. 32 Pertanto Geova diede Lachis in mano a Israele in modo che la catturarono il secondo giorno, e colpivano essa e ogni anima che era in essa col taglio della spada, secondo tutto ciò che avevano fatto a Libna. 33 Fu allora che Oram re di Ghezer salì ad aiutare Lachis. Giosuè colpì dunque lui e il suo popolo fino a non lasciargli rimanere alcun superstite. 34 Quindi Giosuè e tutto Israele con lui passarono da Lachis a Eglon e si accampavano contro di essa e le facevano guerra. 35 E la catturavano quel giorno e la colpivano col taglio della spada, e quel giorno votarono ogni anima che era in essa alla distruzione, secondo tutto ciò che avevano fatto a Lachis. 36 Giosuè e tutto Israele con lui salirono quindi da Eglon a Ebron e le facevano guerra. 37 E la catturavano e colpivano essa e il suo re e tutte le sue città e ogni anima che era in essa col taglio della spada. Non lasciò rimanere alcun superstite, secondo tutto ciò che aveva fatto a Eglon. Votò dunque essa e ogni anima che era in essa alla distruzione. 38 Infine Giosuè e tutto Israele con lui si volsero verso Debir e le facevano guerra. 39 E catturò essa e il suo re e tutte le sue città, e li colpivano col taglio della spada e votavano ogni anima che era in essa alla distruzione. Non lasciò rimanere alcun superstite. Proprio come aveva fatto a Ebron, così fece a Debir e al suo re, e proprio come aveva fatto a Libna e al suo re. 40 E Giosuè colpiva tutto il paese della regione montagnosa e il Negheb e la Sefela e le pendici e tutti i loro re. Non lasciò rimanere alcun superstite, e tutto ciò che respirava lo votò alla distruzione, proprio come Geova l'Iddio d'Israele aveva comandato. 41 E Giosuè li colpiva da Cades-Barnea a Gaza e tutto il paese di Gosen e fino a Gabaon. 42 E Giosuè catturò tutti questi re e il loro paese nello stesso tempo, perché Geova l'Iddio d'Israele combatteva per Israele. 43 Dopo ciò Giosuè e tutto Israele con lui tornarono all'accampamento di Ghilgal. 11 E avvenne che appena Iabin re di Hazor l'ebbe udito, mandava (un messaggio) a Iobab re di Madon e al re di Simron e al re di Acsaf, 2 e ai re che erano a nord nella regione montagnosa e nelle pianure desertiche a sud di Cinneret e nella Sefela e sulle creste di Dor a ovest, 3 ai cananei a oriente e a occidente, e agli amorrei e agli ittiti e ai ferezei e ai gebusei nella regione montagnosa e agli ivvei ai piedi dell'Ermon nel paese di Mizpa. 4 Uscirono, dunque, essi e tutti i loro accampamenti con loro, un popolo così numeroso come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare per moltitudine, e moltissimi cavalli e carri da guerra. 5 Quindi tutti questi re si diedero convegno e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom per combattere contro Israele. 6 A ciò Geova disse a Giosuè: "Non aver timore per causa loro, poiché domani verso quest'ora li abbandonerò tutti uccisi a Israele. Ai loro cavalli taglierai i garretti e i loro carri li brucerai nel fuoco". 7 E Giosuè e tutta la gente di guerra con lui venivano di sorpresa contro di loro lungo le acque di Merom e piombavano su di loro. 8 Geova li diede quindi in mano a Israele, e li colpivano e li inseguivano fino alla popolosa Sidone e a Misrefot-Maim e alla pianura della valle di Mizpe ad oriente; e continuarono a colpirli fino a non farne rimanere alcun superstite. 9 Dopo ciò Giosuè fece loro proprio come Geova gli aveva detto: ai loro cavalli tagliò i garretti e i loro carri li bruciò nel fuoco. 10 Per di più, in quel tempo Giosuè tornò indietro e catturò Hazor; e ne abbatté il re con la spada, perché prima di ciò Hazor era stata il capo di tutti questi regni. 11 E colpivano tutte le anime che erano in essa col taglio della spada, votando(le) alla distruzione. Non si lasciò nessuna cosa che respirava, ed egli bruciò Hazor nel fuoco. 12 E tutte le città di questi re e tutti i loro re Giosuè li catturò e li colpiva col taglio della spada. Li votò alla distruzione, proprio come Mosè servitore di Geova aveva comandato. 13 Solo tutte le città che stavano sui loro propri tumuli Israele non bruciò, eccetto Hazor, l'unica che fu veramente bruciata da Giosuè. 14 E i figli d'Israele predarono per sé tutte le spoglie di queste città e gli animali domestici. Solo tutto il genere umano colpirono col taglio della spada fino ad annientarlo. Non lasciarono rimanere nessuno che respirava. 15 Proprio come Geova aveva comandato a Mosè suo servitore, così Mosè comandò a Giosuè e così Giosuè fece. Non tolse una parola di tutto ciò che Geova aveva comandato a Mosè. 16 E Giosuè prendeva tutto questo paese, la regione montagnosa e tutto il Negheb e tutto il paese di Gosen e la Sefela e l'Araba e la regione montagnosa d'Israele e la sua Sefela, 17 dal monte Halac, che sale verso Seir, e fino a Baal-Gad nella pianura della valle del Libano ai piedi del monte Ermon, e catturò tutti i loro re e li colpì e li mise a morte. 18 Giosuè fece guerra a tutti questi re per molti giorni. 19 Non ci fu città che facesse pace con i figli d'Israele salvo gli ivvei che abitavano a Gabaon. Tutte le altre le presero con la guerra. 20 Poiché fu proposito di Geova lasciare che il loro cuore divenisse ostinato in modo da dichiarare guerra contro Israele, per votarli alla distruzione, affinché non fossero considerati con favore, ma per annientarli, proprio come Geova aveva comandato a Mosè. 21 Per di più, in quel particolare tempo Giosuè andò a stroncare gli anachim dalla regione montagnosa, da Ebron, da Debir, da Anab e da tutta la regione montagnosa di Giuda e da tutta la regione montagnosa di Israele. Giosuè li votò alla distruzione insieme alle loro città. 22 Nel paese dei figli d'Israele non si lasciò nessuno degli anachim. Rimasero solo a Gaza, a Gat e ad Asdod. 23 Giosuè prese dunque tutto il paese, secondo tutto ciò che Geova aveva promesso a Mosè, e Giosuè lo diede quindi in eredità a Israele secondo le loro parti, per tribù. E il paese non fu disturbato dalla guerra. 12 Ora questi sono i re del paese che i figli d'Israele sconfissero e del cui paese presero quindi possesso dalla parte del Giordano verso il levar del sole, dalla valle del torrente Arnon al monte Ermon e tutta l'Araba verso levante: 2 Sihon re degli amorrei, che dimorava a Esbon, governando da Aroer, che era sulla sponda della valle del torrente Arnon, e dal mezzo della valle del torrente e da metà di Galaad fino a Iabboc la valle del torrente, linea di confine dei figli di Ammon, 3 e dall'Araba fino al mare di Cinneret verso est e fino al mare dell'Araba, il Mar Salato, a est in direzione di Bet-Iesimot, e verso il meridione sotto le pendici del Pisga. 4 E il territorio di Og re di Basan, di ciò che restava dei refaim, che dimorava ad Astarot e a Edrei, 5 e che governava sul monte Ermon e su Saleca e su tutto Basan, fino alla linea di confine dei ghesuriti e dei maacatiti, e su metà di Galaad (fino) al territorio di Sihon re di Esbon. 6 Furono Mosè servitore di Geova e i figli d'Israele a sconfiggerli, dopo di che Mosè servitore di Geova lo diede come possedimento ai rubeniti e ai gaditi e alla mezza tribù di Manasse. 7 E questi sono i re del paese che Giosuè e i figli d'Israele sconfissero dalla parte del Giordano verso ovest, da Baal-Gad nella pianura della valle del Libano e fino al monte Halac, che sale verso Seir, dopo di che Giosuè lo diede alle tribù d'Israele come possedimento secondo le loro parti, 8 nella regione montagnosa e nella Sefela e nell'Araba e sulle pendici e nel deserto e nel Negheb, gli ittiti, gli amorrei e i cananei, i ferezei, gli ivvei e i gebusei: 9 Il re di Gerico, uno; il re di Ai, che era accanto a Betel, uno; 10 il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno; 11 il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno; 12 il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno; 13 il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno; 14 il re di Orma, uno; il re di Arad, uno; 15 il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno; 16 il re di Maccheda, uno; il re di Betel, uno; 17 il re di Tappua, uno; il re di Hefer, uno; 18 il re di Afec, uno; il re di Lassaron, uno; 19 il re di Madon, uno; il re di Hazor, uno; 20 il re di Simron-Meron, uno; il re di Acsaf, uno; 21 il re di Taanac, uno; il re di Meghiddo, uno; 22 il re di Chedes, uno; il re di Iocneam nel Carmelo, uno; 23 il re di Dor sulle creste di Dor, uno; il re di Goim a Ghilgal, uno; 24 il re di Tirza, uno; trentuno re in tutto. 13 Ora Giosuè era vecchio, essendo avanzato negli anni. Geova dunque gli disse: "Tu ti sei fatto vecchio e sei avanzato negli anni, e rimane ancora da prendere possesso di grandissima parte del paese. 2 Questo è il paese che ancora rimane: tutte le regioni dei filistei e (di) tutti i ghesuriti 3 (dal ramo del Nilo che è di fronte all'Egitto e fino al confine di Ecron a nord, si considerava appartenente ai cananei); cinque signori dell'asse dei filistei, i gaziti e gli asdoditi, gli ascaloniti, i gattiti e gli ecroniti; e gli avvim. 4 A sud tutto il paese dei cananei; e Meara, che appartiene ai sidoni, sino ad Afec, sino al confine degli amorrei; 5 e il paese dei ghebaliti e tutto il Libano verso il levar del sole, da Baal-Gad ai piedi del monte Ermon fino all'entrata di Amat; 6 tutti gli abitanti della regione montagnosa, dal Libano a Misrefot-Maim, tutti i sidoni; io stesso li spodesterò d'innanzi ai figli d'Israele. Solo fallo toccare in eredità a Israele, proprio come ti ho comandato. 7 E ora ripartisci questo paese in eredità alle nove tribù e alla mezza tribù di Manasse". 8 Con l'altra mezza tribù i rubeniti e i gaditi presero la loro eredità che Mosè diede loro dalla parte del Giordano verso est, proprio come Mosè servitore di Geova l'aveva data loro, 9 da Aroer, che è sulla sponda della valle del torrente Arnon, e la città che è in mezzo alla valle del torrente, e tutto l'altopiano di Medeba fino a Dibon; 10 e tutte le città di Sihon re degli amorrei, che regnava a Esbon, fino al confine dei figli di Ammon; 11 e Galaad e il territorio dei ghesuriti e dei maacatiti e tutto il monte Ermon e tutto Basan fino a Saleca; 12 tutto il reame di Og in Basan, che regnava ad Astarot e a Edrei - egli fu colui che rimase di ciò che restava dei refaim - e Mosè li colpiva e li spodestava. 13 E i figli d'Israele non spodestarono i ghesuriti e i maacatiti, ma Ghesur e Maacat continuano a dimorare in mezzo a Israele fino a questo giorno. 14 Solo alla tribù dei leviti non diede eredità. Le offerte fatte mediante il fuoco di Geova l'Iddio d'Israele sono la loro eredità, proprio come ha loro promesso. 15 Mosè fece quindi un dono alla tribù dei figli di Ruben secondo le loro famiglie, 16 e il territorio divenne il loro da Aroer, che è sulla sponda della valle del torrente Arnon, e la città che è in mezzo alla valle del torrente, e tutto l'altopiano presso Medeba; 17 Esbon e tutte le sue città che sono sull'altopiano, Dibon e Bamot-Baal e Bet-Baal-Meon, 18 e Iaaz e Chedemot e Mefaat, 19 e Chiriataim e Sibma e Zeret-Saar sul monte del bassopiano, 20 e Bet-Peor e le pendici del Pisga e Bet-Iesimot, 21 e tutte le città dell'altopiano e tutto il reame di Sihon re degli amorrei, che regnava a Esbon, e che Mosè colpì insieme ai capi principali di Madian, Evi e Rechem e Zur e Hur e Reba, i duchi di Sihon, che dimoravano nel paese. 22 E Balaam figlio di Beor, il divinatore, fu uno che i figli d'Israele uccisero con la spada insieme ai loro uccisi. 23 E la linea di confine dei figli di Ruben fu il Giordano; e questo come territorio fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie, con le città e i loro abitati. 24 Inoltre, Mosè fece un dono alla tribù di Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie, 25 e il loro territorio fu Iazer e tutte le città di Galaad e metà del paese dei figli di Ammon fino ad Aroer, che è di fronte a Rabba; 26 e da Esbon a Ramat-Mizpe e Betonim e da Maanaim al confine di Debir; 27 e nel bassopiano Bet-Aram e Bet-Nimra e Succot e Zafon, il resto del reame di Sihon re di Esbon, essendo il Giordano il confine sino all'estremità del mare di Cinneret dalla parte del Giordano verso est. 28 Questa fu l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie, con le città e i loro abitati. 29 Inoltre, Mosè fece un dono alla mezza tribù di Manasse, e fu quello della mezza tribù dei figli di Manasse secondo le loro famiglie. 30 E il loro territorio fu da Maanaim tutto Basan, tutto il reame di Og re di Basan, e tutti i villaggi di tende di Iair che sono in Basan, sessanta città. 31 E metà di Galaad, e Astarot ed Edrei, le città del reame di Og in Basan, andarono ai figli di Machir figlio di Manasse, a metà dei figli di Machir secondo le loro famiglie. 32 Questi furono quei (territori) che Mosè fece (loro) ereditare, nelle pianure desertiche di Moab dalla parte del Giordano, di fronte a Gerico, verso est. 33 E alla tribù dei leviti Mosè non diede eredità. Geova l'Iddio d'Israele è la loro eredità, proprio come ha loro promesso. 14 Ora questo è ciò che i figli d'Israele presero come possedimento ereditario nel paese di Canaan, che Eleazaro il sacerdote e Giosuè figlio di Nun e i capi dei padri delle tribù dei figli d'Israele fecero loro ereditare. 2 La loro eredità fu a sorte, proprio come Geova aveva comandato per mezzo di Mosè per le nove tribù e la mezza tribù. 3 Poiché Mosè aveva dato l'eredità delle altre due tribù e dell'altra mezza tribù dall'altra parte del Giordano; e ai leviti non diede eredità in mezzo a loro. 4 Poiché i figli di Giuseppe erano divenuti due tribù, Manasse ed Efraim; e non avevano dato nel paese una parte ai leviti, eccetto le città per dimorarvi e i pascoli per il loro bestiame e la loro proprietà. 5 Proprio come Geova aveva comandato a Mosè, così fecero i figli d'Israele; e ripartivano il paese. 6 Quindi i figli di Giuda si accostarono a Giosuè a Ghilgal, e Caleb figlio di Iefunne il chenizeo gli disse: "Tu stesso conosci bene la parola che Geova proferì a Mosè uomo del (vero) Dio riguardo a me e riguardo a te a Cades-Barnea. 7 Io avevo quarant'anni quando Mosè servitore di Geova mi mandò da Cades-Barnea per esplorare il paese, e venni, riportandogli parola proprio come era in cuor mio. 8 E i miei fratelli che salirono con me fecero struggere il cuore del popolo; ma in quanto a me, io seguii pienamente Geova mio Dio. 9 Di conseguenza Mosè giurò quel giorno, dicendo: 'Il paese che il tuo piede ha calcato diverrà tuo e dei tuoi figli come eredità a tempo indefinito, perché hai seguito pienamente Geova mio Dio'. 10 Ed ora, ecco, Geova mi ha conservato in vita, proprio come promise, in questi quarantacinque anni da che Geova fece questa promessa a Mosè quando Israele camminava nel deserto, e ora, ecco, oggi ho ottantacinque anni. 11 Tuttavia oggi sono così forte come il giorno che Mosè mi mandò. Come la mia potenza era allora, così la mia potenza è ora per la guerra, sia per uscire che per entrare. 12 E ora dammi questa regione montagnosa che Geova promise quel giorno, poiché tu stesso udisti quel giorno che là c'erano gli anachim e città grandi e fortificate. Probabilmente Geova sarà con me, e certamente li spodesterò, proprio come Geova promise". 13 Allora Giosuè lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb figlio di Iefunne. 14 Perciò Ebron appartiene a Caleb figlio di Iefunne il chenizeo come eredità fino a questo giorno, per la ragione che seguì pienamente Geova l'Iddio d'Israele. 15 Il nome di Ebron era prima Chiriat-Arba ((tale Arba era) il grande uomo fra gli anachim). E il paese non fu disturbato dalla guerra. 15 E la sorte della tribù dei figli di Giuda secondo le loro famiglie fu verso la linea di confine di Edom, il deserto di Zin, verso il Negheb alla sua estremità meridionale. 2 E la loro linea di confine meridionale fu dall'estremità del Mar Salato, dalla baia che guarda verso sud. 3 E usciva verso sud all'ascesa di Acrabbim e passava a Zin e da sud saliva a Cades-Barnea e passava a Ezron e saliva ad Addar e girava verso Carca. 4 E passava ad Azmon e usciva alla valle del torrente d'Egitto e il termine della linea di confine risultava al mare. Questa fu la loro linea di confine meridionale. 5 E la linea di confine orientale era il Mar Salato sino alla fine del Giordano, e la linea di confine all'angolo settentrionale era alla baia del mare, alla fine del Giordano. 6 E la linea di confine saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba, e la linea di confine saliva alla pietra di Boan figlio di Ruben. 7 E la linea di confine saliva a Debir dal bassopiano di Acor e voltava verso nord a Ghilgal, che è di fronte all'ascesa di Adummim, che è a sud della valle del torrente; e la linea di confine passava alle acque di En-Semes, e il suo termine risultava a En-Roghel. 8 E la linea di confine saliva alla valle del figlio di Innom al pendio del gebuseo a sud, vale a dire Gerusalemme; e la linea di confine saliva in cima al monte che guarda la valle di Innom a ovest, che è all'estremità del bassopiano di Refaim a nord. 9 E la linea di confine era segnata dalla cima del monte alla sorgente delle acque di Neftoa, e usciva alle città del monte Efron; e la linea di confine era segnata fino a Baala, vale a dire Chiriat-Iearim. 10 E da Baala la linea di confine girava verso ovest al monte Seir e a nord passava al pendio del monte Iearim, vale a dire Chesalon; e scendeva a Bet-Semes e passava a Timna. 11 E la linea di confine usciva al pendio di Ecron verso nord, e la linea di confine era segnata fino a Siccheron e passava al monte Baala e usciva a Iabneel; e il termine della linea di confine risultava al mare. 12 E la linea di confine occidentale era al Mar Grande e al suo litorale. Questa, tutt'intorno, era la linea di confine dei figli di Giuda secondo le loro famiglie. 13 E a Caleb figlio di Iefunne diede una parte in mezzo ai figli di Giuda per ordine di Geova a Giosuè, cioè Chiriat-Arba ((essendo tale Arba) il padre di Anac), vale a dire Ebron. 14 Caleb cacciò dunque di là i tre figli di Anac, cioè Sesai e Ahiman e Talmai, quelli nati ad Anac. 15 Quindi salì di là agli abitanti di Debir. (Ora il nome di Debir era prima Chiriat-Sefer). 16 E Caleb diceva: "Chiunque colpirà Chiriat-Sefer e in effetti la catturerà, certamente gli darò in moglie Acsa mia figlia". 17 Allora Otniel figlio di Chenaz, fratello di Caleb, la catturò. Pertanto gli diede in moglie Acsa sua figlia. 18 E avvenne che quando essa andava a casa, lo incitava a chiedere a suo padre un campo. Quindi essa batté le mani mentre era sull'asino. A ciò Caleb le disse: "Che vuoi?" 19 Essa dunque disse: "Dammi una benedizione, poiché mi hai dato un pezzo di terra a sud, e mi devi dare Gullot-Maim". Pertanto le diede Gullot Superiore e Gullot Inferiore. 20 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda secondo le loro famiglie. 21 E le città all'estremità della tribù dei figli di Giuda verso la linea di confine di Edom a sud furono Cabzeel ed Eder e Iagur, 22 e China e Dimona e Adada, 23 e Chedes e Hazor e Itnan, 24 Zif e Telem e Bealot, 25 e Hazor-Hadatta e Cheriot-Ezron, vale a dire Hazor, 26 Amam e Sema e Molada, 27 e Azar-Gadda ed Esmon e Bet-Pelet, 28 e Azar-Sual e Beer-Seba e Biziotia, 29 Baala e Iim ed Ezem, 30 ed Eltolad e Chesil e Orma, 31 e Ziclag e Madmanna e Sansanna, 32 e Lebaot e Silhim e Ain e Rimmon; ventinove città in tutto, insieme ai loro abitati. 33 Nella Sefela c'erano Estaol e Zora e Asna, 34 e Zanoa ed En-Gannim, Tappua ed Enam, 35 Iarmut e Adullam, Soco e Azeca, 36 e Saaraim e Aditaim e Ghedera e Ghederotaim; quattordici città e i loro abitati. 37 Zenan e Adasa e Migdal-Gad, 38 e Dilean e Mizpe e Iocteel, 39 Lachis e Boscat ed Eglon, 40 e Cabbon e Lamam e Chitlis, 41 e Ghederot, Bet-Dagon e Naama e Maccheda; sedici città e i loro abitati. 42 Libna ed Eter e Asan, 43 e Ifta e Asna e Nezib, 44 e Cheila e Aczib e Maresa; nove città e i loro abitati. 45 Ecron e le sue borgate dipendenti e i suoi abitati. 46 Da Ecron verso occidente tutto ciò che è lungo Asdod e i loro abitati. 47 Asdod, le sue borgate dipendenti e i suoi abitati; Gaza, le sue borgate dipendenti e i suoi abitati, fino alla valle del torrente d'Egitto, e il Mar Grande e la regione limitrofa. 48 E nella regione montagnosa Samir e Iattir e Soco, 49 e Danna e Chiriat-Sanna, vale a dire Debir, 50 e Anab ed Estemo e Anim, 51 e Gosen e Olon e Ghilo; undici città e i loro abitati. 52 Arab e Duma ed Esan, 53 e Ianim e Bet-Tappua e Afeca, 54 e Umta e Chiriat-Arba, vale a dire Ebron, e Zior; nove città e i loro abitati. 55 Maon, Carmelo e Zif e Iutta, 56 e Izreel e Iocdeam e Zanoa, 57 Cain, Ghibea e Timna; dieci città e i loro abitati. 58 Alul, Bet-Zur e Ghedor, 59 e Maarat e Bet-Anot ed Eltecon; sei città e i loro abitati. 60 Chiriat-Baal, vale a dire Chiriat-Iearim, e Rabba; due città e i loro abitati. 61 Nel deserto Bet-Araba, Middin e Secaca, 62 e Nibsan e la Città del Sale ed En-Ghedi; sei città e i loro abitati. 63 In quanto ai gebusei che dimoravano a Gerusalemme, i figli di Giuda non li poterono cacciare; e i gebusei continuano a dimorare in Gerusalemme con i figli di Giuda fino a questo giorno. 16 E uscì la sorte per i figli di Giuseppe, dal Giordano di fronte a Gerico alle acque di Gerico verso est, salendo il deserto da Gerico alla regione montagnosa di Betel. 2 E usciva da Betel che appartiene a Luz e passava alla linea di confine degli architi in Atarot, 3 e scendeva verso ovest alla linea di confine degli iafletiti fino alla linea di confine di Bet-Oron Inferiore e di Ghezer, e il suo termine risultava al mare. 4 E i figli di Giuseppe, Manasse ed Efraim, prendevano possesso del paese. 5 E la linea di confine dei figli di Efraim secondo le loro famiglie, sì, la linea di confine della loro eredità verso est fu Atarot-Addar, fino a Bet-Oron Superiore; 6 e la linea di confine usciva al mare. Micmetat era a nord, e la linea di confine girava verso est a Taanat-Silo, e passava verso est a Ianoa. 7 E scendeva da Ianoa ad Atarot e a Naara e giungeva a Gerico e usciva al Giordano. 8 Da Tappua la linea di confine andava verso ovest alla valle del torrente di Kana, e il suo termine risultava al mare. Questa è l'eredità della tribù dei figli di Efraim secondo le loro famiglie. 9 E i figli di Efraim ebbero città isolate in mezzo all'eredità dei figli di Manasse, tutte le città e i loro abitati. 10 E non cacciarono i cananei che dimoravano a Ghezer, e i cananei continuano a dimorare in mezzo a Efraim fino a questo giorno e sono stati assoggettati a lavori forzati da schiavo. 17 E ci fu la sorte per la tribù di Manasse, perché egli era il primogenito di Giuseppe, per Machir primogenito di Manasse, padre di Galaad, perché mostrò d'essere uomo di guerra; e Galaad e Basan appartennero a lui. 2 E ci fu (una sorte) per i restanti figli di Manasse secondo le loro famiglie, per i figli di Abiezer e i figli di Helec e i figli di Asriel e i figli di Sichem e i figli di Hefer e i figli di Semida. Questi furono i figli di Manasse figlio di Giuseppe, i maschi secondo le loro famiglie. 3 In quanto a Zelofead figlio di Hefer, figlio di Galaad, figlio di Machir, figlio di Manasse, non risultò avere figli, ma figlie, e questi furono i nomi delle sue figlie: Mala e Noa, Ogla, Milca e Tirza. 4 Esse si presentarono dunque davanti a Eleazaro il sacerdote e a Giosuè figlio di Nun e ai capi principali, dicendo: "Fu Geova a comandare a Mosè di darci un'eredità in mezzo ai nostri fratelli". Pertanto, per ordine di Geova, egli diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del loro padre. 5 E a Manasse toccarono dieci parti assegnate oltre al paese di Galaad e Basan, che erano dall'altra parte del Giordano; 6 poiché le figlie di Manasse ottennero un'eredità in mezzo ai suoi figli; e il paese di Galaad divenne proprietà dei restanti figli di Manasse. 7 E la linea di confine di Manasse fu da Aser a Micmetat, che è di fronte a Sichem, e la linea di confine andava a destra verso gli abitanti di En-Tappua. 8 Il paese di Tappua divenne di Manasse, ma Tappua alla linea di confine di Manasse appartenne ai figli di Efraim. 9 E la linea di confine scendeva alla valle del torrente di Kana, verso sud alla valle del torrente di queste città di Efraim nel mezzo delle città di Manasse, e la linea di confine di Manasse era a nord della valle del torrente, e il suo termine era al mare. 10 A sud era di Efraim e a nord di Manasse, e il mare fu la sua linea di confine; e a nord giungono ad Aser, e ad est a Issacar. 11 E appartennero a Manasse in Issacar e in Aser: Bet-Sean e le sue borgate dipendenti e Ibleam e le sue borgate dipendenti e gli abitanti di Dor e le sue borgate dipendenti e gli abitanti di En-Dor e le sue borgate dipendenti e gli abitanti di Taanac e le sue borgate dipendenti e gli abitanti di Meghiddo e le sue borgate dipendenti, tre delle alture. 12 E i figli di Manasse non furono in grado di prendere possesso di queste città, ma i cananei persisterono nel dimorare in questo paese. 13 E avvenne che quando i figli d'Israele furono divenuti forti mettevano i cananei a fare lavori forzati, e non li spodestarono interamente. 14 E i figli di Giuseppe parlavano a Giosuè, dicendo: "Perché mi hai dato in eredità una sola sorte e una sola parte assegnata, mentre io sono un popolo numeroso per la ragione che Geova mi ha benedetto fino ad ora?" 15 A ciò Giosuè disse loro: "Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta, e te la devi diboscare nel paese dei ferezei e dei refaim, perché la regione montagnosa di Efraim è divenuta troppo stretta per te". 16 Quindi i figli di Giuseppe dissero: "La regione montagnosa non ci basta, e ci sono carri da guerra muniti di falci di ferro fra tutti i cananei che dimorano nel paese del bassopiano, sia quelli che sono a Bet-Sean e nelle sue borgate dipendenti che quelli che sono nel bassopiano di Izreel". 17 Giosuè disse dunque questo alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manasse: "Sei un popolo numeroso, e grande è la tua potenza. Non devi avere una sola sorte, 18 ma la regione montagnosa deve divenire tua. Siccome è una foresta, la devi diboscare e deve divenire per te il punto terminale. Poiché devi cacciare i cananei, benché abbiano carri da guerra muniti di falci di ferro e siano forti". 18 Tutta l'assemblea dei figli d'Israele si congregò quindi a Silo, e vi collocavano la tenda di adunanza, poiché il paese era ora soggiogato davanti a loro. 2 Ma restavano ancora tra i figli d'Israele quelli la cui eredità non era stata loro ripartita, cioè sette tribù. 3 Giosuè disse dunque ai figli d'Israele: "Fino a quando vi mostrerete indolenti in quanto ad andare a prendere possesso del paese che Geova l'Iddio dei vostri antenati vi ha dato? 4 Procuratevi tre uomini per tribù e lasciate che li mandi, affinché si levino e percorrano il paese e ne facciano la descrizione secondo la loro eredità, e vengano da me. 5 E se lo devono ripartire in sette parti. Giuda continuerà a stare nel suo territorio a sud, e la casa di Giuseppe continuerà a stare nel suo territorio a nord. 6 In quanto a voi, farete la descrizione del paese in sette parti, e le dovrete portare qui da me, e io dovrò gettare le sorti per voi qui, dinanzi a Geova nostro Dio. 7 Poiché i leviti non hanno parte in mezzo a voi, perché il sacerdozio di Geova è la loro eredità; e Gad e Ruben e la mezza tribù di Manasse hanno preso la loro eredità dalla parte del Giordano verso est, che Mosè servitore di Geova ha dato loro". 8 Gli uomini si levarono dunque per andare, e Giosuè comandava a quelli che andavano di fare la descrizione del paese, dicendo: "Andate e percorrete il paese e fatene la descrizione e tornate a me, e qui a Silo è dove estrarrò per voi le sorti dinanzi a Geova". 9 Allora gli uomini andarono e percorsero il paese e ne fecero la descrizione secondo le città, in sette parti, in un libro. Dopo ciò vennero da Giosuè all'accampamento di Silo, 10 e Giosuè estraeva per loro le sorti a Silo dinanzi a Geova. Così Giosuè ripartì là il paese ai figli d'Israele nelle loro parti. 11 Si estrasse quindi la sorte della tribù dei figli di Beniamino secondo le loro famiglie, e il territorio della loro sorte uscì tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe. 12 E all'angolo settentrionale la loro linea di confine era dal Giordano, e la linea di confine saliva al pendio di Gerico a nord e saliva al monte verso ovest, e il suo termine risultava al deserto di Bet-Aven. 13 E la linea di confine passava di là a Luz, al pendio meridionale di Luz, vale a dire Betel; e la linea di confine scendeva ad Atarot-Addar sul monte che è a sud di Bet-Oron Inferiore. 14 E la linea di confine era segnata e girava al lato occidentale verso sud dal monte che sta di faccia a Bet-Oron a sud; e il suo termine risultava a Chiriat-Baal, vale a dire Chiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo è il lato occidentale. 15 E il lato meridionale era dall'estremità di Chiriat-Iearim, e la linea di confine usciva verso occidente e usciva alla sorgente delle acque di Neftoa. 16 E la linea di confine scendeva all'estremità del monte che sta di faccia alla valle del figlio di Innom, che è a settentrione nel bassopiano di Refaim, e scendeva alla valle di Innom, al pendio del gebuseo al meridione, e scendeva a En-Roghel. 17 Ed era segnata verso il settentrione e usciva a En-Semes e usciva a Ghelilot, che è di fronte all'ascesa di Adummim; e scendeva alla pietra di Boan figlio di Ruben. 18 E passava al pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba. 19 E la linea di confine passava al pendio settentrionale di Bet-Ogla, e il termine (del confine) risultava alla baia settentrionale del Mar Salato all'estremità meridionale del Giordano. Questa era la linea di confine meridionale. 20 E il Giordano serviva da sua linea di confine al lato orientale. Questa fu l'eredità dei figli di Beniamino secondo le loro famiglie, secondo le loro linee di confine tutt'intorno. 21 E le città della tribù dei figli di Beniamino secondo le loro famiglie furono Gerico e Bet-Ogla ed Emec-Cheziz, 22 e Bet-Araba e Zemaraim e Betel, 23 e Avvim e Para e Ofra, 24 e Chefar-Ammoni e Ofni e Gheba; dodici città e i loro abitati. 25 Gabaon e Rama e Beerot, 26 e Mizpe e Chefira e Moza, 27 e Rechem e Irpeel e Tarala, 28 e Zela, Ha-Elef e Gebusi, vale a dire Gerusalemme, Ghibea e Chiriat; quattordici città e i loro abitati. Questa fu l'eredità dei figli di Beniamino secondo le loro famiglie. 19 La seconda sorte uscì quindi per Simeone, per la tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. E la loro eredità fu in mezzo all'eredità dei figli di Giuda. 2 Ed ebbero come loro eredità Beer-Seba con Seba, e Molada, 3 e Azar-Sual e Bala ed Ezem, 4 ed Eltolad e Betul e Orma, 5 e Ziclag e Bet-Marcabot e Azar-Susa, 6 e Bet-Lebaot e Saruhen; tredici città e i loro abitati. 7 Ain, Rimmon ed Eter e Asan; quattro città e i loro abitati, 8 e tutti gli abitati che erano tutt'intorno a queste città fino a Baalat-Beer, Rama del sud. Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. 9 L'eredità dei figli di Simeone fu (presa) dalla parte assegnata dei figli di Giuda, perché la porzione dei figli di Giuda risultò troppo grande per loro. I figli di Simeone ebbero dunque un possedimento in mezzo alla loro eredità. 10 In seguito si estrasse la terza sorte per i figli di Zabulon secondo le loro famiglie, e la linea di confine della loro eredità fu fino a Sarid. 11 E la loro linea di confine saliva verso occidente anche a Mareal e giungeva a Dabbeset e giungeva alla valle del torrente che è di fronte a Iocneam. 12 E da Sarid tornava a est verso il levar del sole al confine di Chislot-Tabor e usciva a Daberat e saliva a Iafia. 13 E di là passava ad est verso levante a Gat-Hefer, a Et-Cazin, e usciva a Rimmon ed era segnata fino a Nea. 14 E la linea di confine girava a nord verso Annaton, e i suoi termini risultavano nella valle di Ifta-El, 15 e Cattat e Naalal e Simron e Idala e Betleem, dodici città e i loro abitati. 16 Questa fu l'eredità dei figli di Zabulon secondo le loro famiglie. Queste furono le città e i loro abitati. 17 La quarta sorte uscì per Issacar, per i figli di Issacar secondo le loro famiglie. 18 E la loro linea di confine fu a Izreel e Chesullot e Sunem, 19 e Afaraim e Shion e Anaarat, 20 e Rabbit e Chision ed Ebez, 21 e Remet ed En-Gannim ed En-Hadda e Bet-Pazzez. 22 E la linea di confine giungeva a Tabor e a Saazuma e a Bet-Semes, e i termini del loro confine risultavano al Giordano; sedici città e i loro abitati. 23 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Issacar secondo le loro famiglie, le città e i loro abitati. 24 La quinta sorte uscì quindi per la tribù dei figli di Aser secondo le loro famiglie. 25 E la loro linea di confine fu Elcat e Hali e Beten e Acsaf, 26 e Allammelec e Amad e Misal. E giungeva verso ovest al Carmelo e a Sihor-Libnat, 27 e tornava in direzione del levar del sole a Bet-Dagon e giungeva a Zabulon e alla valle di Ifta-El a nord, a Bet-Emec e a Neiel, e usciva a Cabul a sinistra, 28 e a Ebron e a Reob e ad Hammon e a Kana fino alla popolosa Sidone. 29 E la linea di confine tornava a Rama e fino alla città fortificata di Tiro. E la linea di confine tornava a Osa, e i suoi termini erano al mare nella regione di Aczib, 30 e Umma e Afec e Reob; ventidue città e i loro abitati. 31 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Aser secondo le loro famiglie. Queste furono le città e i loro abitati. 32 La sesta sorte uscì per i figli di Neftali, per i figli di Neftali secondo le loro famiglie. 33 E la loro linea di confine fu da Helef, dal grosso albero di Zaanannim, e Adami-Necheb e Iabneel fino a Laccum; e i suoi termini furono al Giordano. 34 E la linea di confine tornava verso ovest ad Aznot-Tabor e di là usciva a Uccoc e giungeva a Zabulon a sud, e ad Aser giungeva a ovest e a Giuda presso il Giordano in direzione del levar del sole. 35 E le città fortificate furono Ziddim, Zer e Ammat, Raccat e Cinneret, 36 e Adama e Rama e Hazor, 37 e Chedes ed Edrei ed En-Hazor, 38 e Iiron e Migdal-El, Horem e Bet-Anat e Bet-Semes; diciannove città e i loro abitati. 39 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Neftali secondo le loro famiglie, le città e i loro abitati. 40 La settima sorte uscì per la tribù dei figli di Dan secondo le loro famiglie. 41 E il confine della loro eredità fu Zora ed Estaol e Ir-Semes, 42 e Saalabbin e Aialon e Itla, 43 ed Elon e Timna ed Ecron, 44 ed Elteche e Ghibbeton e Baalat, 45 e Iehud e Bene-Berac e Gat-Rimmon, 46 e Me-Iarcon e Raccon, col confine di fronte a Ioppe. 47 E il territorio dei figli di Dan era troppo stretto per loro. E i figli di Dan salivano e facevano guerra contro Lesem e la catturavano e la colpivano col taglio della spada. Ne presero quindi possesso e vi dimoravano, e chiamavano Lesem Dan, secondo il nome di Dan loro antenato. 48 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Dan secondo le loro famiglie. Queste furono le città e i loro abitati. 49 Finirono così di dividere il paese come possedimento secondo i suoi territori. I figli d'Israele diedero quindi a Giosuè figlio di Nun un'eredità in mezzo a loro. 50 Per ordine di Geova gli diedero la città che chiese, cioè Timnat-Sera, nella regione montagnosa di Efraim; ed egli edificava la città e vi dimorava. 51 Queste furono le eredità che Eleazaro il sacerdote e Giosuè figlio di Nun e i capi dei padri delle tribù dei figli d'Israele distribuirono a sorte come possedimento a Silo dinanzi a Geova, all'ingresso della tenda di adunanza. Così smisero di ripartire il paese. 20 Geova parlò quindi a Giosuè, dicendo: 2 "Parla ai figli d'Israele, dicendo: 'Datevi le città di rifugio delle quali vi parlai per mezzo di Mosè, 3 affinché vi fugga l'omicida che senza intenzione colpisca a morte un'anima senza saperlo; e vi devono servire come rifugio dal vendicatore del sangue. 4 Ed egli deve fuggire a una di queste città e stare all'ingresso della porta della città e pronunciare le sue parole agli orecchi degli anziani di quella città; e lo devono ricevere presso di sé nella città e dargli un luogo ed egli deve dimorare con loro. 5 E nel caso che il vendicatore del sangue lo insegua, allora non gli devono cedere in mano l'omicida; poiché colpì a morte il suo prossimo senza saperlo e in precedenza non lo odiava. 6 E deve dimorare in quella città finché compaia davanti all'assemblea per il giudizio, fino alla morte del sommo sacerdote che c'è in quei giorni. Allora l'omicida può tornare, e deve entrare nella sua città e nella sua casa, nella città dalla quale era fuggito' ". 7 Pertanto conferirono un carattere sacro a Chedes in Galilea nella regione montagnosa di Neftali, e a Sichem nella regione montagnosa di Efraim, e a Chiriat-Arba, vale a dire Ebron, nella regione montagnosa di Giuda. 8 E nella regione del Giordano, presso Gerico, verso est diedero Bezer nel deserto sull'altopiano dalla tribù di Ruben, e Ramot in Galaad dalla tribù di Gad, e Golan in Basan dalla tribù di Manasse. 9 Queste divennero le città assegnate per tutti i figli d'Israele e per il residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a loro, perché vi fugga chiunque senza intenzione colpisca a morte un'anima, affinché non muoia per mano del vendicatore del sangue fino a che non sia comparso davanti all'assemblea. 21 I capi dei padri dei leviti si accostarono ora a Eleazaro il sacerdote e a Giosuè figlio di Nun e ai capi dei padri delle tribù dei figli d'Israele, 2 e parlavano loro a Silo nel paese di Canaan, dicendo: "Geova comandò per mezzo di Mosè che ci fossero date delle città per dimorarvi, insieme ai loro pascoli per i nostri animali domestici". 3 I figli d'Israele diedero dunque ai leviti, per ordine di Geova, queste città e i loro pascoli dalla loro eredità. 4 Uscì quindi la sorte per le famiglie dei cheatiti, e tredici città appartennero ai figli di Aaronne il sacerdote, dei leviti, a sorte, dalla tribù di Giuda e dalla tribù dei simeoniti e dalla tribù di Beniamino. 5 E per i restanti figli di Cheat ci furono a sorte dieci città dalle famiglie della tribù di Efraim e dalla tribù di Dan e dalla mezza tribù di Manasse. 6 E per i figli di Gherson ci furono a sorte tredici città dalle famiglie della tribù di Issacar e dalla tribù di Aser e dalla tribù di Neftali e dalla mezza tribù di Manasse in Basan. 7 Per i figli di Merari secondo le loro famiglie ci furono dodici città dalla tribù di Ruben e dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zabulon. 8 I figli d'Israele diedero così ai leviti queste città e i loro pascoli a sorte, proprio come Geova aveva comandato per mezzo di Mosè. 9 Diedero dunque dalla tribù dei figli di Giuda e dalla tribù dei figli di Simeone queste città che furono chiamate per nome, 10 e appartennero ai figli di Aaronne dalle famiglie dei cheatiti dei figli di Levi, perché la prima sorte fu la loro. 11 Così diedero loro Chiriat-Arba ((essendo tale Arba) il padre di Anac), vale a dire Ebron, nella regione montagnosa di Giuda, e il suo pascolo tutt'intorno; 12 e il campo della città e i suoi abitati li diedero come possedimento a Caleb figlio di Iefunne. 13 E ai figli di Aaronne il sacerdote diedero la città di rifugio per l'omicida, cioè Ebron, e il suo pascolo, anche Libna e il suo pascolo, 14 e Iattir e il suo pascolo, ed Estemoa e il suo pascolo, 15 e Olon e il suo pascolo, e Debir e il suo pascolo, 16 e Ain e il suo pascolo, e Iutta e il suo pascolo, Bet-Semes e il suo pascolo; nove città da queste due tribù. 17 E dalla tribù di Beniamino, Gabaon e il suo pascolo, Gheba e il suo pascolo, 18 Anatot e il suo pascolo, e Almon e il suo pascolo; quattro città. 19 Tutte le città dei figli di Aaronne, i sacerdoti, furono tredici città e i loro pascoli. 20 E per le famiglie dei figli di Cheat, i restanti leviti dei figli di Cheat, ci furono a sorte le città dalla tribù di Efraim. 21 Diedero loro pertanto la città di rifugio per l'omicida, cioè Sichem, e il suo pascolo nella regione montagnosa di Efraim, e Ghezer e il suo pascolo, 22 e Chibzaim e il suo pascolo, e Bet-Oron e il suo pascolo; quattro città. 23 E dalla tribù di Dan, Elteche e il suo pascolo, Ghibbeton e il suo pascolo, 24 Aialon e il suo pascolo, Gat-Rimmon e il suo pascolo; quattro città. 25 E dalla mezza tribù di Manasse, Taanac e il suo pascolo, e Gat-Rimmon e il suo pascolo; due città. 26 Tutte le città insieme ai loro pascoli che ebbero le restanti famiglie dei figli di Cheat furono dieci. 27 E per i figli di Gherson, delle famiglie dei leviti, ci fu dalla mezza tribù di Manasse la città di rifugio per l'omicida, cioè Golan, in Basan, e il suo pascolo, e Beestera e il suo pascolo; due città. 28 E dalla tribù di Issacar, Chision e il suo pascolo, Daberat e il suo pascolo, 29 Iarmut e il suo pascolo, En-Gannim e il suo pascolo; quattro città. 30 E dalla tribù di Aser, Misal e il suo pascolo, Abdon e il suo pascolo, 31 Elcat e il suo pascolo, e Reob e il suo pascolo; quattro città. 32 E dalla tribù di Neftali, la città di rifugio per l'omicida, cioè Chedes in Galilea, e il suo pascolo, e Ammot-Dor e il suo pascolo, e Cartan e il suo pascolo; tre città. 33 Tutte le città dei ghersoniti secondo le loro famiglie furono tredici città e i loro pascoli. 34 E le famiglie dei figli di Merari, i restanti leviti, ebbero dalla tribù di Zabulon Iocneam e il suo pascolo, Carta e il suo pascolo, 35 Dimna e il suo pascolo, Naalal e il suo pascolo; quattro città. 36 E dalla tribù di Ruben, Bezer e il suo pascolo, e Iaaz e il suo pascolo, 37 Chedemot e il suo pascolo, e Mefaat e il suo pascolo; quattro città. 38 E dalla tribù di Gad, la città di rifugio per l'omicida, cioè Ramot in Galaad, e il suo pascolo, e Maanaim e il suo pascolo, 39 Esbon e il suo pascolo, Iazer e il suo pascolo; quattro città in tutto. 40 Tutte le città che appartennero ai figli di Merari secondo le loro famiglie, che erano restate dalle famiglie dei leviti, furono, come loro sorte, dodici città. 41 Tutte le città dei leviti in mezzo al possedimento dei figli d'Israele furono quarantotto città insieme ai loro pascoli. 42 Queste città furono ciascuna una città insieme al suo pascolo tutt'intorno a essa: così per tutte queste città. 43 Geova diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato di dare ai loro antenati, ed essi ne prendevano possesso e vi dimoravano. 44 Inoltre, Geova diede loro riposo d'ogni intorno, secondo tutto ciò che aveva giurato ai loro antenati, e nemmeno uno di tutti i loro nemici tenne loro testa. Tutti i loro nemici Geova li diede nella loro mano. 45 Nemmeno una promessa venne meno di tutta la buona promessa che Geova aveva fatto alla casa d'Israele; si avverò tutta. 22 In quel tempo Giosuè chiamava i rubeniti e i gaditi e la mezza tribù di Manasse 2 e diceva loro: "Da parte vostra, voi avete osservato tutto ciò che Mosè servitore di Geova vi comandò, e siete stati ubbidienti alla mia voce in tutto ciò che io vi ho comandato. 3 Non avete lasciato i vostri fratelli in questi molti giorni fino a questo giorno, e avete osservato l'obbligo del comandamento di Geova vostro Dio. 4 E ora Geova vostro Dio ha dato riposo ai vostri fratelli, proprio come promise loro. Or dunque volgetevi e andatevene alle vostre tende nel paese del vostro possedimento, che Mosè servitore di Geova vi diede dall'altra parte del Giordano. 5 Solo abbiate molta cura di mettere in pratica il comandamento e la legge che Mosè servitore di Geova vi comandò, amando Geova vostro Dio e camminando in tutte le sue vie e osservando i suoi comandamenti e tenendovi stretti a lui e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima". 6 Allora Giosuè li benedisse e li mandò via perché andassero alle loro tende. 7 E alla mezza tribù di Manasse Mosè aveva fatto un dono in Basan, e all'altra metà d'essa Giosuè aveva fatto un dono con i loro fratelli dalla parte del Giordano verso ovest. E così, quando Giosuè li mandò alle loro tende, li benediceva. 8 E diceva loro: "Tornate alle vostre tende con molte ricchezze e con moltissimo bestiame, con argento e oro e rame e ferro e vesti in grandissima quantità. Prendete la vostra parte delle spoglie dei vostri nemici insieme ai vostri fratelli". 9 Dopo ciò i figli di Ruben e i figli di Gad e la mezza tribù di Manasse tornarono e se ne andarono via dagli altri figli d'Israele, da Silo, che è nel paese di Canaan, per andare al paese di Galaad, al paese del loro possedimento in cui si erano stabiliti per ordine di Geova mediante Mosè. 10 Quando giunsero alle regioni del Giordano che erano nel paese di Canaan, i figli di Ruben e i figli di Gad e la mezza tribù di Manasse vi edificarono quindi un altare presso il Giordano, un altare di grande vistosità. 11 In seguito gli altri figli d'Israele udirono dire: "Ecco, i figli di Ruben e i figli di Gad e la mezza tribù di Manasse hanno edificato un altare alla frontiera del paese di Canaan nelle regioni del Giordano dalla parte che appartiene ai figli d'Israele". 12 Quando i figli d'Israele lo udirono, l'intera assemblea dei figli d'Israele si congregò dunque a Silo per salire in un'azione militare contro di loro. 13 Quindi i figli d'Israele mandarono ai figli di Ruben e ai figli di Gad e alla mezza tribù di Manasse, nel paese di Galaad, Fineas figlio di Eleazaro il sacerdote, 14 e dieci capi principali con lui, un capo principale di ciascuna casa paterna di tutte le tribù d'Israele, ed erano ciascuno un capo della casa dei loro padri delle migliaia d'Israele. 15 A suo tempo giunsero dai figli di Ruben e dai figli di Gad e dalla mezza tribù di Manasse nel paese di Galaad e parlavano loro, dicendo: 16 "Questo è ciò che tutta l'assemblea di Geova ha detto: 'Che cos'è questo atto d'infedeltà che avete perpetrato contro l'Iddio d'Israele col volgervi oggi dal seguire Geova, edificandovi un altare, per ribellarvi oggi contro Geova? 17 Fu troppo piccolo per noi l'errore di Peor, da cui non ci siamo purificati fino a questo giorno, benché la piaga venisse sull'assemblea di Geova? 18 E voi, voi vi volgereste oggi dal seguire Geova; e deve accadere che se voi, da parte vostra, vi ribellate oggi contro Geova, domani egli si indignerà quindi contro l'intera assemblea d'Israele. 19 Ora se in realtà il paese del vostro possedimento è impuro, passate al paese del possedimento di Geova dove ha risieduto il tabernacolo di Geova, e stabilitevi in mezzo a noi; e non vi ribellate contro Geova e non fate di noi dei ribelli edificandovi un altare oltre all'altare di Geova nostro Dio. 20 Non fu forse Acan figlio di Zera a perpetrare un atto d'infedeltà nella cosa votata alla distruzione, e non venne l'indignazione contro tutta l'assemblea d'Israele? Ed egli non fu il solo uomo a spirare nel suo errore' ". 21 A ciò i figli di Ruben e i figli di Gad e la mezza tribù di Manasse risposero e parlarono con i capi delle migliaia d'Israele: 22 "Il Divino, Dio, Geova, il Divino, Dio, Geova, egli sa, e Israele, egli pure saprà. Se è nella ribellione e se è nell'infedeltà contro Geova, non salvarci in questo giorno. 23 Se fu per edificarci un altare in modo da volgerci dal seguire Geova, e se fu per offrire su di esso olocausti e offerte di cereali, e se fu per fare su di esso sacrifici di comunione, Geova stesso lo scoprirà; 24 o se non fu piuttosto per l'ansiosa cura di qualche altra cosa che facemmo questo, dicendo: 'In un giorno futuro i vostri figli diranno ai nostri figli: "Che avete a che fare voi con Geova l'Iddio d'Israele? 25 E c'è una linea di confine che Geova ha messo fra noi e voi, i figli di Ruben e i figli di Gad, cioè il Giordano. Voi non avete parte in Geova". E i vostri figli certamente faranno desistere i nostri figli dal temere Geova'. 26 "Perciò dicemmo: 'Compiamo un'azione a nostro favore, suvvia, edificando l'altare, non per olocausto né per sacrificio, 27 ma perché sia una testimonianza fra noi e voi e per le nostre generazioni dopo di noi, che renderemo il servizio di Geova dinanzi a lui con i nostri olocausti e con i nostri sacrifici e con i nostri sacrifici di comunione, perché i vostri figli non dicano un giorno futuro ai nostri figli: "Voi non avete parte in Geova" '. 28 Così dicemmo: 'E deve avvenire che nel caso in cui un giorno futuro dicano questo a noi e alle nostre generazioni, allora dovremo dire: "Vedete la rappresentazione dell'altare di Geova che i nostri padri fecero, non per olocausto né per sacrificio, ma è una testimonianza fra noi e voi" '. 29 È impensabile, da parte nostra, ribellarci di nostra propria iniziativa contro Geova e volgerci oggi dal seguire Geova edificando un altare per olocausto, offerta di cereali e sacrificio oltre all'altare di Geova nostro Dio che è dinanzi al suo tabernacolo!" 30 Or quando Fineas il sacerdote e i capi principali dell'assemblea e i capi delle migliaia d'Israele che erano con lui ebbero udito le parole che i figli di Ruben e i figli di Gad e i figli di Manasse pronunciarono, ciò parve buono ai loro occhi. 31 Fineas figlio di Eleazaro il sacerdote disse dunque ai figli di Ruben e ai figli di Gad e ai figli di Manasse: "Oggi veramente sappiamo che Geova è in mezzo a noi, perché non avete perpetrato contro Geova questo atto d'infedeltà. Ora avete liberato i figli d'Israele dalla mano di Geova". 32 Allora Fineas figlio di Eleazaro il sacerdote e i capi principali tornarono da presso i figli di Ruben e i figli di Gad nel paese di Galaad al paese di Canaan presso gli altri figli d'Israele e riportarono loro parola. 33 E la parola fu buona agli occhi dei figli d'Israele; e i figli d'Israele benedicevano Dio, e non parlarono di salire in un'azione militare contro di loro per rovinare il paese in cui dimoravano i figli di Ruben e i figli di Gad. 34 E i figli di Ruben e i figli di Gad davano nome all'altare, perché "è una testimonianza fra noi che Geova è il (vero) Dio". 23 E avvenne molti giorni dopo che Geova aveva dato a Israele riposo da tutti i loro nemici d'ogni intorno, quando Giosuè era vecchio e avanzato nei giorni, 2 che Giosuè chiamava tutto Israele, i suoi anziani e i suoi capi e i suoi giudici e i suoi ufficiali, e diceva loro: "In quanto a me, son divenuto vecchio, sono avanzato nei giorni. 3 E in quanto a voi, avete visto tutto ciò che Geova vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni a causa vostra, perché Geova vostro Dio era colui che combatteva per voi. 4 Vedete, io vi assegnai a sorte queste nazioni che rimangono come eredità per le vostre tribù, e tutte le nazioni che stroncai, dal Giordano al Mar Grande dove tramonta il sole. 5 E Geova vostro Dio era colui che continuava a respingerle d'innanzi a voi, e le spodestò a causa vostra, e voi avete preso possesso del loro paese, proprio come Geova vostro Dio vi aveva promesso. 6 "E voi dovete essere molto coraggiosi nell'osservare e nel mettere in pratica tutto ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè non deviando mai da esso né a destra né a sinistra, 7 non entrando mai fra queste nazioni, queste che rimangono con voi. E non dovete menzionare i nomi dei loro dèi né giurare per essi, né dovete servirli né inchinarvi davanti a loro. 8 Ma dovete tenervi stretti a Geova vostro Dio, proprio come avete fatto fino a questo giorno. 9 E Geova caccerà nazioni grandi e potenti d'innanzi a voi. (In quanto a voi, nessun uomo vi ha tenuto testa fino a questo giorno). 10 Un solo uomo di voi ne inseguirà mille, perché Geova vostro Dio è colui che combatte per voi, proprio come vi ha promesso. 11 E dovete stare costantemente in guardia per le vostre anime amando Geova vostro Dio. 12 "Ma se realmente vi volgete e vi unite a ciò che resta di queste nazioni, queste che rimangono con voi, e davvero formate alleanze matrimoniali con loro ed entrate fra loro, ed esse fra voi, 13 sappiate positivamente che Geova vostro Dio non continuerà a spodestare queste nazioni a causa vostra; ed esse devono divenire per voi una trappola e un laccio e un flagello ai vostri fianchi e spine nei vostri occhi finché periate da questo buon suolo che Geova vostro Dio vi ha dato. 14 "Ora, ecco, io vado oggi nella via di tutta la terra, e voi sapete bene con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che nemmeno una parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferito è venuta meno. Vi si sono avverate tutte. Nessuna parola d'esse è venuta meno. 15 E deve accadere che, proprio come tutta la buona parola che Geova vostro Dio vi ha proferito è venuta su di voi, così Geova farà venire su di voi tutta la cattiva parola finché non vi abbia annientati da questo buon suolo che Geova vostro Dio vi ha dato, 16 perché avrete trasgredito il patto di Geova vostro Dio che egli vi ha comandato, e perché sarete andati a servire altri dèi e ad inchinarvi davanti a loro. E l'ira di Geova certamente divamperà contro di voi, e certamente perirete in fretta dal buon paese che egli vi ha dato". 24 E Giosuè raccoglieva a Sichem tutte le tribù d'Israele e chiamava gli anziani d'Israele e i suoi capi e i suoi giudici e i suoi ufficiali, e si ponevano dinanzi al (vero) Dio. 2 E Giosuè diceva a tutto il popolo: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'I vostri antenati, Tera padre di Abraamo e padre di Nahor, dimorarono molto tempo fa dall'altra parte del Fiume e servivano altri dèi. 3 " 'A suo tempo io presi il vostro antenato Abraamo dall'altra parte del Fiume e lo feci camminare per tutto il paese di Canaan e resi numeroso il suo seme. Così gli diedi Isacco. 4 A Isacco diedi quindi Giacobbe ed Esaù. In seguito diedi a Esaù il monte Seir perché ne prendesse possesso; e Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto. 5 Più tardi mandai Mosè e Aaronne, e piagavo l'Egitto con ciò che feci in mezzo ad esso; e poi vi feci uscire. 6 Quando facevo uscire i vostri padri dall'Egitto e giungeste al mare, gli egiziani inseguivano quindi i vostri padri con carri da guerra e cavalieri fino al Mar Rosso. 7 Ed essi gridavano a Geova. Egli pose dunque le tenebre fra voi e gli egiziani e fece venire sopra di loro il mare e li coprì, e i vostri occhi videro ciò che io feci in Egitto; e prendeste a dimorare per molti giorni nel deserto. 8 " 'Infine vi condussi nel paese degli amorrei che dimoravano dall'altra parte del Giordano, ed essi combattevano contro di voi. Allora ve li diedi in mano affinché prendeste possesso del loro paese, e li annientai d'innanzi a voi. 9 Quindi Balac figlio di Zippor, re di Moab, si levò e andò a combattere contro Israele. Mandò dunque a chiamare Balaam figlio di Beor per invocare il male su di voi. 10 E io non volli ascoltare Balaam. Di conseguenza egli vi benedisse ripetutamente. Così vi liberai dalla sua mano. 11 " 'Passaste quindi il Giordano e giungeste a Gerico. E i proprietari di terre di Gerico, gli amorrei e i ferezei e i cananei e gli ittiti e i ghirgasei, gli ivvei e i gebusei combattevano contro di voi; ma io ve li diedi in mano. 12 Mandai dunque davanti a voi il senso di abbattimento, ed esso li cacciò gradualmente d'innanzi a voi - due re degli amorrei - non con la vostra spada e non col vostro arco. 13 Così vi diedi un paese per cui non avevate faticato e città che non avevate edificato, e prendeste a dimorarvi. Voi mangiate delle vigne e degli oliveti che non avete piantato'. 14 "E ora temete Geova e servitelo senza difetto e in verità, ed eliminate gli dèi che i vostri antenati servirono dall'altra parte del Fiume e in Egitto, e servite Geova. 15 Ora se è male agli occhi vostri servire Geova, sceglietevi oggi chi volete servire, se gli dèi che servirono i vostri antenati che erano dall'altra parte del Fiume o gli dèi degli amorrei nel cui paese dimorate. Ma in quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova". 16 A ciò il popolo rispose e disse: "È impensabile, da parte nostra, lasciare Geova per servire altri dèi. 17 Poiché Geova nostro Dio fece salire noi e i nostri padri dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi, e compì questi grandi segni davanti ai nostri occhi e continuò a custodirci per tutta la via per la quale camminammo e fra tutti i popoli in mezzo ai quali passammo. 18 E Geova cacciava d'innanzi a noi tutti i popoli, anche gli amorrei, che dimoravano nel paese. In quanto a noi, anche noi serviremo Geova, perché egli è il nostro Dio". 19 Giosuè disse quindi al popolo: "Voi non potete servire Geova, perché egli è un Dio santo; è un Dio che esige esclusiva devozione. Egli non perdonerà le vostre rivolte e i vostri peccati. 20 Nel caso che abbandoniate Geova e davvero serviate dèi stranieri, anch'egli certamente si volgerà e vi farà danno e vi sterminerà dopo avervi fatto del bene". 21 A sua volta il popolo disse a Giosuè: "No, ma serviremo Geova!" 22 A ciò Giosuè disse al popolo: "Voi siete testimoni contro voi stessi che di vostro proprio consenso avete scelto Geova, per servirlo". A ciò dissero: "Siamo testimoni". 23 "E ora eliminate gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi, e inclinate il vostro cuore a Geova l'Iddio d'Israele". 24 A sua volta il popolo disse a Giosuè: "Serviremo Geova nostro Dio e ascolteremo la sua voce!" 25 E quel giorno Giosuè concludeva col popolo un patto e costituiva per loro a Sichem un regolamento e una decisione giudiziaria. 26 Giosuè scrisse quindi queste parole nel libro della legge di Dio e prese una grossa pietra e la eresse lì sotto l'albero massiccio che è accanto al santuario di Geova. 27 E Giosuè diceva a tutto il popolo: "Ecco, questa pietra è ciò che servirà da testimone contro di noi, poiché essa stessa ha udito tutti i detti di Geova che egli ci ha pronunciato, e deve servire da testimone contro di voi affinché non rinneghiate il vostro Dio". 28 Allora Giosuè mandò via il popolo, ciascuno alla sua eredità. 29 E avvenne che dopo queste cose Giosuè figlio di Nun, servitore di Geova, infine morì all'età di centodieci anni. 30 Lo seppellirono dunque nel territorio della sua eredità a Timnat-Sera, che è nella regione montagnosa di Efraim, a nord del monte Gaas. 31 E Israele continuò a servire Geova per tutti i giorni di Giosuè e per tutti i giorni degli anziani che prolungarono i loro giorni dopo Giosuè e che avevano conosciuto tutta l'opera di Geova che egli aveva fatto per Israele. 32 E le ossa di Giuseppe, che i figli d'Israele avevano portato dall'Egitto, le seppellirono a Sichem nel tratto del campo che Giacobbe aveva acquistato dai figli di Emor, padre di Sichem, per cento pezzi di denaro; e appartenne in eredità ai figli di Giuseppe. 33 Inoltre, Eleazaro figlio di Aaronne morì. Lo seppellirono dunque sul Colle di Fineas suo figlio, che egli gli aveva dato nella regione montagnosa di Efraim.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giudici

1 E dopo la morte di Giosuè avvenne che i figli d'Israele interrogavano Geova, dicendo: "Chi di noi salirà per primo ai cananei per combattere contro di loro?" 2 A ciò Geova disse: "Salirà Giuda. Ecco, certamente gli darò in mano il paese". 3 Quindi Giuda disse a Simeone suo fratello: "Sali con me nella parte che mi è toccata in sorte e combattiamo contro i cananei, e io stesso andrò a mia volta con te nella parte che ti è toccata in sorte". Pertanto Simeone andò con lui. 4 Allora Giuda salì e Geova diede nelle loro mani i cananei e i ferezei, così che li sconfissero a Bezec, diecimila uomini. 5 Quando a Bezec trovarono Adoni-Bezec, combatterono quindi contro di lui e sconfissero i cananei e i ferezei. 6 Essendosi Adoni-Bezec dato alla fuga, lo inseguivano e lo afferrarono e gli mozzarono i pollici delle mani e gli alluci dei piedi. 7 A ciò Adoni-Bezec disse: "Ci sono stati settanta re con i pollici delle mani e gli alluci dei piedi mozzati a raccogliere cibo sotto la mia tavola. Come io ho fatto, così Dio mi ha ripagato". Dopo ciò lo portarono a Gerusalemme e vi morì. 8 Inoltre, i figli di Giuda fecero guerra contro Gerusalemme e la catturavano, e la colpivano col taglio della spada e consegnarono la città al fuoco. 9 E in seguito i figli di Giuda scesero a combattere contro i cananei che abitavano nella regione montagnosa e nel Negheb e nella Sefela. 10 Giuda marciò dunque contro i cananei che dimoravano a Ebron (ora il nome di Ebron era prima Chiriat-Arba), e abbatteva Sesai e Ahiman e Talmai. 11 E di là marciarono contro gli abitanti di Debir. (Ora il nome di Debir era prima Chiriat-Sefer). 12 Quindi Caleb disse: "Chiunque colpirà Chiriat-Sefer e in effetti la catturerà, ebbene, di sicuro gli darò in moglie Acsa mia figlia". 13 E Otniel figlio di Chenaz, fratello minore di Caleb, la catturava. Perciò gli diede in moglie Acsa sua figlia. 14 E avvenne che mentre essa andava a casa, lo incitava a chiedere a suo padre un campo. Quindi essa batté le mani mentre era sull'asino. A ciò Caleb le disse: "Che vuoi?" 15 Essa dunque gli disse: "Concedimi una benedizione, poiché mi hai dato un pezzo di terra meridionale, e mi devi dare Gullot-Maim". Pertanto Caleb le diede Gullot Superiore e Gullot Inferiore. 16 E i figli del chenita, di cui Mosè era il genero, salirono con i figli di Giuda dalla città delle palme al deserto di Giuda, che è a sud di Arad. Quindi andarono e presero a dimorare col popolo. 17 Ma Giuda marciò oltre con Simeone suo fratello e colpivano i cananei che abitavano a Zefat e la votavano alla distruzione. Perciò fu dato alla città il nome di Orma. 18 Dopo ciò Giuda catturò Gaza e il suo territorio e Ascalon e il suo territorio ed Ecron e il suo territorio. 19 E Geova continuò ad essere con Giuda, così che prese possesso della regione montagnosa, ma non poté spodestare gli abitanti del bassopiano, perché avevano carri da guerra muniti di falci di ferro. 20 Quando a Caleb diedero Ebron, proprio come Mosè aveva promesso, egli cacciò dunque di là i tre figli di Anac. 21 E i figli di Beniamino non cacciarono i gebusei che abitavano a Gerusalemme; ma i gebusei continuano a dimorare a Gerusalemme con i figli di Beniamino fino a questo giorno. 22 Frattanto anche la stessa casa di Giuseppe salì contro Betel, e Geova fu con loro. 23 E la casa di Giuseppe esplorava Betel (incidentalmente, il nome della città era prima Luz), 24 e quelli che vigilavano videro un uomo che usciva dalla città. Così gli dissero: "Mostraci, ti preghiamo, la via per entrare nella città, e certamente eserciteremo benignità verso di te". 25 Pertanto l'uomo mostrò loro la via per entrare nella città; ed essi colpivano la città col taglio della spada, ma lasciarono andare l'uomo e tutta la sua famiglia. 26 Dopo ciò, l'uomo andò nel paese degli ittiti ed edificò una città e le mise nome Luz. Questo è il suo nome fino a questo giorno. 27 E Manasse non prese possesso di Bet-Sean e delle sue borgate dipendenti e di Taanac e delle sue borgate dipendenti e degli abitanti di Dor e delle sue borgate dipendenti e degli abitanti di Ibleam e delle sue borgate dipendenti e degli abitanti di Meghiddo e delle sue borgate dipendenti, ma i cananei persistettero nel dimorare in questo paese. 28 E avvenne che Israele si fece forte e metteva i cananei ai lavori forzati, e non li cacciarono del tutto. 29 Né Efraim cacciò i cananei che dimoravano a Ghezer, ma i cananei continuarono a dimorare a Ghezer in mezzo a loro. 30 Zabulon non cacciò gli abitanti di Chitron e gli abitanti di Naalol, ma i cananei continuarono a dimorare in mezzo a loro e vennero assoggettati ai lavori forzati. 31 Aser non cacciò gli abitanti di Acco e gli abitanti di Sidone e di Alab e di Aczib e di Elba e di Afic e di Reob. 32 E gli aseriti continuarono a dimorare fra i cananei che abitavano nel paese, perché non li cacciarono. 33 Neftali non cacciò gli abitanti di Bet-Semes e gli abitanti di Bet-Anat, ma continuarono a dimorare fra i cananei che abitavano nel paese; e gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat divennero loro (sottoposti) per i lavori forzati. 34 E gli amorrei continuarono a spingere i figli di Dan nella regione montagnosa, poiché non permisero loro di scendere al bassopiano. 35 Gli amorrei persistettero dunque nel dimorare sul monte Eres e ad Aialon e Saalbim. Ma la mano della casa di Giuseppe si fece così pesante che furono costretti a compiere lavori forzati. 36 E il territorio degli amorrei andava dall'ascesa di Acrabbim, da Sela in su. 2 Quindi l'angelo di Geova salì da Ghilgal a Bochim e disse: "Io vi facevo salire dall'Egitto e vi conducevo nel paese circa il quale giurai ai vostri antenati. Per di più, dissi: 'Non infrangerò mai il mio patto con voi. 2 E da parte vostra, non dovete concludere un patto con gli abitanti di questo paese. Dovete abbattere i loro altari'. Ma voi non avete ascoltato la mia voce. Perché avete fatto questo? 3 Perciò io, a mia volta, ho detto: 'Non li caccerò d'innanzi a voi, e vi devono divenire lacci, e i loro dèi serviranno ad adescarvi' ". 4 E avvenne che appena l'angelo di Geova ebbe pronunciato queste parole a tutti i figli d'Israele, il popolo alzava la voce e piangeva. 5 Perciò diedero a quel luogo il nome di Bochim. E vi sacrificavano a Geova. 6 Quando Giosuè mandò via il popolo, i figli d'Israele quindi se ne andarono, ciascuno alla sua eredità, per prendere possesso del paese. 7 E il popolo continuò a servire Geova per tutti i giorni di Giosuè e per tutti i giorni degli anziani che prolungarono i loro giorni dopo Giosuè e che avevano visto tutta la grande opera di Geova che egli aveva fatto per Israele. 8 Quindi Giosuè figlio di Nun, servitore di Geova, morì all'età di centodieci anni. 9 Lo seppellirono dunque nel territorio della sua eredità a Timnat-Eres nella regione montagnosa di Efraim, a nord del monte Gaas. 10 E anche tutta quella generazione fu raccolta presso i suoi padri, e dopo di essa sorse un'altra generazione che non conosceva Geova né l'opera che egli aveva fatto per Israele. 11 E i figli d'Israele si misero a fare ciò che era male agli occhi di Geova e a servire i Baal. 12 Così abbandonarono Geova l'Iddio dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto e seguivano altri dèi di fra gli dèi dei popoli che erano tutt'intorno a loro e si inchinavano davanti a loro, così che offesero Geova. 13 Così abbandonarono Geova e si misero a servire Baal e le immagini di Astoret. 14 A ciò l'ira di Geova divampò contro Israele, tanto che li diede nelle mani dei saccheggiatori, ed essi li saccheggiavano; e li vendeva in mano ai loro nemici all'intorno, e non potevano più tener fronte ai loro nemici. 15 Dovunque uscissero, la mano di Geova era contro di loro per la calamità, proprio come Geova aveva parlato e proprio come Geova aveva giurato loro; e furono in gravi angustie. 16 Geova suscitava dunque dei giudici, ed essi li salvavano dalla mano dei loro saccheggiatori. 17 E non ascoltarono nemmeno i loro giudici, ma ebbero rapporti immorali con altri dèi e si inchinavano loro. Presto deviarono dalla via nella quale avevano camminato i loro antenati ubbidendo ai comandamenti di Geova. Essi non fecero così. 18 E quando Geova in effetti suscitò dei giudici per loro, Geova mostrò d'essere col giudice, e li salvò dalla mano dei loro nemici per tutti i giorni del giudice; poiché Geova provava rammarico per i loro gemiti a causa di quelli che li opprimevano e li angariavano. 19 E accadeva che, quando il giudice era morto, tornavano ad agire più rovinosamente dei loro padri, camminando dietro ad altri dèi per servirli e inchinarsi davanti a loro. Non si trattennero dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata. 20 Infine l'ira di Geova divampò contro Israele ed egli disse: "Per la ragione che questa nazione ha trasgredito il mio patto che comandai ai loro antenati e non ha ascoltato la mia voce, 21 nemmeno io, da parte mia, caccerò più d'innanzi a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando morì, 22 per provare mediante esse Israele, se osserveranno la via di Geova camminando in essa proprio come la osservarono i loro padri, o no". 23 Pertanto Geova lasciò che queste nazioni restassero, non cacciandole in fretta, e non le diede in mano a Giosuè. 3 Ora queste sono le nazioni che Geova lasciò restare per provare mediante esse Israele, cioè tutti quelli che non avevano fatto l'esperienza di nessuna delle guerre di Canaan; 2 fu solo perché le generazioni dei figli d'Israele avessero esperienza, per insegnare loro la guerra, cioè solo quelli che prima non avevano avuto esperienza di tali cose: 3 I cinque signori dell'asse dei filistei, e tutti i cananei, perfino i sidoni e gli ivvei che abitavano sul monte Libano dal monte Baal-Ermon fino all'entrata di Amat. 4 E continuarono a servire come agenti per provare Israele in modo da conoscere se ubbidivano ai comandamenti di Geova che egli aveva comandato ai loro padri per mezzo di Mosè. 5 E i figli d'Israele dimorarono fra i cananei, gli ittiti e gli amorrei e i ferezei e gli ivvei e i gebusei. 6 E si prendevano come mogli le loro figlie, e diedero le proprie figlie ai loro figli e si misero a servire i loro dèi. 7 I figli d'Israele fecero dunque ciò che era male agli occhi di Geova, e dimenticavano Geova loro Dio e servivano i Baal e i pali sacri. 8 A ciò l'ira di Geova divampò contro Israele, così che li vendette in mano a Cusan-Risataim re di Mesopotamia; e i figli d'Israele continuarono a servire Cusan-Risataim per otto anni. 9 E i figli d'Israele invocavano l'aiuto di Geova. Quindi Geova suscitò per i figli d'Israele un salvatore perché li salvasse, Otniel figlio di Chenaz, fratello minore di Caleb. 10 Lo spirito di Geova venne ora su di lui, e divenne giudice d'Israele. Quando uscì in battaglia, Geova gli diede quindi in mano Cusan-Risataim re di Siria così che la sua mano sopraffece Cusan-Risataim. 11 Dopo ciò il paese non ebbe disturbo per quarant'anni. Infine Otniel figlio di Chenaz morì. 12 E i figli d'Israele facevano di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova. Allora Geova lasciò divenire forte contro Israele Eglon re di Moab, perché avevano fatto ciò che era male agli occhi di Geova. 13 Per di più, raccolse contro di loro i figli di Ammon e Amalec. Quindi essi andarono a colpire Israele e presero possesso della città delle palme. 14 E i figli d'Israele continuarono a servire Eglon re di Moab per diciotto anni. 15 E i figli d'Israele invocavano l'aiuto di Geova. Geova suscitò dunque per loro un salvatore, Eud figlio di Ghera, beniaminita, un uomo mancino. A suo tempo i figli d'Israele mandarono per sua mano il tributo a Eglon re di Moab. 16 Nel frattempo Eud si fece una spada, ed essa aveva due tagli, (e) la sua lunghezza era di un cubito. Se la cinse quindi sotto la veste, sopra la coscia destra. 17 E presentava il tributo a Eglon re di Moab. Ora Eglon era un uomo molto grasso. 18 E avvenne che quando ebbe finito di presentare il tributo, mandò subito via la gente, i portatori del tributo. 19 Ed egli stesso tornò indietro dalle cave che erano a Ghilgal, e diceva: "Ho una parola segreta per te, o re". Così egli disse: "Fate silenzio!" Allora tutti quelli che gli stavano vicino uscirono da presso di lui. 20 Ed Eud venne a lui mentre sedeva nella sua fresca camera in terrazza che aveva per sé solo. Ed Eud diceva: "Ho per te una parola di Dio". Allora egli si levò dal suo trono. 21 Quindi Eud stese la mano sinistra e, presa la spada dalla coscia destra, gliela ficcò nel ventre. 22 E anche l'impugnatura entrava dopo la lama così che il grasso si richiuse sopra la lama, poiché non gli trasse la spada dal ventre, e ne uscivano le feci. 23 Ed Eud usciva dall'apertura dell'aria, ma chiuse le porte della camera in terrazza dietro di sé, e le serrò col chiavistello. 24 Ed egli stesso uscì. E i suoi servitori vennero e guardavano, e le porte della camera in terrazza erano serrate col chiavistello. Così dissero: "Sta semplicemente facendo i suoi bisogni naturali nella fresca stanza interna". 25 E continuarono ad aspettare finché ebbero vergogna, ed ecco, nessuno apriva le porte della camera in terrazza. A ciò presero la chiave e aprirono, ed ecco, il loro signore era caduto a terra morto! 26 In quanto a Eud, scampò mentre essi si indugiavano, ed egli stesso passò per le cave e trovò scampo a Seira. 27 E avvenne che, quando vi giunse, suonava il corno nella regione montagnosa di Efraim; e i figli d'Israele scendevano con lui dalla regione montagnosa, essendo egli alla loro testa. 28 Quindi disse loro: "Seguitemi, perché Geova vi ha dato in mano i vostri nemici, i moabiti". E lo seguivano e si impadronivano dei guadi del Giordano contro i moabiti, e non permisero ad alcuno di passare. 29 E in quel tempo abbattevano Moab, circa diecimila uomini, tutti robusti e tutti uomini valorosi; e non ne scampò nemmeno uno. 30 E Moab fu sottomesso quel giorno alla mano d'Israele; e il paese non ebbe più disturbo per ottant'anni. 31 E dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat, e abbatteva i filistei, seicento uomini, con un pungolo da bovini; ed egli pure salvava Israele. 4 Quindi i figli d'Israele facevano di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova ora che Eud era morto. 2 Geova li vendette dunque in mano a Iabin re di Canaan, che regnava ad Hazor; e il capo del suo esercito era Sisera, e dimorava ad Aroset delle nazioni. 3 E i figli d'Israele gridavano a Geova, perché egli aveva novecento carri da guerra muniti di falci di ferro, e per vent'anni egli stesso aveva oppresso con durezza i figli d'Israele. 4 Ora Debora, una profetessa, moglie di Lappidot, giudicava in quel particolare tempo Israele. 5 E dimorava sotto la palma di Debora fra Rama e Betel nella regione montagnosa di Efraim; e i figli d'Israele salivano a lei per il giudizio. 6 Ed essa mandava a chiamare Barac figlio di Abinoam da Chedes-Neftali e gli diceva: "Non ha Geova l'Iddio d'Israele dato il comando? 'Va e ti devi spargere sul monte Tabor, e devi prendere con te diecimila uomini dai figli di Neftali e dai figli di Zabulon. 7 E certamente attirerò verso di te, alla valle del torrente Chison, Sisera capo dell'esercito di Iabin e i suoi carri da guerra e la sua folla, e in realtà te lo darò in mano' ". 8 A ciò Barac le disse: "Se tu verrai con me, io pure per certo andrò; ma se tu non verrai con me, non andrò". 9 A ciò essa disse: "Verrò immancabilmente con te. Ciò nonostante, la bellezza non sarà tua nella via per la quale vai, poiché Geova venderà Sisera nella mano di una donna". Allora Debora si levò e andò con Barac a Chedes. 10 E Barac convocava Zabulon e Neftali a Chedes, e diecimila uomini salirono seguendo i suoi passi; e Debora salì con lui. 11 Incidentalmente, Heber il chenita si era separato dai cheniti, figli di Obab, di cui era genero Mosè, e aveva piantato la sua tenda vicino al grosso albero di Zaanannim, che è presso Chedes. 12 Quindi riferirono a Sisera che Barac figlio di Abinoam era salito al monte Tabor. 13 Subito Sisera radunò tutti i suoi carri da guerra, i novecento carri da guerra muniti di falci di ferro, e tutto il popolo che era con lui, da Aroset delle nazioni alla valle del torrente Chison. 14 Debora disse ora a Barac: "Levati, perché questo è il giorno in cui Geova certamente ti darà in mano Sisera. Non è Geova uscito dinanzi a te?" E Barac scendeva dal monte Tabor con diecimila uomini dietro di lui. 15 E Geova gettava Sisera e tutti i suoi carri da guerra e tutto il campo in confusione col taglio della spada davanti a Barac. Infine Sisera scese dal carro e si diede alla fuga a piedi. 16 E Barac inseguì i carri da guerra e il campo fino ad Aroset delle nazioni, così che tutto il campo di Sisera cadde sotto il taglio della spada. Non ne rimase nemmeno uno. 17 In quanto a Sisera, fuggì a piedi alla tenda di Iael moglie di Heber il chenita, poiché c'era pace fra Iabin re di Hazor e la casa di Heber il chenita. 18 Quindi Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: "Vieni da questa parte, mio signore, vieni da questa parte verso di me. Non temere". Egli si volse dunque verso di lei ed entrò nella tenda. Essa lo coprì poi con una coperta. 19 A suo tempo egli le disse: "Dammi, ti prego, un po' d'acqua da bere, poiché ho sete". Pertanto essa aprì un otre di latte e gli diede da bere, dopo di che lo coprì. 20 Ed egli le diceva: "Sta all'ingresso della tenda, e deve accadere che se qualcuno viene e in effetti ti domanda e dice: 'C'è un uomo qui?' devi dire: 'No!' " 21 E Iael moglie di Heber prendeva un piolo della tenda e si metteva in mano il martello. Quindi andò furtivamente da lui e gli conficcò il piolo nelle tempie e lo fece entrare in terra, mentre egli era profondamente addormentato e stanco. Così egli morì. 22 Ed ecco, Barac inseguiva Sisera. Iael gli uscì ora incontro e gli disse: "Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò dunque da lei, ed ecco, c'era Sisera caduto morto, col piolo nelle tempie. 23 Così Dio sottomise quel giorno Iabin re di Canaan davanti ai figli d'Israele. 24 E la mano dei figli d'Israele si fece sempre più dura contro Iabin re di Canaan, finché ebbero stroncato Iabin re di Canaan. 5 E quel giorno Debora insieme a Barac figlio di Abinoam proruppe in un cantico, dicendo: 2 "Per aver lasciato i capelli sciolti in Israele (per la guerra), Per essersi il popolo offerto volontariamente, Benedite Geova. 3 Ascoltate, re; prestate orecchio, alti funzionari: Io, sì, io, certamente canterò a Geova. Innalzerò melodie a Geova, Dio d'Israele. 4 Geova, al tuo uscire da Seir, Al tuo marciare dal campo di Edom, La terra sobbalzò, anche i cieli stillarono, Anche le nubi stillarono acqua. 5 I monti scorsero via dalla faccia di Geova, Questo Sinai via dalla faccia di Geova, Dio d'Israele. 6 Ai giorni di Samgar figlio di Anat, Ai giorni di Iael, i sentieri non erano frequentati, E i viaggiatori delle strade viaggiavano per sentieri traversi. 7 Quelli che dimoravano nella campagna cessarono, cessarono in Israele, Finché io, Debora, sorsi, Finché io sorsi come madre in Israele. 8 Essi sceglievano nuovi dèi. Allora ci fu guerra alle porte. Non si vedeva scudo, né lancia, Tra quarantamila in Israele. 9 Il mio cuore è per i comandanti d'Israele, Che furono volontari fra il popolo. Benedite Geova. 10 Voi che cavalcate asine rosso-giallastre, Voi che sedete su ricchi tappeti, E voi che camminate per la strada, Considerate! 11 Alcune delle voci dei distributori d'acqua fra i luoghi per attingere acqua, Là raccontavano i giusti atti di Geova, I giusti atti di quelli che in Israele dimoravano nella campagna. Allora il popolo di Geova scese alle porte. 12 Destati, destati, o Debora; Destati, destati, esprimi un cantico! Levati, Barac, e conduci via i tuoi prigionieri, figlio di Abinoam! 13 Quindi i superstiti scesero verso i maestosi; Il popolo di Geova scese a me contro i potenti. 14 Da Efraim la loro origine fu nel bassopiano, Con te, o Beniamino, fra i tuoi popoli. Da Machir scesero i comandanti, E da Zabulon quelli che maneggiavano arnesi da scriba. 15 E i principi di Issacar furono con Debora, E come Issacar, così fu Barac. A piedi fu mandato nel bassopiano. Fra le divisioni di Ruben grandi furono le investigazioni del cuore. 16 Perché sedesti fra due bisacce, Ad ascoltare il suono dei pifferi per i greggi? Per le divisioni di Ruben ci furono grandi investigazioni del cuore. 17 Galaad restò nella sua residenza dall'altra parte del Giordano; E Dan, perché continuò a dimorare temporaneamente nelle navi? Aser sedette oziosamente sulla spiaggia del mare, E continuò a risiedere presso i suoi luoghi di approdo. 18 Zabulon fu un popolo che disprezzò la propria anima fino al punto della morte; Neftali pure, sulle alture del campo. 19 Vennero i re, combatterono; Quindi i re di Canaan combatterono A Taanac presso le acque di Meghiddo. Non presero alcun guadagno d'argento. 20 Dal cielo combatterono le stelle, Dalle loro orbite combatterono contro Sisera. 21 Il torrente Chison li spazzò via, Il torrente dei giorni antichi, il torrente Chison. Calpestavi la forza, o anima mia. 22 Allora gli zoccoli dei cavalli batterono A causa dello slancio, dello slancio dei suoi stalloni. 23 'Maledite Meroz', disse l'angelo di Geova, 'Maledite incessantemente i suoi abitanti, Poiché non vennero in aiuto di Geova, In aiuto di Geova con i potenti'. 24 Iael moglie di Heber il chenita sarà la più benedetta fra le donne, Fra le donne nella tenda sarà la più benedetta. 25 Egli chiese acqua, essa diede latte; Nella larga scodella da banchetto dei maestosi essa presentò latte cagliato. 26 Quindi tese la mano al piolo da tenda, E la destra al maglio di quelli che lavorano duramente. E martellò Sisera, gli trafisse la testa, E gli spezzò e trapassò le tempie. 27 Fra i piedi di lei crollò, cadde, giacque; Fra i piedi di lei crollò, cadde; Dove crollò, là cadde sopraffatto. 28 Dalla finestra una donna guardò fuori e vegliava per lui, La madre di Sisera dalla grata: 'Perché il suo carro da guerra ci mette tanto a venire? Perché deve tardare tanto lo scalpitio dei suoi carri?' 29 Le sagge delle sue nobildonne le rispondevano, Sì, anche lei rispondeva a se stessa con i suoi propri detti: 30 'Non devono trovare, non devono ripartire le spoglie, Un grembo, due grembi ad ogni uomo robusto, Spoglie di robe tinte per Sisera, spoglie di robe tinte, Una veste ricamata, roba tinta, due vesti ricamate Per il collo (degli uomini) delle spoglie?' 31 Così periscano, o Geova, tutti i tuoi nemici, E siano quelli che ti amano come quando il sole sorge nella sua potenza". E il paese non ebbe più disturbo per quarant'anni. 6 Quindi i figli d'Israele facevano ciò che era male agli occhi di Geova. Geova li diede dunque per sette anni in mano a Madian. 2 E la mano di Madian prevaleva su Israele. A causa di Madian i figli d'Israele si fecero i depositi sotterranei che erano nei monti, e le caverne e i luoghi di difficile accesso. 3 E accadeva che, se Israele seminava, salivano Madian e Amalec e gli orientali, sì, salivano contro di loro. 4 E si accampavano contro di loro e rovinavano il prodotto della terra fino a Gaza, e non lasciavano rimanere alcun alimento né pecora né toro né asino in Israele. 5 Poiché essi e il loro bestiame salivano con le loro tende. Venivano così numerosi come le locuste, ed essi e i loro cammelli erano senza numero; ed entravano nel paese per rovinarlo. 6 E Israele si impoverì grandemente a causa di Madian; e i figli d'Israele invocavano l'aiuto di Geova. 7 E avvenne che siccome i figli d'Israele invocarono l'aiuto di Geova a causa di Madian, 8 Geova mandava un uomo, un profeta, ai figli d'Israele e diceva loro: "Questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio d'Israele: 'Fui io a farvi salire dall'Egitto e a farvi uscire così dalla casa degli schiavi. 9 Vi liberai dunque dalla mano d'Egitto e dalla mano di tutti i vostri oppressori e li cacciai d'innanzi a voi e vi diedi il loro paese. 10 Per di più, vi dissi: "Io sono Geova vostro Dio. Non dovete temere gli dèi degli amorrei nel paese dei quali dimorate". E voi non ascoltaste la mia voce' ". 11 In seguito l'angelo di Geova venne e sedette sotto il grosso albero che era a Ofra, appartenente a Joas l'abiezerita, mentre Gedeone suo figlio batteva il frumento nello strettoio per toglierlo presto alla vista di Madian. 12 Gli apparve quindi l'angelo di Geova e gli disse: "Geova è con te, o potente e valoroso". 13 A ciò Gedeone gli disse: "Scusami, mio signore, ma se Geova è con noi, perché dunque è venuto su di noi tutto questo, e dove sono tutti i suoi atti meravigliosi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: 'Non ci fece Geova salire dall'Egitto?' E ora Geova ci ha abbandonati, e ci dà nella palma della mano di Madian". 14 Allora Geova si voltò verso di lui e disse: "Va con questa tua potenza, e certamente salverai Israele dalla palma della mano di Madian. Non ti mando io?" 15 A sua volta egli gli disse: "Scusami, Geova. Con che cosa salverò Israele? Ecco, i miei mille sono il minimo in Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre". 16 Ma Geova gli disse: "Perché io mostrerò d'essere con te, e certamente abbatterai Madian come fosse un sol uomo". 17 A ciò egli gli disse: "Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, devi anche darmi un segno che sei tu colui che mi parla. 18 Ti prego, non muoverti di qui finché io venga da te e ti porti il mio dono e te lo metta davanti". Pertanto egli disse: "Io, da parte mia, rimarrò qui seduto finché ritorni". 19 E Gedeone entrò e preparava un capretto e un'efa di farina come pani non fermentati. La carne la mise nel cesto, e il brodo lo mise nella pentola, dopo di che glielo portò fuori sotto il grosso albero e lo servì. 20 L'angelo del (vero) Dio ora gli disse: "Prendi la carne e i pani non fermentati e mettili su quella grande roccia, e versa il brodo". Allora egli fece così. 21 L'angelo di Geova stese quindi l'estremità del bastone che era nella sua mano e toccò la carne e i pani non fermentati, e un fuoco ascendeva dalla roccia e consumava la carne e i pani non fermentati. In quanto all'angelo di Geova, svanì alla sua vista. 22 Di conseguenza Gedeone comprese che era l'angelo di Geova. Subito Gedeone disse: "Ohimè, Sovrano Signore Geova, per la ragione che ho visto l'angelo di Geova faccia a faccia!" 23 Ma Geova gli disse: "Abbi pace. Non temere. Non morirai". 24 Lì Gedeone edificò dunque un altare a Geova, e continua a chiamarsi Geova-Shalom fino a questo giorno. Esso è ancora a Ofra degli abiezeriti. 25 E durante quella notte avvenne che Geova gli diceva: "Prendi il giovane toro, il toro che appartiene a tuo padre, cioè il secondo giovane toro di sette anni, e devi demolire l'altare di Baal che è di tuo padre, e il palo sacro che gli sta accanto lo devi tagliare. 26 E devi edificare un altare a Geova tuo Dio in cima a questa fortezza, con la fila di pietre, e devi prendere il secondo giovane toro e offrirlo in olocausto sui pezzi di legno del palo sacro che taglierai". 27 Pertanto Gedeone prese dieci uomini dei suoi servitori e faceva proprio come Geova gli aveva parlato; ma avvenne che, siccome temeva troppo la casa di suo padre e gli uomini della città per farlo di giorno, lo faceva di notte. 28 Quando la mattina gli uomini della città si alzarono come al solito di buon'ora, ebbene, ecco, l'altare di Baal era stato abbattuto e il palo sacro che gli stava accanto era stato tagliato, e il secondo giovane toro era stato offerto sull'altare che era stato edificato. 29 E si dicevano l'un l'altro: "Chi ha fatto questa cosa?" E si misero a domandare e a cercare. Infine dissero: "Gedeone figlio di Joas ha fatto questa cosa". 30 Gli uomini della città dissero dunque a Joas: "Fa uscire tuo figlio perché muoia, poiché ha abbattuto l'altare di Baal, e perché ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto". 31 A ciò Joas disse a tutti quelli che stavano contro di lui: "Sarete voi a fare una difesa per Baal per vedere se voi stessi lo potete salvare? Chiunque fa una difesa per lui dev'essere messo a morte questa mattina stessa. Se è Dio, si difenda da sé, perché qualcuno ha abbattuto il suo altare". 32 E in quel giorno lo chiamava Ierubbaal, dicendo: "Faccia Baal una difesa in suo proprio favore, perché qualcuno ha abbattuto il suo altare". 33 E tutto Madian e Amalec e gli orientali si raccolsero come un sol uomo e attraversavano e si accampavano nel bassopiano di Izreel. 34 E lo spirito di Geova avvolse Gedeone così che egli suonò il corno, e gli abiezeriti furono convocati dietro a lui. 35 E mandò messaggeri per tutto Manasse, e anch'essi furono convocati dietro a lui. Mandò messaggeri anche per Aser e Zabulon e Neftali, ed essi gli salirono incontro. 36 Gedeone disse quindi al (vero) Dio: "Se stai per salvare Israele per mezzo mio, proprio come hai promesso, 37 ecco, io tengo esposto un vello di lana nell'aia. Se la rugiada sarà solo sul vello ma tutta la terra sarà asciutta, dovrò quindi sapere che tu salverai Israele per mezzo mio, proprio come hai promesso". 38 E così avvenne. Quando il giorno dopo si alzò di buon'ora e torse il vello, spremette dal vello abbastanza rugiada da riempire d'acqua una larga scodella da banchetto. 39 Comunque, Gedeone disse al (vero) Dio: "Non divampi la tua ira contro di me, ma lasciami parlare solo una volta ancora. Lasciami fare, ti prego, una prova col vello, solo una volta ancora. Resti asciutto, ti prego, solo il vello, e su tutta la terra ci sia rugiada". 40 Quella notte Dio fece dunque così; e rimase asciutto solo il vello, e su tutta la terra ci fu rugiada. 7 Quindi Ierubbaal, vale a dire Gedeone, e tutto il popolo che era con lui, si alzarono di buon'ora e si accampavano al pozzo di Harod; e il campo di Madian si trovava a nord di lui, al colle di More, nel bassopiano. 2 Geova disse ora a Gedeone: "Il popolo che è con te è troppo numeroso perché io dia Madian nelle loro mani. Forse Israele si vanterebbe contro di me, dicendo: 'La mia mano mi ha salvato'. 3 E ora proclama, suvvia, agli orecchi del popolo, dicendo: 'Chi ha timore e trema? Si ritiri' ". Gedeone li mise dunque alla prova. Allora ventiduemila del popolo si ritirarono, e diecimila rimasero. 4 Tuttavia Geova disse a Gedeone: "C'è ancora troppa gente. Falli scendere all'acqua perché là io te li metta alla prova. E deve avvenire che di chiunque io ti dica: 'Questo verrà con te', verrà con te, ma di chiunque io ti dica: 'Questo non verrà con te', non verrà". 5 Fece dunque scendere il popolo all'acqua. Quindi Geova disse a Gedeone: "Ognuno che lambirà l'acqua con la lingua proprio come lambisce il cane, lo metterai da parte, anche ognuno che si piega sulle ginocchia per bere". 6 E il numero di quelli che lambirono con la mano alla bocca fu di trecento uomini. In quanto a tutto il resto del popolo, si piegò sulle ginocchia per bere l'acqua. 7 Geova disse ora a Gedeone: "Mediante i trecento uomini che hanno lambito vi salverò, e di sicuro darò Madian nella tua mano. In quanto a tutta l'altra gente, vadano ciascuno al suo luogo". 8 Presero dunque in mano le provviste del popolo, e i loro corni, e tutti gli uomini d'Israele li mandò ciascuno alla sua casa; e trattenne i trecento uomini. In quanto al campo di Madian, si trovava sotto di lui nel bassopiano. 9 E durante quella notte avvenne che Geova gli diceva: "Levati, scendi sul campo, poiché te l'ho dato in mano. 10 Ma se hai timore di scendere, scendi, tu con Pura tuo servitore, verso il campo. 11 E devi ascoltare di che parleranno, e poi le tue mani si faranno certamente forti, e di sicuro scenderai sul campo". Allora egli e Pura suo servitore scesero fino al margine di quelli che erano nel campo in formazione di battaglia. 12 Ora Madian e Amalec e tutti gli orientali si erano stesi nel bassopiano così numerosi come le locuste; e i loro cammelli erano senza numero, così numerosi come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare. 13 Gedeone ora giunse, ed ecco, un uomo narrava un sogno al suo compagno, e diceva: "Ecco un sogno che ho sognato. Ed ecco, c'era un pane rotondo d'orzo che entrava rotolando nel campo di Madian. Quindi giunse a una tenda e la colpì, così che cadde, e la capovolse, e la tenda cadde a terra". 14 A ciò il suo compagno rispose e disse: "Questo non è altro che la spada di Gedeone figlio di Joas, uomo d'Israele. Il (vero) Dio gli ha dato in mano Madian e tutto il campo". 15 E avvenne che appena Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua spiegazione, cominciò ad adorare. Dopo ciò tornò al campo d'Israele e disse: "Levatevi, poiché Geova vi ha dato in mano il campo di Madian". 16 Quindi divise i trecento uomini in tre schiere e nelle mani di tutti loro mise corni e grosse giare vuote, e torce dentro le grosse giare. 17 E diceva loro: "Dovete imparare guardando me, e dovete fare così. E quando io sarò giunto al margine del campo, allora deve avvenire che proprio come farò io, così farete voi. 18 Quando io suonerò il corno, io e tutti quelli che sono con me, allora voi dovrete suonare i corni, anche voi, intorno a tutto il campo, e dovrete dire: 'Di Geova e di Gedeone!' " 19 A suo tempo Gedeone giunse con i cento uomini che erano con lui al margine del campo all'inizio della veglia intermedia della notte. Avevano appena finito di appostare le sentinelle. E suonavano i corni e si frantumavano le grosse giare per l'acqua che erano nelle loro mani. 20 Allora le tre schiere suonarono i corni e fracassarono le grosse giare e riafferrarono le torce con la mano sinistra e i corni con la mano destra per suonarli, e gridavano: "La spada di Geova e di Gedeone!" 21 Intanto continuavano a stare ciascuno al suo posto tutt'intorno al campo, e l'intero campo si mise a correre e a urlare e si dava alla fuga. 22 E i trecento continuarono a suonare i corni, e Geova poneva in tutto il campo la spada di ciascuno contro l'altro; e il campo continuò la fuga fino a Bet-Sitta, verso Zerera, fino alla periferia di Abel-Meola presso Tabbat. 23 Nel frattempo gli uomini d'Israele furono adunati da Neftali e Aser e tutto Manasse, e inseguivano Madian. 24 E Gedeone mandò messaggeri a tutta la regione montagnosa di Efraim, dicendo: "Scendete incontro a Madian e impadronitevi innanzi a loro delle acque fino a Bet-Bara e al Giordano". Tutti gli uomini di Efraim furono dunque adunati, e si impadronivano delle acque fino a Bet-Bara e al Giordano. 25 Catturavano anche i due principi di Madian, cioè Oreb e Zeeb; e uccidevano Oreb sulla roccia di Oreb, e uccisero Zeeb presso il torchio di Zeeb. E continuarono a inseguire Madian, e portarono la testa di Oreb e quella di Zeeb a Gedeone nella regione del Giordano. 8 Quindi gli uomini di Efraim gli dissero: "Che sorta di cosa è questa che ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?" E cercarono con veemenza di attaccar lite con lui. 2 Infine egli disse loro: "Ora, che ho fatto io in paragone con voi? Non è la racimolatura di Efraim migliore della vendemmia di Abiezer? 3 Nella vostra mano Dio ha dato i principi di Madian, Oreb e Zeeb, e che ho potuto fare io in paragone con voi?" Quindi il loro spirito si calmò verso di lui, quando ebbe pronunciato questa parola. 4 Alla fine Gedeone giunse al Giordano, e lo passò, lui e i trecento uomini che erano con lui, stanchi ma continuando l'inseguimento. 5 Più tardi disse agli uomini di Succot: "Vi prego, date pani rotondi al popolo che segue i miei passi, poiché sono stanchi e io inseguo Zeba e Zalmunna, i re di Madian". 6 Ma i principi di Succot dissero: "Sono le palme delle mani di Zeba e di Zalmunna già nella tua mano così che si debba dare pane al tuo esercito?" 7 A ciò Gedeone disse: "Per questo quando Geova avrà dato Zeba e Zalmunna nella mia mano, certamente darò alla vostra carne una battitura con le spine del deserto e con i rovi". 8 E continuò a salire di là a Penuel e parlava loro nella stessa maniera, ma gli uomini di Penuel gli risposero come avevano risposto gli uomini di Succot. 9 Perciò disse anche agli uomini di Penuel: "Quando sarò tornato in pace, abbatterò questa torre". 10 Ora Zeba e Zalmunna erano a Carcor, e i loro accampamenti con loro, essendo circa quindicimila tutti quelli che erano restati dell'intero accampamento degli orientali; e quelli già caduti erano centoventimila uomini che traevano la spada. 11 E Gedeone continuò a salire per la via di quelli che risiedevano in tende a oriente di Noba e di Iogbea e colpiva l'accampamento mentre l'accampamento non se lo aspettava. 12 Quando Zeba e Zalmunna si diedero alla fuga, subito li inseguì e catturò i due re di Madian, Zeba e Zalmunna; e fece tremare tutto l'accampamento. 13 E Gedeone figlio di Joas tornava dalla guerra per il passo che sale a Eres. 14 Durante il cammino catturò un giovane degli uomini di Succot e lo interrogò. Egli gli scrisse dunque i nomi dei principi di Succot e dei suoi anziani, settantasette uomini. 15 Allora andò dagli uomini di Succot e disse: "Ecco Zeba e Zalmunna riguardo ai quali mi scherniste, dicendo: 'Sono le palme delle mani di Zeba e di Zalmunna già nella tua mano così che si debba dare pane ai tuoi uomini stanchi?' " 16 Prese quindi gli anziani della città e spine del deserto e rovi, e con essi inflisse una lezione agli uomini di Succot. 17 E abbatté la torre di Penuel e uccideva gli uomini della città. 18 Ora disse a Zeba e a Zalmunna: "Che sorta di uomini erano quelli che uccideste a Tabor?" A ciò dissero: "Come sei tu, così erano loro, ciascuno, di forme simili ai figli di un re". 19 Allora egli disse: "Erano miei fratelli, figli di mia madre. Come Geova vive, se li aveste conservati in vita, non vi dovrei uccidere". 20 Disse quindi a Ieter suo primogenito: "Levati, uccidili". E il giovane non trasse la spada, perché aveva timore, poiché era ancora giovane. 21 Zeba e Zalmunna dunque dissero: "Levati tu stesso e assalici, poiché come è l'uomo così è la sua potenza". Pertanto Gedeone si levò e uccise Zeba e Zalmunna e prese gli ornamenti a forma di luna che erano al collo dei loro cammelli. 22 In seguito gli uomini di Israele dissero a Gedeone: "Governa su di noi, tu e anche tuo figlio e tuo nipote, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian". 23 Ma Gedeone disse loro: "Io stesso non vi governerò, né mio figlio vi governerà. Geova è colui che vi governerà". 24 E Gedeone proseguì, dicendo loro: "Lasciate che vi faccia una richiesta: Datemi, ciascuno di voi, l'anello da naso del suo bottino". (Poiché avevano anelli d'oro da naso, perché erano ismaeliti). 25 Quindi dissero: "Li daremo sicuramente". Allora stesero un mantello e vi gettarono ciascuno l'anello da naso del suo bottino. 26 E il peso degli anelli d'oro da naso che aveva chiesto ammontò a millesettecento sicli d'oro, oltre agli ornamenti a forma di luna e ai ciondoli e alle vesti di lana tinta di porpora rossiccia che erano sui re di Madian e oltre alle collane che erano al collo dei cammelli. 27 E Gedeone ne faceva un efod e lo esponeva nella sua città, Ofra, e là tutto Israele aveva rapporti immorali con esso, così che servì di laccio a Gedeone e a tutta la sua casa. 28 In tal modo Madian fu sottomesso davanti ai figli d'Israele, e non alzò più la testa; e il paese non ebbe più disturbo per quarant'anni, ai giorni di Gedeone. 29 E Ierubbaal figlio di Joas se ne andò e continuò a dimorare nella sua casa. 30 E Gedeone ebbe settanta figli che uscirono dalla parte superiore della sua coscia, poiché ebbe molte mogli. 31 In quanto alla sua concubina che era a Sichem, anche lei gli partorì un figlio. Gli mise dunque nome Abimelec. 32 Alla fine Gedeone figlio di Joas morì in buona vecchiaia e fu sepolto nel luogo di sepoltura di Joas suo padre a Ofra degli abiezeriti. 33 E avvenne che appena Gedeone fu morto i figli d'Israele ripresero ad avere rapporti immorali con i Baal, così che costituirono Baal-Berit come loro dio. 34 E i figli d'Israele non si ricordarono di Geova loro Dio, che li aveva liberati dalla mano di tutti i loro nemici all'intorno; 35 e non esercitarono amorevole benignità verso la casa di Ierubbaal, Gedeone, in cambio di tutta la bontà che egli aveva esercitato verso Israele. 9 A suo tempo Abimelec figlio di Ierubbaal andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlava a loro e a tutta la famiglia della casa del padre di sua madre, dicendo: 2 "Parlate, vi prego, agli orecchi di tutti i proprietari di terre di Sichem: 'Che cosa è meglio per voi, che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierubbaal, o che vi governi un solo uomo? E dovete ricordare che io sono vostro osso e vostra carne' ". 3 I fratelli di sua madre pronunciavano dunque riguardo a lui tutte queste parole agli orecchi di tutti i proprietari di terre di Sichem così che il loro cuore si inclinò verso Abimelec, poiché dissero: "È nostro proprio fratello". 4 Quindi gli diedero settanta pezzi d'argento dalla casa di Baal-Berit, e con essi Abimelec assoldava uomini oziosi e insolenti, perché lo accompagnassero. 5 Dopo ciò andò alla casa di suo padre a Ofra e uccise i suoi fratelli, i figli di Ierubbaal, settanta uomini, su una stessa pietra, ma Iotam, il figlio più giovane di Ierubbaal, restò, perché si era nascosto. 6 In seguito tutti i proprietari di terre di Sichem e tutta la casa di Millo si raccolsero e andarono a fare re Abimelec, presso il grosso albero, la colonna che era a Sichem. 7 Quando l'ebbero riferito a Iotam, subito andò e stette in cima al monte Gherizim e alzò la voce e gridò e disse loro: "Ascoltatemi, proprietari di terre di Sichem, e vi ascolti Dio: 8 "Una volta gli alberi andarono a ungere un re su di loro. Dissero dunque all'olivo: 'Regna su di noi'. 9 Ma l'olivo disse loro: 'Devo rinunciare alla mia oleosità con la quale glorificano Dio e gli uomini, e devo andare ad agitarmi sugli altri alberi?' 10 Gli alberi dissero quindi al fico: 'Vieni tu, regna su di noi'. 11 Ma il fico disse loro: 'Devo rinunciare alla mia dolcezza e al mio buon prodotto, e devo andare ad agitarmi sugli altri alberi?' 12 Gli alberi dissero poi alla vite: 'Vieni tu, regna su di noi'. 13 A sua volta, la vite disse loro: 'Devo rinunciare al mio vino nuovo che fa rallegrare Dio e gli uomini, e devo andare ad agitarmi sugli alberi?' 14 Infine tutti gli altri alberi dissero al pruno: 'Vieni tu, regna su di noi'. 15 A ciò il pruno disse agli alberi: 'Se è con verità che mi ungete come re su di voi, venite, rifugiatevi sotto la mia ombra. Ma se no, fuoco esca dal pruno e consumi i cedri del Libano'. 16 "E ora se avete agito in verità e senza difetto e avete fatto re Abimelec, e se avete esercitato bontà verso Ierubbaal e la sua casa, e se gli avete fatto come le opere delle sue mani meritavano, 17 quando mio padre combatté per voi e rischiava la sua anima per liberarvi dalla mano di Madian 18 - e voi, da parte vostra, siete sorti oggi contro la casa di mio padre per uccidere i suoi figli, settanta uomini, su una stessa pietra, e per fare re Abimelec, figlio della sua schiava, sui proprietari di terre di Sichem semplicemente perché egli è vostro proprio fratello - 19 sì, se oggi avete agito in verità e senza difetto verso Ierubbaal e la sua casa, rallegratevi di Abimelec e anche lui si rallegri di voi. 20 Ma se no, fuoco esca da Abimelec e consumi i proprietari di terre di Sichem e la casa di Millo, e fuoco esca dai proprietari di terre di Sichem e dalla casa di Millo e consumi Abimelec". 21 Iotam si diede quindi alla fuga e correva e se ne andò a Beer, e prese a dimorarvi a causa di Abimelec suo fratello. 22 E Abimelec continuò a fare da principe su Israele per tre anni. 23 Quindi Dio lasciò sorgere un cattivo spirito fra Abimelec e i proprietari di terre di Sichem, e i proprietari di terre di Sichem agivano a tradimento verso Abimelec, 24 perché fosse resa la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal e perché egli ne facesse ricadere il sangue su Abimelec loro fratello poiché li aveva uccisi, e sui proprietari di terre di Sichem poiché gli avevano rafforzato le mani per uccidere i suoi fratelli. 25 I proprietari di terre di Sichem misero dunque sulle cime dei monti uomini che gli tendevano imboscate, e derubavano chiunque passasse per la strada presso di loro. A suo tempo ciò fu riferito ad Abimelec. 26 Quindi Gaal figlio di Ebed e i suoi fratelli vennero e passarono a Sichem, e i proprietari di terre di Sichem confidavano in lui. 27 E uscirono come al solito nel campo e si misero a vendemmiare l'uva delle loro vigne e a pigiarla e a fare un'esultanza festosa, dopo di che entrarono nella casa del loro dio e mangiarono e bevvero e invocarono il male su Abimelec. 28 E Gaal figlio di Ebed diceva: "Chi è Abimelec, e chi è Sichem che lo dovremmo servire? Non è egli il figlio di Ierubbaal, e non è Zebul suo commissario? Servite gli uomini di Emor, padre di Sichem, voi altri, ma perché dovremmo servirlo noi stessi? 29 E se solo questo popolo fosse nella mia mano! Rimuoverei quindi Abimelec". E diceva ad Abimelec: "Rendi numeroso il tuo esercito ed esci". 30 E Zebul principe della città udiva le parole di Gaal figlio di Ebed. Quindi la sua ira divampò. 31 Mandò dunque con un sotterfugio messaggeri ad Abimelec, dicendo: "Ecco, Gaal figlio di Ebed e i suoi fratelli sono ora venuti a Sichem, ed ecco, ammassano la città contro di te. 32 Ed ora levati di notte, tu e la gente che è con te, e sta in agguato nel campo. 33 E la mattina deve accadere che appena il sole rifulge ti devi alzare di buon'ora, e ti devi lanciare contro la città; e quando lui e la gente che è con lui escono contro di te, allora gli devi fare proprio come la tua mano trova possibile". 34 Pertanto Abimelec e tutta la gente che era con lui si levarono di notte, e stavano in agguato contro Sichem in quattro schiere. 35 Più tardi Gaal figlio di Ebed uscì e stette all'ingresso della porta della città. Quindi Abimelec e la gente che era con lui si levarono dal luogo dell'imboscata. 36 Quando Gaal scorse la gente, subito disse a Zebul: "Ecco, scende gente dalle cime dei monti". Ma Zebul gli disse: "Tu vedi le ombre dei monti come se fossero uomini". 37 Più tardi Gaal parlò di nuovo e disse: "Ecco, scende gente dal centro del paese, e una schiera viene dalla via del grosso albero di Meonenim". 38 A ciò Zebul gli disse: "Dov'è ora quella tua espressione che pronunciavi: 'Chi è Abimelec che lo dovremmo servire?' Non è questa la gente che hai rigettato? Esci ora, ti prego, e combatti contro di loro". 39 Gaal uscì dunque alla testa dei proprietari di terre di Sichem e prese a combattere contro Abimelec. 40 E Abimelec gli si mise dietro, ed egli fuggiva davanti a lui; e gli uccisi continuarono a cadere in gran numero fino all'ingresso della porta. 41 E Abimelec continuò a dimorare ad Aruma, e Zebul cacciava Gaal e i suoi fratelli perché non dimorassero a Sichem. 42 E avvenne il giorno dopo che la gente usciva nel campo. Lo riferirono dunque ad Abimelec. 43 Perciò prese la gente e la divise in tre schiere e stava in agguato nel campo. Quindi guardò, ed ecco, la gente usciva dalla città. Allora si levò contro di loro e li abbatté. 44 E Abimelec e le schiere che erano con lui si lanciarono per mettersi all'ingresso della porta della città, mentre due schiere si lanciarono contro tutti quelli che erano nel campo, e li abbattevano. 45 E Abimelec combatté tutto quel giorno contro la città e catturava la città; e uccise la gente che era in essa, dopo di che abbatté la città e vi seminò il sale. 46 Quando tutti i proprietari di terre della torre di Sichem lo udirono, andarono immediatamente alla cripta della casa di El-Berit. 47 Fu quindi riferito ad Abimelec che tutti i proprietari di terre della torre di Sichem si erano radunati. 48 Allora Abimelec salì sul monte Zalmon, lui e tutta la gente che era con lui. Abimelec prese ora in mano una scure e tagliò un ramo degli alberi e lo alzò e se lo mise sulla spalla e disse alla gente che era con lui: "Ciò che mi avete visto fare, affrettatevi, fate come me!" 49 Anche tutta la gente si tagliò dunque un ramo ciascuno e seguiva Abimelec. Li misero quindi contro la cripta, e su di essi diedero fuoco alla cripta, così che anche tutti gli uomini della torre di Sichem morirono, circa mille uomini e donne. 50 E Abimelec andava a Tebez e si accampava contro Tebez e la catturava. 51 Siccome in mezzo alla città si trovava una forte torre, tutti gli uomini e le donne e tutti i proprietari di terre della città fuggivano lì, dopo di che la chiusero dietro di sé e salirono sul tetto della torre. 52 E Abimelec giungeva fino alla torre e combatteva contro di essa, e si accostò all'ingresso della torre per bruciarla col fuoco. 53 Quindi una certa donna gettò sulla testa di Abimelec la macina superiore di un mulino e gli spezzò il cranio. 54 Egli dunque chiamò subito il servitore che gli portava le armi e gli disse: "Trai la tua spada e mettimi a morte, affinché non dicano di me: 'Lo ha ucciso una donna' ". Immediatamente il suo servitore lo trafisse, così che morì. 55 Quando gli uomini d'Israele ebbero visto che Abimelec era morto, se ne andarono dunque ciascuno al suo luogo. 56 Così Dio fece tornare il male di Abimelec che egli aveva fatto a suo padre uccidendo i suoi settanta fratelli. 57 E Dio fece tornare tutto il male degli uomini di Sichem sulle loro proprie teste, affinché venisse su di loro la maledizione di Iotam figlio di Ierubbaal. 10 Ora, dopo Abimelec, sorse, per salvare Israele, Tola figlio di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar, e dimorava a Samir nella regione montagnosa di Efraim. 2 E continuò a giudicare Israele per ventitré anni, dopo di che morì e fu sepolto a Samir. 3 Dopo di lui sorse Iair il galaadita, ed egli continuò a giudicare Israele per ventidue anni. 4 Ed ebbe trenta figli che cavalcavano trenta asini adulti, e avevano trenta città. Queste continuano a chiamarsi Avvot-Iair fino a questo giorno; sono nel paese di Galaad. 5 Dopo ciò Iair morì e fu sepolto a Camon. 6 E i figli d'Israele facevano di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova, e servivano i Baal e le immagini di Astoret e gli dèi di Siria e gli dèi di Sidone e gli dèi di Moab e gli dèi dei figli di Ammon e gli dèi dei filistei. Lasciarono dunque Geova e non lo servirono. 7 A ciò l'ira di Geova divampò contro Israele, così che li vendette in mano dei filistei e in mano dei figli di Ammon. 8 Perciò essi schiacciarono e oppressero duramente i figli d'Israele quell'anno: per diciotto anni tutti i figli d'Israele che erano dalla parte del Giordano nel paese degli amorrei che era in Galaad. 9 E i figli di Ammon passavano il Giordano per combattere anche contro Giuda e Beniamino e la casa di Efraim; e Israele era grandemente angustiato. 10 E i figli d'Israele invocavano l'aiuto di Geova, dicendo: "Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo lasciato il nostro Dio e serviamo i Baal". 11 Geova disse quindi ai figli d'Israele: "Non fu dall'Egitto e dagli amorrei e dai figli di Ammon e dai filistei 12 e dai sidoni e da Amalec e da Madian, quando vi oppressero e gridavate a me, che io vi salvavo dalla loro mano? 13 In quanto a voi, mi abbandonaste e vi metteste a servire altri dèi. Perciò non vi salverò di nuovo. 14 Andate a invocare l'aiuto degli dèi che avete scelto. Vi salvino essi nel tempo della vostra angustia". 15 Ma i figli d'Israele dissero a Geova: "Abbiamo peccato. Tu stesso facci secondo qualunque cosa sia bene ai tuoi occhi. Solo, liberaci, ti preghiamo, in questo giorno". 16 E toglievano gli dèi stranieri di mezzo a loro e servivano Geova, così che la sua anima divenne impaziente a causa dell'affanno d'Israele. 17 A suo tempo i figli di Ammon si adunarono e posero il campo in Galaad. I figli d'Israele dunque si raccolsero e posero il campo a Mizpa. 18 E il popolo e i principi di Galaad si dicevano gli uni gli altri: "Chi è l'uomo che prenderà la direttiva nel combattere contro i figli di Ammon? Divenga il capo di tutti gli abitanti di Galaad". 11 Ora Iefte il galaadita era divenuto un uomo potente e valoroso, ed era figlio di una prostituta, e Galaad aveva generato Iefte. 2 E la moglie di Galaad continuò a partorirgli figli. Quando i figli della moglie furono cresciuti, cacciavano Iefte e gli dicevano: "Tu non devi avere eredità nella casa di nostro padre, poiché sei figlio di un'altra donna". 3 Iefte fuggì dunque a causa dei suoi fratelli e prese a dimorare nel paese di Tob. E si raccoglievano intorno a Iefte uomini oziosi, e uscivano con lui. 4 E dopo un po' avvenne che i figli di Ammon combattevano contro Israele. 5 E avvenne che quando i figli di Ammon combatterono in effetti contro Israele, gli anziani di Galaad andarono immediatamente a prendere Iefte dal paese di Tob. 6 Dissero quindi a Iefte: "Vieni e servi come nostro comandante, e combattiamo contro i figli di Ammon". 7 Ma Iefte disse agli anziani di Galaad: "Non foste voi a odiarmi così che mi cacciaste dalla casa di mio padre? E perché siete venuti ora da me, proprio quando siete nell'angustia?" 8 A ciò gli anziani di Galaad dissero a Iefte: "Perciò siamo ora tornati da te, e tu devi venire con noi a combattere contro i figli di Ammon, e devi divenire per noi il capo di tutti gli abitanti di Galaad". 9 Iefte disse dunque agli anziani di Galaad: "Se mi riconducete a combattere contro i figli di Ammon, e Geova in effetti me li abbandona, io, da parte mia, diverrò vostro capo!" 10 A loro volta gli anziani di Galaad dissero a Iefte: "Geova mostri d'essere colui che ascolta fra noi se come faremo non sarà secondo la tua parola". 11 Di conseguenza Iefte andò con gli anziani di Galaad e il popolo lo pose su di sé come capo e comandante. E Iefte pronunciava tutte le sue parole dinanzi a Geova a Mizpa. 12 Quindi Iefte mandò messaggeri al re dei figli di Ammon, dicendo: "Che ho a che fare con te, visto che sei venuto contro di me per combattere nel mio paese?" 13 Il re dei figli di Ammon disse dunque ai messaggeri di Iefte: "È perché Israele prese il mio paese quando salì dall'Egitto, dall'Arnon fino allo Iabboc e fino al Giordano. E ora restituiscilo in maniera pacifica". 14 Ma Iefte mandò di nuovo messaggeri al re dei figli di Ammon 15 e gli disse: "Iefte ha detto questo: 'Israele non prese il paese di Moab e il paese dei figli di Ammon. 16 Poiché, quando salì dall'Egitto, Israele camminava per il deserto fino al Mar Rosso e giungeva a Cades. 17 Quindi Israele mandò messaggeri al re di Edom, dicendo: "Lasciami passare per il tuo paese, ti prego", e il re di Edom non ascoltò. E mandò anche al re di Moab, ed egli non acconsentì. E Israele continuò a dimorare a Cades. 18 Quando proseguirono il cammino per il deserto, fecero il giro del paese di Edom e del paese di Moab, così che andarono verso il levar del sole rispetto al paese di Moab e si accampavano nella regione dell'Arnon; e non giunsero entro la linea di confine di Moab, perché l'Arnon era la linea di confine di Moab. 19 " 'Dopo ciò Israele mandò messaggeri a Sihon re degli amorrei, re di Esbon, e Israele gli disse: "Ti prego, lasciaci passare per il tuo paese verso il mio proprio luogo". 20 E Sihon non si sentì sicuro che Israele passasse per il suo territorio, e Sihon raccoglieva tutto il suo popolo e si accampava a Iaaz e combatteva contro Israele. 21 A ciò Geova l'Iddio d'Israele diede Sihon e tutto il suo popolo in mano a Israele, così che li colpì e Israele prese possesso di tutto il paese degli amorrei che abitavano quel paese. 22 Così presero possesso di tutto il territorio degli amorrei dall'Arnon fino allo Iabboc e dal deserto fino al Giordano. 23 " 'E ora fu Geova l'Iddio d'Israele che spodestò gli amorrei d'innanzi al suo popolo Israele, e tu, da parte tua, lo vorresti spodestare. 24 Non spodesterai tu chiunque Chemos tuo dio ti faccia spodestare? E noi spodesteremo chiunque Geova nostro Dio abbia spodestato d'innanzi a noi. 25 E ora sei tu in alcun modo migliore di Balac figlio di Zippor, re di Moab? Contese egli mai con Israele, o combatté mai contro di lui? 26 Mentre Israele dimorava a Esbon e nelle sue borgate dipendenti e ad Aroer e nelle sue borgate dipendenti e in tutte le città che sono presso le sponde dell'Arnon per trecento anni, perché, dunque, non le portasti mai via durante quel tempo? 27 In quanto a me, io non ho peccato contro di te, ma tu mi fai torto combattendo contro di me. Geova, il Giudice, giudichi oggi tra i figli d'Israele e i figli di Ammon' ". 28 E il re dei figli di Ammon non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato. 29 Lo spirito di Geova venne ora su Iefte, ed egli passava attraverso Galaad e Manasse e passava attraverso Mizpe di Galaad, e da Mizpe di Galaad passò verso i figli di Ammon. 30 Quindi Iefte fece voto a Geova e disse: "Se immancabilmente mi dai in mano i figli di Ammon, 31 deve anche avvenire che chi esce, chi mi esce incontro dalle porte della mia casa quando torno in pace da presso i figli di Ammon, deve anche divenire di Geova, e io lo devo offrire come un olocausto". 32 Iefte passò dunque verso i figli di Ammon per combattere contro di loro, e Geova glieli dava in mano. 33 Ed egli li colpiva da Aroer fino a Minnit - venti città - e fino ad Abel-Cheramim con una grandissima strage. Così i figli di Ammon furono sottomessi davanti ai figli d'Israele. 34 Infine Iefte giunse a Mizpa a casa sua, ed ecco, sua figlia gli usciva incontro col tamburello, suonando e danzando! Ora essa era assolutamente l'unica figlia. Oltre a lei non aveva né figlio né figlia. 35 E avvenne che quando la scorse si strappava le vesti e diceva: "Ohimè, figlia mia! Mi hai fatto davvero piegare, e tu stessa sei divenuta quella a cui davo l'ostracismo. E io, io ho aperto la mia bocca a Geova, e non posso tornare indietro". 36 Ma essa gli disse: "Padre mio, se hai aperto la bocca a Geova, fammi secondo ciò che è uscito dalla tua bocca, giacché Geova ha eseguito per te atti di vendetta sui tuoi nemici, i figli di Ammon". 37 E proseguì, dicendo a suo padre: "Mi sia fatta questa cosa: Lasciami stare per due mesi, e lasciami andare, e di sicuro scenderò sui monti, e lasciami piangere la mia verginità, io e le mie compagne". 38 A ciò egli disse: "Va!" La mandò dunque via per due mesi; e andava, lei con le sue compagne, e piangeva la sua verginità sui monti. 39 E alla fine di due mesi avvenne che tornò da suo padre, dopo di che egli adempì il voto che aveva fatto verso di lei. In quanto a lei, non ebbe mai relazione con uomo. E divenne un regolamento in Israele: 40 Di anno in anno le figlie d'Israele andavano a lodare la figlia di Iefte il galaadita, quattro giorni all'anno. 12 Gli uomini di Efraim furono quindi adunati e passarono verso nord e dissero a Iefte: "Perché sei passato a combattere contro i figli di Ammon, e non ci hai chiamati perché venissimo con te? La tua medesima casa bruceremo su di te col fuoco". 2 Ma Iefte disse loro: "Io divenni uno speciale contenditore, io e il mio popolo, con i figli di Ammon. E vi chiamavo in aiuto, e non mi salvaste dalla loro mano. 3 Quando vidi che non eri un salvatore, allora decisi di mettere la mia anima nella palma della mia propria mano e di passare contro i figli di Ammon. Allora Geova me li diede in mano. Perché siete dunque saliti in questo giorno contro di me a combattermi?" 4 Immediatamente Iefte radunò tutti gli uomini di Galaad per combattere Efraim; e gli uomini di Galaad colpivano Efraim, poiché avevano detto: "Voi siete uomini scampati da Efraim, o Galaad, dentro Efraim, dentro Manasse". 5 E Galaad si impadroniva dei guadi del Giordano davanti a Efraim; e accadde che quando gli scampati di Efraim dicevano: "Lasciami passare", gli uomini di Galaad dicevano a ciascuno: "Sei efraimita?" Quando diceva: "No!" 6 gli dicevano: "Suvvia, di' Scibbolet". Ed egli diceva: "Sibbolet", siccome era incapace di pronunciare la parola correttamente. E lo prendevano e lo uccidevano ai guadi del Giordano. In quel tempo caddero così quarantaduemila (uomini) di Efraim. 7 E Iefte continuò a giudicare Israele per sei anni, dopo di che Iefte il galaadita morì e fu sepolto nella sua città in Galaad. 8 E Ibzan di Betleem giudicava Israele dopo di lui. 9 Ed ebbe trenta figli e trenta figlie. Mandò fuori e da fuori condusse trenta figlie per i suoi figli. E continuò a giudicare Israele per sette anni. 10 Quindi Ibzan morì e fu sepolto a Betleem. 11 E dopo di lui Elon lo zabulonita giudicava Israele. E continuò a giudicare Israele per dieci anni. 12 Quindi Elon lo zabulonita morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zabulon. 13 E dopo di lui Abdon figlio di Hillel il piratonita giudicava Israele. 14 Ed ebbe quaranta figli e trenta nipoti che cavalcavano settanta asini adulti. E continuò a giudicare Israele per otto anni. 15 Quindi Abdon figlio di Hillel il piratonita morì e fu sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul monte dell'amalechita. 13 E i figli d'Israele facevano di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova, così che Geova li diede in mano ai filistei per quarant'anni. 2 Frattanto c'era un certo uomo di Zora della famiglia dei daniti, e il suo nome era Manoa. E sua moglie era sterile e non aveva partorito nessun figlio. 3 A suo tempo l'angelo di Geova apparve alla donna e le disse: "Ecco, ora sei sterile e non hai partorito nessun figlio. E certamente rimarrai incinta e partorirai un figlio. 4 E ora guardati, ti prego, di non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare nulla di impuro. 5 Poiché, ecco, sarai incinta, e certamente partorirai un figlio, e il rasoio non deve venire sulla sua testa, perché il piccolo diverrà nazireo di Dio da che lascerà il ventre; e sarà lui a prendere la direttiva per salvare Israele dalla mano dei filistei". 6 Quindi la donna andò a dire a suo marito: "Un uomo del (vero) Dio è venuto da me, e il suo aspetto era simile all'aspetto dell'angelo del (vero) Dio, molto tremendo. E non gli ho chiesto esattamente di dov'era, né mi ha dichiarato il suo nome. 7 Ma mi ha detto: 'Ecco, sarai incinta, e certamente partorirai un figlio. E ora non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare alcuna cosa impura, perché il piccolo diverrà nazireo di Dio da che lascerà il ventre fino al giorno della sua morte' ". 8 E Manoa supplicava Geova e diceva: "Scusami, Geova. L'uomo del (vero) Dio che hai appena mandato, ti prego, venga di nuovo da noi e ci insegni ciò che dobbiamo fare al piccolo che nascerà". 9 Pertanto il (vero) Dio ascoltò la voce di Manoa, e l'angelo del (vero) Dio andò di nuovo dalla donna mentre essa sedeva nel campo, e Manoa suo marito non era con lei. 10 La donna immediatamente si affrettò e corse a riferirlo a suo marito e gli disse: "Ecco, l'uomo che venne da me l'altro giorno mi è apparso". 11 Allora Manoa si levò e accompagnò sua moglie e andò dall'uomo e gli disse: "Sei tu l'uomo che ha parlato alla donna?" al che egli disse: "Sono io". 12 Quindi Manoa disse: "Ora si avverino le tue parole. Quale sarà il modo di vivere del piccolo e il suo lavoro?" 13 L'angelo di Geova disse dunque a Manoa: "Da ogni cosa che ho menzionato alla donna essa deve astenersi. 14 Non deve mangiare nulla di tutto ciò che proviene dalla vite da vino, e non beva vino né bevanda inebriante, e non mangi nessuna sorta di cosa impura. Osservi ogni cosa che le ho comandato". 15 Manoa disse ora all'angelo di Geova: "Ti prego, lascia che ti tratteniamo e che ti apparecchiamo davanti un capretto". 16 Ma l'angelo di Geova disse a Manoa: "Se mi trattieni, non mi ciberò del tuo pane; ma se vuoi offrire un olocausto a Geova, lo puoi offrire". Poiché Manoa non sapeva che era l'angelo di Geova. 17 Quindi Manoa disse all'angelo di Geova: "Qual è il tuo nome, affinché, quando la tua parola si sarà avverata, certamente ti facciamo onore?" 18 Comunque, l'angelo di Geova gli disse: "Perché devi chiedere del mio nome, quando esso è meraviglioso?" 19 E Manoa prendeva il capretto e l'offerta di cereali e lo offriva sulla roccia a Geova. Ed Egli faceva qualcosa in modo meraviglioso mentre Manoa e sua moglie guardavano. 20 Avvenne dunque che, come la fiamma ascendeva dall'altare verso il cielo, l'angelo di Geova ascese quindi nella fiamma dell'altare mentre Manoa e sua moglie guardavano. Subito caddero con la faccia a terra. 21 E l'angelo di Geova non apparve più a Manoa e a sua moglie. Quindi Manoa seppe che era stato l'angelo di Geova. 22 Di conseguenza Manoa disse a sua moglie: "Noi positivamente moriremo, perché abbiamo visto Dio". 23 Ma sua moglie gli disse: "Se Geova si fosse dilettato solo a farci morire, non avrebbe accettato l'olocausto e l'offerta di cereali dalla nostra mano, e non ci avrebbe mostrato tutte queste cose, e non ci avrebbe fatto udire come ora cosa simile a questa". 24 La donna partorì poi un figlio e gli mise nome Sansone; e il ragazzo cresceva, e Geova continuò a benedirlo. 25 A suo tempo lo spirito di Geova cominciò a sospingerlo a Maane-Dan fra Zora ed Estaol. 14 Quindi Sansone scese a Timna e a Timna vide una donna delle figlie dei filistei. 2 Salì e riferì dunque a suo padre e a sua madre e disse: "Ho visto a Timna una donna delle figlie dei filistei, e ora prendetemela in moglie". 3 Ma suo padre e sua madre gli dissero: "Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e fra tutto il mio popolo, così che tu vada a prendere moglie dagli incirconcisi filistei?" Ma Sansone disse a suo padre: "Prendimi proprio lei, perché è proprio quella retta ai miei occhi". 4 In quanto a suo padre e a sua madre, non sapevano che questo era da Geova, che egli cercava un'opportunità contro i filistei, poiché in quel particolare tempo i filistei dominavano su Israele. 5 Pertanto Sansone scese con suo padre e sua madre a Timna. Quando giunse alle vigne di Timna, ebbene, ecco, un giovane leone fornito di criniera gli veniva incontro ruggendo. 6 Lo spirito di Geova divenne quindi operante su di lui, così che egli lo squarciò in due, proprio come si squarcia in due un capretto, e nella sua mano non c'era assolutamente nulla. E non dichiarò a suo padre né a sua madre ciò che aveva fatto. 7 E continuò a scendere e parlava alla donna; ed essa era ancora retta agli occhi di Sansone. 8 Ora dopo qualche tempo tornò per condurla a casa. Frattanto deviò per guardare i resti del leone, ed ecco, nella carcassa del leone c'era uno sciame di api, e miele. 9 Ne prese dunque nelle palme delle mani e continuò a camminare, mangiando durante il cammino. Quando si riunì a suo padre e a sua madre, subito ne diede loro, ed essi mangiavano. E non raccontò loro che aveva preso il miele dalla carcassa del leone. 10 E suo padre continuò a scendere dalla donna, e Sansone teneva lì un banchetto; poiché così usavano fare i giovani. 11 E avvenne che, quando lo videro, presero immediatamente trenta compagni di nozze, perché stessero con lui. 12 Quindi Sansone disse loro: "Lasciate, vi prego, che io vi proponga un enigma. Se me lo dichiarerete immancabilmente durante i sette giorni del banchetto e realmente lo risolverete, in tal caso vi dovrò dare trenta sottovesti e trenta mute di vesti. 13 Ma se non me lo potrete dichiarare, allora voi stessi mi dovrete dare trenta sottovesti e trenta mute di vesti". A ciò gli dissero: "Proponici il tuo enigma, e faccelo udire". 14 Disse dunque loro: "Da colui che mangia è uscito qualcosa da mangiare, E dal forte è uscito qualcosa di dolce". E per tre giorni si mostrarono incapaci di dichiarare l'enigma. 15 E avvenne il quarto giorno che dicevano alla moglie di Sansone: "Inganna tuo marito perché ci dichiari l'enigma. Altrimenti bruceremo te e la casa di tuo padre col fuoco. Ci avete invitati qui per prendere i nostri possedimenti?" 16 Di conseguenza la moglie di Sansone piangeva su di lui e diceva: "Tu mi odii soltanto, sì, e non mi ami. Hai proposto un enigma ai figli del mio popolo, ma a me non lo hai dichiarato". A ciò le disse: "Ebbene, non l'ho dichiarato al mio proprio padre e alla mia propria madre, e lo dovrei dichiarare a te?" 17 Ma essa continuò a piangere su di lui per i sette giorni che durò per loro il banchetto, e avvenne il settimo giorno che egli infine glielo dichiarò, perché aveva fatto pressione su di lui. Essa dichiarò quindi l'enigma ai figli del suo popolo. 18 Gli uomini della città gli dissero dunque il settimo giorno, prima ancora che entrasse nella stanza interna: "Che c'è di più dolce del miele, E che c'è di più forte del leone?" A sua volta egli disse loro: "Se non aveste arato con la mia giovenca, Non avreste risolto il mio enigma". 19 E lo spirito di Geova divenne operante su di lui, così che scese ad Ascalon e abbatté trenta uomini dei loro e prese ciò che tolse loro di dosso e diede le mute di vesti a quelli che avevano dichiarato l'enigma. E la sua ira rimase accesa, e se ne salì alla casa di suo padre. 20 E la moglie di Sansone appartenne a un suo compagno di nozze che era stato in sua compagnia. 15 E avvenne dopo un po', ai giorni della mietitura del frumento, che Sansone andò a visitare sua moglie con un capretto. Così disse: "Certamente entrerò da mia moglie nella stanza interna". E il padre di lei non gli permise di entrare. 2 Ma il padre di lei disse: "Realmente mi dissi: 'Senza dubbio la devi odiare'. Perciò l'ho data al tuo compagno di nozze. Non è sua sorella più giovane migliore di lei? Divenga tua lei, ti prego, invece dell'altra". 3 Comunque, Sansone disse loro: "Questa volta devo essere esente da colpa contro i filistei nel caso che io li tratti male". 4 E Sansone se ne andò e catturava trecento volpi e prendeva delle torce e voltava coda contro coda e metteva una torcia fra due code, proprio nel mezzo. 5 Allora diede fuoco alle torce e le mandò nei campi del grano in piedi dei filistei. Così diede fuoco a ogni cosa dal covone al grano in piedi e alle vigne e agli oliveti. 6 E i filistei dicevano: "Chi ha fatto questo?" Quindi dissero: "Sansone il genero del timnita, perché egli prese sua moglie e la diede quindi al suo compagno di nozze". Allora i filistei salirono e bruciarono lei e suo padre col fuoco. 7 A sua volta Sansone disse loro: "Se fate così, non mi resta che vendicarmi di voi, e poi smetterò". 8 E li colpiva, ammucchiando gambe su cosce con una grande strage, dopo di che scese e dimorava in una fenditura della rupe di Etam. 9 In seguito i filistei salirono e si accamparono in Giuda e si spargevano a Lehi. 10 Quindi gli uomini di Giuda dissero: "Perché siete saliti contro di noi?" al che essi dissero: "Siamo saliti per legare Sansone, per fare a lui proprio come ha fatto a noi". 11 Tremila uomini di Giuda scesero dunque alla fenditura della rupe di Etam e dissero a Sansone: "Non sai che i filistei dominano su di noi? Che significa dunque questo che ci hai fatto?" Quindi egli disse loro: "Proprio come hanno fatto a me, così ho fatto a loro". 12 Ma gli dissero: "Siamo scesi per legarti, per darti in mano ai filistei". Allora Sansone disse loro: "Giuratemi che voi stessi non mi assalirete". 13 Ed essi gli dicevano: "No, ma semplicemente ti legheremo e certamente ti daremo in mano loro; però non ti metteremo in nessun modo a morte". Pertanto lo legarono con due funi nuove e lo trassero fuori dalla rupe. 14 Egli, da parte sua, giunse fino a Lehi, e i filistei, da parte loro, gli andarono incontro con urla d'esultanza. E lo spirito di Geova divenne operante su di lui, e le funi che erano sulle sue braccia si fecero come fili di lino che siano stati bruciati dal fuoco, così che i suoi ceppi si fusero dalle sue mani. 15 Ora trovò una mascella d'asino fresca e, stesa la mano, la prese e abbatteva con essa mille uomini. 16 Quindi Sansone disse: "Con la mascella di un asino, un mucchio, due mucchi! Con la mascella di un asino ho abbattuto mille uomini". 17 E avvenne che quando finì di parlare, gettò immediatamente la mascella dalla mano e chiamò quel luogo Ramat-Lehi. 18 Ora ebbe molta sete, e invocava Geova e diceva: "Tu hai dato questa grande salvezza in mano al tuo servitore, e ora morirò io di sete e dovrò cadere in mano agli incirconcisi?" 19 Dio fendé dunque una cavità a forma di mortaio che era a Lehi, e ne usciva acqua, ed egli beveva, dopo di che gli tornò lo spirito e riprese vita. Perciò le diede nome En-Accore, che è a Lehi fino a questo giorno. 20 E continuò a giudicare Israele ai giorni dei filistei per vent'anni. 16 Una volta Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta ed entrò da lei. 2 E fu riferito ai gaziti, dicendo: "Sansone è venuto qui". Lo accerchiarono dunque e stettero in agguato contro di lui tutta la notte alla porta della città. E stettero quieti per l'intera notte, dicendo: "Appena spunta la luce del mattino, allora lo dobbiamo uccidere". 3 Comunque, Sansone continuò a giacere fino a mezzanotte e allora, a mezzanotte, si levò e afferrò i battenti della porta della città e i due pilastri laterali e li divelse con tutta la sbarra e se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron. 4 E dopo ciò avvenne che si innamorò di una donna nella valle del torrente di Sorec, e il suo nome era Dalila. 5 E i signori dell'asse dei filistei salivano da lei e le dicevano: "Ingannalo e vedi in che consiste la sua grande potenza e con che cosa possiamo prevalere su di lui e con che cosa possiamo essere certi di legarlo in modo da dominarlo; e noi, da parte nostra, ti daremo millecento pezzi d'argento ciascuno". 6 Più tardi Dalila disse a Sansone: "Dichiarami, ti prego: In che consiste la tua grande potenza e con che cosa ti si può legare per dominarti?" 7 Quindi Sansone le disse: "Se mi legano con sette tendini ancora umidi che non si sono seccati, allora mi indebolirò e diverrò come un uomo comune". 8 I signori dell'asse dei filistei le portarono dunque sette tendini ancora umidi che non si erano seccati. Più tardi essa lo legò con essi. 9 Ora l'agguato gli era teso nella stanza interna di lei, ed essa gli diceva: "I filistei sono su di te, Sansone!" Allora egli strappò in due i tendini proprio come si strappa in due un filo ritorto di stoppa quando sente il fuoco. E la sua potenza non fu conosciuta. 10 Dalila disse in seguito a Sansone: "Ecco, ti sei preso gioco di me per pronunciarmi menzogne. Ora dichiarami, ti prego, con che cosa ti si può legare". 11 Così le disse: "Se mi legano stretto con funi nuove con le quali non è stato fatto nessun lavoro, allora mi indebolirò e diverrò come un uomo comune". 12 Dalila prese dunque funi nuove e con esse lo legò e gli disse: "I filistei sono su di te, Sansone!" Intanto gli era teso l'agguato nella stanza interna. Allora egli le strappò in due di sopra le sue braccia come un filo. 13 Dopo ciò Dalila disse a Sansone: "Fino ad ora ti sei preso gioco di me per pronunciarmi menzogne. Dichiarami con che cosa ti si può legare". Quindi le disse: "Se tesserai le sette trecce della mia testa con l'ordito". 14 Essa le fissò pertanto col piolo, dopo di che gli disse: "I filistei sono su di te, Sansone!" Egli si svegliò dunque dal suo sonno e strappò via il piolo del telaio e l'ordito. 15 Essa ora gli disse: "Come osi dire: 'Ti amo', quando il tuo cuore non è con me? Per queste tre volte ti sei preso gioco di me e non mi hai dichiarato in che consiste la tua grande potenza". 16 E avvenne che, siccome gli faceva di continuo pressione con le sue parole e continuava a sollecitarlo, la sua anima divenne impaziente fino al punto di morire. 17 Infine le rivelò tutto il suo cuore e le disse: "Il rasoio non è mai venuto sulla mia testa, perché sono nazireo di Dio dal ventre di mia madre. Se davvero fossi rasato, allora la mia potenza certamente si ritirerebbe da me, e in realtà mi indebolirei e diverrei come tutti gli altri uomini". 18 Quando Dalila vide che le aveva rivelato tutto il suo cuore, immediatamente mandò a chiamare i signori dell'asse dei filistei, dicendo: "Salite questa volta, poiché egli mi ha rivelato tutto il suo cuore". E i signori dell'asse dei filistei salirono da lei per portare il denaro nella loro mano. 19 Ed essa se lo faceva addormentare sulle ginocchia. Quindi chiamò l'uomo e gli fece radere le sette trecce della testa, dopo di che cominciò a dominarlo, e la sua potenza si ritirava di sopra a lui. 20 Ora essa disse: "I filistei sono su di te, Sansone!" Allora egli si svegliò dal sonno e disse: "Ne uscirò come le altre volte e mi scuoterò tornando libero". Ed egli stesso non sapeva che Geova si era ritirato da lui. 21 I filistei dunque lo presero e gli cavarono gli occhi e lo fecero scendere a Gaza e lo serrarono in due ceppi di rame; e divenne macinatore nella casa di prigionia. 22 Frattanto i capelli della testa cominciarono a crescergli abbondantemente, subito dopo che era stato rasato. 23 In quanto ai signori dell'asse dei filistei, si raccolsero per sacrificare un grande sacrificio a Dagon loro dio e per rallegrarsi, e dicevano: "Il nostro dio ci ha dato in mano Sansone nostro nemico!" 24 Quando il popolo l'ebbe visto, si mise subito a lodare il suo dio, "perché", disse, "il nostro dio ci ha dato in mano il nostro nemico e il devastatore del nostro paese e colui che moltiplicava i nostri uccisi". 25 E avvenne che, siccome il loro cuore era allegro, dicevano: "Chiamate Sansone perché ci offra qualche divertimento". Chiamarono dunque Sansone dalla casa di prigionia perché facesse giochi davanti a loro; e lo facevano stare fra le colonne. 26 Quindi Sansone disse al ragazzo che lo teneva per mano: "Permettimi di toccare le colonne sulle quali la casa è fermamente stabilita e fammi appoggiare ad esse". 27 (Incidentalmente, la casa era piena di uomini e donne e c'erano tutti i signori dell'asse dei filistei; e sul tetto c'erano circa tremila uomini e donne che guardavano mentre Sansone offriva qualche divertimento). 28 Sansone ora invocò Geova e disse: "Sovrano Signore Geova, ricordati di me, ti prego, e rafforzami, ti prego, solo questa volta, o tu, il (vero) Dio, e lascia che mi vendichi sui filistei con la vendetta per uno dei miei due occhi". 29 Allora Sansone si appoggiò contro le due colonne di mezzo sulle quali la casa era fermamente stabilita, e fece presa su di esse, sull'una con la mano destra e sull'altra con la mano sinistra. 30 E Sansone diceva: "Muoia la mia anima con i filistei". Quindi si curvò con potenza, e la casa cadde sui signori dell'asse e su tutto il popolo che era in essa, così che i morti che mise a morte alla sua propria morte furono più di quelli che aveva messo a morte durante la sua vita. 31 Più tardi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo sollevarono e risalirono e lo seppellirono fra Zora ed Estaol nel luogo di sepoltura di Manoa suo padre. In quanto a lui, aveva giudicato Israele per vent'anni. 17 Ora c'era un uomo della regione montagnosa di Efraim il cui nome era Mica. 2 A suo tempo egli disse a sua madre: "I millecento pezzi d'argento che ti furono presi e sui quali pronunciasti una maledizione e la dicesti anche ai miei orecchi, ecco, l'argento è presso di me. L'ho preso io". Allora sua madre disse: "Benedetto sia mio figlio da Geova". 3 Pertanto egli ridiede i millecento pezzi d'argento a sua madre; e sua madre proseguì, dicendo: "Devo immancabilmente santificare a Geova l'argento dalla mia mano per mio figlio, in modo da fare un'immagine scolpita e una statua di metallo fuso; e ora te lo ridarò". 4 Restituì dunque l'argento a sua madre, e sua madre prese duecento pezzi d'argento e li diede all'argentiere. Ed egli fece un'immagine scolpita e una statua di metallo fuso; ed essa stava nella casa di Mica. 5 In quanto all'uomo Mica, aveva una casa di dèi, e faceva un efod e dei terafim e riempiva di potere la mano di uno dei suoi figli, perché servisse come sacerdote per lui. 6 In quei giorni non c'era re in Israele. In quanto a ognuno, era solito fare ciò che era retto ai suoi propri occhi. 7 Ora c'era un giovane di Betleem di Giuda, della famiglia di Giuda, ed era levita. E risiedeva là temporaneamente. 8 E l'uomo andava dalla città di Betleem di Giuda a risiedere temporaneamente dovunque trovasse un posto. Alla fine, mentre andava per la sua via, giunse nella regione montagnosa di Efraim alla casa di Mica. 9 Quindi Mica gli disse: "Da dove vieni?" Allora gli disse: "Sono un levita di Betleem di Giuda, e sono in cammino per risiedere temporaneamente dovunque io trovi un posto". 10 Mica dunque gli disse: "Dimora con me e servimi come padre e sacerdote, e io, da parte mia, ti darò dieci pezzi d'argento l'anno e la solita muta di vesti e i tuoi viveri". Pertanto il levita entrò. 11 Così il levita si impegnò a dimorare con l'uomo, e il giovane divenne per lui come uno dei suoi figli. 12 Per di più, Mica riempì di potere la mano del levita, affinché il giovane lo servisse come sacerdote e stesse nella casa di Mica. 13 Perciò Mica disse: "Ora in effetti so che Geova mi farà del bene, perché il levita è divenuto sacerdote per me". 18 In quei giorni non c'era re in Israele. E in quei giorni la tribù dei daniti si cercava un'eredità per dimorarvi; perché fino a quel giorno non era toccata loro un'eredità in mezzo alle tribù d'Israele. 2 Alla fine i figli di Dan mandarono cinque uomini della loro famiglia, uomini di fra loro, uomini che erano valorosi, da Zora e da Estaol, a perlustrare il paese e a esplorarlo. E dissero loro: "Andate, esplorate il paese". A suo tempo entrarono nella regione montagnosa di Efraim fino alla casa di Mica, e vi passavano la notte. 3 Mentre erano vicino alla casa di Mica, riconobbero la voce del giovane, il levita, così che deviarono da quella parte. E gli dicevano: "Chi ti ha condotto qui, e che fai in questo luogo, e che interesse hai qui?" 4 A sua volta egli disse loro: "Mica mi ha fatto così e così per assoldarmi, e perché lo serva come sacerdote". 5 Quindi gli dissero: "Ti preghiamo, interroga Dio, affinché sappiamo se la via per la quale andiamo avrà successo". 6 Il sacerdote disse dunque loro: "Andate in pace. La via per la quale andate è davanti a Geova". 7 Pertanto i cinque uomini proseguirono e giunsero a Lais e videro che il popolo che era in essa dimorava confidando in se stesso alla maniera dei sidoni, quieto e non sospettoso, e non c'era nessun oppressivo conquistatore che molestasse alcuna cosa nel paese, mentre erano lontani dai sidoni e non avevano nulla a che fare col genere umano. 8 Alla fine giunsero dai loro fratelli a Zora e a Estaol, e i loro fratelli dicevano loro: "Come vi è andata?" 9 A ciò dissero: "Levatevi, e saliamo contro di loro; poiché abbiamo visto il paese, ed ecco, è molto buono. E voi siete esitanti. Non siate pigri a camminare per andare a prendere possesso del paese. 10 Quando entrerete, andrete da un popolo non sospettoso, e il paese è molto vasto; poiché Dio ve l'ha dato in mano, un luogo dove non manca alcuna sorta di cosa che è sulla terra". 11 Quindi seicento uomini cinti di armi da guerra, della famiglia dei daniti, partirono di là, cioè da Zora e da Estaol. 12 E salivano e si accampavano a Chiriat-Iearim in Giuda. Perciò hanno chiamato quel luogo Maane-Dan fino a questo giorno. Ecco, è a ovest di Chiriat-Iearim. 13 Di là passarono poi alla regione montagnosa di Efraim e giunsero alla casa di Mica. 14 Quindi i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais risposero e dissero ai loro fratelli: "Sapevate che in queste case ci sono un efod e dei terafim e un'immagine scolpita e una statua di metallo fuso? E ora tenete presente ciò che dovete fare". 15 Deviarono dunque da quella parte e giunsero alla casa del giovane, il levita, a casa di Mica, e chiedevano come stava. 16 Intanto i seicento uomini cinti di armi da guerra, che erano dei figli di Dan, stavano all'ingresso della porta. 17 I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese ora salirono, per entrare lì a prendere l'immagine scolpita e l'efod e i terafim e l'immagine di metallo fuso. (E il sacerdote stava all'ingresso della porta con i seicento uomini cinti delle armi da guerra). 18 E questi entrarono nella casa di Mica e prendevano l'immagine scolpita, l'efod e i terafim e l'immagine di metallo fuso. Allora il sacerdote disse loro: "Che fate?" 19 Ma essi gli dissero: "Taci. Mettiti la mano sulla bocca, e vieni con noi e divieni per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio, che tu continui a fare il sacerdote per la casa di un solo uomo o che tu divenga il sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?" 20 A ciò il cuore del sacerdote si compiacque, e prese quindi i terafim e l'immagine scolpita e andò in mezzo al popolo. 21 Quindi si voltarono e se ne andarono e misero i piccoli e il bestiame e le cose di valore davanti a loro. 22 Essi stessi erano giunti a una certa distanza dalla casa di Mica quando gli uomini che erano nelle case vicino alla casa di Mica furono convocati e cercarono di raggiungere i figli di Dan. 23 Quando gridavano ai figli di Dan, allora essi voltarono le loro facce e dissero a Mica: "Che hai che sei stato convocato?" 24 Egli dunque disse: "Avete preso i miei dèi che io ho fatto, anche il sacerdote, e ve ne andate, e che altro ho più io? Come potete quindi dirmi: 'Che hai?' " 25 A ciò i figli di Dan gli dissero: "Non far sentire la tua voce vicino a noi, affinché uomini con l'anima amareggiata non vi assalgano, e tu non debba perdere la tua propria anima e l'anima della tua casa". 26 E i figli di Dan continuarono ad andare per la loro via; e Mica vedeva che erano più forti di lui, e così si voltò e se ne tornò a casa sua. 27 In quanto a loro, presero ciò che Mica aveva fatto e il sacerdote che era divenuto suo, e continuarono ad andare verso Lais, contro un popolo quieto e non sospettoso. E li colpivano col taglio della spada, e bruciarono la città col fuoco. 28 E non c'era liberatore, poiché era lontana da Sidone, e non avevano proprio nulla a che fare col genere umano; ed era nel bassopiano che apparteneva a Bet-Reob. Quindi edificarono la città e presero a dimorarvi. 29 Per di più, diedero alla città il nome di Dan dal nome del loro padre, Dan, che era nato a Israele. Tuttavia, prima il nome della città era Lais. 30 Dopo ciò i figli di Dan si eressero l'immagine scolpita; e Gionatan figlio di Ghersom, figlio di Mosè, lui e i suoi figli divennero sacerdoti della tribù dei daniti fino al giorno che il paese fu portato in esilio. 31 E tennero eretta per sé l'immagine scolpita di Mica, che egli aveva fatto, per tutti i giorni che la casa del (vero) Dio restò a Silo. 19 Ora accadde in quei giorni che non c'era re in Israele. E avvenne che un certo levita risiedeva temporaneamente nelle parti più remote della regione montagnosa di Efraim. A suo tempo prese in moglie una concubina di Betleem di Giuda. 2 E la sua concubina commetteva fornicazione contro di lui. Infine se ne andò via da lui alla casa di suo padre a Betleem di Giuda e vi restò per quattro mesi interi. 3 Quindi suo marito si levò e le andò dietro, per parlarle in maniera consolante, al fine di ricondurla; e con lui c'erano il suo servitore e una coppia di asini. Essa lo fece dunque entrare nella casa di suo padre. Quando il padre della giovane lo vide, subito gli andò incontro rallegrandosi. 4 Di conseguenza suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne, tanto che continuò a dimorare con lui tre giorni; e mangiavano e bevevano, ed egli passava la notte lì. 5 E avvenne il quarto giorno, quando si alzarono come al solito la mattina di buon'ora, che egli si levò ora per andarsene, ma il padre della giovane disse a suo genero: "Ristora il tuo cuore con un po' di pane e poi potete andare". 6 Così sedettero, ed entrambi mangiavano e bevevano insieme; dopo di che il padre della giovane disse all'uomo: "Vieni, ti prego, e passa la notte, e si senta bene il tuo cuore". 7 Quando l'uomo si levò per andarsene, suo suocero lo pregava, tanto che passò di nuovo la notte lì. 8 Quando il quinto giorno si alzò la mattina di buon'ora per andarsene, il padre della giovane disse: "Ti prego, prendi ristoro per il tuo cuore". E si indugiarono fino al declinare del giorno. Ed entrambi continuarono a mangiare. 9 L'uomo si levò ora per andarsene, lui e la sua concubina e il suo servitore; ma suo suocero, il padre della giovane, gli disse: "Ecco, ora il giorno declina e si fa sera. Vi prego, passate la notte. Ecco, il giorno sta tramontando. Passa qui la notte, e si senta bene il tuo cuore. E domani vi dovete alzare di buon'ora per il vostro viaggio, e devi andare alla tua tenda". 10 Comunque, l'uomo non acconsentì a passare la notte, ma si levò e si avviò e giunse fino di fronte a Gebus, vale a dire Gerusalemme; e con lui c'erano la coppia di asini sellati, e la sua concubina e il suo servitore. 11 Mentre erano presso Gebus, siccome la luce del giorno era calata notevolmente, il servitore disse ora al suo padrone: "Oh vieni, ora, e volgiamoci verso questa città dei gebusei e passiamo la notte in essa". 12 Ma il suo padrone gli disse: "Non volgiamoci verso una città di stranieri che non fanno parte dei figli d'Israele; e dobbiamo passare fino a Ghibea". 13 E proseguì, dicendo al suo servitore: "Vieni e accostiamoci a uno dei luoghi, e dobbiamo passare la notte a Ghibea o a Rama". 14 Così passarono oltre e continuarono il cammino, e il sole tramontava su di loro quando furono vicino a Ghibea, che appartiene a Beniamino. 15 Di conseguenza si volsero là per entrare a passare la notte a Ghibea. Ed entravano e sedevano nella pubblica piazza della città, e non c'era nessuno che li accogliesse in casa per passare la notte. 16 Alla fine, ecco, un uomo vecchio veniva la sera dal suo lavoro nel campo, e l'uomo era della regione montagnosa di Efraim, e risiedeva temporaneamente a Ghibea; ma gli uomini del luogo erano beniaminiti. 17 Quando alzò gli occhi vide l'uomo, il viaggiatore, nella pubblica piazza della città. L'uomo vecchio dunque disse: "Dove andate e da dove venite?" 18 A sua volta gli disse: "Passiamo da Betleem di Giuda alle parti più remote della regione montagnosa di Efraim. Sono di là, ma sono andato a Betleem di Giuda; e vado alla mia propria casa, e non c'è nessuno che mi accolga in casa. 19 E ci sono sia paglia che foraggio per i nostri asini, e ci sono sia pane che vino per me e per la tua schiava e per il servitore che è col tuo servo. Non manca nulla". 20 Comunque, l'uomo vecchio disse: "Abbi pace! Quel che ti manca sia pure su di me. Solo non passare la notte nella pubblica piazza". 21 Allora lo condusse nella sua casa e gettò foraggio agli asini. Quindi si lavarono i piedi e mangiavano e bevevano. 22 Mentre facevano sentir bene il loro cuore, ecco, gli uomini della città, semplici uomini buoni a nulla, accerchiarono la casa, spingendosi gli uni gli altri contro la porta; e dicevano all'uomo vecchio, al proprietario della casa: "Fa uscire l'uomo che è entrato nella tua casa, affinché abbiamo rapporti con lui". 23 Allora il proprietario della casa uscì da loro e disse loro: "No, fratelli miei, non fate nulla di male, vi prego, giacché quest'uomo è entrato nella mia casa. Non commettete questa vergognosa follia. 24 Ecco la mia figlia vergine e la sua concubina. Lasciate che ve le conduca fuori, vi prego, e violentatele e fate loro ciò che è bene ai vostri occhi. Ma a quest'uomo non dovete fare questa cosa vergognosa, folle". 25 E gli uomini non lo vollero ascoltare. Perciò l'uomo afferrò la sua concubina e la condusse fuori da loro; ed essi avevano rapporti con lei, e abusavano di lei tutta la notte fino al mattino, dopo di che la mandarono via all'ascendere dell'aurora. 26 Quindi la donna venne sul far del mattino e cadde all'ingresso della casa dell'uomo dov'era il suo padrone, fino alla luce del giorno. 27 Più tardi il padrone di lei si levò la mattina e aprì le porte della casa e uscì per avviarsi, ed ecco, la donna, la sua concubina, caduta all'ingresso della casa con le mani sulla soglia! 28 Le disse dunque: "Levati, e andiamo". Ma non ci fu chi rispondesse. Allora l'uomo la caricò sull'asino e si levò e andò al suo luogo. 29 Entrò quindi nella sua casa e, preso il coltello per scannare, afferrò la sua concubina e la tagliò secondo le ossa in dodici pezzi e la mandò in tutto il territorio d'Israele. 30 E accadde che ognuno che lo vide disse: "Una cosa come questa non è mai stata compiuta né si è vista dal giorno che i figli d'Israele salirono dal paese d'Egitto fino a questo giorno. Ponetevi il cuore, prendete consiglio e parlate". 20 Di conseguenza tutti i figli d'Israele uscirono e l'assemblea si congregò come un sol uomo, da Dan fino a Beer-Seba insieme al paese di Galaad, a Geova in Mizpa. 2 Così gli uomini principali di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele presero posto nella congregazione del popolo del (vero) Dio, quattrocentomila uomini a piedi che traevano la spada. 3 E i figli di Beniamino udivano che i figli d'Israele erano saliti a Mizpa. Quindi i figli d'Israele dissero: "Parlate. Come è stata compiuta questa cosa cattiva?" 4 A ciò l'uomo, il levita, marito della donna assassinata, rispose e disse: "Giunsi a Ghibea, che appartiene a Beniamino, io e la mia concubina, per passare la notte. 5 E i proprietari di terre di Ghibea si levavano contro di me e di notte accerchiavano la casa contro di me. Avevano pensato di uccidere me, ma violentarono la mia concubina, ed essa infine morì. 6 Perciò presi la mia concubina e la tagliai e la mandai in ogni campo dell'eredità d'Israele, perché si erano abbandonati a condotta dissoluta e a vergognosa follia in Israele. 7 Ecco, tutti voi, figli d'Israele, date qui la vostra parola e il (vostro) consiglio". 8 Tutto il popolo si levò dunque come un sol uomo, dicendo: "Nessuno di noi andrà alla sua tenda, e nessuno di noi si volgerà verso la sua casa. 9 E ora questa è la cosa che faremo a Ghibea. Saliamo a sorte contro di essa. 10 E dobbiamo prendere dieci uomini su cento di tutte le tribù d'Israele, e cento su mille, e mille su diecimila, per procurare le provviste al popolo, perché agisca andando contro Ghibea di Beniamino, in considerazione di tutta la vergognosa follia che hanno commesso in Israele". 11 Così tutti gli uomini d'Israele si raccolsero contro la città come un sol uomo, quali alleati. 12 Le tribù d'Israele mandarono pertanto uomini a tutti gli uomini della tribù di Beniamino, dicendo: "Che cos'è questa cosa cattiva che è stata compiuta fra voi? 13 E ora consegnate gli uomini, gli uomini buoni a nulla, che sono a Ghibea, affinché li mettiamo a morte, e togliamo ciò che è male da Israele". E i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, i figli d'Israele. 14 I figli di Beniamino si raccolsero quindi dalle città a Ghibea per uscire in battaglia contro i figli d'Israele. 15 Quel giorno i figli di Beniamino si adunarono dunque dalle città, ventiseimila uomini che traevano la spada, oltre agli abitanti di Ghibea, dei quali si adunarono settecento uomini scelti. 16 Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, mancini. Ognuno di questi era un fromboliere di pietre che poteva colpire un capello senza mancare (il bersaglio). 17 E gli uomini d'Israele si adunarono separatamente da Beniamino, quattrocentomila uomini che traevano la spada. Ognuno di questi era un uomo di guerra. 18 E si levavano e salivano a Betel e interrogavano Dio. Quindi i figli d'Israele dissero: "Chi di noi deve salire per primo in battaglia contro i figli di Beniamino?" A ciò Geova disse: "Giuda per primo". 19 Dopo ciò i figli d'Israele si levarono la mattina e si accamparono contro Ghibea. 20 Gli uomini d'Israele uscirono ora in battaglia contro Beniamino; e gli uomini d'Israele si schieravano in formazione di battaglia contro di loro a Ghibea. 21 I figli di Beniamino uscirono dunque da Ghibea e quel giorno stesero a terra ventiduemila uomini d'Israele. 22 Comunque, il popolo, gli uomini d'Israele, si mostrarono coraggiosi e di nuovo si schieravano in formazione di battaglia nel luogo dove si erano schierati in formazione il primo giorno. 23 Quindi i figli d'Israele salirono e piansero dinanzi a Geova fino alla sera e interrogarono Geova, dicendo: "Mi accosterò di nuovo per la battaglia contro i figli di Beniamino mio fratello?" A ciò Geova disse: "Sali contro di lui". 24 Il secondo giorno i figli d'Israele si avvicinarono pertanto ai figli di Beniamino. 25 A sua volta il secondo giorno Beniamino uscì loro incontro da Ghibea e stese a terra altri diciottomila uomini tra i figli d'Israele, e tutti questi traevano la spada. 26 Allora tutti i figli d'Israele, sì, tutto il popolo, salirono e vennero a Betel e piansero e sedettero là dinanzi a Geova e quel giorno digiunarono fino alla sera e offrirono olocausti e offerte di comunione dinanzi a Geova. 27 Dopo ciò i figli d'Israele interrogarono Geova, poiché in quei giorni l'arca del patto del (vero) Dio era là. 28 Ora Fineas figlio di Eleazaro, figlio di Aaronne, stava dinanzi ad essa in quei giorni, dicendo: "Uscirò di nuovo in battaglia contro i figli di Beniamino mio fratello o smetterò?" A ciò Geova disse: "Sali, perché domani te lo darò in mano". 29 Israele mise quindi tutt'intorno uomini che tesero un'imboscata contro Ghibea. 30 E il terzo giorno i figli d'Israele salivano contro i figli di Beniamino, e si schieravano in formazione contro Ghibea come le altre volte. 31 Quando i figli di Beniamino uscirono incontro al popolo, furono attirati lontano dalla città. Quindi, come le altre volte, cominciarono ad abbattere alcuni del popolo, ferendoli mortalmente nelle strade maestre, una delle quali sale a Betel e l'altra a Ghibea, nel campo, circa trenta uomini d'Israele. 32 I figli di Beniamino dunque dicevano: "Subiscono la sconfitta davanti a noi come la prima volta". In quanto ai figli d'Israele, dissero: "Fuggiamo, e certamente li attireremo lontano dalla città verso le strade maestre". 33 E tutti gli uomini d'Israele si levarono dai loro luoghi e si schieravano in formazione a Baal-Tamar, mentre quelli d'Israele che avevano teso l'imboscata si lanciavano all'attacco dai loro luoghi nelle vicinanze di Ghibea. 34 Così diecimila uomini scelti di tutto Israele vennero di fronte a Ghibea, e il combattimento fu intenso; e i beniaminiti non sapevano che la calamità li sovrastava. 35 E Geova sconfiggeva Beniamino davanti a Israele, così che quel giorno i figli d'Israele stesero venticinquemilacento uomini in Beniamino, e tutti questi traevano la spada. 36 I figli di Beniamino immaginarono comunque che gli uomini d'Israele subissero la sconfitta quando essi cedevano terreno a Beniamino perché confidavano nell'imboscata che avevano teso contro Ghibea. 37 In quanto a quelli dell'imboscata, agirono prontamente e si lanciarono verso Ghibea. Quindi quelli dell'imboscata si sparsero e colpirono tutta la città col taglio della spada. 38 Ora gli uomini d'Israele avevano convenuto con quelli dell'imboscata che facessero salire un segnale di fumo dalla città. 39 Quando nella battaglia i figli d'Israele si voltarono, Beniamino cominciò ad abbattere circa trenta uomini, ferendoli mortalmente fra gli uomini d'Israele, poiché disse: "Senza dubbio non subiscono altro che la sconfitta davanti a noi proprio come nella prima battaglia". 40 E il segnale cominciò a salire dalla città in una colonna di fumo. Quando Beniamino voltò dunque la faccia, ecco, l'intera città saliva verso il cielo. 41 E gli uomini d'Israele fecero dietro front, e gli uomini di Beniamino si turbarono poiché videro che la calamità li aveva raggiunti. 42 Perciò si voltarono davanti agli uomini d'Israele in direzione del deserto, e la battaglia li incalzò, mentre gli uomini dal di fuori delle città li riducevano in rovina in mezzo a loro. 43 Circondarono Beniamino. Lo inseguirono senza dargli posa. Lo calpestarono proprio di fronte a Ghibea in direzione del levar del sole. 44 Infine caddero diciottomila uomini di Beniamino, e tutti questi erano uomini valorosi. 45 Così si voltarono e fuggivano verso il deserto alla rupe di Rimmon. E ne racimolarono cinquemila uomini nelle strade maestre, e continuarono a incalzarli fino a Ghidom e così ne abbatterono altri duemila uomini. 46 E tutti quelli di Beniamino che caddero quel giorno ammontarono infine a venticinquemila uomini che traevano la spada, e tutti questi erano uomini valorosi. 47 Ma seicento uomini si voltarono e fuggivano nel deserto alla rupe di Rimmon, e continuarono a dimorare nella rupe di Rimmon per quattro mesi. 48 E gli uomini d'Israele tornarono contro i figli di Beniamino e colpivano quelli della città col taglio della spada, (dagli) uomini agli animali domestici fino a tutto ciò che si trovò. Inoltre, tutte le città che furono trovate le consegnarono al fuoco. 21 Ora gli uomini d'Israele avevano giurato a Mizpa, dicendo: "Nessun uomo di noi darà sua figlia in moglie a Beniamino". 2 Di conseguenza il popolo venne a Betel e sedevano là dinanzi al (vero) Dio fino alla sera e alzavano la voce e si abbandonavano a un gran pianto. 3 E dicevano: "Perché, o Geova, Dio d'Israele, è accaduto questo in Israele, che una tribù oggi manchi da Israele?" 4 E avvenne il giorno dopo che il popolo si alzava di buon'ora ed edificava là un altare e offriva olocausti e offerte di comunione. 5 Quindi i figli d'Israele dissero: "Chi da tutte le tribù d'Israele non è salito nella congregazione a Geova? poiché ha avuto luogo un grande giuramento rispetto a chi non è salito a Geova a Mizpa, dicendo: 'Sia messo a morte immancabilmente' ". 6 E i figli d'Israele si rammaricavano per Beniamino loro fratello. Così dissero: "Oggi è stata recisa una tribù da Israele. 7 Che cosa faremo a quelli che sono restati in quanto alle mogli, ora che noi stessi abbiamo giurato per Geova di non dare loro alcuna delle nostre figlie come mogli?" 8 E proseguirono, dicendo: "Chi dalle tribù d'Israele non è salito a Geova a Mizpa?" Ed ecco, da Iabes-Galaad nessuno era entrato nel campo alla congregazione. 9 Quando il popolo fu contato, ebbene, ecco, non c'era nessun uomo dagli abitanti di Iabes-Galaad. 10 Perciò l'assemblea vi mandava dodicimila degli uomini più valorosi e comandava loro, dicendo: "Andate, e dovete colpire gli abitanti di Iabes-Galaad col taglio della spada, anche le donne e i piccoli. 11 E questa è la cosa che dovete fare: Dovete votare alla distruzione ogni maschio e ogni donna che ha avuto l'esperienza di giacere con un maschio". 12 Comunque, trovarono fra gli abitanti di Iabes-Galaad quattrocento ragazze, vergini, che non avevano avuto rapporti con uomo, giacendo con un maschio. Le condussero dunque all'accampamento di Silo, che è nel paese di Canaan. 13 E tutta l'assemblea mandò ora a parlare ai figli di Beniamino che erano nella rupe di Rimmon e offrirono loro la pace. 14 Pertanto Beniamino in quel tempo tornò. Diedero quindi loro le donne che avevano conservato in vita dalle donne di Iabes-Galaad; ma non ne trovarono abbastanza per loro. 15 E il popolo si rammaricò per Beniamino perché Geova aveva fatto una rottura fra le tribù d'Israele. 16 Di conseguenza gli anziani dell'assemblea dissero: "Che faremo agli uomini che restano in quanto alle mogli, poiché le donne sono state annientate in Beniamino?" 17 Quindi dissero: "Ci dev'essere un possedimento per quelli di Beniamino che sono scampati, perché una tribù non sia cancellata da Israele. 18 In quanto a noi, non ci è permesso di dare loro delle mogli dalle nostre figlie, perché i figli d'Israele hanno giurato, dicendo: 'Maledetto chi dà moglie a Beniamino' ". 19 Infine dissero: "Ecco, di anno in anno c'è una festa di Geova a Silo, che si trova a nord di Betel, ad est della strada maestra che sale da Betel a Sichem e a sud di Lebona". 20 Comandarono dunque ai figli di Beniamino, dicendo: "Andate, e vi dovete appostare nelle vigne. 21 E dovete guardare, ed ecco, quando ora le figlie di Silo escono a danzare con danze in cerchio, allora voi dovete uscire dalle vigne e portarvi via con la forza ciascuno la sua moglie dalle figlie di Silo, e dovete andare al paese di Beniamino. 22 E deve accadere che se i loro padri o i loro fratelli verranno a intentare causa contro di noi, allora noi certamente diremo loro: 'Fateci un favore per amor loro, perché non abbiamo preso per ciascuno la sua moglie con la guerra, poiché non siete stati voi a darle loro in un tempo in cui sareste divenuti colpevoli' ". 23 Pertanto i figli di Beniamino fecero proprio così, e portavano via con la forza mogli per il loro numero dalle donne che danzavano in cerchio, le quali rapirono; dopo di che se ne andarono e tornarono alla loro eredità ed edificarono le città e presero a dimorarvi. 24 E di là i figli d'Israele si spargevano in quel tempo, ciascuno alla sua propria tribù e alla sua propria famiglia; e di là se ne uscirono, ciascuno alla sua propria eredità. 25 In quei giorni non c'era re in Israele. Ciascuno era solito fare ciò che era retto ai suoi propri occhi.

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Rut

1 Ora, nei giorni in cui i giudici amministravano la giustizia, avvenne che sorse nel paese una carestia, e da Betleem di Giuda un uomo andava a risiedere come forestiero nei campi di Moab, lui con sua moglie e i suoi due figli. 2 E il nome dell'uomo era Elimelec, e il nome di sua moglie Naomi, e i nomi dei suoi due figli erano Malon e Chilion, efratei da Betleem di Giuda. Alla fine giunsero ai campi di Moab e vi restarono. 3 A suo tempo Elimelec marito di Naomi morì, così che essa rimase con i suoi due figli. 4 In seguito gli uomini si presero delle mogli, donne moabite. Il nome dell'una era Orpa e il nome dell'altra Rut. E continuarono a dimorare là per circa dieci anni. 5 A suo tempo tutt'e due, Malon e Chilion, pure morirono, così che la donna rimase senza i suoi due figli e suo marito. 6 Ed essa si levava con le sue nuore e tornava dai campi di Moab, poiché nel campo di Moab aveva udito che Geova aveva rivolto l'attenzione al suo popolo dandogli pane. 7 E uscì dal luogo dov'era stata, ed entrambe le sue nuore erano con lei, e camminavano sulla strada per tornare al paese di Giuda. 8 Infine Naomi disse ad entrambe le sue nuore: "Andate, tornate, ciascuna alla casa di sua madre. Geova eserciti amorevole benignità verso di voi, proprio come voi l'avete esercitata verso gli uomini ora morti e verso di me. 9 Geova vi faccia un dono, e davvero trovate ciascuna un luogo di riposo nella casa di suo marito". Quindi le baciò, ed esse alzavano la voce e piangevano. 10 E le dicevano: "No, ma torneremo con te al tuo popolo". 11 Ma Naomi disse: "Tornate, figlie mie. Perché dovreste venire con me? Ho io ancora figli nelle mie parti interiori, e dovranno essi divenire vostri mariti? 12 Tornate, figlie mie, andate, poiché io sono divenuta troppo vecchia per appartenere a un marito. Se avessi detto di avere speranza anche di appartenere per certo questa notte a un marito e anche di partorire per certo dei figli, 13 continuereste ad aspettarli finché fossero cresciuti? Vi terreste appartate per loro in modo da non divenire di un marito? No, figlie mie, poiché a causa di voi mi è molto amaro che la mano di Geova sia uscita contro di me". 14 Allora esse alzarono la voce e piansero ancora, dopo di che Orpa baciò la suocera. In quanto a Rut, si attaccò a lei. 15 Così essa disse: "Ecco, la tua cognata vedova è tornata al suo popolo e ai suoi dèi. Torna con la tua cognata vedova". 16 E Rut diceva: "Non farmi premura di abbandonarti, di volgermi dall'accompagnarti; poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. 17 Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta. Geova mi faccia così e vi aggiunga se altro che la morte opererà una separazione fra me e te". 18 Quando vide che insisteva ad andare con lei, smise di parlarle. 19 Ed entrambe continuarono per la loro via finché giunsero a Betleem. E avvenne che appena giunsero a Betleem, tutta la città si eccitò per loro, e le donne dicevano: "È questa Naomi?" 20 Ed essa diceva alle donne: "Non chiamatemi Naomi. Chiamatemi Mara, poiché l'Onnipotente mi ha reso (la situazione) molto amara. 21 Quando andai ero piena, e Geova mi ha fatto tornare a mani vuote. Perché dovreste chiamarmi Naomi, quando Geova mi ha umiliata e l'Onnipotente mi ha causato calamità?" 22 Così Naomi fece il suo ritorno, e Rut la moabita, sua nuora, era con lei quando tornava dai campi di Moab; e giunsero a Betleem all'inizio della mietitura dell'orzo. 2 Ora Naomi aveva un congiunto di suo marito, uomo potente per ricchezza, della famiglia di Elimelec, e il suo nome era Boaz. 2 A suo tempo Rut la moabita disse a Naomi: "Ti prego, lasciami andare nel campo a spigolare fra le spighe, dietro a chiunque agli occhi del quale io trovi favore". Essa dunque le disse: "Va, figlia mia". 3 Allora se ne andò ed entrò e spigolava nel campo dietro ai mietitori. Così capitò per caso nel tratto del campo che apparteneva a Boaz, il quale era della famiglia di Elimelec. 4 Ed ecco, Boaz venne da Betleem e diceva ai mietitori: "Geova sia con voi". A loro volta essi gli dicevano: "Geova ti benedica". 5 Boaz disse in seguito al giovane che era preposto ai mietitori: "A chi appartiene questa giovane?" 6 Il giovane preposto ai mietitori dunque rispose e disse: "La giovane è una moabita, che è tornata con Naomi dal campo di Moab. 7 Quindi ha detto: 'Lasciami spigolare, ti prego, e certamente raccoglierò fra le spighe tagliate dietro ai mietitori'. È dunque entrata ed è rimasta in piedi da quell'ora della mattina finché proprio ora si è messa un po' a sedere nella casa". 8 Più tardi Boaz disse a Rut: "Hai udito, non è vero, figlia mia? Non andare a spigolare in un altro campo, e inoltre non ti devi allontanare da questo luogo, e in tal modo devi stare presso le mie giovani. 9 I tuoi occhi siano sul campo che mieteranno, e devi andare con loro. Non ho io comandato ai giovani di non toccarti? Quando hai sete, devi pure andare ai vasi e bere da ciò che i giovani avranno attinto". 10 Allora essa cadde sulla sua faccia e si inchinò a terra e gli disse: "Come mai ho trovato favore ai tuoi occhi così che mi si presta attenzione, quando sono una straniera?" 11 Quindi Boaz rispose e le disse: "Mi è stato pienamente riferito tutto ciò che hai fatto a tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come lasciavi tuo padre e tua madre e il paese dei tuoi parenti e venivi presso un popolo che in precedenza non avevi conosciuto. 12 Geova ricompensi il tuo modo di agire, e vi sia per te un perfetto salario da Geova l'Iddio d'Israele, sotto le cui ali ti sei venuta a rifugiare". 13 A ciò essa disse: "Fammi trovare favore ai tuoi occhi, mio signore, perché mi hai confortata e perché hai parlato in maniera rassicurante alla tua serva, sebbene io stessa non sia come una delle tue serve". 14 E Boaz le diceva all'ora del pasto: "Accostati qui, e devi mangiare del pane e intingere il tuo pezzo nell'aceto". Essa sedette dunque accanto ai mietitori, ed egli le porgeva grano arrostito ed essa mangiava, tanto che si saziò e le restò anche qualcosa. 15 Quindi si levò per spigolare. Boaz comandò ora ai suoi giovani, dicendo: "Lasciatela spigolare anche fra le spighe tagliate, e non la dovete molestare. 16 E dovete anche fare in modo di sfilare per lei alcune spighe dai manipoli, e ve le dovete lasciar dietro perché le possa spigolare, e non la dovete rimproverare". 17 Ed essa continuò a spigolare nel campo fino alla sera, dopo di che batté ciò che aveva spigolato e fu circa un'efa d'orzo. 18 Quindi lo prese ed entrò in città, e sua suocera vide ciò che aveva spigolato. Dopo ciò tirò fuori il cibo che le era restato quando essa stessa si era saziata e glielo diede. 19 Sua suocera ora le disse: "Dove hai spigolato oggi, e dove hai lavorato? Colui che ti ha prestato attenzione sia benedetto". Raccontò dunque a sua suocera con chi aveva lavorato; e proseguì, dicendo: "Il nome dell'uomo col quale ho lavorato oggi è Boaz". 20 Allora Naomi disse a sua nuora: "Sia egli benedetto da Geova, che non ha lasciato la sua amorevole benignità verso i vivi e i morti". E Naomi proseguì, dicendole: "L'uomo ci è parente. È uno dei nostri ricompratori". 21 Quindi Rut la moabita disse: "Egli mi ha anche detto: 'Devi stare presso le persone giovani che son mie finché non abbiano finito tutta la mia mietitura' ". 22 Naomi disse dunque a Rut sua nuora: "È meglio, figlia mia, che tu esca con le sue giovani, affinché non ti molestino in un altro campo". 23 Ed essa continuò a stare presso le giovani di Boaz per spigolare finché la mietitura dell'orzo e la mietitura del frumento non giunsero alla fine. E dimorava con sua suocera. 3 Naomi sua suocera ora le disse: "Figlia mia, non dovrei io cercarti un luogo di riposo affinché ti vada bene? 2 Ed ora, non è Boaz, con le giovani del quale sei stata, nostro congiunto? Ecco, egli questa notte ventila l'orzo nell'aia. 3 E devi lavarti e spalmarti d'olio e metterti addosso i mantelli e scendere all'aia. Non farti riconoscere dall'uomo finché non abbia finito di mangiare e di bere. 4 E deve avvenire che quando si mette a giacere, allora devi notare il luogo dove giace; e devi andare e scoprirlo ai piedi e metterti a giacere; ed egli, da parte sua, ti dichiarerà ciò che devi fare". 5 Allora essa le disse: "Farò tutto ciò che mi dici". 6 E scendeva all'aia e faceva secondo tutto ciò che sua suocera le aveva comandato. 7 Frattanto Boaz mangiò e bevve, e il suo cuore si sentiva bene. Quindi andò a giacere all'estremità del mucchio (di orzo). Dopo ciò essa venne furtivamente e lo scoprì ai piedi e si mise a giacere. 8 E a mezzanotte avvenne che l'uomo tremava. Si curvò dunque in avanti, ed ecco, una donna giaceva ai suoi piedi! 9 Quindi disse: "Chi sei?" Essa a sua volta disse: "Sono Rut la tua schiava, e devi stendere il tuo lembo sulla tua schiava, poiché tu sei un ricompratore". 10 Allora egli disse: "Sii benedetta da Geova, figlia mia. Hai espresso la tua amorevole benignità meglio nell'ultimo caso che nel primo, non andando dietro ai giovani, miseri o ricchi. 11 Ed ora, figlia mia, non temere. Tutto ciò che dici lo farò per te, poiché alla porta del mio popolo tutti si rendono conto che sei una donna eccellente. 12 Ed ora benché in effetti io sia un ricompratore, c'è anche un ricompratore che è parente più stretto di me. 13 Passa qui questa notte, e la mattina deve avvenire che se ti vuole ricomprare lui, bene! Faccia la ricompra. Ma se non prova diletto nel ricomprarti, certamente ti ricomprerò io, io stesso, com'è vero che Geova vive. Continua a giacere fino al mattino". 14 Ed essa continuò a giacere ai suoi piedi fino al mattino e quindi si levò prima che ci si potesse riconoscere l'un l'altro. Egli ora disse: "Non si sappia che una donna è venuta all'aia". 15 E proseguì, dicendo: "Porta il mantello che hai addosso e tienilo aperto". Così essa lo tenne aperto, ed egli misurava sei misure d'orzo e lo metteva sopra di lei, dopo di che egli entrò in città. 16 Ed essa se ne andò da sua suocera, che ora disse: "Chi sei tu, figlia mia?" Pertanto essa le raccontò ogni cosa che l'uomo le aveva fatto. 17 E proseguì, dicendo: "Mi ha dato queste sei misure d'orzo, poiché mi ha detto: 'Non andare da tua suocera a mani vuote' ". 18 A ciò essa disse: "Sta tranquilla, figlia mia, finché tu sappia come la cosa riuscirà, poiché l'uomo non avrà riposo a meno che egli non porti oggi a termine la cosa". 4 In quanto a Boaz, salì alla porta e là sedeva. Ed ecco, passava il ricompratore che Boaz aveva menzionato. Quindi disse: "Vieni da parte, suvvia, siedi qui, Tal dei tali". Perciò egli venne da parte, e sedette. 2 Dopo ciò prese dieci uomini degli anziani della città e disse: "Sedete qui". Così sedettero. 3 Disse ora al ricompratore: "Il tratto del campo che appartenne al nostro fratello Elimelec, Naomi, che è tornata dal campo di Moab, deve venderlo. 4 In quanto a me, ho pensato di dovertelo rivelare, dicendo: 'Compralo di fronte agli abitanti e agli anziani del mio popolo. Se vuoi ricomprarlo, ricompralo; ma se non vuoi ricomprarlo, dichiaramelo, affinché io lo sappia, poiché non c'è nessun altro che te per fare la ricompra, e io vengo dopo di te' ". Allora egli disse: "Sarò io a ricomprarlo". 5 Quindi Boaz disse: "Il giorno che acquisti il campo dalla mano di Naomi, lo devi acquistare anche da Rut la moabita, moglie del morto, in modo da suscitare il nome del morto sulla sua eredità". 6 A ciò il ricompratore disse: "Non sono in grado di ricomprarlo per me stesso, affinché io non rovini la mia propria eredità. Ricompralo tu per te stesso con il mio diritto di ricompra, perché io non sono in grado di fare la ricompra". 7 Ora questa era l'usanza in tempi precedenti in Israele riguardo al diritto di ricompra e riguardo allo scambio, per stabilire ogni sorta di cosa: L'uomo si doveva togliere il sandalo e darlo al suo prossimo, e questa era l'attestazione in Israele. 8 Quando il ricompratore disse dunque a Boaz: "Acquistalo per te stesso", si toglieva il sandalo. 9 Quindi Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: "Voi siete oggi testimoni che in effetti io acquisto dalla mano di Naomi tutto ciò che appartenne a Elimelec e tutto ciò che appartenne a Chilion e a Malon. 10 E in effetti acquisto per me stesso come moglie anche Rut la moabita, moglie di Malon, per suscitare il nome del morto sulla sua eredità e perché il nome del morto non sia stroncato di fra i suoi fratelli e dalla porta del suo luogo. Voi siete oggi testimoni". 11 A ciò tutto il popolo che era alla porta e gli anziani dissero: "Testimoni! Geova conceda alla moglie che entrerà nella tua casa di essere simile a Rachele e simile a Lea, le quali edificarono entrambe la casa d'Israele; e tu mostra il tuo valore in Efrata e rendi notevole un nome a Betleem. 12 E la tua casa sia simile alla casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda, dalla progenie che Geova ti darà da questa giovane". 13 Pertanto Boaz prese Rut ed essa divenne sua moglie ed egli ebbe relazione con lei. Geova le concesse dunque di concepire ed essa partorì un figlio. 14 E le donne dicevano a Naomi: "Benedetto sia Geova, che oggi non ti ha fatto mancare un ricompratore; affinché il suo nome sia proclamato in Israele. 15 Ed egli è divenuto un ristoratore della tua anima e uno che sostenterà la tua vecchiaia, perché la tua nuora che davvero ti ama, che ti è meglio di sette figli, lo ha partorito". 16 E Naomi prendeva il fanciullo e se lo poneva in seno, e gli fece da balia. 17 Quindi le vicine gli diedero un nome, dicendo: "È nato un figlio a Naomi". E gli davano nome Obed. Egli è il padre di Iesse, padre di Davide. 18 Ora queste sono le generazioni di Perez: Perez generò Ezron; 19 ed Ezron generò Ram; e Ram generò Amminadab; 20 e Amminadab generò Naasson; e Naasson generò Salmon; 21 e Salmon generò Boaz; e Boaz generò Obed; 22 e Obed generò Iesse; e Iesse generò Davide.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Samuele

1 Ora c'era un certo uomo di Ramataim-Zofim della regione montagnosa di Efraim, e il suo nome era Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliu, figlio di Tohu, figlio di Zuf, efraimita. 2 E aveva due mogli: il nome dell'una era Anna e il nome dell'altra era Peninna. E Peninna aveva figli, ma Anna non aveva figli. 3 E quell'uomo saliva di anno in anno dalla sua città per prostrarsi e per sacrificare a Geova degli eserciti a Silo. E là i due figli di Eli, Ofni e Fineas, erano sacerdoti a Geova. 4 E un giorno avvenne che Elcana sacrificava, e diede a Peninna sua moglie e a tutti i figli e le figlie di lei delle porzioni; 5 ma ad Anna diede una sola porzione. Nondimeno Anna era quella che egli amava, e, in quanto a Geova, le aveva chiuso il seno. 6 E la moglie sua rivale pure la vessava gravemente per farla sentire sconcertata perché Geova le aveva chiuso il seno. 7 E così essa faceva di anno in anno, ogni volta che saliva alla casa di Geova. Così la vessava, tanto che essa piangeva e non mangiava. 8 Ed Elcana suo marito le diceva: "Anna, perché piangi, e perché non mangi, e perché il tuo cuore si sente male? Non ti sono io meglio di dieci figli?" 9 Quindi Anna si levò dopo che ebbero mangiato a Silo e dopo aver bevuto, mentre Eli il sacerdote sedeva sul seggio presso lo stipite del tempio di Geova. 10 Ed essa aveva l'anima amareggiata, e pregava Geova e piangeva dirottamente. 11 E faceva un voto e diceva: "O Geova degli eserciti, se immancabilmente guarderai l'afflizione della tua schiava e in effetti ti ricorderai di me, e non dimenticherai la tua schiava e in effetti darai alla tua schiava una progenie, un maschio, io certamente lo darò a Geova per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non verrà sulla sua testa". 12 E avvenne che mentre pregava a lungo dinanzi a Geova, Eli le osservava la bocca. 13 In quanto ad Anna, essa parlava nel suo cuore; le tremavano solo le labbra e la voce non si udiva. Ma Eli la prese per un'ubriaca. 14 Eli dunque le disse: "Fino a quando farai l'ubriaca? Smaltisci il tuo vino". 15 A ciò Anna rispose e disse: "No, mio signore! Sono una donna dallo spirito molto depresso; e non ho bevuto vino né bevanda inebriante, ma verso la mia anima dinanzi a Geova. 16 Non fare della tua schiava una donna buona a nulla, poiché fino ad ora ho parlato dall'abbondanza della mia preoccupazione e della mia vessazione". 17 Quindi Eli rispose e disse: "Va in pace, e l'Iddio d'Israele esaudisca la richiesta che gli hai fatto". 18 A ciò essa disse: "La tua serva trovi favore ai tuoi occhi". E la donna se ne andava per la sua via e mangiava, e la sua faccia non fu più preoccupata. 19 Quindi si alzarono la mattina di buon'ora e si prostrarono dinanzi a Geova, dopo di che tornarono ed entrarono nella loro casa a Rama. Elcana ebbe ora rapporti con Anna sua moglie, e Geova si ricordava di lei. 20 Avvenne dunque che al volgere di un anno Anna rimase incinta e partorì un figlio e gli mise nome Samuele, perché, disse: "L'ho chiesto a Geova". 21 A suo tempo l'uomo Elcana salì con tutta la sua casa a sacrificare a Geova il sacrificio annuale e la sua offerta votiva. 22 In quanto ad Anna, non salì, poiché aveva detto a suo marito: "Appena il bambino è svezzato, lo devo condurre, e deve apparire dinanzi a Geova e dimorare là a tempo indefinito". 23 A ciò Elcana suo marito le disse: "Fa ciò che è bene ai tuoi occhi. Resta a casa finché lo svezzi. Solo esegua Geova la sua parola". La donna restò dunque a casa e allattava suo figlio finché lo svezzò. 24 Pertanto, appena lo ebbe svezzato, lo portò con sé, insieme a un toro di tre anni e a un'efa di farina e a una grossa giara di vino, ed entrava nella casa di Geova a Silo. E il ragazzo era con lei. 25 Quindi scannarono il toro e condussero il ragazzo da Eli. 26 Allora essa disse: "Scusami, mio signore! Per la vita della tua anima, mio signore, io sono la donna che stava con te in questo luogo a pregare Geova. 27 Riguardo a questo ragazzo pregai che Geova esaudisse la richiesta che gli feci. 28 E io, a mia volta, l'ho prestato a Geova. Per tutti i giorni che vivrà, sarà richiesto per Geova". Ed egli si inchinava là dinanzi a Geova. 2 E Anna pregava e diceva: "Sì, il mio cuore esulta in Geova, Il mio corno è realmente esaltato in Geova. La mia bocca si allarga contro i miei nemici, Poiché davvero mi rallegro nella salvezza da te. 2 Nessuno è santo come Geova, poiché non c'è nessuno eccetto te; E non c'è roccia simile al nostro Dio. 3 Non parlate tanto con eccessiva superbia, Non esca nulla di sfrenato dalla vostra bocca, Poiché Geova è un Dio di conoscenza, E da lui le opere sono stimate con giustezza. 4 I potenti uomini dell'arco sono pieni di terrore, Ma quelli che inciampano si cingono in effetti di energia vitale. 5 I sazi devono farsi assumere a salario per il pane, Ma gli affamati cessano realmente (d'aver fame). Anche la sterile (ne) ha partoriti sette, Ma colei che aveva abbondanza di figli è deperita. 6 Geova è Colui che uccide e Colui che conserva in vita, Colui che fa scendere allo Sceol, ed Egli fa salire. 7 Geova è Colui che fa impoverire e Colui che fa arricchire, Colui che abbassa, anche Colui che esalta, 8 Colui che leva il misero dalla polvere; Innalza il povero dalla fossa della cenere, Per farli sedere con i nobili; e dà loro in possesso un trono di gloria. Poiché a Geova appartengono i sostegni della terra, E su di essi pone il paese produttivo. 9 Egli custodisce i piedi dei suoi leali; In quanto ai malvagi, sono ridotti al silenzio nelle tenebre, Poiché non mediante la potenza l'uomo si mostra superiore. 10 In quanto a Geova, quelli che contendono con lui saranno atterriti; Contro di loro egli tuonerà nei cieli. Geova stesso giudicherà le estremità della terra, Per dare forza al suo re, Per esaltare il corno del suo unto". 11 Quindi Elcana andò a Rama a casa sua; e in quanto al ragazzo divenne ministro di Geova davanti a Eli il sacerdote. 12 Ora i figli di Eli erano uomini buoni a nulla; non riconoscevano Geova. 13 In quanto al diritto dovuto ai sacerdoti dal popolo, ogni qualvolta un uomo offriva un sacrificio, un servitore del sacerdote veniva col forchettone a tre denti in mano, proprio quando la carne bolliva, 14 e lo ficcava nel bacino o nella pentola a due manici o nella caldaia o nella pentola a un manico. Qualunque cosa il forchettone tirasse su il sacerdote se la prendeva per sé. Facevano in questo modo in Silo a tutti gli israeliti che vi andavano. 15 Inoltre, prima ancora che potessero far fumare il grasso, un servitore del sacerdote veniva e diceva all'uomo che offriva il sacrificio: "Dà la carne da arrostire per il sacerdote affinché egli riceva da te non carne cotta, ma cruda". 16 Quando l'uomo gli diceva: "Si lasci prima fumare il grasso. Quindi prenditi qualunque cosa la tua anima brami", egli effettivamente diceva: "No, ma lo devi dare ora; e, se no, lo dovrò prendere con la forza!" 17 E il peccato dei servitori divenne molto grande dinanzi a Geova; poiché gli uomini trattavano l'offerta di Geova senza rispetto. 18 E Samuele da ragazzo serviva dinanzi a Geova, cinto di un efod di lino. 19 Inoltre, sua madre gli faceva un piccolo manto senza maniche, e glielo portava di anno in anno quando saliva con suo marito a sacrificare il sacrificio annuale. 20 Ed Eli benedisse Elcana e sua moglie e disse: "Geova ti assegni una progenie da questa moglie in luogo della cosa prestata, che è stata prestata a Geova". Ed essi se ne andarono al loro luogo. 21 Pertanto Geova rivolse la sua attenzione ad Anna, così che rimase incinta e partorì tre figli e due figlie. E il ragazzo Samuele continuava a crescere presso Geova. 22 Ed Eli era molto vecchio, e aveva udito di tutto ciò che i suoi figli facevano a tutto Israele e come giacevano con le donne che servivano all'ingresso della tenda di adunanza. 23 E diceva loro: "Perché continuate a fare cose come queste? Poiché le cose che odo intorno a voi da tutto il popolo sono cattive. 24 No, figli miei, perché non è buona la notizia che odo, che il popolo di Geova fa circolare. 25 Se un uomo pecca contro un uomo, Dio farà da arbitro per lui; ma se un uomo pecca contro Geova, chi pregherà per lui?" Ma non ascoltavano la voce del loro padre, perché Geova si compiaceva ora di metterli a morte. 26 Frattanto il ragazzo Samuele andava crescendo e facendosi sempre più gradito sia dal punto di vista di Geova che da quello degli uomini. 27 E un uomo di Dio veniva da Eli e gli diceva: "Geova ha detto questo: 'Non mi rivelai in effetti io alla casa del tuo antenato mentre si trovavano in Egitto come schiavi della casa di Faraone? 28 E lo si scelse per me da tutte le tribù d'Israele, perché facesse da sacerdote e salisse sul mio altare per far ascendere fumo di sacrificio, perché portasse dinanzi a me un efod, affinché io dessi alla casa del tuo antenato tutte le offerte fatte dai figli d'Israele mediante il fuoco. 29 Perché continuate voi a dar calci al mio sacrificio e alla mia offerta che io ho comandato (nella mia) dimora, e tu continui a onorare i tuoi figli più di me ingrassandovi del meglio di ogni offerta di Israele mio popolo? 30 " 'Perciò ecco l'espressione di Geova, l'Iddio d'Israele: "In realtà io dissi: In quanto alla tua casa e alla casa del tuo antenato, cammineranno dinanzi a me a tempo indefinito". Ma ora ecco l'espressione di Geova: "È impensabile, da parte mia, perché onorerò quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno di poco conto". 31 Ecco, vengono i giorni in cui certamente reciderò il tuo braccio e il braccio della casa del tuo antenato, così che non ci sarà vecchio nella tua casa. 32 E guarderai realmente un avversario (nella mia) dimora in mezzo a tutto il bene che è fatto a Israele; e nella tua casa non ci sarà mai un vecchio. 33 Eppure c'è un uomo dei tuoi che non stroncherò dall'essere presso il mio altare in modo da far venire meno i tuoi occhi e da far languire la tua anima; ma la maggior parte (di quelli) della tua casa moriranno tutti mediante la spada degli uomini. 34 E questo è per te il segno che verrà ai tuoi due figli, Ofni e Fineas: In un solo giorno moriranno entrambi. 35 E certamente susciterò per me un sacerdote fedele. Egli farà secondo quanto è nel mio cuore e nella mia anima; e certamente gli edificherò una casa durevole, e certamente camminerà sempre dinanzi al mio unto. 36 E deve avvenire che chiunque resti della tua casa verrà e si inchinerà davanti a lui per pagare il denaro e un pane rotondo, e certamente dirà: "Ammettimi, ti prego, a uno degli uffici sacerdotali per mangiare un pezzo di pane" ' ". 3 Intanto il ragazzo Samuele serviva Geova davanti a Eli, e la parola di Geova era divenuta rara in quei giorni; non si diffondeva nessuna visione. 2 Ora avvenne quel giorno che Eli giaceva nel suo luogo, e i suoi occhi avevano cominciato a offuscarsi; non poteva vedere. 3 E la lampada di Dio non si era ancora estinta, e Samuele giaceva nel tempio di Geova, dov'era l'arca di Dio. 4 E Geova chiamava Samuele. A ciò egli disse: "Eccomi". 5 E corse da Eli e disse: "Eccomi, poiché mi hai chiamato". Ma egli disse: "Non ho chiamato. Torna a giacere". Andò dunque e si mise a giacere. 6 E Geova continuò a chiamare ancora: "Samuele!" A ciò Samuele si levò e andò da Eli e disse: "Eccomi, poiché in effetti mi hai chiamato". Ma egli disse: "Non ho chiamato, figlio mio. Torna a giacere". 7 (Riguardo a Samuele, non aveva ancora conosciuto Geova, e la parola di Geova non aveva ancora cominciato a essergli rivelata). 8 Geova chiamò dunque di nuovo per la terza volta: "Samuele!" Allora egli si levò e andò da Eli e disse: "Eccomi, poiché devi avermi chiamato". Ed Eli discerneva che era Geova a chiamare il ragazzo. 9 Di conseguenza Eli disse a Samuele: "Va, mettiti a giacere, e deve avvenire che, se ti chiama, devi dire: 'Parla, Geova, poiché il tuo servitore ascolta' ". Samuele dunque andò e si mise a giacere nel suo luogo. 10 Quindi Geova venne e prese posto e chiamò come le altre volte: "Samuele, Samuele!" A ciò Samuele disse: "Parla, poiché il tuo servitore ascolta". 11 E Geova proseguì, dicendo a Samuele: "Ecco, sto per fare qualche cosa in Israele che se qualcuno la udrà, entrambi i suoi orecchi rintroneranno. 12 Quel giorno compirò verso Eli tutto ciò che ho detto rispetto alla sua casa, dal principio alla fine. 13 E gli devi riferire che giudicherò la sua casa a tempo indefinito per l'errore che ha conosciuto, perché i suoi figli invocano su Dio il male ed egli non li ha rimproverati. 14 È per questo che ho giurato alla casa di Eli che l'errore della casa di Eli non sarà reso esente dalla punizione mediante sacrificio né mediante offerta a tempo indefinito". 15 E Samuele continuò a giacere fino al mattino. Quindi aprì le porte della casa di Geova. E Samuele aveva timore di riferire a Eli l'apparizione. 16 Ma Eli chiamò Samuele e disse: "Samuele, figlio mio!" A ciò egli disse: "Eccomi". 17 E diceva: "Qual è la parola che ti ha pronunciato? Ti prego, non me la occultare. Dio ti faccia così e così vi aggiunga se mi occulti una parola di tutta la parola che ti ha pronunciato". 18 Samuele gli riferì dunque tutte le parole, e non gli occultò nulla. Allora egli disse: "È Geova. Faccia ciò che è bene ai suoi occhi". 19 E Samuele continuò a crescere, e Geova stesso mostrò d'essere con lui e non fece cadere a terra nessuna di tutte le sue parole. 20 E tutto Israele da Dan a Beer-Seba si rese conto che Samuele era accreditato per il posto di profeta di Geova. 21 E Geova appariva di nuovo in Silo, perché Geova si rivelò a Samuele in Silo mediante la parola di Geova. 4 E la parola di Samuele continuò a venire a tutto Israele. Quindi Israele uscì incontro ai filistei in battaglia; e posero il campo lungo Ebenezer, e i filistei stessi si accamparono ad Afec. 2 E i filistei si schieravano in formazione incontro a Israele, e la battaglia andò male, così che Israele fu sconfitto davanti ai filistei, i quali abbattevano circa quattromila uomini in serrata linea di battaglia nel campo. 3 Quando il popolo giunse all'accampamento gli anziani d'Israele dicevano: "Perché oggi Geova ci ha sconfitti davanti ai filistei? Prendiamoci da Silo l'arca del patto di Geova, perché venga in mezzo a noi e ci salvi dalla palma della mano dei nostri nemici". 4 Il popolo mandò dunque a Silo e di là portò l'arca del patto di Geova degli eserciti, che siede sui cherubini. E i due figli di Eli erano là con l'arca del patto del (vero) Dio, cioè Ofni e Fineas. 5 E avvenne che appena l'arca del patto di Geova venne nel campo, tutti gli israeliti proruppero in alte urla, tanto che la terra ne fu scossa. 6 Anche i filistei udivano il suono delle urla e dicevano: "Che significa il suono di queste alte urla nel campo degli ebrei?" Infine seppero che la stessa arca di Geova era venuta nel campo. 7 E i filistei ebbero timore, perché dissero: "Dio è venuto nel campo!" Allora dissero: "Guai a noi, poiché una cosa come questa non è mai accaduta prima! 8 Guai a noi! Chi ci salverà dalla mano di questo Dio maestoso? Questo è il Dio che colpì l'Egitto con ogni sorta di strage nel deserto. 9 Fatevi coraggio e mostratevi uomini, filistei, affinché non serviate gli ebrei proprio come essi hanno servito voi; e vi dovete mostrare uomini e combattere!" 10 Pertanto i filistei combatterono e Israele fu sconfitto, e fuggivano ciascuno alla sua tenda; e la strage fu molto grande, tanto che là caddero di Israele trentamila uomini a piedi. 11 E la stessa arca di Dio fu catturata, e i due figli di Eli, Ofni e Fineas, morirono. 12 E un uomo di Beniamino corse dalla linea di battaglia così che arrivò quel giorno a Silo con le vesti strappate e terra sulla testa. 13 Quando arrivò, ecco che Eli sedeva sul seggio al lato della strada, guardando, perché il suo cuore tremava per l'arca del (vero) Dio. E l'uomo stesso entrò per riferire nella città, e l'intera città gridava. 14 Ed Eli udiva il suono del grido. Allora disse: "Che significa il suono di questo trambusto?" E l'uomo stesso si affrettò ad entrare per riferirlo a Eli. 15 (Ora Eli aveva novantotto anni, e i suoi occhi erano rimasti fissi così che non poteva vedere). 16 E l'uomo diceva a Eli: "Io sono colui che viene dalla linea di battaglia, e io son fuggito oggi dalla linea di battaglia". A ciò egli disse: "Che cosa è accaduto, figlio mio?" 17 Colui che portava la notizia dunque rispose e disse: "Israele è fuggito davanti ai filistei, ed è anche accaduta una grande sconfitta fra il popolo; e sono morti anche i tuoi propri due figli, Ofni e Fineas, e la stessa arca del (vero) Dio è stata catturata". 18 E avvenne che nel momento in cui menzionò l'arca del (vero) Dio, egli cadeva dal seggio all'indietro accanto alla porta, e gli si ruppe la nuca così che morì, perché l'uomo era vecchio e pesante; ed egli stesso aveva giudicato Israele per quarant'anni. 19 E sua nuora, moglie di Fineas, era incinta e prossima al parto, e udiva la notizia che l'arca del (vero) Dio era stata catturata e che suo suocero e suo marito erano morti. Allora si chinò e partoriva, perché fu colta inaspettatamente dalle doglie. 20 E al tempo della morte di lei, le donne che le stavano accanto parlavano: "Non temere, perché hai generato un figlio". Ed essa non rispose e non vi pose il cuore. 21 Ma chiamò il piccolo Icabod, dicendo: "Da Israele la gloria se n'è andata in esilio", (questo) riguardo all'arca del (vero) Dio che era stata catturata e riguardo a suo suocero e a suo marito. 22 Così disse: "Da Israele la gloria se n'è andata in esilio, perché l'arca del (vero) Dio è stata catturata". 5 In quanto ai filistei, presero l'arca del (vero) Dio e la portarono quindi da Ebenezer ad Asdod. 2 E i filistei prendevano l'arca del (vero) Dio e la portavano nella casa di Dagon e la mettevano accanto a Dagon. 3 Il giorno dopo, gli asdoditi si alzarono quindi di buon'ora, ed ecco, Dagon era caduto con la faccia a terra dinanzi all'arca di Geova. Presero dunque Dagon e lo rimisero al suo posto. 4 Il giorno dopo, alzatisi la mattina di buon'ora, ecco, Dagon era caduto con la faccia a terra dinanzi all'arca di Geova, con la testa di Dagon e le palme di entrambe le sue mani stroncate, verso la soglia. Su di lui era rimasta solo la parte di pesce. 5 Per questo i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nella casa di Dagon non calpestano la soglia di Dagon ad Asdod fino a questo giorno. 6 E la mano di Geova si fece pesante sugli asdoditi, e causava panico e li colpiva con le emorroidi, cioè Asdod e i suoi territori. 7 E gli uomini di Asdod videro che era così, e dissero: "Non dimori l'arca dell'Iddio d'Israele presso di noi, perché la sua mano è stata dura contro di noi e contro Dagon nostro dio". 8 Di conseguenza mandarono a raccogliere presso di sé tutti i signori dell'asse dei filistei e dissero: "Che faremo dell'arca dell'Iddio d'Israele?" Infine dissero: "Vada in giro verso Gat l'arca dell'Iddio d'Israele". Portarono dunque l'arca dell'Iddio d'Israele in giro fin là. 9 E avvenne che dopo averla portata in giro fin là, la mano di Geova fu sulla città con una grandissima confusione, ed egli colpiva gli uomini della città, dal piccolo al grande, e uscivano su di loro le emorroidi. 10 Perciò mandarono l'arca del (vero) Dio a Ecron. E avvenne che appena l'arca del (vero) Dio giunse a Ecron, gli ecroniti gridavano, dicendo: "Hanno portato in giro l'arca dell'Iddio d'Israele fino a me per mettere a morte me e il mio popolo!" 11 Di conseguenza mandarono a raccogliere tutti i signori dell'asse dei filistei e dissero: "Mandate via l'arca dell'Iddio d'Israele perché torni al suo luogo e non metta a morte me e il mio popolo". Poiché nell'intera città era accaduta una confusione mortale; la mano del (vero) Dio vi era stata molto pesante, 12 e gli uomini che non morirono erano stati colpiti con le emorroidi. E l'invocazione di aiuto della città ascendeva ai cieli. 6 E l'arca di Geova fu nel campo dei filistei per sette mesi. 2 E i filistei chiamavano i sacerdoti e i divinatori, dicendo: "Che faremo dell'arca di Geova? Fateci sapere con che cosa la dobbiamo mandare via al suo luogo". 3 A ciò essi dissero: "Se mandate via l'arca dell'Iddio d'Israele, non mandatela via senza un'offerta, poiché dovete in ogni modo rendergli un'offerta per la colpa. Quindi sarete sanati, e vi dev'essere noto perché la sua mano non si ritraeva da voi". 4 A ciò dissero: "Qual è l'offerta per la colpa che dobbiamo rendergli?" Quindi dissero: "Secondo il numero dei signori dell'asse dei filistei, cinque emorroidi d'oro e cinque gerboa d'oro, poiché ognuno di voi e i vostri signori dell'asse avete lo stesso flagello. 5 E dovete fare immagini delle vostre emorroidi e immagini dei vostri gerboa che riducono il paese in rovina, e dovete dare gloria all'Iddio d'Israele. Forse alleggerirà la sua mano di sopra a voi e al vostro dio e al vostro paese. 6 Inoltre, perché dovreste rendere il vostro cuore insensibile proprio come l'Egitto e Faraone resero il loro cuore insensibile? Non li mandavano forse via appena Egli li ebbe trattati con severità, ed essi se ne andarono? 7 Ed ora prendete e fate un carro nuovo, e due vacche che allattano, sulle quali non è venuto giogo, e dovete attaccare le vacche al carro, e dovete far tornare i loro piccoli a casa dal seguirle. 8 E dovete prendere l'arca di Geova e porla sul carro, e gli oggetti d'oro che dovete rendergli come offerta per la colpa dovete metterli in una cassetta al lato d'essa. E la dovete mandare via, e deve andare. 9 E dovete guardare; se sale per la strada verso il suo territorio, verso Bet-Semes, è stato lui a farci questo grande male; ma se no, dobbiamo sapere che non è stata la sua mano a toccarci; ci è accaduto un incidente". 10 E gli uomini facevano così. Presero dunque due vacche che allattavano e le attaccarono al carro, e i loro piccoli li chiusero a casa. 11 Quindi misero l'arca di Geova sul carro, e anche la cassetta e i gerboa d'oro e le immagini delle loro emorroidi. 12 E le vacche andavano diritto sulla strada per Bet-Semes. Andarono per una stessa strada maestra, e mentre andavano muggivano, e non deviarono né a destra né a sinistra. Frattanto i signori dell'asse dei filistei camminavano dietro di esse fino alla linea di confine di Bet-Semes. 13 E il popolo di Bet-Semes mieteva il frumento nel bassopiano. Quando alzarono gli occhi e videro l'Arca, al vederla si abbandonarono all'allegrezza. 14 E il carro stesso venne nel campo di Giosuè il bet-semita e stava lì, dove c'era una grossa pietra. E spaccavano il legno del carro, e offrirono le vacche in olocausto a Geova. 15 E i leviti stessi fecero scendere l'arca di Geova e la cassetta che era con essa, nella quale erano gli oggetti d'oro, e la mettevano sopra la grossa pietra. E gli uomini di Bet-Semes, da parte loro, offrirono olocausti, e quel giorno continuarono a fare sacrifici a Geova. 16 E i cinque signori dell'asse dei filistei lo videro essi stessi e se ne tornarono quel giorno a Ecron. 17 Ora queste sono le emorroidi d'oro che i filistei resero a Geova come offerta per la colpa: per Asdod una, per Gaza una, per Ascalon una, per Gat una, per Ecron una. 18 E i gerboa d'oro furono secondo il numero di tutte le città dei filistei che appartenevano ai cinque signori dell'asse, dalla città fortificata al villaggio della campagna. E la grossa pietra sulla quale posarono l'arca di Geova è testimone fino a questo giorno nel campo di Giosuè il bet-semita. 19 Ed egli abbatteva gli uomini di Bet-Semes, perché avevano guardato l'arca di Geova. Abbatté dunque fra il popolo settanta uomini - cinquantamila uomini - e il popolo faceva lutto perché Geova aveva abbattuto il popolo con una grande strage. 20 Inoltre, gli uomini di Bet-Semes dissero: "Chi potrà stare dinanzi a Geova, questo Dio santo, e verso chi si ritirerà egli da sopra a noi?" 21 Infine mandarono messaggeri agli abitanti di Chiriat-Iearim, dicendo: "I filistei hanno rimandato l'arca di Geova. Scendete. Portatela su da voi". 7 Pertanto gli uomini di Chiriat-Iearim vennero e fecero salire l'arca di Geova e la introdussero nella casa di Abinadab sul colle, ed Eleazaro suo figlio fu colui che santificarono perché custodisse l'arca di Geova. 2 E avvenne che dal giorno che l'Arca dimorò a Chiriat-Iearim i giorni si moltiplicavano, tanto che ammontarono a vent'anni, e tutta la casa d'Israele si lamentava dietro a Geova. 3 E Samuele diceva a tutta la casa d'Israele: "Se tornate a Geova con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e anche le immagini di Astoret, e dirigete il vostro cuore verso Geova senza deviare e servite lui solo, ed egli vi libererà dalla mano dei filistei". 4 Allora i figli d'Israele tolsero i Baal e le immagini di Astoret e servivano Geova solo. 5 Quindi Samuele disse: "Radunate tutto Israele a Mizpa, perché io preghi Geova a vostro favore". 6 Furono dunque radunati a Mizpa, e attingevano acqua e la versavano dinanzi a Geova e quel giorno osservarono il digiuno. E là dicevano: "Abbiamo peccato contro Geova". E Samuele prese a giudicare a Mizpa i figli d'Israele. 7 E i filistei udivano che i figli d'Israele si erano radunati a Mizpa, e i signori dell'asse dei filistei si misero a salire contro Israele. Quando i figli d'Israele lo udirono, avevano timore a causa dei filistei. 8 I figli d'Israele dissero dunque a Samuele: "Non smettere per amor nostro di invocare l'aiuto di Geova nostro Dio, perché ci salvi dalla mano dei filistei". 9 Quindi Samuele prese un agnello da latte e lo offrì in olocausto, offerta intera, a Geova; e Samuele invocava l'aiuto di Geova a favore di Israele, e Geova gli rispondeva. 10 E avvenne che mentre Samuele offriva l'olocausto, i filistei stessi si avvicinarono per la battaglia contro Israele. E ora Geova fece tuonare quel giorno con alto rumore contro i filistei, per gettarli in confusione; ed essi furono sconfitti davanti a Israele. 11 Allora gli uomini d'Israele fecero una sortita da Mizpa e si misero a inseguire i filistei e li abbattevano fino a sud di Bet-Car. 12 Quindi Samuele prese una pietra e la pose fra Mizpa e Iesana e le metteva nome Ebenezer. Pertanto disse: "Fino ad ora Geova ci ha aiutato". 13 Così i filistei furono sottomessi, e non vennero più nel territorio d'Israele; e la mano di Geova continuò ad essere contro i filistei per tutti i giorni di Samuele. 14 E le città che i filistei avevano preso a Israele tornavano a Israele da Ecron a Gat, e Israele ne liberò il territorio dalla mano dei filistei. E fra Israele e gli amorrei ci fu pace. 15 E Samuele continuò a giudicare Israele per tutti i giorni della sua vita. 16 E di anno in anno viaggiava e faceva il giro di Betel e Ghilgal e Mizpa e giudicava Israele in tutti questi luoghi. 17 Ma ritornava a Rama, perché là era la sua casa e là giudicava Israele. E vi edificava un altare a Geova. 8 E avvenne che appena Samuele divenne vecchio nominò i suoi figli come giudici d'Israele. 2 Ora il nome del suo figlio primogenito era Gioele, e il nome del suo secondogenito Abia; essi giudicavano a Beer-Seba. 3 E i suoi figli non camminarono nelle sue vie, ma erano inclini a seguire il profitto ingiusto e accettavano regali e pervertivano il giudizio. 4 A suo tempo tutti gli anziani d'Israele si radunarono e vennero da Samuele a Rama 5 e gli dissero: "Ecco, tu stesso sei divenuto vecchio, ma i tuoi propri figli non hanno camminato nelle tue vie. Ora costituisci per noi un re che ci giudichi come tutte le nazioni". 6 Ma la cosa fu cattiva agli occhi di Samuele giacché avevano detto: "Dacci un re che ci giudichi", e Samuele pregava Geova. 7 Geova disse quindi a Samuele: "Ascolta la voce del popolo riguardo a tutto ciò che ti dicono; poiché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me dall'essere re su di loro. 8 Secondo tutte le loro opere che hanno fatto dal giorno che li feci salire dall'Egitto fino a questo giorno in quanto lasciavano me e servivano altri dèi, in questo modo fanno anche a te. 9 E ora ascolta la loro voce. Solo questo, che devi solennemente avvisarli, e devi dichiarare loro il debito diritto del re che regnerà su di loro". 10 Samuele disse dunque tutte le parole di Geova al popolo che gli chiedeva un re. 11 E diceva: "Questo diverrà il debito diritto del re che regnerà su di voi: Prenderà i vostri figli e li metterà come suoi nei suoi carri e fra i suoi cavalieri, e alcuni dovranno correre davanti ai suoi carri; 12 e costituirà per sé capi di migliaia e capi di cinquantine, e (alcuni) per fare la sua aratura e mietere le sue messi e fare i suoi strumenti da guerra e gli strumenti per i suoi carri. 13 E prenderà le vostre figlie come mischiatrici di unguenti e come cuoche e come panettiere. 14 E prenderà i vostri campi e le vostre vigne e i vostri oliveti, i migliori, e li darà effettivamente ai suoi servitori. 15 E delle vostre sementi e delle vostre vigne prenderà la decima, e certamente (la) darà ai suoi funzionari di corte e ai suoi servitori. 16 E prenderà i vostri servi e le vostre serve e le vostre migliori mandrie, e i vostri asini, e li dovrà impiegare per il suo lavoro. 17 Dei vostri greggi prenderà la decima, e voi stessi diverrete suoi come servitori. 18 E quel giorno certamente griderete a causa del vostro re, che vi sarete scelto, ma Geova quel giorno non vi risponderà". 19 Comunque, il popolo si rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: "No, ma su di noi ci sarà un re. 20 E dobbiamo divenire, anche noi, come tutte le nazioni, e il nostro re deve giudicarci e uscire davanti a noi e combattere le nostre battaglie". 21 E Samuele prestò orecchio a tutte le parole del popolo; quindi le pronunciò agli orecchi di Geova. 22 E Geova diceva a Samuele: "Ascolta la loro voce, e devi far regnare per loro un re". Samuele disse pertanto agli uomini d'Israele: "Andate ciascuno alla sua città". 9 Ora c'era un uomo di Beniamino, e il suo nome era Chis, figlio di Abiel, figlio di Zeror, figlio di Becorat, figlio di Afia, beniaminita, uomo potente per ricchezza. 2 E aveva un figlio il cui nome era Saul, giovane e bello, e non c'era nessun uomo dei figli d'Israele che fosse più bello di lui; dalle spalle in su era più alto di tutto il popolo. 3 E le asine che appartenevano a Chis padre di Saul si smarrirono. Chis disse dunque a Saul suo figlio: "Ti prego, prendi con te uno dei servitori e levati, va, cerca le asine". 4 Ed egli passava per la regione montagnosa di Efraim e passava per il paese di Salisa, e non (le) trovarono. E passavano oltre per il paese di Saalim, ma non erano (là). E passava oltre per il paese dei beniaminiti, e non (le) trovarono. 5 Essi stessi entrarono nel paese di Zuf; e Saul, da parte sua, disse al suo servitore che era con lui: "Vieni, e torniamo, affinché mio padre non smetta di occuparsi delle asine e realmente divenga ansioso per noi". 6 Ma egli gli disse: "Ecco, ti prego! In questa città c'è un uomo di Dio, e l'uomo è onorato. Tutto ciò che dice si avvera immancabilmente. Ora andiamo là. Forse ci può indicare la via per la quale dobbiamo andare". 7 A ciò Saul disse al suo servitore: "E se andiamo, che porteremo all'uomo? poiché il pane stesso è scomparso dai nostri recipienti e, come dono, non c'è nulla da portare all'uomo del (vero) Dio. Che cosa c'è presso di noi?" 8 Il servitore rispose dunque di nuovo a Saul e disse: "Ecco, nella mia mano si trova un quarto di siclo d'argento, e lo dovrò dare all'uomo del (vero) Dio, ed egli dovrà indicarci la via". 9 (In tempi precedenti in Israele così l'uomo avrebbe detto quando andava a cercare Dio: "Venite, e andiamo dal veggente". Poiché in tempi precedenti il profeta d'oggi era chiamato veggente). 10 Quindi Saul disse al suo servitore: "La tua parola è buona. Vieni, andiamo". E se ne andarono alla città dov'era l'uomo del (vero) Dio. 11 Mentre salivano per l'ascesa della città, essi stessi trovarono delle ragazze che uscivano ad attingere acqua. Dissero dunque loro: "È in questo luogo il veggente?" 12 Quindi esse risposero loro e dissero: "Sì. Ecco, ti sta davanti. Ora affrettati, perché oggi è venuto in città, poiché oggi c'è un sacrificio per il popolo sull'alto luogo. 13 Appena sarete entrati in città, lo troverete subito prima che salga all'alto luogo a mangiare; perché il popolo non può mangiare fino alla sua venuta, poiché egli è colui che benedice il sacrificio. Solo dopo ciò quelli che sono invitati possono mangiare. E ora salite, poiché proprio ora lo troverete". 14 Pertanto salirono in città. Mentre giungevano in mezzo alla città, ebbene, ecco Samuele che usciva loro incontro per salire all'alto luogo. 15 In quanto a Geova, aveva scoperto l'orecchio di Samuele il giorno prima che venisse Saul, dicendo: 16 "Domani verso quest'ora ti manderò un uomo dal paese di Beniamino, e lo devi ungere come condottiero sul mio popolo Israele; ed egli dovrà salvare il mio popolo dalla mano dei filistei, perché ho visto (l'afflizione del) mio popolo, poiché il loro grido è giunto a me". 17 E Samuele stesso vide Saul, e Geova, da parte sua, gli rispose: "Ecco l'uomo di cui ti ho detto: 'Questo è colui che manterrà il mio popolo entro i limiti' ". 18 Quindi Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e disse: "Indicami, sì, ti prego: Dov'è esattamente la casa del veggente?" 19 E Samuele rispondeva a Saul e diceva: "Il veggente sono io. Sali innanzi a me all'alto luogo, e voi oggi dovete mangiare con me, e ti dovrò mandare via al mattino, e ti dirò tutto ciò che è nel tuo cuore. 20 Riguardo alle asine che ti si sono smarrite tre giorni fa, non prendertela a cuore, poiché sono state trovate. E a chi appartiene tutto ciò che è desiderabile d'Israele? Non è a te e all'intera casa di tuo padre?" 21 A ciò Saul rispose e disse: "Non sono io un beniaminita della più piccola delle tribù d'Israele, e la mia famiglia la più insignificante di tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi hai proferito una cosa come questa?" 22 Quindi Samuele prese Saul e il suo servitore e li condusse in una sala da pranzo e diede loro un posto a capo degli invitati; ed erano circa trenta uomini. 23 Più tardi Samuele disse al cuoco: "Dà la porzione che ti ho dato, di cui ti ho detto: 'Mettila via presso di te' ". 24 Allora il cuoco prese la coscia e ciò che era su di essa, e la mise davanti a Saul. E diceva: "Ecco ciò che è stato riservato. Mettitelo davanti. Mangia, perché te l'hanno riservato per il tempo fissato affinché tu lo mangi con gli invitati". Saul mangiò dunque quel giorno con Samuele. 25 Dall'alto luogo scesero in seguito in città, ed egli continuò a parlare con Saul sulla terrazza. 26 Si alzarono quindi di buon'ora, e avvenne che appena ascese l'aurora Samuele chiamava Saul sulla terrazza, dicendo: "Levati, affinché io ti mandi via". Saul dunque si levò ed entrambi, lui e Samuele, uscirono fuori. 27 Mentre scendevano al margine della città Samuele stesso disse a Saul: "Di' al servitore di passare davanti a noi" - egli passò dunque oltre - "e, in quanto a te, ora sta fermo affinché io ti faccia udire la parola di Dio". 10 Samuele prese quindi l'ampolla dell'olio e glielo versò sulla testa e lo baciò e disse: "Non è perché Geova ti ha unto come condottiero sulla sua eredità? 2 Andando via da me oggi troverai certamente due uomini presso la tomba di Rachele nel territorio di Beniamino a Zelza, e certamente ti diranno: 'Le asine che sei andato a cercare sono state trovate, ma ora tuo padre ha messo da parte la faccenda delle asine ed è divenuto ansioso per voi, dicendo: "Che farò riguardo a mio figlio?" ' 3 E di là devi passare oltre e andare fino al grosso albero di Tabor, e là ti devono venire incontro tre uomini che saliranno al (vero) Dio a Betel, uno che porterà tre capretti e uno che porterà tre pani rotondi e uno che porterà una grossa giara di vino. 4 E certamente si informeranno della tua salute e ti daranno due pani, e tu li dovrai accettare dalla loro mano. 5 Dopo ciò andrai al colle del (vero) Dio, dove c'è una guarnigione dei filistei. E deve avvenire che al tempo in cui giungerai lì in città, certamente ti imbatterai in un gruppo di profeti che scenderanno dall'alto luogo, e davanti a loro uno strumento a corda e tamburello e flauto e arpa, mentre parleranno da profeti. 6 E lo spirito di Geova diverrà certamente operante su di te, e certamente parlerai da profeta insieme a loro e sarai cambiato in un altro uomo. 7 E deve succedere che quando questi segni ti sono avvenuti, fa per te stesso ciò che la tua mano trova possibile, perché il (vero) Dio è con te. 8 E devi scendere davanti a me a Ghilgal; ed ecco, io scenderò da te per offrire sacrifici bruciati, per fare sacrifici di comunione. Devi continuare ad aspettare sette giorni finché verrò da te, e certamente ti farò sapere ciò che devi fare". 9 E avvenne che appena egli voltò le spalle per andarsene via da Samuele, Dio gli cambiava il cuore in un altro; e tutti questi segni si avveravano in quel giorno. 10 Di là andarono dunque al colle, ed ecco, c'era un gruppo di profeti che gli veniva incontro; subito lo spirito di Dio divenne operante su di lui, ed egli parlava da profeta in mezzo a loro. 11 E avvenne che quando tutti quelli che in precedenza lo conoscevano lo videro, ecco, era con i profeti che profetizzava. Di conseguenza la gente si disse l'un l'altro: "Che cos'è questo che è accaduto al figlio di Chis? Anche Saul è tra i profeti?" 12 Quindi un uomo di là rispose e disse: "Ma chi è il loro padre?" Perciò è divenuta un'espressione proverbiale: "Anche Saul è tra i profeti?" 13 Infine egli terminò di parlare da profeta e andò all'alto luogo. 14 Più tardi il fratello del padre di Saul disse a lui e al suo servitore: "Dove siete andati?" A ciò egli disse: "A cercare le asine, e abbiamo continuato ad andare a vedere, ma non erano (là). Siamo dunque andati da Samuele". 15 A ciò lo zio di Saul disse: "Dichiarami, sì, ti prego: Che cosa vi ha detto Samuele?" 16 A sua volta Saul disse a suo zio: "Ci ha indubbiamente dichiarato che le asine erano state trovate". E la faccenda del regno di cui Samuele aveva parlato, non gliela dichiarò. 17 E Samuele adunava il popolo a Geova in Mizpa 18 e diceva ai figli d'Israele: "Geova, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Fui io a far salire Israele dall'Egitto e a liberarvi dalla mano dell'Egitto e dalla mano di tutti i regni che vi opprimevano. 19 Ma voi, voi avete rigettato oggi il vostro Dio che vi salvò da tutti i vostri mali e dalle vostre angustie, e avete continuato a dire: "No, ma su di noi devi mettere un re". E ora presentatevi dinanzi a Geova secondo le vostre tribù e secondo le vostre migliaia' ". 20 Pertanto Samuele fece avvicinare tutte le tribù d'Israele, e fu designata la tribù di Beniamino. 21 Quindi fece avvicinare la tribù di Beniamino secondo le sue famiglie, e fu designata la famiglia dei matriti. Infine fu designato Saul figlio di Chis. E si misero a cercarlo, e non si trovò. 22 Perciò chiesero ancora a Geova: "È già venuto qui l'uomo?" A ciò Geova disse: "Eccolo, nascosto fra il bagaglio". 23 Corsero dunque e lo presero di là. Quando si presentò in mezzo al popolo, era più alto di tutta l'altra gente dalle sue spalle in su. 24 Quindi Samuele disse a tutto il popolo: "Avete visto colui che Geova ha scelto, che non c'è nessuno come lui fra tutto il popolo?" E tutto il popolo urlava e diceva: "Viva il re!" 25 A ciò Samuele parlò al popolo del debito diritto del regno e lo scrisse in un libro e lo depositò dinanzi a Geova. Quindi Samuele mandò via tutto il popolo, ciascuno alla sua casa. 26 In quanto a Saul stesso, se ne andò alla sua casa a Ghibea, e gli uomini valorosi ai quali Dio aveva toccato il cuore andavano con lui. 27 In quanto agli uomini buoni a nulla, dissero: "Come ci salverà costui?" Pertanto lo disprezzarono, e non gli portarono nessun dono. Ma egli rimase come uno divenuto senza parola. 11 E Naas l'ammonita saliva e si accampava contro Iabes di Galaad. Allora tutti gli uomini di Iabes dissero a Naas: "Concludi un patto con noi affinché ti serviamo". 2 Quindi Naas l'ammonita disse loro: "Lo concluderò con voi a questa condizione, alla condizione di cavare a ognuno di voi l'occhio destro, e lo devo mettere come un biasimo su tutto Israele". 3 A loro volta gli anziani di Iabes gli dissero: "Dacci sette giorni di tempo, e certamente manderemo messaggeri in tutto il territorio d'Israele e, se non ci sarà per noi salvatore, dovremo quindi uscire a te". 4 A suo tempo i messaggeri giunsero a Ghibea di Saul e pronunciarono le parole agli orecchi del popolo, e tutto il popolo alzava la voce e piangeva. 5 Ma ecco, Saul veniva dietro la mandria dal campo, e Saul diceva: "Cos'ha il popolo, che piange?" Ed essi gli narravano le parole degli uomini di Iabes. 6 E lo spirito di Dio divenne operante su Saul quando udì queste parole, e la sua ira si accese grandemente. 7 Prese dunque un paio di tori e li tagliò a pezzi e mandò questi in tutto il territorio d'Israele per mano dei messaggeri, dicendo: "Chiunque di noi non uscirà come seguace di Saul e di Samuele, in questo modo si farà ai suoi bovini!" E il terrore di Geova cadeva sul popolo così che uscirono come un sol uomo. 8 Quindi ne fece la somma a Bezec, e i figli d'Israele ammontarono a trecentomila, e gli uomini di Giuda a trentamila. 9 Ora dissero ai messaggeri che erano venuti: "Direte questo agli uomini di Iabes di Galaad: 'Domani avrà luogo per voi la salvezza quando il sole si farà caldo' ". Allora i messaggeri andarono e (lo) riferirono agli uomini di Iabes, ed essi si abbandonarono all'allegrezza. 10 Pertanto gli uomini di Iabes dissero: "Domani usciremo a voi, e voi ci dovrete fare secondo tutto ciò che è bene ai vostri occhi". 11 E il giorno dopo avvenne che Saul disponeva il popolo in tre schiere; e penetrarono in mezzo al campo durante la veglia del mattino e abbattevano gli ammoniti finché il giorno si fece caldo. Essendo risultato che ne restavano alcuni, furono quindi dispersi e fra loro non ne restarono due insieme. 12 E il popolo diceva a Samuele: "Chi è che dice: 'Saul, deve egli regnare su di noi?' Consegnate gli uomini, affinché li mettiamo a morte". 13 Comunque, Saul disse: "Nessun uomo dev'essere messo a morte in questo giorno, perché oggi Geova ha operato la salvezza in Israele". 14 In seguito Samuele disse al popolo: "Venite e andiamo a Ghilgal per confermare là il potere reale". 15 Tutto il popolo andò dunque a Ghilgal, e vi facevano re Saul dinanzi a Geova a Ghilgal. Quindi offrirono là sacrifici di comunione dinanzi a Geova, e là Saul e tutti gli uomini d'Israele continuarono a rallegrarsi grandemente. 12 Infine Samuele disse a tutto Israele: "Ecco, io ho ascoltato la vostra voce riguardo a tutto ciò che mi avete detto, che avrei dovuto far regnare un re su di voi. 2 Ed ora, ecco, il re cammina davanti a voi! In quanto a me, sono divenuto vecchio e ho i capelli grigi, e i miei figli, ecco, sono con voi, e io, io ho camminato davanti a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno. 3 Eccomi. Rispondete contro di me di fronte a Geova e di fronte al suo unto: A chi ho preso il toro o a chi ho preso l'asino o chi ho defraudato o chi ho oppresso o dalla mano di chi ho accettato il prezzo del silenzio per nascondere con esso i miei occhi? E io ve ne farò la restituzione". 4 A ciò dissero: "Non ci hai defraudati, né ci hai oppressi, né hai accettato nulla dalla mano di alcuno". 5 Egli disse dunque loro: "Geova è testimone contro di voi, e il suo unto è testimone in questo giorno che non avete trovato proprio nulla nella mia mano". A ciò dissero: "È testimone". 6 E Samuele proseguì, dicendo al popolo: "(È testimone) Geova, che impiegò Mosè e Aaronne e che fece salire i vostri antenati dal paese d'Egitto. 7 E ora presentatevi, e certamente vi giudicherò dinanzi a Geova (e vi narrerò) tutti i giusti atti di Geova che egli ha fatto con voi e con i vostri antenati. 8 "Appena Giacobbe fu entrato in Egitto e i vostri antenati ebbero invocato l'aiuto di Geova, Geova mandava Mosè e Aaronne, perché conducessero i vostri antenati fuori d'Egitto e li facessero dimorare in questo luogo. 9 Ed essi dimenticavano Geova loro Dio, così che egli li vendette nella mano di Sisera capo dell'esercito di Hazor e nella mano dei filistei e nella mano del re di Moab, e combattevano contro di loro. 10 E invocavano l'aiuto di Geova e dicevano: 'Abbiamo peccato, poiché abbiamo lasciato Geova per servire i Baal e le immagini di Astoret; e ora liberaci dalla mano dei nostri nemici, affinché ti serviamo'. 11 E Geova mandava Ierubbaal e Bedan e Iefte e Samuele e vi liberava dalla mano dei vostri nemici tutt'intorno, affinché dimoraste al sicuro. 12 Quando vedeste che Naas re dei figli di Ammon era venuto contro di voi, mi dicevate: 'No, ma su di noi deve regnare un re!' mentre Geova vostro Dio era il vostro Re. 13 E ora, ecco il re che avete scelto, che chiedeste; ed ecco, Geova ha posto su di voi un re. 14 Se temerete Geova e realmente lo servirete e ubbidirete alla sua voce, e non vi ribellerete contro l'ordine di Geova, sia voi che il re che dovrà regnare su di voi certamente mostrerete d'essere seguaci di Geova vostro Dio. 15 Ma se non ubbidirete alla voce di Geova e realmente vi ribellerete contro l'ordine di Geova, la mano di Geova mostrerà d'essere certamente contro di voi e contro i vostri padri. 16 Ora, inoltre, state a vedere questa cosa grande che Geova sta per fare davanti ai vostri occhi. 17 Non è oggi la mietitura del frumento? Io invocherò Geova perché mandi tuoni e pioggia; quindi sappiate e vedete che è abbondante il male che avete fatto agli occhi di Geova chiedendo per voi stessi un re". 18 A ciò Samuele invocò Geova, e Geova mandava tuoni e pioggia quel giorno, così che tutto il popolo ebbe grande timore di Geova e di Samuele. 19 E tutto il popolo diceva a Samuele: "Prega Geova tuo Dio a favore dei tuoi servitori, giacché non vogliamo morire; perché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati un male, chiedendo per noi stessi un re". 20 Samuele disse dunque al popolo: "Non abbiate timore. Voi, voi avete fatto tutto questo male. Solo non deviate dal seguire Geova, e dovete servire Geova con tutto il vostro cuore. 21 E non dovete deviare per seguire cose irreali che non sono di nessun beneficio e che non liberano, perché sono irrealtà. 22 Poiché Geova non abbandonerà il suo popolo per amore del suo grande nome, perché Geova si è assunto l'impegno di farvi suo popolo. 23 Anche in quanto a me, è impensabile, da parte mia, peccare contro Geova cessando di pregare a vostro favore; e vi devo istruire nella buona e retta via. 24 Solo temete Geova, e lo dovete servire in verità con tutto il vostro cuore; poiché vedete quali grandi cose ha fatto per voi. 25 Ma se fate flagrantemente ciò che è male, sarete spazzati via, sia voi che il vostro re". 13 Saul aveva (?) anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni su Israele. 2 E Saul si sceglieva tremila uomini da Israele; e duemila furono con Saul a Micmas e nella regione montagnosa di Betel, e mille furono con Gionatan a Ghibea di Beniamino, e il resto del popolo lo mandò via, ciascuno alla sua tenda. 3 Quindi Gionatan abbatté la guarnigione dei filistei che era a Gheba; e i filistei lo udivano. In quanto a Saul, fece suonare il corno in tutto il paese, dicendo: "Odano gli ebrei!" 4 E tutto Israele stesso udì annunciare: "Saul ha abbattuto una guarnigione dei filistei, e ora Israele è divenuto un fetore tra i filistei". Il popolo fu dunque convocato per seguire Saul a Ghilgal. 5 E i filistei, da parte loro, si raccolsero per combattere contro Israele, trentamila carri da guerra e seimila cavalieri e popolo come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare per moltitudine; e salirono e si accampavano a Micmas ad est di Bet-Aven. 6 E gli stessi uomini d'Israele videro che erano in grave angustia, perché il popolo era proprio alle strette; e il popolo si nascondeva nelle caverne e nelle buche e nelle rupi e nelle cripte e nelle cisterne. 7 Ebrei perfino passarono il Giordano verso il paese di Gad e di Galaad. Ma Saul stesso era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo tremava mentre lo seguiva. 8 Ed egli continuò ad aspettare per sette giorni fino al tempo fissato che Samuele (aveva detto); e Samuele non venne a Ghilgal, e il popolo si disperdeva da lui. 9 Infine Saul disse: "Portatemi il sacrificio bruciato e i sacrifici di comunione". Allora offrì il sacrificio bruciato. 10 E avvenne che appena ebbe finito di offrire il sacrificio bruciato, ebbene, ecco che veniva Samuele. Saul gli uscì dunque incontro per benedirlo. 11 Quindi Samuele disse: "Che hai fatto?" A ciò Saul disse: "Ho visto che il popolo si era disperso da me, e tu, tu non sei venuto entro i giorni fissati, e i filistei si erano raccolti a Micmas, 12 così mi son detto: 'Ora i filistei scenderanno contro di me a Ghilgal, e io non ho placato la faccia di Geova'. Mi son dunque fatto forza e ho offerto il sacrificio bruciato". 13 A ciò Samuele disse a Saul: "Hai agito stoltamente. Non hai osservato il comandamento di Geova tuo Dio che egli ti aveva comandato, perché, se tu l'avessi (osservato), Geova avrebbe reso fermo il tuo regno su Israele a tempo indefinito. 14 Ed ora il tuo regno non durerà. Geova certamente si troverà un uomo secondo il suo cuore; e Geova gli darà incarico come condottiero sul suo popolo, perché tu non hai osservato ciò che Geova ti ha comandato". 15 Quindi Samuele si levò e se ne salì da Ghilgal a Ghibea di Beniamino, e Saul faceva il conto del popolo, di quelli che si trovavano ancora con lui, circa seicento uomini. 16 E Saul e Gionatan suo figlio e il popolo che si trovava ancora con loro dimoravano a Gheba di Beniamino. In quanto ai filistei, si erano accampati a Micmas. 17 E le forze dei saccheggiatori facevano una sortita dal campo dei filistei in tre schiere. Una schiera si dirigeva verso la strada di Ofra, al paese di Sual, 18 e l'altra schiera si dirigeva verso la strada di Bet-Oron, e la terza schiera si dirigeva verso la strada (che porta) alla linea di confine che guarda la valle di Zeboim, verso il deserto. 19 Ora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele, perché i filistei avevano detto: "Che gli ebrei non si facciano né spada né lancia". 20 E tutti gli israeliti scendevano dai filistei per far affilare ciascuno il suo vomere o il suo piccone o la sua scure o la sua falce. 21 E il prezzo per affilare era un pim per i vomeri e per i picconi e per i tridenti e per le scuri e per fissare i pungoli per i buoi. 22 E il giorno della battaglia accadde che non si trovava una spada né una lancia nella mano di alcuno del popolo che era con Saul e con Gionatan; ma se ne poté trovare una che apparteneva a Saul e a Gionatan suo figlio. 23 Ora un avamposto dei filistei faceva una sortita verso la gola di Micmas. 14 E un giorno avvenne che Gionatan figlio di Saul diceva al servitore che gli portava le armi: "Vieni e passiamo verso l'avamposto dei filistei che sono di là". Ma a suo padre non lo fece sapere. 2 E Saul dimorava alla periferia di Ghibea sotto il melograno che è a Migron; e la gente che era con lui erano circa seicento uomini. 3 (E Ahia figlio di Ahitub, fratello di Icabod, figlio di Fineas, figlio di Eli, sacerdote di Geova a Silo, portava l'efod). E il popolo stesso non sapeva che Gionatan se ne era andato. 4 Ora fra i passaggi per cui Gionatan cercava di passare contro l'avamposto dei filistei c'era una rupe simile a un dente da una parte e una rupe simile a un dente dall'altra, e il nome dell'una era Bozez e il nome dell'altra era Sene. 5 Uno dei denti era un pilastro a nord di fronte a Micmas, e l'altro era a sud di fronte a Gheba. 6 Gionatan disse dunque al servitore, al suo scudiero: "Vieni e passiamo verso l'avamposto di questi incirconcisi. Forse Geova opererà per noi, poiché per Geova non c'è ostacolo a salvare con molti o con pochi". 7 A ciò il suo scudiero gli disse: "Fa qualunque cosa sia nel tuo cuore. Dirigiti dove desideri. Ecco, io sono con te secondo il tuo cuore". 8 Quindi Gionatan disse: "Ecco, noi passiamo verso gli uomini, ed esponiamoci loro. 9 Se ci dicono in questo modo: 'State fermi finché vi raggiungiamo!' dobbiamo quindi stare dove siamo, e non dobbiamo salire da loro. 10 Ma se ci dicono in questo modo: 'Salite contro di noi!' dobbiamo quindi salire perché Geova ce li darà certamente in mano, e questo è per noi il segno". 11 Allora tutt'e due si esposero all'avamposto dei filistei. E i filistei dicevano: "Ecco che gli ebrei escono dalle buche dove si erano nascosti". 12 Gli uomini dell'avamposto risposero dunque a Gionatan e al suo scudiero e dissero: "Salite da noi, e vi faremo sapere una cosa!" Subito Gionatan disse al suo scudiero: "Sali dietro a me, perché Geova li darà certamente in mano a Israele". 13 E Gionatan continuò a salire con le mani e con i piedi, e il suo scudiero dietro a lui; ed essi cadevano davanti a Gionatan, e il suo scudiero li metteva a morte dietro a lui. 14 E la prima strage con la quale Gionatan e il suo scudiero li abbatterono ammontò a circa venti uomini entro circa metà del solco di uno iugero di campo. 15 Quindi ci fu un tremito nell'accampamento, nel campo e fra tutta la gente dell'avamposto; e le forze dei saccheggiatori tremarono, esse pure, e la terra si scuoteva, e ci fu un tremito da Dio. 16 E le sentinelle appartenenti a Saul a Ghibea di Beniamino lo videro, ed ecco, il trambusto ondeggiò da una parte all'altra. 17 E Saul diceva al popolo che era con lui: "Vi prego, fate il conto e vedete chi è uscito da noi". Quando fecero il conto, ebbene, ecco, Gionatan e il suo scudiero non c'erano. 18 Saul disse ora ad Ahia: "Accosta l'arca del (vero) Dio!" (Poiché l'arca del (vero) Dio era quel giorno con i figli d'Israele). 19 E avvenne che, mentre Saul parlava al sacerdote, il trambusto che c'era nel campo dei filistei continuava, facendosi sempre più grande. Saul disse quindi al sacerdote: "Ritira la mano". 20 Così Saul e tutta la gente che era con lui furono chiamati a raccolta. Vennero dunque fino alla battaglia, ed ecco, la spada di ciascuno era contro il suo prossimo; la rotta fu grandissima. 21 E gli ebrei che erano appartenuti ai filistei come in precedenza e che erano saliti con loro nell'accampamento all'intorno, sì, anche loro mostrarono d'essere con Israele che era con Saul e con Gionatan. 22 Anche tutti gli uomini d'Israele che si erano nascosti nella regione montagnosa di Efraim udirono che i filistei si erano dati alla fuga, e anch'essi li incalzavano nella battaglia. 23 E Geova salvava quel giorno Israele, e la battaglia stessa passò a Bet-Aven. 24 E gli stessi uomini d'Israele quel giorno erano proprio alle strette, eppure Saul pose il popolo sotto l'impegno di un giuramento, dicendo: "Maledetto l'uomo che mangia pane prima di sera e finché io non mi sia vendicato dei miei nemici!" E nessuno del popolo assaggiò pane. 25 E tutti quelli del paese entrarono in un bosco, quando il miele era su tutta la superficie del campo. 26 Quando il popolo fu entrato nel bosco, ebbene, ecco, c'era il miele che colava, ma non c'era chi si portasse la mano alla bocca, perché il popolo aveva timore del giuramento. 27 In quanto a Gionatan, non stava ascoltando quando suo padre aveva posto il popolo sotto giuramento, perciò tese la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele e ritirò la mano alla bocca, e gli occhi gli brillavano. 28 A ciò uno del popolo rispose e disse: "Tuo padre ha solennemente posto il popolo sotto giuramento, dicendo: 'Maledetto l'uomo che oggi mangia pane!' " (E il popolo cominciava a stancarsi). 29 Comunque, Gionatan disse: "Mio padre ha dato al paese l'ostracismo. Vedete, vi prego, come mi hanno brillato gli occhi perché ho assaggiato questo pochino di miele. 30 Quanto più se il popolo avesse mangiato oggi dalle spoglie dei loro nemici che hanno trovato! Poiché ora la strage dei filistei non è stata grande". 31 E quel giorno continuarono ad abbattere i filistei da Micmas ad Aialon, e il popolo era molto stanco. 32 E il popolo si lanciava avidamente sulle spoglie e prendeva pecore e bovini e vitelli e li scannava per terra, e il popolo si mise a mangiare insieme al sangue. 33 Lo riferirono dunque a Saul, dicendo: "Ecco, il popolo pecca contro Geova mangiando insieme al sangue". A ciò egli disse: "Avete agito slealmente. Prima di tutto, rotolate verso di me una grossa pietra". 34 Dopo ciò Saul disse: "Spargetevi fra il popolo, e dovete dire loro: 'Conducetemi, ciascuno, il suo toro e, ciascuno, la sua pecora, e dovete scannare in questo luogo e mangiare, e non dovete peccare contro Geova mangiando insieme al sangue' ". Pertanto quella notte tutto il popolo condusse ciascuno il suo toro che era nella sua mano e lì lo scannò. 35 E Saul edificava un altare a Geova. Con esso egli cominciò l'edificazione di altari a Geova. 36 Più tardi Saul disse: "Scendiamo dietro ai filistei di notte e prediamoli finché sorga la luce del mattino, e non lasciamone nemmeno uno". A ciò essi dissero: "Fa qualunque cosa sia buona ai tuoi occhi". Quindi il sacerdote disse: "Avviciniamoci qui al (vero) Dio". 37 E Saul interrogava Dio: "Scenderò dietro ai filistei? Li darai in mano a Israele?" E quel giorno egli non gli rispose. 38 Allora Saul disse: "Accostatevi qui, voi tutti, uomini principali del popolo, e accertate e vedete in che modo si è commesso oggi questo peccato. 39 Poiché come vive Geova, che è il Liberatore d'Israele, anche se è in Gionatan mio figlio, nondimeno positivamente morirà". Ma da tutto il popolo non ci fu nessuno che gli rispondesse. 40 Ed egli diceva a tutto Israele: "Voi stessi sarete da una parte, e io e Gionatan mio figlio saremo certamente dall'altra". A ciò il popolo disse a Saul: "Fa ciò che è bene ai tuoi occhi". 41 E Saul diceva a Geova: "O Dio d'Israele, dà Tummim!" Quindi furono presi Gionatan e Saul, e il popolo stesso uscì. 42 Ora Saul disse: "Gettate la sorte per decidere fra me e Gionatan mio figlio". E fu preso Gionatan. 43 Saul disse quindi a Gionatan: "Raccontami: Che hai fatto?" Gionatan dunque glielo raccontò e disse: "In effetti ho assaggiato un po' di miele sulla punta del bastone che è nella mia mano. Eccomi! Che io muoia!" 44 A ciò Saul disse: "Così faccia Dio e così vi aggiunga se positivamente non morirai, Gionatan". 45 Ma il popolo disse a Saul: "Deve morire Gionatan, che ha compiuto questa grande salvezza in Israele? È impensabile! Come Geova vive, nemmeno un capello della sua testa cadrà a terra; poiché è con Dio che egli ha operato in questo giorno". Allora il popolo redense Gionatan, ed egli non morì. 46 Saul si ritirò dunque dal seguire i filistei, e i filistei stessi andarono al loro luogo. 47 E Saul stesso assunse il potere reale su Israele e guerreggiava all'intorno contro tutti i suoi nemici, contro Moab e contro i figli di Ammon e contro Edom e contro i re di Zoba e contro i filistei; e dovunque si volgesse eseguiva la condanna. 48 E continuò ad agire valorosamente e abbatteva Amalec e liberava Israele dalla mano del loro saccheggiatore. 49 E i figli di Saul furono Gionatan e Isvi e Malchi-Sua, e, in quanto ai nomi delle sue due figlie, il nome di quella nata per prima era Merab e il nome della più giovane Mical. 50 E il nome della moglie di Saul era Ahinoam figlia di Ahimaaz, e il nome del capo del suo esercito era Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51 E Chis era il padre di Saul, e Ner padre di Abner era il figlio di Abiel. 52 E la guerra continuò aspramente contro i filistei per tutti i giorni di Saul. Quando Saul vedeva qualche uomo potente o qualche persona valorosa, la raccoglieva presso di sé. 15 Samuele disse quindi a Saul: "Geova mi mandò a ungerti re sul suo popolo Israele, e ora ascolta la voce delle parole di Geova. 2 Geova degli eserciti ha detto questo: 'Devo chiedere conto di ciò che Amalec fece a Israele quando si mise contro di lui nella via mentre saliva fuori d'Egitto. 3 Ora va, e devi abbattere Amalec e votarlo alla distruzione con tutto ciò che ha, e non devi avere compassione di lui, e li devi mettere a morte, sia uomo che donna, sia fanciullo che lattante, sia toro che pecora, sia cammello che asino' ". 4 Pertanto Saul convocò il popolo e ne fece il conto a Telaim, duecentomila uomini a piedi e diecimila uomini di Giuda. 5 E Saul giungeva fino alla città di Amalec e tendeva un'imboscata presso la valle del torrente. 6 Intanto Saul disse ai cheniti: "Andate, allontanatevi, scendete di mezzo agli amalechiti, affinché io non vi spazzi via con loro. In quanto a voi, esercitaste amorevole benignità verso tutti i figli d'Israele al tempo in cui salirono dall'Egitto". I cheniti si allontanarono dunque di mezzo ad Amalec. 7 Dopo ciò Saul abbatteva Amalec da Avila fino a Sur, che è di fronte all'Egitto. 8 E prese vivo Agag re di Amalec, e votò tutta l'altra gente alla distruzione col taglio della spada. 9 Ma Saul e il popolo ebbero compassione di Agag e del meglio del gregge e della mandria e di quelli grassi e dei montoni e di tutto ciò che era buono, e non desiderarono votarli alla distruzione. In quanto a tutti i beni che erano spregevoli e rigettati, questi li votarono alla distruzione. 10 La parola di Geova fu ora indirizzata a Samuele, dicendo: 11 "Davvero mi rammarico di aver fatto re Saul, perché si è volto dal seguirmi, e non ha eseguito le mie parole". Ed era angustioso per Samuele, e gridava a Geova tutta la notte. 12 Quindi Samuele si alzò di buon'ora per andare incontro a Saul la mattina. Ma fu riferito a Samuele, dicendo: "Saul è andato a Carmelo, ed ecco, si erigeva un monumento, e quindi si è voltato ed è passato oltre ed è sceso a Ghilgal". 13 Alla fine Samuele giunse da Saul, e Saul gli diceva: "Sii benedetto da Geova. Ho eseguito la parola di Geova". 14 Ma Samuele disse: "Che significa quindi questo suono del gregge ai miei orecchi, e il suono della mandria che io odo?" 15 A ciò Saul disse: "Li hanno presi dagli amalechiti, perché il popolo ha avuto compassione del meglio del gregge e della mandria, allo scopo di sacrificare a Geova tuo Dio; ma ciò che restava l'abbiamo votato alla distruzione". 16 A ciò Samuele disse a Saul: "Smetti! E certamente ti proferirò ciò che Geova mi ha pronunciato la notte scorsa". Così gli disse: "Parla!" 17 E Samuele proseguì, dicendo: "Non fu quando eri piccolo ai tuoi propri occhi che fosti capo delle tribù d'Israele, e Geova ti ungeva come re su Israele? 18 In seguito Geova ti mandò in missione e disse: 'Va, e devi votare i peccatori, gli amalechiti, alla distruzione, e devi combattere contro di loro finché li avrai sterminati'. 19 Perché non hai dunque ubbidito alla voce di Geova ma ti sei lanciato avidamente sulle spoglie e hai fatto ciò che è male agli occhi di Geova?" 20 Comunque, Saul disse a Samuele: "Ma io ho ubbidito alla voce di Geova in quanto sono andato nella missione in cui Geova mi aveva mandato e ho condotto Agag re di Amalec, ma Amalec l'ho votato alla distruzione. 21 E il popolo prendeva dalle spoglie pecore e bovini, i più scelti d'essi, come qualcosa di votato alla distruzione, per sacrificare a Geova tuo Dio a Ghilgal". 22 A sua volta Samuele disse: "Si diletta Geova degli olocausti e dei sacrifici quanto dell'ubbidienza alla voce di Geova? Ecco, ubbidire è meglio del sacrificio e prestare attenzione (è meglio) del grasso dei montoni; 23 poiché la ribellione è come il peccato della divinazione, e lo spingersi presuntuosamente avanti come (il far uso) del potere magico e dei terafim. Dato che tu hai rigettato la parola di Geova, egli rigetta dunque te dall'essere re". 24 Quindi Saul disse a Samuele: "Ho peccato; poiché ho trasgredito l'ordine di Geova e le tue parole, perché ho temuto il popolo e ho ubbidito dunque alla loro voce. 25 E ora, ti prego, perdona il mio peccato e torna con me perché mi prostri dinanzi a Geova". 26 Ma Samuele disse a Saul: "Non tornerò con te, poiché tu hai rigettato la parola di Geova, e Geova rigetta te dal continuare come re su Israele". 27 Mentre Samuele si voltava per andarsene, egli afferrò immediatamente il lembo del suo manto senza maniche, ma esso si strappò. 28 A ciò Samuele gli disse: "Geova ha strappato oggi da te il governo reale d'Israele, e certamente lo darà a un tuo prossimo che è migliore di te. 29 E, inoltre, l'Eccellenza d'Israele non si mostrerà falsa, e non si rammaricherà, poiché non è un uomo terreno da provare rammarico". 30 A ciò egli disse: "Ho peccato. Ora onorami, ti prego, di fronte agli anziani del mio popolo e di fronte a Israele e torna con me, e certamente mi prostrerò dinanzi a Geova tuo Dio". 31 Samuele tornò dunque dietro a Saul, e Saul si prostrava dinanzi a Geova. 32 Dopo ciò Samuele disse: "Conducetemi Agag re di Amalec". Agag andò quindi con riluttanza da lui, e Agag si diceva: "Veramente l'amara esperienza della morte è passata". 33 Comunque, Samuele disse: "Proprio come la tua spada ha privato di figli le donne, in tal modo tua madre sarà molto privata di figli fra le donne". Con ciò, Samuele fece Agag a pezzi dinanzi a Geova a Ghilgal. 34 Samuele ora se ne andò a Rama, e Saul, da parte sua, salì alla sua propria casa a Ghibea di Saul. 35 E Samuele non vide più Saul fino al giorno della sua morte, perché Samuele si addolorava per Saul. In quanto a Geova, si rammaricò di aver fatto Saul re d'Israele. 16 Infine Geova disse a Samuele: "Fino a quando ti addolorerai per Saul, mentre io, d'altra parte, l'ho rigettato dal regnare su Israele? Riempi d'olio il tuo corno e va. Ti manderò da Iesse il betleemita, perché mi sono provveduto un re tra i suoi figli". 2 Ma Samuele disse: "Come posso andare? Qualora Saul lo oda certamente mi ucciderà". E Geova proseguì, dicendo: "Devi prendere con te una giovenca della mandria, e devi dire: 'Sono venuto per sacrificare a Geova'. 3 E devi invitare Iesse al sacrificio; e io, da parte mia, ti farò conoscere ciò che devi fare, e mi devi ungere colui che ti designerò". 4 E Samuele faceva ciò che Geova aveva proferito. Quando giunse a Betleem gli anziani della città tremavano incontrandolo, e dissero: "Significa pace la tua venuta?" 5 A ciò egli disse: "Significa pace. Sono venuto per sacrificare a Geova. Santificatevi, e dovete venire con me al sacrificio". Quindi santificò Iesse e i suoi figli, dopo di che li invitò al sacrificio. 6 E avvenne che, mentre entravano ed egli scorse Eliab, subito disse: "Di sicuro il suo unto è dinanzi a Geova". 7 Ma Geova disse a Samuele: "Non guardare il suo aspetto e l'altezza della sua statura, poiché l'ho rigettato. Poiché non come vede l'uomo (vede Dio), perché il semplice uomo vede ciò che appare agli occhi; ma in quanto a Geova, egli vede il cuore". 8 Quindi Iesse chiamò Abinadab e lo fece passare davanti a Samuele, ma egli disse: "Geova non ha scelto nemmeno questo". 9 Iesse fece passare poi Samma, ma egli disse: "Geova non ha scelto nemmeno questo". 10 Così Iesse fece passare sette dei suoi figli davanti a Samuele, ma Samuele disse a Iesse: "Geova non ha scelto questi". 11 Infine Samuele disse a Iesse: "Sono questi tutti i ragazzi?" A ciò egli disse: "Finora è stato lasciato fuori il più giovane, ed ecco, pasce le pecore". Allora Samuele disse a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non sederemo per il pasto finché egli non venga qui". 12 Pertanto egli mandò e lo fece venire. Ora egli era un giovane dal colorito roseo, con begli occhi e di bell'aspetto. Quindi Geova disse: "Levati, ungilo, poiché è questo!" 13 Samuele prese pertanto il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli. E lo spirito di Geova era operante su Davide da quel giorno in poi. In seguito Samuele si levò e se ne andò a Rama. 14 E lo spirito stesso di Geova si ritirò da Saul, e lo terrorizzò uno spirito cattivo da parte di Geova. 15 E i servitori di Saul gli dicevano: "Ecco, ora, lo spirito cattivo di Dio ti terrorizza. 16 Comandi il nostro signore, ti prego, ai tuoi servitori davanti a te di cercare un uomo esperto nel suonare l'arpa. E deve avvenire che quando lo spirito cattivo di Dio viene su di te, egli dovrà suonare con la sua mano, e certamente starai bene". 17 Saul disse dunque ai suoi servitori: "Provvedetemi, suvvia, un uomo che sappia suonare bene, e me lo dovete condurre". 18 E uno dei servitori rispondeva e diceva: "Ecco, ho visto che un figlio di Iesse il betleemita è esperto nel suonare, ed è un uomo potente e valoroso, e uomo di guerra e oratore intelligente e uomo ben formato, e Geova è con lui". 19 Saul mandò quindi messaggeri a dire a Iesse: "Mandami Davide tuo figlio, che è col gregge". 20 Iesse prese dunque un asino, pane e un otre di vino e un capretto e li mandò a Saul per mano di Davide suo figlio. 21 Così Davide venne da Saul e lo servì; ed egli lo amava molto, e divenne suo scudiero. 22 Di conseguenza Saul mandò a dire a Iesse: "Lascia, ti prego, che Davide continui a servirmi, poiché ha trovato favore ai miei occhi". 23 E avvenne che, quando lo spirito di Dio veniva su Saul, Davide prendeva l'arpa e suonava con la sua mano; e c'era sollievo per Saul e stava bene, e lo spirito cattivo si ritirava da lui. 17 E i filistei raccoglievano i loro accampamenti per la guerra. Quando si furono raccolti a Soco, che appartiene a Giuda, si accampavano fra Soco e Azeca, a Efes-Dammim. 2 In quanto a Saul e agli uomini d'Israele, si raccolsero e si accampavano nel bassopiano di Ela, e si schieravano in formazione di battaglia per incontrare i filistei. 3 E i filistei stavano sul monte da una parte, e gli israeliti stavano sul monte dall'altra, con la valle fra di loro. 4 E un campione usciva dagli accampamenti dei filistei, e il suo nome era Golia, da Gat, e la sua altezza era di sei cubiti e una spanna. 5 E sulla sua testa c'era un elmo di rame, e indossava una cotta di maglia, a scaglie sovrapposte, e il peso della cotta di maglia era di cinquemila sicli di rame. 6 E al di sopra dei suoi piedi c'erano schinieri di rame e fra le sue spalle un giavellotto di rame. 7 E l'asta di legno della sua lancia era simile al subbio dei lavoratori al telaio, e la lama della sua lancia era di seicento sicli di ferro; e colui che gli portava il grande scudo gli marciava davanti. 8 Quindi stette fermo e chiamava le linee di battaglia d'Israele e diceva loro: "Perché uscite a schierarvi in formazione di battaglia? Non sono io il filisteo e voi servitori appartenenti a Saul? Sceglietevi un uomo e fatelo scendere a me. 9 Se egli può combattere con me e in effetti mi abbatte, noi dovremo divenire quindi vostri servitori. Ma se io stesso gli tengo testa e in effetti lo abbatto, voi dovrete quindi divenire nostri servitori, e ci dovrete servire". 10 E il filisteo proseguì, dicendo: "Io stesso in effetti biasimo in questo giorno le linee di battaglia d'Israele. Datemi un uomo, e combattiamo insieme!" 11 Quando Saul e tutto Israele ebbero udito queste parole del filisteo, furono atterriti ed ebbero grande timore. 12 Ora Davide era figlio di questo efrateo da Betleem di Giuda il cui nome era Iesse. Ed egli aveva otto figli. E ai giorni di Saul l'uomo era già vecchio fra gli uomini. 13 E i tre figli maggiori di Iesse se ne andavano. Andarono dietro a Saul alla guerra, e i nomi dei suoi tre figli che andarono in guerra erano Eliab il primogenito, e il suo secondo figlio Abinadab e il terzo Samma. 14 E Davide era il più giovane, e i tre maggiori stessi andarono dietro a Saul. 15 E Davide se ne andava e da Saul tornava a badare alle pecore di suo padre a Betleem. 16 E il filisteo veniva avanti la mattina di buon'ora e la sera e si presentava per quaranta giorni. 17 Iesse disse quindi a Davide suo figlio: "Suvvia, porta ai tuoi fratelli quest'efa di grano arrostito e questi dieci pani, e portali presto al campo ai tuoi fratelli. 18 E queste dieci porzioni di latte devi portarle al capo dei mille; inoltre, devi vedere se i tuoi propri fratelli stanno bene, e devi prendere da loro un segno". 19 Intanto Saul ed essi e tutti gli altri uomini d'Israele erano nel bassopiano di Ela, a combattere contro i filistei. 20 Pertanto Davide si alzò la mattina di buon'ora e lasciò le pecore alla cura del guardiano e prese (il suo carico) e andò proprio come Iesse gli aveva comandato. Quando giunse al recinto del campo, le forze militari uscivano verso la linea di battaglia, ed emisero un urlo per la battaglia. 21 E Israele e i filistei schieravano linea di battaglia contro linea di battaglia. 22 Davide lasciò immediatamente il bagaglio che aveva addosso alla cura del guardiano del bagaglio e corse alla linea di battaglia. Quando giunse, chiedeva se i suoi fratelli stavano bene. 23 Mentre parlava con loro, ebbene, ecco che il campione, il cui nome era Golia il filisteo da Gat, saliva dalle linee di battaglia dei filistei, e pronunciava le stesse parole di prima, e Davide le ascoltava. 24 In quanto a tutti gli uomini d'Israele, visto l'uomo, ebbene, fuggivano a causa di lui e avevano molto timore. 25 E gli uomini d'Israele dicevano: "Avete visto quest'uomo che sale? Poiché sale per biasimare Israele. E deve avvenire che, l'uomo che lo abbatte, il re lo arricchirà con grandi ricchezze, e gli darà la sua propria figlia e renderà libera in Israele la casa di suo padre". 26 E Davide diceva agli uomini che gli stavano accanto: "Che si farà all'uomo che abbatterà quel filisteo laggiù e in effetti toglierà il biasimo da Israele? Poiché chi è questo incirconciso filisteo che debba biasimare le linee di battaglia dell'Iddio vivente?" 27 Quindi il popolo gli disse le stesse parole di prima, dicendo: "Così si farà all'uomo che l'avrà abbattuto". 28 Ed Eliab suo fratello maggiore udì mentre parlava agli uomini, e l'ira di Eliab si accese contro Davide, tanto che disse: "Perché sei sceso? E alla cura di chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io stesso conosco bene la tua presunzione e la cattiveria del tuo cuore, perché sei sceso allo scopo di vedere la battaglia". 29 A ciò Davide disse: "Che ho fatto ora? Non è stata solo una parola?" 30 Allora da vicino a lui si voltò verso qualcun altro e disse la stessa parola di prima, e, a sua volta, il popolo gli diede la stessa risposta della volta precedente. 31 Così le parole che Davide aveva pronunciato furono udite, e andarono a riferirle davanti a Saul. Perciò lo fece venire a sé. 32 E Davide diceva a Saul: "Non cada il cuore di nessun uomo dentro di lui. Il tuo servitore stesso andrà e in effetti combatterà con questo filisteo". 33 Ma Saul disse a Davide: "Tu non puoi andare contro questo filisteo per combattere con lui, poiché non sei che un ragazzo, e lui è un uomo di guerra dalla sua giovinezza". 34 E Davide diceva a Saul: "Il tuo servitore divenne pastore di suo padre fra il gregge, e venne un leone, e anche un orso, e (ciascuno) portò via una pecora dal branco. 35 E io gli uscii dietro e lo abbattei e gliela strappai dalla bocca. Quando si levava contro di me, lo afferrai per la barba e lo abbattei e lo misi a morte. 36 Il tuo servitore abbatté sia il leone che l'orso; e questo incirconciso filisteo deve divenire come uno di essi, poiché ha biasimato le linee di battaglia dell'Iddio vivente". 37 Quindi Davide aggiunse: "Geova, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà dalla mano di questo filisteo". A ciò Saul disse a Davide: "Va, e Geova stesso mostri d'essere con te". 38 Saul vestì ora Davide con le proprie vesti, e gli mise sulla testa un elmo di rame, dopo di che lo vestì con una cotta di maglia. 39 Quindi Davide cinse la sua spada sulle sue vesti e cercò di andare (ma non poté), perché non le aveva provate. Infine Davide disse a Saul: "Non posso andare con queste cose, poiché non le ho provate". Davide se le tolse dunque di dosso. 40 E prendeva in mano il suo bastone e si sceglieva le cinque pietre più lisce dalla valle del torrente e le metteva nella sua borsa da pastore che gli serviva da bisaccia, e in mano aveva la sua fionda. E cominciò ad accostarsi al filisteo. 41 E il filisteo veniva, avvicinandosi sempre più a Davide, e l'uomo che portava il grande scudo era davanti a lui. 42 Or quando il filisteo guardò e vide Davide, lo disprezzava perché era un ragazzo e di colorito roseo, di bell'aspetto. 43 Il filisteo disse dunque a Davide: "Sono io un cane, così che vieni a me con bastoni?" Allora il filisteo invocò il male su Davide per i suoi dèi. 44 E il filisteo diceva a Davide: "Solo vieni a me, e certamente darò la tua carne ai volatili dei cieli e alle bestie del campo". 45 A sua volta Davide disse al filisteo: "Tu vieni a me con una spada e con una lancia e con un giavellotto, ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, l'Iddio delle linee di battaglia d'Israele, che tu hai biasimato. 46 In questo giorno Geova ti cederà nella mia mano, e io certamente ti abbatterò e ti staccherò la testa; e in questo giorno certamente darò i cadaveri del campo dei filistei ai volatili dei cieli e alle bestie selvagge della terra; e la gente di tutta la terra saprà che esiste un Dio che appartiene a Israele. 47 E tutta questa congregazione saprà che né con la spada né con la lancia Geova salva, perché la battaglia appartiene a Geova, ed egli vi deve dare nella nostra mano". 48 E accadde che il filisteo si levò e si veniva avvicinando sempre più incontro a Davide, e Davide si affrettava e correva verso la linea di battaglia incontro al filisteo. 49 Quindi Davide mise la mano nella sua borsa e ne prese una pietra e la frombolò, così che colpì il filisteo in fronte e la pietra gli affondò nella fronte, ed egli cadde con la faccia a terra. 50 Davide, con una fionda e una pietra, si mostrò dunque più forte del filisteo e abbatté il filisteo e lo mise a morte; e non c'era spada nella mano di Davide. 51 E Davide continuò a correre e si pose sopra il filisteo. Quindi gli prese la spada e gliela trasse dal fodero e lo mise decisamente a morte quando con essa gli stroncò la testa. E i filistei vedevano che il loro potente era morto, e si diedero alla fuga. 52 Allora gli uomini d'Israele e di Giuda si levarono e presero a urlare e si misero a inseguire i filistei fino a(lla) valle e fino alle porte di Ecron, e i filistei feriti a morte cadevano per la via da Saaraim, sia fino a Gat che fino a Ecron. 53 Poi i figli d'Israele tornarono dall'inseguire accanitamente i filistei e saccheggiavano i loro accampamenti. 54 Davide prese quindi la testa del filisteo e la portò a Gerusalemme, e le sue armi le mise nella propria tenda. 55 Ora nel momento in cui Saul vide Davide uscire incontro al filisteo, disse ad Abner capo dell'esercito: "Di chi è figlio il ragazzo, Abner?" A ciò Abner disse: "Per la vita della tua anima, o re, non lo so affatto!" 56 E il re disse: "Domanda di chi è figlio il ragazzo". 57 Pertanto, appena Davide tornò dall'aver abbattuto il filisteo, Abner lo prendeva e lo conduceva davanti a Saul con la testa del filisteo nella sua mano. 58 Saul ora gli disse: "Di chi sei figlio, ragazzo?" al che Davide disse: "(Sono) figlio del tuo servitore Iesse il betleemita". 18 E avvenne che, appena egli ebbe finito di parlare a Saul, la medesima anima di Gionatan si legava all'anima di Davide, e Gionatan lo amava come la sua propria anima. 2 Quindi Saul lo trattenne quel giorno, e non gli permise di tornare alla casa di suo padre. 3 E Gionatan e Davide concludevano un patto, perché lo amava come la sua propria anima. 4 Inoltre, Gionatan si spogliò del manto senza maniche che aveva addosso e lo diede a Davide, e anche le sue vesti, e perfino la sua spada e il suo arco e la sua cintura. 5 E Davide usciva. Dovunque Saul lo mandasse agiva con prudenza, tanto che Saul lo pose sugli uomini di guerra; e sembrò bene agli occhi di tutto il popolo e anche agli occhi dei servitori di Saul. 6 E avvenne che al loro entrare, quando Davide tornò dall'aver abbattuto i filistei, le donne uscivano da tutte le città d'Israele con canto e danze incontro a Saul il re, con tamburelli, con allegrezza e con liuti. 7 E le donne che celebravano rispondevano e dicevano: "Saul ha abbattuto le sue migliaia, E Davide le sue decine di migliaia". 8 E Saul si adirava grandemente, e questo detto fu cattivo dal suo punto di vista, tanto che disse: "Hanno dato a Davide decine di migliaia, ma a me hanno dato le migliaia, e c'è ancora da dargli solo il regno!" 9 E da quel giorno in poi Saul guardava di continuo Davide con sospetto. 10 E avvenne il giorno dopo che lo spirito cattivo di Dio divenne operante su Saul, così che si comportò da profeta dentro la casa, mentre Davide suonava musica con la sua mano, come nei giorni precedenti; e la lancia era nella mano di Saul. 11 E Saul scagliava la lancia e diceva: "Certamente inchioderò Davide proprio al muro!" ma Davide si scostò d'innanzi a lui, due volte. 12 E Saul ebbe timore di Davide perché Geova mostrò d'essere con lui, ma da Saul si era ritirato. 13 Di conseguenza Saul lo allontanò dalla sua compagnia e lo nominò capo di mille per lui; ed egli usciva ed entrava regolarmente davanti al popolo. 14 E Davide agiva di continuo con prudenza in tutte le sue vie e Geova era con lui. 15 E Saul continuò a vedere che agiva con molta prudenza, così che ne aveva paura. 16 E tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché usciva ed entrava davanti a loro. 17 Infine Saul disse a Davide: "Ecco la mia figlia maggiore Merab. Essa è colei che ti darò in moglie. Solo mostrati per me persona valorosa e combatti le guerre di Geova". Ma in quanto a Saul, si disse: "Non venga la mia mano su di lui, ma venga su di lui la mano dei filistei". 18 A ciò Davide disse a Saul: "Chi sono io e chi sono i miei parenti, la famiglia di mio padre, in Israele, così che io debba divenire genero del re?" 19 Comunque, avvenne che al tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, essa stessa era già stata data in moglie ad Adriel il meolatita. 20 Ora Mical, figlia di Saul, si era innamorata di Davide, e lo riferivano a Saul, e la cosa gli piacque. 21 Saul dunque disse: "Gliela darò perché gli serva di laccio, e perché la mano dei filistei venga su di lui". Pertanto Saul disse a Davide: "Mediante (una del)le due donne farai oggi un'alleanza matrimoniale con me". 22 Inoltre, Saul comandò ai suoi servitori: "Parlate segretamente a Davide, dicendo: 'Ecco, il re ha provato diletto in te, e tutti i suoi servitori stessi ti amano. Or dunque fa un'alleanza matrimoniale col re' ". 23 E i servitori di Saul pronunciavano queste parole agli orecchi di Davide, ma Davide disse: "È cosa facile ai vostri occhi fare un'alleanza matrimoniale col re, quando io sono un uomo di scarsi mezzi e poco stimato?" 24 Quindi i servitori di Saul gli riferirono, dicendo: "Con parole come queste ha parlato Davide". 25 Allora Saul disse: "Direte questo a Davide: 'Il re non si diletta del denaro matrimoniale, ma di cento prepuzi dei filistei, per vendicarsi dei nemici del re' ". Ma in quanto a Saul, egli aveva tramato di far cadere Davide per mano dei filistei. 26 I suoi servitori riferirono dunque queste parole a Davide, e la cosa piacque a Davide, di fare un'alleanza matrimoniale col re, e i giorni non erano ancora trascorsi. 27 Davide dunque si levò ed egli e i suoi uomini andarono ad abbattere tra i filistei duecento uomini, e Davide venne a portare i loro prepuzi e ne diede il numero completo al re, per fare un'alleanza matrimoniale col re. A sua volta Saul gli diede in moglie Mical sua figlia. 28 E Saul vide e seppe che Geova era con Davide. In quanto a Mical, figlia di Saul, essa lo amava. 29 E di nuovo Saul ebbe ancor più timore a causa di Davide, e Saul divenne per sempre nemico di Davide. 30 E i principi dei filistei uscivano, e avveniva che ogni volta che uscivano Davide agiva più prudentemente di tutti i servitori di Saul; e il suo nome divenne molto prezioso. 19 Alla fine Saul parlò a Gionatan suo figlio e a tutti i suoi servitori di mettere a morte Davide. 2 In quanto a Gionatan, figlio di Saul, provava molto diletto in Davide. Gionatan riferì dunque a Davide, dicendo: "Saul mio padre cerca di farti mettere a morte. E ora sta in guardia, ti prego, la mattina, e devi dimorare in segreto e tenerti nascosto. 3 E io, da parte mia, uscirò e starò certamente accanto a mio padre nel campo dove sarai tu, e io stesso parlerò per te a mio padre, e certamente vedrò ciò che accadrà, e te lo farò senz'altro sapere". 4 Pertanto Gionatan parlò bene di Davide a Saul suo padre e gli disse: "Non pecchi il re contro il suo servitore Davide, poiché egli non ha peccato verso di te e le sue opere sono state molto buone verso di te. 5 E metteva la sua anima nella palma della sua mano e abbatteva il filisteo, così che Geova compì una grande salvezza per tutto Israele. Tu lo vedesti, e ti abbandonasti all'allegrezza. Perché devi dunque peccare contro sangue innocente facendo mettere a morte Davide per nulla?" 6 Quindi Saul ubbidì alla voce di Gionatan, e Saul giurò: "Come Geova vive, non sarà messo a morte". 7 Gionatan chiamò poi Davide e Gionatan gli riferì tutte queste parole. Quindi Gionatan condusse Davide da Saul, ed egli stette davanti a lui come in precedenza. 8 A suo tempo scoppiò di nuovo la guerra e Davide faceva una sortita e combatteva contro i filistei e li abbatteva con una grande strage, ed essi si diedero alla fuga d'innanzi a lui. 9 E lo spirito cattivo di Geova fu sopra Saul quando sedeva nella sua casa con la lancia in mano, mentre Davide suonava musica con la sua mano. 10 Di conseguenza Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia, ma egli si scansò d'innanzi a Saul, così che egli conficcò la lancia nel muro. E Davide stesso fuggì durante quella notte per scampare. 11 Più tardi Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarla e per farlo mettere a morte la mattina; ma Mical sua moglie lo riferì a Davide, dicendo: "Se non fai scampare questa notte la tua anima, domani sarai un uomo messo a morte". 12 Mical fece immediatamente scendere Davide dalla finestra, perché se ne andasse e fuggisse e si mettesse in salvo. 13 Mical prese quindi l'immagine dei terafim e la pose sul letto, e mise nel posto della sua testa una rete di pelo di capra, dopo di che la coprì con una veste. 14 Saul mandò ora messaggeri a prendere Davide, ma essa disse: "È malato". 15 Saul mandò dunque i messaggeri a vedere Davide, dicendo: "Portatemelo sul suo letto perché lo faccia mettere a morte". 16 Quando i messaggeri entrarono, ebbene, ecco, sul letto c'era l'immagine dei terafim e una rete di pelo di capra nel posto della sua testa. 17 A ciò Saul disse a Mical: "Perché mi hai imbrogliato in questo modo, così che hai mandato via il mio nemico perché scampasse?" A sua volta Mical disse a Saul: "Egli stesso mi ha detto: 'Mandami via! Perché dovrei metterti a morte?' " 18 In quanto a Davide, fuggì e trovò scampo e andò da Samuele a Rama. E gli riferiva tutto ciò che Saul gli aveva fatto. Quindi lui e Samuele se ne andarono, e presero a dimorare a Naiot. 19 A suo tempo fu riferito a Saul, dicendo: "Ecco, Davide è a Naiot di Rama". 20 Subito Saul mandò messaggeri a prendere Davide. Quando videro quelli di età avanzata dei profeti che profetizzavano, e Samuele che stava al suo posto su di loro, lo spirito di Dio fu sui messaggeri di Saul, e anche loro si comportavano da profeti. 21 Quando lo riferirono a Saul, mandò immediatamente altri messaggeri, e anche loro si comportavano da profeti. Saul mandò dunque di nuovo messaggeri, il terzo gruppo, e anche loro si comportavano da profeti. 22 Infine anche lui andò a Rama. Quando fu giunto fino alla grande cisterna che è a Secu, domandava e diceva: "Dove sono Samuele e Davide?" A ciò dissero: "Ecco, a Naiot di Rama". 23 E di là continuò per la sua via verso Naiot di Rama, e lo spirito di Dio fu su di lui, sì, su di lui, ed egli continuò a camminare e continuò a comportarsi da profeta finché entrò a Naiot di Rama. 24 E anche lui si spogliava delle sue vesti e si comportava, anche lui, da profeta davanti a Samuele, e, caduto, giacque nudo tutto quel giorno e tutta quella notte. Perciò dicevano: "Anche Saul è tra i profeti?" 20 E Davide fuggiva da Naiot di Rama. Comunque, venne e disse di fronte a Gionatan: "Che ho fatto? Qual è il mio errore, e che peccato ho commesso davanti a tuo padre, poiché cerca la mia anima?" 2 A ciò gli disse: "È impensabile! Non morirai. Ecco, mio padre non farà né cosa grande né cosa piccola senza rivelarla al mio orecchio; e per quale ragione mio padre dovrebbe nascondermi questa cosa? Questo non accadrà". 3 Ma Davide in più giurò e disse: "Tuo padre deve sicuramente sapere che ho trovato favore ai tuoi occhi, e dunque avrà detto: 'Gionatan non sappia questo, affinché non ne sia afflitto'. Ma, in effetti, come Geova vive e come vive la tua anima, non c'è che un passo fra me e la morte!" 4 E Gionatan diceva a Davide: "Qualunque cosa la tua anima dica la farò per te". 5 A ciò Davide disse a Gionatan: "Ecco, domani è la luna nuova, e io stesso dovrei immancabilmente stare seduto a mangiare col re; e tu devi mandarmi via, e mi devo nascondere nel campo fino alla sera del terzo giorno. 6 Se tuo padre nota in alcun modo la mia mancanza, allora devi dire: 'Davide mi ha chiesto premurosamente licenza per correre alla sua città, Betleem, perché là c'è un sacrificio annuale per tutta la famiglia'. 7 Se dice così: 'Va bene!' significa pace per il tuo servitore. Ma se in alcun modo si adira, sappi che ciò che è male è stato deciso da parte sua. 8 E devi usare amorevole benignità verso il tuo servitore, perché hai fatto venire il tuo servitore con te in un patto di Geova. Ma se in me c'è errore, mettimi a morte tu stesso, poiché per quale ragione mi devi condurre da tuo padre?" 9 A ciò Gionatan disse: "Questo è impensabile riguardo a te! Ma se io sapessi in alcun modo che mio padre ha deciso di far venire su di te il male, non te lo farei sapere?" 10 Quindi Davide disse a Gionatan: "Chi mi farà sapere se tuo padre ti avrà dato una risposta aspra?" 11 A sua volta Gionatan disse a Davide: "Ebbene, vieni, usciamo nel campo". Uscirono dunque entrambi nel campo. 12 E Gionatan diceva a Davide: "Geova l'Iddio d'Israele (sia testimone) che verso quest'ora io sonderò mio padre domani, o il terzo giorno, e se egli sarà ben disposto verso Davide, non manderò quindi a te e certamente lo rivelerò al tuo orecchio? 13 Geova faccia così a Gionatan e così vi aggiunga se, nel caso che a mio padre sembri bene fare il male contro di te, io non lo riveli realmente al tuo orecchio e ti mandi via, e tu non vada certamente in pace. E Geova mostri d'essere con te, proprio come ha mostrato d'essere con mio padre. 14 E tu, se sarò ancora in vita, sì, non eserciterai l'amorevole benignità di Geova verso di me, perché io non muoia? 15 E tu non stroncherai la tua propria amorevole benignità dall'essere con la mia casa a tempo indefinito. Né, quando Geova stroncherà i nemici di Davide, ognuno dalla superficie del suolo, 16 (il nome di) Gionatan sarà stroncato dalla casa di Davide. E Geova lo deve richiedere dalla mano dei nemici di Davide". 17 Così Gionatan giurò di nuovo a Davide a causa del suo amore per lui; poiché lo amava come amava la sua propria anima. 18 E Gionatan gli diceva: "Domani è la luna nuova, e certamente si noterà che manchi, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 E certamente il terzo giorno si noterà molto che manchi; e devi venire al luogo dove ti sei nascosto nel giorno di lavoro, e devi restare vicino a questa pietra qui. 20 E in quanto a me, tirerò tre frecce a un lato d'essa, per mandarle verso un bersaglio, dove vorrò. 21 Ed ecco, manderò il servitore, (dicendo:) 'Va, trova le frecce'. Se io dicessi specificamente al servitore: 'Ecco, le frecce sono da questo tuo lato, prendile', vieni pure, poiché significa pace per te e non c'è nulla, come Geova vive. 22 Ma se al ragazzo io dicessi in questo modo: 'Ecco, le frecce sono più in là di te', va, poiché Geova ti ha mandato via. 23 E in quanto alla parola che abbiamo pronunciato, io e te, ebbene, Geova sia fra me e te a tempo indefinito". 24 E Davide si nascondeva nel campo. E venne la luna nuova, e il re prese il suo posto per mangiare il pasto. 25 E il re sedeva sul suo seggio come le altre volte, sul seggio vicino al muro; e Gionatan gli era di fronte, e Abner sedeva al lato di Saul, ma il posto di Davide era vuoto. 26 E Saul non disse nulla quel giorno, poiché si disse: "È capitato qualcosa così che non è puro, poiché non si è purificato". 27 E avvenne il giorno dopo la luna nuova, il secondo giorno, che il posto di Davide restò vuoto. A ciò Saul disse a Gionatan suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto al pasto né ieri né oggi?" 28 Gionatan rispose dunque a Saul: "Davide mi ha chiesto premurosamente licenza (per andare) a Betleem. 29 E ha proseguito, dicendo: 'Mandami via, ti prego, perché abbiamo un sacrificio di famiglia nella città, e il mio proprio fratello mi ha comandato. Or dunque, se ho trovato favore ai tuoi occhi, lascia che me la svigni, ti prego, affinché io veda i miei fratelli'. Per questo non è venuto alla tavola del re". 30 L'ira di Saul si accese quindi contro Gionatan e gli disse: "Figlio di una serva ribelle, non so bene io che scegli il figlio di Iesse a tua propria vergogna e a vergogna delle parti segrete di tua madre? 31 Poiché per tutti i giorni che il figlio di Iesse vive sul suolo, tu e il tuo regno non sarete fermamente stabiliti. Or dunque manda e conducilo da me, poiché è destinato alla morte". 32 Comunque, Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: "Perché dev'essere messo a morte? Che ha fatto?" 33 Allora Saul gli scagliò la lancia per colpirlo; e Gionatan seppe che era stato deciso da suo padre di mettere a morte Davide. 34 Gionatan si alzò immediatamente dalla tavola acceso d'ira, e non mangiò pane il secondo giorno dopo la luna nuova, poiché era afflitto riguardo a Davide, perché il suo proprio padre lo aveva umiliato. 35 E avvenne la mattina che Gionatan uscì al campo del luogo fissato con Davide, e con lui c'era un giovane servitore. 36 E diceva al suo servitore: "Corri, suvvia, trova le frecce che tiro". Il servitore corse, ed egli stesso tirò la freccia in modo da farla passare più in là di lui. 37 Quando il servitore giunse fino al luogo della freccia che Gionatan aveva tirato, Gionatan chiamava da dietro al servitore e diceva: "Non è la freccia più in là di te?" 38 E Gionatan continuò a chiamare da dietro al servitore: "In fretta! Fa presto! Non stare fermo!" E il servitore di Gionatan raccoglieva le frecce e veniva quindi dal suo padrone. 39 In quanto al servitore, non seppe nulla; solo Gionatan e Davide stessi sapevano la cosa. 40 Dopo ciò Gionatan diede le sue armi al servitore che gli apparteneva e gli disse: "Va, portale in città". 41 Il servitore andò. In quanto a Davide, si levò da lì verso il meridione. Quindi cadde con la faccia a terra e si inchinò tre volte; e si baciavano l'un l'altro e piangevano l'uno per l'altro, finché Davide l'ebbe fatto di più. 42 E Gionatan diceva a Davide: "Va in pace, poiché abbiamo giurato, tutti e due, nel nome di Geova, dicendo: 'Geova stesso mostri d'essere fra me e te e fra la mia progenie e la tua progenie a tempo indefinito' ". Pertanto Davide si levò e se ne andò per la sua via, e Gionatan stesso entrò in città. 21 In seguito Davide entrò a Nob da Ahimelec il sacerdote; e Ahimelec tremava incontrando Davide e quindi gli disse: "Perché sei solo, e non c'è nessuno con te?" 2 A ciò Davide disse ad Ahimelec il sacerdote: "Il re stesso mi ha comandato in quanto a una faccenda, e mi diceva: 'Nessuno sappia nulla della faccenda per cui ti mando e per cui ti ho comandato'. E ho preso appuntamento con i giovani per il tal luogo. 3 E ora, se ci sono a tua disposizione cinque pani, dammeli pure in mano, o qualunque cosa si trovi". 4 Ma il sacerdote rispose a Davide e disse: "Non ho sotto mano pane comune, ma c'è pane santo; purché i giovani si siano almeno astenuti dalle donne". 5 Davide rispose dunque al sacerdote e gli disse: "Ma le donne sono state tenute via da noi come in precedenza quando uscivo, e il fisico dei giovani resta santo, benché la missione stessa sia comune. E quanto più oggi, quando si diviene santi nel fisico?" 6 Allora il sacerdote gli diede ciò che era santo, perché non c'era là altro pane che il pane di presentazione, che era stato ritirato d'innanzi a Geova per porvi pane fresco il giorno che si doveva togliere. 7 Ora c'era là quel giorno uno dei servitori di Saul, trattenuto dinanzi a Geova, e il suo nome era Doeg l'edomita, il principale dei pastori che appartenevano a Saul. 8 E Davide diceva ad Ahimelec: "E non c'è nulla qui a tua disposizione, una lancia o una spada? Poiché non ho preso in mano né la mia propria spada né le mie armi, perché la faccenda del re era urgente". 9 A ciò il sacerdote disse: "La spada di Golia il filisteo, che tu abbattesti nel bassopiano di Ela, eccola, avvolta in un mantello, dietro l'efod. Se è ciò che prenderesti per te stesso, prendila, perché non ce n'è altra eccetto quella". E Davide diceva: "Non ce n'è una simile. Dammela". 10 Quindi Davide si levò e continuò a fuggire quel giorno a causa di Saul, e alla fine giunse da Achis re di Gat. 11 E i servitori di Achis gli dicevano: "Non è questo Davide il re del paese? Non era a costui che rispondevano con danze, dicendo: 'Saul ha abbattuto le sue migliaia, E Davide le sue decine di migliaia'?" 12 E Davide prendeva a cuore queste parole, ed ebbe molto timore a causa di Achis re di Gat. 13 Dissimulò dunque la sua sanità di mente sotto i loro occhi e agiva follemente nella loro mano e faceva segni di croce sui battenti della porta e si faceva colare la saliva sulla barba. 14 Infine Achis disse ai suoi servitori: "Ecco, vedete un uomo che si comporta da pazzo. Perché lo dovreste condurre da me? 15 Ho io bisogno di persone impazzite, così che mi avete condotto costui a comportarsi da pazzo presso di me? Deve costui entrare nella mia casa?" 22 Davide se ne andava dunque di là e scampava nella caverna di Adullam; e i suoi fratelli e l'intera casa di suo padre lo udirono e scesero da lui. 2 E tutti gli uomini in strettezze e tutti gli uomini che avevano un creditore e tutti gli uomini con l'anima amareggiata si radunavano presso di lui, ed egli divenne il loro capo; e ci furono con lui circa quattrocento uomini. 3 In seguito Davide andò di là a Mizpe di Moab e disse al re di Moab: "Dimorino mio padre e mia madre con voi, ti prego, finché io sappia che cosa Dio mi farà". 4 Pertanto li stabilì davanti al re di Moab, e continuarono a dimorare con lui per tutti i giorni che Davide si trovò nel luogo inaccessibile. 5 A suo tempo il profeta Gad disse a Davide: "Non devi continuare a dimorare nel luogo inaccessibile. Va via, e tu stesso devi entrare nel paese di Giuda". Perciò Davide andò via e giunse nella foresta di Eret. 6 E Saul udiva che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati scoperti, mentre Saul sedeva a Ghibea sotto il tamarisco sull'alto luogo con la lancia in mano e tutti i suoi servitori gli stavano accanto. 7 Quindi Saul disse ai suoi servitori che gli stavano accanto: "Ascoltate, suvvia, beniaminiti. Darà il figlio di Iesse anche a tutti voi campi e vigne? Nominerà tutti voi capi di migliaia e capi di centinaia? 8 Poiché avete cospirato, voi tutti, contro di me; e non c'è nessuno che lo riveli al mio orecchio quando il mio proprio figlio conclude (un patto) col figlio di Iesse, e nessuno di voi ha compassione di me e rivela al mio orecchio che il mio proprio figlio ha levato il mio proprio servitore contro di me come uno che tende un agguato, come avviene in questo giorno". 9 A ciò Doeg l'edomita, posto com'era sui servitori di Saul, rispose e disse: "Ho visto il figlio di Iesse venire a Nob da Ahimelec figlio di Ahitub. 10 Ed egli interrogava Geova per lui; e gli diede provviste, e gli diede la spada di Golia il filisteo". 11 Subito il re mandò a chiamare Ahimelec figlio di Ahitub il sacerdote e tutta la casa di suo padre, i sacerdoti che erano a Nob. Vennero dunque tutti dal re. 12 Saul ora disse: "Ascolta, ti prego, figlio di Ahitub!" al che egli disse: "Eccomi, mio signore". 13 E Saul gli diceva: "Perché avete cospirato contro di me, tu e il figlio di Iesse, dandogli pane e una spada, e interrogando Dio per lui, per levarsi contro di me come uno che tende un agguato, come avviene in questo giorno?" 14 A ciò Ahimelec rispose al re e disse: "E chi fra tutti i tuoi servitori è come Davide, fedele, e genero del re e capo della tua guardia del corpo e onorato nella tua casa? 15 È da oggi che ho cominciato a interrogare Dio per lui? È impensabile da parte mia! Non ponga il re nessuna cosa contro il suo servitore (e) contro l'intera casa di mio padre, poiché in tutto questo il tuo servitore non ha saputo alcuna cosa, né piccola né grande". 16 Ma il re disse: "Positivamente morirai, Ahimelec, tu con tutta la casa di tuo padre". 17 Allora il re disse ai corrieri che gli stavano accanto: "Voltatevi e mettete a morte i sacerdoti di Geova, perché anche la loro mano è con Davide e perché sapevano che fuggiva e non l'hanno rivelato al mio orecchio!" E i servitori del re non vollero stendere la mano per assalire i sacerdoti di Geova. 18 Infine il re disse a Doeg: "Voltati e assali i sacerdoti!" Immediatamente Doeg l'edomita si voltò e assalì lui stesso i sacerdoti e mise a morte quel giorno ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino. 19 Egli colpì col taglio della spada perfino Nob la città dei sacerdoti, sia uomo che donna, sia fanciullo che lattante e toro e asino e pecora col taglio della spada. 20 Comunque, un figlio di Ahimelec figlio di Ahitub, il cui nome era Abiatar, riuscì a scampare e fuggiva per seguire Davide. 21 Quindi Abiatar riferì a Davide: "Saul ha ucciso i sacerdoti di Geova". 22 A ciò Davide disse ad Abiatar: "Ben sapevo quel giorno, perché c'era Doeg l'edomita, che immancabilmente lo avrebbe riferito a Saul. Da parte mia, ho fatto torto a ogni anima della casa di tuo padre. 23 Dimora con me. Non aver timore, poiché chiunque cerca la mia anima cerca la tua anima, poiché tu hai bisogno di protezione con me". 23 A suo tempo riferirono a Davide, dicendo: "Ecco, i filistei fanno guerra contro Cheila, e saccheggiano le aie". 2 E Davide interrogava Geova, dicendo: "Andrò, e devo abbattere questi filistei?" A sua volta Geova disse a Davide: "Va, e devi abbattere i filistei e salvare Cheila". 3 A ciò gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco, abbiamo timore mentre siamo qui in Giuda, e quanto più nel caso che andassimo a Cheila contro le linee di battaglia dei filistei!" 4 Davide interrogò dunque di nuovo Geova. Geova ora gli rispose e disse: "Levati, scendi a Cheila, perché do i filistei nella tua mano". 5 Pertanto Davide andò con i suoi uomini a Cheila e combatté contro i filistei e portò via il loro bestiame, ma abbatté loro con una grande strage; e Davide fu il salvatore degli abitanti di Cheila. 6 Ora avvenne che quando Abiatar figlio di Ahimelec fuggì da Davide a Cheila, un efod scese nella sua mano. 7 A suo tempo fu riferito a Saul: "Davide è venuto a Cheila". E Saul diceva: "Dio l'ha venduto nella mia mano, poiché si è rinchiuso entrando in una città con porte e sbarra". 8 Saul convocò dunque tutta la gente di guerra, per scendere a Cheila, per assediare Davide e i suoi uomini. 9 E Davide seppe che Saul architettava il male contro di lui. Perciò disse ad Abiatar il sacerdote: "Accosta l'efod". 10 E Davide diceva: "O Geova, Dio d'Israele, il tuo servitore ha veramente udito che Saul cerca di venire a Cheila per ridurre in rovina la città per causa mia. 11 Mi cederanno i proprietari di terre di Cheila nella sua mano? Scenderà Saul proprio come il tuo servitore ha udito? O Geova, Dio d'Israele, dichiaralo al tuo servitore, ti prego". A ciò Geova disse: "Scenderà". 12 E Davide proseguì, dicendo: "I proprietari di terre di Cheila cederanno me e i miei uomini in mano a Saul?" A sua volta Geova disse: "Vi cederanno". 13 Subito Davide si levò con i suoi uomini, circa seicento uomini, e uscirono da Cheila e continuarono ad andare in giro dovunque potessero andare in giro. E a Saul fu riferito che Davide era scampato da Cheila, e così rinunciò a uscire. 14 E Davide prese a dimorare nel deserto in luoghi di difficile accesso, e dimorava nella regione montagnosa del deserto di Zif. E Saul lo cercava sempre, e Dio non glielo diede in mano. 15 E Davide continuò a temere perché Saul era uscito per cercare la sua anima mentre Davide era nel deserto di Zif a Ores. 16 Ora Gionatan figlio di Saul si levò e andò da Davide a Ores, per rafforzare la sua mano riguardo a Dio. 17 E gli diceva: "Non aver timore; poiché la mano di Saul mio padre non ti troverà, e tu stesso sarai re su Israele e io stesso ti sarò secondo; e anche Saul mio padre sa che è così". 18 I due conclusero quindi un patto dinanzi a Geova; e Davide dimorava a Ores, e Gionatan stesso andò alla sua propria casa. 19 Più tardi gli uomini di Zif salirono da Saul a Ghibea, dicendo: "Non si nasconde Davide presso di noi in luoghi di difficile accesso a Ores, sul colle di Achila, che è al lato destro di Gesimon? 20 E ora, conforme a tutta la brama della tua anima, o re, di scendere, scendi, e la nostra parte sarà di cederlo in mano al re". 21 A ciò Saul disse: "Siate benedetti da Geova, poiché avete avuto compassione di me. 22 Andate, vi prego, perseverate ancora un po' e accertate e vedete il suo luogo dov'è il suo piede - chiunque l'abbia visto lì - poiché mi è stato detto che egli stesso è molto astuto. 23 E vedete e accertatevi di tutti i nascondigli dove si nasconde; e dovete tornare da me con la prova, e io certamente verrò con voi; e deve accadere che, se egli è nel paese, allora io di sicuro lo ricercherò attentamente fra tutte le migliaia di Giuda". 24 Così si levarono e andarono a Zif davanti a Saul, mentre Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon nell'Araba a sud di Gesimon. 25 Più tardi Saul venne con i suoi uomini a cercarlo. Quando l'ebbero riferito a Davide, scese subito alla rupe e continuò a dimorare nel deserto di Maon. Quando Saul l'ebbe udito, andò all'inseguimento di Davide nel deserto di Maon. 26 Alla fine Saul venne da un lato del monte, e Davide e i suoi uomini erano dall'altro lato del monte. Davide si affrettò dunque ad andare via a causa di Saul; nel frattempo Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per afferrarli. 27 Ma ci fu un messaggero che venne da Saul, dicendo: "Affrettati e vieni, poiché i filistei hanno fatto un'incursione nel paese!" 28 Allora Saul si volse dall'inseguire Davide e andò incontro ai filistei. Perciò hanno chiamato quel luogo Rupe delle Divisioni. 29 Quindi Davide salì di là e prese a dimorare nei luoghi di difficile accesso a En-Ghedi. 24 E avvenne che, appena Saul tornò dal seguire i filistei, gli riferirono, dicendo: "Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi". 2 E Saul prendeva tremila uomini scelti da tutto Israele e cercava Davide e i suoi uomini sulle nude rocce delle capre di montagna. 3 Alla fine giunse ai recinti di pietra per le pecore, lungo la strada, dove c'era una caverna. Saul dunque entrò per fare i suoi bisogni, mentre Davide e i suoi uomini erano nelle parti più interne della caverna, seduti. 4 E gli uomini di Davide gli dicevano: "Ecco il giorno in cui Geova in effetti ti dice: 'Vedi, ti do in mano il tuo nemico, e tu gli devi fare proprio come sembra bene ai tuoi occhi' ". Così Davide si levò e quietamente recise il lembo del manto senza maniche che apparteneva a Saul. 5 Ma avvenne poi che il cuore di Davide gli batteva per la ragione che aveva reciso il lembo (del manto senza maniche) che apparteneva a Saul. 6 Perciò disse ai suoi uomini: "È impensabile, da parte mia, dal punto di vista di Geova, che io faccia questa cosa al mio signore, l'unto di Geova, stendendo la mano contro di lui, poiché è l'unto di Geova". 7 Pertanto Davide disperse i suoi uomini con queste parole, e non permise loro di levarsi contro Saul. In quanto a Saul, si levò dalla caverna e continuò ad andare per la sua via. 8 Così Davide poi si levò e uscì dalla caverna e gridò a Saul, dicendo: "Mio signore il re!" A ciò Saul guardò dietro di sé, e Davide si inchinava con la faccia a terra e si prostrava. 9 E Davide diceva a Saul: "Perché ascolti le parole dell'uomo, che dice: 'Ecco, Davide cerca di farti del male'? 10 Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto come Geova nella caverna ti aveva dato oggi nella mia mano; e qualcuno disse di ucciderti, ma io ti ho commiserato e ho detto: 'Non stenderò la mano contro il mio signore, poiché è l'unto di Geova'. 11 E, padre mio, vedi, sì, vedi il lembo del tuo manto senza maniche nella mia mano, poiché quando ho reciso il lembo del tuo manto senza maniche non ti ho ucciso. Sappi e vedi che nella mia mano non c'è né male né rivolta, e io non ho peccato contro di te, mentre tu tendi agguati alla mia anima per toglierla. 12 Geova giudichi fra me e te; e Geova deve vendicarmi di te, ma la mia propria mano non verrà su di te. 13 Proprio come dice il proverbio degli antichi: 'Dai malvagi uscirà la malvagità', ma la mia propria mano non verrà su di te. 14 Dietro a chi è uscito il re d'Israele? Dietro a chi vai all'inseguimento? Dietro a un cane morto? Dietro a una singola pulce? 15 E Geova deve divenire giudice, e deve giudicare fra me e te, ed egli vedrà e dirigerà la mia causa e mi giudicherà (per liberarmi) dalla tua mano". 16 E avvenne che, nel momento in cui Davide finì di pronunciare queste parole a Saul, Saul diceva: "È questa la tua voce, figlio mio Davide?" E Saul alzava la sua propria voce e piangeva. 17 E proseguì, dicendo a Davide: "Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso del bene, e io ti ho reso del male. 18 E tu, tu hai fatto sapere oggi il bene che hai compiuto riguardo a me in quanto Geova mi ha ceduto nella tua mano e tu non mi hai ucciso. 19 Ora nel caso che un uomo trovi il suo nemico, lo manderà via per una buona strada? Geova stesso ti ricompenserà dunque col bene, per il fatto che in questo giorno tu l'hai fatto a me. 20 E ora, ecco, io so bene che tu, immancabilmente, regnerai, e che nella tua mano il regno d'Israele certamente durerà. 21 Or dunque giurami per Geova che non stroncherai il mio seme dopo di me e che non annienterai il mio nome dalla casa di mio padre". 22 Pertanto Davide giurò a Saul, dopo di che Saul se ne andò a casa sua. In quanto a Davide e ai suoi uomini, salirono al luogo di difficile accesso. 25 A suo tempo Samuele morì; e tutto Israele si radunava e faceva lamento per lui e lo seppelliva nella sua casa a Rama. Quindi Davide si levò e scese nel deserto di Paran. 2 Ora c'era a Maon un uomo, e il suo lavoro era a Carmelo. E l'uomo era molto grande, e aveva tremila pecore e mille capre; ed era (occupato) a tosare le sue pecore a Carmelo. 3 E il nome dell'uomo era Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail. E la moglie era buona per discrezione e bella di forme, ma il marito era aspro e cattivo nelle sue pratiche; ed era un calebita. 4 E Davide udiva nel deserto che Nabal tosava le sue pecore. 5 Davide mandò dunque dieci giovani e Davide disse ai giovani: "Salite a Carmelo, e dovete andare da Nabal e chiedergli a mio nome se sta bene. 6 E questo è ciò che dovete dire al mio fratello: 'Salute a te e salute anche alla tua casa e salute a tutto ciò che hai. 7 Ed ora ho udito che hai tosatori. Ora i pastori che ti appartengono si trovarono essi stessi con noi. Noi non li molestammo, e non risultò mancare loro proprio nulla per tutti i giorni che furono a Carmelo. 8 Chiedi ai tuoi propri giovani, e ti riferiranno, affinché i miei giovani trovino favore ai tuoi occhi, poiché siamo venuti in un buon giorno. Solo dà, ti prego, ai tuoi servitori e a tuo figlio Davide qualunque cosa la tua mano trovi' ". 9 Pertanto i giovani di Davide andarono e parlarono a Nabal secondo tutte queste parole a nome di Davide e quindi aspettarono. 10 A ciò Nabal rispose ai servitori di Davide e disse: "Chi è Davide, e chi è il figlio di Iesse? Oggigiorno i servitori che scappano, ciascuno d'innanzi al suo padrone, son divenuti molti. 11 E devo io prendere il mio pane e la mia acqua e la mia carne scannata che ho macellato per i miei tosatori e darli a uomini dei quali non so nemmeno di dove siano?" 12 A ciò i giovani di Davide si voltarono nella loro via e tornarono e vennero e gli riferirono secondo tutte queste parole. 13 Davide disse immediatamente ai suoi uomini: "Cinga ciascuno la sua spada!" Cinsero dunque ciascuno la sua spada; e anche Davide cinse la sua propria spada; e salivano dietro a Davide, circa quattrocento uomini, mentre duecento sedevano presso il bagaglio. 14 Frattanto, ad Abigail, moglie di Nabal, uno dei giovani riferì, dicendo: "Ecco, Davide ha mandato messaggeri dal deserto per augurare al nostro padrone il bene, ma egli ha gridato contro di loro parole di rimprovero. 15 E gli uomini furono molto buoni verso di noi, e non ci molestarono e non risultò mancarci nessuna cosa per tutti i giorni che camminammo con loro mentre ci trovavamo nel campo. 16 Mostrarono d'essere intorno a noi un muro sia di notte che di giorno, per tutti i giorni che ci trovammo con loro a pascere il gregge. 17 Ed ora sappi e vedi ciò che intendi fare, poiché la calamità è stata decisa contro il nostro padrone e contro tutta la sua casa, giacché egli è troppo un buono a nulla per parlargli". 18 Subito Abigail si affrettò e prese duecento pani e due grosse giare di vino e cinque pecore preparate e cinque sea di grano arrostito e cento schiacciate d'uva secca e duecento pani di fichi pressati e li mise sugli asini. 19 Quindi disse ai suoi giovani: "Passate davanti a me. Ecco, io vi vengo dietro". Ma a suo marito Nabal non fece sapere nulla. 20 E avvenne che mentre cavalcava l'asino e segretamente scendeva dal monte, ebbene, ecco, Davide e i suoi uomini le scendevano incontro. Essa dunque si incontrò con loro. 21 In quanto a Davide, aveva detto: "Fu solamente per la delusione che custodii ogni cosa che appartiene a quest'uomo nel deserto e nessuna cosa di tutto ciò che gli appartiene risultò mancante, eppure egli mi ripaga col male in cambio del bene. 22 Così faccia Dio ai nemici di Davide e così vi aggiunga se lascerò che uno solo di tutti i suoi che orina contro il muro rimanga fino al mattino". 23 Quando Abigail scorse Davide, subito si affrettò e scese dall'asino e cadde sulla sua faccia davanti a Davide e si inchinò a terra. 24 Cadde quindi ai suoi piedi e disse: "L'errore sia su me stessa, o mio signore; e, ti prego, lascia che la tua schiava parli ai tuoi orecchi, e ascolta le parole della tua schiava. 25 Ti prego, non rivolga il mio signore il suo cuore a quest'uomo buono a nulla, Nabal, poiché, come è il suo nome, così è lui. Il suo nome è Nabal, e presso di lui è l'insensatezza. In quanto a me tua schiava, non vidi i giovani del mio signore che tu avevi mandato. 26 E ora, mio signore, come Geova vive e come vive la tua anima, Geova ti ha trattenuto dall'entrare nella colpa di sangue e dal far venire la tua propria mano in tua salvezza. E ora divengano i tuoi nemici e quelli che cercano il danno del mio signore simili a Nabal. 27 E ora riguardo a questo dono di benedizione che la tua serva ha portato al mio signore, dev'essere dato ai giovani che camminano nei passi del mio signore. 28 Perdona, ti prego, la trasgressione della tua schiava, perché Geova farà immancabilmente una casa durevole per il mio signore, perché il mio signore combatte le guerre di Geova; e in quanto alla malizia, non si troverà in te per tutti i tuoi giorni. 29 Quando un uomo si leva per inseguirti e per cercare la tua anima, l'anima del mio signore sarà certamente avvolta nella borsa della vita presso Geova tuo Dio; ma, in quanto all'anima dei tuoi nemici, egli la frombolerà come da dentro il cavo della fionda. 30 E deve avvenire che, siccome Geova farà al mio signore il bene verso di te secondo tutto ciò che egli ha proferito, certamente ti costituirà come condottiero su Israele. 31 E non sia questo per te causa di esitazione né pietra d'inciampo al cuore del mio signore, sia con lo spargimento di sangue senza motivo che facendo venire (la stessa mano del) mio signore in sua salvezza. E Geova certamente farà del bene al mio signore, e ti devi ricordare della tua schiava". 32 A ciò Davide disse ad Abigail: "Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele, che ti ha mandato in questo giorno incontro a me! 33 E benedetto il tuo senno, e benedetta tu che mi hai trattenuto dall'entrare in questo giorno nella colpa di sangue e dal far venire la mia propria mano in mia salvezza. 34 E, d'altra parte, come vive Geova l'Iddio d'Israele, che mi ha trattenuto dal farti danno, se non ti fossi affrettata a venirmi incontro, certamente non sarebbe rimasto a Nabal fino alla luce del mattino nessuno che orina contro il muro". 35 Allora Davide accettò dalla mano di lei ciò che gli aveva portato, e le disse: "Sali in pace alla tua casa. Vedi, ho ascoltato la tua voce in modo da avere considerazione per la tua persona". 36 Abigail andò poi da Nabal, ed ecco, egli faceva nella sua casa un banchetto simile al banchetto del re; e il cuore di Nabal si sentiva bene dentro di lui, ed egli era ubriaco fradicio; ed essa non gli fece sapere alcuna cosa, né piccola né grande, fino alla luce del mattino. 37 E avvenne la mattina, quando il vino era stato smaltito da Nabal, che sua moglie gli riferì queste cose. E il suo cuore divenne morto dentro di lui, ed egli stesso divenne come una pietra. 38 Dopo ciò passarono circa dieci giorni e quindi Geova colpì Nabal, così che morì. 39 E Davide udiva che Nabal era morto, e così disse: "Benedetto sia Geova, che ha diretto la causa del mio biasimo (per liberarmi) dalla mano di Nabal e ha trattenuto il suo servitore dal male, e Geova ha ritorto la malizia di Nabal sulla sua propria testa!" E Davide mandava a proporre ad Abigail di prendersela in moglie. 40 I servitori di Davide andarono dunque da Abigail a Carmelo e le parlarono, dicendo: "Davide stesso ci ha mandati da te a prenderti come sua moglie". 41 Immediatamente essa si levò e si inchinò con la faccia a terra e disse: "Ecco la tua schiava come serva per lavare i piedi dei servitori del mio signore". 42 Quindi Abigail si affrettò e si levò e montò sull'asino con cinque delle sue giovani che le camminavano dietro; e accompagnava i messaggeri di Davide e quindi divenne sua moglie. 43 Davide aveva preso anche Ahinoam da Izreel; e le donne divennero, sì, entrambe, sue mogli. 44 In quanto a Saul, egli aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che era di Gallim. 26 A suo tempo gli uomini di Zif vennero da Saul a Ghibea, dicendo: "Non si nasconde Davide sul colle di Achila, di fronte a Gesimon?" 2 E Saul si levava e scendeva al deserto di Zif, e con lui tremila uomini, gli scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif. 3 E Saul si accampava sul colle di Achila, che è di fronte a Gesimon, presso la strada, mentre Davide dimorava nel deserto. Ed egli vedeva che Saul gli era venuto dietro nel deserto. 4 Davide mandò dunque delle spie per sapere che Saul era effettivamente venuto. 5 In seguito Davide si levò e andò al luogo dove Saul si era accampato, e Davide vide il luogo dove si era messo a giacere Saul, e anche Abner figlio di Ner capo del suo esercito; e Saul giaceva nel recinto del campo col popolo accampato tutt'intorno a lui. 6 Quindi Davide rispose e disse ad Ahimelec l'ittita e ad Abisai figlio di Zeruia, fratello di Gioab: "Chi scenderà con me da Saul nel campo?" A ciò Abisai disse: "Io stesso scenderò con te". 7 E Davide andava con Abisai verso il popolo di notte; ed ecco, Saul giaceva addormentato nel recinto del campo con la sua lancia piantata a terra vicino alla sua testa, e Abner e il popolo gli giacevano tutt'intorno. 8 Abisai disse ora a Davide: "Dio ti ha oggi ceduto in mano il tuo nemico. E ora lascia, ti prego, che lo inchiodi a terra con la lancia una sola volta, e non glielo farò due volte". 9 Comunque, Davide disse ad Abisai: "Non lo ridurre in rovina, poiché chi ha steso la mano contro l'unto di Geova ed è rimasto innocente?" 10 E Davide proseguì, dicendo: "Come Geova vive, Geova stesso gli inferirà un colpo; o verrà il suo giorno e dovrà morire, o scenderà in battaglia, e certamente sarà spazzato via. 11 È impensabile, da parte mia, dal punto di vista di Geova, che io stenda la mano contro l'unto di Geova! Or dunque, ti prego, prendi la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua, e andiamocene via". 12 Pertanto Davide prese la lancia e la brocca dell'acqua dal luogo vicino alla testa di Saul, e quindi se ne andarono via; e nessuno vide e nessuno notò e nessuno si svegliò, poiché erano tutti addormentati, perché su di loro era caduto un sonno profondo da Geova. 13 Quindi Davide passò dall'altro lato e stette in cima al monte a distanza, essendovi fra loro un vasto spazio. 14 E Davide gridava alla gente e ad Abner figlio di Ner, dicendo: "Non risponderai tu, Abner?" E Abner rispondeva e diceva: "Chi sei tu che hai gridato al re?" 15 E Davide diceva ad Abner: "Non sei tu un uomo? E chi è simile a te in Israele? Perché, quindi, non hai fatto la guardia al tuo signore il re? Poiché uno del popolo è venuto per ridurre in rovina il re tuo signore. 16 Questa cosa che hai fatto non è buona. Come Geova vive, voi meritate di morire, perché non avete fatto la guardia al vostro signore, all'unto di Geova. E ora vedi dove sono la lancia del re e la brocca dell'acqua che erano vicino alla sua testa". 17 E Saul riconosceva la voce di Davide e diceva: "È questa la tua voce, figlio mio Davide?" A ciò Davide disse: "È la mia voce, mio signore il re". 18 E aggiunse: "Perché mai il mio signore insegue il suo servitore, poiché che ho fatto, e quale male c'è nella mia mano? 19 E ora ascolti il mio signore il re, ti prego, le parole del suo servitore: Se è stato Geova a incitarti contro di me, odori egli un'offerta di cereali. Ma se sono stati i figli dell'uomo, sono maledetti dinanzi a Geova, perché mi hanno cacciato oggi dal sentirmi attaccato all'eredità di Geova, dicendo: 'Va, servi altri dèi!' 20 E ora non far cadere a terra il mio sangue dinanzi alla faccia di Geova; poiché il re d'Israele è uscito per cercare una singola pulce, proprio come si insegue una pernice sui monti". 21 A sua volta Saul disse: "Ho peccato. Torna, figlio mio Davide, poiché non ti farò più danno, considerato che in questo giorno la mia anima è stata preziosa ai tuoi occhi. Ecco, ho agito stoltamente e ho fatto uno sbaglio molto grande". 22 Quindi Davide rispose e disse: "Ecco la lancia del re, e passi qua uno dei giovani a prenderla. 23 E Geova ripagherà a ciascuno la sua propria giustizia e la sua propria fedeltà, in quanto Geova ti ha dato oggi nella mia mano, e io non ho voluto stendere la mano contro l'unto di Geova. 24 Ed ecco, proprio come la tua anima è stata grande in questo giorno ai miei occhi, così la mia anima sia grande agli occhi di Geova, affinché egli mi liberi da ogni angustia". 25 A ciò Saul disse a Davide: "Sii benedetto, figlio mio Davide. Non solo opererai immancabilmente, ma immancabilmente pure vincerai". E Davide se ne andava per la sua via; e in quanto a Saul, tornò al suo luogo. 27 Comunque, Davide disse in cuor suo: "Ora, un giorno sarò spazzato via dalla mano di Saul. Non c'è per me nulla di meglio che scampare immancabilmente nel paese dei filistei; e, riguardo a me, Saul deve disperare di cercarmi ancora in tutto il territorio d'Israele, e certamente scamperò dalla sua mano". 2 Davide dunque si levò e lui e seicento uomini che erano con lui passarono ad Achis figlio di Maoc, re di Gat. 3 E Davide continuò a dimorare con Achis a Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la sua casa, Davide e le sue due mogli, Ahinoam l'izreelita e Abigail, moglie di Nabal, la carmelita. 4 A suo tempo fu riferito a Saul che Davide era fuggito a Gat, e così non andò più a cercarlo. 5 Quindi Davide disse ad Achis: "Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, mi diano un luogo in una delle città della campagna, perché io vi dimori; poiché per quale ragione deve il tuo servitore dimorare nella città reale con te?" 6 Pertanto Achis gli diede quel giorno Ziclag. Perciò Ziclag è appartenuta ai re di Giuda fino a questo giorno. 7 E il numero dei giorni che Davide dimorò nella campagna dei filistei fu di un anno e quattro mesi. 8 E Davide saliva con i suoi uomini per fare incursione fra i ghesuriti e i ghirziti e gli amalechiti; poiché essi abitavano nel paese che (si estendeva) da Telam fino a Sur e giù fino al paese d'Egitto. 9 E Davide colpì il paese, ma non conservò in vita né uomo né donna; e prese greggi e mandrie e asini e cammelli e vesti, dopo di che tornò e andò da Achis. 10 Quindi Achis disse: "Dove avete fatto incursione oggi?" A ciò Davide disse: "A sud di Giuda e a sud degli ierameeliti e a sud dei cheniti". 11 In quanto a uomo e donna, Davide non conservava nessuno in vita per portarlo a Gat, dicendo: "Affinché non riferiscano contro di noi, dicendo: 'Davide ha fatto così' ". (E questa fu la sua maniera di procedere per tutti i giorni che dimorò nella campagna dei filistei). 12 Di conseguenza Achis credette a Davide, dicendo a se stesso: "Senza dubbio è divenuto un fetore fra il suo popolo Israele; e dovrà divenire mio servitore a tempo indefinito". 28 E avvenne in quei giorni che i filistei radunavano i loro campi per l'esercito per fare guerra contro Israele. Achis disse dunque a Davide: "Senza dubbio sai che devi uscire in campo con me, tu e i tuoi uomini". 2 Davide disse dunque ad Achis: "Per questo tu stesso sai ciò che il tuo servitore deve fare". Allora Achis disse a Davide: "Per questo ti nominerò per sempre guardia della mia testa". 3 Ora Samuele stesso era morto, e tutto Israele aveva fatto lamento per lui e l'aveva seppellito a Rama sua propria città. In quanto a Saul, aveva eliminato dal paese i medium spiritici e quelli che per mestiere predicevano gli avvenimenti. 4 In seguito i filistei si radunarono e vennero a porre il campo a Sunem. Saul radunò dunque tutto Israele e posero il campo sul Ghilboa. 5 Quando Saul vide il campo dei filistei ebbe timore, e il suo cuore tremava moltissimo. 6 Benché Saul interrogasse Geova, Geova non gli rispondeva mai, né mediante sogni né mediante gli Urim né mediante i profeti. 7 Infine Saul disse ai suoi servitori: "Cercatemi una donna che possieda uno spirito medianico, e certamente andrò da lei e la consulterò". Quindi i suoi servitori gli dissero: "Ecco, c'è una donna che possiede uno spirito medianico a En-Dor". 8 Saul si travestì dunque e indossò altre vesti e andò, lui e due uomini con lui; e giunsero dalla donna di notte. Egli ora disse: "Usa la divinazione per me, ti prego, mediante lo spirito medianico e fammi salire colui che ti designerò". 9 Comunque, la donna gli disse: "Ecco, tu stesso sai bene ciò che Saul fece, come stroncò dal paese i medium spiritici e quelli che per mestiere predicevano gli avvenimenti. Perché, quindi, agisci come uno che tende trappole contro la mia anima per farmi mettere a morte?" 10 Immediatamente Saul le giurò per Geova, dicendo: "Come Geova vive, la colpa per l'errore non ricadrà su di te in questa faccenda!" 11 A ciò la donna disse: "Chi devo farti salire?" A ciò egli disse: "Fammi salire Samuele". 12 Quando la donna vide "Samuele", gridava con quanto fiato aveva; e la donna diceva a Saul: "Perché mi hai imbrogliata, quando tu stesso sei Saul?" 13 Ma il re le disse: "Non aver timore, ma che cosa hai visto?" E la donna proseguì, dicendo a Saul: "Ho visto salire dalla terra un dio". 14 Subito le disse: "Qual è la sua forma?" al che essa disse: "Sale un uomo vecchio, ed è avvolto in un manto senza maniche". Allora Saul riconobbe che era "Samuele", e si inchinava con la faccia a terra e si prostrava. 15 E "Samuele" diceva a Saul: "Perché mi hai disturbato facendomi salire?" A ciò Saul disse: "Sono in gravissima angustia, perché i filistei combattono contro di me, e Dio stesso si è ritirato da me e non mi ha più risposto, né mediante i profeti né mediante sogni; così che ti chiamo perché tu mi faccia sapere che cosa devo fare". 16 E "Samuele" proseguì, dicendo: "Perché, dunque, interroghi me, quando Geova stesso si è ritirato da te e mostra d'essere tuo avversario? 17 E Geova farà per sé proprio come parlò per mezzo mio, e Geova strapperà il regno dalla tua mano e lo darà al tuo prossimo, a Davide. 18 Giacché non hai ubbidito alla voce di Geova, e non hai eseguito la sua ira ardente contro Amalec, perciò questa è la cosa che Geova certamente ti farà in questo giorno. 19 E Geova inoltre darà Israele con te in mano ai filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me. Perfino il campo d'Israele Geova darà in mano ai filistei". 20 Allora Saul cadde subito a terra quanto era lungo ed ebbe moltissimo timore a causa delle parole di "Samuele". Inoltre, in lui non c'era potenza, perché non aveva mangiato cibo tutto il giorno e tutta la notte. 21 La donna venne ora da Saul e vide che si era grandemente turbato. Così gli disse: "Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce, e mettevo la mia anima nella palma della mia mano e ubbidivo alle parole che mi hai pronunciato. 22 E ora, ti prego, tu, a tua volta, ubbidisci alla voce della tua serva; e lascia che ti metta davanti un pezzo di pane, e mangia, affinché ci sia in te potenza, poiché andrai per la tua via". 23 Ma egli rifiutò e disse: "Non mangerò". Comunque, i suoi servitori e anche la donna continuarono a sollecitarlo. Infine ubbidì alla loro voce e si levò da terra e sedette sul letto. 24 Ora la donna aveva nella casa un vitello ingrassato. Subito dunque lo sacrificò e prese della farina e intrise la pasta e la cosse in pani non fermentati. 25 Quindi li servì a Saul e ai suoi servitori, ed essi mangiarono. Dopo ciò si levarono e andarono via durante quella notte. 29 E i filistei radunavano tutti i loro campi ad Afec, mentre gli israeliti erano accampati presso la sorgente che era a Izreel. 2 E i signori dell'asse dei filistei passavano a centinaia e a migliaia, e Davide e i suoi uomini passavano poi con Achis. 3 E i principi dei filistei dicevano: "Che significano questi ebrei?" A ciò Achis disse ai principi dei filistei: "Non è questi Davide servitore di Saul re d'Israele, che è stato qui con me per un anno o due, e non ho trovato in lui una sola cosa dal giorno della sua diserzione (a me) fino a questo giorno?" 4 E i principi dei filistei si indignarono verso di lui; e i principi dei filistei gli dicevano: "Fa tornare indietro l'uomo, e fallo tornare al suo luogo dove l'hai assegnato; e non farlo scendere con noi in battaglia, affinché non ci divenga uno che fa resistenza in battaglia. E con che cosa deve questa persona conciliarsi il favore del suo signore? Non è con le teste di quei (nostri) uomini? 5 Non è costui Davide a cui rispondevano nelle danze, dicendo: 'Saul ha abbattuto le sue migliaia, e Davide le sue decine di migliaia'?" 6 Di conseguenza Achis chiamò Davide e gli disse: "Come Geova vive, tu sei retto, e il tuo uscire e il tuo entrare con me nel campo è stato buono ai miei occhi; poiché non ho trovato in te alcun male dal giorno che venisti da me fino a questo giorno. Ma agli occhi dei signori dell'asse non sei buono. 7 E ora torna e va in pace, affinché tu non faccia nulla di male agli occhi dei signori dell'asse dei filistei". 8 Comunque, Davide disse ad Achis: "Perché, che ho fatto, e che hai trovato nel tuo servitore dal giorno che venni davanti a te fino a questo giorno, che io non debba venire e realmente combattere contro i nemici del mio signore il re?" 9 A ciò Achis rispose e disse a Davide: "Io so bene che sei stato buono ai miei propri occhi, come un angelo di Dio. Solo che i principi dei filistei hanno detto: 'Non salga con noi in battaglia'. 10 E ora alzati la mattina di buon'ora con i servitori del tuo signore che son venuti con te; e voi vi dovete alzare la mattina di buon'ora quando si è fatto luce per voi. Quindi andate". 11 Pertanto Davide si alzò di buon'ora, lui e i suoi uomini, per andarsene la mattina e tornare al paese dei filistei; e i filistei stessi salirono a Izreel. 30 E avvenne mentre Davide e i suoi uomini andavano a Ziclag il terzo giorno, che gli amalechiti fecero un'incursione al sud e a Ziclag; e colpivano Ziclag e la bruciavano col fuoco, 2 e portavano via prigioniere le donne (e tutti quelli) che erano in essa, dal più piccolo al più grande. Non misero nessuno a morte, ma li condussero con loro e se ne andarono per la loro via. 3 Quando Davide giunse con i suoi uomini nella città, ebbene, ecco, era bruciata col fuoco, e, in quanto alle loro mogli e ai loro figli e alle loro figlie, erano stati portati via prigionieri. 4 E Davide e il popolo che era con lui alzavano la voce e piangevano, finché in loro non ci fu (più) potere di piangere. 5 E le due mogli di Davide erano state portate via prigioniere, Ahinoam l'izreelita e Abigail moglie di Nabal il carmelita. 6 E Davide fu in grande angustia, perché il popolo disse di lapidarlo; poiché l'anima di tutto il popolo era divenuta amareggiata, ciascuno a causa dei suoi figli e delle sue figlie. Davide si rafforzò dunque mediante Geova suo Dio. 7 Perciò Davide disse ad Abiatar il sacerdote, figlio di Ahimelec: "Accostami l'efod, ti prego". E Abiatar venne ad accostare l'efod a Davide. 8 E Davide interrogava Geova, dicendo: "Inseguirò questa banda di predoni? Li raggiungerò?" A ciò gli disse: "Va all'inseguimento, poiché immancabilmente li raggiungerai, e immancabilmente farai una liberazione". 9 Davide si mise prontamente in cammino, lui e i seicento uomini che erano con lui, e proseguirono fino alla valle del torrente di Besor, e gli uomini che dovevano esser lasciati indietro si fermarono. 10 E Davide continuò l'inseguimento, lui e quattrocento uomini, ma duecento uomini che erano troppo stanchi per passare la valle del torrente di Besor si fermarono. 11 E trovarono un uomo, un egiziano, nel campo. Lo condussero dunque da Davide e gli diedero pane perché mangiasse e gli diedero acqua da bere. 12 Inoltre, gli diedero una fetta di un pane di fichi pressati e due schiacciate d'uva secca. Quindi mangiò e il suo spirito tornò in lui; poiché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13 Davide ora gli disse: "A chi appartieni, e di dove sei?" al che disse: "Sono un servitore egiziano, schiavo di un uomo amalechita, ma il mio padrone mi lasciò perché mi ammalai tre giorni fa. 14 Fummo noi a fare un'incursione a sud dei cheretei e in quello che appartiene a Giuda e a sud di Caleb; e bruciammo Ziclag col fuoco". 15 A ciò Davide gli disse: "Mi condurrai da questa banda di predoni?" A ciò disse: "Giurami, sì, dinanzi a Dio, che non mi metterai a morte, e che non mi cederai in mano al mio padrone, e io ti condurrò da questa banda di predoni". 16 Pertanto lo condusse, ed ecco, erano disordinatamente sparsi sulla superficie di tutto il paese mangiando e bevendo e facendo banchetto a causa di tutte le grandi spoglie che avevano preso dal paese dei filistei e dal paese di Giuda. 17 E Davide li abbatteva dalle tenebre del mattino fino alla sera, per votarli alla distruzione; e non scampò d'essi alcun uomo eccetto quattrocento giovani che montarono su cammelli e si diedero alla fuga. 18 E Davide liberava tutto ciò che gli amalechiti avevano preso, e Davide liberò le sue due mogli. 19 E non mancò loro alcuna cosa, dal più piccolo al più grande e ai figli e alle figlie e dalle spoglie, fino a ogni cosa che avevano preso per se stessi. Davide ricuperò ogni cosa. 20 Davide prese dunque tutti i greggi e le mandrie, che condussero davanti a quel(l'altro) bestiame. Quindi dissero: "Queste sono spoglie di Davide". 21 Alla fine Davide giunse dai duecento uomini che erano stati troppo stanchi per andare insieme con Davide, e che essi avevano fatto rimanere presso la valle del torrente di Besor; ed essi uscirono incontro a Davide e incontro al popolo che era con lui. Quando Davide si fu accostato al popolo chiedeva loro come stavano. 22 Comunque, di fra gli uomini che erano andati con Davide ogni uomo cattivo e buono a nulla rispose e diceva: "Per la ragione che non sono venuti con noi, certamente non daremo loro nulla delle spoglie che abbiamo liberato, eccetto a ciascuno sua moglie e i suoi figli, e li conducano e se ne vadano". 23 Ma Davide disse: "Non dovete fare in questo modo, fratelli miei, con ciò che Geova ci ha dato, in quanto egli ci ha salvaguardato e ha dato nella nostra mano la banda di predoni che era venuta contro di noi. 24 E chi vi ascolterà in quanto a questo detto? Poiché come la parte di colui che è sceso in battaglia così sarà anche la parte di colui che è rimasto presso il bagaglio. Tutti avranno una parte insieme". 25 E da quel giorno in poi avvenne che lo stabilì come regolamento e decisione giudiziaria per Israele fino a questo giorno. 26 Quando Davide giunse a Ziclag mandava parte delle spoglie agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: "Eccovi in dono una benedizione dalle spoglie dei nemici di Geova". 27 A quelli che erano a Betel, e a quelli di Ramot del sud, e a quelli di Iattir, 28 e a quelli di Aroer, e a quelli di Sifmot, e a quelli di Estemoa, 29 e a quelli di Racal, e a quelli delle città degli ierameeliti, e a quelli delle città dei cheniti, 30 e a quelli di Orma, e a quelli di Borasan, e a quelli di Atac, 31 e a quelli di Ebron, e a tutti i luoghi dove Davide era andato in giro, lui e i suoi uomini. 31 Ora i filistei combattevano contro Israele, e gli uomini d'Israele si diedero alla fuga d'innanzi ai filistei, e cadevano uccisi sul monte Ghilboa. 2 E i filistei incalzavano Saul e i suoi figli; e i filistei abbatterono infine Gionatan e Abinadab e Malchi-Sua, figli di Saul. 3 E il combattimento si intensificò contro Saul, e i tiratori, gli arcieri, alla fine lo trovarono e fu gravemente ferito dai tiratori. 4 Quindi Saul disse al suo scudiero: "Trai la tua spada e trafiggimi con essa, affinché questi incirconcisi non vengano e certamente mi trafiggano e mi trattino in maniera ingiuriosa". E il suo scudiero non volle, perché aveva molto timore. Saul prese dunque la spada e si gettò su di essa. 5 Quando il suo scudiero vide che Saul era morto, allora si gettò anche lui sulla sua propria spada e morì con lui. 6 Così quel giorno Saul e i suoi tre figli e il suo scudiero, sì, tutti i suoi uomini, morirono insieme. 7 Quando gli uomini d'Israele che erano nella regione del bassopiano e che erano nella regione del Giordano videro che gli uomini d'Israele erano fuggiti, e che Saul e i suoi figli erano morti, lasciavano le città e fuggivano, dopo di che i filistei vennero e presero a dimorarvi. 8 E il giorno dopo avvenne che, quando i filistei vennero per spogliare gli uccisi, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa. 9 E gli stroncavano la testa e lo spogliavano dell'armatura e mandavano nel paese dei filistei tutt'intorno per informare le case dei loro idoli e il popolo. 10 Infine misero la sua armatura nella casa delle immagini di Astoret, e fissarono il suo cadavere alle mura di Bet-San. 11 E riguardo a lui, gli abitanti di Iabes-Galaad udivano ciò che i filistei avevano fatto a Saul. 12 Immediatamente tutti gli uomini valorosi si levarono e camminarono tutta la notte e presero il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli dalle mura di Bet-San e vennero a Iabes e qui li bruciarono. 13 Presero quindi le loro ossa e le seppellirono sotto il tamarisco a Iabes, e digiunavano per sette giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Samuele

1 E avvenne dopo la morte di Saul, e quando Davide stesso era tornato dall'aver abbattuto gli amalechiti, che Davide continuò a dimorare due giorni a Ziclag. 2 E il terzo giorno avvenne che, ecco, un uomo veniva dal campo, da Saul, con le vesti strappate e terra sulla testa; e avvenne che quando fu venuto da Davide, subito cadde a terra e si prostrò. 3 E Davide gli diceva: "Da dove vieni?" al che gli disse: "Sono scampato dal campo d'Israele". 4 E Davide proseguì, dicendogli: "Come è andata la cosa? Riferiscimi, ti prego". A ciò egli disse: "Il popolo è fuggito dalla battaglia e anche molti del popolo sono caduti così che sono morti, e sono morti perfino Saul e Gionatan suo figlio". 5 Davide disse quindi al giovane che gli riferiva: "Come sai realmente che Saul è morto e anche Gionatan suo figlio?" 6 A ciò il giovane che gli riferiva disse: "Mi trovai per caso sul monte Ghilboa, e là Saul si appoggiava alla sua lancia; ed ecco, i guidatori di carri e gli uomini a cavallo lo avevano raggiunto. 7 Quando si voltò e mi vide, allora mi chiamò, e io dissi: 'Eccomi!' 8 E mi diceva: 'Chi sei?' al che gli dissi: 'Sono un amalechita'. 9 Quindi disse: 'Stammi sopra, ti prego, e mettimi decisamente a morte, poiché mi ha preso il crampo, perché tutta la mia anima è ancora in me'. 10 Stetti dunque su di lui e lo misi decisamente a morte, poiché sapevo che non poteva vivere dopo essere caduto. Quindi presi il diadema che aveva sulla testa e il braccialetto che aveva al braccio, per portarli qui al mio signore". 11 A ciò Davide afferrò le sue vesti e le strappò, e così fecero anche tutti gli uomini che erano con lui. 12 E facevano lamento e piangevano e digiunavano fino alla sera su Saul e su Gionatan suo figlio e sul popolo di Geova e sulla casa d'Israele, perché erano caduti di spada. 13 Davide disse ora al giovane che gli aveva riferito: "Di dove sei?" al che egli disse: "Sono figlio di un residente forestiero, un amalechita". 14 Quindi Davide gli disse: "Come mai non hai temuto di stendere la mano per ridurre in rovina l'unto di Geova?" 15 Allora Davide chiamò uno dei giovani e disse: "Accostati. Colpiscilo". Pertanto lo abbatté così che morì. 16 Davide quindi gli disse: "La colpa di sangue per te sia sulla tua propria testa, perché la tua propria bocca ha attestato contro di te, dicendo: 'Io stesso ho messo decisamente a morte l'unto di Geova' ". 17 E Davide intonava questo canto funebre su Saul e su Gionatan suo figlio 18 e diceva che si insegnasse ai figli di Giuda "L'Arco". Ecco, è scritto nel libro di Iashar: 19 "La bellezza, o Israele, giace uccisa sui tuoi alti luoghi. Come sono caduti gli uomini potenti! 20 Non riferitelo in Gat; Non annunciatelo nelle vie di Ascalon, Affinché non si rallegrino le figlie dei filistei, Affinché non esultino le figlie degli incirconcisi. 21 O monti di Ghilboa, non sia su di voi rugiada, né pioggia, né ci siano campi di sante contribuzioni; Perché là si sporcò lo scudo dei potenti, Lo scudo di Saul, così che non ce ne fu nessuno unto con olio. 22 Dal sangue degli uccisi, dal grasso dei potenti, L'arco di Gionatan non tornò indietro, E la spada di Saul non tornava senza successo. 23 Saul e Gionatan, gli amabili e i piacevoli durante la loro vita, E nella loro morte non furono separati. Erano più veloci delle aquile, Erano più potenti dei leoni. 24 O figlie d'Israele, piangete su Saul, Che vi vestiva di scarlatto con eleganza, Che poneva sulle vostre vesti ornamenti d'oro. 25 Come sono caduti i potenti in mezzo alla battaglia! Gionatan ucciso sui tuoi alti luoghi! 26 Sono angustiato per te, fratello mio Gionatan, Mi eri molto piacevole. Il tuo amore era per me più meraviglioso dell'amore delle donne. 27 Come sono caduti i potenti E perite le armi da guerra!" 2 E dopo ciò avvenne che Davide interrogava Geova, dicendo: "Salirò in una delle città di Giuda?" A ciò Geova gli disse: "Sali". E Davide proseguì, dicendo: "Dove salirò?" Quindi egli disse: "A Ebron". 2 Pertanto Davide vi salì e anche le sue due mogli, Ahinoam l'izreelita e Abigail moglie di Nabal il carmelita. 3 E Davide fece salire gli uomini che erano con lui, ciascuno con la sua casa; e presero a dimorare nelle città (del territorio) di Ebron. 4 Quindi gli uomini di Giuda vennero e lì unsero Davide come re sulla casa di Giuda. E vennero a riferire a Davide, dicendo: "Gli uomini di Iabes-Galaad furono quelli che seppellirono Saul". 5 Perciò Davide mandò messaggeri agli uomini di Iabes-Galaad e disse loro: "Siate benedetti da Geova, perché esercitaste questa amorevole benignità verso il vostro signore, verso Saul, in quanto lo seppelliste. 6 E ora Geova eserciti verso di voi amorevole benignità e fidatezza, e anch'io eserciterò verso di voi questa bontà perché avete fatto questa cosa. 7 E ora si rafforzino le vostre mani e mostratevi uomini valorosi, perché il vostro signore Saul è morto, e io stesso sono colui che la casa di Giuda ha unto come re su di loro". 8 In quanto ad Abner figlio di Ner, capo dell'esercito che era appartenuto a Saul, prese Is-Boset, figlio di Saul, e lo faceva passare a Maanaim, 9 e lo faceva re su Galaad e gli asuriti e Izreel e su Efraim e Beniamino e su Israele, tutto quanto. 10 Is-Boset, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando divenne re su Israele, e regnò per due anni. Solo la casa di Giuda mostrò di seguire Davide. 11 E il numero dei giorni che Davide regnò a Ebron sulla casa di Giuda fu di sette anni e sei mesi. 12 A suo tempo Abner figlio di Ner e i servitori di Is-Boset, figlio di Saul, uscirono da Maanaim verso Gabaon. 13 In quanto a Gioab figlio di Zeruia e ai servitori di Davide, uscirono e in seguito si incontrarono insieme presso la piscina di Gabaon; e sedevano gli uni da un lato della piscina e gli altri dall'altro lato della piscina. 14 Infine Abner disse a Gioab: "Si levino i giovani, ti prego, e contendano davanti a noi". A ciò Gioab disse: "Si levino". 15 Allora si levarono e passarono per numero, dodici che appartenevano a Beniamino e a Is-Boset, figlio di Saul, e dodici dei servitori di Davide. 16 E si afferravano gli uni gli altri per la testa, con la spada di ciascuno nel fianco dell'altro, così che caddero insieme. E quel luogo fu chiamato Elcat-Azzurim, che è a Gabaon. 17 E il combattimento fu estremamente duro quel giorno, e Abner e gli uomini d'Israele furono infine sconfitti davanti ai servitori di Davide. 18 Ora là si trovavano i tre figli di Zeruia, Gioab e Abisai e Asael; e Asael era veloce di piedi come una delle gazzelle che sono nella campagna. 19 E Asael si mise a inseguire Abner, e non deviò né a destra né a sinistra dal seguire Abner. 20 Alla fine Abner guardò dietro di sé e disse: "Sei tu, Asael?" al che egli disse: "Sono io". 21 Quindi Abner gli disse: "Piega a destra o a sinistra e afferrati uno dei giovani e prenditi le sue spoglie". E Asael non volle deviare dal seguirlo. 22 Abner disse dunque di nuovo ad Asael: "Devia dal seguirmi. Perché ti dovrei stendere a terra? Come potrei quindi alzare la faccia verso Gioab tuo fratello?" 23 Ma egli si rifiutava di deviare; e Abner lo colpì all'addome con il calcio della lancia, così che la lancia gli uscì dal dorso; e lì cadde e morì dov'era. E avvenne che tutti quelli che venivano al luogo dove Asael era caduto e poi era morto si fermavano. 24 E Gioab e Abisai andarono all'inseguimento di Abner. Mentre il sole tramontava essi stessi giunsero al colle di Amma, che è di fronte a Ghia sulla via del deserto di Gabaon. 25 E i figli di Beniamino si radunavano dietro ad Abner, e divennero una sola compagnia e stavano in cima a un colle. 26 E Abner chiamava Gioab e diceva: "Divorerà la spada all'infinito? Non sai realmente che alla fine ci sarà amarezza? Fino a quando non dirai dunque al popolo di volgersi dal seguire i loro fratelli?" 27 Allora Gioab disse: "Come vive il (vero) Dio, se tu non avessi parlato, solo la mattina il popolo si sarebbe ritirato, ciascuno dal seguire il proprio fratello". 28 Gioab suonò ora il corno, e tutto il popolo si fermò e non continuò più a inseguire Israele, e non ripresero più il combattimento. 29 In quanto ad Abner e ai suoi uomini, marciarono per l'Araba tutta quella notte e passavano il Giordano e marciavano per l'intero burrone e giunsero infine a Maanaim. 30 In quanto a Gioab, si volse dal seguire Abner e radunava tutto il popolo. E dei servitori di Davide mancavano diciannove uomini e Asael. 31 E i servitori di Davide, da parte loro, avevano abbattuto quelli di Beniamino e degli uomini di Abner: morirono trecentosessanta uomini. 32 E portavano Asael e lo seppellivano nel luogo di sepoltura di suo padre, che è a Betleem. Quindi Gioab e i suoi uomini marciavano tutta la notte, e a Ebron si fece per loro la luce del giorno. 3 E la guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide si protrasse a lungo; e Davide si andava rafforzando, e la casa di Saul declinava sempre più. 2 Frattanto, erano nati a Davide dei figli a Ebron, e il suo primogenito fu Amnon da Ahinoam l'izreelita. 3 E il suo secondo fu Chileab da Abigail moglie di Nabal il carmelita, e il terzo fu Absalom figlio di Maaca figlia di Talmai re di Ghesur. 4 E il quarto fu Adonia figlio di Agghit, e il quinto fu Sefatia figlio di Abital. 5 E il sesto fu Itream da Egla, moglie di Davide. Questi nacquero a Davide a Ebron. 6 E avvenne che, mentre la guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide proseguiva, Abner stesso rafforzava di continuo la sua posizione nella casa di Saul. 7 Ora Saul aveva avuto una concubina il cui nome era Rizpa, figlia di Aia. Più tardi Is-Boset disse ad Abner: "Perché avesti relazione con la concubina di mio padre?" 8 E Abner si adirò molto alle parole di Is-Boset e diceva: "Sono io la testa di un cane che appartiene a Giuda? Oggi continuo a esercitare amorevole benignità verso la casa di Saul tuo padre, verso i suoi fratelli e i suoi amici personali, e non ti ho fatto trovare nella mano di Davide; eppure oggi mi chiedi conto di un errore riguardo a una donna. 9 Così Dio faccia ad Abner e così vi aggiunga se, proprio come Geova giurò a Davide, non è il modo in cui io farò a lui, 10 in maniera da trasferire il regno dalla casa di Saul e da stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda da Dan a Beer-Seba". 11 Ed egli non poté più dire ad Abner una parola di risposta perché aveva timore di lui. 12 All'istante Abner mandò dunque messaggeri a Davide, dicendo: "A chi appartiene il paese?" aggiungendo: "Concludi con me il tuo patto, ed ecco, la mia mano sarà con te per volgere al tuo fianco tutto Israele". 13 A ciò egli disse: "Bene! Io stesso concluderò un patto con te. Solo una cosa ti chiedo, dicendo: 'Non puoi vedere la mia faccia salvo che prima tu non mi conduca Mical, figlia di Saul, quando vieni a vedere la mia faccia' ". 14 Inoltre, Davide mandò messaggeri a Is-Boset, figlio di Saul, dicendo: "Ridammi mia moglie Mical, con la quale mi fidanzai per cento prepuzi dei filistei". 15 Is-Boset dunque mandò e la prese da suo marito, Paltiel figlio di Lais. 16 Ma suo marito camminava con lei, piangendo mentre camminava dietro di lei fino a Baurim. Quindi Abner gli disse: "Va, torna!" Allora egli tornò. 17 Frattanto Abner si era messo in comunicazione con gli anziani d'Israele, dicendo: "Ieri e in precedenza mostraste di cercare Davide come re su di voi. 18 E ora agite, poiché Geova stesso disse a Davide: 'Per mano di Davide mio servitore salverò il mio popolo Israele dalla mano dei filistei e dalla mano di tutti i loro nemici' ". 19 Quindi Abner parlò anche agli orecchi di Beniamino, dopo di che Abner andò a parlare anche agli orecchi di Davide a Ebron di tutto ciò che era buono agli occhi d'Israele e agli occhi dell'intera casa di Beniamino. 20 Quando Abner venne da Davide a Ebron, e con lui venti uomini, Davide faceva un banchetto ad Abner e agli uomini che erano con lui. 21 Quindi Abner disse a Davide: "Lascia che io mi levi e vada a radunare tutto Israele presso il mio signore il re, perché concludano un patto con te, e certamente diverrai re su tutto ciò che la tua anima brama". Davide mandò dunque via Abner, ed egli se ne andava in pace. 22 Ed ecco, i servitori di Davide e Gioab venivano da un'incursione, e le spoglie che portavano con sé erano abbondanti. In quanto ad Abner, egli non era con Davide a Ebron, poiché lo aveva mandato via, e se ne era andato in pace. 23 E Gioab e tutto l'esercito che era con lui vennero, e ora riferirono a Gioab, dicendo: "Abner figlio di Ner è venuto dal re, ed egli lo ha mandato via, e se ne va in pace". 24 Gioab andò dunque dal re e disse: "Che hai fatto? Ecco, Abner è venuto da te. Perché lo hai mandato via così che se n'è andato liberamente? 25 Tu conosci bene Abner figlio di Ner, che è venuto per ingannarti e per sapere il tuo uscire e il tuo entrare e per sapere ogni cosa che fai". 26 Allora Gioab uscì da presso Davide e mandò messaggeri dietro ad Abner, ed essi lo fecero quindi tornare dalla cisterna di Sira; e Davide stesso non lo sapeva. 27 Quando Abner tornò a Ebron, Gioab lo trasse ora da parte dentro la porta per parlare quietamente con lui. Comunque, lì lo colpì all'addome, così che morì a causa del sangue di Asael suo fratello. 28 Quando poi Davide lo udì, subito disse: "Io e il mio regno, dal punto di vista di Geova, siamo innocenti a tempo indefinito della colpa del sangue di Abner figlio di Ner. 29 Ricada sulla testa di Gioab e sull'intera casa di suo padre, e non sia stroncato dalla casa di Gioab uomo con lo scolo o lebbroso o uomo che afferri il fuso che gira o uno che cada di spada o uno che abbia bisogno di pane!" 30 In quanto a Gioab e ad Abisai suo fratello, uccisero Abner per il fatto che aveva messo a morte Asael loro fratello nella battaglia di Gabaon. 31 Quindi Davide disse a Gioab e a tutta la gente che era con lui: "Strappatevi le vesti e cingetevi di sacco e fate lamento davanti ad Abner". Anche il re Davide camminava dietro la bara. 32 E seppellirono Abner a Ebron; e il re alzava la voce e piangeva presso il luogo di sepoltura di Abner, e tutto il popolo si abbandonò al pianto. 33 E il re intonava un canto su Abner e diceva: "Doveva Abner morire come della morte di una persona insensata? 34 Le tue mani non erano state legate, E i tuoi piedi non erano stati serrati in ceppi di rame. Come si cade davanti ai figli d'ingiustizia, tu sei caduto". Allora tutto il popolo pianse di nuovo su di lui. 35 Più tardi tutto il popolo venne a dare a Davide pane di consolazione mentre era ancora quel giorno, ma Davide giurò, dicendo: "Così mi faccia Dio e così vi aggiunga, se prima che il sole tramonti assaggerò affatto pane o alcuna cosa!" 36 E tutto il popolo stesso lo notò, ed era bene ai suoi occhi. Come ogni cosa che il re faceva, fu bene agli occhi di tutto il popolo. 37 E tutto il popolo e tutto Israele seppe quel giorno che non aveva avuto origine dal re il mettere a morte Abner figlio di Ner. 38 E il re diceva ai suoi servitori: "Non sapete che in questo giorno è caduto in Israele un principe e un grande uomo? 39 E io oggi sono debole benché unto re, e questi uomini, i figli di Zeruia, sono troppo severi per me. Geova ripaghi l'operatore di ciò che è male secondo la sua propria malizia". 4 Quando il figlio di Saul udì che Abner era morto a Ebron, allora le sue mani si infiacchirono e gli israeliti stessi erano tutti turbati. 2 E c'erano due uomini, capi di bande di predoni, che appartenevano al figlio di Saul, e il nome dell'uno era Baana e il nome dell'altro era Recab, figli di Rimmon il beerotita, dei figli di Beniamino; poiché anche Beerot si contava come parte di Beniamino. 3 E i beerotiti fuggivano a Ghittaim, e là divennero residenti forestieri fino a questo giorno. 4 Ora Gionatan, figlio di Saul, aveva un figlio dai piedi zoppi. Aveva cinque anni quando da Izreel giunse la notizia intorno a Saul e a Gionatan; e la sua balia lo portava fuggendo, ma avvenne che mentre essa correva nel panico della fuga, egli cadde e divenne zoppo. E il suo nome era Mefiboset. 5 E i figli di Rimmon il beerotita, Recab e Baana, andavano e giungevano alla casa di Is-Boset verso il caldo del giorno, mentre prendeva il suo riposo meridiano. 6 Ed ecco, entrarono nel mezzo della casa come uomini che prendevano il frumento, e quindi lo colpirono all'addome; e gli stessi Recab e Baana suo fratello scamparono senza essere scoperti. 7 Quando furono entrati nella casa, egli giaceva sul suo letto nella sua stanza da letto interna, e quindi lo colpirono così che lo misero a morte, dopo di che gli staccarono la testa e, presa la sua testa, camminarono per la strada dell'Araba tutta la notte. 8 Alla fine portarono la testa di Is-Boset a Davide a Ebron e dissero al re: "Ecco la testa di Is-Boset figlio di Saul tuo nemico che cercava la tua anima; ma Geova dà al mio signore il re vendetta in questo giorno contro Saul e la sua progenie". 9 Comunque, Davide rispose a Recab e a Baana suo fratello, figli di Rimmon il beerotita, e disse loro: "Come vive Geova che redense la mia anima da ogni angustia, 10 quando ci fu uno che mi riferì, dicendo: 'Ecco, Saul è morto', ed egli stesso divenne ai suoi propri occhi come un portatore di buone notizie, io, comunque, lo presi e lo uccisi a Ziclag quando era doveroso (da parte mia) dargli il compenso del messaggero; 11 quanto più allorché uomini malvagi stessi hanno ucciso un uomo giusto nella sua propria casa sul suo letto! E ora non dovrei io richiedere il suo sangue dalle vostre mani, e non devo eliminarvi dalla terra?" 12 Allora Davide comandò ai giovani ed essi li uccisero e mozzarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di Ebron; e presero la testa di Is-Boset e la seppellirono quindi nel luogo di sepoltura di Abner a Ebron. 5 A suo tempo tutte le tribù d'Israele vennero da Davide a Ebron e dissero: "Ecco, noi stessi siamo tuo osso e tua carne. 2 Sia ieri che in precedenza mentre Saul era re su di noi, tu stesso divenisti colui che faceva uscire ed entrare Israele. E Geova ti diceva: 'Tu stesso pascerai il mio popolo Israele, e tu stesso diverrai condottiero su Israele' ". 3 Tutti gli anziani d'Israele vennero dunque a Ebron dal re, e il re Davide concluse con loro un patto dinanzi a Geova a Ebron; dopo di che unsero Davide come re su Israele. 4 Davide aveva trent'anni quando divenne re. Regnò per quarant'anni. 5 A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda. 6 Di conseguenza il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i gebusei che abitavano nel paese, ed essi dicevano a Davide: "Tu non entrerai qui, ma i ciechi e gli zoppi certamente ti respingeranno", pensando: "Davide non entrerà qui". 7 Ciò nonostante, Davide catturava la fortezza di Sion, cioè la Città di Davide. 8 Davide disse dunque quel giorno: "Chiunque colpisca i gebusei si incontri, per mezzo del tunnel dell'acqua, sia con gli zoppi che con i ciechi, odiosi all'anima di Davide!" Perciò dicono: "Il cieco e lo zoppo non entreranno nella casa". 9 E Davide prese a dimorare nella fortezza, e fu chiamata la Città di Davide; e Davide edificava tutt'intorno dal Terrapieno in dentro. 10 Così Davide continuò a divenire sempre più grande, e Geova, l'Iddio degli eserciti, era con lui. 11 E Hiram re di Tiro mandava messaggeri a Davide, e anche alberi di cedro e lavoratori del legno e lavoratori della pietra per le mura, ed edificavano una casa a Davide. 12 E Davide seppe che Geova lo aveva fermamente stabilito come re su Israele e che aveva esaltato il suo regno per amore del suo popolo Israele. 13 Intanto, Davide continuò a prendere da Gerusalemme altre concubine e mogli dopo esser venuto da Ebron; e continuarono a nascere a Davide altri figli e figlie. 14 E questi sono i nomi di quelli che gli nacquero a Gerusalemme: Sammua e Sobab e Natan e Salomone, 15 e Ibar ed Elisua e Nefeg e Iafia, 16 ed Elisama ed Eliada ed Elifelet. 17 E i filistei udivano che avevano unto Davide come re su Israele. Allora tutti i filistei salirono a cercare Davide. Quando Davide l'ebbe udito, scese dunque al luogo di difficile accesso. 18 E i filistei, da parte loro, vennero e si spargevano per il bassopiano di Refaim. 19 E Davide interrogava Geova, dicendo: "Salirò contro i filistei? Me li darai in mano?" A ciò Geova disse a Davide: "Sali, poiché immancabilmente darò i filistei nelle tue mani". 20 Davide andò dunque a Baal-Perazim, e là Davide li abbatteva. Allora disse: "Geova ha fatto irruzione fra i miei nemici davanti a me, come una breccia fatta dalle acque". Perciò diede a quel luogo il nome di Baal-Perazim. 21 Di conseguenza lasciarono là i loro idoli, e Davide e i suoi uomini li portarono dunque via. 22 In seguito i filistei salirono di nuovo e si sparsero per il bassopiano di Refaim. 23 Allora Davide interrogò Geova, ma egli disse: "Non devi salire. Gira dietro di loro, e devi venire contro di loro di fronte alle macchie di baca. 24 E avvenga che, quando odi il suono di una marcia sulle cime delle macchie di baca, allora agisci con decisione, perché allora Geova sarà uscito davanti a te per abbattere l'accampamento dei filistei". 25 Davide fece pertanto così, proprio come Geova gli aveva comandato, e abbatteva i filistei da Gheba fino a Ghezer. 6 E Davide raccoglieva di nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele, trentamila. 2 Quindi Davide e tutto il popolo che era con lui si levarono e andarono a Baale-Giuda per far salire da lì l'arca del (vero) Dio, dove si invoca un nome, il nome di Geova degli eserciti, che siede sui cherubini. 3 Comunque, fecero montare l'arca del (vero) Dio su un carro nuovo, per portarla dalla casa di Abinadab, che era sul colle; e Uzza e Ahio, figli di Abinadab, conducevano il carro nuovo. 4 Lo portarono dunque dalla casa di Abinadab, che era sul colle, con l'arca del (vero) Dio; e Ahio camminava davanti all'Arca. 5 E Davide e tutta la casa d'Israele festeggiavano dinanzi a Geova con ogni sorta di strumenti di legno di ginepro e con arpe e con strumenti a corda e con tamburelli e con sistri e con cembali. 6 E gradualmente giunsero fino all'aia di Nacon, e Uzza stese ora (la mano) verso l'arca del (vero) Dio e l'afferrò, poiché i bovini quasi la fecero rovesciare. 7 Allora l'ira di Geova divampò contro Uzza e il (vero) Dio lo abbatté lì per l'atto irriverente, così che morì lì presso l'arca del (vero) Dio. 8 E Davide si adirò per il fatto che Geova aveva fatto irruzione in una rottura contro Uzza, e quel luogo fu chiamato Perez-Uzza fino a questo giorno. 9 E Davide quel giorno ebbe timore di Geova e diceva: "Come verrà da me l'arca di Geova?" 10 E Davide non voleva portare l'arca di Geova presso di sé nella Città di Davide. Davide la fece dunque portare nella casa di Obed-Edom il gattita. 11 E l'arca di Geova continuò a dimorare nella casa di Obed-Edom il gattita per tre mesi; e Geova benediceva Obed-Edom e tutta la sua casa. 12 Infine fu riferito al re Davide, dicendo: "Geova ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto ciò che è suo a causa dell'arca del (vero) Dio". Allora Davide andava e faceva salire l'arca del (vero) Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide con allegrezza. 13 E avvenne che quando i portatori dell'arca di Geova ebbero fatto sei passi, egli sacrificò immediatamente un toro e un (animale) ingrassato. 14 E Davide danzava in giro con tutta la sua potenza dinanzi a Geova, mentre Davide era cinto di un efod di lino. 15 E Davide e tutta la casa d'Israele facevano salire l'arca di Geova con urla di gioia e suono di corno. 16 E accadde che quando l'arca di Geova entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò giù dalla finestra e vedeva il re Davide che saltava e danzava in giro dinanzi a Geova; e in cuor suo cominciò a disprezzarlo. 17 Portarono dunque l'arca di Geova e la posero nel suo luogo dentro la tenda che Davide aveva piantato per essa; dopo di che Davide offrì sacrifici bruciati e sacrifici di comunione dinanzi a Geova. 18 Quando Davide ebbe finito di offrire i sacrifici bruciati e i sacrifici di comunione, benedisse quindi il popolo nel nome di Geova degli eserciti. 19 Inoltre, distribuì a tutto il popolo, all'intera folla d'Israele, sia uomo che donna, a ciascuno una focaccia di pane a ciambella e una schiacciata di datteri e una schiacciata d'uva secca, dopo di che tutto il popolo andò ciascuno alla sua propria casa. 20 Davide ora tornò a benedire la sua propria casa, e Mical, figlia di Saul, uscì incontro a Davide e quindi disse: "Come si è reso glorioso oggi il re d'Israele quando oggi si è scoperto agli occhi delle schiave dei suoi servitori, proprio come si scopre interamente uno degli uomini dalla testa vuota!" 21 A ciò Davide disse a Mical: "È stato dinanzi a Geova, che ha scelto me invece di tuo padre e di tutta la sua casa per mettermi al comando come condottiero su Israele, popolo di Geova, e certamente festeggerò dinanzi a Geova. 22 E di sicuro mi farò stimare ancor meno di così, e per certo diverrò basso ai miei occhi; e presso le schiave che tu hai menzionato, presso di loro ho deciso di glorificarmi". 23 Così, in quanto a Mical, figlia di Saul, non ebbe nessun figlio fino al giorno della sua morte. 7 E avvenne che, quando il re dimorava nella sua propria casa e Geova stesso gli aveva dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, 2 il re disse dunque a Natan il profeta: "Vedi, ora, io dimoro in una casa di cedri mentre l'arca del (vero) Dio dimora in mezzo a teli di tenda". 3 A ciò Natan disse al re: "Tutto ciò che è nel tuo cuore, va, fallo, perché Geova è con te". 4 E avvenne che quella notte la parola di Geova fu indirizzata a Natan, dicendo: 5 "Va, e devi dire al mio servitore Davide: 'Geova ha detto questo: "Devi tu stesso edificarmi una casa perché io vi dimori? 6 Poiché io non ho dimorato in una casa dal giorno che feci salire i figli d'Israele dall'Egitto fino a questo giorno, ma camminavo di continuo in una tenda e in un tabernacolo. 7 Durante tutto il tempo che ho camminato fra tutti i figli d'Israele, ci fu una parola che io pronunciassi ad alcuna delle tribù d'Israele a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele, dicendo: 'Perché non mi avete edificato una casa di cedri?' " ' 8 E ora al mio servitore Davide dirai questo: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Io stesso ti presi dal pascolo, dal seguire il gregge, perché tu divenissi condottiero sul mio popolo Israele. 9 E mostrerò d'essere con te dovunque realmente andrai, e di sicuro stroncherò tutti i tuoi nemici d'innanzi a te; e certamente ti farò un nome grande, come il nome dei grandi che sono sulla terra. 10 E certamente assegnerò un luogo per il mio popolo Israele e lo pianterò, e realmente risiederà dov'è, e non sarà più turbato; e i figli di ingiustizia non lo affliggeranno più come fecero in principio, 11 fin dal giorno che posi dei giudici al comando del mio popolo Israele; e di sicuro ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. " ' "E Geova ti ha dichiarato che una casa è ciò che Geova ti farà. 12 Quando i tuoi giorni si saranno compiuti, e dovrai giacere con i tuoi antenati, allora certamente susciterò dopo di te il tuo seme, che uscirà dalle tue parti interiori; e in realtà stabilirò fermamente il suo regno. 13 Egli è colui che edificherà una casa al mio nome, e io di sicuro stabilirò fermamente il trono del suo regno a tempo indefinito. 14 Io stesso diverrò suo padre, ed egli stesso diverrà mio figlio. Quando agirà male, allora di sicuro lo riprenderò con la verga degli uomini e con i colpi dei figli di Adamo. 15 In quanto alla mia amorevole benignità, non si allontanerà da lui come la ritirai da Saul, che rimossi a motivo tuo. 16 E la tua casa e il tuo regno saranno certamente saldi a tempo indefinito davanti a te; il tuo medesimo trono diverrà fermamente stabilito a tempo indefinito" ' ". 17 Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 18 Allora il re Davide entrò e si sedette dinanzi a Geova e disse: "Chi sono io, o Sovrano Signore Geova? E che cos'è la mia casa, che mi hai portato fin qui? 19 E come se questo fosse poca cosa ai tuoi occhi, o Sovrano Signore Geova, ancora parli riguardo alla casa del tuo servitore pure fino a un lontano tempo futuro; e questa è la legge data per il genere umano, o Sovrano Signore Geova. 20 E che altro può Davide aggiungere e proferirti, quando tu stesso conosci bene il tuo servitore, o Sovrano Signore Geova? 21 Per amore della tua parola e secondo il tuo proprio cuore hai fatto tutte queste grandi cose per farle conoscere al tuo servitore. 22 Perciò sei davvero grande, o Sovrano Signore Geova; poiché non c'è nessun altro simile a te, e non c'è Dio all'infuori di te fra tutti quelli dei quali abbiamo udito con i nostri orecchi. 23 E quale unica nazione sulla terra è simile al tuo popolo Israele, che Dio andò a redimere a sé come popolo e ad assegnarsi un nome e a fare per loro cose grandi e tremende: scacciare a causa del tuo popolo, che hai redento a te stesso dall'Egitto, le nazioni e i loro dèi? 24 E ti stabilivi il tuo popolo Israele fermamente come tuo popolo a tempo indefinito; e tu stesso, o Geova, sei divenuto il loro Dio. 25 "E ora, Geova Dio, esegui la parola che hai pronunciato riguardo al tuo servitore e riguardo alla sua casa a tempo indefinito e fa proprio come hai parlato. 26 E il tuo proprio nome divenga grande a tempo indefinito, dicendo: 'Geova degli eserciti è Dio su Israele', e la medesima casa del tuo servitore Davide divenga fermamente stabilita dinanzi a te. 27 Poiché tu, Geova degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione all'orecchio del tuo servitore, dicendo: 'Ti edificherò una casa'. Perciò il tuo servitore ha preso a cuore di pregarti con questa preghiera. 28 E ora, o Sovrano Signore Geova, tu sei il (vero) Dio; e in quanto alle tue parole, mostrino d'essere verità, giacché prometti al tuo servitore questa bontà. 29 E ora assumiti l'impegno di benedire la casa del tuo servitore (perché essa) duri a tempo indefinito dinanzi a te; poiché tu stesso, o Sovrano Signore Geova, hai promesso, e a motivo della tua benedizione la casa del tuo servitore sia benedetta a tempo indefinito". 8 E in seguito avvenne che Davide abbatteva i filistei e li sottometteva, e Davide prese Meteg-Amma dalla mano dei filistei. 2 E abbatteva i moabiti e li misurava con una corda, facendoli giacere a terra, al fine di misurare due corde per metterli a morte, e un'intera corda per conservarli in vita; e i moabiti divennero servitori di Davide per portare il tributo. 3 E Davide abbatteva Adadezer figlio di Reob re di Zoba mentre egli se ne andava a ristabilire il suo controllo presso il fiume Eufrate. 4 E Davide gli catturava millesettecento cavalieri e ventimila uomini a piedi; e Davide tagliava i garretti a tutti i cavalli dei carri, ma lasciò rimanere d'essi cento cavalli dei carri. 5 Quando la Siria di Damasco venne in aiuto di Adadezer re di Zoba, Davide abbatté quindi fra i siri ventiduemila uomini. 6 Inoltre, Davide pose guarnigioni nella Siria di Damasco; e i siri divennero servitori di Davide per portare il tributo. E Geova continuò a salvare Davide dovunque andasse. 7 Per di più, Davide prese gli scudi circolari d'oro che si trovarono sui servitori di Adadezer e li portò a Gerusalemme. 8 E da Beta e Berotai, città di Adadezer, il re Davide prese rame in grandissima quantità. 9 Ora Toi re di Amat udiva che Davide aveva abbattuto tutte le forze militari di Adadezer. 10 Toi mandò dunque Ioram suo figlio dal re Davide per informarsi della sua salute e per congratularsi con lui del fatto che aveva combattuto contro Adadezer così che l'aveva abbattuto (poiché Adadezer si era addestrato nella guerra contro Toi); e nella sua mano c'erano oggetti d'argento e oggetti d'oro e oggetti di rame. 11 Il re Davide santificò anche questi a Geova, insieme all'argento e all'oro che aveva santificato da tutte le nazioni che aveva sottomesso, 12 dalla Siria e da Moab e dai figli di Ammon e dai filistei e da Amalec e dalle spoglie di Adadezer figlio di Reob re di Zoba. 13 E Davide si faceva un nome quando tornò dall'aver abbattuto gli edomiti nella Valle del Sale: diciottomila. 14 E tenne guarnigioni dislocate in Edom. In tutto Edom pose guarnigioni, e tutti gli edomiti divennero servitori di Davide; e Geova continuò a salvare Davide dovunque andasse. 15 E Davide continuò a regnare su tutto Israele; e Davide rendeva di continuo decisione giudiziaria e giustizia a tutto il suo popolo. 16 E Gioab figlio di Zeruia era sull'esercito; e Giosafat figlio di Ailud era cancelliere. 17 E Zadoc figlio di Ahitub e Ahimelec figlio di Abiatar erano sacerdoti, e Seraia era segretario. 18 E Benaia figlio di Ieoiada (era incaricato sui) cheretei e (sui) peletei. In quanto ai figli di Davide, divennero sacerdoti. 9 E Davide diceva: "È rimasto ancora qualcuno della casa di Saul, affinché io eserciti verso di lui amorevole benignità per amore di Gionatan?" 2 Ora la casa di Saul aveva un servitore il cui nome era Ziba. Lo chiamarono dunque presso Davide, e il re quindi gli disse: "Sei tu Ziba?" al che egli disse: "Sono tuo servitore". 3 E il re proseguì, dicendo: "Non c'è più nessuno della casa di Saul, affinché io eserciti verso di lui l'amorevole benignità di Dio?" A ciò Ziba disse al re: "C'è ancora un figlio di Gionatan, dai piedi zoppi". 4 Quindi il re gli disse: "Dov'è?" Ziba disse dunque al re: "Ecco, è nella casa di Machir figlio di Ammiel a Lo-Debar". 5 Il re Davide lo mandò immediatamente a prendere dalla casa di Machir figlio di Ammiel a Lo-Debar. 6 Quando Mefiboset figlio di Gionatan figlio di Saul entrò da Davide, cadde subito sulla sua faccia e si prostrò. Quindi Davide disse: "Mefiboset!" al che egli disse: "Ecco il tuo servitore". 7 E Davide proseguì, dicendogli: "Non aver timore, poiché immancabilmente eserciterò amorevole benignità verso di te per amore di Gionatan tuo padre; e ti devo ridare tutto il campo di Saul tuo nonno, e tu stesso mangerai pane alla mia tavola di continuo". 8 Allora egli si prostrò e disse: "Che cos'è il tuo servitore, che tu rivolga la faccia al cane morto quale io sono?" 9 Il re chiamò ora Ziba, servitore di Saul, e gli disse: "Tutto ciò che apparteneva a Saul e a tutta la sua casa lo do in effetti al nipote del tuo padrone. 10 E devi coltivare il suolo per lui, tu e i tuoi figli e i tuoi servitori, e devi fare la raccolta, e deve servire di cibo (a quelli che appartengono) al nipote del tuo padrone, e devono mangiare; ma Mefiboset stesso, nipote del tuo padrone, mangerà pane alla mia tavola di continuo". Ora Ziba aveva quindici figli e venti servitori. 11 Ziba disse dunque al re: "Secondo tutto ciò che il mio signore il re comanda al suo servitore il tuo servitore farà; ma Mefiboset mangia alla mia tavola come uno dei figli del re". 12 Ora Mefiboset aveva un figlio giovane il cui nome era Mica, e tutti quelli che dimoravano nella casa di Ziba erano servitori di Mefiboset. 13 E Mefiboset stesso dimorava a Gerusalemme, poiché mangiava di continuo alla tavola del re; ed era zoppo di entrambi i piedi. 10 E avvenne poi che morì il re dei figli di Ammon, e Anun suo figlio regnava invece di lui. 2 A ciò Davide disse: "Eserciterò amorevole benignità verso Anun figlio di Naas, proprio come suo padre esercitò amorevole benignità verso di me". Pertanto Davide mandò per mezzo dei suoi servitori a confortarlo riguardo a suo padre, e i servitori di Davide entravano nel paese dei figli di Ammon. 3 Comunque, i principi dei figli di Ammon dissero ad Anun loro signore: "Davide onora forse tuo padre ai tuoi occhi in quanto ti ha mandato dei confortatori? Non è per esplorare la città e per spiarla e per rovesciarla che Davide ti ha mandato i suoi servitori?" 4 Anun prese dunque i servitori di Davide e rase loro mezza barba e tagliò le loro vesti a metà fino alle natiche e li mandò via. 5 Più tardi delle persone lo riferirono a Davide, ed egli subito mandò loro incontro, perché gli uomini si sentivano molto umiliati; e il re diceva: "Dimorate a Gerico finché le vostre barbe non siano cresciute abbondantemente. Quindi dovete tornare". 6 A suo tempo i figli di Ammon videro che erano divenuti un fetore per Davide, e i figli di Ammon mandavano ad assoldare i siri di Bet-Reob e i siri di Zoba, ventimila uomini a piedi, e il re di Maaca, mille uomini, e Istob, dodicimila uomini. 7 Quando Davide lo udì, mandò quindi Gioab e tutto l'esercito (e) gli uomini potenti. 8 E i figli di Ammon uscivano e si schieravano in formazione di battaglia all'ingresso della porta, anche i siri di Zoba e di Reob, e Istob e Maaca a parte nella campagna. 9 Quando Gioab vide che le cariche della battaglia erano contro di lui di fronte e di dietro, scelse subito alcuni di tutti gli uomini scelti d'Israele e li schierò in formazione per incontrare i siri. 10 E il resto del popolo lo diede in mano ad Abisai suo fratello, perché lo schierasse in formazione per incontrare i figli di Ammon. 11 E diceva: "Se i siri divengono troppo forti per me, mi devi quindi servire di salvezza; ma se i figli di Ammon stessi divengono troppo forti per te, allora io devo venire a salvarti. 12 Sii forte, affinché ci mostriamo coraggiosi a favore del nostro popolo e a favore delle città del nostro Dio; e in quanto a Geova, egli farà ciò che è bene ai suoi propri occhi". 13 Quindi Gioab e la gente che era con lui avanzarono contro i siri per la battaglia, ed essi fuggivano d'innanzi a lui. 14 In quanto ai figli di Ammon, videro che i siri erano fuggiti, e si diedero alla fuga d'innanzi ad Abisai ed entrarono quindi nella città. Dopo ciò Gioab tornò da presso i figli di Ammon e giunse a Gerusalemme. 15 Quando i siri videro che erano stati sconfitti davanti a Israele, si raccoglievano insieme. 16 Adadezer dunque mandò e fece uscire i siri che erano nella regione del Fiume; e quindi essi giunsero a Helam con Sobac capo dell'esercito di Adadezer davanti a loro. 17 Quando fu riferito a Davide, egli raccolse immediatamente tutto Israele e passò il Giordano e giunse a Helam. I siri si schierarono ora in formazione per incontrare Davide e combattevano contro di lui. 18 E i siri si diedero alla fuga d'innanzi a Israele; e Davide uccideva dei siri settecento guidatori di carri e quarantamila cavalieri, e abbatté Sobac capo del loro esercito così che morì lì. 19 Quando tutti i re, i servitori di Adadezer, videro che erano stati sconfitti davanti a Israele, fecero prontamente la pace con Israele e li servivano; e i siri avevano timore di cercar di salvare di nuovo i figli di Ammon. 11 E avvenne al volgere dell'anno, nel tempo in cui i re fanno sortite, che Davide mandava Gioab e i suoi servitori con lui e tutto Israele, per ridurre in rovina i figli di Ammon e porre l'assedio a Rabba, mentre Davide dimorava a Gerusalemme. 2 E al tempo della sera avvenne che Davide si levava dal suo letto e camminava sulla terrazza della casa reale; e dalla terrazza scorse una donna che faceva il bagno e la donna era di ottimo aspetto. 3 Quindi Davide mandò a domandare della donna e qualcuno disse: "Non è questa Betsabea figlia di Eliam moglie di Uria l'ittita?" 4 Dopo ciò Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa venne dunque da lui ed egli giacque con lei, mentre essa si santificava dalla sua impurità. Più tardi essa tornò a casa sua. 5 E la donna rimase incinta. Di conseguenza mandò a riferirlo a Davide, dicendo: "Sono incinta". 6 A ciò Davide mandò a dire a Gioab: "Mandami Uria l'ittita". Gioab mandò dunque Uria da Davide. 7 Quando Uria fu venuto da lui, Davide chiedeva come stava Gioab e come stava il popolo e come andava la guerra. 8 Infine Davide disse a Uria: "Scendi alla tua casa e lavati i piedi". Pertanto Uria uscì dalla casa del re, e il dono di cortesia del re uscì dietro a lui. 9 Comunque, Uria giacque all'ingresso della casa del re con tutti gli altri servitori del suo signore, e non scese alla sua propria casa. 10 Lo riferirono dunque a Davide, dicendo: "Uria non è sceso alla sua propria casa". A ciò Davide disse a Uria: "Sei venuto da un viaggio, non è vero? Perché non sei sceso alla tua propria casa?" 11 A ciò Uria disse a Davide: "L'Arca e Israele e Giuda dimorano in capanne, e il mio signore Gioab e i servitori del mio signore sono accampati sulla faccia del campo, e io, entrerò io nella mia propria casa per mangiare e bere e giacere con mia moglie? Come tu vivi e come vive la tua anima, non farò questa cosa!" 12 Davide disse quindi a Uria: "Dimora qui anche oggi, e domani ti manderò via". Perciò Uria continuò a dimorare a Gerusalemme quel giorno e il giorno seguente. 13 Inoltre, Davide lo chiamò perché mangiasse e bevesse davanti a lui. Lo fece dunque ubriacare. Ciò nonostante, egli uscì la sera per giacere sul suo letto con i servitori del suo signore, e non scese alla sua propria casa. 14 E la mattina avvenne che Davide scriveva una lettera a Gioab e la mandava per mano di Uria. 15 Scrisse dunque nella lettera, dicendo: "Mettete Uria di fronte alle più impetuose cariche di battaglia, e voi vi dovete ritirare di dietro a lui, ed egli deve essere abbattuto e morire". 16 E avvenne che mentre Gioab sorvegliava la città mantenne Uria nel luogo dove sapeva che c'erano uomini valorosi. 17 Quando gli uomini della città uscirono e combattevano contro Gioab, alcuni del popolo, i servitori di Davide, caddero e morì anche Uria l'ittita. 18 Gioab mandò allora a riferire a Davide tutte le cose della guerra. 19 E comandava al messaggero, dicendo: "Appena finisci di parlare al re di tutte le cose della guerra, 20 deve quindi accadere che se il furore del re sale ed egli veramente ti dice: 'Perché vi dovevate accostare tanto alla città per combattere? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? 21 Chi fu ad abbattere Abimelec figlio di Ierubbeset? Non fu una donna che gettò sopra di lui la macina superiore di un mulino dall'alto delle mura così che morì a Tebez? Perché vi siete accostati tanto alle mura?' allora devi dire: 'È morto anche il tuo servitore Uria l'ittita' ". 22 Il messaggero dunque andò e, giunto, riferì a Davide tutto ciò per cui Gioab lo aveva mandato. 23 E il messaggero proseguì, dicendo a Davide: "Gli uomini si mostrarono superiori a noi, così che uscirono contro di noi nel campo; ma noi continuammo a far pressione su di loro fino all'ingresso della porta. 24 E i tiratori tiravano sui tuoi servitori dall'alto delle mura, così che alcuni dei servitori del re morirono; e morì anche il tuo servitore Uria l'ittita". 25 Allora Davide disse al messaggero: "Dirai questo a Gioab: 'Questa cosa non appaia cattiva ai tuoi occhi, poiché la spada divora sia l'uno che l'altro. Intensifica la tua battaglia contro la città e abbattila'. E incoraggialo". 26 E la moglie di Uria udiva che Uria suo marito era morto, e faceva lamento sul suo proprietario. 27 Quando il periodo del lutto fu passato, Davide immediatamente mandò e l'accolse in casa sua, ed essa divenne sua moglie. A suo tempo gli partorì un figlio, ma la cosa che Davide aveva fatto parve cattiva agli occhi di Geova. 12 E Geova mandava Natan da Davide. Egli venne dunque da lui e gli disse: "C'erano due uomini che si trovavano in una città, uno ricco e l'altro di pochi mezzi. 2 Il ricco aveva moltissime pecore e bovini; 3 ma l'uomo di pochi mezzi non aveva null'altro che un'agnella, piccola, che aveva acquistato. E la conservava in vita, ed essa cresceva con lui e con i suoi figli, tutti insieme. Mangiava dal suo boccone, e beveva dal suo calice, e giaceva nel suo seno e gli divenne come una figlia. 4 Dopo un po' venne dall'uomo ricco un visitatore, ma egli risparmiò di prendere dalle sue proprie pecore e dai suoi propri bovini qualcosa da preparare al viaggiatore che era venuto da lui. Prese dunque l'agnella dell'uomo di pochi mezzi e la preparò per l'uomo che era venuto da lui". 5 A ciò l'ira di Davide si accese grandemente contro l'uomo, tanto che disse a Natan: "Come Geova vive, l'uomo che ha fatto questo merita di morire! 6 E per l'agnella deve dare compenso con quattro, per la ragione che ha fatto questa cosa e perché non ha avuto compassione". 7 Quindi Natan disse a Davide: "Tu stesso sei l'uomo! Geova, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Io stesso ti ho unto come re su Israele, e io stesso ti ho liberato dalla mano di Saul. 8 Ed ero disposto a darti la casa del tuo signore e le mogli del tuo signore nel tuo seno, e a darti la casa d'Israele e di Giuda. E se non fosse stato abbastanza, ero disposto ad aggiungerti cose come queste e altre cose ancora. 9 Perché hai disprezzato la parola di Geova facendo ciò che è male ai suoi occhi? Hai abbattuto Uria l'ittita con la spada, e hai preso sua moglie come moglie tua, e hai ucciso lui con la spada dei figli di Ammon. 10 E ora una spada non si allontanerà dalla tua propria casa a tempo indefinito, in conseguenza del fatto che mi hai disprezzato così che hai preso la moglie di Uria l'ittita per farla tua moglie'. 11 Geova ha detto questo: 'Ecco, farò sorgere contro di te la calamità dalla tua propria casa; e certamente prenderò le tue mogli sotto i tuoi propri occhi e le darò al tuo prossimo, ed egli certamente giacerà con le tue mogli sotto gli occhi di questo sole. 12 Mentre tu stesso hai agito in segreto, io, da parte mia, farò questa cosa di fronte a tutto Israele e di fronte al sole' ". 13 Davide ora disse a Natan: "Ho peccato contro Geova". A ciò Natan disse a Davide: "Geova, a sua volta, fa passare in effetti il tuo peccato. Tu non morirai. 14 Ciò nonostante, poiché senza dubbio hai mancato di rispetto a Geova mediante questa cosa, anche il figlio stesso, che ti è appena nato, positivamente morirà". 15 Quindi Natan andò alla sua propria casa. E Geova colpiva il piccolo che la moglie di Uria aveva partorito a Davide, così che si ammalò. 16 E Davide cercava il (vero) Dio a favore del bambino, e Davide fece un rigoroso digiuno ed entrò a passare la notte e giacque a terra. 17 Gli anziani della sua casa stettero dunque su di lui per farlo levare da terra, ma egli non acconsentì e non prese pane in loro compagnia. 18 E avvenne il settimo giorno che il piccolo gradualmente morì. E i servitori di Davide avevano timore di riferirgli che il piccolo era morto; poiché dissero: "Ecco, mentre il piccolo continuava a vivere gli abbiamo parlato, e non ha ascoltato la nostra voce; come possiamo dunque dirgli: 'Il piccolo è morto'? Quindi farà certamente qualcosa di male". 19 Quando Davide vide che i suoi servitori bisbigliavano fra loro, Davide discerneva che il piccolo era morto. Davide disse dunque ai suoi servitori: "È morto il piccolo?" A ciò dissero: "È morto". 20 Quindi Davide si levò da terra e si lavò e si spalmò d'olio e si cambiò i mantelli e andò alla casa di Geova e si prostrò; dopo di che entrò nella sua propria casa e chiese, e prontamente gli posero davanti del pane ed egli si mise a mangiare. 21 Di conseguenza i suoi servitori gli dissero: "Che significa questa cosa che hai fatto? Per amore del piccolo mentre era in vita hai digiunato e hai continuato a piangere; e appena il piccolo è morto ti sei levato e hai cominciato a mangiare pane". 22 A ciò egli disse: "Mentre il piccolo era ancora in vita digiunavo e piangevo, perché mi ero detto: 'Chissà se Geova mi mostrerà favore e il piccolo certamente vivrà?' 23 Ora che è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò a lui, ma, in quanto a lui, non tornerà a me". 24 E Davide confortava Betsabea sua moglie. Inoltre, entrò da lei e giacque con lei. A suo tempo essa partorì un figlio, e gli fu messo nome Salomone. E Geova stesso in effetti lo amò. 25 Mandò dunque per mezzo di Natan il profeta e gli mise nome Iedidia, per amore di Geova. 26 E Gioab continuò a combattere contro Rabba dei figli di Ammon e catturava la città del regno. 27 Gioab mandò dunque messaggeri a Davide e disse: "Ho combattuto contro Rabba. Ho anche catturato la città delle acque. 28 E ora raccogli il resto del popolo e accampati contro la città, e catturala; affinché non sia io stesso a catturare la città, e su di essa non si invochi il mio nome". 29 Pertanto Davide raccolse tutto il popolo e andò a Rabba e combatté contro di essa e la catturò. 30 E prese la corona di Malcam dal suo capo, il peso della quale era di un talento d'oro, insieme a pietre preziose; e fu sulla testa di Davide. E le spoglie della città che portò via erano moltissime. 31 E fece uscire il popolo che era in essa per metterlo a segar pietre e ad affilati strumenti di ferro e a scuri di ferro, e lo fece servire nella fabbricazione di mattoni. E faceva così a tutte le città dei figli di Ammon. Infine Davide e tutto il popolo tornarono a Gerusalemme. 13 E avvenne dopo tali cose che Absalom figlio di Davide aveva una bella sorella il cui nome era Tamar, e Amnon figlio di Davide si innamorò di lei. 2 E per Amnon era così angustioso che si sentì male a motivo di Tamar sua sorella, perché essa era vergine, ed era difficile agli occhi di Amnon farle alcuna cosa. 3 Ora Amnon aveva un compagno il cui nome era Gionadab, figlio di Simea, fratello di Davide; e Gionadab era un uomo molto saggio. 4 Così gli disse: "Perché tu, il figlio del re, sei tanto abbattuto, di mattina in mattina? Non me lo dichiarerai?" A ciò Amnon gli disse: "Sono innamorato di Tamar sorella di Absalom mio fratello". 5 A ciò Gionadab gli disse: "Giaci sul tuo letto e fingiti malato. E tuo padre certamente verrà a vederti, e gli devi dire: 'Ti prego, venga Tamar mia sorella e mi dia pane come a un paziente, e dovrà fare il pane di consolazione sotto i miei occhi perché io lo veda, e dovrò mangiare dalla sua mano' ". 6 Pertanto Amnon giacque e si finse malato, e il re venne dunque a vederlo. Quindi Amnon disse al re: "Ti prego, venga Tamar mia sorella a cuocere due frittelle a forma di cuore sotto i miei occhi, affinché io, come paziente, prenda pane dalla sua mano" 7 Allora Davide mandò a dire a Tamar in casa: "Va, ti prego, alla casa di Amnon tuo fratello e fagli il pane di consolazione". 8 Tamar andò dunque alla casa di Amnon suo fratello mentre egli era a giacere. Quindi prese la pasta e la intrise e fece delle frittelle sotto i suoi occhi e cosse le frittelle a forma di cuore. 9 Infine prese la padella fonda e (le) versò davanti a lui, ma Amnon si rifiutò di mangiare e disse: "Fate uscire tutti da me!" Tutti uscirono quindi da lui. 10 Amnon disse ora a Tamar: "Porta il pane di consolazione nella stanza interna, perché io lo prenda come paziente dalla tua mano". Tamar prese dunque le frittelle a forma di cuore che aveva fatto e le portò ad Amnon suo fratello nella stanza interna. 11 Quando gli si fu accostata perché mangiasse, egli subito l'afferrò e le disse: "Vieni, giaci con me, sorella mia". 12 Comunque, essa gli disse: "No, fratello mio! Non mi umiliare; poiché non è solito fare in questo modo in Israele. Non fare questa vergognosa follia. 13 E io, dove farò andare il mio biasimo? E tu, tu diverrai come uno degli uomini insensati in Israele. Ed ora parla, ti prego, al re; poiché egli non mi tratterrà da te". 14 Ed egli non acconsentì ad ascoltare la sua voce, ma usò forza superiore alla sua e la umiliò e giacque con lei. 15 E Amnon cominciò a odiarla con un odio grandissimo, perché l'odio con cui la odiò era maggiore dell'amore col quale l'aveva amata, tanto che Amnon le disse: "Levati, vattene!" 16 A ciò essa gli disse: "No, fratello mio; poiché questo torto di mandarmi via è maggiore dell'altro che mi hai fatto!" Ed egli non acconsentì ad ascoltarla. 17 Allora egli chiamò il suo servitore che lo serviva e disse: "Manda via da me questa persona, ti prego, di fuori, e serrale dietro la porta". 18 (Ora essa aveva addosso una lunga veste a righe; poiché così vestivano le figlie del re, le vergini, con manti senza maniche). Il suo cameriere la conduceva dunque fuori, e le serrò dietro la porta. 19 Tamar si pose quindi cenere sulla testa, e si strappò la lunga veste a righe che aveva addosso; e si metteva le mani sulla testa e se ne andava, gridando mentre camminava. 20 A ciò Absalom suo fratello le disse: "È stato Amnon tuo fratello a stare con te? Ed ora, sorella mia, taci. È tuo fratello. Non prendere a cuore questa cosa". E Tamar dimorava nella casa di Absalom suo fratello, mentre le era impedito di avere contatti (con altri). 21 E il re Davide stesso udì di tutte queste cose, e si adirò molto. 22 E Absalom non parlò con Amnon né in male né in bene; poiché Absalom odiava Amnon per il fatto che aveva umiliato Tamar sua sorella. 23 E dopo due anni interi avvenne che Absalom aveva i tosatori di pecore a Baal-Hazor, che è presso Efraim; e Absalom invitava tutti i figli del re. 24 Absalom venne dunque dal re e disse: "Ecco, ora, il tuo servitore ha i tosatori di pecore! Venga il re, ti prego, e anche i suoi servitori, col tuo servitore". 25 Ma il re disse ad Absalom: "No, figlio mio! Non andiamoci tutti, ti prego, affinché non ti siamo di peso". Benché continuasse a sollecitarlo, non acconsentì ad andare ma lo benedisse. 26 Infine Absalom disse: "Se non (tu), fa venire con noi Amnon mio fratello, ti prego". A ciò il re gli disse: "Perché dovrebbe egli venire con te?" 27 E Absalom lo sollecitava, tanto che egli mandò con lui Amnon e tutti i figli del re. 28 Absalom comandò quindi ai suoi servitori, dicendo: "Vedete, vi prego, che non appena il cuore di Amnon è allegro per il vino, e io certamente vi dirò: 'Abbattete Amnon!' allora lo dovete mettere a morte. Non abbiate timore. Non vi ho comandato io stesso? Siate forti e mostratevi uomini valorosi". 29 E i servitori di Absalom facevano ad Amnon proprio come Absalom aveva comandato; e tutti gli altri figli del re si levavano e montavano ciascuno sul suo mulo e si davano alla fuga. 30 E avvenne che, mentre erano per via, giunse a Davide la notizia che diceva: "Absalom ha abbattuto tutti i figli del re, e non ne è restato nemmeno uno". 31 A ciò il re si levò e si strappò le vesti e giacque a terra, e tutti i suoi servitori stavano lì con le vesti strappate. 32 Comunque, Gionadab figlio di Simea, fratello di Davide, rispose e disse: "Non pensi il mio signore che tutti i giovani, i figli del re, siano stati messi a morte, poiché è morto solo Amnon, perché per ordine di Absalom è accaduto come cosa stabilita dal giorno che egli umiliò Tamar sua sorella. 33 E ora il mio signore il re non prenda a cuore la parola che dice: 'Tutti i figli stessi del re sono morti', mentre è morto solo Amnon". 34 Intanto, Absalom si diede alla fuga. Più tardi il giovane, la sentinella, alzò gli occhi e vide, ed ecco, molta gente veniva dalla strada dietro di lui al lato del monte. 35 A ciò Gionadab disse al re: "Ecco, i figli stessi del re sono venuti. Secondo la parola del tuo servitore, così è accaduto". 36 E avvenne che, appena ebbe finito di parlare, ecco, i figli stessi del re entrarono, e alzavano la voce e piangevano; e anche il re e tutti i suoi servitori piansero con un grandissimo pianto. 37 In quanto ad Absalom, fuggì per andare da Talmai figlio di Ammiud re di Ghesur. E (Davide) continuò a fare lutto su suo figlio tutti i giorni. 38 In quanto ad Absalom, fuggì e andava a Ghesur; e vi stette tre anni. 39 Infine (l'anima di) Davide il re ebbe gran desiderio di uscire verso Absalom; poiché si era confortato riguardo ad Amnon, perché era morto. 14 Ora Gioab figlio di Zeruia seppe che il cuore del re era verso Absalom. 2 Gioab mandò pertanto a Tecoa e prese di là una donna saggia e le disse: "Mettiti a lutto, ti prego, e indossa vesti da lutto, ti prego, e non ti spalmare d'olio; e devi divenire come una donna che, ecco, ha fatto lutto per molti giorni su qualcuno morto. 3 E devi entrare dal re a pronunciargli una parola come questa". Allora Gioab le mise le parole in bocca. 4 E la donna tecoita entrava dal re e cadeva con la faccia a terra e si prostrava e diceva: "Salva, o re!" 5 A ciò il re le disse: "Che hai?" Allora disse: "In realtà sono una vedova, ora che mio marito è morto. 6 E la tua serva aveva due figli, e i due lottavano nel campo l'uno con l'altro mentre non c'era nessun liberatore che li separasse. Infine l'uno abbatté l'altro e lo mise a morte. 7 Ed ecco, tutta la famiglia si è levata contro la tua serva e continua a dire: 'Consegna colui che ha colpito suo fratello, affinché lo mettiamo a morte per l'anima di suo fratello che ha ucciso, e annientiamo anche l'erede!' E certamente estingueranno il bagliore dei miei carboni che è rimasto, in modo da non assegnare a mio marito né un nome né un rimanente sulla superficie del suolo". 8 Il re disse quindi alla donna: "Va a casa tua, e io stesso darò comando riguardo a te". 9 A ciò la donna tecoita disse al re: "Su di me, o mio signore il re, sia l'errore, e anche sulla casa di mio padre, mentre il re e il suo trono sono innocenti". 10 E il re proseguì, dicendo: "Se qualcuno ti parla, lo devi anche condurre da me, ed egli non ti farà mai più male". 11 Ma essa disse: "Si ricordi il re, ti prego, di Geova tuo Dio, affinché il vendicatore del sangue non causi rovina di continuo e affinché non annientino mio figlio". A ciò egli disse: "Come Geova vive, nemmeno un capello di tuo figlio cadrà a terra". 12 La donna ora disse: "Lascia, ti prego, che la tua serva pronunci una parola al mio signore il re". Ed egli disse: "Parla!" 13 E la donna proseguì, dicendo: "Perché, allora, hai ragionato in questo modo contro il popolo di Dio? Mentre il re pronuncia questa parola è simile a uno che è colpevole, in quanto il re non fa ritornare colui che egli stesso ha bandito. 14 Poiché immancabilmente moriremo e saremo come acque versate a terra, che non si possono raccogliere. Ma Dio non toglierà un'anima, ed egli ha riflettuto sulle ragioni per cui chi è bandito non dev'essere bandito da lui. 15 E ora che sono venuta a pronunciare questa parola al mio signore il re, è perché il popolo mi ha messo timore. Ha detto dunque la tua serva: 'Fammi parlare al re, ti prego. Forse il re agirà sulla parola della sua schiava. 16 Siccome il re ascoltava in modo da liberare la sua schiava dalla palma della mano dell'uomo (che cerca) di annientare me e il mio unico figlio dall'eredità data da Dio', 17 quindi la tua serva ha detto: 'La parola del mio signore il re serva, ti prego, a dare riposo'. Poiché proprio come un angelo del (vero) Dio è il mio signore il re, per distinguere il bene e il male, e Geova tuo Dio stesso mostri d'essere con te". 18 Il re ora rispose e disse alla donna: "Suvvia, non occultarmi nessuna cosa di quanto ti chiederò". A ciò la donna disse: "Parli il mio signore il re, ti prego". 19 E il re proseguì, dicendo: "È la mano di Gioab con te in tutto questo?" Quindi la donna rispose e disse: "Come la tua anima vive, o mio signore il re, nessun uomo può andare a destra o a sinistra da tutto ciò che il mio signore il re ha proferito; poiché è stato il tuo servitore Gioab a comandarmi, ed è stato lui a mettere tutte queste parole in bocca alla tua serva. 20 Al fine di alterare l'aspetto della faccenda, il tuo servitore Gioab ha fatto questa cosa, ma il mio signore è saggio come con la sapienza dell'angelo del (vero) Dio in modo da sapere tutto ciò che è sulla terra". 21 Il re disse in seguito a Gioab: "Ecco, ora, certamente farò questa cosa. Va dunque, riconduci il giovane Absalom". 22 A ciò Gioab cadde con la faccia a terra e si prostrò e benedisse il re; e Gioab diceva: "Oggi il tuo servitore davvero sa che ha trovato favore ai tuoi occhi, o mio signore il re, perché il re ha agito sulla parola del suo servitore". 23 Allora Gioab si levò e andò a Ghesur e condusse Absalom a Gerusalemme. 24 Comunque, il re disse: "Si diriga verso la sua propria casa, ma non può vedere la mia faccia". Absalom si diresse dunque verso la sua propria casa, e non vide la faccia del re. 25 Ora in paragone con Absalom non c'era in tutto Israele nessun uomo così bello da essere tanto lodato. Dalla pianta del piede alla sommità della testa non c'era in lui alcun difetto. 26 E quando si radeva la testa - e avveniva alla fine di ogni anno che la radeva; siccome era così pesante su di lui, la radeva - pesava i capelli della sua testa, duecento sicli secondo il peso di pietra del re. 27 E nacquero ad Absalom tre figli e una figlia il cui nome era Tamar. Essa era una donna di bellissimo aspetto. 28 E Absalom continuò a dimorare a Gerusalemme per due anni interi, e non vide la faccia del re. 29 Absalom mandò dunque a (chiamare) Gioab per mandarlo dal re, ed egli non acconsentì a venire da lui. Mandò quindi (a chiamarlo) di nuovo, una seconda volta, ed egli non acconsentì a venire. 30 Infine disse ai suoi servitori: "Vedete il tratto di terra di Gioab accanto al mio, e là ha l'orzo. Andate e dategli fuoco". Pertanto i servitori di Absalom diedero fuoco al tratto di terra. 31 A ciò Gioab si levò e andò a casa di Absalom e gli disse: "Perché i tuoi servitori hanno dato fuoco al tratto di terra che è mio?" 32 Absalom disse dunque a Gioab: "Ecco, io ti mandai a dire: 'Vieni qui e lascia che ti mandi dal re, dicendo: "Perché sono venuto da Ghesur? Sarebbe meglio per me che io stessi ancora là. E ora fammi vedere la faccia del re e, se c'è in me alcun errore, egli mi deve quindi mettere a morte" ' ". 33 Gioab venne in seguito dal re e glielo riferì. Chiamò quindi Absalom, che ora entrò dal re e gli si prostrò, (cadendo) con la faccia a terra davanti al re; dopo di che il re baciò Absalom. 15 E dopo tali cose avvenne che Absalom si faceva fare un carro, con cavalli e con cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 2 E Absalom si alzava di buon'ora e stava al lato della strada (che conduceva) alla porta. E avveniva che quando qualche uomo aveva una causa per cui doveva venire dal re per il giudizio, allora Absalom lo chiamava e diceva: "Di quale città sei?" ed egli diceva: "Il tuo servitore è di una delle tribù d'Israele". 3 E Absalom gli diceva: "Vedi, le tue ragioni sono buone e rette; ma da parte del re non c'è nessuno che ti dia ascolto". 4 E Absalom continuava a dire: "Oh fossi io nominato giudice nel paese, affinché venisse da me ogni uomo che ha una causa o un giudizio! Allora gli farei certamente giustizia". 5 Accadeva anche che, quando un uomo si avvicinava per inchinarsi davanti a lui, gli tendeva la mano e lo afferrava e lo baciava. 6 E Absalom continuò a fare una cosa simile a tutti gli israeliti che venivano dal re per il giudizio; e Absalom continuò a rubare il cuore degli uomini d'Israele. 7 E avvenne alla fine di quarant'anni che Absalom diceva al re: "Fammi andare, ti prego, a Ebron a pagare il mio voto che feci solennemente a Geova. 8 Poiché il tuo servitore fece un voto solenne quando dimoravo a Ghesur di Siria, dicendo: 'Se Geova immancabilmente mi ricondurrà a Gerusalemme, devo anche rendere servizio a Geova' ". 9 Il re dunque gli disse: "Va in pace". Allora si levò e andò a Ebron. 10 Absalom mandò ora spie per tutte le tribù d'Israele, dicendo: "Appena udite il suono del corno, allora dovete dire: 'Absalom è divenuto re a Ebron!' " 11 Ora da Gerusalemme erano andati con Absalom duecento uomini, che erano stati chiamati e andavano senza nutrire sospetto, e non sapevano nessuna cosa. 12 Inoltre, quando offrì i sacrifici, Absalom mandò a (chiamare) Ahitofel il ghilonita, consigliere di Davide, dalla sua città, Ghilo. E la cospirazione continuò a rafforzarsi, e presso Absalom il popolo cresceva continuamente di numero. 13 A suo tempo un informatore venne da Davide, dicendo: "Il cuore degli uomini d'Israele è dietro ad Absalom". 14 Subito Davide disse a tutti i suoi servitori che erano con lui a Gerusalemme: "Levatevi, e fuggiamo; poiché non ci sarà scampo per noi a causa di Absalom! Andate in fretta, affinché egli non si affretti e davvero non ci raggiunga e rechi su di noi ciò che è male e colpisca la città col taglio della spada!" 15 A ciò i servitori del re dissero al re: "Secondo tutto ciò che il mio signore il re scelga, ecco i tuoi servitori". 16 Il re uscì dunque con tutta la sua casa ai suoi piedi, e il re lasciò dieci donne, concubine, ad aver cura della casa. 17 E il re continuò a uscire con tutto il popolo ai suoi piedi; e si fermarono a Bet-Merac. 18 E tutti i suoi servitori passavano al suo fianco; e tutti i cheretei e tutti i peletei e tutti i gattiti, seicento uomini che l'avevano seguito da Gat, passavano davanti alla faccia del re. 19 Il re disse quindi a Ittai il gattita: "Perché devi venire anche tu con noi? Torna e dimora col re; poiché tu sei uno straniero e, inoltre, sei esiliato dal tuo luogo. 20 Fu ieri che venisti e oggi ti farò vagare con noi, per andare quando vado dovunque io vada? Torna e riconduci con te i tuoi fratelli, (e Geova eserciti verso di te) amorevole benignità e fidatezza!" 21 Ma Ittai rispose al re e disse: "Come Geova vive e come vive il mio signore il re, nel luogo dove sarà il mio signore il re, sia per la morte che per la vita, lì sarà il tuo servitore!" 22 Allora Davide disse a Ittai: "Va e passa". Ittai il gattita dunque passò, e anche tutti gli uomini e tutti i piccoli che erano con lui. 23 E tutto il popolo del paese piangeva ad alta voce, e tutto il popolo passava, e il re stava presso la valle del torrente Chidron, e tutto il popolo passava per la strada aperta (che conduceva) al deserto. 24 Ed ecco, c'era anche Zadoc e con lui tutti i leviti che portavano l'arca del patto del (vero) Dio; e deponevano l'arca del (vero) Dio presso Abiatar finché tutto il popolo finì di passare (uscendo) dalla città. 25 Ma il re disse a Zadoc: "Riporta in città l'arca del (vero) Dio. Se troverò favore agli occhi di Geova, allora egli certamente mi ricondurrà e mi farà vedere essa e il suo luogo di dimora. 26 Ma se egli dicesse questo: 'Non ho provato diletto in te', eccomi, mi faccia proprio come è bene ai suoi occhi". 27 E il re proseguì, dicendo a Zadoc il sacerdote: "Sei un veggente, vero? Torna in pace alla città, e anche Ahimaaz tuo figlio e Gionatan figlio di Abiatar, i due figli vostri, con voi. 28 Vedi, mi indugerò presso i guadi del deserto finché mi giunga da voi parola per informarmi". 29 Pertanto Zadoc e Abiatar riportarono l'arca del (vero) Dio a Gerusalemme e continuarono a dimorarvi. 30 E Davide saliva per l'ascesa degli Ulivi, piangendo mentre saliva, con la testa coperta; e camminava scalzo, e tutto il popolo che era con lui si coprì ciascuno la testa, e saliva, piangendo mentre saliva. 31 E a Davide fu riferito, dicendo: "Ahitofel stesso è fra quelli che cospirano con Absalom". A ciò Davide disse: "Volgi, ti prego, il consiglio di Ahitofel in stoltezza, o Geova!" 32 E avvenne che quando Davide stesso fu giunto alla sommità dove la gente si inchinava dinanzi a Dio, ecco che ad incontrarlo c'era Husai l'archita, con la lunga veste strappata e terra sulla testa. 33 Comunque, Davide gli disse: "Se tu realmente passassi con me, allora mi diverresti certamente un carico. 34 Ma se torni alla città e realmente dici ad Absalom: 'Sono tuo servitore, o re. Mi mostravo servitore di tuo padre, anch'io in quel tempo, ma ora anch'io sono tuo servitore', devi quindi frustrare per me il consiglio di Ahitofel. 35 Lì con te non ci sono Zadoc e Abiatar i sacerdoti? E deve avvenire che ogni cosa che tu oda dalla casa del re devi riferirla a Zadoc e ad Abiatar i sacerdoti. 36 Ecco, lì con loro ci sono i loro due figli, Ahimaaz che appartiene a Zadoc e Gionatan che appartiene ad Abiatar; e per mezzo di loro dovete mandarmi ogni cosa che udite". 37 Husai, compagno di Davide, entrò dunque in città. In quanto ad Absalom, entrava a Gerusalemme. 16 Quando Davide stesso fu passato un po' oltre la sommità, c'era ad incontrarlo Ziba servitore di Mefiboset con una coppia di asini sellati e su di essi duecento pani e cento schiacciate d'uva secca e cento carichi di frutta estiva e una grossa giara di vino. 2 Il re disse quindi a Ziba: "Che significano queste cose da parte tua?" A ciò Ziba disse: "Gli asini sono per la casa del re per cavalcarli, e il pane e il carico di frutta estiva sono per dare da mangiare ai giovani, e il vino è per dare da bere allo stanco nel deserto". 3 Il re ora disse: "E dov'è il figlio del tuo padrone?" A ciò Ziba disse al re: "Ecco, dimora a Gerusalemme; poiché disse: 'Oggi la casa d'Israele mi ridarà il governo reale di mio padre' ". 4 Il re disse quindi a Ziba: "Ecco, ogni cosa che appartiene a Mefiboset è tua". A ciò Ziba disse: "Davvero mi inchino. Fammi trovare favore ai tuoi occhi, mio signore il re". 5 E il re Davide giunse fino a Baurim, ed ecco, di là usciva un uomo della famiglia della casa di Saul, e il suo nome era Simei, figlio di Ghera, che usciva e invocava il male mentre usciva. 6 E gettava pietre a Davide e a tutti i servitori del re Davide; e tutto il popolo e tutti gli uomini potenti erano alla sua destra e alla sua sinistra. 7 E questo è ciò che Simei disse mentre invocava il male: "Esci, esci, uomo colpevole di sangue e uomo buono a nulla! 8 Geova ha fatto ricadere su di te la colpa di tutto il sangue della casa di Saul in luogo del quale hai regnato; e Geova dà il regno in mano ad Absalom tuo figlio. Ed ecco, tu sei nella tua calamità, perché sei un uomo colpevole di sangue!" 9 Infine Abisai figlio di Zeruia disse al re: "Perché deve questo cane morto invocare il male sul mio signore il re? Fammi passare, ti prego, a staccargli la testa". 10 Ma il re disse: "Che ho a che fare con voi figli di Zeruia? Lasciate che egli invochi così il male, perché Geova stesso gli ha detto: 'Invoca il male su Davide!' Chi dunque direbbe: 'Perché hai fatto in questo modo?' " 11 E Davide proseguì, dicendo ad Abisai e a tutti i suoi servitori: "Ecco, il mio proprio figlio, che è uscito dalle mie proprie parti interiori, cerca la mia anima; e quanto più ora un beniaminita! Lasciatelo stare affinché invochi il male, poiché glielo ha detto Geova! 12 Forse Geova vedrà col suo occhio, e Geova mi renderà bontà invece della sua maledizione in questo giorno". 13 Allora Davide e i suoi uomini continuarono ad andare avanti per la strada, mentre Simei camminava sul lato del monte, camminando di fianco a lui per invocare il male; e continuò a gettare pietre mentre era di fianco a lui, e gettò molta polvere. 14 Alla fine il re e tutto il popolo che era con lui arrivarono stanchi. Là dunque si ristorarono. 15 In quanto ad Absalom e a tutto il popolo, gli uomini d'Israele, entrarono a Gerusalemme; e Ahitofel era con lui. 16 E avvenne che, appena Husai l'archita, compagno di Davide, venne da Absalom, Husai diceva ad Absalom: "Viva il re! Viva il re!" 17 A ciò Absalom disse a Husai: "Questa è la tua amorevole benignità verso il tuo compagno, vero? Perché non sei andato col tuo compagno?" 18 Husai disse dunque ad Absalom: "No; ma colui che Geova e anche questo popolo e tutti gli uomini d'Israele hanno scelto, io diverrò suo, e con lui dimorerò. 19 E per la seconda volta (devo dire): Chi servirò io stesso? Non è davanti a suo figlio? Proprio come ho servito davanti a tuo padre, così mostrerò d'essere davanti a te". 20 Più tardi Absalom disse ad Ahitofel: "Voi, date consiglio da parte vostra. Che faremo?" 21 Ahitofel disse quindi ad Absalom: "Abbi relazione con le concubine di tuo padre, che egli ha lasciato ad aver cura della casa. E tutto Israele certamente udrà che ti sei reso un fetore a tuo padre, e le mani di tutti quelli che sono con te certamente si rafforzeranno". 22 Pertanto tesero una tenda per Absalom sulla terrazza, e Absalom aveva relazione con le concubine di suo padre sotto gli occhi di tutto Israele. 23 E il consiglio di Ahitofel, con cui consigliava in quei giorni, era proprio come quando un uomo domanda della parola del (vero) Dio. Così era tutto il consiglio di Ahitofel sia per Davide che per Absalom. 17 E Ahitofel diceva ad Absalom: "Lascia, ti prego, che io scelga dodicimila uomini e che mi levi e insegua questa notte Davide. 2 E verrò su di lui quando è affaticato e debole in entrambe le mani, e certamente lo farò tremare; e tutto il popolo che è con lui dovrà fuggire, e certamente abbatterò il re solo. 3 E lascia che ti riconduca tutto il popolo. L'uomo che tu cerchi equivale al ritorno di tutti; (e) tutto il popolo sarà esso stesso in pace". 4 E la parola era proprio retta agli occhi di Absalom e agli occhi di tutti gli anziani d'Israele. 5 Comunque, Absalom disse: "Chiamate, vi prego, anche Husai l'archita, e udiamo ciò che è nella sua bocca, sì, nella sua". 6 Husai entrò dunque da Absalom. Quindi Absalom gli disse: "Ahitofel ha parlato secondo questa parola. Agiremo in base alla sua parola? Se no, parla tu stesso". 7 A ciò Husai disse ad Absalom: "Il consiglio col quale Ahitofel ha consigliato non è buono in questo caso!" 8 E Husai proseguì, dicendo: "Tu stesso conosci bene tuo padre e i suoi uomini, che sono potenti, e hanno l'anima amareggiata come un'orsa che ha perduto i suoi orsacchiotti nella campagna; e tuo padre è un guerriero, e non passerà la notte col popolo. 9 Ecco, ora si nasconde in una delle cavità o in uno degli altri luoghi; e certamente accadrà che, appena sarà piombato su di loro all'inizio, chi lo udrà sarà quindi costretto a udire e a dire: 'C'è stata una sconfitta fra il popolo che segue Absalom!' 10 E anche l'uomo valoroso il cui cuore è come il cuore del leone verrà meno per la debolezza; poiché tutto Israele è consapevole che tuo padre è un uomo potente e tali sono anche gli uomini valorosi che sono con lui. 11 Io stesso dico in effetti come consiglio: Immancabilmente si raccolga a te tutto Israele, da Dan a Beer-Seba, come i granelli di sabbia che sono presso il mare per moltitudine, e tu stesso va di persona al combattimento. 12 E dobbiamo andare contro di lui in uno dei luoghi dove certamente deve trovarsi, e noi stessi saremo su di lui proprio come la rugiada cade sul suolo; e certamente non sarà lasciato nemmeno uno fra lui e tutti gli uomini che sono con lui. 13 E se si ritirerà in qualche città, tutto Israele deve anche portare funi a quella città, e certamente la trascineremo alla valle del torrente, finché non vi si trovi nemmeno un sassolino". 14 Quindi Absalom e tutti gli uomini d'Israele dissero: "Il consiglio di Husai l'archita è migliore del consiglio di Ahitofel!" E Geova stesso aveva dato comando di frustrare il consiglio di Ahitofel quantunque buono, affinché Geova facesse ricadere la calamità su Absalom. 15 Più tardi Husai disse a Zadoc e ad Abiatar i sacerdoti: "Così e così Ahitofel ha consigliato Absalom e gli anziani d'Israele; e così e così ho consigliato io stesso. 16 E ora mandate rapidamente a riferire a Davide, dicendo: 'Non albergare nelle aride pianure del deserto questa notte, ma anche tu devi passare immancabilmente, affinché il re e tutta la gente che è con lui non siano inghiottiti' ". 17 Mentre Gionatan e Ahimaaz stavano a En-Roghel, una serva andò e li informò. Essi stessi dunque se ne andarono, giacché dovevano informare il re Davide; poiché non potevano far vedere che entravano in città. 18 Comunque, un giovane li vide e lo riferì ad Absalom. Così tutt'e due se ne andarono rapidamente e giunsero alla casa di un uomo di Baurim, che nel cortile aveva un pozzo; e vi scesero dentro. 19 Dopo ciò la donna prese un telo e lo stese sulla faccia del pozzo e vi ammucchiò sopra grano stritolato; e non se ne seppe nulla. 20 I servitori di Absalom ora vennero dalla donna nella sua casa e dissero: "Dove sono Ahimaaz e Gionatan?" A ciò la donna disse loro: "Da qui sono passati alle acque". Continuarono quindi a cercare, e non li trovarono e così tornarono a Gerusalemme. 21 E avvenne, dopo che erano andati via, che essi salirono fuori del pozzo e andarono oltre a riferire al re Davide e dissero a Davide: "Levatevi, e passate rapidamente le acque; perché in questo modo Ahitofel ha consigliato contro di voi". 22 Davide si levò immediatamente e anche tutto il popolo che era con lui, e passavano il Giordano finché si fece la luce del mattino, finché non mancò nemmeno uno che non avesse passato il Giordano. 23 In quanto ad Ahitofel, vide che il suo consiglio non era stato seguito, e sellava un asino e si levava e se ne andava a casa sua nella sua propria città. Quindi diede comandi alla sua casa e si strangolò e così morì. Fu dunque sepolto nel luogo di sepoltura dei suoi antenati. 24 In quanto a Davide, giunse a Maanaim, e Absalom stesso passò il Giordano, lui e tutti gli uomini d'Israele con lui. 25 E Amasa era colui che Absalom aveva messo al posto di Gioab sull'esercito; e Amasa era figlio di un uomo il cui nome era Itra l'israelita, che aveva avuto relazione con Abigail figlia di Naas, sorella di Zeruia, madre di Gioab. 26 E Israele e Absalom si accampavano nel paese di Galaad. 27 E avvenne che appena Davide giunse a Maanaim, Sobi figlio di Naas da Rabba dei figli di Ammon, e Machir figlio di Ammiel da Lo-Debar, e Barzillai il galaadita da Roghelim 28 (portarono) letti e catini e vasi di vasaio, e frumento e orzo e farina e grano arrostito e fave e lenticchie e grano tostato; 29 e presentarono miele e burro e pecore e cagliate di vacca per Davide e per la gente che era con lui affinché mangiassero, poiché dissero: "La gente ha fame e stanchezza e sete nel deserto". 18 E Davide contava il popolo che era con lui e poneva su di essi capi di migliaia e capi di centinaia. 2 Inoltre, Davide mandò un terzo del popolo sotto la mano di Gioab e un terzo sotto la mano di Abisai figlio di Zeruia, fratello di Gioab, e un terzo sotto la mano di Ittai il gattita. Quindi il re disse al popolo: "Io stesso uscirò immancabilmente con voi". 3 Ma il popolo disse: "Non devi uscire, poiché anche se noi fuggissimo non rivolgerebbero il cuore a noi; e se metà di noi morissimo, non rivolgerebbero il cuore a noi, perché tu vali diecimila di noi; e ora sarebbe meglio se tu ci fossi utile per dare aiuto dalla città". 4 Così il re disse loro: "Farò qualunque cosa sembri bene ai vostri occhi". E il re stava al lato della porta, e tutto il popolo stesso uscì a centinaia e a migliaia. 5 E il re comandava a Gioab e ad Abisai e a Ittai, dicendo: "Trattate gentilmente il giovane Absalom per amor mio". E tutto il popolo stesso udì quando il re comandò a tutti i capi circa la faccenda di Absalom. 6 E il popolo continuò a uscire nel campo incontro a Israele; e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. 7 Infine il popolo d'Israele vi fu sconfitto davanti ai servitori di Davide, e lì la strage fu grande quel giorno, di ventimila uomini. 8 E lì la battaglia si spargeva per tutto il paese che era in vista. Per di più, la foresta divorò quel giorno più gente di quanta non ne divorasse la spada. 9 Infine Absalom si trovò davanti ai servitori di Davide. E Absalom cavalcava un mulo, e il mulo andava sotto l'intreccio dei rami di un grosso albero massiccio, così che la sua testa si impigliò nel grosso albero, ed egli fu sollevato fra i cieli e la terra, mentre il mulo stesso che gli stava sotto passò oltre. 10 Quindi un certo uomo lo vide e lo riferì a Gioab e disse: "Ecco, ho visto Absalom appeso a un grosso albero". 11 A ciò Gioab disse all'uomo che glielo riferiva: "Ed ecco, l'hai visto, e perché non l'hai abbattuto lì a terra? Quindi sarebbe stato mio obbligo darti dieci pezzi d'argento e una cintura". 12 Ma l'uomo disse a Gioab: "Se anche sentissi pesare sulle palme delle mie mani mille pezzi d'argento, non stenderei la mano contro il figlio del re; poiché ai nostri orecchi il re comandò a te e ad Abisai e a Ittai, dicendo: 'Badate, chiunque (voi siate), al giovane, ad Absalom'. 13 Altrimenti avrei agito slealmente contro la sua anima e l'intera cosa stessa non sarebbe occultata al re, e tu stesso ti trarresti da parte". 14 A ciò Gioab disse: "Non farmi trattenere in questo modo davanti a te!" Allora prese tre dardi nella palma della sua mano e li configgeva nel cuore di Absalom mentre era ancora in vita nel cuore del grosso albero. 15 Quindi dieci servitori che portavano le armi di Gioab accerchiarono e colpirono Absalom, per metterlo a morte. 16 Gioab suonò ora il corno, perché il popolo tornasse dall'inseguire Israele; poiché Gioab aveva trattenuto il popolo. 17 Infine presero Absalom e lo gettarono in una grande cavità nella foresta ed eressero su di lui un mucchio di pietre molto grande. In quanto a tutto Israele, ciascun uomo fuggì alla sua casa. 18 Ora Absalom stesso, mentre era in vita, aveva preso e si erigeva un cippo, che è nel Bassopiano del Re, poiché disse: "Non ho nessun figlio per conservare il ricordo del mio nome". Diede dunque al cippo il suo proprio nome, e continua a chiamarsi Monumento di Absalom fino a questo giorno. 19 Ora riguardo ad Ahimaaz figlio di Zadoc, egli disse: "Fammi correre, ti prego, a portare la notizia al re, perché Geova lo ha giudicato (per liberarlo) dalla mano dei suoi nemici". 20 Ma Gioab gli disse: "Non sei un uomo di notizie in questo giorno, e devi portare le notizie un altro giorno; ma in questo giorno non devi portare notizie, per la medesima ragione che il figlio stesso del re è morto". 21 Gioab disse quindi al cusita: "Va, riferisci al re ciò che hai visto". Allora il cusita si inchinò davanti a Gioab e si mise a correre. 22 Ahimaaz figlio di Zadoc ora disse di nuovo a Gioab: "Accada, ora, quel che accada, lascia che anch'io corra dietro al cusita, ti prego". Comunque, Gioab disse: "Perché devi correre anche tu, figlio mio, quando non si trova notizia per te?" 23 (Egli disse ancora:) "Accada, ora, quel che accada, lasciami correre". Così gli disse: "Corri!" E Ahimaaz correva per la via del Distretto, e infine oltrepassò il cusita. 24 Ora Davide sedeva fra le due porte. Intanto, la sentinella andò sul terrazzo della porta presso il muro. Alla fine alzò gli occhi e vide, ed ecco, c'era un uomo che correva da solo. 25 La sentinella dunque chiamò e riferì al re, al che il re disse: "Se è da solo, c'è una notizia nella sua bocca". Ed egli veniva, avvicinandosi sempre più. 26 La sentinella vide ora un altro uomo che correva. La sentinella chiamò pertanto il portinaio e disse: "Ecco, un altro uomo che corre da solo!" al che il re disse: "Anche questo è un portatore di notizie". 27 E la sentinella proseguì, dicendo: "Vedo che il modo di correre del primo è simile al modo di correre di Ahimaaz figlio di Zadoc", al che il re disse: "Questo è un uomo buono, e dovrebbe venire con buone notizie". 28 Alla fine Ahimaaz chiamò e disse al re: "Sta bene!" Allora si inchinò davanti al re con la faccia a terra. E diceva: "Benedetto Geova tuo Dio, che ha ceduto gli uomini che avevano alzato la mano contro il mio signore il re!" 29 Comunque, il re disse: "Sta bene il giovane Absalom?" A ciò Ahimaaz disse: "Vidi grande agitazione allorché Gioab mandò il servitore del re e il tuo servitore, e non sapevo che cosa fosse". 30 Il re dunque disse: "Fatti da parte, prendi posto qui". Allora si fece da parte e stava fermo. 31 Ed ecco venire il cusita, e il cusita diceva: "Il mio signore il re accetti la notizia, poiché Geova ti ha giudicato oggi (per liberarti) dalla mano di tutti quelli che si erano levati contro di te". 32 Ma il re disse al cusita: "Sta bene il giovane Absalom?" A ciò il cusita disse: "Divengano i nemici del mio signore il re e tutti quelli che si levarono contro di te per il male come il giovane". 33 Quindi il re si turbò e salì nella camera in terrazza sopra la porta e si mise a piangere; e questo è ciò che diceva mentre camminava: "Figlio mio Absalom, figlio mio, figlio mio Absalom! Oh fossi morto io, io stesso, invece di te, Absalom figlio mio, figlio mio!" 19 Più tardi fu riferito a Gioab: "Ecco, il re piange, e fa lutto su Absalom". 2 La salvezza divenne dunque quel giorno occasione di lutto da parte di tutto il popolo, perché il popolo udì dire quel giorno: "Il re si è addolorato per suo figlio". 3 E il popolo quel giorno se ne andava furtivamente per entrare in città, proprio come il popolo se ne va furtivamente quando prova vergogna perché è fuggito in battaglia. 4 E il re stesso si coprì la faccia, e il re continuò a gridare ad alta voce: "Figlio mio Absalom! Figlio mio Absalom, figlio mio!" 5 Infine Gioab entrò dal re nella casa e disse: "Oggi hai svergognato la faccia di tutti i tuoi servitori, quelli che oggi hanno provveduto scampo alla tua anima e all'anima dei tuoi figli e delle tue figlie e all'anima delle tue mogli e all'anima delle tue concubine, 6 amando quelli che ti odiano e odiando quelli che ti amano; poiché oggi hai fatto sapere che capi e servitori non sono nulla per te, perché oggi so bene che se solo Absalom fosse vivo e tutti noi fossimo oggi morti, ebbene, in tal caso sarebbe retto ai tuoi occhi. 7 E ora levati, esci e parla direttamente al cuore dei tuoi servitori, perché, per Geova, veramente giuro che, qualora tu non esca, non albergherà con te questa notte nemmeno un uomo; e questo sarà per te certamente peggio di tutto il danno che è venuto su di te dalla tua giovinezza fino ad ora". 8 Pertanto il re si levò e si mise a sedere alla porta, e a tutto il popolo fu riferito, dicendo: "Ecco, il re siede alla porta". E tutto il popolo veniva davanti al re. In quanto a Israele, erano fuggiti ciascuno alla sua casa. 9 E tutto il popolo fu coinvolto in una disputa in tutte le tribù d'Israele, dicendo: "Fu il re a liberarci dalla palma della mano dei nostri nemici, e fu lui a provvederci scampo dalla palma della mano dei filistei; e ora egli è fuggito dal paese a causa di Absalom. 10 In quanto ad Absalom, che ungemmo su di noi, è morto in battaglia. Or dunque perché non fate nulla per far tornare il re?" 11 In quanto al re Davide, mandò a dire a Zadoc e ad Abiatar i sacerdoti: "Parlate agli anziani di Giuda, dicendo: 'Perché dovete essere gli ultimi a far tornare a casa il re, quando la parola di tutto Israele stesso è giunta al re nella sua casa? 12 Voi siete miei fratelli; siete mio osso e mia carne. Perché dovete dunque essere gli ultimi a far tornare il re?' 13 E ad Amasa dovete dire: 'Non sei tu mio osso e mia carne? Così mi faccia Dio e così vi aggiunga se tu non diverrai capo dell'esercito davanti a me per sempre invece di Gioab' ". 14 E piegava il cuore di tutti gli uomini di Giuda come un sol uomo, così che mandarono a dire al re: "Torna, tu e tutti i tuoi servitori". 15 E il re tornava e veniva fino al Giordano. In quanto a Giuda, vennero a Ghilgal per andare incontro al re, per far passare il Giordano al re. 16 Quindi Simei figlio di Ghera il beniaminita, che era di Baurim, si affrettò e scese con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 17 E c'erano con lui mille uomini di Beniamino. (E anche Ziba servitore della casa di Saul e i suoi quindici figli e venti suoi servitori erano con lui, e riuscirono a scendere al Giordano davanti al re. 18 Ed egli passò il guado per far passare dall'altra parte la casa del re e per fare ciò che era bene ai suoi occhi). In quanto a Simei figlio di Ghera, cadde davanti al re quando stava per passare il Giordano. 19 Disse ora al re: "Non mi attribuisca errore il mio signore, e non ricordarti del male che il tuo servitore fece il giorno che il mio signore il re uscì da Gerusalemme, così che il re lo prenda a cuore. 20 Poiché il tuo servitore sa bene che sono io che ho peccato; ed ecco, oggi sono dunque venuto per primo di tutta la casa di Giuseppe per scendere incontro al mio signore il re". 21 Subito Abisai figlio di Zeruia rispose e disse: "In cambio di questo non dovrebbe Simei esser messo a morte, in quanto invocò il male sull'unto di Geova?" 22 Ma Davide disse: "Che ho a che fare con voi, figli di Zeruia, che dovete divenirmi oggi uno che fa resistenza? Sarà qualcuno messo oggi a morte in Israele? Poiché non so bene io che oggi sono re su Israele?" 23 Il re disse quindi a Simei: "Non morirai". E il re glielo giurava. 24 In quanto a Mefiboset nipote di Saul, scese incontro al re; ed egli non aveva avuto cura dei propri piedi né aveva avuto cura dei baffi né si era lavate le vesti dal giorno che il re era andato via fino al giorno che era venuto in pace. 25 E accadde che, quando venne a Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non venisti con me, Mefiboset?" 26 A ciò egli disse: "Mio signore il re, fu il mio servitore a imbrogliarmi. Poiché il tuo servitore aveva detto: 'Lasciami sellare l'asina perché io monti su di essa e vada col re', poiché il tuo servitore è zoppo. 27 Egli calunniò dunque il tuo servitore presso il mio signore il re. Ma il mio signore il re è come un angelo del (vero) Dio, e dunque fa ciò che è bene ai tuoi occhi. 28 Poiché tutta la casa di mio padre non sarebbe stata che condannata a morte presso il mio signore il re, eppure tu ponesti il tuo servitore fra quelli che mangiavano alla tua tavola. Che diritto ho dunque più di reclamare ancora al re?" 29 Comunque, il re gli disse: "Perché continui ancora a pronunciare le tue parole? In effetti dico: Tu e Ziba dovete condividere il campo". 30 A ciò Mefiboset disse al re: "Prenda pure tutto, ora che il mio signore il re è venuto in pace alla sua casa". 31 E lo stesso Barzillai il galaadita scese da Roghelim per passare al Giordano col re in modo da scortarlo al Giordano. 32 E Barzillai era molto vecchio, avendo ottant'anni di età; e aveva provveduto lui stesso al sostentamento del re mentre dimorava a Maanaim, poiché era un uomo molto grande. 33 Il re disse dunque a Barzillai: "Passa tu stesso con me, e io provvederò certamente al tuo sostentamento presso di me a Gerusalemme". 34 Ma Barzillai disse al re: "Che sono i giorni degli anni della mia vita, che io debba salire col re a Gerusalemme? 35 Oggi ho ottant'anni. Potrei io discernere fra il bene e il male, o potrebbe il tuo servitore gustare ciò che mangerei e ciò che berrei, o potrei più ascoltare la voce dei cantori e delle cantatrici? Perché dunque dovrebbe più divenire il tuo servitore un peso per il mio signore il re? 36 Poiché solo per poco il tuo servitore potrebbe condurre il re al Giordano, e perché dovrebbe il re ripagarmi con questa ricompensa? 37 Lascia che il tuo servitore torni, ti prego, e che io muoia nella mia città presso il luogo di sepoltura di mio padre e di mia madre. Ma ecco il tuo servitore Chimam. Passi lui col mio signore il re; e fa a lui ciò che è bene ai tuoi occhi". 38 Pertanto il re disse: "Chimam passerà con me, e io stesso gli farò ciò che è bene ai tuoi occhi; e tutto ciò che tu scelga (di porre) su di me te lo farò". 39 Tutto il popolo passava ora il Giordano, e il re stesso passò; ma il re baciò Barzillai e lo benedisse, dopo di che egli tornò al suo luogo. 40 Quando il re passò dall'altro lato a Ghilgal, Chimam stesso passò con lui, e anche tutto il popolo di Giuda, e anche metà del popolo d'Israele, per far passare il re. 41 Ed ecco, tutti gli uomini d'Israele venivano dal re e dicevano al re: "Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno rubato per far passare il Giordano al re e alla sua casa e a tutti gli uomini di Davide con lui?" 42 A ciò tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d'Israele: "Perché il re è nostro parente stretto; e perché vi siete adirati per questa cosa? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci è stato portato un dono?" 43 Gli uomini d'Israele risposero comunque agli uomini di Giuda e dissero: "Noi abbiamo dieci parti nel re, così che anche in Davide noi siamo più di te. Perché, quindi, ci hai trattato con disprezzo, e perché non è stato affar nostro far tornare per primi il nostro re?" Ma la parola degli uomini di Giuda fu più severa della parola degli uomini d'Israele. 20 Ora accadde che là c'era un uomo buono a nulla, il cui nome era Seba, figlio di Bicri, un beniaminita; ed egli suonava il corno e diceva: "Noi non abbiamo parte in Davide, e non abbiamo eredità nel figlio di Iesse. Ognuno ai suoi dèi, o Israele!" 2 Allora tutti gli uomini d'Israele salivano dal seguire Davide per seguire Seba figlio di Bicri; ma in quanto agli uomini di Giuda, restarono attaccati al loro re dal Giordano a Gerusalemme. 3 Alla fine Davide giunse nella sua casa a Gerusalemme. Il re prese quindi le dieci donne, le concubine che aveva lasciato ad aver cura della casa, e le mise in una casa di reclusione, ma continuò a provvedere al loro sostentamento. E con loro non ebbe più relazione, ma rimasero rigorosamente chiuse fino al giorno della loro morte, in vedovanza con un (marito) vivente. 4 Il re disse ora ad Amasa: "Convocami gli uomini di Giuda entro tre giorni, e tu stesso sta qui". 5 Amasa andò dunque a convocare Giuda; ma venne più tardi del tempo fissato che gli aveva stabilito. 6 Davide disse quindi ad Abisai: "Ora Seba figlio di Bicri sarà per noi peggiore di Absalom. Prendi tu stesso i servitori del tuo signore e inseguilo, affinché realmente non si trovi città fortificate e scampi davanti ai nostri occhi". 7 Pertanto gli uomini di Gioab e i cheretei e i peletei e tutti gli uomini potenti uscirono dietro a lui; e uscirono da Gerusalemme per inseguire Seba figlio di Bicri. 8 Erano presso la grande pietra che è a Gabaon, e Amasa stesso venne loro incontro. Ora Gioab era cinto, vestito di una veste; e su di lui era cinta una spada attaccata al fianco, nel suo fodero. Ed egli stesso venne avanti, e così essa cadde. 9 E Gioab diceva ad Amasa: "Stai bene, fratello mio?" La mano destra di Gioab afferrò quindi la barba di Amasa come per baciarlo. 10 In quanto ad Amasa, non era in guardia contro la spada che era nella mano di Gioab; così che questi lo colpì con essa all'addome, e gli intestini gli si sparsero a terra, e non glielo dovette fare di nuovo. Così morì. E Gioab e Abisai suo fratello, da parte loro, inseguirono Seba figlio di Bicri. 11 E uno dei giovani di Gioab stette presso di lui e diceva: "Chiunque ha provato diletto in Gioab e chiunque appartiene a Davide, segua Gioab!" 12 Frattanto Amasa si voltolava nel sangue in mezzo alla strada maestra. Quando l'uomo vide che tutto il popolo si fermava, spostò quindi Amasa dalla strada maestra al campo. Infine gli gettò sopra una veste, come vide che ognuno che veniva fino a lui si fermava. 13 Appena l'ebbe tolto dalla strada maestra, ciascun uomo passò oltre seguendo Gioab per inseguire Seba figlio di Bicri. 14 E (Seba) passava attraverso tutte le tribù d'Israele fino ad Abel di Bet-Maaca. In quanto a tutti i bicriti, si congregarono e anch'essi gli andarono dietro. 15 E venivano a porgli l'assedio ad Abel di Bet-Maaca e ad elevare un bastione d'assedio contro la città, dato che essa stava dentro un baluardo. E tutto il popolo che era con Gioab scalzava le mura, per farle cadere. 16 E una donna saggia chiamava dalla città: "Ascoltate, ascoltate! Dite, vi prego, a Gioab: 'Avvicinati fin qui, e fammi parlare con te' ". 17 Si avvicinò dunque a lei, e la donna allora gli disse: "Sei tu Gioab?" al che egli disse: "Sono io". A ciò gli disse: "Ascolta le parole della tua schiava". A sua volta egli disse: "Ascolto". 18 Ed essa proseguì, dicendo: "Senza eccezione nei tempi passati si usava parlare, dicendo: 'Domandino pure in Abel, e così certamente porranno fine alla questione'. 19 Io rappresento i pacifici e i fedeli d'Israele. Tu cerchi di mettere a morte una città e una madre in Israele. Perché devi inghiottire l'eredità di Geova?" 20 A ciò Gioab rispose e disse: "È del tutto impensabile da parte mia inghiottire e ridurre in rovina. 21 La questione non sta così, ma un uomo della regione montagnosa di Efraim, il cui nome è Seba figlio di Bicri, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnate lui solo, e io certamente mi ritirerò dalla città". La donna disse quindi a Gioab: "Ecco, la sua testa ti (sarà) gettata dall'alto delle mura!" 22 Subito la donna andò nella sua sapienza da tutto il popolo, ed essi stroncavano la testa di Seba figlio di Bicri e la gettavano a Gioab. A ciò egli suonò il corno, e si dispersero dunque dalla città, ciascuno alla sua casa; e Gioab stesso tornò a Gerusalemme dal re. 23 E Gioab era su tutto l'esercito d'Israele; e Benaia figlio di Ieoiada era sui cheretei e sui peletei. 24 E Adoram era su quelli coscritti per i lavori forzati; e Giosafat figlio di Ailud era cancelliere. 25 E Seva era segretario, e Zadoc e Abiatar erano sacerdoti. 26 E anche Ira lo iairita divenne sacerdote di Davide. 21 Ora ai giorni di Davide ci fu una carestia di tre anni, anno dopo anno; e Davide consultava la faccia di Geova. Quindi Geova disse: "Su Saul e sulla sua casa c'è la colpa di sangue, perché mise a morte i gabaoniti". 2 Il re chiamò dunque i gabaoniti e parlò loro. (Incidentalmente, i gabaoniti non erano dei figli d'Israele, ma del rimanente degli amorrei; e gli stessi figli d'Israele avevano giurato loro, ma Saul aveva cercato di abbatterli nel suo sentimento di gelosia per i figli d'Israele e di Giuda). 3 E Davide proseguì, dicendo ai gabaoniti: "Che vi farò, e con che cosa farò espiazione, affinché certamente benediciate l'eredità di Geova?" 4 I gabaoniti dunque gli dissero: "Per noi non è questione d'argento o d'oro riguardo a Saul e alla sua casa, né sta a noi mettere un uomo a morte in Israele". Allora egli disse: "Qualunque cosa voi diciate la farò per voi". 5 A ciò dissero al re: "L'uomo che ci ha sterminati e che ha progettato di annientarci per non farci sussistere in nessuna parte del territorio d'Israele, 6 ci siano dati sette uomini dei suoi figli; e li dobbiamo esporre a Geova a Ghibea di Saul, l'eletto di Geova". Pertanto il re disse: "Li darò io stesso". 7 Il re provò comunque compassione per Mefiboset figlio di Gionatan figlio di Saul a motivo del giuramento di Geova che c'era fra loro, fra Davide e Gionatan figlio di Saul. 8 Di conseguenza il re prese i due figli di Rizpa figlia di Aia che essa aveva partorito a Saul, Armoni e Mefiboset, e i cinque figli di Mical figlia di Saul che essa aveva partorito ad Adriel figlio di Barzillai il meolatita. 9 Li diede quindi in mano ai gabaoniti ed essi li esponevano sul monte dinanzi a Geova, così che caddero tutt'e sette insieme; ed essi stessi furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, all'inizio della mietitura dell'orzo. 10 Comunque, Rizpa figlia di Aia prese un sacco e se lo stese sulla roccia dall'inizio della mietitura fino a che si versò su di loro acqua dai cieli; e non permise ai volatili dei cieli di posarsi su di loro di giorno né alle bestie selvagge della campagna di notte. 11 Alla fine fu riferito a Davide ciò che aveva fatto Rizpa figlia di Aia, concubina di Saul. 12 Davide andò e prese dunque le ossa di Saul e le ossa di Gionatan suo figlio dai proprietari di terre di Iabes-Galaad, che le avevano rubate dalla pubblica piazza di Bet-San, dove i filistei li avevano appesi il giorno che i filistei avevano abbattuto Saul sul Ghilboa. 13 E di là trasportava le ossa di Saul e le ossa di Gionatan suo figlio; inoltre, raccolsero le ossa degli uomini che erano stati esposti. 14 Quindi seppellirono le ossa di Saul e di Gionatan suo figlio nel paese di Beniamino a Zela nel luogo di sepoltura di Chis suo padre, per fare ogni cosa che il re aveva comandato. Dopo ciò Dio si lasciò dunque supplicare per il paese. 15 E i filistei fecero di nuovo guerra a Israele. Pertanto Davide e i suoi servitori con lui scesero e combatterono i filistei; e Davide si stancò. 16 E Isbi-Benob, che era fra i nati dei refaim, il peso della cui lancia era di trecento sicli di rame e che aveva cinto una spada nuova, pensava di abbattere Davide. 17 Subito Abisai figlio di Zeruia venne in suo aiuto e abbatté il filisteo e lo mise a morte. In quel tempo gli uomini di Davide gli giurarono, dicendo: "Non devi più uscire con noi in battaglia, affinché tu non estingua la lampada d'Israele!" 18 E dopo ciò avvenne che ci fu di nuovo guerra con i filistei a Gob. Fu allora che Sibbecai l'husatita abbatté Saf, che era fra i nati dei refaim. 19 E ci fu di nuovo guerra a Gob con i filistei, ed Elanan figlio di Iaare-Oreghim il betleemita abbatteva Golia il gattita, l'asta della cui lancia era come il subbio dei lavoratori al telaio. 20 E ci fu di nuovo guerra a Gat, quando ci fu un uomo di statura straordinaria, con sei dita in ciascuna delle sue mani e sei dita in ciascuno dei suoi piedi, ventiquattro di numero; e anche lui era nato ai refaim. 21 E biasimava Israele. Infine Gionatan figlio di Simei, fratello di Davide, lo abbatté. 22 Questi quattro erano nati ai refaim a Gat; e caddero per mano di Davide e per mano dei suoi servitori. 22 E Davide pronunciava a Geova le parole di questo cantico nel giorno che Geova l'aveva liberato dalla palma della mano di tutti i suoi nemici e dalla palma della mano di Saul; 2 e diceva: "Geova è la mia rupe e la mia fortezza e Colui che mi provvede scampo. 3 Il mio Dio è la mia roccia. Mi rifugerò in lui, Il mio scudo e il mio corno di salvezza, la mia sicura altezza, E il mio luogo di fuga, il mio Salvatore; tu mi salvi dalla violenza. 4 Invocherò Colui che dev'essere lodato, Geova, E sarò salvato dai miei nemici. 5 Poiché mi circondarono frangenti onde mortali; Fiumane di (uomini) buoni a nulla mi atterrivano. 6 Le stesse funi dello Sceol mi accerchiarono; Mi si presentarono i lacci della morte. 7 Nella mia angustia invocavo Geova, E invocavo il mio Dio. Quindi dal suo tempio egli udì la mia voce, Con la mia invocazione di soccorso nei suoi orecchi. 8 E la terra cominciò a scuotersi da una parte all'altra e a sobbalzare; Le stesse fondamenta dei cieli si agitarono, E si scuotevano da una parte all'altra perché egli si era adirato. 9 Fumo gli salì alle narici, e fuoco stesso divorava dalla sua bocca; Carboni stessi divamparono da lui. 10 Ed egli curvava i cieli e scendeva; E sotto i suoi piedi c'era fitta oscurità. 11 E venne cavalcando un cherubino e venne volando; Ed era visibile sulle ali di uno spirito. 12 Quindi mise intorno a sé tenebre come capanne, Tenebrose acque, fitte nubi. 13 Dal fulgore di fronte a lui divamparono carboni di fuoco ardenti. 14 Dal cielo Geova tuonava, E l'Altissimo stesso emetteva la sua voce. 15 E scagliava frecce, per disperderli; Lampi, per gettarli in confusione. 16 E divennero visibili gli alvei del mare, Si scoprirono le fondamenta del paese produttivo, Al rimprovero di Geova, dal soffio dell'alito delle sue narici. 17 Mandava dall'alto, mi prendeva, Mi traeva dalle grandi acque. 18 Mi liberava dal mio forte nemico, Da quelli che mi odiavano; perché erano più forti di me. 19 Mi affrontavano nel giorno del mio disastro, Ma Geova divenne il mio sostegno. 20 E mi faceva uscire in un luogo spazioso; Mi liberava, perché aveva provato diletto in me. 21 Geova mi ricompensa secondo la mia giustizia; Mi ripaga secondo la purezza delle mie mani. 22 Poiché ho osservato le vie di Geova, E non mi sono malvagiamente allontanato dal mio Dio. 23 Poiché tutte le sue decisioni giudiziarie sono di fronte a me; E in quanto ai suoi statuti, non mi allontanerò da essi. 24 E mi mostrerò senza difetto verso di lui, E certamente da parte mia mi asterrò dall'errore. 25 E Geova mi ripaghi secondo la mia giustizia, Secondo la mia purezza di fronte ai suoi occhi. 26 Con qualcuno leale agirai con lealtà; Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; 27 Con chi si mantiene puro ti mostrerai puro, E con chi è perverso agirai come da sciocco. 28 E salverai la gente umile; Ma i tuoi occhi sono contro gli alteri, (per) abbassar(li). 29 Poiché tu sei la mia lampada, o Geova, Ed è Geova che fa risplendere le mie tenebre. 30 Poiché con te posso correre contro una banda di predoni; Con il mio Dio posso scalare un muro. 31 In quanto al (vero) Dio, la sua via è perfetta; Il detto di Geova è raffinato. Egli è uno scudo per tutti quelli che si rifugiano in lui. 32 Poiché chi è Dio oltre a Geova, E chi è una roccia oltre al nostro Dio? 33 Il (vero) Dio è la mia salda fortezza, Ed egli renderà perfetta la mia via, 34 Rendendo i miei piedi come quelli delle cerve; E mi fa stare su luoghi alti per me. 35 Egli addestra le mie mani alla guerra; E le mie braccia hanno teso un arco di rame. 36 E mi darai il tuo scudo di salvezza, Ed è la tua umiltà che mi fa grande. 37 Farai un posto abbastanza largo per i miei passi sotto di me; E le mie caviglie certo non vacilleranno. 38 Certamente inseguirò i miei nemici, per annientarli, E non tornerò finché non siano sterminati. 39 E li sterminerò e li farò a pezzi, affinché non si levino; E cadranno sotto i miei piedi. 40 E tu mi cingerai di energia vitale per la battaglia; Farai crollare sotto di me quelli che mi si levano contro. 41 E in quanto ai miei nemici, mi darai certamente la (loro) nuca; Quelli che mi odiano intensamente, essi pure ridurrò al silenzio. 42 Gridano aiuto, ma non c'è salvatore; A Geova, ma in realtà non risponde loro. 43 E li pesterò minutamente come la polvere della terra; Li polverizzerò come il fango delle strade; Li schiaccerò. 44 E tu mi provvederai scampo dai biasimi del mio popolo. Mi salvaguarderai perché io sia capo di nazioni; Un popolo che non ho conosciuto, mi servirà. 45 Stranieri stessi verranno a chinarsi servilmente davanti a me; Orecchi saranno ubbidienti per udirmi. 46 Stranieri stessi verranno meno, E usciranno tremando dai loro baluardi. 47 Geova vive; e benedetta sia la mia Roccia; E sia esaltato l'Iddio della roccia della mia salvezza. 48 Il (vero) Dio è Colui che mi dà atti di vendetta E Colui che abbassa i popoli sotto di me, 49 E Colui che mi sottrae ai miei nemici. E mi innalzerai al di sopra di quelli che si levano contro di me; Mi libererai dall'uomo di opere violente. 50 Perciò ti ringrazierò, o Geova, fra le nazioni; E innalzerò melodie al tuo nome. 51 Colui che fa grandi atti di salvezza per il suo re Ed esercita amorevole benignità verso il suo unto, Verso Davide e il suo seme a tempo indefinito". 23 E queste sono le ultime parole di Davide: "Espressione di Davide figlio di Iesse, Ed espressione dell'uomo robusto che fu levato in alto, L'unto dell'Iddio di Giacobbe, E il piacevole delle melodie d'Israele. 2 Lo spirito di Geova parlò mediante me, E la sua parola fu sulla mia lingua. 3 L'Iddio d'Israele disse, A me parlò la Roccia d'Israele: 'Quando chi governa il genere umano è giusto, Governando nel timore di Dio, 4 Allora è come la luce del mattino, quando rifulge il sole, Un mattino senza nubi. Dal fulgore, dalla pioggia, (spunta) erba dalla terra'. 5 Poiché non è così la mia casa con Dio? Perché egli mi ha assegnato un patto di durata indefinita, Messo in bell'ordine in ogni cosa e assicurato. Siccome esso è tutta la mia salvezza e tutto il mio diletto, Non è questa la ragione per cui lo farà crescere? 6 Ma le persone buone a nulla sono scacciate, come spine, tutte quante; Poiché non si devono prendere con la mano. 7 Quando un uomo le tocca Dev'essere completamente armato di ferro e dell'asta di una lancia, E saranno interamente bruciate col fuoco". 8 Questi sono i nomi degli uomini potenti che appartenevano a Davide: Ioseb-Bassebet un tachemonita, capo dei tre. Egli brandiva la sua lancia su ottocento, uccisi in una sola volta. 9 Dopo di lui, Eleazaro figlio di Dodo figlio di Aoi era fra i tre uomini potenti con Davide quando biasimarono i filistei. Si erano raccolti là per la battaglia, e così gli uomini d'Israele si ritirarono. 10 Fu lui a levarsi e ad abbattere i filistei finché gli si affaticò la mano e la sua mano rimase attaccata alla spada, così che Geova compì quel giorno una grande salvezza; e in quanto al popolo, tornò dietro a lui solo per spogliare (quelli che erano stati abbattuti). 11 E dopo di lui c'era Samma figlio di Aghee l'hararita. E i filistei si raccoglievano a Lehi, dove allora c'era un tratto di campo pieno di lenticchie; e il popolo stesso fuggì a causa dei filistei. 12 Ma egli si pose in mezzo al tratto e lo liberò e abbatteva i filistei, così che Geova compì una grande salvezza. 13 E tre dei trenta capi scendevano e venivano al (tempo della) mietitura da Davide, nella caverna di Adullam; e un villaggio di tende dei filistei era accampato nel bassopiano dei refaim. 14 E Davide era allora nel luogo di difficile accesso; e un avamposto dei filistei era allora a Betleem. 15 Dopo un po' Davide espresse la sua brama e disse: "Oh potessi avere un sorso d'acqua della cisterna di Betleem che è alla porta!" 16 Allora i tre uomini potenti si aprirono a forza un varco nel campo dei filistei e attinsero acqua dalla cisterna di Betleem che è alla porta e la presero e la portarono a Davide; ed egli non acconsentì a berla, ma la versò a Geova. 17 E diceva: "È impensabile da parte mia, o Geova, che io faccia questo! (Berrò io) il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?" E non acconsentì a berla. Queste sono le cose che fecero i tre uomini potenti. 18 In quanto ad Abisai fratello di Gioab figlio di Zeruia, era capo dei trenta, e brandiva la lancia su trecento uccisi, e aveva una reputazione simile a quella dei tre. 19 Benché si distinguesse anche più del resto dei trenta, e divenisse loro capo, non pervenne al rango dei (primi) tre. 20 In quanto a Benaia figlio di Ieoiada figlio di un uomo valoroso, che compì molte imprese a Cabzeel, egli stesso abbatté i due figli di Ariel di Moab; ed egli stesso scese e abbatté un leone dentro una cisterna in un giorno di nevicata. 21 E fu lui ad abbattere l'egiziano che era di statura straordinaria. Benché nella mano dell'egiziano ci fosse una lancia, tuttavia egli scese a lui con un bastone e strappò la lancia dalla mano dell'egiziano e lo uccise con la sua propria lancia. 22 Queste cose fece Benaia figlio di Ieoiada; e aveva una reputazione simile a quella dei tre uomini potenti. 23 Benché si distinguesse anche più dei trenta, non pervenne al rango dei tre; ma Davide lo nominò sulla sua propria guardia del corpo. 24 Asael fratello di Gioab era fra i trenta; Elanan figlio di Dodo di Betleem, 25 Samma l'harodita, Elica l'harodita, 26 Elez il paltita, Ira figlio di Icches il tecoita, 27 Abiezer l'anatotita, Mebunnai l'husatita, 28 Zalmon l'aoita, Maarai il netofatita, 29 Eleb figlio di Baana il netofatita, Ittai figlio di Ribai di Ghibea dei figli di Beniamino, 30 Benaia un piratonita, Iddai delle valli del torrente di Gaas, 31 Abi-Albon l'arbatita, Azmavet il bar-humita, 32 Eliaba il saalbonita, i figli di Iasen, Gionatan, 33 Samma l'hararita, Aiam figlio di Sarar l'hararita, 34 Elifelet figlio di Aasbai figlio del maacatita, Eliam figlio di Ahitofel il ghilonita, 35 Ezro il carmelita, Paarai l'arbita, 36 Igal figlio di Natan di Zoba, Bani il gadita, 37 Zelec l'ammonita, Naharai il beerotita, scudieri di Gioab figlio di Zeruia, 38 Ira l'itrita, Gareb l'itrita, 39 Uria l'ittita, trentasette in tutto. 24 E l'ira di Geova si accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide contro di loro, dicendo: "Va, fa il conto di Israele e di Giuda". 2 Il re disse dunque a Gioab capo delle forze militari che era con lui: "Percorri, suvvia, tutte le tribù d'Israele, da Dan a Beer-Seba, e registrate il popolo, e certamente conoscerò il numero del popolo". 3 Ma Gioab disse al re: "Geova tuo Dio aggiunga al popolo perfino cento volte quanti sono mentre i medesimi occhi del mio signore il re lo vedono. Ma in quanto al mio signore il re, perché ha provato diletto in questa cosa?" 4 Infine la parola del re prevalse su Gioab e sui capi delle forze militari. Gioab e i capi delle forze militari uscirono dunque d'innanzi al re per registrare il popolo d'Israele. 5 Quindi passarono il Giordano e si accampavano ad Aroer a destra della città che è in mezzo alla valle del torrente, verso i gaditi, e a Iazer. 6 Dopo ciò giunsero a Galaad e al paese di Tatim-Odsi e continuarono verso Dan-Iaan e andarono intorno a Sidone. 7 Quindi giunsero alla fortezza di Tiro e a tutte le città degli ivvei e dei cananei e giunsero al punto in cui termina il Negheb di Giuda a Beer-Seba. 8 Percorsero così tutto il paese e giunsero a Gerusalemme alla fine di nove mesi e venti giorni. 9 Gioab diede ora al re il numero della registrazione del popolo; e Israele ammontava a ottocentomila uomini valorosi che traevano la spada, e gli uomini di Giuda erano cinquecentomila uomini. 10 E a Davide batteva il cuore dopo aver così contato il popolo. Di conseguenza Davide disse a Geova: "Ho peccato moltissimo in ciò che ho fatto. E ora, Geova, fa passare l'errore del tuo servitore, ti prego; poiché ho agito molto stoltamente". 11 Quando Davide si levava la mattina, la parola stessa di Geova fu indirizzata a Gad il profeta, visionario di Davide, dicendo: 12 "Va, e devi dire a Davide: 'Geova ha detto questo: "Ti propongo tre cose. Sceglitene una perché io te la faccia" ' ". 13 Pertanto Gad entrò da Davide e gli riferì e gli disse: "Ti devono venire sette anni di carestia nel tuo paese, o per tre mesi devi fuggire davanti ai tuoi avversari, che ti inseguiranno, o devono accadere tre giorni di pestilenza nel tuo paese? Ora sappi e vedi ciò che devo rispondere a Colui che mi manda". 14 Davide disse dunque a Gad: "È molto angustioso per me. Cadiamo, ti prego, nella mano di Geova, poiché molte sono le sue misericordie; ma che io non cada nella mano dell'uomo". 15 Geova mandò quindi una pestilenza in Israele dalla mattina fino al tempo fissato, così che morirono settantamila persone del popolo da Dan a Beer-Seba. 16 E l'angelo continuò a tenere la mano tesa verso Gerusalemme per ridurla in rovina; e Geova cominciò a rammaricarsi della calamità, e disse dunque all'angelo che causava rovina fra il popolo: "Basta! Ora lascia cadere la tua mano". E l'angelo stesso di Geova era presso l'aia di Arauna il gebuseo. 17 E Davide diceva a Geova, quando ebbe visto l'angelo che abbatteva il popolo, sì, diceva: "Ecco, sono io che ho peccato e sono io che ho agito male; ma queste pecore, che hanno fatto? Venga la tua mano, ti prego, su di me e sulla casa di mio padre". 18 Più tardi Gad venne da Davide quel giorno e gli disse: "Sali, erigi a Geova un altare nell'aia di Arauna il gebuseo". 19 E Davide saliva secondo la parola di Gad, secondo ciò che Geova aveva comandato. 20 Quando Arauna ebbe guardato giù ed ebbe visto il re e i suoi servitori passare verso di lui, Arauna subito uscì e si inchinò davanti al re con la faccia a terra. 21 Quindi Arauna disse: "Perché è venuto il mio signore il re dal suo servitore?" A ciò Davide disse: "Per acquistare da te l'aia per edificare un altare a Geova, affinché il flagello si arresti di sopra il popolo". 22 Ma Arauna disse a Davide: "La prenda il mio signore il re e offra ciò che è buono ai suoi occhi. Ecco i bovini per l'olocausto e la trebbia e gli arnesi dei bovini come legna. 23 Ogni cosa, o re, Arauna dà in effetti al re". E Arauna proseguì, dicendo al re: "Geova il tuo Dio si compiaccia di te". 24 Comunque, il re disse ad Arauna: "No, ma immancabilmente l'acquisterò da te per un prezzo; e non offrirò a Geova mio Dio sacrifici bruciati senza costo". Davide acquistò pertanto l'aia e i bovini per cinquanta sicli d'argento. 25 E Davide vi edificava un altare a Geova e offriva sacrifici bruciati e sacrifici di comunione, e Geova si lasciava supplicare per il paese, così che il flagello si arrestò di sopra Israele.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Re

1 Ora il re Davide era vecchio, avanzato nei giorni; e lo coprivano di abiti, ma non si riscaldava. 2 I suoi servitori dunque gli dissero: "Cerchino una ragazza, una vergine, per il mio signore il re, ed essa dovrà servire il re, per averne cura; e dovrà giacere nel tuo seno, e il mio signore il re certamente si riscalderà". 3 E cercarono una bella ragazza per tutto il territorio d'Israele, e infine trovarono Abisag la sunamita e la condussero quindi al re. 4 E la ragazza era estremamente bella, e aveva cura del re e lo serviva, e il re stesso non ebbe rapporti con lei. 5 Frattanto Adonia figlio di Agghit si innalzava, dicendo: "Io stesso regnerò!" E si faceva fare un carro con cavalieri e cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 6 E suo padre non ferì in nessun tempo i suoi sentimenti, dicendo: "Perché hai fatto così?" Ed egli era anche molto bello di forme, e (sua madre) l'aveva partorito dopo Absalom. 7 E fece trattative con Gioab figlio di Zeruia e con Abiatar il sacerdote, ed essi offrivano aiuto come seguaci di Adonia. 8 In quanto a Zadoc il sacerdote e a Benaia figlio di Ieoiada e a Natan il profeta e a Simei e a Rei e agli uomini potenti appartenenti a Davide, non furono coinvolti con Adonia. 9 Alla fine Adonia tenne un sacrificio di pecore e bovini e (animali) ingrassati presso la pietra di Zoelet, che è accanto a En-Roghel, e invitava tutti i suoi fratelli figli del re e tutti gli uomini di Giuda servitori del re; 10 e non invitò Natan il profeta e Benaia e gli uomini potenti e Salomone suo fratello. 11 Natan disse ora a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai udito che Adonia figlio di Agghit è divenuto re, e il nostro signore Davide non ne sa nulla? 12 Or dunque, vieni, ti prego, lascia che ti consigli solennemente. E provvedi scampo alla tua propria anima e all'anima di tuo figlio Salomone. 13 Va ed entra dal re Davide, e gli devi dire: 'Non fosti tu, mio signore il re, a giurare alla tua schiava, dicendo: "Salomone tuo figlio è colui che regnerà dopo di me, ed egli è colui che sederà sul mio trono"? Perché, dunque, Adonia è divenuto re?' 14 Ecco, mentre tu ancora parlerai lì col re, io stesso entrerò dopo di te, e certamente confermerò le tue parole". 15 Betsabea entrò pertanto dal re nella stanza interna, e il re era molto vecchio, e Abisag la sunamita serviva il re. 16 Quindi Betsabea si inchinò e si prostrò davanti al re, al che il re disse: "Che cosa hai (da chiedere)?" 17 A ciò gli disse: "Mio signore, fosti tu a giurare per Geova tuo Dio alla tua schiava: 'Salomone tuo figlio è colui che regnerà dopo di me, ed egli è colui che sederà sul mio trono'. 18 Ed ora, ecco, Adonia stesso è divenuto re, e ora lo stesso mio signore il re non ne sa nulla. 19 Egli ha dunque sacrificato tori e (animali) ingrassati e pecore in gran quantità e ha invitato tutti i figli del re e Abiatar il sacerdote e Gioab capo dell'esercito; ma non ha invitato Salomone tuo servitore. 20 E tu, mio signore il re, gli occhi di tutto Israele sono su di te, affinché dichiari loro chi sederà sul trono del re mio signore dopo di lui. 21 E certamente accadrà che appena il mio signore il re giacerà con i suoi antenati, io stessa e anche mio figlio Salomone certamente diverremo colpevoli". 22 Ed ecco, mentre ancora parlava col re, entrò lo stesso Natan il profeta. 23 Subito annunciarono al re, dicendo: "C'è Natan il profeta!" Dopo ciò egli entrò alla presenza del re e si prostrò davanti al re con la faccia a terra. 24 Quindi Natan disse: "Mio signore il re, hai detto tu stesso: 'Adonia è colui che regnerà dopo di me, ed egli è colui che sederà sul mio trono'? 25 Poiché egli è sceso oggi per sacrificare tori e (animali) ingrassati e pecore in gran quantità e per invitare tutti i figli del re e i capi dell'esercito e Abiatar il sacerdote; ed ecco, mangiano e bevono davanti a lui e continuano a dire: 'Viva il re Adonia!' 26 Ma in quanto a me tuo servitore, a me e a Zadoc il sacerdote e a Benaia figlio di Ieoiada e a Salomone tuo servitore non ci ha invitati. 27 Se è dal mio signore il re che questa cosa è stata compiuta, allora non hai fatto sapere al tuo servitore chi deve sedere sul trono del mio signore il re dopo di lui". 28 Il re Davide ora rispose e disse: "Chiamatemi Betsabea". Allora essa entrò alla presenza del re e stette davanti al re. 29 E il re giurava e diceva: "Come vive Geova che redense la mia anima da ogni angustia, 30 proprio come ti ho giurato per Geova l'Iddio d'Israele, dicendo: 'Salomone tuo figlio è colui che regnerà dopo di me, ed egli è colui che sederà sul mio trono in luogo di me!' così farò in questo giorno". 31 Quindi Betsabea si inchinò con la faccia a terra e si prostrò davanti al re e disse: "Il mio signore, il re Davide, viva a tempo indefinito!" 32 Immediatamente il re Davide disse: "Chiamatemi Zadoc il sacerdote e Natan il profeta e Benaia figlio di Ieoiada". Essi entrarono dunque alla presenza del re. 33 E il re proseguì, dicendo loro: "Prendete con voi i servitori del vostro signore, e dovete far cavalcare mio figlio Salomone sulla mula che mi appartiene e condurlo giù a Ghihon. 34 E Zadoc il sacerdote e Natan il profeta lo devono ungere lì come re su Israele; e dovete suonare il corno e dire: 'Viva il re Salomone!' 35 E dovete salire al suo seguito, ed egli deve venire e sedere sul mio trono; ed egli stesso sarà re in luogo di me, e costituirò lui perché divenga condottiero su Israele e su Giuda". 36 Subito Benaia figlio di Ieoiada rispose al re e disse: "Amen! Così dica Geova l'Iddio del mio signore il re. 37 Proprio come Geova ha mostrato d'essere col mio signore il re, così mostri d'essere con Salomone, e renda il suo trono più grande del trono del mio signore il re Davide". 38 E Zadoc il sacerdote e Natan il profeta e Benaia figlio di Ieoiada e i cheretei e i peletei scendevano e facevano cavalcare Salomone sulla mula del re Davide, e lo conducevano quindi a Ghihon. 39 Zadoc il sacerdote prese ora il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone; e suonavano il corno, e tutto il popolo gridò, dicendo: "Viva il re Salomone!" 40 Dopo ciò tutto il popolo salì al suo seguito, e il popolo suonava flauti e si rallegrava con grande gioia, tanto che la terra si fendeva per il loro rumore. 41 E Adonia e tutti gli invitati che erano con lui lo udivano, quando essi stessi avevano finito di mangiare. Quando Gioab ebbe udito il suono del corno, subito disse: "Che significa il rumore della città in tumulto?" 42 Mentre parlava ancora, ebbene, ecco venire Gionatan figlio di Abiatar il sacerdote. Quindi Adonia disse: "Vieni, poiché tu sei un uomo valoroso e porti buone notizie". 43 Ma Gionatan rispose e disse ad Adonia: "No! Il nostro signore, il re Davide stesso, ha fatto re Salomone. 44 Il re ha dunque mandato con lui Zadoc il sacerdote e Natan il profeta e Benaia figlio di Ieoiada e i cheretei e i peletei, e lo hanno fatto cavalcare sulla mula del re. 45 Quindi Zadoc il sacerdote e Natan il profeta lo hanno unto re a Ghihon; dopo di che sono saliti di là con allegrezza, e la città è in tumulto. Questo è il rumore che avete udito. 46 E, inoltre, Salomone si è seduto sul trono del regno. 47 E, un'altra cosa, i servitori del re sono venuti a benedire il nostro signore, il re Davide, dicendo: 'Il tuo Dio renda il nome di Salomone più splendido del tuo nome, e renda il suo trono più grande del tuo trono!' Allora il re si è inchinato sul letto. 48 E il re ha anche detto questo: 'Benedetto Geova l'Iddio d'Israele, che oggi ha dato uno perché sieda sul mio trono, e i miei propri occhi lo vedono!' " 49 E tutti gli invitati che erano con Adonia tremavano e si levavano e se ne andavano ciascuno per la sua propria via. 50 E Adonia stesso aveva timore a causa di Salomone. Si levò dunque e andò via e afferrò i corni dell'altare. 51 A suo tempo fu riferito a Salomone, dicendo: "Ecco, Adonia stesso ha avuto timore del re Salomone; ed ecco, ha afferrato i corni dell'altare, dicendo: 'Prima di tutto mi giuri il re Salomone che non metterà a morte con la spada il suo servitore' ". 52 A ciò Salomone disse: "Se diverrà un uomo valoroso, non cadrà a terra nemmeno uno dei suoi capelli; ma se si troverà in lui ciò che è male, allora dovrà morire". 53 Il re Salomone dunque mandò e lo fecero scendere dall'altare. Quindi egli venne e si inchinò davanti al re Salomone; dopo di che Salomone gli disse: "Va alla tua propria casa". 2 E gradualmente si avvicinarono per Davide i giorni che doveva morire; e comandava a Salomone suo figlio, dicendo: 2 "Io me ne vado nella via di tutta la terra, e tu devi essere forte e mostrarti uomo. 3 E devi osservare l'obbligo verso Geova tuo Dio camminando nelle sue vie, osservando i suoi statuti, i suoi comandamenti e le sue decisioni giudiziarie e le sue testimonianze, conforme a ciò che è scritto nella legge di Mosè, affinché tu agisca con prudenza in ogni cosa che farai e dovunque ti volgerai; 4 affinché Geova esegua la sua parola che proferì riguardo a me, dicendo: 'Se i tuoi figli avranno cura della loro via, camminando dinanzi a me in verità con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà stroncato un uomo dal (sedersi) sul trono d'Israele'. 5 "E inoltre tu stesso sai bene ciò che mi fece Gioab figlio di Zeruia in ciò che fece ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner figlio di Ner e ad Amasa figlio di Ieter, quando li uccise e pose il sangue di guerra in tempo di pace e mise il sangue di guerra sulla cintura che era intorno ai suoi fianchi e nei sandali che erano ai suoi piedi. 6 E devi agire secondo la tua sapienza, e non fare scendere in pace nello Sceol i suoi capelli grigi. 7 "E devi esercitare amorevole benignità verso i figli di Barzillai il galaadita, e devono essere fra quelli che mangiano alla tua tavola; poiché in questo modo si avvicinarono a me quando fuggii d'innanzi ad Absalom tuo fratello. 8 "Ed ecco, è con te Simei figlio di Ghera il beniaminita di Baurim, e fu lui a invocare su di me il male con una penosa maledizione il giorno che andavo a Maanaim; e fu lui a scendermi incontro al Giordano, così che gli giurai per Geova, dicendo: 'Non ti metterò a morte con la spada'. 9 E ora non lo lasciare impunito, poiché sei un uomo saggio e sai bene che cosa gli devi fare, e devi far scendere i suoi capelli grigi nello Sceol col sangue". 10 Davide giacque quindi con i suoi antenati e fu sepolto nella Città di Davide. 11 E i giorni che Davide aveva regnato su Israele erano stati quarant'anni. A Ebron aveva regnato sette anni, e a Gerusalemme aveva regnato trentatré anni. 12 In quanto a Salomone, sedette sul trono di Davide suo padre; e un po' alla volta il suo regno si stabilì molto fermamente. 13 A suo tempo Adonia figlio di Agghit venne da Betsabea, madre di Salomone. A ciò essa disse: "È pacifica la tua venuta?" al che egli disse: "È pacifica". 14 E proseguì, dicendo: "Ho una faccenda per te". Essa dunque disse: "Parla". 15 Ed egli continuò: "Tu stessa sai bene che il regno doveva divenire mio, e verso di me tutto Israele aveva rivolto la faccia perché divenissi re; ma il regno si volse e divenne di mio fratello, poiché fu da Geova che divenne suo. 16 E ora ho una richiesta da farti. Non respingere la mia faccia". Pertanto essa gli disse: "Parla". 17 Ed egli proseguì, dicendo: "Ti prego, di' a Salomone il re (poiché egli non respingerà la tua faccia) che mi dia in moglie Abisag la sunamita". 18 A ciò Betsabea disse: "Bene! Io stessa parlerò al re per te". 19 Betsabea entrò dunque dal re Salomone a parlargli per Adonia. Subito il re si levò per andarle incontro e si inchinò davanti a lei. Quindi sedette sul suo trono e fece mettere un trono per la madre del re, perché si sedesse alla sua destra. 20 Ed essa diceva: "Ho una piccola richiesta da farti. Non respingere la mia faccia". Il re dunque le disse: "Falla, madre mia; poiché non respingerò la tua faccia". 21 Ed essa proseguì, dicendo: "Sia data Abisag la sunamita in moglie ad Adonia tuo fratello". 22 A ciò il re Salomone rispose e disse a sua madre: "E perché chiedi Abisag la sunamita per Adonia? Chiedi per lui anche il regno (perché egli è mio fratello maggiore), sì, per lui e per Abiatar il sacerdote e per Gioab figlio di Zeruia". 23 Allora il re Salomone giurò per Geova, dicendo: "Così mi faccia Dio, e così vi aggiunga, se Adonia non ha pronunciato questa cosa contro la sua propria anima. 24 E ora, come vive Geova che mi ha fermamente stabilito e mi tiene a sedere sul trono di Davide mio padre e che mi ha fatto una casa proprio come ha parlato, oggi Adonia sarà messo a morte". 25 Immediatamente il re Salomone mandò per mezzo di Benaia figlio di Ieoiada; ed egli piombava su di lui, così che morì. 26 E ad Abiatar il sacerdote il re disse: "Va ad Anatot ai tuoi campi! Poiché meriti la morte; ma in questo giorno non ti metterò a morte, perché portasti l'arca del Sovrano Signore Geova davanti a Davide mio padre, e perché soffristi afflizione in tutto il tempo che mio padre soffrì afflizione". 27 Salomone cacciò dunque Abiatar dal servire come sacerdote di Geova, per adempiere la parola di Geova che egli aveva pronunciato contro la casa di Eli a Silo. 28 E la notizia stessa giunse fino a Gioab - perché Gioab stesso si era volto per seguire Adonia, sebbene non si fosse volto per seguire Absalom - e Gioab fuggiva alla tenda di Geova e afferrava i corni dell'altare. 29 Fu quindi riferito al re Salomone: "Gioab è fuggito alla tenda di Geova, ed è lì vicino all'altare". Salomone mandò dunque Benaia figlio di Ieoiada, dicendo: "Va, piomba su di lui!" 30 Benaia venne pertanto alla tenda di Geova e gli disse: "Il re ha detto questo: 'Esci!' " Ma egli disse: "No! Poiché morirò qui". Allora Benaia riportò parola al re, dicendo: "Questo ha proferito Gioab, e questo mi ha risposto". 31 Quindi il re gli disse: "Fa proprio come ha parlato e piomba su di lui; e devi seppellirlo e togliere di dosso a me e di dosso alla casa di mio padre il sangue sparso immeritatamente che Gioab ha versato. 32 E Geova certamente farà ricadere il suo sangue sulla sua propria testa, perché piombò su due uomini più giusti e migliori di lui, e li uccideva con la spada, quando mio padre Davide stesso non ne sapeva nulla, cioè Abner figlio di Ner capo dell'esercito d'Israele e Amasa figlio di Ieter capo dell'esercito di Giuda. 33 E il loro sangue deve ricadere sulla testa di Gioab e sulla testa della sua progenie a tempo indefinito; ma per Davide e per la sua progenie e per la sua casa e per il suo trono vi sarà pace da Geova a tempo indefinito". 34 Quindi Benaia figlio di Ieoiada salì e piombò su di lui e lo mise a morte; ed egli fu sepolto nella sua propria casa nel deserto. 35 In seguito a ciò il re pose in luogo di lui Benaia figlio di Ieoiada sull'esercito; e il re pose Zadoc il sacerdote in luogo di Abiatar. 36 Infine il re mandò a chiamare Simei e gli disse: "Edificati una casa a Gerusalemme, e devi dimorare lì e non uscirne qua e là. 37 E deve accadere che il giorno in cui uscirai e quando in effetti passerai la valle del torrente Chidron, devi senza dubbio sapere che positivamente morirai. La stessa colpa di sangue per te ricadrà sulla tua propria testa". 38 A ciò Simei disse al re: "La parola è buona. Proprio come il mio signore il re ha parlato così il tuo servitore farà". E Simei continuò a dimorare a Gerusalemme per molti giorni. 39 E alla fine di tre anni avvenne che due schiavi di Simei fuggivano ad Achis figlio di Maaca re di Gat; e vennero a riferirlo a Simei, dicendo: "Ecco, i tuoi schiavi sono a Gat". 40 Simei immediatamente si levò e sellò il suo asino e andò a Gat da Achis per cercare i suoi schiavi; dopo di che Simei andò e condusse i suoi schiavi da Gat. 41 Quindi fu riferito a Salomone: "Simei è uscito da Gerusalemme a Gat ed è tornato". 42 Allora il re mandò a chiamare Simei e gli disse: "Non ti posi sotto giuramento per Geova al fine di avvisarti, dicendo: 'Il giorno in cui uscirai e quando in effetti andrai qua e là devi senza dubbio sapere che positivamente morirai', e allora non mi dicesti: 'La parola che ho udito è buona'? 43 Perché dunque non hai osservato il giuramento di Geova e il comandamento che ti avevo solennemente imposto?" 44 E il re proseguì, dicendo a Simei: "Tu stesso certamente conosci tutto il danno che il tuo cuore sa bene che tu hai fatto a Davide mio padre; e Geova certamente farà ricadere il danno da te (fatto) sulla tua propria testa. 45 Ma il re Salomone sarà benedetto e il trono stesso di Davide sarà fermamente stabilito dinanzi a Geova per sempre". 46 Allora il re comandò a Benaia figlio di Ieoiada, che quindi uscì e piombò su di lui, così che morì. E il regno fu fermamente stabilito nella mano di Salomone. 3 E Salomone formava un'alleanza matrimoniale con Faraone re d'Egitto e prendeva la figlia di Faraone e la conduceva nella Città di Davide, finché finì di edificare la sua propria casa e la casa di Geova e le mura di Gerusalemme tutt'intorno. 2 Solo, il popolo sacrificava sugli alti luoghi, poiché fino a quei giorni non era stata edificata una casa al nome di Geova. 3 E Salomone continuò ad amare Geova camminando negli statuti di Davide suo padre. Solo che regolarmente sacrificava e faceva fumare offerte sugli alti luoghi. 4 Il re andò pertanto a Gabaon per sacrificarvi, poiché quello era il grande alto luogo. Salomone offriva su quell'altare mille sacrifici bruciati. 5 A Gabaon Geova apparve di notte in sogno a Salomone; e Dio diceva: "Chiedi ciò che devo darti". 6 A ciò Salomone disse: "Tu stesso hai esercitato grande amorevole benignità verso il tuo servitore Davide mio padre secondo che camminò dinanzi a te in verità e giustizia e rettitudine di cuore presso di te; e continuasti a mantenere verso di lui questa grande amorevole benignità, così che gli desti un figlio che sedesse sul suo trono come in questo giorno. 7 E ora, Geova mio Dio, tu stesso hai fatto re il tuo servitore in luogo di Davide mio padre, e io non sono che un ragazzino. Non so come uscire e come entrare. 8 E il tuo servitore è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, un popolo immenso che non si può numerare né contare per la moltitudine. 9 E devi dare al tuo servitore un cuore ubbidiente per giudicare il tuo popolo, per discernere fra il bene e il male; poiché chi può giudicare questo tuo difficile popolo?" 10 E la cosa piacque agli occhi di Geova, perché Salomone aveva chiesto questa cosa. 11 E Dio gli diceva: "Per la ragione che hai chiesto questa cosa e non hai chiesto per te stesso molti giorni né hai chiesto per te stesso ricchezze né hai chiesto l'anima dei tuoi nemici, e hai chiesto per te stesso intendimento per udire casi giudiziari, 12 ecco, farò certamente secondo le tue parole. Ecco, ti darò certamente un cuore saggio e che ha intendimento, tanto che prima di te non c'è stato uno simile a te, e uno simile a te non sorgerà dopo di te. 13 E certamente ti darò anche ciò che non hai chiesto, sia ricchezze che gloria, così che non ci sarà fra i re nessuno simile a te, per tutti i tuoi giorni. 14 E se camminerai nelle mie vie, osservando i miei regolamenti e i miei comandamenti proprio come camminò Davide tuo padre, allora io prolungherò certamente i tuoi giorni". 15 Quando Salomone si svegliò, ebbene, ecco che era stato un sogno. Quindi venne a Gerusalemme e stette davanti all'arca del patto di Geova e offrì sacrifici bruciati e fece offerte di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servitori. 16 In quel tempo due donne, prostitute, vennero dal re e stettero davanti a lui. 17 Quindi una delle donne disse: "Scusami, mio signore, io e questa donna dimoriamo in una medesima casa, così che io partorii in casa accanto a lei. 18 E avvenne, il terzo giorno dopo che ebbi partorito, che anche questa donna partoriva. Ed eravamo insieme. Non c'era nella casa nessun estraneo con noi, nessuno eccetto noi due nella casa. 19 Più tardi il figlio di questa donna morì di notte, perché essa giacque su di lui. 20 Essa si levò dunque nel mezzo della notte e prese mio figlio dal mio fianco mentre la tua schiava stessa era addormentata e lo pose nel suo proprio seno, e nel mio seno pose suo figlio morto. 21 Quando la mattina mi levai per allattare mio figlio, ebbene, ecco che era morto. Lo esaminai dunque attentamente la mattina, ed ecco, non era mio figlio che io avevo partorito". 22 Ma l'altra donna disse: "No, ma mio figlio è quello vivo e tuo figlio è quello morto!" Frattanto questa donna diceva: "No, ma tuo figlio è quello morto e mio figlio è quello vivo". E continuarono a parlare davanti al re. 23 Infine il re disse: "Questa dice: 'Mio figlio è questo, il vivo, e tuo figlio è il morto!' e quella dice: 'No, ma tuo figlio è il morto e mio figlio è il vivo!' " 24 E il re proseguì, dicendo: "Prendetemi una spada". Portarono dunque la spada davanti al re. 25 E il re diceva: "Dividete il bambino vivo in due e datene una metà all'una e l'altra metà all'altra". 26 Subito la donna il cui figlio era quello vivo disse al re (poiché le sue intime emozioni erano eccitate verso suo figlio, tanto che disse): "Scusami, mio signore! Date a lei il bambino vivo. Non lo mettete in alcun modo a morte". Frattanto l'altra donna diceva: "Non sarà né mio né tuo. Dividete!" 27 Allora il re rispose e disse: "Date il bambino vivo a lei, e non lo dovete mettere in alcun modo a morte. Essa è sua madre". 28 E tutto Israele udì la decisione giudiziaria che il re aveva emesso; ed ebbero timore a causa del re, poiché videro che in lui c'era la sapienza di Dio per eseguire la decisione giudiziaria. 4 E il re Salomone continuò ad essere re su tutto Israele. 2 E questi sono i principi che egli ebbe: Azaria figlio di Zadoc il sacerdote; 3 Elioref e Ahia, figli di Sisa, segretari; Giosafat figlio di Ailud, cancelliere; 4 e Benaia figlio di Ieoiada era sull'esercito, e Zadoc e Abiatar erano sacerdoti; 5 e Azaria figlio di Natan era sui delegati, e Zabud figlio di Natan era sacerdote, amico del re; 6 e Aisar era sulla casa, e Adoniram figlio di Abda su quelli coscritti per i lavori forzati. 7 E Salomone ebbe dodici delegati su tutto Israele, ed essi provvedevano al sostentamento del re e della sua casa. Spettava a ciascuno di provvedere al sostentamento un mese all'anno. 8 E questi erano i loro nomi: Il figlio di Hur, nella regione montagnosa di Efraim; 9 il figlio di Decher, a Macaz e a Saalbim e a Bet-Semes e a Elon-Bet-Hanan; 10 il figlio di Hesed, ad Arubbot (egli aveva Soco e tutto il paese di Hefer); 11 il figlio di Abinadab, tutte le creste di Dor (Tafat, figlia di Salomone, divenne essa stessa sua moglie); 12 Baana figlio di Ailud, a Taanac e Meghiddo e tutto Bet-Sean, che è al lato di Zaretan sotto Izreel, da Bet-Sean fino ad Abel-Meola fino alla regione di Iocmeam; 13 il figlio di Gheber, a Ramot-Galaad (egli aveva i villaggi di tende di Iair figlio di Manasse, che sono in Galaad; aveva la regione di Argob, che è in Basan: sessanta grandi città con mura e sbarre di rame); 14 Ainadab figlio di Iddo, a Maanaim; 15 Ahimaaz, in Neftali (egli, inoltre, prese Basemat, figlia di Salomone, in moglie); 16 Baana figlio di Husai, in Aser e in Bealot; 17 Giosafat figlio di Parua, in Issacar; 18 Simei figlio di Ela, in Beniamino; 19 Gheber figlio di Uri, nel paese di Galaad, paese di Sihon re degli amorrei e di Og re di Basan, e c'era un delegato (su tutti gli altri delegati) che erano nel paese. 20 Giuda e Israele erano molti, come i granelli di sabbia che sono presso il mare per moltitudine, e mangiavano e bevevano e si rallegravano. 21 In quanto a Salomone, fu il dominatore di tutti i regni dal Fiume al paese dei filistei e alla linea di confine d'Egitto. Essi portavano doni e servivano Salomone per tutti i giorni della sua vita. 22 E i viveri di Salomone per ciascun giorno erano regolarmente trenta cor di fior di farina e sessanta cor di farina, 23 dieci bovini grassi e venti bovini da pascolo e cento pecore, oltre ad alcuni cervi e gazzelle e caprioli e cuculi ingrassati. 24 Poiché egli teneva sottoposto tutto ciò che era da questa parte del Fiume, da Tifsa a Gaza, sì, tutti i re da questa parte del Fiume; e la pace stessa fu sua in ogni sua regione tutt'intorno. 25 E Giuda e Israele continuarono a dimorare al sicuro, ognuno sotto la sua propria vite e sotto il suo proprio fico, da Dan a Beer-Seba, per tutti i giorni di Salomone. 26 E Salomone aveva quarantamila stalle di cavalli per i suoi carri e dodicimila cavalieri. 27 E questi delegati provvedevano al sostentamento del re Salomone e di tutti quelli che si avvicinavano alla tavola del re Salomone, ciascuno nel suo mese. Non facevano mancare nulla. 28 E l'orzo e la paglia per i cavalli e per i tiri di cavalli li portavano dovunque fosse il luogo, ciascuno secondo il suo incarico. 29 E Dio continuò a dare a Salomone sapienza e intendimento in grandissima misura e larghezza di cuore, come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 30 E la sapienza di Salomone era più vasta della sapienza di tutti gli orientali e di tutta la sapienza d'Egitto. 31 Ed egli era più saggio di ogni altro uomo, più di Etan l'ezraita e di Eman e di Calcol e di Darda figli di Maol; e la sua fama si sparse in tutte le nazioni tutt'intorno. 32 E pronunciava tremila proverbi, e i suoi canti furono millecinque. 33 E parlava degli alberi, dal cedro che è nel Libano all'issopo che spunta sul muro; e parlava delle bestie e delle creature volatili e delle cose che si muovono e dei pesci. 34 E da tutti i popoli venivano a udire la sapienza di Salomone, perfino da tutti i re della terra che avevano udito della sua sapienza. 5 E Hiram re di Tiro mandava i suoi servitori da Salomone, poiché aveva udito che lo avevano unto re in luogo di suo padre; poiché Hiram aveva sempre mostrato di amare Davide. 2 A sua volta Salomone mandò a dire a Hiram: 3 "Tu stesso sai bene che Davide mio padre non poté edificare una casa al nome di Geova suo Dio a causa della guerra con la quale lo circondarono, finché Geova li pose sotto le piante dei suoi piedi. 4 E ora Geova mio Dio mi ha dato riposo tutt'intorno. Non c'è chi faccia resistenza, e non accade nulla di male. 5 Ed ecco, penso di edificare una casa al nome di Geova mio Dio, proprio come Geova promise a Davide mio padre, dicendo: 'Tuo figlio che porrò sul tuo trono in luogo tuo, egli è colui che edificherà la casa al mio nome'. 6 E ora comanda che mi taglino cedri dal Libano; e i miei servitori stessi saranno con i tuoi servitori, e ti darò il salario dei tuoi servitori secondo tutto ciò che tu dica, poiché tu stesso sai bene che fra noi non c'è nessuno che sappia tagliare alberi come i sidoni". 7 E avvenne che appena Hiram ebbe udito le parole di Salomone, si rallegrava grandemente, e diceva: "Benedetto è oggi Geova in quanto ha dato a Davide un figlio saggio su questo popolo numeroso!" 8 Hiram mandò pertanto a dire a Salomone: "Ho udito ciò che mi hai mandato (a dire). Da parte mia, farò tutto ciò che ti diletta in quanto al legname di cedro e al legname di ginepro. 9 I miei servitori stessi li faranno scendere dal Libano al mare; e io, da parte mia, ne farò zattere (per portarli) per mare fino al luogo di cui mi manderai notizia; e là certamente li farò sciogliere, e tu, da parte tua, li trasporterai; e tu, da parte tua, farai ciò che mi diletta dando viveri alla mia casa". 10 Hiram dava dunque a Salomone legname di cedro e legname di ginepro secondo tutto il suo diletto. 11 E Salomone, da parte sua, diede a Hiram ventimila cor di frumento come provviste di viveri per la sua casa e venti cor di olio d'olive schiacciate. Questo fu ciò che Salomone dava a Hiram di anno in anno. 12 E Geova, da parte sua, diede a Salomone sapienza, proprio come gli aveva promesso; e ci fu pace fra Hiram e Salomone, ed entrambi concludevano un patto. 13 E il re Salomone faceva salire quelli coscritti per i lavori forzati da tutto Israele; e quelli coscritti per i lavori forzati ammontarono a trentamila uomini. 14 E li mandava nel Libano in turni di diecimila al mese. Per un mese stavano nel Libano, per due mesi nelle loro case; e Adoniram era su quelli coscritti per i lavori forzati. 15 E Salomone aveva settantamila portatori di pesi e ottantamila tagliatori (di pietre) sul monte, 16 oltre ai delegati principeschi di Salomone che erano sull'opera, tremilatrecento soprintendenti sul popolo che era attivo nell'opera. 17 Il re comandò pertanto che cavassero grandi pietre, pietre costose, per gettare le fondamenta della casa con pietre squadrate. 18 Così gli edificatori di Salomone e gli edificatori di Hiram e i ghebaliti tagliavano, e preparavano il legname e le pietre per edificare la casa. 6 E avvenne il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno, nel mese di ziv, cioè il secondo mese, dopo che Salomone era divenuto re su Israele, che egli edificava la casa di Geova. 2 E la casa che il re Salomone edificò a Geova aveva sessanta cubiti di lunghezza, e venti di larghezza, e trenta cubiti di altezza. 3 E il portico di fronte al tempio della casa era di venti cubiti di lunghezza, di fronte alla casa nel senso della larghezza. L'ampiezza era di dieci cubiti, di fronte alla casa. 4 E per la casa faceva finestre a strombatura. 5 Inoltre, edificò contro il muro della casa una costruzione laterale tutt'intorno, (contro) i muri della casa tutt'intorno al tempio e alla stanza più interna, e fece camere laterali tutt'intorno. 6 La camera laterale più in basso era di cinque cubiti di larghezza, e quella di mezzo era di sei cubiti di larghezza e la terza era di sette cubiti di larghezza; poiché di fuori fece alla casa delle rientranze tutt'intorno, per non fare presa nei muri della casa. 7 In quanto alla casa, mentre veniva edificata, era edificata con pietra di cava già completata; e in quanto a martelli e scuri o a ogni arnese di ferro, non si udirono nella casa mentre veniva edificata. 8 L'ingresso della camera laterale più in basso era dal lato destro della casa, e mediante una scala a chiocciola si saliva a quella di mezzo, e da quella di mezzo alla terza. 9 Inoltre, egli continuò a edificare la casa per finirla, e coprì la casa con travi e assi di legno di cedro. 10 Per di più, edificò le camere laterali contro l'intera casa, di cinque cubiti d'altezza, ed esse facevano presa sulla casa mediante legname di cedro. 11 Intanto, la parola di Geova fu indirizzata a Salomone, dicendo: 12 "Riguardo a questa casa che tu edifichi, se camminerai nei miei statuti ed eseguirai le mie decisioni giudiziarie e realmente osserverai tutti i miei comandamenti camminando in essi, anch'io certamente eseguirò verso di te la mia parola che proferii a Davide tuo padre; 13 e in realtà risiederò in mezzo ai figli d'Israele e non lascerò il mio popolo Israele". 14 E Salomone continuò a edificare la casa per finirla. 15 Ed edificava di dentro le pareti della casa con tavole di cedro. Dal pavimento della casa fino alle travi del soffitto la rivestì di dentro col legno; e continuò a rivestire il pavimento della casa con tavole di ginepro. 16 Inoltre, edificò venti cubiti ai lati posteriori della casa con tavole di cedro, dal pavimento fino alle travi, e dentro edificò per essa la stanza più interna, il Santissimo. 17 E la casa fu di quaranta cubiti, cioè il tempio di fronte ad essa. 18 E (il) legno di cedro della casa di dentro era con sculture di ornamenti a forma di cucurbite e ghirlande di fiori. Era tutto legno di cedro; non vi si vedeva una pietra. 19 E la stanza più interna entro la casa la preparò di dentro, per mettervi l'arca del patto di Geova. 20 E la stanza più interna era di venti cubiti di lunghezza, e di venti cubiti di larghezza, e di venti cubiti di altezza; e la rivestiva d'oro puro, e rivestiva l'altare di legno di cedro. 21 E Salomone continuò a rivestire la casa di dentro d'oro puro, e faceva passare catene d'oro da una parte all'altra di fronte alla stanza più interna, e la rivestiva d'oro. 22 E rivestì d'oro l'intera casa, finché tutta la casa fu completata; e rivestì d'oro tutto l'altare che era verso la stanza più interna. 23 Inoltre, fece nella stanza più interna due cherubini di legno d'albero oleifero, essendo l'altezza di ciascuno di dieci cubiti. 24 E un'ala del cherubino era di cinque cubiti, e l'altra ala del cherubino era di cinque cubiti. Dalla punta della sua ala alla punta della sua ala c'erano dieci cubiti. 25 E il secondo cherubino era di dieci cubiti. I due cherubini avevano la stessa misura e la stessa forma. 26 L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e così era per l'altro cherubino. 27 Mise quindi i cherubini dentro la casa interna, così che spiegarono le ali dei cherubini. L'ala dell'uno raggiunse così il muro e l'ala dell'altro cherubino raggiungeva l'altro muro; e le loro ali erano verso il mezzo della casa, toccandosi ala con ala. 28 Inoltre, rivestì d'oro i cherubini. 29 E intagliò tutte le pareti della casa all'intorno con sculture intagliate di cherubini e figure di palme e incisioni di fiori, dentro e fuori; 30 e il pavimento della casa lo rivestì d'oro, dentro e fuori. 31 E fece l'ingresso della camera più interna con porte di legno d'albero oleifero: le colonne laterali, gli stipiti (e) un quinto. 32 E le due porte erano di legno d'albero oleifero, e intagliò su di esse sculture di cherubini e figure di palme e incisioni di fiori, e le rivestì d'oro; e batteva l'oro sui cherubini e sulle figure di palme. 33 E in questo modo fece l'ingresso del tempio, gli stipiti di legno d'albero oleifero, quadrati. 34 E le due porte erano di legno di ginepro. I due battenti di una porta giravano su perni, e i due battenti dell'altra porta giravano su perni. 35 E intagliò cherubini e figure di palme e incisioni di fiori, e rivestì le rappresentazioni di una lamina d'oro. 36 Ed edificava il cortile interno con tre file di pietre squadrate e una fila di travi di legno di cedro. 37 Nel quarto anno furono gettate le fondamenta della casa di Geova, nel mese lunare di ziv; 38 e nell'undicesimo anno, nel mese lunare di bul, cioè l'ottavo mese, la casa fu finita riguardo a tutti i suoi particolari e a tutto il suo piano; così che impiegò sette anni per edificarla. 7 E Salomone edificò la sua propria casa in tredici anni, così che finì tutta la sua propria casa. 2 Ed edificava la Casa della Foresta del Libano, della lunghezza di cento cubiti, e della larghezza di cinquanta cubiti, e dell'altezza di trenta cubiti, su quattro file di colonne di legno di cedro; e c'erano travi di legno di cedro sulle colonne. 3 Ed era coperta da pannelli di legno di cedro sopra le travi maestre che erano sulle quarantacinque colonne. Ce n'erano quindici per fila. 4 In quanto alle finestre con intelaiatura, ce n'erano tre file, e c'era un'apertura per l'illuminazione di fronte a un'apertura per l'illuminazione in tre ordini sovrapposti. 5 E tutti gli ingressi e gli stipiti erano squadrati (col) telaio, e anche il davanti dell'apertura per l'illuminazione di fronte a un'apertura per l'illuminazione in tre ordini sovrapposti. 6 E il Portico delle Colonne lo fece di cinquanta cubiti di lunghezza, e di trenta cubiti di larghezza; e di fronte ad esse c'era un altro portico con colonne e una tettoia di fronte ad esse. 7 In quanto al Portico del Trono dove avrebbe giudicato, fece il portico del giudizio; e lo coprirono con legno di cedro dal pavimento alle travi. 8 Riguardo alla sua casa dove doveva dimorare, nell'altro cortile, era lontana dalla casa che apparteneva al Portico. Era della stessa fattura di questa. E c'era una casa simile a questo Portico che egli edificava per la figlia di Faraone, che Salomone aveva preso. 9 Tutte queste erano (di) pietre costose secondo le misure, squadrate, segate con seghe per pietre, dentro e fuori, e dalle fondamenta fino alla copertura dell'edificio, e di fuori fino al grande cortile. 10 E le pietre costose poste come fondamenta erano pietre grandi, pietre di dieci cubiti, e pietre di otto cubiti. 11 E al di sopra c'erano pietre costose secondo le misure, squadrate, e anche legno di cedro. 12 In quanto al grande cortile, all'intorno c'erano tre file di pietre squadrate e una fila di travi di legno di cedro; e (questo) anche per il cortile interno della casa di Geova, e per il portico della casa. 13 E il re Salomone mandava a prendere Hiram da Tiro. 14 Egli era figlio di una donna vedova della tribù di Neftali, e suo padre era un uomo di Tiro, lavoratore del rame; ed era pieno di sapienza e intendimento e conoscenza per fare ogni sorta di lavoro in rame. Venne pertanto dal re Salomone e faceva tutto il suo lavoro. 15 Fuse quindi le due colonne di rame, essendo l'altezza di ciascuna colonna di diciotto cubiti, e una cordicella misurava dodici cubiti intorno a ciascuna delle due colonne. 16 E fece due capitelli per metterli in cima alle colonne, fusi in rame. L'altezza di un capitello era di cinque cubiti, e l'altezza dell'altro capitello di cinque cubiti. 17 C'erano reti di lavoro a rete, ornamenti intrecciati di lavoro a catena, per i capitelli che erano in cima alle colonne; sette per un capitello e sette per l'altro capitello. 18 E faceva le melagrane e due file all'intorno sul lavoro a rete per coprire i capitelli che erano in cima alle colonne; e questo è ciò che fece per l'altro capitello. 19 E i capitelli che erano in cima alle colonne del portico erano con lavoro di gigli, di quattro cubiti. 20 E i capitelli erano sulle due colonne, anche al di sopra presso il rigonfiamento che era adiacente al lavoro a rete; e c'erano duecento melagrane in file tutt'intorno su ciascun capitello. 21 Ed erigeva le colonne appartenenti al portico del tempio. Eresse dunque la colonna di destra e le mise nome Iachin, ed eresse quindi la colonna di sinistra e le mise nome Boaz. 22 E in cima alle colonne c'era un lavoro di gigli. E un po' alla volta il lavoro delle colonne fu completato. 23 E faceva il mare di metallo fuso di dieci cubiti da un suo orlo all'altro suo orlo, circolare tutt'intorno; e la sua altezza era di cinque cubiti, e per circondarlo tutt'intorno ci voleva una corda di trenta cubiti. 24 E c'erano ornamenti a forma di cucurbite sotto il suo orlo tutt'intorno, che lo circondavano, dieci per cubito, attorniando il mare tutt'intorno, con due file di ornamenti a forma di cucurbite fusi nella sua fusione. 25 Esso poggiava su dodici tori, tre rivolti a nord, e tre rivolti a ovest, e tre rivolti a sud, e tre rivolti a est; e il mare era sopra di essi, e tutte le loro parti posteriori erano verso il centro. 26 E il suo spessore era di un palmo; e il suo orlo era simile alla fattura dell'orlo di un calice, un fiore di giglio. Conteneva duemila bat. 27 E faceva i dieci carrelli di rame, essendo ciascun carrello di quattro cubiti di lunghezza, e di quattro cubiti di larghezza, e di tre cubiti di altezza. 28 E questa era la fattura dei carrelli: avevano pareti laterali, e le pareti laterali erano fra le sbarre trasversali. 29 E sulle pareti laterali che erano fra le sbarre trasversali c'erano leoni, tori e cherubini, e così era sulle sbarre trasversali. Al di sopra e al di sotto dei leoni e dei tori c'erano ghirlande, lavoro di festoni. 30 E c'erano quattro ruote di rame per ciascun carrello, con assi di rame; e i suoi quattro angoli erano loro di sostegno. Sotto il bacino c'erano i sostegni, fusi con ghirlande al lato di ciascuno. 31 E la sua bocca dal di dentro fino ai sostegni e all'insù era di (?) cubiti; e la sua bocca era rotonda, con la fattura di una base di un cubito e mezzo, e anche sulla sua bocca c'erano sculture. E le loro pareti laterali erano quadrate, non rotonde. 32 E le quattro ruote erano sotto le pareti laterali, e i sostegni delle ruote erano presso il carrello, e l'altezza di ciascuna ruota era di un cubito e mezzo. 33 E la fattura delle ruote era simile alla fattura di una ruota di carro. I loro sostegni e i loro cerchi e i loro raggi e i loro mozzi erano tutti fusi. 34 E c'erano quattro sostegni sui quattro angoli di ciascun carrello; i suoi sostegni erano di un solo pezzo col carrello. 35 E in cima al carrello c'era (una base) di mezzo cubito di altezza, circolare tutt'intorno; e sulla parte superiore del carrello i suoi lati e le sue pareti laterali erano di un solo pezzo con esso. 36 Inoltre, egli incise sulle tavole dei suoi lati e sulle sue pareti laterali cherubini, leoni e figure di palme secondo lo spazio vuoto di ciascuno, e ghirlande tutt'intorno. 37 In questo modo fece i dieci carrelli; tutti furono fatti di una stessa fusione, di una stessa misura, di una stessa forma. 38 E faceva dieci bacini di rame. Ciascun bacino conteneva quaranta bat. Ciascun bacino era di quattro cubiti. C'era un bacino su ciascun carrello dei dieci carrelli. 39 Mise quindi cinque carrelli al lato destro della casa, e cinque al lato sinistro della casa; e il mare stesso lo mise al lato destro della casa a est, verso sud. 40 E un po' alla volta Hiram fece i bacini e le palette e le scodelle. Infine Hiram terminò di fare tutto il lavoro che fece per il re Salomone rispetto alla casa di Geova: 41 Le due colonne e i capitelli a forma di coppe che erano in cima alle due colonne, e i due lavori a rete per coprire i due capitelli rotondi che erano in cima alle colonne, 42 e le quattrocento melagrane per i due lavori a rete, due file di melagrane per ciascun lavoro a rete, per coprire i due capitelli a forma di coppe che erano sulle due colonne; 43 e i dieci carrelli e i dieci bacini sui carrelli, 44 e l'unico mare e i dodici tori sotto il mare; 45 e i recipienti e le palette e le scodelle e tutti questi utensili, che Hiram fece di rame lucidato per il re Salomone per la casa di Geova. 46 Il re li fuse in forme d'argilla nel Distretto del Giordano, fra Succot e Zaretan. 47 E Salomone lasciò tutti gli utensili (senza pesarli) a causa della quantità così straordinariamente grande. Il peso del rame non fu accertato. 48 E un po' alla volta Salomone fece tutti gli utensili appartenenti alla casa di Geova, l'altare d'oro e la tavola su cui era il pane di presentazione, d'oro, 49 e i candelabri, cinque a destra e cinque a sinistra davanti alla stanza più interna, d'oro puro, e i fiori e le lampade e gli smoccolatoi, d'oro, 50 e i bacini e gli spegnitoi e le scodelle e le coppe e i portafuoco, d'oro puro, e i cardini delle porte della casa interna, cioè il Santissimo, e delle porte della casa del tempio, d'oro. 51 Infine tutto il lavoro che il re Salomone doveva fare riguardo alla casa di Geova fu completato; e Salomone portava dentro le cose santificate da Davide suo padre; mise l'argento e l'oro e gli oggetti nei tesori della casa di Geova. 8 In quel tempo Salomone congregava gli anziani d'Israele, tutti i capi delle tribù, i capi principali dei padri, dei figli d'Israele, presso il re Salomone a Gerusalemme, per far salire l'arca del patto di Geova dalla Città di Davide, vale a dire Sion. 2 Tutti gli uomini d'Israele si congregarono dunque presso il re Salomone nel mese lunare di etanim alla festa, cioè il settimo mese. 3 Tutti gli anziani d'Israele dunque vennero, e i sacerdoti portavano l'Arca. 4 E facevano salire l'arca di Geova e la tenda di adunanza e tutti i santi utensili che erano nella tenda; e i sacerdoti e i leviti li facevano salire. 5 E il re Salomone e con lui tutta l'assemblea d'Israele, quelli che osservarono il loro appuntamento con lui, erano davanti all'Arca, sacrificando pecore e bovini che non si potevano contare né numerare per la moltitudine. 6 Quindi i sacerdoti portarono l'arca del patto di Geova nel suo luogo, nella stanza più interna della casa, il Santissimo, sotto le ali dei cherubini. 7 Poiché i cherubini spiegavano le ali sul luogo dell'Arca, così che i cherubini proteggevano dal di sopra l'Arca e le sue stanghe. 8 Ma le stanghe erano lunghe, tanto che le punte delle stanghe si vedevano dal Santo di fronte alla stanza più interna, ma non si vedevano da fuori. E lì sono fino a questo giorno. 9 Nell'Arca non c'era nulla salvo le due tavolette di pietra che Mosè vi aveva depositato in Horeb, quando Geova aveva fatto il patto con i figli d'Israele mentre uscivano dal paese d'Egitto. 10 E avvenne che, quando i sacerdoti uscirono dal luogo santo, la nuvola stessa riempì la casa di Geova. 11 E i sacerdoti non potevano stare a fare il loro servizio a causa della nuvola, poiché la gloria di Geova riempì la casa di Geova. 12 In quel tempo Salomone disse: "Geova stesso disse che doveva risiedere nella fitta oscurità. 13 Sono riuscito a edificarti una casa di eccelsa dimora, un luogo stabilito perché tu vi dimori a tempo indefinito". 14 Quindi il re voltò la faccia e benediceva tutta la congregazione d'Israele, mentre tutta la congregazione d'Israele stava in piedi. 15 E diceva: "Benedetto Geova l'Iddio d'Israele, che parlò con la sua propria bocca a Davide mio padre, e con la sua propria mano ha dato compimento, dicendo: 16 'Dal giorno che feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto non ho scelto una città da tutte le tribù d'Israele per edificare una casa affinché vi restasse il mio nome; ma sceglierò Davide perché sia sul mio popolo Israele'. 17 E Davide mio padre aveva a cuore di edificare una casa al nome di Geova l'Iddio d'Israele. 18 Ma Geova disse a Davide mio padre: 'Per la ragione che hai mostrato di avere a cuore di edificare una casa al mio nome, hai fatto bene, perché hai mostrato di averlo a cuore. 19 Solo che la casa non la edificherai tu stesso, ma tuo figlio che uscirà dai tuoi lombi è colui che edificherà la casa al mio nome'. 20 E Geova eseguiva la parola che aveva proferito, perché io sorgessi in luogo di Davide mio padre e sedessi sul trono d'Israele, proprio come Geova aveva parlato, e perché edificassi la casa al nome di Geova l'Iddio d'Israele, 21 e perché assegnassi là un luogo per l'Arca dov'è il patto di Geova che egli concluse con i nostri antenati quando li faceva uscire dal paese d'Egitto". 22 E Salomone stava davanti all'altare di Geova di fronte a tutta la congregazione d'Israele, e ora stese le palme delle mani ai cieli; 23 e diceva: "O Geova, Dio d'Israele, non c'è nessun Dio come te nei cieli di sopra o sulla terra di sotto, che osservi il patto e l'amorevole benignità verso i tuoi servitori che camminano dinanzi a te con tutto il loro cuore, 24 tu che hai osservato verso il tuo servitore Davide mio padre ciò che gli promettesti, così che facesti la promessa con la tua propria bocca, e con la tua propria mano hai dato compimento, come in questo giorno. 25 E ora, o Geova, Dio d'Israele, osserva verso il tuo servitore Davide mio padre ciò che gli promettesti, dicendo: 'Non ti sarà stroncato d'innanzi a me un uomo che sieda sul trono d'Israele, se solo i tuoi figli avranno cura della loro via camminando dinanzi a me proprio come tu hai camminato dinanzi a me'. 26 E ora, o Dio d'Israele, sia degna di fede la promessa che hai promesso al tuo servitore Davide mio padre, ti prego. 27 "Ma dimorerà veramente Dio sulla terra? Ecco, i cieli, sì, il cielo dei cieli, essi stessi non ti possono contenere; quanto meno, quindi, questa casa che io ho edificato! 28 E ti devi volgere alla preghiera del tuo servitore e alla sua richiesta di favore, o Geova mio Dio, per ascoltare il grido d'implorazione e la preghiera con la quale il tuo servitore prega oggi dinanzi a te; 29 affinché i tuoi occhi siano aperti verso questa casa notte e giorno, verso il luogo di cui dicesti: 'Lì sarà il mio nome', per ascoltare la preghiera con la quale il tuo servitore prega verso questo luogo. 30 E devi ascoltare la richiesta di favore da parte del tuo servitore e del tuo popolo Israele con la quale pregano verso questo luogo; e voglia tu stesso udire nel luogo della tua dimora, nei cieli, e devi udire e perdonare. 31 "Quando un uomo pecca contro il suo prossimo, e realmente pone su di lui una maledizione per renderlo soggetto alla maledizione, ed egli realmente viene (nel)la maledizione davanti al tuo altare in questa casa, 32 allora voglia tu stesso udire dai cieli, e devi agire e giudicare i tuoi servitori dichiarando malvagio il malvagio col porre la sua via sulla sua propria testa, e dichiarando giusto il giusto col rendergli secondo la sua propria giustizia. 33 "Quando il tuo popolo Israele è sconfitto davanti al nemico, perché hanno continuato a peccare contro di te, e veramente tornano a te e lodano il tuo nome e pregano e fanno richiesta di favore verso di te in questa casa, 34 allora voglia tu stesso udire dal cielo, e devi perdonare il peccato del tuo popolo Israele e li devi ricondurre al suolo che desti ai loro antenati. 35 "Quando il cielo è chiuso così che non cade pioggia, perché essi hanno continuato a peccare contro di te, e realmente pregano verso questo luogo e lodano il tuo nome, e si ritraggono dal loro peccato, perché hai continuato ad affliggerli, 36 allora voglia tu stesso udire dai cieli, e devi perdonare il peccato dei tuoi servitori, sì, del tuo popolo Israele, perché tu insegni loro la buona via nella quale devono camminare; e devi dare la pioggia sul tuo paese che hai dato al tuo popolo come possedimento ereditario. 37 "Nel caso che accada una carestia nel paese, nel caso che accada una pestilenza, nel caso che accadano arsura, ruggine, locuste, scarafaggi, nel caso che il loro nemico li assedi nel paese delle loro porte - ogni sorta di piaga, ogni sorta di malattia - 38 qualunque preghiera, qualunque richiesta di favore venga fatta da parte di qualsiasi uomo (o) di tutto il tuo popolo Israele, perché conoscono ciascuno la piaga del suo proprio cuore, e realmente stendano le palme delle mani verso questa casa, 39 allora voglia tu stesso udire dai cieli, tuo stabilito luogo di dimora, e devi perdonare e agire e dare a ciascuno secondo tutte le sue vie, perché conosci il suo cuore (poiché solo tu stesso conosci bene il cuore di tutti i figli del genere umano); 40 affinché ti temano tutti i giorni che sono in vita sulla superficie del suolo che desti ai nostri antenati. 41 "E anche lo straniero, che non fa parte del tuo popolo Israele e che in effetti viene da un paese lontano a causa del tuo nome 42 (poiché certamente udranno del tuo grande nome e della tua mano forte e del tuo braccio steso), e realmente viene e prega verso questa casa, 43 voglia tu stesso ascoltare dai cieli, tuo stabilito luogo di dimora, e devi fare secondo tutto ciò per cui lo straniero ti invochi; affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome in modo da temerti come ti teme il tuo popolo Israele, e in modo da conoscere che il tuo stesso nome è stato invocato su questa casa che io ho edificato. 44 "Nel caso che il tuo popolo esca in guerra contro il suo nemico nella via per la quale lo mandi, e in realtà preghi Geova in direzione della città che hai scelto e della casa che ho edificato al tuo nome, 45 devi quindi udire dai cieli la sua preghiera e la sua richiesta di favore, e devi eseguire per esso il giudizio. 46 "Nel caso che pecchino contro di te (poiché non c'è uomo che non pecchi), e tu debba adirarti verso di loro e abbandonarli al nemico, e quelli che li hanno presi prigionieri realmente li portino via prigionieri nel paese del nemico, lontano o vicino; 47 ed essi veramente tornino in sé nel paese dove sono stati portati via prigionieri, e realmente si volgano e ti facciano richiesta di favore nel paese di quelli che li hanno presi prigionieri, dicendo: 'Abbiamo peccato ed errato, abbiamo agito malvagiamente'; 48 e veramente tornino a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei nemici che li hanno portati via prigionieri, e veramente ti preghino in direzione del loro paese che tu desti ai loro antenati, della città che hai scelto e della casa che ho edificato al tuo nome; 49 allora devi udire dai cieli, tuo stabilito luogo di dimora, la loro preghiera e la loro richiesta di favore, e devi eseguire per loro il giudizio, 50 e devi perdonare il tuo popolo che aveva peccato contro di te e tutte le loro trasgressioni con le quali avevano trasgredito contro di te; e devi fare d'essi oggetto di pietà davanti a quelli che li hanno presi prigionieri e devono averne pietà 51 (poiché sono il tuo popolo e la tua eredità, che facesti uscire dall'Egitto, da dentro la fornace di ferro), 52 affinché i tuoi occhi mostrino d'essere aperti alla richiesta di favore del tuo servitore e alla richiesta di favore del tuo popolo Israele, ascoltandoli in tutto ciò per cui ti invochino. 53 Poiché tu stesso li separasti come tua eredità da tutti i popoli della terra, proprio come hai parlato per mezzo di Mosè tuo servitore quando facevi uscire i nostri antenati dall'Egitto, o Sovrano Signore Geova". 54 E avvenne che Salomone, appena ebbe finito di pregare Geova con tutta questa preghiera e richiesta di favore, si levò d'innanzi all'altare di Geova, dall'essersi piegato sulle ginocchia con le palme delle mani stese verso i cieli; 55 e stava in piedi e benediceva tutta la congregazione d'Israele ad alta voce, dicendo: 56 "Benedetto Geova, che ha dato un luogo di riposo al suo popolo Israele secondo tutto ciò che ha promesso. Non è venuta meno una sola parola di tutta la sua buona promessa che egli ha promesso per mezzo di Mosè suo servitore. 57 Geova nostro Dio mostri d'essere con noi proprio come mostrò d'essere con i nostri antenati. Non ci lasci né ci abbandoni, 58 in modo da inclinare a sé il nostro cuore per camminare in tutte le sue vie e per osservare i suoi comandamenti e i suoi regolamenti e le sue decisioni giudiziarie, che diede come comando ai nostri antenati. 59 E queste mie parole con le quali ho fatto dinanzi a Geova richiesta di favore siano vicine a Geova nostro Dio di giorno e di notte, affinché egli esegua il giudizio per il suo servitore e il giudizio per il suo popolo Israele secondo ciò che si richieda di giorno in giorno; 60 affinché tutti i popoli della terra conoscano che Geova è il (vero) Dio. Non c'è nessun altro. 61 E il vostro cuore dev'essere completo presso Geova nostro Dio, camminando nei suoi regolamenti e osservando i suoi comandamenti come in questo giorno". 62 E il re e tutto Israele con lui offrivano un grande sacrificio dinanzi a Geova. 63 E Salomone offriva i sacrifici di comunione che doveva offrire a Geova, ventiduemila bovini e centoventimila pecore, affinché il re e tutti i figli d'Israele inaugurassero la casa di Geova. 64 Quel giorno il re dovette santificare il mezzo del cortile che è dinanzi alla casa di Geova, perché vi doveva offrire il sacrificio bruciato e l'offerta di cereali e i pezzi grassi dei sacrifici di comunione; poiché l'altare di rame che è dinanzi a Geova era troppo piccolo per contenere il sacrificio bruciato e l'offerta di cereali e i pezzi grassi dei sacrifici di comunione. 65 E Salomone celebrava in quel tempo la festa, e tutto Israele con lui, una grande congregazione, dall'entrata di Amat fino alla valle del torrente d'Egitto, dinanzi a Geova nostro Dio, sette giorni e altri sette giorni, quattordici giorni. 66 L'ottavo giorno mandò via il popolo; e benedicevano il re e se ne andavano alle loro case, rallegrandosi e sentendosi gioiosi di cuore per tutta la bontà che Geova aveva usato a Davide suo servitore e a Israele suo popolo. 9 E avvenne che - appena Salomone ebbe finito di edificare la casa di Geova e la casa del re e ogni cosa desiderabile di Salomone che egli si dilettò a fare - 2 allora Geova apparve a Salomone per la seconda volta, come gli era apparso a Gabaon. 3 E Geova gli diceva: "Ho udito la preghiera e la richiesta di favore con la quale hai chiesto favore dinanzi a me. Ho santificato questa casa che hai edificato, ponendovi il mio nome a tempo indefinito; e i miei occhi e il mio cuore certamente mostreranno d'essere sempre lì. 4 E tu, se camminerai dinanzi a me, proprio come camminò Davide tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo secondo tutto ciò che ti ho comandato, e osserverai i miei regolamenti e le mie decisioni giudiziarie, 5 allora io stabilirò veramente il trono del tuo regno su Israele a tempo indefinito, proprio come promisi a Davide tuo padre, dicendo: 'Non ti sarà stroncato un uomo dal (sedersi) sul trono d'Israele'. 6 Se voi stessi e i vostri figli vi volgete decisamente dal seguirmi e non osservate i miei comandamenti e i miei statuti che vi ho posto davanti, e in effetti andate a servire altri dèi e a inchinarvi davanti a loro, 7 allora io certamente stroncherò Israele dalla superficie del suolo che ho dato loro; e la casa che ho santificato al mio nome la getterò via d'innanzi a me, e Israele in realtà diverrà un'espressione proverbiale e uno scherno fra tutti i popoli. 8 E questa stessa casa diverrà mucchi di rovine. Chiunque vi passerà accanto rimarrà stupito e certamente fischierà e dirà: 'Per quale ragione Geova ha fatto così a questo paese e a questa casa?' 9 E dovranno dire: 'Per la ragione che lasciarono Geova loro Dio che aveva fatto uscire i loro antenati dal paese d'Egitto, e si afferravano ad altri dèi e si inchinavano davanti a loro e li servivano. Perciò Geova ha fatto venire su di loro tutta questa calamità' ". 10 E avvenne alla fine di vent'anni, in cui Salomone edificò le due case, la casa di Geova e la casa del re, 11 (Hiram re di Tiro aveva assistito lui stesso Salomone con legname di cedro e legname di ginepro e con oro, quanto vi provò diletto), che in quel tempo il re Salomone dava a Hiram venti città nel paese della Galilea. 12 Hiram uscì dunque da Tiro per vedere le città che Salomone gli aveva dato, e non erano proprio rette ai suoi occhi. 13 Perciò disse: "Che sorta di città sono queste che mi hai dato, fratello mio?" E sono state chiamate il Paese di Cabul fino a questo giorno. 14 Intanto Hiram mandò al re centoventi talenti d'oro. 15 Ora questo è il resoconto di quelli coscritti per i lavori forzati che il re Salomone arruolò per edificare la casa di Geova e la sua propria casa e il Terrapieno e le mura di Gerusalemme e Hazor e Meghiddo e Ghezer. 16 (Faraone stesso re d'Egitto era salito e aveva quindi catturato Ghezer e l'aveva bruciata col fuoco, e aveva ucciso i cananei che dimoravano nella città. La diede dunque come dono di addio a sua figlia, la moglie di Salomone). 17 E Salomone edificava Ghezer e Bet-Oron Inferiore, 18 e Baalat e Tamar nel deserto, nel paese, 19 e tutte le città di deposito che divennero di Salomone e le città dei carri e le città per i cavalieri, e le cose desiderabili di Salomone che egli aveva desiderato edificare a Gerusalemme e nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. 20 In quanto a tutto il popolo che rimaneva degli amorrei, degli ittiti, dei ferezei, degli ivvei e dei gebusei, che non facevano parte dei figli d'Israele, 21 i loro figli che erano stati lasciati dopo di loro nel paese, che i figli d'Israele non avevano potuto votare alla distruzione, Salomone li arruolava per i lavori forzati da schiavo fino a questo giorno. 22 E non ci fu nessuno dei figli d'Israele che Salomone costituisse schiavo; poiché essi erano guerrieri e suoi servitori e suoi principi e suoi aiutanti e capi dei suoi guidatori di carri e dei suoi cavalieri. 23 Questi furono i capi dei delegati che erano sull'opera di Salomone, cinquecentocinquanta, i soprintendenti sul popolo che era attivo nell'opera. 24 Comunque, la figlia stessa di Faraone salì dalla Città di Davide alla sua propria casa che egli le aveva edificato. Fu allora che egli edificò il Terrapieno. 25 E Salomone continuò a offrire tre volte l'anno sacrifici bruciati e sacrifici di comunione sull'altare che aveva edificato a Geova, e veniva fatto fumo di sacrificio sull'(altare), che era dinanzi a Geova; e completò la casa. 26 E ci fu una flotta di navi che il re Salomone fece a Ezion-Gheber, che è presso Elot, sulla spiaggia del Mar Rosso nel paese di Edom. 27 E Hiram continuò a mandare nella flotta delle navi i suoi propri servitori, marinai, che avevano conoscenza del mare, insieme ai servitori di Salomone. 28 E andavano a Ofir e di là prendevano quattrocentoventi talenti d'oro e lo portavano al re Salomone. 10 Ora la regina di Saba udiva la notizia intorno a Salomone in relazione al nome di Geova. Essa venne dunque a metterlo alla prova con domande tali da rendere perplessi. 2 Infine arrivò a Gerusalemme con un notevolissimo seguito, cammelli che portavano olio di balsamo e moltissimo oro e pietre preziose; e venne da Salomone e gli parlava di tutto ciò che le stava a cuore. 3 Salomone, a sua volta, le dichiarava tutte le questioni di lei. Non ci fu questione nascosta al re che egli non le dichiarasse. 4 Quando la regina di Saba ebbe visto tutta la sapienza di Salomone e la casa che aveva edificato, 5 e il cibo della sua tavola e la disposizione dei posti dei suoi servitori e il servizio a tavola dei suoi camerieri e i loro abiti e le sue bevande e i suoi sacrifici bruciati che egli offriva regolarmente nella casa di Geova, allora non ci fu più spirito in lei. 6 Disse dunque al re: "La parola che udii nel mio proprio paese circa le tue cose e circa la tua sapienza è stata verace. 7 E non riposi fede nelle parole finché non sono venuta a vedere con i miei propri occhi; ed ecco, non mi era stata riferita la metà. Hai superato in sapienza e prosperità le cose udite alle quali prestai ascolto. 8 Felici sono i tuoi uomini; felici sono questi tuoi servitori che stanno continuamente davanti a te e ascoltano la tua sapienza! 9 Sia benedetto Geova tuo Dio, che ha provato diletto in te ponendoti sul trono d'Israele; perché Geova ama Israele a tempo indefinito, così che ti ha nominato re per rendere decisione giudiziaria e giustizia". 10 Essa diede quindi al re centoventi talenti d'oro e una grandissima quantità d'olio di balsamo e pietre preziose. Non venne mai più simile olio di balsamo in tale quantità come la regina di Saba ne diede al re Salomone. 11 E la flotta delle navi di Hiram che portavano oro da Ofir portarono da Ofir anche legname di alberi di algum in grandissima quantità e pietre preziose. 12 E col legname degli alberi di algum il re faceva sostegni per la casa di Geova e per la casa del re, e anche arpe e strumenti a corda per i cantori. Legname di alberi di algum simile a questo non è più venuto né si è più visto fino a questo giorno. 13 E lo stesso re Salomone diede alla regina di Saba tutto ciò che le recava diletto, che essa chiese, oltre a ciò che le diede secondo la larghezza di mano del re Salomone. Dopo ciò essa si volse e se ne andò al suo proprio paese, lei insieme ai suoi servitori. 14 E il peso dell'oro che venne a Salomone in un anno ammontò a seicentosessantasei talenti d'oro, 15 oltre agli uomini che viaggiavano e al profitto (proveniente) dai trafficanti e da tutti i re degli arabi e dai governatori del paese. 16 E il re Salomone faceva duecento scudi grandi di lega aurea (su ciascuno scudo grande applicava seicento (sicli) d'oro), 17 e trecento scudi piccoli di lega aurea (su ciascuno scudo piccolo applicava tre mine d'oro). Il re li mise quindi nella Casa della Foresta del Libano. 18 Il re fece inoltre un grande trono d'avorio e lo rivestì d'oro raffinato. 19 C'erano sei gradini (che conducevano) al trono e il trono aveva dietro un baldacchino rotondo, e c'erano braccioli dall'uno e dall'altro lato del luogo per sedersi, e due leoni stavano accanto ai braccioli. 20 E c'erano dodici leoni che stavano sui sei gradini dall'uno e dall'altro lato. Nessun altro regno ne aveva uno fatto esattamente come quello. 21 E tutti i vasi per bere del re Salomone erano d'oro, e tutti i vasi della Casa della Foresta del Libano erano d'oro puro. Non c'era nulla d'argento; ai giorni di Salomone esso non era considerato proprio per nulla. 22 Poiché il re aveva una flotta di navi di Tarsis in mare insieme alla flotta delle navi di Hiram. Una volta ogni tre anni la flotta delle navi di Tarsis veniva a portare oro e argento, avorio, e scimmie e pavoni. 23 Il re Salomone fu dunque più grande in ricchezze e sapienza di tutti gli altri re della terra. 24 E da tutta la terra cercavano la faccia di Salomone per udire la sua sapienza che Dio gli aveva posto in cuore. 25 E portavano ciascuno il suo dono, oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e armi e olio di balsamo, cavalli e muli, come consuetudine annuale. 26 E Salomone seguitò a radunare altri carri e destrieri; ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila destrieri, e li dislocava nelle città dei carri e presso il re a Gerusalemme. 27 E il re rese l'argento a Gerusalemme come le pietre, e rese il legno di cedro come i sicomori che sono nella Sefela per la gran quantità. 28 E c'era l'esportazione dei cavalli che Salomone aveva dall'Egitto, e la compagnia dei commercianti del re prendeva essa stessa il branco dei cavalli a un prezzo. 29 E un carro di solito saliva ed era esportato dall'Egitto per seicento pezzi d'argento, e un cavallo per centocinquanta; e si faceva in questo modo per tutti i re degli ittiti e i re della Siria. Era per mezzo d'essi che facevano l'esportazione. 11 E il re Salomone stesso amò molte mogli straniere insieme alla figlia di Faraone, donne moabite, ammonite, edomite, sidonie (e) ittite, 2 delle nazioni delle quali Geova aveva detto ai figli d'Israele: "Non dovete entrare fra loro, ed esse stesse non devono entrare fra voi; davvero inclineranno il vostro cuore a seguire i loro dèi". Ad esse Salomone si tenne stretto per amar(le). 3 Ed ebbe settecento mogli, principesse, e trecento concubine; e un po' alla volta le sue mogli inclinarono il suo cuore. 4 E avvenne al tempo in cui Salomone invecchiava che le sue stesse mogli avevano inclinato il suo cuore a seguire altri dèi; e il suo cuore non fu completo presso Geova suo Dio come il cuore di Davide suo padre. 5 E Salomone andava dietro ad Astoret la dea dei sidoni e dietro a Milcom la cosa disgustante degli ammoniti. 6 E Salomone faceva ciò che era male agli occhi di Geova, e non seguì Geova pienamente come Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone edificava un alto luogo a Chemos, la cosa disgustante di Moab, sul monte che era di fronte a Gerusalemme, e a Molec, la cosa disgustante dei figli di Ammon. 8 E in questo modo fece per tutte le sue mogli straniere che facevano fumo di sacrificio e sacrificavano ai loro dèi. 9 E Geova si adirò contro Salomone, perché il suo cuore si era sviato da Geova l'Iddio d'Israele, colui che gli era apparso due volte. 10 E rispetto a questa cosa gli aveva comandato di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non aveva osservato ciò che Geova aveva comandato. 11 Geova ora disse a Salomone: "Per la ragione che presso di te ha avuto luogo questo e non hai osservato il mio patto e i miei statuti che ti imposi come comando, immancabilmente ti strapperò di dosso il regno, e certamente lo darò al tuo servitore. 12 Comunque, non lo farò ai tuoi giorni, per amore di Davide tuo padre. Lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13 Solo non strapperò tutto il regno. Darò a tuo figlio una sola tribù, per amore di Davide mio servitore e per amore di Gerusalemme che io ho scelto". 14 E Geova suscitava uno che faceva resistenza a Salomone, cioè Adad l'edomita della progenie del re. Egli era in Edom. 15 E avvenne quando Davide abbatté Edom, quando Gioab capo dell'esercito salì a seppellire gli uccisi, che cercò di abbattere in Edom ogni maschio. 16 (Poiché Gioab e tutto Israele vi dimorarono per sei mesi finché ebbe stroncato in Edom ogni maschio). 17 E Adad fuggiva, lui e alcuni edomiti dei servitori di suo padre con lui, per andare in Egitto, mentre Adad era un ragazzino. 18 Si levarono dunque da Madian ed entrarono in Paran e presero con sé uomini di Paran ed entrarono in Egitto da Faraone re d'Egitto, che gli diede quindi una casa. Inoltre, gli assegnò del pane e gli diede della terra. 19 E Adad continuò a trovare favore agli occhi di Faraone, tanto che gli diede una moglie, la sorella della sua propria moglie, la sorella di Tahpenes la signora. 20 A suo tempo la sorella di Tahpenes gli partorì Ghenubat suo figlio, e Tahpenes lo svezzava proprio dentro la casa di Faraone; e Ghenubat restò nella casa di Faraone proprio tra i figli di Faraone. 21 E Adad stesso udì in Egitto che Davide era giaciuto con i suoi antenati e che Gioab capo dell'esercito era morto. Adad disse dunque a Faraone: "Mandami via, affinché io vada al mio proprio paese". 22 Ma Faraone gli disse: "Che cosa ti manca mentre sei con me che, ecco, cerchi di andare al tuo proprio paese?" A ciò egli disse: "Nulla; ma mi devi mandare via immancabilmente". 23 E Dio gli suscitava un altro che gli faceva resistenza, cioè Rezon figlio di Eliada, che era fuggito da presso Adadezer re di Zoba suo signore. 24 Ed egli continuò a radunare uomini al suo fianco e divenne capo di una banda di predoni, quando Davide li uccise. Andarono dunque a Damasco e presero a dimorarvi e regnavano a Damasco. 25 Ed egli divenne uno che faceva resistenza a Israele per tutti i giorni di Salomone, e questo insieme al danno che fece Adad; e aborriva Israele mentre continuava a regnare sulla Siria. 26 E c'era Geroboamo figlio di Nebat efraimita di Zereda, servitore di Salomone, e il nome di sua madre era Zerua, una vedova. Anche lui alzava la mano contro il re. 27 E questa è la ragione per cui alzò la mano contro il re: Salomone stesso aveva edificato il Terrapieno. Aveva chiuso la breccia della Città di Davide suo padre. 28 Ora l'uomo Geroboamo era un uomo potente e valoroso. Quando Salomone vide che il giovane era un lavoratore solerte, lo faceva sorvegliante su tutto il servizio obbligatorio della casa di Giuseppe. 29 E in quel particolare tempo avvenne che Geroboamo stesso uscì da Gerusalemme, e Ahia il silonita, il profeta, lo trovò per la strada, e (Ahia) si copriva con una nuova veste; e tutt'e due erano soli nel campo. 30 Ahia afferrò ora la nuova veste che aveva addosso e la strappò in dodici pezzi. 31 E diceva a Geroboamo: "Prenditi dieci pezzi; poiché Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Ecco, strappo il regno dalla mano di Salomone, e certamente ti darò dieci tribù. 32 E una sola tribù resterà sua per amore del mio servitore Davide e per amore di Gerusalemme, la città che ho scelto da tutte le tribù d'Israele. 33 La ragione è che hanno lasciato me e hanno cominciato a inchinarsi davanti ad Astoret dea dei sidoni, davanti a Chemos dio di Moab e davanti a Milcom dio dei figli di Ammon; e non hanno camminato nelle mie vie facendo ciò che è retto ai miei occhi e (mettendo in pratica) i miei statuti e le mie decisioni giudiziarie come Davide suo padre. 34 Ma non toglierò l'intero regno dalla sua mano, perché lo porrò come capo principale per tutti i giorni della sua vita, per amore di Davide mio servitore che io scelsi, perché egli osservò i miei comandamenti e i miei statuti. 35 E certamente toglierò il regno dalla mano di suo figlio e lo darò a te, ben dieci tribù. 36 E a suo figlio darò una sola tribù, affinché Davide mio servitore continui ad avere sempre una lampada dinanzi a me a Gerusalemme, città che mi sono scelto per porvi il mio nome. 37 E tu sei colui che prenderò e in realtà regnerai su tutto ciò che la tua anima brama, e per certo diverrai re su Israele. 38 E deve avvenire che, se ubbidisci a tutto ciò che ti comanderò, e davvero cammini nelle mie vie e realmente fai ciò che è retto ai miei occhi osservando i miei statuti e i miei comandamenti, proprio come fece Davide mio servitore, allora anch'io certamente mostrerò d'essere con te, e certamente ti edificherò una casa durevole, proprio come l'ho edificata a Davide, e certamente ti darò Israele. 39 E umilierò la progenie di Davide a causa di questo, solo non per sempre' ". 40 E Salomone cercava di mettere a morte Geroboamo. Geroboamo dunque si levò e fuggiva in Egitto da Sisac re d'Egitto, e restò in Egitto fino alla morte di Salomone. 41 In quanto al resto dei fatti di Salomone e a tutto ciò che fece e alla sua sapienza, non sono scritti nel libro dei fatti di Salomone? 42 E i giorni che Salomone aveva regnato a Gerusalemme su tutto Israele furono quarant'anni. 43 Quindi Salomone giacque con i suoi antenati, e fu sepolto nella Città di Davide suo padre; e Roboamo suo figlio regnava in luogo di lui. 12 E Roboamo andava a Sichem, poiché fu a Sichem che tutto Israele venne a farlo re. 2 E avvenne che appena Geroboamo figlio di Nebat l'ebbe udito mentre era ancora in Egitto, (perché era fuggito a causa del re Salomone, affinché Geroboamo dimorasse in Egitto), 3 mandarono quindi a chiamarlo. Dopo ciò Geroboamo e tutta la congregazione d'Israele vennero e parlavano a Roboamo, dicendo: 4 "Tuo padre, da parte sua, rese duro il nostro giogo, e, in quanto a te, rendi ora più leggero il duro servizio di tuo padre e il suo pesante giogo che pose su di noi, e noi ti serviremo". 5 A ciò egli disse loro: "Andatevene per tre giorni e tornate da me". Il popolo dunque se ne andò. 6 E il re Roboamo si consigliava con gli anziani che avevano continuato a servire Salomone suo padre mentre era in vita, dicendo: "Come consigliate di rispondere a questo popolo?" 7 Pertanto gli parlarono, dicendo: "Se oggi ti mostri servitore di questo popolo e realmente lo servi, devi anche rispondere loro e parlare loro con parole buone; ed essi di sicuro diverranno tuoi servitori per sempre". 8 Comunque, egli lasciò il consiglio degli anziani con cui lo avevano consigliato, e si consigliava con i giovani che erano cresciuti con lui, i quali erano quelli che lo servivano. 9 E diceva loro: "Quale consiglio date affinché rispondiamo a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: 'Rendi più leggero il giogo che tuo padre pose su di noi'?" 10 A loro volta i giovani che erano cresciuti con lui gli parlarono, dicendo: "Ecco ciò che devi dire a questo popolo che ti ha parlato, dicendo: 'Tuo padre, da parte sua, rese pesante il nostro giogo, ma, in quanto a te, rendicelo più leggero'; devi proferire loro questo: 'Il mio proprio mignolo sarà certamente più grosso dei fianchi di mio padre. 11 E ora mio padre, da parte sua, caricò su di voi un giogo pesante; ma io, da parte mia, aggiungerò al vostro giogo. Mio padre, da parte sua, vi castigò con fruste, ma io, da parte mia, vi castigherò con flagelli' ". 12 E Geroboamo e tutto il popolo venivano da Roboamo il terzo giorno, proprio come il re aveva parlato, dicendo: "Tornate da me il terzo giorno". 13 E il re rispondeva aspramente al popolo, e lasciava il consiglio degli anziani che l'avevano consigliato. 14 E continuò a parlare loro secondo il consiglio dei giovani, dicendo: "Mio padre, da parte sua, rese il vostro giogo pesante, ma io, da parte mia, aggiungerò al vostro giogo. Mio padre, da parte sua, vi castigò con fruste, ma io, da parte mia, vi castigherò con flagelli". 15 E il re non ascoltò il popolo, perché il volgere degli eventi ebbe luogo per volere di Geova, affinché egli realmente eseguisse la parola che Geova aveva pronunciato per mezzo di Ahia il silonita a Geroboamo figlio di Nebat. 16 Quando tutto Israele vedeva che il re non li aveva ascoltati, il popolo rispose quindi al re, dicendo: "Quale parte abbiamo in Davide? E non c'è eredità nel figlio di Iesse. Ai tuoi dèi, o Israele. Ora bada alla tua propria casa, o Davide!" Allora Israele se ne andava alle sue tende. 17 In quanto ai figli d'Israele che dimoravano nelle città di Giuda, Roboamo continuò a regnare su di loro. 18 In seguito il re Roboamo mandò Adoram, che era su quelli coscritti per i lavori forzati, ma tutto Israele lo colpì con pietre, così che morì. E il re Roboamo stesso riuscì a salire sul carro per fuggire a Gerusalemme. 19 E gli israeliti hanno continuato la loro rivolta contro la casa di Davide fino a questo giorno. 20 E avvenne che appena tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, subito mandarono a chiamarlo all'assemblea e lo fecero re su tutto Israele. Nessuno divenne seguace della casa di Davide eccetto la sola tribù di Giuda. 21 Quando Roboamo arrivò a Gerusalemme, congregò immediatamente tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini scelti e robusti per la guerra, per combattere contro la casa d'Israele, in modo da far tornare il regno a Roboamo figlio di Salomone. 22 Quindi la parola del (vero) Dio fu indirizzata a Semaia uomo del (vero) Dio, dicendo: 23 "Di' a Roboamo figlio di Salomone re di Giuda e a tutta la casa di Giuda e a Beniamino e al resto del popolo: 24 'Geova ha detto questo: "Non dovete salire a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele. Tornate ciascuno alla sua casa, poiché questa cosa si è compiuta per mio stesso volere" ' ". Essi ubbidirono dunque alla parola di Geova, e tornarono a casa secondo la parola di Geova. 25 E Geroboamo edificava Sichem nella regione montagnosa di Efraim e vi dimorava. Quindi uscì di là ed edificò Penuel. 26 E Geroboamo diceva in cuor suo: "Ora il regno tornerà alla casa di Davide. 27 Se questo popolo continua a salire per fare sacrifici nella casa di Geova a Gerusalemme, allora il cuore di questo popolo di sicuro tornerà al loro signore, Roboamo re di Giuda; e certamente mi uccideranno e torneranno a Roboamo re di Giuda". 28 Di conseguenza il re prese consiglio e fece due vitelli d'oro e disse al popolo: "È troppo per voi salire a Gerusalemme. Ecco il tuo Dio, o Israele, che ti fece salire dal paese d'Egitto". 29 Pose quindi l'uno a Betel, e l'altro lo mise a Dan. 30 E questa cosa divenne causa di peccato, e il popolo andava davanti all'uno fino a Dan. 31 Ed egli faceva una casa di alti luoghi e faceva sacerdoti dal popolo in genere, che non erano dei figli di Levi. 32 E Geroboamo proseguì, facendo una festa nell'ottavo mese il quindicesimo giorno del mese, come la festa che era in Giuda, per fare offerte sopra l'altare che aveva fatto a Betel, per sacrificare ai vitelli che aveva fatto; e mise in servizio a Betel i sacerdoti degli alti luoghi che aveva fatto. 33 E faceva offerte sopra l'altare che aveva fatto a Betel il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, nel mese che aveva inventato da sé; e faceva una festa per i figli d'Israele e faceva offerte sopra l'altare per fare fumo di sacrificio. 13 Ed ecco, c'era un uomo di Dio che era venuto per la parola di Geova da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava presso l'altare per fare fumo di sacrificio. 2 Allora gridò contro l'altare, per la parola di Geova, e disse: "O altare, altare, Geova ha detto questo: 'Ecco, un figlio nato alla casa di Davide, il cui nome è Giosia! Ed egli certamente sacrificherà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che fanno su di te fumo di sacrificio, e brucerà su di te ossa di uomini' ". 3 E quel giorno fece un portento, dicendo: "Questo è il portento di cui Geova ha parlato: Ecco, l'altare si spaccherà, e le ceneri grasse che sono su di esso certamente si spargeranno". 4 E avvenne che, appena il re ebbe udito la parola dell'uomo del (vero) Dio che egli aveva gridato contro l'altare di Betel, subito Geroboamo stese la mano da sopra l'altare, dicendo: "Afferratelo!" Immediatamente la mano che aveva steso contro di lui si seccò, e non la poté ritirare a sé. 5 E l'altare stesso si spaccò così che le ceneri grasse si sparsero dall'altare, secondo il portento che l'uomo del (vero) Dio aveva fatto per la parola di Geova. 6 Il re ora rispose e disse all'uomo del (vero) Dio: "Placa, ti prego, la faccia di Geova tuo Dio e prega in mio favore perché mi sia restituita la mano". A ciò l'uomo del (vero) Dio placò la faccia di Geova, così che la mano del re gli fu restituita e tornò come prima. 7 E il re proseguì, dicendo all'uomo del (vero) Dio: "Vieni con me a casa, sì, e prendi ristoro, e lascia che ti dia un dono". 8 Ma l'uomo del (vero) Dio disse al re: "Se tu mi dessi metà della tua casa non verrei con te e non mangerei pane né berrei acqua in questo luogo. 9 Poiché in questo modo egli mi ha comandato per la parola di Geova, dicendo: 'Non devi mangiare pane né bere acqua, e non devi tornare per la via per la quale sei andato' ". 10 E se ne andava per un'altra via, e non tornò per la via per la quale era venuto a Betel. 11 E un certo vecchio profeta dimorava a Betel, e i suoi figli ora vennero a narrargli tutta l'opera che l'uomo del (vero) Dio aveva fatto quel giorno a Betel (e) le parole che aveva pronunciato al re, e continuarono a narrarle al loro padre. 12 Quindi il loro padre parlò loro: "Per quale via, quindi, se ne è andato?" I suoi figli gli mostrarono dunque la via per la quale se ne era andato l'uomo del (vero) Dio che era venuto da Giuda. 13 Egli disse ora ai suoi figli: "Sellatemi l'asino". Gli sellarono dunque l'asino ed egli vi montava sopra. 14 E seguiva l'uomo del (vero) Dio e lo trovò a sedere sotto il grosso albero. Quindi gli disse: "Sei tu l'uomo del (vero) Dio che è venuto da Giuda?" al che egli disse: "Sono io". 15 E proseguì, dicendogli: "Vieni con me a casa e mangia del pane". 16 Ma egli disse: "Non posso tornare con te né entrare con te, e non devo mangiare pane né bere acqua con te in questo luogo. 17 Poiché mi è stato detto per la parola di Geova: 'Non vi devi mangiare pane né bere acqua. Non devi tornare per la via per la quale sei andato' ". 18 A ciò gli disse: "Anch'io sono profeta come te, e un angelo stesso mi ha parlato per la parola di Geova, dicendo: 'Fallo tornare con te alla tua casa perché mangi pane e beva acqua' ". (Lo ingannò). 19 Egli tornò dunque con lui per mangiare pane nella sua casa e bere acqua. 20 E avvenne, mentre sedevano a tavola, che la parola di Geova fu indirizzata al profeta che l'aveva fatto tornare; 21 ed egli chiamava l'uomo del (vero) Dio che era venuto da Giuda, dicendo: "Geova ha detto questo: 'Per la ragione che ti sei ribellato contro l'ordine di Geova e non hai osservato il comandamento col quale Geova tuo Dio ti ha comandato, 22 ma sei tornato per mangiare pane e bere acqua nel luogo circa il quale ti aveva detto: "Non mangiare pane né bere acqua", il tuo corpo morto non entrerà nel luogo di sepoltura dei tuoi antenati' ". 23 E avvenne dopo che ebbe mangiato pane e dopo che ebbe bevuto che subito gli sellò l'asino, cioè al profeta che aveva fatto tornare. 24 Ed egli si avviò. Più tardi un leone lo trovò per la strada e lo mise a morte, e il suo corpo morto fu gettato sulla strada. E l'asino gli stava accanto, e il leone stava accanto al corpo morto. 25 Ed ecco, c'erano uomini che passavano, così che vedevano il corpo morto gettato sulla strada e il leone che stava accanto al corpo morto. Quindi vennero e ne parlarono nella città in cui dimorava il vecchio profeta. 26 Quando il profeta che l'aveva fatto tornare dalla via l'udì, immediatamente disse: "È l'uomo del (vero) Dio che si ribellò contro l'ordine di Geova; e per questo Geova lo ha dato al leone, perché lo sbranasse e lo mettesse a morte, secondo la parola di Geova che egli gli aveva proferito". 27 E continuò a parlare ai suoi figli, dicendo: "Sellatemi l'asino". Allora lo sellarono. 28 Quindi si avviò e trovò il suo corpo morto gettato sulla strada con l'asino e il leone che stavano accanto al corpo morto. Il leone non aveva mangiato il corpo morto, né aveva sbranato l'asino. 29 E il profeta sollevava il corpo morto dell'uomo del (vero) Dio e lo deponeva sull'asino e lo riportava indietro. Così entrò nella città del vecchio profeta per fare lamento e seppellirlo. 30 Depose pertanto il corpo morto di lui nel suo proprio luogo di sepoltura; e facevano lamento su di lui: "Ahi, fratello mio!" 31 E avvenne dopo averlo sepolto che diceva ai suoi figli: "Quando muoio mi dovete seppellire nel luogo di sepoltura in cui è sepolto l'uomo del (vero) Dio. Deponete le mie proprie ossa accanto alle sue ossa. 32 Poiché immancabilmente si avvererà la parola che egli gridò per la parola di Geova contro l'altare che è a Betel e contro tutte le case degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria". 33 Dopo questa cosa Geroboamo non si ritrasse dalla sua cattiva via, ma ancora fece sacerdoti degli alti luoghi dal popolo in genere. In quanto a chiunque vi si dilettava, egli gli riempiva la mano di potere, (dicendo:) "E divenga (uno dei) sacerdoti degli alti luoghi". 34 E in questa cosa ci fu causa di peccato da parte della casa di Geroboamo e motivo per spazzarli via e annientarli dalla superficie del suolo. 14 In quel particolare tempo Abia figlio di Geroboamo si ammalò. 2 Geroboamo disse dunque a sua moglie: "Levati, ti prego, e ti devi travestire affinché non sappiano che sei la moglie di Geroboamo, e devi andare a Silo. Ecco, là c'è Ahia il profeta. Egli è colui che parlò riguardo a me in quanto a divenire re su questo popolo. 3 E devi prendere in mano dieci pani e focacce e una fiasca di miele e devi andare da lui. Egli è colui che certamente ti dichiarerà ciò che accadrà al ragazzo". 4 E la moglie di Geroboamo faceva così. Di conseguenza si levò e andò a Silo e giunse alla casa di Ahia. Ora Ahia stesso non poteva vedere, poiché i suoi occhi si erano offuscati a causa della sua età. 5 E Geova stesso aveva detto ad Ahia: "Ecco la moglie di Geroboamo che viene a domandarti una parola riguardo a suo figlio; poiché è malato. Le devi parlare così e così. E accadrà che appena sarà arrivata si renderà irriconoscibile". 6 E avvenne che appena Ahia udì il rumore dei suoi piedi mentre entrava nell'ingresso, diceva: "Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti rendi irriconoscibile mentre io ti sono mandato con un messaggio severo? 7 Va, di' a Geroboamo: 'Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: "Per la ragione che ti innalzai in mezzo al tuo popolo, per costituirti condottiero sul mio popolo Israele, 8 e strappavo il regno dalla casa di Davide e lo davo a te, e tu non sei divenuto come il mio servitore Davide, che osservò i miei comandamenti e camminò dietro a me con tutto il suo cuore facendo solo ciò che era retto ai miei occhi, 9 ma agivi peggio di tutti quelli che erano stati prima di te, e andasti a farti un altro dio e immagini di metallo fuso per offendermi, e hai gettato me dietro le tue spalle; 10 per tale ragione ecco che faccio venire la calamità sulla casa di Geroboamo, e certamente stroncherò da Geroboamo chiunque orina contro il muro, chi è impotente e inutile in Israele; e realmente spazzerò a fondo dietro alla casa di Geroboamo, proprio come si spazza lo sterco finché scompaia. 11 Chi (della casa) di Geroboamo muore nella città lo mangeranno i cani; e chi muore nel campo lo mangeranno i volatili dei cieli, perché Geova stesso ha parlato" '. 12 "E tu stessa, levati, va a casa tua. Quando i tuoi piedi entreranno nella città il fanciullo certamente morirà. 13 E tutto Israele in realtà gli farà lamento e lo seppellirà, perché questo è il solo (della casa) di Geroboamo che entrerà in un luogo di sepoltura; per la ragione che qualcosa di buono verso Geova l'Iddio d'Israele è stato trovato in lui nella casa di Geroboamo. 14 E Geova certamente susciterà per se stesso un re su Israele che stroncherà la casa di Geroboamo il giorno indicato, e che dire se proprio ora? 15 E Geova di sicuro abbatterà Israele, proprio come la canna si agita nell'acqua; e certamente sradicherà Israele da questo buon suolo che diede ai loro antenati, e in realtà li disperderà oltre il Fiume, per la ragione che hanno fatto i loro pali sacri, offendendo così Geova. 16 E abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo con i quali egli ha peccato e con i quali ha fatto peccare Israele". 17 Allora la moglie di Geroboamo si levò e se ne andò e giunse a Tirza. Mentre arrivava alla soglia della casa, il ragazzo stesso morì. 18 Così lo seppellirono, e tutto Israele fece lamento su di lui, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo del suo servitore Ahia il profeta. 19 E il resto dei fatti di Geroboamo, come guerreggiò e come regnò, ecco, sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele. 20 E i giorni che Geroboamo regnò furono ventidue anni, dopo di che giacque con i suoi antenati; e Nadab suo figlio regnava in luogo di lui. 21 In quanto a Roboamo figlio di Salomone, era divenuto re in Giuda. Quando Roboamo cominciò a regnare aveva quarantuno anni, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che Geova aveva scelto da tutte le tribù d'Israele per porvi il suo nome. E il nome di sua madre era Naama l'ammonita. 22 E Giuda continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, così che lo incitarono a gelosia più di quanto non avessero fatto tutti i loro antenati mediante i loro peccati con cui avevano peccato. 23 E anch'essi continuarono a edificarsi alti luoghi e colonne sacre e pali sacri su ogni colle alto e sotto ogni albero lussureggiante. 24 E nel paese ci fu perfino il prostituto del tempio. Agirono secondo tutte le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele. 25 E nel quinto anno del re Roboamo avvenne che Sisac re d'Egitto salì contro Gerusalemme. 26 E prese i tesori della casa di Geova e i tesori della casa del re; e prese ogni cosa. E prendeva tutti gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto. 27 Di conseguenza il re Roboamo fece in luogo d'essi scudi di rame, e li affidò in mano ai capi dei corrieri, le guardie all'ingresso della casa del re. 28 E accadeva che ogni volta che il re veniva alla casa di Geova, i corrieri li portavano, e li riportavano alla camera della guardia dei corrieri. 29 E il resto dei fatti di Roboamo e tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei tempi dei re di Giuda? 30 E ci fu sempre la guerra stessa fra Roboamo e Geroboamo. 31 Infine Roboamo giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide. E il nome di sua madre era Naama l'ammonita. E Abiam suo figlio regnava in luogo di lui. 15 E nel diciottesimo anno del re Geroboamo figlio di Nebat, Abiam divenne re su Giuda. 2 Regnò tre anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Maaca nipote di Abisalom. 3 Ed egli continuò a camminare in tutti i peccati di suo padre che questi aveva fatto prima di lui; e il suo cuore non fu completo presso Geova suo Dio come il cuore di Davide suo antenato. 4 Poiché, a motivo di Davide, Geova suo Dio gli diede una lampada a Gerusalemme suscitando suo figlio dopo di lui e tenendo Gerusalemme in esistenza, 5 perché Davide fece ciò che era retto agli occhi di Geova, e non deviò da nessuna cosa che Egli gli aveva comandato per tutti i giorni della sua vita, salvo nel fatto di Uria l'ittita. 6 E ci fu la guerra stessa fra Roboamo e Geroboamo per tutti i giorni della sua vita. 7 In quanto al resto dei fatti di Abiam e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? Ci fu anche la guerra che ebbe luogo fra Abiam e Geroboamo. 8 Infine Abiam giacque con i suoi antenati e lo seppellirono nella Città di Davide; e Asa suo figlio regnava in luogo di lui. 9 Nel ventesimo anno di Geroboamo re d'Israele, Asa regnò come re di Giuda. 10 E regnò quarantuno anni a Gerusalemme; e il nome di sua nonna era Maaca nipote di Abisalom. 11 E Asa faceva ciò che era retto agli occhi di Geova, come Davide suo antenato. 12 Pertanto fece sparire dal paese i prostituti del tempio ed eliminò tutti gli idoli di letame che avevano fatto i suoi antenati. 13 Perfino in quanto a Maaca sua nonna, la rimosse da(lla dignità di) signora, perché aveva fatto un orribile idolo al palo sacro; dopo di che Asa abbatté l'orribile idolo di lei e lo bruciò nella valle del torrente Chidron. 14 E non eliminò gli alti luoghi. Tuttavia, il cuore stesso di Asa fu completo presso Geova per tutti i suoi giorni. 15 E portava le cose santificate da suo padre e le cose santificate da lui stesso nella casa di Geova, argento e oro e oggetti. 16 E ci fu la guerra stessa fra Asa e Baasa re d'Israele per tutti i loro giorni. 17 Baasa re d'Israele salì dunque contro Giuda ed edificava Rama, per non permettere a nessuno di uscire o di entrare da Asa re di Giuda. 18 Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro che erano restati nei tesori della casa di Geova e nei tesori della casa del re e li mise in mano ai suoi servitori; e il re Asa li mandò ora a Ben-Adad figlio di Tabrimmon figlio di Ezion, re di Siria, che dimorava a Damasco, dicendo: 19 "C'è un patto fra me e te, fra mio padre e tuo padre. Ecco, ti ho mandato un regalo d'argento e d'oro. Vieni, infrangi in effetti il tuo patto con Baasa re d'Israele, affinché si ritiri da me". 20 Ben-Adad ascoltò pertanto il re Asa e mandò i capi delle forze militari che erano sue contro le città d'Israele e abbatteva Ijon e Dan e Abel-Bet-Maaca e tutto Cinneret, fino a tutto il paese di Neftali. 21 E avvenne che appena Baasa l'ebbe udito, immediatamente smise di edificare Rama e continuò a dimorare a Tirza. 22 E il re Asa, da parte sua, convocò tutto Giuda - nessuno fu esente - e portavano via le pietre di Rama e il suo legname, con cui Baasa aveva edificato; e il re Asa edificava con essi Gheba in Beniamino, e Mizpa. 23 In quanto al resto di tutti i fatti di Asa e a tutto il suo potere e a tutto ciò che fece e alle città che edificò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? Solo che al tempo della sua vecchiaia si ammalò ai piedi. 24 Infine Asa giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide suo antenato; e Giosafat suo figlio regnava in luogo di lui. 25 In quanto a Nadab figlio di Geroboamo, divenne re su Israele nel secondo anno di Asa re di Giuda; e continuò a regnare su Israele per due anni. 26 Ed egli faceva ciò che era male agli occhi di Geova e continuò a camminare nella via di suo padre e nel suo peccato col quale aveva fatto peccare Israele. 27 E Baasa figlio di Ahia della casa di Issacar cospirava contro di lui; e Baasa lo abbatteva a Ghibbeton, che apparteneva ai filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28 Baasa lo mise dunque a morte nel terzo anno di Asa re di Giuda e regnava in luogo di lui. 29 E avvenne che appena fu divenuto re, abbatté tutta la casa di Geroboamo. Non lasciò rimanere (della casa) di Geroboamo nessuno che respirava finché li ebbe annientati, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo del suo servitore Ahia il silonita, 30 a causa dei peccati di Geroboamo con i quali egli aveva peccato e con i quali aveva fatto peccare Israele (e) mediante l'offesa con la quale aveva offeso Geova l'Iddio d'Israele. 31 In quanto al resto dei fatti di Nadab e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 32 E ci fu la guerra stessa fra Asa e Baasa re d'Israele per tutti i loro giorni. 33 Nel terzo anno di Asa re di Giuda, Baasa figlio di Ahia divenne re su tutto Israele a Tirza per ventiquattro anni. 34 Ed egli faceva ciò che era male agli occhi di Geova e camminava nella via di Geroboamo e nel peccato col quale egli aveva fatto peccare Israele. 16 La parola di Geova fu ora indirizzata a Ieu figlio di Hanani contro Baasa, dicendo: 2 "Giacché ti ho innalzato dalla polvere per costituirti condottiero sul mio popolo Israele, ma tu hai camminato nella via di Geroboamo e hai fatto dunque peccare il mio popolo Israele offendendomi con i loro peccati, 3 ecco, io spazzo a fondo dietro a Baasa e dietro alla sua casa, e certamente costituirò la sua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebat. 4 Chiunque (della casa) di Baasa muoia nella città lo mangeranno i cani; e chiunque dei suoi muoia nel campo lo mangeranno i volatili dei cieli". 5 In quanto al resto dei fatti di Baasa e a ciò che fece e al suo potere, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 6 Infine Baasa giacque con i suoi antenati e fu sepolto a Tirza; ed Ela suo figlio regnava in luogo di lui. 7 E anche per mezzo di Ieu figlio di Hanani il profeta, la parola stessa di Geova era venuta contro Baasa e la sua casa, sia per tutto il male che aveva commesso agli occhi di Geova offendendolo con l'opera delle sue mani, perché divenisse come la casa di Geroboamo, sia perché lo aveva abbattuto. 8 Nel ventiseiesimo anno di Asa re di Giuda, Ela figlio di Baasa divenne re su Israele a Tirza per due anni. 9 E il suo servitore Zimri capo di metà dei carri cospirava contro di lui, mentre egli era a Tirza a bere fino a ubriacarsi nella casa di Arza, che era sulla famiglia a Tirza. 10 E Zimri veniva e lo abbatteva e lo metteva a morte nel ventisettesimo anno di Asa re di Giuda, e regnava in luogo di lui. 11 E avvenne che quando cominciò a regnare, appena sedette sul suo trono, abbatté tutta la casa di Baasa. Non lasciò rimanere nessuno dei suoi che orinava contro il muro né i suoi vendicatori del sangue né i suoi amici. 12 Così Zimri annientò l'intera casa di Baasa, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato contro Baasa per mezzo di Ieu il profeta, 13 a motivo di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio con i quali peccarono e con i quali fecero peccare Israele offendendo Geova l'Iddio d'Israele con i loro idoli vani. 14 In quanto al resto dei fatti di Ela e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 15 Nel ventisettesimo anno di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni a Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai filistei. 16 A suo tempo il popolo che era accampato udì dire: "Zimri ha cospirato e ha anche abbattuto il re". Quel giorno nel campo tutto Israele fece dunque Omri, capo dell'esercito, re su Israele. 17 Omri e tutto Israele con lui salirono ora da Ghibbeton e ponevano l'assedio a Tirza. 18 E avvenne che appena Zimri vide che la città era stata catturata, entrò quindi nella torre di dimora della casa del re e bruciò la casa del re su di sé col fuoco, così che morì, 19 per i suoi peccati con cui aveva peccato facendo ciò che era male agli occhi di Geova col camminare nella via di Geroboamo e nel peccato che egli aveva commesso facendo peccare Israele. 20 In quanto al resto dei fatti di Zimri e alla cospirazione con la quale cospirò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 21 Fu allora che il popolo d'Israele si divideva in due parti. Una parte del popolo divenne seguace di Tibni figlio di Ghinat, per farlo re, e l'altra parte seguace di Omri. 22 Infine il popolo che seguiva Omri sopraffece il popolo che seguiva Tibni figlio di Ghinat; così che Tibni trovò la morte, e Omri cominciò a regnare. 23 Nel trentunesimo anno di Asa re di Giuda, Omri divenne re su Israele per dodici anni. Egli regnò sei anni a Tirza. 24 E acquistava il monte di Samaria da Semer per due talenti d'argento, ed edificava (sul) monte e dava il nome alla città che edificò secondo il nome di Semer padrone del monte, Samaria. 25 E Omri faceva ciò che era male agli occhi di Geova e fece peggio di tutti quelli che erano stati prima di lui. 26 E camminava in tutta la via di Geroboamo figlio di Nebat e nel peccato col quale egli aveva fatto peccare Israele offendendo Geova l'Iddio d'Israele con i loro idoli vani. 27 In quanto al resto dei fatti di Omri, a ciò che fece e al potere col quale agì, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 28 Infine Omri giacque con i suoi antenati e fu sepolto a Samaria; e Acab suo figlio regnava in luogo di lui. 29 E in quanto ad Acab figlio di Omri, divenne re su Israele nel trentottesimo anno di Asa re di Giuda; e Acab figlio di Omri continuò a regnare per ventidue anni su Israele a Samaria. 30 E Acab figlio di Omri faceva agli occhi di Geova peggio di tutti quelli che erano stati prima di lui. 31 E avvenne che, (come se il) camminare nei peccati di Geroboamo figlio di Nebat (fosse stata) per lui la cosa più trascurabile, prese ora in moglie Izebel figlia di Etbaal re dei sidoni e andava a servire Baal e a inchinarsi davanti a lui. 32 Inoltre, eresse un altare a Baal nella casa di Baal che aveva edificato a Samaria. 33 E Acab faceva anche il palo sacro; e Acab per offendere Geova l'Iddio d'Israele faceva più di tutti i re d'Israele che erano stati prima di lui. 34 Ai suoi giorni Hiel il betelita edificò Gerico. Alla perdita di Abiram suo primogenito ne gettò le fondamenta, e alla perdita di Segub suo minore ne eresse le porte, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo di Giosuè figlio di Nun. 17 Ed Elia il tisbita degli abitanti di Galaad diceva ad Acab: "Come vive Geova l'Iddio d'Israele dinanzi al quale in effetti io sto, durante questi anni non cadrà né rugiada né pioggia, eccetto che per ordine della mia parola!" 2 La parola di Geova gli fu ora indirizzata, dicendo: 3 "Va via di qui, e devi volgerti ad est e nasconderti nella valle del torrente Cherit che è ad est del Giordano. 4 E deve avvenire che devi bere dalla valle del torrente, e certamente comanderò ai corvi di provvederti là il sostentamento". 5 Immediatamente egli andò e fece secondo la parola di Geova, e così andò e prese a dimorare presso la valle del torrente Cherit che è ad est del Giordano. 6 E i corvi stessi gli portavano pane e carne la mattina e pane e carne la sera, e beveva dalla valle del torrente. 7 Ma alla fine di alcuni giorni avvenne che la valle del torrente divenne asciutta, perché non era caduto alcun rovescio di pioggia sulla terra. 8 La parola di Geova gli fu ora indirizzata, dicendo: 9 "Levati, va a Zarefat, che appartiene a Sidone, e vi devi dimorare. Ecco, certamente comanderò là a una donna, a una vedova, di provvederti il sostentamento". 10 Pertanto si levò e andò a Zarefat ed entrò nell'ingresso della città; ed ecco, una donna, una vedova, stava lì a raccogliere della legna. Allora la chiamò e disse: "Ti prego, prendimi un sorso d'acqua in un vaso perché io beva". 11 Quando essa stava andando a prenderlo, egli continuò a chiamarla e a dire: "Ti prego, prendimi un po' di pane nella tua mano". 12 A ciò essa disse: "Come vive Geova tuo Dio, non ho nessuna focaccia rotonda, ma un pugno di farina nella giara grande e un po' d'olio nella giara piccola; ed ecco, raccolgo un po' di legna, e devo entrare a fare qualcosa per me stessa e per mio figlio, e dovremo mangiarlo e morire". 13 Quindi Elia le disse: "Non aver timore. Va, fa secondo la tua parola. Solo fammi prima una piccola focaccia rotonda da ciò che è lì, e me la devi portare, e per te stessa e per tuo figlio potrai fare qualcosa dopo. 14 Poiché Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'La stessa giara grande della farina non si esaurirà e la stessa giara piccola dell'olio non verrà meno fino al giorno che Geova darà un rovescio di pioggia sulla superficie del suolo' ". 15 Essa dunque andò e fece secondo la parola di Elia; e continuò a mangiare, lei insieme a lui e alla casa di lei, per giorni. 16 La stessa giara grande della farina non si esaurì e la stessa giara piccola dell'olio non venne meno, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo di Elia. 17 E dopo queste cose avvenne che il figlio della donna, la padrona della casa, si ammalò, e la sua infermità fu così grave che non gli restò respiro. 18 A ciò essa disse a Elia: "Che ho a che fare con te, o uomo del (vero) Dio? Sei venuto da me per rievocare il mio errore e per mettere a morte mio figlio". 19 Ma egli le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese quindi dal seno e lo portò di sopra nella camera in terrazza, dove dimorava, e lo pose a giacere sul suo proprio letto. 20 E invocava Geova e diceva: "O Geova mio Dio, anche sulla vedova presso la quale risiedo come forestiero devi recare danno mettendo a morte suo figlio?" 21 E si stendeva tre volte sul fanciullo e invocava Geova e diceva: "O Geova mio Dio, ti prego, fa che l'anima di questo fanciullo torni in lui". 22 Infine Geova ascoltò la voce di Elia, così che l'anima del fanciullo tornò in lui ed egli riprese vita. 23 Elia prese ora il fanciullo e dalla camera in terrazza lo fece scendere nella casa e lo diede a sua madre; ed Elia quindi disse: "Vedi, tuo figlio vive". 24 A ciò la donna disse ad Elia: "Ora realmente so che tu sei un uomo di Dio e che la parola di Geova nella tua bocca è verità". 18 E (dopo) molti giorni avvenne che la parola stessa di Geova fu indirizzata a Elia nel terzo anno, dicendo: "Va, mostrati ad Acab, poiché ho deciso di dare la pioggia sulla superficie del suolo". 2 Elia andò pertanto a mostrarsi ad Acab, mentre la carestia era grave in Samaria. 3 Intanto, Acab chiamò Abdia, che era (incaricato) sulla casa. (Ora Abdia stesso aveva mostrato di avere grande timore di Geova. 4 Perciò avvenne che quando Izebel stroncò i profeti di Geova, Abdia prendeva cento profeti e li nascondeva cinquanta alla volta in una caverna, e li sostentava con pane e acqua). 5 E Acab diceva ad Abdia: "Va per il paese a tutte le sorgenti d'acqua e a ogni valle di torrente. Forse possiamo trovare erba verde, per conservare in vita i cavalli e i muli e non far (più) stroncare le bestie". 6 Così divisero fra loro il paese per cui passare. Acab stesso andò da solo per una via, e Abdia stesso andò da solo per un'altra via. 7 Mentre Abdia continuava il cammino, ebbene, c'era Elia ad incontrarlo. Subito lo riconobbe e cadde sulla sua faccia e disse: "Sei tu, mio signore Elia?" 8 A ciò gli disse: "Sono io. Va, di' al tuo signore: 'Elia è qui' ". 9 Ma egli disse: "Quale peccato ho commesso che daresti il tuo servitore in mano ad Acab perché mi metta a morte? 10 Come vive Geova tuo Dio, non c'è nazione o regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti. Dopo che ebbero detto: 'Non è (qui)', fece giurare al regno e alla nazione che non ti avevano potuto trovare. 11 E ora dici: 'Va, di' al tuo signore: "Elia è qui" '. 12 E di sicuro accadrà che, quando io stesso me ne sarò andato via da te, allora lo stesso spirito di Geova ti porterà dove io non so; e io sarò andato a riferirlo ad Acab, ed egli non ti troverà, e di sicuro mi ucciderà, mentre il tuo servitore stesso ha temuto Geova dalla sua giovinezza. 13 Non è stato riferito al mio signore ciò che feci quando Izebel uccise i profeti di Geova, come io tenni nascosti dei profeti di Geova, cento uomini, cinquanta alla volta in una caverna, e continuai a sostentarli con pane e acqua? 14 E ora dici: 'Va, di' al tuo signore: "Elia è qui" '. Ed egli di sicuro mi ucciderà". 15 Comunque, Elia disse: "Come vive Geova degli eserciti dinanzi al quale in effetti io sto, oggi mi mostrerò a lui". 16 Abdia andò pertanto incontro ad Acab e glielo riferì; e Acab andò dunque incontro a Elia. 17 E avvenne che, appena Acab vide Elia, Acab immediatamente gli disse: "Sei tu, colui che dà l'ostracismo a Israele?" 18 A ciò egli disse: "Non ho dato io l'ostracismo a Israele, ma l'avete dato tu e la casa di tuo padre, perché avete lasciato i comandamenti di Geova e tu hai seguito i Baal. 19 E ora manda a radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo e anche i quattrocentocinquanta profeti di Baal e i quattrocento profeti del palo sacro, che mangiano alla tavola di Izebel". 20 E Acab mandava fra tutti i figli d'Israele e radunava i profeti sul monte Carmelo. 21 Elia si accostò quindi a tutto il popolo e disse: "Fino a quando zoppicherete su due differenti opinioni? Se il (vero) Dio è Geova, seguitelo; ma se è Baal, seguite lui". E il popolo non gli disse una parola di risposta. 22 Ed Elia proseguì, dicendo al popolo: "Io stesso sono stato lasciato come profeta di Geova, io solo, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta uomini. 23 Ora ci diano due giovani tori, e si scelgano essi un giovane toro e lo taglino a pezzi e lo mettano sulla legna, ma non gli devono appiccare il fuoco. E io stesso preparerò l'altro giovane toro, e lo devo mettere sulla legna, ma non vi appiccherò il fuoco. 24 E voi dovete invocare il nome del vostro dio, e io, da parte mia, invocherò il nome di Geova; e deve avvenire che il (vero) Dio che risponderà mediante il fuoco è il (vero) Dio". A ciò tutto il popolo rispose e disse: "La cosa è buona". 25 Elia disse ora ai profeti di Baal: "Sceglietevi un giovane toro e preparatelo per primi, perché siete la maggioranza; e invocate il nome del vostro dio, ma non vi dovete appiccare il fuoco". 26 Presero pertanto il giovane toro che egli diede loro. Quindi lo prepararono, e invocavano il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: "O Baal, rispondici!" Ma non c'era voce, e non c'era chi rispondesse. E zoppicavano intorno all'altare che avevano fatto. 27 E avvenne verso mezzogiorno che Elia si prendeva gioco di loro e diceva: "Chiamate con quanto fiato avete, poiché egli è un dio; poiché dev'essere occupato in una faccenda, e ha escrementi e deve andare al gabinetto. O forse dorme e si deve svegliare!" 28 E invocavano con quanto fiato avevano e si facevano incisioni secondo la loro abitudine con daghe e lance, finché si fecero scorrere il sangue addosso. 29 E avvenne che appena fu passato mezzogiorno e continuavano a comportarsi da profeti fino a che ascende l'offerta di cereali, non ci fu voce, e non ci fu chi rispondesse e non ci fu chi prestasse attenzione. 30 Alla fine Elia disse a tutto il popolo: "Accostatevi a me". Tutto il popolo si accostò dunque a lui. Quindi egli riparò l'altare di Geova che era demolito. 31 Elia prese dunque dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata indirizzata la parola di Geova, dicendo: "Il tuo nome diverrà Israele". 32 E continuò a edificare con le pietre un altare nel nome di Geova e a fare un fosso, di circa l'area seminata con due sea di seme, tutt'intorno all'altare. 33 Dopo ciò sistemò la legna e tagliò il giovane toro a pezzi e lo pose sulla legna. Ora disse: "Riempite d'acqua quattro giare grandi e versatela sull'olocausto e sulla legna". 34 Quindi disse: "Fatelo di nuovo". Lo fecero dunque di nuovo. Ma egli disse: "Fatelo una terza volta". Lo fecero dunque una terza volta. 35 Così l'acqua andò tutt'intorno all'altare, ed egli riempì d'acqua anche il fosso. 36 E avvenne al tempo in cui ascende l'offerta di cereali che Elia il profeta si accostava e diceva: "O Geova, Iddio di Abraamo, Isacco e Israele, si conosca oggi che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servitore e che per la tua parola ho fatto tutte queste cose. 37 Rispondimi, o Geova, rispondimi, affinché questo popolo conosca che tu, Geova, sei il (vero) Dio e che tu stesso hai rivolto indietro il loro cuore". 38 Allora il fuoco di Geova cadde e divorò l'olocausto e la legna e le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso. 39 Quando tutto il popolo l'ebbe visto, immediatamente caddero sulle loro facce e dissero: "Geova è il (vero) Dio! Geova è il (vero) Dio!" 40 Quindi Elia disse loro: "Prendete i profeti di Baal! Non ne scampi nemmeno uno!" Subito li presero, ed Elia li fece quindi scendere alla valle del torrente Chison e là li scannò. 41 Elia disse ora ad Acab: "Sali, mangia e bevi; poiché c'è il suono dello scrosciare di un rovescio di pioggia". 42 E Acab saliva per mangiare e bere. In quanto ad Elia, salì in cima al Carmelo e si chinava a terra e teneva la faccia fra le ginocchia. 43 Disse quindi al suo servitore: "Sali, ti prego. Guarda in direzione del mare". Salì, dunque, e guardò e quindi disse: "Non c'è assolutamente nulla". Ed egli continuò a dire: "Torna", per sette volte. 44 E la settima volta avvenne che disse: "Ecco, c'è una nube, piccola come la palma della mano di un uomo, che sale dal mare". Egli ora disse: "Sali, di' ad Acab: 'Attacca (il carro)! E scendi affinché il rovescio di pioggia non ti trattenga!' " 45 E avvenne nel frattempo che i cieli stessi si oscurarono per le nubi e il vento e cominciò un gran rovescio di pioggia. E Acab guidava (il suo carro) e andava a Izreel. 46 E la medesima mano di Geova era su Elia, così che si cinse i fianchi e correva davanti ad Acab per tutta la via fino a Izreel. 19 Acab riferì quindi a Izebel tutto ciò che Elia aveva fatto e ogni cosa circa il modo in cui aveva ucciso tutti i profeti con la spada. 2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia, dicendo: "Così facciano gli dèi, e così vi aggiungano, se domani a quest'ora non farò alla tua anima come all'anima di ciascuno di loro!" 3 Ed egli ebbe timore. Di conseguenza si levò e se ne andava per la sua anima e giunse a Beer-Seba, che appartiene a Giuda. Quindi là si lasciò dietro il suo servitore. 4 Ed egli stesso entrò nel deserto per una giornata di cammino, e infine andò a sedersi sotto una certa ginestra. E chiedeva che la sua anima morisse e diceva: "Basta! Ora, o Geova, togli la mia anima, poiché non sono migliore dei miei antenati". 5 Infine giacque e si addormentò sotto la ginestra. Ma, ecco, ora un angelo lo toccava. Quindi gli disse: "Levati, mangia". 6 Quando guardò, ebbene, lì presso la sua testa c'era una focaccia rotonda su pietre infuocate e una brocca d'acqua. E mangiava e beveva, dopo di che tornò a giacere. 7 Più tardi l'angelo di Geova tornò una seconda volta e lo toccò e disse: "Levati, mangia, poiché il viaggio è troppo per te". 8 Pertanto si levò e mangiò e bevve, e continuò ad andare nella potenza di quel nutrimento per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte del (vero) Dio, Horeb. 9 Là entrò infine in una caverna, per passarvi la notte; ed ecco, c'era per lui la parola di Geova, e gli diceva: "Che fai qui, Elia?" 10 A ciò disse: "Sono stato assolutamente geloso per Geova l'Iddio degli eserciti; poiché i figli d'Israele hanno lasciato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso i tuoi profeti con la spada, tanto che io solo sono rimasto; e cercano la mia anima per toglierla". 11 Ma essa disse: "Esci, e devi stare sul monte dinanzi a Geova". Ed ecco, Geova passava, e un grande e forte vento fendeva i monti e spezzava le rupi dinanzi a Geova. (Geova non era nel vento). E dopo il vento ci fu un terremoto. (Geova non era nel terremoto). 12 E dopo il terremoto ci fu un fuoco. (Geova non era nel fuoco). E dopo il fuoco ci fu una voce calma, sommessa. 13 E avvenne che appena Elia la udì, immediatamente si avvolse la faccia nella veste ufficiale e uscì e stette all'ingresso della caverna; ed ecco, c'era per lui una voce, e gli diceva: "Che fai qui, Elia?" 14 A ciò disse: "Sono stato assolutamente geloso per Geova l'Iddio degli eserciti; poiché i figli d'Israele hanno lasciato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso i tuoi profeti con la spada, tanto che io solo sono rimasto; e cercano la mia anima per toglierla". 15 Geova ora gli disse: "Va, torna per la tua via al deserto di Damasco; e devi andare a ungere Azael come re sulla Siria. 16 E devi ungere Ieu nipote di Nimsi come re su Israele; e devi ungere Eliseo figlio di Safat di Abel-Meola come profeta in luogo tuo. 17 E deve accadere che chi scamperà dalla spada di Azael, lo metterà a morte Ieu; e chi scamperà dalla spada di Ieu, lo metterà a morte Eliseo. 18 E ho lasciato rimanere in Israele settemila, tutte le ginocchia che non si sono piegate a Baal, e ogni bocca che non lo ha baciato". 19 Pertanto se ne andò da lì e trovò Eliseo figlio di Safat che arava con dodici paia (di tori) davanti a sé, e lui col dodicesimo. Elia passò dunque verso di lui e gli gettò sopra la sua veste ufficiale. 20 Allora egli lasciò i tori e correva dietro a Elia e diceva: "Ti prego, lasciami baciare mio padre e mia madre. Quindi certamente ti seguirò". A ciò gli disse: "Va, torna; poiché cosa ti ho fatto?" 21 Così tornò dal seguirlo e quindi prese un paio di tori e li sacrificò, e con gli arnesi dei tori ne cosse la carne e la diede quindi al popolo, e mangiavano. Dopo ciò si levò e seguiva Elia e lo serviva. 20 In quanto a Ben-Adad re di Siria, radunò tutte le sue forze militari e anche trentadue re con lui e cavalli e carri, e saliva e poneva l'assedio a Samaria e combatteva contro di essa. 2 Mandò quindi messaggeri ad Acab re d'Israele in città. E gli diceva: "Ben-Adad ha detto questo: 3 'Il tuo argento e il tuo oro sono miei, e le tue mogli e i tuoi figli, i più belli, sono miei' ". 4 A ciò il re d'Israele rispose e disse: "Secondo la tua parola, mio signore il re, io sono tuo con tutto ciò che mi appartiene". 5 Più tardi i messaggeri tornarono e dissero: "Ben-Adad ha detto questo: 'Ti ho mandato a dire: "Mi darai il tuo argento e il tuo oro e le tue mogli e i tuoi figli. 6 Ma domani verso quest'ora manderò da te i miei servitori, e dovranno frugare attentamente la tua casa e le case dei tuoi servitori; e dovrà accadere che ogni cosa desiderabile ai tuoi occhi se la metteranno in mano, e la dovranno portare via" ' ". 7 Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: "Notate, vi prego, e vedete che costui cerca la calamità; poiché mi ha mandato (a chiedere) le mie mogli e i miei figli e il mio argento e il mio oro, e non li ho trattenuti da lui". 8 Quindi tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: "Non ubbidire, e non devi acconsentire". 9 Egli disse dunque ai messaggeri di Ben-Adad: "Dite al mio signore il re: 'Farò tutto ciò che hai mandato (a dire) al tuo servitore la prima volta; ma questa cosa non la posso fare' ". Allora i messaggeri andarono via e gli riportarono parola. 10 Ben-Adad gli mandò ora a dire: "Così mi facciano gli dèi e così vi aggiungano, se la polvere di Samaria sarà sufficiente a riempire i pugni di tutto il popolo che mi segue!" 11 A sua volta il re d'Israele rispose e disse: "Parlate(gli): 'Non si vanti chi si cinge come chi si slaccia' ". 12 E avvenne che appena ebbe udito questa parola, mentre lui stesso e i re bevevano nelle capanne, immediatamente disse ai suoi servitori: "Disponetevi!" E si disponevano contro la città. 13 Ed ecco, un certo profeta si accostò ad Acab re d'Israele e quindi disse: "Geova ha detto questo: 'Hai visto tutta questa grande folla? Ecco, oggi te la do in mano, e certamente conoscerai che io sono Geova' ". 14 Quindi Acab disse: "Mediante chi?" al che egli disse: "Geova ha detto questo: 'Mediante i giovani dei principi dei distretti giurisdizionali' ". Infine disse: "Chi inizierà la battaglia?" al che disse: "Tu!" 15 Ed egli faceva il conto dei giovani dei principi dei distretti giurisdizionali, ed erano duecentotrentadue; e dopo di loro fece il conto di tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, settemila. 16 E uscivano a mezzogiorno mentre Ben-Adad beveva nelle capanne fino a ubriacarsi, lui insieme ai re, i trentadue re che lo aiutavano. 17 Quando i giovani dei principi dei distretti giurisdizionali uscirono per primi, Ben-Adad subito mandò (a vedere); e vennero a riferirgli, dicendo: "Degli uomini sono usciti da Samaria". 18 Allora disse: "Se sono usciti per la pace, li dovete prendere vivi; o se sono usciti per la battaglia, vivi li dovete prendere". 19 E questi furono quelli che uscirono dalla città, i giovani dei principi dei distretti giurisdizionali e le forze militari che erano dietro di loro. 20 E abbattevano ciascuno il suo uomo; e i siri si diedero alla fuga, e Israele li inseguiva, ma Ben-Adad re di Siria scampava su un cavallo insieme ai cavalieri. 21 Ma il re d'Israele uscì e continuò ad abbattere i cavalli e i carri, e abbatté i siri con una grande strage. 22 Più tardi il profeta si accostò al re d'Israele e gli disse: "Va, rafforzati e nota e vedi ciò che intendi fare; poiché al volgere dell'anno il re di Siria salirà contro di te". 23 In quanto ai servitori del re di Siria, gli dissero: "Il loro Dio è un Dio dei monti. Perciò si sono mostrati più forti di noi. D'altra parte, combattiamo dunque contro di loro nella pianura (e vedrai) se non ci mostreremo più forti di loro. 24 E fa questa cosa: Rimuovi i re ciascuno dal suo posto e metti dei governatori invece d'essi. 25 In quanto a te, devi contarti forze militari pari alle forze militari che caddero al tuo fianco, cavallo per cavallo e carro per carro; e combattiamo contro di loro nella pianura (e vedrai) se non ci mostreremo più forti di loro". Egli ascoltò pertanto la loro voce e fece proprio in quel modo. 26 E al volgere dell'anno avvenne che Ben-Adad adunava i siri e saliva ad Afec per la battaglia contro Israele. 27 In quanto ai figli d'Israele, furono adunati e provvisti di vettovaglie e uscivano loro incontro; e i figli d'Israele si accamparono di fronte a loro come due sparuti greggi di capre, mentre i siri, da parte loro, riempivano la terra. 28 Quindi l'uomo del (vero) Dio si accostò e disse al re d'Israele, sì, continuò a dire: "Geova ha detto questo: 'Per la ragione che i siri hanno detto: "Geova è un Dio dei monti, e non è un Dio dei bassopiani", dovrò dare tutta questa grande folla nella tua mano, e certamente conoscerete che io sono Geova' ". 29 E continuarono a stare accampati per sette giorni, questi di fronte a quelli. E il settimo giorno avvenne che si impegnavano nella battaglia; e i figli d'Israele abbattevano i siri, centomila uomini a piedi in un sol giorno. 30 E quelli che restavano fuggirono ad Afec, alla città; e le mura caddero su ventisettemila uomini che erano restati. In quanto a Ben-Adad, fuggì e infine entrò in città nella camera più interna. 31 Così i suoi servitori gli dissero: "Ecco, ora, abbiamo udito che i re della casa d'Israele sono re di amorevole benignità. Ti preghiamo, lascia che ci mettiamo sacco sui lombi e funi sulla testa, e usciamo verso il re d'Israele. Forse conserverà in vita la tua anima". 32 Si cinsero pertanto i lombi di sacco, con funi sulla testa, e vennero dal re d'Israele e dissero: "Il tuo servitore Ben-Adad ha detto: 'Ti prego, lascia vivere la mia anima' ". A ciò egli disse: "È ancora vivo? È mio fratello". 33 Gli stessi uomini lo presero dunque come un presagio e presto lo presero come una sua propria decisione, e dicevano: "Ben-Adad è tuo fratello". Allora disse: "Andate, portatelo". Quindi Ben-Adad uscì verso di lui; ed egli lo fece subito salire sul carro. 34 (Ben-Adad) ora gli disse: "Le città che mio padre prese a tuo padre le restituirò; e ti assegnerai delle vie a Damasco come mio padre le assegnò a Samaria". "E in quanto a me, ti manderò via con un patto". Allora concluse un patto con lui e lo mandò via. 35 E un certo uomo dei figli dei profeti disse al suo amico per la parola di Geova: "Colpiscimi, ti prego". Ma l'uomo si rifiutò di colpirlo. 36 Perciò gli disse: "Per la ragione che non hai ascoltato la voce di Geova, ecco, andrai via da me e un leone certamente ti abbatterà". Dopo ciò egli andò via da vicino a lui, e il leone lo trovava e lo abbatteva. 37 Ed egli trovava un altro uomo e diceva: "Colpiscimi, ti prego". L'uomo dunque lo colpì, colpendo e ferendo. 38 Quindi il profeta andò e si fermò ad (aspettare) il re presso la strada, e si camuffava con una benda sugli occhi. 39 E avvenne che mentre il re passava, egli gridò al re e diceva: "Il tuo servitore stesso uscì nel folto della battaglia; ed ecco, un uomo si ritraeva dalla linea, e mi conduceva un uomo e quindi disse: 'Custodisci quest'uomo. Se in alcun modo verrà a mancare, allora la tua anima dovrà prendere il posto della sua anima, oppure peserai un talento d'argento'. 40 E avvenne che mentre il tuo servitore era attivo qua e là, ebbene, quello stesso se n'era andato". A ciò il re d'Israele gli disse: "Così è il tuo proprio giudizio. Tu stesso hai deciso". 41 A ciò egli si tolse in fretta la benda di sopra gli occhi, e il re d'Israele lo riconosceva, che era dei profeti. 42 Quindi egli gli disse: "Geova ha detto questo: 'Per la ragione che ti sei lasciato sfuggire di mano l'uomo a me votato per la distruzione, la tua anima deve prendere il posto della sua anima e il tuo popolo il posto del suo popolo' ". 43 Allora il re d'Israele se ne andò verso la sua casa, accigliato e abbattuto, e giunse a Samaria. 21 E dopo queste cose avvenne che c'era una vigna appartenente a Nabot l'izreelita, la quale era a Izreel, vicino al palazzo di Acab re di Samaria. 2 Acab parlò dunque a Nabot, dicendo: "Dammi la tua vigna, sì, perché mi serva da orto di verdure, poiché è vicina alla mia casa; e lascia che ti dia in luogo d'essa una vigna migliore. (Oppure,) se è bene ai tuoi occhi, ti darò del denaro come prezzo di questa". 3 Ma Nabot disse ad Acab: "È impensabile da parte mia, dal punto di vista di Geova, darti il possedimento ereditario dei miei antenati". 4 Di conseguenza Acab entrò nella sua casa, accigliato e abbattuto per la parola che gli aveva pronunciato Nabot l'izreelita, quando aveva detto: "Non ti darò il possedimento ereditario dei miei antenati". Giacque quindi sul suo letto e tenne la faccia voltata e non mangiò pane. 5 Infine Izebel sua moglie venne da lui e gli parlò: "Perché il tuo spirito è triste e non mangi pane?" 6 Allora le parlò: "Perché parlavo a Nabot l'izreelita e gli dicevo: 'Dammi la tua vigna, sì, per denaro. O, se preferisci, lascia che ti dia un'altra vigna in luogo d'essa'. Ma egli ha detto: 'Non ti darò la mia vigna' ". 7 Quindi Izebel sua moglie gli disse: "Sei tu a esercitare ora il regno su Israele? Levati, mangia pane e si rallegri il tuo cuore. Io stessa ti darò la vigna di Nabot l'izreelita". 8 Essa scrisse pertanto lettere a nome di Acab e le sigillò col sigillo di lui, e mandò le lettere agli anziani e ai nobili che erano nella sua città, che dimoravano con Nabot. 9 Ma nelle lettere scrisse, dicendo: "Proclamate un digiuno, e fate sedere Nabot a capo del popolo. 10 E due uomini, individui buoni a nulla, fateli sedere di fronte a lui, e testimonino contro di lui, dicendo: 'Tu hai maledetto Dio e il re!' E trascinatelo fuori e lapidatelo affinché muoia". 11 Gli uomini della sua città, gli anziani e i nobili che dimoravano nella sua città, fecero dunque proprio come Izebel aveva mandato (a dire) loro, proprio come era scritto nelle lettere che aveva mandato loro. 12 Essi proclamarono un digiuno e fecero sedere Nabot a capo del popolo. 13 Quindi due degli uomini, individui buoni a nulla, andarono a sedersi di fronte a lui; e gli uomini buoni a nulla testimoniavano contro di lui, cioè Nabot, di fronte al popolo, dicendo: "Nabot ha maledetto Dio e il re!" Dopo ciò lo trascinarono alla periferia della città e lo lapidarono con pietre, così che morì. 14 Mandarono ora a dire a Izebel: "Nabot è stato lapidato così che è morto". 15 E avvenne che, appena Izebel udì che Nabot era stato lapidato così che era morto, Izebel immediatamente disse ad Acab: "Levati, prendi possesso della vigna di Nabot l'izreelita, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non è più vivo, ma morto". 16 E avvenne che, appena Acab udì che Nabot era morto, Acab subito si levò per scendere alla vigna di Nabot l'izreelita, per prenderne possesso. 17 E la parola di Geova fu indirizzata a Elia il tisbita, dicendo: 18 "Levati, scendi incontro ad Acab re d'Israele, che è in Samaria. Ecco, è nella vigna di Nabot, dove è sceso a prenderne possesso. 19 E gli devi parlare, dicendo: 'Geova ha detto questo: "Hai assassinato e preso pure possesso?" ' E gli devi parlare, dicendo: 'Geova ha detto questo: "Nel luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno il tuo sangue, sì, il tuo" ' ". 20 E Acab diceva a Elia: "Mi hai trovato, o mio nemico?" al che egli disse: "Ti ho trovato. 'Per la ragione che ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi di Geova, 21 ecco, faccio venire su di te la calamità; e certamente spazzerò a fondo dietro a te e stroncherò da Acab chiunque orina contro il muro e chi è impotente e inutile in Israele. 22 E certamente costituirò la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebat e come la casa di Baasa figlio di Ahia, per l'offesa con la quale hai offeso e hai quindi fatto peccare Israele'. 23 E anche riguardo a Izebel Geova ha parlato, dicendo: 'I medesimi cani mangeranno Izebel nel pezzo di terra di Izreel. 24 Chiunque (della casa) di Acab muoia nella città lo mangeranno i cani; e chiunque muoia nel campo lo mangeranno i volatili dei cieli. 25 Senza eccezione nessuno ha mostrato d'essere come Acab, che si è venduto per fare ciò che è male agli occhi di Geova, che Izebel sua moglie ha istigato. 26 Ed egli ha agito in modo molto detestabile andando dietro agli idoli di letame, come tutto ciò che avevano fatto gli amorrei, che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele' ". 27 E avvenne che appena Acab ebbe udito queste parole, si strappava le vesti e sopra la carne si metteva un sacco; e faceva digiuno e giaceva vestito di sacco e camminava sconsolatamente. 28 E la parola di Geova fu indirizzata a Elia il tisbita, dicendo: 29 "Hai visto come Acab si è umiliato a motivo di me? Per la ragione che si è umiliato a causa di me, non recherò la calamità nei suoi propri giorni. Recherò la calamità sulla sua casa ai giorni di suo figlio". 22 E per tre anni continuarono a dimorare senza guerra fra Siria e Israele. 2 E avvenne il terzo anno che Giosafat re di Giuda scendeva dal re d'Israele. 3 Quindi il re d'Israele disse ai suoi servitori: "Sapete realmente che Ramot-Galaad appartiene a noi? Eppure esitiamo a prenderla dalla mano del re di Siria". 4 E diceva a Giosafat: "Verrai con me in combattimento a Ramot-Galaad?" A ciò Giosafat disse al re d'Israele: "Io sono come te. Il mio popolo è come il tuo popolo. I miei cavalli sono come i tuoi cavalli". 5 Comunque, Giosafat diceva al re d'Israele: "Domanda prima di tutto, ti prego, la parola di Geova". 6 Il re d'Israele radunò dunque i profeti, circa quattrocento uomini, e disse loro: "Andrò in guerra contro Ramot-Galaad, o mi tratterrò?" Ed essi dicevano: "Sali, e Geova (la) darà in mano al re". 7 Ma Giosafat disse: "Non c'è qui ancora un profeta di Geova? Interroghiamo quindi per mezzo di lui". 8 Allora il re d'Israele disse a Giosafat: "C'è ancora un uomo per mezzo del quale interrogare Geova; ma io stesso certamente lo odio, poiché riguardo a me non profetizza cose buone ma cattive: Micaia figlio di Imla". Comunque, Giosafat disse: "Non dica il re una cosa simile". 9 Il re d'Israele chiamò pertanto un certo funzionario di corte e disse: "Conduci presto Micaia figlio di Imla". 10 Ora il re d'Israele e Giosafat re di Giuda, indossate le vesti, sedevano ciascuno sul suo trono, nell'aia all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti agivano da profeti davanti a loro. 11 Quindi Sedechia figlio di Chenaana si fece dei corni di ferro e disse: "Geova ha detto questo: 'Con questi spingerai i siri finché li sterminerai' ". 12 E tutti gli altri profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: "Sali a Ramot-Galaad e abbi successo; e Geova certamente (la) darà in mano al re". 13 E il messaggero che era andato a chiamare Micaia gli parlò, dicendo: "Ecco, ora, le parole dei profeti sono unanimemente di bene per il re. Sia la tua parola, ti prego, come la parola di uno di loro, e devi proferire il bene". 14 Ma Micaia disse: "Come Geova vive, ciò che Geova mi dirà, quello proferirò". 15 Venne quindi dal re, e il re gli diceva: "Micaia, andremo in guerra a Ramot-Galaad, o ci tratterremo?" Subito gli disse: "Sali e abbi successo; e Geova certamente (la) darà in mano al re". 16 Allora il re gli disse: "Quante volte ti porrò sotto giuramento di non pronunciarmi altro che la verità nel nome di Geova?" 17 Così egli disse: "Certamente vedo tutti gli israeliti dispersi sui monti, come pecore che non hanno pastore. E Geova diceva: 'Questi non hanno padroni. Tornino ciascuno alla sua casa in pace' ". 18 Il re d'Israele disse quindi a Giosafat: "Non ti avevo detto: 'Non profetizzerà riguardo a me cose buone, ma cattive'?" 19 Ed egli proseguì, dicendo: "Perciò odi la parola di Geova: Certamente vedo Geova seduto sul suo trono e tutto l'esercito dei cieli stare presso di lui, alla sua destra e alla sua sinistra. 20 E Geova diceva: 'Chi ingannerà Acab, perché salga e cada a Ramot-Galaad?' E l'uno diceva una cosa e l'altro ne diceva un'altra. 21 Infine uno spirito uscì e stette dinanzi a Geova e disse: 'Io stesso lo ingannerò'. Allora Geova gli disse: 'Con quale mezzo?' 22 A ciò disse: 'Uscirò, e certamente diverrò uno spirito ingannevole nella bocca di tutti i suoi profeti'. Così disse: 'Lo ingannerai, e, per di più, vincerai. Esci e fa così'. 23 E ora, ecco, Geova ha messo uno spirito ingannevole nella bocca di tutti questi tuoi profeti; ma Geova stesso ha proferito riguardo a te la calamità". 24 Sedechia figlio di Chenaana ora si accostò e colpì Micaia sulla guancia e disse: "Esattamente per quale (via) lo spirito di Geova è da me passato per parlare con te?" 25 Allora Micaia disse: "Ecco, vedrai (per quale via) quel giorno in cui entrerai nella camera più interna per nasconderti". 26 Quindi il re d'Israele disse: "Prendi Micaia e riconducilo da Amon capo della città e da Joas figlio del re. 27 E devi dire: 'Il re ha detto questo: "Mettete quest'uomo nella casa di detenzione e dategli da mangiare una razione ridotta di pane e una razione ridotta d'acqua finché io venga in pace" ' ". 28 A ciò Micaia disse: "Se in alcun modo tu tornerai in pace, Geova non ha parlato con me". E aggiunse: "Udite, popoli tutti". 29 E il re d'Israele e Giosafat re di Giuda salivano a Ramot-Galaad. 30 Il re d'Israele disse ora a Giosafat: "(Da parte mia) ci sarà un travestirsi ed entrar nella battaglia, ma tu, da parte tua, indossa le tue vesti". Il re d'Israele dunque si travestì ed entrò nella battaglia. 31 In quanto al re di Siria, aveva comandato ai trentadue capi dei carri che erano suoi, dicendo: "Non dovete combattere né col piccolo né col grande, ma solo col re d'Israele". 32 E avvenne che, appena i capi dei carri videro Giosafat, essi, da parte loro, si dissero: "È sicuramente il re d'Israele". Si volsero dunque contro di lui per combattere; e Giosafat invocava aiuto. 33 E avvenne che, appena i capi dei carri videro che non era il re d'Israele, immediatamente tornarono dal seguirlo. 34 E ci fu un uomo che nella sua innocenza tese l'arco, ma colpiva il re d'Israele fra le giunture e la cotta di maglia, così che egli disse al guidatore del suo carro: "Volta la mano, e portami fuori del campo, perché sono stato ferito gravemente". 35 E la battaglia cresceva d'intensità quel giorno, e il re stesso dovette essere tenuto in piedi nel carro di fronte ai siri, e la sera gradualmente morì; e il sangue della ferita si versava all'interno del carro da guerra. 36 E verso il tramonto del sole passava per il campo il grido risonante, dicendo: "Ognuno alla sua città e ognuno al suo paese!" 37 Così il re morì. Quando fu portato a Samaria, seppellirono quindi il re a Samaria. 38 E lavavano il carro da guerra presso la piscina di Samaria, e i cani leccavano il suo sangue (e là si bagnavano le stesse prostitute), secondo la parola di Geova che egli aveva proferito. 39 In quanto al resto dei fatti di Acab e a tutto ciò che fece e alla casa d'avorio che edificò e a tutte le città che edificò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 40 Infine Acab giacque con i suoi antenati; e Acazia suo figlio regnava in luogo di lui. 41 In quanto a Giosafat figlio di Asa, era divenuto re su Giuda nel quarto anno di Acab re d'Israele. 42 Giosafat aveva trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Azuba figlia di Sili. 43 Ed egli continuò a camminare in tutta la via di Asa suo padre. Non se ne scostò, facendo ciò che era retto agli occhi di Geova. Solo non scomparvero gli alti luoghi stessi. Il popolo sacrificava e faceva ancora fumo di sacrificio sugli alti luoghi. 44 E Giosafat mantenne relazioni pacifiche col re d'Israele. 45 In quanto al resto dei fatti di Giosafat e al potere col quale agì e a come guerreggiò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 46 Ed eliminò dal paese il resto dei prostituti del tempio che erano stati lasciati ai giorni di Asa suo padre. 47 Riguardo a un re, non ce n'era nessuno in Edom; un delegato era re. 48 Giosafat, da parte sua, fece navi di Tarsis per andare a Ofir per l'oro; ma non (vi) andarono, perché le navi fecero naufragio a Ezion-Gheber. 49 Fu allora che Acazia figlio di Acab disse a Giosafat: "Vadano i miei servitori con i tuoi servitori nelle navi", ma Giosafat non acconsentì. 50 Infine Giosafat giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide suo antenato; e Ieoram suo figlio regnava in luogo di lui. 51 In quanto ad Acazia figlio di Acab, cominciò a regnare su Israele a Samaria nel diciassettesimo anno di Giosafat re di Giuda, e continuò a regnare su Israele due anni. 52 E faceva ciò che era male agli occhi di Geova e camminava nella via di suo padre e nella via di sua madre e nella via di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 53 E continuò a servire Baal e a inchinarsi davanti a lui e offendeva Geova l'Iddio d'Israele secondo tutto ciò che aveva fatto suo padre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Re

1 E, dopo la morte di Acab, Moab si rivoltava contro Israele. 2 Quindi Acazia cadde dalla grata della sua camera in terrazza che era a Samaria e restò infermo. Mandò dunque messaggeri e disse loro: "Andate, domandate a Baal-Zebub dio di Ecron se mi rimetterò da questa infermità". 3 In quanto all'angelo di Geova, parlò a Elia il tisbita: "Levati, sali incontro ai messaggeri del re di Samaria e di' loro: 'Non c'è nessun Dio in Israele che andate a interrogare Baal-Zebub dio di Ecron? 4 E perciò Geova ha detto questo: "Riguardo al letto sul quale sei salito, non ne scenderai, perché positivamente morirai" ' ". Allora Elia se ne andò. 5 Quando i messaggeri tornarono da lui, immediatamente disse loro: "Perché siete tornati?" 6 Così gli dissero: "Un uomo ci salì incontro, e ci diceva: 'Andate, tornate dal re che vi ha mandato, e gli dovete parlare: "Geova ha detto questo: 'Non c'è nessun Dio in Israele che mandi a interrogare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò, riguardo al letto sul quale sei salito, non ne scenderai, perché positivamente morirai' " ' ". 7 A ciò parlò loro: "Qual era l'aspetto dell'uomo che vi è salito incontro e vi ha quindi pronunciato queste parole?" 8 Essi dunque gli dissero: "Un uomo che possedeva una veste di pelo, con una cintura di cuoio cinta intorno ai lombi". Immediatamente disse: "Era Elia il tisbita". 9 E gli mandava un capo di cinquanta con i suoi cinquanta. Quando fu salito da lui, ecco, egli sedeva in cima al monte. Ora gli parlò: "Uomo del (vero) Dio, il re stesso ha parlato: 'Scendi' ". 10 Ma Elia rispose e parlò al capo dei cinquanta: "Ebbene, se sono un uomo di Dio, scenda fuoco dai cieli e divori te e i tuoi cinquanta". E fuoco scendeva dai cieli e divorava lui e i suoi cinquanta. 11 Gli mandò dunque di nuovo un altro capo di cinquanta con i suoi cinquanta. A sua volta egli rispose e gli parlò: "Uomo del (vero) Dio, il re ha detto questo: 'Scendi presto' ". 12 Ma Elia rispose e parlò loro: "Se sono un uomo del (vero) Dio, scenda fuoco dai cieli e divori te e i tuoi cinquanta". E fuoco di Dio scendeva dai cieli e divorava lui e i suoi cinquanta. 13 Ed egli mandava di nuovo un terzo capo di cinquanta e i suoi cinquanta. Ma il terzo capo di cinquanta salì e andò e si piegò sulle ginocchia di fronte a Elia e implorava da lui favore e gli parlava: "Uomo del (vero) Dio, ti prego, sia la mia anima e l'anima di questi tuoi cinquanta servitori preziosa ai tuoi occhi. 14 Ecco, il fuoco è sceso dai cieli e ha divorato i due precedenti capi di cinquanta e i loro cinquanta, ma ora sia la mia anima preziosa ai tuoi occhi". 15 Allora l'angelo di Geova parlò a Elia: "Scendi con lui. Non temere a causa di lui". Si levò dunque e scese con lui dal re. 16 Quindi gli parlò: "Geova ha detto questo: 'Per la ragione che hai mandato messaggeri a interrogare Baal-Zebub dio di Ecron, non c'è nessun Dio in Israele la cui parola interrogare? Perciò riguardo al letto sul quale sei salito, non ne scenderai, perché positivamente morirai' ". 17 Ed egli gradualmente morì, secondo la parola di Geova che Elia aveva pronunciato; e Ieoram regnava in luogo di lui, nel secondo anno di Ieoram figlio di Giosafat re di Giuda, perché non aveva avuto un figlio. 18 In quanto al resto delle cose che fece Acazia, non sono scritte nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 2 E avvenne che quando Geova stava per far salire Elia ai cieli in un turbine, Elia ed Eliseo se ne andavano da Ghilgal. 2 Ed Elia diceva a Eliseo: "Siedi qui, ti prego, perché Geova stesso mi ha mandato fino a Betel". Ma Eliseo disse: "Come vive Geova e come vive la tua anima, certamente non ti lascerò". Scesero dunque a Betel. 3 I figli dei profeti che erano a Betel uscirono quindi verso Eliseo e gli dissero: "Realmente sai che oggi Geova toglierà il tuo padrone come capo sopra di te?" A ciò disse: "Lo so bene anch'io. Tacete". 4 Elia ora gli disse: "Eliseo, siedi qui, ti prego, perché Geova stesso mi ha mandato a Gerico". Ma egli disse: "Come vive Geova e come vive la tua anima, certamente non ti lascerò". Andarono dunque a Gerico. 5 Quindi i figli dei profeti che erano a Gerico si accostarono a Eliseo e gli dissero: "Realmente sai che oggi Geova toglierà il tuo padrone come capo sopra di te?" A ciò disse: "Lo so bene anch'io. Tacete". 6 Elia ora gli disse: "Siedi qui, ti prego, perché Geova stesso mi ha mandato al Giordano". Ma egli disse: "Come vive Geova e come vive la tua anima, certamente non ti lascerò". Tutt'e due dunque se ne andarono. 7 Ed ecco, c'erano cinquanta uomini dei figli dei profeti che andarono e stavano in vista a una certa distanza; ma, in quanto a tutt'e due loro, stavano presso il Giordano. 8 Quindi Elia prese la sua veste ufficiale e l'avvolse e colpì le acque, ed esse si dividevano gradualmente da una parte e dall'altra, così che entrambi passarono sull'asciutto. 9 E avvenne che appena furono passati Elia stesso disse a Eliseo: "Chiedi ciò che devo fare per te prima che io ti sia tolto". A ciò Eliseo disse: "Ti prego, che due parti del tuo spirito vengano a me". 10 Allora egli disse: "Hai chiesto una cosa difficile. Se mi vedi quando ti sarò tolto, ti avverrà in quel modo; ma se non (mi vedi), non avverrà". 11 E avvenne che mentre camminavano, parlando mentre camminavano, ebbene, ecco, un carro da guerra di fuoco e cavalli di fuoco, e operavano fra loro due una separazione; ed Elia ascendeva ai cieli nel turbine. 12 Frattanto Eliseo lo vedeva, e gridava: "Padre mio, padre mio, carro da guerra d'Israele e suoi cavalieri!" E non lo vide più. Di conseguenza afferrò le sue proprie vesti e le strappò in due pezzi. 13 Dopo ciò raccolse la veste ufficiale di Elia che gli era caduta di dosso, e tornò e stette presso la riva del Giordano. 14 Allora prese la veste ufficiale di Elia che gli era caduta di dosso e colpì le acque e disse: "Dov'è Geova l'Iddio di Elia, sì, Lui?" Quando ebbe colpito le acque, allora esse si dividevano gradualmente da una parte e dall'altra, così che Eliseo passò. 15 Quando i figli dei profeti che erano a Gerico lo videro a una certa distanza, dicevano: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo". Pertanto gli vennero incontro e si inchinarono a terra davanti a lui. 16 E gli dicevano: "Ecco, ora, ci sono con i tuoi servitori cinquanta uomini, persone valorose. Vadano, ti preghiamo, a cercare il tuo padrone. Forse lo spirito di Geova l'ha portato in alto e quindi l'ha gettato su uno dei monti o in una delle valli". Ma egli disse: "Non li dovete mandare". 17 E continuarono a insistere finché provò imbarazzo, tanto che disse: "Mandate". Mandarono ora cinquanta uomini; ed essi cercavano per tre giorni, ma non lo trovarono. 18 Quando tornarono da lui, dimorava a Gerico. Quindi egli disse loro: "Non vi avevo detto: 'Non andate'?" 19 A suo tempo gli uomini della città dissero a Eliseo: "Ecco, ora, la posizione della città è buona, proprio come il mio padrone vede; ma l'acqua è cattiva, e il paese causa aborti". 20 Allora egli disse: "Portatemi una scodellina nuova e mettetevi del sale". Dunque gliela portarono. 21 Quindi egli uscì alla sorgente dell'acqua e vi gettò del sale e disse: "Geova ha detto questo: 'In effetti rendo sana quest'acqua. Non ne risulterà più morte né causa di aborto' ". 22 E l'acqua resta sanata fino a questo giorno, secondo la parola di Eliseo che egli pronunciò. 23 E di là saliva a Betel. Mentre saliva per la via, piccoli ragazzi uscirono dalla città e si burlavano di lui e gli dicevano: "Sali, testa pelata! Sali, testa pelata!" 24 Infine egli si voltò e li vide e invocò il male su di loro nel nome di Geova. Quindi due orse uscirono dal bosco e sbranavano quarantadue fanciulli di fra loro. 25 E di là andava al monte Carmelo, e di là tornò a Samaria. 3 In quanto a Ieoram figlio di Acab, divenne re su Israele a Samaria nel diciottesimo anno di Giosafat re di Giuda, e continuò a regnare per dodici anni. 2 E faceva ciò che era male agli occhi di Geova, solo non come suo padre o come sua madre, ma tolse la colonna sacra di Baal che suo padre aveva fatto. 3 Solo che si attenne ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. Non se ne allontanò. 4 Riguardo a Mesa re di Moab, divenne allevatore di pecore, e pagò al re d'Israele centomila agnelli e centomila montoni non tosati. 5 E avvenne che appena Acab fu morto, il re di Moab si rivoltava contro il re d'Israele. 6 Di conseguenza il re Ieoram uscì quel giorno da Samaria e adunò tutto Israele. 7 Egli andò oltre e ora mandò a dire a Giosafat re di Giuda: "Il re di Moab stesso si è rivoltato contro di me. Verrai con me a Moab in guerra?" A ciò egli disse: "Verrò. Io sono come te; il mio popolo è come il tuo popolo; i miei cavalli sono come i tuoi cavalli". 8 E proseguì, dicendo: "Per quale particolare via saliremo?" Così egli disse: "Per la via del deserto di Edom". 9 E il re d'Israele e il re di Giuda e il re di Edom andavano, e continuarono ad andare in giro per sette giorni, e non c'era acqua per l'accampamento né per gli animali domestici che seguivano i loro passi. 10 Alla fine il re d'Israele disse: "Che disdetta che Geova abbia chiamato questi tre re per darli in mano a Moab!" 11 Allora Giosafat disse: "Non c'è qui un profeta di Geova? Interroghiamo quindi Geova per mezzo di lui". Uno dei servitori del re d'Israele dunque rispose e disse: "C'è Eliseo figlio di Safat, che versava acqua sulle mani di Elia". 12 Quindi Giosafat disse: "La parola di Geova esiste presso di lui". Pertanto il re d'Israele e Giosafat e il re di Edom scesero da lui. 13 Ed Eliseo diceva al re d'Israele: "Che ho a che fare con te? Va dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre". Ma il re d'Israele gli disse: "No, poiché Geova ha chiamato questi tre re per darli in mano a Moab". 14 A ciò Eliseo disse: "Come vive Geova degli eserciti dinanzi al quale in effetti io sto, se non fosse per la faccia di Giosafat re di Giuda per cui ho considerazione, non ti guarderei né ti vedrei. 15 E ora conducetemi un suonatore di strumento a corda". E avvenne che, appena il suonatore di strumento a corda suonò, la mano di Geova fu su di lui. 16 E proseguì, dicendo: "Geova ha detto questo: 'Si facciano tanti fossi in questa valle di torrente; 17 poiché Geova ha detto questo: "Non vedrete vento, e non vedrete rovescio di pioggia; eppure questa valle di torrente sarà piena d'acqua, e certamente (ne) berrete, voi e il vostro bestiame e i vostri animali domestici" '. 18 E questa sarà in realtà una cosa trascurabile agli occhi di Geova, ed egli certamente vi darà in mano Moab. 19 E dovete abbattere ogni città fortificata e ogni città scelta, e dovete gettare giù ogni albero buono, e dovete turare tutte le sorgenti d'acqua, e dovete rovinare con pietre ogni buon tratto di terra". 20 E avvenne la mattina, al tempo in cui ascende l'offerta di cereali, che, ecco, veniva acqua dalla direzione di Edom, e il paese si riempì d'acqua. 21 Riguardo a tutti i moabiti, udirono che i re erano saliti per combattere contro di loro. Di conseguenza adunarono (gli uomini) da quanti cingevano la cintura in su, e stavano alla linea di confine. 22 Quando si alzarono la mattina di buon'ora, il sole stesso rifulse sull'acqua, così che i moabiti dal lato opposto videro l'acqua rossa come sangue. 23 E dicevano: "Questo è sangue! Senza dubbio i re sono stati passati a fil di spada, e si sono abbattuti gli uni gli altri. Or dunque, alle spoglie, o Moab!" 24 Quando furono entrati nel campo d'Israele, gli israeliti immediatamente si levarono e abbattevano i moabiti così che essi si diedero alla fuga d'innanzi a loro. Così entrarono in Moab, abbattendo i moabiti mentre entravano. 25 E demolivano le città, e, in quanto a ogni buon tratto di terra, vi gettavano ciascuno la sua pietra e realmente lo riempivano; e turavano ogni sorgente d'acqua, e gettavano giù ogni albero buono, finché vi lasciarono rimanere solo le pietre di Chir-Areset; e i frombolieri le andavano attorno e l'abbattevano. 26 Quando il re di Moab ebbe visto che la battaglia si era mostrata troppo forte per lui, subito prese con sé settecento uomini che traevano la spada per aprirsi un varco verso il re di Edom; ma non poterono. 27 Infine prese il suo figlio primogenito che avrebbe regnato in luogo di lui e lo offrì in sacrificio bruciato sulle mura. E ci fu grande indignazione contro Israele, tanto che si ritirarono di contro a lui e tornarono al loro paese. 4 Ora c'era una certa donna delle mogli dei figli dei profeti che gridò a Eliseo, dicendo: "Il tuo servitore, mio marito, è morto; e tu stesso sai bene che il tuo proprio servitore aveva di continuo temuto Geova, e il creditore stesso è venuto a prendere tutt'e due i miei figli come suoi schiavi". 2 A ciò Eliseo le disse: "Che farò per te? Dichiaramelo; che hai in casa?" A ciò essa disse: "La tua serva non ha nulla in casa salvo una giara d'olio". 3 Quindi egli disse: "Va, chiedi dei vasi per te stessa da fuori, da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti. Non ti limitare a pochi. 4 E devi andare e chiudere la porta dietro a te e ai tuoi figli, e devi versare in tutti questi vasi, e i pieni li devi mettere da parte". 5 A ciò essa andò via da lui. Quando ebbe chiuso la porta dietro a sé e ai suoi figli, le portavano (i vasi) ed essa versava. 6 E avvenne che appena i vasi furono pieni diceva a suo figlio: "Suvvia, portami ancora un altro vaso". Ma egli le disse: "Non c'è nessun altro vaso". Allora l'olio si fermò. 7 Essa dunque entrò e informò l'uomo del (vero) Dio, ed egli ora disse: "Va, vendi l'olio e paga i tuoi debiti, e tu (e) i tuoi figli dovete vivere di ciò che resta". 8 E un giorno avvenne che Eliseo passava a Sunem, dove c'era una donna preminente, ed essa lo forzava a mangiare pane. E avvenne che ogni volta che passava, si rivolgeva là per mangiare pane. 9 Alla fine essa disse a suo marito: "Ecco, ora, so bene che un santo uomo di Dio passa da noi di continuo. 10 Ti prego, facciamo una piccola camera in terrazza sul muro e mettiamoci per lui un letto e una tavola e una sedia e un candelabro; e dovrà avvenire che ogni volta che verrà da noi si potrà ritirare lì". 11 E avvenne un giorno che come al solito egli andò lì e si ritirò nella camera in terrazza e vi giacque. 12 Disse dunque a Gheazi suo servitore: "Chiama questa sunamita". Allora la chiamò perché gli stesse davanti. 13 Quindi gli disse: "Ti prego, dille: 'Ecco, ti sei ristretta per noi con tutta questa ristrettezza. Che cosa si può fare per te? C'è qualche cosa di cui si possa parlare per te al re o al capo dell'esercito?' " A ciò essa disse: "Io dimoro fra il mio proprio popolo". 14 Ed egli proseguì, dicendo: "Che cosa si deve dunque fare per lei?" Gheazi ora disse: "In effetti, essa non ha un figlio, e suo marito è vecchio". 15 Immediatamente disse: "Chiamala". Così la chiamò, ed essa stava all'ingresso. 16 Quindi le disse: "In questo tempo fissato l'anno prossimo abbraccerai un figlio". Ma essa disse: "No, mio padrone, o uomo del (vero) Dio! Non dire menzogne riguardo alla tua serva". 17 Comunque, la donna rimase incinta e partorì un figlio in questo tempo fissato l'anno dopo, proprio come Eliseo le aveva parlato. 18 E il fanciullo cresceva, e avvenne un giorno che uscì come al solito verso suo padre con i mietitori. 19 E diceva a suo padre: "La mia testa! Oh la mia testa!" Alla fine egli disse al servitore: "Portalo da sua madre". 20 Pertanto lo portò e lo condusse da sua madre. Ed egli sedeva sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, e gradualmente morì. 21 Quindi essa salì e lo pose a giacere sul letto dell'uomo del (vero) Dio e gli chiuse la porta e uscì. 22 Chiamò ora suo marito e disse: "Mandami, ti prego, uno dei servitori e una delle asine, e lasciami correre fino all'uomo del (vero) Dio e tornare". 23 Ma egli disse: "Perché vai da lui oggi? Non è una luna nuova né un sabato". Comunque, essa disse: "Va bene". 24 Sellò dunque l'asina e disse al suo servitore: "Guida e va avanti. Non ti trattenere per amor mio dal cavalcare a meno che io non te lo dica". 25 Ed essa andava e giungeva al monte Carmelo dall'uomo del (vero) Dio. E avvenne che, appena l'uomo del (vero) Dio l'ebbe vista in lontananza, immediatamente disse a Gheazi suo servitore: "Ecco quella sunamita. 26 Ora corrile incontro, ti prego, e dille: 'Stai bene? Sta bene tuo marito? Sta bene il tuo fanciullo?' " A ciò essa disse: "Sta bene". 27 Quando fu venuta dall'uomo del (vero) Dio al monte, lo afferrò subito ai piedi. A ciò Gheazi si accostò per respingerla, ma l'uomo del (vero) Dio disse: "Lasciala stare, poiché la sua anima è amareggiata dentro di lei; e Geova stesso me lo ha nascosto e non mi ha informato". 28 Essa ora disse: "Chiesi io un figlio per mezzo del mio signore? Non dissi: 'Non mi devi indurre a una falsa speranza'?" 29 Immediatamente egli disse a Gheazi: "Cingiti i lombi e prendi in mano il mio bastone e va. Nel caso che incontri qualcuno, non lo devi salutare; e nel caso che qualcuno ti saluti, non gli devi rispondere. E devi porre il mio bastone sulla faccia del ragazzo". 30 A ciò la madre del ragazzo disse: "Come vive Geova e come vive la tua anima, certamente non ti lascerò". Perciò egli si levò e andò con lei. 31 E Gheazi stesso passò davanti a loro e mise quindi il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non ci fu voce né segno di attenzione. Tornò dunque incontro a lui e gli riferì, dicendo: "Il ragazzo non si è svegliato". 32 Alla fine Eliseo entrò nella casa, ed ecco, il ragazzo era morto, posto a giacere sul suo letto. 33 Quindi entrò e chiuse la porta dietro a loro due e pregava Geova. 34 Infine salì e giacque sul fanciullo e mise la propria bocca sulla sua bocca e i propri occhi sui suoi occhi e le proprie palme sulle sue palme e rimase chino su di lui, e gradualmente la carne del fanciullo si riscaldò. 35 Quindi ricominciò a camminare nella casa, una volta da una parte e una volta dall'altra, dopo di che salì e si chinò su di lui. E il ragazzo starnutiva fino a sette volte, dopo di che il ragazzo aprì gli occhi. 36 Egli chiamò ora Gheazi e disse: "Chiama questa sunamita". La chiamò dunque ed essa venne da lui. Quindi egli disse: "Solleva tuo figlio". 37 Ed essa entrava e cadeva ai suoi piedi e si inchinava a terra davanti a lui, dopo di che sollevò suo figlio e uscì. 38 Ed Eliseo stesso tornò a Ghilgal, e nel paese c'era la carestia. Mentre i figli dei profeti sedevano davanti a lui, disse a suo tempo al suo servitore: "Metti su la pentola grande e cuoci la minestra per i figli dei profeti". 39 Un certo uomo uscì pertanto al campo per cogliere malve, e trovava una vite selvatica e da essa coglieva zucche selvatiche, la sua veste piena, e quindi venne e le fece a fette nella pentola della minestra, poiché non le conoscevano. 40 Più tardi la versarono perché gli uomini mangiassero. E avvenne che, appena ebbero mangiato della minestra, essi stessi gridarono e dicevano: "C'è la morte nella pentola, o uomo del (vero) Dio". E non potevano mangiare. 41 Allora egli disse: "Portate, quindi, della farina". Dopo averla gettata nella pentola, proseguì, dicendo: "Versa alla gente perché mangi". E nella pentola non risultò esserci nulla di dannoso. 42 E un uomo venne da Baal-Salisa, e portò all'uomo del (vero) Dio del pane dei primi frutti maturi, venti pani d'orzo, e grano nuovo nella sua bisaccia. Quindi disse: "Dallo alla gente perché mangi". 43 Comunque, il suo servitore disse: "Come metterò questo davanti a cento uomini?" A ciò egli disse: "Dallo alla gente perché mangi, poiché Geova ha detto questo: 'Si mangerà e ne resterà' ". 44 Allora lo mise davanti a loro, e mangiavano, e ne restò, secondo la parola di Geova. 5 Ora un certo Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era divenuto un uomo grande davanti al suo signore e tenuto in stima, perché mediante lui Geova aveva dato salvezza alla Siria; e l'uomo stesso aveva mostrato d'essere un uomo potente e valoroso, anche se lebbroso. 2 E i siri, da parte loro, erano usciti come bande di predoni, e avevano preso prigioniera dal paese d'Israele una ragazzina, ed essa era davanti alla moglie di Naaman. 3 A suo tempo disse alla sua padrona: "Se solo il mio signore fosse davanti al profeta che è in Samaria! In tal caso lo guarirebbe dalla sua lebbra". 4 In seguito qualcuno andò a riferirlo al suo signore, dicendo: "La ragazza che è del paese d'Israele ha parlato così e così". 5 Allora il re di Siria disse: "Via! Vieni, e lascia che mandi una lettera al re d'Israele". Egli dunque andava e prendeva in mano dieci talenti d'argento e seimila pezzi d'oro e dieci mute di vesti. 6 E venne, portando al re d'Israele la lettera, che diceva: "E ora nello stesso tempo che ti giunge questa lettera, ecco, ti mando in effetti Naaman mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra". 7 E avvenne che appena il re d'Israele ebbe letto la lettera, immediatamente si strappò le vesti e disse: "Sono io Dio, da mettere a morte e conservare in vita? Poiché questa persona mi manda (a chiedere) di guarire un uomo dalla sua lebbra; poiché notate ora, vi prego, e vedete come cerca una lite con me". 8 E avvenne che, appena Eliseo l'uomo del (vero) Dio ebbe udito che il re d'Israele si era strappato le vesti, subito mandò a dire al re: "Perché ti sei strappato le vesti? Lascialo venire da me, ti prego, affinché sappia che esiste un profeta in Israele". 9 Naaman venne dunque con i suoi cavalli e con i suoi carri da guerra e stette all'ingresso della casa di Eliseo. 10 Comunque, Eliseo mandò da lui un messaggero, dicendo: "Andando lì, ti devi bagnare sette volte nel Giordano perché la tua carne ti ritorni; e sii puro". 11 A ciò Naaman si indignò e se ne andava e diceva: "Ecco, avevo detto (fra me): 'Mi uscirà incontro e certamente si fermerà e invocherà il nome di Geova suo Dio e muoverà la mano da una parte all'altra sul luogo e realmente guarirà il lebbroso'. 12 Non sono l'Abana e il Farpar, i fiumi di Damasco, migliori di tutte le acque d'Israele? Non mi posso bagnare in essi e certamente essere puro?" Allora si voltò e andò via con furore. 13 I suoi servitori ora gli si accostarono e gli parlarono e dissero: "Padre mio, se il profeta stesso ti avesse proferito una cosa grande, non la faresti? Quanto più, quindi, giacché ti ha detto: 'Bagnati e sii puro'!" 14 Allora egli scese e si tuffava nel Giordano sette volte secondo la parola dell'uomo del (vero) Dio; dopo di che la sua carne tornò come la carne di un ragazzino e divenne puro. 15 Quindi tornò dall'uomo del (vero) Dio, lui con tutto il suo accampamento, e venne e stette davanti a lui e disse: "Ecco, ora certamente so che non c'è nessun Dio in nessun luogo sulla terra eccetto in Israele. E ora accetta, ti prego, un dono di benedizione dal tuo servitore". 16 Comunque, egli disse: "Come vive Geova dinanzi al quale in effetti io sto, certamente non l'accetterò". Ed egli insisteva perché l'accettasse, ma (l'altro) rifiutava. 17 Infine Naaman disse: "Se no, ti prego, sia data al tuo servitore un po' di terra, il carico di un paio di muli; perché il tuo servitore non offrirà più olocausto o sacrificio a nessun altro dio, ma solo a Geova. 18 In questa cosa Geova perdoni il tuo servitore: Quando il mio signore entra nella casa di Rimmon per inchinarvisi, ed egli si appoggia alla mia mano, e io mi devo inchinare nella casa di Rimmon, quando mi inchino nella casa di Rimmon Geova perdoni, ti prego, il tuo servitore a questo riguardo". 19 A ciò gli disse: "Va in pace". Pertanto se ne andò via da lui per un buon tratto del paese. 20 Quindi Gheazi, servitore di Eliseo l'uomo del (vero) Dio, disse: "Ecco, il mio padrone ha risparmiato Naaman, questo siro, non accettando dalla sua mano ciò che ha portato. Come Geova vive certamente gli correrò dietro e prenderò da lui qualche cosa". 21 E Gheazi si mise a inseguire Naaman. Quando Naaman vide qualcuno corrergli dietro, subito saltò giù dal suo carro per andargli incontro e quindi gli disse: "Va tutto bene?" 22 A ciò egli disse: "Tutto bene. Il mio padrone stesso mi ha mandato, dicendo: 'Ecco, proprio ora sono venuti da me due giovani dalla regione montagnosa di Efraim, dai figli dei profeti. Dà loro, ti prego, un talento d'argento e due mute di vesti' ". 23 Allora Naaman disse: "Orsù, prendi due talenti". E lo sollecitava e infine legò due talenti d'argento in due sacchi, con due mute di vesti, e li diede a due suoi servitori, perché li portassero davanti a lui. 24 Quando fu giunto a Ofel, immediatamente egli li prese dalla loro mano e li depose nella casa e mandò via gli uomini. Così se ne andarono. 25 Ed egli stesso entrò e stette quindi presso il suo padrone. Eliseo ora gli disse: "Da dove (vieni), Gheazi?" Ma egli disse: "Il tuo servitore non è andato in nessun luogo". 26 Allora gli disse: "Non è andato il mio cuore stesso (con te) quando l'uomo si è voltato (per scendere) dal suo carro e venirti incontro? È tempo di accettare argento o di accettare vesti o oliveti o vigne o pecore o bovini o servi o serve? 27 La lebbra di Naaman si attaccherà dunque a te e alla tua progenie a tempo indefinito". Immediatamente egli uscì d'innanzi a lui, lebbroso, bianco come la neve. 6 E i figli dei profeti dicevano a Eliseo: "Ecco, ora, il luogo dove dimoriamo davanti a te è troppo angusto per noi. 2 Lasciaci andare, ti preghiamo, fino al Giordano a prendere di là ciascuno una trave e a farci là un luogo in cui dimorare". Così disse: "Andate". 3 E un certo uomo diceva: "Orsù, ti prego, vieni con i tuoi servitori". Allora egli disse: "Io stesso verrò". 4 Pertanto andò con loro, e infine giunsero al Giordano e tagliavano gli alberi. 5 E avvenne che uno stava abbattendo la sua trave, e il ferro stesso della scure cadde nell'acqua. Ed egli gridava e diceva: "Ohimè, mio padrone, poiché era stata presa a prestito!" 6 Quindi l'uomo del (vero) Dio disse: "Dov'è caduto?" Gli mostrò dunque il luogo. Immediatamente egli recise un pezzo di legno e lo gettò là e fece galleggiare il ferro della scure. 7 Ora disse: "Tìratelo su". Subito egli stese la mano e lo prese. 8 E il re di Siria, da parte sua, fu coinvolto in una guerra contro Israele. Pertanto si consigliò con i suoi servitori, dicendo: "Vi accamperete con me nel tale e tal luogo". 9 Quindi l'uomo del (vero) Dio mandò a dire al re d'Israele: "Guardati dal passare per quel luogo, perché là scenderanno i siri". 10 Il re d'Israele mandò dunque (qualcuno) al luogo che l'uomo del (vero) Dio gli aveva detto. E lo avvertì, ed egli si tenne lontano di là, non una o due volte. 11 Di conseguenza il cuore del re di Siria si infuriò per questo fatto, tanto che chiamò i suoi servitori e disse loro: "Non mi riferirete chi di quelli che appartengono a noi è per il re d'Israele?" 12 Quindi uno dei suoi servitori disse: "Nessuno, mio signore il re, ma è Eliseo il profeta che è in Israele a riferire al re d'Israele le cose che pronunci nella tua stanza da letto interna". 13 Egli dunque disse: "Andate e vedete dov'è, affinché io mandi a prenderlo". Più tardi gli fu riferito, dicendo: "Ecco, è a Dotan". 14 Immediatamente vi mandò cavalli e carri da guerra e notevoli forze militari; e venivano di notte e accerchiavano la città. 15 Quando il ministro dell'uomo del (vero) Dio si levò di buon'ora per alzarsi, e uscì, ebbene, ecco che le forze militari accerchiavano la città con cavalli e carri da guerra. Subito il suo servitore gli disse: "Ohimè, mio padrone! Che faremo?" 16 Ma egli disse: "Non aver timore, poiché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro". 17 Ed Eliseo pregava e diceva: "O Geova, apri i suoi occhi, ti prego, affinché veda". Immediatamente Geova aprì gli occhi del servitore, così che vide; ed ecco, la regione montagnosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco tutt'intorno a Eliseo. 18 Quando cominciarono a scendere verso di lui, Eliseo pregava Geova e diceva: "Ti prego, colpisci questa nazione di cecità". Egli li colpì dunque di cecità secondo la parola di Eliseo. 19 Eliseo ora disse loro: "Questa non è la via e questa non è la città. Seguitemi, e lasciate che io vi conduca dall'uomo che cercate". Comunque, li condusse a Samaria. 20 E avvenne che appena furono arrivati a Samaria, Eliseo quindi disse: "O Geova, apri gli occhi di questi perché vedano". Immediatamente Geova aprì i loro occhi, e vedevano; ed ecco, erano in mezzo a Samaria. 21 Il re d'Israele disse ora a Eliseo, appena li ebbe visti: "(Li) abbatterò, (li) abbatterò, padre mio?" 22 Ma egli disse: "Non (li) devi abbattere. Sono quelli che hai preso prigionieri con la tua spada e col tuo arco coloro che abbatti? Metti davanti a loro pane e acqua affinché mangino e bevano e vadano dal loro signore". 23 Pertanto fece per loro un grande banchetto; e mangiavano e bevevano, dopo di che li mandò via ed essi andarono dal loro signore. E le bande di predoni dei siri non entrarono più nel paese d'Israele. 24 E avvenne poi che Ben-Adad re di Siria radunava tutto il suo campo e saliva ad assediare Samaria. 25 A suo tempo una grande carestia sorse a Samaria, ed ecco, l'assediavano finché la testa di un asino valse ottanta pezzi d'argento, e un quarto di cab di sterco di colombo valse cinque pezzi d'argento. 26 E avvenne che mentre il re d'Israele passava sulle mura una certa donna gli gridò, dicendo: "Salva, o mio signore il re!" 27 A ciò egli disse: "Se Geova non ti salva, da dove ti salverò io, dall'aia o dallo strettoio del vino o dell'olio?" 28 E il re proseguì, dicendole: "Che hai?" Essa dunque disse: "Questa medesima donna mi disse: 'Dà tuo figlio affinché lo mangiamo oggi, e il mio proprio figlio lo mangeremo domani'. 29 Pertanto cuocemmo mio figlio e lo mangiammo. Quindi le dissi il giorno dopo: 'Dà tuo figlio affinché lo mangiamo'. Ma essa nascose suo figlio". 30 E avvenne che appena il re ebbe udito le parole della donna, immediatamente si strappò le vesti; e mentre egli passava sulle mura il popolo vedeva, ed ecco, di sotto sulla sua carne c'era un sacco. 31 Ed egli diceva: "Così mi faccia Dio e così vi aggiunga, se la testa di Eliseo figlio di Safat resterà oggi su di lui!" 32 Ed Eliseo sedeva nella sua propria casa, e gli anziani sedevano con lui, quando egli mandò un uomo d'innanzi a sé. Prima che il messaggero venisse da lui, egli stesso disse agli anziani: "Avete visto come questo figlio di un assassino ha mandato a staccarmi la testa? Badate: appena il messaggero viene, chiudete la porta, e lo dovete respingere con la porta. Non c'è dietro di lui il rumore dei piedi del suo signore?" 33 Mentre ancora parlava con loro, ecco, il messaggero scendeva da lui, e (il re) diceva: "Ecco, questa è la calamità da Geova. Perché devo ancora aspettare Geova?" 7 Eliseo ora disse: "Ascoltate la parola di Geova. Geova ha detto questo: 'Domani verso quest'ora una sea di fior di farina varrà un siclo, e due sea d'orzo varranno un siclo alla porta di Samaria' ". 2 Allora l'aiutante alla cui mano il re si appoggiava rispose all'uomo del (vero) Dio e disse: "Se Geova facesse cateratte nei cieli, potrebbe questa cosa aver luogo?" A ciò egli disse: "Ecco, lo vedrai con i tuoi propri occhi, ma non ne mangerai". 3 E c'erano quattro uomini, lebbrosi, che stavano all'ingresso della porta; e si dicevano l'un l'altro: "Perché stiamo a sedere qui finché moriremo? 4 Se avessimo detto: 'Entriamo in città', quando in città c'è la carestia, allora vi dovremmo morire. E se in effetti sediamo qui, dovremo pure morire. Or dunque venite e invadiamo il campo dei siri. Se ci conservano in vita, vivremo; ma se ci mettono a morte, allora dovremo morire". 5 Pertanto si levarono nelle tenebre della sera per entrare nel campo dei siri; e giungevano fino alla periferia del campo dei siri, ed ecco, non c'era nessuno. 6 E Geova stesso aveva fatto udire al campo dei siri il rumore di carri da guerra, il rumore di cavalli, il rumore di grandi forze militari, così che si dissero gli uni gli altri: "Ecco, il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli ittiti e i re d'Egitto per venire contro di noi!" 7 Immediatamente si levarono e fuggivano nelle tenebre della sera e lasciavano le loro tende e i loro cavalli e i loro asini - il campo proprio com'era - e fuggivano per la loro anima. 8 Quando questi lebbrosi furono giunti fino alla periferia del campo, entrarono in una tenda e mangiavano e bevevano e portavano via di là argento e oro e vesti e andavano a nasconderli. Dopo ciò tornarono ed entrarono in un'altra tenda e di là portarono via delle cose e andarono a nasconderle. 9 Infine si dicevano l'un l'altro: "Ciò che facciamo non è giusto. Questo giorno è un giorno di buone notizie! Se esitiamo, e realmente aspettiamo fino alla luce del mattino, allora la colpa ci raggiungerà. Or dunque venite ed entriamo e riferiamo alla casa del re". 10 Vennero, dunque, e chiamarono i portinai della città e riferirono loro, dicendo: "Siamo entrati nel campo dei siri, ed ecco, non c'era nessuno né rumore d'uomo, ma solo i cavalli legati e gli asini legati e le tende proprio com'erano". 11 Subito i portinai gridarono e lo fecero sapere dentro alla casa del re. 12 Immediatamente il re si levò di notte e disse ai suoi servitori: "Lasciate che vi dichiari, suvvia, ciò che i siri ci hanno fatto. Essi sanno bene che abbiamo fame; e sono usciti dunque dall'accampamento per nascondersi nel campo, dicendo: 'Usciranno dalla città, e noi li prenderemo vivi, ed entreremo nella città' ". 13 Quindi uno dei suoi servitori rispose e disse: "Prendano, ti prego, cinque dei cavalli rimanenti che sono rimasti nella città. Ecco, sono come tutta la folla d'Israele che vi è rimasta. Ecco, sono come tutta la folla d'Israele che è perita. E mandiamo a vedere". 14 Presero pertanto due carri con i cavalli e il re li mandò dietro all'accampamento dei siri, dicendo: "Andate a vedere". 15 Allora li seguivano fino al Giordano; ed ecco, tutta la via era piena di vesti e di utensili che i siri avevano gettato nella fretta di fuggire. Quindi i messaggeri tornarono e riferirono al re. 16 E il popolo usciva e predava l'accampamento dei siri; e una sea di fior di farina valse dunque un siclo, e due sea d'orzo valsero un siclo, secondo la parola di Geova. 17 E il re stesso aveva affidato all'aiutante alla cui mano si appoggiava la sorveglianza della porta; e il popolo lo calpestava alla porta, così che morì, proprio come l'uomo del (vero) Dio aveva parlato, quando parlò al tempo in cui il re era sceso a lui. 18 Avvenne così proprio come l'uomo del (vero) Dio aveva parlato al re, dicendo: "Due sea d'orzo varranno un siclo e una sea di fior di farina varrà un siclo: avverrà domani a quest'ora alla porta di Samaria". 19 Ma l'aiutante aveva risposto all'uomo del (vero) Dio e aveva detto: "Anche se Geova facesse cateratte nei cieli, potrebbe aver luogo secondo questa parola?" A ciò egli aveva detto: "Ecco, lo vedrai con i tuoi propri occhi, ma non ne mangerai". 20 Gli accadde dunque in tal modo, quando il popolo lo calpestava alla porta, così che morì. 8 Ed Eliseo stesso aveva parlato alla donna della quale aveva fatto tornare in vita il figlio, dicendo: "Levati e va, tu con la tua casa, e risiedi come forestiera dovunque tu possa risiedere come forestiera; poiché Geova ha chiamato la carestia, e, inoltre, essa deve venire sul paese per sette anni". 2 La donna dunque si levò e fece secondo la parola dell'uomo del (vero) Dio e andò, lei con la sua casa, e prese a risiedere come forestiera nel paese dei filistei per sette anni. 3 E alla fine di sette anni avvenne che la donna tornava dal paese dei filistei e usciva a gridare al re per la sua casa e per il suo campo. 4 Ora il re parlava a Gheazi servitore dell'uomo del (vero) Dio, dicendo: "Narrami, ti prego, tutte le grandi cose che Eliseo ha fatto". 5 E avvenne che mentre narrava al re come aveva fatto tornare in vita il morto, ebbene, ecco che la donna il cui figlio aveva fatto tornare in vita gridava al re per la sua casa e per il suo campo. Subito Gheazi disse: "Mio signore il re, questa è la donna e questo è suo figlio che Eliseo fece tornare in vita". 6 Allora il re interrogò la donna, ed essa si mise a narrargli la storia. Quindi il re le diede un funzionario di corte, dicendo: "Restituisci tutto ciò che le appartiene e tutti i prodotti del campo dal giorno che ha lasciato il paese fino ad ora". 7 Ed Eliseo andava a Damasco; e Ben-Adad re di Siria era malato. Pertanto gli fu riferito, dicendo: "L'uomo del (vero) Dio è venuto fin qui". 8 Allora il re disse ad Azael: "Prendi in mano un dono e va incontro all'uomo del (vero) Dio, e devi interrogare Geova per mezzo di lui, dicendo: 'Mi rimetterò da questa infermità?' " 9 Azael gli andò dunque incontro e prese in mano un dono, sì, ogni sorta di cose buone di Damasco, il carico di quaranta cammelli, e venne e stette davanti a lui e disse: "Tuo figlio, Ben-Adad, re di Siria, mi ha mandato da te, dicendo: 'Mi rimetterò da questa infermità?' " 10 Quindi Eliseo gli disse: "Va, digli: 'Positivamente ti rimetterai', e Geova mi ha mostrato che positivamente morirà". 11 E tenne lo sguardo fisso e lo tenne immobile fino a causare imbarazzo. Quindi l'uomo del (vero) Dio si mise a piangere. 12 A ciò Azael disse: "Perché il mio signore piange?" A ciò egli disse: "Perché so bene che danno farai ai figli d'Israele. Consegnerai al fuoco i loro luoghi fortificati, e ucciderai con la spada i loro uomini scelti, e sfracellerai i loro fanciulli, e sventrerai le loro donne incinte". 13 A ciò Azael disse: "Che cos'è il tuo servitore, (che è un semplice) cane, da poter fare questa grande cosa?" Ma Eliseo disse: "Geova mi ha mostrato che tu sarai re sulla Siria". 14 Dopo ciò se ne andò via da Eliseo e venne al suo proprio signore, che quindi gli disse: "Che ti ha detto Eliseo?" A ciò disse: "Mi ha detto: 'Positivamente ti rimetterai' ". 15 E il giorno dopo avvenne che prendeva un copriletto e l'immergeva nell'acqua e glielo stendeva sulla faccia, così che morì. E Azael regnava in luogo di lui. 16 E nel quinto anno di Ieoram figlio di Acab re d'Israele, mentre Giosafat era re di Giuda, Ieoram figlio di Giosafat re di Giuda divenne re. 17 Aveva trentadue anni quando divenne re, e regnò otto anni a Gerusalemme. 18 E camminava nella via dei re d'Israele, proprio come avevano fatto quelli della casa di Acab; poiché la figlia di Acab divenne sua moglie, ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. 19 E Geova non volle ridurre in rovina Giuda per amore di Davide suo servitore, proprio come gli aveva promesso di dare una lampada a lui (e) ai suoi figli per sempre. 20 Ai suoi giorni Edom si rivoltò di sotto la mano di Giuda, e fecero quindi un re che regnasse su di loro. 21 Di conseguenza Ieoram passò a Zair, nonché tutti i carri con lui. E avvenne che egli stesso si levò di notte e abbatteva gli edomiti che l'accerchiavano e i capi dei carri; e il popolo fuggiva alle sue tende. 22 Ma Edom ha continuato la rivolta di sotto la mano di Giuda fino a questo giorno. Fu allora che Libna si rivoltava, in quel tempo. 23 E il resto dei fatti di Ieoram e tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 24 Infine Ieoram giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide. E Acazia suo figlio regnava in luogo di lui. 25 Nel dodicesimo anno di Ieoram figlio di Acab re d'Israele, Acazia figlio di Ieoram re di Giuda divenne re. 26 Acazia aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Atalia nipote di Omri re d'Israele. 27 Ed egli camminava nella via della casa di Acab e faceva ciò che era male agli occhi di Geova, come la casa di Acab, poiché era parente della casa di Acab per matrimonio. 28 Pertanto andò con Ieoram figlio di Acab alla guerra contro Azael re di Siria a Ramot-Galaad, ma i siri abbatterono Ieoram. 29 Ieoram il re tornò dunque a Izreel per farsi curare le ferite che i siri gli avevano inflitto a Rama quando aveva combattuto Azael re di Siria. In quanto ad Acazia figlio di Ieoram re di Giuda, scese a vedere Ieoram figlio di Acab a Izreel, poiché era infermo. 9 Ed Eliseo il profeta, da parte sua, chiamò uno dei figli dei profeti e quindi gli disse: "Cingiti i lombi e prendi in mano questa ampolla d'olio e va a Ramot-Galaad. 2 Quando vi sei giunto, vedi là Ieu figlio di Giosafat figlio di Nimsi; e devi entrare e farlo levare di mezzo ai suoi fratelli e condurlo nella camera più interna. 3 E devi prendere l'ampolla dell'olio e versarglielo sulla testa e dire: 'Geova ha detto questo: "In effetti ti ungo come re su Israele" '. E devi aprire la porta e fuggire e non attendere". 4 E il servitore, il servitore del profeta, si avviò verso Ramot-Galaad. 5 Quando fu entrato, ebbene, ecco che i capi delle forze militari erano seduti. Ora disse: "Ho una parola per te, o capo". A ciò Ieu disse: "Per chi di tutti noi?" Quindi disse: "Per te, o capo". 6 Dunque egli si levò ed entrò nella casa; ed egli versava l'olio sulla sua testa e gli diceva: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'In effetti ti ungo come re sul popolo di Geova, cioè su Israele. 7 E devi abbattere la casa di Acab tuo signore, e io devo vendicare il sangue dei miei servitori i profeti e il sangue di tutti i servitori di Geova dalla mano di Izebel. 8 E l'intera casa di Acab deve perire; e devo stroncare da Acab chiunque orina contro il muro e chi è impotente e inutile in Israele. 9 E devo costituire la casa di Acab come la casa di Geroboamo figlio di Nebat e come la casa di Baasa figlio di Ahia. 10 E i cani mangeranno Izebel nel tratto di terra di Izreel, e non ci sarà chi la seppellisca' ". Allora aprì la porta e fuggiva. 11 In quanto a Ieu, uscì verso i servitori del suo signore, ed essi gli dicevano: "Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?" Ma egli disse loro: "Voi stessi conoscete bene l'uomo e la sua sorta di discorso". 12 Ma essi dissero: "È falso! Raccontaci, ti preghiamo". Quindi disse: "Mi ha parlato così e così, dicendo: 'Geova ha detto questo: "In effetti ti ungo come re su Israele" ' ". 13 A ciò si tolsero in fretta ciascuno la sua veste e la misero sotto di lui sui gradini nudi, e suonavano il corno e dicevano: "Ieu è divenuto re!" 14 E Ieu figlio di Giosafat figlio di Nimsi cospirava contro Ieoram. E Ieoram stesso era stato di guardia a Ramot-Galaad, lui con tutto Israele, a causa di Azael re di Siria. 15 Più tardi Ieoram il re era tornato a Izreel per farsi curare le ferite che gli avevano inflitto i siri quando aveva combattuto Azael re di Siria. Ieu ora disse: "Se la vostra anima è d'accordo, non si lasci scampare nessuno dalla città per andare a portare la notizia a Izreel". 16 E Ieu cavalcava e andava a Izreel; poiché Ieoram giaceva là, e lo stesso Acazia re di Giuda era sceso a vedere Ieoram. 17 E la sentinella stava sulla torre di Izreel, e vedeva avanzare l'ondeggiante massa degli (uomini) di Ieu mentre egli veniva, e subito disse: "Vedo avanzare un'ondeggiante massa (di uomini)". Allora Ieoram disse: "Prendi un cavaliere e mandalo incontro a loro, e dica: 'C'è pace?' " 18 Pertanto un cavaliere a cavallo gli andò incontro e disse: "Il re ha detto questo: 'C'è pace?' " Ma Ieu disse: "Che hai a che fare tu con la 'pace'? Gira dietro di me!" E la sentinella continuò a riferire, dicendo: "Il messaggero è giunto fino a loro, ma non è tornato". 19 Egli mandò dunque un secondo cavaliere a cavallo, il quale, venuto da loro, diceva: "Il re ha detto questo: 'C'è pace?' " Ma Ieu disse: "Che hai a che fare tu con la 'pace'? Gira dietro di me!" 20 E la sentinella continuò a riferire, dicendo: "È giunto fino a loro, ma non è tornato; e il modo di guidare è come il modo di guidare di Ieu nipote di Nimsi, poiché guida come un pazzo". 21 Allora Ieoram disse: "Attacca!" Fu dunque attaccato il suo carro da guerra e Ieoram re d'Israele e Acazia re di Giuda uscirono, ciascuno sul suo proprio carro da guerra. Mentre uscivano incontro a Ieu, lo trovavano nel tratto di terra di Nabot l'izreelita. 22 E avvenne che appena Ieoram vide Ieu, immediatamente disse: "C'è pace, Ieu?" Ma egli disse: "Che pace ci potrebbe essere finché ci sono le fornicazioni di Izebel tua madre e le sue molte stregonerie?" 23 Subito Ieoram voltò con le mani, per fuggire, e disse ad Acazia: "C'è inganno, Acazia!" 24 E Ieu stesso si riempì la mano con un arco e tirava a Ieoram fra le braccia, così che la freccia gli trapassò il cuore, ed egli crollò sul suo carro da guerra. 25 Ora disse a Bidcar suo aiutante: "Alzalo; gettalo nel tratto di campo di Nabot l'izreelita; poiché ricorda: Io e te guidavamo tiri (di cavalli) dietro ad Acab suo padre, e Geova stesso emise questa dichiarazione solenne contro di lui: 26 ' "Certamente ieri vidi il sangue di Nabot e il sangue dei suoi figli", è l'espressione di Geova, "e certamente ti ripagherò in questo tratto di terra", è l'espressione di Geova'. Or dunque, alzalo; gettalo nel tratto di terra secondo la parola di Geova". 27 E lo stesso Acazia re di Giuda lo vide e si diede alla fuga per la via della casa del giardino. (Più tardi Ieu lo inseguì e disse: "Anche lui! Abbattetelo!" Lo abbatterono dunque sul carro lungo la via che sale a Gur, che è presso Ibleam. Ed egli continuò la sua fuga verso Meghiddo e lì morì. 28 Quindi i suoi servitori lo portarono su un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono dunque nel suo sepolcro con i suoi antenati nella Città di Davide. 29 E Acazia era divenuto re su Giuda l'undicesimo anno di Ieoram figlio di Acab). 30 Alla fine Ieu giunse a Izreel, e Izebel stessa lo udì. Ed essa si imbellettava gli occhi col belletto nero e si acconciava bene la testa e guardava giù dalla finestra. 31 E Ieu stesso entrò per la porta. Essa ora disse: "È andato tutto bene a Zimri l'uccisore del suo signore?" 32 Allora egli alzò la faccia verso la finestra e disse: "Chi è per me? Chi?" Immediatamente due o tre funzionari di corte guardarono giù verso di lui. 33 Così disse: "Fatela cadere!" Quindi la fecero cadere, e parte del suo sangue schizzava sul muro e sui cavalli; ed egli ora la calpestò. 34 Dopo ciò entrò e mangiò e bevve e quindi disse: "Occupatevi di questa maledetta e seppellitela, vi prego, poiché è figlia di un re". 35 Quando andarono a seppellirla, non trovarono di lei altro che il teschio e i piedi e le palme delle mani. 36 Quando furono tornati e gli ebbero riferito, egli diceva: "È la parola di Geova che egli pronunciò per mezzo del suo servitore Elia il tisbita, dicendo: 'I cani mangeranno la carne di Izebel nel tratto di terra di Izreel. 37 E il corpo morto di Izebel certamente diverrà come letame sulla faccia del campo nel tratto di terra di Izreel, affinché non dicano: "Questa è Izebel" ' ". 10 Ora Acab aveva settanta figli a Samaria. Perciò Ieu scrisse lettere e le mandò a Samaria ai principi di Izreel, agli anziani e agli educatori di Acab, dicendo: 2 "Or dunque, nel tempo stesso che vi giunge questa lettera ci sono con voi i figli del vostro signore, e ci sono con voi carri da guerra e cavalli e una città fortificata e le armi. 3 E dovete vedere qual è il migliore e il più retto dei figli del vostro signore e metterlo sul trono di suo padre. Quindi combattete per la casa del vostro signore". 4 Ed ebbero grandissimo timore e dicevano: "Ecco, due re stessi non hanno potuto tenergli fronte, e come gli terremo fronte noi stessi?" 5 Di conseguenza colui che era (incaricato) sulla casa e colui che era sulla città e gli anziani e gli educatori mandarono a dire a Ieu: "Siamo tuoi servitori, e faremo tutto ciò che ci dirai. Non faremo nessuno re. Fa ciò che è bene ai tuoi propri occhi". 6 A ciò scrisse loro una seconda lettera, dicendo: "Se appartenete a me, e ubbidite alla mia voce, prendete le teste degli uomini che sono figli del vostro signore e domani a quest'ora venite da me a Izreel". Ora i figli del re, settanta uomini, erano con i notabili della città che li allevavano. 7 E avvenne che appena la lettera fu giunta loro, prendevano i figli del re e (li) scannavano, settanta uomini, dopo di che misero le loro teste in ceste e gliele mandarono a Izreel. 8 Quindi il messaggero entrò e gli riferì, dicendo: "Hanno portato le teste dei figli del re". Allora egli disse: "Mettetele in due mucchi all'ingresso della porta fino al mattino". 9 E la mattina avvenne che egli usciva. Quindi si fermò e disse a tutto il popolo: "Voi siete giusti. Ecco, io stesso ho cospirato contro il mio signore e l'ho ucciso; ma chi ha abbattuto tutti questi? 10 Sappiate, quindi, che nulla della parola di Geova, che Geova ha pronunciato contro la casa di Acab, cadrà a terra (inadempiuto); e Geova stesso ha fatto ciò che pronunciò per mezzo del suo servitore Elia". 11 Inoltre, Ieu continuò ad abbattere tutti quelli che restavano della casa di Acab a Izreel e tutti i suoi notabili e i suoi conoscenti e i suoi sacerdoti, finché non ne ebbe lasciato rimanere alcun superstite. 12 E si levava ed entrava, quindi si avviava verso Samaria. Lungo la via c'era la casa per legare, dei pastori. 13 E Ieu stesso incontrò i fratelli di Acazia re di Giuda. Quando ebbe detto loro: "Chi siete?" allora essi dissero: "Siamo i fratelli di Acazia, e scendiamo a chiedere se stanno tutti bene i figli del re e i figli della signora". 14 Immediatamente disse: "Prendeteli vivi!" Li presero dunque vivi e li scannarono alla cisterna della casa per legare, quarantadue uomini, e non ne lasciò rimanere nemmeno uno. 15 Mentre se ne andava di là, incontrava Gionadab figlio di Recab (che) gli (veniva) incontro. Quando l'ebbe benedetto, gli disse dunque: "È il tuo cuore retto verso di me, come il mio proprio cuore lo è verso il tuo cuore?" A ciò Gionadab disse: "Lo è". "Se lo è, dammi in effetti la mano". Gli diede dunque la mano. Allora lo fece salire con sé sul carro. 16 Quindi disse: "Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova". E lo facevano andare con lui sul suo carro da guerra. 17 Infine giunse a Samaria. Ora abbatteva tutti quelli (della casa) di Acab che erano restati a Samaria, finché non li ebbe annientati, secondo la parola di Geova che egli aveva proferito a Elia. 18 Inoltre, Ieu radunò tutto il popolo e disse loro: "Acab, da una parte, ha adorato Baal un poco. Ieu, d'altra parte, lo adorerà molto. 19 Or dunque chiamatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi adoratori e tutti i suoi sacerdoti. Non ne manchi nemmeno uno, perché ho un grande sacrificio per Baal. Chiunque manchi non rimarrà in vita". In quanto a Ieu, agì con scaltrezza, allo scopo di distruggere gli adoratori di Baal. 20 E Ieu diceva: "Santificate un'assemblea solenne a Baal". Pertanto la proclamarono. 21 Dopo ciò Ieu mandò (messaggeri) per tutto Israele, così che tutti gli adoratori di Baal entrarono. E non restò nemmeno uno che non entrasse. Ed entravano nella casa di Baal, e la casa di Baal si riempì da un'estremità all'altra. 22 Egli disse ora a colui che era (incaricato) sul guardaroba: "Tira fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal". Tirò dunque fuori gli abiti per loro. 23 Quindi Ieu entrò con Gionadab figlio di Recab nella casa di Baal. Ora disse agli adoratori di Baal: "Cercate attentamente e vedete che non ci sia qui con voi nessuno degli adoratori di Geova, ma solo gli adoratori di Baal". 24 Infine entrarono per offrire sacrifici e olocausti, e Ieu stesso mise ottanta uomini di fuori, ai suoi ordini, e diceva: "In quanto all'uomo che scampi degli uomini che metto nelle vostre mani, l'anima dell'uno andrà per l'anima dell'altro". 25 E avvenne che appena ebbe finito di offrire l'olocausto, Ieu immediatamente disse ai corrieri e agli aiutanti: "Entrate, abbatteteli! Non ne esca nemmeno uno". E i corrieri e gli aiutanti li abbattevano col taglio della spada e li gettavano fuori, e continuarono ad andare fino alla città della casa di Baal. 26 Quindi portarono fuori le colonne sacre della casa di Baal e bruciarono ciascuna (d'esse). 27 Inoltre, abbatterono la colonna sacra di Baal e abbatterono la casa di Baal, e ne fecero latrine fino a questo giorno. 28 Così Ieu annientò Baal da Israele. 29 Solo che Ieu non si scostò dal seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele, (cioè) i vitelli d'oro, uno dei quali era a Betel e uno a Dan. 30 Di conseguenza Geova disse a Ieu: "Per la ragione che hai agito bene nel fare ciò che è retto ai miei occhi, (e) hai fatto alla casa di Acab secondo tutto ciò che era nel mio cuore, i figli stessi fino alla quarta generazione sederanno per te sul trono d'Israele". 31 E Ieu stesso non ebbe cura di camminare nella legge di Geova l'Iddio d'Israele con tutto il suo cuore. Non si scostò dai peccati di Geroboamo con i quali egli aveva fatto peccare Israele. 32 In quei giorni Geova cominciò a recidere Israele pezzo per pezzo; e Azael li colpiva in tutto il territorio d'Israele, 33 dal Giordano verso il levar del sole, tutto il paese di Galaad, i gaditi e i rubeniti e i manassiti, da Aroer, che è presso la valle del torrente Arnon, fino a Galaad e Basan. 34 E il resto dei fatti di Ieu e tutto ciò che fece e tutto il suo potere, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 35 Infine Ieu giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono a Samaria; e Ioacaz suo figlio regnava in luogo di lui. 36 E i giorni che Ieu aveva regnato su Israele erano stati ventotto anni a Samaria. 11 Ora riguardo ad Atalia madre di Acazia, vide che suo figlio era morto. Si levò, dunque, e distrusse tutta la progenie del regno. 2 Comunque, Ieoseba figlia del re Ieoram, sorella di Acazia, prese Ioas figlio di Acazia e lo rapì di tra i figli del re che dovevano essere messi a morte, sì, lui e la sua nutrice, (e lo mise) nella stanza interna dei letti, e lo tennero nascosto dalla faccia di Atalia, e non fu messo a morte. 3 Ed egli restò con lei nella casa di Geova nascosto per sei anni, mentre Atalia regnava sul paese. 4 E nel settimo anno Ieoiada mandò e quindi prese i capi di centinaia della guardia del corpo caria e dei corrieri e li condusse presso di sé nella casa di Geova e concluse con loro un patto e fece loro giurare nella casa di Geova, dopo di che mostrò loro il figlio del re. 5 E comandava loro, dicendo: "Questa è la cosa che farete: Un terzo di voi entrerà il sabato e farà rigorosa guardia alla casa del re; 6 e un terzo sarà alla Porta del Fondamento, e un terzo sarà alla porta dietro i corrieri; e dovete fare rigorosa guardia alla casa a turno. 7 E fra tutti voi che uscirete il sabato ci sono due divisioni, ed esse devono fare rigorosa guardia alla casa di Geova a favore del re. 8 E dovete fare cerchio tutt'intorno al re, ciascuno con le sue armi in mano; e chiunque entri dentro le file sarà messo a morte. E restate col re quando esce e quando entra". 9 E i capi di centinaia facevano secondo tutto ciò che Ieoiada il sacerdote aveva comandato. Presero dunque ciascuno i suoi uomini che entravano il sabato, insieme con quelli che uscivano il sabato, e quindi vennero da Ieoiada il sacerdote. 10 Il sacerdote ora diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi circolari che erano appartenuti al re Davide, che erano nella casa di Geova. 11 E i corrieri stavano ciascuno con le armi in mano, dal lato destro della casa fino al lato sinistro della casa, presso l'altare e presso la casa, tutt'intorno vicino al re. 12 Quindi egli fece uscire il figlio del re e mise su di lui il diadema e la Testimonianza; e così lo fecero re e lo unsero. E battevano le mani e dicevano: "Viva il re!" 13 Quando Atalia ebbe udito il rumore del popolo che correva, subito venne dal popolo alla casa di Geova. 14 Quindi vide, ed ecco, il re stava presso la colonna secondo l'usanza, e i capi e le trombe presso il re, e tutto il popolo del paese si rallegrava e suonava le trombe. Immediatamente Atalia si strappò le vesti e gridava: "Cospirazione! Cospirazione!" 15 Ma Ieoiada il sacerdote comandò ai capi di centinaia, agli incaricati delle forze militari, e disse loro: "Conducetela fuori da dentro le file, e, in quanto a chiunque le vada dietro, ci sia l'esecuzione a morte con la spada!" Poiché il sacerdote aveva detto: "Non sia messa a morte nella casa di Geova". 16 Le misero dunque le mani addosso ed essa venne per la via dell'entrata dei cavalli della casa del re, e lì fu messa a morte. 17 Quindi Ieoiada concluse il patto fra Geova e il re e il popolo, che si sarebbero dovuti mostrare il popolo di Geova; e anche fra il re e il popolo. 18 Dopo ciò tutto il popolo del paese andò alla casa di Baal e abbatté i suoi altari; e spezzò completamente le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, il sacerdote di Baal. E il sacerdote metteva sorveglianti sulla casa di Geova. 19 Inoltre, prese i capi di centinaia e la guardia del corpo caria e i corrieri e tutto il popolo del paese, affinché facessero scendere il re dalla casa di Geova; e gradualmente vennero per la via della porta dei corrieri alla casa del re; ed egli sedeva sul trono dei re. 20 E tutto il popolo del paese continuò a rallegrarsi; e la città, da parte sua, non ebbe disturbo, e Atalia stessa l'avevano messa a morte con la spada presso la casa del re. 21 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare. 12 Nel settimo anno di Ieu, Ioas divenne re, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Sibia di Beer-Seba. 2 E Ioas continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova per tutti i giorni che Ieoiada il sacerdote lo istruì. 3 Solo che non scomparvero gli alti luoghi. Il popolo sacrificava e faceva ancora fumo di sacrificio sugli alti luoghi. 4 E Ioas diceva ai sacerdoti: "Tutto il denaro per le offerte sante che è portato alla casa di Geova, il denaro secondo cui ciascuno è tassato, il denaro per le anime secondo la valutazione individuale, tutto il denaro che a ciascuno viene in cuore di portare alla casa di Geova, 5 lo prendano i sacerdoti per sé, ciascuno dal suo conoscente; ed essi, da parte loro, riparino le crepe della casa dovunque si trovi una crepa". 6 E avvenne che per il ventitreesimo anno del re Ioas, i sacerdoti non avevano ancora riparato le crepe della casa. 7 Il re Ioas chiamò dunque Ieoiada il sacerdote e i sacerdoti e disse loro: "Perché non riparate le crepe della casa? Ora, dunque, non prendete più denaro dai vostri conoscenti, ma lo dovete dare per le crepe della casa". 8 Allora i sacerdoti acconsentirono a non prendere più denaro dal popolo e a non riparare le crepe della casa. 9 Ieoiada il sacerdote prese ora una cassa e le fece un foro nel coperchio e la mise al lato dell'altare a destra di chi entra nella casa di Geova, e lì i sacerdoti, i guardiani della porta, misero tutto il denaro che era portato nella casa di Geova. 10 E avveniva che appena vedevano che nella cassa c'era una gran quantità di denaro, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano, e lo legavano e contavano il denaro che si trovava nella casa di Geova. 11 E davano il denaro che era stato contato nelle mani di quelli che facevano il lavoro i quali erano incaricati sulla casa di Geova. A loro volta essi lo usavano per pagare i lavoratori del legno e gli edificatori che lavoravano alla casa di Geova, 12 e i muratori e i tagliapietre, e per acquistare il legname e le pietre squadrate per riparare le crepe della casa di Geova e per tutto ciò che si spendeva per la casa nel ripararla. 13 Solo, riguardo alla casa di Geova non si fecero catini d'argento, spegnitoi, scodelle, trombe, nessuna sorta di oggetti d'oro e di oggetti d'argento dal denaro che era portato alla casa di Geova; 14 poiché lo davano a quelli che facevano il lavoro, e con esso riparavano la casa di Geova. 15 E non chiedevano conto agli uomini nella cui mano davano il denaro da dare a quelli che facevano il lavoro, perché lavoravano con fedeltà. 16 In quanto al denaro delle offerte per la colpa e al denaro delle offerte per il peccato, non era portato alla casa di Geova. Esso apparteneva dunque ai sacerdoti. 17 Quindi Azael re di Siria saliva e combatteva contro Gat e la catturava, dopo di che Azael volse la faccia per salire contro Gerusalemme. 18 Allora Ioas re di Giuda prese tutte le offerte sante che Giosafat e Ieoram e Acazia suoi antenati, re di Giuda, avevano santificato e le sue proprie offerte sante e tutto l'oro che si trovava nei tesori della casa di Geova e della casa del re e li mandò ad Azael re di Siria. Egli si ritirò dunque di contro a Gerusalemme. 19 In quanto al resto dei fatti di Ioas e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 20 Comunque, i suoi servitori si levarono e fecero lega in una cospirazione e abbatterono Ioas nella casa del Terrapieno, (per la via) che scende a Silla. 21 E Iozacar figlio di Simeat e Iozabad figlio di Somer, suoi servitori, furono quelli che lo abbatterono, così che morì. Lo seppellirono pertanto con i suoi antenati nella Città di Davide; e Amazia suo figlio regnava in luogo di lui. 13 Nel ventitreesimo anno di Ioas figlio di Acazia re di Giuda, Ioacaz figlio di Ieu divenne re su Israele a Samaria per diciassette anni. 2 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova e camminava perseguendo il peccato di Geroboamo figlio di Nebat, col quale egli aveva fatto peccare Israele. Non se ne scostò. 3 E l'ira di Geova si accese contro Israele, così che li diede in mano ad Azael re di Siria e in mano a Ben-Adad figlio di Azael per tutti i loro giorni. 4 A suo tempo Ioacaz placò la faccia di Geova, così che Geova lo ascoltò; poiché aveva visto l'oppressione su Israele, perché il re di Siria li aveva oppressi. 5 Di conseguenza Geova diede a Israele un salvatore, così che si sottrassero alla mano della Siria, e i figli d'Israele continuarono a dimorare nelle loro case come in precedenza. 6 (Solo non si allontanarono dal peccato della casa di Geroboamo, col quale egli aveva fatto peccare Israele. Camminò in esso; e a Samaria rimase in piedi anche lo stesso palo sacro). 7 Poiché non aveva lasciato a Ioacaz altra gente che cinquanta cavalieri e dieci carri e diecimila uomini a piedi, perché il re di Siria li aveva distrutti, per renderli come la polvere alla trebbiatura. 8 In quanto al resto dei fatti di Ioacaz e a tutto ciò che fece e al suo potere, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 9 Infine Ioacaz giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono a Samaria; e Ioas suo figlio regnava in luogo di lui. 10 Nel trentasettesimo anno di Ioas re di Giuda, Ioas figlio di Ioacaz divenne re su Israele a Samaria per sedici anni. 11 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. Non si allontanò da tutti i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. Camminò in essi. 12 In quanto al resto dei fatti di Ioas e a tutto ciò che fece e al suo potere (e) a come combatté contro Amazia re di Giuda, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 13 Infine Ioas giacque con i suoi antenati, e Geroboamo stesso sedette sul suo trono. A sua volta Ioas fu sepolto a Samaria con i re d'Israele. 14 Riguardo a Eliseo, si era ammalato dell'infermità della quale doveva morire. Ioas re d'Israele scese dunque da lui e piangeva sulla sua faccia e diceva: "Padre mio, padre mio, carro da guerra d'Israele e suoi cavalieri!" 15 Ed Eliseo gli diceva: "Prendi un arco e delle frecce". Si prese dunque un arco e delle frecce. 16 Ed egli diceva al re d'Israele: "Impugna l'arco". Pertanto l'impugnò, dopo di che Eliseo pose le sue mani sulle mani del re. 17 Quindi disse: "Apri la finestra ad oriente". E l'aprì. Infine Eliseo disse: "Tira!" E tirò. Egli ora disse: "Freccia di salvezza di Geova, sì, freccia di salvezza contro la Siria! E certamente abbatterai la Siria ad Afec fino al punto di finirla". 18 E proseguì, dicendo: "Prendi le frecce". Allora (le) prese. Disse quindi al re d'Israele: "Colpisci a terra". Colpì dunque tre volte e si fermò. 19 E l'uomo del (vero) Dio si indignò contro di lui; perciò disse: "Bisognava colpire cinque o sei volte! In tal caso avresti certamente abbattuto la Siria fino al punto di finirla, ma ora abbatterai la Siria tre volte". 20 Dopo ciò Eliseo morì e lo seppellirono. E c'erano bande di predoni dei moabiti che regolarmente venivano nel paese all'inizio dell'anno. 21 E avvenne che mentre seppellivano un uomo, ebbene, ecco che videro la banda di predoni. Subito gettarono l'uomo nel luogo di sepoltura di Eliseo e se ne andarono. Quando l'uomo toccò le ossa di Eliseo, immediatamente tornò in vita e si levò in piedi. 22 In quanto ad Azael re di Siria, oppresse Israele per tutti i giorni di Ioacaz. 23 Comunque, Geova mostrò loro favore e ne ebbe misericordia e si volse verso di loro per amore del suo patto con Abraamo, Isacco e Giacobbe; e non li volle ridurre in rovina, e non li ha rigettati d'innanzi alla sua faccia fino ad ora. 24 Infine Azael re di Siria morì, e Ben-Adad suo figlio regnava in luogo di lui. 25 E Ioas figlio di Ioacaz riprendeva dalla mano di Ben-Adad figlio di Azael le città che egli aveva preso in guerra dalla mano di Ioacaz suo padre. Ioas lo abbatté tre volte, e ricuperava le città d'Israele. 14 Nel secondo anno di Ioas figlio di Ioacaz re d'Israele, Amazia figlio di Ioas re di Giuda divenne re. 2 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Ieoaddin di Gerusalemme. 3 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, solo non come Davide suo antenato. Fece pertanto secondo tutto ciò che aveva fatto Ioas suo padre. 4 Solo che non scomparvero gli alti luoghi. Il popolo sacrificava e faceva ancora fumo di sacrificio sugli alti luoghi. 5 E avvenne che appena il regno fu divenuto fermo nella sua mano, egli abbatteva i suoi servitori che avevano abbattuto il re suo padre. 6 E i figli degli abbattitori non li mise a morte, secondo ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè che Geova diede come comando, dicendo: "I padri non devono essere messi a morte per i figli, e i figli stessi non devono essere messi a morte per i padri; ma ciascuno dev'essere messo a morte per il suo proprio peccato". 7 Egli stesso abbatté gli edomiti nella Valle del Sale, diecimila uomini, e prese in guerra Sela, e le fu messo nome Iocteel fino a questo giorno. 8 Quindi Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz figlio di Ieu re d'Israele, dicendo: "Vieni. Guardiamoci l'un l'altro in faccia". 9 Allora Ioas re d'Israele mandò a dire ad Amazia re di Giuda: "La stessa erbaccia spinosa che era nel Libano mandò a dire al cedro che era nel Libano: 'Dà tua figlia in moglie a mio figlio'. Comunque, passò una bestia selvaggia del campo che era nel Libano e calpestò l'erbaccia spinosa. 10 Indubbiamente hai abbattuto Edom, e il tuo cuore ti ha innalzato. Godi il tuo onore e dimora nella tua propria casa. Perché, quindi, ti devi impegnare in una lotta in condizioni sfavorevoli e devi cadere, tu e Giuda con te?" 11 E Amazia non ascoltò. Ioas re d'Israele dunque salì, e si guardavano l'un l'altro in faccia, lui e Amazia re di Giuda, a Bet-Semes, che appartiene a Giuda. 12 E Giuda fu sconfitto davanti a Israele, così che si diedero alla fuga, ciascuno alla sua tenda. 13 E Ioas re d'Israele catturò a Bet-Semes Amazia re di Giuda figlio di Ioas figlio di Acazia, dopo di che vennero a Gerusalemme ed egli fece una breccia nelle mura di Gerusalemme dalla Porta di Efraim fino alla Porta dell'Angolo, quattrocento cubiti. 14 E prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa di Geova e nei tesori della casa del re e gli ostaggi e quindi tornò a Samaria. 15 In quanto al resto dei fatti di Ioas, a ciò che fece e al suo potere e a come combatté contro Amazia re di Giuda, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 16 Infine Ioas giacque con i suoi antenati e fu sepolto a Samaria con i re d'Israele, e Geroboamo suo figlio regnava in luogo di lui. 17 E Amazia figlio di Ioas re di Giuda continuò a vivere per quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz re d'Israele. 18 In quanto al resto dei fatti di Amazia, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 19 Alla fine fecero lega contro di lui in una cospirazione a Gerusalemme, ed egli fuggiva a Lachis; ma mandarono a inseguirlo fino a Lachis e lì lo misero a morte. 20 Lo portarono dunque su cavalli e fu sepolto a Gerusalemme con i suoi antenati nella Città di Davide. 21 Quindi tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che in quel tempo aveva sedici anni, e lo fece re in luogo di suo padre Amazia. 22 Egli stesso edificò Elat e la restituiva a Giuda dopo che il re giacque con i suoi antenati. 23 Nel quindicesimo anno di Amazia figlio di Ioas re di Giuda, Geroboamo figlio di Ioas re d'Israele divenne re a Samaria per quarantuno anni. 24 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. Non si allontanò da tutti i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. 25 Fu lui a ristabilire la linea di confine d'Israele dall'entrata di Amat fino al mare dell'Araba, secondo la parola di Geova l'Iddio d'Israele che parlò per mezzo del suo servitore Giona figlio di Amittai, il profeta che era di Gat-Hefer. 26 Poiché Geova aveva visto l'afflizione molto amara d'Israele. Non c'era né impotente né inutile, né c'era aiutante per Israele. 27 E Geova aveva promesso di non cancellare il nome di Israele di sotto i cieli. Di conseguenza li salvò per mano di Geroboamo figlio di Ioas. 28 In quanto al resto dei fatti di Geroboamo e a tutto ciò che fece e al suo potere, come combatté e come restituì Damasco e Amat a Giuda in Israele, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 29 Infine Geroboamo giacque con i suoi antenati, con i re d'Israele, e Zaccaria suo figlio regnava in luogo di lui. 15 Nel ventisettesimo anno di Geroboamo re d'Israele, Azaria figlio di Amazia re di Giuda divenne re. 2 Aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Iecolia di Gerusalemme. 3 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Amazia suo padre. 4 Solo che non scomparvero gli alti luoghi. Il popolo sacrificava e faceva ancora fumo di sacrificio sugli alti luoghi. 5 Infine Geova piagò il re, ed egli continuò ad essere lebbroso fino al giorno della sua morte, e dimorava nella sua casa, esente da doveri, mentre Iotam figlio del re era (incaricato) sulla casa, giudicando il popolo del paese. 6 In quanto al resto dei fatti di Azaria e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 7 Infine Azaria giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono con i suoi antenati nella Città di Davide; e Iotam suo figlio regnava in luogo di lui. 8 Nel trentottesimo anno di Azaria re di Giuda, Zaccaria figlio di Geroboamo divenne re su Israele a Samaria per sei mesi. 9 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, proprio come avevano fatto i suoi antenati. Non si allontanò dai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. 10 Quindi Sallum figlio di Iabes cospirò contro di lui e lo abbatté a Ibleam e lo mise a morte e regnava in luogo di lui. 11 In quanto al resto dei fatti di Zaccaria, ecco, sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele. 12 Questa fu la parola di Geova che egli aveva pronunciato a Ieu, dicendo: "I figli stessi fino alla quarta generazione sederanno per te sul trono d'Israele". E avvenne in questo modo. 13 In quanto a Sallum figlio di Iabes divenne re nel trentanovesimo anno di Uzzia re di Giuda, e continuò a regnare un intero mese lunare a Samaria. 14 Quindi Menaem figlio di Gadi salì da Tirza e venne a Samaria e abbatté Sallum figlio di Iabes a Samaria e lo mise a morte; ed egli regnava in luogo di lui. 15 In quanto al resto dei fatti di Sallum e alla sua cospirazione con la quale cospirò, ecco, sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele. 16 Fu allora che Menaem abbatteva Tifsa e tutto ciò che era in essa e il suo territorio da Tirza in fuori, perché essa non aprì, ed egli l'abbatteva. Ne sventrò tutte le donne incinte. 17 Nel trentanovesimo anno di Azaria re di Giuda, Menaem figlio di Gadi divenne re su Israele per dieci anni a Samaria. 18 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. Non si allontanò da tutti i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele, per tutti i suoi giorni. 19 Pul re d'Assiria entrò nel paese. Di conseguenza Menaem diede a Pul mille talenti d'argento, affinché le sue mani fossero con lui per rafforzare il regno nella sua propria mano. 20 Menaem tirò dunque fuori l'argento a spese d'Israele, a spese di tutti gli uomini potenti e valorosi, per dare al re d'Assiria cinquanta sicli d'argento per ciascun uomo. Allora il re d'Assiria se ne tornò, e non rimase là nel paese. 21 In quanto al resto dei fatti di Menaem e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele? 22 Infine Menaem giacque con i suoi antenati, e Pecachia suo figlio regnava in luogo di lui. 23 Nel cinquantesimo anno di Azaria re di Giuda, Pecachia figlio di Menaem divenne re su Israele a Samaria per due anni. 24 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. Non si allontanò dai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. 25 Quindi Peca figlio di Remalia suo aiutante cospirò contro di lui e lo abbatté a Samaria nella torre di dimora della casa del re con Argob e Arie, e con lui erano cinquanta uomini dei figli di Galaad. Lo mise dunque a morte e regnava in luogo di lui. 26 In quanto al resto dei fatti di Pecachia e a tutto ciò che fece, ecco, sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele. 27 Nel cinquantaduesimo anno di Azaria re di Giuda, Peca figlio di Remalia divenne re su Israele a Samaria per vent'anni. 28 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. Non si allontanò dai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele. 29 Ai giorni di Peca re d'Israele, Tiglat-Pileser re d'Assiria venne e prendeva Ijon e Abel-Bet-Maaca e Ianoa e Chedes e Hazor e Galaad e la Galilea, tutto il paese di Neftali, e li portava in esilio in Assiria. 30 Infine Oshea figlio di Ela formò una cospirazione contro Peca figlio di Remalia e lo colpì e lo mise a morte; ed egli regnava in luogo di lui nel ventesimo anno di Iotam figlio di Uzzia. 31 In quanto al resto dei fatti di Peca e a tutto ciò che fece, ecco, sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d'Israele. 32 Nel secondo anno di Peca figlio di Remalia re d'Israele, Iotam figlio di Uzzia re di Giuda divenne re. 33 Egli aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Ierusa figlia di Zadoc. 34 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova. Fece secondo tutto ciò che aveva fatto Uzzia suo padre. 35 Solo che non scomparvero gli alti luoghi. Il popolo sacrificava e faceva ancora fumo di sacrificio sugli alti luoghi. Fu lui a edificare la porta superiore della casa di Geova. 36 In quanto al resto dei fatti di Iotam, a ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 37 In quei giorni Geova cominciò a mandare contro Giuda Rezin re di Siria e Peca figlio di Remalia. 38 Infine Iotam giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide suo antenato; e Acaz suo figlio regnava in luogo di lui. 16 Nel diciassettesimo anno di Peca figlio di Remalia, Acaz figlio di Iotam re di Giuda divenne re. 2 Acaz aveva vent'anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme; e non fece ciò che era retto agli occhi di Geova suo Dio come Davide suo antenato. 3 E camminava nella via dei re d'Israele, e perfino il suo proprio figlio fece passare attraverso il fuoco, secondo le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciato a causa dei figli d'Israele. 4 E sacrificava e faceva fumo di sacrificio sugli alti luoghi e sui colli e sotto ogni albero lussureggiante. 5 Fu allora che Rezin re di Siria e Peca figlio di Remalia re d'Israele salivano contro Gerusalemme in guerra e ponevano l'assedio ad Acaz, ma non poterono combattere. 6 In quel tempo Rezin re di Siria restituì Elat a Edom, dopo di che cacciò i giudei da Elat; e gli edomiti, da parte loro, entrarono a Elat e han continuato a dimorarvi fino a questo giorno. 7 Acaz mandò dunque messaggeri a Tiglat-Pileser re d'Assiria, dicendo: "Sono tuo servitore e tuo figlio. Sali e salvami dalla palma della mano del re di Siria e dalla palma della mano del re d'Israele, che si levano contro di me". 8 Acaz prese pertanto l'argento e l'oro che si trovavano nella casa di Geova e nei tesori della casa del re e mandò un regalo al re d'Assiria. 9 Allora il re d'Assiria lo ascoltò e il re d'Assiria salì a Damasco e la catturò e ne condusse (il popolo) in esilio a Chir, e mise Rezin a morte. 10 Quindi il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pileser re d'Assiria a Damasco, e vedeva l'altare che era a Damasco. Il re Acaz mandò dunque a Urija il sacerdote il disegno dell'altare e il suo modello, in quanto a tutta la sua fattura. 11 E Urija il sacerdote edificava l'altare. Secondo tutto ciò che il re Acaz aveva mandato da Damasco Urija il sacerdote lo fece, intanto che il re Acaz veniva da Damasco. 12 Quando il re fu venuto da Damasco, il re vedeva l'altare; e il re si avvicinava all'altare e faceva offerte sopra di esso. 13 E continuò a far fumare il suo olocausto e la sua offerta di cereali e a versare la sua libazione e ad aspergere il sangue dei sacrifici di comunione che erano suoi sopra l'altare. 14 E l'altare di rame che era dinanzi a Geova ora l'avvicinò d'innanzi alla casa, di fra il suo altare e la casa di Geova, e lo mise al lato settentrionale del suo altare. 15 E il re Acaz gli comandava, sì, a Urija il sacerdote, dicendo: "Sopra il grande altare fa fumare l'olocausto del mattino, nonché l'offerta di cereali della sera e l'olocausto del re e la sua offerta di cereali e l'olocausto di tutto il popolo del paese e la loro offerta di cereali e le loro libazioni; e tutto il sangue dell'olocausto e tutto il sangue di un sacrificio devi aspergerlo su di esso. In quanto all'altare di rame, diverrà qualcosa che io devo prendere in considerazione". 16 E Urija il sacerdote faceva secondo tutto ciò che il re Acaz aveva comandato. 17 Per di più, il re Acaz tagliò a pezzi le pareti laterali dei carrelli e tolse da essi i bacini; e levò il mare da sopra i tori di rame che gli stavano sotto e lo mise quindi su un pavimento di pietra. 18 E la struttura coperta per il sabato che avevano edificato nella casa e l'entrata esterna del re le trasferì dalla casa di Geova a causa del re d'Assiria. 19 In quanto al resto dei fatti di Acaz, a ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 20 Infine Acaz giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide; ed Ezechia suo figlio regnava in luogo di lui. 17 Nel dodicesimo anno di Acaz re di Giuda, Oshea figlio di Ela divenne re a Samaria su Israele per nove anni. 2 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, solo non come i re d'Israele che c'erano stati prima di lui. 3 Fu contro di lui che salì Salmaneser re d'Assiria, e Oshea divenne suo servitore e gli pagava un tributo. 4 Comunque, il re d'Assiria scopriva una cospirazione nel caso di Oshea, in quanto egli aveva mandato messaggeri a So re d'Egitto e non aveva portato il tributo al re d'Assiria come negli anni precedenti. Perciò il re d'Assiria lo rinchiuse e lo tenne legato nella casa di detenzione. 5 E il re d'Assiria saliva contro tutto il paese e saliva a Samaria e le poneva l'assedio per tre anni. 6 Nel nono anno di Oshea, il re d'Assiria catturò Samaria e condusse quindi Israele in esilio in Assiria e li faceva dimorare ad Ala e ad Abor presso il fiume Gozan e nelle città dei medi. 7 E ciò avvenne perché i figli d'Israele avevano peccato contro Geova loro Dio, che li aveva fatti salire dal paese d'Egitto di sotto la mano di Faraone re d'Egitto, e temevano altri dèi; 8 e camminavano negli statuti delle nazioni che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele, e (negli statuti dei) re d'Israele che essi avevano fatto; 9 e i figli d'Israele indagavano le cose che non erano giuste verso Geova loro Dio e si edificavano alti luoghi in tutte le loro città, dalla torre delle guardie fino alla città fortificata; 10 e continuarono a erigersi colonne sacre e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero lussureggiante; 11 e là su tutti gli alti luoghi continuarono a fare fumo di sacrificio come le nazioni che Geova aveva portato in esilio per causa loro, e facevano cose cattive per offendere Geova; 12 e continuarono a servire gli idoli di letame, circa i quali Geova aveva detto loro: "Non dovete fare questa cosa"; 13 e Geova avvisava Israele e Giuda per mezzo di tutti i suoi profeti (e) di ogni visionario, dicendo: "Volgetevi dalle vostre cattive vie e osservate i miei comandamenti, i miei statuti, secondo tutta la legge che comandai ai vostri antenati e che vi ho mandato per mezzo dei miei servitori i profeti"; 14 ed essi non ascoltarono ma indurivano il loro collo come il collo dei loro antenati che non avevano esercitato fede in Geova loro Dio; 15 e continuarono a rigettare i suoi regolamenti e il suo patto che egli aveva concluso con i loro antenati e i suoi rammemoratori con i quali li aveva avvertiti, e seguivano idoli vani e divennero essi stessi vani, perfino a imitazione delle nazioni che erano tutt'intorno a loro, circa le quali Geova aveva comandato loro di non fare come loro; 16 e lasciavano tutti i comandamenti di Geova loro Dio e si facevano statue di metallo fuso, due vitelli, e facevano un palo sacro, e si inchinavano davanti a tutto l'esercito dei cieli e servivano Baal; 17 e continuarono a far passare i loro figli e le loro figlie attraverso il fuoco e a praticare la divinazione e a cercare presagi, e si vendevano per fare ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo; 18 perciò Geova si adirò moltissimo contro Israele, tanto che li tolse dalla sua vista. Non lasciò rimanere nessuno tranne la sola tribù di Giuda. 19 Neppure Giuda stesso osservò i comandamenti di Geova suo Dio, ma camminò negli statuti d'Israele che essi avevano fatto. 20 Di conseguenza Geova rigettò tutto il seme d'Israele e li affliggeva e li dava in mano ai saccheggiatori, finché li ebbe cacciati d'innanzi a sé. 21 Poiché strappò Israele dalla casa di Davide, ed essi facevano re Geroboamo figlio di Nebat; e Geroboamo separava Israele dal seguire Geova, e li fece peccare con un grande peccato. 22 E i figli d'Israele camminavano in tutti i peccati di Geroboamo che egli aveva fatto. Non se ne allontanarono, 23 finché Geova tolse Israele dalla sua vista, proprio come aveva parlato per mezzo di tutti i suoi servitori i profeti. Israele andò dunque dal suo proprio suolo in esilio, in Assiria, fino a questo giorno. 24 In seguito il re d'Assiria portò (gente) da Babilonia e Cuta e Avva e Amat e Sefarvaim e la fece dimorare nelle città di Samaria invece dei figli d'Israele; ed essi prendevano possesso di Samaria e dimoravano nelle sue città. 25 E avvenne, all'inizio della loro permanenza là, che non temettero Geova. Perciò Geova mandò fra loro i leoni, ed essi divennero uccisori fra loro. 26 Mandarono dunque parola al re d'Assiria, dicendo: "Le nazioni che hai portato in esilio e quindi stabilito nelle città di Samaria non hanno conosciuto la religione del Dio del paese, così che egli continua a mandare fra loro i leoni; ed ecco, sono messi a morte, in quanto non c'è nessuno che conosca la religione del Dio del paese". 27 Allora il re d'Assiria comandò, dicendo: "Fate andare là uno dei sacerdoti che avete portato in esilio da lì, affinché vada a dimorarvi e insegni loro la religione del Dio del paese". 28 Pertanto uno dei sacerdoti che avevano portato in esilio da Samaria venne e dimorava a Betel, e divenne loro insegnante in quanto a come dovevano temere Geova. 29 Comunque, ciascuna singola nazione faceva il suo proprio dio, che quindi depositò nella casa degli alti luoghi che i samaritani avevano fatto, ciascuna singola nazione, nelle loro città dove dimoravano. 30 E gli uomini di Babilonia, da parte loro, fecero Succot-Benot, e gli uomini di Cut, da parte loro, fecero Nergal, e gli uomini di Amat, da parte loro, fecero Asima. 31 In quanto agli avviti, fecero Nibaz e Tartac; e i sefarvei bruciavano i loro figli nel fuoco ad Adrammelec e ad Anammelec dèi di Sefarvaim. 32 E avevano timore di Geova e dal popolo in genere si costituivano sacerdoti degli alti luoghi, ed essi divennero per loro funzionari della casa degli alti luoghi. 33 Avevano timore di Geova, ma adoravano i loro propri dèi, secondo la religione delle nazioni di fra le quali li avevano portati in esilio. 34 Fino a questo giorno fanno secondo le loro religioni precedenti. Non c'era chi temesse Geova e chi facesse secondo i suoi statuti e le sue decisioni giudiziarie e la legge e il comandamento che Geova aveva comandato ai figli di Giacobbe, a cui mise nome Israele, 35 quando Geova concluse un patto con loro e comandò loro, dicendo: "Non dovete temere altri dèi, e non vi dovete inchinare davanti a loro né servirli né sacrificare loro. 36 Ma Geova, che vi fece salire dal paese d'Egitto con grande potenza e braccio steso, è Colui che dovete temere, e a lui vi dovete inchinare, e a lui dovete sacrificare. 37 E dovete aver cura di mettere sempre in pratica i regolamenti e le decisioni giudiziarie e la legge e il comandamento che egli scrisse per voi; e non dovete temere altri dèi. 38 E non dovete dimenticare il patto che ho concluso con voi; e non dovete temere altri dèi. 39 Ma dovete temere Geova vostro Dio, poiché egli è colui che vi libererà dalla mano di tutti i vostri nemici". 40 E non ubbidirono, ma facevano secondo la loro religione precedente. 41 E queste nazioni ebbero timore di Geova, ma mostrarono di servire le loro proprie immagini scolpite. In quanto ai loro figli e ai loro nipoti, hanno fatto fino a questo giorno proprio come avevano fatto i loro antenati. 18 E avvenne, nel terzo anno di Oshea figlio di Ela re d'Israele, che Ezechia figlio di Acaz re di Giuda divenne re. 2 Quando cominciò a regnare aveva venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Abi, figlia di Zaccaria. 3 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo antenato. 4 Fu lui ad eliminare gli alti luoghi e a spezzare le colonne sacre e a tagliare il palo sacro e a frantumare il serpente di rame che Mosè aveva fatto; poiché fino a quei giorni i figli d'Israele gli avevano fatto di continuo fumo di sacrificio, ed era chiamato l'idolo del serpente di rame. 5 Egli confidò in Geova l'Iddio d'Israele; e dopo di lui non ci fu nessuno simile a lui fra tutti i re di Giuda, nemmeno (fra) quelli che erano stati prima di lui. 6 Ed egli si teneva stretto a Geova. Non si scostò dal seguirlo, ma continuò a osservare i comandamenti che Geova aveva comandato a Mosè. 7 E Geova mostrò d'essere con lui. Dovunque uscisse, agiva con prudenza; e si ribellava contro il re d'Assiria e non lo serviva. 8 Fu lui ad abbattere i filistei fino a Gaza e anche i suoi territori, dalla torre delle guardie fino alla città fortificata. 9 E avvenne il quarto anno del re Ezechia, cioè il settimo anno di Oshea figlio di Ela re d'Israele, che Salmaneser re d'Assiria salì contro Samaria e le poneva l'assedio. 10 E la catturavano alla fine di tre anni; nel sesto anno di Ezechia, cioè nel nono anno di Oshea re d'Israele, Samaria fu catturata. 11 Dopo ciò il re d'Assiria portò Israele in esilio in Assiria e lo stabilì ad Ala e ad Abor presso il fiume Gozan e nelle città dei medi, 12 per il fatto che non avevano ascoltato la voce di Geova loro Dio, ma avevano trasgredito il suo patto, perfino tutto ciò che Mosè servitore di Geova aveva comandato. Non diedero ascolto né misero in pratica. 13 E nel quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib re d'Assiria salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prendeva. 14 Ezechia re di Giuda mandò dunque a dire al re d'Assiria a Lachis: "Ho peccato. Ritirati di contro a me. Qualunque cosa tu mi imponga la eseguirò". Pertanto il re d'Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15 Perciò Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa di Geova e nei tesori della casa del re. 16 In quel tempo Ezechia tagliò le porte del tempio di Geova e gli stipiti che Ezechia re di Giuda aveva rivestito e li diede quindi al re d'Assiria. 17 E il re d'Assiria mandava Tartan e Rabsaris e Rabsache da Lachis al re Ezechia a Gerusalemme con notevoli forze militari, perché salissero e venissero a Gerusalemme. Salirono, dunque, e vennero e si fermarono presso la conduttura della piscina superiore, che è sulla strada maestra del campo del lavandaio. 18 E chiamavano ad alta voce il re, ma uscirono verso di loro Eliachim figlio di Ilchia, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e Ioa figlio di Asaf il cancelliere. 19 Pertanto Rabsache disse loro: "Suvvia, dite a Ezechia: 'Il grande re, il re d'Assiria, ha detto questo: "Che cos'è questa fiducia in cui hai confidato? 20 Hai detto (ma è parola di labbra): 'Ci sono consiglio e potenza per la guerra'. Ora in chi hai confidato, che ti sei ribellato contro di me? 21 Ora, ecco, hai confidato nel sostegno di questa canna rotta, l'Egitto, che, se un uomo vi si appoggiasse, certamente gli entrerebbe nella palma della mano e la trafiggerebbe. Così è Faraone re d'Egitto per tutti quelli che confidano in lui. 22 E nel caso che voi mi diciate: 'Abbiamo confidato in Geova nostro Dio', non è egli colui del quale Ezechia ha eliminato gli alti luoghi e gli altari, mentre dice a Giuda e a Gerusalemme: 'Vi dovete inchinare davanti a questo altare in Gerusalemme'?" ' 23 Or dunque, fa una scommessa, suvvia, col mio signore il re d'Assiria, e lascia che io ti dia duemila cavalli (per vedere) se puoi, da parte tua, mettervi sopra dei cavalieri. 24 Come potresti, quindi, far voltare la faccia di un solo governatore dei più piccoli servitori del mio signore, mentre tu, da parte tua, confidi nell'Egitto per i carri e per i cavalieri? 25 Ora è senza autorizzazione di Geova che sono salito contro questo luogo per ridurlo in rovina? Geova stesso mi ha detto: 'Sali contro questo paese, e lo devi ridurre in rovina' ". 26 A ciò Eliachim figlio di Ilchia e Sebna e Ioa dissero a Rabsache: "Parla con i tuoi servitori, ti preghiamo, nella lingua siriaca, poiché possiamo ascoltare; e non parlare con noi nella lingua dei giudei agli orecchi del popolo che è sulle mura". 27 Ma Rabsache disse loro: "Mi ha mandato il mio signore a pronunciare queste parole al tuo signore e a te? Non agli uomini che siedono sulle mura, affinché mangino i loro propri escrementi e bevano la loro propria urina insieme a voi?" 28 E Rabsache continuò a stare in piedi e a gridare ad alta voce nella lingua dei giudei; e proseguì, parlando e dicendo: "Udite la parola del gran re, il re d'Assiria. 29 Il re ha detto questo: 'Non vi inganni Ezechia, poiché egli non vi può liberare dalla mia mano. 30 E non vi faccia Ezechia confidare in Geova, dicendo: "Immancabilmente Geova ci libererà, e questa città non sarà data in mano al re d'Assiria". 31 Non ascoltate Ezechia; poiché il re d'Assiria ha detto questo: "Capitolate davanti a me, e uscite a me, e mangiate ciascuno della sua propria vite e ciascuno del suo proprio fico e bevete ciascuno l'acqua della sua propria cisterna, 32 finché io venga e realmente vi porti in un paese simile al vostro proprio paese, un paese di grano e di vino nuovo, un paese di pane e di vigne, un paese di olivi e di miele; e continuate a vivere per non morire. E non ascoltate Ezechia, poiché egli vi illude, dicendo: 'Geova stesso ci libererà'. 33 Hanno gli dèi delle nazioni liberato affatto ciascuno il suo proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34 Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Ena e di Ivva? Hanno essi liberato Samaria dalla mia mano? 35 Chi fra tutti gli dèi dei paesi ha liberato il proprio paese dalla mia mano, così che Geova liberi Gerusalemme dalla mia mano?" ' " 36 E il popolo taceva e non gli rispose parola, poiché il comandamento del re stabiliva, dicendo: "Non gli dovete rispondere". 37 Ma Eliachim figlio di Ilchia, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e Ioa figlio di Asaf il cancelliere vennero da Ezechia con le vesti strappate e gli riferirono le parole di Rabsache. 19 E avvenne che appena il re Ezechia ebbe udito, immediatamente si strappò le vesti e si coprì di sacco ed entrò nella casa di Geova. 2 Inoltre, mandò Eliachim, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, da Isaia il profeta figlio di Amoz. 3 E gli dicevano: "Questo è ciò che Ezechia ha detto: 'Questo giorno è un giorno di angustia e di rimprovero e di sprezzante insolenza; poiché i figli sono giunti fino alla bocca del seno, e non c'è la potenza di partorire. 4 Forse Geova tuo Dio udrà tutte le parole di Rabsache, che il re d'Assiria suo signore ha mandato per biasimare l'Iddio vivente, e in effetti gli chiederà conto delle parole che Geova tuo Dio ha udito. E tu devi innalzare preghiera a favore del rimanente che si dovrà trovare' ". 5 I servitori del re Ezechia entrarono dunque da Isaia. 6 Quindi Isaia disse loro: "Questo è ciò che dovete dire al vostro signore: 'Geova ha detto questo: "Non temere a causa delle parole che hai udito con le quali i servitori del re d'Assiria hanno parlato ingiuriosamente di me. 7 Ecco, metto in lui uno spirito, e deve udire una notizia e tornare al suo proprio paese; e certamente lo farò cadere di spada nel suo proprio paese" ' ". 8 Dopo ciò Rabsache tornò e trovò il re d'Assiria a combattere contro Libna; poiché aveva udito che egli era partito da Lachis. 9 Egli udì dire circa Tiraca re d'Etiopia: "Ecco, è uscito a combattere contro di te". Perciò mandò di nuovo messaggeri a Ezechia, dicendo: 10 "A Ezechia re di Giuda dovete dire questo: 'Non ti inganni il tuo Dio in cui confidi, dicendo: "Gerusalemme non sarà data in mano al re d'Assiria". 11 Ecco, tu stesso hai udito ciò che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, votandoli alla distruzione; e sarai tu stesso liberato? 12 Hanno gli dèi delle nazioni che i miei antenati ridussero in rovina liberato loro, sì, Gozan e Haran e Rezef e i figli di Eden che erano a Tel-Assar? 13 Dov'è egli, il re di Amat e il re di Arpad e il re delle città di Sefarvaim, di Ena e di Ivva?' " 14 Ezechia prese quindi le lettere dalla mano dei messaggeri e le lesse, dopo di che Ezechia salì alla casa di Geova e le stese dinanzi a Geova. 15 Ed Ezechia pregava dinanzi a Geova e diceva: "O Geova, Dio d'Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei il (vero) Dio di tutti i regni della terra. Tu stesso hai fatto i cieli e la terra. 16 Porgi il tuo orecchio, o Geova, e odi. Apri i tuoi occhi, o Geova, e vedi, e odi le parole di Sennacherib che egli ha mandato per biasimare l'Iddio vivente. 17 È un fatto, o Geova, che i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e il loro paese. 18 E hanno consegnato i loro dèi al fuoco, perché non erano dèi, ma l'opera delle mani dell'uomo, legno e pietra; così che li hanno distrutti. 19 E ora, o Geova nostro Dio, salvaci, ti prego, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Geova, sei Dio". 20 E Isaia figlio di Amoz mandava a dire a Ezechia: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Ho udito la preghiera che mi hai fatto riguardo a Sennacherib re d'Assiria. 21 Questa è la parola che Geova ha pronunciato contro di lui: "La vergine figlia di Sion ti ha disprezzato, ti ha deriso. Dietro a te la figlia di Gerusalemme ha scosso la testa. 22 Chi hai biasimato e di chi hai parlato ingiuriosamente? E contro chi hai alzato la voce E levi gli occhi in alto? Contro il Santo d'Israele! 23 Per mezzo dei tuoi messaggeri hai biasimato Geova e dici: 'Con la moltitudine dei miei carri da guerra io stesso, Io certamente ascenderò l'altura delle regioni montagnose, Le parti più remote del Libano; E ne taglierò gli alti cedri, gli scelti ginepri. E certamente entrerò nel suo alloggio finale, la foresta del suo frutteto. 24 Io stesso certamente scaverò e berrò acque estranee, E con le piante dei miei piedi prosciugherò tutti i canali del Nilo d'Egitto'. 25 Non hai udito? Da tempi remoti è ciò che certamente farò. Da giorni lontani l'ho anche formato. Ora certamente lo farò avvenire. E tu servirai per far sì che città fortificate siano rese desolate come mucchi di rovine. 26 E i loro abitanti saranno di mani deboli; Saranno semplicemente atterriti e proveranno vergogna. Devono divenire come la vegetazione del campo e come tenera erba verde, L'erba dei tetti, quando c'è arsura davanti al vento orientale. 27 E conosco bene il tuo seder quieto e il tuo uscire e il tuo entrare, E il tuo eccitarti contro di me, 28 Perché il tuo eccitarti contro di me e il tuo ruggire sono saliti ai miei orecchi. E certamente ti metterò il mio uncino al naso e il mio freno fra le labbra, E in realtà ti ricondurrò per la via per la quale sei venuto". 29 " 'E questo sarà per te il segno: Quest'anno si mangerà della crescita dei granelli caduti, e nel secondo anno il grano che spunterà da sé; ma nel terzo anno seminate e mietete e piantate vigne e mangiatene il frutto. 30 E quelli che scampano della casa di Giuda, quelli che sono lasciati, certamente metteranno radici all'ingiù e produrranno frutto all'insù. 31 Poiché da Gerusalemme uscirà un rimanente, e quelli che scampano, dal monte Sion. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo. 32 " 'Perciò questo è ciò che Geova ha detto riguardo al re d'Assiria: "Non entrerà in questa città né vi tirerà una freccia né l'affronterà con uno scudo né eleverà contro di essa un bastione d'assedio. 33 Tornerà per la via per la quale è venuto, e non entrerà in questa città, è l'espressione di Geova. 34 E certamente difenderò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servitore" ' ". 35 E avvenne quella notte che l'angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri. Quando il popolo si alzò la mattina di buon'ora, ebbene, ecco, erano tutti cadaveri, morti. 36 Perciò Sennacherib re d'Assiria partì e andò e tornò, e prese a dimorare a Ninive. 37 E avvenne che mentre si inchinava nella casa di Nisroc suo dio, Adrammelec e Sarezer, suoi figli, lo abbatterono essi stessi con la spada, ed essi stessi scamparono nel paese di Ararat. Ed Esar-Addon suo figlio regnava in luogo di lui. 20 In quei giorni Ezechia si ammalò fino al punto di morire. Pertanto Isaia figlio di Amoz il profeta venne da lui e gli disse: "Geova ha detto questo: 'Dà comandi alla tua casa, poiché tu stesso in realtà morirai e non vivrai' ". 2 Allora egli voltò la faccia verso il muro e pregava Geova, dicendo: 3 "Ti supplico, o Geova, ricorda, ti prego, come ho camminato dinanzi a te in veracità e con cuore completo, e ho fatto ciò che era bene ai tuoi occhi". Ed Ezechia piangeva a dirotto. 4 E avvenne che Isaia stesso non era ancora uscito nel cortile di mezzo quando la parola stessa di Geova gli fu indirizzata, dicendo: 5 "Torna, e devi dire a Ezechia condottiero del mio popolo: 'Questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio di Davide tuo antenato: "Ho udito la tua preghiera. Ho visto le tue lacrime. Ecco, ti sano. Il terzo giorno salirai alla casa di Geova. 6 E certamente aggiungerò quindici anni ai tuoi giorni, e dalla palma della mano del re d'Assiria libererò te e questa città, e certamente difenderò questa città per amore di me stesso e per amore di Davide mio servitore" ' ". 7 E Isaia diceva: "Prendete un pane di fichi secchi pressati". Lo presero, dunque, e lo misero sul foruncolo, dopo di che egli gradualmente si rimise. 8 Intanto, Ezechia disse a Isaia: "Qual è il segno che Geova mi sanerà e che il terzo giorno certamente salirò alla casa di Geova?" 9 A ciò Isaia disse: "Questo è per te il segno da parte di Geova che Geova eseguirà la parola che ha proferito: Avanzerà realmente l'ombra di dieci gradini (sulla scala) o deve tornare indietro di dieci gradini?" 10 Quindi Ezechia disse: "È una cosa facile che l'ombra si estenda di dieci gradini, ma non che l'ombra torni indietro di dieci gradini". 11 Allora Isaia il profeta invocava Geova; e l'ombra che era scesa egli la fece tornare gradualmente indietro sui gradini, cioè sui gradini (della scala) di Acaz, dieci gradini indietro. 12 In quel tempo Berodac-Baladan figlio di Baladan re di Babilonia mandò lettere e un dono a Ezechia; poiché aveva udito che Ezechia era stato male. 13 Ed Ezechia li ascoltava e mostrava loro tutta la sua casa del tesoro, l'argento e l'oro e l'olio di balsamo e il buon olio e la sua armeria e tutto ciò che si trovava nei suoi tesori. Non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse loro nella sua propria casa e in tutto il suo dominio. 14 Dopo ciò Isaia il profeta venne dal re Ezechia e gli disse: "Che cosa hanno detto quegli uomini e da dove venivano a te?" Ezechia dunque disse: "Sono venuti da un paese lontano, da Babilonia". 15 Ed egli proseguì, dicendo: "Che cosa hanno visto nella tua casa?" A ciò Ezechia disse: "Hanno visto tutto ciò che è nella mia casa. Non c'è nulla nei miei tesori che io non abbia mostrato loro". 16 Isaia disse ora a Ezechia: "Odi la parola di Geova: 17 ' "Ecco, vengono i giorni, e tutto ciò che è nella tua propria casa e che i tuoi antenati hanno accumulato fino a questo giorno sarà realmente portato a Babilonia. Non sarà lasciato nulla", ha detto Geova. 18 "E alcuni dei tuoi propri figli che usciranno da te, che tu genererai, essi stessi saranno presi e realmente diverranno funzionari di corte nel palazzo del re di Babilonia" ' ". 19 Allora Ezechia disse a Isaia: "La parola di Geova che tu hai pronunciato è buona". E proseguì, dicendo: "Non è così, se pace e verità stesse continueranno nei miei propri giorni?" 20 In quanto al resto dei fatti di Ezechia e a tutto il suo potere e a come fece la piscina e la conduttura e quindi portò l'acqua nella città, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 21 Infine Ezechia giacque con i suoi antenati; e Manasse suo figlio regnava in luogo di lui. 21 Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Efziba. 2 Ed egli faceva ciò che era male agli occhi di Geova, secondo le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele. 3 Edificò dunque di nuovo gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva distrutto, ed eresse altari a Baal e fece un palo sacro, proprio come aveva fatto Acab re d'Israele; e si inchinava davanti a tutto l'esercito dei cieli e li serviva. 4 Ed edificò altari nella casa di Geova, circa la quale Geova aveva detto: "Porrò il mio nome in Gerusalemme". 5 E continuò a edificare altari a tutto l'esercito dei cieli in due cortili della casa di Geova. 6 E fece passare il suo proprio figlio attraverso il fuoco, e praticò la magia e cercò presagi e costituì medium spiritici e quelli che per mestiere predicevano gli avvenimenti. Fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo. 7 Inoltre, mise l'immagine scolpita del palo sacro che aveva fatto nella casa della quale Geova aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: "In questa casa e in Gerusalemme, che ho scelto da tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome a tempo indefinito. 8 E non farò più errare il piede d'Israele dal suolo che diedi ai loro antenati, purché abbiano cura di fare secondo tutto ciò che ho comandato loro, anche circa tutta la legge che il mio servitore Mosè comandò loro". 9 E non ascoltarono, ma Manasse li seduceva per fare ciò che era male più delle nazioni che Geova aveva annientato d'innanzi ai figli d'Israele. 10 E Geova parlava per mezzo dei suoi servitori i profeti, dicendo: 11 "Per la ragione che Manasse re di Giuda ha fatto queste cose detestabili, ha agito più malvagiamente di tutto ciò che fecero gli amorrei che c'erano prima di lui, e faceva peccare anche Giuda con i suoi idoli di letame. 12 Perciò Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Ecco, faccio venire su Gerusalemme e su Giuda una calamità, che se qualcuno la udrà gli rintroneranno entrambi gli orecchi. 13 E certamente stenderò su Gerusalemme la corda per misurare che fu applicata a Samaria e anche la livella che fu applicata alla casa di Acab; e semplicemente pulirò Gerusalemme proprio come si pulisce la scodella senza manico, pulendola e voltandola sottosopra. 14 E in realtà abbandonerò il rimanente della mia eredità e li darò in mano ai loro nemici, e semplicemente diverranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 15 per la ragione che hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e mi hanno offeso di continuo dal giorno che i loro antenati uscirono dall'Egitto fino a questo giorno' ". 16 E Manasse sparse anche sangue innocente in grandissima quantità, finché ebbe riempito Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre al suo peccato col quale fece peccare Giuda facendo ciò che era male agli occhi di Geova. 17 In quanto al resto dei fatti di Manasse e a tutto ciò che fece e al suo peccato col quale peccò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 18 Infine Manasse giacque con i suoi antenati e fu sepolto nel giardino della sua casa, nel giardino di Uzza; e Amon suo figlio regnava in luogo di lui. 19 Amon aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Mesullemet figlia di Aruz da Iotba. 20 Ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, proprio come aveva fatto Manasse suo padre. 21 E camminava in tutta la via nella quale aveva camminato suo padre, e serviva gli idoli di letame che suo padre aveva servito e si inchinava davanti ad essi. 22 Così lasciò Geova l'Iddio dei suoi antenati, e non camminò nella via di Geova. 23 Alla fine servitori di Amon cospirarono contro di lui e misero a morte il re nella sua propria casa. 24 Ma il popolo del paese abbatté tutti i cospiratori contro il re Amon. Quindi il popolo del paese fece re Giosia suo figlio in luogo di lui. 25 In quanto al resto dei fatti di Amon, a ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 26 Lo seppellirono dunque nel suo sepolcro nel giardino di Uzza; e Giosia suo figlio regnava in luogo di lui. 22 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentuno anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Iedida figlia di Adaia da Boscat. 2 Ed egli faceva ciò che era retto agli occhi di Geova e camminava in tutta la via di Davide suo antenato, e non deviò né a destra né a sinistra. 3 E avvenne nel diciottesimo anno del re Giosia che il re mandò Safan figlio di Azalia figlio di Mesullam, il segretario, alla casa di Geova, dicendo: 4 "Sali da Ilchia il sommo sacerdote, ed egli completi il denaro che è portato nella casa di Geova, che i guardiani della porta hanno raccolto dal popolo; 5 e lo mettano in mano a quelli che fanno il lavoro, agli incaricati, nella casa di Geova, affinché lo diano a quelli che fanno il lavoro che sono nella casa di Geova per riparare le crepe della casa, 6 agli artefici e agli edificatori e ai muratori, e per acquistare il legname e le pietre squadrate per riparare la casa. 7 Solo non si deve chiedere loro conto del denaro che si mette loro in mano, poiché lavorano con fedeltà". 8 Più tardi Ilchia il sommo sacerdote disse a Safan il segretario: "Nella casa di Geova ho trovato il medesimo libro della legge". Ilchia diede dunque il libro a Safan, ed egli lo leggeva. 9 Safan il segretario entrò quindi dal re e rispose al re e disse: "I tuoi servitori hanno versato il denaro che si trovava nella casa, e continuano a metterlo in mano a quelli che fanno il lavoro, agli incaricati, nella casa di Geova". 10 E Safan il segretario continuò a riferire al re, dicendo: "Ilchia il sacerdote mi ha dato un libro". E Safan lo leggeva davanti al re. 11 E avvenne che appena il re ebbe udito le parole del libro della legge, immediatamente si strappò le vesti. 12 Quindi il re comandò a Ilchia il sacerdote e ad Aicam figlio di Safan e ad Acbor figlio di Micaia e a Safan il segretario e ad Asaia servitore del re, dicendo: 13 "Andate, interrogate Geova a mio proprio favore e a favore del popolo e a favore di tutto Giuda circa le parole di questo libro che è stato trovato; poiché grande è il furore di Geova che si è acceso contro di noi per il fatto che i nostri antenati non hanno ascoltato le parole di questo libro facendo secondo tutto ciò che è scritto riguardo a noi". 14 Pertanto Ilchia il sacerdote e Aicam e Acbor e Safan e Asaia andarono da Ulda la profetessa moglie di Sallum figlio di Ticva figlio di Aras, il guardiano delle vesti, mentre essa dimorava a Gerusalemme nel secondo quartiere; e le parlavano. 15 A sua volta essa disse loro: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 16 "Geova ha detto questo: 'Ecco, faccio venire la calamità su questo luogo e sui suoi abitanti, sì, tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto; 17 per il fatto che hanno lasciato me e si sono messi a fare fumo di sacrificio ad altri dèi per offendermi con tutta l'opera delle loro mani, e il mio furore si è acceso contro questo luogo e non sarà estinto' " '. 18 E in quanto al re di Giuda che vi manda a interrogare Geova, gli dovete dire questo: 'Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: "Riguardo alle parole che hai udito, 19 per la ragione che il tuo cuore si è intenerito così che ti sei umiliato a causa di Geova nell'udire ciò che ho pronunciato contro questo luogo e contro i suoi abitanti (perché) divenga oggetto di stupore e una maledizione, e ti sei quindi strappato le vesti e piangevi dinanzi a me, io, sì, io ho udito", è l'espressione di Geova. 20 "Perciò, ecco, ti raccolgo presso i tuoi antenati, e certamente sarai raccolto nel tuo proprio cimitero in pace, e i tuoi occhi non guarderanno tutta la calamità che farò venire su questo luogo" ' ". E portavano la risposta al re. 23 Quindi il re mandò e raccolsero presso di lui tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Dopo ciò il re salì alla casa di Geova, e con lui anche tutti gli uomini di Giuda e tutti gli abitanti di Gerusalemme, e anche i sacerdoti e i profeti e tutto il popolo, dal piccolo al grande; ed egli leggeva ai loro orecchi tutte le parole del libro del patto che era stato trovato nella casa di Geova. 3 E il re stava in piedi presso la colonna e ora concluse il patto dinanzi a Geova, di camminare dietro a Geova e di osservare i suoi comandamenti e le sue testimonianze e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole di questo patto che erano scritte in questo libro. Tutto il popolo stette pertanto al patto. 4 E il re comandava a Ilchia il sommo sacerdote e ai sacerdoti del secondo ordine e ai guardiani della porta di portare fuori del tempio di Geova tutti gli utensili fatti per Baal e per il palo sacro e per tutto l'esercito dei cieli. Li bruciò quindi fuori di Gerusalemme sui terrazzi del Chidron, e ne portò la polvere a Betel. 5 E fece cessare l'attività dei sacerdoti di dèi stranieri, che i re di Giuda avevano incaricato di fare fumo di sacrificio sugli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e anche di quelli che facevano fumo di sacrificio a Baal, al sole e alla luna e alle costellazioni dello zodiaco e a tutto l'esercito dei cieli. 6 Per di più, fece portare il palo sacro dalla casa di Geova alla periferia di Gerusalemme, alla valle del torrente Chidron, e lo bruciò nella valle del torrente Chidron e lo ridusse in polvere e ne gettò la polvere sul luogo di sepoltura dei figli del popolo. 7 Inoltre, abbatté le case dei prostituti del tempio che erano nella casa di Geova, dove le donne tessevano tende come sacrari per il palo sacro. 8 Quindi condusse tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, per rendere non idonei all'adorazione gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano fatto fumo di sacrificio, da Gheba fino a Beer-Seba; e abbatté gli alti luoghi delle porte che erano all'ingresso della porta di Giosuè, capo della città, che era a sinistra di chi entrava nella porta della città. 9 Solo che i sacerdoti degli alti luoghi non salivano all'altare di Geova a Gerusalemme, ma mangiavano pani non fermentati tra i loro fratelli. 10 Ed egli rese non idoneo all'adorazione Tofet, che è nella valle dei figli di Innom, affinché nessuno facesse passare suo figlio o sua figlia attraverso il fuoco a Molec. 11 Inoltre, fece in modo che i cavalli che i re di Giuda avevano dato al sole smettessero di entrare nella casa di Geova presso la stanza da pranzo di Natan-Melec funzionario di corte, la quale era nei portici; e bruciò i carri del sole col fuoco. 12 E gli altari che erano sul tetto della camera in terrazza di Acaz, che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che Manasse aveva fatto in due cortili della casa di Geova, il re li abbatté, dopo di che li frantumò sul posto, e ne gettò la polvere nella valle del torrente Chidron. 13 E gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, che erano a destra del monte della Rovina, i quali Salomone re d'Israele aveva edificato ad Astoret, la cosa disgustante dei sidoni, e a Chemos, la cosa disgustante di Moab, e a Milcom, la cosa detestabile dei figli di Ammon, il re (li) rese non idonei all'adorazione. 14 E spezzò le colonne sacre e continuò a tagliare i pali sacri e a riempire i loro luoghi di ossa umane. 15 E abbatté pure l'altare che era a Betel, l'alto luogo fatto da Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, anche quell'altare e l'alto luogo. Quindi bruciò l'alto luogo; (lo) ridusse in polvere e bruciò il palo sacro. 16 Quando Giosia si voltò, vedeva i luoghi di sepoltura che erano là sul monte. Mandò dunque a prendere le ossa dai luoghi di sepoltura e le bruciò sull'altare, per renderlo non idoneo all'adorazione, secondo la parola di Geova proclamata dall'uomo del (vero) Dio, che aveva proclamato queste cose. 17 Quindi disse: "Che cos'è la pietra tombale che vedo là?" A ciò gli uomini della città gli dissero: "È il luogo di sepoltura dell'uomo del (vero) Dio che venne da Giuda e che proclamava queste cose che tu hai fatto contro l'altare di Betel". 18 Così disse: "Lasciatelo riposare. Nessuno smuova le sue ossa". Di conseguenza lasciarono stare le sue ossa insieme alle ossa del profeta che era venuto da Samaria. 19 E Giosia tolse anche tutte le case degli alti luoghi che erano nelle città di Samaria, che i re d'Israele avevano edificato per recare offesa, e continuò a far loro secondo tutte le opere che aveva fatto a Betel. 20 Pertanto sacrificò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là e vi bruciò sopra ossa umane. Dopo ciò tornò a Gerusalemme. 21 Il re comandò ora a tutto il popolo, dicendo: "Tenete la pasqua a Geova vostro Dio secondo ciò che è scritto in questo libro del patto". 22 Poiché nessuna pasqua come questa si era tenuta dai giorni dei giudici che avevano giudicato Israele, né per tutti i giorni dei re d'Israele e dei re di Giuda. 23 Ma nel diciottesimo anno del re Giosia fu tenuta questa pasqua a Geova a Gerusalemme. 24 E Giosia eliminò anche i medium spiritici e quelli che per mestiere predicevano gli avvenimenti e i terafim e gli idoli di letame e tutte le cose disgustanti che erano apparse nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per eseguire in effetti le parole della legge che erano scritte nel libro che Ilchia il sacerdote aveva trovato nella casa di Geova. 25 E prima di lui non ci fu nessun re come lui che si rivolgesse a Geova con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza vitale, secondo tutta la legge di Mosè; né dopo di lui è sorto uno simile a lui. 26 Nondimeno, Geova non si ritrasse dal grande ardore della sua ira, col quale la sua ira arse contro Giuda per tutte le cose offensive con le quali Manasse aveva fatto loro commettere offesa. 27 Ma Geova disse: "Anche Giuda toglierò dalla mia vista, proprio come ho tolto Israele; e certamente rigetterò questa città che ho scelto, sì, Gerusalemme, e la casa della quale ho detto: 'Lì sarà il mio nome' ". 28 In quanto al resto dei fatti di Giosia e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 29 Ai suoi giorni Faraone Neco re d'Egitto salì verso il re d'Assiria presso il fiume Eufrate, e il re Giosia gli andava incontro; ma egli lo mise a morte a Meghiddo appena lo vide. 30 I suoi servitori lo trasportarono dunque morto in un carro da Meghiddo e lo portarono a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese quindi Ioacaz figlio di Giosia e lo unse e lo fece re in luogo di suo padre. 31 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Amutal figlia di Geremia da Libna. 32 Ed egli faceva ciò che era male agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che avevano fatto i suoi antenati. 33 E Faraone Neco lo mise in legami a Ribla nel paese di Amat, per impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose quindi al paese una multa di cento talenti d'argento e un talento d'oro. 34 Per di più, Faraone Neco fece re Eliachim figlio di Giosia in luogo di Giosia suo padre e cambiò il suo nome in Ioiachim; e prese Ioacaz e lo portò quindi in Egitto, dove alla fine morì. 35 E Ioiachim diede l'argento e l'oro a Faraone. Solo che tassò il paese, per dare l'argento secondo l'ordine di Faraone. Secondo l'aliquota di tassa di ciascun individuo egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese, per darlo a Faraone Neco. 36 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Zebida figlia di Pedaia da Ruma. 37 Ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che avevano fatto i suoi antenati. 24 Ai suoi giorni Nabucodonosor re di Babilonia salì, e Ioiachim divenne dunque suo servitore per tre anni. Comunque, si rivoltò e si ribellò contro di lui. 2 E Geova mandava contro di lui bande di predoni caldei e bande di predoni siri e bande di predoni moabiti e bande di predoni dei figli di Ammon, e le mandava contro Giuda per distruggerlo, secondo la parola di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo dei suoi servitori i profeti. 3 Solo per ordine di Geova ciò ebbe luogo contro Giuda, per toglierlo dalla sua vista per i peccati di Manasse, secondo tutto ciò che egli aveva fatto; 4 e anche (per) il sangue innocente che aveva sparso, così che riempì Gerusalemme di sangue innocente, e Geova non acconsentì a concedere perdono. 5 In quanto al resto dei fatti di Ioiachim e a tutto ciò che fece, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re di Giuda? 6 Infine Ioiachim giacque con i suoi antenati, e Ioiachin suo figlio regnava in luogo di lui. 7 E il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, poiché il re di Babilonia aveva preso tutto ciò che apparteneva al re d'Egitto dalla valle del torrente d'Egitto fino al fiume Eufrate. 8 Ioiachin aveva diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Neusta figlia di Elnatan di Gerusalemme. 9 Ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto suo padre. 10 Durante quel tempo i servitori di Nabucodonosor re di Babilonia salirono a Gerusalemme, così che la città fu assediata. 11 E Nabucodonosor re di Babilonia veniva contro la città, mentre i suoi servitori le ponevano l'assedio. 12 Alla fine Ioiachin re di Giuda uscì verso il re di Babilonia, lui con sua madre e i suoi servitori e i suoi principi e i suoi funzionari di corte; e il re di Babilonia lo prendeva nell'ottavo anno del suo regno. 13 Quindi portò via di là tutti i tesori della casa di Geova e i tesori della casa del re, e tagliava a pezzi tutti gli utensili d'oro che Salomone re d'Israele aveva fatto nel tempio di Geova, proprio come Geova aveva parlato. 14 E portò in esilio tutta Gerusalemme e tutti i principi e tutti gli uomini potenti e valorosi - diecimila ne portava in esilio - e anche tutti gli artefici e i costruttori di baluardi. Non era stato lasciato nessuno eccetto la classe misera del popolo del paese. 15 Così portò Ioiachin in esilio a Babilonia; e la madre del re e le mogli del re e i suoi funzionari di corte e gli uomini preminenti del paese li portò via come esiliati da Gerusalemme a Babilonia. 16 In quanto a tutti gli uomini valorosi, settemila, e agli artefici e ai costruttori di baluardi, mille, tutti gli uomini potenti che facevano la guerra, il re di Babilonia li portava come esiliati a Babilonia. 17 Inoltre, il re di Babilonia fece re suo zio Mattania in luogo di lui. Quindi gli cambiò il nome in Sedechia. 18 Sedechia aveva ventuno anni quando cominciò a regnare e regnò undici anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Amutal figlia di Geremia da Libna. 19 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Ioiachim. 20 Poiché ciò ebbe luogo a Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira di Geova, finché li ebbe rigettati dalla sua vista. E Sedechia si ribellava contro il re di Babilonia. 25 E avvenne nel nono anno del suo regno, nel decimo mese, il decimo giorno del mese, che Nabucodonosor re di Babilonia venne, sì, lui e tutte le sue forze militari, contro Gerusalemme e si accampava contro di essa e le edificava contro un muro d'assedio tutt'intorno. 2 E la città fu assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia. 3 Il nono giorno del (quarto) mese la carestia fu grave nella città, e non ci fu pane per il popolo del paese. 4 E nella città fu aperta una breccia, e tutti gli uomini di guerra (fuggirono) di notte per la via della porta fra le doppie mura che è presso il giardino del re, mentre i caldei erano tutt'intorno contro la città; e (il re) andava in direzione dell'Araba. 5 E le forze militari dei caldei inseguivano il re, e lo raggiungevano nelle pianure desertiche di Gerico; e tutte le sue proprie forze militari si dispersero dal suo fianco. 6 Presero quindi il re e lo portarono dal re di Babilonia, a Ribla, affinché pronunciassero su di lui una decisione giudiziaria. 7 E i figli di Sedechia furono scannati davanti ai suoi occhi, ed egli accecò gli occhi di Sedechia, dopo di che lo serrò in ceppi di rame e lo portò a Babilonia. 8 E nel quinto mese, il settimo (giorno) del mese, vale a dire nel diciannovesimo anno del re Nabucodonosor re di Babilonia, Nebuzaradan capo della guardia del corpo, servitore del re di Babilonia, venne a Gerusalemme. 9 Ed egli bruciava la casa di Geova e la casa del re e tutte le case di Gerusalemme; e bruciò col fuoco la casa di ogni uomo grande. 10 E le intere forze militari dei caldei che erano col capo della guardia del corpo abbatterono le mura di Gerusalemme tutt'intorno. 11 E Nebuzaradan capo della guardia del corpo portò in esilio il resto del popolo che era stato lasciato nella città e i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della folla. 12 E il capo della guardia del corpo lasciò rimanere alcuni della gente misera del paese come vignaioli e addetti a lavori obbligatori. 13 E i caldei spezzarono le colonne di rame che erano nella casa di Geova, e i carrelli e il mare di rame che erano nella casa di Geova e ne portavano il rame a Babilonia. 14 E presero i recipienti e le palette e gli spegnitoi e le coppe e tutti gli utensili di rame con i quali servivano. 15 E il capo della guardia del corpo prese i portafuoco e le scodelle che erano d'oro genuino e quelli che erano d'argento genuino. 16 In quanto alle due colonne, all'unico mare e ai carrelli che Salomone aveva fatto per la casa di Geova, non ci fu modo di dire il peso del rame di tutti questi utensili. 17 L'altezza di ciascuna colonna era di diciotto cubiti, e il capitello su di essa era di rame; e l'altezza del capitello era di tre cubiti; e il lavoro a rete e le melagrane tutt'intorno sul capitello, tutto quanto, era di rame; e la seconda colonna aveva queste stesse cose sul lavoro a rete. 18 Per di più, il capo della guardia del corpo prese Seraia il capo sacerdote e Sofonia il secondo sacerdote e tre guardiani della porta; 19 e prese dalla città un funzionario di corte che era al comando degli uomini di guerra, e cinque uomini di quelli che avevano accesso presso il re i quali si trovavano nella città; e il segretario del capo dell'esercito, quello che adunava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese i quali si trovavano nella città; 20 e Nebuzaradan capo della guardia del corpo quindi li prese e li condusse dal re di Babilonia, a Ribla. 21 E il re di Babilonia li abbatteva e li metteva a morte a Ribla nel paese di Amat. Così Giuda andò in esilio lontano dal suo suolo. 22 In quanto alla gente lasciata nel paese di Giuda, che Nabucodonosor re di Babilonia aveva lasciato, egli nominò ora su di essi Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan. 23 Quando tutti i capi delle forze militari, loro e i loro uomini, ebbero udito che il re di Babilonia aveva nominato Ghedalia, immediatamente vennero da Ghedalia a Mizpa, cioè Ismaele figlio di Netania e Ioanan figlio di Carea e Seraia figlio di Tanumet il netofatita e Iaazania figlio del maacatita, loro e i loro uomini. 24 Quindi Ghedalia giurò a loro e ai loro uomini e disse loro: "Non abbiate timore di (essere) servitori dei caldei. Dimorate nel paese e servite il re di Babilonia, e vi andrà bene". 25 E avvenne nel settimo mese che Ismaele figlio di Netania figlio di Elisama della progenie reale venne, e anche dieci uomini con lui, e abbattevano Ghedalia, così che morì, e anche i giudei e i caldei che si trovavano con lui a Mizpa. 26 Dopo ciò tutto il popolo, dal piccolo al grande, e i capi delle forze militari si levarono ed entrarono in Egitto; poiché avevano timore a causa dei caldei. 27 E avvenne nel trentasettesimo anno dell'esilio di Ioiachin re di Giuda, nel dodicesimo mese, il ventisettesimo giorno del mese, che Evil-Merodac re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, alzò la testa di Ioiachin re di Giuda dalla casa di detenzione; 28 e gli proferiva cose buone, e mise quindi il suo trono più in alto dei troni dei re che erano con lui a Babilonia. 29 E gli tolse le sue vesti da prigioniero; ed egli mangiò pane di continuo davanti a lui per tutti i giorni della sua vita. 30 In quanto alla sua razione, una razione gli era data di continuo da parte del re, quotidianamente come dovuta, per tutti i giorni della sua vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Cronache

1 Adamo, Set, Enos, 2 Chenan, Maalalel, Iared, 3 Enoc, Metusela, Lamec, 4 Noè, Sem, Cam e Iafet. 5 I figli di Iafet furono Gomer e Magog e Madai e Iavan e Tubal e Mesec e Tiras. 6 E i figli di Gomer furono Aschenaz e Rifat e Togarma. 7 E i figli di Iavan furono Elisa e Tarsis, Chittim e Rodanim. 8 I figli di Cam furono Cus e Mizraim, Put e Canaan. 9 E i figli di Cus furono Seba e Avila e Sabta e Raama e Sabteca. E i figli di Raama furono Saba e Dedan. 10 E Cus stesso generò Nimrod. Fu lui il primo a divenire potente sulla terra. 11 In quanto a Mizraim, generò Ludim e Anamim e Leabim e Naftuim 12 e Patrusim e Casluim (di fra i quali uscirono i filistei) e Caftorim. 13 In quanto a Canaan, generò Sidone suo primogenito e Het 14 e il gebuseo e l'amorreo e il ghirgaseo 15 e l'ivveo e l'archeo e il sineo 16 e l'arvadeo e lo zemareo e l'amateo. 17 I figli di Sem furono Elam e Assur e Arpacsad e Lud e Aram, E Uz e Hul e Gheter e Mas. 18 In quanto ad Arpacsad, generò Sela, e Sela stesso generò Eber. 19 E a Eber nacquero due figli. Il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu divisa; e il nome di suo fratello fu Ioctan. 20 In quanto a Ioctan, generò Almodad e Selef e Azarmavet e Iera 21 e Hadoram e Uzal e Dicla 22 e Obal e Abimael e Saba 23 e Ofir e Avila e Iobab; tutti questi furono i figli di Ioctan. 24 Sem, Arpacsad, Sela, 25 Eber, Peleg, Reu, 26 Serug, Nahor, Tera, 27 Abramo, vale a dire Abraamo. 28 I figli di Abraamo furono Isacco e Ismaele. 29 Queste sono le origini delle loro famiglie: Il primogenito di Ismaele, Nebaiot, e Chedar e Adbeel e Mibsam, 30 Misma e Duma, Massa, Adad e Tema, 31 Ietur, Nafis e Chedema. Questi furono i figli di Ismaele. 32 In quanto ai figli di Chetura, concubina di Abraamo, essa partorì Zimran e Iocsan e Medan e Madian e Isbac e Suah. E i figli di Iocsan furono Saba e Dedan. 33 E i figli di Madian furono Efa ed Efer e Anoc e Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figli di Chetura. 34 E Abraamo generò Isacco. I figli di Isacco furono Esaù e Israele. 35 I figli di Esaù furono Elifaz, Reuel e Ieus e Ialam e Cora. 36 I figli di Elifaz furono Teman e Omar, Zefo e Gatam, Chenaz e Timna e Amalec. 37 I figli di Reuel furono Naat, Zera, Samma e Mizza. 38 E i figli di Seir furono Lotan e Sobal e Zibeon e Ana e Dison ed Ezer e Disan. 39 E i figli di Lotan furono Ori e Omam. E la sorella di Lotan fu Timna. 40 I figli di Sobal furono Alvan e Manaat ed Ebal, Sefo e Onam. E i figli di Zibeon furono Aia e Ana. 41 I figli di Ana furono Dison. E i figli di Dison furono Emdan ed Esban e Itran e Cheran. 42 I figli di Ezer furono Bilan e Zaavan e Acan. I figli di Disan furono Uz e Aran. 43 E questi sono i re che regnarono nel paese di Edom prima che alcun re regnasse sui figli d'Israele: Bela figlio di Beor, il nome della cui città era Dinaba. 44 Alla fine Bela morì, e Iobab figlio di Zera da Bozra regnava in luogo di lui. 45 Alla fine Iobab morì, e Usam del paese dei temaniti regnava in luogo di lui. 46 Alla fine Usam morì, e Adad figlio di Bedad, che sconfisse Madian nel campo di Moab, regnava in luogo di lui. E il nome della sua città era Avit. 47 Alla fine Adad morì, e Samla da Masreca regnava in luogo di lui. 48 Alla fine Samla morì, e Shaul da Reobot presso il Fiume regnava in luogo di lui. 49 Alla fine Shaul morì, e Baal-Hanan figlio di Acbor regnava in luogo di lui. 50 Alla fine Baal-Hanan morì, e Adad regnava in luogo di lui; e il nome della sua città era Pau, e il nome di sua moglie era Meetabel, figlia di Matred, figlia di Mezaab. 51 Alla fine Adad morì. E gli sceicchi di Edom furono lo sceicco Timna, lo sceicco Alva, lo sceicco Ietet, 52 lo sceicco Oolibama, lo sceicco Ela, lo sceicco Pinon, 53 lo sceicco Chenaz, lo sceicco Teman, lo sceicco Mibzar, 54 lo sceicco Magdiel, lo sceicco Iram. Questi furono gli sceicchi di Edom. 2 Questi furono i figli d'Israele: Ruben, Simeone, Levi e Giuda, Issacar e Zabulon, 2 Dan, Giuseppe e Beniamino, Neftali, Gad e Aser. 3 I figli di Giuda furono Er e Onan e Sela. I tre gli nacquero dalla figlia di Sua, la cananea. Ed Er primogenito di Giuda fu cattivo agli occhi di Geova, tanto che egli lo mise a morte. 4 E Tamar sua nuora gli partorì Perez e Zera. Tutti i figli di Giuda furono cinque. 5 I figli di Perez furono Ezron e Amul. 6 E i figli di Zera furono Zimri ed Etan ed Eman e Calcol e Dara. Ce ne furono cinque in tutto. 7 E i figli di Carmi furono Acar che diede l'ostracismo a Israele, commettendo un atto d'infedeltà circa la cosa votata alla distruzione. 8 E i figli di Etan furono Azaria. 9 E i figli di Ezron che gli nacquero furono Ierameel e Ram e Chelubai. 10 In quanto a Ram, generò Amminadab. Amminadab, a sua volta, generò Naasson, capo principale dei figli di Giuda. 11 Naasson, a sua volta, generò Salma. Salma, a sua volta, generò Boaz. 12 Boaz, a sua volta, generò Obed. Obed, a sua volta, generò Iesse. 13 Iesse, a sua volta, generò il suo primogenito Eliab, e Abinadab il secondo, e Simea il terzo, 14 Netanel il quarto, Raddai il quinto, 15 Ozem il sesto, Davide il settimo. 16 E le loro sorelle furono Zeruia e Abigail; e i figli di Zeruia furono Abisai e Gioab e Asael, tre. 17 In quanto ad Abigail, partorì Amasa; e il padre di Amasa fu Ieter l'ismaelita. 18 In quanto a Caleb figlio di Ezron, generò figli da Azuba sua moglie e da Ieriot; e questi furono i figli di lei: Ieser e Sobab e Ardon. 19 Alla fine Azuba morì. Caleb si prese dunque Efrat, che a suo tempo gli partorì Hur. 20 Hur, a sua volta, generò Uri. Uri, a sua volta, generò Bezalel. 21 Ed Ezron ebbe poi relazione con la figlia di Machir padre di Galaad. Ed egli stesso la prese quando egli aveva sessant'anni, ma essa gli partorì Segub. 22 Segub, a sua volta, generò Iair, che ebbe ventitré città nel paese di Galaad. 23 Più tardi Ghesur e la Siria presero loro Avvot-Iair, con Chenat e le sue borgate dipendenti, sessanta città. Tutti questi furono i figli di Machir padre di Galaad. 24 E dopo la morte di Ezron a Caleb-Efrata, essendo Abia moglie di Ezron, essa gli partorì quindi Asur padre di Tecoa. 25 E i figli di Ierameel primogenito di Ezron furono Ram il primogenito e Buna e Oren e Ozem, Ahia. 26 E Ierameel ebbe un'altra moglie, il cui nome era Atara. Essa fu la madre di Onam. 27 E i figli di Ram primogenito di Ierameel furono Maaz e Iamin ed Echer. 28 E i figli di Onam furono Sammai e Iada. E i figli di Sammai furono Nadab e Abisur. 29 E il nome della moglie di Abisur fu Abiail, che a suo tempo gli partorì Aban e Molid. 30 E i figli di Nadab furono Seled e Appaim. Ma Seled morì senza figli. 31 E i figli di Appaim furono Isi. E i figli di Isi furono Sesan; e i figli di Sesan, Alai. 32 E i figli di Iada fratello di Sammai furono Ieter e Gionatan. Ma Ieter morì senza figli. 33 E i figli di Gionatan furono Pelet e Zaza. Questi furono i figli di Ierameel. 34 E Sesan non ebbe figli, ma figlie. Ora Sesan aveva un servitore egiziano il cui nome era Iarha. 35 Sesan diede dunque in moglie a Iarha suo servitore sua figlia, la quale a suo tempo gli partorì Attai. 36 Attai, a sua volta, generò Natan. Natan, a sua volta, generò Zabad. 37 Zabad, a sua volta, generò Eflal. Eflal, a sua volta, generò Obed. 38 Obed, a sua volta, generò Ieu. Ieu, a sua volta, generò Azaria. 39 Azaria, a sua volta, generò Elez. Elez, a sua volta, generò Eleasa. 40 Eleasa, a sua volta, generò Sismai. Sismai, a sua volta, generò Sallum. 41 Sallum, a sua volta, generò Iecamia. Iecamia, a sua volta, generò Elisama. 42 E i figli di Caleb fratello di Ierameel furono Mesa suo primogenito, che fu il padre di Zif, e i figli di Maresa padre di Ebron. 43 E i figli di Ebron furono Cora e Tappua e Rechem e Sema. 44 Sema, a sua volta, generò Raam padre di Iorcheam. Rechem, a sua volta, generò Sammai. 45 E il figlio di Sammai fu Maon; e Maon fu il padre di Bet-Zur. 46 In quanto a Efa concubina di Caleb, essa partorì Haran e Moza e Gazez. In quanto ad Haran, generò Gazez. 47 E i figli di Iadai furono Reghem e Iotam e Ghesan e Pelet ed Efa e Saaf. 48 In quanto a Maaca concubina di Caleb, essa partorì Seber e Tirana. 49 A suo tempo essa partorì Saaf padre di Madmanna, Seva padre di Macbena e padre di Ghibea. E la figlia di Caleb fu Acsa. 50 Questi furono i figli di Caleb. I figli di Hur primogenito di Efrata: Sobal padre di Chiriat-Iearim, 51 Salma padre di Betleem, Aref padre di Bet-Gader. 52 E Sobal padre di Chiriat-Iearim ebbe figli: Haroe, metà dei Menuot. 53 E le famiglie di Chiriat-Iearim furono gli itriti e i putiti e i sumatiti e i misraiti. Da questi uscirono gli zoratiti e gli estaoliti. 54 I figli di Salma furono Betleem e i netofatiti, Atrot-Bet-Gioab e metà dei manaatiti, gli zoriti. 55 E le famiglie degli scribi che dimoravano a Iabez furono i tiratiti, i simeatiti, i sucatiti. Questi furono i cheniti che vennero da Ammat padre della casa di Recab. 3 E questi furono i figli di Davide che gli nacquero a Ebron: il primogenito Amnon, di Ahinoam l'izreelita, il secondo, Daniele, di Abigail la carmelita, 2 il terzo, Absalom figlio di Maaca figlia di Talmai re di Ghesur, il quarto, Adonia figlio di Agghit, 3 il quinto, Sefatia, di Abital, il sesto, Itream, di Egla sua moglie. 4 Gliene nacquero sei a Ebron; ed egli continuò a regnarvi sette anni e sei mesi, e trentatré anni regnò a Gerusalemme. 5 E questi gli nacquero a Gerusalemme: Simea e Sobab e Natan e Salomone, quattro di Betsabea figlia di Ammiel, 6 e Ibar ed Elisama ed Elifelet, 7 e Noga e Nefeg e Iafia, 8 ed Elisama ed Eliada ed Elifelet, nove, 9 tutti i figli di Davide oltre ai figli delle concubine, e Tamar loro sorella. 10 E il figlio di Salomone fu Roboamo, Abia suo figlio, Asa suo figlio, Giosafat suo figlio, 11 Ieoram suo figlio, Acazia suo figlio, Ioas suo figlio, 12 Amazia suo figlio, Azaria suo figlio, Iotam suo figlio, 13 Acaz suo figlio, Ezechia suo figlio, Manasse suo figlio, 14 Amon suo figlio, Giosia suo figlio. 15 E i figli di Giosia furono il primogenito Ioanan, il secondo, Ioiachim, il terzo, Sedechia, il quarto, Sallum. 16 E i figli di Ioiachim furono Ieconia suo figlio, Sedechia suo figlio. 17 E i figli di Ieconia da prigioniero furono Sealtiel suo figlio 18 e Malchiram e Pedaia e Senazzar, Iecamia, Osama e Nedabia. 19 E i figli di Pedaia furono Zorobabele e Simei; e i figli di Zorobabele furono Mesullam e Hanania (e Selomit fu loro sorella); 20 e Asuba e Oel e Berechia e Asadia, Iusab-Esed, cinque. 21 E i figli di Hanania furono Pelatia e Iesaia, i figli di (Iesaia) Refaia, i figli di (Refaia) Arnan, i figli di (Arnan) Abdia, i figli di (Abdia) Secania; 22 e i figli di Secania, Semaia, e i figli di Semaia, Attus e Igal e Baria e Nearia e Safat, sei. 23 E i figli di Nearia furono Elioenai e Izchia e Azricam, tre. 24 E i figli di Elioenai furono Odavia ed Eliasib e Pelaia e Accub e Ioanan e Delaia e Anani, sette. 4 I figli di Giuda furono Perez, Ezron e Carmi e Hur e Sobal. 2 In quanto a Reaia figlio di Sobal, generò Iaat; Iaat, a sua volta, generò Aumai e Laad. Queste furono le famiglie degli zoratiti. 3 E questi furono (i figli) del padre di Etam: Izreel e Isma e Idbas (e il nome della loro sorella era Azzelelponi) 4 e Penuel padre di Ghedor ed Ezer padre di Husa. Questi furono i figli di Hur primogenito di Efrata padre di Betleem. 5 E Asur padre di Tecoa ebbe due mogli, Hela e Naara. 6 A suo tempo Naara gli partorì Auzzam ed Hefer e Temeni e Aastari. Questi furono i figli di Naara. 7 E i figli di Hela furono Zeret, Izar ed Etnan. 8 In quanto a Coz, generò Anub e Zobeba e le famiglie di Aarel figlio di Arum. 9 E Iabez divenne più onorevole dei suoi fratelli; e fu sua madre a chiamarlo col nome di Iabez, dicendo: "L'ho partorito con dolore". 10 E Iabez invocava l'Iddio d'Israele, dicendo: "Se immancabilmente mi benedici e in effetti allarghi il mio territorio e la tua mano è realmente con me, e davvero (mi) preservi dalla calamità, affinché essa non mi faccia del male, . . ." Pertanto Dio fece (avverare) ciò che egli aveva chiesto. 11 In quanto a Chelub fratello di Suha, generò Meir, che fu il padre di Eston. 12 Eston, a sua volta, generò Bet-Rafa e Pasea e Teinna padre di Ir-Naas. Questi furono gli uomini di Reca. 13 E i figli di Chenaz furono Otniel e Seraia, e i figli di Otniel, Atat. 14 In quanto a Meonotai, generò Ofra. In quanto a Seraia, generò Gioab padre di Ghe-Arasim; poiché essi divennero artefici. 15 E i figli di Caleb figlio di Iefunne furono Iru, Ela e Naam; e i figli di Ela, Chenaz. 16 E i figli di Ieallelel furono Zif e Zifa, Tiria e Asarel. 17 E i figli di Ezra furono Ieter e Mered ed Efer e Ialon; ed essa concepì Miriam e Sammai e Isba padre di Estemoa. 18 In quanto alla sua moglie giudea, essa partorì Iered padre di Ghedor ed Heber padre di Soco e Iecutiel padre di Zanoa. E questi furono i figli di Bitia figlia di Faraone, che Mered prese. 19 E i figli della moglie di Odia, sorella di Naam, furono il padre di Cheila il garmita ed Estemoa il maacatita. 20 E i figli di Simon furono Amnon e Rinna, Ben-Hanan e Tilon. E i figli di Isi furono Zoet e Ben-Zoet. 21 I figli di Sela figlio di Giuda furono Er padre di Leca e Laada padre di Maresa e le famiglie della casa dei lavoratori di tessuto fine della casa di Asbea; 22 e Iochim e gli uomini di Cozeba e Joas e Saraf, che divennero proprietari di mogli moabite, e Iasubi-Leem. E i detti sono di vecchia tradizione. 23 Essi furono i vasai e gli abitanti di Netaim e Ghedera. Vi dimoravano col re nel suo lavoro. 24 I figli di Simeone furono Nemuel e Iamin, Iarib, Zera, Shaul, 25 Sallum suo figlio, Mibsam suo figlio, Misma suo figlio. 26 E i figli di Misma furono Ammuel suo figlio, Zaccur suo figlio, Simei suo figlio. 27 E Simei ebbe sedici figli e sei figlie; ma i suoi fratelli non ebbero molti figli, e nessuna delle loro famiglie ne ebbe tanti quanti i figli di Giuda. 28 E continuarono a dimorare a Beer-Seba e a Molada e ad Azar-Sual 29 e a Bila e ad Ezem e a Tolad 30 e a Betuel e a Orma e a Ziclag 31 e a Bet-Marcabot e ad Azar-Susim e a Bet-Biri e a Saaraim. Queste furono le loro città finché regnò Davide. 32 E i loro abitati furono Etam e Ain, Rimmon e Tochen e Asan, cinque città. 33 E tutti i loro abitati che erano tutt'intorno a queste città giungevano fino a Baal. Questi furono i loro luoghi di dimora e le loro registrazioni genealogiche per loro. 34 E Mesobab e Iamlec e Iosa figlio di Amazia, 35 e Gioele e Ieu figlio di Iosibia figlio di Seraia figlio di Asiel, 36 ed Elioenai e Iaacoba e Iesoaia e Asaia e Adiel e Iesimiel e Benaia, 37 e Ziza figlio di Sifi figlio di Allon figlio di Iedaia figlio di Simri figlio di Semaia. 38 Questi che entrarono secondo i (loro) nomi furono i capi principali tra le loro famiglie, e la casa stessa dei loro antenati crebbe in moltitudine. 39 E andavano all'entrata di Ghedor, fino ad est della valle, a cercar pascolo per i loro greggi. 40 Alla fine trovarono un pascolo grasso e buono, e il paese era molto ampio e non aveva disturbo, ma era quieto; poiché quelli che vi dimoravano in precedenza erano di Cam. 41 E questi iscritti secondo i (loro) nomi entravano ai giorni di Ezechia re di Giuda e abbattevano le tende dei camiti e i meunim che vi furono trovati, così che li votarono alla distruzione fino a questo giorno; e dimoravano nel loro luogo, perché c'era pascolo per i loro greggi. 42 E da essi alcuni dei figli di Simeone andarono sul monte Seir, cinquecento uomini, con a capo Pelatia e Nearia e Refaia e Uzziel figli di Isi. 43 E abbattevano il rimanente di Amalec che era scampato, e hanno continuato a dimorarvi fino a questo giorno. 5 E i figli di Ruben primogenito d'Israele - poiché era il primogenito; ma per aver profanato il giaciglio di suo padre il suo diritto di primogenito fu dato ai figli di Giuseppe figlio d'Israele, così che non si dovette registrare secondo la genealogia per il diritto del primogenito. 2 Poiché Giuda stesso mostrò d'essere superiore tra i suoi fratelli, e il condottiero era da lui; ma il diritto di primogenito era di Giuseppe - 3 i figli di Ruben primogenito d'Israele furono Anoc e Pallu, Ezron e Carmi. 4 I figli di Gioele furono Semaia suo figlio, Gog suo figlio, Simei suo figlio, 5 Mica suo figlio, Reaia suo figlio, Baal suo figlio, 6 Beera suo figlio, che Tilgat-Pilneser re d'Assiria portò in esilio, essendo egli un capo principale dei rubeniti. 7 E i suoi fratelli secondo le loro famiglie nella registrazione genealogica secondo i loro discendenti furono, come capo, Ieiel, e Zaccaria, 8 e Bela figlio di Azaz figlio di Sema figlio di Gioele: egli dimorava ad Aroer e fino a Nebo e Baal-Meon. 9 Anche ad est egli dimorò fin dove si entra nel deserto presso il fiume Eufrate, poiché il loro bestiame stesso era divenuto numeroso nel paese di Galaad. 10 E ai giorni di Saul fecero guerra agli agareni, che caddero per mano loro; e dimorarono dunque nelle loro tende per tutto il paese ad est di Galaad. 11 In quanto ai figli di Gad di fronte a loro, dimorarono nel paese di Basan fino a Saleca. 12 Gioele era il capo, e Safam il secondo, e Ianai e Safat in Basan. 13 E i loro fratelli appartenenti alla casa dei loro antenati furono Michele e Mesullam e Seba e Iorai e Iacan e Zia ed Eber, sette. 14 Questi furono i figli di Abiail figlio di Huri figlio di Iaroa, figlio di Galaad, figlio di Michele, figlio di Iesisai, figlio di Iado, figlio di Buz; 15 Ahi figlio di Abdiel, figlio di Guni, capo della casa dei loro antenati. 16 E continuarono a dimorare in Galaad, in Basan e nelle sue borgate dipendenti e in tutti i pascoli di Saron fino ai loro termini. 17 Furono tutti registrati secondo la genealogia ai giorni di Iotam re di Giuda e ai giorni di Geroboamo re d'Israele. 18 In quanto ai figli di Ruben e ai gaditi e alla mezza tribù di Manasse, di quelli che erano uomini valorosi, che portavano scudo e spada e tendevano l'arco ed erano addestrati alla guerra, ci furono quarantaquattromilasettecentosessanta che andavano alle armi. 19 E facevano guerra agli agareni, e a Ietur e a Nafis e a Nodab. 20 E furono aiutati contro di essi, così che gli agareni e tutti quelli che erano con loro furono dati in mano loro, poiché invocarono l'aiuto di Dio nella guerra, ed egli si lasciò supplicare a loro favore perché confidarono in lui. 21 E catturavano il loro bestiame: i loro cammelli, cinquantamila; e pecore, duecentocinquantamila; e asini, duemila; e anime umane, centomila. 22 Poiché molti erano caduti uccisi, perché il combattimento era da parte del (vero) Dio. E continuarono a dimorare nel loro luogo fino al tempo dell'esilio. 23 In quanto ai figli della mezza tribù di Manasse, dimorarono nel paese da Basan a Baal-Ermon e a Senir e al monte Ermon. Essi stessi divennero numerosi. 24 E questi furono i capi della casa dei loro antenati: Efer e Isi ed Eliel e Azriel e Geremia e Odavia e Iadiel, uomini potenti e valorosi, uomini di fama, capi della casa dei loro antenati. 25 E agivano con infedeltà verso l'Iddio dei loro antenati e avevano rapporti immorali con gli dèi dei popoli del paese, che Dio aveva annientato d'innanzi a loro. 26 Di conseguenza l'Iddio d'Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria e lo spirito di Tilgat-Pilneser re d'Assiria, così che portò in esilio quelli dei rubeniti e dei gaditi e della mezza tribù di Manasse e li condusse ad Ala e ad Abor e ad Hara e al fiume Gozan (perché vi restassero) fino a questo giorno. 6 I figli di Levi furono Gherson, Cheat e Merari. 2 E i figli di Cheat furono Amram, Izar ed Ebron e Uzziel. 3 E i figli di Amram furono Aaronne e Mosè, e c'era Miriam. E i figli di Aaronne furono Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 4 In quanto ad Eleazaro, generò Fineas. Fineas stesso generò Abisua. 5 Abisua, a sua volta, generò Bucchi. Bucchi, a sua volta, generò Uzzi. 6 Uzzi, a sua volta, generò Zeraia; Zeraia, a sua volta, generò Meraiot. 7 Meraiot stesso generò Amaria; Amaria, a sua volta, generò Ahitub. 8 Ahitub, a sua volta, generò Zadoc; Zadoc, a sua volta, generò Ahimaaz. 9 Ahimaaz, a sua volta, generò Azaria. Azaria, a sua volta, generò Ioanan. 10 Ioanan, a sua volta, generò Azaria. Egli fu colui che faceva da sacerdote nella casa che Salomone aveva edificato a Gerusalemme. 11 E Azaria generò Amaria. Amaria, a sua volta, generò Ahitub. 12 Ahitub, a sua volta, generò Zadoc. Zadoc, a sua volta, generò Sallum. 13 Sallum, a sua volta, generò Ilchia. Ilchia, a sua volta, generò Azaria. 14 Azaria, a sua volta, generò Seraia. Seraia, a sua volta, generò Iozadac. 15 E fu Iozadac che andò via quando Geova portò in esilio Giuda e Gerusalemme per mano di Nabucodonosor. 16 I figli di Levi furono Ghersom, Cheat e Merari. 17 E questi sono i nomi dei figli di Ghersom: Libni e Simei. 18 E i figli di Cheat furono Amram e Izar ed Ebron e Uzziel. 19 I figli di Merari furono Mahli e Musi. E queste furono le famiglie dei leviti secondo i loro antenati: 20 Di Ghersom, Libni suo figlio, Iaat suo figlio, Zimma suo figlio, 21 Ioa suo figlio, Iddo suo figlio, Zera suo figlio, Ieatrai suo figlio. 22 I figli di Cheat furono Amminadab suo figlio, Cora suo figlio, Assir suo figlio, 23 Elcana suo figlio ed Ebiasaf suo figlio e Assir suo figlio; 24 Taat suo figlio, Uriel suo figlio, Uzzia suo figlio, e Shaul suo figlio. 25 E i figli di Elcana furono Amasai e Aimot. 26 In quanto ad Elcana, i figli di Elcana furono Zofai suo figlio e Naat suo figlio, 27 Eliab suo figlio, Ieroam suo figlio, Elcana suo figlio. 28 E i figli di Samuele furono il primogenito (Gioele) e il secondo Abia. 29 I figli di Merari furono Mahli, Libni suo figlio, Simei suo figlio, Uzza suo figlio, 30 Simea suo figlio, Agghia suo figlio, Asaia suo figlio. 31 E questi furono quelli ai quali Davide diede incarichi per dirigere il canto nella casa di Geova dopo che l'Arca ebbe avuto un luogo di riposo. 32 E furono ministri del canto davanti al tabernacolo della tenda di adunanza finché Salomone edificò la casa di Geova a Gerusalemme; e prestavano il loro servizio secondo il loro incarico. 33 E questi furono quelli che servivano e anche i loro figli: Dei figli dei cheatiti Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele, 34 figlio di Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliel, figlio di Toa, 35 figlio di Zuf, figlio di Elcana, figlio di Maat, figlio di Amasai, 36 figlio di Elcana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 37 figlio di Taat, figlio di Assir, figlio di Ebiasaf, figlio di Cora, 38 figlio di Izar, figlio di Cheat, figlio di Levi, figlio d'Israele. 39 In quanto a suo fratello Asaf, che serviva alla sua destra, Asaf era figlio di Berechia, figlio di Simea, 40 figlio di Michele, figlio di Baaseia, figlio di Malchia, 41 figlio di Etni, figlio di Zera, figlio di Adaia, 42 figlio di Etan, figlio di Zimma, figlio di Simei, 43 figlio di Iaat, figlio di Ghersom, figlio di Levi. 44 Riguardo ai figli di Merari loro fratelli alla sinistra, c'era Etan figlio di Chisi, figlio di Abdi, figlio di Malluc, 45 figlio di Asabia, figlio di Amazia, figlio di Ilchia, 46 figlio di Amzi, figlio di Bani, figlio di Semer, 47 figlio di Mahli, figlio di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi. 48 E i loro fratelli, i leviti, erano quelli dati per tutto il servizio del tabernacolo della casa del (vero) Dio. 49 E Aaronne e i suoi figli facevano fumo di sacrificio sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso per tutta l'opera delle cose santissime e per fare espiazione per Israele, secondo tutto ciò che Mosè servitore del (vero) Dio aveva comandato. 50 E questi furono i figli di Aaronne: Eleazaro suo figlio, Fineas suo figlio, Abisua suo figlio, 51 Bucchi suo figlio, Uzzi suo figlio, Zeraia suo figlio, 52 Meraiot suo figlio, Amaria suo figlio, Ahitub suo figlio, 53 Zadoc suo figlio, Ahimaaz suo figlio. 54 E questi furono i loro luoghi di dimora secondo i loro accampamenti cinti da mura nel loro territorio, per i figli di Aaronne appartenenti alla famiglia dei cheatiti, poiché la sorte era stata la loro. 55 Pertanto diedero loro Ebron nel paese di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno. 56 E il campo della città e i suoi abitati li diedero a Caleb figlio di Iefunne. 57 E ai figli di Aaronne diedero le città di rifugio, Ebron, e Libna con i suoi pascoli e Iattir ed Estemoa con i suoi pascoli, 58 e Ilen con i suoi pascoli, Debir con i suoi pascoli, 59 e Asan con i suoi pascoli e Bet-Semes con i suoi pascoli; 60 e dalla tribù di Beniamino Gheba con i suoi pascoli e Alemet con i suoi pascoli e Anatot con i suoi pascoli. Tutte le loro città furono tredici città fra le loro famiglie. 61 E ai restanti figli di Cheat (diedero) dalla famiglia della tribù, dalla mezza tribù, la metà di Manasse, dieci città a sorte. 62 E ai figli di Ghersom secondo le loro famiglie (diedero) dalla tribù di Issacar e dalla tribù di Aser e dalla tribù di Neftali e dalla tribù di Manasse in Basan, tredici città. 63 Ai figli di Merari secondo le loro famiglie (diedero) dalla tribù di Ruben e dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zabulon dodici città a sorte. 64 Così i figli d'Israele diedero ai leviti le città con i loro pascoli. 65 Per di più, diedero a sorte dalla tribù dei figli di Giuda e dalla tribù dei figli di Simeone e dalla tribù dei figli di Beniamino queste città, alle quali davano i nomi. 66 E alcune delle famiglie dei figli di Cheat ebbero le città del loro territorio dalla tribù di Efraim. 67 Pertanto diedero loro le città di rifugio, Sichem con i suoi pascoli nella regione montagnosa di Efraim, e Ghezer con i suoi pascoli, 68 e Iocmeam con i suoi pascoli e Bet-Oron con i suoi pascoli, 69 e Aialon con i suoi pascoli e Gat-Rimmon con i suoi pascoli; 70 e dalla metà della tribù di Manasse, Aner con i suoi pascoli e Bileam con i suoi pascoli, alla famiglia dei restanti figli di Cheat. 71 E ai figli di Ghersom (diedero) dalla famiglia della mezza tribù di Manasse Golan in Basan con i suoi pascoli e Astarot con i suoi pascoli; 72 e dalla tribù di Issacar, Chedes con i suoi pascoli e Daberat con i suoi pascoli, 73 e Ramot con i suoi pascoli e Anem con i suoi pascoli; 74 e dalla tribù di Aser, Masal con i suoi pascoli e Abdon con i suoi pascoli, 75 e Ucoc con i suoi pascoli e Reob con i suoi pascoli; 76 e dalla tribù di Neftali, Chedes in Galilea con i suoi pascoli e Hammon con i suoi pascoli e Chiriataim con i suoi pascoli. 77 Ai restanti figli di Merari (diedero) dalla tribù di Zabulon Rimmono con i suoi pascoli, Tabor con i suoi pascoli, 78 e nella regione del Giordano di fronte a Gerico ad est del Giordano, dalla tribù di Ruben, Bezer nel deserto con i suoi pascoli e Iaaz con i suoi pascoli, 79 e Chedemot con i suoi pascoli e Mefaat con i suoi pascoli; 80 e dalla tribù di Gad, Ramot in Galaad con i suoi pascoli e Maanaim con i suoi pascoli, 81 ed Esbon con i suoi pascoli e Iazer con i suoi pascoli. 7 Ora i figli di Issacar furono Tola e Pua, Iasub e Simron, quattro. 2 E i figli di Tola furono Uzzi e Refaia e Ieriel e Iamai e Ibsam e Semuel, capi della casa dei loro antenati. Di Tola ci furono uomini potenti e valorosi secondo i loro discendenti. Il loro numero ai giorni di Davide fu ventiduemilaseicento. 3 E i figli di Uzzi furono Izraia; e i figli di Izraia furono Michele e Abdia e Gioele, Issia, , cinque, tutti capi. 4 E con loro secondo i loro discendenti, conforme alla casa dei loro antenati, ci furono truppe dell'esercito per la guerra, trentaseimila, poiché avevano molte mogli e figli. 5 E i loro fratelli di tutte le famiglie di Issacar furono uomini potenti e valorosi, ottantasettemila secondo la registrazione genealogica di tutti loro. 6 (I figli di) Beniamino furono Bela e Becher e Iediael, tre. 7 E i figli di Bela furono Ezbon e Uzzi e Uzziel e Ierimot e Iri, cinque, capi della casa dei loro antenati, uomini potenti e valorosi; e la loro registrazione genealogica fu di ventiduemilatrentaquattro. 8 E i figli di Becher furono Zemira e Joas ed Eliezer ed Elioenai e Omri e Ieremot e Abia e Anatot e Alemet, tutti questi figli di Becher. 9 E la loro registrazione genealogica secondo i loro discendenti rispetto ai capi della casa dei loro antenati, uomini potenti e valorosi, fu di ventimiladuecento. 10 E i figli di Iediael furono Bilan; e i figli di Bilan furono Ieus e Beniamino ed Eud e Chenaana e Zetan e Tarsis e Aisaar. 11 Tutti questi furono i figli di Iediael, secondo i capi dei loro antenati, uomini potenti e valorosi, diciassettemiladuecento che andavano alle armi per la guerra. 12 E i suppim e gli uppim furono i figli di Ir; gli usim furono i figli di Aher. 13 I figli di Neftali furono Iaziel e Guni e Iezer e Sallum, figli di Bila. 14 I figli di Manasse furono Asriel, che (gli) fu partorito dalla sua concubina sira. (Essa partorì Machir padre di Galaad. 15 E Machir stesso prese moglie per Uppim e per Suppim, e il nome di sua sorella era Maaca). E il nome del secondo fu Zelofead, ma Zelofead ebbe figlie. 16 A suo tempo Maaca, moglie di Machir, partorì un figlio e gli mise nome Peres; e il nome di suo fratello era Seres; e i suoi figli furono Ulam e Rechem. 17 E i figli di Ulam furono Bedan. Questi furono i figli di Galaad figlio di Machir figlio di Manasse. 18 E sua sorella fu Ammolechet. Essa partorì Isod e Abiezer e Mala. 19 E i figli di Semida furono Aian e Sichem e Lichi e Aniam. 20 E i figli di Efraim furono Sutela e Bered suo figlio e Taat suo figlio ed Eleada suo figlio e Taat suo figlio, 21 e Zabad suo figlio e Sutela suo figlio ed Ezer ed Elead. E gli uomini di Gat nati nel paese li uccisero perché scesero a prendere il loro bestiame. 22 Ed Efraim loro padre fece lutto per molti giorni, e i suoi fratelli venivano a confortarlo. 23 In seguito ebbe relazione con sua moglie, così che essa rimase incinta e partorì un figlio. Ma egli gli mise nome Beria, perché essa fu nella sua casa con calamità. 24 E sua figlia fu Seera, ed essa edificava Bet-Oron, inferiore e superiore, e Uzzen-Seera. 25 E ci fu Refa suo figlio, e Resef, e Tela suo figlio, e Taan suo figlio, 26 Ladan suo figlio, Ammiud suo figlio, Elisama suo figlio, 27 Nun suo figlio, Giosuè suo figlio. 28 E il loro possedimento e i loro luoghi di dimora furono Betel e le sue borgate dipendenti e, ad est, Naaran e, ad ovest, Ghezer e le sue borgate dipendenti, e Sichem e le sue borgate dipendenti fino a Gaza e alle sue borgate dipendenti; 29 e al lato dei figli di Manasse, Bet-Sean e le sue borgate dipendenti, Taanac e le sue borgate dipendenti, Meghiddo e le sue borgate dipendenti, Dor e le sue borgate dipendenti. In queste dimorarono i figli di Giuseppe figlio d'Israele. 30 I figli di Aser furono Imna e Isva e Isvi e Beria; e Sera fu loro sorella. 31 E i figli di Beria furono Heber e Malchiel, che fu padre di Birzait. 32 In quanto ad Heber, generò Iaflet e Somer e Otam, e Sua loro sorella. 33 E i figli di Iaflet furono Pasac e Bimal e Asvat. Questi furono i figli di Iaflet. 34 E i figli di Semer furono Ahi e Roga, Ieubba e Aram. 35 E i figli di Elem suo fratello furono Zofa e Imna e Seles e Amal. 36 I figli di Zofa furono Sua e Arnefer e Sual e Beri e Imra, 37 Bezer e Hod e Samma e Silsa e Itran e Beera. 38 E i figli di Ieter furono Iefunne e Pispa e Ara. 39 E i figli di Ulla furono Ara e Anniel e Rizia. 40 Tutti questi furono i figli di Aser, capi della casa degli antenati, uomini scelti, potenti e valorosi, capi dei capi principali; e la loro registrazione genealogica fu per l'esercito per la guerra. Il loro numero fu di ventiseimila uomini. 8 In quanto a Beniamino, generò Bela suo primogenito, Asbel il secondo e Aara il terzo, 2 Noha il quarto e Rafa il quinto. 3 E Bela ebbe figli, Addar e Ghera e Abiud, 4 e Abisua e Naaman e Aoa, 5 e Ghera e Sefufan e Uram. 6 E questi furono i figli di Eud. Questi furono i capi (delle case) degli antenati appartenenti agli abitanti di Gheba, e li portavano in esilio a Manaat. 7 E Naaman e Ahia; e Ghera: egli fu colui che li portò in esilio, e generò Uzza e Aiud. 8 In quanto a Saaraim, egli generò (figli) nel campo di Moab dopo aver mandato via loro. Le sue mogli furono Usim e Baara. 9 E da Odes sua moglie egli generò Iobab e Zibia e Mesa e Malcam, 10 e Ieuz e Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi (delle case) degli antenati. 11 E da Usim generò Abitub ed Elpaal. 12 E i figli di Elpaal furono Eber e Misam e Semed, che edificò Ono e Lod e le sue borgate dipendenti, 13 e Beria e Sema. Questi furono i capi (delle case) degli antenati, appartenenti agli abitanti di Aialon. Questi furono quelli che cacciarono gli abitanti di Gat. 14 E (ci furono) Ahio, Sasac e Ieremot, 15 e Zebadia e Arad ed Eder, 16 e Michele e Ispa e Ioha, figli di Beria, 17 e Zebadia e Mesullam e Izchi ed Heber, 18 e Ismerai e Izlia e Iobab, figli di Elpaal, 19 e Iachim e Zicri e Zabdi, 20 ed Elienai e Zilletai ed Eliel, 21 e Adaia e Beraia e Simrat, figli di Simei, 22 e Ispan ed Eber ed Eliel, 23 e Abdon e Zicri e Hanan, 24 e Hanania ed Elam e Antotia, 25 e Ifdeia e Penuel, figli di Sasac, 26 e Samserai e Searia e Atalia, 27 e Iaaresia ed Elia e Zicri, figli di Ieroam. 28 Questi furono capi (delle case) degli antenati secondo i loro discendenti, uomini principali. Questi furono quelli che dimorarono a Gerusalemme. 29 E fu a Gabaon che dimorò il padre di Gabaon, (Ieiel,) e il nome di sua moglie era Maaca. 30 E suo figlio, il primogenito, fu Abdon, e Zur e Chis e Baal e Nadab, 31 e Ghedor e Ahio e Zecher. 32 In quanto a Miclot, egli generò Simea. E questi realmente furono quelli che dimorarono di fronte ai loro fratelli a Gerusalemme insieme con i loro fratelli. 33 In quanto a Ner, generò Chis; Chis, a sua volta, generò Saul; Saul, a sua volta, generò Gionatan e Malchi-Sua e Abinadab ed Esbaal. 34 E il figlio di Gionatan fu Merib-Baal. In quanto a Merib-Baal, generò Mica. 35 E i figli di Mica furono Piton e Melec e Tarea e Acaz. 36 In quanto ad Acaz, generò Ieoadda; Ieoadda, a sua volta, generò Alemet e Azmavet e Zimri. Zimri, a sua volta, generò Moza; 37 Moza, a sua volta, generò Binea, Rafa suo figlio, Eleasa suo figlio, Azel suo figlio. 38 E Azel ebbe sei figli, e questi erano i loro nomi: Azricam, Bocheru e Ismaele e Searia e Abdia e Hanan. Tutti questi furono i figli di Azel. 39 E i figli di Esec suo fratello furono Ulam suo primogenito, Ieus il secondo ed Elifelet il terzo. 40 E i figli di Ulam furono uomini potenti e valorosi che tendevano l'arco, ed ebbero molti figli e nipoti, centocinquanta. Tutti questi furono dei figli di Beniamino. 9 In quanto a tutti gli israeliti, furono registrati secondo la genealogia; ed ecco, sono scritti nel Libro dei Re d'Israele. E Giuda stesso fu portato in esilio a Babilonia per la sua infedeltà. 2 E i primi abitanti che furono nel loro possedimento nelle loro città furono gli israeliti, i sacerdoti, i leviti e i netinei. 3 E a Gerusalemme dimorarono alcuni dei figli di Giuda e alcuni dei figli di Beniamino e alcuni dei figli di Efraim e di Manasse: 4 Utai figlio di Ammiud figlio di Omri figlio di Imri figlio di Bani, dei figli di Perez figlio di Giuda. 5 E dei siloniti, Asaia il primogenito e i suoi figli. 6 E dei figli di Zera, Ieuel, e seicentonovanta loro fratelli. 7 E dei figli di Beniamino, Sallu figlio di Mesullam figlio di Odavia figlio di Assenua, 8 e Ibneia figlio di Ieroam, ed Ela figlio di Uzzi figlio di Micri, e Mesullam figlio di Sefatia figlio di Reuel figlio di Ibnia. 9 E i loro fratelli secondo i loro discendenti furono novecentocinquantasei. Tutti questi furono uomini che erano capi dei padri secondo la casa dei loro antenati. 10 E dei sacerdoti ci furono Iedaia e Ieoiarib e Iachin, 11 e Azaria figlio di Ilchia figlio di Mesullam figlio di Zadoc figlio di Meraiot figlio di Ahitub, conduttore della casa del (vero) Dio, 12 e Adaia figlio di Ieroam figlio di Pasur figlio di Malchia, e Maasai figlio di Adiel figlio di Iazera figlio di Mesullam figlio di Mesillemit figlio di Immer, 13 e i loro fratelli, capi della casa dei loro antenati, millesettecentosessanta, uomini potenti e abili per l'opera del servizio della casa del (vero) Dio. 14 E dei leviti ci furono Semaia figlio di Assub figlio di Azricam figlio di Asabia dai figli di Merari; 15 e Bacbaccar, Eres e Galal, e Mattania figlio di Mica figlio di Zicri figlio di Asaf, 16 e Abdia figlio di Semaia figlio di Galal figlio di Iedutun, e Berechia figlio di Asa figlio di Elcana, che dimorava negli abitati dei netofatiti. 17 E i portinai erano Sallum e Accub e Talmon e Ahiman e il loro fratello Sallum, il capo, 18 e fino ad allora egli era stato alla porta del re ad est. Questi furono i portinai degli accampamenti dei figli di Levi. 19 E Sallum figlio di Core figlio di Ebiasaf figlio di Cora e i suoi fratelli della casa di suo padre, i coraiti, sull'opera del servizio, i guardiani della porta della tenda, e i loro padri sull'accampamento di Geova, i guardiani dell'entrata. 20 E Fineas figlio di Eleazaro era stato il conduttore su di loro in passato. Geova fu con lui. 21 Zaccaria figlio di Meselemia era il portinaio dell'ingresso della tenda di adunanza. 22 Tutti quelli che furono scelti come portinai alle soglie furono duecentododici. Furono nei loro abitati secondo la loro registrazione genealogica. Davide e Samuele il veggente ordinarono questi nel loro incarico di fiducia. 23 Ed essi e i loro figli erano (incaricati) sulle porte della casa di Geova, sì, della casa della tenda, per il servizio di guardia. 24 I portinai erano nelle quattro direzioni, a est, a ovest, a nord e a sud. 25 E i loro fratelli nei loro abitati dovevano venire per sette giorni, di tempo in tempo, insieme a questi. 26 Poiché nell'incarico di fiducia c'erano quattro uomini potenti dei portinai. Erano leviti, e avevano l'incarico delle stanze da pranzo e dei tesori della casa del (vero) Dio. 27 E passavano la notte tutt'intorno alla casa del (vero) Dio; poiché il servizio di guardia era compito loro, ed erano incaricati della chiave, anche (di aprire) di mattina in mattina. 28 E alcuni di loro erano incaricati degli utensili del servizio, poiché per numero li portavano dentro e per numero li portavano fuori. 29 E alcuni di loro erano uomini costituiti sugli utensili e su tutti i santi utensili e sul fior di farina e sul vino e sull'olio e sull'olibano e sull'olio di balsamo. 30 E alcuni dei figli dei sacerdoti facevano il miscuglio dell'unguento di olio di balsamo. 31 E Mattitia dei leviti, che era il primogenito di Sallum il coraita, aveva l'incarico di fiducia sulle cose cotte nelle padelle. 32 E alcuni dei figli dei cheatiti, loro fratelli, erano incaricati del pane in pile, per prepararlo di sabato in sabato. 33 E questi furono i cantori, i capi dei padri dei leviti nelle stanze da pranzo, quelli esentati da doveri; poiché di giorno e di notte avevano la responsabilità di essere al lavoro. 34 Questi furono i capi dei padri dei leviti secondo i loro discendenti, uomini principali. Questi furono quelli che dimorarono a Gerusalemme. 35 E a Gabaon dimorò Ieiel, padre di Gabaon. E il nome di sua moglie era Maaca. 36 E suo figlio, il primogenito, fu Abdon, e Zur e Chis e Baal e Ner e Nadab, 37 e Ghedor e Ahio e Zaccaria e Miclot. 38 In quanto a Miclot, generò Simeam. E furono realmente loro a dimorare di fronte ai loro fratelli a Gerusalemme insieme con i loro fratelli. 39 In quanto a Ner, generò Chis; Chis, a sua volta, generò Saul; Saul, a sua volta, generò Gionatan e Malchi-Sua e Abinadab ed Esbaal. 40 E il figlio di Gionatan fu Merib-Baal. In quanto a Merib-Baal, generò Mica. 41 E i figli di Mica furono Piton e Melec e Tarea (e Acaz). 42 In quanto ad Acaz, generò Iara; Iara, a sua volta, generò Alemet e Azmavet e Zimri. Zimri, a sua volta, generò Moza. 43 In quanto a Moza, generò Binea e Refaia suo figlio, Eleasa suo figlio, Azel suo figlio. 44 E Azel ebbe sei figli, e questi furono i loro nomi: Azricam, Bocheru e Ismaele e Searia e Abdia e Hanan. Questi furono i figli di Azel. 10 E i filistei, da parte loro, fecero guerra a Israele; e gli uomini d'Israele fuggivano d'innanzi ai filistei e cadevano uccisi sul monte Ghilboa. 2 E i filistei incalzavano Saul e i suoi figli; e i filistei abbattevano Gionatan e Abinadab e Malchi-Sua, figli di Saul. 3 E il combattimento si intensificò contro Saul; e quelli che tiravano con l'arco alla fine lo trovarono, e fu ferito dai tiratori. 4 Quindi Saul disse al suo scudiero: "Trai la tua spada e trafiggimi con essa, affinché questi incirconcisi non vengano e certamente mi trattino in maniera ingiuriosa". E il suo scudiero non volle, perché aveva molto timore. Saul prese dunque la spada e si gettò su di essa. 5 Quando il suo scudiero vide che Saul era morto, allora si gettò anche lui sulla spada e morì. 6 Così Saul e tre suoi figli morirono, e tutti quelli della sua casa morirono insieme. 7 Quando tutti gli uomini d'Israele che erano nel bassopiano videro che erano fuggiti e che Saul e i suoi figli erano morti, lasciavano le loro città e fuggivano; dopo di che i filistei vennero e presero a dimorarvi. 8 E il giorno dopo avvenne che, quando i filistei vennero per spogliare gli uccisi, trovarono Saul e i suoi figli caduti sul monte Ghilboa. 9 E lo spogliavano e gli toglievano la testa e l'armatura e mandavano nel paese dei filistei tutt'intorno per informare i loro idoli e il popolo. 10 Infine misero la sua armatura nella casa del loro dio, e il suo teschio lo fissarono alla casa di Dagon. 11 E tutti quelli di Iabes di Galaad udivano tutto ciò che i filistei avevano fatto a Saul. 12 Tutti gli uomini valorosi dunque si levarono e portarono via il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono a Iabes e seppellirono le loro ossa sotto il grosso albero a Iabes; e digiunavano per sette giorni. 13 Così Saul morì per l'infedeltà con la quale aveva agito infedelmente contro Geova circa la parola di Geova che non aveva osservato e anche per aver chiesto di una medium spiritica per consultarla. 14 E non consultò Geova. Di conseguenza egli lo mise a morte e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse. 11 A suo tempo tutti gli israeliti si radunarono presso Davide a Ebron, dicendo: "Ecco, noi siamo tuo osso e tua carne. 2 Sia ieri che in precedenza, anche mentre era re Saul, tu eri colui che faceva uscire ed entrare Israele; e Geova tuo Dio ti diceva: 'Tu stesso pascerai il mio popolo Israele, e tu stesso diverrai condottiero sul mio popolo Israele' ". 3 Tutti gli anziani d'Israele vennero dunque a Ebron dal re, e Davide concluse con loro un patto dinanzi a Geova a Ebron; dopo di che unsero Davide come re su Israele, secondo la parola di Geova per mezzo di Samuele. 4 In seguito Davide e tutto Israele andarono a Gerusalemme, vale a dire Gebus, dove i gebusei erano gli abitanti del paese. 5 E gli abitanti di Gebus dicevano a Davide: "Tu non entrerai qui". Ciò nonostante, Davide catturava la fortezza di Sion, vale a dire la Città di Davide. 6 Davide dunque disse: "Chiunque colpisca per primo i gebusei, diverrà capo e principe". E Gioab figlio di Zeruia saliva per primo, e divenne capo. 7 E Davide prese a dimorare nel luogo di difficile accesso. Perciò la chiamarono la Città di Davide. 8 Ed egli edificava la città tutt'intorno, dal Terrapieno fino alle parti all'intorno, ma Gioab stesso ridiede vita al resto della città. 9 E Davide continuò a divenire sempre più grande, poiché Geova degli eserciti era con lui. 10 Ora questi sono i capi degli uomini potenti che appartenevano a Davide, che lo sostennero fortemente nel suo regno insieme a tutto Israele, per farlo re secondo la parola di Geova circa Israele. 11 E questo è l'elenco degli uomini potenti che appartennero a Davide: Iasobeam figlio di un acmonita, capo dei tre. Egli brandiva la sua lancia su trecento, uccisi in una sola volta. 12 E dopo di lui c'era Eleazaro figlio di Dodo l'aoita. Egli era fra i tre uomini potenti. 13 Fu lui ad essere con Davide a Pas-Dammim, dove i filistei si erano raccolti per la guerra. Ora c'era un tratto di campo pieno d'orzo e il popolo, da parte sua, era fuggito a causa dei filistei. 14 Ma egli si pose in mezzo al tratto e lo liberò, e abbatteva i filistei, così che Geova salvò con una grande salvezza. 15 E tre dei trenta capi scendevano alla roccia, da Davide, nella caverna di Adullam, mentre un accampamento dei filistei era accampato nel bassopiano di Refaim. 16 E Davide era allora nel luogo di difficile accesso; e una guarnigione dei filistei era allora a Betleem. 17 Dopo un po' Davide mostrò la sua brama e disse: "Oh potessi avere un sorso d'acqua della cisterna di Betleem, che è alla porta!" 18 Allora i tre si aprirono a forza un varco nel campo dei filistei e attinsero acqua dalla cisterna di Betleem, che è alla porta, e la presero e la portarono a Davide. E Davide non acconsentì a berla, ma la versò a Geova. 19 E diceva: "È impensabile da parte mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime? Poiché a rischio delle loro anime l'hanno portata". E non acconsentì a berla. Queste sono le cose che fecero i tre uomini potenti. 20 In quanto ad Abisai fratello di Gioab, egli stesso divenne capo dei tre; e brandiva la lancia su trecento uccisi, e aveva una reputazione simile a quella dei tre. 21 Dei tre egli si distinse più degli altri due, e divenne loro capo; eppure non pervenne all'altezza dei (primi) tre. 22 In quanto a Benaia figlio di Ieoiada, figlio di un uomo valoroso, che compì molte imprese a Cabzeel, egli stesso abbatté i due (figli) di Ariel di Moab; ed egli stesso scese e abbatté un leone dentro una cisterna nel giorno della nevicata. 23 E fu lui ad abbattere l'egiziano, un uomo di statura straordinaria, di cinque cubiti. E in mano all'egiziano c'era una lancia come il subbio dei lavoratori al telaio; tuttavia egli scese a lui con un bastone e strappò la lancia dalla mano dell'egiziano e lo uccise con la sua propria lancia. 24 Queste cose fece Benaia figlio di Ieoiada, e aveva un nome fra i tre uomini potenti. 25 Benché si distinguesse più dei trenta, tuttavia non pervenne al rango dei (primi) tre. Comunque, Davide lo mise sulla sua propria guardia del corpo. 26 In quanto agli uomini potenti delle forze militari, c'erano Asael fratello di Gioab, Elanan figlio di Dodo di Betleem, 27 Sammot l'harorita, Elez il pelonita, 28 Ira figlio di Icches il tecoita, Abiezer l'anatotita, 29 Sibbecai l'husatita, Ilai l'aoita, 30 Maarai il netofatita, Eled figlio di Baana il netofatita, 31 Itai figlio di Ribai di Ghibea dei figli di Beniamino, Benaia il piratonita, 32 Urai dalle valli del torrente di Gaas, Abiel l'arbatita, 33 Azmavet il baarumita, Eliaba il saalbonita, 34 i figli di Asem il ghizonita, Gionatan figlio di Saghee l'hararita, 35 Aiam figlio di Sacar l'hararita, Elifal figlio di Ur, 36 Hefer il mecheratita, Ahia il pelonita, 37 Ezro il carmelita, Naarai figlio di Ezbai, 38 Gioele fratello di Natan, Mibar figlio di Agri, 39 Zelec l'ammonita, Naharai il berotita, scudiero di Gioab figlio di Zeruia, 40 Ira l'itrita, Gareb l'itrita, 41 Uria l'ittita, Zabad figlio di Alai, 42 Adina figlio di Siza il rubenita, capo dei rubeniti, presso cui erano trenta; 43 Hanan figlio di Maaca, e Iosafat il mitnita, 44 Uzzia l'asteratita, Sama e Ieiel, figli di Otam l'aroerita, 45 Iediael figlio di Simri, e Ioha suo fratello il tizita, 46 Eliel il maavita, e Ieribai e Iosavia figli di Elnaam, e Itma il moabita. 47 Eliel e Obed e Iaasiel il mezobaita. 12 E questi sono quelli che vennero da Davide a Ziclag mentre era ancora soggetto a limitazioni a causa di Saul figlio di Chis; ed erano fra gli uomini potenti, quelli che davano aiuto nella guerra, 2 armati d'arco, che usavano la mano destra e che usavano la mano sinistra con pietre o con frecce nell'arco. Erano dei fratelli di Saul, di Beniamino. 3 C'era il capo Ahiezer e Joas figli di Semaa il ghibeatita, e Ieziel e Pelet figli di Azmavet, e Beraca e Ieu l'anatotita, 4 e Ismaia il gabaonita, uomo potente fra i trenta e sui trenta; e Geremia e Iahaziel e Ioanan e Iozabad il ghederatita, 5 Eluzai e Ierimot e Bealia e Semaria e Sefatia l'arifita, 6 Elcana e Issia e Azarel e Ioezer e Iasobeam, i coraiti, 7 e Ioela e Zebadia figli di Ieroam di Ghedor. 8 E ci furono alcuni dei gaditi che si separarono (schierandosi) al fianco di Davide nel luogo di difficile accesso nel deserto, uomini potenti e valorosi, uomini dell'esercito per la guerra, che tenevano pronti lo scudo grande e la lancia, le cui facce erano facce di leoni, ed erano veloci come le gazzelle sui monti. 9 Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliab il terzo, 10 Mismanna il quarto, Geremia il quinto, 11 Attai il sesto, Eliel il settimo, 12 Ioanan l'ottavo, Elzabad il nono, 13 Geremia il decimo, Macbannai l'undicesimo. 14 Questi erano dei figli di Gad, capi dell'esercito. Il minimo era pari a cento, e il massimo a mille. 15 Questi sono quelli che passarono il Giordano il primo mese, quando straripava da tutte le sue sponde, e cacciarono quindi tutti quelli dei bassopiani, a est e a ovest. 16 E alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda venivano fino al luogo di difficile accesso, da Davide. 17 Davide uscì quindi davanti a loro e rispose e disse loro: "Se è per la pace che siete venuti da me per aiutarmi, il mio proprio cuore sarà unito a voi. Ma se è per tradirmi ai miei avversari quando non c'è alcun torto nelle palme delle mie mani, l'Iddio dei nostri antenati lo veda e lo metta a posto". 18 E lo spirito stesso avvolse Amasai, capo dei trenta: "Tuoi (siamo), o Davide, e con te (siamo), o figlio di Iesse. Pace, pace a te, e pace a chi ti aiuta, Poiché il tuo Dio ti ha aiutato". Dunque Davide li ricevette e li mise fra i capi delle truppe. 19 E ci furono alcuni di Manasse che disertarono (passando) a Davide quando venne con i filistei contro Saul per la battaglia; ma egli non li aiutò, poiché, su consiglio, i signori dell'asse dei filistei lo mandarono via, dicendo: "A rischio delle nostre proprie teste diserterà (passando) al suo signore Saul". 20 Quando venne a Ziclag disertarono (passando) a lui, da Manasse, Adna e Iozabad e Iediael e Michele e Iozabad ed Eliu e Zilletai, capi delle migliaia che appartenevano a Manasse. 21 Ed essi, da parte loro, furono d'aiuto a Davide contro la banda di predoni, perché erano tutti uomini potenti e valorosi, e divennero capi nell'esercito; 22 poiché di giorno in giorno il popolo veniva da Davide per aiutarlo, finché fu un grande accampamento, simile all'accampamento di Dio. 23 E questi furono i numeri dei capi di quelli equipaggiati per l'esercito che vennero da Davide a Ebron per trasferire a lui il regno di Saul secondo l'ordine di Geova. 24 I figli di Giuda che portavano lo scudo grande e la lancia furono seimilaottocento, equipaggiati per l'esercito. 25 Dei figli di Simeone gli uomini potenti e valorosi dell'esercito furono settemilacento. 26 Dei figli dei leviti quattromilaseicento. 27 E Ieoiada fu il conduttore (dei figli) di Aaronne, e con lui c'erano tremilasettecento. 28 Anche Zadoc, giovane potente e valoroso, e la casa dei suoi antenati, ventidue capi. 29 E dei figli di Beniamino, i fratelli di Saul, ci furono tremila, e fino ad allora il maggior numero d'essi faceva rigorosa guardia alla casa di Saul. 30 E dei figli di Efraim ci furono ventimilaottocento, uomini potenti e valorosi, uomini di fama, secondo la casa dei loro antenati. 31 E della mezza tribù di Manasse ci furono diciottomila che erano stati designati per nome per venire a far re Davide. 32 E dei figli di Issacar che avevano conoscenza di come discernere i tempi per sapere ciò che Israele dovesse fare, ci furono duecento capi dei loro, e tutti i loro fratelli erano ai loro ordini. 33 Di Zabulon quelli che andavano alle armi, che si schieravano in formazione di battaglia con tutte le armi da guerra, furono cinquantamila, e per accorrere (a Davide) non furono di cuore doppio. 34 E di Neftali ci furono mille capi, e con loro, con lo scudo grande e la lancia, ci furono trentasettemila. 35 E dei daniti quelli che si schieravano in formazione di battaglia furono ventottomilaseicento. 36 E di Aser quelli che andavano alle armi per schierarsi in formazione di battaglia furono quarantamila. 37 E dal di là del Giordano, dei rubeniti e dei gaditi e della mezza tribù di Manasse, con tutte le armi dell'esercito militare, ci furono centoventimila. 38 Tutti questi erano uomini di guerra, che accorrevano in linea di battaglia; con cuore completo vennero a Ebron per fare Davide re su tutto Israele; e anche tutto il rimanente d'Israele fu di un solo cuore per far re Davide. 39 E stettero lì con Davide per tre giorni, mangiando e bevendo, poiché i loro fratelli avevano fatto preparativi per loro. 40 E anche quelli vicini a loro, fino a Issacar e a Zabulon e a Neftali, portavano viveri su asini e su cammelli e su muli e su bovini, vivande di farina, pani di fichi pressati e schiacciate d'uva secca e vino e olio e bovini e pecore in gran quantità, poiché c'era allegrezza in Israele. 13 E Davide si consultava con i capi delle migliaia e delle centinaia e con ogni condottiero; 2 e Davide diceva a tutta la congregazione d'Israele: "Se vi sembra bene ed è accettevole a Geova nostro Dio, mandiamo (messaggeri) ai nostri fratelli che sono restati in tutti i paesi d'Israele e con loro (ai) sacerdoti e (ai) leviti nelle loro città con pascoli, affinché si radunino presso di noi. 3 E riportiamo presso di noi l'arca del nostro Dio". Poiché non ne avevano avuto cura ai giorni di Saul. 4 Tutta la congregazione disse dunque di fare in questo modo, poiché la cosa sembrò retta agli occhi di tutto il popolo. 5 Pertanto Davide congregò tutto Israele dal fiume d'Egitto fino all'entrata di Amat, per portare l'arca del (vero) Dio da Chiriat-Iearim. 6 E Davide e tutto Israele salivano a Baala, a Chiriat-Iearim, che appartiene a Giuda, per far salire da lì l'arca del (vero) Dio, Geova, che siede sui cherubini, dove si invoca (il suo) nome. 7 Comunque, fecero montare l'arca del (vero) Dio su un carro nuovo dalla casa di Abinadab, e Uzza e Ahio conducevano il carro. 8 E Davide e tutto Israele festeggiavano dinanzi al (vero) Dio con piena potenza e con canti e con arpe e con strumenti a corda e con tamburelli e con cembali e con trombe. 9 E gradualmente giunsero fino all'aia di Chidon, e Uzza ora stese la mano per afferrare l'Arca, poiché i tori quasi la fecero rovesciare. 10 Allora l'ira di Geova divampò contro Uzza, così che lo abbatté perché aveva steso la mano sull'Arca, e morì lì dinanzi a Dio. 11 E Davide si adirò perché Geova aveva fatto irruzione in una rottura contro Uzza; e quel luogo fu chiamato Perez-Uzza fino a questo giorno. 12 E Davide quel giorno ebbe timore del (vero) Dio, dicendo: "Come porterò io presso di me l'arca del (vero) Dio?" 13 E Davide non fece portare l'Arca presso di sé nella Città di Davide, ma la portò nella casa di Obed-Edom il gattita. 14 E l'arca del (vero) Dio continuò a dimorare con la famiglia di Obed-Edom nella sua casa per tre mesi; e Geova benediceva la famiglia di Obed-Edom e tutto ciò che era suo. 14 E Hiram re di Tiro mandava messaggeri a Davide e legname di cedro e costruttori di mura e lavoratori del legno per edificargli una casa. 2 E Davide seppe che Geova lo aveva fermamente stabilito come re su Israele, poiché il suo regno era altamente esaltato a motivo del suo popolo Israele. 3 E Davide continuò a prendere altre mogli a Gerusalemme, e Davide generò altri figli e figlie. 4 E questi sono i nomi dei figli che furono suoi a Gerusalemme: Sammua e Sobab, Natan e Salomone, 5 e Ibar ed Elisua ed Elpelet, 6 e Noga e Nefeg e Iafia, 7 ed Elisama e Beeliada ed Elifelet. 8 E i filistei udivano che Davide era stato unto re su tutto Israele. Allora tutti i filistei salirono a cercare Davide. Quando Davide l'ebbe udito, uscì dunque contro di loro. 9 E i filistei, da parte loro, vennero e facevano incursioni nel bassopiano di Refaim. 10 E Davide interrogava Dio, dicendo: "Salirò contro i filistei, e certamente me li darai in mano?" A ciò Geova gli disse: "Sali, e certamente te li darò in mano". 11 Davide salì dunque a Baal-Perazim e là li abbatteva. Allora Davide disse: "Il (vero) Dio ha fatto irruzione fra i miei nemici per mano mia come una breccia fatta dalle acque". Perciò diedero a quel luogo il nome di Baal-Perazim. 12 Di conseguenza lasciarono là i loro dèi. Quindi Davide disse (la parola), e così furono bruciati nel fuoco. 13 In seguito i filistei fecero di nuovo un'incursione nel bassopiano. 14 Allora Davide interrogò di nuovo Dio, e il (vero) Dio ora gli disse: "Non devi salire dietro a loro. Gira da(ll'andare direttamente contro di) loro, e devi assalirli di fronte alle macchie di baca. 15 E avvenga che, quando odi il suono della marcia sulle cime delle macchie di baca, allora esci in combattimento, perché il (vero) Dio sarà uscito davanti a te per abbattere l'accampamento dei filistei". 16 Davide fece dunque proprio come il (vero) Dio gli aveva comandato, e abbattevano l'accampamento dei filistei da Gabaon a Ghezer. 17 E la fama di Davide si diffondeva in tutti i paesi, e Geova stesso pose il terrore di lui su tutte le nazioni. 15 Ed egli continuò a edificarsi case nella Città di Davide; e preparava un luogo per l'arca del (vero) Dio e piantava per essa una tenda. 2 Fu allora che Davide disse: "Nessuno deve portare l'arca del (vero) Dio tranne i leviti, poiché essi sono quelli che Geova ha scelto per portare l'arca di Geova e per servirlo a tempo indefinito". 3 Davide congregò quindi tutto Israele a Gerusalemme per far salire l'arca di Geova al luogo che le aveva preparato. 4 E Davide raccoglieva i figli di Aaronne e i leviti; 5 dei figli di Cheat, Uriel il capo e i suoi fratelli, centoventi; 6 dei figli di Merari, Asaia il capo e i suoi fratelli, duecentoventi; 7 dei figli di Ghersom, Gioele il capo e i suoi fratelli, centotrenta; 8 dei figli di Elizafan, Semaia il capo e i suoi fratelli, duecento; 9 dei figli di Ebron, Eliel il capo e i suoi fratelli, ottanta; 10 dei figli di Uzziel, Amminadab il capo e i suoi fratelli, centododici. 11 Per di più, Davide chiamò Zadoc e Abiatar i sacerdoti, e i leviti Uriel, Asaia e Gioele, Semaia ed Eliel e Amminadab, 12 e diceva loro: "Voi siete i capi dei padri dei leviti. Santificatevi, voi e i vostri fratelli, e dovete far salire l'arca di Geova l'Iddio d'Israele al luogo che le ho preparato. 13 Poiché la prima volta non la portaste, Geova nostro Dio irruppe contro di noi, in quanto non lo ricercammo secondo la consuetudine". 14 I sacerdoti e i leviti si santificarono dunque per far salire l'arca di Geova l'Iddio d'Israele. 15 Allora i figli dei leviti trasportavano l'arca del (vero) Dio, proprio come Mosè aveva comandato per la parola di Geova, sulle loro spalle con le stanghe su di loro. 16 Davide disse ora ai capi dei leviti di disporre i loro fratelli cantori con gli strumenti per il canto, gli strumenti a corda e le arpe e i cembali, suonando forte perché si levasse un suono di allegrezza. 17 I leviti disposero pertanto Eman figlio di Gioele e, dei suoi fratelli, Asaf figlio di Berechia; e, dei figli di Merari loro fratelli, Etan figlio di Cusaia; 18 e con loro i loro fratelli della seconda divisione, Zaccaria, Ben e Iaaziel e Semiramot e Iehiel e Unni, Eliab e Benaia e Maaseia e Mattitia ed Elifeleu e Micneia, e Obed-Edom e Ieiel i portinai, 19 e i cantori Eman, Asaf ed Etan, con i cembali di rame per suonare forte; 20 e Zaccaria e Aziel e Semiramot e Iehiel e Unni ed Eliab e Maaseia e Benaia con strumenti a corda intonati su Alamot, 21 e Mattitia ed Elifeleu e Micneia e Obed-Edom e Ieiel e Azazia con arpe intonate su Seminit, per fare da direttori; 22 e Chenania capo dei leviti nel trasporto, colui che dava istruzioni per il trasporto, poiché era esperto; 23 e Berechia ed Elcana i portinai per l'Arca; 24 e Sebania e Iosafat e Netanel e Amasai e Zaccaria e Benaia ed Eliezer i sacerdoti che suonavano forte le trombe dinanzi all'arca del (vero) Dio, e Obed-Edom e Ieia i portinai per l'Arca. 25 E Davide e gli anziani d'Israele e i capi delle migliaia furono quelli che camminavano per far salire l'arca del patto di Geova dalla casa di Obed-Edom con allegrezza. 26 E avvenne, quando il (vero) Dio aiutò i leviti mentre trasportavano l'arca del patto di Geova, che sacrificarono sette giovani tori e sette montoni. 27 E Davide era vestito di un manto senza maniche di tessuto fine, e anche tutti i leviti che portavano l'Arca e i cantori e Chenania il capo del trasporto mediante i cantori; ma su Davide c'era un efod di lino. 28 E tutti gli israeliti facevano salire l'arca del patto di Geova con urla di gioia e con suono di corno e con trombe e con cembali, suonando forte strumenti a corda e arpe. 29 E avvenne che, quando l'arca del patto di Geova giunse fino alla Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò giù dalla finestra e vedeva il re Davide che saltava e festeggiava; e in cuor suo cominciò a disprezzarlo. 16 Portarono così l'arca del (vero) Dio e la posero dentro la tenda che Davide aveva piantato per essa; e presentavano olocausti e sacrifici di comunione dinanzi al (vero) Dio. 2 Quando Davide ebbe finito di offrire l'olocausto e i sacrifici di comunione, benediceva il popolo nel nome di Geova. 3 Inoltre, distribuì a tutti gli israeliti, sia uomo che donna, a ciascuno un pane rotondo e una schiacciata di datteri e una schiacciata d'uva secca. 4 Quindi pose davanti all'arca di Geova alcuni leviti come ministri, sia per far ricordare che per ringraziare e lodare Geova l'Iddio d'Israele. 5 Asaf il capo, e secondo dopo di lui Zaccaria, (e) Ieiel e Semiramot e Iehiel e Mattitia ed Eliab e Benaia e Obed-Edom e Ieiel, con strumenti del tipo a corda e con arpe, e Asaf con i cembali che suonavano forte, 6 e Benaia e Iahaziel i sacerdoti con le trombe di continuo davanti all'arca del patto del (vero) Dio. 7 Fu allora, in quel giorno, che Davide diede per la prima volta un contributo per ringraziare Geova per mezzo di Asaf e dei suoi fratelli: 8 "Rendete grazie a Geova; invocate il suo nome, Fate conoscere fra i popoli le sue opere! 9 Cantate a lui, innalzategli melodie, Occupatevi di tutti i suoi atti meravigliosi. 10 Vantatevi del suo santo nome, Si rallegri il cuore di quelli che cercano Geova. 11 Ricercate Geova e la sua forza, Cercate di continuo la sua faccia. 12 Ricordate i meravigliosi atti che ha compiuto, I suoi miracoli e le decisioni giudiziarie della sua bocca, 13 O progenie d'Israele suo servitore, Figli di Giacobbe, suoi eletti. 14 Egli è Geova nostro Dio; le sue decisioni giudiziarie sono in tutta la terra. 15 Ricordate il suo patto fino a tempo indefinito, La parola che comandò, per mille generazioni, 16 Il quale (patto) concluse con Abraamo, E la sua dichiarazione giurata a Isacco, 17 E la quale (dichiarazione) tenne in vigore come regolamento anche per Giacobbe, Come patto di durata indefinita anche per Israele, 18 Dicendo: 'A te darò il paese di Canaan, Come parte assegnata della vostra eredità'. 19 (Questo avvenne) quando eravate pochi di numero, Sì, pochissimi, e residenti forestieri in esso. 20 E camminavano di nazione in nazione, E da un regno a un altro popolo. 21 Non permise a nessuno di defraudarli, Ma a causa d'essi riprese dei re, 22 (Dicendo:) 'Non toccate i miei unti, E non fate nulla di male ai miei profeti'. 23 Cantate a Geova, voi tutti della terra! Annunciate di giorno in giorno la salvezza che egli dà! 24 Narrate fra le nazioni la sua gloria, Fra tutti i popoli i suoi atti meravigliosi. 25 Poiché Geova è grande e da lodare assai, E dev'essere temuto più di tutti gli (altri) dèi. 26 Poiché tutti gli dèi dei popoli sono dèi senza valore. In quanto a Geova, ha fatto i cieli. 27 Dignità e splendore sono dinanzi a lui, Forza e gioia sono nel suo luogo. 28 Attribuite a Geova, o famiglie dei popoli, Attribuite a Geova gloria e forza. 29 Attribuite a Geova la gloria del suo nome, Portate un dono e venite dinanzi a lui. Inchinatevi dinanzi a Geova in ornamento santo. 30 Siate in penosi dolori a motivo di lui, (genti di) tutta la terra! Anche il paese produttivo è fermamente stabilito: Non sarà mai fatto vacillare. 31 Si rallegrino i cieli, e gioisca la terra, E dicano fra le nazioni: 'Geova stesso è divenuto re!' 32 Tuoni il mare e anche ciò che lo riempie, Esulti il campo e tutto ciò che è in esso. 33 Nello stesso tempo gli alberi della foresta prorompano (in grida) di gioia a motivo di Geova, Poiché è venuto a giudicare la terra. 34 Rendete grazie a Geova, poiché egli è buono, Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 35 E dite: 'Salvaci, o Dio della nostra salvezza, E radunaci e liberaci dalle nazioni, Affinché rendiamo grazie al tuo santo nome, affinché parliamo con esultanza alla tua lode. 36 Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele da tempo indefinito a tempo indefinito' ". E tutto il popolo diceva: "Amen!" e lodava Geova. 37 Quindi egli lasciò lì davanti all'arca del patto di Geova Asaf e i suoi fratelli perché servissero davanti all'Arca di continuo, secondo l'esigenza di ciascun giorno; 38 e Obed-Edom e i suoi fratelli, sessantotto, e Obed-Edom figlio di Iedutun e Osa come portinai; 39 e Zadoc il sacerdote e i suoi fratelli i sacerdoti dinanzi al tabernacolo di Geova sull'alto luogo che era a Gabaon, 40 per offrire olocausti a Geova sull'altare dell'olocausto di continuo, mattina e sera, e per tutto ciò che è scritto nella legge di Geova che egli impose come comando a Israele; 41 e con loro Eman e Iedutun e il resto degli uomini scelti che erano stati designati per nome a ringraziare Geova, perché "la sua amorevole benignità è a tempo indefinito"; 42 e con loro Eman e Iedutun, per suonare le trombe e i cembali e gli strumenti per il canto del (vero) Dio; e i figli di Iedutun alla porta. 43 E tutto il popolo se ne andava ciascuno alla sua propria casa. Pertanto Davide andò intorno a benedire la sua propria casa. 17 E avvenne che appena Davide ebbe cominciato a dimorare nella sua propria casa, Davide diceva a Natan il profeta: "Ecco, io dimoro in una casa di cedri, ma l'arca del patto di Geova è sotto teli di tenda". 2 A ciò Natan disse a Davide: "Fa tutto ciò che è nel tuo cuore, poiché il (vero) Dio è con te". 3 E avvenne che quella notte la parola di Dio fu indirizzata a Natan, dicendo: 4 "Va, e devi dire a Davide mio servitore: 'Geova ha detto questo: "Non sarai tu a edificarmi la casa in cui dimorare. 5 Poiché io non ho dimorato in una casa dal giorno che feci salire Israele fino a questo giorno, ma sono stato di tenda in tenda e da un tabernacolo (all'altro). 6 Durante tutto il tempo che camminai in tutto Israele, pronunciai io una singola parola a uno dei giudici d'Israele a cui avevo comandato di pascere il mio popolo, dicendo: 'Perché non mi avete edificato una casa di cedri?' " ' 7 "E ora al mio servitore Davide dirai questo: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Io stesso ti presi dal pascolo, dal seguire il gregge, perché tu divenissi condottiero sul mio popolo Israele. 8 E mostrerò d'essere con te dovunque realmente camminerai, e stroncherò tutti i tuoi nemici d'innanzi a te, e certamente ti farò un nome come il nome dei grandi che sono sulla terra. 9 E certamente assegnerò un luogo per il mio popolo Israele e lo pianterò, e realmente risiederà dov'è e non sarà più turbato; e i figli di ingiustizia non lo stancheranno più proprio come fecero in principio, 10 fin dai giorni che posi dei giudici al comando del mio popolo Israele. E certamente umilierò tutti i tuoi nemici. E ti dichiaro: 'Geova ti edificherà anche una casa'. 11 " ' "E deve avvenire che quando i tuoi giorni si saranno compiuti per andartene (a stare) con i tuoi antenati, certamente susciterò dopo di te il tuo seme, che sarà uno dei tuoi figli, e in realtà stabilirò fermamente il suo regno. 12 Egli è colui che mi edificherà una casa, e io di sicuro stabilirò fermamente il suo trono a tempo indefinito. 13 Io stesso diverrò suo padre, ed egli stesso diverrà mio figlio; e non ritirerò da lui la mia amorevole benignità come la ritirai da colui che fu prima di te. 14 E di sicuro lo farò stare nella mia casa e nel mio regno a tempo indefinito, e il suo trono sarà esso stesso durevole a tempo indefinito" ' ". 15 Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 16 Dopo ciò il re Davide entrò e si sedette dinanzi a Geova e disse: "Chi sono io, o Geova Dio, e che cos'è la mia casa, che mi hai portato fin qui? 17 Come se questo fosse poca cosa ai tuoi occhi, o Dio, ancora parli riguardo alla casa del tuo servitore fino a un lontano tempo futuro, e hai guardato a me secondo l'opportunità dell'uomo che è in ascesa, o Geova Dio. 18 Che altro potrebbe dirti Davide in quanto a onorare il tuo servitore, quando tu stesso conosci bene il tuo servitore? 19 O Geova, per amore del tuo servitore e secondo il tuo proprio cuore hai fatto tutte queste grandi cose, facendo conoscere tutte le grandi imprese. 20 O Geova, non c'è nessuno simile a te, e non c'è Dio all'infuori di te riguardo a tutto ciò che abbiamo udito con i nostri orecchi. 21 E quale altra nazione sulla terra è simile al tuo popolo Israele, che il (vero) Dio andò a redimere a sé come popolo, per assegnarti un nome di grandi imprese e di cose tremende scacciando nazioni d'innanzi al tuo popolo che hai redento dall'Egitto? 22 E costituivi il tuo popolo Israele come tuo popolo a tempo indefinito, e tu stesso, o Geova, divenisti il loro Dio. 23 E ora, o Geova, la parola che hai pronunciato riguardo al tuo servitore e riguardo alla sua casa sia fedele a tempo indefinito, e fa proprio come hai parlato. 24 E il tuo nome sia fedele e divenga grande a tempo indefinito, dicendo: 'Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, è Dio per Israele', e la casa di Davide tuo servitore sia durevole dinanzi a te. 25 Poiché tu stesso, mio Dio, hai rivelato al tuo servitore il proposito di edificargli una casa. Perciò il tuo servitore ha trovato occasione di pregare dinanzi a te. 26 E ora, o Geova, tu sei il (vero) Dio, e tu prometti questa bontà circa il tuo servitore. 27 E ora ti devi assumere l'impegno di benedire la casa del tuo servitore (perché essa) duri a tempo indefinito dinanzi a te; poiché tu stesso, o Geova, hai benedetto, ed è benedetta a tempo indefinito". 18 E in seguito avvenne che Davide abbatteva i filistei e li sottometteva e prendeva Gat e le sue borgate dipendenti dalla mano dei filistei. 2 Quindi abbatté Moab, e i moabiti divennero servitori di Davide che gli portavano il tributo. 3 E Davide abbatteva Adadezer re di Zoba ad Amat, mentre egli se ne andava a stabilire il suo controllo presso il fiume Eufrate. 4 Inoltre, Davide gli catturò mille carri e settemila cavalieri e ventimila uomini a piedi. Quindi Davide tagliò i garretti a tutti i cavalli dei carri, ma lasciò rimanere d'essi cento cavalli dei carri. 5 Quando la Siria di Damasco venne in aiuto di Adadezer re di Zoba, Davide abbatteva fra i siri ventiduemila uomini. 6 Dopo ciò Davide pose (guarnigioni) nella Siria di Damasco, e i siri divennero servitori di Davide che gli portavano il tributo. E Geova dava salvezza a Davide dovunque andasse. 7 Per di più, Davide prese gli scudi circolari d'oro che si trovarono sui servitori di Adadezer e li portò a Gerusalemme. 8 E da Tibat e Cun, città di Adadezer, Davide prese moltissimo rame. Con esso Salomone fece il mare di rame e le colonne e gli utensili di rame. 9 Quando Tou re di Amat ebbe udito che Davide aveva abbattuto tutte le forze militari di Adadezer re di Zoba, 10 mandò immediatamente Hadoram suo figlio dal re Davide per informarsi della sua salute e per congratularsi con lui del fatto che aveva combattuto contro Adadezer così che l'aveva abbattuto, (poiché Adadezer si era addestrato nella guerra contro Tou), e (c'era con lui) ogni sorta di oggetti d'oro e d'argento e di rame. 11 Il re Davide santificò anche questi a Geova, insieme all'argento e all'oro che aveva portato da tutte le nazioni, da Edom e da Moab e dai figli di Ammon e dai filistei e da Amalec. 12 In quanto ad Abisai figlio di Zeruia, abbatté gli edomiti nella Valle del Sale, diciottomila. 13 Mise dunque guarnigioni in Edom, e tutti gli edomiti divennero servitori di Davide. E Geova continuò a salvare Davide dovunque andasse. 14 E Davide continuò a regnare su tutto Israele, e rendeva di continuo decisione giudiziaria e giustizia a tutto il suo popolo. 15 E Gioab figlio di Zeruia era sull'esercito, e Giosafat figlio di Ailud era cancelliere. 16 E Zadoc figlio di Ahitub e Ahimelec figlio di Abiatar erano sacerdoti, e Savsa era segretario. 17 E Benaia figlio di Ieoiada (era incaricato) sui cheretei e sui peletei; e i figli di Davide erano ai primi posti al lato del re. 19 E avvenne poi che Naas re dei figli di Ammon morì, e suo figlio regnava in luogo di lui. 2 Allora Davide disse: "Eserciterò amorevole benignità verso Anun figlio di Naas, perché suo padre esercitò amorevole benignità verso di me". Pertanto Davide mandò messaggeri a confortarlo riguardo a suo padre, e i servitori di Davide entravano nel paese dei figli di Ammon da Anun per confortarlo. 3 Comunque, i principi dei figli di Ammon dissero ad Anun: "Davide onora forse tuo padre ai tuoi occhi in quanto ti ha mandato dei confortatori? Non è per fare un'attenta investigazione e per causare un rovesciamento e per spiare il paese che i suoi servitori sono venuti da te?" 4 Anun prese dunque i servitori di Davide e li rase e tagliò le loro vesti a metà fino alle natiche e li mandò via. 5 Più tardi delle persone vennero a riferire a Davide intorno agli uomini; ed egli subito mandò loro incontro, perché erano divenuti uomini molto umiliati; e il re diceva: "Dimorate a Gerico finché le vostre barbe non siano cresciute abbondantemente. Quindi dovete tornare". 6 A suo tempo i figli di Ammon videro che erano divenuti un fetore per Davide, e Anun e i figli di Ammon mandavano mille talenti d'argento per assoldarsi carri e cavalieri dalla Mesopotamia e da Aram-Maaca e da Zoba. 7 Così si assoldarono trentaduemila carri e il re di Maaca e il suo popolo. Quindi vennero e si accamparono davanti a Medeba; e in quanto ai figli di Ammon, si raccolsero dalle loro città e ora vennero per la guerra. 8 Quando Davide lo udì, immediatamente mandò Gioab e tutto l'esercito (e) gli uomini potenti. 9 E i figli di Ammon uscivano e si schieravano in formazione di battaglia all'ingresso della città, e i re che erano venuti se ne stavano da parte nella campagna. 10 Quando Gioab vide che le cariche della battaglia erano contro di lui di fronte e di dietro, scelse subito alcuni di tutti gli uomini scelti d'Israele e li schierò in formazione per incontrare i siri. 11 E il resto del popolo lo diede in mano ad Abisai suo fratello, perché si schierassero in formazione per incontrare i figli di Ammon. 12 E diceva: "Se i siri divengono troppo forti per me, mi devi quindi servire di salvezza; ma se i figli di Ammon stessi divengono troppo forti per te, allora io devo salvarti. 13 Sii forte, affinché ci mostriamo coraggiosi a favore del nostro popolo e a favore delle città del nostro Dio; e in quanto a Geova, egli farà ciò che è bene ai suoi propri occhi". 14 Quindi Gioab e la gente che era con lui avanzarono davanti ai siri per la battaglia, ed essi si diedero alla fuga d'innanzi a lui. 15 In quanto ai figli di Ammon, videro che i siri erano fuggiti, ed essi stessi si diedero pure alla fuga d'innanzi ad Abisai suo fratello ed entrarono quindi nella città. Poi Gioab entrò a Gerusalemme. 16 Quando i siri videro che erano stati sconfitti davanti a Israele, mandavano messaggeri e facevano uscire i siri che erano nella regione del Fiume, con Sofac capo dell'esercito di Adadezer davanti a loro. 17 Quando fu riferito a Davide, egli raccolse immediatamente tutto Israele e passò il Giordano e giunse da loro e si schierò in formazione contro di loro. Quando Davide si fu schierato in formazione di battaglia per incontrare i siri, essi combattevano contro di lui. 18 Ma i siri si diedero alla fuga a causa d'Israele; e Davide uccideva dei siri settemila guidatori di carri e quarantamila uomini a piedi, e mise a morte lo stesso Sofac capo dell'esercito. 19 Quando i servitori di Adadezer videro che erano stati sconfitti davanti a Israele, fecero prontamente la pace con Davide e lo servivano; e la Siria non volle più cercar di salvare i figli di Ammon. 20 E avvenne al tempo del volgere dell'anno, nel tempo in cui i re fanno sortite, che Gioab conduceva le forze da combattimento dell'esercito e riduceva in rovina il paese dei figli di Ammon e andava ad assediare Rabba, mentre Davide dimorava a Gerusalemme; e Gioab colpiva Rabba e l'abbatteva. 2 Ma Davide prese la corona di Malcam dal suo capo, e trovò che il peso era di un talento d'oro, e in essa c'erano pietre preziose; e fu sulla testa di Davide. E le spoglie della città che portò via erano moltissime. 3 E fece uscire il popolo che era in essa, e lo tenne occupato a segar pietre e ad affilati strumenti di ferro e a scuri; e Davide faceva così a tutte le città dei figli di Ammon. Infine Davide e tutto il popolo tornarono a Gerusalemme. 4 E dopo ciò avvenne che scoppiava la guerra a Ghezer con i filistei. Fu allora che Sibbecai l'husatita abbatté Sippai di quelli nati ai refaim, così che furono sottomessi. 5 E ci fu di nuovo guerra con i filistei; ed Elanan figlio di Iair abbatteva Lami fratello di Golia il gattita, l'asta della cui lancia era come il subbio dei lavoratori al telaio. 6 E ci fu di nuovo guerra a Gat, quando ci fu un uomo di statura straordinaria che aveva sei dita (a ciascuna mano e a ciascun piede), ventiquattro; e anche lui era nato ai refaim. 7 E biasimava Israele. Infine Gionatan figlio di Simea fratello di Davide lo abbatté. 8 Questi furono quelli che erano nati ai refaim a Gat; e caddero per mano di Davide e per mano dei suoi servitori. 21 E Satana si levava contro Israele e incitava Davide a contare Israele. 2 Davide disse dunque a Gioab e ai capi del popolo: "Andate, fate il conto di Israele da Beer-Seba a Dan e portatemelo affinché io ne conosca il numero". 3 Ma Gioab disse: "Geova aggiunga al suo popolo cento volte quanti sono. Non appartengono, o mio signore il re, essi tutti al mio signore come servitori? Perché il mio signore cerca questo? Perché deve egli divenire causa di colpa per Israele?" 4 La parola del re prevalse comunque su Gioab, così che Gioab uscì e percorse tutto Israele, dopo di che venne a Gerusalemme. 5 Gioab diede ora il numero della registrazione del popolo a Davide; e tutto Israele ammontava a un milione e centomila uomini che traevano la spada, e Giuda a quattrocentosettantamila uomini che traevano la spada. 6 E non registrò fra loro Levi e Beniamino, perché la parola del re era stata detestabile a Gioab. 7 Ora questa cosa fu cattiva agli occhi del (vero) Dio, ed egli abbatté dunque Israele. 8 Di conseguenza Davide disse al (vero) Dio: "Ho peccato moltissimo in quanto ho fatto questa cosa. E ora, ti prego, fa passare l'errore del tuo servitore; poiché ho agito molto stoltamente". 9 E Geova parlava a Gad, visionario di Davide, dicendo: 10 "Va, e devi parlare a Davide, dicendo: 'Geova ha detto questo: "Ci sono tre cose che dirigo contro di te. Sceglitene una, perché io te la faccia" ' ". 11 Pertanto Gad entrò da Davide e gli disse: "Geova ha detto questo: 'Fa la tua scelta, 12 se per tre anni ci dev'essere carestia, o per tre mesi ci dev'essere uno spazzar via d'innanzi ai tuoi avversari e che la spada dei tuoi nemici (ti) raggiunga, o per tre giorni ci dev'essere la spada di Geova, sì, la pestilenza, nel paese, con l'angelo di Geova che causi rovina su tutto il territorio d'Israele'. E ora vedi ciò che devo rispondere a Colui che mi manda". 13 Davide disse dunque a Gad: "È molto angustioso per me. Cadiamo, ti prego, nella mano di Geova, poiché moltissime sono le sue misericordie; ma che io non cada nella mano dell'uomo". 14 Geova mandò quindi una pestilenza in Israele, così che caddero settantamila persone d'Israele. 15 Per di più, il (vero) Dio mandò un angelo a Gerusalemme per causare rovina; e appena cominciò a causare rovina, Geova lo vide e cominciò a rammaricarsi della calamità; e disse dunque all'angelo che causava rovina: "Basta! Ora lascia cadere la tua mano". E l'angelo di Geova stava in piedi presso l'aia di Ornan il gebuseo. 16 Quando Davide alzò gli occhi, vedeva l'angelo di Geova che stava in piedi fra la terra e i cieli con la spada sguainata nella mano stesa verso Gerusalemme; e Davide e gli anziani, coperti di sacco, subito caddero sulle loro facce. 17 E Davide diceva al (vero) Dio: "Non sono stato io a dire di contare il popolo, e non sono stato io che ho peccato e senza dubbio ho agito male? In quanto a queste pecore, che hanno fatto? O Geova mio Dio, venga la tua mano, ti prego, su di me e sulla casa di mio padre; ma non sul tuo popolo, come flagello". 18 E l'angelo di Geova, da parte sua, disse a Gad di dire a Davide che Davide sarebbe dovuto salire a erigere un altare a Geova nell'aia di Ornan il gebuseo. 19 Pertanto Davide salì alla parola di Gad che egli aveva pronunciato nel nome di Geova. 20 Frattanto, Ornan si voltò e vide l'angelo; e i suoi quattro figli con lui si nascondevano. Ora Ornan aveva trebbiato il frumento. 21 Davide venne dunque fino a Ornan. Quando Ornan ebbe guardato e visto Davide, immediatamente uscì dall'aia e si inchinò davanti a Davide con la faccia a terra. 22 Quindi Davide disse a Ornan: "Dammi il luogo dell'aia, affinché io vi edifichi un altare a Geova. Per l'intero (ammontare del) denaro dammelo, affinché il flagello si arresti di sopra il popolo". 23 Ma Ornan disse a Davide: "Prendilo come tuo proprio, e faccia il mio signore il re ciò che è bene ai suoi propri occhi. Vedi, realmente do i bovini come olocausti e la trebbia come legna e il frumento come offerta di cereali. Do proprio tutto". 24 Comunque, il re Davide disse a Ornan: "No, ma immancabilmente farò l'acquisto per l'intero (ammontare del) denaro, perché non porterò a Geova ciò che è tuo per offrire sacrifici bruciati senza costo". 25 Davide diede dunque a Ornan per il luogo sicli d'oro del peso di seicento. 26 Quindi Davide edificò lì un altare a Geova e offrì sacrifici bruciati e sacrifici di comunione, e invocava Geova, che ora gli rispose con fuoco dai cieli sull'altare dell'olocausto. 27 Inoltre, Geova disse la parola all'angelo, che pertanto rimise la spada nel fodero. 28 In quel tempo, quando Davide ebbe visto che Geova gli aveva risposto nell'aia di Ornan il gebuseo, continuò a sacrificare lì. 29 Ma il tabernacolo di Geova che Mosè aveva fatto nel deserto e l'altare dell'olocausto erano in quel tempo sull'alto luogo a Gabaon. 30 E Davide non era potuto andare davanti a esso a consultare Dio, poiché si era atterrito a causa della spada dell'angelo di Geova. 22 Quindi Davide disse: "Questa è la casa di Geova il (vero) Dio, e questo è un altare per l'olocausto per Israele". 2 Davide disse ora di adunare i residenti forestieri che erano nel paese d'Israele, e li pose quindi come tagliapietre a tagliare pietre squadrate per edificare la casa del (vero) Dio. 3 E Davide preparò ferro in gran quantità per i chiodi dei battenti delle porte e per le grappe, e anche rame in tale quantità da non potersi pesare, 4 e anche legname di cedro senza numero; poiché i sidoni e i tiri portarono a Davide legname di cedro in gran quantità. 5 Pertanto Davide disse: "Salomone mio figlio è giovane e delicato, e la casa da edificare a Geova dev'essere per bellezza e distinzione di una magnificenza straordinaria a(gli occhi di) tutti i paesi. Lascia che io gli faccia quindi i preparativi". Prima della sua morte, Davide fece dunque preparativi in gran quantità. 6 Inoltre, chiamò Salomone suo figlio per comandargli di edificare una casa a Geova l'Iddio d'Israele. 7 E Davide diceva a Salomone suo figlio: "In quanto a me stesso, ebbi molto a cuore di edificare una casa al nome di Geova mio Dio. 8 Ma la parola di Geova venne contro di me, dicendo: 'Hai sparso sangue in gran quantità, e hai fatto grandi guerre. Non edificherai una casa al mio nome, poiché hai sparso una gran quantità di sangue sulla terra dinanzi a me. 9 Ecco, ti nascerà un figlio. Egli stesso mostrerà d'essere un uomo tranquillo, e gli darò certamente riposo da tutti i suoi nemici tutt'intorno; poiché Salomone sarà il suo nome, e ai suoi giorni concederò a Israele pace e quiete. 10 È lui che edificherà una casa al mio nome, e lui stesso mi sarà figlio e io gli sarò padre. E certamente stabilirò fermamente il trono del suo regno su Israele a tempo indefinito'. 11 "Ora, figlio mio, Geova mostri d'essere con te, e tu devi aver successo ed edificare la casa di Geova tuo Dio, proprio come egli ha parlato riguardo a te. 12 Solo ti dia Geova discrezione e intendimento, e ti dia comando riguardo a Israele anche per osservare la legge di Geova tuo Dio. 13 In tal caso avrai successo, se avrai cura di mettere in pratica i regolamenti e le decisioni giudiziarie che Geova comandò a Mosè rispetto a Israele. Sii coraggioso e forte. Non aver timore e non ti atterrire. 14 Ed ecco, durante la mia afflizione ho preparato per la casa di Geova centomila talenti d'oro e un milione di talenti d'argento, e il rame e il ferro non c'è modo di pesarli perché sono in gran quantità; e ho preparato legname e pietre, ma vi farai aggiunte. 15 E con te ci sono in gran numero quelli che fanno il lavoro, tagliapietre e lavoratori della pietra e del legno e chiunque è abile in ogni sorta di lavoro. 16 L'oro, l'argento e il rame e il ferro non c'è modo di calcolarli. Levati e agisci, e Geova mostri d'essere con te". 17 E Davide comandava a tutti i principi d'Israele di aiutare Salomone suo figlio: 18 "Non è Geova vostro Dio con voi, e non vi ha egli dato riposo tutt'intorno? Poiché ha dato nella mia mano gli abitanti del paese, e il paese è stato soggiogato davanti a Geova e davanti al suo popolo. 19 Ora ponete il vostro cuore e la vostra anima a ricercare Geova vostro Dio, e levatevi ed edificate il santuario di Geova il (vero) Dio, per portare l'arca del patto di Geova e i santi utensili del (vero) Dio alla casa edificata al nome di Geova". 23 E Davide stesso era divenuto vecchio e sazio di giorni, e fece dunque Salomone suo figlio re su Israele. 2 E raccoglieva tutti i principi d'Israele e i sacerdoti e i leviti. 3 Pertanto furono contati i leviti dall'età di trent'anni in su; e il loro numero, testa per testa, uomo robusto per uomo robusto, fu di trentottomila. 4 Di questi per fare i soprintendenti sull'opera della casa di Geova ci furono ventiquattromila; e come ufficiali e giudici seimila; 5 e quattromila portinai e quattromila che rendevano lode a Geova su strumenti che (Davide disse) "ho fatto per rendere lode". 6 Quindi Davide li ripartì in divisioni ai figli di Levi, a Gherson, Cheat e Merari. 7 Ai ghersoniti, Ladan e Simei. 8 I figli di Ladan furono Iehiel l'uomo principale e Zetam e Gioele, tre. 9 I figli di Simei furono Selomot e Haziel e Haran, tre. Questi furono i capi dei padri per Ladan. 10 E i figli di Simei furono Iaat, Zina e Ieus e Beria. Questi quattro furono i figli di Simei. 11 E Iaat fu il capo, e Ziza il secondo. In quanto a Ieus e a Beria, non ebbero molti figli; divennero dunque una casa paterna per un'unica classe ufficiale. 12 I figli di Cheat furono Amram, Izar, Ebron e Uzziel, quattro. 13 I figli di Amram furono Aaronne e Mosè. Ma Aaronne fu separato perché santificasse il Santissimo, lui e i suoi figli a tempo indefinito, per fare fumo di sacrificio dinanzi a Geova, per servirlo e per pronunciare benedizione nel suo nome a tempo indefinito. 14 In quanto a Mosè l'uomo del (vero) Dio, i suoi figli stessi continuarono ad esser chiamati fra la tribù dei leviti. 15 I figli di Mosè furono Ghersom ed Eliezer. 16 I figli di Ghersom furono Sebuel il capo. 17 E i figli di Eliezer furono Reabia il capo; ed Eliezer non ebbe altri figli, ma i figli di Reabia divennero in realtà straordinariamente numerosi. 18 I figli di Izar furono Selomit l'uomo principale. 19 I figli di Ebron furono Ieria il capo, Amaria il secondo, Iahaziel il terzo e Iecameam il quarto. 20 I figli di Uzziel furono Mica il capo e Issia il secondo. 21 I figli di Merari furono Mahli e Musi. I figli di Mahli furono Eleazaro e Chis. 22 Ma Eleazaro morì; ed egli non aveva avuto figli, ma figlie. I figli di Chis loro fratelli le presero dunque (come mogli). 23 I figli di Musi furono Mahli ed Eder e Ieremot, tre. 24 Questi furono i figli di Levi secondo la casa dei loro padri, i capi dei padri, secondo i loro incaricati, in base al numero dei nomi, testa per testa d'essi, quelli che facevano il lavoro per il servizio della casa di Geova, dall'età di vent'anni in su. 25 Poiché Davide aveva detto: "Geova l'Iddio d'Israele ha dato riposo al suo popolo, e risiederà a Gerusalemme a tempo indefinito. 26 E anche i leviti non dovranno portare il tabernacolo né alcuno dei suoi utensili per il suo servizio". 27 Poiché secondo le ultime parole di Davide questi furono il numero dei figli di Levi dall'età di vent'anni in su. 28 Poiché la loro funzione era (di stare) a disposizione dei figli di Aaronne per il servizio della casa di Geova, sui cortili e sulle stanze da pranzo e sulla purificazione di ogni cosa santa e sull'opera del servizio della casa del (vero) Dio, 29 anche per il pane in pile e per il fior di farina per l'offerta di cereali e per le schiacciate di pane non fermentato e per (i pani del)la teglia e per la pasta mischiata e per tutte le misure di capacità e di lunghezza; 30 e per stare di mattina in mattina a ringraziare e a lodare Geova, e similmente la sera; 31 e per ogni offerta di sacrifici bruciati a Geova nei sabati, nelle lune nuove e nei periodi festivi, per numero secondo la regola relativa ad essi, continuamente dinanzi a Geova. 32 E avevano cura della vigilanza della tenda di adunanza e della vigilanza del luogo santo e della vigilanza dei figli di Aaronne loro fratelli per il servizio della casa di Geova. 24 Ora i figli di Aaronne ebbero le loro divisioni. I figli di Aaronne furono Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar. 2 Comunque, Nadab e Abiu morirono prima del loro padre, e non ebbero figli, ma Eleazaro e Itamar continuarono a fare da sacerdoti. 3 E Davide, e Zadoc dai figli di Eleazaro, e Ahimelec dai figli di Itamar facevano d'essi divisioni per il loro incarico nel loro servizio. 4 Ma si trovò che i figli di Eleazaro erano più numerosi in quanto a uomini principali dei figli di Itamar. Li ripartirono dunque ai figli di Eleazaro, come capi per le (loro) case paterne, sedici, e ai figli di Itamar, (come capi) per le loro case paterne, otto. 5 Inoltre, li ripartirono loro a sorte, questi insieme a quelli, poiché vi dovevano essere capi del luogo santo e capi del (vero) Dio dai figli di Eleazaro e dai figli di Itamar. 6 Quindi Semaia figlio di Netanel segretario dei leviti li iscrisse davanti al re e ai principi e a Zadoc il sacerdote e ad Ahimelec figlio di Abiatar e ai capi dei padri dei sacerdoti e dei leviti, essendo presa una casa paterna per Eleazaro ed essendone presa una per Itamar. 7 E usciva la sorte: la prima per Ieoiarib; per Iedaia la seconda, 8 per Arim la terza, per Seorim la quarta, 9 per Malchia la quinta, per Miamin la sesta, 10 per Accoz la settima, per Abia l'ottava, 11 per Iesua la nona, per Secania la decima, 12 per Eliasib l'undicesima, per Iachim la dodicesima, 13 per Uppa la tredicesima, per Iesebeab la quattordicesima, 14 per Bilga la quindicesima, per Immer la sedicesima, 15 per Ezir la diciassettesima, per Appizzez la diciottesima, 16 per Petaia la diciannovesima, per Ieezchel la ventesima, 17 per Iachin la ventunesima, per Gamul la ventiduesima, 18 per Delaia la ventitreesima, per Maazia la ventiquattresima. 19 Questi furono i loro incarichi per il loro servizio, per entrare nella casa di Geova secondo il loro debito diritto per mano di Aaronne loro antenato, proprio come Geova l'Iddio d'Israele gli aveva comandato. 20 E dei restanti figli di Levi, dei figli di Amram c'era Subael; dei figli di Subael, Iedeia; 21 di Reabia: dei figli di Reabia, Issia il capo; 22 degli izariti, Selomot; dei figli di Selomot, Iaat; 23 e i figli (di Ebron), Ieria il capo, Amaria il secondo, Iahaziel il terzo, Iecameam il quarto. 24 I figli di Uzziel, Mica; dei figli di Mica, Samir. 25 Il fratello di Mica fu Issia; dei figli di Issia, Zaccaria. 26 I figli di Merari furono Mahli e Musi; i figli di Iaazia, Beno. 27 I figli di Merari: Di Iaazia, Beno e Soam e Zaccur e Ibri. 28 Di Mahli, Eleazaro, che non ebbe figli. 29 Di Chis: i figli di Chis furono Ierameel. 30 E i figli di Musi furono Mahli ed Eder e Ierimot. Questi furono i figli dei leviti secondo le loro case paterne. 31 E anche essi stessi gettavano le sorti esattamente come fecero i loro fratelli figli di Aaronne davanti a Davide il re e a Zadoc e ad Ahimelec e ai capi delle case paterne dei sacerdoti e dei leviti. Rispetto alle case paterne, il capo fu esattamente come il suo fratello minore. 25 Inoltre, Davide e i capi dei gruppi di servizio separarono per il servizio alcuni dei figli di Asaf, Eman e Iedutun i quali profetizzavano con le arpe, con gli strumenti a corda e con i cembali. E dal loro numero vennero gli uomini ufficiali per il loro servizio. 2 Dei figli di Asaf, Zaccur e Giuseppe e Netania e Asarela, figli di Asaf sotto il controllo di Asaf, quello che profetizzava sotto il controllo del re. 3 Di Iedutun: i figli di Iedutun, Ghedalia e Zeri e Iesaia, (e Simei,) Asabia e Mattitia, sei, sotto il controllo del loro padre Iedutun, che profetizzava con l'arpa per ringraziare e lodare Geova. 4 Di Eman: i figli di Eman, Bucchia, Mattania, Uzziel, Sebuel e Ierimot, Hanania, Hanani, Eliata, Ghiddalti e Romamti-Ezer, Iosbecasa, Malloti, Otir, Maaziot. 5 Tutti questi furono figli di Eman, visionario del re nelle cose del (vero) Dio per innalzare il suo corno; così il (vero) Dio dava a Eman quattordici figli e tre figlie. 6 Tutti questi erano sotto il controllo del loro padre per il canto nella casa di Geova, con cembali, strumenti a corda e arpe per il servizio della casa del (vero) Dio. Al comando del re erano Asaf e Iedutun ed Eman. 7 E il numero d'essi insieme ai loro fratelli addestrati nel canto a Geova, tutti esperti, fu di duecentottantotto. 8 Gettarono dunque le sorti in quanto alle cose delle quali bisognava aver cura, essendo il piccolo proprio come il grande, l'esperto insieme all'allievo. 9 E usciva la sorte: la prima appartenne ad Asaf per Giuseppe, per Ghedalia la seconda (egli e i suoi fratelli e i suoi figli erano dodici); 10 la terza per Zaccur, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 11 la quarta per Izri, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 12 la quinta per Netania, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 13 la sesta per Bucchia, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 14 la settima per Iesarela, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 15 l'ottava per Iesaia, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 16 la nona per Mattania, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 17 la decima per Simei, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 18 l'undicesima per Azarel, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 19 la dodicesima per Asabia, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 20 per la tredicesima, Subael, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 21 per la quattordicesima, Mattitia, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 22 per la quindicesima, per Ieremot, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 23 per la sedicesima, per Hanania, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 24 per la diciassettesima, per Iosbecasa, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 25 per la diciottesima, per Hanani, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 26 per la diciannovesima, per Malloti, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 27 per la ventesima, per Eliata, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 28 per la ventunesima, per Otir, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 29 per la ventiduesima, per Ghiddalti, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 30 per la ventitreesima, per Maaziot, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici; 31 per la ventiquattresima, per Romamti-Ezer, i suoi figli e i suoi fratelli, dodici. 26 Per le divisioni dei portinai: Dei coraiti, Meselemia figlio di Core dei figli di Asaf. 2 E Meselemia ebbe figli: Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatniel il quarto, 3 Elam il quinto, Ieoanan il sesto, Elieo-Enai il settimo. 4 E Obed-Edom ebbe figli: Semaia il primogenito, Iozabad il secondo, Ioa il terzo e Sacar il quarto e Netanel il quinto, 5 Ammiel il sesto, Issacar il settimo, Peulletai l'ottavo; poiché Dio lo aveva benedetto. 6 E a Semaia suo figlio nacquero figli che furono governanti della casa del loro padre, poiché erano uomini capaci, potenti. 7 I figli di Semaia, Otni e Refael e Obed, Elzabad, i cui fratelli furono uomini capaci, Eliu e Semachia. 8 Tutti questi furono dei figli di Obed-Edom, essi e i loro figli e i loro fratelli, uomini capaci con potenza per il servizio, sessantadue appartenenti a Obed-Edom. 9 E Meselemia ebbe figli e fratelli, uomini capaci, diciotto. 10 E Osa dei figli di Merari ebbe figli. Simri fu il capo, poiché non era il primogenito ma suo padre lo nominò capo; 11 Ilchia il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Tutti i figli e i fratelli di Osa furono tredici. 12 Di queste divisioni dei portinai, gli uomini principali ebbero doveri esattamente come li ebbero i loro fratelli, per servire nella casa di Geova. 13 Gettarono dunque le sorti tanto per il piccolo quanto per il grande secondo le loro case paterne, per le diverse porte. 14 Quindi la sorte per l'est cadde su Selemia. Per Zaccaria suo figlio, consigliere con discrezione, gettarono le sorti, e la sua sorte usciva per il nord. 15 Obed-Edom ebbe la sua a sud, e i suoi figli ebbero i depositi. 16 Suppim e Osa ebbero le loro a ovest presso la Porta Sallechet sulla strada maestra che sale, corrispondendo gruppo di guardia a gruppo di guardia; 17 a est c'erano sei leviti; a nord quattro per giorno; a sud quattro per giorno; e per i depositi, a due a due; 18 per il portico a ovest, quattro sulla strada maestra, due al portico. 19 Queste furono le divisioni dei portinai dei figli dei coraiti e dei figli di Merari. 20 Riguardo ai leviti, Ahia fu (incaricato) sui tesori della casa del (vero) Dio e sui tesori delle cose santificate. 21 I figli di Ladan, i figli del ghersonita appartenenti a Ladan; i capi delle case paterne appartenenti a Ladan il ghersonita, Iehieli. 22 I figli di Iehieli, Zetam e Gioele suo fratello, furono (incaricati) sui tesori della casa di Geova. 23 Per gli amramiti, per gli izariti, per gli ebroniti, per gli uzzieliti, 24 anche Sebuel figlio di Ghersom figlio di Mosè fu un conduttore (incaricato) sui depositi. 25 Riguardo ai suoi fratelli, di Eliezer ci fu Reabia suo figlio e Iesaia suo figlio e Ioram suo figlio e Zicri suo figlio e Selomot suo figlio. 26 Questo Selomot e i suoi fratelli furono (incaricati) su tutti i tesori delle cose santificate, che Davide il re e i capi delle case paterne, e i capi delle migliaia e delle centinaia, e i capi dell'esercito avevano santificato. 27 Dalle guerre e dalle spoglie essi avevano santificato (le cose) per mantenere la casa di Geova. 28 E anche tutto ciò che Samuele il veggente e Saul figlio di Chis e Abner figlio di Ner e Gioab figlio di Zeruia avevano santificato. Ciò che chiunque aveva santificato era sotto la direzione di Selomit e dei suoi fratelli. 29 Degli izariti, Chenania e i suoi figli furono (incaricati) per gli affari esterni come ufficiali e come giudici su Israele. 30 Degli ebroniti, Asabia e i suoi fratelli, uomini capaci, millesettecento, furono (incaricati) sull'amministrazione d'Israele nella regione del Giordano a ovest per tutta l'opera di Geova e per il servizio del re. 31 Degli ebroniti, Ierija fu il capo degli ebroniti secondo le sue generazioni secondo gli antenati. Nel quarantesimo anno del regno di Davide furono cercati, e si trovarono fra loro uomini potenti e valorosi a Iazer di Galaad. 32 E i suoi fratelli, uomini capaci, furono duemilasettecento, capi delle case paterne. Davide il re li costituì dunque sui rubeniti e sui gaditi e sulla mezza tribù dei manassiti, per ogni cosa del (vero) Dio e cosa del re. 27 In quanto ai figli d'Israele secondo il loro numero, i capi delle case paterne e i capi delle migliaia e delle centinaia e i loro ufficiali che servivano il re in ogni cosa delle divisioni di quelli che entravano e che uscivano di mese in mese per tutti i mesi dell'anno, ciascuna divisione fu di ventiquattromila. 2 Sulla prima divisione del primo mese fu Iasobeam figlio di Zabdiel, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 3 Alcuni dei figli di Perez, il capo di tutti i capi dei gruppi di servizio, furono per il primo mese. 4 E sulla divisione del secondo mese ci fu Dodai l'aoita con la sua divisione, e Miclot fu il condottiero, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 5 Il capo del terzo gruppo di servizio per il terzo mese fu Benaia figlio di Ieoiada il capo sacerdote, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 6 Questo Benaia era un uomo potente dei trenta e sui trenta; e (sulla) sua divisione c'era Ammizabad suo figlio. 7 Il quarto per il quarto mese fu Asael, fratello di Gioab, e Zebadia suo figlio dopo di lui, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 8 Il quinto capo per il quinto mese fu Samut l'izraita, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 9 Il sesto per il sesto mese fu Ira figlio di Icches il tecoita, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 10 Il settimo per il settimo mese fu Elez il pelonita dei figli di Efraim, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 11 L'ottavo per l'ottavo mese fu Sibbecai l'husatita degli zeraiti, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 12 Il nono per il nono mese fu Abiezer l'anatotita dei beniaminiti, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 13 Il decimo per il decimo mese fu Maarai il netofatita degli zeraiti, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 14 L'undicesimo per l'undicesimo mese fu Benaia il piratonita dei figli di Efraim, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 15 Il dodicesimo per il dodicesimo mese fu Eldai il netofatita, di Otniel, e nella sua divisione ci furono ventiquattromila. 16 E sulle tribù d'Israele, dei rubeniti, Eliezer figlio di Zicri fu il condottiero; dei simeoniti, Sefatia figlio di Maaca; 17 di Levi, Asabia figlio di Chemuel; di Aaronne, Zadoc; 18 di Giuda, Eliu, uno dei fratelli di Davide; di Issacar, Omri figlio di Michele; 19 di Zabulon, Ismaia figlio di Abdia; di Neftali, Ierimot figlio di Azriel; 20 dei figli di Efraim, Oshea figlio di Azazia; della mezza tribù di Manasse, Gioele figlio di Pedaia; 21 della mezza tribù di Manasse in Galaad, Iddo figlio di Zaccaria; di Beniamino, Iaasiel figlio di Abner; 22 di Dan, Azarel figlio di Ieroam. Questi furono i principi delle tribù d'Israele. 23 E Davide non prese il numero di quelli dai vent'anni d'età in giù, perché Geova aveva promesso di rendere Israele così numeroso come le stelle dei cieli. 24 Gioab figlio di Zeruia aveva cominciato a fare lui stesso il conto, ma non finì; e per questo ci fu indignazione contro Israele, e il numero non figurò nella relazione dei fatti dei giorni del re Davide. 25 E sui tesori del re ci fu Azmavet figlio di Adiel. E sui tesori del campo, delle città e dei villaggi e delle torri ci fu Gionatan figlio di Uzzia. 26 E su quelli che facevano il lavoro nel campo, per la coltivazione del suolo, ci fu Ezri figlio di Chelub. 27 E sulle vigne ci fu Simei il ramatita; e su ciò che era nelle vigne per le provviste di vino ci fu Zabdi il sifmita. 28 E sugli oliveti e sui sicomori che erano nella Sefela ci fu Baal-Hanan il ghederita; e sulle provviste d'olio ci fu Joas. 29 E sulle mandrie che pascolavano in Saron ci fu Sitrai il saronita; e sulle mandrie nei bassopiani ci fu Safat figlio di Adlai. 30 E sui cammelli ci fu Obil l'ismaelita; e sulle asine ci fu Iedeia il meronotita. 31 E sui greggi ci fu Iaziz l'agareno. Tutti questi furono i capi dei beni che appartenevano al re Davide. 32 E Gionatan, nipote di Davide, fu consigliere, uomo d'intendimento, e fu anche segretario; e Iehiel figlio di Acmoni fu con i figli del re. 33 E Ahitofel fu consigliere del re; e Husai l'archita fu compagno del re. 34 E dopo Ahitofel ci furono Ieoiada figlio di Benaia e Abiatar; e Gioab fu capo dell'esercito del re. 28 E Davide congregava a Gerusalemme tutti i principi d'Israele, i principi delle tribù e i principi delle divisioni di quelli che servivano il re e i capi delle migliaia e i capi delle centinaia e i capi di tutti i beni e del bestiame del re e dei suoi figli, insieme ai funzionari di corte e agli uomini potenti, pure ogni uomo potente e valoroso. 2 Quindi Davide il re si levò in piedi e disse: "Uditemi, fratelli miei e popolo mio. In quanto a me, ebbi a cuore di edificare una casa di riposo per l'arca del patto di Geova e come sgabello dei piedi del nostro Dio, e avevo fatto i preparativi per edificare. 3 E il (vero) Dio stesso mi disse: 'Tu non edificherai una casa al mio nome; poiché sei uomo di guerre e hai sparso sangue'. 4 Pertanto Geova l'Iddio d'Israele mi scelse da tutta la casa di mio padre perché divenissi re d'Israele a tempo indefinito; poiché aveva scelto Giuda come condottiero, e nella casa di Giuda la casa di mio padre, e tra i figli di mio padre, egli approvò me per farmi re su tutto Israele; 5 e da tutti i miei figli (poiché molti sono i figli che Geova mi ha dato) egli scelse quindi Salomone mio figlio perché sedesse sul trono del regno di Geova su Israele. 6 "Inoltre, egli mi disse: 'Salomone tuo figlio è colui che edificherà la mia casa e i miei cortili; poiché l'ho scelto come mio figlio, e io stesso diverrò suo padre. 7 E di sicuro stabilirò fermamente il suo regno a tempo indefinito se sarà fortemente risoluto a mettere in pratica i miei comandamenti e le mie decisioni giudiziarie, come in questo giorno'. 8 E ora, davanti agli occhi di tutto Israele, la congregazione di Geova, e agli orecchi del nostro Dio, abbiate cura di ricercare tutti i comandamenti di Geova vostro Dio, affinché possediate il buon paese e certamente lo tramandiate in eredità ai vostri figli dopo di voi a tempo indefinito. 9 "E tu, Salomone figlio mio, conosci l'Iddio di tuo padre e servilo con cuore completo e con anima dilettevole; poiché Geova scruta tutti i cuori, e discerne ogni inclinazione dei pensieri. Se lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre. 10 Vedi, ora, poiché Geova stesso ti ha scelto per edificare una casa come santuario. Sii coraggioso e agisci". 11 E Davide dava a Salomone suo figlio il piano architettonico del portico e delle sue case e delle sue stanze di deposito e delle sue camere in terrazza e delle sue oscure stanze interne e della casa del propiziatorio; 12 perfino il piano architettonico d'ogni cosa che era stata presso di lui mediante ispirazione per i cortili della casa di Geova e per tutte le stanze da pranzo tutt'intorno, per i tesori della casa del (vero) Dio e per i tesori delle cose santificate; 13 e per le divisioni dei sacerdoti e dei leviti e per tutta l'opera del servizio della casa di Geova e per tutti gli utensili del servizio della casa di Geova; 14 per l'oro a peso, l'oro per tutti gli utensili per i diversi servizi, per tutti gli utensili d'argento a peso, per tutti gli utensili per i diversi servizi; 15 e il peso dei candelabri d'oro e delle loro lampade d'oro, a peso, per i diversi candelabri e le loro lampade, e per i candelabri d'argento, a peso, per il candelabro e le sue lampade secondo il servizio dei diversi candelabri; 16 e l'oro a peso per le tavole del pane in pile, per le diverse tavole, e l'argento per le tavole d'argento; 17 e i forchettoni e le scodelle e le brocche d'oro puro, e per le piccole coppe d'oro, a peso, per le diverse piccole coppe, e per le piccole coppe d'argento, a peso, per le diverse piccole coppe; 18 e per l'altare dell'incenso, oro raffinato a peso, e per la rappresentazione del carro, cioè i cherubini d'oro per spiegare (le loro ali) e coprire l'arca del patto di Geova. 19 "Egli diede perspicacia per l'intera cosa per iscritto, dalla mano di Geova su di me, anche per tutte le opere del piano architettonico". 20 E Davide diceva a Salomone suo figlio: "Sii coraggioso e forte e agisci. Non aver timore e non ti atterrire, poiché Geova Dio, il mio Dio, è con te. Non ti abbandonerà né ti lascerà finché tutta l'opera del servizio della casa di Geova sia finita. 21 Ed ecco le divisioni dei sacerdoti e dei leviti per tutto il servizio della casa del (vero) Dio; e con te in tutta l'opera c'è ogni volenteroso con abilità per tutto il servizio, e anche i principi e tutto il popolo, per tutte le tue parole".

29 Davide il re disse ora a tutta la congregazione: "Salomone mio figlio, l'unico (che) Dio ha scelto, è giovane e delicato, ma l'opera è grande; poiché il castello non è per l'uomo, ma per Geova Dio. 2 E secondo tutto il mio potere ho preparato per la casa del mio Dio l'oro per il lavoro in oro, e l'argento per il lavoro in argento, e il rame per il lavoro in rame, il ferro per il lavoro in ferro, e il legname per il lavoro in legno; le pietre d'onice, e le pietre da incassare con malta dura, e le pietre da mosaico, e ogni pietra preziosa e pietre di alabastro in gran quantità. 3 E giacché mi compiaccio della casa del mio Dio, c'è ancora una mia speciale proprietà, oro e argento; la do in effetti alla casa del mio Dio oltre a tutto ciò che ho preparato per la santa casa: 4 tremila talenti d'oro dell'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato, per ricoprire le pareti delle case; 5 dell'oro per il lavoro in oro, e dell'argento per il lavoro in argento e per tutto il lavoro per mano degli artefici. E chi si offre volontariamente di riempire oggi la sua mano (con un dono) per Geova?" 6 E i principi delle case paterne e i principi delle tribù d'Israele e i capi delle migliaia e delle centinaia e i capi degli affari del re offrivano volontariamente. 7 Diedero pertanto al servizio della casa del (vero) Dio oro del valore di cinquemila talenti e diecimila darici e argento del valore di diecimila talenti e rame del valore di diciottomila talenti e ferro del valore di centomila talenti. 8 E quante pietre si trovarono presso le persone, le diedero al tesoro della casa di Geova in mano a Iehiel il ghersonita. 9 E il popolo si diede all'allegrezza per le offerte volontarie che facevano, poiché fecero offerte volontarie a Geova con cuore completo; e anche Davide il re stesso si rallegrava con grande gioia. 10 Di conseguenza Davide benedisse Geova davanti agli occhi di tutta la congregazione e Davide disse: "Sii benedetto, o Geova, Dio d'Israele nostro padre, da tempo indefinito fino a tempo indefinito. 11 Tue, o Geova, sono la grandezza e la potenza e la bellezza e l'eccellenza e la dignità; poiché ogni cosa nei cieli e sulla terra è (tua). Tuo è il regno, o Geova, che pure ti innalzi come capo sopra tutto. 12 Le ricchezze e la gloria sono a motivo tuo, e tu domini su ogni cosa; e nella tua mano sono potere e potenza; e nella tua mano è (la capacità) di far grande e di dar forza a tutti. 13 E ora, o nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo bel nome. 14 "Eppure, chi sono io e chi è il mio popolo, che dovremmo ritenere il potere di fare offerte volontarie come questa? Poiché ogni cosa viene da te, e dalla tua propria mano ti abbiamo dato. 15 Poiché siamo residenti forestieri dinanzi a te e avventizi come tutti i nostri antenati. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza. 16 O Geova nostro Dio, tutta questa abbondanza che noi abbiamo preparato per edificarti una casa per il tuo santo nome, viene dalla tua mano, e appartiene tutta a te. 17 E io so bene, o mio Dio, che tu esamini il cuore, e che ti compiaci della dirittura. Io, da parte mia, ho offerto tutte queste cose volontariamente nella rettitudine del mio cuore, e ora mi sono rallegrato vedendo che il tuo popolo, che si trova qui, ti fa offerte volontarie. 18 O Geova, Iddio di Abraamo, Isacco e Israele nostri antenati, mantieni questo, sì, a tempo indefinito come inclinazione dei pensieri del cuore del tuo popolo, e dirigi il loro cuore verso di te. 19 E dà a Salomone mio figlio un cuore completo per osservare i tuoi comandamenti, le tue testimonianze e i tuoi regolamenti, e per fare ogni cosa, e per edificare il castello per cui ho fatto i preparativi". 20 E Davide diceva a tutta la congregazione: "Benedite, ora, Geova vostro Dio". E tutta la congregazione benediceva Geova l'Iddio dei loro antenati e si inchinava e si prostrava davanti a Geova e davanti al re. 21 E continuarono a sacrificare sacrifici a Geova e a offrire olocausti a Geova il giorno successivo a quello, mille giovani tori, mille montoni, mille agnelli e le loro libazioni, sì, sacrifici in gran numero per tutto Israele. 22 E quel giorno continuarono a mangiare e a bere dinanzi a Geova con grande allegrezza; e una seconda volta facevano re Salomone figlio di Davide e lo ungevano a Geova come condottiero e anche Zadoc come sacerdote. 23 E Salomone sedeva sul trono di Geova come re in luogo di Davide suo padre e aveva successo, e tutti gli israeliti gli erano ubbidienti. 24 In quanto a tutti i principi e agli uomini potenti e anche a tutti i figli del re Davide, si sottomisero a Salomone il re. 25 E Geova continuò a rendere Salomone oltremodo grande davanti agli occhi di tutto Israele e a porre su di lui una tale dignità regale come non era stata su nessun re prima di lui sopra Israele. 26 In quanto a Davide figlio di Iesse, regnò su tutto Israele; 27 e i giorni che regnò su Israele furono quarant'anni. A Ebron regnò sette anni, e a Gerusalemme regnò trentatré (anni). 28 E infine morì in buona vecchiaia, sazio di giorni, ricchezze e gloria; e Salomone suo figlio regnava in luogo di lui. 29 In quanto ai fatti di Davide il re, i primi e gli ultimi, ecco, sono scritti fra le parole di Samuele il veggente e fra le parole di Natan il profeta e fra le parole di Gad il visionario, 30 insieme a tutto il suo regno e alla sua potenza e ai tempi che erano passati su lui e su Israele e su tutti i regni dei paesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Cronache

1 E Salomone figlio di Davide continuò ad acquistare forza nel suo regno, e Geova suo Dio era con lui e lo rendeva oltremodo grande. 2 E Salomone diceva la parola a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia e ai giudici e a tutti i capi principali di tutto Israele, i capi delle case paterne. 3 Salomone e tutta la congregazione con lui andarono quindi all'alto luogo che era a Gabaon; poiché era lì che si trovava la tenda di adunanza del (vero) Dio, che Mosè servitore di Geova aveva fatto nel deserto. 4 Comunque, Davide aveva fatto salire l'arca del (vero) Dio da Chiriat-Iearim al luogo che Davide le aveva preparato, poiché le aveva piantato una tenda a Gerusalemme. 5 E l'altare di rame che aveva fatto Bezalel figlio di Uri figlio di Hur era stato messo davanti al tabernacolo di Geova; e Salomone e la congregazione vi si rivolsero come al solito. 6 Salomone fece ora offerte lì dinanzi a Geova sopra l'altare di rame che apparteneva alla tenda di adunanza, e vi offriva sopra mille olocausti. 7 Durante quella notte Dio apparve a Salomone e quindi gli disse: "Chiedi! Che cosa ti darò?" 8 A ciò Salomone disse a Dio: "Tu sei Colui che hai esercitato grande amorevole benignità verso Davide mio padre e che mi hai fatto re in luogo di lui. 9 Ora, o Geova Dio, sia fedele la tua promessa fatta a Davide mio padre, poiché tu stesso mi hai fatto re su un popolo così numeroso come i granelli di polvere della terra. 10 Dammi ora sapienza e conoscenza perché io possa uscire ed entrare davanti a questo popolo, poiché chi potrebbe giudicare questo tuo grande popolo?" 11 Quindi Dio disse a Salomone: "Per la ragione che hai mostrato di avere a cuore questo e non hai chiesto ricchezze, possedimenti materiali e onore o l'anima di quelli che ti odiano, né mi hai chiesto molti giorni, ma chiedi per te stesso sapienza e conoscenza per giudicare il mio popolo sul quale ti ho fatto re, 12 ti sono date sapienza e conoscenza; inoltre ti darò ricchezze e possedimenti materiali e onore tali, quali non ne ha avuti nessun re che è stato prima di te, e quali non ne avrà nessuno dopo di te". 13 Salomone venne dunque (dal)l'alto luogo che era a Gabaon, d'innanzi alla tenda di adunanza, a Gerusalemme e continuò a regnare su Israele. 14 E Salomone seguitò a radunare carri e destrieri tanto che ebbe millequattrocento carri e dodicimila destrieri, e li dislocava nelle città dei carri e presso il re a Gerusalemme. 15 E il re rese l'argento e l'oro a Gerusalemme come le pietre; e rese il legno di cedro come i sicomori che sono nella Sefela per la gran quantità. 16 E c'era l'esportazione dei cavalli che Salomone aveva dall'Egitto, e la compagnia dei commercianti del re prendeva essa stessa il branco dei cavalli a un prezzo. 17 E di solito facevano salire ed esportavano dall'Egitto un carro per seicento pezzi d'argento e un cavallo per centocinquanta; e si faceva in questo modo per tutti i re degli ittiti e i re della Siria. Era per mezzo d'essi che facevano l'esportazione. 2 Salomone ora disse di edificare una casa al nome di Geova e una casa per il suo regno. 2 Pertanto Salomone contò settantamila uomini come portatori di pesi e ottantamila uomini come tagliatori (di pietre) sul monte, e come sorveglianti su di loro tremilaseicento. 3 Inoltre, Salomone mandò a dire a Hiram re di Tiro: "Proprio come tu trattasti con Davide mio padre e gli mandavi legno di cedro per edificarsi una casa in cui dimorare, 4 ecco, io edifico una casa al nome di Geova mio Dio per santificargliela, per bruciare incenso profumato dinanzi a lui, con il pane continuo in pile e olocausti la mattina e la sera, nei sabati e nelle lune nuove e nei periodi festivi di Geova nostro Dio. Questo sarà su Israele a tempo indefinito. 5 E la casa che edifico sarà grande, poiché il nostro Dio è più grande di tutti gli (altri) dèi. 6 E chi potrebbe ritenere il potere di edificargli una casa? Poiché i cieli e il cielo dei cieli non lo possono contenere, e chi sono io che dovrei edificargli una casa eccetto che per fare fumo di sacrificio dinanzi a lui? 7 E ora mandami un uomo abile per lavorare in oro e in argento e in rame e in ferro e in lana tinta di porpora rossiccia e cremisi e filo turchino, e che sappia incidere incisioni, insieme con quelli abili che sono con me in Giuda e a Gerusalemme, che Davide mio padre ha preparato. 8 E mandami legname di cedro, ginepro e algum dal Libano, poiché io stesso so bene che i tuoi servitori sono esperti nel tagliare gli alberi del Libano (ed ecco, i miei servitori sono insieme ai tuoi servitori), 9 anche per prepararmi legname in gran quantità, poiché la casa che edificherò sarà grande, sì, in modo meraviglioso. 10 Ed ecco, ai raccoglitori di legname, ai tagliatori degli alberi, do in effetti frumento come cibo per i tuoi servitori, ventimila cor, e ventimila cor d'orzo, e ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio". 11 Allora Hiram re di Tiro disse (la parola) per iscritto e (la) mandò a Salomone: "Poiché Geova ha amato il suo popolo ti ha costituito re su di esso". 12 E Hiram proseguì, dicendo: "Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato a Davide il re un figlio saggio, esperto in discrezione e intendimento, che edificherà una casa a Geova e una casa per il suo regno. 13 E ora in effetti ti mando un uomo abile, esperto in intendimento, che appartiene a Hiram-Abi, 14 figlio di una donna dei figli di Dan ma il cui padre era un uomo di Tiro, esperto, per lavorare in oro e in argento, in rame, in ferro, in pietra e in legno, in lana tinta di porpora rossiccia, in filo turchino e in tessuto fine e in cremisi e nell'incidere ogni sorta di incisione e nell'ideare ogni sorta di progetto che gli si dia insieme ai tuoi propri uomini abili e agli uomini abili del mio signore Davide tuo padre. 15 E ora il frumento e l'orzo, l'olio e il vino che il mio signore ha promesso, li mandi ai suoi servitori. 16 In quanto a noi stessi, taglieremo alberi dal Libano secondo tutto il tuo bisogno, e li porteremo come zattere per mare a Ioppe, e tu, da parte tua, li trasporterai a Gerusalemme". 17 Salomone fece quindi il conto di tutti gli uomini che erano residenti forestieri, i quali erano nel paese d'Israele, dopo il censimento che ne aveva fatto Davide suo padre; e se ne trovarono centocinquantatremilaseicento. 18 Fece dunque settantamila d'essi portatori di pesi e ottantamila tagliatori (di pietre) sul monte e tremilaseicento sorveglianti per tenere il popolo in servizio. 3 Infine Salomone cominciò a edificare la casa di Geova a Gerusalemme sul monte Moria, dove (Geova) era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato nell'aia di Ornan il gebuseo. 2 Pertanto cominciò a edificare nel secondo mese, il secondo (giorno), nel quarto anno del suo regno. 3 E Salomone pose queste cose come fondamento per edificare la casa del (vero) Dio, essendo la lunghezza in cubiti, secondo la misura precedente, di sessanta cubiti, e la larghezza di venti cubiti. 4 E il portico che era di fronte alla lunghezza era di venti cubiti di fronte alla larghezza della casa, e la sua altezza era centoventi; e lo rivestiva di dentro d'oro puro. 5 E coprì la grande casa di legno di ginepro, dopo di che la coprì di buon oro, e quindi vi fece sopra figure di palme e catene. 6 Inoltre, rivestì la casa di pietra preziosa, per bellezza; e l'oro era oro del paese dell'oro. 7 E continuò a coprire d'oro la casa, le travi, le soglie e le pareti e le porte; e sulle pareti incise cherubini. 8 E faceva la casa del Santissimo; la sua lunghezza in relazione alla larghezza della casa era di venti cubiti, e la sua propria larghezza era di venti cubiti; e la coprì quindi di buon oro per l'ammontare di seicento talenti. 9 E il peso per i chiodi fu di cinquanta sicli d'oro; e coprì d'oro le camere in terrazza. 10 Fece quindi nella casa del Santissimo due cherubini secondo la fattura di immagini, e li rivestì d'oro. 11 In quanto alle ali dei cherubini, la loro lunghezza era di venti cubiti; un'ala di cinque cubiti giungeva alla parete della casa, e l'altra ala di cinque cubiti giungeva all'ala dell'altro cherubino. 12 E l'ala di un cherubino, di cinque cubiti, giungeva alla parete della casa, e l'altra ala di cinque cubiti toccava l'ala dell'altro cherubino. 13 Le ali di questi cherubini erano spiegate per venti cubiti; ed essi stavano in piedi con le facce verso l'interno. 14 Inoltre, fece la cortina di filo turchino e di lana tinta di porpora rossiccia e di cremisi e di tessuto fine e vi fece sopra dei cherubini. 15 Quindi fece davanti alla casa due colonne, della lunghezza di trentacinque cubiti, e il capitello che era in cima a ciascuna era di cinque cubiti. 16 Inoltre, fece catene a forma di collane e le mise in cima alle colonne, e fece cento melagrane e le mise sulle catene. 17 Ed erigeva le colonne di fronte al tempio, una a destra e una a sinistra, dopo di che diede a quella di destra il nome di Iachin e a quella di sinistra il nome di Boaz. 4 Fece quindi l'altare di rame; la sua lunghezza era di venti cubiti, e la larghezza di venti cubiti, e l'altezza di dieci cubiti. 2 E faceva il mare di metallo fuso di dieci cubiti da un suo orlo all'altro suo orlo, circolare tutt'intorno, e la sua altezza era di cinque cubiti, e per circondarlo tutt'intorno ci voleva una corda di trenta cubiti. 3 E sotto di esso c'era all'intorno la somiglianza di ornamenti a forma di cucurbite, che lo circondavano, dieci per cubito, attorniando il mare tutt'intorno. Gli ornamenti a forma di cucurbite erano in due file, fusi nella sua fusione. 4 Esso poggiava su dodici tori, tre rivolti a nord e tre rivolti a ovest e tre rivolti a sud e tre rivolti a est; e il mare era sopra di essi, e tutte le loro parti posteriori erano verso l'interno. 5 E il suo spessore era di un palmo; e il suo orlo era simile alla fattura dell'orlo di un calice, un fiore di giglio. Come recipiente, poteva contenere tremila bat. 6 Inoltre, fece dieci bacini, e ne mise cinque a destra e cinque a sinistra, per lavare in essi. Vi sciacquavano le cose che avevano a che fare con l'olocausto. Ma il mare era perché vi si lavassero i sacerdoti. 7 Fece quindi i candelabri d'oro, dieci dello stesso disegno, e li mise nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. 8 Inoltre, fece dieci tavole, e le pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra, e fece cento scodelle d'oro. 9 Quindi fece il cortile dei sacerdoti e il grande recinto e le porte appartenenti al recinto, e ne rivestì le porte di rame. 10 E pose il mare al lato destro, ad est, verso sud. 11 Infine Hiram fece i recipienti e le palette e le scodelle. Hiram terminò dunque di fare il lavoro che fece per il re Salomone nella casa del (vero) Dio. 12 Le due colonne e i capitelli rotondi in cima alle due colonne e i due lavori a rete per coprire i due capitelli rotondi che erano in cima alle colonne, 13 e le quattrocento melagrane per i due lavori a rete, due file di melagrane per ciascun lavoro a rete, per coprire i due capitelli rotondi che erano sulle colonne, 14 e i dieci carrelli e i dieci bacini sui carrelli; 15 l'unico mare e i dodici tori sotto di esso, 16 e i recipienti e le palette e i forchettoni e tutti i loro utensili Hiram-Abiv fece per il re Salomone per la casa di Geova, di rame lucidato. 17 Nel Distretto del Giordano il re li fuse nel terreno spesso, fra Succot e Zereda. 18 Salomone fece dunque tutti questi utensili in grandissima quantità, poiché il peso del rame non fu accertato. 19 E Salomone faceva tutti gli utensili che erano nella casa del (vero) Dio e l'altare d'oro e le tavole col pane di presentazione su di esse, 20 e i candelabri e le loro lampade d'oro puro, per accenderle davanti alla stanza più interna secondo la regola; 21 e i fiori e le lampade e gli smoccolatoi, d'oro (era l'oro più puro), 22 e gli spegnitoi e le scodelle e le coppe e i portafuoco, d'oro puro, e l'ingresso della casa, le sue porte interne per il Santissimo e le porte della casa del tempio, d'oro. 5 Infine tutto il lavoro che Salomone doveva fare per la casa di Geova fu completato, e Salomone portava dentro le cose santificate da Davide suo padre; e mise l'argento e l'oro e tutti gli utensili nei tesori della casa del (vero) Dio. 2 Fu allora che Salomone congregava gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i capi principali delle case paterne dei figli d'Israele, a Gerusalemme, per far salire l'arca del patto di Geova dalla Città di Davide, vale a dire Sion. 3 Tutti gli uomini d'Israele si congregarono dunque presso il re alla festa, quella del settimo mese. 4 Tutti gli anziani d'Israele dunque vennero, e i leviti portavano l'Arca. 5 E facevano salire l'Arca e la tenda di adunanza e tutti i santi utensili che erano nella tenda. I sacerdoti, i leviti, li fecero salire. 6 E il re Salomone e tutta l'assemblea degli israeliti che osservarono il loro appuntamento con lui dinanzi all'Arca sacrificavano pecore e bovini che non si potevano contare né numerare per la moltitudine. 7 Quindi i sacerdoti portarono l'arca del patto di Geova nel suo luogo, nella stanza più interna della casa, dentro il Santissimo, sotto le ali dei cherubini. 8 Così i cherubini spiegavano di continuo le ali sul luogo dell'Arca, così che i cherubini coprivano dal di sopra l'Arca e le sue stanghe. 9 Ma le stanghe erano lunghe, tanto che le punte delle stanghe si vedevano nel Santo di fronte alla stanza più interna, ma non si vedevano da fuori, e lì sono fino a questo giorno. 10 Nell'Arca non c'era nulla salvo le due tavolette che Mosè aveva dato in Horeb, quando Geova aveva fatto il patto con i figli d'Israele mentre uscivano dall'Egitto. 11 E avvenne che, quando i sacerdoti uscirono dal luogo santo (poiché tutti i sacerdoti che si trovarono, da parte loro, si erano santificati: non c'era bisogno di osservare le divisioni); 12 e i leviti che erano cantori appartenenti a tutti loro, cioè ad Asaf, a Eman, a Iedutun e ai loro figli e ai loro fratelli, vestiti di tessuto fine con cembali e con strumenti a corda e arpe, stavano in piedi ad est dell'altare e insieme con loro i sacerdoti in (numero di) centoventi che suonavano le trombe; 13 e avvenne che appena i trombettieri e i cantori furono come uno solo nel far udire un unico suono nel lodare e ringraziare Geova, e appena elevarono il suono con le trombe e con i cembali e con gli strumenti per il canto e con la lode a Geova, "poiché egli è buono, poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito", la casa stessa si riempì di una nuvola, la medesima casa di Geova, 14 e i sacerdoti non potevano stare a servire a causa della nuvola; poiché la gloria di Geova riempì la casa del (vero) Dio. 6 Fu allora che Salomone disse: "Geova stesso disse che doveva risiedere nella fitta oscurità; 2 e io, da parte mia, ti ho edificato una casa di eccelsa dimora e un luogo stabilito perché tu vi dimori a tempo indefinito". 3 Quindi il re voltò la faccia e benediceva tutta la congregazione d'Israele, mentre tutta la congregazione d'Israele stava in piedi. 4 E diceva: "Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele, che parlò con la sua propria bocca a Davide mio padre, e con le sue proprie mani ha dato compimento, dicendo: 5 'Dal giorno che feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non ho scelto una città da tutte le tribù d'Israele per edificare una casa affinché vi fosse il mio nome, e non ho scelto un uomo perché divenisse condottiero sul mio popolo Israele. 6 Ma sceglierò Gerusalemme affinché vi sia il mio nome, e sceglierò Davide perché sia sul mio popolo Israele'. 7 E Davide mio padre aveva a cuore di edificare una casa al nome di Geova l'Iddio d'Israele. 8 Ma Geova disse a Davide mio padre: 'Per la ragione che hai mostrato di avere a cuore di edificare una casa al mio nome, hai fatto bene, perché hai mostrato di averlo a cuore. 9 Solo che la casa non la edificherai tu stesso, ma tuo figlio che uscirà dai tuoi lombi è colui che edificherà la casa al mio nome'. 10 E Geova eseguiva la parola che aveva proferito, perché io sorgessi in luogo di Davide mio padre e sedessi sul trono d'Israele, proprio come Geova aveva parlato, e perché edificassi la casa al nome di Geova l'Iddio d'Israele, 11 e perché io vi ponessi l'Arca dov'è il patto di Geova che egli concluse con i figli d'Israele". 12 Ed egli stava davanti all'altare di Geova di fronte a tutta la congregazione d'Israele, e ora stese le palme delle mani. 13 (Poiché Salomone aveva fatto un palco di rame e l'aveva quindi messo in mezzo al recinto. La lunghezza era di cinque cubiti, e la larghezza di cinque cubiti, e l'altezza di tre cubiti; ed egli vi stava sopra). E si inginocchiava sulle ginocchia di fronte a tutta la congregazione d'Israele e stendeva le palme delle mani ai cieli. 14 E diceva: "O Geova, Dio d'Israele, non c'è nessun Dio come te nei cieli o sulla terra, che osservi il patto e l'amorevole benignità verso i tuoi servitori che camminano dinanzi a te con tutto il loro cuore; 15 tu che hai osservato verso il tuo servitore Davide mio padre ciò che gli promettesti, così che facesti la promessa con la tua bocca, e con la tua propria mano hai dato compimento, come in questo giorno. 16 E ora, o Geova, Dio d'Israele, osserva verso il tuo servitore Davide mio padre ciò che gli promettesti, dicendo: 'Non ti sarà stroncato d'innanzi a me un uomo che sieda sul trono d'Israele, se solo i tuoi figli avranno cura della loro via camminando nella mia legge, proprio come tu hai camminato dinanzi a me'. 17 E ora, o Geova, Dio d'Israele, sia degna di fede la promessa che hai promesso al tuo servitore Davide. 18 "Ma dimorerà veramente Dio col genere umano sulla terra? Ecco, il cielo, sì, il cielo dei cieli stessi, non ti può contenere; quanto meno, quindi, questa casa che io ho edificato! 19 E ti devi volgere alla preghiera del tuo servitore e alla sua richiesta di favore, o Geova mio Dio, ascoltando il grido d'implorazione e la preghiera con la quale il tuo servitore prega dinanzi a te, 20 affinché i tuoi occhi siano aperti verso questa casa giorno e notte, verso il luogo dove hai detto che avresti posto il tuo nome, ascoltando la preghiera con la quale il tuo servitore prega verso questo luogo. 21 E devi ascoltare le suppliche del tuo servitore e del tuo popolo Israele quando pregano verso questo luogo, affinché tu stesso oda dal luogo della tua dimora, dai cieli; e devi udire e perdonare. 22 "Se un uomo pecca contro il suo prossimo e realmente pone su di lui una maledizione per renderlo soggetto alla maledizione, ed egli realmente viene (nel)la maledizione davanti al tuo altare in questa casa, 23 allora voglia tu stesso udire dai cieli, e devi agire e giudicare i tuoi servitori in modo da ripagare il malvagio col porre la sua via sulla sua propria testa e dichiarando giusto il giusto col rendergli secondo la sua propria giustizia. 24 "E se il tuo popolo Israele è sconfitto davanti al nemico perché hanno continuato a peccare contro di te, e veramente tornano e lodano il tuo nome e pregano e fanno richiesta di favore dinanzi a te in questa casa, 25 allora voglia tu stesso udire dai cieli, e devi perdonare il peccato del tuo popolo Israele e ricondurli al suolo che desti a loro e ai loro antenati. 26 "Quando i cieli sono chiusi così che non cade pioggia, perché essi hanno continuato a peccare contro di te, e realmente pregano verso questo luogo e lodano il tuo nome (e) si ritraggono dal loro peccato perché hai continuato ad affliggerli, 27 allora voglia tu stesso udire dai cieli, e devi perdonare il peccato dei tuoi servitori, sì, del tuo popolo Israele, perché tu li istruisci riguardo alla buona via nella quale devono camminare; e devi dare la pioggia sul tuo paese che hai dato al tuo popolo come possedimento ereditario. 28 "Nel caso che accada una carestia nel paese, nel caso che accada una pestilenza, nel caso che accadano arsura e ruggine, locuste e scarafaggi; nel caso che i loro nemici li assedino nel paese delle loro porte - ogni sorta di piaga e ogni sorta di malattia - 29 qualunque preghiera, qualunque richiesta di favore venga fatta da parte di qualsiasi uomo o di tutto il tuo popolo Israele, perché conoscono ciascuno la sua propria piaga e il suo proprio dolore; quando realmente stende le palme delle mani verso questa casa, 30 allora voglia tu stesso udire dai cieli, luogo della tua dimora, e devi perdonare e dare a ciascuno secondo tutte le sue vie, perché conosci il suo cuore (poiché solo tu stesso conosci bene il cuore dei figli del genere umano); 31 affinché ti temano, camminando nelle tue vie per tutti i giorni che sono in vita sulla superficie del suolo che desti ai nostri antenati. 32 "E anche lo straniero, che non fa parte del tuo popolo Israele e che in effetti viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome e della tua mano forte e del tuo braccio steso, e realmente viene e prega verso questa casa, 33 allora voglia tu stesso ascoltare dai cieli, dal tuo stabilito luogo di dimora, e devi fare secondo tutto ciò per cui lo straniero ti invochi; affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome e ti temano come ti teme il tuo popolo Israele, e conoscano che il tuo nome è stato invocato su questa casa che io ho edificato. 34 "Nel caso che il tuo popolo esca in guerra contro i suoi nemici nella via per la quale lo mandi, e in realtà ti preghi in direzione di questa città che hai scelto e della casa che ho edificato al tuo nome, 35 devi quindi udire dai cieli la sua preghiera e la sua richiesta di favore, e devi eseguire per esso il giudizio. 36 "Nel caso che pecchino contro di te (poiché non c'è uomo che non pecchi), e tu debba adirarti verso di loro e abbandonarli al nemico, e quelli che li hanno presi prigionieri realmente li portino via prigionieri in un paese lontano o vicino; 37 ed essi veramente tornino in sé nel paese dove sono stati portati via prigionieri, e realmente si volgano e ti facciano richiesta di favore nel paese dove sono prigionieri, dicendo: 'Abbiamo peccato, abbiamo errato e abbiamo agito malvagiamente'; 38 e veramente tornino a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dove sono prigionieri di quelli che li hanno portati via prigionieri, e veramente preghino in direzione del loro paese che tu desti ai loro antenati e della città che hai scelto e della casa che ho edificato al tuo nome; 39 allora devi udire dai cieli, dal tuo stabilito luogo di dimora, la loro preghiera e le loro richieste di favore, e devi eseguire per loro il giudizio e perdonare il tuo popolo che ha peccato contro di te. 40 "Ora, o mio Dio, ti prego, i tuoi occhi mostrino d'essere aperti e i tuoi orecchi attenti alla preghiera rispetto a questo luogo. 41 E ora sorgi, o Geova Dio, nel tuo riposo, tu e l'Arca della tua forza. I tuoi stessi sacerdoti, o Geova Dio, si vestano di salvezza, e i tuoi stessi leali si rallegrino nella bontà. 42 O Geova Dio, non respingere la faccia del tuo unto. Oh ricorda le amorevoli benignità verso Davide tuo servitore". 7 Ora appena Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco stesso scese dai cieli e consumava l'olocausto e i sacrifici, e la gloria stessa di Geova riempì la casa. 2 E i sacerdoti non potevano entrare nella casa di Geova perché la gloria di Geova aveva riempito la casa di Geova. 3 E tutti i figli d'Israele furono spettatori quando il fuoco scese e la gloria di Geova fu sulla casa, e immediatamente si inchinarono con le facce a terra sul lastricato e si prostrarono e ringraziarono Geova, "poiché egli è buono, poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito". 4 E il re e tutto il popolo offrivano sacrificio dinanzi a Geova. 5 E il re Salomone offriva il sacrificio di ventiduemila bovini e centoventimila pecore. Così il re e tutto il popolo inaugurarono la casa del (vero) Dio. 6 E i sacerdoti stavano ai loro posti di servizio, e i leviti con gli strumenti per il canto a Geova che Davide il re aveva fatto per ringraziare Geova, "poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito", quando Davide rendeva lode per mano loro; e i sacerdoti suonavano forte le trombe di fronte a loro, mentre tutti gli israeliti stavano in piedi. 7 Quindi Salomone santificò il mezzo del cortile che era davanti alla casa di Geova, perché lì offrì gli olocausti e i pezzi grassi dei sacrifici di comunione, poiché l'altare di rame che Salomone aveva fatto non poteva esso stesso contenere l'olocausto e l'offerta di cereali e i pezzi grassi. 8 E Salomone teneva in quel tempo la festa per sette giorni, e tutto Israele con lui, una grandissima congregazione, dall'entrata di Amat fino alla valle del torrente d'Egitto. 9 Ma l'ottavo giorno tennero un'assemblea solenne, perché avevano tenuto l'inaugurazione dell'altare per sette giorni e la festa per sette giorni. 10 E il ventitreesimo giorno del settimo mese mandò il popolo alle sue case, gioioso e lieto di cuore per la bontà che Geova aveva usato verso Davide e verso Salomone e verso Israele suo popolo. 11 Così Salomone finì la casa di Geova e la casa del re; ed ebbe successo in ogni cosa che a Salomone era venuto in cuore di fare riguardo alla casa di Geova e alla sua propria casa. 12 Geova apparve ora a Salomone durante la notte e gli disse: "Ho udito la tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa di sacrificio. 13 Quando chiudo i cieli perché non cada pioggia e quando comando alle cavallette di divorare il paese e se mando la pestilenza fra il mio popolo, 14 e il mio popolo su cui è stato invocato il mio nome si umilia e prega e cerca la mia faccia e si volge dalle sue cattive vie, allora io stesso udrò dai cieli e perdonerò il suo peccato, e sanerò il suo paese. 15 Ora i miei propri occhi saranno aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera in questo luogo. 16 E ora scelgo e santifico in effetti questa casa perché vi sia il mio nome a tempo indefinito, e i miei occhi e il mio cuore certamente mostreranno d'essere sempre lì. 17 "E se tu stesso camminerai dinanzi a me, proprio come camminò Davide tuo padre, facendo anche secondo tutto ciò che ti ho comandato, e osserverai i miei regolamenti e le mie decisioni giudiziarie, 18 allora io stabilirò certamente il trono del tuo regno, proprio secondo il patto che feci con Davide tuo padre, dicendo: 'Non ti sarà stroncato un uomo dal dominare su Israele'. 19 Ma se voi stessi vi volgete e realmente lasciate i miei statuti e i miei comandamenti che vi ho posto davanti, e in effetti andate a servire altri dèi e a inchinarvi davanti a loro, 20 allora io certamente li sradicherò dal mio suolo che ho dato loro; e questa casa che ho santificato al mio nome, la getterò via d'innanzi alla mia faccia, e ne farò un'espressione proverbiale e uno scherno fra tutti i popoli. 21 In quanto a questa casa che sarà divenuta mucchi di rovine, chiunque vi passerà accanto rimarrà stupito e certamente dirà: 'Per quale ragione Geova ha fatto così a questo paese e a questa casa?' 22 E dovranno dire: 'Per la ragione che lasciarono Geova l'Iddio dei loro antenati che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si afferravano ad altri dèi e si inchinavano davanti a loro e li servivano. Perciò ha fatto venire su di loro tutta questa calamità' ". 8 E avvenne alla fine di vent'anni, in cui Salomone edificò la casa di Geova e la sua propria casa, 2 che le città che Hiram aveva dato a Salomone, Salomone le riedificò e quindi vi fece dimorare i figli d'Israele. 3 Per giunta, Salomone andò ad Amat-Zoba e prevalse su di essa. 4 Quindi riedificò Tadmor nel deserto e tutte le città di deposito che aveva edificato in Amat. 5 E continuò a edificare Bet-Oron Superiore e Bet-Oron Inferiore, città fortificate con mura, porte e sbarre, 6 e Baalat e tutte le città di deposito che erano divenute di Salomone e tutte le città dei carri e le città per i cavalieri e ogni cosa desiderabile di Salomone che egli aveva desiderato edificare a Gerusalemme e nel Libano e in tutto il paese del suo dominio. 7 In quanto a tutto il popolo che era restato degli ittiti e degli amorrei e dei ferezei e degli ivvei e dei gebusei, che non facevano parte d'Israele, 8 dai loro figli che erano stati lasciati nel paese, che i figli d'Israele non avevano sterminato, Salomone arruolava uomini per i lavori forzati fino a questo giorno. 9 Ma non ci fu nessuno dei figli d'Israele che Salomone costituisse schiavo per il suo lavoro; poiché essi erano guerrieri e capi dei suoi aiutanti e capi dei suoi guidatori di carri e dei suoi cavalieri. 10 Questi furono i capi dei delegati che appartenevano al re Salomone, duecentocinquanta, soprintendenti sul popolo. 11 E Salomone fece salire la figlia di Faraone dalla Città di Davide alla casa che le aveva edificato, poiché disse: "Benché mia moglie, non deve dimorare nella casa di Davide re d'Israele, poiché i luoghi ai quali l'arca di Geova è venuta sono qualcosa di santo". 12 Fu allora che Salomone offrì a Geova sacrifici bruciati sull'altare di Geova che egli aveva edificato davanti al portico, 13 sì, come una consuetudine quotidiana per fare offerte secondo il comandamento di Mosè per i sabati e per le lune nuove e per le feste stabilite tre volte l'anno, alla festa dei pani non fermentati e alla festa delle settimane e alla festa delle capanne. 14 Inoltre, stabilì le divisioni dei sacerdoti sui loro servizi secondo la norma di Davide suo padre, e i leviti nei loro posti di servizio, per lodare e servire di fronte ai sacerdoti come una consuetudine quotidiana, e i portinai nelle loro divisioni per le diverse porte, poiché tale era stato il comandamento di Davide l'uomo del (vero) Dio. 15 E non deviarono dal comandamento del re ai sacerdoti e ai leviti circa ogni faccenda e circa le provviste. 16 Il lavoro di Salomone fu dunque tutto preparato dal giorno che furono gettate le fondamenta della casa di Geova finché fu finita. (Quindi) la casa di Geova fu completa. 17 Fu allora che Salomone andò a Ezion-Gheber e a Elot sulla spiaggia del mare nel paese di Edom. 18 E Hiram gli mandava regolarmente per mezzo dei suoi servitori navi e servitori che avevano conoscenza del mare, ed essi andavano con i servitori di Salomone a Ofir e di là prendevano quattrocentocinquanta talenti d'oro e lo portavano al re Salomone. 9 E la stessa regina di Saba udì la notizia intorno a Salomone, e veniva a Gerusalemme a mettere alla prova Salomone con domande tali da rendere perplessi, insieme a un notevolissimo seguito e cammelli che portavano olio di balsamo, e oro in grande quantità, e pietre preziose. Infine venne da Salomone e gli parlò di ogni cosa che le stava a cuore. 2 Salomone, a sua volta, le dichiarava tutte le questioni di lei, e non ci fu per Salomone nessuna questione nascosta che egli non le dichiarasse. 3 Quando la regina di Saba ebbe visto la sapienza di Salomone e la casa che aveva edificato, 4 e il cibo della sua tavola e la disposizione dei posti dei suoi servitori e il servizio a tavola dei suoi camerieri e i loro abiti e il suo servizio di bevande e i loro abiti, e i suoi sacrifici bruciati che egli offriva regolarmente nella casa di Geova, allora non ci fu più spirito in lei. 5 Disse dunque al re: "La parola che udii nel mio proprio paese circa le tue cose e circa la tua sapienza è stata verace. 6 E non riposi fede nelle loro parole finché non sono venuta a vedere con i miei propri occhi; ed ecco, non mi era stata riferita la metà dell'abbondanza della tua sapienza. Hai superato la notizia che ho udito. 7 Felici sono i tuoi uomini, e felici sono questi tuoi servitori che stanno continuamente davanti a te e ascoltano la tua sapienza. 8 Sia benedetto Geova tuo Dio, che ha provato diletto in te ponendoti sul suo trono come re per Geova tuo Dio; perché il tuo Dio ha amato Israele, per farlo stare a tempo indefinito, così che ti ha posto su di loro come re per eseguire decisione giudiziaria e giustizia". 9 Essa diede quindi al re centoventi talenti d'oro, e olio di balsamo in grandissima quantità, e pietre preziose; e non c'era stato olio di balsamo simile a quello che la regina di Saba diede al re Salomone. 10 E, inoltre, i servitori di Hiram e i servitori di Salomone che portavano oro da Ofir portarono legname di alberi di algum e pietre preziose. 11 E col legname degli alberi di algum il re faceva le scale per la casa di Geova e per la casa del re e anche arpe e strumenti a corda per i cantori, e (legname) simile non si era mai visto prima nel paese di Giuda. 12 E lo stesso re Salomone diede alla regina di Saba tutto ciò che le recava diletto e che aveva chiesto, oltre (al valore di) ciò che aveva portato al re. Così essa si volse e se ne andò al suo proprio paese, lei insieme ai suoi servitori. 13 E il peso dell'oro che venne a Salomone in un anno ammontò a seicentosessantasei talenti d'oro, 14 oltre agli uomini che viaggiavano e ai commercianti che (lo) portavano e a tutti i re degli arabi e ai governatori del paese che portavano oro e argento a Salomone. 15 E il re Salomone faceva duecento scudi grandi di lega aurea (su ciascuno scudo grande applicava seicento (sicli) di lega aurea), 16 e trecento scudi piccoli di lega aurea (su ciascuno scudo piccolo applicava tre mine d'oro). Il re li mise quindi nella Casa della Foresta del Libano. 17 Il re fece inoltre un grande trono d'avorio e lo rivestì d'oro puro. 18 E c'erano sei gradini (che conducevano) al trono, e c'era uno sgabello d'oro per il trono (stavano attaccati), e c'erano braccioli dall'uno e dall'altro lato del luogo per sedersi, e due leoni stavano accanto ai braccioli. 19 E c'erano dodici leoni che stavano sui sei gradini dall'uno e dall'altro lato. Nessun altro regno ne aveva uno fatto esattamente come quello. 20 E tutti i vasi per bere del re Salomone erano d'oro, e tutti i vasi della Casa della Foresta del Libano erano d'oro puro. Non c'era nulla d'argento; ai giorni di Salomone esso non era considerato proprio per nulla. 21 Poiché le navi appartenenti al re andavano a Tarsis con i servitori di Hiram. Una volta ogni tre anni le navi di Tarsis venivano, portando oro e argento, avorio, e scimmie e pavoni. 22 Il re Salomone fu dunque più grande di tutti gli altri re della terra in ricchezze e sapienza. 23 E tutti i re della terra cercavano la faccia di Salomone per udire la sua sapienza, che il (vero) Dio gli aveva posto in cuore. 24 E portavano ciascuno il suo dono, oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti, armi e olio di balsamo, cavalli e muli, come consuetudine annuale. 25 E Salomone ebbe quattromila stalle di cavalli e carri e dodicimila destrieri, e li dislocava nelle città dei carri e presso il re a Gerusalemme. 26 E dominava su tutti i re dal Fiume fino al paese dei filistei e fino alla linea di confine d'Egitto. 27 Per giunta, il re rese l'argento a Gerusalemme come le pietre; e rese il legno di cedro come i sicomori che sono nella Sefela per abbondanza. 28 E c'erano quelli che traevano per Salomone cavalli dall'Egitto e da tutti gli altri paesi. 29 In quanto al resto dei fatti di Salomone, i primi e gli ultimi, non sono scritti fra le parole di Natan il profeta e nella profezia di Ahia il silonita e nel racconto delle visioni di Iddo il visionario circa Geroboamo figlio di Nebat? 30 E Salomone continuò a regnare a Gerusalemme su tutto Israele per quarant'anni. 31 Infine Salomone giacque con i suoi antenati. Lo seppellirono dunque nella Città di Davide suo padre; e Roboamo suo figlio regnava in luogo di lui. 10 E Roboamo andava a Sichem, poiché fu a Sichem che tutti gli israeliti vennero a farlo re. 2 E avvenne che appena Geroboamo figlio di Nebat l'ebbe udito, mentre era ancora in Egitto (perché era fuggito a causa del re Salomone), Geroboamo immediatamente tornò dall'Egitto. 3 Mandarono dunque a chiamarlo, e Geroboamo e tutto Israele vennero e parlarono a Roboamo, dicendo: 4 "Tuo padre, da parte sua, rese duro il nostro giogo; e ora rendi più leggero il duro servizio di tuo padre e il pesante giogo che pose su di noi, e noi ti serviremo". 5 A ciò egli disse loro: "(Fate passare) ancora tre giorni. Quindi tornate da me". Il popolo dunque se ne andò. 6 E il re Roboamo si consigliava con gli anziani che servivano di continuo Salomone suo padre mentre era in vita, dicendo: "Come consigliate di rispondere a questo popolo?" 7 Pertanto gli parlarono, dicendo: "Se ti mostri buono a questo popolo e realmente li compiaci e davvero pronunci loro parole buone, allora essi certamente diverranno tuoi servitori per sempre". 8 Comunque, egli lasciò il consiglio degli anziani con cui lo avevano consigliato, e si consigliava con i giovani che erano cresciuti con lui, i quali erano quelli che lo servivano. 9 E diceva loro: "Quale consiglio date affinché rispondiamo a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: 'Rendi più leggero il giogo che tuo padre pose su di noi'?" 10 A loro volta i giovani che erano cresciuti con lui gli parlarono, dicendo: "Ecco ciò che devi dire al popolo che ti ha parlato, dicendo: 'Tuo padre, da parte sua, rese pesante il nostro giogo, ma, in quanto a te, rendicelo più leggero'; devi dire loro questo: 'Il mio proprio mignolo sarà certamente più grosso dei fianchi di mio padre. 11 E ora mio padre, da parte sua, caricò su di voi un giogo pesante, ma io, da parte mia, aggiungerò al vostro giogo. Mio padre, da parte sua, vi castigò con fruste, ma io, da parte mia, con flagelli' ". 12 E Geroboamo e tutto il popolo venivano da Roboamo il terzo giorno, proprio come il re aveva parlato, dicendo: "Tornate da me il terzo giorno". 13 E il re rispondeva loro aspramente. Così il re Roboamo lasciò il consiglio degli anziani, 14 e continuò a parlare loro secondo il consiglio dei giovani, dicendo: "Renderò il vostro giogo più pesante, e io, da parte mia, aggiungerò a esso. Mio padre, da parte sua, vi castigò con fruste, ma io, da parte mia, con flagelli". 15 E il re non ascoltò il popolo; poiché ci fu un volgere di eventi dal (vero) Dio affinché Geova eseguisse la sua parola che aveva pronunciato per mezzo di Ahia il silonita a Geroboamo figlio di Nebat. 16 In quanto a tutto Israele, poiché il re non li aveva ascoltati, il popolo rispose ora al re, dicendo: "Quale parte abbiamo in Davide? E non c'è eredità nel figlio di Iesse. Ciascuno ai tuoi dèi, o Israele! Ora bada alla tua propria casa, o Davide". Allora tutto Israele se ne andava alle sue tende. 17 In quanto ai figli d'Israele che dimoravano nelle città di Giuda, Roboamo continuò a regnare su di loro. 18 In seguito il re Roboamo mandò Hadoram, che era su quelli coscritti per i lavori forzati, ma i figli d'Israele lo colpirono con pietre, così che morì. E il re Roboamo stesso riuscì a salire sul suo carro per fuggire a Gerusalemme. 19 E gli israeliti hanno continuato la loro rivolta contro la casa di Davide fino a questo giorno. 11 Quando Roboamo arrivò a Gerusalemme, congregò immediatamente la casa di Giuda e di Beniamino, centottantamila uomini scelti e robusti per la guerra, per combattere contro Israele in modo da far tornare il regno a Roboamo. 2 Quindi la parola di Geova fu indirizzata a Semaia l'uomo del (vero) Dio, dicendo: 3 "Di' a Roboamo figlio di Salomone re di Giuda e a tutto Israele in Giuda e in Beniamino, dicendo: 4 'Geova ha detto questo: "Non dovete salire a combattere contro i vostri fratelli. Tornate ciascuno alla sua casa, poiché questa cosa si è compiuta per mio stesso volere" ' ". Essi ubbidirono dunque alla parola di Geova e tornarono dall'andare contro Geroboamo. 5 E Roboamo continuò a dimorare a Gerusalemme ed edificava città fortificate in Giuda. 6 Così riedificò Betleem ed Etam e Tecoa, 7 e Bet-Zur e Soco e Adullam, 8 e Gat e Maresa e Zif, 9 e Adoraim e Lachis e Azeca, 10 e Zora e Aialon ed Ebron, città fortificate che erano in Giuda e in Beniamino. 11 Inoltre, rinforzò i luoghi fortificati e vi pose condottieri e provviste di cibo e olio e vino, 12 e in tutte le diverse città scudi grandi e lance; e continuò a rinforzarle in grandissima misura. E Giuda e Beniamino restarono suoi. 13 E i sacerdoti e i leviti stessi che erano in tutto Israele si posero dalla sua parte da tutti i loro territori. 14 Poiché i leviti lasciarono i loro pascoli e il loro possedimento e vennero quindi in Giuda e a Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esonerati dal fare da sacerdoti a Geova. 15 Ed egli si costituiva sacerdoti per gli alti luoghi e per i demoni a forma di capro e per i vitelli che aveva fatto. 16 E, seguendoli da tutte le tribù d'Israele, quelli che si davano di cuore a cercare Geova l'Iddio d'Israele vennero essi stessi a Gerusalemme a sacrificare a Geova l'Iddio dei loro antenati. 17 E rafforzavano il regno di Giuda e confermavano Roboamo figlio di Salomone per tre anni, poiché camminarono per tre anni nella via di Davide e di Salomone. 18 Roboamo si prese quindi in moglie Maalat figlia di Ierimot figlio di Davide, e di Abiail figlia di Eliab figlio di Iesse. 19 A suo tempo essa gli partorì figli, Ieus e Semaria e Zaam. 20 E dopo di lei prese Maaca nipote di Absalom. A suo tempo essa gli partorì Abia e Attai e Ziza e Selomit. 21 E Roboamo amava Maaca nipote di Absalom più di tutte le sue altre mogli e delle sue concubine; poiché c'erano diciotto mogli che egli aveva preso, nonché sessanta concubine, così che generò ventotto figli e sessanta figlie. 22 Di conseguenza Roboamo costituì Abia figlio di Maaca come capo, come condottiero tra i suoi fratelli, poiché (pensava) di farlo re. 23 Comunque, egli agì con intendimento e ripartì alcuni di tutti i suoi figli a tutti i paesi di Giuda e di Beniamino, a tutte le città fortificate, e diede loro cibo in abbondanza e procurò (loro) una moltitudine di mogli. 12 E avvenne che, appena il regno di Roboamo fu fermamente stabilito e appena egli si fu fatto forte, lasciò la legge di Geova, e anche tutto Israele con lui. 2 E nel quinto anno del re Roboamo avvenne che Sisac re d'Egitto salì contro Gerusalemme (poiché avevano agito con infedeltà verso Geova), 3 con milleduecento carri e sessantamila cavalieri; ed era innumerevole il popolo che venne con lui dall'Egitto: libi, succhim ed etiopi. 4 Ed egli catturava le città fortificate che appartenevano a Giuda e infine venne sino a Gerusalemme. 5 Ora in quanto a Semaia il profeta, venne da Roboamo e dai principi di Giuda che si erano raccolti a Gerusalemme a causa di Sisac, e diceva loro: "Geova ha detto questo: 'Voi, da parte vostra, mi avete lasciato, e anch'io, da parte mia, vi ho lasciati in mano a Sisac' ". 6 Allora i principi d'Israele e il re si umiliarono e dissero: "Geova è giusto". 7 E quando Geova vide che si erano umiliati, la parola di Geova fu indirizzata a Semaia, dicendo: "Si sono umiliati. Non li ridurrò in rovina, e fra poco certamente darò loro scampo, e il mio furore non si verserà su Gerusalemme per mano di Sisac. 8 Ma diverranno suoi servitori, affinché conoscano la differenza fra il mio servizio e il servizio dei regni dei paesi". 9 Sisac re d'Egitto salì dunque contro Gerusalemme e prese i tesori della casa di Geova e i tesori della casa del re. Prese ogni cosa; e prese dunque gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto. 10 Di conseguenza il re Roboamo fece in luogo d'essi scudi di rame, e li affidò in mano ai capi dei corrieri, le guardie all'ingresso della casa del re. 11 E accadeva che ogni volta che il re veniva alla casa di Geova, i corrieri entravano e li portavano e li riportavano alla camera della guardia dei corrieri. 12 E siccome si umiliò, l'ira di Geova si ritirò da lui, e non (pensò) di ridurli completamente in rovina. E, inoltre, ci furono in Giuda cose buone. 13 E il re Roboamo continuò a rafforzare la sua posizione a Gerusalemme e regnava; poiché Roboamo aveva quarantuno anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che Geova aveva scelto da tutte le tribù d'Israele per porvi il suo nome. E il nome di sua madre era Naama l'ammonita. 14 Ma egli fece ciò che era male, poiché non aveva stabilito fermamente il suo cuore per ricercare Geova. 15 In quanto ai fatti di Roboamo, i primi e gli ultimi, non sono scritti fra le parole di Semaia il profeta e di Iddo il visionario secondo la registrazione genealogica? E ci furono in ogni tempo guerre fra Roboamo e Geroboamo. 16 Infine Roboamo giacque con i suoi antenati e fu sepolto nella Città di Davide; e Abia suo figlio regnava in luogo di lui. 13 Nel diciottesimo anno del re Geroboamo, Abia cominciò a regnare su Giuda. 2 Regnò tre anni a Gerusalemme, e il nome di sua madre era Micaia figlia di Uriel di Ghibea. E ci fu la guerra stessa fra Abia e Geroboamo. 3 Abia si impegnò dunque nella guerra con forze militari di quattrocentomila potenti uomini di guerra, uomini scelti. E Geroboamo stesso si schierò in formazione di battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti, uomini potenti e valorosi. 4 Abia ora si levò sul monte Zemaraim, che è nella regione montagnosa di Efraim, e disse: "Uditemi, o Geroboamo e tutto Israele. 5 Non dovete voi sapere che Geova l'Iddio d'Israele stesso diede un regno a Davide sopra Israele a tempo indefinito, a lui e ai suoi figli, mediante un patto di sale? 6 E Geroboamo figlio di Nebat, servitore di Salomone figlio di Davide, si levava e si ribellava contro il suo signore. 7 E uomini oziosi, individui buoni a nulla, si radunavano presso di lui. Infine si mostrarono superiori a Roboamo figlio di Salomone, quando Roboamo stesso era giovane e gli veniva meno il cuore, e non fu in grado di tener loro testa. 8 "E ora pensate di tener testa al regno di Geova in mano ai figli di Davide, quando siete una grande folla e ci sono con voi i vitelli d'oro che Geroboamo vi fece come dèi. 9 Non avete voi cacciato i sacerdoti di Geova, i figli di Aaronne, e i leviti, e non continuate a farvi sacerdoti come i popoli dei paesi? In quanto a chiunque è venuto e ha riempito la sua mano di potere per mezzo di un giovane toro e sette montoni, è divenuto sacerdote di quelli che non sono dèi. 10 In quanto a noi, Geova è il nostro Dio, e non lo abbiamo lasciato; ma i sacerdoti servono Geova, i figli di Aaronne, e anche i leviti nell'opera. 11 Ed essi fanno fumare gli olocausti a Geova di mattina in mattina e di sera in sera e anche incenso profumato; e le pile di pane sono sulla tavola d'(oro) puro, e ci sono il candelabro d'oro e le sue lampade da accendere di sera in sera; perché noi osserviamo l'obbligo verso Geova nostro Dio, ma voi stessi lo avete lasciato. 12 Ed ecco, con noi c'è a capo il (vero) Dio con i suoi sacerdoti e le trombe da segnale per suonare l'allarme di battaglia contro di voi. O figli d'Israele, non combattete contro Geova l'Iddio dei vostri antenati, poiché non avrete successo". 13 E Geroboamo, da parte sua, inviò intorno un'imboscata perché andasse dietro di loro, così che essi furono di fronte a Giuda e l'imboscata di dietro. 14 Quando quelli di Giuda si voltarono, ebbene, ecco, avevano la battaglia di fronte e di dietro. E gridavano a Geova, mentre i sacerdoti suonavano forte le trombe. 15 E gli uomini di Giuda proruppero in un grido di guerra. E avvenne che, quando gli uomini di Giuda emisero un grido di guerra, il (vero) Dio stesso sconfisse quindi Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abia e a Giuda. 16 E i figli d'Israele si diedero alla fuga d'innanzi a Giuda, e Dio li diede quindi nella loro mano. 17 E Abia e il suo popolo li abbattevano con una vasta strage; e gli uccisi d'Israele cadevano, cinquecentomila uomini scelti. 18 Così i figli d'Israele furono in quel tempo umiliati, ma i figli di Giuda si mostrarono superiori perché si erano appoggiati a Geova l'Iddio dei loro antenati. 19 E Abia inseguiva Geroboamo e gli catturava delle città, Betel e le sue borgate dipendenti, e Iesana e le sue borgate dipendenti, ed Efrain e le sue borgate dipendenti. 20 E Geroboamo non ritenne più alcun potere ai giorni di Abia; ma Geova lo colpì, così che morì. 21 E Abia continuò a rafforzarsi. A suo tempo prese quattordici mogli, e generò ventidue figli e sedici figlie. 22 E il resto dei fatti di Abia, anche le sue vie e le sue parole, sono scritti nell'esposizione del profeta Iddo. 14 Infine Abia giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono nella Città di Davide; e Asa suo figlio regnava in luogo di lui. Ai suoi giorni il paese non fu disturbato per dieci anni. 2 E Asa faceva ciò che era bene e retto agli occhi di Geova suo Dio. 3 Eliminò dunque gli altari stranieri e gli alti luoghi e spezzò le colonne sacre e tagliò i pali sacri. 4 Inoltre, disse a Giuda di ricercare Geova l'Iddio dei loro antenati e di mettere in pratica la legge e il comandamento. 5 Pertanto eliminò da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e i banchi dell'incenso; e il regno restò senza disturbo davanti a lui. 6 Ed egli continuò a edificare città fortificate in Giuda, poiché il paese non era disturbato; e durante quegli anni non ci fu guerra contro di lui, poiché Geova gli diede riposo. 7 Disse dunque a Giuda: "Edifichiamo queste città e facciamo mura di cinta e torri, doppie porte e sbarre. Il paese è ancora a nostra disposizione, perché abbiamo ricercato Geova nostro Dio. L'abbiamo ricercato, ed egli ci dà riposo tutt'intorno". Ed edificavano e avevano successo. 8 E Asa ebbe forze militari che portavano lo scudo grande e la lancia, trecentomila da Giuda. E da Beniamino quelli che portavano lo scudo piccolo e tendevano l'arco furono duecentottantamila. Tutti questi furono uomini potenti e valorosi. 9 Zera l'etiope uscì poi contro di loro con forze militari di un milione di uomini e trecento carri, e giunse fino a Maresa. 10 Quindi Asa uscì contro di lui e si schierarono in formazione di battaglia nella valle di Zefata a Maresa. 11 E Asa invocava Geova suo Dio e diceva: "O Geova, in quanto ad aiutare, a te non importa se ci sono molti o (gente senza) nessun potere. Aiutaci, o Geova nostro Dio, poiché veramente ci appoggiamo a te e nel tuo nome siamo venuti contro questa folla. O Geova, tu sei il nostro Dio. Non ritenga forza l'uomo mortale contro di te". 12 Allora Geova sconfisse gli etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli etiopi si diedero alla fuga. 13 E Asa e il popolo che era con lui li inseguivano fino a Gherar, e quelli degli etiopi continuarono a cadere finché non ce ne fu uno vivo; poiché furono fatti a pezzi davanti a Geova e davanti al suo accampamento. In seguito portarono via una grandissima quantità di spoglie. 14 Inoltre, colpirono tutte le città intorno a Gherar, poiché il terrore di Geova era venuto su di loro; e predavano tutte le città, poiché in esse c'era molto da predare. 15 E colpirono perfino le tende col bestiame così che catturarono greggi in gran numero e cammelli, dopo di che tornarono a Gerusalemme. 15 Ora circa Azaria figlio di Oded, lo spirito di Dio fu su di lui. 2 Di conseguenza egli uscì davanti ad Asa e gli disse: "Uditemi, o Asa e tutto Giuda e Beniamino! Geova è con voi finché voi mostrate d'essere con lui; e se lo ricercate, si lascerà trovare da voi, ma se lo lasciate, egli vi lascerà. 3 E molti furono i giorni nei quali Israele era stato senza un vero Dio e senza un sacerdote che insegnasse e senza Legge. 4 Ma quando nella loro angustia tornarono a Geova l'Iddio d'Israele e lo cercarono, egli si lasciò trovare da loro. 5 E in quei tempi non c'era pace per chi usciva o per chi entrava, perché c'erano molti disordini fra tutti gli abitanti dei paesi. 6 Ed erano frantumati, nazione contro nazione e città contro città, perché Dio stesso li teneva nel disordine con ogni sorta di angustia. 7 E voi, siate coraggiosi e non vi caschino le mani, perché c'è una ricompensa per la vostra attività". 8 E appena Asa ebbe udito queste parole e la profezia di Oded il profeta, si fece coraggio e faceva scomparire le cose disgustanti da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che aveva catturato dalla regione montagnosa di Efraim, e rinnovava l'altare di Geova che era davanti al portico di Geova. 9 E radunava tutto Giuda e Beniamino e i residenti forestieri con loro da Efraim e Manasse e Simeone, poiché avevano disertato (passando) a lui da Israele in gran numero quando avevano visto che Geova suo Dio era con lui. 10 Furono dunque radunati a Gerusalemme nel terzo mese del quindicesimo anno del regno di Asa. 11 Quindi quel giorno sacrificarono a Geova dalle spoglie che avevano portato, settecento bovini e settemila pecore. 12 Per giunta, entrarono in un patto per ricercare Geova l'Iddio dei loro antenati con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima; 13 che chiunque non ricercasse Geova l'Iddio d'Israele fosse messo a morte, sia piccolo che grande, sia uomo che donna. 14 Giurarono dunque a Geova ad alta voce e con urla di gioia e con trombe e con corni. 15 E tutto Giuda si diede all'allegrezza per la cosa giurata; poiché avevano giurato con tutto il loro cuore e l'avevano cercato con pieno piacere da parte loro, così che egli si fece trovare da loro; e Geova continuò a dar loro riposo tutt'intorno. 16 Perfino in quanto a Maaca (sua) nonna, Asa il re stesso la rimosse da(lla dignità di) signora, perché aveva fatto un orribile idolo per il palo sacro; e Asa abbatté quindi l'orribile idolo di lei e lo polverizzò e lo bruciò nella valle del torrente Chidron. 17 E gli alti luoghi stessi non scomparvero da Israele. Solo, il cuore stesso di Asa fu completo per tutti i suoi giorni. 18 E portava le cose santificate da suo padre e le cose santificate da lui stesso nella casa del (vero) Dio, argento e oro e utensili. 19 In quanto alla guerra, non ce ne fu fino al trentacinquesimo anno del regno di Asa. 16 Nel trentaseiesimo anno del regno di Asa, Baasa re d'Israele salì contro Giuda ed edificava Rama, per non permettere a nessuno di uscire o di entrare da Asa re di Giuda. 2 Asa prese ora argento e oro dai tesori della casa di Geova e della casa del re e mandò a dire a Ben-Adad re di Siria, che dimorava a Damasco: 3 "C'è un patto fra me e te e fra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando in effetti argento e oro. Va, infrangi il tuo patto con Baasa re d'Israele, affinché si ritiri da me". 4 Ben-Adad ascoltò dunque il re Asa e mandò i capi delle forze militari che erano sue contro le città d'Israele, così che colpirono Ijon e Dan e Abel-Maim e tutti i luoghi di deposito delle città di Neftali. 5 E avvenne che appena Baasa l'ebbe udito, immediatamente smise di edificare Rama e fermò il suo lavoro. 6 In quanto ad Asa il re, prese tutto Giuda, e portavano via le pietre di Rama e il suo legname con cui Baasa aveva edificato, e con essi edificava Gheba e Mizpa. 7 E in quel tempo Hanani il veggente venne da Asa re di Giuda e quindi gli disse: "Poiché ti sei appoggiato al re di Siria e non ti sei appoggiato a Geova tuo Dio, per tale ragione le forze militari del re di Siria sono scampate dalla tua mano. 8 Non erano gli etiopi e i libi stessi forze militari assai grandi per moltitudine, per carri e per cavalieri? E poiché ti appoggiasti a Geova, non li diede egli nella tua mano? 9 Poiché, riguardo a Geova, i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore di quelli il cui cuore è completo verso di lui. Hai agito stoltamente rispetto a ciò, poiché da ora in poi ci saranno guerre contro di te". 10 Comunque, Asa si offese col veggente e lo mise nella casa dei ceppi, perché si era infuriato con lui per questo. E Asa opprimeva in quello stesso tempo alcuni altri del popolo. 11 Ed ecco, i fatti di Asa, i primi e gli ultimi, sono scritti nel Libro dei Re di Giuda e d'Israele. 12 E nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi finché fu molto ammalato; e perfino nella sua infermità non ricercò Geova ma i guaritori. 13 Infine Asa giacque con i suoi antenati e morì nel quarantunesimo anno del suo regno. 14 Lo seppellirono dunque nel suo grande luogo di sepoltura che si era scavato nella Città di Davide; e lo posero nel letto che era stato riempito di olio di balsamo e di diverse sorte di unguento mischiate in un unguento di speciale fattura. Inoltre, gli fecero un rogo funebre straordinariamente grande. 17 E Giosafat suo figlio regnava in luogo di lui e rafforzava la sua posizione su Israele. 2 E metteva forze militari in tutte le città fortificate di Giuda e metteva guarnigioni nel paese di Giuda e nelle città di Efraim che Asa suo padre aveva catturato. 3 E Geova rimase con Giosafat, perché egli camminò nelle precedenti vie di Davide suo antenato e non ricercò i Baal. 4 Poiché ricercò l'Iddio di suo padre e camminò nel suo comandamento, e non secondo il modo di fare d'Israele. 5 E Geova mantenne il regno fermamente stabilito nella sua mano; e tutto Giuda continuò a dare regali a Giosafat, ed egli ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. 6 E il suo cuore si fece intrepido nelle vie di Geova, e perfino eliminò gli alti luoghi e i pali sacri da Giuda. 7 E nel terzo anno del suo regno mandò i suoi principi, cioè Ben-Ail e Abdia e Zaccaria e Netanel e Micaia, per insegnare nelle città di Giuda, 8 e con loro i leviti, Semaia e Netania e Zebadia e Asael e Semiramot e Ieonatan e Adonia e Tobia e Tob-Adonia i leviti, e con loro Elisama e Ieoram i sacerdoti. 9 Ed essi insegnavano in Giuda, e con loro c'era il libro della legge di Geova; e andavano in giro per tutte le città di Giuda e insegnavano fra il popolo. 10 E il terrore di Geova fu su tutti i regni dei paesi che erano tutt'intorno a Giuda, ed essi non combatterono contro Giosafat. 11 E dai filistei portavano a Giosafat regali e denaro come tributo. Anche gli arabi gli portavano greggi, settemilasettecento montoni e settemilasettecento capri. 12 E Giosafat continuò a progredire e a divenire grande in misura superiore; e continuò a edificare luoghi fortificati e città di deposito in Giuda. 13 Ed ebbe molti interessi nelle città di Giuda; e a Gerusalemme ci furono guerrieri, uomini potenti e valorosi. 14 E questi furono i loro incarichi secondo la casa dei loro antenati: Di Giuda i capi delle migliaia, Adna il capo, e con lui ci furono trecentomila uomini potenti e valorosi. 15 E al suo comando ci fu Ieoanan il capo, e con lui ci furono duecentottantamila. 16 E al suo comando ci fu Amasia figlio di Zicri volontario di Geova, e con lui ci furono duecentomila uomini potenti e valorosi. 17 E da Beniamino ci fu Eliada, uomo potente e valoroso, e con lui ci furono duecentomila uomini equipaggiati con arco e scudo. 18 E al suo comando ci fu Iozabad, e con lui ci furono centottantamila uomini pronti per l'esercito. 19 Questi furono quelli che servivano il re, a parte quelli che il re mise nelle città fortificate in tutto Giuda. 18 E Giosafat ebbe ricchezze e gloria in abbondanza; ma formò un'alleanza matrimoniale con Acab. 2 Anni dopo scese dunque da Acab, a Samaria; e Acab sacrificava pecore e bovini in abbondanza per lui e per la gente che era con lui. E lo persuadeva perché salisse contro Ramot-Galaad. 3 E Acab re d'Israele diceva a Giosafat re di Giuda: "Verrai con me a Ramot-Galaad?" A ciò gli disse: "Io sono come te, e il mio popolo è come il tuo popolo e con te nella guerra". 4 Comunque, Giosafat disse al re d'Israele: "Ti prego, domanda prima di tutto la parola di Geova". 5 Il re d'Israele radunò dunque i profeti, quattrocento uomini, e disse loro: "Andremo in guerra contro Ramot-Galaad, o mi tratterrò?" Ed essi dicevano: "Sali, e il (vero) Dio (la) darà in mano al re". 6 Ma Giosafat disse: "Non c'è qui ancora un profeta di Geova? Interroghiamo quindi per mezzo di lui". 7 Allora il re d'Israele disse a Giosafat: "C'è ancora un uomo per mezzo del quale interrogare Geova, ma io stesso certamente lo odio, poiché non profetizza riguardo a me in bene, ma, tutti i suoi giorni, in male. È Micaia figlio di Imla". Comunque, Giosafat disse: "Non dica il re una cosa simile". 8 Il re d'Israele chiamò pertanto un funzionario di corte e disse: "Conduci presto Micaia figlio di Imla". 9 Ora il re d'Israele e Giosafat re di Giuda, indossate le vesti, sedevano ciascuno sul suo trono, e sedevano nell'aia all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti agivano da profeti davanti a loro. 10 Quindi Sedechia figlio di Chenaana si fece dei corni di ferro e disse: "Geova ha detto questo: 'Con questi spingerai i siri finché li sterminerai' ". 11 E tutti gli altri profeti profetizzavano nello stesso modo, dicendo: "Sali a Ramot-Galaad e abbi successo, e Geova certamente (la) darà in mano al re". 12 E il messaggero che andò a chiamare Micaia gli parlò, dicendo: "Ecco, le parole dei profeti sono unanimemente di bene per il re; e sia la tua parola, ti prego, come (quella di) uno di loro e devi proferire il bene". 13 Ma Micaia disse: "Come Geova vive, ciò che il mio Dio dirà, quello proferirò". 14 Venne quindi dal re, e il re gli diceva: "Micaia, andremo in guerra a Ramot-Galaad, o mi tratterrò?" Subito disse: "Sali e abbi successo; e saranno dati in mano vostra". 15 Allora il re gli disse: "Quante volte ti porrò sotto giuramento di non pronunciarmi altro che la verità nel nome di Geova?" 16 Così egli disse: "Certamente vedo tutti gli israeliti dispersi sui monti, come pecore che non hanno pastore. E Geova diceva: 'Questi non hanno padroni. Tornino ciascuno alla sua casa in pace' ". 17 Il re d'Israele disse quindi a Giosafat: "Non ti avevo detto: 'Non profetizzerà riguardo a me cose buone, ma cattive'?" 18 Ed egli proseguì, dicendo: "Perciò udite la parola di Geova: Certamente vedo Geova seduto sul suo trono e tutto l'esercito dei cieli stare alla sua destra e alla sua sinistra. 19 E Geova diceva: 'Chi ingannerà Acab re d'Israele perché salga e cada a Ramot-Galaad?' E si parlava, dicendo chi una cosa e chi un'altra. 20 Infine uno spirito uscì e stette dinanzi a Geova e disse: 'Io stesso lo ingannerò'. Allora Geova gli disse: 'Con quale mezzo?' 21 A ciò disse: 'Uscirò e certamente diverrò uno spirito ingannevole nella bocca di tutti i suoi profeti'. Così disse: 'Lo ingannerai, e, per di più, vincerai. Esci e fa così'. 22 E ora, ecco, Geova ha messo uno spirito ingannevole nella bocca di questi tuoi profeti; ma Geova stesso ha proferito riguardo a te la calamità". 23 Sedechia figlio di Chenaana ora si accostò e colpì Micaia sulla guancia e disse: "Esattamente per quale via lo spirito di Geova è da me passato per parlare con te?" 24 Allora Micaia disse: "Ecco, vedrai (per quale via) quel giorno in cui entrerai nella camera più interna per nasconderti". 25 Quindi il re d'Israele disse: "Prendete Micaia e riconducetelo da Amon capo della città e da Joas figlio del re. 26 E dovete dire: 'Il re ha detto questo: "Mettete quest'uomo nella casa di detenzione e dategli da mangiare una razione ridotta di pane e una razione ridotta d'acqua finché io torni in pace" ' ". 27 A ciò Micaia disse: "Se in alcun modo tu tornerai in pace, Geova non ha parlato con me". E aggiunse: "Udite, popoli tutti". 28 E il re d'Israele e Giosafat re di Giuda salivano a Ramot-Galaad. 29 Il re d'Israele disse ora a Giosafat: "(Da parte mia) ci sarà un travestirsi ed entrar nella battaglia, ma tu, da parte tua, indossa le tue vesti". Il re d'Israele dunque si travestì, dopo di che entrarono nella battaglia. 30 In quanto al re di Siria, aveva comandato ai capi dei carri che erano suoi, dicendo: "Non dovete combattere né col piccolo né col grande, ma solo col re d'Israele". 31 E avvenne che, appena i capi dei carri videro Giosafat, essi, da parte loro, si dissero: "È il re d'Israele". Si volsero dunque contro di lui per combattere; e Giosafat invocava aiuto, e Geova stesso l'aiutò, e Dio subito li attrasse via da lui. 32 E avvenne che, appena i capi dei carri videro che non era il re d'Israele, immediatamente tornarono dal seguirlo. 33 E ci fu un uomo che nella sua innocenza tese l'arco, ma colpiva il re d'Israele fra le giunture e la cotta di maglia, così che egli disse al guidatore del carro: "Volta la mano, e devi portarmi fuori del campo, perché sono stato ferito gravemente". 34 E la battaglia cresceva d'intensità quel giorno, e il re d'Israele stesso dovette essere tenuto in piedi nel carro fino alla sera di fronte ai siri; e gradualmente morì al tempo del tramontare del sole. 19 Quindi Giosafat re di Giuda tornò in pace alla sua propria casa, a Gerusalemme. 2 Ieu figlio di Hanani il visionario uscì ora davanti a lui e disse al re Giosafat: "Si deve dare aiuto al malvagio, e dovresti provare amore per quelli che odiano Geova? E per questo c'è indignazione contro di te dalla persona di Geova. 3 Nondimeno, sono state trovate presso di te cose buone, perché hai tolto i pali sacri dal paese e hai preparato il tuo cuore per ricercare il (vero) Dio". 4 E Giosafat continuò a dimorare a Gerusalemme; e usciva di nuovo fra il popolo da Beer-Seba alla regione montagnosa di Efraim, per ricondurli a Geova l'Iddio dei loro antenati. 5 E costituiva giudici nel paese in tutte le città fortificate di Giuda, città per città. 6 E diceva ai giudici: "Badate a ciò che fate, perché non per l'uomo giudicate ma per Geova; ed egli è con voi nella questione del giudizio. 7 E ora il terrore di Geova venga su di voi. State attenti e agite, poiché presso Geova nostro Dio non c'è ingiustizia né parzialità né accettazione di regalo". 8 E anche a Gerusalemme Giosafat pose alcuni dei leviti e dei sacerdoti e alcuni dei capi delle case paterne d'Israele per il giudizio di Geova e per le cause degli abitanti di Gerusalemme. 9 Inoltre, impose loro un comando, dicendo: "Dovete fare in questo modo nel timore di Geova con fedeltà e con cuore completo. 10 In quanto a ogni causa che vi verrà (sottoposta) dai vostri fratelli che dimorano nelle loro città, la quale implichi spargimento di sangue, la quale implichi la legge e il comandamento e i regolamenti e le decisioni giudiziarie, li dovete avvertire affinché non facciano torto contro Geova e non ci sia indignazione contro di voi e contro i vostri fratelli. Dovete fare in questo modo per non incorrere nella colpa. 11 Ed ecco, Amaria il capo sacerdote è su di voi per ogni cosa di Geova; e Zebadia figlio di Ismaele il condottiero della casa di Giuda per ogni cosa del re; e come ufficiali i leviti sono a vostra disposizione. Siate forti e agite, e Geova mostri d'essere con ciò che è bene". 20 E avvenne in seguito che i figli di Moab e i figli di Ammon e con loro alcuni degli ammonim vennero contro Giosafat in guerra. 2 Vennero dunque delle persone e riferirono a Giosafat, dicendo: "È venuta contro di te una grande folla dalla regione del mare, da Edom; ed ecco, sono ad Azazon-Tamar, vale a dire En-Ghedi". 3 Allora Giosafat ebbe timore e volse la faccia per ricercare Geova. Proclamò dunque un digiuno per tutto Giuda. 4 Alla fine quelli di Giuda furono radunati per interrogare Geova. Vennero anche da tutte le città di Giuda a consultare Geova. 5 Giosafat stette quindi in piedi nella congregazione di Giuda e di Gerusalemme nella casa di Geova davanti al nuovo cortile, 6 e diceva: "O Geova, Dio dei nostri antenati, non sei tu Dio nei cieli, e non domini su tutti i regni delle nazioni, e non sono nella tua mano potere e potenza, senza che alcuno ti tenga testa? 7 Non cacciasti tu stesso, o Dio nostro, gli abitanti di questo paese d'innanzi al tuo popolo Israele e lo desti quindi al seme di Abraamo, colui che ti amava, a tempo indefinito? 8 Ed essi presero a dimorarvi, e lì ti edificavano un santuario al tuo nome, dicendo: 9 'Qualora venga su di noi calamità, spada, giudizio avverso, o pestilenza, o carestia, lasciaci stare davanti a questa casa e davanti a te (poiché il tuo nome è in questa casa), affinché invochiamo il tuo aiuto dalla nostra angustia, e voglia tu udire e salvare'. 10 E ora, ecco, i figli di Ammon e di Moab e della regione montagnosa di Seir, che non permettesti a Israele di invadere quando usciva dal paese d'Egitto, ma se ne ritrasse e non li annientò, 11 sì, ecco, essi ci ricompensano venendo a cacciarci dal tuo possedimento che tu ci hai fatto possedere. 12 O nostro Dio, non eseguirai il giudizio su di loro? Poiché in noi non c'è potenza davanti a questa grande folla che ci viene contro; e noi stessi non sappiamo che dobbiamo fare, ma i nostri occhi sono verso di te". 13 Intanto tutti quelli di Giuda stavano in piedi dinanzi a Geova, anche i loro piccoli, le loro mogli e i loro figli. 14 Ora in quanto a Iahaziel figlio di Zaccaria figlio di Benaia figlio di Ieiel figlio di Mattania il levita dei figli di Asaf, lo spirito di Geova fu su di lui in mezzo alla congregazione. 15 Di conseguenza egli disse: "Prestate attenzione, tutto Giuda e voi abitanti di Gerusalemme e re Giosafat! Ecco ciò che Geova vi ha detto: 'Non abbiate timore né siate atterriti a causa di questa grande folla; poiché la battaglia non è vostra, ma di Dio. 16 Domani scendete contro di loro. Ecco, salgono per il passo di Ziz; e certamente li troverete alla fine della valle del torrente di fronte al deserto di Ieruel. 17 Non avrete bisogno di combattere in questo caso. Prendete posizione, state fermi e vedete la salvezza di Geova a vostro favore. O Giuda e Gerusalemme, non abbiate timore né siate atterriti. Domani uscite contro di loro, e Geova sarà con voi' ". 18 Subito Giosafat si inchinò con la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme stessi caddero dinanzi a Geova per rendere omaggio a Geova. 19 Quindi i leviti dei figli dei cheatiti e dei figli dei coraiti si levarono per lodare Geova l'Iddio d'Israele con voce straordinariamente alta. 20 E si alzavano la mattina di buon'ora e uscivano verso il deserto di Tecoa. E mentre uscivano, Giosafat stette in piedi e quindi disse: "Uditemi, o Giuda e voi abitanti di Gerusalemme! Riponete fede in Geova vostro Dio affinché abbiate lunga durata. Riponete fede nei suoi profeti e abbiate dunque successo". 21 Inoltre, si consigliò col popolo e collocò cantori a Geova e quelli che offrivano lode in ornamento santo mentre uscivano davanti agli uomini armati, e che dicevano: "Rendete lode a Geova, poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito". 22 E al tempo in cui cominciarono col grido di gioia e lode, Geova pose uomini in imboscata contro i figli di Ammon, di Moab e della regione montagnosa di Seir che stavano entrando in Giuda, e si colpivano gli uni gli altri. 23 E i figli di Ammon e di Moab stavano contro gli abitanti della regione montagnosa di Seir per votarli alla distruzione e annientarli; e appena ebbero finito con gli abitanti di Seir, si aiutarono a ridurre in rovina ciascuno il suo proprio prossimo. 24 Ma in quanto a Giuda, giunse alla torre di guardia del deserto. Quando ebbero voltato le loro facce verso la folla, ecco, erano là, i loro cadaveri caduti a terra senza che alcuno scampasse. 25 Giosafat e il suo popolo vennero dunque a predare le loro spoglie, e trovavano fra loro in abbondanza sia beni che indumenti e oggetti desiderabili; e li spogliavano per se stessi finché non ne poterono portare più. E predavano le spoglie per tre giorni, poiché erano abbondanti. 26 E il quarto giorno si congregarono nel bassopiano di Beraca, poiché là benedissero Geova. Perciò diedero a quel luogo il nome di Bassopiano di Beraca, fino ad oggi. 27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme tornarono quindi con Giosafat alla loro testa, per tornare a Gerusalemme con allegrezza, poiché Geova li aveva fatti rallegrare sui loro nemici. 28 Vennero dunque a Gerusalemme con strumenti a corda e con arpe e con trombe alla casa di Geova. 29 E il terrore di Dio fu su tutti i regni dei paesi quando ebbero udito che Geova aveva combattuto contro i nemici d'Israele. 30 Così il reame di Giosafat non ebbe disturbo, e il suo Dio continuò a dargli riposo tutt'intorno. 31 E Giosafat continuò a regnare su Giuda. Quando cominciò a regnare aveva trentacinque anni, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Azuba figlia di Sili. 32 Ed egli continuò a camminare nella via di suo padre Asa, e non se ne scostò, facendo ciò che era retto agli occhi di Geova. 33 Solo non scomparvero gli alti luoghi stessi; e il popolo stesso non aveva ancora preparato il cuore per l'Iddio dei suoi antenati. 34 In quanto al resto dei fatti di Giosafat, i primi e gli ultimi, sono scritti lì fra le parole di Ieu figlio di Hanani, che furono inserite nel Libro dei Re d'Israele. 35 E dopo ciò Giosafat re di Giuda si associò con Acazia re d'Israele, che agiva malvagiamente. 36 L'associò dunque a sé nel far navi per andare a Tarsis e fecero navi a Ezion-Gheber. 37 Comunque, Eliezer figlio di Dodavau di Maresa parlò profeticamente contro Giosafat, dicendo: "Dal momento che ti sei associato con Acazia, Geova certamente demolirà le tue opere". Pertanto le navi fecero naufragio, e non ritennero forza per andare a Tarsis. 21 Infine Giosafat giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide; e Ieoram suo figlio regnava in luogo di lui. 2 Ed egli ebbe fratelli, figli di Giosafat, Azaria e Iehiel e Zaccaria e Azaria e Michele e Sefatia, essendo tutti questi figli di Giosafat re d'Israele. 3 Di conseguenza il loro padre diede loro molti doni in argento e in oro e in cose scelte, insieme a città fortificate in Giuda; ma diede il regno a Ieoram, poiché era il primogenito. 4 Quando Ieoram si fu levato sul regno di suo padre rafforzava la sua posizione, e uccise dunque tutti i suoi fratelli con la spada e anche alcuni dei principi d'Israele. 5 Ieoram aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. 6 E camminava nella via dei re d'Israele, proprio come avevano fatto quelli della casa di Acab; poiché la stessa figlia di Acab era divenuta sua moglie, ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. 7 E Geova non volle ridurre in rovina la casa di Davide, per amore del patto che aveva concluso con Davide, e proprio come aveva detto che avrebbe dato a lui e ai suoi figli una lampada per sempre. 8 Ai suoi giorni Edom si rivoltò di sotto la mano di Giuda e fecero quindi un re che regnasse su di loro. 9 Ieoram passò dunque insieme ai suoi capi, nonché tutti i carri con lui. E avvenne che si levò di notte e abbatteva gli edomiti che l'accerchiavano e anche i capi dei carri. 10 Ma Edom ha continuato la rivolta di sotto la mano di Giuda fino a questo giorno. Fu allora che Libna si rivoltava, nello stesso tempo, di sotto la sua mano, perché egli aveva lasciato Geova l'Iddio dei suoi antenati. 11 Egli stesso aveva anche fatto alti luoghi sui monti di Giuda, per far avere agli abitanti di Gerusalemme rapporti immorali, e per allontanare Giuda. 12 Alla fine gli giunse uno scritto da Elia il profeta, che diceva: "Geova l'Iddio di Davide tuo antenato ha detto questo: 'Per il fatto che non hai camminato nelle vie di Giosafat tuo padre né nelle vie di Asa re di Giuda, 13 ma cammini nella via dei re d'Israele e fai avere rapporti immorali a Giuda e agli abitanti di Gerusalemme nello stesso modo in cui la casa di Acab fece avere rapporti immorali, e hai perfino ucciso i tuoi propri fratelli, la casa di tuo padre, che erano migliori di te; 14 ecco, Geova inferirà un gran colpo al tuo popolo e ai tuoi figli e alle tue mogli e a tutti i tuoi beni. 15 E avrai molte infermità, una malattia dei tuoi intestini, finché i tuoi intestini sian venuti fuori a causa dell'infermità di giorno in giorno' ". 16 Geova eccitò pertanto contro Ieoram lo spirito dei filistei e degli arabi che erano al lato degli etiopi. 17 Essi salirono dunque in Giuda e vi penetrarono a forza e catturarono tutti i beni che si trovavano nella casa del re e anche i suoi figli e le sue mogli, e non gli fu lasciato alcun figlio tranne Ioacaz, il suo figlio più giovane. 18 E dopo tutto questo Geova lo piagò negli intestini con un'infermità per cui non c'era guarigione. 19 E avvenne nei giorni successivi, sì, quando il termine di due anni interi era spirato, che gli vennero fuori gli intestini durante la sua infermità, e gradualmente morì nelle sue cattive malattie; e il suo popolo non gli fece un rogo come il rogo dei suoi antenati. 20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. Infine se ne andò senza esser desiderato. Lo seppellirono dunque nella Città di Davide, ma non nei luoghi di sepoltura dei re. 22 Quindi gli abitanti di Gerusalemme fecero re in luogo di lui Acazia il suo figlio più giovane (poiché la banda di predoni che era venuta nell'accampamento con gli arabi aveva ucciso tutti quelli di maggiore età), e Acazia figlio di Ieoram regnava come re di Giuda. 2 Acazia aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Atalia nipote di Omri. 3 Egli stesso pure camminò nelle vie della casa di Acab, poiché sua madre stessa divenne sua consigliera nell'agire malvagiamente. 4 Ed egli continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, come la casa di Acab, poiché dopo la morte di suo padre essi stessi gli divennero consiglieri, a sua rovina. 5 Fu anche nel loro consiglio che camminò, così che andò con Ieoram figlio di Acab re d'Israele alla guerra contro Azael re di Siria a Ramot-Galaad, in cui i tiratori colpirono Ieoram. 6 Perciò tornò a Izreel per farsi curare le ferite che gli avevano inflitto a Rama quando aveva combattuto Azael re di Siria. In quanto ad Azaria figlio di Ieoram re di Giuda, scese a vedere Ieoram figlio di Acab a Izreel, poiché era infermo. 7 Ma era da Dio che la caduta di Acazia accadesse per la (sua) venuta da Ieoram; e quando fu venuto, uscì con Ieoram verso Ieu nipote di Nimsi, che Geova aveva unto per stroncare la casa di Acab. 8 E avvenne che appena Ieu fu entrato in controversia con la casa di Acab, trovava i principi di Giuda e i figli dei fratelli di Acazia, ministri di Acazia, e li uccideva. 9 Quindi si mise a cercare Acazia, e infine lo catturarono, mentre si nascondeva a Samaria, e lo condussero da Ieu. Quindi lo misero a morte e lo seppellirono, poiché dissero: "È nipote di Giosafat, che ricercò Geova con tutto il suo cuore". E non ci fu nessuno della casa di Acazia che ritenesse il potere del regno. 10 Riguardo ad Atalia madre di Acazia, vide che suo figlio era morto. Si levò, dunque, e distrusse tutta la progenie reale della casa di Giuda. 11 Comunque, Ieosabeat figlia del re prese Ioas figlio di Acazia e lo rapì di tra i figli del re che dovevano essere messi a morte, e mise lui e la sua nutrice nella stanza interna dei letti. E Ieosabeat figlia del re Ieoram, moglie di Ieoiada il sacerdote (poiché essa stessa era sorella di Acazia), lo tenne nascosto a causa di Atalia, ed essa non lo mise a morte. 12 Ed egli restò con loro nella casa del (vero) Dio nascosto per sei anni, mentre Atalia regnava come regina sul paese. 23 E nel settimo anno Ieoiada si mostrò coraggioso e prendeva i capi di centinaia, cioè Azaria figlio di Ieroam, e Ismaele figlio di Ieoanan e Azaria figlio di Obed e Maaseia figlio di Adaia ed Elisafat figlio di Zicri, con sé nel patto. 2 Andarono poi in giro per Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i capi delle case paterne d'Israele. Vennero dunque a Gerusalemme. 3 Quindi tutta la congregazione concluse un patto col re nella casa del (vero) Dio, dopo di che egli disse loro: "Ecco, lo stesso figlio del re regnerà, proprio come Geova promise riguardo ai figli di Davide. 4 Questa è la cosa che farete: un terzo di voi che entrate il sabato, dei sacerdoti e dei leviti, farete i guardiani delle porte; 5 e un terzo sarà alla casa del re; e un terzo sarà alla Porta del Fondamento; e tutto il popolo sarà nei cortili della casa di Geova. 6 E non lasciate che alcuno entri nella casa di Geova tranne i sacerdoti e quelli dei leviti che fanno servizio. Questi sono quelli che entreranno, perché sono un gruppo santo, e tutto il popolo stesso osserverà l'obbligo verso Geova. 7 E i leviti devono fare cerchio tutt'intorno al re, ciascuno con le sue armi in mano; e in quanto a chiunque entri nella casa, dev'essere messo a morte. E restate col re quando entra e quando esce". 8 E i leviti e tutto Giuda facevano secondo tutto ciò che Ieoiada il sacerdote aveva comandato. Presero dunque ciascuno i suoi uomini che entravano il sabato, insieme con quelli che uscivano il sabato, poiché Ieoiada il sacerdote non aveva esentato dai doveri le divisioni. 9 Inoltre, Ieoiada il sacerdote diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi e gli scudi circolari che erano appartenuti al re Davide, che erano nella casa del (vero) Dio. 10 E appostava tutto il popolo, sì, ciascuno col suo dardo in mano, dal lato destro della casa fino al lato sinistro della casa, presso l'altare e presso la casa, tutt'intorno vicino al re. 11 Quindi fecero uscire il figlio del re e misero su di lui il diadema e la Testimonianza e lo fecero re, e così Ieoiada e i suoi figli lo unsero e dissero: "Viva il re!" 12 Quando Atalia ebbe udito il rumore del popolo che correva e lodava il re, subito venne dal popolo alla casa di Geova. 13 Quindi vide, ed ecco, il re stava presso la sua colonna all'entrata, e i principi e le trombe presso il re, e tutto il popolo del paese si rallegrava e suonava le trombe, e i cantori con gli strumenti per il canto e quelli che davano il segnale per offrire lode. Immediatamente Atalia si strappò le vesti e disse: "Cospirazione! Cospirazione!" 14 Ma Ieoiada il sacerdote fece uscire i capi di centinaia, gli incaricati delle forze militari, e disse loro: "Conducetela fuori da dentro le file; e, in quanto a chiunque le vada dietro, dev'essere messo a morte con la spada!" Poiché il sacerdote aveva detto: "Non la dovete mettere a morte nella casa di Geova". 15 Le misero dunque le mani addosso. Quando essa fu venuta all'entrata della porta dei cavalli della casa del re, ve la misero subito a morte. 16 Quindi Ieoiada concluse un patto fra lui stesso e tutto il popolo e il re, che sarebbero restati il popolo di Geova. 17 Dopo ciò tutto il popolo andò alla casa di Baal e l'abbatté; e spezzò i suoi altari e le sue immagini, e uccise davanti agli altari Mattan, il sacerdote di Baal. 18 Inoltre, Ieoiada mise gli incarichi della casa di Geova in mano ai sacerdoti (e) ai leviti, che Davide aveva posto in divisioni sulla casa di Geova per offrire i sacrifici bruciati di Geova secondo ciò che è scritto nella legge di Mosè, con allegrezza e con canto per mano di Davide. 19 Collocò dunque i portinai presso le porte della casa di Geova affinché non vi entrasse nessuno in qualsiasi modo impuro. 20 Prese ora i capi di centinaia e i signori e i governanti del popolo e tutto il popolo del paese e fece scendere il re dalla casa di Geova. Quindi vennero per la porta superiore alla casa del re e fecero sedere il re sul trono del regno. 21 E tutto il popolo del paese continuò a rallegrarsi; e la città stessa non ebbe disturbo, e Atalia l'avevano messa a morte con la spada. 24 Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Sibia di Beer-Seba. 2 E Ioas faceva ciò che era retto agli occhi di Geova per tutti i giorni di Ieoiada il sacerdote. 3 E Ieoiada gli prendeva due mogli, ed egli generò figli e figlie. 4 Ora avvenne in seguito che Ioas ebbe a cuore di rinnovare la casa di Geova. 5 Radunò pertanto i sacerdoti e i leviti e disse loro: "Uscite alle città di Giuda e radunate denaro da tutto Israele per riparare la casa del vostro Dio di anno in anno; e voi, da parte vostra, dovete agire prontamente nella faccenda". E i leviti non agirono prontamente. 6 E il re chiamò dunque Ieoiada il capo e gli disse: "Perché non hai chiesto conto ai leviti in quanto a portare da Giuda e da Gerusalemme la tassa sacra ordinata da Mosè servitore di Geova, sì, quella della congregazione d'Israele, per la tenda della Testimonianza? 7 Poiché riguardo ad Atalia la donna malvagia, gli stessi figli di lei avevano forzato la casa del (vero) Dio, e avevano offerto ai Baal perfino tutte le cose sante della casa di Geova". 8 Quindi il re disse (la parola), e così fecero una cassa e la misero fuori della porta della casa di Geova. 9 Dopo ciò emanarono un bando per tutto Giuda e Gerusalemme perché si portasse a Geova la tassa sacra che Mosè servitore del (vero) Dio aveva ordinato a Israele nel deserto. 10 E tutti i principi e tutto il popolo si rallegravano, e la portavano e la gettavano nella cassa finché tutti ebbero dato. 11 E avveniva al tempo debito che egli portava la cassa alla cura del re per mano dei leviti, e, appena vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e il commissario del capo sacerdote venivano e vuotavano quindi la cassa e la sollevavano e la rimettevano al suo posto. In questo modo facevano di giorno in giorno, così che raccolsero denaro in abbondanza. 12 Quindi il re e Ieoiada lo davano a quelli che facevano il lavoro del servizio della casa di Geova, ed essi assumevano i tagliapietre e gli artefici per rinnovare la casa di Geova, e anche i lavoratori del ferro e del rame per riparare la casa di Geova. 13 E quelli che facevano il lavoro cominciarono le operazioni, e il lavoro di riparazione progrediva per mano loro, e infine riportarono la casa del (vero) Dio allo stato in cui strutturalmente doveva essere e la resero forte. 14 E appena ebbero finito portarono davanti al re e a Ieoiada il resto del denaro, e facevano utensili per la casa di Geova, utensili per il ministero e per fare offerte e coppe e utensili d'oro e d'argento; e fecero offerte di sacrifici bruciati nella casa di Geova di continuo, per tutti i giorni di Ieoiada. 15 E Ieoiada divenne vecchio e sazio di anni e gradualmente morì, avendo alla sua morte centotrent'anni. 16 Lo seppellirono dunque nella Città di Davide insieme ai re, perché aveva fatto del bene in Israele e verso il (vero) Dio e la Sua casa. 17 E dopo la morte di Ieoiada i principi di Giuda vennero e si inchinavano davanti al re. In quel tempo il re li ascoltò. 18 E gradualmente lasciarono la casa di Geova l'Iddio dei loro antenati e servivano i pali sacri e gli idoli, tanto che ci fu indignazione contro Giuda e Gerusalemme a causa di questa loro colpa. 19 Ed egli mandava profeti fra loro per ricondurli a Geova; e questi rendevano testimonianza contro di loro, ma essi non prestavano orecchio. 20 E lo spirito di Dio avvolse Zaccaria figlio di Ieoiada il sacerdote, così che stette in piedi al di sopra del popolo e disse loro: "Il (vero) Dio ha detto questo: 'Perché trasgredite i comandamenti di Geova, così che non potete avere successo? Poiché avete lasciato Geova, egli, a sua volta, lascerà voi' ". 21 Infine cospirarono contro di lui e lo colpirono con pietre per comandamento del re nel cortile della casa di Geova. 22 E Ioas il re non si ricordò dell'amorevole benignità che Ieoiada suo padre aveva esercitato verso di lui, tanto che uccise suo figlio, il quale, quando stava per morire, disse: "Geova (lo) veda e (ne) chieda (conto)". 23 E avvenne al volgere dell'anno che forze militari della Siria salirono contro di lui, e invadevano Giuda e Gerusalemme. Quindi ridussero in rovina di fra il popolo tutti i principi del popolo, e mandarono tutte le loro spoglie al re di Damasco. 24 Poiché le forze militari dei siri fecero l'invasione con un piccolo numero di uomini, e Geova stesso diede loro in mano forze militari in grandissimo numero, perché avevano lasciato Geova l'Iddio dei loro antenati; ed eseguirono su Ioas atti di giudizio. 25 E quando se ne furono andati da lui (poiché lo lasciarono con molte infermità), i suoi propri servitori cospirarono contro di lui a causa del sangue dei figli di Ieoiada il sacerdote; e lo uccisero sul suo proprio letto, così che morì. Lo seppellirono quindi nella Città di Davide, ma non lo seppellirono nei luoghi di sepoltura dei re. 26 E questi furono i cospiratori contro di lui: Zabad figlio di Simeat la ammonita e Iozabad figlio di Simrit la moabita. 27 In quanto ai suoi figli e all'abbondanza della dichiarazione solenne contro di lui e alla fondazione della casa del (vero) Dio, ecco, sono scritti nell'esposizione del Libro dei Re. E Amazia suo figlio regnava in luogo di lui. 25 Amazia divenne re all'età di venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Ieoaddan di Gerusalemme. 2 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, solo non con cuore completo. 3 E avvenne che appena il regno si fu rafforzato su di lui, uccise prontamente i suoi servitori che avevano abbattuto il re suo padre. 4 E non mise a morte i loro figli, ma (fece) secondo ciò che è scritto nella legge, nel libro di Mosè, che Geova comandò, dicendo: "I padri non devono morire per i figli, né i figli stessi devono morire per i padri; ma ciascuno deve morire per il suo proprio peccato". 5 E Amazia radunava Giuda e li faceva stare secondo la casa degli antenati, secondo i capi di migliaia e secondo i capi di centinaia per tutto Giuda e Beniamino; e li registrava dai vent'anni d'età in su, e infine trovò (che erano) trecentomila uomini scelti che andavano alle armi, maneggiando lancia e scudo grande. 6 Inoltre, assoldò da Israele centomila uomini potenti e valorosi, per cento talenti d'argento. 7 E un certo uomo del (vero) Dio venne da lui, dicendo: "O re, non venga con te l'esercito d'Israele, poiché Geova non è con Israele, (cioè con) tutti i figli di Efraim. 8 Ma vieni tu stesso, agisci, sii coraggioso per la guerra. Il (vero) Dio potrebbe farti inciampare davanti al nemico; poiché presso Dio esiste il potere di aiutare e di far inciampare". 9 A ciò Amazia disse all'uomo del (vero) Dio: "Ma che si deve fare dei cento talenti che ho dato alle truppe d'Israele?" A ciò l'uomo del (vero) Dio disse: "Presso Geova esiste il mezzo di darti molto più di questo". 10 Amazia pertanto le separò, cioè le truppe che erano venute a lui da Efraim, perché se ne andassero al loro proprio luogo. Comunque, la loro ira si accese grandemente contro Giuda, tanto che tornarono al loro proprio luogo nell'ardore dell'ira. 11 E Amazia, da parte sua, si fece coraggio e conduceva il suo proprio popolo e andava alla Valle del Sale; e abbatteva i figli di Seir, diecimila (d'essi). 12 E ce ne furono diecimila che i figli di Giuda catturarono vivi. Li portarono dunque in cima alla rupe, e li gettavano dalla cima della rupe; ed essi, tutti quanti, si sfracellarono. 13 In quanto ai membri della truppa che Amazia aveva rimandato indietro dall'andare con lui in guerra, facevano incursioni nelle città di Giuda, da Samaria fino a Bet-Oron, e abbattevano tremila d'essi e prendevano una grande preda. 14 Ma accadde che, venuto Amazia dall'aver abbattuto gli edomiti, ora portò gli dèi dei figli di Seir e se li costituì come dèi, e si inchinava davanti a loro, e faceva loro fumo di sacrificio. 15 Di conseguenza, l'ira di Geova si accese contro Amazia, e gli mandò dunque un profeta e gli disse: "Perché hai ricercato gli dèi del popolo che non hanno liberato il loro proprio popolo dalla tua mano?" 16 E avvenne quando gli parlò che (il re) immediatamente gli disse: "Ti abbiamo costituito consigliere del re? Smetti per il tuo proprio bene. Perché ti dovrebbero abbattere?" Pertanto il profeta smise, ma disse: "Certamente so che Dio ha deciso di ridurti in rovina, perché hai fatto questo e non hai ascoltato il mio consiglio". 17 Amazia re di Giuda prese quindi consiglio e mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz figlio di Ieu re d'Israele: "Vieni! Guardiamoci l'un l'altro in faccia". 18 Allora Ioas re d'Israele mandò a dire ad Amazia re di Giuda: "La stessa erbaccia spinosa che era nel Libano mandò a dire al cedro che era nel Libano: 'Dà tua figlia in moglie a mio figlio'. Comunque, passò una bestia selvaggia del campo che era nel Libano e calpestò l'erbaccia spinosa. 19 Tu ti sei detto: Ecco, hai abbattuto Edom. E il tuo cuore ti ha innalzato per essere glorificato. Ora continua a dimorare nella tua propria casa. Perché ti devi impegnare in una lotta in cattiva posizione e devi cadere, tu e Giuda con te?" 20 Ma Amazia non ascoltò; poiché ciò era dal (vero) Dio allo scopo di darli nella sua mano, perché avevano ricercato gli dèi di Edom. 21 Ioas re d'Israele dunque salì, e si guardavano l'un l'altro in faccia, lui e Amazia re di Giuda, a Bet-Semes, che appartiene a Giuda. 22 E Giuda fu sconfitto davanti a Israele, così che si diedero alla fuga ciascuno alla sua tenda. 23 E Ioas re d'Israele catturò a Bet-Semes Amazia re di Giuda, figlio di Ioas figlio di Ioacaz, dopo di che lo portò a Gerusalemme e fece una breccia nelle mura di Gerusalemme, dalla Porta di Efraim fino alla Porta dell'Angolo, quattrocento cubiti. 24 E (prese) tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa del (vero) Dio presso Obed-Edom e i tesori della casa del re e gli ostaggi, e quindi tornò a Samaria. 25 E Amazia figlio di Ioas re di Giuda continuò a vivere per quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz re d'Israele. 26 In quanto al resto dei fatti di Amazia, i primi e gli ultimi, ecco, non sono scritti nel Libro dei Re di Giuda e d'Israele? 27 E dal tempo che Amazia si sviò dal seguire Geova, formavano una cospirazione contro di lui a Gerusalemme. Alla fine egli fuggì a Lachis; ma mandarono a inseguirlo fino a Lachis e ve lo misero a morte. 28 Lo portarono dunque su cavalli e lo seppellirono con i suoi antenati nella città di Giuda. 26 Quindi tutto il popolo di Giuda prese Uzzia, che aveva sedici anni, e lo fece re in luogo di suo padre Amazia. 2 Fu lui a riedificare Elot e a restituirla quindi a Giuda dopo che il re era giaciuto con i suoi antenati. 3 Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Iecolia di Gerusalemme. 4 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Amazia suo padre. 5 Ed ebbe cura di ricercare di continuo Dio ai giorni di Zaccaria, colui che istruiva nel timore del (vero) Dio; e, ai giorni della sua ricerca di Geova, il (vero) Dio lo rese prospero. 6 E usciva a combattere contro i filistei e faceva brecce nelle mura di Gat e nelle mura di Iabne e nelle mura di Asdod, dopo di che edificò città nel (territorio di) Asdod e tra i filistei. 7 E il (vero) Dio continuò ad aiutarlo contro i filistei e contro gli arabi che dimoravano a Gurbaal e contro i meunim. 8 E gli ammoniti davano un tributo a Uzzia. Alla fine la sua fama giunse fino in Egitto, poiché manifestò forza in misura straordinaria. 9 Oltre a ciò, Uzzia edificò torri a Gerusalemme presso la Porta dell'Angolo e presso la Porta della Valle e presso il Contrafforte, e le fortificò. 10 Inoltre, edificò torri nel deserto e scavò molte cisterne (poiché c'era una gran quantità di bestiame che era divenuto suo), e anche nella Sefela e sull'altopiano. C'erano agricoltori e vignaioli sui monti e sul Carmelo, poiché egli mostrò di amare l'agricoltura. 11 Inoltre, Uzzia ebbe forze impegnate nella guerra, quelle che andavano al servizio militare in truppe, secondo il numero della loro registrazione per mano di Ieiel il segretario e di Maaseia l'ufficiale al comando di Hanania dei principi del re. 12 L'intero numero dei capi delle case paterne, degli uomini potenti e valorosi, fu di duemilaseicento. 13 E al loro comando le forze militari furono di trecentosettemilacinquecento uomini che si impegnavano nella guerra col potere di forze militari per aiutare il re contro il nemico. 14 E Uzzia continuò a preparare per loro, per l'intero esercito, scudi e lance ed elmi e cotte di maglia e archi e pietre da fionda. 15 Inoltre, fece a Gerusalemme macchine da guerra, invenzione di ingegneri, perché fossero sulle torri e sugli angoli, per tirare frecce e grosse pietre. Di conseguenza la sua fama si sparse molto lontano, poiché fu aiutato meravigliosamente finché si fortificò. 16 Comunque, appena egli si fu fortificato, il suo cuore si insuperbì fino al punto di causare rovina, così che agì infedelmente contro Geova suo Dio ed entrò nel tempio di Geova per bruciare incenso sull'altare dell'incenso. 17 Immediatamente Azaria il sacerdote e con lui i sacerdoti di Geova, ottanta uomini valorosi, entrarono dietro a lui. 18 Quindi tennero testa a Uzzia il re e gli dissero: "Non è affar tuo, o Uzzia, bruciare incenso a Geova, ma è affare dei sacerdoti figli di Aaronne, i santificati, bruciare incenso. Esci dal santuario; poiché hai agito infedelmente, e non ti è di alcuna gloria da parte di Geova Dio". 19 Ma Uzzia si infuriò mentre nella sua mano c'era un incensiere per bruciare l'incenso, e, durante il suo furore contro i sacerdoti, la lebbra stessa rifulse sulla sua fronte davanti ai sacerdoti nella casa di Geova accanto all'altare dell'incenso. 20 Quando Azaria il capo sacerdote e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, ebbene, ecco, era colpito dalla lebbra sulla fronte! Eccitati, lo allontanavano dunque di là, e anche lui stesso si affrettò a uscire, perché Geova lo aveva colpito. 21 E Uzzia il re continuò ad essere lebbroso fino al giorno della sua morte, e dimorava in una casa, esente da doveri, come lebbroso; poiché era stato separato dalla casa di Geova, mentre Iotam suo figlio era (incaricato) sulla casa del re, giudicando il popolo del paese. 22 E il resto dei fatti di Uzzia, i primi e gli ultimi, li ha scritti Isaia figlio di Amoz il profeta. 23 Infine Uzzia giacque con i suoi antenati; e lo seppellirono dunque con i suoi antenati, (ma) nel campo di sepoltura che apparteneva ai re, poiché dissero: "È lebbroso". E Iotam suo figlio regnava in luogo di lui. 27 Iotam aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Ierusa figlia di Zadoc. 2 Ed egli faceva ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Uzzia suo padre. Solo non invase il tempio di Geova. Comunque, il popolo agiva ancora rovinosamente. 3 Egli stesso edificò la porta superiore della casa di Geova, e fece molto lavoro di edificazione sulle mura di Ofel. 4 Ed edificò città nella regione montagnosa di Giuda, ed edificò luoghi fortificati e torri nei boschi. 5 Ed egli stesso guerreggiò contro il re dei figli di Ammon e alla fine si mostrò più forte di loro, tanto che i figli di Ammon gli diedero quell'anno cento talenti d'argento e diecimila cor di frumento e diecimila d'orzo. Questo è ciò che i figli di Ammon gli pagarono anche nel secondo anno e nel terzo. 6 Così Iotam si rafforzava, poiché preparò le sue vie dinanzi a Geova suo Dio. 7 In quanto al resto dei fatti di Iotam e a tutte le sue guerre e alle sue vie, ecco, sono scritti nel Libro dei Re d'Israele e di Giuda. 8 Egli aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. 9 Infine Iotam giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono nella Città di Davide. E Acaz suo figlio regnava in luogo di lui. 28 Acaz aveva vent'anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme, e non fece ciò che era retto agli occhi di Geova come Davide suo antenato. 2 Ma camminò nelle vie dei re d'Israele, e fece perfino statue di metallo fuso dei Baal. 3 Ed egli stesso fece fumo di sacrificio nella valle del figlio di Innom e bruciava i suoi figli nel fuoco, secondo le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele. 4 E sacrificò regolarmente e fece fumo di sacrificio sugli alti luoghi e sui colli e sotto ogni sorta di albero lussureggiante. 5 Di conseguenza Geova suo Dio lo diede in mano al re di Siria, così che lo colpirono e gli portarono via un gran numero di prigionieri e li condussero a Damasco. E fu dato anche in mano al re d'Israele, così che lo colpì con una grande strage. 6 Pertanto Peca figlio di Remalia uccise in Giuda centoventimila in un solo giorno, tutti uomini valorosi, perché avevano lasciato Geova l'Iddio dei loro antenati. 7 Inoltre, Zicri, uomo potente di Efraim, uccise Maaseia figlio del re e Azricam conduttore della casa ed Elcana che era secondo al re. 8 Inoltre, i figli d'Israele presero prigionieri duecentomila dei loro fratelli, donne, figli e figlie; e presero loro anche una gran quantità di spoglie come preda, dopo di che portarono le spoglie a Samaria. 9 E là si trovava un profeta di Geova il cui nome era Oded. Egli uscì dunque davanti all'esercito che veniva a Samaria e disse loro: "Ecco, è stato a causa del furore di Geova l'Iddio dei vostri antenati contro Giuda che egli li ha dati nella vostra mano, così che avete fatto fra loro un'uccisione con un furore che è giunto fino ai cieli. 10 E ora pensate di ridurre a servi e serve per voi stessi i figli di Giuda e di Gerusalemme. Nondimeno, non ci sono presso voi stessi casi di colpa contro Geova vostro Dio? 11 E ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri che avete catturato di mezzo ai vostri fratelli, poiché l'ardente ira di Geova è contro di voi". 12 Allora (certi) uomini dei capi dei figli di Efraim, Azaria figlio di Ieoanan, Berechia figlio di Mesillemot e Ieizchia figlio di Sallum e Amasa figlio di Hadlai, si levarono contro quelli che venivano dalla campagna militare, 13 e dissero loro: "Non dovete condurre qui i prigionieri, poiché ne risulterà una colpa contro Geova da parte nostra. Voi pensate di aggiungere ai nostri peccati e alla nostra colpa, poiché abbondante è la colpa che abbiamo, e c'è ira ardente contro Israele". 14 Gli uomini armati lasciarono pertanto i prigionieri e la preda davanti ai principi e a tutta la congregazione. 15 Quindi gli uomini che furono designati secondo i loro nomi si levarono e afferrarono i prigionieri, e tutti quelli nudi li vestirono dalle spoglie. Li vestirono, dunque, e provvidero loro sandali e diedero loro da mangiare e da bere e li spalmarono di unguento. Per di più, nel caso di quelli che vacillavano, li trasportarono su asini e li condussero a Gerico, città delle palme, accanto ai loro fratelli. Dopo ciò tornarono a Samaria. 16 Allora il re Acaz mandò (a chiedere) ai re d'Assiria che lo aiutassero. 17 E ancora una volta gli edomiti stessi vennero e abbattevano Giuda e portavano via prigionieri. 18 In quanto ai filistei, fecero un'incursione nelle città della Sefela e del Negheb di Giuda e catturavano Bet-Semes e Aialon e Ghederot e Soco e le sue borgate dipendenti e Timna e le sue borgate dipendenti e Ghimzo e le sue borgate dipendenti; e presero a dimorarvi. 19 Poiché Geova umiliò Giuda a motivo di Acaz re d'Israele, perché aveva lasciato crescere la sfrenatezza in Giuda, e si agiva con grande infedeltà verso Geova. 20 Alla fine Tilgat-Pilneser re d'Assiria venne contro di lui e gli causò angustia, e non lo rafforzò. 21 Poiché Acaz spogliò la casa di Geova e la casa del re e dei principi e fece così un dono al re d'Assiria; ma non gli fu di nessun aiuto. 22 Comunque, nel tempo in cui gli causava angustia, egli, cioè il re Acaz, agì ancor più infedelmente verso Geova. 23 E sacrificava agli dèi di Damasco che lo colpivano, e diceva: "Siccome gli dèi dei re di Siria li aiutano, sacrificherò a loro, affinché mi aiutino". Ed essi stessi gli divennero una causa per far inciampare lui e tutto Israele. 24 Per giunta, Acaz raccolse gli utensili della casa del (vero) Dio e tagliò a pezzi gli utensili della casa del (vero) Dio, e chiuse le porte della casa di Geova, e si fece altari in ogni angolo di Gerusalemme. 25 E in tutte le città, anche nelle città di Giuda, fece alti luoghi per fare fumo di sacrificio ad altri dèi, così che offese Geova l'Iddio dei suoi antenati. 26 In quanto al resto dei suoi fatti e a tutte le sue vie, i primi e gli ultimi, ecco, sono scritti nel Libro dei Re di Giuda e d'Israele. 27 Infine Acaz giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono nella città, a Gerusalemme, poiché non lo portarono nei luoghi di sepoltura dei re d'Israele. Ed Ezechia suo figlio regnava in luogo di lui. 29 Ezechia stesso divenne re all'età di venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Abia, figlia di Zaccaria. 2 Ed egli faceva ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo antenato. 3 Egli stesso, nel primo anno del suo regno, il primo mese, aprì le porte della casa di Geova e le riparava. 4 Quindi condusse i sacerdoti e i leviti e li raccolse nel luogo aperto ad est. 5 E diceva loro: "Ascoltatemi, leviti. Ora santificatevi e santificate la casa di Geova l'Iddio dei vostri antenati, e portate la cosa impura fuori del luogo santo. 6 Poiché i nostri padri hanno agito con infedeltà e hanno fatto ciò che era male agli occhi di Geova nostro Dio, così che lo lasciarono e voltarono la loro faccia lontano dal tabernacolo di Geova e mostrarono la nuca. 7 Chiusero anche le porte del portico e tennero le lampade estinte, e non bruciarono incenso, e non offrirono nel luogo santo sacrificio bruciato all'Iddio d'Israele. 8 E l'indignazione di Geova fu contro Giuda e Gerusalemme, così che li costituì un oggetto davanti a cui tremare, oggetto di stupore e causa di fischi, così come vedete con i vostri propri occhi. 9 Ed ecco, i nostri antenati caddero di spada, e i nostri figli e le nostre figlie e le nostre mogli furono per questo in cattività. 10 Ora ho a cuore di concludere un patto con Geova l'Iddio d'Israele, affinché la sua ira ardente si ritiri da noi. 11 Ora, figli miei, non datevi riposo, poiché voi siete quelli che Geova ha scelto per stare dinanzi a lui a servirlo e per continuare ad essere suoi ministri e a far fumo di sacrificio". 12 Allora i leviti si levarono, Maat figlio di Amasai e Gioele figlio di Azaria dei figli dei cheatiti; e dai figli di Merari, Chis figlio di Abdi e Azaria figlio di Ieallelel; e dai ghersoniti, Ioa figlio di Zimma ed Eden figlio di Ioa; 13 e dai figli di Elizafan, Simri e Ieuel; e dai figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 14 e dai figli di Eman, Iehiel e Simei; e dai figli di Iedutun, Semaia e Uzziel. 15 Raccolsero quindi i loro fratelli e si santificarono e vennero, secondo il comando del re nelle parole di Geova, a purificare la casa di Geova. 16 I sacerdoti entrarono ora dentro la casa di Geova per fare la purificazione, e portarono fuori, nel cortile della casa di Geova, tutta l'impurità che trovarono nel tempio di Geova. A loro volta i leviti la ricevettero per portarla fuori alla valle del torrente Chidron. 17 Cominciarono così il primo (giorno) del primo mese a santificare, e l'ottavo giorno del mese giunsero al portico di Geova; così che santificarono la casa di Geova in otto giorni, e finirono il sedicesimo giorno del primo mese. 18 Dopo ciò vennero dentro da Ezechia il re e dissero: "Abbiamo purificato l'intera casa di Geova, l'altare dell'olocausto e tutti i suoi utensili, e la tavola del pane in pile e tutti i suoi utensili. 19 E tutti gli utensili che il re Acaz tolse dall'uso durante il suo regno nella sua infedeltà li abbiamo preparati, e li abbiamo santificati; ed ecco, sono davanti all'altare di Geova". 20 Ed Ezechia il re si alzava di buon'ora e raccoglieva i principi della città e saliva alla casa di Geova. 21 E vennero portando sette tori e sette montoni e sette agnelli e sette capri come offerta per il peccato per il regno e per il santuario e per Giuda. Egli disse dunque ai figli di Aaronne i sacerdoti di offrirli sull'altare di Geova. 22 Pertanto scannarono i bovini, e i sacerdoti ricevettero il sangue e lo aspersero sull'altare; dopo di che scannarono i montoni e aspersero il sangue sull'altare, e scannarono gli agnelli e aspersero il sangue sull'altare. 23 Quindi accostarono i capri dell'offerta per il peccato davanti al re e alla congregazione e posero su di loro le mani. 24 I sacerdoti ora li scannarono e col loro sangue fecero sull'altare un'offerta per il peccato, per fare espiazione per tutto Israele; perché il re disse che l'olocausto e l'offerta per il peccato (dovevano essere) per tutto Israele. 25 Frattanto, fece collocare i leviti nella casa di Geova, con cembali, con strumenti a corda e con arpe, secondo il comandamento di Davide e di Gad il visionario del re e di Natan il profeta, poiché dalla mano di Geova era il comandamento per mezzo dei suoi profeti. 26 I leviti stavano dunque con gli strumenti di Davide, e anche i sacerdoti con le trombe. 27 Ezechia disse quindi di offrire il sacrificio bruciato sull'altare; e al tempo in cui cominciò l'olocausto, cominciarono il canto di Geova e anche le trombe, sì, sotto la direzione degli strumenti di Davide re d'Israele. 28 E tutta la congregazione si inchinava mentre il canto risuonava e le trombe squillavano, tutto questo finché fu finito l'olocausto. 29 E appena ebbero finito di offrirlo, il re e tutti quelli che si trovavano con lui si inchinarono e si prostrarono. 30 Ezechia il re e i principi ora dissero ai leviti di lodare Geova con le parole di Davide e di Asaf il visionario. Offrivano dunque lode anche con allegrezza, e si inchinavano e si prostravano. 31 Infine Ezechia rispose e disse: "Ora voi avete riempito la vostra mano di potere per Geova. Accostatevi, e portate sacrifici e sacrifici di rendimento di grazie alla casa di Geova". E la congregazione portava sacrifici e sacrifici di rendimento di grazie, e anche, ognuno di cuore volenteroso, olocausti. 32 E il numero degli olocausti che la congregazione portò fu di settanta bovini, cento montoni, duecento agnelli: tutti questi come olocausto a Geova; 33 e anche le offerte sante, seicento bovini e tremila del gregge. 34 Solo che i sacerdoti stessi erano troppo pochi e non potevano scorticare tutti gli olocausti. I loro fratelli i leviti li aiutarono dunque finché il lavoro fu finito e finché i sacerdoti poterono santificarsi, poiché i leviti furono più retti di cuore per santificarsi che non i sacerdoti. 35 E, inoltre, gli olocausti erano in gran quantità con i pezzi grassi dei sacrifici di comunione e con le libazioni per gli olocausti. Così fu preparato il servizio della casa di Geova. 36 Di conseguenza Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono per il fatto che il (vero) Dio aveva fatto preparativi per il popolo, perché la cosa era avvenuta all'improvviso. 30 Ed Ezechia mandava (messaggeri) a tutto Israele e Giuda, e scrisse anche lettere a Efraim e a Manasse, perché venissero alla casa di Geova a Gerusalemme per tenere la pasqua a Geova l'Iddio d'Israele. 2 Comunque, il re e i suoi principi e tutta la congregazione di Gerusalemme decisero di tenere la pasqua nel secondo mese; 3 poiché non l'avevano potuta tenere in quel tempo, perché, da una parte, non si erano santificati sufficienti sacerdoti e, d'altra parte, il popolo non si era raccolto a Gerusalemme. 4 E la cosa fu retta agli occhi del re e agli occhi di tutta la congregazione. 5 Decisero dunque di far passare un bando per tutto Israele, da Beer-Seba a Dan, perché venissero a tenere la pasqua a Geova l'Iddio d'Israele a Gerusalemme; poiché non l'avevano fatta come moltitudine secondo ciò che è scritto. 6 Pertanto i corrieri con le lettere dalla mano del re e dei suoi principi andarono per tutto Israele e Giuda, proprio secondo il comandamento del re, dicendo: "Figli d'Israele, tornate a Geova l'Iddio di Abraamo, Isacco e Israele, affinché egli torni agli scampati che restano di voi dalla palma della mano dei re d'Assiria. 7 E non divenite come i vostri antenati e come i vostri fratelli che agirono infedelmente verso Geova l'Iddio dei loro antenati, così che egli li costituì oggetto di stupore, proprio come vedete. 8 Ora non indurite il vostro collo come fecero i vostri antenati. Fate posto a Geova e venite al suo santuario che egli ha santificato a tempo indefinito e servite Geova vostro Dio, affinché la sua ira ardente si ritiri da voi. 9 Poiché quando tornate a Geova, i vostri fratelli e i vostri figli saranno oggetto di misericordia davanti a quelli che li tengono prigionieri, e sarà permesso loro di tornare in questo paese; poiché Geova vostro Dio è clemente e misericordioso, e non distoglierà la faccia da voi se voi tornate a lui". 10 I corrieri continuarono dunque a passare di città in città per il paese di Efraim e di Manasse, fino a Zabulon; ma essi se ne facevano continuamente beffe e li deridevano. 11 Solo degli individui da Aser e da Manasse e da Zabulon si umiliarono così che vennero a Gerusalemme. 12 La mano del (vero) Dio mostrò d'essere anche in Giuda per dare loro un solo cuore perché eseguissero il comandamento del re e dei principi nella faccenda di Geova. 13 E si raccoglievano a Gerusalemme, un popolo numeroso, per tenere la festa dei pani non fermentati nel secondo mese, una congregazione davvero immensa. 14 Quindi si levarono ed eliminarono gli altari che erano a Gerusalemme, ed eliminarono tutti gli altari dell'incenso e (li) gettarono quindi nella valle del torrente Chidron. 15 Dopo ciò scannarono la vittima pasquale il quattordicesimo (giorno) del secondo mese; e i sacerdoti e i leviti stessi si erano umiliati, così che si santificarono e portarono olocausti alla casa di Geova. 16 E stavano al loro posto secondo la loro regola, secondo la legge di Mosè l'uomo del (vero) Dio; i sacerdoti aspergevano il sangue ricevuto dalla mano dei leviti. 17 Poiché nella congregazione c'erano molti che non si erano santificati; e i leviti avevano l'incarico di scannare le vittime pasquali per tutti quelli che non erano puri, per santificarli a Geova. 18 Poiché c'era un gran numero del popolo, molti da Efraim e Manasse, da Issacar e Zabulon, che non si erano purificati, poiché non avevano mangiato la pasqua secondo ciò che è scritto; ma Ezechia pregò per loro, dicendo: "Il buon Geova stesso conceda perdono a 19 ognuno che ha preparato il suo cuore per ricercare il (vero) Dio, Geova, l'Iddio dei suoi antenati, benché senza la purificazione per ciò che è santo". 20 Geova ascoltò pertanto Ezechia e sanò il popolo. 21 I figli d'Israele che si trovavano a Gerusalemme tennero dunque la festa dei pani non fermentati per sette giorni con grande allegrezza; e di giorno in giorno i leviti e i sacerdoti offrivano lode a Geova con strumenti risonanti, sì, a Geova. 22 Per di più, Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti che agivano con eccellente discrezione verso Geova. E mangiavano la festa fissata per sette giorni, sacrificando sacrifici di comunione e facendo confessione a Geova l'Iddio dei loro antenati. 23 Quindi tutta la congregazione decise di tenerla per altri sette giorni, e la tennero dunque per sette giorni con allegrezza. 24 Poiché Ezechia il re di Giuda stesso diede come contribuzione per la congregazione mille tori e settemila pecore, e i principi stessi diedero come contribuzione per la congregazione mille tori e diecimila pecore; e i sacerdoti si santificavano in gran numero. 25 E tutta la congregazione di Giuda e i sacerdoti e i leviti e tutta la congregazione che era venuta da Israele e i residenti forestieri che erano venuti dal paese d'Israele e quelli che dimoravano in Giuda continuarono a rallegrarsi. 26 E ci fu a Gerusalemme una grande allegrezza, poiché dai giorni di Salomone figlio di Davide re d'Israele non c'era stato nulla di simile a Gerusalemme. 27 Infine i sacerdoti, i leviti, si alzarono e benedissero il popolo; e la loro voce fu esaudita, così che la loro preghiera giunse alla sua santa dimora, ai cieli. 31 E appena ebbero finito tutto questo, tutti gli israeliti che si trovavano (là) uscirono verso le città di Giuda, e spezzavano le colonne sacre e tagliavano i pali sacri e abbattevano gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino e in Efraim e Manasse finché ebbero finito; dopo di che tutti i figli d'Israele tornarono alle loro città, ciascuno al suo proprio possedimento. 2 Quindi Ezechia pose le divisioni dei sacerdoti e dei leviti nelle loro divisioni, ciascuna secondo il suo servizio per i sacerdoti e per i leviti riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per servire e per rendere grazie e lode alle porte degli accampamenti di Geova. 3 E ci fu una porzione del re dai suoi propri beni per gli olocausti, per gli olocausti della mattina e della sera, e anche per gli olocausti dei sabati e delle lune nuove e dei periodi festivi, secondo ciò che è scritto nella legge di Geova. 4 Per giunta, egli disse al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare la porzione dei sacerdoti e dei leviti, perché aderissero strettamente alla legge di Geova. 5 E appena si divulgò la parola, i figli d'Israele aumentarono le primizie del grano, del vino nuovo, e dell'olio e del miele e di tutto il prodotto del campo, e portarono abbondantemente la decima di ogni cosa. 6 E i figli d'Israele e di Giuda che dimoravano nelle città di Giuda, sì, essi stessi (portarono) la decima dei bovini e delle pecore e la decima delle cose sante, le cose santificate a Geova loro Dio. Essi portarono e diedero dunque mucchi su mucchi. 7 Nel terzo mese cominciarono a fare i mucchi ponendo lo strato più basso, e nel settimo mese finirono. 8 Quando Ezechia e i principi furono venuti ed ebbero visto i mucchi, benedicevano Geova e il suo popolo Israele. 9 A suo tempo Ezechia domandò ai sacerdoti e ai leviti circa i mucchi. 10 Quindi Azaria il capo sacerdote della casa di Zadoc gli disse, sì, disse: "Dal tempo che cominciarono a portare la contribuzione nella casa di Geova si è mangiato e ci si è saziati e c'è stato avanzo in abbondanza; poiché Geova stesso ha benedetto il suo popolo, e ne è restata questa gran quantità". 11 A ciò Ezechia disse di preparare stanze da pranzo nella casa di Geova. Pertanto (le) prepararono. 12 E portavano la contribuzione e la decima e le cose sante con fedeltà; e Conania il levita ne era incaricato come conduttore, e Simei suo fratello era il secondo. 13 E Iehiel e Azazia e Naat e Asael e Ierimot e Iozabad ed Eliel e Ismachia e Maat e Benaia erano commissari al lato di Conania e di Simei suo fratello, per ordine di Ezechia il re, e Azaria era il conduttore nella casa del (vero) Dio. 14 E Core figlio di Imna il levita era il portinaio ad est, incaricato delle offerte volontarie del (vero) Dio, per dare la contribuzione di Geova e le cose santissime. 15 E al suo comando c'erano Eden e Miniamin e Iesua e Semaia, Amaria e Secania, nelle città dei sacerdoti, nell'incarico di fiducia, per dare ai loro fratelli nelle divisioni, ugualmente al grande e al piccolo, 16 indipendentemente dalla loro registrazione genealogica dei maschi dai tre anni d'età in su, di tutti quelli che venivano nella casa di Geova come una consuetudine quotidiana, per il loro servizio secondo i loro obblighi secondo le loro divisioni. 17 Questa è la registrazione genealogica dei sacerdoti secondo la casa dei loro padri e anche dei leviti, dall'età di vent'anni in su, secondo i loro obblighi nelle loro divisioni, 18 sia per la registrazione genealogica fra tutti i loro piccoli, le loro mogli e i loro figli e le loro figlie, per tutta la congregazione, perché nel loro incarico di fiducia si santificavano per ciò che era santo, 19 e sia per i figli di Aaronne, i sacerdoti, nei campi del pascolo delle loro città. In tutte le diverse città c'erano uomini che erano stati designati secondo i (loro) nomi, per dare porzioni a ogni maschio fra i sacerdoti e all'intera registrazione genealogica fra i leviti. 20 Ed Ezechia faceva così in tutto Giuda, e continuò a fare ciò che era buono e retto e fedele dinanzi a Geova suo Dio. 21 E in ogni opera che egli cominciò nel servizio della casa del (vero) Dio e nella legge e nel comandamento per ricercare il suo Dio, agì con tutto il suo cuore, ed ebbe successo. 32 Dopo queste cose e questa fedele condotta, Sennacherib re d'Assiria venne e invadeva Giuda e si accampava contro le città fortificate, e pensava di farle sue aprendovi una breccia. 2 Quando Ezechia ebbe visto che Sennacherib era venuto con la faccia volta contro Gerusalemme per la guerra, 3 decise quindi con i suoi principi e con i suoi uomini potenti di turare le acque delle sorgenti che erano fuori della città; e dunque lo aiutarono. 4 Pertanto si radunò molta gente, e turavano tutte le sorgenti e il torrente che inonda in mezzo al paese, dicendo: "Perché i re d'Assiria dovrebbero venire e realmente trovare una gran quantità d'acqua?" 5 Per giunta, si fece coraggio ed edificò tutte le mura diroccate e vi eresse sopra delle torri, e al di fuori altre mura, e riparò il Terrapieno della Città di Davide, e fece dardi in abbondanza e scudi. 6 E metteva capi militari sul popolo e li radunava a sé nella pubblica piazza della porta della città e parlava al loro cuore, dicendo: 7 "Siate coraggiosi e forti. Non abbiate timore né siate atterriti a causa del re d'Assiria e a causa di tutta la folla che è con lui; poiché con noi ce ne sono più di quanti ce ne sono con lui. 8 Con lui c'è un braccio di carne, ma con noi c'è Geova nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie". E il popolo era rassicurato dalle parole di Ezechia re di Giuda. 9 Fu dopo ciò che Sennacherib re d'Assiria mandò i suoi servitori a Gerusalemme, mentre era a Lachis e tutta la sua potenza imperiale con lui, da Ezechia re di Giuda e da tutti i giudei che erano a Gerusalemme, dicendo: 10 "Questo è ciò che ha detto Sennacherib re d'Assiria: 'In che cosa confidate mentre sedete quietamente, stretti da assedio a Gerusalemme? 11 Non vi illude Ezechia per ridurvi a morire di fame e di sete, dicendo: "Geova nostro Dio stesso ci libererà dalla palma della mano del re d'Assiria"? 12 Non è Ezechia stesso che ha eliminato i suoi alti luoghi e i suoi altari e ha quindi detto a Giuda e a Gerusalemme: "Vi dovete inchinare davanti a un solo altare e su di esso dovete fare fumo di sacrificio"? 13 Non sapete ciò che io stesso e i miei antenati abbiamo fatto a tutti i popoli dei paesi? Sono stati in grado gli dèi delle nazioni dei paesi di liberare in alcun modo il loro paese dalla mia mano? 14 Chi fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei antenati votarono alla distruzione è stato in grado di liberare il suo popolo dalla mia mano, così che il vostro Dio possa liberarvi dalla mia mano? 15 E ora non lasciate che Ezechia vi inganni o vi illuda in questo modo e non riponete fede in lui, poiché nessun dio di alcuna nazione o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano e dalla mano dei miei antenati. Quanto meno, quindi, il vostro proprio Dio vi libererà dalla mia mano!' " 16 E i suoi servitori parlarono ancora contro Geova il (vero) Dio e contro Ezechia suo servitore. 17 Egli scrisse perfino lettere per biasimare Geova l'Iddio d'Israele e per parlare contro di lui, dicendo: "Come gli dèi delle nazioni dei paesi che non liberarono il loro popolo dalla mia mano, così l'Iddio di Ezechia non libererà il suo popolo dalla mia mano". 18 E chiamavano ad alta voce nella lingua dei giudei il popolo di Gerusalemme che era sulle mura, per farli intimorire e per turbarli, al fine di catturare la città. 19 E continuarono a parlare contro l'Iddio di Gerusalemme come contro gli dèi dei popoli della terra, opera delle mani dell'uomo. 20 Ma Ezechia il re e Isaia figlio di Amoz, il profeta, continuarono a pregare per questo e a gridare ai cieli per invocare soccorso. 21 E Geova mandava un angelo e spazzava via ogni uomo potente e valoroso, e ogni condottiero e capo nel campo del re d'Assiria, così che egli tornò con la vergogna in faccia al suo proprio paese. In seguito entrò nella casa del suo dio e lì certuni che erano usciti dalle sue proprie parti interiori lo abbatterono con la spada. 22 Così Geova salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e diede loro riposo tutt'intorno. 23 E ci furono molti che portarono doni a Geova a Gerusalemme e cose scelte a Ezechia re di Giuda, e dopo ciò egli fu esaltato agli occhi di tutte le nazioni. 24 In quei giorni Ezechia si ammalò fino al punto di morire, e pregava Geova. Egli dunque gli parlò, e gli diede un portento. 25 Ma Ezechia non ricambiò secondo il beneficio resogli, poiché il suo cuore si insuperbì e ci fu indignazione contro di lui e contro Giuda e Gerusalemme. 26 Comunque, Ezechia si umiliò per la superbia del suo cuore, lui e gli abitanti di Gerusalemme, e l'indignazione di Geova non venne su di loro ai giorni di Ezechia. 27 Ed Ezechia ebbe ricchezze e gloria in misura molto grande; e si fece depositi per argento e per oro e per pietre preziose e per olio di balsamo e per scudi e per tutti gli oggetti desiderabili; 28 e anche luoghi di deposito per il prodotto di grano e vino nuovo e olio, e anche stalle per tutte le diverse sorte di bestie e stalle per i branchi. 29 E si procurò città e anche bestiame del gregge e della mandria in abbondanza; poiché Dio gli diede moltissimi beni. 30 Ed Ezechia fu quello che turò la sorgente superiore delle acque di Ghihon e le tenne volte direttamente in basso a ovest verso la Città di Davide, ed Ezechia continuò ad aver successo in ogni sua opera. 31 E fu così che, mediante i portavoce dei principi di Babilonia che gli furono mandati a indagare intorno al portento che era avvenuto nel paese, il (vero) Dio lo lasciò per metterlo alla prova, al fine di conoscere ogni cosa (che era) nel suo cuore. 32 In quanto al resto dei fatti di Ezechia e ai suoi atti di amorevole benignità, ecco, sono scritti nella visione di Isaia il profeta, figlio di Amoz, nel Libro dei Re di Giuda e d'Israele. 33 Infine Ezechia giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono nell'ascesa ai luoghi di sepoltura dei figli di Davide; e alla sua morte tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. E Manasse suo figlio regnava in luogo di lui. 33 Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 2 E faceva ciò che era male agli occhi di Geova, secondo le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciato d'innanzi ai figli d'Israele. 3 Edificò dunque di nuovo gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva abbattuto, ed eresse altari ai Baal e fece pali sacri, e si inchinava davanti a tutto l'esercito dei cieli e li serviva. 4 Ed edificò altari nella casa di Geova, circa la quale Geova aveva detto: "Il mio nome sarà in Gerusalemme a tempo indefinito". 5 E continuò a edificare altari a tutto l'esercito dei cieli in due cortili della casa di Geova. 6 Ed egli stesso fece passare i suoi propri figli attraverso il fuoco nella valle del figlio di Innom, e praticò la magia e usò la divinazione e praticò la stregoneria e costituì medium spiritici e quelli che per mestiere predicevano gli avvenimenti. Fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo. 7 Per giunta, mise l'immagine scolpita che aveva fatto nella casa del (vero) Dio, circa la quale Dio aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: "In questa casa e in Gerusalemme, che ho scelto da tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome a tempo indefinito. 8 E non allontanerò più il piede d'Israele dal suolo che assegnai ai loro antenati, purché abbiano cura di mettere in pratica tutto ciò che ho comandato loro riguardo alla legge e ai regolamenti e alle decisioni giudiziarie per mano di Mosè". 9 E Manasse seduceva Giuda e gli abitanti di Gerusalemme per fare peggio delle nazioni che Geova aveva annientato d'innanzi ai figli d'Israele. 10 E Geova parlava a Manasse e al suo popolo, ma non prestarono attenzione. 11 Infine Geova fece venire contro di loro i capi dell'esercito che apparteneva al re d'Assiria, e catturarono dunque Manasse nelle buche e lo serrarono in due ceppi di rame e lo condussero a Babilonia. 12 E appena ciò gli ebbe causato angustia, egli placò la faccia di Geova suo Dio e si umiliava grandemente a causa dell'Iddio dei suoi antenati. 13 E Lo pregava, così che Egli si lasciò supplicare da lui e udì la sua richiesta di favore e lo restituì a Gerusalemme al suo regno; e Manasse seppe che Geova è il (vero) Dio. 14 E dopo ciò edificò un muro esterno per la Città di Davide ad ovest di Ghihon nella valle del torrente e fino alla Porta dei Pesci, e (lo) fece passare intorno a Ofel e lo faceva molto alto. Inoltre, pose capi delle forze militari in tutte le città fortificate di Giuda. 15 E toglieva gli dèi stranieri e l'immagine dell'idolo dalla casa di Geova e tutti gli altari che aveva edificato sul monte della casa di Geova e a Gerusalemme e li fece quindi gettare fuori della città. 16 Per di più, preparò l'altare di Geova e vi sacrificava sopra sacrifici di comunione e sacrifici di rendimento di grazie e diceva a Giuda di servire Geova l'Iddio d'Israele. 17 Nondimeno, il popolo sacrificava ancora sugli alti luoghi; solo che lo faceva a Geova suo Dio. 18 In quanto al resto dei fatti di Manasse e alla sua preghiera al suo Dio e alle parole dei visionari che gli parlavano nel nome di Geova l'Iddio d'Israele, ecco, sono tra i fatti dei re d'Israele. 19 In quanto alla sua preghiera e a come la sua supplica fu esaudita e a tutto il suo peccato e alla sua infedeltà e alle località nelle quali edificò alti luoghi ed eresse i pali sacri e le immagini scolpite prima che si umiliasse, ecco, sono scritti fra le parole dei suoi visionari. 20 Infine Manasse giacque con i suoi antenati, e lo seppellirono nella sua casa; e Amon suo figlio regnava in luogo di lui. 21 Amon aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. 22 E faceva ciò che era male agli occhi di Geova, proprio come aveva fatto Manasse suo padre; e Amon sacrificò a tutte le immagini scolpite che Manasse suo padre aveva fatto, e continuò a servirle. 23 E non si umiliò a causa di Geova come si era umiliato Manasse suo padre, poiché Amon fu uno che fece aumentare la colpa. 24 Infine i suoi servitori cospirarono contro di lui e lo misero a morte nella sua propria casa. 25 Ma il popolo del paese abbatté tutti i cospiratori contro il re Amon, e il popolo del paese fece quindi re Giosia suo figlio in luogo di lui. 34 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentuno anni a Gerusalemme. 2 Ed egli faceva ciò che era retto agli occhi di Geova e camminava nelle vie di Davide suo antenato; e non deviò né a destra né a sinistra. 3 E nell'ottavo anno del suo regno, mentre era ancora un ragazzo, cominciò a ricercare l'Iddio di Davide suo antenato; e nel dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi e dai pali sacri e dalle immagini scolpite e dalle statue di metallo fuso. 4 Inoltre, abbatterono davanti a lui gli altari dei Baal; e tagliò di sopra ad essi i banchi dell'incenso che erano in alto; e spezzò i pali sacri e le immagini scolpite e le statue di metallo fuso e li ridusse in polvere, e (la) asperse quindi sulla superficie dei luoghi di sepoltura di quelli che solevano far loro sacrifici. 5 E bruciò sui loro altari le ossa dei sacerdoti. Così purificò Giuda e Gerusalemme. 6 Inoltre, nelle città di Manasse e di Efraim e di Simeone e fino a Neftali, nei loro luoghi devastati tutt'intorno, 7 sì, abbatteva gli altari e i pali sacri, e spezzò e ridusse in polvere le immagini scolpite; e tagliò tutti i banchi dell'incenso in tutto il paese d'Israele, dopo di che tornò a Gerusalemme. 8 E nel diciottesimo anno del suo regno, quando aveva purificato il paese e la casa, mandò Safan figlio di Azalia e Maaseia capo della città e Ioa figlio di Ioacaz il cancelliere a riparare la casa di Geova suo Dio. 9 E venivano da Ilchia il sommo sacerdote e davano il denaro che era stato portato alla casa di Dio, che i leviti, i guardiani della porta, avevano raccolto dalla mano di Manasse ed Efraim e da tutto il resto d'Israele e da tutto Giuda e Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme. 10 Quindi (lo) misero in mano a quelli che facevano il lavoro i quali erano incaricati sulla casa di Geova. A loro volta quelli che facevano il lavoro, i quali erano attivi nella casa di Geova, lo devolvevano per accomodare e riparare la casa. 11 Lo diedero dunque agli artefici e agli edificatori per acquistare pietre squadrate e legname per le armature e per edificare con travi le case che i re di Giuda avevano ridotto in rovina. 12 E gli uomini agivano nel lavoro con fedeltà; e su di loro erano incaricati Iaat e Abdia i leviti, dai figli di Merari, e Zaccaria e Mesullam, dai figli dei cheatiti, per fare i sorveglianti. E i leviti, ciascuno dei quali era esperto in strumenti per il canto, 13 erano (incaricati) sui portatori di pesi e sui sorveglianti di tutti quelli che facevano il lavoro per i diversi servizi; e di fra i leviti erano (presi) segretari e ufficiali e portinai. 14 Or mentre traevano fuori il denaro che era stato portato alla casa di Geova, Ilchia il sacerdote trovò il libro della legge di Geova per mano di Mosè. 15 Ilchia rispose dunque e disse a Safan il segretario: "Nella casa di Geova ho trovato il medesimo libro della legge". Allora Ilchia diede il libro a Safan. 16 Quindi Safan portò il libro al re e rispose ancora al re, dicendo: "Tutto ciò che è stato messo in mano ai tuoi servitori essi lo fanno. 17 E versano il denaro che si trova nella casa di Geova e lo mettono in mano agli incaricati e in mano a quelli che fanno il lavoro". 18 E Safan il segretario continuò a riferire al re, dicendo: "Ilchia il sacerdote mi ha dato un libro". E Safan leggeva da esso davanti al re. 19 E avvenne che appena il re ebbe udito le parole della legge, immediatamente si strappò le vesti. 20 Quindi il re comandò a Ilchia e ad Aicam figlio di Safan e ad Abdon figlio di Mica e a Safan il segretario e ad Asaia servitore del re, dicendo: 21 "Andate, interrogate Geova a mio proprio favore e a favore di ciò che resta in Israele e in Giuda circa le parole del libro che è stato trovato, poiché grande è il furore di Geova che si deve versare contro di noi per il fatto che i nostri antenati non osservarono la parola di Geova facendo secondo tutto ciò che è scritto in questo libro". 22 Pertanto Ilchia insieme a quelli che il re (aveva detto) andò da Ulda la profetessa, moglie di Sallum figlio di Ticva figlio di Aras, il guardiano delle vesti, mentre essa dimorava a Gerusalemme nel secondo quartiere; e le parlavano in questo modo. 23 A sua volta essa disse loro: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 24 "Geova ha detto questo: 'Ecco, faccio venire la calamità su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni che sono scritte nel libro che hanno letto davanti al re di Giuda, 25 per il fatto che hanno lasciato me e si sono messi a fare fumo di sacrificio ad altri dèi, per offendermi con tutto ciò che fanno con le loro mani e affinché il mio furore si versi su questo luogo e non si estingua' ". 26 E al re di Giuda, che vi manda a interrogare Geova, dovete dire questo: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Riguardo alle parole che hai udito, 27 per la ragione che il tuo cuore si è intenerito così che ti sei umiliato a causa di Dio nell'udire le sue parole riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, e ti sei umiliato dinanzi a me e ti sei strappate le vesti e hai pianto dinanzi a me, io, sì, io ho udito, è l'espressione di Geova. 28 Ecco, ti raccolgo presso i tuoi antenati, e certamente sarai raccolto nel tuo cimitero in pace, e i tuoi occhi non guarderanno tutta la calamità che farò venire su questo luogo e sui suoi abitanti' " ' ". Portarono quindi la risposta al re. 29 E il re mandava a raccogliere tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30 Il re ora salì alla casa di Geova con tutti gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme e i sacerdoti e i leviti e tutto il popolo, sia il grande che il piccolo; ed egli leggeva ai loro orecchi tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa di Geova. 31 E il re stava in piedi al suo posto e concludeva dinanzi a Geova il patto di seguire Geova e di osservare i suoi comandamenti e le sue testimonianze e i suoi regolamenti con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima, per eseguire le parole del patto che erano scritte in questo libro. 32 Per giunta, fece prendere a tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino la loro posizione (al riguardo). E gli abitanti di Gerusalemme facevano secondo il patto di Dio, l'Iddio dei loro antenati. 33 Dopo ciò Giosia eliminò tutte le cose detestabili da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele, e fece prendere servizio a tutti quelli che si trovavano in Israele, per servire Geova loro Dio. Per tutti i suoi giorni non si scostarono dal seguire Geova l'Iddio dei loro antenati. 35 Quindi Giosia tenne a Gerusalemme la pasqua a Geova e scannarono la vittima pasquale il quattordicesimo giorno del primo mese. 2 Collocò dunque i sacerdoti sulle cose affidate alla loro cura e li incoraggiò nel servizio della casa di Geova. 3 E diceva ai leviti, gli insegnanti di tutto Israele, quelli santi a Geova: "Mettete la santa Arca nella casa che Salomone figlio di Davide re d'Israele edificò; non è per voi come un peso sulla spalla. Ora servite Geova vostro Dio e il suo popolo Israele. 4 E fate i preparativi secondo la casa dei vostri antenati conforme alle vostre divisioni, secondo lo scritto di Davide re d'Israele e secondo lo scritto di Salomone suo figlio. 5 E state nel luogo santo secondo le classi della casa degli antenati per i vostri fratelli, i figli del popolo, e (ci sia) la porzione della casa paterna appartenente ai leviti. 6 E scannate la vittima pasquale e santificatevi e fate preparativi per i vostri fratelli perché facciano secondo la parola di Geova mediante Mosè". 7 Giosia diede ora come contribuzione ai figli del popolo greggi, agnelli e capretti, tutto come vittime pasquali per tutti quelli che si trovavano (là), in numero di trentamila, e bovini, tremila. Questi erano dai beni del re. 8 E i suoi principi stessi diedero una contribuzione come offerta volontaria per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Ilchia e Zaccaria e Iehiel stessi come conduttori della casa del (vero) Dio diedero ai sacerdoti per le vittime pasquali duemilaseicento, e trecento bovini. 9 E Conania e Semaia e Netanel suoi fratelli e Asabia e Ieiel e Iozabad, capi dei leviti, diedero come contribuzione ai leviti per le vittime pasquali cinquemila, e cinquecento bovini. 10 E il servizio fu preparato e i sacerdoti stavano ai loro posti, e i leviti secondo le loro divisioni, conforme al comandamento del re. 11 E scannavano la vittima pasquale, e i sacerdoti aspergevano (il sangue) dalla loro mano, mentre i leviti (la) scorticavano. 12 Inoltre, prepararono gli olocausti in modo da darli alle classi secondo la casa paterna, ai figli del popolo, in modo da fare la presentazione a Geova conforme a ciò che è scritto nel libro di Mosè; e così pure con i bovini. 13 E si misero a cuocere l'offerta pasquale sul fuoco secondo l'usanza; e le cose santificate le cossero in pentole e in paioli e in scodelle da banchetto, dopo di che le portarono prontamente a tutti i figli del popolo. 14 E prepararono poi per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti figli di Aaronne erano impegnati a offrire i sacrifici bruciati e i pezzi grassi fino a notte, e i leviti, da parte loro, prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aaronne. 15 E i cantori figli di Asaf erano nel loro incarico secondo il comandamento di Davide e di Asaf e di Eman e di Iedutun il visionario del re; e i portinai erano alle diverse porte. Non fu necessario che si allontanassero dal loro servizio, perché i loro fratelli i leviti stessi prepararono per loro. 16 E tutto il servizio di Geova fu preparato quel giorno per tenere la pasqua e per offrire olocausti sull'altare di Geova secondo il comandamento del re Giosia. 17 E i figli d'Israele che si trovavano (là) tenevano in quel tempo la pasqua e anche la festa dei pani non fermentati per sette giorni. 18 E non si era mai tenuta una pasqua come quella in Israele fin dai giorni di Samuele il profeta, né alcuno degli stessi altri re d'Israele aveva tenuto una pasqua come quella che tennero Giosia e i sacerdoti e i leviti e tutto Giuda e Israele che si trovavano (là) e gli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa pasqua si tenne nel diciottesimo anno del regno di Giosia. 20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe preparato la casa, Neco re d'Egitto salì a combattere a Carchemis presso l'Eufrate. Quindi Giosia gli uscì incontro. 21 Allora egli gli mandò messaggeri, dicendo: "Che ho a che fare con te, o re di Giuda? Non è contro di te che vengo oggi, ma il mio combattimento è contro un'altra casa ed (è contro di essa che) Dio stesso ha detto che devo causare disturbo. Trattieniti per il tuo bene a causa di Dio, che è con me, e non lasciare che egli ti riduca in rovina". 22 E Giosia non voltò la faccia da lui, ma si travestì per combattere contro di lui e non ascoltò le parole di Neco dalla bocca di Dio. Venne dunque a combattere nella pianura della valle di Meghiddo. 23 E i tiratori tiravano al re Giosia, così che il re disse ai suoi servitori: "Fatemi scendere, poiché sono stato ferito molto gravemente". 24 Pertanto i suoi servitori lo fecero scendere dal carro e lo fecero salire sul secondo carro da guerra che era suo e lo portarono a Gerusalemme. Così morì e fu sepolto nel cimitero dei suoi antenati; e tutto Giuda e Gerusalemme furono in lutto per Giosia. 25 E Geremia intonava un canto su Giosia; e tutti i cantori e le cantatrici continuano a parlare di Giosia nei loro canti funebri fino ad oggi; e li hanno stabiliti come regolamento per Israele, ed ecco, sono scritti fra i canti funebri. 26 In quanto al resto dei fatti di Giosia e ai suoi atti di amorevole benignità, secondo ciò che è scritto nella legge di Geova, 27 e i suoi fatti, i primi e gli ultimi, ecco, sono scritti nel Libro dei Re d'Israele e di Giuda. 36 Il popolo del paese prese quindi Ioacaz figlio di Giosia e lo fece re in luogo di suo padre a Gerusalemme. 2 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. 3 Comunque, il re d'Egitto lo rimosse a Gerusalemme e impose al paese una multa di cento talenti d'argento e un talento d'oro. 4 Per di più, il re d'Egitto fece Eliachim suo fratello re su Giuda e Gerusalemme e cambiò il suo nome in Ioiachim; ma suo fratello Ioacaz, Neco (lo) prese e (lo) portò in Egitto. 5 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme; e continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova suo Dio. 6 Nabucodonosor re di Babilonia salì contro di lui per serrarlo in due ceppi di rame e portarlo a Babilonia. 7 E Nabucodonosor portò a Babilonia alcuni utensili della casa di Geova e li mise quindi nel suo palazzo a Babilonia. 8 In quanto al resto dei fatti di Ioiachim e alle cose detestabili che fece e a ciò che si trovò contro di lui, ecco, sono scritti nel Libro dei Re d'Israele e di Giuda; e Ioiachin suo figlio regnava in luogo di lui. 9 Ioiachin aveva diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme; e continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova. 10 E al volgere dell'anno il re Nabucodonosor mandò e lo portava a Babilonia con gli oggetti desiderabili della casa di Geova. Inoltre, fece Sedechia fratello (di) suo (padre) re su Giuda e Gerusalemme. 11 Sedechia aveva ventuno anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. 12 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova suo Dio. Non si umiliò a motivo di Geremia il profeta per ordine di Geova. 13 E si ribellò perfino contro il re Nabucodonosor che lo aveva fatto giurare su Dio; e continuò a irrigidire il suo collo e a indurire il suo cuore per non tornare a Geova l'Iddio d'Israele. 14 Anche tutti i capi dei sacerdoti e il popolo stesso commisero infedeltà in grandi proporzioni, secondo tutte le cose detestabili delle nazioni, così che contaminarono la casa di Geova che egli aveva santificato a Gerusalemme. 15 E Geova l'Iddio dei loro antenati mandava (avvertimenti) contro di loro per mezzo dei suoi messaggeri, mandando più volte, perché provò compassione del suo popolo e della sua dimora. 16 Ma si facevano continuamente beffe dei messaggeri del (vero) Dio e disprezzavano le sue parole e schernivano i suoi profeti, finché il furore di Geova salì contro il suo popolo, finché non ci fu guarigione. 17 Fece dunque salire contro di loro il re dei caldei, che uccideva i loro giovani con la spada nella casa del loro santuario, né provò compassione di giovane o vergine, vecchio o decrepito. Diede tutto nella sua mano. 18 E tutti gli utensili, grandi e piccoli, della casa del (vero) Dio e i tesori della casa di Geova e i tesori del re e dei suoi principi, ogni cosa portò a Babilonia. 19 E bruciava la casa del (vero) Dio e abbatteva le mura di Gerusalemme; e bruciarono col fuoco tutte le sue torri di dimora e anche tutti i suoi oggetti desiderabili, in modo da causare rovina. 20 Per di più, portò via prigionieri a Babilonia quelli che rimanevano dalla spada, e divennero servitori suoi e dei suoi figli finché cominciarono a regnare i reali di Persia; 21 per adempiere la parola di Geova per bocca di Geremia, finché il paese non ebbe scontato i suoi sabati. Tutti i giorni che giacque desolato osservò il sabato, per compiere settant'anni. 22 E nel primo anno di Ciro re di Persia, affinché si adempisse la parola di Geova per bocca di Geremia, Geova destò lo spirito di Ciro re di Persia, così che egli fece passare un bando per tutto il suo regno, e anche per iscritto, dicendo: 23 "Ciro re di Persia ha detto questo: 'Geova l'Iddio dei cieli mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli stesso mi ha incaricato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, Geova suo Dio sia con lui. Salga dunque' ".

 

Libro di Esdra

1 E nel primo anno di Ciro re di Persia, affinché si adempisse la parola di Geova dalla bocca di Geremia, Geova destò lo spirito di Ciro re di Persia, così che egli fece passare un bando per tutto il suo regno, e anche per iscritto, dicendo: 2 "Ciro re di Persia ha detto questo: 'Geova l'Iddio dei cieli mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli stesso mi ha incaricato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. 3 Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l'Iddio d'Israele - egli è il (vero) Dio - la quale era a Gerusalemme. 4 In quanto a chiunque resta da tutti i luoghi dove risiede come forestiero, gli uomini del suo luogo lo assistano con argento e con oro e con beni e con animali domestici insieme all'offerta volontaria per la casa del (vero) Dio, che era a Gerusalemme' ". 5 Quindi i capi dei padri di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti si levarono, pure ognuno di cui il (vero) Dio aveva destato lo spirito, per salire a riedificare la casa di Geova, che era a Gerusalemme. 6 In quanto a tutti quelli intorno a loro, rafforzarono le loro mani con utensili d'argento, con oro, con beni e con animali domestici e con cose scelte, oltre a tutto ciò che fu offerto volontariamente. 7 Inoltre, il re Ciro stesso trasse fuori gli utensili della casa di Geova, che Nabucodonosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva quindi messo nella casa del suo dio. 8 E Ciro re di Persia li traeva fuori sotto il controllo di Mitredat il tesoriere e li contava a Sesbazzar capo principale di Giuda. 9 Ora questo è il loro numero: trenta bacinelle d'oro, mille bacinelle d'argento, ventinove vasi di ricambio, 10 trenta piccole scodelle d'oro, quattrocentodieci piccole scodelle secondarie d'argento, mille altri utensili. 11 Tutti gli utensili d'oro e d'argento furono cinquemilaquattrocento. Sesbazzar portò ogni cosa, oltre a far salire il popolo esiliato da Babilonia a Gerusalemme. 2 E questi furono i figli del distretto giurisdizionale che salirono dalla cattività del popolo esiliato che Nabucodonosor re di Babilonia aveva portato in esilio a Babilonia e che in seguito tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno alla sua propria città; 2 quelli che vennero con Zorobabele, Iesua, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvai, Reum, Baana. Il numero degli uomini del popolo d'Israele: 3 I figli di Paros, duemilacentosettantadue; 4 i figli di Sefatia, trecentosettantadue; 5 i figli di Ara, settecentosettantacinque; 6 i figli di Paat-Moab, dei figli di Iesua (e di) Gioab, duemilaottocentododici; 7 i figli di Elam, milleduecentocinquantaquattro; 8 i figli di Zattu, novecentoquarantacinque; 9 i figli di Zaccai, settecentosessanta; 10 i figli di Bani, seicentoquarantadue; 11 i figli di Bebai, seicentoventitré; 12 i figli di Azgad, milleduecentoventidue; 13 i figli di Adonicam, seicentosessantasei; 14 i figli di Bigvai, duemilacinquantasei; 15 i figli di Adin, quattrocentocinquantaquattro; 16 i figli di Ater, di Ezechia, novantotto; 17 i figli di Bezai, trecentoventitré; 18 i figli di Iora, centododici; 19 i figli di Asum, duecentoventitré; 20 i figli di Ghibbar, novantacinque; 21 i figli di Betleem, centoventitré; 22 gli uomini di Netofa, cinquantasei; 23 gli uomini di Anatot, centoventotto; 24 i figli di Azmavet, quarantadue; 25 i figli di Chiriat-Iearim, Chefira e Beerot, settecentoquarantatré; 26 i figli di Rama e Gheba, seicentoventuno; 27 gli uomini di Micmas, centoventidue; 28 gli uomini di Betel e Ai, duecentoventitré; 29 i figli di Nebo, cinquantadue; 30 i figli di Magbis, centocinquantasei; 31 i figli dell'altro Elam, milleduecentocinquantaquattro; 32 i figli di Arim, trecentoventi; 33 i figli di Lod, Adid e Ono, settecentoventicinque; 34 i figli di Gerico, trecentoquarantacinque; 35 i figli di Senaa, tremilaseicentotrenta. 36 I sacerdoti: I figli di Iedaia della casa di Iesua novecentosettantatré; 37 i figli di Immer, millecinquantadue; 38 i figli di Pasur, milleduecentoquarantasette; 39 i figli di Arim, millediciassette. 40 I leviti: I figli di Iesua e Cadmiel, dei figli di Odavia, settantaquattro. 41 I cantori, i figli di Asaf, centoventotto. 42 I figli dei portinai, i figli di Sallum, i figli di Ater, i figli di Talmon, i figli di Accub, i figli di Atita, i figli di Sobai, tutti insieme, centotrentanove. 43 I netinei: I figli di Ziha, i figli di Asufa, i figli di Tabbaot, 44 i figli di Cheros, i figli di Siaa, i figli di Padon, 45 i figli di Lebana, i figli di Agaba, i figli di Accub, 46 i figli di Agab, i figli di Salmai, i figli di Hanan, 47 i figli di Ghiddel, i figli di Gaar, i figli di Reaia, 48 i figli di Rezin, i figli di Necoda, i figli di Gazzam, 49 i figli di Uzza, i figli di Pasea, i figli di Besai, 50 i figli di Asna, i figli di Meunim, i figli di Nefusim; 51 i figli di Bacbuc, i figli di Acufa, i figli di Arur, 52 i figli di Bazlut, i figli di Meida, i figli di Arsa, 53 i figli di Barcos, i figli di Sisera, i figli di Tema, 54 i figli di Nezia, i figli di Atifa. 55 I figli dei servitori di Salomone: I figli di Sotai, i figli di Soferet, i figli di Peruda, 56 i figli di Iaala, i figli di Darcon, i figli di Ghiddel, 57 i figli di Sefatia, i figli di Attil, i figli di Pocheret-Azzebaim, i figli di Ami. 58 Tutti i netinei e i figli dei servitori di Salomone furono trecentonovantadue. 59 E questi furono quelli che salirono da Tel-Mela, da Tel-Arsa, da Cherub, da Addon (e) da Immer, e non furono in grado di dichiarare la casa dei loro padri e la loro origine, se erano d'Israele: 60 i figli di Delaia, i figli di Tobia, i figli di Necoda, seicentocinquantadue. 61 E dei figli dei sacerdoti: i figli di Abaia, i figli di Accoz, i figli di Barzillai, che prese moglie dalle figlie di Barzillai il galaadita e fu chiamato con il loro nome. 62 Questi furono quelli che cercarono il loro registro per stabilire pubblicamente la loro genealogia, e non si trovarono, così che furono esclusi dal sacerdozio come contaminati. 63 Di conseguenza il Tirsata disse loro che non avrebbero potuto mangiare delle cose santissime finché non ci fosse stato un sacerdote con Urim e Tummim. 64 L'intera congregazione come un solo gruppo fu di quarantaduemilatrecentosessanta, 65 a parte i loro schiavi e le loro schiave, essendo questi settemilatrecentotrentasette; ed ebbero duecento cantori e cantatrici. 66 I loro cavalli furono settecentotrentasei, i loro muli duecentoquarantacinque, 67 i loro cammelli quattrocentotrentacinque, (i loro) asini seimilasettecentoventi. 68 E certuni dei capi delle case paterne, giunti alla casa di Geova che era a Gerusalemme, fecero offerte volontarie alla casa del (vero) Dio, per farla stare in piedi nel suo proprio posto. 69 Secondo il loro potere diedero oro per le provviste dell'opera, sessantunomila dramme, e argento, cinquemila mine, e cento lunghe vesti da sacerdoti. 70 E i sacerdoti e i leviti e alcuni del popolo, e i cantori e i portinai e i netinei presero a dimorare nelle loro città, e tutto Israele nelle sue città. 3 Quando arrivò il settimo mese, i figli d'Israele erano nelle (loro) città. E il popolo si raccoglieva come un sol uomo a Gerusalemme. 2 E Iesua figlio di Iozadac e i suoi fratelli i sacerdoti e Zorobabele figlio di Sealtiel e i suoi fratelli si levavano ed edificavano l'altare dell'Iddio d'Israele, per offrirvi sacrifici bruciati, secondo ciò che è scritto nella legge di Mosè l'uomo del (vero) Dio. 3 Stabilirono dunque fermamente l'altare nel suo proprio posto, poiché su di loro (venne) lo spavento a causa dei popoli dei paesi, e offrivano su di esso sacrifici bruciati a Geova, i sacrifici bruciati della mattina e della sera. 4 Quindi tennero la festa delle capanne secondo ciò che è scritto, con i sacrifici bruciati di giorno in giorno in numero conforme alla regola di ciò che era dovuto per ciascun giorno. 5 E ci fu poi l'olocausto continuo e quello per le lune nuove e per tutti i santificati periodi festivi di Geova e per ognuno che spontaneamente faceva un'offerta volontaria a Geova. 6 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire sacrifici bruciati a Geova, quando non si erano ancora gettate le fondamenta dello stesso tempio di Geova. 7 E davano denaro ai tagliatori (di pietre) e agli artefici, e viveri e bevanda e olio ai sidoni e ai tiri, perché portassero legname di cedro dal Libano al mare a Ioppe, secondo il permesso dato loro da Ciro re di Persia. 8 E nel secondo anno della loro venuta alla casa del (vero) Dio a Gerusalemme, nel secondo mese, Zorobabele figlio di Sealtiel e Iesua figlio di Iozadac e il resto dei loro fratelli, i sacerdoti e i leviti, e tutti quelli che erano venuti dalla cattività a Gerusalemme, cominciarono; e ora incaricarono i leviti dai vent'anni d'età in su di fare i soprintendenti sull'opera della casa di Geova. 9 Pertanto Iesua, i suoi figli e i suoi fratelli, (e) Cadmiel e i suoi figli, i figli di Giuda, si alzarono come un solo gruppo per fare i soprintendenti su quelli che facevano il lavoro nella casa del (vero) Dio, (nonché) i figli di Enadad, i loro figli e i loro fratelli, i leviti. 10 Quando gli edificatori ebbero gettato le fondamenta del tempio di Geova, i sacerdoti in veste ufficiale, con le trombe, e i leviti, i figli di Asaf, con i cembali, stettero in piedi per lodare Geova secondo l'ordine di Davide re d'Israele. 11 E rispondevano lodando e rendendo grazie a Geova, "poiché egli è buono, poiché la sua amorevole benignità verso Israele è a tempo indefinito". In quanto a tutto il popolo, urlò con un alto urlo alla lode di Geova per la posa delle fondamenta della casa di Geova. 12 E molti dei sacerdoti e dei leviti e dei capi delle case paterne, i vecchi che avevano visto la casa precedente, piangevano ad alta voce alla posa delle fondamenta di questa casa davanti ai loro occhi, mentre molti altri levavano la voce con urla di gioia. 13 Perciò il popolo non distingueva il suono dell'urlo di allegrezza dal suono del pianto del popolo, poiché il popolo urlava con un alto urlo, e il suono stesso si udì perfino a grande distanza. 4 Quando gli avversari di Giuda e di Beniamino ebbero udito che i figli dell'Esilio edificavano un tempio a Geova l'Iddio d'Israele, 2 si accostarono immediatamente a Zorobabele e ai capi delle case paterne e dissero loro: "Lasciateci edificare insieme a voi; poiché, proprio come voi, noi ricerchiamo il vostro Dio e gli sacrifichiamo fin dai giorni di Esar-Addon re d'Assiria, che ci fece salire qui". 3 Comunque, Zorobabele e Iesua e il resto dei capi delle case paterne d'Israele dissero loro: "Voi non avete nulla a che fare con noi nell'edificare una casa al nostro Dio, poiché noi stessi, insieme, edificheremo a Geova l'Iddio d'Israele, proprio come ci ha comandato il re Ciro, re di Persia". 4 Allora il popolo del paese indeboliva di continuo le mani del popolo di Giuda e lo scoraggiava dall'edificare, 5 e assoldava consiglieri contro di loro per frustrare il loro consiglio per tutti i giorni di Ciro re di Persia fino al regno di Dario re di Persia. 6 E sotto il regno di Assuero, all'inizio del suo regno, scrissero un'accusa contro gli abitanti di Giuda e Gerusalemme. 7 Inoltre, ai giorni di Artaserse, Bislam, Mitredat, Tabeel e il resto dei suoi colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia, e la scrittura della lettera era scritta in caratteri aramaici e tradotta in lingua aramaica. 8 Reum il principale funzionario del governo e Simsai lo scriba scrissero una lettera contro Gerusalemme ad Artaserse il re, come segue: 9 Quindi Reum il principale funzionario del governo e Simsai lo scriba e il resto dei loro colleghi, i giudici e i governatori minori al di là del Fiume, i segretari, il popolo di Erec, i babilonesi, gli abitanti di Susa, cioè gli elamiti, 10 e il resto delle nazioni che il grande e onorevole Asenappar portò in esilio e stabilì nelle città della Samaria, e il resto oltre il Fiume, . . . ; e ora 11 questa è una copia della lettera che mandarono in proposito: "Ad Artaserse il re, i tuoi servitori, gli uomini oltre il Fiume: E ora 12 sia noto al re che i giudei, che da te salirono qui a noi, sono venuti a Gerusalemme. Edificano la città ribelle e cattiva, e stanno per finire le mura e per riparare le fondamenta. 13 Ora sia noto al re che, se questa città sarà riedificata e le sue mura saranno finite, essi non daranno né tassa né tributo né pedaggio, e ciò causerà perdita alle tesorerie dei re. 14 Ora dato che noi mangiamo in effetti il sale del palazzo, e non è appropriato che vediamo denudare il re, per questo motivo abbiamo mandato e (lo) abbiamo fatto sapere al re, 15 affinché sia fatta un'investigazione del libro delle registrazioni dei tuoi antenati. Quindi troverai nel libro delle registrazioni e apprenderai che quella città è una città ribelle e che causa perdita ai re e ai distretti giurisdizionali, e dentro di essa ci furono promotori di rivolta dai giorni antichi. Per questa ragione quella città è stata resa desolata. 16 Facciamo sapere al re che, se quella città sarà riedificata e le sue mura saranno finite, allora tu non avrai certamente parte oltre il Fiume". 17 Il re mandò a dire a Reum il principale funzionario del governo e a Simsai lo scriba e al resto dei loro colleghi che dimoravano in Samaria e al resto oltre il Fiume: "Salute! E ora 18 il documento ufficiale che ci avete mandato è stato chiaramente letto davanti a me. 19 È stato dunque emanato da me un ordine, e hanno investigato e trovato che quella città dai giorni antichi si è levata contro i re e vi si sono fatte ribellione e rivolta. 20 E ci furono forti re su Gerusalemme e che dominarono su tutto (ciò che è) oltre il Fiume, ed erano dati loro tassa, tributo e pedaggio. 21 Ora emanate l'ordine che questi uomini robusti smettano, perché quella città non sia riedificata finché non sia da me emanato l'ordine. 22 State dunque attenti che non ci sia negligenza circa l'agire a questo riguardo, perché il danno non aumenti a discapito dei re". 23 Ora, dopo che la copia del documento ufficiale di Artaserse il re era stata letta davanti a Reum e a Simsai lo scriba e ai loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai giudei e li fermarono con la forza delle armi. 24 Fu allora che il lavoro della casa di Dio, che era a Gerusalemme, cessò; e restò fermo fino al secondo anno del regno di Dario re di Persia. 5 E Aggeo il profeta e Zaccaria nipote di Iddo, il profeta, profetizzarono ai giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, nel nome dell'Iddio d'Israele (che era) su di loro. 2 Fu allora che Zorobabele figlio di Sealtiel e Iesua figlio di Iozadac si levarono e iniziarono a riedificare la casa di Dio, che era a Gerusalemme; e con loro c'erano i profeti di Dio che davano loro aiuto. 3 In quel tempo Tattenai il governatore oltre il Fiume e Setar-Bozenai e i loro colleghi vennero da loro, e dicevano loro questo: "Chi vi ha emanato l'ordine di edificare questa casa e di finire questa impalcatura?" 4 Quindi dissero loro questo: "Quali sono i nomi degli uomini robusti che edificano questo edificio?" 5 E l'occhio del loro Dio mostrò d'essere sugli anziani dei giudei, e non li fermarono finché la comunicazione non fosse giunta a Dario e non fosse quindi rimandato indietro un documento ufficiale a questo proposito. 6 (Ecco) una copia della lettera che Tattenai il governatore oltre il Fiume e Setar-Bozenai e i suoi colleghi, i governatori minori che erano oltre il Fiume, mandarono a Dario il re; 7 gli mandarono il resoconto, e in esso lo scritto era di questo tenore: "A Dario il re: "Ogni pace! 8 Sia noto al re che siamo andati nel distretto giurisdizionale di Giuda, alla casa del grande Dio, ed essa viene edificata con pietre rotolate (sul posto), e nei muri viene messo il legname; e tale lavoro è fatto con premura e fa progresso nelle loro mani. 9 Abbiamo quindi interrogato quegli anziani. Abbiamo detto loro questo: 'Chi vi ha emanato l'ordine di edificare questa casa e di finire questa impalcatura?' 10 E abbiamo anche chiesto loro i loro nomi, per farteli conoscere, affinché scrivessimo i nomi degli uomini robusti che sono alla loro testa. 11 "E questa è la parola che ci hanno rimandato, dicendo: 'Noi siamo i servitori dell'Iddio dei cieli e della terra, e riedifichiamo la casa che è stata edificata molti anni prima di questo, che un grande re d'Israele edificò e finì. 12 Comunque, siccome i nostri padri irritarono l'Iddio dei cieli, egli li diede in mano a Nabucodonosor re di Babilonia, il caldeo, ed egli demolì questa casa e portò il popolo in esilio a Babilonia. 13 Tuttavia, nel primo anno di Ciro re di Babilonia, Ciro il re emanò l'ordine di riedificare questa casa di Dio. 14 E anche i vasi d'oro e d'argento della casa di Dio che Nabucodonosor aveva tolto dal tempio che era a Gerusalemme, e aveva portato al tempio di Babilonia, questi Ciro il re tolse dal tempio di Babilonia e furono dati a Sesbazzar, nome di colui che egli fece governatore. 15 E gli disse: "Prendi questi vasi. Va, depositali nel tempio che è a Gerusalemme, e sia riedificata la casa di Dio nel suo posto". 16 Quando quel Sesbazzar fu venuto, gettò le fondamenta della casa di Dio, che è a Gerusalemme; e da allora fino ad ora viene riedificata ma non è stata completata'. 17 "E ora se al re sembra bene, si faccia un'investigazione nella casa dei tesori del re che è lì a Babilonia, (per vedere) se è vero che dal re Ciro fu emanato l'ordine di riedificare quella casa di Dio a Gerusalemme; e ci mandi la decisione del re a questo riguardo". 6 Fu allora che Dario il re emanò l'ordine, e fecero un'investigazione nella casa delle registrazioni dei tesori depositati là a Babilonia. 2 E a Ecbatana, nel luogo fortificato che era nel distretto giurisdizionale di Media, fu trovato un rotolo, e c'era scritta una memoria in questo senso: 3 "Nel primo anno di Ciro il re, Ciro il re emanò l'ordine riguardo alla casa di Dio a Gerusalemme: Sia riedificata la casa come posto in cui devono offrire sacrifici, e se ne devono fissare le fondamenta, essendo la sua altezza di sessanta cubiti, e la sua larghezza di sessanta cubiti, 4 con tre strati di pietre rotolate (sul posto) e uno strato di legname; e la spesa sia sostenuta dalla casa del re. 5 E anche i vasi d'oro e d'argento della casa di Dio che Nabucodonosor tolse dal tempio che era a Gerusalemme e portò a Babilonia siano restituiti, affinché pervengano al tempio che è a Gerusalemme al suo posto e siano depositati nella casa di Dio. 6 "Ora Tattenai governatore oltre il Fiume, Setar-Bozenai e loro colleghi, governatori minori che siete oltre il Fiume, statevene lontani di là. 7 Lasciate stare il lavoro di quella casa di Dio. Il governatore dei giudei e gli anziani dei giudei riedificheranno quella casa di Dio nel suo posto. 8 Ed è stato emanato da me un ordine in quanto a ciò che voi farete con questi anziani dei giudei, per riedificare quella casa di Dio; e dal tesoro reale delle tasse oltre il Fiume la spesa sarà prontamente data a questi uomini robusti senza cessazione. 9 E ciò che è necessario, sia giovani tori che montoni e agnelli per gli olocausti all'Iddio del cielo, frumento, sale, vino e olio, proprio come dicono i sacerdoti che sono a Gerusalemme, siano dati loro di continuo, di giorno in giorno, immancabilmente; 10 affinché presentino di continuo offerte concilianti all'Iddio dei cieli e preghino per la vita del re e dei suoi figli. 11 Ed è stato emanato da me l'ordine che, in quanto a chiunque violi questo decreto, sia tolta una trave dalla sua casa ed egli vi sia messo al palo, e la sua casa sia per questo trasformata in latrina pubblica. 12 E l'Iddio che ha fatto risiedere là il suo nome rovesci ogni re e popolo che stenda la sua mano per commettere violazione e distruggere quella casa di Dio, che è a Gerusalemme. Io, Dario, in effetti emano l'ordine. Sia eseguito prontamente". 13 Quindi Tattenai il governatore oltre il Fiume, Setar-Bozenai e i loro colleghi, proprio come Dario il re aveva mandato (a dire), così fecero prontamente. 14 E gli anziani dei giudei edificavano e facevano progresso sotto il profetizzare di Aggeo il profeta e di Zaccaria nipote di Iddo, e (la) edificarono e (la) finirono a motivo dell'ordine dell'Iddio d'Israele e a motivo dell'ordine di Ciro e di Dario e di Artaserse re di Persia. 15 E completarono questa casa il terzo giorno del mese lunare di adar, cioè nel sesto anno del regno di Dario il re. 16 E i figli d'Israele, i sacerdoti e i leviti e il resto degli ex esiliati, tennero l'inaugurazione di questa casa di Dio con gioia. 17 E presentarono per l'inaugurazione di questa casa di Dio cento tori, duecento montoni, quattrocento agnelli, e come offerta per il peccato per tutto Israele dodici capri, secondo il numero delle tribù d'Israele. 18 E stabilirono i sacerdoti nelle loro classi e i leviti nelle loro divisioni, per il servizio di Dio che è a Gerusalemme, secondo la prescrizione del libro di Mosè. 19 E gli ex esiliati tennero la pasqua il quattordicesimo (giorno) del primo mese. 20 Giacché i sacerdoti e i leviti si erano purificati come un solo gruppo, erano tutti puri, e scannarono dunque la vittima pasquale per tutti gli ex esiliati e per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. 21 Quindi (la) mangiarono i figli d'Israele che erano tornati dall'Esilio, e ognuno che si era separato dall'impurità delle nazioni del paese (unendosi) a loro, per ricercare Geova l'Iddio d'Israele. 22 E continuarono a tenere la festa dei pani non fermentati per sette giorni con allegrezza; poiché Geova li fece rallegrare, ed egli aveva rivolto il cuore del re d'Assiria verso di loro per rafforzare le loro mani nel lavoro della casa del (vero) Dio, l'Iddio d'Israele. 7 E dopo queste cose nel regno di Artaserse re di Persia, Esdra figlio di Seraia figlio di Azaria figlio di Ilchia 2 figlio di Sallum figlio di Zadoc figlio di Ahitub 3 figlio di Amaria figlio di Azaria figlio di Meraiot 4 figlio di Zeraia figlio di Uzzi figlio di Bucchi 5 figlio di Abisua figlio di Fineas figlio di Eleazaro figlio di Aaronne il capo sacerdote, 6 questo Esdra stesso salì da Babilonia; ed era un esperto copista della legge di Mosè, che Geova l'Iddio d'Israele aveva dato, così che il re gli concesse, secondo la mano di Geova suo Dio su di lui, tutto ciò che chiese. 7 Di conseguenza alcuni dei figli d'Israele e dei sacerdoti e dei leviti e dei cantori e dei portinai e dei netinei salirono a Gerusalemme nel settimo anno di Artaserse il re. 8 Alla fine egli giunse a Gerusalemme nel quinto mese, cioè nel settimo anno del re. 9 Poiché il primo (giorno) del primo mese egli stesso stabilì di salire da Babilonia, e il primo (giorno) del quinto mese giunse a Gerusalemme, secondo la buona mano del suo Dio su di lui. 10 Poiché Esdra stesso aveva preparato il suo cuore per consultare la legge di Geova e per metter(la) in pratica e per insegnare in Israele regolamento e giustizia. 11 E questa è una copia della lettera che il re Artaserse diede a Esdra il sacerdote copista, copista delle parole dei comandamenti di Geova e dei suoi regolamenti verso Israele: 12 "Artaserse, re dei re, a Esdra il sacerdote, copista della legge dell'Iddio dei cieli: (La pace) sia resa perfetta. E ora 13 è stato da me emanato l'ordine che nel mio regno ognuno del popolo d'Israele e dei loro sacerdoti e leviti che vuole andare a Gerusalemme con te dovrebbe andare. 14 Dato che d'innanzi al re e ai suoi sette consiglieri è stato mandato (l'ordine) di investigare riguardo a Giuda e a Gerusalemme nella legge del tuo Dio che è nella tua mano, 15 e di portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri hanno volontariamente dato all'Iddio d'Israele, la cui residenza è a Gerusalemme, 16 con tutto l'argento e l'oro che trovi in tutto il distretto giurisdizionale di Babilonia insieme al dono del popolo e dei sacerdoti che danno volontariamente alla casa del loro Dio, che è a Gerusalemme; 17 pertanto con questo denaro comprerai prontamente tori, montoni, agnelli e le loro offerte di cereali e le loro libazioni e li presenterai sull'altare della casa del vostro Dio, che è a Gerusalemme. 18 "E qualunque cosa a te e ai tuoi fratelli sembri bene fare col resto dell'argento e dell'oro, secondo la volontà del vostro Dio, (la) farete. 19 E i vasi che ti sono dati per il servizio della casa del tuo Dio consegnali al completo dinanzi a Dio a Gerusalemme. 20 E il resto delle cose necessarie per la casa del tuo Dio che ti spetterà di dare, le darai dalla casa dei tesori del re. 21 "E da me stesso, Artaserse il re, è stato emanato l'ordine a tutti i tesorieri che sono oltre il Fiume, che ogni cosa che Esdra il sacerdote, il copista della legge dell'Iddio dei cieli, vi chieda, sia fatta prontamente, 22 anche fino a cento talenti d'argento e a cento cor di frumento e a cento bat di vino e a cento bat di olio, e sale senza limite. 23 Tutto ciò che è secondo l'ordine dell'Iddio dei cieli si faccia con zelo per la casa dell'Iddio dei cieli, affinché non ci sia ira contro il regno del re e i suoi figli. 24 E vi si rende noto che, in quanto a chiunque dei sacerdoti e leviti, musicisti, guardiani delle porte, netinei e lavoratori di questa casa di Dio, non è permesso imporre loro tassa, tributo o pedaggio. 25 "E tu, Esdra, secondo la sapienza del tuo Dio che è nella tua mano, nomina magistrati e giudici affinché giudichino di continuo tutto il popolo che è oltre il Fiume, pure tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e chiunque non (le) abbia conosciute lo istruirete voi. 26 E in quanto a chiunque non divenga operatore della legge del tuo Dio e della legge del re, sia prontamente eseguito su di lui il giudizio, sia di morte o di bando, o di ammenda in denaro o di prigionia". 27 Benedetto sia Geova l'Iddio dei nostri antenati, che ha messo tale cosa nel cuore del re, per abbellire la casa di Geova, che è a Gerusalemme! 28 E ha manifestato verso di me amorevole benignità davanti al re e ai suoi consiglieri e riguardo a tutti i potenti principi del re. E io, da parte mia, mi rafforzai secondo la mano di Geova mio Dio su di me, e radunavo da Israele i capi perché salissero con me. 8 Ora questi furono i capi delle loro case paterne e la registrazione genealogica di quelli che salirono con me da Babilonia durante il regno di Artaserse il re: 2 Dei figli di Fineas, Ghersom; dei figli di Itamar, Daniele; dei figli di Davide, Attus; 3 dei figli di Secania, dei figli di Paros, Zaccaria, e con lui c'era una registrazione di centocinquanta maschi; 4 dei figli di Paat-Moab, Elieo-Enai figlio di Zeraia, e con lui duecento maschi; 5 dei figli di (Zattu), Secania figlio di Iahaziel, e con lui trecento maschi; 6 e dei figli di Adin, Ebed figlio di Gionatan, e con lui cinquanta maschi; 7 e dei figli di Elam, Iesaia figlio di Atalia, e con lui settanta maschi; 8 e dei figli di Sefatia, Zebadia figlio di Michele, e con lui ottanta maschi; 9 dei figli di Gioab, Abdia figlio di Iehiel, e con lui duecentodiciotto maschi; 10 e dei figli di (Bani), Selomit figlio di Iosifia, e con lui centosessanta maschi; 11 e dei figli di Bebai, Zaccaria figlio di Bebai, e con lui ventotto maschi; 12 e dei figli di Azgad, Ioanan figlio di Accatan, e con lui centodieci maschi; 13 e dei figli di Adonicam, quelli che erano gli ultimi, e questi furono i loro nomi: Elifelet, Ieiel e Semaia, e con loro sessanta maschi; 14 e dei figli di Bigvai, Utai e Zabbud, e con loro settanta maschi. 15 E li radunavo al fiume che giunge ad Aava; e vi restammo accampati per tre giorni, affinché esaminassi il popolo e i sacerdoti, ma non vi trovai nessuno dei figli di Levi. 16 Pertanto mandai a (chiamare) Eliezer, Ariel, Semaia ed Elnatan e Iarib ed Elnatan e Natan e Zaccaria e Mesullam, capi, e Ioiarib ed Elnatan, insegnanti. 17 Quindi diedi loro comando riguardo a Iddo il capo nel luogo (chiamato) Casifia, e misi nella loro bocca le parole da pronunciare a Iddo (e ai) suoi fratelli i netinei nel luogo (chiamato) Casifia, perché ci conducessero ministri per la casa del nostro Dio. 18 Ci condussero dunque, secondo la buona mano del nostro Dio su di noi, un uomo di discrezione dai figli di Mahli nipote di Levi figlio di Israele, cioè Serebia e i suoi figli e i suoi fratelli, diciotto; 19 e Asabia e con lui Iesaia dai figli di Merari, i suoi fratelli, e i loro figli, venti. 20 E dai netinei, che Davide e i principi diedero al servizio dei leviti, duecentoventi netinei, i quali erano stati tutti designati secondo i (loro) nomi. 21 Proclamai quindi un digiuno lì al fiume Aava, per umiliarci dinanzi al nostro Dio, per cercare da lui la retta via per noi e per i nostri piccoli e per tutti i nostri beni. 22 Poiché mi vergognai di chiedere al re forze militari e cavalieri per aiutarci contro il nemico nella via, perché avevamo detto al re: "La mano del nostro Dio è su tutti quelli che lo cercano per il bene, ma la sua forza e la sua ira sono contro tutti quelli che lo lasciano". 23 Perciò digiunammo e facemmo richiesta riguardo a ciò al nostro Dio, così che egli si lasciò supplicare da noi. 24 Separai ora dai capi dei sacerdoti dodici, cioè Serebia, Asabia e con loro dieci dei loro fratelli. 25 E pesavo loro l'argento e l'oro e gli utensili, la contribuzione per la casa del nostro Dio che avevano dato come contributo il re e i suoi consiglieri e i suoi principi e tutti gli israeliti che si trovarono. 26 Così pesai nella loro mano seicentocinquanta talenti d'argento e cento utensili d'argento del valore di (due) talenti, (e) oro per cento talenti, 27 e venti piccole scodelle d'oro del valore di mille darici e due utensili di buon rame, rosso rilucente, desiderabile come l'oro. 28 Quindi dissi loro: "Voi siete qualcosa di santo a Geova, e gli utensili sono qualcosa di santo, e l'argento e l'oro sono un'offerta volontaria a Geova l'Iddio dei vostri antenati. 29 Vigilate e state in guardia finché (li) pesiate davanti ai capi dei sacerdoti e dei leviti e ai principi dei padri d'Israele a Gerusalemme, nelle sale da pranzo della casa di Geova". 30 E i sacerdoti e i leviti ricevettero il peso dell'argento e dell'oro e degli utensili, per portar(li) a Gerusalemme alla casa del nostro Dio. 31 Infine partimmo dal fiume Aava il dodicesimo (giorno) del primo mese per andare a Gerusalemme, e la stessa mano del nostro Dio fu su di noi, così che ci liberò dalla palma della mano del nemico e dall'imboscata per la via. 32 Giungemmo dunque a Gerusalemme e vi dimorammo tre giorni. 33 E il quarto giorno pesavamo l'argento e l'oro e gli utensili nella casa del nostro Dio, nella mano di Meremot figlio di Urija il sacerdote, e con lui Eleazaro figlio di Fineas, e con loro Iozabad figlio di Iesua e Noadia figlio di Binnui, i leviti, 34 a numero (e) a peso per ogni cosa, dopo di che tutto il peso fu scritto in quel tempo. 35 Quelli che venivano dalla cattività, gli ex esiliati, presentarono essi stessi sacrifici bruciati all'Iddio d'Israele, dodici tori per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli, dodici capri come offerta per il peccato, ogni cosa come olocausto a Geova. 36 Demmo quindi le leggi del re ai satrapi del re e ai governatori oltre il Fiume, ed essi assisterono il popolo e la casa del (vero) Dio. 9 E appena queste cose furono finite, i principi mi si accostarono, dicendo: "Il popolo d'Israele e i sacerdoti e i leviti non si sono separati dai popoli dei paesi riguardo alle loro cose detestabili, cioè dai cananei, dagli ittiti, dai ferezei, dai gebusei, dagli ammoniti, dai moabiti, dagli egiziani e dagli amorrei. 2 Poiché hanno accettato alcune delle loro figlie per sé e per i loro figli; ed essi, il santo seme, si sono mescolati con i popoli dei paesi, e la mano dei principi e dei governanti delegati è stata la prima in questa infedeltà". 3 Ora appena udii questa cosa mi strappai la veste e il manto senza maniche, e mi strappavo dei capelli della testa e (dei peli) della barba, e sedevo attonito. 4 Inoltre vennero a raccogliersi presso di me tutti quelli che tremavano a causa delle parole dell'Iddio d'Israele contro l'infedeltà del popolo esiliato, mentre sedevo attonito fino all'offerta di cereali della sera. 5 E all'offerta di cereali della sera mi levai dalla mia umiliazione, con la veste e il manto senza maniche strappati, e mi inginocchiavo sulle ginocchia e stendevo le palme delle mani a Geova mio Dio. 6 E dicevo: "O mio Dio, in effetti provo vergogna e imbarazzo ad alzare la mia faccia a te, o mio Dio, poiché i nostri stessi errori si sono moltiplicati sulla nostra testa e la nostra colpa è divenuta grande fino ai cieli. 7 Dai giorni dei nostri antenati siamo stati in grande colpa fino a questo giorno; e a causa dei nostri errori siamo stati dati, noi stessi, i nostri re, i nostri sacerdoti, in mano ai re dei paesi, alla spada, alla cattività e alla preda e alla vergogna della faccia, proprio come in questo giorno. 8 E ora per un breve momento è venuto favore da Geova nostro Dio per lasciarci quelli che scampano e per darci un piolo nel suo santo luogo, per far brillare i nostri occhi, o nostro Dio, e per darci un po' di vita nella nostra servitù. 9 Poiché siamo servitori; e nella nostra servitù il nostro Dio non ci ha lasciati, ma manifesta verso di noi amorevole benignità davanti ai re di Persia, per darci vita al fine di rialzare la casa del nostro Dio e di restaurarne i luoghi desolati, e per darci un muro di pietra in Giuda e a Gerusalemme. 10 "E ora, o Dio nostro, che diremo dopo ciò? Poiché abbiamo lasciato i tuoi comandamenti, 11 che tu comandasti per mezzo dei tuoi servitori i profeti, dicendo: 'Il paese in cui andate per prenderne possesso è un paese impuro a causa dell'impurità dei popoli dei paesi, a causa delle loro cose detestabili con le quali l'hanno riempito da un'estremità all'altra con la loro impurità. 12 E ora non date le vostre figlie ai loro figli, né accettate le loro figlie per i vostri figli; e a tempo indefinito non dovete operare per la loro pace e per la loro prosperità, affinché diveniate forti e certamente mangiate il buono del paese e in realtà (ne) prendiate possesso per i vostri figli a tempo indefinito'. 13 E dopo tutto ciò che è venuto su di noi per le nostre cattive opere e per la nostra grande colpa - poiché tu stesso, o Dio nostro, hai sottovalutato il nostro errore, e ci hai dato quelli che sono scampati come questi - 14 infrangeremo di nuovo i tuoi comandamenti e formeremo alleanze matrimoniali con i popoli di queste cose detestabili? Non ti adirerai tu oltremodo contro di noi così che non rimanga nessuno e nessuno scampi? 15 O Geova, Dio d'Israele, tu sei giusto, poiché noi siamo restati quale popolo scampato come in questo giorno. Ecco, siamo dinanzi a te nella nostra colpa, poiché è impossibile stare dinanzi a te a causa di ciò". 10 Ora appena Esdra ebbe pregato ed ebbe fatto confessione mentre piangeva e giaceva prostrato davanti alla casa del (vero) Dio, quelli d'Israele si radunarono presso di lui, una congregazione molto grande, uomini e donne e fanciulli, poiché il popolo aveva pianto a dirotto. 2 Quindi Secania figlio di Iehiel dei figli di Elam rispose e disse a Esdra: "Noi, noi abbiamo agito con infedeltà contro il nostro Dio, così che abbiamo dato dimora a mogli straniere dai popoli del paese. Comunque ora esiste una speranza per Israele riguardo a questo. 3 E ora concludiamo un patto col nostro Dio di mandare via tutte le mogli e quelli nati da esse, secondo il consiglio di Geova e di quelli che tremano al comandamento del nostro Dio, perché si faccia secondo la legge. 4 Levati, poiché la cosa spetta a te, e noi siamo con te. Sii forte e agisci". 5 Allora Esdra si levò e fece giurare ai capi dei sacerdoti, dei leviti e di tutto Israele di fare secondo questa parola. Pertanto fecero un giuramento. 6 Esdra ora si levò d'innanzi alla casa del (vero) Dio e andò nella sala da pranzo di Ieoanan figlio di Eliasib. Benché andasse lì, non mangiò pane e non bevve acqua, poiché faceva cordoglio per l'infedeltà del popolo esiliato. 7 Fecero quindi passare un bando per tutto Giuda e Gerusalemme affinché tutti gli ex esiliati si radunassero a Gerusalemme; 8 e chiunque non fosse venuto entro tre giorni secondo il consiglio dei principi e degli anziani, tutti i suoi beni sarebbero stati sottoposti a interdizione e lui stesso sarebbe stato separato dalla congregazione del popolo esiliato. 9 Tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono dunque a Gerusalemme entro tre giorni, cioè nel nono mese, il ventesimo (giorno) del mese, e tutto il popolo sedeva nel luogo aperto della casa del (vero) Dio, rabbrividendo a causa della faccenda e a causa dei rovesci di pioggia. 10 Alla fine Esdra il sacerdote si levò e disse loro: "Voi stessi avete agito con infedeltà in quanto avete dato dimora a mogli straniere così da aggiungere alla colpa d'Israele. 11 E ora fate confessione a Geova l'Iddio dei vostri antenati e fate ciò che gli piace e separatevi dai popoli del paese e dalle mogli straniere". 12 A ciò tutta la congregazione rispose e disse ad alta voce: "Ci spetta di fare esattamente secondo la tua parola. 13 Comunque, la gente è molta, ed è la stagione dei rovesci di pioggia, e non è possibile restare fuori; e l'affare non richiederà un giorno o due, poiché noi ci siamo ribellati in grande misura in questa faccenda. 14 Ti preghiamo, dunque, agiscano i nostri principi come rappresentanti di tutta la congregazione; e, in quanto a tutti quelli delle nostre città che hanno dato dimora a mogli straniere, vengano nei tempi fissati, e insieme a loro gli anziani di ciascuna singola città e i suoi giudici, finché non abbiamo allontanato da noi l'ardente ira del nostro Dio, a causa di questa faccenda". 15 (Comunque, Gionatan figlio di Asael e Iazeia figlio di Ticva stessi si opposero a questo, e Mesullam e Sabbetai i leviti erano quelli che li aiutavano). 16 E gli ex esiliati facevano in questo modo; ed Esdra il sacerdote (e) gli uomini che erano i capi dei padri per la loro casa paterna, sì, tutti loro secondo i (loro) nomi, ora si separarono e sedevano il primo giorno del decimo mese per indagare la faccenda; 17 e gradualmente terminarono con tutti gli uomini che avevano dato dimora a mogli straniere, entro il primo giorno del primo mese. 18 E si trovò che alcuni dei figli dei sacerdoti avevano dato dimora a mogli straniere; dei figli di Iesua figlio di Iozadac e dei suoi fratelli: Maaseia ed Eliezer e Iarib e Ghedalia. 19 Ma essi promisero con strette di mano di mandare via le loro mogli, e che, essendo colpevoli, ci sarebbe stato per la loro colpa un montone del gregge. 20 E dei figli di Immer ci furono Hanani e Zebadia; 21 e dei figli di Arim, Maaseia ed Elia e Semaia e Iehiel e Uzzia; 22 e dei figli di Pasur, Elioenai, Maaseia, Ismaele, Netanel, Iozabad ed Eleasa. 23 E dei leviti, Iozabad e Simei e Chelaia (cioè Chelita), Petaia, Giuda ed Eliezer; 24 e dei cantori, Eliasib; e dei portinai, Sallum e Telem e Uri. 25 E d'Israele, dei figli di Paros ci furono Ramia e Izzia e Malchia e Miamin ed Eleazaro e Malchia e Benaia; 26 e dei figli di Elam, Mattania, Zaccaria e Iehiel e Abdi e Ieremot ed Elia; 27 e dei figli di Zattu, Elioenai, Eliasib, Mattania e Ieremot e Zabad e Aziza; 28 e dei figli di Bebai, Ieoanan, Hanania, Zabbai, Atlai; 29 e dei figli di Bani, Mesullam, Malluc e Adaia, Iasub e Seal (e) Ieremot; 30 e dei figli di Paat-Moab, Adna e Chelal, Benaia, Maaseia, Mattania, Bezalel e Binnui e Manasse; 31 e (dei) figli di Arim, Eliezer, Issija, Malchia, Semaia, Simeone, 32 Beniamino, Malluc (e) Semaria; 33 dei figli di Asum, Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifelet, Ieremai, Manasse (e) Simei; 34 dei figli di Bani, Maadai, Amram e Uel, 35 Benaia, Bedeia, Chelui, 36 Vania, Meremot, Eliasib, 37 Mattania, Mattenai e Iaasu; 38 e dei figli di Binnui, Simei 39 e Selemia e Natan e Adaia, 40 Macnadebai, Sasai, Sarai, 41 Azarel e Selemia, Semaria, 42 Sallum, Amaria, Giuseppe; 43 dei figli di Nebo, Ieiel, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddai e Gioele (e) Benaia. 44 Tutti questi avevano accettato mogli straniere, e mandavano via le mogli insieme ai figli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Neemia

1 Le parole di Neemia figlio di Acalia: Ora avvenne nel mese di chislev, nel ventesimo anno, che io stesso mi trovavo a Susa il castello. 2 Quindi Hanani, uno dei miei fratelli, venne, lui e altri uomini di Giuda, e chiedevo loro dei giudei, quelli che erano scampati, che erano restati della cattività, e anche di Gerusalemme. 3 Pertanto mi dissero: "Quelli restati, che sono restati dalla cattività, là nel distretto giurisdizionale, sono in una pessima condizione e nel biasimo; e le mura di Gerusalemme sono diroccate, e le sue stesse porte sono state bruciate col fuoco". 4 E avvenne che, appena ebbi udito queste parole, mi misi a sedere e piangevo e facevo cordoglio per giorni, e digiunavo e pregavo di continuo dinanzi all'Iddio dei cieli. 5 E dicevo: "Ah, Geova, Dio dei cieli, Dio grande e tremendo, che osservi il patto e l'amorevole benignità verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 6 ti prego, sia il tuo orecchio attento e i tuoi occhi aperti, per ascoltare la preghiera del tuo servitore, che io faccio oggi dinanzi a te, giorno e notte, riguardo ai figli d'Israele tuoi servitori, mentre faccio confessione riguardo ai peccati dei figli d'Israele con i quali abbiamo peccato contro di te. Abbiamo peccato, sia io che la casa di mio padre. 7 Senza dubbio abbiamo agito in modo corrotto contro di te e non abbiamo osservato i comandamenti e i regolamenti e le decisioni giudiziarie che desti come comando a Mosè tuo servitore. 8 "Ricorda, ti prego, la parola che comandasti a Mosè tuo servitore, dicendo: 'Se voi, da parte vostra, agirete infedelmente, io, da parte mia, vi disperderò fra i popoli. 9 Quando sarete tornati a me e avrete osservato i miei comandamenti e li avrete messi in pratica, benché il vostro popolo disperso si trovi all'estremità dei cieli, di là lo radunerò e certamente lo condurrò al luogo che ho scelto per farvi risiedere il mio nome'. 10 Ed essi sono tuoi servitori e tuo popolo, che hai redenti con la tua grande potenza e con la tua mano forte. 11 Ah, Geova, ti prego, sia il tuo orecchio attento alla preghiera del tuo servitore e alla preghiera dei tuoi servitori che provano diletto nel temere il tuo nome; e, ti prego, concedi successo oggi al tuo servitore e rendilo oggetto di pietà davanti a quest'uomo". Ora io stesso ero coppiere del re. 2 E avvenne, nel mese di nisan, nel ventesimo anno di Artaserse il re, che il vino era davanti a lui, e io presi come al solito il vino e lo diedi al re. Ma io non ero mai stato triste davanti a lui. 2 Il re dunque mi disse: "Perché la tua faccia è triste se tu stesso non sei malato? Questa non è altro che tristezza di cuore". A ciò ebbi moltissimo timore. 3 Quindi dissi al re: "Viva il re a tempo indefinito! Perché non dev'essere triste la mia faccia quando la città, la casa dei luoghi di sepoltura dei miei antenati, è devastata, e le sue medesime porte sono state divorate dal fuoco?" 4 A sua volta il re mi disse: "Che cos'è dunque che cerchi di ottenere?" Subito pregai l'Iddio dei cieli. 5 Dopo ciò dissi al re: "Se al re in effetti sembra bene, e se il tuo servitore sembra buono davanti a te, che tu mi mandi in Giuda, alla città dei luoghi di sepoltura dei miei antenati, affinché io la riedifichi". 6 A ciò il re mi disse, mentre la regina sua consorte gli sedeva accanto: "Quanto durerà il tuo viaggio e quando tornerai?" Sembrò dunque bene davanti al re mandarmi, quando gli ebbi detto il tempo fissato. 7 E dicevo al re: "Se al re in effetti sembra bene, mi siano date lettere per i governatori che sono oltre il Fiume, perché mi facciano passare finché io giunga in Giuda; 8 anche una lettera per Asaf il custode del parco che appartiene al re, affinché mi dia alberi per costruire col legname le porte del Castello che appartiene alla casa, e per le mura della città e per la casa in cui devo entrare". Il re, dunque, me (le) diede, secondo la buona mano del mio Dio su di me. 9 Infine giunsi dai governatori oltre il Fiume e diedi loro le lettere del re. In più, il re mandò con me capi delle forze militari e cavalieri. 10 Quando Sanballat l'oronita e Tobia il servitore, l'ammonita, (lo) ebbero udito, sembrò loro una cosa pessima che un uomo fosse venuto a cercare qualcosa di buono per i figli d'Israele. 11 Alla fine giunsi a Gerusalemme, e vi restai tre giorni. 12 Mi levai quindi di notte, io e pochi uomini con me, e non feci sapere ad alcun uomo ciò che il mio Dio mi metteva in cuore di fare per Gerusalemme, e non c'era con me nessun animale domestico eccetto l'animale domestico che cavalcavo. 13 E uscivo di notte dalla Porta della Valle e di fronte alla Fonte della Grossa Serpe e verso la Porta dei Mucchi di Cenere, ed esaminavo di continuo le mura di Gerusalemme, come erano diroccate e come le sue porte erano state divorate dal fuoco. 14 E passavo alla Porta della Fonte e alla Piscina del Re, e non c'era posto per cui l'animale domestico sotto di me potesse passare. 15 Ma ascendevo di notte nella valle del torrente, ed esaminavo le mura; dopo di che tornai ed entrai per la Porta della Valle, e così fui di ritorno. 16 E gli stessi governanti delegati non sapevano dove fossi andato e che cosa facessi; e ai giudei e ai sacerdoti e ai nobili e ai governanti delegati e al resto di quelli che facevano il lavoro non avevo ancora fatto sapere nulla. 17 Infine dissi loro: "Voi vedete la cattiva condizione in cui siamo, come Gerusalemme è devastata e le sue porte sono state bruciate col fuoco. Venite e riedifichiamo le mura di Gerusalemme, affinché non continuiamo più a essere un biasimo". 18 E continuai a narrare loro della mano del mio Dio, come era buona su di me, e anche delle parole del re che egli mi aveva detto. A ciò dissero: "Leviamoci, e dobbiamo edificare". Rafforzarono dunque le loro mani per la buona opera. 19 Or quando Sanballat l'oronita e Tobia il servitore, l'ammonita, e Ghesem l'arabo l'ebbero udito, ci deridevano e ci guardavano con disprezzo e dicevano: "Che cos'è questa cosa che fate? Vi ribellate contro il re?" 20 Comunque, io risposi loro e dissi loro: "L'Iddio dei cieli è Colui che ci concederà successo, e noi stessi, suoi servitori, ci leveremo, e dobbiamo edificare; ma voi stessi non avete nessuna parte, né diritto, né memoriale a Gerusalemme". 3 Ed Eliasib il sommo sacerdote e i suoi fratelli, i sacerdoti, si levavano ed edificavano la Porta delle Pecore. Essi stessi la santificarono e ne ponevano i battenti; e la santificarono fino alla Torre di Mea, fino alla Torre di Ananel. 2 E al loro lato edificarono gli uomini di Gerico. E al loro lato edificò Zaccur figlio di Imri. 3 E i figli di Assenaa edificarono la Porta dei Pesci; essi stessi ne fecero l'armatura e quindi ne posero i battenti, le serrature e le sbarre. 4 E al loro lato fece lavoro di riparazione Meremot figlio di Urija figlio di Accoz, e al loro lato fece lavoro di riparazione Mesullam figlio di Berechia figlio di Mesezabel; e al loro lato fece lavoro di riparazione Zadoc figlio di Baana. 5 E al loro lato fecero lavoro di riparazione i tecoiti; ma i loro maestosi stessi non misero la loro nuca al servizio dei loro padroni. 6 E Ioiada figlio di Pasea e Mesullam figlio di Besodeia ripararono la Porta della (Città) Vecchia; essi stessi ne fecero l'armatura e ne posero quindi i battenti e le serrature e le sbarre. 7 E al loro lato fecero lavoro di riparazione Melatia il gabaonita e Iadon il meronotita, uomini di Gabaon e di Mizpa, appartenenti al trono del governatore oltre il Fiume. 8 Al suo lato fece lavoro di riparazione Uzziel figlio di Araia, (uno degli) orefici; e al suo lato fece lavoro di riparazione Hanania membro dei mischiatori di unguento; e lastricavano Gerusalemme fino al Muro Largo. 9 E al loro lato fece lavoro di riparazione Refaia figlio di Hur, principe di metà del distretto di Gerusalemme. 10 E al loro lato fece lavoro di riparazione Iedaia figlio di Arumaf di fronte alla sua propria casa; e al suo lato fece lavoro di riparazione Attus figlio di Asabneia. 11 Un'altra sezione misurata fu quella che ripararono Malchia figlio di Arim e Assub figlio di Paat-Moab, e anche la Torre dei Forni. 12 E al suo lato fece lavoro di riparazione Sallum figlio di Alloes, principe di metà del distretto di Gerusalemme, lui e le sue figlie. 13 Anun e gli abitanti di Zanoa ripararono la Porta della Valle; essi stessi la edificarono e ne posero quindi i battenti, le serrature e le sbarre, nonché mille cubiti delle mura fino alla Porta dei Mucchi di Cenere. 14 E Malchia figlio di Recab, principe del distretto di Bet-Accherem, riparò la Porta dei Mucchi di Cenere; egli stesso la edificava e ne poneva i battenti, le serrature e le sbarre. 15 E Sallun figlio di Coloze, principe del distretto di Mizpa, riparò la Porta della Fonte; egli stesso la edificava e le faceva di sopra il tetto e ne poneva i battenti, le serrature e le sbarre, e anche il muro della Piscina del Canale verso il Giardino del Re e fino alla Gradinata che scende dalla Città di Davide. 16 Dopo di lui fece lavoro di riparazione Neemia figlio di Azbuc, principe di metà del distretto di Bet-Zur, fino di fronte ai Luoghi di Sepoltura di Davide e fino alla piscina che era stata fatta e fino alla Casa dei Potenti. 17 Dopo di lui fecero lavoro di riparazione i leviti, Reum figlio di Bani; al suo lato fece lavoro di riparazione Asabia, principe di metà del distretto di Cheila, per il suo distretto. 18 Dopo di lui fecero lavoro di riparazione i loro fratelli, Bavvai figlio di Enadad, principe di metà del distretto di Cheila. 19 Ed Ezer figlio di Iesua, principe di Mizpa, riparava al suo lato un'altra sezione misurata di fronte alla salita dell'Armeria, al Contrafforte. 20 Dopo di lui Baruc figlio di Zabbai lavorò con fervore (e) riparò un'altra sezione misurata, dal Contrafforte fino all'ingresso della casa di Eliasib il sommo sacerdote. 21 Dopo di lui Meremot figlio di Urija figlio di Accoz riparò un'altra sezione misurata, dall'ingresso della casa di Eliasib fino all'estremità della casa di Eliasib. 22 E dopo di lui fecero lavoro di riparazione i sacerdoti, uomini del Distretto (del Giordano). 23 Dopo di loro fecero lavoro di riparazione Beniamino e Assub, di fronte alla loro propria casa. Dopo di loro fece lavoro di riparazione Azaria figlio di Maaseia figlio di Anania, presso la sua propria casa. 24 Dopo di lui Binnui figlio di Enadad riparò un'altra sezione misurata, dalla casa di Azaria fino al Contrafforte e fino all'angolo. 25 (Dopo di lui) Palal figlio di Uzai (fece lavoro di riparazione) di fronte al Contrafforte e alla torre che sporge dalla Casa del Re, quella superiore che appartiene al Cortile della Guardia. Dopo di lui c'era Pedaia figlio di Paros. 26 E i netinei stessi dimoravano a Ofel; essi (fecero lavoro di riparazione) fino di fronte alla Porta delle Acque ad est e alla torre sporgente. 27 Dopo di loro i tecoiti ripararono un'altra sezione misurata, da di fronte alla grande torre sporgente fino al muro di Ofel. 28 Sopra la Porta dei Cavalli fecero lavoro di riparazione i sacerdoti, ciascuno di fronte alla sua propria casa. 29 Dopo di loro Zadoc figlio di Immer fece lavoro di riparazione di fronte alla sua propria casa. E dopo di lui Semaia figlio di Secania, guardiano della Porta Orientale, fece lavoro di riparazione. 30 Dopo di lui Hanania figlio di Selemia e Anun il sesto figlio di Zalaf ripararono un'altra sezione misurata. Dopo di lui Mesullam figlio di Berechia fece lavoro di riparazione di fronte alla sua propria sala. 31 Dopo di lui Malchia, membro della corporazione degli orefici, fece lavoro di riparazione fino alla casa dei netinei e dei trafficanti, di fronte alla Porta dell'Ispezione e fino alla camera in terrazza dell'angolo. 32 E fra la camera in terrazza dell'angolo e la Porta delle Pecore fecero lavoro di riparazione gli orefici e i trafficanti. 4 Ora avvenne che, appena Sanballat udì che riedificavamo le mura, si adirò e si offese grandemente, e derideva i giudei. 2 E diceva davanti ai suoi fratelli e alle forze militari di Samaria, sì, diceva: "Che cosa fanno i deboli giudei? Faranno affidamento su se stessi? Sacrificheranno? Finiranno in un giorno? Faranno rivivere le pietre dai mucchi di rifiuti polverosi quando esse sono bruciate?" 3 Ora Tobia l'ammonita era al suo fianco, e diceva: "Anche ciò che edificano, se una volpe salisse (contro di esso), certamente demolirebbe il loro muro di pietre". 4 Odi, o Dio nostro, poiché siamo divenuti oggetto di disprezzo; e fa ricadere il loro biasimo sulla loro propria testa, e dalli come preda nel paese della cattività. 5 E non coprire il loro errore e il loro peccato d'innanzi a te. Non sia cancellato, poiché hanno recato offesa agli edificatori. 6 Edificavamo dunque le mura, e tutte le mura furono congiunte fino a metà della loro (altezza), e il popolo continuò ad avere a cuore il lavoro. 7 Ora avvenne che appena Sanballat e Tobia e gli arabi e gli ammoniti e gli asdoditi ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme aveva fatto progresso, poiché si era cominciato a turare le brecce, si adirarono molto. 8 E cospiravano tutti insieme di venire a combattere contro Gerusalemme e a causarmi disturbo. 9 Ma noi pregammo il nostro Dio e tenemmo appostata contro di loro la guardia di giorno e di notte a motivo loro. 10 E Giuda diceva: "La potenza dei portatori di pesi ha inciampato, e c'è una gran quantità di rifiuti; e noi stessi non possiamo edificare sulle mura". 11 Inoltre, i nostri avversari dicevano: "Non sapranno e non vedranno finché non andremo proprio in mezzo a loro, e certamente li uccideremo e porremo fine al lavoro". 12 E avvenne che, ogni volta che i giudei che dimoravano vicino a loro venivano, ci dicevano dieci volte: "(Saliranno) da tutti i luoghi dove voi tornerete a noi". 13 Tenni dunque (uomini) appostati nelle parti più basse del luogo dietro le mura, nei luoghi aperti, e appostavo il popolo per famiglie con le loro spade, con le loro lance e con i loro archi. 14 Quando ebbi visto (il loro timore) immediatamente mi levai e dissi ai nobili e ai governanti delegati e al resto del popolo: "Non abbiate timore a causa d'essi. Ricordatevi di Geova grande e tremendo; e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e per le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case". 15 Ora avvenne che appena i nostri nemici ebbero udito che ciò ci era noto, così che il (vero) Dio aveva frustrato il loro consiglio e noi eravamo tutti tornati alle mura, ciascuno al suo lavoro, 16 sì, avvenne che da quel giorno in poi metà dei miei giovani erano attivi nel lavoro e metà di loro tenevano le lance, gli scudi e gli archi e le cotte di maglia; e i principi erano dietro all'intera casa di Giuda. 17 In quanto agli edificatori sulle mura e a quelli che portavano il carico dei portatori di pesi, (ciascuno) era attivo nel lavoro con una mano mentre l'altra (mano) teneva il dardo. 18 E gli edificatori erano cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre edificavano; e colui che suonava il corno era accanto a me. 19 E dicevo ai nobili e ai governanti delegati e al resto del popolo: "L'opera è grande ed estesa, e noi siamo sparsi sulle mura, distanti l'uno dall'altro. 20 Nel luogo dove udite il suono del corno, là vi radunerete presso di noi. Il nostro Dio stesso combatterà per noi". 21 Mentre noi eravamo attivi nel lavoro, anche l'altra metà d'essi teneva le lance, dall'ascendere dell'aurora fino a che apparivano le stelle. 22 Inoltre, in quel tempo dissi al popolo: "Gli uomini passino la notte, ciascuno col suo servitore, in mezzo a Gerusalemme, e devono divenire per noi una guardia di notte e lavoratori di giorno". 23 In quanto a me e ai miei fratelli e ai miei servitori e agli uomini della guardia che erano dietro di me, non ci toglievamo le vesti, (avendo) ciascuno il suo dardo nella mano destra. 5 Comunque, ci fu un grande grido del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli giudei. 2 E c'erano quelli che dicevano: "Stiamo dando come garanzia i nostri figli e le nostre figlie per ottenere grano e mangiare e mantenerci in vita". 3 E c'erano quelli che dicevano: "Stiamo dando come garanzia i nostri campi e le nostre vigne e le nostre case per ottenere grano durante la penuria di viveri". 4 E c'erano quelli che dicevano: "Abbiamo preso a prestito denaro per il tributo del re sui nostri campi e sulle nostre vigne. 5 E ora la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli; i nostri figli sono come i loro figli, ma, ecco, noi riduciamo i nostri figli e le nostre figlie in schiavitù, e alcune delle nostre figlie vi sono già ridotte; e non c'è potere nelle nostre mani mentre i nostri campi e le nostre vigne appartengono ad altri". 6 Ora mi adirai molto appena ebbi udito il loro grido e queste parole. 7 Il mio cuore prese dunque a considerare dentro di me, e trovavo da ridire sui nobili e sui governanti delegati, e dicevo loro: "Ciò che esigete, ciascuno dal suo proprio fratello, è un'usura". Inoltre, disposi di tenere una grande assemblea a motivo loro. 8 E dicevo loro: "Noi stessi abbiamo riacquistato i nostri propri fratelli giudei che erano stati venduti alle nazioni, finché era in nostro potere; e nel medesimo tempo venderete voi stessi i vostri propri fratelli, e devono essere venduti a noi?" A ciò tacquero, e non trovarono parola. 9 E io proseguii, dicendo: "La cosa che fate non è buona. Non dovreste camminare nel timore del nostro Dio a causa del biasimo delle nazioni, nostre nemiche? 10 E anch'io, i miei fratelli e i miei servitori diamo denaro e grano a prestito fra loro. Smettiamo, vi prego, di prestare così a interesse. 11 Vi prego, restituite loro in questo giorno i loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case, e il centesimo del denaro e del grano, del vino nuovo e dell'olio che esigete da loro come interesse". 12 A ciò dissero: "Faremo la restituzione, e da loro non richiederemo nulla. Faremo esattamente come tu dici". Chiamai dunque i sacerdoti e feci loro giurare di fare secondo questa parola. 13 Inoltre, scossi il mio seno e quindi dissi: "In questa maniera il (vero) Dio scuota dalla sua casa e dalla sua acquistata proprietà ogni uomo che non esegua questa parola; e in questa maniera sia scosso e vuoto". A ciò tutta la congregazione disse: "Amen!" E lodavano Geova. E il popolo faceva secondo questa parola. 14 Un'altra cosa: Dal giorno che egli mi costituì perché divenissi loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno al trentaduesimo anno di Artaserse il re, per dodici anni, io stesso e i miei fratelli non mangiammo il pane dovuto al governatore. 15 In quanto ai governatori precedenti che c'erano stati prima di me, l'avevano reso pesante sul popolo, e prendevano da loro per il pane e per il vino ogni giorno quaranta sicli d'argento. Inoltre, i loro servitori stessi signoreggiavano sul popolo. In quanto a me, non feci in tal modo a motivo del timore di Dio. 16 E, ciò che più conta, io presi parte all'opera di queste mura, e non acquistammo alcun campo; e tutti i miei servitori erano radunati là per il lavoro. 17 E i giudei e i governanti delegati, centocinquanta uomini, e quelli che venivano a noi dalle nazioni che erano intorno a noi, erano alla mia tavola. 18 In quanto a ciò che si preparava ogni giorno, mi erano preparati un toro, sei pecore scelte e uccelli, e una volta ogni dieci giorni ogni sorta di vino in abbondanza. E insieme a questo non domandai il pane che era dovuto al governatore, perché il servizio su questo popolo era pesante. 19 Ricordati di me, sì, o mio Dio, in bene, per tutto ciò che ho fatto a favore di questo popolo. 6 Ora avvenne che, appena fu detto a Sanballat e a Tobia e a Ghesem l'arabo e al resto dei nostri nemici che avevo riedificato le mura e non vi era stata lasciata nessuna breccia (benché fino a quel tempo io non avessi posto i battenti stessi delle porte), 2 Sanballat e Ghesem immediatamente mandarono a dirmi: "Vieni, sì, e diamoci convegno nei villaggi della pianura della valle di Ono". Ma essi tramavano di farmi danno. 3 Mandai dunque loro messaggeri, dicendo: "Sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Perché dovrebbe cessare il lavoro mentre me ne allontanerei per scendere a voi?" 4 Comunque, mi mandarono la stessa parola quattro volte, e io continuai a rispondere loro la stessa parola. 5 Infine Sanballat mi mandò il suo servitore con la stessa parola una quinta volta, con una lettera aperta nella sua mano. 6 C'era scritto: "È stato udito fra le nazioni, e Ghesem (lo) dice, che tu e i giudei state tramando di ribellarvi. Perciò edifichi le mura; e stai divenendo per essi un re, secondo queste parole. 7 E ci sono perfino profeti che hai nominato per gridare riguardo a te in tutta Gerusalemme, dicendo: 'C'è un re in Giuda!' E ora cose come queste saranno riferite al re. Or dunque vieni, e consultiamoci insieme". 8 Comunque, io mandai a dirgli: "Cose come quelle che tu dici non sono state compiute, ma le inventi dal tuo proprio cuore". 9 Poiché cercavano tutti di incuterci timore, dicendo: "Cascheranno loro le mani dal lavoro così che non sarà fatto". Ma ora rafforza le mie mani. 10 E io stesso entrai nella casa di Semaia figlio di Delaia figlio di Meetabel mentre era rinchiuso. E diceva: "Diamoci convegno nella casa del (vero) Dio, dentro il tempio, e chiudiamo le porte del tempio; poiché verranno per ucciderti, sì, di notte verranno per ucciderti". 11 Ma io dissi: "Deve un uomo come me fuggire? E chi è come me che potrebbe entrare nel tempio e vivere? Non entrerò!" 12 Così investigai, ed ecco, non l'aveva mandato Dio, ma aveva pronunciato questa profezia contro di me poiché Tobia e Sanballat stessi l'avevano assoldato. 13 Per questa ragione era stato assoldato, affinché io avessi timore e facessi in quel modo, e certamente peccassi e questo certamente servisse loro come una cattiva reputazione, per biasimarmi. 14 Ricorda, sì, o mio Dio, Tobia e Sanballat, secondo queste opere di (ciascuno), e anche Noadia la profetessa e il resto dei profeti che cercavano continuamente di incutermi timore. 15 Alla fine le mura furono completate il venticinquesimo (giorno) di elul, in cinquantadue giorni. 16 E avvenne che, appena tutti i nostri nemici (lo) udirono e tutte le nazioni che ci stavano intorno lo vedevano, subito si sentirono molto avviliti ai propri occhi, e seppero che quest'opera era stata fatta dal nostro Dio. 17 In quei giorni anche i nobili di Giuda rendevano numerose le loro lettere che andavano a Tobia e quelle di Tobia che venivano a loro. 18 Poiché molti in Giuda gli avevano fatto un giuramento, poiché era genero di Secania figlio di Ara; e Ieoanan suo figlio aveva preso lui stesso la figlia di Mesullam figlio di Berechia. 19 Inoltre, dicevano continuamente davanti a me cose buone riguardo a lui. E gli riferivano di continuo le mie proprie parole. Ci furono lettere che Tobia mandò per farmi intimorire. 7 E avvenne che, appena le mura furono riedificate, subito posi le porte. Quindi furono nominati i portinai e i cantori e i leviti. 2 E mettevo al comando di Gerusalemme Hanani mio fratello e Hanania il principe del Castello, poiché era davvero un uomo fidato e temeva il (vero) Dio più di molti altri. 3 Dissi dunque loro: "Le porte di Gerusalemme non devono essere aperte finché il sole non divenga caldo; e mentre stanno lì devono chiudere i battenti e sbarrar(li). E collocate guardie degli abitanti di Gerusalemme, ciascuno al suo proprio posto di guardia e ciascuno di fronte alla sua propria casa". 4 Ora la città era ampia e grande, e dentro c'era poca gente, e non c'erano case edificate. 5 Ma il mio Dio mi mise in cuore di radunare i nobili e i governanti delegati e il popolo perché si registrassero secondo la genealogia. Quindi trovai il libro della registrazione genealogica di quelli che erano saliti la prima volta, e vi trovai scritto: 6 Questi sono i figli del distretto giurisdizionale che salirono dalla cattività del popolo esiliato che Nabucodonosor re di Babilonia aveva portato in esilio e che in seguito tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno alla sua propria città; 7 quelli che vennero con Zorobabele, Iesua, Neemia, Azaria, Raamia, Naamani, Mardocheo, Bilsan, Misperet, Bigvai, Neum, Baana. Il numero degli uomini del popolo d'Israele: 8 I figli di Paros, duemilacentosettantadue; 9 i figli di Sefatia, trecentosettantadue; 10 i figli di Ara, seicentocinquantadue; 11 i figli di Paat-Moab, dei figli di Iesua e di Gioab, duemilaottocentodiciotto; 12 i figli di Elam, milleduecentocinquantaquattro; 13 i figli di Zattu, ottocentoquarantacinque; 14 i figli di Zaccai, settecentosessanta; 15 i figli di Binnui, seicentoquarantotto; 16 i figli di Bebai, seicentoventotto; 17 i figli di Azgad, duemilatrecentoventidue; 18 i figli di Adonicam, seicentosessantasette; 19 i figli di Bigvai, duemilasessantasette; 20 i figli di Adin, seicentocinquantacinque; 21 i figli di Ater, di Ezechia, novantotto; 22 i figli di Asum, trecentoventotto; 23 i figli di Bezai, trecentoventiquattro; 24 i figli di Arif, centododici; 25 i figli di Gabaon, novantacinque; 26 gli uomini di Betleem e Netofa, centottantotto; 27 gli uomini di Anatot, centoventotto; 28 gli uomini di Bet-Azmavet, quarantadue; 29 gli uomini di Chiriat-Iearim, Chefira e Beerot, settecentoquarantatré; 30 gli uomini di Rama e Gheba, seicentoventuno; 31 gli uomini di Micmas, centoventidue; 32 gli uomini di Betel e Ai, centoventitré; 33 gli uomini dell'altra Nebo, cinquantadue; 34 i figli dell'altro Elam, milleduecentocinquantaquattro; 35 i figli di Arim, trecentoventi; 36 i figli di Gerico, trecentoquarantacinque; 37 i figli di Lod, Adid e Ono, settecentoventuno; 38 i figli di Senaa, tremilanovecentotrenta. 39 I sacerdoti: I figli di Iedaia della casa di Iesua, novecentosettantatré; 40 i figli di Immer, millecinquantadue; 41 i figli di Pasur, milleduecentoquarantasette; 42 i figli di Arim, millediciassette. 43 I leviti: I figli di Iesua, di Cadmiel, dei figli di Odeva, settantaquattro. 44 I cantori, i figli di Asaf, centoquarantotto. 45 I portinai, i figli di Sallum, i figli di Ater, i figli di Talmon, i figli di Accub, i figli di Atita, i figli di Sobai, centotrentotto. 46 I netinei: I figli di Ziha, i figli di Asufa, i figli di Tabbaot, 47 i figli di Cheros, i figli di Sia, i figli di Padon, 48 i figli di Lebana, i figli di Agaba, i figli di Salmai, 49 i figli di Hanan, i figli di Ghiddel, i figli di Gaar, 50 i figli di Reaia, i figli di Rezin, i figli di Necoda, 51 i figli di Gazzam, i figli di Uzza, i figli di Pasea, 52 i figli di Besai, i figli di Meunim, i figli di Nefusesim, 53 i figli di Bacbuc, i figli di Acufa, i figli di Arur, 54 i figli di Bazlit, i figli di Meida, i figli di Arsa, 55 i figli di Barcos, i figli di Sisera, i figli di Tema, 56 i figli di Nezia, i figli di Atifa. 57 I figli dei servitori di Salomone: I figli di Sotai, i figli di Soferet, i figli di Perida, 58 i figli di Iaala, i figli di Darcon, i figli di Ghiddel, 59 i figli di Sefatia, i figli di Attil, i figli di Pocheret-Azzebaim, i figli di Amon. 60 Tutti i netinei e i figli dei servitori di Salomone furono trecentonovantadue. 61 E questi furono quelli che salirono da Tel-Mela, da Tel-Arsa, da Cherub, da Addon e da Immer, e non furono in grado di dichiarare la casa dei loro padri e la loro origine, se erano di Israele: 62 i figli di Delaia, i figli di Tobia, i figli di Necoda, seicentoquarantadue. 63 E dei sacerdoti: i figli di Abaia, i figli di Accoz, i figli di Barzillai, che prese moglie dalle figlie di Barzillai il galaadita e fu chiamato con il loro nome. 64 Questi furono quelli che cercarono il loro registro, per stabilire pubblicamente la loro genealogia, e non si trovò, così che furono esclusi dal sacerdozio come contaminati. 65 Di conseguenza il Tirsata disse loro che non avrebbero dovuto mangiare delle cose santissime finché non ci fosse stato il sacerdote con Urim e Tummim. 66 L'intera congregazione come un solo gruppo fu di quarantaduemilatrecentosessanta, 67 a parte i loro schiavi e le loro schiave, essendo questi settemilatrecentotrentasette; ed ebbero duecentoquarantacinque cantori e cantatrici. (68 I loro cavalli furono settecentotrentasei, i loro muli duecentoquarantacinque.) 69 I cammelli furono quattrocentotrentacinque. Gli asini furono seimilasettecentoventi. 70 E una parte dei capi delle case paterne diedero (contribuzioni) per l'opera. Il Tirsata stesso diede al tesoro mille dramme d'oro, cinquanta scodelle, cinquecentotrenta lunghe vesti da sacerdoti. 71 E ci furono alcuni dei capi delle case paterne che diedero al tesoro per l'opera ventimila dramme d'oro e duemiladuecento mine d'argento. 72 E ciò che diede il resto del popolo fu ventimila dramme d'oro e duemila mine d'argento e sessantasette lunghe vesti da sacerdoti. 73 E i sacerdoti e i leviti e i portinai e i cantori e alcuni del popolo e i netinei e tutto Israele presero a dimorare nelle loro città. Quando arrivò il settimo mese, i figli d'Israele erano quindi nelle loro città. 8 E tutto il popolo si raccoglieva come un sol uomo nella pubblica piazza che era davanti alla Porta delle Acque. Dissero quindi a Esdra il copista di portare il libro della legge di Mosè, che Geova aveva comandato a Israele. 2 Esdra il sacerdote portò pertanto la legge davanti alla congregazione degli uomini e delle donne e di tutti quelli abbastanza intelligenti da ascoltare, il primo giorno del settimo mese. 3 E continuò a leggere da essa ad alta voce davanti alla pubblica piazza che è davanti alla Porta delle Acque, dall'alba fino a mezzogiorno, di fronte agli uomini e alle donne e agli altri intelligenti; e gli orecchi di tutto il popolo erano (attenti) al libro della legge. 4 Ed Esdra il copista stava in piedi su un podio di legno, che avevano fatto per l'occasione; e accanto a lui stavano Mattitia e Sema e Anaia e Uria e Ilchia e Maaseia alla sua destra, e alla sua sinistra Pedaia e Misael e Malchia e Asum e As-Baddana, Zaccaria (e) Mesullam. 5 Ed Esdra apriva il libro davanti agli occhi di tutto il popolo, poiché era al di sopra di tutto il popolo; e come l'aprì tutto il popolo si alzò in piedi. 6 Esdra benedisse quindi Geova il (vero) Dio, il Grande, al che tutto il popolo rispose: "Amen! Amen!" con l'alzata delle loro mani. Quindi si inchinarono e si prostrarono dinanzi a Geova con le facce a terra. 7 E Iesua e Bani e Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Odia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Hanan, Pelaia, sì, i leviti, spiegavano la legge al popolo, mentre il popolo stava in piedi. 8 E continuarono a leggere ad alta voce dal libro, dalla legge del (vero) Dio, esponendola, e dando(le) significato; e continuarono a dare intendimento nella lettura. 9 E Neemia, cioè il Tirsata, ed Esdra il sacerdote, il copista, e i leviti che istruivano il popolo dicevano a tutto il popolo: "Questo medesimo giorno è santo a Geova vostro Dio. Non fate cordoglio e non piangete". Poiché tutto il popolo piangeva mentre udiva le parole della legge. 10 Ed egli diceva loro: "Andate, mangiate le cose grasse e bevete le cose dolci, e mandate porzioni a colui per il quale non è stato preparato nulla; poiché questo giorno è santo al nostro Signore, e non vi contristate, poiché la gioia di Geova è la vostra fortezza". 11 E i leviti ordinavano a tutto il popolo di stare zitti, dicendo: "Fate silenzio! poiché questo giorno è santo; e non vi contristate". 12 Tutto il popolo se ne andò dunque a mangiare e a bere e a mandare porzioni e a darsi a grande allegrezza, poiché avevano compreso le parole che erano state loro rese note. 13 E il secondo giorno i capi dei padri di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti, si raccolsero presso Esdra il copista, sì, per acquistare perspicacia delle parole della legge. 14 Trovarono quindi scritto nella legge che Geova aveva comandato per mezzo di Mosè che i figli d'Israele avrebbero dovuto dimorare in capanne durante la festa del settimo mese, 15 e che avrebbero dovuto fare una proclamazione e far passare un bando in tutte le loro città e in tutta Gerusalemme, dicendo: "Uscite verso la regione montagnosa e portate foglie di olivo e foglie di alberi oleiferi e foglie di mirto e foglie di palma e foglie di alberi ramosi per fare le capanne, secondo ciò che è scritto". 16 E il popolo usciva e (le) portava e si faceva capanne, ciascuno sul suo proprio tetto e nei loro cortili e nei cortili della casa del (vero) Dio e nella pubblica piazza della Porta delle Acque e nella pubblica piazza della Porta di Efraim. 17 Così tutta la congregazione di quelli che erano tornati dalla cattività fece capanne e prese a dimorare nelle capanne; poiché i figli d'Israele non avevano fatto così dai giorni di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, così che ci fu grandissima allegrezza. 18 E si lesse ad alta voce il libro della legge del (vero) Dio di giorno in giorno, dal primo giorno fino all'ultimo giorno; e continuarono a tenere la festa per sette giorni, e l'ottavo giorno ci fu un'assemblea solenne, secondo la regola. 9 E il ventiquattresimo giorno di questo mese i figli d'Israele si raccolsero con digiuno e con sacco e terra sopra di sé. 2 E il seme d'Israele si separava da tutti gli stranieri, e si presentava e faceva confessione dei suoi propri peccati e degli errori dei suoi padri. 3 Si levarono quindi nel loro posto e lessero ad alta voce dal libro della legge di Geova loro Dio per una quarta parte del giorno; e per una quarta parte facevano confessione e si inchinavano dinanzi a Geova loro Dio. 4 E Iesua e Bani, Cadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bani (e) Chenani si levavano sul palco dei leviti e invocavano ad alta voce Geova loro Dio. 5 E i leviti, Iesua e Cadmiel, Bani, Asabneia, Serebia, Odia, Sebania (e) Petaia dicevano: "Levatevi, benedite Geova vostro Dio da tempo indefinito a tempo indefinito. E benedicano il tuo glorioso nome, che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e lode. 6 "Tu solo sei Geova; tu stesso hai fatto i cieli, (sì), il cielo dei cieli, e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è su di essa, i mari e tutto ciò che è in loro; e li conservi tutti in vita; e l'esercito dei cieli si inchina davanti a te. 7 Tu sei Geova il (vero) Dio, che scegliesti Abramo e lo facesti uscire da Ur dei caldei e gli ponesti nome Abraamo. 8 E trovasti il suo cuore fedele dinanzi a te; fu dunque concluso il patto con lui per dar(gli) il paese dei cananei, degli ittiti, degli amorrei e dei ferezei e dei gebusei e dei ghirgasei, per dar(lo) al suo seme; ed eseguivi le tue parole, perché sei giusto. 9 "Vedesti dunque l'afflizione dei nostri antenati in Egitto, e udisti il loro grido al Mar Rosso. 10 Quindi desti segni e miracoli contro Faraone e tutti i suoi servitori e tutto il popolo del suo paese, poiché sapevi che avevano agito con presunzione contro di loro; e ti facevi un nome come in questo giorno. 11 E dividesti davanti a loro il mare, così che passarono in mezzo al mare sull'asciutto; e gettasti i loro inseguitori nelle profondità come una pietra nelle forti acque. 12 E li conducesti con una colonna di nuvola di giorno, e con una colonna di fuoco di notte, per illuminare loro la via per la quale dovevano andare. 13 E scendesti sul monte Sinai e parlasti con loro dal cielo e continuasti a dar loro rette decisioni giudiziarie e leggi di verità, buoni regolamenti e comandamenti. 14 E facesti conoscere loro il tuo santo sabato, e comandasti loro comandamenti e regolamenti e una legge per mezzo di Mosè tuo servitore. 15 E desti loro dal cielo pane per la loro fame, e facesti uscire loro acque dalla rupe per la loro sete, e dicevi loro di entrare per possedere il paese circa il quale avevi alzato la mano (in giuramento) per darlo loro. 16 "Ed essi stessi, sì, i nostri antenati, agirono con presunzione e indurivano il loro collo, e non ascoltarono i tuoi comandamenti. 17 Rifiutarono dunque di ascoltare e non si ricordarono dei meravigliosi atti che avevi compiuto verso di loro, ma indurirono il loro collo e nominarono un capo per tornare alla loro servitù in Egitto. Ma tu sei un Dio di atti di perdono, clemente e misericordioso, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità, e non li lasciasti. 18 Sì, quando ebbero fatto per sé una statua di metallo fuso di un vitello e dicevano: 'Questo è il tuo Dio che ti ha fatto salire dall'Egitto', e continuarono a commettere grandi atti di mancanza di rispetto, 19 tu, sì, tu, nella tua abbondante misericordia non li lasciasti nel deserto. La stessa colonna di nuvola non si allontanò di sopra a loro di giorno per condurli nella via, né la colonna di fuoco di notte per illuminare loro la via per la quale sarebbero dovuti andare. 20 E desti il tuo buono spirito per renderli prudenti, e non trattenesti la tua manna dalla loro bocca, e desti loro acqua per la loro sete. 21 E per quarant'anni provvedesti al loro sostentamento nel deserto. Non mancò loro nulla. Le loro medesime vesti non si consumarono, e i loro stessi piedi non si gonfiarono. 22 "E davi loro regni e popoli, e li ripartivi pezzo per pezzo; così che presero possesso del paese di Sihon, anche del paese del re di Esbon, e del paese di Og re di Basan. 23 E rendesti i loro figli così numerosi come le stelle dei cieli. Quindi li conducesti nel paese nel quale avevi promesso ai loro antenati che sarebbero entrati per prenderne possesso. 24 I loro figli dunque entrarono e presero possesso del paese, e tu sottomettevi davanti a loro gli abitanti del paese, i cananei, e li davi nella loro mano, sì, i loro re e i popoli del paese, per fare di essi a loro piacimento. 25 Ed essi catturavano città fortificate e un suolo grasso e prendevano possesso di case piene di ogni cosa buona, cisterne scavate, vigne e oliveti e alberi da cibo in abbondanza, e mangiavano e si saziavano e ingrassavano e vivevano agiatamente nella tua grande bontà. 26 "Comunque, divennero disubbidienti e si ribellarono contro di te e si gettavano la tua legge dietro le spalle, e uccisero i tuoi propri profeti, che resero testimonianza contro di loro per ricondurli a te; e continuarono a commettere atti di grande mancanza di rispetto. 27 Per questo li desti in mano ai loro avversari, che causavano loro angustia; ma nel tempo della loro angustia gridavano a te, e tu stesso udivi dai medesimi cieli; e secondo la tua abbondante misericordia davi loro dei salvatori che li salvavano dalla mano dei loro avversari. 28 "Ma appena avevano riposo, facevano di nuovo ciò che era male dinanzi a te, e tu li lasciavi in mano ai loro nemici, che li calpestavano. Quindi tornavano e invocavano il tuo aiuto, e tu stesso udivi dai medesimi cieli e li liberavi secondo la tua abbondante misericordia, più volte. 29 Sebbene tu rendessi testimonianza contro di loro per farli tornare alla tua legge, essi stessi agirono anche con presunzione e non ascoltarono i tuoi comandamenti; e peccarono contro le tue proprie decisioni giudiziarie, le quali, se un uomo le mette in pratica, deve pure vivere per mezzo d'esse. E mostravano una spalla ostinata, e indurirono il loro collo, e non ascoltarono. 30 Ma tu fosti indulgente con loro per molti anni e rendevi testimonianza contro di loro mediante il tuo spirito per mezzo dei tuoi profeti, ed essi non prestarono orecchio. Infine li desti in mano ai popoli dei paesi. 31 E nella tua abbondante misericordia non ne facesti uno sterminio né li lasciasti; poiché tu sei un Dio clemente e misericordioso. 32 "E ora, o Dio nostro, l'Iddio grande, potente e tremendo, che osserva il patto e l'amorevole benignità, non sembrino piccole dinanzi a te tutte le difficoltà che hanno trovato noi, i nostri re, i nostri principi e i nostri sacerdoti e i nostri profeti e i nostri antenati e tutto il tuo popolo dai giorni dei re d'Assiria fino a questo giorno. 33 E tu sei giusto riguardo a tutto ciò che è venuto su di noi, poiché hai agito fedelmente, ma noi siamo quelli che ci siamo comportati in modo malvagio. 34 In quanto ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri sacerdoti e ai nostri antenati, non hanno messo in pratica la tua legge, e non hanno prestato attenzione né ai tuoi comandamenti né alle tue testimonianze con le quali hai recato testimonianza contro di loro. 35 Ed essi stessi, durante il loro regno e in mezzo alle tue abbondanti cose buone che desti loro e nel paese ampio e grasso che mettesti a loro disposizione, non ti servirono e non si ritrassero dalle loro cattive pratiche. 36 Ecco, oggi noi siamo schiavi; e in quanto al paese che desti ai nostri antenati perché ne mangiassero il frutto e le cose buone, ecco, siamo schiavi in esso, 37 e il suo prodotto abbonda per i re che hai posto su di noi a causa dei nostri peccati, ed essi dominano sui nostri corpi e sui nostri animali domestici, a loro piacimento, e noi siamo in grande angustia. 38 "In vista di tutto questo noi concordiamo dunque una disposizione degna di fede, sia per iscritto che autenticata mediante il sigillo dei nostri principi, dei nostri leviti (e) dei nostri sacerdoti". 10 Ora ad autenticarla mediante sigillo c'erano: Neemia il Tirsata, figlio di Acalia, e Sedechia, 2 Seraia, Azaria, Geremia, 3 Pasur, Amaria, Malchia, 4 Attus, Sebania, Malluc, 5 Arim, Meremot, Abdia, 6 Daniele, Ghinneton, Baruc, 7 Mesullam, Abia, Miamin, 8 Maazia, Bilgai (e) Semaia, che erano i sacerdoti. 9 Anche i leviti: Iesua figlio di Azania, Binnui dei figli di Enadad, Cadmiel 10 e i loro fratelli Sebania, Odia, Chelita, Pelaia, Hanan, 11 Mica, Reob, Asabia, 12 Zaccur, Serebia, Sebania, 13 Odia, Bani (e) Beninu. 14 I capi del popolo: Paros, Paat-Moab, Elam, Zattu, Bani, 15 Bunni, Azgad, Bebai, 16 Adonia, Bigvai, Adin, 17 Ater, Ezechia, Azzur, 18 Odia, Asum, Bezai, 19 Arif, Anatot, Nebai, 20 Magpias, Mesullam, Ezir, 21 Mesezabel, Zadoc, Iaddua, 22 Pelatia, Hanan, Anaia, 23 Oshea, Hanania, Assub, 24 Alloes, Pilha, Sobec, 25 Reum, Asabna, Maaseia, 26 e Ahia, Hanan, Anan, 27 Malluc, Arim, Baana. 28 In quanto al resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portinai, i cantori, i netinei e tutti quelli che si separavano dai popoli dei paesi per la legge del (vero) Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, tutti quelli che avevano conoscenza (e) intendimento, 29 aderivano ai loro fratelli, i loro maestosi, e venivano ad (assoggettarsi a) una maledizione e a un giuramento, di camminare nella legge del (vero) Dio, che era stata data per mano di Mosè servitore del (vero) Dio, e di osservare e mettere in pratica tutti i comandamenti di Geova nostro Signore e le sue decisioni giudiziarie e i suoi regolamenti; 30 e di non dare le nostre figlie ai popoli del paese, e di non prendere le loro figlie per i nostri figli. 31 In quanto ai popoli del paese che portavano a vendere in giorno di sabato merci e ogni sorta di cereali, non avremmo dovuto prendere nulla da loro di sabato né in giorno santo, e avremmo dovuto tralasciare il settimo anno e il debito di ogni mano. 32 Inoltre, ci imponemmo comandamenti per dare, ciascuno di noi, un terzo di siclo ogni anno per il servizio della casa del nostro Dio, 33 per il pane in pile e per l'offerta continua di cereali e per l'olocausto continuo dei sabati, delle lune nuove, per le feste fissate e per le cose sante e per le offerte per il peccato al fine di fare espiazione per Israele, e per tutto il lavoro della casa del nostro Dio. 34 Inoltre, gettammo le sorti circa la provvista di legna che i sacerdoti, i leviti e il popolo avrebbero dovuto portare alla casa del nostro Dio, secondo la casa dei nostri antenati, ai tempi fissati, di anno in anno, per bruciare sull'altare di Geova nostro Dio, secondo ciò che è scritto nella legge; 35 e per portare i primi frutti maturi del nostro suolo e i primi frutti maturi di tutto il frutto di ogni sorta di albero, di anno in anno, alla casa di Geova; 36 e il primogenito dei nostri figli e dei nostri animali domestici, secondo ciò che è scritto nella legge, e il primogenito delle nostre mandrie e dei nostri greggi, per portar(li) alla casa del nostro Dio, ai sacerdoti che servivano nella casa del nostro Dio. 37 Inoltre, avremmo dovuto portare le primizie della nostra farina grossa e le nostre contribuzioni e il frutto di ogni sorta d'albero, vino nuovo e olio ai sacerdoti nelle sale da pranzo della casa del nostro Dio, nonché la decima del nostro suolo ai leviti, giacché essi, i leviti, sono quelli che ricevono la decima in tutte le nostre città agricole. 38 E il sacerdote, il figlio di Aaronne, dev'essere con i leviti quando i leviti ricevono la decima; e i leviti stessi devono offrire la decima della decima alla casa del nostro Dio alle sale da pranzo della casa delle provviste. 39 Poiché alle sale da pranzo i figli d'Israele e i figli dei leviti devono portare la contribuzione di grano, vino nuovo e olio, e là sono gli utensili del santuario e i sacerdoti che prestano servizio, e i portinai e i cantori; e non avremmo dovuto trascurare la casa del nostro Dio. 11 Ora i principi del popolo avevano la loro dimora a Gerusalemme; ma in quanto al resto del popolo, gettarono le sorti per portare uno su dieci a dimorare a Gerusalemme, la città santa, e le altre nove parti nelle altre città. 2 Inoltre, il popolo benedisse tutti gli uomini che si offrirono volontariamente di dimorare a Gerusalemme. 3 E questi sono i capi del distretto giurisdizionale che dimorarono a Gerusalemme; ma nelle città di Giuda dimorarono, ciascuno nel suo proprio possedimento, nelle loro città, Israele, i sacerdoti e i leviti, e i netinei e i figli dei servitori di Salomone. 4 Inoltre, a Gerusalemme dimorarono alcuni dei figli di Giuda e alcuni dei figli di Beniamino. Dei figli di Giuda ci furono Ataia figlio di Uzzia figlio di Zaccaria figlio di Amaria figlio di Sefatia figlio di Maalalel dei figli di Perez; 5 e Maaseia figlio di Baruc figlio di Coloze figlio di Azaia figlio di Adaia figlio di Ioiarib figlio di Zaccaria figlio del selanita. 6 Tutti i figli di Perez che dimoravano a Gerusalemme furono quattrocentosessantotto, uomini capaci. 7 E questi furono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullam figlio di Ioed figlio di Pedaia figlio di Colaia figlio di Maaseia figlio di Itiel figlio di Iesaia; 8 e dopo di lui Gabbai (e) Sallai, novecentoventotto; 9 e Gioele figlio di Zicri, sorvegliante su di loro, e Giuda figlio di Assenua (incaricato) sulla città come secondo. 10 Dei sacerdoti: Iedaia figlio di Ioiarib, Iachin, 11 Seraia figlio di Ilchia figlio di Mesullam figlio di Zadoc figlio di Meraiot figlio di Ahitub, conduttore della casa del (vero) Dio; 12 e i loro fratelli che facevano il lavoro della casa, ottocentoventidue; e Adaia figlio di Ieroam figlio di Pelalia figlio di Amzi figlio di Zaccaria figlio di Pasur figlio di Malchia, 13 e i suoi fratelli, capi delle case paterne, duecentoquarantadue, e Amassai figlio di Azarel figlio di Azai figlio di Mesillemot figlio di Immer, 14 e i loro fratelli, uomini potenti e valorosi, centoventotto, e c'era su di loro un sorvegliante, Zabdiel figlio dei grandi. 15 E dei leviti: Semaia figlio di Assub figlio di Azricam figlio di Asabia figlio di Bunni, 16 e Sabbetai e Iozabad, dei capi dei leviti, sul servizio esterno della casa del (vero) Dio; 17 e Mattania stesso, figlio di Mica figlio di Zabdi figlio di Asaf, colui che conduceva il (canto di) lode, intonava la lode, alla preghiera, e Bacbuchia era il secondo dei suoi fratelli, e Abda figlio di Sammua figlio di Galal figlio di Iedutun. 18 Tutti i leviti nella città santa erano duecentottantaquattro. 19 E i portinai furono Accub, Talmon e i loro fratelli che facevano la guardia alle porte, centosettantadue. 20 E il resto d'Israele, dei sacerdoti (e) dei leviti, era in tutte le altre città di Giuda, ciascuno nel suo proprio possedimento ereditario. 21 E i netinei dimoravano a Ofel; e Ziha e Ghispa erano (incaricati) sui netinei. 22 E il sorvegliante dei leviti a Gerusalemme era Uzzi figlio di Bani figlio di Asabia figlio di Mattania figlio di Mica dei figli di Asaf, i cantori, riguardo al lavoro della casa del (vero) Dio. 23 Poiché c'era un comandamento del re a loro favore, e c'era una provvisione fissa per i cantori come richiedeva ciascun giorno. 24 E Petaia figlio di Mesezabel dei figli di Zera figlio di Giuda era accanto al re per ogni affare del popolo. 25 E riguardo agli abitati nei loro campi, c'erano alcuni dei figli di Giuda che dimoravano a Chiriat-Arba e nelle sue borgate dipendenti e a Dibon e nelle sue borgate dipendenti e a Iecabzeel e nei suoi abitati, 26 e a Iesua e a Molada e a Bet-Pelet 27 e ad Azar-Sual e a Beer-Seba e nelle sue borgate dipendenti 28 e a Ziclag e a Mecona e nelle sue borgate dipendenti 29 e a En-Rimmon e a Zora e a Iarmut, 30 Zanoa, Adullam e i loro abitati, Lachis e i suoi campi, Azeca e le sue borgate dipendenti. E si accampavano da Beer-Seba fino alla valle di Innom. 31 E i figli di Beniamino furono da Gheba, Micmas e Aija e Betel e le sue borgate dipendenti, 32 Anatot, Nob, Anania, 33 Hazor, Rama, Ghittaim, 34 Adid, Zeboim, Neballat, 35 Lod e Ono, la valle degli artefici. 36 E dei leviti ci furono divisioni di Giuda per Beniamino. 12 E questi furono i sacerdoti e i leviti che salirono con Zorobabele figlio di Sealtiel e Iesua: Seraia, Geremia, Esdra, 2 Amaria, Malluc, Attus, 3 Secania, Reum, Meremot, 4 Iddo, Ghinnetoi, Abia, 5 Miamin, Maadia, Bilga, 6 Semaia, e Ioiarib, Iedaia, 7 Sallu, Amoc, Ilchia, Iedaia. Questi furono i capi dei sacerdoti e i loro fratelli ai giorni di Iesua. 8 E i leviti furono Iesua, Binnui, Cadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, (incaricati) del rendimento di grazie, lui e i suoi fratelli. 9 E Bacbuchia e Unni loro fratelli erano posti di fronte a loro per i servizi di guardia. 10 Iesua stesso generò Ioiachim, e Ioiachim stesso generò Eliasib, ed Eliasib Ioiada. 11 E Ioiada stesso generò Gionatan, e Gionatan stesso generò Iaddua. 12 E ai giorni di Ioiachim ci furono sacerdoti, capi delle case paterne; per Seraia, Meraia; per Geremia, Hanania; 13 per Esdra, Mesullam; per Amaria, Ieoanan; 14 per Malluchi, Gionatan; per Sebania, Giuseppe; 15 per Arim, Adna; per Meraiot, Elcai; 16 per Iddo, Zaccaria; per Ghinneton, Mesullam; 17 per Abia, Zicri; per Miniamin, . . . ; per Moadia, Piltai; 18 per Bilga, Sammua; per Semaia, Ieonatan; 19 e per Ioiarib, Mattenai; per Iedaia, Uzzi; 20 per Sallai, Callai; per Amoc, Eber; 21 per Ilchia, Asabia; per Iedaia, Netanel. 22 I leviti ai giorni di Eliasib, Ioiada e Ioanan e Iaddua furono registrati come capi delle case paterne, nonché i sacerdoti, fino al regno di Dario il persiano. 23 I figli di Levi furono registrati come capi delle case paterne nel libro dei fatti dei tempi, anche fino ai giorni di Ioanan figlio di Eliasib. 24 E i capi dei leviti furono Asabia, Serebia e Iesua figlio di Cadmiel e i loro fratelli posti di fronte a loro per offrir lode (e) rendere grazie secondo il comandamento di Davide uomo del (vero) Dio, gruppo di guardia corrispondente a gruppo di guardia. 25 Mattania e Bacbuchia, Abdia, Mesullam, Talmon, Accub facevano la guardia come portinai, un gruppo di guardia presso i depositi delle porte. 26 Questi erano ai giorni di Ioiachim figlio di Iesua figlio di Iozadac e ai giorni di Neemia il governatore e di Esdra il sacerdote, il copista. 27 E all'inaugurazione delle mura di Gerusalemme cercarono i leviti, per condurli da tutti i loro luoghi a Gerusalemme per fare l'inaugurazione e allegrezza anche con rendimenti di grazie e con canto, cembali (e) strumenti a corda e con arpe. 28 E i figli dei cantori si raccoglievano perfino dal Distretto, da tutt'intorno a Gerusalemme e dagli abitati dei netofatiti, 29 e da Bet-Ghilgal e dai campi di Gheba e Azmavet, poiché c'erano abitati che i cantori avevano edificato per sé tutt'intorno a Gerusalemme. 30 E i sacerdoti e i leviti si purificavano e purificavano il popolo e le porte e le mura. 31 Feci quindi salire i principi di Giuda sulle mura. Inoltre, costituii due grandi cori e processioni di rendimento di grazie, (e l'uno camminava) a destra sulle mura verso la Porta dei Mucchi di Cenere. 32 E Osaia e metà dei principi di Giuda camminavano dietro di loro, 33 nonché Azaria, Esdra e Mesullam, 34 Giuda e Beniamino e Semaia e Geremia; 35 nonché, dei figli dei sacerdoti con le trombe, Zaccaria figlio di Gionatan figlio di Semaia figlio di Mattania figlio di Micaia figlio di Zaccur figlio di Asaf, 36 e i suoi fratelli Semaia e Azarel, Milalai, Ghilalai, Maai, Netanel e Giuda, Hanani, con gli strumenti per il canto di Davide uomo del (vero) Dio; ed Esdra il copista era davanti a loro. 37 E alla Porta della Fonte e diritto davanti a loro salirono la Gradinata della Città di Davide per l'ascesa delle mura sopra la Casa di Davide e fino alla Porta delle Acque ad est. 38 E l'altro coro di rendimento di grazie camminava di fronte, e io dietro ad esso, nonché metà del popolo, sulle mura in cima alla Torre dei Forni e più avanti al Muro Largo, 39 e in cima alla Porta di Efraim e più avanti alla Porta della (Città) Vecchia e fino alla Porta dei Pesci e alla Torre di Ananel e alla Torre di Mea e più avanti alla Porta delle Pecore; e vennero a fermarsi alla Porta della Guardia. 40 Alla fine i due cori di rendimento di grazie vennero a fermarsi alla casa del (vero) Dio, nonché io e metà dei governanti delegati con me, 41 e i sacerdoti Eliachim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Hanania con le trombe, 42 e Maaseia e Semaia, ed Eleazaro e Uzzi e Ieoanan e Malchia ed Elam ed Ezer. E i cantori con Izraia il sorvegliante si facevano udire. 43 E sacrificavano quel giorno grandi sacrifici e si rallegravano, poiché il (vero) Dio stesso li fece rallegrare con grande gioia. E anche le donne e i fanciulli stessi si rallegrarono, tanto che l'allegrezza di Gerusalemme si poteva udire lontano. 44 Inoltre, furono nominati quel giorno uomini sulle sale per i depositi, per le contribuzioni, per le primizie e per le decime, per raccogliere in esse dai campi delle città le porzioni (richieste dalla) legge per i sacerdoti e per i leviti; poiché l'allegrezza di Giuda era a motivo dei sacerdoti e dei leviti che erano in servizio. 45 E avevano cura dell'obbligo del loro Dio e dell'obbligo della purificazione, anche i cantori e i portinai, secondo il comandamento di Davide (e) di Salomone suo figlio. 46 Poiché ai giorni di Davide e di Asaf, nel passato, c'erano capi dei cantori e il canto di lode e rendimenti di grazie a Dio. 47 E tutto Israele durante i giorni di Zorobabele e durante i giorni di Neemia dava le porzioni dei cantori e dei portinai secondo il bisogno quotidiano e (le) santificava ai leviti; e i leviti (le) santificavano ai figli di Aaronne. 13 Quel giorno si lesse dal libro di Mosè agli orecchi del popolo; e vi fu trovato scritto che l'ammonita e il moabita non dovevano entrare nella congregazione del (vero) Dio a tempo indefinito, 2 poiché non erano andati incontro ai figli d'Israele con pane e acqua, ma avevano assoldato contro di loro Balaam per invocare su di loro il male. Comunque, il nostro Dio cambiò la maledizione in benedizione. 3 Avvenne dunque che, appena ebbero udito la legge, separavano tutta la compagnia mista da Israele. 4 Ora, prima di ciò, Eliasib il sacerdote incaricato di una sala da pranzo della casa del nostro Dio era parente di Tobia; 5 e gli faceva una grande sala da pranzo, dove in precedenza si mettevano regolarmente le offerte di cereali, olibano e utensili e la decima del grano, del vino nuovo e dell'olio, a cui hanno diritto i leviti e i cantori e i portinai, e la contribuzione per i sacerdoti. 6 E durante tutto questo (tempo) io non mi trovavo a Gerusalemme, poiché nel trentaduesimo anno di Artaserse re di Babilonia ero venuto dal re, e qualche tempo dopo chiesi licenza al re. 7 Quindi venni a Gerusalemme e notavo il male che Eliasib aveva commesso per Tobia, facendogli una sala nel cortile della casa del (vero) Dio. 8 E a me sembrò (una cosa) molto cattiva. Gettai dunque tutti i mobili della casa di Tobia fuori della sala da pranzo. 9 Dopo ciò dissi di purificare le sale da pranzo; e vi rimettevo gli utensili della casa del (vero) Dio, con l'offerta di cereali e l'olibano. 10 E venni a sapere che le stesse porzioni dei leviti non erano state date (loro), tanto che i leviti e i cantori che facevano il lavoro erano fuggiti, ciascuno al suo proprio campo. 11 E trovavo da ridire sui governanti delegati e dicevo: "Perché è stata trascurata la casa del (vero) Dio?" Di conseguenza li radunai e li collocai ai loro posti. 12 E tutto Giuda, da parte sua, portò la decima del grano e del vino nuovo e dell'olio ai depositi. 13 Quindi diedi a Selemia il sacerdote e a Zadoc il copista e a Pedaia dei leviti l'incarico dei depositi; e sotto di loro c'era Hanan figlio di Zaccur figlio di Mattania, poiché erano considerati fedeli; e spettava a loro fare la distribuzione ai loro fratelli. 14 Ricordati di me, sì, o mio Dio, riguardo a ciò, e non cancellare i miei atti di amorevole benignità che ho compiuto circa la casa del mio Dio e la sua custodia. 15 In quei giorni vidi in Giuda persone che di sabato pigiavano negli strettoi e portavano mucchi di grano e (li) caricavano su asini, e anche vino, uva e fichi e ogni sorta di carico, e (li) portavano a Gerusalemme in giorno di sabato; e io resi testimonianza (contro di loro) il giorno in cui vendevano derrate. 16 E i tiri stessi dimoravano nella (città), portando pesce e ogni sorta di merce e vendendo di sabato ai figli di Giuda e in Gerusalemme. 17 Trovavo dunque da ridire sui nobili di Giuda e dicevo loro: "Che cos'è questa cosa cattiva che fate, perfino profanando il giorno del sabato? 18 Non fecero in questo modo i vostri antenati, tanto che il nostro Dio fece venire su di noi, e anche su questa città, tutta questa calamità? Eppure voi aggiungete all'ardente ira contro Israele profanando il sabato". 19 E avvenne che, appena sulle porte di Gerusalemme era calata l'ombra prima del sabato, immediatamente dissi (la parola) e si cominciarono a chiudere i battenti. Dissi inoltre che non li aprissero fin dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei propri servitori alle porte perché non entrasse nessun carico in giorno di sabato. 20 Di conseguenza i trafficanti e i venditori di ogni sorta di merce passarono la notte fuori di Gerusalemme una prima e una seconda volta. 21 Rendevo quindi testimonianza contro di loro e dicevo loro: "Perché passate la notte di fronte alle mura? Se lo fate di nuovo, vi metterò la mano addosso". Da quel tempo in poi non vennero di sabato. 22 E dicevo ai leviti che regolarmente dovevano purificarsi e venire, facendo la guardia alle porte per santificare il giorno del sabato. Ricorda anche questo a mio favore, sì, o mio Dio, e prova commiserazione per me, sì, secondo l'abbondanza della tua amorevole benignità. 23 Inoltre, in quei giorni vidi i giudei che avevano dato dimora a mogli asdodite, ammonite (e) moabite. 24 E in quanto ai loro figli, metà parlavano asdodita e non ce n'era nessuno che sapesse parlare il giudaico, ma la lingua dei diversi popoli. 25 E trovavo da ridire su di loro e invocavo su di loro il male e ne colpivo alcuni e strappavo loro i capelli e li facevo giurare dinanzi a Dio: "Non dovreste dare le vostre figlie ai loro figli, e non dovreste accettare alcuna delle loro figlie per i vostri figli o per voi stessi. 26 Non fu a causa di queste che peccò Salomone re d'Israele? E fra le molte nazioni non ci fu re simile a lui; e fu amato dal suo Dio, così che Dio lo costituì re su tutto Israele. Le mogli straniere fecero peccare perfino lui. 27 E non è qualcosa di inaudito che voi commettiate tutto questo gran male nell'agire con infedeltà contro il nostro Dio, dando dimora a mogli straniere?" 28 E uno dei figli di Ioiada figlio di Eliasib il sommo sacerdote era genero di Sanballat l'oronita. Lo cacciai dunque via da me. 29 Ricordati di loro, sì, o mio Dio, a causa della contaminazione del sacerdozio e del patto del sacerdozio e dei leviti. 30 E li purificai da ogni cosa straniera e assegnavo servizi ai sacerdoti e ai leviti, ciascuno al suo proprio lavoro, 31 anche per la provvista della legna ai tempi fissati e per i primi frutti maturi. Ricordati di me, sì, o mio Dio, in bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Ester

1 Ora avvenne ai giorni di Assuero, cioè l'Assuero che regnava dall'India all'Etiopia, (su) centoventisette distretti giurisdizionali, 2 (che) in quei giorni, mentre il re Assuero sedeva sul suo trono reale, che era a Susa il castello, 3 nel terzo anno del suo regno tenne un banchetto per tutti i suoi principi e i suoi servitori, le forze militari della Persia e della Media, i nobili e i principi dei distretti giurisdizionali davanti a sé, 4 quando mostrò le ricchezze del suo glorioso regno e l'onore (e) la bellezza della sua grandezza per molti giorni, centottanta giorni. 5 E quando questi giorni si compirono, il re tenne un banchetto di sette giorni per tutto il popolo che si trovava a Susa il castello, sia per il grande che per il piccolo, nel cortile del giardino del palazzo del re. 6 C'erano lino, cotone fine e panno turchino tenuti stretti in funi di tessuto fine, e lana tinta di porpora rossiccia in anelli d'argento e colonne di marmo, divani d'oro e d'argento su un pavimento di porfido e marmo e madreperla e marmo nero. 7 E si passava (il vino) da bere in vasi d'oro; e i vasi erano diversi l'uno dall'altro, e il vino reale era in gran quantità, secondo i mezzi del re. 8 Riguardo al tempo di bere secondo la legge, non c'era nessuno che costringesse, poiché questo era il modo in cui il re aveva disposto per ogni uomo grande della sua casa, che si facesse a piacimento di ciascuno. 9 Inoltre, Vasti la regina tenne essa stessa un banchetto per le donne nella casa reale che apparteneva al re Assuero. 10 Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli disse a Meuman, a Bizta, ad Arbona, a Bigta e ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette funzionari di corte che servivano la persona del re Assuero, 11 di condurre davanti al re Vasti la regina con l'ornamento reale sulla testa, per mostrare ai popoli e ai principi la sua bellezza; poiché era di bell'aspetto. 12 Ma la regina Vasti continuò a rifiutarsi di venire alla parola del re che era (comunicata) per mezzo dei funzionari di corte. A ciò il re si indignò grandemente e il suo medesimo furore divampò dentro di lui. 13 E il re diceva ai saggi che avevano conoscenza dei tempi (poiché in questo modo la faccenda del re (venne) davanti a tutti quelli versati nella legge e nel diritto, 14 e i più vicini a lui erano Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena, (e) Memucan, sette principi di Persia e di Media, che avevano accesso presso il re, (e) che sedevano primi nel regno): 15 "Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti perché non ha eseguito la parola del re Assuero per mezzo dei funzionari di corte?" 16 A ciò Memucan disse davanti al re e ai principi: "Non è solo contro il re che Vasti la regina ha agito male, ma contro tutti i principi e contro tutti i popoli che sono in tutti i distretti giurisdizionali del re Assuero. 17 Poiché il fatto della regina verrà risaputo da tutte le mogli così che disprezzeranno i loro proprietari ai loro propri occhi, quando diranno: 'Il re Assuero stesso disse di condurre Vasti la regina davanti a lui, ed essa non venne'. 18 E in questo giorno le principesse di Persia e di Media, che hanno udito il fatto della regina, parleranno a tutti i principi del re, e ci sarà molto disprezzo e indignazione. 19 Se al re in effetti sembra bene, esca dalla sua persona una parola regale, e si scriva fra le leggi di Persia e di Media, affinché non sia abrogata, che Vasti non venga davanti al re Assuero; e il re dia la dignità regale di lei a una delle sue compagne, a una donna migliore di lei. 20 E il decreto del re che egli farà si dovrà udire in tutto il suo regno (poiché esso è vasto), e tutte le mogli stesse renderanno onore ai loro proprietari, sia al grande che al piccolo". 21 E la cosa piacque agli occhi del re e dei principi, e il re faceva secondo la parola di Memucan. 22 Mandò dunque documenti scritti a tutti i distretti giurisdizionali del re, a ciascun distretto giurisdizionale nel suo proprio modo di scrivere e a ciascun popolo nella sua propria lingua, perché ogni marito agisse di continuo come principe nella sua propria casa e parlasse la lingua del suo proprio popolo. 2 Dopo queste cose, quando il furore del re Assuero si fu calmato, egli si ricordò di Vasti e di ciò che essa aveva fatto e di ciò che era stato deciso contro di lei. 2 Quindi i servitori del re, i suoi ministri, dissero: "Cerchino delle giovani, vergini, di bell'aspetto, per il re, 3 e nomini il re commissari in tutti i distretti giurisdizionali del suo regno, e radunino tutte le giovani, vergini, di bell'aspetto, a Susa il castello, nella casa delle donne sotto la cura di Egai, eunuco del re, guardiano delle donne; e siano fatti i loro massaggi. 4 E quella giovane che piacerà agli occhi del re sarà regina invece di Vasti". E la cosa piacque agli occhi del re, ed egli faceva in questo modo. 5 C'era a Susa il castello un certo uomo, un giudeo, e il suo nome era Mardocheo figlio di Iair figlio di Simei figlio di Chis, beniaminita, 6 che era stato portato in esilio da Gerusalemme con la gente deportata, portata in esilio con Ieconia re di Giuda che Nabucodonosor re di Babilonia aveva portato in esilio. 7 Ed egli divenne il tutore di Adassa, cioè Ester, figlia del fratello di suo padre, poiché essa non aveva né padre né madre; e la giovane era graziosa di forme e bella d'aspetto, e alla morte di suo padre e di sua madre Mardocheo la prese come propria figlia. 8 E avvenne che, quando furono udite la parola del re e la sua legge, e quando molte giovani furono radunate a Susa il castello sotto la cura di Egai, Ester fu condotta alla casa del re sotto la cura di Egai, guardiano delle donne. 9 Ora la giovane piacque ai suoi occhi, tanto che ottenne amorevole benignità davanti a lui ed egli si affrettò a (farle) i suoi massaggi e a darle il suo cibo appropriato, e a darle sette giovani scelte dalla casa del re, e trasferiva lei e le sue giovani al miglior luogo della casa delle donne. 10 Ester non aveva parlato del suo popolo né dei suoi parenti, poiché Mardocheo stesso le aveva imposto il comando di non dichiararlo. 11 E di giorno in giorno Mardocheo camminava davanti al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e che cosa le si faceva. 12 E quando arrivava per ciascuna giovane il turno di entrare dal re Assuero, dopo che per dodici mesi le era avvenuto secondo la regola per le donne - poiché in questo modo si compivano gradualmente i giorni del procedimento dei loro massaggi, sei mesi con olio di mirra e sei mesi con olio di balsamo e con i massaggi delle donne - 13 quindi, in queste condizioni, la giovane stessa entrava dal re. Ogni cosa che essa menzionava le era data, per portarla con sé dalla casa delle donne alla casa del re. 14 La sera essa stessa entrava, e la mattina essa stessa tornava alla seconda casa delle donne sotto la cura di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Non entrava più dal re a meno che il re non avesse provato diletto in lei e non fosse stata chiamata per nome. 15 E quando arrivò per Ester figlia di Abiail zio di Mardocheo, che egli aveva preso come sua figlia, il turno di entrare dal re, essa non chiese nulla eccetto ciò che Egai, eunuco del re, guardiano delle donne, menzionava (intanto Ester otteneva di continuo favore agli occhi di tutti quelli che la vedevano). 16 Quindi Ester fu condotta dal re Assuero nella sua casa reale nel decimo mese, cioè nel mese di tebet, nel settimo anno del suo regno. 17 E il re amava Ester più di tutte le altre donne, così che essa ottenne davanti a lui più favore e amorevole benignità di tutte le altre vergini. Ed egli le poneva sulla testa l'ornamento reale e la faceva regina invece di Vasti. 18 E il re teneva un grande banchetto per tutti i suoi principi e i suoi servitori, il banchetto di Ester; e concesse un'amnistia per i distretti giurisdizionali, e dava regali secondo i mezzi del re. 19 Or quando le vergini furono radunate una seconda volta, Mardocheo sedeva alla porta del re. 20 Ester non aveva detto nulla dei suoi parenti e del suo popolo, proprio come Mardocheo le aveva imposto comando; ed Ester eseguiva la parola di Mardocheo, proprio come quando era sotto la sua tutela. 21 In quei giorni, mentre Mardocheo sedeva alla porta del re, Bigtan e Teres, due funzionari di corte del re, guardiani della porta, si indignarono e cercavano di mettere la mano sul re Assuero. 22 E la cosa fu risaputa da Mardocheo, ed egli immediatamente la riferì a Ester la regina. A sua volta Ester parlò al re in nome di Mardocheo. 23 Si indagò dunque sul fatto e alla fine si scoprì, ed entrambi furono appesi a un palo; dopo di che fu scritto nel libro dei fatti dei giorni davanti al re. 3 Dopo queste cose il re Assuero magnificò Aman figlio di Ammedata l'agaghita e lo esaltava e poneva il suo trono al di sopra di tutti gli altri principi che erano con lui. 2 E tutti i servitori del re che erano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, poiché così il re aveva comandato riguardo a lui. Ma in quanto a Mardocheo, non si inchinava né si prostrava. 3 E i servitori del re che erano alla porta del re dicevano a Mardocheo: "Perché trasgredisci il comandamento del re?" 4 E avvenne che, siccome di giorno in giorno gli parlavano, ed egli non li ascoltava, allora lo fecero sapere ad Aman per vedere se i fatti di Mardocheo persistessero; poiché egli aveva dichiarato loro che era giudeo. 5 Ora Aman vedeva che Mardocheo non si inchinava e non si prostrava davanti a lui, e Aman fu pieno di furore. 6 Ma era spregevole ai suoi occhi mettere la mano solo su Mardocheo, poiché gli avevano riferito del popolo di Mardocheo; e Aman cercava di annientare tutti i giudei che erano in tutto il regno di Assuero, il popolo di Mardocheo. 7 Il primo mese, cioè il mese di nisan, nel dodicesimo anno del re Assuero, qualcuno gettò il Pur, cioè la Sorte, davanti ad Aman, di giorno in giorno e di mese in mese, (fino al) dodicesimo, cioè il mese di adar. 8 E Aman diceva al re Assuero: "C'è un certo popolo disperso e separato fra i popoli di tutti i distretti giurisdizionali del tuo regno; e le loro leggi sono diverse da quelle di tutti gli altri popoli, e non eseguono le leggi del re stesso, e non conviene che il re li lasci fare. 9 Se al re in effetti sembra bene, si scriva che siano distrutti; e io pagherò diecimila talenti d'argento nelle mani di quelli che fanno il lavoro portando(li) nel tesoro del re". 10 Allora il re si tolse dalla sua propria mano l'anello con sigillo e lo diede ad Aman figlio di Ammedata l'agaghita, colui che mostrava ostilità ai giudei. 11 E il re diceva ad Aman: "L'argento è dato a te, nonché il popolo, per farne ciò che è bene ai tuoi propri occhi". 12 I segretari del re furono quindi chiamati il primo mese, il tredicesimo giorno d'esso, e si compilò lo scritto secondo tutto ciò che Aman comandò ai satrapi del re e ai governatori che erano sui diversi distretti giurisdizionali, e ai principi dei diversi popoli, di ciascun distretto giurisdizionale, nel suo proprio modo di scrivere, e a ciascun popolo nella sua propria lingua; si scrisse in nome del re Assuero e si sigillò mediante l'anello con sigillo del re. 13 E si mandarono lettere per mezzo di corrieri a tutti i distretti giurisdizionali del re, per annientare, uccidere e distruggere tutti i giudei, sia giovane che vecchio, piccoli e donne, in uno stesso giorno, nel tredicesimo (giorno) del dodicesimo mese, cioè il mese di adar, e predare le loro spoglie. 14 Una copia dello scritto da dare come legge in tutti i diversi distretti giurisdizionali era resa pubblica a tutti i popoli, (perché) si preparassero per quel giorno. 15 I corrieri stessi uscirono, spinti ad affrettarsi a causa della parola del re, e la legge stessa fu emanata a Susa il castello. In quanto al re e ad Aman, si misero a sedere per bere; ma in quanto alla città di Susa, era in confusione. 4 E lo stesso Mardocheo venne a sapere tutto ciò che era stato fatto; e Mardocheo si strappava le vesti e si copriva di sacco e cenere e usciva in mezzo alla città e gridava con alto e amaro grido. 2 Infine giunse sino di fronte alla porta del re, poiché nessuno doveva entrare nella porta del re in veste di sacco. 3 E in tutti i diversi distretti giurisdizionali, dovunque giungevano la parola del re e la sua legge, c'era fra i giudei grande cordoglio e digiuno e pianto e lamento. Sacco e cenere stessi si stesero per molti come un giaciglio. 4 E le giovani di Ester e i suoi eunuchi venivano a riferire a lei. E la regina era molto addolorata. Quindi mandò vesti per vestire Mardocheo e togliergli di dosso il sacco. Ed egli non (le) accettò. 5 A ciò Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi del re, che egli aveva messo a servirla, e gli dava comando riguardo a Mardocheo, per sapere che cosa ciò significasse e di che cosa si trattasse. 6 Atac uscì dunque verso Mardocheo nella pubblica piazza della città che era davanti alla porta del re. 7 Quindi Mardocheo gli riferì tutte le cose che gli erano accadute e l'esatto ammontare del denaro che Aman aveva detto di pagare al tesoro del re contro i giudei, per distruggerli. 8 E gli diede una copia dello scritto della legge che era stata emanata a Susa per farli annientare, perché la mostrasse a Ester e le riferisse e le imponesse il comando di entrare dal re a implorare favore da lui e a fare richiesta direttamente davanti a lui per il suo proprio popolo. 9 Atac ora venne e riferì a Ester le parole di Mardocheo. 10 Quindi Ester disse ad Atac e gli comandò riguardo a Mardocheo: 11 "Tutti i servitori del re e il popolo dei distretti giurisdizionali del re sono consapevoli che, riguardo a ogni uomo o donna che entri dal re nel cortile interno senza essere chiamato, la sua unica legge è di far(lo) mettere a morte; solo nel caso che il re stenda verso di lui lo scettro d'oro, allora certamente rimarrà in vita. In quanto a me, non sono stata chiamata per entrare dal re già da trenta giorni". 12 E riferivano a Mardocheo le parole di Ester. 13 Quindi Mardocheo disse di rispondere a Ester: "Non immaginare nella tua propria anima che la casa del re scamperà più di tutti gli altri giudei. 14 Poiché se in questo tempo taci del tutto, sollievo e liberazione stessi si leveranno per i giudei da un altro luogo; ma in quanto a te e alla casa di tuo padre, perirete. E chi sa se è per un tempo come questo che sei pervenuta alla dignità regale?" 15 Ester disse pertanto di rispondere a Mardocheo: 16 "Va, aduna tutti i giudei che si trovano a Susa e digiunate a mio favore e non mangiate né bevete per tre giorni, notte e giorno. Anch'io, con le mie giovani, similmente digiunerò e dopo ciò entrerò dal re, il che non è secondo la legge; e nel caso che io debba perire, dovrò perire". 17 A ciò Mardocheo se ne andò e faceva secondo tutto ciò che Ester gli aveva imposto come comando. 5 E avvenne il terzo giorno che Ester si vestiva in maniera regale, dopo di che stette nel cortile interno della casa del re, di fronte alla casa del re, mentre il re sedeva sul suo trono reale, nella casa reale, di fronte all'ingresso della casa. 2 E avvenne che, appena il re vide Ester la regina stare in piedi nel cortile, essa ottenne favore ai suoi occhi, così che il re stese verso Ester lo scettro d'oro che era nella sua mano. Ester ora si avvicinò e toccò la punta dello scettro. 3 Quindi il re le disse: "Che hai, o Ester la regina, e qual è la tua richiesta? Fino alla metà del regno, ti sia pure dato!" 4 A sua volta Ester disse: "Se al re in effetti sembra bene, venga oggi il re con Aman al banchetto che gli ho preparato". 5 Pertanto il re disse: "Fate agire presto Aman secondo la parola di Ester". Più tardi il re e Aman vennero al banchetto che Ester aveva preparato. 6 A suo tempo il re disse a Ester durante il banchetto del vino: "Qual è la tua richiesta? Ti sia pure concessa! E qual è la tua domanda? Fino alla metà del regno, sia pure fatto!" 7 A ciò Ester rispose e disse: "La mia richiesta e la mia domanda (è questa): 8 Se ho trovato favore agli occhi del re e se al re in effetti sembra bene esaudire la mia richiesta e agire secondo la mia domanda, vengano il re e Aman al mio banchetto che terrò per loro (domani), e domani farò secondo la parola del re". 9 Di conseguenza Aman uscì quel giorno gioioso e allegro di cuore; ma appena Aman vide Mardocheo alla porta del re e che non si levò e non tremò a causa di lui, Aman fu immediatamente pieno di furore contro Mardocheo. 10 Comunque, Aman si padroneggiò ed entrò nella sua casa. Quindi mandò e fece condurre i suoi amici e Zeres sua moglie; 11 e Aman dichiarava loro la gloria delle sue ricchezze e il gran numero dei suoi figli e ogni cosa con cui il re l'aveva magnificato e come l'aveva esaltato al di sopra dei principi e dei servitori del re. 12 E Aman diceva: "Per di più, Ester la regina non ha fatto venire col re al banchetto che essa aveva fatto nessun altro che me, e anche domani sono invitato da lei col re. 13 Ma tutto questo non mi fa affatto piacere finché vedo Mardocheo il giudeo sedere alla porta del re". 14 Allora Zeres sua moglie e tutti i suoi amici gli dissero: "Facciano un palo alto cinquanta cubiti. Quindi la mattina di' al re che vi appendano Mardocheo. Va poi gioioso al banchetto col re". La cosa sembrò dunque buona davanti ad Aman, e faceva fare il palo. 6 Durante quella notte il sonno del re svanì. Perciò disse di portare il libro delle memorie dei fatti dei tempi. Furono dunque lette davanti al re. 2 Alla fine si trovò scritto ciò che Mardocheo aveva rivelato riguardo a Bigtana e a Teres, due funzionari di corte del re, guardiani della porta, che avevano cercato di mettere la mano sul re Assuero. 3 Quindi il re disse: "Quale onore e cosa grande è stata fatta a Mardocheo per questo?" A ciò i servitori del re, suoi ministri, dissero: "Non è stato fatto nulla per lui". 4 Più tardi, il re disse: "Chi è nel cortile?" Ora Aman stesso era entrato nel cortile esterno della casa del re per dire al re di appendere Mardocheo al palo che gli aveva preparato. 5 Pertanto i servitori del re gli dissero: "Ecco, Aman sta nel cortile". Il re dunque disse: "Entri". 6 Quando Aman fu entrato, il re gli diceva: "Che si deve fare all'uomo nel cui onore il re stesso ha provato diletto?" A ciò Aman disse in cuor suo: "In chi più che in me il re proverebbe diletto rendendogli onore?" 7 Aman disse dunque al re: "In quanto all'uomo nel cui onore il re stesso ha provato diletto, 8 portino la veste reale con cui in effetti il re si veste e un cavallo che il re in effetti cavalca e sulla cui testa è stato posto l'ornamento reale. 9 E si affidino la veste e il cavallo a uno dei nobili principi del re; e devono vestire l'uomo nel cui onore il re stesso ha provato diletto e gli devono far cavalcare il cavallo nella pubblica piazza della città, e devono proclamare davanti a lui: 'In questo modo si fa all'uomo nel cui onore il re stesso ha provato diletto' ". 10 Subito il re disse ad Aman: "Presto, prendi la veste e il cavallo, proprio come hai detto, e fa così a Mardocheo il giudeo che siede alla porta del re. Non lasciare nulla inadempiuto di tutto ciò che hai pronunciato". 11 E Aman prendeva la veste e il cavallo e vestiva Mardocheo e lo faceva cavalcare nella pubblica piazza della città e proclamava davanti a lui: "In questo modo si fa all'uomo nel cui onore il re stesso ha provato diletto". 12 Mardocheo tornò poi alla porta del re. In quanto ad Aman, se ne andò in fretta a casa sua, sconsolato e con la testa coperta. 13 E Aman narrava a Zeres sua moglie e a tutti i suoi amici tutto ciò che gli era accaduto. Allora i suoi saggi e Zeres sua moglie gli dissero: "Se Mardocheo, davanti al quale hai cominciato a cadere, è del seme dei giudei, non prevarrai contro di lui, ma immancabilmente cadrai davanti a lui". 14 Mentre parlavano ancora con lui arrivarono gli stessi funzionari di corte del re e conducevano in fretta Aman al banchetto che Ester aveva fatto. 7 Quindi il re e Aman vennero a banchettare con Ester la regina. 2 Il re ora disse a Ester anche il secondo giorno durante il banchetto del vino: "Qual è la tua richiesta, o Ester la regina? Ti sia pure dato. E qual è la tua domanda? Fino alla metà del regno, sia pure fatto!" 3 A ciò Ester la regina rispose e disse: "Se ho trovato favore ai tuoi occhi, o re, e se al re in effetti sembra bene, mi sia data la mia propria anima alla mia richiesta e il mio popolo alla mia domanda. 4 Poiché siamo stati venduti, io e il mio popolo, per essere annientati, uccisi e distrutti. Ora se fossimo stati venduti come semplici schiavi e come semplici serve, avrei dovuto tacere. Ma l'angustia non conviene quando è di danno al re". 5 Il re Assuero ora disse, sì, continuò a dire a Ester la regina: "Chi è costui, e dov'è mai colui che si è imbaldanzito da fare in tal modo?" 6 Quindi Ester disse: "L'uomo, l'avversario e nemico, è questo empio Aman". In quanto ad Aman, si atterrì a causa del re e della regina. 7 In quanto al re, si levò nel suo furore dal banchetto del vino (per andare) nel giardino del palazzo; e Aman stesso stette in piedi per fare richiesta della sua anima a Ester la regina, poiché vide che il male era stato deciso contro di lui dal re. 8 E il re stesso tornò dal giardino del palazzo alla casa del banchetto del vino; e Aman si era lasciato cadere sul divano su cui era Ester. Di conseguenza il re disse: "Si deve anche fare violenza alla regina, con me in casa?" La parola stessa uscì dalla bocca del re, e coprirono la faccia di Aman. 9 Arbona, uno dei funzionari di corte davanti al re, ora disse: "Inoltre, c'è il palo che Aman ha fatto per Mardocheo, che aveva proferito il bene riguardo al re, eretto nella casa di Aman, alto cinquanta cubiti". Allora il re disse: "Appendetevelo". 10 E appendevano Aman al palo che egli aveva preparato per Mardocheo; e il furore del re si calmò. 8 Quel giorno il re Assuero diede a Ester la regina la casa di Aman, colui che aveva mostrato ostilità ai giudei; e Mardocheo stesso venne davanti al re, perché Ester aveva dichiarato ciò che egli era per lei. 2 Quindi il re si levò l'anello con sigillo che aveva tolto ad Aman e lo diede a Mardocheo; ed Ester poneva Mardocheo sulla casa di Aman. 3 Inoltre, Ester parlò di nuovo davanti al re e cadde ai suoi piedi e pianse e ne implorò il favore perché allontanasse il male di Aman l'agaghita e il suo disegno che aveva tramato contro i giudei. 4 Quindi il re stese lo scettro d'oro verso Ester, al che Ester si levò e stette davanti al re. 5 Essa ora disse: "Se al re in effetti sembra bene, e se ho trovato favore davanti a lui e la cosa è appropriata davanti al re e io sono buona ai suoi occhi, si scriva per revocare i documenti scritti, il disegno di Aman figlio di Ammedata l'agaghita, che egli scrisse per distruggere i giudei che sono in tutti i distretti giurisdizionali del re. 6 Poiché come posso (sopportarlo) quando devo guardare la calamità che troverà il mio popolo, e come posso (sopportarlo) quando devo guardare la distruzione dei miei parenti?" 7 Il re Assuero disse dunque a Ester la regina e a Mardocheo il giudeo: "Ecco, ho dato a Ester la casa di Aman, e lui l'hanno appeso al palo, per la ragione che stese la mano contro i giudei. 8 E voi stessi, scrivete a favore dei giudei secondo ciò che è bene ai vostri propri occhi in nome del re e sigillate(lo) mediante l'anello con sigillo del re; poiché uno scritto che è scritto in nome del re e sigillato mediante l'anello con sigillo del re non si può revocare". 9 Pertanto i segretari del re furono chiamati in quel tempo nel terzo mese, cioè il mese di sivan, il ventitreesimo (giorno) d'esso; e si scriveva secondo tutto ciò che Mardocheo comandò ai giudei e ai satrapi e ai governatori e ai principi dei distretti giurisdizionali che erano dall'India all'Etiopia, centoventisette distretti giurisdizionali, (a) ciascun distretto giurisdizionale nel suo proprio modo di scrivere e (a) ciascun popolo nella sua propria lingua, e ai giudei nel loro proprio modo di scrivere e nella loro propria lingua. 10 E scriveva in nome del re Assuero e sigillava mediante l'anello con sigillo del re e mandava documenti scritti per mano dei corrieri a cavallo, che cavalcavano cavalli di posta impiegati nel servizio reale, figli di cavalle veloci, 11 che il re concedeva ai giudei che erano nelle diverse città di congregarsi e di stare in difesa delle loro anime, di annientare e uccidere e distruggere tutte le forze del popolo e del distretto giurisdizionale che mostravano loro ostilità, piccoli e donne, e di predare le loro spoglie, 12 in uno stesso giorno in tutti i distretti giurisdizionali del re Assuero, il tredicesimo (giorno) del dodicesimo mese, cioè il mese di adar. 13 Una copia dello scritto si doveva dare come legge in tutti i diversi distretti giurisdizionali, (per essere) resa pubblica a tutti i popoli, affinché i giudei fossero pronti per quel giorno per vendicarsi dei loro nemici. 14 I corrieri stessi, che cavalcavano cavalli di posta impiegati nel servizio reale, partirono, spronati e spinti ad affrettarsi dalla parola del re; e la legge stessa fu emanata a Susa il castello. 15 In quanto a Mardocheo, uscì d'innanzi al re in veste reale di panno turchino e lino, con una grande corona d'oro, e un manto di tessuto fine, sì, di lana tinta di porpora rossiccia. E la città di Susa stessa strillò e fu gioiosa. 16 Per i giudei si ebbe luce e allegrezza ed esultanza e onore. 17 E in tutti i diversi distretti giurisdizionali e in tutte le diverse città dove giungevano la parola del re e la sua legge, c'erano allegrezza ed esultanza per i giudei, un banchetto e un buon giorno; e molti (individui) dei popoli del paese si dichiaravano giudei, poiché il terrore dei giudei era caduto su di loro. 9 E nel dodicesimo mese, cioè il mese di adar, il tredicesimo giorno d'esso, quando la parola del re e la sua legge dovevano essere eseguite, il giorno che i nemici dei giudei avevano atteso per dominarli, ci fu anche un capovolgimento, in quanto i giudei stessi dominarono quelli che li odiavano. 2 I giudei si congregarono nelle loro città in tutti i distretti giurisdizionali del re Assuero per mettere la mano su quelli che cercavano il loro danno, e nessun uomo tenne loro testa, poiché il terrore d'essi era caduto su tutti i popoli. 3 E tutti i principi dei distretti giurisdizionali e i satrapi e i governatori e quelli che facevano gli affari del re assistevano i giudei, poiché il terrore di Mardocheo era caduto su di loro. 4 Poiché Mardocheo era grande nella casa del re e la sua fama si spargeva in tutti i distretti giurisdizionali, perché l'uomo Mardocheo diveniva sempre più grande. 5 E i giudei abbattevano tutti i loro nemici con una strage mediante la spada e con una uccisione e distruzione, e facevano a loro piacimento verso quelli che li odiavano. 6 E a Susa il castello i giudei uccisero e ci fu la distruzione di cinquecento uomini. 7 Inoltre, Parsandata e Dalfon e Aspata 8 e Porata e Adalia e Aridata 9 e Parmasta e Arisai e Aridai e Vaizata, 10 i dieci figli di Aman figlio di Ammedata, colui che mostrava ostilità ai giudei, li uccisero; ma non misero mano alla preda. 11 In quel giorno il numero degli uccisi a Susa il castello venne (annunciato) davanti al re. 12 E il re diceva a Ester la regina: "A Susa il castello i giudei hanno ucciso, e c'è stata la distruzione di cinquecento uomini e dei dieci figli di Aman. Nel resto dei distretti giurisdizionali del re che cosa hanno fatto? E qual è la tua richiesta? Ti sia pure dato. E qual è la tua ulteriore domanda? Ti sia pure fatto". 13 Pertanto Ester disse: "Se al re in effetti sembra bene, sia concesso anche domani ai giudei che sono a Susa di fare secondo la legge di oggi; e i dieci figli di Aman siano appesi al palo". 14 Il re disse dunque che si facesse così. Fu quindi emanata una legge a Susa, e i dieci figli di Aman furono appesi. 15 E i giudei che erano a Susa si congregavano anche il quattordicesimo giorno del mese di adar, e uccidevano a Susa trecento uomini; ma non misero mano alla preda. 16 In quanto al resto dei giudei che erano nei distretti giurisdizionali del re, si congregarono, e stettero in difesa delle loro anime, e si vendicarono sui loro nemici e uccisero fra quelli che li odiavano settantacinquemila; ma non misero mano alla preda, 17 il tredicesimo giorno del mese di adar; e ci fu riposo il quattordicesimo (giorno) d'esso, e se ne fece un giorno di banchetto e di allegrezza. 18 In quanto ai giudei che erano a Susa, si congregarono nel tredicesimo (giorno) d'esso e nel quattordicesimo (giorno) d'esso, e ci fu riposo nel quindicesimo (giorno) d'esso, e se ne fece un giorno di banchetto e di allegrezza. 19 Perciò i giudei della campagna, abitanti nelle città e nei distretti lontani, facevano del quattordicesimo giorno del mese di adar allegrezza e banchetto e un buon giorno e un mandar porzioni gli uni agli altri. 20 E Mardocheo scriveva queste cose e mandava documenti scritti a tutti i giudei che erano in tutti i distretti giurisdizionali del re Assuero, vicini e lontani, 21 per imporre loro l'obbligo di celebrare regolarmente il quattordicesimo giorno del mese di adar e il quindicesimo giorno d'esso, ogni anno, 22 secondo i giorni nei quali i giudei si erano riposati dai loro nemici e il mese che si era cambiato per loro da mestizia in allegrezza e da cordoglio in un buon giorno, per celebrarli come giorni di banchetto e allegrezza e mandar porzioni gli uni agli altri e doni ai poveri. 23 E i giudei accettarono ciò che avevano cominciato a fare e ciò che Mardocheo aveva scritto loro. 24 Poiché Aman figlio di Ammedata, l'agaghita, colui che mostrava ostilità a tutti i giudei, aveva lui stesso tramato contro i giudei per distruggerli, e aveva fatto gettare il Pur, cioè la Sorte, per turbarli e distruggerli. 25 Ma quando Ester venne davanti al re, egli disse col documento scritto: "L'empio disegno che egli ha tramato contro i giudei ricada sulla sua propria testa"; e appesero al palo lui e i suoi figli. 26 Perciò chiamarono questi giorni Purim, dal nome del Pur. Perciò, secondo tutte le parole di questa lettera e ciò che avevano visto in quanto a questo e ciò che era venuto su di loro, 27 i giudei imposero e accettarono su di sé e sulla loro progenie e su tutti quelli che si univano a loro, affinché non venisse meno, l'obbligo di celebrare regolarmente questi due giorni secondo ciò che era scritto riguardo ad essi e secondo il loro tempo fissato, ogni anno. 28 E questi giorni si dovevano ricordare e celebrare in ogni generazione, in ciascuna famiglia, in ciascun distretto giurisdizionale e in ciascuna città, e questi stessi giorni dei Purim non dovevano venir meno di mezzo ai giudei e non si doveva porre fine alla loro stessa commemorazione fra la loro progenie. 29 Ed Ester la regina, figlia di Abiail, e Mardocheo il giudeo scrivevano con tutto il vigore di confermare questa seconda lettera riguardo ai Purim. 30 Egli mandò quindi documenti scritti a tutti i giudei nei centoventisette distretti giurisdizionali, il regno di Assuero, (con) parole di pace e verità, 31 per confermare questi giorni dei Purim ai loro tempi fissati, proprio come Mardocheo il giudeo ed Ester la regina avevano imposto loro, e proprio come avevano imposto alla loro propria anima e alla loro progenie, i fatti dei digiuni e del loro grido di aiuto. 32 E il medesimo detto di Ester confermò questi fatti dei Purim, e fu scritto in un libro. 10 E il re Assuero imponeva lavori forzati al paese e alle isole del mare. 2 In quanto a tutta la sua vigorosa opera e alla sua potenza e all'esatta dichiarazione della grandezza di Mardocheo con la quale il re lo magnificò, non sono scritti nel Libro dei fatti dei tempi dei re di Media e di Persia? 3 Poiché Mardocheo il giudeo fu secondo al re Assuero e fu grande tra i giudei e approvato dalla moltitudine dei suoi fratelli, operando per il bene del suo popolo e parlando di pace a tutta la loro progenie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giobbe

1 C'era un uomo nel paese di Uz il cui nome era Giobbe; e quell'uomo si mostrava irriprovevole e retto, e temeva Dio e si ritraeva dal male. 2 E gli nacquero sette figli e tre figlie. 3 E il suo bestiame era settemila pecore e tremila cammelli e cinquecento paia di bovini e cinquecento asine, insieme a una servitù molto grande; e quell'uomo era il più grande di tutti gli orientali. 4 E i suoi figli andavano a tenere un banchetto nella casa di ciascuno nel suo proprio giorno; e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere con loro. 5 E avveniva che quando i giorni di banchetto avevano fatto il giro completo, Giobbe mandava e li santificava; e si alzava la mattina di buon'ora e offriva sacrifici bruciati secondo il numero di tutti loro, poiché, diceva Giobbe, "forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore". Giobbe faceva sempre in questo modo. 6 Ora venne il giorno in cui i figli del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova, e anche Satana entrava proprio in mezzo a loro. 7 Geova disse quindi a Satana: "Da dove vieni?" Allora Satana rispose a Geova e disse: "Dal percorrere la terra e dal camminare per essa". 8 E Geova proseguì, dicendo a Satana: "Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe, che non c'è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male?" 9 Allora Satana rispose a Geova e disse: "È per nulla che Giobbe ha temuto Dio? 10 Non hai tu stesso posto una siepe attorno a lui e attorno alla sua casa e attorno a ogni cosa che ha tutt'intorno? Hai benedetto l'opera delle sue mani, e il suo stesso bestiame si è sparso sulla terra. 11 Ma, per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca tutto ciò che ha e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia". 12 Pertanto Geova disse a Satana: "Ecco, ogni cosa che ha è nella tua mano. Solo non stendere la tua mano contro lui stesso!" Satana se ne uscì dunque d'innanzi alla persona di Geova. 13 Ora venne il giorno in cui i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino nella casa del loro fratello primogenito. 14 E venne a Giobbe un messaggero, e diceva: "I bovini stessi stavano arando e le asine pascolavano accanto a loro 15 quando i sabei fecero un'incursione e li presero, e abbatterono i servitori col taglio della spada; e io scampai, io solo, per riferirtelo". 16 Mentre questo parlava ancora venne quello e diceva: "Il medesimo fuoco di Dio cadde dai cieli e divampò fra le pecore e i servitori e li divorò; e io scampai, io solo, per riferirtelo". 17 Mentre quello parlava ancora un altro venne e diceva: "I caldei formarono tre schiere e si lanciarono contro i cammelli e li presero, e abbatterono i servitori col taglio della spada; e io scampai, io solo, per riferirtelo". 18 Mentre quest'altro parlava ancora, un altro venne e diceva: "I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino nella casa del loro fratello primogenito. 19 Ed ecco, venne un gran vento dalla regione del deserto, e colpì i quattro canti della casa, così che essa cadde sui giovani e morirono. E io scampai, io solo, per riferirtelo". 20 E Giobbe si levava e si strappava il manto senza maniche e si tagliava i capelli dalla testa e cadeva a terra e si inchinava 21 e diceva: "Nudo uscii dal ventre di mia madre, E nudo vi tornerò. Geova stesso ha dato, e Geova stesso ha tolto. Si continui a benedire il nome di Geova". 22 In tutto questo Giobbe non peccò né attribuì a Dio nulla di sconvenevole. 2 Venne poi il giorno in cui i figli del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova, e anche Satana entrava proprio in mezzo a loro per porsi dinanzi a Geova. 2 Quindi Geova disse a Satana: "E tu, da dove vieni?" Allora Satana rispose a Geova e disse: "Dal percorrere la terra e dal camminare per essa". 3 E Geova proseguì, dicendo a Satana: "Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe, che non c'è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male? Eppure mantiene ancora la sua integrità, benché tu mi inciti contro di lui per inghiottirlo senza ragione". 4 Ma Satana rispose a Geova e disse: "Pelle per pelle, e l'uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima. 5 Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia". 6 Pertanto Geova disse a Satana: "Ecco, è nella tua mano! Solo bada alla sua stessa anima!" 7 Satana se ne uscì dunque d'innanzi alla persona di Geova e colpì Giobbe con foruncoli maligni dalla pianta del piede alla sommità del capo. 8 Ed egli si prendeva un frammento di terracotta per grattarsi; e sedeva in mezzo alla cenere. 9 Infine sua moglie gli disse: "Mantieni ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori!" 10 Ma egli le disse: "Anche tu parli come parla una delle donne insensate. Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?" In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. 11 E tre compagni di Giobbe udivano di tutta questa calamità che era venuta su di lui, e venivano ciascuno dal suo proprio luogo, Elifaz il temanita e Bildad il suhita e Zofar il naamatita. Si diedero quindi convegno per andare a dolersi con lui e a confortarlo. 12 Quando alzarono gli occhi da lontano, dunque, non lo riconobbero. E alzavano la voce e piangevano e si strappavano ciascuno il manto senza maniche e gettavano polvere verso i cieli sulle loro teste. 13 E sedevano per terra con lui sette giorni e sette notti, e non c'era nessuno che gli pronunciasse una parola, poiché videro che il dolore era molto grande. 3 Dopo ciò Giobbe aprì la bocca e invocava il male sul suo giorno. 2 Giobbe ora rispose e disse: 3 "Perisca il giorno nel quale nacqui, Anche la notte che qualcuno disse: 'È stato concepito un uomo robusto!' 4 In quanto a quel giorno, divenga tenebre. Non lo cerchi Dio da sopra, Né brilli su di esso la luce del giorno. 5 Lo reclamino tenebre e profonda ombra. Vi risieda sopra una nuvola di pioggia. Lo terrorizzino le cose che oscurano il giorno. 6 Quella notte, la prenda la caligine; Non si allieti fra i giorni dell'anno; Non entri fra il numero dei mesi lunari. 7 Ecco, quella notte, divenga sterile; Non vi entri grido di gioia. 8 La esecrino quelli che maledicono il giorno, Quelli pronti a destare Leviatan. 9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo; Attenda la luce e non ce ne sia; E non veda i raggi dell'aurora. 10 Poiché non chiuse le porte del ventre di mia (madre), E non nascose dunque l'affanno ai miei occhi. 11 Perché non morivo io dal seno? (Perché non) uscii dal ventre stesso e quindi non spirai? 12 Perché mi si presentarono le ginocchia, E perché le mammelle affinché succhiassi? 13 Poiché ora mi sarei già coricato per essere indisturbato; Avrei quindi dormito; sarei a riposo 14 Con i re e i consiglieri della terra, Quelli che si edificano luoghi desolati, 15 O con i principi che hanno oro, Quelli che riempiono le loro case d'argento; 16 O, come un aborto nascosto, non esisterei, Come fanciulli che non hanno visto la luce. 17 Là i malvagi stessi han cessato di agitarsi, E là gli affaticati in quanto a potenza sono a riposo. 18 Insieme, i prigionieri stessi sono a loro agio; Realmente non odono la voce di uno che li costringa al lavoro. 19 Piccolo e grande son lì la stessa cosa, E lo schiavo è reso libero dal suo padrone. 20 Perché dà egli luce a chi ha difficoltà, E vita a quelli con l'anima amareggiata? 21 Perché ci sono quelli che attendono la morte, ed essa non è, Benché continuino a scavare per essa più che per i tesori nascosti? 22 Quelli che si rallegrano fino alla gaiezza, Esultano perché trovano un luogo di sepoltura. 23 (Perché dà egli luce) all'uomo robusto, la cui via è stata nascosta, E che Dio recinge? 24 Poiché prima del mio cibo viene il mio sospiro, E i miei ruggiti si versano come acque; 25 Poiché ho avuto terrore di una cosa terribile, ed essa viene su di me; E ciò di cui ho avuto paura viene a me. 26 Non sono stato libero da ansie, né sono stato indisturbato, Né sono stato a riposo, eppure viene l'agitazione". 4 Ed Elifaz il temanita rispondeva e diceva: 2 "Se uno in effetti prova a dirti una parola, ti stancherai? Ma chi può trattenere le parole? 3 Ecco, tu hai corretto molti, E rafforzavi le mani deboli. 4 Ognuno che inciampava, le tue parole lo sollevavano; E rendevi ferme le ginocchia che si piegavano. 5 Ma questa volta viene a te, e ti stanchi; Tocca te pure, e sei turbato. 6 Non è la tua riverenza la (base della) tua fiducia? Non è la tua speranza pure l'integrità delle tue vie? 7 Ricorda, ti prego: Chi è l'innocente che sia mai perito? E dove furono mai spazzati via i retti? 8 Secondo ciò che ho visto, quelli che tramano ciò che è nocivo E quelli che seminano affanno lo mieteranno essi stessi. 9 Periscono mediante l'alito di Dio, E pervengono alla fine mediante lo spirito della sua ira. 10 C'è il ruggito del leone, e la voce del giovane leone, Ma i denti dei giovani leoni forniti di criniera si rompono. 11 Il leone perisce per mancanza di preda, E i piccoli del leone son separati l'uno dall'altro. 12 Ora mi è stata portata furtivamente una parola, E il mio orecchio ne percepiva un sussurro, 13 In inquietanti pensieri dalle visioni della notte, Quando sonno profondo cade sugli uomini. 14 Su di me venne un terrore, e un tremito, E riempì di terrore la moltitudine delle mie ossa. 15 E uno spirito stesso passava sulla mia faccia; Mi si rizzavano i peli della carne. 16 Si fermava, Ma non ne riconobbi l'aspetto; Una forma era davanti ai miei occhi; Ci fu calma, e ora udii una voce: 17 'L'uomo mortale, può egli essere più giusto di Dio stesso? O può l'uomo robusto essere più puro del suo proprio Fattore?' 18 Ecco, egli non ha fede nei suoi servitori, E accusa di mancanza i suoi messaggeri. 19 Quanto più quelli che dimorano in case d'argilla, Il cui fondamento è nella polvere! Si schiacciano più rapidamente di una tignola. 20 Sono frantumati dalla mattina alla sera; Periscono per sempre senza che alcuno (lo) prenda (a cuore). 21 Non è stata strappata dentro di loro la loro corda di tenda? Muoiono per mancanza di sapienza. 5 "Chiama, ti prego! C'è qualcuno che ti risponda? E a quale dei santi ti rivolgerai? 2 Poiché la vessazione ucciderà lo stolto, E l'invidia metterà a morte colui che è facilmente adescato. 3 Io stesso ho visto lo stolto mettere radice, Ma all'improvviso esecravo il suo luogo di dimora. 4 I suoi figli rimangono lontani dalla salvezza, E sono fiaccati alla porta senza liberatore. 5 Ciò che egli miete lo mangia l'affamato; E uno lo prende perfino dagli uncini da macellaio, E un laccio acchiappa in effetti i loro mezzi di sostentamento. 6 Poiché ciò che è nocivo non esce fuori dalla semplice polvere, E l'affanno non spunta dal semplice suolo. 7 Poiché l'uomo stesso nasce per l'affanno, Come le medesime faville volano verso l'alto. 8 Comunque, io stesso mi rivolgerei a Dio, E a Dio sottoporrei la mia causa, 9 (A) Colui che fa grandi cose imperscrutabili, Cose meravigliose senza numero; 10 (A) Colui che dà la pioggia sulla superficie della terra E manda le acque sulle campagne; 11 (A) Colui che pone in luogo alto quelli che sono bassi, Così che quelli che sono tristi si elevano nella salvezza; 12 (A) Colui che frustra i disegni degli scaltri, Così che le loro mani non operano efficacemente; 13 (A) Colui che prende i saggi nella loro astuzia, Così che il consiglio degli astuti va a precipizio; 14 Incontrano tenebre perfino di giorno, E a mezzogiorno vanno tastoni come di notte; 15 E (a) Colui che salva dalla spada (che esce) dalla loro bocca, E dalla mano del forte, un povero, 16 Così che per il misero c'è speranza, Ma l'ingiustizia effettivamente si chiude la bocca. 17 Ecco, felice è l'uomo che Dio riprende; E non rigettare la disciplina dell'Onnipotente! 18 Poiché egli stesso causa dolore, ma fascia (la ferita); Fa a pezzi, ma le sue proprie mani guariscono. 19 In sei angustie egli ti libererà, E in sette nulla di dannoso ti toccherà. 20 Durante la carestia certamente ti redimerà dalla morte, E durante la guerra dalla potenza della spada. 21 Sarai nascosto alla frusta della lingua, E non avrai timore della spoliazione quando essa verrà. 22 Riderai della spoliazione e della fame, E non dovrai temere la bestia selvaggia della terra. 23 Poiché il tuo patto sarà con le pietre del campo, E la stessa bestia selvaggia del campo sarà fatta vivere in pace con te. 24 E certamente conoscerai che la pace stessa è la tua tenda, E dovrai andare a vedere il tuo pascolo, e non ti mancherà nulla. 25 E certamente conoscerai che la tua progenie è molta E i tuoi discendenti come la vegetazione della terra. 26 Andrai nel vigore al luogo di sepoltura, Come quando si ammucchiano nel loro tempo i covoni. 27 Ecco, questo è ciò che abbiamo investigato. Così è. Odilo, e tu, sappilo per te stesso". 6 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Oh fosse del tutto pesata la mia vessazione, E nello stesso tempo mettessero la mia avversità sulla bilancia stessa! 3 Poiché ora è più pesante perfino della sabbia dei mari. Perciò le mie proprie parole sono state un parlare avventato. 4 Poiché le frecce dell'Onnipotente sono presso di me, Il mio spirito ne beve il veleno; I terrori da Dio si dispongono contro di me. 5 Griderà la zebra sull'erba, O muggirà il toro sulla sua biada? 6 Si mangeranno cose insipide senza sale, O c'è alcun sapore nel viscoso succo dell'altea? 7 La mia anima si è rifiutata di toccare (qualunque cosa). Esse sono come infermità nel mio cibo. 8 Oh venisse la mia richiesta E mi concedesse Dio anche la mia speranza! 9 E volesse Dio schiacciarmi, Sciogliesse la sua mano e mi stroncasse! 10 Perfino ciò sarebbe ancora il mio conforto; E salterei (per la gioia) ai (miei) dolori di parto, (Quantunque) egli non avesse compassione, poiché non ho occultato i detti del Santo. 11 Qual è la mia potenza, perché io continui ad aspettare? E qual è la mia fine, perché io continui a prolungare la mia anima? 12 È la mia potenza la potenza delle pietre? O è la mia carne di rame? 13 È che il mio aiuto non è in me, E lo stesso operare efficacemente è stato scacciato lontano da me? 14 Riguardo a chiunque trattiene l'amorevole benignità dal suo proprio prossimo, Perfino lascerà anche il timore dell'Onnipotente. 15 I miei propri fratelli hanno agito slealmente, come un torrente invernale, Come il canale dei torrenti invernali che continuano a passare. 16 Essi sono scuri per il ghiaccio, Su di loro si nasconde la neve. 17 Nella debita stagione divengono senz'acqua, sono stati ridotti al silenzio; Quando fa caldo si prosciugano dal loro luogo. 18 I sentieri della loro via son deviati; Salgono nel luogo vuoto e periscono. 19 Le carovane di Tema hanno guardato, La compagnia dei viandanti sabei li ha attesi. 20 Certamente si vergognano perché avevano confidato; Sono venuti fino al luogo e rimangono delusi. 21 Poiché ora voi non siete valsi a nulla; Vedete il terrore, e avete timore. 22 È perché ho detto: 'Datemi (qualcosa), O dalla vostra potenza fate un regalo in mio favore; 23 E liberatemi dalla mano dell'avversario, E mi dovete redimere dalla mano dei tiranni'? 24 Istruitemi, e io, da parte mia, tacerò; E fatemi capire lo sbaglio che ho commesso. 25 I detti di rettitudine sono stati, oh, non penosi! Ma la riprensione da parte vostra che cosa riprende? 26 È per riprendere parole che voi tramate, Quando i detti di chi dispera sono solo per il vento? 27 Quanto più getterete la sorte perfino su un orfano di padre, E baratterete il vostro compagno! 28 E ora, suvvia, prestatemi attenzione, E (vedete) se vi mentirò in faccia. 29 Tornate, vi prego - non sorga nessuna ingiustizia - Sì, tornate, la mia giustizia c'è ancora. 30 C'è ingiustizia sulla mia lingua, O non discerne il mio proprio palato l'avversità? 7 "Non c'è sulla terra un lavoro obbligatorio per l'uomo mortale, E non sono i suoi giorni come i giorni del lavoratore salariato? 2 Come lo schiavo egli ansima per l'ombra, E come il lavoratore salariato, attende il suo salario. 3 Così mi hanno fatto possedere mesi lunari inutili, E mi hanno contato notti d'affanno. 4 Quando mi sono messo a giacere ho anche detto: 'Quando mi leverò?' E (quando) la sera realmente completa la sua misura, mi sono anche saziato di irrequietezza fino al crepuscolo del mattino. 5 La mia carne si è rivestita di bachi e masse di polvere; La mia stessa pelle ha formato croste e si dissolve. 6 I miei giorni stessi son divenuti più veloci della spola del tessitore, E sono pervenuti alla fine senza speranza. 7 Ricorda che la mia vita è vento; Che il mio occhio non vedrà più il bene. 8 L'occhio di chi mi vede non mi scorgerà; I tuoi occhi saranno su di me, ma io non sarò. 9 La nuvola certamente giunge alla sua fine e se ne va; Così chi scende nello Sceol non salirà. 10 Non tornerà più alla sua casa, E il suo luogo non lo riconoscerà più. 11 Io, inoltre, non tratterrò la mia bocca. Certamente parlerò nell'angustia del mio spirito; Certamente mi occuperò dell'amarezza della mia anima! 12 Sono io un mare o un mostro marino, Che tu mi debba mettere una guardia? 13 Quando ho detto: 'Il mio divano mi conforterà, Il mio letto mi aiuterà a portare la mia preoccupazione', 14 Tu mi hai perfino atterrito con sogni, E mediante visioni mi fai sussultare di spavento, 15 Così che la mia anima sceglie la soffocazione, La morte anziché le mie ossa. 16 Io l'ho rigettata; non vorrei vivere a tempo indefinito. Cessa da me, poiché i miei giorni sono un soffio. 17 Che cos'è l'uomo mortale che tu debba allevarlo, E che gli rivolga il cuore, 18 E che gli presti attenzione ogni mattina, Che lo provi ogni momento? 19 Perché non distogli da me il tuo sguardo fisso, E non mi lasci stare finché io non inghiotta la mia saliva? 20 Se ho peccato, che posso compiere contro di te, Osservatore del genere umano? Perché mi hai posto come tuo bersaglio, così che io ti divenga un peso? 21 E perché non perdoni la mia trasgressione E non passi sopra il mio errore? Poiché ora giacerò nella polvere; E certamente mi cercherai, e io non sarò". 8 E Bildad il suhita rispondeva e diceva: 2 "Fino a quando continuerai a proferire queste cose, Quando i detti della tua bocca non sono che vento potente? 3 Pervertirà Dio stesso il giudizio, O pervertirà l'Onnipotente stesso la giustizia? 4 Se i tuoi propri figli hanno peccato contro di lui, Così che li lascia andare in mano alla loro rivolta, 5 Se tu stesso cercassi Dio, E (se) implorassi il favore dell'Onnipotente, 6 Se tu fossi puro e retto, Ora egli si desterebbe per te E certamente restaurerebbe il tuo giusto luogo di dimora. 7 Inoltre, il tuo principio può essere stato una piccola cosa, Ma la tua propria fine diverrebbe poi molto grande. 8 In realtà, chiedi, ti prego, alla generazione precedente, E rivolgi (la tua attenzione) alle cose investigate dai loro padri. 9 Poiché noi fummo solo ieri, e non conosciamo nulla, Perché i nostri giorni sulla terra sono un'ombra. 10 Non ti insegneranno essi stessi, non ti riferiranno, E non proferiranno parole dal loro cuore? 11 Crescerà alto il papiro senza un pantano? Verrà su una canna senz'acqua? 12 Mentre sta ancora germogliando, non divelta, Pure prima di tutta l'altra erba si seccherà. 13 Così sono i sentieri di tutti quelli che dimenticano Dio, E perirà la medesima speranza dell'apostata, 14 La cui sicurezza è stroncata E la cui fiducia è una casa di ragno. 15 Egli si appoggerà alla sua casa, ma essa non resterà in piedi; L'afferrerà, ma essa non durerà. 16 È pieno di linfa davanti al sole, E nel suo giardino spunta il suo proprio ramoscello. 17 Le sue radici si intessono in un mucchio di pietre, Egli guarda una casa di pietra. 18 Se uno l'inghiotte dal suo luogo, Anch'esso certamente lo rinnegherà, (dicendo:) 'Non ti ho visto'. 19 Ecco, questo è il dissolversi della sua via; E altri spuntano dalla polvere. 20 Ecco, Dio stesso non rigetterà chi è irriprovevole, Né afferrerà la mano dei malfattori, 21 Finché egli riempia la tua bocca di risa, E le tue labbra di urla di gioia. 22 I medesimi che ti odiano si vestiranno di vergogna, E la tenda dei malvagi non sarà". 9 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "In effetti so davvero che è così. Ma come può l'uomo mortale aver ragione in una causa con Dio? 3 Se prova diletto nel contendere con lui, Non gli potrà rispondere una sola volta su mille. 4 Egli è saggio di cuore e forte in potenza. Chi gli può mostrare caparbietà e uscirne incolume? 5 Trasporta i monti, così che non se (ne) ha nemmeno conoscenza, Egli che li ha rovesciati nella sua ira. 6 Fa scuotere la terra dal suo luogo, Così che le sue medesime colonne vacillano. 7 Dice al sole che non rifulga, E intorno alle stelle pone un sigillo, 8 Distende i cieli da sé E calca le alte onde del mare; 9 Fa la costellazione di As, la costellazione di Chesil, E la costellazione di Chima e le stanze interne del Meridione; 10 Fa grandi cose imperscrutabili, E cose meravigliose senza numero. 11 Ecco, mi passa accanto e non (lo) vedo, E avanza e non lo discerno. 12 Ecco, porta via. Chi gli può resistere? Chi gli dirà: 'Che fai?' 13 Dio stesso non stornerà la sua ira; Sotto di lui devono inchinarsi i sostenitori di colui che infuria. 14 Quanto più nel caso che io stesso gli risponda! Sceglierò certamente le mie parole con lui, 15 Al quale non risponderei, anche se fossi realmente nel giusto. Implorerei il favore del mio avversario in giudizio. 16 Se lo chiamassi, mi risponderebbe? Non credo che presterebbe orecchio alla mia voce; 17 Colui che mi schiaccia con una tempesta E certamente rende numerose le mie ferite senza ragione. 18 Egli non mi concederà di prendere una boccata d'aria fresca, Poiché continua a saziarmi di cose amare. 19 Se qualcuno è forte in potenza, ecco, (egli lo è;) E se (qualcuno è forte) in giustizia, oh che io sia citato! 20 Se io fossi nel giusto, la mia propria bocca mi dichiarerebbe malvagio; Se io fossi irriprovevole, egli mi dichiarerebbe quindi perverso. 21 Se io fossi irriprovevole, non conoscerei la mia anima; Rifiuterei la mia vita. 22 C'è una cosa. Perciò veramente dico: 'Egli pone fine all'irriprovevole, anche al malvagio'. 23 Se una repentina inondazione stessa causasse all'improvviso la morte, Egli si farebbe beffe della medesima disperazione degli innocenti. 24 La terra stessa è stata data in mano al malvagio; Egli copre la faccia dei suoi giudici. Se no, chi è dunque? 25 Anche i miei propri giorni son divenuti più veloci di un corriere; Sono fuggiti, certamente non vedranno il bene. 26 Sono passati come barche di canne, Come un'aquila che sfreccia da una parte all'altra per (trovare) qualcosa da mangiare. 27 Se ho detto: 'Voglio dimenticare la mia preoccupazione, Voglio cambiare il mio viso e rasserenarmi', 28 Ho avuto paura di tutti i miei dolori; In effetti so che non mi riterrai innocente. 29 Io stesso devo divenire malvagio. Perché mi affatico semplicemente invano? 30 Se realmente mi lavassi in acqua di neve, Ed effettivamente mi purificassi le mani nella potassa, 31 Allora mi immergeresti nella fossa, E le mie vesti certamente mi detesterebbero. 32 Poiché egli non è un uomo come me (che) io gli risponda, Che veniamo insieme in giudizio. 33 Non esiste nessuna persona per decidere fra noi, Che metta su noi due la sua mano. 34 Mi tolga di dosso la sua verga, E il suo spavento non mi atterrisca. 35 Lascia che io parli e non abbia timore di lui, Poiché non sono così disposto in me stesso. 10 "La mia anima prova certamente disgusto della mia vita. Darò certamente sfogo alla mia preoccupazione circa me stesso. Parlerò, sì, nell'amarezza della mia anima! 2 Dirò a Dio: 'Non dichiararmi malvagio. Fammi conoscere perché contendi con me. 3 È bene per te che tu faccia torto, Che rigetti il (prodotto del) duro lavoro delle tue mani, E che realmente brilli sul consiglio dei malvagi? 4 Hai tu occhi di carne, O vedi come vede l'uomo mortale? 5 Sono i tuoi giorni come i giorni dell'uomo mortale, O i tuoi anni proprio come i giorni di un uomo robusto, 6 Che cerchi di trovare il mio errore E continui a cercare il mio peccato? 7 Questo benché tu stesso sappia che non sono nel torto, E non c'è chi liberi dalla tua propria mano? 8 Le tue proprie mani mi hanno formato così che mi hanno fatto Per intero all'intorno, eppure mi inghiottiresti. 9 Ricorda, ti prego, che mi hai fatto dall'argilla E che mi farai tornare nella polvere. 10 Non mi versavi come il latte stesso E mi rapprendevi come il formaggio? 11 Mi vestivi di pelle e carne E mi intessevi di ossa e tendini. 12 Con me hai operato vita e amorevole benignità; E la tua propria cura ha custodito il mio spirito. 13 E hai nascosto queste cose nel tuo cuore. So bene che queste cose sono presso di te. 14 Se ho peccato e tu hai continuato a guardarmi E del mio errore non mi ritieni innocente; 15 Se sono realmente nel torto, misero me! E (se) sono realmente nel giusto, non posso alzare la testa, Sazio di disonore e satollo di afflizione. 16 E (se) essa agisce con superbia, come un giovane leone mi darai la caccia, E nel mio caso ti mostrerai di nuovo meraviglioso. 17 Produrrai nuovi testimoni tuoi di fronte a me, E accrescerai presso di me la tua vessazione; Una difficoltà dopo l'altra è presso di me. 18 Perché mi facesti dunque uscire dal seno? Fossi io spirato, affinché non mi vedesse nemmeno un occhio, 19 Là sarei divenuto come se non fossi stato; Sarei stato portato dal ventre al luogo di sepoltura'. 20 Non sono pochi i miei giorni? Si diparta, Distolga da me il suo sguardo fisso, affinché io mi rassereni un poco 21 Prima che io me ne vada - e non tornerò - Al paese delle tenebre e della profonda ombra, 22 Al paese dell'oscurità come la caligine, della profonda ombra E del disordine, dove non brilla più che la caligine". 11 E Zofar il naamatita rispondeva e diceva: 2 "Resterà una moltitudine di parole senza risposta, O sarà nel giusto un semplice millantatore? 3 Farà il tuo stesso discorso vuoto tacere gli uomini, E continuerai tu a deridere senza che nessuno (ti) rimproveri? 4 Inoltre, tu dici: 'La mia istruzione è pura, E mi sono mostrato realmente mondo ai tuoi occhi'. 5 Eppure, oh se solo Dio stesso parlasse E aprisse le sue labbra con te! 6 Allora ti dichiarerebbe i segreti della sapienza, Poiché le cose della saggezza sono molteplici. Inoltre, sapresti che Dio permette che parte del tuo errore sia per te dimenticata. 7 Puoi tu scoprire le cose profonde di Dio, O puoi scoprire il medesimo limite dell'Onnipotente? 8 Ciò è più alto del cielo. Che puoi fare? È più profondo dello Sceol. Che puoi sapere? 9 È per estensione più lungo della terra, E più ampio del mare. 10 Se egli avanza e consegna (qualcuno) E convoca una corte, chi gli può quindi resistere? 11 Poiché egli stesso conosce bene gli uomini che sono falsi. Quando avrà visto ciò che è nocivo, non si mostrerà anche attento? 12 Perfino uno stesso uomo di mente vuota avrà buon motivo Appena una zebra asinina nascerà uomo. 13 Se tu stesso realmente preparerai il tuo cuore Ed effettivamente stenderai a lui le palme delle mani, 14 Se nella tua mano è ciò che è nocivo, allontanalo, E non lasciare che l'ingiustizia dimori nelle tue tende. 15 Poiché allora alzerai la tua faccia senza difetto E certamente diverrai stabile, e non temerai. 16 Poiché tu, tu dimenticherai lo stesso affanno; Come acque passate (lo) ricorderai. 17 E la durata della (tua) vita sorgerà più splendente del mezzogiorno; Le tenebre diverranno come lo stesso mattino. 18 E di sicuro confiderai perché esiste speranza; E certamente guarderai con cura all'intorno: giacerai al sicuro. 19 E in realtà ti stenderai, senza che alcuno (ti) faccia tremare. E molte persone ti faranno certamente sentire di umore benevolo; 20 E i medesimi occhi dei malvagi verranno meno; E per essi certamente perirà il luogo della fuga, E la loro speranza sarà uno spirare dell'anima". 12 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "In effetti voi siete il popolo, E con voi morirà la sapienza! 3 Anch'io ho un cuore come voi. Non sono inferiore a voi, E presso chi non sono cose come queste? 4 Io divengo oggetto di risa per il prossimo, Uno che invoca Dio perché gli risponda. Il giusto, senza biasimo, è oggetto di risa. 5 Nel pensiero, chi è senza inquietudine disprezza la stessa estinzione; Essa è preparata per quelli dai piedi vacillanti. 6 Le tende degli spogliatori sono senza preoccupazioni, E quelli che fanno adirare Dio hanno la sicurezza Che appartiene a chi ha portato un dio nella sua mano. 7 Comunque, chiedi, ti prego, agli animali domestici, e ti istruiranno; Anche alle creature alate dei cieli, e ti informeranno. 8 Oppure mostra la tua preoccupazione alla terra, ed essa ti istruirà; E i pesci del mare te lo dichiareranno. 9 Chi fra tutti questi non sa bene Che la stessa mano di Geova ha fatto ciò, 10 Nella cui mano è l'anima di ognuno che vive E lo spirito di ogni carne d'uomo? 11 Non prova l'orecchio stesso le parole Come il palato gusta il cibo? 12 Non c'è sapienza fra gli anziani E intendimento (nella) lunghezza di giorni? 13 Presso di lui ci sono sapienza e potenza; Egli ha consiglio e intendimento. 14 Ecco, egli demolisce, affinché non ci sia edificazione; Serra all'uomo, affinché non si apra. 15 Ecco, egli trattiene le acque e si prosciugano; E le manda, e cambiano la terra. 16 Presso di lui ci sono forza e saggezza; A lui appartiene chi fa lo sbaglio e chi svia; 17 Egli fa andare scalzi i consiglieri, E fa divenire folli i giudici. 18 Scioglie effettivamente i legami dei re, E lega una cintura sui loro fianchi. 19 Fa camminare scalzi i sacerdoti, E sovverte quelli che siedono in permanenza; 20 Toglie la parola ai fedeli, E leva l'assennatezza dei vecchi; 21 Versa disprezzo sui nobili, E indebolisce realmente la cintura dei potenti; 22 Scopre cose profonde dalle tenebre, E porta alla luce la profonda ombra; 23 Fa ingrandire le nazioni, per distruggerle; Sparge le nazioni, per portarle via; 24 Toglie il cuore ai capi del popolo del paese, Per farli errare in un luogo vuoto, dove non c'è via. 25 Essi vanno tastoni nelle tenebre, dove non c'è luce, Affinché egli li faccia errare come un ubriaco. 13 "Ecco, il mio occhio ha visto tutto questo, Il mio orecchio ha udito e lo considera. 2 Ciò che voi sapete lo so bene anch'io; Non sono inferiore a voi. 3 Comunque, io, da parte mia, parlerei all'Onnipotente stesso, E nell'argomentare con Dio proverei diletto. 4 D'altra parte, voi siete spacciatori di falsità; Siete tutti medici di nessun valore. 5 Se solo taceste del tutto, Affinché ciò mostrasse d'essere sapienza da parte vostra! 6 Udite, vi prego, i miei argomenti contrari, E prestate attenzione alle perorazioni delle mie labbra. 7 Proferirete voi ingiustizia per Dio stesso, E proferirete per lui inganno? 8 Lo tratterete con parzialità, O contenderete in giudizio per il (vero) Dio? 9 Sarebbe bene che egli vi sondasse? O vi prenderete gioco di lui come uno si prende gioco dell'uomo mortale? 10 Positivamente egli vi riprenderà Se in segreto cercate di mostrare parzialità; 11 La sua medesima dignità non vi farà sussultare di spavento, E non cadrà su di voi il medesimo terrore di lui? 12 I vostri detti memorabili sono proverbi di cenere; Le borchie dei vostri scudi sono borchie d'argilla. 13 Tacete dinanzi a me, affinché io stesso parli. Quindi venga su di me qualunque cosa essa sia! 14 Perché porto io la mia carne nei miei denti E pongo la mia propria anima nella palma della mia mano? 15 Perfino se egli mi uccidesse, non aspetterei io? Solo gli argomenterei in faccia per le mie proprie vie. 16 Egli sarebbe anche la mia salvezza, Poiché dinanzi a lui non entrerà nessun apostata. 17 Udite la mia parola sino in fondo, E sia la mia dichiarazione nei vostri orecchi. 18 Ecco, vi prego, ho presentato un caso giudiziario; So bene che io stesso sono nel giusto. 19 Chi è colui che contenderà con me? Poiché se ora io tacessi semplicemente spirerei! 20 Solo non farmi due cose; In tal caso non mi nasconderò semplicemente a motivo tuo; 21 Allontana di sopra a me la tua propria mano, E lo spavento di te non mi atterrisca. 22 O chiama(mi) affinché io stesso risponda; O che io parli, e tu dammi risposta. 23 In che modo ho io errori e peccati? Fammi conoscere la mia propria rivolta e il mio proprio peccato. 24 Perché nascondi la tua medesima faccia E mi reputi come tuo nemico? 25 Farai tremare una semplice foglia sospinta (dal vento), O continuerai a inseguire la semplice stoppia secca? 26 Poiché continui a scrivere contro di me cose amare E mi fai possedere (le conseguenze de)gli errori della mia giovinezza. 27 Inoltre tieni i miei piedi nei ceppi, E guardi tutti i miei sentieri; Per le piante dei miei piedi tracci la tua propria linea. 28 Ed egli è come qualcosa di marcio che si consuma; Come una veste che la tignola realmente divora. 14 "L'uomo, nato di donna, È di breve vita e sazio di agitazione. 2 Come un fiore, è venuto su ed è reciso, E fugge come l'ombra e non continua a esistere. 3 Sì, su costui hai aperto il tuo occhio, E mi fai venire in giudizio con te. 4 Chi può produrre qualcuno puro da qualcuno impuro? Non c'è nessuno. 5 Se i suoi giorni sono decisi, Il numero dei suoi mesi è presso di te; Hai fatto per lui un decreto oltre cui non può andare. 6 Distogli il tuo sguardo fisso di sopra a lui perché abbia riposo, Finché egli provi piacere come il lavoratore salariato nel suo giorno. 7 Poiché esiste speranza perfino per l'albero. Se è tagliato, germoglierà pure di nuovo, E il suo proprio ramoscello non cesserà d'essere. 8 Se la sua radice invecchia nella terra E il suo tronco muore nella polvere, 9 All'odore dell'acqua germoglierà E certamente produrrà un ramo come una nuova pianta. 10 Ma l'uomo robusto muore e giace sopraffatto; E l'uomo terreno spira, e dov'è egli? 11 Le acque scompaiono dal mare, E un fiume stesso si prosciuga e si secca. 12 Anche l'uomo deve giacere e non si leva. Finché il cielo non sia più non si sveglieranno, Né saranno destati dal loro sonno. 13 Oh mi nascondessi tu nello Sceol, Mi tenessi celato finché si ritragga la tua ira, Mi stabilissi un limite di tempo e ti ricordassi di me! 14 Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere? Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio aspetterò, Finché venga il mio sollievo. 15 Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l'opera delle tue mani. 16 Poiché ora continui a contare i miei medesimi passi; Non guardi altro che il mio peccato. 17 La mia rivolta è sigillata in una borsa, E tu applichi colla sul mio errore. 18 Comunque, un monte stesso, cadendo, scomparirà, E perfino una roccia sarà spostata dal suo luogo. 19 L'acqua certamente erode perfino le pietre; La sua inondazione trascina via la polvere della terra. Così hai distrutto la medesima speranza dell'uomo mortale. 20 Lo sopraffai per sempre così che se ne va; Sfiguri la sua faccia così che lo mandi via. 21 I suoi figli sono onorati, ma egli non (lo) sa; E divengono insignificanti, ma egli non li considera. 22 Solo la sua propria carne mentre è su di lui continuerà a dolere, E la sua propria anima mentre è in lui continuerà a fare cordoglio". 15 Ed Elifaz il temanita rispondeva e diceva: 2 "Risponderà la stessa persona saggia con conoscenza (piena) di vento, O riempirà il suo ventre di vento orientale? 3 Il semplice riprendere con una parola non servirà a nulla, E le semplici espressioni non saranno in se stesse di nessun beneficio. 4 Comunque, tu stesso rendi il timore (dinanzi a Dio) privo di forza, E sminuisci ogni sollecitudine dinanzi a Dio. 5 Poiché il tuo errore addestra la tua bocca, E tu scegli la lingua degli scaltri. 6 La tua bocca ti dichiara malvagio, e non io; E le tue proprie labbra rispondono contro di te. 7 Fosti tu proprio il primo uomo che nacque, O prima dei colli fosti dato alla luce con dolori di parto? 8 Ascolti il discorso confidenziale di Dio, E limiti la sapienza a te stesso? 9 Che cosa sai effettivamente tu che noi non sappiamo? Che cosa comprendi che non sia anche presso di noi? 10 Presso di noi c'è sia chi ha i capelli grigi che l'anziano, Colui che in (quanto a) giorni è maggiore di tuo padre. 11 Le consolazioni di Dio non sono abbastanza per te, O una parola a te (pronunciata) gentilmente? 12 Perché il tuo cuore ti trascina, E perché sfavillano i tuoi occhi? 13 Poiché tu volgi il tuo spirito contro Dio stesso, E hai fatto uscire parole dalla tua propria bocca. 14 Che cos'è l'uomo mortale che debba essere puro, O che qualcuno nato di donna debba essere nel giusto? 15 Ecco, egli non ha fede nei suoi santi, E i cieli stessi realmente non sono puri ai suoi occhi. 16 Quanto meno allorché uno è detestabile e corrotto, Un uomo che beve l'ingiustizia proprio come acqua! 17 Io te lo dichiarerò. Ascoltami! Anche questo ho guardato, lasciame(lo) dunque narrare, 18 Ciò che gli stessi saggi riferiscono E che non hanno occultato, (avendolo ricevuto) dai loro padri. 19 A loro soli fu dato il paese, E nessun estraneo passò in mezzo a loro. 20 Per tutti i suoi giorni il malvagio soffre i tormenti, Anche per il medesimo numero d'anni riservati al tiranno. 21 Nei suoi orecchi è il suono di cose terribili; Durante la pace viene su di lui lo stesso spogliatore. 22 Non crede che tornerà dalle tenebre, Ed è riservato alla spada. 23 Vaga in cerca di pane: dov'è? Sa bene che il giorno delle tenebre è pronto, in mano sua. 24 Strettezza e angoscia continuano ad atterrirlo; Lo sopraffanno come un re pronto per l'assalto. 25 Perché stende la mano contro Dio stesso, E cerca di mostrarsi superiore all'Onnipotente; 26 (Perché) corre contro di lui col collo duro, Con le spesse borchie dei suoi scudi; 27 Perché effettivamente si copre la faccia col suo grasso E ricopre di pinguedine i suoi lombi, 28 Semplicemente risiede in città che devono essere spazzate via, In case nelle quali la gente non continuerà a dimorare, Che sono certamente destinate a (divenire) mucchi di pietre. 29 Egli non arricchirà e le sue ricchezze non cresceranno, Né estenderà il loro acquisto sulla terra. 30 Non si allontanerà dalle tenebre; Una fiamma seccherà il suo ramoscello, Ed egli si volgerà mediante un soffio della Sua bocca. 31 Non riponga fede nell'inutilità, essendo sviato, Poiché semplice inutilità è quanto ottiene in cambio; 32 Ciò si compirà prima del suo giorno. E il suo stesso germoglio certamente non crescerà in maniera lussureggiante. 33 Spingerà via la sua uva immatura proprio come una vite, E getterà i suoi fiori proprio come un olivo. 34 Poiché l'assemblea degli apostati è sterile, E il fuoco stesso deve divorare le tende dei regali. 35 Si concepisce affanno e si partorisce ciò che è nocivo, E il loro stesso ventre prepara l'inganno". 16 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Ho udito molte cose come queste. Siete tutti confortatori molesti! 3 C'è una fine per le parole (piene) di vento? O che cosa ti irrita che rispondi? 4 Anche io stesso potrei ben parlare come fate voi. Se solo le vostre anime esistessero dov'è la mia anima, Sarei io brillante in parole contro di voi, E contro di voi scuoterei la testa? 5 Io vi rafforzerei con le parole della mia bocca, E la consolazione delle mie proprie labbra tratterrebbe . . . 6 Se in effetti parlo, il mio proprio dolore non è trattenuto, E se in effetti smetto di farlo, che cosa va via da me? 7 Solo che ora egli mi ha reso stanco; Ha reso desolati tutti quelli che si riuniscono con me. 8 Tu anche mi afferri. Ciò è divenuto testimone, Così che la mia magrezza si leva contro di me. Mi testimonia in faccia. 9 La sua medesima ira (mi) ha lacerato, ed egli nutre animosità contro di me. Realmente contro di me digrigna i denti. Il mio avversario stesso aguzza gli occhi contro di me. 10 Hanno spalancato contro di me la loro bocca, Mi hanno colpito le guance con biasimo, Si ammassano in gran numero contro di me. 11 Dio mi consegna ai ragazzini, E mi getta a capofitto nelle mani dei malvagi. 12 Ero a mio agio, ma egli mi scuoteva; E mi afferrò per la nuca e mi infrangeva, E mi erge per sé come bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano; Mi fende i reni e non prova compassione; Versa la mia vescichetta biliare sulla medesima terra. 14 Continua ad aprire in me breccia su breccia; Mi corre addosso come un potente. 15 Ho cucito del sacco sulla mia pelle, E ho ficcato il mio corno nella medesima polvere. 16 La mia stessa faccia si è arrossata dal pianto, E sulle mie palpebre è profonda ombra, 17 Benché non ci sia violenza sulle palme delle mie mani, E la mia preghiera sia pura. 18 O terra, non coprire il mio sangue! E non ci sia posto per il mio grido! 19 Anche ora, ecco, nei cieli c'è uno che attesta riguardo a me, E il mio testimone è nelle altezze. 20 I miei compagni sono portavoce contro di me; A Dio il mio occhio ha guardato insonne. 21 E la decisione dev'essere presa tra un uomo robusto e Dio, Come tra un figlio d'uomo e il suo prossimo. 22 Poiché devono venire solo alcuni anni, E me ne andrò per il sentiero dal quale non tornerò. 17 "Il mio medesimo spirito è stato infranto, i miei propri giorni si sono estinti; Il cimitero è per me. 2 Certamente c'è scherno verso di me, E il mio occhio alberga fra la loro condotta ribelle. 3 Ti prego, dammi garanzia presso te stesso. Chi altri c'è che come pegno mi stringerà la mano? 4 Poiché hai chiuso il loro cuore alla discrezione. Perciò non li esalti. 5 Egli può dichiarare ai compagni di prendere le loro parti, Ma i medesimi occhi dei suoi figli verranno meno. 6 E mi ha posto come espressione proverbiale dei popoli, Così che divengo qualcuno a cui sputare in faccia. 7 E il mio occhio si affievolisce dalla vessazione E le mie membra sono tutte come l'ombra. 8 Le persone rette si stupiscono di ciò, E perfino l'innocente si eccita a causa dell'apostata. 9 Il giusto continua ad attenersi alla sua via, E chi ha mani pure continua a crescere in forza. 10 Comunque, voi potete tutti ricominciare. Venite dunque, vi prego, Giacché non trovo nessun saggio fra voi. 11 I miei propri giorni sono passati, i miei propri piani sono stati infranti, I desideri del mio cuore. 12 Continuano a mettere la notte per il giorno: 'La luce è vicina a motivo delle tenebre'. 13 Se continuo ad attendere, lo Sceol è la mia casa; Dovrò stendere il mio giaciglio nelle tenebre. 14 Dovrò gridare alla fossa: 'Sei mio padre!' Al baco: 'Mia madre e mia sorella!' 15 E dov'è, dunque, la mia speranza? E la mia speranza, chi la guarda? 16 Scenderanno alle sbarre dello Sceol, Quando noi, tutti insieme, dovremo calare nella medesima polvere". 18 E Bildad il suhita rispondeva e diceva: 2 "Fino a quando starete a metter fine alle parole? Dovete comprendere, affinché poi parliamo. 3 Perché dobbiamo noi essere reputati come bestie (E) ai vostri occhi essere considerati come impuri? 4 Egli lacera la sua anima nella sua ira. Sarà la terra abbandonata per causa tua, O si sposterà una roccia dal suo luogo? 5 Si estinguerà anche la luce dei malvagi E non risplenderà la favilla del suo fuoco. 6 La luce stessa certamente si oscurerà nella sua tenda, E si estinguerà in essa la sua propria lampada. 7 I passi del suo vigore saranno alle strette. Perfino il suo consiglio lo caccerà via. 8 Poiché davvero sarà lasciato andare in una rete con i suoi piedi, E camminerà su un lavoro a rete. 9 (Lo) prenderà al calcagno una trappola; Su di lui fa presa un laccio. 10 Per lui è nascosta in terra una corda, E per lui un congegno da cattura nel (suo) sentiero. 11 All'intorno, improvvisi terrori certamente lo fanno sussultare di spavento, E in realtà lo inseguono alle calcagna. 12 Il suo vigore diviene affamato, E il disastro sta pronto a farlo zoppicare. 13 Esso mangerà i pezzi della sua pelle; Il primogenito della morte mangerà le sue membra. 14 La sua fiducia sarà strappata dalla sua propria tenda E lo farà marciare verso il re dei terrori. 15 Nella sua tenda risiederà qualcosa che non è suo; Lo zolfo sarà cosparso sul suo proprio luogo di dimora. 16 Di sotto, le sue medesime radici si seccheranno, E, di sopra, il suo ramo si inaridirà. 17 La medesima menzione di lui certamente perirà dalla terra, E non avrà nome nella via. 18 Lo spingeranno dalla luce nelle tenebre, E dal paese produttivo lo scacceranno. 19 Non avrà posterità né progenie fra il suo popolo, E non ci sarà superstite nel suo luogo di residenza come forestiero. 20 Al suo giorno il popolo dell'Occidente certamente rimarrà stupito, E un brivido certamente prenderà anche il popolo dell'Oriente. 21 Solo questi sono i tabernacoli del malfattore, E questo è il luogo di chi non ha conosciuto Dio". 19 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Fino a quando continuerete a irritare la mia anima E continuerete a schiacciarmi con parole? 3 Per queste dieci volte mi rimproveravate; Non vi vergognate (di) trattarmi così duramente. 4 E, ammesso che io abbia fatto uno sbaglio, Il mio sbaglio albergherà con me. 5 Se difatti vi date grandi arie contro di me, E mostrate che il mio biasimo sia appropriato contro di me, 6 Sappiate, allora, che Dio stesso mi ha sviato, E mi ha chiuso nella sua rete da caccia. 7 Ecco, continuo a gridare: 'Violenza!' ma non ho risposta; Continuo a invocare aiuto, ma non c'è giustizia. 8 Ha bloccato il mio medesimo sentiero con un muro di pietra, e non posso passare; E sulle mie vie mette le stesse tenebre. 9 Mi ha spogliato della mia propria gloria, E toglie la corona della mia testa. 10 Mi abbatte da tutte le parti, e io me ne vado; Ed estirpa la mia speranza proprio come un albero. 11 Anche la sua ira si accende contro di me, E continua a reputarmi suo avversario. 12 Unitamente vengono le sue truppe ed elevano la loro via contro di me, E si accampano intorno alla mia tenda. 13 Ha allontanato da me i miei propri fratelli, E i medesimi che mi conoscono si sono perfino estraniati da me. 14 I miei intimi conoscenti han cessato d'essere, E quelli che io conoscevo, essi stessi mi hanno dimenticato, 15 Quelli che risiedono come forestieri nella mia casa; e le mie schiave stesse mi reputano un estraneo; Son divenuto ai loro occhi un vero straniero. 16 Ho chiamato il mio servitore, ma non risponde. Con la mia propria bocca continuo a implorarlo a compassione. 17 Il mio stesso respiro è divenuto nauseante a mia moglie, E io son divenuto ripugnante ai figli del ventre di mia (madre). 18 Anche gli stessi ragazzini mi hanno rigettato; Lascia solo che mi levi, e cominciano a parlare contro di me. 19 Tutti gli uomini del mio intimo gruppo mi detestano, E quelli che amavo si sono voltati contro di me. 20 Le mie ossa aderiscono realmente alla mia pelle e alla mia carne, E io scampo con la pelle dei miei denti. 21 Mostratemi qualche favore, mostratemi qualche favore, o compagni miei, Poiché mi ha toccato la stessa mano di Dio. 22 Perché continuate a perseguitarmi come fa Dio, E non siete sazi della mia medesima carne? 23 Oh fossero ora scritte le mie parole! Oh fossero perfino incise in un libro! 24 Con uno stilo di ferro e (con) piombo, Oh fossero per sempre intagliate nella roccia! 25 E io stesso so bene che il mio redentore vive, E che, venendo dopo (di me), si leverà su(lla) polvere. 26 E dopo la mia pelle, (che) hanno portato via, questo! Benché ridotto nella mia carne contemplerò Dio, 27 Che io pure contemplerò da me stesso, E (che) i miei medesimi occhi certamente vedranno, ma non qualche estraneo. I miei reni son venuti meno nel mio profondo. 28 Poiché voi dite: 'Perché continuiamo a perseguitarlo?' Quando la medesima radice della questione si trova in me. 29 Spaventatevi a causa della spada, Poiché la spada significa un infuriare contro gli errori, Affinché sappiate che c'è un giudice". 20 E Zofar il naamatita rispondeva e diceva: 2 "Perciò i miei propri inquietanti pensieri mi rispondono essi stessi, Perfino a causa della mia eccitazione interiore. 3 Odo un'esortazione che mi vitupera; E mi risponde uno spirito senza l'intendimento che io ho. 4 Hai conosciuto tu in ogni tempo questa medesima cosa, Da che l'uomo fu posto sulla terra, 5 Che il grido di gioia dei malvagi è breve E l'allegrezza dell'apostata è per un momento? 6 Benché la sua eccellenza ascenda al cielo stesso E la sua medesima testa giunga alle nubi, 7 Egli perisce per sempre come i suoi escrementi; I medesimi che lo vedono diranno: 'Dov'è?' 8 Volerà via come un sogno, e non lo troveranno; E sarà scacciato come una visione della notte. 9 L'occhio che l'ha scorto non lo scorgerà di nuovo, E non lo guarderà più il suo luogo. 10 I suoi propri figli cercheranno il favore dei miseri, E le sue proprie mani restituiranno le sue cose di valore. 11 Le sue proprie ossa sono state piene del suo vigore giovanile, Ma esso giacerà con lui nella semplice polvere. 12 Se ciò che è male è dolce nella sua bocca, Se lo fa sciogliere sotto la sua lingua, 13 Se ne ha compassione e non lo lascia, E se continua a trattenerlo in mezzo al suo palato, 14 Il suo cibo stesso certamente si cambierà nei suoi propri intestini; Sarà dentro di lui il fiele dei cobra. 15 Ha inghiottito la ricchezza, ma la vomiterà; Dio gliela caccerà dal medesimo ventre. 16 Succhierà il veleno dei cobra; Lo ucciderà la lingua di una vipera. 17 Non vedrà mai i corsi d'acqua, Le correnti torrenziali di miele e burro. 18 Restituirà la (sua) acquistata proprietà e non (la) inghiottirà; Come la ricchezza dal suo commercio, ma che non godrà. 19 Poiché ha fatto a pezzi, ha lasciato i miseri; Ha portato via con la forza una stessa casa che non aveva edificato. 20 Poiché certamente non conoscerà sollievo nel suo ventre; Non scamperà per mezzo delle sue cose desiderabili. 21 Non gli resta nulla da divorare; Perciò il suo benessere non durerà. 22 Al colmo della sua abbondanza proverà ansietà; Contro di lui verrà tutta la potenza della stessa sfortuna. 23 Accada che, per riempire il suo ventre, Egli mandi su di lui la sua ardente ira E (la) faccia piovere su di lui, dentro le sue viscere. 24 Fuggirà dalle armi di ferro; Lo taglierà un arco di rame. 25 Un dardo stesso perfino gli uscirà dal dorso, E un'arma lucente dal fiele; Oggetti spaventosi andranno contro di lui. 26 Tutte le tenebre saranno riservate alle sue cose custodite; Lo divorerà un fuoco sul quale nessuno ha soffiato; Andrà male al superstite nella sua tenda. 27 Il cielo scoprirà il suo errore, E la terra sarà in rivolta contro di lui. 28 Un violento acquazzone spazzerà via la sua casa; Vi saranno cose versate nel giorno della sua ira. 29 Questa è da Dio la parte dell'uomo malvagio, Perfino la sua dichiarata eredità da Dio". 21 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Ascoltate attentamente la mia parola, E sia questa la vostra consolazione. 3 Sopportatemi, e io stesso parlerò; E dopo che avrò parlato (ciascuno di) voi potrà deridere. 4 In quanto a me, è la mia preoccupazione (espressa) all'uomo? O perché il mio spirito non diviene impaziente? 5 Volgete a me le vostre facce e stupite, E mettete(vi) la mano sulla bocca. 6 E se mi sono ricordato, mi sono anche turbato, E i brividi hanno preso la mia carne. 7 Perché i malvagi stessi continuano a vivere, Sono invecchiati, sono anche divenuti superiori in ricchezza? 8 La loro progenie è fermamente stabilita con essi alla loro vista, E i loro discendenti dinanzi ai loro occhi. 9 Le loro case sono la pace stessa, libere dal terrore, E la verga di Dio non è su di loro. 10 Il suo proprio toro realmente feconda, e non sciupa seme; La sua vacca partorisce e non abortisce. 11 Continuano a far uscire i loro ragazzini proprio come un gregge, E i loro propri figli maschi vanno saltellando all'intorno. 12 Continuano ad alzare (la voce) con tamburello e arpa, E continuano a rallegrarsi al suono del flauto. 13 Trascorrono i loro giorni nei piaceri, E in un momento scendono nello Sceol. 14 E dicono al (vero) Dio: 'Vattene da noi! E nella conoscenza delle tue vie non abbiamo provato diletto. 15 Che cos'è l'Onnipotente che dobbiamo servirlo, E che beneficio traiamo dall'essere venuti in contatto con lui?' 16 Ecco, il loro benessere non è in loro proprio potere. Il medesimo consiglio dei malvagi si è tenuto lontano da me. 17 Quante volte si estingue la lampada dei malvagi, E (quante volte) il loro disastro viene su di loro? (Quante volte) nella sua ira egli ripartisce la distruzione? 18 Divengono essi come paglia dinanzi al vento, E come pula che l'uragano porta via? 19 Dio stesso riserverà la nocività di uno ai suoi propri figli; Lo ricompenserà affinché (lo) sappia. 20 I suoi occhi vedranno la sua corruzione, E berrà del furore dell'Onnipotente. 21 Poiché quale sarà il suo diletto nella sua casa dopo di lui, Quando il numero dei suoi mesi sarà realmente dimezzato? 22 Insegnerà la conoscenza perfino a Dio, Quando Egli stesso giudica gli alti? 23 Questo medesimo morirà durante la sua piena autosufficienza, Quando è del tutto libero da ansie e a suo agio; 24 (Quando) le sue proprie cosce son divenute piene di grasso E il medesimo midollo delle sue ossa è tenuto umido. 25 E quest'altro morirà con l'anima amareggiata Quando non ha mangiato cose buone. 26 Giaceranno insieme nella polvere E gli stessi bachi formeranno su di loro una coperta. 27 Ecco, conosco bene i vostri pensieri E i disegni con i quali agireste con violenza contro di me. 28 Poiché dite: 'Dov'è la casa del nobile, E dov'è la tenda, i tabernacoli dei malvagi?' 29 Non avete chiesto a quelli che viaggiano per le strade? E non ispezionate con cura i loro medesimi segni, 30 Che nel giorno del disastro l'empio è risparmiato, Nel giorno del furore è liberato? 31 Chi gli dichiarerà la sua via nella sua medesima faccia? E chi lo ricompenserà per ciò che egli stesso ha fatto? 32 In quanto a lui, sarà portato al cimitero, E si veglierà su una tomba. 33 Le zolle di terra della valle del torrente certamente gli diverranno dolci, E si trascinerà dietro tutto il genere umano, E quelli prima di lui furono senza numero. 34 Quanto vanamente cercate dunque di confortarmi, E le vostre medesime risposte rimangono in effetti come infedeltà!" 22 Ed Elifaz il temanita rispondeva e diceva: 2 "Può un uomo robusto essere utile a Dio stesso, Perché qualcuno che ha perspicacia gli sia utile? 3 Ha l'Onnipotente qualche diletto in quanto tu sei giusto, O qualche guadagno in quanto rendi la tua via irriprovevole? 4 Ti riprenderà per la tua riverenza, Verrà con te in giudizio? 5 Non è la tua propria malizia già troppa, E non ci sarà fine ai tuoi errori? 6 Poiché tu prendi un pegno dai tuoi fratelli senza motivo, E spogli perfino delle vesti gli ignudi. 7 Non dai allo stanco un sorso d'acqua, E dall'affamato trattieni il pane. 8 In quanto all'uomo di forza, il paese è suo, E quello che è trattato con parzialità, egli stesso vi dimora. 9 Hai mandato via le vedove a mani vuote, E sono fiaccate le braccia degli orfani di padre. 10 Perciò ti sono tutt'intorno trappole per uccelli, E ti turba improvviso terrore; 11 O tenebre, (così che) non puoi vedere, E un'agitata massa d'acqua stessa ti copre. 12 Non è Dio l'altezza del cielo? Vedi anche la somma delle stelle, che sono alte. 13 Eppure tu hai detto: 'Che cosa sa realmente Dio? Può egli giudicare attraverso la fitta oscurità? 14 Le nubi gli sono un nascondiglio così che non vede, E cammina sulla volta del cielo'. 15 Ti atterrai tu alla medesima via di molto tempo fa Che uomini iniqui hanno calcato, 16 (Uomini) che sono stati portati via prima del loro tempo, Il cui fondamento è versato proprio come un fiume, 17 Che dicono al (vero) Dio: 'Vattene da noi! E che cosa può compiere contro di noi l'Onnipotente?' 18 Eppure egli stesso ha riempito le loro case di cose buone; E il medesimo consiglio dei malvagi si è tenuto lontano da me. 19 I giusti vedranno e si rallegreranno, E l'innocente stesso si farà beffe di loro: 20 'Veramente i nostri antagonisti sono stati spazzati via; E ciò che resta di loro certamente lo divorerà il fuoco'. 21 Acquista conoscenza di lui, ti prego, e sta in pace; Quindi ti verranno cose buone. 22 Ti prego, prendi la legge dalla sua propria bocca, E metti i suoi detti nel tuo cuore. 23 Se torni all'Onnipotente, sarai edificato; (Se) tieni lontana l'ingiustizia dalla tua tenda, 24 E (se) si pone metallo prezioso nella polvere E oro di Ofir nella roccia delle valli di torrente, 25 Allora l'Onnipotente di certo diverrà i tuoi metalli preziosi, E argento, il più scelto, per te. 26 Poiché nell'Onnipotente proverai quindi il tuo squisito diletto, E alzerai a Dio stesso la tua faccia. 27 Lo supplicherai, ed egli ti udrà; E gli pagherai i tuoi voti. 28 E deciderai qualche cosa, e ti riuscirà; E sulle tue vie risplenderà certamente la luce. 29 Poiché ci dev'essere umiliazione quando parli con arroganza; Ma egli salverà colui che ha gli occhi bassi. 30 Libererà l'uomo innocente, E certamente sarai liberato per la purezza delle tue mani". 23 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Anche oggi il mio stato di preoccupazione è ribellione; La mia propria mano è pesante a motivo dei miei sospiri. 3 Oh sapessi io realmente dove poterlo trovare! Andrei fino al suo stabile luogo. 4 Presenterei dinanzi a lui un caso giudiziario, E mi riempirei la bocca di argomenti contrari; 5 Conoscerei le parole con cui mi risponde, E considererei ciò che mi dice. 6 Contenderebbe egli con me con abbondanza di potenza? Oh no! Sicuramente egli stesso mi presterebbe attenzione. 7 Là lo stesso (uomo) retto certamente metterà le cose a posto con lui, E io sarei prosciolto per sempre dal mio giudice. 8 Ecco, vado a oriente, ed egli non c'è; E torno, e non lo posso discernere; 9 A sinistra dove opera, ma non (lo) posso scorgere; Si volge a destra, ma non (lo) vedo. 10 Poiché conosce bene la via che prendo. (Dopo che) egli mi avrà provato, ne uscirò come l'oro stesso. 11 Il mio piede ha calcato le sue orme; Ho seguito la sua strada, e non devio. 12 (Dal) comandamento delle sue labbra non mi allontano. Ho custodito i detti della sua bocca più di ciò che mi è prescritto. 13 Ed egli è di un solo (pensiero), e chi gli può resistere? E la sua propria anima ha un desiderio, e (lo) farà. 14 Poiché adempirà completamente ciò che mi è prescritto, E le cose come queste son molte presso di lui. 15 Perciò mi sento turbato a causa di lui; Mi mostro attento e ho terrore di lui. 16 Perfino Dio stesso ha reso timido il mio cuore, E l'Onnipotente stesso mi ha turbato. 17 Poiché non sono stato ridotto al silenzio a causa delle tenebre, Né perché la caligine ha coperto la mia propria faccia. 24 "Perché i tempi non sono stati riservati dallo stesso Onnipotente, E quelli medesimi che lo conoscono non hanno guardato i suoi giorni? 2 Ci sono quelli che spostano indietro i segnali di confine; Con frode han portato via un branco, per pascer(lo). 3 Portano via perfino l'asino degli orfani di padre; Prendono in pegno il toro della vedova. 4 Fanno deviare i poveri dalla via; Nello stesso tempo gli afflitti della terra si son tenuti nascosti. 5 Ecco, (come) zebre nel deserto Sono usciti nella loro attività, in cerca di cibo. La pianura desertica (dà) a ciascuno pane per i ragazzi. 6 Nel campo mietono la sua biada, E in fretta spogliano la vigna del malvagio. 7 Nudi, passano la notte senza veste, E senza alcuna copertura al freddo. 8 Si inzuppano per il temporale dei monti, E devono stringersi a una roccia perché non c'è riparo. 9 Strappano l'orfano di padre perfino dal petto, E prendono in pegno ciò che è sull'afflitto. 10 Nudi, devono andare in giro senza veste, E, affamati, devono portare le spighe mietute. 11 Fra i muri della terrazza passano il mezzogiorno; Devono pigiare gli strettoi del vino, eppure hanno sete. 12 Da fuori città i morenti continuano a gemere, E l'anima dei feriti a morte invoca aiuto; E Dio stesso non (lo) considera come qualcosa di sconvenevole. 13 In quanto a loro, furono tra i ribelli contro la luce; Non riconobbero le sue vie, E non dimorarono nei suoi sentieri. 14 L'assassino si leva alla luce del giorno, Si appresta a uccidere l'afflitto e il povero; E durante la notte diviene un normale ladro. 15 In quanto all'occhio dell'adultero, ha atteso le tenebre della sera, Dicendo: 'Non mi scorgerà nessun occhio!' E si mette una copertura sulla faccia. 16 Nelle tenebre ha sfondato le case; Di giorno essi si devono tenere serrati. Non hanno conosciuto la luce del giorno. 17 Poiché il mattino è per loro come profonda ombra, Poiché riconoscono che cosa sono gli improvvisi terrori della profonda ombra. 18 Egli è veloce sulla superficie delle acque. Il loro tratto di paese sarà maledetto sulla terra. Egli non si volgerà verso la via delle vigne. 19 La siccità, anche il calore, portano via le acque della neve; Così lo Sceol porta via quelli che hanno peccato! 20 Il seno lo dimenticherà, il baco lo succhierà dolcemente, Non sarà più ricordato. E l'ingiustizia sarà spezzata proprio come un albero. 21 Egli tratta con una donna sterile che non partorisce, E con una vedova, alla quale non fa nessun bene. 22 E certamente trascinerà i forti mediante il suo potere; Si leverà e non sarà sicuro della sua vita. 23 Gli concederà di confidare che potrà sostenersi; E i suoi occhi saranno sulle loro vie. 24 Sono stati in alto per un poco, quindi non sono più, E sono stati abbassati; come ogni altro son divelti, E sono recisi come una spiga. 25 Or dunque, realmente, chi mi farà bugiardo O ridurrà a nulla la mia parola?" 25 E Bildad il suhita rispondeva e diceva: 2 "Dominio e terrore sono con lui; Fa la pace nelle sue altezze. 3 Si possono numerare le sue truppe? E su chi non si leva la sua luce? 4 Come può dunque l'uomo mortale essere nel giusto dinanzi a Dio, O come può uno nato di donna essere puro? 5 Ecco, c'è anche la luna, e non risplende; E le stelle stesse non sono state pure ai suoi occhi. 6 Quanto meno l'uomo mortale, che è un baco, E il figlio dell'uomo, che è un verme!" 26 E Giobbe rispondeva e diceva: 2 "Oh di quanto aiuto sei stato a uno senza potenza! Oh (come) hai salvato il braccio che è senza forza! 3 Quanto hai consigliato uno che è senza sapienza, E hai fatto conoscere la stessa saggezza alla moltitudine! 4 A chi hai dichiarato parole, E l'alito di chi è uscito da te? 5 Quelli impotenti nella morte continuano a tremare Sotto le acque e quelli che vi risiedono. 6 Lo Sceol è nudo di fronte a lui, E (il luogo della) distruzione non ha copertura. 7 Egli distende il nord sullo spazio vuoto, Sospende la terra sul nulla; 8 Avvolge le acque nelle sue nubi, Così che la massa di nuvole non si squarcia sotto di loro; 9 Racchiude la faccia del trono, Spandendo su di esso la sua nuvola. 10 Ha descritto un circolo sulla faccia delle acque, Sin dove la luce finisce nelle tenebre. 11 Le medesime colonne del cielo si scuotono, E sono sbalordite a causa del suo rimprovero. 12 Mediante la sua potenza ha agitato il mare, E mediante il suo intendimento ha fatto a pezzi colui che infuriava. 13 Mediante il suo vento ha pulito il cielo stesso, La sua mano ha trafitto il serpente guizzante. 14 Ecco, questi sono i margini delle sue vie, E qual sussurro di una questione si è udito riguardo a lui! Ma del suo potente tuono chi può mostrare intendimento?" 27 E Giobbe riprendeva la sua espressione proverbiale e diceva: 2 "Come vive Dio, che ha tolto il mio giudizio, E come (vive) l'Onnipotente, che ha amareggiato la mia anima, 3 Mentre il mio alito è ancora tutto dentro di me, E lo spirito di Dio è nelle mie narici, 4 Le mie labbra non pronunceranno ingiustizia E la mia propria lingua non borbotterà inganno! 5 È impensabile da parte mia che io vi dichiari giusti! Finché spirerò non rimuoverò da me la mia integrità! 6 Mi sono aggrappato alla mia giustizia, e non la lascerò; Il mio cuore non (mi) biasimerà per nessuno dei miei giorni. 7 Il mio nemico divenga in ogni modo un uomo malvagio, E chi si rivolta contro di me realmente un malfattore. 8 Poiché qual è la speranza dell'apostata nel caso che egli (lo) stronchi, Nel caso che Dio gli porti via l'anima? 9 Udrà Dio il suo grido Nel caso che l'angustia venga su di lui? 10 O proverà nell'Onnipotente squisito diletto? Invocherà Dio in ogni tempo? 11 Vi istruirò mediante la mano di Dio; Non occulterò ciò che è presso l'Onnipotente. 12 Ecco, voi stessi avete tutti visto visioni; Perché dunque vi mostrate completamente vani? 13 Questa è da Dio la parte dell'uomo malvagio; E riceveranno dall'Onnipotente stesso l'eredità dei tiranni. 14 Se i suoi figli divengono molti, è per la spada; E i suoi stessi discendenti non avranno sufficiente cibo. 15 I suoi propri superstiti saranno sepolti durante una piaga mortale, E le loro proprie vedove non piangeranno. 16 Se ammassasse argento come la stessa polvere, E se preparasse abiti proprio come l'argilla, 17 Egli preparerebbe, ma sarebbe il giusto a vestirsene, E sarebbe l'innocente a spartire l'argento. 18 Ha edificato la sua casa come una semplice tignola, E come una capanna che un guardiano ha fatto. 19 Ricco si metterà a giacere, ma non sarà raccolto nulla; Ha aperto gli occhi, ma non ci sarà nulla. 20 Come acque lo raggiungeranno improvvisi terrori; Di notte lo rapirà certamente un uragano. 21 Lo porterà via un vento orientale ed egli se ne andrà, E come un turbine lo porterà via dal suo luogo. 22 E si getterà su di lui e non avrà compassione; Dalla sua potenza egli immancabilmente cercherà di fuggire. 23 Uno batterà le mani a motivo di lui E gli fischierà dal suo luogo. 28 "In realtà, esiste un luogo per trovare l'argento E un luogo per l'oro che raffinano; 2 Il ferro stesso è preso dalla medesima polvere E (dalla) pietra si versa il rame. 3 Egli ha posto una fine alle tenebre; E scruta sino a ogni limite La pietra nella caligine e nella profonda ombra. 4 Ha scavato un pozzo di miniera lontano da dove (gli individui) risiedono come forestieri, Luoghi dimenticati, lontani dal piede; Alcuni degli uomini mortali hanno oscillato, han penzolato. 5 In quanto alla terra, da essa spunta il cibo; Ma di sotto, essa è stata capovolta come dal fuoco. 6 Le sue pietre sono il luogo dello zaffiro, E ha polvere d'oro. 7 Un sentiero: nessun uccello da preda l'ha conosciuto, Né l'ha scorto l'occhio del nibbio bruno. 8 Le maestose bestie selvagge non l'hanno calcato fino a farlo divenire compatto; Il giovane leone non c'è passato sopra. 9 Sulla selce egli ha steso la mano; Ha rovesciato monti dalla (loro) radice; 10 Nelle rocce ha incanalato gallerie piene d'acqua, E il suo occhio ha visto tutte le cose preziose. 11 Ha arginato i luoghi dai quali stillavano i fiumi, E porta alla luce la cosa nascosta. 12 Ma la sapienza, dove si può trovare, E dov'è, ora, il luogo dell'intendimento? 13 L'uomo mortale non ne ha conosciuto la valutazione, Ed essa non si trova nel paese dei viventi. 14 Le acque dell'abisso stesso hanno detto: 'Non è in me!' Anche il mare ha detto: 'Non è con me!' 15 Non si può dare in cambio d'essa oro puro, E l'argento non si può pesare come suo prezzo. 16 Non si può pagare con l'oro di Ofir, Con la rara pietra d'onice e con lo zaffiro. 17 Non si possono paragonare con essa l'oro e il vetro, Né in cambio d'essa (si può dare) alcun vaso d'oro raffinato. 18 Corallo e cristallo di rocca stessi non saranno menzionati, Ma una borsa di sapienza vale più di (una piena di) perle. 19 Il topazio di Cus non si può paragonare con essa; Non si può pagare nemmeno con oro nella sua purezza. 20 Ma la sapienza stessa, da dove viene, E dov'è, ora, il luogo dell'intendimento? 21 È stata nascosta anche agli occhi di ogni vivente, Ed è stata occultata alle creature volatili dei cieli. 22 La distruzione e la morte stesse hanno detto: 'Ne abbiamo udito la notizia con i nostri propri orecchi'. 23 Dio è Colui che ne ha compreso la via, Ed egli stesso ne ha conosciuto il luogo, 24 Poiché egli stesso guarda le medesime estremità della terra; Egli vede sotto tutti i cieli, 25 Per fare un peso al vento, Mentre ha ripartito le acque stesse mediante una misura; 26 Quando fece un regolamento per la pioggia, E una via per la tonante nuvola di tempesta, 27 Fu allora che vide (la sapienza) e la dichiarava; La preparò e anche la investigò completamente. 28 E diceva all'uomo: 'Ecco, il timore di Geova, questo è sapienza, E ritrarsi dal male è intendimento' ". 29 E Giobbe riprendeva la sua espressione proverbiale e diceva: 2 "Oh fossi io come nei mesi lunari di molto tempo fa, Come ai giorni nei quali Dio mi custodiva; 3 Quando faceva risplendere la sua lampada sulla mia testa, (Quando) camminavo (per le) tenebre alla sua luce; 4 Proprio com'ero ai giorni del mio rigoglio, Quando l'intimità con Dio era nella mia tenda; 5 Quando l'Onnipotente era ancora con me, (Quando) i miei servitori mi erano tutt'intorno! 6 Quando lavavo i miei passi nel burro, E la roccia mi versava ruscelli d'olio; 7 Quando uscivo alla porta presso la città, Nella pubblica piazza preparavo il mio seggio! 8 I ragazzi mi vedevano e si nascondevano, E perfino gli anziani si levavano, stavano in piedi. 9 I principi stessi trattenevano le parole, E si mettevano la palma della mano sulla bocca. 10 La voce dei condottieri stessi era nascosta, E la loro medesima lingua era attaccata al loro palato. 11 Poiché l'orecchio stesso ascoltava e mi dichiarava felice, E l'occhio stesso vedeva e mi rendeva testimonianza. 12 Poiché io liberavo l'afflitto che invocava aiuto, E l'orfano di padre e chiunque non avesse soccorritore. 13 La benedizione di colui che stava per perire, essa veniva su di me, E allietavo il cuore della vedova. 14 Mi rivestii di giustizia, ed essa mi rivestiva. Il mio diritto era come un manto senza maniche, e un turbante. 15 Divenni occhi per il cieco; E fui piedi per lo zoppo. 16 Fui un vero padre per i poveri; E la causa di uno che non avevo conosciuto, la esaminavo. 17 Rompevo le mascelle del malfattore, E gli strappavo dai denti la preda. 18 E dicevo: 'Spirerò dentro il mio nido, E moltiplicherò i (miei) giorni come i granelli di sabbia. 19 La mia radice è aperta alle acque, E la rugiada stessa resterà tutta la notte sul mio ramo. 20 La mia gloria è fresca presso di me, E il mio arco nella mia mano scoccherà ripetutamente'. 21 Mi ascoltavano; e aspettavano, E tacevano per il mio consiglio. 22 Dopo la mia parola non parlavano di nuovo, E la mia parola stillava su di loro. 23 E mi aspettavano come la pioggia, E spalancavano la loro bocca per la pioggia primaverile. 24 Io sorridevo loro - non (lo) credevano - E non facevano cadere la luce della mia faccia. 25 Sceglievo per loro la via, e sedevo come capo; E risiedevo come un re fra le (sue) truppe, Come chi conforta quelli che fanno lutto. 30 "E ora hanno riso di me, Quelli che sono più giovani di me in (quanto a) giorni, I cui padri io avrei rifiutato Di porre con i cani del mio gregge. 2 Anche la potenza delle loro mani, di quale utilità mi era? In loro è perito il vigore. 3 A causa dell'indigenza e della fame sono sterili, Rosicchiano una regione arida, (Dove) ieri erano bufera e desolazione. 4 Svellevano l'erba salata presso i cespugli, E il loro cibo era la radice delle ginestre. 5 Erano scacciati dalla comunità; La gente urlava loro come a un ladro. 6 (Essi devono) risiedere sul medesimo pendio delle valli di torrente, Nelle buche della polvere e nelle rocce. 7 Gridavano fra i cespugli; Si accalcavano sotto le ortiche. 8 Figli dell'insensato, nonché figli di uno senza nome, Sono stati flagellati fuori del paese. 9 E ora son divenuto perfino il tema della loro canzone, E sono per loro un proverbio. 10 Mi hanno detestato, si son tenuti lontani da me; E dalla mia faccia non hanno trattenuto (il loro) sputo. 11 Poiché egli ha allentato la corda del (mio) proprio arco e mi umiliava, E hanno lasciato sciolto il freno a motivo di me. 12 Alla (mia) destra si levano come marmaglia; Hanno lasciato andare i miei piedi, Ma elevavano contro di me le loro disastrose barriere. 13 Hanno demolito i miei sentieri; Erano di beneficio solo alla mia avversità, Senza che alcuno li aiutasse. 14 Vengono come per un'ampia breccia; Si sono rotolati sotto una bufera. 15 Improvvisi terrori si sono volti su di me; Il mio nobile portamento è cacciato via come il vento, E la mia salvezza è passata come una nube. 16 E ora la mia anima si versa dentro di me; Mi hanno colto giorni di afflizione. 17 Di notte le mie medesime ossa sono state trafitte (e) da me (son cadute), E (le pene) che mi rodono non prendono riposo. 18 Per l'abbondanza della potenza la mia veste si cambia; Mi cinge come il colletto della mia lunga veste. 19 Egli mi ha fatto scendere all'argilla, Così che mi mostro simile alla polvere e alla cenere. 20 Invoco il tuo aiuto, ma non mi rispondi; Sono stato in piedi, perché ti mostrassi attento a me. 21 Ti cambi per divenire crudele verso di me; Con la piena potenza della tua mano nutri animosità verso di me. 22 Mi sollevi al vento, me (lo) fai cavalcare; Quindi mi dissolvi con uno schianto. 23 Poiché so bene che mi farai volgere alla morte, E alla casa di adunanza per ogni vivente. 24 Solo che nessuno stende la mano contro un semplice mucchio di rovine, Né durante la corruzione di uno c'è un grido di aiuto rispetto a quelle cose. 25 Certo, ho pianto per chi aveva un giorno difficile; La mia anima si è rattristata per il povero. 26 Benché io attendessi il bene, ciò nonostante venne il male; E continuai ad aspettare la luce, ma venne la caligine. 27 I miei propri intestini furono fatti ribollire e non tacquero; Mi si presentarono giorni di afflizione. 28 Rattristato camminai in giro quando non c'era la luce del sole; Mi levai nella congregazione, invocavo aiuto. 29 Divenni fratello degli sciacalli, E compagno delle figlie dello struzzo. 30 La mia medesima pelle divenne nera (e) mi (cadde) di dosso, E le mie medesime ossa scottavano per l'aridità. 31 E la mia arpa fu semplicemente per il cordoglio, E il mio flauto per la voce dei piangenti. 31 "Ho concluso un patto con i miei occhi. Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine? 2 E quale porzione c'è da Dio di sopra, O eredità dall'Onnipotente dall'alto? 3 Non c'è disastro per il malfattore, E sfortuna per quelli che praticano ciò che è nocivo? 4 Non vede egli stesso le mie vie E non conta perfino tutti i miei passi? 5 Se ho camminato con (uomini di) falsità, E il mio piede si affretta all'inganno, 6 Egli mi peserà su un'accurata bilancia E Dio conoscerà la mia integrità. 7 Se il mio passo devia dalla strada, O il mio cuore ha camminato semplicemente dietro ai miei occhi, O qualche difetto si è attaccato alle palme delle mie proprie mani, 8 Che io semini e qualcun altro mangi, E i miei propri discendenti siano sradicati. 9 Se il mio cuore è stato adescato verso una donna, Ed ero in agguato al medesimo ingresso del mio compagno, 10 Macini mia moglie per un altro uomo, E su di lei si inginocchino altri uomini. 11 Poiché questo sarebbe condotta dissoluta, E questo sarebbe un errore da (sottoporre all'attenzione dei) giudici. 12 Poiché questo è un fuoco che divorerebbe fino alla distruzione, E metterebbe radice fra tutto il mio prodotto. 13 Se rifiutavo il giudizio del mio schiavo O della mia schiava nella loro causa con me, 14 Quindi che posso fare quando Dio si leva? E quando chiede conto, che gli posso rispondere? 15 Colui che fece me nel ventre non fece forse lui, E non era Uno solo a prepararci nel seno? 16 Se trattenevo i miseri dal (loro) diletto, E facevo venir meno gli occhi della vedova, 17 E mangiavo il mio boccone da solo, Mentre l'orfano di padre non ne mangiava 18 (Poiché fin dalla mia giovinezza egli crebbe presso di me come con un padre, E dal ventre di mia madre la guidavo); 19 Se vedevo perire qualcuno per mancanza di veste, O che il povero non aveva di che coprirsi; 20 Se i suoi lombi non mi benedissero, Né si riscaldava con la lana tosata dei miei giovani montoni; 21 Se agitai da una parte all'altra la mano contro l'orfano di padre, Quando vedevo (che c'era bisogno del) mio aiuto alla porta, 22 Cada la mia propria scapola dalla sua spalla, E si rompa il mio proprio braccio dal suo osso superiore. 23 Poiché il disastro da Dio era per me un terrore, E contro la sua dignità non potevo reggere. 24 Se ho posto l'oro come mia sicurezza, Oppure ho detto all'oro: 'Sei la mia fiducia!' 25 Se mi rallegravo perché la mia proprietà era molta, E perché la mia mano aveva trovato una gran quantità di cose; 26 Se vedevo la luce quando rifulgeva, O la preziosa luna che camminava, 27 E il mio cuore era adescato in segreto E la mia mano baciava la mia bocca, 28 Anche questo sarebbe stato un errore da (sottoporre all'attenzione dei) giudici, Poiché avrei rinnegato il (vero) Dio di sopra. 29 Se mi rallegravo per l'estinzione di uno che mi odiava intensamente, O mi sentivo eccitato perché l'aveva trovato il male . . . 30 E non permisi al mio palato di peccare Chiedendo un giuramento contro la sua anima. 31 Se gli uomini della mia tenda non dissero: 'Chi può presentare qualcuno che non si è saziato del suo cibo?' . . . 32 Nessun residente forestiero passava la notte fuori; Tenevo le mie porte aperte verso il sentiero. 33 Se come uomo terreno ho coperto le mie trasgressioni Nascondendo il mio errore nella tasca della mia camicia . . . 34 Poiché mi spaventerei davanti a una grande folla, O lo stesso disprezzo delle famiglie mi terrorizzerebbe E tacerei, non uscirei dall'ingresso. 35 Oh, avessi qualcuno che mi ascoltasse, Che l'Onnipotente stesso, secondo la mia firma, mi rispondesse! O che l'individuo in causa con me avesse scritto un documento stesso! 36 Sicuramente lo porterei sulla mia spalla; Me lo legherei intorno come una grande corona. 37 Gli dichiarerei il numero dei miei passi; Mi avvicinerei a lui come un condottiero. 38 Se contro di me il mio proprio suolo gridasse per invocare aiuto, E insieme piangessero i suoi stessi solchi; 39 Se ne ho mangiato il frutto senza denaro, E se ho fatto ansimare l'anima dei suoi proprietari, 40 Invece di frumento spunti erbaccia spinosa, E invece d'orzo erbacce puzzolenti". Le parole di Giobbe sono giunte alla fine. 32 Questi tre uomini cessarono dunque di rispondere a Giobbe, poiché egli era giusto ai suoi propri occhi. 2 Ma si accese l'ira di Eliu figlio di Barachel il buzita della famiglia di Ram. La sua ira divampò contro Giobbe perché aveva dichiarato giusta la sua propria anima anziché Dio. 3 Inoltre, la sua ira divampò contro i suoi tre compagni per il fatto che non avevano trovato una risposta ma dichiaravano Dio malvagio. 4 Ed Eliu stesso aveva atteso Giobbe con delle parole, perché essi erano più vecchi di lui in (quanto a) giorni. 5 Ed Eliu gradualmente vide che non c'era risposta nella bocca dei tre uomini, e la sua ira si accendeva sempre più. 6 Ed Eliu figlio di Barachel il buzita rispondeva e diceva: "Io sono giovane di giorni E voi siete anziani. Perciò mi sono ritirato e ho avuto timore Di dichiararvi la mia conoscenza. 7 Ho detto: 'I giorni stessi devono parlare, E la moltitudine degli anni deve far conoscere la sapienza'. 8 Di sicuro è lo spirito negli uomini mortali E l'alito dell'Onnipotente (che) dà loro intendimento. 9 Non sono quelli che semplicemente abbondano di giorni a mostrarsi saggi, Né quelli (che sono) soltanto vecchi a comprendere il giudizio. 10 Perciò ho detto: 'Ascoltami. Dichiarerò la mia conoscenza, anch'io'. 11 Ecco, ho aspettato le vostre parole, Ho continuato a prestare orecchio ai vostri ragionamenti, Finché potevate cercar parole (da dire). 12 E ho continuato a prestarvi attenzione, Ed ecco, non c'è nessuno che riprenda Giobbe, Nessuno di voi che risponda ai suoi detti, 13 Affinché non diciate: 'Abbiamo trovato la sapienza; È Dio che lo scaccia, non un uomo'. 14 Giacché egli non ha disposto parole contro di me, Non gli risponderò dunque con i vostri detti. 15 Sono stati atterriti, non hanno più risposto; Le parole se ne sono andate via da loro. 16 E ho aspettato, poiché non continuano a parlare; Poiché si sono fermati, non hanno più risposto. 17 Darò in risposta la mia parte, anch'io; Dichiarerò la mia conoscenza, anch'io; 18 Poiché son divenuto pieno di parole; Lo spirito ha fatto pressione su di me nel mio ventre. 19 Ecco, il mio ventre è come il vino che non ha sfogo; Come otri nuovi vuole scoppiare. 20 Lasciatemi parlare perché mi sia di sollievo. Aprirò le mie labbra per rispondere. 21 Lasciate, vi prego, che io non mostri parzialità a un uomo; E non conferirò un titolo a un uomo terreno; 22 Poiché certamente non so come io possa conferire un titolo; Facilmente il mio Fattore mi porterebbe via. 33 "Ora, comunque, o Giobbe, odi le mie parole, ti prego, E presta orecchio a tutto il mio dire. 2 Guarda, ti prego. Devo aprire la mia bocca; La mia lingua col mio palato deve parlare. 3 I miei detti sono la rettitudine del mio cuore, E la conoscenza è ciò che le mie labbra in effetti proferiscono con sincerità. 4 Lo stesso spirito di Dio mi ha fatto, E lo stesso alito dell'Onnipotente mi dava vita. 5 Se puoi, dammi risposta, Disponi (parole) davanti a me; sì, prendi posizione. 6 Ecco, io sono per il (vero) Dio proprio ciò che sei tu; Dall'argilla fui formato, anch'io. 7 Ecco, nessuno spavento in me ti atterrirà, E nessuna pressione da parte mia peserà su di te. 8 Solo che hai detto ai miei orecchi, E udivo il suono delle (tue) parole: 9 'Io sono puro senza trasgressione; Sono puro, e non ho errore. 10 Ecco, egli trova occasioni per opporsi a me, Mi prende per suo nemico. 11 Mette i miei piedi nei ceppi, Guarda tutti i miei sentieri'. 12 Ecco, in questo non sei stato nel giusto, io ti rispondo; Poiché Dio è molto più dell'uomo mortale. 13 Perché hai conteso contro di lui, Per il fatto che non risponde a tutte le tue parole? 14 Poiché Dio parla una volta, E due volte - quantunque uno non vi badi - 15 In un sogno, una visione della notte, Quando profondo sonno cade sugli uomini, Durante il sonnecchiare sul letto. 16 Allora egli scopre l'orecchio degli uomini, E sull'esortazione (rivolta) a loro mette il suo sigillo, 17 Per distogliere l'uomo dalla sua opera, E per coprire lo stesso orgoglio da un uomo robusto. 18 Egli trattiene la sua anima dalla fossa E la sua vita dal passare mediante un dardo. 19 E realmente è ripreso con dolore sul suo letto, E la lite delle sue ossa è continua. 20 E la sua vita certamente rende abominevole il pane, E la sua propria anima il cibo desiderabile. 21 La sua carne scompare alla vista, E le sue ossa che non si vedevano certamente si denudano. 22 E la sua anima si avvicina alla fossa, E la sua vita a quelli che infliggono la morte. 23 Se esiste per lui un messaggero, Un portavoce, uno su mille, Per dichiarare all'uomo la sua rettitudine, 24 Quindi lo favorisce e dice: 'Non farlo scendere nella fossa! Ho trovato un riscatto! 25 La sua carne divenga più fresca che nella giovinezza; Torni egli ai giorni del suo vigore giovanile'. 26 Supplicherà Dio perché si compiaccia di lui, E vedrà la sua faccia con urla di gioia, Ed Egli renderà la Sua giustizia all'uomo mortale. 27 Canterà agli uomini e dirà: 'Ho peccato; e ho pervertito ciò che è retto, E certamente non era la cosa appropriata per me. 28 Egli ha redento la mia anima dal passare nella fossa, E la mia vita stessa vedrà la luce'. 29 Ecco, tutte queste cose le compie Dio, Due volte, tre volte, nel caso di un uomo robusto, 30 Per ritrarre la sua anima dalla fossa, Perché sia illuminato con la luce dei viventi. 31 Presta attenzione, o Giobbe! Ascoltami! Taci, e io stesso continuerò a parlare. 32 Se ci sono parole (da dire), dammi risposta; Parla, poiché ho provato diletto nella tua giustizia. 33 Se non ce ne sono, tu stesso ascoltami; Taci, e io ti insegnerò la sapienza". 34 Ed Eliu continuò a rispondere, e diceva: 2 "Ascoltate, saggi, le mie parole; E voi che sapete, prestatemi orecchio. 3 Poiché l'orecchio stesso prova le parole, Proprio come il palato gusta quando si mangia. 4 Scegliamo il giudizio per noi stessi; Conosciamo fra noi stessi ciò che è buono. 5 Poiché Giobbe ha detto: 'Io sono certamente nel giusto, Ma Dio stesso ha respinto il giudizio di me. 6 Contro il mio proprio giudizio dico io menzogne? La mia grave ferita è incurabile sebbene non ci sia trasgressione'. 7 Quale uomo robusto è come Giobbe, (Che) beve la derisione come acqua? 8 E certamente si avvia per accompagnarsi con chi pratica ciò che è nocivo E per camminare con uomini di malvagità. 9 Poiché ha detto: 'Un uomo robusto non trae profitto Dal suo provar piacere in Dio'. 10 Perciò, voi uomini di cuore, ascoltatemi. Lungi sia dal (vero) Dio l'agire malvagiamente, E dall'Onnipotente l'agire ingiustamente! 11 Poiché (secondo) il modo in cui l'uomo terreno agisce egli lo ricompenserà, E secondo il sentiero dell'uomo lo farà venire su di lui. 12 Sì, infatti Dio stesso non agisce malvagiamente, E l'Onnipotente stesso non perverte il giudizio. 13 Chi gli ha assegnato la terra, E chi (gli) ha affidato il paese produttivo, sì, tutto quanto? 14 Se egli rivolge il cuore a qualcuno, (Se) ne raccoglie a sé lo spirito e il respiro, 15 Ogni carne spirerà insieme, E l'uomo terreno stesso tornerà alla medesima polvere. 16 Se (hai) dunque intendimento, ascolta questo; Presta orecchio al suono delle mie parole. 17 Dominerà realmente qualcuno che odia il diritto, E se un potente è giusto (lo) dichiarerai tu malvagio? 18 Dirà uno al re: 'Non sei buono a nulla'? Ai nobili: 'Siete malvagi'? 19 (C'è Uno) che non ha mostrato parzialità ai principi E non ha prestato più considerazione al nobile che al misero, Poiché son tutti opera delle sue mani. 20 In un momento muoiono, anche nel mezzo della notte; Il popolo è scosso da una parte all'altra e passa via, E i potenti si dipartono, non mediante mano. 21 Poiché i suoi occhi sono sulle vie dell'uomo, E vede tutti i suoi passi. 22 Non ci sono tenebre né profonda ombra Perché quelli che praticano ciò che è nocivo vi si nascondano. 23 Poiché egli non stabilisce un tempo fissato ad alcun uomo Per andare a Dio in giudizio. 24 Spezza i potenti senza nessuna investigazione, E fa stare altri in piedi al posto loro. 25 Perciò riconosce quelle che sono le loro opere, E in effetti (li) rovescia di notte, e sono fiaccati. 26 Li colpisce in effetti come malvagi Nel luogo degli spettatori; 27 Per la ragione che si sono sviati dal seguirlo, E non hanno considerato nessuna delle sue vie, 28 Così da far giungere a lui il grido del misero; Ed egli ode dunque il grido degli afflitti. 29 Quando egli stesso causa quiete, chi, quindi, può condannare? E quando nasconde la (sua) faccia, chi lo può guardare, Sia verso una nazione che verso un uomo, essendo la stessa cosa? 30 Affinché l'uomo apostata non regni, Né ci siano lacci del popolo. 31 Poiché realmente dirà qualcuno a Dio stesso: 'Ho sopportato, benché io non agisca corrottamente; 32 Benché io non noti nulla, istruiscimi tu stesso; Se ho commesso qualche ingiustizia, Non (lo) farò di nuovo'? 33 Ne darà egli la retribuzione dal tuo punto di vista perché tu rifiuti (il giudizio), Perché scegli tu stesso, e non io? Parla pure di ciò che sai bene. 34 Gli stessi uomini di cuore mi diranno, Anche un saggio uomo robusto che mi ascolta: 35 'Giobbe stesso parla senza conoscenza, E le sue parole sono senza perspicacia'. 36 Padre mio, lascia che Giobbe sia provato fino al limite Riguardo alle sue risposte fra gli uomini di nocività. 37 Poiché in cima al suo peccato aggiunge la rivolta; Fra noi batte (le mani) e moltiplica i suoi detti contro il (vero) Dio!" 35 Ed Eliu continuò a rispondere, e diceva: 2 "È questo ciò che hai considerato come diritto? Hai detto: 'La mia giustizia è più di quella di Dio'. 3 Poiché dici: 'A che ti giova? Quale beneficio ho più che dal mio peccare?' 4 Io stesso risponderò a te E ai tuoi compagni con te. 5 Guarda il cielo e vedi, E osserva le nuvole, (che) sono davvero più alte di te. 6 Se realmente pecchi, che cosa compi contro di lui? E (se) le tue rivolte realmente aumentano, che gli fai? 7 Se sei realmente nel giusto, che gli dai, O che riceve egli dalla tua propria mano? 8 La tua malvagità può essere contro un uomo come te, E la tua giustizia verso un figlio dell'uomo terreno. 9 A causa della moltitudine delle oppressioni continuano a gridare aiuto; Continuano a invocare soccorso a causa del braccio dei grandi. 10 Eppure nessuno ha detto: 'Dov'è Dio il mio grande Fattore, Colui che dà melodie nella notte?' 11 Egli è Colui che ci insegna più che alle bestie della terra, E ci rende più saggi anche delle creature volatili dei cieli. 12 Là continuano a gridare, ma egli non risponde, A causa dell'orgoglio degli empi. 13 Solo la falsità Dio non ode, E l'Onnipotente stesso non la guarda. 14 Quanto meno, quindi, allorché tu dici che non lo guardi! La causa è dinanzi a lui, e lo dovresti dunque aspettare ansiosamente. 15 E ora, perché la sua ira non ha chiamato a render conto, Egli non ha neanche preso nota dell'estrema avventatezza. 16 E Giobbe stesso spalanca la bocca semplicemente per nulla; Senza conoscenza moltiplica semplici parole". 36 Ed Eliu diceva ancora: 2 "Abbi pazienza con me per un poco, e ti dichiarerò Che ci sono ancora parole (da dire) a favore di Dio. 3 Porterò la mia conoscenza da lontano, E ascriverò giustizia al mio Modellatore. 4 Poiché in effetti le mie parole non sono falsità; Colui che è perfetto nella conoscenza è con te. 5 Ecco, Dio è potente e non rigetterà; (Egli è) potente nel potere del cuore; 6 Non conserverà in vita nessun malvagio, Ma darà il giudizio degli afflitti. 7 Non distoglierà gli occhi da alcun giusto; Anche dei re sul trono, Li farà pure sedere per sempre, e saranno esaltati. 8 E se sono serrati in ceppi, Sono catturati con funi di afflizione. 9 Quindi dichiarerà loro la maniera in cui agiscono E le loro trasgressioni, perché assumono un'aria di superiorità. 10 E scoprirà il loro orecchio all'esortazione, E dirà che si devono volgere da ciò che è nocivo. 11 Se ubbidiscono e servono, Finiranno i loro giorni in ciò che è buono E i loro anni nella piacevolezza. 12 Ma se non ubbidiscono, passeranno perfino mediante un dardo, E spireranno senza conoscenza. 13 E gli apostati di cuore accumuleranno essi stessi ira. Non dovrebbero invocare soccorso perché egli li ha legati. 14 La loro anima morirà nella stessa giovinezza, E la loro vita fra prostituti di tempio. 15 Egli libererà l'afflitto nella sua afflizione, E scoprirà il loro orecchio nell'oppressione. 16 E certamente ti attirerà anche dalla bocca delle strettezze! Ampio spazio, non costrizione, sarà nel suo luogo, E la consolazione della tua tavola sarà piena di grasso. 17 Ti riempirai certamente della sentenza giudiziaria sul malvagio; La sentenza giudiziaria e la giustizia, esse stesse faranno presa. 18 Poiché (bada) che il furore non ti seduca da farti battere le mani (con disprezzo), E un grande riscatto stesso non ti faccia sviare. 19 Avrà effetto la tua invocazione di soccorso? No, neppure nell'angustia Tutti i (tuoi) poderosi sforzi. 20 Non ansimare per la notte, Perché i popoli si ritirino (da) dove sono. 21 Sta in guardia per non volgerti a ciò che è nocivo, Poiché hai scelto questo anziché l'afflizione. 22 Ecco, Dio stesso agisce in maniera eccelsa con la sua potenza; Chi è un insegnante simile a lui? 23 Chi ha chiesto conto della sua via contro di lui, E chi ha detto: 'Hai commesso ingiustizia'? 24 Ricorda che devi magnificare la sua attività Della quale gli uomini han cantato. 25 Tutto il genere umano stesso l'ha guardata fisso; Lo stesso uomo mortale continua a guardare da lontano. 26 Ecco, Dio è più sublime di quanto possiamo sapere; Per numero i suoi anni sono imperscrutabili. 27 Poiché egli attrae le gocce d'acqua; Filtrano come pioggia per la sua nebbia, 28 Così che le nuvole stillano, Gocciolano sul genere umano abbondantemente. 29 In realtà, chi può comprendere gli strati delle nuvole, I fragori provenienti dalla sua capanna? 30 Ecco, ha steso su di essa la sua luce, E ha coperto le radici del mare. 31 Poiché mediante tali (mezzi) perora la causa dei popoli; Dà cibo in abbondanza. 32 Nelle sue mani ha coperto il lampo, E gli impone comando contro l'assalitore. 33 Il suo rombo lo annuncia, Anche il bestiame riguardo a colui che sale. 37 "In realtà a ciò il mio cuore comincia a tremare, E balza dal suo posto. 2 Ascoltate attentamente il rimbombo della sua voce, E il fragore che esce dalla sua bocca. 3 Sotto tutti i cieli lo libera, E il suo lampo è alle estremità della terra. 4 Dopo di esso un suono ruggisce; Egli tuona col suono della sua superiorità, E non li trattiene quando si ode la sua voce. 5 Dio tuona con la sua voce in modo meraviglioso, Facendo grandi cose che non possiamo conoscere. 6 Poiché dice alla neve: 'Cadi sulla terra', E (al) rovescio di pioggia, sì, (al) rovescio delle sue forti piogge. 7 Sulla mano di ogni uomo terreno pone un sigillo Affinché ogni uomo mortale conosca la sua opera. 8 E la bestia selvaggia entra nell'agguato, E dimora nelle sue tane. 9 L'uragano viene dalla stanza interna E il freddo dai venti settentrionali. 10 Mediante l'alito di Dio è dato il ghiaccio E l'ampiezza delle acque è contenuta. 11 Sì, egli carica la nube di umidità, La sua luce disperde la massa di nuvole, 12 E vien fatta girare all'intorno secondo come egli (le) dirige perché eseguano il loro compito Dovunque comandi loro sulla faccia del paese produttivo della terra. 13 O per una verga o per il suo paese O per amorevole benignità, egli fa sì che produca effetti. 14 Presta orecchio a questo, o Giobbe; Sta fermo e mostrati attento alle meravigliose opere di Dio. 15 Sai quando Dio impose loro una prescrizione, E quando fece irradiare la luce della sua nuvola? 16 Conosci l'equilibrio della nube, Le meravigliose opere di Colui che è perfetto in conoscenza? 17 Come le tue vesti sono calde Quando la terra mostra quiete dal meridione? 18 Puoi tu battere con lui i cieli nuvolosi Duri come uno specchio di metallo fuso? 19 Facci sapere ciò che gli dovremmo dire; Non possiamo produrre (parole) a causa delle tenebre. 20 Gli si deve riferire che io vorrei parlare? O ha detto alcun uomo che ciò sarà comunicato? 21 E ora realmente non vedono la luce; Essa è brillante nei cieli nuvolosi, Quando un vento stesso è passato e li purificava. 22 Dal nord viene aureo splendore. Su Dio la dignità è tremenda. 23 In quanto all'Onnipotente, non lo abbiamo trovato; È esaltato in potenza, E non sminuirà il diritto e l'abbondanza di giustizia. 24 Perciò lo temano gli uomini. Egli non considera nessuno di quelli che sono saggi nel (loro proprio) cuore". 38 E Geova rispondeva a Giobbe dal turbine e diceva: 2 "Chi è costui che oscura il consiglio Mediante parole senza conoscenza? 3 Cingiti i lombi, suvvia, come un uomo robusto, E lascia che io ti interroghi, e tu informami. 4 Dov'eri tu quando io fondai la terra? Dichiara(melo), se davvero conosci l'intendimento. 5 Chi ne dispose le misure, nel caso che tu lo sappia, O chi stese su di essa la corda per misurare? 6 In che cosa sono stati affondati i suoi piedistalli con incastro, O chi ne pose la pietra angolare, 7 Quando le stelle del mattino gridarono gioiosamente insieme, E tutti i figli di Dio emettevano urla di applauso? 8 E (chi) barricò con porte il mare, Che usciva come quando eruppe dal seno; 9 Quando misi la nuvola come sua veste E fitta oscurità come sua fascia, 10 E ripartivo su di esso il mio regolamento E ponevo sbarra e porte, 11 E dicevo: 'Puoi venire fin qui, e non oltre; E qui è il limite delle tue orgogliose onde'? 12 È dai tuoi giorni in poi che hai comandato al mattino? Hai tu fatto conoscere all'aurora il suo luogo, 13 Per afferrare le estremità della terra, Perché i malvagi ne siano scossi? 14 Si trasforma come l'argilla sotto il sigillo, E le cose prendono il loro posto come in una veste. 15 E (lontano) dai malvagi la loro luce è trattenuta, E l'alto braccio stesso viene rotto. 16 Sei giunto alle sorgenti del mare, O hai camminato in cerca delle acque dell'abisso? 17 Ti sono state scoperte le porte della morte, O puoi vedere le porte della profonda ombra? 18 Hai considerato con intelligenza gli ampi spazi della terra? Dichiara(lo), se sai tutto questo. 19 Dov'è, ora, la via (che porta) dove risiede la luce? In quanto alle tenebre, dov'è, ora, il loro luogo, 20 Perché tu le conduca alla loro linea di confine E comprenda i sentieri della loro casa? 21 Sei venuto a saperlo perché in quel tempo nascevi, E (perché) i tuoi giorni sono molti di numero? 22 Sei entrato nei depositi della neve, O vedi perfino i depositi della grandine, 23 Che io ho trattenuto per il tempo dell'angustia, Per il giorno del combattimento e della guerra? 24 Dov'è, ora, la via per cui si distribuisce la luce, (E) si sparge il vento orientale per la terra? 25 Chi ha diviso un canale per l'inondazione E una via per la tonante nuvola di tempesta, 26 Per far piovere sul paese dove non c'è uomo, (Sul) deserto in cui non c'è uomo terreno, 27 Per saziare i luoghi colpiti dalla tempesta e desolati E per far spuntare il germoglio dell'erba? 28 Esiste un padre della pioggia, O chi ha generato le gocce di rugiada? 29 Dal ventre di chi esce effettivamente il ghiaccio, E in quanto alla brina del cielo, chi in realtà la genera? 30 Le medesime acque si tengono nascoste come mediante una pietra, E la superficie delle acque dell'abisso si fa compatta. 31 Puoi tu allacciare i legami della costellazione di Chima, O puoi sciogliere le medesime corde della costellazione di Chesil? 32 Puoi tu far uscire la costellazione di Mazzarot al suo tempo fissato? E in quanto alla costellazione di As insieme ai suoi figli, li puoi condurre? 33 Hai conosciuto gli statuti dei cieli, O potresti porre la sua autorità sulla terra? 34 Puoi tu alzare la voce fino alla nube, Perché una massa agitata d'acqua stessa ti copra? 35 Puoi mandare lampi perché vadano E ti dicano: 'Eccoci!'? 36 Chi ha posto la sapienza negli strati delle nuvole, O chi diede intendimento al fenomeno celeste? 37 Chi può esattamente contare le nuvole con sapienza, O le giare d'acqua del cielo, chi (le) può rovesciare, 38 Quando la polvere si versa come in una massa fusa, E le zolle di terra stesse si attaccano insieme? 39 Puoi cacciare la preda per lo stesso leone E puoi saziare il vorace appetito dei giovani leoni, 40 Quando si accovacciano nelle tane, (O) se ne stanno nel covo in agguato? 41 Chi prepara al corvo il suo alimento Quando i suoi propri piccoli invocano soccorso da Dio, (Quando) continuano a errare perché non c'è nulla da mangiare? 39 "Hai conosciuto il tempo fissato in cui generano le capre di montagna della rupe? Osservi proprio quando le cerve partoriscono con dolori di parto? 2 Conti i mesi lunari che compiono, O hai conosciuto il tempo fissato in cui generano? 3 Si chinano quando danno alla luce i loro piccoli, (Quando) si liberano delle loro doglie. 4 I loro figli divengono robusti, si fanno grandi nella campagna; Realmente escono e non tornano a loro. 5 Chi ha mandato in libertà la zebra, E chi ha sciolto i medesimi legami dell'asino selvatico, 6 A cui ho fissato come casa la pianura desertica E come luoghi di dimora la regione salata? 7 Esso ride del trambusto della città; Non ode i rumori dell'inseguitore. 8 Esplora i monti per il suo pascolo E cerca ogni sorta di pianta verde. 9 Ti vuol servire un toro selvaggio, O passerà la notte presso la tua mangiatoia? 10 Legherai un toro selvaggio con le sue funi nel solco, O erpicherà i bassopiani dietro a te? 11 Confiderai in esso perché la sua potenza è abbondante, E gli lascerai la tua fatica? 12 Ti affiderai a esso perché riporti il tuo seme E perché raccolga nella tua aia? 13 Ha l'ala dello struzzo femmina battuto gioiosamente, O (ha essa) le penne remiganti della cicogna e le piume? 14 Poiché essa lascia le sue uova alla terra stessa E le tiene calde nella polvere, 15 E dimentica che qualche piede le può schiacciare O che perfino una bestia selvaggia del campo le può calpestare. 16 In effetti tratta duramente i suoi figli, come se non fossero suoi: Vana è la sua fatica (perché) non ha terrore. 17 Poiché Dio le ha fatto dimenticare la sapienza, E non le ha dato parte nell'intendimento. 18 Al tempo in cui batte in alto (le ali), Se la ride del cavallo e del suo cavaliere. 19 Puoi tu dare potenza al cavallo? Puoi rivestirgli il collo di frusciante criniera? 20 Puoi farlo saltare come una locusta? La dignità del suo sbuffare è spaventevole. 21 Esso scalpita nel bassopiano ed esulta in potenza; Esce incontro alle armi. 22 Ride del terrore, e non è atterrito; Né si volta indietro a causa della spada. 23 Contro di esso risuona una faretra, La lama di una lancia e un giavellotto. 24 Con scalpitio ed eccitazione divora la terra, E non crede che sia il suono del corno. 25 Appena il corno suona dice: Aha! E da lontano fiuta la battaglia, Il clamore dei capi e il grido di guerra. 26 È per il tuo intendimento che prende il volo il falco, Che spiega le ali al vento meridionale? 27 O è per tuo ordine che l'aquila vola verso l'alto E costruisce in alto il suo nido, 28 Che risiede sulla rupe e passa la notte Sul dente di una rupe e in un luogo inaccessibile? 29 Di là deve cercare da mangiare; I suoi occhi continuano a guardare lontano. 30 E i suoi piccoli stessi continuano a sorbire sangue; E dove sono gli uccisi, essa è là". 40 E Geova rispondeva a Giobbe e diceva: 2 "Ci dev'essere alcuna contesa di uno che trova da ridire con l'Onnipotente? Risponda a ciò chi riprende Dio stesso". 3 E Giobbe rispondeva a Geova e diceva: 4 "Ecco, son divenuto di poco conto. Che cosa ti risponderò? Mi son messo la mano sulla bocca. 5 Ho parlato una volta, e certamente non risponderò; E due volte, e certamente non aggiungerò nulla". 6 E Geova continuò a rispondere a Giobbe dal turbine, e diceva: 7 "Cingiti i lombi, suvvia, come un uomo robusto; Io ti interrogherò, e tu informami. 8 Realmente, renderai tu nulla la mia giustizia? Mi dichiarerai malvagio affinché tu sia nel giusto? 9 O hai un braccio come quello del (vero) Dio, E con voce simile alla sua puoi far tuonare? 10 Adornati, suvvia, di superiorità e altezza; E rivestiti di dignità e splendore. 11 Dà sfogo alle tue furiose esplosioni d'ira, E vedi ogni superbo e abbassalo. 12 Vedi ogni superbo, umilialo, E calpesta i malvagi proprio dove sono. 13 Nascondili insieme nella polvere, Benda le loro medesime facce nel luogo nascosto, 14 E io, sì, io ti loderò, Perché la tua destra ti può salvare. 15 Ecco, ora, io ho fatto sia Beemot che te. Esso mangia erba verde proprio come il toro. 16 Ecco, ora, la sua potenza è nei suoi fianchi, E la sua energia dinamica nei fasci muscolari del suo ventre. 17 Curva la coda come un cedro; I tendini delle sue cosce sono intessuti. 18 Le sue ossa sono tubi di rame; Le sue forti ossa sono simili a verghe di ferro battuto. 19 È il principio delle vie di Dio; Il suo Fattore può accostare la sua spada. 20 Poiché i monti stessi gli portano il loro prodotto, E lì giocano tutte le stesse bestie selvagge del campo. 21 Giace sotto le spinose piante di loto, Nel nascondiglio delle canne e nel pantano. 22 Le spinose piante di loto lo coprono con la loro ombra; I pioppi della valle del torrente lo circondano. 23 Se il fiume si fa violento, non corre per il panico. È fiducioso, anche se il Giordano irrompesse contro la sua bocca. 24 Davanti ai suoi occhi può qualcuno prenderlo? (Gli) può qualcuno forare con lacci il naso? 41 "Puoi tu tirare fuori Leviatan con un amo, O puoi tenere giù la sua lingua con una fune? 2 Gli puoi mettere un giunco nelle narici, O puoi forare le sue mascelle con una spina? 3 Ti farà molte suppliche, O ti dirà parole tenere? 4 Concluderà un patto con te, Perché tu lo prenda come schiavo a tempo indefinito? 5 Giocherai con lui come con un uccello, O lo legherai per le tue giovanette? 6 Se lo scambieranno i soci? Se lo divideranno i trafficanti? 7 Riempirai la sua pelle di arpioni, O la sua testa di fiocine? 8 Metti su di lui la tua mano. Ricorda la battaglia. Non farlo più. 9 Ecco, l'attesa di uno riguardo ad esso sarà certamente delusa. Uno sarà anche gettato giù alla sua sola vista. 10 Nessuno è così audace da provocarlo. E chi mi può tener testa? 11 Chi mi ha dato qualcosa per primo, che io lo debba ricompensare? Sotto tutti i cieli (ogni cosa) è mia. 12 Non tacerò le sue parti Né il fatto della (sua) potenza e la grazia delle sue proporzioni. 13 Chi ha scoperto la faccia della sua veste? Chi entrerà nella sua doppia mascella? 14 Le porte del suo muso chi le ha aperte? I suoi denti all'intorno sono spaventevoli. 15 La sua superbia sono solchi di scaglie, Serrate come con uno stretto sigillo. 16 Aderiscono strettamente l'una all'altra, E fra loro non può entrare nemmeno l'aria. 17 Sono attaccate ciascuna all'altra; L'una afferra l'altra e non si possono separare. 18 I suoi medesimi starnuti irradiano luce, E i suoi occhi sono come i raggi dell'aurora. 19 Dalla sua bocca esce uno sfolgorio di lampi, Sprizzano perfino faville di fuoco. 20 Dalle sue narici esce fumo, Come una fornace accesa pure con giunchi. 21 La sua stessa anima accende carboni, E perfino una fiamma esce dalla sua bocca. 22 Nel suo collo alberga la forza, E davanti ad esso salta la disperazione. 23 Le pieghe della sua carne in effetti aderiscono insieme; Sono come fuse su di esso, inamovibili. 24 Il suo cuore è fuso come una pietra, Sì, fuso come la macina inferiore di un mulino. 25 A causa del suo levarsi i forti si spaventano; A causa della costernazione si smarriscono. 26 Raggiungendolo, non ne è all'altezza la stessa spada, Né lancia, né dardo né punta di freccia. 27 Considera il ferro come semplice paglia, Il rame come semplice legno marcio. 28 La freccia non lo scaccia; Le pietre da fionda si mutano per esso in semplice stoppia. 29 La mazza è stata (da esso) considerata come semplice stoppia, E ride del vibrare del giavellotto. 30 Le sue parti inferiori sono come appuntiti frammenti di terracotta; Stende uno strumento per trebbiare sul fango. 31 Fa ribollire le profondità proprio come una pentola; Rende il medesimo mare come una pentola d'unguento. 32 Dietro di sé fa splendere il sentiero; Le acque dell'abisso sarebbero considerate come i capelli grigi. 33 Sulla polvere non ce n'è di simile, Fatto per essere senza terrore. 34 Vede tutto ciò che è alto. È re su tutte le maestose bestie selvagge". 42 E Giobbe rispondeva a Geova e diceva: 2 "Ho saputo che tu puoi fare ogni cosa, E non c'è idea che sia per te irrealizzabile. 3 'Chi è costui che oscura il consiglio senza conoscenza?' Perciò ho parlato, ma non comprendevo Cose troppo meravigliose per me, che non conosco. 4 'Odi, suvvia, e io stesso parlerò. Io ti interrogherò, e tu informami'. 5 Per sentito dire ho udito di te, Ma ora il mio proprio occhio veramente ti vede. 6 Perciò mi ritratto, E veramente mi pento nella polvere e nella cenere". 7 E accadde, dopo che Geova ebbe pronunciato queste parole a Giobbe, che Geova diceva a Elifaz il temanita: "La mia ira si è accesa contro di te e i tuoi due compagni, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero come ha fatto il mio servitore Giobbe. 8 E ora prendetevi sette tori e sette montoni e andate dal mio servitore Giobbe, e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi. Accetterò solo la sua faccia in modo da non commettere con voi vergognosa follia, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero, come ha fatto il mio servitore Giobbe". 9 Pertanto Elifaz il temanita e Bildad il suhita (e) Zofar il naamatita andarono e fecero proprio come Geova aveva parlato loro; e Geova accettò dunque la faccia di Giobbe. 10 E Geova stesso fece volgere la cattività di Giobbe quando egli ebbe pregato a favore dei suoi compagni, e Geova dava in aggiunta tutto ciò che era stato di Giobbe, in quantità doppia. 11 E venivano da lui tutti i suoi fratelli e tutte le sue sorelle e tutti quelli che in precedenza lo conoscevano, e mangiavano pane con lui nella sua casa e si rammaricavano con lui e lo confortavano di tutta la calamità che Geova aveva lasciato venire su di lui; e gli davano ciascuno un pezzo di denaro e ciascuno un anello d'oro. 12 In quanto a Geova, benedisse poi la fine di Giobbe più del suo principio, così che egli ebbe quattordicimila pecore e seimila cammelli e mille paia di bovini e mille asine. 13 Ebbe inoltre sette figli e tre figlie. 14 E dava alla prima il nome di Iemima e alla seconda il nome di Chezia e alla terza il nome di Cheren-Appuc. 15 E in tutto il paese non si trovavano donne così belle come le figlie di Giobbe, e il loro padre dava loro un'eredità tra i loro fratelli. 16 E dopo ciò Giobbe continuò a vivere per centoquarant'anni e vide i suoi figli e i suoi nipoti, quattro generazioni. 17 E gradualmente Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Salmi

1 Felice è l'uomo che non ha camminato nel consiglio dei malvagi, E non è stato nella via dei peccatori, E non si è seduto nel posto degli schernitori. 2 Ma il suo diletto è nella legge di Geova, E lègge sottovoce nella sua legge giorno e notte. 3 E certamente diverrà come un albero piantato presso ruscelli d'acqua, Che dà il suo proprio frutto nella sua stagione E il cui fogliame non appassisce, E ogni cosa che fa riuscirà. 4 I malvagi non sono così, Ma sono come la pula che il vento sospinge. 5 Perciò i malvagi non staranno in piedi nel giudizio, Né i peccatori nell'assemblea dei giusti. 6 Poiché Geova acquista conoscenza della via dei giusti, Ma la medesima via dei malvagi perirà. 2 Perché sono state in tumulto le nazioni E gli stessi gruppi nazionali borbottavano una cosa vuota? 2 I re della terra prendono posizione E gli stessi alti funzionari si sono ammassati come un sol uomo Contro Geova e contro il suo unto, 3 (Dicendo:) "Strappiamo i loro legami E gettiamo via da noi le loro funi!" 4 Il Medesimo che siede nei cieli riderà; Geova stesso si farà beffe di loro. 5 In quel tempo parlerà loro nella sua ira E acceso di sdegno li turberà, 6 (Dicendo:) "Io, sì, io ho insediato il mio re Sopra Sion, mio monte santo". 7 Lasciate che mi riferisca al decreto di Geova; Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio; Io, oggi, ti ho generato. 8 Chiedimi, affinché io ti dia le nazioni come tua eredità E le estremità della terra come tuo proprio possedimento. 9 Le spezzerai con uno scettro di ferro, Le frantumerai come un vaso di vasaio". 10 E ora, o re, esercitate perspicacia; Lasciatevi correggere, o giudici della terra. 11 Servite Geova con timore E gioite con tremore. 12 Baciate il figlio, affinché Egli non si adiri E voi non periate (dalla) via, Poiché la sua ira divampa facilmente. Felici sono tutti quelli che si rifugiano in lui. Melodia di Davide quando fuggiva a causa di Absalom suo figlio. 3 O Geova, perché i miei avversari son divenuti molti? Perché si levano molti contro di me? 2 Molti dicono della mia anima: "Non c'è salvezza per lui da Dio". Sela. 3 Eppure tu, o Geova, sei uno scudo intorno a me, La mia gloria e Colui che mi alza la testa. 4 Con la mia voce chiamerò Geova stesso, Ed egli mi risponderà dal suo monte santo. Sela. 5 In quanto a me, certamente giacerò per dormire; Di sicuro mi sveglierò, poiché Geova stesso continua a sostenermi. 6 Non temerò dieci migliaia di persone Che si sono schierate all'intorno contro di me. 7 Sorgi, o Geova! Salvami, o mio Dio! Poiché dovrai colpire tutti i miei nemici alla mascella. Dovrai rompere i denti dei malvagi. 8 La salvezza appartiene a Geova. La tua benedizione è sul tuo popolo. Sela. Al direttore su strumenti a corda. Melodia di Davide. 4 Quando chiamo, rispondimi, o mio Dio giusto. Nella strettezza mi devi fare ampio spazio. Mostrami favore e odi la mia preghiera. 2 Figli degli uomini, fino a quando deve la mia gloria essere oggetto d'insulto, (Mentre) continuate ad amare cose vuote, (Mentre) continuate a cercare per trovare una menzogna? Sela. 3 Sappiate dunque che Geova certamente distinguerà il suo leale; Geova stesso udrà quando lo chiamerò. 4 Agitatevi, ma non peccate. Abbiate il vostro dire nel vostro cuore sul vostro letto, e tacete. Sela. 5 Sacrificate i sacrifici di giustizia, E confidate in Geova. 6 Ci sono molti che dicono: "Chi ci mostrerà il bene?" Alza su di noi la luce della tua faccia, o Geova. 7 Darai certamente allegrezza nel mio cuore Più grande che nel tempo in cui il loro grano e il loro vino nuovo sono abbondati. 8 In pace certamente giacerò e anche dormirò, Poiché tu, sì, tu solo, o Geova, mi fai dimorare al sicuro. Al direttore per Neilot. Melodia di Davide. 5 Presta orecchio ai miei detti, o Geova; Comprendi i miei sospiri. 2 Presta attenzione al suono del mio grido d'aiuto, O mio Re e mio Dio, perché prego te. 3 O Geova, la mattina udrai la mia voce; La mattina mi rivolgerò a te e starò in guardia. 4 Poiché tu non sei un Dio che prova diletto nella malvagità; Nessun cattivo può risiedere per alcun tempo presso di te. 5 Quelli che si vantano non si possono porre di fronte ai tuoi occhi. Tu odii tutti quelli che praticano ciò che è nocivo; 6 Distruggerai quelli che proferiscono una menzogna. Geova detesta l'uomo di spargimento di sangue e d'inganno. 7 In quanto a me, nell'abbondanza della tua amorevole benignità Entrerò nella tua casa, Mi inchinerò verso il tuo santo tempio nel timore di te. 8 O Geova, guidami nella tua giustizia a causa dei miei nemici; Rendi la tua via piana davanti a me. 9 Poiché nella loro bocca non c'è nulla che sia degno di fede; La loro parte interiore è davvero avversità. La loro gola è un aperto luogo di sepoltura; Usano lingua lusinghiera. 10 Dio certamente li riterrà colpevoli; Cadranno a causa dei loro propri consigli. Nella moltitudine delle loro trasgressioni siano dispersi, Perché si sono ribellati contro di te. 11 Ma tutti quelli che si rifugiano in te si rallegreranno; A tempo indefinito grideranno di gioia. E tu ostruirai l'accesso verso di loro, E quelli che amano il tuo nome esulteranno in te. 12 Poiché tu stesso benedirai ogni giusto, o Geova; Come con un grande scudo, li circonderai di approvazione. Al direttore su strumenti a corda sull'ottava inferiore. Melodia di Davide. 6 O Geova, non riprendermi nella tua ira, E non correggermi nel tuo furore. 2 Mostrami favore, o Geova, poiché vengo meno. Sanami, o Geova, poiché le mie ossa sono state turbate. 3 Sì, la mia propria anima è stata molto turbata; E tu, o Geova . . . fino a quando? 4 Torna, o Geova, libera la mia anima; Salvami per amore della tua amorevole benignità. 5 Poiché nella morte non c'è menzione di te; Nello Sceol chi ti loderà? 6 Mi sono affaticato con i miei sospiri; Tutta la notte faccio nuotare il mio letto; Delle mie lacrime faccio traboccare il mio proprio divano. 7 Dalla vessazione il mio occhio si è indebolito, È invecchiato a causa di tutti quelli che mi mostrano ostilità. 8 Andatevene via da me, voi tutti che praticate ciò che è nocivo, Poiché Geova certamente udrà il suono del mio pianto. 9 Geova davvero udrà la mia richiesta di favore; Geova stesso accetterà la mia propria preghiera. 10 Tutti i miei nemici proveranno molta vergogna e saranno turbati; Se ne torneranno, si vergogneranno istantaneamente. Canto funebre di Davide che egli cantò a Geova circa le parole di Cus il beniaminita. 7 O Geova mio Dio, mi sono rifugiato in te. Salvami da tutti quelli che mi perseguitano e liberami, 2 Affinché nessuno sbrani la mia anima come fa il leone, Portando(mi) via quando non c'è nessun liberatore. 3 O Geova mio Dio, se ho fatto questo, Se esiste alcuna ingiustizia nelle mie mani, 4 Se ho ripagato colui che mi ricompensava con ciò che è male, O (se) ho spogliato chiunque mi mostrava ostilità senza successo, 5 Un nemico insegua la mia anima E raggiunga e calpesti la mia vita fino alla medesima terra E faccia risiedere la mia propria gloria nella stessa polvere. Sela. 6 Sorgi, o Geova, nella tua ira; Alzati alle esplosioni di furore di quelli che mi mostrano ostilità, E destati per me, (poiché) hai dato comando per lo stesso giudizio. 7 E la medesima assemblea di gruppi nazionali ti circondi, E contro di essa torna effettivamente in alto. 8 Geova stesso emetterà una sentenza sui popoli. Giudicami, o Geova, secondo la mia giustizia E secondo la mia integrità in me. 9 Ti prego, il male dei malvagi pervenga alla fine, E voglia tu stabilire il giusto; E Dio quale giusto prova il cuore e i reni. 10 Lo scudo per me è su Dio, Salvatore dei retti di cuore. 11 Dio è un giusto Giudice, E Dio lancia ogni giorno denunce. 12 Se qualcuno non tornerà, egli affilerà la Sua spada, Tenderà certamente il Suo arco, e lo preparerà (per il tiro). 13 E deve preparare per sé gli strumenti di morte; Le sue frecce renderà fiammeggianti. 14 Ecco, c'è uno che è gravido di ciò che è nocivo, E ha concepito affanno e di sicuro partorirà falsità. 15 Ha scavato una fossa, e la rendeva profonda; Ma cadrà nella buca (che) ha fatto. 16 Il suo affanno ricadrà sulla sua propria testa, E sulla sommità del suo capo scenderà la sua propria violenza. 17 Io loderò Geova secondo la sua giustizia, E certamente innalzerò melodie al nome di Geova l'Altissimo. Al direttore su Ghittit. Melodia di Davide. 8 O Geova nostro Signore, com'è maestoso il tuo nome in tutta la terra, Tu, la cui dignità si narra al di sopra dei cieli! 2 Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai fondato la forza, A motivo di quelli che ti mostrano ostilità, Per far desistere il nemico e chi si vendica. 3 Quando vedo i tuoi cieli, le opere delle tue dita, La luna e le stelle che tu hai preparato, 4 Che cos'è l'uomo mortale che tu ti ricordi di lui, E il figlio dell'uomo terreno che tu ne abbia cura? 5 Lo facevi anche un poco inferiore a quelli simili a Dio, E lo coronasti quindi di gloria e splendore. 6 Lo fai dominare sulle opere delle tue mani; Hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: 7 Bestiame minuto e buoi, tutti quanti, E anche le bestie della campagna, 8 Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, Tutto ciò che passa per i sentieri dei mari. 9 O Geova nostro Signore, com'è maestoso il tuo nome in tutta la terra! Al direttore su Mut-Labben. Melodia di Davide. 9 Certamente (ti) loderò, o Geova, con tutto il mio cuore; Di sicuro dichiarerò tutte le tue meravigliose opere. 2 Certamente mi rallegrerò ed esulterò in te, Di sicuro innalzerò melodie al tuo nome, o Altissimo. 3 Quando i miei nemici si volgeranno indietro, Inciamperanno e periranno d'innanzi a te. 4 Poiché hai eseguito il mio giudizio e la mia causa; Ti sei seduto sul trono giudicando con giustizia. 5 Hai rimproverato le nazioni, hai distrutto il malvagio. Hai cancellato il loro nome a tempo indefinito, sì, per sempre. 6 O nemico, giunte alla loro perpetua fine sono le (tue) desolazioni, E le città che hai sradicato. La loro medesima menzione certamente perirà. 7 In quanto a Geova, sederà a tempo indefinito, Stabilendo fermamente il suo trono per lo stesso giudizio. 8 Ed egli stesso giudicherà il paese produttivo nella giustizia; Farà giudizio dei gruppi nazionali nella rettitudine. 9 E Geova diverrà una sicura altezza per ogni oppresso, Una sicura altezza in tempi di angustia. 10 E quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, Poiché certamente non lascerai quelli che ti cercano, o Geova. 11 Innalzate melodie a Geova, che dimora in Sion; Annunciate fra i popoli le sue opere. 12 Poiché, quando cercherà lo spargimento di sangue, certamente si ricorderà di quei medesimi; Di sicuro non dimenticherà il grido degli afflitti. 13 Mostrami favore, o Geova; vedi la mia afflizione (causata) da quelli che mi odiano, O tu che mi innalzi dalle porte della morte, 14 Affinché io dichiari tutte le tue opere degne di lode Alle porte della figlia di Sion, Perché io gioisca nella tua salvezza. 15 Le nazioni sono affondate nella fossa che esse hanno fatto; Nella rete che nascosero è stato preso il loro proprio piede. 16 Geova è conosciuto dal giudizio che ha eseguito. Dall'attività delle sue proprie mani il malvagio è stato preso in trappola. Higgaion. Sela. 17 I malvagi si volgeranno allo Sceol, Anche tutte le nazioni che dimenticano Dio. 18 Poiché non sempre sarà dimenticato il povero, Né perirà mai la speranza dei mansueti. 19 Sorgi, o Geova! Non si mostri l'uomo mortale superiore in forza. Siano giudicate le nazioni dinanzi alla tua faccia. 20 Metti in loro timore, o Geova, Affinché le nazioni sappiano di non essere che uomini mortali. Sela. 10 Perché, o Geova, continui a stare lontano? (Perché) ti tieni nascosto in tempi di angustia? 2 Nella sua superbia il malvagio insegue accanitamente l'afflitto; Sono presi dalle idee che hanno escogitato. 3 Poiché il malvagio si è lodato per la brama egoistica della sua anima, E chi fa indebito profitto si è benedetto; Ha mancato di rispetto a Geova. 4 Il malvagio secondo la sua alterigia non fa nessuna ricerca; Tutte le sue idee sono: "Non c'è Dio". 5 Le sue vie continuano a prosperare in ogni tempo. Le tue decisioni giudiziarie sono alte, al di fuori della sua portata; In quanto a tutti quelli che gli mostrano ostilità, egli soffia su di loro. 6 Ha detto nel suo cuore: "Non mi si farà vacillare; Di generazione in generazione (sarò) senza calamità". 7 La sua bocca è piena di giuramenti e di inganni e di oppressione. Sotto la sua lingua sono affanno e ciò che è nocivo. 8 Si apposta in un'imboscata negli abitati; Da luoghi nascosti ucciderà qualche innocente. I suoi occhi sono in guardia per qualche sfortunato. 9 Continua a stare in agguato nel luogo nascosto come un leone nella sua tana. Continua a stare in agguato per portare via a forza qualche afflitto. Porta via l'afflitto a forza quando tira la sua rete e la chiude. 10 È affranto, si inchina, E l'esercito degli avviliti deve cadere nei suoi forti (artigli). 11 Ha detto nel suo cuore: "Dio ha dimenticato. Ha nascosto la sua faccia. Certamente non (lo) vedrà mai". 12 Sorgi, o Geova. O Dio, alza la tua mano. Non dimenticare gli afflitti. 13 Perché il malvagio ha mancato di rispetto a Dio? Ha detto nel suo cuore: "Tu non chiederai conto". 14 Poiché tu stesso hai visto l'affanno e la vessazione. Continui a guardare, per prender(li) nella tua mano. A te (si) affida lo sfortunato, l'orfano di padre. Tu stesso sei divenuto il (suo) soccorritore. 15 Rompi il braccio del malvagio e del cattivo. Voglia tu ricercarne la malvagità (finché) non ne trovi più. 16 Geova è Re a tempo indefinito, sì, per sempre. Le nazioni sono perite dalla sua terra. 17 Certamente udrai il desiderio dei mansueti, o Geova. Preparerai il loro cuore. Presterai attenzione col tuo orecchio, 18 Per giudicare l'orfano di padre e l'oppresso, Affinché l'uomo mortale che è della terra non faccia più tremare. Al direttore. Di Davide. 11 Mi sono rifugiato in Geova. Come osate dire alla mia anima: "Fuggi come un uccello al vostro monte! 2 Poiché, ecco, i malvagi stessi tendono l'arco, Preparano la loro freccia sulla corda dell'arco, Per tirare nella caligine ai retti di cuore. 3 Quando le fondamenta stesse sono demolite, Che deve fare il giusto?" 4 Geova è nel suo santo tempio. Geova, nei cieli è il suo trono. I suoi propri occhi guardano, i suoi propri occhi brillanti esaminano i figli degli uomini. 5 Geova stesso esamina sia il giusto che il malvagio, E la Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza. 6 Farà piovere sui malvagi trappole, fuoco e zolfo E un vento bruciante, come porzione del loro calice. 7 Poiché Geova è giusto; realmente ama gli atti giusti. I retti sono quelli che guarderanno la sua faccia. Al direttore sull'ottava inferiore. Melodia di Davide. 12 Salva(mi), o Geova, poiché il leale è pervenuto alla fine; Poiché i fedeli sono scomparsi dai figli degli uomini. 2 Continuano a pronunciare falsità l'uno all'altro; Con labbro lusinghiero continuano a parlare, sì, con cuore doppio. 3 Geova stroncherà tutte le labbra lusinghiere, La lingua che pronuncia grandi cose, 4 Quelli che hanno detto: "Con la nostra lingua prevarremo. Le nostre labbra sono con noi. Chi sarà nostro padrone?" 5 "A causa della spoliazione degli afflitti, a causa dei sospiri dei poveri, In questo tempo mi leverò", dice Geova. "(Lo) metterò al sicuro da chiunque gli soffia (contro)". 6 I detti di Geova sono detti puri, Come argento raffinato in un forno fusorio di terra, purificato sette volte. 7 Tu stesso, o Geova, li custodirai; Preserverai ciascuno da questa generazione a tempo indefinito. 8 I malvagi camminano tutt'intorno, Perché la viltà è esaltata tra i figli degli uomini. Al direttore. Melodia di Davide. 13 Fino a quando, o Geova, mi dimenticherai? Per sempre? Fino a quando nasconderai la tua faccia da me? 2 Fino a quando farò resistenza nella mia anima, (Proverò) mestizia nel mio cuore di giorno? Fino a quando sarà il mio nemico esaltato su di me? 3 Guarda(mi); rispondimi, o Geova mio Dio. Fa brillare i miei occhi, affinché non mi addormenti nella morte, 4 Affinché il mio nemico non dica: "L'ho vinto!" (Affinché) i miei avversari stessi (non) gioiscano perché mi si fa vacillare. 5 In quanto a me, ho confidato nella tua amorevole benignità; Gioisca il mio cuore nella tua salvezza. 6 Certamente canterò a Geova, poiché mi ha trattato in maniera da compensarmi. Al direttore. Di Davide. 14 L'insensato ha detto nel suo cuore: "Non c'è Geova". Hanno agito rovinosamente, hanno agito detestabilmente in ciò che hanno fatto. Non c'è chi faccia il bene. 2 In quanto a Geova, ha guardato dal cielo stesso sui figli degli uomini, Per vedere se esiste qualcuno che abbia perspicacia, qualcuno che cerchi Geova. 3 Tutti si sono sviati, (tutti) sono similmente corrotti; Non c'è chi faccia il bene, Nemmeno uno. 4 Nessuno di quelli che praticano ciò che è nocivo ha ottenuto conoscenza, Mangiando il mio popolo come hanno mangiato il pane? Non hanno nemmeno invocato Geova. 5 Là furono pieni di grande terrore, Poiché Geova è fra la generazione del giusto. 6 Voi vituperereste il consiglio dell'afflitto, Perché Geova è il suo rifugio. 7 Oh venisse da Sion la salvezza d'Israele! Quando Geova riconduce i prigionieri del suo popolo, Gioisca Giacobbe, si rallegri Israele. Melodia di Davide. 15 O Geova, chi sarà ospite nella tua tenda? Chi risiederà sul tuo monte santo? 2 Colui che cammina senza difetto e pratica la giustizia E proferisce la verità nel suo cuore. 3 Non ha calunniato con la sua lingua. Al suo compagno non ha fatto nulla di male, E non ha pronunciato nessun biasimo contro il suo intimo conoscente. 4 Ai suoi occhi lo spregevole è certamente rigettato, Ma onora quelli che temono Geova. Ha giurato a ciò che è cattivo (per lui stesso), eppure non cambia. 5 Non ha dato il suo denaro a interesse, E non ha preso regalo contro l'innocente. Chi fa queste cose non sarà mai fatto vacillare. Mictam di Davide. 16 Custodiscimi, o Dio, poiché mi sono rifugiato in te. 2 Ho detto a Geova: "Tu sei Geova; la mia bontà non è per il bene tuo, 3 (Ma) per i santi che sono sulla terra. Essi, sì, i maestosi, sono quelli nei quali è tutto il mio diletto". 4 Le pene divengono molte per quelli (che), quando c'è qualcun altro, si affrettano (dietro a lui). Non verserò le loro libazioni di sangue, E non porterò i loro nomi sulle mie labbra. 5 Geova è la porzione della mia parte assegnata e del mio calice. Tu tieni saldamente la mia sorte. 6 Le stesse corde per misurare sono cadute per me in luoghi piacevoli. Realmente, il (mio proprio) possedimento mi è stato gradevole. 7 Benedirò Geova, che mi ha dato consiglio. Realmente, durante le notti i miei reni mi hanno corretto. 8 Ho posto di continuo Geova dinanzi a me. Poiché (egli) è alla mia destra, non mi si farà vacillare. 9 Perciò il mio cuore si rallegra, e la mia gloria è incline a gioire. Inoltre, la mia propria carne risiederà al sicuro. 10 Poiché non lascerai la mia anima nello Sceol. Non permetterai che il tuo leale veda la fossa. 11 Mi farai conoscere il sentiero della vita. Allegrezza a sazietà è con la tua faccia; Vi è piacevolezza alla tua destra per sempre. Preghiera di Davide. 17 Odi ciò che è giusto, o Geova; presta attenzione al mio grido d'implorazione; Presta orecchio alla mia preghiera senza labbra d'inganno. 2 D'innanzi a te esca il mio giudizio; I tuoi propri occhi guardino la rettitudine. 3 Tu hai esaminato il mio cuore, hai fatto ispezione di notte, Mi hai raffinato; scoprirai (che) non ho tramato. La mia bocca non trasgredirà. 4 In quanto alle attività degli uomini, Mediante la parola delle tue labbra io stesso mi sono guardato dai sentieri del ladrone. 5 I miei passi prendano i tuoi sentieri battuti, (In cui) i passi dei miei piedi certamente non si faranno vacillare. 6 Io stesso ti invoco, perché tu mi risponderai, o Dio. Porgimi il tuo orecchio. Odi il mio dire. 7 Rendi meravigliosi i tuoi atti di amorevoli benignità, o Salvatore di quelli che cercano rifugio Da coloro che si rivoltano contro la tua destra. 8 Custodiscimi come la pupilla del (tuo) occhio, Voglia tu nascondermi all'ombra delle tue ali, 9 A causa dei malvagi che mi hanno spogliato. Gli stessi nemici contro la mia anima continuano ad accerchiarmi. 10 (Si) sono avvolti nel loro proprio grasso; Con la loro bocca hanno parlato in maniera superba; 11 Riguardo ai nostri passi, ora ci hanno circondato; Fissano i loro occhi per piegare a terra. 12 La sua somiglianza è quella di un leone che brama sbranare E quella di un giovane leone che giace in luoghi nascosti. 13 Sorgi, o Geova; affrontalo in faccia; Fallo chinare; provvedi scampo alla mia anima dal malvagio con la tua spada, 14 Dagli uomini, (mediante) la tua mano, o Geova, Dagli uomini di (questo) sistema di cose, la cui parte è in (questa) vita, E il cui ventre riempi con il tuo tesoro nascosto, Che sono sazi di figli E che in effetti riservano ai loro fanciulli ciò che lasciano. 15 In quanto a me, contemplerò la tua faccia nella giustizia; Certamente sarò sazio quando mi sveglierò (per vedere) la tua forma. Al direttore. Del servitore di Geova, di Davide, che pronunciò a Geova le parole di questo cantico nel giorno in cui Geova l'aveva liberato dalla palma della mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. E diceva: 18 Proverò affetto per te, o Geova mia forza. 2 Geova è la mia rupe e la mia fortezza e Colui che mi provvede scampo. Il mio Dio è la mia roccia. Mi rifugerò in lui, Il mio scudo e il mio corno di salvezza, la mia sicura altezza. 3 Invocherò Colui che dev'essere lodato, Geova, E sarò salvato dai miei nemici. 4 Le funi della morte mi circondarono; Anche fiumane di (uomini) buoni a nulla mi atterrivano. 5 Le medesime funi dello Sceol mi accerchiarono; Mi si presentarono i lacci della morte. 6 Nella mia angustia invocavo Geova, E invocavo il mio Dio per avere soccorso. Dal suo tempio egli udiva la mia voce, E la mia propria invocazione di soccorso dinanzi a lui giunse ora ai suoi orecchi. 7 E la terra cominciò a scuotersi e a sobbalzare, E le stesse fondamenta dei monti si agitarono, E si scuotevano da una parte all'altra perché egli si era adirato. 8 Fumo gli salì alle narici, e fuoco stesso divorava dalla sua bocca; Carboni stessi divamparono da lui. 9 Ed egli curvava i cieli e scendeva. E sotto i suoi piedi c'era fitta oscurità. 10 E venne cavalcando un cherubino e venne volando, E venne sfrecciando sulle ali di uno spirito. 11 Fece quindi delle tenebre il suo nascondiglio, Tutt'intorno a lui come sua capanna, Tenebrose acque, fitte nubi. 12 Dal fulgore di fronte a lui passarono le sue nubi, Grandine e carboni di fuoco ardenti. 13 E nei cieli Geova tuonava, E l'Altissimo stesso dava la sua voce, Grandine e carboni di fuoco ardenti. 14 E mandava le sue frecce, per disperderli; E scagliò lampi, per gettarli in confusione. 15 E divennero visibili gli alvei delle acque, E si scoprirono le fondamenta del paese produttivo Dal tuo rimprovero, o Geova, dal soffio dell'alito delle tue narici. 16 Mandava dall'alto, mi prendeva, Mi traeva dalle grandi acque. 17 Mi liberava dal mio forte nemico, E da quelli che mi odiavano; perché erano più forti di me. 18 Mi affrontavano nel giorno del mio disastro, Ma Geova divenne per me un sostegno. 19 E mi faceva uscire in un luogo spazioso; Mi liberava, perché aveva provato diletto in me. 20 Geova mi ricompensa secondo la mia giustizia; Mi ripaga secondo la purezza delle mie mani. 21 Poiché ho osservato le vie di Geova, E non mi sono malvagiamente allontanato dal mio Dio. 22 Poiché tutte le sue decisioni giudiziarie sono di fronte a me, E non allontanerò da me stesso i suoi statuti. 23 E certamente mi mostrerò senza difetto con lui, E da parte mia mi asterrò dall'errore. 24 E Geova mi ripaghi secondo la mia giustizia, Secondo la purezza delle mie mani di fronte ai suoi occhi. 25 Con qualcuno leale agirai con lealtà; Con l'uomo robusto senza difetto ti comporterai senza difetto; 26 Con chi si mantiene puro ti mostrerai puro; E con chi è perverso ti mostrerai tortuoso; 27 Perché tu stesso salverai la gente afflitta; Ma farai abbassare gli occhi alteri. 28 Poiché tu stesso accenderai la mia lampada, o Geova; Il mio Dio stesso farà risplendere le mie tenebre. 29 Poiché con te posso correre contro una banda di predoni; E con il mio Dio posso scalare un muro. 30 In quanto al (vero) Dio, la sua via è perfetta; Il detto di Geova è raffinato. Egli è uno scudo per tutti quelli che si rifugiano in lui. 31 Poiché chi è Dio oltre a Geova? E chi è una roccia eccetto il nostro Dio? 32 Il (vero) Dio è Colui che mi cinge strettamente di energia vitale, Ed egli concederà che la mia via sia perfetta, 33 Rendendo i miei piedi come quelli delle cerve, E mi fa stare su luoghi alti per me. 34 Egli addestra le mie mani alla guerra, E le mie braccia hanno teso un arco di rame. 35 E mi darai il tuo scudo di salvezza, E la tua propria destra mi sosterrà, E la tua propria umiltà mi farà grande. 36 Farai un posto abbastanza largo per i miei passi sotto di me, E le mie caviglie certo non vacilleranno. 37 Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò; E non tornerò finché non siano sterminati. 38 Li farò a pezzi così che non si potranno levare; Cadranno sotto i miei piedi. 39 E tu mi cingerai di energia vitale per la guerra; Farai crollare sotto di me quelli che mi si levano contro. 40 E in quanto ai miei nemici, mi darai certamente la (loro) nuca; E in quanto a quelli che mi odiano intensamente, li ridurrò al silenzio. 41 Gridano aiuto, ma non c'è salvatore, A Geova, ma in realtà non risponde loro. 42 E li pesterò minutamente come la polvere dinanzi al vento; Li verserò come il fango delle strade. 43 Tu mi provvederai scampo dai biasimi del popolo. Mi nominerai capo delle nazioni. Un popolo che non ho conosciuto, mi servirà. 44 Per semplice sentito dire mi saranno ubbidienti; Stranieri stessi verranno a chinarsi servilmente davanti a me. 45 Stranieri stessi verranno meno, E usciranno tremando dai loro baluardi. 46 Geova vive, e benedetta sia la mia Roccia, E sia esaltato l'Iddio della mia salvezza. 47 Il (vero) Dio è Colui che mi dà atti di vendetta; E soggioga i popoli sotto di me. 48 Mi provvede scampo dai miei nemici adirati; Mi innalzerai al di sopra di quelli che si levano contro di me, Mi libererai dall'uomo di violenza. 49 Perciò ti loderò fra le nazioni, o Geova, E certamente innalzerò melodie al tuo nome. 50 Egli fa grandi atti di salvezza per il suo re Ed esercita amorevole benignità verso il suo unto, Verso Davide e il suo seme a tempo indefinito. Al direttore. Melodia di Davide. 19 I cieli dichiarano la gloria di Dio; E la distesa annuncia l'opera delle sue mani. 2 Un giorno sgorga detti ad altro giorno, E una notte mostra conoscenza ad altra notte. 3 Non ci sono detti, e non ci sono parole; Non si ode voce da parte loro. 4 In tutta la terra è uscita la loro corda per misurare, E le loro espressioni fino all'estremità del paese produttivo. In loro ha posto una tenda per il sole, 5 Ed è come lo sposo quando esce dalla sua camera nuziale; Esulta come un uomo potente per correre nel sentiero. 6 Da un'estremità dei cieli è la sua uscita, E il suo giro (completo) è fino alle loro (altre) estremità; E non c'è nulla di nascosto al suo calore. 7 La legge di Geova è perfetta, ridona l'anima. Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l'inesperto. 8 Gli ordini di Geova sono retti, fanno rallegrare il cuore; Il comandamento di Geova è mondo, fa brillare gli occhi. 9 Il timore di Geova è puro, sussiste per sempre. Le decisioni giudiziarie di Geova sono veraci; si son mostrate giuste tutte insieme. 10 Sono da desiderare più dell'oro, sì, di molto oro raffinato; E più dolci del miele e del miele che cola dai favi. 11 Inoltre, il tuo proprio servitore è stato da esse avvertito; Nell'osservarle c'è una grande ricompensa. 12 Gli sbagli, chi li può discernere? Dai peccati nascosti dichiarami innocente. 13 Anche dagli atti presuntuosi trattieni il tuo servitore; Non mi dominino. In tal caso sarò completo, E sarò rimasto innocente da molta trasgressione. 14 I detti della mia bocca e la meditazione del mio cuore Divengano piacevoli dinanzi a te, o Geova mia Roccia e mio Redentore. Al direttore. Melodia di Davide. 20 Geova ti risponda nel giorno dell'angustia. Ti protegga il nome dell'Iddio di Giacobbe. 2 Mandi egli il tuo aiuto dal luogo santo, E ti sostenga da Sion stessa. 3 Si ricordi di tutte le tue offerte di dono, E accetti il tuo olocausto come se fosse grasso. Sela. 4 Ti dia egli secondo il tuo cuore, E compia tutto il tuo consiglio. 5 Certamente grideremo di gioia a motivo della tua salvezza, E alzeremo i nostri vessilli nel nome del nostro Dio. Compia Geova tutte le tue richieste. 6 Ora davvero so che Geova certamente salva il suo unto. Dai suoi santi cieli gli risponde Con i potenti atti di salvezza della sua destra. 7 Alcuni (fanno menzione) di carri e altri di cavalli, Ma, in quanto a noi, faremo menzione del nome di Geova nostro Dio. 8 Quei medesimi sono crollati e caduti; Ma in quanto a noi, ci siamo levati, per essere ristabiliti. 9 O Geova, salva il re! Egli ci risponderà nel giorno in cui chiameremo. Al direttore. Melodia di Davide. 21 O Geova, nella tua forza si rallegra il re; E nella tua salvezza vuol essere molto gioioso! 2 Tu gli hai dato il desiderio del suo cuore, E non hai trattenuto la richiesta delle sue labbra. Sela. 3 Poiché gli andavi incontro con benedizioni di bene, (E) ponevi sulla sua testa una corona d'oro raffinato. 4 Ti chiese la vita. Tu gli(ela) desti, Lunghezza di giorni a tempo indefinito, sì, per sempre. 5 La sua gloria è grande nella tua salvezza. Poni su di lui dignità e splendore. 6 Poiché lo costituisci altamente benedetto per sempre; Lo rendi lieto con l'allegrezza davanti alla tua faccia. 7 Poiché il re confida in Geova, Anche nell'amorevole benignità dell'Altissimo. Non sarà fatto vacillare. 8 La tua mano troverà tutti i tuoi nemici; La tua propria destra troverà quelli che ti odiano. 9 Li costituirai come fornace ardente al tempo fissato per la tua attenzione. Nella sua ira Geova li inghiottirà, e il fuoco li divorerà. 10 Distruggerai il loro frutto dalla medesima terra, E la loro progenie dai figli degli uomini. 11 Poiché hanno diretto contro di te ciò che è male; Hanno escogitato idee che non possono adempiere. 12 Poiché farai voltare loro le spalle nella fuga Mediante le corde dei tuoi archi che prepari contro la loro faccia. 13 Oh sii esaltato nella tua forza, o Geova. Certamente canteremo e innalzeremo melodie alla tua potenza. Al direttore su "La cerva dell'aurora". Melodia di Davide. 22 Dio mio, Dio mio, perché mi hai lasciato? (Perché sei) lontano dal salvarmi, (Dalle) parole del mio ruggito? 2 O mio Dio, continuo a chiamare di giorno, e non rispondi; E di notte, e non c'è silenzio da parte mia. 3 Ma tu sei santo, Abiti le lodi d'Israele. 4 In te confidarono i nostri padri; Confidarono, e tu provvedevi loro scampo. 5 A te gridarono, e furono salvati; Confidarono in te, e non provarono vergogna. 6 Ma io sono un verme, e non un uomo, Un biasimo per gli uomini e spregevole per il popolo. 7 In quanto a tutti quelli che mi vedono, mi deridono; Spalancano la bocca, scuotono la testa: 8 "Si è affidato a Geova. Gli provveda scampo! Lo liberi, giacché ha provato diletto in lui!" 9 Poiché tu fosti Colui che mi trasse dal ventre, Colui che mi fece confidare mentre ero sulle mammelle di mia madre. 10 Su di te sono stato gettato dal seno; Dal ventre di mia madre sei stato il mio Dio. 11 Non stare lontano da me, perché l'angustia è vicina, Perché non c'è altro soccorritore. 12 Molti giovani tori mi hanno accerchiato; Gli stessi potenti di Basan mi hanno circondato. 13 Hanno aperto contro di me la loro bocca, Come un leone che sbrana e ruggisce. 14 Sono stato versato come acqua, E sono state separate tutte le mie ossa. Il mio cuore è divenuto come la cera; Si è liquefatto nelle mie profonde parti interiori. 15 La mia potenza si è seccata proprio come un frammento di terracotta, E la lingua mi si è attaccata alle gengive; E mi poni nella polvere della morte. 16 Poiché mi hanno circondato i cani; Mi ha accerchiato l'assemblea degli stessi malfattori. Come un leone (essi sono alle) mie mani e (ai) miei piedi. 17 Posso contare tutte le mie ossa. Essi stessi guardano, mi guardano fisso. 18 Ripartiscono fra loro le mie vesti, E sul mio abito gettano le sorti. 19 Ma tu, o Geova, oh non stare lontano. O tu mia forza, affrettati, sì, in mio soccorso. 20 Libera dalla spada la mia anima, La mia unica dalla medesima zampa del cane; 21 Salvami dalla bocca del leone, E dalle corna dei tori selvaggi mi devi rispondere (e salvare). 22 Sicuramente dichiarerò il tuo nome ai miei fratelli; In mezzo alla congregazione ti loderò. 23 Voi che temete Geova, lodatelo! Voi tutti, seme di Giacobbe, glorificatelo! E spaventatevi di lui, voi tutti seme d'Israele. 24 Poiché egli non ha né disprezzato Né abominato l'afflizione dell'afflitto; E non ha nascosto da lui la sua faccia, E quando gridò a lui per invocare soccorso, udì. 25 Da te la mia lode sarà nella grande congregazione; Pagherò i miei voti di fronte a quelli che lo temono. 26 I mansueti mangeranno e saranno saziati; Quelli che lo cercano loderanno Geova. Il vostro cuore viva per sempre. 27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno e torneranno a Geova. E tutte le famiglie delle nazioni si inchineranno dinanzi a te. 28 Poiché il regno appartiene a Geova, Ed egli domina le nazioni. 29 Tutti i grassi della terra certamente mangeranno e si inchineranno; Dinanzi a lui si piegheranno tutti quelli che scendono alla polvere, E nessuno conserverà mai in vita la sua propria anima. 30 Un seme stesso lo servirà; Sarà dichiarato riguardo a Geova alla generazione. 31 Verranno e annunceranno la sua giustizia Al popolo che deve nascere, che egli ha fatto (questo). Melodia di Davide. 23 Geova è il mio Pastore. Non mi mancherà nulla. 2 Mi fa giacere in erbosi pascoli; Mi conduce presso irrigui luoghi di riposo. 3 Ristora la mia anima. Mi guida nei sentieri battuti della giustizia per amore del suo nome. 4 Benché io cammini nella valle della profonda ombra, Non temo nulla di male, Poiché tu sei con me; La tua verga e il tuo bastone sono le cose che mi confortano. 5 Mi imbandisci davanti una mensa di fronte a quelli che mi mostrano ostilità. Hai spalmato d'olio la mia testa; Il mio calice è ben pieno. 6 Di sicuro la bontà e l'amorevole benignità stesse mi inseguiranno per tutti i giorni della mia vita; E certamente dimorerò nella casa di Geova per la lunghezza dei giorni. Di Davide. Melodia. 24 A Geova appartiene la terra e tutto ciò che la riempie, Il paese produttivo e quelli che vi dimorano. 2 Poiché egli stesso l'ha solidamente fissata sui mari, E la tiene fermamente stabilita sui fiumi. 3 Chi può ascendere al monte di Geova, E chi può levarsi nel suo luogo santo? 4 Chiunque è innocente di mani e mondo di cuore, Che non ha portato la Mia anima all'assoluta indegnità, Né ha fatto giuramento con inganno. 5 Egli porterà via la benedizione da parte di Geova E la giustizia dal suo Dio di salvezza. 6 Questa è la generazione di quelli che lo cercano, Di quelli che cercano la tua faccia, o (Dio di) Giacobbe. Sela. 7 "Alzate i vostri capi, o porte, E alzatevi voi stessi, o ingressi di lunga durata, Affinché entri il Re glorioso!" 8 "Chi è dunque questo Re glorioso?" "Geova forte e potente, Geova potente in battaglia". 9 "Alzate i vostri capi, o porte; Sì, alzate(li), o ingressi di lunga durata, Affinché entri il Re glorioso!" 10 "Chi è dunque questo Re glorioso?" "Geova degli eserciti, è lui il Re glorioso". Sela. Di Davide. 25 A te, o Geova, elevo la mia medesima anima. 2 O mio Dio, ho confidato in te; Che io non provi vergogna. Non esultino i miei nemici su di me. 3 Inoltre, nessuno di quelli che sperano in te proverà vergogna. Proveranno vergogna quelli che agiscono slealmente senza successo. 4 Fammi conoscere le tue proprie vie, o Geova; Insegnami i tuoi propri sentieri. 5 Fammi camminare nella tua verità e insegnami, Poiché tu sei il mio Dio di salvezza. In te ho sperato tutto il giorno. 6 Ricorda le tue misericordie, o Geova, e le tue amorevoli benignità, Poiché esse sono da tempo indefinito. 7 Oh non ricordarti dei peccati della mia giovinezza e delle mie rivolte. Ricordati tu stesso di me secondo la tua amorevole benignità, Per amore della tua bontà, o Geova. 8 Geova è buono e retto. Perciò istruisce i peccatori nella via. 9 Farà camminare i mansueti nella (sua) decisione giudiziaria, E insegnerà ai mansueti la sua via. 10 Tutti i sentieri di Geova sono amorevole benignità e verità Per quelli che osservano il suo patto e i suoi rammemoratori. 11 Per amore del tuo nome, o Geova, Devi pure perdonare il mio errore, poiché è considerevole. 12 Chi è, ora, l'uomo che teme Geova? Egli lo istruirà nella via (che) sceglierà. 13 La sua propria anima albergherà nella bontà stessa, E la sua propria progenie prenderà possesso della terra. 14 L'intimità con Geova appartiene a quelli che lo temono, Anche il suo patto, per farlo conoscere loro. 15 I miei occhi sono di continuo verso Geova, Poiché è lui che fa uscire i miei piedi dalla rete. 16 Volgi verso di me la tua faccia, e mostrami favore; Poiché sono solitario e afflitto. 17 Le angustie del mio cuore si sono moltiplicate; Oh fammi uscire dalle difficoltà in cui mi trovo. 18 Vedi la mia afflizione e il mio affanno, E perdona tutti i miei peccati. 19 Vedi quanti son divenuti i miei nemici, E mi hanno odiato con odio violento. 20 Custodisci la mia anima e liberami. Che io non provi vergogna, poiché mi sono rifugiato in te. 21 Mi salvaguardino l'integrità e la rettitudine stesse, Poiché ho sperato in te. 22 O Dio, redimi Israele da tutte le sue angustie. Di Davide. 26 Giudicami, o Geova, poiché io stesso ho camminato nella mia propria integrità, E ho confidato in Geova, per non vacillare. 2 Esaminami, o Geova, e mettimi alla prova; Raffina i miei reni e il mio cuore. 3 Poiché la tua amorevole benignità è di fronte ai miei occhi, E ho camminato nella tua verità. 4 Non mi sono seduto con uomini di falsità; E non entro con quelli che nascondono ciò che sono. 5 Ho odiato la congregazione dei malfattori, E non siedo con i malvagi. 6 Laverò le mie mani nella stessa innocenza, E certamente marcerò intorno al tuo altare, o Geova, 7 Per far sentire ad alta voce il rendimento di grazie, E per dichiarare tutte le tue meravigliose opere. 8 Geova, ho amato la dimora della tua casa E il luogo di residenza della tua gloria. 9 Non togliere la mia anima con i peccatori, Né la mia vita con gli uomini colpevoli di sangue, 10 Nelle cui mani è condotta dissoluta, E la cui destra è piena di regali. 11 In quanto a me, camminerò nella mia integrità. Oh redimimi e mostrami favore. 12 Il mio proprio piede certamente starà fermo in luogo piano; Tra le folle congregate benedirò Geova. Di Davide. 27 Geova è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore? Geova è la fortezza della mia vita. Di chi avrò terrore? 2 Quando i malfattori si avvicinarono contro di me per divorare la mia carne, Essendo miei avversari e miei nemici personali, Essi stessi inciamparono e caddero. 3 Benché un accampamento pianti le tende contro di me, Il mio cuore non temerà. Benché si levi contro di me la guerra, Anche allora confiderò. 4 Una cosa ho chiesto a Geova, È ciò che cercherò: Che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, Per contemplare la piacevolezza di Geova E per guardare con apprezzamento il suo tempio. 5 Poiché egli mi nasconderà nel suo padiglione nel giorno della calamità; Mi occulterà nel luogo segreto della sua tenda; Mi metterà in alto sulla roccia. 6 E ora la mia testa sarà alta sopra i miei nemici tutt'intorno a me; E certamente sacrificherò nella sua tenda sacrifici di urla di gioia; Di sicuro canterò e innalzerò melodie a Geova. 7 Odi, o Geova, quando chiamo con la mia voce, E mostrami favore e rispondimi. 8 Riguardo a te il mio cuore ha detto: "Cercate di trovare la mia faccia". La tua faccia, o Geova, cercherò di trovare. 9 Non nascondermi la tua faccia. Non respingere con ira il tuo servitore. Devi divenire il mio aiuto. Non abbandonarmi e non lasciarmi, o mio Dio di salvezza. 10 Nel caso che il mio proprio padre e la mia propria madre davvero mi lasciassero, Pure Geova stesso mi accoglierebbe. 11 Istruiscimi, o Geova, nella tua via, E guidami nel sentiero della rettitudine a causa dei miei nemici. 12 Non cedermi all'anima dei miei avversari; Poiché si son levati contro di me falsi testimoni, E colui che lancia violenza. 13 Se io non avessi avuto fede nel vedere la bontà di Geova nel paese dei viventi . . . ! 14 Spera in Geova; sii coraggioso e sia forte il tuo cuore. Sì, spera in Geova. Di Davide. 28 Te, o Geova, continuo a chiamare. O mia Roccia, non essere sordo verso di me, Affinché tu non resti in silenzio con me E io non debba divenire simile a quelli che scendono nella fossa. 2 Odi la voce delle mie suppliche quando grido a te per invocare soccorso, Quando alzo le mie mani verso la stanza più interna del tuo luogo santo. 3 Non trascinarmi con i malvagi e con quelli che praticano ciò che è nocivo, Quelli che parlano di pace con i loro compagni, ma nel cui cuore è ciò che è male. 4 Dà loro secondo le loro azioni E secondo la malizia delle loro pratiche. Sì, dà loro secondo l'opera delle loro mani. Ripaga loro il loro proprio agire. 5 Poiché non hanno riguardo per le attività di Geova, Né per l'opera delle sue mani. Egli li demolirà e non li edificherà. 6 Benedetto sia Geova, poiché ha udito la voce delle mie suppliche. 7 Geova è la mia forza e il mio scudo. In lui ha confidato il mio cuore, E sono stato aiutato, così che il mio cuore esulta, E lo loderò col mio canto. 8 Geova è una forza per il suo popolo, Ed è una fortezza della grande salvezza del suo unto. 9 Salva il tuo popolo, e benedici la tua eredità; E pascili e portali a tempo indefinito. Melodia di Davide. 29 Ascrivete a Geova, o figli dei forti, Ascrivete a Geova gloria e forza. 2 Ascrivete a Geova la gloria del suo nome. Inchinatevi dinanzi a Geova in ornamento santo. 3 La voce di Geova è sopra le acque; Il glorioso Dio stesso ha tuonato. Geova è sopra molte acque. 4 La voce di Geova è poderosa; La voce di Geova è splendida. 5 La voce di Geova rompe i cedri; Sì, Geova spezza i cedri del Libano, 6 E li fa saltare all'intorno come un vitello, Il Libano e il Sirion come i figli dei tori selvaggi. 7 La voce di Geova scava con le fiamme di fuoco; 8 La stessa voce di Geova fa contorcere il deserto, Geova fa contorcere il deserto di Cades. 9 La stessa voce di Geova fa contorcere le cerve con dolori di parto E spoglia le foreste. E nel suo tempio ciascuno dice: "Gloria!" 10 Geova si è seduto sul diluvio; E Geova siede come re a tempo indefinito. 11 Geova stesso darà realmente forza al suo popolo. Geova stesso benedirà il suo popolo con la pace. Melodia. Canto d'inaugurazione della casa. Di Davide. 30 Ti esalterò, o Geova, poiché mi hai tratto in alto E non hai fatto rallegrare su di me i miei nemici. 2 O Geova mio Dio, invocai il tuo soccorso, e tu mi sanavi. 3 O Geova, hai tratto la mia anima dallo stesso Sceol; Mi hai mantenuto in vita, perché non scendessi nella fossa. 4 Innalzate melodie a Geova, o suoi leali, Rendete grazie al suo santo memoriale; 5 Perché essere sotto la sua ira è per un momento, Essere sotto la sua buona volontà è per tutta la vita. La sera può albergare il pianto, ma la mattina c'è un grido di gioia. 6 In quanto a me, ho detto nella mia tranquillità: "Non mi si farà mai vacillare". 7 O Geova, nella tua buona volontà hai fatto sì che il mio monte si ergesse nella forza. Nascondesti la tua faccia; mi turbai. 8 Te, o Geova, chiamavo; E a Geova facevo supplica di favore. 9 Che profitto c'è nel mio sangue quando scendo nella fossa? Ti loderà la polvere? Annuncerà la tua verità? 10 Odi, o Geova, e mostrami favore. O Geova, mostrati mio soccorritore. 11 Hai cambiato il mio cordoglio in danza per me; Hai sciolto il mio sacco, e mi tieni cinto di allegrezza, 12 Perché la (mia) gloria ti innalzi melodie e non taccia. O Geova mio Dio, certamente ti loderò a tempo indefinito. Al direttore. Melodia di Davide. 31 In te, o Geova, mi sono rifugiato. Oh, che io non provi mai vergogna. Nella tua giustizia provvedimi scampo. 2 Porgimi il tuo orecchio. Liberami rapidamente. Divieni per me una fortezza rocciosa, Una casa di fortezze per salvarmi. 3 Poiché tu sei la mia rupe e la mia fortezza; E per amore del tuo nome mi guiderai e mi condurrai. 4 Mi farai uscire dalla rete che hanno nascosto per me, Poiché tu sei la mia fortezza. 5 Nella tua mano affido il mio spirito. Mi hai redento, o Geova, Dio di verità. 6 Davvero odio quelli che mostrano riguardo a idoli vani, inutili; Ma in quanto a me, confido davvero in Geova. 7 Certamente gioirò e mi rallegrerò nella tua amorevole benignità, In quanto hai visto la mia afflizione; Hai saputo delle angustie della mia anima, 8 E non mi hai ceduto in mano al nemico. Hai fatto stare i miei piedi in un luogo spazioso. 9 Mostrami favore, o Geova, poiché sono in grave angustia. Per la vessazione si è indebolito il mio occhio, la mia anima e il mio ventre. 10 Poiché con mestizia la mia vita è pervenuta alla fine, E i miei anni nei sospiri. A causa del mio errore la mia potenza ha inciampato, E le mie medesime ossa si sono indebolite. 11 Dal punto di vista di tutti quelli che mi mostrano ostilità son divenuto un biasimo, E molto grande ai miei vicini, E un terrore ai miei conoscenti. Quando mi hanno visto fuori delle porte, sono fuggiti da me. 12 Come qualcuno morto (e che) non è nel cuore, sono stato dimenticato; Son divenuto come un vaso danneggiato; 13 Poiché ho udito la notizia malevola da molti, Essendo lo spavento da tutte le parti. Quando si ammassano come un sol uomo contro di me, È per togliere la mia anima che in effetti tramano. 14 Ma io, in te ho confidato, o Geova. Ho detto: "Tu sei il mio Dio". 15 I miei tempi sono nella tua mano. Liberami dalla mano dei miei nemici e da quelli che mi inseguono. 16 Fa splendere sul tuo servitore la tua faccia. Salvami nella tua amorevole benignità. 17 O Geova, che io non provi vergogna, poiché ti ho invocato. Provino vergogna i malvagi; Tacciano nello Sceol. 18 Divengano senza parola le labbra false, Che parlano contro il giusto, senza restrizione in superbia e disprezzo. 19 Com'è abbondante la tua bontà, che hai riservato a quelli che ti temono! (Che) hai reso a quelli che si rifugiano in te, Di fronte ai figli degli uomini. 20 Li occulterai nel luogo segreto della tua persona Dall'assembramento degli uomini. Li nasconderai nella tua capanna dalla lite delle lingue. 21 Benedetto sia Geova, Poiché mi ha reso meravigliosa amorevole benignità in una città alle strette. 22 In quanto a me, allorché provai panico dissi: "Certamente sarò sterminato d'innanzi ai tuoi occhi". Di sicuro hai udito la voce delle mie suppliche quando ho invocato il tuo aiuto. 23 Oh amate Geova, voi tutti suoi leali. Geova salvaguarda i fedeli, Ma ricompensa ampiamente chiunque mostra superbia. 24 Siate coraggiosi, e sia forte il vostro cuore, Voi tutti che aspettate Geova. Di Davide. Maschil. 32 Felice è colui la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto. 2 Felice è l'uomo al quale Geova non attribuisce errore, E nel cui spirito non c'è inganno. 3 Quando tacevo le mie ossa si consumarono per il mio gemere tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano era grave su di me. L'umore della mia vita si è cambiato come all'arido calore dell'estate. Sela. 5 Infine ti confessai il mio peccato e non coprii il mio errore. Dissi: "Farò confessione delle mie trasgressioni a Geova". E tu stesso perdonasti l'errore dei miei peccati. Sela. 6 Per questo motivo ogni leale ti pregherà Nel tempo in cui solo puoi esser trovato. In quanto all'inondazione di molte acque, non toccheranno lui stesso. 7 Tu sei un nascondiglio per me; mi salvaguarderai dalla stessa strettezza. Mi circonderai di grida di gioia nel provvedere scampo. Sela. 8 "Ti farò avere perspicacia e ti istruirò nella via per la quale devi andare. Certamente darò consiglio col mio occhio su di te. 9 Non vi rendete come il cavallo o il mulo senza intendimento, La cui vivacità si deve frenare perfino con morso o cavezza Prima che ti si avvicinino". 10 Molti sono i dolori che ha il malvagio; Ma in quanto a colui che confida in Geova, lo circonda la stessa amorevole benignità. 11 Rallegratevi in Geova e gioite, voi giusti; E gridate di gioia, voi tutti che siete retti di cuore. 33 Gridate gioiosamente, o giusti, a motivo di Geova. La lode si addice ai retti. 2 Rendete grazie a Geova sull'arpa; Innalzategli melodie su uno strumento a dieci corde. 3 Cantategli un nuovo canto; Fate il vostro meglio suonando sulle corde insieme a urla di gioia. 4 Poiché la parola di Geova è retta, E tutta la sua opera è nella fedeltà. 5 Egli ama giustizia e diritto. La terra è piena dell'amorevole benignità di Geova. 6 Mediante la parola di Geova furono fatti gli stessi cieli, E mediante lo spirito della sua bocca tutto il loro esercito. 7 Egli raccoglie come mediante una diga le acque del mare, Mettendo in depositi le ondeggianti acque. 8 Tutta la (popolazione della) terra abbia timore di Geova. Si spaventino di lui tutti gli abitanti del paese produttivo. 9 Poiché egli stesso disse, e (ciò) venne all'esistenza; Egli stesso comandò, e così stava. 10 Geova stesso ha infranto il consiglio delle nazioni; Ha frustrato i pensieri dei popoli. 11 Il medesimo consiglio di Geova sussisterà a tempo indefinito; I pensieri del suo cuore sono di generazione in generazione. 12 Felice è la nazione il cui Dio è Geova, Il popolo che egli ha scelto come sua eredità. 13 Geova ha guardato dai cieli, Ha visto tutti i figli degli uomini. 14 Dallo stabilito luogo in cui dimora Ha guardato fisso tutti quelli che dimorano sulla terra. 15 Egli forma tutti insieme i loro cuori; Considera tutte le loro opere. 16 Non c'è re salvato dall'abbondanza delle forze militari; Lo stesso uomo potente non è liberato dall'abbondanza della potenza. 17 Il cavallo è un inganno per la salvezza, E con l'abbondanza della sua energia vitale non offre scampo. 18 Ecco, l'occhio di Geova è verso quelli che lo temono, Verso quelli che aspettano la sua amorevole benignità, 19 Per liberare la loro anima dalla morte stessa, E per conservarli in vita nella carestia. 20 La nostra medesima anima è stata in aspettazione di Geova. Egli è il nostro aiuto e il nostro scudo. 21 Poiché in lui si rallegra il nostro cuore; Poiché abbiamo confidato nel suo santo nome. 22 La tua amorevole benignità, o Geova, mostri d'essere su di noi, Come anche noi siamo stati ad aspettarti. Di Davide, al tempo in cui dissimulò la sua sanità di mente davanti ad Abimelec, così che questi lo cacciò, ed egli se ne andò. 34 Di sicuro benedirò Geova in ogni tempo; La sua lode sarà di continuo nella mia bocca. 2 La mia anima si vanterà in Geova; I mansueti udranno e si rallegreranno. 3 Oh magnificate con me Geova, Ed esaltiamo insieme il suo nome. 4 Interrogai Geova, ed egli mi rispose, E mi liberò da tutti i miei spaventi. 5 Guardarono a lui e divennero raggianti, E le loro medesime facce non si potevano vergognare. 6 Questo afflitto chiamò, e Geova stesso udì. E lo salvò da tutte le sue angustie. 7 L'angelo di Geova si accampa tutt'intorno a quelli che lo temono, E li libera. 8 Gustate e vedete che Geova è buono; Felice è l'uomo robusto che si rifugia in lui. 9 Temete Geova, suoi santi, Poiché non c'è penuria per quelli che lo temono. 10 Gli stessi giovani leoni forniti di criniera hanno avuto poco a loro disposizione e hanno provato fame; Ma in quanto a quelli che cercano Geova, non mancherà loro nessuna cosa buona. 11 Venite, figli, ascoltatemi; Vi insegnerò il timore di Geova. 12 Chi è l'uomo che si diletta della vita, Che ama bastanti giorni da vedere ciò che è buono? 13 Salvaguarda la tua lingua dal male, E le tue labbra dal parlare con inganno. 14 Allontanati dal male e fa il bene; Cerca di trovare la pace e perseguila. 15 Gli occhi di Geova sono verso i giusti, E i suoi orecchi sono verso la loro invocazione di soccorso. 16 La faccia di Geova è contro quelli che fanno ciò che è male, Per stroncarne la menzione dalla medesima terra. 17 Gridarono, e Geova stesso udì, E li liberò da tutte le loro angustie. 18 Geova è vicino a quelli che hanno il cuore rotto; E salva quelli che sono di spirito affranto. 19 Molte sono le calamità del giusto, Ma Geova lo libera da esse tutte. 20 Ne custodisce tutte le ossa; Nemmeno uno d'essi è stato rotto. 21 La calamità metterà a morte lo stesso malvagio; E i medesimi che odiano il giusto saranno ritenuti colpevoli. 22 Geova redime l'anima dei suoi servitori; E nessuno di quelli che si rifugiano in lui sarà ritenuto colpevole. Di Davide. 35 Dirigi la mia causa, o Geova, contro i miei oppositori; Guerreggia contro quelli che guerreggiano contro di me. 2 Prendi lo scudo piccolo e lo scudo grande, E sorgi in mio aiuto, 3 E trai la lancia e la doppia scure per incontrare quelli che mi inseguono. Di' alla mia anima: "Sono la tua salvezza". 4 Siano svergognati e umiliati quelli che vanno in cerca della mia anima. Retrocedano e siano confusi quelli che tramano la mia calamità. 5 Divengano come la pula davanti al vento, E (li) respinga l'angelo di Geova. 6 La loro via divenga tenebre e luoghi sdrucciolevoli, E l'angelo di Geova li insegua. 7 Poiché senza ragione hanno nascosto per me la loro fossa con rete; Senza ragione l'hanno scavata per la mia anima. 8 Venga su di lui la rovina senza che lo sappia, E lo prenda la sua propria rete che ha nascosto; Vi cada dentro con rovina. 9 Ma la mia propria anima gioisca in Geova; Esulti nella sua salvezza. 10 Tutte le mie ossa stesse dicano: "O Geova, chi è simile a te, Che liberi l'afflitto da chi è più forte di lui, E l'afflitto e il povero da chi lo deruba?" 11 Si levano testimoni violenti; Mi chiedono ciò che non ho conosciuto. 12 Mi ricompensano col male per il bene, Privazione per l'anima mia. 13 In quanto a me, allorché si ammalarono, la mia veste fu il sacco, Con digiuno afflissi la mia anima, E sul mio seno tornava la mia propria preghiera. 14 In quanto a un compagno, a un mio fratello, Andai in giro come uno che fa lutto per la madre. Rattristato, mi inchinai. 15 Ma al mio zoppicare si rallegrarono e si raccolsero; Si raccolsero contro di me, (Mi) abbatterono quando non lo sapevo; (Mi) strapparono a pezzi e non tacquero. 16 Fra gli apostati beffeggiatori per una focaccia Ci fu un digrignar dei loro denti anche contro di me. 17 O Geova, fino a quando continuerai a veder(lo)? Ritrai la mia anima dalle loro rovine, Sì, la mia unica dai giovani leoni forniti di criniera. 18 Di sicuro ti celebrerò nella grande congregazione; Ti loderò fra un popolo numeroso. 19 Oh non si rallegrino su di me quelli che senza motivo sono miei nemici; In quanto a quelli che mi odiano senza ragione, non strizzino l'occhio. 20 Poiché non parlano di pace; Ma contro i quieti della terra Continuano a tramare cose ingannevoli. 21 E spalancano la loro bocca anche contro di me. Hanno detto: "Aha! Aha! il nostro occhio (lo) ha visto". 22 Hai visto, o Geova. Non tacere. O Geova, non te ne stare lontano da me. 23 Destati e svegliati al mio giudizio, O mio Dio, sì, Geova, alla mia causa. 24 Giudicami secondo la tua giustizia, o Geova mio Dio, E non si rallegrino essi su di me. 25 Oh non dicano nel loro cuore: "Aha, la nostra anima!" Non dicano: "Lo abbiamo inghiottito". 26 Siano svergognati e confusi tutti insieme Quelli che sono gioiosi per la mia calamità. Si vestano di vergogna e umiliazione quelli che assumono grandi arie contro di me. 27 Gridino di gioia e si rallegrino quelli che si dilettano della mia giustizia, E dicano di continuo: "Sia magnificato Geova, che prova diletto nella pace del suo servitore". 28 E la mia propria lingua esprima sottovoce la tua giustizia, Tutto il giorno la tua lode. Al direttore. Di Davide, servitore di Geova. 36 Per il malvagio l'espressione di trasgressione è in mezzo al suo cuore; Non c'è terrore di Dio di fronte ai suoi occhi. 2 Poiché ai suoi propri occhi ha agito troppo dolcemente verso se stesso Per scoprire il suo errore in modo da odiar(lo). 3 Le parole della sua bocca sono nocività e inganno; Ha cessato di avere perspicacia per fare il bene. 4 La nocività è ciò che continua a tramare sul suo letto. Si pone in una via che non è buona. Non rigetta ciò che è male. 5 O Geova, la tua amorevole benignità è nei cieli; La tua fedeltà è fino alle nuvole. 6 La tua giustizia è come monti di Dio; La tua decisione giudiziaria è vaste acque dell'abisso. Tu salvi uomo e bestia, o Geova. 7 Com'è preziosa la tua amorevole benignità, o Dio! E i figli degli uomini si rifugiano all'ombra delle tue ali. 8 Bevono a sazietà del grasso della tua casa; E fai bere loro del torrente dei tuoi piaceri. 9 Poiché presso di te è la fonte della vita; Mediante la luce che viene da te noi possiamo vedere la luce. 10 Continua (a mostrare) la tua amorevole benignità a quelli che ti conoscono, E la tua giustizia ai retti di cuore. 11 Oh non venga (contro) di me il piede della superbia; In quanto alla mano dei malvagi, non mi renda errante. 12 Là son caduti quelli che praticano la nocività; Sono stati spinti giù e non si son potuti levare. Di Davide. 37 Non mostrarti acceso a causa dei malfattori. Non essere invidioso di quelli che fanno ingiustizia. 2 Poiché si seccheranno rapidamente come l'erba, E come la nuova erba verde appassiranno. 3 Confida in Geova e fa il bene; Risiedi sulla terra, e agisci con fedeltà. 4 Inoltre, prova squisito diletto in Geova, Ed egli ti darà (secondo) le richieste del tuo cuore. 5 Rotola su Geova la tua via, E confida in lui, ed egli stesso agirà. 6 E certamente farà uscire la tua giustizia come la stessa luce, E il tuo diritto come il mezzogiorno. 7 Taci dinanzi a Geova E aspettalo con ardente desiderio. Non mostrarti acceso verso alcuno che ha successo nella sua via, All'uomo che esegue le (sue) idee. 8 Lascia stare l'ira e abbandona il furore; Non mostrarti acceso solo per fare il male. 9 Poiché i malfattori stessi saranno stroncati, Ma quelli che sperano in Geova sono coloro che possederanno la terra. 10 E ancora un poco, e il malvagio non sarà più; E certamente presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà. 11 Ma i mansueti stessi possederanno la terra, E in realtà proveranno squisito diletto nell'abbondanza della pace. 12 Il malvagio complotta contro il giusto, E digrigna i denti contro di lui. 13 Geova stesso riderà di lui, Poiché certamente vede che il suo giorno verrà. 14 I malvagi hanno tratto la stessa spada e hanno teso il loro arco, Per far cadere l'afflitto e il povero, Per scannare quelli che sono retti nella (loro) via. 15 La loro propria spada entrerà nel loro cuore, E i loro propri archi saranno rotti. 16 È meglio il poco del giusto Che l'abbondanza dei molti malvagi. 17 Poiché le medesime braccia dei malvagi saranno rotte, Ma Geova sosterrà i giusti. 18 Geova è cosciente dei giorni degli irriprovevoli, E la loro medesima eredità continuerà fino a tempo indefinito. 19 Non si vergogneranno nel tempo della calamità, E saranno saziati nei giorni della carestia. 20 Poiché i malvagi stessi periranno, E i nemici di Geova saranno come la preziosità dei pascoli; Devono pervenire alla loro fine. Devono pervenire alla loro fine in fumo. 21 Il malvagio prende a prestito e non ripaga, Ma il giusto mostra favore e fa doni. 22 Poiché quelli che sono da lui benedetti possederanno essi stessi la terra, Ma quelli sui quali è da lui invocato il male saranno stroncati. 23 Da Geova sono stati preparati i medesimi passi dell'uomo robusto, Ed Egli prova diletto nella sua via. 24 Benché cada, non sarà gettato giù, Poiché Geova gli sostiene la mano. 25 Ero giovane, sono anche invecchiato, Eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, Né la sua progenie cercare il pane. 26 Tutto il giorno egli mostra favore e presta, E la sua progenie ha quindi la prospettiva di una benedizione. 27 Allontanati dal male e fa il bene, E risiedi dunque a tempo indefinito. 28 Poiché Geova ama la giustizia, E non lascerà i suoi leali. A tempo indefinito saranno certamente custoditi; Ma in quanto alla progenie dei malvagi, sarà davvero stroncata. 29 I giusti stessi possederanno la terra, E risiederanno su di essa per sempre. 30 La bocca del giusto è quella che esprime sottovoce sapienza, E sua è la lingua che parla giustamente. 31 La legge del suo Dio è nel suo cuore; I suoi passi non vacilleranno. 32 Il malvagio sorveglia il giusto E cerca di metterlo a morte. 33 In quanto a Geova, non glielo lascerà in mano, E non lo dichiarerà malvagio quando sarà giudicato. 34 Spera in Geova e osserva la sua via, Ed egli ti esalterà per prendere possesso della terra. Quando i malvagi saranno stroncati, tu (lo) vedrai. 35 Ho visto il malvagio (fare il) tiranno E distendersi come un (albero) lussureggiante in suolo natio. 36 Eppure passava via, e non c'era; E lo cercavo, e non si trovava. 37 Guarda l'irriprovevole e tieni in vista il retto, Poiché il futuro di (tal) uomo sarà pacifico. 38 Ma gli stessi trasgressori saranno certamente annientati insieme; Il futuro dei malvagi sarà davvero stroncato. 39 E la salvezza dei giusti è da Geova; Egli è la loro fortezza nel tempo dell'angustia. 40 E Geova li aiuterà e provvederà loro scampo. Provvederà loro scampo dai malvagi e li salverà, Perché si sono rifugiati in lui. Melodia di Davide, per far ricordare. 38 O Geova, non riprendermi nella tua indignazione, Non correggermi nel tuo furore. 2 Poiché le tue proprie frecce si sono profondamente confitte in me, E su di me è scesa la tua mano. 3 Non c'è nella mia carne nessun punto sano a causa della tua denuncia. Non c'è pace nelle mie ossa a causa del mio peccato. 4 Poiché i miei propri errori sono passati sulla mia testa; Come un carico pesante sono troppo pesanti per me. 5 Le mie ferite son divenute fetide, sono venute a suppurazione, A causa della mia stoltezza. 6 Sono sconcertato, mi sono chinato in misura estrema; Tutto il giorno sono andato in giro con tristezza. 7 Poiché i miei medesimi lombi sono pieni di infiammazione, E non c'è nessun punto sano nella mia carne. 8 Mi sono intorpidito e son divenuto affranto in misura estrema; Ho ruggito a causa del gemito del mio cuore. 9 O Geova, di fronte a te è tutto il mio desiderio, E il mio stesso sospiro non ti è stato nascosto. 10 Il mio proprio cuore ha palpitato gravemente, la mia potenza mi ha lasciato, E neanche la luce dei miei propri occhi è con me. 11 In quanto a quelli che mi amano e ai miei compagni, continuano a star lontani dalla mia piaga, E i miei medesimi intimi conoscenti se ne sono stati a distanza. 12 Ma quelli che cercano la mia anima tendono trappole, E quelli che operano per la mia calamità hanno parlato di avversità, E continuano a borbottare inganni tutto il giorno. 13 In quanto a me, come un sordo, non ascoltavo; E come un muto, non aprivo la bocca. 14 E divenni come un uomo che non udiva, E nella mia bocca non c'erano argomenti contrari. 15 Poiché ho aspettato te, o Geova; Tu stesso rispondevi, o Geova mio Dio. 16 Poiché dissi: "Altrimenti si rallegrerebbero di me; Quando il mio piede si muovesse in maniera instabile, certamente assumerebbero grandi arie contro di me". 17 Poiché ero pronto a zoppicare, E il mio dolore era continuamente di fronte a me. 18 Poiché dichiaravo il mio proprio errore; Ero in ansia per il mio peccato. 19 E i miei nemici che sono in vita divennero potenti, E quelli che mi odiavano senza motivo divennero molti. 20 E mi ricompensavano col male per il bene; Continuavano a resistermi in cambio del mio perseguire ciò che è buono. 21 Non lasciarmi, o Geova. O mio Dio, non stare lontano da me. 22 Affrettati in mio soccorso, O Geova mia salvezza. Al direttore di Iedutun. Melodia di Davide. 39 Dissi: "Certamente custodirò le mie vie Per astenermi dal peccare con la mia lingua. Di sicuro metterò una museruola a guardia della mia propria bocca, Finché qualche malvagio è di fronte a me". 2 Divenni senza parola col silenzio; Tacqui riguardo a ciò che è buono, E al mio dolore si dava l'ostracismo. 3 Il mio cuore si accese dentro di me; Durante il mio sospirare il fuoco continuò ad ardere. Parlai con la mia lingua: 4 "Fammi conoscere, o Geova, la mia fine, E la misura dei miei giorni, qual è, Affinché io sappia quanto sono fugace. 5 Ecco, hai reso i miei giorni proprio pochi; E la durata della mia vita è come nulla di fronte a te. Di sicuro ogni uomo terreno, benché stia saldo, non è che un soffio. Sela. 6 Di sicuro l'uomo cammina in una sembianza. Di sicuro sono tumultuosi invano. Uno ammassa cose e non sa chi le raccoglierà. 7 E ora che cosa ho sperato, o Geova? La mia aspettazione è verso di te. 8 Liberami da tutte le mie trasgressioni. Non pormi come biasimo dell'insensato. 9 Rimasi senza parola; non potevo aprire la bocca, Poiché tu stesso agisti. 10 Toglimi di dosso la tua piaga. A causa dell'ostilità della tua mano io stesso sono pervenuto alla fine. 11 Mediante riprensioni contro l'errore hai corretto l'uomo, E consumi le sue cose desiderabili proprio come fa la tignola. Di sicuro ogni uomo terreno è un soffio. Sela. 12 Odi la mia preghiera, o Geova, E presta orecchio alla mia invocazione di soccorso. Non tacere alle mie lacrime. Poiché non sono che un residente forestiero presso di te, Un avventizio come tutti i miei antenati. 13 Distogli lo sguardo da me, perché io mi rassereni Prima che me ne vada e non sia". Al direttore. Di Davide, melodia. 40 Sperai vivamente in Geova, E così egli mi porse (il suo orecchio) e udì la mia invocazione di soccorso. 2 Mi traeva anche da una fossa ruggente, Dal pantano melmoso. Quindi sollevò i miei piedi sopra una rupe; Stabilì fermamente i miei passi. 3 Inoltre, mise nella mia bocca un nuovo canto, Lode al nostro Dio. Molti (lo) vedranno e temeranno, E confideranno in Geova. 4 Felice l'uomo robusto che ha posto Geova come sua fiducia E che non ha rivolto la faccia agli insolenti, Né a quelli che si sviano verso le menzogne. 5 Tu stesso hai fatto molte cose, O Geova mio Dio, anche le tue opere meravigliose e i tuoi pensieri verso di noi; Nessuno è paragonabile a te. Se io fossi incline ad annunciar(li) e a parlar(ne), Sono divenuti più numerosi di quanto io possa raccontare. 6 Non ti dilettasti di sacrificio e offerta; Apristi questi miei orecchi. Non chiedesti olocausto e offerta per il peccato. 7 In vista di ciò, dissi: "Ecco, sono venuto, Nel rotolo del libro è scritto di me. 8 A fare la tua volontà, o mio Dio, mi sono dilettato, E la tua legge è dentro le mie parti interiori. 9 Ho annunciato la buona notizia della giustizia nella grande congregazione. Ecco, non trattengo le mie labbra. O Geova, tu stesso lo sai bene. 10 Non ho coperto la tua giustizia dentro il mio cuore. Ho dichiarato la tua fedeltà e la tua salvezza. Non ho occultato la tua amorevole benignità e la tua verità nella grande congregazione". 11 Tu stesso, o Geova, non trattenere da me la tua pietà. La tua amorevole benignità e la tua verità stesse mi salvaguardino di continuo. 12 Poiché le calamità mi circondarono finché furono senza numero. Mi raggiunsero più errori miei di quanti ne potessi vedere; Divennero più numerosi dei capelli della mia testa, E il mio proprio cuore mi lasciò. 13 Compiaciti, o Geova, di liberarmi. O Geova, affrettati in mio soccorso. 14 Siano svergognati e confusi tutti insieme Quelli che cercano la mia anima per spazzarla via. Retrocedano e siano umiliati quelli che si dilettano della mia calamità. 15 Rimangano stupiti in conseguenza della loro vergogna Quelli che mi dicono: "Aha! Aha!" 16 Esultino e si rallegrino in te, Tutti quelli che ti cercano. Dicano di continuo: "Sia magnificato Geova", Quelli che amano la tua salvezza. 17 Ma io sono afflitto e povero. Geova stesso mi prende in considerazione. Tu sei il mio aiuto e Colui che mi provvede scampo. O mio Dio, non tardare troppo. Al direttore. Melodia di Davide. 41 Felice è chiunque mostra considerazione al misero; Nel giorno della calamità Geova gli provvederà scampo. 2 Geova stesso lo custodirà e lo conserverà in vita. Egli sarà dichiarato felice sulla terra; E non lo potrai cedere all'anima dei suoi nemici. 3 Geova stesso lo sosterrà su un divano di malattia; Certamente cambierai tutto il suo letto durante la sua infermità. 4 In quanto a me, dissi: "O Geova, mostrami favore. Sana la mia anima, poiché ho peccato contro di te". 5 In quanto ai miei nemici, dicono ciò che è male riguardo a me: "Quando morirà e perirà realmente il suo nome?" 6 E se uno in effetti viene a veder(mi), la falsità è ciò che il suo cuore proferisce; Radunerà per sé qualcosa di nocivo; Uscirà; di fuori (ne) parlerà. 7 Quelli che mi odiano bisbigliano l'uno all'altro unitamente contro di me; Contro di me continuano a tramare qualcosa di male per me: 8 "Su di lui è versata una cosa buona a nulla; Ora che si è messo a giacere, non si leverà più". 9 Anche l'uomo in pace con me, in cui confidai, Che mangiava il mio pane, ha levato il (suo) calcagno contro di me. 10 In quanto a te, o Geova, mostrami favore e fammi levare, Affinché io li ripaghi. 11 Da questo veramente so che hai provato diletto in me, Perché il mio nemico non urla in trionfo su di me. 12 In quanto a me, a motivo della mia integrità mi hai sostenuto, E mi porrai dinanzi alla tua faccia a tempo indefinito. 13 Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele Da tempo indefinito fino a tempo indefinito. Amen e Amen. Al direttore. Maschil per i figli di Cora. 42 Come la cerva anela ai corsi d'acqua, Così la mia medesima anima anela a te, o Dio. 2 La mia anima in realtà ha sete di Dio, dell'Iddio vivente. Quando verrò e apparirò dinanzi a Dio? 3 Le mie lacrime mi son divenute cibo giorno e notte, Mentre mi dicono tutto il giorno: "Dov'è il tuo Dio?" 4 Queste cose certamente ricorderò, e di sicuro verserò la mia anima dentro di me. Poiché passavo con la folla, Camminavo lentamente davanti a loro verso la casa di Dio, Con la voce di un grido di gioia e di rendimento di grazie, Di folla che celebrava una festa. 5 Perché ti disperi, o anima mia, E perché sei tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio, Poiché ancora lo loderò come la grande salvezza della mia persona. 6 O mio Dio, dentro di me la mia medesima anima si dispera. Perciò mi ricordo di te, Dal paese del Giordano e dalle vette dell'Ermon, Dal piccolo monte. 7 Acque dell'abisso chiamano acque dell'abisso Al suono dei tuoi getti (d'acqua). Tutti i tuoi flutti e le tue onde, Sono passati sopra di me. 8 Di giorno Geova comanderà alla sua amorevole benignità, E di notte il suo canto sarà con me; Vi sarà preghiera all'Iddio della mia vita. 9 Certamente dirò a Dio mia rupe: "Perché mi hai dimenticato? Perché me ne vado con tristezza a causa dell'oppressione del nemico?" 10 Con assassinio contro le mie ossa mi hanno biasimato quelli che mi mostrano ostilità, Mentre mi dicono tutto il giorno: "Dov'è il tuo Dio?" 11 Perché ti disperi, o anima mia, E perché sei tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio, Poiché ancora lo loderò come la grande salvezza della mia persona e come il mio Dio. 43 Giudicami, o Dio, E dirigi la mia causa contro una nazione non leale. Dall'uomo di inganno e ingiustizia voglia tu provvedermi scampo. 2 Poiché tu sei il Dio della mia fortezza. Perché mi hai respinto? Perché me ne vado con tristezza a causa dell'oppressione del nemico? 3 Manda la tua luce e la tua verità. Che queste stesse mi guidino. Mi conducano al tuo monte santo e al tuo grande tabernacolo. 4 E certamente verrò all'altare di Dio, A Dio, mia esultante allegrezza. E di sicuro ti loderò sull'arpa, o Dio, mio Dio. 5 Perché ti disperi, o anima mia, E perché sei tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio, Poiché ancora lo loderò come la grande salvezza della mia persona e come il mio Dio. Al direttore. Dei figli di Cora. Maschil. 44 O Dio, abbiamo udito con i nostri orecchi, I nostri stessi antenati ci hanno narrato L'attività che compisti ai loro giorni, Ai giorni di molto tempo fa. 2 Tu stesso con la tua mano cacciasti anche nazioni, E (al posto di quelle) piantavi loro. Fiaccavi gruppi nazionali e li mandavi via. 3 Poiché non fu con la loro propria spada che presero possesso del paese, E non fu il loro proprio braccio a recare loro salvezza. Poiché fu la tua destra e il tuo braccio e la luce della tua faccia, Perché ti compiacesti di loro. 4 Tu stesso sei il mio Re, o Dio. Comanda la grande salvezza per Giacobbe. 5 Mediante te spingeremo i nostri stessi avversari; Nel tuo nome calpesteremo quelli che si levano contro di noi. 6 Poiché non confidavo nel mio arco E non mi salvava la mia spada. 7 Poiché tu ci salvasti dai nostri avversari, E svergognasti quelli che ci odiavano intensamente. 8 In Dio certamente offriremo lode tutto il giorno, E a tempo indefinito celebreremo il tuo nome. Sela. 9 Ma ora tu ci hai respinti e continui a umiliarci, E non esci con i nostri eserciti. 10 Continui a farci retrocedere davanti all'avversario, E i medesimi che ci odiano intensamente hanno saccheggiato per sé. 11 Ci cedi come pecore, come qualcosa da mangiare, E fra le nazioni ci hai dispersi. 12 Vendi il tuo popolo per ciò che non ha alcun valore, E non hai guadagnato nessuna ricchezza col loro prezzo. 13 Ci poni come un biasimo ai nostri vicini, Una derisione e una burla a quelli tutt'intorno a noi. 14 Ci poni come un'espressione proverbiale fra le nazioni, Uno scuotimento della testa fra i gruppi nazionali. 15 Tutto il giorno la mia umiliazione è di fronte a me, E la vergogna della mia propria faccia mi ha coperto, 16 A motivo della voce di chi biasima e parla ingiuriosamente, A causa del nemico e di chi fa vendetta. 17 Tutto questo è ciò che ci è sopravvenuto, e noi non ti abbiamo dimenticato, E non abbiamo agito falsamente nel tuo patto. 18 Il nostro cuore non si è volto indietro senza fede, Né i nostri passi deviano dal tuo sentiero. 19 Poiché ci hai schiacciati nel luogo degli sciacalli, E ci copri di profonda ombra. 20 Se abbiamo dimenticato il nome del nostro Dio, O abbiamo steso le palme delle mani a un dio estraneo, 21 Non lo scruterà Dio stesso? Poiché egli è consapevole dei segreti del cuore. 22 Ma per amor tuo siamo stati uccisi tutto il giorno; Siamo stati considerati come pecore da scannare. 23 Destati. Perché continui a dormire, o Geova? Svegliati. Non continuare a respingere per sempre. 24 Perché tieni nascosta la tua medesima faccia? Perché dimentichi la nostra afflizione e la nostra oppressione? 25 Poiché la nostra anima si è chinata fino alla stessa polvere; Il nostro ventre si è attaccato alla medesima terra. 26 Sorgi in nostro aiuto E redimici a motivo della tua amorevole benignità. Al direttore su "I gigli". Dei figli di Cora. Maschil. Canto delle donne dilette. 45 Il mio cuore palpita per una cosa bella. Dico: "Le mie opere sono riguardo a un re". Sia la mia lingua lo stilo di un esperto copista. 2 Tu sei in realtà più bello dei figli degli uomini. Fascino è stato versato sulle tue labbra. Perciò Dio ti ha benedetto a tempo indefinito. 3 Cingi la tua spada sulla (tua) coscia, o potente, (Con) la tua dignità e il tuo splendore. 4 E nel tuo splendore avanza verso il successo; Cavalca nella causa della verità e dell'umiltà (e) della giustizia, E la tua destra ti istruirà in cose tremende. 5 Le tue frecce sono aguzze - sotto di te continuano a cadere popoli - Nel cuore dei nemici del re. 6 Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; Lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. 7 Hai amato la giustizia e odii la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di esultanza più dei tuoi compagni. 8 Tutte le tue vesti sono mirra e legno di aloe (e) cassia; Dal grande palazzo d'avorio gli stessi strumenti a corda ti hanno fatto rallegrare. 9 Figlie di re sono fra le tue preziose donne. La regina consorte ha preso posto alla tua destra, in oro di Ofir. 10 Ascolta, o figlia, e vedi, e porgi l'orecchio; E dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. 11 E il re avrà grande desiderio della tua bellezza, Poiché egli è il tuo signore, Perciò inchinati davanti a lui. 12 La figlia di Tiro anche con un dono: I ricchi del popolo placheranno la tua propria faccia. 13 La figlia del re è tutta gloriosa dentro (la casa); La sua veste è con castoni d'oro. 14 In abito tessuto sarà condotta al re. Le vergini al suo seguito come sue compagne ti sono introdotte. 15 Saranno condotte con allegrezza e gioia; Entreranno nel palazzo del re. 16 In luogo dei tuoi antenati ci saranno i tuoi figli, Che costituirai principi in tutta la terra. 17 Certamente farò menzione del tuo nome per tutte le generazioni avvenire. Perciò i popoli stessi ti loderanno a tempo indefinito, sì, per sempre. Al direttore. Dei figli di Cora su "Le fanciulle". Canto. 46 Dio è per noi rifugio e forza, Un aiuto che si può trovare prontamente durante le angustie. 2 Perciò non temeremo, benché la terra subisca un cambiamento E benché i monti vacillino nel cuore del vasto mare, 3 Benché le sue acque siano tumultuose, schiumino, Benché i monti tremino al suo clamore. Sela. 4 C'è un fiume i cui ruscelli fanno rallegrare la città di Dio, Il più santo gran tabernacolo dell'Altissimo. 5 Dio è in mezzo alla (città); non sarà fatta vacillare. Dio l'aiuterà all'apparire del mattino. 6 Le nazioni divennero tumultuose, i regni vacillarono; Egli fece risuonare la sua voce, la terra si struggeva. 7 Geova degli eserciti è con noi; L'Iddio di Giacobbe è per noi una sicura altezza. Sela. 8 Venite, guardate le attività di Geova, Come ha posto avvenimenti stupendi sulla terra. 9 Fa cessare le guerre fino all'estremità della terra. Frantuma l'arco e taglia a pezzi la lancia; Brucia i carri nel fuoco. 10 "Cedete e sappiate che io sono Dio. Certamente sarò esaltato fra le nazioni, Certamente sarò esaltato sulla terra". 11 Geova degli eserciti è con noi; L'Iddio di Giacobbe è per noi una sicura altezza. Sela. Al direttore. Dei figli di Cora. Melodia. 47 Popoli tutti, battete le mani. Gridate in trionfo a Dio col suono di un grido di gioia. 2 Poiché Geova, l'Altissimo, è tremendo, Un gran Re su tutta la terra. 3 Soggiogherà i popoli sotto di noi E i gruppi nazionali sotto i nostri piedi. 4 Sceglierà per noi la nostra eredità, L'orgoglio di Giacobbe, che ha amato. Sela. 5 Dio è asceso con urlo di gioia, Geova col suono del corno. 6 Innalzate melodie a Dio, innalzate melodie. Innalzate melodie al nostro Re, innalzate melodie. 7 Poiché Dio è Re di tutta la terra; Innalzate melodie, agendo con discrezione. 8 Dio è divenuto re sulle nazioni. Dio stesso si è assiso sul suo santo trono. 9 I nobili dei popoli stessi si sono raccolti, (Con) il popolo dell'Iddio di Abraamo. Poiché a Dio appartengono gli scudi della terra. Egli è molto alto nella sua ascesa. Canto. Melodia dei figli di Cora. 48 Geova è grande e da lodare assai Nella città del nostro Dio, (sul) suo monte santo. 2 Bello per elevazione, esultanza dell'intera terra, È il monte Sion sui remoti lati del nord, La città del gran Re. 3 Nelle sue torri di dimora Dio stesso è divenuto noto come sicura altezza. 4 Poiché, ecco, i re stessi si son dati convegno, Sono passati insieme. 5 Essi stessi videro; (e) rimasero dunque sbalorditi. Furono turbati, si misero a correre per il panico. 6 Là li prese lo stesso tremore, Doglie come quelle di una donna che partorisce. 7 Con un vento orientale fai naufragare le navi di Tarsis. 8 Proprio come abbiamo udito, così abbiamo visto Nella città di Geova degli eserciti, nella città del nostro Dio. Dio stesso la stabilirà fermamente a tempo indefinito. Sela. 9 Abbiamo ponderato, o Dio, la tua amorevole benignità In mezzo al tuo tempio. 10 Come il tuo nome, o Dio, così è la tua lode Sino ai confini della terra. La tua destra è piena della stessa giustizia. 11 Si rallegri il monte Sion, Le borgate dipendenti di Giuda gioiscano a motivo delle tue decisioni giudiziarie. 12 Marciate intorno a Sion, e fatene il giro, Contatene le torri. 13 Ponete il cuore al suo bastione. Ispezionatene le torri di dimora, Per narrarlo alla generazione futura. 14 Poiché questo Dio è il nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre. Egli stesso ci guiderà finché moriremo. Al direttore. Dei figli di Cora. Melodia. 49 Udite questo, popoli tutti. Prestate orecchio, voi tutti abitanti del sistema di cose, 2 Voi figli del genere umano come pure voi figli dell'uomo, Ricco e povero insieme. 3 La mia propria bocca proferirà cose di sapienza, E la meditazione del mio cuore sarà delle cose d'intendimento. 4 Porgerò orecchio a un'espressione proverbiale; Aprirò su un'arpa il mio enigma. 5 Perché dovrei temere nei giorni del male, (Quando) il medesimo errore dei miei soppiantatori mi circonda? 6 Quelli che confidano nei loro mezzi di sostentamento, E che continuano a vantarsi dell'abbondanza delle loro ricchezze, 7 Nessuno di loro può in alcun modo redimere sia pure un fratello, Né dare a Dio un riscatto per lui 8 (E il prezzo di redenzione della loro anima è così prezioso Che è cessato a tempo indefinito), 9 Perché viva per sempre (e) non veda la fossa. 10 Poiché vede che anche il saggio muore, Lo stupido e l'irragionevole periscono insieme, E devono lasciare ad altri i loro mezzi di sostentamento. 11 Il loro intimo desiderio è che le loro case siano a tempo indefinito, I loro tabernacoli di generazione in generazione. Hanno chiamato le loro proprietà terriere con i loro nomi. 12 Eppure l'uomo terreno, benché in onore, non può continuare ad albergare; In realtà è paragonabile alle bestie che sono state distrutte. 13 Questa è la via di quelli che mostrano stupidità, E di quelli che vengono dopo di loro i quali si compiacciono dei loro medesimi detti. Sela. 14 Come pecore sono stati assegnati allo stesso Sceol; La morte stessa li pascerà; E i retti li terranno sottoposti al mattino, E le loro forme si devono consumare; Lo Sceol, anziché un'alta dimora, è per ciascuno. 15 Comunque, Dio stesso redimerà la mia anima dalla mano dello Sceol, Poiché egli mi riceverà. Sela. 16 Non aver timore perché qualche uomo guadagna ricchezze, Perché la gloria della sua casa aumenta, 17 Poiché alla sua morte non può portare con sé assolutamente nulla; La sua gloria non scenderà insieme a lui stesso. 18 Poiché durante la sua vita benediceva la sua propria anima (E ti loderanno perché fai il bene a te stesso); 19 (La sua anima) giunge infine solo fino alla generazione dei suoi antenati. Mai più vedranno la luce. 20 L'uomo terreno, quantunque in onore, che non comprende, In realtà è paragonabile alle bestie che sono state distrutte. Melodia di Asaf. 50 Il Divino, Dio, Geova, egli stesso ha parlato, E si mette a chiamare la terra, Dal levar del sole fin dove tramonta. 2 Da Sion, la perfezione della bellezza, Dio stesso ha brillato. 3 Il nostro Dio verrà e non potrà tacere. Dinanzi a lui un fuoco divora, E tutt'intorno a lui è divenuto estremamente tempestoso. 4 Egli chiama i cieli di sopra e la terra In modo da eseguire il giudizio sul suo popolo: 5 "Raccogliete a me i miei leali, Quelli che concludono il mio patto sul sacrificio". 6 E i cieli annunciano la sua giustizia, Poiché Dio stesso è Giudice. Sela. 7 "Ascolta, o mio popolo, e certamente parlerò, O Israele, e certamente renderò testimonianza contro di te. Io sono Dio, il tuo Dio. 8 Non ti riprendo riguardo ai tuoi sacrifici, Né (riguardo) ai tuoi olocausti (che sono) continuamente di fronte a me. 9 Di sicuro non prenderò dalla tua casa un toro, Dai tuoi recinti dei capri. 10 Poiché a me appartiene ogni animale selvaggio della foresta, Le bestie su mille monti. 11 Conosco bene ogni creatura alata dei monti, E la moltitudine degli animali della campagna è con me. 12 Se avessi fame, non lo direi a te; Poiché a me appartiene il paese produttivo e la sua pienezza. 13 Mangerò la carne di potenti (tori), E berrò il sangue di capri? 14 Offri rendimento di grazie come tuo sacrificio a Dio, E paga all'Altissimo i tuoi voti; 15 E chiamami nel giorno dell'angustia. Io ti libererò, e tu mi glorificherai". 16 Ma al malvagio Dio dovrà dire: "Che diritto hai di enumerare i miei regolamenti, E di portare il mio patto nella bocca? 17 Ebbene, tu, tu hai odiato la disciplina, E continui a gettarti le mie parole dietro di te. 18 Ogni qualvolta vedesti un ladro, perfino te ne compiacesti; E la tua parte era con gli adulteri. 19 Hai lasciato sciolta la tua bocca a ciò che è male, E la tua lingua tieni attaccata all'inganno. 20 Siedi (e) parli contro il tuo proprio fratello, Contro il figlio di tua madre palesi una mancanza. 21 Hai fatto queste cose, e io tacevo. Immaginavi che io sarei positivamente divenuto come te. Ti riprenderò, e certamente disporrò le cose davanti ai tuoi occhi. 22 Comprendete questo, suvvia, voi che dimenticate Dio, Affinché io non (vi) sbrani senza che ci sia alcun liberatore. 23 Chi offre rendimento di grazie come suo sacrificio è colui che mi glorifica; E in quanto a chi osserva una via stabilita, Gli farò certamente vedere la salvezza da Dio". Al direttore. Melodia di Davide. Quando Natan il profeta venne da lui dopo che egli aveva avuto relazione con Betsabea. 51 Mostrami favore, o Dio, secondo la tua amorevole benignità. Secondo l'abbondanza delle tue misericordie cancella le mie trasgressioni. 2 Lavami completamente dal mio errore, E purificami anche dal mio peccato. 3 Poiché io stesso conosco le mie trasgressioni, E il mio peccato è continuamente di fronte a me. 4 Ho peccato contro di te, contro te solo, E ho fatto ciò che è male ai tuoi occhi, Affinché tu mostri d'esser giusto quando parli, Perché tu sia libero da colpa quando giudichi. 5 Ecco, con errore fui dato alla luce con dolori di parto, E mia madre mi concepì nel peccato. 6 Ecco, hai provato diletto nella stessa veracità nelle parti interiori; E nell'intimo voglia tu farmi conoscere la completa sapienza. 7 Voglia tu purificarmi dal peccato con issopo, perché io sia puro; Voglia tu lavarmi, perché io divenga più bianco perfino della neve. 8 Voglia tu farmi udire esultanza e allegrezza, Affinché le ossa che hai schiacciato gioiscano. 9 Nascondi la tua faccia dai miei peccati, E cancella anche tutti i miei errori. 10 Crea in me anche un cuore puro, o Dio, E metti dentro di me uno spirito nuovo, saldo. 11 Non rigettarmi d'innanzi alla tua faccia; E il tuo santo spirito, oh, non togliere da me. 12 Rendimi l'esultanza della salvezza da te, E voglia tu sostenermi pure con uno spirito volenteroso. 13 Certamente insegnerò ai trasgressori le tue vie, Affinché i peccatori stessi si rivolgano direttamente a te. 14 Liberami dalla colpa di sangue, o Dio, Dio della mia salvezza, Affinché la mia lingua annunci con gioia la tua giustizia. 15 O Geova, voglia tu aprire queste mie labbra, Affinché la mia propria bocca dichiari la tua lode. 16 Poiché non ti diletti del sacrificio, altrimenti (lo) darei; Dell'olocausto non ti compiaci. 17 I sacrifici a Dio sono uno spirito rotto; Un cuore rotto e affranto, o Dio, tu non disprezzerai. 18 Nella tua buona volontà tratta bene Sion; Voglia tu edificare le mura di Gerusalemme. 19 In tal caso ti diletterai dei sacrifici di giustizia, Del sacrificio bruciato e dell'offerta intera; In tal caso tori saranno offerti proprio sul tuo stesso altare. Al direttore. Maschil. Di Davide, quando Doeg l'edomita venne a riferire a Saul e a dirgli che Davide era andato alla casa di Ahimelec. 52 Perché ti vanti di ciò che è male, o potente? L'amorevole benignità di Dio dura tutto il giorno. 2 La tua lingua trama avversità, affilata come un rasoio, Operando ingannevolmente. 3 Hai amato ciò che è male più di ciò che è bene, La falsità più del parlare con giustizia. Sela. 4 Hai amato tutte le parole divoratrici, O lingua ingannevole. 5 Dio stesso anche ti abbatterà per sempre; Ti atterrerà e ti strapperà via dalla (tua) tenda, E certamente ti sradicherà dal paese dei viventi. Sela. 6 E i giusti (lo) vedranno e avranno timore, E su di lui rideranno. 7 Ecco l'uomo robusto che non pone Dio come sua fortezza, Ma che confida nell'abbondanza delle sue ricchezze, Che prende riparo nelle avversità (causate) da lui. 8 Ma io sarò come un olivo lussureggiante nella casa di Dio; In effetti confido nell'amorevole benignità di Dio a tempo indefinito, sì, per sempre. 9 Certamente ti loderò a tempo indefinito, poiché hai agito; Spererò nel tuo nome, perché è buono, di fronte ai tuoi leali. Al direttore su Maalat. Maschil. Di Davide. 53 L'insensato ha detto nel suo cuore: "Non c'è Geova". Hanno agito rovinosamente e hanno agito detestabilmente nell'ingiustizia; Non c'è chi faccia il bene. 2 In quanto a Dio, ha guardato dal cielo stesso sui figli degli uomini, Per vedere se esiste qualcuno che abbia perspicacia, qualcuno che cerchi Geova. 3 Tutti si sono volti indietro, (tutti) sono similmente corrotti; Non c'è chi faccia il bene, Nemmeno uno. 4 Nessuno di quelli che praticano ciò che è nocivo ha ottenuto conoscenza, Mangiando il mio popolo come hanno mangiato il pane? Non hanno nemmeno invocato Geova. 5 Là furono pieni di grande terrore, Dove non c'era stato terrore; Poiché Dio stesso certamente spargerà le ossa di chiunque si accampi contro di te. Tu certamente (li) farai vergognare, poiché Geova stesso li ha rigettati. 6 Oh venisse da Sion la grande salvezza d'Israele! Quando Geova riconduce i prigionieri del suo popolo, Gioisca Giacobbe, si rallegri Israele. Al direttore su strumenti a corda. Maschil. Di Davide. Quando gli zifei vennero a dire a Saul: "Non si nasconde Davide presso di noi?" 54 O Dio, per il tuo nome salvami, E con la tua potenza voglia tu perorare la mia causa. 2 O Dio, odi la mia preghiera; Presta orecchio ai detti della mia bocca. 3 Poiché ci sono estranei che si sono levati contro di me, E tiranni che veramente cercano la mia anima. Non hanno posto Dio di fronte a sé. Sela. 4 Ecco, Dio è il mio soccorritore; Geova è fra quelli che sostengono la mia anima. 5 Egli ripagherà il male ai miei nemici; Nella tua verità riducili al silenzio. 6 Volenterosamente ti farò di certo sacrifici. Loderò il tuo nome, o Geova, poiché è buono. 7 Poiché egli mi liberò da ogni angustia, E il mio occhio ha guardato sui miei nemici. Al direttore su strumenti a corda. Maschil. Di Davide. 55 Presta orecchio, o Dio, alla mia preghiera; E non ti nascondere alla mia richiesta di favore. 2 Prestami attenzione e rispondimi. Sono sospinto senza tregua dalla mia preoccupazione, E non posso che mostrare inquietudine, 3 A motivo della voce del nemico, a causa della pressione del malvagio. Poiché continuano a gettare su di me ciò che è nocivo, E nell'ira nutrono animosità verso di me. 4 Il mio medesimo cuore è in penoso dolore dentro di me, E su di me sono caduti gli spaventi della morte stessa. 5 Timore, sì, lo stesso tremore entra in me, E mi coprono i brividi. 6 E continuo a dire: "Oh avessi ali come le ha la colomba! Volerei via e risiederei. 7 Ecco, fuggirei lontano in volo; Albergherei nel deserto. - Sela - 8 Mi affretterei a un luogo di scampo per me Dal vento impetuoso, dalla tempesta". 9 Confondi, o Geova, dividi la loro lingua, Poiché ho visto violenza e disputa nella città. 10 Giorno e notte vanno in giro sulle sue mura; E dentro di essa ci sono nocività e affanno. 11 Dentro di essa ci sono avversità; E dalla sua pubblica piazza non si sono mossi oppressione e inganno. 12 Poiché non fu un nemico a biasimarmi; Altrimenti l'avrei sopportato. Non fu uno che mi odiava intensamente ad assumere grandi arie contro di me; Altrimenti mi sarei potuto nascondere da lui. 13 Ma fosti tu, uomo mortale che eri come un mio pari, Uno a me familiare e mio conoscente, 14 Perché godevamo insieme dolce intimità; Andavamo nella casa di Dio con la folla. 15 Le desolazioni (siano) su di loro! Scendano vivi nello Sceol; Poiché durante la loro residenza come forestieri ci sono state dentro di loro cose cattive. 16 In quanto a me, chiamerò Dio; E Geova stesso mi salverà. 17 La sera e la mattina e a mezzogiorno non posso che mostrare preoccupazione e gemere, Ed egli ode la mia voce. 18 Certamente redimerà (e porrà) in pace la mia anima dal combattimento che si fa contro di me, Poiché sono venuti in moltitudini contro di me. 19 Dio udrà e risponderà loro, Sì, Egli che siede (sul trono) come nel passato - Sela - A quelli presso i quali non ci sono mutamenti E che non hanno temuto Dio. 20 Egli ha steso le sue mani contro quelli che erano in pace con lui; Ha profanato il suo patto. 21 (Le parole della) sua bocca sono più dolci del burro, Ma il suo cuore è disposto al combattimento. Le sue parole sono più tenere dell'olio, Ma sono spade tratte. 22 Getta su Geova stesso il tuo peso, Ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli. 23 Ma tu stesso, o Dio, li farai scendere nell'infima fossa. In quanto agli uomini colpevoli di sangue e ingannevoli, non vivranno la metà dei loro giorni. Ma in quanto a me, confiderò in te. Al direttore su "La colomba che tace" fra quelli lontani. Di Davide. Mictam. Quando i filistei lo presero a Gat. 56 Mostrami favore, o Dio, perché l'uomo mortale mi ha divorato. Guerreggiando tutto il giorno, continua a opprimermi. 2 I miei nemici han continuato a divorare tutto il giorno, Poiché ci sono molti che guerreggiano altezzosamente contro di me. 3 In qualunque giorno io abbia timore, io, da parte mia, confiderò pure in te. 4 Unito a Dio loderò la sua parola. Ho confidato in Dio; non avrò timore. Che mi può fare la carne? 5 Tutto il giorno continuano a danneggiare le mie cose personali; Tutti i loro pensieri sono contro di me per il male. 6 Attaccano, si nascondono, Essi, da parte loro, continuano a osservare i miei medesimi passi, Mentre hanno atteso la mia anima. 7 A causa della (loro) perniciosità, rigettali. Nell'ira abbatti anche i popoli, o Dio. 8 Che io sia fuggiasco tu stesso l'hai riferito. Metti le mie lacrime nel tuo otre. Non sono esse nel tuo libro? 9 In quel tempo i miei nemici si volgeranno indietro, il giorno che invocherò; Questo so bene, che Dio è per me. 10 Unito a Dio loderò la (sua) parola; Unito a Geova loderò la (sua) parola. 11 Ho confidato in Dio. Non avrò timore. Che mi può fare l'uomo terreno? 12 Su di me, o Dio, ci sono voti a te. Ti renderò espressioni di ringraziamento. 13 Poiché hai liberato la mia anima dalla morte - Non (hai liberato) i miei piedi dall'inciampo? - Affinché (io) cammini dinanzi a Dio alla luce dei viventi. Al direttore. "Non ridurre in rovina". Di Davide. Mictam. Quando fuggì a causa di Saul, nella caverna. 57 Mostrami favore, o Dio, mostrami favore, Poiché in te si è rifugiata la mia anima; E mi rifugio all'ombra delle tue ali finché passino le avversità. 2 Invoco Dio l'Altissimo, il (vero) Dio che mette (loro) fine a motivo mio. 3 Egli manderà dal cielo e mi salverà. Certamente confonderà chi mi divora. Sela. Dio manderà la sua amorevole benignità e la sua verità. 4 La mia anima è in mezzo ai leoni; Non posso che giacere fra divoratori, (sì,) i figli degli uomini, I cui denti sono lance e frecce, E la cui lingua è una spada affilata. 5 Oh sii esaltato al di sopra dei cieli, o Dio; La tua gloria sia al di sopra di tutta la terra. 6 Hanno preparato una rete per i miei passi; La mia anima si è chinata. Scavarono davanti a me una fossa; Sono caduti in mezzo ad essa. Sela. 7 Il mio cuore è saldo, o Dio, Il mio cuore è saldo. Certamente canterò e innalzerò melodie. 8 Destati, o mia gloria; Destati, o strumento a corda; anche tu, o arpa. Certamente desterò l'aurora. 9 Ti loderò fra i popoli, o Geova; Ti innalzerò melodie fra i gruppi nazionali. 10 Poiché la tua amorevole benignità è grande fino ai cieli, E la tua verità fino ai cieli nuvolosi. 11 Sii esaltato al di sopra dei cieli, o Dio; La tua gloria sia al di sopra di tutta la terra. Al direttore. "Non ridurre in rovina". Di Davide. Mictam. 58 (Nel vostro) silenzio potete realmente parlare della stessa giustizia? Potete giudicare nella stessa rettitudine, o figli degli uomini? 2 Quanto, piuttosto, col cuore praticate assoluta ingiustizia sulla terra, (E) preparate la strada alla medesima violenza delle vostre mani! 3 I malvagi sono stati perversi dal seno; Sono andati errando fin dal ventre; Pronunciano menzogne. 4 Il loro veleno è simile al veleno del serpente, (Sono) sordi come il cobra che si chiude l'orecchio, 5 Che non ascolterà la voce degli incantatori, Benché qualcuno saggio leghi con malie. 6 O Dio, fracassa loro i denti in bocca. Rompi le medesime mascelle dei giovani leoni forniti di criniera, o Geova. 7 Si dissolvano come in acque che se ne vanno via; Tenda egli (l'arco per) le sue frecce mentre essi crollano. 8 Egli cammina come una lumaca che si va dissolvendo; Come un aborto di donna certamente non guarderanno il sole. 9 Prima che le vostre pentole sentano il pruno (acceso), Sia il verde vivo che quello ardente, egli li porterà via come un vento tempestoso. 10 Il giusto si rallegrerà perché ha guardato la vendetta. Bagnerà i suoi passi nel sangue del malvagio. 11 E il genere umano dirà: "Sicuramente c'è frutto per il giusto. Sicuramente esiste un Dio che giudica sulla terra". Al direttore. "Non ridurre in rovina". Di Davide. Mictam. Quando Saul mandò, e sorvegliavano la casa, per metterlo a morte. 59 Liberami dai miei nemici, o mio Dio; Da quelli che si levano contro di me voglia tu proteggermi. 2 Liberami da quelli che praticano ciò che è nocivo, E salvami dagli uomini colpevoli di sangue. 3 Poiché, ecco, hanno teso un agguato alla mia anima; I forti sferrano un attacco contro di me, Non per alcuna rivolta da parte mia, né per alcun peccato da parte mia, o Geova. 4 Benché non ci sia errore, corrono e si preparano. Sì, déstati alla mia chiamata e vedi. 5 E tu, o Geova Dio degli eserciti, sei l'Iddio d'Israele. Svegliati per rivolgere la tua attenzione a tutte le nazioni. Non mostrar favore ad alcuno degli iniqui traditori. Sela. 6 Essi continuano a tornare la sera; Continuano ad abbaiare come un cane e vanno tutt'intorno alla città. 7 Ecco, gorgogliano con la loro bocca; Spade sono sulle loro labbra, Poiché chi ascolta? 8 Ma tu stesso, o Geova, riderai di loro; Ti farai beffe di tutte le nazioni. 9 O mia Forza, verso di te certamente mi manterrò in guardia; Poiché Dio è la mia sicura altezza. 10 L'Iddio di amorevole benignità verso di me si presenterà lui stesso dinanzi a me; Dio stesso mi farà guardare sui miei nemici. 11 Non ucciderli, affinché il mio popolo non dimentichi. Mediante la tua energia vitale falli vagare, E abbattili, o nostro scudo Geova, 12 (Per) il peccato della loro bocca, la parola delle loro labbra; E siano presi nel loro orgoglio, Anche per la maledizione e l'inganno che ripetono. 13 Poni (loro) fine nel furore; Poni (loro) fine, perché non siano; E sappiano che Dio governa in Giacobbe fino alle estremità della terra. Sela. 14 E tornino la sera; Abbàino come un cane e vadano tutt'intorno alla città. 15 Vaghino quei medesimi per qualcosa da mangiare; Non si sazino né passino la notte. 16 Ma in quanto a me, canterò la tua forza, E al mattino annuncerò con gioia la tua amorevole benignità. Poiché hai mostrato d'essere per me una sicura altezza E un luogo a cui fuggire nel giorno della mia angustia. 17 O mia Forza, a te innalzerò melodie, Poiché Dio è la mia sicura altezza, l'Iddio di amorevole benignità verso di me. Al direttore sul "Giglio del rammemoratore". Mictam. Di Davide. Per insegnare. Quando si impegnò in una lotta con Aram-Naaraim e Aram-Zoba, e Gioab tornava e abbatteva Edom nella Valle del Sale, sì, dodicimila. 60 O Dio, ci hai respinti, hai fatto irruzione in mezzo a noi, Ti sei adirato. Devi ristabilirci. 2 Hai fatto scrollare la terra, l'hai squarciata. Sana le sue brecce, poiché ha vacillato. 3 Hai fatto vedere al tuo popolo cose dure. Ci hai fatto bere vino, facendoci barcollare. 4 Hai dato a quelli che ti temono un segnale Per fuggire a zig zag a causa dell'arco. Sela. 5 Affinché i tuoi diletti siano liberati, Oh salva con la tua destra e rispondici. 6 Dio stesso ha parlato nella sua santità: "Di sicuro esulterò, darò Sichem come porzione; E misurerò il bassopiano di Succot. 7 Galaad appartiene a me e a me appartiene Manasse, Ed Efraim è la fortezza del mio capo; Giuda è il mio bastone da comandante. 8 Moab è il catino per lavarmi. Su Edom getterò il mio sandalo. Sulla Filistea urlerò in trionfo". 9 Chi mi porterà alla città assediata? Chi mi guiderà realmente fino a Edom? 10 Non sei tu, o Dio, che ci hai respinti E che non esci con i nostri eserciti come Dio? 11 Dacci aiuto nell'angustia, Giacché la salvezza mediante l'uomo terreno è inutile. 12 Da Dio otterremo energia vitale, Ed egli stesso calpesterà i nostri avversari. Al direttore su strumenti a corda. Di Davide. 61 Odi, o Dio, il mio grido d'implorazione. Presta attenzione alla mia preghiera. 2 Dall'estremità della terra griderò, sì, a te, quando il mio cuore si indebolirà. A una roccia che è più alta di me voglia tu guidarmi. 3 Poiché tu hai mostrato d'essere per me un rifugio, Una forte torre in faccia al nemico. 4 Certamente sarò ospite nella tua tenda a tempi indefiniti; Di sicuro mi rifugerò nel nascondiglio delle tue ali. Sela. 5 Poiché tu stesso, o Dio, hai ascoltato i miei voti. (Mi) hai dato il possesso di quelli che temono il tuo nome. 6 Giorni aggiungerai ai giorni del re; I suoi anni saranno come generazione dopo generazione. 7 Egli dimorerà a tempo indefinito dinanzi a Dio; Oh assegna amorevole benignità e verità, affinché queste lo salvaguardino. 8 Così certamente innalzerò melodie al tuo nome per sempre, Affinché io paghi di giorno in giorno i miei voti. Al direttore di Iedutun. Melodia di Davide. 62 In realtà verso Dio la mia anima (attende in) silenzio. Da lui è la mia salvezza. 2 Egli è davvero la mia roccia e la mia salvezza, la mia sicura altezza; Non mi si farà vacillare molto. 3 Fino a quando andrete freneticamente contro l'uomo che vorreste assassinare? Siete tutti come un muro che pende, un muro di pietra che viene spinto. 4 Realmente danno consiglio per allettare uno lontano dalla sua dignità; Si compiacciono della menzogna. Con la loro bocca benedicono, ma dentro di sé invocano il male. Sela. 5 In realtà verso Dio attendi in silenzio, o anima mia, Perché da lui è la mia speranza. 6 Egli è davvero la mia roccia e la mia salvezza, la mia sicura altezza; Non mi si farà vacillare. 7 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria. La mia forte roccia, il mio rifugio è in Dio. 8 Confida in lui in ogni tempo, o popolo. Dinanzi a lui versate il vostro cuore. Dio è per noi un rifugio. Sela. 9 Realmente i figli dell'uomo terreno sono un soffio, I figli del genere umano sono una menzogna. Posti sulla bilancia, son tutti insieme più leggeri di un soffio. 10 Non confidate nella frode, Né divenite vani nella completa rapina. Nel caso che i mezzi di sostentamento crescano, non riponete (in essi) il vostro cuore. 11 Dio ha parlato una volta, due volte ho udito anche questo, Che la forza appartiene a Dio. 12 Anche l'amorevole benignità appartiene a te, o Geova, Poiché tu stesso ripaghi ciascuno secondo la sua opera. Melodia di Davide, quando si trovava nel deserto di Giuda. 63 O Dio, tu sei il mio Dio, continuo a cercarti. La mia anima ha veramente sete di te. Per te la mia carne si è indebolita (dalla brama) In una terra arida ed esausta, dove non c'è acqua. 2 Così ti ho contemplato nel luogo santo, Al vedere la tua forza e la tua gloria. 3 Poiché la tua amorevole benignità è migliore della vita, Le mie proprie labbra ti loderanno. 4 Così ti benedirò durante il tempo della mia vita; Nel tuo nome alzerò le palme delle mie mani. 5 Come della parte migliore, pure del grasso, la mia anima è sazia, E con labbra di gioiose grida la mia bocca offre lode. 6 Quando ti ho ricordato sul mio giaciglio, Durante le veglie della notte medito su di te. 7 Poiché tu hai mostrato d'essermi di aiuto, E all'ombra delle tue ali grido di gioia. 8 La mia anima ti ha seguito da vicino; La tua destra mi tiene saldamente. 9 In quanto a quelli che continuano a cercare la mia anima per la (sua) rovina, Entreranno nelle parti più basse della terra. 10 Saranno consegnati alla potenza della spada; Diverranno semplice porzione delle volpi. 11 E il re stesso si rallegrerà in Dio. Chiunque giura per lui si vanterà, Poiché la bocca di quelli che pronunciano falsità sarà tappata. Al direttore. Melodia di Davide. 64 Odi, o Dio, la mia voce nella mia preoccupazione. Dal terrore del nemico voglia tu salvaguardare la mia vita. 2 Voglia tu nascondermi dal discorso confidenziale dei malfattori, Dal tumulto di quelli che praticano la nocività, 3 Che hanno affilato la loro lingua proprio come una spada, Che hanno puntato la loro freccia, parola amara, 4 Per tirare da luoghi nascosti contro qualcuno irriprovevole. All'improvviso gli tirano e non temono. 5 Si attengono a parole cattive; Fanno dichiarazioni circa il nascondere trappole. Hanno detto: "Chi le vede?" 6 Continuano a cercare cose ingiuste; Hanno nascosto un astuto stratagemma ben cercato, E la parte interiore di ciascuno, sì, il (suo) cuore, è profonda. 7 Ma Dio tirerà loro improvvisamente una freccia. Ne son risultate loro ferite, 8 Ed essi fanno inciampare. (Ma) la loro lingua è contro loro stessi. Tutti quelli che li guardano scuoteranno la testa, 9 E tutti gli uomini terreni avranno timore; E annunceranno l'attività di Dio, E certamente avranno perspicacia nella sua opera. 10 E il giusto si rallegrerà in Geova e di sicuro si rifugerà in lui; E tutti i retti di cuore si vanteranno. Al direttore. Melodia di Davide. Canto. 65 Per te c'è lode - silenzio - o Dio, in Sion; E a te si pagherà il voto. 2 O Uditore di preghiera, sì, a te verranno persone di ogni carne. 3 Cose d'errore sono state più potenti di me. In quanto alle nostre trasgressioni, tu stesso le coprirai. 4 Felice è colui che scegli e fai avvicinare, Perché risieda nei tuoi cortili. Noi certamente saremo saziati della bontà della tua casa, Il luogo santo del tuo tempio. 5 Con cose tremende ci risponderai nella giustizia, O Dio della nostra salvezza, Fiducia di tutti i confini della terra e di quelli lontani sul mare. 6 Egli stabilisce fermamente i monti col suo potere; È veramente cinto di potenza. 7 Fa tacere il rumore dei mari, Il rumore delle loro onde e l'agitazione dei gruppi nazionali. 8 E gli abitanti delle parti più remote avranno timore dei tuoi segni; Le uscite del mattino e della sera fai gridare di gioia. 9 Hai rivolto la tua attenzione alla terra, per darle abbondanza; L'arricchisci moltissimo. Il ruscello di Dio è pieno d'acqua. Prepari il loro grano, Poiché questo è il modo in cui prepari la terra. 10 Si inzuppano i suoi solchi, si appianano le sue zolle; L'ammolli con acquazzoni copiosi; ne benedici i medesimi germogli. 11 Hai coronato l'anno con la tua bontà, E i tuoi medesimi sentieri battuti gocciolano di grasso. 12 I pascoli del deserto continuano a gocciolare, E di gioia si cingono i medesimi colli. 13 I prati sono vestiti di greggi, E gli stessi bassopiani sono avvolti di grano. Urlano in trionfo, sì, cantano. Al direttore. Canto, melodia. 66 Urlate in trionfo a Dio, (genti di) tutta la terra. 2 Innalzate melodie alla gloria del suo nome. Rendete gloriosa la sua lode. 3 Dite a Dio: "Come sono tremende le tue opere! A causa dell'abbondanza della tua forza i tuoi nemici verranno a chinarsi servilmente a te. 4 (Le genti di) tutta la terra si inchineranno dinanzi a te, E ti innalzeranno melodie, innalzeranno melodie al tuo nome". Sela. 5 Venite, e vedete le attività di Dio. Ciò che fa con i figli degli uomini è tremendo. 6 Ha cambiato il mare in asciutto; Passarono il fiume a piedi. Là cominciammo a rallegrarci in lui. 7 Egli governa mediante la sua potenza a tempo indefinito. I suoi propri occhi vigilano sulle nazioni. In quanto a quelli che sono ostinati, non si esaltino in se stessi. Sela. 8 Benedite il nostro Dio, o popoli, E fate udire la voce di lode a lui. 9 Egli pone in vita la nostra anima, E non ha permesso al nostro piede di vacillare. 10 Poiché tu ci hai esaminati, o Dio; Ci hai raffinati come quando si raffina l'argento. 11 Ci hai condotti in una rete da caccia; Hai fatto pressione sui nostri fianchi. 12 Hai fatto cavalcare l'uomo mortale sulla nostra testa; Siamo passati attraverso il fuoco e attraverso l'acqua, E ci traevi verso il sollievo. 13 Verrò nella tua casa con olocausti; Ti pagherò i miei voti 14 Per proferire i quali le mie labbra si sono aperte E che la mia bocca ha pronunciato quando ero in grave angustia. 15 Ti offrirò olocausti di (animali) ingrassati, Col fumo di sacrificio di montoni. Offrirò un toro con capri. Sela. 16 Venite, ascoltate, tutti voi che temete Dio, e certamente vi narrerò Ciò che egli ha fatto per la mia anima. 17 Lo chiamai con la mia bocca, E lo esaltavo con la mia lingua. 18 Se ho considerato qualcosa di nocivo nel mio cuore, Geova non (mi) udrà. 19 Veramente Dio ha udito; Ha prestato attenzione alla voce della mia preghiera. 20 Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera, Né la sua amorevole benignità da me. Al direttore su strumenti a corda. Melodia, canto. 67 Dio stesso ci mostrerà favore e ci benedirà; Farà splendere su di noi la sua faccia - Sela - 2 Affinché la tua via sia conosciuta sulla terra, La tua salvezza anche fra tutte le nazioni. 3 Ti lodino i popoli, o Dio; I popoli, tutti quanti, ti lodino. 4 I gruppi nazionali si rallegrino e gridino di gioia, Poiché giudicherai i popoli con rettitudine; E in quanto ai gruppi nazionali, sulla terra li guiderai. Sela. 5 Ti lodino i popoli, o Dio; I popoli, tutti quanti, ti lodino. 6 La terra stessa darà certamente il suo prodotto; Dio, il nostro Dio, ci benedirà. 7 Dio ci benedirà, E tutte le estremità della terra lo temeranno. Al direttore. Di Davide. Melodia, canto. 68 Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici, E quelli che lo odiano intensamente fuggano a causa di lui. 2 Come si dissipa il fumo, voglia tu dissipar(li); Come la cera si strugge a causa del fuoco, Periscano i malvagi d'innanzi a Dio. 3 Ma in quanto ai giusti, si rallegrino, Provino gioia dinanzi a Dio, Ed esultino con allegrezza. 4 Cantate a Dio, innalzate melodie al suo nome; Elevate (un canto) a Colui che cavalca per le pianure desertiche Come Iah, che è il suo nome; e giubilate dinanzi a lui; 5 Padre di orfani di padre e giudice di vedove È Dio nella sua santa dimora. 6 Dio fa dimorare i solitari in una casa; Fa uscire i prigionieri nella piena prosperità. Comunque, in quanto agli ostinati, devono risiedere in una terra arida. 7 O Dio, quando uscisti dinanzi al tuo popolo, Quando marciasti attraverso il deserto - Sela - 8 La terra stessa sobbalzò, Il cielo stesso anche stillò a causa di Dio; Questo Sinai (sobbalzò) a causa di Dio, l'Iddio d'Israele. 9 Facevi cadere un copioso rovescio di pioggia, o Dio; La tua eredità, anche quando era stanca, tu stesso la rinvigoristi. 10 La tua comunità di tende: in essa han dimorato; Con la tua bontà la preparavi per l'afflitto, o Dio. 11 Geova stesso dà la parola; Le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito. 12 Anche i re degli eserciti fuggono, essi fuggono. In quanto a colei che dimora a casa, partecipa alle spoglie. 13 Sebbene voi continuaste a giacere fra i mucchi di cenere (del campo), Ci saranno le ali di una colomba coperte d'argento E le sue penne remiganti d'oro verde-giallastro. 14 Quando l'Onnipotente disperse i re in essa, Si mise a nevicare in Zalmon. 15 La regione montagnosa di Basan è un monte di Dio; La regione montagnosa di Basan è un monte di vette. 16 Perché, o monti di vette, continuate a guardare con invidia Il monte che Dio ha desiderato per dimorarvi egli stesso? Sì, Geova stesso (vi) risiederà per sempre. 17 I carri da guerra di Dio sono a decine di migliaia, migliaia su migliaia. Geova stesso è venuto dal Sinai nel luogo santo. 18 Sei asceso in alto; Hai portato via prigionieri; Hai preso doni in forma di uomini, Sì, anche gli ostinati, per risiedere (fra loro), o Iah Dio. 19 Benedetto sia Geova, che ogni giorno porta il carico per noi, Il (vero) Dio della nostra salvezza. Sela. 20 Il (vero) Dio è per noi un Dio di atti di salvezza; E a Geova il Sovrano Signore appartengono le vie d'uscita dalla morte. 21 In realtà Dio stesso farà a pezzi la testa dei suoi nemici, La capelluta sommità del capo di chiunque cammina nella sua colpa. 22 Geova ha detto: "Da Basan ricondurrò, (Li) ricondurrò dalle profondità del mare, 23 Affinché ti lavi il piede nel sangue, Perché la lingua dei tuoi cani abbia la sua porzione dai nemici". 24 Hanno visto le tue processioni, o Dio, Le processioni del mio Dio, il mio Re, nel luogo santo. 25 I cantori andavano avanti, i suonatori di strumenti a corda dietro a loro; In mezzo c'erano le fanciulle che battevano i tamburelli. 26 In folle congregate benedite Dio, Geova, (o voi che siete) dalla Fonte d'Israele. 27 C'è il piccolo Beniamino che li sottopone, I principi di Giuda con la loro folla urlante, I principi di Zabulon, i principi di Neftali. 28 Il tuo Dio ha imposto comando alla tua forza. Mostra forza, o Dio, tu che hai agito per noi. 29 A motivo del tuo tempio a Gerusalemme, Dei re porteranno doni a te stesso. 30 Rimprovera la bestia selvaggia delle canne, l'assemblea di tori, Con i vitelli dei popoli, ciascuno che calpesta pezzi d'argento. Ha disperso i popoli che provano diletto nei combattimenti. 31 Oggetti di bronzo verranno dall'Egitto; Cus stesso stenderà prontamente le mani (con doni) a Dio. 32 O regni della terra, cantate a Dio, Innalzate melodie a Geova - Sela - 33 A Colui che cavalca sull'antico cielo dei cieli. Ecco, fa risuonare la sua voce, una voce forte. 34 Ascrivete forza a Dio. Su Israele è la sua eminenza, e la sua forza è nelle nuvole. 35 Dio è tremendo dal tuo grande santuario. È l'Iddio d'Israele, che dà forza, sì, potenza al popolo. Benedetto sia Dio. Al direttore su "I gigli". Di Davide. 69 Salvami, o Dio, poiché le acque sono giunte fino all'anima. 2 Sono affondato in profonda melma, dove non c'è suolo su cui stare. Sono entrato in acque fonde, E una corrente stessa mi ha travolto. 3 Mi sono affaticato a chiamare; La mia gola è divenuta rauca. I miei occhi son venuti meno mentre aspettavo il mio Dio. 4 Quelli che mi odiano senza ragione son divenuti anche più numerosi dei capelli della mia testa. Quelli che mi riducono al silenzio, essendo miei nemici senza motivo, son divenuti numerosi. Ciò che non avevo preso con rapina quindi restituivo. 5 O Dio, tu stesso hai conosciuto la mia stoltezza, E la mia propria colpa non ti è stata occultata. 6 Oh quelli che sperano in te non provino vergogna per causa mia, O Sovrano Signore, Geova degli eserciti. Oh quelli che ti cercano non siano umiliati per causa mia, O Dio d'Israele. 7 Poiché a motivo tuo ho sopportato il biasimo, L'umiliazione ha coperto la mia faccia. 8 Son divenuto un estraneo ai miei fratelli, E uno straniero ai figli di mia madre. 9 Poiché l'assoluto zelo per la tua casa mi ha divorato, E i medesimi biasimi di quelli che ti biasimano son caduti su di me. 10 E piangevo col digiuno della mia anima, Ma mi divenne (causa) di biasimi. 11 Quando feci del sacco la mia veste, Divenni per loro un'espressione proverbiale. 12 Quelli che sedevano alla porta si occupavano di me, E (divenni) il soggetto dei canti dei bevitori di bevanda inebriante. 13 Ma in quanto a me, la mia preghiera fu verso di te, o Geova, In un tempo accettevole, o Dio. Nell'abbondanza della tua amorevole benignità rispondimi con la verità della salvezza da te. 14 Liberami dal fango, affinché non affondi. Oh sia io liberato da quelli che mi odiano e dalle acque profonde. 15 Oh non mi travolga la corrente delle acque, Né mi inghiotta la profondità, Né il pozzo chiuda su di me la sua bocca. 16 Rispondimi, o Geova, poiché la tua amorevole benignità è buona. Secondo la moltitudine delle tue misericordie volgiti a me, 17 E non nascondere la faccia dal tuo servitore. Perché sono in grave angustia, rispondimi presto. 18 Avvicinati alla mia anima, reclamala; A causa dei miei nemici, redimimi. 19 Tu stesso hai conosciuto il mio biasimo e la mia vergogna e la mia umiliazione. Tutti quelli che mi mostrano ostilità ti sono di fronte. 20 Il biasimo stesso ha rotto il mio cuore, e (la ferita) è incurabile. E speravo che qualcuno mi mostrasse compassione, ma non c'era nessuno; E nei confortatori, ma non trovai nessuno. 21 Ma per cibo (mi) diedero una pianta velenosa, E per la mia sete cercarono di farmi bere aceto. 22 La loro tavola davanti a loro divenga una trappola, E ciò che è per il loro benessere un laccio. 23 I loro occhi si oscurino così da non vedere; E fa che i loro medesimi fianchi vacillino di continuo. 24 Versa su di loro la tua denuncia, E la tua propria ira ardente li raggiunga. 25 Il loro accampamento cinto da mura divenga desolato; Nelle loro tende non ci sia abitante. 26 Poiché hanno inseguito colui che tu stesso hai colpito, E continuano a raccontare i dolori di quelli che tu hai trafitto. 27 Dà errore sul loro errore, E non entrino nella tua giustizia. 28 Siano cancellati dal libro dei viventi, E con i giusti non siano scritti. 29 Ma io sono afflitto e addolorato. La tua propria salvezza, o Dio, mi protegga. 30 Certamente loderò il nome di Dio con canto, E lo magnificherò con rendimento di grazie. 31 Questo sarà per Geova anche più piacevole di un toro, Di un giovane toro che mostra le corna, che ha l'unghia spartita. 32 I mansueti certamente (lo) vedranno; si rallegreranno. Voi che cercate Dio, continui a vivere anche il vostro cuore. 33 Poiché Geova ascolta i poveri, E realmente non disprezza i suoi propri prigionieri. 34 Il cielo e la terra lo lodino, I mari e ogni cosa che si muove in essi. 35 Poiché Dio stesso salverà Sion Ed edificherà le città di Giuda; E certamente vi dimoreranno e ne prenderanno possesso. 36 E la progenie dei suoi stessi servitori la erediterà, E quelli che amano il suo nome vi risiederanno. Al direttore. Di Davide, per far ricordare. 70 O Dio, per liberarmi, O Geova, affrettati in mio soccorso. 2 Siano svergognati e confusi quelli che cercano la mia anima. Retrocedano e siano umiliati quelli che provano diletto nella mia calamità. 3 Tornino indietro a motivo della loro vergogna quelli che dicono: "Aha, aha!" 4 Esultino e si rallegrino in te tutti quelli che ti cercano, E dicano di continuo: "Dio sia magnificato!", quelli che amano la tua salvezza. 5 Ma io sono afflitto e povero. O Dio, agisci presto per me. Tu sei il mio aiuto e Colui che mi provvede scampo. O Geova, non tardare troppo. 71 In te, o Geova, mi sono rifugiato. Oh che io non provi mai vergogna. 2 Nella tua giustizia voglia tu liberarmi e provvedermi scampo. Porgimi il tuo orecchio e salvami. 3 Divieni per me una fortezza di roccia in cui entrare di continuo. Devi comandare di salvarmi, Poiché tu sei la mia rupe e la mia fortezza. 4 O mio Dio, provvedimi scampo dalla mano del malvagio, Dalla palma della mano di chi agisce in maniera ingiusta e oppressiva. 5 Poiché tu sei la mia speranza, o Sovrano Signore Geova, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza. 6 Su di te mi sono sostenuto fin dal ventre; Tu sei Colui che mi separò perfino dalle parti interiori di mia madre. In te è la mia lode di continuo. 7 Sono divenuto proprio come un miracolo per molte persone; Ma tu sei il mio forte rifugio. 8 La mia bocca è piena della tua lode, Tutto il giorno della tua bellezza. 9 Non mi rigettare nel tempo della vecchiaia; Proprio quando la mia potenza viene meno, non mi lasciare. 10 Poiché i miei nemici hanno detto riguardo a me, E i medesimi che sorvegliano la mia anima si sono unitamente scambiati consiglio, 11 Dicendo: "Dio stesso lo ha lasciato. Inseguitelo e prendetelo, poiché non c'è liberatore". 12 O Dio, non stare lontano da me. O mio Dio, affrettati in mio soccorso. 13 Si vergognino, pervengano alla loro fine, quelli che resistono alla mia anima. Si coprano di biasimo e umiliazione quelli che cercano per me la calamità. 14 Ma in quanto a me, aspetterò di continuo, E certamente aggiungerò a tutta la tua lode. 15 La mia propria bocca narrerà la tua giustizia, Tutto il giorno la tua salvezza, Poiché non ho conosciuto il (loro) numero. 16 Verrò in grande potenza, o Sovrano Signore Geova; Menzionerò la tua giustizia, la tua soltanto. 17 O Dio, tu mi hai insegnato fin dalla mia giovinezza, E fino ad ora continuo ad annunciare le tue opere meravigliose. 18 E anche fino alla vecchiaia e ai capelli grigi, o Dio, non mi lasciare, Finché io annunci il tuo braccio alla generazione, A tutti quelli che devono venire, la tua potenza. 19 La tua giustizia, o Dio, è fino all'alto; Rispetto alle grandi cose che tu hai fatto, O Dio, chi è simile a te? 20 Poiché mi hai fatto vedere molte angustie e calamità, Voglia tu ravvivarmi di nuovo; E voglia tu trarmi di nuovo dalle acque degli abissi della terra. 21 Voglia tu aumentare la mia grandezza, E voglia tu circondarmi (e) confortarmi. 22 Anch'io, io ti loderò su uno strumento di quelli a corde, Riguardo alla tua verità, o mio Dio. Di sicuro ti innalzerò melodie sull'arpa, o Santo d'Israele. 23 Le mie labbra grideranno di gioia quando sarò incline a innalzarti melodie, Anche la mia anima che tu hai redento. 24 Inoltre, la mia propria lingua, tutto il giorno, esprimerà sottovoce la tua giustizia, Poiché si sono vergognati, poiché si sono confusi, quelli che cercano la mia calamità. Riguardo a Salomone. 72 O Dio, dà le tue proprie decisioni giudiziarie al re, E la tua giustizia al figlio del re. 2 Perori egli la causa del tuo popolo con giustizia E dei tuoi afflitti con decisione giudiziaria. 3 I monti rechino pace al popolo, Anche i colli, mediante giustizia. 4 Giudichi egli gli afflitti del popolo, Salvi i figli del povero, E schiacci il frodatore. 5 Essi ti temeranno finché c'è il sole, E davanti alla luna di generazione in generazione. 6 Egli scenderà come la pioggia sull'erba falciata, Come i copiosi acquazzoni che bagnano la terra. 7 Ai suoi giorni germoglierà il giusto, E l'abbondanza di pace finché non ci sia più la luna. 8 E avrà sudditi da mare a mare E dal Fiume alle estremità della terra. 9 Davanti a lui si chineranno gli abitanti delle regioni senz'acqua, E i suoi medesimi nemici leccheranno la stessa polvere. 10 I re di Tarsis e delle isole, Pagheranno un tributo. I re di Saba e di Seba, Presenteranno un dono. 11 E davanti a lui tutti i re si prostreranno; Tutte le nazioni, da parte loro, lo serviranno. 12 Poiché libererà il povero che invoca soccorso, Anche l'afflitto e chiunque non ha soccorritore. 13 Proverà commiserazione per il misero e per il povero, E salverà le anime dei poveri. 14 Redimerà la loro anima dall'oppressione e dalla violenza, E il loro sangue sarà prezioso ai suoi occhi. 15 E viva, e gli sia dato dell'oro di Saba. E in suo favore si faccia preghiera di continuo; Tutto il giorno sia benedetto. 16 Ci sarà abbondanza di grano sulla terra; In cima ai monti ci sarà sovrabbondanza. Il suo frutto sarà come il Libano, E quelli della città fioriranno come la vegetazione della terra. 17 Il suo nome mostri d'essere a tempo indefinito; Davanti al sole il suo nome abbia incremento, E per mezzo di lui si benedicano; Tutte le nazioni lo dichiarino felice. 18 Benedetto sia Geova Dio, l'Iddio d'Israele, Il quale solo fa opere meravigliose. 19 E benedetto sia il suo glorioso nome a tempo indefinito, E la sua gloria riempia l'intera terra. Amen e Amen. 20 Le preghiere di Davide, figlio di Iesse, sono giunte alla fine. Melodia di Asaf. 73 Dio è davvero buono verso Israele, verso quelli mondi di cuore. 2 In quanto a me, i miei piedi si erano quasi sviati, Poco mancò che si facessero scivolare i miei passi. 3 Poiché ebbi invidia di quelli che si vantavano, (Quando) vedevo la medesima pace dei malvagi. 4 Poiché non hanno dolori letali; E il loro ventre è grasso. 5 Non sono nemmeno nell'affanno dell'uomo mortale, E non sono piagati come altri uomini. 6 Perciò la superbia è servita loro di collana; La violenza li avvolge come una veste. 7 Il loro occhio è gonfio dal grasso; Hanno oltrepassato le immaginazioni del cuore. 8 Scherniscono e parlano di ciò che è male; Di defraudare parlano in tono altezzoso. 9 Hanno messo la bocca nei medesimi cieli, E la loro stessa lingua cammina per la terra. 10 Perciò egli riconduce qui il suo popolo, E le acque di ciò che è pieno sono scolate per loro. 11 E hanno detto: "Come ha saputo Dio? Ed esiste conoscenza nell'Altissimo?" 12 Ecco, questi sono i malvagi, che sono a loro agio indefinitamente. Hanno accresciuto i (loro) mezzi di sostentamento. 13 Sicuramente è invano che ho mondato il mio cuore E che lavo le mie mani nella stessa innocenza. 14 E fui piagato tutto il giorno, E la mia correzione è ogni mattina. 15 Se avessi detto: "Certamente narrerò una storia come questa", Ecco, contro la generazione dei tuoi figli Avrei agito slealmente. 16 E consideravo in modo da conoscere ciò; Era un affanno ai miei occhi, 17 Finché andavo nel grande santuario di Dio. Volevo discernere il loro futuro. 18 Sicuramente li poni su suolo sdrucciolevole. Li hai fatti cadere in rovina. 19 Oh come son divenuti oggetto di stupore, in un momento! (Come) son pervenuti alla loro fine, si è posto loro termine con improvvisi terrori! 20 Come un sogno al risveglio, o Geova, (Così) quando (ti) desterai disprezzerai la loro medesima immagine. 21 Poiché il mio cuore era esacerbato E nei miei reni sentivo dolori acuti, 22 Ed ero irragionevole e non potevo sapere; Divenni come le semplici bestie dal tuo punto di vista. 23 Ma io sono di continuo con te; Hai afferrato la mia mano destra. 24 Col tuo consiglio mi guiderai, E poi mi porterai fino alla gloria. 25 Chi ho io nei cieli? E oltre a te non ho realmente altro diletto sulla terra. 26 Il mio organismo e il mio cuore son venuti meno. Dio è la roccia del mio cuore e la mia parte a tempo indefinito. 27 Poiché, ecco, i medesimi che si tengono lontani da te periranno. Certamente ridurrai al silenzio ognuno che ti lascia in maniera immorale. 28 Ma in quanto a me, avvicinarmi a Dio è bene per me. Nel Sovrano Signore Geova ho posto il mio rifugio, Per dichiarare tutte le tue opere. Maschil. Di Asaf. 74 Perché, o Dio, hai respinto per sempre? Perché la tua ira continua a fumare contro il gregge del tuo pascolo? 2 Ricorda la tua assemblea che acquistasti molto tempo fa, La tribù che redimesti come tua eredità, Questo monte Sion in cui hai risieduto. 3 Alza i tuoi passi verso le desolazioni di lunga durata. Ogni cosa il nemico ha trattato male nel luogo santo. 4 Quelli che ti mostravano ostilità hanno ruggito in mezzo al tuo luogo di adunanza. Hanno messo i loro propri segni come (i) segni. 5 Uno è noto come colui che leva in alto le scuri contro un folto di alberi. 6 E ora ne colpiscono le medesime sculture, tutte quante, perfino con l'accetta e con travi dalla punta di ferro. 7 Hanno spinto il tuo santuario nel fuoco stesso. Hanno profanato il tabernacolo del tuo nome fino alla medesima terra. 8 Essi, pure la loro progenie, hanno detto insieme nel loro proprio cuore: "Tutti i luoghi di adunanza di Dio devono essere bruciati nel paese". 9 Non abbiamo visto i nostri segni; non c'è più profeta, E non c'è nessuno con noi che sappia fino a quando. 10 Fino a quando, o Dio, l'avversario continuerà a biasimare? Continuerà il nemico a mancare di rispetto al tuo nome per sempre? 11 Perché tieni la tua mano, sì, la tua destra, ritirata Di mezzo al tuo seno per porre fine (a noi)? 12 Eppure Dio è il mio Re da molto tempo fa, Colui che compie una grande salvezza in mezzo alla terra. 13 Tu stesso agitasti il mare con la tua propria forza; Rompesti le teste dei mostri marini nelle acque. 14 Tu stesso facesti a pezzi le teste di Leviatan. Lo davi in pasto al popolo, a quelli che abitano nelle regioni aride. 15 Tu fosti Colui che divise la sorgente e il torrente; Tu stesso seccasti fiumi perenni. 16 A te appartiene il giorno; inoltre, a te appartiene la notte. Tu stesso preparasti il luminare, sì, il sole. 17 Fosti tu a stabilire tutte le linee di confine della terra; Estate e inverno, tu stesso li formasti. 18 Ricorda questo: Il nemico stesso ha biasimato, o Geova, E un popolo insensato ha mancato di rispetto al tuo nome. 19 Non dare alla bestia selvaggia l'anima della tua tortora. Non dimenticare per sempre la medesima vita dei tuoi afflitti. 20 Dà uno sguardo al patto, Poiché i luoghi tenebrosi della terra son divenuti pieni di dimore di violenza. 21 Oh possa l'oppresso non tornare umiliato. Possano l'afflitto e il povero lodare il tuo nome. 22 Sorgi, o Dio, dirigi la tua propria causa. Ricordati del biasimo che ricevi dall'insensato tutto il giorno. 23 Non dimenticare la voce di quelli che ti mostrano ostilità. Il rumore di quelli che si levano contro di te ascende di continuo. Al direttore. "Non ridurre in rovina". Melodia. Di Asaf. Canto. 75 Rendiamo grazie a te, o Dio; rendiamo grazie a te, E il tuo nome è vicino. Gli uomini devono dichiarare le tue meravigliose opere. 2 "Poiché prendevo un tempo determinato; Io stesso giudicavo con rettitudine. 3 Essendo dissolti la terra e tutti i suoi abitanti, Fui io ad aggiustarne le colonne". Sela. 4 Dissi agli stolti: "Non siate stolti", E ai malvagi: "Non esaltate il corno. 5 Non esaltate il vostro corno in alto. Non parlate con collo arrogante. 6 Poiché né dall'est né dall'ovest, Né dal sud è l'esaltazione. 7 Poiché Dio è il giudice. Egli abbassa questo, ed esalta quello. 8 Poiché c'è un calice nella mano di Geova, E il vino spumeggia, è pieno di mistura. E da esso sicuramente verserà le sue fecce; Tutti i malvagi della terra (le) scoleranno, (le) berranno". 9 Ma in quanto a me, (lo) annuncerò a tempo indefinito; Certamente innalzerò melodie all'Iddio di Giacobbe. 10 E taglierò tutti i corni dei malvagi. I corni del giusto saranno esaltati. Al direttore su strumenti a corda. Melodia. Di Asaf. Canto. 76 Dio è conosciuto in Giuda; In Israele il suo nome è grande. 2 E il suo padiglione è nella stessa Salem, E il suo luogo di dimora in Sion. 3 Là ruppe le fiammeggianti saette dell'arco, Lo scudo e la spada e la battaglia. Sela. 4 Tu sei avvolto di luce, più maestoso dei monti di preda. 5 I potenti di cuore sono stati spogliati, Hanno dormito il loro sonno, E nessuno di tutti gli uomini valorosi ha trovato le proprie mani. 6 Al tuo rimprovero, o Dio di Giacobbe, sia il guidatore del carro che il cavallo sono caduti in un sonno profondo. 7 Tu, tu sei tremendo, E chi ti può stare dinanzi a causa della forza della tua ira? 8 Dal cielo facesti udire la contesa giudiziaria; La stessa terra temé e restò quieta 9 Quando Dio si levò per il giudizio, Per salvare tutti i mansueti della terra. Sela. 10 Poiché il medesimo furore dell'uomo ti loderà; Del rimanente del furore ti cingerai. 11 Fate voti e pagate(li) a Geova vostro Dio, voi tutti che gli siete intorno. Portino un dono nel timore. 12 Egli umilierà lo spirito dei condottieri; Egli è tremendo verso i re della terra. Al direttore su Iedutun. Di Asaf. Melodia. 77 Con la mia voce di sicuro griderò anche a Dio stesso, Con la mia voce a Dio, ed egli certamente mi presterà orecchio. 2 Nel giorno della mia angustia ho ricercato Geova stesso. Di notte la mia medesima mano è stata tesa e non si è intorpidita; La mia anima ha rifiutato d'esser confortata. 3 Certamente mi ricorderò di Dio e sarò tumultuoso; Di sicuro mostrerò preoccupazione, che il mio spirito venga meno. Sela. 4 Hai afferrato le mie palpebre; Mi sono agitato, e non posso parlare. 5 Ho pensato ai giorni di molto tempo fa, Agli anni del passato indefinito. 6 Certamente mi ricorderò della mia musica di strumenti a corda nella notte; Col mio cuore davvero mostrerò preoccupazione, E il mio spirito scruterà con cura. 7 Continuerà Geova a respingere a tempi indefiniti, E non si compiacerà mai più? 8 È terminata per sempre la sua amorevole benignità? È il (suo) detto pervenuto a nulla di generazione in generazione? 9 Ha dimenticato Dio d'esser favorevole, O ha chiuso le sue misericordie nell'ira? Sela. 10 E continuerò io a dire: "Questo è ciò che mi trafigge, Il cambiar della destra dell'Altissimo"? 11 Ricorderò le pratiche di Iah; Poiché di sicuro ricorderò le tue azioni meravigliose di molto tempo fa. 12 E certamente mediterò su tutta la tua attività, E mi occuperò di sicuro delle tue opere. 13 O Dio, la tua via è nel luogo santo. Chi è un Dio grande come Dio? 14 Tu sei il (vero) Dio, che operi in maniera meravigliosa. Tra i popoli hai fatto conoscere la tua forza. 15 Col (tuo) braccio hai ricuperato il tuo popolo, I figli di Giacobbe e di Giuseppe. Sela. 16 Le acque ti hanno visto, o Dio, Le acque ti hanno visto; erano in penosi dolori. Inoltre, le acque degli abissi si agitavano. 17 Le nubi han versato tuonando rovesci d'acqua; Un suono hanno mandato i cieli nuvolosi. Inoltre, le tue proprie frecce andavano qua e là. 18 Il suono del tuo tuono era come ruote di carri; I lampi hanno illuminato il paese produttivo; La terra si agitò e sobbalzava. 19 La tua via era attraverso il mare, E il tuo sentiero era attraverso molte acque; E le tue medesime orme non sono state conosciute. 20 Hai guidato il tuo popolo proprio come un gregge, Mediante la mano di Mosè e di Aaronne. Maschil. Di Asaf. 78 Presta orecchio, o mio popolo, alla mia legge; Porgete orecchio ai detti della mia bocca. 2 In un'espressione proverbiale certamente aprirò la mia bocca; Di sicuro farò sgorgare enigmi di molto tempo fa, 3 Che abbiamo udito e conosciamo, E che i nostri propri padri ci hanno narrato; 4 Che noi non occultiamo ai loro figli, Narrando(li) anche alla generazione avvenire, Le lodi di Geova e la sua forza E le sue cose meravigliose che egli ha fatto. 5 E suscitava un rammemoratore in Giacobbe, E pose una legge in Israele, Cose che comandò ai nostri antenati, Perché le facessero conoscere ai loro figli; 6 Affinché la generazione avvenire, i figli che dovevano nascere, (le) conoscessero, Perché si levassero e (le) narrassero ai loro figli, 7 E perché riponessero la loro fiducia in Dio stesso E non dimenticassero le pratiche di Dio, ma osservassero i suoi propri comandamenti. 8 E non dovevano divenire come i loro antenati, Una generazione ostinata e ribelle, Una generazione che non aveva preparato il cuore E il cui spirito non era degno di fede presso Dio. 9 I figli di Efraim, benché armati tiratori d'arco, Si ritirarono nel giorno del combattimento. 10 Non osservarono il patto di Dio, E si rifiutarono di camminare nella sua legge. 11 Dimenticavano anche le sue gesta E le sue meravigliose opere che aveva fatto loro vedere. 12 Di fronte ai loro antenati aveva operato in maniera meravigliosa Nel paese d'Egitto, il campo di Zoan. 13 Divise il mare, per farli passare, E fece fermare le acque come una diga. 14 E continuò a guidarli con una nuvola di giorno E l'intera notte con una luce di fuoco. 15 Spaccava le rocce nel deserto, Per far bere (loro) un'abbondanza proprio come le acque degli abissi. 16 E faceva uscire ruscelli dalla rupe E faceva scendere acque proprio come fiumi. 17 Ed essi peccavano ancora di più contro di lui, Ribellandosi contro l'Altissimo nella regione arida; 18 E mettevano alla prova Dio nel loro cuore, Chiedendo qualcosa da mangiare per la loro anima. 19 Parlavano dunque contro Dio. Dissero: "Può Dio imbandire una tavola nel deserto?" 20 Ecco, egli colpì la roccia Perché acque sgorgassero e torrenti stessi inondassero. "Può anche dare lo stesso pane, O può preparare sostentamento per il suo popolo?" 21 Per questo Geova udì e si infuriava; E il fuoco stesso si accese contro Giacobbe, E anche l'ira ascese contro Israele. 22 Poiché non riposero fede in Dio, E non confidarono nella salvezza da lui. 23 Ed egli comandava ai cieli nuvolosi di sopra, E aprì le medesime porte del cielo. 24 E faceva piovere su di loro la manna da mangiare, E diede loro il grano del cielo. 25 Gli uomini mangiarono il medesimo pane dei potenti; Mandò loro provviste a sazietà. 26 Faceva levare un vento orientale nei cieli E faceva soffiare un vento meridionale mediante la sua propria forza. 27 E faceva piovere su di loro il sostentamento proprio come la polvere, Anche creature volatili alate proprio come i granelli di sabbia dei mari. 28 E (le) faceva cadere in mezzo al suo campo, Tutt'intorno ai suoi tabernacoli. 29 E si misero a mangiare e si saziarono molto, E ciò che desiderarono portava loro. 30 Non si erano distolti dal loro desiderio, Mentre il loro cibo era ancora nella loro bocca, 31 Quando la stessa ira di Dio ascese contro di loro. Ed egli si mise a uccidere fra i loro vigorosi; E fece crollare i giovani d'Israele. 32 Nonostante tutto ciò peccarono ancora E non riposero fede nelle sue meravigliose opere. 33 Pose dunque fine ai loro giorni come a un semplice soffio, E ai loro anni mediante il turbamento. 34 Tutte le volte che li uccideva, domandavano quindi di lui, E tornavano a cercare Dio. 35 E si ricordavano che Dio era la loro Roccia, E che Dio l'Altissimo era il loro Vendicatore. 36 E cercarono d'ingannarlo con la loro bocca; E con la loro lingua cercarono di dirgli menzogne. 37 E il loro cuore non fu saldo verso di lui; E non si mostrarono fedeli al suo patto. 38 Ma egli fu misericordioso; copriva il loro errore e non causava rovina. E molte volte fece ritrarre la sua ira, E non destava tutto il suo furore. 39 E si ricordava che erano carne, Che lo spirito esce e non torna. 40 Quante volte si ribellavano contro di lui nel deserto, Lo contristavano nella steppa! 41 E ripetutamente mettevano Dio alla prova, E addolorarono anche il Santo d'Israele. 42 Non si ricordarono della sua mano, Del giorno che li redense dall'avversario, 43 Di come pose i suoi segni nello stesso Egitto E i suoi miracoli nel campo di Zoan; 44 E di come cambiava in sangue i loro canali del Nilo, Così che non potevano bere dai loro propri corsi d'acqua. 45 Mandava su di loro i tafani, perché questi li divorassero; E le rane, perché queste li riducessero in rovina. 46 E dava agli scarafaggi il loro prodotto, E la loro fatica alle locuste. 47 Uccideva la loro vite anche con la grandine E i loro sicomori con i chicchi di grandine. 48 E consegnava le loro bestie da soma anche alla grandine E il loro bestiame alla febbre bruciante. 49 Mandava su di loro la sua ira ardente, Furore e denuncia e angustia, Delegazioni di angeli che recavano calamità. 50 Preparava un sentiero alla sua ira. Non trattenne la loro anima dalla stessa morte; E la loro vita diede pure alla pestilenza. 51 Infine abbatté tutti i primogeniti d'Egitto, Il principio del loro potere generativo nelle tende di Cam. 52 Fece poi partire il suo popolo proprio come un gregge, E li condusse come un branco nel deserto. 53 E continuò a guidarli al sicuro, e non provarono terrore; E il mare coprì i loro stessi nemici. 54 Ed egli li portava al suo santo territorio, Questa regione montagnosa che la sua destra acquistò. 55 E a motivo loro cacciò gradualmente le nazioni, E con la corda per misurare ripartiva loro un'eredità, Così che fece risiedere le tribù d'Israele nelle loro proprie case. 56 E mettevano alla prova Dio l'Altissimo e si ribellavano contro di lui, E non osservarono i suoi rammemoratori. 57 Continuarono anche a volgersi indietro e ad agire slealmente come i loro antenati; Si rivoltarono come un arco lento. 58 E lo offendevano con i loro alti luoghi, E con le loro immagini scolpite lo incitavano a gelosia. 59 Dio udì e si infuriava, E così disprezzò molto Israele. 60 E infine abbandonò il tabernacolo di Silo, La tenda in cui risiedette fra gli uomini terreni. 61 E dava la sua forza perfino alla cattività E la sua bellezza in mano all'avversario. 62 E consegnava il suo popolo alla stessa spada, E si infuriava contro la sua eredità. 63 Un fuoco divorò i suoi giovani, E le sue vergini non furon lodate. 64 In quanto ai suoi sacerdoti, caddero mediante la stessa spada, E le loro proprie vedove non si diedero al pianto. 65 Quindi Geova si svegliava come dal sonno, Come un potente che torna in sé dal vino. 66 E abbatteva i suoi avversari da dietro; Diede loro un biasimo di durata indefinita. 67 E rigettava la tenda di Giuseppe; E non scelse la tribù di Efraim. 68 Ma scelse la tribù di Giuda, Il monte Sion, che egli amò. 69 Ed edificava il suo santuario proprio come le altezze, Come la terra che ha fondato a tempo indefinito. 70 E scelse dunque Davide suo servitore E lo prese dai recinti del gregge. 71 Dal seguire le femmine che allattavano Lo condusse per esser pastore su Giacobbe suo popolo E su Israele sua eredità. 72 Ed egli li pasceva secondo l'integrità del suo cuore, E li guidava con la destrezza delle sue mani. Melodia di Asaf. 79 O Dio, le nazioni sono entrate nella tua eredità; Hanno contaminato il tuo santo tempio; Hanno ridotto Gerusalemme a un mucchio di rovine. 2 Hanno dato il corpo morto dei tuoi servitori in pasto ai volatili dei cieli, La carne dei tuoi leali alle bestie selvagge della terra. 3 Hanno versato il loro sangue come acqua Tutt'intorno a Gerusalemme, e non c'è nessuno per fare la sepoltura. 4 Siamo divenuti un biasimo ai nostri vicini, Una derisione e una burla a quelli intorno a noi. 5 Fino a quando, o Geova, sarai adirato? Per sempre? Fino a quando brucerà il tuo ardore proprio come un fuoco? 6 Versa il tuo furore sulle nazioni che non ti hanno conosciuto, E sui regni che non hanno invocato il tuo proprio nome. 7 Poiché hanno divorato Giacobbe, E hanno fatto divenire desolato il suo proprio luogo di dimora. 8 Non ricordare contro di noi gli errori dei progenitori. Affrettati! Si presentino a noi le tue misericordie, Poiché ci siamo grandemente impoveriti. 9 Aiutaci, o Dio della nostra salvezza, Per amore della gloria del tuo nome; E liberaci e copri i nostri peccati a motivo del tuo nome. 10 Perché dovrebbero dire le nazioni: "Dov'è il loro Dio?" Fra le nazioni sia conosciuta davanti ai nostri occhi La vendetta del sangue dei tuoi servitori che è stato versato. 11 I sospiri del prigioniero vengano pure dinanzi a te. Secondo la grandezza del tuo braccio conserva quelli designati alla morte. 12 E ripaga ai nostri vicini sette volte nel loro seno Il biasimo col quale ti hanno biasimato, o Geova. 13 In quanto a noi tuo popolo e gregge del tuo pascolo, Ti renderemo grazie a tempo indefinito; Di generazione in generazione dichiareremo la tua lode. Al direttore su "I gigli". Rammemoratore. Di Asaf. Melodia. 80 O Pastore d'Israele, presta orecchio, Tu che conduci Giuseppe proprio come un gregge. O tu che siedi sui cherubini, brilla. 2 Davanti a Efraim e a Beniamino e a Manasse desta la tua potenza, E vieni alla nostra salvezza. 3 O Dio, facci tornare; E fa splendere la tua faccia, affinché siamo salvati. 4 O Geova Dio degli eserciti, fino a quando devi fumare (d'ira) contro la preghiera del tuo popolo? 5 Hai fatto mangiare loro pane di lacrime, E continui a far bere loro lacrime su lacrime in (grande) misura. 6 Ci poni in contesa con i nostri vicini, E i nostri medesimi nemici continuano a deridere a loro piacimento. 7 O Dio degli eserciti, facci tornare; E fa splendere la tua faccia, affinché siamo salvati. 8 Facevi partire una vite dall'Egitto. Cacciavi le nazioni, per piantarla. 9 Facesti sgombrare davanti ad essa, perché mettesse radice e riempisse il paese. 10 I monti si coprirono della sua ombra, E i cedri di Dio dei suoi rami. 11 Gradualmente mandò i suoi rami fino al mare, E i suoi ramoscelli sino al Fiume. 12 Perché hai demolito i suoi muri di pietra, E (perché) tutti quelli che passavano per la via coglievano da essa? 13 Un cinghiale dai boschi continua a mangiarla, E la moltitudine degli animali della campagna continuano a pascersene. 14 O Dio degli eserciti, torna, ti prego; Guarda dal cielo e vedi e abbi cura di questa vite, 15 E del ceppo che la tua destra ha piantato, E (guarda) il figlio che hai reso forte per te stesso. 16 Esso è bruciato col fuoco, troncato. Dal rimprovero della tua faccia periscono. 17 Mostri la tua mano d'essere sull'uomo della tua destra, Sul figlio del genere umano che hai reso forte per te stesso, 18 E noi non ci ritrarremo da te. Voglia tu conservarci in vita, affinché invochiamo il tuo proprio nome. 19 O Geova Dio degli eserciti, facci tornare; Fa splendere la tua faccia, affinché siamo salvati. Al direttore su Ghittit. Di Asaf. 81 Oh gridate di gioia a Dio nostra forza; Urlate in trionfo all'Iddio di Giacobbe. 2 Innalzate una melodia e prendete un tamburello, La piacevole arpa insieme allo strumento a corda. 3 Alla luna nuova, suonate il corno; Alla luna piena, per il giorno della nostra festa. 4 Poiché è un regolamento per Israele, Una decisione giudiziaria dell'Iddio di Giacobbe. 5 Come rammemoratore lo pose su Giuseppe stesso, Quando usciva per il paese d'Egitto. Udivo una lingua che non conoscevo. 6 "Allontanai la sua spalla anche dal carico; Le sue proprie mani erano libere anche dalla cesta. 7 Nell'angustia chiamasti, e ti liberavo; Ti rispondevo nel nascondiglio del tuono. E ti esaminavo alle acque di Meriba. Sela. 8 Odi, o popolo mio, e di sicuro recherò testimonianza contro di te, O Israele, se mi ascolterai. 9 In mezzo a te non ci sarà dio estraneo; E non ti inchinerai davanti a un dio straniero. 10 Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti fece salire dal paese d'Egitto. Spalanca la tua bocca, e io la riempirò. 11 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce; E Israele stesso non ha mostrato buona volontà verso di me. 12 E li lasciai dunque andare nella caparbietà del loro cuore; Camminavano nei loro propri consigli. 13 Oh il mio popolo mi ascoltasse, Oh Israele stesso camminasse nelle mie medesime vie! 14 Sottometterei facilmente i loro nemici, E contro i loro avversari volgerei la mia mano. 15 In quanto a quelli che odiano intensamente Geova, verranno a chinarsi servilmente a lui, E il loro tempo risulterà essere a tempo indefinito. 16 Ed egli continuerà a cibarlo del grasso del frumento, E dalla roccia ti sazierò con lo stesso miele". Melodia di Asaf. 82 Dio si pone nell'assemblea del Divino; In mezzo agli dèi giudica: 2 "Fino a quando continuerete a giudicare con ingiustizia E a mostrare parzialità agli stessi malvagi? Sela. 3 Siate giudici per il misero e per l'orfano di padre. All'afflitto e a chi ha pochi mezzi fate giustizia. 4 Provvedete scampo al misero e al povero; Dalla mano dei malvagi liberate(li)". 5 Essi non hanno conosciuto e non comprendono; Nelle tenebre continuano a camminare; Son fatte vacillare tutte le fondamenta della terra. 6 "Io stesso ho detto: 'Voi siete dèi, E voi tutti siete figli dell'Altissimo. 7 Sicuramente morirete proprio come muoiono gli uomini; E cadrete come uno qualsiasi dei principi!' " 8 Sorgi, o Dio, giudica la terra; Poiché tu stesso devi prendere possesso di tutte le nazioni. Canto. Melodia di Asaf. 83 O Dio, non startene in silenzio; Non tacere, e non rimanere quieto, o Divino. 2 Poiché, ecco, i tuoi medesimi nemici sono in tumulto; E i medesimi che ti odiano intensamente hanno alzato la testa. 3 Contro il tuo popolo fanno con astuzia discorsi confidenziali; E cospirano contro quelli che tu nascondi. 4 Hanno detto: "Venite e spazziamoli via dall'essere una nazione, Affinché il nome d'Israele non sia più ricordato". 5 Poiché col cuore si sono unitamente scambiati consiglio; Contro di te concludevano perfino un patto, 6 Le tende di Edom e gli ismaeliti, Moab e gli agareni, 7 Ghebal e Ammon e Amalec, La Filistea insieme agli abitanti di Tiro. 8 Inoltre, l'Assiria stessa si è unita a loro; Son divenuti un braccio per i figli di Lot. Sela. 9 Fa a loro come a Madian, come a Sisera, Come a Iabin nella valle del torrente Chison. 10 Furono annientati a En-Dor; Divennero letame per il suolo. 11 In quanto ai loro nobili, rendi questi come Oreb e come Zeeb, E come Zeba e come Zalmunna tutti i loro duchi, 12 Che hanno detto: "Prendiamo possesso dei luoghi di dimora di Dio per noi stessi". 13 O mio Dio, rendili come un vortice di cardi, Come stoppia dinanzi al vento. 14 Come un fuoco che bruci la foresta E come una fiamma che arda i monti, 15 Proprio in questo modo voglia tu inseguirli con la tua tempesta E voglia tu turbarli col tuo proprio uragano. 16 Riempi le loro facce di disonore, Affinché ricerchino il tuo nome, o Geova. 17 Oh provino vergogna e siano turbati per tutti i tempi, E siano confusi e periscano; 18 Affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, Tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra. Per il direttore su Ghittit. Dei figli di Cora. Melodia. 84 Com'è bello il tuo grande tabernacolo, O Geova degli eserciti! 2 La mia anima ha bramato e si è anche consumata per i cortili di Geova. Il mio proprio cuore e la mia medesima carne gridano di gioia all'Iddio vivente. 3 Pure l'uccello stesso ha trovato una casa, E la rondine un nido per sé, Dove ha messo i suoi piccoli: Il tuo grande altare, o Geova degli eserciti, mio Re e mio Dio! 4 Felici son quelli che dimorano nella tua casa! Ancora continuano a lodarti. Sela. 5 Felici sono gli uomini la cui forza è in te, Nel cui cuore sono le strade maestre. 6 Passando per il bassopiano delle macchie di baca, Lo mutano in una sorgente stessa; L'insegnante si avvolge pure di benedizioni. 7 Cammineranno ancora di energia vitale in energia vitale; Ciascuno compare dinanzi a Dio in Sion. 8 O Geova Dio degli eserciti, odi la mia preghiera; Presta orecchio, o Dio di Giacobbe. Sela. 9 O nostro scudo, vedi, o Dio, E guarda la faccia del tuo unto. 10 Poiché un giorno nei tuoi cortili è migliore di mille (altrove). Ho scelto di stare sulla soglia della casa del mio Dio Anziché andare in giro nelle tende di malvagità. 11 Poiché Geova Dio è un sole e uno scudo; Favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile. 12 O Geova degli eserciti, felice è l'uomo che confida in te. Per il direttore. Dei figli di Cora. Melodia. 85 Ti sei compiaciuto, o Geova, del tuo paese; Hai ricondotto i prigionieri di Giacobbe. 2 Hai perdonato l'errore del tuo popolo; Hai coperto tutto il loro peccato. Sela. 3 Hai contenuto tutto il tuo furore; Ti sei volto dall'ardore della tua ira. 4 Riconducici, o Dio della nostra salvezza, E fa cessare la tua vessazione verso di noi. 5 È a tempo indefinito che ti adirerai verso di noi? Protrarrai la tua ira di generazione in generazione? 6 Non vorrai tu stesso ravvivarci di nuovo, Affinché il tuo stesso popolo si rallegri in te? 7 Mostraci, o Geova, la tua amorevole benignità, E voglia tu darci la tua salvezza. 8 Certamente udrò ciò che il (vero) Dio Geova proferirà, Poiché parlerà di pace al suo popolo e ai suoi leali, Ma non tornino essi a confidare in sé. 9 Sicuramente la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, Perché la gloria risieda nel nostro paese. 10 In quanto all'amorevole benignità e alla verità, si sono incontrate; Giustizia e pace, si sono baciate. 11 La verità stessa germoglierà dalla medesima terra, E la stessa giustizia guarderà dai medesimi cieli. 12 Inoltre, Geova, da parte sua, darà ciò che è buono, E il nostro proprio paese darà il suo prodotto. 13 Dinanzi a lui camminerà la stessa giustizia, E dei suoi passi farà una via. Preghiera di Davide. 86 Porgi, o Geova, il tuo orecchio. Rispondimi, Poiché sono afflitto e povero. 2 Oh custodisci la mia anima, poiché sono leale. Salva il tuo servitore - tu sei il mio Dio - che confida in te. 3 Mostrami favore, o Geova, Poiché continuo a chiamarti tutto il giorno. 4 Fa rallegrare l'anima del tuo servitore, Poiché a te, o Geova, innalzo la mia medesima anima. 5 Poiché tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare; E l'amorevole benignità verso tutti quelli che ti invocano è abbondante. 6 Presta orecchio, o Geova, alla mia preghiera; E presta attenzione alla voce delle mie suppliche. 7 Nel giorno della mia angustia certamente ti invocherò, Poiché tu mi risponderai. 8 Non c'è nessuno come te fra gli dèi, o Geova, Né ci sono opere come le tue. 9 Tutte le nazioni che hai fatto verranno esse stesse, E si inchineranno dinanzi a te, o Geova, E daranno gloria al tuo nome. 10 Poiché tu sei grande e fai cose meravigliose; Tu sei Dio, tu solo. 11 Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. Camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore per temere il tuo nome. 12 Ti lodo, o Geova mio Dio, con tutto il mio cuore, E certamente glorificherò il tuo nome a tempo indefinito, 13 Poiché la tua amorevole benignità è grande verso di me, E hai liberato la mia anima dallo Sceol, dal suo luogo più basso. 14 O Dio, i presuntuosi stessi si sono levati contro di me; E la medesima assemblea dei tiranni ha cercato la mia anima, E non ti hanno posto dinanzi a sé. 15 Ma tu, o Geova, sei un Dio misericordioso e clemente, Lento all'ira e abbondante in amorevole benignità e verità. 16 Volgiti a me e mostrami favore. Dà la tua forza al tuo servitore, E salva il figlio della tua schiava. 17 Opera verso di me un segno che significhi bontà, Affinché quelli che mi odiano (lo) vedano e provino vergogna. Poiché tu stesso, o Geova, mi hai aiutato e confortato. Dei figli di Cora. Melodia, canto. 87 Il suo fondamento è nei monti santi. 2 Geova ama più le porte di Sion Che tutti i tabernacoli di Giacobbe. 3 Cose gloriose vengono pronunciate intorno a te, o città del (vero) Dio. Sela. 4 Farò menzione di Raab e di Babilonia come fra quelli che mi conoscono; Ecco la Filistea e Tiro, insieme a Cus: "Questo è uno che è nato là". 5 E rispetto a Sion si dirà: "Questo e quello sono nati in essa". E l'Altissimo stesso la stabilirà fermamente. 6 Geova stesso dichiarerà, quando registrerà i popoli: "Questo è uno che è nato là". Sela. 7 Ci saranno inoltre sia cantori che ballerini di danze in cerchio: "Tutte le mie sorgenti sono in te". Canto, melodia dei figli di Cora. Al direttore su Maalat per dare risposte. Maschil di Eman l'ezraita. 88 O Geova, Dio della mia salvezza, Di giorno ho gridato, (Anche) nella notte di fronte a te. 2 Dinanzi a te giungerà la mia preghiera. Porgi il tuo orecchio al mio grido d'implorazione. 3 Poiché la mia anima ne ha avuto abbastanza delle calamità, E la mia medesima vita è venuta a contatto perfino con lo Sceol. 4 Sono stato annoverato fra quelli che scendono nella fossa; Son divenuto come un uomo robusto senza forza, 5 Messo in libertà fra i morti stessi, Come gli uccisi che giacciono nel luogo di sepoltura, Quelli dei quali non ti sei più ricordato E che sono stati recisi dalla tua propria mano (soccorrevole). 6 Mi hai messo in una fossa delle più grandi profondità, Nei luoghi tenebrosi, in un largo abisso. 7 Su di me si è riversato il tuo furore, E con tutte le tue onde fluttuanti (mi) hai afflitto. Sela. 8 Hai allontanato da me i miei conoscenti; Mi hai posto come qualcosa per loro assai detestabile. Sono sottoposto a detenzione e non posso uscire. 9 Il mio proprio occhio è divenuto languido a causa della mia afflizione. Ti ho invocato, o Geova, tutto il giorno; A te ho steso le palme delle mie mani. 10 Per quelli che son morti farai una meraviglia? O quelli impotenti nella morte si leveranno essi stessi, Ti loderanno? Sela. 11 Sarà la tua amorevole benignità dichiarata nello stesso luogo di sepoltura, La tua fedeltà nel (luogo della) distruzione? 12 Si conoscerà nelle tenebre stesse una tua meraviglia, O la tua giustizia nel paese dell'oblio? 13 Eppure da te, o Geova, io stesso ho invocato soccorso, E al mattino la mia propria preghiera continua a presentarsi a te. 14 Perché, o Geova, respingi la mia anima? Perché mi tieni nascosta la tua faccia? 15 Sono afflitto e sul punto di spirare fin dalla fanciullezza; Ho sopportato assai cose spaventose da parte tua. 16 Su di me sono passati i tuoi bagliori d'ira ardente; I terrori che venivano da te stesso mi hanno ridotto al silenzio. 17 Mi hanno circondato come acque tutto il giorno; Mi hanno accerchiato tutti nello stesso tempo. 18 Hai allontanato da me amico e compagno; I miei conoscenti sono un luogo tenebroso. Maschil. Di Etan l'ezraita. 89 Le espressioni di amorevole benignità di Geova certamente canterò fino a tempo indefinito. Di generazione in generazione farò conoscere la tua fedeltà con la mia bocca. 2 Poiché ho detto: "L'amorevole benignità sarà edificata fino a tempo indefinito; In quanto ai cieli, tu mantieni fermamente stabilita in loro la tua fedeltà". 3 "Ho concluso un patto verso il mio eletto; Ho giurato a Davide mio servitore: 4 'Fino a tempo indefinito stabilirò fermamente il tuo seme, E certamente edificherò il tuo trono di generazione in generazione' ". Sela. 5 E i cieli loderanno il tuo atto meraviglioso, o Geova, Sì, la tua fedeltà nella congregazione dei santi. 6 Poiché chi nei cieli nuvolosi si può paragonare a Geova? Chi può somigliare a Geova tra i figli di Dio? 7 Dio è da temere rispettosamente fra l'intimo gruppo dei santi; Egli è grande e tremendo su tutti quelli che gli sono intorno. 8 O Geova Dio degli eserciti, Chi è vigoroso come te, o Iah? E la tua fedeltà ti è tutt'intorno. 9 Tu domini sul gonfiarsi del mare; Quando alza le sue onde tu stesso le calmi. 10 Tu stesso hai schiacciato Raab, perfino come un ucciso. Mediante il braccio della tua forza hai disperso i tuoi nemici. 11 Il cielo è tuo, tua è anche la terra; Il paese produttivo e ciò che lo riempie, tu stesso li hai fondati. 12 Il nord e il sud, tu stesso li creasti; Il Tabor e l'Ermon, nel tuo nome gridano di gioia. 13 Un braccio con potenza è il tuo, La tua mano è forte, La tua destra è esaltata. 14 Giustizia e giudizio sono lo stabilito luogo del tuo trono; Amorevole benignità e verità stesse vengono dinanzi alla tua faccia. 15 Felice è il popolo che conosce l'urlo di gioia. O Geova, nella luce della tua faccia continuano a camminare. 16 Nel tuo nome sono gioiosi tutto il giorno E nella tua giustizia sono esaltati. 17 Poiché tu sei la bellezza della loro forza; E mediante la tua buona volontà il nostro corno è esaltato. 18 Poiché il nostro scudo appartiene a Geova, E il nostro re appartiene al Santo d'Israele. 19 In quel tempo parlasti in una visione ai tuoi leali, E dicevi: "Ho posto aiuto su un potente; Ho esaltato uno scelto fra il popolo. 20 Ho trovato Davide mio servitore - L'ho unto con il mio olio santo - 21 Col quale la mia propria mano sarà ferma, Il quale il mio proprio braccio anche rafforzerà. 22 Nessun nemico farà esazioni da lui, Né alcun figlio d'ingiustizia lo affliggerà. 23 E d'innanzi a lui frantumai i suoi avversari, E inferivo colpi a quelli che lo odiavano intensamente. 24 E la mia fedeltà e la mia amorevole benignità sono con lui, E nel mio nome il suo corno è esaltato. 25 E sul mare ho messo la sua mano E sui fiumi la sua destra. 26 Egli stesso mi chiama: 'Tu sei mio Padre, Il mio Dio e la Roccia della mia salvezza'. 27 Inoltre, io stesso lo porrò come primogenito, Il più alto dei re della terra. 28 A tempo indefinito conserverò verso di lui la mia amorevole benignità, E il mio patto gli sarà fedele. 29 E certamente stabilirò il suo seme per sempre E il suo trono come i giorni del cielo. 30 Se i suoi figli lasciano la mia legge E non camminano nelle mie decisioni giudiziarie, 31 Se profanano i miei propri statuti E non osservano i miei propri comandamenti, 32 Allora dovrò rivolgere la mia attenzione alla loro trasgressione anche con la verga E al loro errore anche con colpi. 33 Ma la mia amorevole benignità non infrangerò da lui, Né mi mostrerò falso riguardo alla mia fedeltà. 34 Non profanerò il mio patto, E non cambierò l'espressione uscita dalle mie labbra. 35 Una volta ho giurato nella mia santità, A Davide di sicuro non dirò menzogne. 36 Il suo stesso seme mostrerà d'essere fino a tempo indefinito, E il suo trono come il sole di fronte a me. 37 Come la luna sarà fermamente stabilito a tempo indefinito, E (come) testimone fedele nei cieli nuvolosi". Sela. 38 Ma tu, tu hai respinto e continui a disprezzare; Ti sei infuriato verso il tuo unto. 39 Hai disdegnato il patto del tuo servitore; Hai profanato il suo diadema fino alla medesima terra. 40 Hai demolito tutti i suoi recinti di pietra per i greggi; Hai ridotto in rovina le sue fortificazioni. 41 Tutti quelli che passavano per la via lo hanno saccheggiato; È divenuto un biasimo ai suoi vicini. 42 Hai esaltato la destra dei suoi avversari; Hai fatto rallegrare tutti i suoi nemici. 43 Per di più, tratti di nuovo la sua spada come un nemico, E non gli hai fatto guadagnare terreno nella battaglia. 44 (Lo) hai fatto cessare dal suo splendore, E il suo trono hai scagliato sulla medesima terra. 45 Hai accorciato i giorni della sua giovinezza; L'hai avvolto di vergogna. Sela. 46 Fino a quando, o Geova, ti terrai nascosto? Per ogni tempo? Continuerà il tuo furore ad ardere proprio come un fuoco? 47 Ricorda di quale durata è la mia vita. È del tutto invano che hai creato tutti i figli degli uomini? 48 Quale uomo robusto che è in vita non vedrà la morte? Può provvedere scampo alla sua anima dalla mano dello Sceol? Sela. 49 Dove sono i tuoi precedenti atti di amorevole benignità, o Geova, Circa i quali giurasti a Davide nella tua fedeltà? 50 Ricorda, o Geova, il biasimo sui tuoi servitori, Che portavo nel mio seno (il biasimo di) tutti i numerosi popoli, 51 Come i tuoi nemici hanno biasimato, o Geova, Come hanno biasimato le orme del tuo unto. 52 Benedetto sia Geova a tempo indefinito. Amen e Amen. Preghiera di Mosè, l'uomo del (vero) Dio. 90 O Geova, tu stesso hai mostrato d'essere per noi una vera dimora Di generazione in generazione. 2 Prima che i monti stessi nascessero, O che tu generassi come con dolori di parto la terra e il paese produttivo, Sì, da tempo indefinito fino a tempo indefinito tu sei Dio. 3 Tu fai tornare l'uomo mortale alla polvere, E dici: "Tornate, figli degli uomini". 4 Poiché mille anni sono ai tuoi occhi come ieri quando è passato, E come una veglia durante la notte. 5 Li hai spazzati via; divengono un semplice sonno; Al mattino (sono) proprio come l'erba verde che muta. 6 Al mattino fiorisce e deve mutare; Alla sera inaridisce e certamente si secca. 7 Poiché siamo pervenuti alla fine nella tua ira, E mediante il tuo furore siamo stati turbati. 8 Hai posto i nostri errori proprio di fronte a te, Le nostre cose nascoste dinanzi alla tua luminosa faccia. 9 Poiché tutti i nostri giorni sono giunti al loro declino nel tuo furore; Abbiamo finito i nostri anni proprio come un bisbiglio. 10 In se stessi i giorni dei nostri anni sono settant'anni; E se a causa di speciale potenza sono ottant'anni, Tuttavia la loro insistenza è sull'affanno e sulle cose nocive; Poiché deve presto passare, e voliamo via. 11 Chi conosce la forza della tua ira E il tuo furore secondo il timore di te? 12 Mostra(ci) proprio come contare i nostri giorni in modo tale Da indurre il cuore alla saggezza. 13 Torna, o Geova! Fino a quando sarà? E prova rammarico per i tuoi servitori. 14 Saziaci al mattino con la tua amorevole benignità, Affinché gridiamo di gioia e ci rallegriamo durante tutti i nostri giorni. 15 Facci rallegrare corrispondentemente ai giorni che ci hai afflitti, Agli anni in cui abbiamo visto la calamità. 16 La tua attività appaia ai tuoi propri servitori E il tuo splendore sui loro figli. 17 E la piacevolezza di Geova nostro Dio sia su di noi, E l'opera delle nostre mani stabilisci fermamente su di noi. Sì, l'opera delle nostre mani, stabiliscila fermamente. 91 Chiunque dimora nel luogo segreto dell'Altissimo Si procurerà albergo sotto la medesima ombra dell'Onnipotente. 2 Certamente dirò a Geova: "(Sei) il mio rifugio e la mia fortezza, Il mio Dio in cui di sicuro confiderò". 3 Poiché egli stesso ti libererà dalla trappola dell'uccellatore, Dalla pestilenza che causa avversità. 4 Con le sue penne remiganti ostruirà l'accesso verso di te, E sotto le sue ali troverai rifugio. La sua verità sarà un grande scudo e un baluardo. 5 Non avrai timore di nessuna cosa terribile di notte, Né della freccia che vola di giorno, 6 Né della pestilenza che cammina nella caligine, Né della distruzione che spoglia a mezzogiorno. 7 Mille cadranno al tuo medesimo fianco E diecimila alla tua destra; A te non si accosterà. 8 Solo guarderai con i tuoi occhi E vedrai la retribuzione stessa dei malvagi. 9 Perché (hai detto): "Geova è il mio rifugio", Hai fatto dell'Altissimo stesso la tua dimora; 10 Non ti accadrà nessuna calamità, E nemmeno una piaga si avvicinerà alla tua tenda. 11 Poiché egli darà ai suoi propri angeli un comando riguardo a te, Di custodirti in tutte le tue vie. 12 Sulle loro mani ti porteranno, Affinché non urti il tuo piede contro alcuna pietra. 13 Sul giovane leone e sul cobra camminerai; Calpesterai il giovane leone fornito di criniera e la grossa serpe. 14 Poiché in me ha riposto il suo affetto, Anch'io gli provvederò scampo. Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome. 15 Egli mi invocherà, e io gli risponderò. Sarò con lui nell'angustia. Lo libererò e lo glorificherò. 16 Lo sazierò con lunghezza di giorni, E gli farò vedere la mia salvezza. Melodia, canto, per il giorno di sabato. 92 È bene rendere grazie a Geova E innalzare melodie al tuo nome, o Altissimo, 2 Annunciare al mattino la tua amorevole benignità E la tua fedeltà durante le notti, 3 Su uno strumento a dieci corde e sul liuto, Con musica risonante sull'arpa. 4 Poiché mi hai fatto rallegrare, o Geova, a motivo della tua attività; A motivo delle opere delle tue mani grido di gioia. 5 Come sono grandi le tue opere, o Geova! Molto profondi sono i tuoi pensieri. 6 Nessun uomo irragionevole stesso (li) può conoscere, E nessuno stupido può comprendere questo. 7 Quando i malvagi germogliano come la vegetazione E tutti quelli che praticano ciò che è nocivo fioriscono, È affinché siano annientati per sempre. 8 Ma tu sei in alto a tempo indefinito, o Geova. 9 Poiché, ecco, i tuoi nemici, o Geova, Poiché, ecco, i tuoi propri nemici periranno; Tutti quelli che praticano ciò che è nocivo saranno separati l'uno dall'altro. 10 Ma tu esalterai il mio corno come quello di un toro selvaggio; (Mi) cospargerò di olio fresco. 11 E il mio occhio guarderà i miei nemici; I miei orecchi udranno dei medesimi che si levano contro di me, i malfattori. 12 Il giusto stesso fiorirà come la palma; Come il cedro del Libano, egli crescerà. 13 Quelli che sono piantati nella casa di Geova, Nei cortili del nostro Dio, fioriranno. 14 Continueranno ancora a prosperare durante i capelli grigi, Grassi e freschi continueranno ad essere, 15 Per annunciare che Geova è retto. (Egli è) la mia Roccia, in cui non è alcuna ingiustizia. 93 Geova stesso è divenuto re! È vestito di eminenza; Geova si è vestito, s'è cinto di forza. Anche il paese produttivo diviene fermamente stabilito così che non si può far vacillare. 2 Il tuo trono è fermamente stabilito da molto tempo fa; Tu sei da tempo indefinito. 3 I fiumi hanno alzato, o Geova, I fiumi hanno alzato il loro suono; I fiumi continuano ad alzare il loro fragore. 4 Al di sopra dei suoni delle vaste acque, le maestose onde fluttuanti del mare, Geova è maestoso nell'alto. 5 I tuoi propri rammemoratori si son dimostrati molto degni di fede. La santità si addice alla tua propria casa, o Geova, per la lunghezza dei giorni. 94 O Dio di atti di vendetta, Geova, O Dio di atti di vendetta, brilla! 2 Innalzati, o Giudice della terra. Rendi la retribuzione ai superbi. 3 Fino a quando i malvagi, o Geova, Fino a quando i malvagi stessi esulteranno? 4 Essi continuano a gorgogliare, continuano a parlare senza freno; Tutti quelli che praticano ciò che è nocivo continuano a vantarsi. 5 Il tuo popolo, o Geova, essi continuano a schiacciare, E la tua eredità continuano ad affliggere. 6 Uccidono la vedova e il residente forestiero, E assassinano gli orfani di padre. 7 E continuano a dire: "Iah non vede; E l'Iddio di Giacobbe non (lo) comprende". 8 Comprendete, voi che siete irragionevoli fra il popolo; E in quanto a voi stupidi, quando avrete alcuna perspicacia? 9 Colui che pianta l'orecchio, non può egli udire? O Colui che forma l'occhio, non può egli guardare? 10 Colui che corregge le nazioni, non può egli riprendere, Sì, Colui che insegna agli uomini la conoscenza? 11 Geova conosce i pensieri degli uomini, che sono come un soffio. 12 Felice è l'uomo robusto che tu correggi, o Iah, E al quale insegni la tua propria legge, 13 Per dargli quiete nei giorni della calamità, Finché per il malvagio sia scavata una fossa. 14 Poiché Geova non abbandonerà il suo popolo, Né lascerà la sua propria eredità. 15 Poiché la decisione giudiziaria tornerà pure alla giustizia, E tutti i retti di cuore la seguiranno. 16 Chi si leverà per me contro i malfattori? Chi si porrà per me contro quelli che praticano la nocività? 17 A meno che Geova non mi fosse stato di aiuto, In breve la mia anima avrebbe risieduto nel silenzio. 18 Quando dissi: "Il mio piede certamente si muoverà in maniera instabile", La tua propria amorevole benignità, o Geova, mi sosteneva. 19 Quando i miei inquietanti pensieri divennero molti dentro di me, Le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima. 20 Si alleerà con te il trono che causa avversità Mentre progetta affanno mediante decreto? 21 Sferrano taglienti attacchi all'anima del giusto E dichiarano malvagio perfino il sangue dell'innocente. 22 Ma Geova diverrà per me una sicura altezza, E il mio Dio la roccia del mio rifugio. 23 E farà ricadere su di loro la loro nocività E li ridurrà al silenzio con la loro propria calamità. Geova nostro Dio li ridurrà al silenzio. 95 Oh venite, gridiamo gioiosamente a Geova! Urliamo in trionfo alla nostra Roccia di salvezza. 2 Veniamo dinanzi alla sua persona con rendimento di grazie; Con melodie urliamo in trionfo a lui. 3 Poiché Geova è un grande Dio E un gran Re su tutti gli (altri) dèi, 4 Egli nella cui mano sono le più recondite profondità della terra E a cui appartengono le vette dei monti, 5 A cui appartiene il mare, che egli stesso fece, E le cui proprie mani formarono lo stesso asciutto. 6 Oh venite, adoriamo e inchiniamoci; Inginocchiamoci dinanzi a Geova nostro Fattore. 7 Poiché egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo del suo pascolo e le pecore della sua mano. Oggi, se ascoltate la sua voce, 8 Non indurite il vostro cuore come a Meriba, Come nel giorno di Massa nel deserto, 9 Quando i vostri antenati mi misero alla prova; Mi esaminarono, videro pure la mia attività. 10 Per quarant'anni provavo nausea verso (quella) generazione, E dicevo: "Sono un popolo ostinato di cuore, Ed essi stessi non hanno conosciuto le mie vie"; 11 Circa i quali giurai nella mia ira: "Certamente non entreranno nel mio luogo di riposo". 96 Cantate a Geova un nuovo canto. Cantate a Geova, (genti di) tutta la terra. 2 Cantate a Geova, benedite il suo nome. Di giorno in giorno annunciate la buona notizia della sua salvezza. 3 Dichiarate fra le nazioni la sua gloria, Fra tutti i popoli le sue meravigliose opere. 4 Poiché Geova è grande e da lodare assai. Egli è tremendo su tutti gli (altri) dèi. 5 Poiché tutti gli dèi dei popoli sono dèi senza valore; Ma in quanto a Geova, ha fatto i medesimi cieli. 6 Dignità e splendore sono dinanzi a lui; Forza e bellezza sono nel suo santuario. 7 Ascrivete a Geova, o famiglie dei popoli, Ascrivete a Geova gloria e forza. 8 Ascrivete a Geova la gloria che appartiene al suo nome; Portate un dono ed entrate nei suoi cortili. 9 Inchinatevi dinanzi a Geova in ornamento santo; Siate in penosi dolori a causa di lui, (genti di) tutta la terra. 10 Dite fra le nazioni: "Geova stesso è divenuto re. Anche il paese produttivo diviene fermamente stabilito così che non si può far vacillare. Egli perorerà la causa dei popoli nella rettitudine". 11 Si rallegrino i cieli, e gioisca la terra. Tuoni il mare e ciò che lo riempie. 12 Esulti la campagna e tutto ciò che è in essa. Nello stesso tempo tutti gli alberi della foresta prorompano (in grida) di gioia 13 Dinanzi a Geova. Poiché è venuto; Poiché è venuto a giudicare la terra. Giudicherà il paese produttivo con giustizia E i popoli con la sua fedeltà. 97 Geova stesso è divenuto re! Gioisca la terra. Si rallegrino le molte isole. 2 Nuvole e fitta oscurità gli sono tutt'intorno; Giustizia e giudizio sono lo stabilito luogo del suo trono. 3 Davanti a lui va un medesimo fuoco, E consuma i suoi avversari tutt'intorno. 4 I suoi lampi illuminarono il paese produttivo; La terra vide e fu in penosi dolori. 5 I monti stessi si struggevano proprio come la cera a causa di Geova, A causa del Signore dell'intera terra. 6 I cieli hanno annunciato la sua giustizia, E tutti i popoli hanno visto la sua gloria. 7 Tutti quelli che servono qualche immagine scolpita provino vergogna, Quelli che si vantano di dèi senza valore. Inchinatevi davanti a lui, dèi tutti. 8 Sion udì e si rallegrava, E le borgate dipendenti di Giuda gioivano A motivo delle tue decisioni giudiziarie, o Geova. 9 Poiché tu, o Geova, sei l'Altissimo su tutta la terra; Sei molto alto nella tua ascesa su tutti gli (altri) dèi. 10 O voi che amate Geova, odiate ciò che è male. Egli custodisce le anime dei suoi leali; Li libera dalla mano dei malvagi. 11 La luce stessa ha brillato per il giusto, E l'allegrezza anche per i retti di cuore. 12 Rallegratevi in Geova, o giusti, E rendete grazie al suo santo memoriale. Melodia. 98 Cantate a Geova un nuovo canto, Poiché meravigliose sono le cose che ha fatto. La sua destra, sì, il suo santo braccio, gli ha procurato salvezza. 2 Geova ha fatto conoscere la sua salvezza; Agli occhi delle nazioni ha rivelato la sua giustizia. 3 Si è ricordato della sua amorevole benignità e della sua fedeltà verso la casa d'Israele. Tutte le estremità della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio. 4 Urlate in trionfo a Geova, (genti di) tutta la terra. Siate allegre e gridate di gioia e innalzate melodie. 5 Innalzate melodie a Geova con l'arpa, Con l'arpa e con la voce della melodia. 6 Con le trombe e con il suono del corno Urlate in trionfo dinanzi al Re, Geova. 7 Tuoni il mare e ciò che lo riempie, Il paese produttivo e quelli che vi dimorano. 8 I fiumi stessi battano le mani; Tutti insieme gridino di gioia i medesimi monti 9 Dinanzi a Geova, poiché è venuto a giudicare la terra. Giudicherà il paese produttivo con giustizia E i popoli con rettitudine. 99 Geova stesso è divenuto re. Si agitino i popoli. Siede sui cherubini. Rabbrividisca la terra. 2 Geova è grande in Sion, Ed è alto su tutti i popoli. 3 Lodino il tuo nome. Grande e tremendo, esso è santo. 4 E con la forza di un re egli ha amato il giudizio. Tu stesso hai fermamente stabilito la rettitudine. Giudizio e giustizia in Giacobbe sono ciò che tu stesso hai eseguito. 5 Esaltate Geova nostro Dio e inchinatevi davanti allo sgabello dei suoi piedi; Egli è santo. 6 Mosè e Aaronne furono fra i suoi sacerdoti, E Samuele fu tra quelli che invocavano il suo nome. Invocavano Geova, ed egli stesso rispondeva loro. 7 Continuò a parlare loro nella colonna di nuvola. Osservarono i suoi rammemoratori e il regolamento che diede loro. 8 O Geova nostro Dio, tu stesso rispondesti loro. Mostrasti loro d'essere un Dio che concede perdono, Ed eseguisti vendetta contro le loro azioni scandalose. 9 Esaltate Geova nostro Dio E inchinatevi davanti al suo monte santo. Poiché Geova nostro Dio è santo. Melodia di rendimento di grazie. 100 Urlate in trionfo a Geova, (genti di) tutta la terra. 2 Servite Geova con allegrezza. Entrate dinanzi a lui con grido di gioia. 3 Riconoscete che Geova è Dio. È lui che ci ha fatti, e non noi stessi. (Noi siamo) il suo popolo e le pecore del suo pascolo. 4 Entrate nelle sue porte con rendimento di grazie, Nei suoi cortili con lode. Rendete grazie a lui, benedite il suo nome. 5 Poiché Geova è buono; La sua amorevole benignità è a tempo indefinito, E la sua fedeltà di generazione in generazione. Di Davide. Melodia. 101 Certamente canterò l'amorevole benignità e il giudizio. A te, o Geova, certamente innalzerò melodie. 2 Di sicuro agirò con discrezione in maniera irreprensibile. Quando verrai a me? Camminerò nell'integrità del mio cuore dentro la mia casa. 3 Non porrò di fronte ai miei occhi nessuna cosa buona a nulla. Ho odiato il fare di quelli che apostatano; Non si attacca a me. 4 Il cuore perverso si allontana da me; Non conosco nulla di male. 5 Chiunque calunnia il suo compagno in segreto, Lo ridurrò al silenzio. Chiunque è di occhi superbi e di cuore arrogante, Non lo posso sopportare. 6 I miei occhi sono sui fedeli della terra, Affinché dimorino con me. Chi cammina in maniera irreprensibile, Egli è colui che mi servirà. 7 Dentro la mia casa non dimorerà nessun operatore d'inganno. In quanto a chiunque proferisce falsità, non sarà fermamente stabilito Di fronte ai miei occhi. 8 Ogni mattina ridurrò al silenzio tutti i malvagi della terra, Per stroncare dalla città di Geova tutti quelli che praticano ciò che è nocivo. Preghiera dell'afflitto nel caso che si indebolisca e versi dinanzi a Geova stesso la sua preoccupazione. 102 O Geova, odi la mia preghiera; E giunga a te la mia propria invocazione di soccorso. 2 Non nascondere da me la tua faccia il giorno che sono in grave angustia. Porgimi il tuo orecchio; Il giorno che invoco, affrettati, rispondimi. 3 Poiché i miei giorni sono pervenuti alla fine proprio come fumo, E le mie medesime ossa si sono arrossate dal calore proprio come un focolare. 4 Il mio cuore è stato colpito proprio come la vegetazione e si è inaridito, Poiché ho dimenticato di mangiare il mio cibo. 5 A causa del suono dei miei sospiri Le mie ossa si sono attaccate alla mia carne. 6 Somiglio proprio al pellicano del deserto. Son divenuto come la civetta nana dei luoghi desolati. 7 Mi sono fatto emaciato, E son divenuto come un uccello solitario su un tetto. 8 Tutto il giorno i miei nemici mi hanno biasimato. Quelli che mi mettono in ridicolo hanno giurato anche per me. 9 Poiché ho mangiato la stessa cenere proprio come il pane; E le cose che bevo le ho mescolate anche col pianto, 10 A causa della tua denuncia e della tua indignazione; Poiché mi hai alzato per gettarmi via. 11 I miei giorni sono come un'ombra che è declinata, E io stesso mi sono inaridito come la semplice vegetazione. 12 In quanto a te, o Geova, dimorerai a tempo indefinito, E il tuo memoriale sarà di generazione in generazione. 13 Tu stesso ti leverai, avrai misericordia di Sion, Poiché è la stagione per esserle favorevole, Poiché il tempo fissato è venuto. 14 Poiché i tuoi servitori si sono compiaciuti delle sue pietre, E alla sua polvere rivolgono il loro favore. 15 E le nazioni temeranno il nome di Geova, E tutti i re della terra la tua gloria. 16 Poiché Geova certamente edificherà Sion; Egli deve apparire nella sua gloria. 17 Certamente si volgerà alla preghiera di quelli spogliati (di ogni cosa), E non disprezzerà la loro preghiera. 18 Questo è scritto per la generazione futura; E il popolo che dev'essere creato loderà Iah. 19 Poiché egli ha guardato dalla sua santa altezza, Dai medesimi cieli Geova stesso ha guardato anche la terra, 20 Per udire i sospiri del prigioniero, Per sciogliere quelli designati alla morte; 21 Affinché il nome di Geova sia dichiarato in Sion E la sua lode in Gerusalemme, 22 Quando si radunano tutti insieme i popoli, E i regni per servire Geova. 23 Per la via egli afflisse la mia potenza, Accorciò i miei giorni. 24 Dicevo: "O mio Dio, Non togliermi via alla metà dei miei giorni; I tuoi anni sono per tutte le generazioni. 25 Molto tempo fa ponesti le fondamenta della stessa terra, E i cieli sono l'opera delle tue mani. 26 Essi stessi periranno, ma tu stesso continuerai a stare; E proprio come una veste tutti si consumeranno. Proprio come un abito tu li sostituirai, e finiranno il loro turno. 27 Ma tu sei lo stesso, e i tuoi propri anni non si completeranno. 28 I figli dei tuoi servitori continueranno a risiedere; E dinanzi a te la loro propria progenie sarà fermamente stabilita". Di Davide. 103 Benedici Geova, o anima mia, Sì, ogni cosa che è dentro di me, il suo santo nome. 2 Benedici Geova, o anima mia, E non dimenticare tutte le sue imprese, 3 Lui che perdona tutto il tuo errore, Che sana tutte le tue malattie, 4 Che reclama la tua vita dalla medesima fossa, Che ti corona di amorevole benignità e misericordia, 5 Che sazia la tua intera vita con ciò che è buono; La tua giovinezza continua a rinnovarsi proprio come quella dell'aquila. 6 Geova esegue atti di giustizia E decisioni giudiziarie per tutti quelli che sono defraudati. 7 Fece conoscere le sue vie a Mosè, Le sue opere anche ai figli d'Israele. 8 Geova è misericordioso e clemente, Lento all'ira e abbondante in amorevole benignità. 9 Non continuerà a trovar da ridire per ogni tempo, Né proverà risentimento a tempo indefinito. 10 Non ci ha fatto nemmeno secondo i nostri peccati; Né secondo i nostri errori ha recato su di noi ciò che meritiamo. 11 Poiché, come i cieli sono più alti della terra, La sua amorevole benignità è superiore verso quelli che lo temono. 12 Quanto il levante è lontano dal ponente, Tanto lontano da noi egli ha posto le nostre trasgressioni. 13 Come un padre mostra misericordia ai suoi figli, Geova ha mostrato misericordia a quelli che lo temono. 14 Poiché egli stesso conosce bene come siamo formati, Ricordando che siamo polvere. 15 In quanto all'uomo mortale, i suoi giorni sono come quelli dell'erba verde; Come un fiore del campo è la maniera in cui egli fiorisce. 16 Poiché un semplice vento vi passa sopra, ed esso non è più; E il suo luogo non lo riconoscerà più. 17 Ma l'amorevole benignità di Geova è da tempo indefinito fino a tempo indefinito Verso quelli che lo temono, E la sua giustizia per i figli dei figli, 18 Verso quelli che osservano il suo patto E verso quelli che si ricordano dei suoi ordini in modo da eseguirli. 19 Geova stesso ha fermamente stabilito il suo trono nei medesimi cieli; E su ogni cosa il suo proprio regno ha esercitato dominio. 20 Benedite Geova, o angeli suoi, potenti in forza, che eseguite la sua parola, Ascoltando la voce della sua parola. 21 Benedite Geova, voi tutti eserciti suoi, Suoi ministri, che fate la sua volontà. 22 Benedite Geova, voi tutte opere sue, In tutti i luoghi del suo dominio. Benedici Geova, o anima mia. 104 Benedici Geova, o anima mia. O Geova mio Dio, ti sei mostrato molto grande. Ti sei vestito con dignità e splendore, 2 Avvolgendoti di luce come di una veste, Stendendo i cieli come un telo di tenda, 3 Colui che edifica le sue camere superiori con travi nelle medesime acque, Che fa delle nubi il suo carro, Che cammina sulle ali del vento, 4 Che fa dei suoi angeli spiriti, Dei suoi ministri un fuoco divoratore. 5 Egli ha fondato la terra sui suoi luoghi stabiliti; Non sarà fatta vacillare a tempo indefinito, o per sempre. 6 La copristi con acque dell'abisso proprio come con una veste. Le acque stavano sopra i medesimi monti. 7 Al tuo rimprovero fuggivano; Al suono del tuo tuono correvano per il panico - 8 I monti ascendevano, Le pianure delle valli scendevano - Al luogo che hai fondato per loro. 9 Ponesti una linea di confine, al di là della quale non sarebbero dovute passare, Affinché non coprissero di nuovo la terra. 10 Egli manda sorgenti nelle valli di torrente; Fra i monti continuano ad andare. 11 Danno di continuo da bere a tutte le bestie selvagge della campagna; Le zebre estinguono regolarmente la loro sete. 12 Su di loro si posano le creature volatili dei cieli; Dal folto del fogliame continuano ad emettere un suono. 13 Egli irriga i monti dalle sue camere superiori. Col frutto delle tue opere si sazia la terra. 14 Fa germogliare l'erba verde per le bestie, E la vegetazione per il servizio del genere umano, Per far uscire cibo dalla terra, 15 E vino che fa rallegrare il cuore dell'uomo mortale, Per far splendere la faccia con olio, E pane che sostiene il medesimo cuore dell'uomo mortale. 16 Gli alberi di Geova si saziano, I cedri del Libano che egli piantò, 17 Dove gli uccelli stessi fanno il nido. In quanto alla cicogna, i ginepri sono la sua casa. 18 Gli alti monti sono per le capre di montagna; Le rupi sono il rifugio delle procavie. 19 Egli ha fatto la luna per i tempi fissati; Il sole stesso conosce bene dove tramonta. 20 Tu causi le tenebre, affinché si faccia notte; In essa si muovono tutti gli animali selvaggi della foresta. 21 I giovani leoni forniti di criniera ruggiscono per la preda E per cercare il loro cibo da Dio stesso. 22 Il sole comincia a rifulgere, si ritirano E giacciono nelle loro proprie tane. 23 L'uomo esce alla sua attività E al suo servizio fino alla sera. 24 Quanto sono numerose le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza. La terra è piena delle tue produzioni. 25 In quanto a questo mare così grande e ampio, Lì ci sono cose che si muovono senza numero, Creature viventi, sia piccole che grandi. 26 Lì vanno le navi; In quanto a Leviatan, lo hai formato perché esso vi giochi. 27 Tutti quanti continuano ad aspettare te Perché tu dia (loro) il loro cibo a suo tempo. 28 Ciò che dài loro essi raccolgono. Apri la tua mano, si saziano di cose buone. 29 Se nascondi la tua faccia, si turbano. Se togli il loro spirito, spirano, E tornano alla loro polvere. 30 Se mandi il tuo spirito, sono creati; E rinnovi la faccia del suolo. 31 La gloria di Geova sarà a tempo indefinito. Geova si rallegrerà delle sue opere. 32 Egli guarda la terra, ed essa trema; Tocca i monti, e fumano. 33 Certamente canterò a Geova per tutta la mia vita; Certamente innalzerò melodie al mio Dio finché sarò. 34 Sia piacevole la mia meditazione intorno a lui. Io, da parte mia, mi rallegrerò in Geova. 35 I peccatori saranno consumati di sopra la terra; E in quanto ai malvagi, non saranno più. Benedici Geova, o anima mia. Lodate Iah! 105 Rendete grazie a Geova, invocate il suo nome, Fate conoscere fra i popoli le sue gesta. 2 Cantate a lui, innalzategli melodie, Occupatevi di tutte le sue meravigliose opere. 3 Vantatevi del suo santo nome. Si rallegri il cuore di quelli che cercano Geova. 4 Ricercate Geova e la sua forza. Cercate di continuo la sua faccia. 5 Ricordate le meravigliose opere che ha compiuto, I suoi miracoli e le decisioni giudiziarie della sua bocca, 6 O seme di Abraamo suo servitore, Figli di Giacobbe, suoi eletti. 7 Egli è Geova nostro Dio. Le sue decisioni giudiziarie sono in tutta la terra. 8 Ha ricordato il suo patto fino a tempo indefinito, La parola che comandò, per mille generazioni, 9 Il quale (patto) concluse con Abraamo, E la sua dichiarazione giurata a Isacco, 10 E la quale (dichiarazione) tenne in vigore come regolamento anche per Giacobbe, Come patto di durata indefinita anche per Israele, 11 Dicendo: "A te darò il paese di Canaan Come parte assegnata della vostra eredità". 12 (Questo avvenne) quando erano pochi di numero, Sì, pochissimi, e residenti forestieri in esso. 13 E camminavano di nazione in nazione, Da un regno a un altro popolo. 14 Non permise ad alcun uomo di defraudarli, Ma a causa d'essi riprese dei re, 15 (Dicendo:) "Non toccate i miei unti, E non fate nulla di male ai miei profeti". 16 E invocava la carestia sul paese; Ruppe ogni verga a cui si sospendevano pani a ciambella. 17 Mandò davanti a loro un uomo Che fu venduto come schiavo, Giuseppe. 18 Afflissero con i ceppi i suoi piedi, La sua anima entrò nei ferri; 19 Fino al tempo in cui venne la sua parola, Il detto di Geova stesso lo raffinò. 20 Il re mandò a liberarlo, Il governante dei popoli, a scioglierlo. 21 Lo pose come padrone sulla sua casa E come governante su tutta la sua proprietà, 22 Per legare i suoi principi in maniera gradita alla sua anima E al fine d'insegnare la sapienza pure ai suoi anziani. 23 E Israele entrava in Egitto, E Giacobbe stesso risiedette come forestiero nel paese di Cam. 24 E continuò a rendere il suo popolo molto fecondo, E gradualmente li rese più potenti dei loro avversari. 25 Lasciò cambiare il loro cuore perché odiassero il suo popolo, Perché si comportassero con astuzia contro i suoi servitori. 26 Mandò Mosè suo servitore, Aaronne che aveva scelto. 27 Posero fra loro le cose dei suoi segni, E i miracoli nel paese di Cam. 28 Mandò le tenebre e così lo oscurò; Ed essi non si ribellarono contro le sue parole. 29 Cambiò le loro acque in sangue, E metteva a morte il loro pesce. 30 Il loro paese brulicò di rane, Nelle stanze interne dei loro re. 31 Disse che entrassero i tafani, Culici in tutti i loro territori. 32 Fece dei loro rovesci di pioggia grandine, Un fuoco fiammeggiante sul loro paese. 33 E colpiva le loro viti e i loro fichi E spezzava gli alberi del loro territorio. 34 Disse che entrassero le locuste, E una specie di locusta, pure senza numero. 35 E mangiavano tutta la vegetazione nel loro paese; Mangiavano anche il frutto del loro suolo. 36 E abbatteva ogni primogenito nel loro paese, Il principio di tutto il loro potere generativo. 37 E li faceva uscire con argento e oro; E fra le sue tribù non c'era nessuno che inciampasse. 38 L'Egitto si rallegrò quando uscirono, Poiché il terrore d'essi era caduto su di loro. 39 Egli stese una nuvola come uno schermo, E fuoco per fare luce di notte. 40 Essi chiesero, e faceva venire le quaglie, E li saziava con pane dal cielo. 41 Aprì la roccia, e ne sgorgavano acque; Queste attraversarono le regioni aride come un fiume. 42 Poiché si ricordò della sua santa parola con Abraamo suo servitore. 43 Fece dunque uscire il suo popolo con esultanza, I suoi eletti pure con grido di gioia. 44 E gradualmente diede loro i paesi delle nazioni, E prendevano possesso del prodotto del duro lavoro dei gruppi nazionali, 45 Affinché osservassero i suoi regolamenti E adempissero le sue proprie leggi. Lodate Iah! 106 Lodate Iah! Rendete grazie a Geova, poiché egli è buono; Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 2 Chi può proferire le potenti gesta di Geova, (O) far udire tutta la sua lode? 3 Felici sono quelli che osservano il diritto, Facendo giustizia in ogni tempo. 4 Ricordati di me, o Geova, con la buona volontà verso il tuo popolo. Abbi cura di me con la tua salvezza, 5 Perché io veda la bontà verso i tuoi eletti, Perché mi rallegri con l'allegrezza della tua nazione, Perché mi vanti della tua eredità. 6 Abbiamo peccato proprio come i nostri antenati; Abbiamo operato male; abbiamo agito malvagiamente. 7 In quanto ai nostri antenati in Egitto, Non mostrarono perspicacia riguardo alle tue meravigliose opere. Non si ricordarono dell'abbondanza della tua grande amorevole benignità, Ma si comportarono in maniera ribelle al mare, presso il Mar Rosso. 8 Ed egli li salvava per amore del suo nome, In modo da far conoscere la sua potenza. 9 Pertanto rimproverò il Mar Rosso, ed esso gradualmente si prosciugò; E li fece camminare attraverso le acque dell'abisso come attraverso il deserto; 10 E così li salvò dalla mano di chi (li) odiava E li reclamò dalla mano del nemico. 11 E le acque coprivano i loro avversari; Non ne fu lasciato nemmeno uno. 12 Quindi ebbero fede nella sua parola; Cantavano la sua lode. 13 Presto dimenticarono le sue opere; Non attesero il suo consiglio. 14 Ma mostrarono la loro brama egoistica nel deserto E mettevano alla prova Dio nella steppa. 15 Ed egli dava loro ciò che avevano richiesto E mandava un'infermità consumante nella loro anima. 16 E invidiavano Mosè nel campo, Anche Aaronne il santo di Geova. 17 La terra allora si aprì e inghiottì Datan, E coprì l'assemblea di Abiram. 18 E un fuoco bruciava fra la loro assemblea; Una fiamma stessa divorava i malvagi. 19 Per di più, fecero in Horeb un vitello E si inchinarono davanti a un'immagine di metallo fuso, 20 Tanto che scambiarono la mia gloria Per la rappresentazione di un toro, un mangiatore di vegetazione. 21 Dimenticarono Dio loro Salvatore, Colui che aveva fatto grandi cose in Egitto, 22 Opere meravigliose nel paese di Cam, Cose tremende al Mar Rosso. 23 Ed egli stava per dire di annientarli, Se non fosse stato per Mosè suo eletto, Che stette nella breccia dinanzi a lui, Per far ritirare il suo furore affinché non (li) riducesse in rovina. 24 E disprezzavano il paese desiderabile; Non ebbero fede nella sua parola. 25 E continuarono a brontolare nelle loro tende; Non ascoltarono la voce di Geova. 26 Egli alzava dunque la mano (in giuramento) riguardo a loro, Che li avrebbe fatti cadere nel deserto, 27 E che avrebbe fatto cadere la loro progenie fra le nazioni, E che li avrebbe dispersi fra i paesi. 28 E si attaccavano al Baal di Peor E mangiavano i sacrifici dei morti. 29 Mentre recavano offesa con le loro azioni, Un flagello quindi scoppiò fra loro. 30 Quando Fineas si alzò e intervenne, Il flagello fu dunque arrestato. 31 E gli fu attribuito a giustizia Di generazione in generazione a tempo indefinito. 32 Inoltre, causarono provocazione alle acque di Meriba, Così che andò male a Mosè per causa loro. 33 Poiché amareggiarono il suo spirito Ed egli parlava aspramente con le sue labbra. 34 Non annientarono i popoli, Come Geova aveva detto loro. 35 E si mescolavano con le nazioni E imparavano le loro opere. 36 E servivano i loro idoli, E questi divennero per loro un laccio. 37 E sacrificavano i loro figli E le loro figlie ai demoni. 38 Spargevano dunque sangue innocente, Il sangue dei loro figli e delle loro figlie, Che sacrificarono agli idoli di Canaan; E il paese fu contaminato con lo spargimento di sangue. 39 E divennero impuri mediante le loro opere E avevano rapporti immorali mediante le loro azioni. 40 E l'ira di Geova cominciò a divampare contro il suo popolo, Ed egli detestò la sua eredità. 41 E ripetutamente li diede in mano alle nazioni, Perché quelli che li odiavano dominassero su di loro, 42 E perché i loro nemici li opprimessero, E perché fossero soggiogati sotto la loro mano. 43 Molte volte li liberava, Ma essi stessi si comportavano in maniera ribelle nella loro condotta disubbidiente, E venivano abbassati per il loro errore. 44 Ed egli vedeva la loro angustia Quando udì il loro grido di supplicazione. 45 E si ricordava riguardo a loro del suo patto, E si rammaricava secondo l'abbondanza della sua grande amorevole benignità. 46 E concedeva loro di essere oggetto di pietà Davanti a tutti quelli che li tenevano prigionieri. 47 Salvaci, o Geova nostro Dio, E radunaci dalle nazioni Affinché rendiamo grazie al tuo santo nome, Affinché parliamo con esultanza in tua lode. 48 Benedetto sia Geova l'Iddio d'Israele Da tempo indefinito fino a tempo indefinito; E tutto il popolo deve dire Amen. Lodate Iah! 107 Oh rendete grazie a Geova, poiché egli è buono; Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 2 Lo dicano i reclamati di Geova, Che egli ha reclamato dalla mano dell'avversario, 3 E che ha radunato anche dai paesi, Dal levante e dal ponente, Dal settentrione e dal meridione. 4 Andarono errando nel deserto, nella steppa; Non trovarono nessuna via verso una città da abitare. 5 Avevano fame, anche sete; La loro medesima anima veniva meno dentro di loro. 6 E gridavano a Geova nella loro strettezza; Dalle loro angosce li liberava, 7 E li faceva camminare nella retta via, Così che giungessero a una città da abitare. 8 Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità E per le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini. 9 Poiché ha saziato l'anima inaridita; E l'anima affamata ha riempito di cose buone. 10 C'erano quelli che dimoravano nelle tenebre e in profonda ombra, Prigionieri nell'afflizione e nei ferri. 11 Poiché si erano comportati in maniera ribelle contro i detti di Dio; E avevano mancato di rispetto al consiglio dell'Altissimo. 12 Con affanno sottometteva dunque il loro cuore; Inciamparono, e non c'era chi aiutasse. 13 E gridavano a Geova per invocare aiuto nella loro strettezza; Dalle loro angosce come al solito li salvò. 14 Li faceva uscire dalle tenebre e dalla profonda ombra, E strappava anche i loro legami. 15 Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità E per le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini. 16 Poiché egli ha rotto le porte di rame, E ha tagliato anche le sbarre di ferro. 17 Quelli che erano stolti, a causa della via della loro trasgressione E a causa dei loro errori, infine si procurarono afflizione. 18 La loro anima giunse a detestare perfino ogni sorta di cibo, E arrivavano alle porte della morte. 19 E gridavano a Geova per invocare aiuto nella loro strettezza; Dalle loro angosce come al solito li salvò. 20 Mandava la sua parola e li sanava E provvedeva (loro) scampo dalle loro fosse. 21 Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità E per le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini. 22 E offrano sacrifici di rendimento di grazie E dichiarino le sue opere con grido di gioia. 23 Quelli che scendono al mare nelle navi, Facendo commercio su vaste acque, 24 Sono quelli che hanno visto le opere di Geova E le sue meravigliose opere nelle profondità; 25 Come egli dice (la parola) e fa sorgere un vento tempestoso, Così che fa levare le sue onde. 26 Salgono ai cieli, Scendono alle profondità. A causa della calamità la loro medesima anima si strugge. 27 Vacillano e si muovono in maniera instabile come un ubriaco, E anche tutta la loro sapienza è confusa. 28 E cominciano a gridare a Geova nella loro strettezza, E dalle loro angosce egli li fa uscire. 29 Fa calmare il turbine, Così che le onde del mare si acquietano. 30 Ed essi si rallegrano perché queste si placano, Ed egli li guida al porto del loro diletto. 31 Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità E per le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini. 32 E lo esaltino nella congregazione del popolo; E nella seduta degli anziani lo lodino. 33 Egli muta i fiumi in deserto, E le sorgenti d'acqua in suolo assetato, 34 Il paese fruttuoso in regione salata, A causa della malizia di quelli che vi dimorano. 35 Muta un deserto in uno stagno d'acqua folto di canne, E il paese di una regione arida in sorgenti d'acqua. 36 E là fa dimorare gli affamati, Così che stabiliscono fermamente una città da abitare. 37 E seminano campi e piantano vigne, Perché producano fruttuosi raccolti. 38 E li benedice così che divengono moltissimi; E non fa divenire pochi i loro bovini. 39 Di nuovo divengono pochi e si accovacciano A causa di restrizione, calamità e mestizia. 40 Egli versa disprezzo sui nobili, Così da farli errare in un luogo privo di tratti caratteristici, dove non c'è via. 41 Ma protegge il povero dall'afflizione E lo muta in famiglie proprio come un gregge. 42 I retti vedono e si rallegrano; Ma in quanto a ogni ingiustizia, deve chiudere la bocca. 43 Chi è saggio? Osserverà queste cose E si mostrerà attento verso gli atti di amorevole benignità di Geova. Canto. Melodia di Davide. 108 Il mio cuore è saldo, o Dio. Certamente canterò e innalzerò melodie, Anche la mia gloria. 2 Destati, o strumento a corda; anche tu, o arpa. Certamente desterò l'aurora. 3 Ti loderò fra i popoli, o Geova; E ti innalzerò melodie fra i gruppi nazionali. 4 Poiché la tua amorevole benignità è grande fino ai cieli, E la tua verità fino ai cieli nuvolosi. 5 Oh sii esaltato al di sopra dei cieli, o Dio; E sia la tua gloria al di sopra di tutta la terra. 6 Affinché i tuoi diletti siano liberati, Oh salva con la tua destra e rispondimi. 7 Dio stesso ha parlato nella sua santità: "Di sicuro esulterò, darò Sichem come porzione; E misurerò il bassopiano di Succot. 8 Galaad appartiene a me; a me appartiene Manasse; Ed Efraim è la fortezza del mio capo; Giuda è il mio bastone da comandante. 9 Moab è il catino per lavarmi. Su Edom getterò il mio sandalo. Sulla Filistea urlerò in trionfo". 10 Chi mi porterà alla città fortificata? Chi mi guiderà realmente fino a Edom? 11 Non sei (tu), o Dio, che ci hai respinti E che non esci con i nostri eserciti come Dio? 12 Dacci aiuto nell'angustia, Giacché la salvezza mediante l'uomo terreno è inutile. 13 Da Dio otterremo energia vitale, Ed egli stesso calpesterà i nostri avversari. Al direttore. Di Davide. Melodia. 109 O Dio della mia lode, non tacere. 2 Poiché la bocca del malvagio e la bocca dell'inganno si sono aperte contro di me. Hanno parlato di me con lingua di falsità; 3 E mi hanno accerchiato con parole di odio, E continuano a combattere contro di me senza ragione. 4 Per il mio amore continuano a resistermi; Ma da parte mia c'è la preghiera. 5 E mi rendono male per bene E odio per il mio amore. 6 Nomina su di lui qualcuno malvagio, E uno che fa resistenza stia lui stesso alla sua destra. 7 Quando è giudicato, esca come qualcuno malvagio; E la sua medesima preghiera divenga un peccato. 8 I suoi giorni siano pochi; Prenda qualcun altro il suo incarico di sorveglianza. 9 I suoi figli divengano orfani di padre E sua moglie sia vedova. 10 E immancabilmente i suoi figli vadano vagando; E devono chiedere l'elemosina, E devono cercare (il cibo) dai loro luoghi desolati. 11 L'usuraio tenda trappole per tutto ciò che ha, E gli estranei facciano preda del prodotto della sua fatica. 12 Non ci sia chi gli mostri amorevole benignità, E non ci sia chi mostri favore ai suoi orfani di padre. 13 La sua posterità sia per lo stroncamento. Nella generazione seguente sia cancellato il loro nome. 14 Sia ricordato a Geova l'errore dei suoi antenati, E il peccato di sua madre non sia cancellato. 15 Siano di fronte a Geova di continuo; E ne stronchi egli il ricordo dalla medesima terra; 16 Per la ragione che non si ricordò di esercitare amorevole benignità, Ma inseguiva l'uomo povero e afflitto E chi era di cuore abbattuto, per metter(lo) a morte. 17 E amava la maledizione, così che essa venne su di lui; E non si dilettò della benedizione, Così che fu lontana da lui; 18 Ed era rivestito di maledizione come sua veste. Essa entrò dunque come acque in mezzo a lui E come olio nelle sue ossa. 19 Sia per lui come una veste con la quale si avvolga E come una cintura che tenga cinta intorno a sé di continuo. 20 Questo è da parte di Geova il salario di chi mi resiste E di quelli che parlano male contro la mia anima. 21 Ma tu sei Geova il Sovrano Signore. Tratta con me per amore del tuo nome. Poiché la tua amorevole benignità è buona, liberami. 22 Poiché sono afflitto e povero, E il mio cuore stesso è stato trafitto dentro di me. 23 Come un'ombra quando declina, sono obbligato ad andarmene; Sono stato scosso via come una locusta. 24 Le mie ginocchia stesse hanno vacillato a causa del digiuno, E la mia medesima carne è dimagrita, senza alcun olio. 25 E per loro io stesso son divenuto qualcosa di biasimevole. Mi vedono, cominciano a scuotere la testa. 26 Aiutami, o Geova mio Dio; Salvami secondo la tua amorevole benignità. 27 E conoscano che questa è la tua mano; Che tu stesso, o Geova, l'hai fatto. 28 Essi, da parte loro, pronuncino una maledizione, Ma voglia tu, da parte tua, pronunciare una benedizione. Si sono levati, ma provino vergogna, E il tuo proprio servitore si rallegri. 29 Quelli che mi resistono si vestano d'umiliazione, E si avvolgano della loro vergogna proprio come di un manto senza maniche. 30 Celebrerò grandemente Geova con la mia bocca, E in mezzo a molti lo loderò. 31 Poiché egli starà alla destra del povero, Per salvar(lo) da quelli che giudicano la sua anima. Di Davide. Melodia. 110 Espressione di Geova al mio Signore: "Siedi alla mia destra Finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi". 2 La verga della tua forza Geova manderà da Sion, (dicendo:) "Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici". 3 Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari. Negli splendori della santità, dal seno dell'aurora, Hai la tua compagnia di giovani proprio come le gocce di rugiada. 4 Geova ha giurato (e non si rammaricherà): "Tu sei sacerdote a tempo indefinito Alla maniera di Melchisedec!" 5 Geova stesso alla tua destra Certamente farà a pezzi i re nel giorno della sua ira. 6 Eseguirà il giudizio fra le nazioni; Causerà una pienezza di corpi morti. Certamente farà a pezzi il capo di un paese popoloso. 7 Berrà dalla valle del torrente lungo la via. Perciò alzerà la (sua) testa. 111 Lodate Iah! Celebrerò Geova con tutto il (mio) cuore Nell'intimo gruppo dei retti e nell'assemblea. 2 Le opere di Geova sono grandi, Ricercate da parte di tutti quelli che vi si dilettano. 3 La sua attività è dignità e splendore stessi, E la sua giustizia dura per sempre. 4 Ha fatto un memoriale per le sue meravigliose opere. Geova è clemente e misericordioso. 5 Ha dato cibo a quelli che lo temono. A tempo indefinito si ricorderà del suo patto. 6 La potenza delle sue opere ha annunciato al suo popolo, Dando loro l'eredità delle nazioni. 7 Le opere delle sue mani sono verità e giudizio; Degni di fede sono tutti gli ordini che egli dà, 8 Ben sostenuti per sempre, a tempo indefinito, Eseguiti in verità e rettitudine. 9 Egli ha mandato la stessa redenzione al suo popolo. A tempo indefinito ha comandato il suo patto. Il suo nome è santo e tremendo. 10 Il timore di Geova è il principio della sapienza. Tutti quelli che li mettono in pratica hanno buona perspicacia. La sua lode dura per sempre. 112 Lodate Iah! Felice è l'uomo che teme Geova, Nei cui comandamenti ha provato sommo diletto. 2 Potente sulla terra diverrà la sua progenie. In quanto alla generazione dei retti, sarà benedetta. 3 Cose di valore e ricchezze sono nella sua casa; E la sua giustizia dura per sempre. 4 Ha sfolgorato nelle tenebre come una luce per i retti. È clemente e misericordioso e giusto. 5 Buono è l'uomo che è clemente e presta. Sostiene i suoi affari con giustizia. 6 Poiché non sarà mai fatto vacillare. Il giusto mostrerà d'essere in ricordo a tempo indefinito. 7 Non avrà timore nemmeno di cattive notizie. Il suo cuore è saldo, confida in Geova. 8 Il suo cuore è incrollabile; non avrà timore, Finché guarda sui suoi avversari. 9 Egli ha distribuito ampiamente; ha dato ai poveri. La sua giustizia dura per sempre. Il suo proprio corno sarà esaltato con gloria. 10 Il malvagio stesso vedrà e certamente si sentirà vessato. Digrignerà i suoi medesimi denti e in effetti si struggerà. Il desiderio dei malvagi perirà. 113 Lodate Iah! Offrite lode, o servitori di Geova, Lodate il nome di Geova. 2 Il nome di Geova sia benedetto Da ora in poi e a tempo indefinito. 3 Dal levar del sole fin dove tramonta Il nome di Geova dev'esser lodato. 4 Geova è divenuto alto al di sopra di tutte le nazioni; La sua gloria è al di sopra dei cieli. 5 Chi è simile a Geova nostro Dio, Il quale fa la sua dimora in alto? 6 Egli accondiscende a guardare sul cielo e sulla terra, 7 Facendo levare il misero dalla medesima polvere; Esalta il povero dalla stessa fossa della cenere, 8 Per far(lo) sedere coi nobili, Coi nobili del suo popolo. 9 Fa dimorare la donna sterile in una casa Come gioiosa madre di figli. Lodate Iah! 114 Quando Israele uscì dall'Egitto, La casa di Giacobbe da un popolo che parlava in modo non intelligibile, 2 Giuda divenne il suo luogo santo, Israele il suo grande dominio. 3 Il mare stesso vide e si diede alla fuga; In quanto al Giordano, tornava indietro. 4 I monti stessi saltarono all'intorno come montoni, I colli come agnelli. 5 Che avevi, o mare, che ti desti alla fuga, O Giordano, che tornavi indietro? 6 O monti, che vi metteste a saltare all'intorno come montoni; O colli, come agnelli? 7 A causa del Signore sii in penosi dolori, o terra, A causa dell'Iddio di Giacobbe, 8 Che cambia la roccia in stagno d'acqua folto di canne, La roccia di silice in sorgente d'acqua. 115 A noi non appartiene nulla, o Geova, a noi non appartiene nulla, Ma dà gloria al tuo nome Secondo la tua amorevole benignità, secondo la tua verità. 2 Perché le nazioni dovrebbero dire: "Dov'è, ora, il loro Dio?" 3 Ma il nostro Dio è nei cieli; Ogni cosa che si dilettò (a fare) egli ha fatto. 4 I loro idoli sono argento e oro, Opera delle mani dell'uomo terreno. 5 Hanno bocca, ma non possono parlare; Hanno occhi, ma non possono vedere; 6 Hanno orecchi, ma non possono udire. Hanno naso, ma non possono odorare. 7 Hanno mani, ma non possono toccare. Hanno piedi, ma non possono camminare; Non esprimono suono con la loro gola. 8 Proprio come loro diverranno quelli che li fanno, Tutti quelli che in essi confidano. 9 O Israele, confida in Geova; Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 10 O casa di Aaronne, confidate in Geova; Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 11 Voi che temete Geova, confidate in Geova; Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 12 Geova stesso si è ricordato di noi; egli benedirà, Benedirà la casa d'Israele, Benedirà la casa di Aaronne. 13 Benedirà quelli che temono Geova, Sia i piccoli che i grandi. 14 Geova vi farà crescere, Voi e i vostri figli. 15 Voi siete i benedetti da Geova, Il Fattore del cielo e della terra. 16 Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, Ma la terra l'ha data ai figli degli uomini. 17 I morti stessi non lodano Iah, Né alcuno che scende nel silenzio. 18 Ma noi stessi certamente benediremo Iah Da ora in poi e a tempo indefinito. Lodate Iah! 116 Io in effetti amo, perché Geova ode La mia voce, le mie suppliche. 2 Poiché mi ha teso il suo orecchio, E per tutti i miei giorni invocherò. 3 Le funi della morte mi circondarono E le stesse circostanze angustiose dello Sceol mi trovarono. Angustia e mestizia continuai a trovare. 4 Ma invocavo il nome di Geova: "Ah, Geova, provvedi scampo alla mia anima!" 5 Geova è clemente e giusto; E il nostro Dio è Uno che mostra misericordia. 6 Geova custodisce gli inesperti. Mi impoverii, ed egli salvava anche me. 7 Torna al tuo luogo di riposo, o anima mia, Poiché Geova stesso ha agito appropriatamente verso di te. 8 Poiché tu hai liberato la mia anima dalla morte, Il mio occhio dalle lacrime, il mio piede dall'inciampo. 9 Certamente camminerò dinanzi a Geova nei paesi di quelli che vivono. 10 Ebbi fede, poiché parlavo. Io stesso fui molto afflitto. 11 Io, da parte mia, dissi, quando provai panico: "Ogni uomo è bugiardo". 12 Che cosa renderò a Geova Per tutti i suoi benefici verso di me? 13 Alzerò il calice della grande salvezza, E invocherò il nome di Geova. 14 I miei voti pagherò a Geova, Sì, di fronte a tutto il suo popolo. 15 Preziosa agli occhi di Geova È la morte dei suoi leali. 16 Ah, ora, o Geova, Poiché io sono il tuo servitore. Io sono il tuo servitore, figlio della tua schiava. Hai sciolto i miei legami. 17 A te offrirò il sacrificio di rendimento di grazie, E invocherò il nome di Geova. 18 I miei voti pagherò a Geova, Sì, di fronte a tutto il suo popolo, 19 Nei cortili della casa di Geova, In mezzo a te, o Gerusalemme. Lodate Iah! 117 Lodate Geova, nazioni tutte; Celebratelo, voi tutti i clan. 2 Poiché verso di noi la sua amorevole benignità si è mostrata potente; E la verità di Geova è a tempo indefinito. Lodate Iah! 118 Rendete grazie a Geova, poiché egli è buono; Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 2 Dica ora Israele: "Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito". 3 Quelli della casa di Aaronne ora dicano: "Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito". 4 Quelli che temono Geova ora dicano: "Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito". 5 In circostanze angustiose invocai Iah; Iah rispose (e) mi (mise) in luogo spazioso. 6 Geova è al mio fianco; non temerò. Che mi può fare l'uomo terreno? 7 Geova è al mio fianco fra quelli che mi aiutano, Così che io stesso guarderò su quelli che mi odiano. 8 È meglio rifugiarsi in Geova Che confidare nell'uomo terreno. 9 È meglio rifugiarsi in Geova Che confidare nei nobili. 10 Tutte le nazioni stesse mi accerchiarono. Fu nel nome di Geova che le tenevo a distanza. 11 Mi accerchiarono, sì, mi attorniarono. Fu nel nome di Geova che le tenevo a distanza. 12 Mi accerchiarono come api; Furono estinte come un fuoco di spine. Fu nel nome di Geova che le tenevo a distanza. 13 Mi spingesti forte per farmi cadere, Ma Geova stesso mi aiutò. 14 Iah è il mio riparo e la (mia) potenza, E per me egli diviene salvezza. 15 La voce di un grido di gioia e salvezza È nelle tende dei giusti. La destra di Geova dimostra energia vitale. 16 La destra di Geova (si) esalta; La destra di Geova dimostra energia vitale. 17 Non morirò, ma continuerò a vivere, Per poter dichiarare le opere di Iah. 18 Iah mi corresse severamente, Ma non mi cedette alla stessa morte. 19 Apritemi le porte della giustizia. Vi entrerò; loderò Iah. 20 Questa è la porta di Geova. I giusti stessi vi entreranno. 21 Ti loderò, poiché mi rispondesti E fosti la mia salvezza. 22 La pietra che gli edificatori hanno rigettato È divenuta la testa dell'angolo. 23 Questo è stato fatto da Geova stesso; È meraviglioso ai nostri occhi. 24 Questo è il giorno che Geova ha fatto; Certamente gioiremo e ci rallegreremo in esso. 25 Ah, ora, Geova, salva, ti prego! Ah, ora, Geova, concedi successo, ti prego! 26 Benedetto Colui che viene nel nome di Geova; Noi vi abbiamo benedetto dalla casa di Geova. 27 Geova è il Divino, Ed egli ci dà luce. Legate la processione festiva con rami, Fino ai corni dell'altare. 28 Tu sei il mio Divino, e ti loderò; Il mio Dio, ti esalterò. 29 Rendete grazie a Geova, poiché egli è buono; Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 119 Felici sono gli irreprensibili nella (loro) via, Quelli che camminano nella legge di Geova. 2 Felici sono quelli che osservano i suoi rammemoratori; Con tutto il cuore continuano a ricercarlo. 3 Realmente non hanno praticato nessuna ingiustizia. Nelle sue vie hanno camminato. 4 Tu stesso hai dato imperiosamente i tuoi ordini Perché siano attentamente osservati. 5 Oh siano le mie vie fermamente stabilite Per osservare i tuoi regolamenti! 6 In tal caso non dovrei provare vergogna, Quando guardo tutti i tuoi comandamenti. 7 Ti loderò nella rettitudine di cuore, Quando avrò imparato le tue giuste decisioni giudiziarie. 8 Continuo a osservare i tuoi regolamenti. Oh non lasciarmi del tutto. 9 Come monderà il giovane il suo sentiero? Stando in guardia secondo la tua parola. 10 Con tutto il mio cuore ti ho ricercato. Non farmi sviare dai tuoi comandamenti. 11 Nel mio cuore ho custodito il tuo detto, Per non peccare contro di te. 12 Benedetto sei, o Geova. Insegnami i tuoi regolamenti. 13 Con le mie labbra ho dichiarato Tutte le decisioni giudiziarie della tua bocca. 14 Nella via dei tuoi rammemoratori ho esultato, Proprio come per tutte le altre cose di valore. 15 Dei tuoi ordini certamente mi occuperò, E certamente guarderò i tuoi sentieri. 16 Per i tuoi statuti mostrerò predilezione. Non dimenticherò la tua parola. 17 Agisci in maniera appropriata verso il tuo servitore, affinché io viva E affinché osservi la tua parola. 18 Scopri i miei occhi, affinché io guardi Le cose meravigliose della tua legge. 19 Non sono che un residente forestiero nel paese. Non nascondere da me i tuoi comandamenti. 20 La mia anima è affranta dalla brama Per le tue decisioni giudiziarie in ogni tempo. 21 Hai rimproverato i maledetti presuntuosi, Che si sviano dai tuoi comandamenti. 22 Toglimi di dosso il biasimo e il disprezzo, Poiché ho osservato i tuoi propri rammemoratori. 23 Perfino dei principi si sono seduti; l'uno con l'altro hanno parlato contro di me. In quanto al tuo servitore, si occupa dei tuoi regolamenti. 24 Inoltre, i tuoi rammemoratori sono la mia delizia, Come uomini del mio consiglio. 25 La mia anima si è attaccata alla medesima polvere. Conservami in vita secondo la tua parola. 26 Ho dichiarato le mie proprie vie, affinché tu mi risponda. Insegnami i tuoi regolamenti. 27 Fammi comprendere la via dei tuoi propri ordini, Affinché io mi occupi delle tue meravigliose opere. 28 La mia anima è stata insonne dal dolore. Sollevami secondo la tua parola. 29 Allontana da me anche la via falsa, E favoriscimi con la tua propria legge. 30 La via della fedeltà ho scelto. Le tue decisioni giudiziarie ho considerato convenevoli. 31 Mi sono attenuto ai tuoi rammemoratori. O Geova, non farmi provare vergogna. 32 Correrò per la medesima via dei tuoi comandamenti, Perché fai avere posto al mio cuore. 33 Istruiscimi, o Geova, nella via dei tuoi regolamenti, Affinché io la osservi sino alla fine. 34 Fammi comprendere, affinché io osservi la tua legge E affinché io la custodisca con tutto il cuore. 35 Fammi calcare il sentiero dei tuoi comandamenti, Poiché in esso ho provato diletto. 36 Inclina il mio cuore ai tuoi rammemoratori, E non ai profitti. 37 Fa passare i miei occhi dal vedere ciò che è inutile; Conservami in vita nella tua propria via. 38 Esegui verso il tuo servitore il tuo detto Che (porta) al timore di te. 39 Fa passare il mio biasimo, di cui ho avuto paura, Poiché le tue decisioni giudiziarie sono buone. 40 Ecco, ho avuto gran desiderio dei tuoi ordini. Conservami in vita nella tua giustizia. 41 E le tue amorevoli benignità vengano a me, o Geova, La tua salvezza secondo il tuo detto, 42 Affinché io risponda a chi mi biasima con una parola, Poiché ho confidato nella tua parola. 43 E non togliere del tutto dalla mia bocca la parola di verità, Poiché ho aspettato la tua propria decisione giudiziaria. 44 E certamente osserverò la tua legge di continuo, A tempo indefinito, sì, per sempre. 45 E di sicuro camminerò in luogo spazioso, Poiché ho ricercato pure i tuoi ordini. 46 E certamente parlerò anche dei tuoi rammemoratori di fronte ai re, E non proverò vergogna. 47 E mostrerò predilezione per i tuoi comandamenti Che ho amato. 48 E alzerò le palme delle mie mani ai tuoi comandamenti che ho amato, E di sicuro mi occuperò dei tuoi regolamenti. 49 Ricorda la parola (detta) al tuo servitore, Per cui mi hai fatto aspettare. 50 Questo è il mio conforto nella mia afflizione, Poiché il tuo proprio detto mi ha conservato in vita. 51 I presuntuosi stessi mi hanno deriso in maniera estrema. Dalla tua legge non ho deviato. 52 Mi sono ricordato delle tue decisioni giudiziarie da tempo indefinito, o Geova, E trovo conforto per me stesso. 53 Mi ha preso uno stesso furioso ardore a causa dei malvagi, Che lasciano la tua legge. 54 Melodie mi son divenuti i tuoi regolamenti Nella casa delle mie residenze come forestiero. 55 Nella notte mi sono ricordato del tuo nome, o Geova, Per osservare la tua legge. 56 Anche questo è divenuto mio, Perché ho osservato i tuoi ordini. 57 Geova è la mia parte; Ho promesso di osservare le tue parole. 58 Ho placato la tua faccia con tutto il (mio) cuore. Mostrami favore secondo il tuo detto. 59 Ho considerato le mie vie, Per rivolgere i miei piedi verso i tuoi rammemoratori. 60 Mi affrettai, e non indugiai Ad osservare i tuoi comandamenti. 61 Le medesime funi dei malvagi mi circondarono. Non dimenticai la tua legge. 62 A mezzanotte mi levo per renderti grazie Per le tue giuste decisioni giudiziarie. 63 Sono compagno di tutti quelli che davvero ti temono, E di quelli che osservano i tuoi ordini. 64 La tua amorevole benignità, o Geova, ha riempito la terra. Insegnami i tuoi propri regolamenti. 65 Realmente hai trattato bene il tuo servitore, O Geova, secondo la tua parola. 66 Insegnami la bontà, l'assennatezza e la conoscenza stesse, Poiché nei tuoi comandamenti ho esercitato fede. 67 Prima di essere nell'afflizione peccavo per sbaglio, Ma ora ho osservato il tuo medesimo detto. 68 Tu sei buono e fai il bene. Insegnami i tuoi regolamenti. 69 I presuntuosi mi hanno macchiato di falsità. In quanto a me, con tutto il cuore osserverò i tuoi ordini. 70 Il loro cuore è divenuto insensibile proprio come il grasso. Io, da parte mia, ho mostrato predilezione per la tua propria legge. 71 È bene per me che io sia stato afflitto, Affinché io impari i tuoi regolamenti. 72 La legge della tua bocca è buona per me, Più di migliaia di pezzi d'oro e d'argento. 73 Le tue proprie mani mi hanno fatto, e mi fissavano solidamente. Fammi comprendere, affinché io impari i tuoi comandamenti. 74 Quelli che ti temono sono quelli che mi vedono e si rallegrano, Poiché ho aspettato la tua propria parola. 75 So bene, o Geova, che le tue decisioni giudiziarie sono giustizia E che mi hai afflitto con fedeltà. 76 La tua amorevole benignità serva, ti prego, a confortarmi, Secondo il tuo detto al tuo servitore. 77 E vengano a me le tue misericordie, affinché io continui a vivere; Poiché la tua legge è la mia delizia. 78 I presuntuosi provino vergogna, poiché senza ragione mi hanno sviato. In quanto a me, mi occupo dei tuoi ordini. 79 Tornino a me quelli che ti temono, Anche quelli che conoscono i tuoi rammemoratori. 80 Il mio cuore sia senza difetto nei tuoi regolamenti, Affinché io non provi vergogna. 81 Per la tua salvezza la mia anima si è consumata; Poiché ho aspettato la tua parola. 82 I miei occhi si sono consumati per il tuo detto, Mentre dico: "Quando mi conforterai?" 83 Poiché son divenuto come un otre nel fumo. I tuoi regolamenti non ho dimenticato. 84 Quanti sono i giorni del tuo servitore? Quando eseguirai il giudizio contro quelli che mi perseguitano? 85 I presuntuosi hanno scavato fosse per prendermi, Quelli che non sono d'accordo con la tua legge. 86 Tutti i tuoi comandamenti sono fedeltà stessa. Senza ragione mi hanno perseguitato. Oh aiutami. 87 In breve mi avrebbero sterminato sulla terra; Ma io stesso non lasciai i tuoi ordini. 88 Secondo la tua amorevole benignità conservami in vita, Affinché io osservi il rammemoratore della tua bocca. 89 A tempo indefinito, o Geova, La tua parola è posta nei cieli. 90 La tua fedeltà è di generazione in generazione. Hai solidamente fissato la terra, affinché continui a sussistere. 91 Secondo le tue decisioni giudiziarie sono sussistiti (fino a) oggi, Poiché sono tutti tuoi servitori. 92 Se la tua legge non fosse stata la mia delizia, Sarei quindi perito nella mia afflizione. 93 A tempo indefinito non dimenticherò i tuoi ordini, Perché mediante essi mi hai conservato in vita. 94 Io sono tuo. Oh salvami, Perché ho ricercato i tuoi propri ordini. 95 Mi hanno atteso i malvagi, per distruggermi. Ai tuoi rammemoratori continuo a mostrarmi attento. 96 A ogni perfezione ho visto una fine. Il tuo comandamento è molto ampio. 97 Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine. 98 Il tuo comandamento mi rende più saggio dei miei nemici, Perché è mio a tempo indefinito. 99 Ho più perspicacia di tutti i miei insegnanti, Perché i tuoi rammemoratori sono la mia sollecitudine. 100 Mi comporto con più intendimento degli anziani, Perché ho osservato i tuoi propri ordini. 101 Da ogni sentiero cattivo ho trattenuto i miei piedi, Allo scopo di osservare la tua parola. 102 Non mi sono scostato dalle tue decisioni giudiziarie, Poiché tu stesso mi hai istruito. 103 Come sono stati dolci al mio palato i tuoi detti, Più del miele alla mia bocca! 104 A motivo dei tuoi ordini mi comporto con intendimento. Perciò ho odiato ogni sentiero falso. 105 La tua parola è una lampada al mio piede, E una luce al mio cammino. 106 Ho fatto una dichiarazione giurata, e certamente la eseguirò, Per osservare le tue giuste decisioni giudiziarie. 107 Sono stato afflitto in grande misura. O Geova, conservami in vita secondo la tua parola. 108 Ti prego, compiaciti delle offerte volontarie della mia bocca, o Geova, E insegnami le tue proprie decisioni giudiziarie. 109 La mia anima è di continuo nella palma della mia mano; Ma non ho dimenticato la tua legge. 110 I malvagi mi hanno teso una trappola, Ma non ho deviato dai tuoi ordini. 111 Ho preso i tuoi rammemoratori come un possedimento a tempo indefinito, Poiché sono l'esultanza del mio cuore. 112 Ho inclinato il mio cuore ai tuoi regolamenti A tempo indefinito, sino alla fine. 113 Ho odiato quelli di pensiero irresoluto, Ma ho amato la tua legge. 114 Tu sei il mio nascondiglio e il mio scudo. Ho aspettato la tua parola. 115 Andatevene via da me, malfattori, Affinché io osservi i comandamenti del mio Dio. 116 Sostienimi secondo il tuo detto, affinché io continui a vivere, E non farmi provare vergogna per la mia speranza. 117 Sostienimi, affinché io sia salvato, E terrò di continuo lo sguardo rivolto ai tuoi regolamenti. 118 Hai gettato via tutti quelli che si sviano dai tuoi regolamenti; Poiché la loro scaltrezza è falsità. 119 Come scorie schiumose hai fatto cessare tutti i malvagi della terra. Perciò ho amato i tuoi rammemoratori. 120 Dal terrore di te la mia carne ha avuto un senso di brivido; E a causa delle tue decisioni giudiziarie ho avuto timore. 121 Ho eseguito giudizio e giustizia. Oh non abbandonarmi a quelli che mi defraudano! 122 Fatti garante per il tuo servitore di ciò che è buono. I presuntuosi non mi defraudino. 123 I miei medesimi occhi si sono consumati per la tua salvezza E per il tuo giusto detto. 124 Fa col tuo servitore secondo la tua amorevole benignità, E insegnami i tuoi propri regolamenti. 125 Sono il tuo servitore. Fammi comprendere, Affinché conosca i tuoi rammemoratori. 126 È tempo che Geova agisca. Hanno infranto la tua legge. 127 Perciò ho amato i tuoi comandamenti Più dell'oro, sì, dell'oro raffinato. 128 Perciò ho considerato retti tutti gli ordini riguardo a tutte le cose; Ho odiato ogni sentiero falso. 129 I tuoi rammemoratori sono meravigliosi. Perciò la mia anima li ha osservati. 130 Il medesimo dischiudersi delle tue parole dà luce, Facendo comprendere agli inesperti. 131 La mia bocca ho spalancato, per ansimare, Perché ho anelato ai tuoi comandamenti. 132 Volgiti a me e mostrami favore, Secondo la (tua) decisione giudiziaria verso quelli che amano il tuo nome. 133 Fissa solidamente i miei propri passi nel tuo detto, E non mi domini nessuna cosa nociva. 134 Redimimi da ogni defraudatore del genere umano, E certamente osserverò i tuoi ordini. 135 Fa splendere la tua propria faccia sul tuo servitore, E insegnami i tuoi regolamenti. 136 Ruscelli d'acqua mi sono scesi dagli occhi Per il fatto che non hanno osservato la tua legge. 137 Tu sei giusto, o Geova, E le tue decisioni giudiziarie sono rette. 138 Hai comandato i tuoi rammemoratori nella giustizia E in straordinaria fedeltà. 139 Il mio ardore mi ha sfinito, Perché i miei avversari hanno dimenticato le tue parole. 140 Il tuo detto è molto raffinato, E il tuo proprio servitore lo ama. 141 Io sono insignificante e disprezzabile. Non ho dimenticato i tuoi ordini. 142 La tua giustizia è giustizia a tempo indefinito, E la tua legge è verità. 143 Strettezze e difficoltà stesse mi trovarono. I tuoi comandamenti furono la mia delizia. 144 La giustizia dei tuoi rammemoratori è a tempo indefinito. Fammi comprendere, affinché io continui a vivere. 145 Ho chiamato con tutto il cuore. Rispondimi, o Geova. Certamente osserverò i tuoi regolamenti. 146 Ti ho invocato. Oh salvami! E certamente osserverò i tuoi rammemoratori. 147 Mi sono alzato di buon'ora al crepuscolo del mattino, per invocare soccorso. Ho aspettato le tue parole. 148 I miei occhi han preceduto le veglie della notte, (Per) occuparmi del tuo detto. 149 Oh odi la mia propria voce secondo la tua amorevole benignità. O Geova, secondo la tua decisione giudiziaria conservami in vita. 150 Quelli che perseguono la condotta dissoluta si sono avvicinati; Si sono allontanati dalla tua propria legge. 151 Tu sei vicino, o Geova, E tutti i tuoi comandamenti sono verità. 152 Molto tempo fa ho conosciuto alcuni dei tuoi rammemoratori, Poiché a tempo indefinito li hai fondati. 153 Oh vedi la mia afflizione, e liberami; Poiché non ho dimenticato la tua propria legge. 154 Oh dirigi la mia causa e ricuperami; Conservami in vita conforme al tuo detto. 155 La salvezza è lontana dai malvagi, Poiché non hanno ricercato i tuoi propri regolamenti. 156 Molte sono le tue misericordie, o Geova. Secondo le tue decisioni giudiziarie, oh conservami in vita. 157 I miei persecutori e i miei avversari sono molti. Non ho deviato dai tuoi rammemoratori. 158 Ho visto quelli che agiscono slealmente, E davvero provo nausea, perché non hanno osservato il tuo proprio detto. 159 Oh vedi che ho amato i tuoi propri ordini. O Geova, secondo la tua amorevole benignità conservami in vita. 160 La sostanza della tua parola è verità, E ogni tua giusta decisione giudiziaria è a tempo indefinito. 161 I principi stessi mi hanno perseguitato senza ragione, Ma il mio cuore ha avuto terrore delle tue proprie parole. 162 Io esulto per il tuo detto Proprio come uno esulta quando trova molte spoglie. 163 Ho odiato la falsità, e in effetti continuo a detestarla. Ho amato la tua legge. 164 Sette volte al giorno ti ho lodato A motivo delle tue giuste decisioni giudiziarie. 165 Abbondante pace appartiene a quelli che amano la tua legge, E per loro non c'è pietra d'inciampo. 166 Ho sperato nella tua salvezza, o Geova, E ho messo in pratica i tuoi propri comandamenti. 167 La mia anima ha osservato i tuoi rammemoratori, E io li amo straordinariamente. 168 Ho osservato i tuoi ordini e i tuoi rammemoratori, Poiché tutte le mie vie sono di fronte a te. 169 Il mio grido d'implorazione pervenga dinanzi a te, o Geova. Secondo la tua parola, oh fammi comprendere. 170 La mia richiesta di favore entri dinanzi a te. Secondo il tuo detto, oh liberami. 171 Le mie labbra facciano sgorgare lode, Poiché tu mi insegni i tuoi regolamenti. 172 La mia lingua canti il tuo detto, Poiché tutti i tuoi comandamenti sono giustizia. 173 La tua mano serva ad aiutarmi, Perché ho scelto i tuoi ordini. 174 Ho grandemente desiderato la tua salvezza, o Geova, E la tua legge è la mia delizia. 175 La mia anima continui a vivere e a lodarti, E le tue proprie decisioni giudiziarie mi aiutino. 176 Sono andato errando come una pecora smarrita. Oh cerca il tuo servitore, Poiché non ho dimenticato i tuoi propri comandamenti. Canto delle ascese. 120 Chiamai Geova nella mia angustia, Ed egli mi rispondeva. 2 O Geova, libera la mia anima dalle labbra false, Dalla lingua ingannevole. 3 Che ti si darà, e che ti si aggiungerà, O lingua ingannevole? 4 Frecce aguzze di un uomo potente, Insieme a carboni ardenti di ginestre. 5 Guai a me, poiché ho risieduto come forestiero in Mesec! Ho dimorato insieme alle tende di Chedar. 6 Per troppo tempo ha dimorato la mia anima Con quelli che odiano la pace. 7 Io sono per la pace; ma quando parlo, Essi sono per la guerra. Canto per le ascese. 121 Alzerò i miei occhi ai monti. Da dove verrà il mio aiuto? 2 Il mio aiuto è da Geova, Il Fattore del cielo e della terra. 3 Egli non può permettere che il tuo piede vacilli. Colui che ti custodisce non può essere sonnolento. 4 Ecco, non sarà sonnolento né si addormenterà, Colui che custodisce Israele. 5 Geova ti custodisce. Geova è la tua ombra alla tua destra. 6 Di giorno il sole stesso non ti colpirà, Né la luna di notte. 7 Geova stesso ti custodirà da ogni calamità. Egli custodirà la tua anima. 8 Geova stesso custodirà il tuo uscire e il tuo entrare Da ora in poi e a tempo indefinito. Canto delle ascese. Di Davide. 122 Mi rallegrai quando mi dicevano: "Andiamo alla casa di Geova". 2 I nostri piedi stavano Dentro le tue porte, o Gerusalemme. 3 Gerusalemme è edificata come una città Che è stata congiunta unitamente, 4 A cui sono salite le tribù, Le tribù di Iah, Come rammemoratore a Israele Per rendere grazie al nome di Geova. 5 Poiché lì sono stati posti i troni per il giudizio, I troni per la casa di Davide. 6 Chiedete la pace di Gerusalemme. Quelli che ti amano, (o città,) saranno liberi da ansie. 7 La pace continui dentro il tuo bastione, La libertà dalle ansie dentro le tue torri di dimora. 8 Per amore dei miei fratelli e dei miei compagni ora certamente parlerò: "Ci sia pace dentro di te". 9 Per amore della casa di Geova nostro Dio Certamente continuerò a cercare il bene per te. Canto delle ascese. 123 A te ho alzato i miei occhi, O Tu che dimori nei cieli. 2 Ecco, come gli occhi dei servitori sono verso la mano del loro padrone, Come gli occhi della serva sono verso la mano della sua padrona, Così i nostri occhi sono verso Geova nostro Dio Finché ci mostri favore. 3 Mostraci favore, o Geova, mostraci favore; Poiché in abbondanza siamo stati satollati di disprezzo. 4 Abbondantemente la nostra anima è stata satollata della derisione di quelli che sono a (loro) agio, Di disprezzo da parte degli arroganti. Canto delle ascese. Di Davide. 124 "Se non fosse stato perché Geova mostrò d'essere per noi", Dica ora Israele: 2 "Se non fosse stato perché Geova mostrò d'essere per noi Quando gli uomini si levarono contro di noi, 3 Ci avrebbero inghiottiti perfino vivi, Quando la loro ira ardeva contro di noi. 4 Allora le medesime acque ci avrebbero travolti, Il torrente stesso sarebbe passato sulla nostra anima. 5 Quindi sarebbero passate sulla nostra anima Le acque della presunzione. 6 Benedetto sia Geova, che non ci ha dati Come preda ai loro denti. 7 La nostra anima è come un uccello che è scampato Dalla trappola degli adescatori. La trappola è rotta, E noi stessi siamo scampati. 8 Il nostro aiuto è nel nome di Geova, Il Fattore del cielo e della terra". Canto delle ascese. 125 Quelli che confidano in Geova Sono come il monte Sion, che non si può far vacillare, ma dimora fino a tempo indefinito. 2 Gerusalemme: come i monti le sono tutt'intorno, Così Geova è tutt'intorno al suo popolo Da ora in poi e a tempo indefinito. 3 Poiché lo scettro di malvagità non continuerà a riposare sulla sorte dei giusti, Affinché i giusti non stendano la mano su alcuna iniquità. 4 Oh fa il bene, o Geova, ai buoni, Anche a quelli che sono retti nel loro cuore. 5 In quanto a quelli che si volgono alle loro strade perverse, Geova li farà andare con coloro che praticano ciò che è nocivo. Ci sarà pace su Israele. Canto delle ascese. 126 Quando Geova ricondusse i prigionieri di Sion, Divenimmo come quelli che sognavano. 2 In quel tempo la nostra bocca si riempì di risa, E la nostra lingua di grido di gioia. In quel tempo dicevano fra le nazioni: "Geova ha fatto una cosa grande in ciò che ha fatto con loro". 3 Geova ha fatto una cosa grande in ciò che ha fatto con noi. Siamo divenuti gioiosi. 4 Riconduci, o Geova, la nostra compagnia di prigionieri, Come i letti dei corsi d'acqua del Negheb. 5 Quelli che seminano con lacrime Mieteranno pure con grido di gioia. 6 Colui che immancabilmente esce, pure piangendo, Portando una borsa di seme, Immancabilmente verrà con grido di gioia, Portando i suoi covoni. Canto delle ascese. Di Salomone. 127 A meno che Geova stesso non edifichi la casa, Non serve a nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori. A meno che Geova stesso non custodisca la città, Non serve a nulla che sia stata sveglia la guardia. 2 Non serve a nulla che vi alziate di buon'ora, Che vi mettiate a sedere tardi, Che mangiate cibo con pene. Proprio così egli dà sonno anche al suo diletto. 3 Ecco, i figli sono un'eredità da Geova; Il frutto del ventre è una ricompensa. 4 Come frecce nella mano di un uomo potente, Così sono i figli della giovinezza. 5 Felice è l'uomo robusto che ne ha riempito la sua faretra. Essi non proveranno vergogna, Poiché parleranno con i nemici alla porta. Canto delle ascese. 128 Felice è chiunque teme Geova, Chi cammina nelle sue vie. 2 Poiché mangerai la fatica delle tue proprie mani. Sarai felice e ti andrà bene. 3 Tua moglie sarà come una vite fruttifera Nelle parti più interne della tua casa. I tuoi figli saranno come rampolli di olivi tutt'intorno alla tua tavola. 4 Ecco, in questo modo sarà benedetto l'uomo robusto Che teme Geova. 5 Geova ti benedirà da Sion. Vedi anche il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita, 6 E vedi i figli dei tuoi figli. Ci sia pace su Israele. Canto delle ascese. 129 "Abbastanza a lungo mi hanno mostrato ostilità fin dalla mia giovinezza", Dica ora Israele: 2 "Abbastanza a lungo mi hanno mostrato ostilità fin dalla mia giovinezza; Ma non hanno prevalso su di me. 3 Gli aratori hanno arato sul mio medesimo dorso; Hanno allungato i loro solchi". 4 Geova è giusto. Ha tagliato a pezzi le funi dei malvagi. 5 Proveranno vergogna e si volgeranno indietro, Tutti quelli che odiano Sion. 6 Diverranno come l'erba verde dei tetti, Che prima di essere strappata via si è seccata, 7 Con la quale il mietitore non ha riempito la sua propria mano, Né chi raduna covoni il suo proprio seno. 8 Né i passanti hanno detto: "La benedizione di Geova sia su di voi. Vi abbiamo benedetto nel nome di Geova". Canto delle ascese. 130 Dalle profondità ti ho invocato, o Geova. 2 O Geova, odi la mia voce. I tuoi orecchi siano attenti alla voce delle mie suppliche. 3 Se tu guardassi gli errori, o Iah, O Geova, chi potrebbe stare in piedi? 4 Poiché presso di te c'è il (vero) perdono, Affinché tu sia temuto. 5 Io ho sperato, o Geova, la mia anima ha sperato, E ho aspettato la sua parola. 6 La mia anima (ha atteso) Geova Più che le guardie il mattino, Guardando (in attesa) del mattino. 7 Israele continui ad aspettare Geova. Poiché presso Geova c'è amorevole benignità, E abbondantemente c'è presso di lui la redenzione. 8 Ed egli stesso redimerà Israele da tutti i suoi errori. Canto delle ascese. Di Davide. 131 O Geova, il mio cuore non è stato superbo, Né i miei occhi sono stati alteri; Né ho camminato in cose troppo grandi, Né in cose troppo meravigliose per me. 2 Di sicuro ho calmato e acquietato la mia anima Come un bambino appena svezzato sopra sua madre. La mia anima è come un bambino appena svezzato sopra di me. 3 Israele aspetti Geova Da ora in poi e a tempo indefinito. Canto delle ascese. 132 Ricorda, o Geova, riguardo a Davide Tutte le sue umiliazioni; 2 Come giurò a Geova, Come fece voto al Potente di Giacobbe: 3 "Certamente non entrerò nella tenda della mia casa. Certamente non salirò sul divano del mio grande giaciglio, 4 Certamente non concederò sonno ai miei occhi, Né assopimento ai miei propri occhi brillanti, 5 Finché non avrò trovato un luogo per Geova, Un grande tabernacolo per il Potente di Giacobbe". 6 Ecco, l'abbiamo udito in Efrata, L'abbiamo trovato nei campi della foresta. 7 Entriamo nel suo grande tabernacolo; Inchiniamoci davanti allo sgabello dei suoi piedi. 8 Sorgi, o Geova, al tuo luogo di riposo, Tu e l'Arca della tua forza. 9 I tuoi sacerdoti stessi si vestano di giustizia, E i tuoi propri leali gridino di gioia. 10 A motivo di Davide tuo servitore, Non respingere la faccia del tuo unto. 11 Geova ha giurato a Davide, Veramente non se ne ritrarrà: "Del frutto del tuo ventre Porrò sul tuo trono. 12 Se i tuoi figli osserveranno il mio patto E i miei rammemoratori che io insegnerò loro, Anche i loro figli per sempre Sederanno sul tuo trono". 13 Poiché Geova ha scelto Sion; L'ha grandemente desiderata come dimora per sé: 14 "Questo è il mio luogo di riposo per sempre; Qui dimorerò, poiché ne ho avuto grande desiderio. 15 Immancabilmente ne benedirò le provviste. I suoi poveri sazierò di pane. 16 E i suoi sacerdoti vestirò di salvezza; E i suoi leali immancabilmente grideranno di gioia. 17 Là farò crescere il corno di Davide. Ho disposto una lampada per il mio unto. 18 I suoi nemici vestirò di vergogna; Ma su di lui il suo diadema fiorirà". Canto delle ascese. Di Davide. 133 Ecco, come è buono e come è piacevole Che i fratelli dimorino insieme in unità! 2 È come il buon olio sulla testa, Che scende sulla barba, La barba di Aaronne, Che scende fino al colletto delle sue vesti. 3 È come la rugiada dell'Ermon Che scende sui monti di Sion. Poiché là Geova comandò (che fosse) la benedizione, (Anche) la vita a tempo indefinito. Canto delle ascese. 134 Oh benedite Geova, Voi tutti servitori di Geova, Che state nella casa di Geova durante le notti. 2 Alzate le vostre mani in santità E benedite Geova. 3 Geova ti benedica da Sion, Egli, il Fattore del cielo e della terra. 135 Lodate Iah! Lodate il nome di Geova, Offrite lode, o servitori di Geova, 2 Voi che state nella casa di Geova, Nei cortili della casa del nostro Dio. 3 Lodate Iah, poiché Geova è buono. Innalzate melodie al suo nome, poiché esso è piacevole. 4 Poiché Iah si è anche scelto Giacobbe, Israele per sua speciale proprietà. 5 Poiché io stesso so bene che Geova è grande, E il nostro Signore è più di tutti gli (altri) dèi. 6 Ogni cosa che Geova si dilettò (a fare) egli ha fatto Nei cieli e sulla terra, nei mari e in tutte le acque degli abissi. 7 Egli fa salire i vapori dall'estremità della terra; Ha fatto perfino chiuse per la pioggia; Fa uscire il vento dai suoi depositi, 8 Egli, che abbatté i primogeniti d'Egitto, Sia l'uomo che la bestia. 9 Mandò segni e miracoli in mezzo a te, o Egitto, Su Faraone e su tutti i suoi servitori; 10 Egli, che abbatté molte nazioni E uccise re potenti, 11 Anche Sihon re degli amorrei E Og re di Basan E tutti i regni di Canaan, 12 E che diede il loro paese come eredità, Un'eredità a Israele suo popolo. 13 O Geova, il tuo nome è a tempo indefinito. O Geova, il tuo memoriale è di generazione in generazione. 14 Poiché Geova perorerà la causa del suo popolo, E proverà anche rammarico per i suoi servitori. 15 Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, Opera delle mani dell'uomo terreno. 16 Hanno bocca, ma non possono pronunciare nulla; Hanno occhi, ma non possono vedere nulla; 17 Hanno orecchi, ma non possono prestare orecchio a nulla. Inoltre non esiste spirito nella loro bocca. 18 Proprio come loro diverranno quelli che li fanno, Chiunque in essi confida. 19 O casa d'Israele, benedite Geova. O casa di Aaronne, benedite Geova. 20 O casa di Levi, benedite Geova. Voi che temete Geova, benedite Geova. 21 Benedetto da Sion sia Geova, Che risiede a Gerusalemme. Lodate Iah! 136 Rendete grazie a Geova, poiché egli è buono: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 2 Rendete grazie al Dio degli dèi: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 3 Rendete grazie al Signore dei signori: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 4 A Colui che fa cose meravigliose, grandi, da solo: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 5 A Colui che fece i cieli con intendimento: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 6 A Colui che tese la terra sopra le acque: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 7 A Colui che fece le grandi luci: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 8 Anche il sole per il dominio del giorno: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 9 La luna e le stelle per il dominio congiunto della notte: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 10 A Colui che abbatté l'Egitto nei loro primogeniti: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 11 E a Colui che fece uscire Israele di mezzo a loro: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 12 Con mano forte e con braccio steso: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 13 A Colui che divise il Mar Rosso in parti: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 14 E che fece passare Israele in mezzo ad esso: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 15 E che scosse Faraone e le sue forze militari nel Mar Rosso: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 16 A Colui che fece camminare il suo popolo nel deserto: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 17 A Colui che abbatté grandi re: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 18 E che uccideva re maestosi: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 19 Anche Sihon re degli amorrei: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 20 E Og re di Basan: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 21 E che diede il loro paese come eredità: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 22 Un'eredità a Israele suo servitore: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 23 Che durante la nostra bassa condizione si ricordò di noi: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 24 E che ripetutamente ci strappò via dai nostri avversari: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 25 Colui che dà cibo a ogni carne: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito; 26 Rendete grazie all'Iddio dei cieli: Poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito. 137 Presso i fiumi di Babilonia, là sedemmo. Anche piangemmo quando ci ricordammo di Sion. 2 Ai pioppi in mezzo a lei Appendemmo le nostre arpe. 3 Poiché là quelli che ci tenevano prigionieri ci chiesero le parole di un canto, E quelli che ci beffeggiavano, allegrezza: "Cantateci uno dei canti di Sion". 4 Come possiamo cantare il canto di Geova Su suolo straniero? 5 Se io ti dimenticassi, o Gerusalemme, Possa la mia destra dimenticare. 6 Mi si attacchi la lingua al palato, Se io non mi ricordassi di te, Se non facessi ascendere Gerusalemme Al di sopra della mia principale causa di allegrezza. 7 Ricorda, o Geova, riguardo ai figli di Edom il giorno di Gerusalemme, I quali dicevano: "Denudate(la)! Denudate(la) fino alle fondamenta dentro di essa!" 8 O figlia di Babilonia, che devi essere spogliata, Felice sarà colui che ti ricompenserà Col tuo proprio trattamento col quale tu ci hai trattati. 9 Felice sarà chi afferrerà e in effetti frantumerà I tuoi fanciulli contro la rupe. Di Davide. 138 Ti loderò con tutto il mio cuore. Di fronte ad altri dèi ti innalzerò melodie. 2 Mi inchinerò verso il tuo santo tempio, E loderò il tuo nome, A motivo della tua amorevole benignità e a motivo della tua verità. Poiché hai magnificato il tuo detto perfino al di sopra di tutto il tuo nome. 3 Nel giorno in cui chiamai, pure mi rispondevi; Mi rendevi intrepido nella mia anima con forza. 4 Tutti i re della terra ti loderanno, o Geova, Poiché avranno udito i detti della tua bocca. 5 E canteranno le vie di Geova, Poiché la gloria di Geova è grande. 6 Poiché Geova è alto, eppure vede l'umile; Ma conosce l'altero solo da lontano. 7 Se devo camminare in mezzo all'angustia, tu mi conserverai in vita. A causa dell'ira dei miei nemici stenderai la tua mano, E la tua destra mi salverà. 8 Geova stesso completerà ciò che è in mio favore. O Geova, a tempo indefinito è la tua amorevole benignità. Non abbandonare le opere delle tue proprie mani. Per il direttore. Di Davide. Melodia. 139 O Geova, tu mi hai scrutato, e (mi) conosci. 2 Tu stesso sai quando mi siedo e quando mi levo. Hai considerato il mio pensiero da lontano. 3 Hai misurato il mio viaggiare e il mio giacere disteso, E ti son divenute familiari anche tutte le mie vie. 4 Poiché non c'è una parola sulla mia lingua, Ma, ecco, o Geova, tu già la conosci tutta. 5 Di dietro e davanti, tu mi hai assediato; E poni su di me la tua mano. 6 (Tale) conoscenza è troppo meravigliosa per me. È così elevata che non ci posso arrivare. 7 Dove posso andarmene dal tuo spirito, E dove posso fuggire dalla tua faccia? 8 Se ascendessi al cielo, là saresti; E se stendessi il mio giaciglio nello Sceol, ecco, (saresti là). 9 Se prendessi le ali dell'aurora, Per risiedere nel mare più remoto, 10 Anche là la tua propria mano mi guiderebbe E la tua destra mi afferrerebbe. 11 E se dicessi: "Di sicuro le tenebre stesse mi afferreranno presto!" La notte mi sarebbe quindi luce all'intorno. 12 Nemmeno le tenebre stesse sarebbero troppo oscure per te, Ma la notte stessa splenderebbe proprio come splende il giorno; Le tenebre potrebbero addirittura esser luce. 13 Poiché tu stesso producesti i miei reni; Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. 14 Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa. Meravigliose sono le tue opere, Come la mia anima sa molto bene. 15 Le mie ossa non ti furono occultate Quando fui fatto nel segreto, Quando fui tessuto nelle parti più basse della terra. 16 I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, E nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, Riguardo ai giorni quando furono formate E fra di esse non ce n'era ancora nessuna. 17 Come mi son dunque preziosi i tuoi pensieri! O Dio, quanto è grande la loro somma! 18 Se cercassi di contarli, sono più numerosi anche dei granelli di sabbia. Mi sono svegliato, eppure sono ancora con te. 19 Oh uccidessi tu il malvagio, o Dio! Allora perfino gli uomini colpevoli di sangue si allontaneranno certamente da me, 20 I quali dicono intorno a te cose secondo la (loro) idea; Si sono serviti (del tuo nome) in modo indegno, i tuoi avversari. 21 Non odio io quelli che ti odiano intensamente, o Geova, E non provo nausea per quelli che si rivoltano contro di te? 22 Li odio con odio completo. Mi sono divenuti veri nemici. 23 Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore. Esaminami, e conosci i miei inquietanti pensieri, 24 E vedi se c'è in me qualche via dolorosa, E guidami nella via del tempo indefinito. Per il direttore. Melodia di Davide. 140 Liberami, o Geova, dagli uomini cattivi; Voglia tu salvaguardarmi anche dall'uomo di opere di violenza, 2 Quelli che hanno tramato cose cattive nel (loro) cuore, Che tutto il giorno continuano ad attaccare come in guerre. 3 Hanno affilato la loro lingua come quella di un serpente; Il veleno della vipera cornuta è sotto le loro labbra. Sela. 4 Custodiscimi, o Geova, dalle mani del malvagio; Voglia tu salvaguardarmi anche dall'uomo di opere di violenza, Quelli che hanno tramato di sospingere i miei passi. 5 I superbi hanno nascosto una trappola per me; E hanno steso funi come una rete al lato del sentiero battuto. Hanno posto per me lacci. Sela. 6 Ho detto a Geova: "Tu sei il mio Dio. Presta orecchio, o Geova, alla voce delle mie suppliche". 7 O Geova Sovrano Signore, forza della mia salvezza, Tu hai protetto la mia testa nel giorno delle armi. 8 Non assecondare, o Geova, le brame del malvagio. Non promuovere i suoi complotti, affinché non si esaltino. Sela. 9 In quanto alle teste di quelli che mi attorniano, Li copra l'affanno delle loro proprie labbra. 10 Siano gettati su di loro carboni ardenti. Siano fatti cadere nel fuoco, nei pozzi d'acqua, affinché non si levino. 11 Il gran parlatore, non sia fermamente stabilito sulla terra. L'uomo di violenza, il male stesso gli dia la caccia con ripetuti colpi. 12 So bene che Geova eseguirà La rivendicazione dell'afflitto, il diritto dei poveri. 13 Sicuramente i giusti stessi renderanno grazie al tuo nome; I retti dimoreranno dinanzi alla tua faccia. Melodia di Davide. 141 O Geova, ti ho invocato. Affrettati verso di me. Presta orecchio alla mia voce quando ti invoco. 2 Sia la mia preghiera preparata come incenso dinanzi a te, Il levare le palme delle mie mani come l'offerta di cereali della sera. 3 Poni una guardia, o Geova, alla mia bocca; Metti una sentinella alla porta delle mie labbra. 4 Non inclinare il mio cuore a nulla di cattivo, In modo da compiere azioni scandalose nella malvagità Con gli uomini che praticano ciò che è nocivo, Affinché io non mi cibi dei loro bocconi prelibati. 5 Se mi colpisse il giusto, sarebbe amorevole benignità; E se mi riprendesse, sarebbe olio sulla mia testa, Che la mia testa non vorrebbe rifiutare. Poiché ancora ci sarebbe pure la mia preghiera durante le loro calamità. 6 I loro giudici sono stati gettati giù ai lati della rupe, Ma essi hanno udito i miei detti, che sono piacevoli. 7 Come quando uno fende e spacca sulla terra, Le nostre ossa sono state sparse alla bocca dello Sceol. 8 Comunque, i miei occhi sono verso di te, o Geova, Sovrano Signore. In te mi son rifugiato. Non versare la mia anima. 9 Custodiscimi dagli artigli della trappola che mi hanno teso E dai lacci di quelli che praticano ciò che è nocivo. 10 I malvagi cadranno tutti insieme nelle loro proprie reti, Mentre io, da parte mia, passerò oltre. Maschil. Di Davide, quando si trovava nella caverna. Preghiera. 142 Con la mia voce invocavo l'aiuto di Geova; Con la mia voce, a Geova gridavo per (ottenere) favore. 2 Dinanzi a lui versavo la mia preoccupazione; Dinanzi a lui continuai a dichiarare la mia propria angustia, 3 Quando il mio spirito venne meno dentro di me. Quindi tu stesso conoscesti la mia via. Nel sentiero che percorro Hanno nascosto una trappola per me. 4 Guarda a destra e vedi Che non c'è nessuno che mi riconosca. Il mio luogo per la fuga è perito da me; Non c'è nessuno che domandi della mia anima. 5 Invocai il tuo aiuto, o Geova. Dissi: "Tu sei il mio rifugio, La mia parte nel paese dei viventi". 6 Presta attenzione al mio grido d'implorazione, Poiché mi sono molto impoverito. Liberami dai miei persecutori, Poiché sono più forti di me. 7 Fa uscire la mia anima dalla medesima segreta Per lodare il tuo nome. Si radunino intorno a me i giusti, Perché tu mi tratti appropriatamente. Melodia di Davide. 143 O Geova, odi la mia preghiera; Presta orecchio alla mia supplica. Nella tua fedeltà rispondimi nella tua giustizia. 2 E non entrare in giudizio col tuo servitore; Poiché dinanzi a te nessun vivente può essere giusto. 3 Poiché il nemico ha inseguito la mia anima; Ha schiacciato la mia vita alla medesima terra. Mi ha fatto dimorare in luoghi tenebrosi come i morti a tempo indefinito. 4 E il mio spirito viene meno dentro di me; In mezzo a me il mio cuore si intorpidisce. 5 Ho ricordato i giorni di molto tempo fa; Ho meditato su tutta la tua attività; Volontariamente mi occupai dell'opera delle tue proprie mani. 6 Ho steso le mie mani a te; La mia anima è verso di te come un paese esausto. Sela. 7 Oh affrettati, rispondimi, o Geova. Il mio spirito è pervenuto alla fine. Non nascondere da me la tua faccia, Altrimenti dovrò divenire paragonabile a quelli che scendono nella fossa. 8 La mattina fammi udire la tua amorevole benignità, Poiché in te ho confidato. Fammi conoscere la via per la quale devo camminare, Poiché a te ho innalzato la mia anima. 9 Liberami dai miei nemici, o Geova. Mi sono pure messo al riparo presso di te. 10 Insegnami a fare la tua volontà, Poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito è buono; Mi conduca nel paese della rettitudine. 11 Per amore del tuo nome, o Geova, conservami in vita. Nella tua giustizia voglia tu far uscire la mia anima dall'angustia. 12 E nella tua amorevole benignità voglia tu ridurre al silenzio i miei nemici; E devi distruggere tutti quelli che mostrano ostilità alla mia anima, Poiché io sono tuo servitore. Di Davide. 144 Benedetto sia Geova mia Roccia, Che addestra le mie mani al combattimento, Le mie dita alla guerra; 2 La mia amorevole benignità e la mia fortezza, La mia sicura altezza e Colui che mi provvede scampo, Il mio scudo e Colui nel quale mi sono rifugiato, Colui che soggioga i popoli sotto di me. 3 O Geova, che cos'è l'uomo che tu debba notarlo, Il figlio dell'uomo mortale che tu ne debba tener conto? 4 L'uomo stesso somiglia a un semplice soffio; I suoi giorni sono come un'ombra che passa. 5 O Geova, curva i tuoi cieli perché tu discenda; Tocca i monti perché fumino. 6 Manda lampi per disperderli; Invia le tue frecce per gettarli in confusione. 7 Stendi le tue mani dall'alto; Liberami e salvami dalle molte acque, Dalla mano degli stranieri, 8 La cui bocca ha proferito ciò che non è veritiero E la cui destra è una destra di falsità. 9 O Dio, certamente ti canterò un nuovo canto. Su uno strumento a dieci corde certamente innalzerò melodie a te, 10 Colui che dà salvezza ai re, Colui che libera Davide suo servitore dalla spada dannosa. 11 Liberami e salvami dalla mano degli stranieri, La cui bocca ha proferito ciò che non è veritiero E la cui destra è una destra di falsità, 12 I quali (dicono): "I nostri figli sono come piccole piante cresciute nella loro giovinezza, Le nostre figlie come angoli scolpiti nello stile dei palazzi, 13 I nostri granai sono pieni, fornendo prodotti di una sorta dopo l'altra, I nostri greggi si moltiplicano a migliaia, a decine di migliaia, nelle nostre vie, 14 I nostri bovini sono carichi, senza nessuna rottura e nessun aborto, E senza alto grido nelle nostre pubbliche piazze. 15 Felice il popolo per cui è proprio (così)!" Felice il popolo il cui Dio è Geova! Lode, di Davide. 145 Certamente ti esalterò, o mio Dio il Re, E certamente benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. 2 Tutto il giorno certamente ti benedirò, E di sicuro loderò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. 3 Geova è grande e da lodare assai, E la sua grandezza è imperscrutabile. 4 Generazione dopo generazione loderà le tue opere, E annunceranno i tuoi potenti atti. 5 Del glorioso splendore della tua dignità E delle cose delle tue meravigliose opere farò certamente la mia occupazione. 6 E discorreranno della forza delle tue proprie cose tremende; E in quanto alla tua grandezza, certamente la dichiarerò. 7 Della menzione dell'abbondanza della tua bontà traboccheranno, E (a motivo della) tua giustizia grideranno di gioia. 8 Geova è clemente e misericordioso, Lento all'ira e grande in amorevole benignità. 9 Geova è buono verso tutti, E le sue misericordie sono su tutte le sue opere. 10 Tutte le tue opere ti loderanno, o Geova, E i tuoi leali ti benediranno. 11 Discorreranno della gloria del tuo regno, E parleranno della tua potenza, 12 Per far conoscere ai figli degli uomini i suoi potenti atti E la gloria dello splendore del suo regno. 13 Il tuo regno è un regno per tutti i tempi indefiniti, E il tuo dominio è per tutte le successive generazioni. 14 Geova dà sostegno a tutti quelli che cadono, E alza tutti quelli che si chinano. 15 A te guardano gli occhi di tutti con speranza, E tu dai loro il loro cibo a suo tempo. 16 Apri la tua mano E sazi il desiderio di ogni vivente. 17 Geova è giusto in tutte le sue vie E leale in tutte le sue opere. 18 Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, A tutti quelli che lo invocano in verità. 19 Eseguirà il desiderio di quelli che lo temono, E udrà la loro invocazione di soccorso, e li salverà. 20 Geova custodisce tutti quelli che lo amano, Ma annienterà tutti i malvagi. 21 La mia bocca pronuncerà la lode di Geova; E ogni carne benedica il suo santo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. 146 Lodate Iah! Loda Geova, o anima mia. 2 Certamente loderò Geova durante il tempo della mia vita. Certamente innalzerò melodie al mio Dio finché sarò. 3 Non confidate nei nobili, Né nel figlio dell'uomo terreno, a cui non appartiene alcuna salvezza. 4 Il suo spirito se ne esce, egli torna al suo suolo; In quel giorno periscono in effetti i suoi pensieri. 5 Felice è colui che ha l'Iddio di Giacobbe come suo aiuto, La cui speranza è in Geova suo Dio, 6 Fattore del cielo e della terra, Del mare, e di tutto ciò che è in essi, Colui che osserva la verità a tempo indefinito, 7 Colui che esegue il giudizio per i defraudati, Colui che dà pane agli affamati. Geova libera quelli che sono legati. 8 Geova apre (gli occhi de)i ciechi; Geova alza quelli che si chinano; Geova ama i giusti. 9 Geova custodisce i residenti forestieri; Dà sollievo all'orfano di padre e alla vedova, Ma rende torta la via dei malvagi. 10 Geova sarà re a tempo indefinito, Il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Lodate Iah! 147 Lodate Iah, Poiché è bene innalzare melodie al nostro Dio; Poiché è piacevole, la lode è appropriata. 2 Geova edifica Gerusalemme; Aduna i dispersi d'Israele. 3 Sana quelli che hanno il cuore rotto, E fascia le loro parti dolenti. 4 Conta il numero delle stelle; Le chiama tutte per nome. 5 Il nostro Signore è grande e abbondante in potenza; Il suo intendimento è oltre ogni dire. 6 Geova dà sollievo ai mansueti; Abbassa a terra i malvagi. 7 Rispondete a Geova con rendimento di grazie; Innalzate sull'arpa melodie al nostro Dio, 8 Colui che copre i cieli di nubi, Colui che prepara la pioggia per la terra, Colui che fa germogliare sui monti erba verde. 9 Alle bestie dà il loro cibo, Ai giovani corvi che continuano a chiamare. 10 Non si diletta della potenza del cavallo, Né delle gambe dell'uomo si compiace. 11 Geova si compiace di quelli che lo temono, Di quelli che aspettano la sua amorevole benignità. 12 Celebra Geova, o Gerusalemme. Loda il tuo Dio, o Sion. 13 Poiché egli ha reso forti le sbarre delle tue porte; Ha benedetto i tuoi figli in mezzo a te. 14 Pone la pace nel tuo territorio; Col grasso del frumento continua a saziarti. 15 Manda il suo detto alla terra; La sua parola corre rapidamente. 16 Dà la neve come lana; Sparge la brina proprio come cenere. 17 Getta il suo ghiaccio come bocconi. Davanti al suo freddo chi può resistere? 18 Manda la sua parola e li scioglie. Fa soffiare il suo vento; Scorrono le acque. 19 Annuncia la sua parola a Giacobbe, I suoi regolamenti e le sue decisioni giudiziarie a Israele. 20 Non ha fatto in tal modo a nessun'altra nazione; E in quanto alle (sue) decisioni giudiziarie, non le hanno conosciute. Lodate Iah! 148 Lodate Iah! Lodate Geova dai cieli, Lodatelo nelle altezze. 2 Lodatelo voi tutti, suoi angeli. Lodatelo voi tutti, suo esercito. 3 Lodatelo, sole e luna. Lodatelo voi tutte, stelle lucenti. 4 Lodatelo, cieli dei cieli, E acque che siete sopra i cieli. 5 Lodino il nome di Geova; Poiché egli stesso comandò, e furono creati. 6 E li fa stare per sempre, a tempo indefinito. Ha dato un regolamento, e non passerà. 7 Lodate Geova dalla terra, Mostri marini e tutte le acque degli abissi, 8 Fuoco e grandine, neve e denso fumo, Vento tempestoso, che esegui la sua parola, 9 Monti e tutti i colli, Alberi fruttiferi e tutti i cedri, 10 Animali selvaggi e tutti gli animali domestici, Cose striscianti e uccelli alati, 11 Re della terra e tutti i gruppi nazionali, Principi e tutti i giudici della terra, 12 Giovani e anche vergini, Vecchi insieme a ragazzi. 13 Lodino il nome di Geova, Poiché il suo nome solo è irraggiungibilmente alto. La sua dignità è al di sopra della terra e del cielo. 14 Ed egli esalterà il corno del suo popolo, La lode di tutti i suoi leali, Dei figli d'Israele, il popolo a lui vicino. Lodate Iah! 149 Lodate Iah! Cantate a Geova un nuovo canto, La sua lode nella congregazione dei leali. 2 Si rallegri Israele nel suo grande Fattore, I figli di Sion, gioiscano nel loro Re. 3 Lodino il suo nome con danze. Con tamburello e con arpa gli innalzino melodie. 4 Poiché Geova si compiace del suo popolo. Abbellisce i mansueti con la salvezza. 5 Esultino i leali nella gloria; Gridino di gioia sui loro letti. 6 Siano nella loro gola i canti che esaltano Dio, E sia nella loro mano una spada a due tagli, 7 Per eseguire vendetta sulle nazioni, Rimproveri sui gruppi nazionali, 8 Per legare i loro re con catene E i loro glorificati con ceppi di ferro, 9 Per eseguire su di loro la decisione giudiziaria scritta. Tale splendore appartiene a tutti i suoi leali. Lodate Iah! 150 Lodate Iah! Lodate Dio nel suo luogo santo. Lodatelo nella distesa della sua forza. 2 Lodatelo per le sue opere di potenza. Lodatelo secondo l'abbondanza della sua grandezza. 3 Lodatelo col suono del corno. Lodatelo con strumento a corda e arpa. 4 Lodatelo con tamburello e danza in cerchio. Lodatelo con corde e flauto. 5 Lodatelo con cembali dal suono melodioso. Lodatelo con cembali risonanti. 6 Ogni cosa che respira, lodi Iah. Lodate Iah!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Proverbi

1 I proverbi di Salomone figlio di Davide, re d'Israele, 2 per conoscere la sapienza e la disciplina, per discernere i detti d'intendimento, 3 per ricevere la disciplina che dà perspicacia, giustizia e giudizio e rettitudine, 4 per dare agli inesperti accortezza, al giovane conoscenza e capacità di pensare. 5 Il saggio ascolterà e guadagnerà più istruzione, e l'uomo d'intendimento è quello che acquista abile direzione, 6 per comprendere il proverbio e l'espressione oscura, le parole dei saggi e i loro enigmi. 7 Il timore di Geova è il principio della conoscenza. I semplici stolti hanno disprezzato la sapienza e la disciplina. 8 Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre. 9 Poiché sono una ghirlanda di attrattiva per la tua testa e un'eccellente collana per la tua gola. 10 Figlio mio, se i peccatori cercano di sedurti, non acconsentire. 11 Se continuano a dire: "Vieni con noi. Stiamo in agguato per il sangue. Appostiamoci per gli innocenti, senza alcuna ragione. 12 Inghiottiamoli vivi proprio come lo Sceol, sì, interi, come quelli che scendono nella fossa. 13 Troviamo ogni sorta di oggetti di valore, preziosi. Riempiamo le nostre case di spoglie. 14 Devi gettare la tua sorte fra noi. Ci sia una sola borsa appartenente a tutti noi", 15 figlio mio, non andare nella via con loro. Trattieni il tuo piede dal loro sentiero. 16 Poiché i loro piedi sono quelli che corrono all'assoluta malizia, e continuano ad affrettarsi per spargere sangue. 17 Poiché per nulla si stende la rete davanti agli occhi di qualunque cosa che ha ali. 18 Di conseguenza essi stessi sono in agguato per il medesimo sangue di questi; si appostano per le loro anime. 19 Così sono i sentieri di chiunque fa profitto ingiusto. Esso toglie la medesima anima dei suoi proprietari. 20 La vera sapienza stessa continua a gridare forte nella medesima strada. Nelle pubbliche piazze continua a far sentire la sua voce. 21 All'estremità superiore delle vie rumorose essa chiama. Agli ingressi delle porte in città dice i suoi propri detti: 22 "Fino a quando voi inesperti continuerete ad amare l'inesperienza, e (fino a quando) dovete voi schernitori desiderare per voi stessi il completo scherno, e (fino a quando) voi stupidi continuerete a odiare la conoscenza? 23 Volgetevi alla mia riprensione. Quindi farò certamente sgorgare per voi il mio spirito; vi farò certamente conoscere le mie parole. 24 Poiché ho chiamato, ma voi continuate a rifiutarvi, ho steso la mano, ma non c'è nessuno che presti attenzione, 25 e voi continuate a trascurare tutto il mio consiglio, e non avete accettato la mia riprensione, 26 anch'io, da parte mia, riderò del vostro proprio disastro, mi farò beffe quando verrà ciò che vi incute terrore, 27 quando ciò che vi incute terrore verrà proprio come una bufera, e il vostro stesso disastro giungerà proprio come l'uragano, quando verranno su di voi angustia e tempi difficili. 28 In quel tempo continueranno a chiamarmi, ma io non risponderò; continueranno a cercarmi, ma non mi troveranno, 29 per la ragione che hanno odiato la conoscenza, e non hanno scelto il timore di Geova. 30 Non hanno acconsentito al mio consiglio; hanno mancato di rispetto a tutta la mia riprensione. 31 Mangeranno dunque del frutto della loro via, e si sazieranno dei loro propri consigli. 32 Poiché il rinnegare degli inesperti è ciò che li ucciderà, e l'indolenza degli stupidi è ciò che li distruggerà. 33 In quanto a chi mi ascolta, risiederà al sicuro e sarà indisturbato dal terrore della calamità". 2 Figlio mio, se riceverai i miei detti e farai tesoro dei miei propri comandamenti presso di te, 2 in modo da prestare attenzione alla sapienza col tuo orecchio, per inclinare il tuo cuore al discernimento; 3 se, inoltre, chiami l'intendimento stesso e levi la voce per lo stesso discernimento, 4 se continui a cercarlo come l'argento, e continui a ricercarlo come i tesori nascosti, 5 in tal caso comprenderai il timore di Geova, e troverai la medesima conoscenza di Dio. 6 Poiché Geova stesso dà sapienza; dalla sua bocca procedono conoscenza e discernimento. 7 E ai retti egli riserverà la saggezza; per quelli che camminano nell'integrità egli è uno scudo, 8 osservando i sentieri del giudizio, e custodirà la medesima via dei suoi leali. 9 In tal caso comprenderai la giustizia e il giudizio e la rettitudine, l'intero corso di ciò che è buono. 10 Quando la sapienza sarà entrata nel tuo cuore e la conoscenza stessa sarà divenuta piacevole alla tua medesima anima, 11 la stessa capacità di pensare veglierà su di te, il discernimento stesso ti salvaguarderà, 12 per liberarti dalla cattiva via, dall'uomo che pronuncia cose perverse, 13 da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nelle vie delle tenebre, 14 da quelli che si rallegrano nel fare il male, che gioiscono nelle cose perverse della malizia; 15 quelli i cui sentieri sono storti e che sono tortuosi nel loro corso generale; 16 per liberarti dalla donna estranea, dalla donna straniera che ha reso dolci i suoi propri detti, 17 che lascia l'amico intimo della sua giovinezza e che ha dimenticato il medesimo patto del suo Dio. 18 Poiché la sua casa affonda realmente verso la morte e i suoi sentieri battuti verso quelli che sono impotenti nella morte. 19 Nessuno di quelli che hanno relazione con lei tornerà, né riguadagneranno i sentieri dei viventi. 20 Lo scopo è che tu cammini nella via dei buoni e osservi i sentieri dei giusti. 21 Poiché i retti son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi resteranno. 22 Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in quanto agli sleali, ne saranno strappati via. 3 Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, 2 perché ti saranno aggiunti lunghezza di giorni e anni di vita e pace. 3 L'amorevole benignità e la verità stesse non ti lascino. Legatele intorno alla gola. Scrivile sulla tavoletta del tuo cuore, 4 e trova dunque favore e buona perspicacia agli occhi di Dio e dell'uomo terreno. 5 Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento. 6 In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri. 7 Non divenire saggio ai tuoi propri occhi. Temi Geova e allontanati dal male. 8 Divenga salute per il tuo ombelico e ristoro per le tue ossa. 9 Onora Geova con le tue cose di valore e con le primizie di tutti i tuoi prodotti. 10 Quindi saranno pieni di abbondanza i tuoi depositi di provviste; e i tuoi propri tini traboccheranno di vino nuovo. 11 Non rigettare, o figlio mio, la disciplina di Geova; e non aborrire la sua riprensione, 12 perché Geova riprende colui che ama, come fa anche il padre col figlio di cui si compiace. 13 Felice è l'uomo che ha trovato la sapienza, e l'uomo che ottiene discernimento, 14 poiché averla come guadagno è meglio che avere come guadagno l'argento e averla come prodotto che l'oro stesso. 15 Essa è più preziosa dei coralli e tutti gli altri tuoi diletti non si possono uguagliare ad essa. 16 Lunghezza di giorni è nella sua destra; nella sua sinistra sono ricchezze e gloria. 17 Le sue vie sono vie di piacevolezza, e tutti i suoi sentieri sono pace. 18 È un albero di vita per quelli che l'afferrano, e quelli che la ritengono saldamente devono chiamarsi felici. 19 Geova stesso fondò la terra con sapienza. Solidamente fissò i cieli con discernimento. 20 Mediante la sua conoscenza le stesse acque degli abissi furono divise, e i cieli nuvolosi continuano a far gocciolare leggera pioggia. 21 Figlio mio, non si dipartano dai tuoi occhi. Salvaguarda la saggezza e la capacità di pensare, 22 ed esse saranno vita per la tua anima e fascino per la tua gola. 23 In tal caso camminerai al sicuro per la tua via, e pure il tuo piede non urterà contro alcuna cosa. 24 Quando giacerai non proverai terrore; e certamente giacerai, e il tuo sonno dovrà essere piacevole. 25 Non avrai bisogno di temere all'improvviso alcuna cosa terribile, né la bufera sui malvagi, perché viene. 26 Poiché Geova stesso mostrerà d'essere, in effetti, la tua fiducia, e certamente preserverà il tuo piede dalla cattura. 27 Non trattenere il bene da quelli cui è dovuto, quando è in potere della tua mano far(lo). 28 Non dire al tuo prossimo: "Va, e torna e domani darò", quando c'è qualcosa presso di te. 29 Non architettare contro il tuo prossimo nessuna cosa cattiva, quando egli dimora con un senso di sicurezza presso di te. 30 Non litigare senza motivo con un uomo, se non ti ha fatto nessun male. 31 Non divenire invidioso dell'uomo di violenza, e non scegliere nessuna delle sue vie. 32 Poiché la persona tortuosa è detestabile a Geova, ma la Sua intimità è con i retti. 33 La maledizione di Geova è sulla casa del malvagio, ma egli benedice il luogo di dimora dei giusti. 34 Se ha a che fare con gli schernitori, egli stesso deriderà; ma ai mansueti mostrerà favore. 35 I saggi possederanno onore, ma gli stupidi esaltano il disonore. 4 Ascoltate, o figli, la disciplina di un padre e prestate attenzione, in modo da conoscere l'intendimento. 2 Poiché certamente io vi darò buona istruzione. Non lasciate la mia legge. 3 Poiché io mostrai d'essere un vero figlio a mio padre, tenero e unico davanti a mia madre. 4 Ed egli mi istruiva e mi diceva: "Il tuo cuore afferri saldamente le mie parole. Osserva i miei comandamenti e continua a vivere. 5 Acquista sapienza, acquista intendimento. Non dimenticare, e non deviare dai detti della mia bocca. 6 Non lasciarla, ed essa ti custodirà. Amala, e ti salvaguarderà. 7 La sapienza è la prima cosa. Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento. 8 Stimala altamente, ed essa ti esalterà. Ti glorificherà perché l'avrai abbracciata. 9 Alla tua testa darà una ghirlanda di attrattiva; ti conferirà una corona di bellezza". 10 Odi, figlio mio, e accetta i miei detti. Quindi per te gli anni di vita diverranno molti. 11 Certamente ti istruirò anche nella via della sapienza; di sicuro ti farò calcare i sentieri battuti della rettitudine. 12 Quando camminerai, il tuo passo non sarà impedito; e se correrai, non inciamperai. 13 Aggrappati alla disciplina; non lasciar(la) andare. Salvaguardala, poiché essa stessa è la tua vita. 14 Non entrare nel sentiero dei malvagi e non andare nella via dei cattivi. 15 Evitala, non passarvi; schivala, e passa oltre. 16 Poiché essi non dormono a meno che non abbiano fatto del male, e il loro sonno è portato via a meno che non abbiano fatto inciampare qualcuno. 17 Poiché si sono cibati del pane della malvagità, e bevono il vino degli atti di violenza. 18 Ma il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito. 19 La via dei malvagi è come la caligine; non hanno saputo in che cosa continuano a inciampare. 20 Figlio mio, presta attenzione alle mie parole. Porgi orecchio ai miei detti. 21 Non si allontanino dai tuoi occhi. Custodiscili in mezzo al tuo cuore. 22 Poiché sono vita per quelli che li trovano e salute per tutta la loro carne. 23 Più di ogni altra cosa che si deve custodire, salvaguarda il tuo cuore, poiché da esso procedono le fonti della vita. 24 Rimuovi da te la perversità di parola; e allontana da te la tortuosità delle labbra. 25 In quanto ai tuoi occhi, devono guardare diritto, sì, i tuoi propri occhi brillanti devono guardare fisso davanti a te. 26 Appiana il percorso del tuo piede, e tutte le tue proprie vie siano fermamente stabilite. 27 Non deviare né a destra né a sinistra. Allontana il tuo piede da ciò che è male. 5 Figlio mio, oh presta attenzione alla mia sapienza. Porgi i tuoi orecchi al mio discernimento, 2 in modo da custodire le capacità di pensare; e le tue proprie labbra salvaguardino la stessa conoscenza. 3 Poiché le labbra della donna estranea continuano a stillare come un favo di miele, e il suo palato è più dolce dell'olio. 4 Ma poi l'effetto che produce è amaro come l'assenzio; è affilato come una spada a due tagli. 5 I suoi piedi scendono alla morte. I suoi medesimi passi fanno presa sullo Sceol stesso. 6 Non contempla il sentiero della vita. I suoi sentieri battuti hanno vagato (dove) essa non sa. 7 Or dunque, o figli, ascoltatemi e non vi scostate dai detti della mia bocca. 8 Tieni lontana da lei la tua via, e non avvicinarti all'ingresso della sua casa, 9 per non dare ad altri la tua dignità, né i tuoi anni a ciò che è crudele; 10 perché estranei non si sazino della tua potenza, e le cose che hai ottenuto con dolore non siano nella casa di uno straniero, 11 e tu non debba gemere nel tuo futuro quando la tua carne e il tuo organismo perverranno alla fine. 12 E dovrai dire: "Come ho odiato la disciplina e il mio cuore ha mancato di rispetto anche alla riprensione! 13 E non ho ascoltato la voce dei miei insegnanti, e non ho prestato orecchio ai miei maestri. 14 Facilmente mi sono trovato in ogni sorta di malizia in mezzo alla congregazione e all'assemblea". 15 Bevi l'acqua della tua propria cisterna, e ciò che sgorga in mezzo al tuo proprio pozzo. 16 Devono le tue sorgenti spargersi fuori, i (tuoi) corsi d'acqua nelle stesse pubbliche piazze? 17 Siano per te solo, e non per estranei con te. 18 Sia benedetta la tua fonte d'acqua, e rallegrati con la moglie della tua giovinezza, 19 amabile cerva e attraente capra di montagna. Le sue proprie mammelle ti inebrino in ogni tempo. Sii di continuo in estasi per il suo amore. 20 Perché dovresti dunque, figlio mio, essere in estasi per una donna estranea o abbracciare il seno di una donna straniera? 21 Poiché le vie dell'uomo sono di fronte agli occhi di Geova, ed egli contempla tutti i suoi sentieri battuti. 22 I suoi propri errori intrappoleranno il malvagio, ed egli sarà ritenuto nelle funi del suo proprio peccato. 23 Egli sarà colui che morirà perché non c'è disciplina, e (perché) si svia nell'abbondanza della sua stoltezza. 6 Figlio mio, se ti sei fatto garante per il tuo prossimo, (se) hai dato la tua stretta di mano pure all'estraneo, 2 (se) sei stato preso al laccio dai detti della tua bocca, (se) sei stato intrappolato dai detti della tua bocca, 3 allora intraprendi quest'azione, figlio mio, e liberati, poiché sei caduto nella palma della mano del tuo prossimo: Va a umiliarti e tempesta il tuo prossimo di sollecitazioni. 4 Non concedere sonno ai tuoi occhi, né assopimento ai tuoi occhi brillanti. 5 Liberati come una gazzella dalla mano e come un uccello dalla mano dell'uccellatore. 6 Va dalla formica, pigro; vedi le sue vie e divieni saggio. 7 Benché non abbia comandante, né ufficiale, né governante, 8 si prepara il cibo pure d'estate; ha raccolto le sue provviste di cibo pure alla mietitura. 9 Fino a quando, pigro, continuerai a giacere? Quando ti leverai dal tuo sonno? 10 Dormire ancora un po', sonnecchiare ancora un po', incrociare ancora un po' le mani nel giacere, 11 e certamente la tua povertà verrà proprio come un vagabondo e la tua indigenza come un uomo armato. 12 L'uomo buono a nulla, l'uomo di nocività, cammina con perversità di parola, 13 ammiccando con l'occhio, facendo segni col piede, facendo indicazioni con le dita. 14 La perversità è nel suo cuore. Egli architetta qualcosa di male in ogni tempo. Continua semplicemente a suscitare contese. 15 Perciò all'improvviso verrà il suo disastro; in un istante sarà fiaccato e non ci sarà guarigione. 16 Ci sono sei cose che Geova in effetti odia; sì, sette cose sono detestabili alla sua anima: 17 gli occhi alteri, la lingua falsa, e le mani che spargono sangue innocente, 18 il cuore che architetta disegni nocivi, i piedi che corrono in fretta al male, 19 il falso testimone che spaccia menzogne, e chiunque suscita contese tra fratelli. 20 Osserva, o figlio mio, il comandamento di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre. 21 Legateli di continuo al cuore; attaccateli alla gola. 22 Quando cammini, ti guiderà; quando giaci, farà la guardia su di te; e quando ti sarai svegliato, essa stessa si occuperà di te. 23 Poiché il comandamento è una lampada, e una luce è la legge, e le riprensioni della disciplina sono la via della vita, 24 per custodirti dalla donna cattiva, dall'adulazione della lingua della donna straniera. 25 Non desiderare nel tuo cuore la sua bellezza, e non ti prenda essa con i suoi occhi lucenti, 26 perché a favore di una donna prostituta (ci si riduce) a un pane rotondo; ma riguardo alla moglie di un (altro) uomo, essa dà la caccia perfino a un'anima preziosa. 27 Può un uomo raccoglier fuoco nel suo seno eppure non bruciare le sue medesime vesti? 28 O può un uomo camminare sui carboni e non scottarsi gli stessi piedi? 29 Similmente per chiunque ha relazione con la moglie del suo prossimo, nessuno che la tocchi rimarrà esente da punizione. 30 Non si disprezza il ladro semplicemente perché ruba per riempire la sua anima quando ha fame. 31 Ma, quando è trovato, renderà sette volte tanto; darà tutte le cose di valore della sua casa. 32 Chiunque commette adulterio con una donna manca di cuore; chi lo fa porta la sua propria anima alla rovina. 33 Troverà piaga e disonore, e il suo stesso biasimo non sarà cancellato. 34 Poiché il furore dell'uomo robusto è la gelosia, ed egli non mostrerà compassione nel giorno della vendetta. 35 Non avrà considerazione per nessuna sorta di riscatto, né mostrerà buona volontà, non importa quanto grande tu faccia il regalo. 7 Figlio mio, osserva i miei detti, e voglia tu far tesoro dei miei propri comandamenti presso di te. 2 Osserva i miei comandamenti e continua a vivere, e la mia legge come la pupilla dei tuoi occhi. 3 Legateli alle dita, e scrivili sulla tavoletta del tuo cuore. 4 Di' alla sapienza: "Sei mia sorella"; e voglia tu chiamare lo stesso intendimento "Parente", 5 perché ti custodiscano dalla donna estranea, dalla straniera che ha reso dolci i suoi propri detti. 6 Poiché, stando alla finestra della mia casa, guardai attraverso la mia grata, 7 per scorgere gli inesperti. Mi interessava discernere tra i figli un giovane che mancava di cuore, 8 il quale passava per la strada vicino al suo angolo, e marciava nella via verso la casa di lei, 9 al crepuscolo, nella sera del giorno, all'appressarsi della notte e della caligine. 10 Ed ecco, c'era una donna che gli veniva incontro, con la veste di una prostituta e astuta di cuore. 11 Essa è tumultuosa e ostinata. I suoi piedi non continuano a risiedere nella sua casa. 12 Ora è di fuori, ora è nelle pubbliche piazze, e vicino a ogni angolo sta in agguato. 13 E lo ha afferrato e gli ha dato un bacio. Ha assunto un'aria sfacciata, e comincia a dirgli: 14 "Dovevo fare sacrifici di comunione. Oggi ho pagato i miei voti. 15 Perciò ti sono uscita incontro, per cercare la tua faccia, per trovarti. 16 Ho ammantato di drappi il mio divano, di cose dai molti colori, di lino d'Egitto. 17 Ho cosparso il mio letto di mirra, aloe e cinnamomo. 18 Vieni, beviamo in modo da saziarci d'amore fino al mattino; godiamo l'un dell'altro con espressioni d'amore. 19 Poiché il marito non è nella sua casa; è andato in viaggio per una via abbastanza distante. 20 Ha preso in mano una borsa di denaro. Verrà a casa sua il giorno della luna piena". 21 Essa lo ha sviato con l'abbondanza della sua persuasione. Lo seduce con la dolcezza delle sue labbra. 22 All'improvviso egli le va dietro, come un toro che va fino al macello, e proprio come se fosse stato messo ai ceppi per la disciplina di uno stolto, 23 finché una freccia gli spacca il fegato, proprio come un uccello si affretta nella trappola, ed egli non ha saputo che vi è implicata la sua medesima anima. 24 E ora, o figli, ascoltatemi e prestate attenzione ai detti della mia bocca. 25 Il tuo cuore non si volga verso le sue vie. Non errare nei suoi sentieri. 26 Poiché sono molti quelli che ha fatto cadere uccisi, e tutti quelli che sono stati uccisi da lei sono numerosi. 27 Le vie dello Sceol sono la sua casa; scendono alle stanze interne della morte. 8 Non continua la sapienza a chiamare, e non continua il discernimento ad alzare la voce? 2 In cima alle alture, per via, all'incrocio delle strade si è posta. 3 Al lato delle porte, alla bocca della città, nel luogo d'accesso delle entrate, continua a gridare forte: 4 "Voi, o uomini, io chiamo, e la mia voce è diretta ai figli degli uomini. 5 O inesperti, comprendete l'accortezza; e voi stupidi, comprendete il cuore. 6 Ascoltate, poiché parlo delle cose più importanti, e le mie labbra si aprono intorno alla rettitudine. 7 Poiché il mio palato esprime con tono sommesso la stessa verità; e la malvagità è qualcosa di detestabile alle mie labbra. 8 Tutti i detti della mia bocca sono nella giustizia. Fra loro non c'è nulla di storto o di perverso. 9 Sono tutti diritti per chi ha discernimento, e retti per quelli che trovano la conoscenza. 10 Accettate la mia disciplina e non l'argento, e la conoscenza anziché l'oro scelto. 11 Poiché la sapienza è migliore dei coralli, e tutti gli altri diletti stessi non si possono uguagliare ad essa. 12 "Io, la sapienza, ho risieduto con l'accortezza e trovo perfino la conoscenza delle capacità di pensare. 13 Il timore di Geova significa odiare il male. Ho odiato la superbia e l'orgoglio e la via cattiva e la bocca perversa. 14 Ho consiglio e saggezza. Io, intendimento; ho potenza. 15 Mediante me i re stessi continuano a regnare, e gli stessi alti funzionari continuano a decretare giustizia. 16 Mediante me i principi stessi continuano a governare come principi, e i nobili giudicano tutti nella giustizia. 17 Io stessa amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano son quelli che mi trovano. 18 Presso di me sono ricchezze e gloria, beni ereditari e giustizia. 19 Il mio frutto è migliore dell'oro, sì, dell'oro raffinato, e il mio prodotto dell'argento scelto. 20 Cammino nel sentiero della giustizia, in mezzo alle vie del giudizio, 21 per far prendere possesso della sostanza a quelli che mi amano; e tengo ripieni i loro depositi. 22 "Geova stesso mi produsse come il principio della sua via, la prima delle sue imprese di molto tempo fa. 23 Da tempo indefinito fui insediata, dall'inizio, da tempi anteriori alla terra. 24 Quando non c'erano le acque degli abissi fui data alla luce come con dolori di parto, quando non c'erano sorgenti assai cariche d'acqua. 25 Prima che fossero fondati gli stessi monti, prima dei colli, fui data alla luce come con dolori di parto, 26 quando egli non aveva ancora fatto la terra e gli spazi aperti e la prima parte delle masse di polvere del paese produttivo. 27 Quando egli preparò i cieli io ero là; quando decretò un circolo sulla faccia delle acque dell'abisso, 28 quando rese ferme le masse di nuvole di sopra, quando rese forti le fonti delle acque dell'abisso, 29 quando fissò al mare il suo decreto che le acque stesse non oltrepassassero il suo ordine, quando decretò le fondamenta della terra, 30 allora ero accanto a lui come un artefice, ed ero colui del quale egli specialmente si deliziava di giorno in giorno, allietandomi io dinanzi a lui in ogni tempo, 31 allietandomi per il paese produttivo della sua terra, e le cose che mi dilettavano erano presso i figli degli uomini. 32 "E ora, o figli, ascoltatemi; sì, felici sono quelli che osservano le mie medesime vie. 33 Ascoltate la disciplina e divenite saggi, e non mostrate alcuna negligenza. 34 Felice è l'uomo che mi ascolta mantenendosi sveglio di giorno in giorno alle mie porte, essendo a guardia degli stipiti dei miei ingressi. 35 Poiché chi mi trova certamente troverà la vita, e otterrà buona volontà da Geova. 36 Ma chi mi perde fa violenza alla sua anima; tutti quelli che mi odiano intensamente sono quelli che davvero amano la morte". 9 La vera sapienza ha edificato la sua casa; ha intagliato le sue sette colonne. 2 Ha organizzato la scannatura della sua carne; ha mischiato il suo vino; per di più, ha apparecchiato la sua tavola. 3 Ha mandato le sue giovani a chiamare in cima alle alture della città: 4 "Chiunque è inesperto, si rivolga qui". A chiunque manca di cuore essa ha detto: 5 "Venite, cibatevi del mio pane e bevete del vino che ho mischiato. 6 Lasciate gli inesperti e continuate a vivere, e camminate diritto nella via dell'intendimento". 7 Chi corregge lo schernitore si attira disonore, e chi riprende qualche malvagio, un difetto in lui. 8 Non riprendere lo schernitore, affinché non ti odii. Riprendi il saggio e ti amerà. 9 Dà al saggio e diverrà ancora più saggio. Impartisci conoscenza a qualche giusto ed egli crescerà nel sapere. 10 Il timore di Geova è l'inizio della sapienza, e la conoscenza del Santissimo è l'intendimento. 11 Poiché mediante me i tuoi giorni diverranno molti, e ti saranno aggiunti anni di vita. 12 Se sei divenuto saggio, sei divenuto saggio a tuo proprio favore; e se hai schernito, (lo) sopporterai, proprio tu solo. 13 La donna stupida è tumultuosa. Essa è la stessa semplicioneria e non ha conosciuto proprio nulla. 14 E si è messa a sedere all'ingresso della sua casa, su un seggio, nei luoghi alti della città, 15 per chiamare quelli che passano per la via, quelli che vanno diritto per i loro sentieri: 16 "Chiunque è inesperto, si rivolga qui". E a chiunque manca di cuore, ha anche detto: 17 "Le stesse acque rubate sono dolci, e il pane (mangiato) in segreto, è piacevole". 18 Ma egli non ha conosciuto che quelli impotenti nella morte sono là, che quelli chiamati da lei sono nei bassi luoghi dello Sceol. 10 Proverbi di Salomone. Il figlio saggio è quello che rallegra il padre, e il figlio stupido è il dolore di sua madre. 2 I tesori del malvagio non saranno di nessun beneficio, ma la giustizia è ciò che libererà dalla morte. 3 Geova non farà aver fame all'anima del giusto, ma respingerà la brama dei malvagi. 4 Chi lavora con mano pigra sarà di pochi mezzi, ma la mano del diligente è ciò che farà arricchire. 5 Il figlio che agisce con perspicacia raccoglie durante l'estate; il figlio che agisce in modo da far vergogna dorme profondamente durante la mietitura. 6 Le benedizioni sono per la testa del giusto, ma riguardo alla bocca dei malvagi, essa copre la violenza. 7 Il ricordo del giusto è per la benedizione, ma il medesimo nome dei malvagi marcirà. 8 Il saggio di cuore accetterà i comandamenti, ma lo stolto di labbra sarà calpestato. 9 Chi cammina nell'integrità camminerà al sicuro, ma chi rende le sue vie perverse si farà conoscere. 10 Colui che ammicca con l'occhio darà dolore, e lo stolto di labbra sarà calpestato. 11 La bocca del giusto è una fonte di vita; ma riguardo alla bocca dei malvagi, essa copre la violenza. 12 L'odio è ciò che suscita contese, ma l'amore copre pure ogni trasgressione. 13 Sulle labbra della persona d'intendimento si trova la sapienza, ma la verga è per il dorso di chi manca di cuore. 14 I saggi sono quelli che fanno tesoro della conoscenza, ma la bocca dello stolto è presso a rovinarsi. 15 Le cose di valore del ricco sono la sua città forte. La rovina dei miseri è la loro povertà. 16 L'attività del giusto dà luogo alla vita; il prodotto del malvagio dà luogo al peccato. 17 Chi si attiene alla disciplina è un sentiero (che conduce) alla vita, ma chi lascia la riprensione fa errare. 18 Dove c'è chi copre l'odio vi sono labbra di falsità, e chi reca una notizia malevola è stupido. 19 Nell'abbondanza delle parole non manca la trasgressione, ma chi tiene a bada le sue labbra agisce con discrezione. 20 La lingua del giusto è argento scelto; il cuore del malvagio vale poco. 21 Le medesime labbra del giusto continuano a pascere molti, ma per mancanza di cuore gli stolti stessi continuano a morire. 22 La benedizione di Geova, questo è ciò che rende ricchi, ed egli non vi aggiunge nessuna pena. 23 Per lo stupido il tenere una condotta dissoluta è come un gioco, ma la sapienza è per l'uomo di discernimento. 24 La cosa spaventevole per il malvagio, questo è ciò che gli avverrà; ma il desiderio dei giusti sarà esaudito. 25 Come quando passa l'uragano, così il malvagio non è più; ma il giusto è un fondamento a tempo indefinito. 26 Come l'aceto ai denti e come il fumo agli occhi, così è il pigro a quelli che lo mandano. 27 Il medesimo timore di Geova aggiungerà giorni, ma gli anni stessi dei malvagi saranno stroncati. 28 L'aspettazione dei giusti è un'allegrezza, ma la medesima speranza dei malvagi perirà. 29 La via di Geova è una fortezza per l'irriprovevole, ma la rovina è per quelli che praticano ciò che è nocivo. 30 In quanto al giusto, a tempo indefinito non sarà fatto vacillare; ma in quanto ai malvagi, non continueranno a risiedere sulla terra. 31 La bocca del giusto porta il frutto della sapienza, ma la lingua di perversità sarà stroncata. 32 Le labbra del giusto conoscono la buona volontà, ma la bocca dei malvagi è perversità. 11 La bilancia ingannatrice è qualcosa di detestabile a Geova, ma un peso di pietra completo gli fa piacere. 2 È venuta la presunzione? Quindi verrà il disonore; ma la sapienza è con i modesti. 3 L'integrità dei retti è ciò che li guida, ma la distorsione di quelli che agiscono slealmente li spoglierà. 4 Le cose di valore non saranno di nessun beneficio nel giorno del furore, ma la giustizia stessa libererà dalla morte. 5 La giustizia dell'irriprovevole è ciò che renderà diritta la sua via, ma il malvagio cadrà nella sua propria malvagità. 6 La giustizia dei retti è ciò che li libererà, ma dalla loro brama quelli che agiscono slealmente saranno essi stessi intrappolati. 7 Quando l'uomo malvagio muore, la (sua) speranza perisce; ed è perita anche l'aspettazione (basata) sulla potenza. 8 Il giusto è colui che è liberato anche dall'angustia, e il malvagio viene in luogo di lui. 9 Mediante la (sua) bocca chi è apostata riduce il suo prossimo in rovina, ma mediante la conoscenza i giusti sono liberati. 10 A motivo della bontà dei giusti una città si rallegra, ma quando i malvagi periscono c'è un grido di gioia. 11 A motivo della benedizione dei retti una città è esaltata, ma a causa della bocca dei malvagi è demolita. 12 Chi manca di cuore ha disprezzato il suo proprio prossimo, ma l'uomo di ampio discernimento è quello che tace. 13 Chi va in giro come un calunniatore scopre il discorso confidenziale, ma chi è fedele di spirito copre la questione. 14 Quando non c'è abile direzione, il popolo cade; ma c'è salvezza nella moltitudine dei consiglieri. 15 Uno se la passerà sicuramente male perché si è fatto garante per un estraneo, ma chi odia la stretta di mano si mantiene senza preoccupazioni. 16 La donna attraente è quella che afferra la gloria; ma i tiranni, da parte loro, afferrano le ricchezze. 17 L'uomo di amorevole benignità tratta rimunerativamente la sua propria anima, ma la persona crudele dà l'ostracismo al suo proprio organismo. 18 Il malvagio ottiene salari falsi, ma chi semina giustizia, guadagni veri. 19 Chi sta fermo a favore della giustizia ha la prospettiva della vita, ma chi insegue ciò che è male ha la prospettiva della sua propria morte. 20 I perversi di cuore sono qualcosa di detestabile a Geova, ma gli irriprovevoli nella (loro) via gli fanno piacere. 21 Benché la mano sia nella mano, la persona cattiva non resterà impunita; ma la progenie dei giusti certamente scamperà. 22 Come un anello d'oro da naso nel grifo di un porco, così è la donna bella che si ritrae dall'assennatezza. 23 Il desiderio dei giusti è sicuramente buono; la speranza dei malvagi è furore. 24 C'è chi spande eppure cresce; anche chi si trattiene da ciò che è giusto, ma ne risulta solo indigenza. 25 L'anima generosa sarà essa stessa resa grassa, e chi innaffia liberalmente (altri) sarà anche lui liberalmente innaffiato. 26 Chi trattiene il grano, la popolazione lo esecrerà, ma c'è una benedizione per la testa di chi lo lascia comprare. 27 Chi cerca il bene, continuerà a cercare buona volontà; ma in quanto a chi cerca il male, esso verrà su di lui. 28 Chi confida nelle sue ricchezze, egli stesso cadrà; ma proprio come il fogliame i giusti fioriranno. 29 In quanto a chiunque dà l'ostracismo alla sua propria casa, prenderà possesso del vento; e lo stolto sarà servitore di chi è saggio di cuore. 30 Il frutto del giusto è un albero di vita, e chi guadagna anime è saggio. 31 Ecco, il giusto, sulla terra sarà ricompensato. Quanto più dovrebbero esserlo il malvagio e il peccatore! 12 Chi ama la disciplina ama la conoscenza, ma chi odia la riprensione è irragionevole. 2 Chi è buono ottiene approvazione da Geova, ma egli dichiara malvagio l'uomo dalle idee (malvage). 3 Nessun uomo sarà fermamente stabilito dalla malvagità; ma in quanto alla radice dei giusti, non sarà fatta vacillare. 4 La moglie capace è una corona per il suo proprietario, ma come marciume nelle ossa di lui è colei che agisce vergognosamente. 5 I pensieri dei giusti sono giudizio; il dirigere dei malvagi è inganno. 6 Le parole dei malvagi sono in agguato per il sangue, ma la bocca dei retti è ciò che li libererà. 7 C'è un rovesciamento dei malvagi e non sono più, ma la medesima casa dei giusti continuerà a stare in piedi. 8 Un uomo sarà lodato per la discrezione della sua bocca, ma chi è di cuore tortuoso sarà oggetto di disprezzo. 9 È migliore chi è poco stimato ma ha un servitore di chi si glorifica ma manca di pane. 10 Il giusto ha cura dell'anima del suo animale domestico, ma le misericordie dei malvagi sono crudeli. 11 Chi coltiva il suo terreno si sazierà lui stesso di pane, ma chi insegue cose senza valore manca di cuore. 12 Il malvagio ha desiderato la preda irretita dagli uomini cattivi; ma in quanto alla radice dei giusti, essa produce. 13 Mediante la trasgressione delle labbra il cattivo è accalappiato, ma il giusto esce dall'angustia. 14 Dal frutto della sua bocca l'uomo si sazia di bene, e le medesime azioni delle mani dell'uomo torneranno a lui. 15 La via dello stolto è retta ai suoi propri occhi, ma chi ascolta il consiglio è saggio. 16 Lo stolto fa conoscere la sua vessazione nello (stesso) giorno, ma l'accorto copre il disonore. 17 Chi esprime fedeltà dichiarerà ciò che è giusto, ma il falso testimone, inganno. 18 C'è chi parla sconsideratamente come con i colpi di una spada, ma la lingua dei saggi è salute. 19 Il labbro di verità sarà fermamente stabilito per sempre, ma la lingua di falsità sarà solo per un momento. 20 L'inganno è nel cuore di quelli che architettano il male, ma quelli che consigliano la pace hanno allegrezza. 21 Nulla di nocivo accadrà al giusto, ma i malvagi son quelli che certamente saranno pieni di calamità. 22 Le labbra false sono qualcosa di detestabile a Geova, ma quelli che agiscono nella fedeltà gli fanno piacere. 23 L'uomo accorto copre la conoscenza, ma il cuore degli stupidi è quello che proclama la stoltezza. 24 La mano dei diligenti è quella che governerà, ma la mano pigra sarà per i lavori forzati. 25 L'ansiosa cura nel cuore dell'uomo è ciò che lo farà chinare, ma la parola buona è ciò che lo fa rallegrare. 26 Il giusto esplora il suo proprio pascolo, ma la medesima via dei malvagi li fa errare. 27 La pigrizia non scova la selvaggina, ma il diligente è la preziosa ricchezza di un uomo. 28 Nel sentiero della giustizia c'è vita, e percorrerne il cammino significa non (subire la) morte. 13 Il figlio è saggio dove c'è la disciplina del padre, ma lo schernitore è quello che non ha udito il rimprovero. 2 Dal frutto della sua bocca l'uomo mangerà il bene, ma la medesima anima di quelli che agiscono slealmente è violenza. 3 Chi sorveglia la sua bocca custodisce la sua anima. Chi spalanca le sue labbra, avrà rovina. 4 Il pigro si mostra desideroso, ma la sua anima non (ha) nulla. Comunque, la medesima anima dei diligenti sarà resa grassa. 5 La parola falsa è ciò che il giusto odia, ma i malvagi agiscono vergognosamente e si causano ignominia. 6 La giustizia stessa salvaguarda chi è innocuo nella sua via, ma la malvagità è ciò che sovverte il peccatore. 7 C'è chi finge di essere ricco eppure non ha proprio nulla; c'è chi finge di avere pochi mezzi eppure (ha) molte cose di valore. 8 Il riscatto per l'anima di un uomo sono le sue ricchezze, ma chi ha pochi mezzi non ha udito rimprovero. 9 La medesima luce dei giusti si rallegrerà; ma la lampada dei malvagi sarà estinta. 10 Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c'è sapienza. 11 Le cose di valore che derivano dalla vanità diminuiscono, ma chi raduna mediante la mano è colui che fa aumentare. 12 L'aspettazione differita fa ammalare il cuore, ma la cosa desiderata è un albero di vita quando realmente viene. 13 Da chi ha disprezzato la parola si prenderà un pegno (quale debitore); ma chi teme il comandamento è quello che sarà ricompensato. 14 La legge del saggio è una fonte di vita, per allontanare dai lacci della morte. 15 La buona perspicacia stessa dà favore, ma la via di quelli che agiscono slealmente è scabrosa. 16 Ogni accorto agirà con conoscenza, ma chi è stupido spanderà stoltezza. 17 Il messaggero malvagio cadrà nel male, ma l'inviato fedele è salute. 18 Chi trascura la disciplina (perviene a) povertà e disonore, ma chi osserva la riprensione è colui che è glorificato. 19 Il desiderio quando si realizza è piacevole per l'anima; ma è cosa detestabile per gli stupidi ritrarsi dal male. 20 Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male. 21 I peccatori sono quelli che la calamità insegue, ma i giusti sono quelli che il bene ricompensa. 22 Chi è buono lascerà un'eredità ai figli dei figli, e la ricchezza del peccatore è qualcosa che è riservato al giusto. 23 Il terreno arato delle persone di pochi mezzi (produce) una gran quantità di cibo, ma esiste chi è spazzato via per mancanza di giudizio. 24 Chi trattiene la sua verga odia suo figlio, ma chi lo ama è colui che in effetti lo cerca con la disciplina. 25 Il giusto mangia fino a saziare l'anima sua, ma il ventre dei malvagi sarà vuoto. 14 La donna veramente saggia ha edificato la sua casa, ma la stolta la demolisce con le sue proprie mani. 2 Chi cammina nella sua rettitudine teme Geova, ma chi è perverso nelle sue vie Lo disprezza. 3 La verga della superbia è nella bocca dello stolto, ma le medesime labbra dei saggi li custodiranno. 4 Dove non ci sono bovini la mangiatoia è monda, ma la messe è abbondante a causa della potenza del toro. 5 Il testimone fedele è quello che non dirà menzogne, ma il testimone falso spaccia semplici menzogne. 6 Lo schernitore ha cercato di trovare la sapienza, e non ce n'è; ma per chi ha intendimento la conoscenza è cosa facile. 7 Va via d'innanzi all'uomo stupido, poiché certamente non noterai le labbra di conoscenza. 8 La sapienza dell'accorto è comprendere la sua via, ma la stoltezza degli stupidi è inganno. 9 Stolti son quelli che ridono della colpa, ma fra i retti c'è accordo. 10 Il cuore è consapevole dell'amarezza della propria anima, e nessun estraneo si immischierà nella sua allegrezza. 11 La casa dei malvagi sarà annientata, ma la tenda dei retti fiorirà. 12 Esiste una via che davanti all'uomo è retta, ma la sua fine son poi le vie della morte. 13 Perfino nel riso il cuore può essere in pena; ed è nel dolore che finisce l'allegrezza. 14 L'infedele di cuore si sazierà dei risultati delle sue proprie vie, ma l'uomo buono dei risultati delle sue azioni. 15 Chiunque è inesperto ripone fede in ogni parola, ma l'accorto considera i suoi passi. 16 Il saggio teme e si ritrae dal male, ma lo stupido si infuria e confida in sé. 17 Chi presto si adira commetterà stoltezza, ma l'uomo che ha capacità di pensare è odiato. 18 Gli inesperti certamente prenderanno possesso della stoltezza, ma gli accorti porteranno la conoscenza come un'acconciatura per il capo. 19 I cattivi si dovranno inchinare davanti ai buoni, e i malvagi alle porte del giusto. 20 Chi ha pochi mezzi è oggetto di odio perfino da (parte del) suo prossimo, ma molti sono gli amici del ricco. 21 Chi disprezza il suo proprio prossimo pecca, ma felice è chi mostra favore agli afflitti. 22 Non andranno errando quelli che meditano il male? Ma riguardo a quelli che meditano il bene ci sono amorevole benignità e verità. 23 Da ogni genere di fatica viene un vantaggio, ma la semplice parola delle labbra (porta) all'indigenza. 24 La corona dei saggi è la loro ricchezza; la stoltezza degli stupidi è stoltezza. 25 Il testimone verace libera anime, ma quello ingannevole spaccia semplici menzogne. 26 Nel timore di Geova c'è forte fiducia, e per i suoi figli ci sarà un rifugio. 27 Il timore di Geova è una fonte di vita, per allontanare dai lacci della morte. 28 Nella moltitudine del popolo è l'ornamento del re, ma nella mancanza di popolazione è la rovina dell'alto funzionario. 29 Chi è lento all'ira è abbondante in discernimento, ma chi è impaziente esalta la stoltezza. 30 Il cuore calmo è la vita dell'organismo carnale, ma la gelosia è marciume alle ossa. 31 Chi defrauda il misero ha biasimato il suo Fattore, ma chi mostra favore al povero Lo glorifica. 32 A causa della sua malizia il malvagio sarà spinto giù, ma il giusto si rifugerà nella sua integrità. 33 Nel cuore di chi ha intendimento riposa la sapienza, e in mezzo agli stupidi diviene nota. 34 La giustizia è ciò che esalta una nazione, ma il peccato è qualcosa di ignominioso ai gruppi nazionali. 35 Il piacere del re è nel servitore che agisce con perspicacia, ma il suo furore è verso chi agisce vergognosamente. 15 La risposta, quando è mite, allontana il furore, ma la parola che causa pena fa sorgere l'ira. 2 La lingua dei saggi fa il bene con la conoscenza, ma la bocca degli stupidi fa sgorgare stoltezza. 3 Gli occhi di Geova sono in ogni luogo, vigilando sui cattivi e sui buoni. 4 La calma della lingua è un albero di vita, ma la distorsione in essa significa abbattimento di spirito. 5 Chi è stolto non ha rispetto per la disciplina di suo padre, ma chi ha riguardo per la riprensione è accorto. 6 Nella casa del giusto c'è un abbondante deposito, ma al prodotto del malvagio viene dato l'ostracismo. 7 Le labbra dei saggi continuano a spargere conoscenza, ma il cuore degli stupidi non è così. 8 Il sacrificio dei malvagi è qualcosa di detestabile a Geova, ma la preghiera dei retti gli fa piacere. 9 La via del malvagio è qualcosa di detestabile a Geova, ma egli ama chi persegue la giustizia. 10 La disciplina è cattiva per chi lascia il sentiero; chiunque odia la riprensione morirà. 11 Lo Sceol e (il luogo della) distruzione sono di fronte a Geova. Quanto più i cuori dei figli del genere umano! 12 Lo schernitore non ama chi lo riprende. Non andrà dai saggi. 13 Il cuore gioioso ha un buon effetto sul viso, ma a causa della pena del cuore c'è lo spirito abbattuto. 14 Il cuore che ha intendimento ricerca la conoscenza, ma la bocca degli stupidi aspira alla stoltezza. 15 Tutti i giorni dell'afflitto sono cattivi; ma chi è buono di cuore (ha) un banchetto continuo. 16 È meglio un poco nel timore di Geova che una provvista abbondante insieme a confusione. 17 È meglio un piatto di verdura dove c'è amore che un toro ingrassato insieme all'odio. 18 L'uomo infuriato suscita contesa, ma chi è lento all'ira acquieta la lite. 19 La via del pigro è come una siepe di rovi, ma il sentiero dei retti è una via elevata. 20 Il figlio saggio è quello che fa rallegrare il padre, ma l'uomo stupido disprezza sua madre. 21 La stoltezza rallegra chi manca di cuore, ma l'uomo di discernimento è uno che cammina diritto. 22 I piani sono frustrati dove non si parla in maniera confidenziale, ma nella moltitudine dei consiglieri c'è la riuscita. 23 L'uomo ha allegrezza nella risposta della sua bocca, e com'è buona una parola al tempo giusto! 24 Il sentiero della vita è diretto verso l'alto per chi agisce con perspicacia, per allontanare dallo Sceol di sotto. 25 Geova demolisce la casa di chi si esalta, ma fisserà la linea di confine della vedova. 26 I disegni del cattivo sono qualcosa di detestabile a Geova, ma i detti piacevoli sono puri. 27 Chi fa profitto ingiusto dà l'ostracismo alla sua propria casa, ma chi odia i doni continuerà a vivere. 28 Il cuore del giusto medita per rispondere, ma la bocca dei malvagi fa sgorgare cose cattive. 29 Geova è lontano dai malvagi, ma ode la preghiera dei giusti. 30 La luminosità degli occhi fa rallegrare il cuore; la notizia che è buona fa ingrassare le ossa. 31 L'orecchio che ascolta la riprensione della vita alberga proprio fra i saggi. 32 Chiunque evita la disciplina rigetta la sua propria anima, ma chi ascolta la riprensione acquista cuore. 33 Il timore di Geova è una disciplina verso la sapienza, e prima della gloria c'è l'umiltà. 16 All'uomo terreno appartengono le disposizioni del cuore, ma da Geova viene la risposta della lingua. 2 Tutte le vie dell'uomo sono pure ai suoi propri occhi, ma Geova fa una stima degli spiriti. 3 Rotola le tue opere su Geova stesso e i tuoi piani saranno fermamente stabiliti. 4 Geova ha fatto ogni cosa per il Suo scopo, sì, perfino il malvagio per il giorno cattivo. 5 Chiunque è orgoglioso di cuore è qualcosa di detestabile a Geova. Mano (può unirsi) a mano, (eppure) non si è esentati dalla punizione. 6 Mediante l'amorevole benignità e la verità è espiato l'errore, e nel timore di Geova ci si ritrae dal male. 7 Quando Geova si compiace delle vie dell'uomo fa stare in pace con lui perfino i suoi stessi nemici. 8 È meglio un poco con giustizia che un'abbondanza di prodotti senza rettitudine. 9 Il cuore dell'uomo terreno può ideare la sua via, ma è Geova stesso che dirige i suoi passi. 10 La decisione ispirata dovrebbe essere sulle labbra del re; nel giudizio la sua bocca non si dovrebbe mostrare infedele. 11 Misuratore e bilancia giusti appartengono a Geova; tutti i pesi di pietra della borsa sono opera sua. 12 Il compiere malvagità è qualcosa di detestabile ai re, poiché il trono è fermamente stabilito mediante la giustizia. 13 Le labbra di giustizia fanno piacere a un gran re; ed egli ama chi parla di cose rette. 14 Il furore del re significa messaggeri di morte, ma l'uomo saggio è quello che lo placa. 15 Alla luce della faccia del re c'è vita, e la sua buona volontà è come la nube di pioggia primaverile. 16 Acquistare sapienza, oh quanto è meglio dell'oro! E l'acquisto dell'intendimento è da scegliere più dell'argento. 17 La strada maestra dei retti è ritrarsi dal male. Chi salvaguarda la sua via custodisce la sua anima. 18 L'orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell'inciampo. 19 È meglio essere modesti di spirito con i mansueti che dividere le spoglie con chi si esalta. 20 Chi mostra perspicacia in una questione troverà il bene, e felice è chi confida in Geova. 21 Chi è saggio di cuore sarà chiamato persona di intendimento, e chi è dolce di labbra aggiunge persuasione. 22 Per chi la possiede la perspicacia è fonte di vita; e la disciplina degli stolti è stoltezza. 23 Il cuore del saggio fa mostrar perspicacia alla sua bocca, e aggiunge persuasione alle sue labbra. 24 I detti piacevoli sono un favo di miele, dolci all'anima e salute alle ossa. 25 Esiste una via che davanti all'uomo è retta, ma la sua fine son poi le vie della morte. 26 L'anima di chi lavora duramente ha lavorato duramente per lui, perché la sua bocca ha fatto duramente pressione su di lui. 27 L'uomo buono a nulla scava ciò che è male, e sulle sue labbra c'è, per così dire, un fuoco che brucia. 28 L'uomo di intrighi continua a suscitar contesa, e il calunniatore separa quelli che sono familiari l'uno con l'altro. 29 L'uomo di violenza sedurrà il suo prossimo, e certamente lo farà andare in una via che non è buona. 30 Ammicca con gli occhi per progettare intrighi. Stringendo le sue labbra, certamente porta a termine il male. 31 I capelli grigi sono una corona di bellezza quando si trovano nella via della giustizia. 32 Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città. 33 Nel grembo si getta la sorte, ma ogni decisione mediante essa è da Geova. 17 È meglio un pezzo di pane secco col quale c'è quiete che una casa piena dei sacrifici della lite. 2 Il servitore che mostra perspicacia dominerà sul figlio che agisce vergognosamente, e tra i fratelli avrà parte nell'eredità. 3 Il crogiolo è per l'argento e il forno fusorio per l'oro, ma Geova è l'esaminatore dei cuori. 4 Il malfattore presta attenzione al labbro di nocività. Il falsificatore presta orecchio alla lingua che causa avversità. 5 Chi deride uno che ha pochi mezzi ha biasimato il suo Fattore. Chi è gioioso per il disastro (di un altro) non sarà esente dalla punizione. 6 La corona dei vecchi sono i nipoti, e la bellezza dei figli sono i loro padri. 7 Per qualunque insensato il labbro della rettitudine non è convenevole. Quanto meno per il nobile il labbro di falsità! 8 Il dono è una pietra che guadagna favore agli occhi del suo grande proprietario. Dovunque si volga egli ha successo. 9 Chi copre la trasgressione cerca amore, e chi continua a parlare di una questione separa quelli che sono familiari l'uno con l'altro. 10 Il rimprovero opera più profondamente in chi ha intendimento che il colpire cento volte uno stupido. 11 Il cattivo continua a cercare solo la ribellione, e crudele è il messaggero che è mandato contro di lui. 12 Si incontri un uomo con un'orsa privata dei suoi piccoli anziché con qualcuno stupido nella sua stoltezza. 13 In quanto a chiunque ripaga male per bene, il male non si allontanerà dalla sua casa. 14 Il principio della contesa è come uno che fa uscire acque; vattene, dunque, prima che la lite sia scoppiata. 15 Chi dichiara malvagio il giusto e chi dichiara giusto il malvagio, sì, tutt'e due sono qualcosa di detestabile a Geova. 16 Perché c'è nella mano dello stupido il prezzo per acquistare sapienza, quando egli non ha cuore? 17 Il vero compagno ama in ogni tempo, ed è un fratello nato per quando c'è angustia. 18 L'uomo che manca di cuore dà strette di mano, facendosi pienamente garante davanti al suo compagno. 19 Chi ama la trasgressione ama la zuffa. Chi fa alto il suo ingresso cerca il crollo. 20 Chi è perverso di cuore non troverà il bene, e chi è tortuoso di lingua cadrà nella calamità. 21 Chi genera un figlio stupido, è per lui un dolore; e il padre di un figlio insensato non si rallegra. 22 Il cuore che è gioioso fa bene come un rimedio, ma lo spirito che è abbattuto secca le ossa. 23 Chi è malvagio prenderà perfino un regalo dal seno per piegare i sentieri del giudizio. 24 La sapienza è davanti alla faccia di chi ha intendimento, ma gli occhi dello stupido sono all'estremità della terra. 25 Il figlio stupido è una vessazione per suo padre e un'amarezza per colei che l'ha partorito. 26 Inoltre, infliggere una multa al giusto non è bene. Colpire i nobili è contro ciò che è retto. 27 Chi trattiene i suoi detti possiede conoscenza, e l'uomo di discernimento è freddo di spirito. 28 Anche chi è stolto, quando tace, sarà considerato saggio; chi chiude le sue proprie labbra, come se avesse intendimento. 18 Chi si isola cercherà (la sua propria) brama egoistica; irromperà contro ogni saggezza. 2 Chi è stupido non prova diletto nel discernimento, salvo che il suo cuore si scopra. 3 Quando entra un malvagio, deve anche entrare il disprezzo; e insieme al disonore c'è il biasimo. 4 Le parole della bocca dell'uomo sono acque profonde. La fonte della sapienza è un torrente che esce gorgogliando. 5 Non è bene mostrare parzialità al malvagio, né respingere il giusto in giudizio. 6 Le labbra di chi è stupido entrano in lite, e la sua medesima bocca chiama pure le percosse. 7 La bocca dello stupido è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per la sua anima. 8 Le parole del calunniatore sono come cose da inghiottire con avidità, che in effetti scendono nelle parti più interne del ventre. 9 Inoltre, chi si mostra indolente nel suo lavoro è fratello di chi causa rovina. 10 Il nome di Geova è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione. 11 Le cose di valore del ricco sono la sua città forte, e nella sua immaginazione sono come un muro protettivo. 12 Prima del crollo il cuore dell'uomo è altero, e prima della gloria c'è l'umiltà. 13 Quando qualcuno risponde a una questione prima di aver(la) udita, questo da parte sua è stoltezza e umiliazione. 14 Lo spirito di un uomo può sostenere la sua malattia, ma in quanto a uno spirito abbattuto, chi lo può sollevare? 15 Il cuore di chi ha intendimento acquista conoscenza, e l'orecchio dei saggi cerca di trovare conoscenza. 16 Il dono dell'uomo farà una larga apertura per lui, e lo condurrà perfino davanti ai grandi. 17 Chi è il primo nella sua causa è giusto; entra il suo compagno e certamente lo scruta. 18 La sorte mette a riposo anche le contese, e separa l'uno dall'altro anche i potenti. 19 Il fratello contro cui si trasgredisce è più di una città forte; e ci sono contese come la sbarra di una torre di dimora. 20 Dal frutto della bocca di un uomo si sazierà il suo ventre; egli si sazierà anche del prodotto delle sue labbra. 21 Morte e vita sono in potere della lingua, e chi l'ama ne mangerà i frutti. 22 Si è trovata una (buona) moglie? Si è trovata una cosa buona, e si ottiene buona volontà da Geova. 23 Chi ha pochi mezzi pronuncia suppliche, ma chi è ricco risponde in maniera vigorosa. 24 Esistono compagni disposti a spezzarsi l'un l'altro, ma esiste un amico che si tiene più stretto di un fratello. 19 Chi ha pochi mezzi e cammina nella sua integrità è migliore di chi è perverso di labbra, e di chi è stupido. 2 Inoltre, che l'anima sia senza conoscenza non è bene, e chi si affretta con i suoi piedi pecca. 3 È la stoltezza dell'uomo terreno che torce la sua via, e così il suo cuore diviene furente contro Geova stesso. 4 La ricchezza è ciò che aggiunge molti compagni, ma chi è misero vien separato anche dal suo compagno. 5 Il falso testimone non sarà esente dalla punizione, e chi spaccia menzogne non scamperà. 6 Molti son quelli che placano la faccia del nobile, e tutti sono compagni dell'uomo che fa doni. 7 Tutti i fratelli di uno che ha pochi mezzi l'hanno odiato. Quanto più i suoi amici personali si son tenuti lontani da lui! Egli insegue con cose da dire; essi non sono. 8 Chi acquista cuore ama la sua propria anima. Chi custodisce il discernimento troverà il bene. 9 Il falso testimone non sarà esente dalla punizione, e chi spaccia menzogne perirà. 10 Il lusso non si addice allo stupido. Quanto meno al servitore dominare sui principi! 11 La perspicacia di un uomo certamente rallenta la sua ira, ed è bellezza da parte sua passare sopra alla trasgressione. 12 Il furore del re è un ruggito simile a quello di un giovane leone fornito di criniera, ma la sua buona volontà è simile alla rugiada sulla vegetazione. 13 Un figlio stupido significa avversità per suo padre, e le contese di una moglie sono come il gocciolare di un tetto che costringe ad andar via. 14 L'eredità dai padri è una casa e ricchezza, ma la moglie discreta è da Geova. 15 La pigrizia fa cadere in un sonno profondo, e l'anima pigra patisce la fame. 16 Chi custodisce il comandamento custodisce la sua anima; chi disprezza le sue vie sarà messo a morte. 17 Chi mostra favore al misero presta a Geova, ed Egli gli ripagherà il suo trattamento. 18 Castiga tuo figlio mentre esiste speranza; e non alzare (il desiderio della) tua anima per metterlo a morte. 19 Chi ha gran furore (ne) porterà la pena; poiché se tu (lo) liberi, continuerai anche a farlo ripetute volte. 20 Ascolta il consiglio e accetta la disciplina, per divenire saggio nel tuo futuro. 21 Molti sono i piani nel cuore dell'uomo, ma il consiglio di Geova è ciò che sarà stabile. 22 La cosa desiderabile nell'uomo terreno è la sua amorevole benignità; e chi ha pochi mezzi è migliore di un uomo menzognero. 23 Il timore di Geova porta alla vita, e uno passerà la notte sazio; non sarà visitato da ciò che è male. 24 Il pigro ha nascosto la sua mano nella scodella da banchetto; non se la può riportare nemmeno alla bocca. 25 Devi colpire lo schernitore, affinché l'inesperto divenga accorto; e si deve riprendere chi ha intendimento, affinché discerna la conoscenza. 26 Chi maltratta il padre (e) caccia la madre è un figlio che agisce in maniera vergognosa e disonorevole. 27 Cessa, figlio mio, di ascoltare la disciplina (e significherà) sviarti dai detti della conoscenza. 28 Il testimone buono a nulla deride la giustizia, e la medesima bocca dei malvagi inghiotte ciò che è nocivo. 29 I giudizi sono stati fermamente stabiliti per gli schernitori, e le percosse per il dorso degli stupidi. 20 Il vino è schernitore, la bevanda inebriante è tumultuosa, e chiunque ne è sviato non è saggio. 2 Lo spavento (che incute) il re è un ruggito simile a quello di un giovane leone fornito di criniera. Chi si attira il suo furore pecca contro la propria anima. 3 È una gloria per l'uomo desistere dalla disputa, ma ogni stolto (vi) si intromette. 4 A causa dell'inverno il pigro non arerà; chiederà l'elemosina al tempo della raccolta, ma non ci sarà nulla. 5 Il consiglio nel cuore dell'uomo è come acque profonde, ma l'uomo di discernimento è quello che l'attingerà. 6 Una moltitudine di uomini proclameranno ciascuno la sua propria amorevole benignità, ma un uomo fedele chi lo può trovare? 7 Il giusto cammina nella sua integrità. Felici sono i suoi figli dopo di lui. 8 Il re siede sul trono del giudizio, disperde ogni malizia con i suoi propri occhi. 9 Chi può dire: "Ho mondato il mio cuore; son divenuto puro dal mio peccato"? 10 Due sorte di pesi e due sorte di efa, sia le une che le altre sono qualcosa di detestabile a Geova. 11 Anche mediante le sue pratiche il ragazzo fa riconoscere se la sua attività è pura e retta. 12 L'orecchio che ode e l'occhio che vede, Geova stesso ha fatto pure entrambi. 13 Non amare il sonno, perché tu non sia ridotto in povertà. Apri gli occhi; saziati di pane. 14 "È cattivo, cattivo!" dice il compratore, e se ne va per la sua via. Quindi si vanta di sé. 15 Esiste oro, anche abbondanza di coralli, ma le labbra della conoscenza son vasi preziosi. 16 Prendigli la veste, nel caso che uno si sia fatto garante per un estraneo; e se si tratta di una donna straniera, prendi da lui un pegno. 17 Il pane (guadagnato mediante) falsità fa piacere all'uomo, ma poi la sua bocca sarà piena di ghiaia. 18 Mediante il consiglio i piani stessi sono fermamente stabiliti, e mediante l'abile direzione fa la tua guerra. 19 Chi va in giro come un calunniatore scopre discorsi confidenziali; e non ti devi accompagnare con chi è adescato con le sue labbra. 20 In quanto a chiunque invoca il male su suo padre e su sua madre, la sua lampada si estinguerà all'appressarsi delle tenebre. 21 Un'eredità si ottiene dapprima mediante l'avidità, ma il suo proprio futuro non sarà benedetto. 22 Non dire: "Di sicuro renderò il male!" Spera in Geova, ed egli ti salverà. 23 Due sorte di pesi sono qualcosa di detestabile a Geova, e la bilancia ingannatrice non è buona. 24 Da Geova sono i passi dell'uomo robusto. Riguardo all'uomo terreno, come può discernere la sua via? 25 È un laccio quando l'uomo terreno ha sconsideratamente gridato: "Santo!" e dopo i voti (è disposto) a fare un esame. 26 Il re saggio disperde i malvagi, e volge su di loro una ruota. 27 L'alito dell'uomo terreno è la lampada di Geova, che scruta attentamente tutte le parti più interne del ventre. 28 Amorevole benignità e verità salvaguardano il re; e mediante l'amorevole benignità egli ha sostenuto il suo trono. 29 La bellezza dei giovani è la loro potenza, e lo splendore dei vecchi sono i loro capelli grigi. 30 Le ferite da contusione sono quelle che purificano dal male; e i colpi, le parti più interne del ventre. 21 Il cuore del re è come ruscelli d'acqua nella mano di Geova. Dovunque si diletti, egli lo dirige. 2 Ogni via dell'uomo è retta ai suoi propri occhi, ma Geova fa una stima dei cuori. 3 Praticare la giustizia e il giudizio è per Geova preferibile al sacrificio. 4 Gli occhi alteri e il cuore arrogante, la lampada dei malvagi, sono peccato. 5 I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio, ma chi è frettoloso va sicuramente verso l'indigenza. 6 L'ottener tesori mediante la lingua falsa è un soffio portato via, nel caso di quelli che cercano la morte. 7 La medesima spoliazione (compiuta) dai malvagi li trascinerà via, poiché hanno rifiutato di far giustizia. 8 Un uomo, anche un estraneo, è perverso nella (sua) via; ma il puro è retto nella sua attività. 9 È meglio dimorare sull'angolo di un tetto che con una moglie rissosa, benché in una casa in comune. 10 La medesima anima del malvagio ha bramato ciò che è male; il suo prossimo non sarà oggetto di favore ai suoi occhi. 11 Quando si infligge una multa allo schernitore, l'inesperto diviene saggio; e quando si dà perspicacia al saggio, egli ottiene conoscenza. 12 Il Giusto considera la casa del malvagio, sovvertendo i malvagi a (loro) calamità. 13 In quanto a chiunque chiude l'orecchio al grido di lamento del misero, egli stesso pure chiamerà e non gli sarà risposto. 14 Un dono fatto in segreto calma l'ira; e un regalo nel seno, il forte furore. 15 È un'allegrezza per il giusto fare giustizia, ma c'è qualcosa di terribile per quelli che praticano ciò che è nocivo. 16 In quanto all'uomo che si allontana dalla via della perspicacia, riposerà nella medesima congregazione degli impotenti nella morte. 17 Chi ama il divertimento sarà un individuo nell'indigenza; chi ama il vino e l'olio non guadagnerà ricchezze. 18 Il malvagio è un riscatto per il giusto; e chi agisce slealmente prende il posto dei retti. 19 È meglio dimorare in un paese deserto che con una moglie rissosa insieme alla vessazione. 20 Un tesoro desiderabile e olio sono nella dimora del saggio, ma l'uomo che è stupido lo inghiottirà. 21 Chi persegue la giustizia e l'amorevole benignità troverà vita, giustizia e gloria. 22 Il saggio sale fino alla città degli uomini potenti, per abbattere la forza della fiducia d'essa. 23 Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua custodisce la sua anima dalle angustie. 24 Presuntuoso, millantatore arrogante è il nome di chi agisce in un furore di presunzione. 25 La medesima brama del pigro lo metterà a morte, poiché le sue mani han rifiutato di lavorare. 26 Tutto il giorno si è mostrato vivamente bramoso, ma il giusto dà e non trattiene nulla. 27 Il sacrificio dei malvagi è qualcosa di detestabile. Quanto più allorché uno lo porta insieme a condotta dissoluta. 28 Il testimone menzognero perirà, ma l'uomo che ascolta parlerà anche per sempre. 29 L'uomo malvagio mostra faccia tosta, ma il retto è quello che stabilirà fermamente le sue vie. 30 Non c'è sapienza, né discernimento, né consiglio nell'opposizione a Geova. 31 Il cavallo è qualcosa di preparato per il giorno della battaglia, ma la salvezza appartiene a Geova. 22 Un nome è da scegliere più delle abbondanti ricchezze; il favore è migliore anche dell'argento e dell'oro. 2 Il ricco e chi ha pochi mezzi si sono incontrati. Il Fattore di tutti loro è Geova. 3 Accorto è chi ha visto la calamità e va a nascondersi, ma gli inesperti son passati oltre e devono subire la pena. 4 Il risultato dell'umiltà (e) del timore di Geova è ricchezze e gloria e vita. 5 Spine (e) trappole sono nella via del perverso; chi custodisce la sua anima se ne sta lontano. 6 Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà. 7 Il ricco è quello che domina su chi ha pochi mezzi, e chi prende a prestito è servitore dell'uomo che fa il prestito. 8 Chi semina ingiustizia mieterà ciò che è nocivo, ma la medesima verga del suo furore perverrà alla fine. 9 Chi è di occhio benigno sarà benedetto, poiché ha dato del suo cibo al misero. 10 Caccia lo schernitore, perché esca la contesa e perché cessino la controversia giudiziaria e il disonore. 11 Chi ama la purezza di cuore, per il fascino delle sue labbra il re gli sarà compagno. 12 Gli occhi di Geova stesso hanno salvaguardato la conoscenza, ma egli sovverte le parole dello sleale. 13 Il pigro ha detto: "Fuori c'è un leone! Sarò assassinato in mezzo alle pubbliche piazze!" 14 La bocca delle donne estranee è una fossa profonda. Chi è denunciato da Geova vi cadrà. 15 La stoltezza è legata al cuore del ragazzo; la verga della disciplina è ciò che l'allontanerà da lui. 16 Chi defrauda il misero per provvedersi molte cose, anche chi dà al ricco, è sicuramente destinato all'indigenza. 17 Porgi l'orecchio e odi le parole dei saggi, per applicare il tuo medesimo cuore alla mia conoscenza. 18 Poiché è piacevole che tu le custodisca nel tuo ventre, perché insieme si stabiliscano fermamente sulle tue labbra. 19 Perché la tua fiducia sia in Geova stesso ti ho dato oggi conoscenza, sì, a te. 20 Non ti ho precedentemente scritto con consigli e conoscenza, 21 per mostrarti la veracità dei detti veritieri, in modo da riportare detti che sono verità, a chi ti manda? 22 Non derubare il misero perché è misero, e non schiacciare l'afflitto alla porta. 23 Poiché Geova stesso perorerà la loro causa, e certamente deruberà dell'anima quelli che li derubano. 24 Non ti accompagnare con chi si dà all'ira; e non entrare con l'uomo che ha accessi di furore, 25 per non imparare i suoi sentieri e prendere certamente un laccio per la tua anima. 26 Non essere fra quelli che danno strette di mano, fra quelli che si fanno garanti per i prestiti. 27 Se non hai nulla per pagare, perché deve egli prendere il tuo letto di sotto a te? 28 Non spostare indietro una linea di confine di molto tempo fa, che i tuoi antenati hanno fatto. 29 Hai guardato un uomo abile nel suo lavoro? Si porrà davanti ai re; non si porrà davanti a uomini comuni. 23 Nel caso che tu ti metta a sedere per cibarti con un re, devi considerare con diligenza ciò che ti sta davanti, 2 e ti devi mettere un coltello alla gola se sei proprietario (di un desiderio) dell'anima. 3 Non ti mostrare bramoso delle sue leccornie, giacché è cibo di menzogne. 4 Non affaticarti per guadagnare ricchezze. Cessa dal tuo proprio intendimento. 5 Hai lasciato che i tuoi occhi dessero loro uno sguardo, quando esse non sono nulla? Poiché immancabilmente si fanno ali come quelle di un'aquila e se ne volano verso i cieli. 6 Non cibarti del cibo di chi è d'occhio ingeneroso, non mostrarti bramoso delle sue leccornie. 7 Poiché come chi ha calcolato nella sua anima, così egli è. "Mangia e bevi", ti dice, ma il suo cuore stesso non è con te. 8 Il boccone che hai mangiato, lo vomiterai, e avrai sprecato le tue piacevoli parole. 9 Non parlare negli orecchi dello stupido, poiché disprezzerà le tue parole discrete. 10 Non spostare indietro la linea di confine di molto tempo fa, e non entrare nel campo degli orfani di padre. 11 Poiché il loro Redentore è forte; egli stesso difenderà la causa che hanno con te. 12 Induci il tuo cuore alla disciplina e il tuo orecchio ai detti della conoscenza. 13 Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morirà. 14 Con la verga tu stesso devi batterlo, per liberare la sua medesima anima dallo stesso Sceol. 15 Figlio mio, se il tuo cuore è divenuto saggio, il mio cuore, sì, il mio, si rallegrerà. 16 E i miei reni esulteranno quando le tue labbra parleranno di rettitudine. 17 Il tuo cuore non sia invidioso dei peccatori, ma abbi timore di Geova tutto il giorno. 18 Poiché in tal caso esisterà un futuro, e la tua propria speranza non sarà stroncata. 19 Tu, o figlio mio, odi e divieni saggio, e conduci il tuo cuore nella via. 20 Non essere fra gli smodati bevitori di vino, fra quelli che sono ghiotti mangiatori di carne. 21 Poiché l'ubriacone e il ghiottone si ridurranno in povertà, e la sonnolenza farà vestire di semplici stracci. 22 Ascolta tuo padre che ti ha generato, e non disprezzare tua madre solo perché è invecchiata. 23 Compra la verità stessa e non venderla, sapienza e disciplina e intendimento. 24 Il padre del giusto immancabilmente gioirà; chi genera un saggio si rallegrerà quindi di lui. 25 Tuo padre e tua madre si rallegreranno, e colei che ti partorì sarà gioiosa. 26 Figlio mio, dammi veramente il tuo cuore, e quei tuoi occhi provino piacere nelle mie proprie vie. 27 Poiché la prostituta è una fossa profonda e la donna straniera un pozzo stretto. 28 Sicuramente essa sta in agguato, proprio come un ladrone, e fra gli uomini fa aumentare gli sleali. 29 Chi ha guai? Chi ha difficoltà? Chi ha contese? Chi ha preoccupazioni? Chi ha ferite senza ragione? Chi ha occhi offuscati? 30 Quelli che stanno molto tempo col vino, quelli che vengono a cercare vino mischiato. 31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice, (quando) va giù diritto. 32 Alla fine morde proprio come un serpente, e secerne veleno proprio come una vipera. 33 I tuoi propri occhi vedranno cose strane, e il tuo proprio cuore pronuncerà cose perverse. 34 E certamente diverrai come uno che giace nel cuore del mare, sì, come uno che giace in cima all'albero di una nave. 35 "Mi hanno colpito, ma non mi sono ammalato; mi hanno percosso, ma non l'ho saputo. Quando mi sveglierò? Ne cercherò ancora dell'altro". 24 Non essere invidioso degli uomini cattivi, e non mostrarti bramoso di stare con loro. 2 Poiché ciò che il loro cuore continua a meditare è la spoliazione, e ciò che le loro proprie labbra continuano a pronunciare è l'affanno. 3 Mediante la sapienza si edificherà una casa, e mediante il discernimento sarà fermamente stabilita. 4 E mediante la conoscenza le stanze interne si riempiranno di ogni cosa di valore, preziosa e piacevole. 5 Il saggio in forza è un uomo robusto, e l'uomo di conoscenza rafforza la potenza. 6 Poiché mediante l'abile direzione farai la tua guerra, e nella moltitudine dei consiglieri c'è la salvezza. 7 Per lo stolto la vera sapienza è troppo alta; alla porta egli non aprirà la bocca. 8 In quanto a chiunque trama di fare il male, sarà chiamato semplice maestro di idee cattive. 9 La condotta dissoluta della stoltezza è peccato, e lo schernitore è qualcosa di detestabile al genere umano. 10 Ti sei mostrato scoraggiato nel giorno dell'angustia? La tua potenza sarà scarsa. 11 Libera quelli che sono portati alla morte; e quelli che vacillano verso il massacro, oh voglia tu trattener(li). 12 Nel caso che tu dica: "Ecco, non lo sapevamo", non lo discernerà colui che fa una stima dei cuori, e non lo saprà colui che osserva la tua anima e non renderà certamente all'uomo terreno secondo le sue azioni? 13 Figlio mio, mangia il miele, poiché è buono; e il dolce miele di favo sia sul tuo palato. 14 Nello stesso modo, conosci in effetti la sapienza per la tua anima. Se l'hai trovata, esiste quindi un futuro, e la tua propria speranza non sarà stroncata. 15 Non stare in agguato, come un malvagio, per il luogo di dimora del giusto; non spogliare il suo luogo di riposo. 16 Poiché il giusto può cadere pure sette volte, e certamente si leverà; ma i malvagi li farà inciampare la calamità. 17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; e quando è fatto inciampare, il tuo cuore non gioisca, 18 affinché Geova non veda e sia male ai suoi occhi e certamente ritiri la sua ira di contro a lui. 19 Non mostrarti acceso verso i malfattori. Non divenire invidioso dei malvagi. 20 Poiché non ci sarà futuro per nessun cattivo; la medesima lampada dei malvagi si estinguerà. 21 Figlio mio, temi Geova e il re. Non ti immischiare con quelli che sono per un cambiamento. 22 Poiché il loro disastro sorgerà così improvviso che chi è consapevole dell'estinzione di quelli che sono per un cambiamento? 23 Anche questi (detti) sono per i saggi: Mostrare parzialità in giudizio non è bene. 24 Chi dice al malvagio: "Tu sei giusto", i popoli lo esecreranno, i gruppi nazionali lo denunceranno. 25 Ma per quelli che (lo) riprendono sarà piacevole, e su di loro verrà la benedizione di bene. 26 Le labbra bacerà colui che risponde con dirittura. 27 Prepara il tuo lavoro fuori, e appróntatelo nel campo. Poi devi anche edificare la tua casa. 28 Non divenire testimone senza una base contro il tuo prossimo. Quindi saresti stolto con le tue labbra. 29 Non dire: "Proprio come ha fatto a me, così farò a lui. Renderò a ciascuno secondo le sue azioni". 30 Passai presso il campo dell'individuo pigro e presso la vigna dell'uomo che manca di cuore. 31 Ed ecco, tutto produceva zizzanie. Le ortiche ne coprivano la medesima superficie, e il suo muro di pietra era stato demolito. 32 Guardavo, dunque, io stesso; (lo) prendevo a cuore; vidi, accettai la disciplina: 33 Dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per giacere, 34 e la tua povertà verrà certamente come un viandante e la tua indigenza come un uomo armato. 25 Anche questi sono proverbi di Salomone che gli uomini di Ezechia re di Giuda trascrissero: 2 La gloria di Dio è di tener segreta la cosa, e la gloria dei re è di scrutare la cosa. 3 I cieli per altezza e la terra per profondità, e il cuore dei re, questo è imperscrutabile. 4 Si tolgano le scorie schiumose dall'argento, e ne uscirà tutto raffinato. 5 Si tolga il malvagio d'innanzi al re, e il suo trono sarà fermamente stabilito mediante la stessa giustizia. 6 Non ti onorare davanti al re, e non stare nel luogo dei grandi. 7 Poiché è meglio (che egli) ti dica: "Sali qui", piuttosto che egli ti abbassi davanti a un nobile che i tuoi occhi han visto. 8 Non uscire a intentare frettolosamente una causa, affinché non sia questione di ciò che farai al culmine d'essa, quando il tuo prossimo ora ti umilierà. 9 Perora la tua propria causa col tuo prossimo, e non rivelare il discorso confidenziale di un altro; 10 affinché chi ascolta non ti svergogni e la cattiva notizia (detta) da te non possa essere revocata. 11 Come mele d'oro in cesellature d'argento è una parola pronunciata al tempo giusto. 12 Un orecchino d'oro, e un ornamento d'oro speciale, è il saggio che riprende per l'orecchio che ode. 13 Proprio come il fresco della neve nel giorno della mietitura è l'inviato fedele per quelli che lo mandano, poiché ristora la medesima anima dei suoi padroni. 14 Come nuvole di vapore e vento senza rovescio di pioggia è l'uomo che si vanta di un dono nella falsità. 15 Con la pazienza si persuade un comandante, e la stessa lingua mite può rompere un osso. 16 Hai trovato miele? Mangia quanto ti è sufficiente, perché tu non ne prenda troppo e lo debba vomitare. 17 Rendi raro il tuo piede nella casa del tuo prossimo, perché non ne abbia abbastanza di te e certamente ti odii. 18 Come una mazza da guerra e una spada e una freccia aguzza è l'uomo che attesta contro il suo prossimo come falso testimone. 19 Come un dente rotto e un piede vacillante è la fiducia in uno che si mostra sleale nel giorno dell'angustia. 20 Chi toglie una veste in un giorno freddo è come l'aceto sugli alcali e come un cantore con canti per un cuore mesto. 21 Se chi ti odia ha fame, dagli pane da mangiare; e se ha sete, dagli acqua da bere. 22 Poiché carboni sono quelli che ammucchi sulla sua testa, e Geova stesso ti ricompenserà. 23 Il vento dal nord reca come con dolori di parto un rovescio di pioggia; e la lingua (che rivela) un segreto, una faccia denunciata. 24 È meglio dimorare sull'angolo di un tetto che con una moglie rissosa, benché in una casa in comune. 25 Come acqua fredda a un'anima stanca, così è una buona notizia da un paese lontano. 26 Una sorgente insozzata e una fonte rovinata è il giusto quando vacilla davanti al malvagio. 27 Mangiare troppo miele non è bene; e che la gente scruti la sua propria gloria, è questo gloria? 28 Come una città diroccata, senza mura, è l'uomo che non tiene a freno il suo spirito. 26 Come la neve d'estate e come la pioggia al tempo della mietitura, così la gloria non si addice allo stupido. 2 Proprio come un uccello ha un motivo per fuggire (e) proprio come una rondine per volare, così la maledizione stessa non viene senza un vero motivo. 3 La frusta è per il cavallo, il freno è per l'asino, e la verga è per il dorso degli stupidi. 4 Non rispondere a nessuno stupido secondo la sua stoltezza, perché anche tu non divenga uguale a lui. 5 Rispondi a qualche stupido secondo la sua stoltezza, perché non divenga saggio ai suoi propri occhi. 6 Come chi mutila i (suoi) piedi, come chi beve semplice violenza, è colui che affida delle faccende in mano a qualche stupido. 7 Hanno le gambe dello zoppo attinto acqua? Allora c'è un proverbio nella bocca degli stupidi. 8 Come chi rinchiude una pietra in un mucchio di pietre, così è chi dà gloria a un semplice stupido. 9 Come un'erbaccia spinosa è salita nella mano di un ubriacone, così il proverbio nella bocca degli stupidi. 10 Come l'arciere che trafigge ogni cosa è chi assume qualche stupido o chi assume i passanti. 11 Proprio come il cane che torna al suo vomito, lo stupido ripete la sua stoltezza. 12 Hai visto un uomo saggio ai suoi propri occhi? C'è più speranza per lo stupido che per lui. 13 Il pigro ha detto: "C'è un giovane leone nella via, un leone nelle pubbliche piazze". 14 La porta continua a girare sui suoi cardini, e il pigro sul suo letto. 15 Il pigro ha nascosto la sua mano nella scodella da banchetto; è divenuto troppo stanco per riportarsela alla bocca. 16 Il pigro è ai suoi propri occhi più saggio di sette che danno una risposta assennata. 17 Come chi afferra gli orecchi di un cane è il passante che si infuria alla lite che non è sua. 18 Proprio come un pazzo che tira dardi infuocati, frecce e morte, 19 così è l'uomo che ha imbrogliato il suo prossimo e ha detto: "Non mi divertivo io?" 20 Dove non c'è legna il fuoco si smorza, e dove non c'è calunniatore la contesa si placa. 21 Come carboni accesi per le braci e legna per il fuoco, così è l'uomo rissoso per far accendere la lite. 22 Le parole del calunniatore son come cose da inghiottire con avidità, che in effetti scendono nelle parti più interne del ventre. 23 Come vernice d'argento stesa su un frammento di terracotta sono le labbra ferventi insieme a un cuore cattivo. 24 Con le sue labbra chi odia si rende irriconoscibile, ma dentro di sé pone l'inganno. 25 Benché renda la sua voce benevola, non credergli, poiché ci sono sette cose detestabili nel suo cuore. 26 L'odio è coperto dall'inganno. La sua malizia sarà scoperta nella congregazione. 27 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi rotola una pietra, gli tornerà addosso. 28 La lingua che è falsa odia chi ne è oppresso, e la bocca adulatrice causa un rovesciamento. 27 Non ti vantare del giorno seguente, poiché non sai che cosa un giorno partorirà. 2 Ti lodi un estraneo, e non la tua propria bocca; faccia ciò lo straniero, e non le tue proprie labbra. 3 La pesantezza di una pietra e un carico di sabbia, ma la vessazione (causata) da qualche stolto è più pesante di entrambi. 4 C'è la crudeltà del furore, anche l'inondazione dell'ira, ma chi può stare dinanzi alla gelosia? 5 È meglio una riprensione aperta che un amore nascosto. 6 Le ferite inflitte da chi ama sono fedeli, ma i baci di chi odia sono cose da supplicarsi. 7 L'anima sazia calpesterà il miele di favo, ma all'anima affamata ogni cosa amara è dolce. 8 Proprio come l'uccello fugge dal suo nido, così l'uomo fugge dal suo luogo. 9 Olio e incenso sono ciò che rallegra il cuore, anche la dolcezza del proprio compagno a motivo del consiglio dell'anima. 10 Non lasciare il tuo proprio compagno né il compagno di tuo padre, e non entrare nella casa del tuo proprio fratello nel giorno del tuo disastro. È meglio un vicino che sta accanto che un fratello che sta lontano. 11 Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima. 12 L'accorto che ha visto la calamità si è nascosto; gli inesperti che son passati oltre hanno subìto la pena. 13 Prendigli la veste, nel caso che uno si sia fatto garante per un estraneo; e se si tratta di una donna straniera, prendi da lui un pegno. 14 Chi benedice il suo prossimo ad alta voce la mattina di buon'ora, gli sarà attribuito come una maledizione da parte sua. 15 Il gocciolare di un tetto che costringe ad andar via in un giorno di continua pioggia e la moglie rissosa sono paragonabili. 16 Chiunque le dà riparo dà riparo al vento, e l'olio è ciò che la sua destra incontra. 17 Mediante il ferro, il ferro stesso si affila. Così un uomo affila la faccia di un altro. 18 Chi salvaguarda il fico ne mangerà egli stesso il frutto, e chi custodisce il suo padrone sarà onorato. 19 Come nell'acqua faccia corrisponde a faccia, così il cuore di un uomo a (quello di) un uomo. 20 Lo Sceol e (il luogo della) distruzione stessi non si saziano; né si saziano gli occhi dell'uomo. 21 Il crogiolo è per l'argento e il forno fusorio è per l'oro; e l'individuo è secondo la sua lode. 22 Anche se pestassi lo stolto col pestello in un mortaio, fra il grano stritolato, la sua stoltezza non si allontanerebbe da lui. 23 Devi positivamente conoscere l'aspetto del tuo gregge. Poni il cuore ai tuoi branchi; 24 poiché il tesoro non sarà a tempo indefinito, né il diadema per tutte le generazioni. 25 L'erba verde è scomparsa, ed è apparsa l'erba nuova, e la vegetazione dei monti è stata raccolta. 26 I giovani montoni sono per la tua veste, e i capri sono il prezzo del campo. 27 E c'è abbastanza latte di capra per il tuo cibo, per il cibo della tua casa, e per i mezzi di sostentamento delle tue ragazze. 28 I malvagi in effetti fuggono quando non c'è inseguitore, ma i giusti confidano come un giovane leone. 2 A causa della trasgressione di un paese molti sono i suoi principi (che si susseguono), ma mediante un uomo di discernimento che ha conoscenza del diritto (il principe) rimarrà a lungo. 3 L'uomo robusto che ha pochi mezzi e che defrauda i miseri è come una pioggia che spazza via così che non c'è cibo. 4 Quelli che lasciano la legge lodano il malvagio, ma quelli che osservano la legge si eccitano contro di loro. 5 Gli uomini dediti al male non possono capire il giudizio, ma quelli che cercano Geova possono capire ogni cosa. 6 È meglio chi ha pochi mezzi e cammina nella sua integrità che uno perverso nelle (sue) vie, benché sia ricco. 7 Il figlio che ha intendimento osserva la legge, ma chi è compagno dei ghiottoni umilia suo padre. 8 Chi moltiplica le sue cose di valore mediante interesse e usura le raduna semplicemente per chi mostra favore ai miseri. 9 Chi distoglie l'orecchio dall'udire la legge, perfino la sua preghiera è qualcosa di detestabile. 10 Chi fa sviare i retti verso la cattiva via cadrà lui stesso nella sua propria fossa, ma gli irriprovevoli stessi verranno in possesso del bene. 11 L'uomo ricco è saggio ai suoi propri occhi, ma il misero che ha discernimento lo scruta. 12 Quando i giusti esultano, c'è abbondanza di bellezza; ma quando i malvagi si levano, l'uomo si nasconde. 13 Chi copre le sue trasgressioni non riuscirà, ma a chi (le) confessa e (le) lascia sarà mostrata misericordia. 14 Felice è l'uomo che prova terrore di continuo, ma chi indurisce il suo cuore cadrà nella calamità. 15 Come un leone ruggente e un orso che infuria è il governante malvagio sul popolo misero. 16 Un condottiero che manca di vero discernimento abbonda anche di pratiche fraudolente, ma chi odia il profitto ingiusto prolungherà i (suoi) giorni. 17 L'uomo gravato della colpa di sangue per un'anima fuggirà lui stesso fino alla fossa. Non lo afferrino. 18 Chi cammina senza difetto sarà salvato, ma chi si rende perverso nelle (sue) vie ad un tratto cadrà. 19 Chi coltiva il suo proprio terreno avrà abbastanza pane, e chi insegue cose senza valore avrà abbastanza povertà. 20 L'uomo di atti fedeli avrà molte benedizioni, ma chi si affretta a guadagnar ricchezze non rimarrà innocente. 21 Mostrare parzialità non è bene, né che l'uomo robusto trasgredisca per un semplice pezzo di pane. 22 L'uomo dall'occhio invidioso si dà da fare dietro alle cose di valore, ma non sa che l'indigenza stessa verrà su di lui. 23 Chi riprende un uomo troverà poi più favore di chi fa l'adulatore con la sua lingua. 24 Chi deruba suo padre e sua madre e dice: "Non è una trasgressione", è compagno dell'uomo che causa rovina. 25 Chi ha l'anima arrogante suscita contesa, ma chi confida in Geova sarà reso grasso. 26 Chi confida nel suo proprio cuore è stupido, ma chi cammina nella sapienza scamperà. 27 Chi dà a uno di pochi mezzi non sarà nel bisogno, ma chi nasconde gli occhi avrà molte maledizioni. 28 Quando i malvagi si levano, l'uomo si nasconde; ma quando periscono, i giusti divengono molti. 29 L'uomo ripreso ripetutamente ma che indurisce il suo collo sarà ad un tratto fiaccato, e senza guarigione. 2 Quando i giusti divengono molti il popolo si rallegra; ma quando governa un malvagio, il popolo sospira. 3 L'uomo che ama la sapienza fa rallegrare suo padre, ma chi si accompagna con le prostitute distrugge cose di valore. 4 Mediante la giustizia il re rende stabile il paese, ma l'uomo in cerca di regali lo demolisce. 5 L'uomo robusto che adula il suo compagno non stende altro che una rete per i suoi passi. 6 Nella trasgressione dell'uomo cattivo c'è un laccio, ma chi è giusto grida di gioia ed è lieto. 7 Il giusto conosce la rivendicazione dei miseri. Chi è malvagio non considera tale conoscenza. 8 Gli uomini che fanno discorsi spavaldi infiammano una città, ma quelli che sono saggi fanno allontanare l'ira. 9 L'uomo saggio che è entrato in giudizio con un uomo stolto: si è eccitato e ha anche riso, e non c'è riposo. 10 Gli uomini assetati di sangue odiano ogni irriprovevole; e in quanto ai retti, continuano a cercare l'anima di ciascuno. 11 Tutto il suo spirito è ciò che lo stupido lascia uscire, ma chi è saggio lo tiene calmo sino alla fine. 12 Dove il governante presta attenzione al discorso falso, tutti quelli che lo servono saranno malvagi. 13 Chi ha pochi mezzi e l'uomo di oppressioni si sono incontrati; (ma) Geova fa brillare gli occhi di entrambi. 14 Dove il re giudica i miseri in verità, il suo trono sarà fermamente stabilito per ogni tempo. 15 La verga e la riprensione sono ciò che dà sapienza; ma il ragazzo lasciato senza freno farà vergogna a sua madre. 16 Quando i malvagi divengono molti la trasgressione abbonda; ma quelli che sono giusti guarderanno la loro medesima caduta. 17 Castiga tuo figlio ed egli ti recherà riposo e darà molto piacere alla tua anima. 18 Dove non c'è visione il popolo si sfrena, ma felici sono quelli che osservano la legge. 19 Il servitore non si farà correggere dalle semplici parole, poiché comprende ma non presta ascolto. 20 Hai guardato un uomo frettoloso nelle sue parole? C'è più speranza per qualche stupido che per lui. 21 Se uno vizia il suo servitore fin dalla giovinezza, nel periodo successivo della sua vita questi diverrà persino ingrato. 22 L'uomo dato all'ira suscita contesa, e chi è incline al furore fa molte trasgressioni. 23 La medesima superbia dell'uomo terreno lo umilierà, ma chi è umile di spirito afferrerà la gloria. 24 Chi è compagno del ladro odia la sua propria anima. Può udire un giuramento che implica una maledizione, ma non riferisce nulla. 25 Il tremare davanti agli uomini è ciò che tende un laccio, ma chi confida in Geova sarà protetto. 26 Molti son quelli che cercano la faccia del governante, ma il giudizio dell'uomo viene da Geova. 27 L'uomo d'ingiustizia è detestabile ai giusti, e chi è retto nella sua via è detestabile al malvagio. 30 Le parole di Agur figlio di Iache, il messaggio ponderoso. L'espressione dell'uomo robusto a Itiel, a Itiel e a Ucal. 2 Poiché io sono più irragionevole di qualsiasi altro, e non ho l'intendimento del genere umano; 3 e non ho imparato la sapienza; e non conosco la conoscenza del Santissimo. 4 Chi è asceso al cielo perché ne discenda? Chi ha raccolto il vento nel cavo di entrambe le mani? Chi ha avvolto le acque in un mantello? Chi ha fatto sorgere tutte le estremità della terra? Qual è il suo nome e qual è il nome di suo figlio, nel caso che tu lo conosca? 5 Ogni detto di Dio è raffinato. Egli è uno scudo per quelli che si rifugiano in lui. 6 Non aggiungere nulla alle sue parole, affinché egli non ti riprenda e affinché tu non sia trovato bugiardo. 7 Due cose ti ho chiesto. Non le trattenere da me prima che io muoia. 8 Allontana da me la falsità e la parola menzognera. Non darmi né povertà né ricchezze. Fammi divorare il cibo prescrittomi, 9 affinché io non mi sazi e realmente non (ti) rinneghi e dica: "Chi è Geova?" e affinché non sia ridotto in povertà e realmente non rubi e non inveisca contro il nome del mio Dio. 10 Non calunniare un servitore davanti al suo padrone, affinché egli non invochi su di te il male, e affinché tu non sia ritenuto colpevole. 11 C'è una generazione che invoca il male perfino su suo padre e che non benedice nemmeno sua madre. 12 C'è una generazione che è pura ai suoi propri occhi ma che non s'è lavata dai suoi propri escrementi. 13 C'è una generazione i cui occhi oh! come sono divenuti alteri, e i cui occhi brillanti sono alzati. 14 C'è una generazione i cui denti sono spade e le cui mascelle sono coltelli per scannare, al fine di mangiare gli afflitti di sopra la terra e i poveri di fra il genere umano. 15 Le sanguisughe hanno due figlie (che gridano): "Dammi! Dammi!" Ci sono tre cose che non si saziano, quattro che non hanno detto: "Basta!" 16 Lo Sceol e il seno represso, il paese che non si è saziato d'acqua, e il fuoco che non ha detto: "Basta!" 17 L'occhio che deride il padre e che disprezza l'ubbidienza alla madre lo caveranno i corvi della valle del torrente e lo mangeranno i figli dell'aquila. 18 Ci sono tre cose che sono risultate troppo meravigliose per me, e quattro che non ho conosciuto: 19 la via dell'aquila nei cieli, la via del serpente sulla roccia, la via della nave nel cuore del mare e la via dell'uomo robusto con una fanciulla. 20 Ecco la via di una donna adultera: essa ha mangiato e s'è pulita la bocca e ha detto: "Non ho commesso nessun male". 21 Sotto tre cose la terra si è agitata, e sotto quattro non può resistere: 22 sotto lo schiavo quando regna, e sotto qualcuno insensato quando ha abbastanza cibo; 23 sotto la donna odiata quando se ne prende possesso come moglie, e sotto la serva quando spodesta la sua padrona. 24 Ci sono quattro cose che sono le più piccole della terra, ma sono istintivamente sagge: 25 le formiche sono un popolo non forte, eppure d'estate preparano il loro cibo; 26 le procavie sono un popolo non potente, eppure pongono la loro casa sulla rupe; 27 le locuste non hanno re, eppure escono tutte insieme divise in gruppi; 28 il geco (dei muri) afferra con le sue proprie mani ed è nel grande palazzo del re. 29 Ci sono tre che hanno un bel passo, e quattro che hanno una bella andatura: 30 il leone, che è il più potente fra le bestie e che non indietreggia davanti a nessuno; 31 il levriero o il capro, e il re di una schiera di soldati del suo proprio popolo. 32 Se hai agito senza senno innalzandoti, e se hai fissato (su ciò) il tuo pensiero, (mettiti) la mano sulla bocca. 33 Poiché l'agitare il latte è ciò che fa uscire il burro, e lo stringere il naso è ciò che fa uscire il sangue, e lo stringere l'ira è ciò che fa uscire la lite. 31 Le parole di Lemuel il re, il messaggio ponderoso che sua madre gli diede nella correzione: 2 Che (dirti), o figlio mio, e che, o figlio del mio ventre, e che, o figlio dei miei voti? 3 Non dare la tua energia vitale alle donne, né le tue vie (a ciò che conduce) ad annientare i re. 4 Non è per i re, o Lemuel, non è per i re bere vino né per gli alti funzionari (dire): "Dov'è la bevanda inebriante?" 5 perché non si beva e non si dimentichi ciò che è decretato e non si perverta la causa di qualche figlio di afflizione. 6 Date la bevanda inebriante a chi sta per perire e il vino a quelli che hanno l'anima amareggiata. 7 Beva e dimentichi la sua povertà, e non ricordi più il suo proprio affanno. 8 Apri la tua bocca per il muto, nella causa di tutti quelli che scompaiono. 9 Apri la tua bocca, giudica giustamente e perora la causa dell'afflitto e del povero. 10 Una moglie capace chi la può trovare? Il suo valore è molto maggiore di quello dei coralli. 11 In lei ha confidato il cuore del suo proprietario, e non manca alcun guadagno. 12 Essa lo ha compensato col bene, e non col male, tutti i giorni della propria vita. 13 Essa ha cercato la lana e il lino, e lavora a tutto ciò che è il diletto delle sue mani. 14 Ha mostrato d'essere come le navi di un commerciante. Da lontano porta il suo cibo. 15 Si leva inoltre mentre è ancora notte, e dà cibo alla sua casa e la prescritta porzione alle sue giovani. 16 Ha considerato un campo e lo ha ottenuto; dal frutto delle sue mani ha piantato una vigna. 17 Ha cinto i suoi fianchi di forza, e rinvigorisce le sue braccia. 18 Ha intuito che il suo commercio è buono; la sua lampada non si smorza di notte. 19 Ha steso le sue mani alla conocchia, e le sue proprie mani afferrano il fuso. 20 Ha allargato la palma della mano all'afflitto, e ha teso le mani al povero. 21 Non teme per la sua casa a causa della neve, poiché tutta la sua casa indossa doppie vesti. 22 Ha fatto per sé dei copriletto. La sua veste è di lino e di lana tinta di porpora rossiccia. 23 Il suo proprietario è uno noto alle porte, quando siede con gli anziani del paese. 24 Ha fatto pure sottovesti e si è messa a vender(le), e ha dato cinture ai trafficanti. 25 Forza e splendore sono la sua veste, e ride del giorno futuro. 26 Ha aperto la bocca nella sapienza, e la legge di amorevole benignità è sulla sua lingua. 27 Vigila su ciò che avviene nella sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. 28 I suoi figli si sono levati e l'hanno dichiarata felice; il suo proprietario (si leva), e la loda. 29 Ci sono molte figlie che hanno mostrato capacità, ma tu, tu sei ascesa al di sopra di esse tutte. 30 L'attrattiva può essere falsa, e la bellezza può essere vana; (ma) la donna che teme Geova è quella che si procura lode. 31 Datele del frutto delle sue mani, e le sue opere la lodino anche alle porte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Ecclesiaste

Le parole del congregatore, figlio di Davide re a Gerusalemme. 2 "La più grande vanità!" ha detto il congregatore, "la più grande vanità! Ogni cosa è vanità!" 3 Che profitto ha l'uomo in tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole? 4 Una generazione va e una generazione viene; ma la terra sussiste fino a tempo indefinito. 5 E anche il sole ha rifulso, e il sole è tramontato, e viene ansimando al suo luogo da dove rifulgerà. 6 Il vento va a sud, e gira a nord. Gira e rigira di continuo, e il vento torna ai suoi giri. 7 Tutti i torrenti invernali vanno al mare, eppure il mare stesso non è pieno. Al luogo dove i torrenti invernali vanno, là tornano ad andare. 8 Tutte le cose sono faticose; nessuno ne può parlare. L'occhio non si sazia di vedere, né l'orecchio si riempie dall'udire. 9 Ciò che è avvenuto è ciò che avverrà; e ciò che è stato fatto è ciò che si farà; e così non c'è nulla di nuovo sotto il sole. 10 Esiste qualcosa di cui si possa dire: "Vedi questo; è nuovo"? Ha già avuto esistenza per un tempo indefinito; ciò che è venuto all'esistenza è da un tempo anteriore a noi. 11 Non c'è ricordo della gente dei tempi passati, neanche ce ne sarà di quelli che verranno in seguito. Non ci sarà ricordo nemmeno di loro fra quelli che verranno più tardi ancora. 12 Io, il congregatore, sono divenuto re su Israele a Gerusalemme. 13 E ho applicato il cuore a cercare e a esplorare la sapienza circa ogni cosa che si è fatta sotto i cieli, calamitosa occupazione che Dio ha dato ai figli del genere umano perché vi siano occupati. 14 Ho visto tutte le opere che si facevano sotto il sole, ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento. 15 Ciò che è fatto curvo non si può fare diritto, e ciò che manca non si può proprio contare. 16 Io, sì, io, parlai col mio cuore, dicendo: "Ecco, io stesso sono cresciuto grandemente in sapienza più di chiunque sia stato prima di me a Gerusalemme, e il mio proprio cuore ha visto una gran quantità di sapienza e conoscenza". 17 E davo il mio cuore a conoscere la sapienza e a conoscere la pazzia, e ho conosciuto la stoltezza, che anche questo è un correr dietro al vento. 18 Poiché nell'abbondanza della sapienza c'è abbondanza di vessazione, così che chi accresce la conoscenza accresce il dolore. 2 Io, sì, io, dissi nel mio cuore: "Ora vieni, lascia che ti provi con l'allegrezza. Inoltre, vedi il bene". Ed ecco, anche questo era vanità. 2 Dissi al riso: "Follia!" e all'allegrezza: "Che fa questa?" 3 Esplorai col mio cuore, rallegrando la mia carne anche col vino, mentre conducevo il mio cuore con sapienza, sì, per attenermi alla stoltezza finché vedessi quale bene c'era per i figli del genere umano in ciò che facevano sotto i cieli nel numero dei giorni della loro vita. 4 Mi impegnai in opere più grandi. Mi edificai case; mi piantai vigne. 5 Mi feci giardini e parchi, e vi piantai alberi fruttiferi di ogni sorta. 6 Mi feci piscine d'acqua, per irrigare con esse la foresta germogliante d'alberi. 7 Acquistai servi e serve, ed ebbi figli della casa. Ebbi anche bestiame, bovini e greggi in gran quantità, più di tutti quelli che erano stati prima di me a Gerusalemme. 8 Mi accumulai anche argento e oro, e proprietà riservate ai re e ai distretti giurisdizionali. Mi feci cantori e cantatrici e gli squisiti diletti dei figli del genere umano, una signora, sì, delle signore. 9 E divenni più grande e crebbi più di chiunque fosse stato prima di me a Gerusalemme. Inoltre, la mia propria sapienza rimase mia. 10 E qualunque cosa i miei occhi chiedessero non la tenni lontana da loro. Non trattenni il mio cuore da alcuna sorta di allegrezza, poiché il mio cuore era gioioso a motivo di tutto il mio duro lavoro, e questa fu la mia porzione da tutto il mio duro lavoro. 11 E io, sì, io, mi volsi a tutte le mie opere che le mie mani avevano fatto e al duro lavoro per compiere il quale avevo lavorato duramente, ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento, e non c'era nulla di vantaggioso sotto il sole. 12 E io, sì, io, mi volsi per vedere la sapienza e la pazzia e la stoltezza; poiché che può fare l'uomo terreno che viene dopo il re? La cosa che la gente ha già fatto. 13 E vidi, io stesso, che esiste più vantaggio per la sapienza che per la stoltezza, proprio come c'è più vantaggio per la luce che per le tenebre. 14 Riguardo a qualunque saggio, ha gli occhi in testa; ma lo stupido cammina in assolute tenebre. E ho conosciuto, anch'io, che c'è un'eventualità che capita a tutti loro. 15 E io stesso dissi nel mio cuore: "Un'eventualità simile a quella dello stupido capiterà a me, sì, a me". Perché, allora, ero divenuto saggio, eccessivamente, in quel tempo? E parlai in cuor mio: "Anche questo è vanità". 16 Poiché non c'è più ricordo del saggio che dello stupido a tempo indefinito. Nei giorni che già vengono, ognuno è certamente dimenticato; e come morirà il saggio? Insieme allo stupido. 17 E odiai la vita, perché l'opera che è stata fatta sotto il sole era calamitosa dal mio punto di vista, poiché ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento. 18 E io, sì, io, odiai tutto il mio duro lavoro a cui lavoravo duramente sotto il sole, che avrei lasciato all'uomo che sarebbe venuto dopo di me. 19 E chi sa se egli si mostrerà saggio o stolto? Eppure avrà dominio su tutto il mio duro lavoro a cui lavorai duramente e in cui mostrai sapienza sotto il sole. Anche questo è vanità. 20 E io stesso mi volsi a far disperare il mio cuore per tutto il duro lavoro a cui avevo lavorato duramente sotto il sole. 21 Poiché esiste l'uomo il cui duro lavoro è stato (fatto) con sapienza e con conoscenza e con abilità, ma all'uomo che a tal cosa non ha lavorato duramente sarà data la porzione di quello. Anche questo è vanità e una grande calamità. 22 Poiché che ha l'uomo per tutto il suo duro lavoro e per lo sforzarsi del suo cuore con cui lavora duramente sotto il sole? 23 Per tutti i suoi giorni la sua occupazione significa pene e vessazione, anche durante la notte il suo cuore proprio non ha posa. Anche questo è semplice vanità. 24 Per l'uomo non c'è nulla di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Ho visto anche questo, io stesso, che questo è dalla mano del (vero) Dio. 25 Poiché chi mangia e chi beve meglio di me? 26 Poiché all'uomo che dinanzi a lui è buono egli ha dato sapienza e conoscenza e allegrezza, ma al peccatore ha dato l'occupazione di raccogliere e radunare semplicemente per dare a chi è buono dinanzi al (vero) Dio. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 3 Per ogni cosa c'è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli: 2 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è stato piantato; 3 un tempo per uccidere e un tempo per sanare; un tempo per demolire e un tempo per edificare; 4 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per fare lamento e un tempo per saltare; 5 un tempo per gettare via pietre e un tempo per radunare pietre; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 6 un tempo per cercare e un tempo per dare come perso; un tempo per custodire e un tempo per gettare via; 7 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace. 9 Che vantaggio c'è per chi opera in ciò a cui lavora duramente? 10 Ho visto l'occupazione che Dio ha dato ai figli del genere umano perché vi siano occupati. 11 Ogni cosa egli ha fatto bella a suo tempo. Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinché il genere umano non trovi mai l'opera che il (vero) Dio ha fatto dall'inizio alla fine. 12 Ho conosciuto che per loro non c'è nulla di meglio che rallegrarsi e fare il bene durante la vita; 13 e anche che ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio. 14 Ho conosciuto che ogni cosa che il (vero) Dio fa sarà a tempo indefinito. Non c'è nulla da aggiungervi e non c'è nulla da sottrarvi; ma il (vero) Dio stesso l'ha fatta, affinché si abbia timore a motivo di lui. 15 Ciò che è accaduto, era già stato, e ciò che deve avvenire si è già verificato; e il (vero) Dio stesso continua a cercare ciò che si persegue. 16 E ho visto inoltre sotto il sole il luogo del diritto dove c'era malvagità e il luogo della giustizia dove c'era malvagità. 17 Io stesso ho detto nel mio cuore: "Il (vero) Dio giudicherà sia il giusto che il malvagio, poiché lì c'è un tempo per ogni faccenda e riguardo a ogni opera". 18 Io, sì, io, ho detto nel mio cuore riguardo ai figli del genere umano che il (vero) Dio li sceglierà, affinché vedano che essi stessi sono bestie. 19 Poiché c'è un'eventualità circa i figli del genere umano e un'eventualità circa la bestia, e hanno la stessa eventualità. Come muore l'uno, così muore l'altra; e tutti hanno un solo spirito, così che non c'è superiorità dell'uomo sulla bestia, poiché ogni cosa è vanità. 20 Tutti vanno a un solo luogo. Tutti sono venuti dalla polvere, e tutti tornano alla polvere. 21 Chi conosce lo spirito dei figli del genere umano, se sale verso l'alto; e lo spirito della bestia, se scende verso il basso alla terra? 22 E ho visto che non c'è nulla di meglio se non che l'uomo si rallegri delle sue opere, poiché questa è la sua porzione; perché chi lo condurrà a guardare ciò che avverrà dopo di lui? 4 E io stesso tornai a vedere tutti gli atti di oppressione che si compiono sotto il sole, ed ecco, le lacrime di quelli che erano oppressi, ma non avevano confortatore; e dalla parte dei loro oppressori c'era il potere, così che non avevano confortatore. 2 E mi congratulai con i morti che eran già morti anziché con i vivi che erano ancora in vita. 3 Meglio degli uni e degli altri (è) dunque chi non è ancora venuto all'esistenza, il quale non ha visto la calamitosa opera che si fa sotto il sole. 4 E io stesso ho visto tutto il duro lavoro e tutta l'abilità nell'opera, che significa rivalità dell'uno verso l'altro; anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 5 Lo stupido incrocia le mani e mangia la sua propria carne. 6 È meglio una manciata di riposo che una doppia manciata di duro lavoro e correr dietro al vento. 7 Io stesso tornai a vedere la vanità sotto il sole: 8 Esiste uno solo, ma non un secondo; inoltre non ha figlio né fratello, ma non c'è fine al suo duro lavoro. Inoltre i suoi stessi occhi non si saziano di ricchezze: "E per chi lavoro duramente e faccio mancare alla mia anima cose buone?" Anche questo è vanità, ed è un'occupazione calamitosa. 9 Due sono meglio di uno, perché hanno una buona ricompensa per il loro duro lavoro. 10 Poiché se uno di loro cade, l'altro può rialzare il suo compagno. Ma che ne sarà di chi è solo quando cade se non c'è nessun altro per rialzarlo? 11 Per di più, se due giacciono insieme, certamente anche si riscaldano; ma come può star caldo uno solo? 12 E se qualcuno può sopraffare uno solo, due insieme gli possono tener testa. E una corda a tre capi non si può rompere rapidamente. 13 È meglio un fanciullo bisognoso ma saggio che un re vecchio ma stupido, che non è giunto a conoscere abbastanza da essere ancora avvertito. 14 Poiché è uscito dalla stessa casa di prigionia per divenire re, benché nel regno di questi fosse nato come uno di pochi mezzi. 15 Ho visto tutti i viventi che camminano sotto il sole, (come avviene) al fanciullo, che è secondo, il quale si leva in luogo dell'altro. 16 Non c'è fine a tutto il popolo, a tutti quelli davanti ai quali egli si è trovato; né la gente si rallegrerà poi di lui, poiché anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 5 Guarda i tuoi piedi ogni volta che vai alla casa del (vero) Dio; e ci sia un accostarsi per udire, anziché per dare un sacrificio come fanno gli stupidi, poiché essi non sono consapevoli di fare ciò che è male. 2 Non affrettarti riguardo alla tua bocca; e in quanto al tuo cuore, non abbia fretta di proferir parola dinanzi al (vero) Dio. Poiché il (vero) Dio è nei cieli ma tu sei sulla terra. Perciò le tue parole devono essere poche. 3 Poiché un sogno certo viene a causa dell'abbondanza dell'occupazione, e la voce dello stupido a causa dell'abbondanza delle parole. 4 Ogni volta che fai un voto a Dio, non esitare a pagarlo, poiché non c'è diletto negli stupidi. Il voto che hai fatto, pagalo. 5 È meglio che tu non faccia voto piuttosto che tu faccia voto e non paghi. 6 Non permettere alla tua bocca di far peccare la tua carne, non dire davanti all'angelo che era uno sbaglio. Perché deve indignarsi il (vero) Dio a causa della tua voce e distruggere l'opera delle tue mani? 7 Poiché a causa dell'abbondanza (dell'occupazione) ci sono sogni, e ci sono vanità e parole in abbondanza. Ma temi il (vero) Dio stesso. 8 Se vedi l'oppressione di chi ha pochi mezzi e togliere con violenza il giudizio e la giustizia in un distretto giurisdizionale, non ti sbalordire della cosa, poiché uno che è più alto dell'alto guarda, e ci sono quelli che sono alti al di sopra di loro. 9 Inoltre, il profitto della terra è fra tutti loro; per un campo il re stesso è stato servito. 10 Chi semplicemente ama l'argento non si sazierà di argento, né chi ama la ricchezza (si sazierà) delle entrate. Anche questo è vanità. 11 Quando le cose buone sono molte, quelli che le mangiano certamente sono molti. E che vantaggio c'è per il grande proprietario d'esse, salvo guardar(le) con i suoi occhi? 12 Dolce è il sonno di chi serve, mangi egli poco o molto; ma l'abbondanza che appartiene al ricco non gli permette di dormire. 13 Esiste una grave calamità che ho visto sotto il sole: ricchezze custodite per il loro grande proprietario a sua calamità. 14 E quelle ricchezze sono perite a causa di una occupazione calamitosa, ed egli ha generato un figlio quando non c'è nulla nella sua mano. 15 Proprio come uno è uscito dal ventre di sua madre, nudo se ne andrà di nuovo, proprio com'è venuto; e uno non si può portare via nulla per il suo duro lavoro, (nulla) che possa prendersi con la mano. 16 E anche questo è una grave calamità: esattamente come uno è venuto, così se ne andrà; e che profitto c'è per chi continua a lavorare duramente per il vento? 17 Inoltre, tutti i suoi giorni egli mangia nelle stesse tenebre, con una gran quantità di vessazione, con infermità da parte sua e (causa di) indignazione. 18 Ecco, la cosa migliore che io stesso ho visto, che è bella, è che uno mangi e beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole per il numero dei giorni della sua vita che il (vero) Dio gli ha dato, poiché questa è la sua porzione. 19 Inoltre, a ogni uomo cui il (vero) Dio ha dato ricchezze e possedimenti materiali, ha anche dato facoltà di mangiarne e di portare via la sua porzione e di rallegrarsi del suo duro lavoro. Questo è il dono di Dio. 20 Poiché non si ricorderà spesso dei giorni della sua vita, perché il (vero) Dio (lo) tiene occupato con l'allegrezza del suo cuore. 6 Esiste una calamità che ho visto sotto il sole, ed è frequente fra il genere umano: 2 un uomo a cui il (vero) Dio dà ricchezze e possedimenti materiali e gloria e al quale, per la sua anima, non manca nulla di tutto ciò per cui mostra ardente desiderio, eppure il (vero) Dio non lo mette in grado di mangiarne, benché un semplice straniero possa mangiarne. Questo è vanità ed è una cattiva infermità. 3 Se un uomo generasse cento volte, e vivesse molti anni, così che i giorni dei suoi anni divenissero numerosi, eppure la sua propria anima non è sazia di cose buone e neanche la tomba è divenuta sua, devo dire che uno nato prematuramente sta meglio di lui. 4 Poiché invano questi è venuto e se ne va nelle tenebre, e il suo proprio nome sarà coperto di tenebre. 5 Non ha visto nemmeno lo stesso sole, né lo ha conosciuto. Questi ha riposo piuttosto che l'altro. 6 Anche supponendo che abbia vissuto mille anni per due volte e tuttavia non abbia visto ciò che è bene, non è in un solo luogo che vanno tutti? 7 Tutto il duro lavoro del genere umano è per la loro bocca, eppure la loro propria anima non si riempie. 8 Poiché quale vantaggio ha il saggio sullo stupido? Che ha l'afflitto nel conoscere come camminare di fronte ai viventi? 9 È meglio il vedere degli occhi che l'andare in giro dell'anima. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 10 Qualunque cosa sia venuta all'esistenza, il suo nome è già stato pronunciato, e si sa ciò che è l'uomo; ed egli non può perorare la sua causa con uno che è più potente di lui. 11 Siccome esistono tante cose che causano molta vanità, quale vantaggio ha l'uomo? 12 Poiché chi sa quale bene ha l'uomo nella vita per il numero dei giorni della sua vita vana, quando li trascorre come un'ombra? Poiché chi può dichiarare all'uomo ciò che avverrà dopo di lui sotto il sole? 7 Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita. 2 È meglio andare alla casa del lutto che andare alla casa del banchetto, perché quella è la fine di tutto il genere umano; e chi è in vita (lo) dovrebbe prendere a cuore. 3 È meglio la vessazione che il riso, poiché mediante l'aspetto triste della faccia il cuore diviene migliore. 4 Il cuore dei saggi è nella casa del lutto, ma il cuore degli stupidi è nella casa dell'allegrezza. 5 È meglio udire il rimprovero di qualche saggio che essere l'uomo che ode il canto degli stupidi. 6 Poiché come il suono delle spine sotto la pentola, così è il riso dello stupido; e anche questo è vanità. 7 Poiché la semplice oppressione può far agire follemente il saggio, e un dono può distruggere il cuore. 8 È meglio la fine di poi di una faccenda che il suo principio. È meglio chi è paziente che chi è di spirito superbo. 9 Non ti affrettare nel tuo spirito a offenderti, poiché l'offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi. 10 Non dire: "Perché è avvenuto che i giorni precedenti sono stati migliori di questi?" poiché non si deve a sapienza che tu abbia chiesto di ciò. 11 La sapienza insieme a un'eredità è buona ed è vantaggiosa per quelli che vedono il sole. 12 Poiché la sapienza è per una protezione (come) il denaro è per una protezione; ma il vantaggio della conoscenza è che la sapienza stessa conserva in vita quelli che la possiedono. 13 Vedi l'opera del (vero) Dio, poiché chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? 14 In un buon giorno mostra d'essere nella bontà, e nel giorno calamitoso vedi che il (vero) Dio ha fatto anche questo esattamente come quello, nell'intento che il genere umano non scopra nulla dopo di loro. 15 Ogni cosa ho visto durante i miei giorni vani. Esiste il giusto che perisce nella sua giustizia, ed esiste il malvagio che continua a lungo nella sua malizia. 16 Non divenire troppo giusto e non ti mostrare eccessivamente saggio. Perché dovresti causarti desolazione? 17 Non essere troppo malvagio, e non divenire stolto. Perché dovresti morire quando non è il tuo tempo? 18 È meglio che tu afferri l'uno, ma anche dall'altro non ritirare la tua mano; poiché chi teme Dio uscirà con essi tutti. 19 La sapienza stessa è per il saggio più forte di dieci uomini al potere che si sono trovati in una città. 20 Poiché non c'è uomo giusto sulla terra che continui a fare il bene e non pecchi. 21 Inoltre, non porre il tuo cuore a tutte le parole che il popolo può pronunciare, affinché tu non oda il tuo servitore invocare su di te il male. 22 Poiché il tuo proprio cuore sa bene che molte volte anche tu, tu stesso, hai invocato il male su altri. 23 Tutto questo ho messo alla prova con la sapienza. Dissi: "Certamente diverrò saggio". Ma essa era lontana da me. 24 Ciò che è venuto all'esistenza è lontano e straordinariamente profondo. Chi lo può trovare? 25 Io stesso mi volsi, si volse anche il mio cuore, per conoscere e per esplorare e per cercare la sapienza e la ragione delle cose, e per conoscere la malvagità della stupidità e la stoltezza della pazzia; 26 e trovavo: Più amara della morte (trovavo) la donna che è essa stessa reti da caccia e il cui cuore è reti a strascico (e) le cui mani sono ceppi. Uno è buono dinanzi al (vero) Dio se le sfugge, ma pecca se è catturato da lei. 27 "Vedi, ho trovato questo", disse il congregatore, "una cosa (presa) dopo l'altra, per trovare il sunto, 28 che la mia anima ha cercato di continuo, ma non ho trovato. Fra mille ho trovato un uomo, ma una donna fra tutte queste non l'ho trovata. 29 Vedi, solo questo ho trovato, che il (vero) Dio fece il genere umano retto, ma essi stessi han cercato molti piani". 8 Chi è come il saggio? E chi conosce l'interpretazione di una cosa? La sapienza stessa dell'uomo gli fa splendere la faccia, e anche la durezza della sua faccia si cambia (in meglio). 2 Io (dico): "Osserva il medesimo ordine del re, e questo per riguardo verso il giuramento di Dio. 3 Non affrettarti, affinché tu possa uscire d'innanzi a lui. Non restare in una cosa cattiva. Poiché egli farà tutto ciò che si diletta (a fare), 4 perché la parola del re è il potere di dominare; e chi gli può dire: 'Che fai?' " 5 Chi osserva il comandamento non conoscerà nessuna cosa calamitosa, e il cuore saggio conoscerà sia il tempo che il giudizio. 6 Poiché esiste un tempo e un giudizio pure per ogni cosa, perché la calamità del genere umano è abbondante su di loro. 7 Poiché non c'è alcuno che sappia ciò che sarà, perché chi gli può dichiarare proprio come sarà? 8 Non c'è uomo che abbia potere sullo spirito per trattenere lo spirito; né c'è alcun potere di dominare nel giorno della morte; né c'è congedo nella guerra. E la malvagità non provvederà scampo a quelli che vi prendono piacere. 9 Tutto questo ho visto, e il mio cuore si applicava a ogni opera che è stata fatta sotto il sole, (durante) il tempo che l'uomo ha dominato l'uomo a suo danno. 10 Ma, benché sia così, ho visto i malvagi essere sepolti, come entrarono e come se ne andavano dal luogo santo stesso ed erano dimenticati nella città dove avevano agito in tal modo. Anche questo è vanità. 11 Poiché la sentenza contro un'opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini è in loro pienamente risoluto a fare il male. 12 Benché il peccatore faccia il male cento volte e continui a lungo (a fare) come gli piace, tuttavia anch'io mi rendo conto che andrà a finir bene a quelli che temono il (vero) Dio, perché ne hanno avuto timore. 13 Ma non andrà affatto a finir bene al malvagio, né egli prolungherà i suoi giorni che sono come un'ombra, perché non ha timore di Dio. 14 Esiste una vanità che si compie sulla terra, che esistono giusti ai quali accade come per l'opera dei malvagi, ed esistono malvagi ai quali avviene come per l'opera dei giusti. Io dissi che anche questo è vanità. 15 E io stesso lodai l'allegrezza, perché il genere umano non ha nulla di meglio sotto il sole che mangiare e bere e rallegrarsi, e che questo li accompagni nel loro duro lavoro nei giorni della loro vita, che il (vero) Dio ha dato loro sotto il sole. 16 Secondo ciò applicai il mio cuore a conoscere la sapienza e a vedere l'occupazione che si compie sulla terra, perché c'è uno che non vede sonno con i suoi occhi, né di giorno né di notte. 17 E vidi tutta l'opera del (vero) Dio, come il genere umano non può trovare l'opera che è stata fatta sotto il sole; per quanto il genere umano continui a lavorare duramente per cercare, tuttavia non trova. E anche se dicesse di essere abbastanza saggio da conoscere, non potrebbe trovare. 9 Poiché presi a cuore tutto questo, anche per scrutare tutto questo, che i giusti e i saggi e le loro opere sono nella mano del (vero) Dio. Il genere umano non si rende conto né dell'amore né dell'odio che furono tutti prima di loro. 2 Sono tutti uguali in ciò che tutti hanno. C'è una sola eventualità per il giusto e il malvagio, il buono e il puro e l'impuro, e chi sacrifica e chi non sacrifica. Il buono è come il peccatore; chi giura è come chi ha avuto timore del giuramento. 3 Questo è ciò che è calamitoso in tutto ciò che si è fatto sotto il sole, che, siccome c'è una sola eventualità per tutti, il cuore dei figli degli uomini è anche pieno di male; e c'è la pazzia nel loro cuore durante il tempo della loro vita, e dopo ciò, ai morti! 4 Poiché riguardo a chiunque è unito a tutti i viventi esiste fiducia, perché un cane vivo è meglio che un leone morto. 5 Poiché i viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla, né hanno più alcun salario, perché il ricordo d'essi è stato dimenticato. 6 Inoltre, il loro amore e il loro odio e la loro gelosia son già periti, ed essi non hanno più alcuna porzione a tempo indefinito in nessuna cosa che si deve fare sotto il sole. 7 Va, mangia il tuo cibo con allegrezza e bevi il tuo vino con buon cuore, perché già il (vero) Dio si è compiaciuto delle tue opere. 8 In ogni occasione le tue vesti siano bianche, e non manchi l'olio sulla tua testa. 9 Vedi la vita con la moglie che ami tutti i giorni della tua vita vana che Egli ti ha dato sotto il sole, tutti i giorni della tua vanità, poiché questa è la tua porzione nella vita e nel tuo duro lavoro con cui lavori duramente sotto il sole. 10 Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c'è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol, il luogo al quale vai. 11 Tornai a vedere sotto il sole che non è dei veloci la corsa, né dei potenti la battaglia, i saggi neanche hanno cibo, quelli che hanno intendimento neanche hanno ricchezze, neppure quelli che hanno conoscenza hanno favore; perché il tempo e l'avvenimento imprevisto capitano a tutti loro. 12 Poiché neanche l'uomo conosce il suo tempo. Proprio come i pesci che sono presi in una cattiva rete, e come gli uccelli che sono presi in una trappola, così sono accalappiati gli stessi figli degli uomini in un tempo calamitoso, quando cade su di loro all'improvviso. 13 Anche questo vidi riguardo alla sapienza sotto il sole, ed essa era grande per me: 14 C'era una piccola città, e in essa gli uomini erano pochi; e venne verso di essa un gran re, e l'accerchiò ed edificò contro di essa grandi fortificazioni. 15 E vi si trovò un uomo, bisognoso (ma) saggio, e questi provvide scampo alla città mediante la sua sapienza. Ma nessun uomo si ricordò di quell'uomo bisognoso. 16 E io stesso dissi: "La sapienza è meglio della potenza; eppure la sapienza del bisognoso è disprezzata, e le sue parole non sono ascoltate". 17 Le parole dei saggi nella quiete sono da udire più del grido di chi governa fra gente stupida. 18 La sapienza è meglio degli arnesi da combattimento, e un solo peccatore può distruggere molto di buono. 10 Le mosche morte son quelle che fanno puzzare, gorgogliare, l'olio del profumiere. (Così) fa un po' di stoltezza a chi è prezioso per sapienza e gloria. 2 Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stupido alla sua sinistra. 3 E anche in qualunque via lo stolto cammini, il suo proprio cuore (gli) manca ed egli certamente dice a tutti che è stolto. 4 Se lo spirito del governante si inalberasse contro di te, non lasciare il tuo proprio luogo, poiché la calma stessa allevia grandi peccati. 5 Esiste qualcosa di calamitoso che ho visto sotto il sole, come quando esce uno sbaglio a causa di chi è al potere: 6 La stoltezza è stata messa in molte alte posizioni, ma i ricchi stessi continuano a dimorare semplicemente in una bassa condizione. 7 Ho visto servitori a cavallo ma principi camminare sulla terra proprio come servitori. 8 Chi scava una fossa vi cadrà lui stesso dentro; e chi apre un varco in un muro di pietra, un serpente lo morderà. 9 Chi cava pietre si farà male con esse. Chi spacca ceppi dovrà starci attento. 10 Se un arnese di ferro si è smussato e qualcuno non ne ha affilato il taglio, egli eserciterà quindi le sue proprie energie vitali. Usare la sapienza per avere successo significa dunque vantaggio. 11 Se il serpente morde quando non si produce incantesimo, non c'è vantaggio per chi è esperto nell'uso della lingua. 12 Le parole della bocca del saggio significano favore, ma le labbra dello stupido lo inghiottono. 13 L'inizio delle parole della sua bocca è stoltezza, e la fine della sua bocca è poi pazzia calamitosa. 14 E lo stolto pronuncia molte parole. L'uomo non sa ciò che avverrà; e ciò che avverrà dopo di lui, chi glielo può dichiarare? 15 Il duro lavoro degli stupidi li rende stanchi, perché nessuno ha saputo come andare in città. 16 Che ne sarà di te, o paese, quando il tuo re è un ragazzo e i tuoi propri principi continuano a mangiare pure al mattino? 17 Felice sei tu, o paese, quando il tuo re è figlio di nobili e i tuoi propri principi mangiano al tempo debito per (ricevere) potenza, non per il semplice bere. 18 Per la grande pigrizia le travi sprofondano, e per il penzolare delle mani gocciola nella casa. 19 Il pane è per le risa dei lavoratori, e il vino stesso rende la vita allegra; ma il denaro è ciò che risponde a ogni cosa. 20 Anche nella tua stanza da letto non invocare il male sul re stesso, e nelle stanze interne dove giaci non invocare il male su nessun ricco; poiché una creatura volatile dei cieli porterà il suono e qualcosa che ha ali dichiarerà la questione. 11 Manda il tuo pane sulla superficie delle acque, poiché nel corso di molti giorni lo ritroverai. 2 Dà una porzione a sette, o anche a otto, poiché non sai quale calamità accadrà sulla terra. 3 Se le nubi sono piene (d'acqua), versano un completo rovescio di pioggia sulla terra; e se un albero cade a sud o a nord, nel luogo dove l'albero cade lì resterà. 4 Chi guarda il vento non seminerà; e chi guarda le nubi non mieterà. 5 Proprio come non sai quale sia la via dello spirito nelle ossa nel ventre di colei che è incinta, in maniera simile non conosci l'opera del (vero) Dio, che fa ogni cosa. 6 La mattina semina il tuo seme e fino alla sera non far riposare la tua mano; poiché non sai dove questo avrà successo, o qui o là, o se tutt'e due saranno ugualmente buoni. 7 La luce è anche dolce, ed è bene per gli occhi vedere il sole; 8 poiché anche se un uomo vive molti anni, in essi tutti si rallegri. E si ricordi dei giorni delle tenebre, benché possano essere molti; ogni (giorno) che è venuto è vanità. 9 Rallegrati, giovane, nella tua gioventù, e il tuo cuore ti faccia del bene nei giorni della tua giovinezza, e cammina nelle vie del tuo cuore e nelle cose viste dai tuoi occhi. Ma sappi che a motivo di tutte queste (cose) il (vero) Dio ti porterà in giudizio. 10 Scaccia dunque la vessazione dal tuo cuore, e allontana la calamità dalla tua carne; poiché la gioventù e il rigoglio della vita sono vanità. 12 Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni calamitosi, o che siano arrivati gli anni in cui dirai: "Non provo alcun diletto in essi"; 2 prima che il sole e la luce e la luna e le stelle si oscurino, e le nubi siano tornate, dopo il rovescio di pioggia; 3 nel giorno in cui i guardiani della casa tremano, e gli uomini di vitale energia si sono curvati, e le donne che macinano hanno cessato di lavorare perché son divenute poche, e le signore che vedono alle finestre hanno trovato che è scuro; 4 e le porte sulla strada si sono chiuse, quando il suono del mulino si abbassa, e uno si leva al suono di un uccello e tutte le figlie del canto hanno un suono basso. 5 Inoltre, hanno avuto timore semplicemente di ciò che è alto, e ci sono terrori nella via. E il mandorlo mette i fiori, e la cavalletta si trascina, e la bacca di cappero scoppia, perché l'uomo cammina verso la sua casa di lunga durata e i lamentatori hanno marciato in giro nella strada; 6 prima che sia tolto il cordone d'argento e la coppa d'oro si infranga, e la giara si rompa alla fonte, e la ruota per la cisterna si sia infranta. 7 Quindi la polvere torna alla terra proprio come era e lo spirito stesso torna al (vero) Dio che l'ha dato. 8 "La più grande vanità!" disse il congregatore, "ogni cosa è vanità". 9 E oltre al fatto che il congregatore era divenuto saggio, pure insegnò continuamente al popolo la conoscenza, e ponderò e fece una completa ricerca, per mettere in ordine molti proverbi. 10 Il congregatore cercò di trovare le parole dilettevoli e la scrittura di corrette parole di verità. 11 Le parole dei saggi sono come pungoli per buoi, e proprio come chiodi conficcati sono quelli che prendono piacere nelle raccolte (di sentenze); esse sono state date da un solo pastore. 12 Riguardo a qualsiasi cosa all'infuori di queste, figlio mio, ricevi l'avvertimento: Al fare molti libri non c'è fine, e la molta dedizione (ad essi) è faticosa per la carne. 13 La conclusione dell'argomento, avendo udito ogni cosa, è: Temi il (vero) Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l'intero (obbligo) dell'uomo. 14 Poiché il (vero) Dio stesso porterà in giudizio ogni sorta di opera in relazione a ogni cosa nascosta, in quanto a se è buona o cattiva.

 

 

 

 

 

Libro Il Cantico dei Cantici

1 Il cantico superlativo, che è di Salomone: 2 "Mi baci egli con i baci della sua bocca, poiché le tue espressioni di tenerezza sono migliori del vino. 3 Per fragranza i tuoi oli sono buoni. Come un olio che si versa è il tuo nome. Perciò le fanciulle stesse ti hanno amato. 4 Attirami con te; corriamo. Il re mi ha condotta nelle sue stanze interne! Gioiamo e rallegriamoci in te. Menzioniamo le tue espressioni di tenerezza più del vino. Meritatamente ti hanno amato. 5 "Sono nera, ma avvenente, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Chedar, (tuttavia) come i teli di tenda di Salomone. 6 Non guardatemi perché sono bruna, perché mi ha scorto il sole. I figli della mia propria madre si adirarono con me; mi nominarono custode delle vigne, (benché) la mia vigna, quella che era mia, io non la custodissi. 7 "Dichiarami, sì, o tu che la mia anima ha amato, dove pasci, dove fai giacere il gregge a mezzogiorno. Perché mai dovrei divenire io come una donna avvolta nel lutto fra i branchi dei tuoi compagni?" 8 "Se non lo sai da te stessa, o bellissima fra le donne, esci tu stessa nelle orme del gregge e pascola le tue caprette accanto ai tabernacoli dei pastori". 9 "A una mia cavalla nei carri di Faraone ti ho assomigliato, o mia compagna. 10 Le tue guance sono piacevoli fra le trecce dei capelli, il tuo collo in una filza di grani. 11 Ti faremo cerchietti d'oro, insieme a borchie d'argento". 12 "Finché il re è alla sua tavola rotonda il mio proprio spigonardo ha emanato la sua fragranza. 13 Come un sacchetto di mirra è per me il mio caro; fra le mie mammelle passerà la notte. 14 Il mio caro è per me come un mazzo di henna, fra le vigne di En-Ghedi". 15 "Ecco, sei bella, o mia compagna. Ecco, sei bella. I tuoi occhi son (quelli delle) colombe". 16 "Ecco, sei bello, mio caro, anche piacevole. Pure il nostro divano è di fogliame. 17 Le travi della nostra grande casa sono cedri, i nostri correnti sono ginepri. 2 "Sono un semplice zafferano della pianura costiera, un giglio dei bassopiani". 2 "Come un giglio tra erbacce spinose, così è la mia compagna tra le figlie". 3 "Come un melo tra gli alberi della foresta, così è il mio caro tra i figli. Ho desiderato appassionatamente la sua ombra, e là mi sono seduta, e il suo frutto è stato dolce al mio palato. 4 Mi introdusse nella casa del vino, e il suo vessillo su di me fu amore. 5 Rinvigoritemi con schiacciate d'uva secca, sostenetemi con mele; poiché sono malata d'amore. 6 La sua sinistra è sotto la mia testa; e la sua destra mi abbraccia. 7 Vi ho posto sotto giuramento, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve del campo, di non cercar di svegliare né di destare (in me) l'amore finché esso non vi sia incline. 8 "Il suono del mio caro! Eccolo, viene, arrampicandosi sui monti, saltando sui colli. 9 Il mio caro somiglia a una gazzella o al cerbiatto. Eccolo, sta dietro il nostro muro, guardando fisso attraverso le finestre, spiando attraverso le grate. 10 Il mio caro ha risposto e mi ha detto: 'Levati, mia compagna, mia bella, e vieni via. 11 Poiché, ecco, la stessa stagione delle piogge è passata, lo stesso rovescio di pioggia è finito, se n'è andato. 12 I fiori stessi sono apparsi nel paese, il medesimo tempo della potatura della vite è arrivato, e la voce della stessa tortora si è udita nel nostro paese. 13 In quanto al fico, i suoi fichi primaticci hanno preso un colore maturo; e le viti sono in fiore, hanno dato la (loro) fragranza. Levati, vieni, o mia compagna, mia bella, e vieni via. 14 O mia colomba nei recessi della rupe, nel nascondiglio dell'erta, mostrami il tuo aspetto, fammi udire la tua voce, poiché la tua voce è piacevole e il tuo aspetto è avvenente' ". 15 "Prendeteci le volpi, le piccole volpi che rovinano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore". 16 "Il mio caro è mio e io sono sua. Egli pasce (il gregge) fra i gigli. 17 Finché spiri il giorno e siano fugate le ombre, ritorna, o mio caro, sii come la gazzella o come il cerbiatto sui monti di separazione. 3 "Sul mio letto durante le notti ho cercato colui che la mia anima ha amato. Lo cercai, ma non lo trovai. 2 Lasciami levare, ti prego, e andare in giro per la città; nelle strade e nelle pubbliche piazze lasciami cercare colui che la mia anima ha amato. Lo cercai, ma non lo trovai. 3 Le guardie che facevano la ronda nella città mi trovarono: 'Avete visto colui che la mia anima ha amato?' 4 Le avevo appena oltrepassate che trovai colui che la mia anima ha amato. L'afferrai, e non lo lasciavo andare, finché l'ebbi introdotto nella casa di mia madre e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me. 5 Vi ho posto sotto giuramento, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve del campo, di non cercar di svegliare né di destare (in me) l'amore finché esso non vi sia incline". 6 "Che è questa cosa che sale dal deserto come colonne di fumo, profumata di mirra e olibano, sì, di ogni sorta di polvere aromatica del trafficante?" 7 "Ecco, è il suo letto, quello appartenente a Salomone. Sessanta uomini potenti gli sono tutt'intorno, dagli uomini potenti d'Israele, 8 tutti in possesso di una spada, addestrati alla guerra, ciascuno con la spada sulla coscia, a causa del terrore durante le notti". 9 "È la lettiga che il re Salomone si è fatta dagli alberi del Libano. 10 Ne ha fatto le colonne d'argento, i sostegni d'oro. Il suo sedile è di lana tinta di porpora rossiccia, essendone stato amorevolmente addobbato l'interno dalle figlie di Gerusalemme". 11 "Uscite a guardare, o figlie di Sion, il re Salomone con la ghirlanda che sua madre gli tessé il giorno del suo matrimonio e il giorno dell'allegrezza del suo cuore". 4 "Ecco, sei bella, o mia compagna. Ecco, sei bella. I tuoi occhi son (quelli delle) colombe, dietro il tuo velo. I tuoi capelli sono come un branco di capre che sono scese saltellando dalla regione montagnosa di Galaad. 2 I tuoi denti sono come un branco di (pecore) appena tosate che sono salite dalla lavatura, le quali tutte portano gemelli, non avendo nessuna fra loro perduto i suoi piccoli. 3 Le tue labbra sono proprio come un filo scarlatto, e il tuo parlare è gradevole. Come uno spicchio di melagrana sono le tue tempie dietro il tuo velo. 4 Il tuo collo è simile alla torre di Davide, edificata in strati di pietre, su cui sono appesi mille scudi, tutti gli scudi circolari degli uomini potenti. 5 Le tue due mammelle sono come due piccoli, i gemelli di una gazzella, che pascono tra i gigli". 6 "Finché spiri il giorno e siano fugate le ombre, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'olibano". 7 "Sei tutta bella, o mia compagna, e in te non c'è difetto. 8 Con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano voglia tu venire. Voglia tu scendere dalla cima dell'Antilibano, dalla cima del Senir, sì, dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 9 Mi hai fatto battere il cuore, o mia sorella, (mia) sposa, mi hai fatto battere il cuore per uno dei tuoi occhi, per un ciondolo della tua collana. 10 Come sono belle le tue espressioni di tenerezza, o mia sorella, (mia) sposa! Come sono migliori le tue espressioni di tenerezza che il vino, e la fragranza dei tuoi oli che ogni sorta di profumo! 11 Le tue labbra continuano a stillare miele di favo, o (mia) sposa. Miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è simile alla fragranza del Libano. 12 Un giardino sbarrato è la mia sorella, la (mia) sposa, un giardino sbarrato, una sorgente sigillata. 13 La tua pelle è un paradiso di melagrane, con i frutti più scelti, piante di henna insieme a piante di spigonardo; 14 spigonardo e zafferano, canna (aromatica) e cinnamomo, insieme a ogni sorta di alberi di olibano, mirra e aloe, insieme a tutti i profumi più eccellenti; 15 (e) una sorgente dei giardini, un pozzo d'acqua fresca, e ruscelli (che scorrono) dal Libano. 16 Destati, o vento settentrionale, e vieni, o vento meridionale. Soffia sul mio giardino. Stillino i suoi profumi". "Entri il mio caro nel suo giardino e ne mangi i frutti più scelti". 5 "Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, (mia) sposa. Ho colto la mia mirra insieme al mio aroma. Ho mangiato il mio favo di miele insieme al mio miele; ho bevuto il mio vino insieme al mio latte". "Mangiate, o compagni! Bevete e inebriatevi delle espressioni di tenerezza!" 2 "Io dormo, ma il mio cuore è desto. C'è il suono del mio caro che bussa!" "Aprimi, o mia sorella, mia compagna, mia colomba, mia irriprovevole! Poiché la mia testa è piena di rugiada, i riccioli dei miei capelli delle gocce della notte". 3 " 'Ho tolto la mia lunga veste. Come posso indossarla di nuovo? Ho lavato i miei piedi. Come posso sporcarli?' 4 Il mio caro stesso ritirò la sua mano dal buco (della porta), e le mie stesse parti interiori divennero tumultuose dentro di me. 5 Mi levai, sì, io, aprii al mio caro, e le mie proprie mani stillarono mirra e le mie dita mirra liquida, sulle cavità della serratura. 6 Aprii, sì, io, al mio caro, ma il mio caro stesso si era ritirato, era passato oltre. La mia medesima anima era fuori (di sé) quando egli parlò. Lo cercai, ma non lo trovai. Lo chiamai, ma non mi rispose. 7 Le guardie che facevano la ronda nella città mi trovarono. Mi colpirono, mi ferirono. Le guardie delle mura mi levarono di dosso l'ampio mantello. 8 "Vi ho posto sotto giuramento, o figlie di Gerusalemme, che, se trovate il mio caro, gli dovete dichiarare che sono malata d'amore". 9 "Cos'ha il tuo caro più di ogni altro caro, o bellissima fra le donne? Cos'ha il tuo caro più di ogni altro caro, che ci hai posto sotto un giuramento come questo?" 10 "Il mio caro è bianco e roseo, il più notevole fra diecimila. 11 La sua testa è oro, oro raffinato. I riccioli dei suoi capelli sono grappoli di datteri. I suoi (capelli) neri sono come il corvo. 12 I suoi occhi sono come colombe presso i canali d'acqua, che si bagnano nel latte, incastonati. 13 Le sue guance sono come un'aiuola di aromi, torri di erbe odorose. Le sue labbra sono gigli, stillanti mirra liquida. 14 Le sue mani sono cilindri d'oro, pieni di crisolito. Il suo addome è un piatto d'avorio coperto di zaffiri. 15 Le sue gambe sono colonne di marmo fondate su piedistalli con incastro d'oro raffinato. Il suo aspetto è come il Libano, scelto come i cedri. 16 Il suo palato è assoluta dolcezza, e ogni cosa di lui è del tutto desiderabile. Questo è il mio caro, e questo è il mio compagno, o figlie di Gerusalemme". 6 "Dov'è andato il tuo caro, o bellissima fra le donne? Dove si è diretto il tuo caro, perché lo cerchiamo con te?" 2 "Il mio proprio caro è sceso al suo giardino, all'aiuola delle piante aromatiche, a pascere (il gregge) fra i giardini, e a cogliere gigli. 3 Io sono del mio caro, e il mio caro è mio. Egli pasce (il gregge) fra i gigli". 4 "Sei bella, o mia compagna, come Città Piacevole, avvenente come Gerusalemme, tremenda come compagnie radunate intorno a vessilli. 5 Allontana i tuoi occhi d'innanzi a me, poiché essi stessi mi hanno allarmato. I tuoi capelli sono come un branco di capre che sono scese saltellando da Galaad. 6 I tuoi denti sono come un branco di pecore che sono salite dalla lavatura, le quali tutte portano gemelli, non avendo nessuna fra loro perduto i suoi piccoli. 7 Come uno spicchio di melagrana sono le tue tempie dietro il tuo velo. 8 Ci possono essere sessanta regine e ottanta concubine e fanciulle senza numero. 9 Una sola è la mia colomba, la mia irriprovevole. Una sola che appartiene a sua madre. È la pura di colei che la partorì. Le figlie l'hanno vista, e la dichiaravano felice; regine e concubine, e la lodavano: 10 'Chi è questa donna che guarda giù come l'aurora, bella come la luna piena, pura come il fulgido sole, tremenda come compagnie radunate intorno a vessilli?' " 11 "Al giardino dei noci ero sceso, a vedere le gemme della valle del torrente, a vedere se la vite era germogliata, se i melograni erano fioriti. 12 Prima che lo sapessi, la mia propria anima mi aveva messo ai carri del mio popolo volenteroso". 13 "Torna, torna, o Sulamita! Torna, torna, affinché ti guardiamo!" "Che guardate nella Sulamita?" "Qualcosa come la danza di due campi!" 7 "Come sono belli i tuoi passi nei (tuoi) sandali, o figlia volenterosa! Le curve delle tue cosce sono come ornamenti, opera delle mani di un artista. 2 Il tuo ombelico è una coppa rotonda. Non (vi) manchi vino mischiato. Il tuo ventre è un mucchio di frumento, cinto di gigli. 3 Le tue due mammelle sono come due piccoli, i gemelli di una gazzella. 4 Il tuo collo è come una torre d'avorio. I tuoi occhi sono come le piscine di Esbon, presso la porta di Bat-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco. 5 La tua testa su di te è come il Carmelo, e la chioma della tua testa è come lana tinta di porpora rossiccia. Il re è avvinto dalle ondulazioni. 6 Come sei bella, e come sei piacevole, o ragazza amata, fra gli squisiti diletti! 7 Questa tua statura somiglia in effetti a una palma, e le tue mammelle a grappoli di datteri. 8 Ho detto: 'Salirò sulla palma, per afferrarne i grappoli di datteri'. E, ti prego, le tue mammelle siano come i grappoli della vite, e la fragranza del tuo naso come le mele, 9 e il tuo palato come il miglior vino che va giù diritto per il mio caro, scorrendo con dolcezza sulle labbra di quelli che dormono". 10 "Io sono del mio caro, e la sua brama è verso di me. 11 Vieni, o mio caro, usciamo al campo; alberghiamo fra le piante di henna. 12 Sì, alziamoci di buon'ora e andiamo alle vigne, per vedere se la vite è germogliata, se il fiore si è aperto, se i melograni sono fioriti. Là ti darò le mie espressioni di tenerezza. 13 Le stesse mandragole hanno emanato la (loro) fragranza, e presso i nostri ingressi c'è ogni sorta di frutti scelti. Sia i nuovi che i vecchi, o mio caro, ho conservato per te. 8 "Oh fossi tu come un mio fratello, che ha succhiato le mammelle di mia madre! Se ti trovassi fuori, ti bacerei. La gente non mi disprezzerebbe nemmeno. 2 Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre, che m'insegnava. Ti darei da bere vino aromatico, il succo fresco delle melagrane. 3 La sua sinistra sarebbe sotto la mia testa; e la sua destra mi abbraccerebbe. 4 "Vi ho posto sotto giuramento, o figlie di Gerusalemme, di non cercar di svegliare né di destare (in me) l'amore finché esso non vi sia incline". 5 "Chi è questa donna che sale dal deserto, appoggiandosi al suo caro?" "Sotto il melo ti destai. Là fu nelle doglie del parto tua madre per darti alla luce. Là colei che ti generò provò le doglie del parto. 6 "Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l'amore è forte come la morte, l'insistere sull'esclusiva devozione è così inflessibile come lo Sceol. Il suo divampare è come il divampare del fuoco, la fiamma di Iah. 7 Le molte acque stesse non possono estinguere l'amore, né i fiumi stessi possono travolgerlo. Se un uomo desse tutte le cose di valore della sua casa per l'amore, la gente positivamente le disprezzerebbe". 8 "Abbiamo una piccola sorella che non ha mammelle. Che faremo per la nostra sorella il giorno che si parlerà di lei?" 9 "Se fosse un muro, edificheremmo su di lei un parapetto d'argento; ma se fosse una porta, la rafforzeremmo con una tavola di cedro". 10 "Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri. In questo caso son divenuta ai suoi occhi come colei che trova pace. 11 "Salomone aveva una vigna in Baal-Hamon. Consegnò la vigna ai custodi. Ciascuno portava per il suo frutto mille pezzi d'argento. 12 "La mia vigna, che appartiene a me, è a mia disposizione. I mille appartengono a te, o Salomone, e duecento a quelli che ne custodiscono il frutto". 13 "O tu che dimori nei giardini, i compagni prestano attenzione alla tua voce. Fammela udire". 14 "Fuggi, mio caro, e renditi come la gazzella o come il cerbiatto sui monti degli aromi".

 

 

 

 

 

Libro di Isaia

1 La visione di Isaia figlio di Amoz che egli vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, Iotam, Acaz (ed) Ezechia, re di Giuda: 2 Udite, o cieli, e presta orecchio, o terra, poiché Geova stesso ha parlato: "Ho allevato e cresciuto figli, ma essi stessi si sono rivoltati contro di me. 3 Il toro conosce bene il suo compratore, e l'asino la mangiatoia del suo proprietario; Israele stesso non ha conosciuto, il mio proprio popolo non si è comportato con intendimento". 4 Guai alla nazione peccatrice, al popolo carico d'errore, seme malfattore, figli rovinosi! Hanno lasciato Geova, hanno mancato di rispetto al Santo d'Israele, si sono volti indietro. 5 Dove più vi si colpirà ancora, in quanto aggiungete altra rivolta? L'intera testa è malata, e l'intero cuore è debole. 6 Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è in esso alcun punto sano. Ferite e lividure e piaghe fresche, non sono state spremute né fasciate, né alleviate con olio. 7 Il vostro paese è una desolazione, le vostre città sono bruciate col fuoco; il vostro suolo, gli estranei lo divorano proprio di fronte a voi, e la desolazione è come un rovesciamento mediante estranei. 8 E la figlia di Sion è stata lasciata rimanere come una capanna in una vigna, come una baracca da guardia in un campo di cetrioli, come una città stretta d'assedio. 9 Se Geova degli eserciti stesso non avesse lasciato rimanere per noi solo alcuni superstiti, saremmo divenuti proprio come Sodoma, saremmo somigliati alla stessa Gomorra. 10 Udite la parola di Geova, dittatori di Sodoma. Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, popolo di Gomorra. 11 "Di quale beneficio mi è la moltitudine dei vostri sacrifici?" dice Geova. "Ne ho avuto abbastanza di olocausti di montoni e grasso di animali ingrassati; e nel sangue di giovani tori e agnelli e capri non ho provato diletto. 12 Quando continuate a venire per vedere la mia faccia, chi ha richiesto ciò dalla vostra mano, di calpestare i miei cortili? 13 Smettete di portare offerte di cereali senza valore. L'incenso: è per me qualcosa di detestabile. La luna nuova e il sabato, il convocare un congresso: non posso sopportare (l'uso del) potere magico insieme all'assemblea solenne. 14 Le vostre lune nuove e i vostri periodi festivi la mia anima li ha odiati. Mi sono divenuti un peso; mi sono stancato di portar(li). 15 E quando stendete le palme delle mani, nascondo i miei occhi da voi. Quantunque facciate molte preghiere, non ascolto; le vostre medesime mani son divenute piene di spargimento di sangue. 16 Lavatevi; purificatevi; togliete la malizia delle vostre azioni d'innanzi ai miei occhi; cessate di fare il male. 17 Imparate a fare il bene; ricercate la giustizia; raddrizzate l'oppressore; rendete giudizio all'orfano di padre; perorate la causa della vedova". 18 "Venite, ora, e mettiamo le cose a posto fra noi", dice Geova. "Benché i vostri peccati siano come lo scarlatto, saranno resi bianchi proprio come la neve; benché siano rossi come il panno cremisi, diverranno pure come la lana. 19 Se mostrate buona volontà e in effetti ascoltate, mangerete il buono del paese. 20 Ma se rifiutate e siete effettivamente ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la medesima bocca di Geova ha parlato". 21 Oh come la città fedele è divenuta una prostituta! Era piena di equità; in lei albergava la stessa giustizia, ma ora gli assassini. 22 Il tuo argento stesso è divenuto scorie schiumose. La tua birra di frumento è diluita con acqua. 23 I tuoi principi sono ostinati e compagni di ladri. Ognuno di loro ama il regalo e insegue i doni. Non rendono giudizio all'orfano di padre; e perfino la causa della vedova non è ammessa davanti a loro. 24 Perciò l'espressione del (vero) Signore, Geova degli eserciti, il Potente d'Israele, dice: "Aha! Mi disfarò dei miei avversari, e di sicuro mi vendicherò dei miei nemici. 25 E di sicuro rivolgerò la mia mano su di te, ed eliminerò per fusione le tue scorie schiumose come con la liscivia e di sicuro rimuoverò tutti i tuoi prodotti di rifiuto. 26 E davvero ricondurrò per te giudici come da principio, e per te consiglieri come all'inizio. Dopo ciò sarai chiamata Città di Giustizia, Città Fedele. 27 Con equità Sion stessa sarà redenta, e quelli di lei che tornano, con giustizia. 28 E il crollo dei rivoltosi e quello dei peccatori avverrà nello stesso tempo, e quelli che lasciano Geova perverranno alla loro fine. 29 Poiché proveranno vergogna dei potenti alberi che voi desideraste, e arrossirete a causa dei giardini che avete scelto. 30 Poiché diverrete come un grosso albero il cui fogliame appassisce, e come un giardino che non ha acqua. 31 E l'uomo vigoroso certamente diverrà stoppa, e il prodotto della sua attività una scintilla; ed entrambi certamente saliranno in fiamme nello stesso tempo, senza che alcuno estingua". 2 La cosa che Isaia figlio di Amoz vide in visione riguardo a Giuda e a Gerusalemme: 2 E deve avvenire nella parte finale dei giorni (che) il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito al di sopra della cima dei monti, e sarà certamente innalzato al di sopra dei colli; e a esso dovranno affluire tutte le nazioni. 3 E molti popoli certamente andranno e diranno: "Venite, e saliamo al monte di Geova, alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà (la) legge, e la parola di Geova da Gerusalemme. 4 Ed egli certamente renderà giudizio fra le nazioni e metterà le cose a posto rispetto a molti popoli. E dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra. 5 O uomini della casa di Giacobbe, venite e camminiamo nella luce di Geova. 6 Poiché tu hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe. Poiché son divenuti pieni di ciò che è dall'Oriente, e sono praticanti di magia come i filistei, e abbondano di figli di stranieri. 7 E il loro paese si riempie d'argento e d'oro, e non c'è limite ai loro tesori. E il loro paese si riempie di cavalli, e non c'è limite ai loro carri. 8 E il loro paese si riempie di dèi senza valore. Si inchinano davanti all'opera delle proprie mani, davanti a ciò che le proprie dita hanno fatto. 9 E l'uomo terreno si inchina, e l'uomo si abbassa, e non li puoi proprio perdonare. 10 Entra nella roccia e nasconditi nella polvere a causa del terrore di Geova, e davanti alla sua splendida superiorità. 11 Gli occhi superbi dell'uomo terreno si devono abbassare, e l'alterigia degli uomini si deve inchinare; e Geova solo dev'essere innalzato in quel giorno. 12 Poiché è il giorno che appartiene a Geova degli eserciti. Esso è su ogni superbo e altero e su ogni innalzato o abbassato; 13 e su tutti i cedri del Libano che sono alti ed elevati e su tutti i massicci alberi di Basan; 14 e su tutti gli alti monti e su tutti i colli che sono elevati; 15 e su ogni alta torre e su ogni muro fortificato; 16 e su tutte le navi di Tarsis e su tutte le barche desiderabili. 17 E la superbia dell'uomo terreno si deve inchinare, e l'alterigia degli uomini si deve abbassare; e Geova solo dev'essere innalzato in quel giorno. 18 E gli stessi dèi senza valore passeranno completamente. 19 E la gente entrerà nelle caverne delle rocce e nelle buche della polvere a causa del terrore di Geova e davanti alla sua splendida superiorità, quando egli sorgerà per scrollare la terra. 20 In quel giorno l'uomo terreno getterà ai topiragno e ai pipistrelli i suoi inutili dèi d'argento e i suoi dèi d'oro senza valore che avevano fatto perché egli si inchinasse davanti ad essi, 21 per entrare nelle buche delle rocce e nelle fenditure delle rupi, a causa del terrore di Geova e davanti alla sua splendida superiorità, quando egli sorgerà per scrollare la terra. 22 Per il vostro proprio bene, tenetevi lontani dall'uomo terreno, il cui alito è nelle sue narici, poiché in base a che cosa deve egli stesso esser preso in considerazione? 3 Poiché ecco, il (vero) Signore, Geova degli eserciti, toglie a Gerusalemme e a Giuda sostegno e appoggio, l'intero sostegno di pane e l'intero sostegno d'acqua, 2 uomo potente e guerriero, giudice e profeta, e praticante di divinazione e anziano, 3 capo di cinquanta e uomo altamente rispettato e consigliere ed esperto in arti magiche, e l'abile incantatore. 4 E certamente farò di ragazzi i loro principi, e il semplice potere arbitrario dominerà su di loro. 5 E le persone in effetti si tiranneggeranno l'una l'altra, sì, ciascuno il suo prossimo. Inveiranno, il ragazzo contro il vecchio, e chi è poco stimato contro chi è da onorare. 6 Poiché ciascuno afferrerà suo fratello nella casa di suo padre, (dicendo:) "Hai un mantello. Devi divenire per noi un dittatore, e questa massa rovesciata deve stare sotto la tua mano". 7 Egli alzerà quel giorno (la voce), dicendo: "Non diverrò un fasciatore di ferite; e nella mia casa non c'è né pane né mantello. Voi non mi dovete costituire come dittatore sul popolo". 8 Poiché Gerusalemme ha inciampato, e Giuda stesso è caduto, perché la loro lingua e le loro azioni sono contro Geova, nel comportarsi in modo ribelle agli occhi della sua gloria. 9 La medesima espressione delle loro facce realmente attesta contro di loro, e in effetti dichiarano il loro peccato, simile a quello di Sodoma. Non (lo) hanno occultato. Guai alla loro anima! Poiché hanno procurato la calamità a se stessi. 10 Dite che (andrà) bene al giusto, poiché mangeranno il medesimo frutto delle loro azioni. 11 Guai al malvagio: Calamità; poiché gli si renderà il trattamento (reso) dalle sue proprie mani! 12 In quanto al mio popolo, i suoi soprintendenti lo trattano con severità, e lo governano in effetti semplici donne. O mio popolo, quelli che ti conducono (ti) fanno errare, e hanno confuso la via dei tuoi sentieri. 13 Geova si erge per contendere e sta in piedi per emettere una sentenza sui popoli. 14 Geova stesso entrerà in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i suoi principi. "E voi stessi avete bruciato la vigna. Ciò che fu preso mediante rapina all'afflitto è nelle vostre case. 15 Che cosa intendete voi in quanto schiacciate il mio popolo, e in quanto macinate le medesime facce degli afflitti?" è l'espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti. 16 E Geova dice: "Per la ragione che le figlie di Sion si sono insuperbite e camminano con la gola tesa e con gli occhi lanciano sguardi provocanti, camminano con agili passetti, e con i piedi fanno un suono tintinnante, 17 anche Geova renderà effettivamente scabbiosa la sommità del capo delle figlie di Sion, e Geova stesso denuderà la loro medesima fronte. 18 In quel giorno Geova toglierà la bellezza degli anelli per le caviglie e i nastri per la testa e gli ornamenti a forma di luna, 19 i ciondoli e i braccialetti e i veli, 20 le acconciature per il capo e le catenelle dei piedi e le fasce per il petto e le 'case dell'anima' e le tintinnanti conchiglie ornamentali, 21 gli anelli per le dita e gli anelli da naso, 22 le lunghe vesti da cerimonia e le sopravvesti e i mantelli e le borsette, 23 e gli specchi a mano e le sottovesti e i turbanti e i larghi veli. 24 "E deve accadere che invece dell'olio di balsamo ci sarà semplicemente odore di muffa; e invece di una cintura, una corda; e invece di un'acconciatura artistica dei capelli, calvizie; e invece di un abito ricco, un cinto di sacco; un marchio a fuoco invece della bellezza. 25 Mediante la spada cadranno i tuoi propri uomini, e mediante la guerra la tua potenza. 26 E gli ingressi di lei dovranno fare lutto ed esprimere tristezza, ed essa sarà certamente purificata. Sederà sulla medesima terra". 4 E in quel giorno sette donne afferreranno realmente un uomo, dicendo: "Mangeremo il nostro proprio pane e indosseremo i nostri propri mantelli; solo che possiamo chiamarci col tuo nome per togliere il nostro biasimo". 2 In quel giorno ciò che Geova farà germogliare sarà per l'adornamento e per la gloria, e il frutto del paese sarà qualcosa di cui essere orgogliosi e qualcosa di bello per quelli d'Israele che sono scampati. 3 E deve avvenire che di quelli rimasti a Sion e di quelli lasciati a Gerusalemme si dirà che sono santi a lui, chiunque è scritto per la vita a Gerusalemme. 4 Quando Geova avrà lavato gli escrementi delle figlie di Sion e avrà sciacquato anche lo spargimento di sangue di Gerusalemme di dentro a lei mediante lo spirito di giudizio e mediante lo spirito d'incendio, 5 allora Geova certamente creerà su ogni stabilito luogo del monte Sion e sul luogo di congresso di lei una nuvola di giorno e un fumo, e il fulgore di un fuoco fiammeggiante di notte; perché su tutta la gloria ci sarà un riparo. 6 E ci sarà una capanna per l'ombra di giorno contro il caldo arido, e per rifugio e per nascondiglio contro il temporale e contro la pioggia. 5 Lasciate, suvvia, che io canti al mio diletto un cantico del mio amato riguardo alla sua vigna. C'era una vigna che il mio diletto aveva su un colle ubertoso. 2 E la vangava e la liberava dalle pietre e vi piantava una vite rossa scelta, e vi edificava in mezzo una torre. E c'era anche uno strettoio per il vino, che egli vi aveva scavato. E sperava che producesse uva, ma gradualmente produsse uva selvatica. 3 "E ora, o abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, giudicate, vi prego, fra me e la mia vigna. 4 Che c'è ancora da fare per la mia vigna che in essa io non abbia già fatto? Perché ho sperato che producesse uva, ma gradualmente ha prodotto uva selvatica? 5 E ora, suvvia, possa io farvi conoscere ciò che farò alla mia vigna: Si toglierà la sua siepe, e deve destinarsi ad essere arsa. Vi dev'essere la demolizione del suo muro di pietra, e deve destinarsi a luogo da calpestare. 6 E ne farò una cosa distrutta. Non sarà potata, né zappata. E devono venire su rovi ed erbacce; e alle nubi imporrò il comando di trattenersi dal riversare pioggia su di essa. 7 Poiché la vigna di Geova degli eserciti è la casa d'Israele, e gli uomini di Giuda sono la piantagione di cui egli si deliziava. E sperava nel giudizio, ma, ecco, l'infrazione della legge; nella giustizia, ma, ecco, il grido". 8 Guai a quelli che congiungono casa a casa, (e) a quelli che annettono campo a campo finché non ci sia più spazio e si faccia dimorare voi soli in mezzo al paese! 9 Ai miei orecchi Geova degli eserciti (ha giurato che) molte case, benché grandi e buone, diverranno un assoluto oggetto di stupore, senza abitante. 10 Poiché perfino dieci iugeri di vigna non produrranno che un bat, e perfino un homer di seme non produrrà che un'efa. 11 Guai a quelli che si alzano la mattina di buon'ora solo per cercare la bevanda inebriante, che si indugiano fino a tardi nelle tenebre della sera così che il vino stesso li infiamma! 12 E vi devono essere arpa e strumento a corda, tamburello e flauto, e vino ai loro conviti; ma non guardano l'attività di Geova, e non hanno visto l'opera delle sue mani. 13 Perciò il mio popolo dovrà andare in esilio per mancanza di conoscenza; e la sua gloria saranno uomini affamati, e la sua folla sarà inaridita per la sete. 14 Perciò lo Sceol ha reso la sua anima spaziosa e ha spalancato la sua bocca oltre i limiti; e ciò che è splendido in lei, pure la sua folla e il suo clamore e l'esultante, certamente vi scenderanno. 15 E l'uomo terreno si inchinerà, e l'uomo sarà abbassato, e pure gli occhi degli alti saranno abbassati. 16 E Geova degli eserciti si innalzerà per mezzo del giudizio, e il (vero) Dio, il Santo, certamente si santificherà per mezzo della giustizia. 17 E gli agnelli realmente pascoleranno come nella loro pastura; e i residenti forestieri mangeranno i luoghi desolati degli animali ben nutriti. 18 Guai a quelli che tirano l'errore con funi di falsità, e il peccato come con corde da carro; 19 quelli che dicono: "La sua opera si affretti; venga presto, affinché (la) vediamo; e il consiglio del Santo d'Israele si avvicini e venga, affinché (lo) conosciamo!" 20 Guai a quelli che dicono che il bene sia male e che il male sia bene, quelli che mettono le tenebre per la luce e la luce per le tenebre, quelli che mettono l'amaro per il dolce e il dolce per l'amaro! 21 Guai a quelli che sono saggi ai loro propri occhi e discreti pure di fronte alle loro proprie facce! 22 Guai a quelli che sono potenti nel bere vino, e agli uomini con energia vitale per mischiare la bevanda inebriante, 23 quelli che dichiarano giusto il malvagio in considerazione di un regalo, e che perfino la giustizia del giusto tolgono da lui! 24 Perciò proprio come una lingua di fuoco divora la stoppia e nelle fiamme la semplice erba secca sprofonda, la loro medesima radice diverrà proprio come un odore di muffa, e il loro fiore stesso ascenderà proprio come polvere, perché hanno rigettato la legge di Geova degli eserciti, e hanno mancato di rispetto al detto del Santo d'Israele. 25 Per questo l'ira di Geova si è accesa contro il suo popolo, ed egli stenderà la mano contro di loro e li colpirà. E i monti si agiteranno, e i loro corpi morti diverranno simili a rifiuti in mezzo alle vie. In vista di tutto ciò la sua ira non si è ritirata, ma la sua mano è ancora stesa. 26 E ha alzato un segnale a una grande nazione lontana, e le ha fischiato all'estremità della terra; ed ecco, in fretta, velocemente, verrà. 27 Non c'è nessuno stanco né chi inciampi fra loro. Nessuno è sonnolento e nessuno dorme. E la cintura intorno ai loro lombi non sarà certamente aperta, né i legacci dei loro sandali si strapperanno; 28 perché le loro frecce sono aguzze e tutti i loro archi sono tesi. I medesimi zoccoli dei loro cavalli dovranno essere considerati come la selce stessa, e le loro ruote come l'uragano. 29 Il loro ruggito è come quello del leone, e ruggiscono come giovani leoni forniti di criniera. E mugghieranno e afferreranno la preda e (la) porteranno al sicuro, e non ci sarà liberatore. 30 E in quel giorno mugghieranno su di essa come col mugghiare del mare. E si guarderà fisso il paese, ed ecco, ci sono angustiose tenebre; e perfino la luce si è oscurata a causa delle gocce che vi cadono sopra. 6 Nell'anno che morì il re Uzzia, io, comunque, vedevo Geova, seduto su un trono alto ed elevato, e i lembi delle sue (vesti) riempivano il tempio. 2 Serafini stavano al di sopra di lui. Ciascuno aveva sei ali. Con due si copriva la faccia, e con due si copriva i piedi, e con due volava. 3 E questo chiamò quello e disse: "Santo, santo, santo è Geova degli eserciti. La pienezza di tutta la terra è la sua gloria". 4 E i perni delle soglie tremavano alla voce di colui che chiamava, e la casa stessa gradualmente si riempì di fumo. 5 E dicevo: "Guai a me! Poiché sono come ridotto al silenzio, perché sono un uomo impuro di labbra, e dimoro fra un popolo impuro di labbra; poiché i miei occhi hanno visto il Re stesso, Geova degli eserciti!" 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, e nella sua mano c'era un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. 7 E mi toccava la bocca e diceva: "Ecco, questo ti ha toccato le labbra, e il tuo errore è tolto via e il tuo peccato stesso è espiato". 8 E udivo la voce di Geova dire: "Chi manderò, e chi andrà per noi?" E dicevo: "Eccomi! Manda me". 9 Ed egli proseguì, dicendo: "Va, e devi dire a questo popolo: 'Udite più volte, ma non capite; e vedete più volte, ma non ottenete alcuna conoscenza'. 10 Rendi ottuso il cuore di questo popolo, e rendi insensibili i loro medesimi orecchi, e incolla i loro medesimi occhi, affinché non vedano con i loro occhi e non odano con i loro orecchi, e affinché il loro proprio cuore non capisca e affinché effettivamente non si convertano e non siano sanati". 11 A ciò dissi: "Fino a quando, o Geova?" Quindi egli disse: "Finché le città realmente crollino in rovina, per essere senza abitante, e le case siano senza uomo terreno, e il suolo stesso sia rovinato nella desolazione; 12 e Geova in effetti allontani gli uomini terreni, e lo stato di abbandono divenga davvero molto esteso in mezzo al paese. 13 E in esso ci sarà ancora un decimo, e dovrà divenire di nuovo qualcosa da ardere, come un grosso albero e come un albero massiccio in cui, quando sono abbattuti, ci sia un ceppo; un santo seme ne sarà il ceppo". 7 Ora avvenne ai giorni di Acaz figlio di Iotam figlio di Uzzia, re di Giuda, che Rezin re di Siria e Peca figlio di Remalia, re d'Israele, salirono a Gerusalemme per fare guerra contro di essa, ed egli non fu in grado di fare guerra contro di essa. 2 E fu riferito alla casa di Davide, dicendo: "La Siria si è appoggiata a Efraim". E il suo cuore e il cuore del suo popolo tremavano, come il tremolio degli alberi della foresta a causa del vento. 3 E Geova diceva a Isaia: "Esci, suvvia, incontro ad Acaz, tu e Sear-Iasub tuo figlio, in fondo alla conduttura della piscina superiore presso la strada maestra del campo del lavandaio. 4 E gli devi dire: 'Guarda di startene quieto. Non aver timore, e il tuo cuore stesso non si intimidisca a causa delle due code di questi ceppi fumanti, a causa dell'ardente ira di Rezin e della Siria e del figlio di Remalia, 5 per la ragione che la Siria (con) Efraim e il figlio di Remalia ha consigliato ciò che è male contro di te, dicendo: 6 "Saliamo contro Giuda e laceriamolo e aprendo delle brecce prendiamocelo; e facciamo regnare dentro di esso un altro re, il figlio di Tabeel". 7 " 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Non avrà effetto, né accadrà. 8 Poiché il capo della Siria è Damasco, e il capo di Damasco è Rezin; e fra soli sessantacinque anni Efraim sarà frantumato in modo da non essere un popolo. 9 E il capo di Efraim è Samaria, e il capo di Samaria è il figlio di Remalia. A meno che voi non abbiate fede, in tal caso non sarete di lunga durata" ' ". 10 E Geova continuò a parlare ancora ad Acaz, dicendo: 11 "Chiedi per te stesso un segno da Geova tuo Dio, rendendolo così profondo come lo Sceol o rendendolo così alto come le regioni superiori". 12 Ma Acaz disse: "Non chiederò, né metterò Geova alla prova". 13 Ed egli diceva: "Ascolta, ti prego, o casa di Davide. È così poca cosa per voi stancare gli uomini, che stanchereste anche il mio Dio? 14 Perciò Geova stesso vi darà un segno: Ecco, la fanciulla stessa effettivamente rimarrà incinta, e partorirà un figlio, e certamente gli metterà nome Emmanuele. 15 Egli mangerà burro e miele per il tempo in cui saprà rigettare il male e scegliere il bene. 16 Poiché prima che il ragazzo sappia rigettare il male e scegliere il bene, il suolo dei due re di cui provi morboso terrore sarà lasciato interamente. 17 Geova porterà contro di te e contro il tuo popolo e contro la casa di tuo padre giorni come non ne sono venuti dal giorno che Efraim si ritrasse d'accanto a Giuda, cioè il re d'Assiria. 18 "E deve accadere in quel giorno che Geova fischierà alle mosche che sono all'estremità dei canali del Nilo d'Egitto e alle api che sono nel paese d'Assiria, 19 e certamente verranno e si poseranno, tutte quante, sulle scoscese valli di torrente e sulle fenditure delle rupi e su tutti i cespugli di spine e su tutti gli abbeveratoi. 20 "In quel giorno, per mezzo di un rasoio preso a nolo nella regione del Fiume, sì, per mezzo del re d'Assiria, Geova raderà la testa e il pelo dei piedi, ed esso porterà via perfino la barba stessa. 21 "E deve avvenire in quel giorno che un individuo conserverà in vita una giovenca della mandria e due pecore. 22 E deve avvenire che, a causa dell'abbondanza della produzione di latte, mangerà burro; perché burro e miele sarà ciò che mangerà chiunque sarà stato lasciato rimanere in mezzo al paese. 23 "E deve accadere in quel giorno che ogni luogo dove c'erano mille viti, del valore di mille pezzi d'argento, diverrà, veramente diverrà, per i rovi e per le erbacce. 24 Egli vi giungerà con frecce e arco, perché tutto il paese diverrà semplici rovi ed erbacce. 25 E tutti i monti dove si toglievano con la zappa le piante fastidiose, non vi andrai per timore dei rovi e delle erbacce; e certamente diverrà un luogo per lasciarvi sciolti i tori e terreno da calpestare per le pecore". 8 E Geova mi diceva: "Prenditi una larga tavoletta e scrivici sopra con lo stilo dell'uomo mortale: 'Maher-Shalal-Hash-Baz'. 2 E fammi avere per me stesso l'attestazione di fedeli testimoni, Uria il sacerdote e Zaccaria figlio di Ieberechia". 3 Quindi mi accostai alla profetessa, ed essa rimase incinta e a suo tempo partorì un figlio. Geova ora mi disse: "Mettigli nome Maher-Shalal-Hash-Baz, 4 poiché prima che il ragazzo sappia chiamare: 'Padre mio!' e: 'Madre mia!' si porteranno le risorse di Damasco e le spoglie di Samaria davanti al re d'Assiria". 5 E Geova mi parlava ancora, dicendo: 6 "Per la ragione che questo popolo ha rigettato le acque di Siloe che scorrono dolcemente, e c'è esultanza per Rezin e per il figlio di Remalia; 7 anche per questo, ecco, Geova fa salire contro di loro le potenti e molte acque del Fiume, il re d'Assiria e tutta la sua gloria. Ed egli certamente salirà su tutti i suoi letti e strariperà da tutte le sue sponde 8 e avanzerà attraverso Giuda. Realmente inonderà e passerà sopra. Giungerà fino al collo. E deve accadere che l'apertura delle sue ali riempirà la larghezza del tuo paese, o Emmanuele!" 9 Siate dannosi, o popoli, e siate frantumati; e prestate orecchio, voi tutti che siete in parti lontane della terra! Cingetevi, e siate frantumati! Cingetevi, e siate frantumati! 10 Fate un progetto, e sarà infranto! Pronunciate qualunque parola, e non avrà effetto, poiché Dio è con noi! 11 Poiché questo è ciò che mi ha detto Geova con la forza della mano, per distogliermi dal camminare nella via di questo popolo, dicendo: 12 "Non dovete dire: 'Cospirazione!' rispetto a tutto ciò di cui questo popolo continua a dire: 'Cospirazione!' e non dovete temere l'oggetto del loro timore, e non dovete tremare davanti a esso. 13 Geova degli eserciti, egli è Colui che dovete trattare come santo, ed egli dev'essere l'oggetto del vostro timore, ed egli dev'essere Colui che vi fa tremare". 14 Ed egli deve divenire come un luogo sacro; ma come una pietra contro cui urtare e come una roccia su cui inciampare per entrambe le case d'Israele, come una trappola e come un laccio per gli abitanti di Gerusalemme. 15 E molti fra loro certamente inciamperanno e cadranno e saranno infranti, e saranno accalappiati e presi. 16 Avvolgi l'attestazione, metti un sigillo alla legge fra i miei discepoli! 17 E certamente mi terrò in aspettazione di Geova, che nasconde la sua faccia dalla casa di Giacobbe, e di sicuro spererò in lui. 18 Ecco, io e i figli che Geova mi ha dato siamo come segni e come miracoli in Israele da parte di Geova degli eserciti, che risiede sul monte Sion. 19 E nel caso che vi dicano: "Rivolgetevi ai medium spiritici o a quelli che hanno uno spirito di predizione, i quali bisbigliano e si esprimono con tono sommesso", non deve un popolo rivolgersi al suo Dio? (Ci si deve rivolgere) a persone morte a favore di persone vive? 20 Alla legge e all'attestazione! Sicuramente continueranno a dire ciò che è secondo questa dichiarazione che non avrà luce di aurora. 21 E ciascuno certamente passerà per il paese duramente oppresso e affamato; e dovrà accadere che perché sarà affamato e si sentirà indignato, in effetti invocherà il male sul suo re e sul suo Dio e certamente rivolgerà lo sguardo verso l'alto. 22 E guarderà alla terra, ed ecco, angustia e tenebre, oscurità, tempi difficili e caligine senza nessuno splendore. 9 Comunque, l'oscurità non sarà come quando il paese fu nella costrizione, come nel tempo precedente quando uno trattò con disprezzo il paese di Zabulon e il paese di Neftali e quando nel tempo posteriore uno (lo) fece onorare: la via presso il mare, nella regione del Giordano, Galilea delle nazioni. 2 Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una gran luce. In quanto a quelli che dimoravano nel paese della profonda ombra, la luce stessa ha rifulso su di loro. 3 Hai reso popolosa la nazione; per essa hai reso grande l'allegrezza. Si sono rallegrati dinanzi a te come con l'allegrezza del tempo della mietitura, come quelli che gioiscono quando dividono le spoglie. 4 Poiché il giogo del loro carico e la verga sulle loro spalle, il bastone di chi li costringeva al lavoro, tu hai frantumato come nel giorno di Madian. 5 Poiché ogni calzatura di chi calpestava con tremore e il mantello avvoltolato nel sangue sono pure da ardere come alimento per il fuoco. 6 Poiché ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio; e il dominio principesco sarà sulle sue spalle. E sarà chiamato col nome di Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. 7 Dell'abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine, sul trono di Davide e sul suo regno per stabilirlo fermamente e per sostenerlo mediante il diritto e mediante la giustizia, da ora e fino a tempo indefinito. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo. 8 Ci fu una parola che Geova mandò contro Giacobbe, e cadde su Israele. 9 E il popolo certamente (la) conoscerà, sì, essi tutti, Efraim e l'abitante di Samaria, a causa della (loro) superbia e a causa della (loro) insolenza di cuore nel dire: 10 "I mattoni sono caduti, ma edificheremo con pietre squadrate. I sicomori sono stati tagliati, ma li sostituiremo con cedri". 11 E Geova porrà gli avversari di Rezin in alto contro di lui, e inciterà i nemici di costui, 12 la Siria dall'oriente e i filistei da dietro, e divoreranno Israele con bocca aperta. In vista di tutto ciò la sua ira non si è ritirata, ma la sua mano è ancora stesa. 13 E il popolo stesso non è tornato a Colui che lo colpiva, e non ha cercato Geova degli eserciti. 14 E Geova stroncherà da Israele testa e coda, germoglio e giunco, in un sol giorno. 15 L'anziano e altamente rispettato è la testa, e il profeta che dà istruzione falsa è la coda. 16 E coloro che conducono questo popolo mostrano d'essere quelli che (lo) fanno errare; e quelli di loro che sono condotti, (mostrano d'essere) quelli che sono confusi. 17 Perciò Geova non si rallegrerà nemmeno dei loro giovani, e non avrà misericordia dei loro orfani di padre e delle loro vedove; perché sono tutti apostati e malfattori e ogni bocca pronuncia insensatezze. In vista di tutto ciò la sua ira non si è ritirata, ma la sua mano è ancora stesa. 18 Poiché la malvagità è in fiamme proprio come un fuoco; divorerà rovi ed erbacce. E prenderà fuoco nel folto della foresta, e saranno portati in alto come il sollevarsi del fumo. 19 Nel furore di Geova degli eserciti si è incendiato il paese, e il popolo diverrà come alimento per il fuoco. Nessuno mostrerà compassione nemmeno al suo fratello. 20 E uno abbatterà a destra e certamente avrà fame; e uno mangerà a sinistra, e certamente non si sazieranno. Mangeranno ciascuno la carne del suo proprio braccio: 21 Manasse (mangerà) Efraim, ed Efraim Manasse. Insieme saranno contro Giuda. In vista di tutto ciò la sua ira non si è ritirata, ma la sua mano è ancora stesa. 10 Guai a quelli che mettono in vigore regolamenti dannosi e a quelli che, scrivendo di continuo, hanno scritto assoluto affanno, 2 per allontanare i miseri dalla causa e per rapire il diritto dagli afflitti del mio popolo, perché le vedove divengano loro spoglie, e per poter predare anche gli orfani di padre! 3 E che farete nel giorno che vi si presterà attenzione, e nella rovina, quando verrà da lontano? Verso chi fuggirete per (avere) aiuto, e dove lascerete la vostra gloria, 4 salvo che uno debba chinarsi sotto i prigionieri e che la gente continui a cadere sotto quelli che sono stati uccisi? In vista di tutto ciò la sua ira non si è ritirata, ma la sua mano è ancora stesa. 5 "Aha, l'assiro, la verga per la mia ira, e il bastone che è nella loro mano per la mia denuncia! 6 Lo manderò contro una nazione apostata, e contro il popolo del mio furore gli darò comando, perché prenda molte spoglie e prenda molta preda e ne faccia un luogo da calpestare come l'argilla delle strade. 7 Benché egli non sia così, si sentirà propenso; benché il suo cuore non sia così, tramerà, perché nel suo cuore è di annientare, e di stroncare non poche nazioni. 8 Poiché dirà: 'Non sono i miei principi nello stesso tempo re? 9 Non è Calno proprio come Carchemis? Non è Amat proprio come Arpad? Non è Samaria proprio come Damasco? 10 Ogni volta che la mia mano ha raggiunto i regni del dio senza valore le cui immagini scolpite sono più di quelle (che stanno) a Gerusalemme e a Samaria, 11 non sarà che proprio come avrò fatto a Samaria e ai suoi dèi senza valore, così farò anche a Gerusalemme e ai suoi idoli?' 12 "E deve accadere che quando Geova avrà terminato tutta la sua opera sul monte Sion e a Gerusalemme, chiederò conto per il frutto dell'insolenza del cuore del re d'Assiria e per la presunzione dell'alterigia dei suoi occhi. 13 Poiché egli ha detto: 'Di sicuro agirò col potere della mia mano, e con la mia sapienza, poiché in effetti ho intendimento; e rimuoverò le linee di confine dei popoli, e certamente saccheggerò le loro cose accumulate, e abbatterò gli abitanti proprio come un potente. 14 E, proprio come un nido, la mia mano raggiungerà le risorse dei popoli; e proprio come quando si raccolgono le uova che sono state lasciate, io stesso di sicuro raccoglierò anche tutta la terra, e certamente non ci sarà chi batta le ali o apra la bocca o bisbigli' ". 15 Si vanterà la scure su colui che taglia con essa, o si magnificherà la sega su colui che la muove avanti e indietro, come se il bastone muovesse avanti e indietro quelli che lo alzano, come se la verga alzasse colui che non è legno? 16 Perciò il (vero) Signore, Geova degli eserciti, continuerà a mandare sui suoi pingui un'infermità consumante, e sotto la sua gloria continuerà ad ardere un ardore come l'ardore di un fuoco. 17 E la Luce d'Israele deve divenire un fuoco, e il suo Santo una fiamma; e deve divampare e divorare le sue erbacce e i suoi rovi in un sol giorno. 18 Ed Egli porrà fine alla gloria della sua foresta e del suo frutteto, pure dall'anima sino alla carne, e deve divenire come lo struggersi di uno che è infermo. 19 E il resto degli alberi della sua foresta, diverranno di tal numero che un semplice ragazzo li potrà annotare. 20 E in quel giorno certamente avverrà che i rimasti d'Israele e quelli che saranno scampati della casa di Giacobbe non si appoggeranno più a chi li colpisce, e certamente si appoggeranno a Geova, il Santo d'Israele, in verità. 21 Un semplice rimanente tornerà, il rimanente di Giacobbe, al Dio potente. 22 Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come i granelli di sabbia del mare, un semplice rimanente fra loro tornerà. Un deciso sterminio inonderà nella giustizia, 23 perché sterminio e severa decisione il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, eseguirà in mezzo all'intero paese. 24 Perciò il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha detto questo: "Non aver timore, o popolo mio che dimori in Sion, a causa dell'assiro, che (ti) colpiva con la verga e che alzava contro di te il suo proprio bastone come faceva l'Egitto. 25 Poiché ancora pochissimo tempo, e la denuncia sarà pervenuta alla fine, e la mia ira, alla loro consunzione. 26 E Geova degli eserciti certamente brandirà contro di lui una frusta come alla sconfitta di Madian presso la roccia di Oreb; e il suo bastone sarà sul mare, e certamente lo alzerà come fece con l'Egitto. 27 "E dovrà avvenire in quel giorno che il suo carico si allontanerà di sopra la tua spalla, e il suo giogo di sopra il tuo collo, e il giogo certamente sarà rotto a causa dell'olio". 28 Egli è venuto su Aiat; è passato per Migron; a Micmas deposita i suoi oggetti. 29 Hanno passato il guado, Gheba è un luogo in cui trascorreranno la notte, Rama ha tremato, la stessa Ghibea di Saul è fuggita. 30 Strilla con la tua voce, o figlia di Gallim. Presta attenzione, o Laisa. O afflitta, Anatot! 31 Madmena è fuggita. Gli abitanti stessi di Ghebim sono corsi al riparo. 32 È ancora giorno a Nob per fare sosta. Egli agita la mano (minacciosamente) verso il monte della figlia di Sion, il colle di Gerusalemme. 33 Ecco, il (vero) Signore, Geova degli eserciti, pota i rami con un terribile crollo; e quelli alti per crescita vengono tagliati, e gli elevati stessi sono abbassati. 34 Ed egli ha abbattuto il folto della foresta con un utensile di ferro, e mediante un potente il Libano stesso cadrà. 11 E un ramoscello deve spuntare dal ceppo di Iesse; e dalle sue radici un germoglio sarà fecondo. 2 E su di lui deve posarsi lo spirito di Geova, lo spirito di sapienza e di intendimento, lo spirito di consiglio e di potenza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova; 3 e da parte sua ci sarà gioia nel timore di Geova. Ed egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. 4 E deve giudicare con giustizia i miseri, e deve dare riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra. E deve colpire la terra con la verga della sua bocca; e con lo spirito delle sue labbra metterà a morte il malvagio. 5 E la giustizia dev'essere la cintura dei suoi fianchi, e la fedeltà la cintura dei suoi lombi. 6 E in effetti il lupo risiederà temporaneamente con l'agnello, e il leopardo stesso giacerà col capretto, e il vitello e il giovane leone fornito di criniera e l'animale ingrassato tutti insieme; e un semplice ragazzino li condurrà. 7 E la vacca e l'orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E perfino il leone mangerà la paglia proprio come il toro. 8 E il lattante certamente giocherà sulla buca del cobra; e un bambino svezzato effettivamente metterà la sua propria mano sull'apertura per la luce di una serpe velenosa. 9 Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo; perché la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare. 10 E deve avvenire in quel giorno che la radice di Iesse sarà eretta come segnale per i popoli. A lui anche le nazioni si rivolgeranno interrogativamente, e il suo luogo di riposo dovrà divenire glorioso. 11 E deve avvenire in quel giorno che Geova offrirà di nuovo la sua mano, una seconda volta, per acquistare il rimanente del suo popolo che rimarrà dall'Assiria e dall'Egitto e da Patros e da Cus e da Elam e da Sinar e da Amat e dalle isole del mare. 12 E certamente alzerà un segnale per le nazioni e raccoglierà i dispersi d'Israele; e radunerà gli sparsi di Giuda dalle quattro estremità della terra. 13 E la gelosia di Efraim si deve allontanare, e anche quelli che mostrano ostilità a Giuda saranno stroncati. Efraim stesso non sarà geloso di Giuda, né Giuda mostrerà ostilità verso Efraim. 14 E devono volare alla spalla dei filistei a ovest; insieme prederanno i figli dell'Oriente. Edom e Moab saranno quelli sui quali stenderanno la mano, e i figli di Ammon saranno loro sudditi. 15 E Geova certamente stroncherà la lingua del mare egiziano, e agiterà la sua mano verso il Fiume nell'ardore del suo spirito. E lo deve colpire nei (suoi) sette torrenti, e in effetti farà in modo che si cammini con i sandali. 16 E ci dev'essere dall'Assiria una strada maestra per il rimanente del suo popolo che rimarrà, proprio come ce ne fu (una) per Israele nel giorno in cui salì dal paese d'Egitto. 12 E in quel giorno di sicuro dirai: "Ti ringrazierò, o Geova, poiché (sebbene) ti adirassi con me, la tua ira gradualmente si ritirò, e mi confortavi. 2 Ecco, Dio è la mia salvezza. Confiderò e non avrò terrore; poiché Iah Geova è la mia forza e la (mia) potenza, ed è stato per me la salvezza". 3 Con esultanza di sicuro attingerete acqua alle sorgenti della salvezza. 4 E in quel giorno certamente direte: "Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome. Fate conoscere fra i popoli le sue gesta. Menzionate che il suo nome dev'essere innalzato. 5 Innalzate melodie a Geova, poiché ha fatto cose eccelse. Questo si fa conoscere in tutta la terra. 6 "Strilla e grida di gioia, o abitatrice di Sion, poiché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele". 13 La dichiarazione solenne contro Babilonia che Isaia figlio di Amoz vide in visione: 2 "Su un monte di nude rocce, elevate un segnale. Alzate verso di loro la voce, agitate la mano, perché entrino negli ingressi dei nobili. 3 Io stesso ho emanato il comando ai miei santificati. Ho anche chiamato i miei potenti per (esprimere) la mia ira, i miei che esultano eminentemente. 4 Ascoltate! Una folla sui monti, qualcosa di simile a un popolo numeroso! Ascoltate! Il clamore di regni, di nazioni raccolte! Geova degli eserciti aduna l'esercito di guerra. 5 Vengono dal paese lontano, dall'estremità dei cieli, Geova e le armi della sua denuncia, per rovinare tutta la terra. 6 "Urlate, poiché il giorno di Geova è vicino! Verrà come una spoliazione dall'Onnipotente. 7 Perciò tutte le mani stesse cascheranno, e l'intero cuore stesso dell'uomo mortale si struggerà. 8 E si sono turbati. Son presi da convulsioni e dolori di parto stessi; come una donna che sta partorendo, hanno dolori di parto. Si guardano l'un l'altro sbalorditi. Le loro facce sono facce infiammate. 9 "Ecco, lo stesso giorno di Geova viene, crudele sia con furore che con ira ardente, per fare della terra un oggetto di stupore, e per annientare da essa i peccatori. 10 Poiché le medesime stelle dei cieli e le loro costellazioni di Chesil non irradieranno la loro luce; il sole realmente si oscurerà al suo spuntare, e la luna stessa non farà risplendere la sua luce. 11 E certamente recherò sul paese produttivo la (sua propria) malizia, e sugli stessi malvagi il loro proprio errore. E realmente farò cessare l'orgoglio dei presuntuosi, e abbasserò la superbia dei tiranni. 12 Renderò l'uomo mortale più raro dell'oro raffinato, e l'uomo terreno (più raro) dell'oro di Ofir. 13 Perciò farò agitare lo stesso cielo, e la terra sobbalzerà dal suo luogo al furore di Geova degli eserciti e nel giorno della sua ira ardente. 14 E deve accadere che, come una gazzella cacciata e come un gregge senza nessuno che lo raduni, si rivolgeranno, ciascuno al suo proprio popolo; e fuggiranno, ciascuno al suo proprio paese. 15 Chiunque sarà trovato verrà trafitto, e chiunque sarà stato preso cadrà di spada; 16 e i loro medesimi fanciulli saranno sfracellati davanti ai loro occhi. Le loro case saranno saccheggiate, e le loro proprie mogli saranno violate. 17 "Ecco, desto contro di loro i medi, che considerano lo stesso argento come nulla e che, in quanto all'oro, non vi provano diletto. 18 E i (loro) archi sfracelleranno pure i giovani. E non avranno pietà del frutto del ventre; il loro occhio non proverà commiserazione per i figli. 19 E Babilonia, l'adornamento dei regni, la bellezza dell'orgoglio dei caldei, deve divenire come quando Dio rovesciò Sodoma e Gomorra. 20 Non sarà mai abitata, né risiederà di generazione in generazione. E l'arabo non vi pianterà la sua tenda, e i pastori non vi faranno giacere (i loro greggi). 21 E certamente vi giaceranno i frequentatori delle regioni aride, e le loro case dovranno essere piene di gufi. E vi dovranno risiedere gli struzzi, e vi salteranno gli stessi demoni a forma di capro. 22 E gli sciacalli dovranno ululare nelle sue torri di dimora, e la grossa serpe sarà nei palazzi di squisito diletto. E il tempo per lei è prossimo a venire, e i suoi stessi giorni non saranno rimandati". 14 Poiché Geova mostrerà misericordia a Giacobbe, e certamente si sceglierà ancora Israele; e in effetti darà loro riposo sul loro suolo, e il residente forestiero deve unirsi a loro, e si devono attaccare alla casa di Giacobbe. 2 E i popoli realmente li prenderanno e li porteranno al loro proprio luogo, e la casa d'Israele deve prenderli a sé come possesso sul suolo di Geova come servi e come serve; e dovranno prendere prigionieri quelli che li tenevano in cattività, e dovranno tenere sottoposti quelli che li costringevano al lavoro. 3 E deve avvenire, nel giorno in cui Geova ti darà riposo dal tuo dolore e dalla tua agitazione e dalla dura schiavitù in cui fosti reso schiavo, 4 che devi elevare questa espressione proverbiale contro il re di Babilonia e dire: "Com'è cessato colui che costringeva (altri) al lavoro, (come) è cessata l'oppressione! 5 Geova ha spezzato la verga dei malvagi, il bastone dei governanti, 6 colui che nel furore colpiva incessantemente i popoli con un colpo, colui che sottoponeva le nazioni nell'assoluta ira, con una persecuzione senza freno. 7 L'intera terra si è riposata, è divenuta libera da disturbo. La gente si è rallegrata con grida di gioia. 8 Perfino i ginepri si sono anche rallegrati di te, i cedri del Libano, (dicendo:) 'Da che ti sei messo a giacere, nessun tagliatore (di legna) sale contro di noi'. 9 "Pure lo Sceol di sotto si è agitato per te, per venirti incontro alla tua venuta. Per te ha destato quelli impotenti nella morte, tutti i condottieri della terra simili a capri. Ha fatto levare tutti i re delle nazioni dai loro troni. 10 Tutti prendono la parola e ti dicono: 'Anche tu stesso sei stato reso debole come noi? A noi sei stato reso paragonabile? 11 Nello Sceol è stato precipitato il tuo orgoglio, lo strepito dei tuoi strumenti a corda. Sotto di te i bachi sono stesi come un giaciglio; e i vermi sono la tua coperta'. 12 "Oh come sei caduto dal cielo, risplendente, figlio dell'aurora! Come sei stato reciso fino a terra, tu che rendevi inabili le nazioni! 13 In quanto a te, hai detto nel tuo cuore: 'Salirò ai cieli. Innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e sederò sul monte di adunanza, nelle parti più remote del nord. 14 Salirò al di sopra degli alti luoghi delle nubi; mi renderò simile all'Altissimo'. 15 "Comunque, sarai precipitato nello Sceol, nelle parti più remote della fossa. 16 Quelli che ti vedranno guarderanno fisso anche te; presteranno molta attenzione anche a te, (dicendo:) 'È questo l'uomo che agitava la terra, che scrollava i regni, 17 che rendeva il paese produttivo simile al deserto e che ne rovesciava le medesime città, che nemmeno apriva ai suoi prigionieri la via per tornare a casa?' 18 Tutti gli altri re delle nazioni, sì, tutti quanti, son giaciuti nella gloria, ciascuno nella sua propria casa. 19 Ma in quanto a te, sei stato gettato via senza luogo di sepoltura per te, come un germoglio detestato, vestito degli uccisi trafitti con la spada che scendono alle pietre della fossa, come un cadavere calpestato. 20 Non ti unirai a loro in un sepolcro, perché riducesti il tuo proprio paese in rovina, uccidesti il tuo proprio popolo. A tempo indefinito la progenie dei malfattori non sarà nominata. 21 "Preparate un ceppo per scannare i suoi propri figli a causa dell'errore dei loro antenati, perché non si levino e in effetti prendano possesso della terra e riempiano di città la faccia del paese produttivo". 22 "E certamente mi leverò contro di loro", è l'espressione di Geova degli eserciti. "E certamente stroncherò da Babilonia nome e rimanente e progenie e posterità", è l'espressione di Geova. 23 "E certamente ne farò un possesso di porcospini e stagni d'acqua folti di canne, e certamente la spazzerò con la scopa dell'annientamento", è l'espressione di Geova degli eserciti. 24 Geova degli eserciti ha giurato, dicendo: "Sicuramente proprio come ho pensato, così deve accadere; e proprio come ho consigliato, questo è ciò che avverrà, 25 per spezzare l'assiro nel mio paese e perché io lo calpesti sui miei propri monti, e perché il suo giogo realmente si allontani di sopra a loro e perché il suo medesimo carico si allontani di sopra alla loro spalla". 26 Questo è il consiglio che si consiglia contro tutta la terra, e questa è la mano che è stesa contro tutte le nazioni. 27 Poiché lo stesso Geova degli eserciti ha consigliato, e chi può infrangere (ciò)? E la sua mano è stesa, e chi può farla ritirare? 28 Nell'anno che il re Acaz morì si ebbe questa dichiarazione solenne: 29 "Non si rallegri, o Filistea, nessuno in te, solo perché il bastone di chi ti colpiva è stato spezzato. Poiché dalla radice del serpente uscirà una serpe velenosa, e il suo frutto sarà un'infuocata serpe volante. 30 E i primogeniti dei miseri certamente pasceranno e i poveri stessi giaceranno al sicuro. E con la carestia certamente metterò a morte la tua radice, e ciò che sarà rimasto di te sarà ucciso. 31 Urla, o porta! Grida, o città! Devi divenire tutta scoraggiata, o Filistea! Poiché dal nord viene un fumo, e non c'è nessuno che si isoli dalle sue file". 32 E che si dirà in risposta ai messaggeri della nazione? Che Geova stesso ha gettato le fondamenta di Sion, e in lei si rifugeranno gli afflitti del suo popolo. 15 La dichiarazione solenne contro Moab: Perché nella notte è stata spogliata, la stessa Ar di Moab è stata ridotta al silenzio. Perché nella notte è stata spogliata, la stessa Chir di Moab è stata ridotta al silenzio. 2 Egli è salito alla Casa e a Dibon, agli alti luoghi, al pianto. Su Nebo e su Medeba urla Moab stessa. Su tutte le teste in essa c'è calvizie; ogni barba è tagliata. 3 Nelle sue vie si sono cinti di sacco. Sui suoi tetti e nelle sue pubbliche piazze tutti urlano, scendendo con pianto. 4 Ed Esbon ed Eleale gridano. Fino a Iaaz si è udita la loro voce. Perciò gli stessi uomini armati di Moab continuano a urlare. La sua medesima anima ha tremato dentro di lui. 5 Il mio proprio cuore grida a causa dello stesso Moab. I suoi fuggiaschi giungono fino a Zoar (ed) Eglat-Selisia. Poiché sull'ascesa di Luhit si sale con pianto; poiché nella via di Oronaim levano il grido intorno alla catastrofe. 6 Poiché le medesime acque di Nimrim divengono assolute desolazioni. Poiché l'erba verde si è seccata, l'erba è pervenuta alla fine; nulla è divenuto verde. 7 Perciò i resti e i loro beni accumulati che hanno riposto, continuano a portarli alla valle del torrente dei pioppi. 8 Poiché il grido ha fatto il giro del territorio di Moab. Il suo urlo giunge fino ad Eglaim; il suo urlo giunge fino a Beer-Elim, 9 perché le medesime acque di Dimon son divenute piene di sangue. Poiché su Dimon porrò altre cose, come un leone per gli scampati di Moab che scampano e per i rimasti del suolo. 16 Mandate un montone al governante del paese, da Sela verso il deserto, al monte della figlia di Sion. 2 E deve accadere (che) come una creatura alata che fugge, scacciata dal (suo) nido, diverranno le figlie di Moab ai guadi dell'Arnon. 3 "Prendete consiglio, eseguite la decisione. "Rendi la tua ombra proprio come la notte in pieno mezzogiorno. Nascondi i dispersi; non tradire nessuno che fugge. 4 I miei dispersi risiedano come forestieri anche in te, o Moab. Divieni per loro un nascondiglio a causa dello spogliatore. Poiché l'oppressore è pervenuto alla sua fine; la spoliazione è terminata; quelli che calpestavano (altri) son finiti di sulla terra. 5 "E nell'amorevole benignità di sicuro un trono sarà fermamente stabilito; e uno vi si deve sedere in verità nella tenda di Davide, giudicando e cercando il diritto ed essendo pronto nella giustizia". 6 Abbiamo udito dell'orgoglio di Moab, che è molto orgoglioso; la sua superbia e il suo orgoglio e il suo furore, il suo discorso vuoto non sarà così. 7 Perciò Moab urlerà per Moab; sì, tutto quanto urlerà. Per le schiacciate d'uva secca di Chir-Areset i colpiti in realtà gemeranno, 8 perché gli stessi terrazzi di Esbon si sono inariditi. La vite di Sibma, gli stessi proprietari delle nazioni ne hanno buttato giù i (sarmenti) di color rosso vivo. Erano giunti fino a Iazer; sono andati errando nel deserto. I suoi propri tralci erano stati lasciati crescere abbondantemente per proprio conto; erano passati fino al mare. 9 Perciò piangerò col pianto di Iazer sulla vite di Sibma. Con le mie lacrime ti inzupperò, o Esbon ed Eleale, perché il grido è caduto anche sulla tua estate e sulla tua messe. 10 E l'allegrezza e la gioia sono state tolte dal frutteto; e nelle vigne non c'è canto di gioia, non si emettono grida. Il pigiatore non pigia il vino negli strettoi. Ho fatto cessare le grida. 11 Perciò le mie medesime viscere son tumultuose proprio come un'arpa a causa di Moab, e il mio interno a causa di Chir-Areset. 12 E accadde che si vide che Moab si era stancato sull'alto luogo; e venne al suo santuario a pregare, e non poté compiere nulla. 13 Questa è la parola che Geova pronunciò riguardo a Moab in precedenza. 14 E ora Geova ha parlato, dicendo: "Entro tre anni, secondo gli anni del lavoratore salariato, la gloria di Moab deve anche essere screditata con molta agitazione di ogni sorta, e i rimasti saranno pochissimi, non potenti". 17 La dichiarazione solenne contro Damasco: "Ecco, Damasco è rimossa dall'essere città, ed è divenuta un cumulo, una rovina in decomposizione. 2 Le città di Aroer che sono state lasciate divengono semplici luoghi per i branchi, dove essi effettivamente giacciono, senza che alcuno (li) faccia tremare. 3 E la città fortificata è stata fatta sparire da Efraim, e il regno da Damasco; e i rimasti di Siria diverranno proprio come la gloria dei figli d'Israele", è l'espressione di Geova degli eserciti. 4 "E deve accadere in quel giorno che la gloria di Giacobbe diverrà misera, e perfino la pinguedine della sua carne sarà resa magra. 5 E deve accadere che quando il mietitore raccoglie il grano in piedi e il suo proprio braccio miete le spighe, deve anche divenire come uno che spigola le spighe nel bassopiano di Refaim. 6 E vi deve rimanere una racimolatura come quando c'è la bacchiatura dell'olivo: due (o) tre olive mature in cima al ramo; quattro (o) cinque sui suoi rami fruttiferi", è l'espressione di Geova l'Iddio d'Israele. 7 In quel giorno l'uomo terreno guarderà al suo Fattore, e i suoi propri occhi fisseranno lo stesso Santo d'Israele. 8 E non guarderà agli altari, opera delle sue mani; e non fisserà ciò che le sue dita hanno fatto, o i pali sacri o i banchi dell'incenso. 9 In quel giorno le sue città forti diverranno come un luogo lasciato interamente nel bosco, sì, il ramo che hanno lasciato interamente a motivo dei figli d'Israele; e deve divenire una distesa desolata. 10 Poiché hai dimenticato l'Iddio della tua salvezza; e non ti sei ricordato della Roccia della tua fortezza. Perciò pianti piacevoli piantagioni, e vi metti il magliolo di un estraneo. 11 Di giorno puoi attentamente recintare la tua piantagione, e la mattina puoi far germogliare il tuo seme, (ma) la raccolta per certo fuggirà nel giorno dell'infermità e del dolore incurabile. 12 Ah, l'agitazione di molti popoli, che son tumultuosi come col tumulto dei mari! E per il rumoreggiare dei gruppi nazionali, che fanno fragore proprio come il rumoreggiare di potenti acque! 13 I gruppi nazionali stessi faranno fragore proprio come il rumoreggiare di molte acque. Ed Egli certamente lo rimprovererà, ed esso dovrà fuggire lontano ed essere inseguito come la pula dei monti dinanzi al vento e come un vortice di cardi dinanzi all'uragano. 14 Al tempo della sera, ebbene, ecco, c'è improvviso terrore. Prima del mattino, non c'è più. Questa è la parte di quelli che ci saccheggiano, e la sorte che appartiene a quelli che ci predano. 18 Ah, il paese dei ronzanti insetti con le ali, che è nella regione dei fiumi d'Etiopia! 2 È quello che manda inviati per mezzo del mare, e per mezzo di navi di papiro sulla superficie delle acque, (dicendo:) "Andate, veloci messaggeri, a una nazione di alta statura e rasata, a un popolo tremendo dappertutto, a una nazione che resiste a tensione e calpesta, la cui terra i fiumi hanno portato via". 3 Voi tutti abitanti del paese produttivo e voi residenti della terra, vedrete uno spettacolo proprio come quando si alza un segnale sui monti, e udrete un suono proprio come quando si suona un corno. 4 Poiché Geova mi ha detto questo: "Rimarrò certamente indisturbato e guarderò il mio stabilito luogo, come l'abbagliante calore insieme alla luce, come la nube di rugiada nel calore della raccolta. 5 Poiché prima della raccolta, quando la fioritura giunge alla perfezione e il fiore diviene uva che matura, uno deve anche stroncare i tralci con le cesoie per potare e deve togliere i viticci, (li) deve recidere. 6 Saranno lasciati tutti insieme per l'uccello da preda dei monti e per la bestia della terra. E l'uccello da preda certamente vi passerà sopra l'estate, e pure ogni bestia della terra vi passerà sopra il tempo della raccolta. 7 "In quel tempo sarà portato a Geova degli eserciti un dono, (da) un popolo di alta statura e rasato, sì, da un popolo tremendo dappertutto, una nazione che resiste a tensione e calpesta, la cui terra i fiumi hanno portato via, al luogo del nome di Geova degli eserciti, il monte Sion". 19 La dichiarazione solenne contro l'Egitto: Ecco, Geova cavalca una nube veloce ed entra in Egitto. E gli dèi senza valore d'Egitto certamente tremeranno a causa di lui, e il medesimo cuore d'Egitto si struggerà in mezzo a esso. 2 "E certamente inciterò egiziani contro egiziani, e certamente guerreggeranno ciascuno contro il suo fratello, e ciascuno contro il suo compagno, città contro città, regno contro regno. 3 E lo spirito d'Egitto deve divenire perplesso in mezzo a esso, e io confonderò il suo proprio consiglio. E di sicuro ricorreranno agli dèi senza valore e agli incantatori e ai medium spiritici e a quelli che per mestiere predicono gli avvenimenti. 4 E certamente consegnerò l'Egitto in mano a un duro padrone, e forte sarà il re che dominerà su di loro", è l'espressione del (vero) Signore, Geova degli eserciti. 5 E l'acqua certamente si prosciugherà dal mare, e il fiume stesso si seccherà e in effetti rimarrà asciutto. 6 E i fiumi devono puzzare; i canali del Nilo d'Egitto si devono abbassare e prosciugare. La canna e il giunco stessi devono appassire. 7 I luoghi spogli presso il fiume Nilo, alla bocca del fiume Nilo, e ogni terreno seminato del fiume Nilo si seccheranno. Certamente sarà portato via, e non sarà più. 8 E i pescatori dovranno fare cordoglio, e tutti quelli che gettano ami nel fiume Nilo dovranno esprimere tristezza, e anche quelli che stendono le reti da pesca sulla superficie dell'acqua realmente verranno meno. 9 E i lavoratori del lino cardato devono provare vergogna; anche quelli che lavorano al telaio a tessuti bianchi. 10 E i suoi tessitori devono essere fiaccati, tutti i lavoratori salariati dall'anima addolorata. 11 I principi di Zoan sono davvero stolti. Riguardo ai saggi dei consiglieri di Faraone, il (loro) consiglio è qualcosa d'irragionevole. Come direte a Faraone: "Sono figlio di saggi, figlio di re del tempo antico"? 12 Dove sono, quindi, essi - i tuoi saggi - perché ora ti dichiarino e perché conoscano ciò che Geova degli eserciti ha consigliato riguardo all'Egitto? 13 I principi di Zoan hanno agito in maniera stolta, i principi di Nof sono stati ingannati, gli uomini principali delle sue tribù hanno fatto errare l'Egitto. 14 Geova stesso ha mescolato in mezzo a lei lo spirito di sconcerto; e hanno fatto errare l'Egitto in tutta la sua opera; proprio come si fa errare un ubriaco nel suo vomito. 15 E l'Egitto non avrà opera che la testa o la coda, il germoglio o il giunco, possa fare. 16 In quel giorno l'Egitto diverrà come le donne, e certamente tremerà e avrà terrore a causa dell'agitarsi della mano di Geova degli eserciti che egli agita contro di esso. 17 E il suolo di Giuda deve divenire per l'Egitto causa di barcollamento. Ognuno cui se ne faccia menzione è nel terrore a causa del consiglio di Geova degli eserciti che egli consiglia contro di lui. 18 In quel giorno ci saranno cinque città nel paese d'Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno a Geova degli eserciti. Una (città) si chiamerà "Città della demolizione". 19 In quel giorno ci sarà un altare a Geova in mezzo al paese d'Egitto, e una colonna a Geova al lato della sua linea di confine. 20 E dev'essere un segno e una testimonianza a Geova degli eserciti nel paese d'Egitto; poiché grideranno a Geova a causa dei loro oppressori, ed egli manderà loro un salvatore, sì, un grande, che realmente li libererà. 21 E Geova certamente sarà noto agli egiziani; e gli egiziani dovranno conoscere Geova in quel giorno, e dovranno rendere sacrificio e dono e dovranno fare un voto a Geova e pagarlo. 22 E Geova certamente inferirà un colpo all'Egitto. Ci sarà l'inferir di un colpo e una guarigione; e dovranno tornare a Geova, ed egli dovrà lasciarsi supplicare da loro e li dovrà sanare. 23 In quel giorno ci sarà una strada maestra dall'Egitto all'Assiria, e l'Assiria verrà effettivamente in Egitto, e l'Egitto in Assiria; e certamente renderanno servizio, l'Egitto con l'Assiria. 24 In quel giorno Israele sarà il terzo con l'Egitto e con l'Assiria, cioè una benedizione in mezzo alla terra, 25 perché Geova degli eserciti l'avrà benedetto, dicendo: "Benedetto sia il mio popolo, l'Egitto, e l'opera delle mie mani, l'Assiria, e la mia eredità, Israele". 20 Nell'anno che Tartan giunse ad Asdod, quando Sargon re d'Assiria lo mandò, e faceva guerra contro Asdod e la catturava; 2 in quel tempo Geova parlò per mano di Isaia figlio di Amoz, dicendo: "Va, e devi scioglierti il sacco dai fianchi; e devi toglierti i sandali dai piedi". Ed egli faceva così, camminando nudo e scalzo. 3 E Geova diceva: "Proprio come il mio servitore Isaia ha camminato nudo e scalzo per tre anni come un segno e un portento contro l'Egitto e contro l'Etiopia, 4 così il re d'Assiria condurrà il gruppo dei prigionieri d'Egitto e gli esiliati d'Etiopia, ragazzi e vecchi, nudi e scalzi, e con le natiche denudate, la nudità d'Egitto. 5 E certamente saranno atterriti e proveranno vergogna dell'Etiopia loro ambita speranza e dell'Egitto loro bellezza. 6 E in quel giorno l'abitante di questo paese costiero certamente dirà: 'Ecco com'è la nostra ambita speranza, a cui fuggimmo per (avere) aiuto al fine di essere liberati a causa del re d'Assiria! E come scamperemo noi stessi?' " 21 La dichiarazione solenne contro il deserto del mare: Come uragani del sud che avanzano, esso viene dal deserto, da un paese tremendo. 2 Una dura visione mi è stata annunciata: Lo sleale agisce slealmente, e lo spogliatore spoglia. Sali, o Elam! Poni l'assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni sospiro da lei causato. 3 Perciò i miei fianchi son divenuti pieni di penosi dolori. Mi hanno preso le stesse convulsioni, come le convulsioni di una donna che partorisce. Mi sono sconcertato così che non odo; mi sono turbato così che non vedo. 4 Il mio cuore ha vagato; un brivido stesso mi ha atterrito. Il crepuscolo di cui avevo desiderio mi è stato reso un tremore. 5 Si apparecchi la tavola, si disponga la collocazione dei posti, si mangi, si beva! Levatevi, principi, ungete lo scudo. 6 Poiché Geova mi ha detto questo: "Va, metti uno di sentinella perché annunci proprio ciò che vede". 7 Ed egli vide un carro da guerra (con) un paio di destrieri, un carro da guerra di asini, un carro da guerra di cammelli. E prestò rigorosa attenzione, in maniera molto attenta. 8 E chiamava come un leone: "Sulla torre di guardia, o Geova, io sto continuamente di giorno, e al mio posto di guardia sono in piedi tutte le notti. 9 Ed ecco, ora, viene un carro da guerra di uomini, (con) un paio di destrieri!" Ed egli prendeva la parola e diceva: "È caduta! Babilonia è caduta, e tutte le immagini scolpite dei suoi dèi egli ha spezzato a terra!" 10 O miei trebbiati e figlio della mia aia, ciò che ho udito da Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, vi ho riferito. 11 La dichiarazione solenne contro Duma: C'è uno che mi chiama da Seir: "Sentinella, che ne è della notte? Sentinella, che ne è della notte?" 12 La sentinella disse: "Il mattino deve venire, e anche la notte. Se volete domandare, domandate. Tornate!" 13 La dichiarazione solenne contro la pianura desertica: Nella foresta della pianura desertica passerete la notte, o carovane di uomini di Dedan. 14 Per andare incontro all'assetato portate acqua. O abitanti del paese di Tema, presentatevi a chi fugge con pane per lui. 15 Poiché a causa delle spade son fuggiti, a causa della spada tratta, e a causa dell'arco teso e a causa della gravezza della guerra. 16 Poiché Geova mi ha detto questo: "Entro un anno, secondo gli anni del lavoratore salariato, tutta la gloria di Chedar deve pure pervenire alla sua fine. 17 E quelli che rimangono del numero degli (uomini con gli) archi, degli uomini potenti dei figli di Chedar, diverranno pochi, poiché Geova stesso, l'Iddio d'Israele, ha parlato". 22 La dichiarazione solenne della valle della visione: Che hai, quindi, che per intero sei salita sui tetti? 2 Eri piena di trambusto, una città tumultuosa, una città esultante. I tuoi uccisi non sono quelli uccisi con la spada, né quelli morti in battaglia. 3 Tutti i tuoi dittatori stessi son fuggiti nello stesso tempo. Senza (bisogno di) arco sono stati presi prigionieri. Tutti quelli dei tuoi che sono stati trovati sono stati presi prigionieri insieme. Erano fuggiti lontano. 4 Perciò ho detto: "Distogliete da me il vostro sguardo fisso. Di sicuro mostrerò amarezza nel pianto. Non insistete nel confortarmi per la spoliazione della figlia del mio popolo. 5 Poiché è il giorno della confusione e del calpestamento e dello smarrimento, che il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha nella valle della visione. C'è il demolitore delle mura, e il grido al monte. 6 Ed Elam stesso ha preso la faretra, nel carro da guerra dell'uomo terreno, (con) destrieri; e Chir stesso ha scoperto lo scudo. 7 E accadrà che i più scelti dei tuoi bassopiani dovranno divenire pieni di carri da guerra, e i medesimi destrieri dovranno immancabilmente mettersi in posizione alla porta, 8 e uno rimuoverà la protezione di Giuda. E guarderai in quel giorno verso l'armeria della casa della foresta, 9 e certamente vedrete le medesime brecce della Città di Davide, poiché realmente saranno molte. E radunerete le acque della piscina inferiore. 10 E realmente conterete le case di Gerusalemme. Abbatterete anche le case per rendere le mura irraggiungibili. 11 E ci sarà un bacino di raccolta che dovrete fare tra le due mura per le acque della vecchia piscina. E certamente non guarderete il grande fattore di ciò, e certamente non vedrete colui che lo formò molto tempo fa. 12 "E il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, chiamerà in quel giorno il pianto e il cordoglio e la calvizie e il cingersi di sacco. 13 Ma, ecco, esultanza e allegrezza, l'uccidere bovini e lo scannar pecore, il mangiar carne e il bere vino: 'Si mangi e si beva, poiché domani moriremo' ". 14 E ai miei orecchi Geova degli eserciti si è rivelato: " 'Questo errore non sarà espiato a vostro favore finché morirete', ha detto il Sovrano Signore, Geova degli eserciti". 15 Il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha detto questo: "Va, entra da questo economo, da Sebna, che è (incaricato) sulla casa: 16 'Cosa c'è qui che ti interessa, e chi c'è qui che ti interessa, che ti sei scavato qui un luogo di sepoltura?' In alto egli si scava il luogo di sepoltura; in una rupe si taglia una residenza. 17 'Ecco, Geova ti lancerà giù con lancio violento, o uomo robusto, e ti afferrerà con forza. 18 Senz'altro ti avvolgerà strettamente, come una palla per un ampio paese. Là morirai, e là i carri della tua gloria saranno il disonore della casa del tuo padrone. 19 E io certamente ti spingerò via dalla tua posizione; e dal tuo posto ufficiale uno ti tirerà giù. 20 " 'E deve avvenire in quel giorno che certamente io chiamerò il mio servitore, cioè Eliachim figlio di Ilchia. 21 E certamente lo vestirò con la tua lunga veste, e lo cingerò fermamente della tua fascia, e gli darò in mano il tuo dominio; ed egli dovrà divenire un padre per l'abitante di Gerusalemme e per la casa di Giuda. 22 E certamente metterò la chiave della casa di Davide sulla sua spalla, ed egli dovrà aprire senza che nessuno chiuda, e dovrà chiudere senza che nessuno apra. 23 E certamente lo conficcherò come un piolo in un luogo durevole, e dovrà divenire come un trono di gloria per la casa di suo padre. 24 E dovranno appendere a lui tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rampolli, tutti i vasi di piccola forma, sia i vasi a forma di coppa che tutti i vasi delle grandi giare. 25 " 'In quel giorno', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'il piolo conficcato in un luogo durevole sarà rimosso, e dovrà essere cavato e dovrà cadere, e il carico che c'è sopra dovrà essere stroncato, poiché Geova stesso ha parlato' ". 23 La dichiarazione solenne su Tiro: Urlate, navi di Tarsis! poiché è stata spogliata da(ll'essere) un porto, da(ll'essere un luogo) in cui entrare. Dal paese di Chittim è stato loro rivelato. 2 Tacete, abitanti del paese costiero. I commercianti di Sidone, quelli che attraversano il mare, ti hanno riempito. 3 E su molte acque è stato il seme di Sihor, la mietitura del Nilo, sua entrata; e divenne il profitto delle nazioni. 4 Prova vergogna, o Sidone; perché il mare, o fortezza del mare, ha detto: "Non ho avuto dolori di parto, e non ho generato, né ho allevato giovani, né cresciuto vergini". 5 Proprio come alla notizia circa l'Egitto, la gente sarà similmente in penosi dolori alla notizia di Tiro. 6 Passate a Tarsis; urlate, abitanti del paese costiero. 7 È questa la vostra (città) che esultava dai giorni di molto tempo fa, (dai) suoi primi tempi? I suoi piedi la portavano lontano a risiedere come forestiera. 8 Chi ha dato questo consiglio contro Tiro, colei che concedeva corone, i cui commercianti erano principi, i cui trafficanti erano gli onorevoli della terra? 9 Geova degli eserciti stesso ha dato questo consiglio, di profanare l'orgoglio di tutta la bellezza, di trattare con disprezzo tutti gli onorevoli della terra. 10 Attraversa il tuo paese come il fiume Nilo, o figlia di Tarsis. Non c'è più alcun cantiere navale. 11 Egli ha steso la mano sul mare; ha fatto agitare i regni. Geova stesso ha dato comando contro la Fenicia, di annientarne le fortezze. 12 E dice: "Non devi mai più esultare, o oppressa, vergine figlia di Sidone. Levati, passa a Chittim stessa. Neanche là ci sarà riposo per te". 13 Ecco, il paese dei caldei. Questo è il popolo - l'Assiria non mostrò d'esser(lo) - la fondarono per i frequentatori del deserto. Hanno eretto le loro torri d'assedio; hanno spogliato le sue torri di dimora; uno l'ha resa una rovina sgretolata. 14 Urlate, navi di Tarsis, poiché la vostra fortezza è stata spogliata. 15 E deve accadere in quel giorno che Tiro dovrà essere dimenticata per settant'anni, quanti sono i giorni di un re. Alla fine di settant'anni avverrà a Tiro come nel canto di una prostituta: 16 "Prendi un'arpa, va in giro per la città, o prostituta dimenticata. Fa del tuo meglio nel suonare sulle corde; moltiplica i tuoi canti, affinché tu sia ricordata". 17 E deve avvenire alla fine di settant'anni che Geova rivolgerà la sua attenzione a Tiro, ed essa dovrà tornare al suo compenso e commettere prostituzione con tutti i regni della terra sulla superficie del suolo. 18 E il suo profitto e il suo compenso dovrà divenire qualcosa di santo a Geova. Non sarà depositato, né sarà accumulato, perché il suo compenso sarà per quelli che dimorano dinanzi a Geova, per mangiare a sazietà e per coprirsi con eleganza. 24 Ecco, Geova vuota il paese e lo rende desolato, e ne ha torto la faccia e ne ha disperso gli abitanti. 2 E dev'essere lo stesso per il popolo come per il sacerdote; lo stesso per il servitore come per il suo padrone; lo stesso per la serva come per la sua padrona; lo stesso per chi compra come per chi vende; lo stesso per chi presta come per chi prende a prestito; lo stesso per chi prende l'interesse come per chi paga l'interesse. 3 Immancabilmente il paese sarà vuotato, e immancabilmente sarà predato, poiché Geova stesso ha pronunciato questa parola. 4 Il paese ha fatto cordoglio, è appassito. Il paese produttivo si è seccato, è appassito. Gli altolocati del popolo del paese si sono inariditi. 5 E il paese medesimo si è contaminato sotto i suoi abitanti, poiché hanno trasgredito le leggi, cambiato il regolamento, infranto il patto di durata indefinita. 6 Perciò la maledizione stessa ha divorato il paese, e quelli che lo abitano sono ritenuti colpevoli. Per questo gli abitanti del paese son diminuiti di numero, e sono rimasti pochissimi uomini mortali. 7 Il vino nuovo ha fatto cordoglio, il vino si è inaridito, tutti i lieti di cuore han sospirato. 8 L'esultanza dei tamburelli è cessata, il rumore di quelli che tripudiavano altamente si è interrotto, l'esultanza dell'arpa è cessata. 9 Bevono vino senza canto; la bevanda inebriante diviene amara per quelli che la bevono. 10 La città abbandonata è stata abbattuta; l'ingresso di ogni casa è stato chiuso. 11 C'è un alto grido nelle strade per (mancanza di) vino. Tutta l'allegrezza è scomparsa; l'esultanza del paese se n'è andata. 12 Nella città è stata lasciata una condizione sorprendente; la porta è stata frantumata in un semplice mucchio di rottami. 13 Poiché così diverrà in mezzo al paese, fra i popoli, come la bacchiatura dell'olivo, come la racimolatura quando la vendemmia è giunta alla fine. 14 Essi stessi alzeranno la voce, grideranno di gioia. Nella superiorità di Geova certamente strilleranno dal mare. 15 Perciò nella regione della luce devono glorificare Geova, nelle isole del mare il nome di Geova, l'Iddio d'Israele. 16 Dall'estremità del paese abbiamo udito melodie: "Adornamento al Giusto!" Ma io dico: "Per me c'è la magrezza, per me c'è la magrezza! Guai a me! Gli sleali hanno agito slealmente. Sì, con slealtà gli sleali hanno agito slealmente". 17 Terrore e cavità e trappola sono su di te, abitante del paese. 18 E deve accadere che chiunque fuggirà dal suono della cosa che incute terrore cadrà nella cavità, e chiunque salirà da dentro la cavità sarà preso nella trappola. Poiché le medesime cateratte in alto saranno effettivamente aperte, e le fondamenta del paese sobbalzeranno. 19 La terra si è del tutto schiantata, la terra si è del tutto scossa, la terra ha del tutto traballato. 20 La terra si muove in maniera del tutto instabile come un ubriaco, e ha vacillato da una parte all'altra come una baracca da guardia. E la sua trasgressione è divenuta grave su di essa, e deve cadere, così che non si leverà più. 21 E deve accadere in quel giorno che Geova rivolgerà la sua attenzione all'esercito dell'alto nell'alto, e ai re del suolo sul suolo. 22 E certamente saranno raccolti con una raccolta come di prigionieri in una fossa, e saranno chiusi nella segreta; e dopo un'abbondanza di giorni si presterà loro attenzione. 23 E la luna piena si è confusa, e il (sole) splendente ha provato vergogna, poiché Geova degli eserciti è divenuto re sul monte Sion e a Gerusalemme e di fronte ai suoi anziani con gloria. 25 O Geova, tu sei il mio Dio. Ti esalto, lodo il tuo nome, poiché hai fatto cose meravigliose, consigli dai primi tempi, nella fedeltà, nella fidatezza. 2 Poiché hai fatto di una città un mucchio di pietre, di una città fortificata una rovina sgretolata, di una torre di dimora di estranei una non-città, che non sarà riedificata nemmeno a tempo indefinito. 3 Perciò quelli che sono un forte popolo ti glorificheranno; la città delle nazioni tiranniche ti temerà. 4 Poiché sei divenuto fortezza per il misero, fortezza per il povero nell'angustia che egli prova, rifugio dal temporale, ombra dal caldo, quando il soffio dei tiranni è come un temporale contro un muro. 5 Come il calore in un paese arido, tu reprimi il rumore degli estranei, il calore con l'ombra di una nube. La melodia stessa dei tiranni è soppressa. 6 E Geova degli eserciti certamente farà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di piatti ben oliati, un banchetto di (vini) chiariti, di piatti ben oliati pieni di midollo, di (vini) chiariti, filtrati. 7 E su questo monte egli certamente inghiottirà la faccia dell'avvolgimento che si avvolge su tutti i popoli, e l'opera tessuta che si intesse su tutte le nazioni. 8 Egli effettivamente inghiottirà la morte per sempre, e il Sovrano Signore Geova certamente asciugherà le lacrime da ogni faccia. E toglierà il biasimo del suo popolo da tutta la terra, poiché Geova stesso ha parlato. 9 E in quel giorno certamente si dirà: "Ecco, questo è il nostro Dio. Abbiamo sperato in lui, ed egli ci salverà. Questo è Geova. Abbiamo sperato in lui. Gioiamo e rallegriamoci nella salvezza mediante lui". 10 Poiché la mano di Geova si poserà su questo monte, e Moab dev'essere calpestato nel suo luogo come quando un mucchio di paglia è calpestato in un letamaio. 11 Ed egli deve stendere le sue mani in mezzo a esso come quando il nuotatore (le) stende per nuotare, e deve abbassarne la superbia con gli scaltri movimenti delle sue mani. 12 E la città fortificata, con le tue alte mura di sicurezza, (la) deve abbassare; (la) deve abbattere, portare a contatto con la terra, nella polvere. 26 In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda: "Abbiamo una città forte. Egli pone la stessa salvezza per mura e bastione. 2 Aprite le porte, affinché entri la nazione giusta che osserva la condotta fedele. 3 Nella continua pace salvaguarderai l'inclinazione che è ben sostenuta, perché si confida in te. 4 Confidate in Geova in ogni tempo, poiché in Iah Geova è la Roccia dei tempi indefiniti. 5 "Poiché egli ha abbassato quelli che abitavano in alto, la città elevata. L'abbassa, l'abbassa a terra; la porta a contatto con la polvere. 6 Il piede la calpesterà, i piedi dell'afflitto, i passi dei miseri". 7 Il sentiero del giusto è rettitudine. Essendo tu retto, livellerai il medesimo percorso del giusto. 8 Sì, per il sentiero dei tuoi giudizi, o Geova, abbiamo sperato in te. Per il tuo nome e per il tuo memoriale è stato il desiderio dell'anima. 9 Con la mia anima ti ho desiderato nella notte; sì, col mio spirito dentro di me continuo a cercarti; perché, quando da te ci sono giudizi per la terra, gli abitanti del paese produttivo certamente imparano la giustizia. 10 Benché al malvagio si mostri favore, semplicemente non imparerà la giustizia. Nel paese della dirittura agirà ingiustamente e non vedrà l'eminenza di Geova. 11 O Geova, la tua mano è divenuta alta, (ma) essi non (la) guardano. Guarderanno e proveranno vergogna davanti allo zelo per il (tuo) popolo. Sì, il medesimo fuoco per i tuoi propri avversari li divorerà. 12 O Geova, tu ci aggiudicherai la pace, perché anche tutte le nostre opere hai compiuto per noi. 13 O Geova nostro Dio, altri padroni oltre a te hanno agito come nostri proprietari. Per te solo faremo menzione del tuo nome. 14 Essi sono morti; non vivranno. Impotenti nella morte, non si leveranno. Perciò hai rivolto la tua attenzione per annientarli e distruggerne ogni menzione. 15 Hai aggiunto alla nazione; o Geova, hai aggiunto alla nazione; ti sei glorificato. Hai esteso lontano tutti i confini del paese. 16 O Geova, durante l'angustia hanno rivolto la loro attenzione a te; hanno versato un sussurro (di preghiera) quando ricevevano la tua disciplina. 17 Proprio come una donna incinta prossima a partorire ha dolori di parto, grida nelle sue doglie, così siamo divenuti noi a motivo tuo, o Geova. 18 Siamo divenuti gravidi, abbiamo avuto dolori di parto; per così dire, abbiamo generato vento. Non operiamo nessuna vera salvezza riguardo al paese, e nessun abitante cade (nella nascita) per il paese produttivo. 19 "I tuoi morti vivranno. Un mio cadavere: sorgeranno. Svegliatevi e gridate di gioia, voi che risiedete nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada delle malve, e la terra stessa farà cadere (nella nascita) anche gli impotenti nella morte. 20 "Va, popolo mio, entra nelle tue stanze interne, e chiudi le tue porte dietro di te. Nasconditi per un breve momento finché la denuncia sia passata. 21 Poiché, ecco, Geova uscirà dal suo luogo per chiedere conto dell'errore dell'abitante del paese contro di lui, e il paese certamente esporrà il suo spargimento di sangue e non coprirà più i suoi uccisi". 27 In quel giorno Geova, con la sua dura e grande e forte spada, rivolgerà la sua attenzione al Leviatan, il serpente guizzante, sì, al Leviatan, il serpente tortuoso, e certamente ucciderà il mostro marino che è nel mare. 2 In quel giorno cantatele: "Una vigna di vino spumeggiante! 3 Io, Geova, la salvaguardo. Ogni momento l'irrigherò. Perché nessuno rivolga la sua attenzione contro di essa, la salvaguarderò pure notte e giorno. 4 Io non provo furore. Chi mi darà rovi (ed) erbacce nella battaglia? Certamente li calpesterò. Certamente darò loro fuoco nello stesso tempo. 5 Altrimenti afferri egli la mia fortezza, faccia pace con me; pace faccia con me". 6 Nei (giorni) avvenire Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e realmente germoglierà; e semplicemente riempiranno di prodotti la superficie del paese produttivo. 7 Come con il colpo di uno che lo colpisca lo deve uno colpire? O come con la strage dei suoi uccisi dev'essere ucciso? 8 Con un grido spaventoso contenderai con lei quando la manderai via. Egli (la) deve espellere col suo soffio, uno impetuoso nel giorno del vento orientale. 9 Perciò mediante questo mezzo sarà espiato l'errore di Giacobbe, e questo è tutto il frutto (quando) egli toglie il suo peccato, quando rende tutte le pietre dell'altare come pietre calcaree che siano state polverizzate, così che i pali sacri e i banchi dell'incenso non sorgeranno. 10 Poiché la città fortificata sarà solitaria, il pascolo sarà lasciato a se stesso e abbandonato come un deserto. Là pascolerà il vitello, e là giacerà; ed egli realmente ne consumerà i rami. 11 Quando i suoi ramoscelli si saranno seccati, le donne che verranno (li) romperanno, accendendoli. Poiché non è un popolo di acuto intendimento. Perciò il suo Fattore non gli mostrerà misericordia, e il suo proprio Formatore non gli mostrerà favore. 12 E deve accadere in quel giorno che Geova batterà (il frutto), dalla corrente del Fiume fino alla valle del torrente d'Egitto, e così voi stessi sarete raccolti l'uno dopo l'altro, o figli d'Israele. 13 E deve accadere in quel giorno che si suonerà un gran corno, e quelli che periscono nel paese d'Assiria e quelli che sono dispersi nel paese d'Egitto certamente verranno e si inchineranno dinanzi a Geova sul santo monte in Gerusalemme. 28 Guai all'eminente corona degli ubriaconi di Efraim, e al fiore appassito del suo adornamento di bellezza che è in capo alla fertile valle di quelli che sono sopraffatti dal vino! 2 Ecco, Geova ha qualcuno forte e vigoroso. Come un tonante temporale di grandine, una tempesta distruttiva, come un tonante temporale di acque potenti, inondatrici, egli certamente getterà a terra con forza. 3 Con i piedi saranno calpestate le eminenti corone degli ubriaconi di Efraim. 4 E il fiore appassito del suo adornamento di bellezza che è in capo alla fertile valle deve divenire come il fico primaticcio prima dell'estate, che, quando chi sta vedendo lo vede, mentre è ancora nella palma della sua mano, lo inghiotte. 5 In quel giorno Geova degli eserciti diverrà come una corona di adornamento e come una ghirlanda di bellezza per quelli che rimarranno del suo popolo, 6 e come uno spirito di giustizia per colui che siede nel giudizio, e come potenza (per) quelli che respingono la battaglia dalla porta. 7 E anche questi - a causa del vino si sono sviati e a causa della bevanda inebriante sono andati errando. Sacerdote e profeta - si sono sviati a causa della bevanda inebriante, si sono confusi per effetto del vino, sono andati errando per effetto della bevanda inebriante; si sono sviati nel loro vedere, hanno vacillato in quanto alla decisione. 8 Poiché le tavole stesse son divenute tutte piene di sordido vomito, non c'è luogo (senza di esso). 9 Chi si istruirà nella conoscenza, e a chi si farà capire ciò che è stato udito? A quelli che sono stati svezzati dal latte, a quelli scostati dalle mammelle? 10 Poiché è "comando su comando, comando su comando, corda per misurare su corda per misurare, corda per misurare su corda per misurare, un poco qui, un poco là". 11 Poiché mediante quelli che balbettano con le loro labbra e mediante una lingua diversa egli parlerà a questo popolo, 12 a quelli ai quali ha detto: "Questo è il luogo di riposo. Date riposo allo stanco. E questo è il luogo di ristoro", ma che non volevano udire. 13 E per loro certamente la parola di Geova diverrà "comando su comando, comando su comando, corda per misurare su corda per misurare, corda per misurare su corda per misurare, un poco qui, un poco là", perché vadano e certamente inciampino all'indietro e in effetti siano fiaccati e accalappiati e presi. 14 Udite perciò la parola di Geova, arroganti, dominatori di questo popolo che siete a Gerusalemme: 15 Giacché avete detto: "Abbiamo concluso un patto con la Morte; e con lo Sceol abbiamo effettuato una visione; la repentina inondazione che straripa, nel caso che passi, non verrà su di noi, poiché abbiamo fatto di una menzogna il nostro rifugio e ci siamo nascosti nella falsità"; 16 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un fondamento sicuro. Nessuno che eserciti fede proverà panico. 17 E certamente farò del diritto la corda per misurare e della giustizia la livella; e la grandine deve spazzare via il rifugio di menzogna, e le acque stesse inonderanno il medesimo nascondiglio. 18 E il vostro patto con la Morte certamente sarà dissolto, e quella vostra visione con lo Sceol non sussisterà. La repentina inondazione che straripa, quando passa: dovete anche divenire per essa un luogo da calpestare. 19 Ogni volta che passerà, vi porterà via, perché passerà di mattina in mattina, durante il giorno e durante la notte; e deve divenire solo ragione di trepidazione per far comprendere (ad altri) ciò che è stato udito". 20 Poiché il letto è stato troppo corto per stirarvisi, e lo stesso lenzuolo tessuto è (troppo) stretto per avvolgervisi. 21 Poiché Geova si leverà proprio come al monte Perazim, si agiterà proprio come nel bassopiano vicino a Gabaon, per fare la sua opera - la sua opera è strana - e per compiere il suo lavoro, il suo lavoro è insolito. 22 E ora non mostratevi schernitori, affinché i vostri legami non divengano forti, poiché c'è uno sterminio, sì, qualcosa di deciso, che ho udito dal Sovrano Signore, Geova degli eserciti, per tutto il paese. 23 Prestate orecchio e ascoltate la mia voce; prestate attenzione e ascoltate il mio detto. 24 Forse tutto il giorno l'aratore ara per seminare, scioglie ed erpica il suo suolo? 25 Quando ne ha appianato la superficie, non sparge quindi comino nero e non asperge il comino, e non deve mettere il frumento, il miglio, e l'orzo nel luogo fissato, e la spelta come sua linea di confine? 26 E uno lo corregge secondo ciò che è giusto. Il suo proprio Dio lo istruisce. 27 Poiché non è con uno strumento per trebbiare che si batte il comino nero; e sul comino non si fa girare la ruota del carro. Poiché il comino nero in genere si batte con la verga, e il comino col bastone. 28 Si schiaccia in genere il frumento stesso? Poiché non si continua mai a trebbiarlo incessantemente. Ed egli deve mettere in movimento il rullo del suo carro, e i suoi propri destrieri, (ma) non lo schiaccerà. 29 Anche questo è proceduto da Geova degli eserciti stesso, che è stato meraviglioso per consiglio, che ha fatto cose grandi in opere efficaci. 29 "Guai ad Ariel, ad Ariel, la città dove si accampò Davide! Aggiungete anno ad anno; le feste compiano il loro ciclo. 2 E devo mettere Ariel alle strette, e vi dev'essere cordoglio e lamentazione, ed essa mi deve divenire come il focolare dell'altare di Dio. 3 E mi devo accampare da ogni parte contro di te, e ti devo porre l'assedio con una palizzata ed erigere contro di te opere d'assedio. 4 E devi essere abbassata così che parlerai dalla medesima terra, e il tuo dire suonerà basso come dalla polvere. E come un medium spiritico la tua voce deve venire perfino dalla terra, e dalla polvere verrà il bisbiglio del tuo proprio dire. 5 E la folla di quelli a te estranei deve divenire proprio come fine polvere, e la folla dei tiranni proprio come la pula che passa. E deve accadere in un istante, all'improvviso. 6 Da Geova degli eserciti ti sarà prestata attenzione con tuono e con terremoto e con un gran suono, uragano e tempesta, e la fiamma di un fuoco divorante". 7 E deve accadere proprio come in un sogno, in una visione della notte, riguardo alla folla di tutte le nazioni che fanno guerra contro Ariel, sì, di tutti quelli che fanno guerra contro di lei, e le torri d'assedio contro di lei e quelli che la mettono alle strette. 8 Sì, deve accadere proprio come quando qualcuno che ha fame sogna, ed ecco, mangia, e in effetti si sveglia e la sua anima è vuota; e proprio come quando qualcuno che ha sete sogna, ed ecco, beve, e in effetti si sveglia, ed ecco, è stanco e la sua anima è inaridita; così accadrà alla folla di tutte le nazioni che fanno guerra contro il monte Sion. 9 Indugiatevi, e siate sbalorditi; accecatevi, e siate accecati. Si sono inebriati, ma non col vino; si sono mossi in maniera instabile, ma non a causa di bevanda inebriante. 10 Poiché su di voi Geova ha versato uno spirito di profondo sonno; ed egli chiude i vostri occhi, i profeti, e ha coperto anche le vostre teste, i visionari. 11 E per voi la visione di ogni cosa diviene come le parole del libro che è stato sigillato, che danno a qualcuno che conosce la scrittura, dicendo: "Leggi questo ad alta voce, ti preghiamo", ed egli deve dire: "Non posso, poiché è sigillato"; 12 e il libro dev'essere dato a qualcuno che non conosce la scrittura, dicendo: "Leggi questo ad alta voce, ti preghiamo", ed egli deve dire: "Non conosco affatto la scrittura". 13 E Geova dice: "Per la ragione che questo popolo si è accostato con la sua bocca, e mi ha glorificato semplicemente con le sue labbra, e ha allontanato da me il suo stesso cuore, e il suo timore verso di me diviene comandamento di uomini che è insegnato, 14 perciò eccomi che di nuovo agirò meravigliosamente con questo popolo, in maniera meravigliosa e con qualcosa di meraviglioso; e la sapienza dei suoi saggi deve perire, e il medesimo intendimento dei suoi uomini discreti si nasconderà". 15 Guai a quelli che vanno molto profondamente nel nascondere il consiglio di Geova stesso, e le cui opere si sono compiute in luogo tenebroso, mentre dicono: "Chi ci vede, e chi ci conosce?" 16 Oh la vostra perversità! Deve il vasaio stesso essere reputato proprio come l'argilla? Poiché deve la cosa fatta dire rispetto al suo fattore: "Egli non mi ha fatto"? E dice realmente la medesima cosa formata rispetto al suo formatore: "Egli non ha mostrato intendimento"? 17 Non è ancora che per pochissimo tempo e il Libano dovrà essere mutato in frutteto e il frutteto stesso sarà considerato proprio come una foresta? 18 E in quel giorno i sordi certamente udranno le parole del libro, e dalla caligine e dalle tenebre perfino gli occhi dei ciechi vedranno. 19 E i mansueti certamente accresceranno la loro allegrezza in Geova stesso, e anche i poveri del genere umano gioiranno nello stesso Santo d'Israele, 20 perché il tiranno deve pervenire alla sua fine, e l'arrogante deve giungere alla sua cessazione, e tutti quelli che stanno all'erta per fare danno devono essere stroncati, 21 quelli che conducono un uomo al peccato mediante la (sua) parola, e quelli che tendono l'esca anche a chi riprende alla porta, e quelli che respingono il giusto con argomenti vuoti. 22 Perciò questo è ciò che Geova ha detto alla casa di Giacobbe, colui che redense Abraamo: "Giacobbe ora non proverà vergogna, né ora la sua propria faccia impallidirà; 23 poiché quando vede i suoi figli, opera delle mie mani, in mezzo a sé, santificheranno il mio nome, e certamente santificheranno il Santo di Giacobbe, e avranno rispettoso timore dell'Iddio d'Israele. 24 E quelli che errano nel (loro) spirito conosceranno in effetti l'intendimento, e anche quelli che brontolano impareranno l'istruzione". 30 "Guai ai figli ostinati", è l'espressione di Geova, "(a quelli che sono disposti) ad eseguire il consiglio, ma non quello che viene da me; e a versare una libazione, ma non col mio spirito, per aggiungere peccato a peccato; 2 a quelli che si incamminano per scendere in Egitto e che non hanno interrogato la mia propria bocca, per trovare riparo nella fortezza di Faraone e per rifugiarsi all'ombra dell'Egitto! 3 E la fortezza di Faraone deve divenire anche per voi motivo di vergogna, e il rifugio all'ombra dell'Egitto causa di umiliazione. 4 Poiché i suoi principi sono stati a Zoan stessa, e i suoi propri inviati raggiungono anche Hanes. 5 Ognuno certamente si vergognerà di un popolo che non reca beneficio, che non è di aiuto e non reca beneficio, ma è motivo di vergogna e anche causa di biasimo". 6 La dichiarazione solenne contro le bestie del sud: Attraverso il paese di angustia e dure condizioni, del leone e del leopardo che ringhia, della vipera e dell'infuocata serpe volante, sulle spalle degli asini adulti portano le loro risorse, e sulle gobbe dei cammelli le loro provviste. A favore del popolo non si mostreranno di nessun beneficio. 7 E gli egiziani sono mera vanità, e aiuteranno semplicemente per nulla. Perciò ho chiamato questa: "Raab: sono per starsene quieti". 8 "Ora vieni, scrivilo su una tavoletta con loro, e incidilo anche in un libro, affinché serva per un giorno futuro, come testimonianza a tempo indefinito. 9 Poiché è un popolo ribelle, figli menzogneri, figli che non hanno voluto udire la legge di Geova; 10 che hanno detto a quelli che vedono: 'Non dovete vedere', e a quelli che hanno visioni: 'Non dovete avere per noi visioni di cose rette. Pronunciateci cose lusinghiere; vedete cose ingannevoli. 11 Scostatevi dalla via; deviate dal sentiero. Fate cessare il Santo d'Israele proprio a motivo nostro' ". 12 Perciò il Santo d'Israele ha detto questo: "Visto il vostro rigettare questa parola, e (giacché) confidate nel defraudare e in ciò che è tortuoso e vi appoggiate a esso, 13 perciò questo errore vi diverrà come una parte lesionata che sta per cadere, una sporgenza in un muro molto elevato, il cui crollo può avvenire all'improvviso, in un istante. 14 E uno per certo lo romperà come si rompe una grossa giara dei vasai, frantumata senza che alcuno (la) risparmi, così che non si può trovare tra i suoi frantumi un frammento di terracotta con cui smuovere il fuoco dal focolare o attingere acqua da un acquitrino". 15 Poiché il Sovrano Signore Geova, il Santo d'Israele, ha detto questo: "Tornando e riposando sarete salvati. La vostra potenza sarà semplicemente nello stare indisturbati e nella fiducia". Ma voi non voleste. 16 E dicevate: "No, ma fuggiremo su cavalli!" Perciò fuggirete. "E cavalcheremo (cavalli) veloci!" Perciò quelli che vi inseguiranno si mostreranno veloci. 17 Mille tremeranno a causa del rimprovero di uno; a causa del rimprovero di cinque fuggirete finché sarete rimasti come un albero maestro in cima a un monte e come un segnale su un colle. 18 E perciò Geova si terrà in aspettazione per mostrarvi favore, e perciò sorgerà per mostrarvi misericordia. Poiché Geova è un Dio di giudizio. Felici sono tutti quelli che si tengono in aspettazione di lui. 19 Quando il medesimo popolo di Sion dimorerà a Gerusalemme, non piangerai affatto. Immancabilmente egli ti mostrerà favore al suono del tuo grido; appena avrà udito, realmente ti risponderà. 20 E Geova certamente vi darà pane in forma di angustia e acqua in forma di oppressione; eppure il tuo grande Insegnante non si nasconderà più, e i tuoi occhi dovranno divenire (occhi) che vedono il tuo grande Insegnante. 21 E i tuoi propri orecchi udranno dietro a te una parola dire: "Questa è la via. Camminate in essa", nel caso che andiate a destra o nel caso che andiate a sinistra. 22 E dovete contaminare il rivestimento delle tue immagini scolpite d'argento e la ricopertura della tua statua fusa d'oro. Le spargerai. Come una donna che ha i mestrui, dirai a ciò: "Semplice sporcizia!" 23 Ed egli certamente darà la pioggia per il tuo seme con cui semini il terreno, e come prodotto del terreno pane, che dovrà divenire grasso e oliato. Il tuo bestiame pascolerà quel giorno in un ampio prato. 24 E i bovini e gli asini adulti che lavorano il suolo mangeranno biada insaporita con acetosella, ventilata con la pala per ventilare e con la forca. 25 E su ogni alto monte e su ogni colle elevato dovranno esserci ruscelli, fossati d'acqua, nel giorno della grande strage quando le torri cadranno. 26 E la luce della luna piena deve divenire come la luce del (sole) splendente; e la medesima luce del (sole) splendente diverrà sette volte tanto, come la luce di sette giorni, nel giorno che Geova fascerà la frattura del suo popolo e sanerà anche la grave ferita derivante dalla sua percossa. 27 Ecco, il nome di Geova viene da lontano, ardente con la sua ira e con gravi nubi. In quanto alle sue labbra, son divenute piene di denuncia, e la sua lingua è come un fuoco divoratore. 28 E il suo spirito è come un torrente che straripa, giungendo fino al collo, per far oscillare le nazioni da una parte all'altra col setaccio dell'inutilità; e un freno che fa errare sarà nelle mascelle dei popoli. 29 Voi avrete un canto come quello nella notte in cui uno si santifica per una festa, e allegrezza di cuore come quella di uno che cammina con un flauto per venire sul monte di Geova, alla Roccia d'Israele. 30 E Geova certamente farà udire la dignità della sua voce e farà vedere il discendere del suo braccio, nell'infuriare dell'ira e nella fiamma di un fuoco divoratore (e) in nubifragio e temporale e pietre di grandine. 31 Poiché a causa della voce di Geova l'Assiria sarà colpita dal terrore; egli (la) colpirà anche con un bastone. 32 E ogni movimento della sua verga di castigo che Geova farà posare su(ll'Assiria) sarà certamente con tamburelli e con arpe; e con battaglie di (armi) brandite combatterà in effetti contro di loro. 33 Poiché il suo Tofet è sistemato da tempi recenti; è anche preparato per lo stesso re. Egli ne ha reso profondo il mucchio. Fuoco e legna sono in abbondanza. L'alito di Geova, come un torrente di zolfo, arde contro di esso. 31 Guai a quelli che scendono in Egitto per (avere) aiuto, quelli che confidano nei semplici cavalli, e che ripongono la loro fiducia nei carri da guerra, perché sono numerosi, e nei destrieri, perché sono molto potenti, ma che non hanno guardato al Santo d'Israele e non hanno ricercato Geova stesso. 2 Ed egli è anche saggio e recherà ciò che è calamitoso, e non ha revocato le sue proprie parole; e certamente si leverà contro la casa dei malfattori e contro l'aiuto di quelli che praticano ciò che è nocivo. 3 Gli egiziani, però, sono uomini terreni, e non Dio; e i loro cavalli sono carne, e non spirito. E Geova stesso stenderà la sua mano, e colui che offre aiuto dovrà inciampare, e colui che è aiutato dovrà cadere, e nello stesso tempo perverranno tutti alla fine. 4 Poiché Geova mi ha detto questo: "Proprio come il leone ruggisce, sì, il giovane leone fornito di criniera, sulla sua preda, quando si convoca contro di esso un intero numero di pastori, (e) nonostante la loro voce non si atterrirà e nonostante la loro agitazione non si umilierà; nello stesso modo Geova degli eserciti scenderà a far guerra sul monte Sion e sul suo colle. 5 Come uccelli che volano, nello stesso modo Geova degli eserciti difenderà Gerusalemme. Difendendo(la), certamente anche (la) libererà. Risparmiando(la, la) dovrà anche far scampare". 6 "Tornate a Colui contro il quale i figli d'Israele sono andati profondamente nella loro rivolta. 7 Poiché in quel giorno rigetteranno ciascuno i suoi inutili dèi d'argento e i suoi dèi d'oro senza valore, che le vostre mani han fatto per voi stessi come peccato. 8 E l'assiro dovrà cadere di spada, non (quella di) un uomo; e una spada, non (quella dell')uomo terreno, lo divorerà. E deve fuggire a causa della spada, e i suoi propri giovani saranno per gli stessi lavori forzati. 9 E la sua propria rupe passerà per l'assoluto spavento, e a causa del segnale i suoi principi si dovranno atterrire", è l'espressione di Geova, la cui luce è in Sion e la cui fornace è a Gerusalemme. 32 Ecco, un re regnerà per la stessa giustizia; e in quanto ai principi, governeranno come principi per lo stesso diritto. 2 E ciascuno deve mostrar d'essere come un luogo per riparare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come ruscelli d'acqua in un paese arido, come l'ombra di una gran rupe in una terra esausta. 3 E gli occhi di quelli che vedono non saranno incollati, e i medesimi orecchi di quelli che odono presteranno attenzione. 4 E lo stesso cuore di quelli che sono troppo frettolosi considererà la conoscenza, e perfino la lingua dei balbuzienti sarà svelta nel pronunciar cose chiare. 5 L'insensato non sarà più chiamato generoso; e in quanto all'uomo senza princìpi, non si dirà che è nobile; 6 perché l'insensato stesso pronuncerà semplice insensatezza, e il suo medesimo cuore opererà ciò che è nocivo, per operare apostasia e per pronunciare contro Geova ciò che è errato, per far sì che l'anima dell'affamato resti vuota, e che anche l'assetato resti senza la stessa bevanda. 7 In quanto all'uomo senza princìpi, i suoi strumenti sono cattivi; egli stesso ha dato consiglio per atti di condotta dissoluta, per rovinare gli afflitti con detti falsi, anche quando qualcuno povero parla di ciò che è giusto. 8 Riguardo al generoso, egli ha dato consiglio per cose generose; e a favore di cose generose egli stesso si leverà. 9 "Donne che siete a (vostro) agio, levatevi, ascoltate la mia voce! Figlie incuranti, prestate orecchio al mio dire! 10 Entro un anno e alcuni giorni voi insensate sarete agitate, perché la vendemmia sarà pervenuta alla fine (ma) non ci sarà la raccolta (del frutto). 11 Tremate, donne che siete a (vostro) agio! Agitatevi, incuranti! Spogliatevi e denudatevi, e cingetevi i lombi (di sacco). 12 Battetevi il petto, facendo lamento per i campi desiderabili, per la vite fruttifera. 13 Sul suolo del mio popolo crescono semplicemente spine, arbusti spinosi, poiché sono su tutte le case d'esultanza, sì, sulla città che tripudiava altamente. 14 Poiché la stessa torre di dimora è stata lasciata, il medesimo tumulto della città è stato abbandonato; Ofel e la torre di guardia stesse son divenute campagne spoglie, a tempo indefinito l'esultanza delle zebre, il pascolo dei branchi; 15 finché su di noi si versi spirito dall'alto, e il deserto sia divenuto un frutteto, e il frutteto stesso sia considerato una vera foresta. 16 "E nel deserto certamente risiederà il diritto, e nel frutteto dimorerà la stessa giustizia. 17 E l'opera della (vera) giustizia deve divenire pace; e il servizio della (vera) giustizia, quiete e sicurezza a tempo indefinito. 18 E il mio popolo deve dimorare in un pacifico luogo di dimora e in residenze piene di fiducia e in indisturbati luoghi di riposo. 19 E certamente grandinerà quando la foresta sarà abbattuta e la città scenderà in uno stato di abbassamento. 20 "Felici siete voi che seminate lungo tutte le acque, mandando avanti i piedi del toro e dell'asino". 33 Guai a te che spogli, senza essere tu stesso spogliato, e a te che agisci slealmente, senza che (altri) agiscano slealmente verso di te! Appena avrai finito come spogliatore, sarai spogliato. Appena avrai terminato di agire slealmente, agiranno slealmente verso di te. 2 O Geova, mostraci favore. In te abbiamo sperato. Divieni il nostro braccio ogni mattina, sì, la nostra salvezza nel tempo dell'angustia. 3 Al suono dell'agitazione sono fuggiti i popoli. Al tuo levarti sono state disperse le nazioni. 4 E le vostre spoglie saranno realmente raccolte (come) quando si raccolgono gli scarafaggi, come il precipitarsi degli sciami di locuste che si precipitano contro uno. 5 Geova certamente sarà innalzato, poiché risiede nell'alto. Egli deve riempire Sion di diritto e di giustizia. 6 E la fidatezza dei tuoi tempi dev'essere una dovizia di salvezze: sapienza e conoscenza, il timore di Geova, che è il suo tesoro. 7 Ecco, i loro medesimi eroi hanno gridato nella via; i medesimi messaggeri di pace piangeranno amaramente. 8 Le strade maestre sono state rese desolate; chi passava per il sentiero è sparito. Egli ha infranto il patto; ha disprezzato le città; non ha tenuto conto dell'uomo mortale. 9 Il paese ha fatto cordoglio, si è inaridito. Il Libano si è confuso; si è ridotto in polvere. Saron è divenuto come la pianura desertica; e Basan e il Carmelo scuotono via (le loro foglie). 10 "Ora certamente mi leverò", dice Geova, "ora certamente mi esalterò; ora certamente mi innalzerò. 11 Voi concepite erba secca; partorirete stoppia. Il vostro proprio spirito, come un fuoco, vi divorerà. 12 E i popoli devono divenire come i roghi della calce. Come spine recise, bruceranno pure col fuoco. 13 Udite, voi che siete lontani, ciò che devo fare! E conoscete, voi che siete vicini, la mia potenza. 14 In Sion i peccatori sono stati nel terrore; il brivido ha preso gli apostati: 'Chi di noi può risiedere per alcun tempo con un fuoco divoratore? Chi di noi può risiedere per alcun tempo con conflagrazioni di lunga durata?' 15 "C'è uno che cammina nella continua giustizia e proferisce ciò che è retto, che rigetta il guadagno ingiusto (derivante) dalle frodi, che scuote le mani dal prendere un regalo, che chiude l'orecchio per non ascoltare lo spargimento di sangue, e che chiude gli occhi per non vedere ciò che è male. 16 Egli è colui che risiederà sulle altezze stesse; la sua sicura altezza saranno luoghi rupestri di difficile accesso. Il suo proprio pane (gli) sarà certamente dato; la sua provvista d'acqua sarà inesauribile". 17 I tuoi occhi guarderanno un re nella sua bellezza; vedranno un paese lontano. 18 Il tuo proprio cuore commenterà con tono sommesso una cosa spaventosa: "Dov'è il segretario? Dov'è chi dà la paga? Dov'è chi conta le torri?" 19 Non vedrai un popolo insolente, un popolo dal linguaggio troppo profondo da ascoltare, dalla lingua balbuziente senza intendimento (da parte tua). 20 Guarda Sion, la città delle nostre occasioni festive! I tuoi propri occhi vedranno Gerusalemme, indisturbato luogo di dimora, tenda che nessuno piegherà. I suoi pioli di tenda non saranno mai divelti, e nessuna delle sue funi si strapperà. 21 Ma lì il Maestoso, Geova, sarà per noi un luogo di fiumi, di ampi canali. Non vi andrà flotta di galee, e non vi passerà nave maestosa. 22 Poiché Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Legislatore, Geova è il nostro Re; egli stesso ci salverà. 23 Le tue funi devono pendere sciolte; non terranno fermamente eretto il loro albero maestro; non hanno spiegato la vela. In quel tempo si dovranno anche dividere spoglie in abbondanza; gli stessi zoppi prenderanno in effetti grossa preda. 24 E nessun residente dirà: "Sono malato". Il popolo che dimora (nel paese) sarà quello perdonato del suo errore. 34 Avvicinatevi, nazioni, per udire; e voi, gruppi nazionali, prestate attenzione. Ascolti la terra e ciò che la riempie, il paese produttivo e tutto il suo prodotto. 2 Poiché Geova ha indignazione contro tutte le nazioni, e furore contro tutto il loro esercito. Egli li deve votare alla distruzione; li deve dare alla strage. 3 E i loro uccisi saranno gettati via; e in quanto ai loro cadaveri, il loro fetore ascenderà; e i monti devono struggersi a causa del loro sangue. 4 E tutti quelli dell'esercito dei cieli devono marcire. E i cieli devono arrotolarsi, proprio come il rotolo di un libro; e il loro esercito avvizzirà tutto, proprio come avvizzisce il fogliame dalla vite e come un (fico) avvizzito (cade) dalla pianta del fico. 5 "Poiché nei cieli la mia spada certamente si inebrierà. Ecco, scenderà su Edom, e sul popolo da me votato alla distruzione nella giustizia. 6 Geova ha una spada; deve riempirsi di sangue; si deve ingrassare di grasso, del sangue di giovani montoni e di capri, del grasso dei reni dei montoni. Poiché Geova ha un sacrificio a Bozra, e una grande strage nel paese di Edom. 7 E i tori selvaggi devono scendere con loro, e i giovani tori con i potenti; e il loro paese si deve inzuppare di sangue, e la loro medesima polvere si ingrasserà di grasso". 8 Poiché Geova ha un giorno di vendetta, un anno di retribuzioni per la causa di Sion. 9 E i suoi torrenti si devono cambiare in pece, e la sua polvere in zolfo; e il suo paese deve divenire come pece ardente. 10 Di notte e di giorno non sarà estinta; a tempo indefinito il suo fumo continuerà ad ascendere. Di generazione in generazione sarà inaridita; per i secoli dei secoli nessuno l'attraverserà. 11 E dovranno prenderne possesso il pellicano e il porcospino, e in essa risiederanno i gufi comuni e i corvi stessi; ed egli deve stendere su di essa la corda per misurare del vuoto e le pietre del vacuo. 12 I suoi nobili: non ce n'è nessuno là che chiamino al regno stesso, e i suoi medesimi principi diverranno tutti un nulla. 13 Sulle sue torri di dimora devono venir su le spine, ortiche ed erbacce spinose nei suoi luoghi fortificati; ed essa deve divenire un luogo di dimora di sciacalli, il cortile degli struzzi. 14 E i frequentatori delle regioni aride devono incontrare animali ululanti, e perfino il demonio a forma di capro chiamerà il suo compagno. Sì, là il caprimulgo certamente starà a suo agio e si troverà un luogo di riposo. 15 Là il colubro ha fatto il suo nido e depone (le uova), e (le) deve covare e raccogliere sotto la sua ombra. Sì, là devono radunarsi i nibbi, ciascuno con la sua compagna. 16 Ricercate per voi stessi nel libro di Geova e leggete ad alta voce: non ne è mancato nemmeno uno; realmente non mancano di avere ciascuno la sua compagna, poiché la bocca di Geova ha dato il comando, e il suo spirito li ha radunati. 17 Ed Egli ha gettato per loro la sorte, e la sua propria mano ha ripartito loro il luogo mediante la corda per misurare. A tempo indefinito ne prenderanno possesso; di generazione in generazione vi risiederanno. 35 Il deserto e la regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e fiorirà come lo zafferano. 2 Immancabilmente fiorirà, e davvero gioirà con gioia e con grido di letizia. Le si deve dare la gloria dello stesso Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Là saranno quelli che vedranno la gloria di Geova, lo splendore del nostro Dio. 3 Rafforzate le mani deboli, e rendete ferme le ginocchia che vacillano. 4 Dite a quelli che sono di cuore ansioso: "Siate forti. Non temete. Ecco, il vostro proprio Dio verrà con la vendetta stessa, Dio, sì, con una ricompensa. Egli stesso verrà e vi salverà". 5 In quel tempo gli occhi dei ciechi saranno aperti, e i medesimi orecchi dei sordi saranno sturati. 6 In quel tempo lo zoppo salterà proprio come fa il cervo, e la lingua del muto griderà di gioia. Poiché nel deserto saranno sgorgate le acque, e torrenti nella pianura desertica. 7 E il suolo riarso sarà divenuto come uno stagno folto di canne, e il suolo assetato come fonti d'acqua. Nel luogo di dimora degli sciacalli, luogo di riposo per (loro), ci sarà erba verde con canne e papiri. 8 E certamente ci sarà una strada maestra, sì, una via; e sarà chiamata la Via della Santità. Non vi passerà l'impuro. E sarà per chi cammina nella via, e (in essa) non erreranno gli stolti. 9 Non ci sarà nessun leone, e non vi salirà alcuna sorta di rapaci bestie selvagge. Là non se ne troverà nessuna; e (vi) dovranno camminare i ricomprati. 10 E i medesimi redenti da Geova torneranno e certamente verranno a Sion con grido di gioia; e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa. Conseguiranno esultanza e allegrezza, e mestizia e sospiri dovranno fuggire. 36 Ora avvenne nel quattordicesimo anno del re Ezechia che Sennacherib re d'Assiria salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prendeva. 2 E il re d'Assiria mandò infine Rabsache da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con notevoli forze militari, ed egli stava fermo presso la conduttura della piscina superiore, sulla strada maestra del campo del lavandaio. 3 Uscirono quindi verso di lui Eliachim figlio di Ilchia, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e Ioa figlio di Asaf il cancelliere. 4 Pertanto Rabsache disse loro: "Suvvia, dite a Ezechia: 'Il grande re, il re d'Assiria, ha detto questo: "Che cos'è questa fiducia in cui hai confidato? 5 Hai detto (ma è parola di labbra): 'Ci sono consiglio e potenza per la guerra'. Ora in chi hai confidato, che ti sei ribellato contro di me? 6 Ecco, hai confidato nel sostegno di questa canna rotta, nell'Egitto, che, se un uomo vi si appoggiasse, certamente gli entrerebbe nella palma della mano e la trafiggerebbe. Così è Faraone re d'Egitto per tutti quelli che confidano in lui. 7 E nel caso che tu mi dica: 'Abbiamo confidato in Geova nostro Dio', non è egli colui del quale Ezechia ha eliminato gli alti luoghi e gli altari, mentre dice a Giuda e a Gerusalemme: 'Vi dovete inchinare davanti a questo altare'?" ' 8 Or dunque, fa una scommessa, suvvia, col mio signore il re d'Assiria, e lascia che io ti dia duemila cavalli (per vedere) se puoi, da parte tua, mettervi sopra dei cavalieri. 9 Come potresti, quindi, far voltare la faccia di un solo governatore dei più piccoli servitori del mio signore, mentre tu, da parte tua, confidi nell'Egitto per i carri e per i cavalieri? 10 E ora è senza autorizzazione di Geova che sono salito contro questo paese per ridurlo in rovina? Geova stesso mi ha detto: 'Sali contro questo paese, e lo devi ridurre in rovina' ". 11 A ciò Eliachim e Sebna e Ioa dissero a Rabsache: "Ti preghiamo, parla ai tuoi servitori nella lingua siriaca, poiché stiamo ascoltando; e non parlarci nella lingua dei giudei agli orecchi del popolo che è sulle mura". 12 Ma Rabsache disse: "Mi ha mandato il mio signore a pronunciare queste parole al tuo signore e a te? Non agli uomini che siedono sulle mura, affinché mangino i loro propri escrementi e bevano la loro propria urina insieme a voi?" 13 E Rabsache continuò a stare in piedi e a gridare ad alta voce nella lingua dei giudei, e proseguì, dicendo: "Udite le parole del gran re, il re d'Assiria. 14 Il re ha detto questo: 'Non vi inganni Ezechia, poiché egli non vi può liberare. 15 E non vi faccia Ezechia confidare in Geova, dicendo: "Immancabilmente Geova ci libererà. Questa città non sarà data in mano al re d'Assiria". 16 Non ascoltate Ezechia, poiché il re d'Assiria ha detto questo: "Capitolate davanti a me, e uscite a me, e mangiate ciascuno della sua propria vite e ciascuno del suo proprio fico e bevete ciascuno l'acqua della sua propria cisterna, 17 finché io venga e realmente vi porti in un paese simile al vostro proprio paese, un paese di grano e di vino nuovo, un paese di pane e di vigne; 18 perché Ezechia non vi illuda, dicendo: 'Geova stesso ci libererà'. Hanno gli dèi delle nazioni liberato ciascuno il suo proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 19 Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? E hanno essi liberato Samaria dalla mia mano? 20 Chi fra tutti gli dèi di questi paesi ha liberato il proprio paese dalla mia mano così che Geova liberi Gerusalemme dalla mia mano?" ' " 21 Ed essi continuarono a tacere e non gli risposero parola, poiché il comandamento del re stabiliva, dicendo: "Non gli dovete rispondere". 22 Ma Eliachim figlio di Ilchia, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e Ioa figlio di Asaf il cancelliere vennero da Ezechia con le vesti strappate, e gli riferirono le parole di Rabsache. 37 E avvenne che appena il re Ezechia ebbe udito, immediatamente si strappò le vesti e si coprì di sacco ed entrò nella casa di Geova. 2 Inoltre, mandò Eliachim, che era (incaricato) sulla casa, e Sebna il segretario e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, da Isaia figlio di Amoz il profeta. 3 E gli dicevano: "Questo è ciò che Ezechia ha detto: 'Questo giorno è un giorno di angustia e di rimprovero e di sprezzante insolenza, poiché i figli sono giunti fino alla bocca del seno, e non c'è la potenza di partorire. 4 Forse Geova tuo Dio udrà le parole di Rabsache, che il re d'Assiria suo signore ha mandato per biasimare l'Iddio vivente, e in effetti gli chiederà conto delle parole che Geova tuo Dio ha udito. E devi innalzare preghiera a favore del rimanente che si dovrà trovare' ". 5 I servitori del re Ezechia entrarono dunque da Isaia. 6 Quindi Isaia disse loro: "Questo è ciò che dovete dire al vostro signore: 'Geova ha detto questo: "Non temere a causa delle parole che hai udito con le quali i servitori del re d'Assiria hanno parlato ingiuriosamente di me. 7 Ecco, metto in lui uno spirito, e deve udire una notizia e tornare al suo proprio paese; e certamente lo farò cadere di spada nel suo proprio paese" ' ". 8 Dopo ciò Rabsache tornò e trovò il re d'Assiria a combattere contro Libna, poiché aveva udito che egli era partito da Lachis. 9 Ora udì dire riguardo a Tiraca re d'Etiopia: "È uscito a combattere contro di te". Quando l'ebbe udito, subito mandò messaggeri a Ezechia, dicendo: 10 "A Ezechia re di Giuda dovete dire questo: 'Non ti inganni il tuo Dio in cui confidi, dicendo: "Gerusalemme non sarà data in mano al re d'Assiria". 11 Ecco, tu stesso hai udito ciò che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, votandoli alla distruzione, e sarai tu stesso liberato? 12 Hanno gli dèi delle nazioni che i miei antenati ridussero in rovina liberato loro, sì, Gozan e Haran e Rezef e i figli di Eden che erano a Tel-Assar? 13 Dov'è il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Ena e di Ivva?' " 14 Ezechia prese quindi le lettere dalla mano dei messaggeri e le lesse, dopo di che Ezechia salì alla casa di Geova e le stese dinanzi a Geova. 15 Ed Ezechia pregava Geova, dicendo: 16 "O Geova degli eserciti, Dio d'Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei il (vero) Dio di tutti i regni della terra. Tu stesso hai fatto i cieli e la terra. 17 Porgi il tuo orecchio, o Geova, e odi. Apri i tuoi occhi, o Geova, e vedi, e odi tutte le parole di Sennacherib che egli ha mandato per biasimare l'Iddio vivente. 18 È un fatto, o Geova, che i re d'Assiria hanno devastato tutti i paesi, e il loro proprio paese. 19 E i loro dèi sono stati consegnati al fuoco, perché non erano dèi, ma l'opera delle mani dell'uomo, legno e pietra, così che li hanno distrutti. 20 E ora, o Geova nostro Dio, salvaci dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Geova, sei (Dio)". 21 E Isaia figlio di Amoz mandava a dire a Ezechia: "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Poiché mi hai pregato riguardo a Sennacherib re d'Assiria, 22 questa è la parola che Geova ha pronunciato contro di lui: "La vergine figlia di Sion ti ha disprezzato, ti ha deriso. Dietro a te la figlia di Gerusalemme ha scosso la testa. 23 Chi hai biasimato e di chi hai parlato ingiuriosamente? E contro chi hai alzato la voce E levi gli occhi in alto? Contro il Santo d'Israele! 24 Per mezzo dei tuoi servitori hai biasimato Geova e dici: 'Con la moltitudine dei miei carri da guerra io stesso, Io certamente ascenderò l'altura delle regioni montagnose, Le parti più remote del Libano; E ne taglierò gli alti cedri, gli scelti ginepri. Ed entrerò nella sua altura finale, la foresta del suo frutteto. 25 Io stesso certamente scaverò e berrò acque, E con le piante dei miei piedi prosciugherò tutti i canali del Nilo d'Egitto'. 26 Non hai udito? Da tempi remoti è ciò che certamente farò. Da giorni lontani l'ho anche formato. Ora certamente lo farò avvenire. E tu servirai per far sì che città fortificate divengano desolate come mucchi di rovine. 27 E i loro abitanti saranno di mani deboli; Saranno semplicemente atterriti e proveranno vergogna. Devono divenire come la vegetazione del campo e come tenera erba verde, L'erba dei tetti e della terrazza davanti al vento orientale. 28 E conosco bene il tuo seder quieto e il tuo uscire e il tuo entrare, E il tuo eccitarti contro di me, 29 Perché il tuo eccitarti contro di me e il tuo ruggire sono saliti ai miei orecchi. E certamente ti metterò il mio uncino al naso e il mio freno fra le labbra, E in realtà ti ricondurrò per la via per la quale sei venuto". 30 " 'E questo sarà per te il segno: Quest'anno si mangerà della crescita dei granelli caduti, e nel secondo anno il grano che spunterà da sé; ma nel terzo anno seminate e mietete e piantate vigne e mangiatene il frutto. 31 E quelli che scampano della casa di Giuda, quelli che sono lasciati rimanere, certamente metteranno radici all'ingiù e produrranno frutto all'insù. 32 Poiché da Gerusalemme uscirà un rimanente, e quelli che scampano, dal monte Sion. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo. 33 " 'Perciò questo è ciò che Geova ha detto riguardo al re d'Assiria: "Non entrerà in questa città, né vi tirerà una freccia, né l'affronterà con uno scudo, né eleverà contro di essa un bastione d'assedio" '. 34 " 'Tornerà per la via per la quale è venuto, e non entrerà in questa città', è l'espressione di Geova. 35 'E certamente difenderò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servitore' ". 36 E l'angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri. Quando il popolo si alzò la mattina di buon'ora, ebbene, ecco, erano tutti cadaveri, morti. 37 Perciò Sennacherib re d'Assiria partì e andò e tornò e prese a dimorare a Ninive. 38 E avvenne che mentre si inchinava nella casa di Nisroc suo dio, Adrammelec e Sarezer, suoi propri figli, lo abbatterono con la spada, ed essi stessi scamparono nel paese di Ararat. Ed Esar-Addon suo figlio regnava in luogo di lui. 38 In quei giorni Ezechia si ammalò fino al punto di morire. Pertanto Isaia figlio di Amoz il profeta venne da lui e gli disse: "Geova ha detto questo: 'Dà comandi alla tua casa, poiché tu stesso in realtà morirai e non vivrai' ". 2 Allora Ezechia voltò la faccia verso il muro e pregava Geova 3 e diceva: "Ti supplico, o Geova, ricorda, ti prego, come ho camminato dinanzi a te in veracità e con cuore completo, e ho fatto ciò che era bene ai tuoi occhi". Ed Ezechia piangeva a dirotto. 4 E la parola di Geova fu ora rivolta a Isaia, dicendo: 5 "Va, e devi dire a Ezechia: 'Questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio di Davide tuo antenato: "Ho udito la tua preghiera. Ho visto le tue lacrime. Ecco, aggiungo ai tuoi giorni quindici anni; 6 e dalla palma della mano del re d'Assiria libererò te e questa città, e certamente difenderò questa città. 7 E questo è per te il segno da parte di Geova che Geova eseguirà questa parola che ha proferito: 8 Ecco, faccio in modo che l'ombra dei gradini, che era discesa sui gradini (della scala) di Acaz secondo il sole, torni indietro di dieci gradini" ' ". E il sole gradualmente tornò indietro di dieci gradini sui gradini (della scala) che aveva disceso. 9 Scritto di Ezechia re di Giuda, quando si ammalò e si rimise dalla sua infermità. 10 Io stesso dissi: "Nel mezzo dei miei giorni certamente entrerò nelle porte dello Sceol. Devo essere privato del resto dei miei anni". 11 Ho detto: "Non vedrò Iah, sì, Iah, nel paese dei viventi. Non guarderò più il genere umano, con gli abitanti (del paese) della cessazione. 12 La mia propria abitazione è stata divelta e rimossa da me come la tenda dei pastori. Ho arrotolato la mia vita proprio come un lavoratore al telaio; Uno prende a stroncarmi dai medesimi fili dell'ordito. Dalla prima luce del giorno fino alla notte continui a consegnarmi. 13 Mi sono calmato fino al mattino. Come un leone, così egli continua a rompere tutte le mie ossa; Dalla prima luce del giorno fino alla notte continui a consegnarmi. 14 Come il rondone, come il bulbul, così continuo a cinguettare; Continuo a tubare come la colomba. I miei occhi hanno guardato languidamente verso l'alto: 'O Geova, sono sotto l'oppressione. Sii mio garante'. 15 Che proferirò, e (che cosa) realmente mi dirà egli? Egli stesso ha anche agito. Continuo a camminare solennemente per tutti i miei anni nell'amarezza della mia anima. 16 'O Geova, a causa di ciò essi continuano a vivere; e come per tutti, da ciò è la vita del mio spirito. E tu mi ridarai la salute e mi conserverai certamente in vita. 17 Ecco, per la pace ebbi ciò che era amaro, sì, amaro; E tu stesso ti sei attaccato alla mia anima (e l'hai trattenuta) dalla fossa della disgregazione. Poiché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati. 18 Poiché non è lo Sceol che ti può celebrare; la morte stessa non ti può lodare. Quelli che scendono nella fossa non possono guardare con speranza alla tua verità. 19 Il vivente, il vivente, egli è colui che ti può celebrare, Proprio come io posso farlo in questo giorno. Il padre stesso può dare conoscenza ai suoi propri figli riguardo alla tua verità. 20 O Geova, (assumi l'impegno) di salvarmi, e suoneremo i miei pezzi scelti per strumenti a corda Tutti i giorni della nostra vita presso la casa di Geova' ". 21 E Isaia diceva: "Prendano un pane di fichi secchi pressati e (lo) strofinino sul foruncolo, affinché egli si rimetta". 22 Intanto Ezechia disse: "Qual è il segno che salirò alla casa di Geova?" 39 In quel tempo Merodac-Baladan figlio di Baladan re di Babilonia mandò lettere e un dono a Ezechia, dopo aver udito che era stato male ma era di nuovo forte. 2 Ezechia si rallegrava dunque a motivo loro e mostrava loro la sua casa del tesoro, l'argento e l'oro e l'olio di balsamo e il buon olio e tutta la sua armeria e tutto ciò che si trovava nei suoi tesori. Non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse loro nella sua propria casa e in tutto il suo dominio. 3 Dopo ciò Isaia il profeta venne dal re Ezechia e gli disse: "Che cosa hanno detto quegli uomini, e da dove venivano a te?" Ezechia dunque disse: "Sono venuti a me da un paese lontano, da Babilonia". 4 Ed egli proseguì, dicendo: "Che cosa hanno visto nella tua casa?" A ciò Ezechia disse: "Hanno visto tutto ciò che è nella mia casa. Non c'è nulla nei miei tesori che io non abbia mostrato loro". 5 Isaia disse ora a Ezechia: "Odi la parola di Geova degli eserciti: 6 'Ecco, vengono i giorni, e tutto ciò che è nella tua propria casa e che i tuoi antenati hanno accumulato fino a questo giorno sarà realmente portato a Babilonia'. 'Non sarà lasciato nulla', ha detto Geova. 7 'E alcuni dei tuoi propri figli che usciranno da te, che genererai, saranno essi stessi presi e realmente diverranno funzionari di corte nel palazzo del re di Babilonia' ". 8 Allora Ezechia disse a Isaia: "La parola di Geova che tu hai pronunciato è buona". E proseguì, dicendo: "Perché pace e verità continueranno nei miei propri giorni". 40 "Confortate, confortate il mio popolo", dice il vostro Dio. 2 "Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il suo servizio militare si è compiuto, che il suo errore è stato scontato. Poiché dalla mano di Geova essa ha ricevuto il pieno ammontare per tutti i suoi peccati". 3 Ascoltate! Qualcuno grida nel deserto: "Preparate la via di Geova! Rendete diritta attraverso la pianura desertica la strada maestra per il nostro Dio. 4 Ogni valle sia elevata, e ogni monte e colle sia abbassato. E il terreno scabroso deve divenire piano, e il terreno accidentato la pianura di una valle. 5 E la gloria di Geova certamente si rivelerà, e ogni carne (la) dovrà vedere insieme, poiché la medesima bocca di Geova ha parlato". 6 Ascoltate! Qualcuno dice: "Grida!" E uno ha detto: "Che griderò?" "Ogni carne è erba verde, e tutta la sua amorevole benignità è come il fiore del campo. 7 L'erba verde si è seccata, il fiore è appassito, perché il medesimo spirito di Geova vi ha soffiato sopra. Sicuramente il popolo è erba verde. 8 L'erba verde si è seccata, il fiore è appassito; ma in quanto alla parola del nostro Dio, durerà a tempo indefinito". 9 Sali pure su un alto monte, donna che porti buone notizie per Sion. Alza la tua voce pure con potenza, donna che porti buone notizie per Gerusalemme. Alza(la). Non aver timore. Di' alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio". 10 Ecco, lo stesso Sovrano Signore Geova verrà pure come un forte, e il suo braccio dominerà per lui. Ecco, la sua ricompensa è con lui, e il salario che egli paga gli sta dinanzi. 11 Come un pastore egli pascerà il suo proprio branco. Col suo braccio radunerà gli agnelli; e (li) porterà nel suo seno. Quelle che allattano le condurrà (con cura). 12 Chi ha misurato le acque nel semplice cavo della mano, e ha preso le proporzioni degli stessi cieli con una semplice spanna e ha contenuto in una misura la polvere della terra, o ha pesato con un misuratore i monti, e i colli nella bilancia? 13 Chi ha preso le proporzioni dello spirito di Geova, e chi come suo uomo di consiglio può fargli conoscere alcuna cosa? 14 Con chi si consultò perché gli si facesse comprendere, o chi gli insegna nel sentiero della giustizia, o gli insegna la conoscenza, o gli fa conoscere la medesima via del vero intendimento? 15 Ecco, le nazioni sono come una goccia dal secchio; e sono state considerate come il velo di polvere sulla bilancia. Ecco, egli solleva le stesse isole come semplice (polvere) minuta. 16 Perfino il Libano non è sufficiente a far ardere un fuoco, e i suoi animali selvaggi non sono sufficienti per un olocausto. 17 Tutte le nazioni sono di fronte a lui come qualcosa d'inesistente; presso di lui sono state considerate come nulla e un'irrealtà. 18 E a chi potete assomigliare Dio, e quale somiglianza gli potete mettere accanto? 19 L'artefice ha colato una semplice immagine di metallo fuso, e il lavoratore di metalli la riveste d'oro, e forgia catenelle d'argento. 20 Egli sceglie un certo albero come contribuzione, un albero che non è marcio. Si cerca un abile artefice, per preparare un'immagine scolpita che non si possa far vacillare. 21 Non lo sapete? Non udite? Non vi è stato annunciato dall'inizio? Non avete applicato l'intendimento dalle fondamenta della terra? 22 C'è Uno che dimora sul circolo della terra, i cui abitanti sono come cavallette, Colui che distende i cieli proprio come un fine velo, che li spiega come una tenda in cui dimorare, 23 Colui che riduce a nulla gli alti funzionari, il quale ha fatto dei medesimi giudici della terra una semplice irrealtà. 24 Non sono ancora stati piantati; non sono ancora stati seminati; il loro ceppo non ha ancora messo radici nella terra. E uno deve solo soffiare su di loro e si seccano; e come stoppia il turbine stesso li porterà via. 25 "Ma a chi potete assomigliarmi perché io gli sia uguagliato?" dice il Santo. 26 "Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi ha creato queste cose? Colui che ne fa uscire l'esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino per nome. A motivo dell'abbondanza di energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non (ne) manca nessuna. 27 "Per quale ragione dici, o Giacobbe, e proferisci, o Israele: 'La mia via è stata nascosta a Geova, e la giustizia nei miei riguardi elude il mio Dio stesso'? 28 Non hai saputo o non hai udito? Geova, il Creatore delle estremità della terra, è Dio a tempo indefinito. Egli non si stanca né si affatica. Il suo intendimento è imperscrutabile. 29 Egli dà allo stanco potenza, e a chi è senza energia dinamica fa abbondare piena forza. 30 I ragazzi si stancheranno e anche si affaticheranno, e i giovani stessi immancabilmente inciamperanno, 31 ma quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. Correranno e non si affaticheranno; cammineranno e non si stancheranno". 41 "Prestatemi attenzione in silenzio, isole; e gli stessi gruppi nazionali riacquistino potenza. Si accostino. In quel tempo parlino. Avviciniamoci insieme per il giudizio stesso. 2 "Chi ha destato (qualcuno) dal levante? (Chi) lo chiamava nella giustizia, ai Suoi piedi, per dare dinanzi a lui le nazioni, e per far(gli) sottoporre anche i re? (Chi li) dava come polvere alla sua spada, così che sono stati sospinti come semplice stoppia col suo arco? 3 (Chi) li inseguiva, passava pacificamente oltre con i suoi piedi lungo il sentiero (per il quale) non era venuto? 4 Chi è stato attivo e ha fatto (questo), chiamando le generazioni dall'inizio? "Io, Geova, il Primo; e con gli ultimi sono lo stesso". 5 Le isole videro e temevano. Le medesime estremità della terra tremavano. Si avvicinavano e venivano. 6 Aiutavano ciascuno il suo compagno, e l'uno diceva al suo fratello: "Sii forte". 7 Così l'artefice rafforzava il lavoratore di metalli; chi appianava col martello da fucina (rafforzava) colui che martellava all'incudine, dicendo riguardo alla saldatura: "È buona". Infine uno la fissò con i chiodi perché non si potesse far vacillare. 8 "Ma tu, o Israele, sei il mio servitore, tu, o Giacobbe, che ho scelto, il seme di Abraamo mio amico; 9 tu, che ho preso dalle estremità della terra, e tu, che ho chiamato fin dalle parti remote d'essa. E dunque ti dissi: 'Tu sei il mio servitore; ti ho scelto, e non ti ho rigettato. 10 Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro, poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò. Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente con la mia destra di giustizia'. 11 "Ecco, tutti quelli che si accendono contro di te proveranno vergogna e saranno umiliati. Gli uomini in lite con te diverranno come nulla e periranno. 12 Li cercherai, ma non li troverai, quegli uomini in lotta con te. Diverranno come qualcosa d'inesistente e come nulla, quegli uomini in guerra con te. 13 Poiché io, Geova tuo Dio, afferro la tua destra, Colui che ti dice: 'Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò'. 14 "Non aver timore, verme di Giacobbe, uomini d'Israele. Io stesso di sicuro ti aiuterò", è l'espressione di Geova, sì, il tuo Ricompratore, il Santo d'Israele. 15 "Ecco, ho fatto di te una trebbia, un nuovo strumento per trebbiare (con denti) a doppio taglio. Calpesterai i monti e (li) stritolerai; e renderai i colli proprio come la pula. 16 Li ventilerai, e il vento stesso li porterà via, e lo stesso turbine li sparpaglierà in diverse direzioni. E tu stesso gioirai in Geova. Ti vanterai nel Santo d'Israele". 17 "Gli afflitti e i poveri cercano acqua, ma non ce n'è. A causa della sete la loro medesima lingua è divenuta secca. Io stesso, Geova, risponderò loro. Io, l'Iddio d'Israele, non li lascerò. 18 Su nudi colli aprirò fiumi, e in mezzo alle pianure delle valli, fonti. Farò del deserto uno stagno d'acqua folto di canne, e del paese arido sorgenti d'acqua. 19 Nel deserto metterò il cedro, l'acacia e il mirto e l'albero oleifero. Nella pianura desertica porrò il ginepro, il frassino e il cipresso nello stesso tempo; 20 affinché vedano e conoscano e prestino ascolto e abbiano perspicacia nello stesso tempo, che la medesima mano di Geova ha fatto questo, e lo stesso Santo d'Israele l'ha creato". 21 "Presentate la vostra controversia", dice Geova. "Esponete i vostri argomenti", dice il Re di Giacobbe. 22 "Esponete e annunciateci le cose che avverranno. Dichiarateci in effetti le prime cose - ciò che erano - affinché vi applichiamo il cuore e ne conosciamo il futuro. O fateci udire anche le cose che verranno. 23 Annunciateci le cose che dovranno venire poi, affinché conosciamo che siete dèi. Sì, dovete fare il bene o fare il male, affinché guardiamo in giro e (lo) vediamo nello stesso tempo. 24 Ecco, voi siete qualcosa d'inesistente, e la vostra opera non è nulla. Detestabile è chiunque vi sceglie. 25 "Ho destato (qualcuno) dal nord, ed egli verrà. Dal levar del sole invocherà il mio nome. E verrà su governanti delegati come (se fossero) argilla e proprio come il vasaio che calpesta il materiale umido. 26 "Chi ha dichiarato alcuna cosa dall'inizio, affinché la conosciamo, o dai tempi passati, affinché diciamo: 'Ha ragione'? Realmente non c'è nessuno che dichiari. Realmente non c'è nessuno che faccia udire. Realmente non c'è nessuno che oda alcun vostro detto". 27 C'è per primo uno, (che dice) a Sion: "Eccoli, sono qui!" e darò a Gerusalemme un portatore di buone notizie. 28 E continuai a vedere, e non c'era nessun uomo; e di questi non ce n'era nemmeno uno che desse consiglio. E continuai a interrogarli, perché rispondessero. 29 Ecco, sono tutti qualcosa d'inesistente. Le loro opere sono nulla. Le loro immagini di metallo fuso sono vento e irrealtà. 42 Ecco, il mio servitore, che sostengo fermamente! Il mio eletto, (che) la mia anima ha approvato! Ho messo in lui il mio spirito. Egli recherà giustizia alle nazioni. 2 Non griderà né alzerà (la voce), e nella via non farà udire la sua voce. 3 Non romperà la canna schiacciata; e in quanto al lucignolo dalla luce fioca, non lo estinguerà. Con verità recherà giustizia. 4 Non si affievolirà né sarà schiacciato finché stabilisca la giustizia sulla terra stessa; e le isole stesse continueranno ad aspettare la sua legge. 5 Questo è ciò che ha detto il (vero) Dio, Geova, il Creatore dei cieli e il Grande che li distende; Colui che stende la terra e il suo prodotto, Colui che dà alito al popolo su di essa, e spirito a quelli che vi camminano: 6 "Io stesso, Geova, ti ho chiamato nella giustizia, e ti afferravo per la mano. E ti salvaguarderò e ti darò come patto del popolo, come luce delle nazioni, 7 (perché tu) apra gli occhi ciechi, faccia uscire dalla segreta il prigioniero, dalla casa di detenzione quelli che siedono nelle tenebre. 8 "Io sono Geova. Questo è il mio nome; e non darò a nessun altro la mia propria gloria, né la mia lode alle immagini scolpite. 9 "Le prime cose, ecco, son venute, ma io annuncio cose nuove. Prima che comincino a germogliare, ve (le) faccio udire". 10 Cantate a Geova un nuovo canto, la sua lode dall'estremità della terra, voi che scendete al mare e a ciò che lo riempie, isole e voi che le abitate. 11 Alzino (la voce) il deserto e le sue città, gli abitati che Chedar abita. Gli abitanti della rupe gridino di gioia. Dalla cima dei monti gridino ad alta voce. 12 Attribuiscano a Geova gloria, e nelle isole dichiarino pure la sua lode. 13 Come un uomo potente Geova stesso uscirà. Come un guerriero egli desterà lo zelo. Urlerà, sì, emetterà un grido di guerra; sui suoi nemici si mostrerà più potente. 14 "Sono stato zitto per lungo tempo. Continuavo a tacere. Esercitavo padronanza di me stesso. Come una donna che partorisce gemerò, ansimerò, e anelerò nello stesso tempo. 15 Devasterò monti e colli, e farò seccare tutta la loro vegetazione. E certamente ridurrò i fiumi in isole, e farò seccare gli stagni folti di canne. 16 E certamente farò camminare i ciechi per una via che non hanno conosciuto; farò calcare loro un sentiero che non hanno conosciuto. Volgerò davanti a loro il luogo tenebroso in luce, e il terreno scabroso in pianura. Queste sono le cose che di sicuro farò per loro, e certamente non li lascerò". 17 Si dovranno volgere indietro, proveranno molta vergogna, quelli che confidano nell'immagine scolpita, quelli che dicono all'immagine di metallo fuso: "Voi siete i nostri dèi". 18 Udite, sordi; e guardate per vedere, ciechi. 19 Chi è cieco, se non il mio servitore, e chi è sordo come il mio messaggero che io mando? Chi è cieco come il ricompensato, o cieco come il servitore di Geova? 20 Si trattava di vedere molte cose, ma non guardavi. Si trattava di aprire gli orecchi, ma non ascoltavi. 21 Geova stesso per amore della sua giustizia ha provato diletto in quanto egli magnificava la legge e la rendeva maestosa. 22 Ma è un popolo predato e saccheggiato, essendo tutti intrappolati nelle buche, e sono stati tenuti nascosti nelle case di detenzione. Son divenuti per la preda senza liberatore, per il saccheggio senza nessuno che dica: "Restituisci!" 23 Chi fra voi presterà orecchio a questo? Chi presterà attenzione e ascolterà per i tempi successivi? 24 Chi ha dato Giacobbe per il semplice saccheggio, e Israele ai predatori? Non è Geova, Colui contro il quale abbiamo peccato, e nelle cui vie essi non vollero camminare e la cui legge non ascoltarono? 25 Egli versava dunque su di lui il furore, la sua ira, e la forza della guerra. Ed essa lo consumava tutt'intorno, ma egli non prestò attenzione; e divampava contro di lui, ma egli non prendeva a cuore nulla. 43 E ora questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Creatore, o Giacobbe, e il tuo Formatore, o Israele: "Non aver timore, poiché io ti ho ricomprato. (Ti) ho chiamato per nome. Sei mio. 2 Nel caso tu debba passare attraverso le acque, certamente sarò con te; e attraverso i fiumi, non ti sommergeranno. Nel caso tu debba camminare attraverso il fuoco, non ti scotterai, né la fiamma stessa ti bruciacchierà. 3 Poiché io sono Geova tuo Dio, il Santo d'Israele tuo Salvatore. Ho dato l'Egitto come tuo riscatto, l'Etiopia e Seba in luogo tuo. 4 Per il fatto che sei stato prezioso ai miei occhi, sei stato considerato onorevole, e io stesso ti ho amato. E darò uomini in luogo tuo, e gruppi nazionali in luogo della tua anima. 5 "Non aver timore, poiché sono con te. Dal levante porterò il tuo seme, e dal ponente ti radunerò. 6 Dirò al nord: 'Cedi!' e al sud: 'Non trattenere. Fa venire i miei figli da lontano, e le mie figlie dall'estremità della terra, 7 chiunque è chiamato col mio nome e che ho creato per la mia propria gloria, che ho formato, sì, che ho fatto'. 8 "Fa uscire un popolo cieco benché esistano gli occhi stessi, e i sordi benché abbiano orecchi. 9 Le nazioni siano radunate tutte insieme in un sol luogo, e si raccolgano i gruppi nazionali. Chi fra loro può annunciare questo? O possono farci udire anche le prime cose? Presentino i loro testimoni, affinché siano dichiarati giusti, o odano e dicano: 'È la verità!' " 10 "Voi siete i miei testimoni", è l'espressione di Geova, "pure il mio servitore che io ho scelto, affinché conosciate e abbiate fede in me, e affinché comprendiate che io sono lo stesso. Prima di me non fu formato nessun Dio, e dopo di me continuò a non essercene nessuno. 11 Io, io sono Geova, e oltre a me non c'è salvatore". 12 "Io stesso ho dichiarato e ho salvato e (l')ho fatto udire, quando fra voi non c'era nessun (dio) estraneo. Voi siete dunque i miei testimoni", è l'espressione di Geova, "e io sono Dio. 13 Inoltre, in ogni tempo io sono lo stesso; e non c'è nessuno che liberi dalla mia propria mano. Sarò attivo, e chi potrà farla ritirare?" 14 Questo è ciò che ha detto Geova, il vostro Ricompratore, il Santo d'Israele: "Per amore vostro manderò certamente a Babilonia e farò venir giù le sbarre delle prigioni, e i caldei nelle navi con lamentose grida da parte loro. 15 Io sono Geova il vostro Santo, il Creatore d'Israele, il vostro Re". 16 Questo è ciò che ha detto Geova, Colui che fa una via attraverso lo stesso mare e un sentiero perfino attraverso forti acque, 17 Colui che fa uscire il carro da guerra e il cavallo, le forze militari e i forti nello stesso tempo: "Giaceranno. Non si leveranno. Certamente saranno estinti. Devono essere spenti come un lucignolo". 18 "Non ricordate le prime cose, e non vi volgete a considerare le cose precedenti. 19 Ecco, io faccio qualcosa di nuovo. Ora germoglierà. Voi lo conoscerete, non è vero? Realmente, farò una via attraverso il deserto, attraverso i fiumi della steppa. 20 Mi glorificheranno la bestia selvaggia del campo, gli sciacalli e gli struzzi; perché avrò dato acqua perfino nel deserto, fiumi nella steppa, per dar da bere al mio popolo, al mio eletto, 21 al popolo che mi sono formato, perché narri la mia lode. 22 "Ma non hai invocato nemmeno me, o Giacobbe, perché ti sei stancato di me, o Israele. 23 Non mi hai portato le pecore dei tuoi olocausti, e non mi hai glorificato con i tuoi sacrifici. Io non ti ho costretto a servirmi con un dono, né ti ho stancato con l'olibano. 24 Non hai acquistato per me canna (aromatica) con denaro; e col grasso dei tuoi sacrifici non mi hai saturato. In realtà mi hai costretto a servire a causa dei tuoi peccati; mi hai stancato con i tuoi errori. 25 "Io, io sono Colui che cancello le tue trasgressioni per amore di me stesso, e non ricorderò i tuoi peccati. 26 Fa che io ricordi; mettiamoci in giudizio insieme; narrane il tuo proprio racconto affinché tu sia nel giusto. 27 Il tuo proprio padre, il primo, ha peccato, e i tuoi propri portavoce hanno trasgredito contro di me. 28 Profanerò dunque i principi del luogo santo, e di sicuro cederò Giacobbe come un uomo votato alla distruzione e Israele a parole di oltraggio. 44 "E ora ascolta, o Giacobbe mio servitore, e tu, o Israele, che ho scelto. 2 Questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Fattore e il tuo Formatore, che ti aiutava fin dal ventre: 'Non aver timore, o mio servitore Giacobbe, e tu, Iesurun, che ho scelto. 3 Poiché verserò acqua sull'assetato, e correnti che fluiranno sul luogo asciutto. Verserò il mio spirito sul tuo seme, e la mia benedizione sui tuoi discendenti. 4 E certamente germoglieranno come fra l'erba verde, come i pioppi presso i fossati d'acqua. 5 Questo dirà: "Io appartengo a Geova". E quello (si) chiamerà col nome di Giacobbe, e un altro si scriverà sulla mano: "Appartenente a Geova". E uno (si) intitolerà col nome d'Israele'. 6 "Questo ha detto Geova, il Re d'Israele e il suo Ricompratore, Geova degli eserciti: 'Io sono il primo e io sono l'ultimo, e oltre a me non c'è nessun Dio. 7 E chi è simile a me? Chiami, affinché egli lo annunci e me lo presenti. Da quando stabilii il popolo di molto tempo fa, sia le cose che verranno sia le cose che entreranno le annuncino da parte loro. 8 Non abbiate terrore e non siate stupefatti. Non ve (l'ho) fatto udire individualmente da quel tempo in poi e (non l'ho) dichiarato? E voi siete i miei testimoni. Esiste un Dio oltre a me? No, non c'è nessuna Roccia. Non ne ho riconosciuto nessuna' ". 9 I formatori dell'immagine scolpita sono tutti un'irrealtà, e i loro stessi cari non saranno di nessun beneficio; e come loro testimoni non vedono nulla e non conoscono nulla, affinché provino vergogna. 10 Chi ha formato un dio o ha colato una semplice immagine di metallo fuso? Non è stato di nessun beneficio. 11 Ecco, tutti i suoi stessi compagni proveranno vergogna, e gli artefici sono di fra gli uomini terreni. Essi si uniranno tutti. Staranno fermi. Proveranno terrore. Avranno nello stesso tempo vergogna. 12 In quanto a chi incide il ferro con un arnese ricurvo, (vi) è stato occupato con i carboni; e con i martelli si accinge a formarlo, e vi è affaccendato col suo braccio poderoso. Inoltre, gli è venuta fame, e dunque è senza potenza. Non ha bevuto acqua; dunque si stanca. 13 In quanto a chi intaglia il legno, ha steso la corda per misurare; lo traccia col gesso rosso; vi lavora con lo scalpello; e continua a tracciarlo col compasso, e gradualmente lo rende simile alla rappresentazione di un uomo, simile alla bellezza del genere umano, da porsi in una casa. 14 C'è uno la cui occupazione è di tagliare cedri; ed egli prende una certa specie d'albero, sì, un albero massiccio, e lo lascia divenire forte per sé fra gli alberi della foresta. Piantò il lauro, e lo stesso rovescio di pioggia continua a farlo crescere. 15 Ed è divenuto (qualcosa) perché l'uomo faccia ardere il fuoco. Ne prende dunque una parte per riscaldarsi. Infatti accende il fuoco ed effettivamente cuoce il pane. Lavora anche a un dio davanti a cui possa inchinarsi. Ne ha fatto un'immagine scolpita, e le si prostra davanti. 16 Ne brucia in effetti una metà nel fuoco. Su metà d'esso arrostisce bene la carne che mangia, e si sazia. Inoltre si riscalda e dice: "Aha! Mi sono riscaldato. Ho visto la luce del fuoco". 17 Ma di ciò che rimane fa realmente un dio stesso, la sua immagine scolpita. Si prostra davanti a essa e si inchina e la prega e dice: "Liberami, poiché tu sei il mio dio". 18 Non hanno conosciuto, né capiscono, perché sono stati impiastricciati i loro occhi affinché non vedano, il loro cuore affinché non abbiano perspicacia. 19 E nessuno si sovviene in cuor suo o ha conoscenza o intendimento, dicendo: "Ne ho bruciato una metà nel fuoco, e sui suoi carboni ho anche cotto il pane; arrostisco la carne e mangio. Ma del resto ne farò una semplice cosa detestabile? Mi prostrerò davanti al legno secco di un albero?" 20 Egli si pasce di cenere. Il suo proprio cuore sedotto l'ha sviato. E non libera la sua anima, né dice: "Non c'è una falsità nella mia destra?" 21 "Ricorda queste cose, o Giacobbe, e tu, o Israele, perché sei il mio servitore. Io ti ho formato. Sei un servitore che appartiene a me. O Israele, non sarai dimenticato da parte mia. 22 Certamente cancellerò le tue trasgressioni proprio come con una nube, e i tuoi peccati proprio come con una massa di nuvole. Torna a me, poiché certamente ti ricomprerò. 23 "Gridate gioiosamente, cieli, poiché Geova ha agito! Urlate in trionfo, infime parti della terra! Rallegratevi, monti, con grida di gioia, tu foresta e voi tutti alberi in essa! Poiché Geova ha ricomprato Giacobbe, e mostra su Israele la sua bellezza". 24 Questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Ricompratore e il tuo Formatore fin dal ventre: "Io, Geova, faccio ogni cosa, spiegando da me stesso i cieli, stendendo la terra. Chi era con me? 25 (Io) frustro i segni di quelli che fanno discorsi vuoti, e (sono) Colui che fa agire follemente gli stessi divinatori; Colui che volge all'indietro i saggi, e Colui che muta perfino la loro conoscenza in stoltezza; 26 Colui che fa avverare la parola del suo servitore, e Colui che esegue completamente il consiglio dei suoi propri messaggeri; Colui che dice di Gerusalemme: 'Sarà abitata', e delle città di Giuda: 'Saranno riedificate, e ne erigerò i luoghi desolati'; 27 Colui che dice alle acque dell'abisso: 'Prosciugatevi; e farò seccare tutti i vostri fiumi'; 28 Colui che dice di Ciro: 'È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente'; perfino nel (mio) dire di Gerusalemme: 'Sarà riedificata', e del tempio: 'Saranno gettate le tue fondamenta' ". 45 Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: 2 "Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro. 3 E di sicuro ti darò i tesori nelle tenebre e i tesori nascosti nei nascondigli, affinché tu conosca che io sono Geova, Colui che (ti) chiama per nome, l'Iddio d'Israele. 4 Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome; ti davo un nome d'onore, benché tu non mi conoscessi. 5 Io sono Geova, e non c'è nessun altro. Eccetto me, non c'è nessun Dio. Io ti cingerò strettamente, benché tu non mi abbia conosciuto, 6 affinché conoscano, da dove si leva il sole e da dove tramonta, che non c'è nessuno oltre a me. Io sono Geova, e non c'è nessun altro. 7 Formando la luce e creando le tenebre, facendo la pace e creando la calamità, io, Geova, faccio tutte queste cose. 8 "O cieli, fate gocciolare da sopra; e gli stessi cieli nuvolosi stillino giustizia. La terra si apra, e sia feconda di salvezza, e nel medesimo tempo faccia germogliare la stessa giustizia. Io stesso, Geova, l'ho creato". 9 Guai a chi ha conteso col suo Formatore, come un frammento di terracotta con gli altri frammenti di terracotta del suolo! Deve l'argilla dire al suo formatore: "Che fai?" e la tua opera (dire): "Egli non ha mani"? 10 Guai a chi dice a un padre: "Che cosa generi?" e alla moglie: "Per che cosa hai dolori di parto?" 11 Questo è ciò che ha detto Geova, il Santo d'Israele e il suo Formatore: "Chiedetemi pure circa le cose avvenire riguardo ai miei figli; e riguardo all'attività delle mie mani dovreste comandarmi. 12 Io stesso ho fatto la terra e su di essa ho anche creato l'uomo. Io, le mie proprie mani hanno steso i cieli, e ho comandato a tutto il loro esercito". 13 "Io stesso ho destato qualcuno nella giustizia, e raddrizzerò tutte le sue vie. Egli è colui che edificherà la mia città, e lascerà andare i miei esiliati, non per un prezzo né per regali", ha detto Geova degli eserciti. 14 Geova ha detto questo: "I lavoratori non pagati d'Egitto e i commercianti d'Etiopia e i sabei, uomini alti, essi stessi passeranno pure a te, e diverranno tuoi. Cammineranno dietro di te; passeranno nei ceppi, e davanti a te si inchineranno. Ti pregheranno, (dicendo:) 'Realmente Dio è unito a te, e non c'è nessun altro; non c'è (altro) Dio' ". 15 Veramente tu sei un Dio che si tiene nascosto, l'Iddio d'Israele, un Salvatore. 16 Certamente si vergogneranno e saranno anche umiliati, tutti quanti. Gli artefici di forme (di idoli) dovranno camminare insieme nell'umiliazione. 17 In quanto a Israele, unitamente a Geova, sarà certo salvato con una salvezza a tempi indefiniti. Non proverete vergogna, né sarete umiliati per i tempi indefiniti dell'eternità. 18 Poiché questo è ciò che ha detto Geova, il Creatore dei cieli, il (vero) Dio, il Formatore della terra e il suo Fattore, Colui che la stabilì fermamente, che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure perché fosse abitata: "Io sono Geova, e non c'è nessun altro. 19 Non parlai in un nascondiglio, in un luogo tenebroso della terra; né dissi al seme di Giacobbe: 'Cercatemi semplicemente per nulla'. Io sono Geova, che proferisco ciò che è giusto, che dichiaro ciò che è retto. 20 "Radunatevi e venite. Accostatevi insieme, scampati dalle nazioni. Quelli che portano il legno della loro immagine scolpita non hanno acquistato alcuna conoscenza, né l'hanno acquistata quelli che pregano un dio che non può salvare. 21 Fate il vostro annuncio e la vostra presentazione. Sì, si consultino unitamente. Chi ha fatto udire questo da molto tempo fa? (Chi) da quel medesimo tempo l'ha annunciato? Non sono io, Geova, oltre al quale non c'è altro Dio, un Dio giusto e un Salvatore, non essendovi nessuno eccetto me? 22 "Volgetevi a me e siate salvati, voi tutti (che siete alle) estremità della terra; poiché io sono Dio, e non c'è nessun altro. 23 Per me stesso ho giurato - dalla mia propria bocca la parola è uscita nella giustizia, così che non tornerà indietro - che a me si piegherà ogni ginocchio, giurerà ogni lingua, 24 dicendo: 'Sicuramente in Geova sono piena giustizia e forza. Tutti quelli che si accendono contro di lui verranno direttamente a lui e proveranno vergogna. 25 In Geova tutto il seme d'Israele si mostrerà giusto e si vanterà di sé' ". 46 Bel si è piegato, Nebo si curva; i loro idoli son divenuti per le bestie selvagge e per gli animali domestici, i loro carichi, dei bagagli, un peso per gli animali stanchi. 2 Devono curvarsi; ciascuno deve piegarsi in modo simile; non sono semplicemente in grado di procurare scampo per il carico, ma la loro propria anima deve andare in schiavitù. 3 "Ascoltami, o casa di Giacobbe, e voi tutti rimanenti della casa d'Israele, quelli (da me) trasportati dal ventre, quelli portati dal seno. 4 Pure fino alla (vostra) vecchiaia Io sono lo stesso; e fino ai (vostri) capelli grigi io stesso continuerò a sopportare. Io stesso certamente agirò, affinché io stesso porti e affinché io stesso sopporti e procuri scampo. 5 "A chi mi assomiglierete o (mi) uguaglierete o mi paragonerete affinché somigliamo l'uno all'altro? 6 Ci sono quelli che traggono a profusione l'oro dalla borsa, e con l'asta della bilancia pesano l'argento. Assumono un lavoratore di metalli, ed egli ne fa un dio. Si prostrano, sì, si inchinano. 7 Lo portano sulla spalla, lo sostengono e lo depositano nel suo luogo perché stia fermo. Dal suo luogo in cui sta in piedi non si muove. Uno perfino grida a lui, ma esso non risponde; non lo salva dalla sua angustia. 8 "Ricordate questo, per farvi coraggio. Prendetelo a cuore, trasgressori. 9 Ricordate le prime cose di molto tempo fa, che io sono il Divino e non c'è altro Dio, né alcuno simile a me; 10 Colui che annuncia dal principio il termine, e da molto tempo fa le cose che non sono state fatte; Colui che dice: 'Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto'; 11 Colui che chiama dal levante l'uccello da preda, da un paese lontano l'uomo per eseguire il mio consiglio. Sì, (l')ho proferito; lo farò anche avvenire. (L')ho formato, anche lo farò. 12 "Ascoltatemi, voi potenti di cuore, voi lontani dalla giustizia. 13 Ho avvicinato la mia giustizia. Non è lontana, e la mia propria salvezza non tarderà. E certamente darò in Sion salvezza, a Israele la mia bellezza". 47 Scendi e siedi nella polvere, o vergine figlia di Babilonia. Siedi a terra dove non c'è trono, o figlia dei caldei. Poiché non ti sentirai più chiamare delicata e raffinata. 2 Prendi una macina a mano e macina farina. Scopri il tuo velo. Togliti la gonna svolazzante. Scopri la coscia. Passa i fiumi. 3 Devi scoprire la tua nudità. Deve anche vedersi il tuo biasimo. Farò vendetta, e non andrò incontro a nessun uomo (benevolmente). 4 "C'è Uno che ci ricompra. Il suo nome è Geova degli eserciti, il Santo d'Israele". 5 Siedi in silenzio ed entra nelle tenebre, o figlia dei caldei; poiché non ti sentirai più chiamare "Padrona dei regni". 6 Io mi indignai col mio popolo. Profanai la mia eredità, e te li davo in mano. Non mostrasti loro misericordia. Sul vecchio rendesti il tuo giogo molto pesante. 7 E dicevi: "Mostrerò d'essere Padrona a tempo indefinito, per sempre". Non prendesti a cuore queste cose; non ricordasti il termine della cosa. 8 E ora odi questo, (donna) data ai piaceri, che siedi al sicuro, che dici nel tuo cuore: "Io sono, e non c'è nessun altro. Non sederò vedova, e non conoscerò perdita di figli". 9 Ma queste due cose ti verranno all'improvviso, in un sol giorno: perdita di figli e vedovanza. Nella loro completa misura devono venire su di te, per l'abbondanza delle tue stregonerie, per il pieno potere delle tue malie, in maniera straordinaria. 10 E confidavi nella tua malizia. Hai detto: "Non c'è nessuno che mi veda". La tua sapienza e la tua conoscenza, questo è ciò che ti ha sviato; e continui a dire nel tuo cuore: "Io sono, e non c'è nessun altro". 11 E su di te deve venire la calamità; non conoscerai nessun incantesimo contro di essa. E su di te cadrà l'avversità; non la potrai evitare. E su di te verrà all'improvviso una rovina che non sei abituata a conoscere. 12 Stattene, ora, con le tue malie e con l'abbondanza delle tue stregonerie, nelle quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza; affinché forse tu ne tragga beneficio, affinché forse tu incuta terrore. 13 Ti sei stancata della moltitudine dei tuoi consiglieri. Stiano in piedi, ora, e ti salvino, gli adoratori dei cieli, quelli che guardano le stelle, che alle lune nuove divulgano conoscenza circa le cose che verranno su di te. 14 Ecco, son divenuti come stoppia. Un fuoco stesso certamente li brucerà. Non libereranno la loro anima dalla potenza della fiamma. Non ci sarà splendore di carboni per riscaldarsi, né luce di fuoco di fronte a cui sedere. 15 Così diverranno certamente per te (quelli) con i quali ti sei affaticata come tuoi incantatori sin dalla tua giovinezza. Realmente vagheranno, ciascuno verso la sua propria regione. Non ci sarà nessuno che ti salvi. 48 Udite questo, o casa di Giacobbe, voi che vi chiamate col nome d'Israele e che siete usciti dalle medesime acque di Giuda, voi che giurate nel nome di Geova e che fate menzione anche dell'Iddio d'Israele, non in verità e non nella giustizia. 2 Poiché si sono chiamati come se fossero della città santa, e si sono appoggiati sull'Iddio d'Israele, il cui nome è Geova degli eserciti. 3 "Ho dichiarato le prime cose fin da quel tempo, e uscirono dalla mia propria bocca, e le facevo udire. All'improvviso agii, e le cose avvenivano. 4 Siccome sapevo che tu sei duro e che il tuo collo è un tendine di ferro e la tua fronte è di rame, 5 continuai dunque ad annunciartelo da quel tempo. Prima che avvenisse, te (lo) feci udire, affinché tu non dicessi: 'Il mio proprio idolo le ha fatte, e la mia propria immagine scolpita e la mia propria immagine di metallo fuso le hanno comandate'. 6 Hai udito. Guardalo tutto. In quanto a voi, non (lo) annuncerete? Ti ho fatto udire cose nuove dal tempo presente, sì, cose tenute in serbo, che non hai conosciuto. 7 Nel tempo presente devono esser create, e non da quel tempo, sì, cose che prima d'oggi non hai udito, affinché tu non dica: 'Ecco, le ho già conosciute'. 8 "Inoltre, non hai udito, né hai conosciuto, né da quel tempo in poi il tuo orecchio si è aperto. Poiché so bene che immancabilmente agivi con slealtà, e sei stato chiamato 'trasgressore dal ventre'. 9 Per amore del mio nome frenerò la mia ira, e per la mia lode mi tratterrò verso di te perché tu non sia stroncato. 10 Ecco, ti ho raffinato, ma non nella (forma dell')argento. Ti ho reso scelto nel forno fusorio dell'afflizione. 11 Per amore di me stesso, per amore di me stesso agirò, poiché come potrebbe uno lasciarsi profanare? E non darò a nessun altro la mia propria gloria. 12 "Ascoltami, o Giacobbe, e tu Israele mio chiamato. Io sono lo stesso. Sono il primo. Inoltre, sono l'ultimo. 13 Inoltre, la mia propria mano pose le fondamenta della terra, e la mia propria destra stese i cieli. Li chiamo, perché stiano insieme. 14 "Radunatevi, voi tutti, e udite. Chi fra loro ha dichiarato queste cose? Geova stesso lo ha amato. Egli farà su Babilonia ciò che è suo diletto, e il suo proprio braccio sarà sui caldei. 15 Io, io stesso ho parlato. Inoltre, l'ho chiamato. L'ho fatto venire, e si farà avere successo alla sua via. 16 "Avvicinatevi a me. Udite questo. Dall'inizio non ho parlato in nessun nascondiglio. Dal tempo che ciò ha avuto luogo sono stato là". E ora mi ha mandato lo stesso Sovrano Signore Geova, sì, il suo spirito. 17 Questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Ricompratore, il Santo d'Israele: "Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il (tuo) beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. 18 Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare. 19 E la tua progenie diverrebbe proprio come la sabbia, e i discendenti (usciti) dalle tue parti interiori come i suoi granelli. Il nome di uno non sarebbe stroncato né annientato d'innanzi a me". 20 Uscite da Babilonia! Fuggite lontano dai caldei. Annunciate pure col suono di un grido di gioia, fate udire questo. Fatelo giungere all'estremità della terra. Dite: "Geova ha ricomprato il suo servitore Giacobbe. 21 E non ebbero sete quando li faceva camminare perfino attraverso luoghi devastati. Fece scaturire per loro acqua dalla roccia, e fendeva la roccia perché sgorgasse l'acqua". 22 "Non c'è pace", ha detto Geova, "per i malvagi". 49 Ascoltatemi, o isole, e prestate attenzione, gruppi nazionali lontani. Geova stesso mi ha chiamato fin dal ventre. Dalle parti interiori di mia madre ha menzionato il mio nome. 2 E rendeva la mia bocca come una spada affilata. Mi ha nascosto all'ombra della sua mano. E gradualmente fece di me una freccia forbita. Mi occultò nella sua propria faretra. 3 E mi diceva: "Tu sei il mio servitore, o Israele, colui nel quale mostrerò la mia bellezza". 4 Ma in quanto a me, dissi: "È per nulla che ho faticato. Poiché per l'irrealtà e la vanità ho consumato la mia propria potenza. Davvero il mio giudizio è presso Geova, e il mio salario presso il mio Dio". 5 E ora Geova, Colui che mi ha formato dal ventre come servitore che gli appartiene, ha detto (che io) gli riconduca Giacobbe, perché a lui sia raccolto lo stesso Israele. E io sarò glorificato agli occhi di Geova, e il mio proprio Dio sarà divenuto la mia forza. 6 Ed egli diceva: "È stato più che una cosa di poca importanza che tu sia divenuto mio servitore per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre anche i salvaguardati d'Israele; io ti ho dato inoltre come luce delle nazioni, affinché la mia salvezza sia fino all'estremità della terra". 7 Questo è ciò che ha detto Geova, il Ricompratore d'Israele, il suo Santo, a chi è disprezzato nell'anima, a chi è detestato dalla nazione, al servitore dei governanti: "I re stessi vedranno e certamente si leveranno, (e) i principi, e si inchineranno, a motivo di Geova, che è fedele, il Santo d'Israele, che ti sceglie". 8 Geova ha detto questo: "In un tempo di buona volontà ti ho ascoltato, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato; e ti salvaguardavo per darti come patto per il popolo, per riabilitare il paese, per far riprendere possesso dei possedimenti ereditari desolati, 9 per dire ai prigionieri: 'Uscite!' a quelli che sono nelle tenebre: 'Rivelatevi!' Pasceranno presso le vie, e il loro pascolo sarà su tutti i sentieri battuti. 10 Non avranno fame, né avranno sete, né li colpirà l'ardore o il sole. Poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li condurrà presso le fonti d'acqua. 11 E di sicuro farò di tutti i miei monti una via, e le mie stesse strade maestre saranno su un'altura. 12 Ecco, questi verranno anche da lontano, ed ecco, questi dal nord e dall'ovest, e questi dal paese di Sinim". 13 Emettete un grido di letizia, cieli, e gioisci, terra. Siano allegri i monti con grido di letizia. Poiché Geova ha confortato il suo popolo, e mostra pietà ai suoi propri afflitti. 14 Ma Sion diceva: "Geova mi ha lasciata, e Geova stesso mi ha dimenticata". 15 Può una moglie dimenticare il suo lattante così da non aver pietà del figlio del suo ventre? Queste donne possono pure dimenticare, ma io stesso non ti dimenticherò. 16 Ecco, ti ho inciso sulle palme delle (mie) mani. Le tue mura sono continuamente di fronte a me. 17 I tuoi figli si sono affrettati. I medesimi che ti abbattevano e ti devastavano usciranno pure da te. 18 Alza i tuoi occhi tutt'intorno e vedi. Sono stati tutti radunati. Sono venuti a te. "Come io vivo", è l'espressione di Geova, "ti vestirai di tutti loro proprio come di ornamenti, e te li legherai addosso come una sposa. 19 Benché ci siano i tuoi luoghi devastati e i tuoi luoghi desolati e il paese delle tue rovine, benché ora tu sia troppo alle strette per dimorare, e quelli che ti inghiottivano siano stati lontani, 20 tuttavia ai tuoi propri orecchi i figli della tua condizione (di donna) privata di figli diranno: 'Il luogo è divenuto troppo angusto per me. Fammi posto, affinché io dimori'. 21 E certamente dirai in cuor tuo: 'Chi mi ha generato questi, giacché sono una donna privata di figli e sterile, portata in esilio e presa prigioniera? In quanto a questi, chi (li) ha allevati? Ecco, io stessa ero stata lasciata sola. Questi, dove sono stati?' " 22 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, alzerò la mia mano anche alle nazioni, e ai popoli alzerò il mio segnale. E condurranno i tuoi figli nel seno, e sulla spalla porteranno le tue proprie figlie. 23 E dei re dovranno divenire per te balii, e le loro principesse nutrici per te. Con le facce a terra si inchineranno davanti a te, e leccheranno la polvere dei tuoi piedi; e dovrai conoscere che io sono Geova, di cui non proveranno vergogna quelli che sperano in me". 24 Quelli già presi si possono forse portar via a un uomo potente stesso, o può il gruppo dei prigionieri del tiranno procurarsi scampo? 25 Ma Geova ha detto questo: "Perfino il gruppo dei prigionieri dell'uomo potente sarà tolto, e quelli già presi dallo stesso tiranno si procureranno scampo. E contro chiunque contenda contro di te contenderò io stesso, e io stesso salverò i tuoi propri figli. 26 E a quelli che ti maltrattano farò certamente mangiare la loro propria carne; e come col vino dolce diverranno ebbri del loro proprio sangue. E ogni carne dovrà conoscere che io, Geova, sono il tuo Salvatore e il tuo Ricompratore, il Potente di Giacobbe". 50 Geova ha detto questo: "Dov'è, dunque, il certificato di divorzio di vostra madre, che io mandai via? O a quale dei miei creditori vi ho venduti? Ecco, a causa dei vostri propri errori siete stati venduti, e a causa delle vostre proprie trasgressioni vostra madre è stata mandata via. 2 Perché, quando io venni, non c'era nessuno? Quando chiamai, non c'era nessuno che rispondesse? È la mia mano divenuta davvero così corta da non poter redimere, o non c'è in me il potere di liberare? Ecco, col mio rimprovero prosciugo il mare; faccio dei fiumi un deserto. Il loro pesce puzza perché non c'è acqua, e muore a causa della sete. 3 Io vesto i cieli di oscurità, e faccio del sacco la loro copertura". 4 Il Sovrano Signore Geova stesso mi ha dato la lingua degli ammaestrati, affinché io sappia rispondere con una parola allo stanco. Egli desta di mattina in mattina; desta il mio orecchio per udire come gli ammaestrati. 5 Il Sovrano Signore Geova stesso ha aperto il mio orecchio, e io, da parte mia, non fui ribelle. Non mi volsi nella direzione opposta. 6 Diedi il mio dorso ai percotitori, e le mie guance a quelli che strappavano (i peli della barba). Non nascosi la mia faccia dagli insulti e dallo sputo. 7 Ma il Sovrano Signore Geova stesso mi aiuterà. Perciò non mi dovrò sentire umiliato. Perciò ho reso la mia faccia come una selce, e so che non proverò vergogna. 8 Colui che mi dichiara giusto è vicino. Chi può contendere con me? Stiamo in piedi insieme. Chi è il mio avversario in giudizio? Mi si accosti. 9 Ecco, il Sovrano Signore Geova stesso mi aiuterà. Chi mi può dichiarare malvagio? Ecco, si consumeranno, tutti quanti, come una veste. Una semplice tignola li divorerà. 10 Chi fra voi ha timore di Geova, ascoltando la voce del suo servitore, che ha camminato in continue tenebre e per il quale non c'è stato fulgore? Confidi nel nome di Geova e si appoggi al suo Dio. 11 "Ecco, tutti voi che accendete un fuoco, facendo splendere le scintille, camminate alla luce del vostro fuoco, e tra le scintille che avete fatto sfavillare. Dalla mia mano certamente avrete questo: Giacerete nell'assoluto dolore. 51 "Ascoltatemi, voi che perseguite la giustizia, che cercate di trovare Geova. Guardate alla roccia dalla quale foste tagliati, e alla cavità della fossa da cui foste tratti fuori. 2 Guardate ad Abraamo vostro padre e a Sara che gradualmente vi diede alla luce con dolori di parto. Poiché era uno solo quando lo chiamai, e lo benedicevo e lo moltiplicavo. 3 Poiché Geova certamente conforterà Sion. Certamente conforterà tutti i suoi luoghi devastati, e renderà il suo deserto come l'Eden e la sua pianura desertica come il giardino di Geova. Vi si troveranno l'esultanza e l'allegrezza stesse, rendimento di grazie e voce di melodia. 4 "Prestami attenzione, o popolo mio; e tu mio gruppo nazionale, porgimi orecchio. Poiché da me uscirà una legge stessa, e farò sì che la mia decisione giudiziaria riposi anche come una luce per i popoli. 5 La mia giustizia è vicina. La mia salvezza certamente uscirà, e le mie proprie braccia giudicheranno pure i popoli. In me spereranno le stesse isole, e aspetteranno il mio braccio. 6 "Alzate gli occhi agli stessi cieli, e guardate la terra di sotto. Poiché i medesimi cieli si devono disperdere in frammenti proprio come fumo, e come una veste la terra stessa si consumerà, e i suoi abitanti stessi moriranno come un semplice culice. Ma in quanto alla mia salvezza, sussisterà fino a tempo indefinito, e la mia propria giustizia non sarà infranta. 7 "Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia, popolo nel cui cuore è la mia legge. Non abbiate timore del biasimo degli uomini mortali, e non siate colpiti da terrore semplicemente a causa delle loro parole oltraggiose. 8 Poiché la tignola li divorerà proprio come una veste, e la tignola dei panni li divorerà proprio come la lana. Ma in quanto alla mia giustizia, mostrerà d'essere fino a tempo indefinito, e la mia salvezza per innumerevoli generazioni". 9 Destati, destati, rivestiti di forza, o braccio di Geova! Destati come nei giorni di molto tempo fa, come durante le generazioni dei tempi antichi. Non sei tu quello che fece a pezzi Raab, che trafisse il mostro marino? 10 Non sei tu quello che prosciugò il mare, le acque del vasto abisso? Quello che fece delle profondità del mare una via per far passare i ricomprati? 11 Quindi gli stessi redenti di Geova torneranno e dovranno venire a Sion con grido di gioia, e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa. Conseguiranno esultanza e allegrezza. Mestizia e sospiri certamente fuggiranno. 12 "Io, io stesso sono Colui che vi conforta. "Chi sei tu da temere l'uomo mortale che morirà, e il figlio del genere umano che sarà reso come la semplice erba verde? 13 E da dimenticare Geova tuo Fattore, Colui che ha disteso i cieli e ha posto le fondamenta della terra, così che fosti di continuo nel terrore per l'intero giorno a causa del furore di chi (ti) metteva alle strette come se stesse per ridur(ti) in rovina? E dov'è il furore di chi (ti) metteva alle strette? 14 "Chi è curvo in catene di certo sarà sciolto rapidamente, affinché non vada alla morte nella fossa e affinché il suo pane non manchi. 15 "Ma io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che agita il mare perché le sue onde siano tumultuose. Geova degli eserciti è il suo nome. 16 E metterò le mie parole nella tua bocca, e con l'ombra della mia mano certamente ti coprirò, per piantare i cieli e porre le fondamenta della terra e dire a Sion: 'Tu sei il mio popolo'. 17 "Destati, destati, levati, o Gerusalemme, tu che hai bevuto dalla mano di Geova il suo calice di furore. La coppa, il calice che fa barcollare, hai bevuto, hai scolato. 18 Non c'era nessuno che la conducesse, di tutti i figli che aveva partorito, e non c'era nessuno che l'afferrasse per la mano, di tutti i figli che aveva allevato. 19 Queste due cose ti accadevano. Chi ti compiangerà? Spoliazione e abbattimento, e fame e spada! Chi ti conforterà? 20 I tuoi propri figli son venuti meno. Sono giaciuti a capo di tutte le vie come la pecora selvatica nella rete, come quelli che son pieni del furore di Geova, del rimprovero del tuo Dio". 21 Perciò ascolta questo, suvvia, o donna afflitta ed ebbra, ma non di vino. 22 Questo è ciò che ha detto il tuo Signore, Geova, sì, il tuo Dio, che contende per il suo popolo: "Ecco, certamente ti toglierò di mano il calice che fa barcollare. La coppa, il mio calice di furore, non tornerai più a berlo. 23 E certamente lo metterò in mano a quelli che ti irritano, che hanno detto alla tua anima: 'Inchinati affinché passiamo', così che rendevi il tuo dorso proprio come la terra, e come la via per i passanti". 52 Destati, destati, rivestiti della tua forza, o Sion! Indossa le tue belle vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché non entreranno più dentro di te l'incirconciso e l'impuro. 2 Scuotiti di dosso la polvere, levati, mettiti a sedere, o Gerusalemme. Sciogliti i legami dal collo, o prigioniera figlia di Sion. 3 Poiché Geova ha detto questo: "Fu per nulla che foste venduti, e sarà senza denaro che sarete ricomprati". 4 Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "In Egitto scese dapprima il mio popolo per risiedervi come forestiero; e senza motivo l'Assiria, da parte sua, l'oppresse". 5 "E ora, che interesse ho io qui?" è l'espressione di Geova. "Poiché il mio popolo fu preso per nulla. I medesimi che dominavano su di loro urlavano", è l'espressione di Geova, "e di continuo, tutto il giorno, al mio nome si mancava di rispetto. 6 Per tale ragione il mio popolo conoscerà il mio nome, sì, per tale ragione in quel giorno, perché io sono Colui che parla. Ecco, sono io". 7 Come sono piacevoli sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi proclama la pace, di chi porta buone notizie di qualcosa di migliore, di chi proclama la salvezza, di chi dice a Sion: "Il tuo Dio è divenuto re!" 8 Ascolta! Le tue proprie sentinelle hanno alzato la voce. All'unisono continuano a gridare di gioia; poiché vedranno faccia a faccia quando Geova ricondurrà Sion. 9 Rallegratevi, gridate all'unisono gioiosamente, luoghi devastati di Gerusalemme, poiché Geova ha confortato il suo popolo; ha ricomprato Gerusalemme. 10 Geova ha denudato il suo santo braccio davanti agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra devono vedere la salvezza del nostro Dio. 11 Allontanatevi, allontanatevi, uscite di là, non toccate nulla d'impuro; uscite di mezzo ad essa, mantenetevi puri, voi che portate gli utensili di Geova. 12 Poiché uscirete senza panico, e non ve ne andrete in fuga. Poiché Geova andrà pure davanti a voi, e l'Iddio d'Israele sarà la vostra retroguardia. 13 Ecco, il mio servitore agirà con perspicacia. Sarà in alta posizione e certamente sarà innalzato ed esaltato moltissimo. 14 Nella misura in cui molti lo hanno guardato con stupore - tanto era sfigurato il suo aspetto più di quello di qualsiasi altro uomo e le sue maestose forme più di quelle dei figli del genere umano - 15 egli similmente farà allarmare molte nazioni. Davanti a lui i re chiuderanno la bocca, perché realmente vedranno ciò che non era stato loro raccontato, e ciò che non avevano udito dovranno prendere in considerazione. 53 Chi ha riposto fede in ciò che ha udito da noi? E in quanto al braccio di Geova, a chi è stato rivelato? 2 Ed egli verrà su come un virgulto davanti a uno, e come una radice da una terra arida. Non ha forme maestose, né alcuno splendore; e quando lo vedremo, non avrà un aspetto tale da farcelo desiderare. 3 Fu disprezzato e fu evitato dagli uomini, uomo fatto per le pene e per essere familiare con l'infermità. Ed era come se uno nascondesse la faccia da noi. Fu disprezzato, e non lo tenemmo in nessun conto. 4 Veramente portò lui stesso le nostre infermità; e in quanto alle nostre pene, se le caricò. Ma noi stessi lo considerammo come piagato, colpito da Dio e afflitto. 5 Ma egli era trafitto per la nostra trasgressione; era schiacciato per i nostri errori. Il castigo per la nostra pace fu su di lui, e a causa delle sue ferite c'è stata per noi guarigione. 6 Come pecore abbiamo tutti errato; ci siamo diretti ciascuno verso la sua propria via; e Geova stesso ha fatto imbattere in lui l'errore di tutti noi. 7 Egli fu messo alle strette, e si lasciava affliggere; ciò nonostante non apriva la bocca. Era portato proprio come una pecora al macello; e come un'agnella che davanti ai suoi tosatori è divenuta muta, neanche apriva la bocca. 8 A causa della restrizione e del giudizio fu tolto; e chi si preoccuperà anche (dei particolari) della sua generazione? Poiché fu reciso dal paese dei viventi. A causa della trasgressione del mio popolo ebbe il colpo. 9 E farà il suo luogo di sepoltura perfino con i malvagi, e con la classe del ricco alla sua morte, malgrado non avesse operato violenza e non ci fosse inganno nella sua bocca. 10 Ma Geova stesso provò diletto nel fiaccarlo; lo fece ammalare. Se poni la sua anima come offerta per la colpa, egli vedrà la sua progenie, prolungherà i (suoi) giorni, e nella sua mano riuscirà ciò che è il diletto di Geova. 11 A causa dell'affanno della sua anima egli vedrà, si sazierà. Per mezzo della sua conoscenza il giusto, il mio servitore, recherà una condizione giusta a molti; ed egli stesso porterà i loro errori. 12 Per tale ragione gli darò una porzione fra i molti, e ripartirà le spoglie con i potenti, per il fatto che versò la sua anima alla medesima morte, e fu annoverato fra i trasgressori; ed egli stesso portò il medesimo peccato di molti, e si interponeva per i trasgressori. 54 "Grida gioiosamente, donna sterile che non partorivi! Rallegrati con grida di gioia e strilla, tu che non avevi dolori di parto, poiché i figli della desolata son più numerosi dei figli della donna con un proprietario maritale", ha detto Geova. 2 "Rendi più spazioso il luogo della tua tenda. E stendano i teli di tenda del tuo grande tabernacolo. Non ti trattenere. Allunga le corde della tua tenda, e rafforza quei tuoi pioli di tenda. 3 Poiché ti espanderai a destra e a sinistra, e la tua propria progenie prenderà possesso anche delle nazioni, e abiteranno pure le città desolate. 4 Non aver timore, poiché non sarai svergognata; e non ti sentire umiliata, poiché non proverai delusione. Poiché dimenticherai perfino la vergogna del tempo della tua giovinezza, e non ti ricorderai più del biasimo della tua continua vedovanza". 5 "Poiché il tuo grande Fattore è il tuo proprietario maritale, il cui nome è Geova degli eserciti; e il Santo d'Israele è il tuo Ricompratore. Sarà chiamato l'Iddio dell'intera terra. 6 Poiché Geova ti chiamò come se tu fossi una moglie lasciata interamente e afflitta di spirito, e come una moglie del tempo della giovinezza che fu quindi rigettata", ha detto il tuo Dio. 7 "Per un breve momento ti lasciai interamente, ma con grandi misericordie ti radunerò. 8 Con una marea di indignazione nascosi da te la mia faccia solo per un momento, ma con amorevole benignità a tempo indefinito avrò certamente misericordia di te", ha detto il tuo Ricompratore, Geova. 9 "Questo è per me proprio come i giorni di Noè. Proprio come ho giurato che le acque di Noè non passeranno più sulla terra, così ho giurato che di sicuro non mi indignerò verso di te né ti rimprovererò. 10 Poiché i monti stessi si possono rimuovere, e i medesimi colli possono vacillare, ma la mia amorevole benignità stessa non si rimuoverà da te, né il mio stesso patto di pace vacillerà", ha detto Geova, Colui che ha misericordia di te. 11 "O donna afflitta, agitata dalla tempesta, sconfortata, ecco che io pongo le tue pietre con calcina dura, e certamente getterò con zaffiri le tue fondamenta. 12 E certamente farò i tuoi parapetti di rubini, e le tue porte di splendenti pietre di fuoco, e tutte le tue linee di confine di pietre dilettevoli. 13 E tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova, e abbondante sarà la pace dei tuoi figli. 14 Sarai fermamente stabilita nella stessa giustizia. Sarai lontana dall'oppressione - poiché non temerai nessuno - e da qualsiasi cosa terrificante, poiché non ti si avvicinerà. 15 Se qualcuno sferrasse in alcun modo un attacco, non sarebbe per mio ordine. Chiunque sferri un attacco contro di te cadrà anche a motivo tuo". 16 "Ecco, io stesso ho creato l'artefice, colui che soffia sul fuoco dei carboni e trae un'arma come sua opera. Io stesso, inoltre, ho creato l'uomo rovinoso per l'opera di distruzione. 17 Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario dei servitori di Geova, e la loro giustizia viene da me", è l'espressione di Geova. 55 Ehi là, voi tutti che siete assetati! Venite alle acque. E quelli che non hanno denaro! Venite, comprate e mangiate. Sì, venite, comprate vino e latte pure senza denaro e senza prezzo. 2 Perché continuate a pagare denaro per ciò che non è pane, e perché la vostra fatica è per ciò che non dà sazietà? Ascoltatemi attentamente, e mangiate ciò che è buono, e la vostra anima provi il suo squisito diletto nello stesso grasso. 3 Porgete il vostro orecchio e venite a me. Ascoltate, e la vostra anima continuerà a vivere, e concluderò prontamente con voi un patto di durata indefinita rispetto alle amorevoli benignità (promesse) a Davide, che sono fedeli. 4 Ecco, l'ho dato come testimone ai gruppi nazionali, come condottiero e comandante ai gruppi nazionali. 5 Ecco, chiamerai una nazione che non conosci, e quelli di una nazione che non ti hanno conosciuto correranno fino a te, per amore di Geova tuo Dio, e per il Santo d'Israele, perché egli ti avrà abbellito. 6 Ricercate Geova mentre si può trovare. Invocatelo mentre mostra d'esser vicino. 7 Lasci il malvagio la sua via, e l'uomo dannoso i suoi pensieri; e torni a Geova, che avrà misericordia di lui, e al nostro Dio, poiché egli perdonerà in larga misura. 8 "Poiché i vostri pensieri non sono i miei pensieri, né le mie vie sono le vostre vie", è l'espressione di Geova. 9 "Poiché come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie, e i miei pensieri dei vostri pensieri. 10 Poiché proprio come scende il rovescio di pioggia, e la neve, dai cieli e non vi torna, a meno che non saturi realmente la terra e la faccia produrre e germogliare, e si dia realmente seme al seminatore e pane a chi mangia, 11 così sarà la mia parola che esce dalla mia bocca. Non tornerà a me senza risultati, ma certamente farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l'ho mandata. 12 "Poiché andrete con allegrezza, e sarete condotti con pace. I monti e i colli stessi si rallegreranno davanti a voi con grida di gioia, e tutti i medesimi alberi del campo batteranno le mani. 13 Invece del cespuglio di spine verrà su il ginepro. Invece della pungente ortica verrà su il mirto. E deve divenire per Geova qualcosa di famoso, un segno a tempo indefinito che non sarà stroncato". 56 Geova ha detto questo: "Osservate il diritto, e fate ciò che è giusto. Poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia per essere rivelata. 2 Felice è l'uomo mortale che fa questo, e il figlio del genere umano che vi si attiene, osservando il sabato per non profanarlo, e osservando la sua mano per non fare nessun genere di male. 3 E lo straniero che si è unito a Geova non dica: 'Senza dubbio Geova mi dividerà dal suo popolo'. Né dica l'eunuco: 'Ecco, sono un albero secco' ". 4 Poiché questo è ciò che Geova ha detto agli eunuchi che osservano i miei sabati e che hanno scelto ciò di cui mi son dilettato e che si attengono al mio patto: 5 "Sì, certamente darò loro nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome, qualcosa di meglio che figli e figlie. Un nome a tempo indefinito darò loro, uno che non sarà stroncato. 6 "E gli stranieri che si sono uniti a Geova per servirlo e per amare il nome di Geova, per divenire suoi servitori, tutti quelli che osservano il sabato per non profanarlo e che si attengono al mio patto, 7 anch'io certamente li condurrò sul mio santo monte e li farò rallegrare dentro la mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno per l'accettazione sul mio altare. Poiché la mia propria casa sarà pure chiamata casa di preghiera per tutti i popoli". 8 L'espressione del Sovrano Signore Geova, che raduna i dispersi d'Israele, è: "Radunerò presso di lui altri, oltre a quelli dei suoi già radunati". 9 Voi tutti animali selvaggi della campagna, venite a mangiare, voi tutti animali selvaggi della foresta. 10 Le sue sentinelle sono cieche. Nessuna d'esse ha prestato attenzione. Sono tutti cani muti; non possono abbaiare, ansimano, giacciono, amano sonnecchiare. 11 Sono pure cani forti nel (desiderio del)l'anima; non hanno conosciuto sazietà. Sono anche pastori che non hanno conosciuto come comprendere. Si son tutti diretti verso la loro propria via, ciascuno per il suo guadagno ingiusto dal proprio confine: 12 "Venite! Fatemi prendere del vino; e beviamo bevanda inebriante fino al limite. E certamente domani sarà proprio come oggi, magnifico in assai più larga misura". 57 Il giusto stesso è perito, ma non c'è nessuno che prenda (ciò) a cuore. E gli uomini di amorevole benignità vengono raccolti (ai morti), mentre nessuno discerne che è a causa della calamità che il giusto è stato raccolto. 2 Egli entra nella pace; si riposano sui loro letti, (ciascuno) che cammina con dirittura. 3 "In quanto a voi, avvicinatevi qui, figli di un'indovina, seme di un'adultera e di una donna che commette prostituzione: 4 Alle spalle di chi vi divertite? Contro chi continuate a spalancare la bocca, continuate a cacciare la lingua? Non siete voi figli di trasgressione, seme di falsità, 5 che suscitate passione fra i grossi alberi, sotto ogni albero lussureggiante, scannando i fanciulli nelle valli di torrente sotto le fenditure delle rupi? 6 "Con le pietre lisce della valle del torrente fu la tua porzione. Esse, esse furono la tua sorte. Inoltre, a loro versasti una libazione, offristi un dono. Mi conforterò io per queste cose? 7 Su un monte alto ed elevato ponesti il tuo letto. Là anche salisti per offrire sacrificio. 8 E dietro la porta e lo stipite mettesti il tuo memoriale. Poiché separatamente da me (ti) scopristi e salivi; rendesti il tuo letto spazioso. E per te stessa concludesti (un patto) con loro. Amasti con loro un letto. Guardasti l'organo maschile. 9 E discendevi verso Melec con olio, e rendevi abbondanti i tuoi unguenti. E continuasti a mandare lontano i tuoi inviati, così che abbassasti le cose allo Sceol. 10 Nella moltitudine delle tue vie hai faticato. Non hai detto: 'È senza speranza!' Hai trovato come ravvivare la tua propria potenza. Perciò non ti sei ammalata. 11 "Di chi provasti spavento e chi temevi, tanto che ti desti a mentire? Ma di me non ti ricordasti. Non prendesti nulla a cuore. Non stavo io in silenzio e non nascondevo le cose? Non avevi dunque timore nemmeno di me. 12 Io stesso dichiarerò la tua giustizia e le tue opere, che non ti recheranno beneficio. 13 Quando invocherai aiuto la tua raccolta di cose non ti libererà, ma un vento se le porterà pure tutte via. Un soffio se le porterà via, ma chi si rifugia in me erediterà la terra e prenderà possesso del mio santo monte. 14 E uno certamente dirà: 'Elevate, elevate (terrapieni)! Sgombrate la via. Rimuovete ogni ostacolo dalla via del mio popolo' ". 15 Poiché questo è ciò che ha detto l'Alto ed Eccelso, che risiede per sempre e il cui nome è santo: "Nell'alto e nel luogo santo è dove risiedo, anche con l'affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono affranti. 16 Poiché non contenderò a tempo indefinito, né sarò indignato in perpetuo; poiché a causa mia si indebolirebbe lo spirito stesso, anche le creature che respirano che io stesso ho fatto. 17 "All'erroneità del suo guadagno ingiusto mi indignai, e lo colpivo, nascondendo (la mia faccia), mentre ero indignato. Ma egli continuò a camminare come un rinnegato nella via del suo cuore. 18 Ho visto le sue medesime vie; e lo sanavo e lo conducevo e davo compenso col conforto a lui e ai suoi che facevano cordoglio". 19 "Io creo il frutto delle labbra. Ci sarà continua pace per chi è lontano e per chi è vicino", ha detto Geova, "e certamente lo sanerò". 20 "Ma i malvagi sono come il mare che viene agitato, quando non si può calmare, le cui acque continuano a cacciar fuori alghe e fango. 21 Non c'è pace", ha detto il mio Dio, "per i malvagi". 58 "Chiama a piena gola; non ti trattenere. Alza la tua voce proprio come un corno, e dichiara al mio popolo la loro rivolta, e alla casa di Giacobbe i loro peccati. 2 Di giorno in giorno continuavano a cercarmi, e nella conoscenza delle mie vie esprimevano diletto, come una nazione che praticasse la stessa giustizia e che non avesse lasciato il medesimo diritto del proprio Dio, in quanto continuavano a chiedermi giusti giudizi, avvicinandosi a Dio in cui provavano diletto: 3 " 'Per quale ragione digiunammo e tu non vedesti, e affliggemmo la nostra anima e tu non prestavi attenzione?' "In realtà voi provavate diletto nel medesimo giorno del vostro digiuno, quando c'erano tutti i vostri lavoratori che obbligavate al lavoro. 4 In realtà digiunavate per la lite e la zuffa, e per colpire col pugno della malvagità. Non digiunavate come nel giorno per far udire in alto la vostra voce? 5 Deve il digiuno che io scelgo essere come questo, come un giorno in cui l'uomo terreno affligge la sua anima? Per chinare la testa proprio come un giunco, e per stendere semplice sacco e cenere come suo giaciglio? È questo che chiamate digiuno e giorno accettevole a Geova? 6 "Non è questo il digiuno che io scelgo? Sciogliere i ceppi di malvagità, slacciare i legami della sbarra del giogo, e mandare liberi gli oppressi, e che voi rompiate ogni sbarra di giogo? 7 Non è lo spezzare il tuo pane all'affamato, e l'introdurre nella (tua) casa gli afflitti senza tetto? Che, nel caso in cui tu veda qualcuno nudo, in effetti lo copra e che non ti nasconda dalla tua propria carne? 8 "In tal caso la tua luce irromperebbe proprio come l'aurora; e la guarigione germoglierebbe rapidamente per te. E la tua giustizia certamente camminerebbe davanti a te; la medesima gloria di Geova sarebbe la tua retroguardia. 9 In tal caso chiameresti e Geova stesso risponderebbe; invocheresti soccorso, ed egli direbbe: 'Eccomi!' "Se toglierai di mezzo a te la sbarra del giogo, lo stendere il dito e il parlare di ciò che è nocivo; 10 e concederai all'affamato (il desiderio della) tua propria anima, e sazierai l'anima che è afflitta, anche la tua luce certamente rifulgerà pure nelle tenebre, e la tua caligine sarà come il mezzogiorno. 11 E Geova ti dovrà guidare di continuo e sazierà la tua anima anche in una terra arida, e darà vigore alle tue medesime ossa; e devi divenire come un giardino irriguo, e come la sorgente d'acqua, le cui acque non mentono. 12 E alla tua richiesta gli uomini certamente edificheranno i luoghi da lungo tempo devastati; tu erigerai anche le fondamenta di ininterrotte generazioni. E sarai realmente chiamato il riparatore della breccia, il restauratore di strade presso cui dimorare. 13 "Se in vista del sabato ritirerai il tuo piede in quanto a fare i tuoi propri diletti nel mio santo giorno, e realmente chiamerai il sabato uno squisito diletto, un (giorno) santo di Geova, un (giorno) che è glorificato, e realmente lo glorificherai anziché fare secondo le tue proprie vie, anziché trovare ciò che ti diletta e pronunciare una parola; 14 in tal caso proverai in Geova il tuo squisito diletto, e certamente ti farò cavalcare sugli alti luoghi della terra; e certamente ti farò mangiare del possedimento ereditario di Giacobbe tuo antenato, poiché la bocca di Geova stesso ha parlato". 59 Ecco, la mano di Geova non è divenuta troppo corta da non poter salvare, né il suo orecchio è divenuto troppo grave da non poter udire. 2 No, ma i vostri medesimi errori son divenuti le cose che causano divisione fra voi e il vostro Dio, e i vostri propri peccati hanno fatto nascondere da voi la (sua) faccia per astenersi dall'udire. 3 Poiché le palme delle vostre proprie mani si sono contaminate di sangue, e le vostre dita di errore. Le vostre proprie labbra han pronunciato falsità. La vostra propria lingua ha continuato a borbottare assoluta ingiustizia. 4 Non c'è nessuno che chiami con giustizia, e proprio nessuno è andato in tribunale con fedeltà. C'è stato un confidare nell'irrealtà, un parlare di cose non veritiere. C'è stato un concepire affanno, e un generare ciò che è nocivo. 5 Hanno covato le uova di una serpe velenosa, e tessevano la semplice tela di un ragno. Chiunque mangi delle loro uova morirà, e dall'(uovo) che è stato schiacciato uscirà una vipera. 6 La loro semplice tela non servirà da veste, né si copriranno delle loro opere. Le loro opere sono opere nocive, e l'attività della violenza è nelle palme delle loro mani. 7 I loro propri piedi continuano a correre all'assoluta malizia, e hanno fretta di spargere sangue innocente. I loro pensieri sono pensieri nocivi; spoliazione e abbattimento sono nelle loro strade maestre. 8 Hanno ignorato la via della pace, e non c'è giustizia nei loro sentieri battuti. Hanno reso storte per se stessi le loro strade. Proprio nessuno che le calca conoscerà realmente la pace. 9 Perciò il diritto si è allontanato da noi, e la giustizia non ci raggiunge. Continuiamo a sperare nella luce, ma, ecco, le tenebre; nel fulgore, (ma) abbiamo seguitato a camminare nella continua caligine. 10 Continuiamo ad andare tastoni in cerca del muro proprio come i ciechi, e come quelli senza occhi continuiamo ad andare tastoni. Abbiamo inciampato in pieno mezzogiorno proprio come nelle tenebre della sera; tra i vigorosi (siamo) proprio come morti. 11 Continuiamo a gemere, noi tutti, proprio come orsi; e come colombe continuiamo a tubare tristemente. Speravamo nel diritto, ma non ce n'era; nella salvezza, (ma) è stata lontana da noi. 12 Poiché le nostre rivolte son divenute molte di fronte a te; e in quanto ai nostri peccati, ciascuno ha attestato contro di noi. Poiché le nostre rivolte sono con noi; e in quanto ai nostri errori, li conosciamo bene. 13 Ci sono stati trasgressione e un rinnegare Geova; e c'era un ritrarsi dal nostro Dio, un parlare di oppressione e di rivolta, un concepire e borbottare parole di falsità dal cuore medesimo. 14 E il diritto fu costretto a ritrarsi, e la stessa giustizia se ne stava semplicemente lontana. Poiché la verità ha inciampato anche nella pubblica piazza, e ciò che è retto non può entrare. 15 E la verità risulta mancante, e chiunque si ritrae dal male è spogliato. E Geova vedeva, ed era male ai suoi occhi che non ci fosse equità. 16 E quando vide che non c'era nessun uomo, si mostrava stupito che non ci fosse nessuno a interporsi. E il suo braccio prese a salvare per lui, e la sua propria giustizia fu quella che lo sostenne. 17 Quindi si mise la giustizia come una cotta di maglia, e l'elmo della salvezza sulla testa. Per giunta, indossò le vesti della vendetta come un abito e si avvolse di zelo come di un manto senza maniche. 18 Secondo le azioni egli ricompenserà corrispondentemente, furore ai suoi avversari, dovuto trattamento ai suoi nemici. Ricompenserà le isole col dovuto trattamento. 19 E da dove tramonta il sole cominceranno ad avere timore del nome di Geova, e della sua gloria da dove sorge il sole, poiché verrà come un fiume angustioso, che il medesimo spirito di Geova avrà sospinto. 20 "E il Ricompratore certamente verrà a Sion, e a quelli che in Giacobbe si volgono dalla trasgressione", è l'espressione di Geova. 21 "E in quanto a me, questo è il mio patto con loro", ha detto Geova. "Il mio spirito che è su di te e le mie parole che ho messo nella tua bocca, non saranno rimossi dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie", ha detto Geova, "da ora in poi fino a tempo indefinito". 60 "Sorgi, o donna, spandi luce, poiché la tua luce è venuta e su di te ha rifulso la medesima gloria di Geova. 2 Poiché, ecco, le tenebre stesse copriranno la terra, e fitta oscurità i gruppi nazionali; ma su di te rifulgerà Geova, e su di te si vedrà la sua propria gloria. 3 E le nazioni verranno certamente alla tua luce, e i re alla lucentezza del tuo fulgore. 4 "Alza gli occhi tutt'intorno e vedi! Sono stati tutti radunati; son venuti a te. Da lontano i tuoi propri figli continuano a venire, e le tue figlie che saranno portate sul fianco. 5 In quel tempo vedrai e certamente diverrai raggiante, e il tuo cuore realmente palpiterà e si espanderà, perché verso di te si dirigerà la dovizia del mare; le medesime risorse delle nazioni verranno a te. 6 La stessa ondeggiante massa di cammelli ti coprirà, i giovani cammelli di Madian e di Efa. Tutti quelli di Saba, verranno. Porteranno oro e olibano. E annunceranno le lodi di Geova. 7 Tutti i greggi di Chedar, si raduneranno a te. I montoni di Nebaiot, ti serviranno. Con approvazione saliranno sul mio altare, e io abbellirò la mia propria casa di bellezza. 8 "Chi sono questi che vengono volando proprio come una nube, e come colombe alle loro colombaie? 9 Poiché in me continueranno a sperare le isole stesse, anche le navi di Tarsis come da principio, per portare i tuoi figli da lontano, e con essi il loro argento e il loro oro, al nome di Geova tuo Dio e al Santo d'Israele, poiché egli ti avrà abbellita. 10 E stranieri realmente edificheranno le tue mura, e i loro propri re ti serviranno; poiché nella mia indignazione ti avrò colpita, ma nella mia buona volontà certamente avrò misericordia di te. 11 "E le tue porte saranno tenute effettivamente aperte di continuo; non saranno chiuse né di giorno né di notte, per portarti le risorse delle nazioni, e i loro re prenderanno la direttiva. 12 Poiché qualsiasi nazione e qualsiasi regno che non ti serviranno periranno; e le nazioni stesse perverranno immancabilmente alla devastazione. 13 "A te verrà la medesima gloria del Libano, il ginepro, il frassino e il cipresso nello stesso tempo, per abbellire il luogo del mio santuario; e io glorificherò il medesimo luogo dei miei piedi. 14 "E a te dovranno venire i figli di quelli che ti affliggono, inchinandosi; e tutti quelli che ti mancano di rispetto si dovranno piegare alle medesime piante dei tuoi piedi, e ti dovranno chiamare la città di Geova, Sion del Santo d'Israele. 15 "Invece di mostrar tu d'essere una lasciata interamente e odiata, senza alcuno che vi passi, io certamente ti porrò anche come oggetto d'orgoglio a tempo indefinito, un'esultanza di generazione in generazione. 16 E succhierai realmente il latte delle nazioni, e succhierai il petto dei re; e certamente conoscerai che io, Geova, sono il tuo Salvatore, e il Potente di Giacobbe è il tuo Ricompratore. 17 Invece del rame farò venire l'oro, e invece del ferro farò venire l'argento, e invece del legno, il rame, e invece delle pietre, il ferro; e certamente nominerò la pace tuoi sorveglianti e la giustizia tuoi soprintendenti. 18 "Non si udrà più la violenza nel tuo paese, la spoliazione o l'abbattimento entro le tue linee di confine. E certamente chiamerai le tue proprie mura Salvezza e le tue porte Lode. 19 Per te il sole non mostrerà più d'essere luce di giorno, e per fulgore la luna stessa non ti darà più luce. E Geova deve divenire per te una luce di durata indefinita, e il tuo Dio la tua bellezza. 20 Il tuo sole non tramonterà più, né la tua luna decrescerà; poiché Geova stesso diverrà per te una luce di durata indefinita, e i giorni del tuo cordoglio saranno giunti a compimento. 21 E in quanto al tuo popolo, saranno tutti giusti; a tempo indefinito avranno il possesso del paese, germoglio della mia piantagione, opera delle mie mani, perché (io) sia abbellito. 22 Il piccolo stesso diverrà mille, e l'esiguo una nazione potente. Io stesso, Geova, l'affretterò al suo proprio tempo". 61 Lo spirito del Sovrano Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli che sono in schiavitù e la completa apertura (degli occhi) anche ai prigionieri; 2 a proclamare l'anno di buona volontà da parte di Geova e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio; a confortare tutti quelli che fanno lutto; 3 ad assegnare a quelli che fanno lutto su Sion, a dare loro un'acconciatura per il capo invece di cenere, olio di esultanza invece di lutto, manto di lode invece di spirito abbattuto; e devono esser chiamati grossi alberi di giustizia, la piantagione di Geova, perché (egli) sia abbellito. 4 Ed essi devono riedificare i luoghi da lungo tempo devastati; erigeranno perfino i luoghi desolati dei tempi precedenti, e certamente rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati di generazione in generazione. 5 "Ed estranei effettivamente staranno lì e pascoleranno i vostri greggi, e gli stranieri saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaioli. 6 E in quanto a voi, sarete chiamati sacerdoti di Geova; si dirà che siete ministri del nostro Dio. Mangerete le risorse delle nazioni, e nella loro gloria parlerete con esultanza di voi stessi. 7 Invece della vostra vergogna ci sarà una porzione doppia, e invece dell'umiliazione grideranno gioiosamente per la loro parte. Perciò nel loro paese prenderanno possesso perfino di una porzione doppia. Avranno allegrezza a tempo indefinito. 8 Poiché io, Geova, amo la giustizia, odio la rapina insieme all'ingiustizia. E certamente darò il loro salario in verità, e concluderò verso di loro un patto di durata indefinita. 9 E la loro progenie sarà in effetti conosciuta anche fra le nazioni, e i loro discendenti fra i popoli. Tutti quelli che li vedranno li riconosceranno, che sono la progenie che Geova ha benedetto". 10 Immancabilmente esulterò in Geova. La mia anima gioirà nel mio Dio. Poiché mi ha vestito con le vesti della salvezza; mi ha avvolto col manto senza maniche della giustizia, come lo sposo che, alla maniera sacerdotale, si mette un'acconciatura per il capo, e come la sposa che si adorna con i suoi ornamenti. 11 Poiché come la terra stessa mette fuori il suo germoglio, e come il giardino stesso fa germogliare le cose che vi sono seminate, così il Sovrano Signore Geova stesso farà germogliare la giustizia e la lode di fronte a tutte le nazioni. 62 Per amore di Sion non starò zitto, e per amore di Gerusalemme non starò quieto finché la sua giustizia esca proprio come il fulgore, e la sua salvezza come una torcia che arde. 2 "E le nazioni certamente vedranno la tua giustizia, (o donna,) e tutti i re la tua gloria. E sarai effettivamente chiamata con un nuovo nome, che la medesima bocca di Geova designerà. 3 E devi divenire una corona di bellezza nella mano di Geova, e un turbante regale nella palma del tuo Dio. 4 Non ti si dirà più che sei una donna lasciata interamente; e non si dirà più che la tua propria terra è desolata; ma tu stessa sarai chiamata 'Il mio diletto è in lei', e la tua terra 'Posseduta come una moglie'. Poiché Geova avrà provato diletto in te, e la tua propria terra sarà posseduta come una moglie. 5 Poiché proprio nel modo in cui un giovane prende possesso di una vergine come sua moglie, i tuoi figli prenderanno possesso di te come moglie. E con l'esultanza dello sposo per la sposa, il tuo Dio esulterà anche per te. 6 Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho posto sentinelle. Tutto il giorno e tutta la notte, di continuo, non abbiano posa. "Voi che fate menzione di Geova, non vi sia silenzio da parte vostra, 7 e non date silenzio a lui finché non stabilisca solidamente, sì, finché non ponga Gerusalemme come una lode sulla terra". 8 Geova ha giurato con la sua destra e col suo forte braccio: "Certamente non darò più il tuo grano come cibo ai tuoi nemici, né gli stranieri berranno il tuo vino nuovo, per cui tu hai faticato. 9 Ma i medesimi che lo avranno raccolto lo mangeranno, e di sicuro loderanno Geova; e i medesimi che lo avranno radunato lo berranno nei miei santi cortili". 10 Passate, passate per le porte. Sgombrate la via del popolo. Elevate, elevate la strada maestra. Liberate(la) dalle pietre. Alzate un segnale per i popoli. 11 Ecco, Geova stesso (lo) ha fatto udire fino alla più lontana parte della terra: "Dite alla figlia di Sion: 'Ecco, la tua salvezza viene. Ecco, la ricompensa che egli dà è con lui, e dinanzi a lui è il salario che egli paga' ". 12 E gli uomini certamente li chiameranno il popolo santo, i ricomprati da Geova; e tu stessa sarai chiamata "Ricercata", "Città non lasciata interamente". 63 Chi è costui che viene da Edom, con vesti di colori brillanti da Bozra, costui che è onorevole nel suo abito, che marcia nell'abbondanza della sua potenza? "Io, che parlo nella giustizia, che abbondo (nella potenza) per salvare". 2 Perché il tuo abito è rosso, e le tue vesti sono simili a quelle di uno che pigia nello strettoio? 3 "Ho pigiato da solo la vasca del vino, mentre con me non c'era nessun uomo dei popoli. E li pigiavo nella mia ira, e li calpestavo nel mio furore. E gli spruzzi del loro sangue schizzavano sulle mie vesti, e ho contaminato tutti i miei abiti. 4 Poiché il giorno della vendetta è nel mio cuore, ed è venuto il medesimo anno dei miei ricomprati. 5 E guardavo, ma non c'era soccorritore; e mi mostravo stupito, ma non c'era nessuno che offrisse sostegno. Il mio braccio mi fornì dunque salvezza, e il mio furore fu ciò che mi sostenne. 6 E continuai a calcare i popoli nella mia ira, e li rendevo ebbri col mio furore e facevo scorrere a terra gli spruzzi del loro sangue". 7 Menzionerò le amorevoli benignità di Geova, le lodi di Geova, secondo tutto ciò che Geova ci ha reso, sì, l'abbondante bontà per la casa d'Israele che egli ha reso loro secondo le sue misericordie e secondo l'abbondanza delle sue amorevoli benignità. 8 E diceva: "Sicuramente essi sono il mio popolo, figli che non si mostreranno falsi". Fu dunque per loro che divenne un Salvatore. 9 Durante tutta la loro angustia fu angustioso per lui. E il suo proprio messaggero personale li salvò. Nel suo amore e nella sua compassione egli stesso li ricomprò, e li sollevava e li portava tutti i giorni di molto tempo fa. 10 Ma essi stessi si ribellarono e contristarono il suo spirito santo. Ora egli si mutò in loro nemico; egli stesso fece guerra contro di loro. 11 E uno si ricordava dei giorni di molto tempo fa, di Mosè suo servitore: "Dov'è Colui che li fece salire dal mare con i pastori del suo gregge? Dov'è Colui che mise dentro di lui il Suo proprio spirito santo? 12 Colui che faceva andare il Suo bel braccio alla destra di Mosè; Colui che divideva le acque d'innanzi a loro per farsi un nome di durata indefinita; 13 Colui che li fece camminare attraverso le ondeggianti acque così che, come un cavallo nel deserto, non inciamparono? 14 Proprio come quando una bestia stessa scende nella pianura della valle, il medesimo spirito di Geova li faceva riposare". Così conducesti il tuo popolo per farti un bel nome. 15 Guarda dal cielo e vedi dalla tua alta dimora di santità e bellezza. Dove sono il tuo zelo e la tua piena potenza, la commozione delle tue parti interiori, e le tue misericordie? Verso di me si sono contenuti. 16 Poiché tu sei nostro Padre; benché Abraamo stesso non ci abbia conosciuto e Israele stesso non ci riconosca, tu, o Geova, sei nostro Padre. Nostro Ricompratore di molto tempo fa è il tuo nome. 17 Perché, o Geova, continui a farci vagare dalle tue vie? Perché indurisci il nostro cuore contro il timore di te? Torna per amore dei tuoi servitori, le tribù del tuo possedimento ereditario. 18 Per un po' il tuo santo popolo ebbe possesso. I nostri propri avversari hanno calpestato il tuo santuario. 19 Per lungo tempo siamo divenuti come quelli sui quali tu non governasti, come quelli sui quali il tuo nome non era stato invocato. 64 Oh avessi tu strappato i cieli, ne fossi sceso, a motivo tuo i medesimi monti si fossero scossi, 2 come quando un fuoco incendia i rami secchi, (e) il fuoco fa bollire la medesima acqua, per far conoscere il tuo nome ai tuoi avversari, affinché a motivo tuo si agitino le nazioni! 3 Quando facesti cose tremende che non potevamo sperare, scendesti. A motivo tuo i monti stessi si scossero. 4 E da molto tempo fa nessuno ha udito, né alcuno ha prestato orecchio, né occhio stesso ha visto un Dio, eccetto te, che agisca per chi si tiene in aspettazione di lui. 5 Sei andato incontro a colui che esulta e opera giustizia, a quelli che continuano a ricordarsi di te nelle tue proprie vie. Ecco, tu stesso ti indignasti, mentre noi peccavamo, in esse per lungo tempo, e dovremmo noi esser salvati? 6 E diveniamo come qualcosa d'impuro, noi tutti, e tutti i nostri atti di giustizia sono simili a una veste per periodi di mestruazione; e appassiremo come il fogliame, noi tutti, e i nostri stessi errori ci porteranno via proprio come il vento. 7 E non c'è nessuno che invochi il tuo nome, nessuno che si desti per attenersi a te; poiché hai nascosto la tua faccia da noi, e ci fai struggere mediante la potenza del nostro errore. 8 E ora, o Geova, tu sei nostro Padre. Noi siamo l'argilla, e tu sei il nostro Vasaio; e noi tutti siamo opera della tua mano. 9 Non indignarti, o Geova, fino all'estremo, e non ricordare per sempre il (nostro) errore. Guarda, ora, ti prego: siamo tutti tuo popolo. 10 Le tue proprie città sante son divenute un deserto. Sion stessa è divenuta un assoluto deserto, Gerusalemme una distesa desolata. 11 La nostra casa di santità e bellezza, in cui i nostri antenati ti lodarono, è divenuta essa stessa qualcosa da ardere nel fuoco; e ogni nostra cosa desiderabile è divenuta una devastazione. 12 Di fronte a queste cose continuerai a trattenerti, o Geova? Starai zitto e ci farai affliggere fino all'estremo? 65 "Mi son lasciato ricercare da quelli che non avevano chiesto (di me). Mi son lasciato trovare da quelli che non mi avevano cercato. Ho detto: 'Eccomi, eccomi!' a una nazione che non invocava il mio nome. 2 "Ho steso le mie mani tutto il giorno a un popolo ostinato, a quelli che camminano nella via che non è buona, dietro ai loro pensieri; 3 il popolo (formato di) quelli che mi offendono in faccia di continuo, sacrificando nei giardini e facendo fumo di sacrificio sui mattoni, 4 mettendosi a sedere fra i luoghi di sepoltura, i quali anche passano la notte perfino nelle baracche da guardia, mangiando la carne di porco, e nei cui vasi c'è perfino il brodo di cose immonde; 5 quelli che dicono: 'Sta per conto tuo. Non accostarti a me, poiché certamente ti comunicherò santità'. Questi sono un fumo alle mie narici, un fuoco che arde tutto il giorno. 6 "Ecco, è scritto dinanzi a me. Non starò zitto, ma certamente renderò la ricompensa; sì, renderò pure la ricompensa nel loro proprio seno, 7 per i loro propri errori e nello stesso tempo per gli errori dei loro antenati", ha detto Geova. "Poiché hanno fatto fumo di sacrificio sui monti, e mi hanno biasimato sui colli, anch'io di sicuro misurerò il loro salario prima di tutto nel loro proprio seno". 8 Geova ha detto questo: "Nello stesso modo in cui si trova vino nuovo nel grappolo e qualcuno deve dire: 'Non lo rovinare, perché c'è una benedizione in esso', così farò io per amore dei miei servitori per non ridurre tutti in rovina. 9 E certamente farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda il possessore ereditario dei miei monti; e i miei eletti devono prenderne possesso, e i miei propri servitori vi risiederanno. 10 E Saron deve divenire un pascolo per le pecore e il bassopiano di Acor un luogo di riposo per i bovini, per il mio popolo che mi avrà cercato. 11 "Ma voi siete quelli che lasciano Geova, quelli che dimenticano il mio santo monte, quelli che apparecchiano una tavola per il dio della Buona Fortuna e quelli che riempiono vino mischiato per il dio del Destino. 12 E di sicuro vi destinerò alla spada, e vi chinerete tutti per essere scannati; per la ragione che chiamai, ma non rispondeste; parlai, ma non ascoltaste; e continuaste a fare ciò che era male ai miei occhi, e sceglieste la cosa in cui non provavo diletto". 13 Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, i miei propri servitori mangeranno, ma voi stessi avrete fame. Ecco, i miei propri servitori berranno, ma voi stessi avrete sete. Ecco, i miei propri servitori si rallegreranno, ma voi stessi proverete vergogna. 14 Ecco, i miei propri servitori grideranno di gioia a causa della buona condizione del cuore, ma voi stessi emetterete grida a causa del dolore del cuore e urlerete a causa dell'assoluto abbattimento di spirito. 15 E certamente lascerete il vostro nome per un giuramento per i miei eletti, e il Sovrano Signore Geova davvero (vi) metterà individualmente a morte, ma chiamerà i suoi propri servitori con un altro nome; 16 così che chiunque si benedirà sulla terra si benedirà mediante l'Iddio della fede, e chiunque farà una dichiarazione giurata sulla terra giurerà mediante l'Iddio della fede; perché le angustie precedenti saranno realmente dimenticate e perché saranno realmente nascoste ai miei occhi. 17 "Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno ricordate, né saliranno in cuore. 18 Ma esultate e gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d'esultanza. 19 E certamente sarò gioioso in Gerusalemme ed esulterò del mio popolo; e non si udrà più in essa suono di pianto né suono di grido di lamento". 20 "Non ci sarà più da quel luogo lattante di pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni; poiché uno morirà come semplice ragazzo, benché all'età di cent'anni; e in quanto al peccatore, benché all'età di cent'anni il male sarà invocato su di lui. 21 E certamente edificheranno case e (le) occuperanno; e certamente pianteranno vigne e (ne) mangeranno il frutto. 22 Non edificheranno e qualcun altro occuperà; non pianteranno e qualcun altro mangerà. Poiché come i giorni dell'albero saranno i giorni del mio popolo; e i miei eletti useranno appieno l'opera delle loro proprie mani. 23 Non faticheranno per nulla, né genereranno per il turbamento; perché sono la progenie composta dei benedetti di Geova, e con essi i loro discendenti. 24 E realmente avverrà che prima che chiamino io stesso risponderò; mentre parleranno ancora, io stesso udrò. 25 "Il lupo e l'agnello stessi pasceranno insieme, e il leone mangerà la paglia proprio come il toro; e in quanto al serpente, il suo cibo sarà la polvere. Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo", ha detto Geova. 66 Geova ha detto questo: "I cieli sono il mio trono, e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dov'è, dunque, la casa che voi mi potete edificare, e dov'è, dunque, il luogo che sia luogo di riposo per me?" 2 "Ora la mia propria mano ha fatto tutte queste cose, così che tutte queste son venute all'esistenza", è l'espressione di Geova. "A questi, quindi, guarderò, a chi è afflitto e contrito di spirito e trema alla mia parola. 3 "Chi scanna il toro è come chi abbatte un uomo. Chi sacrifica la pecora è come chi rompe il collo di un cane. Chi offre un dono, il sangue di porco! Chi presenta un ricordo di olibano è come chi dice una benedizione con parole magiche. Essi sono anche quelli che hanno scelto le loro proprie vie, e nelle loro cose disgustanti la loro medesima anima ha provato diletto. 4 Io stesso, a mia volta, sceglierò i modi per maltrattarli; e farò venire su di loro le cose che li spaventano; per la ragione che chiamai, ma non ci fu chi rispondesse; parlai, ma non ci fu chi ascoltasse; e continuarono a fare ciò che era male ai miei occhi, e scelsero la cosa in cui non provavo diletto". 5 Udite la parola di Geova, voi che tremate alla sua parola: "I vostri fratelli che vi odiano, che vi escludono a motivo del mio nome, dissero: 'Sia glorificato Geova!' Egli deve anche apparire con allegrezza da parte vostra, ed essi sono quelli che saranno svergognati". 6 C'è il suono di un clamore dalla città, un suono dal tempio! È il suono di Geova che ripaga ai suoi nemici ciò che è meritato. 7 Prima che avesse dolori di parto essa partorì. Prima che le venissero le doglie, pure diede alla luce un figlio maschio. 8 Chi ha udito una cosa come questa? Chi ha visto cose come queste? Sarà un paese dato alla luce con dolori di parto in un sol giorno? O nascerà una nazione in una volta? Poiché Sion ha avuto dolori di parto e ha anche partorito i suoi figli. 9 "In quanto a me, farò rompere e non farò partorire?" dice Geova. "O faccio partorire e realmente faccio chiudere?" ha detto il tuo Dio. 10 Rallegratevi con Gerusalemme e gioite con lei, voi tutti che l'amate. Esultate grandemente con lei, voi tutti che fate cordoglio su di lei; 11 per la ragione che succhierete e certamente vi sazierete al petto della sua piena consolazione; per la ragione che popperete e proverete squisito diletto al seno della sua gloria. 12 Poiché Geova ha detto questo: "Ecco, rivolgo verso di lei la pace proprio come un fiume e la gloria delle nazioni proprio come un torrente che straripa, e certamente succhierete. Sarete portati sul fianco e vezzeggiati sulle ginocchia. 13 Come un uomo che la sua propria madre continua a confortare, così io stesso continuerò a confortare voi; e nel caso di Gerusalemme sarete confortati. 14 E certamente vedrete, e il vostro cuore dovrà esultare, e le vostre medesime ossa germoglieranno proprio come tenera erba. E la mano di Geova certamente si farà conoscere ai suoi servitori, ma egli in effetti denuncerà i suoi nemici". 15 "Poiché, ecco, Geova stesso viene proprio come un fuoco, e i suoi carri sono simili a un uragano, per rendere la sua ira con assoluto furore e il suo rimprovero con fiamme di fuoco. 16 Poiché come un fuoco Geova stesso assumerà infatti la controversia, sì, con la sua spada, contro ogni carne; e gli uccisi da Geova certamente diverranno molti. 17 Quelli che si santificano e si purificano per i giardini dietro a uno al centro, mangiando la carne di porco e la cosa abominevole, perfino il roditore che salta, perverranno tutti insieme alla loro fine", è l'espressione di Geova. 18 "E riguardo alle loro opere e ai loro pensieri, io vengo per radunare tutte le nazioni e le lingue; e dovranno venire e vedere la mia gloria". 19 "E certamente metterò fra loro un segno, e certamente manderò alcuni di quelli che sono scampati alle nazioni, (a) Tarsis, Pul e Lud, quelli che tendono l'arco, Tubal e Iavan, le isole lontane, che non hanno udito la notizia intorno a me né visto la mia gloria; e certamente dichiareranno la mia gloria fra le nazioni. 20 E da tutte le nazioni realmente condurranno tutti i vostri fratelli come dono a Geova, su cavalli e in carri e in carri coperti e su muli e su veloci cammelle, al mio santo monte, Gerusalemme", ha detto Geova, "proprio come quando i figli d'Israele portano il dono in un vaso puro nella casa di Geova". 21 "E anche da essi prenderò alcuni per i sacerdoti, per i leviti", ha detto Geova. 22 "Poiché proprio come i nuovi cieli e la nuova terra che io sto per fare stanno dinanzi a me", è l'espressione di Geova, "così continueranno a stare la vostra progenie e il vostro nome". 23 "E certamente avverrà che di luna nuova in luna nuova e di sabato in sabato ogni carne verrà a inchinarsi dinanzi a me", ha detto Geova. 24 "E realmente usciranno e guarderanno i cadaveri degli uomini che trasgredivano contro di me; poiché i medesimi vermi su di loro non moriranno e il loro stesso fuoco non si estinguerà, e devono divenire qualcosa di ripugnante a ogni carne".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Geremia

1 Le parole di Geremia figlio di Ilchia, uno dei sacerdoti che erano ad Anatot nel paese di Beniamino, 2 a cui la parola di Geova fu rivolta ai giorni di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, nel tredicesimo anno del suo regno. 3 E continuò a essere rivolta ai giorni di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, fino al termine dell'undicesimo anno di Sedechia figlio di Giosia, re di Giuda, finché Gerusalemme andò in esilio nel quinto mese. 4 E la parola di Geova cominciò a essermi rivolta, dicendo: 5 "Prima che io ti formassi nel ventre ti conobbi, e prima che tu uscissi dal seno ti santificai. Ti feci profeta alle nazioni". 6 Ma io dissi: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, realmente non so parlare, poiché non sono che un ragazzo". 7 E Geova proseguì, dicendomi: "Non dire: 'Non sono che un ragazzo'. Ma a tutti quelli ai quali ti manderò, devi andare; e tutto ciò che ti comanderò, devi pronunciare. 8 Non aver timore a causa delle loro facce, poiché 'io sono con te per liberarti', è l'espressione di Geova". 9 A ciò Geova stese la sua mano e le fece toccare la mia bocca. Quindi Geova mi disse: "Ecco, ho messo le mie parole nella tua bocca. 10 Vedi, ti ho dato incarico in questo giorno di essere sulle nazioni e sui regni, per sradicare e per abbattere e per distruggere e per demolire, per edificare e per piantare". 11 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: "Che vedi, Geremia?" Dunque dissi: "Vedo un germoglio di mandorlo". 12 E Geova proseguì, dicendomi: "Hai visto bene, poiché vigilo riguardo alla mia parola per metterla in atto". 13 E la parola di Geova mi era rivolta per la seconda volta, dicendo: "Che vedi?" Dunque dissi: "Vedo una caldaia sulla quale si soffia, e la sua bocca è lontana dal nord". 14 A ciò Geova mi disse: "Dal nord si scioglierà la calamità contro tutti gli abitanti del paese. 15 Poiché, 'ecco, chiamo tutte le famiglie dei regni del nord', è l'espressione di Geova; 'e certamente verranno e porranno ciascuno il suo trono all'ingresso delle porte di Gerusalemme, e contro tutte le sue mura all'intorno e contro tutte le città di Giuda. 16 E certamente pronuncerò riguardo a loro i miei giudizi su tutta la loro malizia, in quanto hanno lasciato me e continuano a fare fumo di sacrificio ad altri dèi e a inchinarsi davanti alle opere delle loro proprie mani'. 17 "E in quanto a te, ti devi cingere i fianchi, e devi levarti e pronunciare loro ogni cosa che io stesso ti comando. Non essere colpito da alcun terrore per causa loro, affinché io non ti colpisca di terrore davanti a loro. 18 Ma in quanto a me, ecco, ti ho reso oggi una città fortificata e una colonna di ferro e mura di rame contro tutto il paese, verso i re di Giuda, verso i suoi principi, verso i suoi sacerdoti e verso il popolo del paese. 19 E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché 'io sono con te', è l'espressione di Geova, 'per liberarti' ". 2 E la parola di Geova mi era rivolta, dicendo: 2 "Va, e devi gridare agli orecchi di Gerusalemme, dicendo: 'Geova ha detto questo: "Ricordo bene, da parte tua, l'amorevole benignità della tua giovinezza, l'amore quando eri fidanzata per sposarti, il tuo camminare dietro a me nel deserto, in un paese non seminato. 3 Israele era qualcosa di santo per Geova, il primo prodotto per Lui" '. 'Tutti quelli che lo divoravano si rendevano colpevoli. La stessa calamità veniva su di loro', fu l'espressione di Geova". 4 Udite la parola di Geova, o casa di Giacobbe, e voi tutte famiglie della casa d'Israele. 5 Geova ha detto questo: "Che hanno trovato d'ingiusto in me i vostri padri, così che si sono allontanati da me, e hanno continuato a camminare dietro all'idolo vano e a divenire vani essi stessi? 6 E non hanno detto: 'Dov'è Geova, Colui che ci fece salire dal paese d'Egitto, Colui che ci fece camminare per il deserto, per un paese di pianura desertica e fossa, per un paese arido e di profonda ombra, per un paese attraverso il quale non passò nessun uomo e in cui non dimorò nessun uomo terreno?' 7 "E gradualmente vi condussi in un paese del frutteto, affinché ne mangiaste i frutti e le cose buone. Ma voi entraste e contaminaste il mio paese; e della mia propria eredità faceste qualcosa di detestabile. 8 Gli stessi sacerdoti non dissero: 'Dov'è Geova?' E i medesimi che maneggiavano la legge non mi conobbero; e i pastori stessi trasgredirono contro di me, e perfino i profeti profetizzarono per Baal, e camminarono dietro a quelli che non potevano recare beneficio. 9 " 'Perciò contenderò ancora con voi', è l'espressione di Geova, 'e contenderò con i figli dei vostri figli'. 10 " 'Ma passate ai paesi costieri dei chittim e vedete. Sì, mandate anche a Chedar e prendete in speciale considerazione, e vedete se è accaduta una cosa come questa. 11 Ha una nazione scambiato dèi, pure per quelli che non sono dèi? Ma il mio proprio popolo ha scambiato la mia gloria per ciò che non può recare beneficio. 12 Stupite di questo, o cieli; e rabbrividite con grandissimo orrore', è l'espressione di Geova, 13 'perché ci sono due cose cattive che il mio popolo ha fatto: Hanno lasciato perfino me, la fonte d'acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non possono contenere acqua'. 14 " 'È Israele un servitore o uno schiavo nato in casa? Perché è divenuto per la preda? 15 Contro di lui ruggiscono i giovani leoni forniti di criniera; hanno fatto udire la loro voce. E facevano del suo paese un oggetto di stupore. Le sue proprie città sono state incendiate, così che non c'è abitante. 16 Perfino gli stessi figli di Nof e Tafnes continuarono a pascersi di te alla sommità del capo. 17 Non è questo ciò che tu facevi a te stessa, lasciando Geova tuo Dio nel tempo in cui ti faceva camminare per la via? 18 E ora, che ti deve importare della via d'Egitto, per bere le acque di Sihor? E che ti deve importare della via d'Assiria, per bere le acque del Fiume? 19 La tua malizia ti deve correggere, e i tuoi propri atti d'infedeltà ti devono riprendere. Sappi, quindi, e vedi che il tuo lasciare Geova tuo Dio è qualcosa di cattivo e di amaro, e non te (ne è derivato) nessun terrore di me', è l'espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti. 20 " 'Poiché molto tempo fa ruppi il tuo giogo; strappai i tuoi legami. Ma dicesti: "Non servirò", poiché su ogni alto colle e sotto ogni albero lussureggiante giacevi in maniera scomposta, prostituendoti. 21 E in quanto a me, ti avevo piantato come una vite rossa scelta, tutta di vero seme. Come ti sei dunque cambiata verso di me in (tralci) degenerati di vite straniera?' 22 " 'Ma anche se tu ti lavassi con gli alcali e ti prendessi grandi quantità di liscivia, il tuo errore sarebbe certamente una macchia dinanzi a me', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 23 Come puoi dire: 'Non mi sono contaminata. Non ho camminato dietro ai Baal'? Vedi la tua via nella valle. Nota ciò che hai fatto. Una veloce, giovane cammella senza meta che corre da una parte all'altra nelle sue vie; 24 una zebra abituata al deserto, alla brama della sua anima, che fiuta il vento; al tempo del suo accoppiamento, chi può farla tornare indietro? Tutti quelli che la cercano non si stancheranno. Nel suo mese la troveranno. 25 Trattieni il tuo piede dal (divenire) scalzo, e la tua gola dalla sete. Ma tu dicevi: 'È senza speranza! No, ma mi sono innamorata di estranei, e camminerò dietro a loro'. 26 "Come con la vergogna di un ladro quando è scoperto, così hanno provato vergogna quelli della casa d'Israele, essi, i loro re, i loro principi e i loro sacerdoti e i loro profeti. 27 Dicono a un albero: 'Tu sei mio padre', e a una pietra: 'Tu stessa mi hai generato'. Ma a me hanno rivolto la nuca e non la faccia. E nel tempo della loro calamità diranno: 'Levati e salvaci!' 28 "Ma dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si levino, se ti possono salvare nel tempo della tua calamità. Poiché i tuoi dèi son divenuti come il numero delle tue città, o Giuda. 29 " 'Perché continuate a contendere contro di me? Perché avete trasgredito, voi tutti, contro di me?' è l'espressione di Geova. 30 Invano ho colpito i vostri figli. Non accettarono nessuna disciplina. La vostra spada ha divorato i vostri propri profeti, come un leone che causa rovina. 31 O generazione, vedete da voi stessi la parola di Geova. "Son io divenuto un semplice deserto per Israele o un paese di dense tenebre? Perché questi, il mio popolo, hanno detto: 'Abbiamo vagato. Non verremo più a te'? 32 Può una vergine dimenticare i suoi ornamenti, una sposa le sue fasce? Eppure il mio proprio popolo mi ha dimenticato per innumerevoli giorni. 33 "Perché, o donna, abbellisci la tua via per cercare amore? Perciò è stato anche nelle cose cattive che hai insegnato le tue vie. 34 Inoltre, nei tuoi lembi si son trovati i segni del sangue delle anime dei poveri innocenti. Non li ho trovati nell'atto di sfondare, ma (sono) su tutti questi. 35 "Ma tu dici: 'Sono rimasta innocente. Sicuramente la sua ira si è ritirata da me'. "Ecco, entro in controversia con te a motivo del tuo dire: 'Non ho peccato'. 36 Perché consideri molto insignificante il cambiamento della tua via? Anche dell'Egitto ti vergognerai, proprio come ti vergognasti dell'Assiria. 37 Anche per questo motivo uscirai con le mani sulla testa, perché Geova ha rigettato gli oggetti della tua fiducia, e con loro non avrai successo". 3 C'è un detto: "Se un uomo mandasse via sua moglie ed essa realmente se ne andasse via da lui e divenisse di un altro uomo, dovrebbe egli tornare più da lei?" Non si è quel paese positivamente contaminato? "E tu stessa hai commesso prostituzione con molti compagni; e ci dev'essere un ritorno a me?" è l'espressione di Geova. 2 "Alza i tuoi occhi ai sentieri battuti e vedi. Dov'è che non sei stata violata? Lungo le vie ti sei seduta per loro, come l'arabo nel deserto; e continui a contaminare il paese con i tuoi atti di prostituzione e con la tua malizia. 3 I copiosi acquazzoni sono dunque trattenuti, e non è caduta nemmeno una pioggia primaverile. E la tua fronte è divenuta come quella di una moglie che commette prostituzione. Hai rifiutato di sentirti umiliata. 4 Hai tu da ora in poi gridato a me: 'Padre mio, tu sei l'amico intimo della mia giovinezza! 5 Deve uno serbare risentimento a tempo indefinito, o continuare a guardare (qualcosa) per sempre?' Ecco, hai parlato, e hai continuato a fare cose cattive e a prevalere". 6 E Geova mi diceva ai giorni di Giosia il re: " 'Hai visto ciò che ha fatto l'infedele Israele? Essa va su ogni alto monte e sotto ogni albero lussureggiante, per commettervi prostituzione. 7 E dopo che essa aveva fatto tutte queste cose io continuai a dire che tornasse pure a me, ma non tornò; e Giuda continuò a guardare la sua propria perfida sorella. 8 Quando ebbi visto ciò, per la medesima ragione che l'infedele Israele aveva commesso adulterio, la mandai via e le davo il certificato del suo completo divorzio, tuttavia la sua sleale sorella Giuda non ebbe timore, ma anche lei stessa andava a commettere prostituzione. 9 E la sua prostituzione ebbe luogo a causa della (sua) veduta frivola, e continuava a contaminare il paese e a commettere adulterio con le pietre e con gli alberi; 10 e nemmeno per tutto questo la sua perfida sorella Giuda tornò a me con tutto il cuore, (ma) solo falsamente', è l'espressione di Geova". 11 E Geova proseguì, dicendomi: "L'infedele Israele ha mostrato che la sua propria anima è più giusta della sleale Giuda. 12 Va, e devi proclamare queste parole al nord e dire: " ' "Torna, o rinnegata Israele", è l'espressione di Geova'. ' "Non farò cadere la mia faccia (con ira) su di voi, poiché sono leale", è l'espressione di Geova'. ' "Non resterò risentito a tempo indefinito. 13 Solo riconosci il tuo errore, poiché hai trasgredito contro Geova tuo Dio. E hai continuato a profondere le tue vie agli estranei sotto ogni albero lussureggiante, ma non avete ascoltato la mia voce", è l'espressione di Geova' ". 14 "Tornate, o figli rinnegati", è l'espressione di Geova. "Poiché io stesso son divenuto il vostro proprietario maritale; e certamente vi prenderò, uno da una città e due da una famiglia, e vi condurrò a Sion. 15 E di sicuro vi darò pastori secondo il mio cuore, e certamente vi pasceranno con conoscenza e perspicacia. 16 E deve avvenire che vi moltiplicherete e certamente porterete frutto nel paese in quei giorni", è l'espressione di Geova. "Non diranno più: 'L'arca del patto di Geova!' né essa salirà in cuore, né se ne ricorderanno o mancherà loro, e non la si farà più. 17 In quel tempo chiameranno Gerusalemme il trono di Geova; e a lei si dovranno raccogliere tutte le nazioni, al nome di Geova in Gerusalemme, e non cammineranno più dietro alla caparbietà del loro cattivo cuore". 18 "In quei giorni cammineranno, la casa di Giuda accanto alla casa d'Israele, e insieme verranno dal paese del nord nel paese che diedi come possedimento ereditario ai vostri antenati. 19 E io stesso ho detto: 'Oh come ti ponevo tra i figli e ti davo il paese desiderabile, il possedimento ereditario dell'adornamento degli eserciti delle nazioni!' E ancora dissi: ' "Padre mio!" mi chiamerete, e dal seguirmi non vi volgerete indietro'. 20 'Veramente (come) una moglie se n'è andata via con slealtà dal suo compagno, così voi, o casa d'Israele, avete agito slealmente verso di me', è l'espressione di Geova". 21 Sui sentieri battuti si è udito un suono, il pianto, le suppliche dei figli d'Israele. Poiché hanno torto la loro via; hanno dimenticato Geova loro Dio. 22 "Tornate, figli rinnegati. Io sanerò la vostra condizione di rinnegati". "Eccoci! Siamo venuti a te, poiché tu, o Geova, sei il nostro Dio. 23 Veramente sia i colli che il trambusto sui monti appartengono alla falsità. Veramente in Geova nostro Dio è la salvezza d'Israele. 24 Ma la stessa cosa vergognosa ha divorato la fatica dei nostri antenati fin dalla nostra giovinezza, i loro greggi e le loro mandrie, i loro figli e le loro figlie. 25 Noi giacciamo nella nostra vergogna, e la nostra umiliazione continua a coprirci; poiché verso Geova nostro Dio abbiamo peccato, noi e i nostri padri dalla nostra giovinezza e fino a questo giorno, e non abbiamo ubbidito alla voce di Geova nostro Dio". 4 "Se vuoi tornare, o Israele", è l'espressione di Geova, "puoi pure tornare a me. E se a motivo mio toglierai le tue cose disgustanti, allora non andrai come un fuggiasco. 2 E (se) certamente giurerai: 'Come Geova vive in verità, diritto e giustizia!' allora in lui le nazioni realmente si benediranno, e in lui si vanteranno". 3 Poiché questo è ciò che Geova ha detto agli uomini di Giuda e di Gerusalemme: "Arate per voi stessi un terreno arabile, e non continuate a seminare fra le spine. 4 Circoncidetevi a Geova, e togliete i prepuzi dei vostri cuori, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme; affinché il mio furore non esca proprio come un fuoco, e certamente arda senza che alcuno estingua, a causa della malizia delle vostre azioni". 5 Annunciate(lo) in Giuda, e proclamate(lo) anche in Gerusalemme, e dite(lo), e suonate il corno in tutto il paese. Gridate ad alta voce e dite: "Raccoglietevi, ed entriamo nelle città fortificate. 6 Alzate un segnale verso Sion. Provvedete a trovare riparo. Non state fermi". Poiché farò venire dal nord una calamità, sì, un gran crollo. 7 Egli è salito come un leone dalla sua boscaglia, e colui che riduce in rovina le nazioni è partito; è uscito dal suo luogo per rendere il tuo paese come un oggetto di stupore. Le tue proprie città cadranno in rovina così che non ci sarà più abitante. 8 Per questo motivo cingetevi di sacco. Battetevi il petto e urlate, perché l'ardente ira di Geova non si è ritirata da noi. 9 "E deve accadere in quel giorno", è l'espressione di Geova, "che il cuore del re perirà, anche il cuore dei principi; e i sacerdoti certamente saranno presi da stupore, e i profeti stessi saranno sbalorditi". 10 E dicevo: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Davvero hai completamente ingannato questo popolo e Gerusalemme, dicendo: 'La pace stessa diverrà vostra', e la spada è giunta fino all'anima". 11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: "C'è un vento bruciante dei sentieri battuti attraverso il deserto (per) la via verso la figlia del mio popolo; non è per ventilare, né per purificare. 12 Lo stesso vento impetuoso viene pure da questi a me. Ora io stesso anche pronuncerò i giudizi riguardo a loro. 13 Ecco, egli salirà come nuvole di pioggia, e i suoi carri sono simili all'uragano. I suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi, perché siamo stati spogliati! 14 Lava il tuo cuore perché sia puro dall'assoluta malizia, o Gerusalemme, affinché tu sia salvata. Fino a quando albergheranno dentro di te i tuoi pensieri erronei? 15 Poiché una voce annuncia da Dan e proclama qualcosa di nocivo dalla regione montagnosa di Efraim. 16 Menzionate(lo), sì, alle nazioni. Proclamate(lo) contro Gerusalemme". "Vedette vengono da un paese lontano, e faranno risuonare la loro voce contro le medesime città di Giuda. 17 Come guardie della campagna si trovano contro di lei da tutti i lati, perché si è ribellata perfino contro di me", è l'espressione di Geova. 18 "La tua condotta e le tue azioni: queste ti saranno rese. Questa è la calamità su di te, poiché è amara; perché è giunta fino al tuo cuore". 19 Oh i miei intestini, i miei intestini! Sento penosi dolori nelle pareti del mio cuore. Il mio cuore è tumultuoso dentro di me. Non posso tacere, poiché la mia anima ha udito il suono del corno, il segnale d'allarme di guerra. 20 È stato chiamato crollo su crollo, poiché l'intero paese è stato spogliato. All'improvviso sono state spogliate le mie tende, in un momento i miei teli di tenda. 21 Fino a quando continuerò a vedere il segnale, continuerò a udire il suono del corno? 22 Poiché il mio popolo è stolto. Non mi hanno prestato attenzione. Sono figli non saggi; e non sono quelli che hanno intendimento. Sono saggi per fare il male, ma per fare il bene in effetti non hanno conoscenza. 23 Vidi il paese, ed ecco, (era) vuoto e vacuo; e nei cieli, e la loro luce non c'era più. 24 Vidi i monti, ed ecco, sobbalzavano, e i colli stessi erano tutti scossi. 25 Vidi, ed ecco, non c'era uomo terreno, e le creature volatili dei cieli eran tutte volate via. 26 Vidi, ed ecco, il frutteto stesso era un deserto, e tutte le sue medesime città erano state demolite. Era a causa di Geova, a causa della sua ira ardente. 27 Poiché Geova ha detto questo: "Tutto il paese diverrà una distesa desolata, e non eseguirò io un assoluto sterminio? 28 A causa di ciò il paese farà cordoglio, e i cieli di sopra certamente si oscureranno. È perché ho parlato, ho considerato, e non ho provato rammarico, né me ne ritrarrò. 29 A causa del suono dei cavalieri e dei tiratori d'arco l'intera città fugge. Sono entrati in folte (boscaglie), e sono saliti sulle rocce. Ogni città è abbandonata, e non c'è chi vi dimori". 30 Ora che sei spogliata, che farai, visto che ti vestivi di scarlatto, visto che ti adornavi di ornamenti d'oro, visto che ti allargavi gli occhi col belletto nero? Invano ti facevi bella. Quelli che (ti) desideravano ardentemente ti hanno rigettato; continuano a cercare la tua medesima anima. 31 Poiché ho udito una voce come quella di una donna malata, l'angustia come quella di una donna che partorisce il suo primo figlio, la voce della figlia di Sion che continua a respirare affannosamente. Continua a stendere le palme delle sue mani: "Guai a me, ora, poiché la mia anima è stanca degli uccisori!" 5 Percorrete le vie di Gerusalemme e vedete, ora, e sappiate, e cercate da voi stessi nelle sue pubbliche piazze se potete trovare un uomo, se esiste qualcuno che faccia giustizia, qualcuno che cerchi la fedeltà, e io la perdonerò. 2 Anche se dicessero: "Come Geova vive!" giurerebbero in tal modo all'assoluta falsità. 3 O Geova, non sono quei tuoi occhi verso la fedeltà? Li hai colpiti, ma non si sono ammalati. Li hai sterminati. Hanno rifiutato di accettare la disciplina. Hanno reso le loro facce più dure di una rupe. Hanno rifiutato di volgersi indietro. 4 Perfino io stesso avevo detto: "Sicuramente essi sono di classe misera. Hanno agito con stoltezza, poiché hanno ignorato la via di Geova, il giudizio del loro Dio. 5 Di sicuro me ne andrò ai grandi e parlerò con loro; poiché essi stessi devono aver conosciuto la via di Geova, il giudizio del loro Dio. Sicuramente essi stessi devono avere rotto il giogo tutti insieme; devono avere strappato i legami". 6 Perciò un leone dalla foresta li ha colpiti, uno stesso lupo delle pianure desertiche continua a spogliarli, un leopardo continua a stare sveglio vicino alle loro città. Chiunque ne esca viene sbranato. Poiché le loro trasgressioni son divenute molte; i loro atti di infedeltà son divenuti numerosi. 7 Come ti posso perdonare per questa medesima cosa? I tuoi propri figli mi hanno lasciato, e continuano a giurare per ciò che non è Dio. E io li saziavo, ma essi continuarono a commettere adulterio, e affluiscono a frotte alla casa di una prostituta. 8 Son divenuti cavalli presi da calore sessuale, avendo (forti) testicoli. Si appressano ciascuno alla moglie del suo compagno. 9 "Non dovrei io chiedere conto a causa di queste medesime cose?" è l'espressione di Geova. "O su una nazione come questa non si dovrebbe vendicare la mia anima?" 10 "Salite contro i suoi filari (di viti) e causate rovina, ma non fate un effettivo sterminio. Togliete i suoi lussureggianti germogli, poiché non appartengono a Geova. 11 Poiché la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno davvero agito slealmente verso di me", è l'espressione di Geova. 12 "Hanno rinnegato Geova, e continuano a dire: 'Egli non c'è. E su di noi non verrà nessuna calamità, e non vedremo spada né carestia'. 13 E i profeti stessi divengono un vento, e la parola non è in loro. Così si farà a loro". 14 Perciò questo è ciò che ha detto Geova, l'Iddio degli eserciti: "Per la ragione che dite questa cosa, ecco, io faccio delle mie parole nella tua bocca un fuoco, e questo popolo sarà la legna, e certamente la divorerà". 15 "Ecco, farò venire su di voi una nazione da lontano, o casa d'Israele", è l'espressione di Geova. "È una nazione durevole. È una nazione di molto tempo fa, una nazione la cui lingua non conosci, e non puoi udire (con intendimento) ciò che pronunciano. 16 La loro faretra è come un luogo di sepoltura aperto; sono tutti uomini potenti. 17 Sicuramente divoreranno anche la tua messe e il tuo pane. Gli uomini divoreranno i tuoi figli e le tue figlie. Divoreranno i tuoi greggi e le tue mandrie. Divoreranno la tua vite e il tuo fico. Distruggeranno con la spada le tue città fortificate nelle quali confidi". 18 "E anche in quei giorni", è l'espressione di Geova, "non eseguirò uno sterminio di voi. 19 E deve accadere che direte: 'A causa di quale fatto Geova nostro Dio ci ha recato tutte queste cose?' E dovrai dire loro: 'Proprio come voi avete lasciato me e siete andati a servire un dio straniero nel vostro paese, così servirete gli estranei in un paese che non è vostro' ". 20 Annunciate questo nella casa di Giacobbe, e proclamatelo in Giuda, dicendo: 21 "Odi, ora, questo, o popolo non saggio che sei senza cuore: Hanno occhi, ma non possono vedere; hanno orecchi, ma non possono udire. 22 'Non temete nemmeno me', è l'espressione di Geova, 'o non siete in penosi dolori nemmeno a causa di me, che ho posto la sabbia come linea di confine del mare, regolamento di durata indefinita che non può oltrepassare? Benché le sue onde si agitino, nondimeno non possono prevalere; e (benché) in effetti divengano tumultuose, nondimeno non lo possono oltrepassare. 23 Ma questo medesimo popolo è divenuto di cuore ostinato e ribelle; si sono sviati e continuano a camminare nella loro via. 24 Ma non hanno detto nel loro cuore: "Temiamo, ora, Geova nostro Dio, Colui che dà i rovesci di pioggia e la pioggia autunnale e la pioggia primaverile nella sua stagione, Colui che per noi custodisce anche le prescritte settimane della mietitura". 25 I vostri propri errori hanno allontanato queste cose, e i vostri propri peccati hanno trattenuto da voi ciò che è buono. 26 " 'Poiché fra il mio popolo si sono trovati uomini malvagi. Essi continuano a spiare, come quando gli uccellatori si acquattano. Hanno posto una rovinosa (trappola). Catturano uomini. 27 Come una gabbia è piena di creature volatili, così le loro case sono piene d'inganno. Perciò son divenuti grandi e guadagnano ricchezze. 28 Sono ingrassati; son divenuti lucidi. Hanno anche traboccato di cose cattive. Non hanno difeso nessuna causa, nemmeno la causa dell'orfano di padre, per avere successo; e non hanno sostenuto il giudizio dei poveri' ". 29 "Non dovrei io chiedere conto a causa di queste medesime cose", è l'espressione di Geova, "o su una nazione come questa non si dovrebbe vendicare la mia anima? 30 Una situazione sorprendente, perfino una cosa orribile, si è verificata nel paese: 31 I profeti stessi effettivamente profetizzano con falsità; e in quanto ai sacerdoti, sottopongono secondo i loro poteri. E il mio proprio popolo (lo) ha amato così; e che farete voi al termine d'esso?" 6 Mettetevi al riparo, o figli di Beniamino, di mezzo a Gerusalemme; e suonate il corno in Tecoa. E su Bet-Accherem alzate un segnale di fuoco; perché la calamità stessa ha guardato dal nord, sì, un gran crollo. 2 La figlia di Sion ha somigliato realmente a una donna bella e raffinata. 3 A lei venivano i pastori e i loro branchi. Contro di lei piantarono le (loro) tende tutt'intorno. Pascolarono ciascuno nella sua propria parte. 4 Contro di lei hanno santificato la guerra: "Levatevi, e saliamo a mezzogiorno!" "Guai a noi, poiché il giorno è declinato, poiché le ombre della sera continuano ad allungarsi!" 5 "Levatevi, e saliamo durante la notte e riduciamo in rovina le sue torri di dimora". 6 Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: "Tagliate legna ed elevate contro Gerusalemme un bastione d'assedio. È la città con la quale si devono fare i conti. In mezzo ad essa non c'è che oppressione. 7 Come una cisterna tiene fresche le sue acque, così essa ha tenuto fresca la sua malizia. Violenza e spoliazione si odono in lei; infermità e piaga sono di continuo dinanzi alla mia faccia. 8 Correggiti, o Gerusalemme, affinché la mia anima non si volga disgustata da te; affinché non ti ponga come una distesa desolata, un paese disabitato". 9 Geova degli eserciti ha detto questo: "Immancabilmente racimoleranno il rimanente d'Israele proprio come una vite. Rimetti la mano come un vendemmiatore sui viticci". 10 "A chi parlerò e darò avvertimento, perché odano? Ecco, il loro orecchio è incirconciso, così che non possono prestare attenzione. Ecco, un biasimo è divenuta per loro la medesima parola di Geova, nella quale non possono provare diletto. 11 E son divenuto pieno del furore di Geova. Mi sono stancato di contenere". "Versa(lo) sul fanciullo nella via e sull'intimo gruppo dei giovani nello stesso tempo; poiché anch'essi saranno presi, l'uomo insieme a sua moglie, il vecchio insieme a chi è pieno di giorni. 12 E le loro case certamente passeranno in possesso ad altri, i campi e le mogli nello stesso tempo. Poiché stenderò la mia mano contro gli abitanti del paese", è l'espressione di Geova. 13 "Poiché dal più piccolo d'essi fino al più grande d'essi, tutti fanno per sé guadagno ingiusto; e dal profeta fino al sacerdote, ciascuno agisce falsamente. 14 E cercano di sanare la frattura del mio popolo con leggerezza, dicendo: 'C'è pace! C'è pace!' quando non c'è nessuna pace. 15 Provarono essi vergogna perché avevano fatto qualcosa di detestabile? Per prima cosa, non provano positivamente nessuna vergogna; e poi, non hanno saputo nemmeno come sentirsi umiliati. Perciò cadranno fra quelli che cadono; nel tempo in cui dovrò fare i conti con loro inciamperanno", ha detto Geova. 16 Geova ha detto questo: "State fermi nelle vie, e vedete, e chiedete dei sentieri di molto tempo fa, dov'è, ora, la buona via; e camminate in essa, e trovate riposo per le anime vostre". Ma essi dicevano: "Non cammineremo". 17 "E suscitai su di voi sentinelle: 'Prestate attenzione al suono del corno!' " Ma essi dicevano: "Non presteremo attenzione". 18 "Perciò udite, o nazioni! E sappi, o assemblea, ciò che sarà fra loro. 19 Ascolta, o terra! Ecco, farò venire la calamità su questo popolo come frutto dei loro pensieri, poiché non prestarono attenzione alle mie proprie parole; e la mia legge, anch'essa rigettavano". 20 "Che m'importa che tu faccia venire perfino olibano da Saba e la buona canna dal paese lontano? I vostri olocausti non servono a nessun piacere, e i vostri medesimi sacrifici non mi sono stati graditi". 21 Perciò Geova ha detto questo: "Ecco, metto per questo popolo pietre d'inciampo, e certamente inciamperanno in esse, padri e figli insieme; il vicino e il suo compagno periranno". 22 Geova ha detto questo: "Ecco, un popolo viene dal paese del nord, e una grande nazione si desterà dalle più remote parti della terra. 23 Afferreranno l'arco e il giavellotto. È un (popolo) crudele, e non avranno pietà. La loro medesima voce risuonerà proprio come il mare, e cavalcheranno su cavalli. È schierato in ordine di battaglia come un uomo di guerra contro di te, o figlia di Sion". 24 Ne abbiamo udito la notizia. Ci son cascate le mani. La stessa angustia si è impossessata di noi, doglie come quelle di una donna che partorisce. 25 Non uscire nel campo, e non camminare nemmeno nella via; poiché c'è la spada che appartiene al nemico, c'è spavento tutt'intorno. 26 O figlia del mio popolo, cingiti di sacco e voltolati nella cenere. Fa lutto come per un (figlio) unico, lamento di amarezza; perché all'improvviso verrà su di noi lo spogliatore. 27 "Ho fatto di te un saggiatore di metalli fra il popolo, uno che fa una completa ricerca; e noterai e dovrai esaminare la loro via. 28 Sono tutti uomini dei più ostinati, che vanno in giro come calunniatori, rame e ferro. Son tutti rovinosi. 29 Il mantice è stato arso. Dal suo fuoco esce il piombo. Si è continuato a raffinare intensamente solo per nulla, e quelli che sono cattivi non sono stati separati. 30 Certo li chiameranno argento rigettato, poiché Geova li ha rigettati". 7 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Sta alla porta della casa di Geova, e vi devi proclamare questa parola, e devi dire: 'Udite la parola di Geova, voi tutti di Giuda, che entrate in queste porte per inchinarvi davanti a Geova. 3 Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Rendete buone le vostre vie e le vostre azioni, e certamente vi farò risiedere in questo luogo. 4 Non confidate in parole fallaci, dicendo: 'Il tempio di Geova, il tempio di Geova, il tempio di Geova essi sono!' 5 Poiché se positivamente renderete buone le vostre vie e le vostre azioni, se positivamente eseguirete la giustizia fra un uomo e il suo compagno, 6 se non opprimerete nessun residente forestiero, nessun orfano di padre e nessuna vedova, e non spargerete in questo luogo sangue innocente, e non camminerete dietro ad altri dèi per la vostra stessa calamità, 7 io, a mia volta, certamente vi farò risiedere in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri antenati, da tempo indefinito fino a tempo indefinito" ' ". 8 "Ecco, voi confidate in parole fallaci: non sarà certamente di nessun beneficio. 9 Si può forse rubare, assassinare e commettere adulterio e giurare falsamente e fare fumo di sacrificio a Baal e camminare dietro ad altri dèi che voi non avevate conosciuto, 10 e dovete forse venire e stare dinanzi a me in questa casa su cui è stato invocato il mio nome, e dovete dire: 'Saremo certo liberati', malgrado il compiersi di tutte queste cose detestabili? 11 Questa casa sulla quale è stato invocato il mio nome è divenuta ai vostri occhi una semplice spelonca di ladroni? Ecco, io stesso (l')ho anche visto", è l'espressione di Geova. 12 " 'Comunque, andate, ora, al mio luogo che era a Silo, dove feci dapprima risiedere il mio nome, e vedete che cosa gli feci a causa della malizia del mio popolo Israele. 13 E ora per la ragione che continuaste a fare tutte queste opere', è l'espressione di Geova, 'e io continuai a parlarvi, alzandomi di buon'ora e parlando, ma non ascoltaste, e continuai a chiamarvi, ma non rispondeste, 14 io di sicuro farò anche alla casa sulla quale è stato invocato il mio nome, nella quale voi confidate, e al luogo che diedi a voi e ai vostri antenati, proprio come feci a Silo. 15 E certamente vi caccerò d'innanzi alla mia faccia, proprio come cacciai tutti i vostri fratelli, l'intera progenie di Efraim'. 16 "E in quanto a te, non pregare a favore di questo popolo, non innalzare a loro favore grido d'implorazione o preghiera e non supplicarmi, poiché non ti ascolterò. 17 Non vedi ciò che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme? 18 I figli raccolgono la legna, e i padri accendono il fuoco, e le mogli intridono la pasta per fare torte di sacrificio alla 'regina dei cieli'; e si versano libazioni ad altri dèi allo scopo di offendermi. 19 'Offendono forse me?' è l'espressione di Geova. 'Non (offendono) se stessi a vergogna delle loro facce?' 20 Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, la mia ira e il mio furore si versano su questo luogo, sul genere umano e sull'animale domestico, e sull'albero del campo e sul frutto del suolo; e deve ardere, e non si estinguerà'. 21 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Aggiungete quei vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiate carne. 22 Poiché non parlai ai vostri antenati, né comandai loro nel giorno che li feci uscire dal paese d'Egitto riguardo alle cose dell'olocausto e del sacrificio. 23 Ma espressi in effetti questa parola come comando su di loro, dicendo: "Ubbidite alla mia voce, e certamente diverrò il vostro Dio, e voi stessi diverrete il mio popolo; e dovete camminare in tutta la via che io vi comando, affinché vi vada bene" '. 24 Ma essi non ascoltarono, né porsero orecchio, ma si misero a camminare nei consigli della caparbietà del loro cattivo cuore, così che andarono indietro e non avanti, 25 dal giorno che i vostri antenati uscirono dal paese d'Egitto fino a questo giorno; e io continuai a mandarvi tutti i miei servitori i profeti, alzandomi ogni giorno di buon'ora e mandando(li). 26 Ma essi non mi ascoltarono, e non porsero orecchio, ma continuarono a indurire il loro collo. Agirono peggio dei loro antenati! 27 "E devi pronunciare loro tutte queste parole, ma non ti ascolteranno; e li devi chiamare, ma non ti risponderanno. 28 E devi dire loro: 'Questa è la nazione il cui popolo non ha ubbidito alla voce di Geova suo Dio, e non ha accettato la disciplina. La fedeltà è perita, ed è stata stroncata dalla loro bocca'. 29 "Radi i tuoi capelli non tagliati e getta(li) via, e innalza sui nudi colli un canto funebre, poiché Geova ha rigettato e abbandonerà la generazione contro la quale è furente. 30 'Poiché i figli di Giuda hanno fatto ciò che è male ai miei occhi', è l'espressione di Geova. 'Hanno messo le loro cose disgustanti nella casa sulla quale è stato invocato il mio nome, per contaminarla. 31 E hanno edificato gli alti luoghi di Tofet, che è nella valle del figlio di Innom, per bruciare i loro figli e le loro figlie nel fuoco, cosa che io non avevo comandato e che non mi era salita in cuore'. 32 " 'Perciò, ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'in cui non si dirà più (che è) Tofet e la valle del figlio di Innom, ma la valle dell'uccisione; e dovranno seppellire in Tofet senza che ci sia sufficiente posto. 33 E i corpi morti di questo popolo dovranno divenire pasto per le creature volatili dei cieli e per le bestie della terra, senza che alcuno (le) faccia tremare. 34 E certamente farò cessare dalle città di Giuda e dalle vie di Gerusalemme la voce di esultanza e la voce di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa; poiché il paese non diverrà che un luogo devastato' ". 8 "In quel tempo", è l'espressione di Geova, "estrarranno inoltre dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda e le ossa dei suoi principi e le ossa dei sacerdoti e le ossa dei profeti e le ossa degli abitanti di Gerusalemme. 2 E in effetti le spargeranno al sole e alla luna e a tutto l'esercito dei cieli che essi hanno amato e che hanno servito e dietro a cui hanno camminato e che han cercato e davanti a cui si sono inchinati. Non saranno raccolte, né saranno sepolte. Diverranno come letame sulla faccia del suolo". 3 "E si sceglierà certamente la morte anziché la vita da parte di tutto il rimanente di quelli che rimangono di questa cattiva famiglia in tutti i luoghi dei rimanenti, dove certamente li avrò dispersi", è l'espressione di Geova degli eserciti. 4 "E devi dire loro: 'Geova ha detto questo: "Cadranno e non si leveranno di nuovo? Se uno tornasse indietro, non tornerebbe indietro anche l'altro? 5 Perché mai questo popolo, Gerusalemme, è infedele di un'infedeltà durevole? Hanno afferrato l'inganno; han rifiutato di volgersi indietro. 6 Ho prestato attenzione, e ascoltavo. Non era giusto come parlavano. Non c'era un uomo che si pentisse della sua malizia, dicendo: 'Che ho fatto?' Ciascuno torna alla condotta popolare, come il cavallo che si lancia nella battaglia. 7 Anche la cicogna nei cieli conosce bene i suoi tempi fissati; e la tortora e il rondone e il bulbul osservano bene il tempo della venuta di ciascuno. Ma in quanto al mio popolo, non ha conosciuto il giudizio di Geova" '. 8 " 'Come potete dire: "Siamo saggi, e la legge di Geova è con noi"? Di sicuro, ora, il falso stilo dei segretari ha operato nell'assoluta falsità. 9 I saggi si sono vergognati. Si sono atterriti e saranno presi. Ecco, hanno rigettato la medesima parola di Geova, e quale sapienza hanno? 10 Perciò darò le loro mogli ad altri uomini, i loro campi a quelli che prendono possesso; poiché, dal più piccolo fino al più grande, ciascuno fa guadagno ingiusto; dal profeta fino al sacerdote, ciascuno agisce falsamente. 11 E cercano di sanare la frattura della figlia del mio popolo con leggerezza, dicendo: "C'è pace! C'è pace!" quando non c'è nessuna pace. 12 Provarono essi vergogna perché avevano fatto perfino ciò che era detestabile? Per prima cosa, non potevano positivamente provare vergogna; e poi, non sapevano nemmeno come sentirsi umiliati. " 'Perciò cadranno fra quelli che cadono. Nel tempo in cui si presterà loro attenzione, inciamperanno', ha detto Geova. 13 " 'Quando farò la raccolta, porrò loro fine', è l'espressione di Geova. 'Non ci sarà uva sulla vite, e non ci saranno fichi sul fico, e il fogliame stesso certamente appassirà. E le cose che darò loro passeranno accanto a loro' ". 14 "Perché ce ne stiamo a sedere? Raccoglietevi, ed entriamo nelle città fortificate e là stiamo in silenzio. Poiché Geova nostro Dio ci ha lui stesso ridotti al silenzio, e ci dà da bere acqua avvelenata, perché abbiamo peccato contro Geova. 15 C'era speranza di pace, ma non (venne) nessun bene; di un tempo di guarigione, ma, ecco, il terrore! 16 Da Dan si è udito lo sbuffare dei suoi cavalli. A causa del suono del nitrito dei suoi stalloni l'intero paese ha cominciato a tremare. E vengono e divorano il paese e ciò che lo riempie, la città e i suoi abitanti". 17 "Poiché, ecco, mando fra voi i serpenti, serpi velenose, per cui non c'è incantesimo, e certamente vi morderanno", è l'espressione di Geova. 18 Una mestizia che è senza rimedio è sorta in me. Il mio cuore è malato. 19 Ecco, c'è il suono dell'invocazione di soccorso della figlia del mio popolo da un paese lontano: "Non è Geova in Sion? O non è in essa il suo re?" "Perché mi hanno offeso con le loro immagini scolpite, con i loro vani dèi stranieri?" 20 "La mietitura è passata, l'estate è giunta alla fine; ma in quanto a noi, non siamo stati salvati!" 21 Per la frattura della figlia del mio popolo son divenuto affranto. Mi sono rattristato. Mi ha preso assoluto stupore. 22 Non c'è balsamo in Galaad? O non vi è guaritore? Perché, quindi, non si è rimessa la figlia del mio popolo? 9 Oh la mia testa fosse acque, e i miei occhi una fonte di lacrime! Potrei quindi piangere giorno e notte per gli uccisi della figlia del mio popolo. 2 Oh avessi nel deserto un alloggio da viaggiatori! Lascerei quindi il mio popolo e andrei via da loro, poiché son tutti adulteri, una solenne assemblea di sleali; 3 e tendono la loro lingua nella falsità come il loro arco; ma non per la fedeltà si son mostrati forti nel paese. "Poiché procedettero di male in male, e ignorarono perfino me", è l'espressione di Geova. 4 "Guardatevi ciascuno dal suo proprio compagno, e non confidate in nessun fratello. Poiché perfino ogni fratello positivamente soppianterebbe, e ogni compagno stesso andrebbe in giro come un semplice calunniatore, 5 e continuano a prendersi gioco ciascuno del suo compagno; e non pronunciano proprio nessuna verità. Hanno insegnato alla loro lingua a pronunciare falsità. Si sono stancati semplicemente nel fare il male. 6 "Tu siedi in mezzo all'inganno. Per inganno si son rifiutati di conoscermi", è l'espressione di Geova. 7 Perciò Geova degli eserciti ha detto questo: "Ecco, li sto fondendo, e li devo esaminare, perché come agirò altrimenti a motivo della figlia del mio popolo? 8 La loro lingua è una freccia micidiale. Inganno è ciò che ha pronunciato. Con la bocca (una persona) continua a parlare di pace col suo proprio compagno; ma dentro di sé pone l'agguato". 9 "A causa di queste cose non dovrei chiedere loro conto?" è l'espressione di Geova. "O su una nazione come questa non si dovrebbe vendicare la mia anima? 10 Sui monti innalzerò pianto e lamento, e sui pascoli del deserto un canto funebre; poiché saranno stati bruciati così che non ci sarà uomo che passi e la gente non udrà in effetti il suono del bestiame. Sia la creatura volatile dei cieli che la bestia saranno fuggite; se ne saranno andate. 11 E certamente farò di Gerusalemme mucchi di pietre, il covo degli sciacalli; e farò delle città di Giuda una distesa desolata, senza abitante. 12 "Chi è l'uomo saggio, affinché comprenda questo, sì, colui al quale la bocca di Geova ha parlato, affinché lo dichiari? Per quale ragione il paese deve effettivamente perire, essere effettivamente bruciato come il deserto senza che alcuno vi passi?" 13 E Geova diceva: "Per la ragione che hanno lasciato la mia legge che diedi (perché fosse) davanti a loro, e (perché) non hanno ubbidito alla mia voce e non hanno camminato in essa, 14 ma continuarono a camminare dietro alla caparbietà del loro cuore e dietro alle immagini di Baal, circa le quali i loro padri avevano insegnato loro; 15 perciò Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, farò sì che essi, cioè questo popolo, mangino assenzio, e certamente farò bere loro acqua avvelenata; 16 e certamente li disperderò fra le nazioni che né loro né i loro padri hanno conosciuto, e certamente manderò dietro a loro la spada finché non li avrò sterminati'. 17 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Comportatevi con intendimento, e chiamate le donne che fanno canti funebri, perché vengano; e mandate a (chiamare) anche le donne esperte, affinché vengano, 18 e si affrettino e innalzino su di noi un lamento. E i nostri occhi versino lacrime e i nostri propri occhi brillanti stillino acque. 19 Poiché la voce del lamento è ciò che si è udito da Sion: "Come siamo stati spogliati! Quanta vergogna abbiamo provato! Poiché abbiamo lasciato il paese; poiché hanno gettato via le nostre residenze". 20 Ma udite, o donne, la parola di Geova, e il vostro orecchio riceva la parola della sua bocca. Quindi insegnate alle vostre figlie un lamento, e ciascuna donna alla sua compagna un canto funebre. 21 Poiché la morte è salita per le nostre finestre; è entrata nelle nostre torri di dimora, per stroncare il fanciullo dalla via, i giovani dalle pubbliche piazze'. 22 "Parla: 'Ecco l'espressione di Geova: "I corpi morti del genere umano devono anche cadere come letame sulla faccia del campo e come un filare di grano appena falciato dietro il mietitore, senza che alcuno faccia la raccolta" ' ". 23 Geova ha detto questo: "Non si vanti il sapiente a causa della sua sapienza, e non si vanti il potente a causa della sua potenza. Non si vanti il ricco a causa delle sue ricchezze". 24 "Ma chi si vanta si vanti a causa di questa medesima cosa, di avere perspicacia e di avere conoscenza di me, che io sono Geova, Colui che esercita amorevole benignità, diritto e giustizia sulla terra; poiché in queste cose in effetti provo diletto", è l'espressione di Geova. 25 "Ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e certamente chiederò conto a ogni circonciso (ma che è ancora) nell'incirconcisione, 26 all'Egitto e a Giuda e a Edom e ai figli di Ammon e a Moab e a tutti quelli con i capelli tagliati alle tempie che dimorano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise, e tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore". 10 Udite la parola che Geova ha pronunciato contro di voi, o casa d'Israele. 2 Geova ha detto questo: "Non imparate affatto la via delle nazioni, e non siate colpiti da terrore nemmeno dinanzi ai segni dei cieli, perché le nazioni sono colpite da terrore dinanzi ad essi. 3 Poiché le consuetudini dei popoli sono proprio un soffio, perché è un semplice albero che uno ha tagliato dalla foresta, opera delle mani dell'artefice con la roncola. 4 Con argento e con oro l'abbellisce. Con chiodi e martelli li fissano, perché nessuno vacilli. 5 Sono come uno spauracchio in un campo di cetrioli, e non possono parlare. Immancabilmente sono trasportati, poiché non possono fare alcun passo. Non ne abbiate timore, poiché non possono fare nulla di calamitoso e, per di più, non è in loro (potere) fare alcun bene". 6 Non c'è nessuno simile a te, o Geova. Tu sei grande, e il tuo nome è grande in potenza. 7 Chi non ti deve temere, o Re delle nazioni? poiché a te si addice; perché fra tutti i saggi delle nazioni e fra tutti i loro regni non c'è nessuno simile a te. 8 E nello stesso tempo essi mostrano d'essere irragionevoli e stupidi. Un albero è una semplice esortazione di vanità. 9 Argento battuto in lamine è ciò che si porta anche da Tarsis, e oro da Ufaz, opera di un artefice e delle mani di un lavoratore di metalli; la loro veste è filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia. Sono tutti opera di gente esperta. 10 Ma Geova è in verità Dio. Egli è l'Iddio vivente e il Re a tempo indefinito. A causa della sua indignazione la terra sobbalzerà, e le nazioni non ne potranno sostenere la denuncia. 11 Voi direte loro questo: "Gli dèi che non fecero i medesimi cieli e la terra son quelli che periranno dalla terra e di sotto questi cieli". 12 Egli è il Fattore della terra mediante la sua potenza, Colui che stabilisce fermamente il paese produttivo mediante la sua sapienza, e Colui che mediante il suo intendimento stese i cieli. 13 Alla (sua) voce vien dato da lui trambusto di acque nei cieli, ed egli fa salire vapori dall'estremità della terra. Ha fatto anche chiuse per la pioggia, e fa uscire il vento dai suoi depositi. 14 Ogni uomo si è comportato così irragionevolmente da non conoscere. Ogni lavoratore di metalli certamente proverà vergogna a causa dell'immagine scolpita; poiché la sua immagine di metallo fuso è una falsità, e non c'è spirito in loro. 15 Sono vanità, opera di scherno. Nel tempo in cui si presterà loro attenzione periranno. 16 La Parte di Giacobbe non è come queste cose, poiché egli è il Formatore di tutto, e Israele è il bastone della sua eredità. Il suo nome è Geova degli eserciti. 17 Raccogli dalla terra il tuo fardello, o donna che dimori alle strette. 18 Poiché Geova ha detto questo: "Ecco, frombolerò in questa occasione gli abitanti della terra, e di sicuro causerò loro angustia affinché trovino". 19 Guai a me a causa del mio abbattimento! Il mio colpo fa male. E io stesso ho detto: "Sicuramente questa è la mia infermità, e io la porterò. 20 La mia propria tenda è stata spogliata, e tutte le mie proprie corde di tenda si son rotte. I miei propri figli sono usciti da me, e non sono più. Non c'è più nessuno che spieghi la mia tenda né che drizzi i miei teli di tenda. 21 Poiché i pastori si sono comportati irragionevolmente, e non hanno cercato nemmeno Geova. Perciò non hanno agito con perspicacia, e tutti i loro animali da pascolo sono stati dispersi". 22 Ascoltate! Una notizia! Ecco, è venuta, anche un gran fragore dal paese del nord, per fare delle città di Giuda una distesa desolata, il covo degli sciacalli. 23 So bene, o Geova, che non appartiene all'uomo terreno la sua via. Non appartiene all'uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo. 24 Correggimi, o Geova, comunque con giudizio; non nella tua ira, affinché tu non mi riduca a nulla. 25 Versa il tuo furore sulle nazioni che ti hanno ignorato, e sulle famiglie che non hanno nemmeno invocato il tuo nome. Poiché han divorato Giacobbe. Sì, l'han divorato, e continuano a sterminarlo; e hanno desolato il suo luogo di dimora. 11 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Udite le parole di questo patto! "E le devi pronunciare agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, 3 e devi dire loro: 'Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: "Maledetto è l'uomo che non ascolta le parole di questo patto, 4 che io comandai ai vostri antenati nel giorno in cui li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: 'Ubbidite alla mia voce, e dovete fare le cose secondo tutto ciò che vi comando; e certamente diverrete il mio popolo e io stesso diverrò il vostro Dio, 5 allo scopo di eseguire il giuramento che giurai ai vostri antenati, di dar loro il paese dove scorre latte e miele, come in questo giorno' " ' ". E io rispondevo e dicevo: "Amen, o Geova". 6 E Geova proseguì, dicendomi: "Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, dicendo: 'Udite le parole di questo patto, e le dovete mettere in pratica. 7 Poiché io ammonii solennemente i vostri antenati nel giorno in cui li feci salire dal paese d'Egitto e fino a questo giorno, alzandomi di buon'ora e ammonendo, dicendo: "Ubbidite alla mia voce". 8 Ma non ascoltarono né porsero orecchio, bensì continuarono a camminare ciascuno nella caparbietà del loro cattivo cuore; e feci dunque venire su di loro tutte le parole di questo patto che comandai (loro) di mettere in pratica, ma che non misero in pratica' ". 9 Per di più, Geova mi disse: "È stata trovata cospirazione fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme. 10 Sono tornati agli errori dei loro antenati, i primi, che rifiutarono di ubbidire alle mie parole, ma che hanno camminato essi stessi dietro ad altri dèi per servirli. La casa d'Israele e la casa di Giuda hanno infranto il mio patto che io conclusi con i loro antenati. 11 Perciò Geova ha detto questo: 'Ecco, farò venire su di loro una calamità dalla quale non potranno uscire; e certamente invocheranno il mio aiuto, ma non li ascolterò. 12 E le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme dovranno andare a invocare l'aiuto degli dèi ai quali fanno fumo di sacrificio, ma che positivamente non recheranno loro salvezza nel tempo della loro calamità. 13 Poiché i tuoi dèi son divenuti tanto numerosi quante sono le tue città, o Giuda; e tanti quante sono le vie di Gerusalemme sono gli altari che avete posto per la cosa vergognosa, altari per fare fumo di sacrificio a Baal'. 14 "E in quanto a te, non pregare a favore di questo popolo, e non alzare a loro favore grido d'implorazione né preghiera, poiché non ascolterò nel tempo in cui mi invocheranno riguardo alla loro calamità. 15 "Che ha da fare il mio diletto nella mia casa, che molti di loro debbano compiere questa cosa, il disegno (perverso)? E con carne santa (lo) faranno passare di sopra a te, quando la tua calamità (sarà venuta)? In quel tempo esulterai tu? 16 'Olivo lussureggiante, bello per frutto (e) per forma', è il nome con cui Geova ti ha chiamato. Col suono del gran ruggito, egli ha acceso un fuoco contro di lei, e ne hanno rotto i rami. 17 "E lo stesso Geova degli eserciti, il tuo Piantatore, ha pronunciato contro di te una calamità a causa della malizia della casa d'Israele e della casa di Giuda che da parte loro hanno commesso per offendermi, facendo fumo di sacrificio a Baal". 18 E Geova stesso mi ha informato affinché io sappia. In quel tempo mi facesti vedere le loro azioni. 19 E io ero come un agnello, uno intimo, che si porta a scannare, e non sapevo che tramavano disegni contro di me: "Riduciamo in rovina l'albero col suo cibo, e stronchiamolo dal paese dei viventi, affinché il suo medesimo nome non sia più ricordato". 20 Ma Geova degli eserciti giudica con giustizia; esamina i reni e il cuore. Oh che io veda la tua vendetta su di loro, poiché a te ho rivelato la mia causa. 21 Perciò questo è ciò che ha detto Geova contro gli uomini di Anatot che cercano la tua anima, dicendo: "Non devi profetizzare nel nome di Geova, affinché tu non muoia per nostra mano"; 22 perciò Geova degli eserciti ha detto questo: "Ecco, rivolgo loro la mia attenzione. I giovani stessi moriranno di spada. I loro figli e le loro figlie stessi moriranno di carestia. 23 E non ci sarà per loro neanche un rimanente, perché io farò venire la calamità sugli uomini di Anatot, l'anno in cui si presterà loro attenzione". 12 Tu sei giusto, o Geova, quando ti rivolgo il mio lamento, sì, quando parlo con te anche intorno a cose di giudizio. Perché la via dei malvagi ha avuto successo, e tutti quelli che commettono slealtà sono liberi da ansie? 2 Li hai piantati; hanno anche messo radice. Continuano ad andare avanti; hanno anche prodotto frutto. Sei vicino alla loro bocca, ma lontano dai loro reni. 3 E tu stesso, o Geova, mi conosci bene; mi vedi, e hai esaminato il mio cuore in unione con te stesso. Strappali via come pecore da scannare, e mettili da parte per il giorno dell'uccisione. 4 Fino a quando deve continuare a inaridirsi il paese, e la medesima vegetazione di tutto il campo a seccarsi? A causa della malizia di quelli che vi dimorano, le bestie e le creature volatili sono state spazzate via. Poiché hanno detto: "Egli non vede il nostro futuro". 5 Poiché hai corso con uomini a piedi, e ti stancavano, come puoi, quindi, gareggiare con i cavalli? E confidi tu nel paese della pace? Come agirai dunque fra i superbi (boschetti) lungo il Giordano? 6 Poiché anche i tuoi propri fratelli e la casa del tuo proprio padre, sì, essi stessi hanno agito slealmente verso di te. Sì, essi stessi ti hanno gridato dietro ad alta voce. Non riporre fede in loro, solo perché ti pronunciano cose buone. 7 "Ho lasciato la mia casa; ho abbandonato la mia eredità; ho dato la diletta della mia anima nella palma della mano dei suoi nemici. 8 La mia eredità mi è divenuta come un leone nella foresta. Ha fatto risuonare la sua voce anche contro di me. Per questo l'ho odiata. 9 La mia eredità è per me come un uccello da preda dai molti colori; gli uccelli da preda le sono sopra all'intorno. Venite, raccoglietevi, voi tutte bestie selvagge del campo; portate(le) a mangiare. 10 Molti pastori stessi hanno ridotto in rovina la mia vigna; hanno calpestato la mia parte. Hanno mutato la mia parte desiderabile nel deserto di una distesa desolata. 11 È stata resa una distesa desolata; si è seccata; è desolata per me. L'intero paese è stato reso desolato, perché non c'è uomo che (lo) abbia preso a cuore. 12 Su tutti i sentieri battuti attraverso il deserto sono venuti gli spogliatori. Poiché la spada che appartiene a Geova divora da un'estremità all'altra del paese. Non c'è pace per alcuna carne. 13 Hanno seminato frumento, ma hanno mietuto spine. Si sono ammalati; non saranno di nessun beneficio. E certamente proveranno vergogna dei vostri prodotti a causa dell'ardente ira di Geova". 14 Questo è ciò che ha detto Geova contro tutti i miei cattivi vicini, che toccano il possedimento ereditario che io feci possedere al mio popolo, sì, a Israele: "Ecco, li sradico dal loro suolo; e sradicherò la casa di Giuda di mezzo a loro. 15 E deve avvenire che dopo averli sradicati certamente avrò di nuovo misericordia di loro e li ricondurrò, ciascuno al suo possedimento ereditario e ciascuno al suo paese". 16 "E deve avvenire che se immancabilmente impareranno le vie del mio popolo giurando nel mio nome: 'Come Geova vive!' proprio come insegnarono al mio popolo a giurare per Baal, essi saranno anche edificati in mezzo al mio popolo. 17 Ma se non ubbidiranno, anch'io certamente sradicherò quella nazione, sradicando(la) e distruggendo(la)", è l'espressione di Geova. 13 Geova mi ha detto questo: "Va, e devi procurarti una cintura di lino e mettertela sui fianchi, ma non la devi mettere nell'acqua". 2 Mi procurai dunque la cintura secondo la parola di Geova e me la misi sui fianchi. 3 E la parola di Geova mi era rivolta una seconda volta, dicendo: 4 "Prendi la cintura che ti sei procurata, che è sui tuoi fianchi, e levati, va all'Eufrate, e nascondila lì in una fenditura della rupe". 5 Andai e la nascosi dunque presso l'Eufrate, proprio come Geova mi aveva comandato. 6 Ma alla fine di molti giorni avvenne che Geova mi diceva: "Levati, va all'Eufrate e prendi da lì la cintura che ti comandai di nascondervi". 7 Andai pertanto all'Eufrate e scavai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta, ed ecco, la cintura si era rovinata; non serviva a nulla. 8 Quindi la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 9 "Geova ha detto questo: 'Nello stesso modo ridurrò in rovina l'orgoglio di Giuda e l'abbondante orgoglio di Gerusalemme. 10 Questo cattivo popolo che rifiuta di ubbidire alle mie parole, che cammina nella caparbietà del suo cuore e continua a camminare dietro ad altri dèi per servirli e per inchinarsi davanti a loro, diverrà anche proprio come questa cintura che non serve a nulla'. 11 'Poiché proprio come una cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così feci anche aderire a me l'intera casa d'Israele e l'intera casa di Giuda', è l'espressione di Geova, 'affinché mi divenissero un popolo e un nome e una lode e qualcosa di bello; ma non ubbidirono'. 12 "E devi dire loro questa parola: 'Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: "Ogni grossa giara è qualcosa che si riempie di vino" '. E certamente ti diranno: 'Non sappiamo noi positivamente che ogni grossa giara è qualcosa che si riempie di vino?' 13 E devi dire loro: 'Geova ha detto questo: "Ecco, riempio di ebbrezza tutti gli abitanti di questo paese e i re che siedono per Davide sul suo trono e i sacerdoti e i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14 E certamente li frantumerò l'uno contro l'altro, sia i padri che i figli, nello stesso tempo", è l'espressione di Geova. "Non mostrerò compassione, né proverò commiserazione, e non avrò la misericordia di trattenermi dal ridurli in rovina" '. 15 "Udite e prestate orecchio. Non siate superbi, poiché Geova stesso ha parlato. 16 Date gloria a Geova vostro Dio, prima che egli causi oscurità e prima che i vostri piedi urtino l'uno contro l'altro sui monti al crepuscolo. E certamente spererete nella luce, ed egli in effetti la renderà profonda ombra; (la) muterà in fitte tenebre. 17 E se non l'udrete, in nascondigli la mia anima piangerà a causa dell'orgoglio e positivamente verserà lacrime; e dal mio occhio scenderanno lacrime, perché il branco di Geova sarà stato portato via in schiavitù. 18 "Dite al re e alla signora: 'Sedetevi in basso, poiché dalle vostre teste certamente verrà giù la vostra corona di bellezza'. 19 Le stesse città del sud sono state chiuse, così che non c'è nessuno che (le) apra. Giuda per intero è stato portato in esilio. È stato portato in esilio al completo. 20 "Alza i tuoi occhi e vedi quelli che vengono dal nord. Dov'è il branco che ti si diede, il tuo bel gregge? 21 Quando uno rivolgerà l'attenzione a te, che dirai, giacché tu stessa hai insegnato loro come ad amici intimi accanto a te all'inizio? Non ti prenderanno le doglie stesse, come quelle di una moglie che partorisce? 22 E quando dirai in cuor tuo: 'Perché mi sono accadute queste cose?' a causa dell'abbondanza del tuo errore i lembi delle tue (vesti) sono stati tolti come una coperta; i tuoi calcagni sono stati trattati con violenza. 23 "Può un cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? (Allora) voi stessi potreste anche fare il bene, voi che siete ammaestrati a fare il male. 24 Li disperderò dunque come la stoppia che passa nel vento dal deserto. 25 Questa è la tua sorte, la tua porzione misurata da parte mia", è l'espressione di Geova, "perché mi hai dimenticato e continui a confidare nella falsità. 26 E io stesso pure solleverò i lembi delle tue (vesti) sulla tua faccia, e il tuo disonore certamente si vedrà, 27 i tuoi atti di adulterio e i tuoi nitriti, la tua condotta dissoluta nella prostituzione. Sui colli, nel campo, ho visto le tue cose disgustanti. Guai a te, o Gerusalemme! Non puoi essere pura: dopo quanto tempo ancora?" 14 (Questo è) ciò che fu rivolto come parola di Geova a Geremia riguardo ai fatti della siccità: 2 Giuda ha fatto cordoglio, e le sue medesime porte son venute meno. Sono a terra nell'abbattimento, e anche l'alto grido di Gerusalemme è salito. 3 E i loro stessi maestosi hanno mandato i loro insignificanti per (cercare) acqua. Sono andati ai fossi. Non hanno trovato acqua. Son tornati con i loro vasi vuoti. Sono stati svergognati e sono stati delusi, e si son coperti il capo. 4 A causa del suolo che si è frantumato perché non è caduto rovescio di pioggia sul paese, gli agricoltori hanno avuto vergogna; si son coperti il capo. 5 Poiché anche la cerva nel campo ha partorito, ma (lo) ha lasciato, perché non c'era erba tenera. 6 E le zebre stesse si sono fermate sui colli nudi; hanno fiutato il vento come gli sciacalli; i loro occhi sono venuti meno perché non c'è vegetazione. 7 Anche se i nostri propri errori attestano in effetti contro di noi, o Geova, agisci per amore del tuo nome; poiché i nostri atti d'infedeltà son divenuti molti; abbiamo peccato contro di te. 8 O tu, speranza d'Israele, suo Salvatore nel tempo dell'angustia, perché divieni come un residente forestiero nel paese, e come un viaggiatore che ha deviato per passare la notte? 9 Perché divieni come un uomo stupito, come un uomo potente che non può salvare? Eppure tu stesso sei in mezzo a noi, o Geova, e su di noi è stato invocato il tuo proprio nome. Non abbandonarci. 10 Questo è ciò che Geova ha detto riguardo a questo popolo: "Così hanno amato vagare; non hanno trattenuto i loro piedi. Geova stesso non si è dunque compiaciuto di loro. Si ricorderà quindi del loro errore e presterà attenzione ai loro peccati". 11 E Geova mi diceva: "Non pregare a favore di questo popolo per alcun bene. 12 Quando digiunano, non ascolto il loro grido d'implorazione; e quando offrono l'olocausto e l'offerta di cereali, non mi compiaccio di loro; poiché porrò loro fine con la spada e con la carestia e con la pestilenza". 13 A ciò io dissi: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, i profeti dicono loro: 'Non vedrete la spada, e non vi accadrà la carestia, ma vi darò in questo luogo vera pace' ". 14 E Geova proseguì, dicendomi: "I profeti profetizzano in nome mio falsità. Io non li ho mandati, né ho comandato loro né ho parlato loro. Vi pronunciano profeticamente una visione falsa e una divinazione e una cosa senza valore e la scaltrezza del loro cuore. 15 Perciò riguardo ai profeti che profetizzano in nome mio e che io stesso non mandai e i quali dicono che in questo paese non verrà né la spada né la carestia, Geova ha detto questo: 'Di spada e di carestia questi profeti perverranno alla loro fine. 16 E il medesimo popolo al quale profetizzano diverrà gente gettata nelle vie di Gerusalemme a causa della carestia e della spada, senza che alcuno li seppellisca, loro, le loro mogli e i loro figli e le loro figlie. E certamente verserò su di loro la loro calamità'. 17 "E devi dire loro questa parola: 'Dai miei occhi scendano lacrime notte e giorno e non abbiano posa, poiché con un gran crollo è stata fiaccata la vergine figlia del mio popolo, con un colpo estremamente doloroso. 18 Se realmente esco nel campo, ecco, ora, gli uccisi di spada! E se realmente entro in città, ecco, anche le malattie dalla carestia! Poiché sia il profeta che il sacerdote stessi sono andati in giro verso un paese che non hanno conosciuto' ". 19 Hai assolutamente rigettato Giuda, o ha la tua anima aborrito pure Sion? Perché ci hai colpiti, così che non c'è guarigione per noi? C'era speranza di pace, ma non (venne) nessun bene; e di un tempo di guarigione, ed ecco, il terrore! 20 In effetti riconosciamo, o Geova, la nostra malvagità, l'errore dei nostri antenati, poiché abbiamo peccato contro di te. 21 Non disprezzar(ci) per amore del tuo nome; non disdegnare il tuo glorioso trono. Ricorda; non infrangere il tuo patto con noi. 22 Esiste fra gli idoli vani delle nazioni qualcuno che faccia cadere pioggia, o possono anche i cieli stessi dare copiosi acquazzoni? Non sei forse Tu, o Geova nostro Dio? E noi speriamo in te, poiché tu stesso hai fatto tutte queste cose. 15 E Geova mi diceva: "Se Mosè e Samuele stessero dinanzi a me, la mia anima non sarebbe verso questo popolo. Ci sarebbe un mandarli via d'innanzi alla mia faccia, perché uscissero. 2 E deve accadere che se ti dicono: 'Dove usciremo?' devi anche dire loro: 'Geova ha detto questo: "Chiunque è per la piaga mortale, alla piaga mortale! E chiunque è per la spada, alla spada! E chiunque è per la carestia, alla carestia! E chiunque è per la cattività, alla cattività!" ' 3 " 'E certamente incaricherò su di loro quattro famiglie', è l'espressione di Geova, 'la spada per uccidere, e i cani per trascinare via, e le creature volatili dei cieli e le bestie della terra per mangiare e ridurre in rovina. 4 E certamente li darò per il tremito a tutti i regni della terra a causa di Manasse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che fece in Gerusalemme. 5 Poiché chi ti mostrerà compassione, o Gerusalemme, e chi ti compiangerà, e chi si volgerà per chiedere come stai?' 6 " 'Tu stessa mi hai abbandonato', è l'espressione di Geova. 'Continui a camminare all'indietro. E stenderò la mano contro di te e ti ridurrò in rovina. Mi sono stancato di provare rammarico. 7 E li ventilerò con una forca alle porte del paese. Certamente (li) priverò di figli. Di sicuro distruggerò il mio popolo, (poiché) non sono tornati indietro dalle loro proprie vie. 8 Le loro vedove mi son divenute più numerose dei granelli di sabbia dei mari. Certamente farò venire per loro, su madre, (su) giovane, lo spogliatore a mezzogiorno. Certamente farò cadere su di loro all'improvviso eccitazione e turbamenti. 9 La donna che (ne) partoriva sette è deperita; la sua anima ha ansimato. Il suo sole è tramontato mentre è ancora giorno; ha avuto vergogna e si è sentito confuso'. 'E ne darò il semplice rimanente alla spada davanti ai loro nemici', è l'espressione di Geova". 10 Guai a me, o madre mia, perché hai partorito me, uomo soggetto alla lite e uomo soggetto alla contesa con tutta la terra. Non ho dato nessun prestito, e non mi hanno dato nessun prestito. Essi invocano tutti il male su di me. 11 Geova ha detto: "Sicuramente ti servirò per il bene. Sicuramente intercederò per te nel tempo della calamità e nel tempo dell'angustia, contro il nemico. 12 Si può spezzare il ferro, il ferro del nord, e il rame? 13 Darò le tue risorse e i tuoi tesori come semplice preda, non per un prezzo, ma per tutti i tuoi peccati, pure in tutti i tuoi territori. 14 E certamente (li) farò passare con i tuoi nemici in un paese che non hai conosciuto. Poiché un fuoco stesso si è acceso nella mia ira. Arde contro di voi". 15 Tu stesso hai saputo. O Geova, ricordati di me e rivolgimi l'attenzione e vendicami sui miei persecutori. Nella tua lentezza all'ira non togliermi via. Nota che sopporto il biasimo a motivo di te stesso. 16 Si trovarono le tue parole, e le mangiavo; e la tua parola diviene per me l'esultanza e l'allegrezza del mio cuore; poiché il tuo nome è stato invocato su di me, o Geova Dio degli eserciti. 17 Non mi son seduto nell'intimo gruppo di quelli che si burlavano ed esultavano. A causa della tua mano mi son seduto tutto solo, poiché mi hai riempito di denuncia. 18 Perché il mio dolore è divenuto cronico e il mio colpo incurabile? Ha rifiutato di sanarsi. Tu mi divieni positivamente come una cosa ingannevole, come acque che si son mostrate infide. 19 Perciò Geova ha detto questo: "Se tornerai, ti ricondurrò. Starai dinanzi a me. E se produrrai ciò che è prezioso da cose senza valore, diverrai come la mia propria bocca. Essi stessi torneranno a te, ma tu stesso non tornerai a loro". 20 "E io ti ho reso per questo popolo un muro di rame fortificato; e certamente combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te. Poiché io sono con te, per salvarti e per liberarti", è l'espressione di Geova. 21 "E certamente ti libererò dalla mano dei cattivi, e certamente ti redimerò dalla palma dei tiranni". 16 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Non ti devi prendere moglie, e non devi avere figli e figlie in questo luogo. 3 Poiché questo è ciò che Geova ha detto riguardo ai figli e riguardo alle figlie che nascono in questo luogo, e riguardo alle loro madri che li partoriscono e riguardo ai loro padri che li generano in questo paese: 4 'Moriranno di morte da malattie. Su di essi non si farà lamento, né saranno sepolti. Diverranno come letame sulla superficie del suolo; e perverranno alla fine mediante la spada e mediante la carestia, e i loro corpi morti serviranno realmente di pasto alle creature volatili dei cieli e alle bestie della terra'. 5 "Poiché Geova ha detto questo: 'Non entrare nella casa di un banchetto funebre, e non andare a far lamento e non dolerti con loro'. " 'Poiché io ho tolto la mia pace da questo popolo', è l'espressione di Geova, 'sì, l'amorevole benignità e le misericordie. 6 E certamente moriranno, grandi e piccoli, in questo paese. Non saranno sepolti, né la gente si percuoterà per loro, né alcuno si farà incisioni addosso o si raderà la testa per loro. 7 E non spezzeranno loro del pane a motivo del lutto per confortare qualcuno per il morto; né daranno loro da bere il calice di consolazione a motivo del proprio padre e a motivo della propria madre. 8 E non devi entrare in nessuna casa di banchetto per sedere con loro a mangiare e a bere'. 9 "Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, faccio cessare da questo luogo davanti ai vostri occhi e nei vostri giorni la voce di esultanza e la voce di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa'. 10 "E deve accadere che, quando dichiari a questo popolo tutte queste parole ed essi realmente ti dicono: 'A motivo di che cosa Geova ha pronunciato contro di noi tutta questa grande calamità, e qual è il nostro errore e qual è il nostro peccato con cui abbiamo peccato contro Geova nostro Dio?' 11 devi anche dire loro: ' "A motivo del fatto che i vostri padri mi lasciarono", è l'espressione di Geova, "e continuarono ad andare dietro ad altri dèi e a servirli e a inchinarsi davanti a loro. Ma lasciarono me, e non osservarono la mia legge. 12 E voi stessi avete agito nelle vostre azioni peggio dei vostri padri, ed ecco, camminate ciascuno dietro alla caparbietà del suo cattivo cuore non ubbidendomi. 13 E certamente vi lancerò fuori di questo paese nel paese che né voi stessi né i vostri padri avete conosciuto, e là dovrete servire altri dèi giorno e notte, perché non vi mostrerò alcun favore" '. 14 " 'Perciò, ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'quando non si dirà più: "Come vive Geova che fece salire i figli d'Israele dal paese d'Egitto!" 15 ma: "Come vive Geova che fece salire i figli d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi nei quali li aveva dispersi!" e certamente li ricondurrò al loro suolo, che diedi ai loro antenati'. 16 " 'Ecco, mando a (chiamare) molti pescatori', è l'espressione di Geova, 'e certamente li pescheranno; e manderò poi a (chiamare) molti cacciatori, e certamente li cacceranno da ogni monte e da ogni colle e dalle fenditure delle rupi. 17 Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie. Non sono state occultate d'innanzi a me, né il loro errore è stato nascosto di fronte ai miei occhi. 18 E, prima di tutto, ripagherò certamente il pieno ammontare del loro errore e del loro peccato, perché hanno profanato il mio paese. Con i cadaveri delle loro cose disgustanti e con le loro cose detestabili avevano riempito la mia eredità' ". 19 O Geova, mia forza e mia fortezza, e mio luogo di rifugio nel giorno dell'angustia, a te le nazioni stesse verranno dalle estremità della terra, e diranno: "Realmente i nostri antenati vennero a possedere assoluta falsità, vanità e cose nelle quali non c'era alcun beneficio". 20 Può l'uomo terreno farsi dèi quando non sono dèi? 21 "Perciò, ecco, faccio loro conoscere; questa volta farò loro conoscere la mia mano e la mia potenza, e dovranno conoscere che il mio nome è Geova". 17 "Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro. Con una punta di diamante è inciso sulla tavoletta del loro cuore, e sui corni dei loro altari, 2 quando i loro figli si ricordano dei loro altari e dei loro pali sacri accanto all'albero lussureggiante, sugli alti colli, 3 (sui) monti nel campo. Le tue risorse, tutti i tuoi tesori, darò come semplice preda, i tuoi alti luoghi a causa del peccato in tutti i tuoi territori. 4 E tu lasciasti andare, sì, di tua propria volontà, il tuo possedimento ereditario che io ti avevo dato. Certamente ti farò anche servire i tuoi nemici nel paese che non hai conosciuto; poiché come un fuoco siete stati accesi nella mia ira. Continuerà ad ardere a tempo indefinito". 5 Geova ha detto questo: "Maledetto è l'uomo robusto che confida nell'uomo terreno e realmente fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana da Geova stesso. 6 E certamente diverrà come un albero solitario nella pianura desertica e non vedrà quando viene il bene, ma deve risiedere in luoghi aridi del deserto, in una regione salata che non è abitata. 7 Benedetto è l'uomo robusto che confida in Geova, e di cui Geova è divenuto la fiducia. 8 E certamente diverrà come un albero piantato presso le acque, che emette le sue radici proprio presso il corso d'acqua; ed egli non vedrà quando viene il caldo, ma il suo fogliame sarà davvero lussureggiante. E nell'anno della siccità non sarà ansioso, né smetterà di produrre frutto. 9 "Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere? 10 Io, Geova, scruto il cuore, esamino i reni, sì, per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni. 11 (Come) la pernice che ha raccolto ciò che non ha deposto è chi accumula ricchezze, ma non con giustizia. A metà dei suoi giorni le lascerà, e al suo termine si mostrerà insensato". 12 C'è il glorioso trono in alto dal principio; è il luogo del nostro santuario. 13 O Geova, speranza d'Israele, tutti quelli che ti lasciano saranno svergognati. Quelli che apostatano da me saranno scritti perfino nella terra, perché hanno lasciato la fonte d'acqua viva, Geova. 14 Sanami, o Geova, e sarò sanato. Salvami, e certamente sarò salvato; poiché tu sei la mia lode. 15 Ecco, ci sono quelli che mi dicono: "Dov'è la parola di Geova? Venga, suvvia". 16 Ma in quanto a me, non mi affrettai a smettere d'esser pastore al tuo seguito, e non mostrai di desiderare ardentemente il giorno terribile. Tu stesso hai conosciuto l'espressione delle mie labbra; è avvenuto di fronte alla tua faccia. 17 Non mi divenire qualcosa di terrificante. Tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità. 18 Siano svergognati i miei persecutori, ma fa che io personalmente non sia svergognato. Siano essi i colpiti da terrore, ma fa che io personalmente non sia colpito da terrore. Porta su di loro il giorno della calamità, e rompili perfino con doppia rottura. 19 Geova mi ha detto questo: "Va, e devi stare alla porta dei figli del popolo per la quale i re di Giuda entrano e per la quale escono, e a tutte le porte di Gerusalemme. 20 E devi dire loro: 'Udite la parola di Geova, voi re di Giuda e tutto Giuda e voi tutti abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 21 Geova ha detto questo: "State in guardia per le vostre anime, e non portate in giorno di sabato nessun carico che dovete introdurre per le porte di Gerusalemme. 22 E non dovete portare nessun carico fuori delle vostre case in giorno di sabato; e non dovete fare nessun lavoro. E dovete santificare il giorno del sabato, proprio come comandai ai vostri antenati; 23 ma essi non ascoltarono né porsero orecchio, e indurivano il loro collo per non udire e per non ricevere disciplina" '. 24 " ' "E deve avvenire che, se mi ubbidite strettamente", è l'espressione di Geova, "se non introducete nessun carico per le porte di questa città in giorno di sabato e santificate il giorno del sabato non facendo in esso nessun lavoro, 25 per le porte di questa città entreranno certamente anche re con principi, che sederanno sul trono di Davide, che monteranno sul carro e su cavalli, loro e i loro principi, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà certamente abitata a tempo indefinito. 26 E la gente realmente verrà dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme e dal paese di Beniamino e dal bassopiano e dalla regione montagnosa e dal Negheb, portando olocausto e sacrificio e offerta di cereali e olibano e portando sacrificio di rendimento di grazie nella casa di Geova. 27 " ' "Ma se voi non mi ubbidirete santificando il giorno del sabato e non portando carico, ma si entrerà (con esso) per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io certamente accenderò anche un fuoco alle sue porte, ed esso certamente divorerà le torri di dimora di Gerusalemme e non sarà estinto" ' ". 18 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Levati, e devi scendere alla casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole". 3 E scendevo alla casa del vasaio, ed ecco, egli faceva un lavoro sulle ruote da vasaio. 4 E il vaso che faceva con l'argilla si rovinò nella mano del vasaio, ed egli tornò a farne un altro vaso, proprio come agli occhi del vasaio sembrò retto farlo. 5 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 6 " 'Non posso io fare a voi proprio come questo vasaio, o casa d'Israele?' è l'espressione di Geova. 'Ecco, come l'argilla nella mano del vasaio, così siete voi nella mia mano, o casa d'Israele. 7 In qualunque momento io parli contro una nazione e contro un regno per sradicar(lo) e abbatter(lo) e distrugger(lo), 8 e quella nazione in effetti si volge dalla sua malizia contro cui ho parlato, anch'io certamente mi rammaricherò della calamità che avevo pensato di eseguire su di essa. 9 Ma in qualunque momento io parli riguardo a una nazione e riguardo a un regno per edificar(lo) e piantar(lo), 10 ed esso realmente fa ciò che è male ai miei occhi non ubbidendo alla mia voce, anch'io certamente mi rammaricherò del bene che avevo detto (a me stesso) di fare per il suo bene'. 11 "E ora di', suvvia, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: 'Geova ha detto questo: "Ecco, formo contro di voi una calamità e penso contro di voi un pensiero. Volgetevi, suvvia, ciascuno dalla sua cattiva via, e rendete buone le vostre vie e le vostre azioni" ' ". 12 Ed essi dissero: "È senza speranza! Poiché cammineremo dietro ai nostri propri pensieri, e agiremo ciascuno secondo la caparbietà del suo cattivo cuore". 13 Perciò Geova ha detto questo: "Domandate voi stessi, suvvia, fra le nazioni. Chi ha udito cose come queste? C'è una cosa orribile che la vergine d'Israele ha fatto in eccesso. 14 Andrà via la neve del Libano dalla roccia della campagna? O si seccheranno le acque estranee, fresche, che scorrono? 15 Poiché il mio popolo mi ha dimenticato in quanto fanno fumo di sacrificio a qualcosa senza valore, e in quanto fanno inciampare gli uomini nelle loro vie, i sentieri di molto tempo fa, per camminare su viottoli, una via non elevata, 16 per fare del loro paese un oggetto di stupore, per il fischio a tempo indefinito. Chiunque vi passerà accanto rimarrà stupito e scuoterà la testa. 17 Come con un vento orientale li disperderò davanti al nemico. Mostrerò loro il dorso, e non la faccia, nel giorno del loro disastro". 18 Ed essi dicevano: "Venite, ed escogitiamo contro Geremia dei pensieri, poiché la legge non perirà dal sacerdote né il consiglio dal saggio né la parola dal profeta. Venite e colpiamolo con la lingua, e non prestiamo attenzione ad alcuna delle sue parole". 19 Prestami attenzione, o Geova, e ascolta la voce dei miei oppositori. 20 Si deve ripagare male per bene? Poiché hanno scavato una fossa per la mia anima. Ricordati del mio stare dinanzi a te per proferire il bene anche riguardo a loro, per stornare da loro il tuo furore. 21 Perciò dà i loro figli alla carestia, e consegnali alla potenza della spada; e siano le loro mogli private di figli e vedove. E siano i loro propri uomini uccisi da piaga mortale, i loro giovani abbattuti con la spada in battaglia. 22 Si oda un grido dalle loro case, quando fai venire su di loro all'improvviso una banda di predoni. Poiché hanno scavato una fossa per catturarmi, e hanno nascosto trappole per i miei piedi. 23 Ma tu stesso, o Geova, conosci bene tutto il loro consiglio contro di me per la (mia) morte. Non coprire il loro errore, e non cancellare quel loro peccato d'innanzi a te; ma siano fatti inciampare dinanzi a te. Nel tempo della tua ira agisci contro di loro. 19 Geova ha detto questo: "Va, e devi prendere una fiasca di terracotta di vasaio e alcuni degli anziani del popolo e alcuni degli anziani dei sacerdoti. 2 E devi uscire alla valle del figlio di Innom, che è all'ingresso della Porta dei Cocci. E là devi proclamare le parole che ti proferirò. 3 E devi dire: 'Udite la parola di Geova, o voi re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: " ' "Ecco, farò venire su questo luogo una calamità che, se qualcuno l'udrà, gli rintroneranno gli orecchi; 4 per la ragione che hanno lasciato me e rendevano questo luogo irriconoscibile e vi facevano fumo di sacrificio ad altri dèi che non avevano conosciuto, loro e i loro antenati e i re di Giuda; e hanno riempito questo luogo del sangue degli innocenti. 5 E hanno edificato gli alti luoghi del Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti al Baal, cosa che io non avevo comandato e di cui non avevo parlato, e che non mi era salita in cuore" '. 6 " ' "Perciò, ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle del figlio di Innom, ma valle dell'uccisione. 7 E certamente renderò vuoto il consiglio di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo, e di sicuro li farò cadere mediante la spada davanti ai loro nemici e mediante la mano di quelli che cercano la loro anima. E certamente darò i loro corpi morti in pasto alle creature volatili dei cieli e alle bestie della terra. 8 E di sicuro farò di questa città un oggetto di stupore e qualcosa a cui fischiare. Chiunque le passerà accanto si stupirà e fischierà per tutte le sue piaghe. 9 E certamente farò mangiare loro la carne dei loro figli e la carne delle loro figlie; e mangeranno ciascuno la carne del suo prossimo, a causa dell'assedio e a causa delle strettezze in cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro anima" '. 10 "E devi rompere la fiasca davanti agli occhi degli uomini che vengono con te. 11 E devi dire loro: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Nello stesso modo io romperò questo popolo e questa città come si rompe un vaso di vasaio così che non si può più riparare; e seppelliranno in Tofet finché non ci sarà più posto per seppellire" '. 12 " 'Così farò a questo luogo', è l'espressione di Geova, 'e ai suoi abitanti, sì, per rendere questa città simile a Tofet. 13 E le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda devono divenire come il luogo di Tofet, impure, cioè tutte le case sui tetti delle quali fecero fumo di sacrificio a tutto l'esercito dei cieli e si versarono libazioni ad altri dèi' ". 14 E Geremia veniva da Tofet, in cui Geova l'aveva mandato a profetizzare, e stava nel cortile della casa di Geova e diceva a tutto il popolo: 15 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, farò venire su questa città e su tutte le sue città tutta la calamità che ho pronunciato contro di essa, perché hanno indurito il loro collo per non ubbidire alle mie parole' ". 20 Ora Pasur figlio di Immer, il sacerdote, che era anche il commissario capo nella casa di Geova, ascoltava Geremia mentre profetizzava queste parole. 2 Quindi Pasur colpì Geremia il profeta e lo mise nei ceppi che erano alla Porta Superiore di Beniamino, che era nella casa di Geova. 3 Ma il giorno seguente avvenne che Pasur scioglieva Geremia dai ceppi, e Geremia ora gli disse: "Geova ti ha messo nome non Pasur, ma Spavento tutt'intorno. 4 Poiché Geova ha detto questo: 'Ecco, ti rendo uno spavento per te stesso e per tutti quelli che ti amano, e certamente cadranno mediante la spada dei loro nemici mentre i tuoi occhi staranno a guardare; e darò tutto Giuda in mano al re di Babilonia, ed egli in effetti li porterà in esilio a Babilonia e li abbatterà con la spada. 5 E certamente darò tutte le cose depositate di questa città e tutto il suo prodotto e tutte le sue cose preziose; e tutti i tesori dei re di Giuda li darò in mano ai loro nemici. Ed essi certamente li prederanno e li prenderanno e li porteranno a Babilonia. 6 E in quanto a te, o Pasur, e a tutti gli abitanti della tua casa, andrete in schiavitù; e giungerai a Babilonia e là morirai e là sarai sepolto tu stesso con tutti quelli che ti amano, perché hai profetizzato loro nella falsità' ". 7 Mi hai ingannato, o Geova, così che sono stato ingannato. Usasti la tua forza contro di me, così che prevalesti. Divenni oggetto di derisione tutto il giorno; si fanno tutti beffe di me. 8 Poiché ogni volta che parlo, grido. Grido violenza e spoliazione. Poiché la parola di Geova mi divenne causa di biasimo e di burla tutto il giorno. 9 E dissi: "Non Lo menzionerò, e non parlerò più nel suo nome". E nel mio cuore ci fu come un fuoco ardente chiuso nelle mie ossa; e mi stancai di contenerlo, e non (lo) potevo (sopportare). 10 Poiché udii la notizia malevola di molti. C'era spavento tutt'intorno. "Denunciatelo, affinché noi lo denunciamo". Ogni uomo mortale che mi dice "Pace!" guarda se zoppico: "Forse si ingannerà, così che prevarremo contro di lui e ci vendicheremo su di lui". 11 Ma Geova era con me come un terribile potente. Perciò i medesimi che mi perseguitano inciamperanno e non prevarranno. Certamente proveranno molta vergogna, perché non avranno prosperato. La (loro) umiliazione di durata indefinita non sarà dimenticata. 12 Ma tu, o Geova degli eserciti, esamini il giusto; vedi i reni e il cuore. Che io veda la tua vendetta su di loro, poiché ti ho rivelato la mia causa. 13 Cantate a Geova! Lodate Geova! Poiché egli ha liberato l'anima del povero dalla mano dei malfattori. 14 Maledetto sia il giorno in cui nacqui! Il giorno in cui mia madre mi partorì non sia benedetto! 15 Maledetto sia l'uomo che recò a mio padre una buona notizia, dicendo: "Ti è nato un figlio, un maschio!" Lo fece positivamente rallegrare. 16 E quel medesimo uomo deve divenire simile alle città che Geova ha rovesciato mentre Egli non ha provato rammarico. E deve udire un grido al mattino e un segnale d'allarme all'ora di mezzogiorno. 17 Perché non mi mise decisamente a morte dal seno, affinché mia madre mi divenisse un luogo di sepoltura e il suo seno fosse gravido a tempo indefinito? 18 Perché sono uscito dal medesimo seno per vedere duro lavoro e mestizia e affinché i miei giorni pervengano alla loro fine nella semplice vergogna? 21 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, quando il re Sedechia gli mandò Pasur figlio di Malchia e Sofonia figlio di Maaseia, il sacerdote, dicendo: 2 "Ti prego, interroga Geova a nostro favore, perché Nabucodorosor re di Babilonia fa guerra contro di noi. Forse Geova ci farà secondo tutte le sue opere meravigliose, così che egli si ritiri da noi". 3 E Geremia diceva loro: "Questo direte a Sedechia: 4 'Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: "Ecco, faccio rivoltare le armi da guerra che sono in mano a voi, con le quali combattete il re di Babilonia e i caldei che pongono l'assedio contro di voi fuori delle mura, e di sicuro li raccoglierò in mezzo a questa città. 5 E io stesso certamente combatterò contro di voi con mano stesa e con braccio forte e con ira e con furore e con grande indignazione. 6 E di sicuro colpirò gli abitanti di questa città, sia uomo che bestia. Moriranno di una grande pestilenza" '. 7 " ' "E dopo ciò", è l'espressione di Geova, "darò Sedechia re di Giuda e i suoi servitori e il popolo e quelli che rimangono in questa città dalla pestilenza, dalla spada e dalla carestia, in mano a Nabucodorosor re di Babilonia, sì, in mano ai loro nemici e in mano a quelli che cercano la loro anima, ed egli certamente li colpirà col taglio della spada. Non li commisererà, né mostrerà compassione né avrà alcuna misericordia" '. 8 "E a questo popolo dirai: 'Geova ha detto questo: "Ecco, vi metto davanti la via della vita e la via della morte. 9 Chi se ne starà a sedere in questa città morirà di spada e di carestia e di pestilenza; ma chi uscirà e in effetti passerà ai caldei che vi pongono l'assedio continuerà a vivere, e la sua anima certamente diverrà sua come spoglia" '. 10 " ' "Poiché ho vòlto la mia faccia contro questa città per la calamità e non per il bene", è l'espressione di Geova. "Sarà data in mano al re di Babilonia, ed egli certamente la brucerà col fuoco". 11 " 'E riguardo alla casa del re di Giuda, udite la parola di Geova. 12 O casa di Davide, Geova ha detto questo: "Ogni mattina emettete sentenza con giustizia, e liberate il derubato dalla mano del frodatore, perché il mio furore non esca proprio come un fuoco e in effetti arda e non ci sia chi lo estingua a causa della malizia delle vostre azioni" '. 13 " 'Ecco, sono contro di te, o abitatrice del bassopiano, o roccia della pianura', è l'espressione di Geova. 'In quanto a voi che dite: "Chi scenderà contro di noi? E chi entrerà nelle nostre dimore?" 14 Certamente farò anche i conti con voi secondo il frutto delle vostre azioni', è l'espressione di Geova. 'E di sicuro accenderò un fuoco nella sua foresta, e certamente divorerà tutte le cose che le sono intorno' ". 22 Geova ha detto questo: "Scendi alla casa del re di Giuda, e devi pronunciarvi questa parola. 2 E devi dire: 'Odi la parola di Geova, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu con i tuoi servitori e il tuo popolo, quelli che entrano per queste porte. 3 Geova ha detto questo: "Praticate diritto e giustizia, e liberate il derubato dalla mano del frodatore; e non maltrattate nessun residente forestiero, orfano di padre o vedova. Non fate (loro) violenza. E non spargete in questo luogo sangue innocente. 4 Poiché se eseguirete senz'altro questa parola, allora certamente entreranno per le porte di questa casa i re che siedono per Davide sul suo trono, montati su carri e su cavalli, egli con i suoi servitori e il suo popolo" '. 5 " 'Ma se non ubbidirete a queste parole, giuro in effetti per me stesso', è l'espressione di Geova, 'che questa casa diverrà un semplice luogo devastato'. 6 "Poiché questo è ciò che Geova ha detto riguardo alla casa del re di Giuda: 'Tu sei per me come Galaad, il capo del Libano. Di sicuro ti renderò un deserto; in quanto alle città, nemmeno una sarà abitata. 7 E di sicuro santificherò contro di te quelli che riducono in rovina, ciascuno e le sue armi; ed essi devono tagliare i più scelti dei tuoi cedri e farli cadere nel fuoco. 8 E molte nazioni realmente passeranno presso questa città e si diranno l'un l'altro: "A motivo di che cosa Geova fece così a questa grande città?" 9 E dovranno dire: "A motivo del fatto che lasciarono il patto di Geova loro Dio e si inchinavano davanti ad altri dèi e li servivano" '. 10 "Non piangete per il morto, e non vi dolete per lui. Piangete a dirotto per chi va via, poiché non tornerà più e realmente non vedrà il paese dei suoi parenti. 11 Poiché questo è ciò che Geova ha detto riguardo a Sallum figlio di Giosia, il re di Giuda che regna invece di Giosia suo padre, che è uscito da questo luogo: 'Non vi tornerà più. 12 Poiché morirà nel luogo dove l'hanno portato in esilio, e non vedrà più questo paese'. 13 "Guai a chi edifica la sua casa, ma non con giustizia, e le sue camere superiori, ma non con diritto, impiegando il suo prossimo che serve per nulla, e non dandogli il suo salario; 14 colui che dice: 'Mi edificherò una casa spaziosa e ampie camere superiori; e per essa le mie finestre devono essere allargate, e i pannelli saranno di cedro e spalmati di cinabro'. 15 Continuerai tu a regnare perché gareggi nell'uso del cedro? In quanto a tuo padre, non mangiò e non bevve e non eseguì diritto e giustizia? In quel caso gli andò bene. 16 Egli difese la rivendicazione dell'afflitto e del povero. In quel caso andò bene. 'Non si trattò di conoscermi?' è l'espressione di Geova. 17 'Di sicuro i tuoi occhi e il tuo cuore non sono che sul tuo guadagno ingiusto, e sul sangue dell'innocente per sparger(lo), e sul defraudare e sull'estorcere per attuar(li)'. 18 "Perciò questo è ciò che Geova ha detto riguardo a Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda: 'Non faranno lamento per lui: "Ohimè, fratello mio! E ohimè, sorella (mia)!" Non faranno lamento per lui: "Ohimè, o padrone! E ohimè, sua dignità!" 19 Sarà sepolto con la sepoltura di un asino, essendo trascinato e gettato fuori, oltre le porte di Gerusalemme'. 20 "Sali sul Libano e grida, ed emetti su Basan la tua voce. E grida da Abarim, perché tutti quelli che ti amano intensamente sono stati fiaccati. 21 Ti parlai quando eri libera da ansie. Dicesti: 'Non ubbidirò'. Questa è stata la tua via fin dalla tua giovinezza, poiché non hai ubbidito alla mia voce. 22 Un vento pascerà tutti i tuoi propri pastori; e in quanto a quelli che ti amano intensamente, andranno alla stessa prigionia. Poiché in quel tempo proverai vergogna e certamente ti sentirai umiliata a causa di tutta la tua calamità. 23 O tu che dimori nel Libano, annidata nei cedri, come sospirerai certamente quando ti verranno le doglie, i dolori di parto come quelli di una donna che sta per partorire!" 24 " 'Come io vivo', è l'espressione di Geova, 'anche se Conia figlio di Ioiachim, re di Giuda, fosse l'anello con sigillo sulla mia destra, di lì ti strapperei! 25 E di sicuro ti darò in mano a quelli che cercano la tua anima e in mano a quelli dei quali hai paura e in mano a Nabucodorosor re di Babilonia e in mano ai caldei. 26 E di sicuro lancerò te e tua madre che ti partorì in un altro paese in cui non siete nati, e là morirete. 27 E nel paese a cui innalzeranno l'anima per tornare, là non torneranno. 28 È quest'uomo Conia una semplice forma disprezzata, frantumata, o un vaso in cui non c'è diletto? Perché egli stesso e la sua progenie devono essere lanciati e gettati nel paese che non hanno conosciuto?' 29 "O terra, terra, terra, odi la parola di Geova. 30 Geova ha detto questo: 'Iscrivete quest'uomo come senza figli, come un uomo robusto che ai suoi giorni non avrà alcun successo; poiché dalla sua progenie nemmeno uno avrà successo, sedendo sul trono di Davide e dominando ancora in Giuda' ". 23 "Guai ai pastori che distruggono e disperdono le pecore del mio pascolo!" è l'espressione di Geova. 2 Perciò questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio d'Israele contro i pastori che pascolano il mio popolo: "Voi stessi avete sparso le mie pecore; e le disperdevate, e non avete rivolto loro la vostra attenzione". "Ecco, rivolgo la mia attenzione a voi per la malizia delle vostre azioni", è l'espressione di Geova. 3 "E io stesso radunerò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi nei quali le avevo disperse, e certamente le ricondurrò al loro pascolo, e certamente saranno feconde e si moltiplicheranno. 4 E certamente susciterò su di loro pastori che realmente le pasceranno; ed esse non avranno più timore, né saranno colpite da terrore, e non ne mancherà nessuna", è l'espressione di Geova. 5 "Ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e certamente susciterò a Davide un germoglio giusto. E un re certamente regnerà e agirà con discrezione ed eseguirà diritto e giustizia nel paese. 6 Ai suoi giorni Giuda sarà salvato, e Israele stesso risiederà al sicuro. E questo è il nome col quale sarà chiamato: Geova è la nostra giustizia". 7 "Perciò, ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e non diranno più: 'Geova vive, colui che fece salire i figli d'Israele dal paese d'Egitto', 8 ma: 'Geova vive, colui che fece salire e che fece entrare la progenie della casa d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi nei quali li ho dispersi', e certamente dimoreranno nel loro proprio suolo". 9 Riguardo ai profeti, il mio cuore si è rotto dentro di me. Tutte le mie ossa hanno cominciato a scuotersi. Son divenuto come un uomo che è ubriaco, e come un uomo robusto sopraffatto dal vino, a motivo di Geova e a motivo delle sue sante parole. 10 Poiché il paese è divenuto pieno di adùlteri. Poiché a causa della maledizione il paese fa cordoglio, i pascoli del deserto si sono seccati; e la loro condotta è cattiva, e la loro potenza non è giusta. 11 "Poiché sia il profeta che il sacerdote stessi si sono contaminati. Anche nella mia propria casa ho trovato la loro malizia", è l'espressione di Geova. 12 "Perciò la loro via diverrà per loro come luoghi sdrucciolevoli nella caligine, nella quale saranno spinti e certamente cadranno". "Poiché farò venire su di loro la calamità, l'anno in cui si presterà loro attenzione", è l'espressione di Geova. 13 "E nei profeti di Samaria ho visto cose sconvenevoli. Hanno agito come profeti (incitati) da Baal, e continuano a far errare il mio popolo, sì, Israele. 14 E nei profeti di Gerusalemme ho visto cose orribili, commettere adulterio e camminare nella falsità; e hanno rafforzato le mani dei malfattori perché non tornino, ciascuno dalla sua propria malizia. Per me son divenuti tutti come Sodoma, e gli abitanti d'essa come Gomorra". 15 Perciò questo è ciò che ha detto Geova degli eserciti contro i profeti: "Ecco, faccio mangiare loro l'assenzio, e di sicuro darò loro da bere acqua avvelenata. Poiché dai profeti di Gerusalemme l'apostasia è uscita in tutto il paese". 16 Geova degli eserciti ha detto questo: "Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano. Essi vi fanno divenire vani. Ciò che pronunciano è la visione del loro proprio cuore, non (ciò che viene) dalla bocca di Geova. 17 Dicono ripetute volte a quelli che mi mancano di rispetto: 'Geova ha parlato: "Voi avrete pace" '. E (a) chiunque cammina nella caparbietà del suo cuore hanno detto: 'Su di voi non verrà nessuna calamità'. 18 Poiché chi è stato nell'intimo gruppo di Geova per vedere e udire la sua parola? Chi ha prestato attenzione alla sua parola per udirla? 19 Ecco, il turbine di Geova, il furore stesso, certamente uscirà, sì, una tempesta turbinosa. Turbinerà sulla testa dei malvagi. 20 L'ira di Geova non si ritirerà finché egli non abbia eseguito e finché non abbia fatto avverare le idee del suo cuore. Nella parte finale dei giorni lo prenderete in considerazione con intendimento. 21 "Io non mandai i profeti, eppure essi stessi corsero. Non parlai loro, eppure essi stessi profetizzarono. 22 Ma se fossero stati nel mio intimo gruppo, avrebbero fatto udire al mio popolo le mie proprie parole, e li avrebbero fatti volgere dalla loro cattiva via e dalla malizia delle loro azioni". 23 "Sono io un Dio da vicino", è l'espressione di Geova, "e non un Dio da lontano?" 24 "O può qualche uomo nascondersi in nascondigli e io stesso non vederlo?" è l'espressione di Geova. "Non riempio io stesso in effetti i cieli e la terra?" è l'espressione di Geova. 25 "Io ho udito ciò che hanno detto i profeti che nel mio proprio nome profetizzano falsità, dicendo: 'Ho avuto un sogno! Ho avuto un sogno!' 26 Fino a quando esisterà questo nel cuore dei profeti che profetizzano la falsità e che sono profeti dell'inganno del loro proprio cuore? 27 Pensano di far dimenticare al mio popolo il mio nome per mezzo dei loro sogni che continuano a narrarsi l'un l'altro, proprio come i loro padri dimenticarono il mio nome per mezzo di Baal. 28 Il profeta presso cui è un sogno, narri il sogno; ma quello presso cui è la mia propria parola, pronunci la mia parola veracemente". "Che ha a che fare la paglia col grano?" è l'espressione di Geova. 29 "Non è la mia parola in maniera corrispondente come un fuoco", è l'espressione di Geova, "e come un maglio che frantuma la rupe?" 30 "Perciò, ecco, io sono contro i profeti", è l'espressione di Geova, "quelli che rubano le mie parole, ciascuno al suo compagno". 31 "Ecco, io sono contro i profeti", è l'espressione di Geova, "quelli che impiegano la loro lingua per esprimere: 'Un'espressione!' " 32 "Ecco, io sono contro i profeti di sogni falsi", è l'espressione di Geova, "che li narrano e fanno errare il mio popolo a causa delle loro falsità e a causa del loro vanto". "Ma io stesso non li mandai né comandai loro. Non recheranno dunque nessun beneficio a questo popolo", è l'espressione di Geova. 33 "E quando questo popolo o il profeta o il sacerdote ti interroga, dicendo: 'Qual è il peso di Geova?' devi anche dire loro: ' "Voi siete, oh che peso! E certamente vi abbandonerò", è l'espressione di Geova'. 34 In quanto al profeta o al sacerdote o al popolo che dice: 'Il peso di Geova!' di sicuro anch'io rivolgerò la mia attenzione a quell'uomo e alla sua casa. 35 Questo è ciò che voi continuate a dire ciascuno al suo prossimo e ciascuno al suo fratello: 'Che ha risposto Geova? E che ha proferito Geova?' 36 Ma non menzionate più il peso di Geova, poiché il peso stesso diviene a ciascuno la sua propria parola, e avete cambiato le parole dell'Iddio vivente, Geova degli eserciti, il nostro Dio. 37 "Al profeta dirai questo: 'Che risposta ti ha dato Geova? E che ha proferito Geova? 38 E se continuate a dire "Il peso di Geova!" allora Geova ha detto questo: "Per la ragione che dite: 'Questa parola è il medesimo peso di Geova', quando io continuai a mandarvi a dire: 'Non dovete dire: "Il peso di Geova!" ' 39 perciò, eccomi! E certamente vi darò alla trascuratezza, in maniera decisiva, e abbandonerò voi e la città che diedi a voi e ai vostri antenati, d'innanzi a me. 40 E certamente porrò su di voi biasimo a tempo indefinito e umiliazione a tempo indefinito, che non sarà dimenticata" ' ". 24 E Geova mi mostrò, ed ecco, due ceste di fichi poste davanti al tempio di Geova, dopo che Nabucodorosor re di Babilonia aveva portato in esilio Ieconia figlio di Ioiachim, re di Giuda, e i principi di Giuda e gli artefici e i costruttori di baluardi, da Gerusalemme per condurli a Babilonia. 2 In quanto a una cesta, i fichi erano molto buoni, come i fichi primaticci; e in quanto all'altra cesta, i fichi erano molto cattivi, tanto che non si potevano mangiare per (quanto erano) cattivi. 3 E Geova mi diceva: "Che vedi, Geremia?" Così dissi: "Fichi, fichi buoni che sono molto buoni, e quelli cattivi che sono molto cattivi, tanto che non si possono mangiare per (quanto sono) cattivi". 4 Quindi mi fu rivolta la parola di Geova, dicendo: 5 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Come questi fichi buoni, così considererò gli esiliati di Giuda, che certamente manderò da questo luogo al paese dei caldei, in una maniera buona. 6 E certamente poserò su di loro il mio occhio in una maniera buona, e di sicuro li farò tornare in questo paese. E certamente li edificherò, e non li demolirò; e certamente li pianterò, e non li sradicherò. 7 E di sicuro darò loro un cuore per conoscermi, che io sono Geova; e devono divenire il mio popolo, e io stesso diverrò il loro Dio, poiché torneranno a me con tutto il loro cuore. 8 " 'E come i fichi cattivi che non si possono mangiare per (quanto sono) cattivi, questo è in effetti ciò che Geova ha detto: "Darò dunque Sedechia re di Giuda e i suoi principi e il rimanente di Gerusalemme che rimangono in questo paese e quelli che dimorano nel paese d'Egitto, 9 anch'io certamente li darò per il tremito, per la calamità, in tutti i regni della terra, per il biasimo e per espressione proverbiale, per scherno e per maledizione, in tutti i luoghi nei quali li disperderò. 10 E certamente manderò contro di loro la spada, la carestia e la pestilenza, finché giungano alla fine di sopra al suolo che diedi a loro e ai loro antenati" ' ". 25 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, cioè il primo anno di Nabucodorosor re di Babilonia, 2 che Geremia il profeta pronunciò riguardo a tutto il popolo di Giuda e riguardo a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo: 3 "Dal tredicesimo anno di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, e fino a questo giorno, in questi ventitré anni la parola di Geova mi è stata rivolta, e vi parlavo, levandomi di buon'ora e parlando, ma voi non ascoltaste. 4 E Geova vi mandò tutti i suoi servitori i profeti, alzandosi di buon'ora e mandando(li), ma voi non ascoltaste, né porgeste orecchio per ascoltare, 5 dicendo essi: 'Volgetevi, suvvia, ognuno dalla sua cattiva via e dalla malizia delle vostre azioni, e continuate a dimorare sul suolo che Geova diede a voi e ai vostri antenati da molto tempo fa e per un lungo tempo avvenire. 6 E non camminate dietro ad altri dèi per servirli e per inchinarvi davanti a loro, in modo da non offendermi con l'opera delle vostre mani e in modo che io non vi causi calamità'. 7 " 'Ma voi non mi ascoltaste', è l'espressione di Geova, 'con l'intento di offendermi con l'opera delle vostre mani, a vostra calamità'. 8 "Perciò Geova degli eserciti ha detto questo: ' "Per la ragione che non ubbidiste alle mie parole, 9 ecco, mando e certamente prenderò tutte le famiglie del nord", è l'espressione di Geova, "sì, (mandando) a (chiamare) Nabucodorosor re di Babilonia, mio servitore, e certamente le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti e contro tutte queste nazioni all'intorno; e certamente li voterò alla distruzione e ne farò oggetto di stupore e qualcosa a cui fischiare e luoghi devastati a tempo indefinito. 10 E certamente distruggerò da essi il suono di esultanza e il suono di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, il suono della macina a mano e la luce della lampada. 11 E tutto questo paese deve divenire un luogo devastato, un oggetto di stupore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant'anni" '. 12 " 'E deve accadere che quando i settant'anni si saranno compiuti chiederò conto al re di Babilonia e a quella nazione', è l'espressione di Geova, 'del loro errore, sì, al paese dei caldei, e certamente ne farò distese desolate a tempo indefinito. 13 E di sicuro farò venire su quel paese tutte le mie parole che ho pronunciato contro di esso, sì, tutto ciò che è scritto in questo libro che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. 14 Poiché anche essi stessi, molte nazioni e grandi re, li hanno sfruttati come servitori; e certamente li ripagherò secondo la loro attività e secondo l'opera delle loro mani' ". 15 Poiché Geova l'Iddio d'Israele mi ha detto questo: "Prendi dalla mia mano questo calice del vino del furore, e lo devi far bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò. 16 E devono bere e scuotersi da una parte all'altra e agire come uomini folli a causa della spada che mando fra loro". 17 E prendevo il calice dalla mano di Geova e (lo) facevo bere a tutte le nazioni alle quali Geova mi aveva mandato: 18 cioè a Gerusalemme e alle città di Giuda e ai suoi re, ai suoi principi, per farne un luogo devastato, un oggetto di stupore, qualcosa a cui fischiare e una maledizione, proprio come in questo giorno; 19 a Faraone re d'Egitto e ai suoi servitori e ai suoi principi e a tutto il suo popolo; 20 e a tutta la compagnia mista, e a tutti i re del paese di Uz, e a tutti i re del paese dei filistei e ad Ascalon e a Gaza e a Ecron e al rimanente di Asdod; 21 a Edom e a Moab e ai figli di Ammon; 22 e a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidone e ai re dell'isola che è nella regione del mare; 23 e a Dedan e a Tema e a Buz e a tutti quelli con i capelli tagliati alle tempie; 24 e a tutti i re degli arabi e a tutti i re della compagnia mista che risiedono nel deserto; 25 e a tutti i re di Zimri e a tutti i re di Elam e a tutti i re dei medi; 26 e a tutti i re del nord che sono vicini e lontani, uno dopo l'altro, e a tutti gli (altri) regni della terra che sono sulla superficie del suolo; e il re di Sesac stesso berrà dopo di loro. 27 "E devi dire loro: 'Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Bevete e ubriacatevi e vomitate e cadete così che non vi possiate levare a causa della spada che mando fra voi" '. 28 E deve accadere che nel caso in cui rifiutino di prendere il calice dalla tua mano per bere, devi anche dire loro: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Voi berrete immancabilmente. 29 Poiché, ecco, comincio a recare la calamità sulla città sulla quale è invocato il mio nome, e dovete voi in alcun modo restare impuniti?" ' " 'Non resterete impuniti, poiché c'è una spada che chiamo contro tutti gli abitanti della terra', è l'espressione di Geova degli eserciti. 30 "E in quanto a te, profetizzerai loro tutte queste parole, e devi dire loro: 'Dall'alto Geova stesso ruggirà, e dalla sua santa dimora emetterà la sua voce. Immancabilmente ruggirà sul suo luogo di dimora. Farà risuonare un grido come quello dei pigiatori contro tutti gli abitanti della terra'. 31 " 'Un rumore certamente giungerà fino alla più lontana parte della terra, poiché Geova ha una controversia con le nazioni. Si deve mettere personalmente in giudizio con ogni carne. Riguardo ai malvagi, li deve dare alla spada', è l'espressione di Geova. 32 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ecco, una calamità esce di nazione in nazione, e una gran tempesta stessa si leverà dalle più remote parti della terra. 33 E gli uccisi da Geova certamente saranno in quel giorno da un'estremità all'altra della terra. Su di essi non si farà lamento, né saranno raccolti o seppelliti. Diverranno come letame sulla superficie del suolo'. 34 "Urlate, pastori, e gridate! E voltolatevi, maestosi del gregge, perché i vostri giorni per essere scannati e per le vostre dispersioni si sono compiuti, e dovete cadere come un vaso desiderabile! 35 E il luogo in cui fuggire è perito dai pastori, e il mezzo di scampo dai maestosi del gregge. 36 Ascoltate! Il grido dei pastori, e l'urlo dei maestosi del gregge, poiché Geova spoglia il loro pascolo. 37 E i pacifici luoghi di dimora sono stati resi senza vita a causa dell'ardente ira di Geova. 38 Egli ha lasciato il suo padiglione proprio come un giovane leone fornito di criniera, poiché il loro paese è divenuto oggetto di stupore a causa della spada devastatrice e a causa della sua ira ardente". 26 Al principio del governo reale di Ioiachim figlio di Giosia re di Giuda, questa parola fu rivolta da parte di Geova, dicendo: 2 "Geova ha detto questo: 'Sta nel cortile della casa di Geova, e devi pronunciare riguardo a tutte le città di Giuda che vengono a inchinarsi nella casa di Geova tutte le parole che certamente ti comanderò di pronunciare loro. Non togliere una parola. 3 Forse ascolteranno e torneranno, ciascuno dalla sua cattiva via, e io dovrò provare rammarico per la calamità che penso di eseguire su di loro a causa della malizia delle loro azioni. 4 E devi dire loro: "Geova ha detto questo: 'Se non mi ascolterete camminando nella mia legge che vi ho posto davanti, 5 ascoltando le parole dei miei servitori i profeti, che vi mando, anche alzandomi di buon'ora e mandando(li), i quali voi non avete ascoltato, 6 io, a mia volta, certamente renderò questa casa simile a quella di Silo, e di questa città farò una maledizione per tutte le nazioni della terra' " ' ". 7 E i sacerdoti e i profeti e tutto il popolo udivano Geremia pronunciare queste parole nella casa di Geova. 8 Avvenne dunque che quando Geremia ebbe terminato di pronunciare tutto ciò che Geova (gli) aveva comandato di pronunciare a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti e tutto il popolo lo afferrarono, dicendo: "Positivamente morirai. 9 Perché hai profetizzato nel nome di Geova, dicendo: 'Questa casa diverrà come quella di Silo, e questa medesima città sarà devastata in modo da essere senza abitante'?" E tutto il popolo continuò a congregarsi presso Geremia nella casa di Geova. 10 A suo tempo i principi di Giuda udivano queste parole, e salivano dalla casa del re alla casa di Geova e sedevano all'ingresso della nuova porta di Geova. 11 E i sacerdoti e i profeti dicevano ai principi e a tutto il popolo: "A quest'uomo spetta il giudizio di morte, perché ha profetizzato riguardo a questa città esattamente come avete udito con i vostri propri orecchi". 12 Allora Geremia disse a tutti i principi e a tutto il popolo: "Geova mi ha mandato a profetizzare riguardo a questa casa e riguardo a questa città tutte le parole che avete udito. 13 E ora rendete buone le vostre vie e le vostre azioni, e ubbidite alla voce di Geova vostro Dio, e Geova si rammaricherà della calamità che ha pronunciato contro di voi. 14 E in quanto a me, ecco, sono in mano vostra. Fatemi secondo ciò che è bene e secondo ciò che è retto ai vostri occhi. 15 Solo dovete senz'altro sapere che, se mi mettete a morte, fate ricadere su voi stessi e su questa città e sui suoi abitanti sangue innocente, poiché in verità Geova mi ha mandato a voi per pronunciare ai vostri orecchi tutte queste parole". 16 Quindi i principi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: "Non c'è giudizio di morte che spetti a quest'uomo, poiché ci ha parlato nel nome di Geova nostro Dio". 17 Per di più, certuni degli anziani del paese si levarono e dicevano a tutta la congregazione del popolo: 18 "Michea di Moreset stesso profetizzava ai giorni di Ezechia re di Giuda e diceva a tutto il popolo di Giuda: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Sion stessa sarà arata come un semplice campo, e Gerusalemme stessa diverrà semplici mucchi di rovine, e il monte della Casa sarà per gli alti luoghi di una foresta" '. 19 Lo misero in alcun modo a morte Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda? Non temé egli Geova e non placava la faccia di Geova, tanto che Geova si rammaricava della calamità che aveva pronunciato contro di loro? Noi stiamo operando dunque una grande calamità contro le nostre anime. 20 "E c'era anche un uomo che profetizzava nel nome di Geova, Urija figlio di Semaia da Chiriat-Iearim. E continuò a profetizzare contro questa città e contro questo paese conforme a tutte le parole di Geremia. 21 E il re Ioiachim e tutti i suoi uomini potenti e tutti i principi udivano le sue parole, e il re cercava di metterlo a morte. Quando Urija (lo) ebbe udito subito provò timore e fuggì ed entrò in Egitto. 22 Ma il re Ioiachim mandò uomini in Egitto, Elnatan figlio di Acbor e altri uomini con lui in Egitto. 23 Ed essi facevano uscire Urija dall'Egitto e lo conducevano al re Ioiachim, che quindi lo abbatté con la spada e ne gettò il corpo morto nel cimitero dei figli del popolo". 24 Inoltre, la mano di Aicam figlio di Safan mostrò d'essere con Geremia, perché non fosse dato in mano al popolo per metterlo a morte. 27 Al principio del regno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Geova mi ha detto questo: 'Fatti legami e sbarre di giogo, e te li devi mettere sul collo. 3 E li devi mandare al re di Edom e al re di Moab e al re dei figli di Ammon e al re di Tiro e al re di Sidone per mano dei messaggeri che vengono a Gerusalemme presso Sedechia re di Giuda. 4 E devi dar loro comando per i loro padroni, dicendo: " ' "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo; dovete dire questo ai vostri padroni: 5 'Io stesso ho fatto la terra, il genere umano e le bestie che sono sulla superficie della terra mediante la mia grande potenza e mediante il mio braccio steso; e l'ho data a chi è stato retto ai miei occhi. 6 E ora io stesso ho dato tutti questi paesi in mano a Nabucodonosor re di Babilonia, mio servitore; e gli ho dato perfino le bestie selvagge del campo perché lo servano. 7 E tutte le nazioni devono servirlo, sì, lui e suo figlio e suo nipote, finché venga il tempo anche per il suo proprio paese, e molte nazioni e grandi re lo dovranno sfruttare come servitore'. 8 " ' " 'E deve accadere che la nazione e il regno che non lo serviranno, proprio Nabucodonosor re di Babilonia, e chi non metterà il collo sotto il giogo del re di Babilonia, a quella nazione rivolgerò la mia attenzione con la spada e con la carestia e con la pestilenza', è l'espressione di Geova, 'finché non avrò posto loro fine per mano sua'. 9 " ' " 'E in quanto a voi, non ascoltate i vostri profeti né i vostri praticanti di divinazione né i vostri sognatori né i vostri praticanti di magia né i vostri stregoni, che vi dicono: "Voi non servirete il re di Babilonia". 10 Poiché vi profetizzano falsità, allo scopo di farvi portare lontano dal vostro suolo; e io vi dovrò disperdere, e voi dovrete perire. 11 " ' " 'E in quanto alla nazione che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e in effetti lo servirà, certamente la farò anche riposare sul suo suolo', è l'espressione di Geova, 'e certamente lo coltiverà e vi dimorerà' " ' ". 12 Anche a Sedechia re di Giuda parlai secondo tutte queste parole, dicendo: "Sottoponete il vostro collo al giogo del re di Babilonia e servite lui e il suo popolo e continuate a vivere. 13 Perché dovreste tu stesso e il tuo popolo morire di spada, di carestia e di pestilenza secondo ciò che Geova ha proferito alla nazione che non serve il re di Babilonia? 14 E non ascoltate le parole dei profeti che vi dicono: 'Voi non servirete il re di Babilonia', perché vi profetizzano falsità. 15 " 'Poiché io non li ho mandati', è l'espressione di Geova, 'ma profetizzano nel mio nome falsamente, affinché io vi disperda, e dovrete perire, voi e i profeti che vi profetizzano' ". 16 E parlai ai sacerdoti e a tutto questo popolo, dicendo: "Geova ha detto questo: 'Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi profetizzano, dicendo: "Ecco, ora, gli utensili della casa di Geova saranno presto riportati da Babilonia!" Poiché vi profetizzano falsità. 17 Non li ascoltate. Servite il re di Babilonia e continuate a vivere. Perché questa città deve divenire un luogo devastato? 18 Ma se essi sono profeti e se la parola di Geova realmente esiste in loro, supplichino, suvvia, Geova degli eserciti, perché gli utensili che rimangono nella casa di Geova e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme non vadano in Babilonia'. 19 "Poiché questo è ciò che ha detto Geova degli eserciti riguardo alle colonne e riguardo al mare e riguardo ai carrelli e riguardo al rimanente degli utensili che rimangono in questa città, 20 che Nabucodonosor re di Babilonia non aveva preso quando portò in esilio Ieconia figlio di Ioiachim, re di Giuda, da Gerusalemme a Babilonia, insieme a tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme; 21 poiché questo è ciò che ha detto Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, riguardo agli utensili che rimangono nella casa di Geova e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme: 22 ' "Saranno portati a Babilonia e là resteranno fino al giorno che rivolgerò loro la mia attenzione", è l'espressione di Geova. "E certamente li farò risalire e li farò tornare in questo luogo" ' ". 28 Avvenne quindi quell'anno, al principio del regno di Sedechia re di Giuda, nel quarto anno, nel quinto mese, che Hanania figlio di Azzur, il profeta che era di Gabaon, mi disse nella casa di Geova davanti agli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo: 2 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, mi ha detto questo: 'Certamente romperò il giogo del re di Babilonia. 3 Entro due anni interi riporterò in questo luogo tutti gli utensili della casa di Geova che Nabucodonosor re di Babilonia prese da questo luogo per portarli a Babilonia' ". 4 " 'E ricondurrò in questo luogo Ieconia figlio di Ioiachim, re di Giuda, e tutti gli esiliati di Giuda che sono andati a Babilonia', è l'espressione di Geova, 'poiché romperò il giogo del re di Babilonia' ". 5 E Geremia il profeta diceva ad Hanania il profeta davanti agli occhi dei sacerdoti e davanti agli occhi di tutto il popolo che stava nella casa di Geova, 6 sì, Geremia il profeta diceva: "Amen! Così faccia Geova! Geova esegua le tue parole che hai profetizzato, facendo tornare gli utensili della casa di Geova e tutto il popolo esiliato da Babilonia in questo luogo! 7 Comunque, odi, ti prego, questa parola che pronuncio ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. 8 Riguardo ai profeti che ci furono prima di me e prima di te molto tempo fa, anch'essi profetizzavano circa molti paesi e circa grandi regni, di guerra e di calamità e di pestilenza. 9 Riguardo al profeta che profetizza di pace, quando la parola del profeta si sarà realizzata si conoscerà il profeta che Geova ha davvero mandato". 10 Allora Hanania il profeta prese la sbarra di giogo dal collo di Geremia il profeta e la ruppe. 11 E Hanania diceva davanti agli occhi di tutto il popolo: "Geova ha detto questo: 'Proprio così io romperò il giogo di Nabucodonosor re di Babilonia entro due anni interi di sopra il collo di tutte le nazioni' ". E Geremia il profeta se ne andava. 12 Quindi la parola di Geova fu rivolta a Geremia, dopo che Hanania il profeta aveva rotto la sbarra di giogo dal collo di Geremia il profeta, dicendo: 13 "Va, e devi dire ad Hanania: 'Geova ha detto questo: "Tu hai rotto sbarre di giogo di legno, e invece di esse dovrai fare sbarre di giogo di ferro". 14 Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Certamente metterò sul collo di tutte queste nazioni un giogo di ferro, affinché servano Nabucodonosor re di Babilonia; e lo dovranno servire. E certamente gli darò perfino le bestie selvagge del campo" ' ". 15 E Geremia il profeta diceva ad Hanania il profeta: "Ascolta, ti prego, Hanania! Geova non ti ha mandato, ma tu stesso hai fatto confidare questo popolo nella falsità. 16 Perciò Geova ha detto questo: 'Ecco, ti mando via dalla superficie del suolo. Quest'anno tu stesso devi morire, poiché hai proferito l'assoluta rivolta contro Geova' ". 17 Hanania il profeta morì dunque quell'anno, nel settimo mese. 29 E queste sono le parole della lettera che Geremia il profeta mandò da Gerusalemme al rimanente degli anziani degli esiliati e ai sacerdoti e ai profeti e a tutto il popolo, che Nabucodonosor aveva portato in esilio da Gerusalemme a Babilonia, 2 dopo che Ieconia il re e la signora e i funzionari di corte, i principi di Giuda e di Gerusalemme, e gli artefici e i costruttori di baluardi erano usciti da Gerusalemme. 3 Fu per mano di Elasa figlio di Safan e di Ghemaria figlio di Ilchia, che Sedechia re di Giuda mandò a Babilonia da Nabucodonosor re di Babilonia, dicendo: 4 "Questo è ciò che ha detto Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, a tutti gli esiliati, che ho fatto andare in esilio da Gerusalemme a Babilonia: 5 'Edificate case e abitate(le), e piantate giardini e mangiatene il frutto. 6 Prendete mogli e generate figli e figlie; e prendete mogli per i vostri propri figli e date le vostre proprie figlie a marito, affinché partoriscano figli e figlie; e lì moltiplicatevi, e non divenite pochi. 7 Cercate anche la pace della città alla quale vi ho fatto andare in esilio, e pregate Geova in suo favore, poiché nella sua pace ci sarà pace per voi stessi. 8 Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Non v'ingannino i vostri profeti che sono fra voi e i vostri praticanti di divinazione, e non ascoltate i loro sogni che essi sognano. 9 Poiché 'vi profetizzano in nome mio nella falsità. Io non li ho mandati', è l'espressione di Geova" ' ". 10 "Poiché Geova ha detto questo: 'Secondo il compimento di settant'anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo'. 11 " 'Poiché io stesso conosco bene i pensieri che penso verso di voi', è l'espressione di Geova, 'pensieri di pace, e non di calamità, per darvi un futuro e una speranza. 12 E voi certamente mi invocherete e verrete e mi pregherete, e io certamente vi ascolterò'. 13 " 'E voi in effetti mi cercherete e (mi) troverete, poiché mi ricercherete con tutto il cuore. 14 E io stesso certamente mi lascerò trovare da voi', è l'espressione di Geova. 'E certamente radunerò il vostro gruppo di prigionieri e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi ai quali vi avrò dispersi', è l'espressione di Geova. 'E di sicuro vi ricondurrò al luogo dal quale vi feci andare in esilio'. 15 "Ma voi avete detto: 'Geova ci ha suscitato profeti in Babilonia'. 16 "Poiché questo è ciò che ha detto Geova al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che dimora in questa città, i vostri fratelli che non sono usciti con voi in esilio: 17 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Ecco, mando contro di loro la spada, la carestia e la pestilenza, e certamente li renderò come i fichi scoppiati che non si possono mangiare per (quanto sono) cattivi" '. 18 " 'E certamente li inseguirò con la spada, con la carestia e con la pestilenza, e li darò per il tremito a tutti i regni della terra, per la maledizione e per oggetto di stupore e per il fischio e per il biasimo fra tutte le nazioni alle quali certamente li disperderò, 19 per il fatto che non hanno ascoltato le mie parole', è l'espressione di Geova, 'che ho mandato loro con i miei servitori i profeti, alzandomi di buon'ora e mandando(li)'. " 'Ma voi non avete ascoltato', è l'espressione di Geova. 20 "E in quanto a voi, udite la parola di Geova, voi tutti esiliati, che ho mandato da Gerusalemme a Babilonia. 21 Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo riguardo ad Acab figlio di Colaia e a Sedechia figlio di Maaseia, che vi profetizzano falsità nel mio proprio nome: 'Ecco, li darò in mano a Nabucodorosor re di Babilonia, ed egli li dovrà abbattere davanti ai vostri occhi. 22 E da essi sarà certamente presa una maledizione da parte dell'intero corpo degli esiliati di Giuda che è in Babilonia, dicendo: "Geova ti renda simile a Sedechia e simile ad Acab, che il re di Babilonia arrostì nel fuoco!" 23 per la ragione che si sono abbandonati all'insensatezza in Israele, e continuano a commettere adulterio con le mogli dei loro compagni e nel mio proprio nome continuano a pronunciare falsamente la parola che io non comandai loro. " ' "E io sono Colui che conosce e sono testimone", è l'espressione di Geova' ". 24 "E a Semaia di Neelam dirai: 25 'Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Per la ragione che tu stesso hai mandato a tuo nome lettere a tutto il popolo che è a Gerusalemme, e a Sofonia figlio di Maaseia, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 26 'Geova stesso ti ha fatto sacerdote in luogo di Ieoiada il sacerdote, per divenire il grande sorvegliante della casa di Geova verso qualunque uomo impazzito e che si comporta da profeta, e lo devi mettere nei ceppi e alla gogna; 27 ora, quindi, perché non hai rimproverato Geremia di Anatot, che si comporta da profeta verso di voi? 28 Poiché per questo ha mandato a dire a noi in Babilonia: "Andrà per le lunghe! Edificate case e abitate(le), e piantate giardini e mangiatene il frutto, . . ." ' " ' " 29 E Sofonia il sacerdote leggeva questa lettera agli orecchi di Geremia il profeta. 30 Quindi la parola di Geova fu rivolta a Geremia, dicendo: 31 "Manda a dire a tutti gli esiliati: 'Questo è ciò che ha detto Geova riguardo a Semaia di Neelam: "Per la ragione che Semaia vi ha profetizzato, ma io stesso non l'ho mandato, e ha cercato di farvi confidare nella falsità, 32 perciò Geova ha detto questo: 'Ecco, rivolgo la mia attenzione a Semaia di Neelam e alla sua progenie'. " ' " 'Egli non avrà uomo che dimori in mezzo a questo popolo; e non guarderà il bene che farò per il mio popolo', è l'espressione di Geova, 'poiché ha proferito l'assoluta rivolta contro Geova' " ' ". 30 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Scriviti in un libro tutte le parole che certamente ti proferirò. 3 Poiché, "ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e certamente radunerò i prigionieri del mio popolo, Israele e Giuda", ha detto Geova, "e certamente li ricondurrò al paese che diedi ai loro antenati, e lo possederanno di nuovo" ' ". 4 E queste sono le parole che Geova ha proferito a Israele e a Giuda. 5 Poiché Geova ha detto questo: "Abbiamo udito il suono del tremito, terrore, e non c'è pace. 6 Chiedete, suvvia, e vedete se un maschio partorisce. Perché ho visto ogni uomo robusto con le mani sui lombi come una femmina che partorisce, e tutte le facce son divenute pallide? 7 Ohimè! Poiché quel giorno è grande, tanto che non ce n'è altro simile, ed è il tempo dell'angustia per Giacobbe. Ma egli ne sarà anche salvato". 8 "E deve avvenire in quel giorno", è l'espressione di Geova degli eserciti, "che romperò il giogo di uno di sopra il tuo collo, e troncherò i tuoi legami, e gli estranei non lo sfrutteranno più come servitore. 9 E certamente serviranno Geova loro Dio e Davide loro re, che io susciterò per loro". 10 "E in quanto a te, non aver timore, o mio servitore Giacobbe", è l'espressione di Geova, "e non essere colpito da terrore, o Israele. Poiché, ecco, salvo te da lontano e la tua progenie dal paese della loro prigionia. E Giacobbe certamente tornerà e sarà libero da disturbo e sarà a suo agio, e non ci sarà nessuno che faccia tremare". 11 "Poiché io sono con te", è l'espressione di Geova, "per salvarti; ma farò uno sterminio fra tutte le nazioni nelle quali ti avrò disperso. Comunque, nel tuo caso non farò uno sterminio. E ti dovrò correggere in debita misura, e non ti lascerò affatto impunito". 12 Poiché Geova ha detto questo: "Non c'è cura per il tuo abbattimento. Il tuo colpo è cronico. 13 Non c'è chi perori la tua causa, per la (tua) ulcera. Non ci sono per te mezzi di guarigione, né rimedi. 14 Tutti quelli che ti amano intensamente son quelli che ti hanno dimenticata. Tu non sei quella che continuano a ricercare. Poiché con il colpo di un nemico ti ho colpita, con il castigo di qualcuno crudele, a causa dell'abbondanza del tuo errore; i tuoi peccati son divenuti numerosi. 15 Perché gridi a causa del tuo abbattimento? Il tuo dolore è incurabile a causa dell'abbondanza del tuo errore; i tuoi peccati son divenuti numerosi. Io ti ho fatto queste cose. 16 Perciò tutti quelli che ti divorano saranno essi stessi divorati; e in quanto a tutti i tuoi avversari, andranno tutti in schiavitù. E quelli che ti saccheggiano saranno certamente saccheggiati, e tutti quelli che ti predano li cederò alla preda". 17 "Poiché ti farò ristabilire, e dai tuoi colpi ti sanerò", è l'espressione di Geova. "Poiché ti hanno chiamato donna scacciata: 'Questa è Sion, che nessuno ricerca' ". 18 Geova ha detto questo: "Ecco, raduno i prigionieri delle tende di Giacobbe, e avrò pietà dei suoi tabernacoli. E la città sarà realmente riedificata sul suo cumulo di rovine; e sul suo giusto posto sarà situata la sua stessa torre di dimora. 19 E da essi certamente usciranno rendimenti di grazie, e il suono di quelli che ridono. E certamente li moltiplicherò, e non diverranno pochi; e di sicuro li accrescerò di numero, e non diverranno insignificanti. 20 E i suoi figli devono divenire come nei tempi passati, e dinanzi a me la sua propria assemblea sarà fermamente stabilita. E di sicuro rivolgerò la mia attenzione a tutti i suoi oppressori. 21 E il suo maestoso certamente proverrà da lui, e di mezzo a lui uscirà il suo proprio governante; e certamente lo farò avvicinare, ed egli mi si dovrà accostare". "Poiché chi è, ora, questi che ha dato in pegno il suo cuore per accostarmisi?" è l'espressione di Geova. 22 "E voi diverrete certamente il mio popolo, e io stesso diverrò il vostro Dio". 23 Ecco, un turbine di Geova, il furore stesso, è uscito, una tempesta travolgente. Turbinerà sulla testa dei malvagi. 24 L'ardente ira di Geova non si ritirerà finché egli non avrà eseguito e finché non avrà compiuto le idee del suo cuore. Nella parte finale dei giorni lo prenderete in considerazione. 31 "In quel tempo", è l'espressione di Geova, "io diverrò Dio per tutte le famiglie d'Israele; e in quanto a loro, diverranno il mio popolo". 2 Geova ha detto questo: "Il popolo formato dei superstiti dalla spada trovò favore nel deserto, quando Israele camminava per ottenere il suo riposo". 3 Da lontano mi apparve Geova stesso, (dicendo:) "E ti ho amato con un amore a tempo indefinito. Perciò ti ho attratto con amorevole benignità. 4 Tuttavia ti riedificherò e tu sarai realmente riedificata, o vergine d'Israele. Ti adornerai ancora con i tuoi tamburelli e realmente uscirai nella danza di quelli che ridono. 5 Pianterai ancora vigne sui monti di Samaria. I piantatori certamente (le) pianteranno e cominceranno a far(ne) uso. 6 Poiché esiste un giorno in cui le vedette realmente grideranno nella regione montagnosa di Efraim: 'Levatevi, e saliamo a Sion, a Geova nostro Dio' ". 7 Poiché Geova ha detto questo: "Gridate forte a Giacobbe con allegrezza, e strillate al capo delle nazioni. Proclamate(lo). Rendete lode e dite: 'Salva, o Geova, il tuo popolo, il rimanente d'Israele'. 8 Ecco, li conduco dal paese del nord, e di sicuro li radunerò dalle parti più remote della terra. Fra loro ci saranno il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella che partorisce, tutti insieme. Torneranno qui come una grande congregazione. 9 Verranno con pianto, e li condurrò con le (loro) suppliche di favore. Li farò camminare verso valli di torrenti d'acqua, in una via retta nella quale non saranno fatti inciampare. Poiché io son divenuto per Israele un Padre; e in quanto a Efraim, è il mio primogenito". 10 Udite la parola di Geova, o nazioni, e annunciate(la) fra le isole lontane, e dite: "Colui che disperde Israele, egli stesso lo radunerà, e certamente lo custodirà come un pastore custodisce il suo branco. 11 Poiché Geova realmente redimerà Giacobbe e lo reclamerà dalla mano di chi è più forte di lui. 12 E certamente verranno e grideranno di gioia sull'altura di Sion e diverranno raggianti per la bontà di Geova, per il grano e per il vino nuovo e per l'olio e per i piccoli del gregge e dei bovini. E la loro anima semplicemente diverrà come un giardino irriguo, e non languiranno più". 13 "In quel tempo la vergine si rallegrerà nella danza, anche i giovani e i vecchi, tutti insieme. E certamente cambierò il loro cordoglio in esultanza, e li conforterò e li farò rallegrare dalla loro mestizia. 14 E certamente saturerò l'anima dei sacerdoti col grasso, e con la mia bontà il mio proprio popolo sarà saziato", è l'espressione di Geova. 15 "Geova ha detto questo: 'In Rama si ode una voce, lamento e amaro pianto; Rachele piange i suoi figli. Ha rifiutato d'esser confortata per i suoi figli, perché non sono più' ". 16 Geova ha detto questo: " 'Trattieni la tua voce dal pianto, e i tuoi occhi dalle lacrime, poiché esiste una ricompensa per la tua attività', è l'espressione di Geova, 'ed essi certamente torneranno dal paese del nemico'. 17 " 'Ed esiste una speranza per il tuo futuro', è l'espressione di Geova, 'e i figli certamente torneranno al loro proprio territorio' ". 18 "Ho positivamente udito Efraim dolersi: 'Mi hai corretto, affinché io sia corretto, come un vitello che non è stato addestrato. Fammi volgere indietro, e prontamente mi volgerò indietro, poiché tu sei Geova mio Dio. 19 Poiché dopo che mi volsi indietro provai rammarico; e dopo che mi si fece conoscere battei la coscia. Provai vergogna, e mi sentii anche umiliato, poiché avevo portato il biasimo della mia giovinezza' ". 20 "È Efraim per me un figlio prezioso, o un fanciullo diletto? Poiché nella misura in cui ho parlato contro di lui, immancabilmente lo ricorderò ancora. Perciò i miei intestini son divenuti tumultuosi per lui. Avrò senz'altro pietà di lui", è l'espressione di Geova. 21 "Erigiti pietre miliari. Collocati segni indicatori. Poni il cuore alla strada maestra, alla via per la quale dovrai andare. Torna, o vergine d'Israele. Torna a queste tue città. 22 Fino a quando ti volterai da una parte e dall'altra, o figlia infedele? Poiché Geova ha creato una cosa nuova sulla terra: Una semplice femmina attornierà un uomo robusto". 23 Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Diranno ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando radunerò i loro prigionieri: 'Geova ti benedica, o giusto luogo di dimora, o monte santo'. 24 E Giuda e le sue città certamente vi dimoreranno tutte insieme, agricoltori e quelli che sono partiti col branco. 25 Poiché certamente saturerò l'anima stanca, e certamente sazierò ogni anima che langue". 26 A ciò mi svegliai e vedevo; e in quanto al mio sonno, mi era stato piacevole. 27 "Ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e certamente seminerò la casa d'Israele e la casa di Giuda con seme d'uomo e con seme di animale domestico". 28 "E deve avvenire che proprio come avevo vigilato su di loro per sradicare e per abbattere e per demolire e per distruggere e per danneggiare, così vigilerò su di loro per edificare e per piantare", è l'espressione di Geova. 29 "In quei giorni non diranno più: 'I padri mangiarono uva immatura, ma si allegarono i denti dei figli'. 30 Ma ciascuno morirà per il suo proprio errore. A ogni uomo che mangi uva immatura si allegheranno i denti". 31 "Ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e io certamente concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; 32 non come il patto che conclusi con i loro antenati nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, 'il quale mio patto essi stessi infransero, benché io stesso fossi il loro proprietario maritale', è l'espressione di Geova". 33 "Poiché questo è il patto che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni", è l'espressione di Geova. "Certamente metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore. E di sicuro diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo". 34 "E non insegneranno più ciascuno al suo compagno e ciascuno al suo fratello, dicendo: 'Conoscete Geova!' Poiché mi conosceranno tutti, dal più piccolo di loro fino al più grande di loro", è l'espressione di Geova. "Poiché perdonerò il loro errore, e non ricorderò più il loro peccato". 35 Questo ha detto Geova, il Datore del sole per la luce di giorno, degli statuti della luna e delle stelle per la luce di notte, Colui che agita il mare affinché le sue onde divengano tumultuose, Colui il cui nome è Geova degli eserciti: 36 " 'Se questi regolamenti si potessero rimuovere d'innanzi a me', è l'espressione di Geova, 'quelli che sono il seme d'Israele potrebbero similmente cessar d'essere una nazione dinanzi a me per sempre' ". 37 Geova ha detto questo: " 'Se i cieli di sopra si potessero misurare e le fondamenta della terra di sotto si potessero scrutare, io stesso potrei anche rigettare l'intero seme d'Israele a motivo di tutto ciò che hanno fatto', è l'espressione di Geova". 38 "Ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e la città certamente sarà edificata a Geova dalla Torre di Ananel alla Porta dell'Angolo. 39 E la corda per misurare in effetti uscirà ancora diritto fino al colle di Gareb, e girerà certamente verso Goa. 40 E tutto il bassopiano dei cadaveri e delle ceneri grasse, e tutti i terrazzi fino alla valle del torrente Chidron, fino al medesimo angolo della Porta dei Cavalli verso levante, sarà qualcosa di santo a Geova. Non sarà sradicato, né sarà più demolito a tempo indefinito". 32 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova nel decimo anno di Sedechia re di Giuda, cioè nel diciottesimo anno di Nabucodorosor. 2 E in quel tempo le forze militari del re di Babilonia ponevano l'assedio a Gerusalemme; e in quanto a Geremia il profeta, era detenuto nel Cortile della Guardia che è nella casa del re di Giuda, 3 perché Sedechia re di Giuda gli aveva imposto una (pena) detentiva, dicendo: "Perché profetizzi, dicendo: 'Geova ha detto questo: "Ecco, do questa città in mano al re di Babilonia, ed egli certamente la catturerà; 4 e Sedechia stesso, il re di Giuda, non scamperà dalla mano dei caldei, poiché immancabilmente sarà dato in mano al re di Babilonia, e la sua bocca parlerà in effetti con la bocca di quello, e i suoi propri occhi vedranno anche gli occhi di quello" '; 5 'e porterà Sedechia a Babilonia, ed egli vi resterà finché io gli rivolga la mia attenzione', è l'espressione di Geova; 'benché voi continuiate a guerreggiare contro i caldei, non riuscirete'?" 6 E Geremia diceva: "Mi è stata rivolta la parola di Geova, dicendo: 7 'Ecco Hanamel figlio di Sallum tuo zio paterno che viene da te, dicendo: "Acquistati il mio campo che è ad Anatot, perché il diritto di ricompra ti appartiene per acquistar(lo)" ' ". 8 A suo tempo Hanamel figlio del mio zio paterno venne da me, secondo la parola di Geova, nel Cortile della Guardia, e mi diceva: "Acquista, ti prego, il mio campo che è ad Anatot, che è nel paese di Beniamino, poiché il diritto di possesso ereditario è tuo, e il potere di ricompra è tuo. Acquistate(lo)". Allora seppi che era stata la parola di Geova. 9 Acquistavo dunque da Hanamel figlio del mio zio paterno il campo che era ad Anatot. E gli pesavo il denaro, sette sicli e dieci pezzi d'argento. 10 Quindi scrissi un atto e apposi il sigillo e presi testimoni mentre pesavo il denaro nella bilancia. 11 Dopo ciò presi l'atto d'acquisto, quello sigillato secondo il comandamento e i regolamenti, e quello lasciato aperto; 12 e diedi quindi l'atto d'acquisto a Baruc figlio di Neria figlio di Maseia davanti agli occhi di Hanamel (figlio del) mio zio paterno e davanti agli occhi dei testimoni, quelli che avevano scritto nell'atto d'acquisto, davanti agli occhi di tutti i giudei che sedevano nel Cortile della Guardia. 13 Comandai ora a Baruc davanti ai loro occhi, dicendo: 14 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Prendi questi atti, questo atto d'acquisto, sì, quello sigillato, e l'altro atto lasciato aperto, e li devi anche mettere in un vaso di terracotta, affinché durino per molti giorni'. 15 Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Case e campi e vigne saranno ancora acquistati in questo paese' ". 16 E io pregavo Geova dopo aver dato l'atto d'acquisto a Baruc figlio di Neria, dicendo: 17 "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, tu stesso hai fatto i cieli e la terra mediante la tua grande potenza e mediante il tuo braccio steso. L'intera cosa non è troppo meravigliosa per te stesso, 18 che eserciti amorevole benignità verso migliaia, e ripaghi l'errore dei padri in seno ai loro figli dopo di loro, il (vero) Dio, il Grande, il Potente, il cui nome è Geova degli eserciti, 19 grande in consiglio e abbondante negli atti, tu i cui occhi sono aperti su tutte le vie dei figli degli uomini, per dare a ciascuno secondo le sue vie e secondo il frutto delle sue azioni; 20 tu che ponesti segni e miracoli nel paese d'Egitto fino a questo giorno e in Israele e fra gli uomini, per farti un nome, come in questo giorno. 21 E facevi uscire il tuo popolo Israele dal paese d'Egitto, con segni e con miracoli e con mano forte e con braccio steso e con grande spavento. 22 "A suo tempo desti loro questo paese che giurasti ai loro antenati di dar loro, un paese dove scorre latte e miele. 23 Ed essi venivano e ne prendevano possesso, ma non ubbidirono alla tua voce, e non camminarono nella tua legge. Non fecero tutte le cose che tu comandasti loro di fare, così che facesti venire su di loro tutta questa calamità. 24 Ecco, con bastioni d'assedio gli uomini son venuti alla città per catturarla, e la città medesima sarà certamente data in mano ai caldei che combattono contro di essa, a causa della spada e della carestia e della pestilenza; e ciò che hai detto è accaduto, ed ecco, (lo) vedi. 25 Eppure tu stesso mi hai detto, o Sovrano Signore Geova: 'Acquistati il campo con denaro e prendi testimoni', benché la città stessa debba essere data in mano ai caldei". 26 Allora la parola di Geova fu rivolta a Geremia, dicendo: 27 "Ecco, io sono Geova, l'Iddio di ogni carne. C'è per me alcuna cosa troppo meravigliosa? 28 Perciò Geova ha detto questo: 'Ecco, do questa città in mano ai caldei e in mano a Nabucodorosor re di Babilonia, ed egli la deve catturare. 29 E i caldei che combattono contro questa città devono venire e dare alle fiamme questa città col fuoco e devono bruciare essa e le case sui tetti delle quali hanno fatto fumo di sacrificio a Baal e hanno versato libazioni ad altri dèi allo scopo di offendermi'. 30 " 'Poiché i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno mostrato d'essere semplici operatori di ciò che era male ai miei occhi, fin dalla loro giovinezza; poiché i figli d'Israele mi offendono pure mediante l'opera delle loro mani', è l'espressione di Geova. 31 'Poiché questa città, dal giorno in cui la edificarono, fino a questo giorno, ha mostrato di non essere altro che causa d'ira in me e causa di furore in me, affinché io la tolga d'innanzi alla mia faccia, 32 a motivo di tutta la malizia dei figli d'Israele e dei figli di Giuda che essi hanno operato per offendermi, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti e i loro profeti, e gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. 33 E continuarono a rivolgermi il dorso e non la faccia, benché io insegnassi loro, alzandomi di buon'ora e insegnando, ma non c'era nessuno di loro che ascoltasse per ricevere disciplina. 34 E mettevano le loro cose disgustanti nella casa sulla quale è stato invocato il mio proprio nome, per contaminarla. 35 Per di più, edificarono gli alti luoghi di Baal che sono nella valle del figlio di Innom, per far passare i loro figli e le loro figlie attraverso (il fuoco) a Molec, cosa che io non comandai loro, né mi salì in cuore di fare questa cosa detestabile, allo scopo di far peccare Giuda'. 36 "E ora, perciò, questo è ciò che Geova l'Iddio d'Israele ha detto riguardo a questa città che voi dite sarà certamente data in mano al re di Babilonia mediante la spada e mediante la carestia e mediante la pestilenza: 37 'Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li avrò dispersi nella mia ira e nel mio furore e nella mia grande indignazione; e certamente li ricondurrò in questo luogo e li farò dimorare al sicuro. 38 E certamente diverranno il mio popolo e io stesso diverrò il loro Dio. 39 E certamente darò loro un solo cuore e una sola via perché mi temano sempre, per il bene loro e dei loro figli dopo di loro. 40 E di sicuro concluderò con loro un patto di durata indefinita, che non mi volgerò da dietro a loro, per fare loro il bene; e metterò nel loro cuore il mio timore perché non si allontanino da me. 41 E di sicuro esulterò su di loro per fare loro il bene, e li pianterò in questo paese in verità con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima' ". 42 "Poiché Geova ha detto questo: 'Proprio come ho fatto venire su questo popolo tutta questa grande calamità, così farò venire su di loro tutta la bontà che proferisco riguardo a loro. 43 E certamente si compreranno campi in questo paese di cui direte: "È una distesa desolata senza uomo né animale domestico. È stato dato in mano ai caldei" '. 44 " 'Con denaro la gente si acquisterà gli stessi campi, e vi sarà la registrazione nell'atto e si sigillerà e si prenderanno testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda e nelle città della regione montagnosa e nelle città del bassopiano e nelle città del sud, perché ricondurrò i loro prigionieri', è l'espressione di Geova". 33 E la parola di Geova era rivolta a Geremia per la seconda volta, mentre era ancora rinchiuso nel Cortile della Guardia, dicendo: 2 "Questo è ciò che ha detto Geova il Fattore della (terra), Geova il Formatore d'essa per stabilirla fermamente, essendo Geova il suo nome: 3 'Chiamami, e io ti risponderò e ti dichiarerò prontamente cose grandi e incomprensibili che non hai conosciuto' ". 4 "Poiché questo è ciò che ha detto Geova l'Iddio d'Israele riguardo alle case di questa città e riguardo alle case dei re di Giuda che sono abbattute a causa dei bastioni d'assedio e a causa della spada; 5 (riguardo a) quelli che vengono a combattere contro i caldei e a riempire i luoghi con i cadaveri degli uomini che io ho abbattuto nella mia ira e nel mio furore, e a causa di tutta la malizia dei quali ho nascosto la mia faccia da questa città: 6 'Ecco, le reco guarigione e salute; e certamente li sanerò e rivelerò loro abbondanza di pace e verità. 7 E di sicuro ricondurrò i prigionieri di Giuda e i prigionieri d'Israele, e li edificherò proprio come in principio. 8 E certamente li purificherò da tutto il loro errore con cui hanno peccato contro di me, e di sicuro perdonerò tutti i loro errori con cui hanno peccato contro di me e con cui hanno trasgredito contro di me. 9 Ed essa certamente mi diverrà un nome di esultanza, una lode e una bellezza verso tutte le nazioni della terra che udranno di tutta la bontà che mostro loro. E certamente saranno nel terrore e si agiteranno a motivo di tutta la bontà e a motivo di tutta la pace che io le mostro' ". 10 "Geova ha detto questo: 'In questo luogo che voi direte è deserto senza uomo e senza animale domestico, nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme che sono desolate senza uomo e senza abitante e senza animale domestico, si udranno ancora 11 il suono di esultanza e il suono di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che diranno: "Lodate Geova degli eserciti, poiché Geova è buono; poiché la sua amorevole benignità è a tempo indefinito!" ' " 'Porteranno un'offerta di rendimento di grazie nella casa di Geova, poiché io ricondurrò i prigionieri del paese proprio come in principio', ha detto Geova". 12 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'In questo luogo deserto senza uomo e nemmeno animale domestico e in tutte le sue città ci sarà ancora il pascolo dei pastori che fanno giacere il gregge'. 13 " 'Nelle città della regione montagnosa, nelle città del bassopiano e nelle città del sud e nel paese di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda i greggi passeranno ancora sotto le mani di chi conta', ha detto Geova". 14 " 'Ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'e certamente eseguirò la buona parola che ho pronunciato, riguardo alla casa d'Israele e riguardo alla casa di Giuda. 15 In quei giorni e in quel tempo farò germogliare a Davide un germoglio giusto, e certamente eseguirà diritto e giustizia nel paese. 16 In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme stessa risiederà al sicuro. E questo è (il nome) col quale sarà chiamata: Geova è la nostra giustizia' ". 17 "Poiché Geova ha detto questo: 'Non sarà stroncato nel caso di Davide un uomo che sieda sul trono della casa d'Israele. 18 E nel caso dei sacerdoti, i leviti, non sarà stroncato un uomo d'innanzi a me che offra olocausto e faccia fumo con offerta di cereali e offra sempre sacrificio' ". 19 E la parola di Geova venne ancora a Geremia, dicendo: 20 "Geova ha detto questo: 'Se voi poteste infrangere il mio patto del giorno e il mio patto della notte, sì, affinché giorno e notte non vengano nel loro tempo, 21 similmente si potrebbe infrangere il mio proprio patto con Davide mio servitore così che egli non abbia un figlio che regni sul suo trono; anche con i leviti, i sacerdoti, miei ministri. 22 Proprio come l'esercito dei cieli non si può contare, né si può misurare la sabbia del mare, così moltiplicherò il seme di Davide mio servitore e i leviti che mi servono' ". 23 E la parola di Geova continuò ad essere rivolta a Geremia, dicendo: 24 "Non hai visto ciò che quelli di questo popolo hanno pronunciato, dicendo: 'Le due famiglie che Geova ha scelto, anche le rigetterà'? E al mio proprio popolo continuano a mancare di rispetto, affinché non continui a essere una nazione davanti a loro. 25 "Geova ha detto questo: 'Se non fosse un fatto che io ho stabilito il mio proprio patto del giorno e della notte, gli statuti del cielo e della terra, 26 allora anche rigetterei perfino il seme di Giacobbe e di Davide mio servitore, così che non prenderei dal suo seme governanti sul seme di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché certamente radunerò i loro prigionieri e avrò pietà di loro' ". 34 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova, quando Nabucodorosor re di Babilonia e tutte le sue forze militari e tutti i regni della terra, il dominio sotto la sua mano, e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città, dicendo: 2 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Va, e devi dire a Sedechia re di Giuda, sì, gli devi dire: "Geova ha detto questo: 'Ecco, do questa città in mano al re di Babilonia, ed egli la deve bruciare col fuoco. 3 E tu stesso non scamperai dalla sua mano, perché immancabilmente sarai preso e sarai dato nella sua mano. E i tuoi propri occhi vedranno anche gli occhi del re di Babilonia, e la sua propria bocca parlerà anche con la tua bocca, e tu andrai a Babilonia'. 4 Comunque, odi la parola di Geova, o Sedechia re di Giuda: 'Questo è ciò che Geova ha detto riguardo a te: "Non morirai di spada. 5 In pace morirai; e come con i roghi per i tuoi padri, i re precedenti che furono prima di te, così faranno un rogo per te, e 'Ohimè, o padrone!' è ciò che diranno facendo lamento per te, poiché 'io stesso ho pronunciato la parola', è l'espressione di Geova" ' " ' ". 6 E Geremia il profeta pronunciava a Sedechia re di Giuda tutte queste parole in Gerusalemme, 7 quando le forze militari del re di Babilonia combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che erano state lasciate rimanere, contro Lachis e contro Azeca; poiché esse, le città fortificate, erano quelle che rimanevano fra le città di Giuda. 8 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova dopo che il re Sedechia aveva concluso un patto con tutto il popolo che era a Gerusalemme per proclamare loro la libertà, 9 perché ciascuno facesse andare libero il suo servo e ciascuno la sua serva, ebreo ed ebrea, per non impiegarli come servitori, cioè un giudeo, che è suo fratello. 10 Tutti i principi dunque ubbidirono, e tutto il popolo che era entrato nel patto di far andare libero ciascuno il suo servo e ciascuno la sua serva, per non impiegarli più come servitori, e ubbidivano e (li) lasciavano andare. 11 Ma dopo ciò si volsero e riconducevano i servi e le serve che avevano lasciato andare liberi, e li assoggettavano come servi e serve. 12 Di conseguenza la parola di Geova fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 13 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Io stesso conclusi un patto con i vostri antenati nel giorno in cui li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di servitù, dicendo: 14 "Alla fine di sette anni dovete lasciar andare ciascuno il suo fratello, ebreo, che ti fu venduto e che ti ha servito sei anni; e devi lasciarlo andare libero dall'essere con te". Ma i vostri antenati non mi ascoltarono, né porsero orecchio. 15 E voi stessi vi volgete oggi e fate ciò che è retto ai miei occhi, proclamando la libertà ciascuno al suo compagno, e concludete un patto dinanzi a me nella casa sulla quale è stato invocato il mio nome. 16 Quindi vi rivoltate e profanate il mio nome e riconducete ciascuno il suo servo e ciascuno la sua serva, che avevate lasciato andare liberi col consenso della loro anima, e li assoggettate perché vi divengano servi e serve'. 17 "Perciò Geova ha detto questo: 'Voi stessi non mi avete ubbidito continuando a proclamare la libertà ciascuno al suo fratello e ciascuno al suo compagno. Ecco, vi proclamo libertà', è l'espressione di Geova, 'alla spada, alla pestilenza e alla carestia, e certamente vi darò per il tremito a tutti i regni della terra. 18 E certamente darò gli uomini che trasgrediscono il mio patto, in quanto non eseguirono le parole del patto che conclusero dinanzi a me (col) vitello che tagliarono in due per passare fra i suoi pezzi; 19 (cioè) i principi di Giuda e i principi di Gerusalemme, i funzionari di corte e i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono fra i pezzi del vitello, 20 sì, di sicuro li darò in mano ai loro nemici e in mano a quelli che cercano la loro anima; e i loro corpi morti devono divenire pasto per le creature volatili dei cieli e per le bestie della terra. 21 E darò Sedechia re di Giuda e i suoi principi in mano ai loro nemici e in mano a quelli che cercano la loro anima e in mano alle forze militari del re di Babilonia che si ritirano di contro a voi'. 22 " 'Ecco, do il comando', è l'espressione di Geova, 'e certamente li ricondurrò a questa città, e dovranno combattere contro di essa e catturarla e bruciarla col fuoco; e farò delle città di Giuda una distesa desolata senza abitante' ". 35 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova ai giorni di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo: 2 "Va alla casa dei recabiti, e devi parlare con loro e condurli nella casa di Geova, in una delle stanze da pranzo; e devi dar loro da bere vino". 3 Presi dunque Iaazania figlio di Geremia figlio di Abazzinia e i suoi fratelli, e tutti i suoi figli, e tutta la casa dei recabiti, 4 e li conducevo nella casa di Geova, nella stanza da pranzo dei figli di Hanan figlio di Igdalia, uomo del (vero) Dio, che era accanto alla stanza da pranzo dei principi che era sopra la stanza da pranzo di Maaseia figlio di Sallum guardiano della porta. 5 Misi quindi davanti ai figli della casa dei recabiti calici pieni di vino e coppe e dissi loro: "Bevete vino". 6 Ma essi dissero: "Non berremo vino, perché Gionadab figlio di Recab, nostro antenato, ci impose comando, dicendo: 'Non dovete bere vino, né voi né i vostri figli, a tempo indefinito. 7 E non dovete edificare nessuna casa, e non dovete seminare seme; e non dovete piantare vigna, né deve divenire vostra. Ma dovete dimorare in tende per tutti i vostri giorni, affinché continuiate a vivere per molti giorni sulla superficie del suolo dove risiedete come forestieri'. 8 Noi continuiamo dunque a ubbidire alla voce di Gionadab figlio di Recab nostro antenato in ogni cosa che ci comandò non bevendo affatto vino in tutti i nostri giorni, noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, 9 e non edificandoci case per dimorarvi, affinché non divengano nostri né vigna né campo né seme. 10 E continuiamo a dimorare in tende e a ubbidire e a fare secondo tutto ciò che Gionadab nostro antenato ci comandò. 11 Ma avvenne che quando Nabucodorosor re di Babilonia salì contro il paese noi dicevamo: 'Venite, ed entriamo a Gerusalemme a causa delle forze militari dei caldei e a causa delle forze militari dei siri, e dimoriamo a Gerusalemme' ". 12 E la parola di Geova era rivolta a Geremia, dicendo: 13 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Va, e devi dire agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: "Non riceveste di continuo l'esortazione di ubbidire alle mie parole?" è l'espressione di Geova. 14 "Sono state eseguite le parole di Gionadab figlio di Recab, che egli comandò ai suoi figli, di non bere vino, e non lo hanno bevuto fino a questo giorno, perché hanno ubbidito al comandamento del loro antenato. E in quanto a me, io vi ho parlato, alzandomi di buon'ora e parlando, ma voi non mi avete ubbidito. 15 E continuai a mandarvi tutti i miei servitori i profeti, alzandomi di buon'ora e mandando(li), dicendo: 'Volgetevi, suvvia, ciascuno dalla sua cattiva via, e rendete buone le vostre azioni, e non camminate dietro ad altri dèi per servirli. E continuate a dimorare sul suolo che ho dato a voi e ai vostri antenati'. Ma voi non porgeste orecchio, né mi ascoltaste. 16 Ma i figli di Gionadab figlio di Recab hanno eseguito il comandamento del loro antenato che egli comandò loro; ma in quanto a questo popolo, non mi ha ascoltato" ' ". 17 "Perciò Geova, l'Iddio degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, farò venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutta la calamità che ho pronunciato contro di loro, per la ragione che ho parlato loro ma non hanno ascoltato, e ho continuato a chiamarli ma non hanno risposto' ". 18 E alla casa dei recabiti Geremia disse: "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Per la ragione che avete ubbidito al comandamento di Gionadab vostro antenato e continuate a osservare tutti i suoi comandamenti e a fare secondo tutto ciò che egli vi comandò, 19 perciò Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Non sarà stroncato da Gionadab figlio di Recab un uomo che stia sempre dinanzi a me" ' ". 36 Ora avvenne nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta a Geremia da parte di Geova, dicendo: 2 "Prenditi il rotolo di un libro, e vi devi scrivere tutte le parole che ti ho proferito contro Israele e contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno in cui ti parlai, dai giorni di Giosia, fino a questo giorno. 3 Forse quelli della casa di Giuda ascolteranno tutta la calamità che penso di fare loro, affinché tornino, ciascuno dalla sua cattiva via, e perché io realmente perdoni il loro errore e il loro peccato". 4 E Geremia chiamava Baruc figlio di Neria perché Baruc scrivesse per bocca di Geremia tutte le parole di Geova che Egli gli aveva proferito, nel rotolo del libro. 5 Quindi Geremia comandò a Baruc, dicendo: "Io sono rinchiuso, non posso entrare nella casa di Geova. 6 E tu stesso devi entrare e leggere ad alta voce dal rotolo che hai scritto per mia bocca le parole di Geova agli orecchi del popolo nella casa di Geova nel giorno del digiuno; e le dovresti leggere ad alta voce anche agli orecchi di tutto Giuda che viene dalle sue città. 7 Forse la loro richiesta di favore cadrà dinanzi a Geova ed essi torneranno, ciascuno dalla sua cattiva via, poiché grande è l'ira e il furore che Geova ha proferito contro questo popolo". 8 E Baruc figlio di Neria faceva secondo tutto ciò che Geremia il profeta gli aveva comandato, leggendo ad alta voce dal libro le parole di Geova nella casa di Geova. 9 Ora avvenne nel quinto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, che tutto il popolo (che era) a Gerusalemme e tutto il popolo che dalle città di Giuda veniva a Gerusalemme proclamarono un digiuno dinanzi a Geova. 10 E Baruc leggeva ad alta voce dal libro le parole di Geremia nella casa di Geova, nella stanza da pranzo di Ghemaria figlio di Safan il copista, nel cortile superiore, all'ingresso della nuova porta della casa di Geova, agli orecchi di tutto il popolo. 11 E Micaia figlio di Ghemaria figlio di Safan udiva tutte le parole di Geova dal libro. 12 Allora scese alla casa del re, alla stanza da pranzo del segretario, ed ecco, c'erano seduti tutti i principi, Elisama il segretario e Delaia figlio di Semaia ed Elnatan figlio di Acbor e Ghemaria figlio di Safan e Sedechia figlio di Hanania e tutti gli altri principi. 13 E Micaia riferiva loro tutte le parole che aveva udito quando Baruc aveva letto ad alta voce dal libro agli orecchi del popolo. 14 Tutti i principi mandarono quindi Ieudi figlio di Netania figlio di Selemia figlio di Cusi a dire a Baruc: "Il rotolo da cui hai letto ad alta voce agli orecchi del popolo, prendilo in mano e vieni". Baruc figlio di Neria prese pertanto il rotolo in mano e venne da loro. 15 Quindi gli dissero: "Siedi, suvvia, e leggilo ad alta voce ai nostri orecchi". Baruc lesse dunque ad alta voce ai loro orecchi. 16 Ora avvenne che appena ebbero udito tutte le parole, si guardarono l'un l'altro con terrore; e dicevano a Baruc: "Immancabilmente riferiremo tutte queste parole al re". 17 E interrogarono Baruc, dicendo: "Dichiaraci, suvvia: Come hai scritto tutte queste parole dalla sua bocca?" 18 Quindi Baruc disse loro: "Dalla sua bocca egli mi dichiarava tutte queste parole, e io scrivevo nel libro con l'inchiostro". 19 Infine i principi dissero a Baruc: "Va, nasconditi, tu e Geremia, in modo che nessuno sappia dove siete". 20 Vennero poi dal re, nel cortile, e riposero il rotolo nella stanza da pranzo di Elisama il segretario; e riferivano tutte le parole agli orecchi del re. 21 Il re mandò dunque Ieudi a prendere il rotolo. Egli lo prese pertanto dalla stanza da pranzo di Elisama il segretario. E Ieudi lo leggeva ad alta voce agli orecchi del re e agli orecchi di tutti i principi che stavano presso il re. 22 E il re sedeva nella casa invernale, nel nono mese, con un braciere ardente davanti a sé. 23 Avvenne quindi che appena Ieudi ebbe letto tre o quattro pagine-colonne, egli lo strappava col coltello del segretario, gettando(lo) pure nel fuoco che era nel braciere finché tutto il rotolo finì nel fuoco che era nel braciere. 24 E non provarono terrore; né il re e tutti i suoi servitori, che ascoltavano tutte queste parole, si strapparono le vesti. 25 E perfino Elnatan e Delaia e Ghemaria stessi supplicarono il re di non bruciare il rotolo, ma egli non li ascoltò. 26 Inoltre, il re comandò a Ierameel figlio del re e a Seraia figlio di Azriel e a Selemia figlio di Abdeel di prendere Baruc il segretario e Geremia il profeta. Ma Geova li tenne nascosti. 27 E la parola di Geova fu ancora rivolta a Geremia dopo che il re aveva bruciato il rotolo delle parole che Baruc aveva scritto per bocca di Geremia, dicendo: 28 "Prenditi di nuovo un rotolo, un altro, e scrivici tutte le prime parole che erano nel primo rotolo, che Ioiachim re di Giuda ha bruciato. 29 E contro Ioiachim re di Giuda devi dire: 'Geova ha detto questo: "Tu stesso hai bruciato questo rotolo, dicendo: 'Perché vi hai scritto, dicendo: "Immancabilmente il re di Babilonia verrà e certamente ridurrà questo paese in rovina e farà cessare da esso uomo e bestia"?' 30 Perciò questo è ciò che ha detto Geova contro Ioiachim re di Giuda: 'Non avrà nessuno che sieda sul trono di Davide, e il suo proprio corpo morto diverrà qualche cosa gettata al caldo di giorno e al gelo di notte. 31 E certamente chiederò conto a lui e alla sua progenie e ai suoi servitori del loro errore, e certamente farò venire su di loro e sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutta la calamità che ho pronunciato contro di loro, ed essi non hanno ascoltato' " ' ". 32 E Geremia stesso prese un altro rotolo e lo diede quindi a Baruc figlio di Neria, il segretario, che vi scriveva per bocca di Geremia tutte le parole del libro che Ioiachim re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; e vi furono aggiunte molte altre parole simili a quelle. 37 E il re Sedechia figlio di Giosia regnava in luogo di Conia figlio di Ioiachim, che Nabucodorosor re di Babilonia aveva fatto re nel paese di Giuda. 2 Ed egli stesso e i suoi servitori e il popolo del paese non ascoltarono le parole di Geova che egli aveva pronunciato per mezzo di Geremia il profeta. 3 E il re Sedechia mandava Ieucal figlio di Selemia e Sofonia figlio di Maaseia il sacerdote da Geremia il profeta, dicendo: "Prega, suvvia, Geova nostro Dio a nostro favore". 4 E Geremia entrava e usciva in mezzo al popolo, poiché non lo avevano messo nella casa di detenzione. 5 E forze militari di Faraone uscirono dall'Egitto; e i caldei che ponevano l'assedio a Gerusalemme ne udirono la notizia. Si ritirarono dunque di contro a Gerusalemme. 6 La parola di Geova fu quindi rivolta a Geremia il profeta, dicendo: 7 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo: 'Al re di Giuda, colui che vi manda da me per interrogarmi, dovete dire questo: "Ecco, le forze militari di Faraone che escono a voi allo scopo di dare aiuto dovranno tornare al loro paese, l'Egitto. 8 E i caldei certamente torneranno e combatteranno contro questa città e la cattureranno e la bruceranno col fuoco". 9 Geova ha detto questo: "Non ingannate le vostre anime, dicendo: 'I caldei immancabilmente se ne andranno di contro a noi', perché non se ne andranno. 10 Poiché se voi aveste abbattuto tutte le forze militari dei caldei che vi combattono e rimanessero fra loro uomini trafitti, si leverebbero ciascuno nella sua tenda e realmente brucerebbero questa città col fuoco" ' ". 11 E accadde, quando le forze militari dei caldei si furono ritirate di contro a Gerusalemme a causa delle forze militari di Faraone, 12 che Geremia usciva da Gerusalemme per andare al paese di Beniamino a prendervi la (sua) porzione in mezzo al popolo. 13 Avvenne dunque quando era alla Porta di Beniamino che l'ufficiale che aveva la sorveglianza, il cui nome era Ireia figlio di Selemia figlio di Hanania, era là. Subito afferrò Geremia il profeta, dicendo: "Tu diserti per passare ai caldei!" 14 Ma Geremia disse: "È falso! Non diserto per passare ai caldei". Ma egli non lo ascoltò. Ireia afferrò dunque Geremia e lo condusse dai principi. 15 E i principi si indignavano verso Geremia, e lo colpirono e lo misero nella casa dei ceppi, nella casa di Ieonatan il segretario, poiché di questa avevano fatto una casa di detenzione. 16 Quando Geremia fu entrato nella casa della cisterna e nelle stanze a volta, allora Geremia continuò a dimorarvi per molti giorni. 17 E il re Sedechia mandava a prenderlo, e il re gli faceva domande nella sua casa in un nascondiglio. E diceva: "Esiste una parola da parte di Geova?" A ciò Geremia disse: "In effetti esiste!" E disse ancora: "Sarai dato in mano al re di Babilonia!" 18 Quindi Geremia disse al re Sedechia: "In che modo ho peccato contro di te e contro i tuoi servitori e contro questo popolo così che mi avete messo nella casa di detenzione? 19 Dove sono, ora, i vostri profeti che vi profetizzavano, dicendo: 'Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese'? 20 E ora ascolta, ti prego, o mio signore il re. La mia richiesta di favore, ti prego, cada davanti a te, e non mi rimandare alla casa di Ieonatan il segretario, affinché io non vi muoia". 21 Pertanto il re Sedechia comandò, e allora misero Geremia sotto custodia nel Cortile della Guardia; e gli si dava ogni giorno un pane rotondo dalla via dei fornai, finché tutto il pane si esaurì nella città. E Geremia continuò a dimorare nel Cortile della Guardia. 38 E Sefatia figlio di Mattan e Ghedalia figlio di Pasur e Iucal figlio di Selemia e Pasur figlio di Malchia udirono le parole che Geremia pronunciava a tutto il popolo, dicendo: 2 "Geova ha detto questo: 'Chi continua a dimorare in questa città morirà di spada, di carestia e di pestilenza. Ma chi esce ai caldei continuerà a vivere e certamente avrà la sua anima come spoglia e vivrà'. 3 Geova ha detto questo: 'Immancabilmente questa città sarà data in mano alle forze militari del re di Babilonia, ed egli certamente la catturerà' ". 4 E i principi dicevano al re: "Ti preghiamo, quest'uomo sia messo a morte, poiché in questo modo indebolisce le mani degli uomini di guerra che son lasciati rimanere in questa città e le mani di tutto il popolo, parlando loro secondo queste parole. Poiché quest'uomo non cerca la pace di questo popolo, ma la calamità". 5 Il re Sedechia dunque disse: "Ecco, è nelle vostre mani. Poiché non c'è nulla in cui il re stesso possa prevalere contro di voi". 6 E prendevano Geremia e lo gettavano nella cisterna di Malchia figlio del re, che era nel Cortile della Guardia. Calarono dunque Geremia per mezzo di funi. Ora nella cisterna non c'era acqua, ma fango; e Geremia affondava nel fango. 7 Ed Ebed-Melec l'etiope, un uomo che era eunuco e che stava nella casa del re, udì che avevano messo Geremia nella cisterna; e il re era seduto alla Porta di Beniamino. 8 Ebed-Melec uscì dunque dalla casa del re e parlò al re, dicendo: 9 "O mio signore il re, questi uomini hanno fatto male in tutto quello che hanno fatto a Geremia il profeta, che hanno gettato nella cisterna, così che morirà dov'è a causa della carestia. Poiché non c'è più pane nella città". 10 Il re comandò quindi a Ebed-Melec l'etiope, dicendo: "Prendi al tuo comando da questo luogo trenta uomini, e devi far uscire Geremia il profeta dalla cisterna prima che muoia". 11 Ebed-Melec prese pertanto gli uomini al suo comando ed entrò nella casa del re, sotto il tesoro, e prese di là stracci consumati e pezzi di panno consumato e li calò a Geremia nella cisterna per mezzo delle funi. 12 Quindi Ebed-Melec l'etiope disse a Geremia: "Ti prego, mettiti gli stracci consumati e i pezzi di panno consumato sotto le ascelle, sotto le funi". Geremia ora fece così. 13 Infine tirarono su Geremia per mezzo delle funi e lo fecero salire dalla cisterna. E Geremia continuò a dimorare nel Cortile della Guardia. 14 E il re Sedechia mandava e faceva condurre a sé Geremia il profeta alla terza entrata, che è nella casa di Geova, e il re disse quindi a Geremia: "Ti chiedo qualcosa. Non mi occultare nulla". 15 A ciò Geremia disse a Sedechia: "Nel caso che te la dichiari, non mi metterai immancabilmente a morte? E nel caso che ti consigli, non mi ascolterai". 16 Allora il re Sedechia giurò a Geremia nel nascondiglio, dicendo: "Come vive Geova, che ci ha fatto quest'anima, certamente non ti metterò a morte, e certamente non ti darò in mano a questi uomini che cercano la tua anima". 17 Geremia disse ora a Sedechia: "Geova, l'Iddio degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Se immancabilmente uscirai ai principi del re di Babilonia, anche la tua anima di sicuro continuerà a vivere e questa città stessa non sarà bruciata col fuoco, e tu stesso e la tua casa certamente continuerete a vivere. 18 Ma se non uscirai ai principi del re di Babilonia, questa città dovrà anche essere data in mano ai caldei, ed essi realmente la bruceranno col fuoco, e tu stesso non scamperai dalla loro mano' ". 19 Il re Sedechia disse quindi a Geremia: "Ho paura dei giudei che sono passati ai caldei, che mi diano in mano loro e in effetti mi trattino in maniera ingiuriosa". 20 Ma Geremia disse: "Non (ti) daranno. Ubbidisci, ti prego, alla voce di Geova in ciò che ti pronuncio, e ti andrà bene, e la tua anima continuerà a vivere. 21 Ma se rifiuti di uscire, Geova mi ha fatto vedere questa cosa: 22 Ed ecco, tutte le donne che sono rimaste nella casa del re di Giuda sono condotte fuori ai principi del re di Babilonia, e dicono: 'Gli uomini in pace con te ti hanno adescato e han prevalso su di te. Hanno fatto affondare il tuo piede nella medesima melma; essi si sono ritirati nella direzione opposta'. 23 E tutte le tue mogli e i tuoi figli li stanno facendo uscire ai caldei, e tu stesso non scamperai dalla loro mano, ma sarai preso dalla mano del re di Babilonia, e per causa tua questa città sarà bruciata col fuoco". 24 E Sedechia diceva a Geremia: "Non sappia nessun uomo di queste cose, affinché tu non muoia. 25 E nel caso che i principi odano che ti ho parlato e realmente vengano da te e ti dicano: 'Dichiaraci, sì, suvvia: Di che cosa hai parlato al re? Non ci occultare nulla, e noi non ti metteremo a morte. E di che cosa ti ha parlato il re?' 26 tu devi anche dir loro: 'Facevo cadere davanti al re la mia richiesta di favore, perché non mi rimandasse alla casa di Ieonatan per morirvi' ". 27 A suo tempo tutti i principi vennero da Geremia e gli facevano domande. A sua volta, egli riferì loro secondo tutte queste parole che il re aveva comandato. Tacquero dunque davanti a lui, poiché la cosa non fu udita. 28 E Geremia continuò a dimorare nel Cortile della Guardia fino al giorno in cui Gerusalemme fu catturata. E accadde proprio quando Gerusalemme fu catturata. 39 Nel nono anno di Sedechia re di Giuda, nel decimo mese, Nabucodorosor re di Babilonia e tutte le sue forze militari vennero a Gerusalemme e le ponevano l'assedio. 2 Nell'undicesimo anno di Sedechia, nel quarto mese, il nono giorno del mese, fu aperta una breccia nella città. 3 E tutti i principi del re di Babilonia venivano e sedevano alla Porta di Mezzo, (cioè) Nergal-Sarezer, Samgar-Nebo, Sarsechim, Rabsaris, Nergal-Sarezer il Rabmag e tutto il resto dei principi del re di Babilonia. 4 Ora avvenne che appena Sedechia re di Giuda e tutti gli uomini di guerra li ebbero visti, fuggivano e uscivano di notte dalla città per la via del giardino del re, per la porta fra le doppie mura; e continuarono a uscire per la via dell'Araba. 5 E forze militari dei caldei li inseguirono, e raggiunsero Sedechia nelle pianure desertiche di Gerico. Quindi lo presero e lo fecero salire da Nabucodorosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat affinché pronunciasse su di lui decisioni giudiziarie. 6 E il re di Babilonia scannava i figli di Sedechia a Ribla davanti ai suoi occhi, e il re di Babilonia scannò tutti i nobili di Giuda. 7 E accecò gli occhi di Sedechia, dopo di che lo serrò in ceppi di rame, per condurlo a Babilonia. 8 E i caldei bruciarono col fuoco la casa del re e le case del popolo, e abbatterono le mura di Gerusalemme. 9 E Nebuzaradan capo della guardia del corpo portò in esilio a Babilonia il resto del popolo che era stato lasciato rimanere nella città, e i disertori che erano passati a lui, e il resto del popolo che era stato lasciato rimanere. 10 E Nebuzaradan capo della guardia del corpo lasciò rimanere nel paese di Giuda alcuni del popolo, i miseri che non avevano assolutamente nulla; e continuò a dar loro in quel giorno vigne e servizi obbligatori. 11 Per di più, Nabucodorosor re di Babilonia diede comando riguardo a Geremia per mezzo di Nebuzaradan capo della guardia del corpo, dicendo: 12 "Prendilo e tieni i tuoi propri occhi su di lui, e non fargli nulla di male. Ma proprio come egli ti parla, così fagli". 13 Pertanto Nebuzaradan capo della guardia del corpo e Nebusazban il Rabsaris, e Nergal-Sarezer il Rabmag e tutti gli uomini principali del re di Babilonia mandarono; 14 sì, mandavano a prendere Geremia dal Cortile della Guardia e lo davano a Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan, affinché lo conducesse a casa (sua), perché dimorasse in mezzo al popolo. 15 E a Geremia fu rivolta la parola di Geova mentre era rinchiuso nel Cortile della Guardia, dicendo: 16 "Va, e devi dire a Ebed-Melec l'etiope: 'Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Ecco, faccio avverare le mie parole su questa città per la calamità e non per il bene, e certamente accadranno davanti a te in quel giorno" '. 17 " 'E di sicuro ti libererò in quel giorno', è l'espressione di Geova, 'e non sarai dato in mano agli uomini dei quali tu stesso hai paura'. 18 " 'Poiché immancabilmente ti procurerò scampo, e non cadrai di spada; e certamente avrai la tua anima come spoglia, perché hai confidato in me', è l'espressione di Geova". 40 La parola che fu rivolta a Geremia da parte di Geova dopo che Nebuzaradan capo della guardia del corpo l'ebbe mandato da Rama, quando lo prese mentre era legato con manette in mezzo a tutti gli esiliati di Gerusalemme e di Giuda, che erano portati in esilio a Babilonia. 2 Quindi il capo della guardia del corpo prese Geremia e gli disse: "Lo stesso Geova tuo Dio pronunciò questa calamità contro questo luogo, 3 perché Geova (la) facesse avvenire e operasse proprio come ha parlato, poiché avete peccato contro Geova e non avete ubbidito alla sua voce. E questa cosa vi è accaduta. 4 E ora, ecco, ti ho liberato oggi dalle manette che erano sulle tue mani. Se è bene ai tuoi occhi venire con me a Babilonia, vieni, e io terrò su di te il mio occhio. Ma se è male ai tuoi occhi venire con me a Babilonia, trattieniti. Vedi, l'intero paese sta davanti a te. Va dovunque sia bene e retto ai tuoi occhi andare". 5 Ed egli non era ancora uno che sarebbe tornato, quando (Nebuzaradan disse): "Torna da Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan, che il re di Babilonia ha costituito sulle città di Giuda, e dimora con lui in mezzo al popolo; o va dovunque sia retto ai tuoi occhi andare". E il capo della guardia del corpo gli diede quindi una razione di cibo e un regalo e lo lasciò andare. 6 Geremia andò pertanto da Ghedalia figlio di Aicam a Mizpa e prese a dimorare con lui in mezzo al popolo che era stato lasciato rimanere nel paese. 7 A suo tempo tutti i capi delle forze militari che erano nel campo, loro e i loro uomini, udirono che il re di Babilonia aveva costituito Ghedalia figlio di Aicam sul paese e che egli lo aveva costituito (su) uomini e donne e fanciulletti e alcuni della gente misera del paese, che non erano stati portati in esilio a Babilonia. 8 Essi vennero dunque da Ghedalia a Mizpa, sì, Ismaele figlio di Netania e Ioanan e Gionatan, i figli di Carea, e Seraia figlio di Tanumet e i figli di Efai il netofatita e Iezania figlio del maacatita, loro e i loro uomini. 9 E Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan giurava a loro e ai loro uomini, dicendo: "Non abbiate timore di servire i caldei. Continuate a dimorare nel paese e servite il re di Babilonia, e vi andrà bene. 10 E in quanto a me, ecco, io dimoro a Mizpa, per stare davanti ai caldei che verranno da noi. E in quanto a voi stessi, raccogliete vino e frutti estivi e olio e mettete(li) nei vostri vasi e dimorate nelle vostre città che avete preso". 11 E tutti i giudei che erano in Moab e tra i figli di Ammon e in Edom e quelli che erano in tutti gli (altri) paesi, anch'essi udirono che il re di Babilonia aveva dato un rimanente a Giuda e che aveva costituito su di loro Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan. 12 E tutti i giudei tornavano da tutti i luoghi nei quali erano stati dispersi, ed entravano nel paese di Giuda da Ghedalia, a Mizpa. E raccolsero vino e frutti estivi in grandissima quantità. 13 In quanto a Ioanan figlio di Carea e a tutti i capi delle forze militari che erano nel campo, vennero da Ghedalia, a Mizpa. 14 E gli dicevano: "Non sai affatto che Baalis, re dei figli di Ammon, ha lui stesso mandato Ismaele figlio di Netania per colpire la tua anima?" Ma Ghedalia figlio di Aicam non credette loro. 15 E Ioanan figlio di Carea stesso disse a Ghedalia, in un nascondiglio a Mizpa: "Voglio andare, ora, e abbattere Ismaele figlio di Netania, poiché non (lo) saprà assolutamente nessuno. Perché deve egli colpire la tua anima, e perché devono tutti quelli di Giuda che vengono radunati presso di te essere dispersi e il rimanente di Giuda perire?" 16 Ma Ghedalia figlio di Aicam disse a Ioanan figlio di Carea: "Non fare questa cosa, poiché pronunci una falsità riguardo a Ismaele". 41 Avvenne dunque nel settimo mese che Ismaele figlio di Netania figlio di Elisama della progenie reale e (degli) uomini principali del re e dieci altri uomini con lui vennero da Ghedalia figlio di Aicam a Mizpa. E là mangiavano insieme pane a Mizpa. 2 Quindi Ismaele figlio di Netania e i dieci uomini che erano con lui si levarono e abbatterono Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan con la spada. Egli mise così a morte colui che il re di Babilonia aveva costituito sul paese. 3 E Ismaele abbatté tutti i giudei che erano con lui, cioè con Ghedalia, a Mizpa, e i caldei che vi si trovavano, cioè gli uomini di guerra. 4 E avvenne il secondo giorno dopo che Ghedalia era stato messo a morte, quando non c'era proprio nessuno che (lo) sapesse, 5 che vennero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria, ottanta uomini con le barbe rase e con le vesti strappate e con incisioni addosso, e nella loro mano c'erano offerta di cereali e olibano da portare alla casa di Geova. 6 Ismaele figlio di Netania uscì dunque da Mizpa incontro a loro, piangendo mentre camminava. E avvenne che appena li ebbe incontrati diceva loro: "Venite da Ghedalia figlio di Aicam". 7 Ma accadde che appena furono entrati in mezzo alla città, Ismaele figlio di Netania li scannava (e li gettava) in mezzo alla cisterna, lui e gli uomini che erano con lui. 8 Ma si trovarono fra loro dieci uomini che immediatamente dissero a Ismaele: "Non metterci a morte, poiché esistono in nostro possesso tesori nascosti nel campo, frumento e orzo e olio e miele". Così egli si trattenne, e non li mise a morte in mezzo ai loro fratelli. 9 Ora la cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva abbattuto era una cisterna grande, quella che il re Asa aveva fatto a causa di Baasa re d'Israele. Fu quella che Ismaele figlio di Netania riempì di quegli uccisi. 10 Quindi Ismaele prese prigioniero tutto il rimanente del popolo che era a Mizpa, le figlie del re e tutto il popolo che rimaneva a Mizpa, che Nebuzaradan capo della guardia del corpo aveva affidato alla custodia di Ghedalia figlio di Aicam. Ismaele figlio di Netania li prese dunque prigionieri e se ne andò per passare ai figli di Ammon. 11 A suo tempo Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari che erano con lui udirono tutto il male che Ismaele figlio di Netania aveva fatto. 12 Di conseguenza presero tutti gli uomini e andarono a combattere contro Ismaele figlio di Netania e lo trovarono presso le abbondanti acque che erano a Gabaon. 13 Avvenne quindi che appena tutto il popolo che era con Ismaele ebbe visto Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari che erano con lui, si rallegravano. 14 E tutto il popolo che Ismaele aveva condotto prigioniero da Mizpa si voltava e tornava e andava da Ioanan figlio di Carea. 15 E in quanto a Ismaele figlio di Netania, scampò con otto uomini d'innanzi a Ioanan, per andare dai figli di Ammon. 16 Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari che erano con lui presero ora tutto il rimanente del popolo che ricondussero da presso Ismaele figlio di Netania, da Mizpa, dopo che egli aveva abbattuto Ghedalia figlio di Aicam, uomini robusti, uomini di guerra, e le mogli e i fanciulletti e i funzionari di corte, che egli ricondusse da Gabaon. 17 Andarono, dunque, e presero a dimorare nell'alloggiamento di Chimam che era accanto a Betleem, per proseguire ed entrare in Egitto, 18 a causa dei caldei; poiché ne avevano timore, siccome Ismaele figlio di Netania aveva abbattuto Ghedalia figlio di Aicam, che il re di Babilonia aveva costituito sul paese. 42 Quindi tutti i capi delle forze militari e Ioanan figlio di Carea e Iezania figlio di Osaia e tutto il popolo, dal più piccolo fino al più grande, si accostarono 2 e dissero a Geremia il profeta: "Cada la nostra richiesta di favore, suvvia, davanti a te, e prega Geova tuo Dio a nostro favore, a favore di tutto questo rimanente, poiché siamo stati lasciati rimanere, pochi da molti, proprio come i tuoi occhi ci vedono. 3 E Geova tuo Dio ci dichiari la via nella quale dovremmo camminare e la cosa che dovremmo fare". 4 Allora Geremia il profeta disse loro: "Ho udito. Ecco, prego Geova vostro Dio secondo le vostre parole; e certamente avverrà che vi riferirò ogni parola che Geova vi avrà dato in risposta. Non tratterrò da voi una parola". 5 Ed essi, da parte loro, dissero a Geremia: "Mostri Geova d'essere un testimone verace e fedele contro di noi se non faremo esattamente secondo ogni parola con la quale Geova tuo Dio ti manda a noi. 6 Sia essa buona o cattiva, ubbidiremo alla voce di Geova nostro Dio al quale ti mandiamo, con l'intento che ci vada bene perché ubbidiamo alla voce di Geova nostro Dio". 7 Ora avvenne alla fine di dieci giorni che la parola di Geova era rivolta a Geremia. 8 Egli chiamò dunque Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari che erano con lui e tutto il popolo, dal più piccolo fino al più grande; 9 e diceva loro: "Geova l'Iddio d'Israele, al quale mi mandaste per far cadere davanti a lui la vostra richiesta di favore, ha detto questo: 10 'Se immancabilmente continuerete a dimorare in questo paese, anch'io certamente vi edificherò e non (vi) demolirò, e vi pianterò e non (vi) sradicherò; poiché certamente mi rammaricherò della calamità che vi ho causato. 11 Non abbiate paura a causa del re di Babilonia, di cui avete timore'. " 'Non abbiate paura a causa di lui', è l'espressione di Geova, 'poiché io sono con voi, per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12 E vi darò misericordie, ed egli certamente avrà misericordia di voi e vi farà tornare al vostro proprio suolo. 13 " 'Ma se dite: "No, non dimoreremo in questo paese!" per disubbidire alla voce di Geova vostro Dio, 14 dicendo: "No, ma entreremo nel paese d'Egitto, dove non vedremo la guerra e non udremo il suono del corno e non avremo fame di pane; e là dimoreremo"; 15 fin da ora udite perciò la parola di Geova, o rimanente di Giuda. Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Se voi stessi volgete positivamente le vostre facce per entrare in Egitto e in effetti entrate per risiedervi come forestieri, 16 deve anche accadere che la medesima spada di cui avete paura vi raggiungerà là nel paese d'Egitto, e la medesima carestia di cui avete spavento vi seguirà da presso là in Egitto; e là morirete. 17 E avverrà che tutti gli uomini che avranno vòlto le loro facce per entrare in Egitto a risiedervi come forestieri saranno quelli che moriranno di spada, di carestia e di pestilenza; e non avranno superstite né scampato, a causa della calamità che farò venire su di loro" '. 18 "Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Proprio come la mia ira e il mio furore sono stati versati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore sarà versato su di voi perché sarete entrati in Egitto, e certamente diverrete un'esecrazione e un oggetto di stupore e una maledizione e un biasimo, e non vedrete più questo luogo'. 19 "Geova ha parlato contro di voi, o rimanente di Giuda. Non entrate in Egitto. Dovete positivamente sapere che ho recato oggi testimonianza contro di voi, 20 che avete commesso errore contro le vostre anime; poiché voi stessi mi avete mandato a Geova vostro Dio, dicendo: 'Prega Geova nostro Dio a nostro favore; e secondo tutto ciò che Geova nostro Dio dice, così informaci, e certamente (lo) faremo'. 21 E io oggi vi informo, ma voi certamente non ubbidirete alla voce di Geova vostro Dio né ad alcuna cosa con cui mi ha mandato a voi. 22 E ora dovete positivamente sapere che morirete di spada, di carestia e di pestilenza nel luogo in cui in effetti vi dilettate a entrare per risiedervi come forestieri". 43 Ora avvenne che appena Geremia ebbe finito di pronunciare a tutto il popolo tutte le parole di Geova loro Dio con le quali Geova loro Dio lo aveva mandato loro, sì, tutte queste parole, 2 Azaria figlio di Osaia e Ioanan figlio di Carea e tutti gli uomini presuntuosi dicevano a Geremia: "È una falsità quella che pronunci. Geova nostro Dio non ti ha mandato, dicendo: 'Non entrate in Egitto per risiedervi come forestieri'. 3 Ma Baruc figlio di Neria ti istiga contro di noi allo scopo di darci in mano ai caldei, per metterci a morte o per portarci in esilio a Babilonia". 4 E Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari e tutto il popolo non ubbidirono alla voce di Geova, di continuare a dimorare nel paese di Giuda. 5 Ioanan figlio di Carea e tutti i capi delle forze militari presero dunque tutto il rimanente di Giuda che era tornato da tutte le nazioni nelle quali era stato disperso, per risiedere temporaneamente nel paese di Giuda, 6 anche gli uomini robusti e le mogli e i fanciulletti e le figlie del re e ogni anima che Nebuzaradan capo della guardia del corpo aveva lasciato stare con Ghedalia figlio di Aicam figlio di Safan, e Geremia il profeta e Baruc figlio di Neria. 7 E infine entrarono nel paese d'Egitto, poiché non ubbidirono alla voce di Geova; e gradualmente giunsero fino a Tafnes. 8 La parola di Geova fu quindi rivolta a Geremia a Tafnes, dicendo: 9 "Prendi in mano grandi pietre, e le devi nascondere nella malta nella terrazza di mattoni che è all'ingresso della casa di Faraone a Tafnes davanti agli occhi degli uomini giudei. 10 E devi dir loro: 'Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "Ecco, mando e certamente prenderò Nabucodorosor re di Babilonia, mio servitore, e porrò il suo trono proprio sopra queste pietre che ho nascosto, ed egli certamente stenderà su di esse la sua tenda regale. 11 E deve venire e colpire il paese d'Egitto. Chiunque è per la piaga mortale sarà per la piaga mortale, e chiunque è per la cattività sarà per la cattività, e chiunque è per la spada sarà per la spada. 12 E certamente accenderò un fuoco nelle case degli dèi d'Egitto; ed egli certamente li brucerà e li condurrà prigionieri e si avvolgerà nel paese d'Egitto, proprio come un pastore si avvolge nella sua veste, e in effetti ne uscirà in pace. 13 E certamente spezzerà le colonne di Bet-Semes, che è nel paese d'Egitto; e brucerà col fuoco le case degli dèi d'Egitto" ' ". 44 La parola che fu rivolta a Geremia per tutti i giudei che dimoravano nel paese d'Egitto, quelli che dimoravano a Migdol e a Tafnes e a Nof e nel paese di Patros, dicendo: 2 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Voi stessi avete visto tutta la calamità che ho fatto venire su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda, ed ecco, esse sono in questo giorno un luogo devastato, e in esse non c'è abitante. 3 È a causa della loro malizia che commisero per offendermi, andando a fare fumo di sacrificio e a rendere servizio ad altri dèi che non avevano conosciuto né essi stessi, né voi né i vostri antenati. 4 E continuai a mandarvi tutti i miei servitori i profeti, alzandomi di buon'ora e mandando, dicendo: "Non fate, suvvia, questa sorta di cosa detestabile che ho odiato". 5 Ma essi non ascoltarono, né porsero il loro orecchio per volgersi dalla loro malizia, non facendo fumo di sacrificio ad altri dèi. 6 Fu dunque versato il mio furore, e la mia ira, ed esso arse nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme; e divennero un luogo devastato, una distesa desolata, come in questo giorno'. 7 "E ora Geova, l'Iddio degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Perché causate una grande calamità alle vostre anime, per stroncare da voi stessi uomo e donna, fanciullo e lattante, di mezzo a Giuda, così che non lasciate per voi stessi un rimanente; 8 offendendomi con le opere delle vostre mani col fare fumo di sacrificio ad altri dèi nel paese d'Egitto, nel quale entrate per risiedervi come forestieri; allo scopo di causare lo stroncamento di voi stessi e allo scopo di divenire una maledizione e un biasimo fra tutte le nazioni della terra? 9 Avete dimenticato le cattive opere dei vostri antenati e le cattive opere dei re di Giuda e le cattive opere delle loro mogli e le vostre proprie cattive opere e le cattive opere delle vostre mogli, che hanno fatto nel paese di Giuda e nelle vie di Gerusalemme? 10 E fino a questo giorno non si sono sentiti affranti, e non hanno avuto timore, né hanno camminato nella mia legge e nei miei statuti che misi davanti a voi e davanti ai vostri antenati'. 11 "Perciò Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, volgo la mia faccia contro di voi per la calamità e per stroncare tutto Giuda. 12 E di sicuro prenderò il rimanente di Giuda, quelli che voltarono le loro facce per entrare nel paese d'Egitto per risiedervi come forestieri, e di sicuro perverranno tutti alla loro fine nel paese d'Egitto. Cadranno di spada; (e) di carestia perverranno alla loro fine, dal più piccolo fino al più grande; moriranno di spada e di carestia. E dovranno divenire un'esecrazione, oggetto di stupore e maledizione e biasimo. 13 E certamente chiederò conto a quelli che dimorano nel paese d'Egitto, proprio come chiesi conto a Gerusalemme con la spada, con la carestia e con la pestilenza. 14 E non ci sarà nessuno scampato né superstite per il rimanente di Giuda, (quelli) che entrano per risiedere là come forestieri, nel paese d'Egitto, sì, per tornare nel paese di Giuda a cui innalzano (il desiderio della) loro anima per tornare al fine di dimorare; poiché non torneranno, eccetto alcuni scampati' ". 15 E tutti gli uomini i quali sapevano che le loro mogli avevano fatto fumo di sacrificio ad altri dèi, e tutte le mogli che stavano come una grande congregazione, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto, a Patros, rispondevano a Geremia, dicendo: 16 "Riguardo alla parola che ci hai pronunciato nel nome di Geova, non ti ascolteremo; 17 ma positivamente metteremo in pratica ogni parola che è uscita dalla nostra bocca, per fare fumo di sacrificio alla 'regina dei cieli' e per versarle libazioni, proprio come noi stessi e i nostri antenati, i nostri re e i nostri principi facemmo nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, quando eravamo sazi di pane e stavamo bene, e non vedevamo nessuna calamità. 18 E dal tempo che cessammo di fare fumo di sacrificio alla 'regina dei cieli' e di versarle libazioni ci è mancato tutto, e siamo giunti alla nostra fine mediante la spada e mediante la carestia. 19 "Inoltre, quando facevamo fumo di sacrificio alla 'regina dei cieli' ed (eravamo disposte) a versarle libazioni, fu forse senza chiedere ai nostri mariti che le facemmo torte di sacrificio, per fare un'immagine di lei, e per versarle libazioni?" 20 A sua volta Geremia disse a tutto il popolo, agli uomini robusti e alle mogli e a tutto il popolo, che gli rispondevano con una parola, dicendo: 21 "In quanto al fumo di sacrificio che faceste nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, voi e i vostri antenati, i vostri re e i vostri principi e il popolo del paese, non fu questo che Geova ricordò e che gli saliva in cuore? 22 Infine Geova non lo poté più sopportare a causa della malizia delle vostre azioni, a causa delle cose detestabili che avevate fatto, e così il vostro paese è divenuto un luogo devastato e oggetto di stupore e maledizione, senza abitante, come in questo giorno. 23 Perché avete fatto fumo di sacrificio e avete peccato contro Geova e non avete ubbidito alla voce di Geova e non avete camminato nella sua legge e nei suoi statuti e nei suoi rammemoratori, per questo vi è accaduta questa calamità come in questo giorno". 24 E Geremia continuò, dicendo a tutto il popolo e a tutte le donne: "Udite la parola di Geova, tutto Giuda che siete nel paese d'Egitto. 25 Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'In quanto a voi e alle vostre mogli, voi donne pure parlate con la vostra bocca (e con le vostre mani voi (tutti) avete portato a compimento), dicendo: "Immancabilmente eseguiremo i nostri voti che abbiamo fatto, di fare fumo di sacrificio alla 'regina dei cieli' e di versarle libazioni". Voi donne compirete immancabilmente i vostri voti, e immancabilmente eseguirete i vostri voti'. 26 "Perciò udite la parola di Geova, tutto Giuda che dimorate nel paese d'Egitto: ' "Ecco, io stesso ho giurato per il mio grande nome", ha detto Geova, "che il mio nome non sarà più qualcosa d'invocato dalla bocca di alcun uomo di Giuda, dicendo: 'Come vive il Sovrano Signore Geova!' in tutto il paese d'Egitto. 27 Ecco, io vigilo su di loro per la calamità e non per il bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d'Egitto certamente perverranno alla loro fine mediante la spada e mediante la carestia, finché cesseranno di essere. 28 E in quanto agli scampati dalla spada, torneranno dal paese d'Egitto nel paese di Giuda, pochi di numero; e tutti quelli del rimanente di Giuda, che entrano nel paese d'Egitto per risiedervi come forestieri, certamente conosceranno di chi è la parola che si avvera, la mia o la loro" ' ". 29 " 'E questo è per voi il segno', è l'espressione di Geova, 'che rivolgo la mia attenzione a voi in questo luogo, affinché sappiate che le mie parole immancabilmente si avvereranno su di voi per la calamità: 30 Geova ha detto questo: "Ecco, do Faraone Hofra, re d'Egitto, in mano ai suoi nemici e in mano a quelli che cercano la sua anima, proprio come ho dato Sedechia re di Giuda in mano a Nabucodorosor re di Babilonia, suo nemico e colui che cercava la sua anima" ' ". 45 La parola che Geremia il profeta pronunciò a Baruc figlio di Neria quando egli scrisse in un libro queste parole dalla bocca di Geremia nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo: 2 "Geova l'Iddio d'Israele ha detto questo riguardo a te, o Baruc: 3 'Hai detto: "Guai a me, ora, poiché Geova ha aggiunto mestizia al mio dolore! Mi sono stancato a causa dei miei sospiri, e non ho trovato un luogo di riposo" '. 4 "Gli devi dire questo: 'Geova ha detto questo: "Ecco, ciò che ho edificato demolisco, e ciò che ho piantato sradico, sì, tutto il paese stesso. 5 Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare" '. " 'Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne', è l'espressione di Geova, 'e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai' ". 46 Questo è ciò che fu rivolto a Geremia il profeta come parola di Geova riguardo alle nazioni: 2 Per l'Egitto, riguardo alle forze militari di Faraone Neco re d'Egitto, che si trovò presso il fiume Eufrate a Carchemis, che Nabucodorosor re di Babilonia sconfisse nel quarto anno di Ioiachim figlio di Giosia, re di Giuda: 3 "Disponete scudo piccolo e scudo grande, e accostatevi alla battaglia. 4 Imbrigliate i cavalli, e montate, o cavalieri, e prendete posto con l'elmo. Forbite le lance. Rivestitevi di cotte di maglia. 5 " 'Perché li ho visti colpiti da terrore? Si volgono indietro, e i loro stessi uomini potenti sono frantumati; e si sono positivamente dati alla fuga, e non si sono voltati. C'è spavento tutt'intorno', è l'espressione di Geova. 6 'Chi è veloce non cerchi di fuggire, e non cerchi il potente di scampare. A nord presso la sponda del fiume Eufrate hanno inciampato e son caduti'. 7 "Chi è questi che sale proprio come il fiume Nilo, come i fiumi le cui acque si agitano? 8 L'Egitto stesso sale proprio come il fiume Nilo, e le acque si agitano proprio come fiumi. E dice: 'Salirò. Coprirò la terra. Distruggerò prontamente la città e quelli che l'abitano'. 9 Salite, o cavalli; e avanzate all'impazzata, o carri! Ed escano gli uomini potenti, Cus e Put, che maneggiano lo scudo, e i ludim, che maneggiano (e) calcano l'arco. 10 "E quel giorno appartiene al Sovrano Signore, Geova degli eserciti, il giorno della vendetta per vendicarsi sui suoi avversari. E la spada certamente divorerà e si sazierà e si riempirà del loro sangue, poiché il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha un sacrificio nel paese del nord presso il fiume Eufrate. 11 "Sali a Galaad e prendi del balsamo, o vergine figlia d'Egitto. Invano hai moltiplicato i mezzi di guarigione. Non c'è rimedio per te. 12 Le nazioni hanno udito il tuo disonore e il tuo proprio alto grido ha riempito il paese. Poiché hanno inciampato, uomo potente contro uomo potente. Son caduti insieme, tutt'e due". 13 La parola che Geova proferì a Geremia il profeta riguardo alla venuta di Nabucodorosor re di Babilonia per abbattere il paese d'Egitto: 14 "Annunciate(lo) in Egitto, e proclamate(lo) a Migdol, e proclamate(lo) a Nof e a Tafnes. Dite: 'Prendi posto, fa preparativi anche per te stesso, poiché la spada certamente divorerà tutt'intorno a te. 15 Perché i tuoi potenti sono stati spazzati via? Non sono stati fermi, poiché Geova stesso li ha sospinti. 16 In gran numero inciampano. Inoltre, realmente cadono. E continuano a dirsi l'un l'altro: "Leviamoci, e torniamo al nostro popolo e al paese dei nostri parenti a causa della spada devastatrice" '. 17 Là hanno proclamato: 'Faraone il re d'Egitto è un semplice rumore. Ha fatto passare il tempo di festa'. 18 " 'Come io vivo', è l'espressione del Re, il cui nome è Geova degli eserciti, 'egli verrà come il Tabor fra i monti e come il Carmelo presso il mare. 19 Fatti un semplice bagaglio per l'esilio, o abitatrice, figlia d'Egitto. Poiché Nof stessa diverrà un semplice oggetto di stupore e in effetti le sarà dato fuoco, così che sia senza abitante. 20 L'Egitto è come una bellissima giovenca. Dal nord una zanzara stessa verrà certamente contro di lei. 21 Per di più, i suoi mercenari in mezzo a lei sono come vitelli ingrassati. Ma essi stessi hanno anche ceduto; sono fuggiti insieme. Non sono stati fermi. Poiché su di loro è giunto il medesimo giorno del loro disastro, il tempo di prestare loro attenzione'. 22 " 'La sua voce è simile a quella di un serpente che avanza; poiché gli uomini verranno con vitale energia, e verranno realmente a lei con scuri, come quelli che raccolgono legna. 23 Certamente taglieranno la sua foresta', è l'espressione di Geova, 'poiché non vi si poteva penetrare. Poiché son divenuti più numerosi della locusta, e sono senza numero. 24 La figlia d'Egitto certamente proverà vergogna. In effetti sarà data in mano al popolo del nord'. 25 "Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto: 'Ecco, rivolgo la mia attenzione ad Amon di No e a Faraone e all'Egitto e ai suoi dèi e ai suoi re, sì, a Faraone e a tutti quelli che confidano in lui'. 26 " 'E certamente li darò in mano a quelli che cercano la loro anima e in mano a Nabucodorosor re di Babilonia e in mano ai suoi servitori; e in essa si risiederà poi come nei giorni antichi', è l'espressione di Geova. 27 " 'E in quanto a te, non aver timore, o mio servitore Giacobbe, e non essere colpito da terrore, o Israele. Poiché, ecco, salverò te da lontano e la tua progenie dal paese della loro prigionia. E Giacobbe certamente tornerà e non avrà disturbo e sarà a suo agio e senza alcuno che causi tremore. 28 In quanto a te, non aver timore, o mio servitore Giacobbe', è l'espressione di Geova, 'poiché io sono con te. Poiché farò uno sterminio fra tutte le nazioni nelle quali ti avrò disperso, ma di te non farò sterminio. Eppure ti dovrò castigare nella debita misura, e assolutamente non ti lascerò impunito' ". 47 Questa è la parola che da Geova fu indirizzata a Geremia il profeta riguardo ai filistei prima che Faraone abbattesse Gaza. 2 Geova ha detto questo: "Ecco, acque salgono dal nord e son divenute un torrente che straripa. E inonderanno il paese e ciò che lo riempie, la città e quelli che l'abitano. E gli uomini certamente grideranno, e chiunque dimora nel paese dovrà urlare. 3 Al suono dello scalpitio degli zoccoli dei suoi stalloni, allo strepito dei suoi carri da guerra, al trambusto delle sue ruote, i padri realmente non si rivolgeranno ai figli, a causa del cascare delle (loro) mani, 4 a causa del giorno che viene per spogliare tutti i filistei, per stroncare da Tiro e da Sidone ogni superstite che prestava aiuto. Poiché Geova spoglia i filistei, che rimangono dall'isola di Caftor. 5 La calvizie deve venire a Gaza. Ascalon è stata ridotta al silenzio. O rimanente del loro bassopiano, fino a quando continuerai a farti incisioni addosso? 6 "Aha, la spada di Geova! Fino a quando non starai quieta? Sii riposta nel tuo fodero. Prenditi riposo e taci. 7 "Come può stare quieta, quando Geova stesso le ha dato comando? È per Ascalon e per la costa del mare. Là ha designato che essa sia". 48 Per Moab questo è ciò che ha detto Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele: "Guai a Nebo, poiché è stata spogliata! Chiriataim è stata svergognata, è stata catturata. La sicura altezza è stata svergognata ed è stata colpita da terrore. 2 Non c'è più alcuna lode di Moab. A Esbon si è escogitata contro di lei la calamità: 'Venite, e recidiamola perché non sia più una nazione'. "Anche tu, o Madmen, devi tacere. Dietro di te cammina una spada. 3 C'è il suono di un grido da Oronaim, spoliazione e grande abbattimento. 4 Moab è stata infranta. I suoi piccoli hanno fatto udire un grido. 5 Poiché per l'ascesa di Luhit si sale piangendo, c'è un pianto. Poiché per la discesa di Oronaim c'è un grido angustioso per la disfatta che il popolo ha udito. 6 "Datevi alla fuga; provvedete scampo alle vostre anime, e dovreste divenire come un ginepro nel deserto. 7 Poiché tu hai fiducia nelle tue opere e nei tuoi tesori, tu stessa sarai anche catturata. E Chemos certamente andrà in esilio, i suoi sacerdoti e i suoi principi nello stesso tempo. 8 E lo spogliatore verrà su ogni città, e non ci sarà città che si possa procurare scampo. E il bassopiano certamente perirà e la pianura sarà annientata, cosa che Geova ha detto. 9 "Date un'indicazione stradale a Moab, poiché uscirà al cadere in rovina; e le sue medesime città diverranno un semplice oggetto di stupore, senza alcuno che le abiti. 10 "Maledetto sia colui che esegue la missione di Geova con pigrizia; e maledetto sia colui che trattiene la sua spada dal sangue! 11 "I moabiti sono stati a loro agio fin dalla loro giovinezza, e si mantengono indisturbati sulle loro fecce. E non sono stati vuotati da un vaso ad altro vaso, e non sono andati in esilio. Perciò il loro sapore è restato in loro, e il loro medesimo odore non è cambiato. 12 " 'Perciò, ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'e certamente manderò loro travasatori, e di sicuro li travaseranno; e vuoteranno i loro vasi, e frantumeranno le loro grosse giare. 13 E i moabiti dovranno vergognarsi di Chemos, proprio come quelli della casa d'Israele si son vergognati di Betel loro fiducia. 14 Come osate dire: "Noi siamo uomini potenti e uomini di vitale energia per la guerra"?' 15 " 'Moab è stata spogliata, e uno è salito contro le sue proprie città. E i loro stessi giovani più scelti sono scesi allo scannatoio', è l'espressione del Re, il cui nome è Geova degli eserciti. 16 "Il disastro è prossimo a venire sui moabiti, e la loro medesima calamità realmente si affretta assai. 17 Tutti quelli intorno a loro dovranno dolersi con loro, anche tutti quelli che conoscono il loro nome. Dite: 'Oh come si è rotta la verga della forza, il bastone della bellezza!' 18 "Scendi dalla gloria, e siedi nella sete, o abitatrice della figlia di Dibon; poiché lo spogliatore di Moab è salito contro di te. Realmente ridurrà in rovina i tuoi luoghi fortificati. 19 "Sta ferma e guarda la via stessa, o abitatrice di Aroer. Chiedi a colui che fugge e a colei che scampa. Di': 'Che cos'è accaduto?' 20 Moab è stata svergognata, poiché è stata colpita da terrore. Urlate e gridate. Annunciate in Arnon che Moab è stata spogliata. 21 E lo stesso giudizio è giunto al paese della pianura, a Olon e a Iaaz e contro Mefaat, 22 e contro Dibon e contro Nebo e contro Bet-Diblataim, 23 e contro Chiriataim e contro Bet-Gamul e contro Bet-Meon 24 e contro Cheriot e contro Bozra e contro tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine. 25 " 'Il corno di Moab è stato tagliato, e il suo proprio braccio è stato rotto', è l'espressione di Geova. 26 'Inebriatelo, poiché s'è dato grandi arie contro Geova stesso; e Moab si è dibattuto nel suo vomito, ed è divenuto oggetto di scherno anche lui stesso. 27 " 'E non ti è divenuto Israele un semplice oggetto di scherno? O fu trovato fra veri ladri? Poiché ti scuotevi proprio ogni volta che parlavi contro di lui. 28 " 'Lasciate le città e risiedete sulla rupe, o abitanti di Moab, e divenite come la colomba che si fa il nido nelle regioni della bocca della cavità' ". 29 "Abbiamo udito dell'orgoglio di Moab - egli è molto superbo - della sua altezza e del suo orgoglio e della sua superbia e dell'alterigia del suo cuore". 30 " 'Io stesso ho conosciuto il suo furore', è l'espressione di Geova, 'e non sarà così; il suo discorso vuoto: realmente non faranno proprio in tal modo. 31 Perciò urlerò su Moab, e griderò per Moab nella sua interezza. Si gemerà per gli uomini di Chir-Eres. 32 " 'Con un (pianto) maggiore del pianto per Iazer piangerò per te, o vite di Sibma. I tuoi propri germogli lussureggianti hanno attraversato il mare. Sono giunti fino al mare, (fino a) Iazer. Sui tuoi frutti estivi e sulla tua vendemmia è piombato lo spogliatore stesso. 33 E allegrezza e gioia sono state tolte dal frutteto e dal paese di Moab. E dagli strettoi ho fatto cessare il vino stesso. Nessuno pigerà con grida. Le grida non saranno grida' ". 34 " 'Dal grido di Esbon fino a Eleale, fino a Iaaz hanno emesso la loro voce, da Zoar fino a Oronaim, a Eglat-Selisia; poiché anche le acque di Nimrim stesse diverranno semplici desolazioni. 35 E certamente farò cessare da Moab', è l'espressione di Geova, 'chi porta un'offerta sull'alto luogo e chi fa fumo di sacrificio al suo dio. 36 Perciò il mio proprio cuore sarà tumultuoso per Moab stesso, proprio come i flauti; e il mio medesimo cuore sarà tumultuoso per gli uomini di Chir-Eres, proprio come i flauti. Perciò la medesima abbondanza che egli ha prodotto certamente perirà. 37 Poiché su ogni testa c'è calvizie, e ogni barba è tagliata. Su tutte le mani ci sono incisioni, e sui fianchi c'è il sacco!' " 38 " 'Su tutti i tetti di Moab e nelle sue pubbliche piazze - tutto quanto - c'è lamento; poiché ho infranto Moab proprio come un vaso in cui non c'è diletto', è l'espressione di Geova. 39 'Oh come si è atterrita! Urlate! Oh come Moab ha voltato le spalle! Ha provato vergogna. E Moab è divenuto oggetto di scherno e qualcosa che incute terrore a tutti quelli che gli sono all'intorno' ". 40 "Poiché Geova ha detto questo: 'Ecco, proprio come l'aquila che piomba giù, qualcuno deve anche stendere le sue ali su Moab. 41 Le città realmente saranno catturate, e i suoi propri luoghi forti certamente saranno presi. E il cuore degli uomini potenti di Moab deve divenire in quel giorno come il cuore di una moglie che ha angustia nel parto' ". 42 " 'E Moab certamente sarà annientato dall'essere un popolo, poiché ha assunto grandi arie contro Geova. 43 Terrore e cavità e trappola sono su di te, o abitante di Moab', è l'espressione di Geova. 44 'Chiunque fugga a causa del terrore cadrà nella cavità; e chiunque salga dalla cavità sarà preso nella trappola'. " 'Poiché farò venire su di lei, su Moab, l'anno in cui si presterà loro attenzione', è l'espressione di Geova. 45 'All'ombra di Esbon quelli che fuggivano si sono fermati senza potenza. Poiché un fuoco medesimo certamente uscirà da Esbon, e una fiamma di mezzo a Sihon; e divorerà le tempie di Moab e la sommità del capo dei figli del clamore'. 46 " 'Guai a te, o Moab! Il popolo di Chemos è perito. Poiché i tuoi figli sono stati fatti prigionieri e le tue figlie prigioniere. 47 E certamente radunerò i prigionieri di Moab nella parte finale dei giorni', è l'espressione di Geova. 'Fin qui è il giudizio su Moab' ". 49 Per i figli di Ammon, Geova ha detto questo: "Non ha figli Israele o non ha egli erede? Perché Malcam ha preso possesso di Gad, e il suo proprio popolo ha preso a dimorare nelle medesime città (d'Israele)?" 2 " 'Perciò, ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'e certamente farò udire il segnale d'allarme di guerra anche contro Rabba dei figli di Ammon; ed essa certamente diverrà un cumulo di rovine di una distesa desolata, e le sue stesse borgate dipendenti saranno date alle fiamme nel fuoco medesimo'. " 'E Israele prenderà realmente possesso di quelli che lo possedevano', ha detto Geova. 3 " 'Urla, o Esbon, poiché Ai è stata spogliata! Gridate, o borgate dipendenti di Rabba. Cingetevi di sacco. Fate lamento, e vagate fra i recinti di pietra per i greggi, poiché Malcam stesso andrà pure in esilio, i suoi sacerdoti e i suoi principi, tutti insieme. 4 Perché ti vanti dei bassopiani, del tuo bassopiano dove scorrono (corsi d'acqua), o figlia infedele, tu che confidi nei tuoi tesori, (dicendo:) "Chi verrà a me?" ' " 5 " 'Ecco, farò venire su di te una cosa terribile', è l'espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti, 'da tutti quelli che ti sono intorno. E certamente sarete dispersi, ciascuno nella sua propria direzione, e non ci sarà nessuno a radunare quelli che fuggiranno' ". 6 " 'Ma poi radunerò i prigionieri dei figli di Ammon', è l'espressione di Geova". 7 Per Edom, Geova degli eserciti ha detto questo: "Non c'è più sapienza in Teman? È perito il consiglio da quelli che avevano intendimento? La loro sapienza è andata forse in putrefazione? 8 Fuggite! Cedete! Scendete nel profondo per dimorare, o abitanti di Dedan! Poiché certamente farò venire su di lui il disastro di Esaù, il tempo in cui gli dovrò rivolgere la mia attenzione. 9 Se gli stessi vendemmiatori realmente venissero da te, non lascerebbero rimanere dei racimoli? Se i ladri (entrassero) di notte, certamente causerebbero solo quanta rovina vorrebbero. 10 Ma in quanto a me, certamente denuderò Esaù. Di sicuro scoprirò i suoi nascondigli, e uno non si potrà nascondere. La sua progenie e i suoi fratelli e i suoi vicini certamente saranno spogliati, ed egli non sarà. 11 Lascia i tuoi orfani di padre. Io stesso (li) conserverò in vita, e le tue proprie vedove confideranno in me stesso". 12 Poiché Geova ha detto questo: "Ecco, benché non sia loro abitudine bere il calice, berranno immancabilmente. E tu stesso, sarai lasciato del tutto impunito? Non sarai lasciato impunito, poiché berrai immancabilmente". 13 "Poiché ho giurato per me stesso", è l'espressione di Geova, "che Bozra non diverrà altro che oggetto di stupore, biasimo, devastazione e maledizione; e tutte le sue proprie città diverranno luoghi devastati a tempo indefinito". 14 Ho udito da Geova una notizia, e un inviato è mandato fra le nazioni, (dicendo:) "Radunatevi, e venite contro di lei, e levatevi in battaglia". 15 "Poiché, ecco, ti ho fatto in realtà piccolo fra le nazioni, disprezzato fra il genere umano. 16 Il brivido che causasti ti ha ingannato, la presunzione del tuo cuore, o tu che risiedi nei recessi della rupe, tenendo l'altura del colle. Benché tu edifichi il tuo nido in alto proprio come l'aquila, di là ti tirerò giù", è l'espressione di Geova. 17 "Ed Edom deve divenire oggetto di stupore. Chiunque le passerà vicino rimarrà stupito e fischierà a motivo di tutte le sue piaghe. 18 Proprio come al rovesciamento di Sodoma e Gomorra e delle sue (città) vicine", ha detto Geova, "nessun uomo vi dimorerà, e nessun figlio del genere umano risiederà in lei come forestiero. 19 "Ecco, qualcuno salirà proprio come un leone dai superbi (boschetti) lungo il Giordano al luogo di dimora durevole, ma in un momento di certo lo farò fuggire via da lei. E costituirò su di lei colui che è scelto. Poiché chi è simile a me, e chi mi sfiderà, e chi, ora, è il pastore che mi può stare dinanzi? 20 Perciò udite il consiglio di Geova che egli ha formulato contro Edom, e i suoi pensieri che ha escogitato contro gli abitanti di Teman: Sicuramente i piccoli del gregge saranno trascinati. Sicuramente a causa d'essi egli farà divenire desolato il loro luogo di dimora. 21 Al suono della loro caduta la terra ha cominciato a tremare. C'è un grido! Se n'è udito il suono perfino al Mar Rosso. 22 Ecco, proprio come l'aquila qualcuno ascenderà e piomberà giù, e spiegherà le sue ali su Bozra; e il cuore degli uomini potenti di Edom realmente diverrà in quel giorno come il cuore della moglie che ha angustia nel parto". 23 Per Damasco: "Amat e Arpad hanno provato vergogna, poiché hanno udito una cattiva notizia. Si sono dissolte. Nel mare c'è ansiosa preoccupazione; non si può restare indisturbati. 24 Damasco ha perduto coraggio. Si è voltata per fuggire, e l'ha colta un vero panico. Angustia e doglie stesse l'hanno presa, come una donna che partorisce. 25 Come mai non è stata abbandonata la città della lode, la città d'esultanza? 26 "Perciò in quel giorno i suoi giovani cadranno nelle sue pubbliche piazze, e tutti gli stessi uomini di guerra saranno ridotti al silenzio", è l'espressione di Geova degli eserciti. 27 "E di sicuro accenderò un fuoco sulle mura di Damasco, e certamente divorerà le torri di dimora di Ben-Adad". 28 Per Chedar e per i regni di Hazor, che Nabucodorosor re di Babilonia abbatté, Geova ha detto questo: "Levatevi, salite a Chedar, e spogliate i figli dell'Oriente. 29 Saranno prese le loro proprie tende e i loro propri greggi, i loro teli di tenda e tutti i loro oggetti. E i loro propri cammelli saranno portati loro via. E certamente grideranno loro: 'Lo spavento è tutt'intorno!' " 30 "Fuggite, correte lontano; scendete nel profondo per dimorare, o abitanti di Hazor", è l'espressione di Geova. "Poiché Nabucodorosor re di Babilonia ha formulato un consiglio anche contro di voi e ha escogitato contro di voi un pensiero". 31 "Levatevi, salite contro la nazione che è a suo agio, che dimora al sicuro", è l'espressione di Geova. "Non ha né porte né sbarra. Risiedono solitari. 32 E i loro cammelli devono divenire preda, e la moltitudine del loro bestiame spoglie. E certamente li spargerò a ogni vento, quelli che hanno i capelli tagliati alle tempie; e da tutte le regioni ad essa vicine recherò il loro disastro", è l'espressione di Geova. 33 "E Hazor deve divenire un covo di sciacalli, una distesa desolata a tempo indefinito. Non vi dimorerà nessun uomo, e in lei non risiederà come forestiero nessun figlio del genere umano". 34 Questo è ciò che fu rivolto come parola di Geova a Geremia il profeta riguardo a Elam al principio del regno di Sedechia re di Giuda, dicendo: 35 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ecco, io rompo l'arco di Elam, principio della loro potenza. 36 E di sicuro farò venire su Elam i quattro venti dalle quattro estremità dei cieli. E di sicuro li spargerò a tutti questi venti, e non ci sarà nazione alla quale non giungano i dispersi di Elam' ". 37 "E certamente frantumerò gli elamiti davanti ai loro nemici e davanti a quelli che cercano la loro anima; e certamente farò venire su di loro la calamità, la mia ira ardente", è l'espressione di Geova. "E certamente manderò dietro a loro la spada finché non li avrò sterminati". 38 "E senz'altro porrò il mio trono in Elam, e distruggerò di là il re e i principi", è l'espressione di Geova. 39 "E nella parte finale dei giorni certamente avverrà che radunerò i prigionieri di Elam", è l'espressione di Geova. 50 La parola che Geova pronunciò riguardo a Babilonia, riguardo al paese dei caldei, per mezzo di Geremia il profeta: 2 "Annunciate(lo) fra le nazioni e proclamate(lo). E alzate un segnale; proclamate(lo). Non occultate nulla. Dite: 'Babilonia è stata catturata. Bel è stato svergognato. Merodac si è atterrito. Le sue immagini sono state svergognate. I suoi idoli di letame si sono atterriti'. 3 Poiché contro di lei è salita una nazione dal nord. È quella che fa del suo paese un oggetto di stupore, così che non c'è nessuno che vi dimori. Sia uomo che animale domestico sono fuggiti. Se ne sono andati". 4 "In quei giorni e in quel tempo", è l'espressione di Geova, "i figli d'Israele, essi e i figli di Giuda, verranno insieme. Cammineranno, piangendo mentre cammineranno, e cercheranno Geova loro Dio. 5 Continueranno a chiedere la via per Sion, con le facce in quella direzione, (dicendo:) 'Venite e uniamoci a Geova in un patto di durata indefinita che non sia dimenticato'. 6 Il mio popolo è divenuto un gregge di creature che periscono. I loro propri pastori li han fatti errare. Li hanno sviati sui monti. Sono andati da monte a colle. Hanno dimenticato il loro luogo di riposo. 7 Tutti quelli che li han trovati li hanno divorati, e i loro propri avversari hanno detto: 'Non diverremo colpevoli, per il fatto che hanno peccato contro Geova luogo di dimora della giustizia e speranza dei loro antenati, Geova' ". 8 "Fuggite di mezzo a Babilonia, e uscite pure dal paese dei caldei, e divenite come gli animali che conducono davanti al gregge. 9 Poiché, ecco, io desto e faccio salire contro Babilonia una congregazione di grandi nazioni dal paese del nord, e certamente si schiereranno contro di lei. Di là sarà catturata. Le frecce di uno sono simili a quelle di un uomo potente che causa privazione di figli, il quale non torna senza risultati. 10 E la Caldea deve divenire spoglie. Tutti quelli che faranno spoglie di lei si sazieranno", è l'espressione di Geova. 11 "Poiché voi continuaste a rallegrarvi, poiché continuaste a esultare quando saccheggiavate la mia propria eredità. Poiché scalpitavate come una giovenca sull'erba tenera, e nitrivate come stalloni. 12 Vostra madre ha provato molta vergogna. Colei che vi partorì è stata delusa. Ecco, è la meno importante delle nazioni, un deserto arido e una pianura desertica. 13 A causa dell'indignazione di Geova non sarà abitata, e deve divenire nella sua interezza una distesa desolata. In quanto a chiunque passi accanto a Babilonia, rimarrà stupito e fischierà a motivo di tutte le sue piaghe. 14 "Schieratevi contro Babilonia da ogni parte, voi tutti che calcate l'arco. Tirate su di lei. Non risparmiate freccia, poiché ha peccato contro Geova. 15 Alzate da ogni parte un grido di guerra contro di lei. Essa ha dato la sua mano. Le sue colonne son cadute. Le sue mura sono state demolite. Poiché è la vendetta di Geova. Vendicatevi su di lei. Fatele proprio come essa ha fatto. 16 Stroncate da Babilonia il seminatore, e chi maneggia la falce nel tempo della mietitura. A causa della spada devastatrice si rivolgeranno ciascuno al suo proprio popolo, e fuggiranno ciascuno al suo proprio paese. 17 "Israele è una pecora dispersa. I leoni stessi hanno fatto la dispersione. Dapprima l'ha divorato il re d'Assiria, e in quest'ultimo caso Nabucodorosor re di Babilonia ne ha roso le ossa. 18 Perciò Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: 'Ecco, rivolgo la mia attenzione al re di Babilonia e al suo paese nello stesso modo in cui rivolsi la mia attenzione al re d'Assiria. 19 E di sicuro ricondurrò Israele al suo pascolo, e certamente pascerà sul Carmelo e su Basan; e la sua anima si sazierà nella regione montagnosa di Efraim e di Galaad' ". 20 "E in quei giorni e in quel tempo", è l'espressione di Geova, "si cercherà l'errore d'Israele, ma non sarà; e i peccati di Giuda, e non si troveranno, poiché perdonerò quelli che avrò lasciato rimanere". 21 "Contro il paese di Merataim: sali contro di lei e contro gli abitanti di Pecod. Ci sia un massacro e un votarli alla distruzione subito dietro a loro", è l'espressione di Geova, "e fa secondo tutto ciò che ti ho comandato. 22 C'è suono di guerra nel paese, e un grande abbattimento. 23 Oh come il maglio di tutta la terra è stato tagliato e si rompe! Oh come Babilonia è divenuta un semplice oggetto di stupore fra le nazioni! 24 Ti ho teso un laccio e sei stata anche presa, o Babilonia, e tu stessa non (lo) sapevi. Fosti trovata e anche afferrata, poiché ti eri eccitata contro Geova. 25 "E Geova ha aperto il suo deposito, e reca le armi della sua denuncia. Poiché c'è un'opera che il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha nel paese dei caldei. 26 Venite a lei dalla parte più lontana. Aprite i suoi granai. Elevatela, proprio come quelli che fanno mucchi, e votatela alla distruzione. Non abbia nessun rimanente. 27 Massacrate tutti i suoi giovani tori. Scendano allo scannatoio. Guai a loro, poiché è venuto il loro giorno, il tempo di prestare loro attenzione! 28 "C'è il suono di quelli che fuggono e di quelli che scampano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta di Geova nostro Dio, la vendetta per il suo tempio. 29 "Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che calcano l'arco. Accampatevi contro di lei tutt'intorno. Non ci siano scampati. Ripagatele secondo la sua attività. Fatele secondo tutto ciò che essa ha fatto. Poiché ha agito presuntuosamente contro Geova, contro il Santo d'Israele. 30 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue pubbliche piazze, e perfino tutti i suoi uomini di guerra saranno in quel giorno ridotti al silenzio", è l'espressione di Geova. 31 "Ecco, io sono contro di te, o Presunzione", è l'espressione del Sovrano Signore, Geova degli eserciti, "poiché deve venire il tuo giorno, il tempo in cui ti dovrò prestare attenzione. 32 E la Presunzione certamente inciamperà e cadrà, e non avrà nessuno che la farà levare. E certamente accenderò un fuoco nelle sue città, e dovrà divorare tutti i suoi dintorni". 33 Geova degli eserciti ha detto questo: "I figli d'Israele e i figli di Giuda sono oppressi insieme, e tutti quelli che li prendono prigionieri li hanno afferrati. Si sono rifiutati di lasciarli andare. 34 Il loro Ricompratore è forte, Geova degli eserciti è il suo nome. Immancabilmente egli dirigerà la loro causa, per dare in effetti riposo al paese e per far agitare gli abitanti di Babilonia". 35 "C'è una spada contro i caldei", è l'espressione di Geova, "e contro gli abitanti di Babilonia e contro i suoi principi e contro i suoi saggi. 36 C'è una spada contro quelli che fanno discorsi vuoti, e certamente agiranno con stoltezza. C'è una spada contro i suoi uomini potenti, e saranno davvero atterriti. 37 C'è una spada contro i loro cavalli e contro i loro carri da guerra e contro tutta la compagnia mista che è in mezzo ad essa, e certamente diverranno donne. C'è una spada contro i suoi tesori, e saranno realmente predati. 38 C'è una devastazione sulle sue acque, e si devono prosciugare. Poiché è un paese di immagini scolpite, e a causa delle (loro) spaventose visioni continuano ad agire follemente. 39 Perciò i frequentatori delle regioni aride dimoreranno con gli animali che ululano, e in essa dovranno dimorare gli struzzi; e non vi si dimorerà mai più, né essa risiederà di generazione in generazione". 40 "Proprio come col rovesciamento operato da Dio a Sodoma e Gomorra e nelle sue (città) vicine", è l'espressione di Geova, "nessun uomo vi dimorerà, né il figlio del genere umano vi risiederà come forestiero. 41 "Ecco, viene un popolo dal nord; e una grande nazione e grandi re stessi saranno destati dalle parti più remote della terra. 42 Maneggiano arco e giavellotto. Sono crudeli e non mostreranno misericordia. Il loro suono è come il mare che è tumultuoso, e cavalcheranno su cavalli; (saranno) schierati come un sol uomo per la guerra contro di te, o figlia di Babilonia. 43 "Il re di Babilonia ne ha udito la notizia, e gli son cascate le mani. C'è angustia! Lo hanno preso penosi dolori, proprio come una donna che partorisce. 44 "Ecco, qualcuno salirà proprio come un leone dai superbi (boschetti) lungo il Giordano al luogo di dimora durevole, ma in un momento li farò fuggire via da lei. E costituirò su di lei colui che è scelto. Poiché chi è simile a me, e chi mi sfiderà, e chi, ora, è il pastore che mi può stare dinanzi? 45 Perciò, udite il consiglio di Geova che egli ha formulato contro Babilonia e i suoi pensieri che ha escogitato contro il paese dei caldei. Sicuramente i piccoli del gregge saranno trascinati. Sicuramente a causa d'essi egli farà divenire desolato il loro luogo di dimora. 46 Al suono (di quando) Babilonia sarà stata presa, certamente si farà scrollare la terra, e un grido stesso si udrà fra le nazioni". 51 Geova ha detto questo: "Ecco, desto contro Babilonia e contro gli abitanti di Leb-Camai un vento rovinoso; 2 e senz'altro manderò a Babilonia spulatori che certamente la spuleranno e che renderanno vuoto il suo paese; poiché realmente saranno contro di lei da ogni parte nel giorno della calamità. 3 "Chi calca il suo arco non (lo) calchi. E non si alzi nessuno nella sua cotta di maglia. "E non mostrate compassione ai suoi giovani. Votate alla distruzione tutto il suo esercito. 4 E devono cadere uccisi nel paese dei caldei e trafitti nelle sue vie. 5 "Poiché Israele e Giuda non sono rese vedove del loro Dio, di Geova degli eserciti. Poiché il paese di quelli è stato pieno di colpa dal punto di vista del Santo d'Israele. 6 "Fuggite di mezzo a Babilonia, e provvedete scampo ciascuno alla sua propria anima. Non siate resi inanimati per il suo errore. Poiché è il tempo della vendetta che appartiene a Geova. C'è il trattamento che egli le ripaga. 7 Babilonia è stata un calice d'oro nella mano di Geova, essa ha fatto inebriare tutta la terra. Le nazioni han bevuto del vino di lei. Perciò le nazioni continuano ad agire follemente. 8 All'improvviso Babilonia è caduta, così che si è infranta. Urlate per lei. Prendete balsamo per il suo dolore. Forse può essere sanata". 9 "Noi avremmo voluto sanare Babilonia, ma non è stata sanata. Lasciatela, e fateci andare ciascuno al suo proprio paese. Poiché il suo giudizio è giunto fino ai cieli, e si è innalzato fino ai cieli nuvolosi. 10 Geova ha prodotto per noi atti di giustizia. Venite e raccontiamo in Sion l'opera di Geova nostro Dio". 11 "Forbite le frecce. Empite gli scudi circolari. Geova ha destato lo spirito dei re dei medi, perché la sua idea è contro Babilonia, per ridurla in rovina. Poiché è la vendetta di Geova, la vendetta per il suo tempio. 12 Contro le mura di Babilonia alzate un segnale. Rafforzate la guardia. Ponete le sentinelle. Preparate quelli che tendono l'imboscata. Poiché Geova non solo ha formato l'idea ma anche farà certamente ciò che ha pronunciato contro gli abitanti di Babilonia". 13 "O donna che risiedi su abbondanti acque, che abbondi di tesori, è giunta la tua fine, la misura dei tuoi profitti. 14 Geova degli eserciti ha giurato per la sua propria anima: 'Certamente ti riempirò di uomini, come le locuste, e certamente intoneranno su di te un grido'. 15 Egli è il Fattore della terra mediante la sua potenza, Colui che stabilisce fermamente il paese produttivo mediante la sua sapienza, e Colui che mediante il suo intendimento stese i cieli. 16 Alla (sua) voce vien dato da lui trambusto di acque nei cieli, ed egli fa salire vapori dall'estremità della terra. Ha fatto anche chiuse per la pioggia, e fa uscire il vento dai suoi depositi. 17 Ogni uomo si è comportato così irragionevolmente da non conoscere. Ogni lavoratore di metalli proverà vergogna a causa dell'immagine scolpita; poiché la sua immagine di metallo fuso è una falsità, e non c'è spirito in loro. 18 Sono vanità, opera di scherno. Nel tempo in cui si presterà loro attenzione periranno. 19 "La Parte di Giacobbe non è come queste cose, poiché egli è il Formatore di tutto, anche del bastone della sua eredità. Il suo nome è Geova degli eserciti. 20 "Tu sei per me una mazza, come armi da guerra, e mediante te di sicuro frantumerò le nazioni, e mediante te certamente ridurrò in rovina regni. 21 E mediante te certamente frantumerò il cavallo e il suo cavaliere, e mediante te certamente frantumerò il carro da guerra e il suo guidatore. 22 E mediante te certamente frantumerò uomo e donna, e mediante te certamente frantumerò vecchio e ragazzo, e mediante te di sicuro frantumerò giovane e vergine. 23 E mediante te certamente frantumerò il pastore e il suo branco, e mediante te certamente frantumerò l'agricoltore e il suo paio (d'animali), e mediante te di sicuro frantumerò i governatori e i governanti delegati. 24 E certamente ripagherò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutta la loro malizia che hanno commesso in Sion davanti ai vostri occhi", è l'espressione di Geova. 25 "Ecco, sono contro di te, o monte rovinoso", è l'espressione di Geova, "che rovini l'intera terra; e certamente stenderò la mia mano contro di te e ti rotolerò dalle rupi e farò di te un monte arso". 26 "E la gente non prenderà da te pietra per angolo né pietra per fondamenta, perché diverrai distese desolate a tempo indefinito", è l'espressione di Geova. 27 "Alzate un segnale nel paese. Suonate il corno fra le nazioni. Santificate contro di lei le nazioni. Convocate contro di lei i regni di Ararat, Minni e Aschenaz. Costituite contro di lei un ufficiale reclutatore. Fate salire i cavalli come locuste setolose. 28 Santificate contro di lei le nazioni, i re di Media, i suoi governatori e tutti i suoi governanti delegati e tutto il paese del dominio di ciascuno. 29 E sobbalzi la terra e sia in penoso dolore, poiché i pensieri di Geova si sono levati contro Babilonia per fare del paese di Babilonia un oggetto di stupore, senza abitante. 30 "Gli uomini potenti di Babilonia hanno cessato di combattere. Se ne sono stati a sedere nei luoghi forti. La loro potenza è venuta meno. Son divenuti donne. Si è dato fuoco alle sue residenze. Le sue sbarre sono state rotte. 31 "Un corriere corre incontro a un altro corriere, e un messo incontro a un altro messo, per riferire al re di Babilonia che la sua città è stata catturata a ogni estremo, 32 e che i guadi stessi sono stati presi, e le barche di papiro sono state bruciate col fuoco, e gli stessi uomini di guerra si sono turbati". 33 Poiché Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, ha detto questo: "La figlia di Babilonia è come un'aia. È tempo di calcarla finché divenga solida. Ancora un po' e dovrà venire per lei il tempo della mietitura". 34 "Nabucodorosor re di Babilonia mi ha divorato; mi ha gettato nella confusione. Mi ha posto come un vaso vuoto. Mi ha inghiottito come una grossa serpe; ha riempito il suo addome delle mie cose piacevoli. Mi ha sciacquato via. 35 'La violenza fatta a me e (al) mio organismo sia su Babilonia!' dirà l'abitatrice di Sion. 'E il mio sangue sia sugli abitanti della Caldea!' dirà Gerusalemme". 36 Perciò Geova ha detto questo: "Ecco, dirigo la tua causa, e certamente eseguirò per te vendetta. E di sicuro prosciugherò il suo mare, e farò seccare le sue fonti. 37 E Babilonia deve divenire mucchi di pietre, covo di sciacalli, oggetto di stupore e qualcosa a cui fischiare, senza abitante. 38 Tutti insieme ruggiranno proprio come giovani leoni forniti di criniera. Certamente rugghieranno come piccoli di leoni". 39 "Quando si saranno riscaldati preparerò i loro banchetti e di sicuro li farò inebriare, perché esultino; e dovranno dormire di un sonno di durata indefinita, da cui non si sveglieranno mai", è l'espressione di Geova. 40 "Li farò scendere come agnelli allo scannatoio, come montoni insieme a capri". 41 "Oh come è stata catturata Sesac, e come è presa la Lode dell'intera terra! In che modo Babilonia è divenuta semplice oggetto di stupore fra le nazioni! 42 Il mare è salito pure su Babilonia. È stata coperta dalla moltitudine delle sue onde. 43 Le sue città son divenute oggetto di stupore, un paese arido e una pianura desertica. Come paese, in esse non dimorerà nessun uomo, e non vi passerà nessun figlio del genere umano. 44 E certamente rivolgerò la mia attenzione a Bel in Babilonia, e certamente gli caverò di bocca ciò che ha inghiottito. E a lui non affluiranno più le nazioni. Anche le mura stesse di Babilonia dovranno cadere. 45 "Uscite di mezzo a lei, o popolo mio, e ciascuno provveda scampo alla sua anima dall'ardente ira di Geova. 46 O altrimenti il vostro cuore si intimidirà, e avrete timore a causa della notizia che si dovrà udire nel paese. E in un anno la notizia in effetti verrà, e dopo di esso in un altro anno ci sarà la notizia e violenza sulla terra e governante contro governante. 47 Perciò, ecco, vengono i giorni, e certamente rivolgerò la mia attenzione alle immagini scolpite di Babilonia; e tutto il suo proprio paese proverà vergogna, e tutti i suoi propri uccisi cadranno in mezzo ad essa. 48 "E su Babilonia i cieli e la terra e tutto ciò che è in essi certamente grideranno di gioia, poiché dal nord verranno a lei gli spogliatori", è l'espressione di Geova. 49 "Non solo Babilonia fu la causa che fece cadere gli uccisi d'Israele ma anche a Babilonia son caduti gli uccisi di tutta la terra. 50 "Voi scampati dalla spada, continuate ad andare. Non state fermi. Da lontano ricordatevi di Geova, e Gerusalemme stessa vi salga in cuore". 51 "Siamo stati svergognati, poiché abbiamo udito il biasimo. L'umiliazione ha coperto le nostre facce, poiché estranei son venuti contro i luoghi santi della casa di Geova". 52 "Perciò, ecco, vengono i giorni", è l'espressione di Geova, "e certamente rivolgerò la mia attenzione alle sue immagini scolpite, e in tutto il suo paese gemerà il trafitto". 53 "Anche se Babilonia ascendesse ai cieli e anche se rendesse inaccessibile l'altezza della sua forza, da me verranno a lei gli spogliatori", è l'espressione di Geova. 54 "Ascolta! C'è un grido da Babilonia, e un gran crollo dal paese dei caldei, 55 poiché Geova spoglia Babilonia, e certamente distruggerà da lei la gran voce, e le loro onde in effetti saranno tumultuose come molte acque. Certamente risuonerà il rumore della loro voce. 56 Poiché deve venire su di lei, su Babilonia, lo spogliatore, e i suoi uomini potenti saranno certamente catturati. I loro archi si devono frantumare, poiché Geova è un Dio di ricompense. Immancabilmente ripagherà. 57 E certamente farò inebriare i suoi principi e i suoi saggi, i suoi governatori e i suoi governanti delegati e i suoi uomini potenti, e devono dormire di un sonno di durata indefinita, da cui non si sveglieranno", è l'espressione del Re, il cui nome è Geova degli eserciti. 58 Geova degli eserciti ha detto questo: "Le mura di Babilonia, benché ampie, saranno immancabilmente demolite; e le sue porte, benché alte, saranno bruciate col fuoco. E i popoli dovranno faticare semplicemente per nulla, e i gruppi nazionali semplicemente per il fuoco; e si stancheranno proprio". 59 La parola che Geremia il profeta comandò a Seraia figlio di Neria figlio di Maseia quando egli andò con Sedechia re di Giuda a Babilonia nel quarto anno che era re; e Seraia era capo degli alloggi. 60 E Geremia scriveva in un libro tutta la calamità che sarebbe venuta su Babilonia, sì, tutte queste parole scritte contro Babilonia. 61 Per di più, Geremia disse a Seraia: "Appena sarai giunto a Babilonia e l'avrai effettivamente vista, dovrai anche leggere ad alta voce tutte queste parole. 62 E dovrai dire: 'O Geova, tu stesso hai parlato contro questo luogo, per stroncarlo così che non ci sia alcun abitante, né uomo né animale domestico, ma divenga semplici distese desolate a tempo indefinito'. 63 E deve accadere che quando avrai terminato di leggere questo libro, vi legherai una pietra, e lo devi gettare in mezzo all'Eufrate. 64 E devi dire: 'Così Babilonia affonderà e non si leverà mai a causa della calamità che farò venire su di lei; e certamente si stancheranno' ". Fino a questo punto sono le parole di Geremia. 52 Sedechia aveva ventuno anni quando cominciò a regnare e regnò undici anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Amutal figlia di Geremia da Libna. 2 E continuò a fare ciò che era male agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Ioiachim. 3 Poiché ciò ebbe luogo a Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira di Geova, finché li ebbe rigettati d'innanzi alla sua faccia. E Sedechia si ribellava contro il re di Babilonia. 4 Infine avvenne nel nono anno del suo regno, nel decimo mese, il decimo giorno del mese, che Nabucodorosor re di Babilonia venne, lui e tutte le sue forze militari, contro Gerusalemme, e si accampavano contro di essa e le edificavano contro un muro d'assedio tutt'intorno. 5 La città fu dunque assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia. 6 Nel quarto mese, il nono giorno del mese, anche la carestia fu grave nella città e non ci fu pane per il popolo del paese. 7 Infine fu aperta una breccia nella città; e riguardo a tutti gli uomini di guerra, fuggivano e uscivano dalla città di notte per la via della porta fra le doppie mura che è presso il giardino del re, mentre i caldei erano tutt'intorno contro la città; e continuarono ad andare per la via dell'Araba. 8 E le forze militari dei caldei inseguivano il re, e raggiungevano Sedechia nelle pianure desertiche di Gerico; e tutte le sue proprie forze militari si dispersero dal suo fianco. 9 Presero quindi il re e lo portarono dal re di Babilonia, a Ribla nel paese di Amat, affinché pronunciasse su di lui decisioni giudiziarie. 10 E il re di Babilonia scannava i figli di Sedechia davanti ai suoi occhi, e scannò a Ribla anche tutti i principi di Giuda. 11 E accecò gli occhi di Sedechia, dopo di che il re di Babilonia lo serrò in ceppi di rame e lo portò a Babilonia e lo mise nella casa di custodia fino al giorno della sua morte. 12 E nel quinto mese, il decimo giorno del mese, cioè nel diciannovesimo anno del re Nabucodorosor, re di Babilonia, Nebuzaradan capo della guardia del corpo, che stava davanti al re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13 Ed egli bruciava la casa di Geova e la casa del re e tutte le case di Gerusalemme; e bruciò col fuoco ogni casa grande. 14 E tutte le forze militari dei caldei che erano col capo della guardia del corpo abbatterono tutte le mura di Gerusalemme all'intorno. 15 E Nebuzaradan capo della guardia del corpo portò in esilio alcuni dei miseri del popolo e il resto del popolo lasciato rimanere nella città e i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto degli artigiani. 16 E Nebuzaradan capo della guardia del corpo lasciò rimanere alcuni dei miseri del paese come vignaioli e addetti a lavori obbligatori. 17 E i caldei spezzarono le colonne di rame che erano appartenute alla casa di Geova e i carrelli e il mare di rame che era nella casa di Geova e ne portavano tutto il rame a Babilonia. 18 E presero i recipienti e le palette e gli spegnitoi e le scodelle e le coppe e tutti gli utensili di rame con i quali servivano. 19 E il capo della guardia del corpo prese i bacini e i portafuoco e le scodelle e i recipienti e i candelabri e le coppe e le scodelle che erano d'oro genuino, e quelli che erano d'argento genuino. 20 E le due colonne, l'unico mare, e i dodici tori di rame che erano sotto (il mare), i carrelli, che il re Salomone aveva fatto per la casa di Geova. Non si era (calcolato) il peso del rame d'essi, di tutti questi oggetti. 21 E riguardo alle colonne, ciascuna colonna era alta diciotto cubiti, e la circondava uno stesso filo di dodici cubiti; e il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota. 22 E il capitello su di essa era di rame, e l'altezza del capitello era di cinque cubiti; e riguardo al lavoro a rete e alle melagrane sul capitello, tutt'intorno, era tutto di rame; e la seconda colonna aveva queste stesse cose, anche le melagrane. 23 E le melagrane erano novantasei, ai lati, essendo tutte le melagrane cento sul lavoro a rete all'intorno. 24 Per di più, il capo della guardia del corpo prese Seraia il capo sacerdote e Sofonia il secondo sacerdote e i tre guardiani della porta, 25 e prese dalla città un funzionario di corte che era commissario sugli uomini di guerra, e sette uomini di quelli che avevano accesso presso il re, i quali si trovavano nella città, e il segretario del capo dell'esercito, quello che adunava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese i quali si trovavano in mezzo alla città. 26 Nebuzaradan capo della guardia del corpo prese dunque questi e li condusse dal re di Babilonia, a Ribla. 27 E questi il re di Babilonia li abbatteva e li metteva a morte a Ribla nel paese di Amat. Così Giuda andò in esilio lontano dal suo suolo. 28 Questo è il popolo che Nabucodorosor portò in esilio: nel settimo anno, tremilaventitré giudei. 29 Nel diciottesimo anno di Nabucodorosor, da Gerusalemme ci furono ottocentotrentadue anime. 30 Nel ventitreesimo anno di Nabucodorosor, Nebuzaradan capo della guardia del corpo portò giudei in esilio, settecentoquarantacinque anime. Tutte le anime furono quattromilaseicento. 31 Alla fine avvenne nel trentasettesimo anno dell'esilio di Ioiachin re di Giuda, nel dodicesimo mese, il venticinquesimo giorno del mese, che Evil-Merodac re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, alzò la testa di Ioiachin re di Giuda e lo faceva uscire dalla casa di prigionia. 32 E gli proferiva cose buone e metteva il suo trono più in alto dei troni degli (altri) re che erano con lui a Babilonia. 33 E gli tolse le sue vesti da prigioniero, ed egli mangiò pane di continuo davanti a lui per tutti i giorni della sua vita. 34 E in quanto alla sua razione, gli era data una razione continua da parte del re di Babilonia, quotidianamente come dovuta, fino al giorno della sua morte, per tutti i giorni della sua vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Lamentazioni

1 Oh come siede solitaria, la città che abbondava di popolo! Come è divenuta simile a una vedova, colei che era popolosa fra le nazioni! Come è divenuta per i lavori forzati colei che era una principessa fra i distretti giurisdizionali! 2 Piange dirottamente durante la notte, e le sue lacrime sono sulle sue guance. Non ha nessuno che la conforti di fra tutti i suoi amanti. Tutti i suoi propri compagni hanno agito slealmente verso di lei. Le son divenuti nemici. 3 Giuda è andata in esilio a causa dell'afflizione e a causa dell'abbondanza della servitù. Essa stessa ha dovuto dimorare fra le nazioni. Non ha trovato luogo di riposo. Tutti quelli che la perseguitavano l'hanno raggiunta in mezzo a circostanze angustiose. 4 Le vie di Sion sono in lutto, perché non c'è nessuno che venga alla festa. Tutte le sue porte sono desolate; i suoi sacerdoti sospirano. Le sue vergini sono addolorate, ed essa stessa ha amarezza. 5 I suoi avversari son divenuti il capo. Quelli che sono suoi nemici sono liberi da sollecitudini. Poiché Geova stesso le ha recato dolore a causa dell'abbondanza delle sue trasgressioni, I suoi propri fanciulli han camminato come prigionieri davanti all'avversario. 6 E dalla figlia di Sion se ne va tutto il suo splendore. I suoi principi han mostrato d'essere come cervi che non hanno trovato pascolo; E continuano a camminare privi di potenza davanti all'inseguitore. 7 Gerusalemme ha ricordato (nei) giorni della sua afflizione e del suo popolo senza tetto Tutte le sue cose desiderabili che erano dai giorni di molto tempo fa. Quando il suo popolo cadde in mano all'avversario ed essa non ebbe soccorritore, Gli avversari la videro. Risero del suo crollo. 8 Gerusalemme ha commesso un vero peccato. Perciò è divenuta una semplice cosa da aborrire. Tutti quelli che la onoravano l'hanno trattata come qualcosa di poco conto, poiché hanno visto la sua nudità. Essa stessa anche sospira e volta le spalle. 9 La sua impurità è nei lembi delle sue (vesti). Non si ricordò del suo futuro, E cade in maniera da far meravigliare. Non ha confortatore. O Geova, vedi la mia afflizione, poiché il nemico si è dato grandi arie. 10 L'avversario ha steso la sua propria mano contro tutte le sue cose desiderabili. Poiché essa ha visto le nazioni che son venute nel suo santuario, (Circa) le quali tu comandasti che non venissero nella congregazione che ti appartiene. 11 Tutto il suo popolo sospira; cercano pane. Hanno dato le loro cose desiderabili per qualcosa da mangiare, per ristorare l'anima. Vedi, o Geova, e guarda, poiché son divenuta come una donna che non vale nulla. 12 Non è nulla per tutti voi che passate per la via? Guardate e vedete. Esiste alcun dolore come il mio dolore che mi è stato severamente inflitto, Con cui Geova ha causato sconforto nel giorno della sua ira ardente? 13 Dall'alto egli ha mandato fuoco nelle mie ossa, e sottopone ciascuno. Ha steso una rete per i miei piedi. Mi ha voltato all'indietro. Mi ha reso una donna desolata. Tutto il giorno sono ammalata. 14 Si è tenuto all'erta contro le mie trasgressioni. Esse si intrecciano nella sua mano. Son salite sul mio collo. La mia potenza ha inciampato. Geova mi ha dato in mano a quelli contro i quali non mi posso levare. 15 Tutti i miei potenti Geova ha scosso via di mezzo a me. Ha convocato contro di me un'adunanza, per spezzare i miei giovani. Geova ha pigiato il medesimo strettoio che appartiene alla vergine figlia di Giuda. 16 Per queste cose io piango come una donna. Dal mio occhio, dal mio occhio scendono acque. Poiché si è allontanato da me il confortatore, qualcuno per ristorare la mia anima. I miei figli son divenuti desolati, poiché il nemico si è dato grandi arie. 17 Sion ha steso le sue mani. Non ha confortatore. Geova ha dato comando riguardo a Giacobbe a tutti quelli che gli sono intorno come suoi avversari. Gerusalemme è divenuta una cosa orrenda fra loro. 18 Geova è giusto, poiché mi sono ribellata contro la sua bocca. Ascoltate, ora, popoli tutti, e vedete il mio dolore. Le mie proprie vergini e i miei propri giovani sono andati in schiavitù. 19 Ho chiamato quelli che mi amano intensamente. Essi stessi mi hanno imbrogliata. Nella città i miei propri sacerdoti e i miei propri vecchi sono spirati, Mentre dovevano cercarsi qualcosa da mangiare per ristorare la loro anima. 20 Vedi, o Geova, poiché sono in grave angustia. I miei medesimi intestini sono in fermento. Il mio cuore è stato sconvolto in mezzo a me, poiché sono stata assolutamente ribelle. Fuori, la spada ha privato di figli. Dentro la casa è come la morte. 21 La gente ha udito in che modo io stessa sospiro come una donna. Non c'è confortatore per me. Tutti i miei stessi nemici hanno udito della mia calamità. Hanno esultato perché tu stesso (l')hai fatto. Certamente farai venire il giorno che hai proclamato, perché divengano come me. 22 Venga tutta la loro malizia dinanzi a te, e trattali con severità, Proprio come hai trattato con severità me a causa di tutte le mie trasgressioni. Poiché molti sono i miei sospiri, e il mio cuore è malato. 2 Oh come Geova nella sua ira copre di nuvole la figlia di Sion! Ha gettato dal cielo alla terra la bellezza d'Israele. E non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno della sua ira. 2 Geova ha inghiottito, non ha mostrato compassione per alcuno dei luoghi di dimora di Giacobbe. Nel suo furore ha demolito i luoghi fortificati della figlia di Giuda. Ha portato a contatto con la terra, ha profanato il regno e i suoi principi. 3 Nell'ardore dell'ira ha tagliato ogni corno d'Israele. Ha ritirato la sua destra d'innanzi al nemico; E in Giacobbe continua ad ardere come un fuoco fiammeggiante che ha divorato tutt'intorno. 4 Ha calcato il suo arco come un nemico. La sua destra ha preso posizione Come un avversario, e ha continuato a uccidere tutti quelli desiderabili agli occhi. Nella tenda della figlia di Sion ha versato il suo furore, proprio come fuoco. 5 Geova è divenuto come un nemico. Ha inghiottito Israele. Ha inghiottito tutte le sue torri di dimora; ha ridotto in rovina i suoi luoghi fortificati. E nella figlia di Giuda fa abbondare cordoglio e lamentazione. 6 E tratta violentemente la sua capanna come quella in un giardino. Ha ridotto in rovina la sua festa. Geova ha fatto dimenticare in Sion festa e sabato, E nella sua adirata denuncia non mostra nessun rispetto per re e sacerdote. 7 Geova ha respinto il suo altare. Ha disdegnato il suo santuario. In mano al nemico ha ceduto le mura delle torri di dimora di lei. Nella casa di Geova hanno emesso la propria voce, come in un giorno di festa. 8 Geova ha pensato di ridurre in rovina le mura della figlia di Sion. Ha steso la corda per misurare. Non ha ritirato la mano dall'inghiottire. E causa lutto a baluardo e mura. Sono svaniti insieme. 9 Le sue porte sono affondate nella medesima terra. Egli ha distrutto e spezzato le sue sbarre. Il suo re e i suoi principi sono fra le nazioni. Non c'è legge. Anche i suoi propri profeti non hanno trovato visione da Geova. 10 Gli anziani della figlia di Sion siedono a terra, (dove) stanno in silenzio. Hanno messo polvere sulla loro testa. Si sono cinti di sacco. Le vergini di Gerusalemme hanno abbassato la testa alla medesima terra. 11 I miei occhi si sono consumati in assolute lacrime. I miei intestini sono in fermento. Il mio fegato è stato versato alla medesima terra a motivo del crollo della figlia del mio popolo, Perché venivano meno fanciullo e lattante nelle pubbliche piazze della città. 12 Alle loro madri continuarono a dire: "Dove sono grano e vino?" Perché venivano meno come qualcuno ucciso nelle pubbliche piazze della città, Perché la loro anima si versava in seno alle loro madri. 13 Come testimone di che cosa io ti impiegherò? Che cosa paragonerò a te, o figlia di Gerusalemme? A che cosa ti uguaglierò, per confortarti, o vergine figlia di Sion? Poiché il tuo abbattimento è proprio così grande come il mare. Chi ti può recare guarigione? 14 I tuoi propri profeti hanno avuto per te visioni di cose senza valore e insoddisfacenti, E non hanno messo allo scoperto il tuo errore per volgere indietro la tua cattività, Ma continuarono ad avere per te visioni di dichiarazioni senza valore e che sviavano. 15 Contro di te tutti quelli che passavano per la strada hanno battuto le loro mani. Hanno fischiato e scuotevano la testa verso la figlia di Gerusalemme, (dicendo:) "È questa la città della quale dicevano: 'È la perfezione della bellezza, l'esultanza di tutta la terra'?" 16 Contro di te tutti i tuoi nemici hanno aperto la bocca. Hanno fischiato e digrignavano i denti. Hanno detto: "Certamente (la) inghiottiremo. Questo è in realtà il giorno che aspettavamo. Abbiamo trovato! Abbiamo visto!" 17 Geova ha fatto ciò che aveva in mente. Ha adempiuto il suo detto, Ciò che aveva comandato dai giorni di molto tempo fa. Ha demolito e non ha mostrato compassione. E su di te fa rallegrare il nemico. Ha reso alto il corno dei tuoi avversari. 18 Il loro cuore ha gridato a Geova, o mura della figlia di Sion. Fa scendere lacrime proprio come un torrente giorno e notte. Non darti posa. Non si riposi la pupilla del tuo occhio. 19 Alzati! Grida durante la notte all'inizio delle veglie del mattino. Versa il tuo cuore dinanzi alla faccia di Geova proprio come l'acqua. Alza a lui le palme delle tue mani a motivo dell'anima dei tuoi fanciulli, Che vengono meno a causa della carestia in capo a tutte le tue vie. 20 Vedi, o Geova, e guarda chi hai trattato con severità in questa maniera. Dovrebbero le donne continuare a mangiare il loro proprio frutto, i fanciulli che son nati pienamente formati, O dovrebbero il sacerdote e il profeta essere uccisi nel santuario di Geova? 21 Ragazzo e vecchio si son messi a giacere per terra nelle vie. Le mie vergini e i miei giovani stessi son caduti di spada. Tu hai ucciso nel giorno della tua ira. Hai scannato; non hai avuto compassione. 22 Come in un giorno di festa proclamavi i miei luoghi di residenza come forestiera tutt'intorno. E nel giorno dell'ira di Geova non ci fu scampato né superstite; Quelli che avevo partorito pienamente formati e che avevo allevato, li sterminò il mio stesso nemico. 3 Io sono l'uomo robusto che ha visto l'afflizione a causa del bastone del suo furore. 2 Sono io che egli ha condotto e fa camminare nelle tenebre e non nella luce. 3 In realtà, contro di me volge ripetutamente la mano tutto il giorno. 4 Ha fatto consumare la mia carne e la mia pelle. Mi ha rotto le ossa. 5 Ha edificato contro di me, per circondar(mi) con pianta velenosa e difficoltà. 6 Mi ha fatto sedere in luoghi tenebrosi come gli uomini morti da lungo tempo. 7 Mi ha bloccato come con un muro di pietra, affinché io non esca. Ha reso pesanti i miei ceppi di rame. 8 Inoltre, quando grido aiuto e invoco soccorso, in effetti ostacola la mia preghiera. 9 Ha bloccato le mie vie con pietra squadrata. Ha torto i miei sentieri. 10 È per me come un orso in agguato, come un leone nei nascondigli. 11 Ha scompigliato le mie vie, e mi fa restare incolto. Mi ha reso desolato. 12 Ha calcato il suo arco, e mi erge come bersaglio per la freccia. 13 Ha fatto penetrare nei miei reni i figli della sua faretra. 14 Son divenuto oggetto di risa per tutto il popolo contro di me, il tema del loro canto tutto il giorno. 15 Mi ha saziato di cose amare. Mi ha satollato di assenzio. 16 E fa rompere i miei denti con la ghiaia. Mi ha fatto accasciare nella cenere. 17 Sì, tu respingi così che non c'è pace per la mia anima. Ho perduto la memoria di ciò che è bene. 18 E continuo a dire: "Perita è la mia eccellenza, e la mia aspettazione da parte di Geova". 19 Ricorda la mia afflizione e il mio stato di senzatetto, l'assenzio e la pianta velenosa. 20 Immancabilmente la tua anima si ricorderà e si chinerà su di me. 21 Questo è ciò che richiamerò al mio cuore. Perciò sarò in aspettativa. 22 È per gli atti di amorevole benignità di Geova che non siamo pervenuti alla nostra fine, perché le sue misericordie certamente non finiranno. 23 Si rinnovano ogni mattina. La tua fedeltà è abbondante. 24 "Geova è la mia parte", ha detto la mia anima, "perciò sarò in aspettativa di lui". 25 Geova è buono verso chi spera in lui, verso l'anima che continua a cercarlo. 26 È bene aspettare, pure in silenzio, la salvezza di Geova. 27 È bene che l'uomo robusto porti il giogo durante la sua giovinezza. 28 Sieda solitario e taccia, perché egli ha posto (qualcosa) su di lui. 29 Metta la bocca nella medesima polvere. Forse esiste speranza. 30 Porga la guancia al medesimo che lo colpisce. Si sazi di biasimo. 31 Poiché Geova non continuerà a respingere a tempo indefinito. 32 Poiché sebbene abbia causato dolore, certamente mostrerà anche misericordia secondo l'abbondanza della sua amorevole benignità. 33 Poiché non di suo proprio cuore ha afflitto o addolora i figli degli uomini. 34 Per schiacciare sotto i piedi tutti i prigionieri della terra, 35 Per respingere il giudizio di un uomo robusto dinanzi alla faccia dell'Altissimo, 36 Per fare torto all'uomo nella sua causa, Geova stesso non ha avuto sguardo (di approvazione). 37 Chi ha detto, ora, che accada qualcosa (quando) Geova stesso non ha comandato? 38 Dalla bocca dell'Altissimo non escono cose cattive e ciò che è buono. 39 Come può un uomo vivente indulgere nelle lamentele, un uomo robusto, a causa del suo peccato? 40 Scrutiamo le nostre vie ed esploriamole, e torniamo fino a Geova, 41 Innalziamo i nostri cuori insieme alle palme delle (nostre) mani a Dio nei cieli: 42 "Noi stessi abbiamo trasgredito, e ci siamo comportati in maniera ribelle. Tu stesso non hai perdonato. 43 Hai ostruito l'accesso con ira, e continui a inseguirci. Hai ucciso; non hai mostrato compassione. 44 Hai ostruito l'accesso presso di te con una massa di nuvole, perché la preghiera non passi. 45 Ci rendi semplice scarto e rifiuto in mezzo ai popoli". 46 Contro di noi tutti i nostri nemici hanno aperto la bocca. 47 Terrore e cavità stessi son divenuti nostri, desolazione e abbattimento. 48 Ruscelli d'acqua continua a riversare il mio occhio a causa dell'abbattimento della figlia del mio popolo. 49 Il mio medesimo occhio è stato versato e non avrà posa, così che non ci sono pause, 50 Finché Geova guardi e veda dal cielo. 51 Il mio proprio occhio ha trattato con severità la mia anima, a causa di tutte le figlie della mia città. 52 I miei nemici mi hanno dato positivamente la caccia proprio come a un uccello, senza ragione. 53 Hanno ridotto la mia vita al silenzio nella stessa fossa, e continuarono a lanciarmi pietre. 54 Acque sono scorse sulla mia testa. Ho detto: "Sarò certamente reciso!" 55 Ho invocato il tuo nome, o Geova, da una fossa della più bassa sorta. 56 Devi udire la mia voce. Non nascondere il tuo orecchio al mio sollievo, alla mia invocazione di soccorso. 57 Ti sei avvicinato nel giorno in cui ho continuato a chiamarti. Hai detto: "Non aver timore". 58 Hai difeso, o Geova, le contese della mia anima. Hai ricomprato la mia vita. 59 Hai visto, o Geova, il torto che mi è stato fatto. Oh dirigi il giudizio per me. 60 Hai visto tutta la loro vendetta, tutti i loro pensieri contro di me. 61 Hai udito il loro biasimo, o Geova, tutti i loro pensieri contro di me, 62 Le labbra di quelli che si levano contro di me e il loro sussurro contro di me tutto il giorno. 63 Guarda il loro medesimo sedersi, sì, e il loro alzarsi. Io sono il soggetto del loro canto. 64 Tu renderai loro un trattamento, o Geova, secondo l'opera delle loro mani. 65 Renderai loro l'insolenza di cuore, la tua maledizione a loro. 66 Li inseguirai nell'ira e li annienterai di sotto i cieli di Geova. 4 Oh come diviene scuro l'oro che risplende, il buon oro! Oh come le sante pietre sono sparse in capo a tutte le vie! 2 In quanto ai preziosi figli di Sion, quelli che furono pesati contro oro raffinato, Oh come sono stati considerati quali grosse giare di terracotta, opera delle mani di un vasaio! 3 Anche gli stessi sciacalli han presentato la poppa. Hanno allattato i loro piccoli. La figlia del mio popolo diviene crudele, come gli struzzi nel deserto. 4 La lingua del lattante si è attaccata al palato a causa della sete. Gli stessi fanciulli hanno chiesto pane. Non c'è chi (lo) porga loro. 5 I medesimi che mangiavano cose piacevoli sono stati presi da stupore nelle vie. I medesimi che erano allevati nello scarlatto han dovuto abbracciare mucchi di cenere. 6 (La punizione per) l'errore della figlia del mio popolo diviene anche più grande del(la punizione per il) peccato di Sodoma, Che fu rovesciata come in un momento, e a cui non si diressero mani (soccorrevoli). 7 I suoi nazirei erano più puri della neve; erano più bianchi del latte. In effetti erano più rosei dei coralli; la loro lucentezza era come lo zaffiro. 8 Il loro aspetto è divenuto più scuro della nerezza stessa. Non sono stati riconosciuti nelle vie. La loro pelle si è raggrinzita sulle loro ossa. È divenuta secca proprio come un albero. 9 Gli uccisi con la spada han mostrato d'esser migliori degli uccisi dalla carestia, Perché questi deperiscono, trafitti per mancanza del prodotto della campagna. 10 Le medesime mani delle donne compassionevoli hanno cotto i loro propri figli. Essi son divenuti come pane di consolazione durante l'abbattimento della figlia del mio popolo. 11 Geova ha portato a termine il suo furore. Ha versato la sua ira ardente. E accende un fuoco in Sion, che ne divora le fondamenta. 12 I re della terra e tutti gli abitanti del paese produttivo non avevano creduto Che l'avversario e il nemico sarebbero entrati nelle porte di Gerusalemme. 13 A causa dei peccati dei suoi profeti, degli errori dei suoi sacerdoti, C'erano in mezzo a lei quelli che versavano il sangue dei giusti. 14 Sono andati errando come ciechi nelle vie. Si sono contaminati di sangue, In modo tale che nessuno può toccare le loro vesti. 15 "Scostatevi! Impuri!" hanno gridato loro. "Scostatevi! Scostatevi! Non toccate!" Poiché sono andati senza tetto. Sono anche andati errando. La gente ha detto fra le nazioni: "Non risiederanno più come forestieri. 16 La faccia di Geova li ha divisi. Egli non li guarderà più. Certamente non mostreranno considerazione nemmeno per i sacerdoti. Certamente non mostreranno favore nemmeno ai vecchi". 17 Mentre ancora esistiamo, i nostri occhi continuano a consumarsi invano (in attesa) che ci sia dato aiuto. Durante il nostro vigilare abbiamo guardato a una nazione che non può recare salvezza. 18 Hanno dato la caccia ai nostri passi così che non si cammina nelle nostre pubbliche piazze. La nostra fine si è avvicinata. I nostri giorni si sono compiuti, poiché la nostra fine è venuta. 19 Più veloci delle aquile dei cieli han mostrato d'essere i nostri inseguitori. Sui monti ci hanno accanitamente inseguiti. Nel deserto ci hanno teso un agguato. 20 Il medesimo alito delle nostre narici, l'unto di Geova, è stato catturato nella loro larga fossa, Colui del quale abbiamo detto: "Alla sua ombra vivremo fra le nazioni". 21 Esulta e rallegrati, o figlia di Edom, tu che dimori nel paese di Uz. Anche a te passerà il calice. Ti inebrierai e ti mostrerai nella nudità. 22 Il tuo errore, o figlia di Sion, è pervenuto alla fine. Egli non ti porterà più in esilio. Ha rivolto la sua attenzione al tuo errore, o figlia di Edom. Ha scoperto i tuoi peccati. 5 Ricordati, o Geova, di ciò che ci è accaduto. Guarda e vedi il nostro biasimo. 2 Il nostro proprio possedimento ereditario è stato trasferito a estranei, le nostre case a stranieri. 3 Siamo divenuti semplici orfani senza padre. Le nostre madri sono come vedove. 4 Per denaro abbiamo dovuto bere la nostra propria acqua. Per un prezzo viene la nostra propria legna. 5 Siamo stati inseguiti fin sopra il nostro collo. Ci siamo stancati. Non ci è restato riposo. 6 Abbiamo dato la mano all'Egitto; all'Assiria, per saziarci di pane. 7 I nostri antenati son quelli che hanno peccato. Essi non sono più. In quanto a noi, abbiamo dovuto portare i loro errori. 8 Semplici servitori han dominato su di noi. Non c'è chi ci strappi dalla loro mano. 9 A rischio della nostra anima portiamo il nostro pane, a causa della spada del deserto. 10 La nostra medesima pelle si è riscaldata proprio come un forno, a causa degli spasimi della fame. 11 Hanno umiliato le mogli in Sion, le vergini nelle città di Giuda. 12 I principi stessi sono stati appesi solo dalla loro mano. Neppure le facce dei vecchi sono state onorate. 13 Anche i giovani hanno alzato la stessa macina a mano, e semplici ragazzi hanno inciampato sotto la legna. 14 Gli stessi vecchi hanno pure cessato di (stare) alla porta, i giovani dalla loro musica strumentale. 15 L'esultanza del nostro cuore è cessata. La nostra danza si è cambiata in semplice lutto. 16 La corona della nostra testa è caduta. Guai a noi, ora, perché abbiamo peccato! 17 A motivo di ciò il nostro cuore si è ammalato. A motivo di queste cose i nostri occhi si sono oscurati, 18 A motivo del monte di Sion che è desolato; su di esso hanno camminato le stesse volpi. 19 In quanto a te, o Geova, sederai a tempo indefinito. Il tuo trono è di generazione in generazione. 20 Perché ci dimentichi per sempre, ci lasci per la lunghezza dei giorni? 21 Facci tornare a te, o Geova, e prontamente torneremo. Recaci giorni nuovi come molto tempo fa. 22 Comunque, tu ci hai positivamente rigettati. Sei stato molto indignato verso di noi.

 

 

 

 

 

Libro di Ezechiele

1 Ora avvenne nel trentesimo anno, nel quarto (mese), il quinto (giorno) del mese, mentre ero in mezzo alla gente esiliata presso il fiume Chebar, che i cieli si aprirono e vedevo visioni di Dio. 2 Il quinto (giorno) del mese, cioè (nel) quinto anno dell'esilio del re Ioiachin, 3 la parola di Geova fu specificamente rivolta a Ezechiele figlio di Buzi il sacerdote nel paese dei caldei presso il fiume Chebar, e in quel luogo la mano di Geova fu su di lui. 4 E vedevo, ed ecco, c'era un vento tempestoso che veniva dal nord, una gran massa di nuvole e fuoco guizzante, e aveva fulgore tutt'intorno, e di mezzo a esso c'era qualcosa di simile all'aspetto dell'elettro, di mezzo al fuoco. 5 E di mezzo a esso c'era la somiglianza di quattro creature viventi, e questo era il loro aspetto: avevano la somiglianza dell'uomo terreno. 6 E (ciasc)una aveva quattro facce, e (ciasc)una d'esse quattro ali. 7 E i loro piedi erano piedi diritti, e la pianta dei loro piedi era come la pianta del piede del vitello; e risplendevano come con lo splendore del rame forbito. 8 E sotto le loro ali, ai loro quattro lati, c'erano mani d'uomo, e tutt'e quattro avevano le loro facce e le loro ali. 9 Le loro ali si congiungevano l'una all'altra. Non si voltavano quando andavano; andavano ciascuna diritto avanti a sé. 10 E in quanto alla somiglianza delle loro facce, tutt'e quattro avevano una faccia d'uomo con una faccia di leone a destra, e tutt'e quattro avevano una faccia di toro a sinistra; tutt'e quattro avevano anche una faccia d'aquila. 11 Così erano le loro facce. E le loro ali si spiegavano verso l'alto. Ciascuna ne aveva due che si congiungevano l'una all'altra e due che coprivano i loro corpi. 12 E andavano ciascuna diritto avanti a sé. Andavano dovunque lo spirito fosse incline ad andare. Mentre andavano non si voltavano. 13 E in quanto alla somiglianza delle creature viventi, il loro aspetto era come carboni di fuoco ardenti. Qualcosa come l'aspetto delle torce si muoveva da una parte all'altra fra le creature viventi, e il fuoco era luminoso, e dal fuoco usciva il lampo. 14 E da parte delle creature viventi c'era un andirivieni come con l'aspetto del lampo. 15 Mentre vedevo le creature viventi, ebbene, ecco, a terra c'era una ruota accanto alle creature viventi, presso le quattro facce di ciascuna. 16 In quanto all'aspetto delle ruote e alla loro struttura, era come lo splendore del crisolito; e tutt'e quattro avevano una sola somiglianza. E il loro aspetto e la loro struttura erano proprio come quando una ruota risultava in mezzo a una ruota. 17 Quando andavano, andavano nei loro quattro rispettivi lati. Non si voltavano quando andavano. 18 E in quanto ai loro cerchi, avevano una tale altezza che causavano timore; e i loro cerchi erano pieni d'occhi tutt'intorno a tutt'e quattro. 19 E quando le creature viventi andavano, le ruote andavano accanto a loro, e quando le creature viventi si alzavano da terra, le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito fosse incline ad andare, andavano, (essendo) lo spirito (incline) ad andarvi; e le ruote stesse si alzavano accanto a loro, poiché lo spirito della creatura vivente era nelle ruote. 21 Quando andavano, queste andavano; e quando stavano ferme, queste stavano ferme; e quando si alzavano da terra, le ruote si alzavano accanto a loro, poiché lo spirito della creatura vivente era nelle ruote. 22 E sopra le teste delle creature viventi c'era la somiglianza di una distesa come lo scintillio di tremendo ghiaccio, stesa al di sopra delle loro teste. 23 E sotto la distesa le loro ali erano diritte, l'una verso l'altra. Ciascuna aveva due ali che coprivano da un lato e ciascuna ne aveva due che coprivano dall'altro i loro corpi. 24 E udivo il suono delle loro ali, un suono come quello di vaste acque, come il suono dell'Onnipotente, quando andavano, il suono di un tumulto, come il suono di un accampamento. Quando stavano ferme, abbassavano le loro ali. 25 E ci fu una voce al di sopra della distesa che era sulla loro testa. (Quando stavano ferme, abbassavano le loro ali). 26 E al di sopra della distesa che era sulla loro testa c'era qualcosa dall'aspetto simile alla pietra di zaffiro, la somiglianza di un trono. E sopra la somiglianza del trono c'era una somiglianza di qualcuno dall'aspetto simile a un uomo terreno sopra di esso, di sopra. 27 E vedevo qualcosa come lo splendore dell'elettro, come l'aspetto del fuoco tutt'intorno dentro di esso, dall'aspetto dei suoi fianchi in su; e dall'aspetto dei suoi fianchi in giù vidi qualcosa come l'aspetto del fuoco, e aveva fulgore tutt'intorno. 28 C'era qualcosa di simile all'aspetto dell'arco che compare nella massa di nuvole nel giorno del rovescio di pioggia. Così era l'aspetto del fulgore all'intorno. Era l'aspetto della somiglianza della gloria di Geova. Quando (lo) vidi, caddi sulla mia faccia, e udivo la voce di uno che parlava. 2 Ed egli mi diceva: "Figlio dell'uomo, sta in piedi affinché io ti parli". 2 E spirito entrava in me appena mi ebbe parlato, e infine mi fece stare in piedi affinché udissi Colui che mi parlava. 3 E mi diceva: "Figlio dell'uomo, ti mando ai figli d'Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me. Essi stessi e i loro antenati hanno trasgredito contro di me fino a questo medesimo giorno. 4 E i figli di faccia insolente e di cuore duro, ti mando a loro, e devi dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo'. 5 E in quanto a loro, sia che odano o che se ne astengano - poiché sono una casa ribelle - certamente sapranno che un profeta stesso è stato in mezzo a loro. 6 "E tu, o figlio dell'uomo, non aver timore d'essi; e non aver timore delle loro parole, perché ci sono degli ostinati e cose che ti pungono e tu dimori fra scorpioni. Non aver timore delle loro parole, e non esser colpito da terrore davanti alle loro facce, poiché sono una casa ribelle. 7 E devi pronunciare loro le mie parole, sia che odano o che se ne astengano, poiché sono un caso di ribellione. 8 "E tu, o figlio dell'uomo, odi ciò che ti pronuncio. Non divenire ribelle come la casa ribelle. Apri la bocca e mangia ciò che ti do". 9 E vedevo, ed ecco, mi era tesa una mano, ed ecco, in essa c'era il rotolo di un libro. 10 E gradualmente lo spiegò davanti a me, ed era scritto di fronte e di dietro; e c'erano scritti canti funebri e gemiti e lamenti. 3 E mi diceva: "Figlio dell'uomo, ciò che trovi, mangia. Mangia questo rotolo, e va, parla alla casa d'Israele". 2 Aprii dunque la bocca, e gradualmente mi fece mangiare questo rotolo. 3 E proseguì, dicendomi: "Figlio dell'uomo, devi fare in modo che il tuo proprio ventre mangi affinché tu ti riempia i medesimi intestini di questo rotolo che ti do". E io lo mangiavo, e nella mia bocca fu per dolcezza come il miele. 4 E proseguì, dicendomi: "Figlio dell'uomo, va, entra in mezzo alla casa d'Israele, e devi parlare loro con le mie parole. 5 Poiché non sei mandato a un popolo dal linguaggio inintelligibile o grave di lingua, (ma) alla casa d'Israele, 6 non a numerosi popoli dal linguaggio inintelligibile o dalla lingua grave, le cui parole tu non possa udire (con intendimento). Se ti avessi mandato a loro, quei medesimi ti ascolterebbero. 7 Ma in quanto alla casa d'Israele, non ti vorranno ascoltare, poiché non vogliono ascoltare me; perché tutti quelli della casa d'Israele sono di testa dura e di cuore duro. 8 Ecco, ho reso dura la tua faccia esattamente come le loro facce e dura la tua fronte esattamente come le loro fronti. 9 Ho reso la tua fronte simile al diamante, più dura della selce. Non li devi temere, e non devi esser colpito da terrore davanti alle loro facce, poiché sono una casa ribelle". 10 E proseguì, dicendomi: "Figlio dell'uomo, tutte le mie parole che ti pronuncerò, ricevile nel tuo cuore e odile con i tuoi propri orecchi. 11 E va, entra fra il popolo esiliato, tra i figli del tuo popolo, e devi parlare loro e dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo', sia che odano o che se ne astengano". 12 E uno spirito mi sospingeva e udivo dietro di me il suono di una grande impetuosità: "Benedetta sia la gloria di Geova dal suo luogo". 13 E c'era il suono delle ali delle creature viventi che da presso si toccavano l'una con l'altra, e da presso il suono delle ruote accanto a loro, e il suono di una grande impetuosità. 14 E (lo) spirito mi sospinse e mi prendeva, così che andai amaramente nel furore del mio spirito, e la mano di Geova su di me era forte. 15 Entrai dunque a Tel-Abib fra gli esiliati del popolo, che dimoravano presso il fiume Chebar, e dimoravo dove essi dimoravano; e continuai a dimorarvi per sette giorni, attonito in mezzo a loro. 16 E alla fine di sette giorni avvenne che la parola di Geova mi era rivolta, dicendo: 17 "Figlio dell'uomo, ti ho reso sentinella alla casa d'Israele, e devi udire dalla mia bocca la parola e li devi avvertire da parte mia. 18 Quando io dico a qualcuno malvagio: 'Positivamente morirai', e tu in effetti non l'avverti e non parli per avvertire il malvagio (perché si ritragga) dalla sua malvagia via per conservarlo in vita, essendo egli malvagio, morirà nel suo errore, ma io richiederò il suo sangue dalla tua propria mano. 19 Ma in quanto a te, nel caso che tu abbia avvertito qualcuno malvagio ed egli realmente non si ritrae dalla sua malvagità e dalla sua via malvagia, egli stesso morirà per il suo errore; ma in quanto a te, avrai liberato la tua propria anima. 20 E quando qualcuno giusto si ritrae dalla sua giustizia e realmente opera ingiustizia e io gli devo mettere davanti una pietra d'inciampo, egli stesso morirà perché tu non l'hai avvertito. Morirà per il suo peccato, e i suoi atti giusti che fece non saranno ricordati, ma io richiederò il suo sangue dalla tua propria mano. 21 E in quanto a te, nel caso che tu abbia avvertito qualcuno giusto affinché il giusto non pecchi, ed egli stesso in effetti non pecca, immancabilmente egli continuerà a vivere perché era stato avvertito, e tu stesso avrai liberato la tua propria anima". 22 E lì la mano di Geova fu su di me e mi diceva: "Levati, esci verso la pianura della valle, e là ti parlerò". 23 Mi levai, dunque, e uscii verso la pianura della valle, ed ecco, la gloria di Geova stava là, simile alla gloria che avevo visto presso il fiume Chebar, e caddi sulla mia faccia. 24 Quindi spirito entrò in me e mi fece stare in piedi, ed egli mi parlava e mi diceva: "Vieni, chiuditi dentro la tua casa. 25 E tu, o figlio dell'uomo, ecco, certamente ti metteranno addosso funi e con esse ti legheranno così che non potrai uscire in mezzo a loro. 26 E certamente farò attaccare la tua medesima lingua al palato, e diverrai muto, e non sarai per loro un uomo che amministri riprensione, perché sono una casa ribelle. 27 E quando ti parlerò, aprirò la tua bocca, e dovrai dire loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo'. Chi ode oda, e chi se ne astiene se ne astenga, perché sono una casa ribelle. 4 "E tu, o figlio dell'uomo, prenditi un mattone, e te lo devi mettere davanti e scolpirvi sopra una città, sì, Gerusalemme. 2 E devi porre l'assedio contro di essa ed edificare un muro d'assedio contro di essa ed elevare un bastione d'assedio contro di essa e porre accampamenti contro di essa e porre contro di essa arieti tutt'intorno. 3 E in quanto a te, prenditi una teglia di ferro, e la devi mettere come un muro di ferro fra te e la città, e devi volgere fermamente la tua faccia contro di essa, e dev'essere assediata, e la devi assediare. È un segno per la casa d'Israele. 4 "E in quanto a te, giaci sul tuo fianco sinistro, e devi porre su di esso l'errore della casa d'Israele. Per il numero dei giorni che giacerai su di esso porterai il loro errore. 5 E io stesso ti devo dare gli anni del loro errore fino al numero di trecentonovanta giorni, e devi portare l'errore della casa d'Israele. 6 E li devi compiere. "E la seconda volta devi giacere sul tuo fianco destro, e devi portare l'errore della casa di Giuda per quaranta giorni. Un giorno per un anno, un giorno per un anno, ti ho dato. 7 E all'assedio di Gerusalemme volgerai la tua faccia, col tuo braccio denudato, e dovrai profetizzare contro di essa. 8 "Ed ecco, certamente metterò funi su di te affinché non ti volti da un fianco all'altro, finché non avrai compiuto i giorni del tuo assedio. 9 "E in quanto a te, prenditi frumento e orzo e fave e lenticchie e miglio e spelta, e devi metterli in un solo utensile e fartene pane, per il numero dei giorni che giacerai sul tuo fianco; per trecentonovanta giorni lo mangerai. 10 E il tuo cibo che mangerai sarà a peso, venti sicli al giorno. Lo mangerai di tempo in tempo. 11 "E berrai acqua semplicemente a misura, la sesta parte di un hin. Berrai di tempo in tempo. 12 "E lo mangerai come focaccia rotonda d'orzo; e in quanto ad essa, la cuocerai su pezzi di sterco di escrementi del genere umano davanti ai loro occhi". 13 E Geova proseguì, dicendo: "Proprio così i figli d'Israele mangeranno il loro pane impuro fra le nazioni alle quali li disperderò". 14 E dicevo: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, la mia anima non è contaminata; né dalla mia giovinezza ho mangiato un corpo (già) morto né un animale sbranato, nemmeno fino ad ora, e nella mia bocca non è entrata carne immonda". 15 Pertanto mi disse: "Vedi, ti ho dato letame di bovini invece dei pezzi di sterco del genere umano, e su di esso devi fare il tuo pane". 16 E continuò a dirmi: "Figlio dell'uomo, ecco, rompo le verghe alle quali si sospendono pani a ciambella, in Gerusalemme, e dovranno mangiare pane a peso e con ansiosa cura, e a misura e con orrore berranno la stessa acqua, 17 con l'intento che manchino loro pane e acqua e si guardino gli uni gli altri con stupore e marciscano nel loro errore. 5 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, prenditi una spada affilata. Te la prenderai come un rasoio da barbiere, e la devi far passare sulla tua testa e sulla tua barba, e ti devi prendere una bilancia per pesare e dividere (i peli) in porzioni. 2 Brucerai un terzo nel medesimo fuoco in mezzo alla città appena si siano compiuti i giorni dell'assedio. E devi prendere un altro terzo. (Lo) colpirai con la spada tutt'intorno ad essa, e spargerai al vento l'(ultimo) terzo, e trarrò una spada stessa dietro a loro. 3 "E ne devi prendere pochi di numero e avvolgerli nei tuoi lembi. 4 E ne prenderai altri e devi gettarli in mezzo al fuoco e incenerirli nel fuoco. Da uno uscirà un fuoco a tutta la casa d'Israele. 5 "Questo è ciò che ha detto il Sovrano Signore Geova: 'Questa è Gerusalemme. L'ho posta in mezzo alle nazioni, con paesi tutt'intorno a lei. 6 Ed essa si comportava in modo ribelle contro le mie decisioni giudiziarie con malvagità più delle nazioni, e contro i miei statuti più dei paesi che le sono tutt'intorno, poiché rigettarono le mie decisioni giudiziarie e, in quanto ai miei statuti, non camminarono in essi'. 7 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che foste più turbolenti delle nazioni che vi stanno tutt'intorno, non camminaste nei miei statuti e non metteste in pratica le mie decisioni giudiziarie - ma avete agito secondo le decisioni giudiziarie delle nazioni che vi sono tutt'intorno, non è vero? - 8 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, sono contro di te, (o città,) sì, io, e certamente eseguirò decisioni giudiziarie in mezzo a te agli occhi delle nazioni. 9 E certamente farò in te ciò che non ho fatto e ciò che non farò più a causa di tutte le tue cose detestabili. 10 " ' "Perciò i padri stessi mangeranno i figli in mezzo a te, e i figli stessi mangeranno i loro padri, e certamente eseguirò in te atti di giudizio e spargerò a ogni vento tutto il tuo rimanente" '. 11 " 'Perciò come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'per la ragione che contaminasti il mio santuario con tutte le tue cose disgustanti e con tutte le tue cose detestabili, io stesso sono anche Colui che certamente (ti) diminuirà e il mio occhio non commisererà e certamente io stesso neanche mostrerò compassione. 12 Un terzo di te morirà di pestilenza, e perverrà alla fine di carestia in mezzo a te. E un altro terzo cadrà di spada tutt'intorno a te. E spargerò l'(ultimo) terzo a ogni vento, e trarrò dietro a loro la spada. 13 E certamente la mia ira perverrà alla sua fine e di sicuro acquieterò il mio furore su di loro e mi conforterò; e dovranno conoscere che io stesso, Geova, ho parlato nella mia insistenza sull'esclusiva devozione, quando avrò fatto giungere alla fine su di loro il mio furore. 14 " 'E farò di te un luogo devastato e un biasimo fra le nazioni che sono tutt'intorno a te davanti agli occhi di tutti i passanti. 15 E devi divenire un biasimo e oggetto di parole oltraggiose, esempio ammonitore e orrore alle nazioni che sono tutt'intorno a te, quando avrò fatto in te atti di giudizio nell'ira e nel furore e in furiose riprensioni. Io stesso, Geova, ho parlato. 16 " 'Quando manderò su di loro le dannose frecce della carestia, che devono mostrar d'essere per la rovina, le quali (frecce) manderò per ridurvi in rovina, accrescerò su di voi anche la carestia e certamente romperò le vostre verghe alle quali si sospendono pani a ciambella. 17 E certamente manderò su di voi la carestia e dannose bestie selvagge, e ti dovranno privare di figli, e la pestilenza e il sangue stessi passeranno in mezzo a te, e porterò su di te la spada. Io stesso, Geova, ho parlato' ". 6 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la tua faccia verso i monti d'Israele e profetizza loro. 3 E devi dire: 'O monti d'Israele, udite la parola del Sovrano Signore Geova: Questo è ciò che ha detto il Sovrano Signore Geova ai monti e ai colli, ai letti dei corsi d'acqua e alle valli: "Eccomi! Farò venire su di voi una spada, e certamente distruggerò i vostri alti luoghi. 4 E i vostri altari devono essere resi desolati e i vostri banchi dell'incenso devono essere rotti, e certamente farò cadere i vostri uccisi davanti ai vostri idoli di letame. 5 E certamente metterò i cadaveri dei figli d'Israele davanti ai loro idoli di letame, e certamente spargerò le vostre ossa tutt'intorno ai vostri altari. 6 In tutti i vostri luoghi di dimora le medesime città diverranno devastate e gli stessi alti luoghi diverranno desolati, perché siano resi devastati e i vostri altari siano resi desolati e siano effettivamente rotti e i vostri idoli di letame siano effettivamente fatti cessare e i vostri banchi dell'incenso tagliati e le vostre opere cancellate. 7 E l'ucciso certamente cadrà in mezzo a voi, e dovrete conoscere che io sono Geova. 8 " ' "E quando accadrà vi farò certamente avere come rimanente gli scampati dalla spada fra le nazioni, quando sarete sparsi fra i paesi. 9 E i vostri scampati certamente si ricorderanno di me fra le nazioni nelle quali saranno stati portati prigionieri, perché sono stato affranto davanti al loro cuore fornicatore che si è sviato da me e ai loro occhi che vanno a fornicare dietro ai loro idoli di letame; e certamente proveranno nausea nelle loro facce per le cattive cose che hanno fatto in tutte le loro cose detestabili. 10 E dovranno conoscere che io sono Geova; non invano parlai di fare loro questa cosa calamitosa" '. 11 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Batti le mani e pesta il piede, e di': "Ohimè!" per tutte le cattive cose detestabili della casa d'Israele, perché cadranno di spada, di carestia e di pestilenza. 12 In quanto a colui che è lontano, morirà di pestilenza; e in quanto a colui che è vicino, cadrà di spada; e in quanto a colui che è stato lasciato rimanere e che è stato salvaguardato, morirà di carestia, e di sicuro porterò a termine il mio furore contro di loro. 13 E dovrete conoscere che io sono Geova, quando i loro uccisi saranno in mezzo ai loro idoli di letame, tutt'intorno ai loro altari, su ogni alto colle, su tutte le cime dei monti e sotto ogni albero lussureggiante e sotto ogni grosso albero ramoso, il luogo dove hanno offerto odore riposante a tutti i loro idoli di letame. 14 E certamente stenderò la mano contro di loro e farò del paese una distesa desolata, sì, una desolazione peggiore del deserto verso Dibla, in tutti i loro luoghi di dimora. E dovranno conoscere che io sono Geova' ". 7 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto al suolo d'Israele: 'Una fine, la fine, è venuta sulle quattro estremità del paese. 3 Ora la fine è su di te, e devo mandare la mia ira contro di te, e certamente ti giudicherò secondo le tue vie e recherò su di te tutte le tue cose detestabili. 4 E il mio occhio non ti commisererà, e certamente neanche proverò compassione, poiché su di te recherò le tue proprie vie, e in mezzo a te saranno le tue proprie cose detestabili; e dovrete conoscere che io sono Geova'. 5 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Una calamità, una calamità singolare, ecco, viene. 6 Una fine stessa deve venire. La fine deve venire; si deve destare per te. Ecco, viene. 7 La ghirlanda deve venire a te, o abitante del paese, deve venire il tempo, il giorno è vicino. C'è confusione, e non il grido dei monti. 8 " 'Ora, fra breve, verserò su di te il mio furore, e certamente porterò a termine la mia ira contro di te, e certamente ti giudicherò secondo le tue vie e recherò su di te tutte le tue cose detestabili. 9 Né il mio occhio commisererà né proverò compassione. Secondo le tue vie recherò su te stesso, e le tue proprie cose detestabili saranno proprio in mezzo a te; e dovrete conoscere che io sono Geova che colpisco. 10 " 'Ecco, il giorno! Ecco, viene. La ghirlanda è uscita. La verga è fiorita. La presunzione ha germogliato. 11 La violenza stessa si è levata in una verga di malvagità. Non viene da essi, né viene dalla loro ricchezza; e non viene da essi stessi, né è in loro alcuna eminenza. 12 Deve venire il tempo, il giorno deve arrivare. Riguardo al compratore, non si rallegri; e riguardo al venditore, non faccia cordoglio, poiché c'è ardore contro tutta la sua folla. 13 Poiché il venditore stesso non tornerà a ciò che fu venduto, mentre la loro vita è ancora fra i viventi; poiché la visione è per tutta la sua folla. Nessuno tornerà, e ciascuno non sarà in possesso della sua propria vita per il suo proprio errore. 14 " 'Hanno suonato la tromba e c'è stato un prepararsi di tutti, ma non c'è nessuno che vada alla battaglia, perché il mio ardore è contro tutta la sua folla. 15 La spada è di fuori, e la pestilenza e la carestia sono di dentro. Chi è nel campo, morirà di spada, e chi è nella città, lo divoreranno la carestia e la pestilenza stesse. 16 E i loro scampati certamente troveranno scampo e diverranno sui monti come le colombe delle valli, che gemono tutte, ciascuno nel suo proprio errore. 17 In quanto a tutte le mani, continuano a cascare; e in quanto a tutte le ginocchia, continuano a gocciolare acqua. 18 E si sono cinti di sacco, e i brividi li hanno coperti; e su tutte le facce c'è la vergogna e su tutte le loro teste c'è calvizie. 19 " 'Getteranno il loro medesimo argento nelle vie, e il loro proprio oro diverrà una cosa orrenda. Né il loro argento né il loro oro li potranno liberare nel giorno del furore di Geova. Non sazieranno le loro anime, e non riempiranno i loro intestini, poiché è divenuto una pietra d'inciampo che causa il loro errore. 20 E la bellezza del proprio ornamento è stata posta come ragione di orgoglio; e con esso hanno fatto le loro immagini detestabili, le loro cose disgustanti. Perciò di sicuro ne farò per loro una cosa orrenda. 21 E certamente lo darò in mano agli estranei come preda e ai malvagi della terra come spoglia, e certamente lo profaneranno. 22 " 'E dovrò volgere da loro la mia faccia, e realmente profaneranno il mio luogo nascosto, e in essa realmente entreranno i ladroni e la profaneranno. 23 " 'Fa la catena, poiché il paese stesso è divenuto pieno di giudizio sanguinoso e la stessa città è divenuta piena di violenza. 24 E certamente farò venire i peggiori delle nazioni, e certamente prenderanno possesso delle loro case e di sicuro farò cessare l'orgoglio dei forti, e i loro santuari dovranno essere profanati. 25 Verrà l'angoscia, e certamente cercheranno la pace ma non ce ne sarà. 26 Verrà avversità su avversità, e giungerà notizia su notizia, e la gente realmente cercherà la visione dal profeta, e la legge stessa perirà dal sacerdote e il consiglio dagli anziani. 27 Il re stesso farà cordoglio; perfino il capo principale si vestirà di desolazione, e le medesime mani del popolo del paese si turberanno. Agirò verso di loro secondo la loro via, e li giudicherò con i loro giudizi; e dovranno conoscere che io sono Geova' ". 8 E avvenne nel sesto anno, nel sesto (mese), il quinto giorno del mese, che sedevo nella mia casa e gli anziani di Giuda sedevano davanti a me, quando la mano del Sovrano Signore Geova cadde lì su di me. 2 E vedevo, ed ecco, una somiglianza simile all'aspetto del fuoco; dall'aspetto dei suoi fianchi in giù c'era fuoco, e dai suoi fianchi in su c'era qualcosa come l'aspetto di uno splendore, come lo splendore dell'elettro. 3 Quindi stese la rappresentazione di una mano e mi prese per un ciuffo dei capelli della mia testa, e uno spirito mi portò fra la terra e i cieli e mi condusse a Gerusalemme nelle visioni di Dio, all'ingresso della porta interna che guarda a nord, dov'è il luogo di dimora del simbolo della gelosia che incita alla gelosia. 4 Ed ecco, la gloria dell'Iddio d'Israele era là, come l'aspetto che avevo visto nella pianura della valle. 5 Ed egli mi diceva: "Figlio dell'uomo, alza, suvvia, i tuoi occhi in direzione del nord". Alzai dunque i miei occhi in direzione del nord, ed ecco, a nord della porta dell'altare c'era nell'ingresso questo simbolo della gelosia. 6 E proseguì, dicendomi: "Figlio dell'uomo, vedi quali grandi cose detestabili fanno, le cose che la casa d'Israele fa qui (perché io) stia lontano dal mio santuario? Eppure vedrai di nuovo grandi cose detestabili". 7 Mi portò pertanto all'ingresso del cortile, e vedevo, ed ecco, un certo buco nel muro. 8 Allora mi disse: "Figlio dell'uomo, fora, suvvia, il muro". E io forai gradualmente il muro, ed ecco, c'era un certo ingresso. 9 E ancora mi disse: "Entra e vedi le cattive cose detestabili che fanno qui". 10 Entrai, dunque, e vedevo, ed ecco, c'era ogni rappresentazione di cose striscianti e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli di letame della casa d'Israele, essendo l'intaglio sul muro tutt'intorno. 11 E settanta uomini degli anziani della casa d'Israele, con Iaazania figlio di Safan che stava fra loro, stavano davanti ad essi, ciascuno col suo incensiere in mano, e il profumo della nuvola dell'incenso ascendeva. 12 E mi diceva: "Hai visto, o figlio dell'uomo, ciò che gli anziani della casa d'Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle stanze interne del suo pezzo da esposizione? Poiché dicono: 'Geova non ci vede. Geova ha lasciato il paese' ". 13 E proseguì, dicendomi: "Eppure vedrai di nuovo grandi cose detestabili che essi fanno". 14 Mi portò dunque all'ingresso della porta della casa di Geova, che è verso nord, ed ecco, lì sedevano le donne, piangendo sul (dio) Tammuz. 15 E mi disse ancora: "Hai visto (questo), o figlio dell'uomo? Eppure vedrai grandi cose detestabili peggiori di queste". 16 Mi portò dunque nel cortile interno della casa di Geova, ed ecco, all'ingresso del tempio di Geova, fra il portico e l'altare, c'erano circa venticinque uomini col dorso verso il tempio di Geova e la faccia verso est, e s'inchinavano verso est, al sole. 17 E proseguì, dicendomi: "Hai visto (questo), o figlio dell'uomo? È di così poco conto per la casa di Giuda fare le cose detestabili che hanno fatto qui, che debbano riempire il paese di violenza e che debbano offendermi di nuovo, ed ecco, stendono il germoglio al mio naso? 18 E io stesso anche agirò nel furore. Il mio occhio non commisererà, né proverò compassione. E certamente grideranno ai miei orecchi ad alta voce, ma non li udrò". 9 E gridava ai miei orecchi ad alta voce, dicendo: "Si avvicinino quelli che prestano attenzione alla città, ciascuno con la sua arma in mano per ridurre in rovina!" 2 Ed ecco, c'erano sei uomini che venivano dalla direzione della porta superiore che guarda verso nord, ciascuno con la sua arma per infrangere in mano; e fra loro c'era un uomo vestito di lino, con un calamaio da segretario ai fianchi, ed entravano e si fermavano accanto all'altare di rame. 3 E riguardo alla gloria dell'Iddio d'Israele, si alzò da sopra i cherubini sui quali era verso la soglia della casa, ed egli chiamava l'uomo che era vestito di lino, ai cui fianchi era il calamaio da segretario. 4 E Geova gli diceva: "Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e devi apporre un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le cose detestabili che si fanno in mezzo ad essa". 5 E a quegli (altri) disse ai miei orecchi: "Passate per la città dopo di lui e colpite. Il vostro occhio non commiseri, e non provate nessuna compassione. 6 Dovete uccidere vecchio, giovane e vergine e fanciulletto e donne, fino alla rovina. Ma non vi accostate ad alcun uomo sul quale è il segno, e dovete cominciare dal mio santuario". Cominciarono dunque dai vecchi che erano davanti alla casa. 7 E ancora disse loro: "Contaminate la casa e riempite i cortili di uccisi. Uscite!" E uscirono e colpirono nella città. 8 E avvenne che, mentre colpivano e io ero lasciato rimanere, cadevo sulla mia faccia e gridavo e dicevo: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ridurrai in rovina tutti i rimanenti d'Israele mentre versi il tuo furore su Gerusalemme?" 9 Egli dunque mi disse: "L'errore della casa d'Israele e di Giuda è molto, molto grande, e il paese è pieno di spargimento di sangue e la città è piena di perversità; poiché hanno detto: 'Geova ha lasciato il paese, e Geova non vede'. 10 E anche in quanto a me, il mio occhio non commisererà, né mostrerò compassione. Certamente recherò la loro via sulla loro propria testa". 11 Ed ecco, l'uomo vestito di lino ai cui fianchi era il calamaio riportava parola, dicendo: "Ho fatto proprio come mi hai comandato". 10 E continuai a vedere, ed ecco, sulla distesa che era sopra la testa dei cherubini c'era qualcosa come la pietra di zaffiro, come l'aspetto della somiglianza di un trono, che appariva sopra di loro. 2 Ed egli diceva all'uomo vestito di lino, sì, diceva: "Entra fra le ruote, di sotto i cherubini, e riempiti il cavo di entrambe le mani di carboni di fuoco di fra i cherubini e getta(li) sulla città". Egli entrò dunque davanti ai miei occhi. 3 E i cherubini stavano alla destra della casa quando l'uomo entrò, e la nuvola riempiva il cortile interno. 4 E la gloria di Geova si sollevava dai cherubini presso la soglia della casa, e la casa si riempì gradualmente della nuvola, e il cortile stesso fu pieno del fulgore della gloria di Geova. 5 E il medesimo suono delle ali dei cherubini si fece udire nel cortile esterno, come il suono di Dio Onnipotente quando parla. 6 E avvenne, quando comandò all'uomo vestito di lino, dicendo: "Prendi del fuoco di fra le ruote, di fra i cherubini", che egli entrava e si fermava accanto alla ruota. 7 Quindi il cherubino stese la mano di fra i cherubini verso il fuoco che era fra i cherubini e (lo) portò e (lo) mise nel cavo delle mani di colui che era vestito di lino, che ora (lo) prese e uscì. 8 E fu vista, appartenente ai cherubini, la rappresentazione di una mano d'uomo terreno sotto le loro ali. 9 E continuai a vedere, ed ecco, c'erano quattro ruote accanto ai cherubini, una ruota accanto a un cherubino e una ruota accanto all'altro cherubino, e l'aspetto delle ruote era come lo splendore di una pietra di crisolito. 10 E in quanto al loro aspetto, avevano tutt'e quattro una sola somiglianza, proprio come quando una ruota risulta in mezzo a una ruota. 11 Quando andavano, andavano verso i loro quattro lati. Non cambiavano direzione quando andavano, perché il luogo verso cui la testa si volgeva, dietro ad essa andavano. Quando andavano non cambiavano direzione. 12 E tutta la loro carne e i loro dorsi e le loro mani e le loro ali e le ruote erano pieni d'occhi tutt'intorno. Tutt'e quattro avevano le loro ruote. 13 Riguardo alle ruote, ai miei orecchi furono chiamate: "O ruote!" 14 E (ciasc)uno aveva quattro facce. La prima faccia era la faccia del cherubino, e la seconda faccia era la faccia dell'uomo terreno, e la terza era la faccia del leone, e la quarta era la faccia dell'aquila. 15 E i cherubini si levavano - era la (stessa) creatura vivente che avevo visto al fiume Chebar - 16 e quando i cherubini andavano, le ruote andavano accanto a loro; e quando i cherubini alzavano le loro ali per essere in alto sopra la terra, le ruote non cambiavano direzione, neanche esse stesse, dal loro lato. 17 Quando questi stavano fermi, esse stavano ferme; e quando questi si levavano, esse si levavano con loro, poiché lo spirito della creatura vivente era in esse. 18 E la gloria di Geova usciva di sopra la soglia della casa e stava ferma sui cherubini. 19 E i cherubini alzarono ora le loro ali e si levarono da terra davanti ai miei occhi. Quando uscirono, anche le ruote erano accanto a loro, ed essi stavano all'ingresso orientale della porta della casa di Geova, e la gloria dell'Iddio d'Israele era su di loro, al di sopra. 20 Questa è la creatura vivente che avevo visto sotto l'Iddio d'Israele al fiume Chebar, così che seppi che erano cherubini. 21 In quanto ai quattro, (ciasc)uno aveva quattro facce e (ciasc)uno aveva quattro ali, e la somiglianza delle mani dell'uomo terreno era sotto le loro ali. 22 E in quanto alla somiglianza delle loro facce, erano le facce il cui aspetto avevo visto presso il fiume Chebar, le medesime. Andavano ciascuno diritto avanti a sé. 11 E uno spirito mi alzava e mi portava alla porta orientale della casa di Geova che guarda verso oriente, ed ecco, nell'ingresso della porta c'erano venticinque uomini, e vedevo in mezzo a loro Iaazania figlio di Azzur e Pelatia figlio di Benaia, principi del popolo. 2 Quindi egli mi disse: "Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano nocività e danno cattivo consiglio contro questa città; 3 che dicono: 'Non è vicina l'edificazione di case? Essa è la caldaia, e noi siamo la carne'. 4 "Perciò profetizza contro di loro. Profetizza, o figlio dell'uomo". 5 Lo spirito di Geova cadde quindi su di me, ed egli mi diceva: "Di': 'Geova ha detto questo: "Voi diceste la cosa retta, o casa d'Israele; e riguardo alle cose che ascendono nel vostro spirito, io stesso l'ho conosciuto. 6 Avete fatto moltiplicare in questa città i vostri uccisi, e avete riempito le sue vie di uccisi" ' ". 7 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Riguardo ai vostri uccisi che avete messo in mezzo a lei, essi sono la carne, ed essa è la caldaia; e voi stessi sarete fatti uscire di mezzo a lei' ". 8 " 'Avete temuto la spada, e la spada farò venire su di voi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 9 'E certamente vi farò uscire di mezzo a lei e vi darò in mano a estranei ed eseguirò su di voi atti di giudizio. 10 Cadrete di spada. Vi giudicherò sul confine d'Israele; e dovrete conoscere che io sono Geova. 11 Essa stessa non sarà per voi una caldaia, e voi stessi non sarete carne in mezzo a lei. Vi giudicherò sul confine d'Israele, 12 e dovrete conoscere che io sono Geova, perché non camminaste nei miei regolamenti e non metteste in pratica i miei giudizi, ma avete operato secondo i giudizi delle nazioni che vi sono intorno' ". 13 E avvenne che, appena ebbi profetizzato, Pelatia figlio di Benaia stesso morì, e io cadevo sulla mia faccia e gridavo ad alta voce e dicevo: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Eseguirai uno sterminio dei rimanenti d'Israele?" 14 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 15 "Figlio dell'uomo, riguardo ai tuoi fratelli, i tuoi fratelli, gli uomini che si preoccupano del tuo diritto di ricompra, e tutta la casa d'Israele, tutta quanta, sono quelli ai quali gli abitanti di Gerusalemme hanno detto: 'Allontanatevi da Geova. Ciò appartiene a noi; il paese (ci) è stato dato come cosa da possedere'; 16 perciò di': 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Sebbene io li abbia allontanati fra le nazioni, e sebbene li abbia dispersi fra i paesi, tuttavia diverrò per loro un santuario per un po' di tempo fra i paesi ai quali sono andati" '. 17 "Perciò di': 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Certamente vi radunerò anche dai popoli e vi raccoglierò dai paesi fra i quali siete stati dispersi, e certamente vi darò il suolo d'Israele. 18 E certamente verranno là e toglieranno da esso tutte le sue cose disgustanti e tutte le sue cose detestabili. 19 E certamente darò loro un solo cuore, e metterò dentro di loro uno spirito nuovo; e certamente toglierò il cuore di pietra dalla loro carne e darò loro un cuore di carne, 20 perché camminino nei miei propri statuti e osservino le mie proprie decisioni giudiziarie ed effettivamente li mettano in pratica, e divengano realmente il mio popolo e io stesso divenga il loro Dio" '. 21 " ' "Ma in quanto a quelli il cui cuore cammina nelle loro cose disgustanti e nelle loro cose detestabili, sulla loro testa certamente recherò la loro propria via", è l'espressione del Sovrano Signore Geova' ". 22 E i cherubini alzarono ora le loro ali, e le ruote erano accanto a loro, e la gloria dell'Iddio d'Israele era su di loro, al di sopra. 23 E la gloria di Geova ascendeva di sopra il mezzo della città e si fermava sopra il monte che è a oriente della città. 24 E uno spirito stesso mi alzò e infine mi portò in Caldea dal popolo esiliato, nella visione mediante lo spirito di Dio; e la visione che avevo visto ascendeva di sopra a me. 25 E pronunciavo al popolo esiliato tutte le cose di Geova che egli mi aveva fatto vedere. 12 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, tu dimori in mezzo a una casa ribelle, che ha occhi per vedere ma effettivamente non vede, che ha orecchi per udire ma effettivamente non ode, poiché è una casa ribelle. 3 In quanto a te, o figlio dell'uomo, fatti il bagaglio per l'esilio e va in esilio di giorno davanti ai loro occhi, e dal tuo luogo devi andare in esilio a un altro luogo davanti ai loro occhi. Forse vedranno, benché siano una casa ribelle. 4 E devi portare fuori il tuo bagaglio come bagaglio per l'esilio di giorno davanti ai loro occhi, e tu stesso uscirai la sera davanti ai loro occhi come quelli che sono portati fuori per l'esilio. 5 "Davanti ai loro occhi, fórati la via attraverso il muro, e (lo) devi portare fuori attraverso esso. 6 Davanti ai loro occhi (lo) porterai sulla spalla stessa. Durante le tenebre (lo) porterai fuori. Ti coprirai la medesima faccia per non vedere la terra, perché ti ho reso un portento alla casa d'Israele". 7 E facevo proprio nel modo in cui mi era stato comandato. Portai fuori il mio bagaglio, proprio come il bagaglio per l'esilio, di giorno; e la sera mi forai a mano la via attraverso il muro. Durante le tenebre (lo) portai fuori. (Lo) portai sulla spalla, davanti ai loro occhi. 8 E la mattina la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 9 "Figlio dell'uomo, non ti dissero quelli della casa d'Israele, la casa ribelle: 'Che fai?' 10 Di' loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Riguardo al capo principale, c'è questa dichiarazione solenne contro Gerusalemme e tutta la casa d'Israele che sono in mezzo a loro" '. 11 "Di': 'Io sono per voi un portento. Proprio come ho fatto io, così si farà a loro. Andranno in esilio, in schiavitù. 12 E riguardo al capo principale che è in mezzo a loro, porterà (il suo bagaglio) sulla spalla nelle tenebre e uscirà; foreranno il muro per portar(lo) fuori attraverso esso. Si coprirà la faccia per non vedere con il suo proprio occhio la terra'. 13 E certamente stenderò su di lui la mia rete, e dovrà essere preso nella mia rete da caccia; e certamente lo farò andare a Babilonia, al paese dei caldei, ma non lo vedrà; e là morirà. 14 E spargerò a ogni vento tutti quelli che gli sono intorno come aiuto, e tutte le sue schiere militari; e dietro a loro trarrò la spada. 15 E dovranno conoscere che io sono Geova quando li disperderò fra le nazioni e in effetti li spargerò fra i paesi. 16 E certamente lascerò rimanere di loro alcuni uomini dalla spada, dalla carestia e dalla pestilenza, perché raccontino tutte le loro cose detestabili fra le nazioni alle quali devono andare; e dovranno conoscere che io sono Geova". 17 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 18 "Figlio dell'uomo, con tremore devi mangiare il tuo pane, e con agitazione e con ansiosa cura devi bere la tua acqua. 19 E devi dire al popolo del paese: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo agli abitanti di Gerusalemme sul suolo d'Israele: "Mangeranno con ansiosa cura il loro pane, e con orrore berranno la loro acqua, affinché il suo paese sia reso desolato della sua pienezza a causa della violenza di tutti quelli che vi dimorano. 20 E le stesse città abitate saranno devastate, e lo stesso paese diverrà una semplice distesa desolata; e dovrete conoscere che io sono Geova" ' ". 21 E la parola di Geova mi fu ancora rivolta, dicendo: 22 "Figlio dell'uomo, che cos'è questa espressione proverbiale che avete sul suolo d'Israele, dicendo: 'I giorni sono prolungati, e ogni visione è perita'? 23 Perciò di' loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Certamente farò cessare questa espressione proverbiale, e non la diranno più come proverbio in Israele" '. Ma parla loro (e di'): 'Si sono avvicinati i giorni, e il compimento di ogni visione'. 24 Poiché non ci sarà più alcuna visione senza valore né divinazione fallace in mezzo alla casa d'Israele. 25 ' "Poiché io stesso, Geova, pronuncerò la parola che pronuncerò, e sarà messa in pratica. Non ci sarà più rinvio, poiché ai vostri giorni, o casa ribelle, pronuncerò una parola e certamente la metterò in pratica", è l'espressione del Sovrano Signore Geova' ". 26 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 27 "Figlio dell'uomo, ecco, quelli della casa d'Israele dicono: 'La visione di cui egli ha visione è per molti giorni avvenire, ed egli profetizza rispetto a tempi lontani'. 28 Perciò di' loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: " 'Non ci sarà più rinvio in quanto ad alcuna delle mie parole. La parola che avrò pronunciato, sarà anche messa in pratica', è l'espressione del Sovrano Signore Geova" ' ". 13 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, profetizza riguardo ai profeti d'Israele che profetizzano, e devi dire a quelli che profetizzano di loro proprio cuore: 'Udite la parola di Geova. 3 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Guai ai profeti stupidi, che camminano dietro al loro proprio spirito, quando non hanno visto nulla! 4 I tuoi propri profeti, o Israele, son divenuti come volpi in luoghi devastati. 5 Certamente non salirete nelle brecce, né edificherete un muro di pietra a favore della casa d'Israele, per stare in piedi nella battaglia nel giorno di Geova". 6 "Hanno avuto visione di una falsità e di una divinazione menzognera, quelli che dicono: 'È l'espressione di Geova', quando Geova stesso non li ha mandati, e hanno aspettato per far avverare la parola. 7 Non avete voi contemplato una visione di falsità, e non avete proferito una divinazione mendace, dicendo: 'È l'espressione di Geova', quando io stesso non ho pronunciato nulla?" ' 8 " 'Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: " 'Per la ragione che avete pronunciato falsità e avete avuto visione di una menzogna, perciò, ecco, sono contro di voi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 9 E la mia mano è contro i profeti che vedono in visione falsità e che divinano una menzogna. Non resteranno nell'intimo gruppo del mio popolo, e non saranno scritti nel registro della casa d'Israele, e non verranno nel suolo d'Israele; e dovrete conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova, 10 per la ragione, sì, per la ragione che hanno sviato il mio popolo, dicendo: "C'è pace!" quando non c'è nessuna pace, e c'è uno che edifica un muro divisorio, ma invano ci sono quelli che lo intonacano di calcina'. 11 "Di' a quelli che intonacano di calcina che esso cadrà. Verrà certamente un rovescio di pioggia inondatrice, e voi, o chicchi di grandine, cadrete, e lo stesso soffio di turbini causerà una fenditura. 12 Ed ecco, il muro deve cadere. Non vi si dirà forse: 'Dov'è il rivestimento con cui faceste l'intonaco?' 13 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Di sicuro farò anche scatenare nel mio furore un soffio di turbini, e nella mia ira accadrà un rovescio di pioggia inondatrice, e nel furore ci saranno chicchi di grandine per lo sterminio. 14 E certamente demolirò il muro che avete intonacato di calcina e lo porterò a contatto con la terra, e il suo fondamento dovrà essere esposto. Ed essa certamente cadrà, e dovrete pervenire alla fine in mezzo a lei; e dovrete conoscere che io sono Geova'. 15 " 'E certamente porterò a termine il mio furore sul muro e su quelli che l'avranno intonacato di calcina, e vi dirò: "Il muro non c'è più, e quelli che lo intonacavano non ci sono più, 16 i profeti d'Israele che profetizzano a Gerusalemme e che vedono in visione per lei una visione di pace, quando non c'è nessuna pace" ', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 17 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, volgi la faccia contro le figlie del tuo popolo che agiscono da profetesse di loro proprio cuore, e profetizza contro di esse. 18 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Guai alle donne che cuciono fasce su tutti i gomiti e fanno veli sulla testa di ogni misura per dare la caccia alle anime! Sono le anime alle quali voi donne date la caccia quelle appartenenti al mio popolo, e le anime appartenenti a voi quelle che conservate in vita? 19 E mi profanerete verso il mio popolo per le manciate d'orzo e per i bocconi di pane, per mettere a morte le anime che non dovrebbero morire e per conservare in vita le anime che non dovrebbero vivere mediante la vostra menzogna al mio popolo, gli uditori di una menzogna?" ' 20 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, io sono contro le fasce di voi donne, con le quali date la caccia alle anime come se fossero cose volanti, e certamente le strapperò dalle vostre braccia e lascerò andare le anime alle quali date la caccia, anime come se fossero cose volanti. 21 E certamente strapperò i vostri veli e libererò il mio popolo dalla vostra mano, e non saranno più nella vostra mano qualcosa di preso nella caccia; e dovrete conoscere che io sono Geova. 22 Per la ragione che avete contristato il cuore del giusto con la falsità, quando io stesso non gli avevo causato pena, e che avete reso forti le mani del malvagio così che non si volgeva dalla sua cattiva via per conservarlo in vita, 23 perciò voi donne non continuerete ad avere visioni di falsità, e non divinerete più divinazione; e certamente libererò il mio popolo dalla vostra mano, e dovrete conoscere che io sono Geova' ". 14 E uomini degli anziani d'Israele venivano da me e mi si sedevano davanti. 2 Quindi la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 3 "Figlio dell'uomo, riguardo a questi uomini, hanno portato i loro idoli di letame sul loro cuore, e hanno messo la pietra d'inciampo che causava il loro errore di fronte alle loro facce. Sarò io in alcun modo consultato da loro? 4 Perciò parla loro e devi dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Qualunque uomo della casa d'Israele che si porti i suoi idoli di letame sul cuore e che si metta di fronte alla faccia la medesima pietra d'inciampo che causa il suo errore e che in effetti venga dal profeta, io, Geova, di sicuro mi lascerò indurre a rispondergli sulla questione secondo la moltitudine dei suoi idoli di letame, 5 allo scopo di prendere la casa d'Israele per il loro cuore, perché si sono ritirati da me per i loro idoli di letame, tutti quanti" '. 6 "Perciò di' alla casa d'Israele: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Tornate e volgetevi dai vostri idoli di letame e volgete le vostre facce anche da tutte le vostre cose detestabili; 7 poiché qualunque uomo della casa d'Israele o dei residenti forestieri che risiedono come forestieri in Israele, che si ritrae dal seguirmi e che si porta sul cuore i suoi idoli di letame e che si mette di fronte alla faccia la medesima pietra d'inciampo che causa il suo errore e che in effetti viene dal profeta a interrogarmi per sé, io, Geova, mi lascio indurre a rispondergli da me stesso. 8 E devo volgere contro quell'uomo la mia faccia e porlo come segno e come espressioni proverbiali, e lo devo stroncare di mezzo al mio popolo; e dovrete conoscere che io sono Geova" '. 9 " 'E in quanto al profeta, nel caso che sia ingannato e in effetti pronunci la parola, io stesso, Geova, ho ingannato quel profeta; e certamente stenderò la mia mano contro di lui e lo annienterò di mezzo al mio popolo Israele. 10 E dovranno portare il loro errore. L'errore di chi domanda sarà proprio come l'errore del profeta, 11 affinché quelli della casa d'Israele non vadano più errando lontano dal seguirmi e non si vadano più contaminando con tutte le loro trasgressioni. E dovranno divenire il mio popolo e io stesso diverrò il loro Dio', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 12 E la parola di Geova continuò a essermi indirizzata, dicendo: 13 "Figlio dell'uomo, riguardo al paese, nel caso che commetta peccato contro di me agendo con infedeltà, certamente anch'io stenderò la mano contro di esso e gli romperò le verghe alle quali si sospendono pani a ciambella, e certamente manderò sopra di esso la carestia e da esso stroncherò uomo terreno e animale domestico". 14 " 'E se in mezzo a esso si trovassero questi tre uomini, Noè, Daniele e Giobbe, a motivo della loro giustizia essi stessi libererebbero la loro anima', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 15 " 'O se io facessi passare per il paese dannose bestie selvagge e realmente lo privassero di figli ed esso divenisse in effetti una distesa desolata senza che vi passasse alcuno a causa delle bestie selvagge, 16 se questi tre uomini fossero in mezzo a esso, come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'non libererebbero né figli né figlie; essi, solo essi stessi, sarebbero liberati e lo stesso paese diverrebbe una distesa desolata' ". 17 " 'O se facessi venire su quel paese la spada, e realmente dicessi: "La spada stessa passi per il paese", e se in effetti io stroncassi da esso uomo terreno e animale domestico, 18 anche se in mezzo a esso ci fossero questi tre uomini, come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'non libererebbero né figli né figlie, ma essi, solo essi stessi, sarebbero liberati' ". 19 " 'O se io mandassi su quel paese la pestilenza e realmente versassi su di esso il mio furore con sangue, per stroncare da esso uomo terreno e animale domestico, 20 anche se in mezzo a esso ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'non libererebbero né figlio né figlia; essi stessi libererebbero la loro anima a motivo della loro giustizia' ". 21 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Così pure (avverrà) quando ci saranno i miei quattro dannosi atti di giudizio - la spada e la carestia e la dannosa bestia selvaggia e la pestilenza - che in effetti manderò su Gerusalemme per stroncare da essa uomo terreno e animale domestico. 22 Ma, ecco, certamente si lascerà rimanere in essa una compagnia di scampati, quelli che saranno condotti fuori. Figli e figlie, eccoli, usciranno a voi, e voi dovrete vedere la loro via e le loro opere. E certamente sarete confortati della calamità che avrò fatto venire su Gerusalemme, sì, di tutto ciò che avrò fatto venire su di lei' ". 23 " 'E certamente vi conforteranno quando avrete visto la loro via e le loro opere; e dovrete conoscere che non senza ragione avrò fatto tutto ciò che devo fare contro di lei', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 15 E la parola di Geova continuò ad essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, in qual modo l'albero della vite è diverso da ogni altro albero, il germoglio, che è fra gli alberi della foresta? 3 Se ne prende un palo per farci qualche lavoro? O se ne prende un piolo per appendervi qualche genere di utensile? 4 Ecco, si deve mettere nel fuoco come combustibile. Il fuoco ne divora certamente entrambe le estremità, e la sua medesima parte mediana in effetti si brucia. Serve per qualche lavoro? 5 Ecco, quando è intatto non si usa per nessun lavoro. Tanto meno dunque, quando il fuoco stesso l'ha divorato e brucia, può in effetti usarsi per alcun altro lavoro!" 6 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Proprio come l'albero della vite fra gli alberi della foresta, che io ho dato al fuoco come combustibile, così ho dato gli abitanti di Gerusalemme. 7 E ho vòlto la mia faccia contro di loro. Sono usciti dal fuoco, ma il fuoco stesso li divorerà. E voi dovrete conoscere che io sono Geova, quando rivolgerò la mia faccia contro di loro' ". 8 " 'E certamente farò del paese una distesa desolata, per la ragione che hanno agito con infedeltà', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 16 E la parola di Geova mi fu ancora indirizzata, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, fa conoscere a Gerusalemme le sue cose detestabili. 3 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo a Gerusalemme: "La tua origine e la tua nascita furono dal paese del cananeo. Tuo padre fu l'amorreo, e tua madre fu un'ittita. 4 E riguardo alla tua nascita, il giorno che nascevi il tuo cordone ombelicale non era stato tagliato, e non eri stata lavata in acqua per essere purificata, e non ti era stato affatto strofinato del sale, e non eri stata in nessun modo fasciata. 5 Non ti commiserò nessun occhio in modo da farti una di queste cose per compassione verso di te, ma nel giorno che nascesti fosti gettata sulla superficie del campo perché la tua anima era aborrita. 6 " ' "E ti passai accanto e ti vidi scalciare nel tuo sangue, e ti dicevo nel tuo sangue: 'Continua a vivere!' sì, ti dicevo nel tuo sangue: 'Continua a vivere!' 7 Ti resi una grandissima moltitudine come il germogliare del campo così che crescevi e divenivi grande e venivi con il più fine ornamento. Le due mammelle stesse si svilupparono fermamente, e la tua propria capigliatura crebbe in abbondanza, mentre eri stata nuda e scoperta" '. 8 " 'E ti passai accanto e ti vidi, ed ecco, il tuo tempo era il tempo delle espressioni d'amore. Stendevo dunque su di te il mio lembo e coprivo la tua nudità e ti facevo una dichiarazione giurata ed entravo in un patto con te', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'e così divenisti mia. 9 Per di più, ti lavai con acqua e ti sciacquai togliendoti di dosso il sangue e ti spalmai d'olio. 10 E continuai a vestirti con una veste ricamata e a calzarti con pelle di foca e ad avvolgerti nel lino fine e a coprirti con tessuto costoso. 11 E continuai ad adornarti di ornamenti e a mettere braccialetti sulle tue mani e una collana intorno alla tua gola. 12 Per di più, ti misi un anello da naso alla narice e orecchini agli orecchi e una bella corona sulla testa. 13 E continuasti a ornarti di oro e argento, e il tuo abito fu di lino fine e di tessuto costoso e una veste ricamata. Mangiasti fior di farina e miele e olio, e ti facesti molto, molto bella, e gradualmente divenisti atta alla posizione regale' ". 14 " 'E per te un nome usciva fra le nazioni a motivo della tua bellezza, poiché era perfetta a motivo del mio splendore che avevo posto su di te', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 15 " 'Ma tu confidavi nella tua bellezza e divenisti una prostituta a motivo del tuo nome e versavi i tuoi atti di prostituzione su ogni passante; divenne di lui. 16 E prendevi alcune delle tue vesti e ti facevi alti luoghi di vari colori e ti prostituivi su di essi: tali cose non vengono, e non deve accadere. 17 E prendevi i tuoi begli oggetti dal mio oro e dal mio argento che ti avevo dato e ti facevi immagini di un maschio e ti prostituivi con esse. 18 E prendevi le tue vesti ricamate e le coprivi; e mettevi realmente davanti ad esse il mio olio e il mio incenso. 19 E il mio pane che ti avevo dato - fior di farina e olio e miele che ti avevo fatto mangiare - anche lo mettesti realmente davanti ad esse come odore riposante, e continuò ad accadere', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 20 " 'E prendevi i tuoi figli e le tue figlie che mi avevi partorito e li sacrificavi ad esse perché fossero divorati: non sono abbastanza i tuoi atti di prostituzione? 21 E scannavi i miei figli, e li davi ad esse facendoli passare attraverso (il fuoco). 22 E in tutte le tue cose detestabili e nei tuoi atti di prostituzione non ti ricordasti dei giorni della tua giovinezza quando eri nuda e scoperta; scalciavi nel tuo sangue. 23 Avvenne dunque dopo tutta la tua malizia ("guai, guai a te", è l'espressione del Sovrano Signore Geova) 24 che ti edificasti un'elevazione e ti facesti un'altura in ogni pubblica piazza. 25 A ogni capo di via edificasti la tua altura e facevi della tua bellezza qualcosa di detestabile e a ogni passante allargavi i piedi e moltiplicavi i tuoi atti di prostituzione. 26 E ti prostituivi ai figli d'Egitto, ai tuoi vicini di carne grossa, e continuasti a far abbondare la tua prostituzione per offendermi. 27 Ed ecco, certamente stenderò la mia mano contro di te e diminuirò la tua parte e ti darò al (desiderio del)l'anima delle donne che ti odiano, le figlie dei filistei, le donne umiliate a motivo della tua via riguardo alla condotta dissoluta. 28 " 'E ti prostituivi ai figli d'Assiria perché non ti saziavi, e continuasti a prostituirti con loro e ancora non ti saziasti. 29 Continuasti dunque a far abbondare la tua prostituzione verso il paese di Canaan, verso i caldei; e nemmeno in questo ti saziasti. 30 Oh come sono pieno di furore contro di te', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'per tutte queste cose che hai fatto, opera di una donna, di una prostituta dominatrice! 31 Quando edificasti la tua elevazione in capo a ogni via e facesti la tua propria altura in ogni pubblica piazza, divenisti tuttavia dissimile da una prostituta disdegnando il compenso. 32 Nel caso della moglie che commette adulterio, essa prende estranei invece del suo proprio marito. 33 A tutte le prostitute hanno l'abitudine di dare un regalo, ma tu, tu hai dato i tuoi regali a tutti quelli che ti amano appassionatamente, e offri loro un dono perché vengano a te d'ogni intorno nei tuoi atti di prostituzione. 34 E nel tuo caso ha luogo il contrario delle altre donne nei tuoi atti di prostituzione, e alla tua maniera non si è (mai) commessa prostituzione, anche nel tuo dare compenso quando a te non si è dato compenso, e così accade il contrario'. 35 "Perciò, o prostituta, odi la parola di Geova. 36 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che la tua bramosia si è versata e le tue parti intime si scoprono nei tuoi atti di prostituzione verso quelli che ti amano appassionatamente e verso tutti i tuoi detestabili idoli di letame, perfino col sangue dei tuoi figli che hai loro dato, 37 perciò, ecco, raduno tutti quelli che ti amano appassionatamente verso cui eri piacevole e tutti quelli che hai amato insieme a tutti quelli che hai odiato, e certamente li radunerò contro di te d'ogni intorno e scoprirò loro le tue parti intime e dovranno vedere tutte le tue parti intime. 38 " 'E certamente ti giudicherò con i giudizi delle adultere e delle donne che spargono sangue, e certamente ti darò il sangue del furore e della gelosia. 39 E certamente ti darò in mano loro, e certamente demoliranno la tua elevazione e certamente saranno abbattute le tue alture, e devono spogliarti delle tue vesti e prendere i tuoi begli oggetti e lasciarti nuda e scoperta. 40 E devono far salire contro di te una congregazione e colpirti con pietre e scannarti con le loro spade. 41 E devono bruciare le tue case col fuoco ed eseguire in te atti di giudizio davanti agli occhi di molte donne; e di sicuro ti farò cessare da(ll'essere) una prostituta, e neanche darai più compenso. 42 E di sicuro farò acquietare in te il mio furore, e la mia gelosia si deve allontanare da te; e di sicuro me ne starò quieto e non mi sentirò più offeso'. 43 " 'Per la ragione che non ti ricordasti dei giorni della tua giovinezza e mi causavi agitazione per tutte queste cose, sì, anch'io, ecco, da parte mia certamente porrò la tua propria via sul (tuo) medesimo capo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'e certamente non terrai alcuna condotta dissoluta insieme a tutte le tue cose detestabili. 44 " 'Ecco, chiunque usa un proverbio contro di te userà il proverbio, dicendo: "Come la madre è sua figlia!" 45 Tu sei figlia di tua madre, una che aborre suo marito e i suoi figli. E sei sorella delle tue sorelle, che aborrirono i loro mariti e i loro figli. La madre di voi donne fu un'ittita, e vostro padre fu un amorreo' ". 46 " 'E tua sorella maggiore è la stessa Samaria con le sue borgate dipendenti, che dimora alla tua sinistra, e la tua sorella minore, che dimora alla tua destra, è Sodoma con le sue borgate dipendenti. 47 E tu non hai camminato nelle loro vie, né hai operato secondo le loro cose detestabili. In pochissimo tempo agivi perfino più rovinosamente di loro in tutte le tue vie. 48 Come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'Sodoma tua sorella, essa con le sue borgate dipendenti, non ha operato secondo ciò che tu hai operato, tu e le tue borgate dipendenti. 49 Ecco, questo fu l'errore di Sodoma tua sorella: Orgoglio, sufficienza di pane e la spensieratezza di essere indisturbata furono ciò che appartenne a lei e alle sue borgate dipendenti, ed essa non rafforzò la mano dell'afflitto e del povero. 50 E continuarono ad essere superbe e a compiere una cosa detestabile dinanzi a me, e infine le rimossi, proprio come vidi (che era appropriato). 51 " 'E in quanto a Samaria, non ha peccato nemmeno fino alla metà dei tuoi peccati, ma tu continuasti a far abbondare le tue cose detestabili più di loro, tanto che facesti apparire giuste le tue sorelle a causa di tutte le tue cose detestabili che compivi. 52 Porta anche tu la tua umiliazione quando devi argomentare a favore delle tue sorelle. A causa dei tuoi peccati nei quali hai agito in maniera più detestabile di loro, esse sono più giuste di te. E anche tu, prova vergogna e porta la tua umiliazione, in quanto fai apparire giuste le tue sorelle'. 53 " 'E certamente raccoglierò i loro prigionieri, i prigionieri di Sodoma e delle sue borgate dipendenti, e i prigionieri di Samaria e delle sue borgate dipendenti; certamente raccoglierò anche i tuoi prigionieri in mezzo a loro, 54 affinché tu porti la tua umiliazione; e ti devi sentire umiliata per tutto ciò che hai fatto, in quanto le hai consolate. 55 E le tue proprie sorelle, Sodoma e le sue borgate dipendenti, torneranno al loro stato precedente, e Samaria e le sue borgate dipendenti torneranno al loro stato precedente, e tu stessa e le tue proprie borgate dipendenti tornerete al vostro stato precedente. 56 E Sodoma tua sorella non mostrò d'essere qualcosa che meritasse di essere udito dalla tua bocca nel giorno del tuo orgoglio, 57 prima che la tua propria malizia fosse esposta, proprio come al tempo del biasimo delle figlie della Siria e di tutte quelle intorno a lei, le figlie dei filistei, quelli che ti trattavano con disprezzo da ogni parte. 58 La tua condotta dissoluta e le tue cose detestabili, le devi portare tu stessa', è l'espressione di Geova". 59 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Anch'io ti devo fare proprio come hai fatto tu, perché hai disprezzato il giuramento infrangendo il (mio) patto. 60 E io, io stesso, mi devo ricordare del mio patto con te nei giorni della tua giovinezza, e devo stabilire per te un patto di durata indefinita. 61 E certamente ti ricorderai delle tue vie e ti sentirai umiliata quando riceverai le tue sorelle, sia quelle maggiori che quelle minori di te, e certamente te le darò come figlie, ma non a motivo del tuo patto'. 62 " 'E io, io stesso, certamente stabilirò il mio patto con te; e dovrai conoscere che io sono Geova, 63 affinché tu ti ricordi e realmente provi vergogna e non abbia più nessuna ragione per aprire la bocca a causa della tua umiliazione, quando farò espiazione per te di tutto ciò che hai fatto', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 17 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, proponi un enigma e componi un'espressione proverbiale verso la casa d'Israele. 3 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "La grande aquila, dalle grandi ali, con lunghe penne remiganti, piena di piume, che aveva varietà di colore, venne al Libano e prendeva la punta del cedro. 4 Svelse la medesima cima dei suoi teneri germogli e venne a portarla nel paese di Canaan; la pose in una città di trafficanti. 5 Per di più, prese del seme del paese e lo mise come seme in un campo. Come un salice presso vaste acque, come un salice lo piantò. 6 Ed esso germogliava e gradualmente divenne una vite che cresceva in maniera lussureggiante, di bassa altezza, incline a volgere in dentro il suo fogliame; e in quanto alle sue radici, furono gradualmente sotto di essa. E infine divenne una vite e produsse germogli e mise tralci. 7 " ' "E ci fu un'altra grande aquila, dalle grandi ali e con grandi penne remiganti, ed ecco, questa medesima vite stese famelicamente le sue radici verso di lei. E tese ad essa il suo fogliame perché (quella) la irrigasse, lontano dalle aiuole dov'era piantata. 8 Era già trapiantata in un buon campo, presso vaste acque, perché producesse rami e portasse frutto, per divenire una vite maestosa" '. 9 "Di': 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Avrà successo? Non ne svellerà qualcuno le medesime radici e non ne renderà arido lo stesso frutto? E (non) si devono seccare tutti i suoi germogli appena svelti? Si seccherà. Né con grande braccio né con popolo numeroso dovrà alzarsi dalle sue radici. 10 Ed ecco, sebbene trapiantata, avrà successo? Non si seccherà completamente, proprio come quando la tocca il vento orientale? Si seccherà nelle aiuole del suo germoglio" ' ". 11 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 12 "Di', suvvia, alla casa ribelle: 'Non sapete effettivamente che significano queste cose?' Di': 'Ecco, il re di Babilonia venne a Gerusalemme e ne prendeva il re e i principi e li conduceva presso di sé a Babilonia. 13 Per di più, prese uno del seme reale e concluse con lui un patto e gli fece fare giuramento; e portò via gli uomini principali del paese, 14 perché il regno divenisse basso, incapace di alzarsi, affinché esso sussistesse osservando il suo patto. 15 Ma infine egli si ribellò contro di lui mandando i suoi messaggeri in Egitto, (perché questo) gli desse cavalli e un popolo numeroso. Avrà successo? Scamperà colui che fa queste cose e che ha infranto il patto? E scamperà davvero?' 16 " ' "Come io vivo", è l'espressione del Sovrano Signore Geova, "nel luogo del re il quale mise come re colui che disprezzò il suo giuramento e infranse il suo patto, con lui in mezzo a Babilonia morirà. 17 E mediante grandi forze militari e mediante una numerosa congregazione Faraone non lo renderà efficace nella guerra, elevando un bastione d'assedio ed edificando un muro d'assedio, per stroncare molte anime. 18 Ed egli ha disprezzato un giuramento infrangendo un patto, ed ecco, aveva dato la sua mano e ha fatto perfino tutte queste cose. Non troverà scampo" '. 19 " 'Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Come io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato e il mio patto che ha infranto, di sicuro lo recherò perfino sulla sua testa. 20 E certamente stenderò su di lui la mia rete, e certamente sarà preso nella mia rete da caccia; e di sicuro lo farò andare a Babilonia e là verrò in giudizio con lui rispetto alla sua infedeltà con la quale ha agito contro di me. 21 E riguardo a tutti i suoi fuggiaschi in tutte le sue schiere, cadranno di spada, e quelli che si lasceranno rimanere saranno sparsi anche a ogni vento. E dovrete conoscere che io stesso, Geova, ho parlato" '. 22 " 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Io stesso certamente anche prenderò e metterò parte dell'alta punta del cedro; dalla cima dei suoi ramoscelli ne svellerò uno tenero e io stesso certamente (lo) trapianterò su un monte alto ed elevato. 23 Sul monte dell'altura d'Israele lo trapianterò, e certamente porterà rami e produrrà frutto e diverrà un cedro maestoso. E sotto di esso in effetti risiederanno tutti gli uccelli di ogni ala; risiederanno all'ombra del suo fogliame. 24 E tutti gli alberi del campo dovranno conoscere che io stesso, Geova, ho abbassato l'albero alto, ho innalzato l'albero basso, ho fatto seccare l'albero ancora umido e ho fatto fiorire l'albero secco. Io stesso, Geova, ho parlato e ho fatto" ' ". 18 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Che significa per voi che esprimete questo detto proverbiale sul suolo d'Israele, dicendo: 'I padri mangiano l'uva immatura, ma ai figli si allegano i denti'? 3 " 'Come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'non vi sarà più dato di esprimere questo detto proverbiale in Israele. 4 Ecco, tutte le anime appartengono a me. Come l'anima del padre così l'anima del figlio appartengono a me. L'anima che pecca, essa stessa morirà. 5 " 'E riguardo a un uomo, nel caso che sia giusto e che abbia eseguito diritto e giustizia; 6 non mangiò sui monti e non alzò i suoi occhi agli idoli di letame della casa d'Israele, e non contaminò la moglie del suo compagno e non si avvicinava a una donna nella sua impurità; 7 e non maltrattava nessun uomo; rendeva il pegno che aveva preso per il debito; non portava via nulla con rapina; dava il proprio pane all'affamato e copriva chi era nudo con una veste; 8 non dava nulla a interesse e non prendeva usura; ritraeva la sua mano dall'ingiustizia; eseguiva vera giustizia fra uomo e uomo; 9 continuò a camminare nei miei statuti e continuò a osservare le mie decisioni giudiziarie per eseguire la verità, egli è giusto. Positivamente continuerà a vivere', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 10 " 'E (se) uno ha generato un figlio che è un ladrone, uno spargitore di sangue, che ha fatto (qualcosa) a somiglianza di una di queste cose 11 (ma egli stesso non ha fatto nessuna di queste medesime cose); nel caso che abbia mangiato anche sui monti, e abbia contaminato la moglie del suo compagno; 12 ha maltrattato l'afflitto e il povero; ha estorto cose con rapina, non restituiva il pegno; e ha alzato gli occhi agli idoli di letame, ciò che ha fatto è una cosa detestabile. 13 Ha dato a usura, e ha preso interesse, e positivamente non continuerà a vivere. Ha fatto tutte queste cose detestabili. Positivamente sarà messo a morte. Il suo proprio sangue sarà su di lui. 14 " 'Ed ecco, uno ha generato un figlio che continua a vedere tutti i peccati di suo padre che egli ha fatto, e vede e non fa cose simili. 15 Non ha mangiato sui monti, e non ha alzato gli occhi agli idoli di letame della casa d'Israele; non ha contaminato la moglie del suo compagno; 16 e non ha maltrattato nessun uomo, non ha sequestrato nessun pegno, e non ha preso nulla con rapina; all'affamato ha dato il suo proprio pane, e ha coperto chi era nudo con una veste; 17 ha ritirato la mano dall'afflitto; non ha preso usura né interesse; ha eseguito le mie decisioni giudiziarie; ha camminato nei miei statuti; egli stesso non morirà a causa dell'errore di suo padre. Positivamente continuerà a vivere. 18 In quanto a suo padre, perché commise assoluta frode, estorse qualcosa a un fratello con rapina, e ha fatto ciò che non è buono in mezzo ai suoi popoli, ecco, allora deve morire per il suo errore. 19 " 'E voi certamente direte: "Perché il figlio non deve portare nulla a causa dell'errore del padre?" Ora riguardo al figlio, ha eseguito diritto e giustizia, ha osservato tutti i miei statuti e continua a metterli in pratica. Positivamente continuerà a vivere. 20 L'anima che pecca, essa stessa morirà. Il figlio stesso non porterà nulla a causa dell'errore del padre, e il padre stesso non porterà nulla a causa dell'errore del figlio. La medesima giustizia del giusto sarà su lui stesso, e la medesima malvagità del malvagio sarà su lui stesso. 21 " 'Ora riguardo a qualcuno malvagio, nel caso che si ritragga da tutti i suoi peccati che ha commesso e realmente osservi tutti i miei statuti ed esegua diritto e giustizia, positivamente continuerà a vivere. Non morirà. 22 Tutte le sue trasgressioni che ha commesso non saranno ricordate contro di lui. Continuerà a vivere per la sua giustizia che ha praticato'. 23 " 'Provo forse alcun diletto nella morte di qualcuno malvagio', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, '(e) non che si ritragga dalle sue vie ed effettivamente continui a vivere?' 24 " 'Or quando qualcuno giusto si ritrae dalla sua giustizia e realmente opera ingiustizia, continua a operare e a vivere secondo tutte le cose detestabili che il malvagio ha fatto, nessuno dei suoi atti giusti che ha fatto sarà ricordato. Per la sua infedeltà che ha commesso e per il suo peccato col quale ha peccato, per essi morirà. 25 " 'E certamente direte: "La via di Geova non è propriamente giusta". Odi, suvvia, o casa d'Israele. La mia via non è propriamente giusta? Non sono le vostre vie a non essere propriamente giuste? 26 " 'Quando qualcuno giusto si ritrae dalla sua giustizia e realmente opera ingiustizia e muore a motivo di queste (azioni), morirà per la sua ingiustizia che ha operato. 27 " 'E quando qualcuno malvagio si ritrae dalla sua malvagità che ha commesso e prende a eseguire diritto e giustizia, egli conserverà in vita la sua propria anima. 28 Quando vede e si ritrae da tutte le sue trasgressioni che ha fatto, positivamente continuerà a vivere. Non morirà. 29 " 'E la casa d'Israele certamente dirà: "La via di Geova non è propriamente giusta". In quanto alle mie vie, non sono esse propriamente giuste, o casa d'Israele? Non sono le vostre vie a non essere propriamente giuste?' 30 " 'Perciò vi giudicherò ciascuno secondo la sua via, o casa d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 'Tornate, sì, fate una conversione da tutte le vostre trasgressioni, e nulla sia per voi una pietra d'inciampo che causi errore. 31 Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni nelle quali avete trasgredito e fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo, poiché per quale ragione dovreste morire, o casa d'Israele?' 32 " 'Poiché io non provo nessun diletto nella morte di qualcuno che muore', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 'Fate dunque una conversione e continuate a vivere' ". 19 "E in quanto a te, innalza un canto funebre riguardo ai capi principali d'Israele, 2 e devi dire: 'Che cos'era tua madre? Una leonessa fra i leoni. Giacque fra giovani leoni forniti di criniera. Allevò i suoi leoncelli. 3 " 'E gradualmente allevò uno dei suoi leoncelli. Egli divenne un giovane leone fornito di criniera, e imparava a sbranare la preda. Divorò anche l'uomo terreno. 4 E le nazioni udivano di lui. Fu preso nella loro fossa, e lo portavano per mezzo di uncini nel paese d'Egitto. 5 " 'Quando essa vide che aveva aspettato (e) la sua speranza era perita, prese un altro dei suoi leoncelli. Lo mise avanti come giovane leone fornito di criniera. 6 Ed egli camminava in mezzo ai leoni. Divenne un giovane leone fornito di criniera. E gradualmente imparò a sbranare la preda. Divorò anche l'uomo terreno. 7 E conobbe le sue torri di dimora, e devastò perfino le loro città, così che il paese fu reso desolato e lo riempì del suono dei suoi ruggiti. 8 E le nazioni tutt'intorno dai distretti giurisdizionali si mettevano contro di lui e stendevano su di lui la loro rete. Fu preso nella loro fossa. 9 Infine lo misero nella gabbia per mezzo di uncini e lo portarono dal re di Babilonia. Lo portarono per mezzo di reti da caccia, perché la sua voce non si udisse più sui monti d'Israele. 10 " 'Tua madre era come una vite nel tuo sangue, piantata presso le acque. Divenne fruttuosa e piena di rami a causa dell'acqua abbondante. 11 E le divennero forti verghe, adatte come scettri di governanti. E la sua altezza gradualmente crebbe fra i rami, e divenne visibile a causa della sua altezza, a causa dell'abbondanza del suo fogliame. 12 Ma fu infine sradicata con furore. Fu gettata a terra, e un vento orientale ne seccò il frutto. La sua forte verga fu rotta e si seccò. La divorò il fuoco stesso. 13 E ora è piantata nel deserto, in un paese arido e assetato. 14 E un fuoco usciva dalla (sua) verga. Divorò i suoi medesimi germogli, il suo medesimo frutto, e non ci fu in lei nessuna verga forte, nessuno scettro per governare. " 'Questo è un canto funebre, e diverrà un canto funebre' ". 20 Ora avvenne nel settimo anno, nel quinto (mese), il decimo (giorno) del mese, (che) uomini degli anziani d'Israele vennero per consultare Geova, e si sedevano davanti a me. 2 Quindi la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 3 "Figlio dell'uomo, parla con gli anziani d'Israele, e devi dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Venite per consultarmi? 'Come io vivo, certamente non mi farò consultare da voi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova" '. 4 "Li giudicherai tu? (Li) giudicherai tu, o figlio dell'uomo? Fa conoscere loro le cose detestabili dei loro antenati. 5 E devi dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Nel giorno che scelsi Israele, anche alzavo la mia mano (in giuramento) al seme della casa di Giacobbe e mi rendevo loro noto nel paese d'Egitto. Sì, alzavo loro la mia mano (in giuramento), dicendo: 'Io sono Geova vostro Dio'. 6 In quel giorno alzai loro la mia mano (in giuramento) per farli uscire dal paese d'Egitto verso un paese che avevo esplorato per loro, un (paese) dove scorre latte e miele. Era l'adornamento di tutti i paesi. 7 E dicevo loro: 'Gettate, ciascuno, le cose disgustanti dei suoi occhi, e non vi contaminate con gli idoli di letame d'Egitto. Io sono Geova vostro Dio'. 8 " ' "Ed essi si ribellavano contro di me, e non acconsentirono ad ascoltarmi. Non gettarono individualmente le cose disgustanti dei loro occhi e non lasciarono gli idoli di letame d'Egitto, così che promisi di versare su di loro il mio furore, per portare a termine su di loro la mia ira in mezzo al paese d'Egitto. 9 E agivo per amore del mio proprio nome affinché non fosse profanato davanti agli occhi delle nazioni fra le quali erano, perché mi ero fatto conoscere da loro davanti ai loro occhi facendoli uscire dal paese d'Egitto. 10 Li feci dunque uscire dal paese d'Egitto e li condussi nel deserto. 11 " ' "E davo loro i miei statuti; e feci conoscere loro le mie decisioni giudiziarie, affinché l'uomo che continua a metterle in pratica continui anche a vivere mediante esse. 12 E diedi loro anche i miei sabati, perché divenissero un segno fra me e loro, affinché conoscessero che io sono Geova che li santifica. 13 " ' "Ma essi, la casa d'Israele, si ribellarono contro di me nel deserto. Non camminarono nei miei statuti, e rigettarono le mie decisioni giudiziarie, mediante le quali, se l'uomo continua a metterle in pratica, continuerà anche a vivere. E profanarono moltissimo i miei sabati, tanto che promisi di versare su di loro il mio furore nel deserto, per sterminarli. 14 Ma agii per amore del mio proprio nome affinché non fosse profanato davanti agli occhi delle nazioni, davanti agli occhi delle quali li avevo fatti uscire. 15 E io stesso anche alzai loro la mia mano (in giuramento) nel deserto, che non li avrei condotti nel paese che avevo dato, un (paese) dove scorre latte e miele (è l'adornamento di tutti i paesi), 16 per la ragione che rigettarono le mie proprie decisioni giudiziarie; e riguardo ai miei statuti, non camminarono in essi, e profanarono i miei sabati, perché il loro cuore andava dietro ai loro idoli di letame. 17 " ' "E il mio occhio li commiserava (per trattenermi) dal ridurli in rovina, e non ne feci uno sterminio nel deserto. 18 E dicevo ai loro figli nel deserto: 'Non camminate nei regolamenti dei vostri antenati, e non osservate i loro giudizi, e non contaminatevi con i loro idoli di letame. 19 Io sono Geova vostro Dio. Camminate nei miei propri statuti, e osservate le mie proprie decisioni giudiziarie e mettetele in pratica. 20 E santificate i miei propri sabati, ed essi devono servire come segno fra me e voi, (affinché) conosciate che io sono Geova vostro Dio'. 21 " ' "E i figli si ribellavano contro di me. Non camminarono nei miei statuti, e non osservarono le mie decisioni giudiziarie per metterle in pratica, mediante le quali, se l'uomo continuasse a metterle in pratica, continuerebbe anche a vivere. Profanarono i miei sabati. Promisi dunque di versare su di loro il mio furore, per portare a termine su di loro la mia ira nel deserto. 22 E ritirai la mia mano e agii per amore del mio proprio nome, affinché non fosse profanato davanti agli occhi delle nazioni, davanti agli occhi delle quali li avevo fatti uscire. 23 Io stesso anche alzai loro la mia mano (in giuramento) nel deserto, che li avrei sparsi fra le nazioni e che li avrei dispersi fra i paesi, 24 per la ragione che non eseguirono le mie proprie decisioni giudiziarie e rigettarono i miei propri statuti e profanarono i miei propri sabati, e i loro occhi furono dietro agli idoli di letame dei loro antenati. 25 E io stesso lasciai anche che avessero regolamenti che non erano buoni e decisioni giudiziarie mediante cui non avrebbero potuto continuare a vivere. 26 E lasciavo che si contaminassero con i loro doni quando facevano passare attraverso (il fuoco) ogni bambino che apriva il seno, per renderli desolati, perché conoscessero che io sono Geova" '. 27 "Perciò parla alla casa d'Israele, o figlio dell'uomo, e devi dir loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Eppure rispetto a ciò, i vostri antenati parlarono ingiuriosamente di me, nel loro agire contro di me con infedeltà. 28 E li introducevo nel paese circa il quale avevo alzato la mia mano (in giuramento) per darlo loro. Quando vedevano ogni colle esaltato e ogni albero ramoso, vi sacrificavano i loro sacrifici e vi davano le loro offensive offerte, e vi presentavano i loro odori riposanti e vi versavano le loro libazioni. 29 Dissi dunque loro: 'Che significa l'alto luogo a cui andate, che si debba chiamare col nome di Alto Luogo fino a questo giorno?' " ' 30 "Perciò di' alla casa d'Israele: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Vi contaminate voi nella via dei vostri antenati, e andate dietro alle loro cose disgustanti con rapporti immorali? 31 E nell'alzare i vostri doni, facendo passare i vostri figli attraverso il fuoco, vi contaminate per tutti i vostri idoli di letame fino ad oggi? Nello stesso tempo mi farò io stesso consultare da voi, o casa d'Israele?" ' " 'Come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'certamente non mi farò consultare da voi. 32 E ciò che sale nel vostro spirito, esso stesso positivamente non accadrà, in quanto dite: "Diveniamo come le nazioni, come le famiglie dei paesi, servendo il legno e la pietra" ' ". 33 " 'Come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'con mano forte e con braccio steso e con furore riversato certamente regnerò su di voi. 34 E certamente vi farò uscire dai popoli, e vi radunerò dai paesi ai quali siete stati dispersi con mano forte e con braccio steso e con furore riversato. 35 E certamente vi farò venire nel deserto dei popoli e là verrò in giudizio con voi faccia a faccia. 36 " 'Proprio come venni in giudizio con i vostri antenati nel deserto del paese d'Egitto, così verrò in giudizio con voi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 37 'E certamente vi farò passare sotto la verga e vi farò venire nel legame del patto. 38 E certamente separerò da voi i rivoltosi e i trasgressori contro di me, poiché li farò uscire dal paese della loro residenza come forestieri, ma non verranno nel suolo d'Israele; e dovrete conoscere che io sono Geova'. 39 "E voi, o casa d'Israele, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Andate a servire ciascuno i suoi propri idoli di letame. E se in seguito non mi ascolterete, allora non profanerete più il mio santo nome mediante i vostri doni e mediante i vostri idoli di letame'. 40 " 'Poiché sul mio santo monte, sul monte dell'altura d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'là è dove essi, tutta la casa d'Israele nella sua interezza, mi serviranno, nel paese. Là mi compiacerò di loro, e là richiederò le vostre contribuzioni e le primizie delle vostre presentazioni in tutte le vostre cose sante. 41 A causa dell'odore riposante mi compiacerò di voi, quando vi farò uscire dai popoli e realmente vi radunerò dai paesi ai quali siete stati dispersi, e certamente sarò santificato in voi davanti agli occhi delle nazioni'. 42 " 'E voi dovrete conoscere che io sono Geova, quando vi condurrò nel suolo d'Israele, nel paese circa il quale alzai la mia mano (in giuramento) per darlo ai vostri antenati. 43 E certamente ricorderete là le vostre vie e tutte le vostre azioni mediante le quali vi contaminaste, e realmente proverete nausea delle vostre proprie facce a causa di tutte le vostre cattive cose che avete fatto. 44 E dovrete conoscere che io sono Geova quando agirò con voi per amore del mio nome, non secondo le vostre cattive vie né secondo le vostre corrotte azioni, o casa d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 45 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 46 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia in direzione della regione meridionale e stilla (parole) al sud, e profetizza alla foresta del campo del meridione. 47 E devi dire alla foresta del sud: 'Odi la parola di Geova. Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, accendo un fuoco contro di te, e deve divorare in te ogni albero ancora umido e ogni albero secco. La fiamma che arde non si estinguerà, e mediante essa tutte le facce devono bruciarsi dal sud al nord. 48 E tutti quelli di carne devono vedere che io stesso, Geova, l'ho acceso, così che non si estinguerà" ' ". 49 E dicevo: "Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Riguardo a me dicono: 'Non compone forse espressioni proverbiali?' " 21 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e stilla (parole) verso i luoghi santi, e profetizza contro il suolo d'Israele. 3 E devi dire al suolo d'Israele: 'Geova ha detto questo: "Ecco, sono contro di te, e certamente estrarrò la mia spada dal fodero e stroncherò da te giusto e malvagio. 4 Affinché io stronchi realmente da te giusto e malvagio, la mia spada uscirà perciò dal fodero contro ogni carne dal sud al nord. 5 E tutti quelli di carne dovranno conoscere che io stesso, Geova, ho estratto la mia spada dal fodero. Non vi tornerà più" '. 6 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, sospira con fianchi scossi. Sì, con amarezza devi sospirare davanti ai loro occhi. 7 E deve accadere che, nel caso ti dicano: 'Perché sospiri?' devi dire: 'A causa di una notizia'. Poiché certamente verrà, e ogni cuore si deve struggere e tutte le mani devono cascare e ogni spirito deve divenire abbattuto e tutte le ginocchia stesse goccioleranno acqua. 'Ecco, certamente verrà e sarà fatto accadere', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 8 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 9 "Figlio dell'uomo, profetizza, e devi dire: 'Geova ha detto questo: "Di': 'Una spada, una spada! È stata affilata, ed è anche forbita. 10 È stata affilata allo scopo di organizzare una strage; è stata forbita allo scopo di farla scintillare' " ' ". "O esulteremo?" " 'Sta rigettando lo scettro del mio proprio figlio, come (fa con) ogni albero? 11 " 'E uno la dà perché sia forbita, per brandir(la) con la mano. Essa, la spada, è stata affilata, ed essa, essa è stata forbita, per darla in mano all'uccisore. 12 " 'Grida e urla, o figlio dell'uomo, poiché essa stessa è contro il mio popolo; è contro tutti i capi principali d'Israele. I medesimi lanciati alla spada son venuti ad essere col mio popolo. Perciò batti (la) coscia. 13 Poiché è stato fatto uno sterminio, e che (ne sarà) se rigetta anche lo scettro? Questo non continuerà a esistere', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 14 "E tu, o figlio dell'uomo, profetizza, e batti palma contro palma, e si deve ripetere tre volte: 'Una spada!' È la spada degli uccisi. È la spada di qualcuno ucciso che è grande, la quale li circonda. 15 Perché il cuore si strugga e (perché) si moltiplichino quelli che sono rovesciati a tutte le loro porte, certamente farò una strage mediante la spada. Ohimè, è fatta per scintillare, forbita per la strage! 16 Mostrati affilata; va a destra! Prendi posizione; va a sinistra! Dovunque la tua faccia si diriga! 17 E io stesso anche batterò una palma contro l'altra palma, e certamente farò acquietare il mio furore. Io stesso, Geova, ho parlato". 18 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 19 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, prenditi due vie affinché entri la spada del re di Babilonia. Da un solo paese devono uscire entrambe, e si deve ritagliare una mano (indicatrice); si deve ritagliare in capo alla via verso la città. 20 Devi prendere una via affinché (la) spada entri contro Rabba dei figli di Ammon, e (una) contro Giuda, contro Gerusalemme fortificata. 21 Poiché il re di Babilonia stette fermo al crocevia, in capo alle due vie, per ricorrere alla divinazione. Egli ha scosso le frecce. Ha interrogato per mezzo dei terafim; ha guardato nel fegato. 22 Nella sua destra la divinazione fu per Gerusalemme, per porre arieti, per aprire la bocca di uno per l'uccisione violenta, per alzare il suono del segnale d'allarme, per porre arieti contro le porte, per elevare un bastione d'assedio, per edificare un muro d'assedio. 23 Ed è stato per loro come una divinazione falsa ai loro occhi: quelli che han giurato loro con giuramenti; ed egli fa ricordare l'errore, perché siano presi. 24 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che avete fatto ricordare il vostro errore mediante le vostre trasgressioni che si sono scoperte, affinché i vostri peccati siano visti secondo tutte le vostre azioni, per la ragione che siete ricordati sarete presi anche dalla mano'. 25 "E in quanto a te, o ferito a morte, malvagio capo principale d'Israele, il cui giorno è venuto nel tempo dell'errore della fine, 26 il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Rimuovi il turbante, e togli la corona. Questa non sarà la stessa. Innalza pure ciò che è basso, e abbassa pure l'alto. 27 Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in quanto a questa, certamente non diverrà (di nessuno) finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui (lo) devo dare'. 28 "E tu, o figlio dell'uomo, profetizza, e devi dire: 'Questo è ciò che ha detto il Sovrano Signore Geova riguardo ai figli di Ammon e riguardo al biasimo da parte loro'. E devi dire: 'Una spada, una spada tratta per la strage, forbita per far sì che divori, affinché scintilli, 29 perché guardano per te un'irrealtà, perché divinano per te una menzogna, per metterti sul collo degli uccisi, gli uomini malvagi il cui giorno è venuto nel tempo dell'errore della fine. 30 Riponi(la) nel suo fodero. Nel luogo in cui fosti creata, nel paese della tua origine, ti giudicherò. 31 E certamente verserò su di te la mia denuncia. Soffierò su di te col fuoco del mio furore, e certamente ti darò in mano a uomini irragionevoli, artefici di rovina. 32 Diverrai combustibile per il fuoco. Il tuo proprio sangue sarà in mezzo al paese. Non sarai ricordata, poiché io stesso, Geova, ho parlato' ". 22 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, giudicherai tu, giudicherai la città colpevole di sangue e certamente le farai conoscere tutte le sue cose detestabili? 3 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "O città che sparge sangue in mezzo a sé finché venga il suo tempo, e che ha fatto dentro se stessa idoli di letame per divenire impura, 4 mediante il tuo sangue che hai sparso sei divenuta colpevole, e mediante i tuoi idoli di letame che hai fatto sei divenuta impura. E fai avvicinare i tuoi giorni, e perverrai ai tuoi anni. Perciò ti devo rendere oggetto di biasimo per le nazioni e di burla per tutti i paesi. 5 I (paesi) vicini e quelli che sono lontani da te si burleranno di te, o impura di nome, abbondante di confusione. 6 Ecco, i capi principali d'Israele hanno mostrato d'essere in te, ciascuno (dedito) al suo braccio allo scopo di spargere sangue. 7 In te hanno trattato con disprezzo padre e madre. In mezzo a te hanno agito con frode verso il residente forestiero. In te hanno maltrattato orfano di padre e vedova" ' ". 8 " 'Hai disprezzato i miei luoghi santi, e hai profanato i miei sabati. 9 In te ci sono stati veri calunniatori, allo scopo di spargere sangue; e in te hanno mangiato sui monti. In mezzo a te hanno tenuto una condotta dissoluta. 10 In te hanno scoperto la nudità del padre; in te hanno umiliato la donna impura nella (sua) mestruazione. 11 E in te un uomo ha fatto una cosa detestabile con la moglie del suo compagno, e un uomo ha contaminato la sua propria nuora con la condotta dissoluta; e un uomo ha umiliato sua sorella, figlia del suo proprio padre. 12 Hanno preso in te un regalo allo scopo di spargere sangue. Hai preso interesse e usura, e continui con violenza a far guadagno dei tuoi compagni con frode, e mi hai dimenticato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 13 " 'Ed ecco, ho colpito la mia mano per il tuo guadagno ingiusto che hai fatto, e per i tuoi atti di spargimento di sangue che si sono trovati in mezzo a te. 14 Continuerà il tuo cuore a resistere o le tue mani a fornire forza nei giorni in cui agirò verso di te? Io stesso, Geova, ho parlato e certamente agirò. 15 E di sicuro ti spargerò fra le nazioni e ti disperderò fra i paesi, e certamente distruggerò via da te la tua impurità. 16 E certamente sarai profanata dentro te stessa davanti agli occhi delle nazioni, e dovrai conoscere che io sono Geova' ". 17 E la parola di Geova continuò ad essermi indirizzata, dicendo: 18 "Figlio dell'uomo, quelli della casa d'Israele mi son divenuti come scorie schiumose. Son tutti rame e stagno e ferro e piombo in mezzo a una fornace. Son divenuti molte scorie schiumose, (quelle dell')argento. 19 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che siete divenuti tutti come molte scorie schiumose, per questo, ecco, io vi raduno in mezzo a Gerusalemme. 20 Come si radunano argento e rame e ferro e piombo e stagno in mezzo a una fornace, per soffiarvi sopra col fuoco per far(li) liquefare, così io (li) radunerò nella mia ira e nel mio furore, e di sicuro soffierò e vi farò liquefare. 21 E di sicuro vi raccoglierò e soffierò su di voi col fuoco del mio furore, e dovrete essere liquefatti in mezzo a lei. 22 Come nella liquefazione dell'argento in mezzo alla fornace, così voi sarete liquefatti in mezzo a lei; e dovrete conoscere che io stesso, Geova, ho versato il mio furore su di voi' ". 23 E la parola di Geova continuò a essermi indirizzata, dicendo: 24 "Figlio dell'uomo, dille: 'Sei un paese non purificato, sul quale non è piovuto nel giorno della denuncia. 25 C'è una cospirazione dei suoi profeti in mezzo a lei, come il leone che ruggisce, che sbrana la preda. Realmente divorano l'anima. Continuano a prendere tesoro e cose preziose. Hanno moltiplicato le sue vedove in mezzo a lei. 26 I suoi sacerdoti stessi hanno fatto violenza alla mia legge, e continuano a profanare i miei luoghi santi. Fra la cosa santa e la comune non hanno fatto nessuna distinzione, e fra la cosa impura e la pura non hanno fatto conoscere nulla, e dai miei sabati hanno nascosto i loro occhi, e io sono profanato in mezzo a loro. 27 I suoi principi in mezzo a lei sono come lupi che sbranano la preda nello spargere sangue, nel distruggere anime allo scopo di fare guadagno ingiusto. 28 E i suoi profeti hanno intonacato per loro con la calcina, vedendo in visione un'irrealtà e divinando per loro una menzogna, dicendo: "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo", quando Geova stesso non ha parlato. 29 Lo stesso popolo del paese ha eseguito un progetto di frode e ha compiuto una rapina, e ha maltrattato l'afflitto e il povero, e ha defraudato senza giustizia il residente forestiero'. 30 " 'E continuai a cercare di fra loro un uomo che riparasse il muro di pietra e stesse nella breccia dinanzi a me a favore del paese, affinché non lo riducessi in rovina; e non trovai nessuno. 31 Verserò dunque su di loro la mia denuncia. Certamente li sterminerò col fuoco del mio furore. Certamente recherò la loro via sulla loro propria testa', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 23 E la parola di Geova continuò ad essermi indirizzata, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, c'erano due donne figlie di una sola madre. 3 E si prostituivano in Egitto. Commisero prostituzione nella loro giovinezza. Là furono premute le loro mammelle, e là compressero i seni della loro verginità. 4 E i loro nomi erano Oola la maggiore e Ooliba sua sorella, e divennero mie e partorivano figli e figlie. E in quanto ai loro nomi, Oola è Samaria, e Ooliba è Gerusalemme. 5 "E Oola si prostituiva, mentre mi era soggetta, e continuò a desiderare con ardore quelli che l'amavano appassionatamente, gli assiri, che erano vicini, 6 i governatori vestiti di stoffa turchina, e i governanti delegati, tutti giovani desiderabili, cavalieri montati su cavalli. 7 E continuò a dare le sue prostituzioni su di loro, tutti i più scelti figli d'Assiria; e si contaminò con tutti quelli che desiderò ardentemente, con i loro idoli di letame. 8 E non lasciò le sue prostituzioni (portate) dall'Egitto, poiché con lei erano giaciuti nella sua giovinezza, ed essi erano quelli che avevano premuto i seni della sua verginità e continuarono a versare su di lei i loro rapporti immorali. 9 Perciò la diedi in mano a quelli che l'amavano appassionatamente, in mano ai figli d'Assiria, che essa aveva desiderato con ardore. 10 Essi furono quelli che scoprirono la sua nudità. Presero i suoi figli e le sue figlie, e uccisero lei con la spada. Ed essa divenne un'infamia per le donne, e su di lei eseguirono atti di giudizio. 11 "Quando sua sorella Ooliba (lo) vide, esercitò il suo desiderio sensuale più rovinosamente di lei, e la sua prostituzione più della fornicazione di sua sorella. 12 Poiché desiderò con ardore i figli d'Assiria, i governatori e i governanti delegati che erano vicini, vestiti con gusto perfetto, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani desiderabili. 13 E vidi che, siccome essa si era contaminata, seguivano entrambe una medesima via. 14 Ed essa continuò ad aggiungere ai suoi atti di prostituzione quando vedeva gli uomini in rappresentazioni sul muro, immagini di caldei incise in cinabro, 15 cinti con cinture ai fianchi, con turbanti pendenti sulle teste, aventi l'aspetto di guerrieri, tutti quanti, la somiglianza dei figli di Babilonia, caldei in quanto al paese della loro nascita. 16 E li desiderava con ardore alla vista dei suoi occhi e mandava loro messaggeri in Caldea. 17 E i figli di Babilonia venivano da lei, al letto delle espressioni d'amore, e la contaminavano con i loro rapporti immorali; ed essa continuò a contaminarsi con loro, e la sua anima si allontanava da loro disgustata. 18 "Ed essa continuò a scoprire i suoi atti di prostituzione e a scoprire la sua nudità, in modo tale che la mia anima si allontanò disgustata dalla sua compagnia, proprio come la mia anima si era allontanata disgustata dalla compagnia di sua sorella. 19 E moltiplicava i suoi atti di prostituzione fino al punto di ricordarsi dei giorni della sua giovinezza, quando si prostituiva nel paese d'Egitto. 20 E desiderava con ardore alla maniera delle concubine appartenenti a quelli il cui membro carnale è come il membro carnale degli asini e il cui organo genitale è come l'organo genitale dei cavalli. 21 E continuasti a richiamare l'attenzione sulla condotta dissoluta della tua giovinezza mediante il premere dei tuoi seni dall'Egitto in poi, a causa delle mammelle della tua giovinezza. 22 "Perciò, o Ooliba, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, io desto i tuoi appassionati amanti contro di te, quelli dai quali la tua anima si è allontanata con disgusto, e di sicuro li farò venire contro di te da ogni parte, 23 i figli di Babilonia e tutti i caldei, Pecod e Soa e Coa, tutti i figli d'Assiria con loro, giovani desiderabili, tutti governatori e governanti delegati, guerrieri e convocati, montati su cavalli, tutti quanti. 24 E devono venire contro di te con strepito di carri da guerra e di ruote, e con una congregazione di popoli, con scudo grande e scudo piccolo ed elmo. Si porranno contro di te tutt'intorno, e certamente rimetterò loro il giudizio, ed essi ti dovranno giudicare con i loro giudizi. 25 E di sicuro esprimerò il mio ardore contro di te, e devono agire contro di te con furore. Ti toglieranno il naso e gli orecchi, e il resto di te cadrà di spada. Essi stessi prenderanno i tuoi figli e le tue figlie, e il resto di te sarà divorato dal fuoco. 26 E certamente ti spoglieranno delle tue vesti e toglieranno i tuoi begli oggetti. 27 E realmente farò cessare da te la tua condotta dissoluta, e la tua prostituzione (portata) dal paese d'Egitto; e non alzerai i tuoi occhi verso di loro, e non ti ricorderai più dell'Egitto'. 28 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, ti do in mano a quelli che hai odiato, in mano a quelli dai quali la tua anima si è allontanata con disgusto. 29 Ed essi devono agire contro di te con odio e togliere tutto il prodotto della tua fatica e lasciarti nuda e scoperta; e la nudità dei tuoi atti di fornicazione e la tua condotta dissoluta e i tuoi atti di prostituzione devono essere scoperti. 30 Ti si faranno queste cose perché vai come una prostituta dietro alle nazioni, per il fatto che ti contaminasti con i loro idoli di letame. 31 Hai camminato nella via di tua sorella; e ti dovrò dare in mano il suo calice'. 32 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Berrai il calice di tua sorella, quello profondo e largo. Diverrai oggetto di risa e scherno, poiché (il calice) contiene molto. 33 Ti riempirai di ebbrezza e mestizia, col calice dello stupore e della desolazione, il calice di tua sorella Samaria. 34 E lo dovrai bere e scolare, e ne roderai i frammenti di terracotta, e ti strapperai le mammelle. "Poiché io stesso ho parlato", è l'espressione del Sovrano Signore Geova'. 35 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che mi hai dimenticato e mi gettavi dietro le spalle, allora tu stessa porta pure la tua condotta dissoluta e i tuoi atti di prostituzione' ". 36 E Geova proseguì, dicendomi: "Figlio dell'uomo, giudicherai Oola e Ooliba e dichiarerai loro le loro cose detestabili? 37 Poiché hanno commesso adulterio e c'è sangue nelle loro mani, e hanno commesso adulterio con i loro idoli di letame. E, oltre a ciò, i loro figli che mi avevano generato li fecero passare attraverso (il fuoco) ad essi come cibo. 38 Peggio ancora, mi hanno fatto questo: Hanno contaminato in quel giorno il mio santuario, e hanno profanato i miei sabati. 39 E quando avevano scannato i loro figli ai loro idoli di letame perfino entravano quel giorno nel mio santuario per profanarlo, ed ecco, questo è ciò che hanno fatto in mezzo alla mia casa. 40 E oltre a ciò, quando mandavano agli uomini che venivano da lontano, ai quali era mandato un messaggero, quindi, ecco, vennero, quelli per i quali ti eri lavata, ti eri tinta gli occhi e ti eri coperta di ornamenti. 41 E sedesti su un divano glorioso, con una tavola apparecchiata davanti a esso, e vi mettesti sopra il mio incenso e il mio olio. 42 E in lei c'era il suono di una folla a proprio agio, e agli uomini dalla massa del genere umano erano condotti ubriaconi dal deserto, e mettevano braccialetti alle mani delle donne e belle corone sulle loro teste. 43 "Quindi dissi riguardo a colei che si era consumata di adulterio: 'Ora continuerà a commettere la sua prostituzione, anche lei stessa'. 44 Ed entravano da lei, proprio come si entra da una donna che è prostituta; in tale maniera entrarono da Oola e da Ooliba come da donne di condotta dissoluta. 45 Ma riguardo agli uomini giusti, essi son quelli che la giudicheranno col giudizio per le adultere e col giudizio per le spargitrici di sangue; poiché sono adultere, e c'è sangue nelle loro mani. 46 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Si farà salire una congregazione contro di loro e si farà di loro un oggetto spaventoso e qualcosa da predare. 47 E la congregazione le deve colpire con pietre, e saranno abbattute con le loro spade. Uccideranno i loro figli e le loro figlie, e bruceranno le loro case col fuoco. 48 E certamente farò cessare dal paese la condotta dissoluta, e tutte le donne dovranno lasciarsi correggere, così che non facciano secondo la vostra condotta dissoluta. 49 E devono recare su di voi la vostra condotta dissoluta, e porterete i peccati dei vostri idoli di letame; e dovrete conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova' ". 24 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta nel nono anno, nel decimo mese, il decimo (giorno) del mese, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, scriviti il nome del giorno, questo medesimo giorno. Il re di Babilonia si è gettato contro Gerusalemme in questo medesimo giorno. 3 E componi un'espressione proverbiale riguardo alla casa ribelle, e riguardo a loro devi dire: " 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Metti la caldaia; metti(la), e anche versavi dentro l'acqua. 4 Raccogli in essa i pezzi, ogni pezzo buono, coscia e spalla; riempi(la) anche degli ossi più scelti. 5 Si prenda la pecora più scelta, e anche accatasta in cerchio i ceppi sotto di essa. Fa bollire i suoi pezzi, cuocine anche gli ossi in mezzo ad essa" ' ". 6 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Guai alla città dalle opere di spargimento di sangue, la caldaia, la cui ruggine è in essa, e la cui ruggine medesima non ne è uscita! Tirala fuori pezzo per pezzo; su di essa non si deve gettare la sorte. 7 Poiché il suo medesimo sangue è venuto proprio in mezzo a lei. Essa lo pose sulla superficie lucida e nuda di una rupe. Non lo versò a terra, per coprirlo di polvere. 8 Per far salire il furore dell'esecuzione della mia vendetta, ho messo il suo sangue sulla superficie lucida e nuda di una rupe, perché non sia coperto'. 9 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Guai alla città dalle opere di spargimento di sangue! Io stesso farò pure grande il mucchio. 10 Moltiplica i ceppi. Accendi il fuoco. Fa bollire completamente la carne. E vuota il brodo, e si arroventino le stesse ossa. 11 Falla stare vuota sui suoi carboni perché si riscaldi; e il suo rame deve divenire rovente, e la sua impurità si deve liquefare in mezzo ad essa. Si consumi la sua ruggine. 12 Che molestia! Ha fatto stancare, ma la gran quantità della sua ruggine non se ne esce. Nel fuoco con la sua ruggine!' 13 " 'C'era condotta dissoluta nella tua impurità. Per tale ragione ti dovetti purificare, ma non divenisti pura dalla tua impurità. Non diverrai più pura finché io non faccia acquietare nel tuo caso il mio furore. 14 Io stesso, Geova, ho parlato. Deve avvenire, e certamente agirò. Non trascurerò, né commisererò, né proverò rammarico. Secondo le tue vie e secondo le tue azioni certamente ti giudicheranno', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 15 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 16 "Figlio dell'uomo, ecco, tolgo da te la cosa desiderabile ai tuoi occhi con un colpo, e non ti devi battere il petto, né devi piangere né ti devono sgorgare le lacrime. 17 Sospira senza parole. Non devi far lutto per i morti. Cingiti della tua acconciatura per il capo, e mettiti ai piedi i tuoi sandali. E non ti devi coprire (i) baffi, e non devi mangiare il pane degli uomini". 18 E la mattina parlavo al popolo, e mia moglie gradualmente morì la sera. Feci dunque la mattina proprio come mi era stato comandato. 19 E il popolo mi diceva: "Non ci dirai che cosa hanno a che fare con noi queste cose che compi?" 20 Quindi dissi loro: "La medesima parola di Geova mi è stata rivolta, dicendo: 21 'Di' alla casa d'Israele: "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, profano il mio santuario, l'orgoglio della vostra forza, la cosa desiderabile ai vostri occhi e l'oggetto della compassione della vostra anima, e i vostri figli e le vostre figlie che vi siete lasciati dietro cadranno di spada. 22 E voi dovrete fare proprio come ho fatto io. Non vi coprirete i baffi, e non mangerete il pane degli uomini. 23 E la vostra acconciatura per il capo sarà sulle vostre teste, e i vostri sandali ai vostri piedi. Non vi batterete né piangerete, e dovrete marcire nei vostri errori, e realmente gemerete l'uno sull'altro. 24 Ed Ezechiele è divenuto per voi un portento. Farete secondo tutto ciò che egli ha fatto. Quando avverrà, dovrete anche conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova' " ' ". 25 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, non sarà nel giorno che da loro toglierò la loro fortezza, il bell'oggetto della loro esultanza, la cosa desiderabile ai loro occhi e la brama della loro anima, i loro figli e le loro figlie, che 26 in quel giorno verrà a te lo scampato per far udire gli orecchi? 27 In quel giorno la tua bocca si aprirà allo scampato, e parlerai e non sarai più muto; e certamente diverrai per loro un portento, e dovranno conoscere che io sono Geova". 25 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i figli di Ammon e profetizza contro di loro. 3 E devi dire riguardo ai figli di Ammon: 'Udite la parola del Sovrano Signore Geova. Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Per la ragione che hai detto Aha! contro il mio santuario, perché è stato profanato, e contro il suolo d'Israele, perché è stato reso desolato, e contro la casa di Giuda, perché sono andati in esilio, 4 perciò, ecco, ti do agli orientali come qualcosa da possedere, ed erigeranno in te i loro accampamenti cinti da mura e certamente metteranno in te i loro tabernacoli. Essi stessi mangeranno i tuoi frutti, ed essi stessi berranno il tuo latte. 5 E certamente farò di Rabba un pascolo per i cammelli e dei figli di Ammon un luogo di riposo per il gregge; e dovrete conoscere che io sono Geova" ' ". 6 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che hai battuto le mani e hai pestato i piedi e hai continuato a rallegrarti con ogni disprezzo da parte tua nella (tua) anima contro il suolo d'Israele, 7 perciò, eccomi; ho steso la mia mano contro di te, e certamente ti darò alle nazioni come qualcosa da predare; e certamente ti stroncherò dai popoli e ti distruggerò dai paesi. Ti annienterò, e dovrai conoscere che io sono Geova'. 8 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che Moab e Seir hanno detto: "Ecco, la casa di Giuda è come tutte le altre nazioni", 9 perciò, ecco, apro il pendio di Moab presso le città, presso le sue città verso la sua frontiera, l'adornamento del paese, Bet-Iesimot, Baal-Meon, fino a Chiriataim, 10 agli orientali, insieme ai figli di Ammon; e certamente ne farò qualcosa da possedere, perché non sia ricordata, (cioè) i figli di Ammon, fra le nazioni. 11 E in Moab eseguirò atti di giudizio; e dovranno conoscere che io sono Geova'. 12 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che Edom ha agito facendo vendetta sulla casa di Giuda e continuavano a fare torto in maniera eccessiva e si vendicavano di loro, 13 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Certamente stenderò la mia mano anche contro Edom e vi stroncherò uomo e animale domestico, e certamente ne farò un luogo devastato da Teman fino a Dedan. Cadranno di spada. 14 'E certamente recherò la mia vendetta su Edom mediante la mano del mio popolo Israele; e dovranno fare in Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore; e dovranno conoscere qual è la mia vendetta', è l'espressione del Sovrano Signore Geova" '. 15 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che i filistei hanno agito con vendetta e continuavano a vendicarsi con una vendetta, con disprezzo nell'anima, per causare rovina, con una inimicizia di durata indefinita, 16 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, stendo la mia mano contro i filistei, e certamente stroncherò i cheretei e distruggerò il resto della costa del mare. 17 E certamente eseguirò in loro grandi atti di vendetta, con furiose riprensioni; e dovranno conoscere che io sono Geova quando recherò su di loro la mia vendetta" ' ". 26 E avvenne nell'undicesimo anno, il primo (giorno) del mese, che la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, per la ragione che Tiro ha detto contro Gerusalemme: 'Aha! È stata fiaccata, le porte dei popoli! La tendenza sarà certamente verso di me. Sarò piena: essa è stata devastata', 3 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Eccomi contro di te, o Tiro, e certamente farò salire contro di te molte nazioni, proprio come il mare fa salire le sue onde. 4 E certamente ridurranno in rovina le mura di Tiro e ne demoliranno le torri, e certamente raschierò via da lei la sua polvere e ne farò una lucida e nuda superficie di rupe. 5 Essa diverrà un luogo per asciugare le reti a strascico in mezzo al mare'. " 'Poiché io stesso ho parlato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'ed essa deve divenire oggetto di preda per le nazioni. 6 E le sue borgate dipendenti che sono nel campo saranno uccise con la spada, e dovranno conoscere che io sono Geova'. 7 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, faccio venire dal nord contro Tiro Nabucodorosor re di Babilonia, un re di re, con cavalli e carri da guerra e cavalieri e una congregazione, sì, un popolo numeroso. 8 Le tue borgate dipendenti nel campo le ucciderà con la spada, e dovrà fare contro di te un muro d'assedio ed elevare contro di te un bastione d'assedio e alzare contro di te uno scudo grande; 9 e dirigerà contro le tue mura il colpo della sua macchina d'assalto, e abbatterà le tue torri, con le sue spade. 10 Per l'ondeggiante massa dei suoi cavalli la loro polvere ti coprirà. Per il suono del cavaliere e della ruota e del carro da guerra le tue mura sobbalzeranno, quando egli entrerà per le tue porte, come si entra in una città dove sono state aperte delle brecce. 11 Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà tutte le tue vie. Ucciderà il tuo popolo con la spada, e le tue proprie colonne di forza cadranno a terra. 12 E certamente spoglieranno le tue risorse e prederanno il tuo commercio, e demoliranno le tue mura, e abbatteranno le tue case desiderabili. E porranno le tue pietre e il tuo legname e la tua polvere proprio in mezzo all'acqua'. 13 " 'E certamente farò cessare lo strepito del tuo canto, e non si udrà più il medesimo suono delle tue arpe. 14 E certamente farò di te una lucida e nuda superficie di rupe. Diverrai un luogo per asciugare le reti a strascico. Non sarai mai riedificata; poiché io stesso, Geova, ho parlato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 15 "Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto a Tiro: 'Al suono della tua caduta, quando il ferito a morte geme, quando c'è un'uccisione con strage in mezzo a te, non sobbalzeranno le isole? 16 E dai loro troni tutti i capi principali del mare certamente scenderanno e si toglieranno i loro manti senza maniche, e si spoglieranno delle loro proprie vesti ricamate. Si vestiranno di tremiti. Sederanno a terra, e certamente tremeranno in ogni momento e si stupiranno di te. 17 E dovranno innalzare su di te un canto funebre e dirti: " ' "Come sei perita, tu che eri abitata dai mari, o città lodata, che divenne forte nel mare, essa e quelli che l'abitavano, quelli che incutevano terrore a tutti gli abitanti (della terra)! 18 Ora le isole tremeranno nel giorno della tua caduta. E le isole che sono nel mare si devono turbare per la tua uscita" '. 19 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Quando farò di te una città devastata, come le città che realmente non sono abitate, quando porterò su di te le acque dell'abisso, e le vaste acque ti avranno coperto, 20 certamente ti farò anche scendere con quelli che scendono nella fossa al popolo di molto tempo fa, e certamente ti farò dimorare nel paese più basso, come i luoghi per lungo tempo devastati, con quelli che scendono nella fossa, perché tu non sia abitata; e certamente metterò l'adornamento nel paese dei viventi. 21 " 'Farò di te improvvisi terrori, e non sarai; e sarai cercata, ma non sarai più trovata a tempo indefinito', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 27 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, innalza riguardo a Tiro un canto funebre, 3 e devi dire a Tiro: " 'O tu che dimori alle entrate del mare, la trafficante dei popoli per molte isole, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "O Tiro, tu stessa hai detto: 'Sono perfetta in bellezza'. 4 I tuoi territori sono nel cuore dei mari. I tuoi propri edificatori hanno perfezionato la tua bellezza. 5 Con legname di ginepro di Senir edificarono tutte le tue tavole. Presero un cedro del Libano per farti l'albero maestro. 6 Con massicci alberi di Basan fecero i tuoi remi. Fecero la tua prua d'avorio in legno di cipresso delle isole di Chittim. 7 Di lino d'Egitto dai vari colori fu la tua tela spiegata, perché ti servisse di vela. Di filo turchino e lana tinta di porpora rossiccia delle isole di Elisa fu la tua coperta. 8 " ' "Gli stessi abitanti di Sidone e di Arvad divennero i tuoi rematori. I tuoi esperti, o Tiro, furono in te; furono i tuoi naviganti. 9 Anche i vecchi di Ghebal e i suoi esperti furono in te come calafati per i tuoi comenti. Tutte le navi del mare e i loro marinai stessi furono in te, per scambiare mercanzie. 10 Persiani e ludim e uomini di Put furono nelle tue forze militari, i tuoi uomini di guerra. In te appesero scudo ed elmo. Essi furono quelli che causarono il tuo splendore. 11 I figli di Arvad, sì, le tue forze militari, erano sulle tue mura tutt'intorno, e uomini prodi furono quelli che si trovarono nelle tue proprie torri. Appesero i loro scudi circolari alle tue mura tutt'intorno. Essi stessi perfezionarono la tua bellezza. 12 " ' "Tarsis fu tua commerciante a causa dell'abbondanza di ogni sorta di cose di valore. Per (il suo) argento, ferro, stagno e piombo, si davano le tue merci. 13 Iavan, Tubal e Mesec stessi erano tuoi trafficanti. Per le anime del genere umano e gli oggetti di rame si davano i tuoi articoli di scambio. 14 Dalla casa di Togarma c'erano cavalli e destrieri e muli, (per i quali) si davano le tue merci. 15 I figli di Dedan erano tuoi trafficanti; molte isole erano commercianti al tuo servizio; corni d'avorio ed ebano ti hanno pagato come dono. 16 Edom fu tuo commerciante a causa dell'abbondanza delle tue opere. Per turchese, lana tinta di porpora rossiccia e stoffa di vari colori e tessuto fine e coralli e rubini, si davano in cambio le tue merci. 17 " ' "Giuda e il paese d'Israele stessi furono tuoi trafficanti. Per il frumento di Minnit e le speciali derrate alimentari e il miele e l'olio e il balsamo, si davano i tuoi articoli di scambio. 18 " ' "Damasco fu tua commerciante nell'abbondanza delle tue opere, a causa dell'abbondanza di tutte le tue cose di valore, col vino di Helbon e la lana grigio-rossiccia. 19 Vedan e Iavan da Uzal, diedero per le tue merci. Ferro in opere di ferro battuto, cassia e canna (aromatica), erano per i tuoi articoli di scambio. 20 Dedan fu tuo trafficante di vesti di stoffa tessuta per cavalcare. 21 Gli arabi e tutti gli stessi capi principali di Chedar furono commercianti al tuo servizio. In agnelli e montoni e capri, in essi furono tuoi commercianti. 22 I trafficanti di Saba e Raama stessi furono tuoi trafficanti; per ogni sorta dei più eccellenti profumi e per ogni sorta di pietre preziose e oro, si davano le tue merci. 23 Haran e Canne ed Eden, i trafficanti di Saba, Assur (e) Chilmad erano tuoi trafficanti. 24 Erano tuoi trafficanti di vestiti sontuosi, di mantelli di stoffa turchina e stoffa di vari colori e tappeti di tessuto a due colori, di funi intrecciate e fatte in maniera robusta, nel tuo centro commerciale. 25 " ' "Le navi di Tarsis erano le tue carovane per i tuoi articoli di scambio, così che ti riempi e divieni molto gloriosa nel cuore del mare aperto. 26 " ' "I tuoi rematori ti hanno portato in vaste acque. Lo stesso vento orientale ti ha fiaccato nel cuore del mare aperto. 27 Le tue cose di valore e le tue merci, i tuoi articoli di scambio, i tuoi marinai e i tuoi naviganti, i calafati dei tuoi comenti e quelli che scambiano le tue mercanzie e tutti i tuoi uomini di guerra che sono in te e in tutta la tua congregazione, che sono in mezzo a te, cadranno nel cuore del mare aperto nel giorno della tua caduta. 28 " ' "Al suono del grido dei tuoi naviganti la campagna sobbalzerà. 29 E tutti quelli che maneggiano il remo, i marinai, tutti i naviganti del mare, scenderanno certamente dalle loro navi; staranno a terra. 30 E su di te si faranno certamente udire con la loro voce e grideranno amaramente. E si metteranno polvere sulla testa. Si voltoleranno nella cenere. 31 E dovranno render(si) calvi di una calvizie per te, e cingersi di sacco e piangere su di te con amarezza d'anima, con amaro lamento. 32 E per te nella loro lamentazione innalzeranno certamente un canto funebre e su di te canteranno: " ' " 'Chi è simile a Tiro, simile a colei che è stata ridotta al silenzio in mezzo al mare? 33 Quando le tue merci uscivano dal mare aperto, saziavi molti popoli. Con l'abbondanza delle tue cose di valore e dei tuoi articoli di scambio arricchivi i re della terra. 34 Ora sei stata fiaccata dal mare aperto, nelle profondità delle acque. In quanto ai tuoi articoli di scambio e a tutta la tua congregazione, son caduti in mezzo a te. 35 Tutti gli abitanti delle isole si stupiranno certamente di te, e i loro stessi re dovranno rabbrividire d'orrore. Le facce si dovranno turbare. 36 In quanto ai commercianti fra i popoli, certamente fischieranno su di te. Devi divenire improvvisi terrori, e non sarai più a tempo indefinito' " ' ". 28 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, di' al condottiero di Tiro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: " ' "Per la ragione che il tuo cuore si è insuperbito, e continui a dire: 'Io sono un dio. Mi sono seduto nel posto di dio, nel cuore del mare aperto', mentre sei un uomo terreno, e non un dio, e continui a rendere il tuo cuore come il cuore di dio, 3 ecco, sei più saggio di Daniele. Non ci sono segreti che ti siano stati incomprensibili. 4 Con la tua sapienza e col tuo discernimento ti sei procurato ricchezze, e continui a portare oro e argento nei tuoi depositi. 5 Con l'abbondanza della tua sapienza, col tuo commercio, hai fatto abbondare la tua ricchezza, e il tuo cuore si insuperbiva a causa della tua ricchezza" '. 6 " 'Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Per la ragione che rendi il tuo cuore come il cuore di dio, 7 perciò, ecco, faccio venire su di te estranei, i tiranni delle nazioni, e trarranno certamente le loro spade contro la bellezza della tua sapienza e profaneranno il tuo brillante splendore. 8 Ti faranno scendere nella fossa, e dovrai morire della morte di qualcuno ucciso nel cuore del mare aperto. 9 Dirai tu immancabilmente: 'Io sono dio', davanti a colui che ti uccide, mentre sei un semplice uomo terreno, e non un dio, in mano a quelli che ti profanano?" ' 10 " 'Morirai della morte degli incirconcisi per mano di estranei, poiché io stesso ho parlato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 11 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 12 "Figlio dell'uomo, innalza un canto funebre riguardo al re di Tiro, e gli devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: " ' "Tu suggelli un modello, pieno di sapienza e perfetto in bellezza. 13 Mostrasti d'essere in Eden, il giardino di Dio. Ti copriva ogni pietra preziosa, rubino, topazio e diaspro; crisolito, onice e giada; zaffiro, turchese e smeraldo; e d'oro era l'opera dei tuoi castoni e dei tuoi incastri in te. Furono preparati nel giorno che fosti creato. 14 Tu sei l'unto cherubino che copre, e io ti ho posto. Mostrasti d'essere sul santo monte di Dio. Camminavi in mezzo alle pietre di fuoco. 15 Eri senza difetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato finché in te si trovò l'ingiustizia. 16 " ' "A causa dell'abbondanza del tuo commercio riempirono il di dentro di te di violenza, e peccavi. E io ti scaccerò come profano dal monte di Dio, e ti distruggerò, o cherubino che copre, di mezzo alle pietre di fuoco. 17 " ' "Il tuo cuore si insuperbì a causa della tua bellezza. Riducesti in rovina la tua sapienza a motivo del tuo brillante splendore. Certamente ti getterò a terra. Ti porrò certamente davanti ai re, (perché) ti guardino. 18 " ' "Per l'abbondanza dei tuoi errori, a causa dell'ingiustizia del tuo commercio, hai profanato i tuoi santuari. E farò uscire di mezzo a te un fuoco. È ciò che ti dovrà divorare. E ti ridurrò in cenere sulla terra davanti agli occhi di tutti quelli che ti vedono. 19 In quanto a tutti quelli che ti conoscono fra i popoli, rimarranno certamente stupiti di te. Devi divenire improvvisi terrori, e non sarai più a tempo indefinito" ' ". 20 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 21 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Sidone, e profetizza contro di lei. 22 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Eccomi contro di te, o Sidone, e certamente sarò glorificato in mezzo a te; e dovranno conoscere che io sono Geova quando avrò eseguito in lei atti di giudizio e mi sarò realmente santificato in lei. 23 E certamente manderò in lei la pestilenza e sangue nelle sue vie. E l'ucciso deve cadere in mezzo a lei mediante la spada contro di lei da ogni parte; e dovranno conoscere che io sono Geova. 24 E non ci sarà più per la casa d'Israele un aculeo maligno o una spina dolorosa da tutti quelli intorno a loro, quelli che li trattano con disprezzo; e dovranno conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova" '. 25 " 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Quando radunerò la casa d'Israele dai popoli fra i quali sono stati dispersi, certamente sarò anche santificato fra loro agli occhi delle nazioni. E certamente dimoreranno nel loro suolo che io diedi al mio servitore, a Giacobbe. 26 E realmente vi dimoreranno al sicuro ed edificheranno case e pianteranno vigne, e dovranno dimorare al sicuro quando eseguirò atti di giudizio su tutti quelli che li trattano con disprezzo tutt'intorno a loro; e dovranno conoscere che io sono Geova loro Dio" ' ". 29 Nel decimo anno, nel decimo (mese), il dodicesimo (giorno) del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia contro Faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro l'Egitto nella sua interezza. 3 Parla, e devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Eccomi contro di te, o Faraone, re d'Egitto, il grande mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali del Nilo, che ha detto: 'Il mio fiume Nilo mi appartiene, e io, io (l')ho fatto per me'. 4 E certamente metterò uncini alle tue mascelle e farò attaccare i pesci dei tuoi canali del Nilo alle tue scaglie. E certamente farò salire di mezzo ai tuoi canali del Nilo te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo che si attaccano alle tue medesime scaglie. 5 E certamente ti abbandonerò al deserto, te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo. Cadrai sulla superficie del campo. Non sarai raccolto né radunato. Ti darò certamente in pasto alle bestie selvagge della terra e alle creature volatili dei cieli. 6 E tutti gli abitanti d'Egitto dovranno conoscere che io sono Geova, per la ragione che mostrarono d'essere, come sostegno, una canna per la casa d'Israele. 7 Quando ti afferrarono per la mano, ti rompesti, e causasti una fenditura nella loro intera spalla. E quando si appoggiarono a te, ti spezzasti, e facesti vacillare tutti i loro fianchi". 8 " 'Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, faccio venire su di te la spada, e certamente stroncherò da te uomo terreno e animale domestico. 9 E il paese d'Egitto deve divenire una distesa desolata e un luogo devastato; e dovranno conoscere che io sono Geova, per la ragione che egli ha detto: 'Il fiume Nilo appartiene a me, e io stesso (l')ho fatto'. 10 Perciò, ecco, sono contro di te e contro i tuoi canali del Nilo, e certamente farò del paese d'Egitto luoghi devastati, aridità, una distesa desolata, da Migdol a Siene e alla linea di confine dell'Etiopia. 11 Non vi passerà il piede dell'uomo terreno, né vi passerà il piede dell'animale domestico, e non sarà abitato per quarant'anni. 12 E certamente farò del paese d'Egitto una distesa desolata in mezzo a paesi desolati; e le sue proprie città diverranno una distesa desolata in mezzo a città devastate per quarant'anni; e certamente spargerò gli egiziani fra le nazioni e li disperderò fra i paesi". 13 " 'Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Alla fine di quarant'anni radunerò gli egiziani dai popoli fra i quali saranno stati dispersi, 14 e certamente ricondurrò il gruppo prigioniero degli egiziani; e certamente li ricondurrò al paese di Patros, al paese della loro origine, e là dovranno divenire un regno misero. 15 Diverrà più basso degli (altri) regni, e non si innalzerà più sulle (altre) nazioni, e certamente li ridurrò a così pochi che non terranno le (altre) nazioni sottoposte. 16 E non sarà più la fiducia della casa d'Israele, facendo ricordare l'errore del loro volgersi dietro ad essi. E dovranno conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova" ' ". 17 Ora avvenne il ventisettesimo anno, il primo (mese), il primo (giorno) del mese, che la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 18 "Figlio dell'uomo, Nabucodorosor stesso, il re di Babilonia, fece compiere alle sue forze militari un grande servizio contro Tiro. Ogni testa fu resa calva, e ogni spalla fu scorticata. Ma in quanto a salario, da Tiro non ce ne fu nessuno per lui e per le sue forze militari, per il servizio che aveva compiuto contro di lei. 19 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, a Nabucodorosor re di Babilonia do il paese d'Egitto, ed egli deve portarne via la ricchezza e farne grandi spoglie e farne una gran quantità di preda; e deve divenire un salario per le sue forze militari'. 20 " 'Come suo compenso per il servizio che fece contro di lei gli ho dato il paese d'Egitto, perché agirono per me', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 21 "In quel giorno farò germogliare un corno per la casa d'Israele, e ti darò occasione di aprire la bocca in mezzo a loro; e dovranno conoscere che io sono Geova". 30 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, profetizza, e devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Urlate: 'Ohimè, che giorno!' 3 poiché un giorno è vicino, sì, è vicino un giorno che appartiene a Geova. Mostrerà d'essere un giorno di nuvole, un tempo fissato delle nazioni. 4 E certamente una spada verrà in Egitto, e in Etiopia devono accadere penosi dolori quando uno cade ucciso in Egitto e realmente ne prendono la ricchezza e le sue fondamenta sono realmente demolite. 5 Etiopia e Put e Lud e tutta la compagnia mista e Cub e i figli del paese del patto, con loro cadranno mediante la spada stessa" '. 6 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'I sostenitori dell'Egitto devono anche cadere, e deve crollare l'orgoglio della sua forza'. " 'Da Migdol a Siene cadranno in esso pure di spada', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 7 'Devono anche essere resi desolati in mezzo a paesi desolati, e le sue proprie città saranno proprio in mezzo a città devastate. 8 E dovranno conoscere che io sono Geova quando accenderò un fuoco in Egitto e tutti i suoi soccorritori saranno realmente fiaccati. 9 In quel giorno messaggeri usciranno d'innanzi a me nelle navi, per far tremare l'Etiopia che confida in se stessa. E fra loro dovranno accadere penosi dolori nel giorno dell'Egitto, poiché, ecco, deve venire'. 10 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Certamente farò anche cessare la folla d'Egitto per mano di Nabucodorosor re di Babilonia. 11 Egli e il suo popolo con lui, i tiranni delle nazioni, sono condotti per ridurre in rovina il paese. E devono trarre le loro spade contro l'Egitto e riempire il paese d'uccisi. 12 E certamente farò dei canali del Nilo terreno asciutto e venderò il paese in mano a uomini cattivi, e certamente farò desolare il paese e la sua pienezza per mano di estranei. Io stesso, Geova, ho parlato'. 13 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Certamente distruggerò anche gli idoli di letame e farò in modo che gli dèi senza valore cessino da Nof, e non ci sarà più un capo principale dal paese d'Egitto; e davvero porrò il timore nel paese d'Egitto. 14 E certamente ridurrò Patros a una desolazione e darò fuoco a Zoan ed eseguirò atti di giudizio a No. 15 E di sicuro verserò il mio furore su Sin, la fortezza d'Egitto, e stroncherò la folla di No. 16 E certamente metterò un fuoco in Egitto. Sin sarà immancabilmente in penosi dolori, e No stessa sarà per la cattura mediante brecce; e riguardo a Nof, ci saranno avversari di giorno! 17 In quanto ai giovani di On e di Pibeset, cadranno di spada, e le (città) stesse andranno in schiavitù. 18 E a Tafnes il giorno in effetti si oscurerà, quando romperò lì le sbarre del giogo d'Egitto. E in lei in effetti si farà cessare l'orgoglio della sua forza. In quanto a lei, le nuvole stesse la copriranno, e le sue proprie borgate dipendenti andranno in schiavitù. 19 E certamente eseguirò in Egitto atti di giudizio; e dovranno conoscere che io sono Geova' ". 20 E avvenne ancora che l'undicesimo anno, il primo (mese), il settimo (giorno) del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 21 "Figlio dell'uomo, certamente romperò il braccio di Faraone re d'Egitto, ed ecco, non sarà affatto fasciato per dar(gli) guarigione mettendovi una benda per fasciarlo, perché divenga forte per afferrare la spada". 22 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Eccomi contro Faraone re d'Egitto, e certamente gli romperò le braccia, quello forte e quello rotto, e di sicuro gli farò cadere la spada di mano. 23 E certamente spargerò gli egiziani fra le nazioni e li disperderò fra i paesi. 24 E certamente rafforzerò le braccia del re di Babilonia e gli darò in mano la mia spada, e di sicuro romperò le braccia di Faraone, e come un ferito a morte certamente farà un gran gemere davanti a lui. 25 E di sicuro rafforzerò le braccia del re di Babilonia, e le medesime braccia di Faraone cadranno; e dovranno conoscere che io sono Geova quando darò la mia spada in mano al re di Babilonia ed egli realmente la stenderà contro il paese d'Egitto. 26 E certamente spargerò gli egiziani fra le nazioni e li disperderò fra i paesi; e dovranno conoscere che io sono Geova' ". 31 E avvenne ancora che nell'undicesimo anno, nel terzo (mese), il primo (giorno) del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, di' a Faraone re d'Egitto e alla sua folla: " 'A chi somigli nella tua grandezza? 3 Ecco, un assiro, un cedro del Libano, dai bei rami, con folte ramificazioni ombrose, e di altezza elevata, tanto che la sua cima era fra le nubi. 4 Le acque lo fecero crescere; le acque dell'abisso lo fecero divenire alto. Con le loro correnti andavano tutt'intorno al luogo dov'era piantato; e mandavano i loro canali a tutti gli alberi del campo. 5 Perciò si fece più elevato in altezza di tutti gli (altri) alberi del campo. " 'E i suoi rami si moltiplicavano, e i suoi ramoscelli continuarono ad allungarsi a causa della molta acqua nei suoi corsi d'acqua. 6 Sui suoi rami fecero i loro nidi tutte le creature volatili dei cieli, e sotto i suoi ramoscelli partorirono tutte le bestie selvagge del campo, e alla sua ombra dimoravano tutte le popolose nazioni. 7 E divenne bello nella sua grandezza, nella lunghezza del suo fogliame, poiché il suo sistema di radici era su molte acque. 8 (Altri) cedri non lo uguagliavano nel giardino di Dio. In quanto ai ginepri, non avevano alcuna somiglianza con i suoi rami. E i platani stessi non gli erano simili nei ramoscelli. Nessun (altro) albero del giardino di Dio gli somigliava per bellezza. 9 Bello è il modo in cui lo feci nell'abbondanza del suo fogliame, e tutti gli (altri) alberi dell'Eden che erano nel giardino del (vero) Dio lo invidiavano'. 10 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che divenisti di altezza elevata, così che esso mise la sua cima perfino tra le nubi e il suo cuore si esaltò a causa della sua altezza, 11 anch'io lo darò in mano al despota delle nazioni. Egli agirà immancabilmente contro di esso. Certamente lo caccerò secondo la sua malvagità. 12 Ed estranei, i tiranni delle nazioni, lo taglieranno, e il popolo l'abbandonerà sui monti; e il suo fogliame certamente cadrà in tutte le valli, e i suoi rami si romperanno fra tutti i letti dei corsi d'acqua della terra. E tutti i popoli della terra scenderanno dalla sua ombra e l'abbandoneranno. 13 Sul suo tronco caduto risiederanno tutte le creature volatili dei cieli, e sui suoi ramoscelli saranno certamente tutte le bestie selvagge del campo; 14 affinché nessuno degli alberi irrigati divenga elevato in altezza, o metta la sua cima anche fra le nubi, e perché nessuno che beve acqua stia in piedi contro di loro nella sua altezza, poiché certamente saranno tutti dati alla morte, alla terra di sotto, in mezzo ai figli del genere umano, a quelli che scendono nella fossa'. 15 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Nel giorno in cui scenderà allo Sceol certamente causerò lutto. A causa di lui certamente coprirò le acque dell'abisso, per trattenerne le correnti e (affinché) le molte acque siano trattenute; e a causa di lui oscurerò il Libano, e a causa di lui verranno meno tutti gli alberi del campo. 16 Al suono della sua caduta certamente farò scrollare le nazioni quando lo farò scendere allo Sceol con quelli che scendono nella fossa, e nella terra di sotto tutti gli alberi dell'Eden, i più scelti e i migliori del Libano, tutti quelli che bevono acqua, saranno consolati. 17 Con lui essi stessi sono anche scesi allo Sceol, agli uccisi di spada, e a quelli che come suo seme hanno dimorato alla sua ombra in mezzo alle nazioni'. 18 " 'A chi somigli così per gloria e grandezza fra gli alberi dell'Eden? Ma di sicuro sarai precipitato con gli alberi dell'Eden alla terra di sotto. In mezzo agli incirconcisi giacerai con gli uccisi di spada. Questo è Faraone e tutta la sua folla', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 32 E accadde ancora che nel dodicesimo anno, nel dodicesimo mese, il primo (giorno) del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, innalza un canto funebre riguardo a Faraone re d'Egitto, e gli devi dire: 'Come un giovane leone fornito di criniera delle nazioni sei stato ridotto al silenzio. " 'E sei stato simile al mostro marino nei mari, e uscivi nei tuoi fiumi e con i tuoi piedi infangavi le acque e intorbidavi i loro fiumi'. 3 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Anch'io certamente stenderò su di te la mia rete per mezzo di una congregazione di molti popoli, e certamente ti trarranno nella mia rete a strascico. 4 E ti dovrò abbandonare a terra. Ti lancerò sulla superficie del campo. E su di te farò certamente risiedere tutte le creature volatili dei cieli, e di te sazierò certamente le bestie selvagge dell'intera terra. 5 E certamente metterò la tua carne sui monti e col rifiuto tuo riempirò le valli. 6 E certamente farò bere al paese la tua materia purulenta, dal tuo sangue, sui monti; e (di ciò che proviene) da te si riempiranno gli stessi letti dei corsi d'acqua'. 7 " 'E quando ti sarai estinto, certamente coprirò (i) cieli e ne oscurerò le stelle. In quanto al sole, lo coprirò di nuvole, e (la) luna stessa non farà risplendere la sua luce. 8 Tutte le fonti di luce nei cieli le ottenebrerò a motivo tuo, e certamente metterò sul tuo paese le tenebre', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 9 " 'E certamente offenderò il cuore di molti popoli quando condurrò i prigionieri (provenienti) da te fra le nazioni in paesi che non hai conosciuto. 10 E certamente farò stupire di te molti popoli, e i loro re stessi rabbrividiranno d'orrore per te quando brandirò la mia spada davanti alle loro facce, e dovranno tremare in ogni momento, ciascuno per la sua propria anima, nel giorno della tua caduta'. 11 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'La medesima spada del re di Babilonia verrà su di te. 12 Farò cadere la tua folla mediante le medesime spade dei potenti, i tiranni delle nazioni, tutti quanti; e realmente spoglieranno l'orgoglio d'Egitto, e tutta la sua folla dovrà essere annientata. 13 E di sicuro distruggerò tutti i suoi animali domestici da presso molte acque, e non le infangherà più il piede dell'uomo terreno, né le infangheranno gli zoccoli di un animale domestico'. 14 " 'A quel tempo farò schiarire le loro acque, e farò scorrere i loro fiumi proprio come l'olio', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 15 " 'Quando avrò fatto del paese d'Egitto una distesa desolata e il paese sarà stato desolato della sua pienezza, quando avrò abbattuto in esso tutti gli abitanti, allora dovranno conoscere che io sono Geova. 16 " 'Questo è un canto funebre, e certamente lo intoneranno. Anche le figlie delle nazioni lo intoneranno; lo intoneranno sull'Egitto e su tutta la sua folla', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 17 E accadde ancora che nel dodicesimo anno, il quindicesimo (giorno) del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: 18 "Figlio dell'uomo, fa lamento sulla folla d'Egitto e falla scendere, lei e le figlie delle nazioni maestose, alla terra di sotto, con quelli che scendono nella fossa. 19 " 'In paragone con chi sei più piacevole? Scendi, e devi essere messo a giacere con gli incirconcisi!' 20 " 'Cadranno in mezzo agli uccisi di spada. È stata data (alla) spada. Trascinate via lei e tutte le sue folle. 21 " 'Gli uomini principali dei potenti parleranno di mezzo allo Sceol anche a lui, con i suoi soccorritori. Certamente scenderanno; devono giacere come gli incirconcisi, uccisi di spada. 22 Là sono l'Assiria e tutta la sua congregazione. I suoi luoghi di sepoltura gli sono intorno. Sono tutti uccisi, quelli che son caduti di spada. 23 Poiché i suoi luoghi di sepoltura sono stati messi nelle parti più interne della fossa, e la sua congregazione è intorno al suo sepolcro, tutti uccisi, caduti di spada, perché avevano causato terrore nel paese dei viventi. 24 " 'Là sono Elam e tutta la sua folla intorno al suo sepolcro, tutti uccisi, i caduti di spada, che sono scesi incirconcisi alla terra di sotto, quelli che hanno causato il loro terrore nel paese dei viventi; e porteranno la loro umiliazione con quelli che scendono nella fossa. 25 Le hanno messo un letto in mezzo agli uccisi fra tutta la sua folla. I suoi luoghi di sepoltura sono intorno a esso. Son tutti incirconcisi, uccisi di spada, perché il loro terrore fu causato nel paese dei viventi; e porteranno la loro umiliazione con quelli che scendono nella fossa. Egli è stato messo in mezzo agli uccisi. 26 " 'Là sono Mesec (e) Tubal e tutta la sua folla. I suoi luoghi di sepoltura gli sono intorno. Son tutti incirconcisi, trafitti di spada, perché hanno causato il loro terrore nel paese dei viventi. 27 E non giaceranno con i potenti, caduti di fra gli incirconcisi, che sono scesi allo Sceol con le loro armi da guerra? E metteranno le loro spade sotto le loro teste, e i loro errori saranno sulle loro ossa, perché i potenti furono un terrore nel paese dei viventi. 28 E in quanto a te, sarai fiaccato in mezzo agli incirconcisi, e giacerai con gli uccisi di spada. 29 " 'Là sono Edom, i suoi re e tutti i suoi capi principali, che, nella loro potenza, furono messi con gli uccisi di spada; essi stessi giaceranno anche con gli incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa. 30 " 'Là sono i duchi del nord, tutti quanti, e tutti i sidoni, che sono scesi con gli uccisi, con tutto il terrore che incutevano a causa della loro potenza, svergognati. E giaceranno incirconcisi con gli uccisi di spada e porteranno la loro umiliazione con quelli che scendono nella fossa. 31 " 'Questi son quelli che Faraone vedrà, e certamente si consolerà di tutta la sua folla. Faraone e tutte le sue forze militari saranno uccisi di spada', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 32 " 'Poiché egli ha causato il suo terrore nel paese dei viventi, e dev'essere messo a giacere in mezzo agli incirconcisi, con gli uccisi di spada, sì, Faraone e tutta la sua folla', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 33 E la parola di Geova mi era rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo, e devi dire loro: " 'Riguardo a un paese, nel caso che io faccia venire la spada e il popolo del paese, tutto quanto, in effetti prenda un uomo e lo ponga come loro sentinella, 3 ed egli realmente veda venire la spada sul paese e suoni il corno e avverta il popolo, 4 e l'uditore effettivamente oda il suono del corno ma non accetti affatto l'avvertimento, e la spada venga e lo porti via, il suo proprio sangue ricadrà sulla sua propria testa. 5 Ha udito il suono del corno, ma non ha accettato l'avvertimento. Il suo proprio sangue ricadrà su lui stesso. E se egli stesso avesse accettato l'avvertimento, la sua propria anima sarebbe scampata. 6 " 'Ora riguardo alla sentinella, nel caso che veda venire la spada e in effetti non suoni il corno e il popolo stesso non abbia nessun avvertimento e la spada venga e porti via da loro l'anima, essa stessa dev'essere portata via per il suo proprio errore, ma ne richiederò il sangue dalla mano della stessa sentinella'. 7 "Ora riguardo a te, o figlio dell'uomo, ti ho reso sentinella alla casa d'Israele, e devi udire dalla mia bocca (la) parola e dar loro l'avvertimento da parte mia. 8 Quando io dico a qualcuno malvagio: 'O malvagio, positivamente morirai!' ma tu in effetti non parli per avvertire il malvagio (perché si ritragga) dalla sua via, egli stesso morirà come malvagio nel suo proprio errore, ma io richiederò il suo sangue dalla tua propria mano. 9 Ma riguardo a te, nel caso che tu effettivamente avverta qualcuno malvagio (perché) si ritragga dalla sua via ma egli realmente non si ritrae dalla sua via, egli stesso morirà nel suo proprio errore, mentre tu stesso certamente libererai la tua propria anima. 10 "Ora riguardo a te, o figlio dell'uomo, di' alla casa d'Israele: 'Voi avete detto così: "Siccome le nostre rivolte e i nostri peccati ricadono su di noi e noi stiamo marcendo in essi, come, quindi, continueremo a vivere?" ' 11 Di' loro: ' "Come io vivo", è l'espressione del Sovrano Signore Geova, "non provo diletto nella morte del malvagio, ma in quanto qualcuno malvagio si ritrae dalla sua via ed effettivamente continua a vivere. Volgetevi, volgetevi dalle vostre cattive vie, poiché per quale ragione dovreste morire, o casa d'Israele?" ' 12 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, di' ai figli del tuo popolo: 'La stessa giustizia del giusto non lo libererà nel giorno della sua rivolta. Ma riguardo alla malvagità del malvagio, non sarà fatto inciampare da essa nel giorno in cui si ritrarrà dalla sua malvagità. Né alcuno che ha giustizia potrà pure continuare a vivere a motivo d'essa nel giorno in cui peccherà. 13 Quando io dico al giusto: "Positivamente continuerai a vivere", ed egli stesso realmente confida nella sua propria giustizia e commette ingiustizia, tutti i suoi propri atti giusti non saranno ricordati, ma per la sua ingiustizia che ha fatto, per questo morirà. 14 " 'E quando io dico al malvagio: "Positivamente morirai", ed egli realmente si ritrae dal suo peccato ed esegue diritto e giustizia, 15 (e) il malvagio rende la medesima cosa impegnata, ripaga le medesime cose prese mediante rapina, (e) realmente cammina nei medesimi statuti della vita non facendo ingiustizia, positivamente continuerà a vivere. Non morirà. 16 Nessuno dei suoi peccati con i quali ha peccato sarà ricordato contro di lui. Ha praticato diritto e giustizia. Positivamente continuerà a vivere'. 17 "E i figli del tuo popolo hanno detto: 'La via di Geova non è propriamente giusta', ma, in quanto a loro, è la loro via che non è propriamente giusta. 18 "Quando qualcuno giusto si ritrae dalla sua giustizia e realmente commette ingiustizia, deve anche morire per queste (azioni). 19 E quando qualcuno malvagio si ritrae dalla sua malvagità ed effettivamente esegue diritto e giustizia, sarà a motivo d'essi che egli stesso continuerà a vivere. 20 "E voi avete detto: 'La via di Geova non è propriamente giusta'. Vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, o casa d'Israele". 21 Alla fine accadde nel dodicesimo anno, nel decimo (mese), il quinto (giorno) del mese del nostro esilio, che venne a me lo scampato da Gerusalemme, dicendo: "La città è stata abbattuta!" 22 Ora la medesima mano di Geova era stata su di me la sera prima della venuta dello scampato, ed Egli apriva la mia bocca prima che (quel tale) venisse da me la mattina, e la mia bocca si aprì e non fui più senza parola. 23 E la parola di Geova cominciò a essermi rivolta, dicendo: 24 "Figlio dell'uomo, gli abitanti di questi luoghi devastati dicono pure riguardo al suolo d'Israele: 'Abraamo era uno solo eppure prese possesso del paese. E noi siamo molti; il paese ci è stato dato come qualcosa da possedere'. 25 "Perciò di' loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Voi continuate a mangiare col sangue, e continuate ad alzare gli occhi ai vostri idoli di letame, e continuate a versare sangue. Dovreste dunque possedere il paese? 26 Avete fatto affidamento sulla vostra spada. Avete fatto una cosa detestabile, e avete contaminato ciascuno la moglie del suo compagno. Dovreste dunque possedere il paese?" ' 27 "Devi dir loro questo: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Come io vivo, sicuramente quelli che sono nei luoghi devastati cadranno mediante la stessa spada; e chi è sulla superficie del campo, certamente lo darò in pasto alla bestia selvaggia; e quelli che sono nei luoghi forti e nelle caverne moriranno mediante la stessa pestilenza. 28 E in effetti farò del paese una distesa desolata, sì, una desolazione, e si dovrà far cessare l'orgoglio della sua forza e i monti d'Israele dovranno essere resi desolati, senza che vi passi nessuno. 29 E dovranno conoscere che io sono Geova quando avrò fatto del paese una distesa desolata, sì, una desolazione, a causa di tutte le loro cose detestabili che hanno fatto" '. 30 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo vanno parlando l'uno con l'altro riguardo a te accanto ai muri e agli ingressi delle case, e l'uno ha parlato con l'altro, ciascuno col suo fratello, dicendo: 'Venite, vi prego, e udite qual è la parola che esce da Geova'. 31 E verranno da te, come la venuta del popolo, e sederanno davanti a te come mio popolo; e certamente udranno le tue parole ma non le metteranno in pratica, poiché esprimono con la loro bocca desideri bramosi (e) il loro cuore va dietro al loro guadagno ingiusto. 32 Ed ecco, tu sei per loro come un canto di amori sensuali, come uno con una bella voce e che suona bene uno strumento a corda. E certamente udranno le tue parole, ma non c'è nessuno che le metta in pratica. 33 E quando si avvererà - ecco, si deve avverare - dovranno anche conoscere che un profeta stesso è stato in mezzo a loro". 34 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele. Profetizza, e devi dir loro, ai pastori: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! Non dovrebbero i pastori pascere il gregge? 3 Voi mangiate il grasso, e vi vestite della lana. Scannate l'animale grasso. Non pascete il gregge stesso. 4 Non avete rafforzato le deboli, e non avete sanato la malata, e non avete fasciato la fiaccata, e non avete ricondotto la dispersa, e non avete cercato di trovare la smarrita, ma le avete tenute sottoposte con asprezza, sì, con tirannia. 5 E gradualmente si disperdevano perché non c'era pastore, così che divennero pasto per ogni bestia selvaggia del campo, e continuarono a disperdersi. 6 Le mie pecore si sviavano su tutti i monti e su ogni alto colle; e le mie pecore si dispersero su tutta la superficie della terra, senza che alcuno facesse ricerca e senza che alcuno cercasse di trovarle. 7 " ' "Perciò, pastori, udite la parola di Geova: 8 ' "Come io vivo", è l'espressione del Sovrano Signore Geova, "sicuramente per la ragione che le mie pecore divennero qualcosa da predare e le mie pecore continuarono ad essere pasto per ogni bestia selvaggia del campo, perché non c'era pastore, e i miei pastori non cercarono le mie pecore, ma i pastori pascevano se stessi e non han pasciuto le mie pecore" ', 9 perciò, pastori, udite la parola di Geova. 10 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ecco, sono contro i pastori, e certamente richiederò le mie pecore dalla loro mano e farò in modo che cessino di pascere le (mie) pecore, e i pastori non pasceranno più se stessi; e certamente libererò le mie pecore dalla loro bocca, e non diverranno cibo per loro' ". 11 " 'Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Eccomi, io stesso, e certamente ricercherò le mie pecore e ne avrò cura. 12 Secondo la cura di chi pasce il suo branco nel giorno della sua venuta per essere in mezzo alle sue pecore che sono state disperse, in questo modo avrò cura delle mie pecore; e certamente le libererò da tutti i luoghi ai quali sono state sparse nel giorno delle nuvole e della fitta oscurità. 13 E certamente le farò uscire dai popoli e le radunerò dai paesi e le ricondurrò al loro suolo e le pascerò sui monti d'Israele, presso i letti dei corsi d'acqua e presso tutti i luoghi di dimora del paese. 14 Le pascerò in un buon pascolo, e il loro luogo di dimora sarà sugli alti monti d'Israele. Là giaceranno in un buon luogo di dimora, e pasceranno sui monti d'Israele in un grasso pascolo". 15 " ' "Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò giacere", è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 16 "Ricercherò la smarrita, e ricondurrò la dispersa, e fascerò la fiaccata e rafforzerò la malata, ma annienterò la grassa e la forte. Pascerò quella con giudizio". 17 " 'E in quanto a voi mie pecore, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, giudico fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 18 È per voi così poca cosa che pascete nel miglior pascolo ma calpestate con i vostri piedi il resto dei vostri pascoli, e che bevete le acque chiare ma intorbidate quelle rimaste calpestando con i vostri piedi? 19 E in quanto alle mie pecore, devono esse pascere nel pascolo calpestato dai vostri piedi e devono bere l'acqua intorbidata dal calpestio dei vostri piedi?" 20 " 'Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto loro questo: "Eccomi, io stesso, e certamente giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra, 21 per la ragione che con il fianco e con la spalla spingevate e con le vostre corna allontanavate tutte le malate finché non le avevate disperse di fuori. 22 E certamente salverò le mie pecore, e non diverranno più qualcosa da predare; e certamente giudicherò fra pecora e pecora. 23 E certamente susciterò su di loro un solo pastore, ed egli le dovrà pascere, sì, il mio servitore Davide. Egli stesso le pascerà, ed egli stesso diverrà il loro pastore. 24 E io stesso, Geova, diverrò certamente il loro Dio, e il mio servitore Davide un capo principale in mezzo a loro. Io stesso, Geova, ho parlato. 25 " ' "E certamente concluderò con loro un patto di pace, e di sicuro farò cessare dal paese la dannosa bestia selvaggia, e realmente dimoreranno nel deserto al sicuro e dormiranno nelle foreste. 26 E certamente farò di esse e dei dintorni del mio colle una benedizione, e di sicuro farò scendere a suo tempo il rovescio di pioggia. Ci saranno rovesci di pioggia di benedizione. 27 E l'albero del campo dovrà dare il suo frutto, e il paese stesso darà il suo prodotto, e realmente saranno nel loro suolo al sicuro. E dovranno conoscere che io sono Geova quando avrò rotto le sbarre del loro giogo e le avrò liberate dalla mano di quelli che le avevano impiegate come schiavi. 28 E non diverranno più per le nazioni qualcosa da predare; e riguardo alla bestia selvaggia della terra, non le divorerà, e realmente dimoreranno al sicuro, senza che alcuno (le) faccia tremare. 29 " ' "E certamente farò sorgere per loro una piantagione per un nome, e non saranno più portate via dalla carestia nel paese, e non porteranno più l'umiliazione delle nazioni. 30 'E dovranno conoscere che io, Geova loro Dio, sono con loro e che esse sono il mio popolo, la casa d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova" '. 31 " 'E riguardo a voi mie pecore, pecore del mio pascolo, siete uomini terreni. Io sono il vostro Dio', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 35 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia contro la regione montagnosa di Seir e profetizza contro di essa. 3 E le devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, sono contro di te, o regione montagnosa di Seir, e certamente stenderò la mia mano contro di te e farò di te una distesa desolata, sì, una desolazione. 4 Porrò le tue città come un luogo devastato, e tu stessa diverrai un'assoluta distesa desolata; e dovrai conoscere che io sono Geova, 5 per la ragione che mostrasti di provare una inimicizia di durata indefinita e consegnavi i figli d'Israele alla potenza della spada, nel tempo del loro disastro, nel tempo del (loro) finale errore" '. 6 " 'Perciò come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'siccome ti preparavo per il sangue, lo stesso sangue anche ti inseguirà. Di sicuro odiavi il sangue, e lo stesso sangue ti inseguirà. 7 E certamente farò della regione montagnosa di Seir una distesa desolata, sì, una desolazione, e certamente stroncherò da essa chi passa e chi torna. 8 E di sicuro riempirò i suoi monti dei suoi uccisi; in quanto ai tuoi colli e alle tue valli e a tutti i letti dei tuoi corsi d'acqua, i medesimi uccisi di spada cadranno in essi. 9 Farò di te distese desolate di durata indefinita, e le tue proprie città non saranno abitate; e dovrete conoscere che io sono Geova'. 10 "Per la ragione che dici: 'Queste due nazioni e questi due paesi, diverranno miei, e certamente prenderemo possesso di ciascun (paese)', mentre Geova stesso era proprio là, 11 'perciò, come io vivo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'certamente agirò anche secondo la tua ira e secondo la tua gelosia che hai espresso a motivo dei tuoi sentimenti di odio contro di loro; e certamente mi farò conoscere fra loro quando ti giudicherò. 12 E dovrai conoscere che io stesso, Geova, ho udito tutte le tue cose irrispettose che hai detto riguardo ai monti d'Israele, dicendo: "Sono stati resi desolati. Ci sono stati dati come cibo". 13 E continuaste ad agire in grande stile contro di me con le vostre bocche, e avete moltiplicato contro di me le vostre parole. Io stesso (le) ho udite'. 14 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Nello stesso tempo in cui si rallegrerà tutta la terra, farò di te una distesa desolata. 15 Proprio come ci fu allegrezza da parte tua per l'eredità della casa d'Israele perché era stata resa desolata, la stessa cosa farò di te. Diverrai una distesa desolata, o regione montagnosa di Seir, sì, tutto Edom, tutto quanto; e dovranno conoscere che io sono Geova' ". 36 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, profetizza riguardo ai monti d'Israele, e devi dire: 'O monti d'Israele, udite la parola di Geova. 2 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Per la ragione che il nemico ha detto contro di voi: 'Aha! Perfino gli alti luoghi dei tempi antichi, come possedimento ciò è divenuto nostro!' " ' 3 "Perciò profetizza, e devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Per la ragione, sì, per la ragione che c'è stato un rendervi desolati e un divorarvi da ogni parte, affinché diveniste un possedimento dei rimanenti delle nazioni, e si continua a parlare di voi con la lingua e fra la gente c'è una notizia malevola, 4 perciò, o monti d'Israele, udite la parola del Sovrano Signore Geova! Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto ai monti e ai colli, ai letti dei corsi d'acqua e alle valli e ai luoghi devastati che furono resi desolati e alle città abbandonate che son divenute per la preda e per lo scherno ai rimanenti delle nazioni che sono all'intorno; 5 perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Dovrò certo parlare nel fuoco del mio zelo contro i rimanenti delle nazioni e contro Edom, tutto quanto, quelli che si sono dati il mio paese come possedimento con l'allegrezza di tutto il cuore, col disprezzo nell'anima, a motivo del suo pascolo (e) per la preda' " '. 6 "Perciò profetizza riguardo al suolo d'Israele, e devi dire ai monti e ai colli, ai letti dei corsi d'acqua e alle valli: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, io stesso nel mio zelo e nel mio furore devo parlare, per la ragione che avete portato l'umiliazione delle nazioni" '. 7 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Io stesso ho alzato la mia mano (in giuramento) che le nazioni che avete all'intorno, esse stesse porteranno la loro propria umiliazione. 8 E voi stessi, o monti d'Israele, emetterete i vostri propri rami e porterete il vostro proprio frutto per il mio popolo Israele, poiché si sono avvicinati al punto di entrare. 9 Poiché, ecco, io sono a vostro favore, e certamente mi volgerò verso di voi, e voi sarete davvero coltivati e seminati con seme. 10 E certamente moltiplicherò su di voi il genere umano, l'intera casa d'Israele, tutta quanta, e le città dovranno divenire abitate, e gli stessi luoghi devastati saranno riedificati. 11 Sì, certamente moltiplicherò su di voi il genere umano e gli animali, e certamente si moltiplicheranno e diverranno fecondi, e realmente farò sì che siate abitati come nella vostra condizione precedente e farò più bene che nel vostro stato iniziale; e dovrete conoscere che io sono Geova. 12 E su di voi farò certamente camminare il genere umano, sì, il mio popolo Israele, e dovranno prendere possesso di voi, e dovrete divenire per loro un possedimento ereditario, e non li priverete più di figli' ". 13 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Per la ragione che ci sono quelli che vi dicono: "Tu stesso sei un divoratore del genere umano, e sei divenuto (un paese) che privi le tue nazioni di figli" ', 14 'perciò non divorerai più il genere umano, e non priverai più di figli le tue nazioni', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 15 'E non farò più udire nessun discorso umiliante delle nazioni riguardo a te, e non porterai più il biasimo dei popoli, e non farai più inciampare le tue nazioni', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 16 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 17 "Figlio dell'uomo, la casa d'Israele dimorava sul suo suolo, e continuava a renderlo impuro col suo modo di procedere e con le sue azioni. La loro via è divenuta dinanzi a me simile all'impurità della mestruazione. 18 E versavo su di loro il mio furore a causa del sangue che avevano versato sul paese, il quale avevano reso impuro con i loro idoli di letame. 19 E li spargevo fra le nazioni, così che erano dispersi fra i paesi. Li giudicai secondo il loro modo di procedere e secondo le loro azioni. 20 Così entrarono nelle nazioni dove entrarono, e la gente profanava il mio santo nome, dicendo riguardo a loro: 'Questi sono il popolo di Geova, e sono usciti dal suo paese'. 21 E avrò compassione del mio santo nome, che la casa d'Israele ha profanato fra le nazioni dove sono entrati". 22 "Perciò di' alla casa d'Israele: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Non (lo) faccio per amore vostro, o casa d'Israele, ma per il mio santo nome, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati" '. 23 'E certamente santificherò il mio grande nome, che era profanato fra le nazioni, che voi avete profanato in mezzo a loro; e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'quando mi sarò santificato fra voi davanti ai loro occhi. 24 E certamente vi prenderò dalle nazioni e vi radunerò da tutti i paesi e vi condurrò al vostro suolo. 25 E certamente aspergerò su di voi acqua pura, e diverrete puri; vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli di letame. 26 E certamente vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo, e certamente toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27 E metterò dentro di voi il mio spirito, e certamente agirò in modo che camminerete nei miei regolamenti, e osserverete e di sicuro eseguirete le mie decisioni giudiziarie. 28 E certamente dimorerete nel paese che diedi ai vostri antenati, e dovrete divenire il mio popolo e io stesso diverrò il vostro Dio'. 29 " 'E certamente vi salverò da tutte le vostre impurità e chiamerò il grano e lo farò abbondare, e non metterò su di voi nessuna carestia. 30 E certamente farò abbondare i frutti dell'albero, e il prodotto del campo, affinché non riceviate più fra le nazioni il biasimo della carestia. 31 E vi dovrete ricordare delle vostre cattive vie e delle vostre azioni che non erano buone, e dovrete provare nausea della vostra propria persona a causa dei vostri errori e a causa delle vostre cose detestabili. 32 Non per amore vostro faccio (questo)', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'vi sia noto. Vergognatevi e provate umiliazione a causa delle vostre vie, o casa d'Israele'. 33 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Nel giorno in cui vi purificherò da tutti i vostri errori certamente farò anche abitare le città, e i luoghi devastati dovranno essere riedificati. 34 E lo stesso paese desolato sarà coltivato, mentre era divenuto una distesa desolata davanti agli occhi di ogni passante. 35 E la gente certamente dirà: "Quel paese là che era desolato è divenuto simile al giardino di Eden, e le città che erano un deserto e che erano state rese desolate e che eran demolite sono fortificate; son divenute abitate". 36 E le nazioni che vi saranno lasciate rimanere all'intorno dovranno conoscere che io stesso, Geova, ho edificato le cose demolite, ho piantato ciò che era stato reso desolato. Io stesso, Geova, ho parlato e ho fatto'. 37 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Mi farò ricercare dalla casa d'Israele per fare loro questo: Li moltiplicherò di uomini come un gregge. 38 Come un gregge di persone sante, come il gregge di Gerusalemme nei suoi periodi festivi, così le città che erano state un deserto saranno piene di un gregge di uomini; e dovranno conoscere che io sono Geova' ". 37 La mano di Geova fu su di me, così che egli mi portò nello spirito di Geova e mi posò in mezzo alla pianura della valle, ed era piena di ossa. 2 E mi fece passare vicino ad esse tutt'intorno, ed ecco, ce n'erano moltissime sulla superficie della pianura della valle, ed ecco, erano molto secche. 3 Ed egli mi diceva: "Figlio dell'uomo, possono queste ossa tornare a vivere?" A ciò dissi: "Sovrano Signore Geova, tu stesso lo sai bene". 4 Ed egli proseguì, dicendomi: "Profetizza su queste ossa, e devi dir loro: 'O ossa secche, udite la parola di Geova: 5 " 'Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto a queste ossa: "Ecco, faccio entrare in voi l'alito, e dovrete tornare a vivere. 6 E certamente metterò su di voi i tendini e sopra di voi farò venire la carne, e certamente vi rivestirò di pelle e metterò in voi l'alito, e dovrete tornare a vivere; e dovrete conoscere che io sono Geova" ' ". 7 E profetizzai proprio come mi era stato comandato. E appena ebbi profetizzato si faceva un suono, ed ecco, c'era uno strepito, e le ossa si avvicinavano, (ogni) osso al suo osso. 8 E vidi, ed ecco, su di loro salirono i tendini stessi e la carne stessa e di sopra si rivestivano di pelle. Ma riguardo all'alito, non ce n'era in loro. 9 Ed egli mi diceva: "Profetizza al vento. Profetizza, o figlio dell'uomo, e devi dire al vento: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Dai quattro venti vieni, o vento, e soffia su questi uccisi, affinché tornino a vivere" ' ". 10 E profetizzai proprio come mi era stato comandato, e l'alito entrava in loro, e vivevano e stavano in piedi, forze militari molto, molto grandi. 11 E mi diceva: "Figlio dell'uomo, riguardo a queste ossa, sono l'intera casa d'Israele. Ecco, dicono: 'Le nostre ossa son divenute secche, e la nostra speranza è perita. Siamo stati recisi a noi stessi'. 12 Perciò profetizza, e devi dire loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, apro i vostri luoghi di sepoltura, e certamente vi trarrò fuori dai vostri luoghi di sepoltura, o popolo mio, e vi condurrò sul suolo d'Israele. 13 E dovrete conoscere che io sono Geova quando avrò aperto i vostri luoghi di sepoltura e quando vi avrò tratto fuori dai vostri luoghi di sepoltura, o popolo mio" '. 14 'E certamente metterò in voi il mio spirito, e dovrete tornare a vivere, e certamente vi porrò sul vostro suolo; e dovrete conoscere che io, Geova, ho parlato e ho fatto', è l'espressione di Geova". 15 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 16 "E in quanto a te, o figlio dell'uomo, prenditi una bacchetta e scrivici sopra: 'Per Giuda e per i figli d'Israele suoi compagni'. E prenditi un'altra bacchetta e scrivici sopra: 'Per Giuseppe, la bacchetta di Efraim, e tutta la casa d'Israele suoi compagni'. 17 E falle avvicinare l'una all'altra come una sola bacchetta per te stesso, e realmente diverranno proprio una sola nella tua mano. 18 E quando i figli del tuo popolo cominciano a dirti: 'Non ci dirai che significano per te queste cose?' 19 parla loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, prendo la bacchetta di Giuseppe, che è nella mano di Efraim, e le tribù d'Israele sue compagne, e certamente le metterò su di essa, cioè la bacchetta di Giuda, e realmente ne farò una sola bacchetta, e dovranno divenire uno nella mia mano" '. 20 E le bacchette sulle quali scrivi devono essere nella tua mano davanti ai loro occhi. 21 "E parla loro: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, prendo i figli d'Israele di fra le nazioni alle quali sono andati, e certamente li radunerò da tutt'intorno e li condurrò al loro suolo. 22 E realmente ne farò una sola nazione nel paese, sui monti d'Israele, e un solo re è ciò che tutti avranno come re, e non continueranno più ad essere due nazioni, né saranno più divisi in due regni. 23 E non si contamineranno più con i loro idoli di letame e con le loro cose disgustanti e con tutte le loro trasgressioni; e certamente li salverò da tutti i loro luoghi di dimora nei quali han peccato, e certamente li purificherò, e dovranno divenire il mio popolo, e io stesso diverrò il loro Dio. 24 " ' "E il mio servitore Davide sarà re su di loro, e un solo pastore è ciò che tutti avranno; e cammineranno nelle mie decisioni giudiziarie, e osserveranno i miei statuti, e certamente li eseguiranno. 25 E realmente dimoreranno nel paese che diedi al mio servitore, a Giacobbe, in cui dimorarono i vostri antenati, e in effetti vi dimoreranno, essi e i loro figli e i figli dei loro figli a tempo indefinito, e Davide mio servitore sarà il loro capo principale a tempo indefinito. 26 " ' "E certamente concluderò con loro un patto di pace; un patto di durata indefinita è ciò che vi sarà con loro. E certamente li porrò e li moltiplicherò e porrò in mezzo a loro il mio santuario a tempo indefinito. 27 E il mio tabernacolo sarà realmente su di loro, e certamente diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo. 28 E le nazioni dovranno conoscere che io, Geova, santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro a tempo indefinito" ' ". 38 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia contro Gog (del) paese di Magog, il capo dei capi principali di Mesec e Tubal, e profetizza contro di lui. 3 E devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, io sono contro di te, o Gog, capo dei capi principali di Mesec e Tubal. 4 E certamente ti volterò e metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire con tutte le tue forze militari, cavalli e cavalieri, tutti vestiti con gusto perfetto, una numerosa congregazione, con scudo grande e scudo piccolo, maneggiando tutti le spade; 5 Persia, Etiopia e Put con loro, tutti con scudo piccolo ed elmo; 6 Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma, (delle) più remote parti del nord, e tutte le sue schiere, molti popoli con te. 7 " ' "Sii pronto, e ci siano preparativi da parte tua, tu con tutta la tua congregazione, quelli congregati insieme a te, e devi divenire la loro guardia. 8 " ' "Dopo molti giorni ti si presterà attenzione. Nella parte finale degli anni verrai al paese (del popolo) ricondotto dalla spada, radunato da molti popoli, ai monti d'Israele, che sono stati di continuo un luogo devastato; sì, (un paese) che è stato tratto dai popoli, (dove) hanno dimorato al sicuro, tutti quanti. 9 E sarai costretto a salire. Verrai come una bufera. Sarai come nuvole per coprire il paese, tu e tutte le tue schiere e molti popoli con te" '. 10 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'E deve accadere in quel giorno che ti saliranno cose in cuore, e certamente escogiterai un disegno dannoso; 11 e dovrai dire: "Salirò contro il paese di aperta campagna. Andrò su quelli che non hanno disturbo, che dimorano al sicuro, che dimorano tutti senza mura, e non hanno nemmeno sbarra e porte". 12 Sarà per prendere grandi spoglie e per fare molta preda, per rivolgere la tua mano su luoghi devastati abitati di nuovo e su un popolo raccolto dalle nazioni, (un popolo) che accumula ricchezze e proprietà, (quelli) che dimorano al centro della terra. 13 " 'Saba e Dedan e i commercianti di Tarsis e tutti i suoi giovani leoni forniti di criniera, ti diranno: "Vieni per prendere grandi spoglie? Hai congregato la tua congregazione per fare molta preda, per portare via argento e oro, per prendere ricchezze e proprietà, per prendere grandissime spoglie?" ' 14 "Perciò profetizza, o figlio dell'uomo, e devi dire a Gog: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà al sicuro, non (lo) saprai tu? 15 E certamente verrai dal tuo luogo, dalle più remote parti del nord, tu e molti popoli con te, tutti montati su cavalli, una grande congregazione, sì, numerose forze militari. 16 E di sicuro salirai contro il mio popolo Israele, come nuvole per coprire il paese. Accadrà nella parte finale dei giorni, e certamente ti condurrò contro il mio paese, affinché le nazioni mi conoscano quando mi santificherò in te davanti ai loro occhi, o Gog" '. 17 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Sei tu lo stesso di cui parlai nei giorni precedenti per mano dei miei servitori i profeti d'Israele, che profetizzavano in quei giorni - anni - in quanto a farti venire su di loro?' 18 " 'E deve accadere in quel giorno, nel giorno in cui Gog verrà sul suolo d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'che il mio furore mi salirà al naso. 19 E nel mio ardore, nel fuoco del mio furore, dovrò parlare. In quel giorno accadrà sicuramente un gran tremore nel suolo d'Israele. 20 E a causa di me i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e le bestie selvagge del campo e tutte le cose striscianti che strisciano sul suolo e tutto il genere umano che è sulla superficie del suolo dovranno tremare, e i monti saranno realmente abbattuti e le vie scoscese dovranno cadere, e anche ogni muro cadrà a terra'. 21 " 'E certamente chiamerò contro di lui in tutta la mia regione montagnosa la spada', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 'La spada di ciascuno sarà contro il suo proprio fratello. 22 E certamente verrò in giudizio con lui, con la pestilenza e col sangue; e farò piovere un rovescio di pioggia inondatrice e chicchi di grandine, fuoco e zolfo su di lui e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui. 23 E certamente mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere davanti agli occhi di molte nazioni; e dovranno conoscere che io sono Geova'. 39 "E riguardo a te, o figlio dell'uomo, profetizza contro Gog, e devi dire: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Ecco, sono contro di te, o Gog, capo dei capi principali di Mesec e Tubal. 2 E certamente ti volterò e ti condurrò e ti farò salire dalle più remote parti del nord e ti porterò sui monti d'Israele. 3 E certamente strapperò il tuo arco dalla tua mano sinistra, e farò cadere le tue frecce dalla tua propria mano destra. 4 Cadrai sui monti d'Israele, tu e tutte le tue schiere e i popoli che saranno con te. Certamente ti darò in pasto agli uccelli da preda, agli uccelli di ogni sorta di ala, e alle bestie selvagge del campo" '. 5 " 'Cadrai sulla superficie del campo, poiché io stesso ho parlato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 6 " 'E certamente manderò fuoco su Magog e su quelli che abitano le isole al sicuro; e dovranno conoscere che io sono Geova. 7 E farò conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo Israele, e non lascerò più profanare il mio santo nome; e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova, il Santo in Israele'. 8 " 'Ecco, dovrà avvenire e dovrà compiersi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 'Questo è il giorno di cui ho parlato. 9 E gli abitanti delle città d'Israele certamente usciranno e bruceranno e faranno fuochi con le armi e gli scudi piccoli e gli scudi grandi, con gli archi e con le frecce e con le aste e con le lance; e con essi dovranno accendere fuochi per sette anni. 10 E non porteranno legna dal campo, e non ne raccoglieranno dalle foreste, poiché accenderanno fuochi con le armi'. " 'E certamente spoglieranno quelli che li spogliavano, e prederanno quelli che li predavano', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 11 " 'E deve accadere in quel giorno che darò lì un luogo a Gog, un luogo di sepoltura in Israele, la valle dei passanti ad est del mare, ed essa ostruirà (l'accesso) a quelli che passeranno. E vi dovranno seppellire Gog e tutta la sua folla, e certamente (la) chiameranno "Valle della folla di Gog". 12 E quelli della casa d'Israele li dovranno seppellire allo scopo di purificare il paese, per sette mesi. 13 E tutto il popolo del paese dovrà fare la sepoltura, e certamente diverrà per loro motivo di fama nel giorno in cui mi glorificherò', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 14 " 'E ci saranno uomini (da occupare) di continuo che essi separeranno, perché passino per il paese, seppellendo, con coloro che passeranno, quelli lasciati rimanere sulla superficie della terra, per purificarla. Sino alla fine di sette mesi continueranno a fare ricerca. 15 E quelli che passeranno dovranno passare per il paese, e se uno vedrà realmente un osso d'uomo gli dovrà anche rizzare accanto un segno, finché i seppellitori non l'abbiano sepolto nella "Valle della folla di Gog". 16 E il nome della città sarà anche Amona. E dovranno purificare il paese'. 17 "E riguardo a te, o figlio dell'uomo, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Di' agli uccelli di ogni sorta di ala e a tutte le bestie selvagge del campo: "Radunatevi e venite. Raccoglietevi tutt'intorno al mio sacrificio, che io sacrifico per voi, un grande sacrificio sui monti d'Israele. E certamente mangerete carne e berrete sangue. 18 Mangerete la carne dei potenti, e berrete il sangue dei capi principali della terra, montoni, agnelli, e capri, giovani tori, (animali) ingrassati di Basan tutti quanti. 19 E certamente mangerete il grasso a sazietà e berrete sangue fino all'ebbrezza, dal mio sacrificio che certamente sacrificherò per voi" '. 20 " 'E alla mia tavola vi dovrete saziare di cavalli e guidatori di carri, persone potenti e ogni sorta di guerrieri', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 21 " 'E di sicuro porrò la mia gloria fra le nazioni; e tutte le nazioni dovranno vedere il mio giudizio che avrò eseguito e la mia mano che avrò posto fra loro. 22 E quelli della casa d'Israele dovranno conoscere che io sono Geova loro Dio da quel giorno in poi. 23 E le nazioni dovranno conoscere che fu a motivo del suo errore che essa, la casa d'Israele, andò in esilio, a causa del fatto che agirono con infedeltà verso di me, così che nascosi da loro la mia faccia e li diedi in mano ai loro avversari, e cadevano, tutti quanti, di spada. 24 Feci loro secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni, e nascondevo da loro la mia faccia'. 25 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Ora ricondurrò i prigionieri di Giacobbe e realmente avrò misericordia di tutta la casa d'Israele; e certamente mostrerò esclusiva devozione per il mio santo nome. 26 E avranno portato la loro umiliazione e tutta la loro infedeltà con la quale hanno agito verso di me, quando dimoreranno nel loro suolo al sicuro, senza che alcuno (li) faccia tremare. 27 Quando li avrò ricondotti dai popoli e realmente li avrò radunati dai paesi dei loro nemici, allora mi santificherò certamente fra loro davanti agli occhi di molte nazioni'. 28 " 'E dovranno conoscere che io sono Geova loro Dio, quando li avrò mandati in esilio alle nazioni e realmente li avrò adunati sul loro suolo, così che non vi farò più rimanere nessuno di loro. 29 E non nasconderò più da loro la mia faccia, perché certamente verserò il mio spirito sulla casa d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 40 Nel venticinquesimo anno del nostro esilio, all'inizio dell'anno, il decimo (giorno) del mese, nel quattordicesimo anno da che la città era stata abbattuta, in quel medesimo giorno la mano di Geova fu su di me, così che egli mi portò in quel luogo. 2 Nelle visioni di Dio mi portò al paese d'Israele e gradualmente mi posò su un monte altissimo, sul quale c'era qualcosa come la struttura di una città verso il sud. 3 E mi portava là, ed ecco, c'era un uomo. Il suo aspetto era come l'aspetto del rame, e aveva in mano una corda di lino, e una canna per misurare, e stava alla porta. 4 E l'uomo mi parlava: "Figlio dell'uomo, vedi con gli occhi, e odi con gli orecchi, e rivolgi il cuore a tutto ciò che ti mostrerò, perché sei stato portato qui affinché (io) te lo mostri. Riferisci tutto ciò che vedi alla casa d'Israele". 5 Ed ecco, c'era un muro fuori della casa tutt'intorno. E in mano all'uomo c'era la canna per misurare di sei cubiti, da un cubito e un palmo. E misurava la larghezza della cosa edificata, una canna; e l'altezza, una canna. 6 Venne quindi alla porta, la cui facciata è verso oriente, e ne salì i gradini. E misurava la soglia della porta, una canna di larghezza, e l'altra soglia, una canna di larghezza. 7 E la camera della guardia era di una canna di lunghezza e di una canna di larghezza, e fra le camere della guardia c'erano cinque cubiti; e la soglia della porta accanto al portico della porta verso l'interno era di una canna. 8 E misurava il portico della porta verso l'interno, una canna. 9 Misurò dunque il portico della porta, otto cubiti; e le sue colonne laterali, due cubiti; e il portico della porta era verso l'interno. 10 E le camere della guardia della porta verso oriente erano tre da un lato e tre dall'altro. Tutt'e tre erano della stessa misura, e le colonne laterali erano della stessa misura, da un lato e dall'altro. 11 Quindi misurò la larghezza dell'ingresso della porta, dieci cubiti; la lunghezza della porta, tredici cubiti. 12 E l'area recintata di fronte alle camere della guardia era di un cubito, e c'era un'area recintata di un cubito da (entrambi) i lati. E la camera della guardia era di sei cubiti da un lato e di sei cubiti dall'altro. 13 E continuò a misurare la porta dal tetto di (una) camera della guardia al tetto dell'altra, una larghezza di venticinque cubiti; ingresso era dirimpetto a ingresso. 14 Quindi fece colonne laterali di sessanta cubiti, sì, verso le colonne laterali del cortile nelle porte tutt'intorno. 15 E dalla facciata della porta dell'ingresso (alla) facciata del portico della porta interna c'erano cinquanta cubiti. 16 E c'erano finestre a strombatura per le camere della guardia e per le loro colonne laterali verso l'interno della porta tutt'intorno, e così era per i portici. E le finestre erano tutt'intorno verso l'interno, e sulle colonne laterali c'erano figure di palme. 17 E gradualmente mi portò nel cortile esterno, ed ecco, c'erano stanze da pranzo, e un lastricato fatto per il cortile tutt'intorno. C'erano trenta stanze da pranzo sul lastricato. 18 E il lastricato al lato delle porte era esattamente come la lunghezza delle porte, il lastricato inferiore. 19 E misurava la larghezza dalla facciata della porta inferiore alla facciata del cortile interno. Di fuori era di cento cubiti, a oriente e a settentrione. 20 E il cortile esterno aveva una porta la cui facciata era rivolta a nord. Egli ne misurò la lunghezza e la larghezza. 21 E le sue camere della guardia erano tre da questo lato e tre da quel lato. E le sue proprie colonne laterali e il suo proprio portico erano secondo le misure della prima porta. La sua lunghezza era di cinquanta cubiti, e la sua larghezza era di venticinque cubiti. 22 E le sue finestre e il suo portico e le sue figure di palme erano della stessa misura di quelli della porta la cui facciata era rivolta a oriente. E vi potevano salire mediante sette gradini, e il suo portico era loro di fronte. 23 E la porta del cortile interno era opposta alla porta del settentrione; anche (una) a oriente. E misurava da porta a porta cento cubiti. 24 E gradualmente mi portò verso il meridione, ed ecco, c'era una porta verso il meridione, e ne misurò le colonne laterali e il portico (ed erano) delle stesse misure di questi. 25 Ed essa e il suo portico avevano finestre tutt'intorno, come queste finestre. La lunghezza era di cinquanta cubiti, e la larghezza era di venticinque cubiti. 26 E c'erano sette gradini per salirvi, e il suo portico era loro di fronte. E aveva figure di palme, una da questo lato e una da quel lato sulle sue colonne laterali. 27 E il cortile interno aveva una porta verso il meridione. E misurò da porta a porta verso il meridione cento cubiti. 28 E gradualmente mi portò nel cortile interno per la porta del meridione. E misurava la porta del meridione (ed era) delle stesse misure di queste. 29 E le sue camere della guardia e le sue colonne laterali e il suo portico erano delle stesse misure di questi. Ed essa e il suo portico avevano finestre all'intorno. La lunghezza era di cinquanta cubiti, e la larghezza era di venticinque cubiti. 30 E c'erano portici tutt'intorno; la lunghezza era di venticinque cubiti, e la larghezza di cinque cubiti. 31 E il suo portico era verso il cortile esterno, e sulle sue colonne laterali c'erano figure di palme, e la sua ascesa era di otto gradini. 32 E gradualmente mi portò nel cortile interno per la via d'oriente, e misurava la porta (ed era) delle stesse misure di queste. 33 E le sue camere della guardia e le sue colonne laterali e il suo portico erano delle stesse misure di questi, ed essa e il suo portico avevano finestre tutt'intorno. La lunghezza era di cinquanta cubiti, e la larghezza di venticinque cubiti. 34 E il suo portico era verso il cortile esterno, e sulle sue colonne laterali c'erano figure di palme da un lato e dall'altro. E la sua ascesa era di otto gradini. 35 E mi portava nella porta settentrionale, e misurò, con le stesse misure di questi, 36 le sue camere della guardia, le sue colonne laterali e il suo portico. E aveva finestre tutt'intorno. La lunghezza era di cinquanta cubiti, e la larghezza di venticinque cubiti. 37 E verso il cortile esterno c'erano le sue colonne laterali, e sulle sue colonne laterali c'erano figure di palme da un lato e dall'altro. E la sua ascesa era di otto gradini. 38 E una stanza da pranzo col suo ingresso era presso le colonne laterali delle porte. Là sciacquavano l'olocausto. 39 E nel portico della porta c'erano due tavole da un lato e due tavole dall'altro, per scannarvi sopra l'olocausto e l'offerta per il peccato e l'offerta per la colpa. 40 E dal lato esterno, quando si sale all'ingresso della porta settentrionale, c'erano due tavole. E dall'altro lato che appartiene al portico della porta c'erano due tavole. 41 C'erano quattro tavole di qua e quattro tavole di là al lato della porta, otto tavole, sulle quali scannavano. 42 E le quattro tavole per l'olocausto erano di pietra squadrata. La lunghezza era di un cubito e mezzo, e la larghezza di un cubito e mezzo, e l'altezza di un cubito. Su di esse depositavano anche gli arnesi con i quali scannavano l'olocausto e il sacrificio. 43 E le mensole per poggiare le cose erano di un palmo, fissate fermamente all'interno, tutt'intorno; e sulle tavole (depositavano) la carne dell'offerta di dono. 44 E fuori della porta interna c'erano le stanze da pranzo dei cantori, nel cortile interno, che è al lato della porta settentrionale. E la loro facciata era rivolta verso il meridione. Ce n'era una al lato della porta orientale. La facciata era verso il settentrione. 45 Ed egli mi parlava: "Questa, la stanza da pranzo la cui facciata è verso il meridione, è per i sacerdoti che hanno cura dell'obbligo della casa. 46 E la stanza da pranzo la cui facciata è verso il settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'obbligo dell'altare. Essi sono i figli di Zadoc, i quali, di fra i figli di Levi, si avvicinano a Geova per servirlo". 47 E misurava il cortile (interno). La lunghezza era di cento cubiti, e la larghezza di cento cubiti, quadrato. E l'altare era davanti alla casa. 48 E mi portava nel portico della casa, e misurava la colonna laterale del portico, cinque cubiti da un lato e cinque cubiti dall'altro. E la larghezza della porta era di tre cubiti da un lato e di tre cubiti dall'altro. 49 La lunghezza del portico era di venti cubiti, e la larghezza di undici cubiti. E vi salivano mediante gradini. E c'erano colonne presso i pilastri laterali, una di qua e una di là. 41 E mi portava nel tempio, e misurava le colonne laterali, essendo di sei cubiti la larghezza di qua e di sei cubiti la larghezza di là, la larghezza della colonna laterale. 2 E la larghezza dell'ingresso era di dieci cubiti, e i lati dell'ingresso erano di cinque cubiti di qua e di cinque cubiti di là. E ne misurava la lunghezza, quaranta cubiti; e la larghezza, venti cubiti. 3 E andò dentro e misurava la colonna laterale dell'ingresso, due cubiti; e l'ingresso, sei cubiti; e la larghezza dell'ingresso era di sette cubiti. 4 E ne misurava la lunghezza, venti cubiti; e la larghezza, venti cubiti, davanti al tempio. Quindi mi disse: "Questo è il Santissimo". 5 E misurava il muro della casa, sei cubiti. E la larghezza della camera laterale era di quattro cubiti, all'intorno; era tutt'intorno alla casa, all'intorno. 6 E le camere laterali erano camera laterale sopra camera laterale, tre (piani), e per trenta volte; ed entravano nel muro che apparteneva alla casa, cioè le camere laterali tutt'intorno, per poter fare presa, ma non facevano presa nel muro della casa. 7 E si allargava e girava sempre più verso l'alto alle camere laterali, poiché il passaggio a chiocciola della casa andava sempre più verso l'alto tutt'intorno alla casa. Perciò la casa si allargava verso l'alto, e dal (piano) inferiore si saliva al (piano) superiore, per il (piano) di mezzo. 8 E vidi che c'era un'alta piattaforma per la casa tutt'intorno. Riguardo alle fondamenta delle camere laterali, c'era un'intera canna di sei cubiti fino alla congiunzione. 9 La larghezza del muro appartenente alla camera laterale, al di fuori, era di cinque cubiti. E c'era uno spazio lasciato aperto (presso) la costruzione delle camere laterali appartenenti alla casa. 10 E fra le stanze da pranzo la larghezza era di venti cubiti intorno alla casa, tutt'intorno. 11 E l'ingresso della camera laterale dava sullo spazio lasciato aperto, essendo un ingresso verso il nord e un ingresso verso il sud; e la larghezza dell'area dello spazio lasciato aperto era di cinque cubiti, tutt'intorno. 12 E l'edificio che era davanti all'area separata, (il cui) lato era verso ovest, era largo settanta cubiti. E il muro dell'edificio era di cinque cubiti di larghezza, essendo tutt'intorno; e la sua lunghezza era di novanta cubiti. 13 E misurò la casa, cento cubiti di lunghezza; e l'area separata e l'edificio e i suoi muri, cento cubiti di lunghezza. 14 E la larghezza della facciata della casa e dell'area separata a est era di cento cubiti. 15 E misurò la lunghezza dell'edificio davanti all'area separata che era dietro di esso e le sue gallerie da un lato e dall'altro, cento cubiti. Anche il tempio (e) il luogo interno e i portici del cortile; 16 le soglie, e le finestre a strombatura, e le gallerie erano intorno ai tre. Di fronte alla soglia c'erano pannelli di legno tutt'intorno, e (dal) pavimento fino alle finestre; e le finestre erano coperte. 17 Al di sopra dell'ingresso e fino alla casa interna e di fuori e sull'intero muro tutt'intorno, sulla (casa) interna e sul di fuori, c'erano misure, 18 anche cherubini scolpiti e figure di palme, con una figura di palma fra cherubino e cherubino, e il cherubino aveva due facce. 19 E la faccia d'uomo era verso la figura di palma da un lato, e la faccia di giovane leone fornito di criniera era verso la figura di palma dall'altro lato, essendo scolpiti sull'intera casa tutt'intorno. 20 Dal pavimento fin sopra l'ingresso c'erano cherubini scolpiti e figure di palme, (sul) muro del tempio. 21 In quanto al tempio, lo stipite era quadrato; e (di) fronte al luogo santo c'era un aspetto simile all'aspetto (seguente): 22 l'altare di legno era alto tre cubiti, e la sua lunghezza era di due cubiti, e aveva i suoi sostegni d'angolo. E la sua lunghezza e le sue pareti erano di legno. Ed egli mi parlava: "Questa è la tavola che è dinanzi a Geova". 23 E il tempio e il luogo santo avevano due porte. 24 E alle porte appartenevano due battenti, e i due erano girevoli. Una porta aveva due battenti, e l'altra aveva due battenti. 25 E su di esse, sulle porte del tempio, erano fatti cherubini e figure di palme, come quelli fatti per i muri, e c'era una tettoia di legno sulla facciata del portico esterno. 26 E c'erano finestre a strombatura e figure di palme di qua e di là lungo i lati del portico e le camere laterali della casa e le tettoie. 42 E gradualmente mi portò al cortile esterno per la via verso il nord. E mi portava al(l'isolato del)le stanze da pranzo che era di fronte all'area separata e che era di fronte all'edificio a nord. 2 Davanti alla lunghezza di cento cubiti c'era l'ingresso settentrionale, e la larghezza era di cinquanta cubiti. 3 Di fronte ai venti (cubiti) che appartenevano al cortile interno e di fronte al lastricato che apparteneva al cortile esterno c'era galleria dirimpetto a galleria su tre (piani). 4 E davanti alle stanze da pranzo c'era un passaggio di dieci cubiti di larghezza verso l'interno, una via di un cubito, e i loro ingressi erano a nord. 5 E in quanto alle stanze da pranzo, le più alte erano più corte, poiché le gallerie toglievano loro (spazio), più che alle più basse e a quelle di mezzo, riguardo all'edificio. 6 Poiché erano su tre piani, e non avevano colonne come le colonne dei cortili. Perciò era tolto più spazio che non a quelle più basse e a quelle di mezzo a partire dal pavimento. 7 E il muro di pietra che era di fuori era presso le stanze da pranzo verso il cortile esterno davanti alle (altre) stanze da pranzo. La sua lunghezza era di cinquanta cubiti. 8 Poiché la lunghezza delle stanze da pranzo che erano verso il cortile esterno era di cinquanta cubiti, ed ecco, davanti al tempio era di cento cubiti. 9 E di sotto a queste stanze da pranzo l'entrata era a oriente, quando vi si entra dal cortile esterno. 10 Nella larghezza del muro di pietra del cortile verso oriente, davanti all'area separata e davanti all'edificio, c'erano stanze da pranzo. 11 E c'era una via davanti ad esse simile all'aspetto delle stanze da pranzo che erano verso il nord, così era la loro lunghezza (e) così era la loro larghezza; e tutte le loro uscite (erano simili), e simili i loro piani e simili i loro ingressi. 12 E simile agli ingressi delle stanze da pranzo che erano verso il meridione era l'ingresso in capo alla via, la via davanti al corrispondente muro di pietra verso oriente, quando si entra in esse. 13 E mi diceva: "Le stanze da pranzo a nord (e) le stanze da pranzo a sud che sono davanti all'area separata, sono le stanze da pranzo sante, dove i sacerdoti che si accostano a Geova mangiano le cose santissime. Là depositano le cose santissime e l'offerta di cereali e l'offerta per il peccato e l'offerta per la colpa, perché il luogo è santo. 14 Quando essi, i sacerdoti, saranno entrati, non usciranno anche dal luogo santo verso il cortile esterno, ma là depositeranno le loro vesti con le quali abitualmente servono, poiché sono qualcosa di santo. Indosseranno altre vesti, e si dovranno avvicinare a ciò che ha a che fare col popolo". 15 E finì le misure della casa interna, e mi fece uscire per la via della porta la cui facciata era rivolta a oriente, e la misurò tutt'intorno. 16 Misurò il lato orientale con la canna per misurare. Era di cinquecento canne, secondo la canna per misurare, all'intorno. 17 Misurò il lato settentrionale, cinquecento canne, secondo la canna per misurare, all'intorno. 18 Misurò il lato meridionale, cinquecento canne, secondo la canna per misurare. 19 Girò al lato occidentale. Misurò cinquecento canne, secondo la canna per misurare. 20 Per i quattro lati la misurò. Essa aveva un muro tutt'intorno, con una lunghezza di cinquecento (canne) e una larghezza di cinquecento (canne), per fare una divisione fra ciò che è santo e ciò che è profano. 43 Egli mi fece quindi andare alla porta, alla porta che guarda verso oriente. 2 Ed ecco, la gloria dell'Iddio d'Israele veniva dalla direzione dell'oriente, e la sua voce era simile alla voce di vaste acque; e la terra stessa splendé della sua gloria. 3 Ed era simile all'aspetto della visione che avevo visto, simile alla visione che vidi quando venni a ridurre in rovina la città; e c'erano aspetti simili all'aspetto che vidi presso il fiume Chebar, e caddi sulla mia faccia. 4 E la stessa gloria di Geova entrò nella Casa per la via della porta la cui facciata era rivolta a oriente. 5 E uno spirito mi sollevava e mi portava nel cortile interno, ed ecco, la Casa era piena della gloria di Geova. 6 E udivo qualcuno che mi parlava dalla Casa, e (l')uomo stesso stava al mio fianco. 7 Ed Egli mi diceva: "Figlio dell'uomo, (questo è) il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove risiederò in mezzo ai figli d'Israele a tempo indefinito; ed essi, la casa d'Israele, non contamineranno più il mio santo nome, essi e i loro re, mediante la loro fornicazione e mediante i cadaveri dei loro re alla loro morte, 8 mettendo la loro soglia con la mia soglia e il loro stipite accanto al mio stipite, col muro fra me e loro. E contaminarono il mio santo nome mediante le loro cose detestabili che fecero, così che li sterminai nella mia ira. 9 Ora allontanino da me la loro fornicazione e i cadaveri dei loro re, e certamente risiederò in mezzo a loro a tempo indefinito. 10 "In quanto a te, o figlio dell'uomo, informa la casa d'Israele circa la Casa, affinché si sentano umiliati a causa dei loro errori, e devono misurare il modello. 11 E se effettivamente si sentono umiliati a causa di tutto ciò che hanno fatto, fa realmente conoscere loro la pianta della Casa, e la sua disposizione e le sue uscite e le sue entrate, e tutte le sue piante e tutte le sue specificazioni, e tutte le sue piante e tutte le sue leggi e scrivile davanti ai loro occhi, perché ne osservino tutta la pianta e tutte le caratteristiche e in effetti le eseguano. 12 Questa è la legge della Casa. In cima al monte il suo intero territorio tutt'intorno è qualcosa di santissimo. Ecco, questa è la legge della Casa. 13 "E queste sono le misure dell'altare in cubiti, essendo un cubito di un cubito e un palmo. E il (suo) fondo è di un cubito. E la larghezza è di un cubito. E il suo bordo è sul suo labbro all'intorno, di una spanna. E questa è la base dell'altare. 14 E dal fondo sul pavimento alla sporgenza inferiore che lo circonda ci sono due cubiti, e la larghezza è di un cubito. E dalla sporgenza piccola che lo circonda alla sporgenza grande che lo circonda ci sono quattro cubiti, e la (sua) larghezza è di un cubito. 15 E il focolare dell'altare è di quattro cubiti, e dal focolare dell'altare in su ci sono quattro corni. 16 E il focolare dell'altare è di dodici (cubiti) di lunghezza, con dodici (cubiti) di larghezza, quadrato ai suoi quattro lati. 17 E la sporgenza che lo circonda è di quattordici (cubiti) di lunghezza, con quattordici (cubiti) di larghezza, ai suoi quattro lati; e il bordo che lo circonda è di mezzo cubito, e il suo fondo è di un cubito all'intorno. "E i suoi gradini guardano a oriente". 18 E mi diceva: "Figlio dell'uomo, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Questi sono gli statuti dell'altare il giorno che si farà, per offrirvi sopra gli olocausti e aspergervi sopra il sangue'. 19 " 'E devi dare ai sacerdoti levitici, che sono della progenie di Zadoc, quelli che si accostano a me', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'per servirmi, un giovane toro, figlio della mandria, come offerta per il peccato. 20 E devi prendere del suo sangue e metter(lo) sui suoi quattro corni e sui quattro angoli della sporgenza che lo circonda e sul bordo all'intorno e purificarlo dal peccato e fare espiazione per esso. 21 E devi prendere il giovane toro, l'offerta per il peccato, e lo si deve bruciare nel luogo stabilito della Casa, fuori del santuario. 22 E il secondo giorno avvicinerai un capretto, uno sano, come offerta per il peccato; e devono purificare l'altare dal peccato come (lo) hanno purificato dal peccato con il giovane toro'. 23 " 'Quando avrai posto fine alla purificazione dal peccato avvicinerai un giovane toro, figlio della mandria, uno sano, e un montone dal gregge, uno sano. 24 E li devi avvicinare dinanzi a Geova, e i sacerdoti devono gettare su di loro del sale e offrirli come olocausto a Geova. 25 Per sette giorni offrirai un capro come offerta per il peccato per il giorno; e offriranno un giovane toro, figlio della mandria, e un montone dal gregge, perfetti. 26 Per sette giorni faranno espiazione per l'altare, e lo devono purificare e collocare al suo posto. 27 E compiranno i giorni. E deve avvenire l'ottavo giorno e da allora in poi che i sacerdoti offriranno sull'altare i vostri olocausti e i vostri sacrifici di comunione; e certamente mi compiacerò di voi', è l'espressione del Sovrano Signore Geova". 44 E mi riportava per la via della porta del santuario, quella esterna che guarda a oriente, ed era chiusa. 2 Quindi Geova mi disse: "Riguardo a questa porta, resterà chiusa. Non si aprirà, e nessun semplice uomo entrerà per essa; poiché Geova stesso, l'Iddio d'Israele, è entrato per essa, e deve restare chiusa. 3 Comunque, il capo principale vi sederà egli stesso come capo principale, per mangiare pane dinanzi a Geova. Entrerà per la via del portico della porta, e per la via d'esso uscirà". 4 E ora mi portò per la via della porta settentrionale davanti alla Casa, affinché vedessi, ed ecco, la gloria di Geova aveva riempito la casa di Geova. E cadevo sulla mia faccia. 5 Quindi Geova mi disse: "Figlio dell'uomo, poni il tuo cuore e vedi con i tuoi occhi, e odi con i tuoi orecchi tutto ciò che ti pronuncio riguardo a tutti gli statuti della casa di Geova e riguardo a tutte le sue leggi, e devi porre il tuo cuore all'entrata della Casa con tutte le uscite del santuario. 6 E devi dire a Ribellione, alla casa d'Israele: 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Questo è abbastanza da parte vostra a causa di tutte le vostre cose detestabili, o casa d'Israele, 7 quando introducete stranieri incirconcisi di cuore e incirconcisi di carne, affinché siano nel mio santuario in modo da profanarlo, perfino la mia casa; quando presentate il mio pane, grasso e sangue, mentre continuano a infrangere il mio patto a causa di tutte le vostre cose detestabili. 8 Né avete avuto cura dell'obbligo delle mie cose sante, né ponevate (altri) ad aver cura del mio obbligo nel mio santuario per voi stessi" '. 9 " 'Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Nessuno straniero, incirconciso di cuore e incirconciso di carne, entri nel mio santuario, cioè nessuno straniero che è in mezzo ai figli d'Israele" '. 10 " 'Ma in quanto ai leviti che si allontanarono da me quando Israele, che andò errando lontano da me, errò dietro ai suoi idoli di letame, devono anche portare il loro errore. 11 E nel mio santuario devono divenire ministri in posti di sorveglianza sulle porte della Casa e ministri presso la Casa. Essi stessi scanneranno l'olocausto e il sacrificio per il popolo, ed essi stessi staranno davanti a loro per servirli. 12 Per la ragione che continuarono a servirli davanti ai loro idoli di letame e divennero per la casa d'Israele una pietra d'inciampo nell'errore, perciò ho alzato la mia mano contro di loro', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'e devono portare il loro errore. 13 E non mi si accosteranno per farmi da sacerdoti né si accosteranno ad alcuna delle mie cose sante, alle cose santissime, e devono portare la loro umiliazione e le loro cose detestabili che hanno fatto. 14 E certamente farò loro aver cura dell'obbligo della Casa, riguardo a tutto il suo servizio e riguardo a tutto ciò che vi si deve fare'. 15 " 'E in quanto ai sacerdoti levitici, i figli di Zadoc, che ebbero cura dell'obbligo del mio santuario quando i figli d'Israele errarono lontano da me, essi stessi si avvicineranno a me per servirmi, e devono stare dinanzi a me per presentarmi il grasso e il sangue', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 16 'Essi son quelli che entreranno nel mio santuario, ed essi stessi si avvicineranno alla mia tavola per servirmi, e devono aver cura dell'obbligo verso di me. 17 " 'E deve avvenire che quando entrano nelle porte del cortile interno devono indossare vesti di lino, e nessuna lana deve venire su di loro quando servono nelle porte del cortile interno e di dentro. 18 Sulla loro testa devono esserci copricapo di lino e sui loro fianchi devono esserci mutande di lino. Non si devono cingere di (ciò che causa) sudore. 19 E quando escono al cortile esterno, (sì,) al cortile esterno verso il popolo, si devono spogliare delle vesti con le quali servivano, e le devono depositare nelle stanze da pranzo sante e indossare altre vesti, per non santificare il popolo con le loro vesti. 20 E non si devono radere la testa, e non devono portare sciolta la chioma della testa. Si devono assolutamente tagliare corti (i capelli della) loro testa. 21 E nessun sacerdote deve bere vino quando entra nel cortile interno. 22 E non si devono prendere in moglie nessuna vedova né donna divorziata, ma vergini della progenie della casa d'Israele o la vedova che è vedova di un sacerdote'. 23 " 'E devono istruire il mio popolo sulla differenza tra la cosa santa e la cosa profana; e devono far conoscere loro la differenza tra ciò che è impuro e ciò che è puro. 24 E in una causa essi stessi devono stare per giudicare; e la devono anche giudicare con le mie decisioni giudiziarie. E devono osservare le mie leggi e i miei statuti riguardo a tutti i miei periodi festivi, e devono santificare i miei sabati. 25 E non deve andare da una persona morta del genere umano in modo da divenire impuro, ma si possono rendere impuri per padre o per madre o per figlio o per figlia (o) per fratello o per una sorella che non è divenuta di un marito. 26 E dopo la sua purificazione, devono contargli sette giorni. 27 E il giorno della sua venuta nel luogo santo, nel cortile interno, per servire nel luogo santo, deve presentare la sua offerta per il peccato', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 28 " 'E deve appartenere a loro come eredità: Io sono la loro eredità. E non dovete dar loro alcun possedimento in Israele: Io sono il loro possedimento. 29 L'offerta di cereali e l'offerta per il peccato e l'offerta per la colpa, sono essi quelli che le mangeranno. E ogni cosa votata in Israele, apparterrà a loro. 30 E i primi di tutti i primi frutti maturi di ogni cosa e ogni contribuzione di ogni cosa da tutte le vostre contribuzioni, apparterrà ai sacerdoti; e dovete dare al sacerdote le primizie della vostra farina grossa, perché la benedizione riposi sulla tua casa. 31 E i sacerdoti non devono mangiare nessun corpo (già) morto e nessuna creatura sbranata delle creature volatili o delle bestie'. 45 " 'E quando dividete a sorte il paese come eredità, dovete offrire una contribuzione a Geova, una porzione santa dal paese; in quanto alla lunghezza, venticinquemila (cubiti) di lunghezza, e in quanto alla larghezza, diecimila. Sarà una porzione santa in tutte le sue linee di confine all'intorno. 2 Da ciò vi sarà per il luogo santo cinquecento per cinquecento, quadrato all'intorno; e avrà cinquanta cubiti come pascolo da ciascun lato. 3 E da questa misura dovresti misurare la lunghezza di venticinquemila e la larghezza di diecimila, e in essa sarà il santuario, qualcosa di santissimo. 4 Sarà una porzione santa dal paese per gli stessi sacerdoti, i ministri del santuario, quelli che si avvicinano per servire Geova. E dev'essere per loro un luogo per le case, e un luogo sacro per il santuario. 5 " 'Ci saranno venticinquemila di lunghezza e diecimila di larghezza. Diverrà dei leviti, i ministri della casa. Come possedimento avranno venti stanze da pranzo. 6 " 'E come possedimento della città, darete cinquemila di larghezza e una lunghezza di venticinquemila, esattamente come la contribuzione santa. Apparterrà a tutta la casa d'Israele. 7 " 'E per il capo principale ci sarà da questo lato e da quel lato della contribuzione santa e del possedimento della città, al lato della contribuzione santa e al lato del possedimento della città, qualcosa al lato occidentale verso ovest e qualcosa al lato orientale verso est. E la lunghezza sarà esattamente come una delle parti, dalla linea di confine occidentale alla linea di confine orientale. 8 Riguardo al paese, diverrà suo come possedimento in Israele. E i miei capi principali non maltratteranno più il mio popolo, e daranno il paese alla casa d'Israele secondo le loro tribù'. 9 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Vi basti, o capi principali d'Israele!' " 'Eliminate la violenza e la spoliazione, e mettete in pratica diritto e giustizia stessi. Togliete le vostre espropriazioni dal mio popolo', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 10 'Dovete avere bilancia accurata ed efa accurata e bat accurato. 11 Riguardo all'efa e al bat, non ci dev'essere che una data quantità, perché il bat porti un decimo di homer e il decimo dell'homer un'efa; con riferimento all'homer, dev'essere la sua quantità richiesta. 12 E il siclo è venti ghera. Venti sicli, venticinque sicli, quindici sicli dev'essere per voi la mina'. 13 " 'Questa è la contribuzione che dovete offrire, la sesta parte dell'efa dall'homer di frumento, e la sesta parte dell'efa dall'homer d'orzo; 14 e in quanto alla parte dell'olio, c'è il bat d'olio. Il bat è un decimo del cor. Dieci bat sono un homer; perché dieci bat sono un homer. 15 E una pecora dal gregge, da duecento del bestiame d'Israele, per l'offerta di cereali e per l'olocausto e per i sacrifici di comunione, per fare espiazione per loro', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 16 " 'In quanto a tutto il popolo del paese, saranno responsabili di questa contribuzione al capo principale in Israele. 17 E al capo principale spetteranno gli olocausti e l'offerta di cereali e la libazione durante le feste e durante le lune nuove e durante i sabati, durante tutti i periodi festivi della casa d'Israele. Sarà lui a provvedere l'offerta per il peccato e l'offerta di cereali e l'olocausto e i sacrifici di comunione, per fare espiazione a favore della casa d'Israele'. 18 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Il primo (mese), il primo (giorno) del mese, devi prendere un giovane toro, figlio della mandria, uno sano, e devi purificare il santuario dal peccato. 19 E il sacerdote deve prendere del sangue dell'offerta per il peccato e metterlo sullo stipite della Casa e sui quattro angoli della sporgenza intorno che appartiene all'altare e sullo stipite della porta del cortile interno. 20 E in questo modo farai il settimo (giorno) del mese a causa di chiunque abbia fatto uno sbaglio e a causa di qualsiasi inesperto; e dovete fare espiazione per la Casa. 21 " 'Il primo (mese), il quattordicesimo giorno del mese, deve avvenire per voi la pasqua. Come festa per sette giorni si devono mangiare pani non fermentati. 22 E quel giorno, a suo proprio favore e a favore di tutto il popolo del paese, il capo principale deve provvedere un giovane toro come offerta per il peccato. 23 E per i sette giorni della festa deve provvedere come olocausto a Geova sette giovani tori e sette montoni, sani, ogni giorno per i sette giorni, e come offerta per il peccato un capretto al giorno. 24 E come offerta di cereali deve provvedere un'efa per il giovane toro e un'efa per il montone, e, riguardo all'olio, un hin per efa. 25 " 'Nel settimo (mese), il quindicesimo giorno del mese, durante la festa, deve provvedere queste stesse cose per sette giorni, le stesse cose dell'offerta per il peccato, dell'olocausto, e dell'offerta di cereali e dell'olio' ". 46 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Riguardo alla porta del cortile interno che guarda a oriente, deve restare chiusa per i sei giorni lavorativi, e si deve aprire nel giorno del sabato, e si deve aprire nel giorno della luna nuova. 2 E il capo principale deve entrare per la via del portico della porta, dal di fuori, e stare presso lo stipite della porta; e i sacerdoti devono offrire il suo olocausto e i suoi sacrifici di comunione, ed egli si deve inchinare sulla soglia della porta, e deve uscire, ma la porta stessa non dev'essere chiusa fino alla sera. 3 E il popolo del paese si deve inchinare all'ingresso di quella porta nei sabati e nelle lune nuove, dinanzi a Geova. 4 " 'E l'olocausto che il capo principale deve presentare a Geova nel giorno del sabato dev'essere di sei agnelli sani e un montone sano; 5 e come offerta di cereali un'efa per il montone, e per gli agnelli un'offerta di cereali secondo quanto può dare, e, riguardo all'olio, un hin per efa. 6 E nel giorno della luna nuova ci dev'essere un giovane toro, figlio della mandria, uno sano, e sei agnelli e un montone; devono essere sani. 7 E deve offrire come offerta di cereali un'efa per il giovane toro e un'efa per il montone, e per gli agnelli secondo ciò che si può permettere; e, riguardo all'olio, un hin per efa. 8 " 'E quando il capo principale entra, deve entrare per la via del portico della porta, e per la via d'esso deve uscire. 9 E quando il popolo del paese viene dinanzi a Geova nei periodi festivi, chi entra per la via della porta settentrionale al fine di inchinarsi deve uscire per la via della porta meridionale; e chi entra per la via della porta meridionale deve uscire per la via della porta settentrionale. Nessuno deve tornare per la via della porta per la quale è entrato, poiché deve uscire diritto innanzi a sé. 10 E riguardo al capo principale in mezzo a loro, quando entrano, egli deve entrare; e quando escono, egli deve uscire. 11 E nelle feste e nei periodi festivi l'offerta di cereali dev'essere di un'efa per il giovane toro e di un'efa per il montone, e per gli agnelli secondo quanto può dare; e, riguardo all'olio, un hin per efa. 12 " 'E nel caso che il capo principale provveda come offerta volontaria un olocausto, o sacrifici di comunione come offerta volontaria a Geova, gli si deve anche aprire la porta che guarda a oriente, e deve provvedere il suo olocausto e i suoi sacrifici di comunione proprio come fa nel giorno del sabato. E deve uscire, e dopo la sua uscita si deve chiudere la porta. 13 " 'E devi provvedere un agnello sano, nel suo primo anno, come olocausto giornaliero a Geova. Lo devi provvedere di mattina in mattina. 14 E come offerta di cereali devi provvedere con esso di mattina in mattina un sesto di efa e, riguardo all'olio, un terzo di hin per aspergere il fior di farina. L'offerta di cereali a Geova è uno statuto di durata indefinita, di continuo. 15 E devono provvedere l'agnello e l'offerta di cereali e l'olio di mattina in mattina come olocausto continuo'. 16 "Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Nel caso che il capo principale dia a ciascuno dei suoi figli un dono come sua eredità, esso stesso diverrà proprietà dei suoi stessi figli. È il loro possedimento per eredità. 17 E nel caso che dia un dono dalla sua eredità a uno dei suoi servitori, deve anche divenire suo fino all'anno della libertà; e deve tornare al capo principale. Solo la sua eredità - riguardo ai suoi figli - deve continuare ad appartenere a loro stessi. 18 E il capo principale non deve prendere alcuna eredità del popolo in modo da costringerli a uscire dal loro possedimento. Dal suo proprio possedimento deve dare eredità ai suoi figli, affinché il mio popolo non si disperda ciascuno dal suo possedimento' ". 19 E mi conduceva per l'entrata che era al lato della porta nelle stanze da pranzo sante, quelle appartenenti ai sacerdoti, che guardavano a nord, ed ecco, c'era un luogo da entrambi i lati di dietro a ovest. 20 E mi diceva: "Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno l'offerta per la colpa e l'offerta per il peccato, (e) dove cuoceranno l'offerta di cereali, per non portare nulla nel cortile esterno in modo da santificare il popolo". 21 E mi conduceva fuori nel cortile esterno e mi faceva passare ai quattro sostegni d'angolo del cortile, ed ecco, c'era un cortile presso (questo) sostegno d'angolo del cortile, un cortile presso (quel) sostegno d'angolo del cortile. 22 Ai quattro sostegni d'angolo del cortile c'erano piccoli cortili, di quaranta (cubiti) di lunghezza e trenta di larghezza. I quattro con strutture d'angolo avevano la stessa misura. 23 E c'era una fila intorno a essi, intorno a tutt'e quattro, e c'erano luoghi per cuocere fatti sotto le file all'intorno. 24 Quindi mi disse: "Queste sono le case di quelli che fanno la cottura, dove i ministri della Casa cuociono il sacrificio del popolo". 47 E gradualmente mi ricondusse all'ingresso della Casa, ed ecco, usciva acqua di sotto la soglia della Casa verso oriente, poiché la facciata della Casa era a oriente. E l'acqua scendeva da sotto, dal lato destro della Casa, a sud dell'altare. 2 E gradualmente mi fece uscire per la via della porta settentrionale e mi fece girare per la via di fuori fino alla porta esterna che guarda verso oriente, ed ecco, l'acqua gocciolava dal lato destro. 3 Quando l'uomo uscì verso oriente con una corda per misurare in mano, misurava anche mille in cubiti e mi faceva attraversare l'acqua, acqua (che mi giungeva) alle caviglie. 4 E continuò a misurare mille e quindi mi fece attraversare l'acqua, acqua (che mi giungeva) alle ginocchia. E continuò a misurare mille e quindi mi fece attraversare, acqua (che mi giungeva) ai fianchi. 5 E continuò a misurare mille. Era un torrente che non potevo attraversare, poiché l'acqua si era alzata, acqua (che permetteva) di nuotare, un torrente che non si poteva guadare. 6 Allora mi disse: "Hai visto (questo), o figlio dell'uomo?" Quindi mi fece camminare e mi fece tornare (alla) sponda del torrente. 7 Quando fui tornato, ebbene, ecco, sulla sponda del torrente c'erano moltissimi alberi, da questo lato e da quel lato. 8 E mi diceva: "Quest'acqua esce verso la regione orientale e deve scendere per l'Araba. E deve giungere al mare. Gettatasi nel mare stesso, l'acqua (d'esso) è anche realmente sanata. 9 E deve avvenire che ogni anima vivente che sciama, in ogni luogo a cui perviene il torrente di doppia misura, otterrà la vita. E deve avvenire che ci saranno moltissimi pesci, perché quest'acqua certamente andrà là e (l'acqua del mare) sarà sanata, e dove andrà il torrente ogni cosa vivrà. 10 "E deve avvenire che i pescatori in effetti staranno lungo esso da En-Ghedi fino a En-Eglaim. Ci sarà un luogo per asciugare le reti a strascico. Il loro pesce sarà delle sue specie, come il pesce del Mar Grande, moltissimo. 11 "Ci sono i suoi pantani e i suoi acquitrini, e non saranno sanati. Saranno certamente dati al sale. 12 "E lungo il torrente, lungo la sua sponda da un lato e dall'altro, crescerà ogni sorta di alberi da cibo. Il loro fogliame non appassirà, né i loro frutti si consumeranno. Nei loro mesi porteranno nuovo frutto, perché l'acqua per loro esce dal medesimo santuario. E il loro frutto dev'essere per cibo e il loro fogliame per la guarigione". 13 Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: "Questo è il territorio che vi assegnerete in eredità come paese per le dodici tribù d'Israele, con due appezzamenti di campo per Giuseppe. 14 E lo dovete ereditare, ciascuno come il suo fratello, (il paese) circa il quale alzai la mia mano (in giuramento) per darlo ai vostri antenati; e questo paese vi deve toccare (a sorte) in eredità. 15 "E questa è la linea di confine del paese al lato settentrionale, dal Mar Grande per la via di Etlon, come si viene a Zedad, 16 Amat, Berota, Sibraim, che è fra la linea di confine di Damasco e la linea di confine di Amat; Azer-Atticon, che è verso la linea di confine di Auran. 17 E la linea di confine dal mare dev'essere Azar-Enon, la linea di confine di Damasco e il settentrione, verso nord, e la linea di confine di Amat. Questo è il lato settentrionale. 18 "E il lato orientale è di fra Auran e Damasco e fra Galaad e il paese d'Israele; il Giordano, dalla linea di confine al mare orientale dovete misurare. Questo è il lato orientale. 19 "E il lato meridionale è a sud, da Tamar alle acque di Meriba-Cades, la valle del torrente fino al Mar Grande. Questo è il lato meridionale, verso il Negheb. 20 "E il lato occidentale è il Mar Grande, dalla linea di confine dirimpetto all'entrata di Amat. Questo è il lato occidentale". 21 "E dovete ripartire questo paese a voi stessi, alle dodici tribù d'Israele. 22 E deve avvenire che lo dovete dividere a sorte in eredità a voi stessi e ai residenti forestieri che risiedono come forestieri in mezzo a voi, che in mezzo a voi hanno generato figli. E devono divenire per voi come un nativo tra i figli d'Israele. Con voi toccherà loro (a sorte) un'eredità in mezzo alle tribù d'Israele. 23 E deve avvenire che nella tribù nella quale il residente forestiero ha fissato la residenza come forestiero, lì dovete dargli la sua eredità", è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 48 "E questi sono i nomi delle tribù. Dall'estremità settentrionale, dal lato della via di Etlon fino all'entrata di Amat, Azar-Enan, la linea di confine di Damasco verso nord, dal lato di Amat; e deve avere un confine orientale (e) l'occidentale, Dan una (porzione). 2 E sulla linea di confine di Dan, dal confine orientale al confine occidentale, Aser una. 3 E sulla linea di confine di Aser, dal confine orientale fino al confine occidentale, Neftali una. 4 E sulla linea di confine di Neftali, dal confine orientale al confine occidentale, Manasse una. 5 E sulla linea di confine di Manasse, dal confine orientale al confine occidentale, Efraim una. 6 E sulla linea di confine di Efraim, dal confine orientale fino al confine occidentale, Ruben una. 7 E sulla linea di confine di Ruben, dal confine orientale al confine occidentale, Giuda una. 8 E sulla linea di confine di Giuda, dal confine orientale al confine occidentale, la contribuzione che dovete offrire deve risultare di venticinquemila (cubiti) di larghezza, e (la) lunghezza secondo una delle porzioni dal confine orientale al confine occidentale. E il santuario deve risultare in mezzo ad essa. 9 "Riguardo alla contribuzione che dovete offrire a Geova, (la) lunghezza sarà di venticinquemila (cubiti) e (la) larghezza di diecimila. 10 E in quanto a questi dev'esserci la contribuzione santa per i sacerdoti, a nord venticinquemila (cubiti), e a ovest una larghezza di diecimila, e a est una larghezza di diecimila, e a sud una lunghezza di venticinquemila. E il santuario di Geova deve risultare in mezzo ad essa. 11 Sarà per i sacerdoti, quelli che sono santificati dai figli di Zadoc, che ebbero cura dell'obbligo verso di me, che non andarono errando quando errarono i figli d'Israele, proprio come errarono i leviti. 12 E devono avere una contribuzione dalla contribuzione del paese come qualcosa di santissimo, sulla linea di confine dei leviti. 13 "E i leviti devono avere, proprio accanto al territorio dei sacerdoti, venticinquemila (cubiti) di lunghezza, e di larghezza diecimila; essendo l'intera lunghezza di venticinquemila ed essendo la larghezza di diecimila. 14 E non ne devono vendere nessuna parte, né si deve fare scambio, né si deve far passare via (da essi) il meglio del paese; poiché è qualcosa di santo a Geova. 15 "Riguardo ai cinquemila (cubiti) che si fanno rimanere in larghezza accanto ai venticinquemila, è qualcosa di profano per la città, per luogo di dimora e per pascolo. E la città vi deve essere in mezzo. 16 E queste sono le misure (della città): il confine settentrionale quattromilacinquecento (cubiti), e il confine meridionale quattromilacinquecento, e il confine orientale quattromilacinquecento, e il confine occidentale quattromilacinquecento. 17 E la città deve avere un pascolo, a nord duecentocinquanta (cubiti), e a sud duecentocinquanta, e a est duecentocinquanta, e a ovest duecentocinquanta. 18 "E ciò che si farà rimanere in lunghezza sarà esattamente come la contribuzione santa, diecimila (cubiti) a est, e diecimila a ovest; e deve risultare esattamente come la contribuzione santa, e il suo prodotto dev'essere per il pane di quelli che servono la città. 19 E lo coltiveranno quelli che servono la città da tutte le tribù d'Israele. 20 "L'intera contribuzione è venticinquemila (cubiti) per venticinquemila. Dovete offrire una parte quadrata come contribuzione santa con il possedimento della città. 21 "E ciò che resta apparterrà al capo principale, da un lato e dall'altro della contribuzione santa e del possedimento della città, accanto ai venticinquemila (cubiti) della contribuzione fino alla linea di confine orientale; e dall'ovest accanto ai venticinquemila (cubiti) fino alla linea di confine occidentale. Esattamente come le porzioni, (sarà) per il capo principale. E la contribuzione santa e il santuario della Casa devono risultare in mezzo a esso. 22 "E riguardo al possedimento dei leviti e al possedimento della città, deve risultare fra ciò che appartiene al capo principale. Fra la linea di confine di Giuda e la linea di confine di Beniamino deve appartenere al capo principale. 23 "E riguardo al resto delle tribù, dal confine orientale al confine occidentale, Beniamino una (porzione). 24 E presso la linea di confine di Beniamino, dal confine orientale al confine occidentale, Simeone una. 25 E presso la linea di confine di Simeone, dal confine orientale al confine occidentale, Issacar una. 26 E presso la linea di confine di Issacar, dal confine orientale al confine occidentale, Zabulon una. 27 E presso la linea di confine di Zabulon, dal confine orientale al confine occidentale, Gad una. 28 E presso la linea di confine di Gad, al confine meridionale, sarà verso il meridione; e la linea di confine deve risultare da Tamar alle acque di Meriba-Cades, alla valle del torrente, fino al Mar Grande. 29 "Questo è il paese che dovete dividere (a sorte) in eredità fra le tribù d'Israele, e queste saranno le loro parti", è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 30 "E questi saranno gli sbocchi della città: Sul confine settentrionale, quattromilacinquecento (cubiti) sarà (la) misura. 31 "E le porte della città saranno secondo i nomi delle tribù d'Israele, essendovi tre porte a nord, la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. 32 "E sul confine orientale ci saranno quattromilacinquecento (cubiti), e tre porte, sì, la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. 33 "E il confine meridionale sarà di quattromilacinquecento (cubiti) in quanto alla misura, con tre porte, la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zabulon, una. 34 "Il confine occidentale sarà di quattromilacinquecento (cubiti), essendovi tre porte, la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Neftali, una. 35 "All'intorno (ci saranno) diciottomila (cubiti); e da (quel) giorno in poi il nome della città sarà 'Geova stesso è lì' ".

 

Libro di Daniele

1 Nel terzo anno del regno di Ioiachim re di Giuda, Nabucodonosor re di Babilonia venne a Gerusalemme e le poneva l'assedio. 2 A suo tempo Geova gli diede in mano Ioiachim re di Giuda e parte degli utensili della casa del (vero) Dio, così che li portò nel paese di Sinar nella casa del suo dio; e portò gli utensili nella casa del tesoro del suo dio. 3 Il re disse quindi ad Aspenaz suo principale funzionario di corte di condurre alcuni dei figli d'Israele e della progenie reale e dei nobili, 4 fanciulli nei quali non era alcun difetto, ma di bell'aspetto e che avevano perspicacia in ogni sapienza ed erano dotati di conoscenza, e che avevano discernimento di ciò che si conosce, nei quali era anche la capacità di stare nel palazzo del re; e di insegnare loro la scrittura e la lingua dei caldei. 5 Per di più, il re assegnò loro una razione giornaliera dai cibi prelibati del re e dal suo vino da bere, sì, per nutrirli per tre anni, perché alla fine di questi stessero davanti al re. 6 Ora si trovavano fra loro alcuni dei figli di Giuda, Daniele, Hanania, Misael e Azaria. 7 E il principale funzionario di corte assegnò loro dei nomi. Assegnò dunque a Daniele (il nome di) Baltassar; e ad Hanania, Sadrac; e a Misael, Mesac; e ad Azaria, Abednego. 8 Ma Daniele determinò in cuor suo che non si sarebbe contaminato con i cibi prelibati del re e col suo vino da bere. E continuò a fare richiesta al principale funzionario di corte per non contaminarsi. 9 Pertanto il (vero) Dio fece trovare a Daniele amorevole benignità e misericordia davanti al principale funzionario di corte. 10 Il principale funzionario di corte disse dunque a Daniele: "Ho timore del mio signore il re, che ha assegnato il vostro cibo e la vostra bevanda. Perché, quindi, dovrebbe egli vedere le vostre facce abbattute in paragone con i fanciulli che sono della vostra stessa età, e (perché) dovreste voi rendere la mia testa colpevole verso il re?" 11 Ma Daniele disse al guardiano al quale il principale funzionario di corte aveva assegnato Daniele, Hanania, Misael e Azaria: 12 "Ti prego, metti i tuoi servitori alla prova per dieci giorni, e ci diano dei (cibi) vegetali da mangiare e acqua da bere; 13 e i nostri visi e il viso dei fanciulli che mangiano i cibi prelibati del re compaiano davanti a te, e fa ai tuoi servitori secondo ciò che vedrai". 14 Infine li ascoltò riguardo a questa cosa e li mise alla prova per dieci giorni. 15 E alla fine di dieci giorni i loro visi apparvero migliori e più in carne di tutti i fanciulli che mangiavano i cibi prelibati del re. 16 Il guardiano toglieva dunque i loro cibi prelibati e il loro vino da bere e dava loro (cibi) vegetali. 17 E in quanto a questi fanciulli, tutt'e quattro, il (vero) Dio diede loro conoscenza e perspicacia in ogni scrittura e sapienza; e Daniele stesso aveva intendimento di ogni sorta di visioni e di sogni. 18 E alla fine dei giorni in cui il re aveva detto di condurli, il principale funzionario di corte li conduceva anche davanti a Nabucodonosor. 19 E il re parlava con loro, e fra tutti loro non si trovò nessuno simile a Daniele, ad Hanania, a Misael e ad Azaria; ed essi continuarono a stare davanti al re. 20 E riguardo a ogni cosa di sapienza (e) di intendimento su cui il re li interrogò, li trovò perfino dieci volte migliori di tutti i sacerdoti che praticavano la magia (e) gli evocatori che erano in tutto il suo reame. 21 E Daniele continuò fino al primo anno di Ciro il re. 2 E nel secondo anno del regno di Nabucodonosor, Nabucodonosor sognò sogni; e il suo spirito si sentiva agitato, e il suo medesimo sonno fu fatto svanire da lui. 2 Il re disse dunque di chiamare i sacerdoti che praticavano la magia e gli evocatori e gli stregoni e i caldei perché dichiarassero al re i suoi sogni. Ed essi venivano e stavano davanti al re. 3 Quindi il re disse loro: "Ho sognato un sogno, e il mio spirito è agitato per conoscere il sogno". 4 Allora i caldei parlarono al re nella lingua aramaica: "O re, continua a vivere fino a tempi indefiniti. Di' qual è il sogno ai tuoi servitori, e noi mostreremo la medesima interpretazione". 5 Il re rispondeva e diceva ai caldei: "La parola è promulgata da me: Se voi non mi fate conoscere il sogno, e la sua interpretazione, sarete smembrati, e le vostre proprie case saranno mutate in latrine pubbliche. 6 Ma se mostrerete il sogno e la sua interpretazione, riceverete da parte mia doni e un regalo e molta dignità. Perciò mostratemi il medesimo sogno e la sua interpretazione". 7 Essi risposero una seconda volta e dicevano: "Il re dica il sogno ai suoi servitori, e noi ne mostreremo la medesima interpretazione". 8 Il re rispondeva e diceva: "In effetti, io sono consapevole che voi cercate di guadagnare tempo, dato che avete visto che la parola è promulgata da me. 9 Poiché se non mi fate conoscere il medesimo sogno, questa unica sentenza è su di voi. Ma voi vi siete messi d'accordo per dire davanti a me una parola menzognera ed errata, finché il tempo stesso non sia cambiato. Perciò ditemi il medesimo sogno, e saprò che voi potete mostrarne la medesima interpretazione". 10 I caldei risposero davanti al re, e dicevano: "Non esiste sull'asciutto un uomo che possa mostrare la cosa del re, dato che nessun grande re o governatore ha chiesto una tal cosa ad alcun sacerdote che pratica la magia o evocatore o caldeo. 11 Ma la cosa che il re chiede è difficile, e non esiste nessun altro che la possa mostrare davanti al re eccetto gli dèi, la cui propria dimora non esiste affatto con la carne". 12 A causa di ciò il re stesso si adirò e si infuriò molto, e disse di distruggere tutti i saggi di Babilonia. 13 E l'ordine stesso fu emanato, e i saggi stavano per essere uccisi; e cercarono Daniele e i suoi compagni, per ucciderli. 14 In quel tempo Daniele, da parte sua, si rivolse con consiglio e assennatezza ad Arioc il capo della guardia del corpo del re, che era uscito per uccidere i saggi di Babilonia. 15 Egli rispondeva e diceva ad Arioc il funzionario del re: "Per quale ragione c'è tale aspro ordine da parte del re?" Quindi Arioc fece conoscere la cosa stessa a Daniele. 16 Daniele stesso andò dunque a chiedere al re che gli desse espressamente del tempo per mostrare al re la medesima interpretazione. 17 Dopo ciò Daniele andò alla sua propria casa; e fece conoscere la cosa ad Hanania, a Misael e ad Azaria suoi compagni, 18 appunto (perché essi) chiedessero misericordie da parte dell'Iddio del cielo riguardo a questo segreto, affinché non distruggessero Daniele e i suoi compagni col rimanente dei saggi di Babilonia. 19 Quindi a Daniele fu rivelato il segreto in una visione della notte. Di conseguenza Daniele stesso benedisse l'Iddio del cielo. 20 Daniele rispondeva e diceva: "Sia benedetto il nome di Dio da tempo indefinito fino a tempo indefinito, per la sapienza e la potenza, poiché gli appartengono. 21 Ed egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re, dà sapienza ai saggi e conoscenza a quelli che conoscono il discernimento. 22 Rivela le cose profonde e le cose nascoste, conoscendo ciò che è nelle tenebre; e presso di lui dimora in effetti la luce. 23 A te, o Dio dei miei antenati, io rendo lode e plauso, perché mi hai dato sapienza e potenza. E ora mi hai fatto conoscere ciò che ti abbiamo chiesto, poiché ci hai fatto conoscere la medesima cosa del re". 24 A motivo di ciò Daniele stesso andò da Arioc, che il re aveva costituito per distruggere i saggi di Babilonia. Andò, e gli disse questo: "Non distruggere alcuno dei saggi di Babilonia. Conducimi davanti al re, affinché io mostri al re la stessa interpretazione". 25 Quindi Arioc, in fretta, condusse Daniele davanti al re, e gli disse questo: "Ho trovato un uomo robusto degli esiliati di Giuda che può far conoscere la stessa interpretazione al re". 26 Il re rispondeva e diceva a Daniele, il cui nome era Baltassar: "Sei abbastanza competente da farmi conoscere il sogno che ho visto, e la sua interpretazione?" 27 Daniele rispondeva davanti al re e diceva: "Il segreto che il re stesso chiede, i saggi, gli evocatori, i sacerdoti che praticano la magia (e) gli astrologi stessi non lo possono mostrare al re. 28 Tuttavia, esiste un Dio nei cieli che è il Rivelatore dei segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor ciò che deve avvenire nella parte finale dei giorni. Il tuo sogno e le visioni della tua testa sul tuo letto, è questo: 29 "In quanto a te, o re, sul tuo letto salirono i tuoi propri pensieri riguardo a quello che deve avvenire dopo di ciò, e Colui che è il Rivelatore dei segreti ti ha fatto conoscere quello che deve avvenire. 30 E in quanto a me, questo segreto mi è rivelato non per alcuna sapienza che esista in me più che in qualsiasi altro vivente, ma nell'intento che l'interpretazione sia fatta conoscere al re stesso e che tu conosca i pensieri del tuo cuore. 31 "Tu, o re, guardavi, ed ecco, una certa immagine immensa. Quell'immagine, che era grande e che aveva uno splendore straordinario, si ergeva di fronte a te, e il suo aspetto era spaventevole. 32 Riguardo a quell'immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d'argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, 33 le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla modellata. 34 Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l'immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. 35 In quel tempo il ferro, l'argilla modellata, il rame, l'argento e l'oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dell'aia d'estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l'immagine, divenne un ampio monte e riempì l'intera terra. 36 "Questo è il sogno, e ne diremo l'interpretazione davanti al re. 37 Tu, o re, il re dei re, tu a cui l'Iddio del cielo ha dato il regno, il potere, e la forza e la dignità, 38 e nella cui mano ha dato, dovunque dimorano i figli del genere umano, le bestie della campagna e le creature alate dei cieli, e che egli ha fatto governante su tutti loro, tu stesso sei la testa d'oro. 39 "E dopo di te sorgerà un altro regno inferiore a te; e un altro regno, un terzo, di rame, che governerà l'intera terra. 40 "E in quanto al quarto regno, si mostrerà forte come il ferro. Poiché, come il ferro stritola e macina ogni altra cosa, così, come il ferro che spezza, esso stritolerà e spezzerà anche tutti questi. 41 "E dal momento che hai visto i piedi e le dita in parte d'argilla modellata di vasaio e in parte di ferro, il regno stesso risulterà diviso, ma in esso si troverà qualcosa della durezza del ferro, dato che hai visto il ferro mischiato con l'argilla umida. 42 E in quanto alle dita dei piedi che erano in parte di ferro e in parte d'argilla modellata, il regno in parte risulterà forte e in parte risulterà fragile. 43 Dal momento che hai visto il ferro mischiato con l'argilla umida, si mischieranno con la progenie del genere umano; ma non si attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l'argilla modellata. 44 "E ai giorni di quei re l'Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti; 45 giacché hai visto che dal monte fu tagliata una pietra non da mani, e (che) essa stritolò il ferro, il rame, l'argilla modellata, l'argento e l'oro. Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire dopo ciò. E sul sogno si può fare affidamento, e la sua interpretazione è degna di fede". 46 In quel tempo il re Nabucodonosor stesso cadde sulla sua faccia, e rese omaggio a Daniele, e disse di offrirgli anche un regalo e incenso. 47 Il re rispondeva a Daniele e diceva: "Veramente il vostro Dio è un Dio di dèi e un Signore di re e un Rivelatore di segreti, perché hai potuto rivelare questo segreto". 48 Di conseguenza il re fece di Daniele un grande, e gli diede molti grossi doni, e lo fece governante su tutto il distretto giurisdizionale di Babilonia e prefetto principale su tutti i saggi di Babilonia. 49 E Daniele, da parte sua, fece una richiesta al re, ed egli nominò sull'amministrazione del distretto giurisdizionale di Babilonia Sadrac, Mesac e Abednego, ma Daniele era alla corte del re. 3 Nabucodonosor il re fece un'immagine d'oro, la cui altezza era di sessanta cubiti (e) la cui larghezza era di sei cubiti. La eresse nella pianura di Dura nel distretto giurisdizionale di Babilonia. 2 E Nabucodonosor stesso come re mandò ad adunare i satrapi, i prefetti e i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i funzionari di polizia e tutti gli amministratori dei distretti giurisdizionali perché venissero all'inaugurazione dell'immagine che Nabucodonosor il re aveva eretto. 3 In quel tempo i satrapi, i prefetti e i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i funzionari di polizia e tutti gli amministratori dei distretti giurisdizionali si adunavano per l'inaugurazione dell'immagine che Nabucodonosor il re aveva eretto, e stavano di fronte all'immagine che Nabucodonosor aveva eretto. 4 E l'araldo gridava ad alta (voce): "Vi si dice, o popoli, gruppi nazionali e lingue, 5 che al tempo in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa triangolare, dello strumento a corda, della zampogna e di ogni sorta di strumenti musicali, vi prostriate e adoriate l'immagine d'oro che Nabucodonosor il re ha eretto. 6 E chiunque non si prostri e non adori sarà gettato nello stesso momento nella fornace di fuoco ardente". 7 A causa di ciò, nello stesso tempo in cui tutti i popoli udivano il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa triangolare, dello strumento a corda e di ogni sorta di strumenti musicali, tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue si prostravano (e) adoravano l'immagine d'oro che Nabucodonosor il re aveva eretto. 8 A causa di ciò, in quello stesso tempo certi caldei si accostarono e accusarono i giudei. 9 Essi risposero, e dicevano a Nabucodonosor il re: "O re, continua a vivere fino a tempi indefiniti. 10 Tu stesso, o re, hai emanato il comando che ogni uomo che ode il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa triangolare, dello strumento a corda, e della zampogna e di ogni sorta di strumenti musicali, si prostri e adori l'immagine d'oro; 11 e che chiunque non si prostri e non adori sia gettato nella fornace di fuoco ardente. 12 Esistono certi giudei che hai costituito sull'amministrazione del distretto giurisdizionale di Babilonia, Sadrac, Mesac e Abednego; questi uomini robusti non ti hanno mostrato riguardo, o re, non servono i tuoi propri dèi, e non adorano l'immagine d'oro che hai eretto". 13 Allora Nabucodonosor, con ira e furore, disse di far venire Sadrac, Mesac e Abednego. Di conseguenza questi uomini robusti furono fatti venire davanti al re. 14 Nabucodonosor rispondeva e diceva loro: "È realmente così, o Sadrac, Mesac e Abednego, che non servite i miei propri dèi, e che non adorate l'immagine d'oro che ho eretto? 15 Ora se siete pronti così che quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa triangolare, dello strumento a corda, e della zampogna e di ogni sorta di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete l'immagine che ho fatto, (bene). Ma se non adorerete, in quello stesso momento sarete gettati nella fornace di fuoco ardente. E chi è quel dio che vi può liberare dalle mie mani?" 16 Sadrac, Mesac e Abednego risposero, e dicevano al re: "O Nabucodonosor, a questo riguardo non abbiamo bisogno di risponderti parola. 17 Se dev'essere, il nostro Dio che serviamo ci può liberare. Egli (ci) libererà dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. 18 Ma se no, ti sia noto, o re, che i tuoi dèi non sono quelli che noi serviamo, e certamente non adoreremo l'immagine d'oro che hai eretto". 19 Quindi Nabucodonosor stesso fu pieno di furore, e la medesima espressione della sua faccia si cambiò verso Sadrac, Mesac e Abednego. Egli rispondeva e diceva di riscaldare la fornace sette volte più di quanto non fosse riscaldata abitualmente. 20 E a certi uomini robusti di vitale energia che erano nelle sue forze militari disse di legare Sadrac, Mesac e Abednego, per gettar(li) nella fornace di fuoco ardente. 21 Quindi questi uomini robusti furono legati con i loro mantelli, i loro abiti e i loro berretti e il loro altro vestimento e furono gettati nella fornace di fuoco ardente. 22 Proprio perché la parola del re era aspra e la fornace era riscaldata all'eccesso, questi uomini robusti che tirarono su Sadrac, Mesac e Abednego furono quelli che la fiamma del fuoco uccise. 23 Ma questi (altri) uomini robusti, tutt'e tre, Sadrac, Mesac e Abednego, caddero legati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. 24 Allora Nabucodonosor il re stesso si spaventò e si levò in fretta. Rispondeva e diceva ai suoi alti funzionari reali: "Non abbiamo gettato in mezzo al fuoco tre uomini robusti legati?" Essi rispondevano e dicevano al re: "Sì, o re". 25 Egli rispondeva e diceva: "Ecco, vedo quattro uomini robusti camminare sciolti in mezzo al fuoco, e non hanno subìto alcun danno, e l'aspetto del quarto somiglia a un figlio degli dèi". 26 Nabucodonosor si accostò quindi alla porta della fornace di fuoco ardente. Egli rispondeva e diceva: "Sadrac, Mesac e Abednego, servitori dell'Iddio Altissimo, uscite e venite qui!" Allora Sadrac, Mesac e Abednego uscivano di mezzo al fuoco. 27 E i satrapi, i prefetti e i governatori e gli alti funzionari del re che erano adunati guardavano questi uomini robusti, che il fuoco non aveva avuto potere sui loro corpi, e non si era bruciato nemmeno un capello della loro testa, e perfino i loro mantelli non si erano cambiati e su di loro non era venuto nemmeno l'odore del fuoco. 28 Nabucodonosor rispondeva e diceva: "Benedetto sia l'Iddio di Sadrac, Mesac e Abednego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servitori che hanno confidato in lui e che hanno cambiato la medesima parola del re e hanno ceduto i loro corpi, perché non volevano servire e non volevano adorare nessun dio eccetto il loro proprio Dio. 29 E da me viene emanato l'ordine, che ogni popolo, gruppo nazionale o lingua che dice qualunque cosa cattiva contro il Dio di Sadrac, Mesac e Abednego sia smembrato, e la sua casa sia mutata in latrina pubblica; dal momento che non esiste un altro dio che possa liberare come questo". 30 In quel tempo il re stesso fece prosperare Sadrac, Mesac e Abednego nel distretto giurisdizionale di Babilonia. 4 "Nabucodonosor il re, a tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue che dimorano in tutta la terra: La vostra pace sia accresciuta. 2 Mi è sembrato bene dichiarare i segni e le meraviglie che l'Iddio Altissimo ha compiuto con me. 3 Come sono grandi i suoi segni, e come sono potenti le sue meraviglie! Il suo regno è un regno a tempo indefinito, e il suo dominio è di generazione in generazione. 4 "Io, Nabucodonosor, ero a mio agio nella mia casa e fiorivo nel mio palazzo. 5 Vidi un sogno, ed esso mi intimoriva. E immagini mentali sul mio letto e visioni della mia testa mi spaventavano. 6 E da me era emanato l'ordine di farmi venire davanti tutti i saggi di Babilonia, affinché mi facessero conoscere la medesima interpretazione del sogno. 7 "Allora entravano i sacerdoti che praticavano la magia, gli evocatori, i caldei e gli astrologi; e io dicevo davanti a loro qual era il sogno, ma non me ne facevano conoscere l'interpretazione. 8 E alla fine venne davanti a me Daniele, il cui nome è Baltassar secondo il nome del mio dio e in cui è lo spirito degli dèi santi; e davanti a lui dissi qual era il sogno: 9 " 'O Baltassar capo dei sacerdoti che praticano la magia, poiché io stesso conosco bene che lo spirito degli dèi santi è in te e che non c'è nessun segreto che ti turbi, narra(mi) le visioni del mio sogno che ho visto e la sua interpretazione. 10 " 'Ora io guardavo le visioni della mia testa sul mio letto, ed ecco, un albero in mezzo alla terra, la cui altezza era immensa. 11 L'albero crebbe e divenne forte, e la sua medesima altezza raggiunse infine i cieli, ed era visibile sino all'estremità dell'intera terra. 12 Il suo fogliame era bello, e il suo frutto abbondante, e su di esso c'era cibo per tutti. Sotto di esso cercava ombra la bestia della campagna e sui suoi rami dimoravano gli uccelli dei cieli, e da esso si cibava ogni carne. 13 " 'Continuai a guardare nelle visioni della mia testa sul mio letto, ed ecco, un vigilante, sì, un santo, scendere dai cieli stessi. 14 Egli chiamava ad alta voce, e diceva questo: "Tagliate l'albero, e stroncatene i rami. Scuotetene il fogliame, e spargetene i frutti. La bestia fugga di sotto a esso, e gli uccelli dai suoi rami. 15 Tuttavia, lasciatene il ceppo stesso con le radici nella terra, pure con un legame di ferro e di rame, fra l'erba della campagna; e si bagni con la rugiada dei cieli, e la sua porzione sia con la bestia fra la vegetazione della terra. 16 Si cambi il suo cuore da quello del genere umano, e gli si dia il cuore di una bestia, e passino su di esso sette tempi. 17 La cosa è per decreto dei vigilanti, e la richiesta è (per) il detto dei santi, nell'intento che i viventi conoscano che l'Altissimo domina sul regno del genere umano e che lo dà a chi vuole, e stabilisce su di esso persino l'infimo del genere umano". 18 " 'Questo è il sogno che io stesso, il re Nabucodonosor, vidi; e tu stesso, o Baltassar, di' qual è l'interpretazione, dato che tutti gli (altri) saggi del mio regno non possono farmi conoscere l'interpretazione stessa. Ma tu sei competente, perché lo spirito degli dèi santi è in te'. 19 "Allora Daniele stesso, il cui nome è Baltassar, rimase stupito per un momento, e i suoi medesimi pensieri lo spaventavano. "Il re rispondeva e diceva: 'O Baltassar, non ti spaventino il sogno e l'interpretazione stessi'. "Baltassar rispondeva e diceva: 'O mio signore, il sogno (si applichi) a quelli che ti odiano, e la sua interpretazione ai tuoi avversari. 20 " 'L'albero che hai visto, che si fece grande e divenne forte e la cui altezza raggiunse infine i cieli e che era visibile a tutta la terra, 21 e il cui fogliame era bello, e il cui frutto era abbondante, e dove c'era cibo per tutti, sotto cui dimoravano le bestie della campagna, e sui cui rami risiedevano gli uccelli dei cieli, 22 sei tu, o re, perché ti sei fatto grande e sei divenuto forte, e la tua grandezza si è fatta grande e ha raggiunto i cieli, e il tuo dominio l'estremità della terra. 23 " 'E poiché il re vide un vigilante, sì, un santo, scendere dai cieli, che anche diceva: "Tagliate l'albero, e rovinatelo. Tuttavia, lasciatene il ceppo stesso con le radici nella terra, ma con un legame di ferro e di rame, fra l'erba della campagna, e si bagni con la rugiada dei cieli, e la sua porzione sia con le bestie della campagna finché passino su di esso sette tempi stessi", 24 questa è l'interpretazione, o re, e il decreto dell'Altissimo è ciò che deve accadere al mio signore il re. 25 E ti cacceranno dagli uomini, e la tua dimora sarà con le bestie della campagna, e la vegetazione è ciò che daranno da mangiare anche a te proprio come ai tori; e ti bagnerai con la rugiada dei cieli, e passeranno su di te sette tempi, finché tu conosca che l'Altissimo domina sul regno del genere umano, e che lo dà a chi vuole. 26 " 'E poiché dissero di lasciare il ceppo con le radici dell'albero, il tuo regno ti sarà assicurato dopo che avrai conosciuto che i cieli dominano. 27 Perciò, o re, ti sembri buono il mio consiglio, e rimuovi i tuoi propri peccati mediante la giustizia, e la tua iniquità mostrando misericordia ai poveri. Forse avverrà un prolungamento della tua prosperità' ". 28 Tutto questo accadde a Nabucodonosor il re. 29 Alla fine di dodici mesi lunari egli camminava sul palazzo reale di Babilonia. 30 Il re rispondeva e diceva: "Non è questa Babilonia la Grande, che io stesso ho edificato per la casa reale con la forza del mio potere e per la dignità della mia maestà?" 31 Mentre la parola era ancora nella bocca del re, una voce venne giù dai cieli: "Ti si dice, o Nabucodonosor il re: 'Il regno stesso si è dipartito da te, 32 e dal genere umano cacceranno anche te, e la tua dimora sarà con le bestie della campagna. Anche a te daranno da mangiare la vegetazione proprio come ai tori, e su di te passeranno sette tempi stessi, finché tu conosca che l'Altissimo domina sul regno del genere umano, e che lo dà a chi vuole' ". 33 In quel momento la parola stessa si adempì su Nabucodonosor, ed egli era cacciato dal genere umano, e mangiava la vegetazione proprio come i tori, e il suo proprio corpo si bagnava con la rugiada dei cieli, finché i suoi medesimi capelli si allungarono proprio come (le penne) delle aquile e le sue unghie come (gli artigli) degli uccelli. 34 "E alla fine dei giorni io, Nabucodonosor, alzai gli occhi ai cieli, e mi tornava il mio proprio intendimento; e benedissi l'Altissimo stesso, e lodai e glorificai Colui che vive a tempo indefinito, perché il suo dominio è un dominio a tempo indefinito e il suo regno è di generazione in generazione. 35 E tutti gli abitanti della terra sono considerati semplicemente come nulla, ed egli fa secondo la sua propria volontà fra l'esercito dei cieli e gli abitanti della terra. E non esiste nessuno che possa fermare la sua mano o che gli possa dire: 'Che cosa hai fatto?' 36 "Nel medesimo tempo mi tornava il mio stesso intendimento, e per la dignità del mio regno mi tornavano la mia maestà e il mio splendore stessi; e anche i miei alti funzionari reali e i miei grandi mi ricercavano con premura, e fui ristabilito sul mio proprio regno, e mi fu aggiunta straordinaria grandezza. 37 "Ora io, Nabucodonosor, lodo ed esalto e glorifico il Re dei cieli, perché tutte le sue opere sono verità e le sue vie sono giustizia, e perché può umiliare quelli che camminano nell'orgoglio". 5 Riguardo a Baldassarre il re, fece un grande banchetto per mille dei suoi grandi, e di fronte ai mille beveva vino. 2 Baldassarre, sotto l'effetto del vino, disse di portare i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor suo padre aveva asportato dal tempio che era a Gerusalemme, affinché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue concubine e le sue mogli secondarie. 3 Allora portarono i vasi d'oro che avevano asportato dal tempio della casa di Dio che era a Gerusalemme, e il re e i suoi grandi, le sue concubine e le sue mogli secondarie vi bevvero. 4 Bevvero vino, e lodarono gli dèi d'oro e d'argento, di rame, di ferro, di legno e di pietra. 5 In quel momento uscirono le dita di una mano d'uomo e scrivevano di fronte al candelabro sull'intonaco del muro del palazzo del re, e il re vedeva il dorso della mano che scriveva. 6 Allora, riguardo al re, il colore della sua medesima faccia si cambiò in lui, e i suoi propri pensieri lo spaventavano, e le giunture dei suoi fianchi si scioglievano e i suoi medesimi ginocchi battevano l'uno contro l'altro. 7 Il re chiamava ad alta (voce, dicendo) di condurre gli evocatori, i caldei e gli astrologi. Il re rispondeva e diceva ai saggi di Babilonia: "L'uomo che leggerà questa scrittura e me ne mostrerà la medesima interpretazione sarà vestito di porpora, con una collana d'oro intorno al collo, e governerà come il terzo nel regno". 8 Allora venivano tutti i saggi del re, ma non erano abbastanza competenti da leggere la scrittura stessa o da far conoscere al re l'interpretazione. 9 Di conseguenza il re Baldassarre fu molto spaventato e il colore della sua faccia si cambiava in lui; e i suoi grandi erano perplessi. 10 Riguardo alla regina, a causa delle parole del re e dei suoi grandi entrò direttamente nella sala del banchetto. La regina rispose e disse: "O re, continua a vivere fino a tempi indefiniti. Non ti spaventino i tuoi pensieri, né si cambi il colore della tua faccia. 11 Esiste nel tuo regno un uomo capace in cui è lo spirito degli dèi santi; e ai giorni di tuo padre si trovarono in lui luce e perspicacia e sapienza simile alla sapienza degli dèi, e lo stesso re Nabucodonosor tuo padre lo stabilì come capo dei sacerdoti che praticavano la magia, degli evocatori, dei caldei (e) degli astrologi, (proprio) tuo padre, o re; 12 dato che uno spirito straordinario e conoscenza e perspicacia per interpretare sogni e la spiegazione di enigmi e lo sciogliere nodi si erano trovati in lui, in Daniele, a cui il re stesso diede nome Baltassar. Ora si chiami lo stesso Daniele, affinché mostri la medesima interpretazione". 13 Pertanto lo stesso Daniele fu portato davanti al re. Il re parlava e diceva a Daniele: "Sei tu il Daniele che è degli esiliati di Giuda, che il re mio padre condusse da Giuda? 14 Ho anche udito riguardo a te che lo spirito degli dèi è in te, e che si sono trovate in te luce e perspicacia e sapienza straordinaria. 15 E ora mi sono stati condotti davanti i saggi (e) gli evocatori, per leggere questa medesima scrittura, per farmene conoscere anche l'interpretazione; ma non sono abbastanza competenti da mostrare la medesima interpretazione della parola. 16 E io stesso ho udito riguardo a te che tu puoi fornire interpretazioni e sciogliere gli stessi nodi. Ora, se puoi leggere la scrittura e farmene conoscere la medesima interpretazione, sarai vestito di porpora, con una collana d'oro intorno al collo, e governerai come il terzo nel regno". 17 Allora Daniele rispondeva e diceva davanti al re: "I tuoi doni siano per te stesso, e i tuoi regali dalli effettivamente ad altri. Comunque, io leggerò la stessa scrittura al re, e gliene farò conoscere l'interpretazione. 18 In quanto a te, o re, lo stesso Iddio Altissimo diede a Nabucodonosor tuo padre il regno e la grandezza e la dignità e la maestà. 19 E a causa della grandezza che Egli gli diede, tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue tremavano e mostravano timore davanti a lui. Uccideva chi voleva, e colpiva chi voleva, ed esaltava chi voleva, e umiliava chi voleva. 20 Ma quando il suo cuore divenne altero e il suo proprio spirito si indurì in modo da agire con presunzione, fu abbassato dal trono del suo regno, e la sua propria dignità gli fu tolta. 21 E fu cacciato dai figli del genere umano, e il suo medesimo cuore fu reso simile a quello di una bestia, e la sua dimora fu con gli asini selvatici. Gli davano da mangiare la vegetazione proprio come ai tori, e il suo proprio corpo si bagnava con la rugiada dei cieli, finché conobbe che l'Iddio Altissimo domina sul regno del genere umano, e che stabilisce su di esso chi vuole. 22 "E in quanto a te, suo figlio Baldassarre, non hai umiliato il tuo cuore, benché tu conoscessi tutto questo. 23 Ma ti sei esaltato contro il Signore dei cieli, e ti hanno portato davanti perfino i vasi della sua casa; e tu stesso e i tuoi grandi, le tue concubine e le tue mogli secondarie vi avete bevuto vino, e hai lodato semplici dèi d'argento e d'oro, di rame, di ferro, di legno e di pietra, che non vedono nulla né odono nulla né conoscono nulla; ma non hai glorificato l'Iddio nella cui mano è il tuo alito e a cui appartengono tutte le tue vie. 24 Di conseguenza è stato mandato d'innanzi a lui il dorso di una mano, ed è stata tracciata questa medesima scrittura. 25 E questa è la scrittura che è stata tracciata: MENE, MENE, TECHEL e PARSIN. 26 "Questa è l'interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato (i giorni del) tuo regno e vi ha posto fine. 27 "TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante. 28 "PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani". 29 Allora Baldassarre comandò, e vestirono Daniele di porpora, con una collana d'oro intorno al collo; e proclamarono riguardo a lui che doveva divenire il terzo governante nel regno. 30 In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso, 31 e Dario il medo stesso ricevette il regno, avendo circa sessantadue anni. 6 Sembrò bene a Dario, e stabilì sul regno centoventi satrapi, che dovevano essere sull'intero regno; 2 e su di loro tre alti funzionari, uno dei quali fu Daniele, perché questi satrapi facessero loro rapporto di continuo e il re non subisse perdita. 3 Ora questo Daniele si distingueva costantemente sugli alti funzionari e sui satrapi, dato che in lui c'era uno spirito straordinario; e il re intendeva innalzarlo su tutto il regno. 4 In quel tempo gli alti funzionari e i satrapi stessi cercavano costantemente di trovare qualche pretesto contro Daniele riguardo al regno; ma non c'era alcun pretesto né cosa corrotta che potessero trovare, dato che egli era degno di fiducia e in lui non si trovava nessuna negligenza né cosa corrotta. 5 Di conseguenza questi uomini robusti dicevano: "Non troveremo in questo Daniele nessun pretesto, salvo che (lo) dobbiamo trovare contro di lui nella legge del suo Dio". 6 Pertanto questi alti funzionari e satrapi stessi si accalcarono dal re, e gli dicevano questo: "O Dario il re, continua a vivere fino a tempi indefiniti. 7 Tutti gli alti funzionari del regno, i prefetti e i satrapi, gli alti funzionari reali e i governatori, si sono consigliati per stabilire uno statuto reale e mettere in vigore un interdetto, che chiunque faccia richiesta ad alcun dio o uomo per trenta giorni salvo che a te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 8 Ora, o re, stabilisci lo statuto e firma lo scritto, perché non sia cambiato, secondo la legge dei medi e dei persiani, che non si annulla". 9 Secondo ciò, il re Dario stesso firmò lo scritto e l'interdetto. 10 Ma Daniele, appena seppe che era stato firmato lo scritto, entrò nella sua casa, ed essendo le finestre della sua camera in terrazza aperte per lui verso Gerusalemme, si inginocchiava sulle sue ginocchia, sì, tre volte al giorno, e pregava e offriva lode dinanzi al suo Dio, come aveva fatto regolarmente prima di ciò. 11 Allora questi stessi uomini robusti entrarono accalcandosi e trovarono Daniele a richiedere e a implorare favore dinanzi al suo Dio. 12 Quindi si accostarono e dicevano davanti al re riguardo all'interdetto del re: "Non hai firmato un interdetto per cui qualunque uomo che faccia richiesta a qualche dio o uomo per trenta giorni salvo che a te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?" Il re rispondeva e diceva: "La cosa è ben stabilita secondo la legge dei medi e dei persiani, che non si annulla". 13 Immediatamente risposero, e dicevano davanti al re: "Daniele, che è degli esiliati di Giuda, non ha mostrato riguardo verso di te, o re, né verso l'interdetto che hai firmato, ma tre volte al giorno fa la sua richiesta". 14 Di conseguenza al re, appena ebbe udito la parola, dispiacque moltissimo, e rivolse la mente a Daniele per salvarlo; e fino al tramonto del sole continuò a cercare di liberarlo. 15 Infine questi stessi uomini robusti si accalcarono dal re, e dicevano al re: "Nota, o re, che la legge appartenente ai medi e ai persiani è che qualunque interdetto o statuto che il re stesso stabilisca non dev'essere cambiato". 16 Pertanto il re stesso comandò, e portarono Daniele e lo gettarono nella fossa dei leoni. Il re rispondeva e diceva a Daniele: "Il tuo Dio che servi con costanza, egli stesso ti libererà". 17 E fu portata una pietra e posta sulla bocca della fossa, e il re la sigillò mediante il suo anello con sigillo e mediante l'anello con sigillo dei suoi grandi, perché non si cambiasse nulla nel caso di Daniele. 18 Allora il re andò al suo palazzo e trascorse la notte in digiuno, e non gli fu portato davanti nessuno strumento musicale, e il suo medesimo sonno fuggì da lui. 19 Infine il re stesso, all'alba, si levava alla luce del giorno, e in fretta andò direttamente alla fossa dei leoni. 20 E come si accostò alla fossa, gridò con voce triste a Daniele. Il re parlava e diceva a Daniele: "O Daniele, servitore dell'Iddio vivente, ha potuto il tuo Dio che servi con costanza liberarti dai leoni?" 21 Immediatamente Daniele stesso parlò col re: "O re, continua a vivere fino a tempi indefiniti. 22 Il mio proprio Dio ha mandato il suo angelo e ha chiuso la bocca dei leoni, e non mi hanno ridotto in rovina, dato che davanti a lui si è trovata in me l'innocenza stessa; e anche davanti a te, o re, non ho fatto nessun atto dannoso". 23 Allora il re si rallegrò molto, e comandò che Daniele stesso fosse tirato fuori della fossa. E Daniele fu tirato fuori della fossa, e non si trovò in lui nessun danno, perché aveva confidato nel suo Dio. 24 E il re comandò, e portarono quegli uomini robusti che avevano accusato Daniele, e nella fossa dei leoni gettarono loro, i loro figli e le loro mogli; e non avevano raggiunto il fondo della fossa che i leoni se ne impadronirono, e stritolarono tutte le loro ossa. 25 Quindi Dario il re stesso scrisse a tutti i popoli, ai gruppi nazionali e alle lingue che dimoravano in tutta la terra: "La vostra pace sia accresciuta moltissimo! 26 D'innanzi a me è stato emanato l'ordine che, in ogni dominio del mio regno, si deve tremare e si deve temere davanti all'Iddio di Daniele. Poiché egli è l'Iddio vivente e Colui che dura fino a tempi indefiniti, e il suo regno è un (regno) che non sarà ridotto in rovina, e il suo dominio è per sempre. 27 Egli salva e libera e compie segni e meraviglie nei cieli e sulla terra, poiché ha salvato Daniele dalla zampa dei leoni". 28 E in quanto a questo Daniele, prosperò nel regno di Dario e nel regno di Ciro il persiano. 7 Nel primo anno di Baldassarre re di Babilonia, Daniele stesso vide un sogno e visioni della sua testa sul suo letto. In quel tempo scrisse il sogno stesso. Riferì il completo racconto delle cose. 2 Daniele parlava e diceva: "Guardavo nelle mie visioni durante la notte, ed ecco, i quattro venti dei cieli agitavano il vasto mare. 3 E quattro grosse bestie salivano dal mare, ciascuna diversa dalle altre. 4 "La prima era simile a un leone, e aveva le ali di un'aquila. Continuai a guardare finché le sue ali furono strappate, e fu sollevata da terra, e fu fatta stare su due piedi proprio come un uomo, e le fu dato un cuore d'uomo. 5 "Ed ecco, un'altra bestia, una seconda, che era simile a un orso. E si levava su un lato, e aveva tre costole in bocca fra i suoi denti; e le dicevano questo: 'Levati, mangia molta carne'. 6 "Dopo questo continuai a guardare, ed ecco, un'altra (bestia), una simile a un leopardo, ma aveva quattro ali di creatura volatile sul dorso. E la bestia aveva quattro teste, e le fu dato in realtà il dominio. 7 "Dopo ciò continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, una quarta bestia, spaventevole e terribile e insolitamente forte. E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le (altre) bestie che erano state prima d'essa, e aveva dieci corna. 8 Continuai a considerare le corna, ed ecco, un altro corno, piccolo, spuntò fra loro, e tre delle prime corna furono divelte d'innanzi a esso. Ed ecco, c'erano in questo corno occhi simili agli occhi di un uomo, e c'era una bocca che proferiva cose grandiose. 9 "Continuai a guardare finché furono posti dei troni e l'Antico di Giorni si sedette. Il suo vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura. Il suo trono era fiamme di fuoco; le ruote d'esso erano un fuoco ardente. 10 Un corso di fuoco scorreva e usciva d'innanzi a lui. C'erano mille migliaia che lo servivano, e diecimila volte diecimila stavano in piedi proprio davanti a lui. La Corte si sedette, e furono aperti dei libri. 11 "Continuai a guardare allora, a causa del suono delle parole grandiose che il corno proferiva; continuai a guardare finché la bestia fu uccisa e il suo corpo fu distrutto e fu dato al fuoco ardente. 12 Ma in quanto al resto delle bestie, i loro domini furono tolti, e fu concesso loro un prolungamento della vita per un tempo e una stagione. 13 "Continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, con le nubi dei cieli veniva qualcuno simile a un figlio dell'uomo; e ottenne accesso presso l'Antico di Giorni, e lo fecero accostare proprio davanti a Lui. 14 E gli furono dati dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui. Il suo dominio è un dominio di durata indefinita che non passerà, e il suo regno un (regno) che non sarà ridotto in rovina. 15 "In quanto a me, Daniele, mi si angustiò di dentro lo spirito a motivo d'esso, e le medesime visioni della mia testa mi spaventavano. 16 Mi accostai a uno di quelli che stavano in piedi, per chiedergli informazioni degne di fiducia su tutto questo. E mi disse, mentre si accinse a farmi conoscere la medesima interpretazione delle cose: 17 " 'In quanto a queste grosse bestie, siccome sono quattro, ci sono quattro re che sorgeranno dalla terra. 18 Ma i santi del Supremo riceveranno il regno, e prenderanno possesso del regno a tempo indefinito, sì, a tempo indefinito di tempi indefiniti'. 19 "Quindi desiderai accertarmi riguardo alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre, straordinariamente spaventevole, i cui denti erano di ferro e i cui artigli erano di rame, che divorava (e) stritolava, e che calpestava pure ciò che restava con i piedi, 20 e riguardo alle dieci corna che erano sulla sua testa, e all'altro (corno) che spuntò e davanti a cui tre caddero, sì, quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva cose grandiose e il cui aspetto era più grosso di quello dei suoi compagni. 21 "Continuai a guardare quando quel medesimo corno fece guerra ai santi, e prevaleva contro di loro, 22 finché venne l'Antico di Giorni e lo stesso giudizio fu dato a favore dei santi del Supremo, e arrivò il tempo determinato in cui i santi presero possesso dello stesso regno. 23 "Egli disse questo: 'In quanto alla quarta bestia, c'è un quarto regno che sarà sulla terra, che sarà diverso da tutti gli (altri) regni; ed esso divorerà tutta la terra e la calpesterà e la stritolerà. 24 E in quanto alle dieci corna, da quel regno sorgeranno dieci re; e ancora un altro sorgerà dopo di loro, ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re. 25 E proferirà parole perfino contro l'Altissimo, e osteggerà di continuo gli stessi santi del Supremo. E intenderà cambiare i tempi e la legge, ed essi gli saranno dati in mano per un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo. 26 E la Corte stessa si sedeva, e infine gli tolsero il suo proprio dominio per annientar(lo) e distrugger(lo) totalmente. 27 " 'E il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno anche a loro'. 28 "Sino a questo punto è la fine della cosa. In quanto a me, Daniele, i miei propri pensieri mi spaventavano grandemente, tanto che il colore della mia medesima faccia cambiò in me; ma custodii la cosa stessa nel mio proprio cuore". 8 Nel terzo anno del regno di Baldassarre il re, mi apparve una visione, sì, a me, Daniele, dopo quella che mi era apparsa all'inizio. 2 E vedevo nella visione; e avvenne, mentre vedevo, che ero a Susa il castello, che è in Elam il distretto giurisdizionale; e vedevo nella visione, e io stesso mi trovavo presso il corso d'acqua di Ulai. 3 Quando alzai gli occhi, allora vidi, ed ecco, un montone stava davanti al corso d'acqua, e aveva due corna. E le due corna erano alte, ma uno era più alto dell'altro, e il più alto era quello che venne su dopo. 4 Vidi il montone cozzare a ovest e a nord e a sud, e nessuna bestia selvaggia continuava a stare davanti a lui, e non c'era nessuno che liberasse dalla sua mano. E faceva secondo la sua volontà, e si dava grandi arie. 5 E io, da parte mia, continuai a considerare, ed ecco, un capro veniva dal ponente sulla superficie dell'intera terra, e non toccava la terra. E riguardo al capro, aveva fra gli occhi un corno notevole. 6 E continuò a venire fino al montone che aveva le due corna, che io avevo visto stare davanti al corso d'acqua; e venne correndo verso di esso nel suo poderoso furore. 7 E lo vidi venire in stretto contatto col montone, e mostrava amarezza verso di esso, e abbatteva il montone e gli rompeva le due corna, e nel montone non ci fu potenza per stargli davanti. Lo gettò dunque a terra e lo calpestò, e il montone non ebbe chi lo liberasse dalla sua mano. 8 E il capro, da parte sua, si diede grandi arie fino all'estremo; ma appena fu divenuto potente, il grande corno si ruppe, e invece d'esso ne crescevano notevolmente quattro, verso i quattro venti dei cieli. 9 E da uno di essi spuntò un altro corno, piccolo, e si faceva grandissimo verso il sud e verso levante e verso l'Adornamento. 10 E continuò a farsi grande fino all'esercito dei cieli, così che fece cadere a terra parte dell'esercito e parte delle stelle, e le calpestava. 11 E si dava grandi arie fino al Principe dell'esercito, e da lui fu tolto il (sacrificio) continuo, e fu gettato giù lo stabilito luogo del suo santuario. 12 E gradualmente fu ceduto un esercito stesso, insieme al (sacrificio) continuo, a causa della trasgressione; e continuò a gettare a terra la verità, e agì ed ebbe successo. 13 E udivo un certo santo parlare, e un altro santo diceva a quello che parlava: "Fino a quando sarà la visione del (sacrificio) continuo e della trasgressione che causa desolazione, per fare sia (del) luogo santo che (dell')esercito qualcosa da calpestare?" 14 Così mi disse: "Fino a duemilatrecento sere (e) mattine; e (il) luogo santo sarà certamente portato alla condizione giusta". 15 Avvenne quindi che, mentre io stesso, Daniele, vedevo la visione e cercavo intendimento, ebbene, ecco, di fronte a me stava qualcuno dall'aspetto simile a un uomo robusto. 16 E udivo la voce di un uomo terreno in mezzo all'Ulai, e chiamava e diceva: "Gabriele, fa comprendere a quello lì la cosa vista". 17 Egli venne dunque presso il luogo dove stavo io, ma quando venne mi atterrii tanto che caddi sulla mia faccia. E mi diceva: "Comprendi, o figlio dell'uomo, che la visione è per il tempo della fine". 18 E mentre parlava con me, mi ero profondamente addormentato con la faccia a terra. Mi toccò, dunque, e mi fece stare in piedi dove stavo. 19 E proseguì, dicendo: "Ecco, ti faccio conoscere ciò che avverrà nella parte finale della denuncia, perché è per il tempo fissato della fine. 20 "Il montone che hai visto possedere le due corna (rappresenta) i re di Media e di Persia. 21 E il capro peloso (rappresenta) il re di Grecia; e in quanto al grande corno che era fra i suoi occhi, (rappresenta) il primo re. 22 Ed essendo quello stato rotto, così che quattro infine sorsero invece d'esso, dalla (sua) nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza. 23 "E nella parte finale del loro regno, quando i trasgressori agiranno fino al completamento, sorgerà un re dall'aspetto fiero e che intenderà detti ambigui. 24 E il suo potere deve acquistar vigore, ma non per suo proprio potere. E causerà rovina in maniera meravigliosa, e certamente avrà successo e opererà con efficacia. E realmente ridurrà potenti in rovina, anche il popolo costituito dei santi. 25 E secondo la sua perspicacia certamente farà anche riuscire l'inganno nella sua mano. E nel suo cuore si darà grandi arie, e durante la libertà dalle ansie ridurrà in rovina molti. E sorgerà contro il Principe dei principi, ma sarà infranto senza mano. 26 "E la cosa vista riguardo alla sera e al mattino, che è stata detta, è vera. E tu, da parte tua, tieni segreta la visione, perché è per molti giorni ancora". 27 E in quanto a me, Daniele, mi sentii esaurito e fui malato per (alcuni) giorni. Quindi mi levai e feci il lavoro del re; ma continuai a mostrarmi attonito a causa della cosa vista, e non c'era nessuno che (la) comprendesse. 9 Nel primo anno di Dario figlio di Assuero del seme dei medi, che era stato fatto re sul regno dei caldei, 2 nel primo anno del suo regno io stesso, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta, per compiere le devastazioni di Gerusalemme, (cioè) settant'anni. 3 E volgevo la mia faccia a Geova il (vero) Dio, per cercar(lo) con preghiera e con suppliche, con digiuno e sacco e cenere. 4 E pregavo Geova mio Dio e facevo confessione e dicevo: "Ah Geova il (vero) Dio, grande e tremendo, che osserva il patto e l'amorevole benignità verso quelli che lo amano e verso quelli che osservano i suoi comandamenti, 5 noi abbiamo peccato e fatto il male e agito malvagiamente e ci siamo ribellati; e c'è stato uno sviarsi dai tuoi comandamenti e dalle tue decisioni giudiziarie. 6 E non abbiamo ascoltato i tuoi servitori i profeti, che hanno parlato in tuo nome ai nostri re, ai nostri principi e ai nostri antenati e a tutto il popolo del paese. 7 A te, o Geova, appartiene la giustizia, ma a noi la vergogna della faccia come in questo giorno, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme e a tutti quelli d'Israele, quelli vicini e quelli lontani in tutti i paesi nei quali li hai dispersi a causa della loro infedeltà con la quale agirono contro di te. 8 "O Geova, a noi appartiene la vergogna della faccia, ai nostri re, ai nostri principi e ai nostri antenati, perché abbiamo peccato contro di te. 9 A Geova nostro Dio appartengono le misericordie e gli atti di perdono, poiché ci siamo ribellati contro di lui. 10 E non abbiamo ubbidito alla voce di Geova nostro Dio per camminare nelle sue leggi che egli ci pose dinanzi per mano dei suoi servitori i profeti. 11 E tutti quelli d'Israele hanno trasgredito la tua legge, e c'è stato uno sviarsi col non ubbidire alla tua voce, così che versasti su di noi la maledizione e la dichiarazione giurata che è scritta nella legge di Mosè il servitore del (vero) Dio, poiché abbiamo peccato contro di Lui. 12 Ed egli eseguiva le sue parole che aveva pronunciato contro di noi e contro i nostri giudici che ci giudicarono, facendo venire su di noi una grande calamità, tale che non si è fatto sotto tutti i cieli come si è fatto in Gerusalemme. 13 Proprio come è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità è venuta su di noi, e non abbiamo placato la faccia di Geova nostro Dio volgendoci dal nostro errore e mostrando perspicacia nella tua verità. 14 "E Geova vigilava sulla calamità e infine la fece venire su di noi, poiché Geova nostro Dio è giusto in tutte le sue opere che ha fatto; e noi non abbiamo ubbidito alla sua voce. 15 "E ora, o Geova nostro Dio, tu che facesti uscire il tuo popolo dal paese d'Egitto con mano forte e ti facevi un nome come in questo giorno, abbiamo peccato, abbiamo agito malvagiamente. 16 O Geova, secondo tutti i tuoi atti di giustizia, ti prego, si ritirino la tua ira e il tuo furore dalla tua città Gerusalemme, tuo santo monte, poiché, a causa dei nostri peccati e a causa degli errori dei nostri antenati, Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di biasimo presso tutti quelli che sono intorno a noi. 17 E ora ascolta, o nostro Dio, la preghiera del tuo servitore e le sue suppliche, e fa splendere la tua faccia sul tuo santuario che è desolato, per amore di Geova. 18 Porgi il tuo orecchio, o mio Dio, e odi. Apri i tuoi occhi e vedi le nostre condizioni desolate e la città che è stata chiamata col tuo nome; poiché non secondo i nostri atti giusti facciamo cadere dinanzi a te le nostre suppliche, ma secondo le tue molte misericordie. 19 O Geova, odi. O Geova, perdona. O Geova, presta attenzione e agisci. Non tardare, per amore di te stesso, o mio Dio, poiché il tuo proprio nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo". 20 Mentre ancora parlavo e pregavo e confessavo il mio peccato e il peccato del mio popolo Israele e facevo cadere la mia richiesta di favore dinanzi a Geova mio Dio riguardo al santo monte del mio Dio, 21 e (mentre) ancora parlavo nella preghiera, ebbene, l'uomo Gabriele, che avevo visto nella visione all'inizio, essendo stato reso affaticato dalla stanchezza, arrivava presso di me al tempo dell'offerta del dono della sera. 22 E impartiva intendimento e mi parlava e diceva: "O Daniele, ora sono uscito per farti avere perspicacia con intendimento. 23 All'inizio delle tue suppliche è uscita una parola, e io stesso sono venuto a riferire, perché sei qualcuno molto desiderabile. Prendi dunque in considerazione la parola, e abbi intendimento della cosa vista. 24 "Settanta settimane sono state determinate sul tuo popolo e sulla tua santa città, per porre termine alla trasgressione, e porre fine al peccato, e fare espiazione per l'errore, e recare giustizia per tempi indefiniti, e imprimere un suggello sulla visione e sul profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi conoscere e avere perspicacia (che), dall'emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia (il) Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane. Essa tornerà e sarà effettivamente riedificata, con pubblica piazza e fossato, ma nelle strettezze dei tempi. 26 "E dopo le sessantadue settimane Messia sarà stroncato, senza nulla per lui stesso. "E il popolo di un condottiero che verrà ridurrà in rovina la città e il luogo santo. E la fine d'esso sarà mediante l'inondazione. E sino alla fine ci sarà guerra; sono decise le desolazioni. 27 "Ed egli deve tenere in vigore (il) patto per i molti per una settimana; e alla metà della settimana farà cessare sacrificio e offerta di dono. "E sull'ala di cose disgustanti ci sarà colui che causa desolazione; e fino a uno sterminio, la medesima cosa decisa si verserà anche su colui che giace desolato". 10 Nel terzo anno di Ciro re di Persia fu rivelata una parola a Daniele, al quale fu dato il nome di Baltassar; e la parola era verace, e c'era un grande servizio militare. Ed egli comprese la parola, e aveva intendimento della cosa vista. 2 In quei giorni io stesso, Daniele, feci cordoglio per tre settimane intere. 3 Non mangiai pane squisito, e né carne né vino entrò nella mia bocca, e non mi spalmai d'unguento finché si completarono le tre settimane intere. 4 E il ventiquattresimo giorno del primo mese, mentre io stesso ero sulla sponda del gran fiume, cioè l'Iddechel, 5 allora alzavo gli occhi e vedevo, ed ecco un certo uomo vestito di lino, con i fianchi cinti d'oro di Ufaz. 6 E il suo corpo era simile al crisolito, e la sua faccia simile all'aspetto del lampo, e i suoi occhi simili a torce infuocate, e le sue braccia e il luogo dei suoi piedi erano simili alla visione del rame forbito, e il suono delle sue parole era simile al suono di una folla. 7 E io, Daniele, da solo, vidi l'apparizione; ma in quanto agli uomini che erano con me, non videro l'apparizione. Comunque, su di loro cadde un gran tremito, tanto che corsero a nascondersi. 8 E io, io fui lasciato rimanere solo, così che vidi questa grande apparizione. E non fu lasciata rimanere in me nessuna potenza, e la mia propria dignità si cambiò su di me in rovina, e non ritenni alcuna potenza. 9 E udivo il suono delle sue parole; e mentre udivo il suono delle sue parole, io stesso ero anche profondamente addormentato sulla mia faccia, con la faccia a terra. 10 Ed ecco, una mano mi toccò, e gradualmente mi scosse perché (mi alzassi) sulle mie ginocchia e sulle palme delle mie mani. 11 E mi diceva: "O Daniele, uomo molto desiderabile, abbi intendimento delle parole che ti pronuncio, e sta in piedi dove stavi, poiché ora ti sono stato mandato". E quando mi pronunciò questa parola, io stetti realmente in piedi, rabbrividendo. 12 E proseguì, dicendomi: "Non aver timore, o Daniele, poiché dal primo giorno che desti il tuo cuore all'intendimento e ti umiliasti dinanzi al tuo Dio le tue parole sono state udite, e io stesso sono venuto a motivo delle tue parole. 13 Ma il principe del reame di Persia mi stava in opposizione per ventuno giorni, ed ecco, Michele, uno dei primi principi, venne ad aiutarmi; e io, da parte mia, rimasi lì accanto ai re di Persia. 14 E son venuto a farti discernere ciò che accadrà al tuo popolo nella parte finale dei giorni, perché è una visione ancora per i giorni (avvenire)". 15 Or quando mi pronunciò parole come queste, io avevo rivolto la faccia a terra ed ero divenuto senza parola. 16 Ed ecco, uno simile alla somiglianza dei figli del genere umano mi toccava le labbra, e aprivo la bocca e parlavo e dicevo a colui che mi stava di fronte: "O mio signore, a causa dell'apparizione le mie convulsioni si rivoltavano dentro di me, e non ho ritenuto alcuna potenza. 17 Come ha potuto dunque il servitore di questo mio signore parlare con questo mio signore? E in quanto a me, fino ad ora non c'è stata in me nessuna potenza, e non mi è stato lasciato rimanere proprio nessun alito". 18 E colui che era simile all'aspetto dell'uomo terreno mi toccava di nuovo e mi rafforzava. 19 Quindi disse: "Non aver timore, o uomo molto desiderabile. Abbi pace. Sii forte, sì, sii forte". E appena mi ebbe parlato esercitai la mia forza e infine dissi: "Il mio signore parli, perché mi hai rafforzato". 20 Continuò dunque a dire: "Sai realmente perché son venuto da te? E ora tornerò a combattere col principe di Persia. Quando uscirò, ecco, verrà anche il principe di Grecia. 21 Comunque, ti dichiarerò le cose annotate nella scrittura di verità, e non c'è nessuno che mi sostenga fortemente in queste (cose) eccetto Michele, il vostro principe. 11 "E in quanto a me, nel primo anno di Dario il medo stetti per lui come rafforzatore e come fortezza. 2 E ora ti dirò ciò che è verità: "Ecco, ci saranno ancora tre re che sorgeranno per la Persia, e il quarto ammasserà grandi ricchezze più di tutti (gli altri). E appena sarà divenuto forte nelle sue ricchezze, solleverà ogni cosa contro il regno di Grecia. 3 "E un re potente certamente sorgerà e dominerà con esteso dominio e farà secondo la sua volontà. 4 E quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto e sarà diviso verso i quattro venti dei cieli, ma non alla sua posterità e non secondo il suo dominio con cui aveva dominato; perché il suo regno sarà sradicato, sì, per altri che non sono questi. 5 "E il re del sud diverrà forte, pure (uno) dei suoi principi; e prevarrà contro di lui e certamente dominerà con esteso dominio (più grande del) potere di governare di quello. 6 "E alla fine di (alcuni) anni si alleeranno l'uno con l'altro, e la medesima figlia del re del sud verrà al re del nord per fare un accordo equo. Ma essa non riterrà la potenza del suo braccio; ed egli non sussisterà, né il suo braccio; e sarà ceduta, essa stessa, e quelli che l'avevano condotta, e colui che la generò, e chi la rese forte in (quei) tempi. 7 E uno dal germoglio delle sue radici certamente sorgerà al suo posto, e verrà verso le forze militari e verrà contro la fortezza del re del nord e agirà certamente contro di loro e prevarrà. 8 E anche con i loro dèi, con le loro immagini di metallo fuso, con i loro oggetti desiderabili d'argento e d'oro, (e) con i prigionieri verrà in Egitto. Ed egli stesso per (alcuni) anni starà lontano dal re del nord. 9 "Ed effettivamente verrà nel regno del re del sud e tornerà al suo proprio suolo. 10 "Ora in quanto ai suoi figli, si ecciteranno e realmente raccoglieranno una folla di grandi forze militari. E nel venire certamente verrà e inonderà e attraverserà. Ma tornerà, e si ecciterà fino alla sua fortezza. 11 "E il re del sud si inasprirà e dovrà uscire e combattere con lui, (cioè) col re del nord; e certamente farà sorgere una grande folla, e la folla in effetti sarà data in mano a quello. 12 E la folla sarà certamente portata via. Il suo cuore si esalterà, ed egli in effetti farà cadere decine di migliaia; ma non userà la sua forte posizione. 13 "E il re del nord dovrà tornare e radunare una folla più grande della prima; e alla fine dei tempi, (alcuni) anni, egli verrà, facendo ciò con grandi forze militari e con una gran quantità di beni. 14 E in quei tempi molti sorgeranno contro il re del sud. "E i figli dei ladroni appartenenti al tuo popolo, da parte loro, saranno portati per cercar di avverare una visione; e dovranno inciampare. 15 "E il re del nord verrà ed eleverà un bastione d'assedio e realmente catturerà una città con fortificazioni. E in quanto alle braccia del sud, non resisteranno, né il popolo dei suoi scelti; e non ci sarà potere per continuare a resistere. 16 E colui che gli verrà contro farà secondo la sua volontà, e non ci sarà nessuno che resista davanti a lui. E starà nel paese dell'Adornamento e ci sarà lo sterminio nella sua mano. 17 E volgerà la sua faccia per venire con la forza del suo intero regno, e ci saranno con lui (accordi) equi; e agirà con efficacia. E riguardo alla figlia delle donne, gli sarà concesso di ridurla in rovina. Ed essa non resisterà, e non continuerà ad essere sua. 18 Ed egli rivolgerà la faccia ai paesi costieri e realmente ne catturerà molti. E un comandante dovrà far cessare per sé il biasimo da parte di lui, (così che) il suo biasimo non sarà. Lo farà ricadere su quello. 19 E rivolgerà la faccia alle fortezze del suo (proprio) paese, e certamente inciamperà e cadrà, e non sarà trovato. 20 "E al suo posto deve sorgere uno che farà passare un esattore per il regno splendido, e in pochi giorni sarà infranto, ma non nell'ira né nella guerra. 21 "E deve sorgere al suo posto uno che sarà disprezzato, e certamente non porranno su di lui la dignità del regno; ed effettivamente verrà durante la libertà dalle ansie e si impadronirà del regno per mezzo della lusinga. 22 E riguardo alle braccia dell'inondazione, saranno inondate a causa di lui, e saranno infrante; come anche il Condottiero del patto. 23 E a causa del loro allearsi con lui egli praticherà l'inganno e realmente salirà e diverrà potente per mezzo di una piccola nazione. 24 Durante la libertà dalle ansie, entrerà perfino nella pinguedine del distretto giurisdizionale e realmente farà ciò che non hanno fatto i suoi padri e i padri dei suoi padri. Spargerà fra loro preda e spoglie e beni; e tramerà disegni contro luoghi fortificati, ma solo fino a un tempo. 25 "E desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. 26 E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno. "E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi. 27 "E riguardo a questi due re, il loro cuore sarà incline a fare ciò che è male, e a una stessa tavola continueranno a pronunciare una menzogna. Ma nulla riuscirà, perché (la) fine è ancora per il tempo fissato. 28 "E tornerà al suo paese con una gran quantità di beni, e il suo cuore sarà contro il patto santo. E agirà con efficacia e certamente tornerà al suo paese. 29 "Al tempo fissato tornerà, e in effetti verrà contro il sud; ma l'ultima volta non sarà come la prima. 30 E certamente verranno contro di lui le navi di Chittim, e se ne dovrà contristare. "E realmente tornerà e lancerà denunce contro il patto santo e agirà con efficacia; e dovrà tornare e prendere in considerazione quelli che avranno lasciato il patto santo. 31 E sorgeranno braccia, che procederanno da lui; e realmente profaneranno il santuario, la fortezza, e sopprimeranno il (sacrificio) continuo. "E certamente porranno la cosa disgustante che causa desolazione. 32 "E per mezzo di parole lusinghiere egli condurrà all'apostasia quelli che agiscono malvagiamente contro (il) patto. Ma in quanto al popolo che conosce il suo Dio, prevarrà e agirà con efficacia. 33 E in quanto a quelli che hanno perspicacia fra il popolo, impartiranno intendimento a molti. E certamente saranno fatti inciampare mediante la spada e mediante la fiamma, mediante la cattività e mediante la preda, per (alcuni) giorni. 34 Ma quando saranno fatti inciampare saranno aiutati con un po' di aiuto; e molti si uniranno certamente a loro per mezzo della lusinga. 35 E alcuni di quelli che avranno perspicacia saranno fatti inciampare, affinché si compia un'opera di raffinamento a causa d'essi e affinché si compia una purificazione e affinché si compia un imbiancamento, fino al tempo della fine; perché è ancora per il tempo fissato. 36 "E il re veramente farà secondo la sua propria volontà, e si esalterà e si magnificherà al di sopra di ogni dio; e pronuncerà cose meravigliose contro l'Iddio degli dèi. E certamente avrà successo finché (la) denuncia non sia giunta a compimento; perché la cosa decisa deve farsi. 37 E non prenderà in considerazione il Dio dei suoi padri; e non prenderà in considerazione il desiderio delle donne e ogni altro dio, ma si magnificherà su chiunque. 38 Ma al dio delle fortezze darà gloria nel suo posto; e a un dio che i suoi padri non conobbero darà gloria mediante oro e mediante argento e mediante pietra preziosa e mediante cose desiderabili. 39 E agirà con efficacia contro i bastioni più fortificati, insieme a un dio straniero. Farà abbondare di gloria chiunque (gli) avrà dato riconoscimento, e in effetti li farà governare fra molti; e ripartirà (il) suolo per un prezzo. 40 "E nel tempo della fine il re del sud si impegnerà con lui in uno scontro, e contro di lui il re del nord si riverserà con carri e con cavalieri e con molte navi; e certamente entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà. 41 Effettivamente entrerà anche nel paese dell'Adornamento, e saranno fatti inciampare molti (paesi). Ma questi son quelli che scamperanno dalla sua mano: Edom e Moab e la parte principale dei figli di Ammon. 42 Ed egli continuerà a stendere la mano contro i paesi; e riguardo al paese d'Egitto, non scamperà. 43 E in effetti dominerà sui tesori nascosti dell'oro e dell'argento e su tutte le cose desiderabili d'Egitto. E i libi e gli etiopi (seguiranno) i suoi passi. 44 "Ma ci saranno notizie che lo turberanno, dal levante e dal nord, e certamente uscirà con gran furore per annientare e votare molti alla distruzione.45 E pianterà le tende del suo palazzo fra (il) mare grande e il santo monte dell'Adornamento; e dovrà pervenire alla sua fine, e non ci sarà per lui soccorritore. 12 "E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo. E certamente accadrà un tempo di angustia come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo. E durante quel tempo il tuo popolo scamperà, chiunque si troverà scritto nel libro. 2 E molti di quelli addormentati nel suolo di polvere si sveglieranno, questi alla vita di durata indefinita e quelli ai biasimi (e) all'aborrimento di durata indefinita. 3 "E quelli che hanno perspicacia splenderanno come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla giustizia, come le stelle a tempo indefinito, sì, per sempre. 4 "E in quanto a te, o Daniele, rendi segrete le parole e sigilla il libro, sino al tempo della fine. Molti (lo) scorreranno, e la (vera) conoscenza diverrà abbondante". 5 E io, Daniele, vidi, ed ecco, altri due stavano in piedi, uno su una sponda del fiume e l'altro sull'altra sponda del fiume. 6 Quindi uno disse all'uomo vestito di lino, che era al di sopra delle acque del fiume: "Fra quanto sarà la fine delle cose meravigliose?" 7 E udivo l'uomo vestito di lino, che era al di sopra delle acque del fiume, mentre alzava la (mano) destra e la (mano) sinistra ai cieli e giurava per Colui che vive a tempo indefinito: "Sarà per un tempo fissato, tempi fissati e una metà. E appena si sarà finito di frantumare la potenza del popolo santo, tutte queste cose perverranno alla loro fine". 8 Ora in quanto a me, udii, ma non potei comprendere; così che dissi: "O mio signore, quale sarà la parte finale di queste cose?" 9 Ed egli proseguì, dicendo: "Va, Daniele, perché le parole sono rese segrete e sigillate sino al tempo della fine. 10 Molti si purificheranno e si imbiancheranno e saranno raffinati. E i malvagi di certo agiranno malvagiamente, e nessun malvagio comprenderà; ma quelli che hanno perspicacia comprenderanno. 11 "E dal tempo in cui è stato soppresso il (sacrificio) continuo ed è stata posta la cosa disgustante che causa desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 "Felice colui che rimane in attesa e che arriva a milletrecentotrentacinque giorni! 13 "E in quanto a te stesso, va verso la fine; e riposerai, ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Osea

1 La parola di Geova che fu rivolta a Osea figlio di Beeri ai giorni di Uzzia, Iotam, Acaz (ed) Ezechia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo figlio di Joas, re d'Israele. 2 Ci fu un inizio della parola di Geova mediante Osea, e Geova diceva a Osea: "Va, prenditi una moglie di fornicazione e figli di fornicazione, perché mediante la fornicazione il paese si distoglie positivamente dal seguire Geova". 3 Ed egli andava e prendeva Gomer figlia di Diblaim, così che essa rimase incinta e a suo tempo gli partorì un figlio. 4 E Geova gli diceva: "Mettigli nome Izreel, poiché ancora un poco e devo chiedere conto degli atti di spargimento di sangue di Izreel alla casa di Ieu, e devo far cessare il governo reale della casa d'Israele. 5 E deve accadere in quel giorno che devo rompere l'arco d'Israele nel bassopiano di Izreel". 6 Ed essa rimaneva incinta un'altra volta e partoriva una figlia. Ed Egli gli diceva: "Mettile nome Lo-Ruama, poiché non mostrerò più misericordia alla casa d'Israele, perché positivamente li toglierò. 7 Ma mostrerò misericordia alla casa di Giuda, e certamente li salverò mediante Geova loro Dio; ma non li salverò mediante arco o mediante spada o mediante guerra, mediante cavalli o mediante cavalieri". 8 Ed essa gradualmente svezzò Lo-Ruama, e rimaneva incinta e partoriva un figlio. 9 Così Egli disse: "Mettigli nome Lo-Ammi, perché non siete mio popolo e io stesso non sarò vostro. 10 "E il numero dei figli d'Israele deve divenire come i granelli di sabbia del mare che non si possono misurare né contare. E deve avvenire che nel luogo in cui si diceva loro: 'Voi non siete mio popolo', si dirà loro: 'I figli dell'Iddio vivente'. 11 E i figli di Giuda e i figli d'Israele saranno certamente radunati insieme in unità e in effetti si costituiranno un solo capo e saliranno dal paese, perché grande sarà il giorno di Izreel. 2 "Dite ai vostri fratelli: 'Mio popolo!' e alle vostre sorelle: 'O donna alla quale è stata mostrata misericordia!' 2 Intentate causa contro vostra madre; intentate causa, poiché non è mia moglie e io non sono suo marito. Ed essa deve togliere d'innanzi a sé la sua fornicazione e di fra le sue mammelle i suoi atti di adulterio, 3 affinché io non la spogli nuda e realmente non la ponga come nel giorno in cui nacque, e realmente non la renda come un deserto e non la riduca come una terra arida e non la metta a morte con la sete. 4 E non mostrerò misericordia ai suoi figli, poiché sono figli di fornicazione. 5 Poiché la loro madre ha commesso fornicazione. Colei che ne fu incinta ha agito in maniera vergognosa, poiché ha detto: 'Voglio andare dietro a quelli che mi amano appassionatamente, quelli che (mi) danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana e il mio lino, il mio olio e la mia bevanda'. 6 "Perciò, ecco, cingo di spine la tua via; e certamente erigerò contro di lei un muro di pietra, così che non troverà i suoi propri sentieri. 7 E in effetti inseguirà i suoi appassionati amanti, ma non li raggiungerà; e certamente li cercherà, ma non (li) troverà. E dovrà dire: 'Voglio andare e tornare da mio marito, il primo, poiché allora stavo meglio di ora'. 8 Ma essa stessa non riconobbe che ero stato io a darle grano e vino dolce e olio, e che le avevo fatto abbondare lo stesso argento, e l'oro, (di cui) fecero uso per Baal. 9 " 'Perciò mi volgerò e certamente toglierò il mio grano a suo tempo e il mio vino dolce nella sua stagione, e certamente strapperò via la mia lana e il mio lino (che servono) per coprire la sua nudità. 10 E ora scoprirò le sue parti intime agli occhi dei suoi appassionati amanti, e non ci sarà uomo che la porti via alla mia mano. 11 E certamente farò cessare tutta la sua esultanza, la sua festa, la sua luna nuova e il suo sabato e ogni suo periodo festivo. 12 E certamente renderò desolati la sua vite e il suo fico, di cui ha detto: "Sono un dono per me, che i miei appassionati amanti mi hanno dato"; e certamente li porrò come una foresta, e la bestia selvaggia del campo certamente li divorerà. 13 E di sicuro le chiederò conto dei giorni delle immagini di Baal alle quali continuò a fare fumo di sacrificio, quando continuò ad adornarsi col suo anello e col suo ornamento e continuò ad andare dietro ai suoi appassionati amanti, e mi dimenticò', è l'espressione di Geova. 14 " 'Perciò, ecco, prevalgo su di lei, e certamente la farò andare nel deserto, e di sicuro parlerò al suo cuore. 15 E senz'altro le darò le sue vigne da allora in poi, e il bassopiano di Acor come ingresso alla speranza; e là di sicuro risponderà come nei giorni della sua giovinezza e come nel giorno della sua salita dal paese d'Egitto. 16 E deve avvenire in quel giorno', è l'espressione di Geova, 'che (mi) chiamerai Mio marito, e non mi chiamerai più Mio proprietario'. 17 " 'E certamente allontanerò i nomi delle immagini di Baal dalla sua bocca, e non saranno più ricordate con il loro nome. 18 E in quel giorno in effetti concluderò per loro un patto in relazione con la bestia selvaggia del campo e con la creatura volatile dei cieli e con la cosa strisciante del suolo, e romperò l'arco e la spada e la guerra dal paese, e li farò giacere al sicuro. 19 E certamente ti impegnerò a me a tempo indefinito, e certamente ti impegnerò a me nella giustizia e nel diritto e nell'amorevole benignità e nelle misericordie. 20 E di sicuro ti impegnerò a me nella fedeltà; e di sicuro conoscerai Geova'. 21 " 'E deve avvenire in quel giorno che io risponderò', è l'espressione di Geova, 'risponderò ai cieli, ed essi, da parte loro, risponderanno alla terra; 22 e la terra, da parte sua, risponderà al grano e al vino dolce e all'olio; ed essi, da parte loro, risponderanno a Izreel ('Dio seminerà seme'). 23 E certamente la seminerò come seme per me sulla terra, e di sicuro mostrerò misericordia a colei alla quale non fu mostrata misericordia, e certamente dirò a quelli che non sono mio popolo: "Tu sei il mio popolo"; ed essi, da parte loro, diranno: "(Tu sei) il mio Dio" ' ". 3 E Geova mi diceva: "Va ancora una volta, ama una donna che è amata da un compagno e che commette adulterio, come nel caso dell'amore di Geova per i figli d'Israele mentre si rivolgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva secca". 2 E me l'acquistavo per quindici (pezzi) d'argento e un homer d'orzo e mezzo homer d'orzo. 3 Quindi le dissi: "Per molti giorni dimorerai come mia. Non devi commettere fornicazione, e non devi appartenere ad (altro) uomo; e anch'io certamente sarò per te". 4 È perché i figli d'Israele dimoreranno per molti giorni senza re e senza principe e senza sacrificio e senza colonna e senza efod e terafim. 5 In seguito i figli d'Israele torneranno e certamente cercheranno Geova loro Dio, e Davide loro re; e di sicuro verranno tremando a Geova e alla sua bontà nella parte finale dei giorni. 4 Udite la parola di Geova, o figli d'Israele, poiché Geova ha una causa con gli abitanti del paese, poiché non c'è verità né amorevole benignità né conoscenza di Dio nel paese. 2 Ci sono la dichiarazione di maledizioni e la pratica d'inganno e assassinio e furto e il commettere adulterio che son dilagati, e atti di spargimento di sangue han toccato altri atti di spargimento di sangue. 3 Perciò il paese farà cordoglio e ogni abitante in esso dovrà venir meno con la bestia selvaggia del campo e con la creatura volatile dei cieli, e perfino gli stessi pesci del mare saranno raccolti (nella morte). 4 "Comunque, nessun uomo contenda, né un uomo riprenda, giacché il tuo popolo è come quelli che contendono contro un sacerdote. 5 E certamente inciamperai di giorno, e anche il profeta deve inciampare con te, come di notte. E di sicuro ridurrò tua madre al silenzio. 6 Il mio popolo sarà certamente ridotto al silenzio, perché non c'è conoscenza. Poiché la conoscenza è ciò che tu stesso hai rigettato, anch'io ti rigetterò dal farmi da sacerdote; e (poiché) continui a dimenticare la legge del tuo Dio, io dimenticherò i tuoi figli, anch'io. 7 In proporzione alla moltitudine d'essi, così hanno peccato contro di me. Hanno cambiato la mia propria gloria in semplice disonore. 8 Continuano a divorare il peccato del mio popolo, e al loro errore continuano a innalzare la loro anima. 9 "E dovrà avvenire al popolo come al sacerdote; e certamente chiederò loro conto delle loro vie; e farò ricadere su di loro le loro azioni. 10 Ed effettivamente mangeranno, ma non si sazieranno. Tratteranno realmente (le donne) come meretrici; ma non aumenteranno, perché hanno smesso di mostrare riguardo a Geova stesso. 11 La fornicazione e il vino e il vino dolce tolgono il buon motivo. 12 Il mio proprio popolo continua a interrogare il suo (idolo di) legno, e il suo proprio bastone continua a informarlo; perché il medesimo spirito di fornicazione li ha fatti errare, e mediante la fornicazione escono di sotto al loro Dio. 13 Essi sacrificano sulle cime dei monti, e fanno fumo di sacrificio sui colli, sotto l'albero massiccio e lo storace e il grosso albero, perché la sua ombra è buona. Perciò le vostre figlie commettono fornicazione e le vostre proprie nuore commettono adulterio. 14 "Non chiederò conto alle vostre figlie perché commettono fornicazione, e alle vostre nuore perché commettono adulterio. Poiché, riguardo agli (uomini), se ne vanno con le meretrici, e sacrificano con le prostitute del tempio; e un popolo (che) non comprende sarà calpestato. 15 Benché tu commetta fornicazione, o Israele, non divenga colpevole Giuda, e non venite a Ghilgal, né salite a Bet-Aven né giurate 'Come Geova vive!' 16 Poiché, come una vacca ostinata, Israele è divenuto ostinato. Li pascerà ora Geova come un giovane montone in luogo spazioso? 17 Efraim è congiunto agli idoli. Lascialo stare! 18 Finita la loro birra di frumento, hanno positivamente trattato (la donna) come una meretrice. I suoi protettori hanno positivamente amato il disonore. 19 Un vento l'ha avvolta nelle sue ali. E proveranno vergogna dei loro sacrifici". 5 "Udite questo, o sacerdoti, e presta attenzione, o casa d'Israele, e voi, o casa del re, prestate orecchio, poiché con voi ha a che fare il giudizio; perché siete divenuti una trappola a Mizpa e come una rete stesa sul Tabor. 2 E nell'opera di scannare, quelli che apostatano sono scesi molto in basso, e io fui un'esortazione per tutti loro. 3 Ho conosciuto personalmente Efraim, e Israele stesso non mi è stato occultato. Poiché ora, o Efraim, hai trattato (le donne) come meretrici; Israele si è contaminato. 4 Le loro azioni non permettono di tornare al loro Dio, perché in mezzo a loro c'è uno spirito di fornicazione; e non hanno riconosciuto Geova stesso. 5 E l'orgoglio d'Israele gli ha attestato in faccia; e Israele ed Efraim stessi son fatti inciampare nel loro errore. Giuda ha anche inciampato con loro. 6 Con il loro gregge e con la loro mandria andavano a cercare Geova, ma non (lo) potevano trovare. Si era ritirato da loro. 7 Hanno agito slealmente verso Geova stesso, poiché hanno generato figli estranei. Ora un mese li divorerà con le loro porzioni. 8 "Suonate il corno in Ghibea, la tromba in Rama! Emettete un grido di guerra a Bet-Aven, dietro di te, o Beniamino! 9 O Efraim, diverrai un semplice oggetto di stupore nel giorno del rimprovero. Fra le tribù d'Israele ho fatto conoscere parole degne di fiducia. 10 I principi di Giuda son divenuti proprio come quelli che spostano indietro una linea di confine. Su di loro verserò il mio furore proprio come acqua. 11 Efraim è oppresso, schiacciato nel diritto, poiché si era assunto l'impegno di camminare dietro al suo avversario. 12 E io ero come la tignola per Efraim e proprio come il marciume per la casa di Giuda. 13 "Ed Efraim vedeva la sua infermità, e Giuda la sua ulcera. Ed Efraim andava in Assiria e mandava a (chiamare) un gran re. Ma quello stesso non vi poté sanare, e non vi poté togliere un'ulcera con alcuna cura. 14 Poiché io sarò come un giovane leone per Efraim e come un giovane leone fornito di criniera per la casa di Giuda. Io, io stesso sbranerò e andrò (e) porterò via, e non ci sarà liberatore. 15 Andrò, certamente tornerò al mio luogo finché portino la loro colpa; e certamente cercheranno la mia faccia. Quando saranno in grave angustia, mi cercheranno". 6 "Venite, e torniamo a Geova, poiché egli stesso ha sbranato, ma ci sanerà. Colpiva, ma ci fascerà. 2 Ci farà rivivere dopo due giorni. Il terzo giorno ci farà levare, e vivremo dinanzi a lui. 3 E certamente conosceremo, di sicuro continueremo a conoscere Geova. Come l'aurora, la sua uscita è fermamente stabilita. Ed egli verrà a noi come un rovescio di pioggia; come una pioggia primaverile che satura (la) terra". 4 "Che ti farò, o Efraim? Che ti farò, o Giuda, quando la vostra amorevole benignità è come le nuvole del mattino e come la rugiada che presto scompare? 5 Perciò (li) dovrò tagliare mediante i profeti; li dovrò uccidere mediante i detti della mia bocca. E i giudizi su di te saranno come la luce che spunta. 6 Poiché ho provato diletto nell'amorevole benignità e non nel sacrificio; e nella conoscenza di Dio anziché negli olocausti. 7 Ma essi stessi, come l'uomo terreno, hanno trasgredito (il) patto. È là che hanno agito slealmente verso di me. 8 Galaad è una città di persone che praticano ciò che è dannoso; le loro orme sono sangue. 9 E come nel tendere un agguato a un uomo, l'associazione dei sacerdoti sono bande di predoni. Commettono assassinio presso la via a Sichem, perché non hanno praticato altro che condotta dissoluta. 10 Nella casa d'Israele ho visto una cosa orribile. Là c'è fornicazione da parte di Efraim. Israele si è contaminato. 11 Per di più, o Giuda, è stata fissata per te una mietitura, quando ricondurrò i prigionieri del mio popolo". 7 "Quando sto per recare la guarigione a Israele, si scopre realmente anche l'errore di Efraim, e le cattive cose di Samaria; poiché hanno praticato la falsità, e viene un ladro stesso; una banda di predoni si lancia realmente fuori. 2 E non dicono al loro proprio cuore che io ricorderò certamente tutta la loro malizia. Ora le loro azioni li hanno circondati. Sono di fronte alla mia faccia. 3 Mediante la loro malizia fanno rallegrare (il) re, e, mediante i loro inganni, i principi. 4 Sono tutti adulteri, come un forno acceso dal fornaio, (il quale) cessa di attizzare dopo aver intriso la pasta finché sia lievitata. 5 Nel giorno del nostro re, i principi si sono ammalati: c'è furore a causa del vino. Egli ha teso la sua mano con i derisori. 6 Poiché hanno avvicinato il loro cuore come a un forno; brucia dentro di loro. Il loro fornaio dorme tutta la notte; la mattina (il forno) brucia come con un fuoco fiammeggiante. 7 Si riscaldano, tutti quanti, come il forno, e realmente divorano i loro giudici. I loro propri re son tutti caduti; nessuno fra loro mi invoca. 8 "In quanto a Efraim, egli si mescola personalmente fra i popoli. Efraim stesso è divenuto una focaccia rotonda non rivoltata dall'altro lato. 9 Estranei han divorato la sua potenza, ed egli stesso non (lo) ha saputo. Inoltre, gli stessi capelli grigi son divenuti bianchi su di lui, ma egli stesso non (lo) ha saputo. 10 E l'orgoglio d'Israele gli ha attestato in faccia, e non sono tornati a Geova loro Dio, né l'hanno cercato a causa di tutto questo. 11 Ed Efraim è come una colomba sempliciotta senza cuore. Hanno chiamato l'Egitto; sono andati in Assiria. 12 "In qualunque via vadano, stenderò su di loro la mia rete. Li farò scendere come creature volatili dei cieli. Li disciplinerò secondo quanto annunciato alla loro assemblea. 13 Guai a loro, poiché sono fuggiti via da me! Spoliazione a loro, poiché hanno trasgredito contro di me! E io stesso li redimevo, ma essi stessi hanno pronunciato menzogne perfino contro di me. 14 E non invocarono il mio aiuto con il loro cuore, benché continuassero a urlare sui loro letti. A causa del loro grano e del loro vino dolce continuarono ad andare a zonzo; continuarono a rivoltarsi contro di me. 15 E io, da parte mia, disciplinai; rafforzai le loro braccia, ma essi continuarono a tramare ciò che era male contro di me. 16 E tornavano, non ad alcuna cosa più alta; erano divenuti come un arco lento. Di spada cadranno i loro principi a causa della denuncia della loro lingua. Questa sarà la loro derisione nel paese d'Egitto". 8 "Alla tua bocca, il corno! (Uno viene) come un'aquila contro la casa di Geova, per la ragione che hanno trasgredito il mio patto, e hanno violato la mia legge. 2 Continuano a gridarmi: 'O mio Dio, noi, Israele, ti abbiamo conosciuto'. 3 "Israele ha respinto il bene. Lo insegua un nemico. 4 Essi stessi hanno costituito dei re, ma non a causa mia. Hanno costituito principi, senza che io (lo) sapessi. Con il loro argento e con il loro oro si son fatti idoli, affinché siano stroncati. 5 Il tuo vitello è stato respinto, o Samaria. La mia ira si è accesa contro di loro. Fino a quando saranno incapaci d'innocenza? 6 Poiché da Israele c'è stato anche questo. Un semplice artefice l'ha fatto, e non è Dio; perché il vitello di Samaria diverrà semplici schegge. 7 "Poiché continuano a seminare vento e mieteranno tempesta. Nulla ha grano in piedi. Nessun germoglio produce farina. Se qualcuno forse (ne) producesse, estranei stessi la inghiottirebbero. 8 "Israele dev'essere inghiottito. Ora devono essere fra le nazioni, come un vaso in cui non c'è diletto. 9 Poiché essi stessi sono saliti all'Assiria, come una zebra isolata a se stessa. Nel caso di Efraim, hanno assoldato amanti. 10 Inoltre, benché continuino ad assoldar(li) fra le nazioni, ora li radunerò; e per un poco saranno in penosi dolori a causa del peso del re (e dei) principi. 11 "Poiché Efraim ha moltiplicato gli altari per peccare. Ha avuto altari per peccare. 12 Gli scrivevo molte cose della mia legge; sono state considerate proprio come qualcosa di strano. 13 Come miei sacrifici di dono sacrificavano carne, e mangiavano ciò che Geova stesso non gradiva. Ora egli si ricorderà del loro errore e chiederà conto dei loro peccati. Essi stessi tornavano in Egitto. 14 E Israele dimenticava il suo Fattore ed edificava templi; e Giuda, da parte sua, moltiplicò le città fortificate. E certamente manderò il fuoco nelle sue città e dovrà divorare le torri di dimora di (ciasc)uno". 9 "Non ti rallegrare, o Israele. Non agire con gioia come i popoli. Poiché mediante la fornicazione te ne sei andata lontano dal tuo Dio. Hai amato i doni (dati) come compenso su tutte le aie del grano. 2 L'aia e lo strettoio del vino non li pascono, e lo stesso vino dolce è per lei una delusione. 3 Non continueranno a dimorare nel paese di Geova, ed Efraim deve tornare in Egitto, e in Assiria mangeranno ciò che è impuro. 4 Non continueranno a versare vino a Geova. E i loro sacrifici non gli saranno graditi; sono per loro come il pane dei tempi di cordoglio; tutti quelli che lo mangiano si contamineranno. Poiché il loro pane è per la loro propria anima; non entrerà nella casa di Geova. 5 Che farete nel giorno dell'adunanza e nel giorno della festa di Geova? 6 Poiché, ecco, dovranno andarsene a causa della spoliazione. L'Egitto stesso li raccoglierà; Menfi, da parte sua, li seppellirà. In quanto alle loro cose desiderabili d'argento, ne prenderanno possesso le stesse ortiche; nelle loro tende ci saranno cespugli spinosi. 7 "Devono venire i giorni nei quali si presterà (loro) attenzione; devono venire i giorni della retribuzione. Quelli d'Israele (lo) conosceranno. Il profeta sarà stolto, l'uomo dall'espressione ispirata impazzirà a causa dell'abbondanza del tuo errore, essendo abbondante anche l'animosità". 8 La sentinella di Efraim era col mio Dio. Riguardo al profeta, c'è una trappola da uccellatore in tutte le sue vie; c'è animosità nella casa del suo Dio. 9 Sono scesi profondamente nel causare rovina, come ai giorni di Ghibea. Egli si ricorderà del loro errore; presterà attenzione ai loro peccati. 10 "Trovai Israele come uva nel deserto. Come il fico primaticcio su un fico al suo principio vidi i vostri antenati. Essi stessi andarono al Baal di Peor, e si dedicavano alla cosa vergognosa, e divennero disgustanti come (la cosa del) loro amore. 11 Riguardo a Efraim, la loro gloria vola via come una creatura volatile, così che non c'è parto, né ventre (gravido) né concepimento. 12 Poiché, sebbene allevino i loro figli, anch'io certamente li priverò di figli così che non ci sarà uomo; perché, guai anche a loro quando mi sarò dipartito da loro! 13 Efraim, che ho visto come Tiro piantato in un pascolo, sì, Efraim è destinato a condurre i suoi figli perfino a un uccisore". 14 Dà loro, o Geova, ciò che devi dare. Dà loro un seno che abortisce e mammelle che si raggrinziscono. 15 "Tutta la loro malizia fu a Ghilgal, poiché lì dovetti odiarli. A motivo dell'empietà delle loro azioni li caccerò dalla mia propria casa. Di sicuro non continuerò ad amarli. Tutti i loro principi agiscono in modo ostinato. 16 Efraim dev'essere abbattuto. La loro medesima radice si deve seccare. Non ci sarà frutto che producano. Anche nel caso che partoriscano, di sicuro metterò perfino a morte le cose desiderabili del loro ventre". 17 Il mio Dio li rigetterà, poiché non lo hanno ascoltato, e diverranno fuggiaschi fra le nazioni. 10 "Israele è una vite degenerata. Continua a portare frutto per se stesso. In proporzione all'abbondanza del suo frutto ha moltiplicato i (suoi) altari. In proporzione alla bontà del suo paese, erigono buone colonne. 2 Il loro cuore è divenuto ipocrita; ora saranno trovati colpevoli. "C'è uno che spezzerà i loro altari; spoglierà le loro colonne. 3 Poiché ora diranno: 'Non abbiamo alcun re, poiché non abbiamo temuto Geova. E riguardo al re, che farà per noi?' 4 "Pronunciano parole, fanno giuramenti falsi, concludono un patto; e il giudizio è germogliato come una pianta velenosa nei solchi della campagna. 5 I residenti di Samaria si spaventeranno per (l'idolo del) vitello di Bet-Aven; poiché su di esso certamente farà cordoglio il suo popolo, come pure i suoi sacerdoti di dèi stranieri (i quali) ne gioivano, a motivo della sua gloria, perché sarà andato in esilio lontano da esso. 6 Qualcuno porterà pure lui nella stessa Assiria come dono a un grande re. La vergogna è ciò che Efraim stesso otterrà, e Israele avrà vergogna del suo consiglio. 7 Samaria (e) il suo re saranno certamente ridotti al silenzio, come un ramoscello rotto sulla superficie delle acque. 8 E gli alti luoghi di (Bet-)Aven, il peccato d'Israele, saranno realmente annientati. Spine e triboli stessi cresceranno sui loro altari. E la gente in effetti dirà ai monti: 'Copriteci!' e ai colli: 'Cadeteci sopra!' 9 "Dai giorni di Ghibea hai peccato, o Israele. Là stettero fermi. A Ghibea non li raggiunse la guerra contro i figli d'ingiustizia. 10 Quando sarà mia brama anche li disciplinerò. E contro di loro si raccoglieranno certamente i popoli quando saranno imbrigliati ai loro due errori. 11 "Ed Efraim era una giovenca addestrata che amava trebbiare; e io, da parte mia, passai sul suo bel collo. Faccio cavalcare Efraim (da qualcuno). Giuda ara; Giacobbe erpica per lui. 12 Seminate per voi seme nella giustizia; mietete secondo l'amorevole benignità. Coltivatevi il terreno arabile, quando c'è tempo per ricercare Geova finché egli venga e vi dia istruzione nella giustizia. 13 "Voi avete arato la malvagità. Avete mietuto l'ingiustizia. Avete mangiato il frutto dell'inganno, poiché hai confidato nella tua via, nella moltitudine dei tuoi potenti. 14 E un clamore si è levato fra il tuo popolo, e le tue proprie città fortificate saranno spogliate, come con la spoliazione della casa di Arbel da parte di Salman, nel giorno della battaglia (in cui) una madre stessa fu sfracellata accanto ai propri figli. 15 In questo modo certamente uno farà a voi, o Betel, a causa della vostra estrema malizia. All'alba il re d'Israele dovrà positivamente essere ridotto al silenzio". 11 "Quando Israele era ragazzo, io l'amai, e fuori d'Egitto chiamai mio figlio. 2 "Li chiamarono. Nella stessa misura se ne andarono d'innanzi a loro. Presero a sacrificare alle immagini di Baal, e facevano fumo di sacrificio alle immagini scolpite. 3 Ma in quanto a me, insegnai a Efraim a camminare, prendendoli sulle (mie) braccia; e non riconobbero che li avevo sanati. 4 Li attiravo con le funi dell'uomo terreno, con le corde d'amore, così che divenni per loro come chi leva un giogo dalle loro mascelle, e delicatamente portai cibo a (ciasc)uno. 5 Egli non tornerà al paese d'Egitto, ma l'Assiria sarà il suo re, perché rifiutarono di tornare. 6 E una spada certamente turbinerà nelle sue città e porrà fine alle sue sbarre e divorerà a causa dei loro consigli. 7 E il mio popolo tende all'infedeltà verso di me. E lo chiamano verso l'alto; nessuno si leva in alcun modo. 8 "Come posso abbandonarti, o Efraim? (Come) posso cederti, o Israele? Come posso renderti simile ad Adma? (Come) posso porti come Zeboiim? Il mio cuore è mutato dentro di me; nello stesso tempo le mie compassioni si sono riscaldate. 9 Non esprimerò la mia ira ardente. Non ridurrò in rovina Efraim di nuovo, poiché io sono Dio e non un uomo, il Santo in mezzo a te; e non verrò nell'eccitazione. 10 Cammineranno dietro a Geova. Ruggirà come un leone; poiché egli stesso ruggirà, e i figli verranno tremando dall'ovest. 11 Come un uccello verranno tremando dall'Egitto, e come una colomba dal paese d'Assiria; e certamente li farò dimorare nelle loro case", è l'espressione di Geova. 12 "Efraim mi ha accerchiato con la menzogna, e la casa d'Israele con l'inganno. Ma Giuda vaga ancora con Dio, ed è degno di fiducia con il Santissimo". 12 "Efraim si pasce di vento e insegue tutto il giorno il vento orientale. Moltiplica menzogna e spoliazione. E concludono un patto con l'Assiria, e all'Egitto si porta lo stesso olio. 2 "E Geova ha una causa con Giuda, anche per chiedere conto a Giacobbe secondo le sue vie; secondo le sue azioni lo ripagherà. 3 Nel ventre afferrò suo fratello per il calcagno, e con la sua energia dinamica contese con Dio. 4 E continuò a contendere con l'angelo e gradualmente prevalse. Pianse, al fine di implorare per sé favore". A Betel Egli lo trovò, e là Egli parlava con noi. 5 E Geova l'Iddio degli eserciti, Geova è il suo memoriale. 6 "E in quanto a te, devi tornare al tuo Dio, osservando amorevole benignità e diritto; e ci sia speranza nel tuo Dio di continuo. 7 Riguardo (al) trafficante, nella sua mano c'è la bilancia d'inganno; ha amato frodare. 8 Ed Efraim continua a dire: 'In realtà, son divenuto ricco; ho trovato cose di valore per me stesso. Riguardo a tutta la mia fatica, non troveranno, da parte mia, nessun errore che sia peccato'. 9 "Ma io sono Geova tuo Dio fin dal paese d'Egitto. Eppure ti farò dimorare nelle tende come ai giorni di un tempo fissato. 10 E parlai ai profeti, e moltiplicai io stesso le visioni, e per mano dei profeti facevo similitudini. 11 "Con Galaad è accaduto ciò che è magico, anzi falsità. A Ghilgal hanno sacrificato anche tori. Inoltre, i loro altari sono come mucchi di pietre nei solchi della campagna. 12 E Giacobbe fuggiva al campo della Siria, e Israele serviva per una moglie, e per una moglie fece il guardiano (di pecore). 13 E mediante un profeta Geova fece salire Israele dall'Egitto, e mediante un profeta fu custodito. 14 Efraim recò offesa fino all'amarezza, e lascia su se stesso le sue opere di spargimento di sangue, e il suo grande Padrone gli ripagherà il suo biasimo". 13 "Quando Efraim parlò, c'era tremore; egli stesso portò (il peso) in Israele. Ma diveniva colpevole riguardo a Baal e moriva. 2 E ora commettono ulteriore peccato e col loro argento si fanno una statua di metallo fuso, idoli secondo il loro proprio intendimento, opera di artefici, tutto quanto. Dicono loro: 'I sacrificatori che sono uomini bacino i semplici vitelli'. 3 Perciò diverranno come le nuvole del mattino e come la rugiada che presto scompare; come la pula che la tempesta porta via dall'aia e come il fumo dal foro (del tetto). 4 "Ma io sono Geova tuo Dio fin dal paese d'Egitto, e non conoscevi nessun Dio eccetto me; e non c'era nessun salvatore eccetto me. 5 Io stesso ti conobbi nel deserto, nel paese delle febbri. 6 Secondo il loro pascolo pure si saziarono. Si saziarono e il loro cuore si esaltava. Perciò mi dimenticarono. 7 E io diverrò per loro come un giovane leone. Come un leopardo presso (la) via continuerò a guardare. 8 Andrò loro incontro come un'orsa che ha perduto i suoi orsacchiotti, e lacererò l'involucro del loro cuore. E là li divorerò come un leone; una stessa bestia selvaggia del campo li sbranerà. 9 Ti ridurrà certamente in rovina, o Israele, perché era contro di me, contro il tuo soccorritore. 10 "Dov'è, quindi, il tuo re, affinché ti salvi in tutte le tue città, e i tuoi giudici, (riguardo) ai quali dicesti: 'Dammi un re e principi'? 11 Ti davo un re nella mia ira, e (lo) toglierò via nel mio furore. 12 "L'errore di Efraim è avvolto, il suo peccato è tenuto in serbo. 13 Gli verranno le doglie di una donna che partorisce. È un figlio non saggio, poiché a suo tempo non starà fermo all'uscita dei figli (dal seno). 14 "Li redimerò dalla mano dello Sceol; li ricupererò dalla morte. Dove sono i tuoi pungiglioni, o Morte? Dov'è la tua distruttività, o Sceol? La compassione stessa sarà nascosta ai miei occhi. 15 "Nel caso che egli stesso mostrasse fruttuosità come il figlio delle canne, un vento orientale, il vento di Geova, verrà. Sale dal deserto, e seccherà la sua fonte e prosciugherà la sua sorgente. Quello saccheggerà il tesoro di tutti gli oggetti desiderabili. 16 "Samaria sarà ritenuta colpevole, poiché è realmente ribelle contro il suo Dio. Cadranno di spada. I loro propri fanciulli saranno sfracellati, e le loro stesse donne incinte saranno sventrate". 14 "Torna, o Israele, a Geova tuo Dio, poiché hai inciampato nel tuo errore. 2 Prendete con voi parole e tornate a Geova. Ditegli, voi tutti: 'Voglia tu perdonare l'errore; e accetta ciò che è buono, e certamente offriremo in cambio i giovani tori delle nostre labbra. 3 L'Assiria stessa non ci salverà. Non cavalcheremo cavalli. E non diremo più: "O nostro Dio!" all'opera delle nostre mani, poiché è da te che all'orfano di padre è mostrata misericordia'. 4 "Sanerò la loro infedeltà. Li amerò di (mio) proprio libero arbitrio, perché la mia ira si è ritirata da lui. 5 Diverrò come la rugiada per Israele. Egli fiorirà come il giglio, e metterà le sue radici come il Libano. 6 I suoi ramoscelli si estenderanno, e la sua dignità diverrà come quella dell'olivo, e la sua fragranza sarà come quella del Libano. 7 Dimoreranno di nuovo alla sua ombra. Faranno crescere il grano, e germoglieranno come la vite. Il suo memoriale sarà come il vino del Libano. 8 "Efraim (dirà): 'Che ho più a che fare con gli idoli?' "Io stesso certamente darò la risposta e continuerò a guardarlo. Sono come un ginepro lussureggiante. Da me deve trovarsi frutto per te". 9 Chi è saggio, affinché comprenda queste cose? Discreto, affinché le conosca? Poiché le vie di Geova sono rette, e i giusti son quelli che vi cammineranno; ma i trasgressori son quelli che vi inciamperanno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Gioele

1 La parola di Geova che fu rivolta a Gioele figlio di Petuel: 2 "Udite questo, anziani, e prestate orecchio, voi tutti abitanti del paese. È accaduto questo ai vostri giorni, o anche ai giorni dei vostri antenati? 3 Fatene il racconto ai vostri propri figli, e i vostri figli ai loro figli, e i loro figli alla generazione seguente. 4 Ciò che ha lasciato il bruco, l'ha mangiato la locusta; e ciò che ha lasciato la locusta, l'ha mangiato la larva della cavalletta; e ciò che ha lasciato la larva della cavalletta, l'ha mangiato lo scarafaggio. 5 "Svegliatevi, ubriaconi, e piangete; e urlate, voi tutti bevitori di vino, a causa del vino dolce, poiché è stato stroncato dalle vostre bocche. 6 Poiché una nazione è salita nel mio paese, potente e senza numero. I suoi denti sono i denti di un leone, e ha le mascelle di un leone. 7 Ha posto la mia vite come oggetto di stupore, e il mio fico come un ceppo. L'ha positivamente spogliato e (lo) ha gettato via. I suoi ramoscelli son divenuti bianchi. 8 Fa lamento, come una vergine cinta di sacco sul proprietario della sua giovinezza. 9 "Offerta di cereali e libazione sono state stroncate dalla casa di Geova; i sacerdoti, i ministri di Geova, hanno fatto cordoglio. 10 (Il) campo è stato spogliato, (il) terreno è in lutto; poiché (il) grano è stato spogliato, (il) vino nuovo si è seccato, l'olio è venuto meno. 11 Gli agricoltori han provato vergogna; i vignaioli hanno urlato, a causa del frumento e a causa dell'orzo; poiché la messe del campo è perita. 12 La vite stessa si è seccata, e anche il fico è venuto meno. In quanto al melograno, pure alla palma e al melo, tutti gli alberi del campo, si sono seccati; poiché l'esultanza se n'è andata con vergogna dai figli del genere umano. 13 "Cingetevi, e battetevi il petto, sacerdoti. Urlate, ministri dell'altare. Venite, passate la notte in sacco, ministri del mio Dio; poiché dalla casa del vostro Dio sono state trattenute l'offerta di cereali e la libazione. 14 Santificate un tempo di digiuno. Convocate un'assemblea solenne. Raccogliete (gli) anziani, tutti gli abitanti del paese, presso la casa di Geova vostro Dio, e chiedete aiuto a Geova. 15 "Ohimè per il giorno; perché il giorno di Geova è vicino, e verrà come una spoliazione dall'Onnipotente! 16 Non è stato il cibo stesso stroncato davanti ai nostri medesimi occhi, l'allegrezza e la gioia dalla casa del nostro Dio? 17 I fichi secchi si sono raggrinziti sotto le loro pale. I depositi sono stati resi desolati. I granai sono stati demoliti, poiché (il) grano si è seccato. 18 Oh come ha sospirato l'animale domestico! (Come) hanno vagato nella confusione i branchi di bovini! Poiché per loro non c'è pascolo. Anche ai branchi delle pecore è stata fatta portare la colpa. 19 "Te, o Geova, invocherò; poiché il fuoco stesso ha divorato i pascoli del deserto e una medesima fiamma ha consumato tutti gli alberi del campo. 20 Anche le bestie del campo continuano ad anelare a te, perché i canali d'acqua si sono seccati, e il fuoco stesso ha divorato i pascoli del deserto". 2 "Suonate il corno in Sion, ed emettete un grido di guerra sul mio santo monte. Si agitino tutti gli abitanti del paese; poiché il giorno di Geova viene, poiché è vicino! 2 È un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, come la luce dell'aurora diffusa sui monti. "C'è un popolo numeroso e potente; non se n'è fatto esistere uno come questo dal passato indefinito, e dopo di lui non ce ne sarà più negli anni di generazione in generazione. 3 Davanti a lui un fuoco ha divorato, e dietro di lui una fiamma consuma. Davanti a lui il paese è come il giardino di Eden; ma dietro di lui è un deserto desolato, e da lui pure non c'è nulla che scampi. 4 "Il suo aspetto è come l'aspetto dei cavalli, e come i destrieri è il modo in cui continuano a correre. 5 Continuano a saltare come col suono di carri sulle cime dei monti, come col suono di un fuoco fiammeggiante che divora la stoppia. È come un popolo potente schierato in ordine di battaglia. 6 A causa di lui, i popoli saranno in penosi dolori. In quanto a tutte le facce, certamente raccoglieranno un ardore (di eccitazione). 7 "Corrono come uomini potenti. Scalano le mura come uomini di guerra. E vanno ciascuno nelle sue proprie vie, e non mutano i loro sentieri. 8 E non si spingono l'un l'altro. Come l'uomo robusto nella sua corsa, continuano ad andare; e se qualcuno cade anche fra i dardi, gli (altri) non interrompono la marcia. 9 "Si precipitano nella città. Corrono sulle mura. Salgono nelle case. Entrano per le finestre come il ladro. 10 Davanti a lui (il) paese si è agitato, (i) cieli han sobbalzato. Il sole e la luna stessi si sono oscurati, e le medesime stelle hanno ritirato il loro fulgore. 11 E Geova stesso certamente emetterà la sua voce davanti alle sue forze militari, poiché il suo accampamento è molto numeroso. Poiché colui che esegue la sua parola è potente; poiché il giorno di Geova è grande e assai tremendo, e chi lo può sostenere?" 12 "E anche ora", è l'espressione di Geova, "tornate a me con tutto il vostro cuore, e con digiuno e con pianto e con lamento. 13 E strappatevi il cuore, e non le vesti; e tornate a Geova vostro Dio, poiché egli è clemente e misericordioso, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità, e certamente proverà rammarico a causa della calamità. 14 Chi sa se si volgerà e in effetti proverà rammarico e lascerà rimanere dopo di esso una benedizione, un'offerta di cereali e una libazione per Geova vostro Dio? 15 "Suonate il corno in Sion. Santificate un tempo di digiuno. Convocate un'assemblea solenne. 16 Raccogliete (il) popolo. Santificate la congregazione. Radunate (i) vecchi. Raccogliete i fanciulli e quelli che succhiano le mammelle. Esca (lo) sposo dalla sua stanza interna, e (la) sposa dalla sua camera nuziale. 17 "Fra il portico e l'altare i sacerdoti, i ministri di Geova, piangano e dicano: 'Prova commiserazione, o Geova, per il tuo popolo, e non fare della tua eredità un biasimo, così che le nazioni dominino su di loro. Perché dovrebbero dire fra i popoli: "Dov'è il loro Dio?" ' 18 E Geova sarà zelante per il suo paese e mostrerà compassione al suo popolo. 19 E Geova risponderà e dirà al suo popolo: 'Ecco, vi mando il grano e il vino nuovo e l'olio, e certamente ne sarete sazi; e non farò più di voi un biasimo fra le nazioni. 20 E allontanerò di sopra a voi il settentrionale, e realmente lo disperderò in un paese arido e in una distesa desolata, con la sua faccia al mare orientale e la sua parte posteriore al mare occidentale. E il fetore da lui certamente ascenderà, e il lezzo da lui continuerà ad ascendere; poiché Egli davvero farà una cosa grande in ciò che farà'. 21 "Non aver timore, o suolo. Gioisci e rallegrati; poiché Geova davvero farà una cosa grande in ciò che farà. 22 Non abbiate timore, bestie della campagna, poiché i pascoli del deserto certamente rinverdiranno. Poiché l'albero darà realmente il suo frutto. Il fico e la vite devono dare la loro energia vitale. 23 E voi, figli di Sion, gioite e rallegratevi in Geova vostro Dio; poiché egli vi dovrà dare la pioggia autunnale in giusta misura, e farà cadere su di voi il rovescio di pioggia, la pioggia autunnale e la pioggia primaverile, come prima. 24 E le aie devono essere piene di grano (mondato), e i tini devono traboccare di vino nuovo e olio. 25 E certamente vi compenserò degli anni in cui la locusta, la larva della cavalletta e lo scarafaggio e il bruco hanno mangiato, le mie grandi forze militari che ho mandato fra voi. 26 E certamente mangerete, mangiando e saziandovi, e dovrete lodare il nome di Geova vostro Dio, che ha operato verso di voi in maniera così meravigliosa; e il mio popolo non proverà vergogna a tempo indefinito. 27 E voi dovrete conoscere che io sono in mezzo a Israele, e che io sono Geova vostro Dio e che non c'è nessun altro. E il mio popolo non proverà vergogna a tempo indefinito. 28 "E dopo ciò deve avvenire che verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie certamente profetizzeranno. In quanto ai vostri vecchi, sogneranno sogni. In quanto ai vostri giovani, vedranno visioni. 29 E anche sui servi e sulle serve verserò in quei giorni il mio spirito. 30 "E certamente farò portenti nei cieli e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. 31 Il sole stesso sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima della venuta del grande e tremendo giorno di Geova. 32 E deve avvenire che chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme saranno gli scampati, proprio come Geova ha detto, e fra i superstiti, che Geova chiama". 3 "Poiché, ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando ricondurrò i prigionieri di Giuda e Gerusalemme, 2 certamente radunerò anche tutte le nazioni e le farò scendere al bassopiano di Giosafat; e certamente verrò là in giudizio con loro a motivo del mio popolo e della mia eredità Israele, che sparsero fra le nazioni; e ripartirono il mio proprio paese. 3 E per il mio popolo continuarono a gettare le sorti; e davano il fanciullo per una prostituta, e vendevano la fanciulla per il vino, per bere. 4 "E, inoltre, che avete a che fare con me, o Tiro e Sidone e voi tutte regioni della Filistea? È il trattamento che mi fate come una ricompensa? E se mi fate tale trattamento, velocemente, con rapidità, io ripagherò il vostro trattamento sulle vostre teste. 5 Perché avete preso il mio proprio argento e il mio proprio oro, e avete portato le mie proprie buone cose desiderabili nei vostri templi; 6 e avete venduto i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme ai figli dei greci, allo scopo di allontanarli dal loro proprio territorio; 7 ecco, li desto (perché vengano) dal luogo dove li avete venduti, e certamente ripagherò il vostro trattamento sulle vostre proprie teste. 8 E certamente venderò i vostri figli e le vostre figlie nella mano dei figli di Giuda, ed essi li dovranno vendere agli uomini di Saba, a una nazione lontana; poiché Geova stesso ha parlato. 9 "Proclamate questo fra le nazioni: 'Santificate la guerra! Destate gli uomini potenti! Si accostino! Salgano tutti gli uomini di guerra! 10 Fate dei vostri vomeri spade e delle vostre cesoie per potare lance. In quanto al debole, dica: "Sono un uomo potente". 11 Prestate il vostro aiuto e venite, voi tutte nazioni all'intorno, e radunatevi' ". A quel luogo, o Geova, fa scendere i tuoi potenti. 12 "Si destino le nazioni e salgano al bassopiano di Giosafat; poiché là sederò per giudicare tutte le nazioni all'intorno. 13 "Mettete la falce, poiché la messe è matura. Venite, scendete, poiché (lo) strettoio è pieno. I tini realmente traboccano; poiché la loro malizia è abbondante. 14 Folle, folle sono nel bassopiano della decisione, poiché il giorno di Geova è vicino nel bassopiano della decisione. 15 Il sole e la luna stessi certamente si oscureranno, e le medesime stelle realmente ritireranno il loro fulgore. 16 E da Sion ruggirà Geova stesso, e da Gerusalemme emetterà la sua voce. E il cielo e la terra certamente sobbalzeranno; ma Geova sarà un rifugio per il suo popolo, e una fortezza per i figli d'Israele. 17 E dovrete conoscere che io sono Geova vostro Dio, che risiedo in Sion mio monte santo. E Gerusalemme deve divenire un luogo santo; e riguardo agli estranei, non vi passeranno più. 18 "E deve avvenire in quel giorno che i monti stilleranno vino dolce, e sui medesimi colli scorrerà il latte, e in tutti i medesimi alvei di Giuda scorrerà acqua. E dalla casa di Geova uscirà una sorgente, e dovrà irrigare la valle del torrente delle Acacie. 19 Riguardo all'Egitto, diverrà una distesa desolata; e riguardo a Edom, diverrà un deserto di distesa desolata, a causa della violenza (fatta) ai figli di Giuda, nel cui paese sparsero sangue innocente. 20 Ma in quanto a Giuda, sarà abitato a tempo indefinito, e Gerusalemme di generazione in generazione. 21 E certamente considererò innocente il loro sangue che non avevo considerato innocente; e Geova risiederà in Sion".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Amos

1 Le parole di Amos, che era fra gli allevatori di pecore di Tecoa, le quali ebbe in visione riguardo a Israele ai giorni di Uzzia re di Giuda e ai giorni di Geroboamo figlio di Joas, re d'Israele, due anni prima del terremoto. 2 Ed egli diceva: "Geova ruggirà da Sion, ed emetterà la sua voce da Gerusalemme; e i pascoli dei pastori devono fare lutto, e la sommità del Carmelo si deve seccare". 3 "Geova ha detto questo: ' "A causa di tre rivolte di Damasco, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro trebbiare Galaad anche con strumenti per trebbiare di ferro. 4 E certamente manderò un fuoco sulla casa di Azael, e deve divorare le torri di dimora di Ben-Adad. 5 E certamente romperò la sbarra di Damasco e stroncherò l'abitante di Bicat-Aven, e colui che tiene (lo) scettro di Bet-Eden; e il popolo di Siria dovrà andare in esilio a Chir", ha detto Geova'. 6 "Geova ha detto questo: ' "A causa di tre rivolte di Gaza, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro portare in esilio un completo corpo di esiliati per cederli a Edom. 7 E di sicuro manderò un fuoco sulle mura di Gaza, e deve divorare le sue torri di dimora. 8 E di sicuro stroncherò l'abitante di Asdod, e colui che tiene (lo) scettro di Ascalon; e di sicuro volgerò la mia mano su Ecron, e i rimanenti dei filistei dovranno perire", ha detto il Sovrano Signore Geova'. 9 "Geova ha detto questo: 'A causa di tre rivolte di Tiro, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro cedere un completo corpo di esiliati a Edom, e (perché) non si ricordarono del patto fraterno. 10 E certamente manderò un fuoco sulle mura di Tiro, e deve divorare le sue torri di dimora'. 11 "Geova ha detto questo: 'A causa di tre rivolte di Edom, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del suo inseguire il suo proprio fratello con la spada, e (perché) rovinò le sue (proprie) qualità misericordiose, e la sua ira continua a lacerare per sempre; e il suo furore, egli l'ha conservato in perpetuo. 12 E certamente manderò un fuoco in Teman, e deve divorare le torri di dimora di Bozra'. 13 "Geova ha detto questo: ' "A causa di tre rivolte dei figli di Ammon, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro sventrare le donne incinte di Galaad, allo scopo di allargare il loro proprio territorio. 14 E certamente darò fuoco alle mura di Rabba, e deve divorare le sue torri di dimora, con un segnale d'allarme nel giorno della battaglia, con una tempesta nel giorno dell'uragano. 15 E il loro re deve andare in esilio, lui e i suoi principi insieme", ha detto Geova'. 2 "Geova ha detto questo: ' "A causa di tre rivolte di Moab, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del suo bruciare le ossa del re di Edom per (farne) calce. 2 E di sicuro manderò un fuoco in Moab, e dovrà divorare le torri di dimora di Cheriot; e Moab deve morire con rumore, con un segnale d'allarme, col suono del corno. 3 E di sicuro stroncherò (il) giudice di mezzo a lei, e ucciderò con lui tutti i principi di lei", ha detto Geova'. 4 "Geova ha detto questo: 'A causa di tre rivolte di Giuda, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro rigettare la legge di Geova, e (perché) non osservarono i suoi propri regolamenti; ma le loro menzogne, dietro alle quali avevano camminato i loro antenati, continuarono a farli errare. 5 E certamente manderò un fuoco in Giuda, e dovrà divorare le torri di dimora di Gerusalemme'. 6 "Geova ha detto questo: 'A causa di tre rivolte d'Israele, e a causa di quattro, non lo revocherò, a causa del loro vendere qualcuno giusto per il semplice argento, e qualcuno povero per (il prezzo di) un paio di sandali. 7 Ansimano per la polvere della terra sulla testa delle persone misere; e fanno deviare la via dei mansueti; e un uomo e il suo proprio padre sono andati dalla (stessa) ragazza, allo scopo di profanare il mio santo nome. 8 E sulle vesti prese in pegno si stendono accanto a ogni altare; e bevono nella casa dei loro dèi il vino di quelli che sono stati multati'. 9 " 'Ma in quanto a me, avevo annientato a motivo loro l'amorreo, la cui altezza era come l'altezza dei cedri, e che era vigoroso come gli alberi massicci; e annientavo il suo frutto di sopra e le sue radici di sotto. 10 E io stesso vi feci salire dal paese d'Egitto, e vi facevo camminare nel deserto per quarant'anni, per prendere possesso del paese dell'amorreo. 11 E suscitavo alcuni dei vostri figli come profeti e alcuni dei vostri giovani come nazirei. Non dovrebbe realmente essere così, o figli d'Israele?' è l'espressione di Geova. 12 " 'Ma voi continuaste a dare da bere vino ai nazirei, e ai profeti imponeste comando, dicendo: "Non dovete profetizzare". 13 Ecco, faccio vacillare ciò che è sotto di voi, proprio come vacilla il carro che è pieno di un filare di grano appena tagliato. 14 E il luogo a cui fuggire deve perire dal veloce, e nessun forte rinforzerà la sua potenza, e nessun uomo potente provvederà scampo alla sua anima. 15 E nessuno che maneggia l'arco starà in piedi, e nessun veloce di piedi scamperà, e nessuno che monta il cavallo provvederà scampo alla sua anima. 16 E in quanto a un forte di cuore fra gli uomini potenti, quel giorno fuggirà nudo', è l'espressione di Geova". 3 "Udite questa parola che Geova ha proferito riguardo a voi, o figli d'Israele, riguardo all'intera famiglia che feci salire dal paese d'Egitto, dicendo: 2 'Voi soli ho conosciuto di tutte le famiglie del suolo. Perciò vi chiederò conto per tutti i vostri errori. 3 " 'Cammineranno due insieme a meno che non si siano incontrati per appuntamento? 4 Ruggirà il leone nella foresta quando non ha alcuna preda? Emetterà il giovane leone fornito di criniera la sua voce dalla sua tana se non ha preso assolutamente nulla? 5 Cadrà l'uccello nella trappola sulla terra quando non c'è per esso un laccio? Sale la trappola dal suolo quando non ha preso assolutamente nulla? 6 Se si suona il corno in una città, non tremerà anche il popolo? Se nella città accade una calamità, non è anche Geova che ha agito? 7 Poiché il Sovrano Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti. 8 C'è un leone che ha ruggito! Chi non avrà timore? Il Sovrano Signore Geova stesso ha parlato! Chi non profetizzerà?' 9 " 'Proclamatelo sulle torri di dimora di Asdod e sulle torri di dimora del paese d'Egitto, e dite: "Raccoglietevi contro i monti di Samaria, e vedete i molti disordini in mezzo a lei e i casi di frode dentro di lei. 10 E non hanno saputo fare ciò che è retto", è l'espressione di Geova, "quelli che accumulano violenza e spoliazione nelle loro torri di dimora" '. 11 "Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'C'è un avversario anche intorno al paese, e certamente abbasserà la tua forza da te, e le tue torri di dimora saranno realmente predate'. 12 "Geova ha detto questo: 'Proprio come il pastore strappa via dalla bocca del leone due zampe o un pezzo d'orecchio, così i figli d'Israele saranno strappati via, quelli che siedono in Samaria su un letto splendido e su un divano damasceno'. 13 " 'Udite e date testimonianza alla casa di Giacobbe', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, l'Iddio degli eserciti. 14 'Poiché nel giorno in cui gli chiederò conto per le rivolte d'Israele, certamente chiederò conto anche agli altari di Betel; e i corni dell'altare saranno certamente stroncati e dovranno cadere a terra. 15 E certamente abbatterò la casa invernale oltre alla casa estiva'. " 'E le case d'avorio dovranno perire, e molte case dovranno pervenire alla loro fine', è l'espressione di Geova". 4 "Udite questa parola, vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria, che frodate i miseri, che schiacciate i poveri, che dite ai loro padroni: 'Portate, sì, e fateci bere!' 2 Il Sovrano Signore Geova ha giurato per la sua santità: ' "Ecco, vengono su di voi i giorni, e certamente vi solleverà con uncini da macellaio e l'ultima parte di voi con ami. 3 E uscirete (per) le brecce, ciascuna diritto davanti a sé; e certamente sarete cacciate verso Armon", è l'espressione di Geova'. 4 " 'Venite a Betel e commettete trasgressione. A Ghilgal commettete di frequente trasgressione, e portate i vostri sacrifici la mattina; il terzo giorno, le vostre decime parti. 5 E da ciò che è lievitato fate fumare un sacrificio di rendimento di grazie, e proclamate offerte volontarie; bandite(lo), poiché in questo modo avete amato (fare), o figli d'Israele', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 6 " 'E anch'io, da parte mia, vi diedi purezza di denti in tutte le vostre città e mancanza di pane in tutti i vostri luoghi; ma voi non tornaste a me', è l'espressione di Geova. 7 " 'In quanto a me, anch'io trattenni da voi il rovescio di pioggia quando c'erano ancora tre mesi prima della mietitura; e feci piovere su una città, ma su un'altra città non facevo piovere. Ci fu un tratto di terra sul quale pioveva, ma il tratto di terra sul quale io non facevo piovere si seccava. 8 E due o tre città vagarono verso una città per bere acqua, e non si saziavano; ma non tornaste a me', è l'espressione di Geova. 9 " 'Vi colpii con arsura e ruggine. Si moltiplicarono i vostri giardini e le vostre vigne, ma il bruco divorava i vostri fichi e i vostri olivi; eppure non tornaste a me', è l'espressione di Geova. 10 " 'Mandai fra voi la pestilenza alla maniera di quella d'Egitto. Con la spada uccisi i vostri giovani, oltre a catturare i vostri cavalli. E continuai a far salire il fetore dei vostri accampamenti fino alle vostre narici; ma non tornaste a me', è l'espressione di Geova. 11 " 'Causai un rovesciamento fra voi, come il rovesciamento di Dio a Sodoma e Gomorra. E diveniste come un ceppo asportato dall'incendio; ma non tornaste a me', è l'espressione di Geova. 12 "Perciò ti farò questo, o Israele. Come conseguenza del fatto che ti farò questa medesima cosa, preparati a incontrare il tuo Dio, o Israele. 13 Poiché, ecco, il Formatore dei monti e il Creatore del vento, e Colui che dichiara all'uomo terreno qual è l'oggetto dei suoi pensieri, Colui che fa dell'aurora oscurità, e Colui che calca gli alti luoghi della terra, il suo nome è Geova l'Iddio degli eserciti". 5 "Udite questa parola che io pronuncio su di voi come canto funebre, o casa d'Israele: 2 "La vergine, Israele, è caduta; Non si può più levare. È stata abbandonata sul suo proprio suolo; Non c'è nessuno che la faccia sorgere. 3 "Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: 'Alla medesima città che usciva con mille ne resteranno cento; e a quella che usciva con cento ne resteranno dieci, per la casa d'Israele'. 4 "Poiché Geova ha detto questo alla casa d'Israele: 'Ricercatemi, e continuate a vivere. 5 E non ricercate Betel, e non dovete andare a Ghilgal, e non dovete passare a Beer-Seba; perché Ghilgal stessa andrà immancabilmente in esilio; e riguardo a Betel, diverrà qualcosa di magico. 6 Ricercate Geova, e continuate a vivere, affinché egli non divenga operante proprio come il fuoco, o casa di Giuseppe, e realmente esso non divori, e Betel non sia senza nessuno che (lo) estingua. 7 O voi che mutate il diritto in semplice assenzio, e che avete gettato a terra la stessa giustizia. 8 Il Fattore della costellazione di Chima e della costellazione di Chesil, e Colui che muta la profonda ombra nello stesso mattino, e Colui che ha fatto il giorno stesso oscuro come la notte, Colui che chiama le acque del mare, per versarle sulla superficie della terra: Geova è il suo nome; 9 colui che fa balenare la spoliazione su qualcuno forte, affinché la spoliazione stessa venga pure su un luogo fortificato. 10 " 'Alla porta hanno odiato chi riprende, e detestano chi parla di cose perfette. 11 Perciò, per la ragione che estorcete l'affitto del campo a qualcuno misero, e continuate a prendere da lui il tributo del grano, avete edificato case di pietre squadrate, ma non continuerete a dimorarvi; e avete piantato vigne desiderabili, ma non continuerete a berne il vino. 12 Poiché ho conosciuto quante sono le vostre rivolte e come sono potenti i vostri peccati, o voi che mostrate ostilità verso qualcuno giusto, voi che accettate il prezzo del silenzio, e quelli che hanno respinto la gente povera perfino alla porta. 13 Perciò il medesimo che ha perspicacia in quel tempo tacerà, poiché sarà un tempo calamitoso. 14 " 'Ricercate ciò che è bene, e non ciò che è male, affinché continuiate a vivere; e così Geova l'Iddio degli eserciti sia con voi, proprio come avete detto. 15 Odiate ciò che è male, e amate ciò che è bene, e date al diritto un posto alla porta. Può darsi che Geova l'Iddio degli eserciti mostri favore ai rimanenti di Giuseppe'. 16 "Perciò Geova l'Iddio degli eserciti, Geova, ha detto questo: 'In tutte le pubbliche piazze ci sarà lamento, e in tutte le vie la gente dirà: "Ah! Ah!" E dovranno chiamare l'agricoltore al cordoglio, e al lamento gli esperti di lamentazione'. 17 'E in tutte le vigne ci sarà lamento; poiché passerò in mezzo a te', ha detto Geova. 18 " 'Guai a quelli che desiderano ardentemente il giorno di Geova! Che significherà quindi per voi il giorno di Geova? Sarà tenebre, e non luce, 19 proprio come quando un uomo fugge a causa del leone, e realmente incontra l'orso; e (come quando) è entrato in casa e ha appoggiato la mano contro il muro, e l'ha morso il serpente. 20 Non sarà forse tenebre, il giorno di Geova, e non luce; e non avrà caligine, e non fulgore? 21 Io ho odiato, ho rigettato le vostre feste, e non aspirerò l'odore delle vostre assemblee solenni. 22 Ma se mi offrite olocausti, non mi compiacerò nemmeno delle vostre offerte di dono, e non guarderò i vostri sacrifici di comunione di (animali) ingrassati. 23 Allontanate da me lo strepito dei vostri canti; e che io non oda il melodioso suono dei vostri strumenti a corda. 24 E il diritto scorra proprio come le acque, e la giustizia come un torrente perenne. 25 Mi presentaste sacrifici e offerte di dono per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele? 26 E certamente porterete Saccut vostro re e Caivan, vostre immagini, la stella del vostro dio, che vi faceste. 27 E certamente vi farò andare in esilio oltre Damasco', ha detto colui il cui nome è Geova l'Iddio degli eserciti". 6 "Guai a quelli che sono a loro agio in Sion e a quelli che confidano nel monte di Samaria! Essi sono i notabili della parte principale delle nazioni, e a loro è venuta la casa d'Israele. 2 Passate a Calne, e vedete; e di là andate alla popolosa Amat, e scendete a Gat dei filistei. Sono essi migliori di questi regni, o è il loro territorio più grande del vostro territorio? 3 (Vi) togliete di mente il giorno calamitoso, e fate avvicinare la dimora di violenza? 4 (Voi siete) quelli che giacciono su letti d'avorio e si sdraiano scomposti sui loro divani, e mangiano i montoni del gregge e i giovani tori di fra i vitelli ingrassati; 5 che improvvisano secondo il suono dello strumento a corda; che, come Davide, hanno inventato per se stessi strumenti per il canto; 6 che bevono dalle scodelle di vino, e che fanno le loro unzioni con gli oli più scelti, e che non si sono sentiti male alla catastrofe di Giuseppe. 7 "Perciò ora andranno in esilio in testa a quelli che vanno in esilio, e la gozzoviglia degli scomposti dovrà scomparire. 8 " 'Il Sovrano Signore Geova ha giurato per la sua propria anima', è l'espressione di Geova l'Iddio degli eserciti, ' "detesto l'orgoglio di Giacobbe, e ho odiato le sue torri di dimora, e certamente consegnerò (la) città e ciò che la riempie. 9 E deve accadere che se dieci uomini rimangono in una casa, devono pure morire. 10 E il fratello di suo padre li dovrà portare fuori uno per uno, e li brucerà uno per uno, per portare fuori (le) ossa dalla casa. E dovrà dire a chiunque è nelle parti più interne della casa: 'Ce ne sono ancora con te?' E certamente dirà: 'Nessuno!' Ed egli dovrà dire: 'Silenzio! Poiché non è il momento di fare alcuna menzione del nome di Geova' ". 11 " 'Poiché, ecco, Geova comanda, e certamente abbatterà la casa grande in rottami e la casa piccola in detriti. 12 " 'Correranno i cavalli su una rupe, o (vi) si arerà con i bovini? Poiché voi avete mutato il diritto in pianta velenosa, e il frutto della giustizia in assenzio, 13 (voi che) vi rallegrate di una cosa che non è, che dite: "Non abbiamo preso per noi stessi le corna con la nostra forza?" 14 Ecco, faccio sorgere contro di voi, o casa d'Israele', è l'espressione di Geova l'Iddio degli eserciti, 'una nazione, e vi devono opprimere dall'entrata di Amat fino alla valle del torrente dell'Araba' ". 7 Questo è ciò che mi fece vedere il Sovrano Signore Geova, ed ecco, formava uno sciame (di locuste) all'inizio dello spuntare della semina tardiva. Ed ecco, era la semina tardiva dopo l'erba falciata del re. 2 E accadde che quando esso ebbe finito di divorare la vegetazione del paese, io dicevo: "O Sovrano Signore Geova, perdona, ti prego. Chi sorgerà di Giacobbe? Poiché egli è piccolo!" 3 Geova si rammaricò di questo. "Non accadrà", disse Geova. 4 Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova mi fece vedere, ed ecco, il Sovrano Signore Geova invocava una contesa per mezzo del fuoco; ed esso si mise a divorare le vaste acque dell'abisso e divorò il tratto di paese. 5 E io dicevo: "O Sovrano Signore Geova, desisti, ti prego. Chi sorgerà di Giacobbe? Poiché egli è piccolo!" 6 Geova si rammaricò di questo. "Anche questo non accadrà", disse il Sovrano Signore Geova. 7 Questo è ciò che mi fece vedere, ed ecco, Geova stava sopra un muro (fatto con) un piombino, e c'era un piombino nella sua mano. 8 Allora Geova mi disse: "Che vedi, Amos?" Così dissi: "Un piombino". E Geova proseguì, dicendo: "Ecco, metto un piombino in mezzo al mio popolo Israele. Non lo scuserò più. 9 E gli alti luoghi di Isacco saranno certamente resi desolati, e gli stessi santuari d'Israele saranno devastati; e certamente mi leverò contro la casa di Geroboamo con una spada". 10 E Amazia il sacerdote di Betel mandava a dire a Geroboamo re d'Israele: "Amos ha cospirato contro di te proprio dentro la casa d'Israele. Il paese non può sopportare tutte le sue parole. 11 Poiché Amos ha detto questo: 'Geroboamo morirà di spada; e riguardo a Israele, andrà immancabilmente in esilio lontano dal suo proprio suolo' ". 12 E Amazia diceva ad Amos: "O visionario, va, fuggitene al paese di Giuda, e là mangia pane, e là puoi profetizzare. 13 Ma a Betel non devi più fare alcuna profezia, poiché è il santuario di un re ed è la casa di un regno". 14 Quindi Amos rispose e disse ad Amazia: "Io non ero profeta, né ero figlio di profeta; ma ero mandriano e pungitore di fichi di sicomori. 15 E Geova mi prendeva dal seguire il gregge, e Geova mi diceva: 'Va, profetizza al mio popolo Israele'. 16 E ora odi la parola di Geova: 'Dici tu: "Non devi profetizzare contro Israele, e non devi far stillare (nessuna parola) contro la casa di Isacco"? 17 Perciò Geova ha detto questo: "Riguardo a tua moglie, nella città diverrà una prostituta. E riguardo ai tuoi figli e alle tue figlie, cadranno di spada. E riguardo al tuo suolo, sarà ripartito con la fune per misurare. E riguardo a te stesso, morirai in suolo impuro; e riguardo a Israele, immancabilmente andrà in esilio dal suo proprio suolo" ' ". 8 Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova mi fece vedere, ed ecco, c'era un paniere di frutti estivi. 2 Allora disse: "Che vedi, Amos?" Così dissi: "Un paniere di frutti estivi". E Geova proseguì, dicendomi: "È venuta la fine per il mio popolo Israele. Non lo scuserò più. 3 'E i cantici del tempio saranno realmente urla in quel giorno', è l'espressione del Sovrano Signore Geova. 'Ci saranno molti cadaveri. In ogni luogo certamente (li si) getterà fuori: silenzio!' 4 "Udite questo, voi che divorate qualcuno povero, pure per far cessare i mansueti della terra, 5 dicendo: 'Quanto ci vorrà prima che passi la luna nuova e noi possiamo vendere i cereali? Anche il sabato, e possiamo mettere in vendita il grano; per fare l'efa piccola e per fare il siclo grande e per falsificare la bilancia d'inganno; 6 per comprare la gente misera per il semplice argento e qualcuno povero per (il prezzo di) un paio di sandali, e perché vendiamo il semplice rifiuto del grano?' 7 "Geova ha giurato per la Superiorità di Giacobbe: 'Certamente non dimenticherò mai tutte le loro opere. 8 Non sarà forse per questo che il paese sarà agitato, e in esso ogni abitante dovrà fare cordoglio, ed esso, tutto quanto, certamente salirà proprio come il Nilo e sarà agitato e affonderà come il Nilo d'Egitto?' 9 " 'E deve accadere in quel giorno', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'che certamente farò tramontare il sole in pieno mezzogiorno, e certamente farò oscurare il paese in un giorno chiaro. 10 E certamente muterò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in una nenia funebre, e farò sì che tutti i fianchi si coprano di sacco e ogni testa di calvizie; e certamente renderò la situazione come il lutto per un (figlio) unico, e il risultato finale d'essa come un giorno amaro'. 11 " 'Ecco, vengono i giorni', è l'espressione del Sovrano Signore Geova, 'e senz'altro manderò la carestia nel paese, una carestia, non di pane, e una sete, non d'acqua, ma di udire le parole di Geova. 12 E di sicuro vagheranno da mare fino a mare, e dal nord fino al levante. Continueranno a girovagare in cerca della parola di Geova, ma non (la) troveranno. 13 In quel giorno le belle vergini verranno meno, anche i giovani, a causa della sete; 14 quelli che giurano per la colpevolezza di Samaria, e che in effetti dicono: "Come vive il tuo dio, o Dan!" e: "Come vive la via di Beer-Seba!" E certamente cadranno, e non si leveranno più' ". 9 Vidi Geova che stava sopra l'altare, e diceva: "Colpisci la sommità della colonna, così che le soglie siano scosse. E stroncali alla testa, tutti quanti. E ne ucciderò l'ultima parte con la spada stessa. Nessuno di loro che fugga riuscirà nella sua fuga, e nessuno di loro che scampi sfuggirà. 2 Se scavano fin nello Sceol, di là la mia propria mano li prenderà; e se salgono ai cieli, di là li tirerò giù. 3 E se si nasconderanno in cima al Carmelo, di là cercherò con cura e certamente li prenderò. E se si occulteranno d'innanzi ai miei occhi sul fondo del mare, laggiù comanderò al serpente, e li dovrà mordere. 4 E se andranno in schiavitù davanti ai loro nemici, di là comanderò alla spada, e li dovrà uccidere; e certamente poserò su di loro i miei occhi per il male, e non per il bene. 5 E il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, è Colui che tocca il paese, così che si strugge; e in esso tutti gli abitanti dovranno fare cordoglio; ed esso certamente salirà come il Nilo, tutto quanto, e affonderà come il Nilo d'Egitto. 6 " 'Colui il quale edifica nei cieli i suoi gradini, e la sua struttura al di sopra della terra che ha fondato; colui il quale chiama le acque del mare, per versarle sulla superficie della terra: Geova è il suo nome'. 7 " 'Non siete voi per me come i figli dei cusiti, o figli d'Israele?' è l'espressione di Geova. 'Non feci salire lo stesso Israele dal paese d'Egitto, e i filistei da Creta, e la Siria da Chir?' 8 " 'Ecco, gli occhi del Sovrano Signore Geova sono sul regno peccaminoso, e certamente l'annienterà dalla superficie del suolo. Nondimeno, non annienterò completamente la casa di Giacobbe', è l'espressione di Geova. 9 'Poiché, ecco, io comando, e certamente scuoterò la casa d'Israele fra tutte le nazioni, proprio come si scuote lo staccio, così che non cade a terra nemmeno un sassolino. 10 Moriranno di spada, tutti i peccatori del mio popolo, quelli che dicono: "La calamità non si accosterà né giungerà fino a noi" '. 11 " 'In quel giorno erigerò la capanna di Davide che è caduta, e certamente riparerò le loro brecce. Ed erigerò le sue rovine, e certamente la edificherò come ai giorni di molto tempo fa, 12 affinché prendano possesso di ciò che rimane di Edom, e di tutte le nazioni sulle quali è stato invocato il mio nome', è l'espressione di Geova, che fa questo. 13 " 'Ecco, vengono i giorni', è l'espressione di Geova, 'e l'aratore realmente raggiungerà il mietitore, e chi pigia l'uva il portatore di seme; e i monti devono stillare vino dolce, e i medesimi colli si struggeranno tutti. 14 E certamente ricondurrò i prigionieri del mio popolo Israele, e realmente edificheranno (le) città desolate e (le) abiteranno, e pianteranno vigne e ne berranno il vino, e faranno giardini e ne mangeranno il frutto'. 15 " 'E certamente li pianterò nel loro suolo, e non saranno più sradicati dal loro suolo che ho dato loro', ha detto Geova tuo Dio".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Abdia

1 La visione di Abdia: Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto riguardo a Edom: "Abbiamo udito una notizia da Geova, ed è stato mandato un inviato fra le nazioni: 'Levatevi, e leviamoci contro di lei in battaglia' ". 2 "Ecco, ti ho fatto piccolo fra le nazioni. Sei molto disprezzato. 3 La presunzione del tuo cuore è ciò che ti ha ingannato, tu che risiedi nei recessi della rupe, l'altura dove egli dimora, dicendo in cuor suo: 'Chi mi tirerà giù a terra?' 4 Se tu rendessi la tua posizione alta come l'aquila, o se ponessi fra le stelle il tuo nido, di là ti tirerei giù", è l'espressione di Geova. 5 "Se entrassero da te i ladri, se (entrassero) di notte gli spogliatori, fino a che punto saresti ridotto al silenzio? Non ruberebbero quanto vogliono? O se venissero da te i vendemmiatori, non lascerebbero rimanere dei racimoli? 6 Oh fino a qual punto sono stati scrutati i figli di Esaù! (Come) sono stati cercati i suoi tesori nascosti! 7 Ti hanno mandato fino alla linea di confine. I medesimi uomini che sono in un patto con te, tutti ti hanno ingannato. Gli uomini in pace con te hanno prevalso contro di te. Quelli (che mangiavano) il cibo con te porranno una rete sotto di te come uno in cui non è discernimento. 8 Non sarà in quel giorno?" è l'espressione di Geova. "E certamente distruggerò i saggi da Edom e il discernimento dalla regione montagnosa di Esaù. 9 E i tuoi uomini potenti si dovranno atterrire, o Teman, per la ragione che ciascuno sarà stroncato dalla regione montagnosa di Esaù, a causa dell'uccisione. 10 A causa della violenza contro il tuo fratello Giacobbe, ti coprirà la vergogna, e dovrai essere stroncato a tempo indefinito. 11 Nel giorno in cui te ne stesti da parte, nel giorno in cui estranei portarono le sue forze militari in schiavitù e (quando) stranieri stessi entrarono nella sua porta e gettarono le sorti su Gerusalemme, anche tu eri come uno di loro. 12 "E non saresti dovuto stare a guardare lo spettacolo nel giorno del tuo fratello, nel giorno della sua sventura; e non ti saresti dovuto rallegrare dei figli di Giuda nel giorno in cui perirono; e non avresti dovuto allargare la bocca nel giorno della (loro) angustia. 13 Non saresti dovuto entrare nella porta del mio popolo nel giorno del loro disastro. Tu, sì, tu, non avresti dovuto rivolgere lo sguardo alla sua calamità nel giorno del suo disastro; e non avresti dovuto stendere la mano sulle sue ricchezze nel giorno del suo disastro. 14 E non saresti dovuto stare alla divisione delle vie, per stroncare i suoi scampati; e non avresti dovuto cedere i suoi superstiti nel giorno dell'angustia. 15 Poiché il giorno di Geova contro tutte le nazioni è vicino. Nel modo in cui hai fatto, sarà fatto a te. La tua sorta di trattamento ricadrà sulla tua propria testa. 16 Poiché nel modo in cui voi avete bevuto sul mio santo monte, tutte le nazioni seguiteranno a bere di continuo. E certamente berranno e trangugeranno e diverranno come se non fossero mai state. 17 "E gli scampati saranno sul monte Sion, ed esso deve divenire qualcosa di santo; e la casa di Giacobbe deve prendere possesso delle cose che devono possedere. 18 E la casa di Giacobbe deve divenire un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma, e la casa di Esaù come la stoppia; e li devono bruciare e divorare. E non ci sarà superstite della casa di Esaù; poiché Geova stesso ha parlato. 19 E devono prendere possesso del Negheb, anche della regione montagnosa di Esaù, e della Sefela, anche dei filistei. E devono prendere possesso del campo di Efraim e del campo di Samaria; e Beniamino (deve prendere possesso di) Galaad. 20 E in quanto agli esiliati di questo baluardo, ai figli d'Israele apparterrà ciò che i cananei (possedettero) fino a Zarefat. E gli esiliati di Gerusalemme, che erano in Sefarad, prenderanno possesso delle città del Negheb. 21 "E salvatori certamente saliranno al monte Sion, per giudicare la regione montagnosa di Esaù; e il regno deve divenire di Geova".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giona

1 E la parola di Geova cominciò a essere rivolta a Giona figlio di Amittai, dicendo: 2 "Levati, va a Ninive la gran città, e proclama contro di lei che la loro malizia è salita dinanzi a me". 3 E Giona si levava e fuggiva a Tarsis d'innanzi a Geova; e infine scese a Ioppe e trovò una nave che andava a Tarsis. Pagò dunque il suo prezzo e vi scese dentro, per andare con loro a Tarsis d'innanzi a Geova. 4 E Geova stesso lanciò un gran vento sul mare, e ci fu una grande tempesta nel mare; e in quanto alla nave, stava per fare naufragio. 5 E i marinai avevano timore e invocavano ciascuno l'aiuto del suo dio. E lanciavano in mare gli oggetti che erano nella nave, perché ne fosse alleggerita. Ma Giona stesso era sceso nelle parti più interne del bastimento coperto e giaceva e dormiva profondamente. 6 Alla fine il capitano della nave gli si avvicinò e gli disse: "Che hai, dormiglione? Levati, invoca il tuo dio! Forse il (vero) Dio avrà cura di noi, e non periremo". 7 E si dicevano l'un l'altro: "Venite, e gettiamo le sorti, per conoscere a causa di chi abbiamo questa calamità". E gettavano le sorti, e infine la sorte cadde su Giona. 8 Allora gli dissero: "Dichiaraci, suvvia, a causa di chi abbiamo questa calamità? Che lavoro fai, e da dove vieni? Qual è il tuo paese, e di quale popolo sei?" 9 A ciò egli disse loro: "Sono ebreo, e temo Geova l'Iddio dei cieli, Colui che ha fatto il mare e l'asciutto". 10 E gli uomini avevano grande timore, e gli dicevano: "Che cos'è questo che hai fatto?" Poiché gli uomini avevano saputo che fuggiva d'innanzi a Geova, perché l'aveva dichiarato loro. 11 Infine gli dissero: "Che ti dovremmo fare, affinché il mare ci si plachi?" Poiché il mare si faceva sempre più tempestoso. 12 Così disse loro: "Sollevatemi e lanciatemi in mare, e il mare vi si placherà; perché mi rendo conto che per causa mia questa grande tempesta è su di voi". 13 Ma gli uomini si diedero da fare per riportare (la nave) all'asciutto; ma non potevano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso contro di loro. 14 E invocavano Geova e dicevano: "Ah, ora, o Geova, ti preghiamo, (fa) che non periamo a causa dell'anima di quest'uomo! E non mettere su di noi sangue innocente, dato che tu stesso, o Geova, hai fatto secondo ciò in cui hai provato diletto!" 15 Sollevarono quindi Giona e lo lanciarono in mare; e il mare si arrestava dal suo furore. 16 Allora gli uomini provavano grande timore di Geova, e offrirono dunque un sacrificio a Geova e fecero voti. 17 Ora Geova stabilì che un grande pesce inghiottisse Giona, così che Giona fu nelle parti interiori del pesce per tre giorni e tre notti. 2 Giona pregò quindi Geova suo Dio dalle parti interiori del pesce 2 e disse: "Dalla mia angustia chiamai Geova, ed egli mi rispondeva. Dal ventre dello Sceol invocai soccorso. Tu udisti la mia voce. 3 Quando mi gettasti (nel)le profondità, nel cuore del mare aperto, Un medesimo fiume mi circondò. Tutti i tuoi flutti e le tue onde, mi passarono sopra. 4 E in quanto a me, dissi: 'Sono stato cacciato d'innanzi ai tuoi occhi! Come contemplerò ancora il tuo santo tempio?' 5 Le acque mi circondarono fino all'anima; le stesse acque dell'abisso mi rinchiudevano. Alghe mi si avvinghiarono intorno alla testa. 6 Scesi alle fondamenta dei monti. In quanto alla terra, le sue sbarre erano su di me a tempo indefinito. Ma dalla fossa facevi risalire la mia vita, o Geova mio Dio. 7 Quando la mia anima venne meno dentro di me, Geova fu Colui del quale mi ricordai. Quindi la mia preghiera venne a te, nel tuo santo tempio. 8 In quanto a quelli che osservano gli idoli di falsità, lasciano la loro propria amorevole benignità. 9 Ma in quanto a me, con la voce del rendimento di grazie certamente sacrificherò a te. Il voto che ho fatto, certamente pagherò. La salvezza appartiene a Geova". 10 A suo tempo Geova comandò al pesce, così che esso vomitò Giona sull'asciutto. 3 La parola di Geova fu quindi rivolta a Giona per la seconda volta, dicendo: 2 "Levati, va a Ninive la gran città, e proclamale la proclamazione che ti pronuncio". 3 Allora Giona si levò e andò a Ninive secondo la parola di Geova. Ora Ninive stessa mostrò d'essere una città grande dinanzi a Dio, con una distanza di tre giorni di cammino. 4 Infine Giona cominciò a entrare nella città per la distanza di un giorno di cammino, e proclamava e diceva: "Solo quaranta giorni ancora, e Ninive sarà rovesciata". 5 E gli uomini di Ninive riponevano fede in Dio, e proclamavano un digiuno e si vestivano di sacco, dal più grande di loro fino al più piccolo di loro. 6 Quando la parola giunse al re di Ninive, allora egli si levò dal suo trono e si tolse di dosso la veste ufficiale e si coprì di sacco e sedette sulla cenere. 7 Per di più, fece bandire e fece dire in Ninive, per decreto del re e dei suoi grandi, dicendo: "Nessun uomo e nessun animale domestico, nessuna mandria e nessun gregge deve assaggiare alcuna cosa. Nessuno deve prendere cibo. Non devono bere nemmeno acqua. 8 E si coprano di sacco, uomo e animale domestico; e invochino Dio con forza e si convertano, ciascuno dalla sua cattiva via e dalla violenza che era nelle loro mani. 9 Chi sa se il (vero) Dio si volgerà e realmente proverà rammarico e si volgerà dalla sua ira ardente, così che non periamo?" 10 E il (vero) Dio vedeva le loro opere, che si erano convertiti dalla loro cattiva via; e il (vero) Dio provò dunque rammarico della calamità che aveva proferito di causare loro; e non (la) causò. 4 A Giona, però, dispiacque assai, e si accese d'ira. 2 Perciò pregò Geova e disse: "Ah, ora, o Geova, non era questo affar mio, mentre ero sul mio proprio suolo? Perciò andai avanti e fuggii a Tarsis; poiché sapevo che tu sei un Dio clemente e misericordioso, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità, e provi rammarico della calamità. 3 E ora, o Geova, togli via da me, ti prego, la mia anima, poiché morire è per me meglio che vivere". 4 A sua volta Geova disse: "Ti sei giustamente acceso d'ira?" 5 Quindi Giona uscì dalla città e si mise a sedere a oriente della città; e gradualmente si fece lì una capanna, per potervisi sedere sotto all'ombra finché vedesse che cosa sarebbe avvenuto alla città. 6 Pertanto Geova Dio stabilì che una zucca da fiaschi salisse sopra Giona, per fare ombra alla sua testa, per liberarlo dal suo stato calamitoso. E Giona si rallegrava grandemente per la zucca da fiaschi. 7 Ma il (vero) Dio stabilì che un verme, all'ascendere dell'aurora del giorno dopo, colpisse la zucca da fiaschi, ed essa gradualmente si seccò. 8 E avvenne che, appena rifulse il sole, Dio stabiliva anche un arido vento orientale, e il sole batteva sulla testa di Giona, tanto che egli veniva meno; e chiedeva che la sua anima morisse, e disse ripetutamente: "Morire è per me meglio che vivere". 9 E Dio diceva a Giona: "Ti sei giustamente acceso d'ira per la zucca da fiaschi?" Allora egli disse: "Mi sono giustamente acceso d'ira, fino alla morte". 10 Ma Geova disse: "Tu, da parte tua, hai provato commiserazione per la zucca da fiaschi, per la quale non avevi faticato e che non avevi fatto divenire grande, che era la semplice crescita di una notte ed è perita come la semplice crescita di una notte. 11 E io, da parte mia, non dovrei provare commiserazione per Ninive la gran città, in cui esistono più di centoventimila uomini che non conoscono affatto la differenza fra la destra e la sinistra, oltre a molti animali domestici?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Michea

1 La parola di Geova che fu rivolta a Michea di Moreset, ai giorni di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, la quale egli ebbe in visione riguardo a Samaria e a Gerusalemme: 2 "Udite, voi tutti; prestate attenzione, o terra e ciò che ti riempie, e il Sovrano Signore Geova serva come testimone contro di voi, Geova dal suo tempio santo. 3 Poiché, ecco, Geova esce dal suo luogo, e certamente scenderà e calcherà gli alti luoghi della terra. 4 E i monti devono struggersi sotto di lui, e i bassopiani stessi si fenderanno, come la cera a causa del fuoco, come acque versate giù per un luogo erto. 5 "È a causa della rivolta di Giacobbe che c'è tutto questo, sì, a causa dei peccati della casa d'Israele. Qual è la rivolta di Giacobbe? Non è Samaria? E quali sono gli alti luoghi di Giuda? Non sono Gerusalemme? 6 E certamente farò di Samaria un mucchio di rovine del campo, i luoghi di piantagione di una vigna; e certamente verserò le sue pietre nella valle, e denuderò le sue fondamenta. 7 E tutte le sue immagini scolpite saranno frantumate, e tutti i doni che le (sono stati fatti) come suo compenso saranno bruciati nel fuoco; e farò di tutti i suoi idoli una distesa desolata. Poiché dalle cose date come compenso di una prostituta essa (li) radunò, e alla cosa data come compenso di una prostituta torneranno". 8 A causa di ciò certamente farò lamento e urlerò; certamente camminerò scalzo e nudo. Farò lamento come gli sciacalli e cordoglio come le femmine degli struzzi. 9 Poiché il colpo su di lei è incurabile; poiché è venuto fino a Giuda, (la) piaga fino alla porta del mio popolo, fino a Gerusalemme. 10 "Non (lo) annunciate in Gat; positivamente non piangete. "Nella casa di Afra voltolatevi nella medesima polvere. 11 Passa, o abitatrice di Safir, nella vergognosa nudità. L'abitatrice di Zaanan non è uscita. Il lamento di Bet-Ezel prenderà da voi il suo posto. 12 Poiché l'abitatrice di Marot ha atteso il bene, ma ciò che è male è sceso da Geova alla porta di Gerusalemme. 13 Attacca il carro al tiro dei cavalli, o abitatrice di Lachis. Essa fu il principio del peccato per la figlia di Sion, poiché in te si sono trovate le rivolte d'Israele. 14 Perciò darai doni di addio a Moreset-Gat. Le case di Aczib furono come qualcosa di ingannevole per i re d'Israele. 15 Ti condurrò ancora lo spodestatore, o abitatrice di Maresa. La gloria d'Israele giungerà fino ad Adullam. 16 Procura(ti) calvizie, e radi (i tuoi capelli) a causa dei tuoi figli di squisito diletto. Allarga la tua calvizie come (quella del)l'aquila, perché se ne sono andati via da te in esilio". 2 "Guai a quelli che tramano ciò che è dannoso, e a quelli che praticano ciò che è male, sui loro letti! Si mettono a farlo alla luce del mattino, perché è nel potere della loro mano. 2 E hanno desiderato campi e se (ne) sono impossessati, anche case, e (le) hanno prese; e hanno frodato l'uomo robusto e la sua casa, l'uomo e il suo possedimento ereditario. 3 "Perciò Geova ha detto questo: 'Ecco, penso contro questa famiglia una calamità da cui non rimuoverete il vostro collo, così che non camminerete in maniera orgogliosa; perché è un tempo di calamità. 4 In quel giorno si eleverà riguardo a voi un'espressione proverbiale e certamente si farà una lamentazione, sì, una lamentazione. Si dovrà dire: "Siamo stati positivamente spogliati! Egli altera la medesima porzione del mio popolo. Come (la) rimuove da me! All'infedele ripartisce i nostri propri campi". 5 Perciò non avrai nessuno che getti la corda, a sorte, nella congregazione di Geova. 6 Non fate stillare (parole). Essi fanno stillare (parole). Non faranno stillare (parole) riguardo a queste (cose). Le umiliazioni non se ne andranno. 7 " 'Si dice, o casa di Giacobbe: "È divenuto scontento lo spirito di Geova, o sono queste le sue azioni?" Non fanno bene le mie proprie parole nel caso di chi cammina rettamente? 8 " 'E ieri il mio proprio popolo si levava come un assoluto nemico. Dal davanti di una veste voi strappate l'ornamento maestoso, da quelli che passano con fiducia, (come) quelli che tornano dalla guerra. 9 Voi cacciate le donne del mio popolo dalla casa nella quale la donna prova squisito diletto. Dai suoi fanciulli togliete il mio splendore, a tempo indefinito. 10 Levatevi e andate, perché questo non è un luogo di riposo. Per il fatto che essa è divenuta impura, c'è una distruzione, e (l')opera di distruzione è penosa. 11 Se un uomo, che cammina secondo il vento e la falsità, ha detto la menzogna: "Farò stillare per te (parole) riguardo al vino e riguardo alla bevanda inebriante", anch'egli diverrà certamente colui che fa stillare (parole) per questo popolo. 12 " 'Positivamente ti raccoglierò, Giacobbe, tutto quanto; immancabilmente radunerò insieme i rimanenti d'Israele. Li porrò in unità, come un gregge nel recinto, come un branco in mezzo alla sua pastura; saranno rumorosi di uomini'. 13 "Chi irrompe certamente salirà davanti a loro: realmente irromperanno. E passeranno per la porta, e ne usciranno. E il loro re passerà davanti a loro, con Geova alla loro testa". 3 E io dicevo: "Udite, suvvia, capi di Giacobbe e comandanti della casa d'Israele. Non è affar vostro conoscere la giustizia? 2 Voi che odiate ciò che è bene e che amate ciò che è male, che strappate la pelle alla gente e il loro organismo dalle loro ossa; 3 voi che avete anche mangiato l'organismo del mio popolo, e avete scorticato la loro stessa pelle, e avete frantumato le loro medesime ossa, e (li) avete fatti a pezzi come ciò che è nella caldaia e come la carne in mezzo a una pentola. 4 In quel tempo invocheranno l'aiuto di Geova, ma egli non risponderà loro. E in quel tempo egli nasconderà loro la sua faccia, secondo il male che commisero nelle loro azioni. 5 "Questo è ciò che Geova ha detto contro i profeti che fanno errare il mio popolo, che mordono con i loro denti e che realmente gridano: 'Pace!' che, quando qualcuno non mette (qualcosa) nella loro bocca, realmente santificano anche la guerra contro di lui: 6 'Perciò avrete la notte, così che non ci sarà visione; e avrete le tenebre, così che non praticherete la divinazione. E il sole certamente tramonterà sui profeti, e il giorno si deve oscurare su di loro. 7 E i visionari si dovranno vergognare, e i divinatori certamente saranno delusi. E si dovranno coprire i baffi, tutti quanti, poiché non c'è risposta da Dio' ". 8 E, d'altra parte, io stesso son divenuto pieno di potere, con lo spirito di Geova, e di giustizia e potenza, per dichiarare a Giacobbe la sua rivolta e a Israele il suo peccato. 9 Udite questo, suvvia, capi della casa di Giacobbe e comandanti della casa d'Israele, che detestate la giustizia e che rendete storta anche ogni cosa diritta, 10 edificando Sion con atti di spargimento di sangue e Gerusalemme con ingiustizia. 11 I suoi propri capi giudicano semplicemente per un regalo, e i suoi propri sacerdoti istruiscono solo per un prezzo, e i suoi propri profeti praticano la divinazione semplicemente per denaro; eppure continuano ad appoggiarsi a Geova, dicendo: "Non è Geova in mezzo a noi? Su di noi non verrà nessuna calamità". 12 Perciò a causa vostra Sion sarà arata come un semplice campo, e Gerusalemme stessa diverrà semplici mucchi di rovine, e il monte della casa sarà come gli alti luoghi di una foresta. 4 E deve avvenire nella parte finale dei giorni (che) il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito al di sopra della cima dei monti, e sarà certamente innalzato al di sopra dei colli; e a esso dovranno affluire i popoli. 2 E molte nazioni certamente andranno e diranno: "Venite, e saliamo al monte di Geova e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi certamente cammineremo nei suoi sentieri". Poiché da Sion uscirà (la) legge, e la parola di Geova da Gerusalemme. 3 Ed egli certamente renderà giudizio fra molti popoli, e metterà le cose a posto rispetto a potenti nazioni lontane. E dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Non alzeranno la spada, nazione contro nazione, né impareranno più la guerra. 4 E realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che (li) faccia tremare; poiché la medesima bocca di Geova degli eserciti ha parlato. 5 Poiché tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre. 6 "In quel giorno", è l'espressione di Geova, "certamente raccoglierò colei che zoppicava; e certamente radunerò colei che era dispersa, sì, quella che ho trattato male. 7 E certamente farò di colei che zoppicava un rimanente, e di colei che era rimossa lontano una nazione potente; e Geova regnerà realmente sopra di loro sul monte Sion, da ora in poi e a tempo indefinito. 8 "E in quanto a te, o torre del branco, colle della figlia di Sion, fino a te verrà, sì, il primo dominio certamente verrà, il regno che appartiene alla figlia di Gerusalemme. 9 "Ora perché continui a urlare altamente? Non c'è in te alcun re, o è perito il tuo proprio consigliere, così che ti prendono le doglie come quelle di una donna che partorisce? 10 Abbi penosi dolori e prorompi (in grida), o figlia di Sion, come una donna che partorisce, poiché ora uscirai dalla città, e dovrai risiedere nel campo. E dovrai andare fino a Babilonia. Là sarai liberata. Là Geova ti ricomprerà dalla palma della mano dei tuoi nemici. 11 "E ora certamente si raccoglieranno contro di te molte nazioni, quelle che dicono: 'Sia contaminata, e i nostri occhi guardino Sion'. 12 Ma in quanto a loro, non hanno conosciuto i pensieri di Geova, e non hanno compreso il suo consiglio; perché egli certamente le radunerà come un filare di grano appena falciato sull'aia. 13 "Levati e trebbia, o figlia di Sion; poiché cambierò il tuo corno in ferro, e cambierò i tuoi zoccoli in rame, e certamente polverizzerai molti popoli; e con un'interdizione realmente voterai a Geova il loro profitto ingiusto, e le loro risorse al (vero) Signore dell'intera terra". 5 "In questo tempo ti fai incisioni addosso, o figlia di un'invasione; egli ha posto contro di noi l'assedio. Con la verga colpiranno sulla guancia il giudice d'Israele. 2 "E tu, o Betleem Efrata, quella troppo piccola per essere fra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che deve divenire il dominatore in Israele, la cui origine è dai primi tempi, dai giorni del tempo indefinito. 3 "Perciò li cederà fino al tempo in cui colei che sta per partorire realmente partorisca. E il resto dei suoi fratelli torneranno ai figli d'Israele. 4 "Ed egli certamente starà in piedi e pascerà nella forza di Geova, nella superiorità del nome di Geova suo Dio. Ed essi certamente continueranno a dimorare, poiché ora egli sarà grande fino alle estremità della terra. 5 E questi deve divenire pace. In quanto all'assiro, quando verrà nel nostro paese e quando calpesterà le nostre torri di dimora, noi dovremo anche suscitare contro di lui sette pastori, sì, otto duchi del genere umano. 6 Ed essi in effetti pasceranno il paese d'Assiria con la spada, e il paese di Nimrod nei suoi ingressi. Ed egli certamente recherà la liberazione dall'assiro, quando verrà nel nostro paese e quando calpesterà il nostro territorio. 7 "E i rimanenti di Giacobbe devono divenire in mezzo a molti popoli come la rugiada da Geova, come copiosi acquazzoni sulla vegetazione, che non spera nell'uomo e non aspetta i figli dell'uomo terreno. 8 E i rimanenti di Giacobbe devono divenire fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come il leone fra le bestie della foresta, come il giovane leone fornito di criniera fra i branchi di pecore, il quale, quando in effetti passa, certamente calpesta e sbrana; e non c'è liberatore. 9 La tua mano sarà in alto sopra i tuoi avversari, e tutti i tuoi nemici saranno stroncati". 10 "E deve accadere in quel giorno", è l'espressione di Geova, "che di sicuro stroncherò i tuoi cavalli di mezzo a te e distruggerò i tuoi carri. 11 E certamente stroncherò le città del tuo paese e demolirò tutti i tuoi luoghi fortificati. 12 E di sicuro stroncherò le stregonerie dalla tua mano, e non continuerai ad avere i praticanti di magia. 13 E senz'altro stroncherò le tue immagini scolpite e le tue colonne di mezzo a te, e non ti inchinerai più davanti all'opera delle tue mani. 14 E certamente sradicherò i tuoi pali sacri di mezzo a te e annienterò le tue città. 15 E nell'ira e nel furore di sicuro eseguirò vendetta sulle nazioni che non hanno ubbidito". 6 Udite, suvvia, ciò che Geova dice. Levati, dirigi una causa con i monti, e odano i colli la tua voce. 2 Udite, o monti, la causa di Geova, anche voi, oggetti durevoli, fondamenta della terra; poiché Geova ha una causa con il suo popolo, e argomenterà con Israele: 3 "O popolo mio, che cosa ti ho fatto? E in che modo ti ho stancato? Attesta contro di me. 4 Poiché ti feci salire dal paese d'Egitto, e ti redensi dalla casa degli schiavi; e mandavo davanti a te Mosè, Aaronne e Miriam. 5 O popolo mio, ricorda, suvvia, ciò che consigliò Balac re di Moab, e ciò che gli rispose Balaam figlio di Beor. Fu da Sittim, fino a Ghilgal, nell'intento che i giusti atti di Geova fossero conosciuti". 6 Con che cosa mi presenterò a Geova? (Con che cosa) mi inchinerò a Dio in alto? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? 7 Si compiacerà Geova di migliaia di montoni, di decine di migliaia di torrenti d'olio? Darò il mio figlio primogenito per la mia rivolta, il frutto del mio ventre per il peccato della mia anima? 8 Egli ti ha dichiarato, o uomo terreno, ciò che è buono. E che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare la giustizia e di amare la benignità e di essere modesto nel camminare col tuo Dio? 9 La medesima voce di Geova grida alla città, e (chi ha) saggezza temerà il tuo nome. Udite (la) verga e chi la designò. 10 Esistono ancora nella casa del malvagio i tesori di malvagità, e l'efa scarsa che è denunciata? 11 Posso io essere (moralmente) puro con bilance malvage e con un sacchetto di pesi di pietra ingannatori? 12 Poiché i suoi propri ricchi son divenuti pieni di violenza, e i suoi propri abitanti hanno pronunciato falsità, e la loro lingua è ingannevole nella loro bocca. 13 "E anch'io, da parte mia, (ti) farò certamente ammalare colpendoti; sarai desolato, a causa dei tuoi peccati. 14 Tu, da parte tua, mangerai e non ti sazierai, e il tuo vuoto sarà in mezzo a te. E rimuoverai (le cose), ma non (le) porterai in salvo; e qualunque cosa porterai in salvo, la darò alla stessa spada. 15 Tu, da parte tua, seminerai, ma non mieterai. Tu, da parte tua, calcherai olive, ma non ti spalmerai d'olio; anche vino dolce, ma non berrai vino. 16 E si osservano gli statuti di Omri e tutta l'opera della casa di Acab, e voi camminate nei loro consigli; affinché io faccia di te un oggetto di stupore e dei suoi abitanti qualcosa a cui fischiare; e porterete il biasimo dei popoli". 7 Misero me, poiché son divenuto come le raccolte di frutti estivi, come la racimolatura di una vendemmia! Non c'è un grappolo da mangiare, non un fico primaticcio, che la mia anima desideri! 2 Il leale è perito dalla terra, e fra il genere umano non c'è nessun (uomo) retto. Son tutti in agguato per lo spargimento di sangue. Cacciano, ognuno il suo proprio fratello, con una rete a strascico. 3 (Le loro) mani sono su ciò che è male, per far(lo) bene; il principe chiede (qualcosa), e chi giudica (lo fa) per la ricompensa, e il grande pronuncia il vivo desiderio della sua anima, la sua propria; e l'intessono. 4 Il migliore (di loro) è come un rovo, il più retto di loro è peggiore di una siepe di spine. Il giorno delle tue sentinelle, (quello) in cui ti si presterà attenzione, deve venire. Ora accadrà il loro smarrimento. 5 Non riponete la vostra fede in un compagno. Non confidate in un amico intimo. Da colei che giace nel tuo seno guarda le aperture della tua bocca. 6 Poiché il figlio disprezza il padre; la figlia si leva contro sua madre; la nuora contro sua suocera; i nemici dell'uomo sono gli uomini di casa sua. 7 Ma in quanto a me, starò di vedetta per Geova. Sarò certamente in aspettazione dell'Iddio della mia salvezza. Il mio Dio mi udrà. 8 Non ti rallegrare su di me, o mia nemica. Benché io sia caduta, certamente mi leverò; benché dimori nelle tenebre, Geova sarà una luce per me. 9 Sopporterò il furore di Geova - poiché ho peccato contro di lui - finché egli diriga la mia causa e realmente esegua per me giustizia. Mi porterà alla luce; guarderò la sua giustizia. 10 E la mia nemica vedrà, e la coprirà la vergogna, lei che mi diceva: "Dov'è egli, Geova il tuo Dio?" I miei propri occhi la guarderanno. Ora diverrà un luogo da calpestare, come il fango delle strade. 11 Nel giorno per edificare le tue mura di pietra, in quel giorno (il) decreto sarà lontano. 12 In quel giorno verranno fino a te dall'Assiria e dalle città d'Egitto, e dall'Egitto sino al Fiume; e da mare a mare, e da monte a monte. 13 E il paese deve divenire una distesa desolata a causa dei suoi abitanti, a motivo del frutto delle loro azioni. 14 Pasci il tuo popolo col bastone, il gregge della tua eredità, quello che risiedeva da solo in una foresta, in mezzo a un frutteto. Pascolino in Basan e in Galaad come ai giorni di molto tempo fa. 15 "Come ai giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto gli mostrerò cose meravigliose. 16 Nazioni vedranno e proveranno vergogna di tutta la loro potenza. (Si) metteranno la mano sulla bocca; i loro medesimi orecchi diverranno sordi. 17 Leccheranno la polvere come i serpenti; come i rettili della terra verranno in agitazione fuori dei loro baluardi. Verranno tremando a Geova nostro Dio, e avranno timore di te". 18 Chi è un Dio come te, uno che perdona l'errore e passa sopra la trasgressione del rimanente della sua eredità? Di sicuro non manterrà la sua ira per sempre, poiché prova diletto nell'amorevole benignità. 19 Ci mostrerà di nuovo misericordia; assoggetterà i nostri errori. E getterai nelle profondità del mare tutti i loro peccati. 20 Darai (la) verità (data) a Giacobbe, l'amorevole benignità (data) ad Abraamo, che giurasti ai nostri antenati dai giorni di molto tempo fa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Naum

1 La dichiarazione solenne contro Ninive: Il libro della visione di Naum l'elcosita: 2 Geova è un Dio che esige esclusiva devozione e fa vendetta; Geova fa vendetta ed è disposto al furore. Geova fa vendetta contro i suoi avversari, ed è risentito verso i suoi nemici. 3 Geova è lento all'ira e grande in potenza, e in nessun modo Geova si tratterrà dal punire. Nel vento distruttivo e nella tempesta è la sua via, e la massa di nuvole è la polvere dei suoi piedi. 4 Rimprovera il mare, e lo secca; e in effetti prosciuga tutti i fiumi. Basan e il Carmelo si sono inariditi, e il medesimo fiore del Libano si è inaridito. 5 Gli stessi monti hanno sobbalzato a causa di lui, e i medesimi colli si struggevano. E la terra si solleverà a causa della sua faccia; anche il paese produttivo, e tutti quelli che vi dimorano. 6 Di fronte alla sua denuncia chi può stare in piedi? E chi può levarsi contro l'ardore della sua ira? Il suo proprio furore certamente si verserà come il fuoco, e le medesime rocce saranno in effetti demolite a causa di lui. 7 Geova è buono, una fortezza nel giorno dell'angustia. E conosce quelli che cercano rifugio in lui. 8 E mediante l'inondazione che passerà farà un assoluto sterminio del luogo di lei, e le tenebre inseguiranno i suoi medesimi nemici. 9 Che cosa escogiterete contro Geova? Egli causa un assoluto sterminio. L'angustia non sorgerà una seconda volta. 10 Benché siano intrecciati pure come spine e siano ubriachi come della loro birra di frumento, saranno certamente divorati come stoppia completamente secca. 11 Da te in effetti uscirà uno che escogiterà contro Geova ciò che è male, consigliando ciò che non vale nulla. 12 Geova ha detto questo: "Benché fossero in piena forma e molti fossero in tale stato, pure in tale stato devono esser tagliati; e uno deve passare. E certamente ti affliggerò, tanto che non ti affliggerò più. 13 E ora romperò la sua sbarra da trasporto di dosso a te, e strapperò i legami sopra di te. 14 E riguardo a te Geova ha comandato: 'Nulla del tuo nome sarà più seminato. Dalla casa dei tuoi dèi stroncherò l'immagine scolpita e la statua di metallo fuso. Farò per te un luogo di sepoltura, perché non sei stato di nessun conto'. 15 "Ecco, sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi proclama la pace. O Giuda, celebra le tue feste. Paga i tuoi voti; perché nessuna persona buona a nulla passerà più in mezzo a te. Sarà per certo stroncata interamente". 2 Chi disperde è salito davanti alla tua faccia. Si salvaguardi il luogo fortificato. Sorveglia (la) via. Rafforza (i) fianchi. Rinforza moltissimo la potenza. 2 Poiché Geova raccoglierà certamente l'orgoglio di Giacobbe, come l'orgoglio d'Israele, perché quelli che vuotano li hanno vuotati; e ne hanno rovinato i germogli. 3 Lo scudo dei suoi uomini potenti è tinto di rosso; (i suoi) uomini di vitale energia sono vestiti di stoffa cremisi. Col fuoco (di accessori) di ferro è il carro da guerra nel giorno in cui egli si prepara, e le (lance di) ginepro si son fatte scuotere. 4 Nelle vie i carri da guerra continuano a correre all'impazzata. Continuano a precipitarsi su e giù nelle pubbliche piazze. Il loro aspetto è come le torce. Continuano a correre come lampi. 5 Egli si ricorderà dei suoi maestosi. Inciamperanno camminando. Si affretteranno verso le sue mura, e si dovrà fermamente stabilire la barricata. 6 Le medesime porte dei fiumi certamente si apriranno, e il palazzo stesso sarà realmente dissolto. 7 Ed è stato fissato; essa è stata scoperta; sarà certamente portata via, e le sue schiave gemeranno, come il suono delle colombe, battendosi ripetute volte sul cuore. 8 E Ninive, dai giorni (che è esistita), è stata come una piscina di acque; ma essi fuggono. "Fermatevi! Fermatevi!" Ma nessuno si volta. 9 Predate l'argento; predate l'oro; dal momento che non c'è limite alle (cose a) disposizione. C'è una gran quantità d'ogni sorta di oggetti desiderabili. 10 Vuoto e vacuità, e (una città) devastata! E il cuore si strugge, e (le) ginocchia vacillano, e in tutti i fianchi sono penosi dolori; e in quanto alle facce di tutti loro, hanno radunato un ardore (di eccitazione). 11 Dov'è il covo dei leoni, e la caverna che appartiene ai giovani leoni forniti di criniera, dove il leone camminava ed entrava, dov'era il leoncello, e nessuno (li) faceva tremare? 12 (Il) leone sbranava una quantità sufficiente per i suoi piccoli, e strangolava per le sue leonesse. E riempiva le sue buche di preda, e le sue tane di animali sbranati. 13 "Ecco, sono contro di te", è l'espressione di Geova degli eserciti, "e certamente brucerò in fumo il carro da guerra d'essa. E una spada divorerà i tuoi propri giovani leoni forniti di criniera. E certamente stroncherò dalla terra la tua preda, e non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri". 3 Guai alla città di spargimento di sangue. È tutta piena d'inganno (e) rapina. La preda non si diparte! 2 C'è il suono della frusta e il suono dello strepito della ruota, e il cavallo che si precipita e il carro che salta. 3 Il cavaliere a cavallo, e la fiamma della spada, e il lampeggiare della lancia, e la moltitudine degli uccisi, e la gran massa di cadaveri; e non c'è fine dei corpi morti. Continuano a inciampare fra i loro corpi morti; 4 data l'abbondanza degli atti di prostituzione della prostituta, attraente per il fascino, maestra di stregonerie, colei che prende al laccio le nazioni con i suoi atti di prostituzione e le famiglie con le sue stregonerie. 5 "Ecco, sono contro di te", è l'espressione di Geova degli eserciti, "e certamente metterò la copertura dei lembi delle tue (vesti) sulla tua faccia, e certamente farò vedere alle nazioni la tua nudità, e ai regni il tuo disonore. 6 E certamente getterò su di te cose disgustanti, e di sicuro ti renderò spregevole; e certamente ti porrò come uno spettacolo. 7 E deve accadere che chiunque ti vedrà fuggirà da te e certamente dirà: 'Ninive è stata spogliata! Chi la compiangerà?' Dove cercherò confortatori per te? 8 Sei tu migliore di No-Amon, che sedeva presso i canali del Nilo? Le acque erano tutt'intorno a lei, la cui ricchezza era (il) mare, le cui mura erano dal mare. 9 Il suo pieno potere era l'Etiopia, anche l'Egitto; e questo senza limite. Put e i libi stessi ti furono di aiuto. 10 Anch'essa doveva andare in esilio; andò in cattività. I suoi propri fanciulli pure furono sfracellati in capo a tutte le vie; e sui suoi uomini glorificati gettarono le sorti, e i suoi grandi sono stati tutti legati con ceppi. 11 "Tu stessa anche diverrai ebbra; diverrai qualcosa di nascosto. Tu stessa anche cercherai una fortezza dal nemico. 12 Tutti i tuoi luoghi fortificati sono come i fichi con i primi frutti maturi, che, se si scuotono, certamente cadono in bocca a chi (li) mangia. 13 "Ecco, il tuo popolo sono donne in mezzo a te. Ai tuoi nemici si devono aprire immancabilmente le porte del tuo paese. Il fuoco divorerà certamente le tue sbarre. 14 Attingiti l'acqua per l'assedio. Rafforza i tuoi luoghi fortificati. Va nel fango e calpesta l'argilla; afferra la forma dei mattoni. 15 Anche là ti divorerà il fuoco. Una spada ti stroncherà. Ti divorerà come la specie della locusta. Renditi assai numerosa come la specie della locusta; renditi assai numerosa come la locusta. 16 Hai moltiplicato i tuoi trafficanti più delle stelle dei cieli. "In quanto alla specie della locusta, in effetti si spoglia della sua pelle; quindi se ne vola via. 17 Le tue guardie sono come la locusta, e i tuoi ufficiali reclutatori come lo sciame di locuste. Si accampano nei recinti di pietra per i greggi in un giorno freddo. Non deve che rifulgere il sole, e certamente fuggono via; e il luogo dove sono è realmente sconosciuto. 18 "I tuoi pastori son divenuti sonnolenti, o re d'Assiria; i tuoi maestosi stanno nelle loro residenze. Il tuo popolo si è sparso sui monti, e non c'è nessuno che (lo) raduni. 19 Non c'è sollievo per la tua catastrofe. Il tuo colpo è divenuto inguaribile. Tutti quelli che udranno la notizia intorno a te certamente batteranno le mani a motivo tuo; poiché su chi la tua malizia non è passata di continuo?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Abacuc

1 La dichiarazione solenne che Abacuc il profeta ebbe in visione: 2 Fino a quando, o Geova, devo invocare soccorso, e tu non odi? (Fino a quando) invocherò il tuo aiuto contro la violenza, e tu non salvi? 3 Perché mi fai vedere ciò che è nocivo, e continui a guardare il semplice affanno? E (perché) la spoliazione e la violenza sono di fronte a me, e (perché) c'è lite, e (perché) si contende? 4 Perciò la legge si intorpidisce, e non esce mai il diritto. Poiché il malvagio circonda il giusto, per tale ragione il diritto esce distorto. 5 "Vedete fra le nazioni, e guardate, e fissatevi l'un l'altro con stupore. Siate sbalorditi; poiché c'è un'attività che uno compie ai vostri giorni, (la quale) non crederete benché sia narrata. 6 Poiché, ecco, faccio sorgere i caldei, la nazione aspra e impetuosa, che va ai luoghi ampiamente aperti della terra per prendere possesso delle residenze che non le appartengono. 7 È spaventevole e tremenda. Da essa stessa escono il suo proprio diritto e la sua propria dignità. 8 E i suoi cavalli sono stati più veloci dei leopardi, e sono stati più fieri dei lupi della sera. E i suoi destrieri hanno calpestato il terreno, e i suoi propri destrieri vengono da lontano. Volano come l'aquila che si affretta a mangiare (qualcosa). 9 Viene nella sua interezza per semplice violenza. La riunione delle loro facce è come (il) vento orientale, e raccoglie i prigionieri proprio come la sabbia. 10 E da parte sua, si burla dei re stessi, e gli alti funzionari sono per lei qualcosa di cui ridere. Da parte sua, ride perfino di ogni luogo fortificato, e ammassa la polvere e lo cattura. 11 In quel tempo certamente avanzerà (come) il vento e passerà e in effetti diverrà colpevole. Questo suo potere è dovuto al suo dio". 12 Non sei tu da molto tempo fa, o Geova? O mio Dio, mio Santo, tu non muori. O Geova, l'hai posto per un giudizio; e, o Roccia, l'hai fondato per una riprensione. 13 Tu sei troppo puro di occhi per vedere ciò che è male; e non puoi guardare l'affanno. Perché guardi quelli che agiscono slealmente, taci quando qualcuno malvagio inghiotte qualcuno più giusto di lui? 14 E (perché) rendi l'uomo terreno come i pesci del mare, come le cose striscianti su cui nessuno domina? 15 Tutti questi li ha tirati su con un semplice amo; li trascina nella sua rete a strascico, e li raccoglie nella sua rete da pesca. Perciò si rallegra e gioisce. 16 Perciò offre sacrificio alla sua rete a strascico e fa fumo di sacrificio alla sua rete da pesca; poiché mediante esse la sua porzione è ben oliata, e il suo cibo è sano. 17 È per questo che vuoterà la sua rete a strascico, e deve uccidere di continuo le nazioni, mentre non mostra nessuna compassione? 2 Certamente continuerò a stare al mio posto di guardia, e di sicuro mi manterrò sul baluardo; e vigilerò, per vedere che cosa egli proferirà mediante me e che cosa risponderò alla riprensione che mi sarà impartita. 2 E Geova mi rispondeva e diceva: "Scrivi (la) visione, e disponila in modo chiaro su tavolette, affinché chi vi legge ad alta voce vi legga correntemente. 3 Poiché (la) visione è ancora per il tempo fissato, e continua ad ansimare sino alla fine, e non mentirà. Anche se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà immancabilmente. Non tarderà. 4 "Ecco, la sua anima si è gonfiata; non è stata retta dentro di lui. Ma in quanto al giusto, continuerà a vivere per la sua fedeltà. 5 E in realtà, poiché il vino agisce a tradimento, l'uomo robusto è millantatore; e non raggiungerà la sua meta, colui che ha reso la sua anima spaziosa proprio come lo Sceol, e che è come la morte e non si può saziare. E continua a raccogliere a sé tutte le nazioni e a radunare a sé tutti i popoli. 6 Non eleveranno contro di lui questi medesimi, tutti quanti, un'espressione proverbiale e un'osservazione allusiva, insinuazioni su di lui? E si dirà: " 'Guai a colui che moltiplica ciò che non è suo - oh fino a quando! - e che rende pesante il debito su di sé! 7 Non si leveranno all'improvviso quelli che reclamano da te interesse, e non si sveglieranno quelli che ti scuotono con violenza, e certamente diverrai per loro qualcosa da saccheggiare? 8 Poiché tu stesso spogliasti molte nazioni, tutti quelli che rimarranno dei popoli spoglieranno te, a causa dello spargimento di sangue del genere umano e della violenza (fatta) alla terra, (alla) città e a tutti quelli che vi dimorano. 9 " 'Guai a colui che fa guadagno iniquo per la sua casa, per porre in alto il suo nido, per liberarsi dalla presa di ciò che è calamitoso! 10 Hai consigliato alla tua casa qualcosa di vergognoso, la recisione di molti popoli; e la tua anima pecca. 11 Poiché dal muro una pietra stessa griderà lamentosamente, e dal legname una trave stessa le risponderà. 12 " 'Guai a colui che edifica una città con lo spargimento di sangue, e che ha solidamente stabilito una città con l'ingiustizia! 13 Ecco, non è da Geova degli eserciti che i popoli faticheranno solo per il fuoco, e che i gruppi nazionali si stancheranno semplicemente per nulla? 14 Poiché la terra sarà piena della conoscenza della gloria di Geova come le acque stesse coprono (il) mare. 15 " 'Guai a colui che dà ai suoi compagni qualcosa da bere, unendo (a esso) il tuo furore e la tua ira, per render(li) ebbri, allo scopo di guardare le loro parti vergognose. 16 Certamente ti sazierai di disonore anziché di gloria. Bevi anche tu, tu stesso, e sii considerato incirconciso. Il calice della destra di Geova andrà intorno fino a te, e sulla tua gloria ci sarà l'onta; 17 perché ti coprirà la violenza (fatta) al Libano, e la rapacità sopra (le) bestie che le atterrisce, a causa dello spargimento di sangue del genere umano e della violenza (fatta) alla terra, (alla) città e a tutti quelli che vi dimorano. 18 Di quale beneficio è stata l'immagine scolpita, quando il formatore d'essa l'ha scolpita, la statua di metallo fuso e l'insegnante di falsità? quando il formatore della sua forma ha confidato in essa, fino al punto di fare dèi che non valgono nulla (e) che non possono parlare? 19 " 'Guai a colui che dice al pezzo di legno: "Oh svegliati!" alla pietra muta: "Oh destati! Essa stessa darà istruzione"! Ecco, è rivestita d'oro e d'argento, e in mezzo ad essa non c'è alcun respiro. 20 Ma Geova è nel suo santo tempio. Fa silenzio dinanzi a lui, terra tutta!' " 3 La preghiera di Abacuc il profeta in canti funebri: 2 O Geova, ho udito la notizia intorno a te. Ho avuto timore, o Geova, della tua attività. In mezzo a(gli) anni oh portala in vita! In mezzo a(gli) anni voglia tu farla conoscere. Durante l'agitazione, voglia tu ricordarti di mostrare misericordia. 3 Dio stesso veniva da Teman, sì, un Santo dal monte Paran. Sela. La sua dignità coprì (i) cieli; e della sua lode si riempì la terra. 4 In quanto al (suo) fulgore, era proprio come la luce. Egli aveva due raggi (che emanavano) dalla sua mano, e là era il nascondersi della sua forza. 5 Dinanzi a lui andava la pestilenza, e ai suoi piedi usciva febbre ardente. 6 Egli stette fermo, per scuotere (la) terra. Vide, e quindi fece saltare le nazioni. E i monti eterni furono frantumati; i colli di durata indefinita si inchinarono. Suoi sono i cammini di molto tempo fa. 7 Sotto ciò che è nocivo vidi le tende di Cusan. I teli di tenda del paese di Madian si agitavano. 8 È contro i fiumi, o Geova, è contro i fiumi che si è accesa la tua ira, o è il tuo furore contro il mare? Poiché cavalcasti i tuoi cavalli; i tuoi carri furono salvezza. 9 Nella (sua) nudità si scopre il tuo arco. I giuramenti delle tribù sono la cosa detta. Sela. Con fiumi fendevi (la) terra. 10 I monti ti videro; furono in penosi dolori. Passò un temporale d'acque. Le acque dell'abisso emisero il loro suono. Alzarono in alto le mani. 11 Il sole, la luna, si fermarono, nella loro alta dimora. Come la luce uscivano le tue proprie frecce. Il lampeggiare della tua lancia servì di fulgore. 12 Marciasti con la denuncia (attraverso) la terra. Nell'ira trebbiasti (le) nazioni. 13 E uscisti per la salvezza del tuo popolo, per salvare il tuo unto. Facesti a pezzi il capo dalla casa del malvagio. Si pose allo scoperto il fondamento, fino al collo. Sela. 14 Con le sue proprie verghe trafiggesti (il) capo dei suoi guerrieri (quando) si mossero tempestosamente per disperdermi. Il loro tripudio era come di quelli decisi a divorare l'afflitto in un nascondiglio. 15 Calcasti il mare (con) i tuoi cavalli, (attraverso) il mucchio di vaste acque. 16 Udii, e il mio ventre si agitava; al suono le mie labbra tremarono; il marciume entrava nelle mie ossa; e nella mia situazione fui agitato, per dover aspettare quietamente il giorno dell'angustia, la (sua) ascesa al popolo, (che) egli li assalisse. 17 Benché (il) fico stesso non fiorisca, e non ci sia prodotto sulle viti; l'opera dell'olivo risulti in effetti un fallimento, e i terrazzi stessi in effetti non producano cibo; (il) gregge sia realmente reciso dal chiuso, e non ci sia mandria nei recinti; 18 tuttavia, in quanto a me, certamente esulterò in Geova stesso; di sicuro gioirò nell'Iddio della mia salvezza. 19 Geova il Sovrano Signore è la mia energia vitale; ed egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve, e mi farà calcare i miei alti luoghi. Al direttore sui miei strumenti a corda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Sofonia

1 La parola di Geova che fu rivolta a Sofonia figlio di Cusi figlio di Ghedalia figlio di Amaria figlio di Ezechia ai giorni di Giosia figlio di Amon re di Giuda: 2 "Immancabilmente porrò fine a ogni cosa dalla superficie del suolo", è l'espressione di Geova. 3 "Porrò fine all'uomo terreno e alla bestia. Porrò fine alla creatura volatile dei cieli e ai pesci del mare, e alle pietre d'inciampo con i malvagi; e certamente stroncherò il genere umano dalla superficie del suolo", è l'espressione di Geova. 4 "E certamente stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e di sicuro stroncherò da questo luogo i rimanenti del Baal, il nome dei sacerdoti di dèi stranieri insieme ai sacerdoti, 5 e quelli che sui tetti si inchinano davanti all'esercito dei cieli, e quelli che si inchinano, facendo giuramenti a Geova e facendo giuramenti per Malcam; 6 e quelli che si ritraggono dal seguire Geova e che non hanno cercato Geova e non l'hanno interrogato". 7 Fate silenzio dinanzi al Sovrano Signore Geova; poiché il giorno di Geova si avvicina, poiché Geova ha preparato un sacrificio; ha santificato i suoi invitati. 8 "E deve accadere nel giorno del sacrificio di Geova che di sicuro presterò attenzione ai principi, e ai figli del re, e a tutti quelli che indossano abiti stranieri. 9 E certamente presterò attenzione a tutti quelli che salgono sul palco in quel giorno, quelli che riempiono la casa dei loro padroni di violenza e inganno. 10 E deve accadere in quel giorno", è l'espressione di Geova, "il suono di un grido dalla Porta dei Pesci, e un urlo dal secondo quartiere, e un gran fragore dai colli. 11 Urlate, abitanti di Mactes, poiché tutto il popolo dei trafficanti è stato ridotto al silenzio; tutti quelli che pesano l'argento sono stati stroncati. 12 "E deve accadere in quel tempo che investigherò accuratamente Gerusalemme con lampade, e di sicuro presterò attenzione agli uomini che si rapprendono sulle loro fecce (e) che dicono nel loro cuore: 'Geova non farà bene, e non farà male'. 13 E le loro ricchezze devono divenire per il saccheggio e le loro case per una distesa desolata. Ed edificheranno case, ma non le occuperanno; e pianteranno vigne, ma non ne berranno il vino. 14 "Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e si affretta moltissimo. Il suono del giorno di Geova è amaro. Là un uomo potente emette un grido. 15 Quel giorno è un giorno di furore, un giorno di strettezza e di angoscia, un giorno di bufera e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, 16 un giorno di corno e di segnale d'allarme contro le città fortificate e contro le alte torri d'angolo. 17 E certamente causerò angustia al genere umano, e di sicuro cammineranno come uomini ciechi; perché hanno peccato contro Geova. E il loro sangue sarà in effetti versato come la polvere, e le loro viscere come lo sterco. 18 Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno del furore di Geova; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l'intera terra, perché egli farà uno sterminio realmente terribile di tutti gli abitanti della terra". 2 Raccoglietevi, sì, fate la raccolta, o nazione che non impallidisci di vergogna. 2 Prima che (lo) statuto partorisca (alcuna cosa), (prima che il) giorno sia passato proprio come la pula, prima che venga su di voi l'ardente ira di Geova, prima che venga su di voi il giorno dell'ira di Geova, 3 cercate Geova, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell'ira di Geova. 4 Poiché, riguardo a Gaza, diverrà una (città) abbandonata; e Ascalon dovrà essere una distesa desolata. Riguardo ad Asdod, la cacceranno in pieno mezzogiorno; e riguardo a Ecron, sarà sradicata. 5 "Guai a quelli che abitano nella regione del mare, la nazione dei cheretei! La parola di Geova è contro di voi. O Canaan, paese dei filistei, distruggerò certamente anche te, così che non ci sarà abitante. 6 E la regione del mare deve divenire pascoli, (con) pozzi per i pastori e recinti di pietra per le pecore. 7 E deve divenire una regione per i rimanenti della casa di Giuda. In essi pasceranno. Nelle case di Ascalon, la sera, si sdraieranno. Poiché Geova loro Dio rivolgerà loro la sua attenzione e certamente ne ricondurrà i prigionieri". 8 "Ho udito il biasimo di Moab e le parole oltraggiose dei figli di Ammon, con cui hanno biasimato il mio popolo e hanno continuato a darsi grandi arie contro il loro territorio. 9 Perciò, come io vivo", è l'espressione di Geova degli eserciti, l'Iddio d'Israele, "Moab stessa diverrà proprio come Sodoma, e i figli di Ammon come Gomorra, un luogo posseduto dalle ortiche, e un pozzo di sale, e una distesa desolata, fino a tempo indefinito. Quelli che rimarranno del mio popolo li prederanno, e il rimanente della mia propria nazione ne prenderà possesso. 10 Questo è ciò che avranno invece del loro orgoglio, perché biasimarono e si davano grandi arie contro il popolo di Geova degli eserciti. 11 Geova sarà tremendo contro di loro; poiché certamente renderà emaciati tutti gli dèi della terra, e la gente si inchinerà davanti a lui, ciascuno dal suo luogo, tutte le isole delle nazioni. 12 "Anche voi, etiopi, voi stessi sarete uccisi dalla mia spada. 13 "Ed egli stenderà la mano verso il nord, e distruggerà l'Assiria. E farà di Ninive una distesa desolata, una regione arida come il deserto. 14 E in mezzo ad essa i branchi certamente si accovacceranno, tutti gli animali selvaggi di una nazione. Sia il pellicano che il porcospino passeranno la notte proprio fra i capitelli delle sue colonne. Una voce continuerà a cantare alla finestra. Ci sarà devastazione sulla soglia; poiché certamente egli denuderà il medesimo rivestimento di legno. 15 Questa è la città esultante che sedeva al sicuro, che diceva nel suo cuore: 'Io sono, e non c'è nessun altro'. Oh come è divenuta oggetto di stupore, un luogo per accovacciarvisi gli animali selvaggi! Chiunque le passerà vicino fischierà; agiterà la mano". 3 Guai a colei che si ribella e si contamina, la città oppressiva! 2 Non ascoltò una voce; non accettò la disciplina. Non confidò in Geova. Non si avvicinò al suo Dio. 3 I suoi principi in mezzo a lei erano leoni ruggenti. I suoi giudici erano lupi della sera che non rodevano (ossi) fino al mattino. 4 I suoi profeti erano insolenti, erano uomini di perfidia. I suoi sacerdoti stessi profanarono ciò che era santo; fecero violenza alla legge. 5 Geova era giusto in mezzo a lei; non faceva ingiustizia. Di mattina in mattina rendeva la sua propria decisione giudiziaria. Alla luce del giorno essa non mancava. Ma l'ingiusto non conosceva vergogna. 6 "Stroncai nazioni; le loro torri d'angolo furono desolate. Devastai le loro vie, così che non vi passava nessuno. Le loro città furono rese desolate, così che non c'era uomo, così che non c'era abitante. 7 Dissi: 'Di sicuro mi temerai; accetterai la disciplina'; affinché la sua dimora non fosse stroncata: di tutto questo devo chiederle conto. Veramente agirono con prontezza nel rendere rovinose tutte le loro azioni. 8 " 'Perciò attendetemi', è l'espressione di Geova, 'fino al giorno che mi leverò per (il) bottino, poiché la mia decisione giudiziaria è di raccogliere le nazioni, di radunarmi i regni, per versare su di loro la mia denuncia, tutta la mia ira ardente; poiché dal fuoco del mio zelo sarà divorata tutta la terra. 9 Poiché allora darò in cambio ai popoli una lingua pura, perché tutti invochino il nome di Geova, perché lo servano a spalla a spalla'. 10 "Dalla regione dei fiumi d'Etiopia quelli che mi supplicano, (cioè) la figlia dei miei dispersi, mi porteranno un dono. 11 In quel giorno non proverai vergogna a causa di tutte le tue azioni con le quali trasgredisti contro di me, poiché allora toglierò di mezzo a te i tuoi che esultano superbamente; e non sarai più superba sul mio monte santo. 12 E certamente lascerò rimanere in mezzo a te un popolo umile e misero, e in effetti si rifugeranno nel nome di Geova. 13 Riguardo ai rimanenti d'Israele, non faranno ingiustizia, né pronunceranno menzogna, né si troverà nella loro bocca una lingua ingannevole; poiché essi stessi pasceranno e in effetti si sdraieranno, e non ci sarà nessuno che (li) faccia tremare". 14 Grida di gioia, o figlia di Sion! Prorompi in grida di letizia, o Israele! Rallegrati ed esulta con tutto il cuore, o figlia di Gerusalemme! 15 Geova ha revocato i giudizi (che gravavano) su di te. Ha fatto sgombrare il tuo nemico. Il re d'Israele, Geova, è in mezzo a te. Non temerai più calamità. 16 In quel giorno si dirà a Gerusalemme: "Non aver timore, o Sion. Non ti caschino le mani. 17 Geova il tuo Dio è in mezzo a te. Come un Potente, egli salverà. Esulterà su di te con allegrezza. Tacerà nel suo amore. Gioirà su di te con felici grida. 18 "Certamente raccoglierò quelli che sono addolorati per la loro assenza dal (tuo) periodo festivo; erano assenti da te, per aver portato il biasimo a causa di lei. 19 Ecco, agirò contro tutti quelli che ti affliggono, in quel tempo; e certamente salverò colei che zoppica e radunerò colei che è dispersa. E certamente li porrò come una lode e come un nome in tutto il paese della loro vergogna. 20 In quel tempo vi farò venire, sì, nel tempo in cui vi radunerò. Poiché vi farò essere un nome e una lode fra tutti i popoli della terra, quando ricondurrò i vostri prigionieri davanti ai vostri occhi", ha detto Geova.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Aggeo

Nel secondo anno di Dario il re, nel sesto mese, il primo giorno del mese, la parola di Geova fu rivolta per mezzo di Aggeo il profeta a Zorobabele figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote, dicendo: 2 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Riguardo a questo popolo, hanno detto: "Il tempo non è venuto, il tempo della casa di Geova, perché sia edificata" ' ". 3 E la parola di Geova continuò a essere indirizzata per mezzo di Aggeo il profeta, dicendo: 4 "È il tempo per voi stessi di dimorare nelle vostre case rivestite di pannelli, mentre questa casa è devastata? 5 E ora Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ponete il cuore alle vostre vie. 6 Avete seminato molto seme, ma si riporta poco. Si mangia, ma non a sazietà. Si beve, ma non fino al punto di essere inebriati. Si indossano vesti, ma nessuno si riscalda; e chi lavora per un salario lavora per una borsa che ha buchi' ". 7 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ponete il cuore alle vostre vie'. 8 " 'Salite al monte, e dovete portare legname. Ed edificate la casa, affinché io me ne compiaccia e sia glorificato', ha detto Geova". 9 " 'Si cercava molto, ma, ecco, c'era solo un poco; e (lo) avete portato nella casa, e io vi soffiai sopra: per quale ragione?' è l'espressione di Geova degli eserciti. 'Per la ragione che la mia casa è devastata, mentre voi vi date da fare, ciascuno per la sua propria casa. 10 Perciò su di voi (i) cieli trattennero la (loro) rugiada, e la terra stessa trattenne il suo prodotto. 11 E chiamavo l'aridità sulla terra, e sui monti, e sul grano, e sul vino nuovo, e sull'olio, e su ciò che il suolo produceva, e sull'uomo terreno, e sull'animale domestico, e su tutta la fatica delle vostre mani' ". 12 E Zorobabele figlio di Sealtiel e Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote, e tutti i rimanenti del popolo ascoltavano la voce di Geova loro Dio, e le parole di Aggeo il profeta, in quanto Geova loro Dio l'aveva mandato; e il popolo temeva a causa di Geova. 13 E Aggeo il messaggero di Geova continuò a dire al popolo secondo la missione del messaggero di Geova, dicendo: " 'Io sono con voi', è l'espressione di Geova". 14 E Geova destava lo spirito di Zorobabele figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutti i rimanenti del popolo; ed entravano e facevano il lavoro nella casa di Geova degli eserciti loro Dio. 15 Era il ventiquattresimo giorno del sesto mese del secondo anno di Dario il re. 2 Nel settimo (mese), il ventunesimo (giorno) del mese, la parola di Geova fu rivolta per mezzo di Aggeo il profeta, dicendo: 2 "Di', suvvia, a Zorobabele figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote, e ai rimanenti del popolo, dicendo: 3 'Chi rimane fra voi che vide questa casa nella sua gloria precedente? E come la vedete ora? Non è, in paragone con quella, come nulla ai vostri occhi?' 4 " 'Ma ora sii forte, o Zorobabele', è l'espressione di Geova, 'e sii forte, o Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote'. " 'E sii forte, popolo tutto del paese', è l'espressione di Geova, 'e lavorate'. " 'Poiché io sono con voi', è l'espressione di Geova degli eserciti. 5 '(Ricordate) la cosa che conclusi con voi quando usciste dall'Egitto, e (quando) il mio spirito stava fra voi. Non abbiate timore' ". 6 "Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ancora una volta - fra poco - e scrollerò i cieli e la terra e il mare e il suolo asciutto'. 7 " 'E certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria', ha detto Geova degli eserciti. 8 " 'L'argento è mio, e mio è l'oro', è l'espressione di Geova degli eserciti. 9 " 'La gloria di quest'ultima casa diverrà più grande di (quella della casa) precedente', ha detto Geova degli eserciti. " 'E in questo luogo darò pace', è l'espressione di Geova degli eserciti". 10 Nel ventiquattresimo (giorno) del nono (mese), nel secondo anno di Dario, la parola di Geova fu rivolta ad Aggeo il profeta, dicendo: 11 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Interroga, suvvia, i sacerdoti in quanto alla legge, dicendo: 12 "Se un uomo porta carne santa nel lembo della sua veste, e realmente col suo lembo tocca il pane o la minestra o il vino o l'olio o qualunque sorta di cibo, diverrà esso santo?" ' " E i sacerdoti rispondevano e dicevano: "No!" 13 E Aggeo diceva: "Se qualcuno impuro per un'anima deceduta tocca una qualsiasi di queste cose, diverrà essa impura?" A loro volta i sacerdoti risposero e dissero: "Diverrà impura". 14 Pertanto Aggeo rispose e disse: " 'Così è questo popolo, e così è questa nazione dinanzi a me', è l'espressione di Geova, 'e così è tutta l'opera delle loro mani, e qualunque cosa presentino là. È impura'. 15 " 'Ma ora, suvvia, ponete (a ciò) il cuore da questo giorno in poi: prima che si mettesse pietra sopra pietra nel tempio di Geova, 16 da che avvennero quelle cose, uno venne a un mucchio di venti (misure), ed erano dieci; uno venne al tino per attingere cinquanta (misure) dalla vasca del vino, ed erano venti; 17 io vi colpii con l'arsura e con la ruggine e con la grandine, sì, tutta l'opera delle vostre mani, e non ci fu nessuno di voi che (tornasse) a me', è l'espressione di Geova, 18 " 'Suvvia, ponete (a ciò) il cuore, da questo giorno in poi, dal ventiquattresimo (giorno) del nono (mese), dal giorno che sono state gettate le fondamenta del tempio di Geova; ponete (a ciò) il cuore: 19 C'è ancora il seme nella fossa del grano? E ancora, la vite e il fico e il melograno e l'olivo, non ha prodotto, vero? Da questo giorno concederò la benedizione' ". 20 E la parola di Geova era rivolta una seconda volta ad Aggeo il ventiquattresimo (giorno) del mese, dicendo: 21 "Di' a Zorobabele il governatore di Giuda: 'Scrollo i cieli e la terra. 22 E certamente rovescerò il trono dei regni e annienterò la forza dei regni delle nazioni; e certamente rovescerò (il) carro e quelli che vi montano, e (i) cavalli e i loro cavalieri certamente cadranno, ciascuno mediante la spada del suo fratello' ". 23 " 'In quel giorno', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'ti prenderò, o Zorobabele figlio di Sealtiel, mio servitore', è l'espressione di Geova; 'e certamente ti porrò come un anello con sigillo, perché tu sei colui che ho scelto', è l'espressione di Geova degli eserciti".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Zaccaria

1 Nell'ottavo mese del secondo anno di Dario la parola di Geova fu rivolta a Zaccaria figlio di Berechia figlio di Iddo il profeta, dicendo: 2 "Geova si indignò contro i vostri padri, moltissimo. 3 "E devi dire loro: 'Geova degli eserciti ha detto questo: " 'Tornate a me', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'e io tornerò a voi', ha detto Geova degli eserciti" '. 4 " 'Non divenite come i vostri padri, che i precedenti profeti chiamarono, dicendo: "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Tornate, suvvia, dalle vostre cattive vie e dalle vostre cattive azioni' " '. " 'Ma non ascoltarono, e non mi prestarono attenzione', è l'espressione di Geova. 5 " 'In quanto ai vostri padri, dove sono? E in quanto ai profeti, continuarono forse a vivere a tempo indefinito? 6 Comunque, riguardo alle mie parole e ai miei regolamenti che comandai ai miei servitori, i profeti, non raggiunsero essi i vostri padri?' Tornarono, dunque, e dissero: 'Secondo ciò che Geova degli eserciti aveva pensato di farci, secondo le nostre vie e secondo le nostre azioni, così ci ha fatto' ". 7 Il ventiquattresimo giorno dell'undicesimo mese, cioè il mese di sebat, nel secondo anno di Dario, la parola di Geova fu rivolta a Zaccaria figlio di Berechia figlio di Iddo il profeta, dicendo: 8 "Vidi nella notte, ed ecco, un uomo che cavalcava un cavallo rosso, e stava fermo fra i mirti che erano nel luogo profondo; e dietro a lui c'erano cavalli (di colore) rosso, rosso vivo, e bianco". 9 E dunque dissi: "Chi sono questi, mio signore?" Allora l'angelo che parlava con me mi disse: "Io stesso ti mostrerò chi sono questi medesimi". 10 Quindi l'uomo che stava fermo fra i mirti rispose e disse: "Questi sono quelli che Geova ha mandato a percorrere la terra". 11 Ed essi rispondevano all'angelo di Geova che stava fra i mirti e dicevano: "Abbiamo percorso la terra, ed ecco, l'intera terra sta quieta e non ha disturbo". 12 L'angelo di Geova dunque rispose e disse: "O Geova degli eserciti, fino a quando tu stesso non mostrerai misericordia a Gerusalemme e alle città di Giuda, le quali hai denunciato in questi settant'anni?" 13 E Geova rispondeva all'angelo che parlava con me, con buone parole, parole di conforto; 14 e l'angelo che parlava con me mi diceva: "Grida, dicendo: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Sono stato geloso di Gerusalemme e di Sion con grande gelosia. 15 Con grande indignazione mi sento indignato contro le nazioni che sono a loro agio; perché io, da parte mia, mi sentii indignato solo per un poco, ma esse, da parte loro, aiutarono alla calamità" '. 16 "Perciò Geova ha detto questo: ' "Certamente tornerò a Gerusalemme con misericordie. La mia propria casa sarà edificata in essa", è l'espressione di Geova degli eserciti, "e la stessa corda per misurare sarà stesa su Gerusalemme" '. 17 "Grida ancora, dicendo: 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Le mie città traboccheranno ancora di bontà; e Geova certamente proverà ancora rammarico per Sion e ancora sceglierà realmente Gerusalemme" ' ". 18 E alzavo gli occhi e vedevo; ed ecco, c'erano quattro corna. 19 Dissi dunque all'angelo che parlava con me: "Che sono queste?" A sua volta mi disse: "Queste sono le corna che dispersero Giuda, Israele e Gerusalemme". 20 Inoltre, Geova mi mostrò quattro artefici. 21 Allora dissi: "Che vengono a fare questi?" Ed egli proseguì, dicendo: "Queste sono le corna che dispersero Giuda a tal punto che nessuno alzò affatto la testa; e questi altri verranno a farle tremare, ad abbattere le corna delle nazioni che alzano un corno contro il paese di Giuda, per disperderlo". 2 E alzavo gli occhi e vedevo; ed ecco, c'era un uomo, e nella sua mano una fune per misurare. 2 Allora dissi: "Dove vai?" A sua volta mi disse: "A misurare Gerusalemme, per vedere a quanto ammonta la sua ampiezza e a quanto ammonta la sua lunghezza". 3 Ed ecco, l'angelo che parlava con me usciva, e c'era un altro angelo che gli usciva incontro. 4 Quindi gli disse: "Corri, parla a quel giovane, dicendo: ' "Gerusalemme sarà abitata come aperta campagna, a causa della moltitudine degli uomini e degli animali domestici in mezzo a lei. 5 E io stesso diverrò per lei", è l'espressione di Geova, "un muro di fuoco tutt'intorno, e diverrò in mezzo a lei una gloria" ' ". 6 "Ehi là! Ehi là! Fuggite, dunque, dal paese del nord", è l'espressione di Geova. "Poiché vi ho sparso in direzione dei quattro venti dei cieli", è l'espressione di Geova. 7 "Ehi là, Sion! Cerca scampo, tu che dimori con la figlia di Babilonia. 8 Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: 'Dietro alla gloria mi ha mandato alle nazioni che vi spogliavano; poiché chi tocca voi tocca la pupilla del mio occhio. 9 Poiché, ecco, agito la mia mano contro di loro, e dovranno divenire spoglie per i loro schiavi'. E voi certamente conoscerete che lo stesso Geova degli eserciti mi ha mandato. 10 "Grida forte e rallegrati, o figlia di Sion; poiché, ecco, vengo, e certamente risiederò in mezzo a te", è l'espressione di Geova. 11 "E molte nazioni certamente si uniranno a Geova in quel giorno, e realmente diverranno mio popolo; e certamente risiederò in mezzo a te". E dovrai conoscere che Geova degli eserciti stesso mi ha mandato a te. 12 E Geova certamente prenderà possesso di Giuda come sua porzione sul suolo santo, e deve ancora scegliere Gerusalemme. 13 Fa silenzio, ogni carne, dinanzi a Geova, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora. 3 E mi mostrava Giosuè il sommo sacerdote, che stava in piedi davanti all'angelo di Geova, e Satana, che stava in piedi alla sua destra per resistergli. 2 Quindi (l'angelo di) Geova disse a Satana: "Geova ti rimproveri, o Satana, sì, ti rimproveri Geova, colui che sceglie Gerusalemme! Non è questo un ceppo strappato al fuoco?" 3 Ora in quanto a Giosuè, era vestito con vesti sporche e stava in piedi davanti all'angelo. 4 Quindi (questi) rispose e disse a quelli che stavano in piedi davanti a lui: "Toglietegli di dosso le vesti sporche". E proseguì, dicendogli: "Vedi, ho fatto passare di sopra a te il tuo errore, e sei vestito con lunghe vesti da cerimonia". 5 Allora dissi: "Gli mettano sulla testa un turbante pulito". E gli mettevano sulla testa un turbante pulito e lo vestivano con le vesti; e l'angelo di Geova stava là. 6 E l'angelo di Geova recava testimonianza a Giosuè, dicendo: 7 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Se camminerai nelle mie vie, e se osserverai il mio obbligo, allora sarai tu anche a giudicare la mia casa e anche a custodire i miei cortili; e certamente ti darò libero accesso fra questi che stanno qui'. 8 " 'Odi, suvvia, o Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che ti siedono davanti, poiché sono uomini (che servono) come portenti; poiché, ecco, faccio venire il mio servitore Germoglio! 9 Poiché, ecco, la pietra che ho messo davanti a Giosuè! Su quest'unica pietra ci sono sette occhi. Ecco, incido la sua incisione', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'e certamente toglierò l'errore di quel paese in un solo giorno'. 10 " 'In quel giorno', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'chiamerete, ciascuno l'altro, mentre (sarete) sotto (la) vite e mentre (sarete) sotto (il) fico' ". 4 E l'angelo che parlava con me tornava e mi destava, come un uomo che è destato dal suo sonno. 2 Quindi mi disse: "Che cosa vedi?" Così dissi: "Ho visto, ed ecco, c'è un candelabro, tutto d'oro, con una coppa in cima a esso. E le sue sette lampade sono su di esso, proprio sette; e le lampade che sono in cima a esso hanno sette tubi. 3 E gli sono accanto due olivi, uno al lato destro della coppa e uno al suo lato sinistro". 4 Quindi risposi e dissi all'angelo che parlava con me, dicendo: "Che significano queste (cose), mio signore?" 5 L'angelo che parlava con me dunque rispose e mi disse: "Non sai realmente ciò che queste cose significano?" A mia volta dissi: "No, mio signore". 6 Pertanto rispose e mi disse: "Questa è la parola di Geova a Zorobabele, dicendo: ' "Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito", ha detto Geova degli eserciti. 7 Chi sei tu, o gran monte? Davanti a Zorobabele (diverrai) pianura. Ed egli certamente porterà fuori la pietra della testata. A essa si griderà: "Com'è attraente! Com'è attraente!" ' " 8 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 9 "Le medesime mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa, e le sue proprie mani (la) finiranno. E dovrete conoscere che Geova degli eserciti stesso mi ha mandato a voi. 10 Poiché chi ha disprezzato il giorno delle piccole cose? E certamente si rallegreranno e vedranno il piombino in mano a Zorobabele. Questi sette sono gli occhi di Geova. Percorrono tutta la terra". 11 E rispondevo e gli dicevo: "Che significano questi due olivi al lato destro del candelabro e al suo lato sinistro?" 12 Quindi risposi per la seconda volta e gli dissi: "Che cosa sono i due mazzi di ramoscelli degli olivi che, per mezzo dei due tubi d'oro, versano da dentro di sé il (liquido) dorato?" 13 Allora mi disse: "Non sai realmente che significano queste (cose)?" A mia volta dissi: "No, mio signore". 14 Pertanto disse: "Questi sono i due unti che stanno accanto al Signore dell'intera terra". 5 Quindi alzai di nuovo gli occhi e vidi; ed ecco, un rotolo volante. 2 Così mi disse: "Che cosa vedi?" A mia volta dissi: "Vedo un rotolo volante, la cui lunghezza è di venti cubiti, e la cui ampiezza è di dieci cubiti". 3 Quindi mi disse: "Questa è la maledizione che esce sulla superficie di tutta la terra, perché ognuno che ruba, a norma d'esso da un lato, è restato impunito; e ognuno che fa un giuramento, a norma d'esso dall'altro, è restato impunito. 4 'L'ho fatta uscire', è l'espressione di Geova degli eserciti, 'e deve entrare nella casa del ladro e nella casa di chi giura falsamente in nome mio; e deve albergare in mezzo alla sua casa e sterminare essa e il suo legname e le sue pietre' ". 5 Quindi l'angelo che parlava con me uscì e mi disse: "Alza gli occhi, suvvia, e vedi che cos'è questo che esce". 6 Così dissi: "Che cos'è?" A sua volta disse: "Questa è l'efa che esce". E proseguì, dicendo: "Questo è il loro aspetto in tutta la terra". 7 Ed ecco, il coperchio circolare di piombo fu alzato; e questa è una certa donna che siede in mezzo all'efa. 8 Così egli disse: "Questa è la Malvagità". E la gettava (di nuovo) in mezzo all'efa, dopo di che gettò il peso di piombo sulla bocca d'essa. 9 Quindi alzai gli occhi e vidi, ed ecco, c'erano due donne che uscivano, e nelle loro ali c'era il vento. E avevano ali come le ali della cicogna. E gradualmente sollevarono l'efa fra la terra e i cieli. 10 Dissi dunque all'angelo che parlava con me: "Dove portano l'efa?" 11 A sua volta mi disse: "Per edificarle una casa nel paese di Sinar; e dev'essere fermamente stabilita, e dev'essere depositata là, sul suo proprio luogo". 6 Quindi alzai di nuovo gli occhi e vidi; ed ecco, c'erano quattro carri che uscivano di fra due monti, e i monti erano monti di rame. 2 Nel primo carro c'erano cavalli rossi; e nel secondo carro, cavalli neri. 3 E nel terzo carro c'erano cavalli bianchi; e nel quarto carro, cavalli storni, pezzati. 4 E rispondevo e dicevo all'angelo che parlava con me: "Che cosa sono questi, mio signore?" 5 L'angelo dunque rispose e mi disse: "Questi sono i quattro spiriti dei cieli che escono dopo essere stati al loro posto dinanzi al Signore dell'intera terra. 6 In quanto a quello in cui sono i cavalli neri, escono verso il paese del nord; e in quanto a quelli bianchi, devono uscire dietro al mare; e in quanto a quelli storni, devono uscire verso il paese del sud. 7 E in quanto a quelli pezzati, devono uscire e continuare a cercar (dove) andare, per percorrere la terra". Quindi disse: "Andate, percorrete la terra". E percorrevano la terra. 8 E gridava verso di me e mi parlava, dicendo: "Vedi, quelli che escono verso il paese del nord sono quelli che hanno fatto acquietare lo spirito di Geova nel paese del nord". 9 E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: 10 "Si prenda qualcosa dalla gente esiliata, (anche) da Eldai e da Tobia e da Iedaia; e tu stesso devi venire in quel giorno, e devi entrare nella casa di Giosia figlio di Sofonia (con questi) che sono venuti da Babilonia. 11 E devi prendere argento e oro e fare una grande corona e metter(la) sulla testa di Giosuè figlio di Iozadac, sommo sacerdote. 12 E gli devi dire: " 'Geova degli eserciti ha detto questo: "Ecco l'uomo il cui nome è Germoglio. E germoglierà dal suo proprio luogo, e certamente edificherà il tempio di Geova. 13 Ed egli stesso edificherà il tempio di Geova, e, da parte sua, porterà (la) dignità; e deve sedere e dominare sul suo trono, e deve divenire sacerdote sul suo trono, e il medesimo consiglio di pace sarà fra entrambi. 14 E la grande corona stessa apparterrà a Elem e a Tobia e a Iedaia e a Hen figlio di Sofonia come memoriale nel tempio di Geova. 15 E quelli che sono lontani verranno e realmente edificheranno nel tempio di Geova". E dovrete conoscere che lo stesso Geova degli eserciti mi ha mandato a voi. E deve avvenire, se voi ascolterete immancabilmente la voce di Geova vostro Dio' ". 7 Inoltre, avvenne che nel quarto anno di Dario il re la parola di Geova fu rivolta a Zaccaria, il quarto (giorno) del nono mese, (cioè) chislev. 2 E Betel mandava Sarezer e Reghem-Melec e i suoi uomini a placare la faccia di Geova, 3 dicendo ai sacerdoti che appartenevano alla casa di Geova degli eserciti, e ai profeti, sì, dicendo: "Piangerò nel quinto mese, praticando astinenza, come ho fatto per tutti questi anni?" 4 E la parola di Geova degli eserciti continuò a essermi rivolta, dicendo: 5 "Di' a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti: 'Quando digiunaste e si fece lamento nel quinto (mese) e nel settimo (mese), e questo per settant'anni, digiunaste realmente per me, proprio per me? 6 E quando mangiavate e quando bevevate, non eravate voi a mangiare, e non eravate voi a bere? 7 Non (dovreste voi ubbidire) alle parole che Geova proclamò per mezzo dei profeti precedenti, mentre Gerusalemme era abitata e a suo agio, con le sue città tutt'intorno a lei, e (mentre) il Negheb e la Sefela erano abitati?' " 8 E la parola di Geova continuò a essere rivolta a Zaccaria, dicendo: 9 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Giudicate con vera giustizia; e praticate amorevole benignità e misericordie l'uno verso l'altro; 10 e non frodate nessuna vedova o orfano di padre, nessun residente forestiero o afflitto, e non tramate nulla di male l'uno contro l'altro nei vostri cuori'. 11 Ma rifiutavano di prestare attenzione, e mostravano una spalla ostinata, e resero i loro orecchi troppo insensibili per udire. 12 E resero il loro cuore come una pietra di smeriglio per astenersi dall'ubbidire alla legge e alle parole che Geova degli eserciti mandò mediante il suo spirito, per mezzo dei profeti precedenti; così che venne grande indignazione da parte di Geova degli eserciti". 13 " 'E accadde dunque che, proprio come egli chiamò ed essi non ascoltarono, così essi chiamavano e io non ascoltavo', ha detto Geova degli eserciti. 14 'E tempestosamente li scagliavo per tutte le nazioni che non avevano conosciuto; e il paese stesso è stato lasciato desolato dietro a loro, senza che alcuno vi passi e senza che alcuno vi torni; e facevano del paese desiderabile un oggetto di stupore' ". 8 E la parola di Geova degli eserciti continuò a essere rivolta, dicendo: 2 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Certamente sarò geloso di Sion con grande gelosia, e con grande furore sarò geloso di lei' ". 3 "Geova ha detto questo: 'Di sicuro tornerò a Sion e risiederò in mezzo a Gerusalemme; e Gerusalemme sarà certamente chiamata la città di verità, e il monte di Geova degli eserciti, il monte santo' ". 4 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Vecchi e vecchie sederanno ancora nelle pubbliche piazze di Gerusalemme, ciascuno pure col suo bastone in mano a causa dell'abbondanza dei (suoi) giorni. 5 E le stesse pubbliche piazze della città si riempiranno di ragazzi e ragazze che giocheranno nelle sue pubbliche piazze' ". 6 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Benché sembri troppo difficile agli occhi dei rimanenti di questo popolo in quei giorni, dovrebbe sembrare troppo difficile anche agli occhi miei?' è l'espressione di Geova degli eserciti". 7 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Ecco, salvo il mio popolo dal paese del levante e dal paese dove tramonta il sole. 8 E certamente li condurrò, e devono risiedere in mezzo a Gerusalemme; e devono divenire il mio popolo, e io stesso diverrò il loro Dio in verità e giustizia' ". 9 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Siano forti le vostre mani, voi che in questi giorni udite queste parole dalla bocca dei profeti, nel giorno in cui si gettarono le fondamenta della casa di Geova degli eserciti, perché il tempio fosse edificato. 10 Poiché prima di quei giorni non si fece esistere salario per il genere umano, e in quanto al salario degli animali domestici, non c'era una tal cosa; e per chi usciva e per chi entrava non c'era pace a causa dell'avversario, giacché spingevo tutto il genere umano l'uno contro l'altro'. 11 " 'E ora non sarò come nei giorni precedenti per quelli che rimangono di questo popolo', è l'espressione di Geova degli eserciti. 12 'Poiché ci sarà il seme della pace; la vite stessa darà il suo frutto, e la terra stessa darà il suo prodotto, e i cieli stessi daranno la loro rugiada; e certamente farò ereditare ai rimanenti di questo popolo tutte queste (cose). 13 E deve avvenire che proprio come diveniste una maledizione fra le nazioni, o casa di Giuda e casa d'Israele, così vi salverò, e dovete divenire una benedizione. Non abbiate timore. Le vostre mani siano forti'. 14 "Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: ' "Proprio come avevo pensato di farvi ciò che era calamitoso perché i vostri antenati mi fecero indignare", ha detto Geova degli eserciti, "e non provai rammarico, 15 così in questi giorni certamente ho di nuovo pensato di fare il bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda. Non abbiate timore" '. 16 " 'Queste sono le cose che dovete fare: Parlate veracemente l'uno all'altro. Con verità e giudizio di pace giudicate alle vostre porte. 17 E non tramate nei vostri cuori la calamità l'uno verso l'altro, e non amate alcun giuramento falso; poiché queste sono tutte cose che io ho odiato', è l'espressione di Geova". 18 E la parola di Geova degli eserciti continuò a essermi rivolta, dicendo: 19 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Il digiuno del quarto (mese), e il digiuno del quinto (mese), e il digiuno del settimo (mese), e il digiuno del decimo (mese) diverranno per la casa di Giuda esultanza e allegrezza e buoni periodi festivi. Amate dunque la verità e la pace'. 20 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Verranno ancora popoli e gli abitanti di molte città; 21 e gli abitanti di una (città) certamente andranno da (quelli di) un'altra, dicendo: "Andiamo con premura a placare la faccia di Geova e a cercare Geova degli eserciti. Anche io stesso certamente andrò". 22 E molti popoli e nazioni potenti realmente verranno a cercare Geova degli eserciti a Gerusalemme e a placare la faccia di Geova'. 23 "Geova degli eserciti ha detto questo: 'Sarà in quei giorni che dieci uomini da tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, realmente afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: "Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito (che) Dio è con voi" ' ". 9 Dichiarazione solenne: "La parola di Geova è contro il paese di Adrac, e Damasco è dove essa riposa; poiché Geova ha l'occhio sull'uomo terreno e su tutte le tribù d'Israele. 2 E anche la stessa Amat confinerà con lei; Tiro e Sidone, poiché è molto saggia. 3 E Tiro si edificava un bastione, e ammassava l'argento come la polvere e l'oro come il fango delle strade. 4 Ecco, Geova stesso la spodesterà, e certamente ne abbatterà nel mare le forze militari; ed essa stessa sarà divorata dal fuoco. 5 Ascalon vedrà e avrà timore; e in quanto a Gaza, anch'essa proverà dolori molto penosi; anche Ecron, a causa della sua ambita speranza dovrà provare vergogna. E un re perirà certamente da Gaza, e la stessa Ascalon non sarà abitata. 6 E un figlio illegittimo realmente si sederà ad Asdod, e io certamente stroncherò l'orgoglio del filisteo. 7 E di sicuro rimuoverò le sue cose lordate di sangue dalla sua bocca e le sue cose disgustanti di fra i suoi denti, e anche lui certamente sarà lasciato rimanere per il nostro Dio; e deve divenire come uno sceicco in Giuda, ed Ecron come il gebuseo. 8 E di sicuro mi accamperò come un avamposto per la mia casa, perché non ci sia nessuno che passi e nessuno che torni; e non vi passerà più un soprintendente, poiché ora ho visto con i miei occhi. 9 "Gioisci grandemente, o figlia di Sion. Urla in trionfo, o figlia di Gerusalemme. Ecco, il tuo stesso re viene a te. Egli è giusto, sì, salvato; umile, e cavalca un asino, sì, un animale fatto, figlio di un'asina. 10 E certamente stroncherò (il) carro da guerra da Efraim e (il) cavallo da Gerusalemme. E l'arco da battaglia dev'essere stroncato. Ed egli realmente parlerà di pace alle nazioni; e il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino alle estremità della terra. 11 "Anche tu, (o donna,) per il sangue del tuo patto certamente manderò i tuoi prigionieri fuori della fossa nella quale non c'è acqua. 12 "Tornate alla fortezza, prigionieri della speranza. "Inoltre, oggi (ti) annuncio: 'Ti ripagherò, (o donna,) una porzione doppia. 13 Poiché certamente calcherò Giuda come il mio (arco). Certamente riempirò con Efraim l'arco, e desterò i tuoi figli, o Sion, contro i tuoi figli, o Grecia, e ti renderò come la spada di un uomo potente'. 14 E su di loro si vedrà Geova stesso, e la sua freccia certamente uscirà proprio come il lampo. E il Sovrano Signore Geova stesso suonerà il corno, e certamente andrà con i turbini del sud. 15 Geova degli eserciti stesso li difenderà, ed essi realmente divoreranno e soggiogheranno le pietre da fionda. E certamente berranno - saranno tumultuosi - come se ci fosse vino; e realmente diverranno pieni come la scodella, come gli angoli dell'altare. 16 "E Geova loro Dio certamente li salverà in quel giorno come il gregge del suo popolo; poiché saranno come le pietre di un diadema che scintillano sul suo suolo. 17 Poiché oh quant'è (grande) la sua bontà, e quant'è (grande) la sua bellezza! Il grano è ciò che farà crescere i giovani, e il vino nuovo le vergini". 10 "Chiedete a Geova la pioggia nel tempo della pioggia primaverile, sì, a Geova che fa le nuvole della tempesta, e (che) dà loro il rovescio di pioggia, a ciascuno la vegetazione nel campo. 2 Poiché i terafim stessi hanno proferito ciò che è magico; e i praticanti di divinazione, da parte loro, hanno avuto visioni di falsità, e continuano a pronunciare sogni che non valgono nulla, e invano cercano di confortare. Perciò partiranno certamente come un gregge; saranno afflitti, perché non c'è pastore. 3 "La mia ira si è accesa contro i pastori, e chiederò conto ai condottieri simili a capri; poiché Geova degli eserciti ha rivolto la sua attenzione al suo branco, la casa di Giuda, e li ha resi come il suo cavallo di dignità nella battaglia. 4 Da lui è l'uomo principale, da lui è il governante che sostiene, da lui è l'arco da battaglia; da lui esce ogni soprintendente, tutti insieme. 5 E devono divenire come uomini potenti che calpestino il fango delle strade nella battaglia. E si devono impegnare in battaglia, poiché Geova è con loro; e quelli che cavalcano i cavalli dovranno provare vergogna. 6 E certamente renderò superiore la casa di Giuda, e salverò la casa di Giuseppe. E certamente darò loro una dimora, poiché mostrerò loro misericordia; e devono divenire come quelli che non avevo respinto; poiché io sono Geova loro Dio, e risponderò loro. 7 E quelli di Efraim devono divenire proprio come un uomo potente, e il loro cuore si deve rallegrare come per il vino. E i loro propri figli vedranno e certamente si rallegreranno; il loro cuore gioirà in Geova. 8 " 'Di sicuro fischierò loro e li radunerò; poiché certamente li redimerò, e devono divenire molti, proprio come quelli che son divenuti molti. 9 E li spargerò come seme fra i popoli, e nei luoghi lontani si ricorderanno di me; e devono rivivere con i loro figli e tornare. 10 E li devo ricondurre dal paese d'Egitto; e dall'Assiria li radunerò; e li farò venire al paese di Galaad e al Libano, e non si troverà (posto) per loro. 11 Ed egli deve attraversare il mare (con) angustia; e nel mare deve colpire (le) onde, e tutte le profondità del Nilo si devono seccare. E l'orgoglio dell'Assiria dev'essere abbattuto, e il medesimo scettro d'Egitto si allontanerà. 12 E certamente li renderò superiori in Geova, e cammineranno nel suo nome', è l'espressione di Geova". 11 "Apri le tue porte, o Libano, affinché un fuoco divori fra i tuoi cedri. 2 Urla, o ginepro, poiché il cedro è caduto; perché gli stessi maestosi sono stati spogliati. Urlate, alberi massicci di Basan, poiché la foresta impenetrabile è stata abbattuta! 3 Ascolta! L'urlo dei pastori, poiché la loro maestà è stata spogliata. Ascolta! Il ruggito dei giovani leoni forniti di criniera, poiché i superbi (boschetti) lungo il Giordano sono stati spogliati. 4 "Geova il mio Dio ha detto questo: 'Pasci il gregge (riservato) all'uccisione, 5 i cui compratori si accingono a uccider(le) benché non siano ritenuti colpevoli. E quelli che le vendono dicono: "Benedetto sia Geova, mentre io guadagnerò ricchezze". E i loro propri pastori non mostrano loro nessuna compassione'. 6 " 'Poiché non mostrerò più compassione agli abitanti del paese', è l'espressione di Geova. 'Così, ecco, farò in modo che il genere umano si trovi ciascuno in mano al suo compagno e in mano al suo re; e certamente frantumeranno il paese, e non libererò dalla loro mano' ". 7 E pascevo il gregge (riservato) all'uccisione, a vostro favore, o afflitti del gregge. Mi presi dunque due bastoni. Chiamai l'uno Piacevolezza, e chiamai l'altro Unione, e pascevo il gregge. 8 E infine spazzai via tre pastori in un mese lunare, poiché la mia anima divenne gradualmente impaziente con loro, e anche la loro propria anima provò disgusto verso di me. 9 Alla fine dissi: "Non continuerò a pascervi. Quella che muore, muoia. E quella che è spazzata via, sia spazzata via. E in quanto a quelle che si lasciano rimanere, divorino ciascuna la carne della sua compagna". 10 Presi dunque il mio bastone Piacevolezza e lo feci a pezzi per infrangere il mio patto che avevo concluso con tutti i popoli. 11 E fu infranto in quel giorno, e gli afflitti del gregge che mi guardavano seppero in questo modo che era la parola di Geova. 12 Quindi dissi loro: "Se è bene ai vostri occhi, date(mi) il mio salario; ma se no, lasciate stare". E mi pagavano il mio salario, trenta pezzi d'argento. 13 Allora Geova mi disse: "Gettalo al tesoro, il maestoso valore col quale sono stato valutato dal loro punto di vista". Pertanto presi i trenta pezzi d'argento e li gettai nel tesoro della casa di Geova. 14 Quindi feci a pezzi il mio secondo bastone, l'Unione, per infrangere la fratellanza tra Giuda e Israele. 15 E Geova mi diceva: "Prenditi ancora gli arnesi di un pastore inutile. 16 Poiché, ecco, faccio sorgere un pastore nel paese. Non presterà attenzione alle (pecore) che sono spazzate via. Non cercherà la giovane, e non sanerà la fiaccata. Non sostenterà (col cibo) quella che sta in piedi, e mangerà la carne della grassa, e strapperà via gli zoccoli delle (pecore). 17 Guai al mio pastore che non vale nulla, il quale lascia il gregge! La spada sarà sul suo braccio e sul suo occhio destro. Il suo proprio braccio immancabilmente si seccherà, e il suo proprio occhio destro immancabilmente si affievolirà". 12 Dichiarazione solenne: "La parola di Geova riguardo a Israele", è l'espressione di Geova, Colui che distende (i) cieli e pone le fondamenta della terra e forma lo spirito dell'uomo dentro di lui. 2 "Ecco, faccio di Gerusalemme una coppa (che causa) barcollamento a tutti i popoli all'intorno; e anche contro Giuda egli verrà nell'assedio, (sì,) contro Gerusalemme. 3 E deve accadere in quel giorno (che) farò di Gerusalemme una pietra da carico per tutti i popoli. Tutti quelli che la solleveranno si faranno immancabilmente gravi scalfitture; e contro di lei certamente si raccoglieranno tutte le nazioni della terra. 4 In quel giorno", è l'espressione di Geova, "colpirò ogni cavallo di smarrimento e il suo cavaliere di pazzia; e aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda, e colpirò ogni cavallo dei popoli con la perdita della vista. 5 E gli sceicchi di Giuda dovranno dire in cuor loro: 'Gli abitanti di Gerusalemme sono per me una forza mediante Geova degli eserciti loro Dio'. 6 In quel giorno renderò gli sceicchi di Giuda come un braciere di fuoco tra gli alberi e come una torcia infuocata in un filare di grano appena tagliato, e devono divorare a destra e a sinistra tutti i popoli all'intorno; e Gerusalemme dovrà ancora essere abitata nel suo (proprio) luogo, a Gerusalemme. 7 "E certamente Geova salverà per prime le tende di Giuda, affinché la bellezza della casa di Davide e la bellezza degli abitanti di Gerusalemme non divengano troppo grandi su Giuda. 8 In quel giorno Geova sarà una difesa intorno agli abitanti di Gerusalemme; e chi inciampa fra loro deve divenire in quel giorno come Davide, e la casa di Davide come Dio, come l'angelo di Geova davanti a loro. 9 E deve accadere in quel giorno (che) cercherò di annientare tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme. 10 "E certamente verserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di favore e di suppliche e certamente guarderanno a Colui che hanno trafitto, e certamente faranno lamento per Lui come nel lamento per un (figlio) unico; e vi saranno per lui amari gemiti come quando ci sono amari gemiti per un (figlio) primogenito. 11 In quel giorno il lamento sarà grande a Gerusalemme, come il lamento di Adadrimmon nella pianura della valle di Meghiddo. 12 E il paese certamente si lamenterà, ciascuna famiglia da sé, la famiglia della casa di Davide da sé, e le loro donne da sé; la famiglia della casa di Natan da sé, e le loro donne da sé; 13 la famiglia della casa di Levi da sé, e le loro donne da sé; la famiglia dei simeiti da sé, e le loro donne da sé; 14 tutte le famiglie che si lasciano rimanere, ciascuna famiglia da sé, e le loro donne da sé. 13 "In quel giorno ci sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme per il peccato e per la cosa orrenda. 2 "E deve accadere in quel giorno", è l'espressione di Geova degli eserciti, "(che) stroncherò i nomi degli idoli dal paese, e non saranno più ricordati; e farò sparire dal paese anche i profeti e lo spirito di impurità. 3 E deve accadere (che), nel caso in cui un uomo profetizzi ancora, suo padre e sua madre, quelli che lo hanno generato, devono anche dirgli: 'Non vivrai, perché hai pronunciato falsità nel nome di Geova'. E suo padre e sua madre, quelli che lo hanno generato, lo devono trafiggere a causa del suo profetizzare. 4 "E deve accadere in quel giorno (che) i profeti proveranno vergogna, ciascuno della sua visione quando profetizzerà; e non indosseranno la veste ufficiale di pelo allo scopo di ingannare. 5 E certamente dirà: 'Non sono un profeta. Sono un uomo che coltiva (il) suolo, perché un uomo terreno stesso mi ha acquistato fin dalla mia giovinezza'. 6 E gli si deve dire: 'Che cosa sono queste ferite (sulla tua persona) fra le tue mani?' E dovrà dire: 'Quelle con le quali fui colpito nella casa di chi mi amava intensamente' ". 7 "O spada, destati contro il mio pastore, sì, contro l'uomo robusto che mi è compagno", è l'espressione di Geova degli eserciti. "Colpisci il pastore, e si disperdano le (pecore) del gregge; e certamente volgerò la mia mano su quelle che sono insignificanti". 8 "E deve accadere in tutto il paese", è l'espressione di Geova, "(che) due parti di esso saranno stroncate (e) spireranno; e in quanto alla terza (parte), si lascerà rimanere in esso. 9 E certamente porterò la terza (parte) attraverso il fuoco; e realmente li raffinerò come si raffina l'argento, e li esaminerò come si esamina l'oro. Questa, da parte sua, invocherà il mio nome, e io, da parte mia, le risponderò. Certamente dirò: 'È il mio popolo', ed essa, a sua volta, dirà: 'Geova è il mio Dio' ". 14 "Ecco, viene un giorno che appartiene a Geova, e le tue spoglie certamente saranno ripartite in mezzo a te. 2 E certamente raccoglierò tutte le nazioni contro Gerusalemme per la guerra; e la città sarà realmente catturata e le case saranno saccheggiate, e le donne stesse saranno violate. E metà della città deve uscire in esilio; ma in quanto a quelli che rimarranno del popolo, non saranno stroncati dalla città. 3 "E Geova certamente uscirà e farà guerra contro quelle nazioni come nel giorno in cui fece guerra, nel giorno del combattimento. 4 E in quel giorno i suoi piedi staranno effettivamente sul monte degli ulivi, che è di fronte a Gerusalemme, a oriente; e il monte degli ulivi si deve fendere per il mezzo, dal levante all'occidente. Ci sarà una grandissima valle; e metà del monte sarà effettivamente spostata a nord e metà di esso a sud. 5 E voi certamente fuggirete alla valle dei miei monti; perché la valle dei monti giungerà fino ad Azel. E dovrete fuggire, proprio come fuggiste a causa del terremoto ai giorni di Uzzia re di Giuda. E Geova mio Dio certamente verrà, (e) con lui tutti i santi. 6 "E deve accadere in quel giorno (che) non ci sarà luce preziosa, le cose saranno congelate. 7 E deve divenire un giorno noto come appartenente a Geova. Non sarà giorno, né sarà notte; e deve avvenire (che) al tempo della sera ci sarà luce. 8 E deve avvenire in quel giorno (che) acque vive usciranno da Gerusalemme, metà di esse verso il mare orientale e metà di esse verso il mare occidentale. Avverrà d'estate e d'inverno. 9 E Geova deve divenire re su tutta la terra. In quel giorno Geova mostrerà d'essere uno solo, e uno solo il suo nome. 10 "L'intero paese sarà cambiato come l'Araba, da Gheba a Rimmon a sud di Gerusalemme; ed essa deve sorgere ed essere abitata nel suo luogo, dalla Porta di Beniamino fino al luogo della Prima Porta, fino alla Porta dell'Angolo, e dalla Torre di Ananel fino ai tini del re. 11 E certamente vi si abiterà; e non si farà più proscrizione (per la distruzione), e Gerusalemme dev'essere abitata al sicuro. 12 "E questo sarà il flagello col quale Geova flagellerà tutti i popoli che effettivamente faranno servizio militare contro Gerusalemme: A uno marcirà la carne mentre starà in piedi; e i suoi medesimi occhi marciranno nelle loro orbite, e la sua medesima lingua gli marcirà in bocca. 13 "E deve accadere in quel giorno (che) si spargerà fra loro la confusione da Geova, e realmente afferreranno ciascuno la mano del suo compagno, e la sua mano realmente si leverà contro la mano del suo compagno. 14 E anche lo stesso Giuda farà guerra in Gerusalemme; e le ricchezze di tutte le nazioni all'intorno certamente saranno raccolte, oro e argento e vesti in straordinaria abbondanza. 15 "E in questo modo sarà il flagello del cavallo, del mulo, del cammello, e dell'asino, e di ogni sorta di animale domestico che si trova in quegli accampamenti, come questo flagello. 16 "E deve avvenire (che), riguardo a tutti quelli che son lasciati rimanere di tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme, devono anche salire di anno in anno a inchinarsi davanti al Re, Geova degli eserciti, e a celebrare la festa delle capanne. 17 E deve accadere che, riguardo a chiunque delle famiglie della terra non salga a Gerusalemme per inchinarsi davanti al Re, Geova degli eserciti, sì, su di loro non cadrà nessun rovescio di pioggia. 18 E se la stessa famiglia d'Egitto non salirà e realmente non verrà, non ce ne sarà neanche su di loro. Accadrà il flagello col quale Geova flagellerà le nazioni che non saranno salite a celebrare la festa delle capanne. 19 Questa stessa sarà (la punizione per) il peccato d'Egitto e per il peccato di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle capanne. 20 "In quel giorno sui campanelli del cavallo ci sarà 'La santità appartiene a Geova!' E le caldaie nella casa di Geova devono essere come le scodelle davanti all'altare. 21 E ogni caldaia a Gerusalemme e in Giuda dev'essere qualcosa di santo che appartiene a Geova degli eserciti, e tutti quelli che sacrificano devono venire a prendere da esse e vi devono fare la cottura. E non ci sarà più cananeo nella casa di Geova degli eserciti in quel giorno".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Malachia

1 Dichiarazione solenne: La parola di Geova riguardo a Israele per mezzo di Malachia: 2 "Vi ho amati", ha detto Geova. E voi avete detto: "In che modo ci hai amati?" "Esaù non era il fratello di Giacobbe?" è l'espressione di Geova. "Ma io amai Giacobbe, 3 e ho odiato Esaù; e feci infine dei suoi monti una distesa desolata e della sua eredità (qualcosa) per gli sciacalli del deserto". 4 "Poiché Edom continua a dire: 'Siamo stati distrutti, ma torneremo ed edificheremo (i) luoghi devastati', Geova degli eserciti ha detto questo: 'Essi, da parte loro, edificheranno; ma io, da parte mia, demolirò. E certamente saranno chiamati "il territorio di malvagità" e "il popolo che Geova ha denunciato a tempo indefinito". 5 E i vostri propri occhi (lo) vedranno, e voi stessi direte: "Sia magnificato Geova sul territorio d'Israele" ' ". 6 " 'Il figlio, da parte sua, onora il padre; e il servitore, il suo gran padrone. Se sono dunque padre, dov'è l'onore che mi spetta? E se sono un gran padrone, dov'è il timore di me?' vi ha detto Geova degli eserciti, o sacerdoti che disprezzate il mio nome. " 'E voi avete detto: "In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?" ' 7 " 'Presentando sul mio altare pane contaminato'. " 'E avete detto: "In che modo ti abbiamo contaminato?" ' " 'Col vostro dire: "La tavola di Geova è qualcosa da disprezzare". 8 E quando presentate un (animale) cieco per il sacrificio: "Non è nulla di male". E quando presentate un (animale) zoppo o uno malato: "Non è nulla di male" ' ". "Presentalo, suvvia, al tuo governatore. Si compiacerà egli di te, o ti riceverà benignamente?" ha detto Geova degli eserciti. 9 "E ora, suvvia, placate la faccia di Dio, affinché ci mostri favore. Questo è accaduto per mano vostra. Riceverà egli benignamente qualcuno di voi?" ha detto Geova degli eserciti. 10 "Chi è inoltre fra voi che chiuderà le porte? E non accenderete il mio altare, per nulla. Non ho in voi alcun diletto", ha detto Geova degli eserciti, "e non mi compiaccio dell'offerta di dono dalla vostra mano". 11 "Poiché da dove si leva il sole fin dove tramonta, il mio nome sarà grande fra le nazioni, e in ogni luogo si farà fumo di sacrificio, si farà una presentazione al mio nome, sì, un dono puro; perché il mio nome sarà grande fra le nazioni", ha detto Geova degli eserciti. 12 "Ma voi mi profanate col vostro dire: 'La tavola di Geova è qualcosa di contaminato, e il suo frutto è qualcosa da disprezzare, il suo cibo'. 13 E avete detto: 'Ecco, che fatica!' e lo avete fatto disprezzare", ha detto Geova degli eserciti. "E avete portato qualcosa di rapito, e lo zoppo, e il malato; sì, (lo) avete portato come dono. Posso compiacermi di ciò dalla vostra mano?" ha detto Geova. 14 "E maledetto è chi agisce con astuzia quando esiste nel suo branco un animale maschio, e fa un voto e ne sacrifica a Geova uno rovinato. Poiché io sono un gran Re", ha detto Geova degli eserciti, "e il mio nome sarà tremendo fra le nazioni". 2 "E ora questo comandamento è per voi, o sacerdoti. 2 Se non ascolterete, e se non prenderete a cuore di dar gloria al mio nome", ha detto Geova degli eserciti, "certamente manderò su di voi anche la maledizione, e di sicuro maledirò le vostre benedizioni. Sì, ho perfino maledetto la (benedizione), perché non (lo) prendete a cuore". 3 "Ecco, rimprovero a causa vostra il seme (seminato), e certamente spargerò lo sterco sulle vostre facce, lo sterco delle vostre feste; e qualcuno in effetti vi ci porterà. 4 E dovrete conoscere che vi ho mandato questo comandamento, perché il mio patto con Levi continui", ha detto Geova degli eserciti. 5 "In quanto al mio patto, esso fu con lui, (un patto) di vita e di pace, e gli davo (queste cose), con timore. Ed egli continuò a temermi; sì, a causa del mio nome egli stesso fu colpito da terrore. 6 La medesima legge di verità fu sulla sua bocca, e non si trovò ingiustizia sulle sue labbra. In pace e rettitudine camminò con me, e fece volgere molti dall'errore. 7 Poiché le labbra del sacerdote sono quelle che devono custodire la conoscenza, e (la) legge è ciò che il popolo deve cercare dalla sua bocca; poiché egli è il messaggero di Geova degli eserciti. 8 "Ma voi, voi vi siete sviati dal cammino. Avete fatto inciampare molti nella legge. Avete rovinato il patto di Levi", ha detto Geova degli eserciti. 9 "E anch'io, da parte mia, vi farò certamente essere disprezzati e bassi (davanti) a tutto il popolo, poiché non osservavate le mie vie, ma mostravate parzialità nella legge". 10 "Non abbiamo tutti un solo padre? Non ci ha creati un solo Dio? Perché agiamo slealmente l'uno con l'altro, profanando il patto dei nostri antenati? 11 Giuda ha agito slealmente, ed è stata commessa una cosa detestabile in Israele e a Gerusalemme; poiché Giuda ha profanato la santità di Geova, che Egli ha amato, e ha preso possesso della figlia di un dio straniero come sposa. 12 Geova stroncherà ciascuno che lo fa, chi è desto e chi risponde, dalle tende di Giacobbe, e chi presenta un'offerta di dono a Geova degli eserciti". 13 "E questa è la seconda cosa che voi fate, (il che fa) coprire l'altare di Geova di lacrime, di pianto e sospiri, così che non ci si volge più verso l'offerta di dono né ci si compiace (di alcuna cosa) dalla vostra mano. 14 E avete detto: 'A motivo di che cosa?' A motivo di questo, che Geova stesso ha recato testimonianza fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale tu stesso hai agito slealmente, benché essa sia la tua compagna e la moglie del tuo patto. 15 E ci fu uno che non (lo) fece, poiché aveva ciò che rimaneva dello spirito. E che cercava quello? Il seme di Dio. E voi vi dovete guardare rispetto al vostro spirito, e nessuno agisca slealmente verso la moglie della sua giovinezza. 16 Poiché egli ha odiato il divorzio", ha detto Geova l'Iddio d'Israele; "e colui che ha coperto di violenza la sua veste", ha detto Geova degli eserciti. "E vi dovete guardare rispetto al vostro spirito, e non dovete agire slealmente. 17 "Voi avete fatto stancare Geova con le vostre parole, e avete detto: 'In che modo (lo) abbiamo fatto stancare?' Col vostro dire: 'Chiunque fa il male è buono agli occhi di Geova, e in costoro egli stesso ha provato diletto'; o: 'Dov'è l'Iddio di giustizia?' " 3 "Ecco, io mando il mio messaggero, ed egli deve preparare la via davanti a me. E all'improvviso verrà al Suo tempio il (vero) Signore, che voi cercate, e il messaggero del patto di cui vi dilettate. Ecco, verrà certamente", ha detto Geova degli eserciti. 2 "Ma chi sopporterà il giorno della sua venuta, e chi starà in piedi quando apparirà? Poiché egli sarà come il fuoco di un raffinatore e come la liscivia dei lavandai. 3 E dovrà sedere come un raffinatore e purificatore d'argento e dovrà purificare i figli di Levi; e li dovrà purgare come l'oro e come l'argento, ed essi certamente diverranno per Geova un popolo che presenterà offerta di dono nella giustizia. 4 E l'offerta di dono di Giuda e di Gerusalemme realmente sarà gradita a Geova, come ai giorni di molto tempo fa e come negli anni antichi. 5 "E certamente mi avvicinerò a voi per il giudizio, e di sicuro sarò un pronto testimone contro gli stregoni, e contro gli adulteri, e contro quelli che giurano il falso, e contro quelli che agiscono fraudolentemente col salario del lavoratore salariato, con (la) vedova e con (l')orfano di padre, e (contro) quelli che respingono il residente forestiero, mentre non hanno temuto me", ha detto Geova degli eserciti. 6 "Poiché io sono Geova; non sono cambiato. E voi siete figli di Giacobbe; non siete giunti alla vostra fine. 7 Dai giorni dei vostri antenati vi siete sviati dai miei regolamenti e non (li) avete osservati. Tornate a me, e certamente io tornerò a voi", ha detto Geova degli eserciti. E voi avete detto: "In che modo torneremo?" 8 "L'uomo terreno deruberà Dio? Ma voi mi derubate". E avete detto: "In che modo ti abbiamo derubato?" "Nelle decime parti e nelle contribuzioni. 9 Con la maledizione (mi) maledite, e mi derubate, la nazione nella sua interezza. 10 Portate tutte le decime parti nel deposito, affinché ci sia cibo nella mia casa; e mettetemi alla prova, suvvia, riguardo a questo", ha detto Geova degli eserciti, "se non vi aprirò le cateratte dei cieli e realmente non vuoterò su di voi una benedizione finché non ci sia più bisogno". 11 "E certamente rimprovererò per voi il divoratore, ed esso non vi rovinerà il frutto del suolo, né la vite nel campo sarà per voi senza frutto", ha detto Geova degli eserciti. 12 "E tutte le nazioni vi dovranno dichiarare felici, poiché voi stessi diverrete un paese di diletto", ha detto Geova degli eserciti. 13 "Le vostre parole sono state forti contro di me", ha detto Geova. E voi avete detto: "Che abbiamo proferito l'uno all'altro contro di te?" 14 "Avete detto: 'Non è di nessun valore servire Dio. E che profitto c'è per aver osservato l'obbligo verso di lui, e per aver camminato con abbattimento a causa di Geova degli eserciti? 15 E al presente dichiariamo felici i presuntuosi. Anche gli operatori di malvagità sono stati edificati. Hanno anche messo alla prova Dio e continuano a sfuggire' ". 16 In quel tempo quelli che avevano timore di Geova parlarono gli uni con gli altri, ciascuno col suo compagno, e Geova prestava attenzione e ascoltava. E si cominciò a scrivere dinanzi a lui un libro di memorie per quelli che avevano timore di Geova e per quelli che pensavano al suo nome. 17 "E certamente diverranno miei", ha detto Geova degli eserciti, "nel giorno in cui produrrò una speciale proprietà. E di sicuro mostrerò loro compassione, proprio come un uomo mostra compassione al figlio suo che lo serve. 18 E voi certamente vedrete di nuovo (la distinzione) fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo ha servito". 4 "Poiché, ecco, viene il giorno che arde come una fornace, e tutti i presuntuosi e tutti quelli che operano malvagità devono divenire come la stoppia. E il giorno che viene certamente li divorerà", ha detto Geova degli eserciti, "così che non lascerà loro né radice né ramo. 2 E per voi che avete timore del mio nome certamente rifulgerà il sole della giustizia, con la guarigione nelle sue ali; e in effetti uscirete e calpesterete il suolo come vitelli ingrassati". 3 "E certamente calpesterete (i) malvagi, poiché diverranno come polvere sotto la pianta dei vostri piedi nel giorno in cui agirò", ha detto Geova degli eserciti. 4 "Ricordate la legge di Mosè mio servitore con la quale gli comandai in Horeb riguardo a tutto Israele, sì, regolamenti e decisioni giudiziarie. 5 "Ecco, vi mando Elia il profeta prima che venga il grande e tremendo giorno di Geova. 6 Ed egli deve far volgere il cuore dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri; affinché io non venga e realmente colpisca la terra, votando(la) alla distruzione".

SCRITTURE GRECHE CRISTIANE

 

Libro di Matteo

1 Libro della storia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo: 2 Abraamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; 3 Giuda generò Perez e Zera da Tamar; Perez generò Ezron; Ezron generò Ram; 4 Ram generò Amminadab; Amminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; 5 Salmon generò Boaz da Raab; Boaz generò Obed da Rut; Obed generò Iesse; 6 Iesse generò Davide, il re. Davide generò Salomone dalla moglie di Uria; 7 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; 8 Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ieoram; Ieoram generò Uzzia; 9 Uzzia generò Iotam; Iotam generò Acaz; Acaz generò Ezechia; 10 Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Sealtiel; Sealtiel generò Zorobabele; 13 Zorobabele generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor; 14 Azor generò Zadoc; Zadoc generò Achim; Achim generò Eliud; 15 Eliud generò Eleazaro; Eleazaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; 16 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. 17 Quindi tutte le generazioni da Abraamo fino a Davide furono quattordici generazioni, e da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici generazioni, e dalla deportazione in Babilonia fino al Cristo quattordici generazioni. 18 Ma la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Nel tempo in cui sua madre Maria era promessa in matrimonio a Giuseppe, fu trovata incinta per opera dello spirito santo, prima che si unissero. 19 Comunque, Giuseppe suo marito, essendo giusto e non volendo farne un pubblico spettacolo, intendeva divorziare segretamente da lei. 20 Ma dopo che ebbe riflettuto su queste cose, ecco, l'angelo di Geova gli apparve in sogno, dicendo: "Giuseppe, figlio di Davide, non aver timore di condurre a casa tua moglie Maria, poiché ciò che è stato generato in lei è dallo spirito santo. 21 Essa partorirà un figlio, e tu gli dovrai mettere nome Gesù, poiché egli salverà il suo popolo dai loro peccati". 22 Tutto questo realmente avvenne affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato da Geova per mezzo del suo profeta, dicendo: 23 "Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, e gli metteranno nome Emmanuele", che tradotto significa: "Con noi è Dio". 24 Quindi Giuseppe si svegliò dal sonno e fece come l'angelo di Geova gli aveva prescritto, conducendo a casa sua moglie. 25 Ma non ebbe rapporti con lei finché partorì un figlio; e gli mise nome Gesù. 2 Essendo Gesù nato a Betleem di Giudea ai giorni del re Erode, ecco, degli astrologi vennero da luoghi orientali a Gerusalemme, 2 dicendo: "Dov'è il re dei giudei che è nato? Poiché vedemmo la sua stella (quando eravamo) in oriente e siamo venuti a rendergli omaggio". 3 Udito ciò, il re Erode si agitò, e con lui tutta Gerusalemme; 4 e, radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, domandava loro dove doveva nascere il Cristo. 5 Essi gli dissero: "A Betleem di Giudea; poiché così è stato scritto dal profeta: 6 'E tu, Betleem del paese di Giuda, non sei affatto la (città) più insignificante fra i governatori di Giuda; poiché da te uscirà un governante, che pascerà il mio popolo, Israele' ". 7 Allora Erode, chiamati in segreto gli astrologi, si informò accuratamente da loro circa il tempo della comparsa della stella; 8 e, mandandoli a Betleem, disse: "Andate e fate un'attenta ricerca del bambino, e quando l'avrete trovato fatemelo sapere, affinché anch'io vada a rendergli omaggio". 9 Udito il re, se ne andarono; ed ecco, la stella che avevano visto (quando erano) in oriente andava davanti a loro, finché venne a fermarsi sopra il luogo dov'era il fanciullino. 10 Vedendo la stella, si rallegrarono moltissimo. 11 Ed entrati nella casa videro il fanciullino con sua madre Maria, e, prostratisi, gli resero omaggio. E aperti i loro tesori, gli offrirono doni, oro, olibano e mirra. 12 Comunque, avendo ricevuto in sogno divino avvertimento di non tornare da Erode, si ritirarono nel loro paese per un'altra via. 13 Dopo che si erano ritirati, ecco, l'angelo di Geova apparve in sogno a Giuseppe, dicendo: "Alzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché io non te lo dica; poiché Erode sta per cercare il bambino per distruggerlo". 14 Ed egli si alzò e prese di notte il bambino e sua madre e si ritirò in Egitto, 15 e vi restò fino alla morte di Erode, affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato da Geova per mezzo del suo profeta, dicendo: "Fuori d'Egitto chiamai mio figlio". 16 Allora Erode, vedendo che gli astrologi lo avevano ingannato, si infuriò grandemente, e mandò a sopprimere tutti i fanciulli di Betleem e di tutti i suoi distretti, dall'età di due anni in giù, secondo il tempo circa il quale si era accuratamente informato dagli astrologi. 17 Si adempì allora ciò che era stato dichiarato dal profeta Geremia, dicendo: 18 "In Rama si udì una voce, pianto e gran lamento; era Rachele che piangeva i suoi figli, e non voleva esser confortata, perché non sono più". 19 Essendo deceduto Erode, ecco, l'angelo di Geova apparve in sogno a Giuseppe in Egitto, 20 dicendo: "Alzati, prendi il bambino e sua madre e vattene nel paese d'Israele, perché quelli che cercavano l'anima del bambino sono morti". 21 Quindi egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nel paese d'Israele. 22 Ma udito che Archelao regnava in Giudea invece di suo padre Erode, ebbe timore di andarvi. Inoltre, avendo ricevuto in sogno divino avvertimento, si ritirò nel territorio della Galilea, 23 e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato dai profeti: "Egli sarà chiamato Nazareno". 3 In quei giorni Giovanni il Battista venne a predicare nel deserto della Giudea, 2 dicendo: "Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato". 3 Questi è infatti colui del quale parlò il profeta Isaia con queste parole: "Ascoltate! Qualcuno grida nel deserto: 'Preparate la via di Geova! Rendete diritte le sue strade' ". 4 Ma questo Giovanni aveva un vestito di pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai lombi; e il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 5 Allora Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese intorno al Giordano uscivano verso di lui, 6 ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando apertamente i loro peccati. 7 Avendo scorto molti farisei e sadducei che venivano al battesimo, disse loro: "Progenie di vipere, chi vi ha mostrato come sfuggire all'ira avvenire? 8 Producete dunque frutto degno di pentimento; 9 e non presumete di dire a voi stessi: 'Per padre abbiamo Abraamo'. Poiché vi dico che Dio può suscitare figli ad Abraamo da queste pietre. 10 Già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero, dunque, che non produce frutto eccellente sarà tagliato e gettato nel fuoco. 11 Io, da parte mia, vi battezzo con acqua a motivo del vostro pentimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di levargli i sandali. Egli vi battezzerà con spirito santo e con fuoco. 12 La sua pala per ventilare è nella sua mano, ed egli pulirà completamente la sua aia, e raccoglierà il suo grano nel deposito, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile". 13 Gesù venne quindi dalla Galilea al Giordano da Giovanni, per essere battezzato da lui. 14 Ma questi cercava di impedirglielo, dicendo: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?" 15 Rispondendo, Gesù gli disse: "Lascia fare, questa volta, poiché conviene che in questo modo adempiamo tutto ciò che è giusto". Allora smise di impedirglielo. 16 Dopo essere stato battezzato, Gesù salì immediatamente fuori dell'acqua; ed ecco, i cieli si aprirono, ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco, ci fu una voce dai cieli che disse: "Questo è mio Figlio, il diletto, che io ho approvato". 4 Gesù fu quindi condotto dallo spirito nel deserto per essere tentato dal Diavolo. 2 Dopo aver digiunato per quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3 E il Tentatore venne e gli disse: "Se tu sei figlio di Dio, di' che queste pietre divengano pani". 4 Ma rispondendo, egli disse: "È scritto: 'L'uomo non deve vivere di solo pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova' ". 5 Allora il Diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo pose sul parapetto del tempio 6 e gli disse: "Se tu sei figlio di Dio, gettati giù; poiché è scritto: 'Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, affinché non urti mai il tuo piede contro una pietra' ". 7 Gesù gli disse: "È anche scritto: 'Non devi mettere alla prova Geova il tuo Dio' ". 8 Di nuovo il Diavolo lo condusse con sé su un monte insolitamente alto, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, 9 e gli disse: "Ti darò tutte queste cose se ti prostri e mi fai un atto di adorazione". 10 Allora Gesù gli disse: "Va via, Satana! Poiché è scritto: 'Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio' ". 11 Quindi il Diavolo lo lasciò, ed ecco, vennero degli angeli e lo servivano. 12 Ora avendo udito che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea. 13 E, lasciata Nazaret, venne a stabilirsi a Capernaum, presso il mare, nei distretti di Zabulon e Neftali, 14 affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato dal profeta Isaia, dicendo: 15 "Paese di Zabulon e paese di Neftali, lungo la strada del mare, al di là del Giordano, Galilea delle nazioni! 16 Il popolo che sedeva nelle tenebre ha visto una gran luce, e in quanto a quelli che sedevano in una regione d'ombra di morte, su di loro è sorta la luce". 17 Da allora Gesù cominciò a predicare, dicendo: "Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato". 18 Camminando lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone che è chiamato Pietro e Andrea suo fratello, i quali calavano in mare una rete da pesca, poiché erano pescatori. 19 E disse loro: "Venite dietro a me, e vi farò pescatori di uomini". 20 Essi, abbandonate subito le reti, lo seguirono. 21 E andando oltre vide altri due (che erano) fratelli, Giacomo (figlio) di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, che riparavano le loro reti, e li chiamò. 22 Essi, lasciata subito la barca e il loro padre, lo seguirono. 23 E andava in giro per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, e predicando la buona notizia del regno e guarendo fra il popolo ogni sorta di malattia e ogni sorta d'infermità. 24 E la notizia di lui si sparse in tutta la Siria; e gli condussero tutti quelli che stavano male, afflitti da varie malattie e tormenti, indemoniati ed epilettici e paralitici, ed egli li guarì. 25 Quindi grandi folle lo seguirono dalla Galilea e dalla Decapoli e da Gerusalemme e dalla Giudea e dall'altro lato del Giordano. 5 Avendo visto le folle, egli salì sul monte; e, messosi a sedere, i suoi discepoli vennero da lui; 2 ed egli aprì la bocca e cominciò a insegnare loro, dicendo: 3 "Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale, poiché a loro appartiene il regno dei cieli. 4 "Felici quelli che fanno cordoglio, poiché saranno confortati. 5 "Felici quelli che sono d'indole mite, poiché erediteranno la terra. 6 "Felici quelli che hanno fame e sete di giustizia, poiché saranno saziati. 7 "Felici i misericordiosi, poiché sarà loro mostrata misericordia. 8 "Felici i puri di cuore, poiché vedranno Dio. 9 "Felici i pacifici, poiché saranno chiamati 'figli di Dio'. 10 "Felici quelli che sono stati perseguitati a causa della giustizia, poiché a loro appartiene il regno dei cieli. 11 "Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di cose malvage per causa mia. 12 Rallegratevi e saltate per la gioia, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli; poiché in questo modo perseguitarono i profeti prima di voi. 13 "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il suo sapore, come sarà ristabilita la sua salinità? Non serve più a nulla se non a essere gettato fuori perché sia calpestato dagli uomini. 14 "Voi siete la luce del mondo. Una città non può essere nascosta quando è situata sopra un monte. 15 Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, ed essa risplende su tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre eccellenti opere e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli. 17 "Non pensate che io sia venuto a distruggere la Legge o i Profeti. Non sono venuto a distruggere, ma ad adempiere; 18 poiché veramente vi dico che il cielo e la terra passeranno piuttosto che una minima lettera o una particella di lettera passi in alcun modo dalla Legge senza che tutte le cose siano avvenute. 19 Chiunque, perciò, viola uno di questi minimi comandamenti e insegna così al genere umano, sarà chiamato 'minimo' riguardo al regno dei cieli. In quanto a chiunque li osserva e li insegna, questi sarà chiamato 'grande' riguardo al regno dei cieli. 20 Poiché vi dico che se la vostra giustizia non abbonda più di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. 21 "Avete udito che fu detto agli antichi: 'Non devi assassinare; ma chiunque commette assassinio dovrà rendere conto al tribunale'. 22 Comunque, io vi dico che chiunque continua ad essere adirato verso il suo fratello dovrà rendere conto al tribunale; ma chiunque si rivolge al suo fratello con un'indicibile parola di disprezzo dovrà rendere conto al Tribunale Supremo; mentre chi dice: 'Spregevole stolto!' sarà soggetto alla Geenna ardente. 23 "Se, dunque, porti il tuo dono all'altare e lì ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all'altare, e va via; prima fa pace col tuo fratello, e poi, una volta tornato, offri il tuo dono. 25 "Risolvi subito le questioni con chi si lamenta contro di te in giudizio, mentre sei in cammino con lui, affinché chi si lamenta non ti consegni in qualche modo al giudice, e il giudice al servitore del tribunale, e tu non sia gettato in prigione. 26 Infatti ti dico: Certamente non ne uscirai finché non avrai pagato l'ultima moneta di minimo valore. 27 "Avete udito che fu detto: 'Non devi commettere adulterio'. 28 Ma io vi dico che chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. 29 Se ora il tuo occhio destro ti fa inciampare, cavalo e gettalo via da te. Poiché è più utile per te perdere uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo sia lanciato nella Geenna. 30 E se la tua mano destra ti fa inciampare, tagliala e gettala via da te. Poiché è più utile per te perdere uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. 31 "Inoltre fu detto: 'Chiunque divorzia da sua moglie, le dia un certificato di divorzio'. 32 Ma io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, la rende soggetta all'adulterio, e chiunque sposa una donna divorziata commette adulterio. 33 "Avete anche udito che fu detto agli antichi: 'Non devi giurare senza adempiere, ma devi pagare a Geova i tuoi voti'. 34 Ma io vi dico: Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. 36 Né devi giurare per la tua testa, perché non puoi rendere un capello bianco o nero. 37 La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No; poiché il di più è dal malvagio. 38 "Avete udito che fu detto: 'Occhio per occhio e dente per dente'. 39 Ma io vi dico: Non resistete a chi è malvagio; ma a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l'altra. 40 E se uno vuole farti causa per impossessarsi della tua veste, lascia che ti prenda anche il mantello; 41 e se qualcuno che ha autorità ti costringe a prestare servizio per un miglio, va con lui per due miglia. 42 Dà a chi ti chiede, e non voltare le spalle a chi desidera da te un prestito (senza interesse). 43 "Avete udito che fu detto: 'Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico'. 44 Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; 45 per mostrare d'esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? 47 E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni? 48 Voi dovete dunque essere perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste. 6 "Badate bene di non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere osservati da loro; altrimenti non avrete nessuna ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Quando dunque fai doni di misericordia, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle vie, per essere glorificati dagli uomini. Veramente vi dico: Essi hanno appieno la loro ricompensa. 3 Ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra, 4 affinché i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà. 5 "E quando pregate, non dovete essere come gli ipocriti; perché a loro piace pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle ampie vie per essere visti dagli uomini. Veramente vi dico: Essi hanno appieno la loro ricompensa. 6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà. 7 Ma nel pregare, non dite ripetutamente le stesse cose, come fanno le persone delle nazioni, poiché esse immaginano di essere ascoltate per il loro uso di molte parole. 8 Non vi rendete dunque simili a loro, poiché Dio, il Padre vostro, sa quali cose vi occorrono prima che gliele chiediate. 9 "Voi dovete dunque pregare così: "'Padre nostro (che sei) nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra. 11 Dacci oggi il nostro pane per questo giorno; 12 e perdonaci i nostri debiti, come anche noi li abbiamo perdonati ai nostri debitori. 13 E non ci condurre in tentazione, ma liberaci dal malvagio'. 14 "Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 mentre se voi non perdonate agli uomini i loro falli, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli. 16 "Quando digiunate, smettete di fare la faccia triste come gli ipocriti, poiché sfigurano le loro facce per far vedere agli uomini che digiunano. Veramente vi dico: Essi hanno appieno la loro ricompensa. 17 Ma tu, quando digiuni, spalmati la testa (di olio) e lavati la faccia, 18 per far vedere che digiuni non agli uomini, ma al Padre tuo che è nel segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà. 19 "Smettete di accumularvi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano. 20 Piuttosto, accumulatevi tesori in cielo, dove né la tignola né la ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano. 21 Poiché dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. 22 "La lampada del corpo è l'occhio. Se, dunque, il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 23 ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà tenebre. Se in realtà la luce che è in te è tenebre, come sono grandi tali tenebre! 24 "Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si atterrà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza. 25 "Per questo vi dico: Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l'anima più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Osservate attentamente gli uccelli del cielo, perché essi non seminano né mietono né raccolgono in depositi; eppure il vostro Padre celeste li nutre. Non valete voi più di loro? 27 Chi di voi può, essendo ansioso, aggiungere un cubito alla durata della sua vita? 28 E riguardo al vestire, perché siete ansiosi? Imparate una lezione dai gigli del campo, come crescono; essi non si affaticano, né filano; 29 ma io vi dico che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi. 30 Se, dunque, Dio riveste così la vegetazione del campo, che oggi è e domani è gettata nel forno, non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede? 31 Quindi non siate mai ansiosi, dicendo: 'Che mangeremo?' o: 'Che berremo?' o: 'Che indosseremo?' 32 Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 "Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste (altre) cose vi saranno aggiunte. 34 Pertanto, non siate mai ansiosi del domani, poiché il domani avrà le proprie ansietà. Basta a ciascun giorno il proprio male. 7 "Smettete di giudicare affinché non siate giudicati; 2 poiché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. 3 Perché, dunque, guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, ma non consideri la trave che è nel tuo occhio? 4 O come puoi dire al tuo fratello: 'Permettimi di estrarre dal tuo occhio la pagliuzza'; quando, ecco, nel tuo occhio c'è una trave? 5 Ipocrita! Prima estrai la trave dal tuo occhio, e poi vedrai chiaramente come estrarre la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. 6 "Non date ciò che è santo ai cani, né gettate le vostre perle davanti ai porci, affinché non le calpestino con i loro piedi e voltandosi non vi sbranino. 7 "Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. 8 Poiché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 9 In realtà, se a un uomo fra voi il figlio chiede del pane, non gli darà una pietra, vero? 10 O, se chiede un pesce, non gli darà un serpente, vero? 11 Se dunque voi, benché siate malvagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! 12 "Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro; questo è infatti ciò che significano la Legge e i Profeti. 13 "Entrate per la porta stretta; perché ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano; 14 mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano. 15 "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in manto da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 16 Li riconoscerete dai loro frutti. Non si coglie uva dalle spine né fichi dai cardi, vi pare? 17 Similmente ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli; 18 l'albero buono non può dare frutti spregevoli, né l'albero marcio può produrre frutti eccellenti. 19 Ogni albero che non produce frutti eccellenti è tagliato e gettato nel fuoco. 20 Realmente, quindi, riconoscerete quegli (uomini) dai loro frutti. 21 "Non chiunque mi dice: 'Signore, Signore', entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: 'Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?' 23 E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d'illegalità. 24 "Perciò chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sarà assomigliato a un uomo discreto, che edificò la sua casa sul masso di roccia. 25 E cadde la pioggia e vennero le inondazioni e soffiarono i venti e si riversarono contro quella casa, ma essa non cedette, perché era stata fondata sul masso di roccia. 26 Inoltre, chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica sarà assomigliato a un uomo stolto, che edificò la sua casa sulla sabbia. 27 E cadde la pioggia e vennero le inondazioni e soffiarono i venti e imperversarono contro quella casa ed essa cedette, e la sua caduta fu grande". 28 Or avvenne che, quando Gesù ebbe terminato queste parole, le folle erano stupite del suo modo d'insegnare; 29 poiché insegnava loro come una persona che ha autorità, e non come i loro scribi. 8 Quando fu sceso dal monte, grandi folle lo seguirono. 2 Ed ecco, si appressò un lebbroso e gli rendeva omaggio, dicendo: "Signore, se tu vuoi, puoi rendermi puro". 3 Ed egli, stesa la mano, lo toccò, dicendo: "Lo voglio. Sii reso puro". E immediatamente la sua lebbra fu purificata. 4 Quindi Gesù gli disse: "Bada di non dirlo a nessuno, ma va, mostrati al sacerdote, e offri il dono prescritto da Mosè, in testimonianza a loro". 5 Quando fu entrato a Capernaum, un ufficiale dell'esercito venne da lui, supplicandolo 6 e dicendo: "Signore, il mio servo giace nella casa con una paralisi, gravemente tormentato". 7 Egli gli disse: "Quando verrò lo guarirò". 8 Rispondendo, l'ufficiale dell'esercito disse: "Signore, non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' solo una parola e il mio servo sarà sanato. 9 Poiché anch'io sono un uomo sottoposto ad autorità, che ho soldati sotto di me, e a questo dico: 'Va!' ed egli va, e a un altro: 'Vieni!' ed egli viene, e al mio schiavo: 'Fa questo!' ed egli lo fa". 10 Udito ciò, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "Vi dico la verità: In nessuno ho trovato in Israele una fede così grande. 11 Or io vi dico che molti verranno da luoghi orientali e occidentali e giaceranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là sarà il (loro) pianto e lo stridore dei (loro) denti". 13 Quindi Gesù disse all'ufficiale dell'esercito: "Va. Come hai avuto fede, così ti avvenga". E il servo fu sanato in quell'ora. 14 E Gesù, entrando nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva con la febbre. 15 Quindi le toccò la mano, e la febbre la lasciò, ed essa si alzò e lo serviva. 16 E venuta la sera, gli condussero molti indemoniati; ed egli espulse gli spiriti con una parola, e guarì tutti quelli che stavano male; 17 affinché si adempisse ciò che fu dichiarato dal profeta Isaia, che disse: "Egli stesso ha preso le nostre malattie e ha portato le nostre infermità". 18 Gesù, vedendo intorno a sé la folla, diede il comando di passare all'altra riva. 19 E uno scriba, accostatosi, gli disse: "Maestro, ti seguirò dovunque tu stia per andare". 20 Ma Gesù gli disse: "Le volpi hanno tane e gli uccelli del cielo hanno dove posarsi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove adagiare la testa". 21 Quindi un altro discepolo gli disse: "Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre". 22 E Gesù gli disse: "Continua a seguirmi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti". 23 E salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. 24 Ora, ecco, nel mare sorse una grande agitazione, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 25 Ed essi vennero e lo svegliarono, dicendo: "Signore, salvaci, stiamo per perire!" 26 Ma egli disse loro: "Perché avete paura, uomini di poca fede?" Quindi, alzatosi, rimproverò i venti e il mare, e si fece una grande calma. 27 Allora gli uomini si meravigliarono e dissero: "Che sorta di persona è questa, a cui ubbidiscono perfino i venti e il mare?" 28 Quando fu giunto all'altra riva, nel paese dei gadareni, gli vennero incontro due indemoniati che uscivano di fra le tombe commemorative, insolitamente fieri, tanto che nessuno aveva il coraggio di passare per quella strada. 29 Ed ecco, gridavano, dicendo: "Che abbiamo a che fare con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo fissato?" 30 Ora molto lontano da loro c'era una numerosa mandria di porci che pascolavano. 31 E i demoni lo supplicavano, dicendo: "Se ci espelli, mandaci nella mandria di porci". 32 Quindi egli disse loro: "Andate!" Essi uscirono e andarono nei porci; ed ecco, l'intera mandria si lanciò dal precipizio nel mare, morendo nelle acque. 33 Ma i mandriani fuggirono e, andati in città, riferirono ogni cosa, compreso il fatto degli indemoniati. 34 Ed ecco, tutta la città andò incontro a Gesù; e, dopo averlo visto, lo pregarono sentitamente di andare via dai loro distretti. 9 Quindi, salito sulla barca, passò all'altra riva e andò nella propria città. 2 Ed ecco, gli portarono un uomo paralizzato che giaceva su un letto. Vedendo la loro fede, Gesù disse al paralitico: "Fatti coraggio, figlio; i tuoi peccati ti sono perdonati". 3 Ed ecco, alcuni degli scribi si dissero: "Quest'uomo bestemmia". 4 E Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché pensate nei vostri cuori cose malvage? 5 Per esempio, che cosa è più facile, dire: I tuoi peccati ti sono perdonati, o dire: Alzati e cammina? 6 Comunque, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra l'autorità di perdonare i peccati . . .", disse quindi al paralitico: "Alzati, prendi il tuo letto e vattene a casa tua". 7 Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. 8 Alla vista di ciò le folle furono prese da timore, e glorificarono Dio, che aveva dato agli uomini tale autorità. 9 Quindi, andando oltre, Gesù scorse un uomo chiamato Matteo, seduto nell'ufficio delle tasse, e gli disse: "Sii mio seguace". Ed egli si alzò e lo seguì. 10 Più tardi, mentre giaceva a tavola nella casa, ecco, vennero molti esattori di tasse e peccatori e giacevano con Gesù e i suoi discepoli. 11 Ma vedendo questo i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Perché il vostro maestro mangia con gli esattori di tasse e con i peccatori?" 12 Uditi(li), egli disse: "I sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì. 13 Andate, dunque, e imparate che cosa significa questo: 'Voglio misericordia, e non sacrificio'. Poiché io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori". 14 Quindi i discepoli di Giovanni vennero da lui e gli chiesero: "Perché noi e i farisei pratichiamo il digiuno ma i tuoi discepoli non digiunano?" 15 Allora Gesù disse loro: "Gli amici dello sposo non hanno motivo di fare cordoglio finché lo sposo è con loro, vero? Ma verranno i giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16 Nessuno cuce una toppa di panno non contratto su un mantello vecchio; poiché tutta la sua forza tirerebbe il mantello e lo strappo diverrebbe peggiore. 17 Né si mette vino nuovo in otri vecchi; e se vi si mette, gli otri si rompono e il vino si versa e gli otri si rovinano. Ma si mette il vino nuovo in otri nuovi, e l'uno e gli altri si conservano". 18 Mentre diceva loro queste cose, ecco, un capo che si era avvicinato gli rendeva omaggio, dicendo: "Ormai mia figlia dev'essere morta; ma vieni, poni la tua mano su di lei ed essa tornerà in vita". 19 Quindi Gesù, alzatosi, cominciò a seguirlo con i suoi discepoli. 20 Ed ecco, una donna che da dodici anni soffriva di una perdita di sangue gli si accostò di dietro e gli toccò la frangia del mantello; 21 poiché diceva fra sé: "Se solo tocco il suo mantello sarò sanata". 22 Gesù si voltò e, notandola, disse: "Fatti coraggio, figlia; la tua fede ti ha sanata". E da quell'ora la donna fu sanata. 23 Or quando fu giunto nella casa del capo ed ebbe scorto i suonatori di flauto e la folla in rumorosa confusione, 24 Gesù diceva: "Lasciate il luogo, poiché la fanciulletta non è morta, ma dorme". Allora ridevano sprezzantemente di lui. 25 Appena la folla fu mandata fuori, egli entrò e le prese la mano, e la fanciulletta si alzò. 26 Naturalmente, se ne diffuse la fama in tutta quella regione. 27 Mentre Gesù partiva di là, due ciechi lo seguirono, gridando e dicendo: "Abbi misericordia di noi, Figlio di Davide". 28 Entrato nella casa, i ciechi vennero da lui, e Gesù chiese loro: "Avete fede che io possa far questo?" Gli risposero: "Sì, Signore". 29 Allora toccò i loro occhi, dicendo: "Vi avvenga secondo la vostra fede". 30 E i loro occhi ricevettero la vista. Inoltre, Gesù li ammonì severamente, dicendo: "Badate che nessuno lo sappia". 31 Ma essi, usciti fuori, resero pubblica la sua fama in tutta quella regione. 32 Or quando stavano uscendo, ecco, gli condussero un muto indemoniato; 33 ed espulso il demonio, il muto parlò. E le folle si meravigliarono, dicendo: "Non si è mai visto nulla di simile in Israele". 34 Ma i farisei dicevano: "È mediante il governante dei demoni che espelle i demoni". 35 E Gesù intraprese un giro di tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona notizia del regno e guarendo ogni sorta di malattia e ogni sorta d'infermità. 36 Vedendo le folle ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: "Sì, la messe è grande, ma gli operai sono pochi. 38 Implorate perciò il Signore della messe che mandi operai nella sua messe". 10 Chiamati dunque i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sugli spiriti impuri, per espellerli e guarire ogni sorta di malattia e ogni sorta d'infermità. 2 I nomi dei dodici apostoli sono questi: primo, Simone, quello chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; e Giacomo il (figlio) di Zebedeo e Giovanni suo fratello; 3 Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo l'esattore di tasse; Giacomo il (figlio) di Alfeo, e Taddeo; 4 Simone il cananita, e Giuda Iscariota, che poi lo tradì. 5 Gesù mandò questi dodici, dando loro questi ordini: "Non andate per la strada delle nazioni, e non entrate in una città samaritana; 6 ma andate piuttosto di continuo alle pecore smarrite della casa d'Israele. 7 Mentre andate, predicate, dicendo: 'Il regno dei cieli si è avvicinato'. 8 Guarite malati, destate morti, purificate lebbrosi, espellete demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non vi procurate oro né argento né rame per le borse delle vostre cinture, 10 né bisaccia da cibo per il viaggio, né due vesti, né sandali né bastone; poiché l'operaio merita il suo cibo. 11 "In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi vi è meritevole e lì rimanete finché non partiate. 12 Quando entrate nella casa, salutate quelli della casa; 13 e se la casa lo merita, la pace che le augurate venga su di essa; ma se non lo merita, la vostra pace ritorni a voi. 14 Dovunque qualcuno non vi riceva o non ascolti le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi. 15 Veramente vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e Gomorra che per quella città. 16 "Ecco, vi mando come pecore in mezzo ai lupi; perciò mostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe. 17 Guardatevi dagli uomini; poiché vi consegneranno ai tribunali locali, e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. 18 Infatti, sarete trascinati per causa mia davanti a governatori e re, in testimonianza a loro e alle nazioni. 19 Comunque, quando vi consegneranno, non siate ansiosi di come (parlerete) o di ciò che dovrete dire; poiché ciò che dovrete dire vi sarà dato in quell'ora; 20 giacché non sarete voi a parlare, ma lo spirito del Padre vostro parlerà mediante voi. 21 Inoltre, il fratello consegnerà a morte il fratello, e il padre il proprio figlio, e i figli sorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 E voi sarete oggetto di odio da parte di tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; poiché veramente vi dico: Non completerete affatto il giro delle città d'Israele finché arrivi il Figlio dell'uomo. 24 "Il discepolo non è al di sopra del suo maestro, né lo schiavo al di sopra del suo signore. 25 Basta al discepolo divenire come il suo maestro, e allo schiavo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebub il padrone di casa, quanto più (chiameranno) così quelli della sua casa? 26 Perciò non li temete; poiché non c'è nulla di coperto che non sarà scoperto, né di segreto che non sarà conosciuto. 27 Ciò che vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e ciò che udite sussurrare, predicatelo dalle terrazze. 28 E non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può distruggere sia l'anima che il corpo nella Geenna. 29 Non si vendono due passeri per una moneta di piccolo valore? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza (che) il Padre vostro (lo sappia). 30 Ma gli stessi capelli della vostra testa sono tutti contati. 31 Perciò non abbiate timore: voi valete più di molti passeri. 32 "Chiunque confesserà dunque di essere unito a me davanti agli uomini, anch'io confesserò di essere unito a lui davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. 34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada. 35 Poiché sono venuto a causare divisione, ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro sua suocera. 36 In realtà, i nemici dell'uomo saranno quelli della sua propria casa. 37 Chi ha più affetto per padre o madre che per me non è degno di me; e chi ha più affetto per figlio o figlia che per me non è degno di me. 38 E chi non accetta il suo palo di tortura e non mi segue non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua anima la perderà, e chi avrà perduto la sua anima per causa mia la troverà. 40 "Chi riceve voi riceve (anche) me, e chi riceve me riceve (anche) colui che mi ha mandato. 41 Chi riceve un profeta perché è profeta otterrà una ricompensa da profeta, e chi riceve un giusto perché è giusto otterrà una ricompensa da giusto. 42 E chiunque avrà dato da bere anche solo un calice d'acqua fredda a uno di questi piccoli perché è un discepolo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa". 11 Or quando Gesù ebbe finito di dare istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 2 Ma Giovanni, avendo udito nel carcere delle opere del Cristo, mandò per mezzo dei propri discepoli 3 a dirgli: "Sei tu Colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?" 4 Rispondendo, Gesù disse loro: "Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5 I ciechi vedono di nuovo, e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati e i sordi odono, e i morti sono destati e ai poveri è dichiarata la buona notizia; 6 e felice chi non trova in me causa d'inciampo". 7 Mentre questi se ne andavano, Gesù cominciò a dire alle folle riguardo a Giovanni: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 8 Che cosa siete andati dunque a vedere? Un uomo vestito di morbide vesti? Ecco, quelli che indossano morbide vesti sono nelle case dei re. 9 Realmente, dunque, perché siete andati? Per vedere un profeta? Sì, vi dico, e assai più che un profeta. 10 Questi è colui del quale è scritto: 'Ecco, io stesso mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via davanti a te!' 11 Veramente vi dico: Fra i nati di donna non è stato suscitato uno maggiore di Giovanni il Battista; ma il minore nel regno dei cieli è maggiore di lui. 12 E dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora il regno dei cieli è la meta verso cui si spingono gli uomini, e quelli che si spingono avanti lo afferrano. 13 Poiché tutti, i Profeti e la Legge, hanno profetizzato fino a Giovanni; 14 e se lo volete accettare: Egli stesso è l''Elia che è destinato a venire'. 15 Chi ha orecchi ascolti. 16 "A chi paragonerò questa generazione? È simile a fanciullini seduti nei luoghi di mercato che gridano ai loro compagni di gioco, 17 dicendo: 'Vi abbiamo suonato il flauto, ma non avete ballato; abbiamo fatto lamenti, ma non vi siete percossi con dolore'. 18 Così, Giovanni è venuto senza mangiare né bere, e dicono: 'Ha un demonio'; 19 il Figlio dell'uomo è venuto mangiando e bevendo, e dicono: 'Ecco, un uomo che è un ghiottone e un bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori'. In ogni modo, che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere". 20 Allora cominciò a biasimare le città nelle quali era stata fatta la maggioranza delle sue opere potenti, perché non si erano pentite: 21 "Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte a Tiro e Sidone, da tempo si sarebbero pentite con sacco e cenere. 22 Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. 23 E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Scenderai nell'Ades; perché se le opere potenti che sono state fatte in te fossero state fatte a Sodoma, sarebbe rimasta fino a questo giorno. 24 Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te". 25 In quel tempo Gesù prese la parola, dicendo: "Ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali e le hai rivelate ai bambini. 26 Sì, Padre, perché così ti è piaciuto fare. 27 Ogni cosa mi è stata consegnata dal Padre mio, e nessuno conosce pienamente il Figlio eccetto il Padre, né alcuno conosce pienamente il Padre eccetto il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono d'indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre. 30 Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero". 12 In quel tempo Gesù passò di sabato per i campi di grano. I suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e a mangiarle. 2 Vedendo ciò, i farisei gli dissero: "Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo ciò che non è lecito fare di sabato". 3 Egli disse loro: "Non avete letto ciò che fece Davide quando lui e gli uomini che erano con lui ebbero fame? 4 Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani di presentazione, che non era lecito mangiare né a lui né a quelli che erano con lui, ma solo ai sacerdoti? 5 O non avete letto nella Legge che di sabato i sacerdoti non considerano sacro il sabato nel tempio, e rimangono senza colpa? 6 Ma io vi dico che qui c'è qualcosa di più grande del tempio. 7 Comunque, se aveste compreso che significa questo: 'Voglio misericordia, e non sacrificio', non avreste condannato i senza colpa. 8 Poiché il Figlio dell'uomo è Signore del sabato". 9 Partito da quel luogo, andò nella loro sinagoga; 10 ed ecco, un uomo con una mano secca! Quindi gli chiesero: "È lecito guarire (qualcuno) di sabato?" per avere un'accusa contro di lui. 11 Egli disse loro: "Chi è fra voi l'uomo che avendo una pecora, se gli cade in una fossa di sabato, non l'afferra e la tira fuori? 12 Tutto considerato, quanto più vale un uomo di una pecora! Perciò è lecito fare una cosa eccellente di sabato". 13 Allora disse all'uomo: "Stendi la mano". Ed egli la stese, e fu ristabilita, sana come l'altra. 14 Ma i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per poterlo distruggere. 15 Saputo(lo), Gesù si ritirò di là. E molti lo seguirono, ed egli li guarì tutti, 16 ma ordinò rigorosamente loro di non renderlo manifesto; 17 affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato dal profeta Isaia, che disse: 18 "Ecco, il mio servitore che io ho scelto, il mio diletto, che la mia anima ha approvato! Porrò su di lui il mio spirito ed egli farà sapere alle nazioni cos'è la giustizia. 19 Non disputerà, né griderà, e nessuno udrà la sua voce nelle ampie vie. 20 Non schiaccerà la canna rotta e non estinguerà il lucignolo fumante, finché non mandi fuori la giustizia con successo. 21 In realtà, (le) nazioni spereranno nel suo nome". 22 Quindi gli condussero un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarì, così che il muto parlava e vedeva. 23 E tutte le folle erano semplicemente stupite e dicevano: "Non è forse questi il Figlio di Davide?" 24 Udito ciò, i farisei dissero: "Quest'uomo non espelle i demoni se non per mezzo di Beelzebub, governante dei demoni". 25 Conoscendo i loro pensieri, egli disse loro: "Ogni regno diviso contro se stesso giunge alla desolazione, e ogni città o casa divisa contro se stessa non durerà. 26 Nello stesso modo, se Satana espelle Satana, è divenuto diviso contro se stesso; come durerà dunque il suo regno? 27 Inoltre, se io espello i demoni per mezzo di Beelzebub, per mezzo di chi li espellono i vostri figli? Perciò essi saranno i vostri giudici. 28 Ma se io espello i demoni per mezzo dello spirito di Dio, il regno di Dio vi ha veramente raggiunti. 29 O come può qualcuno invadere la casa di un uomo forte e prendere i suoi beni mobili, se prima non lega l'uomo forte? E poi ne saccheggerà la casa. 30 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. 31 "Per questo vi dico: Ogni sorta di peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata. 32 Per esempio, a chiunque dica una parola contro il Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo spirito santo non sarà perdonato, no, né in questo sistema di cose né in quello avvenire. 33 "O fate eccellente l'albero ed eccellente il suo frutto o fate marcio l'albero e marcio il suo frutto; poiché l'albero si riconosce dal suo frutto. 34 Progenie di vipere, come potete dire cose buone, se siete malvagi? Poiché dall'abbondanza del cuore la bocca parla. 35 L'uomo buono trae dal suo buon tesoro cose buone, mentre l'uomo malvagio trae dal suo malvagio tesoro cose malvage. 36 Io vi dico che di ogni parola non profittevole che gli uomini avranno detto renderanno conto nel Giorno del Giudizio; 37 poiché dalle tue parole sarai dichiarato giusto e dalle tue parole sarai condannato". 38 Allora alcuni scribi e farisei gli replicarono, dicendo: "Maestro, desideriamo vedere da te un segno". 39 Rispondendo, egli disse loro: "Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno del profeta Giona. 40 Poiché come Giona fu nel ventre del grosso pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo sarà nel cuore della terra tre giorni e tre notti. 41 Gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si pentirono alla predicazione di Giona, ma, ecco, qui c'è più di Giona. 42 La regina del meridione sarà destata nel giudizio con questa generazione e la condannerà; perché essa venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma, ecco, qui c'è più di Salomone. 43 "Quando uno spirito impuro è uscito da un uomo, passa per luoghi aridi in cerca di un luogo di riposo e non lo trova. 44 Allora dice: 'Tornerò alla mia casa dalla quale sono uscito'; e arrivato la trova non occupata ma spazzata e adorna. 45 Allora se ne va e prende con sé sette altri spiriti più malvagi di lui, ed entrati, vi dimorano; e le condizioni finali di quell'uomo divengono peggiori delle prime. Così avverrà anche a questa generazione malvagia". 46 Mentre parlava ancora alle folle, ecco, sua madre e i suoi fratelli, stando di fuori, cercavano di parlargli. 47 E qualcuno gli disse: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti". 48 In risposta egli disse a colui che glielo aveva detto: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?" 49 E stesa la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco, mia madre e i miei fratelli! 50 Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli mi è fratello e sorella e madre". 13 Quel giorno Gesù, uscito di casa, sedeva vicino al mare; 2 e grandi folle si radunarono presso di lui, tanto che salì su una barca e si mise a sedere, e tutta la folla stava in piedi sulla spiaggia. 3 Quindi dichiarò loro molte cose mediante illustrazioni, dicendo: "Ecco, un seminatore uscì per seminare; 4 e mentre seminava, alcuni (semi) caddero lungo la strada, e vennero gli uccelli e li mangiarono. 5 Altri caddero in luoghi rocciosi dove non avevano molto terreno, e subito germogliarono perché non avevano terreno profondo. 6 Ma quando si levò il sole inaridirono, e non avendo radice si seccarono. 7 E altri caddero fra le spine, e le spine crebbero e li soffocarono. 8 Altri ancora caddero sul terreno eccellente e davano frutto, questo il cento, quello il sessanta, l'altro il trenta. 9 Chi ha orecchi ascolti". 10 E i discepoli, accostatisi, gli dissero: "Perché parli loro mediante illustrazioni?" 11 Rispondendo, egli disse: "A voi è concesso di capire i sacri segreti del regno dei cieli, ma a loro non è concesso. 12 Poiché a chiunque ha sarà dato dell'altro e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro mediante illustrazioni, perché, guardando, guardano invano, e udendo, odono invano, e non ne afferrano il significato; 14 e in loro si adempie la profezia di Isaia, che dice: 'Udendo, voi udrete, ma non ne afferrerete affatto il significato; e, guardando, guarderete ma non vedrete affatto. 15 Poiché il cuore di questo popolo è divenuto ottuso, e con gli orecchi hanno udito con indifferenza, e hanno chiuso gli occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani'. 16 "Comunque, felici i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono. 17 Poiché veramente vi dico: Molti profeti e uomini giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono. 18 "Voi, dunque, ascoltate l'illustrazione dell'uomo che seminò. 19 Quando qualcuno ode la parola del regno ma non ne afferra il significato, il malvagio viene e porta via ciò che è stato seminato nel suo cuore; questo è quello seminato lungo la strada. 20 In quanto a quello seminato in luoghi rocciosi, questo è colui che ode la parola e subito l'accetta con gioia. 21 Ciò nonostante non ha radice in se stesso, ma dura per un certo tempo, e, sorta la tribolazione o la persecuzione a motivo della parola, subito inciampa. 22 In quanto a quello seminato fra le spine, questo è colui che ode la parola, ma l'ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore delle ricchezze soffocano la parola, ed egli diviene infruttuoso. 23 In quanto a quello seminato sul terreno eccellente, questo è colui che ode la parola e ne afferra il significato, il quale veramente porta frutto e produce, questo il cento, quello il sessanta, l'altro il trenta". 24 Propose loro un'altra illustrazione, dicendo: "Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo. 25 Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie in mezzo al grano, e se ne andò. 26 Quando l'erba germogliò e produsse frutto, allora comparvero anche le zizzanie. 27 E gli schiavi del padrone di casa vennero a dirgli: 'Signore, non hai seminato seme eccellente nel tuo campo? Come mai ha dunque le zizzanie?' 28 Egli disse loro: 'Un nemico, un uomo, ha fatto questo'. Essi gli dissero: 'Vuoi dunque che andiamo a raccoglierle?' 29 Egli disse: 'No; affinché, raccogliendo le zizzanie, non sradichiate per caso con esse anche il grano. 30 Lasciate che entrambi crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito' ". 31 Propose loro un'altra illustrazione, dicendo: "Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo; 32 il quale è infatti il più piccolo di tutti i semi, ma, quando è cresciuto, è il più grande degli ortaggi e diviene un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono e trovano dimora fra i suoi rami". 33 Disse loro un'altra illustrazione: "Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e nascose in tre grosse misure di farina, finché l'intera massa fu fermentata". 34 Gesù disse tutte queste cose alle folle mediante illustrazioni. Realmente, senza illustrazioni non parlava loro; 35 affinché si adempisse ciò che era stato dichiarato dal profeta, che disse: "Aprirò la mia bocca in illustrazioni, proclamerò cose nascoste sin dalla fondazione". 36 Dopo aver congedato le folle, entrò quindi nella casa. E i suoi discepoli vennero da lui, dicendo: "Spiegaci l'illustrazione delle zizzanie nel campo". 37 Rispondendo, egli disse: "Il seminatore del seme eccellente è il Figlio dell'uomo; 38 il campo è il mondo; in quanto al seme eccellente, questi sono i figli del regno; ma le zizzanie sono i figli del malvagio, 39 e il nemico che le seminò è il Diavolo. La mietitura è il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli. 40 Perciò, come le zizzanie sono raccolte e bruciate col fuoco, così avverrà al termine del sistema di cose. 41 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che operano illegalità, 42 e le lanceranno nella fornace ardente. Là sarà il (loro) pianto e lo stridore dei (loro) denti. 43 In quel tempo i giusti risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi ascolti. 44 "Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo ha trovato e nascosto; e per la gioia che prova va e vende tutto ciò che ha e compra quel campo. 45 "Ancora, il regno dei cieli è simile a un commerciante viaggiatore che cercava perle eccellenti. 46 Trovata una perla di alto valore, se ne andò e vendette prontamente tutte le cose che aveva e la comprò. 47 "Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete a strascico calata in mare che radunò (pesci) di ogni specie. 48 Quando fu piena la tirarono sulla spiaggia, e, sedutisi, raccolsero gli eccellenti in vasi, ma gli inadatti li gettarono via. 49 Così sarà al termine del sistema di cose: gli angeli usciranno e separeranno i malvagi di mezzo ai giusti 50 e li getteranno nella fornace ardente. Là sarà il (loro) pianto e lo stridore dei (loro) denti. 51 "Avete afferrato il significato di tutte queste cose?" Gli dissero: "Sì". 52 Quindi egli disse loro: "Perciò ogni pubblico insegnante, quando è ammaestrato riguardo al regno dei cieli, è simile a un uomo, a un padrone di casa, che trae dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie". 53 Or quando Gesù ebbe finito queste illustrazioni, attraversò di là il paese. 54 E venuto nel proprio territorio insegnava loro nella loro sinagoga, così che si stupivano, dicendo: "Dove ha preso quest'uomo tale sapienza e tali opere potenti? 55 Non è questo il figlio del falegname? Non si chiamano sua madre Maria e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte con noi? Dove ha preso dunque quest'uomo tutte queste cose?" 57 E cominciarono ad inciampare riguardo a lui. Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è privo di onore se non nel proprio territorio e nella propria casa". 58 E non vi fece molte opere potenti a causa della loro mancanza di fede. 14 In quel particolare tempo Erode, governante del distretto, udì parlare di Gesù 2 e disse ai suoi servitori: "Questo è Giovanni il Battista. È stato destato dai morti, e per questo si compiono in lui le opere potenti". 3 Poiché Erode aveva arrestato Giovanni e l'aveva legato e l'aveva messo in prigione a motivo di Erodiade moglie di Filippo suo fratello. 4 Poiché Giovanni gli diceva: "Non ti è lecito averla". 5 Comunque, benché volesse ucciderlo, temeva la folla, perché lo ritenevano un profeta. 6 Ma quando si celebrava il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade ballò alla (festa) e piacque tanto a Erode 7 che egli promise con un giuramento di darle qualunque cosa avesse chiesto. 8 Quindi essa, dietro istigazione di sua madre, disse: "Dammi qui su un piatto la testa di Giovanni il Battista". 9 Benché se ne rattristasse, il re, per riguardo verso i suoi giuramenti e verso quelli che giacevano con lui, comandò che (le) fosse data; 10 e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. 11 E la sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla, ed essa la portò a sua madre. 12 Infine i suoi discepoli vennero e rimossero il cadavere e lo seppellirono e vennero a riferirlo a Gesù. 13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca in un luogo solitario per isolarsi; ma le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 Or quando uscì, vide una grande folla; e ne ebbe pietà, e guarì i loro malati. 15 Ma quando si fece sera i suoi discepoli vennero da lui e dissero: "Il luogo è solitario e l'ora è già tarda; congeda le folle, perché vadano nei villaggi e si comprino da mangiare". 16 Comunque, Gesù disse loro: "Non occorre che se ne vadano. Date loro voi stessi qualcosa da mangiare". 17 Gli dissero: "Qui non abbiamo nulla eccetto cinque pani e due pesci". 18 Egli disse: "Portatemeli qui". 19 Comandò poi alle folle di giacere sull'erba e prese i cinque pani e i due pesci, e, alzati gli occhi al cielo, disse una benedizione e, dopo aver spezzato i pani, li distribuì ai discepoli, i discepoli a loro volta alle folle. 20 E tutti mangiarono e furono saziati, e raccolsero i frammenti d'avanzo, dodici cesti pieni. 21 Or quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini. 22 Quindi, senza indugio, costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e ad andare davanti a lui all'altra riva, mentre egli congedava le folle. 23 Infine, avendo congedato le folle, salì tutto solo sul monte a pregare. Benché si facesse tardi, egli era là solo. 24 Intanto la barca era a molte centinaia di metri da terra, essendo fortemente sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. 25 Ma nel periodo della quarta vigilia della notte, egli venne da loro, camminando sul mare. 26 Quando lo scorsero camminare sul mare, i discepoli si turbarono, dicendo: "È un'apparizione!" E per il timore gridarono. 27 Ma subito Gesù parlò loro, dicendo: "Fatevi coraggio, sono io; non abbiate timore". 28 Rispondendo, Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque". 29 Egli disse: "Vieni!" Allora Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù. 30 Ma guardando il turbine, ebbe timore e, avendo cominciato ad affondare, gridò: "Signore, salvami!" 31 Tendendo immediatamente la mano, Gesù lo afferrò, dicendogli: "Uomo di poca fede, perché hai ceduto al dubbio?" 32 E quando furono saliti nella barca, il turbine si placò. 33 Quindi quelli che erano nella barca gli resero omaggio, dicendo: "Tu sei veramente il Figlio di Dio". 34 E fecero la traversata, giungendo a terra in Gennezaret. 35 Riconosciutolo, gli uomini di quel luogo mandarono (a riferirlo) in tutto il paese circostante, e gli condussero tutti quelli che stavano male. 36 E lo supplicavano di poter toccare solo la frangia del suo mantello; e tutti quelli che la toccarono furono completamente sanati. 15 Da Gerusalemme vennero quindi a Gesù farisei e scribi, dicendo: 2 "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli uomini dei tempi passati? Per esempio, non si lavano le mani quando si accingono a mangiare un pasto". 3 Rispondendo, egli disse loro: "E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a causa della vostra tradizione? 4 Per esempio, Dio disse: 'Onora tuo padre e tua madre'; e: 'Chi insulta padre o madre finisca nella morte'. 5 Ma voi dite: 'Chiunque dice a suo padre o a sua madre: "Qualunque cosa io abbia mediante cui potresti ricevere beneficio da me è un dono dedicato a Dio", 6 non deve affatto onorare suo padre'. E così avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione. 7 Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi, quando disse: 8 'Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. 9 Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini' ". 10 Egli chiamò quindi a sé la folla e disse loro: "Ascoltate e afferratene il significato: 11 Non ciò che entra nella bocca contamina l'uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l'uomo". 12 Allora i discepoli vennero a dirgli: "Sai che i farisei hanno inciampato udendo ciò che hai detto?" 13 Rispondendo, egli disse: "Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantato sarà sradicata. 14 Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un (altro) cieco, entrambi cadranno in una fossa". 15 In risposta Pietro gli disse: "Facci capire l'illustrazione". 16 Allora egli disse: "Anche voi siete ancora senza intendimento? 17 Non capite che tutto ciò che entra nella bocca passa per gli intestini e va a finire nella fogna? 18 Comunque, le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore, e queste cose contaminano l'uomo. 19 Per esempio, dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie. 20 Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il prendere un pasto senza lavarsi le mani non contamina l'uomo". 21 Partito di là, Gesù si ritirò quindi nelle parti di Tiro e Sidone. 22 Ed ecco, una donna fenicia di quelle regioni venne fuori e gridò forte, dicendo: "Abbi misericordia di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente indemoniata". 23 Ma egli non le rispose parola. Perciò i suoi discepoli, accostatisi, gli chiedevano: "Mandala via; perché continua a gridarci dietro". 24 Rispondendo, egli disse: "Io non sono stato mandato se non alle pecore smarrite della casa d'Israele". 25 Quando la donna venne gli rendeva omaggio, dicendo: "Signore, aiutami!" 26 Rispondendo, egli disse: "Non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". 27 Essa disse: "Sì, Signore, ma veramente i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro signori". 28 Allora Gesù le rispose, dicendo: "Donna, grande è la tua fede; ti avvenga come desideri". E da quell'ora sua figlia fu sanata. 29 Partitosi di là, Gesù venne quindi presso il mare di Galilea, e, dopo essere salito sul monte, vi stava a sedere. 30 Quindi grandi folle gli si avvicinarono, conducendo con sé zoppi, storpi, ciechi, muti e molti altri, e li gettarono praticamente ai suoi piedi, ed egli li guarì; 31 così che la folla provò meraviglia vedendo parlare i muti, camminare gli zoppi e vedere i ciechi, e glorificò l'Iddio d'Israele. 32 Ma Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: "Provo pietà per la folla, perché sono già tre giorni che stanno con me e non hanno da mangiare; e non voglio mandarli via digiuni. Potrebbero venir meno per la strada". 33 Comunque, i discepoli gli dissero: "Dove andiamo in questo luogo solitario a prendere pani sufficienti per saziare una folla così grande?" 34 Allora Gesù disse loro: "Quanti pani avete?" Dissero: "Sette, e alcuni pesciolini". 35 Quindi, dopo avere ordinato alla folla di giacere per terra, 36 prese i sette pani e i pesci e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li distribuiva ai discepoli, i discepoli a loro volta alle folle. 37 E tutti mangiarono e furono sazi, e dei frammenti d'avanzo ne raccolsero sette cesti da provviste pieni. 38 Or quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, oltre alle donne e ai bambini. 39 Infine, dopo aver congedato le folle, salì sulla barca e venne nelle regioni di Magadan. 16 Qui i farisei e i sadducei gli si accostarono e, per tentarlo, gli chiesero di mostrare loro un segno dal cielo. 2 Rispondendo, egli disse loro: "((Quando scende la sera voi avete l'abitudine di dire: 'Farà bel tempo, poiché il cielo è rosso acceso'; 3 e al mattino: 'Oggi ci sarà temporale e pioggia, poiché il cielo è rosso acceso, ma cupo'. Sapete interpretare l'aspetto del cielo, ma non potete interpretare i segni dei tempi)). 4 Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno di Giona". E lasciatili, se ne andò. 5 I discepoli passarono quindi all'altra riva, dimenticando di portare dei pani. 6 Gesù disse loro: "Tenete gli occhi aperti e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei". 7 Perciò cominciarono a ragionare fra loro, dicendo: "Non abbiamo portato dei pani". 8 Sapendo questo, Gesù disse: "Perché fate questo ragionamento fra voi, che non avete dei pani, uomini di poca fede? 9 Non capite ancora, o non vi ricordate dei cinque pani per le cinquemila persone e quanti cesti ne raccoglieste? 10 O dei sette pani per le quattromila persone e quanti cesti da provviste ne raccoglieste? 11 Come mai non discernete che non vi ho parlato di pani? Ma guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei". 12 Allora compresero che non diceva di guardarsi dal lievito dei pani, ma dall'insegnamento dei farisei e dei sadducei. 13 Or quando fu venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, Gesù chiese ai suoi discepoli: "Chi dicono gli uomini che sia il Figlio dell'uomo?" 14 Essi dissero: "Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia o uno dei profeti". 15 Egli disse loro: "Ma voi, chi dite che io sia?" 16 Rispondendo, Simon Pietro disse: "Tu sei il Cristo, il Figlio dell'Iddio vivente". 17 In risposta, Gesù gli disse: "Felice te, Simone figlio di Giona, perché non te (lo) hanno rivelato la carne e il sangue, ma il Padre mio che è nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione, e le porte dell'Ades non la sopraffaranno. 19 Io ti darò le chiavi del regno dei cieli, e qualunque cosa legherai sulla terra sarà stata legata nei cieli, e qualunque cosa scioglierai sulla terra sarà stata sciolta nei cieli". 20 Allora ordinò severamente ai discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo. 21 Da allora Gesù Cristo cominciò a mostrare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani e dei capi sacerdoti e degli scribi, ed essere ucciso, e il terzo giorno esser destato. 22 Allora Pietro lo prese in disparte, e cominciò a rimproverarlo, dicendo: "Sii benigno con te stesso, Signore; tu non avrai affatto questo (destino)". 23 Ma egli, voltandogli le spalle, disse a Pietro: "Va dietro a me, Satana! Tu mi sei una pietra d'inciampo, perché non pensi i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini". 24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda il suo palo di tortura e mi segua di continuo. 25 Poiché chi vuol salvare la sua anima la perderà; ma chi perde la sua anima per causa mia la troverà. 26 Infatti, quale beneficio avrà un uomo se guadagna tutto il mondo ma perde l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? 27 Poiché il Figlio dell'uomo è destinato a venire nella gloria del Padre suo con i suoi angeli, e allora ricompenserà ciascuno secondo la sua condotta. 28 Veramente vi dico che alcuni di quelli che stanno qui non gusteranno affatto la morte prima di aver visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno". 17 Sei giorni dopo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse sopra un alto monte in disparte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro, e la sua faccia risplendé come il sole, e le sue vesti divennero brillanti come la luce. 3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Presa la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello che stiamo qui. Se lo desideri, erigerò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". 5 Mentre parlava ancora, ecco, una nube luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco, una voce dalla nube che diceva: "Questo è mio Figlio, il diletto, che io ho approvato; ascoltatelo". 6 Udendo ciò, i discepoli caddero sulle loro facce ed ebbero moltissimo timore. 7 Quindi Gesù si avvicinò e, toccandoli, disse: "Alzatevi e non abbiate timore". 8 Quando alzarono gli occhi, non videro nessuno fuorché il solo Gesù. 9 E mentre scendevano dal monte, Gesù comandò loro, dicendo: "Non narrate la visione a nessuno finché il Figlio dell'uomo non sia destato dai morti". 10 Comunque, i discepoli gli fecero la domanda: "Perché, dunque, gli scribi dicono che prima deve venire Elia?" 11 Rispondendo, egli disse: "In realtà Elia viene e ristabilirà ogni cosa. 12 Comunque, io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l'hanno riconosciuto ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Anche il Figlio dell'uomo è destinato a soffrire in questo modo per mano loro". 13 Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni il Battista. 14 E venuti verso la folla, gli si accostò un uomo, che gli si inginocchiò davanti, dicendo: 15 "Signore, abbi misericordia di mio figlio, perché è epilettico e sta male, poiché cade spesso nel fuoco e spesso nell'acqua; 16 e l'ho condotto dai tuoi discepoli, ma non l'hanno potuto guarire". 17 Rispondendo, Gesù disse: "Generazione infedele e storta, fino a quando devo stare con voi? Fino a quando vi devo sopportare? Conducetemelo qui". 18 Quindi Gesù lo rimproverò, e il demonio uscì da lui; e da quell'ora il fanciullo fu guarito. 19 Allora i discepoli si accostarono privatamente a Gesù e dissero: "Perché noi non l'abbiamo potuto espellere?" 20 Egli disse loro: "A causa della vostra poca fede. Poiché veramente vi dico: Se avete fede quanto un granello di senape, direte a questo monte: 'Trasferisciti di qui a là', ed esso si trasferirà, e nulla vi sarà impossibile". 21 - 22 Mentre erano radunati in Galilea, Gesù disse loro: "Il Figlio dell'uomo è destinato ad esser tradito nelle mani degli uomini, 23 e lo uccideranno, e il terzo giorno sarà destato". Quindi essi si addolorarono moltissimo. 24 Arrivati a Capernaum, gli uomini che riscuotevano le due dramme (di tassa) si accostarono a Pietro e dissero: "Il vostro maestro non paga le due dramme (di tassa)?" 25 Egli disse: "Sì". Comunque, entrato nella casa, Gesù lo prevenne, dicendo: "Che ne pensi, Simone? Da chi i re della terra ricevono imposte o tributi? Dai loro figli o dagli estranei?" 26 Avendo egli detto: "Dagli estranei", Gesù gli disse: "Realmente, dunque, i figli sono esenti dalle tasse. 27 Ma per non farli inciampare, va al mare, getta un amo, e prendi il primo pesce che viene su e, aprendogli la bocca, troverai una moneta da uno statere. Prendila e dalla loro per me e per te". 18 In quell'ora i discepoli si avvicinarono a Gesù e dissero: "Chi è realmente il più grande nel regno dei cieli?" 2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro, 3 e disse: "Veramente vi dico: A meno che non vi convertiate e non diveniate come bambini, non entrerete affatto nel regno dei cieli. 4 Perciò, chi si umilia come questo bambino è il più grande nel regno dei cieli; 5 e chiunque riceve un tale bambino in base al mio nome riceve (anche) me. 6 Ma chiunque fa inciampare uno di questi piccoli che ripongono fede in me, sarebbe più utile per lui che gli si appendesse al collo una macina da mulino come quella che viene fatta girare da un asino e che fosse affondato nell'ampio e aperto mare. 7 "Guai al mondo a causa delle pietre d'inciampo! Naturalmente, è ineluttabile che vengano le pietre d'inciampo, ma guai all'uomo mediante cui viene la pietra d'inciampo! 8 Se dunque la tua mano o il tuo piede ti fa inciampare, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita storpio o zoppo che essere gettato con due mani o due piedi nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti fa inciampare, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare con un occhio solo nella vita che essere gettato con due occhi nella Geenna ardente. 10 Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli; poiché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nel cielo. 11 - 12 "Che ne pensate? Se un uomo ha cento pecore e una di esse si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? 13 E se avviene che la trova, certamente vi dico, si rallegra più d'essa che delle novantanove che non si sono smarrite. 14 Similmente non è desiderio del Padre mio che è nel cielo che uno di questi piccoli perisca. 15 "Inoltre, se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. 16 Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. 17 Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse. 18 "Veramente vi dico: Tutte le cose che legherete sulla terra saranno state legate nel cielo, e tutte le cose che scioglierete sulla terra saranno state sciolte nel cielo. 19 Di nuovo, veramente vi dico: Se due di voi sono concordi sulla terra riguardo a qualunque cosa importante chiedano, avverrà loro a motivo del Padre mio che è nel cielo. 20 Poiché dove due o tre persone sono radunate nel mio nome, io sono là in mezzo a loro". 21 Allora Pietro si accostò e gli disse: "Signore, quante volte il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? Fino a sette volte?" 22 Gesù gli disse: "Io non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte. 23 "Perciò il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo, un re, che volle fare i conti con i suoi schiavi. 24 Avendo cominciato a fare i conti, gli fu condotto un uomo che gli doveva diecimila talenti (= 60.000.000 di denari). 25 Ma siccome egli non aveva i mezzi per pagare, il suo signore ordinò di vendere lui e sua moglie e i suoi figli e tutto ciò che aveva e che fosse fatto il pagamento. 26 Perciò lo schiavo, prostratosi, gli rendeva omaggio, dicendo: 'Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto'. 27 Allora, mosso a pietà, il signore di quello schiavo lo lasciò andare e annullò il suo debito. 28 Ma quello schiavo uscì e trovò uno dei suoi compagni di schiavitù che gli doveva cento denari; e, afferratolo, lo soffocava, dicendo: 'Pagami quanto mi devi'. 29 Perciò il suo compagno di schiavitù, prostratosi, lo supplicava, dicendo: 'Abbi pazienza con me e ti pagherò'. 30 Comunque, egli non volle, ma se ne andò e lo fece gettare in prigione finché non avesse pagato quello che doveva. 31 Avendo i suoi compagni di schiavitù visto dunque le cose che erano accadute, se ne addolorarono moltissimo, e andarono a dichiarare al loro signore tutte le cose che erano accadute. 32 Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: 'Schiavo malvagio, io ti annullai tutto quel debito, quando mi supplicasti. 33 Non dovevi tu, a tua volta, avere misericordia del tuo compagno di schiavitù, come anch'io ebbi misericordia di te?' 34 Allora il suo signore, spinto all'ira, lo consegnò ai carcerieri, finché non avesse pagato tutto ciò che doveva. 35 In maniera simile anche il mio Padre celeste agirà con voi, se non perdonate di cuore ciascuno al proprio fratello". 19 Or quando Gesù ebbe finito queste parole, partì dalla Galilea e venne ai confini della Giudea al di là del Giordano. 2 E grandi folle lo seguirono, e là egli le guarì. 3 E i farisei gli si accostarono, con l'intenzione di tentarlo, dicendo: "È lecito all'uomo divorziare da sua moglie per ogni sorta di motivo?" 4 Rispondendo, egli disse: "Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina 5 e disse: 'Per questo motivo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne'? 6 Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l'uomo non lo separi". 7 Essi gli dissero: "Perché dunque Mosè prescrisse di darle un certificato di ripudio e di divorziare da lei?" 8 Egli disse loro: "Per la durezza dei vostri cuori Mosè vi concesse di divorziare dalle vostre mogli, ma non è stato così dal principio. 9 Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un'altra commette adulterio". 10 I discepoli gli dissero: "Se tale è la condizione dell'uomo con sua moglie, non è consigliabile sposarsi". 11 Egli disse loro: "Non tutti fanno posto alla parola, ma solo quelli che hanno il dono. 12 Poiché ci sono eunuchi generati così dal seno della loro madre, e ci sono eunuchi fatti eunuchi dagli uomini, e ci sono eunuchi che si sono fatti eunuchi a motivo del regno dei cieli. Chi vi può far posto vi faccia posto". 13 Allora gli furono condotti dei bambini, perché ponesse su di loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproveravano. 14 Comunque, Gesù disse: "Lasciate stare i bambini, e smettete di impedire che vengano a me, poiché a quelli simili a loro appartiene il regno dei cieli". 15 E poste su di loro le mani, andò via di là. 16 Ora, ecco, un tale, accostatosi, gli disse: "Maestro, che devo fare di buono per ottenere la vita eterna?" 17 Gli disse: "Perché mi interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è buono. Se, però, vuoi entrare nella vita, osserva di continuo i comandamenti". 18 Gli disse: "Quali?" Gesù disse: "Ebbene, non devi assassinare, non devi commettere adulterio, non devi rubare, non devi rendere falsa testimonianza, 19 onora (tuo) padre e (tua) madre, e, devi amare il tuo prossimo come te stesso". 20 Il giovane gli disse: "Ho osservato tutti questi; che mi manca ancora?" 21 Gesù gli disse: "Se vuoi essere perfetto, va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace". 22 Quando il giovane ebbe udito questa parola, se ne andò addolorato, poiché possedeva molti beni. 23 Ma Gesù disse ai suoi discepoli: "Veramente vi dico che sarà difficile a un ricco entrare nel regno dei cieli. 24 Ancora vi dico: È più facile a un cammello passare per la cruna di un ago che a un ricco entrare nel regno di Dio". 25 Udito ciò, i discepoli espressero grandissima sorpresa, dicendo: "Chi può realmente essere salvato?" 26 Guardandoli in faccia, Gesù disse loro: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio ogni cosa è possibile". 27 Allora Pietro, rispondendo, gli disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ci sarà realmente per noi?" 28 Gesù disse loro: "Veramente vi dico: Nella ricreazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul suo glorioso trono, anche voi che mi avete seguito sederete su dodici troni, giudicando le dodici tribù d'Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case o fratelli o sorelle o padre o madre o figli o campi per amore del mio nome riceverà molte volte tanto ed erediterà la vita eterna. 30 "Ma molti che sono primi saranno ultimi e gli ultimi primi. 20 "Poiché il regno dei cieli è simile a un uomo, un padrone di casa, che uscì la mattina di buon'ora per assumere operai per la sua vigna. 2 Essendosi messo d'accordo con gli operai per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 E uscito verso la terza ora, vide altri che se ne stavano disoccupati nel luogo di mercato; 4 e disse loro: 'Andate anche voi nella vigna, e vi darò ciò che è giusto'. 5 Ed essi andarono. Uscito di nuovo verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. 6 Infine, verso l'undicesima ora uscì e trovò altri che se ne stavano là, e disse loro: 'Perché ve ne siete stati qui disoccupati per tutto il giorno?' 7 Gli dissero: 'Perché nessuno ci ha assunti'. Egli disse loro: 'Andate anche voi nella vigna'. 8 "Quando si fece sera, il signore della vigna disse al suo incaricato: 'Chiama gli operai e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi'. 9 Essendo venuti gli uomini dell'undicesima ora, ricevettero un denaro ciascuno. 10 Perciò, quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più; ma anche loro ricevettero un denaro ciascuno. 11 Ricevutolo, mormoravano contro il padrone di casa, 12 dicendo: 'Questi ultimi hanno fatto una sola ora di lavoro; eppure li hai uguagliati a noi che abbiamo sopportato il peso del giorno e l'ardente calore!' 13 Ma rispondendo a uno di loro disse: 'Amico, non ti faccio nessun torto. Ti sei messo d'accordo con me per un denaro, non è vero? 14 Prendi ciò che è tuo e vattene. Io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. 15 Non mi è lecito fare quello che voglio con ciò che è mio? O il tuo occhio è malvagio perché io sono buono?' 16 In questo modo gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi". 17 Stando ora per salire a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e per la strada disse loro: 18 "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte, 19 e lo consegneranno (a uomini del)le nazioni perché lo scherniscano, lo flagellino e lo mettano al palo, e il terzo giorno sarà destato". 20 Allora la madre dei figli di Zebedeo gli si accostò con i suoi figli, rendendogli omaggio e chiedendogli qualcosa. 21 Egli le disse: "Che vuoi?" Essa gli disse: "Di' che questi miei due figli siedano, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra, nel tuo regno". 22 Gesù, rispondendo, disse: "Non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?" Gli dissero: "Lo possiamo". 23 Egli disse loro: "Voi berrete in realtà il mio calice, ma in quanto a sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma appartiene a coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio". 24 Gli altri dieci, avendo udito questo, si indignarono contro i due fratelli. 25 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: "Voi sapete che i governanti delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano autorità su di esse. 26 Non sarà così fra voi; ma chiunque vorrà divenire grande fra voi dovrà essere vostro ministro, 27 e chiunque vorrà essere il primo fra voi dovrà essere vostro schiavo. 28 Proprio come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti". 29 E mentre uscivano da Gerico una grande folla lo seguiva. 30 Ed ecco, due ciechi seduti presso la strada, avendo udito che passava Gesù, gridarono, dicendo: "Signore, Figlio di Davide, abbi misericordia di noi!" 31 E la folla disse rigorosamente loro di tacere; ma essi gridarono ancora più forte, dicendo: "Signore, Figlio di Davide, abbi misericordia di noi!" 32 E Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: "Che volete che vi faccia?" 33 Gli dissero: "Signore, si aprano i nostri occhi". 34 Mosso a pietà, Gesù toccò i loro occhi, e immediatamente ricevettero la vista, e lo seguirono. 21 E quando si avvicinarono a Gerusalemme e arrivarono a Betfage sul monte degli Ulivi, allora Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito troverete un'asina legata, e con essa un puledro; scioglieteli e conduceteli a me. 3 E se qualcuno vi dice qualcosa, dovete dire: 'Il Signore ne ha bisogno'. Allora li manderà immediatamente". 4 Questo in realtà avvenne affinché si adempisse ciò che fu dichiarato dal profeta, che disse: 5 "Dite alla figlia di Sion: 'Ecco, il tuo Re viene a te, d'indole mite, e montato sopra un asino, sì, sopra un puledro, figlio di una bestia da soma' ". 6 E andati, i discepoli fecero proprio come Gesù aveva loro ordinato. 7 E condussero l'asina e il suo puledro, e posero su questi i loro mantelli, ed egli vi sedette sopra. 8 La maggior parte della folla stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9 In quanto alle folle, quelli che gli andavano davanti e quelli che seguivano gridavano: "Salva, preghiamo, il Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome di Geova! Salvalo, preghiamo, nei luoghi altissimi!" 10 Or quando fu entrato a Gerusalemme, l'intera città fu messa in agitazione, dicendo: "Chi è costui?" 11 Le folle dicevano: "Questo è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea!" 12 E Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e i sedili di quelli che vendevano colombe. 13 E disse loro: "È scritto: 'La mia casa sarà chiamata casa di preghiera', ma voi ne fate una spelonca di ladroni". 14 E nel tempio gli si accostarono ciechi e zoppi, ed egli li guarì. 15 I capi sacerdoti e gli scribi, viste le cose meravigliose che faceva e i fanciulli che gridavano nel tempio, dicendo: "Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!" si indignarono 16 e gli dissero: "Odi ciò che dicono costoro?" Gesù disse loro: "Sì. Non avete mai letto questo: 'Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode'?" 17 E, lasciatili, uscì fuori della città verso Betania, e vi passò la notte. 18 Mentre tornava in città la mattina di buon'ora, ebbe fame. 19 E, scorto un fico presso la strada, vi andò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca più frutto da te in eterno". E all'istante il fico si seccò. 20 Ma quando i discepoli videro questo, si meravigliarono, dicendo: "Come mai il fico si è seccato all'istante?" 21 Rispondendo, Gesù disse loro: "Veramente vi dico: Se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche direte a questo monte: 'Sollevati e gettati nel mare', ciò avverrà. 22 E tutte le cose che chiederete nella preghiera, avendo fede, le riceverete". 23 Essendo ora entrato nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del popolo gli si accostarono mentre insegnava e dissero: "Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?" 24 Rispondendo, Gesù disse loro: "Anch'io vi chiederò una cosa. Se me la dite, anch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose: 25 Il battesimo di Giovanni di dov'era? Dal cielo o dagli uomini?" Ma essi ragionavano fra loro, dicendo: "Se diciamo: 'Dal cielo', ci dirà: 'Perché, dunque, non gli avete creduto?' 26 Se invece diciamo: 'Dagli uomini', c'è da aver timore della folla, poiché tutti ritengono Giovanni un profeta". 27 E rispondendo a Gesù dissero: "Non sappiamo". Egli, a sua volta, disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose. 28 "Che ne pensate? Un uomo aveva due figli. Avvicinatosi al primo, disse: 'Figlio, va a lavorare oggi nella vigna'. 29 Rispondendo, questi disse: 'Vado, signore', ma non vi andò. 30 Accostatosi al secondo, disse la stessa cosa. Rispondendo, questi disse: 'Non voglio'. Poi si rammaricò e vi andò. 31 Quale dei due fece la volontà del padre?" Essi dissero: "Il secondo". Gesù disse loro: "Veramente vi dico che gli esattori di tasse e le meretrici vanno davanti a voi nel regno di Dio. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi nella via della giustizia, ma non gli avete creduto. Comunque, gli esattori di tasse e le meretrici gli hanno creduto, e voi, benché abbiate visto (questo), non vi siete poi rammaricati in modo da credergli. 33 "Udite un'altra illustrazione: C'era un uomo, un padrone di casa, che piantò una vigna e vi pose intorno una siepe e vi scavò uno strettoio ed eresse una torre, e l'affittò a dei coltivatori e fece un viaggio all'estero. 34 Quando venne la stagione dei frutti, inviò i suoi schiavi dai coltivatori per prendere i suoi frutti. 35 Comunque, i coltivatori presero i suoi schiavi, e uno lo batterono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36 Di nuovo inviò altri schiavi, più dei primi, ma essi fecero a questi la stessa cosa. 37 Infine inviò loro il proprio figlio, dicendo: 'Rispetteranno mio figlio'. 38 Visto il figlio, i coltivatori dissero fra loro: 'Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e prendiamo la sua eredità!' 39 E, presolo, lo gettarono fuori della vigna e lo uccisero. 40 Perciò, quando verrà il proprietario della vigna, che farà a quei coltivatori?" 41 Gli dissero: "Poiché sono malvagi, li distruggerà miseramente e affitterà la vigna ad altri coltivatori, che gliene renderanno i frutti al tempo debito". 42 Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: 'La pietra che gli edificatori hanno rigettato, questa è divenuta la principale pietra angolare. Questo è stato fatto da Geova, ed è meraviglioso agli occhi nostri'? 43 Perciò vi dico: Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti. 44 E chi cadrà su questa pietra sarà frantumato. In quanto a chiunque sul quale essa cadrà, lo polverizzerà". 45 Or quando i capi sacerdoti e i farisei ebbero udito le sue illustrazioni, compresero che parlava di loro. 46 Ma, benché cercassero di afferrarlo, avevano timore delle folle, perché queste lo ritenevano un profeta. 22 Rispondendo ulteriormente, Gesù parlò loro di nuovo mediante illustrazioni, dicendo: 2 "Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo, un re, che fece una festa nuziale per suo figlio. 3 E mandò i suoi schiavi a chiamare gli invitati alla festa nuziale, ma essi non volevano venire. 4 Mandò di nuovo altri schiavi, dicendo: 'Dite agli invitati: "Ecco, ho preparato il mio pranzo, i miei tori e gli animali ingrassati sono scannati, e tutto è pronto. Venite alla festa nuziale" '. 5 Ma senza curarsene essi se ne andarono uno nel proprio campo, un altro al suo commercio; 6 e i restanti, afferrati i suoi schiavi, li trattarono insolentemente e li uccisero. 7 "Ma il re si adirò, e mandati i suoi eserciti distrusse quegli assassini e bruciò la loro città. 8 Allora disse ai suoi schiavi: 'La festa nuziale in realtà è pronta, ma gli invitati non ne erano degni. 9 Andate perciò nelle strade che conducono fuori della città, e invitate alla festa nuziale chiunque troviate'. 10 E quegli schiavi andarono nelle strade e radunarono tutti quelli che trovarono, sia malvagi che buoni; e la stanza delle cerimonie nuziali era piena di persone che giacevano a tavola. 11 "Il re, essendo entrato per esaminare gli ospiti, vi scorse un uomo che non indossava una veste nuziale. 12 E gli disse: 'Amico, come sei entrato qui senza veste nuziale?' Egli restò senza parola. 13 Allora il re disse ai suoi servitori: 'Legategli mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Là sarà il (suo) pianto e lo stridore dei (suoi) denti'. 14 "Poiché molti sono invitati, ma pochi eletti". 15 Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per prenderlo in trappola nelle sue parole. 16 E gli inviarono i loro discepoli insieme ai seguaci del partito di Erode, dicendo: "Maestro, sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi di nessuno, perché non guardi l'aspetto esteriore degli uomini. 17 Dicci, dunque: Che ne pensi? È lecito pagare il tributo a Cesare o no?" 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malvagità, disse: "Perché mi mettete alla prova, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo". Essi gli portarono un denaro. 20 Ed egli disse loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?" 21 Dissero: "Di Cesare". Quindi disse loro: "Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio". 22 E quando ebbero udito (questo), si meravigliarono e, lasciatolo, se ne andarono. 23 Quel giorno gli si accostarono i sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e gli chiesero: 24 "Maestro, Mosè disse: 'Se un uomo muore senza aver figli, suo fratello ne deve sposare la moglie e suscitare una progenie al suo fratello'. 25 Ora c'erano fra noi sette fratelli; e il primo si sposò e decedette, e, non avendo progenie, lasciò la moglie a suo fratello. 26 Accadde la stessa cosa anche al secondo e al terzo, finché l'ebbero tutt'e sette. 27 Ultima di tutti, morì la donna. 28 Nella risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà moglie? Poiché l'ebbero tutti". 29 Rispondendo, Gesù disse loro: "Voi sbagliate, perché non conoscete né le Scritture né la potenza di Dio; 30 poiché nella risurrezione gli uomini non si sposano né le donne sono date in matrimonio, ma sono come gli angeli nel cielo. 31 Circa la risurrezione dei morti, non avete letto ciò che vi fu dichiarato da Dio, dicendo: 32 'Io sono l'Iddio di Abraamo e l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe'? Egli non è l'Iddio dei morti, ma dei viventi". 33 Udito (ciò), le folle si stupivano del suo insegnamento. 34 Avendo i farisei udito che aveva messo a tacere i sadducei, si riunirono in gruppo. 35 E uno di loro, versato nella Legge, chiese, per provarlo: 36 "Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge?" 37 Gli disse: "'Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente'. 38 Questo è il più grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile ad esso, è questo: 'Devi amare il tuo prossimo come te stesso'. 40 Da questi due comandamenti dipendono l'intera Legge e i Profeti". 41 E mentre i farisei erano radunati, Gesù chiese loro: 42 "Che ne pensate del Cristo? Di chi è figlio?" Gli dissero: "Di Davide". 43 Egli disse loro: "Com'è dunque che Davide per ispirazione lo chiama 'Signore', dicendo: 44 'Geova ha detto al mio Signore: "Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi" '? 45 Se, perciò, Davide lo chiama 'Signore', com'è egli suo figlio?" 46 E nessuno poteva rispondergli una parola, né da quel giorno alcuno ardì più interrogarlo. 23 Allora Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli, dicendo: 2 "Gli scribi e i farisei si sono seduti sul seggio di Mosè. 3 Perciò fate e osservate tutte le cose che vi dicono, ma non fate secondo le loro opere, poiché dicono ma non fanno. 4 Legano gravi carichi e li mettono sulle spalle degli uomini, ma essi stessi non li vogliono muovere neppure col dito. 5 Tutte le opere che fanno le fanno per essere visti dagli uomini; poiché allargano gli astucci (contenenti le scritture) che portano come salvaguardia, e allungano le frange (delle loro vesti). 6 A loro piacciono il luogo più eminente ai pasti serali e i primi posti nelle sinagoghe, 7 e i saluti nei luoghi di mercato e d'essere chiamati Rabbi dagli uomini. 8 Ma voi, non siate chiamati Rabbi, poiché uno solo è il vostro maestro, mentre voi siete tutti fratelli. 9 Inoltre, non chiamate nessuno padre vostro sulla terra, poiché uno solo è il Padre vostro, il Celeste. 10 Né siate chiamati 'condottieri', perché uno solo è il vostro Condottiero, il Cristo. 11 Ma il più grande fra voi dev'essere vostro ministro. 12 Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. 13 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché voi stessi non entrate e non lasciate entrare quelli che stanno per entrare. 14 - 15 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché attraversate mare e terra per fare un proselito, e quando lo è diventato lo rendete soggetto alla Geenna il doppio di voi. 16 "Guai a voi, guide cieche, che dite: 'Se qualcuno giura per il tempio, non è nulla; ma se qualcuno giura per l'oro del tempio, è obbligato'. 17 Stolti e ciechi! Infatti, che cosa è più grande, l'oro o il tempio che ha santificato l'oro? 18 E: 'Se qualcuno giura per l'altare, non è nulla; ma se qualcuno giura per il dono che c'è sopra, è obbligato'. 19 Ciechi! Infatti, che cosa è più grande, il dono o l'altare che santifica il dono? 20 Perciò chi giura per l'altare giura per esso e per tutto ciò che c'è sopra; 21 e chi giura per il tempio giura per esso e per colui che vi abita; 22 e chi giura per il cielo giura per il trono di Dio e per colui che vi siede sopra. 23 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché date la decima della menta e dell'aneto e del comino, ma avete trascurato le cose più importanti della Legge, cioè la giustizia e la misericordia e la fedeltà. Queste cose era doveroso fare, senza trascurare le altre. 24 Guide cieche, che scolate il moscerino ma inghiottite il cammello! 25 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché pulite l'esterno del calice e del piatto, ma all'interno sono pieni di rapina e smoderatezza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del calice e del piatto, affinché anche l'esterno sia pulito. 27 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché somigliate a sepolcri imbiancati, che in realtà di fuori appaiono belli ma dentro son pieni di ossa di morti e di ogni sorta d'impurità. 28 In tal modo anche voi, di fuori in realtà apparite giusti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e illegalità. 29 "Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché edificate i sepolcri dei profeti e adornate le tombe commemorative dei giusti, 30 e dite: 'Se fossimo ai giorni dei nostri antenati, non saremmo partecipi con loro del sangue dei profeti'. 31 Perciò date testimonianza contro voi stessi di essere figli di quelli che assassinarono i profeti. 32 Ebbene, colmate dunque la misura dei vostri antenati. 33 "Serpenti, progenie di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geenna? 34 Per questa ragione, ecco, vi mando profeti e saggi e pubblici insegnanti. Alcuni li ucciderete e metterete al palo, e alcuni li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35 affinché venga su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l'altare. 36 Veramente vi dico: Tutte queste cose verranno su questa generazione. 37 "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, . . . quante volte ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. 38 Ecco, la vostra casa vi è abbandonata. 39 Poiché vi dico: Da ora in poi non mi vedrete più, finché non diciate: 'Benedetto colui che viene nel nome di Geova!' " 24 E uscitosene, Gesù se ne andava dal tempio, ma i suoi discepoli gli si accostarono per mostrargli gli edifici del tempio. 2 Rispondendo, egli disse loro: "Non vedete tutte queste cose? Veramente vi dico: Non sarà affatto lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata". 3 Mentre sedeva sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono privatamente, dicendo: "Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?" 4 E rispondendo, Gesù disse loro: "Badate che nessuno vi svii; 5 perché molti verranno in base al mio nome, dicendo: 'Io sono il Cristo', e svieranno molti. 6 Voi udrete di guerre e di notizie di guerre; guardate di non atterrirvi. Poiché queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine. 7 "Poiché sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, e ci saranno penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l'altro. 8 Tutte queste cose sono il principio dei dolori di afflizione. 9 "Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome. 10 E allora molti inciamperanno e si tradiranno e si odieranno gli uni gli altri. 11 E molti falsi profeti sorgeranno e svieranno molti; 12 e a causa dell'aumento dell'illegalità l'amore della maggioranza si raffredderà. 13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 14 E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine. 15 "Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento), 16 allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti. 17 Chi è sulla terrazza non scenda a prendere i beni della sua casa; 18 e chi è nel campo non torni a casa a prendere il suo mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! 20 Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga d'inverno né in giorno di sabato; 21 poiché allora ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più. 22 Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati. 23 "Allora se qualcuno vi dice: 'Ecco, il Cristo è qui', o: 'È là!' non lo credete. 24 Poiché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno grandi segni e prodigi da sviare, se possibile, anche gli eletti. 25 Ecco, vi ho preavvertiti. 26 Perciò, se vi dicono: 'Ecco, è nel deserto', non uscite; 'ecco, è nelle camere interne', non lo credete. 27 Poiché come il lampo viene dalle parti orientali e risplende fino a quelle occidentali, così sarà la presenza del Figlio dell'uomo. 28 Dovunque sia il cadavere, là si raduneranno le aquile. 29 "Immediatamente dopo la tribolazione di quei giorni il sole sarà oscurato, e la luna non darà la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze dei cieli saranno scrollate. 30 E allora il segno del Figlio dell'uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria. 31 Ed egli manderà i suoi angeli con gran suono di tromba, e raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità all'altra dei cieli. 32 "Ora imparate dall'illustrazione del fico questo punto: Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, sapete che l'estate è vicina. 33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 34 Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute. 35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto. 36 "In quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre. 37 Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell'uomo. 38 Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39 e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell'uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro abbandonato; 41 due donne macineranno al mulino a mano: una sarà presa e l'altra abbandonata. 42 Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore. 43 "Ma sappiate una cosa, che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe lasciato scassinare la sua casa. 44 Perciò anche voi siate pronti, perché in un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo. 45 "Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? 46 Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! 47 Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi. 48 "Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: 'Il mio signore tarda', 49 e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati, 50 il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un'ora che non sa, 51 e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il (suo) pianto e lo stridore dei (suoi) denti. 25 "Allora il regno dei cieli diverrà simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, andarono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque erano discrete. 3 Poiché le stolte presero le loro lampade ma non presero con sé l'olio, 4 invece le discrete presero l'olio nei loro recipienti, con le loro lampade. 5 Mentre lo sposo tardava, tutte sonnecchiarono e si addormentarono. 6 Proprio nel mezzo della notte si levò un grido: 'Ecco lo sposo! Uscitegli incontro'. 7 Allora tutte quelle vergini si alzarono e misero in ordine le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle discrete: 'Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade stanno per spegnersi'. 9 Le discrete risposero dicendo: 'Forse non ce n'è abbastanza per noi e per voi. Andate piuttosto da quelli che lo vendono e compratevelo'. 10 Mentre andavano a comprarne, arrivò lo sposo, e le vergini che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale; e la porta fu chiusa. 11 Più tardi venne anche il resto delle vergini, dicendo: 'Signore, signore, aprici!' 12 Rispondendo, egli disse: 'Vi dico la verità: Non vi conosco'. 13 "Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. 14 "Poiché è come quando un uomo, in procinto di fare un viaggio all'estero, chiamò i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi. 15 E a uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro ancora uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e andò all'estero. 16 Immediatamente quello che aveva ricevuto cinque talenti se ne andò e negoziò con essi e ne guadagnò altri cinque. 17 Nello stesso modo quello che ne aveva ricevuti due ne guadagnò altri due. 18 Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo se ne andò e, scavato in terra, nascose il denaro d'argento del suo signore. 19 "Dopo molto tempo il signore di quegli schiavi venne e fece i conti con loro. 20 E quello che aveva ricevuto cinque talenti si presentò e portò altri cinque talenti, dicendo: 'Signore, mi affidasti cinque talenti; vedi, ho guadagnato altri cinque talenti'. 21 Il suo signore gli disse: 'Ben fatto, schiavo buono e fedele! Sei stato fedele su poche cose. Ti costituirò su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore'. 22 Si presentò poi quello che aveva ricevuto due talenti e disse: 'Signore, mi affidasti due talenti; vedi, ho guadagnato altri due talenti'. 23 Il suo signore gli disse: 'Ben fatto, schiavo buono e fedele! Sei stato fedele su poche cose. Ti costituirò su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore'. 24 "Infine si presentò quello che aveva ricevuto un solo talento, dicendo: 'Signore, sapevo che sei un uomo esigente, che mieti dove non hai seminato e che raccogli dove non hai sparso. 25 Perciò ebbi timore e andatomene nascosi il tuo talento nella terra. Ecco, hai ciò che è tuo'. 26 Rispondendo, il suo signore gli disse: 'Schiavo malvagio e pigro, sapevi che mietevo dove non avevo seminato e che raccoglievo dove non avevo sparso? 27 Ebbene, avresti dovuto dunque depositare il mio denaro d'argento presso i banchieri, e al mio arrivo avrei ricevuto ciò che è mio con l'interesse. 28 "'Perciò toglietegli il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato dell'altro e avrà abbondanza; ma in quanto a colui che non ha, gli sarà tolto anche quello che ha. 30 E gettate lo schiavo buono a nulla nelle tenebre di fuori. Là sarà il (suo) pianto e lo stridore dei (suoi) denti'. 31 "Quando il Figlio dell'uomo sarà arrivato nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. 32 E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 33 E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra. 34 "Allora il re dirà a quelli alla sua destra: 'Venite, voi che siete stati benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo. 35 Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere. Fui estraneo e mi accoglieste in modo ospitale; 36 nudo, e mi vestiste. Mi ammalai e aveste cura di me. Fui in prigione e veniste da me'. 37 Allora i giusti gli risponderanno con le parole: 'Signore, quando ti vedemmo aver fame e ti demmo da mangiare, o aver sete, e ti demmo da bere? 38 Quando ti vedemmo estraneo e ti accogliemmo in modo ospitale, o nudo, e ti vestimmo? 39 Quando ti vedemmo malato o in prigione e venimmo da te?' 40 E rispondendo il re dirà loro: 'Veramente vi dico: In quanto l'avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me'. 41 "Quindi dirà, a sua volta, a quelli alla sua sinistra: 'Andatevene via da me, voi che siete stati maledetti, nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli. 42 Poiché ebbi fame, ma non mi deste da mangiare, ed ebbi sete, ma non mi deste da bere. 43 Fui estraneo, ma non mi accoglieste in modo ospitale; nudo, ma non mi vestiste; malato e in prigione, ma non aveste cura di me'. 44 Allora anch'essi risponderanno con le parole: 'Signore, quando ti vedemmo aver fame o sete, o essere estraneo o nudo o malato o in prigione e non ti servimmo?' 45 Quindi egli risponderà loro con le parole: 'Veramente vi dico: In quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto a me'. 46 E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna". 26 Or quando Gesù ebbe finito tutte queste parole, disse ai suoi discepoli: 2 "Voi sapete che fra due giorni è la pasqua, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere messo al palo". 3 Quindi i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si radunarono nel cortile del sommo sacerdote, che si chiamava Caiafa, 4 e tennero insieme consiglio per afferrare Gesù con un astuto stratagemma e ucciderlo. 5 Comunque, dicevano: "Non alla festa, affinché non ci sia un tumulto fra il popolo". 6 Mentre Gesù si trovava a Betania nella casa di Simone il lebbroso, 7 una donna con un astuccio di alabastro di costoso olio profumato gli si accostò e glielo versava sulla testa mentre egli giaceva a tavola. 8 Vedendo ciò, i discepoli si indignarono, dicendo: "Perché questo spreco? 9 Poiché questo si poteva vendere molto caro e dare ai poveri". 10 Sapendo questo, Gesù disse loro: "Perché cercate di dare fastidio alla donna? Poiché essa ha fatto verso di me un'opera eccellente. 11 Poiché i poveri li avete sempre con voi, ma non avrete sempre me. 12 Poiché quando questa donna ha messo quest'olio profumato sul mio corpo, l'ha fatto per prepararmi alla sepoltura. 13 Veramente vi dico: Dovunque questa buona notizia sarà predicata, in tutto il mondo, anche ciò che questa donna ha fatto sarà detto in ricordo di lei". 14 Allora uno dei dodici, quello chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi sacerdoti 15 e disse: "Che mi darete perché ve lo consegni?" Gli fissarono trenta pezzi d'argento. 16 E da allora egli cercava una buona opportunità per tradirlo. 17 Il primo giorno dei pani non fermentati i discepoli si accostarono a Gesù, dicendo: "Dove vuoi che ti prepariamo da mangiare la pasqua?" 18 Egli disse: "Andate in città dal Tal dei tali e ditegli: Il Maestro dice: 'Il mio tempo fissato è vicino; celebrerò la pasqua con i miei discepoli in casa tua' ". 19 E i discepoli fecero come Gesù aveva loro ordinato, e fecero i preparativi per la pasqua. 20 Or quando si fece sera, egli giaceva a tavola con i dodici discepoli. 21 Mentre mangiavano, disse: "Veramente vi dico: Uno di voi mi tradirà". 22 Essendone grandemente addolorati, cominciarono ciascuno a dirgli: "Signore, non sono io, vero?" 23 Rispondendo, egli disse: "Chi mette la mano con me nella scodella è colui che mi tradirà. 24 È vero che il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell'uomo mediante il quale il Figlio dell'uomo è tradito! Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato". 25 In risposta Giuda, che stava per tradirlo, disse: "Non sono io, vero, Rabbi?" Gli disse: "Tu stesso (lo) hai detto". 26 Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver detto una benedizione, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: "Prendete, mangiate. Questo significa il mio corpo". 27 E prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene, voi tutti; 28 poiché questo significa il mio 'sangue del patto', che dev'essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati. 29 Ma io vi dico che da ora in poi non berrò più di questo prodotto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio". 30 Infine, dopo aver cantato lodi, uscirono verso il monte degli Ulivi. 31 Quindi Gesù disse loro: "Questa notte inciamperete tutti riguardo a me, poiché è scritto: 'Colpirò il pastore, e le pecore del gregge saranno disperse'. 32 Ma dopo che sarò stato destato, andrò davanti a voi in Galilea". 33 Ma Pietro, rispondendo, gli disse: "Benché tutti gli altri inciampino riguardo a te, io non inciamperò mai!" 34 Gesù gli disse: "Veramente ti dico: Questa notte, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". 35 Pietro gli disse: "Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò affatto". La stessa cosa dissero pure tutti gli altri discepoli. 36 Quindi Gesù venne con loro al luogo chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: "Sedete qui mentre io vado là a pregare". 37 E prendendo con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò ad addolorarsi e ad essere gravemente turbato. 38 Quindi disse loro: "L'anima mia è profondamente addolorata, fino alla morte. Restate qui e vigilate con me". 39 E andando un po' avanti cadde sulla sua faccia, pregando e dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice. Tuttavia, non come io voglio, ma come tu vuoi". 40 E venne dai discepoli e li trovò addormentati, e disse a Pietro: "Non avete potuto vigilare con me nemmeno un'ora? 41 Vigilate e pregate di continuo, per non entrare in tentazione. Lo spirito, certo, è desideroso, ma la carne è debole". 42 Di nuovo, per la seconda volta, allontanatosi, pregò, dicendo: "Padre mio, se non è possibile che questo passi senza che io lo beva, si compia la tua volontà". 43 E venne di nuovo e li trovò addormentati, poiché i loro occhi erano appesantiti. 44 E, lasciatili, di nuovo si allontanò, e per la terza volta pregò, dicendo ancora una volta la stessa parola. 45 Quindi venne dai discepoli e disse loro: "In un tempo come questo voi dormite e vi riposate! Ecco, si è avvicinata l'ora in cui il Figlio dell'uomo è consegnato nelle mani dei peccatori. 46 Alzatevi, andiamo. Ecco, il mio traditore si è avvicinato". 47 E mentre parlava ancora, ecco, Giuda, uno dei dodici, venne e con lui una grande folla con spade e bastoni, (mandata) dai capi sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48 Ora il suo traditore aveva dato loro un segno, dicendo: "Chi bacerò, è lui; arrestatelo". 49 E avvicinatosi subito a Gesù disse: "Buon giorno, Rabbi!" e lo baciò molto teneramente. 50 Ma Gesù gli disse: "Amico, per quale scopo sei presente?" Allora, accostatisi, posero le mani su Gesù e lo arrestarono. 51 Ma, ecco, uno di quelli che erano con Gesù, stesa la mano, trasse la sua spada e colpì lo schiavo del sommo sacerdote, staccandogli l'orecchio. 52 Allora Gesù gli disse: "Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada. 53 O credi che non mi possa appellare al Padre mio perché mi provveda in questo momento più di dodici legioni di angeli? 54 In tal caso, come si adempirebbero le Scritture secondo le quali deve accadere così?" 55 In quell'ora Gesù disse alle folle: "Siete usciti con spade e bastoni come contro un ladrone per arrestarmi? Giorno dopo giorno sedevo nel tempio a insegnare e non mi avete arrestato. 56 Ma tutto questo è accaduto perché si adempissero le scritture dei profeti". Quindi tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono. 57 Quelli che arrestarono Gesù lo condussero da Caiafa, il sommo sacerdote, dov'erano radunati gli scribi e gli anziani. 58 Ma Pietro lo seguiva da lontano, fino al cortile del sommo sacerdote, e, dopo esservi entrato, sedeva con i servitori della casa per vedere come andava a finire. 59 Nel frattempo i capi sacerdoti e l'intero Sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, 60 ma non ne trovarono nessuna, benché si presentassero molti falsi testimoni. In seguito si presentarono due 61 e dissero: "Quest'uomo ha detto: 'Io posso abbattere il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni' ". 62 Allora il sommo sacerdote si alzò e gli disse: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?" 63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: "Per l'Iddio vivente ti pongo sotto giuramento di dirci se sei il Cristo, il Figlio di Dio!" 64 Gesù gli disse: "Tu stesso (lo) hai detto. E vi dico: Da ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza e venire sulle nubi del cielo". 65 Allora il sommo sacerdote si strappò le vesti, dicendo: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia. 66 Qual è la vostra opinione?" Rispondendo dissero: "È reo di morte". 67 Allora gli sputarono in faccia e lo colpirono con i pugni. Altri lo schiaffeggiarono, 68 dicendo: "Profetizzaci, Cristo. Chi ti ha colpito?" 69 Pietro intanto sedeva fuori nel cortile; e una serva gli si accostò, dicendo: "Anche tu eri con Gesù il Galileo!" 70 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: "Non so di che cosa parli". 71 Essendo uscito verso il vestibolo, un'altra ragazza lo notò e disse a quelli che erano là: "Quest'uomo era con Gesù il Nazareno". 72 E di nuovo egli lo negò, con un giuramento: "Non conosco quell'uomo!" 73 Dopo un po' quelli che stavano là si accostarono e dissero a Pietro: "Certamente anche tu sei uno di loro, poiché, infatti, il tuo dialetto ti fa riconoscere". 74 Allora egli cominciò a maledire e a giurare: "Non conosco quell'uomo!" E immediatamente un gallo cantò. 75 E Pietro ricordò la parola detta da Gesù, cioè: "Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E uscito fuori, pianse amaramente. 27 Venuta la mattina, tutti i capi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per metterlo a morte. 2 E, dopo averlo legato, lo condussero via e lo consegnarono a Pilato, il governatore. 3 Allora Giuda, che l'aveva tradito, vedendo che era stato condannato, provò rimorso e riportò i trenta pezzi d'argento ai capi sacerdoti e agli anziani, 4 dicendo: "Ho peccato, tradendo sangue giusto". Essi dissero: "Che ce ne importa? Te la vedrai tu!" 5 Ed egli gettò i pezzi d'argento nel tempio e si ritirò, e andatosene si impiccò. 6 Ma i capi sacerdoti presero i pezzi d'argento e dissero: "Non è lecito metterli nel tesoro sacro, perché sono prezzo di sangue". 7 Dopo essersi consultati, comprarono con essi il campo del vasaio per seppellirvi gli stranieri. 8 Perciò quel campo è stato chiamato fino a questo giorno "Campo di Sangue". 9 Allora si adempì ciò che era stato dichiarato dal profeta Geremia, dicendo: "E presero i trenta pezzi d'argento, il prezzo dell'uomo che fu messo a prezzo, colui al quale alcuni dei figli d'Israele attribuirono un prezzo, 10 e li diedero per il campo del vasaio, secondo ciò che Geova mi aveva ordinato". 11 Gesù comparve ora davanti al governatore; e il governatore gli fece la domanda: "Sei tu il re dei giudei?" Gesù rispose: "Tu stesso (lo) dici". 12 Ma, mentre era accusato dai capi sacerdoti e dagli anziani, non diede nessuna risposta. 13 Allora Pilato gli disse: "Non odi quante cose testimoniano contro di te?" 14 Ma egli non gli rispose, no, nemmeno una parola, così che il governatore ne fu molto meravigliato. 15 Ora di festa in festa il governatore era solito liberare alla folla un prigioniero, quello che volevano. 16 Proprio allora avevano un noto prigioniero chiamato Barabba. 17 Quando furono radunati, Pilato disse dunque loro: "Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesù il cosiddetto Cristo?" 18 Poiché sapeva che lo avevano consegnato per invidia. 19 Inoltre, mentre sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: "Non aver nulla a che fare con quel giusto, poiché oggi ho sofferto molto in sogno a causa di lui". 20 Ma i capi sacerdoti e gli anziani persuasero le folle a chiedere Barabba e a far distruggere Gesù. 21 Ora, rispondendo, il governatore disse loro: "Quale dei due volete che vi liberi?" Essi dissero: "Barabba". 22 Pilato disse loro: "Che farò dunque di Gesù il cosiddetto Cristo?" Tutti dissero: "Al palo!" 23 Egli disse: "Ma che male ha fatto?" Ma essi gridavano ancora di più: "Al palo!" 24 Vedendo che non giovava a nulla ma, anzi, che sorgeva un tumulto, Pilato prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: "Sono innocente del sangue di quest'(uomo). Ve la dovete vedere voi". 25 Allora tutto il popolo, rispondendo, disse: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". 26 Quindi liberò loro Barabba, ma fece sferzare Gesù e lo consegnò perché fosse messo al palo. 27 Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel palazzo del governatore e radunarono l'intero reparto delle truppe presso di lui. 28 E, spogliatolo, lo ricoprirono con un manto scarlatto 29 e, intrecciata una corona di spine, gliela misero sulla testa e una canna nella sua destra. E, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano, dicendo: "Buon giorno, re dei giudei!" 30 E gli sputarono addosso e, presa la canna, gli percuotevano la testa. 31 Infine, dopo averlo schernito, gli tolsero il manto, lo rivestirono con le sue vesti e lo condussero via per metterlo al palo. 32 Mentre uscivano trovarono un nativo di Cirene di nome Simone. Essi costrinsero quest'uomo a prestare servizio, perché sollevasse il suo palo di tortura. 33 Ed essendo venuti al luogo chiamato Gòlgotha, vale a dire Luogo del Teschio, 34 gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma, dopo averlo assaggiato, egli si rifiutò di bere. 35 E, messolo al palo, distribuirono i suoi abiti gettando le sorti, 36 e, seduti, stavano là a fargli la guardia. 37 E al di sopra della sua testa posero la scritta dell'accusa contro di lui: "Questo è Gesù, il re dei giudei". 38 Due ladroni furono quindi messi al palo con lui, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. 39 E quelli che passavano di là parlavano ingiuriosamente di lui, scuotendo la testa 40 e dicendo: "Tu che abbattevi il tempio e lo edificavi in tre giorni, salva te stesso! Se sei figlio di Dio, scendi dal palo di tortura!" 41 E i capi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano in modo simile, dicendo: 42 "Ha salvato altri; non può salvare se stesso! Egli è il re d'Israele; scenda ora dal palo di tortura e noi gli crederemo. 43 Ha riposto la sua fiducia in Dio; lo salvi ora se lo desidera, poiché ha detto: 'Sono Figlio di Dio' ". 44 Nello stesso modo anche i ladroni che erano al palo insieme a lui cominciarono a biasimarlo. 45 Dalla sesta ora caddero le tenebre su tutto il paese, fino alla nona ora. 46 Verso la nona ora Gesù chiamò ad alta voce, dicendo: "Elì, Elì, lamà sabachthàni?" cioè: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" 47 Udito ciò, alcuni di quelli che stavano là dicevano: "Quest'(uomo) chiama Elia". 48 E immediatamente uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di vino acido, e la pose su una canna e andò a dargli da bere. 49 Ma gli altri dissero: "Lascia(lo) stare! Vediamo se Elia viene a salvarlo". ((Un altro uomo prese una lancia e gli trafisse il fianco, e ne uscirono sangue e acqua.)) 50 Di nuovo Gesù gridò ad alta voce e rese il (suo) spirito. 51 Ed ecco, la cortina del santuario si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra tremò, e i massi di roccia si spaccarono. 52 E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati 53 (e delle persone, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti. 54 Ma l'ufficiale dell'esercito e quelli che facevano con lui la guardia a Gesù, quando videro il terremoto e le cose accadute, provarono moltissimo timore e dissero: "Certamente questo era il Figlio di Dio". 55 Inoltre, c'erano là molte donne che guardavano da lontano e che avevano accompagnato Gesù dalla Galilea per servirlo; 56 fra le quali c'erano Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Iose, e la madre dei figli di Zebedeo. 57 Ora essendo tardo pomeriggio, venne un ricco di Arimatea, di nome Giuseppe, che era divenuto anche lui discepolo di Gesù. 58 Quest'uomo andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che gli fosse consegnato. 59 E Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un panno pulito di lino fine, 60 e lo pose nella sua nuova tomba commemorativa, che aveva scavato nel masso di roccia. E, dopo aver rotolato una grossa pietra alla porta della tomba commemorativa, se ne andò. 61 Ma Maria Maddalena e l'altra Maria rimasero là sedute davanti al sepolcro. 62 Il giorno dopo, che era successivo alla Preparazione, i capi sacerdoti e i farisei si radunarono davanti a Pilato, 63 dicendo: "Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore mentre era ancora in vita disse: 'Dopo tre giorni sarò destato'. 64 Comanda dunque che il sepolcro sia reso sicuro fino al terzo giorno, affinché i suoi discepoli non vengano a rubarlo e non dicano al popolo: 'È stato destato dai morti!' e quest'ultima impostura sia peggiore della prima". 65 Pilato disse loro: "Avete una guardia. Andate, rendetelo sicuro come sapete". 66 Ed essi andarono e resero il sepolcro sicuro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia. 28 Dopo il sabato, quando cominciava a sorgere la luce del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria vennero a vedere il sepolcro. 2 Ed ecco, c'era stato un grande terremoto; poiché l'angelo di Geova era sceso dal cielo, si era accostato e aveva rotolato via la pietra, e vi si era messo a sedere sopra. 3 Il suo aspetto esteriore era come il lampo, e il suo vestito bianco come la neve. 4 Sì, per il timore di lui quelli che erano di guardia tremarono e divennero come morti. 5 Ma, presa la parola, l'angelo disse alle donne: "Non abbiate timore, perché so che cercate Gesù il quale è stato messo al palo. 6 Egli non è qui, poiché è stato destato, come disse. Venite, vedete il luogo dove giaceva. 7 E andate prontamente a dire ai suoi discepoli che è stato destato dai morti, ed ecco, egli va davanti a voi in Galilea; là lo vedrete. Ecco, ve l'ho detto". 8 E, lasciando prontamente la tomba commemorativa, con timore e grande gioia, corsero a riferirlo ai suoi discepoli. 9 Ed ecco, Gesù andò loro incontro e disse: "Buon giorno!" Esse si accostarono e, presolo ai piedi, gli resero omaggio. 10 Allora Gesù disse loro: "Non abbiate timore! Andate, portate la notizia ai miei fratelli, affinché vadano in Galilea; e là mi vedranno". 11 Mentre se ne andavano, ecco, alcuni della guardia entrarono nella città e riferirono ai capi sacerdoti tutte le cose che erano accadute. 12 E dopo essersi radunati con gli anziani e aver tenuto consiglio, questi diedero ai soldati un numero sufficiente di pezzi d'argento, 13 dicendo: "Dite: 'I suoi discepoli son venuti di notte e lo hanno rubato mentre noi eravamo addormentati'. 14 E se questo giunge agli orecchi del governatore, noi (lo) persuaderemo e vi libereremo dalla preoccupazione". 15 Ed essi, presi i pezzi d'argento, fecero come erano stati istruiti; e questa parola si è diffusa fra i giudei fino a questo giorno. 16 Comunque, gli undici discepoli andarono in Galilea, al monte che Gesù aveva loro designato, 17 e, vedutolo, resero omaggio, ma alcuni dubitarono. 18 E Gesù, accostatosi, parlò loro, dicendo: "Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Marco

 

Principio della buona notizia intorno a Gesù Cristo: 2 Come è scritto in Isaia il profeta: "(Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via;) 3 ascoltate! qualcuno grida nel deserto: 'Preparate la via di Geova, rendete diritte le sue strade' ", 4 Giovanni il battezzatore si presentò nel deserto, predicando il battesimo [in simbolo] di pentimento per il perdono dei peccati. 5 Quindi tutto il territorio della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme uscivano verso di lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando apertamente i loro peccati. 6 Ora Giovanni era vestito di pelo di cammello e con una cintura di cuoio intorno ai lombi, e mangiava locuste e miele selvatico. 7 E predicava, dicendo: "Dopo di me verrà uno più forte di me; io non son degno di chinarmi a sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà con spirito santo". 9 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. 10 E immediatamente, salendo fuori dell'acqua, vide separarsi i cieli e, come una colomba, lo spirito scendere su di lui; 11 e dai cieli venne una voce: "Tu sei mio Figlio, il diletto; io ti ho approvato". 12 E immediatamente lo spirito lo spinse ad andare nel deserto. 13 Ed egli stette nel deserto quaranta giorni, essendo tentato da Satana, ed era con le bestie selvagge, ma gli angeli lo servivano. 14 Ora, dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, predicando la buona notizia di Dio 15 e dicendo: "Il tempo fissato è compiuto e il regno di Dio si è avvicinato. Pentitevi e abbiate fede nella buona notizia". 16 Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide Simone e Andrea fratello di Simone che gettavano [le reti] in mare, poiché erano pescatori. 17 E Gesù disse loro: "Venite dietro a me e vi farò divenire pescatori di uomini". 18 E subito, abbandonate le reti, lo seguirono. 19 E andato un po' oltre vide Giacomo [figlio] di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che erano allora nella barca a riparare le reti; 20 e senza indugio li chiamò. A loro volta, essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con gli uomini salariati e andarono dietro a lui. 21 E se ne andarono a Capernaum. Appena venne il sabato egli entrò nella sinagoga e insegnava. 22 E si stupivano del suo modo d'insegnare, poiché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. 23 E proprio in quel tempo c'era nella loro sinagoga un uomo sotto il potere di uno spirito impuro, il quale gridò, 24 dicendo: "Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a distruggerci? So esattamente chi sei, il Santo di Dio". 25 Ma Gesù lo rimproverò, dicendo: "Taci, ed esci da lui!" 26 E lo spirito impuro, dopo averlo gettato in convulsioni e urlando con quanta voce aveva, uscì da lui. 27 E tutti erano così stupiti che cominciarono a discutere fra loro, dicendo: "Che cos'è questo? Un nuovo insegnamento! Egli dà ordini con autorità anche agli spiriti impuri, e gli ubbidiscono". 28 E la notizia di lui si sparse immediatamente in ogni direzione, in tutto il paese della Galilea. 29 E immediatamente uscirono dalla sinagoga e andarono nella casa di Simone e Andrea con Giacomo e Giovanni. 30 Ora la suocera di Simone giaceva con la febbre, e subito gliene parlarono. 31 Ed egli, andato da lei, la sollevò, prendendola per la mano; e la febbre la lasciò, ed essa li serviva. 32 Venuta la sera, quando il sole era tramontato, gli portavano tutti quelli che stavano male e quelli che erano indemoniati; 33 e l'intera città era radunata presso la porta. 34 Ed egli guarì molti che stavano male con varie malattie, ed espulse molti demoni, ma non lasciava parlare i demoni, perché sapevano che era Cristo. 35 E la mattina di buon'ora, mentre era ancora buio, si alzò e, uscito fuori, si recò in un luogo solitario, e là pregava. 36 Comunque, Simone e quelli che erano con lui lo seguirono 37 e, trovatolo, gli dissero: "Tutti ti cercano". 38 Ma egli disse loro: "Andiamo altrove, nelle borgate vicine, affinché io predichi anche là, poiché per questo scopo sono uscito". 39 E andò, predicando nelle loro sinagoghe in tutta la Galilea ed espellendo i demoni. 40 E venne da lui un lebbroso, che lo supplicò perfino in ginocchio, dicendogli: "Se vuoi, mi puoi rendere puro". 41 Allora egli fu mosso a pietà e, stesa la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio. Sii reso puro". 42 E immediatamente la lebbra sparì da lui e divenne puro. 43 Inoltre, gli diede severi ordini e subito lo mandò via, 44 dicendogli: "Bada di non dire nulla a nessuno, ma va, mostrati al sacerdote e offri per la tua purificazione le cose stabilite da Mosè, in testimonianza a loro". 45 Ma andato via, quello cominciò a farne una grande proclamazione e a diffonderne il racconto, tanto che [Gesù] non poteva più entrare apertamente in città, ma se ne stava fuori in luoghi solitari. E venivano a lui da ogni parte. 2 Comunque, alcuni giorni dopo entrò di nuovo a Capernaum e si seppe che era a casa. 2 Quindi molti si radunarono, tanto che non c'era più posto, nemmeno presso la porta, ed egli dichiarava loro la parola. 3 E vennero degli uomini portandogli un paralitico, trasportato da quattro. 4 Ma non potendolo portare direttamente da [Gesù] a causa della folla, tolsero il tetto al di sopra di dove egli era, e praticata un'apertura calarono la branda sulla quale giaceva il paralitico. 5 E quando Gesù vide la loro fede disse al paralitico: "Figlio, i tuoi peccati ti sono perdonati". 6 Ora erano là seduti degli scribi, che ragionavano nei loro cuori: 7 "Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati se non uno solo, Dio?" 8 Ma Gesù, avendo immediatamente compreso mediante il suo spirito che così ragionavano fra sé, disse loro: "Perché ragionate di queste cose nei vostri cuori? 9 Che cosa è più facile, dire al paralitico: 'I tuoi peccati ti sono perdonati', o dire: 'Alzati e prendi la tua branda e cammina'? 10 Ma affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità di perdonare i peccati sulla terra . . .", disse al paralitico: 11 "Io ti dico: Alzati, prendi la tua branda e vattene a casa tua". 12 Allora egli si alzò, e immediatamente prese la sua branda e uscì davanti a tutti, così che tutti erano semplicemente stupefatti, e glorificavano Dio, dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile". 13 Di nuovo uscì lungo il mare; e tutta la folla veniva da lui, ed egli insegnava loro. 14 E passando, scorse Levi, il [figlio] di Alfeo, seduto nell'ufficio delle tasse, e gli disse: "Sii mio seguace". Ed egli, alzatosi, lo seguì. 15 Avvenne poi che egli giaceva a tavola nella sua casa, e molti esattori di tasse e peccatori giacevano con Gesù e con i suoi discepoli, poiché ce n'erano molti e lo seguivano. 16 Ma quando gli scribi dei farisei videro che mangiava con i peccatori e con gli esattori di tasse, dicevano ai suoi discepoli: "Mangia egli con gli esattori di tasse e con i peccatori?" 17 Udito ciò, Gesù disse loro: "I forti non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori". 18 Ora i discepoli di Giovanni e i farisei praticavano il digiuno. Quindi essi vennero e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei praticano il digiuno, ma i tuoi discepoli non praticano il digiuno?" 19 E Gesù disse loro: "Mentre lo sposo è con loro gli amici dello sposo non possono digiunare, vi pare? Finché hanno con loro lo sposo non possono digiunare. 20 Ma verranno i giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora, in quel giorno, digiuneranno. 21 Nessuno cuce una toppa di panno non contratto su un mantello vecchio; se no, tutta la sua forza tira da esso, il nuovo dal vecchio, e lo strappo diviene peggiore. 22 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; se no, il vino rompe gli otri, e si perdono sia il vino che gli otri. Ma si mette il vino nuovo in otri nuovi". 23 Ora accadde che di sabato egli attraversava i campi di grano, e i suoi discepoli cominciarono a camminare cogliendo le spighe. 24 E i farisei gli dicevano: "Vedi, perché fanno di sabato ciò che non è lecito?" 25 Ma egli disse loro: "Non avete mai letto ciò che fece Davide quando fu nel bisogno ed ebbe fame, lui e gli uomini che erano con lui? 26 Come entrò nella casa di Dio, secondo il racconto relativo ad Abiatar, capo sacerdote, e mangiò i pani di presentazione, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche agli uomini che erano con lui?" 27 E proseguì, dicendo loro: "Il sabato venne all'esistenza a causa dell'uomo, e non l'uomo a causa del sabato; 28 quindi il Figlio dell'uomo è Signore anche del sabato". 3 Di nuovo entrò in una sinagoga, e là c'era un uomo con una mano secca. 2 E lo osservavano attentamente per vedere se lo avrebbe guarito di sabato, per poterlo accusare. 3 Ed egli disse all'uomo con la mano secca: "Alzati [e vieni] al centro". 4 Poi disse loro: "È lecito fare di sabato un'opera buona o un'opera cattiva, salvare o uccidere un'anima?" Ma essi tacevano. 5 E dopo aver guardato attorno verso di loro con indignazione, essendo molto addolorato per l'insensibilità dei loro cuori, disse all'uomo: "Stendi la mano". Ed egli la stese, e la sua mano fu ristabilita. 6 Allora i farisei uscirono e immediatamente tenevano consiglio contro di lui con i seguaci del partito di Erode, per distruggerlo. 7 Ma Gesù si ritirò con i suoi discepoli verso il mare; e una grande moltitudine lo seguì dalla Galilea e dalla Giudea. 8 Anche da Gerusalemme e dall'Idumea e dal di là del Giordano e dai dintorni di Tiro e di Sidone, una grande moltitudine, udito quante cose faceva, venne da lui. 9 Ed egli disse ai suoi discepoli di tenere continuamente una piccola barca a sua disposizione affinché la folla non facesse pressione su di lui. 10 Poiché guarì molti, così che tutti quelli che avevano dolorose malattie si gettavano su di lui per toccarlo. 11 Anche gli spiriti impuri, ogni volta che lo vedevano, gli si prostravano davanti e gridavano, dicendo: "Tu sei il Figlio di Dio". 12 Ma molte volte egli ordinava rigorosamente loro di non farlo conoscere. 13 E salì su un monte e chiamò a sé quelli che volle, ed essi andarono da lui. 14 E formò [un gruppo di] dodici, ai quali diede anche il nome di "apostoli", perché stessero con lui e li mandasse a predicare, 15 e perché avessero l'autorità di espellere i demoni. 16 Ed ecco il [gruppo di] dodici che formò: Simone, al quale diede anche il soprannome di Pietro, 17 e Giacomo [figlio] di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo (e a questi diede anche il soprannome di Boanerges, che significa Figli del Tuono), 18 e Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Tommaso e Giacomo [figlio] di Alfeo e Taddeo e Simone il cananita 19 e Giuda Iscariota, che poi lo tradì. E andò in una casa. 20 Ancora una volta si radunò la folla, tanto che non potevano neanche mangiare un pasto. 21 E quando i suoi parenti lo udirono, uscirono per prenderlo, poiché dicevano: "È fuori di sé". 22 E gli scribi scesi da Gerusalemme dicevano: "Ha Beelzebub, ed espelle i demoni per mezzo del governante dei demoni". 23 E, chiamatili a sé, diceva loro con illustrazioni: "Come può Satana espellere Satana? 24 E se un regno diviene diviso contro se stesso, tale regno non può durare; 25 e se una casa diviene divisa contro se stessa, tale casa non potrà durare. 26 E se Satana è sorto contro se stesso ed è divenuto diviso, non può durare, ma sta per finire. 27 Infatti, nessuno che sia entrato nella casa di un uomo forte ne può saccheggiare i beni mobili se prima non lega l'uomo forte, e poi ne saccheggerà la casa. 28 Veramente vi dico che ogni cosa sarà perdonata ai figli degli uomini, per quanto in modo blasfemo commettano peccati e dicano bestemmie. 29 Comunque, chi bestemmia contro lo spirito santo non ha perdono in eterno, ma è colpevole di peccato eterno". 30 Questo, perché dicevano: "Ha uno spirito impuro". 31 E vennero sua madre e i suoi fratelli, e, mentre stavano di fuori, mandarono dentro a chiamarlo. 32 E una folla era seduta intorno a lui, e gli dissero: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli, di fuori, ti cercano". 33 Ma rispondendo egli disse loro: "Chi sono mia madre e i miei fratelli?" 34 E avendo guardato in giro verso quelli che gli sedevano attorno in cerchio, disse: "Ecco, mia madre e i miei fratelli! 35 Chiunque fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre". 4 E di nuovo cominciò a insegnare lungo il mare. E una grandissima folla si radunò presso di lui, tanto che egli salì su una barca e si mise a sedere nel mare, ma tutta la folla era sulla spiaggia, vicino al mare. 2 Ed egli insegnava loro molte cose con illustrazioni e nel suo insegnamento diceva loro: 3 "Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4 E mentre seminava, parte [del seme] cadde lungo la strada, e vennero gli uccelli e lo mangiarono. 5 E dell'altro [seme] cadde sul luogo roccioso dove, naturalmente, non aveva molto terreno, e immediatamente spuntò perché non aveva terreno profondo. 6 Ma quando sorse il sole, inaridì, e poiché non aveva radice si seccò. 7 E dell'altro [seme] cadde fra le spine, e le spine crebbero e lo soffocarono, ed esso non diede frutto. 8 Ma altri caddero sul terreno eccellente, e, venendo su e crescendo, davano frutto, e portavano il trenta e il sessanta e il cento". 9 E diceva: "Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti". 10 Or quando fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo interrogavano sulle illustrazioni. 11 Ed egli diceva loro: "A voi è stato dato il sacro segreto del regno di Dio, ma per quelli di fuori ogni cosa avviene in illustrazioni, 12 affinché, sebbene guardino, guardino e non vedano, e, sebbene odano, odano e non ne afferrino il significato, né si convertano e sia loro concesso perdono". 13 Inoltre, disse loro: "Non conoscete questa illustrazione, e come capirete tutte le altre illustrazioni? 14 "Il seminatore semina la parola. 15 Questi sono quindi quelli lungo la strada dove è seminata la parola; ma appena [l']hanno udita, viene Satana e porta via la parola seminata in loro. 16 E similmente questi sono quelli seminati sui luoghi rocciosi: appena hanno udito la parola, l'accettano con gioia. 17 Ciò nonostante non hanno radice in se stessi, ma continuano per un certo tempo; quindi, appena sorge la tribolazione o la persecuzione a motivo della parola, inciampano. 18 Ci sono altri ancora che sono seminati fra le spine; questi sono quelli che hanno udito la parola, 19 ma le ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore delle ricchezze e i desideri di altre cose si insinuano, soffocando la parola, ed essa diviene infruttuosa. 20 Infine, quelli seminati sul terreno eccellente sono quelli che ascoltano la parola e la ricevono favorevolmente e portano frutto, il trenta, il sessanta e il cento". 21 E proseguì, dicendo loro: "Non si porta una lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto, vero? Si porta per metterla sul candelabro, non è così? 22 Poiché non c'è nulla di nascosto se non per essere manifestato; non è stato accuratamente occultato nulla se non per venire allo scoperto. 23 Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti". 24 E disse loro: "Prestate attenzione a ciò che udite. Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi, sì, vi sarà aggiunto dell'altro. 25 Poiché a chi ha sarà dato dell'altro; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha". 26 E proseguì, dicendo: "In questo modo il regno di Dio è come quando un uomo getta il seme in terra, 27 e la notte dorme e il giorno si alza, e il seme germoglia e cresce, egli non sa esattamente come. 28 Da se stessa la terra porta gradualmente frutto, prima il filo d'erba, quindi la spiga, infine il grano pieno nella spiga. 29 Ma appena il frutto lo permette, egli vi mette la falce, perché è venuto il tempo della mietitura". 30 E continuò, dicendo: "A che cosa assomiglieremo il regno di Dio, o con quale illustrazione lo rappresenteremo? 31 [È] simile a un granello di senape, che al tempo in cui è seminato in terra è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra, 32 ma quando è stato seminato, germoglia e diviene più grande di tutti gli altri ortaggi e produce grandi rami, tanto che gli uccelli del cielo possono trovare dimora sotto la sua ombra". 33 E con molte illustrazioni di questa sorta dichiarava loro la parola, secondo quello che erano in grado di ascoltare. 34 Realmente, senza illustrazioni non parlava loro, ma ai suoi discepoli spiegava privatamente ogni cosa. 35 E quel giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva". 36 E, dopo aver congedato la folla, lo presero nella barca, così com'era, e con lui c'erano altre barche. 37 Ora si sollevò un grande e violento turbine, e le onde si riversavano nella barca, tanto che la barca stava quasi per essere sommersa. 38 Ma egli era a poppa, dormendo su un cuscino. E lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che stiamo per perire?" 39 Ed egli, svegliatosi, rimproverò il vento e disse al mare: "Taci! Quietati!" E il vento si placò, e si fece una grande calma. 40 Ed egli disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?" 41 Ma essi provavano un timore insolito, e si dicevano l'un l'altro: "Chi è realmente costui, che gli ubbidiscono perfino il vento e il mare?" 5 E giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei geraseni. 2 E immediatamente dopo che fu sceso dalla barca, un uomo sotto il potere di uno spirito impuro gli andò incontro dalle tombe commemorative. 3 Egli aveva la sua dimora fra le tombe; e fino ad allora assolutamente nessuno l'aveva potuto legare nemmeno con una catena, 4 perché era stato spesso legato con ceppi e catene, ma le catene erano state da lui rotte e i ceppi erano stati realmente fatti a pezzi; e nessuno aveva la forza di soggiogarlo. 5 E di continuo, notte e giorno, stava nelle tombe e sui monti, gridando e lacerandosi con pietre. 6 Ma, scorto di lontano Gesù, corse a rendergli omaggio, 7 e, dopo aver gridato ad alta voce, disse: "Che ho a che fare con te, Gesù, Figlio dell'Iddio Altissimo? Ti pongo sotto giuramento per Iddio di non tormentarmi". 8 Poiché gli aveva detto: "Esci dall'uomo, spirito impuro". 9 E gli chiedeva: "Qual è il tuo nome?" Ed egli gli disse: "Il mio nome è Legione, perché siamo molti". 10 E lo supplicò molte volte di non mandare gli spiriti fuori del paese. 11 Ora c'era là, presso il monte, una grande mandria di porci che pascolavano. 12 E lo supplicarono, dicendo: "Mandaci nei porci, affinché entriamo in essi". 13 Ed egli lo permise loro. Allora gli spiriti impuri uscirono ed entrarono nei porci; e la mandria si lanciò dal precipizio nel mare, circa duemila d'essi, e annegarono l'uno dopo l'altro nel mare. 14 Ma i loro mandriani fuggirono e lo riferirono nella città e nelle campagne; e la gente venne a vedere che cosa era accaduto. 15 E venuti da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e in sé, questi che aveva avuto la legione; ed ebbero timore. 16 E quelli che l'avevano visto narrarono loro come questo era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. 17 Ed essi cominciarono quindi a supplicarlo di andar via dai loro distretti. 18 Or mentre saliva sulla barca, [l'uomo] che era stato indemoniato lo supplicava di farlo stare con lui. 19 Comunque, non glielo permise, ma gli disse: "Va a casa, dai tuoi parenti, e riferisci loro tutte le cose che Geova ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te". 20 Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli tutte le cose che Gesù gli aveva fatto, e tutti si meravigliavano. 21 Essendo Gesù passato di nuovo in barca alla riva opposta, si radunò presso di lui una grande folla; ed egli era lungo il mare. 22 Ora venne uno dei presidenti della sinagoga, di nome Iairo, e, scortolo, cadde ai suoi piedi 23 e lo supplicò molte volte, dicendo: "La mia figlioletta è agli estremi. Vieni, ti prego, e poni le mani su di lei perché sia sanata e viva". 24 Allora egli andò con lui. E una grande folla lo seguiva premendo contro di lui. 25 Ora c'era una donna soggetta da dodici anni a una perdita di sangue, 26 e da molti medici era stata sottoposta a molte pene e aveva speso tutte le sue risorse e non ne aveva ricevuto nessun beneficio, ma, anzi, era peggiorata. 27 Avendo udito parlare di Gesù, venne da dietro tra la folla e gli toccò il mantello; 28 poiché diceva: "Se solo tocco le sue vesti sarò sanata". 29 E immediatamente la fonte del suo sangue si seccò, e sentì nel suo corpo che era stata sanata dalla dolorosa malattia. 30 E immediatamente Gesù riconobbe in se stesso che della potenza era uscita da lui, e, voltatosi nella folla, diceva: "Chi ha toccato le mie vesti?" 31 Ma i suoi discepoli gli dicevano: "Tu vedi la folla che ti preme, e dici: 'Chi mi ha toccato?' " 32 Comunque, egli guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo. 33 Ma la donna, spaventata e tremante, sapendo che cosa le era accaduto, venne e cadde davanti a lui, dicendogli tutta la verità. 34 Egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha sanata. Va in pace, e sii ristabilita dalla tua dolorosa malattia". 35 Mentre parlava ancora, alcuni uomini vennero dalla casa del presidente della sinagoga, dicendo: "Tua figlia è morta! Perché disturbare ancora il maestro?" 36 Ma Gesù, udita per caso la parola che si diceva, disse al presidente della sinagoga: "Non aver timore, solo esercita fede". 37 Ora non lasciò che nessuno lo seguisse tranne Pietro e Giacomo e Giovanni fratello di Giacomo. 38 E giunsero alla casa del presidente della sinagoga, ed egli vide la rumorosa confusione e quelli che piangevano ed emettevano molti lamenti, 39 e, dopo essere entrato, disse loro: "Perché causate rumorosa confusione e piangete? La fanciullina non è morta, ma dorme". 40 Allora ridevano sprezzantemente di lui. Ma, avendoli mandati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciullina e quelli che erano con lui, ed entrò dov'era la fanciullina. 41 E, presa la mano della fanciullina, le disse: "Talithà cùmi", che, tradotto, significa: "Fanciulla, ti dico: Alzati!" 42 E immediatamente la fanciulla si alzò e camminava, poiché aveva dodici anni. E subito furono presi da grande estasi. 43 Ma egli ordinò loro ripetutamente di non farlo sapere a nessuno, e disse che le si desse qualcosa da mangiare. 6 E partito di là venne nel proprio territorio, e i suoi discepoli lo seguirono. 2 Venuto il sabato, cominciò a insegnare nella sinagoga; e la maggior parte di quelli che ascoltavano erano stupiti e dicevano: "Dove ha preso quest'uomo queste cose? E perché sarebbe stata data a quest'uomo questa sapienza, e sarebbero tali opere potenti compiute dalle sue mani? 3 Questo è il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e Giuseppe e Giuda e Simone, non è vero? E le sue sorelle sono qui con noi, non è così?" E inciampavano in lui. 4 Ma Gesù diceva loro: "Un profeta non è privo di onore se non nel proprio territorio e fra i suoi parenti e nella propria casa". 5 E non vi poté fare nessun'opera potente salvo porre le sue mani su alcuni malati e guarirli. 6 In realtà, si meravigliava della loro mancanza di fede. E andava in giro per i villaggi circostanti, insegnando. 7 Ora chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due, e dava loro autorità sugli spiriti impuri. 8 E diede loro ordine di non portare nulla per il viaggio eccetto un solo bastone, non pane, non bisaccia da cibo, non denaro di rame nella borsa della loro cintura, 9 ma di calzare i sandali e di non indossare due vesti. 10 Inoltre, disse loro: "Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non andate via da quel luogo. 11 E dovunque un luogo non vi riceva e non vi ascolti, uscendone scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi in testimonianza a loro". 12 E, usciti, predicarono affinché la gente si pentisse; 13 ed espellevano molti demoni e spalmavano d'olio molti malati e li guarivano. 14 Ora questo giunse agli orecchi del re Erode, poiché il nome di [Gesù] era divenuto pubblico, e dicevano: "Giovanni il battezzatore è stato destato dai morti, e per questo si compiono in lui le opere potenti". 15 Ma altri dicevano: "È Elia". Altri ancora dicevano: "È un profeta come uno dei profeti". 16 Ma quando Erode lo udì diceva: "Il Giovanni che ho decapitato, quello è stato destato". 17 Poiché Erode stesso aveva mandato ad arrestare Giovanni e l'aveva legato in prigione a motivo di Erodiade moglie di Filippo suo fratello, perché egli l'aveva sposata. 18 Poiché Giovanni aveva ripetutamente detto a Erode: "Non ti è lecito avere la moglie di tuo fratello". 19 Ed Erodiade nutriva rancore contro di lui e lo voleva uccidere, ma non poteva. 20 Poiché Erode aveva timore di Giovanni, sapendo che era un uomo giusto e santo; e lo custodiva. E dopo averlo udito era molto indeciso sul da farsi, ma continuava a udirlo con piacere. 21 Ma venne il giorno opportuno quando, nel suo compleanno, Erode imbandì un pasto serale per i suoi uomini preminenti e per i comandanti militari e per gli uomini principali della Galilea. 22 E la figlia della stessa Erodiade entrò e ballò, e piacque a Erode e a quelli che giacevano con lui. Il re disse alla fanciulla: "Chiedimi quello che vuoi, e te lo darò". 23 Sì, le giurò: "Qualunque cosa tu mi chieda, te la darò, fino alla metà del mio regno". 24 Ed essa, uscita, disse a sua madre: "Che dovrei chiedere?" Essa disse: "La testa di Giovanni il battezzatore". 25 Immediatamente entrò in fretta dal re e fece la sua richiesta, dicendo: "Voglio che tu mi dia subito su un piatto la testa di Giovanni il Battista". 26 Benché se ne addolorasse profondamente, il re non le volle mancare di riguardo, a causa dei giuramenti e di quelli che giacevano a tavola. 27 Quindi il re inviò immediatamente una guardia del corpo, comandandogli di portare la sua testa. Ed egli andò e lo decapitò nella prigione 28 e portò la sua testa su un piatto, e la diede alla fanciulla, e la fanciulla la diede a sua madre. 29 Quando i suoi discepoli l'ebbero udito, vennero e, preso il suo cadavere, lo posero in una tomba commemorativa. 30 E gli apostoli si radunarono davanti a Gesù e gli riferirono tutte le cose che avevano fatto e insegnato. 31 Ed egli disse loro: "Venite in privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po' ". Poiché c'erano molti che andavano e venivano, e non avevano nemmeno il tempo di mangiare un pasto. 32 E se ne andarono in barca verso un luogo solitario per appartarsi. 33 Ma li videro andare e molti lo seppero, e da tutte le città vi accorsero a piedi e li precedettero. 34 E, sceso, vide una grande folla, e fu mosso a pietà verso di loro, perché erano come pecore senza pastore. E cominciò a insegnare loro molte cose. 35 Ormai l'ora si era fatta tarda, e i suoi discepoli gli si accostarono e dicevano: "Il luogo è solitario e l'ora è già tarda. 36 Congedali, affinché vadano nelle campagne e nei villaggi circostanti e si comprino qualcosa da mangiare". 37 Egli rispose loro, dicendo: "Date loro voi stessi qualcosa da mangiare". Allora gli dissero: "Andremo noi a comprare pani per duecento denari e [li] daremo loro da mangiare?" 38 Egli disse loro: "Quanti pani avete? Andate a vedere!" Accertatisi, dissero: "Cinque, oltre a due pesci". 39 E ordinò a tutti di giacere per compagnie sull'erba verde. 40 E si misero a giacere in gruppi di cento e di cinquanta. 41 Presi ora i cinque pani e i due pesci alzò gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezzò i pani e li dava ai discepoli, affinché questi li mettessero davanti a loro; e divise i due pesci per tutti. 42 E tutti mangiarono e furono saziati; 43 e raccolsero i frammenti, dodici cesti pieni, oltre ai pesci. 44 Inoltre, quelli che mangiarono dei pani erano cinquemila uomini. 45 E, senza indugio, costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e ad andare avanti alla riva opposta, verso Betsaida, mentre egli stesso congedava la folla. 46 Ma, dopo essersi accomiatato da loro, se ne andò su un monte a pregare. 47 Venuta ora la sera, la barca era in mezzo al mare, ma egli era solo a terra. 48 E visto che si affaticavano nel remare, poiché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte venne verso di loro, camminando sul mare; ma desiderava passare loro accanto. 49 Scorgendolo camminare sul mare, pensarono: "È un'apparizione!" e gridarono. 50 Poiché lo videro tutti e furono turbati. Ma immediatamente egli parlò con loro, dicendo: "Fatevi coraggio, sono io; non abbiate timore". 51 E salì nella barca con loro e il vento si placò. Allora si meravigliarono molto dentro di sé, 52 poiché non avevano afferrato il significato dei pani, ma il loro cuore era duro a comprendere. 53 E fatta la traversata, giunsero a terra in Gennezaret e approdarono nelle vicinanze. 54 Ma appena usciti dalla barca, le persone lo riconobbero, 55 e corsero per tutta quella regione e cominciarono a portare su brande quelli che stavano male, dove udivano che egli era. 56 E dovunque entrava in villaggi o in città o in campagne ponevano i malati nei luoghi di mercato, e lo supplicavano perché potessero toccare almeno la frangia del suo mantello. E quanti la toccavano erano sanati. 7 Ora i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme si radunarono presso di lui. 2 E avendo visto alcuni dei suoi discepoli che mangiavano il loro pasto con mani contaminate, cioè non lavate - 3 poiché i farisei e tutti i giudei non mangiano a meno che non si lavino le mani fino al gomito, osservando la tradizione degli uomini dei tempi passati, 4 e, al ritorno dal mercato, non mangiano a meno che non si purifichino mediante aspersioni; e ci sono molte altre tradizioni che hanno ricevuto per osservarle: battesimi di calici e brocche e vasi di rame - 5 questi farisei e scribi dunque gli chiesero: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli uomini dei tempi passati, ma prendono il loro pasto con mani contaminate?" 6 Egli disse loro: "Isaia profetizzò appropriatamente di voi, ipocriti, come è scritto: 'Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. 7 Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini'. 8 Lasciando da parte il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini". 9 Inoltre, proseguì dicendo loro: "Abilmente voi mettete da parte il comandamento di Dio per ritenere la vostra tradizione. 10 Per esempio, Mosè disse: 'Onora tuo padre e tua madre', e: 'Chi insulta padre o madre finisca nella morte'. 11 Ma voi dite: 'Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: "Qualunque cosa io abbia mediante cui potresti ricevere beneficio da me è corbàn (cioè un dono dedicato a Dio)" ', 12 non gli lasciate fare più nessuna cosa per suo padre o sua madre, 13 e così rendete la parola di Dio senza valore con la vostra tradizione che avete tramandato. E fate molte cose simili a questa". 14 E, chiamata di nuovo a sé la folla, proseguì dicendo loro: "Ascoltatemi, voi tutti, e afferrate il significato. 15 Non c'è nulla fuori dell'uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma le cose che escono dall'uomo sono quelle che contaminano l'uomo". 16 - 17 Or quando fu entrato in una casa lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano circa l'illustrazione. 18 Ed egli disse loro: "Siete anche voi senza percezione come loro? Non sapete che nulla che dal di fuori entri nell'uomo può contaminarlo, 19 giacché non entra nel [suo] cuore, ma nei [suoi] intestini e va a finire nella fogna?" Così dichiarò puro ogni cibo. 20 Inoltre, disse: "Ciò che esce dall'uomo è ciò che contamina l'uomo; 21 poiché dal di dentro, dal cuore degli uomini, vengono i ragionamenti dannosi: fornicazioni, furti, assassinii, 22 adultèri, concupiscenze, atti di malvagità, inganno, condotta dissoluta, occhio invidioso, bestemmia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose malvage vengono dal di dentro e contaminano l'uomo". 24 Alzatosi di là, andò nelle regioni di Tiro e Sidone. Ed entrato in una casa non voleva che alcuno lo sapesse. Ma non poté passare inosservato; 25 e immediatamente una donna la cui figlioletta aveva uno spirito impuro udì parlare di lui e, venuta, si prostrò ai suoi piedi. 26 La donna era greca, di nazionalità siro-fenicia; e gli chiedeva di espellere il demonio da sua figlia. 27 Ma egli le diceva: "Prima lascia che si sazino i figli, poiché non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". 28 Comunque, rispondendo essa gli disse: "Sì, signore, eppure i cagnolini mangiano sotto la tavola le briciole dei fanciulletti". 29 Allora egli le disse: "Poiché hai detto questo, va; il demonio è uscito da tua figlia". 30 E tornata a casa sua trovò la bambina distesa sul letto e il demonio se ne era uscito. 31 E, tornando dalle regioni di Tiro, attraversò Sidone, andando verso il mare di Galilea, in mezzo alle regioni della Decapoli. 32 Qui gli portarono un uomo sordo e con un impedimento di lingua, e lo supplicarono di porre la mano su di lui. 33 Ed egli lo trasse in disparte dalla folla e mise le sue dita negli orecchi dell'uomo e, dopo avere sputato, gli toccò la lingua. 34 E alzati gli occhi al cielo, sospirò profondamente e gli disse: "Effathà", cioè: "Apriti". 35 E le sue facoltà uditive furono ripristinate e l'impedimento della sua lingua fu tolto, e parlava normalmente. 36 Allora ordinò loro di non dirlo a nessuno; ma più lo ordinava loro, più lo proclamavano. 37 In realtà, erano oltremodo stupiti e dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa. Fa perfino udire i sordi e parlare quelli senza parola". 8 In quei giorni, quando c'era di nuovo una grande folla e non avevano da mangiare, egli chiamò a sé i discepoli e disse loro: 2 "Provo pietà per la folla, perché sono già tre giorni che rimangono presso di me e non hanno da mangiare; 3 e se li mandassi alle loro case digiuni, verrebbero meno per la strada. Infatti, alcuni di loro vengono da lontano". 4 Ma i suoi discepoli gli risposero: "Da dove si potrà saziarli qui, in un luogo isolato, con pani?" 5 Tuttavia egli proseguì, chiedendo loro: "Quanti pani avete?" Dissero: "Sette". 6 E ordinò alla folla di giacere per terra e, presi i sette pani, rese grazie, li spezzò, e li dava ai suoi discepoli perché li servissero, e li servivano alla folla. 7 Avevano anche alcuni pesciolini; e, avendoli benedetti, disse loro di servire anche questi. 8 Quindi mangiarono e furono sazi, e raccolsero i frammenti avanzati, sette cesti da provviste pieni. 9 E c'erano circa quattromila [uomini]. Infine li mandò via. 10 E immediatamente salì sulla barca con i suoi discepoli e venne nelle parti di Dalmanuta. 11 Qui uscirono i farisei e cominciarono a disputare con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. 12 Ed egli, gemendo profondamente col suo spirito, disse: "Perché questa generazione cerca un segno? Veramente dico: A questa generazione non sarà dato nessun segno". 13 Allora li lasciò, risalì sulla barca e se ne andò alla riva opposta. 14 Ora dimenticarono di portare con sé dei pani, ed eccetto un pane non avevano nulla con loro nella barca. 15 Ed egli ordinava espressamente loro, dicendo: "Tenete gli occhi aperti, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode". 16 Ed essi discutevano fra loro sul fatto che non avevano pani. 17 Notando questo, egli disse loro: "Perché discutete sul fatto che non avete pani? Non comprendete ancora e non ne afferrate il significato? Il vostro cuore è duro a comprendere? 18 'Benché abbiate occhi, non vedete; e benché abbiate orecchi, non udite?' E non ricordate, 19 quando spezzai i cinque pani per i cinquemila [uomini], quanti cesti pieni di frammenti raccoglieste?" Gli dissero: "Dodici". 20 "Quando spezzai i sette per i quattromila [uomini], quanti cesti da provviste pieni di frammenti raccoglieste?" E gli dissero: "Sette". 21 Allora disse loro: "Non afferrate ancora il significato?" 22 Ora giunsero a Betsaida. Là gli portarono un cieco, supplicandolo di toccarlo. 23 E preso il cieco per la mano, lo condusse fuori del villaggio, e, avendo sputato sui suoi occhi, pose le proprie mani su di lui e gli chiedeva: "Vedi qualcosa?" 24 E avendo alzato gli occhi, l'uomo diceva: "Vedo gli uomini, perché osservo come degli alberi, ma camminano". 25 Quindi pose di nuovo le sue mani sugli occhi dell'uomo, e l'uomo vide chiaramente e fu ristabilito, vedendo ogni cosa distintamente. 26 E lo mandò a casa, dicendo: "Ma non entrare nel villaggio". 27 Gesù e i suoi discepoli partirono ora per i villaggi di Cesarea di Filippo, e per via interrogava i suoi discepoli, dicendo loro: "Chi dicono gli uomini che io sia?" 28 Gli dissero: "Giovanni il Battista, ed altri: Elia; altri ancora: Uno dei profeti". 29 E fece loro la domanda: "Ma voi, chi dite che io sia?" Rispondendo, Pietro gli disse: "Tu sei il Cristo". 30 Allora egli ordinò rigorosamente loro di non parlare di lui a nessuno. 31 E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva subire molte sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi ed essere ucciso, e sorgere tre giorni dopo. 32 In realtà, faceva tale dichiarazione con franchezza. Ma Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. 33 Egli si voltò e, guardati i suoi discepoli, rimproverò Pietro, dicendo: "Va dietro a me, Satana, perché non pensi i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini". 34 Ora chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda il suo palo di tortura e mi segua di continuo. 35 Poiché chi vuol salvare la sua anima la perderà; ma chi perde la sua anima per amor mio e della buona notizia la salverà. 36 Realmente, che giova a un uomo guadagnare tutto il mondo se perde l'anima sua? 37 Che darebbe, realmente, un uomo in cambio dell'anima sua? 38 Poiché chi si vergogna di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando arriverà nella gloria del Padre suo con i santi angeli". 9 Inoltre, proseguì dicendo loro: "Veramente vi dico: Alcuni di quelli che stanno qui non gusteranno affatto la morte prima di aver visto il regno di Dio venuto con potenza". 2 Quindi, sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro e Giacomo e Giovanni, e li condusse su un alto monte da soli. E fu trasfigurato davanti a loro, 3 e le sue vesti divennero splendenti, molto più bianche di quanto potrebbe imbiancarle sulla terra qualsiasi pulitore di vestiti. 4 E apparve loro Elia con Mosè, e conversavano con Gesù. 5 E, presa la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbi, è bello che stiamo qui; erigiamo dunque tre tende, una per te e una per Mosè e una per Elia". 6 In realtà, non sapeva che rispondere, poiché avevano molto timore. 7 E si formò una nube, che li copriva con la sua ombra, e una voce venne dalla nube: "Questo è mio Figlio, il diletto; ascoltatelo". 8 Improvvisamente, però, guardarono attorno e non videro più nessuno con loro, tranne il solo Gesù. 9 Mentre scendevano dal monte, ordinò espressamente loro di non narrare a nessuno quello che avevano visto, finché il Figlio dell'uomo non fosse sorto dai morti. 10 E presero a cuore la parola, ma ragionavano fra loro su ciò che volesse dire questo sorgere dai morti. 11 E lo interrogavano, dicendo: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?" 12 Egli disse loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come mai è scritto del Figlio dell'uomo che deve subire molte sofferenze ed essere trattato con disprezzo? 13 Ma io vi dico: Elia, in effetti, è venuto, e gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come è scritto di lui". 14 Or essendo venuti verso gli altri discepoli, notarono intorno a loro una grande folla e degli scribi che disputavano con loro. 15 Ma appena tutta la folla lo scorse rimase attonita, e, correndo verso di lui, lo salutava. 16 Ed egli chiese loro: "Di che disputate con loro?" 17 E uno della folla gli rispose: "Maestro, ti ho condotto mio figlio perché ha uno spirito senza parola; 18 e dovunque lo afferri, lo sbatte a terra, e [il fanciullo] schiuma e digrigna i denti e perde le forze. E ho detto ai tuoi discepoli di espellerlo, ma non hanno potuto". 19 Rispondendo, egli disse loro: "Generazione senza fede, fino a quando devo stare con voi? Fino a quando vi devo sopportare? Conducetemelo". 20 E glielo condussero. Ma alla vista di lui lo spirito subito gettò [il fanciullo] in convulsioni, e questi dopo esser caduto a terra si rivoltolava, schiumando. 21 Ed egli chiese a suo padre: "Da quanto tempo gli accade questo?" Disse: "Dall'infanzia; 22 e più volte lo ha gettato nel fuoco e nell'acqua per distruggerlo. Ma se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". 23 Gesù gli disse: "Quell'espressione: 'Se puoi'! In effetti, ogni cosa è possibile a chi ha fede". 24 Immediatamente, gridando, il padre del bambino diceva: "Ho fede! Aiutami dove ho bisogno di fede!" 25 Notando che una folla accorreva verso [di loro], Gesù rimproverò ora lo spirito impuro, dicendogli: "Spirito senza parola e sordo, te lo ordino, esci da lui e non entrare più in lui". 26 E dopo aver gridato e aver avuto molte convulsioni uscì; e [il fanciullo] divenne come morto, tanto che la maggior parte di loro diceva: "È morto!" 27 Ma Gesù lo prese per la mano e lo sollevò, ed egli si alzò. 28 E dopo che fu entrato in una casa i suoi discepoli gli chiedevano privatamente: "Perché noi non l'abbiamo potuto espellere?" 29 Ed egli disse loro: "Questa specie non può uscire con nulla se non con la preghiera". 30 Di là partirono e se ne andarono per la Galilea, ma non volle che alcuno venisse a saperlo. 31 Poiché insegnava ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani degli uomini, e lo uccideranno, ma, nonostante venga ucciso, sorgerà tre giorni dopo". 32 Comunque, non capivano la parola e avevano timore di interrogarlo. 33 E vennero a Capernaum. Or quando fu dentro la casa fece loro la domanda: "Di che discutevate per la strada?" 34 Essi tacevano, poiché per la strada avevano discusso fra loro su chi era il più grande. 35 E si mise a sedere, e chiamati i dodici disse loro: "Se qualcuno vuol essere il primo, dev'essere l'ultimo di tutti e ministro di tutti". 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro, gli mise le braccia attorno e disse loro: 37 "Chiunque riceve uno di questi bambini in base al mio nome, riceve me; e chiunque riceve me, riceve non [solo] me, ma [anche] colui che mi ha mandato". 38 Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto un uomo che espelleva demoni usando il tuo nome e abbiamo cercato di impedirglielo, perché non ci accompagnava". 39 Ma Gesù disse: "Non cercate di impedirglielo, poiché non c'è nessuno che faccia un'opera potente in base al mio nome che possa subito insultarmi; 40 perché chi non è contro di noi è per noi. 41 Poiché chiunque vi darà da bere un calice d'acqua perché appartenete a Cristo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa. 42 Ma chiunque farà inciampare uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui se gli si mettesse intorno al collo una macina da mulino come quella che viene fatta girare da un asino e fosse lanciato effettivamente nel mare. 43 "E se la tua mano ti fa inciampare, tagliala; è meglio per te entrare nella vita storpio che andare con due mani nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. 44 - 45 E se il tuo piede ti fa inciampare, taglialo; è meglio per te entrare nella vita zoppo che essere lanciato con due piedi nella Geenna. 46 - 47 E se il tuo occhio ti fa inciampare, gettalo via; è meglio per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio che essere lanciato con due occhi nella Geenna, 48 dove il loro baco non muore e il fuoco non si spegne. 49 "Poiché ognuno dev'essere salato con fuoco. 50 Il sale è eccellente; ma se il sale perde il suo sapore, con che cosa lo condirete? Abbiate sale in voi stessi e mantenete la pace gli uni con gli altri". 10 Di là si levò e venne alle frontiere della Giudea e al di là del Giordano, e di nuovo le folle si radunarono presso di lui, e, com'era sua abitudine, di nuovo si mise a insegnare loro. 2 Ora si accostarono i farisei e, per metterlo alla prova, gli chiedevano se era lecito a un uomo divorziare dalla moglie. 3 Rispondendo, disse loro: "Che vi ha comandato Mosè?" 4 Essi dissero: "Mosè ha concesso di scrivere un certificato di ripudio e di divorziare [da lei]". 5 Ma Gesù disse loro: "Per la durezza dei vostri cuori vi ha scritto questo comandamento. 6 Comunque, dal principio della creazione 'Egli li fece maschio e femmina. 7 Per questo motivo l'uomo lascerà suo padre e sua madre, 8 e i due saranno una sola carne'; così che non sono più due, ma una sola carne. 9 Perciò quello che Dio ha aggiogato insieme l'uomo non lo separi". 10 E di nuovo nella casa i discepoli lo interrogavano su questo. 11 Ed egli disse loro: "Chiunque divorzia da sua moglie e ne sposa un'altra commette adulterio contro di lei, 12 e se una donna, dopo aver divorziato da suo marito, ne sposa un altro, commette adulterio". 13 Ora gli conducevano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli li rimproveravano. 14 Veduto ciò, Gesù si indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me; non cercate di impedirglielo, poiché il regno di Dio appartiene a tali [persone]. 15 Veramente vi dico: Chiunque non riceve il regno di Dio come un bambino non vi entrerà affatto". 16 E prese i bambini fra le braccia e li benediceva, ponendo su di loro le mani. 17 E mentre usciva per mettersi in cammino, un uomo corse e cadde in ginocchio davanti a lui e gli fece la domanda: "Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?" 18 Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, Dio. 19 Tu conosci i comandamenti: 'Non assassinare, non commettere adulterio, non rubare, non rendere falsa testimonianza, non defraudare, onora tuo padre e tua madre' ". 20 L'uomo gli disse: "Maestro, ho osservato tutte queste cose fin dalla mia giovinezza". 21 Guardandolo, Gesù provò amore per lui e gli disse: "Una cosa ti manca: Va, vendi quanto hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni, sii mio seguace". 22 Ma a [questa] parola egli si rattristò e se ne andò addolorato, poiché possedeva molti beni. 23 E guardatosi attorno, Gesù disse ai suoi discepoli: "Quanto sarà difficile per quelli che hanno denaro entrare nel regno di Dio!" 24 Ma i discepoli si sorpresero alle sue parole. In risposta, di nuovo Gesù disse loro: "Figli, come è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile a un cammello passare per la cruna di un ago che a un ricco entrare nel regno di Dio". 26 Essi si stupirono ancora di più e gli dissero: "Chi, in realtà, può essere salvato?" 27 Fissandoli, Gesù disse: "Agli uomini è impossibile, ma non a Dio, poiché a Dio ogni cosa è possibile". 28 Pietro cominciò a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito". 29 Gesù disse: "Veramente vi dico: Non c'è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, 30 non riceva ora, in questo periodo di tempo, cento volte tanto, di case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna. 31 Comunque, molti che sono primi saranno ultimi, e gli ultimi primi". 32 Ora erano in cammino, salendo a Gerusalemme, e Gesù andava davanti a loro, e provarono meraviglia; ma quelli che seguivano avevano timore. Di nuovo prese i dodici in disparte e cominciò a dire loro queste cose che stavano per accadergli: 33 "Ecco che saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte e lo consegneranno a [uomini del]le nazioni, 34 e lo scherniranno e gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e lo uccideranno, ma tre giorni dopo sorgerà". 35 E Giacomo e Giovanni, i due figli di Zebedeo, gli si avvicinarono e gli dissero: "Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". 36 Egli disse loro: "Che volete che vi faccia?" 37 Gli dissero: "Concedici di sedere uno alla tua destra e uno alla tua sinistra, nella tua gloria". 38 Ma Gesù disse loro: "Non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo o essere battezzati col battesimo con cui io sono battezzato?" 39 Gli dissero: "Lo possiamo". Allora Gesù disse loro: "Voi berrete il calice che io bevo, e sarete battezzati col battesimo con cui io sono battezzato. 40 Comunque, in quanto a sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma appartiene a coloro per i quali è stato preparato". 41 E quando gli altri dieci lo udirono, cominciarono a indignarsi contro Giacomo e Giovanni. 42 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: "Voi sapete che quelli che sono reputati governanti delle nazioni le signoreggiano e i loro grandi esercitano autorità su di esse. 43 Non sarà così fra voi; ma chiunque vorrà divenire grande fra voi dovrà essere vostro ministro, 44 e chiunque vorrà essere il primo fra voi dovrà essere schiavo di tutti. 45 Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti". 46 E vennero a Gerico. Ma mentre egli e i suoi discepoli e una considerevole folla uscivano da Gerico, Bartimeo (il figlio di Timeo), un mendicante cieco, sedeva presso la strada. 47 Udito che era Gesù il Nazareno, cominciò a gridare, dicendo: "Figlio di Davide, Gesù, abbi misericordia di me!" 48 Allora molti gli dicevano rigorosamente di tacere; ma egli gridava ancora di più: "Figlio di Davide, abbi misericordia di me!" 49 E Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo". E chiamarono il cieco, dicendogli: "Fatti coraggio, alzati, ti chiama". 50 Gettando via il suo mantello, egli saltò in piedi e andò da Gesù. 51 E, rispondendogli, Gesù disse: "Che vuoi che ti faccia?" Il cieco gli disse: "Rabbòni, fammi ricuperare la vista". 52 E Gesù gli disse: "Va, la tua fede ti ha sanato". E immediatamente ricuperò la vista, e lo seguiva per la strada. 11 Or quando si avvicinavano a Gerusalemme, a Betfage e a Betania presso il monte degli Ulivi, inviò due dei suoi discepoli 2 e disse loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e appena vi sarete entrati troverete un puledro legato, sul quale non si è ancora seduto nessuno del genere umano; scioglietelo e conducetelo. 3 E se qualcuno vi dice: 'Perché fate questo?' dite: 'Il Signore ne ha bisogno e lo rimanderà subito qui' ". 4 E andati, trovarono il puledro legato alla porta, di fuori, sulla via laterale, e lo sciolsero. 5 Ma alcuni di quelli che stavano là dicevano loro: "Che fate sciogliendo il puledro?" 6 Essi dissero a questi come Gesù aveva detto; e li lasciarono andare. 7 E condussero il puledro a Gesù, e misero su di esso i loro mantelli, ed egli vi sedette sopra. 8 E molti stesero i loro mantelli sulla strada, ma altri tagliarono del fogliame dai campi. 9 E quelli che andavano avanti e quelli che venivano dietro gridavano: "Salva, preghiamo! Benedetto colui che viene nel nome di Geova! 10 Benedetto il regno, che viene, del nostro padre Davide! Salva, preghiamo, nei luoghi altissimi!" 11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio; e guardò attorno ogni cosa, ed essendo l'ora già tarda, uscì verso Betania con i dodici. 12 Il giorno dopo, quando erano usciti da Betania, ebbe fame. 13 E avendo scorto da lontano un fico che aveva foglie, andò a vedere se per caso vi trovasse qualcosa. Ma, avvicinatosi, non trovò nient'altro che foglie, poiché non era la stagione dei fichi. 14 E, presa la parola, gli disse: "Nessuno mangi più frutto da te in eterno". E i suoi discepoli ascoltavano. 15 Ora vennero a Gerusalemme. Là entrò nel tempio e cominciò a scacciare quelli che vendevano e compravano nel tempio, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e i sedili di quelli che vendevano colombe; 16 e non lasciava che alcuno portasse un utensile attraverso il tempio, 17 ma insegnava, dicendo: "Non è scritto: 'La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni'? Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni". 18 E i capi sacerdoti e gli scribi lo udirono e cercavano il modo di distruggerlo; perché avevano timore di lui, poiché tutta la folla si stupiva di continuo del suo insegnamento. 19 E quando si fece tardi, uscivano dalla città. 20 Ma quando passavano la mattina di buon'ora, videro il fico già seccato dalle radici. 21 E Pietro, ricordandosene, gli disse: "Rabbi, vedi, il fico che hai maledetto si è seccato". 22 E rispondendo Gesù disse loro: "Abbiate fede in Dio. 23 Veramente vi dico che chiunque dice a questo monte: 'Sollevati e gettati nel mare', e non dubita in cuor suo ma ha fede che quello che dice avverrà, gli sarà fatto. 24 Per questo vi dico: Tutte le cose che chiedete pregando, abbiate fede di averle praticamente ricevute, e le avrete. 25 E quando state in piedi pregando, perdonate qualunque cosa abbiate contro qualcuno; affinché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni i vostri falli". 26 - 27 E vennero di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli camminava nel tempio, i capi sacerdoti e gli scribi e gli anziani, venuti da lui, 28 gli dicevano: "Con quale autorità fai queste cose? o chi ti ha dato questa autorità di fare queste cose?" 29 Gesù disse loro: "Io vi farò una domanda. Rispondetemi, e anch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi". 31 Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: "Se diciamo: 'Dal cielo', egli dirà: 'Perché, dunque, non gli avete creduto?' 32 Ma osiamo dire: 'Dagli uomini'?" . . . Essi avevano timore della folla, poiché tutti questi ritenevano che Giovanni era stato veramente un profeta. 33 E rispondendo a Gesù dissero: "Non sappiamo". E Gesù disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose".12 E cominciò a parlare loro con illustrazioni: "Un uomo piantò una vigna, e vi pose intorno una siepe, e scavò una vasca per lo strettoio ed eresse una torre, e l'affittò a dei coltivatori e fece un viaggio all'estero. 2 E nella sua stagione mandò uno schiavo dai coltivatori, per avere dai coltivatori parte dei frutti della vigna. 3 Ma essi lo presero, lo batterono e lo mandarono via a mani vuote. 4 E di nuovo mandò da loro un altro schiavo; e questo lo colpirono sulla testa e lo disonorarono. 5 E mandò un altro, e questo lo uccisero; e molti altri, dei quali alcuni li batterono e altri li uccisero. 6 Ne aveva ancora uno, un figlio diletto. Lo mandò per ultimo da loro, dicendo: 'Rispetteranno mio figlio'. 7 Ma quei coltivatori dissero fra loro: 'Costui è l'erede. Venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra'. 8 E presolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9 Che farà il proprietario della vigna? Egli verrà e distruggerà i coltivatori, e darà la vigna ad altri. 10 Non avete mai letto questa scrittura: 'La pietra che gli edificatori hanno rigettato, questa è divenuta la principale pietra angolare. 11 Questo è stato fatto da Geova, ed è meraviglioso agli occhi nostri'?" 12 Allora cercavano il modo di afferrarlo, ma avevano timore della folla, poiché compresero che aveva detto l'illustrazione pensando a loro. E lasciatolo, se ne andarono. 13 Gli mandarono poi alcuni dei farisei e dei seguaci del partito di Erode, per sorprenderlo nelle sue parole. 14 Arrivati, questi gli dissero: "Maestro, sappiamo che sei verace e che non ti curi di nessuno, poiché non guardi l'aspetto esteriore degli uomini, ma insegni la via di Dio secondo verità: È lecito pagare il tributo a Cesare o no? 15 Dobbiamo pagare o non dobbiamo pagare?" Scorgendo la loro ipocrisia, egli disse loro: "Perché mi mettete alla prova? Portatemi un denaro perché lo veda". 16 Ne portarono uno. Ed egli disse loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?" Gli dissero: "Di Cesare". 17 Quindi Gesù disse: "Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio". E si meravigliavano di lui. 18 Ora vennero da lui i sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e gli fecero la domanda: 19 "Maestro, Mosè ci ha scritto che se il fratello di qualcuno muore e lascia la moglie ma non lascia un figlio, suo fratello deve prendere la moglie e suscitare da lei una progenie a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli; e il primo prese moglie, ma quando morì non lasciò progenie. 21 E la prese il secondo, ma morì senza lasciar progenie; e il terzo lo stesso. 22 E i sette non lasciarono progenie. Ultima di tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, di quale di loro sarà moglie? Poiché i sette l'ebbero in moglie". 24 Gesù disse loro: "Non sbagliate voi per questo, perché non conoscete né le Scritture né la potenza di Dio? 25 Poiché quando sorgono dai morti, gli uomini non si sposano né le donne sono date in matrimonio, ma sono come gli angeli nei cieli. 26 Ma riguardo ai morti, che sono destati, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli disse: 'Io sono l'Iddio di Abraamo e l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe'? 27 Egli non è l'Iddio dei morti, ma dei viventi. Voi vi sbagliate di molto". 28 Ora uno degli scribi che si era accostato e li aveva uditi disputare, sapendo che aveva risposto in modo eccellente, gli chiese: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?" 29 Gesù rispose: "Il primo è: 'Ascolta, Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova, 30 e tu devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza'. 31 Il secondo è questo: 'Devi amare il tuo prossimo come te stesso'. Non c'è altro comandamento più grande di questi". 32 Lo scriba gli disse: "Maestro, hai detto bene secondo verità: 'Egli è Uno solo, e non c'è altri che Lui'; 33 e questo amarlo con tutto il cuore e con tutto l'intendimento e con tutta la forza e questo amare il prossimo come se stessi vale assai più di tutti gli olocausti e i sacrifici". 34 Allora Gesù, discernendo che aveva risposto in modo intelligente, gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". Ma nessuno aveva più il coraggio d'interrogarlo. 35 Comunque, nel dare risposta, Gesù diceva insegnando nel tempio: "Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? 36 Mediante lo spirito santo Davide stesso disse: 'Geova ha detto al mio Signore: "Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi" '. 37 Davide stesso lo chiama 'Signore', ma com'è che egli è suo figlio?" E la grande folla lo ascoltava con piacere. 38 E nel suo insegnamento diceva: "Guardatevi dagli scribi che desiderano andare in giro in lunghe vesti e desiderano i saluti nei luoghi di mercato 39 e i primi posti nelle sinagoghe e i luoghi più eminenti ai pasti serali. 40 Essi sono quelli che divorano le case delle vedove e che per pretesto fanno lunghe preghiere; questi riceveranno un più grave giudizio". 41 E, sedutosi di fronte alle casse del tesoro, osservava come la folla gettava denaro nelle casse del tesoro; e molti ricchi gettavano molte monete. 42 Venne poi una povera vedova e gettò due monetine, che sono di minimo valore. 43 Allora chiamò a sé i suoi discepoli e disse loro: "Veramente vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti quelli che hanno gettato denaro nelle casse del tesoro; 44 poiché tutti vi hanno gettato del loro avanzo, ma essa, nella sua indigenza, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto il suo sostentamento". 13 Mentre usciva dal tempio uno dei suoi discepoli gli disse: "Maestro, vedi, che sorta di pietre e che sorta di edifici!" 2 Comunque, Gesù gli disse: "Vedi questi grandi edifici? Non sarà affatto lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata". 3 E mentre sedeva sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro e Giacomo e Giovanni e Andrea gli chiedevano privatamente: 4 "Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno quando tutte queste cose saranno destinate a giungere al termine?" 5 E Gesù cominciò a dire loro: "Badate che nessuno vi svii. 6 Molti verranno in base al mio nome, dicendo: 'Sono io', e svieranno molti. 7 Inoltre, quando udrete di guerre e di notizie di guerre, non ne siate atterriti; [queste cose] devono avvenire, ma non è ancora la fine. 8 "Poiché sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, ci saranno terremoti in un luogo dopo l'altro, ci sarà penuria di viveri. Queste cose sono il principio dei dolori di afflizione. 9 "In quanto a voi, prestate attenzione a voi stessi; vi consegneranno ai tribunali locali, e sarete battuti nelle sinagoghe e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, in testimonianza a loro. 10 E in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia. 11 Ma quando vi condurranno per consegnarvi, non siate ansiosi prima del tempo circa quello che direte; ma qualunque cosa vi sia data in quell'ora, ditela, poiché non sarete voi a parlare, ma lo spirito santo. 12 Inoltre, il fratello consegnerà a morte il fratello, e il padre il figlio, e i figli sorgeranno contro i genitori e li faranno morire; 13 e voi sarete oggetto di odio da parte di tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 14 "Comunque, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione stabilita dove non deve (il lettore usi discernimento), allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti. 15 Chi è sulla terrazza non scenda, né entri a prendere qualcosa dalla sua casa; 16 e chi è nel campo non torni alle cose [lasciate] dietro per prendere il suo mantello. 17 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! 18 Continuate a pregare affinché non avvenga d'inverno; 19 poiché quei giorni saranno [giorni di] tale tribolazione quale non ne è accaduta dal principio della creazione che Dio creò fino a quel tempo, né accadrà più. 20 Infatti, se Geova non avesse abbreviato i giorni, nessuna carne sarebbe salvata. Ma a motivo degli eletti che egli ha eletto, ha abbreviato i giorni. 21 "E allora, se qualcuno vi dice: 'Ecco, il Cristo è qui', 'ecco, è là', non [lo] credete. 22 Poiché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi da sviare, se possibile, gli eletti. 23 Ma voi, state in guardia; vi ho detto ogni cosa in anticipo. 24 "Ma in quei giorni, dopo tale tribolazione, il sole sarà oscurato, e la luna non darà la sua luce, 25 e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 26 E allora vedranno il Figlio dell'uomo venire nelle nubi con grande potenza e gloria. 27 Ed egli manderà quindi gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. 28 "Ora imparate dal fico l'illustrazione: Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29 Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 30 Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute. 31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32 "In quanto a quel giorno o a quell'ora nessuno sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre. 33 Continuate a stare in guardia, siate svegli, poiché non sapete quando è il tempo fissato. 34 È come un uomo che, facendo un viaggio all'estero, lasciò la sua casa e diede l'autorità ai suoi schiavi, a ciascuno il suo lavoro, e comandò al portiere di vigilare. 35 Perciò siate vigilanti, poiché non sapete quando verrà il signore della casa, se sul tardi o a mezzanotte o al canto del gallo o la mattina di buon'ora, 36 affinché, arrivando all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37 Ma quello che dico a voi lo dico a tutti: Siate vigilanti". 14 Ora due giorni dopo era la pasqua e [la festa de]i pani non fermentati. E i capi sacerdoti e gli scribi cercavano come afferrarlo con un astuto stratagemma e ucciderlo; 2 poiché ripetutamente dicevano: "Non alla festa; affinché non ci sia un tumulto del popolo". 3 E mentre egli era a Betania nella casa di Simone il lebbroso, giacendo al pasto, venne una donna con un astuccio di alabastro di olio profumato, nardo genuino, molto costoso. Rotto l'astuccio di alabastro, essa glielo versava sulla testa. 4 Allora ci furono alcuni che espressero indignazione fra di loro: "Perché si è fatto questo spreco d'olio profumato? 5 Poiché quest'olio profumato si poteva vendere per più di trecento denari e dare ai poveri!" E provavano grande dispiacere verso di lei. 6 Ma Gesù disse: "Lasciatela stare. Perché cercate di darle fastidio? Essa ha fatto verso di me un'opera eccellente. 7 Poiché i poveri li avete sempre con voi, e quando volete potete sempre fare loro del bene, ma non avrete sempre me. 8 Essa ha fatto ciò che poteva; si è impegnata a mettere in anticipo olio profumato sul mio corpo in vista della sepoltura. 9 Veramente vi dico: Dovunque la buona notizia sarà predicata, in tutto il mondo, anche ciò che questa donna ha fatto sarà detto in ricordo di lei". 10 E Giuda Iscariota, uno dei dodici, se ne andò dai capi sacerdoti per consegnarlo loro. 11 Ed essi, uditolo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro d'argento. Ed egli cercava come tradirlo in un tempo opportuno. 12 Ora il primo giorno dei pani non fermentati, quando abitualmente sacrificavano la [vittima della] pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu mangi la pasqua?" 13 Allora mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: "Andate in città, e vi verrà incontro un uomo che porta un vaso di terracotta [pieno] d'acqua. Seguitelo, 14 e dovunque entri dite al padrone di casa: 'Il Maestro dice: "Dov'è la stanza degli ospiti in cui io possa mangiare la pasqua con i miei discepoli?" ' 15 Ed egli vi mostrerà una grande stanza superiore, mobiliata e pronta; e lì preparate per noi". 16 E i discepoli uscirono, ed entrati in città trovarono come egli aveva detto loro; e prepararono la pasqua. 17 Fattosi sera, egli venne con i dodici. 18 E mentre giacevano a tavola e mangiavano, Gesù disse: "Veramente vi dico: Uno di voi, che sta mangiando con me, mi tradirà". 19 Essi cominciarono ad addolorarsi e a dirgli uno per uno: "Non sono io, vero?" 20 Egli disse loro: "È uno dei dodici, che sta intingendo con me nella scodella comune. 21 È vero che il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell'uomo mediante il quale il Figlio dell'uomo è tradito! Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato". 22 E mentre continuavano a mangiare, egli prese un pane, disse una benedizione, lo spezzò e lo diede loro, e disse: "Prendete, questo significa il mio corpo". 23 E preso un calice, rese grazie e lo diede loro, e tutti ne bevvero. 24 E disse loro: "Questo significa il mio 'sangue del patto', che dev'essere versato a favore di molti. 25 Veramente vi dico: Non berrò più del prodotto della vite fino a quel giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio". 26 Infine, dopo aver cantato lodi, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27 E Gesù disse loro: "Inciamperete tutti, perché è scritto: 'Colpirò il pastore, e le pecore saranno disperse'. 28 Ma dopo che sarò stato destato, andrò davanti a voi in Galilea". 29 Ma Pietro gli disse: "Anche se tutti gli altri inciamperanno, io non inciamperò". 30 Allora Gesù gli disse: "Veramente ti dico: Oggi, sì, questa notte, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte". 31 Ma egli ancor più diceva: "Se dovrò morire con te, non ti rinnegherò affatto". Anche tutti gli altri dicevano la stessa cosa. 32 E vennero a un luogo il cui nome era Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedete qui mentre io prego". 33 E presi con sé Pietro e Giacomo e Giovanni, cominciò a essere attonito e gravemente turbato. 34 E disse loro: "L'anima mia è profondamente addolorata, fino alla morte. Restate qui e siate vigilanti". 35 E andando un po' avanti cadeva a terra e pregava che, se possibile, passasse da lui quell'ora. 36 E proseguì, dicendo: "Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; rimuovi da me questo calice. Tuttavia non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi". 37 E venne e li trovò addormentati, e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non hai avuto la forza di vigilare nemmeno un'ora? 38 Vigilate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito, certo, è desideroso, ma la carne è debole". 39 E andò via di nuovo e pregò, dicendo la stessa parola. 40 E di nuovo venne e li trovò addormentati, poiché i loro occhi erano aggravati e non sapevano quindi che cosa rispondergli. 41 E venne la terza volta e disse loro: "In un tempo come questo voi dormite e vi riposate! Basta! L'ora è venuta! Ecco, il Figlio dell'uomo è consegnato nelle mani dei peccatori. 42 Alzatevi, andiamo. Ecco, il mio traditore si è avvicinato". 43 E immediatamente, mentre parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e con lui una folla con spade e bastoni [mandata] dai capi sacerdoti e dagli scribi e dagli anziani. 44 Ora il suo traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: "Chi bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via al sicuro". 45 E venuto, subito gli si accostò, dicendo: "Rabbi!" e lo baciò molto teneramente. 46 Ed essi gli misero le mani addosso e lo arrestarono. 47 Comunque, uno di quelli che stavano lì accanto trasse la sua spada e colpì lo schiavo del sommo sacerdote, staccandogli l'orecchio. 48 Ma Gesù, presa la parola, disse loro: "Siete usciti con spade e bastoni come contro un ladrone per arrestarmi? 49 Giorno dopo giorno ero con voi nel tempio a insegnare e non mi avete arrestato. Tuttavia, questo avviene perché si adempiano le Scritture". 50 E tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51 Ma un giovane che indossava una veste di lino fine sul [corpo] nudo lo seguiva da vicino; e cercarono di afferrarlo, 52 ma egli si lasciò dietro la veste di lino e se ne fuggì nudo. 53 Ora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e tutti i capi sacerdoti e gli anziani e gli scribi si riunirono. 54 Ma Pietro, da lontano, lo seguì fino al cortile del sommo sacerdote; e sedeva insieme ai servitori della casa, riscaldandosi davanti alla luce del fuoco. 55 Nel frattempo i capi sacerdoti e l'intero Sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non ne trovavano alcuna. 56 Molti, in realtà, rendevano falsa testimonianza contro di lui, ma le loro testimonianze non erano concordi. 57 E alcuni, levatisi, rendevano falsa testimonianza contro di lui, dicendo: 58 "Noi lo abbiamo udito dire: 'Io abbatterò questo tempio che è stato fatto con mani e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto con mani' ". 59 Ma neppure su queste cose la loro testimonianza era concorde. 60 Infine il sommo sacerdote si alzò in mezzo a loro e interrogò Gesù, dicendo: "Non rispondi nulla? Che testimoniano questi contro di te?" 61 Ma egli taceva e non diede nessuna risposta. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogava, dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?" 62 Quindi Gesù disse: "Lo sono; e voi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza e venire con le nubi del cielo". 63 Allora il sommo sacerdote si strappò le vesti e disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia. Che ve ne sembra?" Tutti lo condannarono come reo di morte. 65 E alcuni cominciarono a sputargli addosso e a coprirgli tutta la faccia e a colpirlo con i pugni, dicendogli: "Profetizza!" E, schiaffeggiandolo, i servitori del tribunale lo presero. 66 Ora mentre Pietro era di sotto nel cortile, venne una delle serve del sommo sacerdote, 67 e, visto Pietro che si riscaldava, lo guardò fisso, dicendo: "Anche tu eri col Nazareno, con questo Gesù". 68 Ma egli lo negò, dicendo: "Non lo conosco né capisco ciò che dici", e se ne andò fuori nel vestibolo. 69 E la serva, scortolo, cominciò di nuovo a dire a quelli che stavano lì accanto: "Questo è uno di loro". 70 Di nuovo egli lo negava. E dopo un po', quelli che stavano lì accanto dicevano ancora una volta a Pietro: "Certamente tu sei uno di loro, poiché, infatti, sei galileo". 71 Ma egli cominciò a maledire e a giurare: "Non conosco quest'uomo di cui parlate". 72 E immediatamente un gallo cantò una seconda volta; e Pietro ricordò la parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". E accasciatosi, scoppiò a piangere. 15 E immediatamente, all'alba, i capi sacerdoti con gli anziani e gli scribi, sì, tutto il Sinedrio, tennero consiglio e, legato Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato. 2 E Pilato gli fece la domanda: "Sei tu il re dei giudei?" Rispondendo, gli disse: "Tu stesso [lo] dici". 3 Ma i capi sacerdoti lo accusavano di molte cose. 4 E Pilato lo interrogava di nuovo, dicendo: "Non rispondi nulla? Vedi quante accuse presentano contro di te". 5 Ma Gesù non diede ulteriore risposta, tanto che Pilato si meravigliava. 6 Ora, di festa in festa egli liberava loro un prigioniero, quello che richiedevano. 7 Allora c'era il cosiddetto Barabba in legami con i sediziosi, che nella loro sedizione avevano commesso assassinio. 8 E la folla, salita, cominciò a fare richiesta secondo quanto egli era solito far loro. 9 Pilato rispose loro, dicendo: "Volete che vi liberi il re dei giudei?" 10 Poiché sapeva che i capi sacerdoti lo avevano consegnato per invidia. 11 Ma i capi sacerdoti incitarono la folla perché piuttosto liberasse loro Barabba. 12 Di nuovo Pilato rispose, dicendo loro: "Che farò, dunque, di colui che chiamate il re dei giudei?" 13 Ancora una volta gridarono: "Al palo!" 14 Ma Pilato proseguì dicendo loro: "Perché, che ha fatto di male?" Ma essi gridavano ancora di più: "Al palo!" 15 Allora Pilato, desiderando soddisfare la folla, liberò loro Barabba, e, dopo aver fatto sferzare Gesù, lo consegnò perché fosse messo al palo. 16 I soldati lo condussero ora nel cortile, cioè nel palazzo del governatore; e radunarono l'intero reparto delle truppe, 17 e lo rivestirono di porpora e, intrecciata una corona di spine, gliela misero. 18 E cominciarono a salutarlo: "Buon giorno, re dei giudei!" 19 E lo percuotevano sulla testa con una canna e gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, gli rendevano omaggio. 20 Infine, dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e lo rivestirono con le sue vesti. E lo condussero fuori per metterlo al palo. 21 E costrinsero un passante, un certo Simone di Cirene, che veniva dai campi, il padre di Alessandro e di Rufo, a prestare servizio, sollevando il suo palo di tortura. 22 E lo condussero al luogo [detto] Gòlgotha, che tradotto significa: Luogo del Teschio. 23 Qui cercarono di dargli vino drogato con mirra, ma egli non lo volle prendere. 24 E lo misero al palo e distribuirono le sue vesti, gettando la sorte su di esse per vedere ciò che ciascuno avrebbe preso. 25 Ed era la terza ora, e lo misero al palo. 26 E l'iscrizione dell'accusa contro di lui era scritta di sopra: "Il re dei giudei". 27 Inoltre, misero al palo due ladroni con lui, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. 28 - 29 E quelli che passavano di là parlavano ingiuriosamente di lui, scuotendo la testa e dicendo: "Ehi! Tu che abbattevi il tempio e lo edificavi in tre giorni, 30 salva te stesso scendendo dal palo di tortura". 31 In modo simile anche i capi sacerdoti lo schernivano fra loro con gli scribi, dicendo: "Ha salvato altri; non può salvare se stesso! 32 Scenda ora il Cristo, il re d'Israele, dal palo di tortura, affinché vediamo e crediamo". Anche quelli che erano al palo insieme a lui lo biasimavano. 33 Quando venne la sesta ora, le tenebre scesero su tutto il paese fino alla nona ora. 34 E alla nona ora Gesù chiamò ad alta voce: "Elì, Elì, lamà sabachthàni?" che tradotto significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" 35 E alcuni di quelli che stavano lì accanto, uditolo, dicevano: "Vedi, chiama Elia". 36 Ma uno corse, inzuppò una spugna di vino acido, la pose su una canna e gli dava da bere, dicendo: "Lasciate stare! Vediamo se Elia viene a calarlo giù". 37 Ma Gesù emise un alto grido e spirò. 38 E la cortina del santuario si squarciò in due da cima a fondo. 39 Or quando l'ufficiale dell'esercito, che stava lì accanto, di fronte a lui, ebbe visto che era spirato in queste circostanze, disse: "Certamente quest'uomo era il Figlio di Dio". 40 C'erano anche delle donne che guardavano da lontano, fra cui Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il Minore e di Iose, e Salome, 41 che quando egli era in Galilea lo accompagnavano e lo servivano, e molte altre donne che erano salite insieme a lui a Gerusalemme. 42 Ora, essendo già tardo pomeriggio, e poiché era la Preparazione, cioè il giorno prima del sabato, 43 venne Giuseppe di Arimatea, rispettabile membro del Consiglio, che aspettava anche lui il regno di Dio. E, fattosi coraggio, andò davanti a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44 Ma Pilato si domandava se egli era già morto, e, chiamato l'ufficiale dell'esercito, gli chiese se era già morto. 45 E accertatosi dall'ufficiale dell'esercito, concesse il cadavere a Giuseppe. 46 Quindi egli comprò un panno di lino fine e lo calò giù, lo avvolse nel panno di lino fine e lo pose in una tomba scavata in un masso di roccia; e rotolò una pietra alla porta della tomba commemorativa. 47 Ma Maria Maddalena e Maria madre di Iose continuavano a guardare dove era stato posto. 16 E quando fu passato il sabato, Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo, e Salome comprarono aromi per venire a spalmarglieli. 2 E il primo giorno della settimana vennero molto presto alla tomba commemorativa, quando era sorto il sole. 3 E dicevano l'una all'altra: "Chi ci rotolerà la pietra dalla porta della tomba commemorativa?" 4 Ma alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, benché fosse molto grande. 5 Quando entrarono nella tomba commemorativa, videro un giovane seduto a destra, vestito di una lunga veste bianca, e rimasero attonite. 6 Egli disse loro: "Smettete di essere attonite. Voi cercate Gesù il Nazareno, che fu messo al palo. Egli è stato destato, non è qui. Vedete il luogo dove lo posero. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: 'Egli va davanti a voi in Galilea; là lo vedrete, come vi disse' ". 8 E, uscite, fuggirono dalla tomba commemorativa, poiché erano prese da tremore e forte emozione. E non dissero nulla a nessuno, poiché avevano timore. CONCLUSIONE BREVE Alcuni recenti manoscritti e versioni contengono dopo Marco 16:8 una conclusione breve, come segue: Ma tutte le cose che erano state loro comandate le narrarono brevemente a quelli che erano intorno a Pietro. Inoltre, dopo queste cose, Gesù stesso mandò per mezzo d'essi, dall'oriente all'occidente, la santa e incorruttibile proclamazione della salvezza eterna. CONCLUSIONE LUNGA Certi antichi manoscritti (ACD) e versioni (VgSyc,p) aggiungono la seguente conclusione lunga, che è però omessa da !BSysArm: 9 Dopo essere sorto di buon'ora il primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva espulso sette demoni. 10 Essa andò a riferirlo a quelli che erano stati con lui, mentre si lamentavano e piangevano. 11 Ma essi, udito che era tornato in vita ed era stato visto da lei, non credettero. 12 Inoltre, dopo queste cose apparve in un'altra forma a due di loro che erano in cammino, mentre andavano nei campi; 13 ed essi tornarono e lo riferirono agli altri. Né credettero a questi. 14 Ma poi apparve agli undici stessi mentre giacevano a tavola, e biasimò la loro mancanza di fede e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l'avevano visto ora destato dai morti. 15 E disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate la buona notizia a tutta la creazione. 16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, ma chi non avrà creduto sarà condannato. 17 Inoltre, questi segni accompagneranno quelli che avranno creduto: Mediante l'uso del mio nome espelleranno demoni, parleranno in lingue, 18 e prenderanno serpenti con le mani, e se berranno qualcosa di mortale non farà loro nessun male. Porranno le mani sui malati e questi staranno bene". 19 E il Signore Gesù, dopo aver parlato loro, fu quindi assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 Così essi uscirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava con loro e sosteneva il messaggio con i segni che lo accompagnavano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Luca

1 Poiché molti si sono accinti a compilare un racconto dei fatti ai quali si presta fra noi piena fede, 2 come ce li hanno tramandati coloro che dal principio furono testimoni oculari e divennero servitori del messaggio, 3 ho deciso anch'io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall'inizio, di scriverteli in ordine logico, eccellentissimo Teofilo, 4 affinché tu conosca appieno la certezza delle cose che ti sono state insegnate oralmente. 5 Ai giorni di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria della divisione di Abia, e sua moglie era delle figlie di Aaronne e il suo nome era Elisabetta. 6 Entrambi erano giusti dinanzi a Dio perché camminavano irreprensibilmente secondo tutti i comandamenti e le esigenze legali di Geova. 7 Ma non avevano nessun figlio, perché Elisabetta era sterile ed entrambi erano avanti negli anni. 8 Ora, servendo egli dinanzi a Dio come sacerdote nel compito assegnato alla sua divisione, 9 secondo la pratica solenne dell'ufficio sacerdotale venne il suo turno di offrire l'incenso quando entrò nel santuario di Geova; 10 e tutta la moltitudine del popolo stava fuori a pregare nell'ora in cui si offriva l'incenso. 11 L'angelo di Geova gli apparve, in piedi alla destra dell'altare dell'incenso. 12 Vedendolo, Zaccaria si turbò e timore cadde su di lui. 13 Comunque, l'angelo gli disse: "Non aver timore, Zaccaria, perché la tua supplicazione è stata udita favorevolmente, e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e tu gli dovrai mettere nome Giovanni. 14 E tu proverai gioia e grande allegrezza e molti si rallegreranno della sua nascita; 15 poiché sarà grande dinanzi a Geova. Ma non dovrà bere né vino né bevanda forte e sarà pieno di spirito santo fin dal seno di sua madre; 16 e farà tornare molti dei figli d'Israele a Geova loro Dio. 17 E andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per far tornare i cuori dei padri ai figli e i disubbidienti alla saggezza dei giusti, per preparare a Geova un popolo ben disposto". 18 E Zaccaria disse all'angelo: "Come sarò sicuro di questo? Poiché io sono d'età avanzata e mia moglie è avanti negli anni". 19 Rispondendo, l'angelo gli disse: "Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio, e sono stato mandato a parlarti e a dichiararti la buona notizia di queste cose. 20 Ma, ecco, tacerai e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si adempiranno nel loro tempo fissato". 21 Nel frattempo il popolo era in attesa di Zaccaria e si meravigliava che si attardasse nel santuario. 22 Ma quando uscì non poteva parlare loro, e compresero che aveva visto nel santuario una visione soprannaturale; e faceva loro dei segni, ma rimase muto. 23 Or quando i giorni del suo servizio pubblico furono compiuti, se ne andò a casa sua. 24 Ma dopo quei giorni sua moglie Elisabetta rimase incinta; e si nascose per cinque mesi, dicendo: 25 "Così ha agito con me Geova in questi giorni nei quali mi ha rivolto la sua attenzione per togliere il mio biasimo fra gli uomini". 26 Nel sesto mese l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret, 27 da una vergine promessa in matrimonio a un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. 28 E quando fu entrato da lei, le disse: "Buon giorno, altamente favorita, Geova è con te". 29 Ma alla parola essa fu profondamente turbata e ragionava su che sorta di saluto fosse questo. 30 E l'angelo le disse: "Non aver timore, Maria, poiché hai trovato favore presso Dio; 31 ed ecco, concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio, e dovrai mettergli nome Gesù. 32 Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, 33 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non ci sarà fine". 34 Ma Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dato che non ho rapporti con un uomo?" 35 Rispondendo, l'angelo le disse: "Lo spirito santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Per questa ragione dunque quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta tua parente ha anch'essa concepito un figlio, nella sua vecchiaia, e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile; 37 perché presso Dio nessuna dichiarazione sarà un'impossibilità". 38 Quindi Maria disse: "Ecco, la schiava di Geova! Mi avvenga secondo la tua dichiarazione". Allora l'angelo partì da lei. 39 In quei giorni dunque Maria si alzò e andò in fretta nel paese montagnoso, in una città di Giuda, 40 ed entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 41 E, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le saltò nel seno; ed Elisabetta fu piena di spirito santo, 42 e proruppe in un alto grido e disse: "Benedetta sei tu fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno! 43 Come mai ho dunque questo (privilegio), che la madre del mio Signore venga da me? 44 Poiché, ecco, appena il suono del tuo saluto mi è giunto agli orecchi, il bambino è saltato con grande allegrezza nel mio seno. 45 E felice colei che ha creduto, perché ci sarà un completo adempimento delle cose che le sono state dette da parte di Geova". 46 E Maria disse: "La mia anima magnifica Geova, 47 e il mio spirito non può fare a meno di esultare in Dio mio Salvatore; 48 perché ha guardato l'umile condizione della sua schiava. Poiché, ecco, da ora in poi ogni generazione mi dichiarerà felice; 49 perché il Potente ha fatto per me opere grandi e santo è il suo nome; 50 e di generazione in generazione la sua misericordia è su quelli che lo temono. 51 Egli ha operato potentemente col suo braccio, ha disperso quelli che sono superbi nell'intenzione del loro cuore. 52 Ha deposto gli uomini potenti dai troni e ha esaltato i modesti; 53 ha pienamente saziato di cose buone gli affamati e ha mandato via a mani vuote quelli che avevano ricchezze. 54 È venuto in aiuto d'Israele suo servitore, per ricordare la misericordia, 55 come disse ai nostri antenati, ad Abraamo e al suo seme, in eterno". 56 E Maria rimase con lei circa tre mesi, quindi tornò a casa sua. 57 Ora si compì il tempo in cui Elisabetta doveva partorire, e generò un figlio. 58 E i vicini e i suoi parenti udirono che Geova aveva magnificato la sua misericordia verso di lei, e si rallegravano con lei. 59 E l'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e stavano per chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. 60 Ma sua madre rispose e disse: "No, davvero, ma si chiamerà Giovanni". 61 Allora le dissero: "Non c'è nessuno fra i tuoi parenti che si chiami con questo nome". 62 Quindi chiedevano al padre mediante cenni come voleva che si chiamasse. 63 Ed egli chiese una tavoletta e scrisse: "Il suo nome è Giovanni". Allora tutti si meravigliarono. 64 All'istante la sua bocca si aprì, la sua lingua si sciolse ed egli parlava, benedicendo Dio. 65 E tutti quelli che abitavano nel loro vicinato furono presi da timore; e in tutto il paese montagnoso della Giudea si parlava di tutte queste cose, 66 e tutti quelli che udirono le serbarono nel loro cuore, dicendo: "Che sarà realmente questo bambino?" Poiché la mano di Geova era davvero con lui. 67 E suo padre Zaccaria fu pieno di spirito santo, e profetizzò, dicendo: 68 "Benedetto sia Geova, l'Iddio d'Israele, perché ha rivolto la sua attenzione e ha operato la liberazione verso il suo popolo. 69 E ha suscitato per noi un corno di salvezza nella casa del suo servitore Davide, 70 così come, per mezzo della bocca dei suoi santi profeti dell'antichità, egli ha parlato 71 di una salvezza dai nostri nemici e dalla mano di tutti quelli che ci odiano; 72 per adempiere la misericordia relativa ai nostri antenati e ricordarsi del suo santo patto, 73 il giuramento che fece ad Abraamo nostro antenato, 74 per concederci, dopo essere stati liberati dalla mano dei nemici, il privilegio di rendergli sacro servizio senza timore, 75 con lealtà e giustizia, dinanzi a lui, per tutti i nostri giorni. 76 Ma in quanto a te, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, poiché andrai dinanzi a Geova per preparare le sue vie, 77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, 78 a motivo della tenera compassione del nostro Dio. Con questa (compassione) un'alba ci visiterà dall'alto, 79 per dar luce a quelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra della morte, per dirigere con successo i nostri piedi nella via della pace". 80 E il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, e rimase nei deserti fino al giorno in cui si mostrò apertamente a Israele. 2 Or in quei giorni fu emanato da Cesare Augusto il decreto che tutta la terra abitata si registrasse; 2 (questa prima registrazione ebbe luogo quando Quirinio era governatore della Siria); 3 e tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città. 4 Naturalmente, anche Giuseppe salì dalla Galilea, dalla città di Nazaret, (per recarsi) in Giudea, nella città di Davide, che si chiama Betleem, perché era della casa e della famiglia di Davide, 5 per essere registrato con Maria, che gli era stata data in matrimonio come promesso, (la quale) era ora incinta. 6 Mentre erano là, si compirono i giorni in cui essa doveva partorire. 7 E partorì suo figlio, il primogenito, e lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché nell'alloggio non c'era posto per loro. 8 In quello stesso paese c'erano anche dei pastori che dimoravano all'aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi. 9 E improvvisamente l'angelo di Geova stette presso di loro, e la gloria di Geova rifulse loro intorno, ed ebbero moltissimo timore. 10 Ma l'angelo disse loro: "Non abbiate timore, poiché, ecco, vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, 11 perché vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo (il) Signore, nella città di Davide. 12 E questo è per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce e a giacere in una mangiatoia". 13 E improvvisamente ci fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà". 15 E quando gli angeli furono partiti da loro nel cielo, i pastori si dicevano gli uni gli altri: "Andiamo in ogni modo fino a Betleem e vediamo questa cosa che è avvenuta, che Geova ci ha fatto conoscere". 16 E andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe, e il bambino a giacere nella mangiatoia. 17 Avendolo visto, fecero conoscere la parola che era stata detta loro riguardo a questo bambino. 18 E tutti quelli che udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori, 19 ma Maria custodiva tutte queste parole, traendone conclusioni nel suo cuore. 20 Quindi i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, secondo come queste erano state dette loro. 21 Or quando si compirono gli otto giorni per circonciderlo, gli fu anche posto nome Gesù, nome posto dall'angelo prima che fosse concepito nel seno. 22 E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, lo portarono a Gerusalemme per presentarlo a Geova, 23 come è scritto nella legge di Geova: "Ogni maschio che apre il seno dev'essere chiamato santo a Geova", 24 e per offrire il sacrificio secondo ciò che è detto nella legge di Geova: "Un paio di tortore o due giovani piccioni". 25 Ed ecco, c'era a Gerusalemme un uomo di nome Simeone, e quest'uomo era giusto e riverente, e aspettava la consolazione d'Israele, e lo spirito santo era su di lui. 26 Inoltre, gli era stato divinamente rivelato dallo spirito santo che non avrebbe visto la morte prima di aver veduto il Cristo di Geova. 27 Ora sotto il potere dello spirito venne nel tempio; e mentre i genitori portavano il bambino Gesù per fare a suo riguardo secondo la consueta pratica della legge, 28 egli stesso lo ricevette nelle sue braccia e benedisse Dio, dicendo: 29 "Ora, Sovrano Signore, tu lasci andare in pace il tuo schiavo secondo la tua dichiarazione; 30 perché i miei occhi hanno visto il tuo mezzo di salvezza 31 che hai preparato alla vista di tutti i popoli, 32 luce per rimuovere il velo dalle nazioni e gloria del tuo popolo Israele". 33 E suo padre e sua madre si meravigliavano delle cose che venivano dette di lui. 34 E Simeone li benedisse, ma disse a sua madre Maria: "Ecco, questi è posto per la caduta e il risorgere di molti in Israele e per un segno contro cui parlare 35 (sì, a te stessa una lunga spada trafiggerà l'anima), affinché i ragionamenti di molti cuori siano scoperti". 36 Ora c'era Anna, una profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser (questa donna era molto avanti negli anni, e aveva vissuto col marito sette anni dopo la sua verginità, 37 ed era una vedova di ottantaquattro anni), che non si assentava mai dal tempio, rendendo notte e giorno sacro servizio con digiuni e supplicazioni. 38 E in quella stessa ora si avvicinò e rendeva grazie a Dio, parlando del (bambino) a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme. 39 E quando ebbero compiuto tutte le cose secondo la legge di Geova, tornarono in Galilea nella loro città, Nazaret. 40 E il bambino cresceva e si fortificava, essendo pieno di sapienza, e il favore di Dio era su di lui. 41 Ora i suoi genitori avevano l'abitudine di andare di anno in anno a Gerusalemme per la festa della pasqua. 42 E quando egli ebbe dodici anni, salirono secondo l'usanza della festa 43 e completarono i giorni. Ma quando tornavano, il fanciullo Gesù rimase indietro a Gerusalemme e i suoi genitori non se ne accorsero. 44 Supponendo che egli fosse nella compagnia che viaggiava insieme, percorsero un giorno di cammino e poi cominciarono a cercarlo fra i parenti e i conoscenti. 45 Ma, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme, cercandolo con diligenza. 46 E dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri e ad ascoltarli e interrogarli. 47 Ma tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano di continuo del suo intendimento e delle sue risposte. 48 Ora avendolo visto, si stupirono, e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai trattato così? Ecco, tuo padre ed io ti abbiamo cercato con angoscia". 49 Ma egli disse loro: "Perché dovevate andare in cerca di me? Non sapevate che io devo essere nella (casa) del Padre mio?" 50 Comunque, non afferrarono la parola che disse loro. 51 E scese con loro e venne a Nazaret, ed era loro sottomesso. E sua madre riteneva accuratamente tutte queste parole nel suo cuore. 52 E Gesù progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini. 3 Nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode era governante del distretto della Galilea, ma Filippo suo fratello era governante del distretto del paese dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania era governante del distretto dell'Abilene, 2 ai giorni del capo sacerdote Anna e di Caiafa, la dichiarazione di Dio fu rivolta a Giovanni figlio di Zaccaria nel deserto. 3 Egli venne dunque in tutto il paese intorno al Giordano, predicando il battesimo (in simbolo) di pentimento per il perdono dei peccati, 4 come è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: "Ascoltate! Qualcuno grida nel deserto: 'Preparate la via di Geova, rendete diritte le sue strade. 5 Ogni burrone dev'essere colmato, e ogni monte e colle abbassato, e le curve devono divenire vie diritte e i luoghi scabrosi vie piane; 6 e ogni carne vedrà il mezzo di salvezza di Dio' ". 7 Diceva perciò alle folle che uscivano per essere da lui battezzate: "Progenie di vipere, chi vi ha mostrato come sfuggire all'ira avvenire? 8 Producete perciò frutti degni di pentimento. E non cominciate a dire dentro di voi: 'Per padre abbiamo Abraamo'. Poiché vi dico che Dio ha il potere di suscitare figli ad Abraamo da queste pietre. 9 In realtà, la scure è già posta alla radice degli alberi: ogni albero, perciò, che non produce frutto eccellente sarà tagliato e gettato nel fuoco". 10 E le folle gli chiedevano: "Che dobbiamo fare dunque?" 11 Rispondendo, diceva loro: "Chi ha due vesti ne dia parte a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia lo stesso". 12 Ma anche gli esattori di tasse vennero per essere battezzati, e gli dissero: "Maestro, che dobbiamo fare?" 13 Egli disse loro: "Non esigete nulla di più della tassa prescritta". 14 E quelli in servizio militare gli chiedevano: "E noi che dobbiamo fare?" E disse loro: "Non angariate né accusate falsamente nessuno, ma siate soddisfatti delle vostre provvisioni". 15 Or mentre il popolo era in aspettazione e tutti ragionavano in cuor loro di Giovanni: "Che sia lui il Cristo?" 16 Giovanni diede la risposta, dicendo a tutti: "Io, da parte mia, vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali. Egli vi battezzerà con spirito santo e con fuoco. 17 La sua pala per ventilare è nella sua mano, per pulire completamente la sua aia e raccogliere il grano nel suo deposito, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile". 18 E diede quindi molte altre esortazioni e dichiarava la buona notizia al popolo. 19 Ma Erode, il governante del distretto, essendo stato ripreso da lui riguardo ad Erodiade, moglie di suo fratello, e per tutte le opere malvage che Erode aveva compiuto, 20 aggiunse a tutte quelle (opere) anche questo: rinchiuse Giovanni in prigione. 21 Or quando tutto il popolo era battezzato, fu battezzato anche Gesù e, mentre pregava, il cielo si aprì 22 e lo spirito santo in forma corporea come una colomba scese su di lui, e dal cielo venne una voce: "Tu sei mio Figlio, il diletto; io ti ho approvato". 23 Inoltre, Gesù stesso, quando cominciò (la sua opera), aveva circa trent'anni, essendo figlio, come si credeva, di Giuseppe, (figlio) di Eli, 24 (figlio) di Mattat, (figlio) di Levi, (figlio) di Melchi, (figlio) di Iannai, (figlio) di Giuseppe, 25 (figlio) di Mattatia, (figlio) di Amos, (figlio) di Naum, (figlio) di Esli, (figlio) di Naggai, 26 (figlio) di Maat, (figlio) di Mattatia, (figlio) di Semein, (figlio) di Iosec, (figlio) di Ioda, 27 (figlio) di Ioanan, (figlio) di Resa, (figlio) di Zorobabele, (figlio) di Sealtiel, (figlio) di Neri, 28 (figlio) di Melchi, (figlio) di Addi, (figlio) di Cosam, (figlio) di Elmadam, (figlio) di Er, 29 (figlio) di Gesù, (figlio) di Eliezer, (figlio) di Iorim, (figlio) di Mattat, (figlio) di Levi, 30 (figlio) di Simeone, (figlio) di Giuda, (figlio) di Giuseppe, (figlio) di Ionam, (figlio) di Eliachim, 31 (figlio) di Melea, (figlio) di Menna, (figlio) di Mattata, (figlio) di Natan, (figlio) di Davide, 32 (figlio) di Iesse, (figlio) di Obed, (figlio) di Boaz, (figlio) di Salmon, (figlio) di Naasson, 33 (figlio) di Amminadab, (figlio) di Arni, (figlio) di Ezron, (figlio) di Perez, (figlio) di Giuda, 34 (figlio) di Giacobbe, (figlio) di Isacco, (figlio) di Abraamo, (figlio) di Tera, (figlio) di Nahor, 35 (figlio) di Serug, (figlio) di Reu, (figlio) di Peleg, (figlio) di Eber, (figlio) di Sela, 36 (figlio) di Cainan, (figlio) di Arpacsad, (figlio) di Sem, (figlio) di Noè, (figlio) di Lamec, 37 (figlio) di Metusela, (figlio) di Enoc, (figlio) di Iared, (figlio) di Maalaleel, (figlio) di Cainan, 38 (figlio) di Enos, (figlio) di Set, (figlio) di Adamo, (figlio) di Dio. 4 Or Gesù, pieno di spirito santo, tornò dal Giordano, e fu condotto dallo spirito nel deserto 2 per quaranta giorni, mentre era tentato dal Diavolo. Inoltre, in quei giorni non mangiò nulla, e perciò, quando furono terminati, ebbe fame. 3 Allora il Diavolo gli disse: "Se tu sei figlio di Dio, di' a questa pietra che divenga un pane". 4 Ma Gesù gli rispose: "È scritto: 'L'uomo non deve vivere di solo pane' ". 5 E, avendolo condotto in alto, gli mostrò in un istante di tempo tutti i regni della terra abitata; 6 e il Diavolo gli disse: "Ti darò tutta questa autorità e la loro gloria, perché mi è stata consegnata e io la do a chi desidero. 7 Se perciò fai un atto di adorazione davanti a me, sarà tutta tua". 8 Rispondendo, Gesù gli disse: "È scritto: 'Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio' ". 9 Ora lo condusse a Gerusalemme e lo pose sul parapetto del tempio, dicendogli: "Se tu sei figlio di Dio, gettati giù di qui; 10 poiché è scritto: 'Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te, perché ti custodiscano', 11 e: 'Ti porteranno sulle loro mani, affinché non urti mai il tuo piede contro una pietra' ". 12 Rispondendo, Gesù gli disse: "È detto: 'Non devi mettere alla prova Geova il tuo Dio' ". 13 E il Diavolo, avendo terminato ogni tentazione, si ritirò da lui fino ad altro tempo conveniente. 14 Ora Gesù tornò nella potenza dello spirito in Galilea. E la sua fama si diffuse in tutto il paese circostante. 15 Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti. 16 E venne a Nazaret, dov'era stato allevato; e, secondo la sua abitudine, entrò in giorno di sabato nella sinagoga, e si alzò per leggere. 17 E gli fu consegnato il rotolo del profeta Isaia, ed egli, aperto il rotolo, trovò il luogo dov'era scritto: 18 "Lo spirito di Geova è su di me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri, mi ha mandato per predicare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi, per mettere in libertà gli oppressi, 19 per predicare l'anno accettevole di Geova". 20 Quindi avvolse il rotolo, lo riconsegnò al servitore e si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 21 Quindi cominciò a dir loro: "Oggi questa scrittura che avete appena udito si è adempiuta". 22 E tutti davano di lui testimonianza favorevole e si meravigliavano delle avvincenti parole che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: "Non è questo un figlio di Giuseppe?" 23 Allora egli disse loro: "Senza dubbio applicherete a me questa illustrazione: 'Medico, cura te stesso; le cose che abbiamo udito essere avvenute a Capernaum falle anche qui, nel tuo territorio' ". 24 Ma egli disse: "Veramente vi dico che nessun profeta è accettato nel proprio territorio. 25 Per esempio, in verità vi dico: C'erano in Israele molte vedove ai giorni di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi, tanto che una grande carestia si abbatté su tutto il paese, 26 ma Elia non fu mandato a nessuna di quelle (donne), bensì solo ad una vedova di Zarefat nel paese di Sidone. 27 E in Israele c'erano molti lebbrosi al tempo del profeta Eliseo, ma non fu purificato nessuno di loro, bensì Naaman il siro". 28 Ora tutti quelli che udivano queste cose nella sinagoga furono pieni d'ira; 29 e, alzatisi, lo cacciarono in fretta fuori della città, e lo condussero fino al ciglio del monte sopra il quale la loro città era stata edificata, per precipitarlo giù. 30 Ma egli passò in mezzo a loro e proseguì per la sua via. 31 E scese a Capernaum, città della Galilea. E di sabato insegnava loro; 32 ed essi si stupivano del suo modo di insegnare, perché la sua parola era con autorità. 33 Ora nella sinagoga c'era un uomo con uno spirito, un demonio impuro, ed egli gridò ad alta voce: 34 "Ah! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a distruggerci? So esattamente chi sei, il Santo di Dio". 35 Ma Gesù lo rimproverò, dicendo: "Taci, ed esci da lui". E dopo aver gettato l'uomo a terra in mezzo a loro, il demonio uscì da lui senza fargli alcun male. 36 Allora, tutti furono presi da stupore, e conversavano l'uno con l'altro, dicendo: "Che sorta di discorso è questo, poiché dà ordini con autorità e potenza agli spiriti impuri, ed essi escono?" 37 E la notizia di lui si spargeva in ogni angolo del paese circostante. 38 E alzatosi, dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. Ora la suocera di Simone era afflitta da febbre alta, e lo pregarono per lei. 39 E chinatosi su di lei, rimproverò la febbre, e questa la lasciò. All'istante essa si alzò e li serviva. 40 Ma al tramontar del sole, tutti quelli che avevano infermi con varie malattie li condussero da lui. Egli li guariva ponendo le mani su ciascuno di loro. 41 Da molti uscivano anche demoni, gridando e dicendo: "Tu sei il Figlio di Dio". Ma, rimproverandoli, egli non permetteva loro di parlare, perché sapevano che era il Cristo. 42 Comunque, fattosi giorno, uscì e andava in un luogo solitario. Le folle però lo cercavano e vennero fino a lui, e tentarono di trattenerlo dall'andar via da loro. 43 Ma egli disse loro: "Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato". 44 Quindi andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. 5 In un'occasione in cui la folla gli era addosso per ascoltare la parola di Dio, egli stava in piedi presso il lago di Gennezaret. 2 E vide due barche che stavano presso la riva del lago, ma i pescatori ne erano scesi e lavavano le reti. 3 Salito su una delle barche, che era di Simone, gli chiese di scostarsi un po' da terra. Quindi si mise a sedere, e dalla barca insegnava alle folle. 4 Quando ebbe cessato di parlare, disse a Simone: "Va al largo dove è profondo, e calate le vostre reti per la pesca". 5 Ma Simone rispose, dicendo: "Insegnante, per tutta la notte ci siamo affaticati senza prendere nulla, ma al tuo cenno calerò le reti". 6 E avendo fatto questo, rinchiusero una grande moltitudine di pesci. Infatti, le loro reti si rompevano. 7 E fecero cenno ai loro compagni dell'altra barca di venire ad assisterli; ed essi vennero, e riempirono entrambe le barche, tanto che affondavano. 8 Visto ciò, Simon Pietro cadde alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Allontanati da me, Signore, perché sono un uomo peccatore". 9 Poiché alla pesca dei pesci che avevano fatto lo stupore aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, 10 e in modo simile Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano compartecipi di Simone. Ma Gesù disse a Simone: "Smetti di aver timore. Da ora in poi prenderai uomini vivi". 11 E riportarono le barche a terra e, abbandonato tutto, lo seguirono. 12 In un'altra occasione mentre era in una delle città, ecco, un uomo pieno di lebbra! Avendo scorto Gesù, cadde sulla sua faccia e lo implorò, dicendo: "Signore, se tu vuoi, puoi rendermi puro". 13 Ed egli, stesa la mano, lo toccò, dicendo: "Lo voglio. Sii reso puro". E immediatamente la lebbra sparì da lui. 14 E diede ordine all'uomo di non dirlo a nessuno: "Ma va e mostrati al sacerdote, e fa un'offerta per la tua purificazione, come ha prescritto Mosè, in testimonianza a loro". 15 Ma la parola intorno a lui si diffondeva ancora di più, e grandi folle si riunivano per ascoltare e per essere guarite dalle loro malattie. 16 Comunque, egli si ritirava nei deserti e pregava. 17 Durante uno di quei giorni egli insegnava, e là eran seduti farisei e maestri della legge venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza di Geova era là perché egli sanasse. 18 Ed ecco, degli uomini portavano su un letto un uomo che era paralizzato, e cercavano il modo di introdurlo e porlo davanti a lui. 19 E non trovando il modo di introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e attraverso le tegole lo calarono giù col lettino in mezzo a quelli che erano davanti a Gesù. 20 E vista la loro fede, egli disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati". 21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: "Chi è costui che dice bestemmie? Chi può rimettere i peccati eccetto Dio solo?" 22 Ma Gesù, discernendo i loro ragionamenti, in risposta disse loro: "Di che ragionate nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: 'I tuoi peccati ti sono perdonati', o dire: 'Alzati e cammina'? 24 Ma affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati . . .", disse all'uomo paralizzato: "Io ti dico: Alzati, prendi il tuo lettino e vattene a casa". 25 E all'istante egli si alzò davanti a loro, prese ciò su cui giaceva e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. 26 Quindi tutti furono presi da estasi, e glorificavano Dio, ed erano pieni di timore, dicendo: "Oggi abbiamo visto cose strane!" 27 Or dopo queste cose egli uscì e, visto un esattore di tasse di nome Levi che sedeva nell'ufficio delle tasse, gli disse: "Sii mio seguace". 28 Ed egli, lasciandosi dietro ogni cosa, si alzò e lo seguì. 29 E Levi imbandì per lui nella sua casa un grande banchetto; e c'era una grande folla di esattori di tasse e altri che giacevano con loro al pasto. 30 Allora i farisei e i loro scribi mormoravano, dicendo ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con gli esattori di tasse e con i peccatori?" 31 Rispondendo, Gesù disse loro: "I sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì. 32 Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento". 33 Gli dissero: "I discepoli di Giovanni digiunano frequentemente e fanno supplicazioni, e così fanno quelli dei farisei, ma i tuoi mangiano e bevono". 34 Gesù disse loro: "Non potete far digiunare gli amici dello sposo mentre lo sposo è con loro, vi pare? 35 Ma verranno i giorni quando in realtà lo sposo sarà loro tolto; allora, in quei giorni, digiuneranno". 36 Inoltre, proseguì facendo loro un'illustrazione: "Nessuno taglia una toppa da un mantello nuovo e la cuce su un mantello vecchio; ma se lo fa, la toppa nuova strappa e la toppa (presa) dalla veste nuova non armonizza con la vecchia. 37 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; ma se ve lo mette, il vino nuovo romperà gli otri, e si verserà e gli otri saranno rovinati. 38 Ma il vino nuovo si deve mettere in otri nuovi. 39 Nessuno che abbia bevuto vino vecchio vuole il nuovo; poiché dice: 'Il vecchio è buono' ". 6 Ora avvenne che di sabato passava attraverso i campi di grano, e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sgranandole con le mani. 2 Allora alcuni dei farisei dissero: "Perché fate di sabato ciò che non è lecito?" 3 Ma Gesù, rispondendo loro, disse: "Non avete mai letto ciò che fece Davide quando lui e gli uomini che erano con lui ebbero fame? 4 Come entrò nella casa di Dio e ricevette i pani di presentazione e ne mangiò e ne diede agli uomini che erano con lui, benché non sia lecito a nessuno mangiarne se non ai soli sacerdoti?" 5 E proseguì dicendo loro: "Il Figlio dell'uomo è Signore del sabato". 6 Un altro sabato entrò nella sinagoga e insegnava. E là c'era un uomo la cui mano destra era secca. 7 E gli scribi e i farisei lo osservavano attentamente per vedere se avrebbe guarito di sabato, per trovare qualche modo di accusarlo. 8 Egli conosceva comunque i loro ragionamenti, e disse all'uomo con la mano secca: "Alzati e sta in piedi al centro". Ed egli si alzò e stette in piedi. 9 Quindi Gesù disse loro: "Vi chiedo: È lecito di sabato fare del bene o recare danno, salvare o distruggere un'anima?" 10 E dopo aver guardato attorno verso tutti loro, disse all'uomo: "Stendi la mano". Egli la stese, e la sua mano fu ristabilita. 11 Ma essi furono pieni di follia, e parlavano gli uni con gli altri su ciò che avrebbero fatto a Gesù. 12 Durante quei giorni uscì sul monte a pregare, e rimase l'intera notte in preghiera a Dio. 13 Ma quando fu giorno chiamò a sé i suoi discepoli e fra loro ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di "apostoli": 14 Simone, che chiamò anche Pietro, e Andrea suo fratello, e Giacomo e Giovanni, e Filippo e Bartolomeo, 15 e Matteo e Tommaso, e Giacomo (il figlio) di Alfeo, e Simone chiamato "lo zelante", 16 e Giuda (il figlio) di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne traditore. 17 E scese con loro e si fermò su un luogo piano, e c'era una grande folla di suoi discepoli, e una grande moltitudine di popolo da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dal paese marittimo di Tiro e Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere sanati dalle loro malattie. 18 Anche quelli afflitti da spiriti impuri erano guariti. 19 E tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una potenza che sanava tutti. 20 E alzati gli occhi sui suoi discepoli, diceva: "Felici voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. 21 "Felici voi che ora avete fame, perché sarete saziati. "Felici voi che ora piangete, perché riderete. 22 "Felici voi, quando gli uomini vi odieranno, e quando vi escluderanno e vi biasimeranno e ripudieranno il vostro nome come malvagio a causa del Figlio dell'uomo. 23 Rallegratevi in quel giorno e saltate, poiché, ecco, la vostra ricompensa è grande in cielo, poiché queste stesse cose i loro antenati facevano ai profeti. 24 "Ma guai a voi, ricchi, perché avete appieno la vostra consolazione. 25 "Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. "Guai a voi che ora ridete, perché farete cordoglio e piangerete. 26 "Guai quando tutti gli uomini parleranno bene di voi, poiché queste son le cose che i loro antenati fecero ai falsi profeti. 27 "Ma a voi che ascoltate, dico: Continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene a quelli che vi odiano, 28 a benedire quelli che vi maledicono, a pregare per quelli che vi insultano. 29 A chi ti colpisce su una guancia, porgi anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non rifiutare nemmeno la veste. 30 Dà a chiunque ti chiede, e a chi toglie le tue cose non (le) richiedere. 31 "E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro. 32 "E se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Poiché anche i peccatori amano quelli che li amano. 33 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, realmente quale merito ne avete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate (senza interesse) a coloro dai quali sperate di ricevere, quale merito ne avete? Anche i peccatori prestano (senza interesse) ai peccatori per ricevere altrettanto. 35 Al contrario, continuate ad amare i vostri nemici e a fare il bene e a prestare (senza interesse), senza sperare nulla in cambio; e la vostra ricompensa sarà grande, e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi. 36 Continuate ad essere misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37 "Inoltre, smettete di giudicare, e non sarete affatto giudicati; e smettete di condannare, e non sarete affatto condannati. Continuate ad assolvere, e sarete assolti. 38 Praticate il dare, e vi sarà dato. Vi sarà versata in grembo una misura eccellente, pigiata, scossa e traboccante. Poiché con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi". 39 Quindi disse loro anche un'illustrazione: "Un cieco non può guidare un cieco, vi pare? Entrambi precipiteranno in una fossa, non è così? 40 L'alunno non è al di sopra del suo maestro, ma chiunque è ammaestrato perfettamente sarà come il suo maestro. 41 Perché guardi dunque la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, ma non osservi la trave che è nel tuo occhio? 42 Come puoi dire al tuo fratello: 'Fratello, permettimi di estrarre la pagliuzza che è nel tuo occhio', mentre tu stesso non guardi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita! Prima estrai la trave dal tuo occhio, e poi vedrai chiaramente come estrarre la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello. 43 "Poiché non c'è albero eccellente che produca frutto marcio; e non c'è albero marcio che produca frutto eccellente. 44 Poiché ogni albero si riconosce dal proprio frutto. Per esempio, non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45 L'uomo buono trae ciò che è buono dal buon tesoro del suo cuore, ma l'uomo malvagio trae ciò che è malvagio dal suo malvagio (tesoro); poiché dall'abbondanza del cuore la sua bocca parla. 46 "Perché dunque mi chiamate 'Signore! Signore!' ma non fate le cose che dico? 47 Chiunque viene a me e ode le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48 È simile a un uomo che nell'edificare una casa scavò e andò in profondità e pose il fondamento sul masso di roccia. Quando poi ci fu una piena, il fiume cozzò contro quella casa, ma non fu abbastanza forte da scuoterla, perché era stata costruita bene. 49 D'altra parte, chi ode e non mette in pratica, è simile a un uomo che edificò una casa sul terreno senza fondamento. Contro di essa cozzò il fiume, e immediatamente cadde, e la rovina di quella casa fu grande". 7 Quando ebbe terminato tutte le sue parole, udito dal popolo, entrò a Capernaum. 2 Ora lo schiavo di un ufficiale dell'esercito, a cui era caro, stava male ed era moribondo. 3 Quando udì di Gesù, mandò da lui degli anziani dei giudei, per chiedergli di venire a salvare il suo schiavo. 4 Quindi quelli che erano venuti da Gesù lo supplicavano vivamente, dicendo: "Egli è degno che tu gli conceda questo, 5 poiché ama la nostra nazione e lui stesso ci ha edificato la sinagoga". 6 E Gesù si avviò con loro. Ma quando non era lontano dalla casa, l'ufficiale dell'esercito aveva già mandato degli amici a dirgli: "Signore, non disturbarti, poiché non merito che tu venga sotto il mio tetto. 7 Per questa ragione non mi sono considerato degno di venire da te. Ma di' una parola, e il mio servitore sia sanato. 8 Poiché anch'io sono un uomo sottoposto ad autorità, che ho soldati sotto di me, e a questo dico: 'Va!' ed egli va, e a un altro: 'Vieni!' ed egli viene, e al mio schiavo: 'Fa questo!' e lo fa". 9 E quando Gesù ebbe udito queste cose si meravigliò di lui, e rivoltosi alla folla che lo seguiva disse: "Vi dico: Nemmeno in Israele ho trovato una fede così grande". 10 E quelli che erano stati mandati, tornando a casa, trovarono lo schiavo in buona salute. 11 Poco dopo, andò verso una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una grande folla andavano con lui. 12 E come si avvicinò alla porta della città, ecco, veniva portato fuori un morto, il figlio unigenito di sua madre. Inoltre, essa era vedova. Con lei c'era anche una considerevole folla della città. 13 E quando il Signore la scorse fu mosso a pietà per lei, e le disse: "Smetti di piangere". 14 E accostatosi toccò la bara, e i portatori si fermarono, ed egli disse: "Giovane, ti dico: Alzati!" 15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare, ed egli lo diede a sua madre. 16 Ora furono presi tutti da timore, e glorificavano Dio, dicendo: "Un grande profeta è stato suscitato fra noi", e: "Dio ha rivolto l'attenzione al suo popolo". 17 E questa notizia di lui si sparse in tutta la Giudea e in tutto il paese circostante. 18 Ora i discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose. 19 E Giovanni, chiamati due dei suoi discepoli, li mandò dal Signore per dirgli: "Sei tu Colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?" 20 Venuti da lui, gli uomini dissero: "Giovanni il Battista ci ha inviati da te per dirti: 'Sei tu Colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?' " 21 In quell'ora egli guarì molti da malattie e da dolorose infermità e da spiriti malvagi, e concesse a molti ciechi il favore della vista. 22 Quindi, rispondendo, disse ai (due): "Andate, riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi ricevono la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati e i sordi odono, i morti sono destati, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23 E felice chi non ha inciampato in me". 24 Quando i messaggeri di Giovanni se ne furono andati, egli cominciò a dire di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 25 Che cosa siete andati dunque a vedere? Un uomo vestito di morbide vesti? Ecco, quelli che indossano vesti splendide e vivono nel lusso sono nelle case reali. 26 Realmente, dunque, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e assai più che un profeta. 27 Questi è colui del quale è scritto: 'Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via davanti a te'. 28 Vi dico: Fra i nati di donna non c'è nessuno maggiore di Giovanni; ma il minore nel regno di Dio è maggiore di lui". 29 (E tutto il popolo e gli esattori di tasse, udito (questo), dichiararono che Dio è giusto, essendo stati battezzati col battesimo di Giovanni. 30 Ma i farisei e quelli versati nella Legge trascurarono il consiglio di Dio per loro, non essendo stati battezzati da lui). 31 "A chi paragonerò dunque gli uomini di questa generazione, e a chi sono simili? 32 Sono simili a bambini seduti in un luogo di mercato, che gridano gli uni agli altri, dicendo: 'Vi abbiamo suonato il flauto, ma non avete ballato; abbiamo fatto lamenti, ma non avete pianto'. 33 Così, Giovanni il Battista è venuto non mangiando pane né bevendo vino, ma voi dite: 'Ha un demonio'. 34 Il Figlio dell'uomo è venuto mangiando e bevendo, ma voi dite: 'Ecco, un uomo che è un ghiottone e un bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori!' 35 In ogni modo, che la sapienza sia giusta è provato da tutti i suoi figli". 36 Ora uno dei farisei gli chiedeva di pranzare con lui. Quindi entrò nella casa del fariseo e giacque a tavola. 37 Ed ecco, una donna conosciuta nella città come peccatrice seppe che egli giaceva a un pasto nella casa del fariseo, e portò un astuccio di alabastro di olio profumato, 38 e, postasi di dietro, ai piedi di lui, pianse e cominciò a bagnargli i piedi con le sue lacrime e li asciugava con i capelli della sua testa. E gli baciava teneramente i piedi e li spalmava di olio profumato. 39 Alla vista di ciò, il fariseo che l'aveva invitato disse fra sé: "Se quest'uomo fosse un profeta saprebbe chi e che sorta di donna lo sta toccando, che è una peccatrice". 40 Ma rispondendo Gesù gli disse: "Simone, ho qualcosa da dirti". Egli disse: "Maestro, dillo!" 41 "Due uomini erano debitori di un creditore; uno era in debito di cinquecento denari, mentre l'altro di cinquanta. 42 Non avendo essi nulla con cui pagare, egli rimise liberalmente il debito ad entrambi. Perciò, chi di loro lo amerà di più?" 43 Rispondendo, Simone disse: "Suppongo che sia quello al quale rimise liberalmente di più". Gli disse: "Hai giudicato correttamente". 44 Allora, rivolgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa; tu non mi hai dato acqua per i miei piedi. Ma questa donna mi ha bagnato i piedi con le sue lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; ma questa donna, dall'ora che sono entrato, non ha smesso di baciarmi teneramente i piedi. 46 Tu non mi hai spalmato la testa d'olio; ma questa donna mi ha spalmato i piedi d'olio profumato. 47 In virtù di ciò, io ti dico che i suoi peccati, benché siano molti, sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale è perdonato poco, ama poco". 48 Quindi le disse: "I tuoi peccati sono perdonati". 49 Allora quelli che giacevano a tavola con lui cominciarono a dire fra sé: "Chi è quest'uomo che perfino perdona i peccati?" 50 Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; vattene in pace". 8 Poco dopo viaggiava di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio. E con lui c'erano i dodici, 2 e certe donne che erano state guarite di spiriti malvagi e malattie, Maria detta Maddalena, da cui erano usciti sette demoni, 3 e Giovanna moglie di Cuza, incaricato di Erode, e Susanna e molte altre donne, che li servivano con i loro averi. 4 Or quando si fu raccolta una grande folla di quelli che andavano da lui di città in città, egli parlò per mezzo di un'illustrazione: 5 "Un seminatore uscì per seminare il suo seme. E mentre seminava, parte (del seme) cadde lungo la strada e fu calpestato, e gli uccelli del cielo lo mangiarono. 6 Un'altra parte cadde sul masso di roccia, e, dopo aver germogliato, si seccò perché non aveva umidità. 7 Un'altra parte cadde fra le spine, e le spine che crebbero con esso lo soffocarono. 8 Un'altra parte cadde sul terreno buono, e, dopo aver germogliato, produsse frutto, il centuplo". Mentre diceva queste cose, esclamava: "Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti". 9 Ma i suoi discepoli gli chiedevano che cosa significasse questa illustrazione. 10 Egli disse: "A voi è concesso di capire i sacri segreti del regno di Dio, ma per gli altri è in illustrazioni, affinché, benché guardino, guardino invano e, benché odano, non ne capiscano il significato. 11 Ora l'illustrazione significa questo: Il seme è la parola di Dio. 12 Quelli lungo la strada sono coloro che hanno udito, quindi viene il Diavolo e porta via la parola dal loro cuore affinché non credano e non siano salvati. 13 Quelli sul masso di roccia sono coloro che, quando la odono, ricevono la parola con gioia, ma questi non hanno radice; credono per un (certo) tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. 14 In quanto a quello caduto fra le spine, questi sono coloro che hanno udito, ma, essendo portati via da ansietà e ricchezze e piaceri di questa vita, sono completamente soffocati e non portano nulla alla perfezione. 15 In quanto a quello sul terreno eccellente, questi sono coloro che, dopo aver udito la parola con cuore eccellente e buono, la ritengono e portano frutto con perseveranza. 16 "Nessuno, accesa una lampada, la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la mette su un candelabro, affinché quelli che entrano vedano la luce. 17 Poiché non c'è nulla di nascosto che non divenga manifesto, né alcuna cosa accuratamente occultata che non diventi mai nota e non venga mai allo scoperto. 18 Perciò, prestate attenzione a come ascoltate; poiché a chi ha sarà dato dell'altro, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che immagina di avere". 19 Ora sua madre e i suoi fratelli vennero verso di lui, ma non gli si potevano avvicinare a causa della folla. 20 Comunque, gli fu riferito: "Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti". 21 Rispondendo, disse loro: "Mia madre e i miei fratelli sono questi che odono la parola di Dio e la mettono in pratica". 22 Durante uno di quei giorni egli e i suoi discepoli salirono su una barca, ed egli disse loro: "Passiamo all'altra riva del lago". E salparono. 23 Ma mentre navigavano egli si addormentò. E un violento turbine scese sul lago, e si riempivano di (acqua) ed erano in pericolo. 24 Infine andarono da lui e lo destarono, dicendo: "Insegnante, Insegnante, stiamo per perire!" Svegliatosi, egli rimproverò il vento e la furia dell'acqua, e si acquietarono, e si fece calma. 25 Quindi disse loro: "Dov'è la vostra fede?" Ma presi dal timore, si meravigliavano, dicendosi gli uni gli altri: "Chi è realmente costui, poiché ordina perfino ai venti e all'acqua, e gli ubbidiscono?" 26 E approdarono nel paese dei geraseni, che è sulla riva opposta alla Galilea. 27 Ma sceso a terra, gli venne incontro dalla città un uomo che aveva dei demoni. E per un tempo considerevole egli non aveva indossato vestiti, e non stava in casa, ma fra le tombe. 28 Alla vista di Gesù gridò e gli cadde davanti, e disse ad alta voce: "Che ho a che fare con te, Gesù, Figlio dell'Iddio Altissimo? Ti imploro di non tormentarmi". 29 (Poiché aveva ordinato allo spirito impuro di uscire dall'uomo. Infatti se ne era impadronito da molto tempo, ed egli era stato ripetutamente legato con catene e ceppi sotto custodia, ma rompeva i legami ed era condotto dal demonio nei luoghi solitari). 30 Gesù gli chiese: "Qual è il tuo nome?" Disse: "Legione", perché in lui erano entrati molti demoni. 31 Ed essi lo supplicavano di non ordinar loro di andare nell'abisso. 32 Ora c'era una mandria di un considerevole numero di porci che pascolavano là sul monte; e lo supplicarono di permettere loro di entrare in quelli. Ed egli diede loro il permesso. 33 Quindi i demoni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci, e la mandria si lanciò dal precipizio nel lago e annegò. 34 Ma quando i mandriani ebbero visto ciò che era accaduto, fuggirono e lo riferirono nella città e nelle campagne. 35 Quindi la gente uscì per vedere ciò che era accaduto, e vennero da Gesù e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demoni, vestito e in sé, seduto ai piedi di Gesù; ed ebbero timore. 36 Quelli che l'avevano visto riferirono loro come l'indemoniato era stato sanato. 37 E tutta la moltitudine del circostante paese dei geraseni gli chiese di andare via da loro, perché erano presi da grande timore. Quindi egli salì sulla barca e se ne tornò. 38 Comunque, l'uomo dal quale erano usciti i demoni lo implorava di farlo stare con lui; ma egli lo congedò, dicendo: 39 "Tornatene a casa, e continua a narrare quante cose Dio ha fatto per te". Quindi se ne andò, proclamando in tutta la città quali cose Gesù gli aveva fatto. 40 Quando Gesù fu tornato, la folla lo ricevette benignamente, poiché lo attendevano tutti. 41 Ma, ecco, venne un uomo di nome Iairo, che era presidente della sinagoga. E cadde ai piedi di Gesù e lo supplicava di entrare nella sua casa, 42 perché aveva una figlia unigenita di circa dodici anni che era moribonda. Mentre andava le folle gli si accalcavano intorno. 43 E una donna, soggetta da dodici anni a una perdita di sangue, che non aveva potuto essere guarita da nessuno, 44 gli si accostò da dietro e gli toccò la frangia del mantello, e all'istante la sua perdita di sangue cessò. 45 E Gesù disse: "Chi mi ha toccato?" Siccome tutti negavano, Pietro disse: "Insegnante, le folle ti circondano e ti premono da vicino". 46 Ma Gesù disse: "Qualcuno mi ha toccato, poiché ho percepito che della potenza è uscita da me". 47 Vedendo che non era passata inosservata, la donna venne tremante e cadde davanti a lui, rivelando davanti a tutto il popolo il motivo per cui lo aveva toccato e come era stata sanata all'istante. 48 Ma egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha sanata; vattene in pace". 49 Mentre parlava ancora, venne un rappresentante del presidente della sinagoga, dicendo: "Tua figlia è morta; non disturbare più il maestro". 50 Udito ciò, Gesù gli rispose: "Non aver timore, solo mostra fede, e sarà salvata". 51 Quando fu giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con lui tranne Pietro e Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. 52 Ma tutti piangevano e si percuotevano con dolore per lei. Ed egli disse: "Smettete di piangere, poiché non è morta ma dorme". 53 Allora ridevano sprezzantemente di lui, perché sapevano che era morta. 54 Ma egli la prese per la mano, e (la) chiamò, dicendo: "Fanciulla, alzati!" 55 E le tornò lo spirito e si alzò all'istante, ed egli ordinò che le si desse qualcosa da mangiare. 56 E i suoi genitori erano fuori di sé; ma egli ordinò loro di non dire a nessuno ciò che era accaduto. 9 Radunò quindi i dodici e diede loro potenza e autorità su tutti i demoni e di guarire malattie. 2 E li mandò a predicare il regno di Dio e a sanare, 3 e disse loro: "Non portate nulla per il viaggio, né bastone né bisaccia da cibo, né pane né denaro d'argento; né abbiate due vesti. 4 Ma dovunque entriate in una casa, rimanetevi e di là partite. 5 E dovunque non vi ricevano, uscendo da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi in testimonianza contro di loro". 6 Quindi, essendo partiti, andarono attraverso il territorio di villaggio in villaggio, dichiarando la buona notizia e compiendo guarigioni dappertutto. 7 Ora Erode, il governante del distretto, udite tutte le cose che accadevano, era molto perplesso perché alcuni dicevano che Giovanni era stato destato dai morti, 8 ma altri che era apparso Elia, ed altri ancora che era sorto uno degli antichi profeti. 9 Erode disse: "Giovanni l'ho decapitato. Chi è, dunque, costui del quale odo tali cose?" E cercava di vederlo. 10 Ed essendo tornati, gli apostoli gli raccontarono le cose che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in privato in una città chiamata Betsaida. 11 Ma le folle, saputolo, lo seguirono. Ed egli, avendole ricevute benignamente, parlava loro del regno di Dio e sanava quelli che avevano bisogno di guarigione. 12 Quindi il giorno cominciò a declinare. Ora i dodici, accostatisi, gli dissero: "Congeda la folla, affinché vadano nei villaggi e nelle campagne dintorno a procurarsi alloggio e provviste, poiché qui siamo in un luogo solitario". 13 Ma egli disse loro: "Date loro voi stessi qualcosa da mangiare". Essi dissero: "Non abbiamo altro che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi stessi a comprare dei viveri per tutta questa gente". 14 Erano infatti circa cinquemila uomini. Ma egli disse ai suoi discepoli: "Fateli giacere come ai pasti, in gruppi di circa cinquanta ciascuno". 15 E fecero così e li fecero giacere tutti. 16 Presi quindi i cinque pani e i due pesci, egli alzò gli occhi al cielo, li benedisse e li spezzò e li dava ai discepoli perché li ponessero davanti alla folla. 17 E tutti mangiarono e furono saziati, e si raccolse l'avanzo, dodici cesti di frammenti. 18 In seguito, mentre pregava da solo, i discepoli vennero insieme da lui, ed egli li interrogò, dicendo: "Chi dicono le folle che io sia?" 19 Rispondendo, dissero: "Giovanni il Battista; ma altri, Elia, ed altri ancora, che sia sorto uno degli antichi profeti". 20 Quindi disse loro: "Ma voi, chi dite che io sia?" Pietro, rispondendo, disse: "Il Cristo di Dio". 21 Quindi, parlando loro severamente, ordinò loro di non dirlo a nessuno, 22 ma disse: "Il Figlio dell'uomo deve subire molte sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso, e il terzo giorno esser destato". 23 Quindi proseguì, dicendo a tutti: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda di giorno in giorno il suo palo di tortura e mi segua di continuo. 24 Poiché chi vuol salvare la sua anima la perderà; ma chi perde la sua anima per amor mio la salverà. 25 Realmente, che giova a un uomo se guadagna tutto il mondo ma perde se stesso o subisce danno? 26 Poiché chi si vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando arriverà nella sua gloria e in quella del Padre e dei santi angeli. 27 Ma vi dico veracemente: Ci sono alcuni di quelli che stanno qui che non gusteranno affatto la morte prima di aver visto il regno di Dio". 28 Difatti, circa otto giorni dopo queste parole, prese con sé Pietro e Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 E mentre pregava l'aspetto della sua faccia divenne diverso e la sua veste divenne di un bianco sfolgorante. 30 Ed ecco, con lui conversavano due uomini, i quali erano Mosè ed Elia. 31 Questi apparvero con gloria e parlavano della sua dipartita che era destinato a compiere a Gerusalemme. 32 Ora Pietro e quelli che stavano con lui erano aggravati dal sonno; ma quando si furono svegliati completamente, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. 33 E mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Insegnante, è bello che stiamo qui; erigiamo dunque tre tende, una per te e una per Mosè e una per Elia", non comprendendo ciò che diceva. 34 Ma mentre diceva queste cose si formò una nube che li copriva con la sua ombra. Entrati nella nube, ebbero timore. 35 E una voce venne dalla nube, dicendo: "Questi è il mio Figlio, colui che è stato eletto. Ascoltatelo". 36 E mentre si sentiva la voce Gesù si trovò solo. Ma essi tacevano e in quei giorni non riferirono a nessuno le cose che avevano visto. 37 Il giorno seguente, essendo essi scesi dal monte, gli andò incontro una grande folla. 38 Ed ecco, un uomo gridò dalla folla, dicendo: "Maestro, ti imploro di rivolgere lo sguardo a mio figlio, perché è il mio unigenito, 39 ed ecco, uno spirito lo prende, e improvvisamente grida, e lo getta in convulsioni facendolo schiumare, e a stento si ritira da lui dopo averlo fiaccato. 40 E ho implorato i tuoi discepoli di espellerlo, ma non hanno potuto". 41 Rispondendo, Gesù disse: "Generazione infedele e storta, fino a quando devo stare con voi e vi devo sopportare? Conduci qui tuo figlio". 42 Ma proprio mentre si accostava, il demonio lo sbatté a terra e lo gettò in violente convulsioni. Comunque, Gesù rimproverò lo spirito impuro e sanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 43 E tutti si stupivano della maestosa potenza di Dio. Or mentre tutti si meravigliavano di tutte le cose che egli faceva, disse ai suoi discepoli: 44 "Mettetevi negli orecchi queste parole, poiché il Figlio dell'uomo è destinato ad esser consegnato nelle mani degli uomini". 45 Ma essi non comprendevano questa parola. Infatti, era loro occultata affinché non la capissero, e avevano timore di interrogarlo intorno a questa parola. 46 Sorse quindi fra loro un ragionamento su chi di essi fosse il più grande. 47 Conoscendo il ragionamento del loro cuore, Gesù prese un bambino, lo mise vicino a sé 48 e disse loro: "Chiunque riceve questo bambino in base al mio nome riceve (anche) me, e chiunque riceve me riceve (anche) colui che mi ha mandato. Poiché chi si comporta fra tutti voi come il minore, egli è grande". 49 Rispondendo, Giovanni disse: "Insegnante, abbiamo visto un uomo che espelleva demoni usando il tuo nome e abbiamo cercato di impedirglielo, perché non (ti) segue con noi". 50 Ma Gesù gli disse: "Non cercate di impedirglielo, poiché chi non è contro di voi è per voi". 51 Or mentre si compivano i giorni della sua assunzione, volse decisamente la sua faccia per andare a Gerusalemme. 52 E mandò davanti a sé dei messaggeri. Ed essi andarono ed entrarono in un villaggio dei samaritani per fargli i preparativi; 53 ma essi non lo ricevettero, perché la sua faccia era volta per andare a Gerusalemme. 54 Quando i discepoli Giacomo e Giovanni ebbero visto ciò, dissero: "Signore, vuoi che diciamo al fuoco di scendere dal cielo e annientarli?" 55 Ma egli si voltò e li rimproverò. 56 Così andarono in un altro villaggio. 57 Or mentre andavano per la strada, qualcuno gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada". 58 E Gesù gli disse: "Le volpi hanno tane e gli uccelli del cielo hanno dove posarsi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove adagiare la testa". 59 Quindi disse a un altro: "Sii mio seguace". L'uomo disse: "Permettimi prima di andare a seppellire mio padre". 60 Ma gli disse: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, ma tu va e dichiara in ogni luogo il regno di Dio". 61 E un altro ancora disse: "Ti seguirò, Signore; ma prima permettimi di accomiatarmi da quelli della mia famiglia". 62 Gesù gli disse: "Nessuno che abbia messo mano all'aratro e guardi alle cose che sono dietro è adatto per il regno di Dio". 10 Dopo queste cose il Signore designò altri settanta e li mandò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo in cui egli stesso stava per andare. 2 Quindi diceva loro: "La messe, in realtà, è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate perciò il Signore della messe che mandi operai nella sua messe. 3 Andate. Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. 4 Non portate borsa, né bisaccia da cibo, né sandali, e non abbracciate nessuno nel salutarlo lungo la strada. 5 Dovunque entriate in una casa dite prima: 'Questa casa abbia pace'. 6 E se lì c'è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui. Ma se non c'è, tornerà a voi. 7 E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l'operaio è degno del suo salario. Non vi trasferite di casa in casa. 8 "E dovunque entriate in una città e vi ricevano, mangiate le cose che vi mettono davanti, 9 e guarite in essa i malati, e dite loro: 'Il regno di Dio si è avvicinato a voi'. 10 Ma dovunque entriate in una città e non vi ricevano, uscite nelle sue ampie vie e dite: 11 'Scuotiamo contro di voi anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi. Tuttavia, tenete presente questo, che il regno di Dio si è avvicinato'. 12 Vi dico che in quel giorno sarà più sopportabile per Sodoma che per quella città. 13 "Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte a Tiro e Sidone, da molto tempo si sarebbero pentite, sedendo con sacco e cenere. 14 Quindi nel giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. 15 E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Scenderai nell'Ades! 16 "Chi ascolta voi ascolta (anche) me. E chi trascura voi trascura (anche) me. Inoltre, chi trascura me trascura (anche) colui che mi ha mandato". 17 Quindi i settanta tornarono con gioia, dicendo: "Signore, anche i demoni ci sono sottoposti con l'uso del tuo nome". 18 Allora egli disse loro: "Vedevo Satana già caduto dal cielo come un lampo. 19 Ecco, vi ho dato l'autorità di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico, e nulla vi farà alcun danno. 20 Tuttavia, non rallegratevi di questo, che gli spiriti vi siano sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono stati scritti nei cieli". 21 In quella stessa ora esultò nello spirito santo e disse: "Ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai attentamente nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali, e le hai rivelate ai bambini. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto fare. 22 Ogni cosa mi è stata consegnata dal Padre mio, e nessuno conosce chi è il Figlio se non il Padre; e nessuno (conosce) chi è il Padre se non il Figlio, e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare". 23 Allora si rivolse ai discepoli in disparte, dicendo: "Felici gli occhi che vedono le cose che voi vedete. 24 Poiché vi dico: Molti profeti e re desiderarono vedere le cose che voi vedete ma non le videro, e udire le cose che voi udite ma non le udirono". 25 Ora, ecco, si alzò un uomo versato nella Legge, per metterlo alla prova, dicendo: "Maestro, facendo che cosa erediterò la vita eterna?" 26 Gli disse: "Che cosa è scritto nella Legge? Come leggi?" 27 Rispondendo, egli disse: "'Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza e con tutta la tua mente', e, 'il tuo prossimo come te stesso' ". 28 Gli disse: "Hai risposto correttamente; 'continua a far questo e otterrai la vita' ". 29 Ma, volendo mostrarsi giusto, l'uomo disse a Gesù: "Chi è realmente il mio prossimo?" 30 Rispondendo, Gesù disse: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde fra i ladroni, che lo spogliarono e gli inflissero colpi, e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Ora, per coincidenza, scendeva per quella strada un sacerdote, ma, vedutolo, passò oltre dal lato opposto. 32 Similmente, anche un levita, sceso al luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un samaritano che viaggiava per la strada venne presso di lui e, vistolo, fu mosso a pietà. 34 E accostatosi fasciò le sue ferite, versando su di esse olio e vino. Quindi lo mise sulla propria bestia da soma e lo condusse a una locanda, avendone cura. 35 E il giorno dopo trasse due denari, li diede al locandiere e disse: 'Abbi cura di lui, e ciò che avrai speso in più, te lo renderò quando tornerò qui'. 36 Chi di questi tre ti sembra che si sia reso prossimo all'uomo che cadde fra i ladroni?" 37 Egli disse: "Colui che agì misericordiosamente verso di lui". Quindi Gesù gli disse: "Va e fa anche tu lo stesso". 38 Or mentre se ne andavano, egli entrò in un villaggio. Qui una certa donna di nome Marta lo ricevette come ospite nella casa. 39 E questa donna aveva una sorella chiamata Maria, che, comunque, si mise a sedere ai piedi del Signore, ascoltando la sua parola. 40 Marta, d'altra parte, era distratta, accudendo a molte faccende. E, avvicinatasi, disse: "Signore, non t'importa che mia sorella mi abbia lasciata sola ad accudire alle faccende? Dille, dunque, d'aiutarmi". 41 Rispondendo, il Signore le disse: "Marta, Marta, tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose. 42 Ma solo alcune cose sono necessarie, o una sola. Dal canto suo, Maria ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta". 11 Ora avvenne che essendo egli in un certo luogo a pregare, quando ebbe smesso, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". 2 Quindi egli disse loro: "Quando pregate, dite: 'Padre, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. 3 Dacci il nostro pane per il giorno secondo l'esigenza del giorno. 4 E perdonaci i nostri peccati, poiché anche noi perdoniamo a chiunque sia in debito verso di noi; e non ci condurre in tentazione' ". 5 Inoltre, disse loro: "Chi di voi, avendo un amico, va da lui a mezzanotte, e gli dice: 'Amico, prestami tre pani, 6 perché mi è appena venuto da un viaggio un amico e non ho nulla da mettergli davanti'? 7 E quello da dentro rispondendo dice: 'Smetti di darmi fastidio. La porta è già serrata e i miei bambini sono con me a letto; non mi posso alzare e non ti posso dare nulla'. 8 Io vi dico: Benché non si alzi e non gli dia nulla perché gli è amico, certamente a causa della sua ardita insistenza si alzerà e gli darà le cose che gli occorrono. 9 Quindi vi dico: Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. 10 Poiché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11 In realtà, chi è fra voi il padre che, se il figlio chiede un pesce, invece di un pesce gli darà un serpente? 12 O anche se chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se dunque voi, benché siate malvagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto più il Padre che è in cielo darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!" 14 In seguito espelleva un demonio muto. Uscito il demonio, il muto parlò. E le folle si meravigliavano. 15 Ma alcuni di loro dissero: "Espelle i demoni per mezzo di Beelzebub governante dei demoni". 16 Comunque, altri, per tentarlo, gli chiedevano un segno dal cielo. 17 Conoscendo i loro pensieri, egli disse loro: "Ogni regno diviso contro se stesso giunge alla desolazione, e una casa (divisa) contro se stessa cade. 18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come durerà il suo regno? Poiché voi dite che io espello i demoni per mezzo di Beelzebub. 19 Se io espello i demoni per mezzo di Beelzebub, per mezzo di chi li espellono i vostri figli? Per questo essi saranno i vostri giudici. 20 Ma se io espello i demoni per mezzo del dito di Dio, il regno di Dio vi ha realmente raggiunti. 21 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, i suoi averi sono in pace. 22 Ma quando gli viene contro qualcuno più forte di lui e lo vince, gli porta via la completa armatura in cui confidava, e ne divide le spoglie. 23 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. 24 "Quando uno spirito impuro è uscito da un uomo, passa per luoghi aridi in cerca di un luogo di riposo e, non avendolo trovato, dice: 'Tornerò alla mia casa dalla quale sono uscito'. 25 E arrivato, la trova spazzata e adorna. 26 Allora se ne va e prende con sé sette altri spiriti più malvagi di lui, ed entrati, vi dimorano; e le condizioni finali di quell'uomo divengono peggiori delle prime". 27 Or mentre diceva queste cose una donna alzò la voce dalla folla, dicendogli: "Felice il seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiato!" 28 Ma egli disse: "No, piuttosto: Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!" 29 Allorché le folle si ammassavano, cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; cerca un segno. Ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno di Giona. 30 Poiché come Giona divenne un segno per i niniviti, nello stesso modo lo sarà anche il Figlio dell'uomo per questa generazione. 31 La regina del meridione sarà destata nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma ecco, qui c'è più di Salomone. 32 Gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si pentirono a ciò che predicò Giona; ma, ecco, qui c'è più di Giona. 33 Nessuno, accesa una lampada, la mette in un luogo segreto o sotto il moggio, ma sul candelabro, affinché quelli che entrano vedano la luce. 34 La lampada del corpo è il tuo occhio. Se il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se esso è malvagio, anche il tuo corpo è tenebre. 35 Perciò, sii vigilante. Forse la luce che è in te è tenebre. 36 Se tutto il tuo corpo è perciò illuminato, senza nessuna parte nelle tenebre, sarà tutto illuminato come quando una lampada ti fa luce con i suoi raggi". 37 Quando ebbe detto questo, un fariseo lo pregò di pranzare con lui. Ed entrato, giacque a tavola. 38 Comunque, il fariseo si sorprese vedendo che non si era lavato prima del pranzo. 39 Ma il Signore gli disse: "Ora voi farisei pulite l'esterno del calice e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e malvagità. 40 Irragionevoli! Chi ha fatto l'esterno ha anche fatto l'interno, non è così? 41 Tuttavia, date come doni di misericordia le cose che sono all'interno, ed ecco, ogni (altra) cosa è pura riguardo a voi. 42 Ma guai a voi farisei, perché date la decima della menta e della ruta e di ogni (altro) ortaggio, ma passate sopra alla giustizia e all'amore di Dio! Queste cose avevate l'obbligo di fare, senza omettere quelle altre. 43 Guai a voi, farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti nei luoghi di mercato! 44 Guai a voi, perché siete come quelle tombe commemorative che non si notano, così che gli uomini vi camminano sopra senza saper(lo)!" 45 Rispondendo, uno di quelli versati nella Legge gli disse: "Maestro, dicendo queste cose insulti anche noi". 46 Quindi egli disse: "Guai anche a voi che siete versati nella Legge, perché caricate gli uomini di carichi difficili da portare, ma voi stessi non toccate i carichi con un dito! 47 "Guai a voi, perché edificate le tombe commemorative dei profeti, ma i vostri antenati li uccisero! 48 Certamente voi siete testimoni delle opere dei vostri antenati e tuttavia le approvate, perché quelli uccisero i profeti, ma voi edificate (le loro tombe). 49 Per questo motivo la sapienza di Dio ha anche detto: 'Manderò loro profeti e apostoli, e ne uccideranno e perseguiteranno alcuni, 50 affinché il sangue di tutti i profeti versato dalla fondazione del mondo sia ridomandato a questa generazione, 51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, ucciso fra l'altare e la casa'. Sì, vi dico, sarà ridomandato a questa generazione. 52 "Guai a voi che siete versati nella Legge, perché avete tolto la chiave della conoscenza; voi stessi non siete entrati, e a quelli che entravano lo avete impedito!" 53 E uscito di là gli scribi e i farisei cominciarono a fargli accanita opposizione e a importunarlo con domande su altre cose, 54 stando in agguato, per sorprenderlo in qualcosa che uscisse dalla sua bocca. 12 Nel frattempo, essendosi radunata la folla in tante migliaia da calpestarsi gli uni gli altri, egli cominciò a dire prima di tutto ai suoi discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia. 2 Ma non c'è nulla di accuratamente occultato che non sarà rivelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3 Pertanto le cose che dite nelle tenebre saranno udite nella luce, e ciò che bisbigliate nelle stanze private sarà predicato dalle terrazze. 4 Inoltre, dico a voi, amici miei: Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo e dopo ciò non possono fare nient'altro. 5 Ma vi indicherò io chi temere: Temete colui che dopo avere ucciso ha l'autorità di gettare nella Geenna. Sì, vi dico, temete Lui. 6 Cinque passeri si vendono per due monete di piccolo valore, non è vero? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato dinanzi a Dio. 7 Ma gli stessi capelli della vostra testa sono tutti contati. Non abbiate timore; voi valete più di molti passeri. 8 "Quindi vi dico: Chiunque confesserà di essere unito a me davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo confesserà di essere unito a lui davanti agli angeli di Dio. 9 Ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. 10 E a chiunque dice una parola contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chi bestemmia contro lo spirito santo, non sarà perdonato. 11 Ma quando vi condurranno davanti a pubbliche assemblee e funzionari governativi e autorità, non siate ansiosi di come (parlerete) o di ciò che direte in vostra difesa o di ciò che dichiarerete; 12 poiché lo spirito santo vi insegnerà in quella stessa ora le cose che dovrete dire". 13 Quindi uno della folla gli disse: "Maestro, di' a mio fratello di dividere con me l'eredità". 14 Gli disse: "Uomo, chi mi ha costituito giudice o ripartitore su di voi?" 15 Quindi disse loro: "Tenete gli occhi aperti e guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, perché anche quando uno ha abbondanza la sua vita non dipende dalle cose che possiede". 16 Allora pronunciò loro un'illustrazione, dicendo: "La terra di un ricco produsse bene. 17 Quindi egli ragionava fra sé, dicendo: 'Che farò, ora che non ho dove mettere i miei raccolti?' 18 E disse: 'Farò questo: Demolirò i miei depositi e ne edificherò di più grandi, e vi radunerò tutto il mio grano e tutte le mie cose buone; 19 e dirò all'anima mia: "Anima, hai molte cose buone accumulate per molti anni; riposati, mangia, bevi, rallegrati" '. 20 Ma Dio gli disse: 'Irragionevole, questa notte ti chiederanno la tua anima. Chi avrà quindi le cose che hai accumulato?' 21 Così sarà dell'uomo che accumula tesori per se stesso ma non è ricco verso Dio". 22 Quindi disse ai suoi discepoli: "Per questo motivo vi dico: Cessate di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. 23 Poiché l'anima vale più del cibo e il corpo più del vestito. 24 Notate che i corvi non seminano né raccolgono, e che non hanno né granaio né deposito, eppure Dio dà loro da mangiare. Quanto valete voi più degli uccelli! 25 Chi di voi può, essendo ansioso, aggiungere un cubito alla durata della sua vita? 26 Se dunque non potete fare la minima cosa, perché essere ansiosi per le rimanenti? 27 Notate come crescono i gigli; non si affaticano né filano; ma io vi dico: Nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi. 28 Se, dunque, Dio riveste così la vegetazione del campo che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più rivestirà voi, uomini di poca fede! 29 E cessate di cercare ciò che potrete mangiare e ciò che potrete bere, e cessate di affannarvi; 30 poiché tutte queste sono le cose che le nazioni del mondo cercano ansiosamente, ma il Padre vostro sa che avete bisogno di queste cose. 31 Tuttavia, cercate di continuo il suo regno, e queste cose vi saranno aggiunte. 32 "Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno. 33 Vendete le cose che vi appartengono e fate doni di misericordia. Fatevi borse che non si consumino, un tesoro che non venga mai meno nei cieli dove non si avvicina il ladro né la tignola consuma. 34 Poiché dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 35 "I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese, 36 e voi stessi siate simili a uomini che aspettano il loro signore quando torna dal matrimonio, affinché, quando arriva e bussa, subito gli aprano. 37 Felici quegli schiavi che il signore, arrivando, troverà vigilanti! Veramente vi dico: Egli si cingerà e li farà giacere a tavola e, avvicinatosi, li servirà. 38 E se arriva alla seconda vigilia, o anche alla terza, e li trova così, felici loro! 39 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa avesse saputo in quale ora sarebbe venuto il ladro, sarebbe stato vigilante e non avrebbe fatto scassinare la sua casa. 40 Anche voi siate pronti, perché in un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo". 41 Quindi Pietro disse: "Signore, dici questa illustrazione a noi o anche a tutti?" 42 E il Signore disse: "Chi è realmente l'economo fedele, il discreto, che il suo signore costituirà sulla sua servitù per dar loro la loro porzione di cibo a suo tempo? 43 Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! 44 Vi dico veracemente: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi. 45 Ma se mai quello schiavo dicesse in cuor suo: 'Il mio signore tarda a venire', e cominciasse a battere i servi e le serve, e a mangiare e a bere e a ubriacarsi, 46 il signore di quello schiavo verrà in un giorno in cui non (lo) aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con la massima severità, assegnandogli la parte degli infedeli. 47 Quindi quello schiavo che ha capito la volontà del suo signore ma non si è preparato o non ha fatto secondo la sua volontà sarà battuto con molti colpi. 48 Ma chi non ha capito e ha fatto quindi cose meritevoli di battiture sarà battuto con pochi colpi. In realtà, a chiunque è stato dato molto, sarà richiesto molto; e a colui al quale è stato affidato molto, sarà richiesto più del solito. 49 "Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra, e cos'altro posso desiderare se è stato già acceso? 50 In realtà, ho un battesimo col quale devo essere battezzato, e come sono afflitto finché non sia finito! 51 Immaginate voi che io sia venuto a dare pace sulla terra? In realtà, no, vi dico, ma piuttosto divisione. 52 Poiché da ora in poi cinque saranno divisi in una casa, tre contro due e due contro tre. 53 Saranno divisi, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera". 54 Quindi proseguì, dicendo alle folle: "Quando vedete sorgere una nube nei luoghi occidentali, subito dite: 'Viene il temporale', e così accade. 55 E quando vedete che soffia un vento meridionale, dite: 'Ci sarà un'ondata di caldo', e accade. 56 Ipocriti, sapete esaminare l'aspetto esteriore della terra e del cielo, ma come mai non sapete esaminare questo tempo particolare? 57 Perché non giudicate pure da voi stessi ciò che è giusto? 58 Per esempio, quando vai col tuo avversario in giudizio da un governante, mettiti all'opera, mentre sei in cammino, per liberarti della disputa con lui, affinché non ti trascini davanti al giudice, e il giudice non ti consegni all'ufficiale giudiziario, e l'ufficiale giudiziario non ti getti in prigione. 59 Ti dico: Certamente non ne uscirai finché non avrai pagato l'ultima monetina di minimo valore". 13 In quello stesso tempo alcuni presenti gli riferirono il fatto dei galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici. 2 E rispondendo egli disse loro: "Immaginate voi che questi galilei fossero peccatori peggiori di tutti gli altri galilei perché hanno sofferto queste cose? 3 No, vi dico; ma, a meno che non vi pentiate, sarete tutti distrutti similmente. 4 O immaginate che quei diciotto sui quali cadde la torre di Siloam, e li uccise, fossero debitori più grandi di tutti gli altri uomini che abitavano a Gerusalemme? 5 No, vi dico; ma, a meno che non vi pentiate, sarete tutti distrutti nello stesso modo". 6 Quindi proseguì, dicendo questa illustrazione: "Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna, e venne a cercarvi del frutto, ma non ne trovò. 7 Quindi disse al vignaiolo: 'Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutto in questo fico, ma non ne trovo. Taglialo! Perché infatti dovrebbe occupare la terra inutilmente?' 8 Rispondendo, egli gli disse: 'Signore, lascialo stare anche quest'anno, finché io gli scavi intorno e metta il concime; 9 e se quindi produrrà frutto nel futuro, (bene); se no, lo taglierai' ". 10 Ora insegnava di sabato in una delle sinagoghe. 11 Ed ecco, una donna che da diciotto anni aveva uno spirito di debolezza, ed era piegata in due e non poteva drizzarsi affatto. 12 Vedutala, Gesù le parlò e le disse: "Donna, sei liberata dalla tua debolezza". 13 E pose le mani su di lei; e all'istante essa si raddrizzò, e glorificava Dio. 14 Ma in risposta il presidente della sinagoga, indignato perché Gesù aveva guarito di sabato, diceva alla folla: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in essi, perciò, venite e siate guariti, e non in giorno di sabato". 15 Comunque, il Signore gli rispose e disse: "Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie di sabato il suo toro o il suo asino dalla stalla e non lo conduce a bere? 16 Non doveva dunque questa donna che è una figlia di Abraamo, e che Satana ha tenuto legata, ecco, per diciotto anni, essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?" 17 E quando egli ebbe detto queste cose, tutti i suoi oppositori provavano vergogna; ma tutta la folla si rallegrava di tutte le cose gloriose fatte da lui. 18 Perciò egli proseguì, dicendo: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò? 19 È simile a un granello di senape che un uomo prese e mise nel suo orto, ed esso crebbe e divenne un albero, e gli uccelli del cielo si ripararono fra i suoi rami". 20 E ancora disse: "A che cosa paragonerò il regno di Dio? 21 È simile al lievito, che una donna prese e nascose in tre grosse misure di farina finché tutta la massa fu fermentata". 22 E viaggiava di città in città e di villaggio in villaggio, insegnando e continuando il suo viaggio verso Gerusalemme. 23 E un uomo gli disse: "Signore, sono pochi quelli che sono salvati?" Egli disse loro: 24 "Sforzatevi con vigore per entrare dalla porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrare ma non potranno, 25 quando il padrone di casa si sarà alzato e avrà serrato la porta, e voi stando fuori comincerete a bussare alla porta, dicendo: 'Signore, aprici'. Ma rispondendo egli vi dirà: 'Non so di dove siete'. 26 Allora comincerete a dire: 'Abbiamo mangiato e bevuto davanti a te, e tu hai insegnato nelle nostre ampie vie'. 27 Ma egli parlerà, dicendovi: 'Non so di dove siete. Andatevene via da me, voi tutti operatori d'ingiustizia!' 28 Là sarà il (vostro) pianto e lo stridore dei (vostri) denti, quando vedrete Abraamo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, ma voi stessi gettati fuori. 29 Inoltre, verranno da luoghi orientali e occidentali, e dal settentrione e dal meridione e giaceranno a tavola nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono degli ultimi che saranno primi, e ci sono dei primi che saranno ultimi". 31 In quella stessa ora si accostarono certi farisei, dicendogli: "Esci e vattene di qui, perché Erode ti vuole uccidere". 32 Ed egli disse loro: "Andate a dire a quella volpe: 'Ecco, scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno avrò finito'. 33 Tuttavia, devo andare per la mia via oggi e domani e il giorno seguente, perché non è ammissibile che un profeta sia distrutto fuori di Gerusalemme. 34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, . . . quante volte ho voluto radunare i tuoi figli come la gallina raduna la sua covata di pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa vi è abbandonata. Vi dico: Non mi vedrete più finché non diciate: 'Benedetto colui che viene nel nome di Geova!' " 14 E in un'occasione in cui andò di sabato nella casa di uno dei capi dei farisei per mangiare un pasto, lo osservavano attentamente. 2 Ed ecco, davanti a lui c'era un uomo affetto da idropisia. 3 E, presa la parola, Gesù parlò a quelli versati nella Legge e ai farisei, dicendo: "È lecito guarire (qualcuno) di sabato o no?" 4 Ma essi tacevano. Allora prese (l'uomo), lo sanò e (lo) mandò via. 5 E disse loro: "Chi di voi, se suo figlio o il toro cade in un pozzo, non lo tira immediatamente fuori in giorno di sabato?" 6 E non potevano replicare a queste cose. 7 Quindi proseguì, dicendo agli invitati un'illustrazione, poiché notò che sceglievano per sé i posti più eminenti, e disse loro: 8 "Quando sei invitato da qualcuno a una festa nuziale, non giacere nel posto più eminente. Forse qualcuno più ragguardevole di te è stato invitato da lui nello stesso tempo, 9 e colui che ha invitato te e lui verrà e ti dirà: 'Lascia che quest'uomo abbia il posto'. E allora andrai con vergogna a occupare il posto più basso. 10 Ma quando sei invitato, va a giacere nel posto più basso, affinché quando viene l'uomo che ti ha invitato ti dica: 'Amico, sali più in alto'. Allora avrai onore davanti a tutti quelli che sono ospiti con te. 11 Poiché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato". 12 E diceva poi a colui che lo aveva invitato: "Quando fai un pranzo o un pasto serale, non chiamare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i vicini ricchi. Un giorno o l'altro anche loro potrebbero invitarti a loro volta e sarebbe per te una ricompensa. 13 Ma quando fai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai felice, perché non hanno nulla per ricompensarti. Poiché sarai ricompensato nella risurrezione dei giusti". 15 Udite queste cose, uno degli ospiti gli disse: "Felice colui che mangia pane nel regno di Dio". 16 (Gesù) gli disse: "Un uomo imbandiva un grande pasto serale, e invitò molti. 17 E mandò il suo schiavo all'ora del pasto serale per dire agli invitati: 'Venite, perché tutto è già pronto'. 18 Ma tutti unanimemente cominciarono a rifiutarsi. Il primo gli disse: 'Ho comprato un campo e ho bisogno di uscire a vederlo; ti chiedo: Considerami scusato'. 19 E un altro disse: 'Ho comprato cinque paia di bovini e sto andando ad esaminarli; ti chiedo: Considerami scusato'. 20 Un altro ancora disse: 'Ho preso moglie e per questa ragione non posso venire'. 21 E lo schiavo venne e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo schiavo: 'Esci, presto, nelle ampie vie e nei vicoli della città, e conduci qui i poveri e gli storpi e i ciechi e gli zoppi'. 22 A suo tempo lo schiavo disse: 'Signore, ciò che hai ordinato è stato fatto, e c'è ancora posto'. 23 E il signore disse allo schiavo: 'Esci nelle strade e nei luoghi recintati, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Poiché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà il mio pasto serale' ". 25 Ora grandi folle viaggiavano con lui, e voltatosi egli disse loro: 26 "Se qualcuno viene a me e non odia suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e perfino la sua propria anima, non può essere mio discepolo. 27 Chi non porta il suo palo di tortura e non viene dietro a me non può essere mio discepolo. 28 Per esempio, chi di voi volendo costruire una torre non si mette prima a sedere e non calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla? 29 Altrimenti, potrebbe porre il fondamento ma non essere in grado di finirla, e tutti gli osservatori comincerebbero a schernirlo, 30 dicendo: 'Quest'uomo ha cominciato a edificare ma non ha potuto finire'. 31 O quale re, andando incontro a un altro re in guerra, non si mette prima a sedere e non prende consiglio se può con diecimila soldati contendere con quello che viene contro di lui con ventimila? 32 Se infatti non può, mentre quello è ancora lontano gli manda un corpo di ambasciatori e chiede la pace. 33 Così, potete essere certi che nessuno di voi che non si separi da tutti i suoi averi può essere mio discepolo. 34 "Il sale, certo, è eccellente. Ma se anche il sale perde il suo sapore, con che cosa si condirà? 35 Non è utile né per il terreno né per il concime. Si getta fuori. Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti". 15 Or tutti gli esattori di tasse e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Quindi i farisei e gli scribi brontolavano, dicendo: "Quest'uomo accoglie i peccatori e mangia con loro". 3 Allora egli pronunciò loro questa illustrazione, dicendo: 4 "Chi è fra voi l'uomo che, avendo cento pecore, se ne smarrisce una non lascia le novantanove nel deserto e non va in cerca della smarrita finché non la trovi? 5 E, trovatala, se la mette sulle spalle, rallegrandosi. 6 E giunto a casa, raduna gli amici e i vicini, dicendo loro: 'Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era smarrita'. 7 Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. 8 "O quale donna che ha dieci dramme, se smarrisce una dramma, non accende una lampada e spazza la casa e la cerca attentamente finché non la trovi? 9 E, trovatala, raduna le amiche e le vicine, dicendo: 'Rallegratevi con me, perché ho trovato la dramma che avevo smarrito'. 10 Così, vi dico, c'è gioia fra gli angeli di Dio per un peccatore che si pente". 11 Quindi disse: "Un uomo aveva due figli. 12 E il più giovane di loro disse al padre: 'Padre, dammi la parte della proprietà che mi spetta'. Quindi egli divise fra loro i suoi mezzi di sostentamento. 13 In seguito, dopo non molti giorni, il figlio più giovane radunò ogni cosa e fece un viaggio all'estero in un paese lontano, e vi sperperò la sua proprietà, vivendo una vita dissoluta. 14 Quando ebbe speso ogni cosa, venne in quel paese una grave carestia, ed egli cominciò ad essere nel bisogno. 15 Andò perfino ad unirsi a un cittadino di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascere porci. 16 E desiderava saziarsi delle carrube che mangiavano i porci, e nessuno gli dava (nulla). 17 "Quando fu tornato in sé, disse: 'Quanti uomini salariati di mio padre hanno abbondanza di pane, mentre io perisco di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre, dicendogli: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. 19 Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Fammi come uno dei tuoi salariati" '. 20 E levatosi, andò da suo padre. Mentre era ancora lontano, suo padre lo scorse e fu mosso a pietà, e corse e gli si gettò al collo e lo baciò teneramente. 21 Quindi il figlio gli disse: 'Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Fammi come uno dei tuoi salariati'. 22 Ma il padre disse ai suoi schiavi: 'Presto, portate una lunga veste, la migliore, e vestitelo, e mettetegli un anello nella mano e sandali ai piedi. 23 E conducete il giovane toro ingrassato, scannatelo e mangiamo e rallegriamoci, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato alla vita; era perduto ed è stato ritrovato'. Ed essi cominciarono a rallegrarsi. 25 "Ora il figlio maggiore era nel campo; e quando venne e si avvicinò alla casa udì un concerto musicale e delle danze. 26 E chiamato a sé uno dei servitori, domandò che significavano queste cose. 27 Gli disse: 'È venuto tuo fratello, e tuo padre ha scannato il giovane toro ingrassato, perché l'ha riavuto in buona salute'. 28 Ma egli si adirò e non voleva entrare. Allora suo padre uscì e lo supplicava. 29 Rispondendo, egli disse a suo padre: 'Ecco, sono tanti anni che ti faccio da schiavo e non ho mai trasgredito un tuo comandamento, eppure a me non hai mai dato un capretto per rallegrarmi con i miei amici. 30 Ma appena è arrivato questo tuo figlio che ha mangiato i tuoi mezzi di sostentamento con le meretrici, hai scannato per lui il giovane toro ingrassato'. 31 Quindi egli gli disse: 'Figlio, tu sei sempre stato con me, e tutte le cose mie sono tue; 32 ma dovevamo pure rallegrarci e far festa, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato alla vita, ed era perduto ed è stato ritrovato' ". 16 E proseguì, dicendo quindi ai discepoli: "Un uomo era ricco e aveva un economo, che fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni. 2 E, chiamatolo, gli disse: 'Che cos'è questo che odo di te? Rendi conto della tua gestione, poiché non puoi più dirigere la casa'. 3 Quindi l'economo disse fra sé: 'Che farò, visto che il mio signore mi toglierà la gestione? Non sono abbastanza forte per scavare, mi vergogno di chiedere l'elemosina. 4 Oh, so io che farò, affinché, quando sarò cacciato dalla gestione, mi ricevano nelle loro case'. 5 E chiamando a sé ciascuno dei debitori del suo signore, diceva al primo: 'Quanto devi al mio signore?' 6 Egli disse: 'Cento bat di olio d'oliva'. Gli disse: 'Riprendi il tuo accordo scritto e siedi e, presto, scrivi cinquanta'. 7 Disse poi a un altro: 'E tu, quanto devi?' Egli disse: 'Cento cor di grano'. Gli disse: 'Riprendi il tuo accordo scritto e scrivi ottanta'. 8 E il suo signore lodò l'economo, benché ingiusto, perché aveva agito con saggezza; poiché i figli di questo sistema di cose, nei loro rapporti con quelli della propria generazione, sono più saggi dei figli della luce. 9 "E vi dico: Fatevi degli amici per mezzo delle ricchezze ingiuste, affinché, quando queste verranno meno, essi vi ricevano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto. 11 Perciò, se non vi siete mostrati fedeli riguardo alle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? 12 E se non vi siete mostrati fedeli riguardo all'altrui, chi vi darà il vostro? 13 Nessun domestico può essere schiavo di due signori; poiché, o odierà l'uno e amerà l'altro, o si atterrà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza". 14 Ora i farisei, che erano amanti del denaro, ascoltavano tutte queste cose, e si facevano beffe di lui. 15 Quindi egli disse loro: "Voi siete quelli che si dichiarano giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; perché ciò che è alto fra gli uomini è cosa disgustante dinanzi a Dio. 16 "La Legge e i Profeti sono stati fino a Giovanni. Da allora in poi il regno di Dio è dichiarato come buona notizia, e ogni sorta di persona si spinge verso di esso. 17 In realtà, è più facile che passino il cielo e la terra piuttosto che una particella di lettera della Legge rimanga inadempiuta. 18 "Chiunque divorzia da sua moglie e ne sposa un'altra commette adulterio, e chi sposa una donna divorziata dal marito commette adulterio. 19 "Ma un uomo era ricco, e si adornava di porpora e lino, rallegrandosi di giorno in giorno con magnificenza. 20 Ma un mendicante di nome Lazzaro era posto alla sua porta, pieno di ulcere 21 e desideroso di saziarsi delle cose che cadevano dalla tavola del ricco. E i cani stessi venivano a leccargli le ulcere. 22 Ora con l'andar del tempo il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel(la posizione del) seno di Abraamo. "Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 E nell'Ades alzò gli occhi, esistendo nei tormenti, e vide molto lontano Abraamo e Lazzaro nel(la posizione del) seno presso di lui. 24 E chiamò, dicendo: 'Padre Abraamo, abbi misericordia di me e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono nell'angoscia in questo fuoco ardente'. 25 Ma Abraamo disse: 'Figlio, ricordati che durante la tua vita ricevesti appieno le tue cose buone, ma Lazzaro in modo corrispondente le cose dannose. Ora, comunque, lui ha qui conforto ma tu sei nell'angoscia. 26 E oltre a tutte queste cose, una grande voragine è stata posta fra noi e voi, così che quelli che desiderano passare di qua a voi non possono, né possono attraversare di là a noi'. 27 Quindi egli disse: 'In tal caso ti chiedo, padre, di mandarlo alla casa di mio padre, 28 poiché ho cinque fratelli, affinché dia loro una completa testimonianza, e non vengano anch'essi in questo luogo di tormento'. 29 Ma Abraamo disse: 'Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino quelli'. 30 Quindi egli disse: 'No, davvero, padre Abraamo, ma se qualcuno dai morti va da loro si pentiranno'. 31 Ma egli gli disse: 'Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi nemmeno se qualcuno sorge dai morti' ". 17 Quindi disse ai suoi discepoli: "È inevitabile che vengano cause d'inciampo. Tuttavia, guai a colui mediante cui vengono! 2 Sarebbe più vantaggioso per lui se gli si sospendesse al collo una pietra di mulino e fosse gettato nel mare che far inciampare uno di questi piccoli. 3 Prestate attenzione a voi stessi. Se il tuo fratello commette un peccato rimproveralo, e se si pente perdonalo. 4 Anche se pecca contro di te sette volte al giorno e sette volte torna da te, dicendo: 'Mi pento', lo devi perdonare". 5 Ora gli apostoli dissero al Signore: "Dacci più fede". 6 Quindi il Signore disse: "Se aveste fede quanto un granello di senape, direste a questo gelso nero: 'Sradicati e piantati nel mare!' e vi ubbidirebbe. 7 "Chi di voi, avendo uno schiavo ad arare o a pascere il gregge, quando torna dal campo gli dice: 'Vieni subito qui e giaci a tavola'? 8 Piuttosto, non gli dirà: 'Preparami qualcosa perché abbia il mio pasto serale, e mettiti un grembiule e servimi finché io mangi e beva, e poi tu potrai mangiare e bere'? 9 Non proverà gratitudine verso lo schiavo perché ha fatto le cose assegnate, vero? 10 Così anche voi, quando avete fatto tutte le cose assegnatevi, dite: 'Siamo schiavi buoni a nulla. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare' ". 11 E nell'andare a Gerusalemme passava in mezzo alla Samaria e alla Galilea. 12 E mentre entrava in un villaggio gli andarono incontro dieci lebbrosi, ma si fermarono a distanza. 13 E alzarono la voce, dicendo: "Gesù, Insegnante, abbi misericordia di noi!" 14 E, scortili, disse loro: "Andate e mostratevi ai sacerdoti". Quindi, mentre se ne andavano, avvenne la loro purificazione. 15 Uno di loro, vedendo che era guarito, ritornò, glorificando Dio ad alta voce. 16 E cadde sulla sua faccia ai piedi (di Gesù), ringraziandolo; ed era un samaritano. 17 Rispondendo, Gesù disse: "Dieci sono stati purificati, non è vero? Dove sono dunque gli altri nove? 18 Non si è trovato nessuno che tornasse a dare gloria a Dio eccetto quest'uomo di un'altra nazione?" 19 E gli disse: "Alzati e va per la tua via; la tua fede ti ha sanato". 20 Ma interrogato dai farisei su quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro, dicendo: "Il regno di Dio non viene in maniera appariscente, 21 né si dirà: 'Eccolo qui!' o: 'Là!' Poiché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi". 22 Quindi disse ai discepoli: "Verranno i giorni nei quali desidererete vedere uno dei giorni del Figlio dell'uomo ma non (lo) vedrete. 23 E vi diranno: 'Eccolo là!' o: 'Eccolo qui!' Non uscite né correte dietro (a loro). 24 Poiché come il lampo, col suo fulgore, risplende da una parte all'altra sotto il cielo, così sarà il Figlio dell'uomo. 25 Prima comunque deve subire molte sofferenze ed essere rigettato da questa generazione. 26 Inoltre, come avvenne ai giorni di Noè, così sarà anche ai giorni del Figlio dell'uomo: 27 mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e venne il diluvio e li distrusse tutti. 28 Similmente, come accadde ai giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, edificavano. 29 Ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. 30 La stessa cosa avverrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà rivelato. 31 "In quel giorno chi è sulla terrazza ma ha i suoi beni mobili nella casa non scenda a prenderli, e chi è nel campo similmente non torni alle cose (lasciate) dietro. 32 Ricordate la moglie di Lot. 33 Chiunque cerca di tenere in salvo per sé la sua anima la perderà, ma chiunque la perderà la conserverà in vita. 34 Vi dico: In quella notte due (uomini) saranno in un letto; l'uno sarà preso, ma l'altro sarà abbandonato. 35 Ci saranno due (donne) a macinare allo stesso mulino; l'una sarà presa, ma l'altra sarà abbandonata". 36 - 37 E rispondendo, gli dissero: "Dove, Signore?" Egli disse loro: "Dov'è il corpo, là si raduneranno anche le aquile". 18 Quindi proseguì, dicendo loro un'illustrazione sul bisogno di pregare sempre e non perdersi d'animo. 2 Disse: "In una città c'era un giudice che non aveva timore di Dio e non nutriva rispetto per l'uomo. 3 Ma in quella città c'era una vedova, che continuava ad andare da lui, dicendo: 'Fa che io ottenga giustizia dal mio avversario in giudizio'. 4 E per un certo tempo egli non volle, ma poi disse fra sé: 'Benché io non abbia timore di Dio e non nutra rispetto per l'uomo, 5 tuttavia, siccome questa vedova continua a darmi fastidio farò in modo che ottenga giustizia, affinché non continui a venire a molestarmi sino alla fine' ". 6 Quindi il Signore disse: "Udite ciò che disse il giudice, benché ingiusto! 7 Certamente, dunque, non farà Dio giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro? 8 Vi dico: Rapidamente farà loro giustizia. Tuttavia, quando il Figlio dell'uomo arriverà, troverà veramente la fede sulla terra?" 9 Ma disse anche questa illustrazione ad alcuni che in se stessi confidavano di essere giusti e che consideravano gli altri come nulla: 10 "Due uomini salirono nel tempio per pregare, l'uno fariseo e l'altro esattore di tasse. 11 Il fariseo stando in piedi pregava fra sé in questo modo: 'O Dio, ti ringrazio che non sono come il resto degli uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neanche come questo esattore di tasse. 12 Io digiuno due volte la settimana, do la decima di ogni cosa che guadagno'. 13 Ma l'esattore di tasse stando a distanza non voleva neanche alzare gli occhi al cielo, anzi si batteva il petto, dicendo: 'O Dio, sii misericordioso verso di me peccatore'. 14 Io vi dico: Quest'uomo scese a casa sua più giustificato di quell'altro; perché chiunque si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato". 15 Ora gli conducevano anche i bambini perché li toccasse; ma vedendo ciò i discepoli li rimproveravano. 16 Comunque, Gesù chiamò a sé i (bambini), dicendo: "Lasciate che i bambini vengano a me e non cercate di fermarli. Poiché il regno di Dio appartiene a tal genere (di persone). 17 Veramente vi dico: Chiunque non riceve il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto". 18 E un capo lo interrogò, dicendo: "Maestro buono, facendo che cosa erediterò la vita eterna?" 19 Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, Dio. 20 Tu conosci i comandamenti: 'Non commettere adulterio, non assassinare, non rubare, non rendere falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre' ". 21 Quindi egli disse: "Ho osservato tutti questi fin dalla mia giovinezza". 22 Udito ciò, Gesù gli disse: "C'è ancora una cosa che ti manca: Vendi tutto ciò che hai e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; e vieni, sii mio seguace". 23 Egli, udito questo, si addolorò profondamente, poiché era ricchissimo. 24 Gesù lo guardò e disse: "Come sarà difficile per quelli che hanno denaro entrare nel regno di Dio! 25 Infatti, è più facile a un cammello passare per la cruna di un ago da cucire che a un ricco entrare nel regno di Dio". 26 Quelli che udirono questo dissero: "Chi può dunque essere salvato?" 27 Egli disse: "Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio". 28 Ma Pietro disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito". 29 Egli disse loro: "Veramente vi dico: Non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per amore del regno di Dio 30 che non ottenga molte volte tanto in questo periodo di tempo, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna". 31 Quindi prese in disparte i dodici e disse loro: "Ecco, saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte riguardo al Figlio dell'uomo per mezzo dei profeti saranno compiute. 32 Per esempio, sarà consegnato a (uomini del)le nazioni e sarà schernito e trattato insolentemente e sputacchiato; 33 e dopo averlo flagellato lo uccideranno, ma il terzo giorno sorgerà". 34 Comunque, non capirono il significato di nessuna di queste cose; ma questa espressione era loro nascosta, e non comprendevano le cose dette. 35 Or mentre egli si avvicinava a Gerico, un cieco sedeva presso la strada, chiedendo l'elemosina. 36 Siccome udì passare una folla, domandava che cosa ciò significasse. 37 Gli riferirono: "Passa Gesù il Nazareno!" 38 Allora egli gridò, dicendo: "Gesù, Figlio di Davide, abbi misericordia di me!" 39 E quelli che andavano avanti gli dicevano rigorosamente di tacere, ma tanto più egli gridava: "Figlio di Davide, abbi misericordia di me". 40 Quindi Gesù si fermò e comandò che (l'uomo) gli fosse condotto. Dopo che si fu avvicinato, (Gesù) gli chiese: 41 "Che vuoi che ti faccia?" Egli disse: "Signore, fammi ricuperare la vista". 42 E Gesù gli disse: "Ricupera la vista; la tua fede ti ha sanato". 43 E all'istante ricuperò la vista, e lo seguiva, glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo (ciò), diede lode a Dio. 19 Ed entrato a Gerico, l'attraversava. 2 Ora c'era là un uomo di nome Zaccheo, il quale era capo esattore di tasse, ed era ricco. 3 E cercava di vedere chi fosse questo Gesù, ma non poteva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora corse avanti a un posto avanzato e salì su un sicomoro per vederlo, perché stava per passare di là. 5 Quando giunse poi al luogo, Gesù alzò gli occhi e gli disse: "Zaccheo, affrettati a scendere, poiché oggi devo stare a casa tua". 6 Allora si affrettò a scendere e, rallegrandosi, lo ricevette come ospite. 7 Ma avendo visto (ciò), tutti brontolavano, dicendo: "È andato ad alloggiare con un uomo che è un peccatore". 8 Ma Zaccheo, stando in piedi, disse al Signore: "Ecco, la metà dei miei averi, Signore, la do ai poveri, e qualunque cosa io abbia estorto a qualcuno mediante falsa accusa, gli rendo il quadruplo". 9 Allora Gesù gli disse: "Oggi la salvezza è venuta a questa casa, poiché anche lui è figlio di Abraamo. 10 Poiché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". 11 Mentre ascoltavano queste cose egli disse in aggiunta un'illustrazione, perché era vicino a Gerusalemme ed essi immaginavano che il regno di Dio stesse per manifestarsi istantaneamente. 12 Perciò disse: "Un uomo di nobile nascita andò in un paese lontano per assicurarsi il potere reale e tornare. 13 Chiamati dieci dei suoi schiavi, diede loro dieci mine e disse loro: 'Negoziate finché io venga'. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un corpo di ambasciatori, dicendo: 'Non vogliamo che quest'(uomo) divenga re su di noi'. 15 "Infine quando fu tornato, dopo essersi assicurato il potere reale, comandò che fossero chiamati a sé quegli schiavi ai quali aveva dato il denaro d'argento, per accertare ciò che avevano guadagnato mediante la loro attività. 16 Quindi si presentò il primo, dicendo: 'Signore, la tua mina ha guadagnato dieci mine'. 17 E gli disse: 'Ben fatto, schiavo buono! Siccome ti sei mostrato fedele nel minimo, abbi autorità sopra dieci città'. 18 Ora venne il secondo, dicendo: 'La tua mina, Signore, ha prodotto cinque mine'. 19 Disse anche a questo: 'Anche tu, sii sopra cinque città'. 20 Ma venne un altro, dicendo: 'Signore, ecco la tua mina, che ho tenuto riposta in un panno. 21 Infatti avevo timore di te, perché sei un uomo severo; prendi ciò che non hai depositato e raccogli ciò che non hai seminato'. 22 Gli disse: 'Dalla tua propria bocca ti giudico, schiavo malvagio. Sapevi dunque che sono un uomo severo, che prendo ciò che non ho depositato e raccolgo ciò che non ho seminato? 23 Quindi, perché non hai messo il mio denaro d'argento in una banca? Così al mio arrivo l'avrei riscosso con l'interesse'. 24 "Allora disse a quelli che stavano lì: 'Toglietegli la mina e datela a colui che ha le dieci mine'. 25 Ma gli dissero: 'Signore, egli ha dieci mine!' . . . 26 'Vi dico: A chiunque ha, sarà dato dell'altro; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 27 Inoltre, questi miei nemici che non volevano che io divenissi re su di loro conduceteli qui e scannateli davanti a me' ". 28 E, dopo aver detto queste cose, andava avanti, salendo a Gerusalemme. 29 E quando si fu avvicinato a Betfage e a Betania, presso il monte chiamato monte degli Ulivi, mandò due dei discepoli, 30 dicendo: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, ed entrando vi troverete legato un puledro, sul quale non si è mai seduto nessuno del genere umano. Scioglietelo e conducetelo. 31 Ma se qualcuno vi chiede: 'Perché lo sciogliete?' dovete dire così: 'Il Signore ne ha bisogno' ". 32 E quelli che erano mandati partirono e lo trovarono proprio come egli aveva detto loro. 33 Ma mentre scioglievano il puledro i proprietari dissero loro: "Perché sciogliete il puledro?" 34 Essi dissero: "Il Signore ne ha bisogno". 35 E lo condussero a Gesù, e gettarono i loro mantelli sul puledro e (vi) misero sopra Gesù. 36 Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. 37 Appena si fu avvicinato alla strada che scende dal monte degli Ulivi, tutta la moltitudine dei discepoli cominciò a rallegrarsi e a lodare Dio ad alta voce per tutte le opere potenti che avevano visto, 38 dicendo: "Benedetto Colui che viene come Re nel nome di Geova! Pace in cielo, e gloria nei luoghi altissimi!" 39 Comunque, alcuni dei farisei di tra la folla gli dissero: "Maestro, rimprovera i tuoi discepoli". 40 Ma egli rispondendo disse: "Vi dico: Se questi tacessero, le pietre griderebbero". 41 E quando fu vicino, guardò la città e pianse su di essa, 42 dicendo: "Se tu, sì, tu, avessi compreso in questo giorno le cose che hanno relazione con la pace, ma ora esse sono state nascoste ai tuoi occhi. 43 Poiché verranno su di te i giorni nei quali i tuoi nemici edificheranno attorno a te una fortificazione con pali appuntiti e ti circonderanno e ti affliggeranno da ogni parte, 44 e getteranno a terra te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché non hai compreso il tempo in cui sei stata ispezionata". 45 Ed entrato nel tempio, cominciò a cacciare quelli che vendevano, 46 dicendo loro: "È scritto: 'E la mia casa sarà una casa di preghiera', ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni". 47 Inoltre, insegnava quotidianamente nel tempio. Ma i capi sacerdoti e gli scribi e gli uomini principali del popolo cercavano di distruggerlo; 48 eppure non trovavano che cosa potessero fare, poiché tutto il popolo lo ascoltava, pendendo dalle sue labbra. 20 Mentre in uno di quei giorni insegnava al popolo nel tempio, dichiarando la buona notizia, i capi sacerdoti e gli scribi si avvicinarono con gli anziani, 2 e parlarono, dicendogli: "Dicci con quale autorità fai queste cose o chi ti ha dato questa autorità". 3 Rispondendo, egli disse loro: "Anch'io vi farò una domanda, e voi ditemi: 4 Il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini?" 5 Quindi essi trassero fra loro le conclusioni, dicendo: "Se diciamo: 'Dal cielo', dirà: 'Perché non gli avete creduto?' 6 Se invece diciamo: 'Dagli uomini', tutto il popolo senza eccezione ci lapiderà, poiché sono persuasi che Giovanni era un profeta". 7 E risposero che non sapevano di dove fosse. 8 E Gesù disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose". 9 Quindi cominciò a dire al popolo questa illustrazione: "Un uomo piantò una vigna e l'affittò a dei coltivatori, e fece un viaggio all'estero per un considerevole tempo. 10 Ma nella sua stagione mandò uno schiavo dai coltivatori, affinché gli dessero parte del frutto della vigna. Comunque, i coltivatori lo mandarono via a mani vuote, dopo averlo battuto. 11 Ma di nuovo mandò loro un altro schiavo. Batterono e disonorarono anche quello, mandandolo via a mani vuote. 12 E ancora ne mandò un terzo; ferirono e gettarono fuori anche questo. 13 Allora il proprietario della vigna disse: 'Che farò? Manderò il mio figlio diletto. Forse lui lo rispetteranno'. 14 I coltivatori, avendolo scorto, si misero a ragionare fra loro, dicendo: 'Costui è l'erede; uccidiamolo, affinché l'eredità divenga nostra'. 15 Allora lo gettarono fuori della vigna e lo uccisero. Che farà dunque loro il proprietario della vigna? 16 Egli verrà e distruggerà quei coltivatori e darà la vigna ad altri". Udito (questo), dissero: "Non sia mai!" 17 Ma egli li guardò e disse: "Che cosa significa quindi ciò che è scritto: 'La pietra che gli edificatori hanno rigettato, questa è divenuta la principale pietra angolare'? 18 Chiunque cadrà su questa pietra sarà frantumato. In quanto a colui sul quale essa cadrà, lo polverizzerà". 19 E gli scribi e i capi sacerdoti cercarono in quella stessa ora di mettergli le mani addosso, ma avevano timore del popolo; poiché compresero che aveva detto questa illustrazione per loro. 20 E, dopo averlo osservato attentamente, mandarono uomini assunti in segreto perché si fingessero giusti, per sorprenderlo nel parlare, in modo da consegnarlo al governo e all'autorità del governatore. 21 Ed essi lo interrogarono, dicendo: "Maestro, sappiamo che parli e insegni correttamente non mostrando parzialità, ma che insegni la via di Dio secondo verità: 22 È lecito che paghiamo le tasse a Cesare o no?" 23 Ma egli scoprì la loro astuzia e disse loro: 24 "Mostratemi un denaro. Di chi porta l'immagine e l'iscrizione?" Dissero: "Di Cesare". 25 Egli disse loro: "Senz'altro rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio". 26 E non lo poterono sorprendere in questa parola davanti al popolo, ma, meravigliati della sua risposta, non dissero nulla. 27 Accostatisi comunque dei sadducei, quelli che dicono che non c'è risurrezione, lo interrogarono, 28 dicendo: "Maestro, Mosè ci ha scritto: 'Se a un uomo muore il fratello, avendo moglie, ma questi è rimasto senza figli, suo fratello deve prendere la moglie e suscitare da lei una progenie a suo fratello'. 29 C'erano dunque sette fratelli; e il primo prese moglie e morì senza figli. 30 E il secondo 31 e il terzo la presero. Similmente anche i sette: non lasciarono figli, ma morirono. 32 Infine, morì anche la donna. 33 Quindi, nella risurrezione, di quale di loro diverrà moglie? Poiché i sette l'ebbero in moglie". 34 Gesù disse loro: "I figli di questo sistema di cose si sposano e sono dati in matrimonio, 35 ma quelli che sono stati considerati degni di guadagnare quel sistema di cose e la risurrezione dai morti non si sposano né sono dati in matrimonio. 36 Infatti, non possono neanche più morire, poiché sono come gli angeli, e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. 37 Ma che i morti siano destati lo ha rivelato anche Mosè nel racconto del roveto, quando chiama Geova 'l'Iddio di Abraamo e l'Iddio di Isacco e l'Iddio di Giacobbe'. 38 Egli non è l'Iddio dei morti, ma dei viventi, poiché per lui sono tutti viventi". 39 Rispondendo, alcuni scribi gli dissero: "Maestro, hai parlato bene". 40 Poiché non avevano più il coraggio di fargli alcuna domanda. 41 A sua volta, egli disse loro: "Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide? 42 Poiché Davide stesso dice nel libro dei Salmi: 'Geova ha detto al mio Signore: "Siedi alla mia destra 43 finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi" '. 44 Davide, perciò, lo chiama 'Signore'; com'è dunque suo figlio?" 45 Quindi, mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: 46 "Guardatevi dagli scribi che desiderano andare in giro in lunghe vesti e a cui piacciono i saluti nei luoghi di mercato e i primi posti nelle sinagoghe e i luoghi più eminenti ai pasti serali, 47 e che divorano le case delle vedove e per pretesto fanno lunghe preghiere. Questi riceveranno un più grave giudizio". 21 Ora, alzando gli occhi, vide i ricchi che gettavano i loro doni nelle casse del tesoro. 2 Quindi vide una vedova bisognosa gettarvi due monetine di minimo valore, 3 e disse: "Veramente vi dico: Questa vedova, benché povera, ha gettato più di tutti. 4 Poiché tutti questi hanno gettato doni del loro avanzo, ma questa (donna) nella sua indigenza ha gettato tutti i suoi mezzi di sostentamento". 5 In seguito, mentre alcuni parlavano del tempio, di come fosse adorno di pietre eccellenti e cose dedicate, 6 egli disse: "In quanto a queste cose che vedete, verranno i giorni in cui non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata". 7 Quindi lo interrogarono, dicendo: "Maestro, quando avverranno effettivamente queste cose, e quale sarà il segno quando queste cose saranno destinate ad accadere?" 8 Egli disse: "Badate che nessuno vi svii; poiché molti verranno in base al mio nome, dicendo: 'Sono io', e: 'Il tempo stabilito si è avvicinato'. Non andate dietro a loro. 9 Inoltre, quando udrete di guerre e disordini, non siate atterriti. Poiché queste cose devono accadere prima, ma la fine non (verrà) immediatamente". 10 Quindi proseguì, dicendo loro: "Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno; 11 e ci saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo l'altro pestilenze e penuria di viveri; e ci saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni. 12 "Ma prima di tutte queste cose vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, e sarete trascinati davanti a re e governatori a causa del mio nome. 13 Vi riuscirà di testimonianza. 14 Decidete perciò nel vostro cuore di non provare in anticipo come fare la vostra difesa, 15 poiché vi darò una bocca e una sapienza a cui tutti i vostri oppositori insieme non potranno resistere né contraddire. 16 Inoltre, sarete consegnati perfino da genitori e fratelli e parenti e amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 17 e sarete oggetto di odio da parte di tutti a causa del mio nome. 18 Eppure non perirà nemmeno un capello della vostra testa. 19 Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre anime. 20 "Inoltre, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. 21 Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino, e quelli che sono nelle campagne non vi entrino, 22 perché questi sono giorni per fare giustizia, affinché tutte le cose scritte siano adempiute. 23 Guai alle donne incinte e a quelle che allattano in quei giorni! Poiché ci sarà grande necessità nel paese e ira su questo popolo, 24 e cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i tempi fissati delle nazioni non siano compiuti. 25 "E ci saranno segni nel sole e nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del muggito del mare e del (suo) agitarsi, 26 mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l'aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. 27 E vedranno quindi il Figlio dell'uomo venire in una nube con potenza e gran gloria. 28 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate in alto la testa, perché la vostra liberazione si avvicina". 29 Quindi disse loro un'illustrazione: "Notate il fico e tutti gli altri alberi: 30 Quando già mettono i germogli, osservandoli, sapete da voi stessi che l'estate è ormai vicina. 31 Così anche voi, quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32 Veramente vi dico: Questa generazione non passerà affatto finché tutte le cose non siano avvenute. 33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto. 34 "Ma prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita e quel giorno non piombi all'improvviso su di voi 35 come un laccio. Poiché verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36 State svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere, e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell'uomo". 37 E di giorno insegnava nel tempio, ma di notte usciva e restava sul monte chiamato monte degli Ulivi. 38 E tutto il popolo veniva di buon mattino da lui nel tempio per udirlo. 22 Ora si avvicinava la festa dei pani non fermentati, detta Pasqua. 2 E i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di toglierlo di mezzo, poiché avevano timore del popolo. 3 Ma Satana entrò in Giuda, quello chiamato Iscariota, che era del numero dei dodici; 4 ed egli andò a parlare con i capi sacerdoti e i capitani (del tempio) sul modo di consegnarlo loro. 5 Ed essi si rallegrarono, concordando di dargli del denaro d'argento. 6 Ed egli acconsentì, e cercava una buona opportunità per consegnarlo loro senza folla intorno. 7 Giunto ora il giorno dei pani non fermentati, in cui si doveva sacrificare la vittima pasquale, 8 egli inviò Pietro e Giovanni, dicendo: "Andate e preparateci la pasqua affinché la mangiamo". 9 Gli dissero: "Dove vuoi che (la) prepariamo?" 10 Egli disse loro: "Ecco, quando sarete entrati in città vi verrà incontro un uomo che porta un vaso di terracotta (pieno) d'acqua. Seguitelo nella casa in cui entrerà. 11 E dovrete dire al padrone di casa: 'Il Maestro ti dice: "Dov'è la stanza degli ospiti in cui io possa mangiare la pasqua con i miei discepoli?" ' 12 E quell'(uomo) vi mostrerà una grande stanza superiore mobiliata. Là preparate". 13 E partiti trovarono come egli aveva detto loro e prepararono la pasqua. 14 Infine, quando fu venuta l'ora, egli giacque a tavola, e gli apostoli con lui. 15 E disse loro: "Ho grandemente desiderato mangiare con voi questa pasqua prima che io soffra; 16 poiché vi dico: Non la mangerò di nuovo finché non sia adempiuta nel regno di Dio". 17 E, accettando un calice, rese grazie e disse: "Prendete questo e passatelo l'uno all'altro fra voi; 18 poiché vi dico: Da ora in poi non berrò di nuovo del prodotto della vite finché non arrivi il regno di Dio". 19 E, preso un pane, rese grazie, lo spezzò, e lo diede loro, dicendo: "Questo significa il mio corpo che dev'essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me". 20 E il calice nella stessa maniera, dopo che ebbero preso il pasto serale, dicendo: "Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che dev'essere versato in vostro favore. 21 "Ma, ecco, la mano del mio traditore è con me alla tavola. 22 Perché il Figlio dell'uomo se ne va secondo ciò che è stabilito; ciò nonostante, guai a quell'uomo per mezzo del quale è tradito!" 23 Ed essi cominciarono a ragionare gli uni con gli altri su chi di loro fosse realmente colui che stava per fare questo. 24 Comunque, sorse fra loro anche un'accesa disputa su chi di loro sembrava essere il più grande. 25 Ma egli disse loro: "I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse sono chiamati Benefattori. 26 Voi, però, non dovete essere così. Ma chi è il più grande fra voi divenga come il più giovane, e chi agisce da capo come uno che serve. 27 Poiché chi è più grande, colui che giace a tavola o colui che serve? Non è colui che giace a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. 28 "Comunque, voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; 29 e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, 30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d'Israele. 31 "Simone, Simone, ecco, Satana ha richiesto di avervi per vagliarvi come il grano. 32 Ma io ho fatto supplicazione per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli". 33 Egli dunque gli disse: "Signore, sono pronto ad andare con te sia in prigione che alla morte". 34 Ma egli disse: "Io ti dico, Pietro: Il gallo non canterà oggi, finché tu non abbia tre volte negato di conoscermi". 35 E disse loro: "Quando vi mandai senza borsa né bisaccia da cibo né sandali, non vi mancò nulla, vero?" Dissero: "Nulla!" 36 Quindi disse loro: "Ma ora chi ha una borsa la prenda, e similmente una bisaccia da cibo; e chi non ha una spada venda il suo mantello e ne compri una. 37 Poiché vi dico che in me deve compiersi ciò che è scritto, cioè: 'Ed è stato annoverato fra gli illegali'. Poiché ciò che mi concerne si sta compiendo". 38 Quindi essi dissero: "Signore, ecco, qui ci sono due spade". Egli disse loro: "Basta". 39 Uscito, andò come di consueto al monte degli Ulivi; e lo seguirono anche i discepoli. 40 Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". 41 Ed egli stesso, allontanatosi da loro circa un tiro di pietra, piegò le ginocchia e pregava, 42 dicendo: "Padre, se lo desideri, rimuovi da me questo calice. Tuttavia si compia non la mia volontà, ma la tua". 43 Quindi gli apparve un angelo dal cielo e lo rafforzò. 44 Ma, entrato in agonia, continuò a pregare più intensamente; e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano al suolo. 45 E, alzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che sonnecchiavano per lo sconforto; 46 e disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione". 47 Mentre parlava ancora, ecco, una folla, e davanti a loro andava colui (che era) chiamato Giuda, uno dei dodici; e si accostò a Gesù per baciarlo. 48 Ma Gesù gli disse: "Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?" 49 Quelli intorno a lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con la spada?" 50 Uno di loro perfino colpì lo schiavo del sommo sacerdote, staccandogli l'orecchio destro. 51 Ma, rispondendo, Gesù disse: "Lasciate andare fin qui". E toccato l'orecchio, lo sanò. 52 Gesù disse quindi ai capi sacerdoti e ai capitani del tempio e agli anziani che erano venuti lì per lui: "Siete usciti con spade e bastoni come contro un ladrone? 53 Mentre giorno dopo giorno ero con voi nel tempio non stendeste le mani contro di me. Ma questa è la vostra ora e l'autorità delle tenebre". 54 Quindi lo arrestarono e lo condussero via, portandolo nella casa del sommo sacerdote; ma Pietro seguiva a distanza. 55 Avendo essi acceso il fuoco in mezzo al cortile, si misero a sedere insieme, e Pietro sedeva fra loro. 56 Ma una serva lo vide seduto presso la luce del fuoco e, guardatolo attentamente, disse: "Anche quest'uomo era con lui". 57 Ma egli lo negò, dicendo: "Io non lo conosco, donna". 58 E dopo breve tempo un altro, vedutolo, disse: "Anche tu sei uno di loro". Ma Pietro disse: "Uomo, non lo sono". 59 E trascorsa circa un'ora un altro insisteva vigorosamente: "Per certo anche questi era con lui; poiché, infatti, è galileo!" 60 Ma Pietro disse: "Uomo, non so quello che dici". E all'istante, mentre parlava ancora, il gallo cantò. 61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò dell'espressione del Signore che gli aveva detto: "Prima che il gallo canti oggi mi rinnegherai tre volte". 62 E uscito fuori, pianse amaramente. 63 Ora gli uomini che lo avevano in custodia lo schernivano, colpendolo; 64 e dopo averlo coperto chiedevano, dicendo: "Profetizza. Chi ti ha colpito?" 65 E dicevano molte altre cose, bestemmiando contro di lui. 66 Infine, quando si fece giorno, l'assemblea degli anziani del popolo, sia i capi sacerdoti che gli scribi, si radunarono, e lo trascinarono nella sala del loro Sinedrio, dicendo: 67 "Se sei il Cristo, diccelo". Ma egli disse loro: "Anche se ve lo dicessi, non ci credereste affatto. 68 Inoltre, se vi interrogassi, non rispondereste affatto. 69 Comunque, da ora in poi il Figlio dell'uomo sarà seduto alla potente destra di Dio". 70 Allora tutti dissero: "Sei tu, dunque, il Figlio di Dio?" Egli disse loro: "Voi stessi dite che lo sono". 71 Essi dissero: "Che bisogno abbiamo di ulteriore testimonianza? Poiché noi stessi (lo) abbiamo udito dalla sua propria bocca". 23 E alzatasi tutta la loro moltitudine, lo condussero da Pilato. 2 Quindi cominciarono ad accusarlo, dicendo: "Abbiamo trovato quest'uomo mentre sovvertiva la nostra nazione, proibiva di pagare le tasse a Cesare e diceva che egli stesso è Cristo re". 3 Ora Pilato gli rivolse la domanda: "Sei tu il re dei giudei?" Rispondendogli, disse: "Tu stesso (lo) dici". 4 Quindi Pilato disse ai capi sacerdoti e alle folle: "Non trovo nessun delitto in quest'uomo". 5 Ma essi insistevano, dicendo: "Egli incita il popolo insegnando in tutta la Giudea, sì, cominciando dalla Galilea fino a qui". 6 Udito ciò, Pilato chiese se l'uomo fosse galileo 7 e, accertato che era della giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che in quei giorni era anche lui a Gerusalemme. 8 Quando Erode vide Gesù si rallegrò molto, poiché da diverso tempo voleva vederlo per avere udito di lui, e sperava di veder compiere da lui qualche segno. 9 Ora lo interrogava con molte parole; ma egli non gli rispose nulla. 10 Comunque, i capi sacerdoti e gli scribi stavano in piedi e lo accusavano con veemenza. 11 Quindi Erode, con i soldati della sua guardia, lo screditò, e lo schernì vestendolo di una veste sgargiante e lo rimandò da Pilato. 12 Ora, in quello stesso giorno, Erode e Pilato divennero amici l'uno dell'altro; poiché prima c'era inimicizia fra loro. 13 Pilato convocò quindi i capi sacerdoti e i governanti e il popolo 14 e disse loro: "Voi mi avete condotto quest'uomo come uno che incita il popolo alla rivolta, ed ecco, l'ho interrogato davanti a voi ma non ho trovato in quest'uomo nessuna base per le accuse che presentate contro di lui. 15 Infatti, neanche Erode, poiché lo ha rimandato da noi; ed ecco, non ha commesso nulla che meriti la morte. 16 Perciò lo castigherò e lo libererò". 17 - 18 Ma essi con tutta la loro moltitudine gridarono, dicendo: "Togli di mezzo costui, ma liberaci Barabba!" 19 (Il quale era stato gettato in prigione per una certa sedizione avvenuta nella città e per assassinio). 20 Di nuovo Pilato si rivolse loro, perché voleva liberare Gesù. 21 Quindi essi urlavano, dicendo: "Al palo! Al palo!" 22 Per la terza volta disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Io non ho trovato nulla in lui che meriti la morte; perciò lo castigherò e lo libererò". 23 Allora insistevano ad alta voce, richiedendo che fosse messo al palo; e le loro voci prevalevano. 24 E Pilato sentenziò che la loro richiesta fosse soddisfatta: 25 liberò l'uomo che era stato gettato in prigione per sedizione e assassinio e che essi richiedevano, ma cedette Gesù alla loro volontà. 26 Ora, mentre lo conducevano via, presero Simone, un nativo di Cirene, che veniva dai campi, e posero il palo di tortura su di lui perché lo portasse dietro a Gesù. 27 Ma lo seguiva una grande moltitudine del popolo e di donne che si battevano con dolore e facevano lamenti per lui. 28 Gesù si voltò verso le donne e disse: "Figlie di Gerusalemme, smettete di piangere per me. Al contrario, piangete per voi stesse e per i vostri figli; 29 perché ecco, vengono i giorni in cui si dirà: 'Felici le sterili, e i seni che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!' 30 Allora cominceranno a dire ai monti: 'Cadeteci sopra!' e ai colli: 'Copriteci!' 31 Perché se fanno queste cose quando l'albero è verde, che accadrà quando sarà secco?" 32 Ma altri due uomini, malfattori, erano pure condotti per essere giustiziati con lui. 33 Ed essendo giunti al luogo chiamato Teschio, vi misero al palo lui e i malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. 34 ((Ma Gesù diceva: "Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno".)) Inoltre, per distribuire i suoi abiti, gettarono le sorti. 35 E il popolo stava a guardare. Ma i governanti si facevano beffe, dicendo: "Ha salvato altri; salvi se stesso, se questo è il Cristo di Dio, l'Eletto". 36 Anche i soldati lo schernirono, avvicinandosi e offrendogli vino acido 37 e dicendo: "Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso". 38 Al di sopra di lui c'era anche un'iscrizione: "Questo è il re dei giudei". 39 Ma uno dei malfattori appesi gli diceva ingiuriosamente: "Tu sei il Cristo, non è vero? Salva te stesso e noi". 40 L'altro, rispondendo, lo rimproverò e disse: "Non temi affatto Dio, ora che sei nello stesso giudizio? 41 E noi, in realtà, giustamente, poiché riceviamo appieno ciò che meritiamo per le cose che abbiamo fatto; ma quest'(uomo) non ha fatto nulla fuori posto". 42 E proseguì, dicendo: "Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno". 43 Ed egli disse a lui: "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso". 44 Ed ora era circa la sesta ora, eppure le tenebre scesero su tutta la terra fino alla nona ora, 45 perché la luce del sole venne a mancare; quindi la cortina del santuario si squarciò nel mezzo. 46 E Gesù chiamò ad alta voce, dicendo: "Padre, nelle tue mani affido il mio spirito". Detto questo, spirò. 47 Avendo visto ciò che era accaduto, l'ufficiale dell'esercito glorificava Dio, dicendo: "Realmente quest'uomo era giusto". 48 E tutte le folle che si erano radunate là per questo spettacolo, quando ebbero visto le cose accadute, tornavano, battendosi il petto. 49 Inoltre, tutti quelli che lo conoscevano se ne stavano a distanza. E le donne, che insieme l'avevano seguito dalla Galilea, stavano a guardare queste cose. 50 Ed ecco, un uomo di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo buono e giusto - 51 quest'(uomo) non aveva votato a favore del loro disegno e della loro azione - era di Arimatea, città dei giudei, e aspettava il regno di Dio; 52 quest'(uomo) andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. 53 E lo calò giù e lo avvolse in un panno di lino fine, e lo pose in una tomba scavata nella roccia, in cui non era stato ancora posto nessuno. 54 Ora era il giorno della Preparazione e si appressava la luce serale del sabato. 55 Ma le donne, che erano venute con lui dalla Galilea, seguirono (Giuseppe) e guardarono la tomba commemorativa e come era posto il suo corpo; 56 e tornarono a preparare aromi e oli profumati. Ma il sabato, naturalmente, si riposarono secondo il comandamento. 24 Il primo giorno della settimana, comunque, andarono molto presto alla tomba, portando gli aromi che avevano preparato. 2 Ma trovarono la pietra rotolata dalla tomba commemorativa, 3 ed essendo entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre erano perplesse per questo, ecco, due uomini dai vestiti sfolgoranti stettero accanto a loro. 5 Mentre le (donne) erano spaventate e tenevano la faccia rivolta al suolo, gli (uomini) dissero loro: "Perché cercate il Vivente fra i morti? 6 ((Egli non è qui, ma è stato destato.)) Ricordate come vi parlò mentre era ancora in Galilea, 7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere consegnato nelle mani di uomini peccatori ed essere messo al palo e tuttavia sorgere il terzo giorno". 8 Ed esse si ricordarono delle sue parole, 9 e tornarono dalla tomba commemorativa e riferirono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10 Esse erano Maria Maddalena, e Giovanna, e Maria la (madre) di Giacomo. E il resto delle donne con loro dicevano agli apostoli queste cose. 11 Comunque, queste parole parvero loro un'assurdità e non credevano alle (donne). 12 ((Ma Pietro si alzò e corse alla tomba commemorativa, e, chinatosi in avanti, vide le sole bende. E se ne andò, meravigliandosi fra sé di ciò che era avvenuto.)) 13 Ma, ecco, in quello stesso giorno due di loro viaggiavano verso un villaggio distante circa undici chilometri da Gerusalemme, chiamato Emmaus, 14 e conversavano l'uno con l'altro di tutte queste cose che erano accadute. 15 Ora, mentre conversavano e ragionavano, Gesù stesso si accostò e camminava con loro; 16 ma i loro occhi erano trattenuti dal riconoscerlo. 17 Egli disse loro: "Che sono queste cose su cui dibattete fra voi mentre camminate?" Ed essi si fermarono, con le facce tristi. 18 Rispondendo, quello di nome Cleopa gli disse: "Dimori per tuo conto a Gerusalemme come forestiero e non sai le cose che vi sono accadute in questi giorni?" 19 Ed egli disse loro: "Quali cose?" Gli dissero: "Le cose relative a Gesù il Nazareno, che divenne un profeta potente in opera e in parola dinanzi a Dio e a tutto il popolo; 20 e come i nostri capi sacerdoti e i nostri governanti lo hanno consegnato alla sentenza di morte e lo hanno messo al palo. 21 Ma noi speravamo che quest'(uomo) fosse colui che è destinato a liberare Israele; sì, e oltre a tutte queste cose, questo è il terzo giorno da che queste cose sono accadute. 22 Per di più, certe donne fra noi ci hanno anche stupito, perché essendo andate di buon mattino alla tomba commemorativa 23 ma non avendo trovato il suo corpo, son venute dicendo di aver visto anche una visione soprannaturale di angeli, i quali hanno detto che egli è vivo. 24 E alcuni di quelli che sono con noi sono andati alla tomba commemorativa; e l'hanno trovata così, come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto". 25 Ed egli disse loro: "O insensati e tardi di cuore a credere tutte le cose pronunciate dai profeti! 26 Non era necessario che il Cristo soffrisse queste cose ed entrasse nella sua gloria?" 27 E cominciando da Mosè e da tutti i Profeti interpretò loro le cose che lo concernevano in tutte le Scritture. 28 Infine giunsero vicino al villaggio verso cui viaggiavano, ed egli fece come se viaggiasse oltre. 29 Ma essi fecero pressione su di lui, dicendo: "Rimani con noi, perché si avvicina la sera e il giorno è già declinato". Allora entrò per rimanere con loro. 30 E mentre giaceva con loro al pasto prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo porgeva loro. 31 Allora si aprirono pienamente i loro occhi e lo riconobbero; ed egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ardeva il nostro cuore mentre egli ci parlava per la strada, quando ci apriva pienamente le Scritture?" 33 E in quella stessa ora si alzarono e tornarono a Gerusalemme, e trovarono radunati gli undici e quelli che erano con loro, 34 i quali dicevano: "Di certo il Signore è stato destato ed è apparso a Simone!" 35 Ora essi stessi narrarono le (cose avvenute) per la strada e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre parlavano di queste cose, egli stesso stette in mezzo a loro ((e disse loro: "Abbiate pace")). 37 Ma, essendo atterriti e spaventati, immaginavano di vedere uno spirito. 38 Ed egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Vedete le mie mani e i miei piedi, che sono proprio io; toccatemi e vedete, perché uno spirito non ha carne ed ossa come vedete che ho io". 40 ((E dicendo questo mostrò loro le sue mani e i suoi piedi.)) 41 Ma mentre non credevano ancora per pura gioia e si meravigliavano, disse loro: "Avete lì qualcosa da mangiare?" 42 E gli porsero un pezzo di pesce arrostito; 43 ed egli lo prese e lo mangiò davanti ai loro occhi. 44 Quindi disse loro: "Queste sono le parole che vi dissi quando ero ancora con voi, che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè e nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi". 45 Allora aprì pienamente la loro mente perché afferrassero il significato delle Scritture, 46 e disse loro: "Così è scritto che il Cristo avrebbe sofferto e che sarebbe sorto dai morti il terzo giorno, 47 e in base al suo nome il pentimento per il perdono dei peccati sarebbe stato predicato in tutte le nazioni: cominciando da Gerusalemme, 48 sarete testimoni di queste cose. 49 Ed ecco, manderò su di voi ciò che è stato promesso dal Padre mio. Voi, però, dimorate nella città finché non siate rivestiti di potenza dall'alto". 50 Ma li condusse fuori fino a Betania e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva si separò da loro ed era portato su nel cielo. 52 Ed essi gli resero omaggio e tornarono a Gerusalemme con grande gioia. 53 Ed erano di continuo nel tempio, benedicendo Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giovanni

1 In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. 2 Questi era in principio con Dio. 3 Tutte le cose son venute all'esistenza per mezzo di lui, e senza di lui neppure una cosa è venuta all'esistenza. Ciò che è venuto all'esistenza 4 per mezzo di lui era vita, e la vita era la luce degli uomini. 5 E la luce risplende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno sopraffatta. 6 Sorse un uomo, mandato come rappresentante di Dio: il suo nome era Giovanni. 7 Quest'(uomo) venne per una testimonianza, per rendere testimonianza riguardo alla luce, affinché persone di ogni sorta credessero per mezzo di lui. 8 Egli non era quella luce, ma doveva rendere testimonianza riguardo a quella luce. 9 La vera luce che illumina ogni sorta di uomo stava per venire nel mondo. 10 Egli era nel mondo, e il mondo venne all'esistenza per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. 11 È venuto nella propria casa, ma i suoi non l'hanno ricevuto. 12 Comunque, a quanti l'hanno ricevuto ha dato l'autorità di divenire figli di Dio, perché hanno esercitato fede nel suo nome; 13 ed essi sono nati non da sangue né da volontà carnale né dalla volontà dell'uomo, ma da Dio. 14 E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed era pieno di immeritata benignità e verità. 15 (Giovanni gli rese testimonianza, sì, realmente gridò - fu lui che (lo) disse - dicendo: "Colui che viene dietro di me è andato davanti a me, perché esisteva prima di me"). 16 Poiché tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza, sì, immeritata benignità su immeritata benignità. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, l'immeritata benignità e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo. 18 Nessun uomo ha mai visto Dio; l'unigenito dio che è nel(la posizione del) seno presso il Padre è colui che l'ha spiegato. 19 Ora questa è la testimonianza di Giovanni quando i giudei gli mandarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a chiedergli: "Chi sei tu?" 20 Ed egli confessò e non negò, ma confessò: "Non sono io il Cristo". 21 Ed essi gli chiesero: "Che cosa, dunque? Sei Elia?" E disse: "Non lo sono". "Sei Il Profeta?" Ed egli rispose: "No!" 22 Perciò gli dissero: "Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandato. Che dici di te stesso?" 23 Egli disse: "Sono la voce di qualcuno che grida nel deserto: 'Rendete diritta la via di Geova', come ha detto il profeta Isaia". 24 Ora quelli che erano stati mandati venivano da parte dei farisei. 25 E lo interrogarono, dicendogli: "Perché dunque battezzi se tu stesso non sei il Cristo né Elia né Il Profeta?" 26 Giovanni rispose loro, dicendo: "Io battezzo in acqua. In mezzo a voi sta uno che non conoscete, 27 colui che viene dietro di me, ma a cui io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo". 28 Queste cose avvennero a Betania al di là del Giordano, dove Giovanni stava a battezzare. 29 Il giorno dopo vide Gesù che veniva verso di lui, e disse: "Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo! 30 Questi è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è andato davanti a me, perché esisteva prima di me. 31 Nemmeno io lo conoscevo, ma la ragione per cui sono venuto a battezzare in acqua è perché egli fosse reso manifesto a Israele". 32 E Giovanni rese testimonianza, dicendo: "Ho visto lo spirito scendere dal cielo come una colomba e rimanere sopra di lui. 33 Nemmeno io lo conoscevo, ma Colui che mi ha mandato a battezzare in acqua mi disse: 'Chiunque sia colui sul quale vedrai scendere e rimanere lo spirito, questi è colui che battezza nello spirito santo'. 34 E io (l')ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". 35 Il giorno dopo Giovanni stava di nuovo con due suoi discepoli 36 e, vedendo Gesù che camminava, disse: "Ecco l'Agnello di Dio!" 37 E i due discepoli lo udirono parlare, e seguirono Gesù. 38 Quindi Gesù si voltò e, vedendo che (lo) seguivano, disse loro: "Che cercate?" Gli dissero: "Rabbi (che, tradotto, significa Maestro), dove abiti?" 39 Egli disse loro: "Venite e vedrete". Così andarono e videro dove abitava, e rimasero con lui quel giorno; era circa la decima ora. 40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito ciò che aveva detto Giovanni e avevano seguito (Gesù). 41 Prima questi trovò il proprio fratello, Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia" (che, tradotto, significa Cristo). 42 Lo condusse da Gesù. Gesù, guardatolo, gli disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa" (che si traduce Pietro). 43 Il giorno dopo desiderò partire per la Galilea. E trovato Filippo, Gesù gli disse: "Sii mio seguace". 44 Ora Filippo era di Betsaida, della città di Andrea e Pietro. 45 Filippo trovò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale scrissero Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret". 46 Ma Natanaele gli disse: "Può qualcosa di buono venire da Nazaret?" Filippo gli disse: "Vieni e vedi". 47 Gesù vide venire verso di sé Natanaele e disse di lui: "Ecco per certo un israelita, in cui non c'è inganno". 48 Natanaele gli disse: "Come fai a conoscermi?" Gesù rispose, dicendogli: "Prima che Filippo ti chiamasse, mentre eri sotto il fico, io ti ho visto". 49 Natanaele gli rispose: "Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d'Israele". 50 Gesù rispose, dicendogli: "Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste". 51 Gli disse ancora: "Verissimamente vi dico: Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell'uomo". 2 Ora il terzo giorno ebbe luogo a Cana di Galilea una festa nuziale, e la madre di Gesù era là. 2 Gesù e i suoi discepoli furono pure invitati alla festa nuziale. 3 Quando venne a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". 4 Ma Gesù le disse: "Che ho a che fare con te, donna? La mia ora non è ancora venuta". 5 Sua madre disse a quelli che servivano: "Qualunque cosa vi dica, fatela". 6 Ora c'erano sei recipienti di pietra per l'acqua posti là come esigevano le regole della purificazione dei giudei, che potevano contenere ciascuno due o tre misure per liquidi. 7 Gesù disse loro: "Riempite d'acqua i recipienti dell'acqua". E li riempirono fino all'orlo. 8 E disse loro: "Ora attingete e portatene al direttore del banchetto". E ne portarono. 9 Or quando il direttore del banchetto ebbe gustato l'acqua che era stata mutata in vino senza sapere da dove venisse, benché lo sapessero quelli che servivano e che avevano attinto l'acqua, il direttore del banchetto chiamò lo sposo 10 e gli disse: "Ogni altro uomo offre prima il vino eccellente, e quando sono ebbri, quello inferiore. Tu hai riservato il vino eccellente fino ad ora". 11 Gesù compì questo in Cana di Galilea come principio dei suoi segni, e rese la sua gloria manifesta; e i suoi discepoli riposero fede in lui. 12 Dopo ciò, egli e sua madre e i suoi fratelli e i suoi discepoli scesero a Capernaum, ma non vi restarono molti giorni. 13 Ora era vicina la pasqua dei giudei, e Gesù salì a Gerusalemme. 14 E trovò nel tempio quelli che vendevano bovini e pecore e colombe e i cambiavalute ai loro posti. 15 E fatta una sferza di corde, scacciò dal tempio tutti quelli che avevano pecore e bovini, e versò le monete dei cambiamonete e rovesciò le loro tavole. 16 E disse a quelli che vendevano le colombe: "Portate via di qua queste cose! Smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato!" 17 I suoi discepoli si ricordarono che è scritto: "Lo zelo per la tua casa mi divorerà". 18 Quindi, rispondendo, i giudei gli dissero: "Quale segno hai da mostrarci, dato che fai queste cose?" 19 Rispondendo, Gesù disse loro: "Abbattete questo tempio, e in tre giorni lo rialzerò". 20 Perciò i giudei dissero: "Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni, e tu lo rialzerai in tre giorni?" 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando, dunque, fu destato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23 Comunque, quando era in Gerusalemme alla pasqua, alla festa, molti riposero fede nel suo nome, vedendo i segni che compiva. 24 Ma Gesù stesso non si affidava a loro perché li conosceva tutti 25 e perché non aveva bisogno che qualcuno (gli) rendesse testimonianza riguardo all'uomo, poiché egli stesso sapeva cosa c'era nell'uomo. 3 Ora c'era un uomo dei farisei, di nome Nicodemo, un governante dei giudei. 2 Questi venne da lui di notte e gli disse: "Rabbi, sappiamo che come maestro sei venuto da Dio; poiché nessuno può compiere questi segni che tu compi a meno che Dio non sia con lui". 3 Rispondendo, Gesù gli disse: "Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio". 4 Nicodemo gli disse: "Come può nascere un uomo quando è vecchio? Non può entrare nel seno di sua madre una seconda volta e nascere, vero?" 5 Gesù rispose: "Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca d'acqua e di spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Ciò che nasce dalla carne è carne, e ciò che nasce dallo spirito è spirito. 7 Non ti meravigliare perché ti ho detto: Dovete nascere di nuovo. 8 Il vento soffia dove vuole, e ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va. Così è chiunque è nato dallo spirito". 9 Rispondendo, Nicodemo gli disse: "Come possono avvenire queste cose?" 10 Rispondendo, Gesù gli disse: "Sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 Verissimamente ti dico: Noi parliamo di ciò che sappiamo e rendiamo testimonianza di quello che abbiamo visto, ma voi non ricevete la testimonianza che diamo. 12 Se vi ho parlato di cose terrene eppure non credete, come crederete se vi parlerò di cose celesti? 13 Inoltre, nessun uomo è asceso al cielo se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così il Figlio dell'uomo dev'essere innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 16 "Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna. 17 Poiché Dio ha mandato suo Figlio nel mondo non per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi esercita fede in lui non sarà giudicato. Chi non esercita fede è già stato giudicato, perché non ha esercitato fede nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Ora questa è la base per il giudizio, che la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato le tenebre piuttosto che la luce, perché le loro opere erano malvage. 20 Poiché chi pratica cose vili odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprese. 21 Ma chi fa ciò che è vero viene alla luce, affinché le sue opere siano rese manifeste, poiché sono state compiute in armonia con Dio". 22 Dopo queste cose Gesù e i suoi discepoli andarono nel paese della Giudea, e là trascorse del tempo con loro e battezzava. 23 Ma anche Giovanni battezzava a Enon, presso Salim, perché là c'era una grande quantità d'acqua, e la gente veniva ed era battezzata, 24 poiché Giovanni non era stato ancora messo in prigione. 25 Sorse perciò una disputa da parte dei discepoli di Giovanni con un giudeo riguardo alla purificazione. 26 E venuti da Giovanni, gli dissero: "Rabbi, l'uomo che era con te al di là del Giordano, al quale hai reso testimonianza, ecco, questi battezza e tutti vanno da lui". 27 Rispondendo, Giovanni disse: "Un uomo non può ricevere nulla a meno che non gli sia stato dato dal cielo. 28 Voi stessi mi rendete testimonianza che ho detto: Non sono io il Cristo, ma sono stato mandato davanti a lui. 29 Chi ha la sposa è lo sposo. Comunque, l'amico dello sposo, quando sta ad ascoltarlo, prova molta gioia a motivo della voce dello sposo. Questa mia gioia è stata perciò resa piena. 30 Egli deve continuare a crescere, ma io devo continuare a diminuire". 31 Colui che viene dall'alto è sopra tutti gli altri. Chi è dalla terra è dalla terra e parla di cose della terra. Colui che viene dal cielo è sopra tutti gli altri. 32 Ciò che ha visto e udito, di questo rende testimonianza, ma nessun uomo accetta la sua testimonianza. 33 Chi ha accettato la sua testimonianza vi ha posto il suo suggello che Dio è verace. 34 Poiché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio, poiché egli non dà lo spirito con misura. 35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36 Chi esercita fede nel Figlio ha vita eterna; chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui. 4 Quando il Signore venne dunque a sapere che i farisei avevano udito che Gesù faceva e battezzava più discepoli di Giovanni - 2 benché, in realtà, Gesù stesso non battezzasse, ma i suoi discepoli - 3 lasciò la Giudea e partì di nuovo per la Galilea. 4 Ma era necessario che attraversasse la Samaria. 5 Venne dunque in una città della Samaria chiamata Sichar presso il campo che Giacobbe diede a suo figlio Giuseppe. 6 Infatti, là c'era la fonte di Giacobbe. Ora Gesù, stanco del viaggio, sedeva così presso la fonte. Era circa la sesta ora. 7 Una donna della Samaria venne ad attingere acqua. Gesù le disse: "Dammi da bere". 8 (Poiché i suoi discepoli se ne erano andati in città a comprare dei viveri). 9 Perciò la donna samaritana gli disse: "Come mai, pur essendo giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?" (Poiché i giudei non trattano con i samaritani). 10 Rispondendo, Gesù le disse: "Se tu avessi conosciuto il gratuito dono di Dio e chi è colui che ti dice: 'Dammi da bere', tu gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato acqua viva". 11 Essa gli disse: "Signore, non hai nemmeno un secchio per attingere acqua, e il pozzo è profondo. Da quale fonte hai dunque quest'acqua viva? 12 Tu non sei più grande del nostro antenato Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui stesso insieme ai suoi figli e al suo bestiame, vero?" 13 Rispondendo, Gesù le disse: "Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo. 14 Chiunque beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete, ma l'acqua che gli darò diverrà in lui una fonte d'acqua zampillante per impartire vita eterna". 15 La donna gli disse: "Signore, dammi quest'acqua, affinché io non abbia sete e non continui a venire in questo luogo ad attingere acqua". 16 Egli le disse: "Va, chiama tuo marito e vieni in questo luogo". 17 Rispondendo, la donna disse: "Non ho marito". Gesù le disse: "Hai detto bene: 'Il marito non ce l'ho'. 18 Poiché hai avuto cinque mariti, e l'uomo che hai ora non è tuo marito. Questo l'hai detto veracemente". 19 La donna gli disse: "Signore, vedo che sei un profeta. 20 I nostri antenati hanno adorato su questo monte; ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove si deve adorare". 21 Gesù le disse: "Credimi, donna: L'ora viene in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza ha origine dai giudei. 23 Tuttavia, l'ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è uno Spirito, e quelli che l'adorano devono adorarlo con spirito e verità". 25 La donna gli disse: "So che viene il Messia, che è chiamato Cristo. Quando questi sarà arrivato, ci dichiarerà ogni cosa apertamente". 26 Gesù le disse: "Sono io che ti parlo". 27 Ora a questo punto arrivarono i suoi discepoli, e si meravigliavano perché parlava con una donna. Naturalmente, nessuno disse: "Che cerchi?" o: "Perché parli con lei?" 28 La donna lasciò dunque la sua brocca dell'acqua e se ne andò in città e disse agli uomini: 29 "Venite qui, vedete un uomo che mi ha detto tutte le cose che ho fatto. Che non sia il Cristo?" 30 Essi uscirono dalla città e venivano da lui. 31 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: "Rabbi, mangia". 32 Ma egli disse loro: "Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete". 33 Perciò i discepoli si dicevano l'un l'altro: "Nessuno gli ha portato da mangiare, vero?" 34 Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e finire la sua opera. 35 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi prima che venga la mietitura? Ecco, vi dico: Alzate gli occhi e guardate i campi, che sono bianchi da mietere. Già 36 il mietitore riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. 37 A questo riguardo, in realtà, è vera la parola: Uno è il seminatore e un altro il mietitore. 38 Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato. Altri hanno faticato, e voi siete subentrati nel beneficio della loro fatica". 39 Ora molti samaritani di quella città riposero fede in lui a motivo della parola della donna che aveva detto in testimonianza: "Mi ha detto tutte le cose che ho fatto". 40 Quando i samaritani furono perciò venuti da lui, gli chiedevano di restare con loro; e vi restò due giorni. 41 Quindi molti altri credettero a motivo di ciò che egli disse, 42 e dicevano alla donna: "Noi non crediamo più a motivo del tuo discorso; poiché abbiamo udito da noi stessi e sappiamo che quest'uomo è veramente il salvatore del mondo". 43 Dopo i due giorni partì di là per la Galilea. 44 Gesù stesso rese comunque testimonianza che nel proprio paese il profeta non ha onore. 45 Quando fu dunque arrivato in Galilea, i galilei lo ricevettero, perché avevano visto tutte le cose che aveva fatto in Gerusalemme alla festa, poiché essi pure erano andati alla festa. 46 Così venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva mutato l'acqua in vino. Ora c'era un servitore del re il cui figlio era malato a Capernaum. 47 Avendo quest'uomo udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e gli chiedeva di scendere a sanare suo figlio, poiché stava per morire. 48 Comunque, Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, non credete affatto". 49 Il servitore del re gli disse: "Signore, scendi prima che il mio fanciullino muoia". 50 Gesù gli disse: "Va, tuo figlio vive". L'uomo credette alla parola dettagli da Gesù e se ne andò. 51 Ma già mentre scendeva gli vennero incontro i suoi schiavi per dirgli che il suo fanciullo viveva. 52 Perciò domandava loro in quale ora la sua salute era migliorata. Quindi gli dissero: "Ieri, alla settima ora, la febbre lo ha lasciato". 53 Perciò il padre seppe che era la stessa ora in cui Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive". E credettero, lui e tutta la sua casa. 54 Di nuovo questo fu il secondo segno che Gesù compì quando dalla Giudea venne in Galilea. 5 Dopo queste cose ci fu una festa dei giudei, e Gesù salì a Gerusalemme. 2 Ora a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, c'è una riserva d'acqua denominata in ebraico Betzata, con cinque colonnati. 3 Sotto questi (colonnati) giaceva una moltitudine di malati, ciechi, zoppi e quelli con membra secche. 4 - 5 Ma c'era là un uomo che era stato trentotto anni nella sua malattia. 6 Vedendo quest'uomo a giacere, e sapendo che stava (male) già da molto tempo, Gesù gli disse: "Vuoi essere sanato?" 7 Il malato gli rispose: "Signore, non ho un uomo che mi metta nella riserva d'acqua quando l'acqua si agita; ma mentre io vengo un altro vi scende prima di me". 8 Gesù gli disse: "Alzati, prendi la tua branda e cammina". 9 Allora l'uomo fu immediatamente sanato e, presa la sua branda, camminava. Ora quel giorno era un sabato. 10 I giudei dicevano perciò all'uomo guarito: "È sabato, e non ti è lecito portare la branda". 11 Ma egli rispose loro: "Quello stesso che mi ha sanato mi ha detto: 'Prendi la tua branda e cammina' ". 12 Gli chiesero: "Chi è l'uomo che ti ha detto: 'Prendila e cammina'?" 13 Ma l'uomo sanato non sapeva chi fosse, poiché Gesù si era ritirato, essendovi nel luogo la folla. 14 Dopo queste cose Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: "Eccoti sanato. Non peccare più, affinché non ti accada qualcosa di peggio". 15 L'uomo se ne andò e disse ai giudei che era stato Gesù a sanarlo. 16 E a causa di ciò i giudei si misero a perseguitare Gesù, perché faceva queste cose di sabato. 17 Ma egli rispose loro: "Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare". 18 Per questo motivo, in realtà, i giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma anche chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 19 Perciò, rispondendo, Gesù proseguì e disse loro: "Verissimamente vi dico: Il Figlio non può fare una sola cosa di propria iniziativa, ma solo ciò che vede fare dal Padre. Poiché qualunque cosa Egli faccia, questa fa pure il Figlio in modo simile. 20 Poiché il Padre ha affetto per il Figlio e gli mostra tutte le cose che egli stesso fa, e gli mostrerà opere più grandi di queste, affinché vi meravigliate. 21 Poiché come il Padre desta i morti e li rende viventi, così anche il Figlio rende viventi quelli che vuole. 22 Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. 24 Verissimamente vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25 "Verissimamente vi dico: L'ora viene, ed è questa, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che avranno prestato ascolto vivranno. 26 Poiché come il Padre ha in sé la vita, così ha concesso anche al Figlio di avere in sé la vita. 27 E gli ha dato autorità di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. 28 Non vi meravigliate di questo, perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili a una risurrezione di giudizio. 30 Io non posso fare una sola cosa di mia propria iniziativa; come odo, giudico; e il giudizio che rendo è giusto, perché non cerco la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 31 "Se io solo rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. 32 C'è un altro che rende testimonianza di me, e so che la testimonianza che rende di me è vera. 33 Voi avete inviato degli uomini da Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34 Comunque, io non accetto la testimonianza dell'uomo, ma dico queste cose affinché siate salvati. 35 Quell'uomo era una lampada ardente e risplendente, e per breve tempo voi avete voluto rallegrarvi grandemente alla sua luce. 36 Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, poiché le opere stesse che il Padre mio mi ha incaricato di compiere, le opere stesse che io faccio, rendono testimonianza di me che il Padre mi ha inviato. 37 Inoltre, il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. Voi non avete in nessun tempo udito la sua voce né visto la sua figura; 38 e non avete la sua parola dimorante in voi, perché non credete a colui che egli stesso vi ha inviato. 39 "Voi scrutate le Scritture, perché pensate di avere per mezzo d'esse vita eterna; e queste sono quelle che rendono testimonianza di me. 40 Eppure non volete venire a me per avere la vita. 41 Io non accetto la gloria dagli uomini, 42 ma so bene che non avete in voi l'amore di Dio. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, ma voi non mi ricevete; se qualcun altro arrivasse nel suo proprio nome, quello ricevereste. 44 Come potete credere, quando accettate la gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene dal solo Dio? 45 Non pensate che io vi accusi presso il Padre; c'è uno che vi accusa, Mosè, in cui avete riposto la vostra speranza. 46 Infatti, se credeste a Mosè credereste a me, poiché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete agli scritti di lui, come crederete alle mie parole?" 6 Dopo queste cose Gesù andò al di là del mare di Galilea o di Tiberiade. 2 Ma una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che compiva su quelli che erano infermi. 3 E Gesù salì sul monte e là sedeva con i suoi discepoli. 4 Ora la pasqua, la festa dei giudei, era vicina. 5 Perciò, avendo Gesù alzato gli occhi e osservato che una grande folla veniva da lui, disse a Filippo: "Dove compreremo dei pani perché questi mangino?" 6 Comunque, diceva questo per provarlo, poiché egli stesso sapeva ciò che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: "Duecento denari di pane non bastano per loro, perché ciascuno ne abbia un poco". 8 Uno dei suoi discepoli, Andrea il fratello di Simon Pietro, gli disse: 9 "Ecco un ragazzino che ha cinque pani d'orzo e due pesciolini. Ma che sono questi per tanti?" 10 Gesù disse: "Fate giacere gli uomini come a un pasto". Ora nel luogo c'era molta erba. Perciò gli uomini giacquero in numero di circa cinquemila. 11 E Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che giacevano, e similmente dei pesciolini quanto ne vollero. 12 Ma quando furono sazi disse ai suoi discepoli: "Radunate i frammenti che rimangono, affinché non si sprechi nulla". 13 Perciò li radunarono, e riempirono dodici cesti con i frammenti dei cinque pani d'orzo che erano avanzati a quelli che avevano mangiato. 14 Avendo dunque gli uomini visto i segni che aveva compiuto, dicevano: "Questi è per certo il profeta che doveva venire nel mondo". 15 Perciò Gesù, sapendo che stavano per venire ad afferrarlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo. 16 Quando si fece sera, i suoi discepoli scesero al mare 17 e, saliti sulla barca, attraversavano il mare verso Capernaum. E già c'erano le tenebre e Gesù non era ancora venuto da loro. 18 E il mare si agitava perché soffiava un forte vento. 19 Comunque, quando avevano remato per circa cinque o sei chilometri, videro Gesù camminare sul mare e avvicinarsi alla barca; ed ebbero timore. 20 Ma egli disse loro: "Sono io; non abbiate timore!" 21 Perciò lo vollero prendere nella barca, e subito la barca arrivò a terra dove cercavano di andare. 22 Il giorno dopo la folla che stava sull'altra riva del mare vide che là non c'era altra barca eccetto una piccola, e che Gesù non era salito sulla barca con i suoi discepoli ma che i suoi discepoli se ne erano andati da soli; 23 ma delle barche arrivarono da Tiberiade vicino al luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 24 Perciò la folla, avendo visto che Gesù non era là, né i suoi discepoli, salì sulle sue piccole barche e venne a Capernaum a cercare Gesù. 25 E avendolo trovato al di là del mare, gli dissero: "Rabbi, quando sei giunto qui?" 26 Gesù rispose loro, dicendo: "Verissimamente vi dico: Voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 27 Operate non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per la vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, poiché su di lui il Padre, sì, Dio, ha posto il suo suggello (di approvazione)". 28 Perciò gli dissero: "Che faremo per compiere le opere di Dio?" 29 Rispondendo, Gesù disse loro: "Questa è l'opera di Dio, che voi esercitiate fede in colui che Egli ha mandato". 30 Perciò gli dissero: "Cosa compi dunque come segno, affinché (lo) vediamo e ti crediamo? Che opera fai? 31 I nostri antenati mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: 'Diede loro da mangiare pane dal cielo' ". 32 Quindi Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Mosè non vi diede il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane dal cielo. 33 Poiché il pane di Dio è colui che scende dal cielo e dà vita al mondo". 34 Perciò gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". 35 Gesù disse loro: "Io sono il pane della vita. Chi viene a me non avrà affatto fame, e chi esercita fede in me non avrà mai sete. 36 Ma ve l'ho detto: Voi mi avete perfino visto eppure non credete. 37 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me, e chi viene a me non lo scaccerò affatto; 38 perché sono sceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di tutto ciò che mi ha dato ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. 40 Poiché questa è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio ed esercita fede in lui abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno". 41 I giudei mormoravano perciò contro di lui perché aveva detto: "Io sono il pane che è sceso dal cielo"; 42 e dicevano: "Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come fa ora a dire: 'Io sono sceso dal cielo'?" 43 Rispondendo, Gesù disse loro: "Smettete di mormorare fra voi. 44 Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45 È scritto nei Profeti: 'E saranno tutti ammaestrati da Geova'. Chiunque ha udito gli insegnamenti del Padre e ha imparato viene a me. 46 Non che alcun uomo abbia visto il Padre, eccetto colui che è da Dio; questi ha visto il Padre. 47 Verissimamente vi dico: Chi crede ha vita eterna. 48 "Io sono il pane della vita. 49 I vostri antenati mangiarono la manna nel deserto eppure morirono. 50 Questo è il pane che scende dal cielo, affinché chiunque ne mangi e non muoia. 51 Io sono il pane vivo che è sceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà per sempre; e infatti il pane che darò è la mia carne a favore della vita del mondo". 52 I giudei contendevano perciò fra loro, dicendo: "Come può quest'uomo darci da mangiare la sua carne?" 53 Quindi Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno; 55 poiché la mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me, e io unito a lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi si nutre di me vivrà anche lui a motivo di me. 58 Questo è il pane che è sceso dal cielo. Non è come quando i vostri antenati mangiarono e morirono. Chi si nutre di questo pane vivrà in eterno". 59 Queste cose le disse insegnando in un'assemblea pubblica a Capernaum. 60 Perciò molti dei suoi discepoli, avendo udito questo, dissero: "Questo discorso è offensivo; chi lo può ascoltare?" 61 Ma Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: "Vi fa inciampare questo? 62 Che (direste), dunque, se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima? 63 Lo spirito è vivificante; la carne non giova a nulla. Le parole che vi ho detto sono spirito e sono vita. 64 Ma ci sono alcuni di voi che non credono". Poiché dal principio Gesù sapeva chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E proseguì, dicendo: "Per questo vi ho detto: Nessuno può venire a me a meno che non gli sia concesso dal Padre". 66 Per questo molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose (lasciate) dietro e non camminavano più con lui. 67 Perciò Gesù disse ai dodici: "Non ve ne volete andare anche voi, vero?" 68 Simon Pietro gli rispose: "Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69 e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio". 70 Gesù rispose loro: "Io ho scelto voi dodici, non è vero? Eppure uno di voi è un calunniatore". 71 Parlava infatti di Giuda, (il figlio) di Simone Iscariota; poiché costui stava per tradirlo, benché fosse uno dei dodici. 7 Ora dopo queste cose Gesù se ne andava per la Galilea, poiché non voleva andare per la Giudea, perché i giudei cercavano di ucciderlo. 2 Comunque, la festa dei giudei, la festa dei tabernacoli, era vicina. 3 Perciò i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che fai. 4 Poiché nessuno fa alcuna cosa in segreto mentre cerca di farsi conoscere pubblicamente. Se fai queste cose, manifestati al mondo". 5 Infatti, i suoi fratelli non esercitavano fede in lui. 6 Perciò Gesù disse loro: "Il mio tempo non è ancora presente, ma il vostro tempo è sempre pronto. 7 Il mondo non ha ragione di odiare voi, ma odia me, perché rendo testimonianza riguardo ad esso che le sue opere sono malvage. 8 Salite voi alla festa; io non salgo ancora a questa festa, perché il mio tempo non è ancora pienamente venuto". 9 E, dette loro queste cose, rimase in Galilea. 10 Ma quando i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora salì anche lui, non apertamente ma in segreto. 11 Perciò i giudei lo cercavano alla festa e dicevano: "Dov'è quell'(uomo)?" 12 E c'era un gran mormorio riguardo a lui tra le folle. Alcuni dicevano: "È un uomo buono". Altri dicevano: "Non lo è, anzi, svia la folla". 13 Naturalmente, nessuno parlava di lui in pubblico per timore dei giudei. 14 Or quando la festa era per metà passata, Gesù salì nel tempio e insegnava. 15 Perciò i giudei si meravigliavano, dicendo: "Come ha quest'uomo conoscenza delle lettere, non avendo studiato nelle scuole?" 16 Gesù, a sua volta, rispose loro e disse: "Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato. 17 Se qualcuno desidera fare la Sua volontà, saprà riguardo all'insegnamento se è da Dio o se parlo da me stesso. 18 Chi parla da se stesso cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato, questi è verace, e in lui non c'è ingiustizia. 19 Mosè vi diede la Legge, non è vero? Ma nessuno di voi ubbidisce alla Legge. Perché cercate di uccidermi?" 20 La folla rispose: "Tu hai un demonio. Chi cerca di ucciderti?" 21 Rispondendo, Gesù disse loro: "Ho compiuto una sola opera e voi tutti vi meravigliate. 22 Per questa ragione Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma viene dagli antenati - e voi circoncidete un uomo di sabato. 23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia violata, siete voi violentemente adirati con me perché ho reso un uomo completamente sano di sabato? 24 Smettete di giudicare dall'aspetto esteriore, ma giudicate con giusto giudizio". 25 Perciò alcuni degli abitanti di Gerusalemme dicevano: "Costui è l'uomo che cercano di uccidere, non è vero? 26 Eppure, ecco, parla in pubblico e non gli dicono nulla. I governanti non hanno riconosciuto per certo che questo è il Cristo, vero? 27 Al contrario, sappiamo di dov'è quest'uomo; ma quando il Cristo verrà, nessuno saprà di dove sia". 28 Perciò, mentre insegnava nel tempio, Gesù gridò, dicendo: "Voi mi conoscete e sapete di dove sono. E io non sono venuto di mia propria iniziativa, ma colui che mi ha mandato è reale, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché sono un suo rappresentante, ed Egli mi ha mandato". 30 Quindi cercavano di afferrarlo, ma nessuno gli mise la mano addosso, perché la sua ora non era ancora venuta. 31 Nondimeno, molti della folla riposero fede in lui, e cominciarono a dire: "Quando il Cristo sarà arrivato, non compirà più segni di quanti ne ha compiuti quest'uomo, vero?" 32 I farisei udirono che la folla mormorava queste cose di lui, e i capi sacerdoti e i farisei inviarono degli ufficiali per afferrarlo. 33 Perciò Gesù disse: "Sto ancora un po' con voi prima di andare da colui che mi ha mandato. 34 Mi cercherete, ma non mi troverete, e dove sarò io non potrete venire". 35 Perciò i giudei dissero fra loro: "Dove intende andare costui, così che non lo troveremo? Non intende andare dai (giudei) dispersi fra i greci e insegnare ai greci, vero? 36 Che significa questa parola che ha detto: 'Mi cercherete, ma non mi troverete, e dove sarò io non potrete venire'?" 37 Ora l'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù stava in piedi e gridò, dicendo: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi ripone fede in me, come ha detto la Scrittura: 'Dal suo intimo sgorgheranno torrenti d'acqua viva' ". 39 Comunque, disse questo dello spirito che stavano per ricevere quelli che riponevano fede in lui; poiché lo spirito non c'era ancora, perché Gesù non era ancora stato glorificato. 40 Perciò alcuni della folla che udirono queste parole dicevano: "Questi è per certo Il Profeta". 41 Altri dicevano: "Questi è il Cristo". Ma alcuni dicevano: "Il Cristo non viene dalla Galilea, vero? 42 Non ha detto la Scrittura che il Cristo viene dalla progenie di Davide, e da Betleem, il villaggio dov'era Davide?" 43 Perciò si produsse una divisione tra la folla a motivo suo. 44 Alcuni di loro, poi, volevano afferrarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. 45 Perciò gli ufficiali tornarono dai capi sacerdoti e dai farisei, e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto?" 46 Gli ufficiali risposero: "Nessun (altro) uomo ha mai parlato così". 47 A loro volta i farisei risposero: "Non siete stati sviati anche voi, vero? 48 Nessuno dei governanti o dei farisei ha riposto fede in lui, non è così? 49 Ma questa folla che non conosce la Legge è gente maledetta". 50 Nicodemo, che era precedentemente venuto da lui, e che era uno di essi, disse loro: 51 "La nostra legge non giudica un uomo se prima non ha udito da lui e non è venuta a sapere ciò che fa, non è così?" 52 Rispondendo, gli dissero: "Non sei anche tu della Galilea, vero? Scruta e vedi che nessun profeta dev'essere suscitato dalla Galilea". I manoscritti !BSys omettono i versetti dal 53° al capitolo 8, versetto 11°, che (con alcune variazioni nei vari testi greci e versioni) dicono quanto segue: 53 E ciascuno se ne andò a casa sua. 8 Ma Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 Comunque, all'alba si presentò di nuovo al tempio, e tutto il popolo veniva da lui, ed egli, sedutosi, insegnava loro. 3 Ora gli scribi e i farisei condussero una donna colta in adulterio, e, dopo averla posta in mezzo a loro, 4 gli dissero: "Maestro, questa donna è stata colta nell'atto di commettere adulterio. 5 Nella Legge Mosè ci ha prescritto di lapidare tale sorta di donne. Ma tu che ne dici?" 6 Naturalmente, dicevano questo per metterlo alla prova, per avere qualcosa di cui accusarlo. Ma Gesù si chinò e scriveva col dito per terra. 7 Persistendo essi nell'interrogarlo, si drizzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei". 8 E chinatosi di nuovo scriveva per terra. 9 Ma quelli che avevano udito questo uscirono uno per uno, a cominciare dagli anziani, ed egli fu lasciato solo, come pure la donna che stava in mezzo a loro. 10 Drizzatosi, Gesù le disse: "Donna, dove sono essi? Nessuno ti ha condannata?" 11 Essa disse: "Nessuno, signore". Gesù disse: "Neanche io ti condanno. Va; da ora in poi non praticare più il peccato". 12 Perciò Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: "Io sono la luce del mondo. Chi segue me non camminerà affatto nelle tenebre, ma possederà la luce della vita". 13 Quindi i farisei gli dissero: "Tu rendi testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera". 14 Rispondendo, Gesù disse loro: "Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Ma voi non sapete da dove sono venuto né dove vado. 15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16 E se giudico, il mio giudizio è verace, perché non sono solo, ma il Padre che mi ha mandato è con me. 17 Inoltre, nella vostra stessa Legge è scritto: 'La testimonianza di due uomini è vera'. 18 Io sono uno che rende testimonianza di se stesso, e il Padre che mi ha mandato rende testimonianza di me". 19 Perciò proseguirono, dicendogli: "Dov'è il Padre tuo?" Gesù rispose: "Voi non conoscete né me né il Padre mio. Se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio". 20 Queste cose le disse nel (luogo del) tesoro mentre insegnava nel tempio. Ma nessuno lo afferrò, perché la sua ora non era ancora venuta. 21 Quindi disse loro di nuovo: "Io me ne vado, e voi mi cercherete, e tuttavia morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire". 22 Perciò i giudei dicevano: "Non si ucciderà, vero? Perché dice: 'Dove vado io, voi non potete venire' ". 23 Ed egli proseguì, dicendo loro: "Voi siete dei reami di sotto; io sono dei reami di sopra. Voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 24 Perciò vi ho detto: Morirete nei vostri peccati. Poiché se non credete che sono io, morirete nei vostri peccati". 25 Perciò gli dicevano: "Chi sei tu?" Gesù disse loro: "E perché mai vi parlo? 26 Ho molte cose da dire e da giudicare riguardo a voi. Difatti, colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui le dico nel mondo". 27 Essi non compresero che parlava loro del Padre. 28 Perciò Gesù disse: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che sono io, e che non faccio nulla di mia propria iniziativa; ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. 29 E colui che mi ha mandato è con me; non mi ha abbandonato a me stesso, perché faccio sempre le cose che gli piacciono". 30 Mentre diceva queste cose, molti riposero fede in lui. 31 Allora Gesù continuò, dicendo ai giudei che avevano creduto in lui: "Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, 32 e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi". 33 Gli risposero: "Noi siamo progenie di Abraamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come mai dici: 'Diverrete liberi'?" 34 Gesù rispose loro: "Verissimamente vi dico: Chiunque opera il peccato è schiavo del peccato. 35 Inoltre, lo schiavo non rimane nella casa per sempre; il figlio rimane per sempre. 36 Se perciò il Figlio vi rende liberi, sarete realmente liberi. 37 So che siete progenie di Abraamo; ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non fa progresso fra voi. 38 Le cose che ho visto presso il Padre mio, le dico; e voi, perciò, fate le cose che avete udito dal padre (vostro)". 39 Rispondendo, gli dissero: "Il padre nostro è Abraamo". Gesù disse loro: "Se siete figli di Abraamo, fate le opere di Abraamo. 40 Ma ora voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità che ha udito da Dio. Abraamo non fece questo. 41 Voi fate le opere del padre vostro". Gli dissero: "Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre, Dio". 42 Gesù disse loro: "Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono uscito e vengo da Dio. Né sono venuto di mia propria iniziativa, ma Egli mi ha mandato. 43 Perché non sapete ciò che dico? Perché non potete ascoltare la mia parola. 44 Voi siete dal padre vostro il Diavolo e desiderate compiere i desideri del padre vostro. Egli fu un omicida quando cominciò, e non si attenne alla verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice la menzogna, parla secondo la propria disposizione, perché è un bugiardo e il padre della (menzogna). 45 Poiché io, invece, dico la verità, non mi credete. 46 Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate, perché non siete da Dio". 48 Rispondendo, i giudei gli dissero: "Non diciamo noi giustamente: Sei un samaritano e hai un demonio?" 49 Gesù rispose: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio, e voi mi disonorate. 50 Ma io non cerco la gloria per me stesso; c'è Uno che cerca e giudica. 51 Verissimamente vi dico: Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". 52 I giudei gli dissero: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abraamo morì, anche i profeti; ma tu dici: 'Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte'. 53 Tu non sei più grande del nostro padre Abraamo, che è morto, vero? Anche i profeti sono morti. Chi pretendi di essere?" 54 Gesù rispose: "Se io glorifico me stesso, la mia gloria non è nulla. È il Padre mio che mi glorifica, colui che voi dite sia vostro Dio; 55 eppure non lo avete conosciuto. Ma io lo conosco. E se dicessi di non conoscerlo sarei come voi, un bugiardo. Ma lo conosco e osservo la sua parola. 56 Il padre vostro Abraamo si rallegrò grandemente alla prospettiva di vedere il mio giorno, e lo vide e si rallegrò". 57 Perciò i giudei gli dissero: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?" 58 Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all'esistenza, io ero". 59 Perciò raccolsero delle pietre per lanciargli(ele); ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 9 Or mentre passava, vide un uomo cieco dalla nascita. 2 E i suoi discepoli gli chiesero: "Rabbi, chi ha peccato, quest'uomo o i suoi genitori, perché nascesse cieco?" 3 Gesù rispose: "Né quest'uomo né i suoi genitori hanno peccato, ma è affinché nel suo caso siano manifeste le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; viene la notte, quando nessuno può operare. 5 Finché sono nel mondo, io sono la luce del mondo". 6 Dopo aver detto queste cose, sputò per terra e fece dell'argilla con la saliva, e mise la sua argilla sugli occhi dell'(uomo), 7 dicendogli: "Va, lavati nella riserva d'acqua di Siloam" (che si traduce 'Mandato'). Ed egli andò e si lavò, e tornò vedendo. 8 Perciò i vicini e quelli che precedentemente vedevano che era mendicante dicevano: "Questo è l'uomo che stava seduto e mendicava, non è vero?" 9 Alcuni dicevano: "È lui". Altri dicevano: "Niente affatto, ma gli somiglia". L'uomo diceva: "Sono io". 10 Quindi gli dicevano: "Come si sono dunque aperti i tuoi occhi?" 11 Egli rispose: "L'uomo chiamato Gesù fece dell'argilla e (la) spalmò sui miei occhi e mi disse: 'Va a Siloam e lavati'. Perciò andai e mi lavai e ottenni la vista". 12 Allora gli dissero: "Dov'è quell'(uomo)?" Egli disse: "Non lo so". 13 Condussero l'uomo che era stato cieco dai farisei. 14 Ora il giorno in cui Gesù fece l'argilla e aprì i suoi occhi era sabato. 15 Questa volta, perciò, anche i farisei si misero a chiedergli come aveva ottenuto la vista. Egli disse loro: "Mi mise dell'argilla sopra gli occhi, e mi lavai e ho la vista". 16 Perciò alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato". Altri dicevano: "Come può un uomo peccatore compiere segni di tale sorta?" E fra loro c'era divisione. 17 Quindi dissero di nuovo al cieco: "Che dici di lui, visto che ha aperto i tuoi occhi?" L'uomo disse: "È un profeta". 18 Comunque, i giudei non credettero riguardo a lui che era stato cieco e aveva ottenuto la vista, finché chiamarono i genitori dell'uomo che aveva ottenuto la vista. 19 E chiesero loro: "È questo il vostro figlio che dite sia nato cieco? Com'è, dunque, che ora ci vede?" 20 Quindi, rispondendo, i suoi genitori dissero: "Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco. 21 Ma come ora veda non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi. Chiedetelo a lui. È maggiorenne. Deve parlare per se stesso". 22 I suoi genitori dissero queste cose perché avevano timore dei giudei, poiché i giudei si erano già messi d'accordo che, se qualcuno l'avesse confessato come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. 23 Perciò i suoi genitori dissero: "È maggiorenne. Interrogatelo". 24 Chiamarono dunque una seconda volta l'uomo che era stato cieco e gli dissero: "Dà gloria a Dio; noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore". 25 A sua volta egli rispose: "Se sia un peccatore non lo so. Una cosa so, che, mentre (prima) ero cieco, ora ci vedo". 26 Perciò gli dissero: "Che ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?" 27 Egli rispose loro: "Ve l'ho già detto e non avete ascoltato. Perché lo volete udire di nuovo? Non volete divenire anche voi suoi discepoli, vero?" 28 Allora lo oltraggiarono e dissero: "Tu sei un discepolo di costui, ma noi siamo discepoli di Mosè. 29 Noi sappiamo che Dio ha parlato a Mosè; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia". 30 Rispondendo, l'uomo disse loro: "Questa è certamente una meraviglia, che voi non sappiate di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31 Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno ha timore di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32 Dai tempi antichi non si è mai udito che qualcuno abbia aperto gli occhi a uno nato cieco. 33 Se quest'(uomo) non fosse da Dio, non potrebbe fare proprio nulla". 34 Rispondendo, gli dissero: "Tu sei nato completamente nei peccati e insegni a noi?" E lo cacciarono fuori! 35 Gesù udì che lo avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: "Stai riponendo fede nel Figlio dell'uomo?" 36 L'(uomo) rispose: "E chi è egli, signore, perché io riponga fede in lui?" 37 Gesù gli disse: "Tu l'hai visto e, per di più, colui che parla con te è proprio lui". 38 Quindi egli disse: "Ripongo fede (in lui), Signore". E gli rese omaggio. 39 E Gesù disse: "Per (questo) giudizio sono venuto in questo mondo: affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono divengano ciechi". 40 Quelli dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: "Non siamo ciechi anche noi, vero?" 41 Gesù disse loro: "Se foste ciechi non avreste alcun peccato. Ma ora dite: 'Noi vediamo'. Il vostro peccato rimane". 10 "Verissimamente vi dico: Chi non entra nell'ovile delle pecore per la porta ma vi sale da qualche altro luogo, quello è un ladro e un rapinatore. 2 Ma chi entra per la porta è pastore delle pecore. 3 A questi apre il portiere, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. 4 Quando ha condotto fuori tutte le proprie, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Esse non seguiranno affatto un estraneo ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". 6 Gesù disse loro questo paragone; ma essi non compresero che significavano le cose che diceva loro. 7 Perciò Gesù disse di nuovo: "Verissimamente vi dico: Io sono la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti invece di me sono ladri e rapinatori; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta; chi entra attraverso me sarà salvato, ed entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare e scannare e distruggere. Io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 11 Io sono il pastore eccellente; il pastore eccellente cede la sua anima per le pecore. 12 Il salariato, che non è pastore e a cui le pecore non appartengono come sue proprie, vede venire il lupo e abbandona le pecore e fugge - e il lupo le rapisce e le disperde - 13 perché è un salariato e non si cura delle pecore. 14 Io sono il pastore eccellente, e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 come il Padre conosce me ed io conosco il Padre; e io cedo la mia anima per le pecore. 16 "E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diverranno un solo gregge, un solo pastore. 17 Per questo il Padre mi ama, perché cedo la mia anima, affinché la riceva di nuovo. 18 Nessuno me l'ha tolta, ma la cedo di mia propria iniziativa. Ho l'autorità di cederla, e ho l'autorità di riceverla di nuovo. Su ciò ho ricevuto comandamento dal Padre mio". 19 Di nuovo ci fu divisione fra i giudei a causa di queste parole. 20 Molti di loro dicevano: "Ha un demonio ed è pazzo. Perché lo ascoltate?" 21 Altri dicevano: "Queste non sono le parole di un indemoniato. Un demonio non può aprire gli occhi ai ciechi, vi pare?" 22 In quel tempo si tenne a Gerusalemme la festa della dedicazione. Era inverno, 23 e Gesù camminava nel tempio sotto il colonnato di Salomone. 24 Perciò i giudei lo circondarono e gli dicevano: "Fino a quando ci terrai con l'anima sospesa? Se sei il Cristo, diccelo francamente". 25 Gesù rispose loro: "Ve l'ho detto, e non credete. Le opere che faccio nel nome del Padre mio, queste rendono testimonianza di me. 26 Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono. 28 E io do loro vita eterna, e non saranno mai distrutte, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Ciò che il Padre mio mi ha dato è qualcosa di più grande di tutte le altre cose, e nessuno le può rapire dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno". 31 Ancora una volta i giudei presero su delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: "Vi ho mostrato molte opere eccellenti da parte del Padre. Per quale di quelle opere mi lapidate?" 33 I giudei gli risposero: "Non ti lapidiamo per un'opera eccellente, ma per bestemmia, perché tu, benché sia un uomo, fai di te stesso un dio". 34 Gesù rispose loro: "Non è scritto nella vostra Legge: 'Ho detto: "Voi siete dèi" '? 35 Se egli chiamò 'dèi' quelli contro i quali venne la parola di Dio, e la Scrittura non può essere annullata, 36 dite voi a me che il Padre ha santificato e inviato nel mondo: 'Tu bestemmi', perché ho detto: Sono Figlio di Dio? 37 Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi. 38 Ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché conosciate e continuiate a conoscere che il Padre è unito a me e io sono unito al Padre". 39 Perciò cercarono nuovamente di afferrarlo; ma egli si sottrasse loro. 40 E se ne andò di nuovo al di là del Giordano al luogo dove prima Giovanni battezzava, e vi restò. 41 E molti andarono da lui, e dicevano: "Giovanni, in realtà, non compì neanche un segno, ma tutte le cose che Giovanni disse di quest'uomo erano vere". 42 E là molti riposero fede in lui. 11 Ora c'era un malato, Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2 Era, infatti, la Maria che spalmò il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i propri capelli, (quella) il cui fratello Lazzaro era malato. 3 Perciò le sorelle gli mandarono a dire: "Signore, vedi, colui per il quale hai affetto è malato". 4 Ma Gesù, udito ciò, disse: "Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d'essa il Figlio di Dio sia glorificato". 5 Ora Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6 Comunque, avendo udito che era malato, rimase effettivamente due giorni nel luogo dov'era. 7 Quindi, dopo ciò, disse ai discepoli: "Andiamo di nuovo nella Giudea". 8 I discepoli gli dissero: "Rabbi, di recente quelli della Giudea cercavano di lapidarti, e tu vi torni di nuovo?" 9 Gesù rispose: "Ci sono dodici ore di luce nel giorno, non è vero? Se qualcuno cammina alla luce del giorno non urta contro nulla, perché vede la luce di questo mondo. 10 Ma se qualcuno cammina di notte, urta contro qualcosa, perché la luce non è in lui". 11 Egli disse queste cose, e dopo ciò disse loro: "Lazzaro, il nostro amico, è andato a riposare, ma io vado a svegliarlo dal sonno". 12 Perciò i discepoli gli dissero: "Signore, se è andato a riposare, sarà sanato". 13 Gesù aveva comunque parlato della sua morte. Ma essi immaginavano che parlasse del riposo del sonno. 14 Allora, perciò, Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto, 15 e mi rallegro per voi che non ero là, affinché voi crediate. Ma andiamo da lui". 16 Perciò Tommaso, che era chiamato Il Gemello, disse ai suoi condiscepoli: "Andiamo anche noi, per morire con lui". 17 Quindi Gesù, arrivato, trovò che era già da quattro giorni nella tomba commemorativa. 18 Ora Betania era vicina a Gerusalemme, a circa tre chilometri di distanza. 19 Così molti dei giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle riguardo al loro fratello. 20 Marta dunque, avendo udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria era seduta a casa. 21 Marta disse dunque a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto. 22 E anche adesso so che quante cose tu chieda a Dio, Dio te le darà". 23 Gesù le disse: "Tuo fratello sorgerà". 24 Marta gli disse: "So che sorgerà nella risurrezione, nell'ultimo giorno". 25 Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; 26 e chiunque vive ed esercita fede in me non morirà mai. Credi tu questo?" 27 Gli disse: "Sì, Signore; io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, Colui che viene nel mondo". 28 E detto questo, se ne andò e chiamò sua sorella Maria, dicendo segretamente: "Il Maestro è presente e ti chiama". 29 Questa, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30 In effetti, Gesù non era ancora venuto nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta gli era andata incontro. 31 Perciò i giudei che erano con lei nella casa e la consolavano, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, supponendo che andasse alla tomba commemorativa per piangere là. 32 Quindi Maria, quando fu arrivata dov'era Gesù, scortolo, cadde ai suoi piedi, dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto". 33 Gesù, perciò, vedendola piangere e vedendo piangere i giudei venuti con lei, gemé nello spirito e si turbò; 34 e disse: "Dove l'avete posto?" Gli dissero: "Signore, vieni e vedi". 35 Gesù cedette alle lacrime. 36 Perciò i giudei dicevano: "Vedi, che affetto aveva per lui!" 37 Ma alcuni di loro dissero: "Non poteva quest'(uomo) che ha aperto gli occhi del cieco impedire che questi morisse?" 38 Quindi Gesù, gemendo di nuovo dentro di sé, venne alla tomba commemorativa. Era, in effetti, una spelonca, e contro di essa era posta una pietra. 39 Gesù disse: "Togliete la pietra". Marta, la sorella del deceduto, gli disse: "Signore, ormai deve puzzare, poiché è il quarto giorno". 40 Gesù le disse: "Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?" 41 Perciò tolsero la pietra. Ora Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, ti ringrazio di avermi ascoltato. 42 Veramente, io sapevo che mi ascolti sempre; ma ho parlato a motivo della folla che sta intorno, affinché credano che tu mi hai mandato". 43 E, dette queste cose, gridò ad alta voce: "Lazzaro, vieni fuori!" 44 L'(uomo) che era stato morto venne fuori con i piedi e le mani avvolti in fasce, e il viso avvolto in un panno. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare". 45 Perciò molti dei giudei che erano venuti da Maria, visto ciò che egli aveva fatto, riposero fede in lui; 46 ma alcuni di essi andarono dai farisei e dissero loro le cose fatte da Gesù. 47 Quindi i capi sacerdoti e i farisei radunarono il Sinedrio e dicevano: "Che dobbiamo fare, poiché quest'uomo compie molti segni? 48 Se lo lasciamo fare così, riporranno tutti fede in lui, e verranno i romani e toglieranno sia il nostro luogo che la nostra nazione". 49 Ma uno di loro, Caiafa, che quell'anno era sommo sacerdote, disse loro: "Voi non sapete nulla, 50 e non ragionate che è per il vostro beneficio che un uomo muoia a favore del popolo e non che l'intera nazione sia distrutta". 51 Questo, però, non lo disse da se stesso; ma poiché quell'anno era sommo sacerdote, profetizzò che Gesù era destinato a morire per la nazione, 52 e non solo per la nazione, ma anche perché radunasse in uno i figli di Dio che sono dispersi. 53 Da quel giorno tennero perciò consiglio per ucciderlo. 54 Quindi Gesù non camminava più pubblicamente fra i giudei, ma se ne andò di là nel paese presso il deserto, in una città chiamata Efraim, e vi rimase con i discepoli. 55 Ora era vicina la pasqua dei giudei, e molti salirono dal paese a Gerusalemme prima della pasqua per purificarsi cerimonialmente. 56 Perciò andavano in cerca di Gesù e mentre se ne stavano nel tempio dicevano gli uni agli altri: "Qual è la vostra opinione? Che non venga affatto alla festa?" 57 Intanto, i capi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che se qualcuno avesse saputo dov'era, avrebbe dovuto rivelar(lo), affinché lo potessero afferrare. 12 Quindi Gesù, sei giorni prima della pasqua, arrivò a Betania, dov'era Lazzaro che Gesù aveva destato dai morti. 2 Perciò gli imbandirono là un pasto serale, e Marta serviva, ma Lazzaro era uno di quelli che giacevano a tavola con lui. 3 Maria prese dunque una libbra d'olio profumato, nardo genuino, molto costoso, e spalmò i piedi di Gesù e gli asciugò i piedi con i propri capelli. La casa fu piena dell'odore dell'olio profumato. 4 Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5 "Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari e dato ai poveri?" 6 Disse questo, però, non perché si interessasse dei poveri, ma perché era un ladro e aveva la cassa del denaro e portava via il denaro che vi si metteva. 7 Perciò Gesù disse: "Lasciatela stare, affinché compia questa osservanza in vista del giorno della mia sepoltura. 8 Poiché i poveri li avete sempre con voi, ma non avrete sempre me con voi". 9 Una grande folla dei giudei seppe perciò che era là, e vennero non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro, che egli aveva destato dai morti. 10 I capi sacerdoti tennero quindi consiglio per uccidere anche Lazzaro, 11 perché a motivo di lui molti dei giudei andavano lì e riponevano fede in Gesù. 12 Il giorno dopo, la grande folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13 prese i rami delle palme e gli uscì incontro. E gridavano: "Salva, ti preghiamo! Benedetto colui che viene nel nome di Geova, sì, il re d'Israele!" 14 Ma Gesù, trovato un asinello, vi sedette sopra, come è scritto: 15 "Non aver timore, figlia di Sion. Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina". 16 Dapprima i suoi discepoli non prestarono attenzione a queste cose, ma quando Gesù fu glorificato, allora rammentarono che queste cose erano scritte di lui e che gli avevano fatto queste cose. 17 Quindi la folla che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori della tomba commemorativa e lo aveva destato dai morti rendeva testimonianza. 18 Anche a motivo di questo la folla, avendo udito che aveva compiuto questo segno, gli andò incontro. 19 Perciò i farisei dissero fra loro: "Voi osservate che non ne cavate assolutamente nulla. Vedete, il mondo gli è andato dietro". 20 Ora c'erano dei greci fra quelli che erano saliti ad adorare alla festa. 21 Questi si accostarono perciò a Filippo che era di Betsaida di Galilea, e lo pregavano, dicendo: "Signore, desideriamo vedere Gesù". 22 Filippo venne e lo disse ad Andrea. Andrea e Filippo vennero e lo dissero a Gesù. 23 Ma Gesù rispose loro, dicendo: "È venuta l'ora perché il Figlio dell'uomo sia glorificato. 24 Verissimamente vi dico: A meno che il granello di grano non cada in terra e non muoia, rimane un solo (granello); ma se muore, porta molto frutto. 25 Chi ha affetto per la sua anima la distrugge, ma chi odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna. 26 Se uno mi serve, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio ministro. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. 27 Ora la mia anima è turbata, e che dirò? Padre, salvami da quest'ora. Tuttavia, per questo sono giunto a quest'ora. 28 Padre, glorifica il tuo nome". Perciò una voce venne dal cielo: "(L')ho glorificato e (lo) glorificherò di nuovo". 29 Quindi la folla che stava lì e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: "Gli ha parlato un angelo". 30 Rispondendo, Gesù disse: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31 Ora vi è il giudizio di questo mondo; ora il governante di questo mondo sarà cacciato fuori. 32 E io, se sarò innalzato dalla terra, attirerò a me uomini di ogni sorta". 33 Realmente diceva questo per significare di quale sorta di morte stava per morire. 34 Perciò la folla gli rispose: "Noi abbiamo udito dalla Legge che il Cristo rimane per sempre; come mai tu dici che il Figlio dell'uomo dev'essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?" 35 Perciò Gesù disse loro: "La luce sarà fra voi ancora per poco tempo. Camminate mentre avete la luce, affinché le tenebre non vi sopraffacciano; e chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 36 Mentre avete la luce, esercitate fede nella luce, per divenire figli della luce". Gesù disse queste cose e, andatosene, si nascose da loro. 37 Ma benché avesse fatto davanti a loro molti segni, non riponevano fede in lui, 38 così che si adempì la parola del profeta Isaia, che disse: "Geova, chi ha riposto fede in ciò che ha udito da noi? E in quanto al braccio di Geova, a chi è stato rivelato?" 39 La ragione per cui non potevano credere è che di nuovo Isaia disse: 40 "Ha accecato i loro occhi e ha indurito il loro cuore, affinché non vedano con gli occhi e non intendano il pensiero col cuore e non si convertano e io non li sani". 41 Isaia disse queste cose perché vide la sua gloria e parlò di lui. 42 Ciò nonostante, molti anche dei governanti riposero effettivamente fede in lui, ma a causa dei farisei non (lo) confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 poiché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio. 44 Comunque, Gesù gridò e disse: "Chi ripone fede in me ripone fede non (solo) in me, ma (anche) in colui che mi ha mandato; 45 e chi vede me vede (anche) colui che mi ha mandato. 46 Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque ripone fede in me non rimanga nelle tenebre. 47 Ma se qualcuno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; poiché non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 48 Chi trascura me e non riceve le mie parole ha uno che lo giudica. La parola che ho detto è ciò che lo giudicherà nell'ultimo giorno, 49 perché non ho parlato di mio proprio impulso, ma il Padre stesso che mi ha mandato mi ha dato comandamento su ciò che devo dire e di che devo parlare. 50 E io so che il suo comandamento significa vita eterna. Perciò le cose che dico, come il Padre me (le) ha dette, così (le) dico". 13 Ora, siccome sapeva prima della festa della pasqua che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2 E durante il pasto serale, avendo già il Diavolo posto nel cuore di Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 egli, sapendo che il Padre aveva dato ogni cosa nelle (sue) mani e che era venuto da Dio e a Dio andava, 4 si alzò dal pasto serale e depose le sue vesti. E, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Mise poi dell'acqua in un bacino e cominciò a lavare i piedi ai discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale si era cinto. 6 Venne dunque da Simon Pietro. Egli gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?" 7 Rispondendo, Gesù gli disse: "Ciò che sto facendo non lo capisci al presente, ma lo capirai dopo queste cose". 8 Pietro gli disse: "Certamente tu non mi laverai mai i piedi". Gesù gli rispose: "Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me". 9 Simon Pietro gli disse: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e la testa". 10 Gesù gli disse: "Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi che i piedi, ma è interamente puro. E voi siete puri, ma non tutti". 11 Conosceva, in realtà, l'uomo che lo tradiva. Per questo disse: "Non tutti siete puri". 12 Quando dunque ebbe lavato loro i piedi ed ebbe rimesso le sue vesti, giacendo di nuovo a tavola, disse loro: "Sapete che cosa vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate: 'Maestro' e 'Signore', e parlate giustamente, poiché lo sono. 14 Perciò, se io, benché Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15 Poiché vi ho dato il modello, affinché come vi ho fatto io, così facciate anche voi. 16 Verissimamente vi dico: Lo schiavo non è maggiore del suo signore, né chi è mandato è maggiore di colui che lo manda. 17 Conoscendo queste cose, siete felici se le fate. 18 Non parlo di voi tutti; conosco quelli che ho scelto. Ma è perché si adempia la Scrittura: 'Colui che si nutriva del mio pane ha alzato il suo calcagno contro di me'. 19 Da questo momento ve lo dico prima che avvenga, affinché quando sia avvenuto crediate che sono io. 20 Verissimamente vi dico: Chi riceve chiunque io mandi riceve (anche) me. A sua volta chi riceve me, riceve (anche) colui che mi ha mandato". 21 Dopo aver detto queste cose, Gesù si turbò nello spirito, e rese testimonianza, dicendo: "Verissimamente vi dico: Uno di voi mi tradirà". 22 I discepoli si guardavano gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 23 Davanti al seno di Gesù giaceva uno dei suoi discepoli, e Gesù lo amava. 24 Perciò Simon Pietro gli fece cenno e gli disse: "Di' chi è colui del quale parla". 25 E questi, appoggiandosi all'indietro sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?" 26 Perciò Gesù rispose: "È quello al quale darò il boccone che intingo". E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. 27 E allora, dopo il boccone, Satana entrò in quest'ultimo. Perciò Gesù gli disse: "Quello che fai, fallo più presto". 28 Comunque, nessuno di quelli che giacevano a tavola sapeva per quale scopo gli avesse detto questo. 29 Alcuni immaginavano infatti che, siccome Giuda teneva la cassa del denaro, Gesù dicesse: "Compra le cose che ci occorrono per la festa", o che desse qualcosa ai poveri. 30 Perciò, ricevuto il boccone, egli uscì immediatamente. Ed era notte. 31 E quando se ne fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è glorificato, e Dio è glorificato riguardo a lui. 32 E Dio stesso lo glorificherà, e lo glorificherà immediatamente. 33 Figlioletti, sono con voi ancora per poco. Mi cercherete; e come ho detto ai giudei: 'Dove vado io, voi non potete venire', lo dico al presente anche a voi. 34 Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amati io, che anche voi vi amiate gli uni gli altri. 35 Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi". 36 Simon Pietro gli disse: "Signore, dove vai?" Gesù rispose: "Dove vado io, tu non mi puoi seguire ora, ma mi seguirai più tardi". 37 Pietro gli disse: "Signore, perché non ti posso seguire al presente? Cederò la mia anima in tuo favore". 38 Gesù rispose: "Cederai la tua anima in mio favore? Verissimamente ti dico: Il gallo non canterà affatto finché tu non mi abbia rinnegato tre volte". 14 "Non si turbi il vostro cuore. Esercitate fede in Dio, esercitate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. Altrimenti, ve l'avrei detto, perché vado a prepararvi un luogo. 3 E, se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate anche voi. 4 E di dove io vado, voi conoscete la via". 5 Tommaso gli disse: "Signore, non sappiamo dove vai. Come conosciamo la via?" 6 Gesù gli disse: "Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se aveste conosciuto me, avreste conosciuto anche il Padre mio; da questo momento in poi lo conoscete e lo avete visto". 8 Filippo gli disse: "Signore, mostraci il Padre, e ci basta". 9 Gesù gli disse: "Sono stato con voi tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha visto me ha visto (anche) il Padre. Come mai dici: 'Mostraci il Padre'? 10 Non credi che io sono unito al Padre e che il Padre è unito a me? Le cose che vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere. 11 Credetemi che io sono unito al Padre e il Padre è unito a me; altrimenti, credete a motivo delle opere stesse. 12 Verissimamente vi dico: Chi esercita fede in me farà anche lui le opere che io faccio; e farà opere più grandi di queste, perché io me ne vado al Padre. 13 E qualunque cosa voi chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato riguardo al Figlio. 14 Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 15 "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia con voi per sempre, 17 lo spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché rimane con voi ed è in voi. 18 Non vi lascerò orfani. Vengo da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono unito al Padre mio e voi siete uniti a me e io sono unito a voi. 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, egli è colui che mi ama. A sua volta, chi ama me sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi mostrerò chiaramente a lui". 22 Giuda, non l'Iscariota, gli disse: "Signore, che è accaduto che ti vuoi mostrare chiaramente a noi e non al mondo?" 23 Rispondendo, Gesù gli disse: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui e faremo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che udite non è mia, ma appartiene al Padre che mi ha mandato. 25 "Mentre rimanevo con voi, vi ho detto queste cose. 26 Ma il soccorritore, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho detto. 27 Vi lascio pace, vi do la mia pace. Non ve la do come la dà il mondo. Non si turbi il vostro cuore né si ritragga per la paura. 28 Avete udito che vi ho detto: Vado via e torno da voi. Se mi amaste, vi rallegrereste che me ne vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me. 29 E ora ve l'ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, voi crediate. 30 Non parlerò più molto con voi, perché viene il governante del mondo. Ed egli non ha presa su di me, 31 ma, affinché il mondo sappia che io amo il Padre, proprio come il Padre mi ha dato comandamento (di fare), così faccio. Alzatevi, andiamo via di qui. 15 "Io sono la vera vite, e il Padre mio è il coltivatore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto. 3 Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detto. 4 Rimanete uniti a me, ed io unito a voi. Come il tralcio non può da se stesso portar frutto se non resta nella vite, così nemmeno voi lo potete, se non restate uniti a me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Chi rimane unito a me, e io unito a lui, questi porta molto frutto; perché separati da me non potete fare nulla. 6 Se uno non rimane unito a me, è gettato via come un tralcio e si secca; e si raccolgono questi tralci e si lanciano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se rimanete uniti a me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che desiderate e vi avverrà. 8 Il Padre mio è glorificato in questo, che continuiate a portare molto frutto e vi dimostriate miei discepoli. 9 Come il Padre ha amato me e io ho amato voi, rimanete nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre e rimango nel suo amore. 11 "Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia resa piena. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come vi ho amati io. 13 Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. 14 Voi siete miei amici se fate quello che vi comando. 15 Non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa quello che fa il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici, perché tutte le cose che ho udito dal Padre mio ve le ho fatte conoscere. 16 Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e continuiate a portare frutto e il vostro frutto rimanga; affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome egli ve la dia. 17 "Queste cose vi comando, che vi amiate gli uni gli altri. 18 Se il mondo vi odia, sapete che prima di odiare voi ha odiato me. 19 Se faceste parte del mondo, il mondo avrebbe affetto per ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia. 20 Tenete presente la parola che vi ho detto: Lo schiavo non è maggiore del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Ma faranno contro di voi tutte queste cose a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. 22 Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero nessun peccato; ma ora non hanno nessuna scusa per il loro peccato. 23 Chi odia me odia anche il Padre mio. 24 Se non avessi fatto fra loro le opere che nessun altro ha fatto, non avrebbero nessun peccato; ma ora hanno visto e hanno anche odiato sia me che il Padre mio. 25 Ma è perché si adempia la parola scritta nella loro Legge: 'Mi hanno odiato senza ragione'. 26 Quando sarà arrivato il soccorritore che vi manderò dal Padre, lo spirito della verità, che procede dal Padre, quello renderà testimonianza di me, 27 e voi, a vostra volta, renderete testimonianza, perché siete stati con me da quando cominciai. 16 "Vi ho detto queste cose affinché non inciampiate. 2 Vi espelleranno dalla sinagoga. Infatti, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà di avere reso sacro servizio a Dio. 3 Ma faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Tuttavia, vi ho detto queste cose affinché, quando arriverà la loro ora, ricordiate che ve le ho dette. "Queste cose, comunque, non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi. 5 Ma ora vado da colui che mi ha mandato, e nessuno di voi mi chiede: 'Dove vai?' 6 Ma perché vi ho detto queste cose il vostro cuore si è riempito di dolore. 7 Tuttavia, vi dico la verità: È per il vostro beneficio che io me ne vada. Poiché se non me ne vado, il soccorritore non verrà a voi in nessun modo; ma se me ne vado, ve lo manderò. 8 E quando quello sarà arrivato darà al mondo convincente prova riguardo al peccato e riguardo alla giustizia e riguardo al giudizio: 9 in primo luogo, riguardo al peccato, perché non esercitano fede in me; 10 quindi riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 quindi riguardo al giudizio, perché il governante di questo mondo è stato giudicato. 12 "Ho ancora molte cose da dirvi, ma non siete in grado di sostenerle al presente. 13 Comunque, quando quello sarà arrivato, lo spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di proprio impulso, ma dirà le cose che ode, e vi dichiarerà le cose avvenire. 14 Quello mi glorificherà, perché riceverà da ciò che è mio e ve lo dichiarerà. 15 Tutte le cose che il Padre ha sono mie. Per questo ho detto che riceverà da ciò che è mio e ve (lo) dichiarerà. 16 Fra poco non mi vedrete più, e, di nuovo, fra poco mi vedrete". 17 Perciò alcuni dei suoi discepoli si dissero gli uni gli altri: "Che significa questo che ci dice: 'Fra poco non mi vedrete, e, di nuovo, fra poco mi vedrete', e, 'perché vado al Padre'?" 18 Pertanto dicevano: "Che significa questo che dice, 'fra poco'? Non sappiamo di che cosa egli parli". 19 Gesù sapeva che lo volevano interrogare, quindi disse loro: "State indagando fra voi su questo, perché ho detto: Fra poco non mi vedrete, e, di nuovo, fra poco mi vedrete? 20 Verissimamente vi dico: Voi piangerete e vi lamenterete, ma il mondo si rallegrerà; voi vi addolorerete, ma il vostro dolore sarà mutato in gioia. 21 Una donna, quando partorisce, ha dolore, perché la sua ora è arrivata; ma quando ha generato il bambino, non ricorda più la tribolazione a motivo della gioia che un uomo è venuto al mondo. 22 Perciò, anche voi, in realtà, provate ora dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. 23 E in quel giorno non mi farete nessuna domanda. Verissimamente vi dico: Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome. 24 Fino ad ora non avete chiesto nessuna cosa nel mio nome. Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia resa piena. 25 "Vi ho detto queste cose in paragoni. Viene l'ora in cui non vi parlerò più in paragoni, ma vi riferirò con chiarezza riguardo al Padre. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome, e non vi dico che pregherò il Padre riguardo a voi. 27 Poiché il Padre stesso ha affetto per voi, perché voi avete avuto affetto per me e avete creduto che sono uscito come rappresentante del Padre. 28 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo. Inoltre, lascio il mondo e me ne vado al Padre". 29 I suoi discepoli dissero: "Ecco, ora parli con chiarezza e non esprimi nessun paragone. 30 Ora sappiamo che conosci ogni cosa e non hai bisogno che alcuno ti interroghi. Da ciò crediamo che sei uscito da Dio". 31 Gesù rispose loro: "Credete al presente? 32 Ecco, viene l'ora, in realtà è venuta, quando sarete dispersi ciascuno alla propria casa e mi lascerete solo; eppure io non sono solo, perché il Padre è con me. 33 Vi ho detto queste cose affinché per mezzo di me abbiate pace. Nel mondo avete tribolazione, ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo". 17 Gesù disse queste cose, e, alzati gli occhi al cielo, disse: "Padre, l'ora è venuta; glorifica il tuo figlio, affinché il figlio glorifichi te, 2 secondo che gli hai dato autorità sopra ogni carne, affinché, in quanto all'intero (numero) di quelli che gli hai dato, egli dia loro vita eterna. 3 Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo finito l'opera che mi hai dato da fare. 5 E ora, Padre, glorificami presso te stesso con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. 6 "Ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi, e tu li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai dato sono da te; 8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro, ed essi le hanno ricevute e hanno certamente conosciuto che sono uscito come tuo rappresentante, e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma riguardo a quelli che mi hai dato; perché sono tuoi, 10 e tutte le cose mie sono tue e le cose tue sono mie, ed io sono stato glorificato fra loro. 11 "E io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo e io vengo a te. Padre santo, vigila su di loro a motivo del tuo nome che tu mi hai dato, affinché siano uno come lo siamo noi. 12 Quando ero con loro io vigilavo su di loro a motivo del tuo nome che tu mi hai dato; e io li ho custoditi, e nessuno d'essi è distrutto tranne il figlio della distruzione, affinché la scrittura si adempisse. 13 Ma ora vengo a te, e dico queste cose nel mondo affinché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14 Io ho dato loro la tua parola, ma il mondo li ha odiati, perché non fanno parte del mondo come io non faccio parte del mondo. 15 "Io ti prego, non di toglierli dal mondo, ma di vigilare su di loro a causa del malvagio. 16 Essi non fanno parte del mondo come io non faccio parte del mondo. 17 Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. 19 E io mi santifico in loro favore, affinché anche loro siano santificati per mezzo della verità. 20 "Prego non solo per questi, ma anche per quelli che riporranno fede in me per mezzo della loro parola; 21 affinché siano tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me ed io sono unito a te, anche loro siano uniti a noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno. 23 Io unito a loro e tu unito a me, affinché siano resi perfetti nell'unità, perché il mondo abbia la conoscenza che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. 24 Padre, in quanto a ciò che mi hai dato, desidero che, dove sono io, anche loro siano con me, affinché contemplino la mia gloria che tu mi hai dato, poiché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo. 25 Padre giusto, in realtà il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. 26 E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, affinché l'amore col quale mi hai amato sia in loro e io unito a loro". 18 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente invernale di Chidron dov'era un orto, ed egli e i suoi discepoli vi entrarono. 2 Ora anche Giuda, il suo traditore, conosceva il luogo, perché Gesù vi si era riunito molte volte con i suoi discepoli. 3 Perciò Giuda, presa la coorte dei soldati e gli ufficiali dei capi sacerdoti e dei farisei, venne là con torce e lampade e armi. 4 Quindi Gesù, sapendo tutte le cose che stavano per accadergli, si fece avanti e disse loro: "Chi cercate?" 5 Gli risposero: "Gesù il Nazareno". Disse loro: "Sono io". Ora anche Giuda, il suo traditore, stava con loro. 6 Comunque, quando disse loro: "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. 7 Perciò chiese loro di nuovo: "Chi cercate?" Dissero: "Gesù il Nazareno". 8 Gesù rispose: "Ve l'ho detto che sono io. Se, perciò, cercate me, lasciate andare questi"; 9 affinché si adempisse la parola che egli aveva detto: "Di quelli che mi hai dato non ne ho perduto nessuno". 10 Quindi Simon Pietro, siccome aveva una spada, la trasse e colpì lo schiavo del sommo sacerdote, staccandogli l'orecchio destro. Il nome dello schiavo era Malco. 11 Gesù comunque disse a Pietro: "Metti la spada nel fodero. Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrei io berlo ad ogni costo?" 12 Quindi la coorte dei soldati e il comandante militare e gli ufficiali dei giudei afferrarono Gesù e lo legarono, 13 e lo condussero prima da Anna; poiché egli era il suocero di Caiafa, il quale quell'anno era sommo sacerdote. 14 Caiafa era infatti colui che aveva consigliato ai giudei che era per il loro beneficio che un uomo morisse a favore del popolo. 15 Ora Simon Pietro, come pure un altro discepolo, seguiva Gesù. Quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote, 16 ma Pietro stava fuori, alla porta. Perciò l'altro discepolo, che era noto al sommo sacerdote, uscì e parlò alla portiera e condusse dentro Pietro. 17 La serva, la portiera, disse quindi a Pietro: "Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo, vero?" Egli disse: "Non lo sono". 18 Ora gli schiavi e gli ufficiali stavano lì, avendo fatto un fuoco di carbone, perché faceva freddo, e si riscaldavano. Anche Pietro stava con loro e si riscaldava. 19 E il capo sacerdote interrogò Gesù circa i suoi discepoli e circa il suo insegnamento. 20 Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo pubblicamente. Ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove si radunano tutti i giudei; e non ho detto nulla in segreto. 21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro. Ecco, questi sanno che cosa ho detto". 22 Dopo che ebbe detto queste cose, uno degli ufficiali che stava lì accanto diede a Gesù uno schiaffo, dicendo: "Così rispondi al capo sacerdote?" 23 Gesù gli rispose: "Se ho parlato male, rendi testimonianza del male; ma se bene, perché mi colpisci?" 24 Quindi Anna lo mandò legato a Caiafa, il sommo sacerdote. 25 Ora Simon Pietro stava a riscaldarsi. Quindi gli dissero: "Non sei anche tu uno dei suoi discepoli, vero?" Egli lo negò e disse: "Non lo sono". 26 Uno degli schiavi del sommo sacerdote, essendo parente dell'uomo cui Pietro aveva staccato l'orecchio, disse: "Io ti ho visto nell'orto con lui, non è vero?" 27 Comunque, Pietro lo negò di nuovo; e immediatamente il gallo cantò. 28 Quindi, da Caiafa condussero Gesù al palazzo del governatore. Ora era la mattina presto. Ma essi stessi non entrarono nel palazzo del governatore, affinché non si contaminassero e potessero mangiare la pasqua. 29 Perciò Pilato uscì fuori da loro e disse: "Quale accusa portate contro quest'uomo?" 30 Rispondendo, gli dissero: "Se quest'uomo non fosse un malfattore, non te lo avremmo consegnato". 31 Quindi Pilato disse loro: "Prendetelo voi stessi e giudicatelo secondo la vostra legge". I giudei gli dissero: "Non ci è lecito uccidere nessuno". 32 Questo affinché si adempisse la parola di Gesù che egli aveva detto per significare di quale sorta di morte era destinato a morire. 33 E Pilato entrò di nuovo nel palazzo del governatore e, chiamato Gesù, gli disse: "Sei tu il re dei giudei?" 34 Gesù rispose: "Dici questo da te stesso o te l'hanno detto altri di me?" 35 Pilato rispose: "Io non sono giudeo, vero? La tua stessa nazione e i capi sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che hai fatto?" 36 Gesù rispose: "Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei. Ma ora il mio regno non è di qui". 37 Perciò Pilato gli disse: "Dunque, sei tu re?" Gesù rispose: "Tu stesso dici che io sono re. Per questo sono nato e per questo son venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla parte della verità ascolta la mia voce". 38 Pilato gli disse: "Che cos'è la verità?" E, detto questo, uscì di nuovo dai giudei e disse loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa. 39 Inoltre, voi avete l'usanza che io vi liberi un uomo alla pasqua. Desiderate perciò che vi liberi il re dei giudei?" 40 Quindi gridarono di nuovo, dicendo: "Non quest'uomo, ma Barabba!" Ora Barabba era un ladrone. 19 Allora, perciò, Pilato prese Gesù e lo flagellò. 2 E i soldati intrecciarono una corona di spine e gliela misero sulla testa e lo vestirono con un mantello di porpora; 3 e si accostavano a lui e dicevano: "Buon giorno, re dei giudei!" E gli davano schiaffi. 4 E Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, ve lo conduco fuori affinché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". 5 Quindi Gesù uscì fuori, portando la corona di spine e il mantello di porpora. Ed egli disse loro: "Ecco l'uomo!" 6 Comunque, quando i capi sacerdoti e gli ufficiali lo videro, gridarono, dicendo: "Al palo! Al palo!" Pilato disse loro: "Prendetelo voi stessi e mettetelo al palo, poiché io non trovo in lui nessuna colpa". 7 I giudei gli risposero: "Noi abbiamo una legge, e secondo la legge deve morire, perché si è fatto figlio di Dio". 8 Pilato, avendo udito perciò questa parola, ebbe ancor più timore; 9 ed entrò di nuovo nel palazzo del governatore e disse a Gesù: "Di dove sei?" Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Quindi Pilato gli disse: "Non mi parli? Non sai che ho autorità di liberarti e ho autorità di metterti al palo?" 11 Gesù gli rispose: "Non avresti contro di me nessuna autorità se non ti fosse stata concessa dall'alto. Perciò l'uomo che mi ha consegnato a te ha un maggior peccato". 12 Per questa ragione Pilato cercava di liberarlo. Ma i giudei gridarono, dicendo: "Se liberi quest'(uomo), non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re parla contro Cesare". 13 Perciò Pilato, dopo aver udito queste parole, condusse Gesù fuori, e si mise a sedere nel tribunale in un luogo chiamato Lastrico, ma, in ebraico, Gabbathà. 14 Ora era la preparazione della pasqua; era circa la sesta ora. E disse ai giudei: "Ecco il vostro re!" 15 Comunque, essi gridarono: "Toglilo di mezzo! Toglilo di mezzo! Mettilo al palo!" Pilato disse loro: "Metterò al palo il vostro re?" I capi sacerdoti risposero: "Non abbiamo altro re che Cesare". 16 Allora, perciò, lo consegnò loro perché fosse messo al palo. Quindi presero Gesù. 17 Ed egli, portando da sé il palo di tortura, uscì verso il cosiddetto Luogo del Teschio, che in ebraico si chiama Gòlgotha; 18 e là lo misero al palo, e con lui altri due (uomini), uno da un lato e uno dall'altro, e Gesù nel mezzo. 19 E Pilato scrisse un titolo e lo mise sul palo di tortura. C'era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei giudei". 20 Perciò molti dei giudei lessero questo titolo, perché il luogo dove Gesù fu messo al palo era vicino alla città; ed era scritto in ebraico, in latino, in greco. 21 Comunque, i capi sacerdoti dei giudei dicevano a Pilato: "Non scrivere 'Il re dei giudei', ma che egli ha detto: 'Io sono re dei giudei' ". 22 Pilato rispose: "Quello che ho scritto, ho scritto". 23 Or quando i soldati ebbero messo al palo Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Ma la tunica era senza cuciture, essendo tutta tessuta da cima a fondo. 24 Perciò si dissero l'un l'altro: "Non la strappiamo, ma determiniamo a sorte di chi sarà". Questo affinché si adempisse la scrittura: "Ripartirono fra loro le mie vesti, e sul mio abito gettarono le sorti". E i soldati fecero realmente queste cose. 25 Presso il palo di tortura di Gesù stavano comunque sua madre e la sorella di sua madre; Maria la moglie di Clopa, e Maria Maddalena. 26 Perciò Gesù, vedendo sua madre e lì accanto il discepolo che egli amava, disse a sua madre: "Donna, ecco tuo figlio!" 27 Disse poi al discepolo: "Ecco tua madre!" E da quell'ora il discepolo la prese in casa sua. 28 Dopo ciò, comprendendo Gesù che ormai ogni cosa si era compiuta, affinché si compisse la scrittura disse: "Ho sete". 29 C'era lì un vaso pieno di vino acido. Perciò posero una spugna piena di vino acido su un (ramo di) issopo e gliela portarono alla bocca. 30 Quando ebbe dunque ricevuto il vino acido, Gesù disse: "È compiuto!" e, chinando la testa, rese lo spirito. 31 Quindi i giudei, dato che era la Preparazione, affinché i corpi non rimanessero sui pali di tortura il sabato (poiché il giorno di quel sabato era un gran (giorno)) pregarono Pilato di far rompere loro le gambe e togliere i (corpi). 32 Perciò, i soldati vennero e ruppero le gambe del primo (uomo) e quelle dell'altro (uomo) che erano stati messi al palo con lui. 33 Ma venuti da Gesù, poiché videro che era già morto, non gli ruppero le gambe. 34 E uno dei soldati gli forò il fianco con la lancia, e immediatamente ne uscì sangue e acqua. 35 E colui che (lo) ha visto ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è vera, e quest'uomo sa di dire cose vere, affinché anche voi crediate. 36 Infatti, queste cose avvennero affinché si adempisse la scrittura: "Nessun osso gli sarà rotto". 37 E ancora un'altra scrittura dice: "Guarderanno a Colui che hanno trafitto". 38 Or dopo queste cose Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù ma segreto per timore dei giudei, pregò Pilato di poter togliere il corpo di Gesù; e Pilato gli diede il permesso. Perciò egli venne e tolse il suo corpo. 39 Anche Nicodemo, l'uomo che la prima volta era venuto da lui di notte, venne portando un rotolo di mirra e aloe di circa cento libbre. 40 E, preso il corpo di Gesù, lo avvolsero in bende con gli aromi, com'è usanza fra i giudei di preparare per la sepoltura. 41 Ora, nel luogo dove fu messo al palo c'era un orto, e nell'orto una tomba commemorativa nuova, in cui non era stato ancora posto nessuno. 42 Là, dunque, a motivo della preparazione dei giudei, posero Gesù, perché la tomba commemorativa era vicina. 20 Il primo giorno della settimana Maria Maddalena venne presto alla tomba commemorativa, mentre c'erano ancora le tenebre, e vide la pietra già tolta dalla tomba commemorativa. 2 Perciò corse e venne da Simon Pietro e dall'altro discepolo, per il quale Gesù aveva affetto, e disse loro: "Hanno tolto il Signore dalla tomba commemorativa e non sappiamo dove l'hanno posto". 3 Quindi Pietro e l'altro discepolo uscirono e si avviarono verso la tomba commemorativa. 4 Sì, i due correvano insieme; ma l'altro discepolo corse avanti più velocemente di Pietro e giunse per primo alla tomba commemorativa. 5 E, chinatosi in avanti, vide le bende a giacere, ma non entrò. 6 Quindi venne anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nella tomba commemorativa. E vide le bende a giacere, 7 e il panno che era stato sulla sua testa, non a giacere con le bende, ma arrotolato separatamente in un luogo. 8 Allora, dunque, entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo alla tomba commemorativa, e vide e credette. 9 Poiché non discernevano ancora la scrittura che egli doveva sorgere dai morti. 10 E i discepoli se ne tornarono a casa. 11 Maria se ne stava comunque fuori presso la tomba commemorativa, piangendo. Quindi, mentre piangeva, si chinò in avanti per guardare nella tomba commemorativa 12 e vide due angeli (vestiti) di bianco, seduti uno al capo e uno ai piedi dov'era stato a giacere il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?" Essa disse loro: "Hanno tolto il mio Signore e non so dove lo hanno posto". 14 Dopo aver detto queste cose, si voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era Gesù. 15 Gesù le disse: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?" Essa, immaginando che fosse l'ortolano, gli disse: "Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove lo hai posto, e io lo toglierò". 16 Gesù le disse: "Maria!" Voltatasi, essa gli disse, in ebraico: "Rabbòni!" (che significa "Maestro!") 17 Gesù le disse: "Smetti di stringerti a me. Poiché non sono ancora asceso al Padre. Ma va dai miei fratelli e di' loro: 'Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all'Iddio mio e Iddio vostro' ". 18 Maria Maddalena venne e portò ai discepoli la notizia: "Ho visto il Signore!" e che le aveva detto queste cose. 19 Perciò, quando si fece tardi quel giorno, il primo della settimana, e, benché dov'erano i discepoli le porte fossero serrate per timore dei giudei, Gesù venne e stette in mezzo a loro, dicendo: "Abbiate pace". 20 E dopo aver detto questo mostrò loro le mani e il fianco. Quindi i discepoli si rallegrarono vedendo il Signore. 21 Gesù, perciò, disse loro di nuovo: "Abbiate pace. Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi". 22 E dopo aver detto questo soffiò su di loro e disse loro: "Ricevete spirito santo. 23 A chiunque perdonerete i peccati, resteranno perdonati; a chiunque li riterrete, resteranno ritenuti". 24 Ma Tommaso, uno dei dodici, che era chiamato Il Gemello, non era con loro quando venne Gesù. 25 Quindi gli altri discepoli gli dicevano: "Abbiamo visto il Signore!" Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, certamente non crederò". 26 E otto giorni dopo i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso con loro. Gesù venne, benché le porte fossero serrate, e stette in mezzo a loro, dicendo: "Abbiate pace". 27 Poi disse a Tommaso: "Metti il tuo dito qui, e vedi le mie mani, e prendi la tua mano e mettila nel mio fianco, e smetti di essere incredulo ma divieni credente". 28 Rispondendo, Tommaso gli disse: "Mio Signore e mio Dio!" 29 Gesù gli disse: "Perché mi hai visto hai creduto? Felici quelli che non vedono e credono". 30 In realtà, Gesù compì davanti ai discepoli anche molti altri segni, che non sono scritti in questo rotolo. 31 Ma questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate la vita per mezzo del suo nome. 21 Dopo queste cose Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; ma si manifestò in questo modo. 2 Erano insieme Simon Pietro e Tommaso, che era chiamato Il Gemello, e Natanaele di Cana di Galilea e i figli di Zebedeo e altri due dei suoi discepoli. 3 Simon Pietro disse loro: "Vado a pescare". Essi gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Uscirono e salirono sulla barca, ma durante quella notte non presero nulla. 4 Comunque, sul far del mattino, Gesù stette sulla spiaggia, ma i discepoli, naturalmente, non sapevano che era Gesù. 5 Quindi Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare, vero?" Gli risposero: "No!" 6 Egli disse loro: "Gettate la rete dal lato destro della barca e (ne) troverete". Quindi la gettarono, ma non la potevano più trarre a causa della moltitudine di pesci. 7 Perciò quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!" Allora Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la sopravveste, poiché era nudo, e si tuffò nel mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero nella piccola barca, poiché non erano lontani da terra che una novantina di metri, trascinando la rete dei pesci. 9 Comunque, quando scesero a terra videro che lì era posto un fuoco di carbone e su di esso era posto del pesce, e del pane. 10 Gesù disse loro: "Portate del pesce che avete preso ora". 11 Simon Pietro, perciò, salì e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. Ma benché ve ne fossero tanti la rete non si ruppe. 12 Gesù disse loro: "Venite, fate colazione". Nessuno dei discepoli ebbe il coraggio di domandargli: "Chi sei?" perché sapevano che era il Signore. 13 Gesù venne e prese il pane e lo diede loro, e similmente il pesce. 14 Questa era già la terza volta che Gesù era apparso ai discepoli dopo essere stato destato dai morti. 15 Or quando ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu più di questi?" Gli disse: "Sì, Signore, tu sai che ho affetto per te". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". 16 Di nuovo gli disse, una seconda volta: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?" Gli disse: "Sì, Signore, tu sai che ho affetto per te". Gli disse: "Abbi cura delle mie pecorelle". 17 Gli disse per la terza volta: "Simone, figlio di Giovanni, hai tu affetto per me?" Pietro si addolorò perché gli aveva detto per la terza volta: "Hai tu affetto per me?" E gli disse: "Signore, tu sai ogni cosa; tu sei consapevole che ho affetto per te". Gesù gli disse: "Pasci le mie pecorelle. 18 Verissimamente ti dico: Quando eri più giovane, ti cingevi e camminavi dove volevi. Ma quando invecchierai stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non desideri". 19 Questo lo disse per significare di quale sorta di morte egli avrebbe glorificato Dio. E quando ebbe detto questo, gli disse: "Continua a seguirmi". 20 E voltatosi, Pietro vide che (li) seguiva il discepolo che Gesù amava, quello che al pasto serale si era anche appoggiato all'indietro sul suo petto e aveva detto: "Signore, chi è colui che ti tradisce?" 21 Quando lo scorse, Pietro disse dunque a Gesù: "Signore, che (farà) quest'(uomo)?" 22 Gesù gli disse: "Se è mia volontà che egli rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu continua a seguirmi". 23 Quindi, questa parola si sparse tra i fratelli, che quel discepolo non sarebbe morto. Comunque, Gesù non gli disse che non sarebbe morto, ma: "Se è mia volontà che egli rimanga finché io venga, che te ne importa?" 24 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25 Ci sono, in effetti, molte altre cose che Gesù fece, le quali, se fossero scritte nei minimi particolari, suppongo che il mondo stesso non potrebbe contenere i rotoli scritti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Atti degli Apostoli

1 Ho composto il primo racconto, o Teofilo, intorno a tutte le cose che Gesù cominciò a fare e a insegnare, 2 fino al giorno in cui fu assunto, dopo aver dato comandamento per mezzo dello spirito santo agli apostoli che aveva scelto. 3 Anche a questi con molte positive prove si mostrò vivente dopo aver sofferto, essendo da essi visto durante quaranta giorni e parlando delle cose concernenti il regno di Dio. 4 E mentre era radunato con loro diede loro (questi) ordini: "Non vi allontanate da Gerusalemme, ma continuate ad aspettare ciò che il Padre ha promesso, di cui avete udito da me; 5 perché Giovanni, in realtà, battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati nello spirito santo fra non molti giorni". 6 Or quando si furono riuniti, gli chiesero: "Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d'Israele?" 7 Egli disse loro: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità; 8 ma riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra". 9 E, dette queste cose, mentre essi guardavano, fu innalzato e una nube lo nascose alla loro vista. 10 E come guardavano fisso in cielo mentre egli se ne andava, ecco quindi che due uomini in vesti bianche stettero accanto a loro, 11 e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare in cielo? Questo Gesù che di fra voi è stato assunto in cielo verrà nella stessa maniera in cui l'avete visto andare in cielo". 12 Allora tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato monte degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme, essendo distante il cammino di un sabato. 13 E quando furono entrati, salirono nella camera superiore dove stavano di solito, sia Pietro che Giovanni e Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo (figlio) di Alfeo e Simone lo zelante, e Giuda (figlio) di Giacomo. 14 Di comune accordo tutti questi perseveravano nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria madre di Gesù e ai fratelli di lui. 15 Ora in quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli e disse (la folla di persone era nell'insieme di circa centoventi): 16 "Uomini, fratelli, era necessario che si adempisse la scrittura che lo spirito santo dichiarò in anticipo per bocca di Davide intorno a Giuda, il quale divenne la guida di quelli che arrestarono Gesù, 17 perché era stato del nostro numero e aveva ottenuto una parte in questo ministero. 18 (Questo stesso uomo, dunque, acquistò un campo col salario dell'ingiustizia e, cadendo a capofitto, si squarciò rumorosamente nel mezzo, e tutti i suoi intestini si sparsero. 19 E ciò divenne noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, così che quel campo fu chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè: Campo di Sangue). 20 Poiché è scritto nel libro dei Salmi: 'Il suo alloggiamento divenga desolato, e in esso non ci sia abitante', e: 'Prenda qualcun altro il suo incarico di sorveglianza'. 21 È perciò necessario che degli uomini che si sono riuniti con noi in tutto il tempo in cui il Signore Gesù è entrato e uscito fra noi, 22 cominciando col suo battesimo ad opera di Giovanni e fino al giorno in cui fu assunto in alto di fra noi, uno di questi uomini divenga con noi testimone della sua risurrezione". 23 E ne proposero due, Giuseppe chiamato Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. 24 E pregarono, dicendo: "Tu, Geova, che conosci i cuori di tutti, designa quale di questi due uomini hai eletto, 25 per prendere il posto di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda deviò per andarsene al suo proprio posto". 26 E gettarono le sorti su di loro, e la sorte cadde su Mattia; e fu annoverato con gli undici apostoli. 2 Or mentre era in corso il giorno della (festa della) Pentecoste, erano tutti insieme nello stesso luogo, 2 e improvvisamente si fece dal cielo un rumore proprio come quello di una forte brezza che soffia, e riempì tutta la casa in cui erano seduti. 3 E divennero loro visibili lingue come di fuoco che si distribuirono, posandosi una su ciascuno di loro, 4 e furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare diverse lingue, come lo spirito concedeva loro di esprimersi. 5 Ora dimoravano a Gerusalemme giudei, uomini riverenti, di ogni nazione di quelle sotto il cielo. 6 E fattosi questo suono, la moltitudine si riunì e fu perplessa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7 In realtà, erano stupiti e si meravigliavano, dicendo: "Ecco, tutti questi che parlano sono galilei, non è vero? 8 E come mai udiamo ciascuno la nostra propria lingua nella quale siamo nati? 9 Parti e medi ed elamiti, e gli abitanti di Mesopotamia e Giudea e Cappadocia, Ponto e (il distretto del)l'Asia, 10 e Frigia e Panfilia, Egitto e le parti della Libia, che è verso Cirene, e residenti temporanei di Roma, sia giudei che proseliti, 11 cretesi e arabi, li udiamo parlare nelle nostre lingue delle magnifiche cose di Dio". 12 Sì, erano tutti stupiti e perplessi, dicendosi l'un l'altro: "Che significa questo?" 13 Comunque, diversi se ne facevano beffe, e dicevano: "Sono pieni di vino dolce". 14 Ma Pietro, stando in piedi con gli undici, alzò la voce e, rivolgendosi loro, si espresse così: "Uomini di Giudea e voi tutti, abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e prestate orecchio alle mie parole. 15 Questi, in realtà, non sono ubriachi, come voi supponete, poiché è la terza ora del giorno. 16 Al contrario, questo è ciò che fu detto per mezzo del profeta Gioele: 17 ' "E negli ultimi giorni", dice Dio, "verserò del mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno e i vostri giovani vedranno visioni e i vostri vecchi sogneranno sogni; 18 e anche sui miei schiavi e sulle mie schiave verserò in quei giorni del mio spirito, e profetizzeranno. 19 E farò portenti nel cielo di sopra e segni sulla terra di sotto, sangue e fuoco e vapor di fumo; 20 il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue prima che arrivi il grande e illustre giorno di Geova. 21 E chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato" '. 22 "Uomini d'Israele, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo pubblicamente mostratovi da Dio per mezzo di opere potenti e portenti e segni che Dio fece fra voi per mezzo di lui, come voi stessi sapete, 23 quest'uomo, come uno consegnato per determinato consiglio e prescienza di Dio, voi lo metteste al palo per mano di uomini illegali, sopprimendolo. 24 Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendo le doglie della morte, perché non era possibile che ne fosse ritenuto. 25 Poiché Davide dice di lui: 'Avevo di continuo Geova dinanzi agli occhi; poiché egli è alla mia destra, affinché io non sia mai scosso. 26 Per questo il mio cuore si è rallegrato e la mia lingua ha giubilato. Inoltre, anche la mia carne risiederà nella speranza; 27 poiché non lascerai la mia anima nell'Ades, né permetterai che il tuo leale veda la corruzione. 28 Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi riempirai di allegrezza con la tua faccia'. 29 "Uomini, fratelli, vi si può parlare con libertà di parola del capofamiglia Davide, che decedette e fu sepolto e la sua tomba è fino a questo giorno tra noi. 30 Perciò, essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con giuramento che avrebbe fatto sedere uno del frutto dei suoi lombi sul suo trono, 31 vide in anticipo e parlò della risurrezione del Cristo, che non fu abbandonato nell'Ades e che la sua carne non vide la corruzione. 32 Questo Gesù ha Dio risuscitato, del quale fatto noi siamo tutti testimoni. 33 Perciò, essendo stato esaltato alla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre il promesso spirito santo, egli ha versato questo che vedete e udite. 34 In effetti Davide non ascese ai cieli, ma egli stesso dice: 'Geova ha detto al mio Signore: "Siedi alla mia destra, 35 finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi" '. 36 Sappia dunque per certo tutta la casa d'Israele che Dio l'ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo". 37 Ora avendo udito questo, furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e al resto degli apostoli: "Uomini, fratelli, che dobbiamo fare?" 38 Pietro (disse) loro: "Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il gratuito dono dello spirito santo. 39 Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti Geova nostro Dio chiami a sé". 40 E con molte altre parole rese completa testimonianza e li esortava, dicendo: "Salvatevi da questa perversa generazione". 41 Perciò quelli che accolsero di cuore la sua parola furono battezzati, e quel giorno si aggiunsero circa tremila anime. 42 E continuavano a dedicarsi all'insegnamento degli apostoli e a partecipare (l'uno con l'altro), a prendere i pasti e alle preghiere. 43 In realtà, il timore si abbatteva su ogni anima, e molti portenti e segni avvenivano per mezzo degli apostoli. 44 Tutti quelli che divennero credenti erano insieme, avendo ogni cosa in comune, 45 e vendevano i loro possedimenti e proprietà e ne distribuivano il (ricavato) a tutti, secondo che ognuno ne aveva bisogno. 46 E di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio, di comune accordo, e prendevano i loro pasti nelle case private e partecipavano al cibo con grande allegrezza e sincerità di cuore, 47 lodando Dio e trovando favore presso tutto il popolo. Nello stesso tempo Geova continuava a unire loro ogni giorno quelli che erano salvati. 3 Ora Pietro e Giovanni salivano nel tempio per l'ora della preghiera, la nona ora, 2 e veniva portato un uomo che era zoppo dal seno di sua madre, e lo mettevano ogni giorno vicino alla porta del tempio chiamata Bella, per chiedere doni di misericordia a quelli che entravano nel tempio. 3 Avendo scorto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli (li) pregava per ottenere doni di misericordia. 4 Ma Pietro, insieme a Giovanni, lo guardò fisso e disse: "Guardaci". 5 Ed egli li guardò attentamente, aspettandosi di ottenere da loro qualcosa. 6 Comunque, Pietro disse: "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!" 7 Allora lo afferrò per la mano destra e lo alzò. All'istante le piante dei suoi piedi e le ossa delle sue caviglie furon rese ferme; 8 e, saltando, si alzò in piedi e camminava, ed entrò con loro nel tempio, camminando e saltando e lodando Dio. 9 E tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio. 10 Inoltre, lo riconoscevano, che questo era l'uomo il quale, per (chiedere) doni di misericordia, sedeva alla Porta Bella del tempio, e furono pieni di stupore ed estasi per ciò che gli era accaduto. 11 E poiché l'uomo si teneva stretto a Pietro e Giovanni, tutto il popolo accorse da loro presso il colonnato detto di Salomone, oltremodo sorpreso. 12 Vedendo questo, Pietro disse al popolo: "Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo o perché fissate lo sguardo su di noi come se lo avessimo fatto camminare per personale potere o santa devozione? 13 L'Iddio di Abraamo e di Isacco e di Giacobbe, l'Iddio dei nostri antenati, ha glorificato il suo Servitore, Gesù, che voi, da parte vostra, consegnaste e rinnegaste davanti alla faccia di Pilato, quando egli aveva deciso di liberarlo. 14 Sì, voi rinnegaste quel santo e giusto, e chiedeste che vi fosse rilasciato un uomo, un assassino, 15 mentre uccideste il principale Agente della vita. Ma Dio l'ha destato dai morti, del qual fatto noi siamo testimoni. 16 Quindi il suo nome, mediante la (nostra) fede nel suo nome, ha reso forte quest'uomo che vedete e conoscete, e la fede che è per mezzo di lui gli ha dato questa completa sanità davanti a tutti voi. 17 E ora, fratelli, io so che avete agito per ignoranza, come anche i vostri governanti. 18 Ma in questo modo Dio ha adempiuto le cose che aveva annunciato in anticipo per bocca di tutti i profeti, che il suo Cristo avrebbe sofferto. 19 "Pentitevi, perciò, e convertitevi perché i vostri peccati siano cancellati, affinché vengano dalla persona di Geova stagioni di ristoro 20 e affinché mandi il Cristo che ha costituito per voi, Gesù, 21 che il cielo deve in realtà ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell'antichità. 22 Infatti, Mosè disse: 'Geova Dio susciterà per voi, di tra i vostri fratelli, un profeta come me. Lo dovrete ascoltare secondo tutte le cose che vi dirà. 23 In realtà, ogni anima che non ascolterà quel Profeta sarà completamente distrutta di fra il popolo'. 24 E tutti i profeti, infatti, da Samuele in poi e quelli in successione, quanti hanno parlato, hanno anche annunciato chiaramente questi giorni. 25 Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stipulò con i vostri antenati, dicendo ad Abraamo: 'E nel tuo seme tutte le famiglie della terra saranno benedette'. 26 A voi per primi Dio, dopo aver fatto sorgere il suo Servitore, l'ha mandato per benedirvi, allontanando ciascuno dalle sue opere malvage". 4 Or mentre i (due) parlavano al popolo, piombarono su di loro i capi sacerdoti e il capitano del tempio e i sadducei, 2 infastiditi perché insegnavano al popolo e annunciavano chiaramente la risurrezione dai morti nel caso di Gesù; 3 e misero loro le mani addosso e li posero sotto custodia fino al giorno dopo, poiché era già sera. 4 Comunque, molti di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero, e il numero degli uomini crebbe a circa cinquemila. 5 Il giorno dopo ebbe luogo a Gerusalemme l'adunanza dei loro governanti e anziani e scribi 6 (e Anna capo sacerdote e Caiafa e Giovanni e Alessandro e quanti erano della parentela del capo sacerdote), 7 e li posero in mezzo a loro e domandavano: "Con quale potere o nel nome di chi avete fatto questo?" 8 Allora Pietro, pieno di spirito santo, disse loro: "Governanti del popolo e anziani, 9 se in questo giorno siamo interrogati, in base a un'opera buona fatta a un uomo infermo, (per sapere) da chi quest'uomo è stato sanato, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele che nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti, mediante lui quest'(uomo) sta sano qui davanti a voi. 11 Questa è 'la pietra, che è stata da voi edificatori considerata di nessun conto, la quale è divenuta la testa dell'angolo'. 12 Inoltre, non c'è salvezza in nessun altro, poiché non c'è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo essere salvati". 13 Or vedendo essi la franchezza di Pietro e Giovanni, e avendo compreso che erano uomini illetterati e comuni, si meravigliavano. E riconoscevano a loro riguardo che erano stati con Gesù; 14 e vedendo in piedi con loro l'uomo che era stato guarito, non avevano nulla da replicare. 15 E comandarono loro di andare fuori della sala del Sinedrio, e si consultavano tra loro, 16 dicendo: "Che faremo con questi uomini? Perché, infatti, è avvenuto mediante loro un segno degno di nota, manifesto a tutti gli abitanti di Gerusalemme; e noi non lo possiamo negare. 17 Ma, affinché (la cosa) non si diffonda ulteriormente fra il popolo, diciamo loro con minacce di non parlare più a nessun uomo in base a questo nome". 18 Allora li chiamarono e ingiunsero loro di non dire in nessun luogo alcuna espressione né di insegnare in base al nome di Gesù. 19 Ma, rispondendo, Pietro e Giovanni dissero loro: "Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. 20 Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo visto e udito". 21 E, avendoli ulteriormente minacciati, li liberarono, giacché non trovarono nessun motivo per punirli e a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per quanto era avvenuto; 22 poiché l'uomo sul quale era avvenuto questo segno di guarigione aveva più di quarant'anni. 23 Dopo essere stati liberati, essi andarono dai propri compagni e riferirono le cose che avevano detto loro i capi sacerdoti e gli anziani. 24 Udito questo, alzarono di comune accordo le loro voci a Dio e dissero: "Sovrano Signore, tu sei Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e tutte le cose che sono in essi, 25 e che per mezzo dello spirito santo ha detto per bocca del nostro antenato Davide, tuo servitore: 'Perché le nazioni son divenute tumultuose e i popoli han meditato cose vuote? 26 I re della terra hanno preso posizione e i governanti si sono ammassati come un sol uomo contro Geova e contro il suo unto'. 27 E sia Erode che Ponzio Pilato con (gli uomini delle) nazioni e con i popoli d'Israele si sono effettivamente radunati in questa città contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, 28 per fare le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano preordinato che avvenissero. 29 E ora, Geova, presta attenzione alle loro minacce, e concedi ai tuoi schiavi di continuare ad annunciare la tua parola con ogni intrepidezza, 30 mentre stendi la mano per fare guarigioni e mentre segni e portenti avvengono per mezzo del nome del tuo santo servitore Gesù". 31 E quando ebbero fatto supplicazione, il luogo in cui erano radunati fu scosso; e furono tutti pieni di spirito santo e annunciavano la parola di Dio intrepidamente. 32 Inoltre, la moltitudine di quelli che avevano creduto aveva un solo cuore e una sola anima, e nemmeno uno diceva che fosse sua alcuna delle cose che possedeva; ma avevano ogni cosa in comune. 33 E con grande potenza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e immeritata benignità era su tutti loro in grande misura. 34 Infatti, non c'era fra loro uno solo nel bisogno; poiché tutti quelli che erano proprietari di campi o case li vendevano e portavano il valore delle cose vendute 35 e lo depositavano ai piedi degli apostoli. Quindi si faceva la distribuzione a ciascuno, secondo che ne aveva bisogno. 36 E Giuseppe, dagli apostoli soprannominato Barnaba, che tradotto significa Figlio di Conforto, un levita, nativo di Cipro, 37 possedendo un pezzo di terra, lo vendette e, portato il denaro, lo depositò ai piedi degli apostoli. 5 Comunque, un certo uomo di nome Anania, insieme a sua moglie Saffira, vendette un possedimento 2 e segretamente trattenne parte del prezzo, e anche sua moglie lo sapeva, e portò solo una parte e la depositò ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro disse: "Anania, perché Satana ti ha imbaldanzito da farti mentire allo spirito santo, trattenendo segretamente parte del prezzo del campo? 4 Finché rimaneva presso di te non rimaneva tuo? e dopo che era stato venduto non restava sotto il tuo controllo? Perché ti sei messo in cuore di fare un'azione come questa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio". 5 Udite queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E grande timore venne su tutti quelli che lo udirono. 6 Ma i giovani si alzarono, lo avvolsero in panni, e portatolo fuori lo seppellirono. 7 Ora, dopo un intervallo di circa tre ore, entrò sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto. 8 Pietro le disse: "Dimmi, avete voi (due) venduto il campo per tanto?" Essa disse: "Sì, per tanto". 9 E Pietro le (disse): "Perché vi siete messi d'accordo fra voi (due) di mettere alla prova lo spirito di Geova? Ecco, i piedi di quelli che hanno sepolto tuo marito sono alla porta, e porteranno via anche te". 10 All'istante essa cadde ai suoi piedi e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, e portatala via, la seppellirono accanto a suo marito. 11 Quindi grande timore venne su tutta la congregazione e su tutti quelli che udivano queste cose. 12 Inoltre, mediante le mani degli apostoli avvenivano fra il popolo molti segni e portenti; ed erano tutti di comune accordo sotto il colonnato di Salomone. 13 In realtà, nessuno degli altri aveva il coraggio di unirsi a loro; tuttavia, il popolo li esaltava. 14 Per di più, continuavano ad aggiungersi credenti nel Signore, moltitudini di uomini e donne; 15 così che portavano i malati perfino nelle ampie vie e li ponevano sopra piccoli letti e brande, affinché, mentre Pietro passava, almeno la sua ombra cadesse su qualcuno di loro. 16 Anche la moltitudine (proveniente) dalle città intorno a Gerusalemme si radunava portando malati e quelli afflitti da spiriti impuri, e tutti venivano guariti. 17 Ma il sommo sacerdote e tutti quelli con lui, la setta esistente dei sadducei, si alzarono pieni di gelosia, 18 e messe le mani sugli apostoli, li posero nel pubblico luogo di custodia. 19 Ma di notte l'angelo di Geova aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: 20 "Andate e, stando nel tempio, continuate a dire al popolo tutte le parole di questa vita". 21 Udito ciò, entrarono all'alba nel tempio e insegnavano. Ora essendo arrivati il sommo sacerdote e quelli con lui, convocarono il Sinedrio e tutta l'assemblea degli anziani dei figli d'Israele, e mandarono al carcere per farli condurre. 22 Ma quando gli ufficiali furono giunti, non li trovarono nella prigione. E tornati, riferirono, 23 dicendo: "Abbiamo trovato il carcere serrato con ogni sicurezza e le guardie stavano alle porte, ma, avendo aperto, non abbiamo trovato nessuno dentro". 24 E avendo il capitano del tempio e i capi sacerdoti udito queste parole, divennero titubanti su queste cose circa ciò che ne sarebbe derivato. 25 Ma arrivò un tale e riferì loro: "Ecco, gli uomini che avete messo nella prigione sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo". 26 Allora il capitano andò con i suoi ufficiali e li conduceva, ma senza violenza, poiché avevano timore di essere lapidati dal popolo. 27 E condottili, li fecero stare nella sala del Sinedrio. E il sommo sacerdote li interrogò, 28 dicendo: "Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome, eppure, ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento, e avete determinato di recare su di noi il sangue di quell'uomo". 29 Rispondendo, Pietro e gli altri apostoli dissero: "Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini. 30 L'Iddio dei nostri antenati ha destato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo a un palo. 31 Dio lo ha esaltato come principale Agente e Salvatore alla sua destra, per dare a Israele pentimento e perdono dei peccati. 32 E noi siamo testimoni di queste cose, e lo è anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante". 33 Udito questo, essi si sentirono profondamente feriti e volevano sopprimerli. 34 Ma nel Sinedrio si alzò un uomo, un fariseo di nome Gamaliele, maestro della Legge stimato da tutto il popolo, e comandò di far uscire per un po' gli uomini. 35 E disse loro: "Uomini d'Israele, prestate attenzione a voi stessi in quanto a ciò che intendete fare riguardo a questi uomini. 36 Per esempio, prima di questi giorni sorse Teuda, dicendo di essere lui stesso qualcuno, e un certo numero di uomini, circa quattrocento, si unirono al suo partito. Ma egli fu soppresso, e tutti quelli che gli ubbidivano furono dispersi e ridotti a nulla. 37 Dopo di lui sorse Giuda il galileo, ai giorni della registrazione, e si trasse dietro della gente. E anche quell'uomo perì, e tutti quelli che gli ubbidivano furono dispersi. 38 E ora, nelle presenti circostanze, vi dico: Non vi immischiate con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest'opera è dagli uomini, sarà rovesciata; 39 ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potreste trovarvi a combattere effettivamente contro Dio". 40 Allora gli prestarono ascolto e, chiamati a sé gli apostoli, li fustigarono e ordinarono loro di smettere di parlare in base al nome di Gesù, e li lasciarono andare. 41 Questi se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni di essere disonorati a favore del suo nome. 42 E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù. 6 Ora, in quei giorni, mentre i discepoli aumentavano, sorse un mormorio da parte dei giudei di lingua greca contro i giudei di lingua ebraica, perché le loro vedove erano trascurate nella distribuzione di ogni giorno. 2 E i dodici, chiamata a sé la moltitudine dei discepoli, dissero: "Non è piacevole che noi lasciamo la parola di Dio per distribuire (cibo) alle tavole. 3 Quindi, fratelli, cercate fra voi sette uomini che abbiano buona testimonianza, pieni di spirito e sapienza, affinché li costituiamo su questa faccenda necessaria; 4 ma noi ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola". 5 E la cosa detta piacque all'intera moltitudine, e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e spirito santo, e Filippo e Procoro e Nicanore e Timone e Parmena e Nicolao, proselito di Antiochia; 6 e li posero davanti agli apostoli, e, dopo aver pregato, questi posero su di loro le mani. 7 Quindi la parola di Dio cresceva, e il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo a Gerusalemme; e una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede. 8 Ora Stefano, pieno di grazia e potenza, compiva grandi portenti e segni fra il popolo. 9 Ma sorsero certi uomini di quelli della cosiddetta Sinagoga dei Liberti, e dei cirenei e degli alessandrini e di quelli della Cilicia e dell'Asia, per disputare con Stefano; 10 e non potevano resistere alla sapienza e allo spirito con cui egli parlava. 11 Allora indussero segretamente degli uomini a dire: "Lo abbiamo udito dire parole blasfeme contro Mosè e contro Dio". 12 E sollevarono il popolo e gli anziani e gli scribi e, piombatigli addosso, lo presero con la forza e lo condussero al Sinedrio. 13 E presentarono falsi testimoni, che dissero: "Quest'uomo non smette di dire cose contro questo santo luogo e contro la Legge. 14 Per esempio, lo abbiamo udito dire che questo Gesù il Nazareno abbatterà questo luogo e cambierà le usanze tramandateci da Mosè". 15 E mentre tutti quelli seduti nel Sinedrio lo guardavano fisso, videro che la sua faccia era come la faccia di un angelo. 7 Ma il sommo sacerdote disse: "Stanno così queste cose?" 2 Egli disse: "Uomini, fratelli e padri, udite. L'Iddio della gloria apparve al nostro antenato Abraamo mentre era in Mesopotamia, prima che si stabilisse ad Haran, 3 e gli disse: 'Esci dal tuo paese e dai tuoi parenti e vieni nel paese che io ti mostrerò'. 4 Allora uscì dal paese dei caldei e si stabilì ad Haran. E di là, dopo la morte di suo padre, (Dio) lo fece stabilire in questo paese in cui voi ora dimorate. 5 E non gli diede in esso nessun possedimento ereditario, no, nemmeno un piede di terra; ma promise di darlo in possesso a lui, e dopo di lui al suo seme, mentre non aveva ancora alcun figlio. 6 Inoltre, Dio parlò così, che il suo seme sarebbe stato residente forestiero in un paese straniero e che (il popolo) lo avrebbe reso schiavo e (lo) avrebbe afflitto per quattrocento anni. 7 'E io giudicherò quella nazione della quale saranno schiavi', disse Dio, 'e dopo queste cose usciranno e mi renderanno sacro servizio in questo luogo'. 8 "E gli diede il patto della circoncisione; ed egli generò quindi Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno, e Isacco (generò) Giacobbe, e Giacobbe i dodici capifamiglia. 9 E i capifamiglia divennero gelosi di Giuseppe e lo vendettero in Egitto. Ma Dio era con lui, 10 e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone re d'Egitto. Ed egli lo costituì per governare l'Egitto e tutta la sua casa. 11 Ma venne una carestia su tutto l'Egitto e Canaan, sì, una grande tribolazione; e i nostri antenati non trovavano viveri. 12 Ma Giacobbe udì che c'erano generi alimentari in Egitto e una prima volta mandò i nostri antenati. 13 E la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli; e la stirpe di Giuseppe fu manifesta a Faraone. 14 E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutti i suoi parenti da quel luogo, in numero di settantacinque anime. 15 Giacobbe scese in Egitto. E decedette; e così i nostri antenati, 16 e furono trasferiti a Sichem e posti nella tomba che Abraamo aveva comprato a prezzo con denaro d'argento dai figli di Emor, a Sichem. 17 "Mentre si avvicinava il tempo (dell'adempimento) della promessa che Dio aveva dichiarato apertamente ad Abraamo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18 finché sorse sull'Egitto un re diverso, che non conosceva Giuseppe. 19 Questi usò astuzia di governo contro la nostra razza e ingiustamente costrinse i padri a esporre i loro bambini, affinché non fossero conservati in vita. 20 In quel particolare tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello. E fu allevato per tre mesi nella casa di (suo) padre. 21 Ma quando fu esposto, la figlia di Faraone lo raccolse e lo allevò come figlio suo. 22 Quindi Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli egiziani. Infatti, era potente in parole e in opere. 23 "Or quando si compiva il tempo del suo quarantesimo anno, gli venne in cuore di ispezionare i suoi fratelli, i figli d'Israele. 24 E scortone uno che era trattato ingiustamente, lo difese e fece vendetta di colui che era maltrattato, abbattendo l'egiziano. 25 Egli supponeva che i suoi fratelli comprendessero che Dio dava loro salvezza per mano sua, ma essi non (lo) compresero. 26 E il giorno seguente si presentò loro mentre lottavano, e cercò di farli tornare in pace, dicendo: 'Uomini, siete fratelli. Perché vi trattate l'un l'altro ingiustamente?' 27 Ma quello che trattava il suo prossimo ingiustamente lo spinse via, dicendo: 'Chi ti ha costituito governante e giudice su di noi? 28 Non vuoi sopprimere me nella stessa maniera in cui ieri sopprimesti l'egiziano, vero?' 29 A questa parola Mosè si diede alla fuga e divenne residente forestiero nel paese di Madian, dove generò due figli. 30 "E quando furono compiuti quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma ardente di un roveto. 31 Or quando Mosè lo vide si meravigliò della visione. Ma mentre si accostava per investigare, venne la voce di Geova: 32 'Io sono l'Iddio dei tuoi antenati, l'Iddio di Abraamo e di Isacco e di Giacobbe'. Preso da tremore, Mosè non osava investigare oltre. 33 Geova gli disse: 'Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è terra santa. 34 Ho certamente visto l'ingiusto trattamento inflitto al mio popolo in Egitto, e ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli. E ora vieni, ti manderò in Egitto'. 35 Questo Mosè, che essi avevano rinnegato dicendo: 'Chi ti ha costituito governante e giudice?' quest'uomo Dio mandò come governante e liberatore per mano dell'angelo che gli era apparso nel roveto. 36 Quest'uomo li condusse fuori dopo aver fatto portenti e segni in Egitto e nel Mar Rosso e nel deserto per quarant'anni. 37 "Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: 'Dio susciterà per voi, di tra i vostri fratelli, un profeta come me'. 38 Questi è colui che fu tra la congregazione nel deserto, con l'angelo che gli parlò sul monte Sinai e con i nostri antenati, e che ricevette sacri oracoli viventi per darveli. 39 A lui i nostri antenati si rifiutarono di divenire ubbidienti, ma lo ripudiarono e nei loro cuori tornarono in Egitto, 40 dicendo ad Aaronne: 'Facci degli dèi che vadano davanti a noi. Poiché riguardo a questo Mosè, che ci condusse fuori del paese d'Egitto, non sappiamo che cosa gli sia accaduto'. 41 E fecero in quei giorni un vitello e portarono all'idolo un sacrificio e si rallegravano delle opere delle loro mani. 42 E Dio si volse e li abbandonò a rendere sacro servizio all'esercito del cielo, come è scritto nel libro dei profeti: 'Non è a me che avete offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele, vero? 43 Ma avete portato la tenda di Moloc e la stella del dio Refan, le figure che avete fatto per adorarle. Quindi vi deporterò oltre Babilonia'. 44 "I nostri antenati avevano la tenda della testimonianza nel deserto, come egli diede ordine quando disse a Mosè di farla secondo il modello che aveva visto. 45 E i nostri antenati che la ereditarono pure la portarono con Giosuè nel paese posseduto dalle nazioni, che Dio scacciò d'innanzi ai nostri antenati. Qui essa rimase fino ai giorni di Davide. 46 Egli trovò favore dinanzi a Dio e chiese (il privilegio) di provvedere un'abitazione per l'Iddio di Giacobbe. 47 Comunque, Salomone gli edificò una casa. 48 Tuttavia l'Altissimo non dimora in case fatte con mani; come dice il profeta: 49 'Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Che sorta di casa mi edificherete? dice Geova. O qual è il luogo del mio riposo? 50 La mia mano ha fatto tutte queste cose, non è vero?' 51 "Uomini ostinati e incirconcisi di cuore e d'orecchi, voi resistete sempre allo spirito santo; come fecero i vostri antenati, così fate voi. 52 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri antenati? Sì, uccisero quelli che preannunciarono la venuta del Giusto, di cui voi siete stati ora i traditori e gli assassini, 53 voi che riceveste la Legge come trasmessa da angeli, ma non l'avete osservata". 54 E udite queste cose furono feriti nel loro cuore e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma egli, essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: "Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio". 57 Allora gridarono a gran voce e con le mani si coprirono gli orecchi e si scagliarono contro di lui di comune accordo. 58 E, dopo averlo cacciato fuori della città, gli tiravano pietre. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo. 59 E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello e diceva: "Signore Gesù, ricevi il mio spirito". 60 Quindi, piegando le ginocchia, gridò a gran voce: "Geova, non imputare loro questo peccato". E dopo aver detto questo si addormentò (nella morte). 8 Saulo, da parte sua, approvava il suo assassinio. Quel giorno sorse una grande persecuzione contro la congregazione che era a Gerusalemme; tutti, eccetto gli apostoli, furono dispersi in tutte le regioni della Giudea e della Samaria. 2 Ma uomini riverenti portarono Stefano alla sepoltura, e fecero su di lui un gran lamento. 3 Saulo, però, cominciò a devastare la congregazione. Invadendo una casa dopo l'altra e trascinando fuori uomini e donne, li consegnava alla prigione. 4 Comunque, quelli che erano stati dispersi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola. 5 E Filippo scese nella città di Samaria e predicava loro il Cristo. 6 Di comune accordo le folle prestavano attenzione alle cose dette da Filippo mentre ascoltavano e guardavano i segni che compiva. 7 Poiché c'erano molti che avevano spiriti impuri, e questi gridavano ad alta voce e uscivano. Inoltre, molti che erano paralizzati e zoppi venivano guariti. 8 E ci fu grande gioia in quella città. 9 Ora c'era nella città un uomo di nome Simone, il quale, prima di ciò, aveva praticato le arti magiche e aveva fatto meravigliare la nazione di Samaria, dicendo di essere lui stesso qualcuno grande. 10 E tutti, dal più piccolo fino al più grande, gli prestavano attenzione e dicevano: "Quest'uomo è la Potenza di Dio, la quale si può chiamare Grande". 11 E gli prestavano attenzione perché li aveva fatti meravigliare per parecchio tempo con le sue arti magiche. 12 Ma quando ebbero creduto a Filippo, che dichiarava la buona notizia del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, erano battezzati, uomini e donne. 13 E Simone stesso divenne credente, e, dopo essere stato battezzato, era costantemente presso Filippo; e si meravigliava, vedendo i segni e le grandi opere potenti che avvenivano. 14 Avendo gli apostoli udito a Gerusalemme che Samaria aveva accettato la parola di Dio, inviarono loro Pietro e Giovanni; 15 e questi scesero e pregarono per loro, affinché ottenessero lo spirito santo. 16 Poiché non era ancora caduto su nessuno di loro, ma erano solo stati battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Allora posero su di loro le mani, ed essi ricevevano lo spirito santo. 18 Or quando Simone vide che mediante l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo spirito, offrì loro del denaro, 19 dicendo: "Date anche a me questa autorità, affinché chiunque sul quale io ponga le mani riceva lo spirito santo". 20 Ma Pietro gli disse: "Il tuo argento perisca con te, perché hai pensato di acquistare col denaro il gratuito dono di Dio. 21 Tu non hai né parte né sorte in questa cosa, poiché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio. 22 Pentiti, perciò, di questa tua malizia, e supplica Geova che, se possibile, lo stratagemma del tuo cuore ti sia perdonato; 23 poiché vedo che sei un fiele velenoso e un legame d'ingiustizia". 24 Rispondendo, Simone disse: "Fate voi supplicazione per me a Geova affinché non venga su di me nessuna delle cose che avete detto". 25 Perciò, quando ebbero dato completa testimonianza ed ebbero annunciato la parola di Geova, tornarono a Gerusalemme, dichiarando la buona notizia a molti villaggi dei samaritani. 26 Comunque, l'angelo di Geova parlò a Filippo, dicendo: "Alzati e va verso il meridione, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza". (Questa è una strada nel deserto). 27 Allora egli si alzò e andò, ed ecco, un eunuco etiope, uomo al potere sotto Candace regina degli etiopi, e che era preposto a tutto il tesoro di lei. Egli era venuto a Gerusalemme ad adorare, 28 ma tornava, seduto sul suo carro e leggeva ad alta voce il profeta Isaia. 29 E lo spirito disse a Filippo: "Accostati e unisciti a quel carro". 30 Filippo accorse e lo udì leggere ad alta voce il profeta Isaia, e disse: "Capisci effettivamente quello che leggi?" 31 Egli disse: "Realmente, come posso, se qualcuno non mi guida?" E pregò Filippo che salisse e sedesse con lui. 32 Ora il passo della Scrittura che leggeva ad alta voce era questo: "Come una pecora è stato portato al macello, e come un agnello che è senza voce davanti al suo tosatore, così egli non apre la sua bocca. 33 Durante la sua umiliazione gli fu tolto il giudizio. Chi narrerà i particolari della sua generazione? Perché la sua vita è tolta dalla terra". 34 Rispondendo, l'eunuco disse a Filippo: "Ti prego: Di chi il profeta dice questo? Di se stesso o di qualche altro uomo?" 35 Filippo aprì la bocca e, cominciando da questa Scrittura, gli dichiarò la buona notizia riguardo a Gesù. 36 Or mentre andavano per la strada, giunsero a uno specchio d'acqua, e l'eunuco disse: "Ecco, uno specchio d'acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?" 37 - 38 Allora ordinò di fermare il carro, ed entrambi scesero nell'acqua, sia Filippo che l'eunuco; e lo battezzò. 39 Saliti fuori dell'acqua, presto lo spirito di Geova condusse via Filippo, e l'eunuco non lo vide più, poiché andava per la sua via, rallegrandosi. 40 Ma Filippo si trovò ad Asdod, e percorrendo il territorio, dichiarava la buona notizia a tutte le città, finché giunse a Cesarea. 9 Ma Saulo, spirando ancora minaccia e assassinio contro i discepoli del Signore, andò dal sommo sacerdote 2 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché se avesse trovato degli appartenenti alla Via, sia uomini che donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme. 3 Or mentre viaggiava si avvicinò a Damasco, e una luce dal cielo gli sfolgorò improvvisamente intorno, 4 e, caduto a terra, udì una voce dirgli: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" 5 Egli disse: "Chi sei, Signore?" Disse: "Sono Gesù, che tu perseguiti. 6 Tuttavia, alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che dovrai fare". 7 Ora gli uomini che viaggiavano con lui stavano fermi, senza parola, udendo, in realtà, il suono di una voce, ma non vedendo nessuno. 8 Ma Saulo si alzò da terra, e benché i suoi occhi fossero aperti non vedeva nulla. E lo condussero per mano e lo accompagnarono a Damasco. 9 E per tre giorni non vide nulla, e non mangiò né bevve. 10 A Damasco c'era un certo discepolo di nome Anania, e il Signore gli disse in una visione: "Anania!" Egli disse: "Eccomi, Signore". 11 Il Signore gli disse: "Alzati, va sulla strada chiamata Diritta, e nella casa di Giuda cerca un uomo di nome Saulo, di Tarso. Poiché, ecco, sta pregando, 12 e in una visione ha visto un uomo di nome Anania entrare e porre su di lui le mani, affinché ricuperi la vista". 13 Ma Anania rispose: "Signore, ho udito da molti circa quest'uomo, quante cose dannose ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha autorità dai capi sacerdoti di mettere in legami tutti quelli che invocano il tuo nome". 15 Ma il Signore gli disse: "Va, perché quest'uomo è per me un vaso eletto per portare il mio nome alle nazioni e anche ai re e ai figli d'Israele. 16 Poiché gli mostrerò chiaramente quante cose debba soffrire per il mio nome". 17 E Anania andò ed entrò nella casa, e poste su di lui le mani, disse: "Saulo, fratello, il Signore, il Gesù che ti apparve sulla strada per cui venivi, mi ha mandato, affinché tu ricuperi la vista e sia pieno di spirito santo". 18 E immediatamente gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; e si alzò e fu battezzato, 19 e prese del cibo e acquistò forza. E per alcuni giorni fu con i discepoli a Damasco, 20 e immediatamente predicava nelle sinagoghe Gesù, che Questi è il Figlio di Dio. 21 Ma tutti quelli che lo udivano si stupivano e dicevano: "Non è costui l'uomo che faceva strage di quelli che a Gerusalemme invocano questo nome, e che era venuto qui proprio per questo scopo, per condurli legati ai capi sacerdoti?" 22 Ma Saulo acquistava sempre più potenza e confondeva i giudei che dimoravano a Damasco, provando logicamente che questi è il Cristo. 23 Or quando si compivano molti giorni, i giudei tennero consiglio per sopprimerlo. 24 Comunque, il loro complotto contro di lui divenne noto a Saulo. Ma giorno e notte vigilavano attentamente anche alle porte, per sopprimerlo. 25 E i suoi discepoli lo presero e lo fecero scendere di notte da un'apertura del muro, calandolo in un cesto. 26 Arrivato a Gerusalemme, fece degli sforzi per unirsi ai discepoli; ma avevano tutti timore di lui, perché non credevano che fosse un discepolo. 27 E Barnaba venne in suo aiuto e lo condusse dagli apostoli, e narrò loro nei particolari come per la strada aveva visto il Signore e che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva parlato intrepidamente nel nome di Gesù. 28 Ed egli restò con loro, entrando e uscendo a Gerusalemme, parlando intrepidamente nel nome del Signore; 29 e parlava e disputava con i giudei di lingua greca. Ma questi fecero dei tentativi per sopprimerlo. 30 Quando i fratelli lo ebbero saputo, lo condussero a Cesarea e lo mandarono a Tarso. 31 Quindi, in realtà, in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata; e mentre camminava nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, si moltiplicava. 32 Or mentre Pietro andava per ogni (parte), scese anche dai santi che dimoravano a Lidda. 33 Là trovò un certo uomo di nome Enea, che giaceva disteso su una branda da otto anni, poiché era paralizzato. 34 E Pietro gli disse: "Enea, Gesù Cristo ti sana. Alzati e rifà il tuo letto". E immediatamente si alzò. 35 E tutti quelli che abitavano a Lidda e nella (pianura di) Saron lo videro, e si volsero al Signore. 36 Ma a Ioppe c'era una certa discepola di nome Tabita, che, tradotto, significa Gazzella. Essa abbondava in buone opere e faceva doni di misericordia. 37 Ma accadde che in quei giorni si ammalò e morì. E lavatala, la posero in una camera superiore. 38 Ora poiché Lidda era vicino a Ioppe, i discepoli, avendo udito che Pietro era in quella città, gli inviarono due uomini per supplicar(lo): "Ti preghiamo, non esitare a venire fino a noi". 39 Allora Pietro si alzò e andò con loro. E quando fu arrivato, lo condussero nella camera superiore; e tutte le vedove gli si presentarono, piangendo e mostrando molte vesti e mantelli che Gazzella faceva mentre era con loro. 40 Ma Pietro mandò tutti fuori e, piegando le ginocchia, pregò, e, voltandosi verso il corpo, disse: "Tabita, alzati!" Essa aprì gli occhi e, scorto Pietro, si mise a sedere. 41 Datale la mano, egli la fece alzare e, chiamati i santi e le vedove, la presentò vivente. 42 Questo fu noto in tutta Ioppe e molti divennero credenti nel Signore. 43 Per parecchi giorni egli rimase a Ioppe con un certo Simone conciatore. 10 Ora a Cesarea c'era un certo uomo di nome Cornelio, ufficiale dell'esercito della coorte chiamata italica, 2 uomo devoto che temeva Dio insieme a tutta la sua casa, e faceva al popolo molti doni di misericordia e faceva di continuo supplicazione a Dio. 3 Verso la nona ora del giorno vide chiaramente in una visione un angelo di Dio venire da lui e dirgli: "Cornelio!" 4 L'uomo lo guardò fisso e, spaventandosi, disse: "Che c'è, Signore?" Gli disse: "Le tue preghiere e i tuoi doni di misericordia sono ascesi a ricordo dinanzi a Dio. 5 E ora manda degli uomini a Ioppe e fa chiamare un certo Simone che è soprannominato Pietro. 6 Quest'uomo è ospitato da un certo Simone, un conciatore, che ha la casa presso il mare". 7 Appena l'angelo che gli parlò fu partito, egli chiamò due dei suoi domestici e un soldato devoto fra quelli che erano costantemente presso di lui, 8 e narrò loro ogni cosa e li inviò a Ioppe. 9 Il giorno dopo, mentre essi erano in viaggio e si avvicinavano alla città, Pietro salì sulla terrazza verso la sesta ora a pregare. 10 Ma gli venne molta fame e voleva mangiare. Mentre preparavano, cadde in estasi 11 e vide il cielo aperto e una sorta di vaso scendere come una grande tela di lino, che veniva calata per le sue quattro estremità sulla terra; 12 e in esso c'era ogni sorta di quadrupedi e cose striscianti della terra e uccelli del cielo. 13 E gli giunse una voce: "Alzati, Pietro, scanna e mangia!" 14 Ma Pietro disse: "Niente affatto, Signore, perché non ho mai mangiato nulla di contaminato né di impuro". 15 E la voce gli (disse) di nuovo, per la seconda volta: "Smetti di chiamare contaminate le cose che Dio ha purificato". 16 Questo avvenne una terza volta, e immediatamente il vaso fu ritirato in cielo. 17 Or mentre Pietro era fra sé molto perplesso su ciò che potesse significare la visione che aveva visto, ecco, gli uomini inviati da Cornelio avevano domandato della casa di Simone e stavano lì alla porta. 18 E chiamarono e domandarono se Simone soprannominato Pietro era ospitato là. 19 Mentre Pietro ripensava alla visione, lo spirito disse: "Ecco, tre uomini ti stanno cercando. 20 Comunque, alzati, scendi giù e avviati con loro, non dubitando affatto, perché li ho inviati io". 21 E Pietro scese dagli uomini e disse: "Ecco, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete (qui) presenti?" 22 Dissero: "Cornelio, ufficiale dell'esercito, uomo giusto che teme Dio e del quale l'intera nazione dei giudei rende buona testimonianza, ha ricevuto divine istruzioni da un santo angelo di farti venire alla sua casa e di udire le cose che tu hai da dire". 23 Perciò li invitò a entrare e li ospitò. Il giorno seguente si alzò e andò con loro, e alcuni dei fratelli di Ioppe andarono con lui. 24 Il giorno appresso entrò a Cesarea. Cornelio, naturalmente, li attendeva e aveva radunato i suoi parenti e i suoi intimi amici. 25 Come Pietro entrò, Cornelio gli andò incontro, cadde ai suoi piedi e gli rese omaggio. 26 Ma Pietro lo fece levare, dicendo: "Alzati; anch'io sono un uomo". 27 E conversando con lui, entrò e trovò molte persone riunite, 28 e disse loro: "Voi sapete bene come sia illecito a un giudeo unirsi o accostarsi a un uomo di un'altra razza; eppure Dio mi ha mostrato di non chiamare contaminato o impuro nessun uomo. 29 Quindi sono venuto, realmente senza obiezione, quando sono stato mandato a chiamare. Perciò domando la ragione per cui mi avete mandato a chiamare". 30 Quindi Cornelio disse: "Quattro giorni fa, a contare da quest'ora, stavo pregando alla nona ora nella mia casa, quando, ecco, mi stette davanti un uomo in veste splendente 31 e disse: 'Cornelio, la tua preghiera è stata udita favorevolmente e i tuoi doni di misericordia sono stati ricordati dinanzi a Dio. 32 Manda dunque a Ioppe a chiamare Simone, che è soprannominato Pietro. Quest'uomo è ospitato nella casa di Simone, un conciatore, presso il mare'. 33 Perciò ti mandai subito (a chiamare), e hai fatto bene a venire qui. E adesso siamo dunque tutti presenti dinanzi a Dio per udire tutte le cose che Geova ti ha comandato di dire". 34 Allora Pietro aprì la bocca e disse: "Per certo comprendo che Dio non è parziale, 35 ma in ogni nazione l'uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto. 36 Egli ha mandato la parola ai figli d'Israele per dichiarare loro la buona notizia della pace per mezzo di Gesù Cristo: Questi è Signore di tutti (gli altri). 37 Voi conoscete l'argomento di cui si è parlato in tutta la Giudea, a cominciare dalla Galilea dopo il battesimo predicato da Giovanni, 38 cioè Gesù che era di Nazaret, come Dio lo unse con spirito santo e potenza, e andò per il paese facendo il bene e sanando tutti quelli che erano oppressi dal Diavolo; perché Dio era con lui. 39 E noi siamo testimoni di tutte le cose che egli fece sia nel paese dei giudei che a Gerusalemme; ma essi lo soppressero, appendendolo a un palo. 40 Dio lo destò il terzo giorno e gli concesse di manifestarsi, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni costituiti in anticipo da Dio, a noi, che mangiammo e bevemmo con lui dopo che era sorto dai morti. 42 E ci ordinò di predicare al popolo e di dare completa testimonianza che questi è Colui che Dio ha decretato esser giudice dei vivi e dei morti. 43 A lui tutti i profeti rendono testimonianza, che chiunque ripone fede in lui ottiene il perdono dei peccati per mezzo del suo nome". 44 Mentre Pietro stava ancora parlando di queste cose lo spirito santo cadde su tutti quelli che udivano la parola. 45 E i fedeli venuti con Pietro che erano di quelli circoncisi si meravigliarono, perché il gratuito dono dello spirito santo era versato anche su persone delle nazioni. 46 Poiché li udivano parlare in lingue e magnificare Dio. Allora Pietro rispose: 47 "Può qualcuno proibire l'acqua affinché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo spirito santo proprio come noi?" 48 Così comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora lo pregarono di rimanere alcuni giorni. 11 Ora gli apostoli e i fratelli che erano in Giudea udirono che anche persone delle nazioni avevano ricevuto la parola di Dio. 2 E quando Pietro fu salito a Gerusalemme, i (sostenitori) della circoncisione contendevano con lui, 3 dicendo che era entrato nella casa di uomini incirconcisi e aveva mangiato con loro. 4 Allora Pietro cominciò a spiegare loro i particolari e proseguì, dicendo: 5 "Io stavo pregando nella città di Ioppe, e in estasi vidi una visione, una sorta di vaso che scendeva come una grande tela di lino calata per le sue quattro estremità dal cielo, e venne fino a me. 6 Guardandolo fisso, osservai e vidi quadrupedi della terra e bestie selvagge e cose striscianti e uccelli del cielo. 7 E udii una voce dirmi: 'Alzati, Pietro, scanna e mangia!' 8 Ma io dissi: 'Niente affatto, Signore, perché nella mia bocca non è mai entrato nulla di contaminato o di impuro'. 9 La seconda volta la voce dal cielo rispose: 'Smetti di chiamare contaminate le cose che Dio ha purificato'. 10 Questo avvenne una terza volta, e ogni cosa fu ritirata di nuovo in cielo. 11 Ed ecco, in quell'istante tre uomini stavano davanti alla casa nella quale eravamo, essendo stati inviati a me da Cesarea. 12 E lo spirito mi disse di andare con loro, non dubitando affatto. Ma anche questi sei fratelli vennero con me ed entrammo nella casa dell'uomo. 13 "Egli ci riferì come aveva visto l'angelo stare nella sua casa e dire: 'Invia degli uomini a Ioppe e fa venire Simone che è soprannominato Pietro, 14 ed egli ti dirà le cose mediante le quali tu e tutta la tua casa potrete essere salvati'. 15 Ma quando cominciai a parlare, lo spirito santo cadde su di loro come in principio su di noi. 16 Allora rammentai la parola del Signore, come diceva: 'Giovanni, da parte sua, battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati nello spirito santo'. 17 Se Dio ha dato perciò lo stesso gratuito dono a loro come anche a noi che abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio?" 18 Or avendo udito queste cose, si acquietarono e glorificarono Dio, dicendo: "Dunque, Dio ha concesso anche a persone delle nazioni il pentimento per la vita". 19 Quindi quelli che erano stati dispersi dalla tribolazione sorta a motivo di Stefano andarono fino in Fenicia e a Cipro e ad Antiochia, ma non annunciando la parola a nessuno se non ai soli giudei. 20 Comunque, fra loro c'erano alcuni uomini di Cipro e Cirene che erano venuti ad Antiochia e parlavano alla gente di lingua greca, dichiarando la buona notizia del Signore Gesù. 21 Inoltre, la mano di Geova era con loro e un gran numero (di persone), divenute credenti, si volsero al Signore. 22 La notizia intorno a loro giunse agli orecchi della congregazione che era a Gerusalemme, e mandarono Barnaba fino ad Antiochia. 23 Quando egli giunse e vide l'immeritata benignità di Dio, si rallegrò e li incoraggiava tutti a rimanere nel Signore con proponimento di cuore; 24 poiché era un uomo buono, pieno di spirito santo e di fede. E una considerevole folla si aggiunse al Signore. 25 Ed egli andò a Tarso a cercare accuratamente Saulo 26 e, dopo averlo trovato, lo condusse ad Antiochia. Avvenne così che per un anno intero radunarono a sé nella congregazione e ammaestrarono una grande folla, e fu ad Antiochia che per la prima volta i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani. 27 Ora, in quei giorni, dei profeti scesero da Gerusalemme ad Antiochia. 28 Uno di loro, di nome Agabo, si alzò e indicava per mezzo dello spirito che una grande carestia stava per abbattersi sull'intera terra abitata; la quale, infatti, avvenne al tempo di Claudio. 29 E quelli dei discepoli determinarono, ciascuno come poteva, di mandare un soccorso ai fratelli dimoranti in Giudea; 30 e questo fecero, inviandolo agli anziani per mano di Barnaba e Saulo. 12 Verso quello stesso tempo il re Erode mise mano a maltrattare alcuni di quelli della congregazione. 2 Soppresse Giacomo fratello di Giovanni con la spada. 3 Vedendo che faceva piacere ai giudei, continuò, arrestando anche Pietro. (E quelli erano i giorni dei pani non fermentati). 4 E afferratolo, lo mise in prigione, consegnandolo a quattro turni di quattro soldati ciascuno perché lo custodissero, poiché aveva intenzione di farlo comparire davanti al popolo dopo la pasqua. 5 Quindi Pietro era tenuto nella prigione; ma preghiera era intensamente rivolta a Dio per lui dalla congregazione. 6 Or quando Erode stava per farlo comparire, quella notte Pietro dormiva legato con due catene fra due soldati, e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. 7 Ma, ecco, si presentò l'angelo di Geova e una luce risplendé nella cella della prigione. Colpendo Pietro al fianco, lo svegliò, dicendo: "Alzati, presto!" E le catene gli caddero dalle mani. 8 L'angelo gli disse: "Cingiti e calza i tuoi sandali". Egli fece così. Infine gli disse: "Mettiti il mantello e seguimi". 9 Ed egli uscì e lo seguiva, ma non sapeva che ciò che stava avvenendo per mezzo dell'angelo era reale. Infatti, supponeva di vedere una visione. 10 Oltrepassata la prima guardia e la seconda, giunsero alla porta di ferro che conduce nella città, e questa si aprì da sé davanti a loro. E dopo essere usciti si inoltrarono in una via, e immediatamente l'angelo partì da lui. 11 E Pietro, tornato in sé, disse: "Ora so effettivamente che Geova ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei giudei si attendeva". 12 E dopo aver considerato (la cosa), andò alla casa di Maria, la madre di Giovanni soprannominato Marco, dove parecchi erano radunati e pregavano. 13 Avendo egli bussato alla porta d'ingresso, una serva di nome Roda venne a sentire chi era, 14 e, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse dentro e riferì che Pietro stava davanti all'ingresso. 15 Essi le dissero: "Tu sei pazza". Ma essa continuava ad affermare vigorosamente che era così. Essi dicevano: "È il suo angelo". 16 Ma Pietro rimaneva lì a bussare. Quando aprirono, lo videro e furono stupiti. 17 Ma egli fece loro cenno con la mano di tacere e narrò loro nei particolari come Geova l'aveva condotto fuori della prigione, e disse: "Riferite queste cose a Giacomo e ai fratelli". Allora uscì e se ne andò in un altro luogo. 18 E quando si fece giorno, ci fu non poca eccitazione fra i soldati per ciò che era realmente avvenuto di Pietro. 19 Erode lo ricercò diligentemente e, non avendolo trovato, interrogò le guardie e comandò che fossero condotte (alla punizione); e scese dalla Giudea a Cesarea e vi trascorse qualche tempo. 20 Ora egli era di umore aggressivo verso il popolo di Tiro e Sidone. E di comune accordo essi vennero da lui e, dopo aver persuaso Blasto, che era incaricato della camera da letto del re, chiedevano pace, perché il loro paese era rifornito di cibo da quello del re. 21 Ma in un giorno stabilito Erode indossò la veste reale e sedette in tribunale e pronunciava loro un discorso pubblico. 22 A sua volta il popolo riunito gridava: "Voce di un dio e non di un uomo!" 23 All'istante l'angelo di Geova lo colpì, perché non aveva dato la gloria a Dio; ed essendo roso dai vermi, spirò. 24 Ma la parola di Geova cresceva e si diffondeva. 25 In quanto a Barnaba e Saulo, dopo aver pienamente recato il soccorso a Gerusalemme, tornarono e presero con sé Giovanni, quello soprannominato Marco. 13 Ora ad Antiochia c'erano profeti e maestri nella congregazione locale, sia Barnaba che Simeone che era chiamato Negro, e Lucio di Cirene, e Manaen che era stato educato con Erode il governante del distretto, e Saulo. 2 Mentre servivano pubblicamente Geova e digiunavano, lo spirito santo disse: "Fra tutti appartatemi Barnaba e Saulo per l'opera a cui li ho chiamati". 3 Allora digiunarono e pregarono e posero su di loro le mani, e li lasciarono andare. 4 Così questi uomini, mandati dallo spirito santo, scesero a Seleucia, e di là salparono per Cipro. 5 E giunti a Salamina proclamavano la parola di Dio nelle sinagoghe dei giudei. E avevano anche Giovanni come servitore. 6 Avendo attraversato tutta l'isola fino a Pafo, trovarono un certo uomo, stregone, falso profeta, un giudeo il cui nome era Bar-Gesù, 7 che era col proconsole Sergio Paolo, uomo intelligente. Chiamati a sé Barnaba e Saulo, quest'uomo cercò premurosamente di udire la parola di Dio. 8 Ma Elima, lo stregone (così infatti si traduce il suo nome), si opponeva loro, cercando di allontanare il proconsole dalla fede. 9 Saulo, che è anche Paolo, essendo pieno di spirito santo, lo guardò attentamente 10 e disse: "O uomo pieno di ogni sorta di frode e di ogni sorta di furfanteria, figlio del Diavolo, nemico di ogni cosa giusta, non smetterai di pervertire le giuste vie di Geova? 11 E ora, ecco, la mano di Geova è su di te e sarai cieco, non vedendo la luce del sole per un periodo di tempo". All'istante fitta caligine e tenebre caddero su di lui, e andava in giro cercando uomini che lo conducessero per mano. 12 Allora il proconsole, visto ciò che era accaduto, divenne credente, essendo stupito dell'insegnamento di Geova. 13 Gli uomini, insieme a Paolo, salparono quindi da Pafo e arrivarono a Perga in Panfilia. Ma Giovanni si ritirò da loro e tornò a Gerusalemme. 14 Essi, comunque, andarono oltre Perga e giunsero ad Antiochia di Pisidia, ed entrati nella sinagoga in giorno di sabato, si misero a sedere. 15 Dopo la lettura pubblica della Legge e dei Profeti, i presidenti della sinagoga mandarono a dire loro: "Uomini, fratelli, se avete qualche parola d'incoraggiamento per il popolo, ditela". 16 E Paolo si alzò, e facendo cenno con la mano, disse: "Uomini, israeliti e voi (altri) che temete Dio, udite. 17 L'Iddio di questo popolo Israele scelse i nostri antenati, ed esaltò il popolo durante la loro residenza come forestieri nel paese d'Egitto e li condusse fuori di esso con braccio levato. 18 E per un periodo di circa quarant'anni sopportò la loro maniera d'agire nel deserto. 19 Dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro il paese a sorte: 20 tutto questo durante circa quattrocentocinquant'anni. "E dopo queste cose diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. 21 Ma da allora in poi richiesero un re, e Dio diede loro Saul figlio di Chis, uomo della tribù di Beniamino, per quarant'anni. 22 E dopo averlo rimosso, suscitò loro Davide come re, riguardo al quale rese testimonianza e disse: 'Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che farà tutte le cose che desidero'. 23 Dalla progenie di quest'(uomo), secondo la sua promessa, Dio ha recato a Israele un salvatore, Gesù, 24 dopo che Giovanni, prima dell'entrata di Lui, aveva predicato pubblicamente a tutto il popolo d'Israele il battesimo (in simbolo) di pentimento. 25 Ma mentre Giovanni compiva il suo corso, diceva: 'Che supponete che io sia? Non sono io. Ma, ecco, dopo di me viene uno al quale io non sono degno di sciogliere i sandali dai piedi'. 26 "Uomini, fratelli, figli della stirpe di Abraamo e quanti (altri) fra voi temono Dio, la parola di questa salvezza è stata mandata a noi. 27 Poiché gli abitanti di Gerusalemme e i loro governanti non Lo hanno conosciuto, ma, quando agivano da giudici, adempirono le cose pronunciate dai Profeti, le quali sono lette ad alta voce ogni sabato, 28 e, benché non trovassero nessuna colpa (meritevole) di morte, richiesero a Pilato che fosse giustiziato. 29 Or quando ebbero compiuto tutte le cose scritte di lui, lo calarono dal palo e lo posero in una tomba commemorativa. 30 Ma Dio lo destò dai morti; 31 e per molti giorni fu visibile a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora suoi testimoni presso il popolo. 32 "E noi vi dichiariamo dunque la buona notizia circa la promessa fatta agli antenati, 33 che Dio l'ha interamente adempiuta per noi, loro figli, in quanto ha risuscitato Gesù; come è anche scritto nel secondo salmo: 'Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato'. 34 E questo fatto, che lo ha risuscitato dai morti, non più destinato a tornare nella corruzione, l'ha dichiarato in questo modo: 'Vi darò le amorevoli benignità (promesse) a Davide, che sono fedeli'. 35 Perciò anche in un altro salmo dice: 'Non permetterai che il tuo leale veda la corruzione'. 36 Poiché Davide, dopo aver servito nella propria generazione l'espressa volontà di Dio, si addormentò (nella morte) e fu posto con i suoi antenati e vide la corruzione. 37 Invece colui che Dio ha destato non ha visto la corruzione. 38 "Vi sia perciò noto, fratelli, che per mezzo di Lui vi è proclamato il perdono dei peccati; 39 e che di tutte le cose di cui non potevate essere dichiarati senza colpa per mezzo della legge di Mosè, chiunque crede è dichiarato senza colpa per mezzo di Lui. 40 Perciò guardate che non venga su di voi ciò che è detto nei Profeti: 41 'Vedetela, o disprezzatori, e meravigliatevene, e svanite, perché compio un'opera ai vostri giorni, un'opera che non credereste affatto nemmeno se qualcuno ve la narrasse nei particolari' ". 42 Or quando uscivano, la gente (li) supplicava di parlare loro di queste cose il sabato seguente. 43 E sciolta l'assemblea della sinagoga, molti dei giudei e dei proseliti che adoravano (Dio) seguirono Paolo e Barnaba, che parlando loro li esortavano a perseverare nell'immeritata benignità di Dio. 44 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per udire la parola di Geova. 45 Quando i giudei videro le folle, furono pieni di gelosia e contraddicevano in modo blasfemo le cose dette da Paolo. 46 E parlando intrepidamente, Paolo e Barnaba dissero: "Era necessario che la parola di Dio fosse annunciata per prima a voi. Siccome la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci rivolgiamo alle nazioni. 47 Infatti, Geova ci ha imposto comandamento con queste parole: 'Ti ho costituito come luce di nazioni, affinché tu sia una salvezza fino all'estremità della terra' ". 48 Udendo ciò, quelli delle nazioni si rallegravano e glorificavano la parola di Geova, e tutti quelli che erano giustamente disposti per la vita eterna divennero credenti. 49 Inoltre, la parola di Geova si diffondeva in tutto il paese. 50 Ma i giudei istigarono le donne rispettabili che adoravano (Dio) e gli uomini principali della città, e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li cacciarono fuori dei loro confini. 51 Questi scossero la polvere dei loro piedi contro di loro e andarono a Iconio. 52 E i discepoli erano pieni di gioia e di spirito santo. 14 Ora a Iconio entrarono insieme nella sinagoga dei giudei e parlarono in maniera tale che una grande moltitudine sia di giudei che di greci divennero credenti. 2 Ma i giudei che non credettero eccitarono e istigarono le anime di persone delle nazioni contro i fratelli. 3 Perciò trascorsero considerevole tempo, parlando intrepidamente mediante l'autorità di Geova, che rendeva testimonianza alla parola della sua immeritata benignità concedendo che segni e portenti avvenissero mediante le loro mani. 4 Comunque, la moltitudine della città fu divisa, e alcuni erano per i giudei ma altri per gli apostoli. 5 Or quando fu fatto un tentativo violento, da parte sia di persone delle nazioni che dei giudei con i loro governanti, di trattarli insolentemente e colpirli con pietre, 6 essi, essendone stati informati, fuggirono nelle città della Licaonia, Listra e Derbe e nel paese dintorno; 7 e vi dichiararono la buona notizia. 8 Ora a Listra stava a sedere un uomo inabile ai piedi, zoppo dal seno di sua madre, e non aveva mai camminato. 9 Quest'uomo ascoltava parlare Paolo, che, guardando attentamente e vedendo che aveva fede per essere sanato, 10 disse ad alta voce: "Alzati dritto sui tuoi piedi". Ed egli saltò su e camminava. 11 E le folle, vedendo ciò che Paolo aveva fatto, alzarono la loro voce, dicendo in lingua licaonica: "Gli dèi sono divenuti simili agli uomini e sono scesi a noi!" 12 E chiamavano Barnaba Zeus, ma Paolo Hermes, siccome era quello che prendeva la direttiva nel parlare. 13 E il sacerdote di Zeus, il cui (tempio) era davanti alla città, portò tori e ghirlande alle porte e desiderava offrire sacrifici con le folle. 14 Comunque, gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si strapparono i mantelli e saltarono in mezzo alla folla, gridando 15 e dicendo: "Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo uomini e abbiamo le stesse infermità che avete voi, e vi dichiariamo la buona notizia, affinché vi volgiate da queste cose vane all'Iddio vivente, che ha fatto il cielo e la terra e il mare e tutte le cose che sono in essi. 16 Nelle generazioni passate egli ha permesso a tutte le nazioni di seguire le loro vie, 17 benché, in realtà, non si sia lasciato senza testimonianza in quanto ha fatto del bene, dandovi piogge dal cielo e stagioni fruttifere, riempiendo i vostri cuori di cibo e allegrezza". 18 E dicendo queste cose, a stento trattenevano le folle dall'offrire loro sacrifici. 19 Ma dei giudei arrivarono da Antiochia e da Iconio e persuasero le folle, e lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, immaginando che fosse morto. 20 Comunque, avendolo i discepoli circondato, egli si alzò ed entrò nella città. E il giorno dopo partì con Barnaba per Derbe. 21 E dopo aver dichiarato la buona notizia a quella città e aver fatto parecchi discepoli, tornarono a Listra e a Iconio e ad Antiochia, 22 rafforzando le anime dei discepoli, incoraggiandoli a rimanere nella fede e (dicendo): "Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni". 23 Inoltre, costituirono per loro anziani in ciascuna congregazione e, pregando con digiuni, li affidarono a Geova in cui erano divenuti credenti. 24 E attraversata la Pisidia vennero in Panfilia, 25 e, dopo avere annunciato la parola a Perga, scesero ad Attalia. 26 E di là salparono per Antiochia, dove erano stati affidati all'immeritata benignità di Dio per l'opera che avevano pienamente compiuto. 27 Quando furono arrivati ed ebbero radunato la congregazione, riferivano le molte cose che Dio aveva fatto per mezzo d'essi e che aveva aperto alle nazioni la porta della fede. 28 E trascorsero non poco tempo con i discepoli. 15 E alcuni, essendo scesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: "Se non siete circoncisi secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati". 2 Ma essendo avvenuto non poco dissenso e disputa da parte di Paolo e Barnaba con loro, disposero che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per questa disputa. 3 Così, dopo essere stati accompagnati per un tratto dalla congregazione, questi uomini continuarono per la loro via attraverso la Fenicia e la Samaria, narrando nei particolari la conversione di persone delle nazioni, e procuravano a tutti i fratelli grande gioia. 4 Arrivati a Gerusalemme, furono ricevuti benignamente dalla congregazione e dagli apostoli e dagli anziani, e raccontarono le molte cose che Dio aveva fatto per mezzo loro. 5 Ma alcuni di quelli della setta dei farisei che avevano creduto si alzarono dai loro posti e dissero: "È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè". 6 E gli apostoli e gli anziani si radunarono per considerare la questione. 7 Or essendovi stata molta disputa, Pietro si alzò e disse loro: "Uomini, fratelli, voi ben sapete che dai primi giorni Dio fece fra voi la scelta che per bocca mia persone delle nazioni udissero la parola della buona notizia e credessero; 8 e Dio, che conosce il cuore, rese testimonianza dando loro lo spirito santo, come fece anche con noi. 9 E non fece nessuna distinzione fra noi e loro, ma purificò i loro cuori mediante la fede. 10 Or dunque, perché mettete Dio alla prova, ponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri antenati né noi siamo stati capaci di portare? 11 Al contrario, noi confidiamo di essere salvati per mezzo dell'immeritata benignità del Signore Gesù nello stesso modo che anche quelle persone". 12 Allora l'intera moltitudine tacque, e ascoltavano Barnaba e Paolo narrare i molti segni e portenti che Dio aveva fatto per mezzo loro fra le nazioni. 13 Dopo che ebbero smesso di parlare, Giacomo rispose, dicendo: "Uomini, fratelli, uditemi. 14 Simeone ha narrato completamente come Dio per la prima volta rivolse l'attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome. 15 E con questo sono concordi le parole dei Profeti, come è scritto: 16 'Dopo queste cose tornerò e riedificherò la capanna di Davide che è caduta; e riedificherò le sue rovine e la erigerò di nuovo, 17 affinché quelli che rimangono degli uomini cerchino premurosamente Geova, insieme a persone di tutte le nazioni, persone che sono chiamate con il mio nome, dice Geova che fa queste cose, 18 note dall'antichità'. 19 Quindi la mia decisione è di non turbare quelli delle nazioni che si volgono a Dio, 20 ma di scrivere loro di astenersi dalle cose contaminate dagli idoli, e dalla fornicazione e da ciò che è strangolato e dal sangue. 21 Poiché dai tempi antichi Mosè ha avuto di città in città quelli che lo predicano, perché è letto ad alta voce ogni sabato nelle sinagoghe". 22 Allora parve bene agli apostoli e agli anziani insieme all'intera congregazione di inviare ad Antiochia con Paolo e Barnaba uomini eletti fra loro, cioè Giuda che era chiamato Barsabba e Sila, uomini che prendevano la direttiva tra i fratelli; 23 e per mano loro scrissero: "Gli apostoli e i fratelli anziani a quei fratelli di Antiochia e di Siria e di Cilicia che sono delle nazioni: Salute! 24 Siccome abbiamo udito che alcuni di fra noi vi hanno turbato con parole, cercando di sovvertire le vostre anime, benché non avessimo dato loro nessuna istruzione, 25 siamo pervenuti a un accordo unanime e ci è parso bene di scegliere uomini da mandarvi insieme ai nostri amati Barnaba e Paolo, 26 uomini che hanno ceduto le loro anime per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. 27 Inviamo perciò Giuda e Sila, affinché anche loro vi riferiscano verbalmente le stesse cose. 28 Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: 29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!" 30 Così, quando questi uomini furono lasciati andare, scesero ad Antiochia e, radunata la moltitudine, consegnarono loro la lettera. 31 Dopo averla letta, essi si rallegrarono dell'incoraggiamento. 32 E Giuda e Sila, siccome erano anche loro profeti, incoraggiarono i fratelli con molti discorsi e li rafforzarono. 33 E dopo aver trascorso qualche tempo, i fratelli li lasciarono andare in pace da quelli che li avevano mandati. 34 - 35 Comunque, Paolo e Barnaba trascorrevano il tempo ad Antiochia, insegnando e dichiarando, anche con molti altri, la buona notizia della parola di Geova. 36 Ora dopo alcuni giorni Paolo disse a Barnaba: "Soprattutto, torniamo a visitare i fratelli in ognuna delle città nelle quali abbiamo proclamato la parola di Geova, per vedere come stanno". 37 Da parte sua, Barnaba era deciso a condurre anche Giovanni, che era chiamato Marco. 38 Ma Paolo non pensava fosse conveniente condurre questi con loro, dal momento che si era separato da loro in Panfilia e non era andato con loro nell'opera. 39 Allora ci fu un'accesa esplosione d'ira, così che si separarono l'uno dall'altro; e Barnaba, preso con sé Marco, salpò verso Cipro. 40 Paolo scelse Sila e se ne andò dopo essere stato affidato dai fratelli all'immeritata benignità di Geova. 41 Ma attraversò la Siria e la Cilicia, rafforzando le congregazioni. 16 E arrivò a Derbe e anche a Listra. Ed ecco, là c'era un certo discepolo di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente ma di padre greco, 2 e di lui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio. 3 Paolo espresse il desiderio che quest'uomo andasse con lui e, presolo, lo circoncise a causa dei giudei che erano in quei luoghi, poiché tutti sapevano che suo padre era greco. 4 Or mentre viaggiavano per le città, trasmettevano a quelli che erano in esse, affinché li osservassero, i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme. 5 Perciò, in realtà, le congregazioni erano rese ferme nella fede e aumentavano di numero di giorno in giorno. 6 E andarono attraverso la Frigia e il paese della Galazia, perché era stato impedito loro dallo spirito santo di annunciare la parola nel (distretto del)l'Asia. 7 Inoltre, scesi nella Misia, fecero sforzi per entrare in Bitinia, ma lo spirito di Gesù non lo permise loro. 8 E passarono la Misia e scesero a Troas. 9 E durante la notte apparve a Paolo una visione: Un uomo macedone stava in piedi e lo supplicava e diceva: "Passa in Macedonia e aiutaci". 10 Ora appena ebbe visto la visione, cercammo di andare in Macedonia, traendo la conclusione che Dio ci aveva chiamati a dichiarare loro la buona notizia. 11 Perciò salpammo da Troas e giungemmo con rotta diretta a Samotracia, ma il giorno seguente a Neapoli, 12 e di là a Filippi, una colonia, che è la principale città del distretto della Macedonia. Rimanemmo in questa città, trascorrendovi alcuni giorni. 13 E il giorno di sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove pensavamo ci fosse un luogo di preghiera; e ci mettemmo a sedere e parlavamo alle donne che si erano radunate. 14 E una certa donna di nome Lidia, venditrice di porpora, della città di Tiatira e adoratrice di Dio, ascoltava, e Geova le aprì pienamente il cuore affinché prestasse attenzione alle cose che erano dette da Paolo. 15 Ora essendo stata battezzata, lei e la sua casa, supplicò dicendo: "Se mi avete giudicata fedele a Geova, entrate nella mia casa e restate". E ci costrinse ad accettare. 16 E accadde che mentre andavamo al luogo di preghiera, una serva con uno spirito, un demonio di divinazione, ci venne incontro. Essa forniva ai suoi signori molto guadagno praticando l'arte della predizione. 17 Questa (ragazza) seguiva Paolo e noi e gridava, dicendo: "Questi uomini sono schiavi dell'Iddio Altissimo, che vi proclamano la via della salvezza". 18 Questo continuò a fare per molti giorni. Infine Paolo se ne stancò e, voltatosi, disse allo spirito: "Ti ordino in nome di Gesù Cristo di uscire da lei". Ed esso uscì in quella stessa ora. 19 E avendo i suoi signori visto che la loro speranza di guadagno era svanita, presero Paolo e Sila e li trascinarono nel luogo di mercato dai governanti, 20 e, condottili dai magistrati civili, dissero: "Questi uomini disturbano moltissimo la nostra città, essendo giudei, 21 e proclamano usanze che non ci è lecito accettare né praticare, visto che siamo romani". 22 E la folla sorse insieme contro di loro; e i magistrati civili, avendo strappato loro i mantelli, diedero il comando di batterli con le verghe. 23 Dopo avere inflitto loro molti colpi, li gettarono in prigione, ordinando al carceriere di tenerli sotto stretta custodia. 24 Siccome ricevette tale ordine, egli li gettò nella prigione interna e assicurò i loro piedi nei ceppi. 25 Ma verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e lodavano Dio con cantici; sì, i prigionieri li udivano. 26 Improvvisamente ci fu un grande terremoto, così che le fondamenta del carcere furono scosse. Inoltre, tutte le porte si aprirono all'istante, e i legami di tutti si sciolsero. 27 Il carceriere, svegliato dal sonno e vedendo che le porte della prigione erano aperte, sguainò la spada e stava per sopprimersi, immaginando che i prigionieri fossero fuggiti. 28 Ma Paolo gridò ad alta voce, dicendo: "Non farti del male, poiché siamo tutti qui!" 29 Ed egli, chiesti dei lumi, saltò dentro e, preso da tremore, cadde davanti a Paolo e Sila. 30 E li condusse fuori e disse: "Signori, che devo fare per essere salvato?" 31 Essi dissero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato, tu e la tua casa". 32 E annunciarono la parola di Geova a lui e a tutti quelli della sua casa. 33 Ed egli, presili con sé in quell'ora della notte, lavò le loro ferite; e tutti, lui e i suoi, furono battezzati senza indugio. 34 E li condusse nella sua casa e apparecchiò loro la tavola, e si rallegrò grandemente con tutta la sua casa ora che aveva creduto in Dio. 35 Quando si fece giorno, i magistrati civili inviarono i littori a dire: "Liberate quegli uomini". 36 E il carceriere riferì le loro parole a Paolo: "I magistrati civili hanno inviato degli uomini affinché voi (due) siate liberati. Ora, perciò, uscite e andatevene in pace". 37 Ma Paolo disse loro: "Ci hanno fustigato pubblicamente senza essere stati condannati, noi che siamo uomini romani, e ci hanno gettato in prigione; e ora ci mandano fuori segretamente? No davvero, ma vengano essi stessi a condurci fuori". 38 E i littori riferirono queste parole ai magistrati civili. Questi ebbero timore quando udirono che gli uomini erano romani. 39 Quindi vennero e li supplicarono e, dopo averli condotti fuori, li pregarono di partire dalla città. 40 Ma essi uscirono dalla prigione e andarono a casa di Lidia e, visti i fratelli, li incoraggiarono e partirono. 17 Ora passarono per Anfipoli e Apollonia e giunsero a Tessalonica, dov'era una sinagoga dei giudei. 2 E secondo la sua abitudine, Paolo entrò da loro e per tre sabati ragionò con loro (attingendo) dalle Scritture, 3 spiegando e provando con riferimenti come era necessario che il Cristo soffrisse e sorgesse dai morti, e (dicendo): "Questo è il Cristo, questo Gesù che io vi proclamo". 4 Come risultato alcuni di loro divennero credenti e si unirono a Paolo e Sila, come pure una grande moltitudine dei greci che adoravano (Dio) e non poche delle donne principali. 5 Ma i giudei, mossi a gelosia, presero con sé certi uomini malvagi degli oziosi del mercato e formarono una turba e mettevano la città in subbuglio. E assalirono la casa di Giasone e li cercavano per condurli dalla gentaglia. 6 Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e certi fratelli dai capi della città, gridando: "Questi uomini che hanno messo sottosopra la terra abitata sono presenti anche qui, 7 e Giasone li ha ricevuti con ospitalità. E tutti questi agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c'è un altro re, Gesù". 8 In realtà agitarono la folla e i capi della città che udivano queste cose; 9 e dopo aver preso una cauzione sufficiente da Giasone e dagli altri li lasciarono andare. 10 Immediatamente i fratelli inviarono di notte Paolo e Sila a Berea, e questi, arrivati, andarono nella sinagoga dei giudei. 11 Ora questi ultimi erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stavano così. 12 Perciò molti di loro divennero credenti, e anche non poche delle donne greche rispettabili e degli uomini. 13 Ma avendo saputo i giudei di Tessalonica che la parola di Dio era proclamata da Paolo anche a Berea, vennero pure là a incitare e agitare le masse. 14 Allora i fratelli mandarono immediatamente via Paolo perché andasse fino al mare; ma Sila e Timoteo rimasero là indietro. 15 Comunque, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e, dopo aver ricevuto il comando che Sila e Timoteo venissero da lui il più presto possibile, partirono. 16 Or mentre Paolo li aspettava ad Atene, il suo spirito si irritava in lui, vedendo che la città era piena di idoli. 17 Quindi ragionava nella sinagoga con i giudei e con le altre persone che adoravano (Dio) e ogni giorno nel luogo di mercato con quelli che vi si trovavano. 18 Ma certuni dei filosofi epicurei e stoici si misero a conversare con lui in tono polemico, e alcuni dicevano: "Che vuol dire questo chiacchierone?" Altri: "Sembra che sia un proclamatore di divinità straniere". Questo avveniva perché dichiarava la buona notizia di Gesù e la risurrezione. 19 E presolo lo condussero all'Areopago, dicendo: "Possiamo sapere qual è questo nuovo insegnamento di cui parli? 20 Poiché tu rechi alcune cose strane ai nostri orecchi. Perciò desideriamo sapere che significano queste cose". 21 Infatti, tutti gli ateniesi e gli stranieri che risiedevano temporaneamente lì trascorrevano il loro tempo libero in nient'altro che a dire o ad ascoltare qualcosa di nuovo. 22 Paolo, dunque, stando in mezzo all'Areopago, disse: "Uomini di Atene, vedo che in ogni cosa voi sembrate dediti al timore delle divinità più di altri. 23 Per esempio, passando e osservando attentamente i vostri oggetti di venerazione ho anche trovato un altare sul quale era stato inciso 'A un Dio sconosciuto'. Perciò quello al quale rendete santa devozione senza conoscerlo, quello io vi proclamo. 24 L'Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo, come Questi è, Signore del cielo e della terra, non dimora in templi fatti con mani, 25 né è servito da mani umane come se avesse bisogno di qualcosa, perché egli stesso dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. 26 E ha fatto da un solo (uomo) ogni nazione degli uomini, perché dimorino sull'intera superficie della terra, e ha decretato i tempi fissati e i limiti stabiliti della dimora degli (uomini), 27 perché cerchino Dio, se possono andare come a tastoni e realmente trovarlo, benché, in effetti, non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Poiché mediante lui abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo, come anche certi poeti fra voi hanno detto: 'Poiché siamo pure sua progenie'. 29 "Vedendo, perciò, che siamo la progenie di Dio, non dobbiamo immaginare che l'Essere Divino sia simile all'oro o all'argento o alla pietra, simile a qualcosa di scolpito dall'arte e dall'ingegno dell'uomo. 30 È vero che Dio non ha tenuto conto dei tempi di tale ignoranza, ma ora dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano. 31 Poiché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti". 32 E avendo udito della risurrezione dei morti, alcuni se ne facevano beffe, mentre altri dissero: "Su ciò ti udremo ancora un'altra volta". 33 Quindi Paolo uscì di mezzo a loro, 34 ma alcuni uomini si unirono a lui e divennero credenti, fra i quali anche Dionisio, giudice del tribunale dell'Areopago, e una donna di nome Damaride, e altri con loro. 18 Dopo queste cose partì da Atene e giunse a Corinto. 2 E trovò un certo giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, che era di recente venuto dall'Italia, e Priscilla sua moglie, per il fatto che Claudio aveva ordinato che tutti i giudei partissero da Roma. E andò da loro 3 e siccome era dello stesso mestiere restò nella loro casa, e lavoravano, poiché erano di mestiere fabbricanti di tende. 4 Comunque, ogni sabato pronunciava un discorso nella sinagoga e persuadeva giudei e greci. 5 Or quando Sila e Timoteo scesero dalla Macedonia, Paolo si occupava intensamente della parola, testimoniando ai giudei per provare che Gesù è il Cristo. 6 Ma poiché essi si opponevano e parlavano ingiuriosamente, scosse le sue vesti e disse loro: "Il vostro sangue ricada sulle vostre proprie teste. Io (ne) sono puro. Da ora in poi andrò alle persone delle nazioni". 7 Quindi si trasferì di là ed entrò nella casa di un uomo di nome Tizio Giusto, adoratore di Dio, la cui casa era adiacente alla sinagoga. 8 Ma Crispo, presidente della sinagoga, divenne credente nel Signore, e così tutta la sua casa. E molti dei corinti che udirono credevano ed erano battezzati. 9 Inoltre, di notte il Signore disse a Paolo per mezzo di una visione: "Non aver timore, ma continua a parlare e non tacere, 10 perché io sono con te e nessuno ti assalirà per farti del male; poiché ho un gran popolo in questa città". 11 E vi stette un anno e sei mesi, insegnando fra loro la parola di Dio. 12 Or mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i giudei sorsero di comune accordo contro Paolo e lo condussero in tribunale, 13 dicendo: "Contro la legge costui persuade gli uomini ad adorare Dio in un altro modo". 14 Ma mentre Paolo stava per aprire la bocca, Gallione disse ai giudei: "Se si trattasse, in realtà, di qualche torto o malvagio atto di furfanteria, o giudei, a ragione vi sopporterei pazientemente. 15 Ma se si tratta di controversie su parole e nomi e sulla legge fra voi, ve la dovete vedere voi. Io non desidero essere giudice di queste cose". 16 Allora li mandò via dal tribunale. 17 E tutti afferrarono Sostene, presidente della sinagoga, e lo percuotevano davanti al tribunale. Ma Gallione non si dava affatto pensiero di queste cose. 18 Comunque, dopo essere rimasto ancora per parecchi giorni, Paolo si accomiatò dai fratelli e salpò per la Siria, e con lui Priscilla e Aquila, dopo essersi fatto radere il capo a Cencrea, poiché aveva fatto un voto. 19 E arrivarono a Efeso, e là li lasciò; ma egli entrò nella sinagoga e ragionò con i giudei. 20 Benché lo pregassero di rimanere più a lungo, non acconsentì, 21 ma si accomiatò da loro e disse: "Tornerò da voi di nuovo, se Geova vuole". E salpò da Efeso 22 e scese a Cesarea. E salì e salutò la congregazione, e scese ad Antiochia. 23 E quando vi ebbe trascorso qualche tempo partì e andò di luogo in luogo attraverso il paese della Galazia e della Frigia, rafforzando tutti i discepoli. 24 Ora un certo giudeo di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo eloquente, arrivò a Efeso; ed era ben versato nelle Scritture. 25 Quest'(uomo) era stato istruito oralmente nella via di Geova e, siccome era fervente nello spirito, parlava e insegnava con correttezza le cose intorno a Gesù, ma conoscendo solo il battesimo di Giovanni. 26 E quest'(uomo) cominciò a parlare intrepidamente nella sinagoga. Dopo averlo udito, Priscilla e Aquila lo presero con sé e gli spiegarono più correttamente la via di Dio. 27 Inoltre, giacché desiderava passare in Acaia, i fratelli scrissero ai discepoli, esortandoli a riceverlo benignamente. E quando fu giunto, aiutò grandemente quelli che avevano creduto a motivo dell'immeritata benignità (di Dio); 28 poiché con intensità provava completamente in pubblico che i giudei avevano torto, mentre dimostrava con le Scritture che Gesù era il Cristo. 19 Nel corso degli avvenimenti, mentre Apollo era a Corinto, Paolo attraversò le parti interne e scese a Efeso, e trovò alcuni discepoli; 2 e disse loro: "Avete ricevuto lo spirito santo quando siete divenuti credenti?" Gli dissero: "Ma non abbiamo mai udito se c'è uno spirito santo". 3 Ed egli disse: "In che, dunque, siete stati battezzati?" Dissero: "Nel battesimo di Giovanni". 4 Paolo disse: "Giovanni battezzò col battesimo (in simbolo) di pentimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Gesù". 5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù. 6 E quando Paolo pose su di loro le mani, lo spirito santo venne su di loro, e parlavano in lingue e profetizzavano. 7 In tutto, c'erano circa dodici uomini. 8 Entrato nella sinagoga, parlò intrepidamente per tre mesi, pronunciando discorsi e usando persuasione riguardo al regno di Dio. 9 Ma quando alcuni continuarono a indurirsi e a non credere, parlando ingiuriosamente della Via davanti alla moltitudine, egli si ritirò da loro, e separò da loro i discepoli pronunciando ogni giorno discorsi nella scuola di Tiranno. 10 Questo avvenne per due anni, così che tutti quelli che abitavano nel (distretto del)l'Asia udirono la parola del Signore, sia giudei che greci. 11 E Dio compiva straordinarie opere di potenza per mezzo delle mani di Paolo, 12 così che perfino panni e grembiuli erano portati dal suo corpo ai malati, e le malattie li lasciavano, e gli spiriti malvagi uscivano. 13 Ma certuni dei giudei ambulanti che praticavano l'espulsione dei demoni si misero a pronunciare anche loro il nome del Signore Gesù su quelli che avevano spiriti malvagi, dicendo: "Vi ordino solennemente per il Gesù che Paolo predica". 14 Ora c'erano sette figli di un certo Sceva, capo sacerdote giudeo, che facevano questo. 15 Ma rispondendo, lo spirito malvagio disse loro: "Conosco Gesù e so chi è Paolo; ma voi chi siete?" 16 Allora l'uomo in cui era lo spirito malvagio saltò su di loro, li sopraffece l'uno dopo l'altro, e prevalse contro di loro, così che fuggirono fuori di quella casa nudi e feriti. 17 Questo divenne noto a tutti quelli, giudei e greci, che dimoravano a Efeso; e timore cadde su tutti loro, e il nome del Signore Gesù era magnificato. 18 E molti di quelli che erano divenuti credenti venivano, confessando e dichiarando apertamente le loro pratiche. 19 In realtà, un gran numero di quelli che avevano praticato le arti magiche misero insieme i loro libri e li bruciarono davanti a tutti. E calcolarono nell'insieme i loro prezzi e trovarono che valevano cinquantamila pezzi d'argento. 20 Così in modo potente la parola di Geova cresceva e prevaleva. 21 Or quando furono compiute queste cose, Paolo si propose nel suo spirito che, dopo aver attraversato la Macedonia e l'Acaia, si sarebbe messo in viaggio per Gerusalemme, dicendo: "Dopo essere stato là dovrò vedere anche Roma". 22 E inviò in Macedonia due di quelli che lo servivano, Timoteo ed Erasto, ma egli stesso si trattenne per qualche tempo nel (distretto del)l'Asia. 23 In quel particolare tempo sorse non poco disturbo riguardo alla Via. 24 Poiché un certo uomo di nome Demetrio, argentiere, facendo tempietti d'argento di Artemide forniva agli artefici non poco guadagno; 25 e radunò questi e coloro che lavoravano a tali cose e disse: "Uomini, voi sapete bene che da questo commercio abbiamo la nostra prosperità. 26 E vedete e udite come non solo a Efeso ma in quasi tutto (il distretto del)l'Asia questo Paolo ha persuaso una considerevole folla e l'ha volta a un'altra opinione, dicendo che quelli che sono fatti da mani non sono dèi. 27 Inoltre, esiste il pericolo non solo che questa nostra occupazione cada in discredito, ma anche che il tempio della grande dea Artemide sia stimato come nulla e perfino la magnificenza di colei che l'intero (distretto dell')Asia e la terra abitata adorano sia ridotta a nulla". 28 Udito ciò e divenuti pieni d'ira, gli uomini gridavano, dicendo: "Grande è l'Artemide degli efesini!" 29 E la città fu piena di confusione, e di comune accordo corsero nel teatro, conducendo a forza con sé Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di viaggio di Paolo. 30 Da parte sua, Paolo voleva andare dentro dal popolo, ma i discepoli non glielo permisero. 31 Anche alcuni dei commissari delle feste e dei giochi, che erano amichevoli verso di lui, mandarono a supplicarlo che non si arrischiasse nel teatro. 32 Intanto alcuni gridavano una cosa e altri un'altra; poiché l'assemblea era in confusione, e la maggioranza d'essi non sapeva la ragione per cui si erano radunati. 33 E insieme condussero fuori della folla Alessandro, che i giudei spingevano avanti; e Alessandro fece cenno con la mano e voleva fare la sua difesa davanti al popolo. 34 Ma avendo essi riconosciuto che era giudeo, si levò da parte di tutti una sola voce, e per circa due ore gridarono: "Grande è l'Artemide degli efesini!" 35 Quando infine il cancelliere della città ebbe acquietato la folla, disse: "Uomini di Efeso, chi c'è in realtà fra il genere umano che non sappia che la città degli efesini è la custode del tempio della grande Artemide e dell'immagine che cadde dal cielo? 36 Perciò, siccome queste cose sono incontestabili, conviene che vi manteniate calmi e che non agiate avventatamente. 37 Poiché avete condotto questi uomini che non sono né ladroni di templi né bestemmiatori della nostra dea. 38 Perciò se Demetrio e gli artefici che sono con lui hanno una causa contro qualcuno, ci sono i giorni delle udienze in tribunale e ci sono i proconsoli; presentino accuse l'uno contro l'altro. 39 Se, però, andate in cerca di qualcosa al di là di questo, si deve decidere in un'assemblea regolare. 40 Poiché siamo realmente in pericolo di essere accusati di sedizione per la questione di oggi, non esistendo nessun motivo che ci permetta di rendere conto di questa turba disordinata". 41 E, dette queste cose, sciolse l'assemblea. 20 Ora, dopo che il tumulto si era acquietato, Paolo mandò a chiamare i discepoli, e quando li ebbe incoraggiati e salutati, si mise in viaggio per la Macedonia. 2 Dopo avere attraversato quelle parti e avere incoraggiato quelli di là con molte parole, venne in Grecia. 3 E quando vi ebbe trascorso tre mesi, essendo stato ordito un complotto contro di lui dai giudei mentre stava per salpare per la Siria, decise di tornare attraverso la Macedonia. 4 Lo accompagnavano Sopatro figlio di Pirro di Berea, Aristarco e Secondo dei tessalonicesi, e Gaio di Derbe, e Timoteo, e dal (distretto del)l'Asia Tichico e Trofimo. 5 Questi andarono avanti e ci aspettavano a Troas; 6 ma noi salpammo da Filippi dopo i giorni dei pani non fermentati, e giungemmo da loro a Troas in cinque giorni; e vi trascorremmo sette giorni. 7 Il primo giorno della settimana, quando eravamo radunati per prendere un pasto, Paolo discorreva con loro, poiché sarebbe partito il giorno seguente; e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte. 8 E c'erano parecchie lampade nella camera superiore dove eravamo radunati. 9 Seduto alla finestra, un certo giovane di nome Eutico fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a parlare e, vinto dal sonno, cadde dal terzo piano e fu raccolto morto. 10 Ma Paolo scese le scale, si gettò su di lui e, abbracciatolo, disse: "Smettete di suscitar clamore, poiché la sua anima è in lui". 11 Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all'alba, infine partì. 12 E condussero il ragazzo vivo e furono confortati oltre ogni dire. 13 Ora noi, andati avanti sulla nave, salpammo per Asso, dove intendevamo prendere a bordo Paolo, poiché, dopo aver dato istruzioni in tal senso, egli stesso intendeva andare a piedi. 14 E quando ci ebbe raggiunti ad Asso, lo prendemmo a bordo e andammo a Mitilene; 15 e, salpando di là il giorno seguente, arrivammo di fronte a Chio, ma il giorno dopo approdammo a Samo, e il giorno successivo arrivammo a Mileto. 16 Paolo infatti aveva deciso di passare oltre Efeso, per non trascorrere tempo nel (distretto del)l'Asia; poiché si affrettava per arrivare a Gerusalemme il giorno della (festa della) Pentecoste se gli fosse stato possibile. 17 Comunque, da Mileto mandò a Efeso a chiamare gli anziani della congregazione. 18 Quando furono giunti da lui disse loro: "Voi sapete bene come dal primo giorno che misi piede nel (distretto del)l'Asia sono stato per tutto il tempo con voi, 19 facendo lo schiavo per il Signore con la più grande modestia di mente e lacrime e prove che si abbatterono su di me per i complotti dei giudei; 20 mentre non mi sono trattenuto dal dirvi nessuna delle cose che erano profittevoli né dall'insegnarvi pubblicamente e di casa in casa. 21 Ma ho completamente reso testimonianza a giudei e greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù. 22 Ed ora, ecco, legato nello spirito, sono in viaggio verso Gerusalemme, benché non sappia quali cose mi accadranno là, 23 eccetto che di città in città lo spirito santo ripetutamente mi rende testimonianza, dicendo che mi attendono legami e tribolazioni. 24 Tuttavia, non considero la mia anima per nessun motivo a me cara, se solo posso finire la mia corsa e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesù, per rendere completa testimonianza alla buona notizia dell'immeritata benignità di Dio. 25 "Ed ora, ecco, so che voi tutti fra i quali sono andato predicando il regno non vedrete più la mia faccia. 26 In questo giorno vi invito quindi a testimoniare che sono puro del sangue di tutti gli uomini, 27 poiché non mi sono trattenuto dal dirvi tutto il consiglio di Dio. 28 Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, che egli acquistò col sangue del suo proprio (Figlio). 29 So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi i quali non tratteranno il gregge con tenerezza, 30 e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli. 31 "Perciò state svegli, e tenete presente che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime. 32 E ora vi affido a Dio e alla parola della sua immeritata benignità, la quale (parola) vi può edificare e vi può dare l'eredità fra tutti i santificati. 33 Non ho concupito né l'argento né l'oro né la veste di nessuno. 34 Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di quelli che erano con me. 35 In ogni cosa vi ho mostrato che, faticando così, dovete assistere quelli che sono deboli, e dovete tenere presenti le parole del Signore Gesù, che egli stesso disse: 'C'è più felicità nel dare che nel ricevere' ". 36 E quando ebbe detto queste cose, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 37 In realtà, tutti piansero parecchio, e gettatisi al collo di Paolo, lo baciarono teneramente, 38 perché erano particolarmente addolorati per la parola che aveva detto, che non avrebbero più visto la sua faccia. E lo conducevano alla nave. 21 Or quando ci fummo strappati da loro, prendemmo il largo e, facendo rotta diretta, giungemmo a Cos, ma il (giorno) dopo a Rodi, e di là a Patara. 2 E avendo trovato una nave che faceva la traversata verso la Fenicia, salimmo a bordo e salpammo. 3 Dopo essere giunti in vista (dell'isola) di Cipro la lasciammo a sinistra e continuammo a navigare verso la Siria, e approdammo a Tiro, poiché la nave vi doveva scaricare il carico. 4 Dopo una ricerca trovammo i discepoli e rimanemmo lì sette giorni. Ma per mezzo dello spirito essi dissero ripetutamente a Paolo di non mettere piede a Gerusalemme. 5 E quando avemmo compiuto i giorni, usciti, ci avviammo; ma tutti, insieme alle donne e ai figli, ci condussero sin fuori della città. E inginocchiatici sulla spiaggia, pregammo 6 e ci salutammo gli uni gli altri, e noi salimmo sulla nave ma essi tornarono alle loro case. 7 Completammo quindi la navigazione e da Tiro arrivammo a Tolemaide, e salutammo i fratelli e restammo un giorno con loro. 8 Il giorno dopo partimmo e arrivammo a Cesarea, ed entrati nella casa di Filippo l'evangelizzatore, che era uno dei sette uomini, restammo con lui. 9 Quest'uomo aveva quattro figlie, vergini, che profetizzavano. 10 Ma mentre rimanevamo per parecchi giorni, un certo profeta di nome Agabo scese dalla Giudea, 11 e venne da noi e prese la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: "Così dice lo spirito santo: 'L'uomo al quale appartiene questa cintura, i giudei lo legheranno in questa maniera a Gerusalemme e lo consegneranno nelle mani di persone delle nazioni' ". 12 Or avendo udito questo, noi e quelli di quel luogo lo supplicavamo di non salire a Gerusalemme. 13 Quindi Paolo rispose: "Che fate, piangendo e indebolendomi il cuore? Siate certi che io sono pronto non solo ad esser legato ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù". 14 Poiché non si lasciava dissuadere, ci rassegnammo con le parole: "Si compia la volontà di Geova". 15 Or dopo questi giorni facemmo i preparativi per il viaggio e salivamo a Gerusalemme. 16 Ma vennero con noi anche alcuni dei discepoli di Cesarea, per condurci dall'uomo nella cui casa dovevamo essere ospitati, un certo Mnasone di Cipro, uno dei primi discepoli. 17 Essendo entrati a Gerusalemme, i fratelli ci ricevettero lietamente. 18 Ma il (giorno) seguente Paolo entrò con noi da Giacomo; ed erano presenti tutti gli anziani. 19 E li salutò e si mise a narrare nei particolari le cose che Dio aveva fatto fra le nazioni per mezzo del suo ministero. 20 Dopo avere udito questo, essi glorificavano Dio, e gli dissero: "Vedi, fratello, quante migliaia di credenti ci sono fra i giudei; e tutti sono zelanti nella Legge. 21 Ma hanno udito dire a tuo riguardo che hai insegnato a tutti i giudei fra le nazioni l'apostasia da Mosè, dicendo loro di non circoncidere i loro figli e di non camminare secondo le usanze (solenni). 22 Quindi, che c'è da fare? In ogni caso udranno che sei arrivato. 23 Perciò fa questo che ti diciamo: Abbiamo quattro uomini che hanno fatto un voto. 24 Prendi questi uomini con te e purificati cerimonialmente con loro, e fatti carico delle loro spese, affinché si facciano radere la testa. E così tutti sapranno che non c'è nulla (di vero) nelle voci che sono state loro riferite intorno a te, ma che cammini ordinatamente, osservando anche tu la Legge. 25 In quanto ai credenti delle nazioni, abbiamo comunicato, prendendo la nostra decisione, che si astengano da ciò che è sacrificato agli idoli come pure dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione". 26 Allora Paolo prese con sé gli uomini il giorno dopo e si purificò cerimonialmente con loro ed entrò nel tempio, per rendere noti i giorni che si dovevano compiere per la purificazione cerimoniale, finché si presentasse l'offerta per ciascuno di loro. 27 Or quando i sette giorni stavano quasi per terminare, i giudei dell'Asia, vedendolo nel tempio, cominciarono a sobillare tutta la folla, e gli misero le mani addosso, 28 gridando: "Uomini d'Israele, aiuto! Questo è l'uomo che insegna a tutti in ogni luogo contro il popolo e contro la Legge e contro questo luogo e, per di più, ha perfino condotto dei greci nel tempio e ha contaminato questo luogo santo". 29 Poiché precedentemente avevano visto Trofimo l'efesino in città con lui, e immaginavano che Paolo l'avesse condotto nel tempio. 30 E l'intera città fu messa in tumulto e ci fu un accorrere di popolo; e afferrarono Paolo e lo trascinarono fuori del tempio. E immediatamente le porte furono serrate. 31 E mentre cercavano di ucciderlo, giunse al comandante della coorte la notizia che tutta Gerusalemme era in confusione; 32 e prese subito soldati e ufficiali dell'esercito e corse da loro. Quando scorsero il comandante militare e i soldati, cessarono di percuotere Paolo. 33 Allora il comandante militare si avvicinò e lo prese e diede il comando di legarlo con due catene; e domandava chi fosse e che avesse fatto. 34 Ma alcuni della folla gridavano una cosa, e altri un'altra. E non potendo sapere nulla di certo a causa del tumulto, comandò di condurlo al quartiere dei soldati. 35 Ma quando giunse sulle scale, la situazione divenne tale che egli era portato dai soldati a causa della violenza della folla; 36 poiché la moltitudine del popolo seguiva, gridando: "Toglilo di mezzo!" 37 E mentre stava per essere condotto dentro il quartiere dei soldati, Paolo disse al comandante militare: "Mi è permesso dirti qualcosa?" Egli disse: "Sai parlare greco? 38 Non sei tu realmente l'egiziano che prima di questi giorni suscitò una sedizione e condusse nel deserto i quattromila uomini armati di pugnale?" 39 Quindi Paolo disse: "In realtà sono un giudeo, di Tarso di Cilicia, cittadino di una non oscura città. E ti prego, permettimi di parlare al popolo". 40 Dopo che egli ebbe dato il permesso, Paolo, stando in piedi sulle scale, fece cenno con la mano al popolo. E, fattosi un gran silenzio, parlò loro in lingua ebraica, dicendo: 22 "Uomini, fratelli e padri, udite ora la mia difesa davanti a voi". 2 (E quando udirono che parlava loro nella lingua ebraica, tanto più fecero silenzio, ed egli disse): 3 "Io sono un giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma educato in questa città ai piedi di Gamaliele, istruito secondo il rigore della Legge degli antenati, essendo zelante verso Dio come oggi lo siete tutti voi. 4 E ho perseguitato questa Via a morte, legando e consegnando alle prigioni uomini e donne, 5 come il sommo sacerdote e tutta l'assemblea degli anziani possono rendermi testimonianza. E da loro mi procurai lettere per i fratelli di Damasco e me ne andavo per condurre legati a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti. 6 "Ma mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente dal cielo una gran luce mi sfolgorò intorno, 7 e caddi a terra e udii una voce dirmi: 'Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?' 8 Io risposi: 'Chi sei, Signore?' Ed egli mi disse: 'Sono Gesù il Nazareno che tu perseguiti'. 9 Ora gli uomini che erano con me videro, in realtà, la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava. 10 Allora dissi: 'Che farò, Signore?' Il Signore mi disse: 'Alzati, va a Damasco, e là ti sarà detta ogni cosa riguardo a ciò che ti è ordinato di fare'. 11 Ma siccome non potevo vedere nulla per la gloria di quella luce, arrivai a Damasco condotto per mano da quelli che erano con me. 12 "Ora un certo Anania, uomo riverente secondo la Legge, del quale tutti i giudei che dimoravano là parlavano bene, 13 venne da me e, standomi accanto, mi disse: 'Saulo, fratello, ricupera la vista!' E io lo vidi in quella stessa ora. 14 Egli disse: 'L'Iddio dei nostri antenati ti ha scelto per farti conoscere la sua volontà e per vedere il Giusto e udire la voce della sua bocca, 15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16 E ora perché indugi? Alzati, battezzati e lava i tuoi peccati invocando il suo nome'. 17 "Ma quando fui tornato a Gerusalemme e pregavo nel tempio, caddi in estasi 18 e lo vidi mentre mi diceva: 'Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza riguardo a me'. 19 E dissi: 'Signore, essi stessi sanno bene che imprigionavo e fustigavo in una sinagoga dopo l'altra quelli che credevano in te; 20 e quando era versato il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io stavo lì e approvavo, custodendo i mantelli di quelli che lo sopprimevano'. 21 Ed egli mi disse: 'Va, perché ti manderò a nazioni lontane' ". 22 Ora lo ascoltarono fino a questa parola, e alzarono la voce, dicendo: "Togli un tal (uomo) dalla terra, poiché non è degno di vivere!" 23 E siccome gridavano e gettavano i loro mantelli e lanciavano polvere in aria, 24 il comandante militare ordinò di condurlo nel quartiere dei soldati e disse che doveva essere interrogato mediante flagellazione, per sapere pienamente per quale motivo gridavano in questo modo contro di lui. 25 Ma quando lo ebbero steso per sferzarlo, Paolo disse all'ufficiale dell'esercito che stava lì: "Vi è lecito flagellare un uomo che è romano e non è stato condannato?" 26 E l'ufficiale dell'esercito, udito questo, andò dal comandante militare e riferì, dicendo: "Che intendi fare? Quest'uomo infatti è romano". 27 Quindi il comandante militare si accostò e gli disse: "Dimmi: Sei romano?" Egli disse: "Sì". 28 Il comandante militare rispose: "Io ho acquistato questi diritti di cittadino con una grossa somma (di denaro)". Paolo disse: "Ma io (ci) sono nato". 29 Immediatamente, perciò, gli uomini che stavano per interrogarlo mediante tortura si ritirarono da lui; e il comandante militare ebbe timore, dopo avere accertato che era romano e che lo aveva legato. 30 E il giorno dopo, poiché desiderava sapere con certezza perché era accusato dai giudei, lo sciolse (dai legami) e comandò che i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio si riunissero. E fece scendere Paolo e lo pose in mezzo a loro. 23 Guardando attentamente il Sinedrio, Paolo disse: "Uomini, fratelli, fino a questo giorno mi sono comportato dinanzi a Dio con perfetta buona coscienza". 2 Allora il sommo sacerdote Anania ordinò a quelli che gli stavano accanto di colpirlo sulla bocca. 3 Quindi Paolo gli disse: "Dio colpirà te, muro imbiancato. Siedi per giudicarmi secondo la Legge e nello stesso tempo, trasgredendo la Legge, comandi che io sia colpito?" 4 Quelli che gli stavano accanto dissero: "Oltraggi il sommo sacerdote di Dio?" 5 E Paolo disse: "Fratelli, non sapevo che fosse sommo sacerdote. Poiché è scritto: 'Non devi parlare ingiuriosamente di un governante del tuo popolo' ". 6 Ora Paolo, notando che una parte erano sadducei ma l'altra farisei, gridava nel Sinedrio: "Uomini, fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei. Sono giudicato circa la speranza della risurrezione dei morti". 7 Siccome disse questo, sorse un dissenso tra i farisei e i sadducei, e la moltitudine fu divisa. 8 Poiché i sadducei dicono che non c'è né risurrezione né angelo né spirito, ma i farisei li dichiarano pubblicamente tutti. 9 E si levarono alte grida, e alcuni degli scribi del partito dei farisei si alzarono e contendevano furiosamente, dicendo: "Non troviamo nulla di male in quest'uomo; ma se gli ha parlato uno spirito o un angelo, . . .". 10 Or quando il dissenso si fece grande, il comandante militare ebbe paura che Paolo fosse da loro fatto a pezzi, e comandò che il corpo dei soldati scendesse a portarlo via di mezzo a loro per condurlo nel quartiere dei soldati. 11 Ma la notte seguente il Signore gli stette accanto e disse: "Fatti coraggio! Poiché come mi hai dato completa testimonianza a Gerusalemme sulle cose che mi riguardano, così mi devi rendere testimonianza anche a Roma". 12 Or quando si fece giorno, i giudei formarono una cospirazione e si legarono con una maledizione, dicendo che non avrebbero mangiato né bevuto finché non avessero ucciso Paolo. 13 C'erano più di quaranta uomini che avevano formato questa cospirazione con giuramento; 14 e andarono dai capi sacerdoti e dagli anziani e dissero: "Noi ci siamo solennemente legati con una maledizione a non prendere un boccone di cibo finché non abbiamo ucciso Paolo. 15 Or dunque, voi insieme al Sinedrio fate sapere al comandante militare perché deve farlo scendere da voi, come se intendeste determinare più accuratamente le cose che lo riguardano. Ma noi prima che si avvicini saremo pronti a sopprimerlo". 16 Comunque, il figlio della sorella di Paolo udì che erano in agguato, e venne ed entrò nel quartiere dei soldati e lo riferì a Paolo. 17 E Paolo chiamò a sé uno degli ufficiali dell'esercito e disse: "Conduci questo giovane dal comandante militare poiché ha qualcosa da riferirgli". 18 Perciò quest'uomo lo prese e lo condusse dal comandante militare e disse: "Il prigioniero Paolo mi ha chiamato a sé e mi ha pregato di condurti questo giovane, perché ha qualcosa da dirti". 19 Il comandante militare lo prese per la mano e, ritiratosi, domandava privatamente: "Che hai da riferirmi?" 20 Egli disse: "I giudei si sono messi d'accordo per pregarti di far scendere domani Paolo nel Sinedrio, come se intendessero sapere qualcosa di più accurato intorno a lui. 21 Non lasciarti comunque persuadere, poiché più di quaranta uomini dei loro gli tendono un agguato, e si sono legati con una maledizione a non mangiare né bere finché non lo abbiano soppresso; e ora sono pronti, aspettando da te la promessa". 22 Perciò il comandante militare lasciò andare il giovane dopo avergli ordinato: "Non palesare a nessuno di avermi fatto sapere queste cose". 23 E, chiamati a sé due ufficiali dell'esercito, disse: "Preparate duecento soldati per marciare fino a Cesarea, e settanta cavalieri e duecento lancieri, alla terza ora della notte. 24 E provvedete bestie da soma affinché vi facciano montare Paolo e lo portino sano e salvo dal governatore Felice". 25 E scrisse una lettera di questo tenore: 26 "Claudio Lisia a sua eccellenza il governatore Felice: Salute! 27 Quest'uomo era stato afferrato dai giudei e stava per essere soppresso da loro, ma venni improvvisamente con un corpo di soldati e lo liberai, perché seppi che era romano. 28 E desiderando accertare il motivo per cui lo accusavano, lo feci scendere nel loro Sinedrio. 29 Trovai che era accusato per questioni della loro Legge, ma non c'era a suo carico una sola cosa meritevole di morte o di legami. 30 Ma siccome mi è stato rivelato che si trama un complotto contro l'uomo, te lo mando subito, comandando agli accusatori di parlare contro di lui davanti a te". 31 Perciò questi soldati presero Paolo secondo i loro ordini e lo portarono di notte ad Antipatride. 32 Il giorno dopo permisero ai cavalieri di proseguire con lui, ed essi tornarono al quartiere dei soldati. 33 I (cavalieri) entrarono a Cesarea e consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono anche Paolo. 34 Così egli la lesse e domandò di quale provincia era, e si accertò che era della Cilicia. 35 "Ti ascolterò completamente", disse, "quando saranno arrivati anche i tuoi accusatori". E comandò che fosse custodito nel palazzo pretorio di Erode. 24 Cinque giorni dopo il sommo sacerdote Anania scese con alcuni anziani e un oratore pubblico, un certo Tertullo, e diedero al governatore informazioni contro Paolo. 2 Quando fu chiamato, Tertullo cominciò ad accusarlo, dicendo: "Visto che per mezzo tuo godiamo grande pace e che per tua previdenza hanno luogo riforme in questa nazione, 3 in ogni tempo e anche in ogni luogo (le) riceviamo, eccellentissimo Felice, con la più grande riconoscenza. 4 Ma per non trattenerti oltre, ti supplico di udirci brevemente nella tua benignità. 5 Poiché abbiamo trovato che quest'uomo è una peste che suscita sedizioni fra tutti i giudei in tutta la terra abitata ed è un capo della setta dei nazareni, 6 il quale ha anche cercato di profanare il tempio e che noi abbiamo afferrato. 7 - 8 Da lui potrai tu stesso, interrogandolo, accertare tutte queste cose delle quali lo accusiamo". 9 Allora anche i giudei si unirono nell'attacco, affermando che queste cose stavano così. 10 E Paolo, quando il governatore gli ebbe fatto cenno di parlare, rispose: "Sapendo bene che questa nazione ti ha avuto come giudice per molti anni, parlo prontamente in mia difesa delle cose che mi riguardano, 11 poiché sei in grado di accertare che da non più di dodici giorni sono salito a Gerusalemme per adorare; 12 e non mi hanno trovato né nel tempio a discutere con qualcuno né a causare un radunamento di turba nelle sinagoghe o per la città. 13 Né ti possono provare le cose delle quali ora mi accusano. 14 Ma ti confesso questo, che, secondo la via che essi chiamano 'setta', in questa maniera rendo sacro servizio all'Iddio dei miei antenati, poiché credo a tutte le cose esposte nella Legge e scritte nei Profeti; 15 e ho in Dio la speranza, che questi (uomini) pure nutrono, che ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti. 16 A questo riguardo, in realtà, mi esercito continuamente per avere la consapevolezza di non aver commesso nessuna offesa contro Dio e contro gli uomini. 17 E dopo parecchi anni arrivai per portare doni di misericordia alla mia nazione, e offerte. 18 Mentre ero occupato in queste cose mi trovarono purificato cerimonialmente nel tempio, ma non con una folla né con un tumulto. Ma c'erano certi giudei (del distretto) dell'Asia, 19 che dovrebbero essere presenti davanti a te e mi dovrebbero accusare se avessero qualcosa contro di me. 20 Oppure dicano gli stessi (uomini) che sono qui che male hanno trovato quando stavo davanti al Sinedrio, 21 se non riguardo a quest'unica espressione che gridai mentre stavo in mezzo a loro: 'Sono giudicato oggi dinanzi a voi circa la risurrezione dei morti!' " 22 Comunque, Felice, conoscendo molto accuratamente le cose che concernono questa Via, rimandava gli (uomini) dicendo: "Quando sarà sceso Lisia, il comandante militare, deciderò su queste cose che vi riguardano". 23 E ordinò all'ufficiale dell'esercito di custodire l'uomo e di fargli avere una certa libertà, e di non proibire a nessuno dei suoi di assisterlo. 24 Alcuni giorni dopo Felice arrivò con Drusilla sua moglie, che era giudea, e fece chiamare Paolo e lo ascoltò intorno alla credenza in Cristo Gesù. 25 Ma mentre egli parlava della giustizia e della padronanza di sé e del giudizio avvenire, Felice si spaventò e rispose: "Per il momento vattene, ma quando troverò il tempo opportuno ti farò chiamare di nuovo". 26 Nello stesso tempo, però, sperava che Paolo gli desse del denaro. Per tale motivo lo fece chiamare anche più frequentemente e conversava con lui. 27 Ma, quando furono trascorsi due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e siccome Felice desiderava guadagnare il favore dei giudei, lasciò Paolo legato. 25 Perciò Festo, entrato nel (governo della) provincia, salì tre giorni dopo da Cesarea a Gerusalemme; 2 e i capi sacerdoti e gli uomini principali dei giudei gli diedero informazioni contro Paolo. E lo supplicavano, 3 chiedendo per sé come favore contro l'(uomo) che lo facesse venire a Gerusalemme, poiché gli tendevano un'imboscata per sopprimerlo lungo la strada. 4 Comunque, Festo rispose che Paolo doveva essere custodito a Cesarea e che egli stesso sarebbe partito fra breve per andarvi. 5 "Quindi quelli che fra voi hanno autorità", egli disse, "vengano con me e lo accusino, se vi è riguardo all'uomo qualcosa fuori posto". 6 E quando ebbe trascorso fra loro non più di otto o dieci giorni, scese a Cesarea, e il giorno dopo sedette in tribunale e comandò di condurre Paolo. 7 Quando fu arrivato, i giudei che erano scesi da Gerusalemme lo circondarono, rivolgendo contro di lui molte e gravi accuse per le quali non potevano mostrare alcuna prova. 8 Ma Paolo disse in sua difesa: "Non ho commesso nessun peccato né contro la Legge dei giudei né contro il tempio né contro Cesare". 9 Festo, desiderando guadagnare il favore dei giudei, disse in risposta a Paolo: "Desideri salire a Gerusalemme ed essere giudicato là davanti a me intorno a queste cose?" 10 Ma Paolo disse: "Sto davanti al tribunale di Cesare, dove devo essere giudicato. Non ho fatto nulla di male ai giudei, come anche tu stai vedendo molto bene. 11 Se sono realmente un trasgressore e ho commesso qualcosa meritevole di morte, non ricuso di morire; se invece non esiste alcuna delle cose di cui questi (uomini) mi accusano, nessuno mi può consegnare loro per favore. Mi appello a Cesare!" 12 Allora Festo, dopo aver parlato con l'assemblea dei consiglieri, rispose: "Ti sei appellato a Cesare; a Cesare andrai". 13 Or quando furono passati alcuni giorni, il re Agrippa e Berenice arrivarono a Cesarea per fare a Festo una visita di cortesia. 14 E mentre vi trascorrevano diversi giorni, Festo espose al re le cose relative a Paolo, dicendo: "C'è un uomo lasciato prigioniero da Felice, 15 e quando ero a Gerusalemme i capi sacerdoti e gli anziani dei giudei presentarono su di lui informazioni, chiedendo un giudizio di condanna contro di lui. 16 Ma io risposi loro che non è conforme alla procedura romana consegnare alcun uomo per favore prima che l'accusato incontri faccia a faccia i suoi accusatori e abbia avuto l'opportunità di parlare in propria difesa riguardo all'accusa. 17 Perciò, essendosi essi riuniti qui, non indugiai, ma il giorno dopo sedetti in tribunale e comandai di condurre l'uomo. 18 Comparsi gli accusatori, non presentarono nessuna accusa delle cose malvage che avevo supposto di lui. 19 Avevano con lui semplicemente certe dispute riguardo alla loro propria adorazione della divinità e riguardo a un certo Gesù che era morto ma che Paolo affermava essere vivo. 20 Ed essendo perplesso sulla disputa circa queste cose, chiedevo se voleva andare a Gerusalemme ed essere giudicato là su queste cose. 21 Ma avendo Paolo fatto appello per essere riservato alla decisione di Augusto, comandai che fosse custodito finché io lo mandassi a Cesare". 22 E Agrippa (disse) a Festo: "Io stesso vorrei pure udire l'uomo". "Domani", disse, "lo udrai". 23 Perciò, il giorno dopo, Agrippa e Berenice vennero con gran pompa ed entrarono nella sala delle udienze insieme ai comandanti militari e agli uomini eminenti della città, e avendo Festo dato il comando, fu fatto entrare Paolo. 24 E Festo disse: "Re Agrippa e voi tutti che siete presenti con noi, vedete quest'uomo circa il quale tutta la moltitudine dei giudei si è rivolta a me sia a Gerusalemme che qui, gridando che non doveva più vivere. 25 Ma io ho compreso che non ha commesso nulla che meriti la morte. E avendo costui fatto appello ad Augusto, ho deciso di mandarlo. 26 Ma a suo riguardo non ho nulla di certo da scrivere al (mio) Signore. Perciò l'ho condotto davanti a voi, e specialmente davanti a te, re Agrippa, affinché, avvenuto l'interrogatorio, io abbia qualcosa da scrivere. 27 Poiché mi sembra irragionevole mandare un prigioniero e non indicare anche le accuse contro di lui". 26 Agrippa disse a Paolo: "Ti è permesso di parlare in tuo favore". Allora Paolo stese la mano e diceva in sua difesa: 2 "Riguardo a tutte le cose delle quali sono accusato dai giudei, o re Agrippa, mi considero felice di dovermi in questo giorno difendere davanti a te, 3 specialmente perché sei esperto di tutte le usanze e le controversie dei giudei. Perciò ti supplico di udirmi pazientemente. 4 "In realtà, circa la maniera di vivere fin dalla giovinezza che ho seguito dal principio fra la mia nazione e a Gerusalemme, tutti i giudei 5 che mi hanno precedentemente conosciuto dall'inizio sanno, se solo desiderano rendere testimonianza, che secondo la più rigorosa setta della nostra forma di adorazione io son vissuto da fariseo. 6 Eppure ora sono chiamato in giudizio per la speranza della promessa che fu fatta da Dio ai nostri antenati; 7 mentre le nostre dodici tribù hanno la speranza di conseguire l'adempimento di questa promessa rendendogli intensamente sacro servizio notte e giorno. Riguardo a questa speranza, o re, sono accusato dai giudei. 8 "Perché è giudicato incredibile fra voi che Dio desti i morti? 9 In quanto a me, realmente pensavo in me stesso di dover commettere molti atti di opposizione contro il nome di Gesù il Nazareno; 10 ciò che, infatti, feci a Gerusalemme, e rinchiusi in prigioni molti dei santi, avendo ricevuto autorità dai capi sacerdoti; e quando dovevano essere giustiziati, davo il mio voto contro di loro. 11 E punendoli molte volte, in tutte le sinagoghe, cercavo di costringerli a ritrattare; e siccome ero estremamente infuriato contro di loro, arrivai fino al punto di perseguitarli in città di fuori. 12 "Nel mezzo di queste cose, mentre viaggiavo verso Damasco con autorità e un mandato dei capi sacerdoti, 13 vidi a mezzogiorno sulla strada, o re, una luce oltre lo splendore del sole che dal cielo sfolgorò intorno a me e intorno a quelli che viaggiavano con me. 14 E quando fummo tutti caduti a terra udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: 'Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro continuare a ricalcitrare contro i pungoli'. 15 Ma io dissi: 'Chi sei, Signore?' E il Signore disse: 'Io sono Gesù, che tu perseguiti. 16 Tuttavia, alzati e sta in piedi. Poiché a tal fine mi sono reso visibile a te, per sceglierti come servitore e testimone sia delle cose che hai visto che delle cose che ti farò vedere riguardo a me; 17 mentre ti libero da (questo) popolo e dalle nazioni, ai quali ti mando 18 per aprire i loro occhi, per farli volgere dalle tenebre alla luce e dall'autorità di Satana a Dio, affinché ricevano il perdono dei peccati e un'eredità fra i santificati mediante la (loro) fede in me'. 19 "Perciò, o re Agrippa, non fui disubbidiente alla visione celeste, 20 ma a quelli a Damasco prima e a quelli a Gerusalemme, e in tutto il paese della Giudea e alle nazioni, portai il messaggio che dovevano pentirsi e volgersi a Dio, facendo opere degne di pentimento. 21 A motivo di queste cose i giudei mi afferrarono nel tempio e tentarono di uccidermi. 22 Comunque, siccome ho ottenuto l'aiuto che è da Dio, continuo fino a questo giorno a rendere testimonianza sia a piccoli che a grandi, ma non dicendo nulla tranne le cose che i Profeti e Mosè dichiararono dover avvenire, 23 che il Cristo doveva soffrire e, come primo a essere risuscitato dai morti, doveva proclamare la luce a questo popolo e alle nazioni". 24 Or mentre diceva queste cose in sua difesa, Festo disse ad alta voce: "Tu divieni pazzo, Paolo! Il gran sapere ti conduce alla pazzia!" 25 Ma Paolo disse: "Non divengo pazzo, eccellentissimo Festo, ma esprimo parole di verità e di sanità di mente. 26 In realtà, il re al quale parlo con libertà di parola conosce bene queste cose; poiché sono persuaso che nemmeno una di queste cose sfugge alla sua attenzione, giacché questo non è stato fatto in un angolo. 27 Credi tu, o re Agrippa, ai Profeti? Io so che tu credi". 28 Ma Agrippa disse a Paolo: "In breve tempo mi persuaderesti a divenire cristiano". 29 Allora Paolo disse: "Desidererei dinanzi a Dio che in breve tempo o in lungo tempo non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi odono divenissero tali quale sono io, a eccezione di questi legami". 30 E il re si alzò e così fecero il governatore e Berenice e gli uomini che erano seduti con loro. 31 Ma mentre si ritiravano, parlavano gli uni con gli altri, dicendo: "Quest'uomo non pratica nulla che meriti morte o legami". 32 Inoltre, Agrippa disse a Festo: "Quest'uomo poteva essere liberato se non si fosse appellato a Cesare". 27 Ora siccome fu deciso che salpassimo per l'Italia, consegnavano Paolo e certi altri detenuti a un ufficiale dell'esercito di nome Giulio della coorte di Augusto. 2 Saliti a bordo di una nave di Adramittio che stava per fare vela verso i luoghi della costa (del distretto) dell'Asia, salpammo, essendo con noi Aristarco, macedone di Tessalonica. 3 E il giorno dopo approdammo a Sidone, e Giulio trattò Paolo con benignità umana e gli permise di andare dai suoi amici e di ricevere le (loro) cure. 4 Salpati di là, navigammo al riparo di Cipro, perché i venti erano contrari; 5 e attraversammo il mare aperto della Cilicia e della Panfilia ed entrammo in porto a Mira di Licia. 6 Ma l'ufficiale dell'esercito vi trovò una nave di Alessandria che salpava per l'Italia, e ci fece salire su di essa. 7 Quindi, dopo aver navigato lentamente per parecchi giorni ed essere giunti a Cnido con difficoltà, perché il vento non ci permetteva di andare oltre, navigammo al riparo di Creta presso Salmone, 8 e costeggiandola con difficoltà giungemmo in un certo luogo chiamato Bei Porti, vicino al quale era la città di Lasea. 9 Siccome era trascorso un tempo considerevole e ora la navigazione era pericolosa perché era già passato anche il digiuno (del giorno dell'espiazione), Paolo fece una raccomandazione, 10 dicendo loro: "Uomini, vedo che la navigazione sarà con danno e grande perdita non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre anime". 11 Comunque, l'ufficiale dell'esercito prestava ascolto più al timoniere e al proprietario della nave che alle cose dette da Paolo. 12 Ora siccome il porto era scomodo per svernare, la maggioranza consigliò di salpare di là, per vedere se in qualche modo potevano svernare a Fenice, porto di Creta aperto verso nord-est e verso sud-est. 13 Inoltre, quando soffiò leggermente il vento meridionale, pensavano di avere ormai realizzato il loro proposito, e levarono l'ancora e costeggiarono Creta da vicino. 14 Dopo non molto, comunque, si scatenò su di essa un vento tempestoso chiamato Euraquilone. 15 Ed essendo la nave violentemente afferrata e non potendo tener testa al vento, (la) lasciammo andare ed eravamo portati alla deriva. 16 Quindi corremmo al riparo di una certa isoletta chiamata Cauda, ma a fatica riuscimmo a impadronirci della scialuppa (di poppa). 17 Ma dopo averla sollevata a bordo usavano i ripari per cingere la nave di sotto; e avendo timore di incagliarsi nella Sirte, calarono l'equipaggiamento e così erano portati alla deriva. 18 Ma siccome eravamo violentemente sbattuti dalla tempesta, il (giorno) seguente alleggerivano la nave; 19 e il terzo (giorno), con le loro proprie mani, gettarono l'attrezzatura della nave. 20 Or quando non erano apparsi da molti giorni né il sole né le stelle, e ci sovrastava una non piccola tempesta, era infine perduta ogni speranza di salvarci. 21 Ed essendovi stata una lunga astinenza dal cibo, Paolo, stando quindi in piedi in mezzo a loro, disse: "Uomini, certamente avreste dovuto ascoltare il mio consiglio e non salpare da Creta e sostenere questo danno e questa perdita. 22 Ma ora vi raccomando di essere di buon umore, poiché non si perderà nessun'anima fra voi, ma solo la nave. 23 Poiché questa notte mi si è presentato un angelo dell'Iddio al quale appartengo e al quale rendo sacro servizio, 24 dicendo: 'Non aver timore, Paolo. Ti devi presentare davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato gratuitamente tutti quelli che navigano con te'. 25 Perciò siate di buon umore, uomini; poiché ho fede in Dio che avverrà esattamente come mi è stato detto. 26 Comunque, dobbiamo essere gettati a riva su un'isola". 27 Ora come scese la quattordicesima notte ed eravamo sbattuti qua e là nel (mare di) Adria, a mezzanotte i marinai sospettavano di avvicinarsi a qualche terra. 28 E scandagliarono la profondità e trovarono venti braccia; e procedettero per breve distanza e di nuovo scandagliarono e trovarono quindici braccia. 29 E siccome avevano timore che fossimo gettati in qualche luogo sulle rocce, gettarono quattro ancore da poppa e si auguravano che venisse il giorno. 30 Ma quando i marinai cercavano di fuggire dalla nave e avevano messo la scialuppa in mare con il pretesto di voler calare le ancore da prua, 31 Paolo disse all'ufficiale dell'esercito e ai soldati: "Se questi uomini non rimangono nella nave, non potete essere salvati". 32 Allora i soldati tagliarono le corde della scialuppa e la lasciarono cadere. 33 Or mentre si avvicinava il giorno Paolo incoraggiava tutti senza eccezione a prendere del cibo, dicendo: "Oggi è il quattordicesimo giorno che siete in attesa e rimanete senza cibo, non prendendo nulla per voi stessi. 34 Perciò vi incoraggio a prendere del cibo, poiché questo è per la vostra salvezza; poiché non perirà un capello della testa di nessuno di voi". 35 Detto questo e preso un pane, rese grazie a Dio davanti a tutti e lo spezzò e cominciò a mangiare. 36 E tutti divennero allegri ed essi stessi prendevano del cibo. 37 Ora, tutti insieme, eravamo nella nave duecentosettantasei anime. 38 Quando si furono saziati di cibo, alleggerirono la nave gettando il grano in mare. 39 Infine, quando fu giorno, non riconoscevano il paese ma osservavano una baia con spiaggia, e su questa erano decisi, se potevano, a spingere la nave. 40 E tagliate le (gomene delle) ancore, le lasciarono cadere nel mare, sciogliendo nello stesso tempo i legami dei timoni e, dopo avere spiegato la vela maestra al vento, si diressero verso la spiaggia. 41 Imbattutisi in un banco di sabbia bagnato dal mare da entrambi i lati, fecero arenare la nave e la prua si incagliò e rimase immobile, ma la poppa era violentemente fatta a pezzi. 42 Allora i soldati presero la determinazione di uccidere i detenuti, affinché nessuno fuggisse a nuoto. 43 Ma l'ufficiale dell'esercito desiderava salvare Paolo e li trattenne dal loro proposito. E comandò a quelli che sapevano nuotare di gettarsi in mare e andare a terra per primi, 44 e agli altri di farlo, alcuni su tavole e alcuni su certe cose della nave. E così avvenne che tutti giunsero a terra sani e salvi. 28 E quando fummo in salvo, apprendemmo quindi che l'isola si chiamava Malta. 2 E le persone di lingua straniera ci mostrarono straordinaria benignità umana, poiché accesero un fuoco e ci ricevettero tutti soccorrevolmente a causa della pioggia che cadeva e a causa del freddo. 3 Ma allorché Paolo raccolse un fascio di rami e lo pose sul fuoco, una vipera ne uscì per il calore e gli si attaccò alla mano. 4 Quando quelli di lingua straniera scorsero la creatura velenosa che gli pendeva dalla mano, si dicevano gli uni gli altri: "Sicuramente quest'uomo è un assassino, e benché si sia salvato dal mare, la giustizia vendicatrice non gli ha permesso di continuare a vivere". 5 Comunque, egli scosse la creatura velenosa nel fuoco e non subì alcun danno. 6 Ma essi attendevano che si gonfiasse per l'infiammazione o che cadesse improvvisamente morto. Dopo aver aspettato a lungo e aver visto che non gli accadeva nulla di male, cambiarono pensiero e dicevano che era un dio. 7 Ora nelle vicinanze di quel luogo l'uomo principale dell'isola, di nome Publio, aveva dei campi; e ci ricevette con ospitalità e ci accolse benevolmente per tre giorni. 8 Ma accadde che il padre di Publio giaceva afflitto da febbre e dissenteria, e Paolo entrò da lui e pregò, pose le mani su di lui e lo sanò. 9 Avvenuto questo, anche gli altri dell'isola che avevano malattie venivano da lui ed erano guariti. 10 E ci onorarono anche con molti doni e, quando stavamo per salpare, ci caricarono di cose per soddisfare le nostre necessità. 11 Tre mesi dopo salpammo su una nave di Alessandria che aveva svernato nell'isola e aveva l'insegna "Figli di Zeus". 12 E approdati al porto di Siracusa, vi rimanemmo tre giorni, 13 dal qual luogo girammo e arrivammo a Reggio. E dopo un giorno si levò un vento meridionale e il secondo giorno giungemmo a Pozzuoli. 14 Qui trovammo dei fratelli e fummo supplicati di rimanere con loro sette giorni; e in questo modo venimmo verso Roma. 15 E di là i fratelli, quando udirono la notizia riguardo a noi, vennero a incontrarci fino al Mercato Appio e alle Tre Taverne e, scortili, Paolo ringraziò Dio e si fece coraggio. 16 Quando, infine, fummo entrati a Roma, fu permesso a Paolo di restare per conto suo col soldato che gli faceva la guardia. 17 Comunque, tre giorni dopo egli convocò quelli che erano gli uomini principali dei giudei. Quando si furono riuniti, diceva loro: "Uomini, fratelli, benché io non avessi fatto nulla contro il popolo o contro le usanze dei nostri antenati, sono stato da Gerusalemme consegnato come prigioniero nelle mani dei romani. 18 E questi, dopo avermi interrogato, desideravano liberarmi, poiché non c'era in me nessuna colpa (meritevole) di morte. 19 Ma continuando i giudei a opporsi, fui costretto ad appellarmi a Cesare, ma non come se avessi alcuna cosa di cui accusare la mia nazione. 20 Realmente per questo motivo ho supplicato di vedervi e parlarvi, poiché a motivo della speranza d'Israele ho intorno a me questa catena". 21 Essi gli dissero: "Noi non abbiamo ricevuto lettere riguardo a te dalla Giudea, né alcuno dei fratelli che è arrivato ha riferito o detto qualcosa di malvagio sul tuo conto. 22 Ma pensiamo sia conveniente udire da te quali siano i tuoi pensieri, poiché veramente in quanto a questa setta ci è noto che dappertutto si parla contro di essa". 23 Avendogli dunque fissato un giorno, vennero in maggior numero da lui nel suo alloggio. Ed egli spiegò loro la cosa, rendendo completa testimonianza riguardo al regno di Dio e usando con loro persuasione riguardo a Gesù mediante la legge di Mosè e i Profeti, dalla mattina fino alla sera. 24 E alcuni credevano alle cose dette; ma altri non credevano. 25 E siccome erano in disaccordo gli uni con gli altri, se ne andavano, mentre Paolo fece quest'unico commento: "Lo spirito santo parlò appropriatamente ai vostri antenati per mezzo del profeta Isaia, 26 dicendo: 'Va da questo popolo e di': "Udendo, voi udrete ma non capirete affatto; e, guardando, guarderete ma non vedrete affatto. 27 Poiché il cuore di questo popolo è divenuto ottuso, e con gli orecchi hanno udito con indifferenza, e hanno chiuso gli occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non capiscano col cuore e non si convertano e io non li sani" '. 28 Perciò vi sia noto che questo, il mezzo mediante cui Dio salva, è stato mandato alle nazioni; esse certamente l'ascolteranno". 29 - 30 E rimase due anni interi nella propria casa, che aveva affittato, e riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, 31 predicando loro il regno di Dio e insegnando le cose inerenti al Signore Gesù Cristo con la più grande libertà di parola, senza impedimento.

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Romani

1 Paolo, schiavo di Gesù Cristo e chiamato ad essere apostolo, separato per la buona notizia di Dio, 2 che egli aveva promesso anteriormente nelle sacre Scritture per mezzo dei suoi profeti, 3 riguardo al Figlio suo, che secondo la carne sorse dal seme di Davide, 4 ma secondo lo spirito di santità fu dichiarato con potenza Figlio di Dio per mezzo della risurrezione dai morti - sì, Gesù Cristo nostro Signore, 5 per mezzo del quale abbiamo ricevuto immeritata benignità e apostolato affinché ci sia ubbidienza di fede riguardo al suo nome fra tutte le nazioni, 6 fra le quali siete anche voi, chiamati ad appartenere a Gesù Cristo - 7 a tutti quelli che sono a Roma come diletti di Dio, chiamati ad essere santi: Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 8 Prima di tutto, rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla in tutto il mondo. 9 Poiché Dio, al quale rendo sacro servizio col mio spirito riguardo alla buona notizia del Figlio suo, mi è testimone di come incessantemente faccio sempre menzione di voi nelle mie preghiere, 10 implorando che ora, se in qualche modo è possibile, io sia infine reso prospero nella volontà di Dio in modo da venire da voi. 11 Poiché desidero ardentemente vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale affinché siate resi fermi; 12 o, piuttosto, perché ci sia fra voi uno scambio d'incoraggiamento, da parte di ciascuno mediante la fede dell'altro, sia vostra che mia. 13 Ma non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto di venire da voi - ma finora ne sono stato impedito - affinché acquisti qualche frutto anche fra voi come fra il resto delle nazioni. 14 Io sono debitore ai greci e ai barbari, ai saggi e agli insensati: 15 quindi, da parte mia, ho premura di dichiarare la buona notizia anche a voi che siete a Roma. 16 Poiché non mi vergogno della buona notizia; essa è, infatti, potenza di Dio per la salvezza di ognuno che ha fede, del giudeo prima e anche del greco; 17 poiché in essa è rivelata la giustizia di Dio a motivo della fede e in vista della fede, come è scritto: "Ma il giusto vivrà per fede". 18 Poiché l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che reprimono la verità in modo ingiusto, 19 poiché quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo ha reso loro manifesto. 20 Poiché le sue invisibili (qualità), perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili; 21 perché, sebbene abbiano conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio né lo hanno ringraziato, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché asseriscano di essere saggi, sono divenuti stolti 23 e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in qualcosa di simile all'immagine dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di cose striscianti. 24 Perciò Dio, secondo i desideri dei loro cuori, li ha abbandonati ad impurità, affinché i loro corpi siano disonorati fra loro, 25 essi, che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò, il quale è benedetto per sempre. Amen. 26 Per questo Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; 27 e similmente anche i maschi hanno lasciato l'uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore. 28 E siccome non hanno approvato di ritenere Dio nell'accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, affinché facciano le cose sconvenienti, 29 essendo essi pieni di ogni ingiustizia, malvagità, concupiscenza, malizia, essendo pieni d'invidia, assassinio, contesa, inganno, malignità, essendo sussurratori, 30 maldicenti, odiatori di Dio, insolenti, superbi, millantatori, inventori di cose dannose, disubbidienti ai genitori, 31 senza intendimento, falsi negli accordi, senza affezione naturale, spietati. 32 Benché questi conoscano molto bene il giusto decreto di Dio, che quelli che praticano tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano quelli che le praticano. 2 Perciò sei inescusabile, o uomo, chiunque tu sia, se giudichi; poiché nella cosa in cui giudichi un altro, condanni te stesso, in quanto tu che giudichi pratichi le stesse cose. 2 Ora sappiamo che il giudizio di Dio, secondo verità, è contro quelli che praticano tali cose. 3 Ma hai tu questa idea, o uomo, mentre giudichi quelli che praticano tali cose e tu pure le fai, che sfuggirai al giudizio di Dio? 4 O disprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua sopportazione e della sua longanimità, perché non sai che la benevola (qualità) di Dio cerca di condurti al pentimento? 5 Ma secondo la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli per te stesso ira nel giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio. 6 Ed egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 vita eterna a quelli che cercano gloria e onore e incorruttibilità mediante la perseveranza nell'opera buona; 8 comunque, per quelli che sono contenziosi e disubbidiscono alla verità ma ubbidiscono all'ingiustizia ci saranno ira e indignazione, 9 tribolazione e angustia, sull'anima di ogni uomo che opera ciò che è dannoso, del giudeo prima e anche del greco; 10 ma gloria e onore e pace a ognuno che opera ciò che è bene, al giudeo prima e anche al greco. 11 Poiché presso Dio non c'è parzialità. 12 Per esempio, tutti quelli che hanno peccato senza legge periranno anche senza legge; ma tutti quelli che hanno peccato sotto la legge saranno giudicati mediante la legge. 13 Poiché non gli uditori della legge sono giusti dinanzi a Dio, ma gli operatori della legge saranno dichiarati giusti. 14 Poiché tutte le volte che quelli delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, questi, benché non abbiano legge, sono legge a se stessi. 15 Essi sono i medesimi che dimostrano come la sostanza della legge sia scritta nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati oppure scusati. 16 Questo avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà per mezzo di Cristo Gesù le cose segrete del genere umano, secondo la buona notizia che io dichiaro. 17 Se, ora, tu sei giudeo di nome e ti riposi sulla legge e provi orgoglio in Dio, 18 e conosci la sua volontà e approvi le cose eccellenti perché sei istruito oralmente nella Legge; 19 e sei persuaso di essere guida dei ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, 20 correttore degli irragionevoli, maestro dei bambini, e hai nella Legge l'ossatura della conoscenza e della verità, 21 tu, dunque, che insegni a qualcun altro, non insegni a te stesso? Tu, che predichi di "non rubare", rubi? 22 Tu, che dici di "non commettere adulterio", commetti adulterio? Tu, che esprimi abominio verso gli idoli, derubi i templi? 23 Tu, che sei orgoglioso della legge, mediante la tua trasgressione della Legge disonori Dio? 24 Poiché "il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra le nazioni", come è scritto. 25 La circoncisione è infatti di beneficio solo se pratichi la legge; ma se sei trasgressore della legge, la tua circoncisione è divenuta incirconcisione. 26 Se, perciò, un incirconciso osserva le giuste esigenze della Legge, la sua incirconcisione sarà considerata circoncisione, non è vero? 27 E l'incirconciso che è tale per natura, compiendo la Legge, giudicherà te che col codice scritto e con la circoncisione sei trasgressore della legge. 28 Poiché non è giudeo colui che lo è di fuori, né è circoncisione quella che è di fuori nella carne. 29 Ma è giudeo colui che lo è di dentro, e la (sua) circoncisione è quella del cuore mediante lo spirito, e non mediante un codice scritto. La lode di (una) tale (persona) viene non dagli uomini, ma da Dio. 3 Qual è dunque la superiorità del giudeo, o qual è il beneficio della circoncisione? 2 Grande in ogni modo. Prima di tutto, perché a loro furono affidati i sacri oracoli di Dio. 3 Che dunque? Se alcuni non hanno espresso fede, renderà forse la loro mancanza di fede senza efficacia la fedeltà di Dio? 4 Non sia mai! Ma sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo, come è scritto: "Affinché tu sia provato giusto nelle tue parole e vinca quando sei giudicato". 5 Comunque, se la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Dio non è ingiusto quando sfoga la sua ira, vero? (Parlo da uomo). 6 Non sia mai! Altrimenti, come Dio giudicherà il mondo? 7 Ma se a motivo della mia menzogna la verità di Dio è stata resa più eminente alla sua gloria, perché sono io ancora giudicato come peccatore? 8 E (perché) non (dire), come siamo falsamente accusati e come alcuni asseriscono che diciamo: "Facciamo il male affinché venga il bene"? Il giudizio contro quegli (uomini) è in armonia con la giustizia. 9 Che dunque? Siamo noi in una posizione migliore? Niente affatto! Poiché abbiamo già fatto l'accusa che sia giudei che greci sono tutti sotto il peccato; 10 come è scritto: "Non c'è un (uomo) giusto, nemmeno uno; 11 non c'è chi abbia perspicacia, non c'è chi cerchi Dio. 12 Tutti (gli uomini) si sono sviati, tutti insieme son divenuti indegni; non ce n'è uno che operi benignità, non ce n'è nemmeno uno". 13 "La loro gola è un sepolcro aperto, hanno usato l'inganno con le loro lingue". "Veleno di aspidi è dietro le loro labbra". 14 "E la loro bocca è piena di maledizione e di amara espressione". 15 "I loro piedi sono veloci a spargere sangue". 16 "Rovina e miseria sono nelle loro vie, 17 e non hanno conosciuto la via della pace". 18 "Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi". 19 Ora sappiamo che tutte le cose che la Legge dice le dice a quelli che sono sotto la Legge, affinché ogni bocca sia chiusa e tutto il mondo sia soggetto a Dio per la punizione. 20 Perciò mediante le opere della legge nessuna carne sarà dichiarata giusta dinanzi a lui, perché mediante la legge si ha l'accurata conoscenza del peccato. 21 Ma ora indipendentemente dalla legge la giustizia di Dio è stata resa manifesta, come rendono testimonianza la Legge e i Profeti; 22 sì, la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che hanno fede. Poiché non c'è distinzione. 23 Poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ed è come gratuito dono che son dichiarati giusti per sua immeritata benignità tramite la liberazione mediante il riscatto (pagato) da Cristo Gesù. 25 Dio lo ha stabilito come offerta per la propiziazione mediante la fede nel suo sangue. Questo avvenne per dimostrare la sua propria giustizia, perché perdonava i peccati commessi nel passato, mentre Dio esercitava sopportazione; 26 per dimostrare la sua propria giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto anche quando dichiara giusto l'uomo che ha fede in Gesù. 27 Dov'è, dunque, il vanto? È escluso. Mediante quale legge? Quella delle opere? No, in realtà, ma mediante la legge della fede. 28 Poiché riteniamo che l'uomo è dichiarato giusto per fede, indipendentemente dalle opere della legge. 29 O è egli l'Iddio dei soli giudei? Non lo è anche della gente delle nazioni? Sì, anche della gente delle nazioni, 30 se Dio è veramente uno, che dichiarerà giuste le persone circoncise come risultato della fede e le persone incirconcise per mezzo della loro fede. 31 Aboliamo dunque la legge per mezzo della nostra fede? Non sia mai! Al contrario, noi stabiliamo la legge. 4 Stando così le cose, che diremo di Abraamo nostro antenato secondo la carne? 2 Se, per esempio, Abraamo fosse dichiarato giusto come risultato delle opere, avrebbe motivo di vantarsi; ma non presso Dio. 3 Poiché cosa dice la scrittura? "Abraamo esercitò fede in Geova e gli fu attribuito a giustizia". 4 Ora a chi lavora la paga non è attribuita come immeritata benignità, ma come debito. 5 D'altra parte, all'uomo che non lavora ma ripone fede in colui che dichiara giusto l'empio, la sua fede (gli) è attribuita a giustizia. 6 Come anche Davide parla della felicità dell'uomo al quale Dio attribuisce giustizia indipendentemente dalle opere: 7 "Felici quelli le cui opere illegali sono state perdonate e i cui peccati sono stati coperti; 8 felice l'uomo al quale Geova non attribuisce peccato". 9 Viene dunque questa felicità sui circoncisi o anche sugli incirconcisi? Giacché diciamo: "Ad Abraamo la fede fu attribuita a giustizia". 10 In quali circostanze, quindi, fu attribuita? Quando era nella circoncisione o nell'incirconcisione? Non nella circoncisione, ma nell'incirconcisione. 11 Ed egli ricevette un segno, cioè la circoncisione, come suggello della giustizia mediante la fede che aveva mentre era nel suo stato incirconciso, perché fosse il padre di tutti quelli che hanno fede mentre sono nell'incirconcisione, affinché sia loro attribuita la giustizia; 12 e il padre della progenie circoncisa, non solo di quelli che aderiscono alla circoncisione, ma anche di quelli che camminano ordinatamente nelle orme di quella fede che il nostro padre Abraamo ebbe mentre era nello stato incirconciso. 13 Poiché non per mezzo della legge Abraamo o il suo seme ebbe la promessa che sarebbe stato erede di un mondo, ma per mezzo della giustizia mediante la fede. 14 Poiché se sono eredi quelli che aderiscono alla legge, la fede è stata resa inutile e la promessa è stata abolita. 15 In realtà la Legge produce ira, ma dove non c'è legge, non c'è neppure trasgressione. 16 Per questo motivo fu come risultato della fede, perché fosse secondo l'immeritata benignità, affinché la promessa fosse assicurata a tutto il suo seme, non solo a quello che aderisce alla Legge, ma anche a quello che aderisce alla fede di Abraamo. (Egli è il padre di tutti noi, 17 come è scritto: "Ti ho costituito padre di molte nazioni"). Questo avvenne dinanzi a Colui nel quale ebbe fede, Dio, che fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero. 18 Benché al di là della speranza, basandosi tuttavia sulla speranza ebbe fede che sarebbe divenuto il padre di molte nazioni, secondo ciò che era stato detto: "Così sarà il tuo seme". 19 E, benché non si indebolisse nella fede, considerò il proprio corpo, ora già ammortito, avendo circa cent'anni, e l'ammortimento del seno di Sara. 20 Ma a motivo della promessa di Dio non vacillò per mancanza di fede, bensì divenne potente mediante la sua fede, dando gloria a Dio 21 ed essendo pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche in grado di fare. 22 Quindi "gli fu attribuito a giustizia". 23 Che 'gli fosse attribuita' fu scritto, comunque, non solo per lui, 24 ma anche per noi ai quali è destinata ad essere attribuita, perché crediamo in colui che destò il nostro Signore Gesù dai morti. 25 Egli fu consegnato per i nostri falli e fu destato per dichiararci giusti. 5 Perciò, ora che siamo stati dichiarati giusti come risultato della fede, godiamo la pace con Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, 2 per mezzo del quale abbiamo anche ottenuto il nostro accesso per fede in questa immeritata benignità nella quale ora stiamo; ed esultiamo, basandoci sulla speranza della gloria di Dio. 3 E non solo questo, ma esultiamo mentre siamo nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce perseveranza; 4 la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, 5 e la speranza non conduce alla delusione; perché l'amore di Dio è stato versato nei nostri cuori mediante lo spirito santo, che ci è stato dato. 6 Poiché, in realtà, Cristo, mentre eravamo ancora deboli, morì per uomini empi al tempo fissato. 7 Poiché difficilmente qualcuno morirà per un (uomo) giusto; in realtà, per un (uomo) buono forse qualcuno osa anche morire. 8 Ma Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi. 9 Tanto più, quindi, giacché ora siamo stati dichiarati giusti mediante il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. 10 Poiché se, quando eravamo nemici, fummo riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto di più, ora che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 11 E non solo questo, ma esultiamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale abbiamo ora ricevuto la riconciliazione. 12 Ecco perché, come per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato . . . 13 Poiché fino alla Legge il peccato era nel mondo, ma il peccato non è attribuito a nessuno quando non c'è legge. 14 Tuttavia, la morte regnò da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, che è un tipo di colui che doveva venire. 15 Ma non è del dono come fu del fallo. Poiché se per il fallo di un solo uomo molti sono morti, molto di più l'immeritata benignità di Dio e il gratuito dono con l'immeritata benignità del solo uomo Gesù Cristo sono abbondati a molti. 16 E non è del gratuito dono come del modo in cui le cose accaddero per mezzo del solo (uomo) che peccò. Poiché il giudizio portò da un solo fallo alla condanna, ma il dono portò da molti falli a una dichiarazione di giustizia. 17 Poiché se per il fallo di un solo (uomo) la morte ha regnato per mezzo di quel solo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza dell'immeritata benignità e del gratuito dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di uno solo, Gesù Cristo. 18 Così, dunque, come per mezzo di un solo fallo risultò a uomini di ogni sorta la condanna, similmente anche per mezzo di un solo atto di giustificazione è risultato a uomini di ogni sorta che sono dichiarati giusti per la vita. 19 Poiché come per mezzo della disubbidienza di un solo uomo molti furono costituiti peccatori, similmente anche per mezzo dell'ubbidienza di uno solo molti saranno costituiti giusti. 20 Ora la Legge sopraggiunse perché abbondasse il fallo. Ma dove abbondò il peccato, abbondò ancora di più l'immeritata benignità. 21 A qual fine? Affinché, come il peccato regnò con la morte, similmente anche l'immeritata benignità regnasse per mezzo della giustizia in vista della vita eterna per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. 6 Quindi, che diremo? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi l'immeritata benignità? 2 Non sia mai! Visto che morimmo riguardo al peccato, come continueremo a vivere ancora in esso? 3 O non sapete che tutti noi che fummo battezzati in Cristo Gesù fummo battezzati nella sua morte? 4 Perciò fummo sepolti con lui per mezzo del nostro battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo fu destato dai morti per mezzo della gloria del Padre, anche noi camminassimo similmente in novità di vita. 5 Poiché se siamo stati uniti a lui nella somiglianza della sua morte, certamente saremo anche (uniti a lui nella somiglianza) della sua risurrezione; 6 poiché sappiamo che la nostra vecchia personalità fu messa al palo con (lui), affinché il nostro corpo peccaminoso fosse reso inattivo, perché non continuassimo più ad essere schiavi del peccato. 7 Poiché colui che è morto è stato assolto dal (suo) peccato. 8 Inoltre, se siamo morti con Cristo, crediamo che pure vivremo con lui. 9 Poiché sappiamo che Cristo, ora che è stato destato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più. 10 Poiché (la morte) che egli subì, la subì riguardo al peccato una volta per sempre; ma (la vita) che egli vive, la vive riguardo a Dio. 11 Similmente anche voi: fate conto di essere in realtà morti riguardo al peccato, ma viventi riguardo a Dio mediante Cristo Gesù. 12 Perciò non lasciate che il peccato continui a regnare nel vostro corpo mortale per ubbidire ai suoi desideri. 13 Né continuate a presentare le vostre membra al peccato come armi d'ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio come viventi dai morti, e le vostre membra a Dio come armi di giustizia. 14 Poiché il peccato non vi deve signoreggiare, visto che non siete sotto la legge ma sotto l'immeritata benignità. 15 Che dunque? Commetteremo peccato perché non siamo sotto la legge ma sotto l'immeritata benignità? Non sia mai! 16 Non sapete che, se continuate a presentarvi a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete suoi schiavi perché gli ubbidite, sia del peccato in vista della morte che dell'ubbidienza in vista della giustizia? 17 Ma grazie a Dio che eravate schiavi del peccato e siete divenuti ubbidienti di cuore a quella forma d'insegnamento alla quale siete stati affidati. 18 Sì, essendo stati resi liberi dal peccato, siete divenuti schiavi della giustizia. 19 Parlo in termini umani a causa della debolezza della vostra carne: poiché come avete presentato le vostre membra schiave all'impurità e all'illegalità in vista dell'illegalità, così ora presentate le vostre membra schiave alla giustizia in vista della santità. 20 Poiché quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi in quanto alla giustizia. 21 Qual era, dunque, il frutto che avevate in quel tempo? Cose delle quali ora vi vergognate. Poiché la fine di quelle cose è la morte. 22 Comunque, ora, siccome siete stati resi liberi dal peccato, ma siete divenuti schiavi di Dio, avete il vostro frutto nella via della santità, e il fine la vita eterna. 23 Poiché il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore. 7 Può darsi che non sappiate, fratelli (poiché parlo a quelli che conoscono la legge), che la Legge signoreggia l'uomo finché vive? 2 Per esempio, la donna sposata è legata dalla legge al proprio marito mentre egli vive; ma se il marito muore, è esonerata dalla legge del marito. 3 E mentre il marito vive, essa sarebbe dunque chiamata adultera se divenisse di un altro uomo. Ma se il marito muore, è libera dalla sua legge, così che non è adultera se diviene di un altro uomo. 4 Così, fratelli miei, anche voi foste resi morti alla Legge per mezzo del corpo del Cristo, per divenire di un altro, di colui che fu destato dai morti, affinché portassimo frutto a Dio. 5 Poiché quando eravamo in armonia con la carne, le passioni peccaminose eccitate dalla Legge operavano nelle nostre membra affinché portassimo frutto per la morte. 6 Ma ora siamo stati esonerati dalla Legge, perché siamo morti a ciò da cui eravamo detenuti, così che siamo schiavi in un nuovo senso secondo lo spirito, e non nel vecchio senso secondo il codice scritto. 7 Che diremo dunque? È la Legge peccato? Così non sia! Realmente io non avrei conosciuto il peccato se non fosse stato per la Legge; e, per esempio, non avrei conosciuto la concupiscenza se la Legge non avesse detto: "Non devi concupire". 8 Ma il peccato, prendendo occasione dal comandamento, operò in me ogni sorta di concupiscenza, poiché senza la legge il peccato era morto. 9 Infatti, io fui una volta vivente senza la legge; ma quando arrivò il comandamento, il peccato venne di nuovo in vita, e io morii. 10 E il comandamento che era per la vita, questo trovai essere per la morte. 11 Poiché il peccato, prendendo occasione dal comandamento, mi sedusse e per mezzo d'esso mi uccise. 12 Così che, da parte sua, la Legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono. 13 Ciò che è buono mi è dunque divenuto morte? Non sia mai! Ma il peccato sì, affinché si mostrasse come peccato, operante in me la morte per mezzo di ciò che è buono; affinché il peccato divenisse assai più peccaminoso per mezzo del comandamento. 14 Poiché sappiamo che la Legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto sotto il peccato. 15 Poiché ciò che opero non lo conosco. Poiché ciò che desidero, questo non pratico; ma ciò che odio è quel che faccio. 16 Comunque, se ciò che non desidero è quello che faccio, convengo che la Legge è eccellente. 17 Ma ora non sono più io a operarlo, ma il peccato che risiede in me. 18 Poiché so che in me, cioè nella mia carne, non dimora niente di buono; poiché in me è presente la capacità di desiderare, ma la capacità di operare ciò che è eccellente non è (presente). 19 Poiché il bene che desidero non lo faccio, ma il male che non desidero è ciò che pratico. 20 Se, ora, ciò che non desidero è ciò che faccio, chi lo opera non sono più io, ma il peccato che dimora in me. 21 Trovo dunque nel mio caso questa legge: che quando desidero fare ciò che è giusto, ciò che è male è presente in me. 22 Realmente mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo che sono interiormente, 23 ma vedo nelle mie membra un'altra legge che combatte contro la legge della mia mente e mi conduce prigioniero alla legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Misero uomo che sono! Chi mi libererà dal corpo che subisce questa morte? 25 Grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Così, dunque, con la (mia) mente io stesso sono schiavo della legge di Dio, ma con la (mia) carne della legge del peccato. 8 Perciò quelli che sono uniti a Cristo Gesù non hanno nessuna condanna. 2 Poiché la legge di quello spirito che dà vita unitamente a Cristo Gesù ti ha reso libero dalla legge del peccato e della morte. 3 Poiché, essendovi un'impossibilità da parte della Legge, in quanto era debole a causa della carne, Dio, mandando il suo proprio Figlio nella somiglianza della carne peccaminosa e riguardo al peccato, condannò il peccato nella carne, 4 affinché la giusta esigenza della Legge si adempisse in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo spirito. 5 Poiché quelli che sono secondo la carne rivolgono la loro mente alle cose della carne, ma quelli che sono secondo lo spirito alle cose dello spirito. 6 Poiché rivolgere la mente alla carne significa morte, ma rivolgere la mente allo spirito significa vita e pace; 7 perché rivolgere la mente alla carne significa inimicizia con Dio, poiché non è sottoposta alla legge di Dio, né, infatti, può esserlo. 8 Quindi quelli che sono in armonia con la carne non possono piacere a Dio. 9 Comunque, voi non siete in armonia con la carne, ma con lo spirito, se lo spirito di Dio dimora veramente in voi. Ma se uno non ha lo spirito di Cristo, questi non appartiene a lui. 10 Ma se Cristo è unito a voi, il corpo in realtà è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustizia. 11 Se, ora, lo spirito di colui che destò Gesù dai morti dimora in voi, colui che destò Cristo Gesù dai morti renderà viventi anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo spirito che risiede in voi. 12 Così, dunque, fratelli, abbiamo l'obbligo non verso la carne di vivere secondo la carne; 13 poiché se voi vivete secondo la carne siete sicuri di morire; ma se mettete a morte le pratiche del corpo mediante lo spirito, vivrete. 14 Poiché tutti quelli che sono condotti dallo spirito di Dio, questi sono figli di Dio. 15 Poiché voi non avete ricevuto uno spirito di schiavitù che causi di nuovo timore, ma avete ricevuto uno spirito di adozione come figli, mediante il quale spirito gridiamo: "Abba, Padre!" 16 Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati. 18 Quindi ritengo che le sofferenze del tempo presente non sono di alcuna importanza in paragone con la gloria che sarà rivelata in noi. 19 Poiché l'ansiosa aspettazione della creazione attende la rivelazione dei figli di Dio. 20 Poiché la creazione fu sottoposta alla futilità, non di propria volontà, ma per mezzo di colui che la sottopose, in base alla speranza 21 che la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio. 22 Poiché sappiamo che tutta la creazione continua a gemere insieme e ad essere in pena insieme fino ad ora. 23 Non solo questo, ma anche noi stessi che abbiamo le primizie, cioè lo spirito, sì, noi stessi gemiamo in noi medesimi, mentre aspettiamo ansiosamente l'adozione come figli, la liberazione dal nostro corpo mediante riscatto. 24 Poiché siamo stati salvati in (questa) speranza; ma la speranza che si vede non è speranza, poiché quando un uomo vede una cosa, la spera egli? 25 Ma se speriamo in ciò che non vediamo, continuiamo ad aspettarlo con perseveranza. 26 In maniera simile anche lo spirito viene in aiuto della nostra debolezza; poiché non sappiamo per che cosa dobbiamo pregare secondo il bisogno, ma lo spirito stesso intercede per noi con gemiti inespressi. 27 Ma colui che scruta i cuori sa qual è l'intenzione dello spirito, perché intercede in armonia con Dio per i santi. 28 Ora sappiamo che Dio fa cooperare tutte le sue opere per il bene di quelli che amano Dio, quelli che sono chiamati secondo il suo proposito; 29 poiché quelli ai quali diede il suo primo riconoscimento ha anche preordinato ad essere modellati secondo l'immagine del Figlio suo, affinché sia il primogenito tra molti fratelli. 30 Inoltre, quelli che ha preordinati sono quelli che ha anche chiamati; e quelli che ha chiamati sono quelli che ha anche dichiarati giusti. Infine quelli che ha dichiarati giusti sono quelli che ha anche glorificati. 31 Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Colui che non risparmiò nemmeno il proprio Figlio, ma lo consegnò per tutti noi, perché non ci darà con lui benignamente anche tutte le altre cose? 33 Chi presenterà accusa contro gli eletti di Dio? Dio è Colui che (li) dichiara giusti. 34 Chi è che condannerà? Cristo Gesù è colui che morì, sì, anzi, colui che fu destato dai morti, che è alla destra di Dio, che pure intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall'amore del Cristo? Tribolazione o angustia o persecuzione o fame o nudità o pericolo o spada? 36 Come è scritto: "Per amor tuo siamo messi a morte tutto il giorno, siamo stati considerati come pecore da scannare". 37 Al contrario, in tutte queste cose siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati. 38 Poiché sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze 39 né altezza né profondità né alcun'altra creazione potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore. 9 Dico la verità in Cristo; non mento, giacché la mia coscienza rende testimonianza con me nello spirito santo, 2 che ho in cuore grande dolore e incessante pena. 3 Poiché potrei desiderar di essere io stesso separato dal Cristo come il maledetto a favore dei miei fratelli, dei miei parenti secondo la carne, 4 che, come tali, sono israeliti, ai quali appartengono l'adozione come figli e la gloria e i patti e l'emanazione della Legge e il sacro servizio e le promesse; 5 ai quali appartengono gli antenati e dai quali (sorse) il Cristo secondo la carne: Dio, che è sopra tutti, (sia) benedetto per sempre. Amen. 6 Comunque, non è come se la parola di Dio fosse venuta meno. Poiché non tutti quelli che (sorgono) da Israele sono realmente "Israele". 7 Né perché sono seme di Abraamo sono tutti figli, ma: "Quello che sarà chiamato 'tuo seme' verrà da Isacco". 8 Cioè i figli della carne non sono realmente i figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come seme. 9 Poiché la parola della promessa fu la seguente: "In questo tempo verrò e Sara avrà un figlio". 10 E non solo in questo caso, ma anche quando Rebecca concepì i gemelli da un solo (uomo), Isacco nostro antenato: 11 poiché quando non erano ancora nati né avevano praticato alcuna cosa buona o vile, affinché il proposito di Dio riguardo all'elezione continuasse a dipendere non dalle opere, ma da Colui che chiama, 12 le fu detto: "Il maggiore sarà schiavo del minore". 13 Come è scritto: "Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù". 14 Che diremo, dunque? C'è ingiustizia in Dio? Non sia mai! 15 Poiché egli dice a Mosè: "Avrò misericordia di chi avrò misericordia e mostrerò compassione a chi mostrerò compassione". 16 Così, dunque, non dipende da chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha misericordia. 17 Poiché la Scrittura dice a Faraone: "Proprio per questo ti ho lasciato rimanere, affinché riguardo a te io mostri la mia potenza e perché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra". 18 Così, dunque, egli mostra misericordia a chi desidera, ma lascia divenire ostinato chi desidera. 19 Perciò mi direte: "Perché trova egli ancora da ridire? Poiché chi ha resistito alla sua espressa volontà?" 20 O uomo, chi sei veramente tu da replicare dunque a Dio? Dirà la cosa modellata a colui che l'ha modellata: "Perché mi hai fatto così?" 21 Che cosa? Non ha il vasaio autorità sull'argilla, da fare dalla stessa massa un vaso per uso onorevole, un altro per uso disonorevole? 22 Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d'ira resi adatti alla distruzione, 23 affinché facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che egli preparò in anticipo per la gloria, 24 cioè noi, che ha chiamato non solo di fra i giudei ma anche di fra le nazioni, (che dire)? 25 Come dice anche in Osea: "Quelli che non sono mio popolo chiamerò 'mio popolo', e colei che non era diletta, 'diletta'; 26 e nel luogo in cui fu detto loro: 'Voi non siete mio popolo', là saranno chiamati 'figli dell'Iddio vivente' ". 27 Inoltre, Isaia grida riguardo a Israele: "Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, è il rimanente che sarà salvato. 28 Poiché Geova farà una resa dei conti sulla terra, portandola a termine e abbreviandola". 29 E come Isaia aveva detto precedentemente: "Se Geova degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo divenuti come Sodoma, e saremmo stati resi come Gomorra". 30 Che diremo dunque? Che persone delle nazioni, benché non perseguissero la giustizia, hanno conseguito la giustizia, la giustizia che risulta dalla fede; 31 ma Israele, benché perseguisse una legge di giustizia, non ha raggiunto la legge. 32 Per quale ragione? Perché la perseguiva non mediante la fede, ma come mediante le opere. Essi hanno inciampato nella "pietra d'inciampo", 33 come è scritto: "Ecco, io pongo in Sion una pietra d'inciampo e un masso di roccia d'offesa, ma chi ripone fede in esso non proverà delusione". 10 Fratelli, la buona volontà del mio cuore e la mia supplicazione a Dio per loro sono, in realtà, per la loro salvezza. 2 Poiché rendo loro testimonianza che hanno zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza; 3 poiché, siccome non conoscevano la giustizia di Dio ma cercavano di stabilire la propria, non si sono sottoposti alla giustizia di Dio. 4 Poiché Cristo è il fine della Legge, affinché chiunque esercita fede abbia giustizia. 5 Poiché Mosè scrive che l'uomo che ha osservato la giustizia della Legge vivrà per essa. 6 Ma la giustizia risultante dalla fede parla in questa maniera: "Non dire nel tuo cuore: 'Chi ascenderà in cielo?' cioè per farne scendere Cristo; 7 o: 'Chi scenderà nell'abisso?' cioè per far salire Cristo dai morti". 8 Ma che cosa dice? "La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore"; cioè la "parola" della fede, che noi predichiamo. 9 Poiché se pubblicamente dichiari quella 'parola della tua bocca', che Gesù è Signore, ed eserciti fede nel tuo cuore che Dio lo ha destato dai morti, sarai salvato. 10 Poiché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza. 11 Poiché la Scrittura dice: "Chiunque ripone fede in lui non sarà deluso". 12 Poiché non c'è distinzione fra giudeo e greco, poiché sopra tutti è lo stesso Signore, che è ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Poiché "chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato". 14 Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? 15 Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati? Come è scritto: "Come sono piacevoli i piedi di quelli che dichiarano la buona notizia di cose buone!" 16 Tuttavia, non tutti hanno ubbidito alla buona notizia. Poiché Isaia dice: "Geova, chi ha riposto fede in ciò che ha udito da noi?" 17 Quindi la fede segue ciò che si ode. A sua volta ciò che si ode viene dalla parola intorno a Cristo. 18 Tuttavia chiedo: Essi non hanno mancato di udire, vero? Anzi, in realtà, "il loro suono è uscito per tutta la terra, e le loro espressioni fino alle estremità della terra abitata". 19 Tuttavia chiedo: Israele non ha mancato di conoscere, vero? Per primo Mosè dice: "Vi inciterò a gelosia per mezzo di quella che non è una nazione; vi inciterò a violenta ira per mezzo di una nazione stupida". 20 Ma Isaia si fa molto ardito e dice: "Fui trovato da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me". 21 Ma in quanto a Israele dice: "Tutto il giorno ho steso le mie mani verso un popolo che è disubbidiente e contraddice". 11 Quindi chiedo: Dio non ha rigettato il suo popolo, vi pare? Non sia mai! Poiché anch'io sono israelita, del seme d'Abraamo, della tribù di Beniamino. 2 Dio non ha rigettato il suo popolo, che prima riconobbe. Infatti, non sapete ciò che la Scrittura dice riguardo a Elia, quando egli supplica Dio contro Israele? 3 "Geova, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno abbattuto i tuoi altari, e io solo sono rimasto, e cercano la mia anima". 4 Ma che gli dice la dichiarazione divina? "Ho lasciato rimanere per me settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio a Baal". 5 In questo modo, perciò, anche al tempo presente si è trovato un rimanente secondo l'elezione dovuta all'immeritata benignità. 6 Ora se è per immeritata benignità, non è più dovuto alle opere; altrimenti, l'immeritata benignità non è più immeritata benignità. 7 Che dunque? Ciò che Israele cerca ardentemente non l'ha ottenuto, ma gli eletti l'hanno ottenuto. Agli altri la sensibilità si è intorpidita, 8 come è scritto: "Dio ha dato loro uno spirito di profondo sonno, occhi per non vedere e orecchi per non udire, fino a questo stesso giorno". 9 E Davide dice: "La loro tavola divenga per loro un laccio e una trappola e una pietra d'inciampo e una retribuzione; 10 i loro occhi siano ottenebrati così da non vedere, e curva sempre il loro dorso". 11 Perciò chiedo: Hanno inciampato in modo da cadere completamente? Non sia mai! Ma dal loro passo falso viene la salvezza per persone delle nazioni, per incitarli a gelosia. 12 Ora se il loro passo falso significa ricchezza per il mondo, e la loro diminuzione significa ricchezza per persone delle nazioni, quanto più lo significherà il loro numero completo! 13 Ora parlo a voi che siete persone delle nazioni. Dal momento che sono, in realtà, apostolo delle nazioni, glorifico il mio ministero, 14 se in qualche modo posso incitare a gelosia (quelli che sono) la mia propria carne e salvare fra loro alcuni. 15 Poiché se il rigettarli significa per il mondo riconciliazione, che significherà il riceverli se non la vita dai morti? 16 Inoltre, se la (parte presa come) primizie è santa, lo è anche la massa; e se la radice è santa, lo sono anche i rami. 17 Comunque, se alcuni dei rami furono recisi, ma tu, benché fossi un olivo selvatico, fosti innestato fra loro e divenisti partecipe della radice della grassezza dell'olivo, 18 non esultare sopra i rami. Se, però, esulti sopra di essi, non sei tu a portare la radice, ma la radice (porta) te. 19 Tu dirai, dunque: "Dei rami furono recisi perché fossi innestato io". 20 Bene! Per (la loro) mancanza di fede furono recisi, ma per la fede tu stai in piedi. Cessa di avere alte idee, ma abbi timore. 21 Poiché se Dio non risparmiò i rami naturali, nemmeno risparmierà te. 22 Vedi, perciò, la benignità e la severità di Dio. Severità verso quelli che caddero, ma benignità di Dio verso di te, purché tu rimanga nella sua benignità; altrimenti, sarai potato anche tu. 23 Essi pure, se non rimangono nella loro mancanza di fede, saranno innestati; poiché Dio li può innestare di nuovo. 24 Poiché se tu fosti tagliato dall'olivo che per natura è selvatico e fosti innestato contro natura nell'olivo coltivato, tanto più questi che sono naturali saranno innestati nel loro proprio olivo! 25 Poiché non voglio, fratelli, che ignoriate questo sacro segreto, affinché non siate discreti ai vostri occhi: che un intorpidimento della sensibilità è avvenuto in parte a Israele finché non sia entrato il numero completo delle persone delle nazioni, 26 e in questa maniera tutto Israele sarà salvato. Come è scritto: "Il liberatore uscirà da Sion e allontanerà da Giacobbe le pratiche empie. 27 E questo è da parte mia il patto con loro, quando toglierò i loro peccati". 28 Certo, in riferimento alla buona notizia essi sono nemici a causa vostra, ma in riferimento all'elezione (di Dio) sono diletti a causa dei loro antenati. 29 Poiché i doni e la chiamata di Dio non sono cose di cui egli si rammarichi. 30 Poiché come voi una volta foste disubbidienti a Dio, ma ora vi è stata mostrata misericordia a causa della loro disubbidienza, 31 così anche questi sono stati ora disubbidienti risultandone a voi misericordia, affinché anche a loro sia ora mostrata misericordia. 32 Poiché Dio li ha rinchiusi tutti insieme nella disubbidienza, per mostrare a tutti loro misericordia. 33 O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come (sono) imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie! 34 Poiché "chi ha conosciuto la mente di Geova, o chi è divenuto suo consigliere?" 35 O: "Chi gli ha dato per primo, così che gli debba essere reso?" 36 Poiché da lui e mediante lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria per sempre. Amen. 12 Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare. 2 E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio. 3 Poiché per l'immeritata benignità datami dico a ognuno che è fra voi di non pensare di sé più di quanto sia necessario pensare; ma di pensare in modo da avere una mente sana, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha distribuito. 4 Poiché come in un solo corpo abbiamo molte membra, ma le membra non hanno tutte la stessa funzione, 5 così noi, benché molti, siamo un solo corpo, uniti a Cristo, ma membri appartenenti individualmente gli uni agli altri. 6 Siccome abbiamo dunque doni diversi secondo l'immeritata benignità dataci, se profezia, (profetizziamo) secondo la fede impartita(ci); 7 se ministero, (dedichiamoci) a questo ministero; chi insegna, (si dedichi) al suo insegnamento; 8 chi esorta, (si dedichi) alla sua esortazione; chi distribuisce, (lo faccia) con liberalità; chi presiede, (lo faccia) con reale premura; chi mostra misericordia, (lo faccia) con allegrezza. 9 Il (vostro) amore sia senza ipocrisia. Aborrite ciò che è malvagio, aderite a ciò che è buono. 10 Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri. Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi. 11 Non siate indolenti nelle vostre faccende. Siate ferventi nello spirito. Siate schiavi di Geova. 12 Rallegratevi nella speranza. Perseverate nella tribolazione. Siate costanti nella preghiera. 13 Condividete con i santi secondo i loro bisogni. Seguite il corso dell'ospitalità. 14 Continuate a benedire quelli che (vi) perseguitano; benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che si rallegrano; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate verso gli altri i medesimi sentimenti che avete verso voi stessi; non pensate alle cose alte, ma siate attirati dalle cose modeste. Non divenite discreti ai vostri propri occhi. 17 Non rendete a nessuno male per male. Provvedete cose eccellenti davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. 19 Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all'ira; poiché è scritto: "La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Geova". 20 Ma, "se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa". 21 Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene. 13 Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c'è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio. 2 Perciò chi si oppone all'autorità si mette contro la disposizione di Dio; quelli che si mettono contro di essa ne riceveranno giudizio. 3 Poiché quelli che governano sono oggetto di timore, non per l'opera buona, ma per la cattiva. Non vuoi dunque aver timore dell'autorità? Continua a fare il bene, e ne avrai lode; 4 poiché essa è ministro di Dio per te per il bene. Ma se fai il male, abbi timore: poiché non senza scopo essa porta la spada; poiché è ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male. 5 C'è quindi una ragione impellente per sottoporvi, non solo a motivo di tale ira, ma anche a motivo della (vostra) coscienza. 6 Poiché per questo anche pagate le tasse; poiché essi sono pubblici servitori di Dio che servono costantemente a questo stesso scopo. 7 Rendete a tutti ciò che è dovuto, a chi (chiede) la tassa, la tassa; a chi (chiede) il tributo, il tributo; a chi (chiede) timore, tale timore; a chi (chiede) onore, tale onore. 8 Non siate debitori di nulla a nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; poiché chi ama il suo simile ha adempiuto (la) legge. 9 Poiché il (codice della legge): "Non devi commettere adulterio, non devi assassinare, non devi rubare, non devi concupire", e qualsiasi altro comandamento, si riassume in questa parola, cioè: "Devi amare il tuo prossimo come te stesso". 10 L'amore non fa male al prossimo; perciò l'amore è l'adempimento della legge. 11 E (fate) questo perché conoscete il tempo, che è già l'ora di svegliarvi dal sonno, poiché ora la nostra salvezza è più vicina di quando divenimmo credenti. 12 La notte è inoltrata; il giorno si è avvicinato. Svestiamoci perciò delle opere che appartengono alle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13 Come di giorno camminiamo decentemente, non in gozzoviglie e ubriachezze, non in rapporti illeciti e condotta dissoluta, non in contesa e gelosia. 14 Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non fate i piani in anticipo per i desideri della carne. 14 Accogliete (l'uomo) che ha debolezze nella (sua) fede, ma non per prendere decisioni su intime opinioni. 2 Un (uomo) ha fede di mangiare di tutto, ma chi è debole mangia (cibi) vegetali. 3 Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio l'ha accolto. 4 Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi. 5 Un (uomo) giudica un giorno più di un altro; un altro giudica un giorno come tutti gli altri; ciascuno sia pienamente convinto nella sua propria mente. 6 Colui che osserva il giorno lo osserva per Geova. E chi mangia, mangia per Geova, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia non mangia per Geova, eppure rende grazie a Dio. 7 Nessuno di noi vive infatti solo per se stesso, e nessuno muore solo per se stesso; 8 poiché se viviamo, viviamo per Geova, e se moriamo, moriamo per Geova. Perciò sia se viviamo che se moriamo, apparteniamo a Geova. 9 Poiché per questo Cristo morì e tornò in vita, per essere Signore sia dei morti che dei vivi. 10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? O anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; 11 poiché è scritto: "'Come io vivo', dice Geova, 'a me si piegherà ogni ginocchio, e ogni lingua esprimerà aperto riconoscimento a Dio' ". 12 Così, dunque, ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. 13 Perciò non giudichiamoci più gli uni gli altri, ma sia piuttosto questa la vostra decisione, di non mettere davanti al fratello pietra d'inciampo o causa per incespicare. 14 Io so e sono persuaso nel Signore Gesù che nulla in se stesso è contaminato; solo se un uomo considera qualcosa contaminato, per lui è contaminato. 15 Poiché se a causa del cibo il tuo fratello è addolorato, tu non cammini più secondo l'amore. Non rovinare per il tuo cibo uno per il quale Cristo morì. 16 Non lasciate dunque che del bene che fate si parli a vostra ingiuria. 17 Poiché il regno di Dio non significa mangiare e bere, ma (significa) giustizia e pace e gioia con spirito santo. 18 Poiché chi a questo riguardo è schiavo di Cristo è accettevole a Dio e ha l'approvazione degli uomini. 19 Così, dunque, perseguiamo le cose che contribuiscono alla pace e le cose che sono reciprocamente edificanti. 20 Smettete di abbattere l'opera di Dio per amore del cibo. Certo, tutte le cose sono pure, ma è dannoso per l'uomo che mangia (dando) occasione d'inciampo. 21 È bene non mangiare carne né bere vino né fare alcuna cosa nella quale il tuo fratello inciampa. 22 La fede che hai, abbila in armonia con te stesso dinanzi a Dio. Felice l'uomo che non giudica se stesso mediante ciò che approva. 23 Ma se ha dubbi, è già condannato qualora mangi, perché non (mangia) con fede. In realtà, tutto ciò che non è dalla fede è peccato. 15 Noi, però, che siamo forti dobbiamo portare le debolezze di quelli (che) non (sono) forti, e non piacere a noi stessi. 2 Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per (la sua) edificazione. 3 Poiché anche il Cristo non fece piacere a se stesso; ma come è scritto: "I biasimi di quelli che ti biasimavano son caduti su di me". 4 Poiché tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza. 5 Ora l'Iddio che dà perseveranza e conforto vi conceda di avere fra voi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù, 6 affinché di comune accordo glorifichiate con una sola bocca l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo. 7 Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche il Cristo accolse noi, in vista della gloria di Dio. 8 Poiché dico che Cristo divenne effettivamente ministro di quelli che sono circoncisi a favore della veracità di Dio, per confermare le promesse che Egli aveva fatto ai loro antenati, 9 e affinché le nazioni glorifichino Dio per la sua misericordia. Come è scritto: "Per questo ti riconoscerò apertamente fra le nazioni e innalzerò melodie al tuo nome". 10 E di nuovo dice: "Rallegratevi, nazioni, col suo popolo". 11 E di nuovo: "Lodate Geova, nazioni tutte, e tutti i popoli lo lodino". 12 E di nuovo Isaia dice: "Ci sarà la radice di Iesse, e uno che sorgerà per governare (le) nazioni; in lui (le) nazioni riporranno la loro speranza". 13 L'Iddio che dà speranza vi riempia di ogni gioia e pace mediante il vostro credere, affinché abbondiate nella speranza col potere dello spirito santo. 14 Ora anch'io sono persuaso riguardo a voi, fratelli miei, che voi pure siete pieni di bontà, giacché siete stati riempiti di ogni conoscenza, e che vi potete ammonire gli uni gli altri. 15 Comunque, vi scrivo più francamente su alcuni punti, come per ricordarvi di nuovo, a motivo dell'immeritata benignità datami da Dio 16 di essere pubblico servitore di Cristo Gesù per le nazioni, impegnandomi nella santa opera della buona notizia di Dio, affinché l'offerta, cioè queste nazioni, risulti accettevole, essendo santificata con lo spirito santo. 17 Perciò ho motivo di esultare in Cristo Gesù in quanto alle cose relative a Dio. 18 Poiché non oserò dire una sola cosa se non è di quelle che Cristo ha operato per mio mezzo affinché le nazioni siano ubbidienti, mediante (la mia) parola e (la mia) opera, 19 col potere di segni e portenti, col potere dello spirito santo; così che da Gerusalemme e in un giro fino all'Illirico ho completamente predicato la buona notizia intorno al Cristo. 20 In questo modo, in realtà, ho avuto la mira di non dichiarare la buona notizia dove Cristo era già stato nominato, per non edificare sul fondamento di un altro; 21 ma, come è scritto: "Coloro ai quali non è stato fatto nessun annuncio intorno a lui vedranno, e coloro che non hanno udito capiranno". 22 E perciò fui molte volte impedito di venire da voi. 23 Ma ora che in queste regioni non ho più territorio (intatto), e avendo da alcuni anni un vivo desiderio di venire da voi 24 quando sarò diretto in Spagna, spero, soprattutto, allorché sarò in viaggio per andarvi, di vedervi e di esservi scortato da voi per un tratto dopo essermi prima in qualche misura saziato della vostra compagnia. 25 Ma ora sto per fare il viaggio a Gerusalemme per servire i santi. 26 Poiché quelli della Macedonia e dell'Acaia hanno avuto piacere di condividere le loro cose mediante una contribuzione per i poveri dei santi (che sono) a Gerusalemme. 27 Sì, hanno avuto piacere di farlo, nondimeno erano loro debitori; poiché se le nazioni hanno partecipato alle loro cose spirituali, esse devono anche servire pubblicamente a questi le cose per il corpo carnale. 28 Quindi dopo aver terminato questo e avere sicuramente portato loro questo frutto, partirò per la Spagna passando da voi. 29 Inoltre, so che quando verrò da voi verrò con una piena misura di benedizione da parte di Cristo. 30 Ora vi esorto, fratelli, per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo e per mezzo dell'amore dello spirito, a sforzarvi con me nelle preghiere a Dio per me, 31 affinché io sia liberato dagli increduli in Giudea e affinché il mio ministero che è per Gerusalemme risulti accettevole ai santi, 32 così che quando con gioia verrò da voi per volontà di Dio io sia ristorato insieme a voi. 33 L'Iddio che dà pace sia con tutti voi. Amen. 16 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è ministro della congregazione di Cencrea, 2 affinché l'accogliate nel Signore in modo degno dei santi, e l'assistiate in qualunque cosa essa abbia bisogno di voi, poiché essa stessa ha mostrato di difendere molti, sì, me stesso. 3 Date i miei saluti a Prisca e Aquila, miei compagni d'opera in Cristo Gesù, 4 che hanno rischiato il proprio collo per la mia anima, ai quali non solo io ma anche tutte le congregazioni delle nazioni rendono grazie; 5 e (salutate) la congregazione che è nella loro casa. Salutate il mio diletto Epeneto, che è una primizia dell'Asia per Cristo. 6 Salutate Maria, che ha compiuto per voi molte fatiche. 7 Salutate Andronico e Giunia miei parenti e compagni di prigionia, che sono uomini noti fra gli apostoli e che sono stati uniti a Cristo più a lungo di me. 8 Date i miei saluti ad Ampliato, mio diletto nel Signore. 9 Salutate Urbano, nostro compagno d'opera in Cristo, e il mio diletto Stachi. 10 Salutate Apelle, l'approvato in Cristo. Salutate quelli della casa di Aristobulo. 11 Salutate Erodione mio parente. Salutate quelli della casa di Narcisso che sono nel Signore. 12 Salutate Trifena e Trifosa, (donne) che hanno faticato nel Signore. Salutate Perside, nostra diletta, poiché ha compiuto molte fatiche nel Signore. 13 Salutate Rufo, l'eletto nel Signore, e la madre sua e mia. 14 Salutate Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 15 Salutate Filologo e Giulia, Nereo e sua sorella, e Olimpa e tutti i santi che sono con loro. 16 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutte le congregazioni del Cristo vi salutano. 17 Ora vi esorto, fratelli, a tenere d'occhio quelli che causano divisioni e occasioni d'inciampo contro l'insegnamento che avete imparato, ed evitateli. 18 Poiché gli uomini di quella sorta non sono schiavi del nostro Signore Cristo, ma del loro proprio ventre; e con discorso blando e parlar complimentoso seducono i cuori dei semplici. 19 Poiché la vostra ubbidienza è divenuta nota a tutti. Perciò mi rallegro di voi. Ma voglio che siate saggi in quanto a ciò che è bene, e innocenti in quanto a ciò che è male. 20 Da parte sua, l'Iddio che dà pace stritolerà fra breve Satana sotto i vostri piedi. L'immeritata benignità del nostro Signore Gesù sia con voi. 21 Timoteo, mio compagno d'opera, vi saluta, e anche Lucio e Giasone e Sosipatro miei parenti. 22 Io, Terzo, che ho scritto questa lettera, vi saluto nel Signore. 23 Vi saluta Gaio, ospite mio e di tutta la congregazione. Vi saluta Erasto, economo della città, come pure Quarto suo fratello. 24 - 25 Ora a colui che vi può rendere fermi secondo la buona notizia che io dichiaro e la predicazione di Gesù Cristo, conforme alla rivelazione del sacro segreto che per tempi di lunga durata è stato taciuto, 26 ma che ora è stato reso manifesto ed è stato fatto conoscere per mezzo delle scritture profetiche fra tutte le nazioni secondo il comando dell'Iddio eterno per promuovere l'ubbidienza mediante la fede: 27 a Dio, solo sapiente, sia la gloria per mezzo di Gesù Cristo per sempre. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Corinti

1 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e Sostene nostro fratello 2 alla congregazione di Dio che è a Corinto, a voi che siete stati santificati unitamente a Cristo Gesù, chiamati ad essere santi, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del nostro Signore, Gesù Cristo, Signore loro e nostro: 3 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 4 Io ringrazio sempre Dio per voi, in vista dell'immeritata benignità di Dio data a voi in Cristo Gesù, 5 perché in ogni cosa siete stati arricchiti in lui, nella piena capacità di parlare e nella piena conoscenza, 6 secondo che la testimonianza circa il Cristo è stata resa ferma fra voi, 7 così che non vi manca nessun dono, mentre aspettate ansiosamente la rivelazione del nostro Signore Gesù Cristo. 8 Ed egli vi renderà fermi sino alla fine, affinché non siate esposti a nessuna accusa nel giorno del nostro Signore Gesù Cristo. 9 Fedele è Dio, dal quale foste chiamati alla partecipazione col suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore. 10 Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero. 11 Poiché mi è stato rivelato a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli (della casa) di Cloe, che esistono fra voi dei dissensi. 12 Ciò che voglio dire è questo, che ciascuno di voi dice: "Io appartengo a Paolo", "ma io ad Apollo", "ma io a Cefa", "ma io a Cristo". 13 Il Cristo risulta diviso. Paolo non è stato messo al palo per voi, vero? O foste battezzati nel nome di Paolo? 14 Ringrazio di non aver battezzato nessuno di voi tranne Crispo e Gaio, 15 affinché nessuno dica che voi foste battezzati nel mio nome. 16 Sì, battezzai anche la casa di Stefana. In quanto al resto, non so se battezzai qualcun altro. 17 Poiché Cristo non mi inviò a battezzare, ma a dichiarare la buona notizia, non con sapienza di parola, affinché il palo di tortura del Cristo non fosse reso inutile. 18 Poiché la parola del palo di tortura è stoltezza per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. 19 Poiché è scritto: "Farò perire la sapienza dei saggi, e spazzerò via l'intelligenza degli intellettuali". 20 Dov'è il saggio? Dove lo scriba? Dove il contenditore di questo sistema di cose? Non ha Dio reso stolta la sapienza del mondo? 21 Poiché siccome, nella sapienza di Dio, il mondo per mezzo della propria sapienza non ha conosciuto Dio, Dio ha ritenuto bene di salvare quelli che credono per mezzo della stoltezza di ciò che viene predicato. 22 Poiché i giudei chiedono segni e i greci cercano sapienza; 23 però noi predichiamo Cristo al palo, per i giudei causa d'inciampo ma per le nazioni stoltezza; 24 comunque, per quelli che sono i chiamati, sia giudei che greci, Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 Perché una cosa stolta di Dio è più saggia degli uomini, e una cosa debole di Dio è più forte degli uomini. 26 Poiché vedete la vostra chiamata, fratelli, che non furono chiamati molti saggi secondo la carne, non molti potenti, non molti di nobile nascita; 27 ma Dio scelse le cose stolte del mondo, per svergognare i saggi; e Dio scelse le cose deboli del mondo, per svergognare le forti; 28 e Dio scelse le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, le cose che non sono, per ridurre a nulla le cose che sono, 29 affinché nessuna carne si vanti dinanzi a Dio. 30 Ma è dovuto a lui che voi siate uniti a Cristo Gesù, il quale è divenuto per noi sapienza di Dio, e giustizia e santificazione e liberazione mediante riscatto; 31 affinché sia come è scritto: "Chi si vanta, si vanti in Geova". 2 E così io, quando venni da voi, fratelli, non venni con stravaganza di parola o di sapienza dichiarandovi il sacro segreto di Dio. 2 Poiché decisi di non sapere nulla fra voi eccetto Gesù Cristo, e lui al palo. 3 E venni da voi con debolezza e con timore e con molto tremore; 4 e la mia parola e ciò che predicai non consistettero in persuasive parole di sapienza, ma in dimostrazione di spirito e potenza, 5 affinché la vostra fede fosse non nella sapienza degli uomini, ma nella potenza di Dio. 6 Ora esprimiamo sapienza fra quelli che sono maturi, ma non la sapienza di questo sistema di cose né quella dei governanti di questo sistema di cose, che saranno ridotti a nulla. 7 Ma esprimiamo la sapienza di Dio in un sacro segreto, la sapienza nascosta, che Dio preordinò prima dei sistemi di cose per la nostra gloria. 8 Questa (sapienza) non la conobbe nessuno dei governanti di questo sistema di cose, poiché se l'avessero conosciuta non avrebbero messo al palo il glorioso Signore. 9 Ma come è scritto: "Occhio non ha visto e orecchio non ha udito, né sono state concepite nel cuore dell'uomo le cose che Dio ha preparato per quelli che lo amano". 10 Poiché a noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito, poiché lo spirito scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio. 11 Poiché chi fra gli uomini conosce le cose dell'uomo eccetto lo spirito dell'uomo che è in lui? E così, nessuno ha conosciuto le cose di Dio, eccetto lo spirito di Dio. 12 Ora noi ricevemmo non lo spirito del mondo, ma lo spirito che è da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state benignamente date da Dio. 13 E queste cose esprimiamo non con parole insegnate da sapienza umana, ma con quelle insegnate dallo spirito, mentre associamo a (cose) spirituali (parole) spirituali. 14 Ma l'uomo fisico non riceve le cose dello spirito di Dio, poiché per lui sono stoltezza; e non (le) può conoscere, perché sono esaminate spiritualmente. 15 Comunque, l'uomo spirituale esamina in realtà tutte le cose, ma egli stesso non è esaminato da nessun uomo. 16 Poiché "chi ha conosciuto la mente di Geova, così da poterlo istruire?" Ma noi abbiamo la mente di Cristo. 3 E così, fratelli, non vi potei parlare come a uomini spirituali, ma come a uomini carnali, come a bambini in Cristo. 2 Vi diedi da bere latte, non (vi diedi) qualcosa da mangiare, poiché non eravate ancora forti abbastanza. Infatti, nemmeno ora siete forti abbastanza, 3 poiché siete ancora carnali. Poiché dal momento che ci sono fra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali e non camminate come gli uomini? 4 Poiché quando uno dice: "Io appartengo a Paolo", mentre un altro dice: "Io ad Apollo", non siete voi semplicemente uomini? 5 Che cos'è dunque Apollo? Sì, che cos'è Paolo? Ministri per mezzo dei quali voi diveniste credenti, così come il Signore concesse a ciascuno. 6 Io piantai, Apollo innaffiò, ma Dio faceva crescere; 7 così che né colui che pianta né colui che innaffia è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. 8 Ora colui che pianta e colui che innaffia sono uno, ma ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo la propria fatica. 9 Poiché siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l'edificio di Dio. 10 Secondo l'immeritata benignità di Dio che mi fu data, come saggio direttore dei lavori posi un fondamento, ma qualcun altro vi edifica sopra. Ma ciascuno continui a guardare come vi edifica sopra. 11 Poiché nessuno può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo. 12 Ora se qualcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose, materiali di legno, fieno, stoppia, 13 l'opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà che sorta di opera è quella di ciascuno. 14 Se l'opera che qualcuno vi ha edificato sopra rimane, egli riceverà una ricompensa; 15 se l'opera di qualcuno è bruciata completamente egli subirà una perdita, ma egli stesso sarà salvato; e, se lo sarà, (sarà) come attraverso il fuoco. 16 Non sapete che siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio dimora in voi? 17 Se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui; poiché il tempio di Dio è santo, il quale (tempio) siete voi. 18 Nessuno seduca se stesso: Se qualcuno fra voi pensa di essere saggio in questo sistema di cose, divenga stolto, affinché divenga saggio. 19 Poiché la sapienza di questo mondo è stoltezza presso Dio; poiché è scritto: "Egli prende i saggi nella loro astuzia". 20 E ancora: "Geova sa che i ragionamenti dei saggi sono futili". 21 Nessuno si vanti dunque negli uomini; poiché tutte le cose appartengono a voi, 22 sia Paolo sia Apollo sia Cefa sia il mondo sia la vita sia la morte sia le cose presenti sia le cose avvenire, tutte appartengono a voi; 23 a vostra volta voi appartenete a Cristo; Cristo, a sua volta, appartiene a Dio. 4 Ognuno ci stimi come subordinati di Cristo ed economi dei sacri segreti di Dio. 2 Inoltre, in questo caso, ciò che si richiede dagli economi è che uno sia trovato fedele. 3 Ora per me è cosa di minima importanza che io sia esaminato da voi o da un tribunale umano. Anzi non esamino nemmeno me stesso. 4 Poiché non mi rendo conto di nulla contro me stesso. Ma non per questo sono provato giusto, bensì chi mi esamina è Geova. 5 Quindi non giudicate nulla prima del tempo stabilito, finché venga il Signore, il quale porterà le cose segrete delle tenebre alla luce e renderà manifesti i consigli dei cuori, e allora ciascuno riceverà la sua lode da Dio. 6 Ora, fratelli, queste cose le ho trasferite in modo da applicarle a me e ad Apollo per il vostro bene, affinché in noi impariate la (regola): "Non andare oltre ciò che è scritto", affinché non vi gonfiate individualmente a favore dell'uno contro l'altro. 7 Poiché chi ti fa differire da un altro? In realtà, che cos'hai che tu non abbia ricevuto? Se, ora, in realtà (lo) hai ricevuto, perché ti vanti come se non (lo) avessi ricevuto? 8 Già vi siete saziati, non è vero? Siete già ricchi, non è così? Avete cominciato a regnare senza di noi, non è vero? E in realtà desidererei che aveste cominciato a regnare, affinché noi pure regnassimo con voi. 9 Poiché mi sembra che Dio abbia messo in mostra noi apostoli per ultimi come uomini riservati alla morte, perché siamo divenuti uno spettacolo teatrale per il mondo, sia per gli angeli che per gli uomini. 10 Noi siamo stolti a causa di Cristo, ma voi siete discreti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi avete buona reputazione, ma noi siamo nel disonore. 11 Fino a questa stessa ora continuiamo a soffrire la fame e la sete e ad essere scarsamente vestiti e ad essere maltrattati e a stare senza dimora 12 e a faticare, lavorando con le nostre proprie mani. Quando siamo oltraggiati, benediciamo; quando siamo perseguitati, sopportiamo; 13 quando siamo diffamati, supplichiamo; siamo divenuti come il rifiuto del mondo, lo scarto di ogni cosa, fino ad ora. 14 Scrivo queste cose non per farvi vergognare, ma per ammonirvi come figli diletti. 15 Poiché per quanto possiate avere diecimila tutori in Cristo, certamente non (avete) molti padri; poiché in Cristo Gesù io vi ho generati per mezzo della buona notizia. 16 Perciò, vi supplico: Divenite miei imitatori. 17 Per questo vi mando Timoteo, dato che è mio figlio diletto e fedele nel Signore; ed egli vi ricorderà i miei metodi riguardo a Cristo Gesù, come insegno dappertutto in ogni congregazione. 18 Alcuni si sono gonfiati come se io non dovessi realmente venire da voi. 19 Ma verrò da voi fra breve, se Geova vuole, e conoscerò non la parola di quelli che si sono gonfiati, ma la (loro) potenza. 20 Poiché il regno di Dio (consiste) non in parola, ma in potenza. 21 Che volete? Devo venire da voi con una verga, o con amore e mitezza di spirito? 5 In effetti, si riferisce che fra voi c'è fornicazione, e fornicazione tale che non esiste neanche fra le nazioni, che un certo (uomo) ha la moglie del (proprio) padre. 2 E siete voi gonfi, e non avete piuttosto fatto cordoglio, affinché l'uomo che ha commesso tale azione fosse tolto di mezzo a voi? 3 Io da parte mia, benché assente nel corpo, ma presente nello spirito, certamente ho già giudicato, come se fossi presente, l'uomo che ha agito in questo modo, 4 perché nel nome del nostro Signore Gesù, essendovi voi radunati, e il mio spirito col potere del nostro Signore Gesù, 5 consegniate tale uomo a Satana per la distruzione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signore. 6 La vostra (ragione di) vanto non è eccellente. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare l'intera massa? 7 Eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento. Poiché, in realtà, Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato. 8 Quindi osserviamo la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e malvagità, ma con pani non fermentati di sincerità e verità. 9 Nella mia lettera vi scrissi di cessar di mischiarvi in compagnia di fornicatori, 10 non (volendo dire) interamente con i fornicatori di questo mondo o con gli avidi e i rapaci o gli idolatri. Altrimenti, dovreste effettivamente uscire dal mondo. 11 Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. 12 Poiché spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? "Rimuovete l'(uomo) malvagio di fra voi". 6 Osa qualcuno di voi che ha una causa contro un altro andare in tribunale davanti a uomini ingiusti, e non davanti ai santi? 2 O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev'essere giudicato da voi, non siete voi in grado di giudicare cose di minima importanza? 3 Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non cose di questa vita? 4 Se dunque avete da giudicare cose di questa vita, ponete come giudici gli uomini che sono disprezzati nella congregazione? 5 Parlo per farvi provare vergogna. È vero che non c'è fra voi un uomo saggio che possa giudicare tra i suoi fratelli, 6 ma un fratello va in tribunale con un fratello, e ciò davanti agli increduli? 7 Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi gli uni con gli altri. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare? 8 Al contrario, voi fate torto e defraudate, e questo ai vostri fratelli. 9 Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, 10 né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio. 11 E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio. 12 Ogni cosa mi è lecita; ma non ogni cosa è vantaggiosa. Ogni cosa mi è lecita; ma non mi farò porre sotto autorità da alcuna cosa. 13 I cibi sono per il ventre, e il ventre per i cibi; ma Dio ridurrà a nulla questi e quello. Ora il corpo non è per la fornicazione, ma per il Signore; e il Signore è per il corpo. 14 Ma come Dio destò il Signore così desterà anche noi da (morte) per mezzo della sua potenza. 15 Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Toglierò dunque io le membra del Cristo e ne farò le membra di una meretrice? Non sia mai! 16 Che cosa! Non sapete voi che chi si unisce ad una meretrice è un solo corpo? Poiché "i due", egli dice, "saranno una sola carne". 17 Ma chi si unisce al Signore è un solo spirito. 18 Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta è fuori del suo corpo, ma chi pratica la fornicazione pecca contro il proprio corpo. 19 Che cosa! Non sapete che il corpo di voi è il tempio dello spirito santo che è in voi, il quale avete da Dio? E voi non appartenete a voi stessi, 20 poiché siete stati comprati a prezzo. A tutti i costi, glorificate Dio nel vostro corpo. 7 Ora circa le cose di cui mi scriveste, è bene per l'uomo non toccar donna; 2 ma, a causa del prevalere della fornicazione, ciascun uomo abbia la propria moglie e ciascuna donna abbia il proprio marito. 3 Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; ma anche la moglie faccia similmente verso il marito. 4 La moglie non esercita autorità sul proprio corpo, ma il marito; e similmente, nemmeno il marito esercita autorità sul proprio corpo, ma la moglie. 5 Non ve (ne) private l'un l'altro, se non di mutuo consenso per un tempo fissato, per dedicare tempo alla preghiera e unirvi di nuovo, affinché Satana non continui a tentarvi per la vostra mancanza di continenza. 6 Comunque, dico questo per concessione, non per comando. 7 Ma vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io. Tuttavia, ciascuno ha il proprio dono da Dio, uno in un modo, uno in un altro. 8 Ora dico a quelli non sposati e alle vedove: È bene per loro che rimangano come sono anch'io. 9 Ma se non hanno padronanza di sé, si sposino, poiché è meglio sposarsi che essere infiammati (dalla passione). 10 Agli sposati do istruzioni, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito; 11 ma se in realtà si separa, che rimanga senza sposarsi oppure che si riconcili col marito; e che il marito non lasci la moglie. 12 Ma agli altri dico, sì, io, non il Signore: Se un fratello ha la moglie incredula, ed essa acconsente a dimorare con lui, non la lasci; 13 e se una donna ha il marito incredulo, ed egli acconsente a dimorare con lei, non lasci il marito. 14 Poiché il marito incredulo è santificato in relazione alla moglie, e la moglie incredula è santificata in relazione al fratello; altrimenti, i vostri figli sarebbero realmente impuri, ma ora sono santi. 15 Ma se l'incredulo si separa, si separi; il fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace. 16 Poiché, moglie, che ne sai se non salverai (tuo) marito? O, marito, che ne sai se non salverai (tua) moglie? 17 Solo, come Geova ha dato a ciascuno una parte, così ciascuno cammini come Dio l'ha chiamato. E così ordino in tutte le congregazioni. 18 Fu qualcuno chiamato essendo circonciso? Non divenga incirconciso. È stato qualcuno chiamato nell'incirconcisione? Non si circoncida. 19 La circoncisione non significa nulla e l'incirconcisione non significa nulla, ma l'osservanza dei comandamenti di Dio (è ciò che conta). 20 In qualsiasi stato ciascuno fu chiamato, in esso rimanga. 21 Fosti chiamato quando eri schiavo? Non te ne preoccupare; ma se puoi anche divenire libero, afferrane piuttosto l'opportunità. 22 Poiché chiunque nel Signore fu chiamato da schiavo è un liberto del Signore; similmente colui che fu chiamato da libero è uno schiavo di Cristo. 23 Foste comprati a prezzo; smettete di divenire schiavi degli uomini. 24 In qualsiasi condizione ciascuno fu chiamato, fratelli, in essa rimanga unito a Dio. 25 Ora riguardo ai vergini non ho nessun comando dal Signore, ma esprimo la mia opinione come uno al quale è stata mostrata dal Signore la misericordia di esser fedele. 26 Perciò penso che questo sia bene in vista della nostra presente necessità, che è bene per l'uomo restare com'è. 27 Sei legato ad una moglie? Smetti di cercare uno scioglimento. Sei sciolto dalla moglie? Smetti di cercare moglie. 28 Ma anche se ti sposassi, non commetteresti peccato. E se una (persona) vergine si sposasse, non commetterebbe peccato. Comunque, quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne. Ma io vi risparmio. 29 Inoltre, dico questo, fratelli, che il tempo rimasto è ridotto. Da ora in poi quelli che hanno moglie siano come se non l'avessero, 30 e anche quelli che piangono siano come quelli che non piangono, e quelli che si rallegrano come quelli che non si rallegrano, e quelli che comprano come quelli che non possiedono, 31 e quelli che fanno uso del mondo come quelli che non ne usano appieno; poiché la scena di questo mondo cambia. 32 In realtà, voglio che siate liberi da ansietà. L'uomo non sposato è ansioso delle cose del Signore, come possa guadagnare l'approvazione del Signore. 33 Ma l'uomo sposato è ansioso delle cose del mondo, come possa guadagnare l'approvazione della moglie, 34 ed è diviso. Inoltre, la donna non sposata, e la vergine, è ansiosa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito. Comunque, la donna sposata è ansiosa delle cose del mondo, come possa guadagnare l'approvazione del marito. 35 Ma dico questo per il vostro vantaggio personale, non per gettarvi un laccio, bensì per indurvi a ciò che è convenevole e a ciò che significa costante assiduità verso il Signore senza distrazione. 36 Ma se qualcuno pensa di comportarsi indebitamente verso la sua verginità, se questa ha passato il fiore della giovinezza, e così deve avvenire, faccia ciò che vuole; non pecca. Si sposino. 37 Se al contrario qualcuno è fermo nel suo cuore, non avendo alcuna necessità, ma ha autorità sulla propria volontà e ha preso questa decisione nel proprio cuore, di mantenere la propria verginità, farà bene. 38 Quindi anche chi dà la sua verginità in matrimonio fa bene, ma chi non la dà in matrimonio fa meglio. 39 La moglie è legata per tutto il tempo che il marito vive. Ma se il marito si addormenta (nella morte), è libera di sposare chi vuole, solo nel Signore. 40 Ma è più felice se rimane com'è, secondo la mia opinione. Certamente penso di avere anch'io lo spirito di Dio. 8 Ora circa i cibi offerti agli idoli: sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma l'amore edifica. 2 Se qualcuno pensa di avere acquistato conoscenza di qualche cosa, non (la) conosce ancora come (la) dovrebbe conoscere. 3 Ma se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui. 4 Ora circa il mangiare cibi offerti agli idoli, sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non c'è che un solo Dio. 5 Poiché benché ci siano quelli che sono chiamati "dèi", sia in cielo che sulla terra, come ci sono molti "dèi" e molti "signori", 6 effettivamente c'è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per lui; e c'è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose e noi per mezzo di lui. 7 Tuttavia, non in tutti è questa conoscenza; ma alcuni, essendo finora abituati all'idolo, mangiano il cibo come qualche cosa sacrificata all'idolo, e la loro coscienza, essendo debole, è contaminata. 8 Ma il cibo non ci raccomanderà a Dio; se non mangiamo, non veniamo meno, e, se mangiamo, non ne abbiamo nessun merito. 9 Ma continuate a vigilare che questa vostra autorità non divenga in qualche modo una pietra d'inciampo per quelli che sono deboli. 10 Poiché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, giacere a un pasto nel tempio di un idolo, non sarà la coscienza di colui che è debole edificata fino al punto di mangiare cibi offerti agli idoli? 11 Realmente, dalla tua conoscenza, viene rovinato l'uomo che è debole, il (tuo) fratello per amore del quale Cristo morì. 12 Ma quando voi peccate così contro i vostri fratelli e ferite la loro coscienza che è debole, peccate contro Cristo. 13 Perciò, se il cibo fa inciampare il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non far inciampare il mio fratello. 9 Non sono io libero? Non sono io apostolo? Non ho visto Gesù, nostro Signore? Non siete voi la mia opera nel Signore? 2 Se non sono apostolo per altri, certissimamente lo sono per voi, poiché voi siete il suggello che conferma il mio apostolato riguardo al Signore. 3 La mia difesa verso quelli che mi esaminano è la seguente: 4 Non abbiamo noi l'autorità di mangiare e bere? 5 Non abbiamo l'autorità di condurre con noi una sorella come moglie, come anche il resto degli apostoli e dei fratelli del Signore e Cefa? 6 O siamo solo io e Barnaba a non avere l'autorità di astenerci dal lavoro (secolare)? 7 Chi mai serve come soldato a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi pasce un gregge e non mangia del latte del gregge? 8 Dico queste cose secondo le norme umane? O non è la Legge stessa a dire queste cose? 9 Poiché nella legge di Mosè è scritto: "Non devi mettere la museruola al toro mentre trebbia il grano". Ha Dio cura dei tori? 10 O lo dice interamente per noi? Realmente fu scritto per noi, perché l'uomo che ara deve arare con speranza e l'uomo che trebbia deve farlo con la speranza di partecipare. 11 Se vi abbiamo seminato cose spirituali, è un gran che se mietiamo da voi cose per la carne? 12 Se altri uomini partecipano a questa autorità su di voi, non l'abbiamo noi molto di più? Tuttavia, non abbiamo fatto uso di questa autorità, ma sopportiamo ogni cosa, per non porre nessun impedimento alla buona notizia del Cristo. 13 Non sapete che gli uomini che compiono i servizi sacri mangiano le cose del tempio, e che quelli che servono di continuo all'altare hanno per sé una porzione con l'altare? 14 E in questo modo il Signore ordinò che quelli che proclamano la buona notizia vivano mediante la buona notizia. 15 Ma io non ho fatto uso di una sola di queste (facoltà). In realtà, non ho scritto queste cose perché avvenga così nel mio caso, poiché sarebbe meglio per me morire, piuttosto che qualcuno renda vana la mia ragione di vanto! 16 Se, ora, io dichiaro la buona notizia, non è per me ragione di vanto, poiché necessità me n'è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia! 17 Se compio questo volontariamente, ho una ricompensa; ma se lo faccio contro la mia volontà, mi è affidata ciò nonostante una gestione. 18 Qual è, dunque, la mia ricompensa? Che mentre dichiaro la buona notizia io fornisca la buona notizia senza costo, al fine di non abusare della mia autorità nella buona notizia. 19 Poiché, sebbene io sia libero da tutti, mi sono reso schiavo di tutti, per guadagnare il maggior numero di persone. 20 E così ai giudei divenni come un giudeo, per guadagnare i giudei; a quelli sotto la legge divenni come sotto la legge, benché io stesso non sia sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge. 21 A quelli senza legge divenni come senza legge, benché io non sia senza legge verso Dio, ma sotto la legge verso Cristo, per guadagnare quelli senza legge. 22 Ai deboli divenni debole, per guadagnare i deboli. Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni. 23 Ma faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con (altri). 24 Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio? Correte in modo tale da conseguirlo. 25 Inoltre, ogni uomo che prende parte a una gara esercita padronanza di sé in ogni cosa. Ora essi, naturalmente, lo fanno per ottenere una corona corruttibile, ma noi una incorruttibile. 26 Perciò, il modo in cui corro non è incerto; il modo in cui dirigo i miei colpi è tale da non colpire l'aria; 27 ma tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non divenga in qualche modo disapprovato. 10 Ora non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri antenati furono tutti sotto la nube e tutti passarono attraverso il mare 2 e tutti furono battezzati in Mosè mediante la nube e il mare; 3 e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale 4 e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Poiché bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia significava il Cristo. 5 Tuttavia, sulla maggior parte di loro Dio non espresse la sua approvazione, poiché furono abbattuti nel deserto. 6 Ora queste cose divennero nostri esempi, affinché non siamo desiderosi di cose dannose, proprio come essi le desiderarono. 7 Né divenite idolatri, come alcuni di loro; come è scritto: "Il popolo si mise a sedere per mangiare e bere, e si alzarono per divertirsi". 8 Né pratichiamo la fornicazione, come alcuni di essi commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila (d'essi) in un giorno. 9 Né mettiamo Geova alla prova, come alcuni di loro (lo) misero alla prova, solo per perire mediante i serpenti. 10 Né siate mormoratori, come alcuni di loro mormorarono, solo per perire ad opera del distruttore. 11 Ora queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose. 12 Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere. 13 Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini. Ma Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d'uscita perché la possiate sopportare. 14 Perciò, diletti miei, fuggite l'idolatria. 15 Parlo come a uomini di discernimento; giudicate voi stessi ciò che dico. 16 Il calice di benedizione che noi benediciamo, non è una partecipazione al sangue del Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è una partecipazione al corpo del Cristo? 17 Poiché c'è un solo pane, noi, benché molti, siamo un solo corpo, giacché partecipiamo tutti a quel solo pane. 18 Guardate ciò che è Israele secondo la carne: Quelli che mangiano i sacrifici non sono partecipi con l'altare? 19 Che dirò dunque? Che ciò che è sacrificato a un idolo sia qualcosa, o che un idolo sia qualcosa? 20 No; ma dico che le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio; e io non voglio che diveniate partecipi con i demoni. 21 Voi non potete bere il calice di Geova e il calice dei demoni; non potete partecipare alla "tavola di Geova" e alla tavola dei demoni. 22 O "incitiamo Geova a gelosia"? Noi non siamo più forti di lui, vi pare? 23 Tutte le cose sono lecite; ma non tutte le cose sono vantaggiose. Tutte le cose sono lecite; ma non tutte le cose edificano. 24 Ciascuno continui a cercare non il proprio (vantaggio), ma quello altrui. 25 Continuate a mangiare ogni cosa che si vende al macello, senza informarvi a motivo della vostra coscienza; 26 poiché "a Geova appartiene la terra e tutto ciò che la riempie". 27 Se qualcuno degli increduli vi invita e desiderate andarvi, mangiate di ogni cosa che vi è posta davanti, senza informarvi a motivo della vostra coscienza. 28 Ma se qualcuno vi dicesse: "Questa è una cosa offerta in sacrificio", non ne mangiate a motivo di colui che ha avvertito e a motivo della coscienza. 29 "Coscienza", dico, non la tua, ma quella dell'altra persona. Difatti, perché sarebbe la mia libertà giudicata dalla coscienza di un'altra persona? 30 Se io partecipo rendendo grazie, perché si deve parlare ingiuriosamente di me per quello di cui rendo grazie? 31 Perciò, sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio. 32 Astenetevi dal divenire causa d'inciampo sia ai giudei che ai greci e alla congregazione di Dio, 33 come anch'io faccio piacere a tutti in ogni cosa, non cercando il mio proprio vantaggio, ma quello di molti, affinché siano salvati. 11 Divenite miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo. 2 Ora vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e ritenete le tradizioni come ve (le) ho trasmesse. 3 Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l'uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio. 4 Ogni uomo che prega o profetizza avendo qualcosa sul capo fa vergogna al suo capo; 5 ma ogni donna che prega o profetizza con il capo scoperto fa vergogna al suo capo, poiché è la stessa cosa che se fosse una (donna) col capo raso. 6 Poiché se la donna non si copre, sia anche rapata; ma se è vergognoso per una donna essere rapata o rasa, si copra. 7 Poiché l'uomo non si deve coprire il capo, essendo egli immagine e gloria di Dio; ma la donna è gloria dell'uomo. 8 Poiché l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomo, 9 e, per di più, l'uomo non fu creato a causa della donna, ma la donna a causa dell'uomo. 10 Per questo la donna deve avere un segno di autorità sul capo a motivo degli angeli. 11 Inoltre, riguardo al Signore la donna non è senza l'uomo né l'uomo senza la donna. 12 Poiché come la donna è dall'uomo, così anche l'uomo è per mezzo della donna; ma tutte le cose sono da Dio. 13 Giudicate voi stessi: È convenevole che una donna preghi Dio senza coprirsi? 14 Non vi insegna la natura stessa che se l'uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui, 15 ma se la donna ha i capelli lunghi, è per lei una gloria? Perché i capelli le sono dati in luogo di copricapo. 16 Comunque, se qualcuno sembra disputare per qualche altra usanza, noi non ne abbiamo nessun'altra, né l'hanno le congregazioni di Dio. 17 Ma, mentre do queste istruzioni, non vi lodo, perché vi radunate non per il meglio, ma per il peggio. 18 Poiché prima di tutto, quando vi riunite nella congregazione, odo che esistono fra voi divisioni; e in parte lo credo. 19 Poiché ci devono anche essere fra voi delle sette, affinché le persone approvate siano pure manifeste fra voi. 20 Perciò, quando vi riunite in uno stesso luogo, non è possibile mangiare il pasto serale del Signore. 21 Poiché, quando (lo) mangiate, ciascuno prende in anticipo il proprio pasto serale, così che uno ha fame, ma un altro è ebbro. 22 Certamente avete delle case per mangiare e bere, non è vero? O disprezzate la congregazione di Dio e fate vergognare quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo non vi lodo. 23 Poiché ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso, che il Signore Gesù nella notte in cui stava per essere consegnato prese un pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo significa il mio corpo che è a vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me". 25 E fece similmente riguardo al calice, dopo aver preso il pasto serale, dicendo: "Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue. Continuate a far questo, ogni volta che ne berrete, in ricordo di me". 26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice, continuate a proclamare la morte del Signore, finché egli arrivi. 27 Quindi chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore indegnamente sarà colpevole rispetto al corpo e al sangue del Signore. 28 Prima l'uomo approvi se stesso dopo scrutinio, e così mangi del pane e beva del calice. 29 Poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso se non discerne il corpo. 30 Per questo molti fra voi sono deboli e malati, e parecchi dormono (nella morte). 31 Ma se discernessimo ciò che noi stessi siamo, non saremmo giudicati. 32 Comunque, quando siamo giudicati, siamo disciplinati da Geova, affinché non siamo condannati col mondo. 33 Quindi, fratelli miei, quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, affinché non vi riuniate per un giudizio. Ma le cose che rimangono le sistemerò quando sarò venuto. 12 Ora circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza. 2 Voi sapete che quando eravate persone delle nazioni, eravate trascinati dietro quegli idoli senza voce secondo che eravate condotti. 3 Perciò vi faccio conoscere che nessuno quando parla mediante lo spirito di Dio dice: "Gesù è maledetto!" e nessuno può dire: "Gesù è Signore!" se non mediante lo spirito santo. 4 Ora ci sono varietà di doni, ma c'è lo stesso spirito; 5 e ci sono varietà di ministeri, eppure c'è lo stesso Signore; 6 e ci sono varietà di operazioni, eppure lo stesso Dio compie tutte le operazioni in tutte le persone. 7 Ma la manifestazione dello spirito è data a ciascuno per uno scopo utile. 8 Per esempio, a uno è data per mezzo dello spirito parola di sapienza, a un altro parola di conoscenza secondo lo stesso spirito, 9 a un altro fede mediante lo stesso spirito, a un altro doni di guarigioni mediante quell'unico spirito, 10 a un altro ancora operazioni di opere potenti, a un altro profezia, a un altro discernimento di espressioni ispirate, a un altro diverse lingue e a un altro interpretazione di lingue. 11 Ma tutte queste operazioni le compie quell'unico e medesimo spirito, facendo una distribuzione a ciascuno rispettivamente, come vuole. 12 Poiché come il corpo è uno ma ha molte membra, e tutte le membra di tale corpo, benché siano molte, sono un solo corpo, così è anche il Cristo. 13 Poiché veramente mediante un solo spirito fummo tutti battezzati in un solo corpo, sia giudei che greci, sia schiavi che liberi, e tutti fummo abbeverati di un solo spirito. 14 Poiché il corpo, in realtà, non è un solo membro, ma molte. 15 Se il piede dicesse: "Poiché non sono mano, non sono parte del corpo", non per questo non sarebbe parte del corpo. 16 E se l'orecchio dicesse: "Poiché non sono occhio, non sono parte del corpo", non per questo non sarebbe parte del corpo. 17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove sarebbe l'odorato? 18 Ma ora Dio ha posto le membra nel corpo, ciascuna di esse, come gli è piaciuto. 19 Se tutti fossero un solo membro, dove sarebbe il corpo? 20 Ma ora sono molte membra, eppure un solo corpo. 21 L'occhio non può dire alla mano: "Non ho bisogno di te"; o, ancora, la testa (non può dire) ai piedi: "Non ho bisogno di voi". 22 Anzi, molto più le membra del corpo che sembrano essere più deboli sono necessarie, 23 e le parti del corpo che pensiamo siano meno onorevoli, le circondiamo di più abbondante onore, e così le nostre parti indecorose hanno più abbondante decoro, 24 mentre le nostre parti decorose non hanno bisogno di niente. Tuttavia, Dio compose il corpo, dando più abbondante onore alla parte che ne mancava, 25 affinché nel corpo non vi fosse divisione, ma le sue membra avessero la stessa cura le une per le altre. 26 E se un membro soffre, tutte le altre membra soffrono con esso; o se un membro è glorificato, tutte le altre membra si rallegrano con esso. 27 Ora voi siete il corpo di Cristo, e individualmente membra. 28 E Dio ha posto i rispettivi (membri) nella congregazione, in primo luogo, apostoli; in secondo luogo, profeti; in terzo luogo, maestri; quindi opere potenti; quindi doni di guarigioni; soccorsi, capacità di dirigere, diverse lingue. 29 Non tutti sono apostoli, vero? Non tutti sono profeti, vero? Non tutti sono maestri, vero? Non tutti compiono opere potenti, è così? 30 Non tutti hanno doni di guarigioni, è così? Non tutti parlano in lingue, è così? Non tutti sono interpreti, vero? 31 Ma continuate a cercare zelantemente i doni maggiori. Eppure vi mostro una via che sorpassa tutte le altre. 13 Se parlo le lingue degli uomini e degli angeli ma non ho amore, son divenuto un (pezzo di) rame risonante o un rimbombante cembalo. 2 E se ho il dono di profezia e conosco tutti i sacri segreti e tutta la conoscenza, e se ho tutta la fede da trapiantare i monti, ma non ho amore, non sono nulla. 3 E se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare, ma non ho amore, non ne ho nessun profitto. 4 L'amore è longanime e benigno. L'amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto del male. 6 Non si rallegra dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità. 7 Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L'amore non viene mai meno. Ma se ci sono (doni di) profezia, saranno eliminati; se ci sono lingue, cesseranno; se c'è conoscenza, sarà eliminata. 9 Poiché abbiamo conoscenza parziale e profetizziamo parzialmente; 10 ma quando sarà arrivato ciò che è compiuto, ciò che è parziale sarà eliminato. 11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma ora che son divenuto uomo, ho eliminato i (tratti) del bambino. 12 Poiché al presente vediamo a contorni vaghi per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora sarà faccia a faccia. Al presente conosco parzialmente, ma allora conoscerò accuratamente come sono anche accuratamente conosciuto. 13 Ora, comunque, rimangono fede, speranza, amore, queste tre (cose); ma la più grande di queste è l'amore. 14 Perseguite l'amore, ma continuate a cercare zelantemente i doni spirituali, e preferibilmente di poter profetizzare. 2 Poiché chi parla in lingua parla non agli uomini, ma a Dio, giacché nessuno ascolta, ma egli dice sacri segreti mediante lo spirito. 3 Comunque, chi profetizza edifica e incoraggia e consola gli uomini con la sua parola. 4 Chi parla in lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la congregazione. 5 Ora vorrei che parlaste tutti in lingue, ma preferisco che profetizziate. In realtà, chi profetizza è maggiore di chi parla in lingue, a meno che, infatti, non interpreti, affinché la congregazione ne riceva edificazione. 6 Ma ora, fratelli, se venissi da voi parlando in lingue, che bene vi farei a meno che non vi parlassi con una rivelazione o con conoscenza o con profezia o con insegnamento? 7 Così è per le cose inanimate che emettono un suono, sia flauto o arpa; se non danno intervallo ai toni, come si saprà ciò che è suonato sul flauto o sull'arpa? 8 Poiché veramente, se la tromba dà un suono indistinto, chi si preparerà alla battaglia? 9 E nello stesso modo, se con la lingua voi non pronunciate una parola facilmente comprensibile, come si saprà ciò che viene detto? Infatti, parlerete all'aria. 10 Possono esserci al mondo molte specie di suoni di parole, eppure nessuna (specie) è senza significato. 11 Se io non capisco dunque il valore del suono della parola, sarò uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me. 12 Così anche voi, giacché siete zelantemente desiderosi dei (doni dello) spirito, cercate di abbondare in essi per l'edificazione della congregazione. 13 Perciò chi parla in lingua preghi di poter interpretare. 14 Poiché se io prego in lingua, il mio (dono dello) spirito prega, ma la mia mente è infruttuosa. 15 Che si deve fare, dunque? Pregherò col (dono dello) spirito, ma pregherò anche con la mente. Canterò lodi col (dono dello) spirito, ma canterò lodi anche con la mente. 16 Altrimenti, se offri lodi con un (dono dello) spirito, come farà colui che occupa il posto della persona comune a dire "Amen" al tuo rendimento di grazie, giacché non sa ciò che dici? 17 Certo, tu rendi grazie in modo eccellente, ma l'altro non è edificato. 18 Ringrazio Dio che parlo in lingue più di tutti voi. 19 Tuttavia, in una congregazione direi piuttosto cinque parole con la mia mente, per istruire oralmente anche altri, anziché diecimila parole in lingua. 20 Fratelli, non divenite bambini nelle facoltà di intendimento, ma siate bambini in quanto a malizia; e divenite uomini fatti nelle facoltà d'intendimento. 21 Nella Legge è scritto: " 'Con le lingue di stranieri e con le labbra di estranei parlerò a questo popolo, e nemmeno allora mi presteranno ascolto', dice Geova". 22 Quindi le lingue sono di segno non per i credenti, ma per gli increduli, mentre la profezia non è per gli increduli, ma per i credenti. 23 Perciò, se tutta la congregazione si raduna in uno stesso luogo e tutti parlano in lingue, ma entrano persone comuni o increduli, non diranno che siete pazzi? 24 Ma se voi tutti profetizzate ed entra qualche incredulo o persona comune, è ripresa da tutti, è da tutti attentamente esaminata; 25 i segreti del suo cuore divengono manifesti, così che cadrà sulla (sua) faccia e adorerà Dio, dichiarando: "Dio è realmente fra voi". 26 Che si deve fare, dunque, fratelli? Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha un insegnamento, un altro ha una rivelazione, un altro ha una lingua, un altro ha un'interpretazione. Ogni cosa abbia luogo per l'edificazione. 27 E se qualcuno parla in lingua, ce ne siano due o al massimo tre, e a turno; e qualcuno interpreti. 28 Ma se non c'è nessun interprete, taccia nella congregazione e parli a se stesso e a Dio. 29 Inoltre, parlino due o tre profeti, e gli altri discernano il significato. 30 Ma se a un altro è fatta una rivelazione mentre è seduto, il primo taccia. 31 Poiché potete tutti profetizzare a uno a uno, affinché tutti imparino e tutti siano incoraggiati. 32 E i (doni dello) spirito dei profeti devono essere controllati dai profeti. 33 Poiché Dio non è (un Dio) di disordine, ma di pace. Come in tutte le congregazioni dei santi, 34 le donne stiano in silenzio nelle congregazioni, poiché non è loro permesso di parlare, ma siano sottomesse, come dice anche la Legge. 35 Se, dunque, vogliono imparare qualcosa, interroghino a casa i propri mariti, poiché è vergognoso per una donna parlare nella congregazione. 36 Che cosa? È uscita forse da voi la parola di Dio, o è pervenuta solo fino a voi? 37 Se qualcuno pensa di essere profeta o dotato dello spirito, riconosca le cose che vi scrivo, perché sono il comandamento del Signore. 38 Ma se qualcuno è ignorante, rimane ignorante. 39 Quindi, fratelli miei, continuate a cercare zelantemente di profetizzare, e non impedite di parlare in lingue. 40 Ma ogni cosa abbia luogo decentemente e secondo disposizione. 15 Ora vi faccio conoscere, fratelli, la buona notizia che vi ho dichiarato, che voi avete anche ricevuto, e nella quale state saldi, 2 per mezzo della quale siete anche salvati, con la parola con cui vi ho dichiarato la buona notizia, se la ritenete saldamente, a meno che, in realtà, non abbiate creduto senza scopo. 3 Poiché vi ho trasmesso, fra le prime cose, ciò che anch'io ho ricevuto, che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture; 4 e che fu sepolto, sì, che è stato destato il terzo giorno secondo le Scritture; 5 e che apparve a Cefa, quindi ai dodici. 6 Apparve poi a più di cinquecento fratelli in una volta, la maggioranza dei quali rimangono fino al presente, mentre alcuni si sono addormentati (nella morte). 7 Apparve poi a Giacomo, quindi a tutti gli apostoli; 8 ma, ultimo di tutti, apparve anche a me come a uno nato prematuramente. 9 Poiché io sono il minimo degli apostoli, e non son degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la congregazione di Dio. 10 Ma per immeritata benignità di Dio io sono quello che sono. E la sua immeritata benignità verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma l'immeritata benignità di Dio che è in me. 11 Comunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. 12 Se ora si predica che Cristo è stato destato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? 13 Se, in realtà, non c'è risurrezione dei morti, nemmeno Cristo è stato destato. 14 Ma se Cristo non è stato destato, la nostra predicazione è certamente vana, e la nostra fede è vana. 15 Inoltre, siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, perché abbiamo reso testimonianza contro Dio che egli ha destato il Cristo, che tuttavia non ha destato se i morti non sono realmente destati. 16 Poiché se i morti non sono destati, nemmeno Cristo è stato destato. 17 Inoltre, se Cristo non è stato destato, la vostra fede è inutile; voi siete ancora nei vostri peccati. 18 In effetti, anche quelli che si sono addormentati (nella morte) unitamente a Cristo sono periti. 19 Se abbiamo sperato in Cristo solo in questa vita, siamo i più miserevoli di tutti gli uomini. 20 Comunque, Cristo è stato ora destato dai morti, primizia di quelli che si sono addormentati (nella morte). 21 Poiché siccome la morte è per mezzo di un uomo, anche la risurrezione dei morti è per mezzo di un uomo. 22 Poiché come in Adamo tutti muoiono, così anche nel Cristo tutti saranno resi viventi. 23 Ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza. 24 Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza. 25 Poiché egli deve regnare finché (Dio) non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26 Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte. 27 Poiché (Dio) "ha posto tutte le cose sotto i suoi piedi". Ma quando dice che 'sono state sottoposte tutte le cose', è evidente che è a eccezione di colui che gli ha sottoposto tutte le cose. 28 Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora anche il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti. 29 Altrimenti, che faranno quelli che si battezzano allo scopo (di essere) dei morti? Se i morti non devono affatto essere destati, perché sono anche battezzati allo scopo di (esser) tali? 30 E perché noi siamo ogni ora in pericolo? 31 Ogni giorno mi espongo alla morte. Questo affermo per l'esultanza a motivo di voi, fratelli, che ho in Cristo Gesù nostro Signore. 32 Se, come gli uomini, ho combattuto a Efeso con le bestie selvagge, che bene ne ho? Se i morti non sono destati, "mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo". 33 Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini. 34 Destatevi alla sobrietà in modo giusto e non praticate il peccato, poiché alcuni sono senza conoscenza di Dio. Parlo per farvi provare vergogna. 35 Tuttavia, qualcuno dirà: "Come saranno destati i morti? Sì, con quale sorta di corpo verranno?" 36 Irragionevole! Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; 37 e in quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un nudo granello, forse di grano o di qualcuno degli altri (semi); 38 ma Dio gli dà un corpo come gli è piaciuto, e a ciascuno dei semi il proprio corpo. 39 Non ogni carne è la stessa carne, ma ce n'è una del genere umano, e c'è altra carne dei bovini, e altra carne degli uccelli, e altra dei pesci. 40 E ci sono corpi celesti, e corpi terrestri; ma la gloria dei corpi celesti è di una sorta, e quella dei corpi terrestri è di una sorta diversa. 41 La gloria del sole è di una sorta, e la gloria della luna è di un'altra, e la gloria delle stelle è di un'altra; infatti, una stella differisce da un'altra stella in gloria. 42 Così è anche la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è destato nell'incorruzione. 43 È seminato nel disonore, è destato nella gloria. È seminato nella debolezza, è destato nella potenza. 44 È seminato corpo fisico, è destato corpo spirituale. Se c'è un corpo fisico, ce n'è anche uno spirituale. 45 Così è anche scritto: "Il primo uomo Adamo divenne anima vivente". L'ultimo Adamo divenne spirito vivificante. 46 Tuttavia, il primo non è ciò che è spirituale, ma ciò che è fisico, poi ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo è dalla terra e fatto di polvere; il secondo uomo è dal cielo. 48 Come (è) quello fatto di polvere, così (sono) anche quelli fatti di polvere; e come (è) il celeste, così (sono) anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine di quello fatto di polvere, porteremo anche l'immagine del celeste. 50 Comunque, dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione eredita l'incorruzione. 51 Ecco, vi dico un sacro segreto: Non tutti ci addormenteremo (nella morte), ma tutti saremo mutati, 52 in un momento, in un batter d'occhio, durante l'ultima tromba. Poiché la tromba suonerà, e i morti saranno destati incorruttibili, e noi saremo mutati. 53 Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l'incorruzione, e questo che è mortale deve rivestire l'immortalità. 54 Ma quando (questo che è corruttibile avrà rivestito l'incorruzione e) questo che è mortale avrà rivestito l'immortalità, allora si adempirà la parola che è scritta: "La morte è inghiottita per sempre". 55 "Morte, dov'è la tua vittoria? Morte, dov'è il tuo pungiglione?" 56 Il pungiglione che produce la morte è il peccato, ma la potenza del peccato è la Legge. 57 Ma grazie a Dio, poiché egli ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo! 58 Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore. 16 Ora circa la colletta per i santi, come ho dato ordine alle congregazioni della Galazia, così fate anche voi. 2 Ogni primo giorno della settimana, ciascuno di voi, nella propria casa, metta da parte qualcosa secondo che abbia prosperità, affinché le collette non si facciano proprio quando io arrivo. 3 Ma quando sarò giunto, quegli uomini che avrete approvato mediante lettere, li manderò a Gerusalemme a portare il vostro benigno dono. 4 Comunque, se converrà che ci vada anch'io, essi ci andranno con me. 5 Ma verrò da voi quando avrò attraversato la Macedonia, poiché attraverso la Macedonia; 6 e forse resterò o anche passerò l'inverno con voi, affinché mi accompagniate per parte del cammino dove andrò. 7 Poiché non vi voglio vedere ora di passaggio, giacché spero di rimanere qualche tempo con voi, se Geova lo permette. 8 Ma rimarrò a Efeso sino alla (festa della) Pentecoste; 9 poiché mi è stata aperta una grande porta che conduce ad attività, ma ci sono molti oppositori. 10 Comunque, se arriva Timoteo, guardate che sia senza timore fra voi, poiché egli compie l'opera di Geova, come me. 11 Nessuno, perciò, lo disprezzi. Accompagnatelo per parte del cammino in pace, affinché venga da me, poiché l'aspetto con i fratelli. 12 Ora circa Apollo nostro fratello, l'ho supplicato moltissimo di venire da voi con i fratelli, eppure non era affatto sua volontà venire ora; ma verrà quando ne avrà l'opportunità. 13 State svegli, siate fermi nella fede, comportatevi da uomini, divenite potenti. 14 Tutte le vostre cose si facciano con amore. 15 Ora vi esorto, fratelli: Voi sapete che la casa di Stefana è la primizia dell'Acaia e che essi si sono dedicati al servizio dei santi. 16 Continuate anche voi a sottomettervi a persone di questa specie e a ognuno che coopera e fatica. 17 Ma mi rallegro della presenza di Stefana e Fortunato e Acaico, perché hanno supplito al vostro non esser qui. 18 Poiché essi hanno ristorato lo spirito mio e vostro. Perciò riconoscete gli uomini di tale sorta. 19 Le congregazioni dell'Asia vi mandano i loro saluti. Aquila e Prisca insieme alla congregazione che è nella loro casa vi salutano di cuore nel Signore. 20 Tutti i fratelli vi salutano. Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 21 (Ecco) il mio saluto, di Paolo, di mia propria mano. 22 Se qualcuno non ha affetto per il Signore, sia maledetto. O Signore nostro, vieni! 23 L'immeritata benignità del Signore Gesù sia con voi. 24 Il mio amore sia con tutti voi unitamente a Cristo Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Corinti

1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e Timoteo (nostro) fratello, alla congregazione di Dio che è a Corinto, insieme a tutti i santi che sono in tutta l'Acaia: 2 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Benedetto sia l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle tenere misericordie e l'Iddio di ogni conforto, 4 che ci conforta in tutta la nostra tribolazione, affinché possiamo confortare quelli che sono in qualunque sorta di tribolazione per mezzo del conforto con cui noi stessi siamo confortati da Dio. 5 Poiché come le sofferenze del Cristo abbondano in noi, così anche il conforto che otteniamo abbonda per mezzo del Cristo. 6 Ora, se siamo nella tribolazione, è per vostro conforto e salvezza; o se siamo confortati, è per il vostro conforto che opera per farvi sopportare le stesse sofferenze che anche noi soffriamo. 7 E così la nostra speranza riguardo a voi è stabile, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, nello stesso modo parteciperete anche del conforto. 8 Poiché non desideriamo che ignoriate, fratelli, intorno alla tribolazione accadutaci nel (distretto del)l'Asia, che fummo sotto una pressione estrema, oltre la nostra forza, tanto che eravamo incerti perfino della nostra vita. 9 Infatti, sentivamo in noi stessi di aver ricevuto la sentenza di morte. Questo avveniva affinché confidassimo non in noi stessi, ma nell'Iddio che desta i morti. 10 Da una cosa così grande come la morte egli ci liberò e ci libererà; e in lui speriamo che ci liberi ancora nel futuro. 11 Anche voi potete aiutarci con la vostra supplicazione per noi, affinché siano rese grazie da molti a nostro favore per ciò che ci è benignamente dato a motivo di molte facce (supplichevoli). 12 Poiché la cosa di cui ci vantiamo è questa, a cui la nostra coscienza rende testimonianza, che con santità e santa sincerità, non con sapienza carnale ma con l'immeritata benignità di Dio, ci siamo comportati nel mondo, ma ancor più verso di voi. 13 Poiché realmente non vi scriviamo altro che quelle cose che ben conoscete o anche riconoscete, e che spero continuerete a riconoscere sino alla fine, 14 come avete pure riconosciuto, in parte, che noi siamo per voi un motivo di vanto, come voi lo sarete anche per noi nel giorno del nostro Signore Gesù. 15 E con questa fiducia intendevo prima venire da voi, affinché aveste una seconda (occasione di) gioia, 16 e dopo una sosta presso di voi andare in Macedonia, e dalla Macedonia tornare da voi ed essere da voi per un tratto accompagnato in Giudea. 17 E quando ebbi tale intenzione, non mi abbandonai a nessuna leggerezza, vero? O le cose che mi propongo, me (le) propongo secondo la carne, affinché in me ci sia il "Sì, Sì" e il "No, No"? 18 Ma si può confidare in Dio che la nostra parola a voi rivolta non è Sì eppure No. 19 Poiché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che fu predicato fra voi per mezzo di noi, cioè per mezzo di me e Silvano e Timoteo, non fu Sì eppure No, ma nel suo caso il Sì è stato Sì. 20 Poiché per quante siano le promesse di Dio, sono state Sì per mezzo di lui. E perciò per mezzo di lui (è detto) l'"Amen" a Dio per la gloria mediante noi. 21 Ma colui che garantisce che voi e noi apparteniamo a Cristo e che ci ha unti è Dio. 22 Egli ha anche posto su di noi il suo suggello e ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito, nei nostri cuori. 23 Ora chiamo Dio a testimone contro la mia propria anima che per risparmiarvi non sono ancora venuto a Corinto. 24 Non che noi siamo i signori sulla vostra fede, ma siamo compagni d'opera per la vostra gioia, poiché voi state in piedi mediante la (vostra) fede. 2 Poiché per me stesso ho deciso questo, di non venire di nuovo da voi con tristezza. 2 Poiché se vi rendo tristi, chi c'è in realtà per rallegrarmi se non colui che è reso triste da me? 3 E vi ho scritto quindi questa stessa cosa, affinché, quando verrò, io non divenga triste a causa di coloro dei quali dovrei rallegrarmi; perché ho fiducia in voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. 4 Poiché vi ho scritto con molte lacrime, fra molta tribolazione e angoscia di cuore, non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore che ho più abbondantemente per voi. 5 Ora se qualcuno ha causato tristezza, non ha rattristato me, ma fino a un certo punto tutti voi, per non essere troppo severo in ciò che dico. 6 Questo rimprovero fatto dalla maggioranza è sufficiente a tal uomo, 7 in modo che, al contrario, ora benignamente (lo) perdoniate e confortiate, affinché non sia in qualche modo inghiottito dalla sua eccessiva tristezza. 8 Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore. 9 Poiché scrivo anche per questo, per conoscere la prova di ciò che voi siete, se siete ubbidienti in ogni cosa. 10 Qualunque cosa benignamente perdoniate a qualcuno, io pure perdono. Infatti, in quanto a me, quello che ho benignamente perdonato, se ho benignamente perdonato qualcosa, l'ho fatto per amore vostro dinanzi a Cristo; 11 affinché non siamo sopraffatti da Satana, poiché non ignoriamo i suoi disegni. 12 Or quando arrivai a Troas per dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, e mi fu aperta una porta nel Signore, 13 non ebbi sollievo nel mio spirito perché non trovai Tito, mio fratello, ma mi accomiatai da loro e partii per la Macedonia. 14 Ma siano rese grazie a Dio che sempre ci conduce in trionfale processione in compagnia del Cristo e per mezzo nostro rende percettibile in ogni luogo l'odore della conoscenza di lui! 15 Poiché a Dio siamo un soave odore di Cristo fra quelli che sono salvati e fra quelli che periscono; 16 a questi un odore che emana dalla morte per la morte, a quelli un odore che emana dalla vita per la vita. E chi è adeguatamente qualificato per queste cose? 17 (Noi lo siamo;) poiché non siamo venditori ambulanti della parola di Dio come lo sono molti, ma parliamo come mossi da sincerità, sì, come mandati da Dio, dinanzi a Dio, in compagnia di Cristo. 3 Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse, come alcuni, abbiamo bisogno di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 2 Voi stessi siete la nostra lettera, incisa sui nostri cuori e conosciuta e letta da tutto il genere umano. 3 Poiché viene mostrato che voi siete una lettera di Cristo scritta da noi come ministri, incisa non con inchiostro ma con lo spirito dell'Iddio vivente, non su tavolette di pietra, ma su tavolette carnali, su cuori. 4 Ora per mezzo del Cristo abbiamo verso Dio questa sorta di fiducia. 5 Non che da noi stessi siamo adeguatamente qualificati a riconoscere alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma il nostro essere adeguatamente qualificati proviene da Dio, 6 che in realtà ci ha resi adeguatamente qualificati per essere ministri di un nuovo patto, non di un codice scritto, ma di spirito; poiché il codice scritto condanna a morte, ma lo spirito rende viventi. 7 Inoltre, se il codice che amministra la morte e che fu inciso in lettere su pietre fu con gloria, tanto che i figli d'Israele non potevano fissare attentamente la faccia di Mosè a causa della gloria della sua faccia, (gloria) che doveva essere soppressa, 8 perché non dovrebbe essere molto più con gloria l'amministrazione dello spirito? 9 Poiché se il codice che amministrava la condanna fu glorioso, molto più abbonda di gloria l'amministrazione della giustizia. 10 Infatti, anche ciò che una volta fu reso glorioso è stato privato di gloria sotto questo aspetto, a causa della gloria che lo supera. 11 Poiché, se ciò che doveva essere soppresso fu introdotto con gloria, molto più sarebbe stato con gloria ciò che rimane. 12 Perciò, siccome abbiamo tale speranza, noi usiamo grande libertà di parola, 13 e non facciamo come quando Mosè si metteva un velo sulla faccia, affinché i figli d'Israele non fissassero attentamente la fine di ciò che doveva essere soppresso. 14 Ma le loro facoltà mentali erano intorpidite. Poiché fino al giorno presente lo stesso velo rimane non sollevato alla lettura del vecchio patto, perché è soppresso per mezzo di Cristo. 15 Infatti, fino ad oggi, ogni volta che si legge Mosè un velo giace sul loro cuore. 16 Ma quando c'è una conversione a Geova, il velo è tolto. 17 Ora Geova è lo Spirito; e dov'è lo spirito di Geova, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, mentre con facce non velate riflettiamo come specchi la gloria di Geova, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, esattamente come fa Geova, (lo) Spirito. 4 Perciò, siccome abbiamo questo ministero secondo la misericordia che ci è stata mostrata, non veniamo meno; 2 ma abbiamo rinunciato alle cose subdole di cui c'è da vergognarsi, non camminando con astuzia, né adulterando la parola di Dio, ma rendendo la verità manifesta, raccomandandoci ad ogni coscienza umana dinanzi a Dio. 3 Se, ora, la buona notizia che dichiariamo è infatti velata, è velata fra quelli che periscono, 4 fra i quali l'iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l'immagine di Dio, non risplenda (loro). 5 Poiché noi predichiamo, non noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e noi stessi come vostri schiavi per amore di Gesù. 6 Poiché fu Dio a dire: "Rifulga la luce dalle tenebre", ed egli ha rifulso nei nostri cuori per illuminar(li) con la gloriosa conoscenza di Dio mediante la faccia di Cristo. 7 Comunque, abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi. 8 Siamo incalzati in ogni modo, ma non alle strette da non muoverci; siamo perplessi, ma non assolutamente senza via d'uscita; 9 siamo perseguitati, ma non abbandonati; siamo abbattuti, ma non distrutti. 10 Dappertutto portiamo sempre nel nostro corpo il trattamento mortifero riservato a Gesù, affinché anche la vita di Gesù sia resa manifesta nel nostro corpo. 11 Poiché noi che viviamo siamo sempre portati faccia a faccia con la morte per amore di Gesù, affinché anche la vita di Gesù sia resa manifesta nella nostra carne mortale. 12 Quindi la morte è all'opera in noi, ma la vita in voi. 13 Ora siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, secondo ciò che è scritto: "Ho esercitato fede, perciò ho parlato", anche noi esercitiamo fede e perciò parliamo, 14 sapendo che colui che destò Gesù desterà anche noi insieme a Gesù e ci presenterà insieme a voi. 15 Poiché tutte le cose sono per amore vostro, affinché l'immeritata benignità che è stata moltiplicata abbondi a motivo del rendimento di grazie di molti altri alla gloria di Dio. 16 Perciò non veniamo meno, ma anche se l'uomo che siamo di fuori deperisce, certamente l'uomo che siamo di dentro si rinnova di giorno in giorno. 17 Poiché sebbene la tribolazione sia momentanea e leggera, opera per noi una gloria che è di peso sempre più sovrabbondante ed eterna, 18 mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose che si vedono, ma alle cose che non si vedono. Poiché le cose che si vedono sono temporanee, ma le cose che non si vedono sono eterne. 5 Poiché sappiamo che se la nostra casa terrestre, questa tenda, è dissolta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta con mani, eterna nei cieli. 2 Poiché in questa casa in cui dimoriamo, in realtà gemiamo, desiderando ardentemente rivestire quella (che è) dal cielo per noi, 3 così che, avendola realmente rivestita, non siamo trovati nudi. 4 Infatti, noi che siamo in questa tenda, gemiamo, essendo aggravati; perché vogliamo non svestircene, ma rivestire l'altra, affinché ciò che è mortale sia inghiottito dalla vita. 5 Ora colui che ci ha prodotti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra di ciò che deve venire, cioè lo spirito. 6 Noi perciò abbiamo sempre coraggio e sappiamo che, mentre abbiamo la nostra casa nel corpo, siamo assenti dal Signore, 7 poiché camminiamo per fede, non per visione. 8 Ma abbiamo coraggio e preferiamo piuttosto essere assenti dal corpo e fare la nostra casa presso il Signore. 9 Perciò abbiamo anche la mira, sia che abbiamo la nostra casa presso di lui o che siamo assenti da lui, di essergli graditi. 10 Poiché dobbiamo tutti essere resi manifesti dinanzi al tribunale del Cristo, affinché ciascuno riceva il suo giudizio per le cose fatte mediante il corpo, secondo le cose che ha praticato, sia cosa buona che vile. 11 Conoscendo perciò il timore del Signore, continuiamo a persuadere gli uomini, ma noi siamo stati resi manifesti a Dio. Comunque, spero che siamo stati resi manifesti anche alle vostre coscienze. 12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo un'occasione di vantarvi riguardo a noi, affinché abbiate (una risposta) per quelli che si vantano dell'aspetto esteriore, ma non del cuore. 13 Poiché se fummo fuori di senno, fu per Dio; se siamo di mente sana, è per voi. 14 Poiché l'amore che ha Cristo ci costringe, perché questo è ciò che abbiamo giudicato, che un solo uomo morì per tutti; e tutti erano quindi morti; 15 ed egli morì per tutti affinché quelli che vivono vivano non più per se stessi, ma per colui che morì per loro e fu destato. 16 Quindi da ora in poi non conosciamo nessun uomo secondo la carne. Anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, certamente ora non lo conosciamo più così. 17 Quindi se qualcuno è unito a Cristo, è una nuova creazione; le cose vecchie sono passate, ecco, cose nuove sono venute all'esistenza. 18 Ma tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha dato il ministero della riconciliazione, 19 cioè che Dio riconciliava con sé un mondo mediante Cristo, non annoverando loro i loro falli e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Quali sostituti di Cristo imploriamo: "Siate riconciliati con Dio". 21 Colui che non conobbe peccato egli lo fece essere peccato per noi, affinché divenissimo giustizia di Dio mediante lui. 6 Operando insieme a lui, vi supplichiamo anche di non accettare l'immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo. 2 Poiché egli dice: "In un tempo accettevole ti ho udito, e in un giorno di salvezza ti ho aiutato". Ecco, ora è il tempo particolarmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza. 3 In nessun modo noi diamo alcun motivo d'inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; 4 ma in ogni modo ci raccomandiamo come ministri di Dio, in molta perseveranza, in tribolazioni, in casi di bisogno, in difficoltà, 5 in percosse, in prigioni, in disordini, in fatiche, in notti insonni, in tempi senza cibo, 6 in purezza, in conoscenza, in longanimità, in benignità, in spirito santo, in amore senza ipocrisia, 7 in parola verace, in potenza di Dio; per mezzo delle armi della giustizia a destra e a sinistra, 8 mediante gloria e disonore, mediante cattiva fama e buona fama; come ingannatori eppure veraci, 9 come essendo sconosciuti eppure essendo riconosciuti, come moribondi eppure, ecco, viviamo, come disciplinati eppure non consegnati alla morte, 10 come rattristati ma sempre rallegrandoci, come poveri ma rendendo ricchi molti, come non avendo nulla eppure possedendo ogni cosa. 11 La nostra bocca si è aperta per voi, corinti, il nostro cuore si è allargato. 12 Non siete alle strette in noi, ma siete alle strette nei vostri propri teneri affetti. 13 E in cambio come ricompensa - parlo come a figli - anche voi allargatevi. 14 Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale associazione hanno la giustizia e l'illegalità? O quale partecipazione ha la luce con le tenebre? 15 Inoltre, quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O quale parte ha il fedele con l'incredulo? 16 E quale accordo c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell'Iddio vivente; come Dio disse: "Io risiederò fra loro e camminerò fra (loro), e sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo". 17 " 'Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi', dice Geova, 'e cessate di toccare la cosa impura' "; " 'e io vi accoglierò' ". 18 " 'E io vi sarò padre e voi mi sarete figli e figlie', dice Geova l'Onnipotente". 7 Poiché abbiamo queste promesse, diletti, purifichiamoci dunque da ogni contaminazione di carne e di spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio. 2 Fateci posto. Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo corrotto nessuno, non abbiamo approfittato di nessuno. 3 Non dico questo per condannarvi. Poiché ho detto prima che voi siete nei nostri cuori per morire e vivere con noi. 4 Ho grande libertà di parola verso di voi. Ho molto di cui vantarmi riguardo a voi. Sono pieno di conforto, trabocco di gioia in ogni nostra afflizione. 5 Infatti, quando arrivammo in Macedonia, la nostra carne non ebbe sollievo, ma continuammo ad essere afflitti in ogni maniera, essendovi lotte di fuori, timori di dentro. 6 Tuttavia Dio, che conforta gli abbattuti, confortò noi con la presenza di Tito; 7 e non solo con la sua presenza, ma anche con il conforto col quale era stato confortato riguardo a voi, poiché ci riportò notizia del vostro ardente desiderio, del vostro cordoglio, del vostro zelo per me, così che mi rallegrai ancora di più. 8 Quindi, anche se con la mia lettera vi ho rattristati, non me ne rammarico. Anche se prima me ne rammaricai (vedo che quella lettera vi ha rattristati, benché per poco tempo), 9 ora mi rallegro, non perché vi siete rattristati, ma perché vi siete rattristati a pentimento; poiché vi siete rattristati secondo Dio, affinché non soffriste danno in alcuna cosa per causa nostra. 10 Poiché la tristezza secondo Dio produce il pentimento per la salvezza, del quale non bisogna rammaricarsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. 11 Poiché, ecco, questa stessa cosa, il vostro essere tristi secondo Dio, quale grande premura ha prodotto in voi, sì, discolpa, sì, indignazione, sì, timore, sì, ardente desiderio, sì, zelo, sì, correzione del torto! Sotto ogni aspetto avete mostrato di essere casti in questo affare. 12 Certamente, benché io vi abbia scritto, non l'ho fatto né per colui che fece il torto, né per colui che subì il torto, ma affinché la vostra premura per noi sia resa manifesta fra voi dinanzi a Dio. 13 Per questo siamo stati confortati. Comunque, oltre al nostro conforto ci siamo rallegrati ancor più abbondantemente a motivo della gioia di Tito, perché il suo spirito è stato ristorato da tutti voi. 14 Poiché se in qualcosa mi sono vantato di voi presso di lui, non sono stato svergognato; ma come in ogni cosa vi abbiamo parlato secondo verità, così anche il nostro vanto presso Tito è risultato verace. 15 E i suoi teneri affetti sono più abbondanti verso di voi, mentre ricorda l'ubbidienza di tutti voi, come l'abbiate ricevuto con timore e tremore. 16 Mi rallegro che in ogni modo posso avere coraggio a motivo vostro. 8 Ora vi facciamo conoscere, fratelli, l'immeritata benignità di Dio che è stata conferita alle congregazioni della Macedonia, 2 che durante una grande prova di afflizione la loro abbondanza di gioia e la loro profonda povertà hanno fatto abbondare la ricchezza della loro generosità. 3 Poiché questo è stato secondo la loro effettiva capacità, sì, lo attesto, oltre la loro effettiva capacità, 4 mentre spontaneamente ci domandavano con molte suppliche il (privilegio di) dare benignamente e di partecipare al ministero destinato ai santi. 5 E non semplicemente come avevamo sperato, ma prima diedero se stessi al Signore e a noi per volontà di Dio. 6 Questo ci indusse a incoraggiare Tito affinché, come l'aveva iniziato fra voi, così anche completasse questo benigno dare da parte vostra. 7 Tuttavia, come voi abbondate in ogni cosa, nella fede e nella parola e nella conoscenza e in ogni premura e in questo nostro amore verso di voi, possiate abbondare anche in questo benigno dare. 8 Non parlo per darvi un comando, ma in vista della premura di altri e per provare la genuinità del vostro amore. 9 Poiché conoscete l'immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo, che benché fosse ricco divenne povero per amore vostro, affinché diveniste ricchi per mezzo della sua povertà. 10 E in ciò esprimo un'opinione: poiché questa cosa è utile per voi, visto che già un anno fa cominciaste non solo a fare, ma anche a voler (fare); 11 ora, dunque, completate anche il fare, affinché, come ci fu la prontezza di voler fare, così ci sia anche il completamento da ciò che avete. 12 Poiché se c'è prima la prontezza, è specialmente accettevole secondo ciò che la persona ha, non secondo ciò che non ha. 13 Poiché non voglio dire che sia facile per altri, ma difficile per voi; 14 ma che mediante un'uguaglianza il vostro avanzo supplisca proprio ora alla loro indigenza, perché il loro avanzo pure supplisca alla vostra indigenza, affinché ci sia un'uguaglianza. 15 Come è scritto: "Chi aveva molto non ebbe di più, e chi aveva poco non ebbe di meno". 16 Ora siano rese grazie a Dio che mise nel cuore di Tito la stessa premura per voi, 17 perché senz'altro egli ha risposto al (nostro) incoraggiamento, ma, essendo molto premuroso, viene spontaneamente da voi. 18 Ma con lui mandiamo il fratello la cui lode riguardo alla buona notizia si è sparsa in tutte le congregazioni. 19 Non solo questo, ma è stato anche costituito dalle congregazioni per essere nostro compagno di viaggio riguardo a questo benigno dono che dev'essere amministrato da noi per la gloria del Signore e a riprova della nostra prontezza d'animo. 20 Così evitiamo che qualcuno trovi da ridire su di noi riguardo a questa liberale contribuzione che dev'essere amministrata da noi. 21 Poiché "provvediamo cose oneste non solo dinanzi a Geova, ma anche dinanzi agli uomini". 22 Inoltre, mandiamo con loro il nostro fratello che abbiamo spesso trovato premuroso in molte cose, ma ora molto più premuroso a motivo della sua grande fiducia in voi. 23 Se, però, c'è qualche domanda circa Tito, egli è partecipe con me e compagno d'opera per il vostro bene; o se circa i nostri fratelli, essi sono apostoli delle congregazioni e gloria di Cristo. 24 Perciò dimostrate loro la prova del vostro amore e del nostro vanto riguardo a voi, di fronte alle congregazioni. 9 Ora riguardo al ministero che è per i santi, è superfluo che ve ne scriva, 2 poiché conosco la vostra prontezza d'animo di cui mi vanto riguardo a voi presso i macedoni, che l'Acaia è già pronta da un anno, e il vostro zelo ha incitato la maggioranza di loro. 3 Ma (vi) mando i fratelli, affinché il nostro vanto riguardo a voi non si mostri vano sotto questo aspetto, bensì affinché voi siate realmente pronti, come dicevo che sareste stati. 4 Altrimenti, se, in qualche modo, i macedoni venissero con me e non vi trovassero pronti, noi - per non dire voi - saremmo svergognati in questa nostra sicurezza. 5 Perciò ho ritenuto necessario incoraggiare i fratelli a venire da voi in anticipo e a preparare in anticipo il vostro generoso dono precedentemente promesso, affinché questo sia pronto come generoso dono e non come qualcosa di estorto. 6 Ma in quanto a questo, chi semina scarsamente mieterà pure scarsamente; e chi semina generosamente mieterà pure generosamente. 7 Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro. 8 Inoltre, Dio può far abbondare tutta la sua immeritata benignità verso di voi, affinché, mentre avete sempre piena autosufficienza in ogni cosa, abbiate abbondanza per ogni opera buona. 9 (Come è scritto: "Egli ha distribuito ampiamente, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura per sempre". 10 Ora colui che fornisce abbondantemente il seme al seminatore e il pane da mangiare fornirà e moltiplicherà il seme perché lo seminiate e aumenterà i prodotti della vostra giustizia). 11 In ogni cosa siete arricchiti per ogni sorta di generosità, che produce per mezzo nostro un'espressione di grazie a Dio; 12 perché il ministero di questo servizio pubblico non è solo per supplire abbondantemente ai bisogni dei santi, ma anche per essere ricchi con molte espressioni di grazie a Dio. 13 Mediante la prova che questo ministero dà, essi glorificano Dio perché voi siete sottomessi alla buona notizia intorno al Cristo, come dichiarate pubblicamente di essere, e perché siete generosi nella vostra contribuzione per loro e per tutti; 14 e con supplicazione per voi hanno ardente desiderio di voi a motivo della sovrabbondante immeritata benignità di Dio su di voi. 15 Grazie siano rese a Dio per il suo indescrivibile dono gratuito. 10 Ora io stesso, Paolo, vi supplico per la mitezza e per la benignità del Cristo, io che sono modesto d'aspetto fra voi, ma che quando sono assente sono ardito verso di voi. 2 In realtà imploro che, quando sarò presente, io non debba ardire con quella fiducia con la quale conto di prendere ardite misure contro alcuni che ci stimano come se camminassimo secondo (ciò che siamo nella) carne. 3 Poiché benché camminiamo nella carne, non facciamo guerra secondo (ciò che siamo nella) carne. 4 Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per rovesciare cose fortemente trincerate. 5 Poiché noi rovesciamo i ragionamenti e ogni cosa alta innalzata contro la conoscenza di Dio; e conduciamo prigioniero ogni pensiero per renderlo ubbidiente al Cristo; 6 e ci teniamo pronti a infliggere punizione per ogni disubbidienza, appena la vostra ubbidienza si sia pienamente compiuta. 7 Voi guardate le cose secondo il loro valore apparente. Se qualcuno confida in se stesso di appartenere a Cristo, prenda di nuovo in considerazione per se stesso questo fatto, che come lui appartiene a Cristo, così anche noi. 8 Poiché anche se mi vantassi un po' di più dell'autorità che ci diede il Signore per edificarvi e non per abbattervi, non sarei svergognato, 9 affinché non sembri che voglia atterrirvi con le (mie) lettere. 10 Poiché dicono: "Le (sue) lettere sono gravi e vigorose, ma la (sua) presenza personale è debole e la (sua) parola spregevole". 11 Un tal uomo prenda questo in considerazione, che ciò che siamo a parole mediante lettere quando siamo assenti, tali saremo anche nell'azione quando saremo presenti. 12 Poiché noi non osiamo classificarci fra alcuni o paragonarci con alcuni che raccomandano se stessi. Certo, misurando se stessi da se stessi e paragonando se stessi con se stessi, non hanno intendimento. 13 Da parte nostra, non ci vanteremo fuori dei limiti a noi assegnati, ma secondo il limite del territorio che Dio ci ha ripartito con misura, facendolo giungere fino a voi. 14 Realmente non ci estendiamo più del dovuto come se non giungessimo fino a voi, poiché noi fummo i primi a venire fino a voi nel dichiarare la buona notizia intorno al Cristo. 15 No, non ci vantiamo fuori dei limiti a noi assegnati delle fatiche di qualcun altro, ma nutriamo la speranza che, mentre la vostra fede va aumentando, siamo resi grandi fra voi in quanto al nostro territorio. Quindi abbonderemo ancora di più, 16 per dichiarare la buona notizia nei paesi al di là di voi, in modo da non vantarci nel territorio di qualcun altro dove le cose siano già preparate. 17 "Ma chi si vanta, si vanti in Geova". 18 Poiché è approvato non l'uomo che raccomanda se stesso, ma l'uomo che Geova raccomanda. 11 Vorrei che mi sopportaste in qualche piccola stoltezza. Ma, in realtà, voi mi sopportate! 2 Poiché sono geloso di voi con una santa gelosia, poiché vi ho personalmente promessi in matrimonio a un solo marito per presentarvi come casta vergine al Cristo. 3 Ma temo che in qualche modo, come il serpente con la sua astuzia sedusse Eva, le vostre menti siano corrotte (e distolte) dalla sincerità e dalla castità che son dovute al Cristo. 4 Difatti, se qualcuno viene e predica un Gesù diverso da quello che noi abbiamo predicato, o ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o una buona notizia diversa da quella che avete accettato, facilmente (lo) sopportate. 5 Poiché io considero di non essermi mostrato in nessuna cosa inferiore ai vostri apostoli sopraffini. 6 Ma anche se sono inesperto in parola, certamente non lo sono in conoscenza; anzi in ogni modo ve (l')abbiamo manifestato in ogni cosa. 7 O commisi un peccato umiliandomi affinché voi foste esaltati, perché senza costo vi dichiarai lietamente la buona notizia di Dio? 8 Derubai altre congregazioni accettando provvisioni per servire voi; 9 eppure quando ero presente presso di voi e fui nel bisogno, non divenni un peso per nessuno, poiché i fratelli che vennero dalla Macedonia supplirono abbondantemente alla mia indigenza. Sì, in ogni modo mi astenni dall'esservi di peso e me ne asterrò. 10 È una verità di Cristo nel mio caso che a questo mio vanto non si porrà fine nelle regioni dell'Acaia. 11 Per quale ragione? Perché non vi amo? Dio sa (che vi amo). 12 Ora ciò che faccio lo farò ancora, per togliere il pretesto a quelli che vogliono un pretesto per essere trovati uguali a noi nell'incarico di cui si vantano. 13 Poiché tali uomini sono apostoli falsi, operai ingannevoli, che si trasformano in apostoli di Cristo. 14 E non c'è da meravigliarsene, poiché Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce. 15 Perciò non è nulla di grande se anche i suoi ministri continuano a trasformarsi in ministri di giustizia. Ma la loro fine sarà secondo le loro opere. 16 Dico di nuovo: Nessuno pensi che io sia irragionevole. Ma, se realmente lo pensate, accettatemi anche come irragionevole, affinché anch'io possa vantarmi un po'. 17 Ciò che dico lo dico non secondo l'esempio del Signore, ma come nell'irragionevolezza, in questa sicurezza propria del vanto. 18 Siccome molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò. 19 Poiché voi sopportate lietamente le persone irragionevoli, visto che siete ragionevoli. 20 Infatti, sopportate chiunque vi renda schiavi, chiunque divori (ciò che avete), chiunque afferri (ciò che avete), chiunque si esalti su (di voi), chiunque vi colpisca in faccia. 21 Dico questo a (nostro) disonore, come se la nostra posizione fosse stata debole. Ma se qualcun altro si mostra audace in qualcosa - parlo irragionevolmente - mi mostro audace anch'io. 22 Sono essi ebrei? Lo sono anch'io. Sono israeliti? Lo sono anch'io. Sono seme d'Abraamo? Lo sono anch'io. 23 Sono ministri di Cristo? Rispondo come un pazzo: Io lo sono in maniera più preminente; in fatiche più abbondantemente, in prigioni più abbondantemente, in percosse all'eccesso, in pericoli di morte spesso. 24 Dai giudei ricevetti cinque volte quaranta colpi meno uno, 25 tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, tre volte subii naufragio, ho trascorso una notte e un giorno nel profondo; 26 in viaggi spesso, in pericoli di fiumi, in pericoli di banditi di strada, in pericoli da parte della (mia) razza, in pericoli da parte delle nazioni, in pericoli nella città, in pericoli nel deserto, in pericoli nel mare, in pericoli tra falsi fratelli, 27 in fatica e lavoro penoso, in notti insonni spesso, nella fame e nella sete, nell'astinenza dal cibo molte volte, nel freddo e nella nudità. 28 Oltre a queste cose di fuori, vi è ciò che mi assale di giorno in giorno, l'ansietà per tutte le congregazioni. 29 Chi è debole, e io non sono debole? Chi inciampa, e io non sono infiammato d'ira? 30 Se c'è da vantarsi, mi vanterò delle cose che hanno a che fare con la mia debolezza. 31 L'Iddio e Padre del Signore Gesù, sì, Colui che dev'essere lodato per sempre, sa che non mento. 32 A Damasco il governatore sotto il re Areta custodiva la città dei damasceni per afferrarmi, 33 ma da una finestra fui calato lungo il muro in un cesto di vimini e sfuggii alle sue mani. 12 Mi devo vantare. Non è utile; ma passerò alle visioni soprannaturali e alle rivelazioni del Signore. 2 Conosco un uomo unito a Cristo che, quattordici anni fa - se nel corpo non lo so, o fuori del corpo non lo so; Dio lo sa - fu rapito come tale fino al terzo cielo. 3 Sì, conosco tale uomo - se nel corpo o separato dal corpo, non lo so, Dio lo sa - 4 che fu rapito in paradiso e udì parole inesprimibili che all'uomo non è lecito dire. 5 Di tale uomo mi vanterò, ma non mi vanterò di me stesso, se non in quanto alle (mie) debolezze. 6 Poiché anche se volessi vantarmi, non sarei irragionevole, poiché dico la verità. Ma me ne astengo, affinché nessuno mi attribuisca più di ciò che vede in me o ode da me, 7 a causa dell'eccesso delle rivelazioni. Perciò, affinché non mi sentissi troppo esaltato, mi fu data una spina nella carne, un angelo di Satana, che mi schiaffeggiasse, perché non fossi troppo esaltato. 8 A questo riguardo supplicai tre volte il Signore affinché essa si allontanasse da me; 9 eppure realmente mi disse: "Ti basta la mia immeritata benignità; poiché la (mia) potenza è resa perfetta nella debolezza". Lietissimamente, perciò, mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza del Cristo rimanga come una tenda su di me. 10 Perciò prendo piacere nelle debolezze, negli insulti, nei casi di bisogno, nelle persecuzioni e nelle difficoltà, per Cristo. Poiché quando sono debole, allora sono potente. 11 Son divenuto irragionevole. Mi ci avete costretto, poiché avrei dovuto essere raccomandato da voi. Poiché non mi mostrai in nessuna cosa inferiore ai (vostri) apostoli sopraffini, anche se io non sono nulla. 12 In realtà, i segni di un apostolo furono prodotti fra voi con ogni perseveranza, e con segni e portenti e opere potenti. 13 Poiché sotto quale aspetto diveniste inferiori al resto delle congregazioni, salvo che io stesso non divenni un peso per voi? Perdonatemi benignamente questo torto. 14 Ecco, questa è la terza volta che sono pronto a venire da voi, eppure non diverrò un peso. Poiché non cerco i vostri possedimenti, ma voi; poiché i figli non devono mettere da parte per i genitori, ma i genitori per i figli. 15 Da parte mia spenderò lietamente e sarò completamente speso per le anime vostre. Se amo voi più abbondantemente, devo io essere amato meno? 16 Ma comunque sia, io non vi fui di peso. Tuttavia voi dite che fui "astuto" e vi presi "con inganno". 17 Circa qualcuno di quelli che vi ho mandato, non ho approfittato di voi per mezzo di lui, vero? 18 Esortai Tito e inviai con lui il fratello. Tito non approfittò affatto di voi, vero? Noi abbiamo camminato nello stesso spirito, non vi pare? Nelle stesse orme, non è così? 19 Avete pensato voi in tutto questo tempo che noi facessimo la nostra difesa davanti a voi? È dinanzi a Dio che noi parliamo riguardo a Cristo. Ma, diletti, tutte le cose sono per la vostra edificazione. 20 Poiché temo che in qualche modo, quando arriverò, non vi trovi come desidererei e mostri d'essere per voi come non desiderereste, ma, anzi, che vi siano in qualche modo contesa, gelosia, casi d'ira, contenzioni, maldicenze, sussurri, casi di gonfiezza, disordini. 21 (Temo) che, quando verrò di nuovo, il mio Dio mi umilii fra voi, e io debba fare cordoglio per molti di quelli che precedentemente hanno peccato, ma non si sono pentiti dell'impurità e della fornicazione e della condotta dissoluta che hanno praticato. 13 Questa è la terza volta che vengo da voi. "Per bocca di due o tre testimoni dev'essere stabilita ogni questione". 2 Ho detto precedentemente e, come se fossi presente la seconda volta e ora da assente, dico in anticipo a quelli che hanno peccato prima e a tutti gli altri, che se verrò di nuovo non (li) risparmierò, 3 giacché cercate la prova che Cristo parla in me, (Cristo) che non è debole verso di voi, ma è potente fra voi. 4 Certo, in realtà egli fu messo al palo a causa della debolezza, ma è vivente a causa della potenza di Dio. E, certo, noi siamo deboli con lui, ma vivremo insieme a lui a causa della potenza di Dio verso di voi. 5 Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete. O non riconoscete che Gesù Cristo è unito a voi? A meno che non siate disapprovati. 6 Veramente spero che riconoscerete che non siamo disapprovati. 7 Ora preghiamo Dio che non facciate nulla di male, non per apparire noi stessi approvati, ma affinché voi stessi facciate ciò che è eccellente, benché noi possiamo apparire disapprovati. 8 Poiché non possiamo fare nulla contro la verità, ma solo per la verità. 9 Certamente ci rallegriamo ogni volta che noi siamo deboli ma voi potenti; e per questo preghiamo, perché siate ristabiliti. 10 Perciò scrivo queste cose mentre sono assente, affinché, quando sarò presente, non agisca con severità secondo l'autorità che il Signore mi ha dato, per edificare e non per abbattere. 11 Infine, fratelli, continuate a rallegrarvi, ad essere ristabiliti, ad essere confortati, a pensare concordemente, a vivere in pace; e l'Iddio dell'amore e della pace sarà con voi. 12 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 13 Tutti i santi vi mandano i loro saluti. 14 L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la partecipazione nello spirito santo siano con tutti voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Galati

1 Paolo, apostolo, né da parte degli uomini né per mezzo di alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre, che lo destò dai morti, 2 e tutti i fratelli che sono con me, alle congregazioni della Galazia: 3 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 4 Egli diede se stesso per i nostri peccati, per liberarci dal presente sistema di cose malvagio secondo la volontà del nostro Dio e Padre, 5 al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 6 Mi meraviglio che così presto siate distolti da Colui che vi chiamò con l'immeritata benignità di Cristo (per passare) a un'altra sorta di buona notizia. 7 Ma non è un'altra; solo ci sono certuni che vi causano difficoltà e vogliono pervertire la buona notizia intorno al Cristo. 8 Comunque, anche se noi o un angelo dal cielo vi dichiarasse come buona notizia qualcosa oltre ciò che vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto. 9 Come abbiamo già detto, ora torno a dire di nuovo: Chiunque vi dichiari come buona notizia qualcosa oltre ciò che avete accettato, sia maledetto. 10 Infatti, cerco ora di persuadere gli uomini o Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se ancora piacessi agli uomini, non sarei schiavo di Cristo. 11 Poiché vi rendo noto, fratelli, che la buona notizia da me dichiarata come buona notizia non è qualcosa di umano; 12 poiché non l'ho ricevuta dall'uomo, né mi è stata insegnata, se non mediante rivelazione da parte di Gesù Cristo. 13 Voi, naturalmente, udiste della mia condotta di una volta nel giudaismo, che fino all'eccesso perseguitavo la congregazione di Dio e la devastavo, 14 e che facevo nel giudaismo più progresso di molti della mia stessa età nella mia razza, essendo assai più zelante nelle tradizioni dei miei padri. 15 Ma quando Dio, che mi aveva separato dal seno di mia madre e (mi) aveva chiamato mediante la sua immeritata benignità, ritenne bene 16 di rivelare riguardo a me il Figlio suo, affinché dichiarassi la buona notizia intorno a lui alle nazioni, non conferii subito con carne e sangue. 17 Né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia, e tornai di nuovo a Damasco. 18 Tre anni dopo salii quindi a Gerusalemme per visitare Cefa e stetti con lui quindici giorni. 19 Ma non vidi nessun altro degli apostoli, se non Giacomo il fratello del Signore. 20 Ora in quanto alle cose che vi scrivo, ecco, dinanzi a Dio, non mento. 21 In seguito andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22 Ma di faccia ero sconosciuto alle congregazioni della Giudea che erano unite a Cristo; 23 esse udivano soltanto: "L'uomo che una volta ci perseguitava, ora dichiara la buona notizia intorno alla fede che una volta devastava". 24 Così glorificavano Dio a motivo di me. 2 Quindi, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, conducendo con me anche Tito. 2 Ma vi salii in seguito a una rivelazione. Ed esposi loro la buona notizia che predico fra le nazioni, privatamente, comunque, davanti a quelli che erano uomini preminenti, per timore che in qualche modo corressi o avessi corso invano. 3 Tuttavia nemmeno Tito, che era con me, fu costretto a circoncidersi, sebbene fosse greco. 4 Ma a causa dei falsi fratelli, introdotti quietamente, che si insinuarono per spiare la libertà che abbiamo unitamente a Cristo Gesù, per renderci completamente schiavi, 5 a questi non cedemmo con sottomissione, no, nemmeno per un'ora, affinché la verità della buona notizia rimanesse presso di voi. 6 Ma da parte di quelli che sembravano essere qualcosa - qualunque sorta di uomini fossero una volta non ha importanza per me, Dio non bada all'aspetto esteriore dell'uomo - a me, in realtà, quegli uomini preminenti non impartirono nulla di nuovo. 7 Ma, al contrario, vedendo che mi era stata affidata la buona notizia per quelli che sono incirconcisi, come a Pietro (era stata affidata) per quelli che sono circoncisi 8 - poiché Colui che diede a Pietro i poteri necessari per l'apostolato presso quelli che sono circoncisi diede i poteri anche a me per quelli che sono delle nazioni - 9 sì, conosciuta l'immeritata benignità che mi era stata data, Giacomo e Cefa e Giovanni, quelli che sembravano essere colonne, diedero a me e a Barnaba la destra di comune partecipazione, affinché noi andassimo alle nazioni, ma essi a quelli che sono circoncisi. 10 Solo avremmo dovuto rammentare i poveri. Questa stessa cosa ho pure cercato premurosamente di fare. 11 Comunque, quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei faccia a faccia, perché era condannato. 12 Poiché, prima dell'arrivo di certi uomini da parte di Giacomo, egli mangiava con persone delle nazioni; ma quando furono arrivati, si ritraeva e si separava, per timore di quelli della classe circoncisa. 13 Anche il resto dei giudei si unirono a lui nel sostenere questa finzione, così che perfino Barnaba era indotto a seguirli nella loro finzione. 14 Ma quando vidi che non camminavano diritto secondo la verità della buona notizia, dissi a Cefa davanti a tutti loro: "Se tu, benché sia giudeo, vivi come le nazioni, e non come i giudei, come mai costringi le persone delle nazioni a vivere secondo la pratica giudaica?" 15 Noi che siamo giudei per natura, e non peccatori delle nazioni, 16 sapendo che l'uomo è dichiarato giusto non a motivo delle opere della legge, ma solo per mezzo della fede verso Cristo Gesù, anche noi abbiamo riposto la nostra fede in Cristo Gesù, affinché siamo dichiarati giusti a motivo della fede verso Cristo, e non a motivo delle opere della legge, perché a motivo delle opere della legge nessuna carne sarà dichiarata giusta. 17 Se ora, cercando di essere dichiarati giusti per mezzo di Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, è Cristo in realtà ministro del peccato? Non sia mai! 18 Poiché se edifico di nuovo le cose che una volta ho demolito, dimostro da me stesso d'esser trasgressore. 19 In quanto a me, per mezzo della legge morii riguardo alla legge, per divenire vivente riguardo a Dio. 20 Sono messo al palo con Cristo. Non sono più io a vivere, ma è Cristo che vive unito a me. In realtà, la vita che ora vivo nella carne la vivo mediante la fede verso il Figlio di Dio, che mi amò e si consegnò per me. 21 Io non respingo l'immeritata benignità di Dio; poiché se la giustizia è per mezzo della legge, Cristo realmente morì per nulla. 3 O galati insensati, chi vi ha portato sotto cattiva influenza, voi davanti agli occhi dei quali Gesù Cristo fu apertamente rappresentato al palo? 2 Questo solo voglio imparare da voi: Avete ricevuto lo spirito per le opere della legge o per avere udito mediante la fede? 3 Siete così insensati? Dopo aver cominciato in spirito state ora finendo nella carne? 4 Avete subìto tante sofferenze senza scopo? Se realmente è stato senza scopo. 5 Perciò, colui che vi fornisce lo spirito e compie fra voi opere potenti, lo fa per le opere della legge o per avere udito mediante la fede? 6 Come Abraamo "ripose fede in Geova e gli fu attribuito a giustizia". 7 Sicuramente sapete che coloro che aderiscono alla fede, quelli sono figli di Abraamo. 8 Ora la Scrittura, vedendo in anticipo che Dio avrebbe dichiarato giuste persone delle nazioni a motivo della fede, dichiarò in precedenza la buona notizia ad Abraamo, cioè: "Per mezzo di te tutte le nazioni saranno benedette". 9 Quindi quelli che aderiscono alla fede sono benedetti insieme al fedele Abraamo. 10 Poiché tutti quelli che dipendono dalle opere della legge sono sotto la maledizione; poiché è scritto: "Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel rotolo della Legge per metterle in pratica". 11 Inoltre, che mediante la legge nessuno sia dichiarato giusto presso Dio è evidente, perché "il giusto vivrà per fede". 12 Ora la Legge non aderisce alla fede, ma "chi li mette in pratica vivrà per mezzo d'essi". 13 Cristo ci liberò mediante acquisto dalla maledizione della Legge, divenendo una maledizione invece di noi, perché è scritto: "Maledetto ogni uomo appeso al palo". 14 Lo scopo era che la benedizione di Abraamo avvenisse mediante Gesù Cristo per le nazioni, affinché ricevessimo il promesso spirito per mezzo della nostra fede. 15 Fratelli, parlo con un'illustrazione umana: Un patto convalidato, benché sia di un uomo, nessuno lo mette da parte o gli fa delle aggiunte. 16 Ora le promesse furono dichiarate ad Abraamo e al suo seme. Non dice: "E ai semi", come nel caso di molti, ma come nel caso di uno solo: "E al tuo seme", che è Cristo. 17 Inoltre, dico questo: In quanto al patto precedentemente convalidato da Dio, la Legge che è venuta all'esistenza quattrocentotrent'anni dopo non lo annulla, in modo da abolire la promessa. 18 Poiché se l'eredità è dovuta alla legge, non è più dovuta alla promessa; mentre Dio l'ha benignamente data ad Abraamo per mezzo di una promessa. 19 Perché, dunque, la Legge? Essa fu aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni, finché arrivasse il seme al quale era stata fatta la promessa; e fu trasmessa mediante angeli per mano di un mediatore. 20 Ora non c'è mediatore dove si ha a che fare con una sola persona, ma Dio è uno solo. 21 È dunque la Legge contro le promesse di Dio? Non sia mai! Poiché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, la giustizia sarebbe stata realmente per mezzo della legge. 22 Ma la Scrittura ha consegnato ogni cosa alla custodia del peccato, affinché la promessa che risulta dalla fede verso Gesù Cristo fosse data a quelli che esercitano fede. 23 Comunque, prima che arrivasse la fede, eravamo custoditi sotto la legge, tenuti insieme sotto custodia, aspettando la fede che era destinata ad essere rivelata. 24 Quindi la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede. 25 Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore. 26 Infatti, siete tutti figli di Dio per mezzo della vostra fede in Cristo Gesù. 27 Poiché tutti voi che foste battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c'è né giudeo né greco, non c'è né schiavo né libero, non c'è né maschio né femmina; poiché siete tutti una (persona) unitamente a Cristo Gesù. 29 Inoltre, se appartenete a Cristo, siete realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa. 4 Ora dico che finché l'erede è bambino non differisce affatto dallo schiavo, benché sia signore di ogni cosa, 2 ma è sotto uomini incaricati e sotto economi fino al giorno che il padre ha fissato in anticipo. 3 Similmente anche noi, quando eravamo bambini, eravamo resi schiavi dalle cose elementari che appartengono al mondo. 4 Ma quando arrivò il pieno limite del tempo, Dio mandò il suo Figlio, che nacque da una donna e che nacque sotto la legge, 5 perché liberasse mediante acquisto quelli che erano sotto la legge, affinché noi, a nostra volta, ricevessimo l'adozione come figli. 6 Ora poiché voi siete figli, Dio ha mandato nei nostri cuori lo spirito del Figlio suo, che grida: "Abba, Padre!" 7 Così, quindi, non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, anche erede per mezzo di Dio. 8 Tuttavia, quando non conoscevate Dio, voi eravate schiavi di quelli che per natura non erano dèi. 9 Ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto ora che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo alle deboli e meschine cose elementari e volete nuovamente essere loro schiavi? 10 Voi osservate scrupolosamente giorni e mesi e stagioni e anni. 11 Temo per voi, che in qualche modo io mi sia affaticato senza scopo riguardo a voi. 12 Fratelli, vi imploro: Divenite come sono io, perché anch'io ero come siete voi. Non mi avete fatto nessun torto. 13 Ma sapete che la prima volta vi dichiarai la buona notizia per una malattia della mia carne. 14 E quella che fu per voi una prova nella mia carne, non la trattaste con disprezzo né le sputaste con disgusto; ma mi riceveste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. 15 Dov'è, dunque, quella vostra felicità? Poiché vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi per darmeli. 16 Or dunque, sono io divenuto vostro nemico perché vi dico la verità? 17 Essi vi cercano con zelo, non in modo eccellente, ma vi vogliono separare (da me), affinché cerchiate zelantemente loro. 18 Comunque, è eccellente che vi si cerchi zelantemente in ogni tempo per un motivo eccellente, e non solo quando io sono presente fra voi, 19 figlioletti miei, per i quali sono di nuovo nelle doglie del parto finché Cristo si formi in voi. 20 Ma vorrei essere presente fra voi proprio ora e parlare in modo diverso, perché sono perplesso riguardo a voi. 21 Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: Non udite la Legge? 22 Per esempio, è scritto che Abraamo ebbe due figli, uno dalla serva e uno dalla donna libera; 23 ma quello della serva fu effettivamente generato secondo la carne, l'altro della donna libera mediante una promessa. 24 Queste cose costituiscono un dramma simbolico; poiché queste (donne) significano due patti, l'uno, del monte Sinai, che genera figli per la schiavitù, e che è Agar. 25 Ora questa Agar significa il Sinai, un monte dell'Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme d'oggi, poiché è in schiavitù con i suoi figli. 26 Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre. 27 Poiché è scritto: "Rallegrati, donna sterile che non partorisci; prorompi e grida, donna che non hai dolori di parto; poiché i figli della desolata son più numerosi di (quelli di) colei che ha marito". 28 Ora noi, fratelli, siamo figli appartenenti alla promessa, come lo fu Isacco. 29 Ma come allora quello generato secondo la carne perseguitava quello generato secondo lo spirito, così anche ora. 30 Tuttavia, che dice la Scrittura? "Caccia la serva e suo figlio, poiché il figlio della serva non sarà affatto erede col figlio della donna libera". 31 Perciò, fratelli, noi non siamo figli della serva, ma della donna libera. 5 Per tale libertà Cristo ci rese liberi. State dunque saldi e non vi fate porre di nuovo sotto un giogo di schiavitù. 2 Ecco, io, Paolo, vi dico che se divenite circoncisi, Cristo non vi sarà di nessun beneficio. 3 Inoltre, rendo di nuovo testimonianza a ogni uomo che si circoncide che ha l'obbligo di mettere in pratica tutta la Legge. 4 Siete separati da Cristo, chiunque voi siate che cercate di essere dichiarati giusti per mezzo della legge; vi siete allontanati dalla sua immeritata benignità. 5 Da parte nostra, mediante lo spirito aspettiamo ansiosamente la sperata giustizia quale risultato della fede. 6 Poiché riguardo a Cristo Gesù né la circoncisione è di alcun valore né l'incirconcisione, ma la fede che opera per mezzo dell'amore. 7 Voi correvate bene. Chi vi ha impedito di continuare a ubbidire alla verità? 8 Questa sorta di persuasione non è da Colui che vi chiama. 9 Un po' di lievito fa fermentare l'intera massa. 10 Confido riguardo a voi che siete uniti al Signore che non penserete altrimenti; ma colui che vi turba subirà il (suo) giudizio, chiunque egli sia. 11 In quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Quindi, in realtà, la pietra d'inciampo del palo di tortura è stata abolita. 12 Vorrei che gli uomini che cercano di sovvertirvi si facessero pure evirare. 13 Voi, naturalmente, foste chiamati a libertà, fratelli; solo non usate questa libertà come un'occasione per la carne, ma per mezzo dell'amore fate gli schiavi gli uni agli altri. 14 Poiché l'intera Legge è adempiuta in una sola parola, cioè: "Devi amare il tuo prossimo come te stesso". 15 Se, però, continuate a mordervi e a divorarvi gli uni gli altri, badate di non annientarvi gli uni gli altri. 16 Ma io dico: Continuate a camminare secondo lo spirito e non seguirete nessun desiderio carnale. 17 Poiché la carne è contro lo spirito nel suo desiderio, e lo spirito contro la carne; poiché questi sono opposti l'uno all'altro, così che non fate le cose stesse che vorreste fare. 18 Inoltre, se siete condotti dallo spirito, non siete sotto la legge. 19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono fornicazione, impurità, condotta dissoluta, 20 idolatria, pratica di spiritismo, inimicizie, contesa, gelosia, accessi d'ira, contenzioni, divisioni, sette, 21 invidie, ubriachezze, gozzoviglie e simili. Circa queste cose vi preavverto, come già vi preavvertii, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio. 22 D'altra parte, il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, 23 mitezza, padronanza di sé. Contro tali cose non c'è legge. 24 Inoltre, quelli che appartengono a Cristo Gesù hanno messo al palo la carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se viviamo secondo lo spirito, continuiamo a camminare ordinatamente pure secondo lo spirito. 26 Non diveniamo egotisti, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci gli uni gli altri. 6 Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza, badando a te stesso affinché anche tu non sia tentato. 2 Continuate a portare i pesi gli uni degli altri, e così adempite la legge del Cristo. 3 Poiché se qualcuno pensa di essere qualcosa quando non è nulla, inganna la propria mente. 4 Ma ciascuno provi qual è la propria opera, e allora avrà motivo d'esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l'altra persona. 5 Poiché ciascuno porterà il proprio carico. 6 Inoltre, chiunque è oralmente istruito nella parola partecipi di ogni cosa buona con colui che dà tale istruzione orale. 7 Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l'uomo semini, questa pure mieterà; 8 perché chi semina in vista della sua carne mieterà la corruzione dalla sua carne, ma chi semina in vista dello spirito mieterà la vita eterna dallo spirito. 9 Non smettiamo dunque di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo. 10 Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con (noi) nella fede. 11 Vedete con quali grosse lettere vi ho scritto di mia propria mano. 12 Tutti quelli che vogliono fare bella figura nella carne sono quelli che tentano di costringervi a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati per il palo di tortura del Cristo, Gesù. 13 Poiché nemmeno quelli che si fanno circoncidere osservano la Legge, ma vogliono che voi siate circoncisi per avere motivo di vanto nella vostra carne. 14 Non avvenga mai che io mi vanti, se non del palo di tortura del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo è stato messo al palo per me e io per il mondo. 15 Poiché né è alcuna cosa la circoncisione né (lo è) l'incirconcisione, ma una nuova creazione (è qualcosa). 16 E tutti quelli che cammineranno ordinatamente secondo questa regola di condotta, su di essi siano pace e misericordia, sì, sull'Israele di Dio. 17 Da ora in poi nessuno mi dia fastidio, poiché porto sul mio corpo i marchi (di uno schiavo) di Gesù. 18 L'immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo (sia) con lo spirito che voi (mostrate), fratelli. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Efesini

1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono (a Efeso) e ai fedeli uniti a Cristo Gesù: 2 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Benedetto sia l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, poiché ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti unitamente a Cristo, 4 così come ci elesse unitamente a lui prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e senza macchia dinanzi a lui nell'amore. 5 Poiché egli ci preordinò all'adozione a sé come figli mediante Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà, 6 alla lode della sua gloriosa immeritata benignità che benignamente ci conferì mediante il (suo) amato. 7 Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue, sì, il perdono dei (nostri) falli, secondo la ricchezza della sua immeritata benignità. 8 Questa egli fece abbondare verso di noi in ogni sapienza e buon senso, 9 in quanto ci fece conoscere il sacro segreto della sua volontà. Esso è secondo il suo beneplacito, che egli si propose in se stesso 10 per un'amministrazione al pieno limite dei tempi fissati, cioè radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra. (Sì,) in lui, 11 uniti al quale fummo anche designati come eredi, in quanto fummo preordinati secondo il proposito di colui che opera tutte le cose secondo il modo che la sua volontà consiglia, 12 affinché servissimo alla lode della sua gloria, noi che siamo stati i primi a sperare nel Cristo. 13 Ma anche voi avete sperato in lui dopo avere udito la parola della verità, la buona notizia della vostra salvezza. E per mezzo di lui, dopo aver creduto, siete stati suggellati col promesso spirito santo, 14 che è una caparra della nostra eredità, allo scopo di liberare mediante riscatto il possedimento (di Dio), alla sua gloriosa lode. 15 Per questo anch'io, avendo udito della fede che avete nel Signore Gesù e verso tutti i santi, 16 non cesso di rendere grazie per voi. Continuo a menzionarvi nelle mie preghiere, 17 affinché l'Iddio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione nell'accurata conoscenza di lui; 18 essendo stati illuminati gli occhi del vostro cuore, affinché conosciate qual è la speranza alla quale egli vi ha chiamati, qual è la gloriosa ricchezza che egli riserva come eredità ai santi, 19 e qual è la sovrabbondante grandezza della sua potenza verso di noi credenti. Essa è secondo l'operazione del potere della sua forza, 20 con la quale ha operato nel caso del Cristo, destandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, 21 molto al di sopra di ogni governo e autorità e potenza e signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire. 22 Egli ha anche posto tutte le cose sotto i suoi piedi, e l'ha dato come capo su tutte le cose alla congregazione, 23 che è il suo corpo, la pienezza di colui che riempie tutte le cose in tutti. 2 Inoltre, (Dio) vi (rese viventi) benché foste morti nei vostri falli e nei vostri peccati, 2 nei quali un tempo camminaste secondo il sistema di cose di questo mondo, secondo il governante dell'autorità dell'aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza. 3 Sì, fra loro noi tutti ci comportammo un tempo in armonia con i desideri della nostra carne, facendo le cose che volevano la carne e i pensieri, ed eravamo per natura figli d'ira come anche gli altri. 4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore col quale ci amò, 5 ci rese viventi insieme al Cristo, anche quando eravamo morti nei falli - per immeritata benignità siete stati salvati - 6 e ci destò insieme e ci fece sedere insieme nei luoghi celesti unitamente a Cristo Gesù, 7 affinché nei sistemi di cose avvenire fosse dimostrata la sovrabbondante ricchezza della sua immeritata benignità nella sua bontà verso di noi unitamente a Cristo Gesù. 8 Per questa immeritata benignità, infatti, siete stati salvati mediante la fede; e questo non viene da voi, è il dono di Dio. 9 No, non è dovuto alle opere, affinché nessuno abbia motivo di vantarsi. 10 Poiché noi siamo il prodotto della sua opera e siamo stati creati unitamente a Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato in anticipo affinché camminiamo in esse. 11 Perciò continuate a rammentare che una volta voi eravate persone delle nazioni in quanto alla carne - eravate chiamati "incirconcisione" da quella che è chiamata "circoncisione", fatta nella carne con mani - 12 che in quel particolare tempo eravate senza Cristo, esclusi dallo stato d'Israele ed estranei ai patti della promessa, e non avevate nessuna speranza ed eravate senza Dio nel mondo. 13 Ma ora unitamente a Cristo Gesù, voi che una volta eravate lontani, vi siete avvicinati mediante il sangue del Cristo. 14 Poiché egli è la nostra pace, egli che delle due parti ne ha fatto una sola e ha distrutto il muro di mezzo che le separava. 15 Per mezzo della sua carne ha abolito l'inimicizia, la Legge di comandamenti consistente in decreti, per creare dei due popoli unitamente a sé un uomo nuovo, facendo la pace; 16 e per riconciliare pienamente con Dio entrambi i popoli in un solo corpo mediante il palo di tortura, avendo ucciso l'inimicizia per mezzo di se stesso. 17 E venne e dichiarò la buona notizia della pace a voi, (che eravate) lontani, e la pace a quelli (che erano) vicini, 18 perché per mezzo di lui noi, entrambi i popoli, abbiamo accesso presso il Padre mediante un solo spirito. 19 Certamente, perciò, voi non siete più estranei e residenti forestieri, ma siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, 20 e siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare. 21 Unitamente a lui l'intero edificio, essendo armoniosamente collegato, cresce in un tempio santo a Geova. 22 Unitamente a lui, anche voi siete edificati insieme per essere un luogo che Dio abiti mediante lo spirito. 3 A motivo di ciò io, Paolo, prigioniero di Cristo Gesù a favore vostro, persone delle nazioni . . . 2 se, realmente, avete udito della gestione dell'immeritata benignità di Dio che mi fu data in vista di voi, 3 che alla maniera di una rivelazione mi fu fatto conoscere il sacro segreto, come già scrissi in breve. 4 Per questo voi, leggendo ciò, potete rendervi conto della mia comprensione del sacro segreto del Cristo. 5 In altre generazioni questo (segreto) non fu fatto conoscere ai figli degli uomini come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti mediante lo spirito, 6 cioè che persone delle nazioni sarebbero state coeredi e membra dello stesso corpo e partecipi con noi della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia. 7 Io ne divenni ministro secondo il gratuito dono dell'immeritata benignità di Dio che mi fu dato secondo il modo in cui opera la sua potenza. 8 A me, uomo da meno del minimo di tutti i santi, fu data questa immeritata benignità, che dichiarassi alle nazioni la buona notizia intorno all'insondabile ricchezza del Cristo 9 e facessi vedere agli uomini come è amministrato il sacro segreto che dall'indefinito passato è stato nascosto in Dio, il quale creò tutte le cose. 10 (Questo avvenne) affinché ora ai governi e alle autorità nei luoghi celesti sia fatta conoscere per mezzo della congregazione la grandemente varia sapienza di Dio, 11 secondo l'eterno proposito che egli formò riguardo al Cristo, Gesù nostro Signore, 12 mediante il quale abbiamo questa libertà di parola e accesso con fiducia per mezzo della nostra fede in lui. 13 Per la qual ragione vi chiedo di non venire meno a motivo di queste mie tribolazioni a vostro favore, poiché significano la vostra gloria. 14 A motivo di ciò piego le ginocchia al Padre, 15 al quale ogni famiglia in cielo e sulla terra deve il proprio nome, 16 affinché vi conceda secondo la ricchezza della sua gloria di essere rafforzati nell'uomo che siete di dentro con potenza mediante il suo spirito, 17 (e) che il Cristo dimori mediante la (vostra) fede nei vostri cuori con amore; perché siate radicati e stabiliti sul fondamento, 18 affinché siate pienamente capaci di afferrare mentalmente con tutti i santi ciò che è l'ampiezza e la lunghezza e l'altezza e la profondità, 19 e di conoscere l'amore del Cristo che sorpassa la conoscenza, perché siate ripieni di tutta la pienezza che Dio dona. 20 Ora a colui che, secondo la sua potenza che opera in noi, può fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo, 21 a lui sia la gloria per mezzo della congregazione e per mezzo di Cristo Gesù in tutte le generazioni, per i secoli dei secoli. Amen. 4 Io, perciò, prigioniero nel Signore, vi supplico di camminare in modo degno della chiamata con la quale foste chiamati, 2 con ogni modestia di mente e mitezza, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore, 3 cercando di osservare premurosamente l'unità dello spirito nell'unificante vincolo della pace. 4 C'è un solo corpo, e un solo spirito, come anche foste chiamati nell'unica speranza alla quale foste chiamati; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; 6 un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti e mediante tutti e in tutti. 7 Ora a ciascuno di noi fu data immeritata benignità secondo come il Cristo misurò il gratuito dono. 8 Perciò egli dice: "Quando ascese in alto portò via prigionieri; diede doni (negli) uomini". 9 Ora l'espressione "ascese", che significa se non che egli anche discese nelle regioni inferiori, cioè la terra? 10 Colui che discese è anche colui che ascese molto al di sopra di tutti i cieli, per dare pienezza a tutte le cose. 11 Ed egli diede alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come evangelizzatori, alcuni come pastori e maestri, 12 in vista del ristabilimento dei santi, per l'opera di ministero, per l'edificazione del corpo del Cristo, 13 finché perveniamo tutti all'unità della fede e dell'accurata conoscenza del Figlio di Dio, all'uomo fatto, alla misura della statura che appartiene alla pienezza del Cristo; 14 affinché non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d'insegnamento per mezzo dell'inganno degli uomini, per mezzo dell'astuzia nell'artificio dell'errore. 15 Ma dicendo la verità, mediante l'amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo. 16 Da lui tutto il corpo, essendo armoniosamente unito ed essendo fatto per cooperare mediante ogni giuntura che dà ciò che è necessario, secondo il funzionamento di ciascun rispettivo membro in dovuta misura, opera per la crescita del corpo alla propria edificazione nell'amore. 17 Questo, perciò, dico e testimonio nel Signore, che voi non continuiate più a camminare come camminano anche le nazioni nella futilità della loro mente, 18 mentre sono mentalmente nelle tenebre, ed esclusi dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell'ignoranza che è in loro, a causa dell'insensibilità del loro cuore. 19 Avendo superato ogni senso morale, si sono dati alla condotta dissoluta per operare impurità di ogni sorta con avidità. 20 Ma voi non avete imparato che il Cristo sia così, 21 se, in realtà, lo udiste e foste mediante lui ammaestrati, secondo la verità che è in Gesù, 22 a togliervi la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; 23 e ad essere rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, 24 e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà. 25 Perciò, ora che avete allontanato la falsità, dite la verità ciascuno al suo prossimo, perché siamo membra appartenenti gli uni agli altri. 26 Siate adirati, eppure non peccate; il sole non tramonti sul vostro stato d'irritazione, 27 né date luogo al Diavolo. 28 Il ladro non rubi più, ma piuttosto fatichi, facendo con le sue mani ciò che è buon lavoro, affinché abbia qualcosa da distribuire a qualcuno nel bisogno. 29 Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori. 30 E non contristate lo spirito santo di Dio, col quale siete stati suggellati per il giorno della liberazione mediante riscatto. 31 Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. 32 Ma divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberalmente perdonati mediante Cristo. 5 Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti, 2 e continuate a camminare nell'amore, come anche il Cristo vi ha amati e consegnò se stesso per voi come offerta e sacrificio a Dio in odore soave. 3 La fornicazione e l'impurità di ogni sorta o l'avidità non siano neppure menzionate fra voi, come si conviene a persone sante; 4 né condotta vergognosa né parlar stolto né scherzi osceni, cose che non si addicono, ma piuttosto il rendimento di grazie. 5 Poiché sapete questo, riconoscendolo da voi stessi, che nessun fornicatore o impuro o avido - che significa essere idolatra - ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi inganni con parole vuote, poiché a causa delle predette cose l'ira di Dio viene sui figli di disubbidienza. 7 Perciò non siate partecipi con loro; 8 poiché voi foste una volta tenebre, ma ora siete luce riguardo al Signore. Continuate a camminare come figli della luce, 9 poiché il frutto della luce consiste in ogni sorta di bontà e giustizia e verità. 10 Continuate ad assicurarvi di ciò che è accettevole al Signore; 11 e cessate di partecipare con (loro) alle infruttuose opere che appartengono alle tenebre, ma, piuttosto, riprendete(le), 12 poiché le cose che avvengono in segreto presso di loro è vergognoso perfino narrarle. 13 Ora tutte le cose riprese sono rese manifeste dalla luce, poiché ogni cosa resa manifesta è luce. 14 Perciò egli dice: "Svegliati, tu che dormi, e sorgi dai morti, e il Cristo risplenderà su di te". 15 Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da insensati ma da saggi, 16 riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. 17 Per questo motivo cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova. 18 E non vi ubriacate di vino, in cui è dissolutezza, ma continuate ad essere pieni di spirito, 19 parlando a voi stessi con salmi e lodi a Dio e cantici spirituali, cantando e accompagnandovi con musica nel vostro cuore a Geova, 20 rendendo sempre grazie per tutte le cose al nostro Dio e Padre nel nome del nostro Signore Gesù Cristo. 21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 22 Le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore, 23 perché il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione, essendo egli il salvatore di (questo) corpo. 24 Infatti, come la congregazione è sottomessa al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in ogni cosa. 25 Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa, 26 affinché la santificasse, purificandola col bagno dell'acqua mediante la parola, 27 per presentare la congregazione a sé nel suo splendore, non avendo essa né macchia né grinza né alcunché di simile, ma affinché fosse santa e senza biasimo. 28 In questo modo i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso, 29 poiché nessun uomo odiò mai la propria carne, ma la nutre e ne ha tenera cura, come anche il Cristo fa con la congregazione, 30 perché siamo membra del suo corpo. 31 "Per questa ragione l'uomo lascerà (suo) padre e (sua) madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne". 32 Questo sacro segreto è grande. Ora parlo riguardo a Cristo e alla congregazione. 33 E tuttavia, ciascuno di voi ami individualmente sua moglie così come se stesso; d'altra parte, la moglie abbia profondo rispetto per il marito. 6 Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto: 2 "Onora tuo padre e (tua) madre", che è il primo comando con una promessa: 3 "Perché ti vada bene e duri a lungo sulla terra". 4 E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova. 5 Schiavi, siate ubbidienti a quelli che sono i (vostri) signori in senso carnale, con timore e tremore nella sincerità del vostro cuore, come al Cristo, 6 non con un servizio per l'occhio come per piacere agli uomini, ma come schiavi di Cristo, facendo la volontà di Dio con tutta l'anima. 7 Siate schiavi con buone inclinazioni, come a Geova, e non agli uomini, 8 poiché sapete che ciascuno, qualsiasi bene faccia, questo riceverà da Geova, sia egli schiavo o libero. 9 E voi, signori, continuate a fare le stesse cose a loro, cessando dalle minacce, poiché sapete che il Signore, sia loro che vostro, è nei cieli, e presso di lui non c'è parzialità. 10 Infine, continuate ad acquistare potenza nel Signore e nel potere della sua forza. 11 Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate star fermi contro le macchinazioni del Diavolo; 12 perché abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali (che sono) nei luoghi celesti. 13 Per questo motivo prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e, dopo aver fatto ogni cosa compiutamente, star fermi. 14 State dunque fermi con i lombi cinti di verità, e rivestiti della corazza della giustizia, 15 e con i piedi calzati con la preparazione della buona notizia della pace. 16 Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, con cui potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio. 17 E accettate l'elmo della salvezza, e la spada dello spirito, cioè la parola di Dio, 18 mentre con ogni forma di preghiera e supplicazione vi dedicate in ogni occasione alla preghiera in spirito. E a tal fine mantenetevi svegli con ogni costanza e supplicazione a favore di tutti i santi, 19 e per me, affinché quando apro la bocca mi sia data la capacità di parlare con libertà di parola per far conoscere il sacro segreto della buona notizia, 20 per cui agisco come un ambasciatore in catene; affinché ne parli intrepidamente come devo parlarne. 21 Ora affinché sappiate anche ciò che mi riguarda, in quanto a quello che faccio, Tichico, fratello diletto e fedele ministro nel Signore, vi farà sapere ogni cosa. 22 Ve lo mando proprio a questo scopo, affinché conosciate le cose che ci riguardano e affinché egli conforti i vostri cuori. 23 I fratelli abbiano pace e amore con fede da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. 24 L'immeritata benignità sia con tutti quelli che amano il nostro Signore Gesù Cristo nell'incorruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Filippesi

1 Paolo e Timoteo, schiavi di Cristo Gesù, a tutti i santi uniti a Cristo Gesù che sono a Filippi, insieme ai sorveglianti e ai servitori di ministero: 2 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Ringrazio sempre il mio Dio tutte le volte che mi ricordo di voi 4 in ogni mia supplicazione per tutti voi, offrendo la mia supplicazione con gioia, 5 a motivo del contributo che voi avete reso alla buona notizia dal primo giorno fino a questo momento. 6 Poiché ho fiducia in questa stessa cosa, che colui che cominciò una buona opera in voi la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo. 7 È del tutto giusto che io pensi questo riguardo a tutti voi, perché vi ho nel mio cuore, essendo voi tutti partecipi con me dell'immeritata benignità, sia nei miei legami (di prigionia) che nel difendere e stabilire legalmente la buona notizia. 8 Poiché Dio mi è testimone che ho ardente desiderio di tutti voi con lo stesso tenero affetto che ha Cristo Gesù. 9 E questo è ciò che continuo a pregare, che il vostro amore abbondi sempre più in accurata conoscenza e pieno discernimento; 10 perché vi accertiate delle cose più importanti, affinché siate senza difetto e non facciate inciampare altri fino al giorno di Cristo, 11 e siate pieni del giusto frutto, che è per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. 12 Ora desidero che sappiate, fratelli, che le mie cose sono riuscite per il progresso della buona notizia anziché altrimenti, 13 tanto che i legami della mia prigionia son divenuti di pubblica conoscenza in relazione con Cristo fra tutta la guardia pretoriana e tutti gli altri; 14 e la maggioranza dei fratelli nel Signore, provando fiducia a motivo dei miei legami (di prigionia), mostrano ancor più coraggio nell'annunciare la parola di Dio senza timore. 15 È vero che alcuni predicano il Cristo per invidia e rivalità, ma altri anche per buona volontà. 16 Questi annunciano il Cristo per amore, poiché sanno che io sono stabilito a difesa della buona notizia; 17 ma quelli lo fanno per contenzione, non con un motivo puro, poiché suppongono di suscitare tribolazione (a me) nei miei legami (di prigionia). 18 Che dunque? (Nulla,) salvo che in ogni modo, sia per pretesto che in verità, Cristo è annunciato, e di questo mi rallegro. Infatti, continuerò anche a rallegrarmi, 19 poiché so che questo risulterà a mia salvezza mediante la vostra supplica e la somministrazione dello spirito di Gesù Cristo, 20 in armonia con la mia ansiosa aspettazione e speranza che non mi vergognerò di nulla, ma che con ogni libertà di parola Cristo, come sempre prima, così ora, sarà magnificato per mezzo del mio corpo, sia mediante la vita che mediante la morte. 21 Poiché nel mio caso vivere è Cristo, e morire, guadagno. 22 Ora se sia il continuare a vivere nella carne, questo è frutto della mia opera, eppure ciò che sceglierei non lo faccio conoscere. 23 Sono messo alle strette da queste due cose; ma ciò che desidero è la liberazione e di essere con Cristo, poiché questo, certo, è molto meglio. 24 Comunque, è più necessario che io rimanga nella carne a motivo di voi. 25 E avendo questa fiducia, so che rimarrò e dimorerò con tutti voi per il vostro progresso e la gioia che appartiene alla (vostra) fede, 26 affinché la vostra esultanza trabocchi in Cristo Gesù a motivo mio mediante la mia presenza di nuovo con voi. 27 Solo comportatevi in maniera degna della buona notizia del Cristo, affinché, sia che io venga e vi veda o che sia assente, io oda, circa le cose che vi riguardano, che state fermi in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia, 28 e non essendo per nulla spaventati dai vostri oppositori. Questa stessa cosa è prova di distruzione per loro, ma di salvezza per voi; e questa (indicazione) è da Dio, 29 perché a voi è stato dato il privilegio a favore di Cristo non solo di riporre la vostra fede in lui, ma anche di soffrire in suo favore. 30 Poiché avete la stessa lotta che vedeste nel mio caso e che ora udite nel mio caso. 2 Se, dunque, c'è qualche incoraggiamento in Cristo, se qualche consolazione d'amore, se qualche partecipazione di spirito, se dei teneri affetti e compassioni, 2 rendete la mia gioia piena in quanto siete dello stesso pensiero e avete lo stesso amore, essendo uniti nell'anima, avendo il medesimo pensiero nella mente, 3 non facendo nulla per contenzione o egotismo, ma con modestia di mente, considerando che gli altri siano superiori a voi, 4 guardando con interesse personale non solo alle cose vostre, ma anche con interesse personale a quelle degli altri. 5 Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesù, 6 il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio. 7 No, ma vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini. 8 Per di più, quando si trovò in figura d'uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura. 9 E per questa stessa ragione Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni (altro) nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, 11 e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è Signore alla gloria di Dio Padre. 12 Quindi, miei diletti, nel modo in cui avete sempre ubbidito, non solo durante la mia presenza, ma ora ancor più prontamente durante la mia assenza, continuate a operare la vostra salvezza con timore e tremore; 13 poiché Dio è colui che, per amore del (suo) beneplacito, agisce in voi per produrre in voi il volere e l'agire. 14 Continuate a fare ogni cosa senza mormorii e discussioni, 15 affinché siate irriprovevoli e innocenti, figli di Dio senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta, fra la quale risplendete come illuminatori nel mondo, 16 mantenendo una salda presa sulla parola della vita, affinché io abbia motivo d'esultanza nel giorno di Cristo, di non aver corso invano né faticato invano. 17 Ciò nonostante, anche se io sono versato come libazione sul sacrificio e servizio pubblico a cui vi ha condotto la fede, provo gioia e mi rallegro con tutti voi. 18 Ora nello stesso modo anche voi provate gioia e rallegratevi con me. 19 Da parte mia spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo, affinché io sia un'anima allegra quando saprò le cose che vi riguardano. 20 Poiché non ho nessun altro dalla disposizione simile alla sua, che abbia genuinamente cura delle cose che vi riguardano. 21 Poiché tutti gli altri cercano i loro propri interessi, non quelli di Cristo Gesù. 22 Ma voi conoscete la prova che egli diede di se stesso, che come un figlio col padre ha fatto lo schiavo con me per promuovere la buona notizia. 23 Questo è perciò l'uomo che spero di mandarvi appena avrò visto come stanno le cose che mi riguardano. 24 In realtà, confido nel Signore che presto verrò anch'io. 25 Comunque, considero necessario mandarvi Epafrodito, mio fratello e compagno d'opera e commilitone, ma vostro inviato e servitore personale per il mio bisogno, 26 dato che ha ardente desiderio di vedervi tutti ed è depresso perché avete udito che si era ammalato. 27 Sì, in realtà, si ammalò e fu vicino alla morte; ma Dio ebbe misericordia di lui, e non solo di lui, ma anche di me, perché non avessi dolore su dolore. 28 Perciò ve lo mando con maggior premura, affinché vedendolo vi rallegriate di nuovo e io sia più libero da dolore. 29 Fategli perciò la consueta accoglienza nel Signore con ogni gioia; e continuate a tenere cari gli uomini di tale sorta, 30 perché a causa dell'opera del Signore fu molto vicino alla morte, esponendo la sua anima al pericolo, per supplire pienamente al vostro non esser qui per rendermi servizio personale. 3 Infine, fratelli miei, continuate a rallegrarvi nel Signore. Scrivervi le stesse cose non è difficoltoso per me, ma è per voi di sicurezza. 2 Guardatevi dai cani, guardatevi dagli operai dannosi, guardatevi da quelli che mutilano la carne. 3 Poiché noi siamo quelli con la vera circoncisione, che rendiamo sacro servizio mediante lo spirito di Dio e abbiamo il nostro vanto in Cristo Gesù e non riponiamo la nostra fiducia nella carne, 4 benché io abbia certamente motivo, se qualcuno ne ha, di aver fiducia anche nella carne. Se qualcun altro pensa d'aver motivo di nutrire fiducia nella carne, io molto di più: 5 circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo (nato) da ebrei; rispetto alla legge, fariseo; 6 rispetto allo zelo, perseguitando la congregazione; rispetto alla giustizia che è mediante la legge, uno che si è mostrato irriprovevole. 7 Ma tutte le cose che per me erano guadagni, le ho considerate una perdita a motivo del Cristo. 8 Anzi, se è per questo, in realtà considero pure tutte le cose una perdita a motivo dell'eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore. A motivo di lui ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché io guadagni Cristo 9 e sia trovato unito a lui, avendo non la mia propria giustizia, che risulta dalla legge, ma quella che è per mezzo della fede in Cristo, la giustizia che emana da Dio in base alla fede, 10 per conoscere lui e la potenza della sua risurrezione e la partecipazione alle sue sofferenze, sottomettendomi a una morte simile alla sua, 11 (per vedere) se in qualche modo io possa conseguire la risurrezione dai morti (che ha luogo) più presto. 12 Non che io l'abbia già ricevuto o che sia già reso perfetto, ma proseguo per vedere se posso pure afferrare ciò per cui sono stato anch'io afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, non mi considero ancora come se (l')avessi afferrato; ma c'è una cosa al riguardo: Dimenticando le cose che sono dietro e protendendomi verso quelle che sono davanti, 14 proseguo verso la meta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù. 15 Noi, dunque, quanti siamo maturi, facciamo in modo di avere questa attitudine mentale; e se sotto qualche aspetto avete un'altra inclinazione mentale, Dio vi rivelerà la suddetta (attitudine). 16 In ogni modo, fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta. 17 Divenite unitamente miei imitatori, fratelli, e tenete lo sguardo rivolto a quelli che camminano in maniera conforme all'esempio che avete in noi. 18 Poiché ci sono molti - li menzionavo spesso ma ora li menziono anche piangendo - i quali camminano come i nemici del palo di tortura del Cristo, 19 e la loro fine è la distruzione, e il loro dio è il loro ventre, e la loro gloria consiste nella loro vergogna, e hanno la mente rivolta alle cose della terra. 20 In quanto a noi, la nostra cittadinanza esiste nei cieli, dal qual luogo pure aspettiamo ansiosamente un salvatore, il Signore Gesù Cristo, 21 che rimodellerà il nostro corpo umiliato affinché sia conforme al suo corpo glorioso secondo l'operazione del potere che egli ha, anche di sottoporre a sé tutte le cose. 4 Quindi, fratelli miei diletti e grandemente desiderati, mia gioia e corona, state fermi in questo modo nel Signore, diletti. 2 Esorto Evodia ed esorto Sintiche ad avere lo stesso pensiero nel Signore. 3 Sì, prego anche te, genuino compagno di giogo, continua ad assistere queste (donne) che hanno combattuto a fianco a fianco con me nella buona notizia insieme a Clemente come pure al resto dei miei compagni d'opera, i cui nomi sono nel libro della vita. 4 Rallegratevi sempre nel Signore. Una volta ancora dirò: Rallegratevi! 5 La vostra ragionevolezza divenga nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. 6 Non siate ansiosi di nulla, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; 7 e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù. 8 Infine, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose di seria considerazione, tutte le cose giuste, tutte le cose caste, tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se c'è qualche virtù e qualche cosa degna di lode, continuate a considerare queste cose. 9 Le cose che avete imparato come pure accettato e udito e visto riguardo a me, praticatele; e l'Iddio della pace sarà con voi. 10 Certo, mi rallegro grandemente nel Signore perché ora avete infine ravvivato il vostro pensiero a favore mio, a cui veramente pensavate, ma vi mancava l'opportunità. 11 Non che io parli riguardo all'essere nel bisogno, poiché ho imparato, in qualsiasi circostanza mi trovi, ad essere autosufficiente. 12 Io so in realtà come essere a corto (di mezzi), so in realtà come avere abbondanza. In ogni cosa e in ogni circostanza ho imparato il segreto sia di essere sazio che di avere fame, sia di avere abbondanza che di essere nel bisogno. 13 Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che mi impartisce potenza. 14 Tuttavia, avete agito bene divenendo partecipi con me nella mia tribolazione. 15 Infatti, voi filippesi, sapete pure che all'inizio della dichiarazione della buona notizia, quando partii dalla Macedonia, nemmeno una congregazione partecipò con me in quanto al dare e al ricevere, se non voi soli; 16 poiché, anche a Tessalonica, una prima e una seconda volta mi mandaste qualcosa per la mia necessità. 17 Non che io cerchi ardentemente il dono, ma cerco ardentemente il frutto che porta più credito a conto vostro. 18 Comunque, ho appieno ogni cosa e ho abbondanza. Sono sazio, ora che ho ricevuto da Epafrodito le cose (inviate) da voi, odore soave, sacrificio accettevole, gradito a Dio. 19 A sua volta, il mio Dio soddisferà pienamente ogni vostra necessità secondo la sua ricchezza in gloria mediante Cristo Gesù. 20 Ora al nostro Dio e Padre sia la gloria per i secoli dei secoli. Amen. 21 Date i miei saluti a ogni santo unito a Cristo Gesù. I fratelli che sono con me vi mandano i loro saluti. 22 Tutti i santi, ma specialmente quelli della casa di Cesare, vi mandano i loro saluti. 23 L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo (sia) con lo spirito che voi (mostrate).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Colossesi

1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e Timoteo (nostro) fratello 2 ai santi e fedeli fratelli uniti a Cristo (che sono) a Colosse: Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre. 3 Noi ringraziamo sempre Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, quando preghiamo per voi, 4 da che abbiamo udito della vostra fede riguardo a Cristo Gesù e dell'amore che avete per tutti i santi 5 a motivo della speranza che vi è riservata nei cieli. Di questa (speranza) avete già udito mediante l'annuncio della verità di quella buona notizia 6 che si è presentata a voi, proprio come sta portando frutto e crescendo in tutto il mondo, come anche fra voi, dal giorno che udiste e conosceste accuratamente l'immeritata benignità di Dio in verità. 7 Questo è ciò che avete imparato da Epafra nostro diletto compagno di schiavitù, che è un fedele ministro del Cristo a nostro favore, 8 e che ci ha rivelato il vostro amore in senso spirituale. 9 E per questo, dal giorno che (lo) udimmo, non abbiamo cessato di pregare per voi e di chiedere che siate pieni dell'accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, 10 per camminare in modo degno di Geova al fine di piacer(gli) pienamente mentre continuate a portar frutto in ogni opera buona e a crescere nell'accurata conoscenza di Dio, 11 essendo resi potenti con ogni potenza secondo il suo glorioso potere in modo da perseverare pienamente ed essere longanimi con gioia, 12 ringraziando il Padre che vi ha messi in grado di partecipare all'eredità dei santi nella luce. 13 Egli ci ha liberati dall'autorità delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, 14 mediante il quale abbiamo la nostra liberazione per riscatto, il perdono dei nostri peccati. 15 Egli è l'immagine dell'invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione; 16 perché per mezzo di lui tutte le (altre) cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le (altre) cose sono state create per mezzo di lui e per lui. 17 Ed egli è prima di tutte le (altre) cose e per mezzo di lui tutte le (altre) cose furono fatte esistere, 18 ed egli è il capo del corpo, la congregazione. Egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché divenga colui che è primo in tutte le cose; 19 poiché (Dio) ritenne bene di far dimorare in lui tutta la pienezza, 20 e per mezzo di lui riconciliare di nuovo con sé tutte le (altre) cose facendo la pace mediante il sangue (che egli sparse) sul palo di tortura, siano esse le cose sulla terra o le cose nei cieli. 21 In realtà, voi che una volta eravate esclusi e nemici perché la vostra mente era (rivolta) alle opere malvage, 22 egli vi ha ora riconciliati di nuovo mediante il corpo carnale di lui per mezzo della (sua) morte, per presentarvi santi e senza difetto e non esposti a nessuna accusa dinanzi a sé, 23 purché, naturalmente, rimaniate nella fede, stabiliti sul fondamento e saldi e non essendo smossi dalla speranza di quella buona notizia che avete udito, e che è stata predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo. Di questa (buona notizia) io, Paolo, son divenuto ministro. 24 Ora mi rallegro nelle mie sofferenze per voi, e, a mia volta, ciò che manca alle tribolazioni del Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo, che è la congregazione. 25 Io sono divenuto ministro di questa (congregazione) secondo la gestione di Dio che mi fu affidata nel vostro interesse, per predicare pienamente la parola di Dio, 26 il sacro segreto che fu nascosto ai sistemi di cose passati e alle generazioni passate. Ma ora è stato reso manifesto ai suoi santi, 27 ai quali Dio si è compiaciuto di far conoscere quali siano le gloriose ricchezze di questo sacro segreto fra le nazioni. Esso è Cristo unitamente a voi, la speranza della (sua) gloria. 28 Egli è colui che annunciamo, ammonendo ogni uomo e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo compiuto unitamente a Cristo. 29 A tal fine in realtà fatico, esercitandomi secondo l'operazione di lui la quale opera in me con potenza. 2 Poiché voglio che comprendiate quale grande lotta sostengo a favore vostro e di quelli di Laodicea e di tutti quelli che non hanno visto la mia faccia nella carne, 2 affinché i loro cuori siano confortati, affinché siano armoniosamente uniti nell'amore e in vista di tutta la ricchezza della piena certezza del (loro) intendimento, in vista dell'accurata conoscenza del sacro segreto di Dio, cioè Cristo. 3 Attentamente occultati in lui sono tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. 4 Dico questo affinché nessuno vi inganni con argomenti persuasivi. 5 Poiché anche se sono assente nella carne, sono tuttavia con voi nello spirito, rallegrandomi e vedendo il vostro buon ordine e la fermezza della vostra fede verso Cristo. 6 Perciò, come avete accettato Cristo Gesù il Signore, continuate a camminare unitamente a lui, 7 radicati ed edificati in lui e resi stabili nella fede, come vi è stata insegnata, traboccando di (fede) in rendimento di grazie. 8 State attenti che qualcuno non vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo; 9 perché in lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina. 10 E voi avete la pienezza mediante lui, che è il capo di ogni governo e autorità. 11 In relazione a lui foste anche circoncisi con una circoncisione non fatta con mani, mediante lo spogliarsi del corpo della carne, mediante la circoncisione che appartiene al Cristo, 12 poiché foste sepolti con lui nel (suo) battesimo, e in relazione a lui foste anche destati insieme per mezzo della (vostra) fede nell'operazione di Dio, che lo destò dai morti. 13 Inoltre, benché foste morti nei vostri falli e nello stato incirconciso della vostra carne, (Dio) vi rese viventi insieme a lui. Egli ci perdonò benignamente tutti i nostri falli 14 e cancellò il documento scritto a mano contro di noi, che consisteva in decreti e che ci era contrario; ed Egli l'ha tolto di mezzo inchiodandolo al palo di tortura. 15 Avendo spogliato i governi e le autorità, li ha esposti apertamente in pubblico come vinti, conducendoli per mezzo d'esso in una processione trionfale. 16 Perciò nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere o in quanto a festa o a osservanza della luna nuova o a sabato; 17 poiché queste cose sono un'ombra delle cose avvenire, ma la realtà appartiene al Cristo. 18 Non vi privi del premio nessuno che prenda diletto in una (finta) umiltà e in una forma di adorazione degli angeli, "ponendo piede su" le cose che ha visto, gonfio senza debita ragione per la sua disposizione di mente carnale, 19 mentre non si attiene al capo, a colui dal quale tutto il corpo, essendo fornito e armoniosamente unito per mezzo delle sue giunture e dei suoi legamenti, continua a crescere con la crescita che Dio dona. 20 Se moriste insieme a Cristo rispetto alle cose elementari del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi assoggettate ancora ai decreti: 21 "Non prendere, non assaggiare, non toccare", 22 riguardo a cose che sono tutte destinate alla distruzione mediante l'uso, secondo i comandi e gli insegnamenti degli uomini? 23 Queste stesse cose, in realtà, possiedono un aspetto di sapienza in un'autoimposta forma di adorazione e (finta) umiltà, in un severo trattamento del corpo, ma non hanno nessun valore nel combattere la soddisfazione della carne. 3 Se, comunque, foste destati col Cristo, continuate a cercare le cose di sopra, dove il Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Tenete la mente rivolta alle cose di sopra, non alle cose della terra. 3 Poiché voi moriste, e la vostra vita è stata nascosta col Cristo unitamente a Dio. 4 Quando il Cristo, nostra vita, sarà reso manifesto, allora anche voi sarete resi manifesti con lui in gloria. 5 Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria. 6 A causa di queste cose viene l'ira di Dio. 7 In queste stesse cose voi pure camminaste una volta quando vivevate in esse. 8 Ma ora realmente allontanatele tutte da voi: ira, collera, malizia, parlare ingiurioso e discorso osceno dalla vostra bocca. 9 Non mentite gli uni agli altri. Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, 10 e rivestitevi della nuova (personalità), che per mezzo dell'accurata conoscenza si rinnova secondo l'immagine di Colui che la creò, 11 dove non c'è né greco né giudeo, né circoncisione né incirconcisione, straniero, scita, schiavo, libero, ma Cristo è ogni cosa e in tutti. 12 Conformemente, come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. 13 Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. 14 Ma, oltre a tutte queste cose, (rivestitevi d')amore, poiché è un perfetto vincolo d'unione. 15 E la pace del Cristo domini nei vostri cuori, poiché ad essa foste infatti chiamati in un solo corpo. E mostratevi grati. 16 La parola del Cristo risieda riccamente in voi in ogni sapienza. Continuate ad ammaestrarvi e ad ammonirvi gli uni gli altri con salmi, lodi a Dio, cantici spirituali con grazia, cantando nei vostri cuori a Geova. 17 E qualunque cosa facciate in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di lui. 18 Mogli, siate sottomesse ai (vostri) mariti, come si conviene nel Signore. 19 Mariti, continuate ad amare le (vostre) mogli e non siate amaramente adirati con loro. 20 Figli, siate ubbidienti ai (vostri) genitori in ogni cosa, poiché questo è gradito al Signore. 21 Padri, non esasperate i vostri figli, affinché non si scoraggino. 22 Schiavi, siate ubbidienti in ogni cosa a quelli che sono i (vostri) signori in senso carnale, non con atti di servizio per l'occhio, come per piacere agli uomini, ma con sincerità di cuore, nel timore di Geova. 23 Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l'anima come a Geova, e non agli uomini, 24 poiché sapete che da Geova riceverete la dovuta ricompensa dell'eredità. Siate schiavi del Signore, Cristo. 25 Certamente chi fa torto riceverà ciò che avrà fatto a torto, e non c'è parzialità. 4 Signori, continuate a concedere ai (vostri) schiavi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un Signore in cielo. 2 Siate costanti nella preghiera, rimanendo svegli in essa con rendimento di grazie, 3 pregando nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, per annunciare il sacro segreto intorno al Cristo, per cui, infatti, io sono in legami (di prigionia); 4 affinché io lo renda manifesto parlandone come devo. 5 Continuate a camminare con sapienza verso quelli di fuori, riscattando per voi stessi il tempo opportuno. 6 La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno. 7 Tutte le cose che mi riguardano ve le farà sapere Tichico, (mio) diletto fratello e fedele ministro e compagno di schiavitù nel Signore. 8 Allo scopo di farvi sapere le cose che ci concernono e affinché conforti i vostri cuori, ve lo mando 9 insieme a Onesimo, mio fedele e diletto fratello, che è dei vostri. Essi vi faranno sapere tutte le cose di qui. 10 Vi manda i saluti Aristarco, mio compagno di prigionia, e Marco cugino di Barnaba, (circa il quale avete ricevuto comandi di accoglierlo se viene da voi), 11 e Gesù chiamato Giusto, i quali sono di quelli circoncisi. Solo questi sono miei compagni d'opera per il regno di Dio, e questi stessi son divenuti per me un aiuto rafforzante. 12 Epafra, che è dei vostri, schiavo di Cristo Gesù, vi manda i suoi saluti, adoperandosi sempre a vostro favore nelle (sue) preghiere, affinché siate infine compiuti e fermamente convinti in tutta la volontà di Dio. 13 In realtà gli rendo testimonianza che fa un grande sforzo a favore vostro e di quelli di Laodicea e di quelli di Ierapoli. 14 Vi manda i suoi saluti Luca, il diletto medico, e Dema. 15 Date i miei saluti ai fratelli di Laodicea e a Ninfa e alla congregazione che è in casa sua. 16 E quando questa lettera sarà stata letta fra voi, disponete che sia letta anche nella congregazione dei laodicesi e che anche voi leggiate quella da Laodicea. 17 E dite ad Archippo: "Continua a vigilare sul ministero che hai accettato dal Signore, affinché tu lo compia". 18 (Ecco) il saluto mio, di Paolo, di mia propria mano. Continuate a rammentare i miei legami (di prigionia). L'immeritata benignità sia con voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Tessalonicesi

1 Paolo e Silvano e Timoteo alla congregazione dei tessalonicesi uniti a Dio Padre e al Signore Gesù Cristo: Abbiate immeritata benignità e pace. 2 Ringraziamo sempre Dio quando facciamo menzione di tutti voi nelle nostre preghiere, 3 poiché rammentiamo incessantemente la vostra fedele opera e la (vostra) amorevole fatica e la (vostra) perseveranza dovuta alla (vostra) speranza nel nostro Signore Gesù Cristo dinanzi al nostro Dio e Padre. 4 Conosciamo infatti, fratelli amati da Dio, la vostra elezione, 5 perché la buona notizia che predichiamo non vi fu annunciata solo a parole, ma anche con potenza e con spirito santo e ferma convinzione, come voi sapete quale sorta di uomini divenimmo presso di voi per amore vostro; 6 e voi diveniste imitatori nostri e del Signore, visto che accettaste la parola fra molta tribolazione con la gioia dello spirito santo, 7 tanto che diveniste un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia. 8 Il fatto è che da voi la parola di Geova ha risuonato non solo nella Macedonia e nell'Acaia, ma la vostra fede verso Dio si è sparsa in ogni luogo, così che non abbiamo bisogno di dire nulla. 9 Poiché essi stessi continuano a riferire intorno al modo in cui dapprima entrammo fra voi e come voi vi volgeste dai (vostri) idoli a Dio per essere schiavi di un Dio vivente e vero, 10 e per aspettare dai cieli il Figlio suo, che egli destò dai morti, cioè Gesù, che ci libera dall'ira avvenire. 2 Infatti, voi stessi sapete, fratelli, come la nostra visita presso di voi non è stata senza risultati, 2 ma come, dopo aver prima sofferto ed essere stati trattati insolentemente (come sapete) a Filippi, prendemmo coraggio mediante il nostro Dio per annunciarvi la buona notizia di Dio in mezzo a molte lotte. 3 Poiché l'esortazione che diamo non sorge da errore o da impurità o con inganno, 4 ma, come siamo stati da Dio trovati idonei per affidarci la buona notizia, così parliamo, per piacere non agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. 5 In nessun tempo abbiamo infatti usato parola adulatrice (come sapete) o pretesto per concupiscenza, Dio è testimone! 6 Né abbiamo cercato la gloria dagli uomini, no, né da voi né da altri, sebbene potessimo essere un costoso peso come apostoli di Cristo. 7 Al contrario, noi divenimmo gentili in mezzo a voi, come quando una madre che alleva i propri figli ne ha tenera cura. 8 Così, avendo per voi tenero affetto, provammo molto piacere di impartirvi non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime, perché ci eravate divenuti diletti. 9 Certamente rammentate, fratelli, la nostra fatica e il nostro lavoro penoso. Lavorando notte e giorno, in modo da non porre su nessuno di voi un costoso peso, vi predicammo la buona notizia di Dio. 10 Voi siete testimoni, Dio pure lo è, di come provammo a voi credenti d'essere leali e giusti e non biasimevoli. 11 In armonia con ciò ben sapete che, come un padre con i suoi figli, esortavamo ciascuno di voi, e vi consolavamo e vi rendevamo testimonianza, 12 affinché continuaste a camminare in modo degno di Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. 13 In realtà, è anche per questo che ringraziamo incessantemente Dio, perché quando riceveste la parola di Dio, che udiste da noi, l'accettaste non come parola di uomini, ma, quale veracemente è, come parola di Dio, la quale pure opera in voi credenti. 14 Poiché diveniste imitatori, fratelli, delle congregazioni di Dio che sono nella Giudea unite a Cristo Gesù, perché anche voi cominciaste a soffrire per mano dei vostri connazionali le stesse cose che esse pure (soffrono) per mano dei giudei, 15 i quali uccisero perfino il Signore Gesù e i profeti e perseguitarono noi. Inoltre, essi non piacciono a Dio, ma sono contro (gli interessi di) tutti gli uomini, 16 giacché cercano di impedirci di parlare alle persone delle nazioni affinché queste siano salvate, col risultato che colmano sempre la misura dei loro peccati. Ma la sua ira è infine venuta su di loro. 17 In quanto a noi, fratelli, quando eravamo privati di voi solo per breve tempo, di persona, non di cuore, ci sforzammo assai più del solito di vedere la vostra faccia con gran desiderio. 18 Per questa ragione volevamo venire da voi, sì, io, Paolo, una prima e una seconda volta, ma Satana ci intralciò il cammino. 19 Poiché qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza - sì, non siete infatti voi - dinanzi al nostro Signore Gesù al (tempo della) sua presenza? 20 Voi siete certamente la nostra gloria e gioia. 3 Perciò, non potendo più resistere, ritenemmo bene di essere lasciati soli ad Atene; 2 e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio nella buona notizia intorno al Cristo, per rendervi fermi e confortarvi a favore della vostra fede, 3 affinché nessuno fosse scosso da queste tribolazioni. Poiché voi stessi sapete che siamo stati costituiti proprio per questo. 4 E infatti, quando eravamo con voi, vi dicevamo in anticipo che eravamo destinati a soffrire tribolazione, come è anche accaduto e come voi sapete. 5 Per questo, in realtà, quando non potei più resistere, mandai per conoscere la vostra fedeltà, per timore che in qualche modo il Tentatore vi avesse tentato e che la nostra fatica fosse risultata vana. 6 Ma ora Timoteo è appena venuto da voi a noi e ci ha dato la buona notizia della vostra fedeltà e del vostro amore, e che avete sempre un buon ricordo di noi, desiderando ardentemente vederci come, in realtà, anche noi (desideriamo vedere) voi. 7 Per questo, fratelli, siamo stati confortati riguardo a voi in tutta la nostra necessità e tribolazione per la fedeltà che mostrate, 8 perché ora viviamo se state fermi nel Signore. 9 Poiché quale rendimento di grazie possiamo rivolgere a Dio per voi in cambio di tutta la gioia con la quale ci rallegriamo riguardo a voi dinanzi al nostro Dio, 10 mentre notte e giorno facciamo più che straordinarie supplicazioni per vedere la vostra faccia e supplire alle cose che mancano alla vostra fede? 11 Ora lo stesso Dio e Padre nostro e il nostro Signore Gesù dirigano con successo la nostra via verso di voi. 12 Inoltre, il Signore vi faccia aumentare, sì, vi faccia abbondare nell'amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi facciamo verso di voi; 13 affinché egli renda i vostri cuori fermi, non biasimevoli nella santità dinanzi al nostro Dio e Padre al (tempo della) presenza del nostro Signore Gesù con tutti i suoi santi. 4 Infine, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo per il Signore Gesù che, come avete ricevuto da noi (istruzione) sul modo in cui dovete camminare e piacere a Dio, come infatti camminate, così continuiate a farlo ancor più pienamente. 2 Poiché conoscete gli ordini che vi demmo per mezzo del Signore Gesù. 3 Poiché questo è ciò che Dio vuole, la vostra santificazione, che vi asteniate dalla fornicazione; 4 che ciascuno di voi sappia possedere il proprio vaso in santificazione e onore, 5 non in concupiscenza di appetito sessuale come l'hanno anche le nazioni che non conoscono Dio; 6 che nessuno giunga al punto di danneggiare e usurpare i diritti del proprio fratello in queste cose, perché Geova è uno che esige la punizione per tutte queste cose, come vi dicemmo in anticipo e ve ne demmo anche completa testimonianza. 7 Poiché Dio ci chiamò non mediante concessione a impurità, ma riguardo alla santificazione. 8 Perciò l'uomo che mostra trascuratezza non trascura l'uomo, ma Dio, che pone in voi il suo spirito santo. 9 Comunque, in quanto all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriviamo, poiché voi stessi siete ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri; 10 e, infatti, lo fate verso tutti i fratelli in tutta la Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a continuare a farlo in misura più piena, 11 e ad avere la mira di vivere quietamente e di pensare ai fatti vostri e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, 12 affinché camminiate decentemente riguardo a quelli di fuori e non abbiate bisogno di nulla. 13 Inoltre, fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza circa quelli che dormono (nella morte), affinché non vi rattristiate come fanno anche gli altri che non hanno speranza. 14 Poiché se la nostra fede è che Gesù morì e sorse di nuovo, così anche quelli che si sono addormentati (nella morte) per mezzo di Gesù Dio li condurrà con lui. 15 Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo fino alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si sono addormentati (nella morte); 16 perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. 17 In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro, nelle nubi per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore. 18 Quindi continuate a confortarvi gli uni gli altri con queste parole. 5 Ora circa i tempi e le stagioni, fratelli, non avete bisogno che vi si scriva nulla. 2 Poiché voi stessi sapete benissimo che il giorno di Geova viene esattamente come un ladro di notte. 3 Quando diranno: "Pace e sicurezza!" allora un'improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione su una donna incinta; e non sfuggiranno affatto. 4 Ma voi fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno venga su di voi come su dei ladri, 5 poiché siete tutti figli della luce e figli del giorno. Noi non apparteniamo né alla notte né alle tenebre. 6 Così, dunque, non continuiamo a dormire come fanno gli altri, ma stiamo svegli e siamo sobri. 7 Poiché quelli che dormono sono abituati a dormire di notte e quelli che si ubriacano sono di solito ubriachi di notte. 8 Ma in quanto a noi che apparteniamo al giorno, manteniamoci sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e per elmo la speranza della salvezza; 9 perché Dio non ci ha assegnati all'ira, ma all'acquisto della salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. 10 Egli morì per noi, affinché, sia che stiamo svegli o che dormiamo, viviamo insieme con lui. 11 Perciò continuate a confortarvi gli uni gli altri e a edificarvi gli uni gli altri, come infatti state facendo. 12 Ora vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano fra voi e vi presiedono nel Signore e vi ammoniscono; 13 e di avere per loro più che straordinaria considerazione con amore a motivo della loro opera. Siate pacifici gli uni con gli altri. 14 D'altra parte, vi esortiamo, fratelli: Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti. 15 Guardate che nessuno renda male per male a nessun altro, ma perseguite sempre ciò che è buono gli uni verso gli altri e verso tutti. 16 Siate sempre allegri. 17 Pregate incessantemente. 18 Circa ogni cosa, rendete grazie. Poiché questa è riguardo a voi la volontà di Dio unitamente a Cristo Gesù. 19 Non spegnete il fuoco dello spirito. 20 Non trattate le profezie con disprezzo. 21 Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente. 22 Astenetevi da ogni forma di malvagità. 23 Lo stesso Dio della pace vi santifichi completamente. E sia conservato sano sotto ogni aspetto lo spirito e l'anima e il corpo di voi, (fratelli), in maniera irriprovevole, al (tempo della) presenza del nostro Signore Gesù Cristo. 24 Colui che vi chiama è fedele, ed egli lo farà. 25 Fratelli, continuate a pregare per noi. 26 Salutate tutti i fratelli con un santo bacio. 27 Vi impongo per il Signore il solenne obbligo che questa lettera sia letta a tutti i fratelli. 28 L'immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo sia con voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Tessalonicesi

1 Paolo e Silvano e Timoteo alla congregazione dei tessalonicesi uniti a Dio nostro Padre e al Signore Gesù Cristo: 2 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Siamo obbligati a rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli, com'è appropriato, perché la vostra fede cresce straordinariamente e aumenta l'amore reciproco di ognuno di tutti voi. 4 Di conseguenza noi stessi siamo orgogliosi di voi fra le congregazioni di Dio a motivo della vostra perseveranza e della vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e nelle tribolazioni che sopportate. 5 Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, che vi fa considerare degni del regno di Dio, per il quale in realtà soffrite. 6 Ciò comprende che è giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi fanno tribolare, 7 ma, a voi che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli 8 in un fuoco fiammeggiante, allorché recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. 9 Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza, 10 al tempo in cui verrà per essere glorificato riguardo ai suoi santi e per essere considerato in quel giorno con meraviglia riguardo a tutti quelli che esercitarono fede, perché la testimonianza che demmo fu accolta con fede fra voi. 11 A tal fine in realtà preghiamo sempre per voi, affinché il nostro Dio vi consideri degni della (sua) chiamata e compia tutto ciò che gli piace in quanto a bontà e opera di fede con potenza; 12 affinché il nome del nostro Signore Gesù sia glorificato in voi, e voi uniti a lui, secondo l'immeritata benignità del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. 2 Comunque, fratelli, riguardo alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo e al nostro radunamento presso di lui, vi preghiamo 2 di non essere presto scossi dalla vostra ragione né di eccitarvi sia per un'espressione ispirata che per un messaggio verbale o per una lettera come se (venisse) da noi, secondo cui il giorno di Geova sia venuto. 3 Nessuno vi seduca in alcuna maniera, perché esso non verrà se prima non viene l'apostasia e non è rivelato l'uomo dell'illegalità, il figlio della distruzione. 4 Egli si pone in opposizione e s'innalza al di sopra di chiunque è chiamato "dio" o oggetto di riverenza, così che si mette a sedere nel tempio del Dio, mostrando pubblicamente di essere un dio. 5 Non ricordate che, mentre ero ancora con voi, vi dicevo queste cose? 6 E ora sapete ciò che agisce da restrizione, in vista della sua rivelazione al proprio tempo stabilito. 7 Infatti, il mistero di questa illegalità è già all'opera; ma solo finché colui che ora agisce da restrizione non sia tolto di mezzo. 8 Allora, in realtà, sarà rivelato l'illegale, che il Signore Gesù sopprimerà con lo spirito della sua bocca e ridurrà a nulla mediante la manifestazione della sua presenza. 9 Ma la presenza dell'illegale è secondo l'operazione di Satana con ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna, 10 e con ogni ingiusto inganno per quelli che periscono, come retribuzione perché non hanno accettato l'amore della verità per essere salvati. 11 E per questo Dio lascia andare da loro un'operazione di errore, perché credano alla menzogna, 12 affinché siano tutti giudicati perché non hanno creduto alla verità ma hanno preso piacere nell'ingiustizia. 13 Comunque, siamo obbligati a ringraziare sempre Dio per voi, fratelli amati da Geova, perché Dio vi scelse dal principio per la salvezza mediante la vostra santificazione con lo spirito e mediante la vostra fede nella verità. 14 A questo (stesso destino) egli vi chiamò per mezzo della buona notizia che noi dichiariamo, allo scopo di acquistare la gloria del nostro Signore Gesù Cristo. 15 Così, dunque, fratelli, state fermi e mantenete la vostra presa sulle tradizioni che vi furono insegnate, sia per mezzo di un messaggio verbale che per mezzo di una nostra lettera. 16 Inoltre, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato conforto eterno e buona speranza mediante l'immeritata benignità, 17 confortino i vostri cuori e vi rendano fermi in ogni opera e parola buona. 3 Infine, fratelli, pregate per noi, affinché la parola di Geova continui a diffondersi rapidamente e sia glorificata come lo è infatti presso di voi, 2 e affinché siamo liberati dagli uomini dannosi e malvagi, poiché la fede non è posseduta da tutti. 3 Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà fermi e vi guarderà dal malvagio. 4 Inoltre, abbiamo fiducia nel Signore riguardo a voi, che fate e continuerete a fare le cose che vi ordiniamo. 5 Il Signore continui a dirigere con successo i vostri cuori nell'amore di Dio e nella perseveranza per il Cristo. 6 Ora vi diamo ordini, fratelli, nel nome del Signore Gesù Cristo, di ritirarvi da ogni fratello che cammina disordinatamente e non secondo la tradizione che avete ricevuto da noi. 7 Poiché voi stessi sapete in che modo dovete imitarci, perché non ci siamo comportati disordinatamente fra voi 8 né abbiamo mangiato gratuitamente il cibo di nessuno. Al contrario, con fatica e lavoro penoso, notte e giorno, abbiamo lavorato in modo da non imporre un costoso peso a nessuno di voi. 9 Non che non (ne) abbiamo l'autorità, ma per offrirci a voi come esempio perché ci imitiate. 10 E infatti, quando eravamo con voi, vi davamo quest'ordine: "Se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi". 11 Poiché udiamo che certuni camminano disordinatamente fra voi, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda. 12 A tali persone diamo l'ordine e l'esortazione nel Signore Gesù Cristo che lavorando quietamente mangino il cibo che esse stesse guadagnano. 13 Da parte vostra, fratelli, non smettete di fare il bene. 14 Ma se qualcuno non è ubbidiente alla nostra parola per mezzo di questa lettera, tenetelo segnato, smettete di associarvi con lui, affinché si vergogni. 15 Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello. 16 Ora, il Signore della pace vi dia egli stesso di continuo pace in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi. 17 (Ecco) il mio saluto, di Paolo, di mia propria mano, che è un segno in ogni lettera; io scrivo in questo modo. 18 L'immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Timoteo

1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro Salvatore e di Cristo Gesù, nostra speranza, 2 a Timoteo, genuino figlio nella fede: Immeritata benignità, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 3 Come ti incoraggiai a rimanere a Efeso quando stavo per andarmene in Macedonia, così faccio ora, affinché tu comandi a certuni di non insegnare diversa dottrina, 4 e di non prestare attenzione a false storie e a genealogie, che finiscono nel nulla, ma che forniscono motivi di ricerca anziché la dispensazione di alcuna cosa da Dio riguardo alla fede. 5 Realmente l'obiettivo di questo mandato è l'amore da un cuore puro e da una buona coscienza e dalla fede senza ipocrisia. 6 Deviando da queste cose certuni sono stati sviati in parlare ozioso, 7 volendo essere maestri della legge, ma non comprendendo né le cose che dicono né le cose circa le quali fanno forti asserzioni. 8 Ora noi sappiamo che la Legge è eccellente purché sia usata lecitamente, 9 sapendo questo fatto, che la legge non è promulgata per il giusto, ma per gli illegali e gli insubordinati, gli empi e i peccatori, quelli privi di amorevole benignità e i profani, patricidi e matricidi, omicidi, 10 fornicatori, uomini che giacciono con maschi, rapitori di uomini, bugiardi, spergiuri, e qualsiasi altra cosa che sia opposta al sano insegnamento 11 secondo la gloriosa buona notizia del felice Dio, che mi fu affidata. 12 Sono grato a Cristo Gesù nostro Signore, che mi impartì potenza, perché mi considerò fedele assegnandomi a un ministero, 13 sebbene prima fossi bestemmiatore e persecutore e insolente. Tuttavia, mi fu mostrata misericordia, perché ero nell'ignoranza e agivo per mancanza di fede. 14 Ma l'immeritata benignità del nostro Signore abbondò straordinariamente con la fede e l'amore che è in relazione a Cristo Gesù. 15 Fedele e meritevole di piena accettazione è la parola che Cristo Gesù venne nel mondo per salvare i peccatori. Di questi io sono il principale. 16 Tuttavia, per questo mi fu mostrata misericordia, affinché per mezzo di me quale caso principale Cristo Gesù dimostrasse tutta la sua longanimità a modello di coloro che riporranno la loro fede in lui per la vita eterna. 17 Ora al Re d'eternità, incorruttibile, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria per i secoli dei secoli. Amen. 18 Questo mandato affido a te, figlio, Timoteo, conforme alle predizioni che condussero direttamente a te, affinché mediante queste tu continui a combattere l'eccellente guerra, 19 mantenendo fede e buona coscienza, che alcuni hanno ripudiato, facendo naufragio riguardo alla (loro) fede. 20 Imeneo e Alessandro appartengono a questi, e io li ho consegnati a Satana, affinché mediante la disciplina imparino a non bestemmiare. 2 Esorto perciò, prima di tutto, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, rendimenti di grazie riguardo a ogni sorta di uomini, 2 riguardo a re e a tutti quelli che sono altolocati; affinché continuiamo a condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà. 3 Questo è eccellente e accettevole dinanzi al nostro Salvatore, Dio, 4 il quale vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all'accurata conoscenza della verità. 5 Poiché c'è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6 che diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti; (questo) bisogna testimoniare nei suoi propri tempi particolari. 7 Per questa testimonianza fui costituito predicatore e apostolo - dico la verità, non mento - maestro di nazioni in quanto a fede e verità. 8 Perciò desidero che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando mani leali, senza ira e dibattiti. 9 Similmente desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente, non con forme di intrecciature di capelli e oro o perle o abbigliamento molto costoso, 10 ma come si conviene a donne che professano di riverire Dio, cioè per mezzo di opere buone. 11 La donna impari in silenzio con piena sottomissione. 12 Non permetto alla donna di insegnare né di esercitare autorità sull'uomo, ma stia in silenzio. 13 Poiché Adamo fu formato per primo, poi Eva. 14 E Adamo non fu ingannato, ma la donna fu completamente ingannata e si trovò in trasgressione. 15 Comunque, essa sarà tenuta in salvo per mezzo del parto, purché rimangano in fede e amore e santificazione insieme a sanità di mente. 3 Questa dichiarazione è fedele. Se un uomo aspira all'incarico di sorvegliante, desidera un'opera eccellente. 2 Il sorvegliante deve perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, di mente sana, ordinato, ospitale, qualificato per insegnare, 3 non ebbro schiamazzatore, non percotitore, ma ragionevole, non bellicoso, non amante del denaro, 4 uomo che diriga la propria casa in maniera eccellente, avendo i figli in sottomissione con ogni serietà; 5 (se in realtà un uomo non sa dirigere la propria casa, come avrà cura della congregazione di Dio?) 6 non un uomo convertito di recente, affinché non si gonfi (d'orgoglio) e cada nel giudizio emesso contro il Diavolo. 7 Inoltre, deve anche avere un'eccellente testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada nel biasimo e in un laccio del Diavolo. 8 I servitori di ministero devono similmente esser seri, non doppi di lingua, non dati a molto vino, non avidi di guadagno disonesto, 9 custodendo il sacro segreto della fede con coscienza pura. 10 E questi siano prima provati in quanto all'idoneità, quindi servano come ministri, secondo che siano liberi da accusa. 11 Le donne devono similmente esser serie, non calunniatrici, di abitudini moderate, fedeli in ogni cosa. 12 I servitori di ministero siano mariti di una sola moglie, dirigendo in maniera eccellente i figli e le proprie case. 13 Poiché gli uomini che servono in maniera eccellente si acquistano una posizione eccellente e grande libertà di parola nella fede riguardo a Cristo Gesù. 14 Ti scrivo queste cose, benché io speri di venire presto da te, 15 ma nel caso che tardassi, affinché tu sappia come ti devi comportare nella casa di Dio, che è la congregazione dell'Iddio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 In realtà, il sacro segreto di questa santa devozione è per ammissione grande: 'Egli fu reso manifesto nella carne, fu dichiarato giusto nello spirito, apparve agli angeli, fu predicato fra le nazioni, fu creduto nel mondo, fu ricevuto in gloria'. 4 Comunque, l'espressione ispirata dice esplicitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni, 2 mediante l'ipocrisia di uomini che diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente; 3 i quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi da cibi che Dio ha creato per essere presi con rendimento di grazie da quelli che hanno fede e conoscono accuratamente la verità. 4 La ragione di questo è che ogni creazione di Dio è eccellente, e nulla è da rigettare se è ricevuto con rendimento di grazie, 5 poiché è santificato per mezzo della parola di Dio e della preghiera. 6 Dando questi consigli ai fratelli, sarai un eccellente ministro di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e dell'eccellente insegnamento che tu hai seguito attentamente. 7 Ma respingi le false storie che violano ciò che è santo e che le vecchie donne raccontano. D'altra parte, addèstrati avendo di mira la santa devozione. 8 Poiché l'addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d'ora e di quella avvenire. 9 Questa dichiarazione è fedele e meritevole di piena accettazione. 10 Poiché a questo fine fatichiamo e ci sforziamo, perché abbiamo riposto la nostra speranza in un Dio vivente, che è Salvatore di ogni sorta di uomini, specialmente dei fedeli. 11 Continua a dare questi comandi e a insegnarli. 12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza. Al contrario, divieni un esempio per i fedeli nel parlare, nella condotta, nell'amore, nella fede, nella castità. 13 Finché vengo, continua ad applicarti alla lettura pubblica, all'esortazione, all'insegnamento. 14 Non trascurare il dono che è in te, che ti fu dato mediante predizione e quando il corpo degli anziani impose le mani su di te. 15 Pondera queste cose; sii assorto in esse, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 16 Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, poiché facendo questo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. 5 Non criticare severamente l'uomo anziano. Al contrario, supplicalo come un padre, i giovani come fratelli, 2 le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità. 3 Onora le vedove che sono effettivamente vedove. 4 Ma se qualche vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la santa devozione nella loro propria casa e a continuare a rendere dovuto compenso ai loro genitori e nonni, poiché questo è gradito dinanzi a Dio. 5 Ora la donna che è effettivamente vedova e lasciata senza mezzi ha riposto la sua speranza in Dio e persevera nelle supplicazioni e nelle preghiere notte e giorno. 6 Ma quella che cerca i piaceri sensuali è morta benché sia in vita. 7 Continua dunque a dare questi comandi, affinché siano irreprensibili. 8 Certo, se qualcuno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede. 9 Si metta nell'elenco la vedova che non abbia meno di sessant'anni, moglie di un solo marito, 10 cui sia resa testimonianza di opere eccellenti, se ha allevato figli, se ha ospitato estranei, se ha lavato i piedi dei santi, se ha soccorso quelli in tribolazione, se ha diligentemente seguito ogni opera buona. 11 D'altra parte, rifiuta le vedove più giovani, poiché quando i loro impulsi sessuali si frappongono fra loro e il Cristo, vogliono sposarsi, 12 avendo un giudizio perché hanno trascurato la loro prima (espressione di) fede. 13 Nello stesso tempo imparano anche ad essere oziose, andando in giro per le case; sì, non solo oziose, ma anche pettegole e intromettenti negli affari degli altri, parlando di cose di cui non dovrebbero. 14 Perciò desidero che le vedove più giovani si sposino, abbiano figli, governino la casa, per non dare all'oppositore occasione di oltraggiare. 15 Infatti, già alcune sono state sviate per seguire Satana. 16 Se qualche donna credente ha delle vedove, le soccorra, e la congregazione non sia sotto il peso. Quindi questa potrà soccorrere quelle che sono effettivamente vedove. 17 Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e insegnare. 18 Poiché la scrittura dice: "Non devi mettere la museruola al toro quando trebbia il grano"; e: "L'operaio è degno del suo salario". 19 Non ammettere un'accusa contro un anziano, se non sulla base di due o tre testimoni. 20 Riprendi davanti a tutti gli astanti le persone che praticano il peccato, affinché anche gli altri abbiano timore. 21 Ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù e agli angeli eletti di osservare queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla per favoritismo. 22 Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui; mantieniti casto. 23 Non bere più acqua, ma usa un po' di vino a causa del tuo stomaco e dei tuoi frequenti casi di malattia. 24 I peccati di alcuni uomini sono pubblicamente manifesti, conducendo direttamente al giudizio, ma in quanto ad altri uomini (i loro peccati) pure divengono manifesti in seguito. 25 Nello stesso modo anche le opere eccellenti sono pubblicamente manifeste e quelle che non lo sono non possono esser tenute nascoste. 6 Quanti sono schiavi sotto un giogo continuino a considerare i loro proprietari degni di pieno onore, affinché non si parli ingiuriosamente del nome di Dio e dell'insegnamento. 2 Inoltre, quelli che hanno proprietari credenti non li disprezzino, perché sono fratelli. Al contrario, siano con maggiore prontezza schiavi, perché quelli che ricevono il beneficio del loro buon servizio sono credenti e diletti. Continua a insegnare queste cose e a dare queste esortazioni. 3 Se qualcuno insegna altra dottrina e non approva le sane parole, quelle del nostro Signore Gesù Cristo, né l'insegnamento che è conforme alla santa devozione, 4 è gonfio (d'orgoglio), e non capisce nulla, ma è mentalmente malato su questioni e dibattiti intorno a parole. Da queste cose sorgono invidia, contesa, parole ingiuriose, malvagi sospetti, 5 violente dispute intorno a frivolezze da parte di uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali pensano che la santa devozione sia un mezzo di guadagno. 6 Davvero, è un mezzo di grande guadagno, (questa) santa devozione con autosufficienza. 7 Poiché non abbiamo portato nulla nel mondo, e non ne possiamo portare fuori nulla. 8 Quindi, avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti. 9 Comunque, quelli che hanno determinato di arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. 10 Poiché l'amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose, e correndo dietro a questo amore alcuni sono stati sviati dalla fede e si sono del tutto feriti con molte pene. 11 Comunque, tu, uomo di Dio, fuggi queste cose. Ma persegui giustizia, santa devozione, fede, amore, perseveranza, mitezza di temperamento. 12 Combatti l'eccellente combattimento della fede, afferra fermamente la vita eterna per cui fosti chiamato e facesti l'eccellente dichiarazione pubblica di fronte a molti testimoni. 13 Dinanzi a Dio, che conserva in vita tutte le cose, e a Cristo Gesù, che come testimone fece l'eccellente dichiarazione pubblica davanti a Ponzio Pilato, ti do ordine 14 di osservare il comandamento in modo immacolato e irreprensibile fino alla manifestazione del nostro Signore Gesù Cristo. 15 Questa (manifestazione) il felice e solo Potentato mostrerà nei propri tempi fissati, il Re di quelli che governano come re e (il) Signore di quelli che governano come signori, 16 il solo che ha immortalità, che dimora in una luce inaccessibile, che nessuno degli uomini ha visto né può vedere. A lui siano onore e potere eterno. Amen. 17 A quelli che sono ricchi nel presente sistema di cose dà ordine di non essere di mente altera, e di riporre la loro speranza non nelle ricchezze incerte, ma in Dio, che ci fornisce riccamente ogni cosa per nostro godimento; 18 di fare il bene, di essere ricchi di opere eccellenti, di essere generosi, pronti a condividere, 19 tesoreggiando sicuramente per se stessi un eccellente fondamento per il futuro, perché afferrino fermamente la vera vita. 20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è affidato, evitando le parole vuote che violano ciò che è santo e le contraddizioni della falsamente chiamata "conoscenza". 21 Per fare mostra di tale (conoscenza) alcuni hanno deviato dalla fede. L'immeritata benignità sia con voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Timoteo

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio secondo la promessa della vita che è in unione con Cristo Gesù, 2 a Timoteo, diletto figlio: Immeritata benignità, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 3 Sono grato a Dio, al quale rendo sacro servizio come fecero i miei antenati e con coscienza pura, che non smetto di ricordarti nelle mie supplicazioni, notte e giorno 4 desiderando ardentemente vederti, mentre ricordo le tue lacrime, affinché io sia pieno di gioia. 5 Poiché rammento la fede che è in te senza ipocrisia, e che dimorò prima in tua nonna Loide e in tua madre Eunice, ma che confido sia anche in te. 6 Per questa stessa ragione ti ricordo di ravvivare come un fuoco il dono di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. 7 Poiché Dio non ci diede uno spirito di codardia, ma di potenza e di amore e di sanità di mente. 8 Perciò non ti vergognare della testimonianza intorno al nostro Signore, né di me prigioniero per amor suo, ma accetta la tua parte nel soffrire il male per la buona notizia secondo la potenza di Dio. 9 Egli ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma a motivo del suo proprio proposito e della sua propria immeritata benignità. Questa ci è stata data riguardo a Cristo Gesù prima di tempi di lunga durata, 10 ma ora è stata resa chiaramente evidente per mezzo della manifestazione del nostro Salvatore, Cristo Gesù, che ha abolito la morte, ma ha fatto luce sulla vita e sull'incorruzione per mezzo della buona notizia, 11 per la quale sono stato costituito predicatore e apostolo e maestro. 12 Per questa stessa ragione soffro anche queste cose, ma non mi vergogno. Poiché conosco colui nel quale ho creduto, e ho fiducia che egli può custodire ciò che ho messo in deposito presso di lui fino a quel giorno. 13 Continua a tenere il modello di sane parole che hai udito da me con la fede e l'amore riguardo a Cristo Gesù. 14 Custodisci questo eccellente deposito per mezzo dello spirito santo che dimora in noi. 15 Tu sai questo, che tutti gli uomini che sono nel (distretto del)l'Asia mi hanno abbandonato. Figello ed Ermogene sono fra quelli. 16 Il Signore conceda misericordia alla casa di Onesiforo, perché mi ha spesso recato ristoro e non si è vergognato delle mie catene. 17 Al contrario, quando era a Roma, mi cercò diligentemente e mi trovò. 18 Il Signore gli conceda di trovare misericordia presso Geova in quel giorno. E tutti i servizi che egli rese a Efeso li conosci abbastanza bene. 2 Tu, perciò, figlio mio, continua ad acquistar potenza nell'immeritata benignità riguardo a Cristo Gesù, 2 e le cose che hai udito da me col sostegno di molti testimoni, queste cose affidale a uomini fedeli, che, a loro volta, siano adeguatamente qualificati per insegnare ad altri. 3 Quale eccellente soldato di Cristo Gesù accetta la tua parte nel soffrire il male. 4 Nessuno che presta servizio come soldato si immischia negli affari commerciali della vita, affinché guadagni l'approvazione di chi lo ha arruolato come soldato. 5 Inoltre, se pure qualcuno contende nei giochi, non è coronato se non ha conteso secondo le regole. 6 L'agricoltore che fatica dev'essere il primo a partecipare ai frutti. 7 Presta costante attenzione a ciò che dico; il Signore ti darà realmente discernimento in ogni cosa. 8 Ricorda che Gesù Cristo fu destato dai morti e fu del seme di Davide, secondo la buona notizia che io predico; 9 riguardo alla quale soffro il male fino a (essere in) legami (di prigionia) come un malfattore. Tuttavia, la parola di Dio non è legata. 10 Per questo motivo continuo a sopportare ogni cosa per amore degli eletti, affinché anch'essi ottengano la salvezza unitamente a Cristo Gesù con gloria eterna. 11 Fedele è la parola: Certamente se morimmo insieme, pure vivremo insieme; 12 se continuiamo a perseverare, insieme pure regneremo; se rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà; 13 se siamo infedeli, egli rimane fedele, poiché non può rinnegare se stesso. 14 Continua a ricordare loro queste cose, ordinando loro dinanzi a Dio come testimone di non contendere per delle parole, cosa di nessuna utilità perché sovverte quelli che ascoltano. 15 Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità. 16 Ma evita i discorsi vuoti che violano ciò che è santo; poiché essi progrediranno sempre più in empietà, 17 e la loro parola si spargerà come cancrena. Imeneo e Fileto sono fra quelli. 18 Questi stessi (uomini) hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione sia già avvenuta; e sovvertono la fede di alcuni. 19 Con tutto ciò, il solido fondamento di Dio rimane in piedi, avendo questo suggello: "Geova conosce quelli che gli appartengono", e: "Chiunque nomina il nome di Geova rinunci all'ingiustizia". 20 Ora in una grande casa non ci sono solo vasi d'oro e d'argento ma anche di legno e di terracotta, e alcuni per uno scopo onorevole ma altri per uno scopo privo di onore. 21 Se, perciò, uno si mantiene puro da questi, sarà un vaso per uno scopo onorevole, santificato, utile al suo proprietario, preparato per ogni opera buona. 22 Quindi, fuggi i desideri propri della giovinezza, ma persegui giustizia, fede, amore, pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. 23 Inoltre, respingi le questioni stolte e da ignoranti, sapendo che producono contese. 24 Ma lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma di essere gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male, 25 istruendo con mitezza quelli che non sono favorevolmente disposti, se mai Dio conceda loro il pentimento che conduce all'accurata conoscenza della verità, 26 ed essi tornino in sé dal laccio del Diavolo, vedendo che sono stati presi vivi da lui per la sua volontà. 3 Ma sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. 2 Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, 3 senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, 4 traditori, testardi, gonfi (d'orgoglio), amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, 5 aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontànati. 6 Poiché da questi sorgono quegli uomini che si insinuano scaltramente nelle case e conducono come prigioniere deboli donne cariche di peccati, mosse da vari desideri, 7 che imparano sempre e non sono mai in grado di venire all'accurata conoscenza della verità. 8 Ora nel modo in cui Ianne e Iambre resisterono a Mosè, così anche questi continuano a resistere alla verità, uomini completamente corrotti di mente, disapprovati riguardo alla fede. 9 Tuttavia, non faranno ulteriore progresso, poiché la loro follia sarà chiarissima a tutti, come lo divenne anche la (follia) di quei (due uomini). 10 Ma tu hai seguito attentamente il mio insegnamento, la mia condotta, il mio proposito, la mia fede, la mia longanimità, il mio amore, la mia perseveranza, 11 le mie persecuzioni, le mie sofferenze, la sorta di cose che mi accaddero ad Antiochia, a Iconio, a Listra, la sorta di persecuzioni che ho sopportato; eppure il Signore mi ha liberato da esse tutte. 12 Infatti, tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati. 13 Ma uomini malvagi e impostori progrediranno di male in peggio, sviando ed essendo sviati. 14 Tu, comunque, rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere, sapendo da quali persone le hai imparate 15 e che dall'infanzia hai conosciuto gli scritti sacri, che possono renderti saggio per la salvezza per mezzo della fede riguardo a Cristo Gesù. 16 Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, 17 affinché l'uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona. 4 Ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù, che è destinato a giudicare i vivi e i morti, e per la sua manifestazione e per il suo regno: 2 predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, riprendi, rimprovera, esorta, con ogni longanimità e (arte di) insegnare. 3 Poiché ci sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; 4 e distoglieranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie. 5 Tu, comunque, sii sobrio in ogni cosa, soffri il male, fa (l')opera di evangelizzatore, compi pienamente il tuo ministero. 6 Poiché io sono già versato come una libazione, e il tempo stabilito della mia liberazione è imminente. 7 Ho combattuto l'eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. 8 Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione. 9 Fa tutto il possibile per venire presto da me. 10 Poiché Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose, ed è andato a Tessalonica; Crescente in Galazia, Tito in Dalmazia. 11 Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te, poiché mi è utile per (il) servizio. 12 Ma ho mandato Tichico a Efeso. 13 Quando vieni, porta il mantello che lasciai a Troas presso Carpo, e i rotoli, specialmente le pergamene. 14 Alessandro il ramaio mi ha recato molti mali - Geova gli renderà secondo le sue opere - 15 e anche tu guardati da lui, poiché ha resistito alle nostre parole in misura eccessiva. 16 Nella mia prima difesa nessuno venne al mio fianco, ma tutti mi abbandonavano - non sia loro imputato - 17 ma il Signore mi stette vicino e mi infuse potenza, affinché per mezzo mio la predicazione fosse compiuta pienamente e tutte le nazioni la udissero; e fui liberato dalla bocca del leone. 18 Il Signore mi libererà da ogni opera malvagia e (mi) salverà per il suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 19 Dà i miei saluti a Prisca e ad Aquila e alla casa di Onesiforo. 20 Erasto è restato a Corinto, ma ho lasciato malato Trofimo a Mileto. 21 Fa tutto il possibile per arrivare prima dell'inverno. Ti manda i suoi saluti Eubulo, e (anche) Pudente e Lino e Claudia e tutti i fratelli. 22 Il Signore (sia) con lo spirito che tu (mostri). La sua immeritata benignità (sia) con voi.

 

Libro di Tito

1 Paolo, schiavo di Dio e apostolo di Gesù Cristo secondo la fede degli eletti di Dio e l'accurata conoscenza della verità che è conforme alla santa devozione 2 in base alla speranza della vita eterna che Dio, che non può mentire, promise prima di tempi di lunga durata, 3 mentre ai suoi propri tempi rese la sua parola manifesta nella predicazione che mi fu affidata, per comando del nostro Salvatore, Dio; 4 a Tito, genuino figlio secondo la fede che abbiamo in comune: Immeritata benignità e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Salvatore. 5 Per questa ragione ti ho lasciato a Creta, affinché tu corregga le cose che sono difettose e faccia nomine di anziani di città in città, come ti ho ordinato, 6 se c'è qualcuno libero da accusa, marito di una sola moglie, che abbia figli credenti non accusati di dissolutezza né insubordinati. 7 Poiché il sorvegliante dev'essere libero da accusa come economo di Dio, non caparbio, non incline all'ira, non ebbro schiamazzatore, non percotitore, non avido di guadagno disonesto, 8 ma ospitale, amante della bontà, di mente sana, giusto, leale, padrone di sé, 9 che si attenga fermamente alla fedele parola in quanto alla sua (arte di) insegnare, affinché sia in grado di esortare mediante l'insegnamento che è sano e di riprendere quelli che contraddicono. 10 Poiché ci sono molti uomini insubordinati, inutili chiacchieroni e ingannatori della mente, specialmente quegli uomini che aderiscono alla circoncisione. 11 A questi è necessario chiudere la bocca, poiché questi stessi uomini continuano a sovvertire intere case, insegnando cose che non dovrebbero per amore di guadagno disonesto. 12 Uno di essi, loro proprio profeta, disse: "I cretesi sono sempre bugiardi, dannose bestie selvagge, oziosi ghiottoni". 13 Questa testimonianza è verace. Per questa stessa ragione continua a riprenderli con severità, affinché siano sani nella fede, 14 non prestando attenzione a favole giudaiche e a comandamenti di uomini che deviano dalla verità. 15 Tutte le cose sono pure per i puri. Ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro, ma la loro mente e la loro coscienza sono contaminate. 16 Dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvati per ogni sorta di opera buona. 2 Tu, comunque, continua a parlare delle cose che convengono al sano insegnamento. 2 Gli uomini d'età avanzata siano di abitudini moderate, seri, di mente sana, sani nella fede, nell'amore, nella perseveranza. 3 Similmente le donne d'età avanzata siano di condotta riverente, non calunniatrici, né schiave di molto vino, maestre di ciò che è bene, 4 affinché facciano tornare in sé le giovani per amare i loro mariti, per amare i loro figli, 5 per essere di mente sana, caste, casalinghe, buone, sottomesse ai loro propri mariti, affinché non si parli ingiuriosamente della parola di Dio. 6 Similmente continua a esortare i giovani perché siano di mente sana, 7 mostrandoti in ogni cosa esempio di opere eccellenti; mostrando incorruzione nel tuo insegnamento, serietà, 8 sana parola che non possa essere condannata; affinché l'uomo della parte avversa si vergogni, non avendo nulla di vile da dire intorno a noi. 9 Gli schiavi siano sottomessi ai loro proprietari in ogni cosa, e li accontentino, non contraddicendo, 10 non commettendo furto, ma mostrando appieno buona fedeltà, per adornare in ogni cosa l'insegnamento del nostro Salvatore, Dio. 11 Poiché è stata manifestata l'immeritata benignità di Dio che porta la salvezza a ogni sorta di uomini, 12 insegnandoci a ripudiare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sanità di mente e giustizia e santa devozione in questo presente sistema di cose, 13 mentre aspettiamo la felice speranza e la gloriosa manifestazione del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù, 14 che diede se stesso per noi, per liberarci da ogni sorta d'illegalità e purificare per sé un popolo particolarmente suo, zelante nelle opere eccellenti. 15 Continua a dire queste cose e ad esortare e a riprendere con piena autorità di comandare. Nessuno ti disprezzi. 3 Continua a ricordare loro di essere sottoposti e di essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti, di essere pronti per ogni opera buona, 2 di non parlare ingiuriosamente di nessuno, di non essere bellicosi, di essere ragionevoli, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini. 3 Poiché anche noi fummo una volta insensati, disubbidienti, essendo sviati, essendo schiavi di vari desideri e piaceri, vivendo con malizia e invidia, odiosi, odiandoci gli uni gli altri. 4 Comunque, quando si manifestò la benignità e l'amore per l'uomo da parte del nostro Salvatore, Dio, 5 non per opere di giustizia che noi avessimo compiuto, ma secondo la sua misericordia egli ci salvò per mezzo del bagno che ci portò alla vita e per mezzo del nostro rinnovamento mediante lo spirito santo. 6 Egli versò riccamente questo (spirito) su di noi per mezzo di Gesù Cristo nostro Salvatore, 7 affinché, dopo essere stati dichiarati giusti in virtù della sua immeritata benignità, divenissimo eredi secondo la speranza della vita eterna. 8 Fedele è la parola, e riguardo a queste cose desidero che tu faccia di continuo ferme asserzioni, affinché quelli che hanno creduto in Dio rivolgano la mente a come mantenere opere eccellenti. Queste cose sono eccellenti e utili per gli uomini. 9 Ma evita le questioni stolte e le genealogie e le contese e le lotte relative alla Legge, poiché sono inutili e vane. 10 In quanto all'uomo che promuove una setta, rigettalo dopo una prima e una seconda ammonizione, 11 sapendo che tale uomo è stato pervertito e pecca, essendo condannato da se stesso. 12 Quando ti avrò mandato Artema o Tichico, fa tutto il possibile per venire da me a Nicopoli, poiché ho deciso di svernarvi. 13 Fornisci con cura Zena, che è versato nella Legge, e Apollo per il loro viaggio, affinché non manchi loro nulla. 14 Ma anche i nostri imparino a mantenere opere eccellenti in modo da soddisfare le loro urgenti necessità, affinché non siano infruttuosi. 15 Tutti quelli che sono con me ti mandano i loro saluti. Dà i miei saluti a quelli che hanno affetto per noi nella fede. L'immeritata benignità sia con tutti voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Filemone

1 Paolo, prigioniero per amore di Cristo Gesù, e Timoteo, (nostro) fratello, a Filemone, nostro diletto e compagno d'opera, 2 e ad Affia, nostra sorella, e ad Archippo, nostro commilitone, e alla congregazione che è in casa tua: 3 Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 4 Ringrazio sempre il mio Dio quando faccio menzione di te nelle mie preghiere, 5 mentre continuo a udire del tuo amore e della tua fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi; 6 affinché la partecipazione della tua fede divenga operante per mezzo del tuo riconoscimento di ogni cosa buona fra noi in relazione con Cristo. 7 Poiché ho provato molta gioia e conforto a motivo del tuo amore, perché i teneri affetti dei santi han trovato ristoro per mezzo tuo, fratello. 8 Per questa stessa ragione, benché io abbia grande libertà di parola riguardo a Cristo per ordinarti di fare ciò che è conveniente, 9 ti esorto piuttosto in base all'amore, visto che sono quello che sono, Paolo, uomo d'età avanzata, sì, ora anche prigioniero per amore di Cristo Gesù; 10 ti esorto riguardo al mio figlio, che ho generato mentre ero in legami (di prigionia), Onesimo, 11 una volta a te inutile, ma ora utile a te e a me. 12 Questo stesso ti rimando, sì, lui, cioè i miei propri teneri affetti. 13 Vorrei trattenerlo presso di me affinché continui a servirmi in vece tua nei legami (di prigionia) che porto per amore della buona notizia. 14 Ma senza il tuo consenso non voglio fare nulla, affinché il tuo buon atto non sia compiuto come per forza, ma di tua propria volontà. 15 Realmente forse per questo motivo egli si separò per un'ora, affinché tu lo riavessi per sempre, 16 non più come schiavo ma come più di uno schiavo, come fratello diletto, specialmente tale a me, e quanto più a te sia per relazione carnale che nel Signore. 17 Se, perciò, mi consideri partecipe, ricevilo benignamente come riceveresti me. 18 Inoltre, se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, mettilo sul mio conto. 19 Io, Paolo, scrivo di mia propria mano: Lo ripagherò, per non dirti che, inoltre, tu mi devi perfino te stesso. 20 Sì, fratello, che io tragga profitto da te riguardo al Signore: ristora i miei teneri affetti riguardo a Cristo. 21 Confidando nella tua condiscendenza, ti scrivo, sapendo che farai anche più delle cose che dico. 22 Ma al tempo stesso, preparami anche l'alloggio, poiché spero che mediante le vostre preghiere sarò messo in libertà per voi. 23 Ti manda saluti Epafra, mio compagno di prigionia unito a Cristo, 24 (anche) Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei compagni d'opera. 25 L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo (sia) con lo spirito che voi (mostrate).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Ebrei

1 Dio, che anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti, 2 alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo di un Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale fece i sistemi di cose. 3 Egli è il riflesso della (sua) gloria e l'esatta rappresentazione del suo stesso essere, e sostiene ogni cosa mediante la parola della sua potenza; e dopo aver fatto la purificazione dei nostri peccati si mise a sedere alla destra della Maestà nei luoghi eccelsi. 4 Quindi è divenuto migliore degli angeli, in quanto ha ereditato un nome più eccellente del loro. 5 Per esempio, a quale degli angeli egli ha mai detto: "Tu sei mio figlio; io, oggi, ti ho generato"? E di nuovo: "Io gli sarò padre, ed egli mi sarà figlio"? 6 Ma quando introduce di nuovo il suo Primogenito nella terra abitata, dice: "E tutti gli angeli di Dio gli rendano omaggio". 7 E riguardo agli angeli dice: "Ed egli fa dei suoi angeli spiriti, e dei suoi pubblici servitori una fiamma di fuoco". 8 Ma riguardo al Figlio: "Dio è il tuo trono per i secoli dei secoli, e (lo) scettro del tuo regno è lo scettro di rettitudine. 9 Hai amato la giustizia e hai odiato l'illegalità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di esultanza più dei tuoi compagni". 10 E: "Tu in principio, Signore, ponesti le fondamenta della terra e i cieli sono (le) opere delle tue mani. 11 Essi periranno, ma tu rimarrai continuamente; e tutti invecchieranno come un abito, 12 e tu li avvolgerai come un mantello, come un abito; e saranno mutati, ma tu sei lo stesso e i tuoi anni non finiranno mai". 13 E riguardo a quale degli angeli disse mai: "Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi"? 14 Non sono essi tutti spiriti per il servizio pubblico, mandati per servire a favore di quelli che erediteranno la salvezza? 2 Per questo è necessario che prestiamo più che la solita attenzione alle cose udite, affinché non siamo mai portati alla deriva. 2 Poiché se la parola detta per mezzo degli angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e atto di disubbidienza ricevette una retribuzione in armonia con la giustizia, 3 come sfuggiremo noi se avremo trascurato una così grande salvezza che cominciò a essere annunciata mediante il (nostro) Signore e fu confermata per noi da quelli che lo udirono, 4 mentre Dio si unì nel rendere testimonianza sia con segni e portenti che con varie opere potenti e con distribuzioni di spirito santo secondo la sua volontà? 5 Poiché non agli angeli egli ha sottoposto la terra abitata avvenire, della quale parliamo. 6 Ma un certo testimone ha dato prova in qualche luogo, dicendo: "Che cos'è l'uomo che tu ti ricordi di lui, o (il) figlio dell'uomo che tu ne abbia cura? 7 Lo facesti un poco inferiore agli angeli; lo coronasti di gloria e di onore, e lo costituisti sulle opere delle tue mani. 8 Ponesti tutte le cose sotto i suoi piedi". Poiché in quanto gli sottopose tutte le cose (Dio) non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ora, però, non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; 9 ma vediamo Gesù, che è stato fatto un poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e di onore per aver subìto la morte, affinché per immeritata benignità di Dio egli gustasse la morte per ogni (uomo). 10 Poiché conveniva che colui per il quale sono tutte le cose e per mezzo del quale sono tutte le cose, conducendo molti figli alla gloria, rendesse il principale Agente della loro salvezza perfetto mediante le sofferenze. 11 Poiché colui che santifica e quelli che sono santificati (vengono) tutti da uno, e per questa ragione egli non si vergogna di chiamarli "fratelli", 12 come dice: "Dichiarerò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo alla congregazione ti canterò lodi". 13 E di nuovo: "Confiderò in lui". E di nuovo: "Ecco, io e i fanciullini che Geova mi ha dato". 14 Perciò, siccome i "fanciullini" sono partecipi del sangue e della carne, egli pure partecipò similmente delle stesse cose, affinché mediante la sua morte riducesse a nulla colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo, 15 ed emancipasse tutti quelli che per timore della morte erano per tutta la vita sottoposti a schiavitù. 16 Poiché in realtà egli non viene affatto in aiuto degli angeli, ma viene in aiuto del seme di Abraamo. 17 Di conseguenza dovette divenire simile ai suoi "fratelli" sotto ogni aspetto, affinché divenisse un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose relative a Dio, al fine di offrire un sacrificio propiziatorio per i peccati del popolo. 18 Poiché in ciò che egli stesso ha sofferto essendo messo alla prova, può venire in aiuto di quelli che sono messi alla prova. 3 Di conseguenza, fratelli santi, partecipi della chiamata celeste, considerate l'apostolo e sommo sacerdote che noi confessiamo, Gesù. 2 Egli è stato fedele a Colui che lo ha reso tale, come anche Mosè lo fu in tutta la casa di Lui. 3 Poiché questi è considerato degno di una gloria più grande di quella di Mosè, in quanto colui che la costruisce ha più onore della casa. 4 Naturalmente, ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio. 5 E Mosè come servitore fu fedele in tutta la casa di Lui in testimonianza delle cose che dovevano essere dette in seguito, 6 ma Cristo (fu fedele) come Figlio sulla casa di Lui. Noi siamo la casa di Lui, se manteniamo salda sino alla fine la nostra libertà di parola e il nostro vanto della speranza. 7 Per questa ragione, come dice lo spirito santo: "Oggi, se ascoltate la sua voce, 8 non indurite i vostri cuori come nell'occasione in cui fu causata amara ira, come nel giorno della prova nel deserto, 9 in cui i vostri antenati mi tentarono con una prova, eppure avevano visto le mie opere per quarant'anni. 10 Per questa ragione mi disgustai di quella generazione e dissi: 'Sempre si sviano nel loro cuore, ed essi stessi non hanno conosciuto le mie vie'. 11 E giurai nella mia ira: 'Non entreranno nel mio riposo' ". 12 Badate, fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall'Iddio vivente; 13 ma continuate ad esortarvi gli uni gli altri ogni giorno, finché può chiamarsi "Oggi", affinché nessuno di voi sia indurito dal potere ingannatore del peccato. 14 Poiché noi diveniamo effettivamente partecipi del Cristo solo se manteniamo salda sino alla fine la fiducia che avemmo nel principio, 15 mentre viene detto: "Oggi, se ascoltate la sua voce, non indurite i vostri cuori come nell'occasione in cui fu causata amara ira". 16 Poiché chi furono quelli che udirono eppure provocarono ad amara ira? In realtà, non furono tutti quelli che uscirono dall'Egitto sotto Mosè? 17 Inoltre, di chi si disgustò (Dio) per quarant'anni? Non si disgustò di quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? 18 Ma a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo se non a quelli che agirono disubbidientemente? 19 Così vediamo che non poterono entrare a causa della mancanza di fede. 4 Perciò, siccome resta una promessa di entrare nel suo riposo, temiamo che talvolta qualcuno di voi sembri esserne privo. 2 Poiché la buona notizia è stata dichiarata anche a noi, proprio come lo fu a loro; ma la parola udita non giovò loro, perché non erano uniti mediante la fede a quelli che udirono. 3 Poiché noi che abbiamo esercitato fede entriamo nel riposo, come egli ha detto: "E giurai nella mia ira: 'Non entreranno nel mio riposo' ", benché le sue opere fossero finite dalla fondazione del mondo. 4 Poiché in un luogo egli ha detto del settimo giorno come segue: "E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le sue opere", 5 e di nuovo in questo luogo: "Non entreranno nel mio riposo". 6 Siccome, perciò, rimane che alcuni vi entrino, e quelli ai quali la buona notizia fu dapprima dichiarata non entrarono a causa della disubbidienza, 7 egli di nuovo stabilisce un certo giorno dicendo dopo tanto tempo nel (salmo di) Davide: "Oggi"; come è stato detto sopra: "Oggi, se ascoltate la sua voce, non indurite i vostri cuori". 8 Poiché se Giosuè li avesse condotti in un luogo di riposo, (Dio) non avrebbe parlato in seguito di un altro giorno. 9 Rimane dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. 10 Poiché chi è entrato nel riposo (di Dio) si è riposato lui pure dalle sue opere, come Dio si riposò dalle proprie. 11 Facciamo perciò tutto il possibile per entrare in quel riposo, affinché nessuno cada nello stesso modello di disubbidienza. 12 Poiché la parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, e delle giunture e del (loro) midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore. 13 E non c'è creazione che non sia manifesta alla sua vista, ma tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. 14 Visto, perciò, che abbiamo un grande sommo sacerdote che ha attraversato i cieli, Gesù il Figlio di Dio, teniamo salda la (nostra) confessione (di lui). 15 Poiché non abbiamo come sommo sacerdote uno che non possa compatire le nostre debolezze, ma uno che è stato provato sotto ogni aspetto come noi, ma senza peccato. 16 Accostiamoci perciò con libertà di parola al trono dell'immeritata benignità, affinché otteniamo misericordia e troviamo immeritata benignità per (ricevere) aiuto al tempo opportuno. 5 Poiché ogni sommo sacerdote preso di fra gli uomini è costituito a favore degli uomini sulle cose relative a Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli può trattare moderatamente gli ignoranti e i traviati poiché anche lui è circondato dalla propria debolezza, 3 e a causa di questa deve fare offerte per i peccati sia per se stesso che per il popolo. 4 E uno prende questo onore non da sé, ma solo quando è chiamato da Dio, come (lo fu) anche Aaronne. 5 E così il Cristo non glorificò se stesso divenendo sommo sacerdote, ma (fu glorificato da colui) che disse a suo riguardo: "Tu sei mio figlio; io, oggi, ti ho generato". 6 Come dice anche in un altro luogo: "Tu sei sacerdote per sempre alla maniera di Melchisedec". 7 Nei giorni della sua carne (Cristo) offrì supplicazioni e anche richieste a Colui che poteva salvarlo dalla morte, con forti grida e lacrime, e fu favorevolmente udito per il suo santo timore. 8 Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì; 9 e dopo essere stato reso perfetto divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono responsabile di salvezza eterna, 10 perché è stato specificamente chiamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchisedec. 11 Riguardo a lui abbiamo molte cose da dire e difficili a spiegarsi, giacché siete divenuti di udito torpido. 12 Poiché, in realtà, mentre dovreste essere maestri a causa del tempo, avete ancora bisogno che qualcuno vi insegni dal principio le cose elementari dei sacri oracoli di Dio; e siete divenuti tali che avete bisogno di latte, non di cibo solido. 13 Poiché chiunque partecipa al latte è senza conoscenza della parola della giustizia, perché è bambino. 14 Ma il cibo solido è per le persone mature, per quelli che mediante l'uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere il bene e il male. 6 Per questa ragione, ora che abbiamo lasciato la dottrina primaria intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità, non ponendo di nuovo un fondamento, cioè il pentimento dalle opere morte e la fede verso Dio, 2 l'insegnamento di battesimi e l'imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno. 3 E questo faremo, se in realtà Dio lo permette. 4 Poiché è impossibile che quelli che sono stati una volta per sempre illuminati, e che hanno gustato il gratuito dono celeste, e che son divenuti partecipi dello spirito santo, 5 e che hanno gustato l'eccellente parola di Dio e le potenze del sistema di cose avvenire, 6 ma che si sono allontanati, siano di nuovo ravvivati a pentimento, perché mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio per loro conto e lo espongono a pubblica vergogna. 7 Per esempio, la terra che beve la pioggia che spesso viene su di essa, e che quindi produce vegetazione utile a quelli per i quali è anche coltivata, riceve in cambio una benedizione da Dio. 8 Ma se produce spine e triboli, è rigettata ed è prossima ad essere maledetta; e finisce con l'essere bruciata. 9 Comunque, nel vostro caso, diletti, siamo convinti di cose migliori e di cose accompagnate dalla salvezza, benché parliamo in questo modo. 10 Poiché Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l'amore che avete mostrato per il suo nome, in quanto avete servito e continuate a servire i santi. 11 Ma desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine, 12 affinché non diveniate pigri, ma siate imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse. 13 Poiché quando Dio fece la promessa ad Abraamo, giacché non poteva giurare per nessuno più grande, giurò per se stesso, 14 dicendo: "Sicuramente, benedicendo ti benedirò, e moltiplicando ti moltiplicherò". 15 E così dopo che (Abraamo) ebbe mostrato pazienza, ottenne (questa) promessa. 16 Poiché gli uomini giurano per uno più grande, e il loro giuramento è la fine di ogni disputa, in quanto è per loro una garanzia legale. 17 In questa maniera Dio, proponendosi di dimostrare più abbondantemente agli eredi della promessa l'immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento, 18 affinché, per mezzo di due cose immutabili nelle quali è impossibile che Dio menta, noi che siamo fuggiti al rifugio avessimo un forte incoraggiamento ad afferrare la speranza che ci è posta davanti. 19 Questa (speranza) noi l'abbiamo come un'àncora per l'anima, sicura e ferma, ed essa penetra dentro la cortina, 20 dove un precursore è entrato a nostro favore, Gesù, che è divenuto sommo sacerdote alla maniera di Melchisedec per sempre. 7 Poiché questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell'Iddio Altissimo, che andò incontro ad Abraamo quando tornava dalla strage dei re e lo benedisse 2 e al quale Abraamo ripartì un decimo di ogni cosa, è prima di tutto, per traduzione, "Re di giustizia", ed è poi anche re di Salem, cioè "Re di pace". 3 Essendo senza padre, senza madre, senza genealogia, non avendo né principio di giorni né fine di vita, ma essendo stato reso simile al Figlio di Dio, egli rimane sacerdote in perpetuo. 4 Vedete, quindi, come fu grande quest'uomo al quale Abraamo, il capofamiglia, diede un decimo delle spoglie principali. 5 È vero che gli uomini dei figli di Levi che ricevono il loro incarico sacerdotale hanno il comandamento di raccogliere le decime dal popolo secondo la Legge, cioè dai loro fratelli, anche se questi sono usciti dai lombi di Abraamo; 6 ma l'uomo che non è annoverato nella loro genealogia prese le decime da Abraamo e benedisse colui che aveva le promesse. 7 Ora, senza alcuna disputa, il minore è benedetto dal maggiore. 8 E in un caso sono uomini mortali che ricevono le decime, ma nell'altro caso è qualcuno di cui si testimonia che vive. 9 E, se posso usare l'espressione, per mezzo di Abraamo anche Levi che riceve le decime ha pagato le decime, 10 poiché era ancora nei lombi del suo antenato quando Melchisedec lo incontrò. 11 Se, dunque, la perfezione fosse stata realmente per mezzo del sacerdozio levitico (poiché sulla base d'esso fu data la Legge al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchisedec e non detto alla maniera di Aaronne? 12 Poiché siccome è cambiato il sacerdozio, c'è per necessità anche un cambiamento di legge. 13 Poiché l'uomo di cui si dicono queste cose è stato membro di un'altra tribù, di cui nessuno ha officiato all'altare. 14 Poiché è del tutto chiaro che il nostro Signore è sorto da Giuda, tribù della quale Mosè non disse nulla riguardo ai sacerdoti. 15 Ed è ancor più abbondantemente chiaro che a somiglianza di Melchisedec sorge un altro sacerdote, 16 che è divenuto tale non secondo la legge di un comandamento che dipende dalla carne, ma secondo il potere di una vita indistruttibile, 17 poiché in testimonianza viene detto: "Tu sei sacerdote per sempre alla maniera di Melchisedec". 18 Certamente, dunque, il comandamento precedente è messo da parte a motivo della sua debolezza e inefficacia. 19 Poiché la Legge non ha reso nulla perfetto, bensì l'ulteriore introduzione di una speranza migliore, per mezzo della quale ci avviciniamo a Dio. 20 E poiché ciò non è stato senza giuramento 21 - giacché ci sono in realtà uomini che sono divenuti sacerdoti senza giuramento, ma ce n'è uno con un giuramento fatto da Colui che disse riguardo a lui: "Geova ha giurato (e non si rammaricherà): 'Tu sei sacerdote per sempre' " - 22 Gesù è anche divenuto garante di un patto migliore. 23 Inoltre, molti dovettero divenire sacerdoti (in successione) perché la morte impediva loro di rimanere tali, 24 ma egli, siccome rimane vivente per sempre, ha il proprio sacerdozio senza successori. 25 Di conseguenza egli può anche salvare completamente quelli che si accostano a Dio per mezzo suo, perché è sempre vivente per intercedere a loro favore. 26 Poiché a noi conveniva un sommo sacerdote come questo, leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori e innalzato al di sopra dei cieli. 27 Egli non ha bisogno di offrire sacrifici ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo (poiché fece questo una volta per sempre quando offrì se stesso); 28 poiché la Legge costituisce sommi sacerdoti uomini aventi debolezza, ma la parola del giuramento che venne dopo la Legge (costituisce) un Figlio, che è reso perfetto per sempre. 8 Ora in quanto alle cose di cui si ragiona, questo è il punto principale: Noi abbiamo un tale sommo sacerdote, ed egli si è messo a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 pubblico servitore del luogo santo e della vera tenda, che Geova, e non un uomo, eresse. 3 Poiché ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; perciò era necessario che anche questo avesse qualcosa da offrire. 4 Se, ora, egli fosse sulla terra, non sarebbe sacerdote, essendoci (uomini) che offrono i doni secondo la Legge, 5 ma che rendono sacro servizio in una rappresentazione tipica e in un'ombra delle cose celesti; come Mosè, quando stava per completare la tenda, ricevette il comando divino: Poiché egli dice: "Guarda di fare ogni cosa secondo il modello che ti fu mostrato sul monte". 6 Ma ora (Gesù) ha ottenuto un più eccellente servizio pubblico, così che è anche il mediatore di un patto corrispondentemente migliore, che è stato legalmente stabilito su promesse migliori. 7 Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo; 8 poiché egli ha di che rimproverare il popolo quando dice: " 'Ecco, vengono i giorni', dice Geova, 'e io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; 9 non secondo il patto che feci con i loro antenati nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, perché non sono rimasti nel mio patto, così che ho smesso d'aver cura di loro', dice Geova". 10 " 'Poiché questo è il patto che stipulerò con la casa d'Israele dopo quei giorni', dice Geova. 'Metterò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nel loro cuore. E io diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo. 11 " 'E non insegneranno affatto ciascuno al suo concittadino e ciascuno al suo fratello, dicendo: "Conosci Geova!" Poiché mi conosceranno tutti, dal più piccolo fino al più grande di loro. 12 Poiché sarò misericordioso verso le loro opere ingiuste, e assolutamente non rammenterò più i loro peccati' ". 13 Dicendo "un nuovo (patto)" egli ha reso il precedente antiquato. Ora ciò che è reso antiquato e invecchia è prossimo a sparire. 9 Da parte sua, quindi, il (patto) precedente aveva ordinanze di sacro servizio e il (suo) luogo santo terreno. 2 Poiché fu costruito il primo (compartimento della) tenda in cui erano il candelabro e anche la tavola e l'esposizione dei pani; e si chiama "il Luogo Santo". 3 Ma dietro la seconda cortina c'era il (compartimento della) tenda chiamato "il Santissimo". 4 Questo aveva un incensiere d'oro e l'arca del patto ricoperta d'oro da ogni parte, nella quale erano una giara d'oro contenente la manna e la verga di Aaronne che germogliò e le tavolette del patto; 5 ma al di sopra d'essa c'erano i gloriosi cherubini che coprivano con la loro ombra il propiziatorio. Ma ora non è il tempo di parlare di queste cose nei particolari. 6 Essendo state così costruite queste cose, i sacerdoti entrano in ogni tempo nel primo (compartimento della) tenda per compiere i servizi sacri; 7 ma nel secondo (compartimento) solo il sommo sacerdote entra una volta l'anno, non senza sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati di ignoranza del popolo. 8 Così lo spirito santo fa capire che la via del luogo santo non era ancora stata resa manifesta mentre era in piedi la prima tenda. 9 Questa medesima (tenda) è un'illustrazione per il tempo fissato che ora è venuto, e conforme ad essa si offrono sia doni che sacrifici. Comunque, questi non possono rendere perfetto in quanto alla sua coscienza (l'uomo) che fa il servizio sacro, 10 ma hanno a che fare solo con cibi e bevande e vari battesimi. Erano esigenze legali relative alla carne e furono imposte fino al tempo fissato per mettere le cose a posto. 11 Comunque, quando Cristo venne come sommo sacerdote delle buone cose adempiute, attraverso la tenda più grande e più perfetta non fatta con mani, cioè non di questa creazione, 12 entrò una volta per sempre nel luogo santo, no, non con sangue di capri e di giovani tori, ma col proprio sangue, e ottenne (per noi) una liberazione eterna. 13 Poiché se il sangue di capri e di tori e la cenere di una giovenca aspersa su quelli che si sono contaminati santifica in quanto alla purità della carne, 14 quanto più il sangue del Cristo, che per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte affinché rendiamo sacro servizio all'Iddio vivente! 15 Ed è per questo che egli è mediatore di un nuovo patto, affinché, essendo avvenuta la morte per la (loro) liberazione mediante riscatto dalle trasgressioni sotto il precedente patto, i chiamati ricevano la promessa dell'eredità eterna. 16 Poiché dove c'è un patto, è necessario che abbia luogo la morte dell'(uomo) che ha fatto il patto. 17 Poiché il patto è valido alla morte (delle vittime), giacché non ha vigore in nessun tempo mentre vive l'(uomo) che ha fatto il patto. 18 Di conseguenza nemmeno il (patto) precedente fu inaugurato senza sangue. 19 Poiché quando ogni comandamento secondo la Legge era stato dichiarato da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue dei giovani tori e dei capri con acqua e lana scarlatta e issopo e asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20 dicendo: "Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi". 21 E asperse similmente col sangue la tenda e tutti i vasi del servizio pubblico. 22 Sì, quasi tutte le cose sono purificate col sangue secondo la Legge, e se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono. 23 Perciò era necessario che le rappresentazioni tipiche delle cose nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse con sacrifici che sono migliori di tali sacrifici. 24 Poiché Cristo entrò non in un luogo santo fatto con mani, che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi. 25 E non è per offrire se stesso spesso, come in realtà il sommo sacerdote entra nel luogo santo di anno in anno con sangue non suo. 26 Altrimenti, egli avrebbe dovuto soffrire spesso dalla fondazione del mondo. Ma ora si è manifestato una volta per sempre al termine dei sistemi di cose per togliere il peccato per mezzo del sacrificio di se stesso. 27 E come agli uomini è riservato di morire una volta per sempre, ma dopo ciò un giudizio, 28 così anche il Cristo fu offerto una volta per sempre per portare i peccati di molti; e la seconda volta apparirà indipendentemente dal peccato e a quelli che premurosamente lo cercano per la (loro) salvezza. 10 Poiché siccome la Legge ha un'ombra delle buone cose avvenire, ma non la sostanza stessa delle cose, (gli uomini) non possono mai con gli stessi sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno rendere perfetti quelli che si accostano. 2 Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrire (i sacrifici), perché quelli che rendevano sacro servizio, essendo stati purificati una volta per sempre, non avrebbero più avuto nessuna consapevolezza dei peccati? 3 Al contrario, mediante questi sacrifici c'è di anno in anno un ricordo dei peccati, 4 poiché non è possibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. 5 Perciò quando egli viene nel mondo dice: " 'Non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo. 6 Non hai approvato olocausti e (offerta) per il peccato'. 7 Quindi ho detto: 'Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà' ". 8 Dopo aver detto prima: "Non hai voluto e non hai approvato sacrifici e offerte e olocausti e (offerta) per il peccato" - (sacrifici) che sono offerti secondo la Legge - 9 quindi effettivamente dice: "Ecco, io vengo per fare la tua volontà". Egli sopprime il primo per stabilire il secondo. 10 Mediante tale "volontà" siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per sempre. 11 Inoltre, ogni sacerdote occupa il suo posto di giorno in giorno per rendere servizio pubblico e per offrire gli stessi sacrifici molte volte, poiché questi non possono mai togliere completamente i peccati. 12 Ma quest'(uomo) offrì un solo sacrificio per i peccati in perpetuo e si mise a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando quindi fino a che i suoi nemici fossero posti a sgabello dei suoi piedi. 14 Poiché con una sola offerta (di sacrificio) ha reso perfetti in perpetuo quelli che sono santificati. 15 Inoltre, anche lo spirito santo ci rende testimonianza, poiché dopo aver detto: 16 " 'Questo è il patto che stipulerò con loro dopo quei giorni', dice Geova. 'Metterò le mie leggi nel loro cuore e le scriverò nella loro mente' ", 17 (dice in seguito:) "E assolutamente non rammenterò più i loro peccati e le loro opere illegali". 18 Ora dove c'è il perdono di questi, non c'è più offerta per il peccato. 19 Perciò, fratelli, poiché abbiamo franchezza per la via d'ingresso nel luogo santo mediante il sangue di Gesù, 20 che egli inaugurò per noi come via nuova e vivente attraverso la cortina, cioè la sua carne, 21 e giacché abbiamo un grande sacerdote sulla casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero nella piena certezza della fede, avendo i cuori purificati per aspersione da una malvagia coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo salda la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. 24 E consideriamoci a vicenda per incitarci all'amore e alle opere eccellenti, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l'abitudine, ma incoraggiandoci l'un l'altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno. 26 Poiché se pratichiamo il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l'accurata conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma (c'è) una certa paurosa aspettazione del giudizio e (c'è) un'ardente gelosia che consumerà quelli che si oppongono. 28 Chi ha trascurato la legge di Mosè muore senza compassione, sulla testimonianza di due o tre. 29 Di quanto più severa punizione pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà stimato come di valore comune il sangue del patto mediante il quale fu santificato, e avrà oltraggiato lo spirito dell'immeritata benignità con disprezzo? 30 Poiché conosciamo colui che disse: "La vendetta è mia; io ricompenserò"; e di nuovo: "Geova giudicherà il suo popolo". 31 È pauroso cadere nelle mani dell'Iddio vivente. 32 Comunque, continuate a ricordare i giorni precedenti nei quali, dopo essere stati illuminati, sosteneste una grande lotta nelle sofferenze, 33 a volte mentre eravate esposti come in un teatro sia a biasimi che a tribolazioni, e a volte mentre eravate partecipi con quelli che avevano tale esperienza. 34 Poiché esprimeste simpatia per quelli in prigione e accettaste con gioia la rapina dei vostri beni, sapendo di avere voi stessi un possedimento migliore e durevole. 35 Perciò, non gettate via la vostra libertà di parola, che ha una grande ricompensa. 36 Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate (l'adempimento del)la promessa. 37 Poiché ancora "pochissimo tempo", e "colui che viene arriverà e non tarderà". 38 "Ma il mio giusto vivrà per fede", e, "se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui". 39 Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l'anima. 11 La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l'evidente dimostrazione di realtà benché non vedute. 2 Poiché per mezzo di questa ebbero testimonianza gli uomini dei tempi antichi. 3 Per fede comprendiamo che i sistemi di cose furono posti in ordine dalla parola di Dio, per cui ciò che si vede è sorto da cose che non appaiono. 4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio di maggior valore di quello di Caino, mediante la quale (fede) gli fu resa testimonianza che era giusto, rendendo Dio testimonianza riguardo ai suoi doni; e per mezzo d'essa egli, benché morto, parla ancora. 5 Per fede Enoc fu trasferito in modo da non vedere la morte, e non fu trovato in nessun luogo perché Dio l'aveva trasferito; poiché prima del suo trasferimento ebbe la testimonianza d'essere stato accetto a Dio. 6 Inoltre, senza fede è impossibile essere accetti (a lui), poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano. 7 Per fede Noè, dopo aver ricevuto divino avvertimento di cose non ancora viste, mostrò santo timore e costruì un'arca per la salvezza della sua casa; e per mezzo di questa (fede) condannò il mondo e divenne erede della giustizia che è secondo la fede. 8 Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì uscendo verso un luogo che era destinato a ricevere in eredità; e uscì, benché non sapesse dove andava. 9 Per fede risiedette come forestiero nel paese della promessa come in un paese straniero, e dimorò in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa. 10 Poiché aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio. 11 Per fede anche Sara stessa ricevette il potere di concepire un seme, quando aveva già passato il limite d'età, poiché stimò fedele colui che aveva promesso. 12 E quindi da un solo (uomo), e come morto, nacquero (figli) come le stelle del cielo per moltitudine e come la sabbia che è presso la riva del mare, innumerevole. 13 Nella fede morirono tutti questi, benché non ottenessero (l'adempimento del)le promesse, ma le videro da lontano e le salutarono e dichiararono pubblicamente di essere estranei e residenti temporanei nel paese. 14 Poiché quelli che dicono tali cose mostrano di cercare ardentemente un luogo loro proprio. 15 Eppure, se in realtà avessero continuato a ricordare quel (luogo) dal quale erano usciti, avrebbero avuto l'opportunità di tornarvi. 16 Ma ora aspirano a un (luogo) migliore, cioè uno che appartiene al cielo. Quindi Dio non si vergogna di loro, di essere chiamato loro Dio, poiché ha preparato per loro una città. 17 Per fede Abraamo, quando fu provato, fece come se offrisse Isacco, e l'uomo che aveva lietamente ricevuto le promesse tentò di offrire il (suo) unigenito, 18 benché gli fosse stato detto: "Quello che sarà chiamato 'tuo seme' verrà da Isacco". 19 Ma egli riconobbe che Dio poteva destarlo anche dai morti; e da lì lo ricevette pure in modo illustrativo. 20 Per fede inoltre Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù circa cose avvenire. 21 Per fede Giacobbe, quando stava per morire, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone. 22 Per fede Giuseppe, avvicinandosi alla sua fine, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele; e diede comando circa le sue ossa. 23 Per fede Mosè, dopo la sua nascita, fu nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello e non temettero l'ordine del re. 24 Per fede Mosè, quando fu cresciuto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia di Faraone, 25 scegliendo di essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato, 26 perché stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; poiché guardava attentamente alla ricompensa. 27 Per fede lasciò l'Egitto, ma non temendo l'ira del re, poiché rimase saldo come vedendo Colui che è invisibile. 28 Per fede aveva celebrato la pasqua e l'aspersione del sangue, affinché il distruttore non toccasse i loro primogeniti. 29 Per fede passarono attraverso il Mar Rosso come su terra asciutta, ma gli egiziani, avventurandovisi, furono inghiottiti. 30 Per fede le mura di Gerico caddero dopo che ne fu fatto il giro per sette giorni. 31 Per fede Raab la meretrice non perì con quelli che agirono disubbidientemente, avendo ricevuto le spie in modo pacifico. 32 E che dirò ancora? Poiché mi mancherà il tempo se proseguo narrando di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, come pure di Samuele e degli (altri) profeti, 33 i quali mediante la fede sconfissero regni, operarono giustizia, ottennero promesse, fermarono le bocche dei leoni, 34 resisterono alla forza del fuoco, sfuggirono al taglio della spada, da uno stato debole furono resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in fuga eserciti di stranieri. 35 Delle donne ricevettero i loro morti mediante risurrezione; ma altri (uomini) furono torturati perché non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto, per ottenere una risurrezione migliore. 36 Sì, altri ricevettero la loro prova mediante beffe e flagelli, in realtà, ancora di più, mediante legami e prigioni. 37 Furono lapidati, furono provati, furono segati a pezzi, morirono assassinati con la spada, andarono in giro in pelli di pecora, in pelli di capra, mentre erano nel bisogno, nella tribolazione, maltrattati; 38 e il mondo non era degno di loro. Errarono per deserti e monti e spelonche e caverne della terra. 39 Eppure tutti questi, benché ricevessero testimonianza mediante la loro fede, non ottennero (l'adempimento del)la promessa, 40 poiché Dio previde per noi qualcosa di migliore, affinché essi non fossero resi perfetti senza di noi. 12 Or dunque, poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, 2 mentre guardiamo attentamente al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. 3 In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlare ostile dei peccatori contro i loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime. 4 Nel gareggiare contro tale peccato non avete ancora resistito fino al sangue, 5 ma avete interamente dimenticato l'esortazione rivoltavi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare (la) disciplina di Geova e non venir meno quando sei corretto da lui; 6 poiché Geova disciplina colui che ama; infatti, flagella ognuno che riceve come figlio". 7 È per la disciplina che perseverate. Dio vi tratta come figli. Poiché qual è il figlio che il padre non disciplina? 8 Ma se voi siete senza la disciplina della quale tutti son divenuti partecipi, siete realmente figli illegittimi e non figli. 9 Inoltre, avevamo i padri che erano della nostra carne per disciplinarci, e mostravamo loro rispetto. Non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo? 10 Poiché essi ci disciplinavano per pochi giorni secondo ciò che sembrava loro bene, ma egli lo fa per il nostro profitto affinché partecipiamo alla sua santità. 11 Veramente, nessuna disciplina al presente sembra essere gioiosa, ma dolorosa; tuttavia a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia. 12 Quindi raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, 13 e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato. 14 Perseguite la pace con tutti, e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 vigilando attentamente perché nessuno sia privato dell'immeritata benignità di Dio; affinché non spunti nessuna radice velenosa e non causi difficoltà e molti non ne siano contaminati; 16 affinché non ci sia nessun fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto cedette i suoi diritti di primogenito. 17 Poiché sapete che anche dopo, quando volle ereditare la benedizione, fu rigettato, poiché, sebbene con lacrime cercasse ardentemente un mutamento di parere, non trovò luogo per esso. 18 Poiché voi non vi siete accostati a ciò che può toccarsi e che è stato acceso con fuoco, né a un'oscura nube né a fitte tenebre né a tempesta, 19 né a squillo di tromba né alla voce di parole; udendo tale (voce) il popolo implorò che non fosse aggiunta loro alcuna parola. 20 Poiché non sopportavano il comando: "E se una bestia tocca il monte, dev'essere lapidata". 21 E lo spettacolo era così spaventevole che Mosè disse: "Sono timoroso e tremante". 22 Ma vi siete accostati al monte Sion e alla città dell'Iddio vivente, la Gerusalemme celeste, e a miriadi di angeli, 23 in generale assemblea, e alla congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli, e a Dio Giudice di tutti, e alle vite spirituali dei giusti che sono stati resi perfetti, 24 e a Gesù mediatore di un nuovo patto, e al sangue di aspersione, che parla in modo migliore (del sangue) di Abele. 25 Guardatevi dal rifiutare colui che parla. Poiché se non sfuggirono quelli che rifiutarono colui che dava sulla terra divino avvertimento, quanto meno sfuggiremo noi se voltiamo le spalle a colui che parla dai cieli. 26 Allora la sua voce scosse la terra, ma ora egli ha promesso, dicendo: "Ancora una volta scuoterò non solo la terra ma anche il cielo". 27 Ora l'espressione "ancora una volta" significa la rimozione delle cose scosse come di cose fatte, affinché le cose non scosse rimangano. 28 Perciò, visto che riceveremo un regno che non può essere scosso, continuiamo ad avere immeritata benignità, per mezzo della quale possiamo accettevolmente rendere a Dio sacro servizio con santo timore e rispetto. 29 Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante. 13 Il vostro amore fraterno continui. 2 Non dimenticate l'ospitalità, poiché per mezzo d'essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli. 3 Rammentate quelli che sono in legami di prigionia come se foste legati con loro, e quelli che sono maltrattati, giacché voi pure siete ancora in un corpo. 4 Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 La (vostra) maniera di vivere sia libera dall'amore del denaro, accontentandovi delle cose presenti. Poiché egli ha detto: "Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò". 6 Così possiamo aver coraggio e dire: "Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che mi può fare l'uomo?" 7 Ricordate quelli che prendono la direttiva fra voi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e mentre contemplate come va a finire la (loro) condotta imitate la (loro) fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi, e per sempre. 9 Non siate portati via da vari e strani insegnamenti; poiché è eccellente che al cuore sia data fermezza mediante l'immeritata benignità, non mediante cibi, dai quali quelli che se ne occupano non hanno tratto beneficio. 10 Abbiamo un altare da cui non hanno autorità di mangiare quelli che fanno sacro servizio nella tenda. 11 Poiché i corpi di quegli animali, il cui sangue è portato nel luogo santo dal sommo sacerdote per il peccato, sono bruciati fuori del campo. 12 Quindi anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuori della porta. 13 Usciamo, dunque, verso di lui fuori del campo, portando il biasimo che egli portò, 14 poiché non abbiamo qui una città che rimanga, ma cerchiamo ardentemente quella avvenire. 15 Per mezzo di lui offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome. 16 Inoltre, non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici. 17 Siate ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate sottomessi, poiché essi vigilano sulle vostre anime come coloro che renderanno conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, poiché questo sarebbe dannoso per voi. 18 Continuate a pregare per noi, poiché confidiamo di avere un'onesta coscienza, desiderando comportarci onestamente in ogni cosa. 19 Ma vi esorto ancor più a far questo, affinché io vi sia restituito al più presto. 20 Ora l'Iddio della pace, che trasse dai morti il grande pastore delle pecore col sangue di un patto eterno, il nostro Signore Gesù, 21 vi prepari con ogni cosa buona per fare la sua volontà, compiendo in noi mediante Gesù Cristo ciò che è gradito dinanzi a lui, al quale sia la gloria per i secoli dei secoli. Amen. 22 Ora vi esorto, fratelli, a sopportare questa parola d'incoraggiamento, poiché, in realtà, ho composto per voi una lettera di poche parole. 23 Notate che il nostro fratello Timoteo è stato liberato, col quale, se viene abbastanza presto, vi vedrò. 24 Date i miei saluti a tutti quelli che prendono la direttiva fra voi e a tutti i santi. Quelli che sono in Italia vi mandano i loro saluti. 25 L'immeritata benignità sia con tutti voi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giacomo

1 Giacomo, schiavo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono disperse: Salute! 2 Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando incontrate varie prove, 3 sapendo che questa provata qualità della vostra fede produce perseveranza. 4 Ma la perseveranza abbia la sua opera compiuta, affinché voi siate compiuti e sani sotto ogni aspetto, non mancando di nulla. 5 Quindi, se qualcuno di voi manca di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti e senza biasimare; ed essa gli sarà data. 6 Ma continui a chiedere con fede, non dubitando affatto, poiché chi dubita è come un'onda del mare mossa dal vento e spinta qua e là. 7 Infatti, non supponga quell'uomo che riceverà alcuna cosa da Geova; 8 è un uomo indeciso, instabile in tutte le sue vie. 9 Ma il fratello di umile condizione esulti per la sua esaltazione, 10 e il ricco per la sua umiliazione, perché egli passerà come il fiore della vegetazione. 11 Poiché il sole sorge col suo ardente calore e fa seccare la vegetazione, e il suo fiore cade e la bellezza del suo aspetto esteriore perisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese. 12 Felice l'uomo che continua a sopportare la prova, perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita, che Geova ha promesso a quelli che continuano ad amarlo. 13 Quando è nella prova, nessuno dica: "Sono provato da Dio". Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno. 14 Ma ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. 15 Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte. 16 Non siate sviati, miei diletti fratelli. 17 Ogni dono buono e ogni regalo perfetto viene dall'alto, poiché scende dal Padre delle luci (celestiali), e presso di lui non c'è variazione del volgimento d'ombra. 18 Poiché lo volle, egli ci ha generati mediante la parola di verità, affinché siamo certe primizie delle sue creature. 19 Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev'essere pronto a udire, lento a parlare, lento all'ira; 20 poiché l'ira dell'uomo non opera la giustizia di Dio. 21 Quindi allontanate ogni sudiciume e quella cosa superflua, la malizia, e accettate con mitezza che sia piantata (in voi) la parola che può salvare le vostre anime. 22 Comunque, divenite operatori della parola, e non solo uditori, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti. 23 Poiché se qualcuno è uditore della parola, e non operatore, costui è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio. 24 Poiché si guarda, e se ne va e immediatamente dimentica quale sorta di uomo egli sia. 25 Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in (essa), questi, poiché è divenuto non uditore dimentico, ma operatore dell'opera, sarà felice nel suo operare. 26 Se qualcuno ritiene di essere un adoratore formale eppure non tiene a freno la lingua, ma continua a ingannare il proprio cuore, la forma di adorazione di costui è futile. 27 La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione, e mantenersi senza macchia dal mondo. 2 Fratelli miei, voi non mantenete la fede del nostro Signore Gesù Cristo, nostra gloria, con atti di favoritismo, vero? 2 Poiché, se in una vostra adunanza entra un uomo con anelli d'oro alle dita e un vestito splendido, ma entra anche un povero con un vestito sudicio, 3 e voi guardate con favore colui che indossa il vestito splendido e dite: "Tu prendi questo posto qui, in un luogo eccellente", e dite al povero: "Tu sta in piedi", o: "Prendi quel posto là, sotto lo sgabello dei miei piedi", 4 avete fra voi distinzioni di classe e siete divenuti giudici che prendono decisioni malvage, non è vero? 5 Ascoltate, miei diletti fratelli. Dio ha scelto quelli che sono poveri rispetto al mondo perché siano ricchi nella fede ed eredi del regno, che ha promesso a quelli che lo amano, non è vero? 6 Voi però avete disonorato il povero. I ricchi vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali, non è vero? 7 Essi bestemmiano l'eccellente nome mediante il quale siete stati chiamati, non è vero? 8 Se, ora, voi praticate l'adempimento della legge regale secondo la scrittura: "Devi amare il tuo prossimo come te stesso", fate molto bene. 9 Ma se continuate a mostrare favoritismo, commettete un peccato, poiché siete ripresi dalla legge quali trasgressori. 10 Poiché chiunque osserva tutta la Legge, ma fa un passo falso in un solo punto, è divenuto violatore di tutti. 11 Poiché colui che disse: "Non devi commettere adulterio", disse anche: "Non devi assassinare". Se, ora, tu non commetti adulterio ma assassini, sei divenuto trasgressore della legge. 12 Così continuate a parlare e così continuate a operare come quelli che saranno giudicati dalla legge di un popolo libero. 13 Poiché chi non pratica la misericordia avrà il (suo) giudizio senza misericordia. La misericordia esulta trionfalmente sul giudizio. 14 Di che beneficio è, fratelli miei, se uno dice che ha fede ma non ha opere? Tale fede non lo può salvare, vero? 15 Se un fratello o una sorella è in uno stato di nudità e mancante del cibo sufficiente per il giorno, 16 e uno di voi dice loro: "Andate in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro le cose necessarie al corpo, di che beneficio è? 17 Così anche la fede, se non ha opere, è in se stessa morta. 18 Tuttavia qualcuno dirà: "Tu hai fede, e io ho opere. Mostrami la tua fede senza le opere, e io ti mostrerò la mia fede mediante le mie opere". 19 Tu credi che c'è un solo Dio, vero? Fai molto bene. Anche i demoni credono e rabbrividiscono. 20 Ma ti curi di sapere, o uomo vuoto, che la fede senza le opere è inattiva? 21 Non fu il nostro padre Abraamo dichiarato giusto per le opere dopo che ebbe offerto suo figlio Isacco sull'altare? 22 Vedi che la (sua) fede operava insieme alle sue opere e che mediante le (sue) opere la (sua) fede fu perfezionata, 23 e si adempì la scrittura che dice: "Abraamo ripose fede in Geova e gli fu attribuito a giustizia", e fu chiamato "amico di Geova". 24 Voi vedete che l'uomo dev'essere dichiarato giusto per le opere e non per la fede soltanto. 25 Nella stessa maniera anche Raab la meretrice non fu forse dichiarata giusta per le opere, dopo che ebbe ricevuto i messaggeri con ospitalità e li ebbe mandati fuori per un'altra via? 26 In realtà, come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede senza opere è morta. 3 Non molti di voi divengano maestri, fratelli miei, sapendo che riceveremo un più grave giudizio. 2 Poiché tutti inciampiamo molte volte. Se uno non inciampa in parola, questi è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche l'intero corpo. 3 Se mettiamo i freni in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, dirigiamo anche il loro intero corpo. 4 Ecco, perfino le navi, benché siano così grosse e siano spinte da venti impetuosi, sono dirette da un timone piccolissimo dove desidera l'inclinazione del timoniere. 5 Così anche la lingua è un piccolo membro eppure si vanta di grandi cose. Ecco, qual piccolo fuoco ci vuole per incendiare una grande foresta! 6 Ebbene, la lingua è un fuoco. La lingua è costituita fra le nostre membra (come) mondo d'ingiustizia, poiché macchia tutto il corpo e infiamma la ruota della vita naturale ed è infiammata dalla Geenna. 7 Poiché ogni specie di bestie selvagge e di uccelli e di cose striscianti e di creature marine dev'essere domata ed è stata domata dal genere umano. 8 Ma la lingua, nessuno del genere umano la può domare. Insubordinata e dannosa, è piena di mortifero veleno. 9 Con essa benediciamo Geova, sì, (il) Padre, eppure con essa malediciamo gli uomini che sono venuti all'esistenza "a somiglianza di Dio". 10 Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non conviene, fratelli miei, che queste cose continuino ad accadere in questo modo. 11 Una fonte non fa sgorgare dalla stessa apertura il dolce e l'amaro, vero? 12 Fratelli miei, un fico non può produrre olive né una vite fichi, vero? Né l'acqua salata può produrre acqua dolce. 13 Chi è saggio e ha intendimento fra voi? Mostri mediante l'eccellente condotta le sue opere con la mitezza che appartiene alla sapienza. 14 Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e contenzione, non vi vantate e non mentite contro la verità. 15 Questa non è la sapienza che scende dall'alto, ma è terrena, animale, demonica. 16 Poiché dove sono gelosia e contenzione, là sono disordine e ogni cosa vile. 17 Ma la sapienza dall'alto è prima di tutto casta, quindi pacifica, ragionevole, pronta a ubbidire, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parziali distinzioni, senza ipocrisia. 18 Inoltre, il frutto della giustizia si semina in condizioni pacifiche per quelli che fanno la pace. 4 Da dove vengono le guerre e da dove vengono le lotte fra voi? Non vengono da questo, cioè dalle vostre brame di piacere sensuale che causano un conflitto nelle vostre membra? 2 Voi desiderate, eppure non avete. Continuate ad assassinare e a concupire e non potete ottenere. Continuate a combattere e a far guerra. Non avete perché non chiedete. 3 Chiedete e non ricevete, perché chiedete per uno scopo empio, per spendere nelle vostre brame di piacere sensuale. 4 Adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio. 5 O vi sembra che la scrittura dica senza scopo: "Con tendenza all'invidia lo spirito che ha preso a risiedere dentro di noi continua ad avere ardente desiderio"? 6 Comunque, l'immeritata benignità che egli dà è maggiore. Quindi dice: "Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili". 7 Sottoponetevi perciò a Dio; ma opponetevi al Diavolo, ed egli fuggirà da voi. 8 Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi. Mondate le vostre mani, o peccatori, e purificate i vostri cuori, o indecisi. 9 Siate nell'afflizione e fate cordoglio e piangete. Il vostro riso si muti in lutto, e la (vostra) gioia in abbattimento. 10 Umiliatevi agli occhi di Geova, ed egli vi esalterà. 11 Cessate di parlare gli uni contro gli altri, fratelli. Chi parla contro un fratello o giudica il proprio fratello parla contro la legge e giudica la legge. Ora se tu giudichi la legge, non sei operatore della legge, ma giudice. 12 C'è un solo legislatore e giudice, colui che può salvare e distruggere. Ma tu chi sei, che giudichi il (tuo) prossimo? 13 Venite, ora, voi che dite: "Oggi o domani andremo nella tal città e vi trascorreremo un anno, e negozieremo e guadagneremo", 14 mentre non sapete che cosa sarà domani la vostra vita. Poiché siete un vapore che appare per un po' e quindi scompare. 15 Invece, dovreste dire: "Se Geova vuole, vivremo e faremo anche questo o quello". 16 Ma ora voi provate orgoglio delle vostre ostentazioni. Tutto questo inorgoglirsi è malvagio. 17 Perciò, se uno sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. 5 Venite, ora, ricchi, piangete, urlando per le afflizioni che verranno su di voi. 2 Le vostre ricchezze sono marcite e i vostri mantelli sono rosi dalle tarme. 3 Il vostro oro e il vostro argento si sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà come una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni. Avete accumulato negli ultimi giorni qualcosa come il fuoco. 4 Ecco, il salario dovuto agli operai che hanno mietuto i vostri campi, ma che è da voi frodato, continua a gridare, e le grida di aiuto dei mietitori sono giunte agli orecchi di Geova degli eserciti. 5 Siete vissuti nel lusso sulla terra e vi siete dati al piacere sensuale. Avete ingrassato i vostri cuori nel giorno della strage. 6 Avete condannato, avete assassinato il giusto. Non vi fa egli opposizione? 7 Esercitate perciò pazienza, fratelli, fino alla presenza del Signore. Ecco, l'agricoltore continua ad aspettare il prezioso frutto della terra, esercitando per esso pazienza finché non riceva la prima e l'ultima pioggia. 8 Anche voi esercitate pazienza; rendete fermi i vostri cuori, perché la presenza del Signore si è avvicinata. 9 Non emettete sospiri, fratelli, gli uni contro gli altri, affinché non siate giudicati. Ecco, il Giudice sta davanti alle porte. 10 Fratelli, prendete a modello di sofferenza del male e di esercizio della pazienza i profeti, che parlarono nel nome di Geova. 11 Ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso. 12 Soprattutto, però, fratelli miei, smettete di giurare, sì, sia per il cielo che per la terra o con qualsiasi altro giuramento. Ma il vostro Sì significhi Sì, e il vostro No, No, affinché non cadiate sotto giudizio. 13 C'è fra voi qualcuno che soffre il male? Preghi. C'è qualcuno in buono spirito? Canti salmi. 14 C'è qualcuno malato fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso (di sé), e preghino su di lui, spalmando(lo) d'olio nel nome di Geova. 15 E la preghiera della fede farà star bene l'indisposto e Geova lo desterà. E se ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato. 16 Perciò confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate sanati. La supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza. 17 Elia fu un uomo con sentimenti simili ai nostri, eppure in preghiera pregò che non piovesse; e non piovve sul paese per tre anni e sei mesi. 18 E pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia e il paese produsse il suo frutto. 19 Fratelli miei, se qualcuno fra voi è sviato dalla verità e un altro lo converte, 20 sappiate che colui che converte un peccatore dall'errore della sua via salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Pietro

1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai residenti temporanei dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, agli eletti 2 secondo la prescienza di Dio Padre, con la santificazione mediante lo spirito, affinché siano ubbidienti e aspersi col sangue di Gesù Cristo: Vi siano accresciute immeritata benignità e pace. 3 Benedetto sia l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, poiché secondo la sua grande misericordia ci ha dato una nuova nascita per una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 4 per un'eredità incorruttibile e incontaminata e durevole. Essa è riservata nei cieli per voi, 5 che siete custoditi dalla potenza di Dio mediante la fede per una salvezza pronta ad essere rivelata nell'ultimo periodo di tempo. 6 Di questo fatto voi vi rallegrate grandemente, essendo ora per poco tempo, se necessario, addolorati da varie prove, 7 affinché la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell'oro che perisce malgrado sia provato col fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo. 8 Benché non l'abbiate mai visto, voi lo amate. Benché ora non lo vediate, esercitate fede in lui e vi rallegrate grandemente con gioia indicibile e glorificata, 9 mentre ricevete il fine della vostra fede, la salvezza delle vostre anime. 10 Circa questa salvezza una diligente investigazione e un'attenta ricerca furono fatte dai profeti che profetizzarono intorno all'immeritata benignità a voi riservata. 11 Essi continuarono a investigare quale particolare periodo di tempo o quale sorta di (periodo di tempo) lo spirito che era in loro indicasse circa Cristo, quando rendeva anticipatamente testimonianza delle sofferenze per Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite. 12 Fu loro rivelato che non a se stessi, ma a voi, essi servivano le cose che vi sono state ora annunciate da coloro che vi hanno dichiarato la buona notizia con spirito santo mandato dal cielo. In queste cose gli angeli desiderano penetrare con lo sguardo. 13 Cingete dunque la vostra mente per l'attività, siate completamente assennati; riponete la vostra speranza nell'immeritata benignità che vi sarà recata alla rivelazione di Gesù Cristo. 14 Come figli ubbidienti, cessate di conformarvi ai desideri che aveste un tempo nella vostra ignoranza, 15 ma, secondo il Santo che vi ha chiamati, divenite anche voi santi in tutta la (vostra) condotta, 16 perché è scritto: "Dovete essere santi, perché io sono santo". 17 Inoltre, se invocate il Padre che giudica imparzialmente secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo della vostra residenza come forestieri. 18 Poiché sapete che non con cose corruttibili, con argento o con oro, foste liberati dall'infruttuosa forma di condotta ricevuta per tradizione dai vostri antenati. 19 Ma lo foste con sangue prezioso, come quello di un agnello senza difetto e immacolato, quello di Cristo. 20 Veramente, egli fu preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma fu manifestato alla fine dei tempi a motivo di voi 21 che mediante lui siete credenti in Dio, il quale lo ha destato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. 22 Ora che avete purificato le vostre anime mediante la (vostra) ubbidienza alla verità col risultato di un affetto fraterno senza ipocrisia, amatevi di cuore gli uni gli altri intensamente. 23 Poiché avete ricevuto una nuova nascita non da seme (riproduttivo) corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola dell'Iddio vivente e permanente. 24 Poiché "ogni carne è come l'erba, e tutta la sua gloria è come il fiore dell'erba; l'erba si secca e il fiore cade, 25 ma la parola di Geova dura per sempre". E questa è la "parola", quella che vi è stata dichiarata come buona notizia. 2 Quindi, allontanate ogni malizia e ogni inganno e ipocrisia e invidie e ogni sorta di maldicenza, 2 (e,) come bambini appena nati, nutrite ardente desiderio del latte non adulterato che appartiene alla parola, affinché per mezzo d'esso cresciate verso la salvezza, 3 se avete gustato che il Signore è benigno. 4 Avvicinandovi a lui come a una pietra vivente, rigettata, è vero, dagli uomini, ma presso Dio eletta, preziosa, 5 anche voi, come pietre viventi, siete edificati (come) una casa spirituale in vista di un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. 6 Poiché è contenuto nella Scrittura: "Ecco, io pongo in Sion una pietra, eletta, angolare, preziosa; e chi esercita fede in essa non sarà affatto deluso". 7 Per voi, perciò, egli è prezioso, perché siete credenti; ma per quelli che non credono, "la stessa pietra che gli edificatori hanno rigettato è divenuta (la) testa dell'angolo", 8 e "pietra d'inciampo e masso di roccia d'offesa". Questi inciampano perché sono disubbidienti alla parola. A questo fine furono anche costituiti. 9 Ma voi siete "una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze" di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. 10 Poiché una volta voi non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi eravate coloro ai quali non era stata mostrata misericordia, ma ora siete coloro ai quali è stata mostrata misericordia. 11 Diletti, vi esorto come forestieri e residenti temporanei a continuare ad astenervi dai desideri carnali, che sono quelli che causano un conflitto contro l'anima. 12 Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni, affinché, in ciò di cui parlano contro di voi come malfattori, in seguito alle vostre opere eccellenti delle quali sono testimoni oculari glorifichino Dio nel giorno della (sua) ispezione. 13 Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re come superiore 14 sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori, ma per lodare gli operatori di bene. 15 Poiché questa è la volontà di Dio, che facendo il bene mettiate a tacere il parlar da ignoranti degli uomini irragionevoli. 16 Siate come persone libere, eppure mantenendo la vostra libertà non come un manto per la malizia, ma come schiavi di Dio. 17 Onorate (uomini) di ogni sorta, abbiate amore per l'intera associazione dei fratelli, abbiate timore di Dio, mostrate onore al re. 18 I domestici siano sottomessi ai (loro) proprietari con ogni (debito) timore, non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche ai difficili da accontentare. 19 Poiché se qualcuno, per coscienza verso Dio, sopporta cose dolorose e soffre ingiustamente, questa è cosa gradita. 20 Poiché quale merito c'è se, quando peccate e siete schiaffeggiati, lo sopportate? Ma se, quando fate il bene e soffrite, lo sopportate, questa è cosa gradita presso Dio. 21 Infatti, a questa (condotta) foste chiamati, perché anche Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello, affinché seguiate attentamente le sue orme. 22 Egli non commise peccato, né fu trovato inganno nella sua bocca. 23 Quando era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente. 24 Egli stesso portò i nostri peccati nel proprio corpo, sul palo, affinché morissimo ai peccati e vivessimo per la giustizia. E "per le sue vergate siete stati sanati". 25 Poiché eravate come pecore sviate; ma ora siete tornati al pastore e sorvegliante delle vostre anime. 3 In maniera simile, voi mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle (loro) mogli, 2 essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto. 3 E il vostro adornamento non sia quello dell'esteriore intrecciatura dei capelli e del mettersi ornamenti d'oro o dell'indossar mantelli, 4 ma sia la persona segreta del cuore nella (veste) incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio. 5 Poiché così si adornavano una volta anche le sante donne che speravano in Dio, sottomettendosi ai propri mariti, 6 come Sara ubbidiva ad Abraamo, chiamandolo "signore". E voi siete divenute sue figlie, se continuate a fare il bene e a non temere alcuna causa di terrore. 7 Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell'immeritato favore della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite. 8 Infine, siate tutti dello stesso pensiero, mostrando i medesimi sentimenti, avendo affetto fraterno, teneramente compassionevoli, di mente umile, 9 non rendendo male per male né oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedicendo, perché a questa (condotta) foste chiamati, affinché ereditiate una benedizione. 10 Poiché, "chi vuole amare la vita e vedere buoni giorni trattenga la sua lingua dal male e le (sue) labbra dal parlare con inganno, 11 ma si allontani dal male e faccia il bene; cerchi la pace e la persegua. 12 Poiché (gli) occhi di Geova sono sopra i giusti, e i suoi orecchi sono volti alla loro supplicazione; ma (la) faccia di Geova è contro quelli che fanno cose cattive". 13 In realtà, chi vi farà del male se divenite zelanti nel bene? 14 Ma anche se soffriste per amore della giustizia, felici voi. Comunque, non temete l'oggetto del loro timore, né siate agitati. 15 Ma santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori, sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto. 16 Mantenete una buona coscienza, affinché in ciò di cui si parla contro di voi siano svergognati quelli che parlano sprezzantemente della vostra buona condotta riguardo a Cristo. 17 Poiché è meglio soffrire perché fate il bene, se la volontà di Dio lo desidera, che perché fate il male. 18 Infatti, anche Cristo morì una volta per sempre in quanto ai peccati, un giusto per ingiusti, per condurvi a Dio, essendo messo a morte nella carne, ma essendo reso vivente nello spirito. 19 In questo (stato) andò anche a predicare agli spiriti in prigione, 20 che una volta erano stati disubbidienti quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè, mentre era costruita l'arca, in cui alcune persone, cioè otto anime, furono salvate attraverso l'acqua. 21 Ciò che corrisponde a questo salva ora anche voi, cioè il battesimo (non il togliere il sudiciume della carne, ma la richiesta fatta a Dio di una buona coscienza), per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo. 22 Egli è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti. 4 Perciò, siccome Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi della stessa disposizione mentale; perché la persona che ha sofferto nella carne ha desistito dai peccati, 2 al fine di vivere il resto del (suo) tempo nella carne non più per i desideri degli uomini, ma per la volontà di Dio. 3 Poiché vi basta il tempo passato nel fare la volontà delle nazioni quando compivate opere di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi col vino, gozzoviglie, sbevazzamenti e illegali idolatrie. 4 Poiché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi. 5 Ma questi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. 6 Infatti, per questo scopo la buona notizia fu dichiarata anche ai morti, affinché fossero giudicati in quanto alla carne dal punto di vista degli uomini ma vivessero in quanto allo spirito dal punto di vista di Dio. 7 Ma la fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere. 8 Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri, perché l'amore copre una moltitudine di peccati. 9 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza brontolii. 10 Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo, servendo gli uni gli altri come eccellenti economi dell'immeritata benignità di Dio espressa in vari modi. 11 Se uno parla, (parli) come se fossero (i) sacri oracoli di Dio; se uno serve, (serva) come dipendendo dalla forza che Dio fornisce; affinché in ogni cosa Dio sia glorificato per mezzo di Gesù Cristo. La gloria e il potere sono suoi per i secoli dei secoli. Amen. 12 Diletti, non siate perplessi per l'incendio che c'è fra voi, che vi accade per una prova, come se vi avvenisse una cosa strana. 13 Al contrario, continuate a rallegrarvi, visto che siete partecipi delle sofferenze del Cristo, affinché vi rallegriate ed esultiate anche durante la rivelazione della sua gloria. 14 Se siete biasimati per il nome di Cristo, felici voi, perché lo (spirito) della gloria, sì, lo spirito di Dio, riposa su di voi. 15 Comunque, nessuno di voi soffra come assassino o ladro o malfattore o come uno che si intromette nelle cose altrui. 16 Ma se (soffre) come cristiano, non provi vergogna, bensì continui a glorificare Dio in questo nome. 17 Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio? 18 "E se il giusto è salvato con difficoltà, dove si mostreranno l'empio e il peccatore?" 19 Così, dunque, anche quelli che soffrono in armonia con la volontà di Dio continuino a raccomandare le loro anime al fedele Creatore mentre fanno il bene. 5 Perciò, agli anziani fra voi do questa esortazione, poiché anch'io sono anziano con (loro) e testimone delle sofferenze del Cristo, nonché partecipe della gloria che si deve rivelare: 2 Pascete il gregge di Dio affidato alla vostra cura, non per forza, ma volontariamente, né per amore di guadagno disonesto, ma premurosamente, 3 né come signoreggiando su quelli che sono l'eredità di Dio, ma divenendo esempi del gregge. 4 E quando sarà manifestato il capo pastore, riceverete l'inalterabile corona della gloria. 5 In maniera simile, voi giovani, siate sottomessi agli anziani. Ma voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili. 6 Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo; 7 mentre gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi. 8 Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare (qualcuno). 9 Ma prendete la vostra determinazione contro di lui, solidi nella fede, sapendo che le stesse cose in quanto alle sofferenze si compiono nell'intera associazione dei vostri fratelli (che sono) nel mondo. 10 Ma, dopo che avrete sofferto per un po', l'Iddio di ogni immeritata benignità, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna unitamente a Cristo, completerà egli stesso il vostro addestramento, vi renderà fermi, vi renderà forti. 11 A lui sia il potere per sempre. Amen. 12 Per mezzo di Silvano, fratello fedele, come lo considero, vi ho scritto in poche (parole), per dare incoraggiamento e una fervida testimonianza che questa è la vera immeritata benignità di Dio; nella quale state fermi. 13 Colei che è a Babilonia, eletta come voi, vi manda i suoi saluti, e anche Marco, mio figlio. 14 Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d'amore. Tutti voi che siete uniti a Cristo abbiate pace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Pietro

1 Simon Pietro, schiavo e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede, ritenuta pari in privilegio alla nostra, mediante la giustizia del nostro Dio e del Salvatore Gesù Cristo: 2 Immeritata benignità e pace vi siano accresciute mediante l'accurata conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore, 3 poiché la sua divina potenza ci ha dato gratuitamente tutte le cose che concernono la vita e la santa devozione, per mezzo dell'accurata conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante gloria e virtù. 4 Per mezzo di queste cose egli ci ha dato gratuitamente le preziose e grandissime promesse, affinché mediante queste diveniate partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo mediante la concupiscenza. 5 Sì, per questa stessa ragione, compiendo in risposta ogni premuroso sforzo, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza la padronanza di sé, alla padronanza di sé la perseveranza, alla perseveranza la santa devozione, 7 alla santa devozione l'affetto fraterno, all'affetto fraterno l'amore. 8 Poiché se queste cose esistono in voi e traboccano, vi impediranno di essere inattivi o infruttuosi riguardo all'accurata conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. 9 Poiché se in qualcuno queste cose non sono presenti, egli è cieco, e chiude gli occhi (alla luce), ed è divenuto dimentico della purificazione dai suoi peccati di un tempo. 10 Per questa ragione, fratelli, tanto più fate tutto il possibile per rendere sicura la vostra chiamata ed elezione; poiché se continuate a fare queste cose non verrete mai meno. 11 Infatti, così vi sarà riccamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. 12 Per questa ragione sarò sempre disposto a rammentarvi queste cose, benché (le) conosciate e siate fermamente stabiliti nella verità che è presente (in voi). 13 Ma considero giusto, finché sono in questo tabernacolo, destarvi mediante il ricordo, 14 sapendo che presto avverrà la deposizione del mio tabernacolo, come mi indicò anche il nostro Signore Gesù Cristo. 15 E così farò tutto il possibile affinché, dopo la mia partenza, possiate in ogni tempo far menzione di queste cose per vostro conto. 16 No, non fu seguendo false storie inventate artificiosamente che vi facemmo conoscere la potenza e la presenza del nostro Signore Gesù Cristo, ma essendo divenuti testimoni oculari della sua magnificenza. 17 Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria, quando dalla magnifica gloria gli furono rivolte queste parole: "Questo è mio figlio, il mio diletto, che io ho approvato". 18 Sì, queste parole udimmo rivolgere dal cielo mentre eravamo con lui sul monte santo. 19 Quindi abbiamo la parola profetica (resa) più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplende in luogo tenebroso, finché spunti il giorno e sorga la stella mattutina, nei vostri cuori. 20 Poiché sapete prima di tutto questo, che nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. 21 Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo. 2 Comunque, ci furono anche falsi profeti fra il popolo, come pure fra voi ci saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione. 2 Inoltre, molti seguiranno i loro atti di condotta dissoluta e a motivo di questi si parlerà ingiuriosamente della via della verità. 3 E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte. Ma in quanto a loro, il giudizio dei tempi antichi non procede lentamente, e la loro distruzione non sonnecchia. 4 Certamente, se Dio non si trattenne dal punire gli angeli che peccarono, ma, gettandoli nel Tartaro, li consegnò a fosse di dense tenebre per essere riservati al giudizio; 5 e non si trattenne dal punire il mondo antico, ma conservò Noè, predicatore di giustizia, con sette altri quando portò il diluvio su un mondo di empi; 6 e riducendo le città di Sodoma e Gomorra in cenere le condannò, ponendo per gli empi un modello di cose avvenire; 7 e liberò il giusto Lot, che era grandemente afflitto dalla condotta dissoluta delle persone che sfidavano la legge - 8 poiché quel giusto, a causa di ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l'anima giusta a causa delle loro opere illegali - 9 Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati, 10 specialmente, comunque, quelli che vanno dietro alla carne col desiderio di contaminar(la) e che disprezzano la signoria. Audaci, caparbi, non tremano davanti ai gloriosi ma parlano ingiuriosamente, 11 mentre gli angeli, benché siano più grandi per forza e potenza, non recano contro di loro alcuna accusa in termini ingiuriosi, (non facendo ciò) per rispetto verso Geova. 12 Ma questi (uomini), come animali irragionevoli nati secondo natura per essere presi e distrutti, subiranno pure, nelle cose delle quali sono ignoranti e parlano ingiuriosamente, la distruzione nel proprio (corso di) distruzione, 13 recando su di sé il male come ricompensa del male che fanno. Essi considerano un piacere la vita lussuriosa durante il giorno. Sono macchie e sozzure, che si abbandonano con sfrenato diletto ai loro ingannevoli insegnamenti mentre festeggiano insieme a voi. 14 Hanno occhi pieni di adulterio e (sono) incapaci di smetter di peccare, e adescano anime instabili. Hanno un cuore addestrato alla concupiscenza. Sono figli maledetti. 15 Abbandonando il sentiero diritto, sono stati sviati. Hanno seguito il sentiero di Balaam, (figlio) di Beor, che amò il compenso dell'ingiustizia, 16 ma ricevette una riprensione per la propria violazione di ciò che era giusto. Una bestia da soma senza voce, esprimendosi con voce umana, impedì la folle condotta del profeta. 17 Questi sono fonti senz'acqua, nubi spinte da violenta tempesta, e a loro è riservata l'oscurità delle tenebre. 18 Poiché pronunciano gonfie espressioni di nessun profitto, e adescano mediante i desideri della carne e mediante abitudini dissolute quelli che stanno appena sfuggendo alle persone che si conducono nell'errore. 19 Mentre promettono loro libertà, sono essi stessi schiavi della corruzione. Poiché chiunque è sopraffatto da un altro ne è reso schiavo. 20 Certo, se, dopo essere sfuggiti alle contaminazioni del mondo mediante l'accurata conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, sono coinvolti di nuovo in queste cose e ne sono sopraffatti, le loro condizioni finali son divenute peggiori delle prime. 21 Poiché sarebbe stato meglio per loro non avere accuratamente conosciuto il sentiero della giustizia che, dopo averlo accuratamente conosciuto, allontanarsi dal santo comandamento loro trasmesso. 22 È accaduto loro il detto del verace proverbio: "Il cane è tornato al proprio vomito e la scrofa lavata a rivoltolarsi nel fango". 3 Diletti, questa è ora la seconda lettera che vi scrivo, nella quale, come nella prima, desto le vostre chiare facoltà di pensare alla maniera di un rammemoratore, 2 affinché ricordiate le parole dette in precedenza dai santi profeti e il comandamento del Signore e Salvatore per mezzo dei vostri apostoli. 3 Poiché voi sapete questo prima di tutto, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri 4 e diranno: "Dov'è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono (nella morte), tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione". 5 Poiché, secondo il loro desiderio, sfugge alla loro attenzione questo fatto, che dai tempi antichi vi erano i cieli e una terra situata solidamente fuori dell'acqua e nel mezzo dell'acqua mediante la parola di Dio; 6 e mediante tali (mezzi) il mondo di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dall'acqua. 7 Ma mediante la stessa parola i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi. 8 Comunque, non sfugga alla vostra attenzione questo solo fatto, diletti, che un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno. 9 Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento. 10 Tuttavia il giorno di Geova verrà come un ladro, in cui i cieli passeranno con rumore sibilante, ma gli elementi, essendo intensamente caldi, saranno dissolti, e la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte. 11 Giacché tutte queste cose devono quindi essere dissolte, quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione, 12 aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova, mediante cui (i) cieli essendo infuocati saranno dissolti e (gli) elementi essendo intensamente caldi si fonderanno! 13 Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia. 14 Quindi, diletti, giacché aspettate queste cose, fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace. 15 Inoltre, considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza, come anche il nostro diletto fratello Paolo vi scrisse secondo la sapienza datagli, 16 parlando di queste cose come fa anche in tutte le (sue) lettere. In esse, comunque, ci sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come (fanno) anche col resto delle Scritture, a loro propria distruzione. 17 Voi, perciò, diletti, avendo questa anticipata conoscenza, state in guardia, affinché non siate trascinati con loro dall'errore di persone che sfidano la legge e non cadiate dalla vostra propria saldezza. 18 No, ma continuate a crescere nell'immeritata benignità e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui (sia) la gloria ora e nel giorno dell'eternità.

 

 

 

 

 

 

Libro di 1° Giovanni

1 Quello che fu dal principio, che abbiamo udito, che abbiamo visto con i nostri occhi, che abbiamo attentamente contemplato e che le nostre mani hanno toccato, circa la parola della vita 2 (sì, la vita fu resa manifesta, e abbiamo visto e rendiamo testimonianza e vi riferiamo (circa) la vita eterna che era col Padre e ci fu resa manifesta), 3 quello che abbiamo visto e udito riferiamo anche a voi, affinché anche voi abbiate partecipazione con noi. Inoltre, questa nostra partecipazione è col Padre e col suo Figlio Gesù Cristo. 4 E vi scriviamo queste cose, affinché la nostra gioia sia completa. 5 E questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e vi annunciamo, che Dio è luce e che unitamente a lui non ci sono tenebre alcune. 6 Se facciamo la dichiarazione: "Abbiamo partecipazione con lui", e continuiamo a camminare nelle tenebre, mentiamo e non pratichiamo la verità. 7 Comunque, se camminiamo nella luce come egli è nella luce, abbiamo partecipazione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 8 Se facciamo la dichiarazione: "Non abbiamo nessun peccato", sviamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni ingiustizia. 10 Se facciamo la dichiarazione: "Non abbiamo peccato", lo rendiamo bugiardo e la sua parola non è in noi. 2 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non commettiate peccato. Eppure, se qualcuno commette peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto. 2 Ed egli è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo. 3 E da questo abbiamo la conoscenza che lo abbiamo conosciuto, cioè se continuiamo a osservare i suoi comandamenti. 4 Chi dice: "Io l'ho conosciuto", e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in tale (persona). 5 Ma chiunque osserva la sua parola, in tale (persona) l'amore di Dio è stato veracemente reso perfetto. Da questo abbiamo conoscenza che siamo uniti a lui. 6 Chi dice di rimanere unito a lui ha l'obbligo di continuare anch'egli a camminare come camminò lui. 7 Diletti, vi scrivo non un comandamento nuovo, ma un comandamento vecchio che avete avuto dal principio. Questo comandamento vecchio è la parola che avete udito. 8 Ancora, vi scrivo un comandamento nuovo, fatto che è vero nel suo caso e nel vostro, perché le tenebre passano e la vera luce già risplende. 9 Chi dice di essere nella luce e odia il suo fratello è nelle tenebre fino ad ora. 10 Chi ama il suo fratello rimane nella luce, e nel suo caso non vi è causa d'inciampo. 11 Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre, e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi. 12 Vi scrivo, figlioletti, perché i peccati vi sono stati perdonati a motivo del suo nome. 13 Vi scrivo, padri, perché avete conosciuto colui che è dal principio. Vi scrivo, giovani, perché avete vinto il malvagio. Vi scrivo, fanciullini, perché avete conosciuto il Padre. 14 Vi scrivo, padri, perché avete conosciuto colui che è dal principio. Vi scrivo, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il malvagio. 15 Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; 16 perché tutto ciò che è nel mondo - il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento - non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. 17 Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre. 18 Fanciullini, è l'ultima ora, e, come avete udito che viene l'anticristo, così ora sono sorti molti anticristi; da cui acquistiamo la conoscenza che è l'ultima ora. 19 Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta; poiché se fossero stati della nostra sorta, sarebbero rimasti con noi. Ma (sono usciti) affinché fosse manifesto che non tutti sono della nostra sorta. 20 E voi avete un'unzione dal santo; voi tutti avete conoscenza. 21 Vi scrivo non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna ha origine dalla verità. 22 Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Questi è l'anticristo, colui che nega il Padre e il Figlio. 23 Chiunque nega il Figlio non ha nemmeno il Padre. Chi confessa il Figlio ha anche il Padre. 24 In quanto a voi, ciò che avete udito dal principio rimanga in voi. Se ciò che avete udito dal principio rimane in voi, anche voi dimorerete unitamente al Figlio e unitamente al Padre. 25 Inoltre, questa è la promessa che egli stesso ci ha promesso, la vita eterna. 26 Vi scrivo queste cose riguardo a quelli che cercano di sviarvi. 27 E in quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi insegni; ma, come l'unzione da lui vi insegna intorno a tutte le cose, ed è vera e non è menzogna, e come essa vi ha insegnato, rimanete uniti a lui. 28 E ora, figlioletti, rimanete uniti a lui, affinché quando sarà reso manifesto abbiamo libertà di parola e non siamo da lui svergognati al (tempo della) sua presenza. 29 Se sapete che egli è giusto, acquistate la conoscenza che chiunque pratica la giustizia è stato generato da lui. 3 Vedete quale sorta d'amore il Padre ci ha dato, affinché fossimo chiamati figli di Dio; e lo siamo. Per questo il mondo non ci conosce, perché non ha conosciuto lui. 2 Diletti, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora reso manifesto ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà reso manifesto, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. 3 E chiunque ha questa speranza posta su di lui si purifica come egli è puro. 4 Chiunque pratica il peccato pratica anche l'illegalità, e il peccato è illegalità. 5 E sapete anche che egli fu reso manifesto per togliere i (nostri) peccati, e in lui non c'è peccato. 6 Chiunque rimane unito a lui non pratica il peccato; chiunque pratica il peccato non l'ha visto né l'ha conosciuto. 7 Figlioletti, nessuno vi svii; chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. 8 Chi pratica il peccato ha origine dal Diavolo, perché il Diavolo ha peccato dal principio. Per questo scopo il Figlio di Dio fu reso manifesto, cioè per distruggere le opere del Diavolo. 9 Chiunque è stato generato da Dio non pratica il peccato, perché il Suo seme (riproduttivo) rimane in lui, ed egli non può praticare il peccato, perché è stato generato da Dio. 10 I figli di Dio e i figli del Diavolo sono manifesti da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio, né (ha origine da Dio) colui che non ama il suo fratello. 11 Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio, che dobbiamo avere amore gli uni per gli altri; 12 non come Caino, che ebbe origine dal malvagio e scannò il suo fratello. E per quale motivo lo scannò? Perché le sue opere erano malvage, mentre quelle del suo fratello (erano) giuste. 13 Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 14 Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 15 Chiunque odia il suo fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé. 16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore, perché egli cedette la sua anima per noi; e noi abbiamo l'obbligo di cedere le anime (nostre) per i (nostri) fratelli. 17 Ma chiunque ha i mezzi di sostentamento di questo mondo e vede il proprio fratello nel bisogno e gli chiude la porta delle sue tenere compassioni, in che modo l'amore di Dio rimane in lui? 18 Figlioletti, non amiamo a parole né con la lingua, ma con opera e verità. 19 Da questo conosceremo che abbiamo origine dalla verità, e assicureremo il nostro cuore davanti a lui 20 circa qualunque cosa di cui il nostro cuore ci condanni, perché Dio è maggiore del nostro cuore e conosce ogni cosa. 21 Diletti, se il (nostro) cuore non (ci) condanna, abbiamo libertà di parola verso Dio; 22 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che sono piacevoli ai suoi occhi. 23 In realtà, questo è il suo comandamento, che abbiamo fede nel nome del suo Figlio Gesù Cristo e che ci amiamo gli uni gli altri, come egli ci diede comandamento. 24 Inoltre, chi osserva i suoi comandamenti rimane unito a lui, ed egli unito a tale (persona); e da questo acquistiamo la conoscenza che egli rimane unito a noi, dallo spirito che ci diede. 4 Diletti, non credete ad ogni espressione ispirata, ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo. 2 Da ciò acquistate conoscenza dell'espressione ispirata da Dio: Ogni espressione ispirata che confessa Gesù Cristo venuto nella carne ha origine da Dio, 3 ma ogni espressione ispirata che non confessa Gesù non ha origine da Dio. Inoltre, questa è (l'espressione ispirata) dell'anticristo che avete udito che veniva, e ora è già nel mondo. 4 Voi avete origine da Dio, figlioletti, e avete vinto quelle (persone), perché chi è unito a voi è maggiore di chi è unito al mondo. 5 Esse hanno origine dal mondo; per questo parlano (di ciò che viene) dal mondo e il mondo le ascolta. 6 Noi abbiamo origine da Dio. Chi acquista la conoscenza di Dio ci ascolta; chi non ha origine da Dio non ci ascolta. Ecco come notiamo l'espressione ispirata della verità e l'espressione ispirata dell'errore. 7 Diletti, continuiamo ad amarci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio, e chiunque ama è stato generato da Dio e acquista la conoscenza di Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9 Da questo l'amore di Dio fu reso manifesto nel nostro caso, perché Dio mandò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché ottenessimo la vita per mezzo di lui. 10 L'amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. 11 Diletti, se Dio ci amò così, anche noi abbiamo l'obbligo di amarci gli uni gli altri. 12 Nessuno ha mai visto Dio. Se continuiamo ad amarci gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore è reso perfetto in noi. 13 Da ciò acquistiamo la conoscenza che rimaniamo uniti a lui ed egli unito a noi, perché egli ci ha impartito il suo spirito. 14 Per di più, noi stessi abbiamo visto e rendiamo testimonianza che il Padre ha mandato il Figlio come Salvatore del mondo. 15 Chiunque confessa che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, Dio rimane unito a lui ed egli unito a Dio. 16 E noi stessi abbiamo conosciuto e abbiamo creduto all'amore che Dio ha nel nostro caso. Dio è amore, e chi rimane nell'amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui. 17 Così l'amore è stato reso perfetto con noi, affinché abbiamo libertà di parola nel giorno del giudizio, perché, come è lui, così siamo anche noi in questo mondo. 18 Non c'è timore nell'amore, ma l'amore perfetto caccia via il timore, perché il timore esercita una restrizione. In realtà, chi ha timore non è stato reso perfetto nell'amore. 19 In quanto a noi, amiamo, perché egli per primo amò noi. 20 Se qualcuno fa la dichiarazione: "Io amo Dio", eppure odia il suo fratello, è bugiardo. Poiché chi non ama il suo fratello, che ha visto, non può amare Dio, che non ha visto. 21 E abbiamo da lui questo comandamento, che chi ama Dio ami anche il suo fratello. 5 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio, e chiunque ama colui che ha generato, ama chi è stato generato da lui. 2 Da ciò acquistiamo la conoscenza che amiamo i figli di Dio, quando amiamo Dio e pratichiamo i suoi comandamenti. 3 Poiché questo è ciò che significa l'amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi, 4 perché tutto ciò che è stato generato da Dio vince il mondo. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede. 5 Chi è colui che vince il mondo se non colui che ha fede che Gesù è il Figlio di Dio? 6 Questi è colui che venne per mezzo di acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e col sangue. E lo spirito è quello che rende testimonianza, perché lo spirito è la verità. 7 Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza, 8 lo spirito e l'acqua e il sangue, e i tre sono concordi. 9 Se noi riceviamo la testimonianza che danno gli uomini, la testimonianza che dà Dio è più grande, perché questa è la testimonianza che dà Dio, il fatto che ha reso testimonianza riguardo al Figlio suo. 10 La (persona) che ripone fede nel Figlio di Dio ha la testimonianza data nel proprio caso. La (persona) che non ha fede in Dio lo ha reso bugiardo, perché non ha riposto fede nella testimonianza che Dio ha dato come testimone riguardo al Figlio suo. 11 E questa è la testimonianza data, che Dio ci diede la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. 12 Chi ha il Figlio ha questa vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha questa vita. 13 Vi scrivo queste cose affinché sappiate che avete vita eterna, voi che riponete la vostra fede nel nome del Figlio di Dio. 14 E questa è la fiducia che abbiamo verso di lui, che qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 15 Inoltre, se sappiamo che egli ci ascolta circa qualunque cosa chiediamo, sappiamo che avremo le cose chieste giacché le abbiamo chieste a lui. 16 Se qualcuno scorge il suo fratello peccare di un peccato che non incorre nella morte, chiederà, ed egli gli darà la vita, sì, a quelli che non peccano in modo da incorrere nella morte. C'è un peccato che incorre nella morte. Riguardo a tale peccato non gli dico di pregare. 17 Ogni ingiustizia è peccato; e c'è un peccato che non incorre nella morte. 18 Sappiamo che chiunque è stato generato da Dio non pratica il peccato, ma Colui che è stato generato da Dio vigila su di lui e il malvagio non fa presa su di lui. 19 Noi sappiamo che abbiamo origine da Dio, ma tutto il mondo giace nel (potere del) malvagio. 20 Ma sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero. E noi siamo uniti al Vero, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo. Questi è il vero Dio e la vita eterna. 21 Figlioletti, guardatevi dagli idoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 2° Giovanni

1 L'anziano alla signora eletta e ai suoi figli, che io veramente amo, e non io solo, ma anche tutti quelli che hanno conosciuto la verità, 2 a motivo della verità che rimane in noi e sarà con noi per sempre. 3 Con noi saranno immeritata benignità, misericordia (e) pace da Dio Padre e da Gesù Cristo, il Figlio del Padre, con verità e amore. 4 Mi rallegro moltissimo perché ho trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. 5 E ora ti prego, signora, come (qualcuno) che ti scrive non un comandamento nuovo, ma uno che avemmo dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. 6 E questo è ciò che l'amore significa, che continuiamo a camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento, come avete udito dal principio, che continuiate a camminare in esso. 7 Poiché sono usciti molti ingannatori nel mondo, persone che non confessano Gesù Cristo venuto nella carne. Questi è l'ingannatore e l'anticristo. 8 Prestate attenzione a voi stessi, affinché non perdiate le cose per produrre le quali abbiamo operato, ma otteniate una piena ricompensa. 9 Chiunque va avanti e non rimane nell'insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. 11 Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage. 12 Benché abbia molte cose da scrivervi, non desidero farlo con carta e inchiostro, ma spero di venire da voi e di parlarvi faccia a faccia, affinché la vostra gioia sia completa. 13 I figli della tua sorella, l'eletta, ti mandano i loro saluti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di 3° Giovanni

1 L'anziano a Gaio, il diletto, che io veramente amo. 2 Diletto, prego che in ogni cosa tu prosperi e abbia buona salute, come prospera la tua anima. 3 Poiché mi rallegrai moltissimo quando i fratelli vennero e resero testimonianza della verità che è in te, mentre continui a camminare nella verità. 4 Non ho motivo di gratitudine più grande di queste cose, che io oda che i miei figli continuano a camminare nella verità. 5 Diletto, tu fai un'opera fedele in ciò che fai per i fratelli, e per di più estranei, 6 che hanno reso testimonianza del tuo amore davanti alla congregazione. Questi vorrai mandarli per la loro via in una maniera degna di Dio. 7 Poiché è a favore del (suo) nome che sono partiti, non prendendo nulla dalle persone delle nazioni. 8 Noi, perciò, abbiamo l'obbligo di ricevere tali persone in modo ospitale, affinché diveniamo compagni d'opera nella verità. 9 Ho scritto qualcosa alla congregazione, ma Diotrefe, a cui piace avere il primo posto fra loro, non riceve nulla da noi con rispetto. 10 Perciò, se vengo, ricorderò le opere che continua a fare, chiacchierando di noi con parole malvage. E, non contento di queste cose, nemmeno riceve i fratelli con rispetto, e quelli che vogliono riceverli cerca di ostacolarli e di cacciarli dalla congregazione. 11 Diletto, sii imitatore non di ciò che è male, ma di ciò che è bene. Chi fa il bene ha origine da Dio. Chi fa il male non ha visto Dio. 12 A Demetrio è stata resa testimonianza da tutti e dalla verità stessa. Infatti, anche noi rendiamo testimonianza, e tu sai che la testimonianza che diamo è verace. 13 Avevo molte cose da scriverti, tuttavia non desidero continuare a scriverti con inchiostro e penna. 14 Ma spero di vederti presto, e parleremo faccia a faccia. Abbi pace. Gli amici ti mandano i loro saluti. Dà i miei saluti agli amici per nome.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Giuda

1 Giuda, schiavo di Gesù Cristo, ma fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in relazione con Dio Padre e conservati per Gesù Cristo: 2 Misericordia e pace e amore vi siano accresciuti. 3 Diletti, benché facessi ogni sforzo per scrivervi intorno alla salvezza che abbiamo in comune, trovai necessario scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede che fu una volta per sempre trasmessa ai santi. 4 La ragione è che si sono insinuati certi uomini da tempo assegnati dalle Scritture a questo giudizio, uomini empi, che mutano l'immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo. 5 Desidero ricordarvi, nonostante conosciate ogni cosa una volta per sempre, che Geova, sebbene salvasse un popolo fuori del paese d'Egitto, in seguito distrusse quelli che non mostrarono fede. 6 E gli angeli che non mantennero la loro posizione originale ma abbandonarono il proprio luogo di dimora li ha riservati al giudizio del gran giorno con legami sempiterni, sotto dense tenebre. 7 Così anche Sodoma e Gomorra e le città vicine, dopo avere nella stessa maniera dei suddetti commesso fornicazione in eccesso ed essere andate dietro alla carne per uso non naturale, (ci) son poste davanti come esempio (ammonitore), subendo la punizione giudiziaria del fuoco eterno. 8 In maniera simile, tuttavia, anche questi uomini, indulgendo nei sogni, contaminano la carne e trascurano la signoria e parlano ingiuriosamente dei gloriosi. 9 Ma quando l'arcangelo Michele ebbe una controversia col Diavolo e disputava intorno al corpo di Mosè, non osò portare un giudizio contro di lui in termini ingiuriosi, ma disse: "Ti rimproveri Geova". 10 Ma questi (uomini) parlano ingiuriosamente di tutte le cose che realmente non conoscono; e tutte le cose che capiscono per natura come gli animali irragionevoli, in queste cose continuano a corrompersi. 11 Guai a loro, perché sono andati nel sentiero di Caino, e si sono precipitati per un compenso nell'errore di Balaam, e sono periti nel discorso ribelle di Cora! 12 Questi sono gli scogli nascosti sott'acqua nei vostri conviti d'amore mentre festeggiano con voi, pastori che pascono se stessi senza timore, nubi senz'acqua portate qua e là dai venti, alberi di tardo autunno, (ma) infruttuosi, morti due volte, sradicati, 13 furiose onde del mare che gettano la schiuma delle proprie cause di vergogna, stelle senza corso stabilito, alle quali è riservata per sempre l'oscurità delle tenebre. 14 Sì, il settimo (uomo nella discendenza) da Adamo, Enoc, pure profetizzò riguardo a loro, dicendo: "Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, 15 per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatto e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori hanno detto contro di lui". 16 Questi uomini sono mormoratori, lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i propri desideri, e la loro bocca pronuncia cose gonfie, mentre ammirano le personalità per il (loro proprio) beneficio. 17 In quanto a voi, diletti, ricordate le parole che sono state dette in precedenza dagli apostoli del nostro Signore Gesù Cristo, 18 come vi dicevano: "Nell'ultimo tempo ci saranno degli schernitori, che procederanno secondo i propri desideri di cose empie". 19 Questi sono quelli che fanno separazioni, (uomini) animaleschi, che non hanno spiritualità. 20 Ma voi, diletti, edificandovi nella vostra santissima fede, e pregando con spirito santo, 21 mantenetevi nell'amore di Dio, mentre aspettate la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo in vista della vita eterna. 22 E continuate a mostrare misericordia ad alcuni che hanno dubbi; 23 salvate(li) strappando(li) dal fuoco. Ma continuate a mostrare misericordia ad altri, facendo ciò con timore, mentre odiate perfino la veste macchiata dalla carne. 24 Ora a colui che può custodirvi dall'inciampo e porvi senza difetto dinanzi alla sua gloria con grande gioia, 25 al solo Dio nostro Salvatore per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, potere e autorità per tutta l'eternità passata e ora e per tutta l'eternità. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Libro di Rivelazione

1 Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui (la) presentò in segni al suo schiavo Giovanni, 2 che ha reso testimonianza alla parola data da Dio e alla testimonianza data da Gesù Cristo, sì, a tutte le cose che ha visto. 3 Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa profezia e osservano le cose in essa scritte; poiché il tempo fissato è vicino. 4 Giovanni alle sette congregazioni che sono nel (distretto del)l'Asia: Abbiate immeritata benignità e pace da "Colui che è e che era e che viene", e dai sette spiriti che sono dinanzi al suo trono, 5 e da Gesù Cristo, "il Testimone Fedele", "Il primogenito dai morti" e "Il Governante dei re della terra". A colui che ci ama e che ci ha sciolti dai nostri peccati mediante il proprio sangue - 6 e ci ha fatti essere un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre - sì, a lui siano la gloria e il potere per sempre. Amen. 7 Ecco, egli viene con le nubi, e ogni occhio lo vedrà, e quelli che lo trafissero; e tutte le tribù della terra si batteranno con dolore a causa di lui. Sì, Amen. 8 "Io sono l'Alfa e l'Omega", dice Geova Dio, "Colui che è e che era e che viene, l'Onnipotente". 9 Io, Giovanni, vostro fratello e partecipe con voi alla tribolazione e al regno e alla perseveranza in compagnia di Gesù, mi trovai nell'isola chiamata Patmos per aver parlato di Dio e aver reso testimonianza a Gesù. 10 Mediante ispirazione mi trovai nel giorno del Signore, e udii dietro di me una forte voce come quella di una tromba, 11 che diceva: "Ciò che vedi, scrivilo in un rotolo e mandalo alle sette congregazioni, a Efeso e a Smirne e a Pergamo e a Tiatira e a Sardi e a Filadelfia e a Laodicea". 12 E mi voltai per vedere la voce che parlava con me, ed essendomi voltato, vidi sette candelabri d'oro, 13 e in mezzo ai candelabri qualcuno simile a un figlio dell'uomo, vestito di una veste che giungeva fino ai piedi e cinto al petto di una cintura d'oro. 14 Inoltre, la sua testa e i suoi capelli erano bianchi come lana bianca, come neve, e i suoi occhi come fiamma di fuoco; 15 e i suoi piedi erano simili a rame fino quando splende in una fornace; e la sua voce era come il suono di molte acque. 16 E aveva nella mano destra sette stelle, e dalla sua bocca usciva una lunga spada affilata a due tagli, e il suo viso era come il sole quando splende nella sua potenza. 17 E quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ed egli pose su di me la sua mano destra e disse: "Non aver timore, io sono il Primo e l'Ultimo, 18 e il vivente; e fui morto, ma, ecco, vivo per i secoli dei secoli, e ho le chiavi della morte e dell'Ades. 19 Perciò scrivi le cose che hai visto, e le cose che sono e le cose che avverranno dopo queste. 20 In quanto al sacro segreto delle sette stelle che hai visto sulla mia mano destra e dei sette candelabri d'oro: Le sette stelle significano (gli) angeli delle sette congregazioni e i sette candelabri significano sette congregazioni. 2 "All'angelo della congregazione (che è) a Efeso scrivi: Queste son le cose che dice colui che tiene le sette stelle nella mano destra, colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: 2 'Conosco le tue opere, e la tua fatica e la tua perseveranza, e che non puoi sopportare i malvagi, e che metti alla prova quelli che dichiarano di essere apostoli, ma non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 E hai mostrato perseveranza, e hai sopportato per amore del mio nome e non ti sei stancato. 4 Tuttavia, ho questo contro di te, che hai lasciato l'amore che avevi in principio. 5 " 'Perciò ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti e compi le opere precedenti. Se no, verrò da te, e rimuoverò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti. 6 Tuttavia hai questo, che odii le opere della setta dei nicolaiti, che anch'io odio. 7 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince concederò di mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio'. 8 "E all'angelo della congregazione (che è) a Smirne scrivi: Queste son le cose che dice 'il Primo e l'Ultimo', che fu morto e tornò a vivere: 9 'Conosco la tua tribolazione e la tua povertà - ma tu sei ricco - e la bestemmia di quelli che dicono di essere essi stessi giudei, e non lo sono ma sono una sinagoga di Satana. 10 Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte'. 12 "E all'angelo della congregazione (che è) a Pergamo scrivi: Queste son le cose che dice colui che ha la lunga spada affilata a due tagli: 13 'So dove dimori, cioè dov'è il trono di Satana; e continui a tenere saldo il mio nome, e non hai negato la tua fede in me neanche ai giorni di Antipa, mio testimone, il fedele, che fu ucciso al vostro lato, dove Satana dimora. 14 " 'Tuttavia ho contro di te alcune cose, che hai là quelli che si attengono all'insegnamento di Balaam, che insegnava a Balac a porre una pietra d'inciampo davanti ai figli d'Israele, a mangiare cose sacrificate agli idoli e a commettere fornicazione. 15 Così anche tu hai quelli che si attengono in modo simile all'insegnamento della setta dei nicolaiti. 16 Perciò pentiti. Se no, vengo presto da te, e guerreggerò con loro con la lunga spada della mia bocca. 17 " 'Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince darò della manna nascosta, e gli darò un sassolino bianco, e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce tranne colui che lo riceve'. 18 "E all'angelo della congregazione (che è) a Tiatira scrivi: Queste son le cose che dice il Figlio di Dio, colui che ha gli occhi simili a una fiamma di fuoco e i cui piedi sono simili a rame fino: 19 'Conosco le tue opere, e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministero e la tua perseveranza, e che le tue ultime opere sono più numerose di quelle precedenti. 20 " 'Tuttavia ho (questo) contro di te, che tolleri quella donna, Izebel, che si dice profetessa, e insegna e svia i miei schiavi a commettere fornicazione e a mangiare cose sacrificate agli idoli. 21 E le ho dato il tempo di pentirsi, ma non si vuole pentire della sua fornicazione. 22 Ecco, sto per gettarla in un letto da malati, e quelli che commettono adulterio con lei in grande tribolazione, se non si pentono delle sue opere. 23 E ucciderò i suoi figli con piaga mortale, affinché tutte le congregazioni sappiano che io sono colui che scruta i reni e i cuori, e vi darò individualmente secondo le vostre opere. 24 " 'Comunque, dico al resto di voi che siete a Tiatira, a tutti quelli che non hanno questo insegnamento, gli stessi che non hanno conosciuto le "cose profonde di Satana", come dicono: Non metto su di voi altro peso. 25 Nondimeno, tenete saldo ciò che avete finché io venga. 26 E a colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, 27 e pascerà il popolo con una verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d'argilla, come ho ricevuto dal Padre mio, 28 e gli darò la stella del mattino. 29 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni'. 3 "E all'angelo della congregazione (che è) a Sardi scrivi: Queste son le cose che dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: 'Conosco le tue opere, che hai nome d'esser vivo, ma sei morto. 2 Divieni vigilante e rafforza le cose rimanenti che stavano per morire, poiché non ho trovato le tue opere pienamente compiute dinanzi al mio Dio. 3 Perciò, continua a ricordarti di come hai ricevuto e di come hai udito, e continua a serbar(lo), e pentiti. Certamente, se non ti svegli, verrò come un ladro e non saprai affatto in quale ora verrò su di te. 4 " 'Tuttavia, hai alcuni nomi a Sardi che non hanno contaminato i loro mantelli, ed essi cammineranno con me in (mantelli) bianchi, perché sono degni. 5 Chi vince sarà così adornato di mantelli bianchi e non cancellerò affatto il suo nome dal libro della vita, ma riconoscerò il suo nome dinanzi al Padre mio e dinanzi ai suoi angeli. 6 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni'. 7 "E all'angelo della congregazione (che è) a Filadelfia scrivi: Queste son le cose che dice colui che è santo, che è verace, che ha la chiave di Davide, che apre in modo che nessuno chiuda e chiude in modo che nessuno apra: 8 'Conosco le tue opere - ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere - che hai un po' di potenza, e hai serbato la mia parola e non ti sei mostrato falso al mio nome. 9 Ecco, darò quelli della sinagoga di Satana che dicono d'esser giudei, e non lo sono ma mentono, ecco, li farò venire a rendere omaggio davanti ai tuoi piedi e farò loro conoscere che io ti ho amato. 10 Poiché hai serbato la parola circa la mia perseveranza, anch'io ti serberò dall'ora della prova, che deve venire sull'intera terra abitata, per mettere alla prova quelli che dimorano sulla terra. 11 Vengo presto. Continua a tenere saldo ciò che hai, affinché nessuno prenda la tua corona. 12 " 'Colui che vince, lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non (ne) uscirà mai più, e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo, dal mio Dio, e quel mio nuovo nome. 13 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni'. 14 "E all'angelo della congregazione (che è) a Laodicea scrivi: Queste son le cose che dice l'Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio: 15 'Conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo oppure caldo! 16 Così, poiché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò dalla mia bocca. 17 Poiché dici: "Sono ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla", ma non sai d'essere miserabile e infelice e povero e cieco e nudo, 18 ti consiglio di comprare da me oro raffinato dal fuoco affinché tu divenga ricco, e abiti bianchi affinché tu sia vestito e affinché la vergogna della tua nudità non sia manifesta, e collirio per ungere i tuoi occhi affinché tu veda. 19 " 'Tutti quelli per i quali ho affetto, li riprendo e disciplino. Perciò sii zelante e pentiti. 20 Ecco, sto alla porta e busso. Se uno ode la mia voce e apre la porta, entrerò nella sua (casa) e prenderò il pasto serale con lui ed egli con me. 21 A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto col Padre mio sul suo trono. 22 Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni' ". 4 Dopo queste cose vidi, ed ecco, una porta aperta in cielo, e la prima voce che udii era come di una tromba, che parlava con me, dicendo: "Sali qui, e ti mostrerò le cose che devono avvenire". 2 Dopo queste cose mi trovai immediatamente nella (potenza dello) spirito: ed ecco, un trono era nella sua posizione in cielo, e c'è uno seduto sul trono. 3 E colui che sta seduto è nell'aspetto simile a pietra di diaspro e a pietra preziosa di color rosso, e intorno al trono (c'è) un arcobaleno dall'aspetto simile a smeraldo. 4 E intorno al trono (ci sono) ventiquattro troni, e su questi troni (vidi) seduti ventiquattro anziani vestiti di mantelli bianchi, e sulle loro teste (hanno) corone d'oro. 5 E dal trono escono lampi e voci e tuoni; e dinanzi al trono (ci sono) sette lampade di fuoco ardente, e queste significano i sette spiriti di Dio. 6 E dinanzi al trono c'è, per così dire, un mare di vetro simile a cristallo. E in mezzo al trono e intorno al trono (ci sono) quattro creature viventi che son piene d'occhi davanti e di dietro. 7 E la prima creatura vivente è simile a un leone, e la seconda creatura vivente è simile a un giovane toro, e la terza creatura vivente ha la faccia simile a quella di un uomo, e la quarta creatura vivente è simile a un'aquila che vola. 8 E in quanto alle quattro creature viventi, ciascuna d'esse ha rispettivamente sei ali; intorno e di sotto sono piene d'occhi. E non hanno riposo giorno e notte, mentre dicono: "Santo, santo, santo è Geova Dio, l'Onnipotente, che era e che è e che viene". 9 E quando le creature viventi danno gloria e onore e rendimento di grazie a Colui che siede sul trono, Colui che vive per i secoli dei secoli, 10 i ventiquattro anziani cadono dinanzi a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive per i secoli dei secoli, e gettano le loro corone dinanzi al trono, dicendo: 11 "Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l'onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose, e a causa della tua volontà esse esisterono e furono create". 5 E vidi nella mano destra di Colui che siede sul trono un rotolo scritto di dentro e di dietro, sigillato strettamente con sette sigilli. 2 E vidi un forte angelo, che proclamava ad alta voce: "Chi è degno di aprire il rotolo e di scioglierne i sigilli?" 3 Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto la terra, era in grado di aprire il rotolo o di guardarvi dentro. 4 E piangevo molto perché non era stato trovato nessuno degno di aprire il rotolo o di guardarvi dentro. 5 Ma uno degli anziani mi dice: "Smetti di piangere. Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il rotolo e i suoi sette sigilli". 6 E vidi stare in piedi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un agnello come se fosse stato scannato, che aveva sette corna e sette occhi, i quali (occhi) significano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati in tutta la terra. 7 Ed egli andò e subito (lo) prese dalla mano destra di Colui che siede sul trono. 8 E quando ebbe preso il rotolo, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani caddero dinanzi all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro che erano piene d'incenso, e l'(incenso) significa le preghiere dei santi. 9 E cantano un nuovo cantico, dicendo: "Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i sigilli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, 10 e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra". 11 E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono e alle creature viventi e agli anziani, e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, 12 che dicevano ad alta voce: "L'Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore e gloria e benedizione". 13 E ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose (che sono) in essi, udii che dicevano: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione e l'onore e la gloria e il potere per i secoli dei secoli". 14 E le quattro creature viventi dissero: "Amen!" e gli anziani caddero e adorarono. 6 E vidi quando l'Agnello aprì uno dei sette sigilli e udii una delle quattro creature viventi dire con voce come di tuono: "Vieni!" 2 E vidi, ed ecco, un cavallo bianco; e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria. 3 E quando aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente dire: "Vieni!" 4 E uscì un altro cavallo, color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra affinché si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada. 5 E quando aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente dire: "Vieni!" E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia. 6 E udii una voce come in mezzo alle quattro creature viventi dire: "Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l'olio e il vino". 7 E quando aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente dire: "Vieni!" 8 E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l'Ades lo seguiva da vicino. E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra. 9 E quando aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati scannati a causa della parola di Dio e a causa dell'opera di testimonianza che avevano. 10 E gridarono ad alta voce, dicendo: "Fino a quando, Sovrano Signore santo e verace, ti tratterrai dal giudicare e dal vendicare il nostro sangue su quelli che dimorano sulla terra?" 11 E a ciascuno di loro fu data una lunga veste bianca; e fu detto loro di riposarsi ancora un po', finché fosse completo anche il numero dei loro compagni di schiavitù e dei loro fratelli che stavano per essere uccisi come lo erano stati anche loro. 12 E vidi quando aprì il sesto sigillo, e ci fu un grande terremoto; e il sole divenne nero come un sacco di crine, e l'intera luna divenne come sangue, 13 e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando un fico scosso da un gran vento getta i suoi fichi immaturi. 14 E il cielo si ritirò come un rotolo che si avvolge, e ogni monte e (ogni) isola furono rimossi dai loro luoghi. 15 E i re della terra e gli (uomini) preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e (ogni) persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. 16 E continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: "Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 17 perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?" 7 Dopo questo vidi quattro angeli in piedi ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra, affinché nessun vento soffiasse sulla terra né sul mare né su alcun albero. 2 E vidi un altro angelo che ascendeva dal sol levante, il quale aveva il sigillo dell'Iddio vivente; e gridò ad alta voce ai quattro angeli ai quali fu concesso di danneggiare la terra e il mare, 3 dicendo: "Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti". 4 E udii il numero di quelli che erano suggellati, centoquarantaquattromila, suggellati da ogni tribù dei figli d'Israele: 5 Dalla tribù di Giuda dodicimila suggellati; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; 6 dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Neftali dodicimila; dalla tribù di Manasse dodicimila; 7 dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; 8 dalla tribù di Zabulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila suggellati. 9 Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all'Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani c'erano rami di palme. 10 E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: "La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all'Agnello". 11 E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi, e caddero sulle loro facce dinanzi al trono e adorarono Dio, 12 dicendo: "Amen! La benedizione e la gloria e la sapienza e il rendimento di grazie e l'onore e la potenza e la forza (siano) al nostro Dio per i secoli dei secoli. Amen". 13 E, presa la parola, uno degli anziani mi disse: "Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?" 14 E subito gli dissi: "Signor mio, tu lo sai". Ed egli mi disse: "Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell'Agnello. 15 Perciò sono dinanzi al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su di loro la sua tenda. 16 Non avranno più fame né sete, né li colpirà più il sole né ardore alcuno, 17 perché l'Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi". 8 E quando aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. 2 E vidi i sette angeli che stanno dinanzi a Dio, e furono date loro sette trombe. 3 E arrivò un altro angelo e stette presso l'altare, avendo un vaso d'oro per l'incenso; e gli fu data una grande quantità d'incenso per offrirlo con le preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro che era dinanzi al trono. 4 E dalla mano dell'angelo il fumo dell'incenso ascese con le preghiere dei santi dinanzi a Dio. 5 Ma subito l'angelo prese il vaso dell'incenso, e lo riempì del fuoco dell'altare e lo scagliò sulla terra. E ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto. 6 E i sette angeli con le sette trombe si prepararono a suonarle. 7 E il primo suonò la sua tromba. E vennero grandine e fuoco mescolati con sangue, e furono scagliati sulla terra; e un terzo della terra fu bruciato, e un terzo degli alberi fu bruciato, e tutta la verde vegetazione fu bruciata. 8 E il secondo angelo suonò la sua tromba. E qualcosa come un gran monte infuocato fu scagliato nel mare. E un terzo del mare divenne sangue; 9 e un terzo delle creature che sono nel mare e che hanno anima morì, e un terzo delle navi fece naufragio. 10 E il terzo angelo suonò la sua tromba. E cadde dal cielo una grande stella ardente come una lampada, e cadde su un terzo dei fiumi e sulle fonti delle acque. 11 E il nome della stella è Assenzio. E un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti degli uomini morirono a causa delle acque, perché queste erano state rese amare. 12 E il quarto angelo suonò la sua tromba. E fu colpito un terzo del sole e un terzo della luna e un terzo delle stelle, affinché un terzo d'essi si oscurasse e il giorno non si illuminasse per un terzo, e similmente la notte. 13 E vidi, e udii un'aquila che volava in mezzo al cielo dire ad alta voce: "Guai, guai, guai a quelli che dimorano sulla terra a causa del resto degli squilli di tromba dei tre angeli che stanno per suonare le loro trombe!" 9 E il quinto angelo suonò la sua tromba. E vidi una stella che era caduta dal cielo sulla terra, e gli fu data la chiave della fossa dell'abisso. 2 Ed egli aprì la fossa dell'abisso, e dalla fossa ascese un fumo come il fumo d'una grande fornace, e fu oscurato il sole, e l'aria, dal fumo della fossa. 3 E dal fumo uscirono locuste sulla terra; e fu data loro autorità, la stessa autorità che hanno gli scorpioni della terra. 4 E fu detto loro di non danneggiare la vegetazione della terra né alcuna verdura né alcun albero, ma solo quegli uomini che non hanno il suggello di Dio sulla fronte. 5 E fu concesso alle (locuste) non di ucciderli, ma che fossero tormentati per cinque mesi, e il loro tormento fu come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. 6 E in quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno affatto, e desidereranno morire ma la morte continuerà a fuggire da loro. 7 E le sembianze delle locuste somigliavano a cavalli preparati per la battaglia; e sulle loro teste (c'erano) come corone simili all'oro, e le loro facce (erano) come facce di uomini, 8 ma avevano capelli come i capelli delle donne. E i loro denti erano come quelli dei leoni; 9 e avevano corazze simili a corazze di ferro. E il suono delle loro ali (era) come il suono dei carri di molti cavalli che corrono alla battaglia. 10 E hanno code e pungiglioni come gli scorpioni; e nelle loro code è la loro autorità di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 11 Esse hanno su di loro un re, l'angelo dell'abisso. Il suo nome in ebraico è Abaddon, ma in greco ha nome Apollion. 12 Il primo guaio è passato. Ecco, dopo queste cose vengono altri due guai. 13 E il sesto angelo suonò la sua tromba. E udii una voce dai corni dell'altare d'oro che è dinanzi a Dio 14 dire al sesto angelo, che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli che sono legati presso il gran fiume Eufrate". 15 E furono sciolti i quattro angeli, che sono stati preparati per l'ora e il giorno e il mese e l'anno, per uccidere un terzo degli uomini. 16 E il numero degli eserciti di cavalleria era di due miriadi di miriadi: ne udii il numero. 17 Ed ecco come vidi i cavalli nella visione e quelli che vi sedevano sopra: avevano corazze rosse come fuoco, e blu come giacinto, e gialle come zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni, e dalla loro bocca usciva fuoco e fumo e zolfo. 18 Mediante queste tre piaghe fu ucciso un terzo degli uomini, dal fuoco e dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca. 19 Poiché l'autorità dei cavalli è nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code sono simili a serpenti e hanno teste, e con queste danneggiano. 20 Ma il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe non si pentirono delle opere delle loro mani, in modo da non adorare i demoni e gli idoli d'oro e d'argento e di rame e di pietra e di legno, che non possono vedere né udire né camminare; 21 e non si pentirono dei loro assassinii né delle loro pratiche spiritiche né della loro fornicazione né dei loro furti. 10 E vidi un altro forte angelo che scendeva dal cielo, adorno di una nube, e un arcobaleno era sulla sua testa, e la sua faccia era come il sole, e i suoi piedi erano come colonne di fuoco, 2 e aveva in mano un rotolino aperto. E pose il piede destro sul mare, ma il sinistro sulla terra, 3 e gridò ad alta voce come quando ruggisce un leone. E quando gridò, i sette tuoni fecero sentire le loro voci. 4 Or quando parlarono i sette tuoni, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo dire: "Sigilla le cose pronunciate dai sette tuoni, e non scriverle". 5 E l'angelo che vidi stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra al cielo 6 e giurò per Colui che vive per i secoli dei secoli, che ha creato il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso: "Non vi sarà più indugio; 7 ma nei giorni del suono del settimo angelo, quando starà per suonare la sua tromba, si compirà veramente il sacro segreto di Dio secondo la buona notizia che egli dichiarò ai suoi schiavi, i profeti". 8 E la voce che udii dal cielo mi parla di nuovo e dice: "Va, prendi il rotolo aperto che è nella mano dell'angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra". 9 E andai dall'angelo e gli dissi di darmi il rotolino. Ed egli mi disse: "Prendilo e mangialo, ed esso renderà amaro il tuo ventre, ma nella tua bocca sarà dolce come il miele". 10 E presi il rotolino dalla mano dell'angelo e lo mangiai, e nella mia bocca fu dolce come il miele; ma quando l'ebbi mangiato, il mio ventre fu reso amaro. 11 E mi dicono: "Devi profetizzare di nuovo riguardo a popoli e nazioni e lingue e molti re". 11 E mi fu data una canna simile a una verga, mentre egli disse: "Alzati e misura il (santuario del) tempio di Dio e l'altare e quelli che vi adorano. 2 Ma in quanto al cortile che è fuori del (santuario del) tempio, gettalo completamente fuori e non misurarlo, perché è stato dato alle nazioni, ed esse calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. 3 E farò profetizzare i miei due testimoni per milleduecentosessanta giorni vestiti di sacco". 4 Questi sono (simboleggiati da)i due olivi e (da)i due candelabri e stanno dinanzi al Signore della terra. 5 E se qualcuno li vuol danneggiare, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e se qualcuno li vorrà danneggiare, in questa maniera dovrà essere ucciso. 6 Questi hanno l'autorità di chiudere il cielo affinché non cada pioggia durante i giorni del loro profetizzare, e hanno autorità sulle acque di mutarle in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di piaga quante volte desiderino. 7 E quando avranno finito la loro testimonianza, la bestia selvaggia che ascende dall'abisso farà guerra contro di loro e li vincerà e li ucciderà. 8 E i loro cadaveri saranno sull'ampia via della grande città che in senso spirituale è chiamata Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu messo al palo. 9 E quelli dei popoli e delle tribù e delle lingue e delle nazioni guarderanno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro cadaveri siano posti in una tomba. 10 E quelli che dimorano sulla terra si rallegreranno di loro e festeggeranno, e si manderanno doni gli uni gli altri, perché questi due profeti hanno tormentato quelli che dimorano sulla terra. 11 E dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano. 12 E udirono un'alta voce dal cielo dir loro: "Salite quassù". E salirono al cielo nella nube, e i loro nemici li videro. 13 E in quell'ora ci fu un grande terremoto, e la decima parte della città cadde; e settemila persone furono uccise dal terremoto, e quelli che restavano si spaventarono e diedero gloria all'Iddio del cielo. 14 Il secondo guaio è passato. Ecco, il terzo guaio viene presto. 15 E il settimo angelo suonò la sua tromba. E vi furono alte voci in cielo, che dicevano: "Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli". 16 E i ventiquattro anziani che erano seduti dinanzi a Dio sui loro troni caddero sulle loro facce e adorarono Dio, 17 dicendo: "Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, Colui che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare. 18 Ma le nazioni si adirarono, e venne l'ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra". 19 E il (santuario del) tempio di Dio che è in cielo fu aperto, e l'arca del suo patto fu vista nel (santuario del) suo tempio. E ne seguirono lampi e voci e tuoni e un terremoto e grossa grandine. 12 E un gran segno fu visto nel cielo, una donna vestita del sole, e la luna era sotto i suoi piedi, e sulla sua testa c'era una corona di dodici stelle, 2 ed era incinta. E grida nelle sue doglie e nel suo travaglio per partorire. 3 E fu visto un altro segno nel cielo, ed ecco, un gran dragone color fuoco, con sette teste e dieci corna e sulle sue teste sette diademi; 4 e la sua coda trascina un terzo delle stelle del cielo, e le scagliò sulla terra. E il dragone si teneva davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio quando l'avesse partorito. 5 Ed essa partorì un figlio, un maschio, che deve pascere tutte le nazioni con una verga di ferro. E il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono. 6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinché vi sia nutrita per milleduecentosessanta giorni. 7 E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono, 8 ma esso non prevalse, né fu più trovato posto per loro in cielo. 9 E il gran dragone fu scagliato, l'originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l'intera terra abitata; fu scagliato sulla terra, e i suoi angeli furono scagliati con lui. 10 E udii nel cielo un'alta voce dire: "Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l'autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte dinanzi al nostro Dio! 11 Ed essi lo vinsero a motivo del sangue dell'Agnello e a motivo della parola della loro testimonianza, e non amarono la loro anima neppure di fronte alla morte. 12 Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo". 13 Or quando il dragone vide che era stato scagliato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14 Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila, affinché volasse nel deserto al suo luogo; quivi è nutrita per un tempo e dei tempi e la metà di un tempo lontano dalla faccia del serpente. 15 E dalla sua bocca il serpente vomitò dietro alla donna acqua simile a un fiume, per farla annegare nel fiume. 16 Ma la terra venne in aiuto della donna, e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva vomitato dalla sua bocca. 17 E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù. 13 Ed esso stette fermo sulla sabbia del mare. E vidi ascendere dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi blasfemi. 2 Ora la bestia selvaggia che vidi era simile a un leopardo, ma i suoi piedi erano come quelli di un orso, e la sua bocca era come la bocca di un leone. E il dragone diede alla (bestia) la sua potenza e il suo trono e grande autorità. 3 E vidi una delle sue teste come scannata a morte, ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra seguì la bestia selvaggia con ammirazione. 4 E adorarono il dragone perché aveva dato l'autorità alla bestia selvaggia, e adorarono la bestia selvaggia con le parole: "Chi è simile alla bestia selvaggia, e chi può guerreggiare contro di essa?" 5 E le fu data una bocca che diceva cose grandi e bestemmie, e le fu data autorità di agire per quarantadue mesi. 6 Ed essa aprì la bocca in bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora e quelli che dimorano in cielo. 7 E le fu concesso di far guerra contro i santi e di vincerli, e le fu data autorità su ogni tribù e popolo e lingua e nazione. 8 E tutti quelli che dimorano sulla terra l'adoreranno; il nome di nessuno di loro sta scritto nel rotolo della vita dell'Agnello che fu scannato, dalla fondazione del mondo. 9 Se uno ha orecchio, oda. 10 Se uno (è) per la prigionia, va in prigionia. Se uno uccide con la spada, dev'essere ucciso con la spada. Qui sta la perseveranza e la fede dei santi. 11 E vidi un'altra bestia selvaggia ascendere dalla terra, e aveva due corna simili a (quelle di) un agnello, ma parlava come un dragone. 12 Ed essa esercita tutta l'autorità della prima bestia selvaggia davanti a quella. E fa sì che la terra e quelli che vi dimorano adorino la prima bestia selvaggia, la cui piaga mortale fu sanata. 13 E compie grandi segni, così da far perfino scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti al genere umano. 14 E svia quelli che dimorano sulla terra, a causa dei segni che le fu concesso di compiere davanti alla bestia selvaggia, mentre dice a quelli che dimorano sulla terra di fare un'immagine alla bestia selvaggia che ebbe la ferita della spada e rivisse. 15 E le fu concesso di dare respiro all'immagine della bestia selvaggia, affinché l'immagine della bestia selvaggia parlasse e facesse uccidere tutti quelli che non adorassero in alcun modo l'immagine della bestia selvaggia. 16 E costringe tutti, piccoli e grandi, e ricchi e poveri, e liberi e schiavi, affinché si dia a questi un marchio sulla mano destra o sulla fronte, 17 e affinché nessuno possa comprare o vendere se non chi ha il marchio, il nome della bestia selvaggia o il numero del suo nome. 18 Qui sta la sapienza: Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia selvaggia, poiché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei. 14 E vidi, ed ecco, l'Agnello stava sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti. 2 E udii un suono dal cielo come il suono di molte acque, e come il suono di alto tuono; e il suono che udii era come di cantori che si accompagnavano con l'arpa suonando le loro arpe. 3 Ed essi cantano come un nuovo cantico dinanzi al trono e dinanzi alle quattro creature viventi e agli anziani; e nessuno poteva imparare quel cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati comprati dalla terra. 4 Questi son quelli che non si contaminarono con donne; infatti, sono vergini. Questi son quelli che continuano a seguire l'Agnello dovunque vada. Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all'Agnello, 5 e nella loro bocca non fu trovata falsità; sono senza macchia. 6 E vidi un altro angelo volare in mezzo al cielo, e aveva un'eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, 7 e diceva ad alta voce: "Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque". 8 E un altro, un secondo angelo, seguì, dicendo: "È caduta! È caduta Babilonia la Grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell'ira della sua fornicazione!" 9 E un altro angelo, un terzo, li seguì, dicendo ad alta voce: "Se qualcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e riceve il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, 10 berrà anche lui del vino dell'ira di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi all'Agnello. 11 E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve il marchio del suo nome. 12 Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù". 13 E udii una voce dal cielo dire: "Scrivi: Felici i morti che da ora in poi muoiono unitamente al Signore. Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro". 14 E vidi, ed ecco, una nube bianca, e seduto sulla nube uno simile a un figlio dell'uomo, con una corona d'oro sulla testa e una falce affilata in mano. 15 E un altro angelo uscì dal (santuario del) tempio, gridando ad alta voce a colui che sedeva sulla nube: "Metti dentro la tua falce e mieti, perché è venuta l'ora di mietere, poiché la messe della terra è completamente matura". 16 E colui che sedeva sulla nube mise la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta. 17 E un altro angelo ancora uscì dal (santuario del) tempio che è nel cielo, avendo anche lui una falce affilata. 18 E un altro angelo ancora uscì dall'altare e aveva autorità sul fuoco. E chiamò ad alta voce colui che aveva la falce affilata, dicendo: "Metti dentro la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vite della terra, perché la sua uva è divenuta matura". 19 E l'angelo mise la sua falce nella terra e vendemmiò la vite della terra, e la scagliò nel grande strettoio dell'ira di Dio. 20 E lo strettoio fu calcato fuori della città, e dallo strettoio uscì sangue fino ai freni dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi. 15 E vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso, sette angeli con sette piaghe. Queste sono le ultime, perché per mezzo d'esse si compie l'ira di Dio. 2 E vidi ciò che sembrava un mare di vetro mescolato con fuoco, e quelli che escono vittoriosi dalla bestia selvaggia e dalla sua immagine e dal numero del suo nome stare in piedi presso il mare di vetro, avendo arpe di Dio. 3 Ed essi cantano il cantico di Mosè, lo schiavo di Dio, e il cantico dell'Agnello, dicendo: "Grandi e meravigliose sono le tue opere, Geova Dio, Onnipotente. Giuste e veraci sono le tue vie, Re d'eternità. 4 Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome, perché tu solo sei leale? Poiché tutte le nazioni verranno e adoreranno dinanzi a te, perché i tuoi giusti decreti sono stati resi manifesti". 5 E dopo queste cose vidi, e il santuario della tenda della testimonianza fu aperto nel cielo, 6 e i sette angeli con le sette piaghe uscirono dal santuario, vestiti di lino puro e splendente e cinti al petto di cinture d'oro. 7 E una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro che erano piene dell'ira di Dio, che vive per i secoli dei secoli. 8 E il santuario si riempì di fumo a causa della gloria di Dio e a causa della sua potenza, e nessuno poteva entrare nel santuario finché non fossero compiute le sette piaghe dei sette angeli. 16 E udii un'alta voce che dal santuario diceva ai sette angeli: "Andate e versate le sette coppe dell'ira di Dio sulla terra". 2 E il primo andò e versò la sua coppa sulla terra. E venne un'ulcera dannosa e maligna sugli uomini che avevano il marchio della bestia selvaggia e che adoravano la sua immagine. 3 E il secondo versò la sua coppa nel mare. E divenne sangue come di un uomo morto, e ogni anima vivente morì, (sì,) le cose nel mare. 4 E il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle fonti delle acque. E divennero sangue. 5 E udii l'angelo (che era) sulle acque dire: "Tu, Colui che è e che era, il Leale, sei giusto, perché hai preso queste decisioni, 6 poiché hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere. Lo meritano". 7 E udii l'altare dire: "Sì, Geova Dio, Onnipotente, veraci e giuste sono le tue decisioni giudiziarie". 8 E il quarto versò la sua coppa sul sole; e fu concesso al (sole) di ardere gli uomini col fuoco. 9 E gli uomini furono arsi dal gran calore, ma bestemmiarono il nome di Dio, che ha autorità su queste piaghe, e non si pentirono in modo da dargli gloria. 10 E il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia selvaggia. E il suo regno si ottenebrò, e si mordevano la lingua per il dolore, 11 ma bestemmiarono l'Iddio del cielo per i loro dolori e per le loro ulcere, e non si pentirono delle loro opere. 12 E il sesto versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e la sua acqua si prosciugò, affinché si preparasse la via ai re provenienti dal sol levante. 13 E vidi uscire dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia selvaggia e dalla bocca del falso profeta tre impure espressioni ispirate (che sembravano) simili a rane. 14 Esse sono, infatti, espressioni ispirate da demoni e compiono segni, e vanno dai re dell'intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell'Iddio Onnipotente. 15 "Ecco, io vengo come un ladro. Felice chi sta sveglio e mantiene le sue vesti, affinché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna". 16 E li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon. 17 E il settimo versò la sua coppa sull'aria. Allora dal santuario, dal trono, uscì un'alta voce, dicendo: "È accaduto!" 18 E ne seguirono lampi e voci e tuoni, e vi fu un grande terremoto come non ve n'era stato da che gli uomini erano sulla terra, un terremoto così esteso, così grande. 19 E la gran città si divise in tre parti, e le città delle nazioni caddero; e Babilonia la Grande fu ricordata dinanzi a Dio, per darle il calice del vino del furore della sua ira. 20 E ogni isola fuggì, e i monti non furono trovati. 21 E una grossa grandine dai chicchi del peso di circa un talento cadde dal cielo sugli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a motivo della piaga della grandine, perché la piaga d'essa era insolitamente grande. 17 E uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e parlò con me, dicendo: "Vieni, ti mostrerò il giudizio della grande meretrice che siede su molte acque, 2 con la quale han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono inebriati col vino della sua fornicazione". 3 E mi portò nella (potenza dello) spirito in un deserto. E scorsi una donna seduta su una bestia selvaggia di colore scarlatto che era piena di nomi blasfemi e che aveva sette teste e dieci corna. 4 E la donna era vestita di porpora e scarlatto, ed era adorna di oro e pietra preziosa e perle e aveva in mano un calice d'oro pieno di cose disgustanti e delle cose impure della sua fornicazione. 5 E sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: "Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra". 6 E vidi che la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù. E, scorgendola, mi meravigliai di grande meraviglia. 7 E l'angelo mi disse: "Perché ti sei meravigliato? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia selvaggia che la porta e che ha le sette teste e le dieci corna: 8 La bestia selvaggia che hai visto era, ma non è, e sta per ascendere dall'abisso, e se ne andrà nella distruzione. E vedendo come la bestia selvaggia era, ma non è, eppure sarà presente, quelli che dimorano sulla terra si meraviglieranno con ammirazione, ma i loro nomi non sono stati scritti nel rotolo della vita dalla fondazione del mondo. 9 "Qui sta l'intelligenza che ha sapienza: Le sette teste significano sette monti, in cima ai quali la donna siede. 10 E ci sono sette re: cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora arrivato, ma quando sarà arrivato dovrà rimanere per breve tempo. 11 E la bestia selvaggia che era ma non è, è anch'essa un ottavo (re), ma viene dai sette, e se ne va nella distruzione. 12 "E le dieci corna che hai visto significano dieci re, che non hanno ancora ricevuto il regno, ma ricevono autorità come re per un'ora con la bestia selvaggia. 13 Questi hanno un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia selvaggia. 14 Questi combatteranno contro l'Agnello, ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l'Agnello li vincerà. E con lui (vinceranno) quelli che sono chiamati ed eletti e fedeli". 15 Ed egli mi dice: "Le acque che hai visto, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue. 16 E le dieci corna che hai visto, e la bestia selvaggia, queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco. 17 Poiché Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo pensiero, e di eseguire il (loro) unico pensiero di dare il loro regno alla bestia selvaggia, finché le parole di Dio non siano compiute. 18 E la donna che hai visto significa la gran città che ha il regno sopra i re della terra". 18 Dopo queste cose vidi un altro angelo che scendeva dal cielo, con grande autorità; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. 2 E gridò con voce forte, dicendo: "È caduta! Babilonia la Grande è caduta, ed è divenuta luogo di dimora di demoni e luogo di rifugio di ogni esalazione impura e luogo di rifugio di ogni uccello impuro e odioso! 3 Poiché a causa del vino dell'ira della sua fornicazione tutte le nazioni sono cadute (vittime), e i re della terra han commesso fornicazione con lei, e i commercianti viaggiatori della terra si sono arricchiti a causa della potenza del suo lusso sfrenato". 4 E udii un'altra voce dal cielo dire: "Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe. 5 Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio si è rammentato dei suoi atti d'ingiustizia. 6 Rendetele come essa stessa rese, e fatele il doppio, sì, il doppio del numero delle cose che essa fece; nel calice in cui mise un miscuglio mettetele il doppio del miscuglio. 7 Quanto si glorificò e visse nel lusso sfrenato, tanto datele di tormento e lutto. Poiché in cuor suo continua a dire: 'Siedo regina, e non sono vedova e non vedrò mai lutto'. 8 Perciò in un sol giorno verranno le sue piaghe: morte e lutto e carestia, e sarà completamente bruciata col fuoco, perché Geova Dio, che l'ha giudicata, è forte. 9 "E i re della terra che han commesso fornicazione con lei e han vissuto nel lusso sfrenato piangeranno e si batteranno con dolore per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, 10 mentre staranno a distanza per timore del suo tormento e diranno: 'Sventura, sventura, la gran città, Babilonia la città forte, perché in una sola ora è arrivato il tuo giudizio!' 11 "E i commercianti viaggiatori della terra piangono e fanno cordoglio su di lei, perché nessuno compra più il loro pieno carico, 12 pieno carico d'oro e argento e pietra preziosa e perle e lino fine e porpora e seta e scarlatto, e ogni legno odoroso e ogni sorta di oggetto d'avorio e ogni sorta di oggetto di legno preziosissimo e di rame e di ferro e di marmo, 13 e cinnamomo e spezia indiana e incenso e olio profumato e olibano e vino e olio d'oliva e fior di farina e grano e bovini e pecore e cavalli e carrozze e schiavi e anime umane. 14 Sì, l'eccellente frutto che la tua anima desiderava si è allontanato da te, e tutte le cose squisite e le cose splendide sono perite da te, e non si troveranno più. 15 "I commercianti viaggiatori di queste cose, che si sono arricchiti mediante lei, staranno a distanza a causa del timore del suo tormento e piangeranno e faranno cordoglio, 16 dicendo: 'Sventura, sventura, la gran città, vestita di lino fine e porpora e scarlatto, e riccamente adorna di ornamento d'oro e pietra preziosa e perla, 17 perché in una sola ora così grandi ricchezze sono state devastate!' "E ogni capitano di nave e ognuno che viaggi in qualsiasi luogo, e i marinai e tutti quelli che si guadagnano da vivere sul mare, se ne stettero a distanza 18 e guardando il fumo del suo incendio gridarono, e dissero: 'Quale città è simile alla gran città?' 19 E si gettarono polvere sulla testa e gridarono, piangendo e facendo cordoglio, e dissero: 'Sventura, sventura, la gran città, nella quale si arricchirono tutti quelli che avevano navi in mare a motivo della sua opulenza, perché in una sola ora è stata devastata!' 20 "Rallegrati su di lei, o cielo, e voi santi e apostoli e profeti, perché per voi Dio ha decretato la punizione giudiziaria di lei!" 21 E un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: "Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata. 22 E il suono dei cantori che si accompagnano con l'arpa e dei musicisti e dei flautisti e dei trombettieri non si udrà più in te, e non si troverà più in te nessun artefice di qualsiasi arte, e non si udrà più in te suono di macina da mulino, 23 e non risplenderà più in te luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi commercianti viaggiatori erano gli uomini preminenti della terra, poiché mediante la tua pratica spiritica furono sviate tutte le nazioni. 24 Sì, in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra". 19 Dopo queste cose udii ciò che era come l'alta voce di una grande folla nel cielo. Dicevano: "Lodate Iah! La salvezza e la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, 2 perché i suoi giudizi sono veraci e giusti. Poiché egli ha eseguito il giudizio contro la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi schiavi dalla mano di lei". 3 E subito dissero per la seconda volta: "Lodate Iah! E il fumo di lei continua ad ascendere per i secoli dei secoli". 4 E i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono e adorarono l'Iddio seduto sul trono, dicendo: "Amen! Lodate Iah!" 5 E dal trono uscì una voce che diceva: "Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi schiavi, che lo temete, piccoli e grandi". 6 E udii ciò che era come la voce di una grande folla e come il suono di molte acque e come il suono di forti tuoni. Dissero: "Lodate Iah, perché Geova il nostro Dio, l'Onnipotente, ha cominciato a regnare. 7 Rallegriamoci ed esultiamo, e diamo a lui la gloria, perché è arrivato il matrimonio dell'Agnello e la sua moglie si è preparata. 8 Sì, le è stato concesso di adornarsi di lino fine, splendente e puro, poiché il lino fine rappresenta gli atti giusti dei santi". 9 Ed egli mi dice: "Scrivi: Felici gli invitati al pasto serale del matrimonio dell'Agnello". E mi dice: "Queste sono le veraci parole di Dio". 10 Allora caddi davanti ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi dice: "Sta attento! Non farlo! Io sono solo un compagno di schiavitù tuo e dei tuoi fratelli che hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù. Adora Dio; poiché il rendere testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia". 11 E vidi il cielo aperto, ed ecco, un cavallo bianco. E colui che vi sedeva sopra è chiamato Fedele e Verace, e giudica e guerreggia con giustizia. 12 I suoi occhi sono una fiamma di fuoco, e sulla sua testa ci sono molti diademi. Egli ha un nome scritto che nessuno conosce se non lui solo, 13 ed è adorno di un mantello asperso di sangue, e il suo nome è La Parola di Dio. 14 E gli eserciti che erano nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fine, bianco e puro. 15 E dalla sua bocca esce una lunga spada affilata, affinché colpisca con essa le nazioni, ed egli le pascerà con una verga di ferro. E calca lo strettoio del vino del furore dell'ira di Dio Onnipotente. 16 E sul mantello, e sulla coscia, ha scritto un nome, Re dei re e Signore dei signori. 17 E vidi un angelo che stava in piedi nel sole, e gridò ad alta voce e disse a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: "Venite, radunatevi per il grande pasto serale di Dio, 18 per mangiare le carni di re e le carni di comandanti militari e le carni di uomini forti e le carni di cavalli e di quelli che vi siedono sopra, e le carni di tutti, di liberi e schiavi e piccoli e grandi". 19 E vidi la bestia selvaggia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra contro colui che sedeva sul cavallo e contro il suo esercito. 20 E la bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta che aveva compiuto davanti ad essa i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine. Mentre erano ancora vivi, furono entrambi scagliati nel lago di fuoco che brucia con zolfo. 21 Ma i restanti furono uccisi con la lunga spada di colui che sedeva sul cavallo, la quale (spada) usciva dalla sua bocca. E tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni. 20 E vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grande catena in mano. 2 Ed egli afferrò il dragone, l'originale serpente, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. 3 E lo scagliò nell'abisso e chiuse e sigillò (questo) sopra di lui, affinché non sviasse più le nazioni fino a quando fossero finiti i mille anni. Dopo queste cose dev'essere sciolto per un po' di tempo. 4 E vidi dei troni, e c'erano quelli che sedettero su di essi, e fu dato loro il potere di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevano reso a Gesù e per aver parlato di Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo per mille anni. 5 (Il resto dei morti non venne alla vita finché i mille anni non furono finiti). Questa è la prima risurrezione. 6 Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni. 7 Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà sciolto dalla sua prigione, 8 e uscirà per sviare quelle nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare. 9 E avanzarono sull'estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta. Ma fuoco scese dal cielo e li divorò. 10 E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove (erano già) la bestia selvaggia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. 11 E vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dalla sua presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu trovato luogo per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. 13 E il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l'Ades diedero i morti che erano in essi, e furono giudicati individualmente secondo le loro opere. 14 E la morte e l'Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. 15 Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco. 21 E vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più. 2 E vidi la città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, e preparata come una sposa adorna per il suo marito. 3 Allora udii un'alta voce dal trono dire: "Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. 4 Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate". 5 E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, faccio ogni cosa nuova". E dice: "Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci". 6 E mi disse: "Sono avvenute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine. A chi ha sete darò della fonte dell'acqua della vita gratuitamente. 7 Chiunque vince erediterà queste cose, e io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma in quanto ai codardi e a quelli senza fede e a quelli che sono disgustanti nella loro impurità e agli assassini e ai fornicatori e a quelli che praticano lo spiritismo e agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la seconda morte". 9 E venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene delle sette ultime piaghe, e parlò con me e disse: "Vieni qui, ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello". 10 E mi portò nella (potenza dello) spirito su un grande e alto monte, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, 11 avendo la gloria di Dio. Il suo fulgore era simile a pietra preziosissima, quale pietra di diaspro splendente come cristallo. 12 Aveva un grande e alto muro e aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli, e furono incisi dei nomi che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13 Ad oriente c'erano tre porte, e al settentrione tre porte, e al meridione tre porte e ad occidente tre porte. 14 E il muro della città aveva dodici pietre di fondamento, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. 15 Ora colui che parlava con me teneva come misura una canna d'oro, per misurare la città e le sue porte e il suo muro. 16 E la città giace quadrata, e la sua lunghezza è uguale alla sua larghezza. Ed egli misurò la città con la canna, dodicimila stadi; la sua lunghezza e la larghezza e l'altezza sono uguali. 17 E ne misurò il muro, centoquarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, nello stesso tempo d'angelo. 18 Ora la struttura del suo muro era diaspro, e la città era oro puro come vetro puro. 19 Le fondamenta del muro della città erano adorne di ogni sorta di pietra preziosa: il primo fondamento era diaspro, il secondo zaffiro, il terzo calcedonio, il quarto smeraldo, 20 il quinto sardonico, il sesto sardio, il settimo crisolito, l'ottavo berillo, il nono topazio, il decimo crisopraso, l'undicesimo giacinto, il dodicesimo ametista. 21 E le dodici porte erano dodici perle; ciascuna delle porte era fatta di una sola perla. E l'ampia via della città era oro puro, come vetro trasparente. 22 E non vidi in essa alcun tempio, poiché Geova Dio, l'Onnipotente, è il suo tempio, e (lo è) l'Agnello. 23 E la città non ha bisogno del sole né della luna che risplendano su di essa, poiché la gloria di Dio la illuminò, e la sua lampada era l'Agnello. 24 E le nazioni cammineranno mediante la sua luce, e i re della terra porteranno in essa la loro gloria. 25 E le sue porte non saranno affatto chiuse di giorno, poiché la notte non vi esisterà. 26 E porteranno in essa la gloria e l'onore delle nazioni. 27 Ma non vi entrerà nulla che non sia sacro né alcuno che pratichi cosa disgustante e menzogna; (vi entreranno) solo quelli che sono scritti nel rotolo della vita dell'Agnello. 22 Ed egli mi mostrò un fiume d'acqua di vita, chiaro come cristallo, che usciva dal trono di Dio e dell'Agnello 2 in mezzo alla sua ampia via. E al di qua e al di là del fiume (c'erano) alberi di vita che producevano dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi (erano) per la guarigione delle nazioni. 3 E non ci sarà più alcuna maledizione. Ma il trono di Dio e dell'Agnello sarà nella (città), e i suoi schiavi gli renderanno sacro servizio; 4 e vedranno la sua faccia, e il suo nome sarà sulle loro fronti. 5 E la notte non ci sarà più, e non hanno bisogno di luce di lampada né (hanno la) luce del sole, perché Geova Dio diffonderà luce su di loro, e regneranno nei secoli dei secoli. 6 Ed egli mi disse: "Queste parole sono fedeli e veraci; sì, Geova l'Iddio delle ispirate espressioni dei profeti ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. 7 Ed ecco, vengo presto. Felice chi osserva le parole della profezia di questo rotolo". 8 E io, Giovanni, ero quello che udivo e vedevo queste cose. E quando ebbi udito e visto, caddi per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi aveva mostrato queste cose. 9 Ma egli mi dice: "Sta attento! Non farlo! Io sono solo un compagno di schiavitù tuo e dei tuoi fratelli che sono profeti e di quelli che osservano le parole di questo rotolo. Adora Dio". 10 E mi dice: "Non sigillare le parole della profezia di questo rotolo, poiché il tempo fissato è vicino. 11 Chi fa ingiustizia, faccia ancora ingiustizia; e l'impuro sia ancora reso impuro; ma il giusto faccia ancora giustizia, e il santo sia ancora reso santo. 12 " 'Ecco, vengo presto, e la ricompensa che do è con me, per rendere a ciascuno secondo la sua opera. 13 Io sono l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine. 14 Felici quelli che lavano le loro lunghe vesti, affinché abbiano l'autorità (di andare) agli alberi della vita e affinché entrino nella città per le sue porte. 15 Fuori i cani e quelli che praticano lo spiritismo e i fornicatori e gli assassini e gli idolatri e chiunque prova piacere nella menzogna e la pratica'. 16 " 'Io, Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni. Io sono la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella del mattino' ". 17 E lo spirito e la sposa continuano a dire: "Vieni!" E chi ode dica: "Vieni!" E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l'acqua della vita gratuitamente. 18 "Io rendo testimonianza a chiunque ode le parole della profezia di questo rotolo: Se qualcuno fa un'aggiunta a queste cose, Dio gli aggiungerà le piaghe che sono scritte in questo rotolo; 19 e se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del rotolo di questa profezia, Dio toglierà la sua parte dagli alberi della vita e dalla città santa, cose che sono scritte in questo rotolo. 20 "Colui che rende testimonianza di queste cose dice: 'Sì; vengo presto' ". "Amen! Vieni, Signore Gesù". 21 L'immeritata benignità del Signore Gesù Cristo (sia) con i santi.

 

FINE DELLE SCRITTURE