INDIGESTIONE MARIANA

dell'Associazione Viottoli e della Comunità cristiana di base di Pinerolo


Non si riesce più a credere ai propri occhi. Il giubileo dei vescovi è stata una vera e propria eclisse dell'episcopato, un episcopato silente, obbediente, come scolaretti davanti ad un maestro che occupa tutta la classe, tutta la scena.
I vescovi fanno coreografia e danno al mondo, anche attraverso la magica potenza mediatica, lo spettacolo di una chiesa compatta, forte, schierata.
Culto de Papa e culto della Madonna stanno sempre più insieme da almeno un secolo. Ma sembrava impossibile fino a qualche anno fa che si potesse giungere a tali eccessi.
Anche la statua della Madonna, imitando i viaggi del papa, si mette in movimento.
Si poteva pensare che il giubileo dei vescovi rappresentasse l'occasione per un confronto tra vescovi dei vari continenti: eccoti invece due solenni processioni mariane con tanto di diretta televisiva. Si poteva pensare che i vescovi si raccogliessero attorno alla Parola di Dio per trarre alimento per la loro fede e il loro ministero.
Niente di tutto questo: tutto è culminato nell'affidamento al cuore immacolato di Maria.
Vorremmo che qualcuno ci dicesse in che cosa tutto questo si differenza dall'idolatria.
Questa papolatria e mariolatria non sono veri e propri culti idolatrici? Non sono queste celebrazioni cultuali dei veri depistaggi dal Vangelo? Non siamo di fronte a
liturgie pagane verniciate di cristianesimo? L'affidamento che un cristiano, una cristiana compie nel suo itinerario di fede non è rivolto e riposto esclusivamente in Dio? Non ci insegnano forse questo affidamento a Dio le scritture dei due Testamenti? Continuamente la Bibbia ci esorta a "confidare nell'Eterno". I passi sono così numerosi che è impossibile riportarli. Nello stesso tempo le Scritture ci mettono in guardia dal culto delle persone: «Smettetela di confidare nella creatura umana che ha il respiro nelle narici: che cosa vale?» (Is 2,22). Il messaggio del profeta Geremia si fa concreto e radicale: «Maledetto chi confida nella creatura umana e cerca appoggio nei mezzi umani mentre il suo cuore si allontana dall'Eterno... Benedetto chi confida nell'Eterno e cerca in Lui il suo appoggio» (Geremia 17,5-7).
Se nemmeno Gesù ha pensato un solo momento di sostituirsi a Dio, di farsi Dio, (come leggiamo in Marco 10,18: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, all'infuori di uno solo: Dio»), né il papa, né Miriam, la credente ebrea dei Vangeli, possono ricevere l'affidamento di fede che è dovuto solo all'Eterno.
Questa Maria, tutta cattolica e papalina, che cosa ha ancora in comune con quella donna ebrea che adorava il Dio dei patriarchi e delle matriarche, dei profeti e del popolo oppresso dai vari faraoni? Se potesse "intervenire" oggi, sarebbe forse la prima a scatenarsi e a mandare in frantumi tante "madonne" di gesso che offendono la realtà della sua vita e la qualità della sua fede.
Noi abbiamo l'impressione che, in questo mondo spesso idolatrico, la gerarchia cattolica sovente incoraggi una forma di idolatria che è contraria al messaggio delle Scritture e al cammino di liberazione dell'umanità. Né questi cedimenti idolatrici favoriscono la comunione con gran parte delle altre chiese sorelle.
Forse questi eccessi mariani sono anche dovuti al fatto che la gerarchia cattolica, maschilista e sessuofobica, per poter proseguire nella sua più o meno mascherata emarginazione delle donne, ne esalta una, illudendosi così di saldare il conto con quei miliardi di donne che ha offeso e continua ad offendere e a subordinare al potere maschile.
«Solo Tu, o Dio di tutte le creature, puoi liberare i nostri cuori e nostri percorsi sociali e religiosi dalla seduzione degli idoli, dai culti idolatrici che rappresentano la permanente tentazione dell'umanità. Ma  quanto è difficile per ognuno ed ognuna di noi adorare solo Te, Dio della vita!».