LE PROFEZIE
DI SAN GIOVANNI BOSCO
Le "profezie" che seguono sono tratte
dal libro I sogni di Don Bosco (Torino, editrice
Elle Di Ci).
Il l5 gennaio 1870, il santo avrebbe avuto la «visione» di terribili avvenimenti
destinati a sconvolgere la terra, in
particolare Parigi, e Roma.
[…] La vigilia dell'Epifania dell'anno corrente 1870, scomparvero
gli oggetti materiali della camera e mi trovai in presenza di cose
sovrannaturali.
Fu cosa di brevi istanti, durante i quali io vidi molte
cose. Sebbene di forma, di apparenze sensibili, tuttavia non si possono,
se non con grande difficoltà, comunicare agli altri con segni esterni e
sensibili.
Se ne ha un'idea da quanto segue. C'è la parola di Dio,
accomodata alla parola dell'uomo.
La guerra viene del
Sud; la pace viene dal Nord.
Le leggi di Francia non
riconoscono più il Creatore, ma il Creatore si farà conoscere e la
visiterà per tre volte con la verga del suo furore.
La prima volta, Egli
abbatterà la sua superbia con le sconfitte, con il saccheggio e con la
strage dei raccolti, degli animali e degli uomini. La seconda volta, la
grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni chiamano il "Postribolo
d'Europa", sarà privata del capo, in preda a disordini! Parigi… Parigi!
Invece di armarti nel nome del Signore, tu ti circondi di case di
immoralità! Ma esse saranno distrutte da te stessa! L'idolo tuo, il
Panteon, sarà incenerito, affinché si avveri che mentita est iniquitas
sibi (l'iniquità ha mentito a sé stessa).
I tuoi nemici ti metteranno
nelle angustie, nella fame, nello spavento e nell'abominio delle nazioni.
Ma guai a te se non riconoscerai la mano di chi ti percuote! Io voglio
punire l'immoralità, l'abbandono, il disprezzo della mia legge! La terza
volta, tu cadrai in mano straniera: i tuoi nemici vedranno da lontano i
tuoi palazzi in fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine,
bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non sono più! Ma ecco un gran
guerriero dal Nord che tiene, nella sua mano destra, uno stendardo sul
quale è scritto: "Irresistibile mano del Signore!".
In
quell'istante il venerabile Vegliardo del Lazio gli andò incontro,
sventolando una fiaccola ardentissima. Allora, lo stendardo si dilatò, e
di nero che era divenne bianco come la neve. Nel mezzo dello stendardo, in
lettere d'oro, stava scritto il nome di COLUI che tutto può! Il guerriero
e i suoi si inchinarono, profondamente, davanti al Vegliardo, e si
strinsero le mani.
Ora la voce del Cielo è per il Pastore
dei pastori: Tu e i tuoi assessori, sei nella grande riunione, ma il
nemico del bene non si dà un attimo di pace; egli studia e pratica ogni
articolo contro di te. Egli seminerà discordia tra i tuoi assessori,
susciterà nemici tra i miei figli. Le potenze del secolo vomiteranno fuoco
e vorranno spegnere le parola dei guardiani della mia legge. Ma questo non
avverrà! Faranno del male, sì, ma lo faranno a sé stessi. Tu, affrettati!
Se le difficoltà perdureranno, vengano stroncate! Se tu ti troverai in
difficoltà, non arrestarti, ma continua finché non verrà troncato il capo
dell'idra dell'errore.
Questo colpo farà tremare la terra e l'inferno, ma
il mondo verrà assicurato e i tuoi buoni esulteranno. Tieniti attorno a te
anche solo due assessori, ma ovunque tu andrai, continua e termina l'opera
che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, i tuoi anni avanzano verso la
tua ora segnata, ma la grande regina sarà sempre il tuo aiuto e, come per
il passato, così per l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in
Ecclesia præsidium (grande e singolare difesa della Chiesa)!
Ma tu Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella
desolazione? Non dire: nemici, ma gli amici. Non senti che i tuoi figli
domandano il pane della Fede e non trovano chi loro lo spezzi? Che farò?…
Io picchierò i pastori, Io disperderò il gregge, affinché coloro che
siedono sulla cattedra di Mosè cerchino dei buoni pascoli e il gregge
ascolti docile e si nutra.
Ma sopra il gregge e sopra i
pastori peserà la mia mano: la carestia, la pestilenza e la guerra faranno
sì che le madri dovranno piangere il sangue dei figli e dei mariti, morti
su terra nemica!
E di te Roma, che sarà?… Roma ingrata,
Roma effeminata, Roma superba!… Tu sei giunta a tale che non cerchi altri,
né altro ammiri nel tuo Sovrano se non il lusso, dimenticando che la tua e
la sua gloria sta nel Golgota!… Ora egli è vecchio, cadente, inerme,
spogliato; però con la sua sola parola, egli fa tremare il
mondo!
Roma!… Io verrò quattro volte a te!… La prima
volta, percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse. La seconda volta,
porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura. La terza volta,
abbatterò le difese e i difensori, e per comando del Padre installerò il
regno del terrore, dello spavento e della desolazione!
Ma
i miei saggi fuggono, la mia legge è calpestata… perciò io ritornerò per
la quarta volta. E allora guai a te se la mia legge sarà ancora un nome
vano! Vi saranno prevaricazioni tra i dotti e gli ignoranti; e il tuo
sangue e quello dei tuoi figli laveranno le macchie che tu fai alle leggi
del tuo Dio. La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui sarà
percossa la superbia e la malizia degli uomini. Dove saranno, allora, o
ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palazzi?…
Saranno diventati la spazzatura delle piazze e delle strade!
E voi, sacerdoti, perché non correte a piangere, tra il vestibolo e
l'altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete lo
scudo della Fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie, sulle
piazze, in ogni luogo, anche inaccessibile, a portare il seme della mia
parola? Ignorate, forse, che essa è la terribile spada a due tagli che
abbatte i miei nemici e che infrange l'ira di Dio e degli
uomini?
Queste cose dovranno inesorabilmente venire,
l'una dopo l'altra.
Ma l'augusta Regina del Cielo è presente. La potenza
del Signore è nelle sue mani. Ella disperde i suoi nemici come nebbia!
Ella riveste il venerando vecchio di tutti i suoi antichi
paramenti!
…Arriverà ancora un violento uragano.
L'iniquità è consumata; il peccato avrà fine e, prima che trascorrano due
pleniluni del mese dei fiori, l'iride di pace comparirà sulla
terra.
Il gran Ministro vedrà la Sposa del suo Re vestita
a festa.
Su tutto il mondo apparirà un sole così luminoso quale non fu mai
dalle fiamme del Cenacolo fino ad oggi, né più si vedrà fino all'ultimo
dei giorni.