Il documento che segue, eloquente testimonianza dell'orientamento ultra-conservatore di una parte del cattolicesimo, è stato tratto dal sito http://members.xoom.it/alterinfo/Italiano.htm
Rimettiamo al lettore ogni considerazione e giudizio in merito.



RIEPILOGO

DELLE PRINCIPALI AFFERMAZIONI

DELLA FEDE CRISTIANA CONTRADDETTE

DALLA PSEUDO-TEOLOGIA DEL

MOVIMENTO NEOCATECUMENALE

(Sito è nato per l’impegno di un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici che dopo aver attentamente studiato i testi delle catechesi di Kiko Argüello, tenute ai seguaci del Cammino neocatecumenale da lui fondato, vogliono comunicare i frutti del loro lavoro a quanti desiderano avere una maggiore conoscenza del movimento stesso.

     Attraverso questo sito pubblicheremo quanto riguarda non la parte positiva del movimento, ma gli errori in esso contenuti e riporteremo anche i documenti emanati dall’autorità ecclesiastica che lo riguarda.

     Oggetto delle nostre osservazioni e delle eventuali critiche non saranno mai le persone. Di queste rispettiamo le scelte compiute, anche se noi combattiamo quello che riteniamo non essere in sintonia con l’insegnamento dogmatico della Chiesa Cattolica. )

 

 

 

Il Papa

Kiko Argüello

1.   Cristo ha redento il mondo.

Cristo non ha operato nessuna redenzione.

2.   Fondamentale premessa dell’opera redentrice di Cristo è la realtà storica del peccato.

Il peccato non è possibile, perché l’uomo non può evitarlo.

3.   La Grazia, pur essendo necessaria, tuttavia rispetta la libertà umana.

Non si dà alcun problema sui rapporti tra grazia e libero arbitrio, perché l’uomo non può non peccare.

4.   Gesù ha soddisfatto la giustizia di Dio quale Mediatore della famiglia umana peccatrice.

Gesù non può aver soddisfatto la giustizia di Dio, essendo Egli soltanto misericordia che perdona.

5.   Gesù ha soddisfatto la giustizia di Dio offrendosi liberamente come Vittima dei peccati del mondo sull’altare della croce.

Gesù non si è offerto come Vittima dei peccati del mondo: sulla croce non ha compiuto alcun «sacrificio».

6.   Gesù ha salvato il mondo per meriti della sua passione e morte.

Gesù ha salvato il mondo in virtù della sua risurrezione.

7.   Gesù continua la sua opera salvifica mediante la Chiesa quale società visibile e gerarchica

La Chiesa non è una società gerarchica giuridicamente costituita, ma carismatica.

8.   La Chiesa compie la sua missione in virtù del sacerdozio che fonda la Gerarchia, distinguendo il «sacerdozio» dei ministri del culto, ricevuto per il Sacramento dell'Ordine, dal «sacerdozio» dei semplici fedeli incorporati al Cristo per il Battesimo.

Nella Chiesa non si dà un sacerdozio derivato dal Sacramento dell'Ordine, bastando il Battesimo per incorporare tutti al Cristo, unico e sommo sacerdote.

 

 

9.   La Chiesa, all'altare, celebra un vero e proprio «sacrificio» quale «sacramento» dell'unico e perfettissimo offerto da  Gesù sulla croce.

All'altare non si offre alcun «sacrificio», come da Gesù non è stato mai celebrato.

 

10. La Messa è un vero Sacrificio, celebrato da Cristo mediante il suo ministro visibile, indipendentemente dalla presenza e partecipazione dei fedeli...

«Non c'è Eucaristia senza l'assemblea che la proclama (...). È da questa assemblea che sgorga l'Eucaristia...».

 

11. Il Sacrificio eucaristico è condizionato essenzialmente alla distinta consacrazione del pane e del vino transustanziati nel Corpo e Sangue di Cristo.

La «transustanziazione» non è un dogma di fede, ma un puro tentativo dei teologi, volto a spiegare il «modo» della presenza di Cristo.

12. La Chiesa adora Cristo veramente, realmente e sostanzialmente presente in corpo, sangue, anima e divinità, sotto le specie del pane e del vino consacrati.

 

 

La presenza vera e reale e sostanziale di Cristo nell'Eucaristia non può accertarsi, come non è credibile il presunto prodigio della «transustanziazione»: le briciole che avanzano o cadono dall'altare non contengono «presenza», né quindi sono «adorabili».

13. La presenza eucaristica insegnata dalla Chiesa giustifica il culto del SS.mo, donde la pratica della Comunione frequente, le visite, le benedizioni, le processioni, le adorazioni solenni, i congressi; come pure il dovere di osservare le rubriche riguardanti il contegno da tenersi alla presenza di Cristo, e ogni norma volta a coltivare la sensibilità eucaristica dei fedeli, ecc..

Negata la presenza eucaristica, tutte le pratiche relative al culto che ne conseguono sono vane e ridicole.

 

 

 

 

 

 

14. Il sacramento della Penitenza è realmente distinto da quello del Battesimo.

La Penitenza si riduce al sacramento del Battesimo: la distinzione dell'una dall'altro non risale alla Chiesa primitiva.

15. La «conversione» del peccatore, che precede il sacramento della penitenza, è un fatto eminentemente personale.

«La Chiesa (...) gesta e conduce alla conversione...».

 

 

16. Dio concede il perdono dei peccati mediante l'assoluzione del sacerdote...

 

«L'importante non è l'assoluzione...». «Il valore essenziale (...) del sacramento della penitenza è quello comunitario ed ecclesiale...».

17. L'accusa dei peccati è segreta, auricolare...

 

La confessione in certe circostanze è pubblica, comunitaria.

18. La Chiesa crede nella realtà dell'inferno minacciato ai peccatori ostinati in punto di morte.

In virtù della misericordia di Dio, alla fine dei tempi, tutti saranno salvi.

19. Fuori della Chiesa non ci dà salvezza.

 

 

Per salvarsi, non è necessario che tutti appartengano alla Chiesa e si dispongano ad entrarvi come nell'unico ovile di Cristo.

20. Gesù, com'è l'unico Redentore e Maestro, così è l'unico Modello di santità che i credenti devono sforzarsi di imitare.

Egli non si è presentato come «Modello» di vita per nessuno.

 

21. Il Concilio Vaticano II è in piena armonia con quello di Trento, le cui definizioni sono irreformabili.

 

Il Vaticano II è il solo Concilio valido per la Chiesa d'oggi e di domani, mentre quello di Trento rappresenta un'involuzione nella vita della Chiesa.

22. Soltanto il Magistero della Chiesa può interpretare autorevolmente la Bibbia.

«La Bibbia si interpreta da se stessa attraverso parallelismi».

 

 

    Lasciamo ai lettori ogni considerazione su questo quadro sinottico fra la dottrina cattolica e dottrina kikiana. Chi vuole collaborare per arricchire questa tabella riassuntiva può aggiungere un'altra colonna dove riportare, per gli stessi argomenti, la dottrina luterana. Si avrebbe una sgradita sorpresa ... che la dottrina kikiana è molto simile a quella luterana!