DISSENSO

| Riflessioni, opinioni e aforismi |


Maestro, fa' tacere i tuoi discepoli!
Ma Gesù rispose:
~ Vi assicuro che se tacciono loro, si metteranno a gridare le pietre.
~
(Lc 19:39-40)

Si deve ubbidire prima a Dio che agli uomini.  
(At. 5:29)

Per qualsiasi comunità, conformismo significa morte; una leale opposizione è necessaria per ogni comunità. 
(Karol Wojtyla, 1969)

Se Paolo non si fosse opposto a Pietro, a quest'ora saremmo tutti circoncisi. 
(Dom Helder Camara, vescovo brasiliano)

Fin dal catechismo ci è stato iniettato il "germe infettivo" dell'obbedienza a qualunque costo. Per questo spesso nella chiesa e nella società abbiamo assunto il ruolo dei sudditi più che dei cittadini. Ma nella storia personale e collettiva giungono dei momenti in cui dobbiamo scegliere tra l'obbedienza a Dio e l'obbedienza agli uomini di potere, come leggiamo al capitolo quarto degli Atti degli Apostoli (4,19-20).
(Franco Barbero, prete cattolico)

 Se Gesù non avesse dato fastidio a nessuno, sarebbe morto di vecchiaia, invece che sulla croce.
(don Antonio Cecconi, vicedirettore della Caritas italiana, al "Corriere della sera", 22 agosto 2001)

Sia riconosciuta ai fedeli, tanto ecclesiastici che laici, una giusta libertà di ricercare, di pensare e di manifestare con umiltà e coraggio la propria opinione.
(
Concilio Vaticano II ~ Gaudium et Spes, n. 62 ~)

Io non ce l'ho con la contestazione, anzi… mi piace un po' di vita, un po' di movimento. (…) Del resto vivendo ho capito una cosa, che chi contesta ama e chi contesta molto ama molto. Piuttosto non riesco ad afferrare una faccenda: perché i contestati non scendono anche loro in piazza in mezzo al baccano a gridare con tutte le loro forze "avete ragione, fratelli, le cose vanno male per colpa nostra, avete ragione di rimproverarci: abbiamo usato male il nostro potere, abbiamo approfittato della vostra fiducia. Perdonateci e aiutateci a cambiare ".
E soprattutto non capisco perché quando si contesta contro la chiesa e si adoperano parole santissime come "vivere il vangelo, dobbiamo essere poveri, torniamo alle origini" ci siano delle persone serie che si preoccupano, degli ecclesiastici che si scandalizzano ecc. ecc.
Io scenderei in piazza vestito di sacco e coperto di cenere, dicendo a chiare parole "avete ragione figlioli miei, abbiamo dimenticato Gesù, ci siamo allontanati dal suo insegnamento.
Dobbiamo cambiare, dobbiamo convertirci, dobbiamo davvero costruire una Chiesa che sia la Chiesa dei poveri, la Chiesa dei carismi, la Chiesa dello Spirito, la Chiesa…".
(Carlo Carretto, Al di là delle cose).

.... e io ho sempre sentito dire che la religione romana è perduta, se gli uomini si mettono a pensare.
(Voltaire)

A meno che mi si persuada con la Scrittura e il pieno raziocinio (l’autorità del Papa e dei Concili io non l’accetto, perché si sono contraddetti a vicenda), la mia coscienza è vincolata alla Parola di Dio e io non posso né voglio sconfessare nulla: andare contro coscienza non è infatti cosa giusta né prudente. Dio m’aiuti. Amen. (R.H. Bainton, alla Dieta di Worms, il 18 aprile del 1521)

L'impossibilità quasi strutturale di certe educazioni religiose a penetrare criticamente nel dato rivelato; la richiesta del precotto anche nei catechismi che esulano dalla criticità sui comportamenti che altro è se non un segnale di un abbassamento dei livelli di responsabilità nel vivere la fatica della fede?
(Attilio Bianchi, Evangelizzare, periodico cattolico)

Poiché anche noi facciamo parte della Chiesa in virtù del nostro battesimo e della nostra fede in Gesù Cristo, invitiamo tutti i cristiani a discutere e ad esprimersi apertamente e liberamente su tutto ciò che riguarda il funzionamento della Chiesa e i suoi rapporti con gli uomini di oggi.
Non vogliamo essere ridotti a "mandrie" guidate incondizionatamente da un papa "infallibile".
(Croyants en Liberté Sarthe)

A volte essere in minoranza è un privilegio.
(Gandhi)

Dio ha collocato nei nostri cuori una fiaccola che risplende di conoscenza e di bellezza; è peccato lasciar morire la fiamma e seppellirla fra la cenere.
(Kahlil Gibran)

Ci permettiamo di segnalare la scarsa stima che abbiamo delle decisioni prese da Benedetto XIV; ci permettiamo di ricordare come egli abbia sistematicamente errato in tutte le decisioni rilevanti del suo modesto pontificato.
(Don Gabriele Amorth, in «Importanza delle apparizioni mariane»

Il dissenso, fatto di calcolate contestazioni e di polemiche attraverso i mezzi della comunicazione sociale, è contrario alla comunione ecclesiale e alla retta comprensione della costituzione gerarchica del Popolo di Dio. 
(Veritatis Splendor di Giovanni Paolo II)

Martini Team. Nuove istanze.

Vade retro, Concilio ~ Conservatori contro progressisti ~

Fu un errore storico l'esclusione del protestantesimo dalla chiesa Cattolica, perché non si escluse soltanto Lutero, ma anche la possibilità di una vera critica e della contestazione del sistema in nome del Vangelo. 
(Chiesa: Carisma e potere - Leonardo Boff)

In nessun campo, si ha progresso e vita senza libero dibattito, senza libera ricerca, senza divergenze, senza questioni controverse. In caso contrario, che senso avrebbero i sinodi e i concili? (...) Il dissenso è cominciato "alla presenza di tutti", ad Antiochia, fra Pietro e Paolo (Galati 2). I nostri grandi santi, i nostri grandi sapienti, i nostri grandi papi, potrebbero consentirci di redigere un Elogio del dissenso. I santi Paolo, Agostino, Tomaso, Francesco, Domenico, Antonio e Caterina (...) e tanti altri, ci ricordano che la nostra meta è la verità integrale, quella verità di cui nessuno è proprietario. 
(J-P. Lintanf)

Non c'è lealtà nei confronti della Chiesa senza critica. 
(Hans Kung)

Ovviamente una chiesa come la nostra in cui esiste una gerarchia che schiaccia le coscienza e non sa cosa sia rispetto dei diritti delle persone, che reprime la libertà di pensare e di amare, questa prassi di educazione alla diserzione e alla disobbedienza comporta una radicale conversione.
Fin dal catechismo ci è stato iniettato il "germe infettivo" dell'obbedienza a qualunque costo. Per questo spesso nella chiesa e nella società abbiamo assunto il ruolo dei sudditi più che dei cittadini. Ma nella storia personale e collettiva giungono dei momenti in cui dobbiamo scegliere tra l'obbedienza a Dio e l'obbedienza agli uomini di potere, come leggiamo al capitolo quarto degli Atti degli Apostoli (4,19-20).
(Franco Barbero)

Beato colui che ascolta la Parola di Dio e non quella dell'uomo. 
(Francesco Carpi)

L'idea di un Dio vendicatore, pronto a giudicare e a condannare, è prettamente umana ed è retaggio di una concezione superstiziosa e pagana. Essa rivela l'assoluta ignoranza di chi non conosce il proprio Creatore e Salvatore.
(Francesco Toppi, evangelico pentecostale)

La vita monastica costituì una protesta vivente contro la secolarizzazione del cristianesimo e la grazia a buon prezzo. (...) E' di importanza capitale che il monachesimo non si sia separato dalla Chiesa e che la Chiesa, messa sull'avviso, abbia sopportato il monachesimo. 
(Dietrich Bonhoeffer, luterano)

Chi può credere che rompendo il termometro si cura la malattia? 
(D. K Tager)

La Bibbia insegna che soltanto Dio è degno della nostra totale devozione e della nostra assoluta obbedienza. 
(Floyd Mclung, evangelico)

Licet, salvo jure communione, diversum sentire (E' consentito, fatta salva la comunione, pensare diversamente) 
(S. Agostino)

Un po' di sovversione fa bene all'anima. 
(anonimo)

Soltanto se la tradizione viene trasformata frequentemente può essere salvata come realtà vivente. Una conseguenza fatale del tradizionalismo è l’elusione di questioni assai serie. Sembra che le conferenze ministeriali tendano ad evitare i problemi teologici basilari. In un tempo in cui vengono attaccati tutti gli elementi fondamentali del cristianesimo, tale atteggiamento acuisce fortemente l’irrilevanza (…). La parola "controverso" è divenuta oggi, nell’insieme, una parola negativa. Dovrebbe essere invece una parola quanto mai positiva. Nelle controversie, infatti, nel "sì e no", è possibile conoscere la verità e in nessun altro modo.
Se si escludono – vuoi da parte della chiesa, vuoi da parte della società – le affermazioni controverse, tale chiesa e tale società sono condannate ad una lenta decadenza.
(Paul Tillich, L’irrilevanza e la rilevanza del messaggio cristiano per l’umanità oggi, Queriniana).

E' bene cantare, ma nel coro, non fuori di esso. 
(Giovanni Paolo II al vescovo di Evreux, Gaillot. Da Actualité religieuse dans le monde del 15 febbraio1995)

In tutte le cose il peccato è l'abuso. 
(Massimo il Confessore, cristiano ortodosso)

Perdonami - disse la scimmia, ponendo su un albero un pesce che protestava - sto solo salvandoti dall'annegamento... Il servizio può distruggere. 
(Anthony de Mello, catt.)

Una legge non conforme al disegno divino cessa per ciò stesso di essere una vera legge civile, cioè moralmente obbligante. È del tutto priva di autentica validità giuridica.
(Giovanni Paolo II, Enciclica Evangelium Vitae)

Forse accetteremmo più facilmente le costituzioni decretate dai pontefici se esse si presentassero a titolo di consiglio salutare, piuttosto che con la costrizione della legge. (Erasmo da Rotterdam)

Nessuna scuola dell'obbligo permette l'accesso all'eternità. 
(Kierkegaard)

Non c'è costrizione dove c'è amore. 
(fonte catt., anonimo)

In tanta gente la coscienza non parla più.
 (fonte catt.anonimo)

Nella fede quel che è semplice è giusto, quel che è complicato è falso. 
(Lustiger, arciv. di Parigi)

Molti docenti con il loro continuo docere ex cathedra impediscono a loro stessi di imparare qualcosa. 
(Kierkegaard)

Pio XII a chi gli chiedeva se doveva seguire l'avviso della sua coscienza o quello della Chiesa, rispondeva: quello della coscienza. Era fedele al formalissimo insegnamento di S. Tommaso. 
(La Repubblica)

«Finché la mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio, non posso e non voglio ritrattare nulla, poiché non è né consigliabile né salutare agire contro la propria coscienza. Che Dio mi sia di aiuto. Amen»
(Martin Lutero, il 18 aprile 1521, rivolto ai dignitari dell'Impero e della Chiesa riuniti a Worms, dopo aver ribadito di non credere né all'infallibilità del papa, né a quella dei concili «tenuto conto che essi si sono molto spesso sbagliati e contraddetti».)

Ci vorranno cinquant'anni per rimediare ai guasti che ha fatto alla Chiesa nei cinque anni del suo pontificato. 
(Parole di un cardinale italiano alla morte di Giovanni XXIII)

Quello che Dio ha comandato è sempre bene, ed è sempre la cosa migliore. Ciò a cui mediti, l'ha comandato Dio? 
(Tertulliano)

Non ho mai pensato (dal momento che solo Dio è il mio Signore) di mettere la mia anima al rimorchio di nessuno, non fosse altro il più santo uomo di questo mondo, perché non so dove potrebbe trascinarla. 
(Thomas More,
catt. - 1477-1535) Nel 1535, quando ormai tutti i suoi amici si sono piegati alle esigenze di Enrico VIII d'Inghilterra, Thomas More rifiuta di aderire alla creazione di una Chiesa nazionale. 
Dopo un anno di prigione, viene decapitato.

Gli esseri umani di solito non credono troppo poco, ma troppo. Perciò chi vuole diventare cristiano dovrebbe essere più propenso alla critica che alla credulità. 
Klaus Douglas, in Gioia di credere, ed. Claudiana 1999)

E-mail inviata il 4.9.1999 dal motore di ricerca cattolico PROFETA, a seguito della richiesta di inserimento del sito "Ikthys":

Gentile Webmaster,
abbiamo visitato il suo sito e giudicato il lavoro svolto davvero eccezionale. Tuttavia i contenuti, in più e ripetuti punti, appaiano deliberatamente in opposizione e in forte attrito con i principi fondamentali della fede professata dalla Santa Madre Chiesa. Pertanto siamo costretti a respingere la richiesta di inserimento nel nostro motore di ricerca.
Una precisazione che vuol essere anche una riflessione : la Chiesa di Roma, Cattolica e Apostolica raccoglie uomini che professano la stessa fede. Ora non riusciamo a proprio a comprendere perché coloro che non condividono questa fede cerchino e vogliono in tutti i modi cambiare la loro fede e il loro credo. Si suppone che se qualcuno non è d'accordo con le idee di un certo gruppo, stia fuori dal gruppo: questo non suppone l'impossibilità al  dialogo, assolutamente, ma suppone un rispetto però per le idee di questo gruppo, dove per rispetto si intende soprattutto non cercare di "violentare" le strutture e i modelli che si sono dati (vedi appello di "noi siamo chiesa"). Se non si è d'accordo con un'organizzazione, non se ne fa parte e basta: si dialoga,certo,  ma non si chiede a milioni di cattolici di cambiare la propria fede e la propria organizzazione cercando di convincerli che siano in errore. Un po' di rispetto e razionalità non guasterebbe.
E invece  gli "argomenti" sono sempre gli stessi, triti e ritriti, vedi la Verginità di Maria, l'uso del sesso, il celibato dei sacerdoti ecc. Argomentazioni usate da Testimoni di Geova, Mormoni ecc. (con le variazioni del caso) che spesso dimenticano che il principio evangelico del rispetto per il prossimo va vissuto proprio dimostrandosi all'altezza di viverlo. Se non si è d'accordo con la fede della Santa Madre Chiesa di Roma non è quest'ultima che deve cambiarla per soddisfare coloro che non sono d'accordo con i suoi principi.
La ringraziamo e la salutiamo nella fiducia che vorrà accogliere benevolmente la nostra impossibilità a schedulare il suo sito.
Un saluto nella gioia del Signore.
la redazione di PROFETA 

No comment.
><> Ikthys


Concilio Vaticano II: azione riformatrice e reazione
«Quanto è avvenuto dopo il Concilio significa una cosa ben diversa: al posto della liturgia frutto di un continuo sviluppo è stata messa una liturgia fabbricata… prodotto banale dell'istante... Gamber, con la vigilanza di un autentico veggente e il coraggio di un vero testimone, si è opposto a tale falsificazione e ci ha insegnato instancabilmente la pienezza vivente di una liturgia vera, grazie alla sua conoscenza incredibilmente ricca delle fonti» 
(Card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella prefazione all'edizione francese dell'opera "The Reform of the Roman Liturgy: Its Problems and Background" di Klaus Gamber, con riferimento alle riforme introdotte dal Concilio Vaticano II)

L'obbedienza fa sentire più sicuro chi comanda e chi obbedisce. Ma potrebbe non giovare a nessuno dei due. 
(G. Moretti, cattolico)

Le spie luminose cominciano a lampeggiare in rosso sulla plancia di bordo dell'istituzione. Attenzione ai corto circuiti: possono essere mortali. 
(J-P. Lintanf)

Sull'attitudine intransigente da adottare nei confronti del neo-modernismo, uscito vincitore dal Vaticano II
...la vita di Giovanni XXIII [...] spiega come tanta rivoluzione abbia potuto, storicamente, avvenire.
Le vite dei santi (Pio X, Pietro da Verona, Pietro d'Arbuas, i Martiri di Gorcum, Gregorio VII, Pio V...) non solo nutrono la devozione del lettore, ma sono il miglior argomento in favore delle prerogative del Papa e dei diritti della Chiesa contro gli errori regalisti, laicisti, protestanti o liberali. Gli studi sugli inquisitori (santi) e sull'Inquisizione mostrano al lettore, nella vita e nella prassi quotidiana della Chiesa, l'inconciliabilità tra la «libertà religiosa» avvallata dal Vaticano II e la dottrina cattolica. Una inconciliabilità che viene confermata dalle vite dei «nuovi santi» conciliari (A. G. Roncalli, K. Wojtyla, P. G. Frassati, de Lubac, Theilard de Chardin, Blondel...) così diversi dai loro predecessori, canonizzati veramente.
(Sodalitium, dicembre 1993 - gennaio 1994 -
http://www.plion.it/sodali)

L'Istituto Mater Boni Consilii e la crisi aperta dal Vaticano II
Tutti constatano, purtroppo, come la Chiesa stia attraversando una di quelle tempeste predette dal Signore, forse la più terribile della sua storia millenaria. Per l'Istituto, l'origine di questa crisi si trova nel Vaticano II. L'insegnamento del Vaticano II, sulla collegialità episcopale, sulla libertà religiosa, sull'ecumenismo e l'appartenenza dei non cattolici al Corpo mistico di Cristo, sulle religioni non cristiane e particolarmente il giudaismo, sui rapporti tra la Chiesa e il mondo moderno ecc., sono in contraddizione col magistero della Chiesa, di tanti Papi e di tanti Concili ecumenici. La riforma della liturgia, specialmente della Santa Messa, e del diritto canonico, sono nocive per le anime, favoriscono l'eresia protestante e dichiarano talvolta lecito ciò che per diritto divino è invece illecito (come la comunione nelle cose sacre con gli eretici, ad esempio).
Tutto questo non può venire dalla Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo, e da un legittimo successore di Pietro, dotato del carisma dell'infallibilità.
L'Istituto, di fronte a questa crisi senza precedenti che coinvolge necessariamente quanti hanno approvato i documenti conciliari e le riforme susseguenti, si rende conto che non può accettare queste nuove dottrine contrarie alla fede e ai costumi, ma che non può neppure incitare i fedeli alla disobbedienza verso la legittima autorità nella Chiesa.
Seguendo pertanto la
tesi teologica detta di Cassiciacum (dal nome della rivista di teologia che per prima la divulgò), l'Istituto segue la posizione del compianto teologo domenicano, Padre M.-L. Guérard des Lauriers, membro dell'Accademia Pontificia di San Tommaso, già docente alla Pontificia Università del Laterano e al Saulchoir (Francia), secondo la quale Paolo VI ed i suoi successori, benché‚ canonicamente eletti al Pontificato, non hanno però l'Autorità pontificia.
In termini scolastici, secondo la distinzione già insegnata dal grande commentatore di San Tommaso nel XV sec., il cardinal Gaetano, e ripresa da San Roberto Bellarmino, essi sono "papi"
materialiter, ma non formaliter, poiché‚ non attuando il bene della Chiesa e insegnando l'errore e l'eresia, non possono in alcun modo, se non ritrattano prima i propri errori, ricevere da Cristo l'autorità per governare, insegnare e santificare la Chiesa.
Che cosa fa l'Istituto
Tutto quello che hanno sempre fatto i sacerdoti ed i fedeli cattolici. In particolare, ecco alcune opere:

«Aumentano le dichiarazioni di Giovanni Paolo II meritevoli di censura», Sodalitium


Trovo globalmente positiva l'attitudine del Papa che domanda perdono per gli errori della Chiesa cattolica, in quanto rompe con l'attitudine tradizionale di una chiesa sicura di se stessa che impone la verità.
Tuttavia, ciò che è criticabile è il fatto che la stessa Chiesa continua a commettere errori che senza dubbio diventeranno oggetto di perdono tra molti decenni!
In ciò risiede una grande contraddizione. 
Penso, inoltre, all'anatema lanciato su alcuni teologi cattolici giudicati troppo poco ortodossi.
(Alice Gombault, ex insegnante di teologia all'Istituto Cattolico di Parigi, in Actualité des Religions, marzo 2000)

Il mea culpa di Giovanni Paolo II costituisce un riconoscimento assolutamente vuoto e nebuloso.
(Hans Küng, teologo cattolico svizzero, privato nel 1979 della cattedra di teologia all'Università di Tubingen, per le sue prese di posizione critiche sull'infallibilità)

E' facile domandare perdono a Galileo e ad altri scienziati del passato. 
Bisognerebbe saper domandare perdono anche ai teologi contemporanei come
Hans Küng.
(Leonardo Boff, teologo francescano)

...ed anche allo stesso Leonardo Boff  («Ho avuto l'onore di sedermi al posto di Galileo») ed ad innumerevoli altri, aggiungiamo, come Pierre Teilhard de Chardin, teologo e mistico francese che nel 1926 a causa di un testo di riflessioni sul 'peccato originale', fu privato della sua cattedra d'insegnamento ed esiliato in Cina.
...
Yves Congar, domenicano francese che nel 1954, sospeso dall'insegnamento per aver denunciato il "Centralismo totalitario" della Curia romana, con queste coraggiose parole definì la stessa e la Congregazione del Santo Uffizio [n.d.r. già Tribunale della Santa Inquisizione], davanti alla quale doveva comparire: «Il sistema è dominato dalla 'Suprema Congregazione' alla quale si ha la sfrontatezza di attribuire la qualifica di 'Santa'. E' un sistema poliziesco, nel quale chi decide, non è disponibile, né a riconoscere ragioni, né a ridiscutere le decisioni prese». 
...
Bernhard Häring, redentorista tedesco, che nel 1975 subì un processo dottrinale a causa delle sue analisi bioetiche poco conformi al magistero romano; 
...
Eugen Drewermann, sospeso nel 1991 dalle sue funzioni di prete e insegnante per aver accusato la Chiesa di soffocare le individualità: «Il magistero si auto propone, nel nome di Dio, come assoluto, e [...] si fonda strutturalmente sull'oppressione della persona umana individuale»
...e ancora
Fox, Depuis, Balassurrya, Lubac, Chenu, Jacques Pohier, Edward Schillebeeckx, Philippe Denis, André Guindon...

Lettera a don Vitaliano e ai prelati italiani

Quando una chiesa si pone come mediatrice fra Dio e l'uomo e dispensatrice di indulgenze e di proclamazioni di santità, parla un diverso linguaggio, ma annuncia anche un diverso messaggio.
(Pier Bensi, in Riforma del 16 giugno 2000 ~ Lo Spirito di Pentecoste ~

Come credente mi fa orrore questa assenza di afflato pastorale. Sentenziando così, la Chiesa non condanna la pillola, ma migliaia di donne e ragazze. Tutte buttate fuori, scomunicate, mandate all'inferno, peggio che i comunisti nel 1949. Se invadenza c'è, è anzitutto dentro la Chiesa. Lì si sta imponendo una pastorale non della misericordia ma della cattiveria.
(Prof. Alberto Melloni, cattolico, docente di Storia della Chiesa all'Università di Roma)

L'errore è chiudersi in culture recintate. Il fatto è che c'è troppa gente che per ragionare ha bisogno di dogmi. Fra i cattolici, ma anche fra i laici.
(Alessandro Cavalli, direttore della rivista "Il Mulino")

Oltre alla spada e alla fame, c’è una tragedia maggiore, quella del silenzio di Dio, che non si rivela più e sembra essersi rinchiuso nel suo cielo, quasi disgustato dell’agire dell’umanità. [...]
(Giovanni Paolo II, 11 dicembre 2002)

[...] Dio ha mostrato ormai in Gesù Cristo a tutti, letteralmente a tutti, il suo unico volto di accoglienza, di amicizia e di perdono. Dio oggi non prova disgusto per il peccatore, ma lo ama perché si converta e viva.
Ma come si fa? Tutto ciò non mette paura a nessuno. È vero, non mette paura, ma siamo sicuri che la paura sia un buon alimento per la vita etica e per la conversione? Siamo sicuri che la conversione e l’etica che nascono da una minaccia, che vivono non anche di Grazia ma solo di opportunismo, o nel migliore dei casi solo di buona volontà siano in grado di durare nel tempo?
(
Luca Diotallevi, L'Espresso)

Il dio dei cristiani, il dio di papa Wojtyla, non è il "Deus Sabaoth", degli eserciti e dell'ira di Geremia. Ha inviato in terra il Figlio, la sua seconda persona, affinché si immoli sulla croce e stabilisca una nuova alleanza con gli uomini fondata sull'amore, sulla giustizia e sulla misericordia. Perciò non farà mai propri, il dio dei cristiani, i propositi vendicativi e arcaici del dio di Israele.
(Eugenio Scalfari, 26.12.2002)

Noi non possiamo in buona coscienza obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene... non siamo soddisfatti e non saremo soddisfatti finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e l'onestà come un grande fiume.
(Martin Luther King, pastore battista)


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