FEDE E CERTEZZE

Le certezze, anche quelle teologiche, sono come un orologio fermo che batte un tempo ormai passato,  impedisce di guardare oltre il tuo piccolo confine e uccide la speranza.
La fede è un'altra cosa.
La fede non ha bisogno di dimostrazioni, alla fede basta che la tomba sia vuota. 
Né la fede ha bisogno di guardiani o inquisitori, mi é sufficiente lo Spirito che soffia libero.
Quando la mia fede incontra qualche difficoltà, mi rivolgo con fiducia al Signore perché egli mi aiuta anche quando la fede è debole.
Ho fede nel Signore che rende liberi. Liberi di cercare nelle antiche scritture, le parole sempre nuove del Signore vivente*, che mi parla oggi, con i linguaggi di oggi.
Liberi di lasciare polverose ed ammuffite sacrestie dove i caratteri tipografici dei sacri testi sbiadiscono, dove le arroganti certezze, anche quelle teologiche, annebbiano la vista, e paralizzano il pensiero.
Per respirare. Respirare l'aria fresca della Parola vivente.
E vivere. Vivere oggi il grande abbraccio della Promessa, come promessa adempiuta.

 Molti protestanti non amano i simboli e spesso irridono a coloro che portano una croce. A me la croce, come simbolo, piace. Non amo molto il crocifisso, perché ho l'impressione che ci sia chi preferisce il Cristo ancora inchiodato a quel legno e bisognoso di un vicario, piuttosto che risorto e Signore con piena facoltà.
                                                                            
Bruno Giaccone



              Ikthys